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informazione per la Salute e il Benessere n° 81
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Poste Italiane Spa - sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1- DCB - Av.
DNA
Apnea ostruttiva notturna
Abbassare il colesterolo nel sangue?
Ipotiroidismo: una malattia insospettabile
Nuovi LEA, i vaccini: cosa cambia?
OBIETTIV0: ridurre e controllare i livelli di colesterolo e trigliceridi
Sinesterol
blocca la formazione della placca aterosclerotica
Monakolina da Riso rosso, Octacosanolo, Bergamotto: inibizione sintesi colesterolo.
Coenzima Q10:
sfavorisce la perossidazione delle lipoproteine e protegge l’endotelio dallo stress ossidativo.
Vitamina B6, B12 ed Acido Folico: inibizione accumulo omocisteina nell’endotelio (ipermocisteinemia).
20 compresse rivestite con film da 900 mg in blister
Diamo una mano al Cuore preparati a crescere
w w w. s t e r i l f a r m a . i t
Sommario Chirurgia
Ginecologia
10
Sanità
12
13
Insufficienza venosa, la patologia dei giovani di domani
Ipotiroidismo: una malattia insospettabile
Nuovi LEA, i vaccini: cosa cambia?
Salute
Alimentazione
Riabilitazione
14
16
18
Apnea ostruttiva notturna
Abbassare il colesterolo nel sangue?
Il dolore muscolo-scheletrico Il Metodo Mulligan
Dermatologia
Foniatria
Prevenzione
19 Quanti microbi abbiamo sulla pelle?
News
22 Non un metodo per l'autismo, ma metodi per gli autismi
29 Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro
6
11 Leggere
Fibroma utero: farmaco rimborsabile fino a 18 mesi
23 Ricevi Salutare
Ottenuto il primo embrione artificiale
24 L'avvocato risponde Salutare + BabyMagazine sono in distribuzione gratuita
UPnRIDE, un nuovo concetto di sedia a rotelle La prima stampante 3D per pelle umana, aiuterà i trapianti e i test
Vaccini: nasce Vigifarmaco
Approvata in Europa la nuova terapia contro l'artrite reumatoide
Cannabis terapeutica: cos’è e a cosa serve
Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.
26 Centrifugati 30 Fobie 32 Sociale 34 Eventi www.salutare.info
Lettere dei lettori
Periodico bimestrale Anno XIII n° 81 - 2017 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Editore: Ass. Culturale Salutare
Salve, ho sentito parlare dell'approva-
spunti interessanti per controllare i livelli di
Direttore Responsabile: Angela Romano
zione dei nuovi livelli essenziali di assistenza.
colesterolo, quali alimenti da privilegiare e
Siccome a breve dovrei vaccinare mio figlio,
quali bandire definendone il meccanismo di
vorrei conoscere meglio cosa è cambiato, i
azione e come 'cambiare stile di vita'.
Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino
richiami e quali altre vaccinazioni sono state introdotte, chi può accedervi e se anche per gli adulti sono previste altre vaccinazioni. Grazie.
Anna (To)
Gentilissimi, vi scrivo perchè vorrei esprimervi un'esigenza che credo sia anche di altri lettori e utenti.
Cara Anna, effettivamente molte cose
Leggo con molto interesse le vostre riviste
sono cambiate con l'approvazione dei nuovi
e trovo gli argomenti inediti e scritti in una
livelli essenziali di assistenza (LEA) e proprio il Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019, ha introdotto notevoli cambiamenti per quanto riguarda i vaccini, come la vaccinazione anti-papilloma virus, anti-pneumococco, meningococco e relativi destinatari, come ad esempio pneumococco e zoster per i sessantacinquenni. Potrà approfondire l'argomento a pag. 13 con l'articolo della dr.ssa Roberta Melillo.
forma comprensibile, adatta a qualsiasi fascia. Tuttavia, preferirei trovare nei vostri articoli
sito: www.salutare.info e-mail: info@salutare.info
anche qualche informazione in più sui riferi-
contatto skype: salutare.info
menti e strutture dove è possibile curare le patologie e i disturbi di cui si parla. Insomma credo che oltre a conoscere le patologie, sia fondamentale integrare gli articoli con il dove curarsi, poichè spesso noi pazienti/lettori ci troviamo disorientati e senza alcun riferimento che ci guidi. Spero possiate aiutarci ancora di più con queste informazioni che
Gentile Redazione, da anni ho problemi di colesterolo, ho difficoltà a tenerlo sotto
potrebbero risultare vitali.
Paolo (LE)
controllo e ad oggi non so ancora che regime
Carissimo Paolo, condividiamo con te
alimentare adottare per cercare di gestire
quest'esigenza e sensibilizzeremo i nostri
al meglio la situazione. Potreste indicarmi
redattori, affinchè segnalino, all'interno
dieta e sport da praticare e se gli integratori
degli articoli utili riferimenti per la cura di
possono aiutarmi a controllarne i livelli?
patologie e disturbi.
Giuseppe (NA)
A tale proposito, proprio in questo numero, abbiamo inserito alcuni centri di eccellenza
L'ipercolesterolemia è il disturbo del
in Italia sull'apnea ostruttiva notturna (Osas)
secolo ma, a tuttoggi, molti non ne cono-
a pag. 14/15, l'iter che ne consente la dia-
scono le cause e soprattutto la distinzione fra
gnosi, metodiche di cura e luoghi adatti per
quello 'buono' e quello cosiddetto 'cattivo'.
la risoluzione del problema.
L'articolo del dr. Giordano a pag. 16 offre
Grazie per la segnalazione e buona lettura.
Scrivete a: Salutare Via Traversa Torelli, 12 83013 Mercogliano info: tel. 0825 74603 e-mail: info@salutare.info www.salutare.info www.salutare.info
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Collaborazioni: Prof. S. Martufi, dr. A. Del Sorbo, dr. A. M. Giordano, avv. G. De Cicco, dr. C. Ceparano, dr.ssa F. Trallo, dr.ssa R. Melillo, dr. G. Postiglione, Fabrizio Popi, dr. M. Borghese, dr.ssa N. Lattanzio, dr.ssa A. Giordano, dr. P. Iorio, dr. V. Altamura, Alessandro Gorga.
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un supporto informativo di qualità, fruibile a tutti, convinti che la cor-
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sanitaria siano due strumenti indi-
a pag. 23.
spensabili per la prevenzione e il miglioramento della qualità della vita. Questa straordinaria mission è possibile grazie a tutti gli esperti che contribuiscono
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News News
Fibroma utero: farmaco rimborsabile fino a 18 mesi Un farmaco rimborsabile fino a 18 mesi evita l'intervento per il Fibroma utero, Ferma i sanguinamenti, elimina i dolori, migliora la relazione di coppia. Rivoluzione nella terapia del fibroma uterino: una terapia medica, da oggi rimborsabile in tutta Italia dal servizio sanitario fino a quattro cicli di cura (pari a 18 mesi) offre alle donne con questa patologia la possibilità di tenere a bada il fibroma a lungo termine, vivere meglio ed evitare, salvo particolari casi, l'intervento chirurgico, in particolar modo il più demolitivo, l'asportazione dell'utero. Il farmaco in questione è a base di 'ulipristal acetato', sostanza in grado di bloccare il recettore del progesterone nelle cellule dell'utero, impedendogli di legarsi al Dna e determinare sintesi proteiche che possono favorire i processi di replicazione cellulare. Il fibroma uterino è proprio il più diffuso tumore benigno (frutto di replicazione cellulare) dell'apparato riproduttivo femminile. L'ulipristal acetato in realtà è stato approvato
nel 2014 dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ma con rimborsabilità solo per 2 cicli di trattamento. Ora il trattamento rimborsabile è stato portato a 4 cicli di tre mesi ciascuno con due mesi di intervallo fra un ciclo e l'altro. I dati confermano la sicurezza del farmaco fino a una terapia lunga otto cicli. "Il fibroma uterino - spiega Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, Ospedale Resnati di Milano - è una patologia ginecologica invalidante: condiziona la quotidianità, la relazione di coppia, la vita professionale e la possibilità di avere figli. Interessa fino al 40% delle donne durante la vita fertile, 3 Mln in Italia. Causa sanguinamenti abbondanti, forti dolori, sofferenza durante i rapporti sessuali e infertilità. Eppure, per 2 donne su 3, il fibroma resta ancora sconosciuto. E nonostante i sintomi siano evidenti, le diagnosi arrivano molto tardi, dopo quasi quattro anni. È importante invece la diagnosi precoce: già dopo 5 giorni di trattamento il farmaco blocca il sanguinamento e ferma la progressione del
fibroma che, via via si riduce anche di volume, con il controllo della malattia anche durante la sospensione della terapia". L'accesso al farmaco è però ancora complicato: per averlo gratuitamente col il Ssn (in farmacia costa 200 euro per mese di terapia) è necessario un piano terapeutico compilato da strutture accreditate. Notevoli i vantaggi economici rispetto alla chirurgia o alle vecchie cure farmacologiche. Secondo Roberto Ravasio, economista sanitario di Health Publishing and Services il ricorso a ulipristal acetato "è in grado di far risparmiare al Ssn fino a 26 milioni di euro in un anno".
Ottenuto il primo embrione artificiale L'esperimento dell’università di Cambridge, in Inghilterra darà informazioni importanti su condizioni come, per esempio, la Sindrome di Down e sui motivi per cui molti embrioni «falliscono» prima di riuscire a impiantarsi nell’utero. Magdalena Zernicka-Goetz, dell’università inglese di Cambridge, è riuscita a “mimare” il processo di formazione dell’embrione di un topo in laboratorio. La struttura è stata ottenuta a partire da cellule staminali che si sono assemblate dando origine a una formazione tridimensionale simile a un embrione naturale. Lo studio dovrebbe aiutare a comprendere l’origine di molte malattie legate alle fasi iniziali dello sviluppo e a ridurre i test condotti sugli animali. Magdalena Zernicka-Goetz ha utilizzato sia le cellule staminali embrionali che danno origine agli organi sia quelle che formano le strutture esterne all’embrione, come la placenta. 8
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L’esperimento riproduce le fasi dello sviluppo di un embrione e lo fa per la prima volta in una struttura tridimensionale. L’embrione, ha specificato la ricercatrice, di orgine polacca, «Ha regioni anatomicamente corrette, che si sviluppano al posto giusto nel momento giusto». Confrontato con un embrione normale, quello artificiale ha mostrato di seguire lo stesso andamento nello sviluppo e di essere completo sotto tutti gli aspetti, compresa la formazione delle cellule germinali destinate a diventare ovuli e spermatozoi e quella della cavità amniotica nella quale l’embrione si sviluppa. Si tratta di un risultato molto importante: per la prima volta permette di analizzare le primissime fasi dello sviluppo embrionale, che, in teoria, come modello, possono essere translate nell’umano e questo potrà aiutare a capire in futuro perché una buona parte degli embrioni normalmente si arrestano nello sviluppo prima dell’impianto in utero. L’aspetto straordinario dal punto di vista
tecnico di questo esperimento è l’intuizione di avvalersi di una struttura tridimensionale in cui sospendere le cellule. Perché questo ci dà informazioni sulla distribuzione spaziale di tali cellule in questa fase. È proprio questo tipo di informazione posizionale che ci potrà aiutare a capire, per esempio, come insorgono determinate condizioni legate ad anomalie di segregazione dei cromosomi, come per esempio la sindrome di Down» chiarisce la biologa pavese.
News
UPnRIDE, un nuovo concetto di sedia a rotelle
www.upnride.com
Progettata dal dottor Amit Goffer del Technion Institute of Technology di Israele, UPnRIDE è una sedia a rotelle che permette alle persone paraplegiche di riconquistare la posizione eretta. UPnRIDE è dotata di motore elettrico ricaricabile, è guidabile sia nella modalità tradizionale sia quando è configurata nella posizione eretta e rappresenta il primo esempio di sedia a rotelle robotica, smart. Grazie al sistema Intelligent Parking Chair è sufficiente battere le mani per riportare l’ordine nella stanza Lavorare in un’azienda automobilistica può anche significare versare tecnologia in settori merceologici differenti. È successo in casa Nissan; l’azienda ha pubblicato un simpatico video test delle sue sedie da ufficio che si parcheggiano da sole. Va da sè, la tecnologia applicata alle poltrone è mutuata da quella montata sulle vetture Nissan. Grazie a quattro telecamere disposte nella stanza e a un software di riconoscimento del suono, basta battere le mani affinché le sedie si azionino e tornino autonomamente in posizione, allineate ognuna alla propria scrivania.
Baby MAGAZINE
Piace alla mamma, utile al bambino
Salutare dedica a mamme e papà la rivista per poter meglio comprendere e affrontare il percorso della genitorialità, dalle cure mediche alla scelta dei migliori prodotti in commercio.
in infanzia e maternità, per discutere e confrontarsi. Le esperienze, i consigli dei nostri esperti sono un sostegno per quanti vivono questa meravigliosa esperienza.
Fornisce un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla nascita e alla crescita di un figlio senza trascurare nessuna sfumatura.
Scrivete, comunicate, informate su tutto ciò che riterrete opportuno divulgare, scambiamo idee e consigli, facciamo della rivista uno strumento informativo a disposizione di tutti.
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Baby Magazine è distribuito in allegato a Salutare Presso presidi ASL e Aziende Ospedaliere, cliniche, studi medici, farmacie, parafarmacie e sanitarie e tramite il servizio di spedizione in abbonamento postale gratuito a privati, medici, ginecologi e pediatri. Sfoglia la rivista Baby Magazine su:
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News News
La prima stampante 3D per pelle umana, aiuterà i trapianti e i test di farmaci e cosmetici La prima stampante 3D per la pelle umana produce in tempi rapidi e a basso costo tessuti destinati ai trapianti e alla sperimentazioni di farmaci, cosmetici e sostanze chimiche. Usando un mix di cellule umane e plasma, il dispositivo realizzato da José Luis Jorcano, dell'università Carlo III di Madrid e pubblicato sulla rivista Biofabrication, è in grado di stampare lembi quadrati di pelle dal lato di 10 centimetri in appena 35 minuti. Esattamente come le stampanti 3D tradizionali, che realizzano oggetti sovrapponendo sottili strati di materiale, il dispositivo stampa tessuti molto simili alla pelle umana. In sostituzione del normale 'inchiostro', normalmente fatto da materiali plastici, la biostampante sovrappone strati di plasma e cellule prelevate per mezzo della biopsia e fatte moltiplicare in provetta. La stampante riesce a riprodurre fedelmente la struttura della pelle, con uno strato più esterno che protegge dall'ambiente esterno,
e un secondo più sottile ricco di collagene, la proteina che garantisce l'elasticità. Lo strumento, già pronto per sperimentare farmaci o cosmetici, promette di ridurre tempi e costi rispetto alle tecniche usate finora. La stampa 3D della pelle è l'ultima arrivata in quella che è ormai una 'fabbrica' di organi che vengono costruiti con questa tecnica nata principalmente all'interno dei fablab, i 'garage' degli artigiani che sfruttano le nuove tecnologie per il loro lavoro. Dopo laringe, trachea e cartilagini prodotte con tecniche simili, il nuovo risultato conferma le grandi potenzialità offerte dalle stampanti 3D nel campo della medicina.
Approvata in Europa la nuova terapia contro l'artrite reumatoide Dalla Commissione Ue via libera al baricitinib: si assume in compresse. Via libera dalla Commissione Europea al baricitinib per la terapia dell'artrite reumatoide da moderata a severa. Il farmaco è stato testato in 4 studi clinici di fase III che complessivamente hanno arruolato oltre 3mila pazienti. Baricitinib è un inibitore selettivo di un particolare gruppo di enzimi definiti JAK, e agisce modulando la sintesi di citochine JAK-dipendenti, considerate coinvolte in numerose malattie infiammatorie autoimmuni, come appunto l'artrite reumatoide, che colpisce circa 300mila italiani, con conseguenze a volte molto invalidanti. È stato approvato per i malati che non rispondono in modo soddisfacente ai trattamenti attuali o coloro che sono intolleranti a uno o più farmaci modificanti la malattia. Sviluppato da Eli Lilly, è disponibile in compresse da assumere una volta al giorno. 10 www.salutare.info
Il farmaco appena approvato ha un nuovo meccanismo di azione basato sulla somministrazione orale giornaliera, più semplice, sicura e vantaggiosa per i pazienti rispetto a quella endovenosa o sottocutanea e con effetti molto promettenti. Attualmente il suo utilizzo è in studio anche per psoriasi, nefropatia diabetica e dermatite atopica.
La foglia artificiale che produce medicinali Una foglia artificiale progettata dal team della Eindhoven University of Technology è in grado di produrre principi attivi per i medicinali dalla luce. Si tratta di quella che a tutti gli effetti può essere definita come una sorta di foglia artificiale, sia per la forma ideata dal team che per il suo principio di funzionamento, in grado di generare principi attivi mediante un processo paragonabile alla fotosintesi che si verifica in natura, dunque partendo dalla luce assorbita. Il materiale di cui è costituito il dispositivo si chiama Luminescent Solar Concentrator (LSC) ed è composto da molecole fotosensibili che catturano un grande quantitativo di fotoni. La parte più scura della foglia, quella che assume la forma di una venatura, è in realtà costituita da piccoli tubi in cui viene fatto scorrere un liquido. Questo, a contatto con la luce catturata dal LSC, genera un’intensa energia, sufficiente a innescare reazioni chimiche. Ovviamente, un principio di questo tipo non è applicabile solo nello spazio profondo, ma anche sul nostro pianeta, come spiega uno dei responsabili del progetto, il dottor Timothy Noël. Utilizzare un reattore di questo tipo significa poter produrre medicinali in ogni luogo, ad esempio nelle giungle dove c’è il rischio di contrarre la malaria o il paracetamolo su marte. Tutto ciò di cui si ha bisogno è la luce del sole e questo piccolo impianto di produzione. Maggiori informazioni sul procedimento sono disponibili sulle pagine di EurekAlert.
www.goo.gl/rKxgfv
News
Vaccini: nasce Vigifarmaco,
piattaforma web per segnalare le reazioni Vigifarmaco, realizzato dai laboratori dell'università di Verona per l'Aifa, è la nuova piattaforma online per la segnalazione delle reazioni avverse ai farmaci e vaccini di cui si è di recente dotata l'Aifa, Agenzia italiana del farmaco. Un sistema per la segnalazione via web, accessibile da operatori sanitari e cittadini, che è stato sviluppato dai ricercatori dell'università di Verona per conto di Aifa nell'ambito di una collaborazione più ampia che punta allo sviluppo di sistemi per la raccolta e l'analisi dei dati della segnalazione spontanea in Italia.
Il gruppo scaligero afferisce alla sezione di Farmacologia del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica ed è coordinato da Roberto Leone e da Ugo Moretti e al dipartimento di Informatica con il coordinamento di Carlo Combi. Consente un invio rapido ed efficiente delle segnalazioni di eventi indesiderati da farmaci e vaccini, contribuendo così ad aumentare le conoscenze sui possibili danni da farmaci e ad allineare il sistema di farmacovigilanza italiano alla recente normativa europea e agli standard internazionali, che prevedono la possibilità della segnalazione via web".
vigifarmaco.it
Cannabis terapeutica: cos’è e a cosa serve
Ecco in breve che cos’è la cannabis terapeutica e per quali patologie è indicata: Che cos’è la cannabis? La cannabis è una pianta originaria dell’Asia centrale dalle cui infiorescenze essiccate è possibile ottenere la marijuana. I componenti più importanti contenuti al suo interno sono il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Queste due molecole agiscono principalmente sul sistema nervoso centrale e sono del tutto simili agli endocannabinoidi, molecole prodotte dal nostro corpo al fine di regolare alcune importanti funzioni fisiologiche. Per quali patologie è indicata? Il principale effetto della cannabis è di tipo analgesico. L’effetto della marijuana dipende dalla concentrazione di THC e CBD. La produzione di cannabis a scopo terapeutico è
finalizzata ad ottenere piante che abbiano una precisa e conosciuta composizione dei due principi attivi. Allo stato attuale delle ricerche la cannabis può essere utilizzata per il controllo di nausea, vomito, appetito nei pazienti sottoposti a chemioterapia. Altri studi indicano che la marijuana può essere usata nel controllo del dolore cronico. Oltre a queste indicazioni la cannabis terapeutica viene utilizzata –ma mancano ancora studi che ne provino l’efficacia- nella gestione del dolore in chi soffre di sclerosi multipla e sindrome di Tourette. Chi ne ha diritto? L’acquisto della cannabis può essere effettuato solo dietro prescrizione medica. L’accesso non è omogeno in tutto il Paese. Alcune regioni, solo per determinate indicazioni terapeutiche, rimborsano interamente il costo sostenuto. Altre solo parzialmente. Il prezzo, per grammo di prodotto, si aggira intorno ai 15 euro per la formulazione “made in Italy”. 25-30 per la Bedrocan prodotta in Olanda. Come si consuma? Per essere “attivati” i componenti della cannabis devono subire un processo noto
come carbossilazione. Ciò può avvenire se il prodotto raggiunge una temperatura superiore ai 100 gradi. Ecco perché tra i metodi di somministrazione più utilizzati c’è il fumo, la vaporizzazione e l’infusione. La scelta dipende dall’effetto che si vuole ottenere e dalla formulazione farmaceutica di partenza. Nelle farmacie italiane è possibile acquistare cannabis terapeutica contenuta in cartine (utili ad essere infuse nelle bevande o vaporizzate), in tinture alcoliche e in olio. Quest’ultima formulazione è quella maggiormente utilizzata in quanto consente la minor dispersione del prodotto. Salutare 11
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Da gennaio, in alcune farmacie italiane, è in vendita la prima cannabis terapeutica prodotta interamente nel nostro Paese. Prodotti, realizzati dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, che vanno ad affiancarsi a quelli già disponibili ma prodotto in olanda dalla Bedrocan.
Chirurgia
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a cura del Dr. Giovanni Giordano Chirurgia Generale - Perfezionato in Terapia e Chirurgia Angiologica e flebologica Vice-coordinatore SIFL-Campania
Chi non si è mai lamentato dopo un’intera giornata di avvertire pesantezza e stanchezza eccessiva alle gambe con deformazione del reticolo venoso superficiale e comparsa di capillari violacei, di vene reticolari e di edema alla caviglia?
Insufficienza venosa, la patologia dei giovani di domani Questi sono i sintomi dell’insufficienza venosa cronica, patologia ingravescente che colpisce una sempre più vasta fetta di popolazione. Le vene affaticate infatti si dilatano sempre più e cominciano a presentare un flusso inverso dal centro alla periferia, non più diretto verso il cuore, diventano tortuose e sempre più visibili fino a deformare e danneggiare la cute. Al giorno d’oggi si osserva statisticamente un ringiovanimento della patologia e della conseguente sintomatologia che colpisce donne e uomini già dalla giovanissima età, questo si deve purtroppo oltre alle già note cause di ereditarietà anche ad un errato modello culturale e comportamentale. Il corretto funzionamento del sistema venoso necessita ad esempio di una corretta postura ed uno stile di vita attivo mentre, viceversa, un atteggiamento sedentario ed il sovrappeso, fenomeni dilaganti tra le nuove generazioni, sono i primi nemici del benessere vascolare e non solo.
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scrivi a: chirurgia@salutare.info
È cosi che la patologia delle giovani nonne di ieri è diventata la patologia delle giovani mamme di oggi e sarà la patologia delle giovanissime ragazze di domani. È d’obbligo quindi la formazione e la corretta informazione delle nuove generazioni e di tutti coloro che ancora oggi recepiscono questa patologia come un problema marginale cui far fronte con terapie e rimedi improvvisati.
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Oggi l’evoluzione delle tecniche terapeutiche permette di ottenere per chi è già affetto dall’insufficienza venosa un ottimo risultato con metodiche mininvasive quali l’ablazione della safena con il laser o con le radiofrequenze. Ancor più accattivante però è la tecnica Scleromousse, che consiste nell’obliterazione della safena o dei rami collaterali effettuata in regime ambulatoriale senza anestesia e con una semplice iniezione. Mediante una sostanza sclerosante schiumosa, biocompatibile, si ottiene la chiusura e il riassorbimento del vaso. Questa tecnica, in mani esperte, consente al paziente di risolvere il problema delle vene varicose rapidamente e con un’immediata ripresa delle regolari attività e della deambulazione, ma soprattutto non prevede una demolizione traumatica per l’organismo che viene rispettato e salvaguardato. Oltre alle tecniche chirurgiche che vengono variamente pubblicizzate però, non si educa correttamente il paziente alla prevenzione primaria e successivamente al mantenimento dei risultati ottenuti, nasce quindi il falso mito della patologia che non guarisce, delle “vene che ritornano sempre”. La migliore terapia per l’Insufficienza Venosa Cronica resta infatti la correzione dello stile di vita, un corretto e cronico rapporto tra medico e paziente, che va educato alla prevenzione ed alla cura e va guidato nella risoluzione anche delle concause che portano allo sviluppo o al peggioramento della patologia.
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327 118 47 44 Ascoltando la pelle Diario di un dermatologo venerologo
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Quanti messaggi ho visto trapelare attraverso la pelle: abbandoni, tradimenti, aggressioni, contatti indesiderati, lutti non elaborati e separazioni ingiuste. Quanta sofferenza esibita in maniera inconsapevole e silenziosa, sotto forma di prurito, macchie, squame e papule. Cosa avviene al di là della superficie cutanea? Perché in determinati momenti della nostra vita la pelle reagisce con macchie rosse, prurito o altre fastidiose manifestazioni? Perché non si erano mai presentate prima, e soprattutto perché a volte recidivano malgrado le terapie appropriate? Sulla pelle possiamo a volte leggervi messaggi provenienti da un luogo lontano: dentro di noi. Questo mondo misterioso non è la mente. Si chiama apparato neurovegetativo, ed è quel motore che si adatta in maniera riflessa e omeostatica alle turbolenze esterne.
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Compriamo le scarpe ai nostri figli quando non hanno ancora imparato a camminare. Le indossiamo tutto il giorno, in ufficio, in automobile, durante il tempo libero e spesso anche all'interno delle nostre confortevoli mura domestiche. È come andare in giro con un cotton fioc in un orecchio? Ci sentiamo lo stesso, ma le voci e i suoni arrivano al nostro cervello flebili e distorti, ed è esattamente ciò che avviene con i nostri piedi. Daniel Howell, professore di anatomia e fisiologia, illustra tutti gli aspetti medici, anatomici e psicologici che coinvolgono ognuno di noi quando indossiamo le scarpe, ma soprattutto quando ce le togliamo. Camminare a piedi nudi favorisce la circolazione del sangue nelle nostre gambe, la flessibilità delle nostra ossa, ristabilisce la giusta posizione della colonna vertebrale e, provare per credere, combatte la depressione.
Daniel Howell Traduttore: F. Frasca Editore: Orme Editori Collana: Secondo natura Anno edizione: 2011 Pagine: 188 p. , Brossura EAN: 9788888774718
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Mai come oggi la medicina è stata argomento di pubblico interesse, cosa che ha portato molti media a puntare sul sensazionalismo piuttosto che sulla correttezza scientifica. Così, è sempre più difficile capire se certe notizie vengono o no da fonti affidabili, se un certo rimedio funziona oppure no. Questo libro raccoglie e commenta alcuni esempi di comuni “bufale” riguardanti la medicina convenzionale e quella alternativa: dalle cure anti-invecchiamento, a sorprendenti ausili per l’infertilità e la sessualità, fino ad arrivare alla pranoterapia. Balle leggere alcune, altre più serie, associate a ricadute tutt’altro che marginali su salute e sanità. Nell’ultima parte del volume alcuni personaggi di spicco (medici, scienziati, farmacologi, giornalisti, esperti in tema di falsi invalidi, avvocati) sono invitati dall’autore a trattare di “balle” singolari relative alla loro particolare esperienza.
Giorgio Dobrilla Editore: Il Pensiero Scientifico Collana: InForma Anno edizione: 2014 Pagine: 200 p. , Brossura EAN: 9788849004779
Vivere con la fibromialgia. Strategie psicologiche per affrontare il dolore
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La fibromialgia è una patologia caratterizzata da dolore cronico a carico dei muscoli, dei tendini, dei legamenti e dei tessuti periarticolari, associata spesso a disturbi del sonno e della concentrazione, affaticabilità, disturbi d'ansia e depressivi. Alla sua origine contribuiscono sia fattori biologici che psicologici e un approccio terapeutico integrato, che coinvolga diverse figure professionali (psichiatra, psicologo, reumatologo, ecc.), risulta essere il più indicato per chi ne soffre. Questo libro offre le informazioni scientifiche più aggiornate riguardo alle caratteristiche, alle cause e alle possibilità di cura della fibromialgia, e accompagna il lettore passo per passo in un percorso di auto-aiuto psicologico che lo aiuterà ad affrontare più efficacemente il dolore, con conseguenti miglioramenti della propria qualità di vita.
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Conversano, Marchi Editore: Eclipsi Collana: Liberamente Anno edizione: 2017 Pagine: 117 p. , ill. , Brossura EAN: 9788889627396
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Ginecologia a cura della dr.ssa Fiammetta Trallo specializzata in Ginecologia e Ostetricia
Ipotiroidismo: una malattia insospettabile
Le donne con ipotiroidismo, grazie all’assunzione di levotiroxina, possono condurre una vita del tutto normale. Periodicamente devono controllare la funzione tiroidea per valutare l’adeguatezza delle dosi assunte, soprattutto in premenopausa e gravidanza, periodi della vita in cui aumenta il fabbisogno.
Disturbi del sonno e aumento di peso sono spesso spie di una tiroide che non funziona. Sempre più donne risultano affette da ipotiroidismo, una patologia al femminile con una più alta frequenza in gravidanza e in menopausa, periodi della vita in cui aumenta il fabbisogno degli ormoni tiroidei. Il più frequente ipotiroidismo è causato dalla tiroidite di Hashimoto, una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca i tessuti tiroidei tramite la produzione di auto-anticorpi. Spesso asintomatico, l’ipotiroidismo è considerata una malattia insospettabile poichè resta latente per molto tempo e può esordire in modo subdolo. Una volta si curava solo l’ipotiroidismo franco. Oggi, il dosaggio degli ormoni e dei suoi anticorpi si fa quasi di routine. Questo consente di correggere anche piccole alterazioni funzionali per migliorare la qualità di vita e proteggere le donne dal rischio di iniziare una gravidanza in modo non ottimale. Disturbi del sonno e aumento di peso sono spesso spie di una tiroide che non funziona. Ma non solo.
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Anche crampi muscolari, labilità emotiva e intolleranza al freddo. Vediamo cosa cambia in menopausa. Gli estrogeni sono i principali regolatori della funzione tiroidea. Le irregolarità mestruali della premenopausa, dovute all’irregolare produzione di estrogeni, possono rallentare la funzionalità di tiroidi al limite del compenso spontaneo. A seguire, il calo estrogenico definitivo peggiora la malattia. Sintomi menopausali come vampate, insonnia, irritabilità, depressione, aumento di peso, calo della libido, secchezza vaginale e dolori osteoarticolari possono sovrapporsi al suo esordio confondendo le acque e rendendo più difficile la diagnosi. La terapia ormonale sostitutiva estrogenica ha effetti positivi sulla funzione tiroidea.
E in gravidanza? L’American Thyroid Association ha di recente stilato le nuove linee guida su diagnosi e gestione delle patologie tiroidee in gravidanza e post-partum. Oggi sappiamo che una tiroide con TSH inferiore a 2.5 UI/L è nemica della fertilità perchè interferisce con ovulazione, impianto dell’embrione e successiva placentazione. La presenza di anticorpi tiroidei da soli o in associazione a quelli delle malattie reumatiche può essere causa di aborto ricorrente. La tiroide del feto non produce ormoni durante la vita intrauterina e per questo aumenta il fabbisogno anche in donne normotiroidee. Gli ormoni tiroidei materni influenzano lo sviluppo della placenta e se carenti, aumenta il rischio di ritardo di crescita fetale. Non meno importante, l’effetto sullo sviluppo del cervello fetale e del quoziente intellettivo finale. Gli integratori per la gravidanza, non a caso, contengono anche iodio. Per l’OMS la dose quotidiana raccomandata è di 150 mcg. Si trova nel pesce e nei crostacei e in dosi minori in verdura, frutta, latticini, uova e farinacei. Anche nel post partum la tiroide va controllata per distinguere le titoiditi tipiche di questo periodo dal baby blues, che insorge dopo pochi giorni dal parto con senso di tristezza ed ansia immotivata ma che in genere si risolve con l’avvio dell’allattamento al seno. La tiroidite vera e propria, invece, inizia dopo e si può sovrapporre alla depressione postpartum e alla fatica emotiva di essere madre. Talvolta i sintomi della tiroidite sono preceduti da una breve fase di ipertiroidismo in cui la donna è agitata e insonne.
Sanità Nutrizione Nutrizione a cura a cura del dr. delAniello della dr.dr.ssa Aniello Marco Roberta Marco Giordano MelilloGiordano - Farmacista Farmacista - Farmacista
Nuovi LEA, i vaccini: cosa cambia? I livelli essenziali di assistenza LEA vengono aggiornati da una Commissione Nazionale col compito di monitoraggio costante per escludere prestazioni, servizi obsoleti e analogamente valutare a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) trattamenti innovativi o efficaci per la cura dei pazienti. Il SSN italiano, attraverso le risorse finanziarie pubbliche, ai sensi della L.n. 833/1978 e Decreto legislativo 30/12/ 1992, n. 502 e s.m.i assicura al cittadino Prevenzione collettiva e sanità pubblica, Assistenza distrettuale e ospedaliera. Nell’ambito della Prevenzione collettiva e sanità pubblica garantisce sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive e parassitarie, inclusi i programmi vaccinali. I vaccini sono annoverati tra le misure cui attribuire priorità nella pianificazione degli interventi di copertura sanitaria della popolazione. Con il nuovo Piano Nazionale della Prevenzione Vaccinale 2017-2019 sono state introdotte tra i LEA vaccini come: anti-Papillomavirus, anti-Pneumococco, anti-Meningococco e nuovi destinatari: il Papillomavirus HPV vaccino agli adolescenti maschi undicenni; meningococco B, rotavirus e varicella nei nuovi nati; meningococco tetravalente ACWY135 e richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti;pneumococco e Zoster nei sessantacinquenni. Trattandosi di prevenzione sanitaria di massa e non prestazioni sanitarie di cura, i vaccini saranno completamente gratuiti senza alcun ticket. Nell'ambito della prevenzione avranno diritto i nuovi nati a cicli di base ed eventuali successivi richiami di vaccino per la prevenzione di difterite, tetano, pertosse, epatite B, polio, Haemophilus influenzae tipo b, pneumococco,
meningococco B, rotavirus, morbillo, parotite, rosolia, varicella, meningococco C; gli adolescenti vaccino anti-meningococco tetravalente ACWY135 e vaccino anti-HPV; soggetti dai 65 anni vaccino anti-influenzale stagionale, vaccino anti-pneumococco e anti-zoster. Il calendario vaccinale prevede il ciclo di base per le vaccinazioni contro difterite, tetano e pertosse, poliomielite, così come per il vaccino contro l’Haemophilus influenzae di tipo B e l’anti-epatite B e consiste di due dosi al 3° e 5° mese di vita(vaccino esavalente). Durante la vaccinazione con esavalente in sede anatomica diversa (quadricipite femorale della coscia contro-laterale) è raccomandata la somministrazione del vaccino pneumococcico coniugato. La vaccinazione contro i rotavirus, somministrata per via orale, è raccomandata universalmente a tutti i bambini a partire dalla 6° settimana di vita- 2 o 3 dosi. Il ciclo vaccinale dovrebbe essere completato non oltre gli 8 mesi di vita. Nel secondo anno di vita c’è il richiamo delle immunizzazioni del vaccino esavalente, del pneumococcica coniugata e contro il meningococco B; si vaccina contro morbillo-parotite-rosolia, varicella (13°-15° mese) mediante vaccino combinato quadrivalente MPRV o trivalente MPR e monovalente varicella in diversa sede anatomica. La vaccinazione contro il meningococco C è raccomandata tra 13° e 15° mese di vita, in alternativa il vaccino tetravalente A,C,Y,W135. Il sesto anno è il momento per il richiamo delle vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse e poliomielite, rivaccinazione MPRV. Nell’adolescenza risulta fondamentale verificare lo stato vaccinale per morbillo, parotite e rosolia ed iniziare o completare eventuali cicli vaccinali incompleti. Nel dodicesimo anno di vita è prevista la vaccinazione anti-HPV a tutta la popolazione femmine e maschi; la schedula vaccinale prevede la somministrazione
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di due dosi a 0 e 6 mesi (per soggetti fino a 13 o 14 anni) o tre dosi a 0, 1-2 e 6 mesi per i più grandi. Per la vaccinazione contro il meningococco B, vista la sua recente introduzione, la priorità è rappresentata in questo momento dal suo utilizzo nella prima infanzia. Nel corso dell’età adulta è opportuna la somministrazione periodica (ogni 10 anni) della vaccinazione difterite-tetano-pertosse con dosaggio per adulto; è importante ribadire la raccomandazione di immunizzare contro l’influenza ad ogni stagione autunnale raccomandata a tutti a partire dai 65 anni. Negli ultra65 simultaneamente alla vaccinazione antiinfluenzale può essere fatta la vaccinazione pneumococcica. Le donne in età fertile, in previsione di una possibile gravidanza, devono essere protette nei confronti di morbillo-parotite-rosolia (MPR) e della varicella, considerato il rischio per il feto nelle prime settimane di gestazione. Durante il secondo/terzo trimestre di gravidanza è importante che la donna sia immunizzata contro l’influenza stagionale che aumenta il rischio di ospedalizzazione, prematurità, basso peso del nascituro e di interruzione di gravidanza. Per il soggetto anziano è introdotta la vaccinazione contro l'Herpes zoster, immunizzazione in grado di ridurre di circa il 65% i casi di nevralgia post-erpetica, complicanza frequente e debilitante nel 50% di tutti i casi clinici. I vaccini possono essere considerati tra i prodotti farmaceutici più controllati e sicuri, infatti, prima dell’autorizzazione all’immissione in commercio e della introduzione nei programmi di immunizzazione, sono sottoposti a diverse fasi di valutazione della sicurezza ed efficacia; ovviamente possono manifestare, come tutti i farmaci, eventi avversi e per la sorveglianza post-marketing è attivo il sistema di Farmacovigilanza. Salutare Salutare 15 15
Salute a cura del Prof. Silverio Martufi Pneumologo
Apnea ostruttiva notturna
Rappresenta la forma più comune della patologia, con un incidenza del 2% della popolazione femminile e 4% della maschile.
La sindrome da apnea ostruttiva durante il sonno (Osas) è caratterizzata dalla ostruzione parziale o completa transitoria delle vie aeree durante il sonno, tale da determinare ripetuti arresti della respirazione durante il sonno, più o meno protratti.
Si differenzia dalle Apnee notturne centrali che sono dovute a un disturbo dei centri nervosi che controllano l'automatismo del respiro: in tali casi si arresta l'impulso nervoso che fa muovere i muscoli che controllano la respirazione. L’apnea centrale nel sonno è meno comune e rappresentano meno del 5 % dei casi di apnea del sonno. L’apnea notturna provoca un rapido calo del contenuto di ossigeno del sangue, definito pO2, innescando una reazione protettiva da parte dei sensori posti all’interno delle arterie carotidi che monitorizzano costantemente tale valore. I sensori inviano un segnale di allarme al cervello che attiva un meccanismo di risveglio immediato. Purtroppo in molti soggetti, appena ripreso il sonno ricomincia un nuovo ciclo di apnea. Tra i principali fattori di rischio congeniti o familiari per OSAS compare l’obesità, il russamento, alterazioni morfologiche cranio- facciali specifiche, l’ostruzione nasale cronica nell’infanzia. Altri fattori di rischio sono: età ( 4-9% adulti > 30 anni), fumo e alcool con un effetto dose dipendente, farmaci (sedativi ed alcuni antistaminici). Si definisce Apnea l’assenza di flusso oronasale per almeno 10 sec associata a desaturazione di O2 uguale/superiore al 4%; ipopnea, la riduzione del flusso oronasale superiore al 50% per almeno
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10 sec associata a desaturazione di O2 del 2-4%. Mentre l’indice di Apnea-Ipopnea (AHI) indica il numero di apnee/ipopnee per ora di sonno: AHI < 5 soggetto normale; AHI > 10 diagnosi di sindrome dell’apnea del sonno; AHI > 30 indicazione assoluta al trattamento. I sintomi notturni dell’OSAS sono: russamento intenso, insonnia/sonno discontinuo, ripetuti risvegli con sensazione di soffocamento, apnee riferite dal partner, nicturia. I Sintomi diurni sono rappresentati da : sonnolenza diurna, addormentamento improvviso, astenia, riduzione della capacità lavorativa, amnesie frequenti, depressione o irritabilità, impotenza. La sonnolenza è una delle cause più diffuse di incidenti stradali (“colpo di sonno”), probabilmente più importante dell’alcool e della velocità, che sono più note e pubblicizzate. Secondo dati ufficiali USA, almeno il 20% degli incidenti stradali è riconducibile ad eccessiva sonnolenza diurna, come peraltro osservato in Europa. Sono particolarmente gravi e più spesso mortali. Il rischio si riduce rapidamente dopo terapia. Apnee notturne e patente di guida: le nuove regole. Il ministero dei Trasporti ha recepito la direttiva Ue: il documento non sarà rilasciato né rinnovato a chi è affetto da alcuni disturbi del sonno a gennaio 2016. La patente di guida è off limits per chi soffre di apnee notturne.
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La diagnosi viene posta in base all'anamnesi e ai risultati di un test detto Polisonnografia che consente di confermare la diagnosi di OSAS e di studiarne la gravità. Si tratta di un monitoraggio computerizzato che viene eseguito per una notte, in regime di ricovero o a domicilio e permette di monitorare il flusso aereo al naso e alla bocca, la saturazione di O2, di controllare diversi parametri cardiovascolari, oltre che il russamento, i movimenti del torace e i movimenti del paziente. Può essere aggiunto anche l'elettroencefalogramma. Dall'esame si evince l’indice di Apnea-Ipopnea (AHI).
La malattia può portare ad Ipertensione Arteriosa, Aritmie Cardiache e, in pazienti predisposti, a patologie Ischemiche Cardiache (angina, infarto). Diversi studi hanno dimostrato la correlazione stretta fra apnee del sonno e incidenti stradali.
Trattamento
DOVE MI CURO? Centro del Sonno di alto livello all'Auxologico di Milano CUP 02619112501 Privati e Aziende convenzionate 02619112500 centrosonno@auxologico.it Centro di Medicina del Sonno Palazzina E - San Raffaele Turro Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Via Stamira D’Ancona, 20 – Milano (Italia) Call Center Prenotazioni SSN Tel. 02.2643.3206/3207 Reparto Tel. 02.2643.3343 | Segreteria Tel. 02.2643.3358 Associazione Italiana Medicina del Sonno AIMS L’ AIMS è una società scientifica professionale multidisciplinare dedita a promuovere la ricerca scientifica e la formazione clinica rivolta alla conoscenza del sonno e alla diagnosi e trattamento dei suoi disturbi. Dal sito www.sonnomed.it è possibile consultare i centri per i disturbi del sonno accreditati. Segreteria Operativa Avenue media srl Via Riva Reno 61 – 40122 Bologna - 051 6564300 Istituto Italiano di Roncologia. Per la cura delle patologie da russamento. www.russareinfo.it
Il primo approccio terapeutico è rappresentato dalle Misure comportamentali, come il calo ponderale; infatti una riduzione di anche solo il 10% del peso corporeo sarebbe in grado di migliorare in maniera clinicamente significativa l'indice di apnea-ipopnea. Tra le altre regole si raccomanda di smettere di fumare, non bere alcolici per 4-6 ore prima di coricarsi, non assumere farmaci sedativi, evitare pasti abbondanti prima di dormire, evitare la deprivazione di sonno. Anche la posizione del corpo influenza l'insorgere del problema: alcuni soggetti trovano beneficio modificando il decubito dalla posizione supina a quella laterale. Questo si può ottenere attaccando una pallina da tennis sul dorso del pigiama. Il trattamento di elezione dell’OSAS è la ventilazione CPAP. È un apparecchio che consente la ventilazione meccanica a pressione positiva continua, chiamato CPAP (acronimo di Continuous Positive Airway Pressure) che, insufflando nel naso aria a pressione positiva costante, consente di mantenere pervie le vie aeree superiori vincendo le resistenze all'origine degli episodi di apnea-ipopnea. È prescritta ad oltre l’80% dei pazienti con OSAS. Il trattamento chirurgico dell'apnea-ipopnea ostruttiva del sonno è rivolto alla correzione di eventuali difetti anatomici o di anomalie ostruttive delle vie aeree superiori, generalmente indicato dal chirurgo maxillo facciale o dall'otorino (Uvulo palato-faringoplastica Osteotomia mandibolare, Chirurgia nasale ), in funzione della gravità dei sintomi e dalla causa scatenante; per esempio, l'ipertrofia delle tonsille e delle adenoidi nei bambini può causare apnee notturne. In genere, la loro escissione chirurgica determina la guarigione completa dal disturbo notturno. Per i russatori e/o OSAS di grado lieve sono consigliate le Protesi Orali (Protesi per l'avanzamento della mandibola, Protesi per lo spostamento dorsale della lingua).
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Alimentazione a cura del dr. Aniello Marco Giordano - Farmacista
Abbassare il colesterolo nel sangue? Dieta e stile di vita sano La concentrazione di colesterolo nel sangue, detta colesterolemia, diventa una condizione patologica se supera il valore di 240 mg/dl (ipercolesterolemia).
Tra i fattori che possono controllare l’ipercolesterolemia, il ruolo più importante spetta alla dieta: alimenti di origine vegetale e pochi grassi sono la migliore prevenzione. Ma non va dimenticato neppure l’apporto di un corretto stile di vita e l’attività fisica.
Il colesterolo svolge diverse funzioni importanti nell'organismo: •Interviene nella formazione e nella riparazione delle membrane cellulari. • È il precursore della vitamina D, degli ormoni steroidei e degli ormoni sessuali (come androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone). • È il precursore dei sali biliari.
alcun danno alle arterie, anzi, rimuovendo il colesterolo dalle pareti dei vasi per trasportarlo al fegato, è garanzia di protezione, se presente in buona quantità. È fondamentale mantenere un giusto rapporto tra colesterolo totale e HDL. (Consideriamo un viale alberato d’autunno su una strada asfaltata. Cadono tante foglie 'LDL' e la strada ne è coperta. Se abbiamo tanti spazzini 'HDL' la strada resta pulita. Gli spazzini non agiscono sulla caduta delle foglie, ma le rimuovono. Ecco perché conta il rapporto).
Il colesterolo non viaggia libero nel sangue ma è associato a proteine, formando strutture complesse dette lipoproteine: - Il colesterolo ‘LDL’, cosiddetto 'cattivo', poiché si deposita nelle pareti delle arterie aumentando il fattore di rischio di arteriosclerosi e di malattie cardiovascolari (infarto cardiaco, ictus cerebrale); - il colesterolo ‘HDL’, quello 'buono', che non provoca
Un ruolo importante nel controllo dei livelli di colesterolo è svolto dall’alimentazione: infatti la correzione dello stile alimentare, nelle forme lievi, può rappresentare la sola terapia, ma anche in associazione con una terapia farmacologica, un'alimentazione adeguata può potenziare l’efficacia dei farmaci ipocolesterolemizzanti e permettere di ridurre la posologia e gli eventuali effetti collaterali.
Colesterolo "Buono"- HDL Le HDL prelevano il colesterolo dalle pareti delle arterie, ostacolando la formazione delle placche atero- sclerotiche. Ecco perché il colesterolo HDL è comunemente detto “Buono’".
Colesterolo "Cattivo" - LDL Le LDL, al contrario, depositano il colesterolo in eccesso sulle pareti delle arterie, favorendo così la formazione delle placche. Per questo, il colesterolo LDL è definito "Cattivo’".
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LA DIETA ANTI-COLESTEROLO: GLI ALIMENTI DA PRIVILEGIARE La dieta di impronta mediterranea è in grado di incidere positivamente sui livelli di colesterolo nel sangue e diventare un'arma efficace per difendersi dall'ipercolesterolemia. Gli alimenti consigliati Verdura, cereali e legumi: sono i nostri veri amici. Il colesterolo è infatti presente solo negli alimenti di origine animale. Nell’impostare uno schema alimentare è quindi buona norma puntare soprattutto sul consumo di questi alimenti vegetali. In particolare è bene mangiare i legumi da 2 a 4 volte la settimana, privilegiando lupini o soia (in grado di ridurre la produzione del colesterolo da parte del fegato) e 2-3 porzioni di verdure e 2 di frutta al giorno (che riducono le calorie nell’alimentazione abituale e contribuiscono con le vitamine e gli antiossidanti in esse contenute a ridurre il rischio cardiovascolare globale). Il giusto condimento La colesterolemia è influenzata dal tipo di
ALIMENTI DA LIMITARE O EVITARE • Grassi animali quali burro, lardo, strutto, panna. • Oli vegetali saturi: palma e cocco. • Pasta all’uovo o prodotti da forno confezionati con uova. Limitare il consumo di uova intere o tuorli a 2-3 a settimana (compresi i prodotti che le contengono). • Frattaglie (fegato, cervello, reni), insaccati ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo. Gli insaccati magri (bresaola) o a cui si può togliere il grasso (prosciutto, speck) possono essere assunti come pietanza sino a 2 volte la settimana in porzioni di 50 grammi (corrispondenti a circa 3 fette di prosciutto) per l’adulto e 30-40 grammi per i bambini. • Latte intero o condensato, yogurt intero, formaggi ad elevato tenore in grassi saturi e colesterolo.
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grassi presenti nella dieta: quelli saturi, di origine animale, ne provocano l’aumento, mentre quelli insaturi, di origine vegetale, possono abbassarla. In particolare sono da evitare burro, lardo, strutto a favore di oli vegetali polinsaturi o monoinsaturi come l’olio extravergine di oliva o di semi (soia, girasole, mais, arachidi). Meno grassi in generale Quando si parla di grassi, occorre rivolgere l’attenzione non soltanto ai condimenti, ma anche a limitare quelli presenti naturalmente nei cibi. Insaccati, formaggi, uova contengono quantità piuttosto elevate di grassi che influenzano negativamente il tasso di colesterolo. Attenzione anche al tipo di latte e latticini È indicato il latte scremato o parzialmente scremato, lo yogurt a bassa percentuale di grassi e fra i formaggi quelli meno grassi, come i fiocchi o i latticini. Le fibre costituiscono un aiuto importante La fibra vegetale riduce l’assorbimento intestinale del colesterolo. Un motivo in più per
• Frutta esotica avocado, noci di cocco. • Bevande alcoliche (soprattutto nei casi di ipercolesterolemia associata a ipertrigliceridemia). STILE DI VITA L’alimentazione, da sola, però non basta. Essa deve essere supportata e completata con uno stile di vita sano. • Non fumare, poiché il fumo fa abbassare i livelli di colesterolo ‘buono’ (oltre che a danneggiare le arterie). • Praticare attività fisica che aumenta il colesterolo ‘buono’ a scapito di quello ‘cattivo’. La scelta va sempre effettuata nell’ambito di sport aerobici, quali ciclismo, ginnastica aerobica, ballo, nuoto, calcio, basket, pallavolo, cammino a passo veloce (4-5 km/ora), abbandono del mezzo di locomozione e uso delle gambe.
riservare ai legumi e alle verdure un posto d’onore nei menù, queste ultime possibilmente consumandole crude in insalata. Anche il pane sarà preferibilmente integrale, proprio per il suo maggior contenuto di fibra, così come la pasta e il riso. Sono consigliate anche avena, orzo e farro. Via libera al pesce Il pesce, per la particolare composizione del suo grasso, può essere consumato anche da chi ha problemi di colesterolo. Anzi, un consumo di almeno 2-3 volte alla settimana, fatta eccezione per i molluschi e crostacei da limitare a una, è addirittura consigliato, con preferenza per i pesci cotti alla griglia, al cartoccio, al vapore e evitando il più possibile le fritture. La carne, sia rossa che bianca, può fare parte della dieta, ma deve provenire da un taglio magro e privato del grasso visibile. Il pollame invece deve essere senza pelle. Cucinare senza grassi Preferire come metodi di cottura la bollitura, il vapore, le microonde o la grigliatura piuttosto che la frittura o la cottura in padella.
• Eliminare i chili e soprattutto il girovita in eccesso, arrivando a valori inferiori a 88 cm per la donna e a 102 cm per gli uomini. • Controllare con l’aiuto del medico eventuali patologie coesistenti, in particolare ipertensione arteriosa e diabete mellito. Cambiare in stile di vita con una corretta alimentazione ed una costante attività fisica riduce e talvolta abbassa il livello di Alert del colesterolo. Ed ora che siamo finalmente pronti a cambiare, svegliamoci presto la mattina e dopo una sana colazione indossiamo le scarpette ed andiamo a goderci il panorama della salute magari.... correndo un po'.
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Riabilitazione a cura del dr. Giovanni Postiglione – Fisioterapista, perfezionato in Posturologia, specializzato in Terapia Manuale - www.schienaok.com
Il Metodo Mulligan nella riabilitazione del dolore muscolo-scheletrico Il metodo Mulligan è basato sull’esecuzione di dolci mobilizzazioni articolari. È particolarmente indicato in caso di spalla dolorosa, epicondilite, distorsione caviglia, gonalgia, colpo di frusta, cervicalgia, mal di schiena.
Brian Mulligan, di origine neozelandese, è uno tra i più grandi fisioterapisti viventi al mondo. Negli anni 80 ha iniziato a pubblicare le sue teorie nel campo della terapia manuale e dei disturbi muscolo-scheletrici. Il suo metodo è basato sull’esecuzione di dolci mobilizzazioni articolari (passive) eseguite dal terapista, alle quali si può associare un movimento fisiologico eseguito dal paziente. Queste tecniche vengono definite mobilizzazioni con movimento (MWM) e durante la loro esecuzione il paziente è un partner attivo, con cui il terapista comunica i risultati raggiunti in termini di riduzione del dolore e fluidità del movimento. Il feedback del paziente è fondamentale per raggiungere risultati efficaci attraverso trattamenti personalizzati, basati sulle diverse condizioni cliniche. Tutti i movimenti del corpo umano sono dovuti ad un insieme di rotolamenti e scivolamenti articolari, coordinati dalle strutture nervose e realizzati dai muscoli. Diverse cause (traumi, posture scorrette, microtraumi ripetuti) determinano squilibrio tra le superfici articolari con diverse conseguenze: attrito patologico, usura precoce, dolore a riposo e nei movimenti, limitazione funzionale.
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La maggioranza delle sindromi dolorose sono il risultato di microtraumi, indotti da posture o movimenti ripetitivi anomali che determinano disallineamento delle superfici articolari e conseguente sovraccarico funzionale. Tali effetti si producono durante le attività quotidiane e quasi sempre la persona non ne ha consapevolezza. Lo scopo principale del metodo Mulligan è di ripristinare il corretto movimento tra le diverse superfici articolari del nostro corpo (articolazioni della colonna vertebrale, dell’arto superiore e
inferiore) e di conseguenza, eliminare la sintomatologia dolorosa e riequilibrare la funzione motoria. Questo metodo valuta il paziente nella sua specifica condizione clinica, come un’entità unica che richiede un programma terapeutico mirato. Tale interpretazione impone al terapeuta un’alta capacità di disamina clinica, per adattare le procedure di trattamento allo specifico patologico, evitando generalizzazioni. È particolarmente indicato in caso di spalla dolorosa, epicondilite, distorsione caviglia, gonalgia, colpo di frusta, cervicalgia, mal di schiena. Il metodo manuale Mulligan presenta le seguenti caratteristiche: 1. è dolce e indolore; 2. ha un effetto immediato, fin dalla prima seduta, sulla riduzione del dolore e sulla funzionalità dei movimenti; 3. produce effetti benefici a lungo termine, anche dopo poche sedute; 4. è priva di effetti collaterali e controindicazioni.
Dermatologia a cura del dr. Antonio Del Sorbo Dermatologo www.ildermatologorisponde.it
Quanti microbi abbiamo sulla pelle? Sulla pelle di ciascuno di noi ci sono miliardi di batteri, acari, virus e miceti. Sia la cute che le mucose (es. cavo orale, tratto gastrointestinale, area anogenitale) sono un immenso giardino zoologico, che resterà abitato per tutta la vita da miliardi di microrganismi. C’è vita sulla pelle? Sì, moltissima. Da un punto di vista microbiologico, la pelle è un luogo affollatissimo e pieno di Vita, immensa riserva naturale di ospiti tutt’altro che indesiderati. Da milioni di anni, la popolosa microflora cutanea è abitata da pacifici acari, miceti, batteri e virus, tra l’altro molto ben conservati nel corso dell’evoluzione e dunque preziosi sul piano funzionale. Se facessimo un censimento, osserveremmo che in alcuni distretti del corpo umano ci sono fino a dieci volte più batteri che cellule umane. Siamo dunque fatti di microbi? Soltanto sulla pelle abitano stabilmente oltre mille miliardi di batteri, che sommati agli altri comuni residenti di cute e mucose (es. acari, miceti, virus) raggiungono cifre astronomiche. Sulla pelle di una singola persona sana e pulita c’è un numero di batteri di almeno 140 volte il numero totale degli esseri umani che popolano l’intero pianeta Terra. Il nostro corpo è un ecosistema dissipativo in continuo adattamento, costituito da cellule umane e soprattutto microbiche, che vivono tra loro in perfetta simbiosi, traendo vantaggio reciproco da questa vita in comune.
I circa due chilogrammi di batteri che vivono abitualmente nel tratto intestinale, permettono di digerire il cibo che ingeriamo grazie alla produzione di sostanze utili (es. enzimi, vitamina K, vitamina B12, aminoacidi essenziali), di neutralizzare i cataboliti tossici per le nostre cellule, e di ottimizzare l’assorbimento delle sostanze nutritive. Senza questi microscopici inquilini molti importanti processi biochimici non potrebbero aver luogo. Staphylococcus epidermidis è tra i batteri maggiormente presenti sulla pelle e in alcuni distretti cutanei costituisce oltre il 90% della flora aerobica residente. In alcune aree cutanee più seborroiche troviamo il Propionibacterium acnes (batterio presente soprattutto negli individui con acne), il Demodex folliculorum (acaro presente perlopiù in alcune persone con rosacea) e la Malassezia furfur (lievito riscontrabile principalmente negli individui con dermatite seborroica e pitiriasi versicolor). Nelle regioni cutanee più aride predominano invece i flavobatteri e i proteobatteri, mentre i corinebatteri sono presenti nei distretti cutanei più umidi. Le colonie di microrganismi che costituiscono il microbioma cutaneo producono uno speciale biofilm gelatinoso, che crea una barriera protettiva intorno a essi, costituita essenzialmente da acqua, polisaccaridi, glicolipidi e glicoproteine.
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Al prezioso microbioma cutaneo prendono parte anche alcuni piccoli animali (es. dermatofagoidi, Demodex folliculorum, Demodex brevis), dando luogo a una vera e propria microfauna cutanea. Nel lungo elenco dei virus, normalmente presenti sulla cute sana, ci sono persino alcuni ceppi di beta papillomavirus e gamma papillomavirus (HPV). Una delle funzioni più utili svolte dal microbioma cutaneo consiste nell’eliminazione delle cellule morte (es. turnover epidermico, cicatrizzazione, processi infiammatori). Grazie alle loro attività enzimatiche (es. lipasi, proteasi, idrolasi, ialuronidasi), questi microrganismi ottimizzano alcune reazioni biochimiche, nel ruolo di spazzini extracellulari. Il microbioma cutaneo è costituito da miliardi di microrganismi, raggiungendo un peso e un volume complessivo tali da poter essere considerato un vero e proprio organo. L’uso di dermocosmetici e detergenti biologici, privi di conservanti sintetici e di prodotti di scarto del petrolio, consente di mantenere la pelle in buone condizioni rispettando la biodiversità del suo meraviglioso e raffinato ecosistema.
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Sociale a cura di karibu ass onlus Fabrizio Popi
NO ALL'IMMIGRAZIONE SELVAGGIA Prendiamoci cura di loro seriamente
Prima che sia davvero troppo tardi,bisogna risolvere il problema immigratorio, ormai al collasso e soprattutto squallidamente remunerativo per enti,persone e società legate al governo.
Emigrare non risolve i problemi, li acuisce. E quello di cui hanno bisogno le popolazioni coinvolte non sono i problemi ma le attività tese a risolverli. Soprattutto da parte di chi può aiutarli nella maniera giusta. L'immigrazione porta povertà malattie, ignoranza, scontri razziali, disagi civili, delinquenza, corruzione, perdita di identità sociale e culturale difficoltà di inserimento.Tutto questo, inoltre, comporta per lo Stato Italiano una spesa di 3,3 miliardi di Euro. Non aggiungo commenti, solo dico che è vergognoso, è la mancanza totale di rispetto verso la cittadinanza italiana cui si rifiuta assistenza "per mancanza di fondi". Noi cittadini italiani non conosciamo il problema, purtroppo non possiamo fare molto. Possiamo soltanto suggerire: prendiamoci cura di loro nella maniera giusta. Questo significa una serie di provvedimenti che possano difendere noi e loro; solo in questo modo saremo tutti tutelati e l'integrazione non sarebbe più un problema.
Fonte VENERDI de La REPUBBLICA DEL 16/10/2015, Articolo di Sergio RAME sui costi delle operazioni a favore dei Migranti.
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Ma il politico, oggi come oggi, preferisce ignorare, troppo occupato a controllare e gestire i propri profitti. È un sistema marcio. Il modo migliore, a mio avviso è andare ad aiutarli nel loro paese, nelle loro case, con le loro leggi e tradizioni vivendo a contatto con loro. Siamo noi a doverci muovere affinchè loro, ovunque siano, abbiano quello che veramente serve, affinché imparino a far rendere meglio ciò che hanno. Soprattutto noi possiamo portare la base di tutte le crescite, l'istruzione. Perchè questa è l'abissale differenza che ci divide ed è questa differenza che noi dobbiamo colmare, altrimenti mai niente si muoverà da sola in Africa, ma sarà solo e sempre
asservimento alle potenze occidentali, potenze cui lo stato di inerzia e povertà generali fa molto comodo, potenze per nulla umanitarie ma esclusivamente dominatrici. Noi della Karibu abbiamo scelto questa strada, quella appunto dell'Istruzione, cominciando dalle fondamenta. Il Destino ha scelto per noi una zona estremamente povera del Kenya dove, in otto anni, abbiamo costruito le tre classi dell'Asilo e cinque della PRIMARY, il corso scolastico che accorpa elementari e medie. Entro il 2018 il ciclo sarà completo. È ancora presto, ovviamente, per fare bilanci e la strada è ancora lunga, soprattutto molto impegnativa economicamente, ma non impossibile, dato che l'impegno è massimo e costante.Siamo una goccia d'acqua che alimenta costantemente tante persone. È quindi ovvio immaginare quante gocce potrebbero far nascere e fiorire con il patrimonio scelleratamente e subdolamente disperso dal nostro attuale governo. Basterebbe un Centro Unico Italiano Umanitario e Solidale per valutare e decidere gli interventi più importanti e per supportare tante piccole realtà che operano silenziosamente ma con eccellenti risultati in tutto il mondo. Una goccia è l'inizio di tutti i mari. www.lakaribu.com
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Foniatria a cura del dr. Massimo Borghese Foniatra
Vorrei soffermare l’attenzione di chi è interessato al problema della riabilitazione dei soggetti con autismo, sulla necessità di una visione pluralistica non soltanto delle forme di intervento curativo di questa patologia, ma anche degli aspetti clinici dell’autismo stesso.
Non un metodo per l'autismo, ma metodi per gli autismi Trovarsi nel cosiddetto spettro autistico comporta la presenza di alcuni sintomi di base il cui riscontro consente di considerare un bambino rientri nella pur vasta area di appartenenza all’autismo. Ma le forme cliniche sono diverse da caso a caso, o almeno da gruppi di casi a gruppi di casi. Ci sono infatti, autistici violenti e aggressivi e altri tranquilli e mansueti; ci sono autistici non verbali e altri che parlano, anche se nelle classiche modalità, appunto, autistiche. Ci sono autistici con capacità cognitive maggiori di altri oppure con spiccate distorsioni sensoriali, come le forti sensibilità ai rumori o al contatto corporeo, ed altri invece insensibili al dolore. Alcuni con impaccio motorio e altri che riescono molto bene nelle attività fisiche, sportive, manuali. Autistici epilettici ed altri no; autistici che dopo poco tempo di cambiamento alimentare manifestano miglioramenti sintomatologici e altri che sembrano non rispondere a interventi di tipo metabolico.
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Potrei continuare nell’elenco delle differenze, ma credo sia sufficiente quanto già esposto, per rendere ben chiaro come i quadri clinici dell’autismo siano talmente numerosi da autorizzarci a parlare di AUTISMI, come peraltro ho fatto in prima persona, titolando con questo termine, uno dei miei ultimi libri pubblicati sul tema. Mi preme ancor più sensibilizzare chi legge, sul concetto di metodo e metodi. Da molto tempo ormai si sente e si legge di tante forme di intervento che vengono proposte nell’approccio riabilitativo all’autismo, ognuna delle quali fortemente sponsorizzata da chi la propone, arrivando persino, da parte di alcuni, a definirsi “unici scientificamente validati”, sconfinando così nel ridicolo
dell’autoreferenzialità, come se gli altri operatori fossero fantasmi o ciarlatani. Si dimentica troppo facilmente che la scienza medica non è una scienza esatta, e che ciò che può funzionare nella cura di un determinato singolo paziente, può non funzionare nell’altro, anche se affetto dalla stessa patologia. L’arte medica (e della riabilitazione) non è l’applicazione pedissequa di “protocolli” fissi e standardizzati, ma piuttosto il risultato della creatività individuale utilizzata opportunamente miscelata a quella che dovrebbe essere una profonda conoscenza e preparazione di base, nonché all’intuizione e all’esperienza. E a ciò si aggiunga la necessità imprescindibile di una continua revisione di quanto si utilizza credendo di agire nel modo giusto, revisione da finalizzare per confermare o per cambiare ogni singola modalità di approccio terapeutico. Ne deriva, a mio parere, che il miglior metodo non possa essere un… metodo (non è un gioco di parole), ma una saggia, ben misurata, attenta e mai data per “assolutamente” certa, selezione di quanto di più concreto, produttivo e utile esiste in tutti i cosiddetti metodi, nessuno dei quali in assoluto può considerarsi sbagliato, ma nessuno dei quali, da solo, può allo stesso tempo considerarsi unico o, ancor peggio, unico valido. Dopo trent’anni di esperienza nel mondo della riabilitazione, credo di poter affermare che la differenza stia innanzitutto nell’abilità degli operatori e delle loro capacità di scegliere, di volta in volta, ciò che di più utile possa risultare per il destinatario del loro lavoro, presupponendo, ovviamente, che il bagaglio formativo e terapeutico di tali riabilitatori, sia adeguatamente ricco e ben carico di conoscenze e competenze.
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L'avvocato risponde a cura dell'avv. Gianpiero De Cicco resp. legale Associazione 'La Mano'
Gentile Avvocato, un mio congiunto veniva trasportato presso il Pronto soccorso dell’Azienda Ospedialiera ove veniva trattenuto in un lettino del P.S per circa quattro giorni prima di essere
collocato nel reparto di competenza. I sanitari ci riferivano che, a causa delle avverse condizioni atmosferiche (neve presente in città e nelle località limitrofe), non vi era alcuna
disponibilità nei reparti poiché le dimissioni non erano state effettuate in quanto i pazienti non potevano far ritorno nelle proprie abitazioni poiché non raggiungibili. A seguito, di un peggioramento
Gentile signora, in realtà una responsabilità giuridica presuppone una fonte del danno e il nesso tra l’evento e il comportamento del sanitario da qualificarsi come omissivo e/o negligente. Nel suo caso dovrebbe verificare, operando una perizia medico – legale anche tramite la mera disamina della documentazione sanitaria, le cause del decesso del suo congiunto e comprendere se in PS abbia ricevuto le cure sanitarie che il caso richiedeva. Nel caso in cui le cure di cui il suo congiunto necessitava non potevano essere somministrate in un reparto di P.S. e la struttura sanitaria non disponeva di posto letto nel reparto di competenza, ovvero non risultava specializzata per la patologia diagnosticata, il medico di guardia avrebbe dovuto disporne il trasferimento in un’altra struttura attrezzata.
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Le note inviate in redazione risultano parzialmente pubblicate. Le risposte fornite risultano di carattere interlocutorio non possono considerarsi un parere legale.
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Per quanto concerne poi quanto da Lei richiesto in merito alla possibile responsabilità della struttura si precisa che la giurisprudenza ha più volte chiarito che il paziente che viene “accettato” in una struttura sanitaria per ivi ricevere assistenza ospedaliera, contrae a tutti gli effetti un contratto di prestazione d’opera atipico cd. “di spedalità”. La struttura sanitaria dunque, all’atto dell’accettazione del paziente, si impegna ad erogare a quest’ultimo tutte le prestazioni medico sanitarie necessarie a tutelarne la salute.
delle proprie condizioni cliniche se ne verificava il decesso. Le condizioni si sono deteriorate a causa delle condizioni in cui versava in P.S. Qual è la responsabilità della struttura? G.R.
Nel fare ciò la struttura ospedaliera, per il tramite del personale medico in essa operante, deve attenersi a regole di diligenza specifiche. A norma di legge, ogni struttura sanitaria è tenuta al rispetto di specifiche regole relative alla sua organizzazione interna, alle procedure di primo soccorso e alle risorse medico-sanitarie messe a disposizione dei pazienti. Anche se il rispetto della normativa vigente in materia di organizzazione delle strutture di primo soccorso non esime affatto l’ente sanitario da responsabilità se le condotte degli operatori siano valutate comunque inadeguate. In tema di responsabilità medica, dunque, l’ente ospedaliero è obbligato, oltre ad osservare le normative di ogni rango in tema di dotazione e struttura delle organizzazioni di emergenza, a tenere in concreto, per il tramite dei suoi operatori, condotte adeguate alle condizioni disperate del paziente, adottando di volta in volta le determinazioni più idonee a scongiurare l’impossibilità di salvataggio del soggetto leso. Per quanto concerne poi, le mancate dimissioni dei pazienti le stesse dovrebbero scaturire da esigenze scaturenti dalle patologie e, quindi, dalle condizioni cliniche degli stessi e non dall’impossibilità di costoro di raggiungere la propria abitazione, sempre qualora non trattasi di causa di forza maggiore di particolare entità. La saluto Cordialmente.
Sociale a cura delle dr.sse Antonietta Giordano - Mediatrice Nicla Lattanzio - Pedagogista
L’Istituto della messa alla prova Il nuovo trattamento nei processi minorili
Ricercare per i minori misure alternative alla detenzione diversificando la risposta sanzionatoria e recuperare così i ragazzi: è questo l’obiettivo della messa alla prova La ratio di questo provvedimento risiede nella volontà di ridurre la permanenza del minore nel circuito penale, nell’indurre l’imputato a non commettere più reati, ad attivarsi in un percorso di cambiamento. Ottenuto un giudizio positivo all’applicazione della prova, il giudice sospende il processo con ordinanza motivata e affida il minore ai servizi sociali per l’osservanza del progetto d’intervento; nel caso in cui il progetto venisse accolto costituirebbe il programma di vita che il minore dovrebbe seguire durante il periodo di prova e affinché sia superato è necessario dapprima il suo consenso, senza il quale nessun piano avrebbe successo. Tra gli obiettivi del progetto: recupero del ragazzo; promuovere la conciliazione tra le parti (non sempre possibile a causa del mancato consenso del leso); responsabilizzare e correggere gli eccessi devianti del minore; impegnarlo nello studio o nel lavoro a seconda delle sue attitudini. Durante il periodo di prova il minore è affidato ai servizi sociali che ne controlleranno l’operato insieme all’autorità giudiziaria. Decorso il periodo di prova, il giudice ne accerta l’esito in relazione alle condizioni psichiche ma anche ai profili socioculturali, senza prescindere dalla gravità, dalla tipologia del reato compiuto e dall’impegno manifestato dal minore nel portare avanti gli obiettivi del progetto. Così intesa la messa alla prova si configura come il metodo migliore per recuperare il reo. Il punto di vista pedagogico La messa alla prova permette di aprire un dialogo tra giustizia minorile e pedagogia nel momento in cui quest’ultima pone l’attenzione sulla personalità del ragazzo e sulla possibilità di rieducazione, nonostante il fatto criminoso.
Primo passo è conoscere la personalità del soggetto, la sua fragilità psico-emotiva; personalità ancora più complessa se priva di basi ‘sufficientemente buone’, per dirla alla Winnicott. Non è scontato dire che il ruolo della famiglia è determinante nella crescita del soggetto, in quanto costituisce il luogo primario di formazione, l’agente fondamentale per la costruzione dell’individuo; l’adozione in famiglia di metodi educativi talvolta inconsistenti, inappropriati e occasionali, possono creare nel ragazzo confusione e squilibrio. La pedagogia interviene su questa mancata stabilità spingendosi oltre i confini del tangibile; esplora i silenzi o addirittura si addentra in quei comportamenti violenti, per capire e spiegare; affronta la sofferenza, guarda in faccia il disagio e comunica con esso. Il suo compito non è punire ma fare in modo che il minore scopra, conosca e ritrovi dentro di se, delle risorse positive che lo aiutino a rimettersi in gioco come soggetto qualitativamente valido. Buona pratica, in questo percorso educativo, è aiutare il reo a capire l’accaduto e a inquadrare le motivazioni che lo hanno spinto al fatto: riconosciute e accettate, verranno destrutturate a favore di una rieducazione che porterà al cambiamento. È qui la sfida pedagogica: creare, nonostante tutto, una relazione che si possa basare sulla fiducia, sull’empatia, sul confronto, sulla dialogicità, sull’accettazione. La pedagogia infatti non giudica ma osserva; non discrimina ma accoglie il soggetto nella sua particolarità; lo accompagna alla comprensione della dimensione valoriale dell’intervento di messa alla prova, gli trasmette l’ideale di speranza di recupero.
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Alcuni dati: andando ad analizzare i casi concreti si evince un andamento crescente dell’applicazione della messa alla prova: nel 1992 erano solo 788 e fino al 1996 si è proceduti piuttosto a rilento; aumenti significativi si sono registrati dal 96’ in poi fino ad arrivare al 2011 in cui sono stati emessi ben 3216 provvedimenti. Si percepisce chiaramente come all’inizio, l’applicazione del metodo non trovasse forte riscontro (probabilmente dovuto al suo carattere rivoluzionario dello stesso in quanto è in grado di comportare la sospensione del processo ma soprattutto l’eventuale estinzione del reato) e attualmente permangono un po’ di differenze tra nord e sud: i maggiori provvedimenti sono stati emessi a Milano con ben 323 casi di messa alla prova, 231 casi a Bari e solo 29 a Potenza. Dall’analisi secondo la tipologia di reato compiuto invece risulta una prevalenza di concessione della misura per reati contro il patrimonio soprattutto furto, rapina, seguiti da spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro la persona come percosse, violenze sessuali e lesioni personali; la maggior parte dei ragazzi messi alla prova sono maschi con età compresa tra i 16 e i 18 anni, ben il 94% di casi contro il 6% di casi di messa alla prova femminile. Ma gli esiti percentuali che più ci interessano sono sicuramente quelli relativi alla conclusione della messa alla prova dai quali emergono che nel 2011 l’80,8% di casi si sono conclusi con l’estinzione del reato e quindi con la riuscita della messa alla prova, il 5,2% di casi con una condanna per l’imputato, il 3,3% di casi con una sentenza di proscioglimento, il 3,9% dei casi con rinvio a giudizio, il 6,9% con esiti di altro genere. Si evince chiaramente come questi dati siano positivi e di quanto l’applicazione della messa alla prova sia favorevole per il minore e comporti nella maggior parte dei casi il suo completo recupero. Salutare 27
Alimentazione
Centrifugati Centrifugato di lime e carota Utili consigli e idee per realizzare succhi al 100% naturali. Preparati in mix di tutte le varietà di frutta o verdura fresche senza aggiunta di zucchero, che vi daranno l'aiuto necessario per ottenere dei succhi puri, deliziosi ed eccellenti per la salute, dal sapore incomparabile. Grazie alla combinazione di verdure e frutti ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, essenziali per il corpo, farete il pieno di energia e vitalità.
Le carote possiedono un elevato contenuto di vitamina A, carotene e provitamina A. Questa ricchezza di retinolo rende la carota un alimento utile per: favorire la corretta crescita e riparazione dei tessuti corporei; mantenere la pelle liscia, morbida e sana; curare le affezioni intestinali e proteggere la muscosa dello stomaco; proteggere contro gli agenti inquinanti e più in generale contro i radicali liberi; rinforzare le ossa ed i denti; migliorare la vista. Le carote sono inoltre ricche di sali minerali, di sostanze aromatiche digestive, di vitamine del gruppo B, PP, D ed E. Lime, più dolce del limone, ha un alto contenuto di potassio ideale per contrastare i bruschi cali di tono. Contiene molta vitamina C e sali minerali, ha proprietà antidiarroiche, rinfrescanti e diuretiche. Ingredienti: 8 Grandi carote fresche pulite 1 Lime intero sbucciato 1 Manciata di menta fresca 1 Pizzico di zucchero di canna
Centrifugato per il sangue
Centrifugato di rapa e mela (o pera). Questo estratto facilita la depurazione del sangue. Preparazione: estraete mezzo bicchiere di succo di rapa rossa e aggiungete mezzo bicchiere di succo di mela o pera.
Per i reni
Centrifugato di asparagi e pomodoro. Questo centrifugato facilita la depurazione dell´acido urico dai reni e aiuta nella guarigione dell´acne e dell´eczema cutaneo, inclusa la psoriasi. E´ tuttavia sconsigliato nel caso di calcoli renali, perché può causare coliche. Preparazione: estraete mezzo bicchiere di succo di asparagi freschi e mezzo bicchiere di succo di pomodoro.
Contro l´ulcera
Centrifugato di cavolo e di mela. Questo centrifugato facilita la riparazione dei tessuti ulcerati nello stomaco. Preparazione: estraete mezzo bicchiere di succo da un cavolo verde e rosso. Diluite con mezzo bicchiere di succo di mela o pera e bevetene a piccoli sorsi prima dei pasti. 28 www.salutare.info
Centrifugato per l’intestino
Centrifugato di cocomero. È ottimo da bere al mattino a stomaco vuoto, con l´aggiunta di succo di limone. Per renderlo più efficace nelle sue qualità depurative, si possono anche aggiungere succhi di ciliegie, fragole e more. Preparazione: togliete la parte verde della scorza (perché può dare disturbi intestinali) e centrifugate il resto.
Centrifugato di sedano, carote, asparagi Centrifugato per lo stomaco
Centrifugato di finocchio e mela (o pera). Questo centrifugato va bevuto prima dei pasti, a piccoli sorsi, quando si hanno problemi di digestione causati da scarsità di secrezioni gastriche e biliari. Preparazione: centrifugate prima il finocchio (sia la parte verde e che le fronde) e poi aggiungetevi la mela o la pera.
Gli asparagi hanno meno di quattro calorie per gambo e sono eccellenti per eliminare il grasso. Hanno inoltre anche un potente effetto diuretico, contribuendo a ridurre la ritenzione idrica. Il sedano ha un alto contenuto di acqua e una media di solo tre calorie per gambo, è una grande risorsa di reidratazione dopo l’esercizio fisico. Il beta-carotene delle carote innesca il processo di lavaggio del grasso e aiuta a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue. Questo centrifugato rinfrescante aiuta il corpo ad eliminare il grasso ed è una bevanda ideale dopo un allenamento. Ingredienti: 1 asparago 6 gambi di sedano tagliati, incluse le foglie 2 carote grandi
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Sanità a cura dei dr.i L. Ferrante, P. Iorio, V. Altamura Dip. degli Studi delle Istituzioni e dei Sistemi Territoriali, Università Parthenope, Napoli
Dipartimento di scienze motorie e del benessere uniparthenope
Il Sistema Informativo Ospedaliero H.I.S. Un Sistema Informativo Ospedaliero ha lo scopo di gestire in modo unitario le informazioni necessarie per i vari aspetti della vita di un ospedale. Generalmente esistono tre sistemi informativi sanitari: Sistema Informativo Ospedaliero (HIS); Sistema Informativo Radiologico (RIS); Sistema per l'Archiviazione e la Comunicazione delle Immagini (PACS). Tra questi tre distinti sistemi sono state delineate diverse forme di collegamento: 1) I tre sistemi sono del tutto indipendenti tra loro anche se sono in grado di scambiarsi alcune classi di dati. 2) Il RIS è un sottosistema del HIS. 3) Il PACS, per la sua vocazione prevalente alla gestione delle immagini, è un sistema indipendente (esiste comunque un interscambio di dati). 4) Il PACS ed il RIS sono integrati all'interno del HIS.
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Bibliografia:
•F. Pinciroli S. BonacinaElementi di Informatica Biomedica – PolipressEd. •F. Pinciroli S.Bonacina - Applicazioni in Sanità Digitale – PolipressEd. •P. Degoulet – Informatique Medicale - Masson France •Gustavo Malagón-Londoño, Ricardo Galán Morera, Gabriel Pontón Laverde - Administración Hospitalaria - Editorial Medica Panamericana •Malagòn-Londono Galan-Morera PontonLaverde – Auditorìa en Salud -Editorial Medica Panamericana •T. Walley, A.Haycox, A.Boland –Farmaeconomia – ElsevierEspana
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La gestione di tali dati deve adeguarsi alle norme legali attualmente in uso nell'ambito medico, ed eventualmente ai suggerimenti emanati a livello internazionale per garantire la necessaria riservatezza. Inoltre, i dati devono essere protetti dal deterioramento e da distruzione. Gli HIS vengono schematizzati in tre sottosistemi, vale a dire quello di Governo, Amministrativo e Clinico. Progettazione di un H.I.S. Obiettivi Obiettivo principale di un HIS è di costituire un supporto interattivo, unitario ed efficiente, alle molteplici attività che si svolgono in un ospedale. Analisi dei requisiti La progettazione di un sistema informativo consiste nell'organizzare risorse e metodologie, e nella definizione delle interazioni che devono esistere tra esse. L' HIS deve poter usufruire di: 1) un sistema hardware distribuito e del relativo sistema di comunicazione; 2) una base di dati relazionale distribuita.
Metodo di progetto della base dati Le principali fasi per una corretta ed ordinata realizzazione di una base di dati sono le seguenti: 1) Analisi dei requisiti: si raccolgono i requisiti informativi della Base di Dati. 2) Progetto concettuale: dall'analisi dei requisiti si progetta uno schema concettuale che descriva le interazioni tra le informazioni, indipendentemente dal DBMS (Data Base Management System). 3) Progetto logico: dallo schema concettuale si progetta lo schema logico dei dati. 4) Progetto fisico: dallo schema logico si progetta lo schema d'allocazione delle informazioni (ossia si definisce l'allocazione delle relazioni tra i dati sui vari sistemi, frammentando le informazioni globali). 5) Realizzazione: in questa fase rientrano tutte le attività finalizzate alla realizzazione di procedure che si occupino della gestione automatica delle informazioni, della loro elaborazione e memorizzazione. Conclusioni La diffusione della telematica fa prevedere la realizzazione di un ulteriore passo verso la cartella clinica virtuale di un assistito, che permetta di accedere istantaneamente a tutte le informazioni cliniche rilevanti dalla nascita in poi, indipendentemente dalla struttura sanitaria in cui sono state raccolte e memorizzate (“lifelong record”). L’insieme delle cartelle cliniche diventa così la struttura di base di un sistema di gestione più vasto di tutte le informazioni cliniche. La maggior parte dei problemi tecnici sembrano risolti. Si tratta ora di mettere in atto una strategia ottimale per una realizzazione graduale dei principi qui esposti, attraverso un coinvolgimento appropriato degli operatori sanitari. Essi hanno, infatti, un ruolo cruciale, sia come fornitori di conoscenza da inserire nei sistemi informativi per trasformarli in efficaci strumenti di supporto clinico-gestionale, sia come utenti culturalmente preparati ad un inserimento appropriato delle nuove tecnologie telematiche nella pratica clinica quotidiana.
Prevenzione a cura di Alessandro Gorga Esperto di sicurezza e salute sul lavoro
Sicurezza e salute sui luoghi di lavoro Motivare i lavoratori a migliorare la loro prestazione. La risorsa più importante in un'organizzazione aziendale è costituita dalle persone, lo è spesso anche in termini di costi. Il potenziale maggiore che determina la crescita aziendale consiste: nell'abilità, nella competenza, nella serietà, nel rispetto delle regole, che noi conosciamo anche con il termine di professionalità. I capi a vari livelli dell'organizzazione aziendale, devono motivare i loro collaboratori, affinché essi possano migliorare la loro prestazione. Nello specifico la motivazione necessaria ad elevare la prestazione lavorativa dovrà corrispondere ad assicurare le migliori condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Per ottenere risultati efficaci e cioè capaci di ridurre le probabilità di incidenti è opportuno che i collaboratori partecipino al processo decisionale (management partecipativo). Partecipare in modo concreto e significativo alle decisioni che riguardano le unità produttive. I capi, i manager o i responsabili a vari livelli, devono praticare l’accettazione incondizionata nei riguardi dei loro collaboratori, facendo sentire i lavoratori dipendenti sereni e sicuri nei rapporti con i superiori diretti e con il proprio lavoro. Lo stile del capo tradizionale, invece, tende ad assumere un comportamento autoritario che non consente ai collaboratori di poter partecipare alle scelte o strategie aziendali ma piuttosto a subirle. Pertanto suggerimenti, gratifiche e altri stimoli volti al miglioramento dei comportamenti
possono venire dal gruppo di lavoro, dai superiori e dalla motivazione degli stessi individui. Il management partecipativo è sostenuto da molti studiosi della comunità di scienze comportamentali. L’aggiornamento e il senso di appartenenza sono alcuni tra i fattori che risultano essere vincenti nel management partecipativo, infatti, l’aggiornamento costante crea negli individui soddisfazione nell’essere informati sul proprio lavoro e su quanto accade nell’ambiente intorno a loro, generando in essi entusiasmo e approvazione per la partecipazione al perseguimento degli obiettivi e dei risultati presenti e futuri. L’indicatore o la misura per verificare il clima interno all’azienda è costituito anche dal senso di appartenenza, quando i lavoratori dipendenti usano parlare quando descrivono il proprio lavoro con io e mio, oppure quando descrivono l’azienda con noi e nostra. Il clima produttivo all’interno dell’organizzazione deve essere stimolato e mantenuto vivo da parte del management, deve permettere agli individui di interagire reciprocamente e verso la direzione aziendale. Il principio al quale l’azienda deve tendere è quello del rispetto della persona.
riesce a far emergere, da coloro che ne sono interpreti, il meglio. Vi sono diverse forme di motivazione che possono contribuire ad incentivare i collaboratori a prestazioni migliori e crescenti, tra queste ci sono: la ricompensa, il riconoscimento, il rinforzo. La ricompensa premia il lavoratore che raggiunge gli obiettivi che la direzione ha definito. Le ricompense possono essere in incentivi economici oppure in premi o encomi. Il riconoscimento è un espressione di gratitudine che il capo rivolge al suo collaboratore per l’impegno profuso nel perseguire ed ottenere i risultati. Il rinforzo è una tecnica che serve a motivare, sotto forma di elogio, il comportamento del lavoratore nel ripetere il lavoro ben fatto.
Ci sono attività professionali che per la loro natura intrinseca richiedono creatività , impegno notevole e una dose d’immaginazione. Un lavoro che ha come base la comunicazione, la trattativa, l’interazione sociale, la cooperazione, è capace di produrre dei risultati notevoli, di risultare gratificante, perché
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Fobie
Quali sono le fobie e le ossessioni più comuni? C’è chi evita l’ascensore e chi scappa davanti a un ragno. Chi più e chi meno, tutti abbiamo un’avversione verso un oggetto, un animale, o una situazione. Ma per parlare di vere e proprie fobie occorre valutare alcuni punti. La fobia è tale quando è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione, non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti e il soggetto, nonostante riconosca che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità, non riesce a controllare il proprio stato d’animo. La fobia diviene una vera e propria malattia quando ci impedisce il regolare svolgimento delle attività o ci condiziona la vita.
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Le 'classiche' fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l'ereutofobia (paura di diventare rossi), la zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle. Questo spazio è dedicato ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.
Misofobia La misofobia, termine di origine greca da mysos, sporco e phobos, la paura patologica del contatto con lo sporco per evitare qualsiasi tipo di contaminazione o di germe (è definita anche come la sindrome di Pilato). Il termine venne introdotto da Hammond nel 1879 durante la descrizione di un caso di disturbo ossessivo-compulsivo mostrata da una persona nell’atto di lavarsi ossessivamente le mani. Questa fobia viene talvolta chiamata anche germofobia, una combinazione di germe e fobia che significa, letteralmente, fobia dei germi. La misofobia è stata a lungo correlata al disturbo ossessivo-compulsivo sebbene Sullivan, uno psichiatra americano, abbia fatto notare che, mentre la paura dello sporco sottolinea la compulsione di una persona con questo disturbo, il suo stato mentale non è causato dai germi, bensì da un semplice imperativo: “le mani vanno lavate”.
Batracofobia È la paura ingiustificata dei batraci, come rane, salamandre, ecc.
Chiraptofobia
Bromidrosifobia È definita come la paura anormale dell’odore corporeo proprio o degli altri. È conosciuta anche come bromidrofobia.
È l'irrazionale ed eccessiva paura di essere toccati. È un'alterazione di quella che potrebbe essere una “normale” risposta, collegata da un semplice meccanismo evolutivo: il contatto di un altro essere umano potrebbe essere pericoloso in quanto “attacco”. Il chiraptofobico, spesso in seguito a un evento traumatico, non riesce però a distinguere tra contatti innocui e aggressioni.
Dorafobia Pogonofobia La Pogonofobia, dal greco pogon (barba), è la paura ingiustificata delle barbe. Sia della propria che delle persone che la portano. In pratica è come avere paura di Babbo Natale e di Gandalf. Un terrore che può sembrare assurdo, bizzarro, quasi inconcepibile, ma che ha una sua origine nei ricordi di visioni di uomini cattivi e barbuti nei libri della nostra infanzia o, più specificamente, può essere legata alla mancanza di igiene personale. C’è chi sostiene che uno dei personaggi più famosi della politica italiana, Silvio Berlusconi, sia affetta proprio da questa fobia. Si narra che negli studi Mediaset, un tempo, venivano richiamati tutti coloro che avessero la barba più lunga di un giorno. Persino giocatori del milan all’apice della loro carriera non erano degni di ricevere complimenti e strette di mano, ma solo un categorico: “Tagliati la barba”.
È la paura persistente della pelle e delle pelli degli animali. Le persone che soffrono di questa fobia evitano di stare a contatto con animali pelosi quali cani, gatti, volpi, castori o conigli perché trovano la loro pelle ripugnante. Talvolta alcuni di questi fobici associano la pelle con storie infantili sul “lupo cattivo” e altri predatori con pelle. La loro paura non sempre è infondata, perché molti animali pelosi –includendo i pipistrelli i procioni, i cani e i gatti- possono essere portatori della rabbia, un’infezione virale acuta del sistema nervoso centrale.
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Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne d'informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.
La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi d'interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.
World No Tobacco Day 2017 Il 31 Maggio 2017 si terrà presso l'Istituto Superiore di Sanità il convegno annuale dedicato alla Giornata Mondiale senza tabacco. Quest'anno l'argomento scelto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità è:"Tabacco - una minaccia per lo sviluppo".
Giornata Salute Mano 2017 La Società Italiana di Chirurgia della Mano organizza anche quest'anno la Giornata Nazionale della Salute della Mano che si terrà il 13 Maggio 2017.
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Le strutture ospedaliere, tra cui l'Ospedale di Circolo - Fondazione Macchi di Varese, garantiscono visite gratuite per la popolazione, nella speranza di attirare l’attenzione di ognuno di noi verso l’organo di movimento più sofisticato del mondo vivente. L’attenzione verso la prevenzione, la diagnosi, la
21 MAGGIO 2017: 13° GIORNATA NAZIONALE DEL NASO ROSSO
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EVENTO ORGANIZZATO DA FEDERAZIONE VIP ViviamoInPositivo ITALIA ONLUS Lo scopo principale della giornata è quello di raccogliere fondi destinati ai progetti di Vip Italia e di sensibilizzare l'opinione pubblica e diffondere il pensiero positivo e il Vivere in Positivo. I volontari clown VIP, durante la Giornata del Naso Rosso, indossano il camice identificativo di VIP Italia con la scritta Viviamo in Positivo sulla schiena,
Campagna VIVERLA TUTTA Edizione 2017 “con occhi diversi” Iniziativa audiolibri
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La Campagna 'Viverla Tutta' ha l'intento di diffondere il messaggio sull'importanza del racconto e della condivisione delle testimonianze di malattia. Giunta al settimo anno la campagna inaugura, tramite il progetto "Audiolibri", l'edizione "Con occhi diversi". Le storie di malattia che arrivate sul sitoviverlatutta.it al 30 maggio 2017, saranno lette da
In occasione della Giornata Mondiale Senza Tabacco (WNTD), l'Organizzazione Mondiale della Sanità mette in evidenza tutti quei rischi per la salute pubblica connessi con l'uso del tabacco, sostenendo al tempo stesso delle politiche globali per ridurne il consumo. Il tema della Giornata mondiale senza tabacco 2017 è "Tabacco - una minaccia per lo sviluppo".
cura delle nostre mani ci può permettere una vita migliore, mantenendo la nostra autonomia di cura della propria persona, di lavoro, di hobby, rompendo luoghi comuni purtroppo tanto diffusi su malformazioni, traumi, paralisi, lesioni, degenerazioni reumatiche, che trovano invece nella chirurgia e nella riabilitazione della mano una enorme possibilità di miglioramento della funzione e di riduzione dei disturbi e del dolore. Per prenotare le Visita presso l'Ospedale di Circolo - Fondazione Macchi di Varese tel 0332/278150 dalle 8:00 alle 15:00 dal lunedì al venerdì.
colletto rosso e maniche rigate (bianche e verdi / bianche e gialle) e hanno il tesserino identificativo. Solo i volontari VIP sono autorizzati alla raccolta fondi della Giornata del Naso Rosso ® il 21 maggio 2017 Tutti i fondi raccolti alla G.N.R. finanziano i progetti di VIP Nel 2016 sono state circa 150.000 le ore di volontariato clown VIP presso circa 200 strutture convenzionate. www.vipitalia.org
una redazione composta da esperti di narrazione, medicina e comunicazione; fra i componenti la redazione, oltre ai redattori del sito, ci saranno anche OMNI (Osservatorio Medicina Narrativa Italia) e il Centro Nazionale Malattie Rare dell'ISS (Istituto Superiore di Sanità). Come partecipare: chiunque abbia una storia da raccontare a proposito della propria esperienza di malattia, diretta o vissuta assistendo una persona cara, può partecipare all'iniziativa, iscrivendosi al sito.
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Eventi
CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere Uomo Virtuale,
Sanremo BenEssere Dal 23 Giugno 2017 al 25 Giugno 2017 Corso Giuseppe Garibaldi - Sanremo (Im) Tre giorni di festival dedicati al benessere psichico, fisico e sociale. Festival internazionale delle scienze filosofiche per il benessere psichico, fisico e sociale, un evento che ha l’obiettivo di diffondere e promuovere la filosofia dell’arte di vivere e di nuovi stili di vita, che siano più in sintonia con il proprio essere, la natura e l’universo. www.sanremobenessere.com
Rimini Wellness 2017 Dal giovedì 1 al domenica 4 giugno 2017 Rimini Wellness, l'appuntamento annuale con il Fitness, il Benessere e lo Sport della città, mette in mostra prodotti e servizi come abbigliamento, attrezzi sportivi, alimenti e bevande funzionali assieme a macchinari per la riabilitazione, piscine, percorsi benessere, eventi sportivi, attività dedicate alla formazione degli operatori del settore come corsi, conferenze e seminari. www.riminiwellness.com
Bologna, venerdì 8 - lunedì 11 settembre 2017 Il Salone Internazionale del Biologico e del Naturale SANA è la manifestazione fieristica leader in Italia nel comparto dei prodotti biologici e naturali.
salone internazionale del biologico e del naturale www.sana.it
DNA. Il grande libro della vita da Mendel alla genomica 10 febbraio - 18 giugno 2017 Roma, Via Nazionale, 194 www.palazzoesposizioni.it La mostra si propone come un eccellente
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la fisica esplora il corpo umano
Pisa, Palazzo Blu 22 marzo – 2 luglio La mostra, a cura dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è promossa da Fondazione Palazzo Blu ed è realizzata grazie al sostegno di Assobiomedica Una grande mostra dedicata all’esplorazione del corpo umano e alle tecnologie che, nate dalla ricerca in fisica fondamentale, ci hanno permesso di scrutare con occhi virtuali l’essere umano fotografandolo in immagini digitali che hanno cambiato per sempre la medicina. Biglietti e prenotazioni: PALAZZO BLU - Lungarno Gambacorti 9 - Pisa Tel. +39 050 2204650 - info@palazzoblu.it
Pistoia - Dialoghi sull’uomo Ottava edizione: Pistoia 26-27-28 maggio 2017 Dialoghi sull’uomo il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. “La cultura ci rende umani. Movimenti, diversità e scambi” è il tema dell’ottava edizione. Il centro storico di Pistoia, quest’anno sotto i riflettori di tutto il mondo, sarà animato da un ricco palinsesto di incontri, spettacoli, conferenze e dialoghi, rivolti a un pubblico interessato all’approfondimento culturale e alla ricerca di nuovi stimoli per comprendere e decodificare la realtà di oggi. www.dialoghisulluomo.it
strumento didattico per affrontare in modo approfondito ma non tecnico, semplice ma non banale tutte le tematiche relative alla genetica e alla genomica, e per fornire ai ragazzi gli strumenti per comprendere l’impatto che le scoperte in questi campi avranno sulla società del futuro.
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