Salutare informazione salute e benessere

Page 1

Distribuzione Gratuita

info: 0825.74603

Poste Italiane Spa - sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1- DCB - Avellino

mensile d’informazione per la Salute e il Benessere n° 45

Fitoterapia rimedi vegetali nell’ipotensione arteriosa

Podologia il piede cavo

Sanità

Alimentazione

Beaune, esempio di civiltà e buona sanità

il Gusto di Imparare ®

www.salutare.info

Centro Acustico dr. Nicola Topo


Una sana abitudine Vorremmo ringraziare uno per uno tutti quelli che ci leggono, scrivono, sostengono, ma una sola pagina non basta. Molti di voi ci aiutano tanti altri ne traggono beneficio... è “solo” questo che vogliamo: continuare a farlo.

Progetto editoriale Ogni mese Salutare fornisce ai cittadini una completa e sana informazione sul mondo sanitario. La rivista Con circa trecento iscritti al mese è un punto di riferimento per la comunicazione socio sanitaria fra Aziende e cittadini. 45.000 contatti mensili - 4.000 in spedizione abbonamento postale - 25.000 contatti al sito internet www.salutare.info - 16.000 copie distribuite tramite espositori in Ospedali, Cliniche, Asl, studi medici e farmacie.

Il Tuo contributo consentirà di diffondere più informazioni a più persone. Per informazioni: tel.: 082574603 e-mail: marketing@salutare.info

Credito d’imposta per le aziende, che incrementano i propri investimenti in campagne pubblicitarie attraverso periodici iscritti all’USPI. - info: 0825 74603

La Sanità che Comunica bene crea valore per il cittadino


Angolo dei lettori

Facendo una ricerca su internet ho visto che avete pubblicato un articolo sul mutismo selettivo. Mia figlia è affetta da questo disturbo e, vista la carenza di appigli informativi per genitori, sto costruendo un blog, con l'aiuto di mio marito. Ho pensato di inserire anche il vostro articolo e mi chiedevo se potevamo pubblicizzare l'indirizzo e l'iniziativa anche tramite il vostro sito: c'è spazio per pensare a questa opportunità? Vi ringrazio anticipatamente, anche solo per aver affrontato questo argomento di cui così poco si sente parlare... Con riconoscenza Loredana p. Gentile Loredana, affrontiamo argomenti di cui poco si sente parlare proprio per dare spazio e voce a tematiche co-

Avviso agli iscritti Cari lettori, vista l’enorme richiesta di iscrizioni per ricevere gratuitamente la rivista e la necessità di aggiornamento dati dei nostri iscritti, comunichiamo che, tutti coloro che hanno richiesto l’invio della rivista Salutare precedentemente l’anno

munque complesse che, come ogni altra patologia, vanno risolte. Il vostro ruolo è importante per poter far condividere esperienze, confrontarsi e non far sentire soli chi ha lo stesso problema. Siamo assolutamente disponibili ad ospitare la vostra iniziativa e, perchè no, ad approfondire l'argomento. Potete inviarci il materiale che riterrete necessario e il link del futuro blog per poter promuovere l'iniziativa. Cogliamo, inoltre, l'occasione per invitare tutti a condividere con la redazione di "Salutare" ogni tipo di esperienza, critica o iniziativa che riguardi sia il mondo della sanità che le questioni sollevate dal nostro giornale. La redazione

2007 verranno automaticamente cancellati dalla nostra banca dati. Per poter continuare a ricevere la rivista in forma gratuita, è possibile riiscriversi sempre in forma gratuita tramite il sito internet www.salutare.info alla voce “ricevi gratis”.

Vi ringraziamo della collaborazione che ci concederete e vi auguriamo buona lettura. Il nostro obiettivo, è sostenere e promuovere il benessere dei cittadini. È una questione che accomuna tutti noi, redattori, utenti, operatori del settore medico sanitario. Il tutto finalizzato al miglioramento del nostro stile di vita e alla salvaguardia del benessere. Vi invitiamo a continuare a scriverci per comunicare opinioni, esigenze, o segnalare esperienze vissute o solo per esprimere pareri su sanità e benessere. Questa iniziativa è inoltre l’occasione giusta per ricambiare il vostro gradimento mostrato

attraverso i commenti contenuti nei form d’invio della rivista. In questo spazio cercheremo di darvi delle risposte e di dar voce alle vostre opinioni. Non verrà data alcuna risposta personale. Le segnalazioni saranno utilizzate per orientare gli articoli che pubblicheremo sulla rivista. Buona lettura e al prossimo numero. Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

Posturologia Dritti dal posturologo

17 Urologia

Ricerca

Infertilità di coppia: il ruolo dell'uro-andrologo

Il gusto di imparare

6 Fitoterapia L'uso dei rimedi vegetali nell'ipotensione arteriosa

18

Sanità L'ospizio dei poveri di Beaune

20

7

Musicoterapia

Psicoterapia Ho trovato il mio vestito nel mio corpo nudo

8

Riabilitazione Quale futuro per gli autistici?

Il massaggio sonoro contro lo stress tra superstizione e scienza 23

Oftalmologia Infortuni sul lavoro

24

9

Educazione motoria

Sociale Coordinamento Provinciale dei Forum Comunali

Lo sviluppo motorio del nostro bambino

26

10

Dermatologia Impariamo a fotografare la nostra pelle

12

Benessere Vivere il corpo attraverso la bioenergetica

Odontoiatria Ortodonzia: Estetica? Bellezza? Funzionalità?27

Psichiatria L’alcolismo

32

13 Psicologia L’alimentazione e i fitoestrogeni in menopausa

14

Tecnologia L'ngegnere biomedico e l'ottimizzazione delle risorse nelle strutture sanitarie

30

Podologia Il piede cavo

15 Medicina Casa di Cura Villa del Sole

16

Scrivete a Associazione Culturale Salutare Via Due Principati, 210 83100 Avellino info: tel. 0825 74603 e-mail: info@salutare.info www.salutare.info


www.salutare.info

News Libro Verde sul futuro del modello sociale: aperta consultazione pubblica Obiettivo del libro, presentato al Consiglio dei Ministri del 25 luglio 2008, è avviare un dibattito pubblico sul futuro del sistema di Welfare in Italia. Il documento, in analogia con i medesimi strumenti adottati dalla Commissione europea, è infatti rivolto a tutti i soggetti istituzionali, sociali e professionali per condividere la visione sul disegno di un nuovo modello sociale. Una consultazione pubblica è aperta per un periodo di tre mesi, fino al 25 ottobre, attraverso la casella di posta elettronica libroverde@lavoro.gov.it. Questa la prefazione del Ministro del Lavoro, della Salute e Politiche sociali Maurizio Sacconi: "Questo Libro Verde è dedicato ai giovani e alle loro famiglie perché vuole concorrere a ricostruire fiducia nel futuro. Con esso si vuole avviare un dibattito pubblico sul futuro del sistema di Welfare in Italia nella speranza di pervenire a soluzioni quanto più condivise dagli attori istituzionali, politici e sociali concorrendo in tal modo alla stessa coesione nazionale. L'organizzazione delle funzioni di indirizzo politico in materia di lavoro, salute e inclusione in un unico Ministero dedicato allo sviluppo sociale può e deve costituire l’occasione per una visione integrata dei vari profili che concorrono al bene-essere dei cittadini. Promuovere la salute consente

di ridurre la povertà, l’emarginazione e il disagio sociale, incrementando la produttività del lavoro, i tassi di occupazione, la crescita complessiva dell'economia. Allo stesso modo un aumento della qualità dell'occupazione e delle occasioni di lavoro per un arco di vita più lungo si traduce in maggiore salute, prosperità e bene-essere per tutti. Una rifondazione del nostro modello sociale sarà più agevole e potrà consentire al tempo stesso soluzioni più avanzate e durature se una omogenea direzione politica si dimostrerà in grado di definire il complesso delle tutele e delle opportunità delle persone lungo l’intero ciclo di vita - dal concepimento alla morte naturale - offrendo risposte unitarie e non settoriali o, peggio, segmentate in corrispondenza dei diversi bisogni nel momento in cui si manifestano. Un Welfare così definito si realizza non solo attraverso le funzioni pubbliche ma soprattutto riconoscendo, in sussidiarietà, il valore della famiglia, di tutti i corpi intermedi e delle funzioni professionali che concorrono a fare comunità. Esso potrà offrire migliori prospettive soprattutto a giovani e donne, oggi penalizzati da una società bloccata e incapace di valorizzare tutto il proprio capitale umano".

L'Europa mette "in comune" i suoi pazienti Roma - 'Undici Paesi dell' Unione europea hanno firmato un progetto per metter in comune la storia clinica dei loro cittadini in formato digitale'. Lo scrive El Pais, sottolineando che nei prossimi anni 'il paziente, sulla base di questo protocollo, potrà varcare i confini nazionali in tutta tranquillità, contando sull' opportunità di avere medici perfettamente aggiornati sui suoi problemi di salute in ben undici nazioni. Il piano, che entra in funzione entro il 2015, rappresenta un' ulteriore passo in avanti verso la perfetta mobilità transeuropea. Fanno parte del progetto Austria, Svezia, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Francia, Grecia, Italia, Olanda, Spagna, Slovacchia e Regno Unito per un costo iniziale di 22 milioni di euro. Sarà la Spagna a dare un forte impulso all' iniziativa dal momento che la penisola iberica dispone già di un avanzato sistema di archivio medico digitalizzato, il più sviluppato tra i paesi firmatari. Il progetto europeo, che si chiama Smart Open Services (Sos), dovrà far fronte a innumerevoli problemi: dalla differenza linguistica alla varietà dei sistemi informatici fino alle leggi sulla privacy'. 4

www.salutare.info

Pubblicazione mensile Anno IV n° 45 Agosto 2008 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Tiratura: 20.000 copie Editore: Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile: Mario Barbarisi Redazione: Ass. culturale Salutare Segreteria: Angela Romano, Maria Rosaria Carifano Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino Collaborazioni: dr. B. Baldi, A. Baldi, Ing. R. M. Battista, dr.ssa E. Boldrin, dr. M. Borghese, Prof. V. Cicalese, dr.ssa D. Corrado, D. De Bartolomeis, dr.ssa M. Dello Russo, dr. A. Del Sorbo, dr.ssa L. De Varti, dr.ssa G. Fiore, M. Gionti, dr. S. Mone, dr. A. Pacilio, dr.ssa M. Picardi, dr. G. Postiglione, dr. F. S. Ruggiero, dr. A. Sabato, dr.ssa R. Santoro, dr.ssa S. Sparano, Prof. A. Suelzu. sito: www.salutare.info e-mail: info@salutare.info Tel.: 0825.74603 c/c postale: 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 210 Avellino Stampa: Poligrafica Ruggiero (AV)

partecipare Salutare è la rivista gratuita con diversi argomenti nell’ambito della salute e benessere: medicina, psicologia, farmacia, alimentazione, ambiente e tanti altri. Si avvale della collaborazione di professionisti del settore che mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Partecipare a SALUTARE significa sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensibilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di fornire ai lettori oltre ai servizi, il supporto da consultare per essere sempre aggiornati. Un’Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative e le innumerevoli informazioni sulla SALUTE e il BENESSERE.

Per ricevere informazioni per una presenza sul mensile contattaci al numero Tel.: 0825.74603 e-mail: info@salutare.info Il materiale grafico e redazionale deve pervenire entro il giorno 10 del mese precedente alla pubblicazione.


www.salutare.info

Donatori di organi in diminuzione Spesso l'attesa per un trapianto in Italia è molto lunga, si passa infatti da tre anni di attesa per il rene, quasi due per il fegato, due anni e mezzo per il cuore. Dei circa 9.500 pazienti che aspettano si prevede che solamente un terzo di essi riuscirà ad avere ciò che attendono nel corso di quest'anno. Questo enorme problema sembrava essere in via di risoluzione poichè negli

ultimi anni era in continuo aumento il numero di donatori, si è passati infatti dai 5, 8 per milione ai 20 del 2006. Nel corso di quest'anno però il numero è lievemente diminuito arrivando a 19, 3 donatori, variazione che sembra quasi insignificante, ma che in realtà preoccupa molto Vincenzo Passarelli, il presidente dell'Aido associazione italiana dei donatori di organi. Ciò che desta maggiori preoccupazioni

Salute: Martini, dieci regole d'oro contro malattie infettive

è che nonostante le numerosissime campagne di sensibilizzazione non ci sia stato un incremento, come successo negli anni precedenti. Le regioni che maggiormente non "donano" sono alcune realtà del sud, come Campania, Calabria e Basilicata, ma anche alcune regioni tra le più avanzate nel campo dei trapianti, come ad esempio Emilia Romagna, Toscana e Friuli Venezia Giulia.

nel nostro Paese, invita i cittadini in partenza per Paesi esteri a consultare il sito www.ministerosalute.it sul quale sono pubblicate le raccomandazioni, le vaccinazioni richieste e le misure di profilassi da adottare nei vari Paesi per ridurre la possibilità di contrarre patologie infettive che possono mettere a rischio la salute.

Scegliere i prodotti che abbiano subito trattamenti idonei ad assicurarne l'innocuità: (ad esempio latte pastorizzato o trattato ad alte temperature); cuocere completamente i cibi in modo che tutte le parti, anche le più interne, raggiungano una temperatura di oltre 70°; consumare gli alimenti subito dopo la cottura (gli alimenti cotti se non consumati subito vanno immediatamente conservati in frigo ma per un tempo limitato. Se devono essere conservati per lungo tempo è meglio surgelarli, altrimenti vanno gettati); riscaldare rapidamente e ad alte temperature i cibi già cotti prima del consumo; evitare contatti tra cibi crudi e cotti; curare l'igiene delle mani prima di manipolare gli alimenti; disinfettare accuratamente tutte le superfici di cucina, utensili e contenitori; proteggere gli alimenti da insetti, roditori ed altri animali e utilizzare solo acqua imbottigliata. Sono queste le dieci regole d'oro suggerite dal Sottosegretario alla Salute con delega alla sicurezza alimentare, Francesca Martini, ''per prevenire tutte quelle patologie trasmissibili attraverso gli alimenti e la poca igiene''. Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, ribadendo l'assenza di ceppi epidemici di colera

Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito.

Sostieni l’informazione per la salute e il benessere: Associazione Culturale Salutare Via Due Principati, 210 - 83100 Avellino c/c postale 55117402

e-mail: info@salutare.info

info: 0825 74603

L’aiuto economico, anche occasionale, è certo utile, la disponibilità di risorse economiche costituisce una condizione necessaria per promuovere progetti di autosviluppo come il nostro. Se puoi privarti di qualche soldo, cedilo alla nostra causa, con un libero versamento sul conto corrente postale 55117402. Ciò è assolutamente volontario e se decidi comunque di non effettuare donazioni, non per questo avrai meno supporto da parte nostra.

alutare 5


www.salutare.info

Ricerca A cura di Marika Dello Russo e Sonia Sparano Istituto di Scienze dell’Alimentazione, CNR

Il gusto di imparare Educazione alimentare a scuola.

Nel campo della nutrizione, saper scegliere è alla base di uno stile di vita sano; poiché il processo di scelta inizia in età molto precoce, già nella prima infanzia, l’educazione e la motivazione, del singolo individuo da una parte, e l’ambiente che favorisca abitudini salutari dall’altra, sono gli elementi chiave per “imparare” la salute. Le recenti esperienze maturate nel campo dell’educazione alimentare suggeriscono che la divulgazione delle norme base per una corretta alimentazione deve avere come obiettivi principali: a) apprendimento delle

Box 1.

proprietà caratteristiche dei nutrienti; b) valorizzazione dell’alimentazione intesa nella sua globalità affinché il bambino impari a riconoscere autonomamente eventuali abitudini devianti; c) acquisizione di conoscenza attraverso canali di comunicazione idonei (gioco). Tali obiettivi sono stati perseguiti e sviluppati personalmente nel modulo “Alimenti al microscopio...sano con gusto”, realizzato presso il Circolo Didattico “F. Scandone” di Montella (PON 2007-2013). Un corso di educazione alimentare dovrebbe essere un’occasione per fare nuove esperienze e mettersi in gioco in modo diverso rispetto alla tradizionale lezione frontale, tra l’altro difficile da realizzarsi in bambini così piccoli. Gli alunni sono stati così coinvolti

Obiettivi di una corretta alimentazione in età pediatrica 1. Accrescimento e sviluppo armonici 2. Mantenimento della massa magra metabolicamente attiva 3. Equilibrio fra spesa energetica ed intake calorico 4. Ripartizione adeguata dell’apporto in nutrienti 5. Controllo della massa grassa 6

www.salutare.info

in attività pratiche, educati alla riflessione, al dialogo e al confronto in classe, mediante lezioni interattive e lavori di gruppo. Lo sviluppo del nucleo centrale del messaggio educativo per una sana alimentazione in età pediatrica (Box 1) è stato svolto con l’ausilio della piramide alimentare, strumento educazionale di prima linea, da inserire poi in un contesto più ampio di programmazione di attività per la promozione di una corretta alimentazione. La piramide riassume in sé un modello alimentare di tipo mediterraneo, appropriato per crescita e sviluppo armonici: riduzione dell’apporto di grassi e zuccheri con la dieta, incremento del consumo di frutta e verdura e miglioramento del ritmo dei pasti, con riferimento agli eccessivi fuori pasto caratteristici dell’alimentazione in età scolare. La piramide inoltre ricorda l’importanza di associare una corretta attività fisica e, più in generale, uno stile di vita attivo ad una sana alimentazione. Essa è una rappresentazione grafica delle Linee Guida per una sana alimentazione, ed illustra i concetti chiave di varietà e proporzionalità: la

forma della piramide, infatti, rende intuitiva l’indicazione che gli alimenti devono essere consumati in maniera proporzionale rispetto alla loro collocazione nella piramide, con una maggiore preferenza per quelli presenti alla base rispetto a quelli presenti nel vertice.

Partendo da questi presupposti, gli argomenti sviluppati durante il corso sono stati: principi nutritivi, gruppi alimentari, acqua e bevande zuccherate, prima colazione, pubblicità degli alimenti, etichette alimentari. Le conoscenze di tipo pratico/ comportamentale acquisite sono state valutate mediante il “Supermercato Didattico”, strumento semplice di informazione, orientamento ed educazione (Box 2). Simulare, per gioco, le attività di un supermercato per fini didattici favorisce lo sviluppo di percorsi conoscitivi autonomi che possano incidere sugli orientamenti in tema di alimentazione dei bambini e delle loro famiglie.

Box 2. Il supermercato didattico

Ciascun bambino porta in classe confezioni di alimenti così come si comprano al supermercato. La classe, divisa in gruppi di più persone, allestisce il supermercato disponendo gli alimenti nei diversi scaffali, ognuno dei quali rappresenta un gruppo alimentare. Una volta allestito il supermercato, ad ogni gruppo verrà chiesto di fare la spesa seguendo delle indicazioni (ad es. un pieno di calcio, una sana colazione), in base alla quale sceglieranno gli alimenti da acquistare.


www.salutare.info

Fitoterapia A cura dells dr. ssa Grazia Fiore - Farmacista

L'uso dei rimedi vegetali nella ipotensione arteriosa Un disturbo caratteristico delle stagioni più calde è l’ipotensione arteriosa, che si accompagna spesso a sensazione di stanchezza anche grave, di vertigini e di apatia.

In fitoterapia si parla molto di piante medicinali ad attività tonica e stimolante il Sistema Nervoso Centrale, oppure il sistema neuromuscolare con basi farmacologiche attualmente confermate e chiarite. Classici sono i rimedi a base di china o genziana da utilizzare nei casi di astenia ma anche nella cura e nella convalescenza di malattie infettive quale la stessa influenza. Il tono vascolare può essere sostenuto con piante medicinali specifiche come l’ippocastano, il pungitopo, e la centella che contengono saponine ad azione vasocostrittrice venosa e quindi facilitano il ritorno del sangue verso il cuore. Alternative a queste sono le droghe e metilxantine, ad azione stimolante diretta del sistema cardio-circolatorio: in questo gruppo troviamo il guaranà che contiene nei suoi semi caffeina, teofillina, teobromina, tannini ecc. Trova indicazione anche nell’astenia e negli stati depressivi. Estratti di noci di cola sono presento in molte bevande americane e utilizzati per le virtù farmacologiche come tonici e contro l’asma bronchiale.

zione di 100 ml due volte al giorno di infuso al 5% di semi di caffè poco tostato, in quanto contiene più caffeina del nostro caffè molto tostato. Castelmann (1991) riferisce che tre tazze al giorno di caffè possono aumentare la pressione anche del 15%. Il mate invece contiene caffeina in proporzione del 35-50% rispetto al caffè, ricco anche in tannini e vitamina C viene anche raccomandato nella cura e nella prevenzione delle forme influenzali e come dimagrante. Il té contiene mediamente più caffeina del caffè, inoltre è ricco in tannini che ne riducono l’assorbimento, ma anche teobromina e teofillina. Stimola anche attività diuretica. Può essere assunto alla posologia media di una tazza da 100 ml di infuso all’1%, tre volte al giorno. L’abitudine di aggiungere latte al tè ridurrebbe la possibile tossicità dei tannini. A queste droghe va aggiunto il fantastico cacao che deve

le sue proprietà antiasteniche alla caffeina e alla teobromina. La posologia media è di due cucchiaini da caffè al mattino per una tazza di latte scremato. Controindicazioni all’uso del cacao e quindi del cioccolato è la pressione dello sfintere esofageo inferiore. L’insonnia, l’irritabilità sono invece controindicazioni relative in quanto la caffeina è presente solo in minima parte. L’altra pianta teoricamente utilizzabile nei soggetti ipotesi è il cardo mariano. Bisogna fare attenzione al sovradosaggio e alla possibile interazione con alcuni alimenti. Pressocchè abbandonato è l’uso dei fiori di ginestra, vasocostrittore o ipertensore e diuretico risulta pericoloso in gravidanza e nei pazienti con turbe del ritmo cardiaco. Molti sono i soggetti costretti ad assumere costantemente rimedi sintomatici vasocostrittori per ristabilire immediatamen-

te un' accettabile pressione arteriosa. Tuttavia tutti sappiamo che cessato il fugace effetto di queste sostanze torna l’ipotensione e torna la prostrazione. Il panax ginseng entrato ormai nella tradizione fitoterapia occidentale deve la sua fama alle virtù di tonico adattogeno per eccellenza, in quanto reale stimolante neuroendocrino ed immunologico: ha infatti dimostrato un’attività immunostimolante sui macrofagi e le cellule Natural Killer, ed un’attività antivirale. Stimola la produzione di anticorpi ed interferone. Migliora l’attività mentale e la memoria oltre ad avere un effetto antidepressivo . Concludiamo con la liquirizia assai gradita a molti di noi, sono le saponine triterpeniche ed i loro metabolici ad avere attività sul riassorbimento del sodio e dell’acqua a livello renale, con conseguente innalzamento della pressione sanguigna. L’effetto si ottiene comunque solo dopo almeno un mese di terapia a dosi importanti.

È disponibile come tintura madre. Il caffè è noto per le sue attività stimolanti il SNC, in dosi superiori a quelle medie determina anche un aumento della resistenza fisica. Per combattere l’ipotensione Penso (1980) consiglia l’assunalutare 7


www.salutare.info

Psicoterapia A cura della dr.ssa Leopoldina De Varti, Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in DanzaMovimentoTerapia presso l’Ist. RIZA di Med. Psicosomatica di Milano

Ho trovato il mio vestito nel mio corpo nudo Volersi bene come si è fa bene al corpo e al cuore. Giovanna ha 46 anni, è separata e vive con una figlia di 13. Un giorno, dopo una gita al mare con gli amici mi telefona e mi dice entusiasta: - Sono stata molto bene, ho provato delle sensazioni e delle emozioni che non ricordavo più quando andavo in spiaggia, ho anche fatto il bagno nuda e - aggiunge - ho trovato il mio vestito nel mio corpo nudo -. All’altro capo del telefono, mentre ascolto, le parole di Giovanna mi risuonano dentro stimolando una sensazione di freschezza e di gioia per quella verità annunciata così tutta d’un fiato e con un tono di voce vivace, non usuale in lei, proprio come chi manifesta la propria meraviglia di fronte ad una grande scoperta appena effettuata.

Giovanna comunica così che è riuscita a viversi diversamente il rapporto con il proprio corpo. Spogliandosi dell’abito del voler solo apparire per gli altri, finalmente libera il proprio corpo nella sua naturalezza e riscopre il piacere di lasciarsi andare al sole e alle onde del mare. Ma l’espressione di Giovanna "ho trovato il mio vestito nel mio corpo nudo" è anche una bellissima metafora che sintetizza concretamente la realizzazione di un importante aspetto del suo percorso di crescita personale, (attuato attraverso la danzamovimentoterapia): volersi bene come si è fa bene al corpo e al cuore. Giovanna ha fatto pace con il suo corpo e con esso anche

con se stessa: niente più autogiudizi sprezzanti, disagi interiori, invidia per tutti gli altri corpi più snelli, più alti, più belli, più più più…del suo. Niente più imbarazzo nello stare con gli altri, si muove con disinvoltura e comunica con spontaneità: in quest’accettazione di sé i suoi occhi castani brillano di una luce nuova e il suo corpo finalmente "ritrovato" lascia scivolare via ogni preoccupazione, ogni ansia: diventa un corpo rilassato e davvero bello a guardarsi, anche con le sue "imperfezioni". La fiaba di Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore” ci racconta che solo un bambino tra la folla riesce ad esclamare che l’imperatore "non ha niente indosso", cioè è nudo, mentre tutti gli altri per paura

“ Il corpo umano quando è rilassato è più prezioso della gemma più rara, usalo, è tuo per questa volta, non è facile prendere forma umana, ma è facile perderla. Questa vita è come una goccia di pioggia, è una cosa bella che sparisce, anche se ti sembra duri sempre, perciò, chiunque tu sia, cerca ciò che vuoi e usa il giorno e la notte per ottenerlo.” ( Lama Tzang Khapa )

8

www.salutare.info

di essere derisi o di perdere il proprio prestigio, dai sudditi ai ministri di corte, si lasciano convincere dai mercanti truffatori che l’imperatore indossa un bellissimo vestito. Nessuno voleva ammettere di non vedere niente, perché avrebbe dimostrato di non essere degno della carica che ricopriva o di essere stupido. Lo stesso imperatore per paura di perdere il proprio potere si adegua al parere di tutti. La verità in questo caso, la nudità dell’imperatore, può essere colta e vista solo dall’ innocenza di un bambino che esclama: "Ma se non ha niente addosso!" Il bambino non si preoccupa di essere giudicato stupido dagli altri e liberamente esprime quello che vede, mostra di non accettare di lasciarsi ingannare dall’idea di un vestito che non c’è, ed accoglie l’essere nudo dell’imperatore con semplicità e spontaneità. Questo ha come effetto che, uno ad uno, tutti i presenti urlano la stessa verità, ma l’imperatore pur sapendo che avevano ragione pensò: "Ormai devo guidare questo corteo fino alla fine". Grazie a Giovanna penso immediatamente che tutti noi dovremmo ricordarci più spesso di dare al nostro corpo uno sguardo amorevole e che rivolgere l’attenzione alla nostra nudità ci avvicina alla nostra autenticità. Invece abbiamo paura del corpo e di ciò che può esprimere e passiamo ore allo specchio per rassicurarci che riusciamo ancora ad apparire bene, con il rischio di dimenticarci di noi.


www.salutare.info

Riabilitazione a cura del Prof. Massimo Borghese - Foniatra

Quale futuro per gli autistici? Le nuove possibilità di abilitazione del soggetto con autismo aprono nuovi interrogativi. Scoperte, conoscenze, modalità di definizione diagnostica e tipi di intervento terapeutico, si sono susseguiti con gran velocità nell’ambito della sindrome autistica, patologia della quale si è cominciato a parlare verso la metà dello scorso secolo e che in un relativamente breve arco di tempo ha già subito numerose revisioni e significativi cambiamenti sotto tutti i punti di vista. E evidente la velocità con cui emergono nuove identificazioni di agenti causali, non solo perché non erano stati ancora scoperti tutti quelli già esistenti, ma anche perché continuano ad aggiungersene altri, prima ancora che si completi (se mai si completerà) l’elenco dei precedenti. Dal punto di vista prognostico e terapeutico si assiste altresì a significativi e continui cambiamenti di opinioni e posizioni da parte degli operatori del settore, peraltro schierati già in partenza su posizioni spesso molto diverse tra loro. Per vari decenni, e in differenti settori della medicina e della riabilitazione, si è considerato o si considera ancora l’autismo come una patologia a prognosi sfavorevole, identificando la parola stessa “autismo” con un significato di “inguaribilità”.

Altro discutibile retaggio di un passato non lontano, o di una mentalità ancora presente in molti, è l’idea di dover intervenire sul soggetto autistico solo con iniziative di tipo psicologico, considerando (erroneamente) il raggiungimento di abilità carenti, soprattutto quelle verbali, semplicemente come una conseguenza automatica dell’ottenimento di un miglioramento psicologico e relazionale. A vantaggio di una mentalità di approccio diverso da quanto appena citato, giunge il riscontro dei risultati ottenuti da chi ha ispirato le proprie iniziative terapeutiche a principi ben diversi. E qui parlano i risultati, quei risultati che costituiscono la base concreta per le speranze di chi immagina - e può già vedere in molti casi - un futuro migliore per chi è affetto da autismo. Pertanto: - ragionare e operare in termini di precocità di diagnosi; - un’apertura mentale, culturale e scientifica verso tutti i contributi diagnostici; - la tempestività di intervento abilitativo-riabilitativo; - l’attuazione di strategie terapeutiche ad ampio respiro, non legate a posi-

zioni settarie, ma aperte verso tutto ciò che si dimostra funzionante; - l’accettazione dell’idea di dover lavorare intensamente, senza credere che possano bastare poche sedute di trattamento settimanali per cambiare la vita di un soggetto autistico, ma predisponendosi piuttosto ad anni ed anni di intenso lavoro e sacrifici di ogni genere, si sono dimostrati i principi più significativi per veder cambiare anche la prognosi relativa all’autismo. Del resto è già trascorso un tempo sufficiente per confermare la validità di quanto affermato, dal momento che sono già una realtà quei soggetti per i quali era stata formulata una diagnosi di sindrome autistica, e che oggi non presentano più i segni di questa patologia. Serve a poco tentare di mettere in dubbio a ritroso la veridicità e l’esattezza di tale diagnosi (formulata in quasi tutti i casi, anche da quegli stessi che, all’occorrenza, cercano di confutarla) per tornare a sostenere l’equazione “autismo uguale inguaribilità”, così come non è esatto né corretto pretendere di sostenere la sola origine genetica dell’autismo chiudendo gli occhi davanti a tutte le nuove scoperte che da ogni parte del mondo dimostrano, pur non negando le premesse genetiche che fungono spesso da terreno predisponente, che molti altri fattori causali si aggiungono all’elenco delle cause dell’autismo. Superamento di questa patologia significa anche accettazione di ciò che di nuovo viene dimostrato sia nella definizione e ridefinizione delle sue origini, sia nelle possibilità di rimedio, a tutti i livelli, da quello igienico alimentare (quando necessario) a quello biomedico-farmacologico, a quello riabilitativo secondo procedure e modalità che - risultati alla mano - si dimostrano efficaci. L’esperienza di chi scrive e, naturalmente, anche di altri professionisti impegnati nel lavoro di studio, diagnosi e cura dell’autismo, ha dimostrato e continua a dimostrare che dall’autismo si può venir fuori. Al di là dei libri, delle parole e delle discussioni, lo dimostrano i casi esistenti. alutare 9


www.salutare.info

Sociale a cura della dr.ssa Raffaella Festa

Coordinamento Provinciale dei Forum Comunali della Gioventù della Provincia di Avellino La materia delle politiche giovanili in Italia trova applicazioni assai diverse a seconda dei contesti regionali e provinciali. Il quadro legislativo nazionale manca di una Legge Quadro e gli unici riferimenti di indirizzo politico sono quelli di natura europea, datati già 1975 ma che hanno avuto un notevole impulso dopo gli anni ’80 in concomitanza con la nascita del Progetto Erasmus. L’esperienza europea è stata alla base dei contenuti e degli indirizzi dei due documenti chiave alla base della elaborazione delle politiche giovanili in Europa; la Carta Europea per la partecipazione dei giovani alla vita locale (adottata dal Congresso dei poteri regionali e locali d’Europa nel 1999 e poi rivista nel 2003) e il Libro Bianco della Commissione europea (adottato nel novembre 2001). I due documenti danno due chiare indicazioni ai governi nazionali: il termine “politiche giovanili” comprende l’insieme di interventi che si rivolgono ai giovani quali soggetti sociali che vivono esperienze di lavoro, salute, cultura, istruzione, formazione professionale, informazione,

casa, mobilità. In secondo luogo, a fronte del quadro sociale europeo e della situazione sociologica che i giovani vivono hanno inteso individuare come giovani coloro compresi in una fascia di età 15-35 anni. Relativamente alla materia specifica riguardante i Forum Comunali della Gioventù, al titolo III (artt. 59 e seguenti) della Carta Europea prevede che: “Un’effettiva partecipazione dei giovani alla vita locale e regionale deve basarsi sulla consapevolezza da parte di questi ultimi dei mutamenti sociali e culturali in corso all’interno della loro comunità, il che esige l’esistenza di una rappresentanza permanente o di una struttura del tipo consiglio, parlamento e forum dei giovani inoltre, “i giovani dovrebbero di conseguenza essere incoraggiati a partecipare a tali strutture e alle attività condotte nel loro ambito, al fine di stimolare la loro capacità ad imparare e ad applicare i principi della cittadinanza democratica. Tali

strutture dovrebbero ugualmente costituire un luogo di formazione per dei dirigenti democratici, soprattutto per i giovani che intendono promuovere dei progetti, nonché un luogo di dialogo con gli enti locali e regionali”. Le indicazioni europee e la lacuna legislativa nazionale hanno comportato come immediata conseguenza che l’elaborazione e l’implementazione di politiche per i giovani è stata demandata alla sensibilità politica degli amministratori locali, a livello regionale e provinciale. Inoltre, si è verificato che ogni ambito che riguarda, in maniera stretta o più generica, interventi che si rivolgono ai giovani si disciplina a modo proprio e non sempre sinergico con gli altri ambiti. In Regione Campania la disciplina giuridica è ferma al 1989 quando, con la Legge 14, è stato istituito il Servizio Politiche Giovanili ed il Forum Regionale della Gioventù anche se nel 2000 vi è stato un

nuovo intervento legislativo con l’approvazione ed entrata in vigore del Sistema Informativo Regionale per i Giovani. A livello provinciale la lacuna giuridica nazionale e la frammentarietà legislativa regionale sono state colmate con l’approvazione della Delibera di Consiglio provinciale del luglio 2005 che, recependo il dettato europeo ha inteso promuovere un approccio integrato e complesso alle politiche giovanili ricorrendo al Forum Comunale quale veicolo dei principi europei della Carta europea e del Libro Bianco affinché possano stimolare la volontà dei singoli amministratori comunali. La Rete di Coordinamento dei Forum Comunali della Provincia di Avellino viene istituito quale organismo di rappresentanza e raccordo dei Forum Comunali della Gioventù attivi nella provincia di Avellino, aperto alla partecipazione di tutti i giovani Irpini che vivono in diverse realtà territoriali della Provincia. Il Forum è il luogo permanente di scambio di idee e dialogo nel rispetto delle reciproche diversità al fine di un ottimale conseguimento degli obiettivi comuni e condivisi. Impulso decisivo e stimolante, per la sua origine e per le sue attività correnti e future, è rappresentato dai contenuti della Carta Europea per la partecipazione dei giovani alla vita locale (adottata dal Congresso dei poteri regionali e locali d’Europa quale nel 1999 e poi rivista nel 2003) e nel Libro Bianco della Commissione Europea (adottato

10 www.salutare.info


www.salutare.info nel novembre 2001). I Forum Comunali rappresentano lo strumento e il metodo scelto dai giovani di circa 60 Comuni della provincia come nuova modalità di governance che nasce direttamente “dai Giovani per i Giovani”. Seguendo il riferimento alla Carta Europea (TITOLO III) il Forum è un organismo di partecipazione a carattere elettivo, che si propone di avvicinare i giovani alle Istituzioni e le Istituzioni al mondo dei giovani. Scopo del Forum è quello di entrare in contatto con le Istituzioni territoriali (Comuni, Comunità Montane, Province, Regioni), conoscerle e relazionarsi con le stesse, apportando idee, proposte e suggerimenti. Il Forum può proporre progetti a livello locale, provinciale o comunitario. I giovani del Forum possono essere coinvolti in progetti proposti da Enti, Istituzioni, Associazioni presenti sul territorio. Gli eletti nel Forum si impegnano a rappresentare tutti i giovani del territorio, dialogando con essi attraverso tutte le forme utili (incontri, lettere, comunicazioni via internet,

e-mail...). L’adesione al Forum è personale e volontaria, il Forum è eletto nell’assemblea plenaria dei giovani. I Comuni che istituiscono e riconoscono il ruolo sociale dei Forum Giovanili si impegnano a ottimizzare le condizioni istituzionali di partecipazione dei giovani alle decisioni e ai dibattiti che li riguardano. Le condizioni istituzionali di partecipazione si realizzano in strutture che possono assumere forme diverse, a seconda che si tratti di un quartiere urbano, di una città o di un paese, o di una Regione; queste strutture devono permettere ai giovani e ai loro

rappresentanti di diventare veri e propri partners relativamente alle politiche che li concernono. Per realizzare questi obiettivi, i Comuni e le altre collettività territoriali si impegnano a creare o a sostenere consigli di giovani che funzionino come una struttura di partecipazione attiva in cui i giovani sono eletti da altri giovani e un giovane è eletto rappresentante del Forum. Incoraggiando i giovani ad esprimere la loro opinione sui problemi che li concernono, si permette loro di avere una preparazione e una formazione alla vita democratica e alla gestione della vita cittadina.

La Rete provinciale dei Forum della Gioventù è composta da tre organi fondamentali: Il Consiglio Generale del Coordinamento, la Giunta, il Presidente ed il Segretario. Il Consiglio è l’Assemblea del Coordinamento, cioè l’organo deliberante, ed è composto da due rappresentanti di ciascun Forum Comunale per un totale, attualmente, di circa 120 persone. L’adesione alla Rete Provinciale di Coordinamento dei Forum giovanili della Provincia di Avellino è aperta a tutti i Forum Comunali della provincia previa opportuna comunicazione all’Ufficio politiche Giovanili della Provincia di Avellino, La Giunta è l’organo esecutivo ed è composta attualmente sei membri, uno per distretto scolastico sull’esempio della rete dei Servizi InformaGiovani. Il Presidente è l’ organo di rappresentanza e coordinamento di tutto il lavoro svolto dall’organismo provinciale. Infine, il Segretario è deputato all’assistenza e all’ausilio del Presidente e dei componenti degli organi interni del coordinamento.

La Rete provinciale svolge le seguenti funzioni: • Coordinamento territoriale sia rispetto alle attività che alle informazioni ed opportunità • Assistenza per la nascita e l’istituzione dei nuovi Forum • Animazione per la promozione dei documenti europei sia nei Forum di nuova istituzione che in quelli che lo ritengano opportuno • Assistenza nella progettazione e nella ricerca partner • Back e front office • Partecipazione al Coordinamento Regionale InformaGiovani e Forum istituito presso il Settore Politiche Giovanili della Regione Campania • Partecipazione alle Assemblee del Forum Regionale come soggetto osservatore • Diffusione e promozione delle attività dei Forum Comunali attraverso il sito web www.reteforumav.eu e la newsletter curata dalla segreteria • Aggiornamento del sito web Tra le attività di maggiore pregio, il Rete provinciale dei Forum • Co-progetta e co-programma le attività dell’Assessorato alle Politiche Giovanili assieme all’Ufficio Politiche Giovanili Provinciale e all’Agenzia Servizi InformaGiovani • Organizza una volta all’anno la Conferenza dei Forum Irpini, quale momento di riflessione e confronto sullo stato delle politiche giovanili in provincia • Prende parte agli eventi regionali, nazionali ed internazionali sui temi della partecipazione attiva e la cittadinanza consapevole • Promuove ed organizza incontri itineranti con i Forum della Gioventù e gli InformaGiovani della provincia • Da due anni realizza il progetto di rete Peace Days – Giornate di dibattito e musica sui temi della Pace e dei Diritti Umani

• Ha realizzato la prima carta servizi e di agevolazioni – gratuita – per tutti i giovani della provincia e valida in tutta la provincia “GCard” stipulando partenariati di rilevanza con le tre sigle sindacali CGIL – CISL – UIL, con la Confesercenti e con la Consulta Provinciale degli Studenti • Ha stipulato un accordo con l’U.S. Avellino per il progetto “La Provincia allo Stadio” per promuovere la partecipazione dei giovani alle attività sportive, come pratiche di vita sane • Fa parte del Tavolo di lavoro per la prevenzione dell’alcol tra i giovani assieme alle ASl, ai Piani di Zona Sociali, all’APCAT, alla Casa sulla Roccia, alla Comunità Punto Giovani • Ha realizzato e diffonde il cd-rom “Kit di istituzione del Forum”, quale prodotto di ausilio e guida sia per i giovani che per le amministrazioni ed i dipendenti comunali ai fini dell’istituzione del Forum • Pianifica le proprie campagne di comunicazione • Offre consulenza ai Forum della Gioventù in materia di progettazione e coordinamento • Ha co-progettato con il Forum Regionale della Gioventù e con il Settore Politiche Giovanili – Regione Campania le attività della Scuola di Cittadinanza – Laboratorio a sostegno dei Forum Comunali che partirà a settembre 2008 • Ha realizzato ed aggiorna il sito web www.reteforumav.eu

Dove siamo Coordinamento Provinciale dei Forum della Gioventù C.so Vittorio Emanuele, 44 – Piano terra tel. 0825 – 790423 fax. 0825-793042 e-mail presidenza@reteforumav.eu segreteria@reteforumav.au web www.reteforumav.eu

alutare 11


www.salutare.info

Dermatologia a cura del dr. Antonio Del Sorbo - Specialista in Dermatologia e Venereologia

Impariamo a fotografare la nostra pelle Una buona foto può essere preziosa al momento della visita dermatologica. Quante volte ci è capitato di avere un problema dermatologico urgente, di prenotare la visita specialistica e di giungere in ambulatorio senza avere più le manifestazioni cliniche in atto. Molte patologie dermatologiche (es: orticaria) si presentano con manifestazioni transitorie e fugaci, difficili da diagnosticare se non presenti al momento della visita medica. Oggi le comuni macchine fotografiche digitali, sono alla portata di tutti e a volte una buona foto, può valere già mezza diagnosi. Sono sempre più numerosi i pazienti che giungono in ambulatorio portando con sé una o più foto amatoriali, scattate a casa, ma spesso sfuocate e quindi poco utili allo specialista. Questo perché molti non sanno che per poter fotografare unghie, pelle e capelli, occorre attivare una speciale funzione disponibile su tutte le macchine fotografiche, denominata MACRO e contrassegnata con il simbolo di un fiorellino (foto 1). L’attivazione di questa funzione permette di mettere perfettamente a fuoco, dettagli clinici molto ravvicinati (foto 2) come chiazze, squame, croste, pustole, unghie e capelli e che altrimenti risulterebbero sfuocati (foto 3). L’eczema allergico da contatto al nichel dell’orologio si può osservare solo nella foto che abbiamo scattato con il macro. In dermatologia è proprio la definizione del piccolo dettaglio ad essere determinante. La funzione macro per poter funzionare necessita però di molta luce (luce naturale o flash). Prima di scattare una foto con macro, assicurarsi che il led lampeggiante indichi che la foto è a fuoco, altrimenti otterremo una foto sfuocata, nonostante l’attivazione del macro. Con poca luce, anche una foto con macro risulterà sfuocata e quindi inutilizzabile. Per ottenere una foto professionale e molto dettagliata, non è necessario possedere una fotocamera di ultima generazione e può essere più che sufficiente la risoluzione delle comuni macchine digitali di fascia economica (meno di 100 €), purché utilizziamo la funzione macro e illuminiamo adeguatamente l’area da fotografare. Questo spiega perché le foto scattate con dispositivi privi di macro (es: videofonini, webcam e palmari) non sono di alcuna utilità in dermatologia, anche quando tali apparecchi sono dotati di un’alta risoluzione fotografica. Una buona foto dermatologica non dipende infatti dai megapixel della fotocamera e se ben scattata, un’immagine di

Foto 1

12 www.salutare.info

Foto 2

1 megapixel può risultare molto più utile e dettagliata di una foto a 12 megapixel sfuocata. Un’altra regola da osservare quando si scatta in macro è quella di evitare l’uso dello zoom digitale, operazione che penalizza sempre la qualità della foto clinica. Le foto digitali così ottenute, possono essere conservate su computer, su DVD o essere stampate su carta fotografica, in modo da poterle esibire al medico al momento della visita specialistica. Un’etichetta adesiva che riporta la data dello scatto, può essere incollata sulla cute ed utilizzata come guida per la messa a fuoco. Su una foto clinica ben scattata, sarà perfettamente leggibile la scritta riportata sull’etichetta. Con le comuni fotocamere digitali, si riescono ad ottenere oggi, foto dermatologiche di qualità paragonabili a quelle ottenute con strumenti professionali (obbiettivo macro montato su dispositivo reflex). Le apparecchiature reflex digitali, consentono di unire la tecnologia reflex alla praticità di una fotocamera compatta. 4 REGOLE D’ORO 1 2 3 4

Utilizzare macchina fotografica (no cellulare o webcam) Attivare sempre la funzione macro Area da fotografare ben illuminata Evitare uso di zoom digitale

Foto 3


www.salutare.info

Benessere a cura di Donatella De Bartolomeis

Vivere il corpo attraverso la bioenergetica L’armonia del corpo e della mente per mantenere la salute e il benessere. Quando l’energia fluisce liberamente nel nostro organismo, il corpo è vivo, sano, libero da tensioni croniche e le sensazioni e le emozioni sono orientate al piacere e alla gioia di vivere. Durante i tirocini di bioenergetica, tecnica psicocorporea che, partendo dall’analisi dei blocchi e delle tensioni somatizzate nel corpo, arriva a decodificare le difese psichiche ed emotive che formano il carattere di una persona, il mio maestro Mario Sirico, fisiatra ASL AV2, è sovente ricordarmi le parole di Alexander Lowen “Essere è lo stato di vita del corpo. Più il corpo è vivo, più è grande l’essere. La potenzialità dell’essere è ridotta in tutte le tensioni croniche che limitano la motilità del corpo, che ne diminuiscono la respirazione e ne bloccano l’espressività, ed è accresciuta ogni volta che ci permettiamo di sentire profondamente ed esprimere le nostre sensazioni in modo adatto”. Corpo e psiche attingono al medesimo serbatoio energetico per cui eventi fisici e psichici, di cui ogni giorno siamo protagonisti e/ o vittime, incidono allo stesso modo nel bilancio energetico globale e come gli atteggiamenti mentali creano e modificano il nostro corpo dandogli una propria impronta, nello stesso modo, comprendendo e modificando certi atteggiamenti corporei si può giungere a modificare la forma mentis, il modo di vivere le emozioni e di sentire di un individuo. La quantità di energia che una persona impiega ed il modo in cui l’impiega determina necessariamente la sua personalità e si riflette in essa.

dei movimenti spontanei normalmente eseguiti e nei casi gravi può starsene seduto, immobile come se non avesse l’energia per muoversi. Ora se è vero che gli individui depressi manifestano nel corpo un disagio visibile, a tratti inequivocabile, è anche vero che dal corpo può partire un segnale di comprensione del problema e d’aiuto per la depressione energetica. Lo sguardo spento o perso nel vuoto, il capo chino, le spalle ed il dorso curvi, le risposte monosillabiche ed il rallentamento dei movimenti e dell’eloquio ci indicano in maniera inequivocabile lo stato di depressione in un individuo. Il respiro corto con il torace bloccato, le spalle alzate, una gestualità affrettata accompagnata da frasi brevi e concitate ed un tono di voce più alto sono altrettanto inequivocabilmente segni di una condizione d’ansia. Questi disagi del corpo sono rivelatori di situazioni psichiche dell’individuo e intervenendo su questi segni fisici del disagio si può iniziare a migliorare anche la condizione psichica di chi li presenta. Riportare una persona in contatto con il proprio corpo, rendere più profonda la sua respirazione, innalza i livelli energetici innescando un processo di miglioramento.

Ricapitolando, se lo stato psichico può modellare il nostro atteggiamento corporeo facendolo diventare espressione corporea, un’espressione corporea indotta a livello terapeutico ha la capacità di modificare, anche se per breve tempo, la dimensione psichica dell’individuo. Rendere consapevole una persona delle zone di tensione muscolare nel suo corpo, dei blocchi articolari più o meno grandi che presenta o delle alterazioni che queste tensioni determinano nella sua postura costituisce un passo importante nel miglioramento globale dell’individuo. È un procedere in senso inverso alla psicosomatica, provare cioè a influenzare attraverso un lavoro sul corpo la nostra psiche. Naturalmente solo questo non basterà a risolvere il conflitto che è alla base di condizioni di ansia, depressione ed altre patologie, ma può costituire l’inizio di un percorso di auto organizzazione guidata all’integrazione corpo-mente attraverso il superamento di questa stessa dicotomia. Si può partire dal benessere di risentire un corpo pronto al “piacere” di muoversi liberamente per trovare la spinta a riconoscere ed affrontare i “mali” che ci percorrono.

Alcune persone, ad esempio, sono impulsive e non riescono a controllare il loro livello di eccitazione e di energia per cui devono scaricare rapidamente la loro maggiore eccitazione. Il rapporto tra energia e personalità si manifesta con ancora più chiarezza nella depressione dove è facile notare come un individuo depresso è depresso a livello energetico: compie la metà alutare 13


www.salutare.info

Psicologia a cura della dr.ssa Emanuela Boldrin - Psicoterapeuta

L’alimentazione e i fitoestrogeni in menopausa Pur mangiando la stessa quantità di cibo la tendenza è di aumentare il peso. La menopausa è un momento di grandi cambiamenti ed è importante comprendere il corretto stile alimentare da assumere per prevenire insieme ad una buona attività fisica alcune patologie frequenti in questo periodo. Con la menopausa viene meno l’azione protettiva degli estrogeni ed i grassi del sangue aumentano, favorendo alcuni disturbi cardiovascolari, le vampate di calore l’aumento della pressione, la cefalea, i disturbi del sonno, le alterazioni del desiderio sessuale, la caduta dei capelli e l’arteriosclerosi. In questo periodo il metabolismo rallenta e la riduzione del fabbisogno di energia fisiologica è di circa 50-70 calorie al giorno.

14 www.salutare.info

Per prevenire questi disturbi e l’ insorgenza di patologie della menopausa e l’obesità, sono a disposizione terapie ormonosostitutive, che presentano vantaggi e rischi. Accanto a questa scelta farmacologica sostitutiva degli estrogeni ovarici per la prevenzione dei disturbi e di patologie postmenopausali, può essere programmato un valido aiuto “naturale” realizzato attraverso una alimentazione con cibi ricchi di fitoestrogeni. I fitoestrogeni I fitoestrogeni naturalmente contenuti negli alimenti di origine vegetale hanno dimostrato di avere effetti simili agli estrogeni ovarici. Gli alimenti contengono questi

nutrienti come componente della loro struttura vegetale. Occorre guardare agli alimenti vegetali, non solo come sorgenti di nutrimento, ma anche per la loro ricchezza di numerose altre componenti biologiche e chimiche, dimostratesi utili per la salute e l’integrità del corpo umano. I fitoestrogeni interessati alla protezione della salute della donna sono: genisteina, daidzeina, uquolo, enterolattone ed enterodiolo. Queste molecole hanno il loro massimo effetto positivo e protettivo se assunti direttamente con gli alimenti naturali. Molti tipi di frutta, verdura, legumi, soia e cereali integrali contengono i fitoestrogeni. Questi esercitano anche una azione fisiologica favorente un naturale rilancio del metabolismo energetico basale, compromesso dalla caduta degli estrogeni ovarici. I fitoestrogeni sono sostanze vegetali presenti in circa 300 piante, non tutte commestibili. La struttura chimica dei fitoestrogeni è simile all’estradiolo, estrogeno che presiede alla regolazione del ciclo mestruale. I fitoestrogeni possono essere divisi in due grandi famiglie chimiche: isoflavoni e lignani. Gli isoflavoni sono molecole contenute in numerose specie vegetali, sono abbondanti nei fagioli di soia e varia nei diversi derivati della soia: farina di soia, soia macinata integrata nel pane, tofu, salsa di soia, olio di soia e latte di soia.. Li troviamo inoltre nei cereali integrali (grano, orzo, riso, segale, avena...) e nella papaia. La soggettiva capacità di assorbimento intestinale degli isoflavoni condizionando la loro concentrazione attiva nel sangue determina i benefici

effetti posseduti e dimostrati dagli isoflavoni. I lignani presenti in molte piante, concorrono alla formazione della lignina e sono contenuti in verdure, frutti e alcuni semi, come quelli di lino. Un’altro aspetto da considerare in menopausa è l’osteoporosi dovuta alla quantità di calcio che si fissa nelle ossa in quantità inferiore a quella che si perde. Questo aumenta il rischio di osteoporosi. Come si può prevenire l’osteoporosi? A partire dai 30 anni circa l’osso si riduce fisiologicamente del 2% in un anno ma con la menopausa questa percentuale può arrivare al 20-30% nei primi due anni. Per rafforzare le ossa è importante il calcio unitamente al fosforo ed alla vitamina D. Il primo le rende più resistenti gli altri componenti alimentano le cellule dell’osso. Con la menopausa il fabbisogno di calcio aumenta salendo a 1200/15000 mg al giorno in assenza di terapia sostitutiva con estrogeni di 1000 mg nel caso la donna assumesse una terapia sostitutiva. Il calcio non è importante solo per il mantenimento di ossa e denti ma anche per le attivazioni enzimatiche, la trasmissione dell’impulso nervoso, la contrazione muscolare ed altre funzioni. Troviamo il calcio con prevalenza nei formaggi come il grano padano, il pecorino la mozzarella, lo stracchino, lo yogurt bianco ed il latte parzialmente scremati. Ricordiamo che il cibo e un corretto stile di vita si rivelano le migliori “medicine” naturali per affrontare anche questi delicati periodi in modo sano e sereno.


www.salutare.info

Podologia a cura del dr. Antonio Pacilio Podologo, Posturologo, Chinesiologo, Erborista

Il piede cavo È una patologia molto diffusa e ha maggiore incidenza nelle donne. Il piede cavo è una deformità caratterizzata da un’esagerata concavità dell’arcata plantare, conseguente prominenza dorsale e da un atteggiamento a griffe delle dita. Dal punto di vista classificativo possiamo distinguerne tre tipi. Il piede cavo neurologico, conseguente a uno squilibrio muscolare in patologie neurologiche che provocano paralisi o contrattura del muscolo. Ombredanne ci ha simulato l’evoluzione del piede cavo mediante il suo fantoccio con vari tiranti elastici, che ricorda la forma di un piede normale; qualsiasi alterazione di uno dei tiranti provoca uno squilibrio del sistema. Nel piede cavo essenziale vi è l’aumento dell’arcata plantare, ma con l’assenza totale di patologia (responsabile della comparsa del cavismo)come: - negli sportivi; - in una calzatura troppo corta che piega ad uncino le dita ed aumenta in modo esagerato l’arco plantare; - un tacco troppo alto, che crea con le punte strette, le condizioni delle griffe digitali; - scarpe troppo rigide che non permettono la flessione

plantare e che inducono in contrazione, per i continui traumi, i muscoli plantari. Nel piede cavo secondario il cavismo è condizionato da: - retrazioni osteoarticolari; - processi ischemici; - distruzioni articolari provocate dall’artrite reumatoide. Esistono, però, alcune varianti morfologiche di cavismo che portano ad una difficoltà diagnostica e a facile confusione con altre affezioni: 1) il piede cavo varo; 2) il piede cavo valgo; 3) il piede cavo con tallone a piombo; 4) il piede pre-cavo; 5) il piede cavo stabilizzato compensato; Durante la valutazione clinica al podoscopio, viene visualizzato un appoggio plantare con

un istmo che appare ridotto rispetto al normale (piede cavo di I°) fino ad arrivare ad impronte plantari in cui lo stesso è del tutto assente (piede cavo di III°). L’esame radiografico va effettuato sotto carico, in proiezione dorso-plantare e latero-laterale. Risulta utile effettuare anche un esame baropodometrico statico, dinamico, stabilometrico e morfologico per analizzare e parametrizzare l’appoggio plantare e la deambulazione. È importante, inoltre, effettuare una corretta valutazione posturale globale. Il trattamento del piede cavo varia a seconda dell’evoluzione e dell’entità della patologia e può essere: 1) fisioterapico: nel bambino, vengono prescritte manipolazioni quotidiane che tendono a ridurre la verticalizzazione della paletta metatarsale e a modificare l’assetto del tallone. È importante anche sviluppare i muscoli lombricali ed interossei con esercizi attivi, tipo raccogliere oggetti o un fazzoletto con le dita del piede. 2) Ortesico: l’obiettivo è quello di migliorare la morfologia e la funzionalità del

piede, scaricare i punti di iperpressione, evitare sindromi distorsive dell’art. tibio-tarsica, evitare la progressione della deformità e le recidive dopo eventuale correzione chirurgica. L’applicazione di ortesi plantari permette di distribuire in maniera uniforme l’appoggio podalico con una barra retrocapitata che riduce la verticalizzazione metatarsale dell’avampiede e scarica i punti di iperpressione, una volta longitudinale mediale a sostegno e un invaso calcaneare morbido e avvolgente che stabilizza e controlla i movimenti oscillatori patologici della sottoastragalica in inversione o eversione; questi devono, però, essere realizzati solo dopo una corretta e scrupolosa valutazione podoposturologica e un esame baropodometrico. Di grande utilità risulta anche l’ausilio di ortesi medicali in silicone, realizzate su misura dal podologo per rieducare le deformità digitali che accompagnano il piede cavo (alluce valgo, dita a griffe). La calzatura che accoglierà il plantare dovrà avere un tacco di max 2 cm, contrafforti rigidi per il controllo del basculamento del tallone, lacci, pianta larga e tomaia morbida, per alloggiare comodamente le dita a griffe. alutare 15


www.salutare.info

Medicina a cura dI Marina Gionti

Casa di Cura Villa del Sole Chirurgia d’eccellenza e software sofisticati.

Non solo estetica ma chirurgia sociale: effetti positivi sulla psiche del paziente Nonostante prestazioni mediche ad un livello qualitativamente avanzato, presso la clinica Villa del Sole continue ricerche in ambito medico-sanitario mirano ad un assiduo perfezionamento dei servizi offerti: questo uno degli obiettivi prioritari del Direttore Sanitario dott. Renato Esposito e del Presidente del Consiglio di amministrazione Avv. Gianluca Maccauro. Da circa tre anni presso Villa del Sole è attivo il dipartimento di chirurgia plastica diretto dal dott. Antonio Criscuolo, specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva. Solo negli ultimi anni presso Villa del Sole sono stati effettuati circa 250-300 interventi di chirurgia plastica. Molto richiesti gli interventi alla mammella come la mastoplastica additiva e riduttiva: sono tante le donne in età adulta che si rivolgono al chirurgo plastico per migliorare il proprio aspetto ed eliminare qualche complesso di inferiorità. Molto richiesti anche interventi come liposuzione (pancia e gambe), liposcultura e addominoplastica. Una volta superata la convalescenza, operazioni di questo tipo donano un netto e immediato miglioramento del proprio aspetto fisico. L’età media dei pazienti (soprattutto donne) che si rivolgono al chirurgo plastico va dai 28 ai 40 anni, ad eccezione di alcuni casi in cui a richiedere interventi di vario genere sono state ragazze con un età dai 18 ai 21 anni, accompagna16 www.salutare.info

te da un genitore. "Chirurgia sociale perchè - spiega il dottor Criscuolo - un intervento di chirurgia estetica non si limita solo a migliorare l’aspetto fisico attraverso l’eliminazione di un difetto ma ha un’influenza molto positiva sulla psiche del paziente che inizia ad acquisire maggiore sicurezza di sé. “Un effetto benefico sulla psiche dell’individuo tale, da aumentarne l’autostima ed affrontare meglio sia la vita sociale che lavorativa. Oltre agli interventi sopracitati il dottor Criscuolo effettua anche operazioni di otoplastica, ovvero la correzione delle orecchie ad ansa, comunemente conosciute come “a sventola”. È possibile sottoporsi all’intervento dai sei anni in poi. Il dr. Criscuolo effettua anche interventi di ricostruzione della mammella con inserimento di espansori per le pazienti che ne hanno subito l'asportazione per un tumore. Innovazione e tecnologia sofisticata Alla clinica Villa del Sole è in uso un software 3D di ultimissima generazione. Un software sofisticatissimo che consente non solo di identificare patologie in corso ma di quantificarne l’entità, il volume e addirittura di simulare l’intervento chirurgico del caso e verificarne l’esito. Tutto questo è possibile grazie ad un sistema tecnologicoinformatico fortemente avanzato che va oltre il vecchio sistema 3D. Villa del Sole é stata la pri-

ma clinica in Italia a dotarsi di questo software innovativo adoperandosi infatti di strumenti fortemente all’avanguardia; una scelta mirata che si pone l’obiettivo di offrire la massima qualità e affidabilità delle prestazioni mediche, il tutto al fine di tutelare la salute di ogni singolo paziente. L’analisi effettuata con la tradizionale TAC permette una visione “piatta” dell’organo da analizzare come si può notare dalle immagini. L’indagine

di altri organi o vasi nelle immediate vicinanze. Villa del Sole ha voluto dotarsi di una tecnologia che permette una diagnosi completa delle varie forme tumorali con l’obiettivo di effettuare diagnosi precoci e di salvare molte vite. Non solo: il software converte le immagini della TAC in immagini tridimensionali ed ergonomiche. Questo strumento viene utilizzato soprattutto per la diagnostica dei tessuti del fegato e quindi

eseguita è “globale” poiché non solo visualizza a 360º l’organo da diagnosticare, ruotando intorno allo stesso ma addirittura ne permette la “navigazione” al suo interno. Ed è proprio questa potenza analitica che dà la possibilità agli specialisti di effettuare una diagnosi completa, individuare eventuali forme tumorali all’interno di un organo quantificandone non solo la natura ma anche il volume, lo spessore e addirittura il coinvolgimento

l’individuazione di patologie tumorali all’interno dello stesso. In pochi minuti è infatti in grado di fornire allo specialista dati volumetrici accurati che permettono una adeguata pianificazione chirurgica. Presso la clinica il software viene utilizzato nella chirurgia oncologica del fegato e del polmone, in chirurgia vascolare, ortopedica e in neurochirurgia.


www.salutare.info

Posturologia A cura del dr. Giovanni Postiglione Dottore in Fisioterapia, Chinesiologo, perfezionato in Posturologia e Osteopatia

Dritti dal posturologo Mal di schiena, difetti del portamento, dorso curvo, spalle asimmetriche, tensioni muscolari, sono disturbi sempre più frequenti nella società moderna. Uomini e donne del nostro tempo non riescono più ad opporsi adeguatamente alla forza di gravità e a stare in piedi correttamente. Si determina perciò una scorretta postura del corpo causata da diversi fattori ereditari, congeniti, e ambientali come: stare seduti per troppo tempo curvando la schiena, scarpe scomode, sovrappeso, sedentarietà, scarsa flessibilità. I nostri comportamenti quotidiani stimolano continuamente dei recettori situati nella bocca, negli occhi, nella pianta dei piedi, nell’orecchio interno, nei muscoli, che regolano la nostra postura, la posizione del corpo nello spazio circostante, con un meccanismo complesso e incosciente. La postura, infatti, è influenzata, oltre che da fattori ereditari e congeniti, dalle informazioni provenienti dai numerosi recettori suddetti. Questi “recettori posturali” sono organizzati in complessi circuiti che costituiscono il

cosiddetto “sistema tonico-posturale” e possono essere squilibrati facilmente. Problemi dentali (malocclusione), difetti al piede, cicatrici, traumi, colpi di frusta, vertigini, disturbi psicologici, visivi ed oculomotori, creano squilibri a questi “recettori posturali”, provocando mal di schiena, tensione cervicale, dolori articolari, cefalea, vertigini, stanchezza inspiegabile.

lazioni laterali e antero-posteriori del nostro corpo, ricavando preziose informazioni su eventuali squilibri dei piedi e sulla distribuzione del peso corporeo tra il lato destro e sinistro. L’esame baropodometrico viene eseguito in statica, cioè col paziente fermo sulla pedana, e in dinamica, per valutare l’appoggio dei piedi e le zone di carico durante il cammino.

La Posturologia, disciplina che studia la postura dell’uomo, ci ha fatto comprendere che un difetto dei piedi (piede piatto/cavo, gamba corta), un disturbo a carico dei denti (occlusione squilibrata, digrignamento), una cicatrice patologica (parto cesareo, interventi chirurgici), un disturbo viscerale possono determinare mal di schiena e disturbi vertebrali.

Terminata la valutazione funzionale della postura e quantificati i deficit posturali, si stabilisce un programma terapeutico che prevede la collaborazione di vari specialisti(odontoiatra, otorino, oculista, ecc.), in modo da riequilibrare i disturbi riscontrati a carico di denti, piedi, pelle, articolazioni, occhi, orecchie e muscoli. La terapia posturale è dunque personalizzata, prevedendo, oltre alla rieducazione posturale, l’integrazione di diversi ausili: il bite e la riabilitazione occlusale, per migliorare l’equilibrio tra le arcate dentarie; la suoletta di riprogrammazione posturale, da inserire nelle calzature; la ginnastica oculare per riabilitare il difetto di convergenza; le mobilizzazioni osteopatiche; i massaggi miofasciali; la terapia cranio-sacrale; i cerotti naturali (taping neuromuscolare) per i dolori muscolari e articolari.

Questa nuova branca della medicina è in grado di valutare in modo globale lo stato di salute della persona e può fornire risposte concrete ai diversi deficit posturali. Esaminando la storia clinica del paziente, prendendo visione delle indagini strumentali svolte (referti medici, radiografie, tac, risonanze magnetiche, ecografie) ed eseguendo alcuni test specifici, il fisioterapista specializzato in posturologia è in grado di evidenziare eventuali torsioni e squilibri a carico del bacino, degli arti inferiori e della colonna vertebrale.

Questo nuovo e naturale approccio terapeutico è in grado di migliorare la postura e ridare armonia al corpo, equilibrio ed elasticità al sistema muscolare, contribuendo a migliorare la qualità della vita.

Con l’ausilio di altri test clinici, sono valutate le arcate dentarie, le cicatrici, i muscoli degli occhi e i centri dell’equilibrio. Per mezzo della pedana baropodometrica, inoltre, il posturologo analizza l’appoggio plantare e le oscilalutare 17


www.salutare.info

Urologia a cura del Prof. Virgilio Cicalese, Urologo - Pres. dell’Ass. Campana di Urologia Direttore Dipartimento Nefro-Urologico (A.O. Moscati - Avellino)

Infertilità di coppia: ruolo dell’uro-andrologo Si definisce sterilità l’assenza di concepimento dopo un anno di rapporti non protetti.

È possibile suddividere la mancata insorgenza di gravidanza in: - sterilità primaria: non si è mai verificato un concepimento; sterilità secondaria: incapacità - di procreare dopo uno o più concepimenti. Il fenomeno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), colpisce, in Italia, il 15-20% delle coppie. Nel nostro paese, tenendo conto della coniugalità di 300.000 coppie/anno, si ritiene

• fattore utero-tubarico • fattore ormonale • fattore immunologico • sterilità inspiegata • cause genetiche Sterilità maschile: gli studi effettuati negli ultimi anni hanno dimostrato che almeno nel 50% dei casi é l’uomo ad avere una ridotta capacità riproduttiva. I fattori di rischio sono numerosi: • terapie (es. antitumorali) • trattamenti chirurgici • infezioni urinarie

che ci siano 60.000 coppie/ anno con difficoltà riproduttiva. Allo stato attuale, l’incidenza del fenomeno ha subito negli ultimi 20 anni un incremento, a causa di diversi fattori etiologici: • agenti chimici • inquinamento ambientale • fumo • abitudini alimentari • abitudini sessuali • fattori psico-emozionali •condizionamenti sociali (programmazione riproduttiva tardiva).

• malattie sessualmente trasmesse • orchite postparotitica • varicocele • criptorchidismo • traumi e torsioni testicolari.

Sterilità femminile: é possibile riconoscere diversi fattori responsabili di una mancata gravidanza: • fattore cervicale

Diagnosi di sterilità maschile: una corretta diagnosi di sterilità maschile prevede un’accurata anamnesi, uno scrupoloso esame obiettivo e, successiva-

18 www.salutare.info

Diagnosi di sterilità femminile: la donna deve essere sottoposta, prima di ogni atto operativo, ad un’attenta valutazione al fine di avere un quadro preciso da un punto di vista ormonale, ovulatorio ed anatomico (isterosalpingografia, isteroscopia e laparoscopia).

mente, l’esecuzione di specifici esami laboratoristici (esame del liquido seminale, dosaggi ormonali) e strumentali (ecografia testicolare, prostatica transrettale). Qual è il ruolo dell’andrologo in un centro di fecondazione assistita? La presenza dell’andrologo oltre che utile è addirittura necessaria ed ha due obiettivi fondamentali: • valutare e quantizzare l’entità dell’alterazione seminologica,

• stabilire se esistono reali possibilità di migliorare i parametri semifinali. Se un paziente è potenzialmente fertile, è del tutto giustificato ricorrere alla PMA (procreazione medicalmente assistita) dopo almeno due anni di rapporti “intenzionalmente” fertili, immediatamente, invece, se il paziente è gravemente infertile. Tra le tecniche di Riproduzione Assistita citiamo: la IUI (inseminazione intrauterina) che consiste nell’introduzione in cavità uterina degli spermatozoi preventivamente preparati qualche ora prima della presunta ovulazione indotta farmacologicamente.

La tecnica è ambulatoriale, semplice e non dolorosa; la Fivet (fertilizzazione in vitro con embryo transfer): la fecondazione della cellula uovo avviene all’esterno del corpo, in ambulatorio, dove gli spermatozoi vengono messi a contatto con gli oociti e l’embrione che si sviluppa viene poi trasferito in utero; la ICSI (fecondazione in vitro con iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi): in questa metodica il singolo spermatozoo viene direttamente iniettato all’interno dell’oocita utilizzando un microscopio con micromanipolatore. Qual è il ruolo dell’uro-andrologo in un centro di fecondazione assistita? In questi anni l’attenzione si è spostata sulla possibilità di recuperare spermatozoi anche in caso di azoospermia (assenza completa di spermatozoi), utilizzando tecniche di recupero degli spermatozoi dall’epididimo e dal testicolo. L’Uro –Andrologo può utilizzare varie tecniche quali: • MESA, Microsurgical epididymal sperm aspiration • PESA, Percutaneous epididymal sperm aspiration • TESE, Testicular sperm extraction • TESA, percutaneous testicular sperm aspiration. Presso la divisione di Urologia dell’Azienda Ospedaliera “S. Giuseppe Moscati”, in stretta collaborazione con il centro di Medicina di Riproduzione della stessa Azienda, vengono eseguiti tutti gli interventi chirurgici sopra elencati. In particolare viene regolarmente eseguita l’estrazione chirurgica degli spermatozoi dai testicoli (TESE).


www.salutare.info

LE TECNOLOGIE INNOVATIVE La riabilitazione Tecarterapica si basa su un’avanzatissima tecnologia che rivoluziona l’approccio terapeutico alle patologie osteoarticolari acute croniche. La Riabilitazione Tecarterapica stimola le energie interne ai tessuti, potenziando i naturali processi riparativi. È attiva su legamenti, tendini e ossa, per questo è fondamentale per il completo recupero di distorsioni, lesioni o rotture tendinee, tendiniti e borsiti, fratture ossee, artralgie croniche, pubalgie. È straordinariamente utile anche nella cura delle diverse forme di patologie osteoarticolari croniche e nei programmi riabilitativi post-chirurgici, in particolare dopo interventi di artoprotesi.

ViSS è un sistema di Vibrazione ad Onde MeccanoSonore, attivatore della memoria motoria è indicato nella terapia fisica, ortopedica e neurologica. Eccellente per il mantenimento dell’autosufficienza degli anziani, aumenta la resistenza e la coordinazione in poche sedute. Ideale per gli sportivi che possono migliorare le proprie prestazioni in poco tempo. In Medicina Estetica risolve inestetismi cutanei (buccia d’arancia) e ridona immediatamente forma e volumi ai muscoli.

Polarterapia® Flowave 2® Diminuzione e risoluzione dell’edema, riassorbimento di ematomi, stimolazione della comparsa del tessuto di granulazione nelle ulcere trofiche, prevenzione della formazione di strutture ipertrofiche e cicatrici cheloidee, riduzione volumetrica dell’arto edematoso. Aumento del tono e definizione delle fasce muscolari. Attivazione del microcircolo con migliore ossigenazione e nutrimento cellulare. I dati sperimentali a medio/lungo termine evidenziano che le zone trattate non ritornano nella situazione patologica primitiva e ciò conferma il ripristino di una funzionalità globale a livello tissutale.

alutare 19


www.salutare.info

Sanità a cura del dr. Aldo Sabato - Farmacista

L'ospizio dei poveri di Beaune Dal Medioevo una lezione di civiltà e di buona Sanità: la visita di Beaune tra castelli, ospedali per i poveri e altri piaceri più terreni. I circa quaranta chilometri che separano Beaune da Digione, capitale della Borgogna, regione della Francia nota, tra l'altro, per i suoi eccellenti vini, si snodano in un dolcissimo paesaggio, in cui castelli medioevali dall'aspetto fiabesco dominano dall'alto di soavi colli gli sterminati vigneti sottostanti. Dovunque è un susseguirsi di filari di viti dall'aspetto curato e ordinato, e una natura felicemente assecondata allo scopo di trarre vantaggio per l'uomo non resta comunque offesa dalle pittoresche insegne pubblicitarie che invitano a soffermarsi in questo o quello château per degustare questo o quel vino, specialità della zona. Nelle belle giornate di settembre, con la campagna che inizia ad assumere i caldi toni dorati delle foglie che ingialliscono, il panorama è di una bellezza struggente e, per qualche momento, riesce a far dimenticare gli affanni quotidiani. L'arrivo a Beaune può trarre in inganno il viaggiatore che vi si rechi per la prima volta: un'ampia periferia con traffico intenso ma ordinato, potrebbe far pensare ad una città ben più grande. In realtà raggiunge a malapena i ventimila abitanti. Dopo aver oltrepassato la cinta di mura medioevali e lasciata l'auto in prossimità di Place Monge, cuore del centro storico, ci si addentra per le

viuzze, lasciandosi trasportare dal fascino di mille angoli discreti e attraenti, di torri, di hôtels particuliers, di edifici storici e monumentali.

sua progettazione è dimostrata dal fatto che il complesso architettonico è stato adoperato come ospedale fino al 1971.

Fino a che non ci si trova, quasi senza che ce lo si aspetti, davanti a quello che è il monumento più insigne della città: l'Hôtel-Dieu, l'antico Ospedale Maggiore fondato nel 1443 da Nicolas Rollin, cancelliere del duca di Borgogna Philippe le Bon, gioiello dell'architettura medioevale borgognona di ispirazione fiamminga.

Soprattutto, impressiona l'alto senso sociale che aveva pervaso gli ideatori di un ospedale concepito per l'effettiva cura del malato, mentre la maggior parte degli ospedali contemporanei erano poco più che lazzaretti in cui poveri sciagurati venivano abbandonati al loro destino, dal momento in cui le famiglie non erano più in grado di curarli per incapacità o per motivi economici.

Alla fine della guerra dei cent'anni, Beaune è in preda alla miseria e alla carestia. Tre quarti dei suoi abitanti sono privi di risorse e versano in condizioni estremamente disagiate. Per assicurarsi il paradiso, il Cancelliere e sua moglie decidono allora di creare l'Ospizio dei Poveri: gli assegnano una rendita annuale e delle proprietà e si rivolgono a numerosi artisti per realizzarne la decorazione. Senza interruzione, dal medioevo al XX secolo, le suore dell'Ospizio di Beaune hanno accolto e curato numerosi malati nelle sue corsie. La sua fama era sempre più diffusa non solo presso i poveri, ma anche presso i nobili e i borghesi, i cui doni hanno permesso, nel corso del tempo, di abbellire e ingrandire l'ospedale, con la creazione di nuove sale e l'apporto di nuove opere d'arte. La modernità della

La visita dell'interno ci porta ad un mondo affascinante in cui gli ultimi respiri dell'alta spiritualità medioevale si stemperano in quelli che volevano essere i primi tentativi rinascimentali di una scienza moderna. Le varie sale, un tempo adibite alle funzioni specifiche di un ospedale, ora svolgono la funzione di accompagnare il visitatore lungo un percorso che asseconda la memoria dell'antico, ma anche l'evoluzione della scienza medica, e tutto l'impianto museale è studiato per ricreare l'atmosfera dell'epoca in cui ebbe la sua piena funzionalità. Attrezzi di uso medicale, strumenti chirurgici alla cui vista c'è di che inorridire, oggetti per le piccole necessità quotidiane di un ammalato, esposti in piccole e numerose vetrine, preferibilmente in prossimità del posto in cui venivano utilizzati, sono disposti lungo un percorso che ricrea al tempo stesso l'atmosfera dell'epoca e l'afflato di modernità alla base dell'idea che aveva portato alla realizzazione di questa struttura. I letti a baldacchino delle camerate dalle volte lignee a carena con travi decorate e dipinte erano concepite in modo da preservare una doverosa intimità dell'ammalato e, nello stesso tempo, da rendere funzionale l'assistenza da parte del personale addetto.

20 www.salutare.info


www.salutare.info

Stupisce, dunque, la modernità della concezione complessiva dell'istituto, che ha potuto essere utilizzato per le sue specifiche funzioni per ben cinque secoli! Tutte le sale affacciano su un meraviglioso cortile interno rettangolare, da cui si possono intravedere gli alti tetti spioventi ricoperti da piastrelle smaltate a vivaci colori, che formano un disegno geometrico che è diventato un po' il simbolo della città. Sul cortile si affaccia anche la farmacia. Nel medioevo, tutti gli ospedali disponevano della loro farmacia, non esistendo una produzione organizzata di sostanze medicinali. La scienza farmaceutica era ancora agli albori e, essendo ancora fortemente intessuta di magia e superstizione, utilizzava gli ingredienti più vari e talvolta addirittura fantasiosi, spesso di provenienza locale. Infatti, un passaggio coperto conduce all'orto, che permetteva di coltivare alcune

delle erbe utilizzate in terapia. Una prima sala della farmacia presenta, ordinato in una splendida dispensa del settecento, un superbo campionario degli oggetti di peltro utilizzati nel corso dei secoli all'Ospedale. In una seconda sala, la Farmacia vera e propria, gli scaffali ospitano dei vasi in vetro e maiolica di Nevers che servivano a contenere gli “specifici” i cui nomi possono talvolta darci da pensare: polvere di onisco, occhi di gambero di fiume, polvere di noce vomica, elisir della proprietà, accanto ad erbe e principi attivi cui la scienza medica moderna ha riconosciuto valide proprietà terapeutiche. Una lezione di civiltà, insomma, da cui ancora oggi si potrebbero trarre utili insegnamenti. Quanti ospedali di oggi potrebbero prenderne esempio...

alutare 21


www.salutare.info

Via Selva Cafaro, 44 Poggioreale (NA)

Avellino: 20 settembre 2008 Per informazioni ed iscrizioni - info line: 081.584.45.19. Sig/a. Iannuzzi 22 www.salutare.info


www.salutare.info a cura del Prof. Antonio Suelzu Fonte: Clinical Assessment of Music Perception in Cochlear

Musicoterapia

Il massaggio sonoro contro lo stress tra superstizione e scienza La terapia armonica o massaggio sonoro è una metodica di autoguarigione le cui radici sono riconducibili alla cultura dei popoli d’Oriente.

Recenti studi scientifici confermano che le vibrazioni sonore non producono solo un effetto rilassante sulla persona, ma sono in grado di combattere disturbi psicofisici più o meno importanti. Il massaggio sonoro ha molteplici varianti come: l’uso di campane in cristallo di rocca o di ottone, strumenti musicali a corde e a fiato della tradizione popolare, in grado di armonizzare corpo e mente e ripristinare il benessere. Gli atomi delle cellule di ogni essere vivente vibrano in quanto forme di energia. La somministrazione di suoni puri, dall’elevato potere vibrazionale riequilibra il Chakra, o centri di energia vitale. Se si percuote un diapason, per esempio, lo strumento produce una certa frequenza e, se posto vicino ad un secondo diapason, questi, per simpatia vibra con la stessa frequenza. Sembra che la risonanza può essere applicata anche a tessuti biologici: il suono al contatto col corpo, viene amplificato dalla struttura ossea e si diffonde per ogni singola cellula. Questa teoria, sembra trovare un fondamento scientifico nelle ricerche di Fabiem Maman, musicoterapista e Melene Grimal, biologa del National Center for Scientific di Parigi. Con le loro ricerche hanno potuto documentare la reazione delle cellule umane al suono armonico. Il massaggio sonoro (nell’immaginario culturale orientale) servirebbe ad allentare la tensione muscolare, attivare e migliorare l’irrorazione e l’ossigenazio-

ne del sangue, la circolazione linfatica, combattere l’insonnia e i disturbi emozionali. Ad sempio: una seduta con l’uso dell’Arpa monocorde della Mongolia e del Vietnam, la persona si sdraia su di un lettino sotto cui è stata posizionata una cassa acustica con 55 corde di fosforo-bronzo accordate sulla stessa nota ( re 292, 07 Hz). Il musicoterapista inizia col praticare un massaggio con oli essenziali su tutto il corpo e sui punti riflessi dei Chakra: questo serve ad allentare le tensioni psicofisiche. Dopo qualche minuto, il musicoterapista inizia a suonare l’arpa con un suono continuo, circolare ed avvolgente. Il paziente viene investito da una miriade di vibrazioni prodotte dall’arpa e per simpatia dalle 55 corde, che a loro volta fanno vibrare ogni singola cellula del corpo della persona. La seduta può durare 35-40

minuti e per almeno 10 incontri. Inoltre ci sono sedute con le Campane Tubolari di ottone. Questo strumento ha un range di vibrazioni che vanno da 86, 54 Hz a 1478, 59 Hz, vibrazioni molto intense che si percepiscono bene per tutto il corpo. Ed ancora, il massaggio sonoro con le Campane Tibetane (le bowles), piccole ciotole concave che vengono adagiate su diverse parti del corpo e fatte vibrare col tocco di un pestello. Queste campane sono realizzate con una lega di 7 metalli, numero simbolicamente legato a quello dei pianeti e del sistema solare e dei Chakra vitali. E per finire, le Campane di Cristallo. Sono delle pesanti “ciotole” di purissimo cristallo di rocca che emettono un suono puro e vibrazioni altissime in grado di dare sensazioni nuove, quelle di una melodia mai udita. Le vibrazioni prodotte inducono l’ascoltatore a entrare in una sorta di stato di trance, durante il quale il paziente sembra di vedere colori e paesaggi naturali. Ogni sessione inizia sempre con una breve meditazione guidata che prepara il corpo e la mente all’ascolto. Il tutto si conclude con un lungo silenzio, per permettere al paziente di assorbire l’esperienza. C’è da dire che queste pratiche in Oriente si perdono nella notte dei tempi, il mondo Occidentale le sta scoprendo negli ultimi anni con molto interesse, anche se, sui reali benefici procurati dal massaggio sonoro, gli studi scientifici finora condotti sono ancora pochi.

alutare 23


www.salutare.info

Oftalmologia a cura del dr. Bruno Baldi, Dirigente Medico Div. Oculistica P.O. Eboli e di Andrea Baldi, Studente di Medicina Università di Siena

Infortuni sul lavoro Il tema della prevenzione degli infortuni sul lavoro è oggi di grande attualità e ciò è determinato dagli innumerevoli e tragici eventi verificatisi in questi ultimi mesi. L’assistenza sanitaria ha provveduto soprattutto a curare l’evento morboso in atto, trascurando, per lo più, la prevenzione, che rappresenta, invece, un pilastro fondamentale della sicurezza sul lavoro. Da ciò risulta chiaro che, se da una parte bisogna studiare ed introdurre nell’industria tutti quei presidi tecnici che sono necessari alla prevenzione, dall’altra parte la prevenzione non può essere valida se l’interessato non è cosciente e convinto dell’utilità del mezzo tecnico preventivo messo a sua disposizione. In particolare per gli infortuni dell’occhio, ma non solo, gli screenings oftalmici e le indagini psico-sociali rappresentano utili mezzi per ridurre l’incresciosa piaga degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Il primo passo, in tema di oftalmologia preventiva, è rap-

presentato da un intervento precoce rivolto all’identificazione ed alla correzione sia delle ametropie preesistenti che di errate tecniche lavorative, sì da evidenziare e puntualizzare il rapporto: funzione visiva/ attività lavorativa. La correzione dei difetti visivi, nonché stabilire il visus minimo in rapporto al tipo di attività svolta od al tipo di strumentazione usata, significa già tutelare il lavoratore. L’intervento diretto sull’industria e sui presidi antinfortunistici esistenti è auspicabile ed indispensabile, ma la nostra attenzione è stata rivolta anche in altra direzione, vale a dire allo studio del comportamento del lavoratore riguardo al rischio del probabile infortunio ed alle capacità di vigile autocontrollo delle prestazioni nell’ambiente lavorativo. Lo scarso interesse degli individui verso il fenomeno infortunistico trova la spiegazione in quella naturale difesa dell’Io che cerca di allontanare da sé tutto ciò che può essere spiacevole. L’individuo tende a non ascoltare ed a disinteressarsi di notizie negative perché ciò lo potrebbe allarmare e creargli disturbi che possano mettere in pericolo il suo equilibrio emotivo. Le ricerche ispirate alla teoria della dissonanza cognitiva ci

hanno indicato come i soggetti, di fronte ad informazioni dettagliate e che abbiano interessi in opposizione, tendano a deformarle o a rigettarle. Così a livello di sicurezza il problema viene allontanato dalla mente, svalutato e dimenticato. La formazione deve essere intesa come modifica di atteggiamenti e valori, insomma, come processo di strutturazione e differenziazione della personalità stessa. In tema di formazione non ci si deve proporre tanto lo sviluppo di abilità e conoscenza, che, generalmente, vengono acquisite con prontezza, quanto piuttosto l’assimilazione di atteggiamenti, motivazioni ed orientamenti appropriati alla situazione di lavoro. Essa dovrà avvalersi di strumenti e tecniche che permettono di valutare differenti livelli psicologici. In particolare si propone di utilizzare un' intervista - colloquio, per verificare gli atteggiamenti soggettivi razionali in rapporto al lavoro in sé e quelli relativi alla percezione dell’azienda, ed una tecnica proiettiva, per esaminare i medesimi aspetti, ma a livello psicologico più profondo. Venuti a conoscenza di questi aspetti se ne terrà conto nell’attuare quella formazio-

ne adeguata alla situazione concreta. Si terrà conto, nella situazione specifica, che la lezione è inadeguata e quindi sostituita con modalità diverse quali la discussione di gruppo e lo scambio di idee sviluppando delle tecniche attive, come il metodo dei”casi” e il “role playning”, in cui si può meglio tenere conto della situazione specifica culturale, organizzativa, individuale e collettiva. Se ammettiamo, come abbiamo asserito, che esiste la selettività del mondo percettivo e quindi non recepiamo un messaggio che sia del tutto nuovo o in contrasto con le nostre idee, ci rendiamo conto che l’insegnamento tradizionale, il messaggio inviato dal docente al discente, non riesce a superare quella barriera soggettiva che blocca una percezione nuova. Tale barriera si può superare con la forza del gruppo, intesa come critica reciproca che non parte da un’autorità formale, ma dall’autorità del gruppo che, sia per la tendenza alla coesione, sia per la tendenza ad uniformarsi, può portare ad una maggiore apertura dei soggetti a recepire i messaggi relativi alla sicurezza sul lavoro.

Bibliografia: -Baldi B. e coll., Ergoftalmologia/Traumatologia . Medical Books, Palermo, 1989. -Luccio R., Psicologia generale. Le frontiere della ricerca. Laterza, Bari, 1998. -Chiari S. Il rapporto mentale/cerebrale nell’unità dell’io. Franco Angeli, Milano, 1989.

24 www.salutare.info


www.salutare.info

e-mail: info@tirellaossigeno.it

alutare 25


www.salutare.info

Educazione Motoria

a cura della dott.ssa Picardi Mariangela laureata in scienze motorie, chinesiologa, operatrice in movimento, streching e acquaticità per la gravidanza marvintown@tiscali.it

Lo sviluppo motorio del nostro bambino (parte prima) I primi mesi di sviluppo del bambino sono sempre affascinanti perchè è proprio in questa fase che il piccolo scopre il mondo. I muscoli progressivamente si rafforzano e ha così modo di affinare le abilità motorie, spinto da una curiosità insaziabile che lo porta ad assorbire qualsiasi stimolo e informazione. Lo sviluppo motorio, molto rapido nei primi anni di vita, si completa solo dopo molti anni. È un processo che segue con gradualità una determinata sequenza: se nelle prime settimane di vita il lattante sa rispondere solo grossolanamente agli stimoli esterni e ha dei movimenti automatici e non organizzati, successivamente impara rapidamente a sviluppare reazioni volontarie come reggere il capo, stare seduto, muoversi gattoni, strisciando o appoggiandosi alle pareti, alzarsi in piedi, camminare da solo, fino a controllare sempre meglio il proprio corpo. I tempi sono individuali La maturazione delle capacità motorie segue ritmi di crescita assolutamente personali. Un bambino può sviluppare le abilità di movimento in tempi diversi rispetto ai coetanei e non per questo è da considerare più o meno “sveglio”. Nelle varie fasi dello sviluppo motorio di un bambino non esistono, infatti, tappe ben definite uguali per tutti, né tempi precisi in cui certi traguardi vengono raggiunti. Se in genere si sta seduti verso i 6-7 mesi di vita, è possibile vedere bambini che già lo fanno a 5 mesi e altri che vi riescono a 8. Se molti piccoli gattonano, ve ne sono altri che strisciano per terra o che camminano direttamente. Non bisogna perciò preoccuparsi se un bambino sembra presentare un lieve "ritardo" nell’acquisire determinate abilità: più che il momento in cui le acquisisce, è importante la qualità delle diverse funzioni. Le età riportate per le varie fasi sono quindi da considerarsi medie, cioè 26 www.salutare.info

soltanto indicative. Fino ai 3 mesi Nelle prime settimane di vita: se sdraiato sul dorso, il bambino tiene la testa ruotata su un lato e braccia e gambe flessi, raccolti sul tronco, in una posizione molto simile a quella che aveva all’interno del grembo materno. Quando viene sollevato in posizione seduta, tirandolo per le braccia, la testa pende all’indietro. A un mese Prono(a pancia in giù), riesce per qualche istante a sollevare il collo. Quando viene messo a sedere la testa ciondola e tende a cadere in avanti oppure all’indietro. A due mesi inizia a reggere un po’ meglio la testa, ma solo alla fine del terzo mese riesce a tenere il capo ben eretto per alcuni minuti di seguito, sia quando è sdraiato a pancia in giù, sia quando viene preso in braccio. Dai 3 ai 6 mesi A tre mesi in genere il bambino riesce a controllare meglio la testa e quando lo si solleva, lo si sostiene dalle spalle piuttosto che dalla nuca. Nelle settimane successive, se lo si afferra per le mani per sollevarlo nella posizione sdraiata, spinge leggermente in avanti le spalle come se volesse tirarsi su. Verso la fine del quarto mese da prono, il bebè è in grado

di sollevare il busto facendo leva sugli avambracci. Quando è sdraiato sulla schiena, sgambetta energicamente allungando gli arti inferiori e muovendo rapidamente le braccia. Se messo a sedere, sorregge bene il capo. Tra il quinto e il sesto mese comincia a tendere le mani in avanti quando vuole essere preso in braccio. Se è sdraiato sulla schiena, si porta i piedini alla bocca. Dai 6 ai 9 mesi A 6 mesi il bambino è in grado di mantenere la posizione seduta, all’inizio solo se viene aiutato e poi, man mano che raggiunge un maggiore equilibrio, senza alcun appoggio. A 7-8 mesi il bambino riesce a giocare stando seduto sul pavimento o nel box, senza cadere all’indietro. Se viene messo a pancia in giù riesce anche a strisciare. Se tenuto in piedi, molleggia sulle gambe. A 8 mesi se viene sorretto, il piccolo muove i piedini in avanti accennando alcuni passettini. quando è steso a pancia in giù, è capace di sollevare tutto il busto, portando il peso del corpo sul bacino e sulle ginocchia. Quando è sdraiato, riesce anche a rotolare spontaneamente su se stesso. Dai 9 ai 12 mesi Tra i 9 e i 10 mesi il bambino è ormai in grado di passare dalla posizione sdraiata a quella seduta e viceversa. In molti casi è capace di strisciare o

di muoversi carponi. Inoltre, dalla posizione seduta, riesce a piegarsi in avanti o lateralmente senza perdere l’equilibrio, per afferrare giocattoli o altri oggetti che lo attraggono. Verso i 10 mesi sa alzarsi in piedi da solo aggrappandosi a un sostegno, per esempio le sbarre del lettino o la rete del box. Il controllo nell’abbassarsi non è ancora ben sviluppato. Intorno ai 10-11 mesi in molti casi gattona velocemente per tutta la casa oppure si muove, altrettanto rapidamente, strisciando sul pavimento. Dopo gli 11 mesi inizia, sostenuto per le braccia, a tentare i primi passi. È comunque capace di mantenersi saldamente in piedi quando viene sorretto per un braccio. A un anno si muove rapidamente a quattro zampe o strisciando sulle ginocchia, camminando se tenuto per un braccio o spostandosi tenendosi appoggiato alle pareti. Più raramente può essere già in grado di camminare per brevi tratti e con scarso equilibrio, per conto proprio. Quando rivolgersi al pediatra: - a 2-3 mesi se il bambino tiene costantemente le braccia e le gambe distese, rigide, con le mani chiuse a pugno, oppure se appare flaccido e si muove poco. - a 5-6 mesi se non riesce a controllare completamente la testa, non si protende verso gli oggetti o li afferra con una mano sola. - a 7-9 mesi se non sta seduto, non striscia per terra e non è in grado di afferrare piccoli oggetti utilizzando le dita. - a 12 mesi se non riesce a mettersi in piedi e se presenta dondolamenti e movimenti ripetitivi apparentemente senza scopo.


www.salutare.info

Odontoiatria A cura del dr. Salvatore Mone e della dr.ssa Delia Corrado

Ortodonzia: estetica? bellezza? funzionalità? Nelle relazioni sociali, per ognuno di noi, un bel sorriso è sempre stato il miglior biglietto da visita. L’ortodonzia consiste nel correggere le alterazioni nell’allineamento e nell’occlusione dei denti, letteralmente significa denti dritti. Chi si rivolge all’ortodonzista spesso lo fa per migliorare la propria estetica attraverso un miglior allineamento dei denti. È evidente che l’ortodonzista non si occupa solo di raddrizzare denti storti, ma esercita un campo più vasto: dalla diagnosi, della prevenzione, dalla terapia dei disturbi di crescita dei mascellari ai difetti di sviluppo della dentizione,

condizioni che determinano alterazioni sia dell'estetica del sorriso che della funzione del sistema masticatorio.

(cross-bite), liposviluppo della mandibola, la prognazia del mascellare superiore (II Classe di Angle)

E all'attenzione di entrambe, estetica e salute che si qualifica ortodonzia. Una diagnosi accurata è alla base di una corretta terapia ortodontica.

Spesso nell'anamnesi dei portatori di queste disarmonie si rileva il protrarsi di abitudini viziate (succhiotto) oltre che ricorrenti patologie respiratorie. Il trattamento ortodontico, in questi casi, deve necessariamente essere accompagnato da un piano di rieducazione funzionale della muscolatura orofacciale (logopedia).

Ma qual è la causa delle malocclusioni? Come si fa a prevenirle? Che differenza c'è tra l'ortodonzia dell'adulto e del bambino? Di quali apparecchi ordodontici dispone l'ortodonzista per correggere le malocclusioni? Nell'adulto curiamo i difetti del sorriso provocati dal disallineamento dei denti e le patologie funzionali, in particolare quelle a carico delle articolazioni temporomandibolari e della muscolatura masticatoria. Spesso le malocclusioni dell'adulto sono sostenute da alterazioni scheletriche strutturali a carico dei mascellari, pertanto nei casi in cui il disallineamento dei denti sia associato ad una disarmonia scheletrica, si deve prendere in considerazione la possibilità di trattamen-

ti ortodontico-chirurgici. In questi casi noi ortodonzisti ci occupiamo dell'allineamento preparatorio alla chirurgia ortognatica e della rifinitura post-intervento, lasciando al chirurgo maxillo-facciale la correzione della deformità scheletrica. Nel bambino, oltre a proporci gli stessi obiettivi terapeutici dell'adulto, curare la malocclusione conclamata, sia essa dentale o scheletrica, possiamo prevenire il formarsi della malocclusione o il suo aggravamento (terapia preventiva) oppure intercettare precocemente le alterazioni di crescita scheletrica o di postura mandibolare (terapia intercettava) nonchè i deficit di spazio per i denti permanenti in eruzione e i disallineamenti dei denti permanenti già erotti. Nel bambino, a differenza dell'adulto, si possono correggere senza chirurgia, disproporzioni scheletriche importanti. Tra le affezioni scheletriche che trattiamo più frequentemente nel bambino c'è la contrazione trasversale del mascellare superiore

Lo strumento di lavoro dell'ortodonzista è l'apparecchio ortodontico, capace di spostare i denti e di allinearli nella posizione finale programmata. Alcuni apparecchi ortodontici, in particolare quelli rimovibili, vengono assemblati fuori dallo studio medico, da ortodontotecnici specializzati, seguendo la specifica prescrizione fornita dall'ortodonzista. Altri apparecchi, invece, siamo noi stessi ad assemblarli, direttamente in bocca al paziente, apparecchi fissi composti da bande, attacchi (bks), fili, legature, ecc. Il lavoro dell'ortodonzista, però, non è semplicemente quello di spostare i denti, ma realizzare per mezzo dell'apparecchio ortodontico bellezza e salute, in altri termini armonia facciale, estetica del sorriso, funzionalità dellapparato masticatorio e mantenimento nel tempo il risultato del trattamento. Quello che noi ortodonzisti possiamo fare per prevenire le malocclusioni è rimuovere i fattori ambientali avversi, permettendo che la crescita scheletrica e lo sviluppo della dentatura del bambino riprendano il loro corso naturale. alutare 27


www.salutare.info

Sostenersi sulle proprie gambe Quando le forze sembrano non essere sufficienti per stare in piedi, non è detto che la sedia a rotelle sia l'unica alternativa: il sollevamento e il mantenimento della postura eretta sulle proprie gambe sono operazioni che possono essere agevolate con appositi supporti.

Andare dove si vuole Il RollOn è un pratico supporto per il sollevamento in piedi del paziente, sviluppato per agevolare i passaggi dalla posizione seduta a quella eretta e viceversa. Funziona in modo eccellente come ausilio da e per la toilette, o fra il letto e una sedia. Il RollOn può anche essere una buona alternativa alla sedia a rotelle, nelle situazioni in cui il paziente potrebbe rappresentare un pericolo per se stesso o per l’assistente. Ad esempio, quando il paziente deve alzarsi dal letto dopo un’operazione, dopo il parto, o comunque dopo situazioni nelle quali il suo equilibrio sia stato temporaneamente compromesso. Il RollOn è inoltre un buon ausilio quando si vuole rimettere in posizione corretta un paziente che sia scivolato troppo avanti nella sua sedia a rotelle.

Dal letto

Offriamo varie soluzioni funzionali che non solo aiutano a tirarsi su e compensano le debolezze di equilibrio, ma aiutano anche a svolgere un addestramento attivo alla deambulazione, che rafforza la muscolatura e il benessere generale del paziente. Oltre a praticare l’addestramento, chi può stare sulle proprie gambe può recarsi più agevolmente al bagno e in altri luoghi, come la propria poltrona preferita, la sedia a rotelle o il bordo del letto.

Quando il paziente deve alzarsi dal letto, appoggia i piedi sulla pedana del RollOn e afferra il manubrio. Sporge poi il busto in avanti e si alza in piedi. Se il letto è di tipo sollevabile, tutta líoperazione ne viene agevolata. è più facile, infatti, alzarsi in piedi da un letto di altezza leggermente superiore al normale. L’assistente abbassa poi i cuscini per i glutei e accompagna il paziente dove questi desidera andare.

In posizione migliore Alla toilette

Il RollOn rappresenta un aiuto sicuro quando è il momento di recarsi alla toilette. Una volta giunti comodamente in bagno, è facile sollevare il supporto per i glutei e aiutare il paziente a svestirsi.

Liko è un’azienda svedese, leader internazionale nel settore del sollevamento dei pazienti. Grazie a 25 anni di continuo sviluppo, siamo oggi in grado di offrire le soluzioni più sicure, efficienti e complete esistenti sul mercato. Con l’ausilio di una gamma di accessori e imbracature che è la più ampia al mondo, i nostri prodotti creano le condizioni ottimali di sollevamento in qualunque situazione.

Accade spesso che un paziente scivoli troppo in basso nella seduta della sedia a rotelle e si venga quindi a trovare in posizione scomoda. Con il RollOn, il paziente può risistemarsi da sè in posizione corretta sulla sedia a rotelle, agendo in modo semplice ed efficace e senza sforzi per líassistente.

Poiché questa è da sempre la nostra specializzazione, Liko ha accumulato nel tempo una vasta esperienza tecnica. Riteniamo che la nostra missione sia

Via Nazionale Torrette 193 - 83013 Mercogliano (Av) Tel. 0825 681944 cell. 328 1133202 www.sgrosso.biz 28 www.salutare.info

Inviaci la tua e-mail per ricevere una documentazione più approfondita a: info@sgrosso.biz

quella di condividere con il cliente le nostre competenze, suggerendo la soluzione di sollevamento che riteniamo più opportuna per ogni esigenza.

www.sagomedica.it


www.salutare.info

La salute è un diritto, Salutare è gratuito Ogni mese la rivista Salutare offre suggerimenti e notizie utili di Enti e Professionisti. Compili in stampatello il seguente form di adesione e riceverà direttamente a casa o presso il suo studio l’informazione sulla Salute e il Benessere.

scrivere in stampatello

Utilizzi questo spazio per comunicare opinioni, esigenze, segnalare esperienze vissute o solo per esprimere pareri su sanità e benessere. Non verrà data alcuna risposta personale se non di pubblico interesse. Le segnalazioni saranno utilizzate per orientare gli articoli che pubblicheremo sulla rivista. nel caso lo spazio non sia sufficiente scriva a: opinioni@salutare.info

no

Autorizzo a pubblicare il mio nome per esteso

Aspetti un bambino o sei già mamma? Inserisci anche questi dati ...

Salutare n.45

L’invio della rivista è totalmente gratuito per i privati abitanti della Regione Campania e per le aziende del settore di tutta Italia. Per i privati che vogliono ricevere Salutare sul resto del territorio nazionale è necessario versare un contributo per le spese di spedizione postale di € 7, 00 (quota annuale).

Compili il form “ricevi gratis” sul sito: www.salutare.info oppure fotocopi questa pagina e la Spedisca a: Associazione Salutare - Via Due Principati, 210 83100 Avellino

alutare 29


www.salutare.info

Tecnologia a cura dell' Ing. Maria Rosaria Battista

L’Ingegnere Biomedico e l’ottimizzazione delle risorse nelle Strutture Sanitarie Negli ultimi decenni l’Ingegneria Biomedica ha assunto un ruolo sempre più rilevante in tutto il mondo. L’utilizzo in campo sanitario di un numero progressivamente crescente di apparecchiature e dispositivi per la diagnosi, la terapia e la riabilitazione, la loro sempre più spinta sofisticazione ed il notevole impatto economico ed organizzativo aziendale che ne consegue, rende indispensabile il ricorso a competenze specifiche per garantirne una corretta gestione e collocazione all’interno dei Reparti Medici. Infatti, gli operatori sanitari possono oggi usufruire di potenti sostegni tecnologici per svolgere al meglio la loro attività, ma spesso l’acquisizione dei dispositivi medici non segue un percorso tecnicovalutativo completo. A tal proposito, è opportuno tenere presente che acquistare il “più sofisticato prodotto offerto dal mercato per una data categoria di strumentazione elettromedicale” potrebbe essere interpretata come la scelta più ovvia ma, in realtà, non è sempre la più corretta. Questo perché la sofisticatezza e l’avanguardia dello strumento devono essere confrontate con le esigenze reali del reparto e con il proprio bacino d’utenza specifico, nonché interfacciate col parco macchine in dotazione. Infine, è necessario che il processo di acquisizione sia inquadrato nella complessiva orga-

30 www.salutare.info

diagnostica, terapeutica e riabilitativa, evidenziate quotidianamente dal personale sanitario, dovrebbero essere validate in prima istanza dalla direzione strategica e tecnica, avvalendosi di specifiche professionalità in grado di valutare in maniera oggettiva e multidisciplinare l’effettiva adattabilità degli investimenti nei singoli contesti operativi.

nizzazione della struttura ospedaliera di riferimento, allo scopo di ottimizzare le risorse e favorire l’interfacciamento delle tecnologie complessivamente possedute. Tale aspetto oggi diventa ancora più importante se si tiene conto della delicata situazione economica in cui versa la sanità. Per questo motivo, le richieste di ampliamento e rinnovo della strumentazione

La figura professionale appropriata a ricoprire tale ruolo si identifica con il profilo specifico dell’ingegnere biomedico. L’ingegneria biomedica può essere definita come una disciplina che utilizza le metodologie e le tecnologie proprie dell’Ingegneria al fine di comprendere, formalizzare e risolvere problematiche di interesse medico-biologico, mediante una stretta collaborazione degli specialisti dei vari settori coinvolti. L’ingegnere biomedico lavora in differenti settori dell’Ingegneria, quali l’organizzazione, la ricerca e la progettazione. Infatti, il suo percorso formativo universitario (triennale più specializzazione di due anni) comprende gli esami base dell’ingegneria più quelli specifici del settore e mira a raggiungere: - il miglioramento delle conoscenze inerenti al funzionamento dei sistemi biologici, sia nello stato normale che


www.salutare.info

in quello patologico, al fine di arrivare ad una medicina sempre più qualitativa, soprattutto mediante l’ideazione, l’individuazione e l’impiego di opportuni modelli matematici dei sistemi fisiologici, di metodi di elaborazione delle informazioni (segnali e dati) e della opportuna strumentazione; - il miglioramento dell’intervento del medico nelle sue varie fasi di prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione; - la determinazione e lo sviluppo di nuove metodologie diagnostiche, terapeutiche e riabilitative; - la determinazione e lo sviluppo di nuove procedure, nonché la progettazione di apparecchiature e sistemi diagnostici, terapeutici e riabilitativi; - la determinazione e lo sviluppo di nuovi organi artificiali, di nuovi dispositivi di supporto a funzioni alterate, di nuovi ausili e dispositivi protesici per disabili; - l’individuazione di strutture e servizi per la gestione dell’assistenza sanitaria, soprattutto sotto l’aspetto tecnologico e di organizzazione; - la gestione ed impiego nel modo corretto e sicuro di metodologie e tecnologie già introdotte negli ospedali; - la riduzione dei costi attraverso l’utilizzazione ottimale delle risorse in funzione dei reali bisogni.

presentati esempi significativi dell’impegno tecnico professionale: la realizzazione di strumenti di diagnosi clinica, come la TC (tomografia computerizzata) e le macchine radiografiche; protesi articolari (protesi d’anca, ginocchio, ecc) e funzionali (valvole cardiache, ecc); sistemi software di supporto alla decisione e all’organizzazione in ambito clinico, e molto altro. Un’altra figura che si sta diffondendo nel settore è quella dell’ingegnere clinico. Tale professionista si occupa della gestione del parco macchine elettromedicale ospedaliero, sia dal punto di vista manutentivo (gestione degli interventi tecnici, contratti di manutenzione con ditte di assistenza, esecuzione, tramite personale tecnico competente, delle verifiche di sicurezza, manutenzioni ordinarie ed interventi di manutenzione correttiva sulle apparecchiature), che economico-gestionale (segnalazione di fuori uso attrezzature biomediche, consulenza sugli acquisti, gestione di gare pubbliche per rinnovo parcomacchine...). Se si pensa che la maggior parte del-

le correnti applicazioni tecnologiche cui si è appena fatto cenno, non erano disponibili solo qualche decennio fa, si ha una misura del salto qualitativo e culturale in atto. Nessun medico, al giorno d’oggi, infatti, immaginerebbe di affrontare un qualsiasi caso clinico senza avvalersi dei mezzi tecnologici, qui in parte menzionati. In Campania, il Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica, fortemente voluto dal Prof. Marcello Bracale, che ne è divenuto anche il Presidente, è stato avviato nel settembre 2002 a Napoli, presso l’Università degli Studi Federico II. Sin dal primo anno c’è stato un buon numero di iscritti, circa 150 studenti, che si sono poi raddoppiati negli anni successivi, fino a superare oggi di gran lunga "la matricola 1000", tanto che il corso viene considerato uno tra i primi in Italia. Questo per merito del numero di iscritti e del prestigio legato all’organizzazione del percorso formativo e alla competenza professionale dei docenti universitari che vi afferiscono.

Negli ultimi decenni l’ingegneria biomedica ha assunto un ruolo sempre più rilevante in tutto il mondo: basti pensare a tecniche e metodologie ormai ampiamente utilizzate nelle quotidiane applicazioni cliniche, molto ben note anche ai non esperti. Solo indicativamente di seguito vengono alutare 31


www.salutare.info

Psichiatria a cura del Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra Psicoterapeuta - frugg@tin.it

L’alcolismo Viene considerato alcolista colui che abitualmente assume alcol anche in sostituzione dei pasti. L’assunzione acuta o cronica di quantità elevate di alcol viene denominata alcolismo.

L'astinenza, frequente soprattutto al mattino, si manifesta con tremori, nausea, vomito, irritabilità. I sintomi astinenziali regrediscono appena si ricomincia a bere. In caso di astinenza prolungata possono manifestarsi allucinazioni uditive e visive.

C'è dipendenza da alcol quando sono presenti tre o più dei seguenti criteri: 1. incapacità di limitare il consumo di alcol 2. bisogno imperioso di consumarne 3. tolleranza all’utilizzo 4. sindrome di astinenza 5. abbandono di interessi In genere, nella maggior parte dei casi, la dipendenza è primaria, nei restanti casi è correlata a disturbi psichiatrici. Nel corso degli anni, la classificazione di questa patologia si è differenziata. Infatti, negli anni ’60 era utilizzata la classificazione di Jellinek, il quale distingueva cinque categorie principali. Negli anni ’80 Cloninger distinse due categorie principali a seconda dei parametri ambientali o genetici dei bevitori. Inoltre, sono presenti alcune classificazioni basate sulla tipologia dell’alcolista ed i suoi comportamenti in funzione dell’assunzione di alcol. La classificazione attuale prende in considerazione gli eventi che possono portare a tale comportamento e che possono essere la possibile causa scatenante. Il problema maggiore dell’alcolismo non è rappresentato dalla diagnosi e dall'accettazione della stessa quanto dalle conseguenze cliniche dovute alla continua assunzione di alcol per le quali, nonostante la consapevolezza del bevitore, non vengono applicati dei comportamenti di riduzione o evitamento dell’alcol. Oltretutto, la sintomatologia da astinenza da alcol è piuttosto grave e pericolosa

32 www.salutare.info

per la vita del soggetto. Le patologie croniche più frequenti sono quelle che riguardano il fegato, provocando una serie di disturbi ad altri organi, compresa un'alterazione della coagulazione del sangue per mancanza di alcuni fattori della coagulazione di cui è produttore fisiologicamente. I disturbi correlati all'alcol sono numerosi: • intossicazione • astinenza • delirium tremens (da astinenza) • dipendenza • demenza persistente • delirio da intossicazione • disturbo amnestico persistente Possono anche verificarsi i seguenti disturbi sia per intossicazione da alcol che in seguito ad un periodo di astinenza dall’assunzione: • depressione • disturbi d'ansia • disturbi psicotici • disfunzione sessuale • disturbo del sonno

Il Delirium tremens é un delirio causato dalla deprivazione alcolica. Si manifesta con delirio, agitazione, allucinazioni, convulsioni, tachicardia, febbre, disidratazione, sudorazione profusa, insonnia. La Degenerazione cerebellare alcolica comporta una degenerazione di alcune cellule cerebrali e si presenta con tremore. L’Encefalopatia acuta di Wernicke è dovuta ad una carenza di vitamina tiamina, i sintomi principali sono atassia ed oftalmoplegia. Può degenerare in una demenza cronica permanente che viene denominata Sindrome di Korsakoff, caratterizzata da amnesia secondaria all’uso di alcol, con l’incapacità di richiamare alla mente nuove informazioni, e confabulazione. Il trattamento dell’alcolismo prevede dei programmi di disintossicazione che devono essere proposti dopo una valutazione medica. Può prevedersi l’utilizzo di farmaci che devono contrastare i fenomeni da astinenza ed allo stesso tempo curare patologie psichiatriche sottostanti. Possono anche essere utilizzati presidi farmacologici che possono provocare malessere all’ingestione di alcol. Il trattamento può prevedere anche dei gruppi di supporto oppure trattamenti psicoterapeutici individuali.


www.salutare.info

Logopedia a cura della dr.ssa Rossella Santoro - Logopedista

La schizofrenia e il linguaggio psicotico Bizzaria, incoerenza, illogicità. La schizofrenia è una grave psicosi caratterizzata da un insieme di manifestazioni cliniche e comportamentali che sono il sintomo di una grave compromissione dell’identità della persona, della sua capacità di ragionare in maniera logica, delle sue emozioni, del suo alterato rapporto con la realtà, che incidono sulla sua capacità d’adattamento e su tutti quegli aspetti che qualificano la cosiddetta “salute mentale”, ossia lo star bene con se stessi e con l’ambiente che ci circonda. Questa patologia si manifesta attraverso una serie di sintomi che variano per gravità e prevalenza degli uni sugli altri in base agli stadi raggiunti dalla

malattia mentale. I sintomi sono i seguenti: deliri (incapacità di interpretare la realtà e di percepire se stessi all’interno di essa come il delirio di persecuzione); allucinazioni (percezioni erronee, visive e più spesso uditive, per esempio il “sentire le voci”); perdita delle relazioni sociali e perdita della capacità di provare piacere. Si assiste, insomma, ad un’incoerenza tra emozioni, parole e azioni. A differenza di altre patologie mentali, la schizofrenia lascia almeno in parte inalterate le capacità linguistiche dei soggetti che ne sono colpiti; nel senso che gli individui schizofrenici non trasgrediscono le regole morfo- sintattiche che

Glossario L' Isoflavone è il capostipite di una serie di composti chimici naturali nota col nome di isoflavoni, una sottoclasse dei composti fenolici di origine vegetale appartenenti alla più ampia classe dei flavonoidi. Sono considerati estrogeni non steroidei. Essi hanno una struttura chimica molto simile agli ormoni femminili ma possono svolgere anche azioni differenti se necessario. Prognatismo o Prognazia In ortodonzia è la sporgenza in avanti delle mascelle; può essere relativa o falsa (quando è solo apparente, valutata clinicamente rispetto alla controparte scheletrica) o assoluta e vera

governano la lingua, ma ne alterano le regole semantiche, il cui fine è quello di organizzare i contenuti di un discorso in modo che possa essere compreso dalla maggior parte delle persone. Il messaggio diviene così bizzarro, incoerente, non referenziale. La medesima lingua, che accomuna le produzioni verbali dei malati e dei soggetti non psicotici, diviene una sorta di sipario invisibile che separa il mondo irreale e indecifrabile degli individui schizoidi, dal nostro mondo, reale e accessibile. Gli schizofrenici potrebbero essere paragonati ad attori di un dramma teatrale, ma a differenza di questi ultimi, che sono coscienti della finzione in cui si svolge la loro recita, gli schizofrenici vivono la loro non realtà come l’unica possibile. Da qui nasce l’incomprensione, intesa proprio come incapacità di recepire il messaggio inviato dal mittente da parte del destinatario, tra schizoidi e normali. Infatti ognuno parla del suo mondo come lo vive e lo percepisce, senza essere in grado di poter vedere

(in riferimento alla verticale tracciata dalla radice del naso, perpendicolare al piano di Francoforte); si determina a carico del mascellare superiore, della mandibola o di entrambi i mascellari (in questo caso è tipica di alcune popolazioni dell'Australia e dell'Africa). I lignani sono sostanze di origine naturale che ci aiutano a mantenere un cuore sano e a potenziare le difese immunitarie. Contenuti nei tessuti legnosi delle piante, nei cereali, soprattutto nella segale, ed in alcuni vegetali (carote, broccoli, cavoli, fragole e frutti di bosco), sono dei composti fenolici formati dall’unione di molecole di fenilpropano. Appartengono alla classe dei fitoe-

quello dell’altro. “L’individuo sano trova strano ciò che del mondo dello psicotico giunge a lui, e viceversa, il malato di mente si meraviglia delle incomprensioni delle persone che gli stanno intorno e lo ascoltano” (Lo Piparo, 1998). Decifrare le parole che abitano il mondo psicotico, al fine di porle su un piano in cui possono avere un senso, è alla base delle teorie elaborate da una giovane psichiatra di origine russa, Sabina Spielrein, la quale ha incentrato alcune delle sue ricerche sull’interpretazione del linguaggio schizofrenico. La Spielrein pone la sua attenzione sulla scoperta di una affascinante correlazione tra psicosi, mito e magia. Nell’ottica di questa triplice relazione, il linguaggio assume le sembianze di una sorta di apertura spazio temporale attraverso cui i tre mondi possono comunicare; è così che la mitologia e la magia affiorano nella psicosi, imprigionate nelle parole apparentemente senza senso di un soggetto la cui vita non è altro che un continuo credere in una realtà altra, fittizia.

strogeni, sostanze che sembrano concorrere all’abbassamento del rischio di cancro alla mammella, di malattie cardiovascolari ed anche di cancro alla prostata e di quello colon-rettale. A differenza degli isoflavoni (famosi quelli della soia), i lignani non sono associati alla frazione proteica ma a quella polisaccaridica non amidacea della pianta. Oftalmoplegia Paralisi dei muscoli oculari. Può essere: totale se interessa tutti i muscoli oculari, interna quando compromette i muscoli intrinseci del globo oculare (es, lo sfintere dell'iride) oppure esterna quando colpisce i muscoli estrinseci. alutare 33


www.salutare.info

Eventi

congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere

22 settembre 2008 - ore 15.00 - 18.00 Seminario teorico pratico e introduttivo al modello funzionale

"Le nuove dipendenze: gioco d'azzardo e videogiochi"

Tenuto dal Prof. Luciano Rispoli Presso ZEROSTRESS Via Arco Mirelli, 36 80122 NAPOLI Per informazioni: SEF Scuola Europea Psicoterapia Funzionale Tel.081 2404114 Fax 081 2404125 e-mail:carmen@psicologiafunzionale.it sito: www.psicologiafunzionale.it

18 settembre 2008

Prima Giornata Nazionale della SLA

Domenica 21 settembre AISLA Onlus sarà presente in circa 40 piazze italiane per sensibilizzare la popolazione sulla Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e sui bisogni di chi convive con questa grave malattia neurodegenerativa. Una data speciale per le 5.000 persone che nel nostro Paese sono costrette a convivere con la SLA, una grave e rara malattia neurodegenerativa - ancora oggi priva di una terapia specifica - che comporta la progressiva paralisi dei muscoli volontari di chi ne è colpito. Per questo la Giornata Nazionale della SLA vivrà un’importante appendice il 21 settembre, quando oltre 100 volontari delle varie Sezioni Provinciali e Regionali dell’AISLA allestiranno stand in diverse decine di piazze italiane per distribuire materiale informativo sulla SLA. Con un contributo minimo di 10 euro sarà possibile aggiudicarsi una delle 6.000 bottiglie di pregiato Barbera d’Asti DOCG create per l’occasione, in Edizione Limitata. Per ulteriori informazioni: Segreteria Nazionale AISLA Onlus, Via Clefi 9, 20146 Milano Numero Unico 199 24 24 66 www.aisla.it - segreteria@aisla.it

22 settembre 2008

Corso di formazione per volontari ABIO Il 22 settembre 2008 avrà inizio un corso di formazione per i nuovi volontari ABIO – associazione per il bambino in ospedale – presso Aula Magna Centro Servizi Formazione in Pavia via Riviera n. 23 www.abio.it

Giornata Mondiale dell'Alimentazione 2008

La FAO celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione il 16 ottobre di ogni anno, giorno nel quale nel 1945 è stata fondata l’organizzazione a Quebec City. Per maggiori informazioni sulle manifestazioni di quest’anno sito web www.fao.org

21 settembre 2008

XV Giornata Mondiale Alzheimer

La Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per l’Italia dell’Alzheimer’s Disease International, è la maggiore organizzazione nazionale non profit dedicata alla promozione della ricerca medica e scientifica sulle cause, la cura e l’assistenza per la malattia di Alzheimer, al supporto e sostegno dei malati e dei loro familiari, alla tutela dei loro diritti in sede sia amministrativa sia legislativa. Riunisce e coordina 47 associazioni che si occupano della malattia e opera a livello nazionale e locale per creare una rete di aiuto intorno ai malati ed ai loro familiari. Biglietti da 15 a 200 euro (esclusi diritti di prevendita). Prenotazioni e prevendite telefoniche, anche con carta di credito: Aragorn tel. 02-465.467.467. FEDERAZIONE ALZHEIMER ITALIA. Via T. Marino, 7 – 20121 Milano, tel. 02 809767, fax 02875781; e-mail info@alzheimer.it sito web www.alzheimer.it

26 settembre 2008

Giornata Mondiale della Contraccezione

La giornata mondiale della contraccezione dà il via a un'importante campagna internazionale. Quella che ha l'obiettivo di migliorare la vita di milioni di persone, promuovendo l'educazione in materia di salute sessuale e riproduttiva e creando consapevolezza sul tema della contraccezione. Ecco allora nascere l'idea di una campagna a lungo termine, che coinvolge l'associazione Marie Stopes International, la Società Europea della Contraccezione, il Centro Latinoamericano Salud y Mujer, la International Federation of Pediatric and Adolescent Gynecology e l'Asia Pacific Council on Contraception. L'iniziativa verrà sostenuta da Bayer Schering Pharma AG, leader di mercato nella contraccezione orale, e Berlino è stata scelta come capitale mondiale della Giornata che segnerà l'inizio di un importante percorso. Naturalmente anche l'Italia farà la sua parte, anzi la S.I.G.O. Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia si è addirittura portata avanti, con il programma di informazione ScegliTu, attivo ormai da due anni, e le numerose attività sul territorio, inaugurate già dall'estate scorsa. www.sigo.it

È possibile sottoporsi a visite specialistiche in Otorinolaringoiatria effettuate dal Prof. Dr. Gaetano Motta Direttore della clinica di Otorinolaringoiatria Facoltà di Medicina e chirurgia II Università di Napoli Presso il Centro in Via Circumvallazione - Avellino Per informazioni e pronotazioni Tel. 0825 26057

CANNALONGA 6 settembre 2008 Il Convegno nasce dalla collaborazione fra la Centrale del Latte di Salerno, sempre attenta alle problematiche dell’alimentazione e l’Ente Fiera della Frecagnola di Cannalonga che rappresenta l’Evento culturale ed enogastronomico più rilevante del Cilento montano. La promozione di una sana alimentazione e di una adeguata attività fisica si rivolge particolarmente ai Giovani per consacrare il principio “mens sana in corpore sano". Il lavoro svolto dagli esperti nutrizionisti della Centrale offrirà uno spaccato dello stato di salute di un campione della popolazione studentesca di Salerno e provincia e fornirà informazioni di alto profilo scientifico sul nesso fra alimentazione ed attività sportiva. Il convegno precederà l’apertura della Fiera della Frecagnola che si terrà dal 10 al 14 settembre. Segreteria organizzativa: 089 685220 - demartino@centralelatte.sa.it

www.salutare.info/eventi.asp

Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere tel al n° 0825 74603 oppure via e-mail: info@salutare.info

34 www.salutare.info


Le Università Popolari Associate Abruzzo

Università Popolare Adriatica Abruzzese Presidente: Giancarlo Sciarretta- 3338269910 e-mail: sciarrett@yahoo.it Università Popolare Chieti - Giovanni Paolo II Presidente: Antonio Tiberio - 3383162661

Basilicata

e-mail:raf-@libero.it Università Popolare Stabiae “Leonardo da Vinci” Presidente: Giuseppe Perna Tel. 0825 754172, e-mail: helmasi@virgilio.it Università Popolare FORMED Presidente: Dott. Antonio Peytrignet 0823.279263 e-mail: info@formedcampania.it

Università Popolare Lucana Presidente: Francesco Vittorio Solimena Tel. 0971 650601 e-mail: online@onlineservice.it Università Popolare di Matera Presidente: Nicola Franchino

Emilia Romagna

Calabria

Università Popolare ASPIC Presidente: Dr.ssa Claudia Montanari tel. 06 54225060, fax 06 54074364 www.unicounselling.org Università Popolare dei Castelli Romani Presidente: Massimo Marciano tel. 06 9424294 e-mail: upcar@upcar.org Università Popolare “Iolanda Maiorano” Presidente: M. Marrapese tel.065294926, e-mail: universita@posturologiaedintorni.it Università Popolare Ippocratea (per la ristorazione) Presidente: Giuliano Manzi Tel. 06 3243952, 333 8581704 Università Popolare della Multimedialità Presidente: Pietro Sportelli Tel. 06 96155208 e-mail: info@updm.it Università Popolare di MusicAr Terapia Presidente: Gino Stefani tel. 06.70450084 Università Popolare Pontina di Terracina Presidente: Claudia Mollica tel. 347 3355071, e.mail: uppterracina@virgilio.it Università Popolare Sabina Eretum Presidente: Alberto Di Giancarlo - tel. 0765 411299, e-mail: a.digiancarlo@libero.it Università Civica “Andrea Sacchi” Presidente: Stefano Canali tel. 06 9806810, e.mail: segreteria@unicivica.it Università Popolare Tirrenica delle Scienze Presidente: M. Scalia, tel.0773604644,3487416091 mail: scaliamau@libero.it Università Popolare della Tuscia Presidente: Mario Ciccioli Tel. 0761 444032, E-mail: info@unipoptus.it - Università Popolare Centro per l’Alta Formazione Integrata Presidente: Giancarlo Rinaldi tel. 06 9486486 Università Popolare della Musica di Acilia Presidente: Stefano Galafate Università Popolare CONSCOM Presidente: Maurizio Lozzi - Tel. 3931681327 - presidente@conscom.it Università Popolare EARTH Presidente: Teresa BRUNO - 3356113724 tel. e fax 06.37512389 info@earth-nlp.com

Università Popolare Euromediterranea di Marina di Caulonia, Presidente: Giuseppe Ventra - Tel. 096482682 Università Popolare “PACE” di Reggio Calabria Presidente: Maria Letizia Romeo Tel. 0965 373464, 348 6177048.

Campania

Università Popolare di Acerra Presidente: Alfonso Buonincontro Tel. 081 5201547 e-mail: universitacerra@supereva.it Università Popolare di Arzano “Unitiberio” Presidente: Paladino Lucantonio Tel.0817312678, e-mail:formazione@unitiberio.it Università Popolare di Avellino Presidente: Tommaso Fusco Tel. 0825 781515, e-mail: info@unipav.it Università Popolare di Battipaglia Presidente: Gerardo Chiumiento Tel. 0828 53225, 333 4252759 Università Popolare “Carlo III” Presidente: Vincenzo Petrocco Tel.0816174558,3284476470, e-mail:enzopetrocco@libero.it Università Popolare di Casoria Presidente: Giovanni Liccardo Tel.0817389086, fax 0817369626. E-mail: lavoro3@fastwebnet.it Università Popolare per l’Europa Presidente: Patrizia Scognamiglio Tel. 081 7740358, 339 7305754, E-mail: uppe.info@libero.it Università Popolare del Fortore Presidente: Carmine Agostinelli Tel + fax 0824 963393 , unipopfortore@katamail.com Università Popolare per la Maschera di Pulcinella Presidente: Michelangelo Riemma Tel. 081 8856802 - 3382250809 Università Popolare di Napoli Nord Presidente: Carmine Pezzullo, e-mail carminepezzullo@libero.it Università Popolare del Sannio Presidente: Antonio Di Mezza Università Popolare per il Servizio Civile Presidente: Enrico Maria Borrelli e-mail: upsc@amesci.org Università Popolare di Scienze, Educazione, Ricerca e Formazione Pres.: R. Di Lecce - Tel.0818585275;

Università Popolare di Parma Presidente: Flaminio Musa Tel. 0521 287351, 236537, 3394033297

Lazio

Lombardia

Università Popolare “Costantino Clerici” Presidente: Luciano Biondo Tel. 02 48014174 lucianobiondo@ aidea.it Università Popolare Lombarda Presidente: Calogero Bellavia Tel. 02 29521972 mail: upoplombarda@ tiscalinet.it Università Popolare Scienze Umane Presidente: Vera Paola Termali Tel. 0221597159 mail: info@unimi.org Università Popolare degli Studi di Milano Presidente: Marco Grappeggia tel.0245408715 Mail: newyorker@tiscali.it

Piemonte

UPBeduca - Università Popolare Biellese Presidente: Davide Coen Sacerdotti Tel.0158497380, mail: segreteria@upbeduca.it Università Popolare di Casale - ONLUS “Alfredo Vivalda” Presidente: Pietro Dallera Tel. 0142 73792 Università Popolare di Torino Presidente: Eugenio Boccardo Tel. e fax: 011 8.127.879, E-mail: info@ unipoptorino.it Università Popolare di Vercelli Presidente: Paola Bernascone Cappi Tel. 0161 56285, E-mail: unipopvc@ tiscali.it

Puglia

Università Popolare Apuliae Presidente: Francesco Favia tel. 06916503659 E-mail: info@uniapuliae.it Università Popolare del Salento Presidente: Valerio Martella Tel. 0832 493497, 347 3297939, e-mail: info@upsal.it Università Popolare del Terzo Settore Presidente: Cesare Gaudiano Tel. 0881 751216

Sicilia

Università Popolare “Pedro Arrupe” Presidente: Giovanni Notari Tel.0916269744, e-mail: segreteria.arrupe@gesuiti.it Università Popolare Peloritana Presidente: Domenico Scilipoti Tel. 090 6512716, e-mail: uppm@yahoo.it, Università Popolare di Ragusa Presidente: Giovanni Mezzasalma Via Trieste, 58 - 97100 Ragusa, Tel. 0932 622.410

Toscana

Università Popolare di Empoli Presidente: Giovanni Uccello tel. 0571 537218 - e-mail info@centroposturale.it Umbria Università Popolare Umbra Presidente: Santina Spiriti 0744 443939, 3930742819, email: v.valeriani@pianetaservizi.it

Se desideri:

dare vita ad una Università Popolare, trasformare la tua Associazione Culturale in una Università Popolare, inserire la tua Università Popolare nella nostra Confederazione, allora scrivi subito o telefona alla:

Confederazione Nazionale delle Università Popolari Italiane

Direttore: Raffaele Zito e-mail: direttore@cnupi.it oppure 333.7847542 I documenti per dare vita ad una Università Popolare li trovi nella sezione Scaffale del sito www.cnupi.it


Convegno

“ Alimentazione e Attività Fisica”

La Centrale del Latte di Salerno, in collaborazione con l’Ente Fiera della Frecagnola di Cannalonga organizza l’Evento commerciale, artigianale, culturale ed enogastronomico più rilevante dell’intero Cilento montano. Il lavoro svolto dagli esperti nutrizionisti della Centrale del Latte offrirà uno spaccato dello stato di salute di un campione della Popolazione studentesca di tutta la Provincia di Salerno e fornirà informazioni di alto profilo scientifico sul rapporto fra alimentazione e attività sportiva nella Terra che ispirò i principi della Dieta Mediterranea. Cannalonga 6 settembre 2008

Segreteria Organizzativa Centrale del latte, Via Fuorni, 85 84131 - Salerno Tel 089 685220 - Fax 089 685230 e-mail: demartino@centralelatte.sa.it info@centralelatte.sa.it


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.