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Sommario Benessere
12
Il Natural Running un approccio diverso dalla corsa
Fisioterapia
Per le scelte importanti della vita, aiutiamoci con la kinesiologia
18
Mesoterapia antalgica Indicazioni e tecnica applicativa
Foniatria
News
Prevenzione
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Love it! Sesso consapevole
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Lezioni di canto ed errori da evitare
14
Salute
17
Chirurgia Estetica, solo se necessaria
Sessuologia Educazione Motoria
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Sindrome da spogliatoio o dismorfofobia peniena
28
Note sulla meningite: no agli allarmismi
Estetica
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Sport
Nutrizione
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Riscopriamo i cereali
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23 Ricevi Salutare
A scuola di Salute
Salutare + BabyMagazine
Aglunia: il primo laboratorio gluten-free
sono in distribuzione gratuita
La lattuga coltivata dai robot
I vermi che mangiano polistirolo ci salveranno dalla plastica?
Dolore cronico e l’acufene
Apple monitora lo stato di salute con CareKit
Tutti gli articoli hanno solo finalitĂ informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.
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L'avvocato risponde
26 Centrifugati 30 Fobie 32 Sociale 34 Eventi
A scuola di Salute Da diversi anni, dal 2004 per l’esattezza, il nostro network, Salutare si occupa d’informazione, comunicazione, di divulgazione in ambito sociale e sanitario. Seguiamo l’evolversi del concetto di Salute, come viene presentato dai vari organi competenti tramite i media e soprattutto come viene recepito dai cittadini. Per noi il concetto di salute, come cita anche Organizzazione mondiale della sanità (OMS) non è solo assenza di malattia ma il ‘raggiungimento di uno stato di benessere "globale" della persona’. La promozione della salute deve portare a condizioni di vita e di lavoro sicure, stimolanti, soddisfacenti, alla protezione degli ambienti naturali e artificiali, alla conservazione delle risorse naturali. Deve consentire una valutazione sistematica degli effetti dell'ambiente sul benessere delle persone e garantire strategie e azioni mirate a indurre cambiamenti nel singolo e nella collettività.
legislativi coerenti, mutamenti nell'organizzazione sociale e ambientale.
La carta di Ottawa, che si conclude con un appello rivolto all'OMS e agli altri organismi internazionali affinché sostengano la causa della promozione della salute in tutte le sedi appropriate, rappresenta idealmente il punto di partenza di tutti i progetti e le iniziative che successivamente sono state poste in essere a livello internazionale per la salvaguardia della salute. La 4° Conferenza internazionale sulla promozione della salute, svoltasi a Jakarta nel 1997 offre l'occasione per riflettere su quanto, negli anni intercorsi dalla conferenza di Alma Ata, è emerso circa l'efficacia della promozione della salute, per analizzare i fattori che incidono su di essa e identificare le strategie che si rendono necessarie per fornire linee di indirizzo utili all'elaborazione di programmi di promozione della stessa nel 21° secolo.
Periodico bimestrale Anno XII n° 78 - 2016 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Editore: Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile: Angela Romano Redazione: Maria Paola Aprea Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino Collaborazioni: dr. F. Basile, G. Guerrini, dr. I. La Rusca, dr.ssa L. Pagano, dr.ssa F. Trallo, dr.ssa T. Forlano, dr. M. Borghese, Prof. G. Tarro, Avv. G. De Cicco, dr.ssa G. Senatore.
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Una strategia globale della salute per tutti viene assunta dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel 1978 con la Dichiarazione di Alma Ata. Successivamente sarà la "Carta di Ottawa", alla prima Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute, nel 1986, a progettare azioni finalizzate a tale obiettivo a livello mondiale. Nella "Carta di Ottawa" la promozione della salute è percepita come risorsa della vita quotidiana che mira al benessere e viene definita come un processo che conferisce alle popolazioni i mezzi per assicurare un maggior controllo sul loro livello di salute per migliorarlo.
La promozione della salute deve passare necessariamente attraverso l'adozione di politiche pubbliche coordinate e tese a favorire e sviluppare beni e servizi più sani, ambienti igienici e non pericolosi, cambiamenti
Altro punto fondamentale è binomio inscindibile ‘educazione-salute’. Occorre predisporre un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere) induca comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere globale della persona (saper essere). Un intervento precoce, a partire già dai primi anni di vita, rappresenta lo strumento più idoneo a sviluppare nelle nuove generazioni l'attenzione verso i fattori dai quali dipendono il benessere individuale e della collettività. La famiglia in prima istanza e la scuola secondariamente, non possono trascurare tra i loro compiti educativi questo ambito della formazione dei giovani: non è dato "saper essere" se la dimensione psichica non si integra con la fisicità, se al benessere della mente e dello spirito non si accompagna costantemente anche quello del corpo. >>>
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Salutare è una realtà editoriale che da 12 anni fornisce ai lettori un supporto informativo di qualità,
Nella conferenza della Rete europea delle scuole che promuovono la salute (Haelth promoting school - HPS), tenutasi a Salonicco nel maggio del 1997, viene sottolineato il ruolo fondamentale della scuola nell'attivazione di processi atti a realizzate la salute delle giovani generazioni: "Tutti i bambini e i giovani hanno diritto e dovrebbero avere l'opportunità di essere educati in una scuola che promuove la salute". Per la prima volta da gennaio del 2004, OMS e FAO prendono in considerazione i condizionamenti ambientali che interferiscono sulla facoltà decisionale dell'individuo e che rendono difficile la messa in pratica di un percorso consapevolmente scelto per la salvaguardia della salute. A partire da questa osservazione di fondo, la Strategia Globale rimarca la pressante necessità di un'azione coordinata da parte dei Governi, tesa a
monitorare regolarmente il contesto ambientale e a intervenire là dove si frappongano ostacoli, indipendenti dalla volontà dell'individuo, all'adozione di corretti stili di vita. Vanno cioè create condizioni favorevoli sia perché ciascuno faccia proprio il bisogno di orientare la sua volontà verso scelte salutari sia perché non intervengano a deviare le buone intenzioni fattori esterni, non controllabili o non sempre facilmente percepibili a livello individuale. Insomma, nella promozione della salute, la ‘salute’ non è una condizione astratta, quanto un mezzo finalizzato a un obiettivo che, in termini operativi, si può considerare una risorsa che permette alle persone di condurre una vita produttiva sul piano individuale, sociale ed economico. La salute è una risorsa per la vita quotidiana e non lo scopo dell’esistenza. Si tratta di un concetto positivo
che valorizza le risorse sociali e personali, oltre alle capacità fisiche. Fra le azioni per la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili si segnala la Giornata Mondiale della Sanità 2002, dedicata al tema "Attività fisica e salute" ("Move for Health"). Successivamente OMS e FAO, al fine di promuovere un complesso di azioni mirate alla prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, hanno indetto una Consultazione Congiunta di Esperti, con il compito di individuare le basi scientifiche della conoscenza dei rapporti tra alimentazione e salute. Gli esiti della Consultazione sono stati resi noti nel documento intitolato "Diet, Nutrition and the Prevention of Chronic Diseases", pubblicato nel 2003, ed utilizzati per definire una specifica proposta di Strategia Globale per la Dieta, l'Attività Fisica e la Salute, presentata nel gennaio 2004 e ancora da approvare da parte degli Stati membri dell'OMS.
fruibile a tutti, convinti che la corretta informazione ed educazione sanitaria siano due strumenti indispensabili per la prevenzione e il miglioramento della qualità della vita. Questa straordinaria mission è possibile grazie a tutti gli esperti che contribuiscono a rendere Salutare chiara, completa e affidabile. Per migliorare e integrare le tematiche socio sanitarie, dagli approcci terapeutici al trattamento, estendiamo l'invito ai professionisti del settore a collaborare con articoli di pubblico interesse, scrivendo a: redazione@salutare.info
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News News
Aglunia: il primo laboratorio gluten-free Ha preso il via l’innovativa esperienza di Aglunia, nella città tiberina di Sansepolcro, un laboratorio unico sul territorio provinciale che nasce per rispondere alle esigenze alimentari di quelle famiglie che, a causa della celiachia, devono seguire un’alimentazione diversa da quella tradizionale.
La principale mission del laboratorio, autorizzato dalla regione Toscana, è legata alla produzione artigianale di pane e altri derivati della farina che, buoni e genuini come quelli tradizionali, sono stati inseriti dal Ministero della Salute nel "Registro nazionale dei prodotti erogabili senza glutine".
Questo progetto è nato dalla sinergia tra le competenze e le professionalità di un team di imprenditori che, già impegnati nel settore della panificazione, hanno strutturato un centro dedicato allo studio, alla ricerca e alla preparazione di prodotti da forno senza glutine, oltre che alla formazione professionale.
Al momento sono già sette i prodotti da forno biturgensi che hanno meritato l’ingresso nei database farmaceutici nazionali e che, di conseguenza, sono ritirabili gratuitamente dai celiaci con i buoni della Asl. I prodotti di Aglunia hanno rapidamente attirato l’attenzione di numerosi punti vendita della
provincia di Arezzo (forni, farmacie o supermercati) che si sono interessati all’attività e alla produzione di questo laboratorio. Tale interesse non ha riguardato il solo territorio locale ma anche quello nazionale perché l’azienda di Sansepolcro è ufficialmente riconosciuta dalla regione come un centro di formazione per il gluten-free. Numerosi imprenditori e operatori del resto d’Italia, dalla più vicina Grosseto al Veneto, hanno trovato in Aglunia una vera e propria scuola per approfondimenti teorici, pratici e burocratici per replicare l’esperienza di questo laboratorio anche in altre zone della penisola.
Alex ci dice di stare dritti
La lattuga coltivata dai robot Le coltivazioni robotiche di lattuga non sono l'unico esempio di agricoltura hi-tech. Dopo la lattuga fatta crescere nello spazio, sott'acqua o nel sottosuolo di Londra, ci sarà anche quella coltivata dai robot. L'azienda giapponese Spread ha annunciato che inaugurerà nel 2017 a Kyoto la Vegetable Factory, la prima serra automatizzata dove a lavorare non ci sarà nemmeno un uomo. All'inizio l'azienda agricola dovrebbe produrre 30 mila cespi di insalata al giorno, ma si calcola che una volta a regime, nel 2022, arriverà a quota mezzo milione. La lattuga verrà coltivata in una serra verticale di circa 3.500 metri quadrati, illuminata da luci LED. Niente di nuovo rispetto ad altri esempi di agricoltura hi-tech giapponesi , la novità è l'assenza quasi completa dei contadini. A prendersi cura delle piantine non ci saranno robot umanoidi, ma nastri trasportatori dotati di braccia mobili: a parte la semina (di competenza ancora umana), si occuperanno di ogni fase della crescita fino alla raccolta. Questa nuova modalità di coltivazione permetterà a Spread di tagliare del 50% il costo del lavoro e del 30% il consumo energetico, oltre a riciclare il 98% dell'acqua usata per l'irrigazione. Probabilmente ci saranno vantaggi anche per i consumatori, con un abbassamento del prezzo della lattuga. 8
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Secondo uno studio pubblicato recentemente dal New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine, piegare la testa con un angolo di 60 gradi per controllare lo smartphone equivale a mettere un peso di 27 chili sulla cervicale. A lungo andare, si rivelerà di certo un apporto niente male alla lunga storia dell'evoluzione della nostra colonna vertebrale. C’è una buona notizia, però. Un progetto nato a Seoul e lanciato da poco su Kickstarter vuole aiutarci a correggere la nostra postura, così da contrastare il dolore al collo e alla schiena che affligge milioni di lavoratori sedentari al mondo. L’idea da cui parte è semplice: ricordarci di stare dritti. Alex, così si chiama questo piccolo e leggero dispositivo, è un sensore rettangolare che si posiziona sulla nuca di una persona, agganciandosi alle orecchie come un paio di occhiali al contrario, niente paura per chi già indossa gli occhiali, nel video si vede un ragazzo che indossa entrambi e sembra completamente a proprio agio. Alex è inoltre provvisto di una app specifica, da cui si possono regolare intensità e frequenza delle vibrazioni che il dispositivo emette non appena registra una posizione della colonna vertebrale scorretta.
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Il dolore cronico e l’acufene, un fischio incessante nelle orecchie che colpisce fino al 30% della popolazione adulta, potrebbero avere un’origine comune, secondo una nuova ricerca. La scoperta potrebbe portare i milioni di persone affette da questo disturbo, un passo più vicino al sollievo. Uno studio pubblicato su Trends in Cognitive Sciences ha scoperto che il "dolore fantasma" in entrambi i disturbi comincia spesso come reazione a una lesione, ma continua quando un interruttore difettoso non riesce a elaborare il dolore o il rumore correttamente. Josef Rauschecker, direttore del Laboratory for Integrative Neuroscience and Cognition al GUMC e uno degli autori dello studio, ha detto che la scoperta rappresenta un’ottima notizia per chi è affetto da entrambi i disturbi. Considerato che per il momento non esistono trattamenti né per l’una né per l’altra condizione, Rauschecker ha detto che gli esperimenti di brain imaging condotti sui pazienti affetti da acufene hanno mostrato che la condizione era legata a sistemi cerebrali affettivi e cognitivi superiori. Nel frattempo, un altro gruppo di ricerca separato ha osservato lo stesso meccanismo coinvolto nel dolore cronico.
Apple monitora lo stato di salute con CareKit Apple ha presentato CareKit, un nuovo software progettato per aiutare gli sviluppatori nel realizzare applicazioni che consentano alle persone di gestire attivamente le proprie condizioni di salute. Le nuove app permetteranno ai pazienti di tenere traccia dei piani di assistenza sanitaria, dei sintomi e dei farmaci assunti, fornendo approfondimenti che aiutino a comprendere meglio il proprio stato di salute. Grazie al sistema di condivisione delle informazioni con medici, infermieri e familiari, CareKit porterà le persone ad assumere un ruolo attivo sulla salute.
I neuroscienziati al Georgetown University Medical Center e alla Technische Universität München in Germania hanno unito le ricerche per questo articolo, pubblicato appunto su Trends in Cognitive Sciences. "Capita davvero raramente che due campi di ricerca indipendenti arrivino alla stessa conclusione," ha detto Rauschecker. Nello studio, i ricercatori hanno tracciato gli stimoli che attraversano il cervello usando la risonanza magnetica. Hanno confrontato i pazienti affetti da acufene con chi non ne soffre e nei primi hanno notato una perdita di volume della corteccia prefrontale, un’area che gioca un ruolo importante nel sistema limbico e che funziona come un "cancello" o un’area di controllo per i segnali di rumore e di dolore, oltre a essere anche associata alla depressione. "Ci aspettavamo di riscontrare cambiamenti nel sistema uditivo, ma questa consistente perdita di volume della corteccia prefrontale è la cosa che ci ha colpiti maggiormente," ha detto. "Quest'area si accende anche quando si riproducono suoni fastidiosi, quindi ha a che fare con delle sensazioni spiacevoli. Non ci aspettavamo di vedere qualcosa lì, ma è
Sarà rilasciato come framework open source contenente i primi quattro moduli, progettati dalla Mela per permettere agli sviluppatori di realizzare le prime applicazioni. I quattro moduli in questione sono: Care Card: aiuta le persone a tenere traccia del proprio piano di assistenza sanitaria e altri elementi, come l’assunzione di farmaci o il completamento di un esercizio di riabilitazione. Le attività potranno essere monitorate automaticamente e registrate grazie ai sensori dell’Apple Watch. Symptom Tacker: consente agli utenti di registrare facilmente i propri sintomi e il proprio stato di salute, come il monitoraggio della temperatura corporea per valutare la presenza di possibili infezioni o la misurazione del
coerente alle scoperte fatte in precedenza." Hanno capito che la corteccia prefrontale ventrocentrale e il nucleus accumbens fanno parte di un sistema di "controllo all’entrata" che determina quali suoni o stimoli di altro genere possono essere ammessi. Quando il sistema è difettoso, i pazienti che soffrono di questo disturbo possono diventare soggetti a uno stimolo perenne e ad alterazioni percettive prolungate. L’area in questione è anche associata a depressione e stati d’ansia, condizioni che si manifestano spesso di pari passo con il dolore cronico. Per questo i ricercatori stanno cercando di capire se i medicinali che regolano il sistema, come la dopamina e la serotonina, possano ripristinare la sua funzione di controllo ed eliminare il dolore cronico, ma è necessaria molta più ricerca per avere delle certezze. "Si tratta di disturbi che ci colpiscono ogni giorno, milioni di persone ne soffrono e non saremo in grado di curarli finché non capiremo come funzionano," ha concluso Rauschecker.
dolore o fatica. In questa sezione potrebbero essere inclusi sondaggi, foto della progressione di una ferita e molto altro. Insight Dashboard: permette di creare una mappa dei sintomi in relazione al trattamento farmacologico in atto, informazioni, in linea diretta con il proprio medico o con un membro della famiglia, per aggiornarli circa il proprio stato di salute.
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Dolore cronico e l’acufene
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I vermi che mangiano polistirolo ci salveranno dalla plastica? Il nostro futuro sembra possa dipendere (anche) da una creatura finora estremamente sottovalutata: il lombrico della farina. Stiamo parlando della larva di Tenebrio molitor, un organismo prodigioso: oltre a costituire con ottime probabilità il cibo del futuro, il lombrico più comune è anche in grado di degradare il polistirolo in un compostaggio non dannoso per la terra grazie ai batteri che proliferano nel suo apparato digerente. Prendete un pannello di polistirolo, versateci sopra una secchiata di vermi, aspettate un po’ di tempo e avrete ottimo concime per le piante. Questa notizia proviene da due articoli usciti su Environmental Science and Technology; i ricercatori coinvolti hanno studiato i batteri presenti nel verme bombardandoli di antibiotici per inibire temporaneamente e individuare la loro precisa funzione all’interno del processo digestivo.
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Salutare dedica a mamme e papà la rivista per poter meglio comprendere e affrontare il percorso della genitorialità, dalle cure mediche alla scelta dei migliori prodotti in commercio. Fornisce un servizio a 360 gradi che abbraccia tutti gli aspetti legati alla nascita e alla crescita di un figlio senza trascurare nessuna sfumatura. Valuta i prodotti per mamme e bambini favorendo una scelta consapevole. Si avvale della professionalità di medici, pediatri,
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A quanto pare, gli scienziati hanno nutrito i vermi con solo polistirolo per un mese, e la cosa non sembra aver influito sul loro stato di salute. Quello che invece è sorprendente è il prodotto della digestione di questi vermi (una volta interrotti gli antibiotici), le analisi dei residui provenienti dalle larve che si erano nutrite di polistirolo, hanno dimostrato il verificarsi di una scissione, depolimerizzazione di molecole a catena lunga e la formazione di metaboliti depolimerizzati all’interno dell’intestino delle larve. In altre parole, i batteri all’interno di questi vermi spezzano molecole complesse e le riducono nei loro componenti semplici, nella fattispecie: anidride carbonica e sedimenti. Nella seconda parte della ricerca, gli scienziati sono riusciti a trasformare questi batteri in una pellicola che, applicata direttamente sul polistirene, è riuscita a
smaltire il materiale direttamente, benché più lentamente rispetto a quanto faccia la digestione attiva dei lombrichi, riporta il sito Popular Science. La plastica non è biodegradabile, è comunque soggetta a determinati meccanismi di degradazione (quando abbandonata in natura) che coinvolgono i raggi del sole e l’acqua salata del mare. Quindi, la plastica che galleggia nell’oceano si sta lentamente degradando, ma acqua, pesci e quant’altro restano comunque contaminati da sostanze chimiche tossiche che vengono poi assorbite anche dall’uomo. Il fatto che questi vermi riescano a trasformare il polistirolo in un materiale non nocivo per il suolo forse non sarà la soluzione a tutti i nostri problemi legati alla plastica, ma è di certo un inizio.
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Il cervello emotivo
Alle origini delle emozioni di Joseph Ledoux (Autore), S. Coyaud (Traduttore)
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Cosa succede nel nostro cervello quando proviamo paura, amore, odio, rabbia, gioia? Gli animali provano emozioni? Le esperienze traumatiche nella prima infanzia possono influenzare il comportamento adulto, anche se non ne rimane traccia nella memoria? "Il cervello emotivo" risponde a tutte queste domande e ci spiega anche che le emozioni esistono come parte di un complesso sistema neurale che si è evoluto per permetterci di sopravvivere.
Copertina flessibile: 463 pagine Editore: Baldini & Castoldi (24 luglio 2014) Collana: 56 Lingua: Italiano ISBN-10: 8868526743 ISBN-13: 978-886852674056
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Pediatria
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CONGRESSO: DALL'ETÀ NEONATALE ALL'ETÀ ADOLESCENZIALE Altro importante evento in pediatria si è svolto dal 06 al 13 marzo scorso a Sestriere (Torino). Congresso dall'età neonatale all'età adolescenziale. Altro importante evento in pediatria si è svolto dal 06 al 13 marzo scorso a Sestriere. Illustri i relatori i quali hanno contribuito con i loro interventi a chiarire argomenti focali nell’età pediatrica. Il dr. Costantino De Giacomo, Direttore SC di Pediatria, A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano ha esposto sulle malattie croniche intestinali la cui ricaduta pediatrica è importante, sia perché esse esordiscono in età pediatrica nel 20% dei casi, sia perché negli ultimi anni si è avuto un incremento delle diagnosi di MICI in età evolutiva, probabilmente legato a un aumento della reale incidenza di queste patologie, con un picco di massima incidenza nella seconda decade di vita. Alcuni aspetti clinici sono comuni alle MICI, ma ciò che è presente in tutte è la natura infiammatoria delle lesioni. Il Prof. Felice Nunziata si è occupato della febbre che desta le maggiori ansie dei genitori, tanto che molti pediatri hanno preso l'abitudine di prescrivere in maniera combinata paracetamolo e ibuprofene, nonostante questi due farmaci antipiretici siano efficaci anche usati singolarmente. Le linee guida più recenti raccomandano di non combinare i 2 farmaci né in caso di febbre alta né per la febbre che non risponde bene ad uno solo dei due farmaci. Segnalano anche un rischio di maggiore tossicità renale per il possibile effetto additivo sinergico dei metaboliti dei due farmaci nei bambini disidratati. Interessante e attuale l’intervento della dr.ssa Teresa Rongai con il sonno del bambino e l’effetto sui genitori. I disturbi del sonno o l’insonnia nei bambini sono comuni e spesso difficili da trattare. La diagnosi 12 www.salutare.info
precoce è essenziale per la salute e il benessere del bambino. È importante prendere nota di qualsiasi comportamento insolito nel bambino o dei cambiamenti che possono derivare dalla mancanza di sonno. Una buona igiene del sonno può promuovere il sonno riposante nei bambini. Per aiutare il bambino ad addormentarsi o a rimanere addormentato, è importante soprattutto sviluppare una routine notturna. Ciò può comprendere lavare i denti, la lettura di un libro e andare a dormire insieme allo stesso orario ogni notte. Permettendo ai bambini di rimanere alzati fino a tardi nei week-end si contribuisce solo ad accumulare privazione del sonno man mano che il tempo passa. I cambiamenti nello stile di vita, tra cui limitare la televisione prima di andare a letto, possono essere tutto ciò che è necessario per aiutare il sonno del vostro bambino. Il prof. Salvatore Tolone pone l’attenzione sul reflusso gastroesofageo. Il reflusso gastroesofageo è definito come il passaggio del contenuto gastrico in esofago con o senza rigurgito (spitting) e vomito. È un normale processo fisiologico che avviene durante il giorno nei neonati e meno di frequente nei bambini e negli adolescenti. La malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) è un reflusso che causa sintomi e/o complicanze correlate. La diagnosi si basa sull’anamnesi e la visita. I test diagnostici, come l’endoscopia, il pasto baritato, la pHmetria e la pH-impedenzometria, sono riservati in presenza di sintomi atipici, segni di allarme, dubbi circa la diagnosi, o nel sospetto di complicanze o di fallimento della terapia. Nei neonati di solito il reflusso si risolve nei primi 12 mesi di vita e non necessita di terapia. Il reflusso nei neonati può essere trattato con il cambio della posizione da sveglio, volumi più piccoli di alimentazione, utilizzo di ispessenti (es. riso), formule antirigurgito, formule idrolizzate, e nei neonati in allattamento eliminando dalla dieta della madre uova e latte vaccino. Le modifiche
delle abitudini di vita per trattare il reflusso nei bambini e negli adolescenti includono il cambio di posizione durante il sonno, perdita di peso, evitare pasti in tarda serata. I farmaci antagonisti dei recettori per l’istamina anti H2 e gli inibitori di pompa protonica sono i principali utilizzati per la terapia del GERD. Sono efficaci sia nei neonati, che nei bambini e negli adolescenti, basati su trial di bassa-moderata evidenza. La terapia chirurgica è possibile, ma dovrebbe essere considerata solo quando la terapia medica è del tutto inefficace o non tollerata. Il Prof. Carlo Tolone invece ha discusso di altre due tematiche che destano particolare preoccupazione e le cui conseguenze oltre che nell’immediato hanno ricadute negative future: obesità e celiachia. L’obesità rappresenta l’argomento forse di maggiore interesse per il numero sempre in aumento, sia nei paesi industrializzati sia in quelli in crescita ed il problema investe adulti, adolescenti e bambini. Tale aumento è dovuto oltre che allo stile di vita, all’attività fisica e alla quantità di cibo ingerito, soprattutto alla qualità del cibo: alimenti particolarmente ricchi in grassi saturi e carboidrati semplici a veloce assorbimento, spesso anche con più sale. Un problema di cui si parla meno ma con effetti certamente non meno gravi dell’obesità e più subdoli perché con rapporto causa-effetto meno facilmente rilevabili ed evidenziabili a distanza di molti anni, è quello delle sostanze ad azione cancerogena presenti in molti alimenti anche fra quelli consumati
dai bambini, a partire dalla carne, a frutta e verdura, passando per il riso. Persino il latte materno talvolta contiene sostanze dannose come la diossina. La celiachia è oggi definita come un’enteropatia immuno-mediata in soggetti geneticamente predisposti. Il numero dei celiaci va aumentando considerevolmente nel mondo: in Italia negli ultimi due anni del 15,8% ed è raddoppiato negli ultimi 7 anni. La Campania è al 3° posto per numero di celiaci attestandosi a quota 15000 diagnosi. Molte sono le novità anche perché qualcosa è cambiato, ad esempio per quanto riguarda la sintomatologia: sono sempre meno i bambini con quelli che una volta venivano definiti sintomi classici (diarrea acuta, vomito, calo ponderale importante etc) e viceversa in netto aumento sintomi quali dolori addominali ricorrenti, alvo alterno, (dove la diarrea si alterna a brevi periodi di normalità delle feci o addirittura a stipsi) anemia sideropenica, artriti, sintomi comportamentali, astenia, cefalea etc. Fondamentale porre l’accento anche sul fatto che pur in presenza di sintomi conclamati tutta la sierologia per celiachia può essere all’inizio negativa e positivizzarsi a distanza di tempo, con la necessità di ripetere se necessario il dosaggio anticorpale. Dunque, quale terapia oggi? Sicuramente la dieta rigida senza glutine, certamente più semplice rispetto al passato. Novità in futuro? La più promettente, il vaccino!
News
Dieta Dukan Favorevole o contrario? Se ne discute su www.proversi.it, la nuova agorà digitale di dibattito pubblico. Con il suo regime strettamente proteico e a basso contenuto di carboidrati, la Dukan è tra le diete più discusse degli ultimi decenni. Su di essa si sono espressi molti esperti appartenenti ai diversi settori del campo medico.
proposti aumentano il rischio di sviluppare patologie tra cui quelle cardiovascolari, problemi renali, tumori. L’argomento più trattato nella discussione online è sicuramente quello riguardante i potenziali vantaggi e svantaggi della dieta per la salute dell’organismo umano: dalle conseguenze "minori" come chetosi e stipsi, fino a coinvolgere il campo oncologico e le delicate fasi della gravidanza.
Sulla piattaforma di discussione Pro\Versi (www.proversi.it) un’interessante discussione vede da un lato la tesi di chi ritiene che il coaching online introdotto da Dukan segue e supporta il paziente durante tutte le fasi della dieta e nella fase di stabilizzazione del peso.
Inoltre, tuttora si cerca di capire se il metodo Dukan sia un percorso corretto per arrivare alla stabilizzazione del peso dopo l’avvenuto dimagrimento. Per molti infatti la fase di stabilizzazione del peso non rispetta le aspettative e nella maggior parte dei casi avviene una ripresa dei chili.
Dall'altro, le tesi contrarie di chi invece ritiene che la Dukan non garantisca un corretto equilibrio alimentare perché i cibi
Altri argomenti presenti nelle tesi esposte su Pro\Versi riguardano il grande successo
commerciale della dieta nel mondo, avvenuta attraverso la vendita di libri, l’abbonamento dei pazienti sul sito online e i prodotti Dukan commercializzati. La discussione completa che vede al momento il 50% dei favorevoli e il 50% dei contrari, è disponibile al link: http://tinyurl.com/j8xhf7r
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Negli Usa due studenti stampano in 3D forchette e apribottiglie per disabili Matt e Brian, studenti americani di 17 anni, hanno sperimentato la stampa 3D per creare oggetti su misura per disabili. Ognuna di queste persone ha un problema che ha quasi sempre costi elevati per sé, senza contare l’aspetto psicologico che spesso induce a nascondere la malattia e quindi a non utilizzare molto spesso gli strumenti disponibili. Per farlo, occorre una buona collaborazione tra paziente e maker: l’idea progettuale avviene dietro indicazioni precise del paziente, e poi dall’idea si passa a oggetto funzionale, che deve essere a basso costo e immediatamente utilizzabile. Matt ha realizzato un farmaco apribottiglie per suo padre affetto da sclerosi multipla, malattia che rende difficile l’utilizzo di
oggetti semplici come un apribottiglie: ha disegnato, con un programma di stampa 3D openscad, lateralmente all’apribottiglie un manico a forma di croce e inserendo delle scanalature all’interno dello stesso che corrispondessero alla circonferenza del tappo, ha reso l’apertura della bottiglietta un gioco da ragazzi anche per suo padre. L’apribottiglie di Matt ha avuto a tal punto successo che alcune importanti aziende farmaceutiche hanno presto manifestato interesse nel voler acquistare la licenza dei prototipi dello studente per la produzione di questo oggetto "medicale". Tutto questo a cifre irrisorie se pensiamo che l’apribottiglie di Matt costa meno di 1 dollaro.
Anche Brian, studente di 16 anni, ha creato uno strumento per aiutare le persone con disabilità: si tratta di una forchetta leggera con dei manici laterali che la rende molto stabile e praticamente impossibile da far cadere involontariamente. La "forchetta semplice" di Brian si è presto rivelata un'invenzione utile non solo per le persone affette dal morbo di Parkinson, come suo nonno, ma anche per chi soffre di artrite e ha problemi a impugnare cose nella vita di tutti i giorni. Entrambi gli studenti stanno sperimentando nuovi materiali con cui stampare gli oggetti, in primis sabbia, zucchero e polvere di cioccolato
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Sport a cura del dr. Fabio Basile, personal trainer e wellness coach
Il Natural Running
Un approccio diverso dalla corsa È la classica novità del momento, ma è anche un trend che ha buone possibilità di essere sulla cresta dell’onda per i prossimi anni.
Questo tipo di corsa, è nata di recente ed è stata codificata dal dottor Mark Cucuzzella, già fisiatra e professore alla Facoltà di Medicina dell'Università della West Virginia, con la passione per la corsa.
Egli arrivò a questa conclusione, non soltanto analizzando i dati scientifici ma, anche valutando tutti i sintomi algici personali derivanti dalla partecipazione ad oltre 60 maratone, accusando ad esempio dolori ormai cornici alle dita dei piedi.
Il professore ha corso molte maratone anche con buoni risultati ed ha recentemente aperto un Centro di corsa naturale, che si ispira a quella primitiva, quando cioè non esistevano calzature.
L'osservazione della corsa degli indigeni e la conseguente riflessione antropologica sulla corsa dell’uomo primitivo e sulla valutazione della corsa dei centometristi e dei bambini, hanno fatto scaturire nel professore l'idea che potesse essere praticata una corsa diversa da quella abituale, con appoggio dell'avampiede a terra, escludendo completamente il tallone e inclinando leggermente il corpo in avanti, con una falcata ovviamente più corta, ma generando una corsa più elastica e fluida.
Questa tipologia di corsa è ovviamente differente sotto il punto di vista della biomeccanica, per via del fatto che le condizioni di appoggio sul terreno non sono le stesse della corsa normale. Lo stesso, osservò durante i suoi studi che la corsa degli indigeni messicani "Tarahumar" era diversa dalla corsa degli occidentali, perché gli indigeni utilizzavano un tipo di calzatura a suola piatta e riflettendo sulla biomeccanica del modo di correre di quest'ultimi, arrivò alla conclusione che le scarpe da running hanno di fatto cambiato la biomeccanica della corsa, rendendola più rigida e pericolosa per le articolazioni, non solo del piede, ma di tutta la catena cinetica, generando traumi che si riflettono anche sulla colonna vertebrale. 14 www.salutare.info
La corsa, diventa quindi molto naturale ed è nettamente in antitesi con l'uso delle scarpe da running di ultima generazione, che sostengono eccessivamente la volta plantare, modificando il movimento di flessione ed estensione dell'arco del piede. Secondo le valutazioni del dott. Cucuzzella, il piede è stato progettato in modo che le dita siano libere ed estese, permettendo un equilibrio ottimale nella falcata, essendo libero di sfruttare
La forma naturale del piede umano sta cambiando nel tempo, perché viene modificato dalle scarpe indossate: i flessori delle dita si indeboliscono e gli estensori si accorciano, così l'andatura e l'equilibrio naturale vengono compromessi, generando tra l’altro anche tutta una serie di patologie.
La colpa è quindi dell’industria calzaturiera che genera prodotti poco fisiologici, creando ad esempio scarpe con rialzo al tallone rispetto alle dita, che comprime l’avampiede contro la parte anteriore della scarpa, piegando le dita, e deformando il piede, generando dolore, modificazioni muscolo scheletriche, intorpidimenti. Il piede bloccato nei movimenti in una scarpa "sbagliata" non riuscirà a svolgere le naturali azioni di pronazione e supinazione, necessarie per utilizzare le forze di reazione provenienti dal terreno e per adattare il piede a ogni tipo di superficie. L'arco plantare, non deve quindi essere sostenuto, ma deve essere libero di sfruttare l'energia cinetica derivante dal movimento fisiologico, garantito proprio da quegli archi plantari che le scarpe normali "ingabbiano". Questo però non significa necessariamente che vanno abbandonate le "scarpe normali", prediligendo una camminata e una corsa a piedi scalzi, ma che vanno utilizzate scarpe specifiche che possano garantire una maggior libertà al piede. Proprio per questo oggi vengono prodotte scarpe a suola piatta per il natural running
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o scarpe ginniche con le dita separate. Camminare e correre a piedi nudi o con scarpe con suola sottile e piatta, è una pratica molto utile, infatti bastano poche sessioni di prova per trarre grandi benefici. Il natural running sfrutta in maniera ottimale la "risposta elastica", data dalle ginocchia sbloccate leggermente piegate, che all'impatto col terreno restituisce l'energia, grazie alle strutture elastiche del piede. Così si utilizza maggiormente il polpaccio per la propulsione e la volta plantare come molla. Ma questo avviene se si atterra sull'avampiede e non sul tallone. Ci si rende subito conto di aver cambiato approccio alla corsa perché il polpaccio all'inizio viene fortemente sollecitato, a causa dell’utilizzo dell'avampiede, e bisogna quindi mettere in conto che soprattutto all'inizio darà dei fastidi e dolore. In conclusione, la corsa naturale è quella fatta con le scarpe, ma con l'approccio al terreno come se si fosse scalzi. Senza ombra di dubbio è una strategia perlomeno da provare per la salute articolare, sperando che sempre più siano le persone che si innamorino di questo approccio naturale. Salutare 15
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la spinta cinetica generata dall’utilizzo degli archi plantari. Se il piede viene bloccato in una scarpa inidonea, non riuscirà a svolgere l'azione di pronazione e supinazione, necessarie per utilizzare le forze cinetiche di reazione derivanti dall’appoggio al terreno. L'arco plantare, non deve essere bloccato, sostenuto, ma deve essere libero, permettendogli di sfruttare l'energia derivante dal movimento naturale dell’articolazione tibio-tarsica e falangea. Cucuzzella inizialmente dopo le sue scoperte per valutare la correttezza dei dati, iniziò addirittura a correre completamente scalzo, e successivamente studiò una scarpa a suola piatta morbida, con punta larga che garantiva una maggior libertà al piede. È solo grazie a lui se oggi vengono prodotte scarpe a suola piatta per il "natural running".
Benessere
Per le scelte importanti della vita, aiutiamoci con la kinesiologia Il tuo Corpo ha tutte le risposte
Kinesiologia, che unisce la saggezza delle antiche arti orientali e i metodi del benessere occidentale in modo efficace e innovativo. Si contraddistingue dalle altre discipline per l’uso di uno strumento davvero eccezionale chiamato Test Muscolare. Si tratta di un metodo semplice, accessibile a tutti e praticabile in ogni luogo, per comunicare con l’inconscio, e che consente di interagire con l’intelligenza innata del corpo.
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Il Test Muscolare si basa sul presupposto che il corpo possiede una sua saggezza istintiva, che si manifesta anche con la reazione di alcuni muscoli soggetti a un dato sforzo. L’idea di "Corpo" come "intelligenza" attiva e come punto di incontro fra interno ed esterno, fra pensiero e azione, è molto recente per la Psicologia e per la Medicina occidentale, ma è antica quanto l’uomo nelle pratiche mediche orientali. Discipline come la Medicina Tradizionale Cinese o l’Ayurveda Indiana da secoli sostengono che non esiste corpo che non sia abitato di energia e l’energia non è altro che una forma di intelligenza superiore. Il Test Muscolare è appunto lo strumento più sofisticato scoperto fino ad oggi che permette di decifrare il codice corporeo. Le potenzialità di questo strumento sono enormi, poiché oltre a guidarci nell’individuare gli squilibri energetici presenti e passati di cui l’organismo conserva sempre le tracce, ci permette anche di avere la risposta di fronte ai dubbi e alle domande che ci assillano.
Come Funziona Esattamente?
A seconda del livello di tenuta o di cedimento del tono muscolare di specifici muscoli in relazione a uno stimolo fisico, mentale, emotivo, nutrizionale o biochimico, il Test Muscolare ci mostra quando il subconscio è in accordo o disaccordo con una determinata affermazione. Tramite questi segnali che danno maggiore o minore forza ai muscoli, il Sé Istintivo, manifesta il proprio accordo o disaccordo rispetto a una determinata questione. Il nostro corpo si muove perché il nostro subconscio dirige una complessa rete di impulsi elettrici che arrivano a determinati muscoli e ne causano il movimento e l’azione. La forza del segnale elettrico, determinerà la forza della risposta nel muscolo in questione; ma l’intensità del segnale elettrico è strettamente legata a quali pensieri ha la nostra mente in quel momento. In conclusione quando il corpo riconosce qualcosa come "non valida", si determina un calo di forza muscolare mentre se dici o pensi qualcosa che risuona come vero con il subconscio, i campi elettrici e magnetici in tutto il corpo diventano più forti e di conseguenza, anche i muscoli diventano più forti.
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Ci sono svariati modi nei quali il Test Muscolare può essere fatto autonomamente su sé stessi. Ecco le spiegazioni dei due modi più comuni per fare il test muscolare in maniera autonoma. Prima di farlo assicurati di avere sufficiente energia vitale, pertanto non farlo quando sei particolarmente stanco o senti un basso livello di energia.
Metodo 1:
Test Muscolare in piedi con l’ondeggiamento del corpo. Mettiti in piedi con le gambe leggermente divaricate. Appoggiati bene sui piedi tenendoli più o meno allineati con le spalle.
Test muscolare con le dita
Siediti comodamente in un ambiente rilassato e porta l’attenzione sul respiro. Rendilo calmo. Crea un anello con il pollice e il mignolo o con il pollice e l’indice della mano sinistra (se siete mancini usate la destra). Sii naturale e non mettere troppo sforzo nel gesto. Quindi analizza le sensazioni che derivano dalla pressione delle due dita. Concentrati sul livello di forza che stai mettendo per tenere un dito contro l’altro. Ogni volta che ripeti il test cerca di mantenere lo stesso livello di forza. Congiungi a becco d’anatra l’indice e il pollice dell’altra mano, e inseriteli nell’anello. Prova ad aprire l’anello spingendo con il pollice destro contro
L’ideale sarebbe stare a piedi nudi a contatto con il terreno o con delle scarpe senza tacco. Non piegare le ginocchia e mantieni le spalle e la testa dritte e ben erette, ma rilassate. Chiudi gli occhi, porta tutta l’attenzione su te stesso, fai una profonda inspirazione ed espira lentamente. Rilassati. Pronuncia la parola "Sì". Avvertirai il tuo corpo fare una leggera inclinazione in avanti. Ritorna alla posizione iniziale, e pronuncia "No". Il corpo avrà una leggera inclinazione all’indietro. Ora poni al tuo corpo una domanda qualsiasi. Dopo alcuni secondi sentirai il tuo corpo cadere in avanti o all’indietro. Se ti senti cadere in avanti, significa che il tuo corpo ti sta dicendo Sì. Se ti senti cadere all’indietro, significa che il tuo corpo ti sta dicendo No.
quello sinistro e l’indice contro il mignolo. Nel momento in cui riesci ad aprirlo, analizza quanta forza hai utilizzato. Ricrea l’anello con il pollice e il mignolo della mano sinistra (se sei mancino usate la destra). Ricongiungi a becco d’anatra l’indice e il pollice dell’altra mano, e inseriscili nell’anello. Ora poniti una domanda qualsiasi. Prova ad aprire l’anello e analizza se la forza che devi impiegare per aprire l’anello è maggiore, uguale o minore di quella utilizzata al punto 4. Se il distacco avviene con una certa fatica la risposta è Sì. Se invece l’apertura dell’anello risulta facile e naturale la risposta è No.
In alternativa
Siediti comodamente in un ambiente rilassato e porta l’attenzione sul respiro. Rendilo calmo. Crea due cerchi chiusi con i pollici e gli indici delle due mani e intrecciateli l’un l’altro (un cerchio dentro l’altro). Poniti la domanda. Tira in modo da aprire i due anelli. Se essi non si separano, o la separazione richiede forza, la risposta è Sì. Contrariamente la risposta è No.
Nota Importante:
Per accedere al bagaglio di saggezza del tuo subconscio è importante fare l’esercizio in maniera attenta e concentrata ed essere concisi e precisi nelle domande.
Cosa faccio se l’esito del mio test muscolare non è chiaro?
Spesso le reazioni del corpo sono chiare e ben decifrabili, a volte però potrà capitare di non essere certi della risposta ricevuta dal corpo. In questo caso prendi le seguenti misure: Ripeti il test. Prima di iniziare fai una serie di respiri profondi e svuota la testa da ogni pensiero. Bevi un bicchiere di acqua, se il tuo organismo è disidratato le risposte potrebbero essere non attendibili.
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Come Faccio ad Eseguire il test muscolare su me stesso?
Benessere a cura di Gurukirat Kaur (Giulia Guerrini) Istruttrice di Kundalini Yoga come insegnato da Yogi Bhajan
Yoga: il ritorno all’essenza
La prima scena del film "Il pianeta verde", ci mostra un folto gruppo di persone riunite in assemblea, al centro di una valle rigogliosa, intente a barattare conoscenze, manodopera e a scambiarsi frutti della terra.
A prima vista sembrerebbe una scena bucolica dal passato; in realtà siamo su un altro pianeta, la cui popolazione ha realizzato un salto evolutivo talmente grande da vivere al massimo le potenzialità della natura umana, in totale armonia con l’ambiente e quindi senza nessuno dei problemi che assillano gli abitanti della Terra.
Semplicemente ritornando all’essenza
Questa mi sembra una delle metafore migliori per comprendere l’attuale diffusione dello Yoga e l’interesse che questa pratica millenaria suscita in questi tempi. Maggiore è la complessità nella quale siamo immersi, minore è la nostra capacità di orientarci, di mantenere il timone e di dirigere la nave con la consapevolezza necessaria a percorrere la rotta. La pratica dello Yoga ci aiuta a calmare le onde affinché il viaggio sia più sereno e le acque più trasparenti. Quello che mi piace sempre ricordare a chi si avvicina a questa disciplina è che non si tratta, come molti ancora pensano, di una pratica astratta e aliena alla nostra cultura occidentale, bensì di una riserva amplissima di tecniche la cui reale utilità si manifesta proprio quando applicate al di fuori del tappetino. Ecco che allora quella particolare tecnica di respirazione diventa un sostegno quando ci serve un po’ di concentrazione in più, o quell’Asana (posizione del corpo) ci aiuta a disintossicare un fegato appesantito o ancora quel Sutra (aforisma) ci sostiene in un momento difficile ricordandoci –ad esempio- che "l’altro sei tu". Grazie a questa nuova consapevolezza, oggi sono molteplici i campi di applicazione.
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Solo per fare alcuni esempi, lo yoga è spesso utilizzato a sostegno dello sport professionistico, come pratica per aumentare la concentrazione e la "visione"; lo yoga per la terza età, ovvero una selezione di tecniche specificamente mirate a migliorare la qualità della vita dai 70 anni in poi, mantenendo il tono muscolare, la flessibilità articolare e attraverso la meditazione, la lucidità mentale e la presenza; e ancora, lo yoga nelle scuole come pratica di sostegno alla concentrazione, alla qualità dell’apprendimento ma anche all’espressione più consapevole dell’individualità e delle relazioni. Ogni giorno veniamo a conoscenza che un nuovo tipo di yoga è stato creato, in alta quota, sott’acqua, sull’amaca… Esempi di quella meravigliosa caratteristica umana che è la creatività. Quello che davvero importa e che ci permette di riconoscere sempre lo Yoga da tante pratiche che ad esso solamente si ispirano, è la sottrazione: non si tratta più di acquisire doti e capacità, ma semplicemente di togliere maschere e strutture per accorgerci che tutto quello che ci serve per essere sani e felici è già dentro di noi da sempre, solo che avevamo dimenticato come arrivarci. Non serve molto altro che sedersi, chiudere gli occhi e sintonizzarci sul nostro respiro, spazzando la nostra mente dalle migliaia di pensieri che ogni giorno la intasano, entrando a piccoli passi dentro di noi, verso casa. Quando riusciamo a toccare questa consapevolezza e a portarla dentro le nostre caotiche giornate, allora stiamo facendo Yoga.
Estetica a cura del dr. Ivan La Rusca Chirurgo Plastico
Chirurgia Estetica, solo se necessaria La chirurgia estetica, avendo per definizione lo scopo di ricreare l’armonia delle forme e delle proporzioni secondo canoni estetici universalmente riconosciuti, è in grado di migliorare l’aspetto fisico e più in generale lo stato di benessere di un individuo, con ripercussioni positive sulla sua capacità di relazionare con il mondo esterno. Rispetto ad altre branche della medicina la chirurgia estetica non finisce con la guarigione chirurgica delle ferite, ma si protrae sino ad ottenere il benessere psicologico del paziente. Ci dobbiamo ricordare che lo scopo della chirurgia estetica è di curare il disagio del paziente che vive attraverso un inestetismo. Le novità in chirurgia estetica sono continue e promettono di migliorare l’aspetto dell’individuo con metodiche innovative, poco invasive, risultati immediati e duraturi e possibilmente con l’utilizzo di "Laser". Purtroppo la maggior parte di queste sono o inefficaci o addirittura dannose. La riprova è che la maggior parte delle novità ha una vita breve, al di sotto di un anno. Se una metodica è efficace rimane nel tempo
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e si diffonde tra i chirurghi plastici, non resta confinata a pochi eletti. La correzione di smagliature o cellulite resta ancora lontana dalla risoluzione, altrimenti la maggior parte dei chirurghi plastici la proporrebbe come trattamento di base nei propri studi medici. Pensiamo a come il botox si sia diffuso e sia ormai una delle metodiche principali utilizzate dalla maggior parte dei chirurghi plastici. Purtroppo il campo della medicina e chirurgia estetica è invasa da medici che vengono attratti dal campo "dell'estetica" per aumentare facilmente i propri guadagni senza correre rischi, in quanto viene ritenuta una chirurgia di "facile esecuzione". Questo vuol dire che nonostante qualsiasi chirurgo che abbia una buona esperienza nel settore può praticare interventi di chirurgia estetica, solo coloro in possesso di specializzazione sono in grado di conoscere a fondo le problematiche insorte e di proporre le giuste metodiche per la risoluzione degli inestetismi. Pertanto bisognerebbe sempre informarsi se il chirurgo a cui ci si affida abbia una preparazione idonea a proporre il trattamento migliore e di conseguenza abbia una specializzazione congrua (guardare per esempio alla denominazione "specialista in chirurgia
plastica" e non "chirurgo estetico o plastico") e se abbia un'attività scientifica adeguata, sinonimo di studio e aggiornamento professionale. Oltre ai siti internet bisogna cercare fonti autorevoli per valutare la specializzazione (Federazione Nazionale Ordine dei Medici – FNOMCeO). Inoltre l’iscrizione a società scientifiche specifiche, come la Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, (S.I.C.P.R.E.) e L’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica (A.I.C.P.E.) garantisce una buona reputazione dei chirurghi plastici iscritti. A volte è meglio rinunciare a un trattamento inefficace e consigliare alla paziente metodiche alternative come una sana attività fisica o uno sport, piuttosto che deludere le aspettative con trattamenti inefficaci e inutilmente dispendiosi. Solo così si guadagnerà la piena fiducia del paziente che vedrà nel medico a cui si ci affida, un professionista serio e non un venditore di prodotti. Difatti prima di essere "medici estetici" o "chirurghi estetici" bisogna essere prima di tutto Medici coscienziosi e Professionisti seri e non semplici venditori di "Metodiche innovative".
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Fisioterapia a cura della dr.ssa Lucia Pagano Medico Fisiatra
Mesoterapia antalgica La mesoterapia è una tecnica terapeutica che fa parte della medicina classica. La terapia mesoterapica antalgica è una tecnica indicata soprattutto nel trattamento di dolori osteo-articolari, muscolo-tendinei, neurologici e post traumatici.
Indicazioni e tecnica applicativa
Origini
Le origini di questa tecnica medica risalgono al 1952, quando il medico francese Michel Pistor comprese che la tecnica di iniettare un farmaco direttamente nella regione del corpo interessata dal disturbo produceva sicuramente più effetti rispetto a una normale iniezione endovenosa. Ben presto iniziò a sperimentare l’uso di farmaci specifici per le diverse patologie che affliggevano i suoi pazienti, notando che erano sufficienti piccole quantità di farmaci per provocare miglioramenti significativi.
Tecnica
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scrivi a: fisioterapia@salutare.info 20 www.salutare.info
La mesoterapia è una tecnica terapeutica che utilizza farmaci tradizionali, questi vengono introdotti ad una certa velocità, a una certa distanza (circa 2 cm tra un punto e l’altro), in piccolissime quantità (circa 0.1 ml) nella cute tramite iniezioni intradermiche multiple in corrispondenza delle zone affette da dolore e limitazione funzionale. Nella sede di iniezione si formeranno piccoli pomfi temporanei. I materiali utilizzati per la Mesoterapia sono essenzialmente una normale siringa e un ago singolo di 4 mm di lunghezza. I farmaci tradizionali per lo più utilizzati sono anestetici, antinfiammatori e miorilassanti. La mesoterapia è una tecnica che richiede esperienza e conoscenza farmacologica e anatomica: per tale motivo deve sempre essere effettuata da un medico preparato, ad esempio un medico Specialista in Fisiatria. Il protocollo prevede mediamente 5 sedute a cadenza settimanale in relazione alle condizioni cliniche del paziente. In alcune rarissime situazioni può essere indicato effettuare qualche seduta di richiamo uno o due mesi dopo il primo ciclo di trattamento. Dopo il trattamento si sconsiglia l’esposizione a raggi UV (sole e lampade), l’esecuzione di saune, massaggi linfodrenaggi.
Vantaggi della mesoterapia
La Mesoterapia presenta numerosi vantaggi rispetto alla somministrazione del farmaco per via intramuscolare o per via endovenosa o per via rettale o per via orale, anche se non esclude, ove sia indicato, l’associazione con un trattamento farmacologico per via generale. Infatti, la via di introduzione intradermica riduce gli effetti collaterali, evita la degradazione legata all’assorbimento del farmaco somministrato per altra via e aumenta la compliance del paziente. Il farmaco è sufficiente in piccole dosi perché non si disperde nel resto del corpo ma resta a lungo circoscritto nell’area in cui è stato iniettato.
Indicazioni cliniche
Si propone come tecnica terapeutica per la risoluzione di patologie dolorose a carico di tutto l'apparato muscolo-scheletrico: patologie dolorose dell’apparato locomotore (cervicalgia, contratture muscolari, lombalgia, stiramenti muscolari, periartrite scapolo-omerale, epicondilite omerale, sindrome del tunnel carpale, rizoartrosi, tenosinovite di De Quervain, M. di Dupuytren, borsite trocanterica, tendiniti, gonartrosi, alluce valgo, etc.); patologie reumatiche; patologie artrosiche; patologie traumatiche (lesioni contusive, lesioni distorsive, lesioni da sforzo, mialgie, stiramenti, tendiniti, strappi muscolo-tendinei, pubalgia, talalgia).
Conclusioni
La mesoterapia antalgica è una procedura di sicura efficacia, vale pertanto la pena informarsi con il Medico che conosce e applica adeguatamente la mesoterapia circa i vantaggi e i benefici della medesima.
Alimentazione a cura dell' Ufficio Stampa Funghi Vitalia srl
In forma per l’estate 4 funghi medicinali per depurarsi e perdere i chili in eccesso
La bella stagione è alle porte: insieme alla natura, si risveglia anche l’organismo. È arrivato il momento di rimettersi in forma e smaltire le tossine accumulate durante l’inverno. Funghi Vitalia vi svela un segreto per rigenerare il proprio corpo e liberarsi del peso superfluo. Si tratta di 4 funghi medicinali: Maitake, Reishi, Cordyceps e Agaricus blazei Murril che, assieme ad un’alimentazione sana ed equilibrata, rappresentano un aiuto prezioso nel combattere i chili di troppo e depurare il proprio corpo in vista dell’estate. La primavera è una stagione importante per prendersi cura della propria salute e perdere i chili di troppo accumulati durante la stagione invernale, non solo in vista della prova costume ma anche per il benessere fisico e psichico del corpo. È noto ormai a tutti, infatti, che i cuscinetti di grasso sono un problema che va ben oltre l’aspetto estetico. Il peso superfluo rende fiacchi e pigri favorendo spesso l’affaticamento del metabolismo e l’iperacidità che a sua volta porta a dolori muscolari, impurità cutanee e problemi di digestione.
Mantenere il proprio peso forma è importante anche per evitare patologie più gravi che insorgono in concomitanza con il sovrappeso o come conseguenza di esso: per esempio disturbi del metabolismo dei lipidi, ipertensione e l’insulino-resistenza, fattore che favorisce lo sviluppo del diabete di tipo 2. Funghi medicinali: dalla natura alleati preziosi per il benessere del proprio corpo! La logica è semplice: chi assume più calorie di quante il corpo ne riesca a bruciare, ingrassa. Per contrastare il sovrappeso è quindi necessario concentrarsi sull’alimentazione e sull’attività fisica. Mangiare in modo sano ed equilibrato e fare esercizio fisico in modo costante sono regole essenziali nella lotta contro i chili di troppo. Per aiutare il corpo a depurarsi e a perdere il peso superfluo possiamo inoltre contare sui funghi medicinali, rimedi naturali che Funghi Vitalia Srl (www.funghi-vitalia.it) propone come integratori alimentari in forma di estratto di fungo, altamente concentrato e titolato in capsule. I funghi medicinali sono preziosi alleati per il benessere degli organi deputati alla depurazione dell'organismo e importanti per il metabolismo come il fegato, i reni, l’intestino, i polmoni e la pelle. Inoltre, i funghi della salute influenzano positivamente anche il benessere mentale esercitando
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un effetto equilibrante sulla nostra psiche e contrastando in questo modo lo stress cronico, uno dei fattori che contribuiscono all’aumento di peso. 4 funghi medicinali per un corpo sano e in forma! Tra i funghi più efficaci per contrastare il sovrappeso ci sono sicuramente il Maitake e il Reishi. Entrambi aiutano a rafforzare il fegato e agiscono come stimolo positivo per il suo corretto funzionamento. Il Maitake, in particolare, contribuisce a ridurre il deposito di grasso e glucosio nel fegato prevenendo in questo modo l’aumento di peso. Il Reishi, invece, favorisce il metabolismo del fegato e agisce direttamente sul senso di fame. Un altro fungo medicinale utile per tornare in forma è il Cordyceps, tradizionalmente conosciuto per i grandi benefici che può apportare alla funzionalità renale. Questo fungo medicinale svolge infatti un ruolo prezioso nella depurazione del corpo e ha effetti positivi anche sulla resistenza dell’organismo. Infine, nella lotta contro i chili di troppo si può contare anche sull’Agaricus blazei Murril, un sostegno importante per il buon funzionamento dell’intestino e dei reni.
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Prevenzione a cura della dr.ssa Fiammetta Trallo specializzata in Ginecologia e Ostetricia
Love it! Sesso consapevole Campagna d'informazione promossa da SIGO in collaborazione con "La pillola senza pillola", progetto educazionale di MSD Italia Stand Love it! - spazi per approfondire i temi della sessualità e consultare in anonimato i ginecologi a cui porre domande e dubbi sulla contraccezione. A disposizione i bracciali simbolo e la Guida alla contraccezione. Il tour in dieci città italiane. Date e tappe su www.lapillolasenzapillola.it
Ma quanto sono preparate le ragazze su sessualità e contraccezione?
Da un’indagine condotta in 12 Paesi su 5.900 donne tra 20 e 30 anni, di cui 500 italiane, nonostante più di un terzo delle under 30 vuole più informazioni su benessere e salute sessuale e una su due desidera saperne di più sui contraccettivi disponibili, una buona parte si informa sul web e consulta il ginecologo solo in un secondo momento. Il 22% delle italiane tra 20 e 30 anni usa internet come prima fonte di informazioni e solo il 16% si rivolge al ginecologo. Tra le bufale in rete c’è anche quella che la coca cola è spermicida e che il coito interrotto è un sistema sicuro. Ai ginecologi capita di sentirsi chiedere di passare dalla pillola al cerotto o all’anello pensando che non siano base ormonale. Per questo la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO) ha deciso di istituire campagne d'informazione per spiegare alle ragazze l’importanza della contraccezione e come vivere la sessualità in maniera responsabile. La SIGO ha istituito siti affidabili e certificati come www.sceglitu.it, ha aperto un proprio profilo Facebook e Twitter, interviene nei forum, blog e portali frequentati dai giovani per aiutarli a riconoscere le bufale della rete e ha realizzato il booklet Tutto quello che devi sapere sulla contraccezione "fit and forget" in distribuzione presso i consultori. Le pillole anticoncezionali ora in commercio sono praticamente prive di effetti collaterali e le controindicazioni assolute, come i disturbi della coagulazione su base genetica, sono molto poche. In allattamento può essere usata la pillola senza estrogeni, a base solo di progesterone che è anche indicata nelle donne che soffrono di cefalea. Quando si dimentica una pillola o si assumono alcuni antibiotici che possono ridurne l’effetto è
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indispensabile proteggere i rapporti fino alla fine della confezione. Con quella successiva ritorna la copertura anticoncezionale. Questo non capita con i sistemi fit and forget ovvero metti e dimentica. Impianto sottocutaneo e spirale smart ormonale sono metodi in grado di proteggere per 3-5 anni senza compromettere la fertilità futura. Insieme a cerotto e anello sono a basso dosaggio ormonale, sicuri ed efficaci e non avendo la routine dell’assunzione quotidiana sono a prova di dimenticanza.
Attenzione: il cerotto non và applicato su cusci-
netti adiposi perché gli ormoni potrebbero non essere ben assorbiti. I contraccettivi ormonali hanno anche vantaggi extra: annullano il dolore mestruale e la sindrome premestruale, riducono i flussi abbondanti, curano l’endometriosi e le cisti ovariche benigne. La contraccezione ormonale non protegge tuttavia dalle malattie sessuali. Anche se si assume la pillola è consigliabile usare il condom tutte le volte che si hanno rapporti occasionali o si inizia una nuova relazione.
I giovani sono la categoria più a rischio di contrarre MST: tendono a minimizzare il
rischio in generale, spesso non accettano i consigli, in primis dei genitori e il senso di onnipotenza narcisistico del tipo "non capiterà proprio a me ", fa il resto. Le ragazze sono ancora più a rischio dei coetanei maschi in quanto l’apparato genitale femminile ha una vulnerabilità biologica maggiore alle infezioni. Corsi di educazione alla sessualità andrebbero organizzati già alle scuole medie quando la maggior parte dei ragazzi non ha ancora avuto il primo rapporto. E corsi di educazione alla sessualità andrebbero organizzati anche per i genitori perché in tema di prevenzione non se ne sa mai abbastanza.
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Sessuologia a cura della dr.ssa Teresita Forlano Psicologa Sessuologa
Sindrome da spogliatoio o dismorfofobia peniena La convinzione di avere un pene troppo piccolo, ma anche troppo grande, troppo curvo oppure con anomalie legate al glande o al prepuzio, ha un nome scientifico preciso, cioè dismorfofobia peniena.
Fonte Urology. Official Journal of the Societé Internationale D'Urologie
Alcuni uomini ritengono di avere il pene diverso dalla norma. Una convinzione, spesso immotivata, che causa ansie e timori. Questo disturbo è noto anche come "sindrome dello spogliatoio", in quanto chi ne soffre tende a evitare di fare la doccia insieme ad altri uomini dopo l’attività sportiva nel timore di essere sottoposti a giudizio per via delle dimensioni o della forma dei propri genitali. A volte queste preoccupazioni non sono motivate dalla presenza di reali anomalie, ma ciò non impedisce ad alcuni uomini di diventare preda di idee ossessive e di comportamenti compulsivi, come il guardarsi continuamente allo specchio nel tentativo di confermare le proprie valutazioni o ricorrere a frequenti controlli medici per potere correggere il (presunto) problema.
Ma qual è la dimensione "normale" dell’organo genitale maschile?
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I diversi studi effettuati sulla misurazione del pene, considerando la difficoltà a procedere in un’indagine valutata come invasiva e le varie tecniche di misurazione utilizzate, hanno evidenziato alcune dimensioni standard, ovvero relative alla media della popolazione (normalità statistica).
La concordanza dei dati evidenzia una dimensione a riposo pari a 8-10 cm in lunghezza (dalla radice dorsale del pene alla punta). Allo stato di erezione, invece, la lunghezza media varia tra i 12-16 cm con una circonferenza pari a 12 cm. 24 www.salutare.info
Gli specialisti concordano nel ritenere che è opportuno parlare di micropene quando la sua lunghezza,in stato di erezione, è inferiore ai 7 centimetri. Condizione davvero molto rara. Questo è stato definito in base all’impossibilità di un pene con tali dimensioni in erezione, di riuscire a penetrare la cavità vaginale. Probabilmente l’uomo che rimane legato al concetto di potenza-virilità non valuterà positivamente tali dati numerici, bensì continuerà a confrontarli con le dimensioni degli organi genitali di uomini più dotati, iniziando un confronto anche con la pornografia: tutto questo può rimandare costantemente ad una visione distorta della realtà dei fatti. La sindrome del pene piccolo pare essere in aumento, questo è quanto si evince dagli ultimi dati in andrologia e sessuologia, che rivelano un aumento delle richieste di risoluzione psico-fisica. È possibile rivolgersi a un andrologo per comprendere il vero stato delle reali dimensioni dell'organo genitale; a un sessuologo, oppure a uno psicologo, per comprendere come le convinzioni errate sul pene e sulla penetrazione incidano e influenzano negativamente se stessi e il rapporto sessuale.
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Foniatria a cura del dr. Massimo Borghese Foniatra
Giorni fa, è entrato nel mio studio un signore di media età, con voce decisamente rauca, mal controllata, che lasciava facilmente intuire che ci fossero problemi laringei.
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Lezioni di canto ed errori da evitare Quanti danni possono scaturire da impostazioni didattiche errate? Effettuata la laringoscopia, ho potuto riscontrare la presenza di un polipo molto voluminoso di una corda vocale, occupante gran parte dello spazio glottico, cioè del piano cordale, impedendo, di conseguenza, produzioni sonore pulite, e, naturalmente, la possibilità di cantare. Non ho ancora detto che il signore in questione, si era presentato come… maestro di canto! Di tutto quanto descritto, l’elemento di maggiore gravità era, a mio parere, la durata della sintomatologia presentata, ossia molti anni. Mi sono ovviamente chiesto come avesse potuto, il signore in questione, insegnare canto per tanto tempo, fornire modelli vocali corretti, identificare un esempio di costante monitoraggio e cura dei propri organi e delle proprie funzioni vocali. Mi sono, inoltre, chiesto anche quali allievi potessero accettare di essere guidati da un (presunto) docente per nulla in grado di gestire e migliorare se stesso. Tralasciato il chiarimento di questo mistero, ho pensato a quanti altri insegnanti di canto assumono atteggiamenti e dispensano
consigli francamente incongrui e sbagliati, oltre che, di conseguenza, non credibili. Qui mi è tornato in mente quello che ho più volte definito "stupidario vocale", cioè l’elenco di affermazioni sciocche, insignificanti, talvolta pericolose, esitanti in consigli e iniziative didattiche in grado di arrecare danno piuttosto che beneficio. Ho ricordato quei "maestri" che invitano a forzare sempre di più le emissioni di voce in intensità e tonalità, portando i malcapitati allievi a sforzi di gola sfibranti e tutt’altro che utili per migliorare le prestazioni artistiche; ho ricordato quei folli inviti a cantare fuori tessitura, a interpretare repertori non adatti alle rispettive vocalità. Del resto non a caso si parla di bassi, baritoni, tenori, mezzosoprani, soprani, soprani leggeri, lirici, drammatici, di agilità…, proprio perché non tutte le voci sono uguali, e non tutti possono interpretare in senso canoro, gli stessi ruoli e riprodurre le stesse tessiture. Anche per questo, esiste il foniatra, per affiancare il docente di canto (quello serio, e che comprende
queste tematiche) a selezionare e guidare le diverse vocalità nella direzione giusta, aiutando gli artisti, allievi o professionisti che siano, a gestirsi al meglio nelle diverse situazioni e scelte che devono affrontare. Un ultimo pensiero, attingendo alle cronache di questi ultimi giorni, lo dedico a quei selezionatori di giovani interpreti, che nel formare i diversi cast per vari spettacoli, riescono a individuare (e scegliere!) i più danneggiati e i meno idonei. Mentre scrivevo questo articolo, un’insegnante di canto (una delle poche brave e coscienziose che ho incontrato) mi ha raccontato che una commissione selezionatrice per un musical riservato a giovanissimi, ha inserito due adolescenti portatori di noduli cordali, in ruoli peraltro non adatti alle loro vocalità. Complimenti!
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L'avvocato risponde
scrivi a: legale@salutare.info
a cura dell'avv. Gianpiero De Cicco - resp. legale Associazione 'La Mano'
Gentile Dottore, ho letto, attentamente, la sua nota e, nonostante l'esiguità degli elementi fattuali da Lei rappresentati, cercherò di fornirle qualche chiarimento in merito. In realtà, nei giudizi di risarcimento del danno cagionato dall'espletamento dell'attività medica, il medico dovrebbe provare che l'eventuale insuccesso dell'intervento, rispetto a quanto ragionevolmente attendibile, è dipeso da causa a sé non imputabile. Interessante potrebbe risultare la sentenza della Suprema Corte di Cassazione , Sez. III, la n. 21177 del 20.10.2015, nella quale la S.C., in un giudizio avente ad oggetto una richiesta di risarcimento del danno, scaturita da una presunta cattiva esecuzione di un’iniezione intramuscolare finalizzata alla vaccinazione obbligatoria antitifica, ribadisce il principio dell’esclusione della responsabilità del sanitario che abbia ottemperato al "protocollo" nell’esecuzione della prestazione sanitaria ed abbia eseguito la stessa secondo quei dettami che la scienza medica impone. Nel suo caso, qualora Lei, nell'esecuzione della vaccinazione si sia attenuto ai protocolli nella localizzazione dell'iniezione e nelle modalità della sua esecuzione e l'evento lamentato sia riconducibile al caso fortuito non potendo, quindi, rientrare nella sua sfera di prevedibilità
e controllo, ovvero essere la diretta conseguenza di una sua negligenza, imprudenza e/o imperizia, ritengo che non si possa configurare una precisa responsabilità a suo carico. Al contrario, il "sig. in questione", previo l'espletamento del tentativo di conciliazione ben potrà adire l'Autorità Giudiziaria per richiedere il risarcimento del danno. Ovviamente, trattasi di una mera considerazione fondata sui soli elementi di fatto da Lei rappresentati; devo precisare, infatti, che le problematiche sottese alle richieste di risarcimento del danno da responsabilità medica sono da considerarsi particolarmente complesse e non di facile risoluzione poiché richiedono un'attenta disamina della documentazione clinica del paziente nonché l'imprescindibile ausilio di una perizia di parte che nel caso in esame non è stata, ovviamente, fornita. Le suggerisco, ad ogni modo, di contattare, repentinamente, la sua assicurazione professionale al fine di denunciare il sinistro, inviando alla stessa copia della nota ricevuta dal paziente con una sua breve relazione sull'accaduto nella quale evidenzierà quanto rappresentatomi ovvero la sua assenza di responsabilità nella vicenda. Con l'auspicio di esserLe stato di aiuto, La saluto Cordialmente.
Gentile redazione, sono stato coinvolto in un tamponamento e ho subito il colpo di frusta, da allora soffro del disturbo da acufene. In questo caso viene riconosciuto il danno come permanente? l'assicurazione può non riconoscerlo e nel caso, come si procede?
Gentile lettore, la risposta al suo quesito richiede un’attenta disamina della sua documentazione clinica nonché degli esami strumentali (radiografia, tac e/o risonanza) da Lei effettuati a seguito del sinistro occorso. A seguito del DL 1/2012 (Monti) e succ. Legge di conversione, infatti, "il danno alla persona di lieve entità (ovvero delle c.d microlesioni – lesioni da ricondursi nell’alveo dei nove punti d’invalidità) risulta risarcibile solo a seguito di riscontro medico legale da cui sia accertata l’esistenza della lesione". Orbene, sia per quanto concerne il colpo di frusta che il disturbo del tinnitus, da cui risulterebbe affetto, la risarcibilità risulta possibile nei parametri sopra indicati. Per quanto concerne, in particolare, l’acufene è necessario comprendere non solo l’entità della patologia bensì appurarne il nesso causale con le lesioni da Lei sofferte. D’altro canto, l’acufene è considerato un disturbo legato alla percezione di suoni non scaturenti da stimoli esterni bensì dovuti a processi patologici di varia natura afferenti la parte interna dell’orecchio. Tale patologia può rappresentare una vera e propria disabilità che può essere oggetto di una richiesta di risarcimento del danno qualora, però, venga provata, tramite precipui esami strumentali atti ad appurarne sia l’esistenza che l’entità del disturbo.
In mancanza, le Compagnie Assicuratrici non possono provvedere all’accoglimento delle richieste ad esse inoltrate. Probabilmente, nel suo caso la Compagnia Assicuratrice a seguito della visita medico – legale alla quale sarà stato sottoposto non avrà riscontrato, in assenza di idonei esami strumentali, la patologia da Lei rappresentata. Le suggerisco, pertanto, di rivolgersi ad un legale di sua fiducia al fine di effettuare una formale richiesta di risarcimento del danno fondata su esami clinici, tac e/o risonanze nonché su un’idonea perizia di parte attestante la fondatezza delle sue pretese, in mancanza delle quali le suggerisco di desistere da qualsivoglia azione. Solo a seguito di ciò infatti, potrebbe valutare differenti tipologie di azioni giudiziarie qualora sia ancora nei termini di legge. Ovviamente, trattasi di mere considerazioni fondate sui soli elementi di fatto da Lei rappresentati nella sua nota; devo precisare, infatti, che le problematiche sottese alle richieste di risarcimento del danno sono da considerarsi particolarmente complesse e non di facile risoluzione poiché richiedono un'attenta disamina della documentazione clinica del paziente nonché l'imprescindibile ausilio di una perizia di parte che, nel caso in esame, non è stata fornita.
Le note inviate in redazione risultano parzialmente pubblicate. Le risposte fornite risultano di carattere interlocutorio non possono considerarsi un parere legale.
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Egr Avv. Ho ricevuto una richiesta di risarcimento del danno da parte di un mio paziente. Il signore in questione asseriva di aver subito gravi danni e, quindi, postumi a seguito di un'iniezione intramuscolare per una vaccinazione obbligatoria effettuata. Ritengo che la vaccinazione è stata effettuata correttamente; attendo l'evolversi della vicenda? La sig.ra può chiedere il risarcimento del danno per ciò? Mi consiglia di comunicare il tutto alla mia assicurazione professionale? Dott. P.T
Alimentazione
Centrifugati Semplicemente ACE Utili consigli e idee per realizzare succhi al 100% naturali. Preparati in mix di tutte le varietà di frutta o verdura fresche senza aggiunta di zucchero, che vi daranno l'aiuto necessario per ottenere dei succhi puri, deliziosi ed eccellenti per la salute, dal sapore incomparabile. Grazie alla combinazione di verdure e frutti ricchi di vitamine, minerali e oligoelementi, essenziali per il corpo, farete il pieno di energia e vitalità.
Ingredienti: 3 carorte 3 arance 1 limone Ecco la ricetta del classico e intramontabile Ace, uno dei centrifugati più conosciuti, classico, fresco, buono e dissetante. Soffermiamoci meglio sulle proprietà dei suoi alimenti: carota, è ricchissima di vitamina A, stimola la produzione di collagene, essenziale per mantenere la pelle elastica, prevenendo così le rughe. È anche ricca di potassio, ci aiuta dunque a depurare e a disintossicare l'organismo. L'arancia è costituita dall'86% d'acqua, contiene sali minerali come il fosforo, magnesio e potassio, vitamine B e soprattutto la C. Consigliata se si sta seguendo una dieta ipocalorica, in quanto ha poche calorie e consumato dopo i pasti, limita l'assorbimento degli zuccheri e dei grassi. Il limone, rafforza le difese immunitarie, proteggendo da tosse e influenze; aiuta in caso di emorragie gengivali e contro l'alito cattivo. È anche depurativo, drenante, ottimo per combattere la cellulite e la pelle a buccia d'arancia, in quanto aiuta a eliminare i liquidi in eccesso.
Anticellulite Ingredienti: 3 fette di Ananas 4 Kiwi Un gustoso e veloce centrifugato utile come anticellulite, che potete preparare semplicemente unendo le proprietà drenanti dell'ananas e i componenti dolci e nutrienti del kiwi. L'ananas contiene la bromelina, sostanza che viene usata anche nella produzione di costose creme e rimedi contro la cellulite. Il kiwi oltre ad essere un'ottima fonte di antiossidanti combatte i radicali liberi, una delle principali cause dell'invecchiamento cutaneo. Inoltre è ricco di vitamina C, quindi ci proteggerà anche dall'influenza e dal raffreddore di stagione. L'ananas invece è il frutto che principalmente combatte l'odiatissima pelle a buccia d'arancia e non solo per il suo forte potere diuretico.
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Elisir di giovinezza Ingredienti: 2/3 Foglioline di basilico fresco 3 Arance 3 Kiwi 4 carote non troppo grandi
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Questi alimenti, presentano una grande quantità di vitamina C e di Vitamina E i quali proteggono in modo naturale ed efficace la nostra pelle dall'invecchiamento, stimolandone naturalmente la produzione di collagene, sostanza utile a rendere la pelle più elastica, tonica, contro i segni del tempo. La carota inoltre contiene anche vitamina A, efficace contro la pelle secca e le rughe, il betacarotene favorisce il rinnovamento naturale dei tessuti. Il kiwi e l'arancia, oltre ad essere due fonti preziose di vitamina C aiutano a concentrarsi e contengono moltissimi antiossidanti che ci aiuteranno ad avere una pelle giovane e fresca. Il basilico è una pianta ricca di proprietà, oltre a quelle aromatiche, è un ottimo stimolatore della digestione e anche prezioso alleato per la bellezza di pelle e capelli.
Speziato blocca fame Ingredienti: mezzo avocado 4 gambi di sedano e un lime Per renderlo ancora più fresco aggiungete della mentuccia e dello zenzero tritato Ottimo per spezzare la fame a metà pomeriggio. Vediamo le proprietà di questi alimenti. L'avocado riesce a rallentare l’invecchiamento cellulare, aiuta a contrastare i depositi di colesterolo e si rivela un vero e proprio toccasana per la salute del cuore. Il sedano è un ortaggio con diverse proprietà è diuretico, depurativo e fa bene contro la bronchite. Il lime è un agrume appartenente alla famiglia delle Rutaceae, i minerali presenti sono: calcio, fosforo, magnesio, potassio (presente in grande quantità), ferro, zinco, rame, selenio e manganese. Per quanto riguarda le vitamine nel lime sono presenti la vitamina A, la B1, B2, B3, B5, B6, la vitamina C, la vitamina E, la vitamina K e la vitamina J. Salutare 29
Salute a cura del Prof. Giulio Tarro Specialista Virologo
Generalità e sintomi
Le meningiti sono infiammazioni delle meningi cerebrali e/o midollari per lo più infettive, ma anche tossiche. Quelle infettive sono causate da diversi agenti microbici, dai virus ai batteri, includendo anche la meningite tubercolare. Quelle virali, una volta dette linfocitarie, decorrono generalmente con reperto liquorale limpido, mentre quelle batteriche possono presentarsi con liquor torbido e perfino purulento. Le meningiti virali insorgono nel corso di malattie da virus erpetici, enterovirus (ECHO, coxsackie), adenovirus, virus parotitico etc.., quelle batteriche provengono da focolai vicini (otiti, sinusiti, altro) o per via ematica, in particolare sono implicati lo pneumococco, lo streptococco, lo stafilococco, il coli, etc.
Note sulla meningite: no agli allarmismi Il decorso può essere acuto, subacuto o cronico e la sintomatologia si presenta nella forma classica con febbre spesso elevata dopo un'incubazione di due-quattro giorni, rigidità nucale, arti inferiori a canne di fucile, forte mal di testa (cefalea), ipersensibilità cutanea, accentuato dermografismo, talvolta convulsioni e paresi dei nervi cranici e degli arti. Per la sua attualità quella che interessa di più è la meningite cerebro-spinale epidemica.
Meningite cerebro-spinale epidemica
È una malattia storica che si differenzia con difficoltà da altre sindromi di natura simile. L’isolamento dell’agente responsabile, il meningococco, Neisseria meningitidis, è avvenuto nel 1887 da parte di Weichselbaum nel liquor di un paziente. Tale meningite può avere un andamento endemico oppure epidemico ed esiste anche una forma setticemica, detta meningococcemia, senza implicazione del sistema nervoso centrale (SNC).
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Il microorganismo è stato isolato dal nasofaringe anche di soggetti sani donde il nome di portatore sano. Sono stati poi riconosciuti tipi specifici di meningococco, distinguibili sierologicamente. L’era della chemioterapia iniziata nel 1939 ha permesso la terapia e la prevenzione della malattia: la particolare sensibilità del meningococco all’azione dei sulfamidici ha reso la pratica della chemioprofilassi un efficace metodo di prevenzione dei casi clinici e soprattutto dello stato di portatore "sano", con la scomparsa del meningococco dal nasofaringe, prima ancora dell’avvento dei vaccini.
Contagio, diagnosi e terapia
Assume importanza la diagnosi precoce che si fa con l’indagine del liquor dopo puntura lombare, eventualmente TAC nel ricovero, che avviene in terapia intensiva perchè l’infiammazione delle meningi porta a danni del SNC e a compromissione del cuore e dei reni. Le forme batteriche delle meningiti se diagnosticate in tempo e curate precocemente, si concludono con la guarigione, mentre quella da pneumococco è la più pericolosa perché a decorso più rapido. La prognosi è in ogni caso riservata. Come in tutte le malattie esiste una predisposizione e un rischio aumentato in caso di immunodepressione. Nella meningite menigococcica per lo più il contagio avviene per via orale da tosse e starnuto del vicino, uso degli stessi bicchieri, posate, fazzoletti. I locali chiusi per le comunità, scuole o luoghi di lavoro, mezzi di trasporto affollati rappresentano l’ambiente di trasmissione del microbo. È dovere del medico informare le autorità competenti che dispongono la disinfezione dei luoghi frequentati dall’ammalato, includendo anche le autoambulanze. Oggi la terapia è antibiotica con farmaci che superano la barriera ematoencefalica oppure anche iniettati intrarachide, antitubercolare nelle forme specifiche, antivirale nelle forme erpetiche. Si usa anche il cortisone come antinfiammatorio e soluzioni ipertoniche (mannitolo) per ridurre l’ipertensione liquorale.
Profilassi vaccinale
Esistono cinque principali sottogruppi di N. meningitidis: A, B, C, Y e W-135. La malattia colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni quindi adolescenti e giovani adulti (1722 anni) e un terzo picco da 65 anni in poi. Negli USA esistono tre vaccini contro i sierogruppi A, C, Y e W-135 e un vaccino combinato menigococcico/Haemophilus influenzae di tipo b per bimbi tra sei settimane e diciotto mesi che protegge contro i sierogruppi C e Y. Il sierogruppo B sempre in USA è responsabile del 60% dei casi di meningite dei bambini sotto i cinque anni e del 50% dei casi di malattia degli adolescenti e dei giovani adulti. Di recente, nel 2012, su 551 casi di meningite meningococcica, il 20% (110) erano causati dal sierogruppo B. Un primo vaccino contro il meningococco di sierogruppo B è stato approvato in USA per soggetti tra i 10 e i 25 anni, con incidenza di effetti avversi soprattutto in sede di iniezione, come dolore, eritema e indurimento della cute. Un secondo vaccino è stato adesso approvato che stimola gli anticorpi contro quattro antigeni di superfice meningococcica: la risposta per tutti i ceppi dopo la seconda dose va dal 63 all’ 88% a seconda dello studio clinico.
Nutrizione a cura della dr.ssa Giovanna Senatore Biologa nutrizionista
Il primo posto sicuramente spetta al frumento: quello più conosciuto e consumato in Italia. Le specie più coltivate sono il grano duro da cui si ottiene la semola usata per il couscous, il semolino, la pasta e, in alcuni casi, anche il pane, dal grano tenero, invece, si ottengono le farine usate per produrre soprattutto il pane, pasta ed altri prodotti da forno. Oltre all’amido, che è il componente principale del grano, c’è una piccola quota di proteine, tra cui le gliadine e le glutenine, esse formano il glutine che conferisce alla farina la viscosità e l’elasticità necessaria per lavorarla al meglio, ma tale molecola rende il prodotto non adatto ai celiaci. Il frumento ha un indice glicemico abbastanza importante per cui sarebbe bene utilizzare quello integrale che possiede un maggior contenuto in fibre, vitamine, minerali e grassi insaturi dispersi durante i processi di raffinazione. Il riso è un altro cereale sempre presente sulle nostre tavole ma di cui, al contrario del grano, ne consumiamo il chicco. Appartiene alla specie Oryza sativa, le due varietà più importanti sono la "indica” con chicchi lunghi e fini (riso basmati e Patna) e la "javanica” con chicchi più tozzi. Da quest’ultima si distinguono delle sottospecie a seconda della forma del chicco: fine, superfino, semifino o comune. Il riso è ricco in amido, contiene una discreta quantità di proteine, grassi, sali minerali (silicio, fosforo, magnesio, potassio) e vitamine del gruppo B. Come per il grano questi nutrienti sono maggiormente presenti in quello integrale, cioè prima che esso subisca i processi di sbiancatura. Il riso parboiled pur non essendo integrale, si distingue dagli altri tipi di riso perché subisce un trattamento diverso di raffinazione che consente di conservare la maggior parte delle sue caratteristiche nutrizionali. Un altro cereale in chicco è l’orzo, ricco in
carboidrati a basso indice glicemico, consigliato, quindi, a chi ha necessità di tenere sotto controllo la glicemia, ha una buona percentuale di proteine e pochi grassi, inoltre è ricco in sali minerali (magnesio, fosforo, potassio, ferro, calcio, zinco e silicio) e vitamine soprattutto del gruppo B ed E. Essendo un cereale nutriente e digeribile è particolarmente adatto ai soggetti deboli, agli anziani e ai bambini, inoltre è un ottimo remineralizzante per le ossa. Il farro è un altro cereale da riscoprire, può essere considerato il progenitore dell’attuale frumento. Ricco in proteine, in fibre, vitamine (del gruppo B) e sali minerali (calcio, magnesio, ferro). Durante la cottura il chicco del farro si "gonfia” per cui dà un gran senso di sazietà, indicato per chi deve dimagrire. Il mais è l’unico cereale di origine americana, ricco da un punto di vista energetico ma quasi privo di nutrienti, si utilizza soprattutto come popcorn e cereale da colazione, dalla macinazione del chicco si ottiene la polenta. L’avena è un cereale piuttosto ricco in grassi per cui è usato per la prima colazione come porridge. Ha un buon contenuto in sali minerali, calcio, magnesio, potassio silicio e ferro. Sembra essere un alimento capace di tenere sotto controllo l’ipertensione e la glicemia. La segale è un tipo di cereali dei paesi nordeuropei utilizzato soprattutto per fare un tipo di pane che negli ultimi anni è usato anche in Italia. È generalmente consumato nella sua forma integrale, anche per la difficoltà di sottoporlo a raffinazione, per questo motivo è particolarmente ricco in fibre che sono importante per regolare il transito intestinale, tenere sotto controllo i picchi glicemici e il colesterolo. Il miglio lo conosciamo come cibo degli uccellini, mentre in realtà è un cereale ricco di proprietà nutritive, è simile al frumento ma privo di
glutine per cui adatto all’alimentazione del celiaco. È ricco in amido, sali minerali (ferro, magnesio, fosforo, silicio) vitamine (A e B). Indicato per chi soffre di acidità di stomaco, per combattere l’osteoporosi, è anche ricco in lecitine quindi ottimo per chi deve tenere sotto controllo il colesterolo. Il grano saraceno è identificato come pseudocereale perché non appartenente alla famiglia delle graminacee, ricco di aminoacidi essenziali e minerali (ferro, zinco e selenio), inoltre contiene la rutina che è un glucoside con azione protettiva nei confronti dei vasi sanguigni. Tutti i cereali possiedono una buona quota di aminoacidi essenziali e consumati insieme ai legumi, diventano un piatto ad alto valore biologico, completo da un punto di vista amminoacidico. Molti cereali qui elencati non li conosciamo o almeno non rientrano nella nostra alimentazione, invece viste le loro caratteristiche nutrizionali dovrebbero sostituire sempre di più la pasta, è il caso, quindi, di sperimentare nuovi piatti con alimenti vecchi, quali sono i cereali, ma che con il tempo sono stati accantonati e dimenticati. Ricordiamoci, inoltre, che l’alimentazione equilibrata e sana prevede che circa il 55% delle calorie giornaliere derivino dai carboidrati e i cereali, in quanto ricchi in essi, devono essere l’alimento predominante sulla nostra tavola.
Riferimenti: ”Scegli ciò che mangi!" A. Villarini www.lascuoladiancel.it
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Riscopriamo i cereali
Con il termine "cereale” ci riferiamo alle piante erbacee appartenenti alla famiglia delle graminacee, le varietà sono tante con caratteristiche importanti e peculiari, proviamo a conoscerli meglio uno per uno.
Fobie
Quali sono le fobie e le ossessioni più comuni? C’è chi evita l’ascensore e chi scappa davanti a un ragno. Chi più e chi meno, tutti abbiamo un’avversione verso un oggetto, un animale, o una situazione. Ma per parlare di vere e proprie fobie occorre valutare alcuni punti. La fobia è tale quando è sproporzionata rispetto al reale pericolo dell’oggetto o della situazione, non può essere controllata con spiegazioni razionali, dimostrazioni e ragionamenti e il soggetto, nonostante riconosca che la paura è irragionevole e che non è dovuta ad effettiva pericolosità, non riesce a controllare il proprio stato d’animo. La fobia diviene una vera e propria malattia quando ci impedisce il regolare svolgimento delle attività o ci condiziona la vita.
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Belonefobia Le 'classiche' fobie sono quelle sociali come l'agorafobia (paura degli spazi aperti), la claustrofobia (paura degli spazi chiusi), l'ereutofobia (paura di diventare rossi), la zoofobia (paura degli animali). Le ossessioni, invece, riguardano temi di violenza, di contaminazione, dubbi sull'affidabilità di cose o persone. Moltissime persone possono ammalarsi di fobie, ma in particolare ne soffrono le donne. Con la psicoterapia a orientamento cognitivo comportamentale è possibile sconfiggerle. Questo spazio è dedicato ad una classificazione delle fobie, dalle più comuni a quelle più insolite. Scoprite anche voi se siete veri e propri fobici, ossessionati o solo dei gran fifoni.
Paura per gli aghi e gli spilli. È conosciuta anche come aichmofobia. Le persone che soffrono di questa fobia, mostrano paura verso oggetti acuminati o taglienti, come aghi, coltelli, siringhe, seghe o seghetti, coltellini o qualsiasi altro elemento che possa provocare ferite sanguinanti. Chi soffre di belonefobia soffre di ansia persino in situazioni in cui gli oggetti non rappresentino una minaccia, come per esempio in un laboratorio d’analisi, oppure nel veder qualcuno in cucina che manipola un coltello. Le persone con questa fobia hanno grandi difficoltà ad assistere alle consulte mediche, poiché temono di ricevere iniezioni. Le donne incinte con belonefobia manifestano anche molte difficoltà al momento di ricevere l’anestesia per il parto. I sintomi di questi pazienti possono includere svenimenti, sudore dei palmi delle mani, capogiro, pallore, nausee, vertigini nel vedere l’ago.
Emetofobia Lavorofobia
Se l'idea di vomitare vi spaventa, siete affetti di Emetofobia. Molte persone non riescono neppure a usare la parola ‘vomito’. I sintomi sono simili a quelli comuni a qualsiasi ansia e sono spesso debilitanti: la paura del vomito può causare vertigini, ansia, nausea e, ovviamente, vomito. L’emetofobia è anche conosciuta come SPOV, acronimo che sta per Specific Phobia of Vomiting.
Secondo un articolo del 2009 di Psychology, Health and Medicine, la fobia del posto di lavoro è definita come "reazione di ansia fobica con sintomi di panico che si manifestano quando si pensa di avvicinarsi al posto di lavoro." Ci sono sei diversi tipi di ansia da posto di lavoro: "Disturbo da panico relativo al lavoro" se penso di andare al lavoro, mi sento male. "Fobia da situazione nel posto di lavoro" se il mio capo mi assegnerà una presentazione davanti a un grosso gruppo di persone?. "Fobia sociale indiscriminata relativa al lavoro" diversi aspetti del mio lavoro mi fanno sentire male. "Fobia sociale specifica relativa al lavoro" alcuni specifici aspetti del mio lavoro mi fanno stare male. "Disturbo generale da ansia relativa al lavoro" sento come se dovessi avere un infarto, e non so perché. "Disturbo post-traumatico da stress relativo al lavoro".
Barofobia
Bathofobia
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Alcune persone soffrono di questa strana paura, che la gravità le schiacci fino a ucciderle. Questo timore risulta esacerbato quando si sale su ascensori o scale meccaniche. All’interno degli ascensori, le persone con barofobia vengono assalite da stati d'ansia, respiro pesante o ansimante. I giochi nei Lunapark generano un’ansia simile. Le persone con questa condizione rifiutano di salire sulle giostre e soffrono se li si obbliga a farlo. La comparsa della barofobia può essere dovuta a cattive esperienze passate su una montagna russa, su una scala meccanica o su un ascensore. Questa fobia può trattarsi lentamente, assicurando nel paziente la fiducia in se stesso. Alcune terapie di successo includono l’ipnosi, la terapia cognitivaconduttuale, l’uso di realtà virtuale e gli antidepressivi
Paura per la profondità. La paura può attivarsi davanti a una strada lunga e oscura, un pozzo, una lacuna profonda o un lago. Non ci sono ragioni specifiche perché questa fobia possa giungere, può essere dovuta però al mistero dell’oscurità e alla profondità.
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scrivi a: fobie@salutare.info
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Informazione sociale @
Segnalate le campagne a: sociale@salutare.info Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne di informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.
La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.
Giornata internazionale dell’Infermiere
wwww.ipasvirimini.it
12 Maggio 2016 Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. L’International Council of Nurses (l'Icn è una Federazione di più di 130 Associazioni nazionali infermieristiche, che rappresentano più di 13 milioni di infermieri nel mondo) ricorda questa data celebrando in tutto il mondo la Giornata internazionale dell’Infermiere. Negli anni Sessanta in Italia a celebrare il 12 maggio sono la Consociazione (Caioss), le Associazioni infermieristiche e qualche Collegio provinciale. È nel 1980 che la Federazione nazionale Ipasvi decide di sostenere in prima persona l’iniziativa, annunciandola sul "Notiziario". L’intento dichiarato dal gruppo dirigente è quello di richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sui valori di cui è portatrice la professione infermieristica: "una professione che trova il suo significato più originale e autentico nel servizio all'uomo". A partire dal 1992 la Federazione nazionale Collegi Ipasvi sostiene la Giornata internazionale dell’Infermiere anche con la diffusione di manifesti che sottolineano l’impegno degli infermieri italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti in oltre un decennio ribadiscono tutti la scelta di stare "dalla parte del cittadino".
XII Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa 17 Maggio 2016 L’ipertensione arteriosa rappresenta ancora la prima causa di mortalità al mondo. La necessità di comprendere a fondo il problema e tutte le sue implicazioni è primaria, in ragione del numero di pazienti. Attorno a questa condizione ruotano una serie di questioni primarie: la conoscenza e la valutazione sistematica dei propri valori, la possibilità di avere accesso a una serie di informazioni valide, certificate e attendibili e la possibilità di identificare rapidamente centri ed ambulatori dedicati dove affrontare il problema dal punto di vista clinico e terapeutico. L'alternativa è oggi rappresentata dalla ricerca di informazioni interpellando fonti di diversa provenienza e con disparate collocazioni sui diversi sistemi di accesso alla rete.
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Giornata mondiale del donatore di sangue Sede principale ad Amsterdam 14 Giugno 2016 Il tema della Giornata Mondiale del donatore di sangue di quest'anno è "Il sangue ci mette tutti in relazione" (Blood connects us all). Esso si concentra sul ringraziamento ai donatori di sangue e mette in evidenza la dimensione di "condivisione" e "connessione" tra i donatori di sangue e pazienti. Inoltre, è stato adottato lo slogan "Condividi la Vita, dona sangue", per attirare l'attenzione sul ruolo che il sistema di donazione volontaria gioca per incoraggiare le persone a prendersi cura gli uni degli altri e di promuovere la coesione della comunità. Il Paese prescelto per ospitare la Giornata Mondiale sarà l’Olanda e l'evento principale si svolgerà ad Amsterdam.
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Eventi
CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere 40° Congresso Nazionale SIUD 14° Congresso Fisioterapisti Infermieri Ostetriche Perugia 23 - 25 Giugno 2016 Università degli Studi Perugia
Segreteria Organizzativa: Defoe Congressi Via San Giovanni 20 – 29121 Piacenza (Italy) Tel: +39 0523 338391 Fax: +39 0523 1860018 Email: siud2016@defoe.it
IX Edizione "Capri Pediatria" 19 al 21 maggio 2016
Festival della Scienza LE ETA' DELLA VITA
dal 19 al 22 maggio 2016 Torna a Bologna il Festival della Scienza Medica dal 19 al 22 maggio, dedicato al tema L' età della vita. L'iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e da Genus Bononiae. Musei nella Città, si propone quest'anno di riflettere sulla nuova condizione umana al tempo della longevità.
Moltissime saranno le declinazioni e gli approfondimenti del tema scelto e grande attenzione sarà riservata ai temi della medicina di prevenzione, degli screening e delle implicazioni della medicina genomica, e al ruolo che la corretta alimentazione e gli stili di vita possono avere nel perseguire quel benessere della persona che è il fine di ogni esistenza e garanzia che ogni sistema sociale persegue per i suoi componenti. Per informazioni: www.bolognamedicina.it www.sidemast.org/evento/391
Dialoghi sull’uomo Settima edizione Pistoia 27-28-29 maggio 2016 Dialoghi sull’uomo (www.dialoghisulluomo.it), il festival di antropologia del contemporaneo promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dal Comune di Pistoia, ideato e diretto da Giulia Cogoli. Tre giornate con circa 25 appuntamenti tra incontri, spettacoli, conferenze e dialoghi, che animeranno - con un linguaggio come sempre accessibile a tutti il centro storico di Pistoia. Filo conduttore della settima edizione sarà: "L’umanità in gioco". Per ulteriori informazioni: www.dialoghisulluomo.it Ufficio stampa Delos 02.8052151 delos@delosrp.it
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"Capri Pediatria" rappresenta ormai un punto fermo per l'aggiornamento dei pediatri campani e nazionali. Il Congresso si aprirà con un tema oramai consolidato della giornata inaugurale: il sociale. Una tavola rotonda aprirà i lavori, prendendo spunto dal lavoro cinematografico e letterario "I bambini sanno" di Walter Veltroni che unitamente ad altri autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale si confronteranno sulle nuove condizioni di vita che i bambini del terzo millennio devono affrontare: dall'emarginazione, alle nuove famiglie, al problema dell’immigrazione. Il secondo giorno sarà imperniato sulle problematiche della gastroenterologia pediatrica. Si confronteranno i maggiori esponenti nazionali, unitamente alla presenza del Prof. Stefano Guandalini, che partito da Napoli, dirige ora la sezione di Gastroenterologia Pediatrica del "Comer Children’s Hospital" della University of Chicago.
Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere Tel.: 0825 74603 e-mail: info@salutare.info
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I lavori scientifici si terranno presso: Hotel La Palma di Capri Per informazioni contattare la MGM Congress Traversa Pietravalle, 8 - 80131 Napoli Telefono +39 081 5454285 - Fax +39 081 5465507 info@mgmcongress.org www.mgmcongress.org
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