salutare n. 46

Page 1

info: 0825.74603

Distribuzione Gratuita

www.salutare.info

800 842084 mensile d’informazione per la Salute e il Benessere n° 46

Tel. 089 685220 www.centralelatte.sa.it

Poste Italiane Spa - sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1- DCB - Avellino

Oftalmologia La cataratta senile

Psichiatria Il Gambling

Posturologia

I taping neuromuscolari

Suoni Stupefacenti Le nuove droghe saranno virtuali? ®

www.salutare.info

Centro Acustico dr. Nicola Topo alutare 1


www.salutare.info

Una sana abitudine Vorremmo ringraziare uno per uno tutti quelli che ci leggono, scrivono, sostengono, ma una sola pagina non basta. Molti di voi ci aiutano tanti altri ne traggono beneficio... è “solo” questo che vogliamo: continuare a farlo.

Strumenti di comunicazione per enti e aziende Salutare mette a disposizione dei suoi partner una serie di iniziative di comunicazione personalizzata. Tali servizi fanno parte di un progetto di marketing sociale che Salutare promuove e il cui obiettivo è migliorare costantemente l'interazione con i lettori. Le aziende e gli enti sostenitori possono usufruire di molteplici soluzioni, attraverso le quali aumentare la visibilità e il consenso del proprio brand, e allo stesso tempo contribuiscono concretamente alla causa sostenuta da Salutare: fornire una giusta e completa informazione in ambito medico-sanitario. In particolar modo, è possibile: * contribuire alla realizzazione di una serie riservata di copie, caratterizzate da una copertina personalizzata, da rivolgere ad un particolare bacino d'utenza di riferimento; * offrire una parte o l'intero servizio di distribuzione e spedizione della rivista, che recherà la dicitura “con il contributo di...”; * personalizzare espositori di varia misura con il proprio logo e contribuire alla stampa delle relative riviste da contenere, per aumentare i punti di diffusione della rivista cartacea sul territorio; * promuovere e diffondere campagne informative che riguardino iniziative sociali o argomenti strettamente collegati al mondo della salute e del benessere; * organizzare convegni, workshop ed eventi legati all'ambito medico-sanitario, attraverso i rapporti di partnership instaurati con la nostra testata.

Il Tuo contributo consentirà di diffondere più informazioni a più persone. per informazioni: tel.: 082574603 e-mail: info@salutare.info

contatto skype: salutare.info 2

www.salutare.info

La Sanità che Comunica bene crea valore per il cittadino


Sommario 8 9

18

26 30

10 11 12 14 15 17 18 20 22 23 24 26 27 28 30 32 33

Psicoterapia

Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei

Foniatria

Autismo: dieta particolare e intensività delle sedute

Dermatologia

Le infezioni da Candida albicans

Acustica

Disturbi dell'udito

Sociale

Consulta diversamente abili

Psicologia

La paura di volare

Podologia La baropodometria elettronica Posturologia

I taping neuromuscolari

Musicoterapia I-Doser

Farmacia

La salute in autunno

Urologia

L'infertilità maschile

Logopedia

La memoria

Oftalmologia

La cataratta senile

Educazione motoria

Lo sviluppo motorio del nostro bambino

Nutrizione

Vivere senza glutine

Odontoiatria

Il giudizio: è meglio toglierlo che averlo

Formazione

Conosciamo l'UPMAT

Psichiatria

Il Gambling

Tricologia La calvizie

Avviso agli iscritti Cari lettori, viste le numerose richieste d'iscrizione per ricevere gratuitamente la rivista e la necessità di aggiornamento dati, comunichiamo che, tutti coloro che ricevono Salutare da prima dell’anno 2007, verranno automaticamente cancellati dalla nostra banca dati.

Per poter continuare a ricevere la rivista, è possibile richiederla sempre in forma gratuita tramite il sito internet www.salutare.info alla voce “ricevi gratis” o compilare il modulo a pag 29. La stessa procedura vale anche per il cambio indirizzo.

Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

Vi ringraziamo della collaborazione che ci concederete e vi auguriamo buona lettura.


www.salutare.info

Angolo dei Lettori Sono una ragazza di 20 anni e ho scoperto di essere celiaca da meno di uno. Mi hanno spiegato che, a causa di un forte periodo di stress che ho passato in seguito ad alcuni miei problemi familiari, la malattia, presente nel mio organismo in forma latente, si è apertamente manifestata. Purtroppo, prima di scoprire che il mio problema fosse da attribuire alla celiachia, mi sono dovuta sottoporre ad una serie di esami, analisi, accertamenti, che hanno debilitato il mio fisico e la mia psiche. Adesso ho avuto la diagnosi corretta e la mia vita si è stravolta. Alimenti che prima mangiavo regolarmente sono diventati per me pericolosi, una semplice pizza con le amiche non è più, purtroppo, mia abitudine se non in posti che prevedono un menu speciale per chi ha il mio stesso problema. Mi piacerebbe che la vostra rivista si occupasse di comunicare la realtà che vivono i celiaci e i posti in cui trovare alimenti pensati apposta per noi. Beatrice R: Cara Beatrice, in questo numero la celiachia ha trovato ampio spazio sulle nostre pagine. Il tuo è un problema più diffuso di quanto si creda, per questo abbiamo dedicato a te e a chi soffre della tua stessa patologia ben due articoli che potrai consultare sfogliando all'interno della rivista.

Vi scrivo dopo aver visto in tv uno speciale che trattava della dipendenza dal gioco. Davvero è così pericolosa e davvero è considerata una vera e propria patologia da curare? Lorenzo R: Gentile Lorenzo, troverà molto interessante e chiarificatore l'articolo del nostro psichiatra, il dr. Francesco Ruggiero, a pag. 32. Buona lettura

Egregia redazione di Salutare, leggo con molto piacere la vs. rivista che ricevo ogni mese. Ho due figli adolescenti e ormai parliamo due lingue diverse. Ho sempre paura che possano incorrere in qualche pericolo, di quelli più noti a tutte noi mamme: incidenti stradali con il motorino, ma soprattutto la dipendenza dalle droghe. Come riconoscere i segnali in un ragazzo che faccia capire che fa uso di stupefacenti? Lucia, mamma R: Cara Lucia, gireremo la sua mail ad uno dei nostri esperti per trattare questo problema in maniera più approfondita nei prossimi numeri. Intanto, crediamo che troverà interessante leggere l'approfondimento della nostra storia di copertina, che chiarisce tutti i dubbi sull'ultimo fatto di cronaca che ha riguardato il mondo delle nuove droghe: l'I-doser e le droghe “musicali”.

Questo spazio è pensato per voi Comunicate le vostre opinioni, esigenze, proposte, esperienze vissute oppure un parere sulle strutture e i servizi di cui avete usufruito. Non possiamo fornire risposte personali, ma le vostre segnalazioni sono preziose per orientare gli articoli e le inchieste che pubblicheremo sulla rivista. Buona lettura e al prossimo numero.

4

www.salutare.info

Scrivete a Associazione Culturale Salutare Via Due Principati, 210 83100 Avellino info: tel. 0825 74603 e-mail: info@salutare.info www.salutare.info

Pubblicazione mensile Anno V n° 46 Ottobre 2008 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Tiratura: 20.000 copie Editore: Ass. Culturale Salutare Direttore Responsabile: Mario Barbarisi Redazione: Ass. culturale Salutare Segreteria: Angela Romano, Maria Rosaria Carifano Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino Collaborazioni: dr. B. Baldi, A. Baldi, dr.ssa E. Boldrin, dr. M. Borghese, Prof. V. Cicalese, dr.ssa M. Dello Russo, dr. A. Del Sorbo, dr.ssa L. De Varti, dr. M. Giliberti, dr. S. Mone, dr. A. Pacilio, dr.ssa M. Picardi, dr. G. Postiglione, dr. F. S. Ruggiero, dr. A. Sabato, dr.ssa R. Santoro, Prof. A. Suelzu. sito: www.salutare.info e-mail: info@salutare.info

contatto skype: salutare.info

Tel.: 0825.74603 - fax: 0825769808 Contributi: c/c postale n° 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 210 Avellino crediti immagine: © Jaimie Duplass copertina: © absolut - Fotolia.com Stampa: Poligrafica Ruggiero (AV)

partecipare Salutare è la rivista gratuita con diversi argomenti nell’ambito della salute e benessere: medicina, psicologia, farmacia, alimentazione, ambiente e tanti altri. Si avvale della collaborazione di professionisti del settore che mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Partecipare a SALUTARE significa sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensibilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di fornire ai lettori oltre ai servizi, il supporto da consultare per essere sempre aggiornati. Un’Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative e sulla SALUTE e il BENESSERE.

Per ricevere informazioni per una presenza sul mensile contattaci al numero Tel.: 0825.74603 e-mail: info@salutare.info Il materiale grafico e redazionale deve pervenire entro il giorno 10 del mese precedente alla pubblicazione.


www.salutare.info

News

Da Israele è arrivata Teva "l’Ikea" dei farmaci generici

È stata definita l’Ikea del farmaco generico. La sua ramificata capacità di sfornare un’amplissima gamma di prodotti lowcost, buoni per ogni mercato, ne fa un

gigante in espansione, con un fiuto molto acuto. È l’israeliana Teva, quartier generale nei pressi di Tel Aviv, leader mondiale del farmaco generico (nel 2007 ha fatturato 9,4 miliardi di dollari). Ma Teva è un’azienda multiforme, che incarna le vaste trasformazioni in atto nel settore farmaceutico: un terzo dei suoi profitti viene da Copaxone, per il trattamento della sclerosi multipla, venduto in 47 paesi e coperto da licenza. I mercati consolidati sono

quello nordamericano, con il 56% delle vendite, e l’Europa, col 29%. A luglio Teva ha firmato un accordo di acquisizione da 7,5 miliardi di dollari con l’azienda americana Barr, produttrice di generici. Da qualche anno, del resto, Teva conduce un’abile campagna di acquisizioni, con un network anche in Europa: creato con l’assorbimento, fra le altre, dell’olandese Pharmachemie B.V., della tedesca GRYPharm, della britannica APS/Berk, dell’unghere-

se Biogas e altre. Le ottime performance e le prospettive ambiziose sono ora nelle mani di Shlomo Yanai, ex generale dell’esercito israeliano, da un anno e mezzo presidente e chief executive di Teva. Yanai ha rivelato un piano quinquennale che mira a raddoppiare la mole complessiva di Teva. Un’attenzione molto particolare va ai promettenti mercati dell’est per i farmaci generici: soprattutto l’India, ma anche l’Europa Orientale.

martedì 23 settembre 2008

Ministero sanità su latte in polvere cinese contaminato da melamina In merito alle notizie diffuse da organi di informazione sulla contaminazione da melamina di latte in polvere prodotto in Cina che ha provocato la morte di due bambini, il Sottosegretario di Stato con delega alla salute Francesca Martini informa che sulla base di quanto comunicato dal sistema rapido di allerta comunitario (RASFF) si esclude la possibilità che tale latte possa essere stato commercializzato in Europa e quindi anche in Italia. Il Sottosegretario precisa inoltre che il latte in polvere prodotto in Cina, anche in base a normative comunitarie, non può essere importato in Europa e che si è provveduto comunque ad allertare gli Uffici periferici del Ministero per rafforzare le misure di controllo all'importazione al fine di impedire tentativi di ingresso illegale di tali prodotti. Sono stati anche informati gli Assessorati alla Sanità di tutte le Regioni e Province Autonome.

Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito.

Sostieni l’informazione per la salute e il benessere: Associazione Culturale Salutare Via Due Principati, 210 - 83100 Avellino c/c postale 55117402

e-mail: info@salutare.info

info: 0825 74603

L’aiuto economico, anche occasionale, è certo utile, la disponibilità di risorse economiche costituisce una condizione necessaria per promuovere progetti di autosviluppo come il nostro. Se puoi privarti di qualche soldo, cedilo alla nostra causa, con un libero versamento sul conto corrente postale 55117402. Ciò è assolutamente volontario e se decidi comunque di non effettuare donazioni, non per questo avrai meno supporto da parte nostra.

alutare 5


www.salutare.info

News

Presto pillola e vaccino anti-Celiachia Molti celiaci potrebbero presto abbandonare i menù con prodotti senza glutine, specificatamente realizzati per loro, per godersi finalmente un comune buonissimo piatto d'amatriciana o un saporito panino. Uno scienziato italiano, Alessio Fasano, ha condotto una ricerca negli Stati Uniti su una pillola anti-glutine da assumere prima dei pasti, consentendo così ai celiaci di mangiare tranquillamente tutte le portate. I primi test sull'uomo hanno dato risultati molto incoraggianti e i massimi esperti mondiali di questa patologia, riuniti al Galata Museo del Mare di Genova per il Congresso internazionale organizzato dall'Associazione italiana celiachia (Aic), pensano di poter assistere a una rivoluzione copernicana nella cura della celiachia nel giro dei prossimi cinque anni. "Appena tre anni fa sperimentammo su ratti diabetici un farmaco inibitore di una proteina intestinale, la zonulina: gli animali trattati mantenevano intatta la barriera intestinale e non producevano gli autoanticorpi che scatenano la reazione immunitaria", spiega il dott. Fasano, direttore del Centro di ricerca sulla celiachia e biologia mucosale dell'Università del Maryland a Baltimora, negli Stati Uniti. "I risultati ottenuti da allora sono stati talmente positivi che siamo già arrivati a studiare il farmaco nell'uomo, percorrendo in soli tre anni i passi che di norma, quando si sviluppano

nuovi medicinali, si realizzano in 10 o 15 anni. Nella fase più recente di sperimentazione clinica, condotta su un centinaio di pazienti, il farmaco ha dimostrato di essere molto efficace", rivela il ricercatore italiano. "I celiaci trattati con un placebo ed esposti al glutine hanno sviluppato i sintomi classici nel 75% dei casi, mentre i pazienti trattati col nuovo farmaco li hanno avuti in appena il 14%. Un ottimo risultato, come conferma il fatto che questa stessa percentuale si è registrata in coloro che avevano assunto il doppio placebo, ovvero erano stati esposti a un 'finto' glutine e alla pillola-placebo. Sono già stati avviati - aggiunge Fasano - test più approfonditi su 180 pazienti e i risultati saranno disponibili entro la fine dell'anno". Al Congresso è stato inoltre annunciato che per la prima volta al mondo sarà testato su 12 pazienti un vaccino ideato per curare una malattia autoimmune. Riprogrammando il sistema immunitario promette di far guarire dalla celiachia. Entro fine anno saranno avviati a Melbourne, in Australia, i test clinici del siero sull'uomo. Una speranza concreta per i tanti pazienti che soffrono di questa malattia: soltanto in Italia sono oltre 75.000 persone, ma si stima che oltre mezzo milione di italiani non sappiano di essere celiaci.

Il primario più giovane d'Italia Il S.A.V è un’ associazione che sostiene le mamme in attesa che, trovandosi in difficoltà, sono tentate ad interrompere la gravidanza. Offrire aiuto concreto e vicinanza affettuosa è il modo migliore per difendere la vita. Punto di ascolto presso: Centro diocesano per la famiglia, via Pianodardine 39/41 83100 Avellino - tel: 0825-628069

Il S.A.V. riesce ad operare grazie alla grande generosità di molti. Per sostenere il sevizio puoi fare un versamento sul C/C postale n° 91486324 intestato a: Servizi di Accoglienza alla vita di Summonte “M. Teresa”. 6

www.salutare.info

Il dott. Luciano Brigante 42 anni neurochirurgo, è stato nominato Primario del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Il dott Brigante originario di Avellino, è il figlio di Alfredo Brigante stimato primario della rianimazione dell’ospedale Moscati di Avellino. Il neoprimario di neurochirurgia ha iniziato la sua carriera all’estero, in Jugoslavia dove è stato assistente di un neurochirurgo di fama mondiale Slobodan Marinkovic, con cui ha scritto un testo scientifico di neurochirurgia, “Arteries of the brain and spinal cord.” distribuito in tutto il mondo. La sua carriera è poi proseguita all’ospedale di Trieste, al Moscati di Avellino e di Salerno. Tra io suoi primi interventi nel meridione d’Italia quella con tecnica Stereotassica, ed il primo intervento di asportazione di un tumore cerebrale profondo con tecnica di awake surgery cioè a paziente sveglio, sottoposto solo ad anestesia locale. L’impegno del dott. Luciano Brigante sarà quello di portare verso l’eccellenza in Italia il suo reparto di Neurochirurgia.


www.salutare.info

La salute a portata di… click!

Salutare si rinnova Oltre 3000 articoli nel nostro archivio on-line, divisi per 52 categorie, contributo di più di 200 professionisti del settore, un sito accessibile al 100% e una distribuzione capillare grazie alla presenza di 70 espositori posizionati in tutta la regione. Questi sono solo alcuni dei traguardi che abbiamo raggiunto, soprattutto grazie al supporto di chi ha creduto in noi e nella nostra causa: informare i cittadini sul mondo della salute e del benessere e farlo gratis. Grazie alle proposte, i suggerimenti e le critiche che i nostri lettori hanno inviato alla redazione, Salutare cambia veste. Molti cambiamenti sono già presenti nell’edizione cartacea già a partire da questo numero, ma anche la versione on-line riserva tante novità. Collegandosi al sito www.salutare.info bastano poche semplici mosse per accedere a tutte le sezioni e le informazioni. Con una nuova applicazione è possibile sfogliare il giornale pagina per pagina, proprio come una rivista, ricercare e

I'm online

contatto skype: salutare.info stampare agevolmente l’articolo che più interessa: si clicca sulla copertina in home-page per visualizzare a tutto schermo l’ultimo numero del mensile. Per consultarlo è possibile scegliere la modalità che si preferisce: sfogliarlo poco alla volta oppure selezionare direttamente la pagina desiderata tramite un comodo preview. Nella sezione “Ricevi gratis” sono previste due aree separate, privati e professionisti: basta compilare il form e la rivista arriverà direttamente presso il proprio domicilio o studio in modo facile, veloce e gratuito. Per gli Enti o le Aziende che desiderino contribuire è possibile accedere ai servizi di comunicazione e di marketing sociale offerti da Salutare più adatti alle proprie esigenze. Cosa ne pensi del nuovo Salutare? Visita www.salutare.info e invia un commento, un messaggio, una critica. Ti ascolteremo.

alutare 7


www.salutare.info

Psicoterapia a cura della dr.ssa Leopoldina De Varti, Psicologa, Psicoterapeuta, Specializzata in DanzaMovimentoTerapia presso l’Ist. RIZA di Med. Psicosomatica di Milano

Dimmi come ti muovi e ti dirò chi sei Il corpo attraverso la sua forma e la sua fluidità rivela la nostra storia e la nostra vita. Tutti percepiamo a prima vista se una persona è solare e socievole, o invece fredda, chiusa e timida. Perché? Gioia o infelicità lasciano una traccia, come se il corpo si modellasse negli anni attraverso le stesse esperienze di vita che una persona vive. Inoltre tutto è collegato e non casuale, ciò che pensa la mente sente il cuore e si manifesta nel corpo anche quando cerchiamo di mascherarlo. Quando siamo in salute, attivi ed amiamo proviamo anche un senso pieno della vita. Perché? In noi c’è una forza molto potente, chiamata forza vitale o semplicemente energia, ed è la fonte di ogni vitalità o gioia, perciò tutto avviene a seconda di quanto una persona lasci fluire o meno la sua energia vitale. Quando l’energia vitale fluisce liberamente e i pensieri della mente, i sentimenti del cuore e i bisogni del corpo agiscono in sintonia, il risultato di questa unione tra corpo, mente, cuore è quello di esprimere la parte migliore di noi e vivere la vita di tutti i giorni con amore, con responsabilità delle proprie scelte e creatività dando un senso alla nostra esistenza. Spesso, però, accade proprio l’opposto, cioè che ci sentiamo ‘separati’ in noi stessi: le ragioni della mente contrastano i sentimenti, i nostri biso8

www.salutare.info

gni emotivi ed affettivi sono trascurati, i sentimenti di rabbia, odio, disperazione, invidia, crudeltà, prendono il sopravvento come forze che impediscono l’accesso alla nostra fonte energetica. La conseguenza è che produciamo nel corpo ogni genere di malattia, nei sentimenti conflitti, nella mente pensieri negativi che ci ostacolano, e ci impediscono di godere la vita. Per ritrovare il benessere bisogna risintonizzarsi sulla propria essenza e ripristinare uno stato di equilibrio e di armonia tra corpo, mente, cuore. Uno psicoterapeuta corporeo esamina innanzitutto gli aspetti visibili già in superficie, come la struttura fisica, la gestualità, la statura, l’aspetto generale, lo stato della pelle, l’espressione del viso, gli occhi, la voce, i sintomi portati dal paziente ecc. Il corpo diventa una guida per cominciare un percorso di conoscenza e di guarigione fisica e psichica: in ognuno di noi c’è molto di più di quanto pensiamo, e spesso non conosciamo affatto le nostre capacità e le

nostre qualità, per cui esse rimangono sepolte sotto i vestiti di vecchi modelli di vita che meccanicamente continuiamo ad indossare. Attraverso le immagini in movimento accompagnate dalla musica nel metodo della danzamovimentoterapia si dà la possibilità alla persona di entrare in relazione consapevole con se stessa come unità di corpo, mente ed emozioni, di osservare e comprendere le forze che la ostacolano di confrontarsi con esse e trasformarle al fine di riprendersi una vita piena e gioiosa, il rispetto per se stessi, la capacità di stabilire relazioni gratificanti. Al contrario, negare le proprie difficoltà o scaricare sugli altri le proprie negatività ci spinge

solo in una gabbia di sofferenza senza uscita. Il processo terapeutico in danzamovimentoterapia utilizza il lavoro sul corpo per arrivare a contattare sia la sofferenza psicologica che la sofferenza fisica, ma anche per accompagnare durante una cura medica il paziente che soffre di una malattia organica, facilitando il processo di guarigione, proprio perché in questo metodo la malattia organica è considerata strettamente connessa al modo di sentire e di pensare del paziente: lavorare sugli aspetti emotivi e psichici significa lavorare al tempo stesso sul corpo malato, come stimolare parti corporee significa stimolare parte emotiva e mentale.

"Corpo, Mente e Cuore sono tre parti di un’unica realtà: se stessi" “É il mese di settembre 1970, il dott. J. Pierrakos mi invita a camminare per la sala, per qualche istante, in modo da poter osservare il mio corpo in moto. Mentre cammino sono consapevole del mio imbarazzo e della mia goffaggine. Essere osservato da un gruppo di persone e scrutato è un’attività che non mi è molto congeniale. Mi sento le farfalle nello stomaco… John Pierrakos comincia a parlarmi di me… mi parla di mia madre e di mio padre e dei miei rapporti con entrambi. Descrive la mia mentalità generale verso la vita, l’amore, le relazioni, il movimento, il cambiamento… Tutto ciò che egli disse, tutte le osservazioni che fece, tutte le descrizioni che formulò erano esatte, aveva descritto concisamente me stesso a me stesso. Come c’era riuscito? Come poteva conoscere così bene i miei sentimenti e la mia vita?” (Dychtwald)


www.salutare.info

Foniatria a cura del Prof. Massimo Borghese - Foniatra

Autismo: dieta particolare e intensività delle sedute Due punti difficili da comprendere per le famiglie. Dopo diversi anni di lavoro nella diagnostica e nella terapia della sindorme autistica nell’ambito di quel tipo di approccio definito come Intervento Foniatrico Integrato, che prevede una componente riabilitativa ed una di tipo biomedico alimentare, mi sembra opportuno soffermare l’attenzione su due aspetti in particolare del versante terapeutico, che considererei i due punti solitamente meno compresi -o meno accettatidai genitori del bambino al quale ho appena formulato, o confermato, la diagnosi di autismo. Mi riferisco alla dieta priva di caseina, glutine, soia e mais, ed al concetto di intensività del trattamento logopedico abilitativo. Quanto alla dieta, sono del parere che molti soggetti con autismo, direi anche più della metà, risulta favorevolmente sensibile ad un regime alimentare che esclude l’assunzione di glutine, caseina, soia e mais. Significa, in altre parole, che più della metà degli autistici se non assume queste sostanze migliora significativamente sul piano dell’attenzione, del comportamento, delle capacità di recezione di ciò che viene proposto in logopedia, nonché sul piano dello stato di salute corporea generale in termini di stabilizzazione del ritmo sonno-veglia, di miglioramento delle funzioni intestinali, di eventuali manifestazioni di dermatite. Aggiungo anche che non sempre le indagini preliminari possono farci sapere se un determinato bambino risulti “respon-

der” o “non responder” alla dieta, avendo riscontrato nella pratica, dei casi sensibili alla dieta anche se le analisi preliminari non deponevano a favore, e viceversa altri casi risultati insensibili agli effetti dei cambiamenti alimentari sebbene le indagini di avvio li indicassero come possibili responders. Ciò vuol dire che, quando, verso la fine della visita, suggerisco ai genitori del bambino autistico di sottoporlo anche a dieta priva di glutine, caseina, soia e mais, mi trovo -mio malgrado- relisticamente costretto ad aggiungere una frase del tipo: “Seguite questa dieta per un anno, prima di dedurre eventualmente che non funziona”. Le obiezioni e gli ostacoli che provengono dai genitori, non sempre sono di tipo idelologico, ma spesso (è mia netta sensazione) scaturiscono soprattutto dalla scarsa voglia di affrontare sacrifici e disagi legati alla necessità di apportare radicali cambiamenti nelle abitudini alimentari di un’intera famiglia. Il rifiuto “ideologico” lo potrei comprendere di più, anche se - replico - il medico sono io, e se ci si affida ad un sanitario, bisogna anche seguirne le direttive… Però, ripeto, se si è in buona fede nel rifiutare un consiglio, si è meno colpevoli (perdonatemi il termine) di quando invece il rifiuto nasce dalla svogliatezza o dalla scarsa propensione al sacrificio. Per completezza di informazione (anche se non è oggetto di questo articolo) ricordo che molti bambini hanno ottenu-

to risultati clamorosi - in senso buono dall’applicazione della dieta priva di glutine, caseina, soia e mais, così come altri sono risultati insensibili a questo provvedimento, ma comunque non hanno riportato danni di alcun genere. L’altro punto che merita una particolare sottolineatura, è quello relativo al concetto di “intensività terapeutica”, riconducibile all’affermazione secondo la quale i risultati della terapia abilitativa sono direttamente proporzionali alla quantità delle sedute di trattamento e delle ore in cui si lavora con il bambino (oltre che alla qualità, naturalmente, ma questo è un altro discorso…). Non è raro che alcune famiglie che si rivolgono a noi dopo aver visto i brillanti risultati che il nostro trattamento ha prodotto su altri bambini, si “raffreddino” alquanto, nel momento in cui apprendono che non bastano “alcune sedute” di logopedia per apportare i grandi cambiamenti che si aspettano, e che quei brillanti miglioramenti realizzati negli altri bambini sono il frutto di anni e anni di lavoro quotidiano, intenso e senza tentennamenti. Dalle brevi presentazioni e discussioni di questi due aspetti delle nostre proposte terapeutiche, si possono dedurre tante considerazioni ed aprire tanti dibattiti (e sarebbe anche interessante che avvenisse), ma forse il pensiero più immediato è quello che ci porta al concetto di sacrificio e di grande impegno. Le grandi conquiste - e il recupero di un bambino autistico è una grande conquista - non si raggiungono senza grandi impegni e grandi sacrifici.

alutare 9


www.salutare.info

Dermatologia a cura del dr. Antonio Del Sorbo - Specialista in Dermatologia e Venereologia

Le infezioni da Candida albicans L'applicazione di creme al cortisone peggiora il quadro clinico nel giro di pochi giorni. Le infezioni da candida sono provocate nella maggior parte dei casi da un lievito denominato Candida albicans. Questo microrganismo fa parte della normale flora microbica e risiede nell'apparato digerente di tutti gli individui sani. In particolari condizioni (es: gravidanza, sovrappeso, sudore, terapie ormonali, terapie cortisoniche o antibiotiche, diabete mellito, immunodepressione, etc) la Candida albicans può divenire un patogeno e causare manifestazioni cliniche sulla cute e sulle mucose. Sulla cute la Candida tende a localizzarsi soprattutto negli ambienti caldo umidi, come le pieghe ascellari, le pieghe sottomammarie (foto1) e le pieghe inguinali (foto 2). Le chiazze sono rosse, circondate da un orletto bianco e provocano un prurito e bruciore che si accentua con il sudore. Vicino alla chiazza principale, si possono osservare le caratteristiche pustole satelliti visibili in queste foto. Ai genitali, le

Foto 1

Foto 2

10 www.salutare.info

infezioni da Candida possono provocare vulvite, vulvovaginite, uretrite, balanite e balanopostite (foto 3). L'applicazione di creme al cortisone è sconsigliata, perché in presenza di infezione, le chiazze tendono a peggiorare. Una volta accertata la diagnosi con la visita specialistica dermatologica, la terapia si basa sull'assunzione di antimicotici specifici per via orale e sull'applicazione di antimicotici per uso topico (es: polveri, creme, latti). Su consiglio del Dermatologo, le polveri antimicotiche possono essere molto utili, soprattutto in aree caldo umide, come le pieghe. In attesa della visita dermatologica è molto importante mantenere asciutta l'area interessata, evitando possibilmente l'applicazione di polveri a base di talco, che possono talora peggiorare il quadro clinico. Oltre alle ben note infezioni cutanee e genitali, la Candida albicans può causare anche infezioni agli angoli della bocca (stomatite angolare da Candida o perlèche), al cavo orale (stomatite da Candida o mughetto), alle labbra (cheilite da Candida), nell'area del pannolino del lattante (candidosi gluteo genitale dell'età pediatrica), alle unghie (onicomicosi da Candida) e al tessuto periungueale (patereccio o perionissi da Candida). Le infezioni genitali da Candida albicans, si presentano nel'uomo con infiammazione del glande (balanite), del prepuzio (postite) o di entrambi (balanopostite da Candida). Le eruzioni eritemato vescicolari, lasciano

Foto 3

intravedere una lieve erosione della mucosa, sono dolenti e tendono a ricoprirsi di una secrezione biancastra. Le balaniti cronico recidivanti da Candida, se non curate, possono portare a fimosi (difficoltà a scoprire il glande) specie nei pazienti diabetici. Nelle donne invece, l'infezione da Candida può arrivare ad interessare tutta l'area anogenitale, con manifestazioni cliniche a volte dolenti e pruriginose. A volte può essere presente leucorrea (secrezione biancastra), le cui cause (candidosi, gonorrea, infezione da Trichomonas, etc) vanno accertate con la visita specialistica dermatologica. Quando le manifestazioni cliniche sono presenti ai genitali degli individui adulti, l'infezione da Candida rientra tra le malattie a trasmissione sessuale, in quanto il paziente affetto, può contagiare il partner durante i normali rapporti. I rapporti sessuali sono però solo una delle tante modalità di contagio. Spesso riscontriamo tale patologia nell'età pediatrica (sovrinfezione da Candida nell'eritema da pannolino) e nell'anziano (es: pazienti affetti da diabete mellito). Bisognerebbe quindi sfatare il luogo comune che le infezioni genitali da Candida, sono trasmesse solo sessualmente. Anzi tra tutte le cause sopra elencate, la via sessuale, sembra essere la modalità meno frequente di contagio. Questo è uno dei motivi che spiega in moltissimi casi, la presenza della Candidosi, in un solo membro della coppia e non in entrambi. Un altro concetto che vorrei chiarire, viste le frequenti domande dei miei pazienti su questo argomento, è che non sempre le balanopostiti e le vulvovaginiti sono causate da un'infezione da Candida. Questi termini indicano infatti che vi è una generica infiammazione dell'area genitale, mentre le cause, non sempre di natura infettiva, andrebbero ricercate con una scrupolosa visita specialistica in dermatologia genitale.


www.salutare.info

Acustica a cura del Centro acustico Fonetop, dr. Nicola Topo

Disturbi dell'udito Possono variare non solo nella tipologia, ma anche in origine e intensità. Si definisce sordità la perdita totale delle capacità uditive. Si parla invece di compromissione dell’udito quando la perdita è parziale, con livelli che vanno da leggera a moderata, severa, profonda. Se il disturbo interessa un solo orecchio si definisce unilaterale. I deficit della funzione uditiva vengono anche definiti ipoacusie e possono essere classificati in cinque gruppi fondamentali Trasmissive Neurosensoriali Centrali Miste Funzionali Possono essere monolaterali, bilaterali simmetriche o bilaterali asimmetriche, considerando sia la simmetria d’intensità che quella di tipo. In base all’epoca si classificano in: congenite, cioè presenti alla nascita (prenatali) o nell’immediata vicinanza del parto (perinatali), e postatali cioè insorte successivamente. Oggi si pre-

ferisce l’aggettivo preverbali se insorte prima dello sviluppo del linguaggio e postlinguali se insorte dopo lo sviluppo del linguaggio. Le postlinguali possono essere ad insorgenza improvvisa o, più spesso, progressiva. In rapporto all’eziologia si classificano in genetiche o ereditarie ed acquisite. Per le prime è riconosciuta un’anomalia cromosomica mentre per le acquisite possono riconoscere cause molteplici quali le cause: infettive, vascolari, degenerative, autoimmuni, tumorali, iatrogene, ecc.. Le cause La sordità può avere origine ereditaria: se uno o entrambi i genitori sono sordi, esiste il rischio elevato che lo sia anche il bambino. La compromissione delle capacità uditive può svilupparsi anche per altre cause durante tutto il corso della vita di una persona. Per i neonati: come effetto di malattie infettive tipo rosolia o sifilide, come conseguenza dell’uso di medicine ototossiche durante la gravidanza della madre oppure per nascita prematura, caren-

I quattro livelli di ipoacusia: 1. leggera: se si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce normale alla distanza di un metro 2. moderata: se si è in grado di sentire e ripetere parole con un tono di voce elevato alla distanza di un metro 3. severa: se si è in grado di sentire alcune parole quando vengono urlate nell’orecchio 4. profonda: quando non si è in grado di percepire niente. I livelli 2, 3, 4 sono considerati invalidanti. Ogni grado implica un diverso tipi di approccio medico e sociale.

za di ossigeno, itterizia durante l’infanzia, ma non esclusivamente: come effetto di malattie infettive come meningite, morbillo, parotite epidemica, infezioni croniche dell’orecchio. A qualsiasi età: come effetto dell’uso di medicinali ototossici (fra cui alcuni antibiotici e farmaci antimalarici) in grado di danneggiare la coclea, oppure a seguito di ferite alla testa, presenza di corpi estranei nell’organo, esposizione a rumori durante la vecchiaia come deficit generale dell’organismo. Prevenzione L’ ipoacusia neurosensoriale può essere prevenuta vaccinando i bambini contro malattie infettive come il morbillo, la meningite, la rosolia e la parotite epidemica. Altre misure preventive comprendono: • vaccinazione delle donne in età fertile contro la rosolia prima della gravidanza; • test per la sifilide nelle donne incinte; miglioramento della cura prenatale; • uso di medicinali ototossici soltanto in caso di prescrizione medica; • notifica dei casi di neonati con itterizia per diagnosi e trattamento tempestivo;

• difesa dai rumori eccessivi, sia durante il lavoro sia nel tempo libero. Per quanto riguarda l’ipoacusia di trasmissione, molti casi possono essere affrontati con un'adeguata prevenzione, preferibilmente sotto controllo medico, prima che lo diventino. Un tempestivo intervento su neonati e bambini è fondamentale per evitare problemi di comunicazione e linguaggio. Grazie a campagne di prevenzione adeguate, le persone con disturbi dell’udito dovrebbero essere sollecitate all’uso di apparecchi acustici e dei servizi di supporto. I disturbi dell’udito e in particolare la sordità sono malattie fortemente invalidanti. L’impatto economico e sociale sui singoli individui e sulla comunità può risultare molto pesante. Nei bambini influiscono direttamente sul linguaggio e sulle capacità cognitive con conseguenze sull’apprendimento, mentre tra gli adulti condizionano l’attività lavorativa. In tutti i casi la condizione finale risulta di forte isolamento sociale, con amplificazione del fenomeno tra le persone di basso reddito. alutare 11


www.salutare.info

Sociale a cura di Angela Romano

Consulta diversamente abili Marinella Pericolo e l’espressione di forza che è in ognuno di noi. Abbiamo incontrato la Dr.ssa Marinella Pericolo, presidente della Consulta dei Diversamente abili del Comune di Avellino. Una forza umana, concentrato di intelligenza ed impegno non solo per se stessa ma anche e soprattutto per gli altri, anzi per tutti. Marinella, colpita otto anni fa dalla sclerosi multipla, ha da sempre investito forze ed energie, esponendosi in prima linea, per consentire la giusta integrazione dei diversamente abili nel contesto cittadino. Interrogando sulla situazione attuale sulla vivibilità nella città di Avellino Marinella ci dice che: “Avellino ora è una città cantiere e nonostante il caos in cui ci troviamo, sembra siano state previste opere che rispetteranno i principi dell’accessibilità ad uffici, servizi, trasporti". "Quello che ci tengo a sottolineare è che rendere la nostra città a misura del diversabile significa renderla fruibile e vivibile per tutti. La presenza di scivoli è qualcosa che agevola oltre il disabile con la sedia a rotelle come me, anche la mamma con il passeggino, o l’anziano". "C’è ancora tanto da fare, ma l’amministrazione sta lavorando alla realizzazione di una città senza barriere”. Si deve lavorare per far eliminare tutte le barriere architettoniche presenti, permettendo l’accesso alle strutture pubbliche e private come previsto dalle leggi in materia. Vale anche per i trasporti magari sperimentando un servizio navetta, a richiesta e per i parcheggi. 12 www.salutare.info

Per quanto riguarda la sanità, la consulta in collaborazione con l’Asl Av2 cerca anzitutto di favorire e divulgare in maniera più semplice informazioni burocratiche relative a richieste d’invalidità, visite mediche e di creare una corsia preferenziale per le prenotazioni e le prestazioni. “Per quanto riguarda il lavoro, un’importante traguardo è stato raggiunto: il Comune di Avellino a breve diffonderà un bando di concorso per l’assunzione di tre persone disabili. Qualcosa sta cambiando, e la nostra città inizia a dare buon esempio di civiltà e cultura sociale”. Non è stato questo l’unico esempio di vivibilità adottato da questa Amministrazione che ha da poco concluso le festività estive all’insegna del diversamente abile, consentendo loro di partecipare alle iniziative culturali e ricreative fino a quest’anno precluse per problemi pratici dovuti all’accessibilità dei luoghi delle manifestazioni e per la mancanza di coinvolgimento della categoria. “Ho avuto grande solidarietà e sostegno dalle classi dirigenti e dai cittadini, prendo parte ai tavoli di discussione per consentire un’adeguata valutazione del futuro assetto della città a misura di disabili e normodotati, il mio impegno quotidiano è fra l’altro reso possibile solo dalla Misericordia di Avellino che mi consente di essere presente dove necessario, li rinTutte le questioni per cui Marinella si batte quotidianamente sono contemplate nei principi sanciti dalla Consulta dei Diversamente Abili che chiarisce in modo specifico cinque punti fondamentali: 1. Mobilità 2. Sanità 3. Istruzione 4. Lavoro 5. Attività culturali e ricreative

grazio di cuore, non so come avrei fatto senza di loro”. Il momento più toccante e più gratificante per Marinella è l’opera di sensibilizzazione di cui lei stessa è portavoce. Si reca personalmente presso le scuole per avvicinare i bambini al mondo della disabilità, ad accettare la presenza di persone meno fortunate, ad avvertirne i bisogni e ad integrarli nel loro contesto. Tante le poesie che le hanno dedicato i bambini che si considerano un po’ come suoi figli adottivi. Marinella ha scritto due libri “Oltre l’orizzonte” e “Lieto fine” che verranno presentati il 23 ottobre presso i locali della Pro Loco di Avellino, anche lei ha la passione di scrivere, ma non articoli giornalistici. “Scrivere un libro – ci dice – è tutta un’altra cosa”!


www.salutare.info

Via Cannaviello 15 - Avellino Tel. fax 0825.780833 medicalsdistribuzionisrl@gmail.com

Servizi

Consulenze mediche

Misurazione della pressione Autoanalisi del sangue: Glicemia, Trigliceridi, Colesterolo totale, Transaminasi (GOT) Transaminasi (GPT) Controllo dell’udito Esame dell’invecchiamento biologico Esame posturale in 3D Trattamenti dermocosmetici Terapia del dolore - massaggi fisioterapici Protocolli nutrizionali personalizzati per: allergie, intolleranze alimentari, disfunzioni metaboliche Medicina naturale, Omeopatia Angiologia e flebologia Medicina estetica

info@promova.it

Consulenza sull’uso dei cosmetici Prodotti OTC e SOP, Elettromedicali, Ortopedici e attrezzature sanitarie prima infanzia specializzato Nuby alutare 13


www.salutare.info

Psicologia a cura della dr.ssa Emanuela Boldrin - Psicoterapeuta

La paura di volare La fobia che condiziona il modo di viaggiare. La paura di volare è un’ansia diffusa e anticipatoria che vivono molte persone e che condiziona a volte il desiderio di fare un viaggio in un posto lontano od obbliga a scelte impegnative quando ci si trova a dover affrontare un percorso lungo o faticoso. Il termine corretto per definire questa fobia è aerofobia o aviofobia. Di solito la tensione emerge qualche giorno prima della partenza e si amplifica man mano che ci si avvicina all’evento. Si esprime con sintomi psicosomatici di sudorazione eccessiva, rituali rassicuranti, tachicardia, senso di vertigine o nausea. A livello psicologico quest’ansia tipica di tutte le paure, nasce per difenderci da un’emozione che sarebbe ancora più difficile da affrontare, è come un campanello d’allarme che ci esprime qualcosa che non va dentro di noi.

14 www.salutare.info

Possiamo parlare di paura di mettere la propria sicurezza nelle mani di un pilota o di un mezzo come l’aereo, oppure paura di non poter scendere e sentire il suolo sotto i piedi, vivere una sfiducia nell’affidarsi agli altri ecc. Se analizziamo il ruolo che viviamo come passeggeri in generale, possiamo spostare l’attenzione a come viviamo la stessa condizione in auto. Essere passeggeri colloca la nostra vita nelle mani di un individuo che guida e ci dirige.

AIUTI CONTRO LA PAURA DI VOLARE • Cercare di arrivare al volo riposati e puntuali • Cercare di fare il viaggio in compagnia di qualcuno • Durante il viaggio tentare di distrarsi chiacchierando, leggendo, guardando un film • Non guardare fuori del finestrino perché fa aumentare la paura • Evitare the, caffè e in generale bevande che possono agitare • Pensare di fare un breve percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale in cui si tenta di riprodurre simbolicamente una situazione di stress.

prattutto se avvengono in situazioni meteorologiche instabili, con turbolenze, temporali o forte vento.

Se abbiamo un senso di disagio anche in auto sarà probabile vivere la stessa paura in un mezzo come l’aereo. Le persone che soffrono di questa paura si rendono perfettamente conto dell'irrazionalità di certe reazioni emotive, ma non possono controllarle.

Ci possono essere vari gradi di intensità nell’aviofobia. Si può passare dal semplice timore, più o meno lieve, dal disagio avvertito prima o durante il volo, al terrore assoluto che impedisce al soggetto di affrontare il volo o che provoca disagi molto seri fino alle crisi d'ansia acuta e al panico.

In aereo siamo sospesi tragicamente ed inesorabilmente nel vuoto. Questo simbolicamente ci porta a vivere l’insicurezza e l’instabilità. In questo ambito si scatenano anche paure legate alla morte ed all’impotenza di fuggire per salvarsi.

Spesso le persone che soffrono la paura di volare sono predisposte all’ansia anche per altre situazioni. Per questo motivo cercare in generale strumenti che combattono questo stato d’animo aiuta.

Sembra che alcune fasi più di altre siano fonti di timore. In particolare vengono vissuti male il decollo e l’atterraggio, so-

Quindi puntare su modulare una respirazione lenta, visualizzare scene piacevoli e rassicuranti, rilassarsi aiuta a pre-

disporsi serenamente davanti all’evento di una partenza. La paura di volare può essere avvertita anche da chi non ha mai volato, bloccandolo fin dalla semplice decisione di prendere l'aereo. Questa situazione rischia di condizionare ai giorni d’oggi, dobbiamo quindi cercare di vivere le nostre paure non come ostacoli insormontabili o limiti al nostro stile di vita ma come strumenti per guardarsi dentro e migliorarci

LE CAUSE Possono essere di varia natura. Si può avere paura: • degli spazi chiusi, come quello di un aereo • dell'altezza • di non avere il controllo della situazione (fine del topo) • delle folle • di esperienze precedenti traumatizzanti accadute in volo (o la perdita di familiari, amici, in un disastro aereo) • di attacchi terroristici • delle turbolenze • di avere un attacco di panico • di volare sull'acqua o di notte


www.salutare.info

Podologia a cura del dr. Antonio Pacilio Podologo, Posturologo, Chinesiologo, Erborista

La Baropodometria Elettronica Una metodica non invasiva per l’indagine dell’appoggio plantare. Lo sviluppo delle applicazioni informatiche nei vari campi ha portato, in podologia e in posturologia, alla realizzazione di strumenti di indagine dell’appoggio plantare, sia in statica che in dinamica. Dalla seconda metà degli anni ottanta è andata sviluppandosi quindi una metodica diagnostica non invasiva: la Baropodometria Elettronica (BPE). Tutti i sistemi di acquisizione dati sull’appoggio podalico, statico e dinamico, prendono l’input da una pedana a sensori che trasmette il segnale elettrico ad una centralina deputata a trasdurre il segnale analogico in segnale digitale. Attraverso un software specifico, questi segnali binari vengono gestiti ed elaborati in modo da fornire dati in modo numerico e grafico facilmente interpretabili dallo specialista. La componente fisica di una pedana baropodometrica è co-

stituita da sensori di pressione, normalmente uno ogni cm2, in un modulo da 120 x 40 cm. Una pedana che abbia la possibilità di eseguire indagini dinamiche del passo è composta da almeno tre elementi uniti insieme, tali da formare una pedana unica lunga 320 cm e larga 40 cm con un totale di 4800 sensori. Nell’esame statico (in posizione di attenti) viene visualizzato e parametrizzato l’appoggio plantare permettendo allo specialista di approfondire le caratteristiche podaliche relative ad eventuale cavismo o piattismo, supinazione o pronazione, varismo o valgismo, equinismo o talismo. Questo tipo di esame permette, inoltre, di visualizzare la proiezione a terra del baricentro corporeo e dei due arti, di valutare l’appoggio delle dita ed il posizionamento del punto di massima pressione, la presenza di eventuali ipercarichi podalici, e di capire se il paziente è anteriorizzato o posteriorizzato. L’analisi della dinamica del passo, invece, permette di studiare la deambulazione e di visua-

lizzare il movimento, lo svolgersi del passo e di avere informazioni su: - frequenza del passo; - lunghezza del passo; - distanza tra i due piedi; - angolo d’appoggio di ogni singolo piede. Un’ulteriore analisi dell’appoggio statico bipodalico è dato dalla geometria baricentrica. I parametri risultanti dallo studio geometrico baricentrico (Physical Gait Software) sono di due tipi: il primo fornisce dati di superficie e di pressione media, inerenti aree del piede individuate dal software. Il secondo fornisce dati su: - angolazione del piede in rapporto al proprio asse; - posizione dei centri di pressione; - distanza dei centri di pressione in rapporto all’asse podalico; - distanza dei centri di pressione in rapporto al baricentro; - distribuzione del carico sui due arti. É possibile valutare l’andamento della proiezione a terra del baricentro corporeo e dei singoli arti permettendo quindi di evidenziare:

- una rigidità podalica; - un’instabilità nel rotolamento dell’arto (patologie che coinvolgono l’articolazione sottoastragalica); - una massa corporea proiettata in avanti o in dietro, medializzata o lateralizzata; - un piede equino; - un piede talo; - un piede cavo; - un piede piatto; - un piede torto. Un’interessante possibilità di studio della deambulazione è rappresentata dall’analisi delle curve evolutive; questa opzione fornisce graficamente e numericamente informazioni su: - superficie; - pressione media esercitata; - pressione massima esercitata; - forza impiegata; - rotazione; - velocità.

Diagnostica Sia la rilevazione statica che quella dinamica possono essere effettuate sia a piedi nudi che con le calzature, con o senza ortesi plantari e/o con ortesi in silicone medicale. Possono essere confronta-te tra loro e con valori di normalità. Questa possibilità diagnostica ci consente di valutare l’efficacia della terapia podologica, posturologica, ortesica, e riabilitativa sia immediatamente che col passare del tempo. alutare 15


www.salutare.info

Fai sorridere i tuoi piedi,

Vieni da noi!

Centro specializzato per il piede Ortopedia - Posturologia - Podologia Riflessologia plantare - Baropodometria computerizzata

OTTOBRE

2008

Mese della Baropodometria / Esame computerizzato del piede

GRATUITO previa prenotazione

Via E. Capozzi, 25 - Av - tel. 0825 39810 16 www.salutare.info


www.salutare.info

Posturologia a cura del dr. Giovanni Postiglione Dottore in Fisioterapia, Chinesiologo, perfezionato in Posturologia e Osteopatia

I taping neuromuscolari I cerotti naturali contro mal di schiena e dolori articolari. Cerotti privi di principi attivi chimici per combattere il mal di schiena, il dolore vertebrale ed articolare. Si chiama “Taping neuromuscolare” la terapia innovativa di origine giapponese che si pratica con dei cerotti speciali, ritagliati e applicati sulla zona del dolore con differenti tecniche a seconda della tipologia del disturbo. Essa è stata ideata, negli anni settanta, da un chiropratico giapponese, Kenzo Kase, il quale scoprì che i muscoli e gli altri tessuti potevano essere aiutati attraverso l’applicazione di particolari cerotti che presentano la stesso grado di elasticità della pelle. Successivamente tale pratica si è diffusa prima in ambito sportivo (nei giocatori olimpionici giapponesi di pallavolo) e poi in riabilitazione. Il taping neuromuscolare è un approccio correttivo neuro-biomeccanico che facilita la circolazione sanguigna e linfatica dell’area interessata e permette il recupe-

Grandi benefici si ottengono in caso di dolore vertebrale che si manifesta soprattutto come mal di schiena e dolore cervicale. Circa l’80% delle persone tra i 25 e i 65 anni presenta limitazione del movimento, formicolii, contratture muscolari, rigidità articolare, dolori vertebrali irradiati all’anca o al braccio. In medicina questi ultimi sono definiti “rachialgie” o “algie vertebrali”, la cui causa è di origine reumatica, traumatica, viscerale, infettiva, posturale.

ro dei traumi e delle disfunzioni dell’apparato muscolo-scheletrico. Le informazioni cutanee del cerotto vengono trasmesse facilmente al sistema nervoso centrale perchè la densità dei recettori sulla pelle è molto elevata e anche in caso di stimolazioni puntiformi vengono eccitate molte fibre nervose contemporaneamente. Il "cerotto" è privo di farmaci, traspirante ed anallergico, pertanto non presenta controindicazioni né effetti collaterali e può essere usato anche in gravidanza! Esso va tenuto per 3-4 giorni consecutivi e il soggetto può eseguire tutti i movimenti e può fare la doccia e lavarsi, poiché l’acqua non lo fa staccare. Il Taping neuromuscolare agendo sui recettori cutanei rilassa i muscoli, ripristina la scioltezza articolare, stimola la circolazione sanguigna e debella il dolore artro-muscolare. Questo originale approccio terapeutico stimola le capacità di autoguarigione, sconfigge il dolore e determina il recupero funzionale dopo pochi trattamenti. I “cerotti” possono essere applicati, in tutte le articolazioni del corpo: colonna vertebrale, ginocchio, caviglia, spalla, gomito, polso, ecc.

Nella maggioranza dei casi c’è una compromissione di vertebre, disco intervertebrale, legamenti, muscoli o nervi spinali. Ma talvolta il dolore è di origine funzionale e non è rilevabile con esami radiologici perché scatenato dai fattori di rischio: obesità, debolezza muscolare, scarsa flessibilità, traumi, lavoro professionale, ambienti freddo-umidi, stress psicologici, sedentarietà e soprattutto squilibri posturali. La posturologia, evidenzia come uno squilibrio del piede (piede piatto, gamba corta), un’alterazione delle arcate dentarie (malocclusione, digrignamento), un difetto della vista o dei muscoli oculari (difetto di convergenza), possano determinare dolore vertebrale, alterando la postura a causa dei “compensi” attivati dal nostro corpo. Il fisioterapista, esperto in posturologia, individua la causa primaria o il fattore scatenante tramite una specifica valutazione funzionale-posturale ed appronta un programma terapeutico personalizzato (anche insieme ad altri specialisti come oculista, odontoiatra, ecc.), basato su mobilizzazioni vertebrali, massaggi miofasciali, rieducazione e riprogrammazione posturale globale, applicazione dei “cerotti naturali”. alutare 17


www.salutare.info

Musicoterapia a cura del prof. Antonio Suelzu Musicoterapista per i disturbi della comunicazione - suelzuantonio@libero.it

I-Doser I suoni formato mp3 come droga virtuale. É risaputo che il suono e la musica procurino un effetto sulla mente e sul corpo delle persone, in senso buono e in alcuni casi anche dannoso. Dire però, che con l’ascolto di certe frequenze sonore si possono ottenere effetti analoghi a quelli dell’assunzione di stupefacenti è tutto da dimostrare.

allo stato vigile che corrisponde alla frequenza Beta, passando per Theta e Alfa, uno stato quest’ultimo di semiveglia usato nei sistemi di Controllo Mentale perchè consente di sincronizzare i due emisferi potenziando l’attività cerebrale. Le sonorità proposte da I-Doser si ottengono somministrando (con l’uso di auricolari) alte frequenze asincrone ai due orecchi, per esempio 500 e 510 Hz rispettivamente, causando nel cervello un tono di 10 Hz cioè il livello Alfa e favorendo così gli effetti di alterazione della percezione.

I-Doser.com è il sito che dagli Stati Uniti ha messo in commercio i software sonori che sembrano essere droghe virtuali. I giovani spagnoli (e adesso anche da noi in Italia) sono interessati agli stupefacenti virtuali disponibili per pochi euro sulla Rete. Si possono scaricare subito ad un modico prezzo o comprare su CD o MP3 per ascoltarli a casa propria a volontà, senza bisogno di fornitori e senza gli eventuali rischi legali. É possibile ottenere anche prove gratuite. Un brano costa appena 3 euro e (sostengono) procura gli stessi risultati degli stupefacenti, senza pericolo di assuefazione.

Non mancano siti internet che utilizzano i “battiti binaurali” per favorire la meditazione, il sonno o curare il mal di testa, ma nessuno mai li aveva paragonati alle droghe. Secondo Enric Munar docente universitario di psicologia, l’offerta di droghe virtuali è il frutto di un software che mette in rapporto le diverse frequenze con i vari tipi di droga, utilizzando gli studi esistenti sulla tossicomania.

Ma vediamo in realtà di cosa si tratta. Questi effetti sonori si basano sui cosiddetti “battiti binaurali” (dall’inglese: binaural beats) sperimentati sul cervello negli anni Settanta dal dr. Gerald Oster nella clinica newyorkese Mount Sinai, che applicò frequenze (Hz) diverse e di diverse intensità ai due orecchi di un soggetto per stimolare il cervello. In realtà, l’attività cerebrale produce frequenze che vanno da 1 a 4 Hz per il livello Delta, quello del sonno profondo, fino ad un massimo di 30Hz 18 www.salutare.info

Tutto ciò (afferma lo scienziato) ha molto a che fare con la suggestione e poco con la scienza. Anche se bisogna dire che tutti gli stadi della nostra coscienza sono dovuti all’incessante attività elettrochimica del cervello, che si manifesta attraverso onde cerebrali. La frequenza di tali onde, calcolata in cicli al secon-

do, o Hertz (Hz), varia a seconda del tipo di attività in cui il cervello è impegnato e può essere misurata con apparecchi elettronici. Il fenomeno della risonanza di frequenze. Nel 1665 il fisico matematico olandese Christiian Huygens, tra i primi a ipotizzare la teoria ondulatoria della luce, osservò che, disponendo a fianco e sulla stessa parete due pendoli, questi avevano la tendenza a sintonizzare il proprio movimento oscillatorio.


www.salutare.info

Le onde Beta. Hanno una frequenza che varia da 13 a 30 Hz e sono associate a quando svolgiamo le attività giornaliere. Le onde Beta sono infatti alla base delle nostre fondamentali attività di sopravvivenza, di ordinamento, di selezione e valutazione degli stimoli che provengono dal mondo che ci circonda. Per esempio, nel leggere questo articolo il vostro cervello sta producendo onde Beta. Esse, poi, ci permettono la reazione più veloce e l’esecuzione rapida di azioni. Nei momenti critici, queste onde, ci danno la possibilità di tenere sotto controllo la situazione e trovare soluzioni ai problemi. Le onde Theta. La loro frequenza è tra i 3 ed i 7 Hz e sono associate a quando la mente è impegnata in attività di immaginazione, visualizzazione, ispirazione creativa. Tendono ad essere prodotte durante la me-

ditazione profonda. Il sogno ad occhi aperti, la fase REM del sonno (cioè, quando si sogna). Nelle attività di veglia le onde Theta sono il segno di una conoscenza intuitiva e di una capacità immaginativa radicata nel profondo. Genericamente vengono associate alla creatività e alle attitudini artistiche. Le onde Alfa. Hanno una frequenza che varia da 7 a 13 Hz e sono associate a uno stato di coscienza vigile e rilassata. La mente è calma e ricettiva, è concentrata sulla soluzione di problemi esterni. Le onde alfa dominano nei momenti introspettivi, o in quelli in cui più acuta è la concentrazione per raggiungere un obiettivo preciso. Sono tipiche, per esempio, dell'attività cerebrale di chi pratica discipline di meditazione come lo yoga.

Dai suoi studi deriva quel fenomeno che oggi chiamiamo risonanza. Nel caso dei due pendoli, si dice che uno fa risuonare l’altro per simpatia alla propria frequenza. Allo stesso modo e per lo stesso principio, se si percuote un diapason, che produce onde alla frequenza fissa di 440 Hz, e lo si pone vicino a un secondo diapason allo stato di riposo, dopo un breve intervallo quest’ultimo comincia anch’esso a vibrare alla stessa maniera. La risonanza può essere utilizzata anche nel caso delle onde cerebrali. Gli studi che si sono serviti dell’elettroencefalogramma hanno mostrato una chiara correlazione tra lo stimolo che proviene dal mondo esterno e le onde cerebrali del soggetto di studio. Inizialmente, le ricerche in questo campo utilizzavano soprattutto la luce, poi, si è passati ai suoni ed alle stimolazioni elettromagnetiche. Ciò che si è osservato è che se il cervello è sottoposto a impulsi (visivi, sonori o elettrici) di una certa frequenza, la sua naturale tendenza è quella di sintonizzarsi armonicamente. Il fenomeno è detto “la risposta in frequenza”. Se l’attività cerebrale di un soggetto è nella banda delle onde beta (quindi, nello stato di veglia) e il soggetto viene sottoposto per un certo pe-

riodo a uno stimolo di 10 Hz (onde alfa), il suo cervello tende a modificare la sua attività in direzione dello stimolo ricevuto. Per concludere, quello che si legge su internet e sui giornali a proposi-

to gli ipotetici effetti dell'I-Doser, non deve essere sottovalutato ma neanche destare eccessive preoccupazioni. Resta da stabilire da parte degli studiosi, quanto tutto ciò può essere attendibile dal punto di vista scientifico. alutare 19


www.salutare.info

Sanità a cura de dr. Aldo Sabato - Farmacista

La salute in autunno I malesseri che accompagnano il cambio di stagione: come affrontarli. Nel periodo in cui dovremmo essere più "ricaricati" grazie all'effetto ferie, paradossalmente possono comparire disturbi e fastidi di vario genere. Colpa della stagione che cambia o è il nostro organismo che stenta ad adattarsi alle variazioni ambientali e climatiche? Il ritmo biologico all'interno di ciascuno di noi è indubbiamente influenzato dai cicli stagionali. Soprattutto in autunno, infatti, variazioni climatiche come la temperatura, l'umidità, la pressione e la luce possono interagire negativamente su alcune sostanze chimiche (neurotrasmettitori) presenti nel nostro cervello. In parole semplici queste sostanze, che hanno il compito di trasportare gli impulsi tra una cellula nervosa e l'altra, si "scaricano" temporaneamente causando tutta una serie di sintomi quali depressione, mal di testa, fatica, insonnia ecc. È noto come proprio la depressione sia maggiormente diffusa tra le popolazioni che vivono nelle regioni nordiche, dove le temperature sono più rigide e le giornate più brevi. Ma al di là dell'aspetto psicologico a risentire di questo cambiamento di stagione è anche il nostro sistema endocrino. In questo periodo, infatti, anche le nostre ghiandole si attivano per fronteggiare l'arrivo dell'inverno. Il nostro organismo è una macchina molto sofisticata, dotata di una serie di meccanismi che le permettono di adeguare le proprie funzioni all'ambiente. Tra questi la funzione endocrina gioca un ruolo rilevante. Sono numerosi gli ormoni che vengono secreti in modo ciclico. Il cortisolo, ad esempio, ha un ritmo giornaliero: è più alto al risveglio e cala nel pomeriggio. Gli ormoni sessuali femminili, 20 www.salutare.info

poi, sono un tipico esempio di orologio biologico. La regolare alternanza della loro produzione è la chiave del ciclo ovulatorio. Esistono cicli anche più lunghi: stagionali ed annuali. Il variare delle ore di esposizione alla luce sicuramente influisce sulla produzione di alcuni ormoni. L'esempio tipico è la melatonina. Ma con il ridursi delle ore di sole anche la temperatura tende ad abbassarsi e nelle stagioni di transizione adattamenti ormonali predispongono il nostro organismo ad affrontare periodi più duri. Gli ormoni tiroidei, deputati, tra le altre cose, a regolare la produzione di energia e di calore dell'organismo, hanno una variazione stagionale essendo più elevati durante l'inverno.

L'argomento, comunque, è ancora discusso. Certe malattie endocrine dimostrano una ciclicità. L'esempio forse più noto è quello del diabete, maggiormente presente nelle stagioni di transizione. Ma più che un'alterazione della funzione endocrina è probabile che queste osservazioni testimonino l'impatto che la condizione ambientale ha sull'organismo. Nelle stagioni di passaggio sono infatti più frequenti le infezioni, soprattutto di origine virale. Per chi soffre di artrosi e reumatismi umidità e primi freddi sono una vera e propria iattura. In questo periodo dell'anno i nostri pazienti affetti da disturbi della funzione delle articolazioni possono andare incon-


www.salutare.info

tro a modifiche della sensibilità che può giungere fino alla piena percezione del dolore. L'autunno infatti porta con sé il freddo, che può avere degli effetti, oltre che sulla struttura interna delle articolazioni (osso e cartilagine), soprattutto sulle strutture esterne che le circondano, come tendini, guaine e borse. Sono proprio queste a soffrire maggiormente del calo termico, provocando fastidio in particolare all'inizio del movimento "a freddo", causando un rallentamento dell'attività motoria che in alcuni casi può raggiungere livelli anche notevoli. Un fenomeno che aggrava, soprattutto nei più anziani, uno stato di salute articolare magari già compromesso a causa dell'artrosi, favorendo una tendenza all'immobilità. Anche la riduzione della pressione atmosferica può contribuire a farci sentire più dolori. Nelle giornate più fredde, umide e piovose, infatti, il risveglio può essere veramente "pesante". Che fare? Questa condizione può essere combattuta con rimedi molto semplici. Un consiglio che abitualmente viene dato è quello di fare un bagno o una doccia molto calda al mattino per "sciogliere" i muscoli. Inoltre è consigliabile essere sempre ben protetti con indumenti caldi che evitino, durante il giorno, il raffreddamento degli arti, del collo e della zona lombare. Sicuramente uno degli accorgimenti più importanti è quello di mantenersi in moto il più possibile. Non solo passeggiate prolungate nelle ore più calde, ma anche ginnastica leggera, soprattutto nei soggetti più anziani. Ovviamente, oggi sono disponibili anche molte medicine per combattere il dolore ma è sempre preferibile cercare di mantenere un adeguato stato di funzione fisica che permetta la massima efficacia di ogni azione terapeutica.

Prevenire con gli integratori. Ma che cosa si intende per integratore? Per integratore nutrizionale si intende un prodotto che ha lo scopo di integrare le carenze dovute ad un’alimentazione insufficiente o sbilanciata, incapace di fornire i nutrienti necessari a uno stato di salute e a una forma fisica ottimale Integrazione alimentare È consigliata solamente dopo aver verificato che esista realmente una carenza e dopo aver cercato di correggere tale carenza con l’alimentazione. Spesso l’alimentazione è squilibrata, si utilizzano cibi conservati, con contenuti vitaminici ridotti. Basta pensare alla raffinazione dei cereali per la produzione di farine, che porta ad un’ingente perdita delle vitamine contenute nel germe e nella crusca. Anche la conservazione della frutta e della verdura fresca porta a perdite vitaminiche, senza considerare l’impoverimento durante la cottura dei cibi. E poi sfatiamo qualche luogo comune: gli integratori non fanno passare la fatica e non fanno aumentare le prestazioni fisiche. Esistono sostanze che possono: rallentare l'invecchiamento (perché contrastano lo stress ossidativo causato dai radicali liberi che vengono prodotti dall’attività fi-

sica) e facilitare il recupero dopo l'attività fisica. Gli integratori più consigliati 1) Un Multivitaminico. Per i diversi componenti antiossidanti 2) Vitamina C (500 – 1000 mg). Sempre per l’azione antiossidante e preventiva nelle malattie respiratorie 3) Acidi Grassi Essenziali Omega 3 (2 g al giorno) che riducono la concentrazione dei trigliceridi nel sangue e migliorano il rapporto colesterolo buono/colesterolo cattivo Questa integrazione può anche essere continua perché il compito che l'integratore deve svolgere è quotidiano. Per affrontare l’inverno in salute Il consiglio più importante, valido per qualsiasi stagione, è quello di aumentare il numero delle porzioni di frutta e verdure fresche. Per le ragioni viste prima consiglio senz’altro una integrazione con un multivitaminico e con vitamina C. Per stimolare le difese immunitarie ci sono in commercio diversi prodotti contenenti Echinacea, Uncaria, Propoli, Fermenti Lattici, Acerola ecc., che ci rendono un po’ più resistenti alle malattie da raffreddamento.

alutare 21


www.salutare.info

Urologia a cura del Prof. Virgilio Cicalese, Urologo - Pres. dell’Ass. Campana di Urologia Direttore Dipartimento Nefro-Urologico (A.O. Moscati - Avellino)

L’infertilità maschile Ruolo della Ecografia Andrologica come strumento diagnostico. Storicamente l’infertilità ha da sempre rappresentato un problema sentito in tutte le società. I primi scritti risalgono ad alcuni papiri egiziani del 2200 a.C. e, inoltre, numerosi sono i riferimenti biblici sull’importanza della procreazione (Genesi 1:28) e sulla concezione di maledizione divina per l’infertile (Geremia 22:30). In Italia avvengono circa 240.000 nuovi matrimoni all’anno; a due anni, 48.000 coppie scoprono di avere difficoltà a concepire, per cui oltre 20.000 di esse all’anno chiedono consulenza medica per infertilità e circa la metà si sottopone a trattamenti di fecondazione assistita. La componente maschile, come quella femminile, rappresenta una percentuale del 30-40% di causa responsabile. É complesso definire la situazione intermedia tra lo stato

22 www.salutare.info

di fertilità e quello che si definisce stato di ipo-fertilità, certo è che il non concepimento di una coppia dopo due anni di rapporti liberi definisce la necessità di eseguire delle indagini diagnostiche. Un posto importante come diagnostica di primo livello lo occupa l'ecografia, sia nella definizione anatomica che nella ricerca di patologie a carico degli organi sessuali maschili causanti ipofertilità. L’ecografia scrotale definisce con precisione estrema le caratteristiche anatomiche e, con l’uso della funzione doppler, color e power, le potenzialità funzionali delle componenti testicolari e dell’iniziale via escretrice (didimo, epididimo e funicolo spermatico). Permette l’alta definizione eco-

strutturale del parenchima didimo-epididimario con diagnostiche ultra-fini varianti da microscopiche alterazioni dei tubuli seminiferi (calcificazioni, ectasia duttale) fino all’identificazione di formazioni neoplastiche delle dimensioni più varie (le apparecchiature di ultima generazione danno addirittura caratteri simil-istologici in risoluzione 3 e 4-D). Con l’ausilio del doppler lo studio vascolare identifica urgenze (torsione, flogosi acute) e patologie da reflusso (varicocele) causa di alterazioni del tessuto testicolare causa di danno anche irreversibile, fino alla sterilità assoluta. L’ecografia della prostata e delle vie seminali (ampolle deferenziali e vescicole seminali) eseguita con sonde endocavitarie ad alta risoluzione (TRUS) pone un occhio di riguardo sulle caratteristiche anatomo-funzionali della ghiandola prostatica e degli organi accessori che contribuiscono alla creazione del giusto habitat per lo spermatozoo. Le patologie di più frequente riscontro (calcificazioni, ascessi, cisti congenite mediane e paramediane) non sfuggono alla metodica ultrafine. Quadri incidentali (in età più avanzata) possono far risaltare

alterazione del tipo neoplastico e, l’utilizzo delle apparecchiature di cui sopra permette uno studio topografico di alta precisione (quadri simil-RMN con bobina endorettale). Pur trattandosi di metodica non invasiva, l’ecografia può diventarlo in caso di necessità trasformandosi da strumento diagnostico in strumento terapeutico (biopsie testicolari, prostatiche, aspirazione di spermatozoi dalle vie seminali, drenaggio di ascessi etc.) in caso di ostruzioni di vario tipo. Il nostro Reparto di Urologia della Azienda Ospedaliera “San Giuseppe Moscati” si avvale della funzionalità di uno dei migliori apparecchi ecografici del momento con caratteri 3-D e 4-D e risoluzione tessutale elevata (simil-RMN): ACCUVIX XQ della Medison. L’ottimizzazione dell’utilizzo dell’ apparecchiatura è sicura nelle mani del nostro esperto Urologo-Ecografista: il dr. Ugo Maggio, Dirigente Medico Urologo di I livello con esperienza ventennale, che mostra al suo attivo un elevatissimo numero di ecografie diagnostiche e terapeutiche ultraspecialistiche.


www.salutare.info

Logopedia a cura della dr.ssa Rossella Santoro - Logopedista

La memoria Un enorme magazzino di informazioni che può perdere colpi. A chi non è capitato di non ricordare un nome, il luogo dove si è riposto un oggetto, o addirittura dove si è parcheggiata l'auto solo qualche ora prima? Alzi la mano chi non ha mai dimenticato un impegno, un anniversario, un appuntamento? La memoria è un immenso magazzino dove immagini, parole, eventi, emozioni vengono depositati per poi essere richiamati anche a distanza di anni. A volte basta poco: un profumo, una particolare sfumatura di luce, una parola, una canzone, per richiamare vivido il ricordo di qualcosa a cui non pensavamo da tempo, che pensavamo ormai perduta nei meandri della memoria. Al contrario, talvolta può capitare che per quanti sforzi facciamo una parola, un nome, ci sfuggano e noi ci giriamo attorno, avvicinandoci sempre più alla soluzione, ma questa, dispettosamente ci sfugge.

chiamento. Ma perché accade? Per comprenderlo bisogna tenere presente che una parola viene immagazzinata nella memoria tenendo conto di molteplici informazioni: fonologiche, cioè strettamente legate al suo suono, alla lunghezza, etc., e semantiche, legate al significato. Questo implica che l'informazione su quella stessa parola, quello stesso nome possono essere immagazzinate in aree cerebrali differenti e può accadere di attivare strategie e meccanismi validi a recuperare solo un tipo di informazione. Fortunatamente nella quasi totalità dei casi il ricordo riaffiora all'improvviso, come per incanto. In realtà la nostra mente non ha mai smesso di lavorare in sordina per recuperare quell'informazione e quando ormai non ci pensavamo più (o almeno credevamo così fosse) ecco che un particolare, uno stimolo esterno da il là alla riattivazione del ricordo. Quando questi episodi sono sporadici, non indicano un dete-

rioramento delle nostre abilità intellettiva, ma probabilmente solo stanchezza. Nella capacità di rievocare un ricordo molto dipende dall'attenzione che abbiamo posto su quella determinata informazione quando doveva essere immagazzinata. Infatti il nostro cervello, per evitare sovraccarico di informazioni seleziona quelle più importanti per noi in quel momento, ponendo in sottofondo tutti gli altri stimoli provenienti dall'ambiente. Ad esempio mentre siamo impegnati in una conversazione telefonica possiamo guardare fuori della finestra senza mettere a fuoco ciò che i nostri occhi vedono, oppure immersi in una lettura avvincente i suoni intorno a noi ci giungono attutiti. Ancora possiamo giungere al lavoro ed avere il dubbio di non aver chiuso la porta di casa, perchè abbiamo compiuto quel gesto automaticamente, sovrappensiero. Ma anche le emozioni giocano un ruolo importante nella rievocazione di un ricordo, è

il caso dello studente che fa scena muta ad un'interrogazione, bloccato dall'emozione o dalla timidezza. Ovviamente anche la motivazione, l'interesse per la cosa da memorizzare, giocano un ruolo fondamentale nel ricordo. Quanti di noi davanti i figli che non riescono a memorizzare le tabelline consideriamo con rabbia con quanta facilità ricordino le formazioni di tutte le squadre del campionato di calcio! Esistono tecniche per migliorare la propria memoria, le più utilizzate si basano sulle associazioni: un nome sarà più semplice da ricordare se associato ad un significato, associazione che può essere immediata ed ovvia come nel caso di cognomi quale Leone (il re della foresta), o mediata dalla nostra immaginazione, ad esempio mia figlia alla richiesta di cercare un'associazione fra un nome ed un oggetto mi suggerisce “lampadario” per ricordare Dario o “un po’ lenta” per ricordare VaLentina.

É quello che accade quando esclamiamo "Eppure ce l'ho sulla punta della lingua", esclamazione che non si discosta dal nome inglese dato al fenomeno Tot (tip on the tongue), che può accadere a qualsiasi età ed in qualsiasi condizione psicofisica, ma che si accentua in caso di stress e con l'invecalutare 23


www.salutare.info

Oftalmologia a cura del dr. Bruno Baldi, Dirigente Medico Div. Oculistica P.O. Eboli e di Andrea Baldi, Studente di Medicina Università di Siena

La cataratta senile Quanti tipi ne esistono e come si cura. La cataratta è l’opacizzazione della lente naturale dell’occhio (cristallino) che determina una progressiva riduzione della vista. Rappresenta la causa più comune di diminuzione del visus, tanto che in Italia sono oltre 300.000 i pazienti che si sottopongono, ogni anno, ad intervento chirurgico per cataratta. (1) Il cristallino è un organo lenticolare, trasparente, elastico che funziona da lente biconvessa, posizionato tra la superficie posteriore dell’iride e la superficie anteriore del corpo vitreo. Ha un diametro di 9 mm. ed uno spessore di 4 mm. É completamente circondato da una capsula di connettivo elastico al cui interno distinguiamo una sostanza corticale ed un nucleo centrale. È tenuto in situ dalle fibre zonulari che sono tese tra il cristallino ed il muscolo ciliare. (3)

24 www.salutare.info

Nei giovani appare trasparente ed incolore, con l’età assume un colorito giallognolo, il suo opacamento parziale o totale è definito cataratta. La cataratta senile viene classificata in 3 gruppi: 1. cataratta corticale 2. cataratta nucleare 3. cataratta sottocapsulare posteriore in riferimento al settore anatomico del cristallino interessato dall’opacamento. (4) Cataratta corticale Insorge generalmente dopo i 50 anni di età ed è caratterizzata dall’opacizzazione della porzione corticale anteriore e/o posteriore del cristallino. Il paziente lamenta riduzione visiva ingravescente e ad un esame attento si noterà che la pupilla ha un colore grigiastro e non più nero. In genere l’evoluzione avviene nei due occhi anche se non contemporanea e se trascurata si può arrivare fino allo stadio di cataratta ipermatura con possibili complicanze anche gravi (glaucoma secondario, uveite faco-anafilattica) Cataratta nucleare Compare, di solito, al di sopra dei 60 anni di età ed è meno frequente della cataratta corticale. Oltre ad una riduzione del visus il paziente lamenta un’accentuazione dei disturbi con luce intensa, ciò perché, in queste condizioni, il restringimento della pupilla (miosi) riduce il campo visivo su una superficie ristretta che corrisponde alle opacità del cristallino.

Il paziente, inoltre, nota un miglioramento della visione da vicino (lettura), insorgendo una miopia per aumento dell’indice di refrazione. Cataratta sottocapsulare posteriore É la meno frequente fra le cataratte senili e rappresenta circa il 10% del totale. Anche in questo caso il sintomo più evidente è il calo visivo che è direttamente proporzionale alla posizione delle opacità: più sono centrali e più incrociano l’asse ottico per cui opacità che sembrano di lieve entità provocano disturbi del visus imponenti. (6) Altri tipi di cataratte sono quelle definite “patologiche”, perché legate a malattie generali come ad esempio il diabete. Qualunque sia il tipo di cataratta l’unica terapia esistente è quella chirurgica che consiste nell’asportazione del cristallino opacizzato, lasciando in situ la capsula lenticolare ed impiantando, nel suo

interno, un cristallino artificiale. Quest’ultimo è in materiale plastico (acrilico) o in silicone con ottimi recuperi funzionali (la vista migliora nel 95% dei casi se non esistono patologie corneali, retiniche, del nervo ottico e/o complicanze intra e post-operatorie). (7) É importante ricordare che, trattandosi di un intervento chirurgico molto delicato, possono insorgere complicazioni sia durante che dopo l’intervento chirurgico e che alcune di esse, seppur rare, possono minare irrimediabilmente la vista. Bibliografia 1) Mansutti L. : Oculista in rete. 2008. 2) Dal sito web IAPB : Agenzia Internazionale Prevenzione Cecità. 2008. 3) Peyman , Sanders , Goldberg :Oftalmologia: principi e pratica . Verducci Ed.1981. Cap. 7 : 483-485. 4) Fisher R.F. : Senile cataract. Trans. Ophthalmol. Soc. UK 90-93; 1970 5) Dal sito Web Dal Passo: protesi oculari. 2008. 6) Peyman e coll. : Oftalmologia: principi e pratica. Cit. Cap. 7 : 507508. Verducci Ed. 1981. 7) Lofoco, G., Bardocci A.: Fisiopatologia del cristallino e chirurgia della cataratta. Fabiano Editore. 1999. S.O.I. :129-130. 8) Dal sito Web vedo.it 2008.


www.salutare.info

e-mail: info@tirellaossigeno.it

alutare 25


www.salutare.info

Educazione Motoria a cura della dott.ssa Picardi Mariangela laureata in scienze motorie, chinesiologa, operatrice in movimento, streching e acquaticità per la gravidanza marvintown@tiscali.it

Lo sviluppo motorio del nostro bambino (parte seconda) Incoraggiare il movimento. Dopo la sesta settimana di vita, il bambino può iniziare a partecipare alla vita domestica. Sostenuto con cuscini avrà il busto sollevato e potrà guardarsi intorno. Si tratta di un grande stimolo per la sua curiosità e di un buon esercizio per la vista, sempre più acuta. Ben presto, sarà lui a esprimere a modo suo il desiderio di essere coinvolto. Al momento della nascita il bambino viene proiettato in un mondo di percezioni nuove e sconosciute. In un’impresa così eccezionale i genitori, in particolar modo la madre, hanno un ruolo di primo piano. Nel primo anno di vita, il cervello del bambino raddoppia il suo peso, non perché si formino ulteriori cellule, ma per la creazione di continue connessioni tra quelle esistenti. Lo sviluppo psichico e sociale è strettamente legato a quello motorio. Imparare a stare seduto, a gattonare, a camminare, a correre e ad affinare le proprie capacità di manipolazione sono abilità connesse allo sviluppo del cervello e l’acquisizione di una nuova capacità è strettamente subordinata alle conquiste precedenti. Qualsiasi abilità motoria ha origine dalla capacità di controllare i movimenti del capo: il bambino non potrebbe stare seduto, gattonare o camminare se prima non avesse imparato a con26 www.salutare.info

trollare la posizione della testa. Le fasi dello sviluppo motorio procedono quindi dall’alto in basso, dalla testa ai piedi. I primi movimenti sembrano del tutto casuali, ma non è così. Un neonato muove gli arti e la testa nel tentativo di sorridere e l’affinamento delle capacità è molto graduale. Gattonare serve al bambino per capire le modalità dell’equilibrio e della coordinazione senza pericolo, prima di lanciarsi verso l’avventura del camminare. Alcuni bambini si muovono strisciando sul sederino, altri si spostano lateralmente, altri ancora inventano “tecniche” personali. Qualunque sia il metodo, si trat-

ta sempre di una grande conquista per il bambino, che diventa così per la prima volta indipendente nel movimento. Non bisogna mai impedirgli di provare: in questo modo impara a controllare il proprio corpo e a scoprire i suoi limiti. L’incoraggiamento della mamma rappresenta un grande aiuto in queste fasi e può trasformare i più semplici tentativi in un vero gioco. Per favorire il controllo della testa si può tenere un giocattolo colorato sopra di lui, cosicché sia costretto a muoverla per vederlo. Quando i muscoli del dorso si rafforzano, dopo i 6 mesi, lo

Non è mai troppo presto per iniziare a favorire lo sviluppo motorio del bambino. Si possono inventare molti esercizi, che si trasformano in giochi se eseguiti in un’atmosfera rilassata, indossando abiti confortevoli. Ideali i corsi di acquaticità per neonati: è stato dimostrato che praticati sin dai primissimi mesi di vita, determinano nel bambino un più facile sviluppo psicofisico. Nell’acqua il neonato ritrova un ambiente già conosciuto ed è a suo agio nel provare nuovamente tutta la gamma di movimenti già sperimentati in utero facilitando l’attivazione di tutte le competenze fisiologiche.

si può aiutare mettendolo di tanto in tanto seduto, senza mai forzarlo e attirandolo con dei giochi. Prepararsi a gattonare Per poter gattonare, il bambino deve essere abbastanza forte da riuscire a sollevare con le braccia il busto da terra. Verso i sei mesi, è già in grado di distendere le braccia, sollevare il busto e mettere le ginocchia sotto l’addome per qualche minuto e verso gli otto mesi sarà anche capace di muoversi in questa posizione. È impossibile, però, stabilire un’età specifica in cui i bambini gattonano: ognuno segue il proprio ritmo di sviluppo e alcuni saltano addirittura questa fase. Per aiutare il piccolo in questo periodo vi sono molti espedienti, primo fra tutti quello di diventare il suo modello da imitare. Ogni piccolo successo deve essere lodato, per distogliere l’attenzione dai tentativi falliti. Non bisogna, invece, cercare di insegnargli i movimenti mettendolo direttamente in posizione: deve arrivarci da solo. Prepararsi a stare in piedi Oltre alla forza delle gambe e al loro controllo, per potersi reggere in piedi, il bambino deve possedere anche l’equilibrio, che raggiunge in genere intorno ai 10-11 mesi. Può comunque essere aiutato con alcuni esercizi molto divertenti. Uno fra i più graditi è quello di sentirsi lanciare in alto, partendo dalle gambe della mamma. La sensazione di potersi sostenere è un grande incentivo per il piccolo che, dai 6 mesi in poi, tutte le volte che viene messo in piedi flette ed estende le articolazioni dell’arto inferiore.


www.salutare.info

Nutrizione a cura del dr. M. Giliberti - Farmacia S. Anna

Vivere senza glutine La celiachia: malattia cronica autoimmune dell’intestino tenue. Il glutine è una proteina vegetale presente in alcuni cereali quali frumento, orzo, segale, avena, farro, kamut ed in alcuni loro derivati quali il malto. Il morbo celiaco, essendo una patologia irreversibile, può comparire più o meno acutamente a qualsiasi età, più spesso si manifesta in età infantile (svezzamento) oppure in età prescolare. Negli adulti predisposti si è denotato un picco di insorgenza fra i 30 e i 40 anni, spesso dopo un evento specifico come la gravidanza, il parto, un intervento chirurgico, oppure un forte stress psicofisico. Nonostante ciò è anche vero che vi sono soggetti che, pur avendo i geni dell'intolleranza,non producono gli anticorpi specifici, e pertanto non si ammalano. Altri individui sono ignari di essere celiaci, poiché non ac-

I celiaci devono avere un occhio di riguardo per quanto concerne la lettura delle etichette degli ingredienti degli alimenti che vorrebbero consumare, soprattutto quelli confezionati e già pronti (minestre, zuppe, condimenti, salse e bevande).

cusano sintomi gravi. Nei bambini si verifica un quadro clinico di malassorbimento dei nutrienti e ritardo o arresto della crescita. I sintomi caratteristici sono diarrea con feci chiare, addome sporgente, dolori e crampi addominali, inappetenza, calo ponderale, nervosismo, pallore. Nell'adulto invece esistono tre forme di celiachia a seconda della sintomatologia: 1. classica o tipica, facile da individuare, con un tipico quadro di malassorbimento caratterizzato da diarrea, inappetenza, dispepsia, nausea, vomito, anemia, calo ponderale affaticamento; nelle donne: cicli mestruali irregolari con calo di fertilità e aborti spontanei; 2. atipica, con segni meno specifici e solitamente meno gravi, che sono in prevalenza estranei al sistema gastroenterico e difficili da diagnosticare (anemia da carenza di ferro, crampi, debolezza muscolare, anomala caduta di capelli, fragilità delle unghie, dolori ossei, nervosismo). Questo genere di celiachia è quello che si manifesta in maniera predominante; 3. silente o asintomatica, che si evidenzia con positività degli esami sierologici, biopsia in-

testinale normale e mancanza di sintomi eclatanti. Quanto più precocemente si diagnostica la malattia tanto più velocemente è possibile fermare il rischio di complicanze. Terapia Ad oggi guarire dalla celiachia non è possibile, la soluzione terapeutica efficace è quella di seguire rigorosamente e per tutta la vita un'alimentazione priva di glutine. In tal modo la patologia regredisce nel 98% dei casi e dopo circa un anno la mucosa intestinale guarisce recuperando la sua funzione assorbente. Attualmente, grazie all'introduzione in farmacia di numerosi prodotti certificati senza glutine, è possibile preparare numerosi e svariati piatti gustosi e appetitosi.

Il farmacista riveste un ruolo di rilievo nel chiarire dubbi e dare consigli fidati; non solo, può avvisare il celiaco a non consumare farmaci (per altre patologie) che contengano fra gli eccipienti il glutine, talora utilizzato come agente di rivestimento. In ogni modo l'elenco delle specialità farmaceutiche contenenti glutine è consultabile sul sito www.celiachia.it nella sezione farmaci. Altro valore aggiunto che seguiterà a far privilegiare la farmacia quale canale di vendita per i prodotti senza glutine è quello dato dal farmacista nell'incentivare l'approfondimento diagnostico nei casi sospetti. In ultima analisi il farmacista può fornire informazioni utili sulla possibilità di avere la fornitura dietetica dei prodotti senza glutine dal SSN.

Tel. 0825 74890 / 74891 www.farmaciagiliberti.it alutare 27


www.salutare.info

Odontoiatria a cura della redazione - intervista al dr. S. Mone

Il giudizio: è meglio toglierlo che averlo L'ultimo molare è ormai inutile all'alimentazione di oggi.

Giunge quando la maturazione dei ragazzi è praticamente terminata. Chi? Il dente del giudizio, un molare in disarmo, ormai divenuto inutile. Ne parliamo con il dr. Salvatore Mone, medico chirurgo odontoiatra. Dr. Mone, cosa succede al dente del giudizio? "L'eruzione del dente si dovrebbe verificare quando la mandibola ha raggiunto una struttura stabile e offre spazio sufficiente. Ma le mutate abitudini alimentari, le preferenze verso cibi di facile assunzione, portano l'organo della masticazione ad atrofizzarsi. Così il dente del giudizio cambia forma, si riduce e tende ad assumere posizioni errate. Ma è tutto l'apparato a subire una mutazione. Si è passati da un uomo carnivoro ad un'alimentazione agricola, sempre più raffinata, che ha progressivamente ridotto l'uso dei denti. L'uomo, non più masticatore, ma deglutitore, tra qualche millennio sarà del tutto privo di denti".

28 www.salutare.info

Cos'è la disodontiasi del dente del giudizio? "Il disuso, che porta all'atrofia dell'apparato dentale, si accompagna ad una discrepanza temporale fra la lentezza dell'involuzione del dente e la rapida riduzione delle ossa. Quando il dente del giudizio esce dall'osso non trova spazio e si posiziona di traverso". Quali inconvenieti può dare? "Una disodontiasi di lieve entità (quando il dente è uscito dall'osso ed è ricoperto solo dalla mucosa gengivale) è caratterizzata dalla formazione di una tasca gengivale, un recesso ove sono presenti germi in situazione di competizione biologica. Quando si rompe la tregua fra ospiti ed ospitanti si verificano fenomeni infiammatori (ascessi), talvolta accompagnati da febbre. Nella disodontiasi di media entità l'eruzione del dente è impedita dall'osso e dalla gengiva che ne coprono una parte, mentre nelle disodontiasi più complesse, il molare è completamente trattenuto dall'osso.

In tale situazione, il dente del giudizio può sottrarre spazio agli altri denti, creare problemi di affollamento, dar vita a funzioni viziate". Qual è la terapia? “Si asporta il dente. In caso di disodontiasi di lieve entità è sufficiente incidere la gengiva con il bisturi e poi estrarre. Quando è coinvolto l'osso è necessario ricorrere a trapano e scalpello. É un intervento privo di rischi. Si opera in anestesia locale. Va detto che, se i denti sono inclusi completamente e non creano problemi, possono essere lasciati in pace per tutta le vita". Qual è il momento mgliore per intervenire? “Se, intorno ai 16 anni, accertamenti radiografici evidenziano una carenza di spazio, è bene intervenire subito. In quel momento, anche se il dente è incluso nell'osso, le radici sono più corte e meno calcificate anche l’osso è più elastico".


www.salutare.info

La salute è un diritto, Salutare è gratuito Ogni mese la rivista Salutare offre suggerimenti e notizie utili di Enti e Professionisti. Compili in stampatello il seguente form di adesione e riceverà direttamente a casa o presso il suo studio l’informazione sulla Salute e il Benessere.

scrivere in stampatello

Utilizzi questo spazio per comunicare opinioni, esigenze, segnalare esperienze vissute o solo per esprimere pareri su sanità e benessere. Non verrà data alcuna risposta personale se non di pubblico interesse. Le segnalazioni saranno utilizzate per orientare gli articoli che pubblicheremo sulla rivista. nel caso lo spazio non sia sufficiente scriva a: opinioni@salutare.info

no

Autorizzo a pubblicare il mio nome per esteso

Aspetti un bambino o sei già mamma? Inserisci anche questi dati ...

Salutare n.46

ricevo salutare da prima del 2007 (rinnovo) ricevo salutare ho cambiato indirizzo specificare vecchio indirizzo nello spazio comunicazioni L’invio della rivista è totalmente gratuito per i privati abitanti della Regione Campania e per le aziende del settore di tutta Italia. Per i privati che vogliono ricevere Salutare sul resto del territorio nazionale è necessario versare un contributo per le spese di spedizione postale di € 7, 00 (quota annuale).

sul sito si risparmia anche il francobollo!

Compili il form “ricevi gratis” sul sito: www.salutare.info oppure fotocopi questa pagina e la Spedisca a: Associazione Salutare - Via Due Principati, 210 83100 Avellino alutare 29


www.salutare.info

Formazione www.cnupi.it

Conosciamo l’UPMAT Cos’è l’Università Popolare di MusicArTerapia?

L’Università Popolare di MusicArTerapia (UPMAT), consociata della CNUPI dal 2002, ha come suo campo operativo la MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi. Nel Comitato Scientifico dell’UPMAT figurano studiosi italiani e stranieri di varie discipline afferenti, tra i quali: Alberto Abruzzese Giorgio Antonucci Piero Bertolini Marcello Cesa Bianchi Marco De Marinis Duccio Demetrio Alf Gabrielsson Michel Imberty Georges Lapassade Augusto Palmonari Adolfo Petiziol Pio Ricci Bitti Eero Tarasti Vittorio Volterra.

30 www.salutare.info


www.salutare.info

La Globalità dei Linguaggi (GdL) è una disciplina formativa con finalità di ricerca, educazione, animazione, riabilitazione, terapia, ideata da Stefania Guerra Lisi in quarant’anni di esperienze e ricerche. Il campo, l’oggetto specifico della disciplina è la comunicazione e l’espressione degli esseri umani tra loro, con una ricerca e sperimentazione su tutti gli strumenti comunicativi ed espressivi, a cominciare da quelli più fondamentali e comuni, in particolare i linguaggi del corpo, fino alle arti. La ‘globalità’ nella GdL è intesa come la loro radicale ‘unità’ fondata sull’unità psicofisica dell’essere umano e in particolare su principi e processi comuni come le emozioni, il tono muscolare, la sinestesia. La MusicArTerapia (MAT) nella GdL è la traduzione operativa della disciplina. La formazione si articola in area teorica (principi, teorie e metodi della GdL), personale (sviluppo delle espressioni psicocorporea, plastico-materica, grafico-cromatica, sonora, vocale-musicale, e pratica di autoterapia con le Arti), professionale (osservazione dei comportamenti psicosensomotori, terapia psicomotoria, programmazione individualizzata, arti- e musicoterapia nella GdL). Le offerte formative sono una Scuola Quadriennale (con corsi annuali e/o estivi), attiva dal 1995, che conclude con un diploma di “Operatore in MusicAr Terapia nella Globalità dei Linguaggi, e dal 2002 un Master biennale post lauream in “MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi” in convenzione con l’Università

di Roma “Tor Vergata”, nell’ambito della Facoltà di Lettere. Inoltre, da vari anni l’UPMAT ha realizzato in diverse sedi vari corsi ECM, centrati sull’apprendimento delle basi psicodinamiche della Globalità dei Linguaggi. Destinatari della formazione e ambiti di applicazione dell’operatività sono i settori di: formazione dei genitori, preparazione al parto, reparti maternità, asili nido, scuole di ogni ordine e grado, centri sociali e ricreativi, servizi socio-sanitari di integrazione, riabilitazione, prevenzione e recupero delle tossicodipendenze, ambiti psichiatrici (Ospedali, Centri, Residenze), anziani e Alzheimer, risveglio dal coma. L’operatività di formazione, ricerca e sperimentazione in MusicArTerapia nella GdL è attestata da più di 30 anni in realtà, Enti e Istituzioni di varia natura, come negli esempi seguenti. A Roma e Provincia, formazione presso Cottolengo, Don Orione, Don Guanella, Don Gnocchi, O.D.A. di Ostia, CEIS, Istituti per non udenti Silvestri e Magarotto, Istituto per non vedenti S.Alessio, S.Maria della Pietà. Sul territorio nazionale, gli Istituti O.D.A. di Diacceto e Catania, Cottolengo di Torino, Don Gnocchi di Milano, Stella Maris di Pisa, Centri Riabilitativi Agazzi e Viciomaggio di Arezzo, Centro Riabilitativo Mariotti di Reggio Calabria, Ospizi Civili, C.S.R. e AS.SO.FA di Piacenza; Servizio Minori di San Marino; le Istituzioni psichiatriche (Ospedali, Centri, Residenze) di Collegno, Frosinone, L'Aquila, Cremona, Siena, Volterra, e a Firenze S.Salvi,

Salviatino, Il Villino, Azienda Psichiatrica Careggi. Varie Aziende USL (ASL) e sedi AIAS (in particolare Afragola), ANFFAS, DOWN, ANGSA e altre. L’UPMAT promuove eventi culturali nell’ottica dell’integrazione. Un Convegno annuale della GdL, a Riccione, ora (2008) alla sua 13a edizione. Visite guidate nelle principali città d’arte italiane (Roma, Firenze, Venezia, Napoli), con prospettive pedagogico-terapeutiche. Una propria Galleria d’arte – “Art RiBel” – con mostre tese ad affermare una universalità dell’arte che va oltre la diversità delle condizioni umane, e in particolare riunisce il Bambino, l’Handicappato, l’Artista in una triade che, libera o liberata da condizionamenti esterni, può trasmetterci l’inalienabile interiorità umana. Una rivista semestrale Globalità dei Linguaggi/MusicAr Terapia e un sito web (www.centrogdl.org) informano e documentano sull’attività dell’UPMAT e sulle numerose pubblicazioni della disciplina.

alutare 31


www.salutare.info

Psichiatria a cura del dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra Psicoterapeuta - frugg@tin.it

Il Gambling La dipendenza da gioco.

“Maggiormente sono colpiti gli uomini in età giovanile ed intorno ai 40 anni, mentre la fascia di età delle donne è tra i 40 ed i 50 anni. Possono comunque essere colpite tutte le fasce d’età che possono accedere a tali giochi senza problemi. Ultimi studi clinici, hanno evidenziato una crescita di tale fenomeno tra i soggetti anziani del nostro Paese.” Il giocatore dipendente (gambler) è un individuo che ha perso il controllo del suo divertimento al gioco, che è divenuto una necessità irrefrenabile che deve essere assolutamente appagata a discapito di qualsiasi altra condizione sociale, economica e familiare. La maggior parte delle volte, si tratta di giochi d’azzardo o di scommesse, alcuni dei quali attualmente sono pienamente legali nella maggior parte del mondo. Tale dipendenza è associata ad una alterazione psichica correlata ad un disturbo del controllo degli impulsi. La tensione emotiva che si crea è scarsamente influenzabile ed il soggetto si trova talmente soggiogato da riuscire a ridurla solo dedicandosi al gioco. Durante l’attività di gioco qualsiasi altra condizione non viene considerata, mentre si accavallano alcuni pensieri ed azioni relativi anche al senso di colpa e all’appagamento della condizione di gioco. Infatti, se perde, il giocatore tenta di riguadagnare quanto perso, mentre se vince tende a giocare sempre di più ritenendo di essere fortunato per quel giorno. Di solito, per recuperare quanto perso, tende ad aumentare il piatto proprio quando sta perdendo piuttosto che quando sta vincendo. Il problema insorge quando il gambler 32 www.salutare.info

tenta di non giocare e comincia a sviluppare una serie di sintomi da astinenza dal gioco, di tipo depressivo, a cui sono correlati ansia ed aggressività. Non è possibile identificare un soggetto specifico che può avere una dipendenza da gioco. In ogni caso, molto spesso si tratta di individui che già hanno sviluppato premorbosamente tratti di personalità narcisistica od antisociale. Lo scarso autocontrollo e le difficoltà ad affrontare le situazioni giornaliere possono favorire il manifestarsi di tale patologia. I giochi che maggiormente favoriscono questa dipendenza sono quelli in cui la riscossione del premio è immediata alla scommessa. Mentre cresce il fenomeno patologico, le condizioni economiche, sociali, familiari e lavorative del gambler si deteriorano, senza però che vengano poste delle soluzioni in merito. Si alterano anche i normali processi di tipo cognitivo e l’affettività si appiattisce. Successivamente, il deterioramento totale di tutte le condizioni sociali del gambler comporta una fase di disperazione associata spesso alla perdita del lavoro e alla pressione dei creditori. Spesso si configura anche un conflitto familiare correlato alla situazione del giocatore. Il trattamento psichiatrico deve essere mirato alla risoluzione del problema che, spesso, viene sottovalutato sia dal giocatore che dai familiari fino a quando la situa-

zione non degenera completamente. La consapevolezza del giocatore di voler risolvere tale problema può aiutarlo ad iniziare un trattamento. In genere, vengono preferiti dei trattamenti combinati. Il trattamento farmacologico deve trattare sia la compulsione al gioco che i sintomi depressivi associati alla condizione del giocatore. Sono presenti, inoltre, associazioni di psicoterapia di gruppo che forniscono un importante supporto psicologico. Le tecniche cognitivo-comportamentali consentono una rivalutazione degli obiettivi primari del giocatore, per il quale devono essere riorganizzati gli schemi di vita che riguardano la famiglia, la vita sociale, il lavoro ed il tempo da dedicare al riposo. Il trattamento combinato farmacologico e psicoterapia cognitivo-comportamentale consente di avere buoni risultati.


www.salutare.info

Tricologia a cura del Centro Dermotricos

La calvizie I capelli diminuiscono, l'ansia aumenta. Da sempre i capelli sono considerati uno dei simboli più forti della bellezza e la salute. Al pari degli occhi, specchi dell'anima, la capigliatura comunica nformazioni sulla persona che la ospita: il colore naturale o artificiale, la forma del taglio, la particolare cura o pulizia, sono tutti elementi valutati quando si approccia una persona per la prima volta, lanciando uno sguardo al suo insieme. Capelli e vestiario sono i primi fattori che consideriamo. Noi donne ci concediamo spesso di uscire senza aver usato cosmetici, ma mai spettinate e la caduta dei capelli è vissuta come una vera e propria tragedia.

I capelli cadono perché sono soggetti ad un continuo ricambio. Si può considerare normale la caduta giornaliera di 10/50 capelli, fenomeno sicuramente influenzato dalla frequenza di lavaggio e dalla spazzolatura. La maggior parte dei capelli destinati a cadere, infatti, cede quando si effettua lo shampoo e mentre ci pettiniamo, perché i capelli in riposo vengono distaccati da fattori esterni. Un soggetto che si pettina poco può perdere pochissimi capelli giornalmente e molti capelli al momento del lavaggio. Tuttavia è necessario effettuare delle dovute distinzioni tra caduta dei capelli e calvizie. Queste due situazioni vengono spesso considerate identiche quando in realtà non lo sono. Quali fenomeni si mettono in moto nell'organismo quando si cominciano a perdere i capelli? A parte stress e cattiva ali-

mentazione, la causa principale della calvizie è da ricercare nel nostro DNA, per questo qualcuno è predisposto e qualcun altro no. La calvizie è chiamata alopecia androgenetica, poiché pur colpendo entrambi i sessi è più frequente e grave negli uomini in quanto gli ormoni androgeni, che sono gli ormoni maschili, sono un fattore determinante nella comparsa della malattia. La forma più aggressiva di questo tipo di calvizie si manifesta intorno ai 18 anni: inizia una massiccia caduta di capelli che ad ogni ciclo vengono sostituiti da capelli sempre più sottili e meno colorati, perché il follicolo (la “sacca” che contiene la radice del pelo) si atrofizza. La perdita dei capelli, o la convinzione di perdere i capelli, rappresentano la motivazione razionale di forme di ansia e depressione più o meno gravi o di disturbi della personalità in un numero preoccupante di persone. Sebbene l'opinione preva-

lente tra la gente sia che la calvizie sia molto meno importante nell'uomo che nella donna, anche gli uomini riconoscono con sempre maggiore frequenza che il mantenimento di una folta capigliatura rivesta una grande importanza. Soprattutto nei ragazzi giovani il diradamento dei capelli può essere vissuto come una grave limitazione fisica e causare quindi problemi psicologici: ecco perché è importante rivolgersi tempestivamente allo specialista, al dermatologo. Una corretta diagnosi, infatti, è fondamentale per capire quale tipo di calvizie è responsabile della perdita dei nostri capelli e, di conseguenza, intervenire in modo tempestivo e corretto. La terapia da utilizzare nel paziente che perde i capelli può essere estremamente variabile da caso a caso e, nello stesso soggetto, differente nel corso dell'anno a seconda delle necessità.

Centro anticalvizie per ogni tuo problema

alutare 33


www.salutare.info

Eventi CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere VII Giornata Mondiale contro la BPCO Il 19 novembre 2008 si terrà la VII Giornata Mondiale contro la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), un evento che mira ad aumentare la conoscenza e l'informazione su una patologia che è ormai diventata una delle principali cause di invalidità e mortalità nel mondo. http://www.goldcopd.com

La Giornata Mondiale del Diabete Si celebra il 14 novembre (in onore dell’anniversario di nascita di Frederick Banting, il medico scopritore dell’insulina) con iniziative anche in Italia, dove 3 milioni di persone hanno il diabete e si stima che almeno un altro milione non sa di essere malato. http://www.worlddiabetesday.org/

Giornata Mondiale della Psoriasi Il 29 ottobre 2008 ricorre la quinta “Giornata Mondiale della Psoriasi”, una malattia ancora poco conosciuta ed avvolta da pregiudizi e incomprensioni. http://www.worldpsoriasisday.com/

Giornata mondiale per la prevenzione dell'osteoporosi 20 ottobre 2008, promossa dalla Fondazione Internazionale per l'Osteoporosi. Un’occasione per conoscere più a fondo una

www.salutare.info/eventi.asp

malattia che, in Italia, ha già colpito oltre quattro milioni di persone, per il 75% donne: una patologia la cui diffusione è in costante aumento in tutto il mondo occidentale, sia per predisposizione genetica sia a causa di scorrette abitudini di vita. http://www.iofbonehealth.org/

Giornata Nazionale della persona con sindrome di Down Anche il 2008 avrà l'appuntamento ormai consolidato in molte piazze d’Italia, grazie al lavoro e all’impegno di tutti coloro che nelle Sezioni AIPD e nelle diverse associazioni aderenti al Coordinamento Down si attivano per realizzare questo importante appuntamento In oltre 60 città italiane e in più di 200 punti d’incontro sarà possibile acquistare una tavoletta di cioccolato del commercio equo e solidale, al fine di aiutare concretamente i progetti del Coordinamento Down. Su tutto il territorio nazionale sarà inoltre distribuito materiale informativo sulla sindrome di Down e sulle problematiche ad essa legate. http://www.coordinamentodown.it/

Una Mela per la Vita Sabato 11 e domenica 12 ottobre 2008 ritorna il consueto appuntamento con la solidarietà per combattere la Sclerosi Multipla, promosso dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e dalla sua Fondazione.

I fondi raccolti con “Una Mela per la Vita” contribuiranno a finanziare attività di ricerca scientifica e servizi socio-sanitari dedicati alle persone con sclerosi multipla. Da quest’anno, una parte dei fondi andranno a sostenere il Programma “Giovani Oltre la Sm” che comprende attività di informazione e servizi a carattere nazionale e sul territorio, mirati ad aiutare i giovani con sclerosi multipla nei diversi ambiti della vita lavorativa, sociale e familiare. http://www.aism.it/includes/

Giornata Mondiale della Salute Mentale Secondo i dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità si stima che 450 milioni di persone nel mondo siano affette da problemi mentali, neurologici e comportamentali. Come ogni anno, l'OMS dedica la Giornata Mondiale della Salute Mondiale alla sensibilizzazione e alla diffusione di informazioni sulle diverse patologie psichiatriche. Mercoledì 10 ottobre 2008, in occasione dell’Obesity Day, l’ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) aprirà gratuitamente le sue strutture per aiutare i cittadini a prendere coscienza della problematica e a ridefinire le proprie abitudini alimentari. Il progetto Obesity Day coinvolge i centri ADI nel campo specifico della prevenzione e della cura dell'obesità e del sovrappeso. http://www.obesityday.org

Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere Tel. al n° 0825 74603 - e-mail: info@salutare.info

Glossario Melamina: La melamina, o melammina è un composto eterociclico fortemente azotato, importante come materia prima per la realizzazione di polimeri. La melamina fu scoperta nel 1834 da Liebig, ma il suo utilizzo industriale iniziò solo a partire dal 1940. Si può ottenere dalla calcio cianammide, ma attualmente viene prodotta industrialmente dall'urea con due metodi: catalisi in fase gassosa o riscaldandola (350-

34 www.salutare.info

400°C) in eccesso di ammoniaca alla pressione di 50-100 atm in fase liquida. La melammina è insieme alla formaldeide la materia prima per la preparazione delle resine melamminiche. Balanite Infiammazione della mucosa del glande. Quando è estesa anche al prepuzio è detta balanopostite. Didontiasi La disodontiasi è la difficoltà nella eruzione di elementi dentari, in genere dovuta a mancanza di spazio utile o all'orientamento scorretto del dente.

È un evento tipico dei terzi molari o denti del giudizio (ottavi) mal collocati, ma anche dei canini e dei secondi molari superiori. Anche la dentatura decidua (denti di latte) può presentare problemi di disodontiasi. Melatonina La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale o epifisi, agisce sull'ipotalamo ed ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia.


www.salutare.info

Accademia Italiana di Micronutrizione

Iscritta all’Anagrafe Nazionale Ricerche Sede ed amm.ne: Caserta – via Monticello 39/41

www.accademiapauling.it Tel./Fax 0823361625

Vidimidatore del percorso scientifico: Prof. Dott. Antonio Di MEZZA Docente Chirurgia Pediatrica Università degli studi di Napoli “Federico II” Facoltà di Medicina e Chirurgia

Responsabile scientifico: Prof. Dott. Marco Cappelletti

LEON VANNIER Medicina INTEGRATA Scuola di Omeopatia Clinica pratica CREDITI ECM concessi per il 2008: 33

Specializzazione in Chirurgia dell’Apparato Digerente, Endoscopia Digestiva e Chirurgia Vascolare. Policlinico Militare di Roma “Celio”. Docente di Omeopatia

Responsabile didattico: Dott.ssa Elisa Alberti Specialista in Chirurgia Vascolare Docente di Omeopatia Clinica Sedi attivate per il prossimo anno dei corsi : Napoli - Roma - Ragusa - Agrigento Torino - Milano - Cosenza

L’accademia si duplica, affrontando il delicato tema delle nanoparticelle e le patologie cronico degenerative correlate (nanopatologie), aprendo una scuola di formazione specialistica in fonti rinnovabili e gestione ottimale dei sistemi energetici con il patrocinio dell’università Federico II di Napoli, diretta dal Prof. Giuseppe Langella e dal Prof. Ciro Noviello. Responsabile segreteria Dott. Costanzo Sisti 334-9471337

ANNO ACCADEMICO 2008/2009

Coordinatore per la didattica Dott. Ovidio Gadola 3356271636 Responsabile degli eventi Dott.ssa Michela Vozza 328 1874938

In convenzione con: • C.N.U.P.I. Riconoscimento della Personalità Giuridica da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica D.M. 21.05.1991 reg.to Corte dei Conti il 21.07.1991 G.U. n.203 del 30.08.1991. Socia della European Association for the Education of the Adults - Ente riconosciuto dal MIUR per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola D.M. 177/2000 • CONSORZIO RIVIERA DOMIZIA Ente di Formazione Professionale Accreditato dalla regione campania con codice Accreditamento n. 490/03/05 alutare 35


www.salutare.info

Endoscopica Malzoni si pone l’obiettivo di rafforzare la propria presenza come punto di riferimento internazionale per il trattamento endoscopico delle patologie ginecologiche. La creazione di un’unità operativa dedicata all’endoscopia, autonoma rispetto alla struttura ospedaliera, consente enormi vantaggi tra cui una più attenta valutazione del problema ginecologico dal punto di vista endoscopico. Inoltre, Endoscopica è dotata di un blocco operatorio con due sale operatorie Storz Or1 che fanno parte di una nuova generazione di sale operatorie “intelligenti” nelle quali l’operatore, grazie ad esclusivi sistemi informatizzati di integrazione di tutte queste nuove funzioni con tutte quelle preesistenti, impartendo semplici comandi vocali è in grado di gestire tutte le apparecchiature elettromedicali e tutte le funzioni ambientali collegate nonché tutte le modalità di comunicazioni disponibili. www.endoscopicamalzoni.com

36 www.salutare.info

Centro Unico Prenotazioni: 0825 686686 Lun. - Ven.: 09.00 -16.00 / Sab. fino alle ore 13.00


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.