Salutare 60

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mensile d’informazione per la Salute e il Benessere n° 60

Riabilitazione

Poste Italiane Spa - sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1- DCB - Av.

Spondilolistesi

Oncologia

Virus del papilloma e cancro

Posturologia

Il Mèzières

Dermatologia

Infezioni sessuali da Chlamydia Trachomatis www.salutare.info

Vi diamo ascolto...

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C e n tro A c u s ti c o dr. Ni c o l a To po


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EXAND & CRYO Chelt Therapy Innovazione ed evoluzione della terapia riabilitante. La combinazione dei dispositivi medicali Exand HEL (laser ad alta energia) e Cryo6 (crioterapia a secco) consente, grazie ad un’unica sinergia, di attuare la chelt Therapy (Cryo High Energy Laser Therapy). La chelt Therapy è una terapia di ultima generazione frutto della cooperazione tra Mectronic Medicale e Zimmer Medizin System, aziende che da oltre 25 anni operano, progettando e innovando, nel settore della riabilitazione.

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Sommario Benessere

Alla ri-scoperta dei legumi

Prevenire è meglio che curare

Amore e Salute

Posturologia

Riabilitazione

Fisioterapia

Il Mèzières

Spondilolistesi

La Pubalgia

Salute

Oncologia

Psicologia

9

12

16

13

Un killer invisibile

Virus del papilloma e cancro

Nutrizione

Pedagogia

22

Dimagrire...mangiando

10

Il Gioco della Dama

18

Psicoterapia

14

21

Il triangolo che ritorna

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Musicoterapia

24

Convibrare con l'anziano

Dermatologia

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Infezioni sessuali da Chlamydia Trachomatis Tutti gli articoli hanno solo finalità informativa ed educativa, non costituiscono motivo di autodiagnosi o di automedicazione e non sostituiscono la consulenza medica specialistica.

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Alimentazione

Salutare + BabyMagazine sono in distribuzione gratuita

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Eventi

News

Sociale Quiz


Angolo dei Lettori Pubblicazione mensile Anno VI n° 60 - 2010 Distribuzione gratuita Reg. Tribunale Av in data 15/01/2004 N° 419 Tiratura: 20.000 copie Editore: Ass. Culturale Salutare

Gentile Redazione di Salutare

uno stato infiammatorio delle strutture

ho 30 anni e gioco a calcio amatorialmente.

tendinee e muscolari che prendono inser-

Mi hanno diagnosticato la pubalgia.

zione sul pube.

I miei sintomi sono dolore all'interno coscia

Prima di tutto hai bisogno di una corretta

che partono dall'inguine e dolore a strap-

diagnosi clinica da parte di un ortopedico o

pi all'addominale obliquo quando compio

fisiatra o medico sportivo. Successivamente,

movimenti bruschi e a volte compaiono dolo-

in caso di sindrome retto adduttoria accer-

ri, che dopo un paio di giorni passano, al

tata, la tecarterapia insieme a tecniche di

basso ventre.

allungamento muscolare (posture di stira-

Ho fatto un eco ed il referto è che non ci

mento), terapia manuale (correzione oste-

sono lesioni visibili ecograficamente.

opatica della sinfisi pubica) e controllo della

Sto facendo una cura antinfiammatoria

lunghezza degli arti inferiori (bisogna esclu-

con FORTILASE e mi hanno consigliato di

dere una eventuale gamba corta), possono

fare alcune terapie TECAR e poi esercizi di

contribuire alla risoluzione del problema.

Collaborazioni: dr.ssa E. Pulerà,

dr.ssa L. De Varti, dr. A. Pacilio, dr.ssa L. Pagano, dr. M. Ferrante, dr.ssa R. Melillo, dr.ssa L. Cito, dr.ssa M. Frandina, dr. A. Del Sorbo, dr. G. Pistillo, dr.ssa E. Vesce, dr.ssa A. Ragone, dr. A. Sabato, D. De Bartolomeis, L. Gentile. Contatti: www.salutare.tel

sito: www.salutare.info e-mail: info@salutare.info

contatto skype: salutare.info Tel.: 0825.74603

allungamento... Volevo sapere se questa terapia è giusta

Direttore Responsabile: Angela Romano Redazione: Maria Paola Aprea Progetto grafico: Promova Coop. Soc. Onlus Area web: Carmine Serino

Risponde il dr. Pellegrino Frasca – medi-

e come devo avere il primo approccio con

co Ortopedico

il campo...

Importante per intraprendere una terapia e

Contributi: c/c postale n° 55117402 intestato all’Ass. Salutare via Due Principati, 278 Avellino

Grazie per l'attenzione cordiali saluti

valutarne l'efficacia è la diagnosi, da quan-

Stampa: Paper Press

to riferito dal lettore è stata diagnostica-

Crediti immagine: Fotolia © Absolut, © jjpixs, © arash sabbagh, ©PA

Gentile Lettore

ta una pubalgia, credo che la diagnosi sia

Di seguito le risposte fornite dai dott.i

corretta e che dalla sintomatologia sia una

P. Frasca e G. Postiglione e all’interno, potrà

"sindrome retto-adduttoria", la terapia va

trovare un interessante articolo sulla sua pro-

iniziata subito per evitare cronicizzazioni,

blematica redatto dal dr. Michele Ferrante.

quindi: riposo, a volte anche per alcuni

Speriamo sempre di esservi utili e scrive-

mesi, trattamento con antiinfiammatori,

teci per avere risposte dal nostro staff di

fisioterapia con mezzi fisici: laser, ultrasuoni,

specialisti.

ionoforesi, ossigeno-ozono terapia, mesoterapia, esercizi di stretching;

Risponde il dr. Postiglione dottore in

per la ripresa dell'attività sportiva bisogna

fisioterapia e scienze motorie, posturologo.

attendere la completa guarigione, e questo

Caro Lettore, la pubalgia è una patologia

avviene quando scompare il dolore, mai

di origine biomeccanica definita sindrome

praticare attività sportiva in presenza del

retto adduttoria, proprio perchè riguarda

dolore.

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Salutare è la rivista gratuita con diversi argomenti nell’ambito della salute e benessere: medicina, psicologia, farmacia, alimentazione, ambiente e tanti altri. Si avvale della collaborazione di professionisti del settore che mettono a disposizione le proprie conoscenze al servizio di tutti i cittadini. Partecipare a SALUTARE significa sostenere un’iniziativa culturale intrapresa per sensibilizzare alla salvaguardia del benessere comune e di fornire ai lettori oltre ai servizi, il supporto da consultare per essere sempre aggiornati. Un’Azienda che usufruisce di uno spazio su Salutare ha la possibilità di comunicare ai lettori le strutture, i servizi, le iniziative sulla SALUTE e il BENESSERE.

Questo spazio è pensato per voi Comunicate le vostre opinioni, esigenze, proposte, esperienze vissute oppure un parere sulle strutture e i servizi di cui avete usufruito. Non possiamo fornire risposte personali, ma le vostre segnalazioni sono preziose per orientare gli articoli e le inchieste che pubblicheremo sulla rivista.

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News Chirurgia mano: doppio trapianto, tra i primi al mondo Per la prima volta in Italia, un paziente amputato è stato sottoposto a un doppio trapianto di mani. L’intervento chirurgico è durato la bellezza di sei ore ed è stato effettuato al San Gerardo di Monza. Ha operato l’equipe del prof. Massimo Del Bene, direttore dell’Unità operativa di Chirurgia plastica ricostruttiva, chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva. La paziente sottoposta al trapianto è una donna di 52 anni, che aveva subito l’amputazione degli arti inferiori e superiori (piedi e mani) a causa di un grave caso di setticemia. Le condizioni cliniche della paziente sono considerate buone dagli esperti, ma per poter sciogliere la prognosi e confermare la certezza della buona rivascolarizzazione delle mani ci vorrà ancora un po’ di tempo. “è un nuovo, grande successo per la sanità lombarda” ha affermato Roberto Formigoni, presidente della Regione. L’iter per l’intervento è inziato la scorsa primavera quando il direttore generale della struttura, Giuseppe Spata, aveva fatto formale richiesta al Ministero della Salute per procedere. Dopo aver ricevuto il via libera è stato necessario attendere un donatore. A quanto sembra, le mani trapiantate appartenevano a una donna di 58 anni: l’espianto è stato eseguito presso l’ospedale di Cremona.

Morbo di Parkinson, per diagnosticarlo basta un'analisi del sangue.

Un semplice prelievo potrebbe Tutto questo attraverso una rivelare il morbo di Parkinson. analisi del sangue. I marcatori individuati si trovaLo ha scoperto l'équipe di bio- no nei linfociti. chimici e neurologi guidati dal professor Mauro Fasano dell'Uni- Tali cellule condividerebbeversità dell'Insubria e Leonardo ro alcune caratteristiche con i Lopiano delle Molinette di Torino. neuroni vittime del Parkinson. Il legame potrebbe riflettere le alteraLo studio ha consentito di zioni della malattia prima del previsto. In futuro, quindi, per capire se si identificare i due marcatori per individuare le cellule neu- è affetti dal Parkinson, basterà ronali soggette alla degenera- fare un prelievo. zione del morbo di Parkinson.

Data la sua crescita, Salutare richiede l’impiego di maggiori risorse. Naturalmente il servizio che noi offriamo ha dei costi, tuttavia, abbiamo comunque deciso di mantenerlo gratuito.

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* campagne di comunicazione con redazionali dedicati * pagine istituzionali aziendali * espositori di varia misura personalizzati con il proprio logo e contribuire alla stampa delle relative riviste da contenere, per aumentare i punti di diffusione della rivista cartacea sul territorio; * spedizioni in abbonamento sponsorizzate * convegni, workshop ed eventi legati all'ambito medico-sanitario, attraverso i rapporti di partnership instaurati con la nostra testata.

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News

Il sorgo, cereale tollerato dai celiaci

Scoperta rivoluzionaria del Cnr di Napoli in via Pietro Castellino, illustrata durante un convegno internazionale dal titolo "Agriculture, Research and Entrepreneurship: Sorghum as a novel healthy food", organizzato dall'Institute of Genetics and Biophysics (Igb) del Cnr, dalla Seconda Università di Napoli e dalla Federico II. Il sorgo è un cereale dalle virtù salutistiche, capace di risolvere alcuni aspetti delle intolleranze alimentari, è infatti un cereale molto utilizzato nei paesi asiatici da millenni, per cui potrebbe essere per gli europei, per l'Occidente e speriamo per la Campania un'alimentazione alternativa. Molte malattie dovute alla presenza del glutine sono escluse da questo cereale. Questo studio consentirà alle persone intolleranti di ampliare la scelta della propria dieta. C’è molta difficoltà a reperire prodotti senza glutine nel senso che hanno un prezzo molto elevato: se aumenta il mercato e le offerte sarà tutto più facile. Il convegno si è sviluppato in due fasi: la sessione mattutina è stata centrata sulle virtù salutistiche del sorgo, capace di risolvere alcuni aspetti delle intolleranze alimentari sui possibili effetti benefici sull'economia derivanti dalla sua coltivazione. La sessione pomeridiana, invece, è stata dedicata ad un'analisi di più ampio respiro sul successo di imprese giovanili ad alto tasso di innovatività. Nel corso del convegno sono stati presentati i primi risultati di un'azienda start up per la coltivazione del sorgo nata da una collaborazione tra il Cnr e l'università del Kansas. L'azienda, la cui nascita è stata propiziata da un finanziamento del Banco di Napoli Fondazione, ha i propri campi di produzione a san Bartolomeo in Galdo, in provincia di Benevento, e prevede a breve il coinvolgimento della Federico II.

Realizzato il primo mini fegato in laboratorio

Per la prima volta è stato realizzato un fegato in miniatura cresciuto in laboratorio da un team della Wake Forest University Baptist Medical Center che ha presentato le conclusioni della sperimentazione in occasione del meeting annuale dell’American Association for the Study of Liver Diseases di Boston.

Ebbene, il metodo utilizzato dagli scienziati della Wake Forest è quello di permettere la formazione di un nuovo tessuto sull’impalcatura di un fegato esistente, utilizzando staminali adulte epatiche e cellule endoteliali e ponendo il fegato su uno speciale dispositivo, che si chiama bioreattore.

La richiesta di trapianto di fegato supera di gran lunga il numero degli organi disponibili, negli ultimi anni, i ricercatori si sono concentrati sempre di più sulla ricostruzione di organi e tessuti in laboratorio.

La costruzione di un organo a tre dimensioni a partire da cellule staminali è un compito molto difficile e la ricerca è per questo solo alla fase iniziale.

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La quinta edizione del convegno sul sorgo promosso dai centri di ricerca napoletani è stata anche l'occasione per un primo bilancio.

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News

SALUS PUBLICA SUD : “I Cantieri meridionali di sanità sociale”

Sanità: medicina difensiva praticata dal 90,5% dei medici di pronto soccorso Il 90,5% dei medici di pronto soccorso ha praticato almeno un comportamento di medicina difensiva durante l'ultimo mese di lavoro. Tra questi, il 77,7% ha richiesto esami di laboratorio non necessari; il 72,8% ha inserito annotazioni inutili in cartella clinica; il 67,3% ha richiesto consulenze di altri specialisti non necessarie; il 64,1% ha richiesto esami invasivi inutili; il 63,3% ha richiesto un ricovero non necessario solo per assecondare le pressioni dei familiari del paziente. Sono questi i principali risultati di una ricerca condotta da Maurizio Catino e Chiara Locatelli, dell'Università Milano-Bicocca, in collaborazione con l'Usl della Valle d'Aosta e l'Acemc (Academy of Emergency Medicine and Care), che è stata presentata oggi a Saint-Vincent nella due giorni del convegno “Errore e responsabilità nelle organizzazioni sanitarie complesse”. L'obiettivo della studio era di misurare la frequenza dei comportamenti di medicina difensiva e di comprendere i fattori che inducono i medici dei dipartimenti di emergenza a modificare il proprio comportamento professionale in tale direzione. L'indagine è stata condotta su 1.327 medici di diverse specialità provenienti da tutte le regioni italiane. A praticare maggiormente la medicina difensiva, spiega la ricerca, sono soprattutto i giovani medici (il 94,5% all'interno della classe di età fra i 26 e i 36 anni). Il 69% dei medici che adottano atteggiamenti difensivi manifesta il timore di subire un contenzioso legale, il 50,4% dichiara di avere paura di ricevere una richiesta di risarcimento danni e il 50% dimostra di essere influenzato dalle precedenti esperienze di contenzioso subite dai colleghi. Le preoccupazioni degli intervistati sono legate anche all'incremento delle richieste di risarcimento dei pazienti rilevato dall'Ania nel 2009. Dal 1994 al 2007.

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Si è concluso con successo l’incontro di due giorni “Cantieri Meridionali di Sanità Sociale”, evento organizzato dall’Associazione Salus Pubblica Sud, ente no profit che dal 1996 concentra le sue iniziative sui tre temi centrali per l’azione di un’ iniziativa nel campo della salute pubblica nel meridione: la difesa del SSN, il conseguente impegno per tentare di radicare nel Mezzogiorno un sistema di tutela della salute pubblica valido e la necessità di seguire l’evoluzione scientifica e culturale del complesso mondo delle scienze della salute. Su questa base Salus ha aperto i suoi “Cantieri” con tante augurabili fruttifere giornate di lavoro utile, nel tentativo inoltre di costruire una rete di soggetti, pubblici e privati, sinceramente interessati al tema della civiltà e della salute dei cittadini. Un sistema come quello meridionale, nello specifico campano, si presenta con caratteristiche di estrema fragilità. Ci si ritrova con i tagli e con una risposta che va in direzione opposta all’efficienza: su questo vuole riflettere Salus, nel tentativo di creare una sorta di linea di resistenza al Meridione, cercando di fornire anche un contributo alla politica, con l’ambizione, inoltre, di suggerire uno schema nuovo che va al di là del binomio sanità pubblica – sanità privata. Con i “Cantieri” si vogliono proporre degli interventi mirati alla difesa ed al moderno e trasparente rilancio del SSN: “Il nostro impegno primario è quello di

creare nel Mezzogiorno una rete di persone che si muova su questi temi così da portare le coscienze delle persone tutte, dei cittadini ad appropriarsi responsabilmente dei reali problemi della sanità - spiega il professor Roberto Ziccardi, presidente di Salus Pubblica Sud - veniamo da un passato difficile fatto di continui problemi economici, con lo spettro di un imminente Federalismo iniquo e punitivo per il Sud e dobbiamo imparare invece a difenderci con la messa in campo di proposte serie e giuste, perseguibili. I partiti, la politica e le istituzioni al momento non ne sono capaci, o non se ne mostrano capaci e/o sono completamente avulsi da questa realtà. Pertanto si rende necessaria la costituzione di una rete di soggetti sociali che ricostituiscano almeno su questo terreno un sentimento comune di appartenenza alle più urgenti necessità (come la scuola, come il lavoro) della nostra società. Bisogna non solo difendere ma anche rinnovare, con la formazione mirata, con la ricerca e la partecipazione consapevole, il Sistema Sanitario NazionaleRegionale, altrimenti, e siamo già in ritardo, finiremo che il Nord, come ci dice anche il Sole 24, giornale della Confindustria, si avvicinerà sempre più al forte modello Bavarese di sanità e di sicurezza, ed il Sud resterà accartocciato su se stesso, senza possibilità di fare passi avanti. Anzi, con il rischio concreto di fare passi indietro”.

Edy Cerrato


Alimentazione a cura della dr.ssa Enrica Pulerà dietista

Alla ri-scoperta dei legumi

Pochi lo sanno ma possiedono ottime qualità nutrizionali legata alla loro capacità di accumulare nei semi una elevata quantità di proteine. Questo è possibile grazie a dei batteri simbionti, presenti nelle loro radici in grado di fissare l'azoto atmosferico. Questa funzione fa si che i semi delle leguminose siano i vegetali con il più elevato tenore di proteine (dal 21% di piselli e ceci al 36% della soia) di valore nutrizionale medio, in quanto carenti per alcuni aminoacidi essenziali (cioè che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare per cui deve assumerli con la dieta). Il consumo combinato di legumi e cereali o loro derivati, che è alla base di moltissimi piatti tipici della dieta mediterranea,

garantisce un'ottimale composizione delle proteine ingerite. Infatti, i cereali hanno una composizione amminoacidica complementare rispetto ai legumi per cui la loro combinazione è un connubio perfetto! Grazie al basso contenuto d'acqua i legumi secchi si distinguono per l'elevato contenuto anche di altre importanti sostanze nutritive: la presenza dei due tipi di carboidrati (semplici e complessi) assicura all’organismo una fonte energetica costante e prolungata nel tempo, tale da evitare variazioni brusche del tasso di glucosio nel sangue, non a caso non devono mai mancare nella dieta per il diabete. Tra gli zuccheri complessi sono presenti raffinosio, stachiosio e verbascosio, che raggiungono direttamente il colon dove la flora batterica li fermenta provocando il fenomeno della «flatulenza», che si risolve solubilizzando questi zuccheri mettendoli a mollo i legumi prima di cucinarli e consumarli. Sono inoltre rappresentati importanti elementi minerali (ferro, calcio, ecc.) e vitamine tanto da essere considerati alimenti rimineralizzanti, benché la presenza di acido fitico diminuisca la capacità di assorbimento di alcuni sali come il calcio. I grassi sono presenti in minime quantità, tra il 2 e il 3%, tranne che nei ceci (5%) e nella soia (intorno al 20%).

Consumati allo stato fresco hanno un tenore di acqua compreso tra il 65 e il 90%, in tal caso le sostanze nutritive risultano meno concentrate. Questo conferisce ai legumi freschi caratteristiche nutrizionali confrontabili con quelle di molti ortaggi ad eccezione del contenuto in proteine che resta comunque relativamente elevato. Da non sottovalutare è l’elevata presenza di fibre, solubili ed insolubili in acqua: le fibre insolubili agiscono sul funzionamento del tratto gastrointestinale ritardando lo svuotamento gastrico e facilitando nell’intestino il transito del bolo alimentare e l’evacuazione delle feci. Le fibre solubili, invece, formano un gel o una massa gelatinosa sul tratto intestinale dove l’azione enzimatica diventa più laboriosa: ciò rallenta l’assorbimento di alcuni nutrienti come zuccheri e grassi, contribuendo al controllo della glicemia e colesterolemia.

Preziosi alleati per la nostra dieta. Un aiuto vegetale per tenere sotto controllo glicemia e dislipidemie.

Proprio per i numerosi effetti benefici nel ridurre diabete, emoglobina glicata, ma anche colesterolo e trigliceridi le linee guida consigliano di consumarli per 3 volte alla settimana contribuendo in questo modo a migliorare il proprio stato di salute e conseguenza di ciò, la qualità della vita! alutare 9

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Considerati un tempo i protagonisti dell’alimentazione dei più poveri, oggi i legumi stanno riassumendo un ruolo di prim'ordine nell’alimentazione moderna grazie alla versatilità del loro impiego e alla valorizzazione della dieta mediterranea. Inoltre i progressi tecnologici, vedi nuove tecniche di inattivazione enzimatica e di surgelazione, permettono di mantenerne le qualità organolettiche e i valori nutrizionali caratteristici del prodotto fresco. I legumi appartengono alla famiglia delle leguminose e quelli maggiormente utilizzati per l’alimentazione sono ceci, fagioli, fave, lenticchie, piselli, lupini, cicerchia e soia.


Benessere a cura di Luisa Gentile naturopata

Prevenire è meglio che curare

La Medicina Termale è quella branca medica che utilizza a scopo terapeutico e riabilitativo i mezzi di cura termali. Per questo motivo è considerata una medicina naturale.

L’utilizzo antichissimo di queste tecniche sta vivendo negli ultimi anni una nuova giovinezza, complice le rinnovate strutture termali che affiancano alle cure con acque termali, massaggi, fisioterapia e riflessoterapie. Ogni anno milioni di persone in Italia, si affidano alle cure delle speciali acque salsobromoiodiche per prevenire malattie respiratorie, reumatiche e circolatorie. Un rito antico che ha le sue radici nella nostra civiltà e in tutto il mondo, famose infatti sono le strutture termali etrusche e romane, come pure in India, Islanda e Giappone. Un vero e proprio rito di rinascita con l’acqua. Fin dall’antichità infatti, nei riti delle popolazioni della Terra, l’acqua ha rappresentato l’ingrediente principale della “rinascita”, fisica e spirituale. L’immersione nel mare o nel fiume è infatti un simbolo, la “figura” del ritorno alle nostre “prime” acque, conosciute nel grembo materno: è dunque un’occasione per reimmergervisi e tornarne fuori, per la seconda volta, rinascendo al mondo. Magari cambiando persino il nostro nome, con un’altra identità, come accade anche nel battesimo cristiano.

Le terme in Italia utilizzano spesso le acque salsobromoiodiche cioè, acque di mare formate da cloruro di sodio, iodio e bromo. Principalmente viene usata nei bagni termali, ma anche nei trattamenti termali dedicati all'otorinolaringoiatria, alla ginecologia, alle terapie vascolari e ad altre branche della medicina termale. Per quanto riguarda le affezioni delle vie respiratorie, numerosi studi effettuati hanno dimostrato che la terapia termale con acqua salsobromoiodica può ritenersi presidio efficace nella strategia terapeutica delle flogosi rinosinusali ricorrenti e croniche. Dal punto di vista terapeutico, le acque salsobromoiodiche sono maggiormente note per la loro azione antinfiammatoria. La ragione di tutto questo risiede in un insieme di meccanismi: stimolazione del sistema immunitario, azione antisettica, azione antiedemigena 10 www.salutare.info

dovute alla stimolazione della produzione di immunoglobuline secretorie e circolanti. L'azione antisettica infatti risolve spontaneamente alcune infiammazioni, offrendo una sorta di protezione nei confronti di agenti patogeni esterni ed interni. L'acqua salsobromoiodica è di per sé ipotonica e possiede la proprietà di potenziare l'azione di diversi enzimi, responsabili a loro volta dell'attivazione di numerosi processi biologici difensivi. L'azione antisettica è rilevante soprattutto a livello della pelle e delle mucose dovuta al potere osmotico. L'ipertonia dell'acqua genera una corrente di fluidi dagli strati profondi della mucosa verso l'esterno in grado di veicolare ed allontanare soprattutto elementi corpuscolati ma anche prodotti di flogosi, cataboliti ed enzimi. Le acque salsobromoiodiche sono in grado di provocare direttamente vasodilatazione con aumento della secrezione e della componente sierosa del muco. Stimolano inoltre il trofismo della mucosa e la reattività organica locale e generale e sono pertanto particolarmente indicate nelle forme atrofiche. Un altro importante tipo di utilizzo nelle terapie termali riguarda le malattie dell'apparato locomotore, come artropatie croniche infiammatorie e postumi traumatici: in questo caso vengono utilizzate nella balneoterapia e nella preparazione dei fanghi termali. Infine gli esperti consigliano di effettuare terapie con acque di tipo salsobromoiodiche in presenza di malattie dell'apparato vascolare, come nelle sindromi da stasi linfatica e venosa e nei postumi di flebiti. è stata descritta anche un'azione antiedemigena generale dimostrata dagli effetti ottenuti su edemi e per la perdita di peso. Il valore scientifico della terapia termale è stato ampiamente dimostrato. Ma le cure termali se possibile sono qualcosa di molto più profondo. Un momento per fermarsi, purificarsi e riflettere per ritornare alla vita di tutti i giorni rigenerati e pronti alle nuove battaglie, non solo con i germi invernali.


Psicoterapia a cura della dr.ssa Leopoldina De Varti Psicoterapeuta

Amore e Salute

Le innumerevoli crisi di coppia e le separazioni che incombono sono certamente un trauma dolorosissimo, ma sono anche lo specchio di un profondo bisogno di cambiamento del modo di vivere le relazioni. I modelli di coppia, l’idea di famiglia maturata dall’educazione vanno in crisi se i sentimenti non sono rispettati. Quindi ritorna soprattutto tra i giovanissimi il valore del sentimento in primo piano, la ricerca di una vita piena e il desiderio di dire basta ai sacrifici del cuore. Chi cerca l’amore, cerca il nuovo, però il giorno nuovo può arrivare solo quando, si è in grado di lasciarsi alle spalle il passato senza rancori e desideri di vendette. Solo dopo essersi lasciati pacificamente con i partners precedenti, il passato può trasformarsi e, aprire in noi uno spazio ad un altro amore. Solo nell’amore e attraverso i travagli dell’amore ci esponiamo con le nostre ombre e la nostra luce, mettiamo fuori il meglio e il peggio di noi, osiamo azioni che non faremmo mai: ci riveliamo a noi stessi e all’altro completamente. Alcuni si difendono dall’amore con tutte le loro forze, scappano: “non voglio più soffrire” è la giustificazione più comune,

ma così facendo diventano iper razionali e pretendono di controllare le proprie emozioni, un’ottima scelta per ammalarsi. Infatti, le emozioni negate fanno morire anche parti di noi. Che cosa accade alla nostra salute quando ci innamoriamo o soffriamo d’amore? Quando l’Amore trionfa. Innamorarsi produce gioia ed euforia e a livello chimico c’è un’elevata produzione di dopamina (euforizzante) e una diminuzione della serotonina (rilassante). Il sistema immunitario rimane costantemente vigile, risultato che innamorarsi fa ammalare di meno oppure fa guarire più in fretta… Tutte le nostre difese naturali migliorano e vengono rafforzate dall’ottimismo e, da questa ondata di fiducia nella vita che l’amore ci dona. Fisiologicamente, migliora il sonno e l’aspetto fisico in generale ne beneficia: siamo radiosi e più vitali, la pelle si distende e ringiovanisce, mantenere il peso forma è più facile. La sessualità vissuta con trasporto e libertà mantiene giovani, elimina cefalee e allontana le malattie cardiocircolatorie. Quando l’Amore viene negato. Essere abbandonati, traditi, o vivere continui conflitti, non solo ci intristiscono o ci fanno passare da un emozione negativa all’altra, ma ci causano dei veri traumi emotivi e psicofisici. Così diventiamo più fragili e anche più vulnerabili fisicamente, le nostre difese immunitarie

si indeboliscono e siamo più esposti a virus e batteri. In seguito al “pugno nello stomaco” che riceviamo anche l’intero sistema digestivo ne risente; tutti i pensieri negativi e le emozioni negative influenzano il funzionamento di molti organi, i ritmi biologici e il peso corporeo. Emergono stati d’ansia e momenti depressivi, l’insonnia e la difficoltà di lavorare. Il mal d’amore in alcuni soggetti, può trasportarsi a lungo e generare uno stato di vera e propria malattia. L’Amore è un movimento verso la vita sempre nuovo, cioè creativo, quindi la miglior cosa per il nostro ben-essere è viverlo nel presente finchè dura e quando finisce accettare il proprio dolore. Con l’accettazione del dolore si apre la porta alla trasformazione e ad una forza nuova, si cresce per una futura relazione più matura. Chi nelle relazioni, invece tende a ripetere sempre le stesse problematiche, è bene che si soffermi su di sé e guardi in se stesso, le ripetizioni sono il chiaro segnale di un blocco molto più profondo che va al di là della persona amata, riguarda soprattutto una problematica irrisolta in noi stessi.

Psiche, può incontrare Eros, il dio dell’Amore, solo di notte, al buio e non può vederlo in volto altrimenti lo perde. La fiaba ci dà il messaggio che l’amore è pronto a manifestarsi se rispettiamo il suo mistero. L’amore è l’energia più potente e misteriosa che spinge l’uno verso l’altro. Osservando i comportamenti amorosi degli uomini e delle donne di questi ultimi anni, si vede che qualcosa di essenziale sta cambiando.

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Più donne e più uomini sono pronti a far rispettare i propri sentimenti e, le proprie emozioni e sempre meno disposti a sopportare unioni che si trascinano nel tempo solo per motivi sociali o di interesse.

Chi incontriamo è innanzitutto l’Amore. La persona della quale ci innamoriamo è qualcuno che rispecchia qualcosa che è già viva in noi e le permette di manifestarsi e quando finisce la rinascita è racchiusa sempre nel misterioso Eros. alutare 11


Posturologia a cura del dr. Antonio Pacilio Podologo e Posturologo

Il Mèzières

La Rieducazione Posturale Mézières (R.P.M.) è una metodica che consiste nell’analizzare e trattare tutti gli elementi che partecipano come causa o effetto allo squilibrio della postura, intesa come struttura osteo-muscolare, che determina ed influenza la funzione.

Nella R.P.M. si trattano tutte le patologie degli apparati osteo-articolare e miofasciale collegabili con le disarmonie posturali e con le conseguenti alterazioni funzionali.

"è stupido accelerare con i freni tirati"; bisogna per prima cosa togliere i freni altrimenti i capi articolari sottoposti ad un attrito eccessivo degenerano rapidamente generando un processo artrosico.

In ogni patologia muscolare e articolare esiste un’implicazione strutturale: retrazione, deformazione, compensazione, etc… che toccano l’insieme del vestito muscolare; occorrerà, quindi, comprendere ed affrontare queste dinamiche in modo globale ed integrato.

Le catene muscolari si comportano quindi come se fossero dei grossi elastici che deformano le nostre articolazioni, ci schiacciano e sono la causa di artrosi, ernie del disco, scoliosi, ecc...

Per ottenere queste integrazioni è necessario prendere coscienza dello schema falsato, doloroso, anti-economico e compensatore, per poi integrare scientificamente lo schema corretto nella gestualità quotidiana; in questo modo l’utilizzazione di tecniche propriocettive completerà il lavoro strutturale. Il metodo Mézières nasce grazie a Françoise Mézières nel 1947, quindi, come una metodologia, mediante la quale si deve imparare a vedere il corpo nel suo insieme. Secondo il metodo Mézières, se si agisce su un muscolo, si agisce in realtà sull'insieme del corpo; infatti i muscoli della schiena si comportano come un solo muscolo: essi formano cioè una catena che rappresenta un insieme di fasci muscolari che si ricoprono parzialmente, come le tegole di un tetto. è alla tensione permanente delle catene, che F. Mézières attribuisce le deformazioni che il nostro corpo subisce durante la vita ed è per questo che il suo metodo è basato sul loro allungamento.

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è importante, quindi, sottolineare che è la muscolatura che influenza e modifica i normali rapporti scheletrici, e le patologie che ne derivano (periartriti, sciatalgie, scoliosi, ecc...), sono nel 60% dei casi risolvibili o migliorabili riallungando la muscolatura. Il trattamento spesso non dovrà avvalersi di mobilizzazioni; poiché è inutile, anzi dannoso, mobilizzare un'articolazione frenata dai muscoli. Bisogna, anzi, allungare e ammorbidire i muscoli lavorando sulla globalità del corpo.

I muscoli delle catene si accorciano, diventano rigidi, sempre meno elastici e cercano di creare una corazza che ci difenda da ciò che sentiamo come un'aggressione del mondo circostante. Questo tentativo di autodifesa e queste contratture, si formano negli anni, fin dall'infanzia e creano uno squilibrio sempre più grave fra i muscoli delle catene, che diventano perciò sempre più forti, corti e rigidi, mentre gli altri muscoli si fanno man mano più deboli. La terapia Mézières, effettuata con sedute monosettimanali, cerca di rendere questi muscoli più elastici e più lunghi in modo da riportare il corpo verso una forma simmetrica e armoniosa. è un lavoro di graduale rilasciamento e allungamento della muscolatura delle catene, in genere contratta e accorciata e quindi responsabile delle disarmonie posturali e di movimento. è una terapia che si rivolge a pazienti di ogni fascia di età con problemi ortopedici (scoliosi, ernie del disco, dorso curvo, sciatalgie, lombalgie, cervico-brachialgie, artriti, ecc..) e neurologici (cerebropatie, paresi o paralisi, ecc..). Il metodo Mézières trova, inoltre, applicazione nell'ambito della medicina preventiva; si rivolge, infatti, a tutti coloro che, pur non manifestando una patologia ortopedica, desiderano raggiungere e mantenere uno stato di benessere attraverso una maggiore conoscenza del sé corporeo e la risimmetrizzazione del suo sistema tonico posturale.


Riabilitazione a cura di dr.ssa Lucia Pagano

Spondilolistesi

Dalla diagnosi alla gestione terapeutica

La spondilolistesi rappresenta una condizione di instabilità vertebrale per scivolamento di una vertebra su un'altra con perdita dei normali rapporti anatomo-funzionali. Caratteristicamente è la 5^ vertebra lombare (L5) a scivolare sulla 1^ sacrale (S1); ma può anche scivolare L4 su L5. Se lo scivolamento della vertebra superiore avviene in senso ventrale o anteriore si parla di anterolistesi; in caso di scivolamento dorsale o posteriore si parla di retrolistesi. La maggior parte della spondilolistesi sono delle anterolistesi. Le spondilolistesi vengono classificate in due grandi famiglie. La prima comprende le spondilolistesi dovute ad un difetto di sviluppo od ontogeniche. Tale difetto viene definito spondilolisi e consiste nell’incompleta ossificazione dell’arco posteriore di una vertebra. La seconda comprende le cosiddette spondilolistesi acquisite. Fra queste vengono annoverate le spondilolistesi traumatiche che si manifestano secondariamente ad un danno derivante da un trauma vertebrale; Le degenerative che derivano da una perdita dei rapporti vertebrali come espressione di una grave artrosi. Le post-chirurgiche che rappresentano una complicanza di uno o più interventi eseguiti sul rachide lombo-sacrale in cui sono state

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danneggiate le strutture atte a mantenere la stabilità vertebrale. Infine le patologiche che derivano dal danno provocato sulle medesime strutture da processi patologici locali come ad esempio una neoplasia o una grave infezione. La clinica evidenzia attraverso le parole del paziente (anamnesi) ed opportune manovre diagnostiche, il dolore lombare (nella zona dove è avvenuto lo scivolamento), la rigidità antalgica (ridotta motilità del tronco a causa del dolore) ed i segni di sofferenza nervosa. In alcuni casi la spondilolistesi può essere del tutto asintomatica, in altri può associarsi a sciatica. Molto valida anche la Rieducazione posturale globale, o metodo Souchard, che ha come scopo la riacquisizione di una corretta postura e di una buona respirazione. Verranno poi consigliate al paziente norme di “igiene posturale” e dietetiche (il sovrappeso aggrava la patologia); chirurgica, con riduzione e stabilizzazione della spondilolistesi oppure con P.L.I.F (postero lateral interbody fusion) oppure con artrodesi (per via anteriore, posteriore o combinata anteriore e posteriore). Il trattamento chirurgico trova la sua indicazione in presenza di lombalgia cronica, spesso ricorrente o continua. L’indicazione è ancora più netta nei pazienti con dolore radicolare ad uno o ambedue gli arti inferiori.

La guarigione può definirsi tale quando si ha il venir meno della sintomatologia iniziale per la quale si è giunti alla diagnosi di spondilolistesi.

è una patologia della colonna vertebrale caratterizzata dallo scivolamento in avanti o indietro di una vertebra sull’altra. Si riscontra nel 5-8% circa della popolazione.

Questi parametri sono obiettivati: • dalla radiografia lombo-sacrale statica e dinamica della colonna vertebrale (Rx in flesso-estensione); • dalla TC del tratto lombare, che mostra le alterazioni ossee alla base della listesi e le condizioni del canale vertebrale, • dalla RM lombo-sacrale, che fa vedere quanto questa anomalia interferisca con i tessuti nervosi e quindi con le radici (i nervi) che vanno verso gli arti inferiori; • dalla Elettromiografia degli arti inferiori che "misura" il grado di sofferenza nervosa. La terapia varia secondo il momento nel quale viene posta la diagnosi e può essere: farmacologica (analgesici e antinfiammatori); • fisioterapica, che consisterà essenzialmente in esercizi mirati al rinforzo della muscolatura addominale e glutea e allo stretching della muscolatura della colonna vertebrale (muscoli erettori spinali).

I controlli radiografici eseguiti nei mesi successivi all’intervento chirurgico o al trattamento conservativo devono documentare una stabilità dei segmenti vertebrali trattati.

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Fisioterapia a cura del dr. Michele Ferrante fisioterapista

La Pubalgia Prevenzione e trattamento nello sportivo

La causa scatenante della pubalgia è l’allenamento o la pratica di uno sport in condizioni di affaticamento.

Altre condizioni che possono favorirne l’insorgenza sono: soprappeso; iperlordosi e rigidità delle vertebre lombari; calzature inadatte e terreni troppo rigidi; altri dimorfismi degli arti inferiori. La pubalgia è una mioentesite* che colpisce i punti di inserzione sull’osso pubico di diversi muscoli: adduttori, pettineo, piramidale, retti addominali, obliqui addominali, trasversi addominali. Viene provocata generalmente da un carico eccessivo nel corso dell’attività sportiva; colpisce soprattutto i calciatori. Secondo Jarvinen è possibile identificare ben 72 cause di pubalgia: non solo patologie tendinee, muscolari, ossee o articolari, ma anche patologie infettive, tumorali, borsiti, intrappolamenti nervosi ecc. In base alle conoscenze attuali, è difficile stabilire una linea di prevenzione che possa essere efficace per tutti, viste le diverse cause che possono dare origine alla pubalgia.

Oltre al buon senso di fermarsi quando insorgono i primi fastidi, alcune linee guida che possono, in alcuni casi, aiutare nella prevenzione della pubalgia sono: 1) Effettuare periodicamente(almeno 2 volte alla settimana) un efficace potenziamento della muscolatura addominale; una volta alla settimana andrebbero potenziati anche gli ischio-crurali. 2)Svolgere un continuo programma di allungamento della base posteriore del

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Se le recidive sono frequenti, malgrado un corretto programma di prevenzione è consigliabile: 1) rivolgersi a un posturologo, verificare eventuali paramorfismi o dimorfismi ed attuare eventuali correzioni. 2) Attuare un programma di rafforzamento muscolare generale, con una particolare attenzione al potenziamento eccentrico degli addutori. La funzionalità degli esercizi eccentrici nasce dal fatto che sembra che spesso la causa scatenante della pubalgia sia una distrazione muscolotendinea in prossimità dell’inserzione del pube. Effettuata correttamente la diagnosi, la terapia conservativa è quella che dà i migliori risultati. L’immobilizzazione deve essere evitata e precocemente dovrà essere iniziato un programma di chinesiterapia volto alla mobilizzazione, al potenziamento muscolare isometrico, nonché al recupero di compensi muscolari e posturali. Verranno privilegiati quindi lo stretching degli

tronco(la zona lombare) e degli ischiocrurali, preferendo, per questi ultimi, il metodo Wharton. 3) Prestare particolare attenzione al riscaldamento prima di ogni seduta di allenamento e di ogni partita; questo, deve comprendere diverse andature (dopo almeno 8-10 minuti di corsa lenta) come skip (corsa a ginocchia alte), corsa calciata dietro, adduzioni/abduzioni delle gambe, scivolamenti laterali, corsa laterale a gambe incrociate, galoppi laterali, ecc.

4) Esercizi di propriocettività con pedane instabili (possibilmente a base larga) e in posizioni diverse; questi migliorano la sensibilità e il reclutamento dei muscoli stabilizzatori, compresi quelli coinvolti nelle sindromi retto-adduttorie. Gli esercizi per la propriocettività inoltre possono essere efficaci anche per la prevenzione delle lesioni al legamento crociato anteriore e delle distorsioni alla caviglia. 5) Apprendere in maniera corretta le tecniche di stretching preferendo quello dinamico (non balistico).


Glossario

Mioentesite Mioentesite inserzionale sull’asso pubico dei muscoli retti addominali, adduttori, pettineo e piramidale. Alcune volte sono interessati anche le espansioni fibrotendinee distali dei muscoli obliqui e traversi dell’addome. è comunemente nota come “pubalgia”.

Sarà quindi tollerata l’insorgenza di un certo grado di dolenza durante l’allenamento, a patto che scompaia immediatamente a riposo. Il trattamento conservativo chinesiterapeutico, associato ad un trattamento di medicina manuale, è efficace nel 90% dei casi. La reale efficacia di terapie fisiche quali ultrasuoni, laser, ipertermia, litotritore non è scientificamente né statisticamente provata, mentre il controllo preventivo del rachide e il trattamento vertebrale, tramite manipolazioni vertebrali, possono, in molti casi, evitare l’insorgenza della pubalgia. È stata, infine, dimostrata l’importanza del fattore posturale nel trattamento e nella prevenzione della pubalgia.

Anatomia I principali muscoli responsabili dell’adduzione della coscia sono il Grande, lungo e Medio Adduttore, ed il Pettineo. La loro origine è a livello della branca inferiore del pube o del tubercolo del pube. I muscoli Retti dell’addome ed il Piramidale prendono origine invece dalla cresta del pube. Cause è un tipico infortunio da sovraccarico funzionale, ed è frequentissimo nel calcio (70% dei casi). Tuttavia non è raro riscontrarlo anche in chi pratica solo la corsa. Gli adduttori sono, infatti, coinvolti nella stabilizzazione dell’arto inferiore al momento della fase di carico, e perciò gli appoggi su terreni irregolari (campagna, collina, terreni inclinati) creano un sovraccarico in sede inserzionale che può essere ulteriormente aumentato dalle scarpe usurate nella parte esterna della suola o da un’eccessiva supinazione. In queste condizioni è, infatti, necessario un superlavoro degli adduttori per neutralizzare la tendenza del piede e della gamba a scivolare lateralmente nell’appoggio spinta, e per stabilizzare il femore contrastando l’azione degli adduttori. Dobbiamo considerare inoltre che molti atleti non curano adeguatamente la mobilità articolare, la flessibilità muscolare ed il potenziamento dei muscoli addominali e paravertebrali, strutture di sostegno del tronco. Si viene a creare così uno squilibrio fra i muscoli degli arti inferiori, ipertrofici per la pratica sportiva, e i retti.

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adduttori, l’allungamento della catena cinetica posteriore, il rafforzamento degli addominali bassi. Nel prosieguo della riabilitazione l’obiettivo diventerà quello di incrementare la forza e la resistenza muscolare mediante la concessione di carichi sempre maggiori durante l’allenamento.

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Salute a cura della dr.ssa Roberta Melillo farmacista

Un killer invisibile

È estremamente diffuso alle latitudini temperate: l’Africa, il Nord America, l’Asia Da 2 anni non era presente in Europa. In Italia epidemie localizzate si erano, infatti, registate nel 2008/2009 nei territori alla foce del Po. Focolai di infezione sono stati registrati ad agosto nel centro della Grecia e potrebbero estendersi sul territorio albanese. è allerta ad Ankara e a Mosca.

orientale, il Medio Oriente, l’Australia, l’Europa mediterranea. Il virus agisce attaccando il sistema nervoso. Secondo i virologi è poco virulento, in genere la patologia è asintomatica può però essere causa nel 20% dei casi di manifestazioni febbrili simil influenzali, di modesto rilievo clinico, sino a forme di encefaliti o meningoencefaliti nell’1% dei casi con evoluzione che può essere mortale. Negli attuali focolai a essere infettati sono in prevalenza persone immunodepresse, con malattie croniche, anziani, con un decorso clinico che può portare alla mortalità nel 10% di tutte le forme neurologiche. L’agente vettore è un tipo particolare di artropode (la zanzara Aedes Aegypti). Il virus viene trasmesso all'uomo dalla puntura di zanzare o da uccelli migratori, infettati dagli artropodi vettori nei luoghi endemici, che giocano un ruolo cruciale perché consentono la diffusione del virus. Il virus è stato isolato in Toscana nel 1998 in equini infettati. Nel 2009 il laboratorio di virologia dell'Università di Padova ne ha scoperto un nuovo ceppo mutato di cui ha sequenziato completamente il genoma, isolandolo da un donatore di sangue non affetto dalla patologia. Non esiste vaccinazione, quindi la prevenzione è rappresentata soprattutto da norme comportamentali per evitare il contagio, sulla base di programmi attuati dall’apposito Servizio Disinfestazione, in maniera coordinata con le A.S.L., i Comuni, al fine di contenere la proliferazione delle zanzare e la diffusione del virus. I casi diagnosticati sono inferiori ai casi che decorrono in forma asintomatica o con sintomi non specifici.

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Il Centro ellenico di controllo e prevenzione delle malattie (Keelpno) ha lanciato l’allarme e il Ministero della Sanità greco ha rinforzato le misure di prevenzione, tra le quali il divieto di donare il sangue. “I casi di decessi per il virus del Nilo registrati in Grecia non comportano rischi per l'Italia. Nel nostro Paese la patologia é rara e la sorveglianza é comunque sempre in atto, soprattutto durante il periodo estivo in concomitanza della maggiore attività delle zanzare”. è quanto afferma il direttore del reparto di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità Stefania Salmaso. Gli esperti italiani rassicurano che i rischi di infezione sono molto ridotti, ma occorre fare prevenzione. La patologia sostenuta dal virus è epidemiologicamente correlata alla distribuzione geografica dell’artropode vettore. Stando alle statistiche dei punti di confine il timore che il virus possa giungere da Salonicco in Albania, ha creato fondati sospetti nelle autorità del Ministero della Salute albanese. L'infezione, diffusa per il caldo anomalo ha coinvolto anche la Russia centrale. Per quanto riguarda i consigli per difendersi dalla malattia occorre proteggersi dalle punture di zanzare sia di giorno che di notte, attuare periodici interventi di disinfestazione territoriali anche da cittadini nel proprio ambito privato. Bisogna, ad esempio, evitare ristagni di acqua nei giardini, nei cortili, sui balconi o in altri spazi abitativi. Può essere utile l’uso di piante universalmente riconosciute per la protezione naturale della pelle come insetto-repellenti quali gli olii essenziali estratti da citronella, geranio, lavanda, garofano, lillà d’India, aloe vera. Prendiamo in considerazione l’uso dei repellenti chimici a base di dietiltoluammide, o l'idea di assumere il rimedio omeopatico Ledum Palustre (rosmarino selvatico) che pare renda il sangue sgradevole alle zanzare. Prevenire è meglio che curare!


Il virus del Nilo detto "West Nile" fu isolato per la prima volta nel 1937 in una donna in Uganda che aveva come sintomo una febbre molto alta. Fa parte del genere Flavivirus, della famiglia Flaviridae, che comprende una serie di virus che causano la febbre gialla, encefaliti o febbri emorragiche come la 'giapponese', la febbre di St. Louis, la Dengue.

Tutto quello che i viaggiatori devono sapere per difendersi meglio dalle malattie trasmesse dalle zanzare.

1 Conosciamo meglio le malattie trasmesse dalle zanzare In molte parti del mondo e in particolare in aree che si affacciano sull’Oceano Indiano, nel Sud-est asiatico, in America Centrale, in Sud America, sono diffuse malattie, come la Chikungunya e la Dengue, trasmesse da zanzare del genere Aedes, che comprende anche la zanzara tigre (Aedes albopictus). I viaggiatori che si recano in queste zone devono adottare semplici precauzioni per proteggersi dalle punture, evitare il contagio e la possibile diffusione della malattia al rientro in Italia. Infatti, nel nostro Paese è presente in modo massiccio uno di questi vettori, la zanzara tigre, che nell’estate 2007 è stata responsabile di una epidemia di Chikungunya in Emilia-Romagna. Febbre da virus Chikungunya La Chikungunya è una malattia tropicale - trasmessa attraverso punture di zanzara infetta - che si manifesta con sintomi simili a quelli dell’influenza: febbre alta, cefalea, stanchezza e soprattutto, importanti dolori articolari. In alcuni casi, si può sviluppare anche una manifestazione cutanea a volte pruriginosa.

La febbre raramente ha una durata superiore a una settimana, i dolori articolari possono persistere per settimane o anche mesi. La trasmissione del virus non avviene per contatto diretto tra persona e persona, ma è la zanzara che trasmette la malattia attraverso la sua puntura. Le zanzare del genere Aedes, con lo stesso meccanismo, possono trasmettere altre malattie, come la Dengue, presente in molti Paesi dell’area tropicale, compreso il Sud America. La Dengue si manifesta con sintomi simili alla Chikungunya, ma può dare complicanze gravi. In Europa non si è ancora verifi cata la trasmissione di questa malattia, ma il rischio che ciò avvenga è reale dove è presente la zanzara tigre.

2 viaggi sicuri:

prendiamo tutte le precauzioni Il virus della Chikungunya è presente in Africa, nel Sud-est asiatico, nel Sub-continente indiano e, in generale, nell’area dell’Oceano Indiano. Il virus della Dengue è presente anche in America Centrale e in Sud America. Se intendiamo intraprendere un viaggio in queste zone dobbiamo adottare le precauzioni necessarie per difenderci dalle punture delle zanzare.

Ecco i suggerimenti utili. Portare con sé repellenti contro gli insetti. Indossare vestiti di colore chiaro che non

lascino scoperte parti del corpo (camicie con maniche lunghe, pantaloni lunghi); utilizzare repellenti sulle parti del corpo che rimangono scoperte e sugli abiti. Soggiornare preferibilmente in ambienti in cui sia presente un impianto di climatizzazione o protetto con zanzariere alle porte e alle finestre. Nel caso in cui l’ambiente di soggiorno non sia protetto (mancanza di zanzariere, mancanza di climatizzazione), utilizzare prodotti insetticidi.

3 al rientro: impariamo a riconoscere i sintomi sospetti. Se siamo stati esposti al rischio di punture di zanzara al rientro dal viaggio facciamo attenzione alla comparsa di alcuni sintomi. Se si manifestano cioè sintomi di tipo influenzale accompagnati da forti dolori articolari ed eventualmente da manifestazioni cutanee diffuse, dobbiamo consultare il nostro medico di famiglia segnalando il Paese in cui ci siamo recati.

4 informiamoci Per avere informazioni: telefonare al numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale dell’Emilia- Romagna 800 033 033 Il Servizio sanitario regionale ha anche predisposto un sito internet che offre approfondimenti su tutti gli aspetti relativi alla lotta alla zanzara tigre e alla diffusione della Chikungunya: www.zanzaratigreonline.it

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Speciale viaggi

Approfondimenti

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Oncologia a cura della dr.ssa Letizia Cito

Virus del papilloma e cancro Studi recenti suggeriscono che si tratta di un'infezione assai diffusa

N e l 1 97 6 H a ro l d zu r Hausen pubblicava sulla prestigiosa rivista Cancer Research un lavoro scientifico in cui metteva in relazione il virus del papilloma umano (Human Papilloma Virus, HPV) con la possibilità di sviluppare il carcinoma della cervice uterina.

Professor Antonio Giordano

Molti i progressi della scienza. Si inaugurava un nuovo filone di ricerche che negli anni ha portato ad importanti risultati che collegano l’HPV a varie tipologie di cancro, quali il cancro della pelle a cellule squamose, il cancro anale, il cancro della laringe.

controllo della progressione del ciclo cellulare, pertanto la sua inattivazione causa duplicazione cellulare incontrollata.

L’HPV appartiene al gruppo dei papilloma virus, è privo di pericapside, lo strato più esterno della parete virale, ed è dotato di un genoma a DNA.

Lo scorso 14 ottobre l’Italian Society of Pathology, grazie al contributo del dott. Maurizio Bifulco, ha organizzato un prestigioso congresso, a cui hanno partecipato scienziati di fama internazionale come il professor Antonio Giordano ed il professor Harold zur Hausen.

I geni codificati dal DNA dell’HPV hanno la funzione di modificare il metabolismo della cellula ospite per consentire la replicazione del virus stesso e di sintetizzare le proteine necessarie alla costituzione del capside virale.

In questo contesto é stato messo in evidenza il ruolo chiave svolto dall’HPV, ma anche da altri virus, tra i quali l’EBV (Epstein Barr Virus), nel determinare uno step mutazionale precursore di una mutazione neoplastica.

L’HPV trova ospitalità preferibilmente in cellule ad elevata attività replicativa come la cute e l’epitelio delle mucose in cui può dar luogo a verruche, condilomi, o tumori maligni.

“Il cancro” - ha spiegato il Professor Giordano, “è una patologia multifattoriale in cui diversi elementi concorrono a determinare mutazioni genomiche che hanno come risultato finale una perdita dell’originaria identità e funzionalità cellulare”.

Esistono tipi di HPV ad alto rischio, tra i quali il 16, il 18, il 31 ed il 33, e tipi a basso rischio, tra cui il 6, l’11, il 42, il 43 ed il 44. Successivamente all’infezione il virus induce nella cellula ospite la sintesi delle proteine E6 ed E7 che si legano alla proteina pRb/p105 inattivandola. Quest’ultima è tra i maggiori responsabili del

“In media” ha continuato l’illustre scienziato “occorrono dalle tre alle cinque mutazioni affinché una cellula normale si trasformi in cellula neoplastica. Proprio in questa sequenza di eventi si inserisce, quindi, l’HPV. Tuttavia, grazie alla molteplicità di studi condotti negli ultimi anni si è giunti alla commercializzazione di un vaccino diretto contro l’HPV di tipo 6, 11, 16 e 18 che si è rivelato efficace nella prevenzione del carcinoma della cervice uterina”. Tale vaccino, ha concluso il Prof. Giordano, “viene somministrato gratuitamente nelle bambine di età inferiore ai 12 anni e rappresenta un importante passo verso la sconfitta di una delle principali cause di morte per cancro nelle donne”.

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HPV Approfondimenti Come si trasmette l'HPV L' HPV si trasmette prevalentemente con l' attività sessuale. Oggi si ritiene che l'infezione da HPV sia una delle più comuni malattie sessualmente trasmesse. La sua massima incidenza si ha nelle persone di età compresa tra i 20 e i 40 anni. è anche nota la possibilità di trasmissione dell' HPV mediante oggetti (ad esempio biancheria) che siano venuti a contatto con persone infette.

Cosa provoca l' HPV Le manifestazioni dell' HPV possono essere variabili a seconda dei distretti anatomici interessati. Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, e quelle che si sviluppano a carico di vulva e vagina sono visibili a occhio nudo (vengono pertanto definite lesioni condilomatose clinicamente evidenti) e vanno sotto il nome di condilomi. Questi hanno l' aspetto di lesioni rilevate, verrucose, di dimensioni variabili, singole o plurime.

Come si fa diagnosi di HPV Alla diagnosi di infezione da HPV si può giungere attraverso diverse metodiche.

- Diagnosi clinica Le lesioni che si sviluppano a livello della cute perineale e perianale, che vanno sotto il nome di condilomi, sono riconoscibili a occhio nudo in occasione della visita ginecologica. Per una loro più accurata valutazione è di aiuto la vulvoscopia (esami della vulva con l' ausilio del Colposcopio).

- Pap-test e Colposcopia Le lesioni da HPV localizzate sul collo dell' utero non sono visibili a occhio nudo, ma possono essere identificate con altri mezzi: PAPtest (citologia), Colposcopia, biopsia, immunoistochimica*.

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Il Pap-test permette di identificare i coilociti. Vanno sotto questo nome le cellule cervicali che manifestano all'esame microscopico delle alterazioni dovute all'azione del virus HPV. Inoltre il Pap-test segnala se oltre alla coilocitosi sono presenti cellule di tipo displasico (Displasie, oppure CIN, oppure SIL). La Colposcopia permette di valutare sul collo dell'utero l'esistenza e la localizzazione delle lesioni segnalate dal Pap-test, e quindi consente di individuare con precisione la sede su cui effettuare una biopsia mirata che porterà, con l'esame istologico, alla diagnosi definitiva.

Un test HPV positivo non vuol dire che una donna svilupperà un cancro della cervice uterina, ma fornisce ulteriori informazioni su potenziali rischi e raccomanda quindi di effettuare controlli più accurati. è quindi possibile riconoscere in anticipo qualsiasi segno di sviluppo della malattia con conseguente possibilità di fare un trattamento efficace.

Per effettuare il test HPV, si preleva un campione di cellule dal collo dell’utero allo stesso

L' H P V ( H u m a n Papilloma Virus) è responsabile di varie lesioni, comunemente note sotto il nome di condilomi, che si possono riscontrare a livello dell' apparato geni t al e inf e ri o r e femminile, nonchè a livello genitale maschile.

- Test HPV Si tratta di un test che permette di rilevare la presenza del virus HPV prima ancora che le cellule del collo dell'utero presentino alcun cambiamento visibile. Questo test consente pertanto di identificare con grande anticipo le donne a rischio di cancro del collo dell'utero.

Glossario Immunoistochimica L'immunoistochimica è una metodica che serve per evidenziare, in una sezione di tessuto, determinate sostanze tramite l'utilizzo di reazioni antigeneanticorpo e andando ad evidenziare dove questo complesso viene a formarsi con vari metodi (es.: enzimatici, fluorescenti). Esistono metodiche dirette o indirette. Nelle metodiche dirette si utilizza un unico anticorpo diretto contro la molecola da ricercare e questo stesso anticorpo lega una sostanza colorata che ne permette la visualizzazione. Nelle metodiche indirette si utilizzano due anticorpi: il primo diretto contro la molecola da ricercare, il secondo, coniugato con la sostanza colorata, andrà a legarsi al primo anticorpo. La molecola da ricercare nella sezione di tessuto in esame viene riconosciuta da un anticorpo

prodotto da un animale immunizzato contro quella molecola. Nelle metodiche indirette è necessario che il secondo anticorpo provenga da specie differenti da quella da cui è stato prodotto il primario perché altrimenti non sarebbe riconosciuto come antigene. In queste metodiche l'anticorpo primario diventa l'antigene che deve essere riconosciuto dall'anticorpo secondario. Oggi, al posto di anticorpi secondari, si utilizzano dei polimeri prodotti con tecniche di ingegneria che sono costituite da catene di zuccheri legati con anticorpi e coloranti contemporaneamente. Un'applicazione possibile potrebbe essere l'evidenziare la cheratina in un tumore a cellule fusate e fare diagnosi differenziale fra sarcomi e carcinomi le cui cellule siano andate incontro a transizione epitelio-mesenchimale. alutare 19


modo che per il Pap test. Il campione viene quindi immerso in un liquido per essere poi trasportato al laboratorio dove verrà analizzato.

invece da preferire quei trattamenti che consistono nella escissione di tutta la lesione (ansa diatermica, conizzazione o laser-conizzazione) e possibilità quindi di un suo esame istologico.

Le ricerche evidenziano che il metodo più efficace per rilevare ad uno stadio iniziale i segni di un cancro del collo dell’utero consiste nell’eseguire un Pap-test insieme ad un test HPV. è stato dimostrato che questo approccio combinato consente di rilevare circa il 97% delle malattie del collo dell’utero di grado elevato. Un Pap-test negativo (cioè normale) insieme ad un test HPV negativo garantisce al 99% di correre un rischio veramente minimo di avere o sviluppare un cancro del collo dell’utero e consente di ritornare a ripetere lo screening (Pap-test) agli intervalli di routine.

Prevenzione

Dal punto di vista pratico il test HPV può particolarmente essere utile nelle seguenti condizioni: 1- come integrazione nello screening di donne con più di 35 anni. Infatti oltre questa età è molto probabile che la presenza di virus HPV al alto rischio sia indicativa di infezione persistente ad alto rischio di degenerazione verso lesioni gravi del collo; 2- quando si hanno risposte del Pap-test dubbie o lievemente alterate le cui cause, a volte, non sono chiare nemmeno con la colposcopia, e la cui possibile evoluzione non è prevedibile; 3- per un controllo nel tempo (il cosiddetto follow up) di donne che hanno ricevuto trattamenti medici o chirurgici per lesioni del collo. In questo caso il test HPV è indispensabile per valutare la possibile persistenza dell'infezione virale con possibilità di recidiva della malattia.

Vaccino

Terapia

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La terapia delle lesioni da HPV sarà variabile secondo il tipo e la sede delle lesioni da trattare. I condilomi presenti a livello di perineo, vulva e vagina vanno distrutti mediante diatermocoagulazione con elettrobisturi o mediante vaporizzazione con laser. In occasione del trattamento è opportuno prelevare qualche condiloma da sottoporre ad esame istologico per una conferma della diagnosi. Per quanto riguarda le lesioni a livello del collo dell'utero è determinante l'eventuale associazione di una Displasia e il grado di quest'ultima (lieve, moderata o grave). Nel trattamento di queste lesioni è sempre raccomandabile poter effettuare l'esame istologico di tutta la lesione asportata. Pertanto sono sconsigliati quei metodi di trattamento che mirano alla distruzione della lesione (diatermocoagulazione o vaporizzazione laser) senza possibilità di esame istologico. Sono

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Essendo l'HPV trasmesso il più delle volte attraverso l'attività sessuale, la prevenzione si basa su un comportamento sessuale attento nel prevenire ogni genere di infezioni. In particolare si raccomanda l'uso del profilattico in occasione di rapporti sessuali con persone infette e in caso di rapporti sessuali occasionali. Inoltre, per il precoce riconoscimento delle infezioni da HPV e la prevenzione delle lesioni ad esso associate (displasie) è fondamentale un regolare controllo con il Pap-test e quando necessario, con la Colposcopia.

Da alcuni anni è disponibile un nuovo vaccino efficace nella protezione verso il virus HPV, e quindi utile nella prevenzione del cancro del collo dell'utero. è ormai noto che il virusHPV può essere responsabile di lesioni a livello del collo dell'utero (displasie) in grado di evolvere nel corso degli anni verso il cancro del collo dell'utero. Il vaccino è in grado di prevenire totalmente l’insorgenza di queste patologie ma anche di quelle causate dai tipi di Papillomavirus Umano 6 e 11, responsabili delle lesioni di basso grado al collo dell’utero, alla vulva e alla vagina e dei condilomi genitali. Questo nuovo vaccino, già disponibile in farmacia, potenzia le difese del sistema immunitario contro i ceppi di Papillomavirus umano ‘cattivi’ ovvero "ad alto rischio" (tipi 6, 11, 16 e 18) prevenendo l’insorgenza di tutte queste patologie. Ma chi si può vaccinare? Le indicazioni del vaccino riguardano tutte le donne dai 9 ai 26 anni. Questo vuol dire che, chiunque si trovi in questa fascia d’età, potrà farsi vaccinare dal proprio medico, acquistando il vaccino in farmacia. Il prezzo è di circa 180 euro a dose. La protezione totale si raggiunge con tre dosi, da somministrare seguendo un intervallo di tempo di 2 e 4 mesi dalla prima dose. In Italia la novità è che per le dodicenni il vaccino è gratuito. A questa età, è raro che una bambina abbia contratto il virus, perché il contagio avviene per contatto intimo o per trasmissione sessuale. Ecco perché il Ministero della Salute ha avviato un programma di vaccinazione gratuito per le ragazze di 12 anni che saranno chiamate dalla propria ASL a vaccinarsi.


Psicologia a cura della dr.ssa Maria Frandina, psicologa, psicoterapeuta

Il triangolo che ritorna Gelosia e infedeltà

Dal “triangolo edipico” al “terzo incomodo”, sembra che tutta la nostra vita sia spesa nella ricerca di una relazione duale, eppure ci ritroviamo sempre a giocare in tre. Ne nascono conflitti, alleanze, tradimenti, separazioni, unioni. Siamo alla ricerca della fusione arcaica, eppure l’esperienza della separazione costituisce l’esperienza stessa del vivere. “Nasciamo traditi” sostiene Carotenuto. La vita, la nascita, come tradimento, costituisce la chiave di lettura di tutta la nostra esistenza: divenirne consapevoli può voler dire appropriarsi di chiavi di lettura che possono aiutarci a comprendere alcuni eventi della vita adulta in un processo di individuazione, che ci porta a recuperare noi stessi nonostante il tradimento. Il geloso è alla continua ricerca di un “suo prolungamento”, non accetta la separazione, teme l’abbandono, la perdita. Fare i conti con le proprie illusioni, con la propria storia, con la propria realtà è fondamentale. Tutti noi possiamo riconoscerci nella fantasia del principe o della principessa che porranno fine alla nostra angoscia di separazione. Molti restano a lungo, qualcuno per sempre, nella fantasia di un tale incontro. L’aspirazione, inconscia, è il ripristino dello stato simbiotico

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originario, lo stato di beatitudine legato alla fusione del bambino con il corpo materno. Fonderci con l’altro è una illusione e se in ciò consiste la nostra felicità saremo inevitabilmente delusi. Il geloso vorrebbe controllare l’altro nella sua totalità, come se fosse un proprio prolungamento. Inevitabilmente, questa illusione si trasforma ben presto in una delusione che porta alla colpevolizzazione dell’altro. L’altro è colpevole, perché non ha rispecchiato la nostra illusione, non ha assecondato la nostra fantasia, è semplicemente un “altro” reale. Nel momento in cui conquistiamo l’oggetto del desiderio, non pensiamo al suo vero mondo, alla sua realtà di soggetto, ma a come risponde ai nostri bisogni. Inizia una lotta per affermare la nostra “onnipotenza”, per “difendere il nostro territorio”, il nostro “sogno”. Quanto più questo meccanismo sarà forte, tanto più c’è il rischio di rimanere frustrati. Una eccessiva gelosia può portare proprio a quelle conseguenze che il geloso cerca di evitare. Paradossalmente, quanto più si è gelosi del proprio partner tanto più si corre il rischio di essere traditi. Nella gelosia, il bisogno di controllare l’altro può assumere livelli tanto alti da portare addirittura noi a tradire l’altro prima che questi possa farlo. L’ansia relativa alla paura di perdere

l’altro può contribuire a rendere vivo il rapporto, a sviluppare la creatività, a trovare qualcosa di nuovo, che consolidi l’amore e la relazione, ma quando questo rumore di fondo copre la melodia dei sentimenti sottostanti, può arrivare ad offuscare ciò che c’è di bello e di naturale.

Gelosia, ovvero il tuo sospetto di quanto loro si siano divertiti? Erica Jong

Nell’analizzare i diversi casi di rapporto di coppia rispetto all’autonomia e alla differenziazione, è stata teorizzata la collusione gelosia-infedeltà ed è emerso che la ricerca di autonomia di uno si manifesta sotto forma di relazione extraconiugale e le angosce di separazione dell’altro si manifestano con una forte gelosia. Più uno è geloso, più l’altro è infedele per affermare la propria autonomia. Si costruisce così un circolo vizioso, in cui ognuno diventa attore dei desideri inaccettabili dell’altro e ci si incontra in “giochi” che possono degenerare quando passiamo dalla normalità alla patologia. Le persone gelose, spesso, sono vittime di emozioni indesiderate, che finiscono per deteriorare i rapporti a cui tengono di più. Nella relazione di coppia, così come in quella terapeutica, è la fiducia che permette l’evoluzione. Quando ciò non si verifica si resta bloccati, nelle relazioni naturali, nella relazione terapeutica, nelle proprie emozioni.

Fonte: "Terapia della gelosia e dell'invidia", E.Giusti, M.Frandina, Collana Aspic, Edizioni Sovera 2007

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Nutrizione a cura della dr.ssa Ragone Anna Chiara Biologa nutrizionista

Dimagrire... mangiando Mangiare di più, pesare di meno!

Una dieta bilanciata a base di cibi integrali, con un apporto minimo di grassi, zuccheri e colesterolo non è un’invenzione o una moda ma ciò che l’organismo richiede.

Non è necessario mangiare di meno per ridurre le calorie. Frutta, verdura, cereali integrali e legumi sono ricchi di fibre e quindi hanno poche calorie in grandi volumi. Scegliendo cibi ricchi in carboidrati complessi non raffinati e poveri di grassi è possibile mangiare di più e nonostante questo perdere peso. Farà sicuramente piacere saperlo a quelle persone che pensano che per dimagrire bisogna patire la fame. Si può veramente perdere peso in questo modo?

Ma forse la cosa più importante del dimagrimento graduale è che permette di acquisire nuove e più salutari abitudini alimentari. Per perdere peso in maniera definitiva bisogna adottare uno stile di vita più corretto: è proprio questo il significato della parola Dieta! Queste stesse abitudini permetteranno di prevenire la cardiopatia, l’ictus cerebrale, l’ipertensione, il diabete e molte altre gravi patologie. Sarà possibile liberarsi del grasso superfluo ed aumentare il livello di energia, migliorare la digestione e sentirsi in forma tutti i giorni. Cominciate subito!

Una perdita di peso lenta e costante offre molti vantaggi rispetto alle riduzioni di peso drastiche: in primo luogo non innesca i compensi metabolici tipici del digiuno, inoltre la riduzione calorica e quindi il senso di fame è più sopportabile. Violazioni e fallimenti sono meno frequenti e con buone probabilità che quello che si perde è davvero grasso.

Le Buone abitudini per tenere il peso sotto controllo • Non saltare mai la colazione. Ripartire l’introito calorico in 4- 5 pasti. • Mangiare lentamente, gustando il cibo. • Riservare il dessert per le occasioni speciali • Bere acqua invece di succhi o bibite. • Fare esercizio fisico tutti i giorni (30-60 minuti) • Consumare regolarmente Frutta e Verdura, possibilmente più porzioni al giorno e di diverso colore. Sostituire gli snacks con frutta e verdura. • Privilegiare tipi di cottura sani come la bollitura e la cottura a vapore.

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Porzionando • 1 tazza latte intero g 250 = Kcal 150 • 6 biscotti = 30 g =125 Kcal • 1 mestolo penne g 60 =n 30=Kcal 213 • 24 tortellini freschi = 60 g = Kcal 186 • 1 rosetta media = g 100 = 250 Kcal • 1 patata media g 150 = 127,5 Kcal • 1 bicchiere vino = g 200 = 150 Kcal • 1 fetta prosciutto crudo= g 15-30 = 40 K • 1 Hamburgher g 100 = 224 Kcal • 1 cucchiaino d’olio g 10 = 90 Kcal • 1 caramella g 5- 10 = 20 Kcal Kcal per gr.

Kcal per grammo Grassi…………….......……………9 Alcool……………….......…………7 Carboidrati…………….……………4 Proteine………………....…………4


Pedagogia a cura del dr. G. Pistillo Pedagogista Clinico

Il Gioco della Dama

Un valido strumento didattico per lo sviluppo globale della persona.

Il gioco è senz’altro uno degli strumenti didattici più importanti, in quanto, oltre ad avere valenze diagnostiche, consente di circoscrivere il processo di apprendimento nell’ambito di un contesto funzionale che facilita la tranquillità nell’acquisizione delle competenze e consente una sperimentazione “a rischio limitato”, cioè senza la paura di commettere errori, delle regole da rispettare.

Il gioco della Dama, inoltre, risulta essere un mediatore molto gradito anche dagli adolescenti che presentano difficoltà nei processi apprendimento, i quali risultano stimolati alla conoscenza delle regole proprio attraverso l’agonismo e la competizione. Risulta applicabile, inoltre, con anziani e con adulti diversamente abili le cui funzioni intellettive e motorie non siano totalmente compromesse.

Il gioco della Dama, in particolare, in virtù del suo elevato potenziale ludico, suggestionale e ricreativo, può essere considerato come una valido strumento didattico per l’educazione, la crescita e lo sviluppo globale della persona, ed è praticabile a tutte le età.

Il gioco della Dama, come dicevamo, ha una grande valenza pedagogica, a tutte le età. Cerchiamo di sintetizzarne schematicamente i vantaggi principali.

è proponibile sin dall’infanzia, ai bambini nella fascia di età compresa tra gli otto e gli undici anni, in altri termini, a coloro che attraversano quello stadio di sviluppo che J. Piaget definiva del “pensiero operativoconcreto” e, soprattutto, nello stadio di sviluppo successivo, quando il bambino approda al cosiddetto “pensiero operatorio - formale”, ossia tra gli undici e i quattordici anni. Anche con gli adolescenti, è buona norma che i genitori, a casa, e gli insegnanti, a scuola, utilizzino questo strumento didattico, per aiutare i propri figli, nei momenti ricreativi e ludici, al rispetto delle norme, al divertimento e al piacere dello stare in compagnia.

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- è un gioco che non richiede uno sforzo enorme nella comprensione delle regole e delle combinazioni possibili da realizzare sulla scacchiera. Per tale motivo è di più facile applicazione anche con ragazzi e adulti che presentano diverse forme di disagio psicofisico. - Stimola e rafforza la riflessione, l’attenzione, la concentrazione, la capacità di analisi e di sintesi della “situazione problematica”. - Favorisce lo sviluppo della capacità di memorizzazione, di programmazione strategica, di sintesi e di previsione - Consolida l’attitudine della persona al problem solving. - Favorisce e potenzia il senso dello stare insieme agli altri, la socialità, il rispetto dell’avversario. - Riprende e rafforza i rapporti intergenerazionali.

- Aiuta a consolidare la capacità motoria e visuo - spaziale e l’orientamento spazio – temporale. - Favorisce il senso dell’autostima, la motivazione, la creazione intellettiva, il controllo e la gestione consapevole delle emozioni. - Contribuisce a rendere ad innalzare il livello di resilienza* della persona e la capacità di reagire nelle situazioni di difficoltà. - Consente una immediatezza applicativa ed è accessibile a tutti in qualunque situazione.

La Didattica è una branca della Pedagogia Generale che studia, a livello teorico e pratico, le modalità, le strategie, i metodi e gli strumenti utili a favorire la crescita, lo sviluppo e l’educazione globale della persona.

La scacchiera e le pedine, infatti, possono essere facilmente riproducibili in maniera artigianale. Un aspetto, quest’ultimo, che può essere un fattore importante nell’ambito della relazione educativa, in quanto è possibile coinvolgere ragazzi e adulti nella ricerca dei materiali idonei per la loro costruzione. Possiamo affermare, in ultima analisi, come il gioco della Dama sia uno strumento didattico in grado di promuovere, passo dopo passo, l’attitudine alla riflessione interiore e alla meditazione, attraverso la ricerca ponderata, all’interno del labirinto delle scelte possibili, della soluzione più idonea per la soluzione delle situazioni di empasse. Contribuisce in tal modo a conoscere meglio se stessi favorendo l’esperienza della libera scelta nella ricerca di strategie innovative volte al superamento degli ostacoli che quotidianamente si presentano lungo il cammino.

Glossario Resilienza In psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare e superare le avversità della vita. Recentemente il concetto di resilienza è stato introdotto anche in geriatria, facendo riferimento alle capacità che alcuni anziani molto malati, in condizioni apparentemente molto compromesse, mostrano di avere, rispondendo alle cure tradizionali, in maniera quasi inaspettata. Questa qualità si oppone concettualmente alla fragilità degli anziani, che invece, rappresenta un insieme di caratteristiche, in grado di identificare in una fase precoce i soggetti a rischio di peggiorare la propria qualità di vita, e che con opportuni interventi possono ridurre tale possibilità (The Journal of American Geriatric Society 2010;58:602-3) alutare 23


Musicoterapia a cura della dr.ssa Elisa Vesce

Convibrare con l'anziano Attraverso melodie dimenticate

Alcune ricerche psicogeriatriche svolte recentemente dall'American Academy of Neurology hanno indicato la Musicoterapia come terapia espressiva fondamentale da applicare agli anziani, e d in mo do particolare, alle persone colpite dal morbo di Alzheimer, specie per quelli che sono ospiti nelle strutture residenziali.

è risaputo che il ricovero e l'istituzionalizzazione dell'anziano può determinare l'insorgere di manifestazioni di disagio psicofisico, di disturbi emotivi e di una graduale involuzione intellettiva. Per tale motivo, sempre più geriatri hanno ritenuto utile e necessario attivare programmi preventivo-terapeutici tesi a contrastare, da una parte, quei disturbi somatici di cui sopra, dall'altra ad attenuare, negli anziani colpiti dall'Atzheimer, i sintomi più invalidanti della malattia (graduale perdita del-

Studi scientifici, a tal proposito, hanno valutato come l'elemento sonoro sia una via di accesso privilegiata per "contattare"il cuore dei malati, i quali, preservano intatte certe abilità e competenze musicali fondamentali (intonazione, sincronia ritmica, senso della tonalità) nonostante il deterioramento cognitivo dovuto alla malattia. Pertanto, l'intervento riabilitativo attraverso il canale sonoro risulta essere il più consono: - sul versante produttivo della musicoterapia attiva in cui si registrano attività di improvvisazione strumentale, di rilassamento fisico, di gesti liberi o strutturati in sequenze ritmiche, del ballo libero, delle danze popolari e del canto. Ad esempio, il canto richiede uno sforzo di concentrazione, di attenzione, di espressione, di memoria. La pratica canora distrae da una situazione aggressiva, permette un controllo della respirazione (e quindi il rilassamento), accresce la produzione linguistica ed accelera il recupero della parola negli afasici.

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le funzioni mnestiche, disturbi comportamentali, compromissione del linguaggio) al fine di stimolare le attività funzionali, rallentare i processi degenerativi e migliorare la condizione generale dell'assistito.

Inoltre permette di realizzare momenti di socializzazione in cui l'anziano prova piacere nel condividere un'esperienza di gruppo, rendendosi più disponibile nei confronti degli altri: è una gioia, sia per gli occhi che

per lo spirito, vedere tante persone sorridere e divertirsi, che cercano di dare "un calcio" ai cattivi pensieri. -Sul versante ricettivo si propone l'ascolto delle musiche del cuore, in quanto va a stimolare la memoria "autobiografica", che consente all'anziano di ri-narrare la propria esperienza attraverso ricordi legati all'immagine e al contenuto emozionale: nel cantare una canzone ritrovano le loro origini, i propri vissuti e gli stati d'animo delle esperienze più significative della loro vita. Accade spesso che l'ascolto musicale spinga spontaneamente i pazienti ad esibirsi in balli o danze che favoriscono la socializzazione ma anche la coordinazione motoria. La scansione spazio-temporale degli incontri e la successione temporale definita, ripetitiva dei contenuti degli stessi, accrescono quella stabilità e regolarità necessarie per facilitare il recupero neuro-psico-sociale dell'anziano. Questo contatto nuovo con la realtà consente l'allontanamento da quell'isolamento emotivo-emozionale sperimentato dall'anziano e rappresenta un primo passo per restituire la giusta serenità, per affrontare un "cammino diverso" nonostante la perdita di riferimenti, e migliorare, nel complesso, la qualità della propria vita.


Approfondimenti

Assistenza e cura dell’anziano in famiglia e fuori della famiglia. Una famiglia italiana su dieci ha almeno un componente disabile al suo interno ed oltre un terzo di queste famiglie è composto da persone disabili sole. Tuttavia l’80% delle famiglie con persone disabili non risulta assistita dai servizi pubblici ed è pertanto la famiglia stessa che maggiormente si prende cura della persona disabile. I trasferimenti monetari rappresentano i principali strumenti di sostegno, in Italia, per anziani non autosufficienti e le loro famiglie. Rientrano in questa categoria le pensioni di invalidità e l’indennità di accompagnamento distribuite dall’INPS con un ammontare fisso, indipendentemente dal reddito e dalla composizione del nucleo familiare. A livello locale alcune Amministrazioni garantiscono voucher-buoni di servizio o assegni di cura, i primi utilizzabili solo per l’acquisto di determinati servizi, i secondi invece contributi economici forniti agli anziani per finanziarne l’assistenza. Quando si assiste un anziano, ogni membro della famiglia si ritrova a condividere un’esperienza nuova e con ripercussioni importanti sia a livello organizzativo che emotivo. L’attività di sostegno e cura a familiari anziani fragili, per quanto desiderata, può provocare un peggioramento significativo della qualità della vita del caregiver coinvolto,

che sperimenta livelli di tensione emotiva e psicologica, fino a diventare a sua volta una “seconda vittima” delle patologie invalidanti che colpiscono l’anziano.

ma negli ultimi anni il dibattito sui diritti del carers è cresciuto sempre più nella direzione di promozione di servizi formali, ancora però poco diffusi.

È noto che il carico assistenziale ricade maggiormente sulle donne, mogli e figlie in età compresa tra i 50 e 69 anni; ad esse mediamente spetta un carico di lavoro domestico di oltre 30 ore settimanali di assistenza, che tende a crescere con l’aggravarsi delle condizioni di non autosufficienza dell’anziano.

I più conosciuti riguardano: a) l’istruzione e la formazione sull’assistenza, con l’obiettivo di istruire la famiglia affinché acquisisca abilità specifiche di cura, b) i gruppi di auto aiuto, fondamentali per agevolare la permanenza dell’anziano nel proprio contesto di vita, e a sostegno del caregiver nelle funzioni di tutela della persona in difficoltà, c) i servizi di supporto telefonico e su internet, specie quelli dedicati a famiglie di anziani malati di Alzheimer e con patologie psichiatriche. Nella Relazione vengono anche illustrati alcuni dati relativi all’abuso verso gli anziani, che costituisce un fenomeno in crescita nella società odierna.

In Italia un numero sempre crescente di famiglie ricorre, per il supporto assistenziale, a personale straniero remunerato privatamente. Dati recenti confermano che nel 2005, su un totale di 730.000 assistenti domiciliari presenti in Italia, l’82% è di nazionalità straniera (soprattutto Est Europa, ma anche Ecuador, Perù e Filippine). Le “badanti” straniere sono una presenza quasi invisibile in innumerevoli famiglie, contribuendo ad incrementare quel “welfare nascosto” caratterizzato dall’assenza di regole e dalla debolezza delle tutele sia dei prestatori d’opera che degli assistiti. Quella delle “badanti” non può però considerarsi la soluzione definitiva né si può prevedere quanto ancora sostenibile potrà essere il flusso migratorio dovuto al differenziale tra salari italiani e quelli dei paesi di origine. Non sono finora state attivate che sporadiche politiche per familiari caregivers,

L’abuso (che può essere fisico, sessuale, psicologico, finanziario o esplicitarsi in forme più o meno gravi di abbandono e trascuratezza) è difficilmente quantificabile, anche per le diverse definizioni adottate, in base alle quali le prime ricerche stimano che ne sia vittima tra il 3% e il 27% degli anziani. Alcune esperienze in atto anche in Italia hanno come obiettivo quello di affiancare gli anziani in difficoltà al fine di migliorare la qualità delle loro condizioni di vita. Disporre di una estesa gamma di supporti formali ed informali integrati tra loro è sempre più necessario per tutelare e seguire il lungo e complesso percorso assistenziale dell’anziano fragile e cronico.

Fonte: http://www.governo.it/ GovernoInforma/Dossier/ rapporto_anziani/anziani_assistenza.pdf

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Dermatologia a cura del dr. Antonio Del Sorbo medico chirurgo spec. in Dermatologia e Venereologia

Infezioni sessuali da Chlamydia Trachomatis

L'infezione da clamidia è una malattia della coppia ed è importante esaminare anche il partner, per programmare eventuale prevenzione o terapia.

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Le infezioni sessuali sono anche note come malattie veneree e comprendono svariate patologie, tra cui i condilomi, l'herpes genitale, la sifilide, la gonorrea, l'ulcera molle, il granuloma inguinale, il mollusco contagioso genitale, il linfogranuloma venereo, la ftiriasi e le infezioni da clamidia. Le infezioni da clamidia rappresentano la più frequente causa di uretrite presente sia nell'uomo che nella donna. In alcuni casi, esse possono anche decorrere in maniera asintomatica, dal momento che vi possono essere portatori asintomatici. Il periodo di incubazione delle infezioni sessuali da clamidia può variare da 1 a 2 settimane. Sintomi: Nell'uomo, l'infezione da clamidia, può decorrere senza sintomi o presentarsi con uretrite (infiammazione dell'uretra con eventuale bruciore e arrossamento del meato uretrale), secrezione trasparente sierosa, associandosi talora a fenomeni come orchite monolaterale, epididimite e dolore ai testicoli oppure a proctite, caratterizzata da anite, diarrea e dolore al momento della defecazione. L'obliterazione bilaterale post infiammatoria del dotto deferente può in alcuni casi causare sterilità. La congiuntivite da Chlamydia trachomatis dell'adulto, causata dai sierotipi da D a K, può essere trasmessa o autotrasmessa in entrambi i sessi con le secrezioni genitali e può presentarsi con secrezione e lacrimazione. Nella donna, l'infezione da clamidia, può avere un decorso

asintomatico o presentarsi con uretrite, leucorrea, dolore addominale, mestruazioni abbondanti e piccole perdite ematiche non legate al ciclo mestruale. Nella donna, l'infezione da clamidia si può talora associare ad endometrite, salpingite, peritonite pelvica e malattia infiammatoria pelvica (PID), fino alla rara complicanza della periepatite venerea, nota come sindrome di Fitz Hugh Curtis. L'infezione da clamidia è la causa più frequente di cervico vaginite e la fibrosi post infiammatoria delle tube di Falloppio può talora causare sterilità o gravidanze extrauterine. Oltre alla visita venereologica di coppia, è molto importante la visita ginecologica per escludere, prevenire e trattare, possibili complicanze nella donna. Test diagnostici: La ricerca della clamidia nell'uomo può essere effettuata in laboratorio mediante tampone uretrale effettuato ad alcuni centimetri dal meato uretrale esterno. Alcuni laboratori specializzati, effettuano la ricerca non invasiva della clamidia, mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) effettuata sulle urine (mitto urinario iniziale). La ricerca della clamidia nella donna può essere effettuata a livello del collo dell'utero e a livello endouretrale. Anche nella donna, la PCR eseguita sul mitto urinario iniziale è una metodica rapida e non invasiva, rispetto al classico tampone uretrale. Il dosaggio degli anticorpi

anticlamidia (es. IgG, IgM, IgA, etc) è poco specifico in caso di semplice uretrite (in quanto l'infezione della sola mucosa uretrale, raramente stimola una risposta anticorpale sistemica), mentre potrebbe essere utile in presenza di infezioni del tratto urogenitale alto, sia nell'uomo (es. orchiepididimite) che nella donna (es. salpingite, peritonite, etc). Terapia: Una volta accertata l'infezione da clamidia, il dermatologo al momento della visita specialistica, suggerisce solitamente un checkup completo per escludere una possibile associazione con altre malattie veneree (es. condilomi, herpes genitale, sifilide, ulcera molle, gonorrea, linfogranuloma venereo, granuloma inguinale, HIV, etc). Dopo aver contratto una gonorrea, si può talora osservare un'uretrite post gonococcica da clamidia, dovuta ad una doppia infezione (gonococco + clamidia). In questi casi, l'uretrite da clamidia, si presenta dopo alcuni giorni dall'infezione gonococcica, avendo la clamidia un tempo di incubazione più lungo rispetto alla Neisseria gonorrhoeae. Un'infezione da clamidia in gravidanza, può favorire la trasmissione della malattia al neonato in circa il 50% dei casi, con possibile parto prematuro. Nei bambini nati da madri con infezione da clamidia si possono avere diverse complicanze come l'oftalmia neonatale e la polmonite neonatale da Chlamydia trachomatis.


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Dal 2 novembre 2010 Campagne di

sensibilizzazione su cambiamenti climatici ed educazione alimentare della Croce Rossa italiana. "Salvare vite, cambiare mentalità" è lo slogan e l'impegno conclusivo della seconda Assemblea nazionale dei giovani della Cri riunita alla Malpensa. I partecipanti hanno approvato il documento finale dell'assemblea che lancia, tra le tante iniziative, due nuove campagne nazionali: "Climate in action", sul tema dei cambiamenti climatici e "Idea"

La comunicazione e la prevenzione sociale per definizione, aumentano il livello di consapevolezza e conoscenza dei cittadini relativamente a problemi di interesse generale, nella prospettiva di modificare comportamenti o atteggiamenti.

sull'educazione alimentare. "Prevenire le sofferenze - spiega Rosario Valastro, ispettore nazionale dei giovani Cri - significa anche saper cambiare i comportamenti sociali che generano rischi per i singoli o per la collettività, secondo il principio 'Saving life, changing minds', ovvero: salvare vite, cambiare mentalità. Ecco perché, dopo la felice esperienza della campagna sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, stiamo preparando attività di sensibilizzazione su tutto il territorio finalizzate a rafforzare nelle

1 dicembre 2010

Giornata Mondiale contro l'AIDS Il tema della Giornata Mondiale dell'AIDS, è "Accesso Universale e Diritti Umani'. Leader globali si sono impegnati a lavorare per l'accesso universale alle cure contro l'HIV e l'AIDS, prevenzione e cura, riconoscendo come tali dei diritti umani fondamentali. Notevoli progressi sono già riusciti ad incrementare l'accesso ai servizi di HIV e AIDS, ma è necessario un maggiore impegno di tutto il mondo, se l'obiettivo dell'accesso universale deve essere raggiunto. Milioni di persone continuano ad essere infettati con HIV ogni anno.

3 dicembre 2010

Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità L'appuntamento quest'anno è incentrato sul tema "Mantenere la promessa: disabilità negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio del 2015 e oltre". La celebrazione annuale della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità del 3 dicembre è stato istituito dall'Anno Internazionale delle Persone Disabili (1981). La Giornata si propone di promuovere una migliore comprensione delle tematiche sulla disabilità con particolare attenzione ai diritti delle persone con disabilità e gli utili che derivano dall'integrazione delle persone con disabilità in ogni 28 www.salutare.info

giovani generazioni una maggiore consapevolezza dell'impatto ambientale del proprio stile di vita ed a ridurre i fattori di rischio derivanti da un'alimentazione scorretta". Conclude Valastro: "La crisi economica ha modificato il concetto di povertà, che ha assunto nuove forme, talvolta nascoste. Noi giovani della Croce Rossa dobbiamo mettere in campo tutte le nostre risorse per alleviare le sofferenze di diverse categorie vulnerabili: senza fissa dimora, anziani, coppie giovani, genitori single, disoccupati, migranti".

La tutela dei diritti umani è fondamentale per combattere l'epidemia globale di HIV e AIDS. I consumatori di droghe iniettive e i lavoratori del sesso sono ad un più elevato rischio di infezione da HIV. Attraverso la promozione di diritti umani individuali, le nuove infezioni possono essere prevenute e persone che hanno l'HIV possono vivere libere dalla discriminazione. La Giornata Mondiale dell'AIDS prevede la possibilità per tutti noi - individui, comunità e leader politici - di intervenire e garantire che i diritti umani siano protetti e gli obiettivi globali per la prevenzione dell'HIV/AIDS, trattamento e cura siano soddisfatte.

aspetto della vita politica, sociale, economica e culturale delle loro comunità. L'obiettivo della piena ed effettiva partecipazione delle persone con disabilità nella società e lo sviluppo è stato stabilito dal Programma Mondiale di Azione riguardante le persone disabili, adottata dal generale delle Nazioni Unite nel 1982. Attraverso il Programma Mondiale di Azione riguardante le Persone Disabili (1982) e le Regole standard sulle pari opportunità delle persone con disabilità(1993), le Nazioni Unite promuovono i diritti e il benessere delle persone con disabilità. L'impegno dell'organizzazione per la piena ed effettiva partecipazione di tutti i diritti umani da parte delle persone con disabilità è profondamente radicata nella ricerca della giustizia sociale e l'equità in tutti gli aspetti di sviluppo sociale.


Questo spazio è dedicato alla segnalazione di campagne di informazione sociale, di prevenzione per rendere visibili tutte le iniziative volte a migliorare gli stili di vita.

Dal 6 novembre al 4 dicembre 2010

GIORNATE PER LA PREVENZIONE DELLA PARODONTITE Excellence dental network, in collaborazione con Microdentistry, propongono un'iniziativa a livello internazionale mirata a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza della prevenzione della parodontite. Tutti i sabato, dal 6 novembre al 4 dicembre, un gruppo di cliniche odontoiatriche metterà

Iniziata il 2 novembre la campagna di preven-

zione con il vaccino antinfluenzale

Parte ufficialmente martedi 2 novembre la campagna di prevenzione dell’influenza stagionale, a livello regionale, prima a partire la Liguria, il vaccino di quest’anno è efficace anche contro il ceppo influenzale A/H1N1, che ormai è considerata un’influenza stagionale.

La Casa sulla Roccia centro di solidarietà, è entrata da tempo in un percorso di ampliamento dei suoi servizi, passando da un’azione incentrata soprattutto sulle dipendenze a quella di concretizzare delle risposte, anche diversificate, nella sfera del sociale. Il 24 settembre 2010 è stato presentato alla presenza dei responsabili dell’ente autorizzato individuato dalla Casa sulla Roccia il Centro adozioni La Maloca di Parma Onlus www.lamaloca.it che opera sul territorio emiliano e nel nord Italia è operativo sin dal 1994 quale associazione di volontariato.

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a disposizione gratuitamente l'esperienza dei propri operatori che dedicheranno 5 giornate alla diagnosi clinica, radiologica, immunologica e microbiologica. Tutte le informazioni sull’iniziativa su www.excellencedentalnetwork.com Le cliniche e gli studi odontoiatrici che hanno aderito alle giornate europee della prevenzione si trovano in Italia nelle città o provincie al link a lato.

http://www.excellencedentalnetwork.com./cliniche-odontoiatriche/ prevenzione/giornateparodontite.php

Come sempre la vaccinazione è gratuita ed è a totale carico del Servizio Sanitario nazionale e può essere come sempre effettuata presso tutti gli ambulatori, i medici di famiglia e presso le strutture ASL sparse sul territorio nazionale.

L’apertura dell’ufficio di Adozioni Internazionali in Avellino, il quale estende la sua azione nella macroarea sud, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia, Lazio e Molise è disponibile ad offrire servizi in tale ambito e a sostenere quanti volessero intraprendere un percorso di genitorialità nella sfera delle adozioni internazionali, con riferimento alla Colombia e al Nepal. Per info e contatti: la segreteria dell’ufficio adozioni è contattabile: via mail all’indirizzo: segreteria@lacasadellaroccia.it

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1 Da evitare in caso di problemi che coinvolgono lo stomaco come dispepsia o ulcera. L’azione della caffeina in associazione a zuccheri, grassi, aromi e sostanze volatili, porta ad un aumento dei succhi gastrici acidi, ne può conseguire una ulteriore infiammazione della mucosa dello stomaco con un aumento dei disturbi preesistenti. (Salutare n.28) 2 È una malattia misteriosa che colpisce milioni di donne, in età riproduttiva. “Endometrio”, cioé il tessuto che riveste la superficie interna dell’utero e che cresce e successivamente si sfalda ogni mese

durante il ciclo mestruale. (Salutare n.17) 3 Vero: il diabete mellito è una sindrome metabolica caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione del glucosio nel sangue secondario a carenza assoluta o relativa di insulina. (Salutare n.39) 4 La parola pedofilia deriva dal greco e significa letteralmente “amore per i bambini”. Ovviamente, in questa accezione si tratta di un amore morboso, patologico, a sfondo sessuale. (Salutare n.49)

30 www.salutare.info 5 Dalle caratteristiche ambientali, quali la temperatura, solare,l’umidità e la ventosità. Tutti questi fattori influenzano la temperatura del corpo, che per necessità vitali deve essere mantenuta entro determinati ambiti. (Salutare n.49) 6 Vero: il “mal di testa” (cefalea),è senza dubbio la più frequente forma di dolore che affligge il genere umano fin dalle origini. La cefalea non va trascurata perché, pur se raramente, può essere il sintomo di gravi malattie. (Salutare n.16)

Le risposte 1 La caffeina è da evitare quando Non si vuol dormire Da evitare in caso di problemi che coinvolgono lo stomaco come dispepsia o ulcera Da evitare con il latte

4 La parola pedofilia deriva dal..... greco e significa letteralmente “amore per i bambini” Latino e significa violenza francese e significa pedone

2 Che cos’è l’endometriosi è una malattia misteriosa che colpisce milioni di donne, in età riproduttiva Uno stato d'ansia Mancanza di metro

5 Le attività fisiche svolte all’aperto sono influenzate in modo molto rilevante da cosa? Da quel che si mangia a colazione Dalle caratteristiche ambientali Dalle prime ore dell'alba

3 Il diabete mellito è una sindrome metabolica caratterizzata da un patologico aumento della concentrazione del glucosio nel sangue secondario a carenza assoluta o relativa di insulina.

6 Il “mal di testa” (cefalea) è senza dubbio la più frequente forma di dolore

Per ogni domanda è prevista una sola risposta oppure vero o falso. Tutte le domande sono tratte dai numeri precedenti di Salutare e Baby Magazine. Per approfondimenti visitate il nostro archivio al sito www.salutare.info Siete sicuri di sapere tutto sui temi legati alla salute e al benessere? Mettete alla prova le vostre conoscenze.

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Sapere non costa nulla, non sapere può costarti tanto!


Farmacia Due euro in più a ricetta: ecco gli aumenti del ticket contro il deficit della sanità

La maggiorazione di 2 euro a ricetta toccherà tutti i cittadini non esenti e gli ammalati cronici con un reddito annuo maggiore di 22 mila euro. L’aumento di un euro a ricetta, invece, interesserà tutti gli ammalati cronici con un reddito inferiore ai 22 mila euro. Restano, infine, esenti totalmente dagli effetti del provvedimento le categorie cosiddette svantaggiate, come, per esempio, disoccupati e invalidi al 100%. Su una ricetta contenente la prescrizione di due confezioni di farmaci oggi viene applicato un ticket di 3 euro, sommando la tariffa di 1,50 euro a confezione; con questo provvedimento vanno aggiunti anche i due euro. Per tale ticket a confezione continuano comunque ad essere valide le esenzioni per: l'ossigeno

Relativamente ai ticket sanitari, il confronto con le altre regioni vede il Lazio in prima fila, dove vige il prelievo più pesante in assoluto (4 euro per i farmaci che costano più di 5 euro e 2,50 euro per quelli con un prezzo inferiore ai 5 euro). Due euro per ogni confezione sono richiesti ai cittadini residenti in Sicilia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, Veneto e Puglia, indipendentemente dal prezzo del farmaco. In Abruzzo la richiesta è sempre di due euro a confezione ma, se il prezzo del farmaco è inferiore a 5 euro, il ticket scende a 0,50 euro. La Calabria fa pagare ai non esenti 1 euro a ricetta più 2 euro a confezione. Il Molise 1 euro a confezione, 0,50 euro per i generici, gratis i farmaci inferiori a 5 euro. In Valle d’Aosta, Provincia di Trento, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Basilicata e Sardegna non esiste alcun pagamento per i farmaci a carico dell’assistito.

terapeutico liquido e gassoso, le prestazioni integrative, i medicinali equivalenti presenti nella lista di trasparenza Aifa, i farmaci analgesici oppiacei per la terapia del dolore. La quota di € 2,00 è ridotta ad € 1,00 per i soggetti esenti.

Una misura che dovrebbe far registrare in Campania un risparmio annuo di circa 140 milioni di euro.

Per le prestazioni sanitarie specialistiche, comprensive di cure termali, diagnostica e analisi di laboratorio (che già oggi prevedono un’aliquota massima di 36 euro) l’aumento aggiuntivo sarà di 5 euro per gli esenti (che rappresentano ben l’87 per cento della spesa per la specialistica) e di 10 euro per i non esenti. Pronto soccorso: per gli accessi in codice bianco (privi di urgenza) si raddoppia il costo che passa dai 25 euro attuali a 50 euro. Su questo punto va detto che, in Campania, l’istituzione del ticket sugli accessi impropri al pronto soccorso è in vigore sin dal 2007 ma inattuata.

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Cambia radicalmente l’impostazione della misura impositiva, interessando direttamente le ricette, oltre che le prescrizioni dei singoli farmaci.

a cura del dr. Aldo Sabato - Farmacista

In farmacia Pazienti non esenti: • € 2,00 per ogni ricetta + € 1,50 per un pezzo • + € 3,00 per due o più pezzi + eventuale quota a carico sui farmaci non coperti da Pazienti esenti parziali: • € 1,00 per ogni ricetta + eventuale quota a carico sui farmaci Pazienti esenti: • € 0,00 per ogni ricetta + eventuale quota a carico sui farmaci non coperti da brevetto. Il codice di esenzione C 03 è stato abolito e quindi i pazienti aventi questo codice, dal 1° ottobre, rientrano nella categoria non esenti, a meno di essere inclusi in nuovo tipo di esenzione, che dovrà essere rilasciata dall'Asl. Abolito anche il codice di esenzione E 01 e quindi i pazienti aventi questo codice dal 1° ottobre rientrano nella categoria non esenti, a meno di essere inclusi in nuovo tipo di esenzione, che dovrà essere rilasciata dall'Asl

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Benessere a cura di Donatella De Bartolomeis

La profezia che si autoavvera Per avere domani umani migliori

Un’interrogazione andata male, una sola e da quel giorno, per una serie di circostanze, Luca diventò un asino: fu etichettato somaro dai compagni di scuola e dagli insegnanti, i genitori cercarono con amore di accettare i suoi limiti e lui si convinse di essere un buono a nulla diventando un fallito.

I compagni di Luca lo ritenevano un asino, lo deridevano e lo canzonavano. Luca reagì con rabbia, poi con umiliazione e frustrazione, il suo rendimento scolastico peggiorò di giorno in giorno: decise di lasciare la scuola, tanto non avrebbe mai concluso nulla di buono, non ne aveva le capacità. Cosa è accaduto a Luca? Da un punto di vista psicologico si potrebbe parlare di profezia che si autoavvera, ma cerchiamo di spiegarlo ricostruendo uno spaccato della sua adolescenza. Immaginate uno dei primi giorni di scuola, nuovi compagni, nuovi insegnanti e un’interrogazione, magari la prima, andata male. Non importa il perché, poteva trattarsi di uno stato momentaneo di poca attenzione, dell’imbarazzo verso un ambiente nuovo o perché proprio quel giorno il ragazzo non aveva studiato. Tutti sappiamo che può accadere a chiunque: anche l’allievo più intelligente, ligio al dovere, per una serie di circostanze, può avere nel suo curriculum una defaiance. Quello che invece spesso ci sfugge è la facilità con la quale si cade nell’errore di attribuzione. La prima impressione che l’insegnante avrà di Luca non sarà positiva, i compagni non esiteranno ad etichettarlo asino e i genitori, dopo qualche colloquio con i professori, dopo aver difeso in prima istanza il figlio, inizieranno a dubitare delle sue capacità cognitive.

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Albert Einstein affermava che è più facile disintegrare un atomo che abbattere un pregiudizio. Molte persone, quelle che popolano il microcosmo di Luca, si sono convinte che abbia dei limiti cognitivi e, di conseguenza, si comporteranno con lui in maniera coerente con questa impressione, lo tratteranno da asinello e ogni volta che dovranno relazionarsi con lui, si relazioneranno con uno stupido dai limiti cognitivi.

e sperimentati in diversi settori attribuendo a questo fenomeno nomi diversi in relazione al settore specifico.

Luca si osserva, osserva il proprio comportamento per capire qualcosa di se stesso, chi è veramente, quali sono le sue peculiarità, così attribuisce ogni azione, ogni interrogazione andata male, ogni sguardo abbassato davanti agli insulti dei compagni alle sue caratteristiche disposizionali.

Effetto Placebo: la remissione dei sintomi è più evidente quando il paziente pensa che il farmaco utilizzato sia di provata efficacia e, incredibile a dirsi, funziona anche con i topi: i ratti ritenuti più intelligenti hanno migliori prestazioni nell’apprendimento del labirinto.

Il senso di angoscia e di sconfitta che lo attanaglia ogni volta che a casa apre un libro per studiare, il non riuscire a concentrarsi, la fatica, non fanno altro che confermargli la sua natura di asino, ma a questo si aggiunge con tutto il suo peso il fatto che tutti gli altri sembrano esserne consapevoli e Luca lo capisce dal modo in cui si relazionano con lui: l’espressione dell’insegnante ancor prima che apra bocca, i sorrisetti dei compagni, l’essere escluso dai lavori di gruppo, lo sguardo rassegnato dei suoi cari.

E allora? Mamme, insegnanti, gente vi rendete conto di quanto sia grande la nostra responsabilità nei confronti dei nostri piccoli grandi uomini?

Questi atteggiamenti stanno rafforzando l’opinione che Luca si e’ fatto di se stesso. Gli effetti della profezia che si autoavvera possono essere devastanti o, in altri casi, provvidenziali. La psicologia cognitiva li ha studiati

Effetto Pigmalione: Studenti ritenuti intelligenti, sono diventati intelligenti. Effetto Hawthorne: In un ambiente di lavoro la produttività aumenta dopo ogni cambiamento introdotto a tal fine.

Cerchiamo di evitare in futuro di plasmare asini, stupidi, bugiardi, delinquenti. Pesiamo le nostre parole e i nostri atteggiamenti, spieghiamo ai nostri figli che ciò che hanno fatto è una cosa stupida, ben diversa dall’essere stupidi, che tutti possono sbagliare, che è deplorevole etichettare gli altri. Valorizziamo i punti di forza dei nostri giovani con iniezioni di fiducia ed autostima. Usiamo il cervello e le nostre conoscenze per creare un mondo migliore.


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Eventi

CONGRESSI, CONVEGNI, EVENTI e manifestazioni per la Salute e il Benessere

Bologna, 29-30 Novembre 1-2 Dicembre 2010 Corso pratico di oncologia ginecologica “oncologia Ginecologica: Gestione Chirurgica, Laparotomica e Laparoscopica” Policlinico S. Orsola-Malpighi Dipartimento Salute della Donna, del Bambino e dell’Adolescente U.O. Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana Coordinatore: Prof. Stefano Venturoli Segreteria organizzativa: H.T. Congressi Via Benedetto Marcello, 1 - 40141 Bo www.htcongressi.it

Firenze, 16 dicembre 2010 Seminario metodologia per la standardizzazione del percorso di screening nella regione Toscana. Questo Seminario si prefigge pertanto di illustrare una proposta di metodologia standard per l’individuazione dei percorsi di screening e degli indicatori fisico tecnici ed economici intermedi e finali. Il Seminario è stato accreditato ECM per le seguenti categorie professionali: Medici, Biologi, Fisici, Assistenti Sanitari, Infermieri, Ostetriche,Tecnici sanitari di radiologia medica, Tecnici di laboratorio biomedico, Tecnici della prevenzione. La partecipazione è gratuita. www.cspo.it Sede del Seminario: Auditorium Al Duomo - Via De’ Cerretani 54/r Firenze.

Marche, 10 Dicembre 2010 Corso di Immunologia Clinica Polo Murri, Aula T Facoltà di Medicina e Chirurgia Università Politecnica delle Marche Sede del Corso: Università Politecnica

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delle Marche Facoltà di Medicina e Chirurgia - Polo Augusto Murri, Aula T Via Tronto - 60131 Torrette di Ancona Modalità di iscrizione: l’iscrizione al Corso è gratuita e obbligatoria. La scheda di adesione e il programma sono disponibili sul sito: www.csccongressi.it alla pagina Congressi in corso. E.C.M.: è stata inoltrata la richiesta di accreditamento dell’evento ai fini ECM per 100 medici. Professione: Medico Chirurgo Discipline Principali: Medicina Interna, Allergologia e Immunologia Clinica, Virologia e Malattie Infettive, Medicina Generale.

MARCHE, 17 dicembre 2010 Original Ideas for Original Research I risultati della ricerca Sede del Congresso: Villa Boccabianca Contrada Boccabianca, 28 63010 Cupra Marittima (AP). Modalità di iscrizione: l’iscrizione al Congresso è gratuita e obbligatoria. Per iscriversi al Congresso compilare il form di registrazione online sul sito www.csccongressi.it alla pagina Congressi in Corso. È possibile iscriversi fino al 10 Dic. Dopo tale data è possibile effettuare l’iscrizione solo in sede congressuale. ECM : è stata inoltrata al Ministero della Salute la richiesta di accreditamento dell’evento ai fini ECM per 60 medici. Professione: Medico chirurgo Discipline Principali: Oncologia, Radioterapia Chirurgia Generale. Il numero dei crediti assegnati viene evidenziato nel sito

Per comunicare congressi, convegni, eventi e manifestazioni per la Salute e il Benessere Tel.: 0825 74603 e-mail: info@salutare.info

Pharmexpo. Cresce l’attesa per vedere da vicino tutte le novità dell’area espositiva e della sessione scientifica previste in questa terza edizione, in programma dal 26 al 28 novembre 2010 alla Mostra d’Oltremare di Napoli. Tanti i temi di interesse su cui dialogare. Al centro del dibattito come sempre i cambiamenti e gli sviluppi della farmacia italiana e la salute dei pazienti. E se“il domani delle farmacie corre a grandi passi verso un nuovo modello di snodo socio-sanitario, capace di affiancare al tradizionale aspetto della vendita dei farmaci una maggiore completezza del servizio offerto ai cittadini” come afferma Michele Di Iorio Presidente Federfarma Napoli, è quanto mai opportuno auspicare una più stretta collaborazione tra le diverse professionalità. L’esigenza di un adeguato bilanciamento, che contemperi i secolari valori della professione del farmacista con l’esigenza di aprirsi alle ragioni del cambiamento e delle moderne dinamiche economiche, è anche quanto sottolinea Giovanni Pisano Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli.


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Unità operativa di Endoscopia Ginecologica Centro Nazionale per la diagnosi e il trattamento dell’Endometriosi Scuola di Alta Formazione (Provider ECM)

Endoscopica Malzoni si pone l’obiettivo di rafforzare la propria presenza come punto di riferimento internazionale per il trattamento endoscopico delle patologie ginecologiche. La creazione di un’unità operativa dedicata all’endoscopia, autonoma rispetto alla struttura ospedaliera, consente enormi vantaggi tra cui una più attenta valutazione del problema ginecologico dal punto di vista endoscopico. Inoltre, Endoscopica è dotata di un blocco operatorio con due sale operatorie Storz Or1 che fanno parte di una nuova generazione di sale operatorie “intelligenti” nelle quali l’operatore, grazie ad esclusivi sistemi informatizzati di integrazione di tutte queste nuove funzioni con tutte quelle preesistenti, impartendo semplici comandi vocali è in grado di gestire tutte le apparecchiature elettromedicali e tutte le funzioni ambientali collegate nonché tutte le modalità di comunicazioni disponibili.

Centro Unico Prenotazioni: 0825 686686 Lun. - Ven.: 09.00 -16.00 / Sab. fino alle ore 13.00


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