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Calcio Storico

“Felice di essere qui. Sogno di giocare con Gomez”

Dall'intreccio Gomez-Jovetic a Pizarro, fino all'idea Ambrosini

verso la finale Bianchi contro Azzurri: appuntamento al 24 giugno

a pagina 3

pagine 4 e 6

a pagina 10

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normale che l’attenzione sia tutta catturata dalle notizie che riguardano Mario Gomez, Stevan Jovetic e il gioco d’attacco della Fiorentina. Ma quando finalmente si saprà se il montenegrino andrà via, e soprattutto dove, e se il bomber del Bayern Monaco avrà finalmente mostrato ai tifosi la maglia viola, ci sarà sempre comunque questa domanda che aleggerà dentro e attorno alla Fiorentina: chi sarà il nuovo portiere della squadra?

Non è domanda da poco perché, al di là del fatto umano che riguarda Emiliano Viviano, esiste anche il problema più sostanziale di dover mettere comunque e obbligatoriamente un uomo tra i pali viola. Da circa un mese, forse più, sono rimbalzati tanti nomi, da Ruffier ad Agazzi, da Pantilimon a Sommer, da Diego Alves ad altri ancora. Ma l’impressione è che lo staff tecnico della squadra non sia ancora molto convinto.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

DIRETTORE RESPONSABILE Michela Lanza direttore@brividosportivo.it REDAZIONE redazione@brividosportivo.it CONSULENTE EDITORIALE Alessandro Rialti

EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 Fax 055.9334667 info@salvinieditore.it

GRAFICA E IMPAGINAZIONE grafica@brividosportivo.it STAMPA Galeati Industrie Grafiche srl (Imola)

COLLABORATORI Francesca Bandinelli, Andrea Giannattasio, Michela Lanza, Alessandro Latini, Tommaso Mattei, Ruben Lopes Pegna, Federico Pettini, Alessandro Rialti, Mario Tenerani

DISTRIBUZIONE distribuzione@salvinieditore.it

FOTO La Presse. Per le foto di copertina del Calcio Storico si ringrazia Pamela Maiani.

Pizarro fa le bizze,

appunti di viaggio

Montella stramba verso il 4-2-3-1

di Mario tenerani

P

rima regola: non c’è un solo modo per vincere nel calcio. Seconda regola: non è obbligatorio giocare con il regista. Il pallone rotola da più di 100

anni, ma certe leggi non mutano. Si tratta solo di adattarsi. Capire gli uomini che si hanno a disposizione, quindi agire di conseguenza. La Fiorentina in queste ore è alle prese con il caso Pizarro. Parte o no? I dirigenti viola sono sereni: non

hanno intenzione di cedere il cileno, ma se lo dovessero fare, ciò avverrebbe solo alle condizioni economiche più vantaggiose per la società. Comunque, stando così le cose, Pizarro andrà in ritiro con Montella.

Certo è che Pradè, Macia

e l’allenatore viola hanno il dovere di preparare tutti gli scenari possibili: tra questi c’è pure quello che prevede la cessione del cileno. In questo caso le opzioni diventerebbero due: la prima, continuare a giocare ancora col regista, dunque comprando un clone di Pizarro, seconda, cambiare strada tattica.

Al momento questa ultima ipotesi si mostra la più accreditata e forse il motivo non è banale: è tutt’altro che facile trovare nel mondo, considerando il rapporto qualità-prezzo, un sostituto del play-maker viola. Il rischio è quello di trovare una copia molto di-

CONFEDERATIONS CUP

Pirlo festeggia la 100ª, Balo mostra i muscoli: CON LORO L’ITALIA VINCE Dopo la vittoria degli Azzurri di Santa Croce che hanno stracciato i Verdi di San Giovanni di domenica pomeriggio, la sera è toccato agli azzurri dell’Italia del calcio battere i ‘verdi’ messicani allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, per il loro esordio nella Confederations Cup 2013. Gli uomini di Prandelli sono stati assolutamente trascinati dal trentaquattrenne Pirlo, che al 27’ del primo tempo ha festeggiato con una punizione deliziosa le sue 100 presenze in maglia azzurra (ma nell’occasione il portiere Corona è stato tutto fuorché perfetto), e da Balotelli, giocatore che fa della potenza e della fisicità le sue armi migliori. Quest’ultimo, al 33’ del secondo tempo, ha superato di forza l’immobile Rodriguez battendo il portiere messicano per il 2-1 finale (al 34’ del primo tempo aveva pareggiato ‘el Chicharito’ Hernandez su calcio di rigore netto). Così, l’Italia, pratica ma non bella, ha vinto contro il Messico la prima partita di questa manifestazione portandosi a 3 punti nel proprio girone (Brasile 3, Italia 3, Messico 0, Giappone 0) e mettendo (quasi) in banca il passaggio alle semifinali. Questa sera Buffon & co. scenderanno di nuovo in campo a Recife per affrontare il Giappone. Da domani si penserà alla sfida con il Brasile di sabato, ma anche a come gestire le energie in vista del rush finale. Perché gli azzurri sono volati in Brasile da favoriti, né più né meno come i padroni di casa e la Spagna piglia-tutto. E non possono né devono fare brutte figure, né deludere le aspettative. M. L.

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stante dall’originale. Cigarini, ad esempio, è un buon giocatore, ma lontano dallo spessore di Pizarro. Lodi è migliore, ma con una modalità di gioco non del tutto vicina a quella del cileno. Per questo, e tanto altro, Montella adesso sta pensando ad una Fiorentina senza regista.

In questa direzione nasce un’idea di manovra che si sviluppi su dinamiche diverse dal 3-5-2 - modulo che ha accompagnato la Fiorentina dall’inizio del campionato fino al 17 febbraio con l’Inter (4-1 per i viola), quando il 4-3-3 è diventato il nuovo schema di Montella - e anche dal tridente offensivo con una linea di tre mediani di qualità alle spalle e quattro difensori. Il tecnico viola sta immaginando un 4-23-1 a trazione nettamente anteriore. Questo sistema, però, deve imperniarsi su una mediana a specchio di fronte alla difesa con due interpreti prestigiosi.

Uno è facilmente individuabile in Borja Valero.

L’altro, invece, si fa fatica a trovarlo perché né Aquilani, né Vecino, né Wolksi paiono adatti a quel ruolo, mentre Sissoko e Migliaccio hanno le valigie in mano.

Aquilani è un centrocampista con attitudini offensive, ideale per stare alle

spalle del centravanti nella linea dei tre rifinitori.

Vecino, che ancora non abbiamo visto all’opera, è descritto come un ottimo intermedio di gamba, dunque pronto a spingersi in avanti. Wolsky può fare l’esterno o il trequarti.

E allora, se davvero Montella volesse scegliere il 4-2-3-1 dovrebbe chiedere a Pradè di comprargli un centrocampista abile nello stare di fronte alla terza linea e in grado di sposarsi con le caratteristiche tattiche di Borja Valero.

Proviamo a fare degli esempi, anche se non aderenti al mercato viola, ma che ci aiutino a comprendere: Paulinho avrebbe quei requisiti - contro il Giappone alla Confederations il brasiliano ha giocato in quella posizione - oppure Ralf del Corinthians, vecchio obiettivo viola sarebbe adatto.

Ma i nomi potrebbero essere tanti di più.

Non c’è da aspettare tanto: tra una settimana capiremo meglio come giocherà la Fiorentina della prossima stagione perché Pizarro chiederà di parlare con i dirigenti. Se poi restasse lui tanti problemi sarebbero risolti...

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

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tre. Con Joaquin Sanchez Rodriguez, esterno offensivo classe 1981, sono già tre gli acquisti viola per la stagione 201314 (gli altri sono l’ucraino Oleksandr Iakovenko e il terzino Marcos Alonso, altro spagnolo) in attesa dell’ufficialità del portiere uruguaiano Gustavo Munua. Il giocatore ormai ex Malaga è arrivato a Firenze giovedì scorso dopo che per settimane si era parlato del suo possibile passaggio in viola. Qualcuno aveva pure messo in dubbio la chiusura della trattativa non capendo il motivo di tanta attesa. Ma quando a Barcellona, a poche ore della partita BarçaMalaga del 1° giugno scorso,

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L’esterno spagnolo ha firmato un contratto di 3 anni: “Convinto da Macia e dal gioco di Montella”

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“Felice di esserci. Sognando di giocare con Gomez” ultima della Liga, il sorriso di Joaquin si manifestò davanti alla frase da noi pronunciata “Siamo giornalisti di Firenze…”, fu tutto molto chiaro: era solo questione di tempo, ma l’affare era nell’aria. In lui c’era già la consapevolezza di venire in riva all’Arno a vestire la maglia viola. Anche perché, pur non avendo potuto intervistarlo quel giorno, capimmo tutto dalla sua espressione: a volte svela più una

reazione spontanea che una risposta studiata e programmata. E quel senso di sorpresa in positivo era un chiaro messaggio. Una sorta di “Ciao Firenze, sto arrivando”.

L’ARRIVO. E infatti Joaquin è arrivato. Giovedì scorso lo spagnolo è partito dalla Spagna con destinazione Italia, con un volo che da Barcellona lo ha portato direttamente a Firenze. L’orario d’arrivo del volo era fissato per le ore

Un nuovo collaboratore per Montella: Riccardo Manno, coach di Calcio a 5 In vista della prossima stagione, lo staff di Montella si allargherà ulteriormente con l’ingaggio di Riccardo Manno, 36enne vice allenatore della Nazionale italiana di Calcio a 5. L’allenatore romano, oltre ad essere il vice di Roberto Menichelli (ct Nazionale Calcio a 5), era responsabile di molti progetti giovanili ed è molto stimato nell’ambiente tecnico. Chi lo conosce assicura che le sue competenza tecniche e tattiche siano eccellenti e che sia anche una persona splendida.

Perché questa scelta? Montella, con l’innesto di Manno nella sua rosa di collaboratori, ovvero un tecnico che ha una grande capacità di unire gli allenamenti fisici a quelli tattici, ha probabilmente l’intenzione di perfezionare la dimestichezza che la sua squadra già ha sulla tattica, gli schemi e i calci piazzati. Anche perché la specialità di quest’ultimo è l’insegnamento dello ‘smarcamento senza palla’ e il ‘macht analist’, ovvero lo studio delle caratteristiche dei giocatori a disposizione e l’incrocio dei dati con gli avversari che di volta in volta vengono affrontati. Tutto questo senza dimenticare che avere la possibilità di lavorare con un tecnico di Calcio a 5, può aiutare una squadra a migliorare il palleggio, il controllo palla ed i movimenti che vengono sviluppati poi sul campo.

COS’È LO SMARCAMENTO. Nel Calcio a 5, è fondamentale lo smarcamento legato alla mobilità, ovvero un principio di tattica individuale in fase di possesso che viene svolto nello spazio dove è possibile ricevere la palla, attraverso corse con cambi di direzione e variazione nell’intensità di corsa, e corse in diagonale rispetto alla linea della porta. E la fase di possesso correla il comportamento che un giocatore deve mettere in atto in base alle differenti situazioni di gioco a prescindere dal contatto col pallone. Questo principio (smarcamento) permette di descrivere le peculiarità delle tipologie di movimento che permette di svincolarsi dal controllo diretto dell’avversario e di disporsi, ed è un fondamentale supporto per l’economia del gioco collettivo in fase di possesso. Insomma, Manno avrà il compito di preparare la squadra viola ad essere ancora più imprevedibile e sempre più una ‘macchina perfetta’ nelle mani del pilota Montella. Dunque, ben arrivato e buon lavoro a Riccardo Manno.

13, ma l’effettivo atterraggio dell’aereo dove a bordo c’era il neo acquisto viola è avvenuto alle 13.24, in virtù di 24 minuti di ritardo. Alle 13.45 circa (minuto più, minuto meno), Joaquin è apparso alla stampa e ai tifosi presenti che lo stavano aspettando agli ‘arrivi’ dell’aeroporto Amerigo Vespucci di Peretola. Jeans, maglia color senape, occhiali a specchio e bagaglio Louis Vuitton: è così che il neo viola è apparso, felice, ai flash delle macchine fotografiche che hanno immortalato il suo primo momento fiorentino.

FELICE DI FIRENZE. «Sono qui grazie a Eduardo Macia.

Già da tempo mi parlava del progetto della Fiorentina, un progetto che mi ha affascinato molto, così come il gioco della squadra di Montella: sono le cose che mi hanno convinto. Sono molto contento di questa scelta, di vestire la maglia viola. Per la mia carriera è una grande opportunità e spero di dare il mio contributo». Non solo una grande opportunità, ma anche la realizzazione di un desiderio… «È per me la prima esperienza professionale fuori dalla Spagna (dopo dodici stagioni in Liga, ndr) e – ha svelato – sognavo da tempo di giocare in serie A. Il campionato italiano mi è sempre piaciuto». Parole scontate?

Forse, ma non scontate sono state la sua cortesia e la sua disponibilità. La voglia di esserci per lasciare il segno,

il desiderio di dimostrare di essere ancora un giocatore che solo pochi anni fa valeva 60 milioni di euro (era questo l’importo della clausola rescissoria che aveva sul rinnovo del contratto che firmò nel 2003 col Betis Siviglia) e le sue qualità tecniche sopraffine fanno di lui un acquisto importantissimo. Sbaglia chi lo considera una riserva di Cuadrado, perché di ‘riserve’ nella Fiorentina 2013-2014 ce ne saranno davvero poche. Forse nessuna, visto che Montella vuole una rosa che possa essere competitiva al massimo su tutti e tre i fronti: campionato, Europa League e Coppa Italia.

LA STIMA PER ROSSI E GOMEZ. Oltre a manifestare la sua gioia per essere arrivato a Firenze, ha poi fatto sapere: «Conosco già Borja Valero e Giuseppe Rossi, un giocatore fenomenale, incredibile. E per quanto riguarda le voci che circolano su un possibile arrivo di Mario Gomez, beh, sarebbe bellissimo arrivasse a Firenze. È un grande attaccante, uno dei migliori, uno di quei giocatori che fanno la differenza, che decidono le partite. Sarebbe un sogno». Ebbene sì,

sarebbe un sogno. Così come il reparto offensivo viola che sta prendendo forma…

APPUNTAMENTO A MOENA. Ma prima di lasciarsi trasportare dai sogni, meglio tornare alla realtà. Dopo le prime parole e i saluti, il giocatore spagnolo si è diretto a svolgere le consuete visite mediche e intorno alle ore 18 è arrivato allo stadio Franchi, in sede, dove lo aspettavano Daniele Pradè, Eduardo Macia e Sandro Mencucci per la firma del contratto che lo ha legato alla Fiorentina fino al 2016 (la società viola ha versato nelle casse del Malaga poco meno di 2 milioni di euro per il suo cartellino).

Tre anni per sognare insieme. Tre anni per godere delle giocate, degli assist e dei gol dello spagnolo (a proposito, solo per la cronaca, in Liga ha fornito ben 89 assist vincenti in dodici stagioni), ma anche della sua particolare esultanza. Insomma, preparate una ‘mantilla viola’, che Joaquin è pronto per vestire i panni del torero del Franchi.

Sì, perché è con il gesto del torero elegante e austero che ama festeggiare le sue reti.

E allora… «Nos veemos en Moena».

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

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hiamarlo sogno di mezza estate è riduttivo. Mario Gomez rappresenta una ‘certezza’ per la Fiorentina, nel senso che da un paio di settimane lo ha collocato in cima alla lista degli obiettivi. Eh si, proprio un obiettivo concreto, reale. Già questo è un vero e proprio successo, perché sedersi al tavolo di certe trattative ha un solo significato: la Fiorentina è tornata grande davvero, le promesse sono state mantenute. Dopo i primi contatti, e qui siamo alla trattativa spicciola, l’accelerata potrebbe essere dietro l’angolo. L’entourage del giocatore preme per una soluzione in tempi

L’attaccante ha già dato la sua disponibilità ma la Fiorentina deve prima piazzare Jovetic per il quale i Della Valle chiedono 30 milioni cash

Scoppia la ‘Gomez mania’,

Firenze aspetta il bomber del Bayern per sognare

rapidi, ormai è chiaro che Mario e signora gradiscono non poco l’ipotesi Firenze. Pradè, nell’incontro di venerdì scorso con gli emissari dell’operazione, ha fatto presente che ci sarà da aspettare ancora. La controparte ha dato una sorta di ultimatum (più o meno una decina di giorni) perché - in caso di fumata nera - su Gomez sarebbero pronte a gettarsi le squadre di mezza Europa.

STALLO JOVETIC. Ipotesi che Pradè non prende nemmeno in considerazione (ha già l’accordo con il giocatore), fortemente determinato a portare in fondo una trattativa che incendierebbe una città intera: Firenze un bomber di quel calibro non lo vede dai tempi di Toni (prima maniera) e Gilardino. Ma in questo caso, probabilmente, stiamo parlando di un giocatore più forte e completo, uno dei migliori centravanti d’Europa. Pradè, come detto, deve mordere il freno, perché per mettere le mani su Super Mario deve prima ‘liberarsi’ di Stevan Jovetic. Il montenegrino sta tenendo in ostaggio il mercato della

Fiorentina, senza i soldi della sua cessione appare improbabile qualsiasi acquisto di un certo tipo. C’è sempre l’ipotesi di un anticipo di cassa da parte dei Della Valle, ma tutti all’interno della Fiorentina preferirebbero cedere in tempi rapidi lo scontento Stevan, che vuole andare alla Juventus anche se il suo procuratore non è riuscito ad ora a portare sul tavolo i 30 milioni cash chiesti dalla proprietà viola. E con ogni probabilità quei soldi dalla Juventus non arriveranno mai. Intanto le squadre estere stanno cominciando a muoversi ed il nome di Vlado Lemic potrebbe essere quello giusto per togliere dall’impaccio la Fiorentina. Lemic è uno dei due intermediari che tratta con Pradè (l’altro è Riso) ed oltre ad essere particolarmente attivo sul fronte Gomez è conosciuto per avere ottimi rapporti con il Chelsea, segnalato da tempo sulle tracce di Jovetic dopo l’avvento di Mourinho in panchina. Occorreranno ancora dei giorni ma la sensazione è che si stiano muovendo i personaggi giusti.

CURRICULUM PAZZESCO. Presentare Mario Gomez mette quasi in imbarazzo, soprattutto se snoccioliamo i numeri di una carriera devastante. 431 gare da professionista condite da 246 gol raccontano di un centravanti dalla media realizzativa altissima, che detta legge in Europa ed in Bundesliga da tante stagioni, oltre che con la maglia della nazionale tedesca.

L’arrivo in Baviera di Mario

Mandzukic lo ha relegato a ruolo di comprimario, un affronto che El Torero (lo chiamano così per via delle origini spagnole del padre) non ha digerito per niente, anche se ha dimostrato a tutti quello che vale, realizzando 19 reti stagionali (e 4 assist) pur non essendo titolare negli schemi di Heynckes. Anche Guardiola gli ha fatto capire che per lui non c’è più posto nel fortissimo Bayern Monaco. E allora è tempo di cambiare aria, Firenze lo aspetta.

TUTTI PAZZI PER MARIO. La gente lo conosce bene ed in città è scoppiata la ‘Gomez mania’. Nei ritrovi dei tifosi, come sui siti e sui giornali, alla radio e in tv non si parla d’altro da giorni. L’impressione è che con il suo arrivo potrebbe esserci un’impennata pazzesca anche a livello di campagna abbonamenti (che pur sta già andando molto bene).

C’è voglia di sognare, la stagione scorsa ha fatto capire che con uno come Gomez al

centro dell’attacco (senza dimenticare Pepito Rossi) ogni traguardo potrebbe non essere precluso. Sono pronti i fioretti su Facebook, come i tifosi che giurano di voler prendere ferie pur di andare a prenderlo a Monaco. E poi c’è la consueta ironia dei fiorentini: scortiamolo all’aeroporto e non facciamolo parlare con gli sconosciuti.

Hai visto mai che a Marotta venga l’idea di fiondarsi su di lui per rinforzare la Juve come fece con Berbatov?

ABBONAMENTI

NUMERI DA RECORD:

la Fiorentina vola sulle ali dell’entusiasmo La campagna abbonamenti viola è iniziata lunedì 10 giugno e dopo appena una settimana i numeri registrati sono stati da record: neanche nell’era Prandelli, c’era tanto entusiasmo nei primi giorni di campagna! Infatti, a venerdì sera erano state sottoscritte ben 3.928 tessere (come ha riportato il sito ufficiale della Fiorentina sono stati 2.534, il 64,5% del totale, i vecchi abbonati che si sono avvalsi del diritto di prelazione, mentre sono 973 - il 24,8% - le persone che non avendo l’abbonamento nella passata stagione hanno deciso di sottoscrivere la tessera annuale. Il 10,7% - 421 persone - ha invece sottoscritto l’abbonamento con le promozioni di gruppo. Le tessere ‘InViola’, sostitutive della vecchia Tessera del Tifoso, sono state infine 600). Ma tra il week-end e la giornata di lunedì 17 giugno, molti altri tifosi non hanno perso tempo e si sono recati a fare l’abbonamento, tanto che è stata superata la soglia delle 5.000 tessere. Un dato davvero soddisfacente per la società viola che si è posta di raggiungere l’obiettivo dei 20.000 abbonati, ma che stando a questi ritmi potrebbe addirittura superare. Anche perché gli oltre 5.000 sostenitori che si sono abbonati fino ad ora lo hanno fatto quasi a scatola chiusa, stando assolutamente sulla fiducia degli uomini mercato viola, di Montella e, soprattutto, della famiglia Della Valle, consapevoli (i supporter viola) che verrà allestita una squadra importante. Ma, proprio per questo, la domanda forse banale è: se l’entusiasmo dei tifosi ha dato vita a tante tessere senza acquisti dai nomi caldi (anche se non ci dimentichiamo che la Fiorentina si è già mossa sul mercato e ad oggi riparte da Giuseppe Rossi e Wolski, che sono quasi due neo acquisti, da Vecino, Iakovenko, Alonso e Joaquin, oltre ai pilastri della passata stagione), che succederebbe se davvero arrivasse ‘Marione’ Gomez? La sensazione è che con l’ingaggio del bomber tedesco gli abbonati lieviterebbero ulteriormente. Per la gioia dei Della Valle e di chi vuol bene alla Fiorentina. M.L.

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tevan Jovetic deve decidere. O forse, più di lui, deve farlo il suo agente, Fali Ramadani. La Juventus non può permettersi di mettere sul piatto della bilancia trenta milioni cash - il rischio è che il mercato dei bianconeri si affossi su questa sola operazione che, per quanto importante, non basterebbe - e la Fiorentina non ha intenzione di stare ad aspettare a lungo. Specie adesso che dall’Inghilterra, fronte Manchester City, sembra davvero muoversi qualcosa. Con l’arrivo in panchina di Manuel Pellegrini, infatti, la dirigenza dei Citizens sarebbe pronta a passare all’assalto.

L’offerta, secondo quanto riferito dal Daily Mirror è di 24 milioni di sterline, intorno ai 29 milioni di euro.

E di certo i Della Valle non direbbero di no. Non andrebbero intanto a raffor-

JOVETIC, si muove il City.

Pizarro, sono giorni decisivi zare una diretta concorrente nella lotta per l’Europa che conta, ma soprattutto vincerebbero una guerra di nervi che dura ormai da due anni. Col City potrebbe anche riaprirsi la pista legata al portiere romeno Costel Pantilimon, anche se nelle ultime ore c’è stato l’incontro per Michael Agazzi. La Fiorentina non molla nessuna pista, nemmeno quella legata al portiere svizzero del Basilea Yann Sommer. Il costo del suo cartellino è consi-

derato fuori dalla portata, ma l’appeal scatenato dai viola potrebbe far superare ostacoli a prima vista insormontabili.

IL CASO ‘PEK’. In settimana Daniele Pradè in-

contrerà l’agente di David Pizarro. Le parole rilasciate all’indomani della fine del campionato con quella fretta da parte del giocatore di trovare sistemazione altrove, in un top club qualificato per la Champions League, non sono piaciute per niente alla Fiorentina.

Se il cileno ha davvero una squadra interessata alle sue spalle - il City come disse qualche tempo fa lo zio -, è bene che questa si faccia avanti: servono almeno cinque milioni di euro, il minimo necessario per permettere ai viola di puntare su un degno sostituto. Il sogno, fino a qualche giorno fa, era Kevin Strootman, olandese del PSV, ma l’inserimento del Napoli pronto ad offrire nove milioni di euro rischia di mandare in fumo tutti i piani. Restano però aperte le strade che portano a Scott Parker, inglese del Tottenham, ma anche al brasiliano Marcos Arouca del Santos, seguito già ai tempi di Pantaleo Corvino. Si valuterà attentamente, ma prima della partenza del ritiro di Moena dovrà essere tutto sistemato. Montella ha bisogno dell’ossatura portante della squadra e quello è un ruolo nevralgico.

I RINNOVI. Altro capitolo delicato è quello dei rinnovi, a cominciare dai due sla-

vi della scuderia di Fali Ramadani. Adem Ljajic vuole restare a Firenze. Ha un debito di riconoscenza nei confronti del club viola, unico ad osare di scommettere su di lui dopo la rissa in campo con Delio Rossi. Il serbo non lo ha dimenticato. Lo ha persino ribadito ad una tv locale della sua città, Novi Pazar, salvo poi essere stoppato dal suo procuratore. Ha un contratto in sca-

denza nel 2014 e nessuno ha intenzione di veder ripetere quanto accaduto con Riccardo Montolivo. Stesso discorso per Haris Seferovic, goleador in B con il Novara.

Ha fatto esperienza, potrebbe anche essere girato in qualche altro club in grado di garantirgli quella continuità che al momento a Firenze non avrebbe, ma c’è bisogno di prolungare l’accordo. Il Torino aspetta solo

il momento giusto per inserirsi, al pari del Livorno.

LE BUSTE. Domani, intanto, si procederà alla risoluzione delle comproprietà.

Per Alessio Cerci pare inevitabile la roulette delle buste: il Torino ha offerto circa tre milioni e mezzo, la Fiorentina ne vuole almeno cinque. Bisognerà aspettare ancora qualche ora per conoscere l’esito definitivo della vicenda.

L’IDEA AMBROSINI

che non è soltanto un’idea.

E intanto Cuadrado…

Lo abbiamo tenuto separato dal ‘mischione’ di mercato perché Massimo Ambrosini non è solo un’idea, un nome che circola, bensì qualcosa di più. Il centrocampista ‘scaricato’ dal Milan dopo 18 anni in rossonero (di cui uno passato in prestito al Vicenza), e dopo 489 presenze e 36 gol (così suddivisi: 344 gettoni e 29 gol in serie A, 88 gare e 1 gol in Champions League, 11 presenze e 1 gol in Coppa Uefa, 37 gettoni e 5 gol in Coppa Italia, 4 presenze in Supercoppa Italiana, 2 in Supercoppa Uefa, 1 in Coppa Intercontinentale e 2 nella Coppa del Mondo per Club), oggi si ritrova ad essere svincolato e in cerca di sistemazione. Ecco che la Fiorentina sta pensando a lui per regalare a Montella un uomo di esperienza (nazionale ed internazionale) a centrocampo, per infoltire la rosa con un jolly che sarebbe utile sia in campo che nello spogliatoio. Uno come Ambrosini, un professionista serio, ha mentalità vincente e grinta da vendere, oltre ad essere un mediano instancabile, un giocatore tatticamente duttile e intelligente. Insomma, nonostante le sue 36 primavere, la Fiorentina ci sta meditando seriamente. Lui, da parte sua, oltre ad aver respinto l’offerta (tardiva) di un rinnovo fattagli da Silvio Berlusconi in persona (quando il Milan gli aveva già dato il benservito), ha già fatto sapere che aspetta una chiamata viola: «La Fiorentina è una grandissima società e una grande squadra allenata da un grande allenatore con un progetto veramente serio e intrigante – ha dichiarato nel giorno dei saluti ai tifosi del Milan –. Se mi chiamassero, sicuramente ascolterei quello che avrebbero da propormi…». A questo punto, si aspetta solo di capire quale suoneria abbia ‘Ambro’ nel cellulare… E intanto lunedì la Fiorentina ha comunicato di aver esercitato l’opzione di riscatto per la metà di Juan Guillerme Cuadrado dall’Udinese. Il giocatore, che era arrivato a Firenze in prestito, adesso è in comproprietà tra Fiorentina e Udinese. M. L.

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nuovo sondaggio del Brivido Sportivo dedicato ai tifos

Quante volte, assistendo a una gara della Fiorentina, abbiamo esclamato: “Che bella partita è questa. È la più bella che ho visto da quando vado allo stadio”. Una frase tipica di chi segue il calcio. Ma qual è davvero la partita più bella giocata dai viola nel corso della loro storia? Sarete voi lettori del Brivido Sportivo a stabilirlo, continuando a votare sul nostro sito internet (www.brividosportivo.it).

Ogni settimana, vi proporremo una serie di gare tra le quali dovrete scegliere la più bella. Dopo il primo sondaggio che ha visto vincere con il 45,9% dei voti, tra le otto partite più belle giocate contro la Juve da noi selezionate, quella casalinga del 1991 (Fiorentina-Juventus 1-0), ovvero la prima da ex di Baggio al Franchi, la gara in cui il Divin Codino prima si rifiutò di battere un calcio di rigore e poi, uscendo dal campo, raccolse una sciarpa viola gettatagli dagli spalti, ecco che questa settimana vi proponiamo le 8 partite casalinghe più belle del campionato di serie A ad eccezione di quelle con la Juve.

Ma qual

della FIO

Poi continueremo con le 8 gare in trasferta più belle del campionato di serie A (escluse sempre quelle con la Juve), poi sarà la volta dei match più affascinanti giocati in Champions League, quindi di quelli in Europa (Coppa Uefa, Europa League o Coppa delle Coppe) e infine degli incontri storici giocati in Coppa Italia. Una volta che voi, proprio voi, avrete decretato i 6 match più belli di sempre, sarete sempre voi lettori a scegliere la partita delle partite e dunque a scegliere, tra le 6 ‘vincitrici’, la più bella gara mai giocata dalla Fiorentina nel corso della sua storia. Il nostro augurio è che partecipiate in tanti come sempre alle nostre iniziative per ribadire ancora una volta il grande legame esistente tra il nostro giornale e la tifoseria viola.

Qual è la partita casalinga giocata dalla Fiorentina in serie A, ad eccezione di quelle con la Juventus, che ritenete sia la più bella? Ve ne proponiamo 8. A voi lettori del Brivido Sportivo l’onore di scegliere quella che più vi è piaciuta, votando sul nostro sito internet la preferita.

FIORENTINA-MODENA

8-0

FIORENTINA-MILAN

3-0

12 FEBBRAIO 1

15 APRILE 1956 Il Comunale è gremito per la partita tra la prima e la seconda in classifica. I viola di Bernardini sono in testa con 9 punti di vantaggio sui rossoneri. La Fiorentina inizia il match in avanti e al 15’ Prini realizza la rete dell’1-0. Gli attacchi del Milan non producono effetto e al 37’ il centravanti Virgili raddoppia. Nella ripresa è ancora Virgili a firmare il gol del definitivo 3-0. Il match finisce qui e la Fiorentina si ritrova con 11 lunghezze di vantaggio sul Milan (le vittorie vengono premiate con 2 punti) a 7 giornate dalla fine. In pratica quel giorno i ragazzi di Bernardini scuciono lo scudetto dalle maglie rossonere.

10 MAGGIO 1942 C’è un buon pubblico al Berta, nonostante l’Italia sia in guerra da quasi due anni, per il match valido per la 25ª giornata con i gialloblu emiliani ormai praticamente retrocessi.

La Fiorentina parte in quarta e dopo 2’ è già in vantaggio con una rete di Suppi. Al 22’ raddoppia Gei e sei minuti più tardi Suppi firma la propria doppietta personale. Il primo tempo finisce con i viola in vantaggio per 3-0. Nella ripresa la squadra di Galluzzi non si ferma e continua ad attaccare. Al 4’ segna Gei. Poi vanno in gol Valcareggi al 7’, per la terza volta Gei al 37’, Morisco al 41’ e ancora Gei al 44’. Per la mezzala gigliata, dunque, 4 reti in questa gara. L’incontro si conclude così con il successo della Fiorentina per 8-0. Questa è la vittoria con il più ampio scarto conseguita dalla squadra viola nel corso della sua storia.

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Al Comunale c’è grande attesa per il match dell’ultima d’and ta. È la prima da ex per Nicola Berti, subissato da fischi ed non tocca palla) da Trapattoni con Beppe Baresi. La gara si vantaggio con Matthäus su rigore al 13’. Al 33’ pareggia Bag con un bel diagonale dell’ex Enrico Cucchi (poi scomparso nel 1996, a meno di 29 anni). L’Inter, però, si risveglia. Tra doppietta di Serena. La Fiorentina non ci sta. Pareggia alla ad attaccare. È uno scaltro Borgogol a 2’ dalla fine ad avv saggio di Bergomi a Zenga e a trafiggere il portiere della festante come tutto lo stadio. Una vittoria che i tifosi vittoria in rimonta clamorosa che ha fatto palpitare il cuore d

3-1

FIORENTINA-NAPOLI

FIORENTINA-MILAN

4 GENNAIO 1987 Il Comunale sembra il San Paolo. Ci sono quasi 20.000 tifosi azzurri sugli spalti per sostenere la squadra di Ottavio Bianchi, capolista del campionato nel match valido per la penultima giornata del girone di andata. I viola di Eugenio Bersellini attraversano un momentaccio e sono reduci da 3 sconfitte consecutive. La Fiorentina, però, parte in quarta e al 6’ va in vantaggio con un gol di Ramon Diaz. Al 25’ c’è, poi, il raddoppio di Giancarlo Antognoni. Il Napoli patisce il colpo. Nella ripresa, comunque, accorcia le distanze con una rete di Maradona al 5’ e riapre il match. Gli azzurri attaccano e il portiere gigliato Landucci diventa il protagonista dell’incontro. Al 44’ l’attaccante viola Paolo Monelli si traveste da Maradona e con un tiro da una cinquantina di metri (dalla propria metà campo) sorprende Garella uscito dai pali e firma la rete del definitivo 3-1. Per il Napoli di Maradona che, comunque, vincerà lo scudetto è la prima sconfitta in campionato.

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FIORENTINA-INTER

13 GENNAIO 2001

Si gioca in un freddo sabato sera al Franchi.

Terim sono sulle ali dell’entusiasmo dopo il 3 settimana precedente al Delle Alpi con la Juve discono subito i rossoneri e al 15’ passano in va con Nuno Gomes. Nella ripresa è Cois a firma con un bel gol. La squadra di Zaccheroni no a reagire. E così al 26’ Chiesa segna la rete d viola ora dilagano e a 3’ dalla fine è Manuel R a mettere il sigillo definitivo sulla partita. Un p credibile, 4 schiaffi ad un Milan irriconosci una delle vittorie più soddisfacenti della st Fiorentina, quel giorno, dette una lezione d ai rossoneri (increduli).

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4-3

FIORENTINA-ROMA

data con la capolista Inter ancora imbattud insulti e sostituito dopo mezz’ora (in cui mette bene per i nerazzurri che vanno in ggio. Nella ripresa i viola si portano avanti prematuramente per un male incurabile a il 10’ e il 13’ ribalta il risultato con una mezz’ora con Borgonovo e poi continua ventarsi sul pallone dopo un retropasa Nazionale nella porta sotto la Fiesole viola non dimenticheranno mai. Una di molti.

I viola di 3-3 della e. Aggreantaggio are il 2-0 on riesce del 3-0. I Rui Costa poker inibile per toria. La di calcio

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3-1

9 APRILE 2001

1989

4-0

t i . o v i t or p os brivid

Al Franchi si gioca di lunedì pomeriggio per ragioni di ordine pubblico. Si teme l’arrivo di troppi tifosi romanisti nel caso il match si giochi di sabato o domenica. Alla fine ne arrivano comunque 7.000 al seguito della capolista. È la prima da ex a Firenze di Gabriel Batistuta. Per lui molti più fischi che applausi. La Fiorentina con Mancini in panchina, in oltre un mese, non ha ancora vinto. La gara si mette bene per i viola che all’11’ vanno in vantaggio con Chiesa. Alla mezz’ora, però, Emerson pareggia per la formazione di Capello. Nella ripresa un autogol di Candela al 12’ riporta in avanti la Fiorentina. E a 9’ dalla fine Chiesa, con una splendida punizione, firma la rete del definitivo 3-1. Una grande vittoria che odora di rivalsa nei confronti di una squadra che aveva portato via da Firenze il ‘nostro’ bomber. La sconfitta, tuttavia, non impedisce alla Roma di conquistare lo scudetto.

FIORENTINA-ROMA

3-0

FIORENTINA-INTER

4-1

4 DICEMBRE 2011

17 FEBBRAIO 2013

È una gara vibrante fin dall’inizio quella tra viola e giallorossi. Juan stende in area Jovetic lanciato da Gilardino. L’arbitro Damato non ha dubbi: rigore ed espulsione per il difensore brasiliano. È il 17’ quando Jovetic trasforma il penalty. Al 44’, poi, Gamberini, su angolo di Montolivo, firma il raddoppio. La ripresa regala altre emozioni. Al 32’ Gago commette un brutto fallo su Jovetic. Per lui scatta la seconda ammonizione e quindi l’espulsione. La Roma ora è in 9. Ma rimane in 8 poco dopo, quando Bojan viene cacciato dal campo dopo aver parato sulla linea di porta con le mani un tiro di Nastasic. Damato naturalmente fischia il secondo rigore per i viola. Jovetic lascia l’incarico a Santiago Silva che trasforma il penalty al 41’ per quello che è e rimarrà per lui l’unico gol segnato in maglia viola. Per Luis Enrique, tecnico della Roma, è un’altra mazzata. Per Delio Rossi, ex allenatore della Lazio, invece, è il primo successo sulla panchina della Fiorentina. E che successo! I tifosi ancora si stropicciano gli occhi: quando ricapita di affrontare la Roma, vederle espellere 3 uomini, ricevere 2 rigori a favore e batterla nettamente 3-0?

Al Franchi c’è grande attesa per i viola reduci dalla sconfitta a Torino con la Juve. La squadra di Montella parte a mille. Ljajic segna il gol del vantaggio al 13’ e 20’ più tardi Jovetic quello del raddoppio. Ma nel primo tempo ci sono anche 4 parate decisive di Handanovic e un paio di errori sotto porta dei giocatori gigliati. Nella ripresa, però, la gara si chiude. Al 10’ è Jovetic a firmare la rete del 3-0 e al 20’ Ljajic quella del 4-0, con un gran destro. Per il giocatore serbo è la prima doppietta in maglia viola. Nel finale Cassano sigla il gol della bandiera per l’Inter, ma questa rimarrà per sempre la partita della lezione di calcio della Fiorentina all’Inter. Una squadra, quella nerazzurra, inconcludente e remissiva davanti alla manovra viola così fluida e precisa. I giocatori dell’Inter, ad un certo punto, sembrano non vedere più dov’è il pallone. I ‘maghi’ viola lo nascondono continuamente… Insomma, è la gara dello slogan: “il pallone è quello giallo”.

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

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arà Bianchi contro Azzurri la finale dell’edizione 2013 del Calcio Storico Fiorentino che verrà giocata, come di consueto, il giorno 24 giugno, in occasione della festa del patrono della città di Firenze, San Giovanni.

Una finale quasi annunciata tra le due squadre più forti (hanno dimostrato con i fatti di esserlo) che entusiasmerà come sempre la gente che accorrerà in massa a seguire sulle tribune ‘bollenti’ di Santa Croce, ma in uno scenario che

a Un’oasi campana dio du a e passi dallo st

Per le due semifinali sono stati Magnifici Messeri Emiliano Viviano e il capitano viola Manuel Pasqual

CALCIO STORICO, FIRENZE SI INFIAMMA

aspettando la finale tra bianchi e azzurri

lascia chiunque a bocca aperta, la splendida rievocazione storica di un gioco che è stato tramandato negli anni, legato al senso di appartenenza dei fiorentini nei confronti della loro città (Fiorenza) e dei loro quartieri (Santa Maria Novella, Santo Spirito, San Giovanni e Santa Croce). Una tradizione passata di padre in figlio e che, speriamo, possa rimanere viva per sempre nel cuore di cittadini della nostra splendida

città. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro…

PRIMA I BIANCHI. Sabato pomeriggio, nel ‘sabbione’ di piazza Santa Croce, si sono affrontati i Rossi di Santa Maria Novella e i Bianchi di Santo Spirito. Il tutto, davanti al Magnifico Messere, un emozionatissimo Emiliano Viviano, portierone fiorentino che, a margine del match, ha parlato anche del suo futuro («Sto vivendo questo momento da professionista. Mi dispiacerebbe lasciare la Fiorentina, questo lo sanno tutti, ma il calcio è questo e non lascia spazio ai sentimenti. Ad oggi non so quale sarà il mio futuro e mi stupirei se la Fiorentina mi riconfermasse, anche se ne sarei assolutamente contento.

Ma mi sembra che la società sia orientata su altri portieri.

Quello che è certo è che dal punto di vista delle emozioni, quella passata con la Fiorentina, è stata la mia stagione più bella. Mi sono divertito e ho contribuito a riportare i viola in Europa. Io volevo giocare con la maglia viola, anche solo un giorno, un mese, un anno e l’ho fatto. Era fondamentale

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per la mia vita. Agazzi e gli altri nomi? Non mi sento inferiore a nessuno»), senza però dimenticare di far conoscere il suo stato d’animo e di svelare un pizzico d’orgoglio nell’essere stato invitato a ricoprire il ruolo di Magnifico Messere: «È l’onorificenza più grande che potessero darmi, ma sinceramente non ho mai fatto il tifo per un colore in particolare: ho amici in tutte le squadre, tifo per loro e basta».

Insomma, davanti agli occhi di un Viviano felice e allo stesso tempo deluso, ha preso il via la prima semifinale tra Rossi

e Bianchi. I primi 18-19 minuti di partita sono stati di studio, equilibrati, e la palla non si è vista praticamente mai. Poi, al 20’, è stato Furiosi, calciante di Parte Bianca, a rompere il ghiaccio segnando la prima caccia. Dopo dodici minuti, è arrivato il raddoppio di D’Eligio, mentre la caccia del 3-0 finale ha portato la firma di Romanelli. Risultato finale, 3-0 per i Bianchi che hanno conquistato per primi la finale.

POI GLI AZZURRI. Poi è stata la volta degli Azzurri di Santa Croce contro i Verdi di San Giovanni, che domenica si sono affrontati davanti agli occhi di un altro Magnifico Messere d’eccezione, il capitano della Fiorentina Manuel

Pasqual: «Prima di venire a Firenze non conoscevo il Calcio Storico – ha dichiarato il capitano – ma sono qui da ormai otto anni e lo seguo volentieri. Non mi aspettavo il ruolo di Magnifico Messere, ma è un bel modo per me di ringraziare Firenze. Certo – ha scherzato – meglio vederlo che parteciparvi». E poi, con il contratto in scadenza nel 2014, un messaggio alla società viola: «La mia volontà la sanno tutti: è quella di diventare una bandiera della Fiorentina…». A dire la verità, già oggi Pasqual è la bandiera della squadra, uno che c’ha sempre messo la faccia (e questo gli è sempre stato riconosciuto), un uomo e un professionista serio come pochi, che merita tutto l’affetto che Firenze gli sta dimostrando, perfino chiamandolo a ricoprire la carica di Magnifico Messere nella seconda semifinale del Calcio Storico 2013. Così, davanti al capitano viola, gli Azzurri guidati da Gabriele Ceccarelli detto ‘Zena’ hanno stracciato i Verdi di Gianluca Lapi, leader e calciante storico del quartiere di San Giovanni applauditissimo da tutti i tifosi presenti in Santa Croce. Troppo più forti gli Azzurri che, dopo soli due minuti, si sono portati in vantaggio con la caccia del rugbi-

sta Marcelo Secundo. Poi a segno a ripetizione con lo ‘Zena’ (1 caccia), il figlio Emanuele (tripletta), con Jacopo Bastiani (doppietta) e con l’ingegner Alessio Giogerini ‘Piombino’ (1 caccia). Risultato finale 8-0 per gli Azzurri e ovazione della piazza nei confronti dei vincitori, ma anche dei vinti che, comunque, hanno continuato a lottare a viso aperto anche a risultato ormai acquisito.

LUNEDÌ LA FINALE (E I FOCHI). E ora appuntamento a lunedì 24 giugno per la finalissima tra Bianchi e Azzurri.

Chi la spunterà? Per saperlo, l’unica cosa possibile da fare è andare a seguire l’appassionante match sulle tribune di piazza Santa Croce. Senza dimenticare, dopo, di andare a festeggiare il patrono fiorentino ammirando i ‘suoi’ rinomati e straordinari ‘fochi’.

Firenze è tradizione, è storia, è soprattutto emozione allo stato puro. È lo scoppiettio dei fuochi di San Giovanni e il cuore che batte orgoglioso davanti alla bellezza di tanti ‘colori pirotecnici’ in un cielo stellato che illuminano Ponte Vecchio e il Cupolone e che ti spingono a gridare: Viva Fiorenza! (si ringraziano Giuseppe Sabella ed Emiliano Viviano per le foto concesse al Brivido Sportivo)

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

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Confermato il tecnico che ha sfiorato la promozione.

Via Saponara, rebus Regini e Bassi, piacciono Duarte e Calvano

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Empoli, si riparte con Sarri puntando ad una nuova splendida cavalcata di Andrea giannattasio

I

Il primo, fondamentale, tassello è stato messo a posto: Maurizio Sarri - come del resto aveva confermato lo stesso ds dell’Empoli Carli la settimana scorsa proprio dalle colonne del Brivido Sportivo continuerà ad essere l’allenatore degli azzurri. Una notizia davvero importante, quella della conferma del tecnico toscano, che rappresenta un segno di continuità con quanto di buono è stato fatto nella stagione appena conclusa, con la serie A sfiorata di un soffio.

Adesso però, con la conferma del tecnico, anche il mercato degli azzurri entrerà nel vivo ed il primo nodo da sciogliere, dopo la partenza di Saponara in direzione Milan, sarà quello relativo ad un altro talento empolese: Vasco Regini. Il cen-

trale classe ‘90 si trova infatti a metà tra Sampdoria ed Empoli e i due club non sono ancora pervenuti ad un accordo: sul suo futuro pesa al momento come un macigno la possibilità che il contratto del difensore dell’Under 21 di Mangia possa essere risolto alle buste; un rischio notevole per l’Empoli, che avrebbe intenzione di riscattare il giocatore il prima possibile per poi, eventualmente, valutare l’opportunità di vendere l’intero cartellino ad un altro club.

Su Regini si registra al momento non soltanto l’interesse del Milan (con cui la società di Corsi è in ottimi rapporti dopo la conclusione dell’affare Saponara) ma anche quello della Juventus. I bianconeri avrebbero offerto addirittura una cifra superiore a quella messa sul piatto dal Diavolo e tutto lascia pensare che si possa profilare

un ennesimo e clamoroso testa a testa tra i club di Agnelli e Berlusconi. Sempre sul fronte cessioni, in casa Empoli ci sarà da valutare anche la posizione del portiere Davide Bassi: il 28enne estremo difensore (in scadenza di contratto nel 2014) è stato cercato di recente da due squadre di A come Chievo Verona e Napoli e qualora l’Empoli non dovesse trovare un accordo per il prolungamento del contratto del giocatore, ci sono molte possibilità che i toscani decidano di lasciar partire il loro numero uno, protagonista indiscusso della cavalcata playoff di quest’anno.

Non solo cessioni, però, ma anche primi colpi in entrata: sembra infatti ormai ad un passo l’ingaggio del terzino sinistro portoghese Mário Rui Silva Duarte, difensore classe ‘91 di proprietà del Parma che

nell’ultima stagione ha militato in serie B allo Spezia. Il nome a sorpresa, fino ad oggi mai uscito, potrebbe essere però quello dell’ex Primavera del Milan Simone Calvano, mediano vecchio stampo con esperienze a Verona e a San Marino: potrebbe essere un

elemento davvero interessante per il nuovo Empoli che Sarri inizierà a costruire da questa estate. Le ottime premesse per un’altra grande annata insomma ci sono davvero tutte.

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La palestra di Sorgane ha ospitato nel week-end uno stage di cheerleading

GINNASTICA E NON SOLO AL CGF di

Maria Consiglia grieCo

L’

anno sportivo volge al termine e – in attesa di chiudere la stagione con la trasferta di Pesaro, dove le sezioni maschile e femminile della Ginnastica per Tutti saranno impegnate con le finali nazionali del Torneo individuale e del campionato a squadre di serie D – alla palestra di Sorgane è andato in scena un week-end che si potrebbe definire “non solo ginnastica”. La società gigliata ha infatti ospitato uno stage di Cheerleading, tenuto da quattro tecnici della Società Ginnastica Gattinara, affiliata alla FICEC (Federazione Italiana Cheerleading e Cheerdance), tra cui Silvia Zanolo, già maglia azzurra di ginnastica artistica femminile fino ai mondiali di Stoccarda 2007 e fondatrice della società piemontese. Alle due sedute dimostrative di questa disciplina, di provenienza statunitense, hanno partecipato alcuni istruttori e ginnaste del CGF, nel pomeriggio di sabato 15 e nella mattinata di domenica 16 giugno. Il risultato è stato – oltre a un week-end divertente e originale per le ginnaste fiorentine – un primo approccio con una disciplina che presenta diverse affinità con la ginnastica stessa e che perciò si offre come interessante proposta soprattutto per quegli atleti adulti intenzionati a restare nel campo dell’acrobatica, ma anche per le bambine che volessero intraprendere un’attività parallela a quella della ginnastica.

Intanto sabato pomeriggio a Rosignano Solvay, durante l’ultimo atto dei campionati nazionali UISP 2013

Ancora due medaglie ai nazionali UISP. Le ginnaste alla World League di volley

– le finali maschili – un incredibile cinquantanovenne si è laureato campione italiano di Quinta categoria senior. Sergio Rossi, già tecnico della società gigliata, ha dimostrato che davvero la ginnastica può accompagnarti per tutta la vita, salendo sul primo gradino del podio insieme a Cristiano Terzani, ultratrentenne vicecampione italiano della stessa categoria. Sergio e Cristiano si allenano nei corsi serali del CGF, con una passione e una dedizione da fare invidia ai colleghi più giovani e che, come in questo caso, portano anche degli importanti successi.

A chiudere in bellezza il fine settimana ci hanno

pensato le ginnaste della sezione femminile, chiamate a esibirsi nell’intervallo della gara di World League di pallavolo maschile Italia-Cuba, giocata domenica sera al Nelson Mandela Forum di Firen-

ze (e vinta dagli azzurri per 3-0). Anita Bartolozzi, Gaia Buglioni, Ginevra Gai, Elena Gensini, Saramay La Rocca, Maristella Bonafede, Ambra Buglioni, Ilaria Materassi, Camilla Natali, Sofia Spul-

cioni (quest’ultima non più in attività ma tornata in squadra per l’occasione) si sono esibite stavolta su un campo di volley, anziché su una pedana, davanti agli oltre 7.000 spettatori del palazzet-

to, ancora una volta tutto esaurito per un grande evento sportivo, come poco più di due mesi fa in occasione proprio della finale di serie A del campionato italiano di ginnastica artistica.

Le ginnaste del CGF al Mandela Forum con il tecnico Cristiano Furelli

Le allieve del CGF al Mandela Forum con il tecnico Lara Poggiali

Le ginnaste del CGF durante lo stage di cheerleading

Cristiano Terzani e Sergio Rossi sul podio di Rosignano Solvay

Sergio Rossi e Cristiano Terzani in un momento della gara

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

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di

marco cicali

S

i è concluso il 12° torneo Firenze Estate Femminile, il primo dei due tornei in rosa del palinsesto Midland che si svolgono dopo il campionato. In finale le Mojito non hanno temuto le rinominate Eceplast, trionfatrici in campionato e si sono guadagnate il primo posto ai rigori. Entrando nello specifico, la partita, tra due squadre che sanno giocare a calcio a 5 e gestite da due allenatori esperti nel settore, è stata bella e ben giocata sin dall’inizio. Il risultato di 2-2

nei tempi regolamentari, arrivato con la doppietta di Pisani per le Eceplast e con le segnature di Benesperi e Vannucci per le gialle avversarie, ha portato alla lotteria dei rigori. Nella contesa dal dischetto, si è superata Ferri che ha neutralizzato il quinto rigore delle nere regalando la vittoria finale alle Mojito. Si è chiusa così sul 5-4 (dcr), con le ragazze in maglia gialla che hanno ottenuto anche il titolo di miglior difesa con sole 9 reti subite nella manifestazione in sei gare disputate. Per le Mojito, infine, pure la soddisfazione di Mojito

Eceplast

chiudere imbattute questo torneo alla loro prima partecipazione. Infatti, dopo aver chiuso il girone al primo posto con 3 vittorie su 3, nei quarti di finale hanno inflitto un rotondo 14 a 1 alle malcapitate ragazze del Mugnone C5. In semifinale la storia è stata quasi la stessa contro le Breack Balls che si sono dovute arrendere per 2 a 11.

finale per le Breack Balls.

Rizzo con ben 19 gol totali

si è portata a casa la coppa del capocannoniere, distanziando di un solo gol Pisani delle Eceplast, che si è fermata a 18 e alla quale non è riuscito il controsorpasso, dopo essere stata avanti per tutto il torneo.

È già partita la Green Cup, ultima occasione per le ragazze partecipanti di portare a casa un trofeo. Nella prima giornata vittorie per Le Turche con un convincente 8 a 2 sulle Mugnone C5 grazie al poker di Degl’Innocenti, per Ci-Esse Firenze con un secco 3 a 0 sulle A.C. Clo e per le Breack Balls con un 5 a 2 sul New Garden F. Il torneo proseguirà fino al 17 luglio con le finali del Palanovoli.

Nella finale per il terzo e quarto posto si sono affrontate le Breack Balls e la Libertas Bisenzio che hanno già due precedenti in campionato. Match subito in discesa per le ragazze in maglia blu trascinate da una scatenata Rizzo che voleva a tutti i costi il titolo di capocannoniere. Alla fine i suoi centri sono stati 7 accompagnati dalla marcatura di La Rocca, che ha sigillato l’8-1

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Il Brivido Sportivo - Mercoledì 19 Giugno 2013

Finali regionali:

calcio toscana

buona prova delle squadre fiorentine

di Steto

S

abato 8 e domenica 9 giugno 2013, presso l’impianto delle Colline Massesi a Marina di Massa, si sono svolte le Finali Regionali MSP dei Campionati 2012/2013: buona prestazione delle squadre di Firenze che hanno portato a casa un secondo e tre terzi posti.

Le soddisfazioni maggiori sono arrivate dal C5 femminile grazie al secondo posto dell’ASD Firenze 2008 ed al terzo del Club Sportivo FI. Per l’ASD Firenze 2008 si è trattato di un remake della finalissima dello scorso anno (persa 5-0) con la formazione pistoiese del Lampo 1919, con la differenza che quest’anno la partita è stata sempre in bilico e la vittoria è mancata per un soffio (alla fine

le pistoiesi l’hanno spuntata per 4-3). È uscita a testa alta nel girone eliminatorio l’Ece Past che ha raccolto 4 punti, mentre l’ASD MCL Quinto Alto ha onorato la partecipazione conquistando l’unico punto del girone eliminatorio contro le Smutandissime di Pistoia. È salito ancora una volta nella piazza d’onore il Club Sportivo FI che nella finale per il 3°/4° posto ha superato le Mistike di Pistoia.

Nel C5 maschile il successo è andato alla formazione di Massa del Coka Club, ma ottima è stata la prova del FC Devastanti che ha chiuso al terzo posto vincendo per 4-2 nella finale di consolazione contro il G.S. Milleluci di Pistoia. Per il FC Devastanti rimane il grande rammarico della semifinale persa 3-1 contro la

forte formazione pratese del Caffè Concorde, con la squadra di Riccardo Poli in vantaggio per 1-0, complice l’espulsione di un giocatore avversario. Tre sconfitte invece nelle tre partite del girone eliminatorio per l’altra formazione di Firenze, gli Stempiaz FC C5.

Nel C7 maschile buonissima prestazione di entrambe le squadre di Firenze, con il FC Breccia che ha bissato il terzo posto finale (già ottenuto nella scorsa edizione) e l’AC Bandino Papaya Viaggi che è uscito a testa alta dalla competizione perdendo ai quarti di finale. La formazione del FC Breccia ha superato un girone eliminatorio di ferro, nel quale ha affrontato la Mediterranea Legnami di Livorno e la Salus

asd firenze 2008

di Massa, rispettivamente prima e seconda classificata della Manifestazione: i ragazzi di Daniele Collina hanno poi sconfitto cral dip. comunali femm.

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nei quarti di finale il Club Amici Africa di Prato prima di cedere in semifinale ai massesi della Salus e prendersi infine il terzo posto ai calci di rigore contro la Termoidraulica Boldrini di Livorno. Ha chiuso la Manifestazione da imbattuto l’AC Bandino Papaya Viaggi che ha conquistato 5 punti (in 3 gare) nel girone eliminatorio ed è stato sconfitto nei quarti di finale solo ai calci di rigore.

Si è inoltre concluso (giovedì 6 giugno) il Torneo Sportika Cup 2013-2013 di C5 femminile: un Torneo - alla sua prima edizione - che ha avuto inizio a dicembre (con la formula di un girone unico all’italiana con gare di andata e ritorno) ed è stato vinto dal Cral Dip. Comunali Femm. che ha preceduto di una lunghezza l’ASD Firenze 2008 e di tre le Smartists.

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Segue dalla prima Intanto è stato preso un numero 12 di grandissima esperienza che nella sua scelta conferma quali sono i desideri di Vincenzo Montella: un portiere bravo con i piedi, una sorta appunto di dodicesimo giocatore in campo, capace di calciare bene ma anche di far ripartire altrettanto bene l’azione. Si tratta di Gustavo Munua, uno che, assicurano, è dotato di queste caratteristiche ma che, come detto, non è e non sarà il titolare.

Tutti gli altri pretendenti questa qualità di essere bravi con i piedi oltreché con le mani non l’hanno mai dimostrata. Per questo motivo l’interrogativo su chi sarà il numero uno della prossima Fiorentina rischia di restare a lungo aperto e in sospeso. A meno che il presidente del Cagliari Massimo Cellino non decida di dare a prezzo scontatissimo Agazzi ai viola o sia lo stesso Montella a chiedere alla sua società di non trascurare il candidato in casa. E non parliamo di Viviano, che ormai appare lontano da Firenze, bensì di Neto, il ragazzo brasiliano che lo stesso allenatore viola nella stagione appena conclusa aveva scelto di rilanciare quando la stella di Viviano si era di colpo offuscata.

Quella parentesi di Neto si rivelò però altalenante, un paio di buone gare, poi la decisione della Fiorentina di non cedere Viviano a gennaio riportò il giovane portiere brasiliano dietro le quinte.

Ora la sua candidatura torna a farsi importate. Neto è tra i candidati per una maglia da titolare in porta e se ne dovrà tener conto. Al di là della scelta finale resta dunque il problema-portiere che non sarà importante come quello del centravanti ma che comunque impone una riflessione intelligente e una scelta vincente e azzeccata.

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senza filtro E I TIFOSI VIOLA MEDITANO FIORETTI: PRONTI A TUTTO PER SUPER MARIO di federico Pettini

I

n un periodo frenetico, fatto di interrogativi, di arrivi annunciati o di partenze più o meno dolorose come è quello del calciomercato, c’è sempre bisogno di trovare un modo per uscirne.

Allora, che cos’è il genio?

Il campionato è finito da meno di un mese ma già le amarezze e le frustrazioni dell’essere tifoso viola maltrattato sembrano essere scemate. Per vivere tutto con un sorriso. A volte anche amaro, a volte divertente. Tipico dell’ironia fiorentina, che esplode prepotente sui social network, con gruppi e pagine

dedicate su facebook che in breve tempo sono piene zeppe di fan.

Perché tutti sapevano che il Siena non avrebbe mai battuto il Milan. Anche se per ottanta minuti ce lo hanno fatto credere. Perché tutta Italia ha visto come lo stesso Milan, da gennaio a maggio, è stato portato a quel maledetto terzo posto a suon di rigori.

E allora ecco tutti i fioretti più impensabili sperando nella vittoria del Siena sul Milan (sono stati talmente tanti che nascerà un libro su quelli più divertenti). Per una settimana c’è stato un solo motto: ‘Non succede, ma se

succede...’. Non è successo e tutti sanno come e perché, ma poco importa. Per qualche giorno ci è piaciuto pensarla così.

Ed ecco ancora tutti i casi più disparati di come possa essere… ‘Rigore per il Milan’. Dalle ruote sgonfie della macchina di Balotelli, al testa o croce, dalla bambina a cui cade il dentino e la fatina dei denti porta... un rigore per il Milan, a chi pensa che il Milan non ha rinnovato con Ambrosini, ma con Bergonzi. E comunque, il ‘Rigore per il Milan’ è come fosse diventato il buongiorno ironico di ogni fiorentino.

Così, mentre l’estate arri-

va con tutta la sua calura, nasce un altro gruppo, tutto dedicato al nome più gettonato delle ultime settimane. ‘Se arriva Mario Gomez…’.

L’attaccante tedesco, con il solo pensiero del suo arrivo, ha fatto dimenticare quasi tutto il resto e sognare i tifosi viola di traguardi impossibili. Poi ci sono quelli che… tanto non arriva perché costa troppo, lo stipendio chi glielo dà, eccetera eccetera. Quella parte del tifo mai contenta, mai una gioia. Fatto sta che anche in questo gruppo è uscito di tutto. Da chi si compra i cd di Gigi d’Alessio, a chi non tocca alcool per tutta

l’estate, da chi vuole stare attento ad aeroporti e ai Marotta della situazione, a chi ringrazia Berbatov, da chi vuol mandare Jovetic in prestito al Siena a chi giura di fare 5 abbonamenti per vedere la Viola disteso e con una birra in mano... O anche ‘Se arriva Mario Gomez prima che Jovetic se ne vada, vado a suonargli il campanello e gli dico “che sei ancora qui?!”’.

Ora Firenze aspetta.

Come prendere fiato prima di buttarsi in mare.

E beato chi può di questi tempi. In attesa dell’arrivo di Super Mario, in attesa di vendere Jovetic. Con buona pace di Ramadani

e affini. E tra i tanti post, le varie battute, le ufficialità e le smentite tipiche del calciomercato (basti pensare che qualcuno ha detto che il giocatore è già stato da Fanfani a fare le visite mediche per poi essere smentito dalla società viola attraverso un comunicato ufficiale), un pensiero va anche ad un altro Mario.

Perché… ‘Se arriva Mario Gomez… indosserà la maglia Mario Ciuffi Gomez’.

Quando i sogni e le speranze di una tifoseria si legano indissolubilmente con l’ironia e l’affetto tipici della gente di Firenze.