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Settimanale di critica e attualità sportiva

L'Esclusiva Torricelli: «I viola possono rimandare i festeggiamenti della Juve»

Appunti di viaggio

Tocca a Montella aumentare i watt della squadra

Fiorentina Amore Mio

Firicano: «Basta brutte figure in campionato»

a pagina 3

a pagina 4

NON C'E' SOLO L'EUROPA

L’editoriale di alessandro rialti

imettere in moto il campionato per non costringere la Fiorentina nell’angolo più pericoloso dell’Europa League. Ha

ragione Montella: Pizarro e compagni

pre, potrebbe rappresentare la gran-

to. Diversamente, la (doppia) partita

devono tornare protagonisti anche in

de occasione: là dove il miracolo era

contro il Siviglia diventerebbe una

Italia. Se non ci sarà una reazione im-

iniziato, con la vittoria, poi vanifica-

sorta di ultima spiaggia. E’ chiaro

mediata il rischio è altissimo. Proprio

ta, all’andata della semifinale di Cop-

che tutti noi diamo una valenza stra-

contro la Juve, l’avversaria di sem-

pa Italia, potrebbe ricominciare tut-

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Evitato, ai sorteggi, il derby italiano in semifinale. C’è da battere il club spagnolo vincitore dell’ultima Europa League

Verso varsavia

JORGENSEN: «ANCHE IL SIVIGLIA DOVRA’ TEMERE LA FIORENTINA»

L’esultanza dei giocatori viola dopo la conquista della semifinale di Europa League

di FRANCESCA BANDINELLI

artin Jorgensen, l’ambasciatore viola a Nyon, lo ha detto subito: «Vogliamo arrivare fino in fondo e per fortuna non abbiamo pescato il Napoli, anche se ci ritroveremo davanti l’avversario favorito per la vittoria del titolo». Non sarà facile superare la squadra che già un anno fa ha sollevato il trofeo - Marko Marin, che se n’è andato a gennaio dopo pochi evanescenti mesi, lo sa bene -, ma adesso sognare è legittimo. Lo ha ribadito pure il consigliere delegato Sandro Mencucci. «Saranno due grandi sfide con il Siviglia - ha continuato Jorgensen, presente al sorteggio - gli spagnoli giocano bene, hanno esperienza europea, però non gli sarà facile affrontare questa Fiorentina. Rispetto alla squadra viola in cui ho giocato io, questa mette in campo un calcio più europeo, senza timori. E tutto ciò ci infonde grande coraggio in attesa del doppio confronto che varrà l’accesso alla finalissima di Varsavia». Si tratta della prima volta in assoluto in cui Fiorentina e Siviglia si incrociano, mentre gli andalusi ritrovano un club italiano nelle coppe europee per la quarta volta. Non hanno mai vinto: eliminati dal Parma nella coppa Uefa 2004/05 (0-0 all’andata in casa e 0-1 al Tardini nel ritorno), battuti 3-1 dal Milan nella finale della Supercoppa europea 2007 a Montecarlo, infine sconfitti 1-0 a Marassi dalla Sampdoria nel girone di Coppa Uefa 2008/09. Adesso tocca ai viola rafforzare questa tradizione. La Fiorentina vanta 14 precedenti nelle

classiche coppe europee contro club iberici ed è in deciso svantaggio: score di tre successi viola, quattro pareggi e ben sette sconfitte. In questa edizione 2014/15 di Europa League, il cammino del Siviglia - che lo scorso anno ha battuto in finale il Benfica allo Juventus Stadium di Torino - è iniziato dalla fase a gironi, in cui gli andalusi hanno chiuso a quota 11 punti, con uno score di tre successi (2-0 sul Fejenoord, 3-1 con lo Standard Liegi e 1-0 sul Rijeka: tutti i successi sono arrivati tra le mura amiche), due pareggi (2-2 a Fiume con il Rijeka e 0-0 a Liegi) e una sconfitta (2-0 a Rotterdam). Nei sedicesimi gli spagnoli hanno eliminato il Borussia Moenchengladbach (1-0 in casa all’andata e 3-2 nel ritorno in Germania), agli ottavi hanno avuto la meglio sul Villarreal nel derby spagnolo (3-1 all’andata fuori casa e 2-1 in casa, al ritorno), infine nei quarti hanno eliminato lo Zenit San Pietroburgo (2-1 in casa all’andata, 2-2 nel ritorno in Russia). L’Uefa ha poi stabilito anche per sorteggio chi giocherà formalmente in casa la finale di Ritorno Andata Varsavia, il 27 maggio: /05/2015 14 07/05/2015 ore 21.05 sarà la vincente della o-Napoli ipr Dn Napoli-Dnipro -Siviglia semifinale 1, ovvero ina nt re Fio Siviglia-Fiorentina Napoli-Dnipro.

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Il doppio ex di Juventus e Fiorentina parla della sfida dello Stadium

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Torricelli: «La testa sarà alle semifinali. Ma i viola possono rimandare i festeggiamenti della Juventus» di ALESSANDRO LATINI

a sfida è eterna, intramontabile. Juventus-Fiorentina porta con sé il solito fascino, anche se quest’anno ne sono già state disputate diverse. L’ultima fa ancora male, in Coppa Italia. Lo 0-3 della Semifinale di ritorno è ferita apertissima. Da lì, probabilmente, sono iniziati i problemi della Fiorentina dopo un mese da squadra schiacciasassi. Lo Juventus Stadium è di nuovo teatro di uno scontro di campionato, relegato in un turno infrasettimanale di mercoledì sera, per esigenze televisive e di calendario. Le due squadre hanno nel campionato un obiettivo ormai secondario. La Juventus attende lo scorrere delle giornate per festeggiare lo Scudetto, mentre la Fiorentina proverà a difendere il piazzamento in Europa League. Energie e sforzi saranno dirottati sull’Europa, in una doppia sfida Italia-Spagna che restituisce al calcio italiano una certa credibilità internazionale. Il Brivido Sportivo, quindi, ha intervistato in esclusiva Moreno Torricelli. La Fiorentina è reduce da tre sconfitte in campionato. Quali possono essere i motivi? «Mi aspettavo qualcosa un più, dopo il grande recupero del girone di ritorno. Diventa difficile analizzare dall’esterno quello che può essere capitato. Il campionato italiano è tosto, contro qualsiasi squadra si fa fatica se non si è al massimo della forma e della concentrazione. Senza la giusta intensità si rischiano le brutte figure anche contro squadre che sono in fondo alla classifica».

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«Che nel calcio non c’è niente di scontato, questa è la cosa lampante. Contro determinate squadre se non si è al 100% si rischia di mandare all’aria quanto di buono fatto prima. Spero che abbiano imparato questo e che allo Juventus Stadium ne facciano tesoro». Doppia sfida Italia-Spagna in Europa. Siviglia e Real Madrid sulla strada di Fiorentina e Juventus. Sensazioni? «Finalmente siamo tornati a portare squadre italiane nelle semifinali europee. Ci voleva per il calcio italiano, che a livello tattico è più preparato di altre nazioni. Tutte e due le squadre italiane se la possono giocare a viso aperto e senza paura. Sia Juventus che Fiorentina credo proprio che possano fare bene».

Moreno Torricelli con la maglia viola in un contrasto contro Adrian Mutu

La Fiorentina arriva a Torino per cercare il risultato. Anche perché non vuole far festeggiare lo Scudetto ai bianconeri… «Penso che per la Juventus cambi poco, nel senso che ormai stanno solo aspettando di festeggiare. Se non festeggerà con la Fiorentina lo farà nella partita dopo. Casomai può essere una motivazione in più per i giocatori viola, quella di togliere il gusto di festeggiare ai bianconeri». Secondo lei la Juventus metterà in campo qualche seconda linea? E la Fiorentina?

«Credo di si, l’obiettivo di Allegri è quello di trovare brillantezza in vista della Semifinale contro il Real Madrid, quindi qualche rotazione è lecito aspettarsela, come abbiamo visto anche nel derby contro il Torino. Lo stesso discorso credo possa valere anche per la Fiorentina».

Pogba non ci sarà, ma Gomez stavolta non può sbagliare

La Semifinale di Coppa Italia fa ancora male alla Fiorentina. Che insegnamento si devono portare a Torino i giocatori viola?

La società, in chiave futura, dovrà rafforzare la rosa per essere competitivi su tutti i fronti

TOCCA A MONTELLA AUMENTARE I WATT

di MARIO TENERANI

imenticare Cagliari e già che ci siamo pure Verona. Se poi ci mettiamo dentro anche il Napoli, le sconfitte consecutive in campionato sono tre… Una disfatta, almeno in Italia. Perché in Europa la Fiorentina continua a volare. Misteri del calcio… Ecco, la partita di Torino contro la Juve, che chiude in qualche modo la storia infinita di questa stagione in termini di sfide con la squadra di Allegri, arriva al momento giusto. Non esiste, infatti, di sottovalutare un avversario così e quindi stavolta i cali di tensione visti al Franchi non si verificheranno. Certo, la Juventus reduce dalla sconfitta nel derby non sarà il massimo della vita da affrontare… I bianconeri vorranno subito vendicarsi. Ma almeno per la Fiorentina ci sarà una bella frustata. Con la Juventus i viola dovranno stare molto svegli. La colpa è della Fiorentina, è stata lei a complicarsi la vita perdendo in casa a ripetizione contro squadre che sulla carte erano

Montella e Festa prima del fischio d'inizio

nettamente inferiori. Il Cagliari poi aveva e continua ad avere un piede e mezzo in B. Purtroppo l’Europa League è diventata un oggetto di di notevole distrazione. Prima la Dinamo e ora il Siviglia. Le attenzioni dei viola sono soprattutto verso gli spagnoli e allora toccherà a Montella riaccen-

dere gli obiettivi nella testa dei suoi giocatori. Una lezione per il futuro. La società dovrà migliorare tecnicamente un gruppo che ha dimostrato forse di non essere pronto per lottare su due o addirittura più fronti. Non è solo una questione mentale: ci sono giocatori che per quanto volenterosi

non sembrano all’altezza dei titolari. Adesso, però, forza e coraggio: c’è l’ultimo atto stagionale con la Juventus. In fin dei conti in quest’annata calcistica la Fiorentina ha giù vinto allo Juventus Stadium: hai visto mai che…

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Firicano: «Basta brutte figure in campionato. A Siviglia la Fiorentina può fare bene»

Aldo Firicano in una partita amichevole durante il ritiro ad Abbadia San Salvatore

di ALESSANDRO LATINI

L’ex viola scommette sul temperamento della squadra di Montella. La lezione, dice, deve essere metabolizzata

na brutta sconfitta, di quelle che fanno male soprattutto al morale. La Fiorentina prova a rialzare la testa dopo la batosta interna contro il Cagliari, che in campionato ha seguito quella contro il Verona. Sei punti gettati al vento, che avrebbero clamorosamente rimesso in corsa i viola per il terzo posto. Adesso non è più tempo per rincorrere un qualcosa di irraggiungibile, piuttosto occorre guardarsi le spalle e combattere per il quinto posto. L’imperativo è quello di superare la Sampdoria, per garantirsi in ogni caso l’approdo alla fase a gironi dell’Europa League del prossimo anno. Già l’Europa. Quella è un’altra storia. La Fiorentina ha fatto un sol boccone della Dinamo

Kiev e si appresta a vivere due bellissime partite contro il Siviglia. Per la nostra rubrica Fiorentina Amore Mio, questa settimana abbiamo intervistato in esclusiva Aldo Firicano. Cosa è successo contro Verona e Cagliari? Come mai la Fiorentina europea è tanto diversa da quella del campionato? «Ho l’impressione che il raggiungimento della Semifinale in Europa League abbia spostato tutta l’attenzione su questa competizione. In campionato mi sembra ci sia stato un rilassamento. Adesso si corre il rischio di vedersi superare dalle altre squadre. Vedo il Torino in un momento molto positivo, ma anche il Genoa. Il rischio di perdere posizioni c’è, se non torneranno a far punti. Sarebbe un peccato perché la Semifinale comunque non garantisce l’Europa». Secondo lei la rosa della Fiorentina è adeguata per il doppio impegno? «Si, le alternative ci sono e di buon livello. La rosa è abbastanza ampia per garantire la competitività in due competizioni. Il problema, secondo me, è stato mentale. L’obiettivo che si sono prefissati con maggiore forza è stato quello dell’Europa League. Ed è chiaro che in campionato rischi di fare delle brutte figure se trovi squadre che non hanno niente da perdere o che comunque sono all’ultima spiaggia come il Cagliari». L’unico che si è salvato contro i rossoblu è stato Gilardino… «Ritengo che sia stato preso con l’obiettivo di far gol in queste partite, come contro il Cagliari. Si è dimostrato ancora implacabile, nelle poche partite che ha

disputato si è fatto trovar pronto e lo farà anche nelle prossime gare. Può segnare in qualsiasi partita». Passiamo all’Europa League. Cosa pensa del Siviglia? «Il Siviglia sta facendo ottime cose, ma secondo me non è andata male alla Fiorentina. Nella rosa viola ci sono giocatori spagnoli ed elementi che hanno giocato nella Liga. Questo può rappresentare un vantaggio, c’è una buona conoscenza. Poi il sorteggio è stato buono, anche per aver evitato il Napoli, che speriamo di trovare in finale». Chi vede favorito per il passaggio del turno? «Le due squadre si equivalgono, non vedo nessuna favorita. Entrambe le squadre hanno ottime chance di andare in finale. In Spagna ci sarà un ambiente caldo, il Siviglia in casa è fortissimo, ma la Fiorentina europea ha dimostrato di andare a far la partita su qualunque campo. Io credo che la qualificazione si deciderà al ritorno».

Gilardino segna il gol del momentaneo 1-2, ma la Viola si avvita su se stessa

amarcord L’ultimo successo dei viola allo Stadium è stato nella semifinale d’andata di Coppa Italia: doppietta di Salah

MONTELLA NELL’OLIMPO DEI SEI Lo scatto di Salah brucia Padoin

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incenzo Montella è già entrato di diritto nelle sfide tra Juventus e Fiorentina. E’ uno dei sei allenatori viola ad aver vinto nel dopo guerra a Torino contro i bianconeri. E guarda caso tutti i tecnici gigliati che hanno battuto la Juve all’ombra della Mole dopo il 1945 hanno giocato o allenato la Roma (o tutte e due le cose come nel caso dell’aeroplanino) prima o dopo l’esperienza a Firenze. La Fiorentina a Torino con la Juve complessivamente ha vinto solo otto volte, sei in campionato e due in Coppa Italia. E solo un allenatore, Giuseppe Galluzzi, ex giocatore bianconero peraltro, quello che battuto per la prima volta la Juve in trasferta in campionato nel 1940/41 (3-2 con gol di Magherini e Menti e autorete di Varglien) non è mai stato alla Roma. Guido Ara, il primo tecnico della Fiorentina che violò il campo bianconero nel 1935/36 in Coppa Italia (3-1 con reti di Perazzolo, Scagliotti e Comini) si sedette sulla panchina giallorossa dal 1937/38 al 1939/40. E come lui Fulvio Bernardini l’allenatore del primo scudetto gigliato nel 1955/56 (giocò nella Roma dal 1928/29 al 1938/39 e la allenò nel 1949/50). Quell’anno la Fiorentina vinse a Torino per 4-0 con gol di Montuori e

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Magnini e doppietta di Virgili. Bruno Pesaola, invece, il tecnico argentino che si aggiudicò il secondo scudetto gigliato nella stagione 1968/69 con i giallorossi ebbe un passato da giocatore (dal 1947/48 al 1949/50). Con lui in panchina l’11 maggio 1969 la Fiorentina battè la Juve all’ombra della Mole per 2-0 alla penultima giornata di campionato con reti di Chiarugi e Maraschi e festeggiò proprio lì la conquista del titolo. Una goduria pazzesca. Trascorsero sedici stagioni prima di un nuovo successo contro i bianconeri in trasferta. Sulla panchina viola nel 1984/85 (dopo essere subentrato a De Sisti) sedeva Ferruccio Valcareggi (tecnico della Roma nel 1978/79). I gigliati si imposero per 2-1 in rimonta grazie alle reti di Cecconi e Passarella. Fu quella la partita più bella giocata dalla Fiorentina in quel campionato. Tre anni dopo (campionato 1987/88) l’impresa di vincere a Torino all’ultima giornata che costrinse la Juve allo spareggio Uefa con il Torino (poi vinto dai bianconeri) riuscì ad un altro ex tecnico giallorosso, Sven Goran Eriksson (nella capitale dal 1984/85 al 1986/87). La Fiorentina si impose a Torino per 2-1 grazie alle reti di Baggio e Di Chiara. Vent’anni poi trascorsero prima che i viola, con Cesare Prandelli in panchina (per lui un’esperienza in giallorosso tra luglio ed agosto del 2004 prima delle dimissioni per stare vicino alla moglie Manuela già gravemente ammalata e deceduta poi durante la sua permanenza a Firenze nel novembre 2007) vincessero di nuovo a Torino. Il 2 marzo 2008 allo stadio Olimpico la Fiorentina si impose per 3-2 in rimonta nel finale dopo una partita vietata ai deboli di cuore contro i bianconeri guidati dall’ex Ranieri. I viola passarono in vantaggio con un gol di Gobbi al 19’. Ma dieci minuti più tardi pareggiò Sissoko, futuro giocatore gigliato. Nella ripresa la Juve passò, a sua volta, in vantaggio con

una rete di Camoranesi al 12’. Sembrava tutto finito per la Fiorentina ma il bello doveva ancora cominciare. Alla mezzora Papa Waigo, subentrato da tre minuti a Santana, firmò la rete del pareggio. E nei minuti di recupero Osvaldo, poi espulso, segnò la rete del successo sotto la curva occupata dai 500 tifosi viola, impazziti di gioia (la festa sarebbe poi continuata in serata a Firenze all’arrivo della squadra all’aeroporto di Peretola). E’ stato questo l’ultimo successo gigliato in campionato all’ombra della Mole. Il resto è storia recente e risale a meno di due mesi fa quando la Fiorentina dell’ex giallorosso Vincenzo Montella (nella capitale da giocatore dal 1999/00 al gennaio 2007 e poi nel 2008/09 e da allenatore nella seconda parte della stagione 2010/11) il 5 marzo scorso si impose allo Juventus Stadium per 2-1 con una doppietta di Salah, inframmezzata dal pareggio di Llorente (risultato poi vanificato dalla sconfitta per 3-0 nel match di ritorno al Franchi e dall’eliminazione conseguente) nella semifinale d’andata di Coppa Italia. Oggi Montella cerca un’impresa fantastica. Se la Fiorentina vincesse sarebbe l’unico allenatore viola ad aver battuto la Juve in trasferta per due volte e per di più nella stessa stagione.

Salah esulta dopo l’1-2 viola allo Stadium

O UBALD

Fino a qualche anno fa, la Coppa era considerata quasi un impiccio: adesso è l’altra porta attraverso cui puntare alla Champions

QUANDO L’EUROPA LEAGUE ERA FIGLIA DI UN DIO MINORE… di CRISTIANO PUCCETTI

svegliato l’interesse intorno all’Europa League: dall’edizione in corso infatti ’ una coincidenza abbastanza chi alza il trofeo partecipa alla prossisingolare il fatto che due squama Champions League. Se la manifedre italiane, Fiorentina e Napoli, siano approdate alle semifinali di stazione andava nobilitata, non c’erano Europa League. L’ultima volta che una argomenti migliori. Anche perché, cuformazione del nostro campionato ave- riosamente, tutte e 4 le squadre rimava raggiunto questo traguardo era nel ste in corsa, al momento nei rispettivi 2008: i viola furono eliminati ad un campionati non hanno maturato questo passo dalla finale dai più catenacciari diritto. Bisognava insomma mettere il d’Europa, gli scozzesi del Rangers Gla- “cioccolatino” in premio per attrarre sgow. Per ritrovare invece due squadre l’attenzione delle italiane e vedrete: italiane alle semifinali bisogna risalire vincerà una tra Fiorentina e Napoli. Tra alla fine del secolo l’altro dalla prosscorso. C’è di più: sima stagione è in tra il 1989 e il 1999 arrivo un pioggia le nostre formazioni di soldi: aumenhanno letteralmentano a dismisura i te fatto razzia di premi economici Coppe Uefa, vincenper la Champions do 8 edizioni su 11, e anche per la quattro delle quali bistrattata Eurocon finali totalmenpa League. Tutto te italiane. questo conseguenDopodiché il vuoto, za della crescita inspiegabile. Con Il sorteggio di Nyon ha regalato alla inarrestabile dei una aggravante: Fiorentina il Siviglia ricavi, soprattutto nell’ultimo decennio soltanto una quelli televisivi. squadra in Italia ha preso seriamente in Per il nuovo ciclo 2015-18 l’aumento considerazione la vecchia Coppa Uefa e totale è pazzesco: +32%. I ricavi Chamquesta è proprio la Fiorentina. E’ stato pions schizzeranno a 1,9 miliardi di incredibile il modo in cui alcune nostre euro, quelli di Europa League passeformazioni si sono comportate in Euro- ranno da 243 milioni a ben oltre 300. pe League, schierando le riserve delle La conseguenza inevitabile è che saliriserve, etichettando gli impegni inter- ranno in proporzione i premi per i club nazionali come un impiccio in mezzo partecipanti. La qualificazione ad una alla settimana. E così mentre le altre Nazioni gongolavano per uno sfacelo competizioni europea diventa dunque sempre più drammatico, l’Italia preci- sempre più indispensabile. La Fiorentipitava nel ranking dal primo al quarto na deve intanto blindare e migliorare la posto e la nostra Federazione assisteva propria posizione in campionato per asinerme. E’ bastato rimettere in gioco sicurarsi almeno l’Europa League, poi i soldi, che l’approccio delle squadre sperare che sull’asse Siviglia-Firenze italiane è totalmente mutato. Non è un (ed eventualmente Varsavia) accada il caso che proprio quest’anno si sia ri- grande miracolo!

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La rubrica su “Cosa va” questa settimana è dolorosamente sospesa

UNA SQUADRA IMBARAZZANTE. MA SOLO IN CAMPIONATO

di UBALDO SCANAGATTA

COSA VA Questa sezione della rubrica Ubimaior è stata chiusa per lutto e dolorosamente sospesa dall’autore perché, a seguito della terza batosta consecutiva... non va nulla al di fuori dell’Europa League! Riprenderà la sua pubblicazione - è un augurio - successivamente al 7 maggio, dopo la partita Siviglia-Fiorentina. COSA NON VA Edizione speciale di Cosa Non Va, dal momento che sono talmente tante le cose che non vanno, dopo la delusione in Coppa Italia e le illusioni dell’andata a Torino, che non so da dove cominciare. VERONA E CAGLIARI CORSARE. Perdere in questo modo prima dal Verona e poi dal Cagliari in casa è deprimente. Si dirà che con il Verona sarebbe bastata la trasformazione del rigore da parte di Diamanti per dar vita ad un altro probabile epilogo, ma contro il Cagliari i gol subiti potevano essere anche cinque e la squadra del neo-allenatore Festa ha strameritato la vittoria contro una Fiorentina imbarazzante. A dir poco. I sardi correvano il doppio dei viola. LA CLASSIFICA. Sto scrivendo prima della partita con la Juventus e permettetemi di dubitare, dopo aver visto la Fiorentina al Franchi in campionato, che la classifica sarà migliorata dopo la trasferta torinese di mercoledì dove se c’è una volta in cui Montella avrebbe dovuto fare turn-over era quella. Se poi la classifica si fosse comunque mossa, beh meglio. Ma se il campionato si fosse concluso domenica scorsa la Fiorentina in quanto sesta avrebbe dovuto giocare i preliminari di Europa League, cominciandocon le gare vere, quelle da dentro fuori, a fine luglio. Un vero guaio. Con alle viste, appunto, la partita contro la Juventus a Torino, e poiché al peggio non c’è mai fine, diversi tifosi amici mi avevano anche detto: “Attenzione, che se la Fiorentina continua a giocare in questo modo, anche Torino e Genoa (erano a due punti domenica sera) e Inter (a quattro) possono passarci davanti. C’è la Sampdoria da scavalcare, ma bisogna fare più attenzione a chi ci sta dietro che a sognare di superare chi ci sta davanti”. Pessimisti o realisti? QUANTA RABBIA. I 9 punti persi per strada, con le squadre ultima, terz’ultima e all’epoca quart’ultima in classifica (Parma, Cagliari, Verona) dicono che senza fare

GIACCHETTA NERA

A nulla è servito il gol di Gilardino, il primo dal suo ritorno in viola

La disperazione di David Pizarro dopo il terzo ko interno in campionato consecutivo: non succedeva dal febbraio 2012 nulla di straordinario, considerato anche il passo lento di tutte le squadre alle spalle della Juventus, il terzo posto valido per il passaporto alla Champions era tutt’altro che irraggiungibile quest’anno. Direi, anche se oggi si deve ritenere il contrario alla luce dei risultati, che sarebbe stato molto più facile raggiungere quel terzo posto - giocando normalmente e vincendo contro quelle tre squadre- che una vittoria in Europa League, dove un filotto di doppi scontri vincenti su Tottenham, Roma, Dinamo, Siviglia e Napoli (più che Dnipro) sarebbe stato da chiunque considerato molto ma molto più difficile da realizzare. NON SIAMO UNA GRANDE SQUADRA. Rassegniamoci all’idea che una squadra che perde certe partite non può essere considerata una grande squadra. Nemmeno se ogni tanto ti illude e batte la Juventus allo Juve Stadium, la Roma all’Olimpico, il Tottenham e la Dinamo al Franchi. Anche Fabio Fognini ha battuto due volte Rafael Nadal quest’anno, ma l’indomani ha perso da altri giocatori molto più scarsi ed è n.30 del mondo, non un top-ten. La Fiorentina non giocava su tre fronti fino alle fasi finali – o quasi - da sette anni e ha pagato uno sforzo che è più mentale, di concentrazione che fisico. In fondo non è che in Coppa Italia si siano giocate tutte queste partite. Anche Prandelli sosteneva che la Fiorentina quando giocava tre partite in una settimana non vinceva mai la terza. Il problema qui è che non si vincono neppure le prime due, tanto la squadra pare stanca e poco grintosa (salvo che in Europa, dove le avversarie non ci hanno ancora preso le misure). UNA ROSA INADEGUATA E VECCHIARELLA. Tutto è relativo, ovviamente, in rapporto agli obiettivi che ci si pone. I mi-

gliori giocatori della Fiorentina sono over 30 (o quasi). Joaquin - e meno male che non sono riusciti a venderlo - Gonzalo, Pizarro, Gomez. Pasqual, il capitano, ha 32 anni... ma almeno rispetto a Tomovic ogni tanto azzecca un cross. Tomovic , pessimo anche in difesa, perché fortemente co-responsabile e del primo e del terzo gol cagliaritano (nemmeno Farias fosse Cristiano Ronaldo si può cadere a quel modo...), è riuscito a sbagliare 5 cross su 5 in maniera davvero imbarazzante. Dopo di che, intimorito, non si è più azzardato a tentarne altri neppure quando non aveva nessuno davanti. Il problema, visto in prospettiva, è che la Fiorentina dovrà rinnovarsi profondamente. Ma i Della Valle, se non arrivasse il miracolo Europa League (e Champions) avranno voglia di investire ancora soldi, visto che lo stadio non l’avranno mai? Io ne dubito, ma li ringrazio. Perché se non c’erano loro la Fiorentina sarebbe stata messa ancora peggio. MONTELLA DEMORALIZZATO E POCO GALVANIZZANTE. E’ un napoletano con l’aplomb, distaccato e ironico. Non allena dei fenomeni e lo sa. Non sta facendo né grandi miracoli né veri disastri. Ogni tanto un piccolo miracolo, ogni tanto un piccolo disastro. Direi che sta facendo quello che può. Non moltissimo, forse. Ma non è che su piazza, in giro, ci sia tanto di meglio. Altri allenatori sembrano più grintosi, sembrano capaci di trasmettere più carica. Lui ha provato a trasmettere un suo tipo di gioco e certe volte la Fiorentina è anche piaciuta. Non dimentichiamolo. Poi, si sa, chi allena e fa le formazioni può sbagliare e chi lo giudica di solito lo giudica a partita finita (male o bene che sia). Che è troppo più facile. Certo a me piacerebbe che Montella assomigliasse un po’ a Liedholm che se vedeva un giocatore

che sbagliava 5 cross di fila, lo allenava obbligandolo a fare - di corsa - 30 cross al giorno! Finché quello imparava.E se uno invece tirava sempre con il peso del corpo all’indietro (come Borja Valero) gli faceva fare 30 tiri al giorno con il corpo in avanti. Pratiche che servivano più di un ritiro della squadra. Io non riesco a seguire gli allenamenti della Fiorentina, ma ho la sensazione che questo tipo di allenamenti non vengano fatti. Lo dico a giudicare dai progressi tecnici che non vedo. Poi, confesso, sono rimasto perplesso nel vedere che una volta mandato in campo Joaquin – uno dei migliori, come sempre – ho visto sia lui sia Pasqual dalla stessa parte di Vargas, così da sinistra arrivavano i cross e da destra c’era solo Tomovic che non ne faceva uno, ma gli continuavano ad arrivare un sacco di palloni. Invano. Lui passava solo la palla indietro, rallentando tutto e di più. Anche quando c’era Cuadrado sulla destra giocavano tutti fuori che il colombiano. Idem Salah che, impiegato al centro, mi pare faccia confusione se si intestardisce a fare triangoli veloci con gente che (vedi Gomez, ma anche Gilardino, per non parlare dell’altro “cinese” Diamanti) non riesce a restituirgli la palla come lui, l’egiziano, vorrebbe. Mah, lo so che a scrivere così sembriamo tutti pseudo-allenatori, e l’Italia è un Paese con 60 milioni di commissari tecnici, però a volte certe soluzioni tattiche sembrano così semplici da vedere che ci si sorprende che chi è molto più bravo di noi non le abbia viste o pensate. In conclusione: non faccio parte del partito degli anti-Montella. Però mi aspettavo qualcosina di più, e più in cattiveria magari - troppo spesso la squadra dà la sensazione di essere molle - pur riconoscendo che il materiale umano sul quale deve lavorare non è di prima grandezza. Avessimo noi Higuain, invece di Gomez, sarebbe già tutta un’altra storia. Higuain è l’unico vero fuoriclasse del campionato italiano. PEPITO ROSSI. Non mi ero mai illuso, ma ho capito che fino a settembre non lo vedremo in campo. E non sono neppure così sicuro che lo rivedremo uguale a quello che abbiamo visto nel girone d’andata d’un campionato fa. Faccio gli scongiuri, ma non vedo ancora la luce in fondo al tunnel. Che sfortuna. E ci mancano anche Babacar e Bernardeschi. L’ho premesso che non sarebbe stato un pezzo allegro questo.

Le pagelle degli arbitri impegnati in questo fine settimana di partire di Serie A

UNA DOMENICA D’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

di GIANCARLO CARMAGNINI

Atalanta - Empoli 2-2 Cervellera Non fa la partita della vita, ma comunque sufficiente. Fiorentina - Cagliari 4-2 Guida Partita sui “generis”. Non è certo colpa sua l’assoluto “black out” che colpisce l’undici di Montella. Qualche imprecisione, sparsa qua e là, che non incide assolutamente sul risultato finale. Genoa - Cesena 3-1 Peruzzo Finalmente una partita non pessima, che comunque non gli permetterà di rimanere nei ranghi della massima serie, in quanto l’anno prossimo, come si dice in gergo, “andrà a casa” inevitabilmente. H. Verona - Sassuolo 3-2 Chiffi Toni nell’occasione del primo gol era in fuorigioco, anche se di qualche centimetro, ma i rigori quando ci sono vanno dati. L’arbitro patavino dovrà aspettare ancora un po’ per poter frequentare assiduamente il “paradiso della Serie A”. Inter - Roma 2-1 Orsato Non il solito Orsato, litiga spesso con i cartellini e, talvolta, con il colore da mostra-

re. Prestazione, stranamente incolore, per come ci aveva abituato, in stagione, l’arbitro scledense. Lazio - Chievo 1-1 Tommasi Prestazione non impeccabile, ma tutto considerato prende la sufficienza, seppur “stiracchiata”. Napoli - Sampdoria 4-2 Doveri Gara più che dignitosa, l’unico errore che gli si può ascrivere è, forse, la mancata espulsione di Britos, che quasi sicuramente non avrebbe inciso sul risultato finale. Troppo forte ieri sera il Napoli per l’undici del “Viperetta”. Parma - Palermo 1-0 Di Bello Bella prova del direttore di gara brindisino al primo anno da arbitro “vero”. Sempre preciso, attento e presente. Torino - Juventus 2-1 Tagliavento Buona prova dell’arbitro TOP della UEFA. Valuta bene tutti gli episodi dubbi. Sempre autorevole ma mai autoritario. Udinese - Milan 2-1 Damato Partita tranquilla e … lui non fa niente altro che assistere, facendo il proprio dovere, da spettatore non pagante, alla “debacle” di quello che una volta era il Milan.

Pasqual discute con l’arbitro Guida

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Atalanta – Hellas Verona Cesena – Parma Chievo – Juventus Genoa – Napoli Milan – Lazio Palermo – Sampdoria Roma – Fiorentina Sassuolo – Cagliari Torino – Inter Udinese – Empoli

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Genoa

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Probabili Formazioni

Mercoledì 29 aprile 2015 Ore 20.45 Juventus Stadium - Torino

di Francesca Bandinelli

incenzo Montella deve riaccendere gli interruttori. Tre sconfitte consecutive in campionato, sotto la sua gestione, non erano mai successe. Fino all’altro giorno, erano un ricordo lontanissimo, legato alla stagione maledetta dei tre cambi in panchina, il picco più basso della gestione Della Valle dal la rinascita post fallimento. Adesso, c’è da fare risultato nella sfida tra Davide contro Golia. Sì, perché la Fiorentina, che pure, con carattere ed orgoglio, era stata capace di venirsi a prendere una vittoria nella gara d’andata delle semifinali di Coppa Italia, da allora è come se avesse perso memoria di se stessa. Cammina in Europa, pure a passo spedito, ma in campionato si è inceppato qualche ingranaggio di troppo. Nel momento in cui scriviamo, il tecnico viola è con la squadra davanti al video, per analizzare tutto, per capire quale meccanismo deve essere oleato o addirittura rivisto. La sensazione è che il turnover, stavolta, possa essere deciso dalla stanchezza - mentale o fisica - degli interpreti, più che dalle caratteristiche tattiche di ciascuno, anche perché c’è un solo risultato possibile per i viola: il successo. La beffa, non bastasse tutto ciò, è che i bianconeri di Allegri, in caso di non sconfitta, potrebbero festeggiare comunque il quarto scudetto consecutivo proprio al termine della gara contro la Fiorentina. Quali le combinazioni? Semplice. Se vince nel turno infrasettimanale e la Lazio non batte in casa il Parma, oppure se pareggia, la Roma non vince e la Lazio perde. Chi può cambiare il destino delle cose, rinviando se non altro i caroselli di una settimana, è solo la Fiorentina.

Fiorentina 4-3-3 Salah

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Borja Valero Badelj

Alonso

1 NETO

Gomez

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14 MATI FERNANDEZ 5 BADELJ 20 BORJA VALERO

4 RICHARDS 2 GONZALO RODRIGUEZ 15 SAVIC 28 ALONSO

Mati Fernandez

Gonzalo

17 JOAQUIN 33 GOMEZ 74 SALAH

Richards

Neto

Allenatore: Vincenzo Montella A disposizione: Tatarusanu, Tomovic, Basanta, Pasqual, Aquilani, Pizarro, Lazzari, Vargas, Ilicic, Diamanti, Gilardino.

juventus 3-5-2 1 BUFFON 5 OGBONNA 19 BONUCCI 3 CHIELLINI

Morata

26 LICHTSTEINER 23 VIDAL 21 PIRLO 37 PEREYRA 20 PADOIN

Tevez Lichtsteiner

Padoin

9 MORATA 10 TEVEZ

Pereyra

Pirlo

Vidal Ogbonna Bonucci

Chiellini

Buffon

Allenatore: ALLEGRI

A disposizione: Storari, Rubinho, Barzagli, De Ceglie, Vitale, Marrone, Matri, Sturaro, Pepe, Llorente, Coman.

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re intensissimi weekend di gare per il Centro Ginnastica Firenze. Questa l’estrema sintesi dei più recenti impegni sostenuti dagli atleti gigliati in Toscana e fuori. A dare il via ci pensa il settore GpT (Ginnastica per Tutti), che nel doppio appuntamento a Montevarchi dell’11 e 12 aprile affronta le finali regionali del 3° e del 2° livello, rispettivamente con Benelli, Corsini, Levi Micheli e Mazzuoli, e con Verciani e Bencivegni, tutte in seconda fascia, mentre nella prima fascia del 2° livello sono protagoniste le piccole Ciulli, Madiai, Mordenti, Rizzuto e Truppa. Tutte le ginnaste confermano o migliorano i punteggi e i piazzamenti della prima prova, ma sarà la Federazione Ginnastica d’Italia, a breve, a decretare le ammissioni ufficiali alle finali di Pesaro. Il sabato successivo, 18 aprile, tocca alla squadra di serie B2, con le ginnaste Cortese, Gensini, Mugnai e Vannucchi che a Livorno chiudono il loro esordio nel nuovo campionato, anche se non con la qualificazione alla fase nazionale, certamente con la consapevolezza di aver affrontato a testa alta una vera e propria sfida. Contemporaneamente, a Firenze, la sezione di ginnastica ritmica scende in pedana con la piccola Viola Cambi – 7 anni appena – impegnata nella seconda prova del campionato provinciale UISP under 8, appunto. Ottima prestazione, “precisa ed espressiva” – come commentano le allenatrici, più che soddisfatte – ma niente classifica, perché

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da regolamento non è possibile stilare alcun tipo di graduatoria prima del compimento degli 8 anni, ma naturalmente la prova di Viola lascia ben sperare per le competizioni future. C’è anche un impegno infrasettimanale in questo denso mese di aprile, ed è riservato al con-

sueto appuntamento annuale con la “gara sociale”, una competizione interna alla Scuola di Ginnastica, un momento di test e di verifica, ma soprattutto di gioco e di festa, per l’ampio vivaio dei corsi base della società. E allora giovedì 23 aprile la scena è stata tutta per i primi e secondi corsi, che si sono misurati con esercizi propedeutici sui grandi attrezzi dell’artistica maschile e femminile (minitrampolino, volteggio, parallele asimmetriche, parallele pari, trave, corpo libero, sbarra), sui piccoli attrezzi della ritmica come palla e cerchio, ed hanno inoltre offerto una dimostrazione della più giovane disciplina del trampolino elastico, da poco avviata anche nella palestra di Sorgane. Il CGF festeggia poi la ricorrenza del 25 aprile portando la vicecampionessa toscana di Categoria Allieve livello 2 Gaia Buglioni in finale nazionale a Fermo. “Rilassata, concentrata e determinata”, queste le parole che uno dei suoi tecnici, Cristiano Furelli, sceglie per descrivere la bella prestazione della piccola ginnasta fiorentina – classe 2005 – autrice di una prova convincente su ben cinque attrezzi, impreziosita dal sesto punteggio italiano al volteggio (17.675) e soprattutto dal terzo score nazionale al corpo libero (16.900), accompagnato dal battito di mani del pubblico presente, trascinato dalla coinvolgente esecuzione della giovanissima atleta. La cronaca ci porta a domenica 26 aprile, quando in campo gara a Lucca ci sono le piccole ginnaste di prima fascia della squadra del Trofeo Prime Gare

– Bora, Colzi, Mencattini, Vecchi – che dopo una gara pulita si piazzano ad un solo punto dalla top ten, migliorando sensibilmente i punteggi ottenuti nella prima prova regionale. A seguire le colleghe della squadra del Torneo GpT 1° livello (Farsi, Fredducci, Quarta, Ravenni), che confermano il nono piazzamento e incrociano le dita in vista delle ammissioni ufficiali al campionato nazionale di fine giugno a Pesaro. Già certo, invece, il passaggio alla finalissima del campionato italiano di serie C2 di Acrosport, prevista per il prossimo 24 maggio, per le coppie miste Mirko Bigazzi-Sofia Piseddu e Elisa Caldini-Pietro Samson, oltre che per il duo maschile Bigazzi-Samson, qualificazioni conquistate nella terza tappa del campionato italiano, svoltasi domenica 26 a Corsico (MI), che ha visto protagoniste anche le altre atlete della squadra Frilli, Mariani, Piseddu, Raviglione, Trapani nelle specialità coppia e trio femminili.

Trio femminile Acrosport

Coppia mista Acrosport Bigazzi-Piseddu

Gaia Buglioni in azione al corpo libero a Fermo

Le ginnaste del Torneo GpT 2 livell o con il tecnico Ilaria Materassi Viola Cambi con le allenatrici

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GRANDE SUCCESSO PER INVIOLA CUP E FIRENZE ESTATE!

di FEDERICO GENNARELLI

minerà la sua cavalcata il 10 giugno, mentre per

ono partiti questa settimana: finalmente i tornei InViola CUP e Firenze Estate tagliano i nastri di partenza. Dopo il grande successo che li ha accompagnati, siamo pronti a vedere chi la spunterà e chi sarà il vincitore delle finalissime all’Artemio Franchi! I primi appuntamenti con l’estate firmata Midland GS sono cominciati alla grande! Sono infatti oltre 70 le formazioni partecipanti ai tornei. Tutto esaurito il torneo InViola, che ha fatto registrare un grande riscontro di pubblico, rendendo la corsa alla finalissima davvero agguerrita e avvincente! Per la prima volta nella sua storia, poi, la nostra associazione si cimenterà anche nel calcio a 11! Infatti, nello stesso torneo patrocinato da ACF Fiorentina, per la prima volta ospiteremo anche il torneo di calcio vero e proprio, con terna arbitrale, due tempi da 40 minuti e sei sostituzioni! D’altronde, non poteva davvero mancare la finalissima nel nostro stadio dello sport nazionale! Vediamone lo svolgimento: nei quattro gironi del C5 e del C7 dell’InViola si qualificheranno al turno successivo le prime due squadre di ogni girone, che si sfideranno con le rimaste nella griglia di quarti di finali e semifinali, prima della chiusura allo stadio. Stesso discorso per la categoria femminile, anche se la fase eliminatoria è strutturata con 5 gare, una sorta di mini-campionato, che permetterà alle prime quattro di giocarsi la semifinale. Nel calcio a 11, invece, accederanno al turno successivo quattro delle cinque formazioni in gara, che andranno a disputare l’anticamera dell’atto finale. L’appuntamento con l’Artemio Franchi è fissato per il 2 giugno: loro ci saranno e voi? Per quanto riguarda il Firenze Estate, invece, nel C7 saranno disputati i quar-

quanto riguarda il C5 e il C7 maschili, le finali avranno luogo il 17. Stabilire una favorita fra le partecipanti all’InViola è difficile, trattandosi della prima edizione, ma quel che è certo è che ci sarà sicuramente da divertirsi, in quanto si preannuncia un torneo di ottimo livello. Per quanto riguarda il Firenze Estate, invece, sono assenti i detentori del titolo nel C5: il Lavia Costruzioni, impegnato nelle fasi finali, vedrà il suo sostituto, mentre le campionesse in carica del M.C.L. Quinto Alto saranno impegnate nella manifestazione femminile InViola. Nel C7 è invece ti di finale, con le prime quattro di ogni girone

presentissimo il TPS Turku, fresco di qualifica-

che accederanno alla fase finale, mentre nel C5

zione in Top League, che difenderà la leadership

ci saranno le semifinali dirette solo per le prime

conquistata lo scorso anno. Non resta che augu-

due classificate di ogni gruppo. Nel femminile

rare a tutti un buon divertimento e attendere i

cinque gare: le quattro che faranno più punti

primi di giugno per scoprire chi sarà insignito

passeranno alle semifinali. Questa categoria ter-

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Eccellenza Lotta a due per il titolo anche nella Fase Finale Eccellenza: Cral Ataf Firenze C5 (28 punti) e Sagittae F.T. (27 punti) si giocano il primato.

Promozione Sorpasso in vetta alla classifica a tre giornate dal termine: grazie al successo per 2-0 sull’ASD Sancat, le Mad Cows volano al comando (28 punti) con due lunghezze di distanza sulle dirette rivali e si portano pure in vantaggio negli scontri diretti (all’andata si impose l’ASD Sancat, ma col punteggio di 2-1). Adesso la capolista dovrà cercare di amministrare il vantaggio, nonostante il calendario non sia dei più agevoli: dopo aver

affrontato il fanalino di coda Montefiridolfi Calcio se la dovrà vedere con Ludus 90 e Porta Romana, rispettivamente quarta e terza forza della Manifestazione. Il Porta Romana (che all’andata impose il 3-3 alla capolista) con 23 punti mantiene tre lunghezze di vantaggio sulla Ludus 90: le due formazioni si affronteranno proprio nel prossimo turno che potrebbe così rivelarsi decisivo per decretare il terzo posto. Le Morelline FC (11 punti) invece si giocano, sempre nel prossimo turno, la quinta posizione contro l’Athena (8 punti): il match d’andata sorrise a queste ultime (che si imposero per 7-1), ma in caso di vittoria de Le Morelline FC il quinto posto sarebbe blindato. Con 7 punti il CSI Il Campino precede il Montefiridolfi Calcio che ha racimolato due pareggi (entrambi per 1-1) contro Le Morelline FC e Ludus 90.

Top Sportika Testa a testa fra SS Signa C5F e NH4N03 Jump per il titolo di Campione Provinciale nel calcio a 5 femminile del Calcio Toscana - MSP: a tre giornate dal termine il SS Signa C5F (26 punti) precede di una sola lunghezza le dirette avversarie, con le due squadre che sono in perfetta parità negli scontri diretti (5-4 per il SS Signa C5 nel match d’andata e successo per 6-5 del NH4N03 Jump al ritorno). Il NH4N03 Jump è il miglior attacco della Top Sportika con 53 reti, 25 delle quali realizzate da Francesca Letizia Baglieri, capocannoniere della Manifestazione. Il SS Signa C5F è invece la seconda miglior difesa: 23 le reti incassate dalla capolista, due in più di quelle subìte dall’A.S.D.C. San Giusto - Le Bagnese. Sono invece tagliate fuori dalla lotta per il titolo le campionesse in carica del Jolly Ferruccia (20 punti) che devono adesso difendere la terza posizione dagli attacchi dell’A.S.D.C. San Giusto - Le Bagnese (18) e del New Aton Green (17). Al sesto posto troviamo il Sesto Nuova Zambra che di punti ne ha finora raccolti 12, mentre più staccate sono Lastrigiana (4) e Smartists Nuova Zambra (3): nonostante il responso della classifica, queste due squadre stanno tenendo testa alle più quotate avversarie e lottando tenacemente ogni gara, col risultato spesso in bilico sino alla fine.

Entrambe vittoriose di misura nell’ultimo turno, le due formazioni si affronteranno il 21 maggio in una sfida che potrebbe decidere le sorti della Manifestazione. In 10 partite la capolista ha vinto 9 volte, venendo fermata sul pari solo dall’AC Derba Fem. che riuscì alla quarta giornata ad imporre il 4-4 alle prime della classe. Le Sagittae F.T. hanno invece subìto l’unico k.o. proprio contro il Cral Ataf Firenze C5 nel match d’andata (gara equilibrata e terminata col punteggio di 5-4), imponendosi poi sempre negli altri 9 incontri. Per il terzo posto il FC Pro Squadrone Campi (16 punti) ha due lunghezze di vantaggio sull’AC Derba Fem. e tre sul Mix Team del capocannoniere Marta Stefani. In sesta posizione (10 punti) c’è il PGS Torregalli che può tentare di agganciare il quarto posto, ma deve guardarsi anche le spalle da due formazioni che inseguono a sole tre lunghezze: Ellepi e New Garden Nuova Zambra. Chiudono la classifica Le Turche (2 punti) che hanno trovato i primi punti dopo 8 sconfitte iniziali: i pareggi per 2-2 contro Ellepi e New Garden Nuova Zambra possono dare morale e convinzione a Le Turche per cercare di incrementare la propria classifica.

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Segue dalla prima ordinaria alla manifestazione europea, non potrebbe essere altrimenti. E grande valenza gliela danno anche i Della Valle perché sanno benissimo che solo vincendo a Varsavia potrebbero in un colpo solo conquistare l’accesso alla Champions (un giro di affari che aiuterebbe a incassare circa 40 milioni di euro) e finalmente pure una Coppa nuova da esporre nel salone dei trofei. Per altro sarebbe il loro primo successo, dopo tredici anni dal loro ingresso nel mondo del calcio. E proprio per impedire che lo stress si accumuli tutto in questa coda di manifestazione europea è assolutamente indispensabile che la Fiorentina reagisca in Italia. E’ chiaro, oramai, che il miraggio del terzo posto si sta progressivamente allontanando, ma c’è ancora da tentare l’assalto almeno alla quarta-quinta posizione perché se no la Fiorentina potrebbe trovarsi nell’incresciosa situazione di rinunciare all’Europa League della prossima stagione, oppure, e anche questo sarebbe grave, esser costretta ai preliminari prima e ai play off dopo. Dunque, è la convinzione di tutti che proprio la finale di Europa League possa dare la vera grande soddisfazione a Firenze, ma rimane da colmare la battaglia in campionato. Iniziamo dal match dei match, contro la Juventus, che non conta solo per i tre punti, ma che in questo caso sicuramente è decisivo per poter interrompere la lunga serie negativa.

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n questa settimana di tregua calcistica a livello di coppe europee − e in attesa delle scoppiettanti semifinali − si gioca il turno infrasettimanale di campionato. Giusto per non far annoiare i tifosi. Spicca l’ennesimo scontro tra Juventus e Fiorentina, il quarto quest’anno. Una vittoria per parte e un pareggio: perfetto equilibrio. Ma solo secondo le statistiche, visto che la vittoria bianconera è stata pesantissima e ha cancellato la Viola dalla Coppa Italia. Una partita che i tifosi gigliati non dimenticheranno tanto facilmente. Una Juventus

scoppiettante e tonica, nemmeno lontana parente di quella vista nelle ultime esibizioni di Champions, che senza la benevolenza arbitrale − e con un Monaco dotato di attaccanti veri − non avrebbe passato il turno. La Juve “europea”, del resto, era molto diversa da quella di Coppa Italia vista al Franchi. Allegri aveva operato pesanti cambi, lasciando in panchina Padoin, Matri e Sturaro e sostituendoli con Tevez, Pirlo e Lichtsteiner (e se ci fosse stato Progba avrebbe messo dentro anche lui). Ecco dimostrato l’effetto nefasto del turnover, vera e propria spada di Damocle sospesa sulla testa di ogni allena-

tore, soprattutto italiano. Farlo o no? E se sì, a quale livello? Pesante, leggero o una sana via di mezzo? Diciamo pure che ogni tanto ai tecnici non dispiace rivoltare la squadra con la scusa degli impegni pressanti, anche per dare spazio a tutti e non vedere musi lunghi nello spogliatoio. Certo, ai migliori non si rinuncia mai a cuor leggero. Ne sa qualcosa il tecnico del Barcellona Luis Enrique, che a inizio stagione ha osato togliere i tre tenori dell’attacco. Con il risultato che adesso, almeno secondo le cronache, quei tre con lui non parlano più… segnano e basta (e tanto!). Naturalmente, per fare un esempio a caso,

non essendoci qui un Messi, un Suarez o un Neymar, il turnover a Firenze è meno doloroso. Ma certo la Viola “titolare” vista a Firenze con la Dinamo era davvero molto tonica. I migliori dovrebbero stare in campo il più possibile, in barba al turnover e alla fatica. Che passa magicamente dopo ogni vittoria. E poi siamo convinti che i giocatori abbiano sempre voglia di andare in campo e che stare in panchina piaccia poco soprattutto a loro. Sembra infatti che le richieste per giocare a Siviglia siano molte più di undici. Qualcuno di certo dovrà andare in panchina. In attesa del prossimo turnover.