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Esclusiva

Il cantautore, grande tifoso viola: “Rimbocchiamoci le maniche per non rovinare tutto E dalla prossima stagione un ciclo vincente con la conferma di Paulo Sousaˮ

Vallesi: “Coraggio, torneremo a sognare!”

A proposito di fratture, a giugno potrebbe esserci un cambio dirigenziale dopo il criticato mercato di gennaio. Pantaleo Corvino potrebbe tornare a Firenze...

«Conosco Pradè, è un'ottima persona e un grande professionista. Non so se al termine del campionato le parti si divideranno, certo è che un responsabile per le vicende Mammana e soprattutto Benalouane deve esserci. Per mesi si è parlato dell'esigenza di un difensore di spessore da accostare a Gonzalo e Astori, invece è arrivato un calciatore rotto che probabilmente non vedremo mai. Gli uomini mercato viola hanno fatto anche dei colpi interessanti, penso a Tello e Zarate, ma le mancanze sono pesanti. Sull'eventuale ritorno di Pantaleo sono favorevole, nella sua carriera ha dimostrato il suo valore: riesce a scovare grandi talenti, non dimentichiamoci di Jovetic, Ljajic, Nastasic e molti altri».

Paolo Vallesi con Narciso Parigi

di Giacomo cialdi

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e ultime sette giornate di campionato per non rovinare una stagione che era partita con grandi sogni e che, senza un sussulto d’orgoglio da parte della Fiorentina, rischia di precipitare. Per parlare del difficile momento viola, acuito dal deludente pareggio con la Sampdoria, e della prossima partita di Empoli, abbiamo intervistato in esclusiva Paolo Vallesi, noto cantautore fiorentino e grande tifoso dei gigliati.

Vallesi, cosa pensa del difficile momento che sta atrversando la Fiorentina?

«Dopo una partenza fulminea, abbinata ad un inizio non esaltante di alcune avversarie, la Fiorentina ha perso convinzione nei propri mezzi. Le ultime settimane hanno messo in evidenza la superiorità di alcune squadre, vedi ad esempio la Roma e il Napoli. Per non parlare della Juventus che, a mio avviso, è di un altro pianeta. Per tutta la prima parte del campionato abbiamo sognato traguardi altissimi, è stato bello essere primi in classifica per diverse giornate, adesso però dobbiamo rimboccarci le maniche e cercare di vincere le ultime partite per non rovinare tutto».

Quali pregi e quali difetti riconosce a questa squadra?

«L'organizzazione di gioco è sicuramente una delle cose che più mi ha stupito quest'anno: dopo la partenza di Montella non credevo sarebbe arrivato un allenatore alla sua altezza, invece a mio giudizio siamo riusciti addirittura a migliorare. Sousa è riuscito a far suo il gioco dell'Aeroplanino rendendolo forse più bello e più proficuo. E' stato bravo a non smontare un telaio che funzionava. Per quanto riguarda i difetti, devo dire che fino a Natale ne ho visti pochissimi.

Adesso purtroppo la squadra ha rallentato molto, è più lenta, più disattenta in difesa: sta viaggiando in folle verso la fine del campionato. Occorre cambiare passo».

Cosa pensa sul futuro di Sousa, saprà resistere alle sirene dei grandi club che lo cercano?

«Quando hai un giocatore bravo le grandi squadre lo cercano e lo vogliono. Lo stesso succede con l'allenatore, fa parte del gioco. Spero vivamente che il portoghese rimanga ancora a lungo con noi perché sta dimostrando di avere grandi qualità. Onestamente non riesco ad immaginare un altro tecnico e, dopo le parole di Andrea Della Valle, credo che la piccola frattura che si era creata con la proprietà sia stata sanata. Sono convinto che con questo mister si possa aprire un ciclo veramente importante».

La festa dei 50 anni del Centro di Coordinamento

Parlando di grandi talenti, cosa ne pensa di Babacar?

«Nessuno può dire che al senegalese manchino i colpi, li ha fatti vedere e spero li farà vedere anche in futuro. La realtà è che gli attaccanti sono strani, vivono di momenti, la condizione psicologica è fondamentale. Babacar mi sembra in una situazione non facile, forse sente la pressione di una piazza importante ed esigente come la nostra. Il ragazzo deve crescere ancora molto prima di diventare un grande giocatore e probabilmente dovrà farlo lontano dalla Fiorentina. Se a giugno prendesse una strada diversa dalla nostra lo capirei. Ora gli auguro di rimettersi presto dall'infortunio».

Un commento anche su Bernardeschi: secondo lei riuscirà ad andare all'Europeo?

«Conosco bene Federico perché era compagno di squadra di mio nipote nelle giovanili della Fiorentina. E' un ragazzo di grande qualità e per tutta la prima parte del campionato lo ha dimostrato, mettendoci dedizione e continuità. Nell'ultimo periodo ha cominciato a giocare più per sé che per la squadra, il suo rendimento è calato.

Berna andrà sicuramente all'Europeo perché Conte ha capito il valore del calciatore e gli enormi margini di miglioramento.

Vallesi con la maglia della Nazionale Cantanti

Quanto è deluso dal terzo posto sfumato?

«Un po’ sono deluso, ma la Roma è fortissima, sta attraversando un momento incredibile ed era oggettivamente difficilissimo 'rubare' punti ai giallorossi. Però, anche in un momento così difficile, io non perdo la speranza nel futuro. Con la conferma di Sousa e nuovi investimenti da parte dei Della Valle possiamo tornare a sognare e, magari già dall’anno prossimo, vincere finalmente un trofeo».

Grande interprete e... ottimo calciatore

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aolo Vallesi nasce a Firenze nel 1964. Raggiunge la notorietà vincendo nella categoria giovani al Festival di Sanremo nel 1991 con il brano "Le persone inutili".

Poi pubblica il suo primo album intitolato "Paolo Vallesi" che gli vale il "disco d’oro". Nel 1992 è terzo a Sanremo nella categoria big con "La forza della vita", brano che raggiunge un successo mondiale. Dal 1993 fa parte della nazionale cantanti con la quale ha disputato oltre 200 partite con 8 gol, all’attivo. Nel 1994 ottiene il "disco di platino" con l’album "Non mi tradire". Dopo la pausa di riflessione, dovuta alla nascita del figlio Francesco, nel 2003 esce la raccolta "Best of Paolo Vallesi" pubblicato in tutta Europa. Nel 2005 partecipa al reality "La Talpa". Nel 2012 pubblica il suo nuovo album "I live you". Nel 2015 l'ennesimo lavoro: "Episodio 1… In questo mondo". Un disco a cui collaborano Enrico Ruggeri e l’ex calciatore Gennaro Gattuso, protagonista di un tributo al compianto Andrea Pazzagli.

Della Valle, elettroshock di entusiasmo Ma la Fiorentina non si lascia contagiare stadio). Il tutto di fronte agli occhi strabiliati dei delegati dei 130 viola club presenti per ricevere il labaro commemorativo dei 50 anni. Un pomeriggio di grandi emozioni, a cui hanno contribuito l’ex tecnico e tifosissimo viola Emiliano Mondonico e Gabriel Batistuta, che si è fatto sentire con un video messaggio proiettato sul grande schermo. Emozioni allo stato puro, ma adesso Firenze attende i fatti, prima dalla squadra poi dalla società.

di Tommaso borghini

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no show in piena regola, un elettroshock di passione che, almeno per qualche ora, ha restituito entusiasmo a una piazza depressa dagli ultimi risultati della Fiorentina. Andrea Della Valle si è scatenato, sabato scorso, intervenendo alla festa per i 50 anni del Centro di Coordinamento. Il patron viola è rientrato un giorno prima dagli Stati Uniti, dove si trovava per lavoro, proprio per non mancare a questa storica celebrazione della tifoseria gigliata. Spazzando via le voci su un presunto disimpegno della famiglia Della Valle, anzi rilanciando con forza la volontà della proprietà di non mollare e di aumentare gli investimenti nella Fiorentina. E regalando pure una certezza: la conferma di Paulo Sousa in panchina per la prossima stagione. Insomma, stavolta, l’azionista di maggioranza del club viola ha rispedito al mittente le tante accuse di scarsa partecipazione e di freddezza nei confronti di Firenze e della Fiorentina, infiammando i cuori dei tanti tifosi presenti in platea nella cornice mozzafiato del Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Un entusiasmo contagioso dal quale, però, non si è fatta contagiare la squadra gigliata, protagonista dell’ennesima scialba prestazione nella sfida del Franchi contro la Sampdoria. Ma le parole del patron viola restano pesanti come macigni e importanti per il futuro del club gigliato, a patto che ai proclami seguano i fatti (e in questo senso il tempo sarà galantuomo). “Sono qui per voi che siete con me da 13 anni – ha tuonato dal palco Adv -, voi siete la mia vera energia. Non lo dico per ruffianeria. Non sono due pareggi (da domenica purtroppo tre ndr) che ci faranno perdere l’entusiasmo. Stiamo riaprendo un grande ciclo e continueremo a farlo con Paulo Sousa che ci crede quanto e più di noi. Noi non molliamo. E sono pronto a querelare chi accosterà ancora una volta la parola rassegnazione

Adesso è importante che il numero dieci viola continui a lavorare con umiltà... sperando che la sua carriera sia legata per ancora tanti anni alla Fiorentina».

Da sinistra: Paulo Sousa, il direttore de “Il Brivido Sportivo” Mario Tenerani, Andrea Della Valle, Filippo Pucci e Daniele Pradè

alla Fiorentina. Faremo ancora grandi cose nel segno del bel gioco e del bel calcio che ci invidiano in tanti in tutta Italia”.

Frasi che hanno reso elettrica l’atmosfera del salotto storico della città nel quale non potevano mancare gli eroi del primo Scudetto: Sarti, Magnini e Orzan. I presidenti storici del Centro di Coordinamento, a cominciare da Rigoletto Fantappiè, Gigi Boni e l’attuale Filippo Pucci. Con loro tanti volti della Fiorentina di oggi: Paulo Sousa applauditissimo, il presidente operativo Mario Cognigni, e il direttore sportivo Daniele Pradè. E della Fiorentina di ieri: Maraschi, Galbiati, Merlo, Superchi, Pin e Riganò (per il quale Della Valle ha addirittura improvvisato un coro da

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La rincorsa allo storico successo sta diventando una iattura. Ora Sousa deve dare la scossa

lente d'ingrandimento

La maledizione della 300esima vittoria

di Francesca bandinelli

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aledetta sfortuna. Dopo i pali del Matusa, pure la traversa del Franchi a negare la vittoria alla Fiorentina. Vittoria che manca da troppo tempo - l’ultima volta, tra le mura amiche, è stata il 14 febbraio scorso contro l’Inter -, vittoria - la numero 300 dell’era Della Valle - che sta diventando quasi una iattura. Quattro pareggi nelle ultime cinque partite di campionato - nel mezzo c’è stata pure l’eliminazione dall’Europa League contro il Tottenham, con il 3-0 pesantissimo di White Hart Lane - e pochissimi brividi, con ancora meno gol. Diciotto i punti messi insieme nel girone di ritorno sui 36 disponibili: 4 vittorie, 6 pari e due sconfitte. Il sogno Champions, ormai, è persino più piccolo di un lumicino. Servirebbe un miracolo e in questo momento nemmeno il migliore degli sceneggiatori potrebbe disegnarlo. In mezzo a questo grigiore c’è poi pure da aspettare pure il responso degli accertamenti medici, perché ai box ci sono Babacar (adduttori) e Badelj.

Sousa, adesso, deve rimotivare tutti i suoi giocatori. Sta bene Ilicic, il capocannoniere assoluto della Fiorentina con 12 gol in campionato (più altri 2 in Europa League) che ha già superato il totale delle reti realizzate nelle precedenti stagioni a Firenze; butta il cuore oltre l’ostacolo Borja Valero, sei assist fin qui (4 in più rispetto all’ultimo campionato), e pure Tatarusanu ha permesso di salvare diversi risultati, due volte pure su Quagliarella nell’ultima gara giocata. Peccato, perché se era troppo sognare da primi della classifica nel girone d’andata, è al tempo stesso ingeneroso assistere ad una simile involuzione.

Certo, il Torino battendo l’Inter ribaltando il risultato ha dato una gran mano. Il quarto posto è ancora lì, stretto nelle mani dei viola, ma c’è bisogno di una scossa per non buttare alle ortiche quanto di buono comunque fatto. Sousa deve riaccendere la fiammella dell’orgoglio, perché forse è proprio questo ciò che manca. Si arriva meno alla conclusione, tranne Zarate che comunque quando entra se non altro il caos lo porta davvero, molti sembrano finiti dentro una bolla pericolosissima da cui bisogna uscire il prima possibile.

Adesso c’è il derby con l’Empoli, la squadra che giusto un girone fa costrinse i viola al primo pari della stagione dopo essere passata avanti, mpoli è la trasferta più vicina per i tifosi viola e, come al Franchi, per ben due volte. Fu bravo Kaliaccaduto in diverse occasioni in passato, lo stadio Castelnic, subentrante, a riequilibrare la situazione, lani è raggiungibile anche in moto o scooter (sempre con ma adesso che la sua stella non brilla più come prudenza e tenendo ben presenti le limitazioni imposte dal codiin avvio di stagione tutto è maledettamente più ce della strada). Ma attenzione, perché la gara è considerata “ad complicato. Il mercato, poi, non ha aiutato per alto rischio” e dunque sono state imposte delle limitazioni alla niente. Benino Tello e Zarate, che se non altro, vendita dei tagliandi per entrare allo stadio Castellani di Empoli: i tifosi viola residenti nel Comune di Firenze potranno acquidal loro arrivo, 11 punti hanno contribuito a stare il biglietto solo se in possesso della Fidelity Card “In Viola metterli insieme, ma tutti gli altri, fin qui, hanno Gold”. Inoltre potranno essere comprati solo i tagliandi dei settori brillato per assenza. Tino Costa è incerto, lento, di Curva Sud Ospiti e Tribuna Laterale Sud Ospiti esclusivamenfarraginoso, mentre Kone ancora sogna il debutto. te attraverso il sito riconosciuto dall’Empoli Fc www.ticketone.it, Non pervenuto e non recuperabile Yohan Benacon la sola modalità “stampa a casa”. Dunque è stato raccomanlouane, il difensore che a detta dei dirigenti viola dato di non acquistare tagliandi in circuiti o canali web alternativi. avrebbe dovuto essere il primo nuovo rinforzo nella I biglietti saranno disponibili fino alle ore 19 di sabato 9 aprile. finestra invernale. Per prima cosa c’è da tornare a vinQuindi non potranno essere comprati il giorno stesso della partita cere, per Firenze e pure per la squadra, per evitare (in programma domenica alle ore 12,30) ed è assolutamente sconche la cenere spenga il fuoco con cui si era sigliabile recarsi ad Empoli senza aver preventivamente acquistaquesta volta si gioca…forte! aperto questo nuovo ciclo, per dirla con to il tagliando per i settori riservati. Questi i prezzi dei tagliandi FOTO 3 le parole di Andrea Della Valle. Dopo acquistabili: settore Curva Sud Ospiti 30 euro, settore Tribuna l’Empoli, al Franchi arriva il Sassuolo Laterale Sud Ospiti 35 euro intero (25 euro ridotto per donne, unFOTO 1-2 di Di Francesco, quindi ci sarà la trader 14 e over 60). sferta di Udine dove in questo week end è caduto pure il Napoli, poi al Franchi arriverà la nemica di sempre, la FOTO 6 FOTO 5 Da noi € 3.756,00 Juventus affamata di mettere matematiogni euro di camente le mani sull’ennesimo scudetto, % 0 FOTO 4 TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa -4 TRASLOCHI al termine di una stagione iniziata per i ALBO Noleggio Scala Aerea fino a 32 mt. ISCRIZIONE TRASPORTATORI - 338 SGOMBERI FI 4611317V Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 bianconeri nel peggiore dei modi. Non ci SMALTIMENTO RIFIUTI saranno prove d’appello: serve un riscatto FOTO 7 Noleggio Scala Aerea complessivo, dall’allenatore fino ai giocatofino a 32 mt. ri, per tornare a vincere. La Fiorentina non Luca 333 4233131 può tirarsi indietro. Non adesso.

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L’ex calciatore, oggi procuratore: “La conferma del tecnico è indispensabile. Attenzione alla trappola Empoli” TRASPORTATORI

Parola Luca 333 4233131 - Gerardo 338 9636554 all’esperto

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Roggi: “Viola, Sousa garanzia per il futuro” quello di Firenze, dove c’è più pressione. I viola dovranno stare molto attenti alla trappola Empoli”.

Secondo lei perché da parte azzurra c’è tutta questa rivalità nei confronti della Fiorentina?

“Perché il campanilismo fa parte dell’animo toscano. Basta guardare ciò che accade tra Pisa e Livorno o tra Fucecchio e Santa Croce. Più si è vicini e più si è rivali. Anche a Firenze la storia ci insegna che ci sono stati Guelfi e Ghibellini. Secondo me, però, tutto questo è anche bello se vissuto col giusto spirito senza eccessi”.

Il vivaio dell’Empoli sforna ottimi giocatori, ma tra le due società difficilmente si fanno affari di mercato…

“L’Empoli è ormai diventata una realtà da massima serie. Rispetto al passato mantiene per più tempo in rosa i propri talenti, consentendo loro di fare il grande salto come accaduto a Valdifiori o come accadrà per Tonelli. Molti giocatori dell’Empoli avrebbero fatto anche al caso della Fiorentina, ma per uno dei tanti misteri del calcio non si è mai arrivati a buon fine”.

Moreno Roggi con Giancarlo Antognoni

di Lucia petraroli

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hissà che carriera avrebbe fatto se gli infortuni e la sfortuna non si fossero accaniti su di lui…

Moreno Roggi era uno splendido terzino di grande forza e temperamento, ma anche di ottimi piedi. Tant’è che la Fiorentina lo acquistò dall’Empoli ad appena 18 anni e lo fece debuttare subito in serie A. Due anni dopo arrivò addirittura in Nazionale e soltanto un bruttissimo infortunio al ginocchio ne arrestò l’ascesa, costringendolo al ritiro a soli 25 anni. Ma Roggi non si è dato per vinto, restando sulla breccia nel mondo del calcio dove ha prima fatto il dirigente, poi il procuratore. Restando sempre molto attento alle vicende dei suoi “vecchi” amori Fiorentina ed Empoli, le due squadre che si affronteranno domenica prossima nel match del Castellani.

Moreno Roggi, che partita sarà tra Empoli e Fiorentina?

“Una partita difficile per la Fiorentina. L’Empoli gioca un ottimo calcio, ha avuto ultimamente un appannamento, ma si sta riprendendo. Ha giocatori molto bravi, giovani che vivono in un ambiente sereno. Le forze che vengono a mancare vengono recuperate molto più rapidamente rispetto ad ambienti, come

Parliamo della Fiorentina, quanti rimpianti deve avere la Fiorentina per il sogno Champions ormai sfumato?

“Tanti perché la Fiorentina aveva tutte le carte in regola per ambire alla zona Champions”.

Il futuro di Paulo Sousa sarà ancora viola?

“Dopo le ultime parole di Andrea Della Valle penso non ci siano più dubbi. E’ una conferma indispensabile perché è necessario dare continuità al lavoro. La sua idea di calcio mi piace molto, è un allenatore molto attento, molto professionale. Un uomo che non trascura niente, un ottimo tecnico.

Lui è la garanzia per un futuro di alto livello”.

Cosa pensa dei Della Valle e delle critiche che gli sono state rivolte?

“I risultati ottenuti sono stati buoni. Però la gente ha anche bisogno di sognare e, a volte, si poteva fare qualcosa di più senza badare troppo ai conti. Però non ci dobbiamo mai dimenticare da dove è ripartita la Fiorentina. Si è ricominciato da zero e si è arrivati molto in alto”.

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Cosa non ha funzionato sul mercato di gennaio?

“A decidere in una società non bisogna essere troppi.

La Fiorentina ha grandi professionisti, come Daniele Pradè, ma se poi non gli si dà la giusta responsabilità e non c’è unità d’intenti si rischia di fare confusione”.

Firenze ho grandi ricordi, per me è stata la scoperta della magnifica città, dove poi ho vissuto e dove mi sono sposato. L’aver giocato nella Fiorentina mi ha permesso di raggiungere grandi traguardi e soprattutto di conoscere la città dove ho seminato la mia vita”.

Da ex difensore, come giudica la difesa viola?

“Vi dirò: per me dipende tutto da Kalinic… Paradossalmente è lui il primo difensore della squadra. Quando gira al meglio tutta la Fiorentina si difende bene.

Altrimenti soffre le ripartenze avversarie”.

Bernardeschi e Astori meritano l’Europeo?

“Assolutamente sì. Soprattutto Bernardeschi, prodotto del vivaio viola di cui dobbiamo andare orgogliosi.

Per il ruolo che ricopre e come lo ricopre, per il suo essere eclettico, è uno di quei giocatori di cui Conte non può privarsi. Lo stesso Astori è un difensore centrale di grande livello”.

Moreno Roggi in viola

Lei ha vinto la Coppa Italia in viola. Poteva essere quello il trofeo da provare a vincere quest’anno?

“Sì, ma quando le competizioni sono tante ci sta di doverne abbandonare una. Il rammarico della Fiorentina è avere una rosa corta, una squadra fatta di grandi giocatori ma contati. Quando si lotta su più fronti bisogna avere in panchina elementi di pari livello dei titolari. In questo non si è investito a sufficienza”.

Chiudiamo con i suoi ricordi di Empoli e Firenze…

“Dell’epoca di Empoli ho ancora il “vespino” che ho fuso, usandolo per muovermi tra Fucecchio, San Miniato ed Empoli per andare a scuola e poi a giocare.

Un periodo durato ben 5 anni. La mattina studiavo e la sera mi allenavo. Di

ortunio Carriera viola stroncata da un inf esso Poi dirigente e procuratore di succ

, approda . Cresciuto nelle giovanili del Fucecchio oreno Roggi nasce a San Miniato nel 1954 alazione segn su ntina Fiore dalla istato in cui viene acqu all’Empoli dove resta fino al 1972, anno appena 18 anni ad A serie in tta debu ento, eram temp e di Egisto Pandolfini. Terzino di grande forza Inglese. Nel 1974 della Coppa Italia e della Coppa di Lega Italo e nel 1975 è tra i protagonisti della vittoria ce un gravissimo subis do quan 1976 al fino gare 7 ta dove dispu Fulvio Bernardini lo convoca in Nazionale prova a ripartire i Rogg 1978 Nel anni. dai campi di gioco per due itivo. Terminata infortunio al ginocchio che lo tiene fuori defin ritiro al inge costr lo che tunio infor un altro Spezia, Regda Avellino, ma dopo poche partite subisce hese, Lucc con poi , Prato di dirigente, prima con il è tra i fondatori la carriera di calciatore, riparte da quella 2007 Nel d. roun Playg tà socie la ando e, fond giana e Taranto. Nel 1984 diventa procurator fici. è protagonista di innumerevoli eventi bene dell’associazione “Glorie Viola” con cui

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a musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata, amore mio...” le parole del “Califfo” Califano mi risuonano in mente quando l’arbitro fischia la fine di Fiorentina-Sampdoria.

L’aria è quella. Delusione, disincanto e tanta malinconia.

La squadra viola appare una foto ingiallita. A poco sono valse le parole di Paulo Sousa quanto quelle di Andrea Della Valle. Ha avuto la meglio l’apatia condita da uno spruzzo di depressione e un pizzico di rammarico. Vincere contro i blucerchiati non sarebbe stato un trionfo, come il pareggio non è una tragedia ma la vittoria sarebbe stato un “brodino” tonificante. Invece la fase discendente continua, implacabile. Ormai l’esito di questo campionato pare definirsi in un quarto o quinto posto, senza lode né infamia.

L’unico barlume di speranza sta nelle parole di Andrea Della Valle che ha promesso di riaprire un ciclo, cominciando dalla riconferma del tecnico portoghese. Non sappiamo se è un vero proposito o la conseguenza di una

La squadra viola scesa in campo contro la Sampdoria

Gervasoni stavolta non fa danni

di Giancarlo Carmagnini

l netto di Bologna - H. Verona, non ancora disputata al momento di andare in stampa, ecco il comportamento dei colleghi di Ghersini nel week end appena concluso: Atalanta - Milan 2-1 Rocchi - Altra partita di grosso spessore per l'internazionale fiorentino, probabilmente un po’ sotto impiegato dal designatore Messina. Vede bene sul rigore per il Milan dopo 4 minuti (mani di Stendardo) e conduce in porto la gara tranquillamente.

Carpi - Sassuolo 1-3 Cervellera - In una parita non facilissima, finalmente, l'arbitro tarantino riesce a dirigere in maniera adeguata, senza commettere errori. Ne aveva sicuramente bisogno.

Adesso la parola d'ordine deve essere, costi quel costi... continuità!

Chievo - Palermo 3-1 Mariani - Probabilmente, il fischietto ciociaro, poteva fare un po’ meglio, ma non fa neanche così male. Rimane un dubbio disciplinare sul battibecco troppo vistoso ed accentuato fra lo scledense Floro Flores ed il rosanero Andelkovic... ma va bene così.

Fiorentina - Sampdoria 1-1 Gervasoni - In una partita che, arbitralmente parlando, quasi non esiste... Il fischietto nato nella terra che fu dei Gonzaga, deve fare solo 2/3 cose, e le fa bene. Bravo!

Genoa - Frosinone 4-0 Mazzoleni - L'arbitro orobico continua, purtroppo, a non convincere, e se non fosse sotto l'ala protettrice del designatore Messina (bergamasco come lui), a fine anno potrebbe anche perdere la qualifica di Internazionale, a favore di un Irrati in netta crescita, ma non mettiamo limiti alla Provvidenza...

Inter - Torino 1-2 Guida - L'internazionale, per "grazia ricevuta", non demorde e continua, imperterrito, a fare danni sugli italici campi della massima serie. Concede 2 rigori ma, secondo me, non ci sono nessuno dei due. Sul primo, il granata Moretti entra in spaccata cercando di opporre la gamba destra alzata come ultimo baluardo ad un tiro di Brozovic, che invece va a colpire il gomito destro di Moretti stesso, ma la dinamicità dei corpi in movimento... non l'ho di certo inventata io; mentre sul secondo "abbocca" meschinamente ad una simulazione di Belotti, che lo porterà anche ad espellere, per doppio giallo, Nagatomo.

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malcelata stizza alle battutine di Montella. Sia come sia, siamo con lui. Montella deve solo ringraziare la Fiorentina per l’occasione che gli ha offerto. Quelle parole così acide se le poteva risparmiare. La società ora deve fare un profondo esame della situazione. Chi sa di calcio deve riflettere sui dati di questa stagione. La squadra è quarta quanto a gol fatti, quinta per quelli subiti. Se si guardano le classifiche di specialità i viola sono al quattordicesimo posto per i cross effettuati, addirittura dodicesimi per gli assist.

Nelle graduatorie dei giocatori l’unico giocatore viola che si fa notare è il “professor” Borja Valero che è il migliore nelle palle recuperate (42°) e negli assist (27°). Ora se è vero che il complesso di Paulo Sousa si esalta nel gioco collettivo, questi dati la dicono lunga sulla qualità media dei suoi componenti. Insomma, per riaprire un nuovo ciclo con qualche ambizioso traguardo, i Della Valle non possono prescindere da un’importante rifondazione tecnica. Alcuni punti fermi ci sono già. Borja Valero, Vecino, Badelj, Bernardeschi, forse il portiere, forse Kalinic, forse Gonzalo Rodriguez. Per mirare a qualche pur modesto trofeo c’è bisogno di un piano di investimenti, soprattutto, però, c’è bisogno di una migliore conoscenza tecnica. Sul mercato bisogna conoscere per bene operare. Ecco, i Della Valle devono ricominciare da qui. Il quarto o il quinto posto non faranno la differenza. Da qui alla fine del campionato, secondo tradizione, non ci resta che sperare in un’impresa contro la Juventus ma per fare le cose sul serio in chiave futura, il discorso è ben diverso e molto, molto più impegnativo. Cari Della Valle, ora tocca a voi. Scacciate gli orecchianti dal tempio e non fatevi distrarre dai chiacchieroni. Come dice un mio ex amico (che conosce bene il calcio) il calcio è un gioco stupido ma per persone intelligenti...

Juventus - Empoli 1-0 Calvarese - Bella gara, diretta con sicurezza, decisione ed autorevolezza, oltremodo supportato a dovere dalla sua "squadra", fra i quali è spiccato l'assistente della sezione di Roma 2, Dobosz, veramente in serata di grazia.

Lazio - Roma 1-4 Banti - Non è una partita fra educande, e qualche errore ci può stare, visti i tanti episodi; però, tutto sommato, se la cava discretamente, non incidendo sul risultato e permettendosi anche una "ciliegina" tecnica, dando un bel vantaggio, fallo di Hoedt su Nainggolan (ammonito poi ad azione Da noi ogni conclusa) nell'azione che porterà al secondo gol gialeuro di lorosso di Dzeko.

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Un fiume di motorini viola sulla Fi Pi Li

IL sogno di perenne giovinezza DEL GRANDE GIORGIO Albertazzi

Storico l’esodo andato in scena prima della partita del 1997/98 quando quasi 3mila scooter si riversarono sulla Fi Pi Li. Una “violazione di massa” del codice della strada (visto che moltissimi degli scooter erano di piccola cilindrata), ma la Polstrada non potè far altro che scortare la carovana viola fino allo stadio Castellani.

UN ALTRO PAREGGIO 1-1 finisce anche la gara del campionato 2005/06, il primo di Prandelli a Firenze. La Fiorentina va in vantaggio con una rete di Pazzini al 70' e l'Empoli pareggia tre minuti più tardi con Vannucchi.

L'UNICA SCONFITTA VIOLA. Risale alla stagione 1986/87, la prima degli azzurri in serie A. L'Empoli vince per 1-0 con la Fiorentina di Eugenio Bersellini grazie a una rete del centravanti svedese Ekstroem.

IL DERBY DELL'ANDATA. Finisce 2-2 la sfida del Franchi. Il primo tempo è tutto dell'Empoli. Al 18' gli azzurri vanno in vantaggio con Livaja, che però è in fuorigioco. Al 28' raddoppia Buchel e poco prima dell'intervallo Banti sbaglia per la seconda volta non concedendo un rigore per fallo su Saponara. Nella ripresa Paulo Sousa fa entrare Kalinic e Bernardeschi e la musica cambia. Al 10' il croato segna di testa su assist di Alonso e sei minuti dopo pareggia servito da Babacar.

Kalinic poi colpisce anche la traversa ma il risultato non cambia più.

di RUBEN LOPES PEGNA

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l Castellani porta bene alla Fiorentina. Ha vinto gli tre ultimi derby disputati. E degli otto confronti di campionato, tutti in serie A, ne ha perso uno solo, il primo, ventinove stagioni fa.

In totale i successi ottenuti sono quattro e tre i pareggi. Dodici sono le reti realizzate e sei quelle subite. Una curiosità. Dei diciotto gol segnati dalle due squadre ben undici portano la firma di giocatori stranieri.

L'ULTIMO CONFRONTO. Nella passata stagione la squadra dell'ex Vincenzo Montella si impone per 3-2, nel derby di campionato più ricco di gol. Ilicic porta in vantaggio la Fiorentina al 4'.

Saponara pareggia al 31'. Nella ripresa segnano Salah al 12' e ancora Ilicic al 68'. Poi Mch'edlidze accorcia le distanze al 32'. Ilicic stabilisce un record. E' il primo giocatore ad aver realizzato una doppietta nei derby giocati al Castellani.

LA PRIMA VITTORIA La Fiorentina la ottiene al quarto tentativo nella stagione 1998/99, con Giovanni Trapattoni in panchina, nell'unica sfida disputatasi in notturna.

I viola si impongono per 3-0, realizzando tutte e tre le reti negli ultimi tredici minuti di gioco. Segnano Heinrich al 77', Rui Costa all'81' ed Edmundo all'83, tutti giocatori stranieri. E' la seconda volta che in un derby non segnano giocatori italiani.

GLI ALTRI DUE SUCCESSI. Li ottiene Cesare Prandelli. Nel 2006/07 la Fiorentina vince in rimonta per 2-1. Dopo il gol di Matteini al 29' del primo tempo, nella ripresa pareggia Mutu al 22' e dieci minuti più tardi l'ex Toni firma la rete della vittoria. Nella stagione successiva (2007/08) la Fiorentina si impone per 2-0, andando a segno negli ultimi minuti di gara con Mutu (85') e Pazzini (93').

MIGLIAIA DI MOTORINI SULLA FI PI LI Il primo pareggio risale al campionato 1987/88, quando sulla panchina viola siede Sven Goran Eriksson. Il match termina 0-0. E quello è l'unico derby senza reti degli otto disputati al Castellani. Il secondo pareggio si verifica nella stagione 1997/98. Il match termina 1-1. La Fiorentina di Alberto Malesani (in seguito guiderà anche l'Empoli) va in vantaggio con un gol di Oliveira al 52'. Carmine Esposito, futuro attaccante viola, pareggia al 74'. In entrambi i casi la Superstrada che collega Firenze a Empoli fu invasa da una marea di motorini viola.

Mutu (abbracciato da Semioli) mattatore viola al Castellani

di Giampiero Masieri

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lbertazzi…. Ma sì, Giorgio Albertazzi, l’attore, proprio lui, tifoso della Fiorentina da quando scendeva verso l’Affrico dalla sua casa di Ponte a Mensola per incontrare uno zio, avviarsi con lui allo stadio e sentire in lontananza i nomi di Ballanti, il portiere, e Pizziolo. Tifoso, ma anche giocatore, ala destra con il numero 7 e la maglia viola con i giovanissimi della Fiorentina. La squadra si chiamava “Menti”, dal nome di Romeo Menti, detto “Meo”, il 7 più bello, o tra i più belli, che la Fiorentina abbia avuto.

Giorgio Albertazzi con Batistuta

Nella prefazione di un libro a quattro mani e una voce, a cura di Sandro Ciotti, Raffaello Paloscia e il sottoscritto, scrisse: “Anni fa in un ristorante di Firenze, dopo una “prima” alla Pergola, un cameriere mi disse: mi riconosci? Io, no. Allora tirò fuori un ritaglio di giornale in cui lessi, con crescente emozione che un certo Albertazzi riceveva un cross teso e rovesciava in rete. Il portiere era quel cameriere. Che abbracci, amici, e che serata”.

Per Albertazzi la Fiorentina ha il colore “dei miei spettacoli migliori, è un sentimento della città, è la curva Fiesole, è un brivido, un sogno di perenne giovinezza, La Fiorentina è un dolce tuono, “Such sweet tunder”, direbbe Shakespeare, il quale, se fosse al mondo, sarebbe un tifoso viola.

Del resto, Viola si chiama uno dei suoi personaggi più belli e antichi”.

Una volta Albertazzi presentò in palcoscenico alla Pergola gli attori della sua compagnia vestiti di viola e lui stesso si presentò con la maglia di Cervato. Un dolce tuono in tutto il teatro.

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Parola all’esperto

L’ex ds azzurro: “Per parlare di buone relazioni vorrei vedere Saponara, Tonelli o Mario Rui alla Fiorentina”

Vitale: “Rapporti Viola-Empoli migliorati, ma…”

di Alessandro latini

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erzo pareggio consecutivo per la Fiorentina, che non vince da cinque giornate. Settimana nella quale non si allenta la tensione, in attesa del derby toscano di domenica contro l’Empoli. Contro la Sampdoria i viola hanno palesato le stesse difficoltà mostrate contro Verona e Frosinone prima della sosta. Difficoltà nell’andare in gol, condizione fisica ormai deficitaria ed un pizzico di sfortuna nei momenti decisivi delle partite. Dopo il doppio palo di Frosinone, la traversa di Ilicic contro i blucerchiati. Ma tant’è, il terzo posto è ormai lontano sette punti (otto se si considera lo scontro diretto) e nel clan viola non ci crede più nessuno. L’obiettivo, a questo punto, è arrivare al quarto posto per evitare ogni rischio legato ai preliminari della prossima Europa League. In vista del match contro l’Empoli, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Pino Vitale, ex ds del club azzurro e profondo conoscitore del calcio toscano.

Direttore, partiamo dalla sua valutazione sul campionato viola…

«Il mio bilancio è assolutamente positivo. La squadra è stata anche prima in classifica. E’ vero che poi c’è stato un calo comprensibile, ma se a luglio qualcuno avesse detto che questa squadra oggi lottava per il quarto posto, nessuno ci avrebbe creduto. Il campionato di Sousa e dei giocatori è stato ottimo».

La squadra dovrà portare a termine nel migliore dei modi il campionato, ma si parla tanto anche di futuro societario. Secondo lei cosa succederà in estate?

«Bisognerebbe essere nella stanza dei bottoni per dirlo. Possono rispondere solo Andrea e Diego Della Valle a questa domanda. Loro conoscono il futuro, hanno dimostrato di aver sempre voluto decidere in prima persona per la Fiorentina».

Si dice anche che Daniele Pradè possa lasciare il suo incarico. Cosa ne pensa?

«Deciderà la proprietà il suo futuro. Ripeto, solo loro possono giudicare il lavoro dei dirigenti, compreso quello di Pradè. Ha lavorato per anni a Firenze ed i Della Valle sanno cosa ha fatto bene e cosa ha fatto male. Hanno ben impresse le plusvalenze e le minusvalenze. Un direttore sportivo si giudica da questi fattori. Che sono tanti e che la proprietà conosce».

Ci crede al ritorno a Firenze di Pantaleo Corvino?

«Poco. Non credo che la famiglia Della Valle voglia tornare sui suoi passi. La storia dimostra questo. Non me lo immagino di nuovo a Firenze».

Torniamo in campo. Sorpreso da Bernardeschi? Lo porterebbe all’Europeo?

«Sono due anni che lo dico: Bernardeschi è un giocatore importantissimo, fra i migliori in Italia.

Insieme a lui vedo solo Insigne e Saponara fra i giovani con più prospettiva. Conte dà tanto credito a quelli che ha portato avanti nel biennio, ma saranno molto importanti le ultime partite di campionato. Chi starà meglio fisicamente andrà all’Europeo. E per Bernardeschi lo spero».

Domenica la Fiorentina sarà di scena ad Empoli. Anche la squadra di Giampaolo è in crisi di risultati. Che partita si aspetta?

«L’Empoli ha giocato un bel calcio ed un bel campionato, anche se adesso è un pochino appannato. Ha tutto per uscire da questa fase critica, solo perché i risultati non arrivano. A livello di gioco non è mai mancato niente. Ma l’Empoli è sempre molto tranquillo, perché l’allenatore è bravo e perché la società sa gestire molto bene questi momenti».

Chiudiamo con i rapporti fra le due società. Qualcosa è migliorato rispetto al passato. E’ d’accordo?

«E’ vero che i rapporti sono migliorati, ma io ancora non ho visto un giocatore che da Empoli sia andato a Firenze. Per dire che ci sono ottimi rapporti tra le due società vorrei vedere un Tonelli, un Saponara o un Mario Rui passare alla Fiorentina. Un passo avanti rispetto al passato c’è stato. Che vi devo dire, sarà stata colpa mia e di Corvino…».

Riccardo Saponara

Bastian contrario

Divari enormi nei ricavi e nei monte ingaggi. Ormai si va verso una Champions riservata ai top club

Da sport a puro business: la triste parabola del calcio

di Cristiano Puccetti

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Pino Vitale

a stagione volge al termine e i rumors di mercato cominciano ad impazzare. Tra le tante strampalate indiscrezioni lette in questi giorni e tra i molti divertentissimi 'pesci d'aprile' il vostro Bastian Contrario ha trovato molto interessante, come al solito, una inchiesta molto dettaglia della Gazzetta dello Sport, l'unico quotidiano rimasto che ha la voglia e la forza di fare qualche approfondimento.

A Firenze i Della Valle e alcuni sui fidatissimi discepoli ci hanno abituato a parlare di bilanci, ci hanno istruito a leggerli e a commentarli. Infatti in città gira la battuta che i fiorentini "siano diventati tutti commercialisti". Come sempre il pubblico si divide: giusto analizzare i conti del calcio per spiegare l'andamento delle stagioni o meglio lasciarsi andare e continuare a credere alle favole, sempre più sporadiche ma affascinanti come è stato l'Atletico Madrid capace di finire davanti a Barca e Real o come è in questo momento il meraviglioso Leicester di Ranieri?

Il dilemma stuzzica e anima i dibattiti, Bastian Contrario in questa puntata vuole riproporre alcuni dati che non possono non costituire argomento di riflessione. La conclusione a cui si arriva è tristissima. Anche

se non è più una novità. E' pero ufficiale e definitivo: il calcio non è più uno sport, è diventato solo un business. Quindi nel presente e nel futuro sarà del tutto inutile parlare di classifiche.

Nessuno è interessato a ripristinare situazioni di minimo equilibrio, prepariamoci ad assistere ad una Champions League non figlia delle posizioni ottenute dalle squadre nei vari campionati, ma composta da un gruppo chiuso di formazioni rappresentative di bacini d'utenza e di potere di una certa rilevanza.

Vi voglio portare ad esempio i numeri delle due più importanti società straniere, segnalarvi quelli delle due più potenti società italiane e confrontarli poi con quelli della Fiorentina.

Ecco i dati, crudi, gelidi, terribilmente inequivocabili.

Real Madrid: ricavi 578 milioni, di cui 171 dallo stadio, 216 dai diritti tv, 189 da merchandising e altro, monte ingaggi 289 milioni.

Barcellona: ricavi 566 milioni, di cui 171 dallo stadio, 223 dai diritti tv, 172 dal merchandising e altro, monte ingaggi 340 milioni.

Passiamo in Italia. Juventus: ricavi 328 milioni, di cui 51 dallo stadio, 195 dai diritti tv, 82 dal merchandising e altro, monte ingaggi 198 milioni.

Milan: ricavi 224 milioni, di cui 26 dallo

stadio, 99 dai diritti tv, 99 da merchandising e altro, monte ingaggi 155 milioni.

Ed eccoci infine alla Fiorentina: ricavi 89 milioni, di cui 13 dallo stadio (contro i 171 di Barca e Real), 59 dai diritti tv (contro gli oltre 200 di tutte le più importanti squadre straniere e i 195 della Juve), 17 dal merchandising e altro (contro, ad esempio i 241 milioni del Manchester United), monte ingaggi 75 milioni. Come fanno queste squadre, pardon, queste aziende a competere nello stesso settore, per gli stessi obiettivi?

Mario Cognigni, presidente operativo e “uomo dei conti” della Fiorentina

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SINI A C O I C I F I R COLO

L’EDILIZIA VERNICI PER

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L’ex attaccante: “Tra Empoli e Fiorentina non ci sono in palio solo i 3 punti. Non scorderò mai quel gol alla Juve”

Il doppio ex

Cecconi: “Il derby dell’orgoglio” Credo che questa flessione vada valutata seriamente da parte della società e il reparto tecnico per capire se è colpa della scarsa tenuta dei calciatori o se si è sofferta la mancanza di alternative. Questo confronto servirà per il futuro per correggere gli errori e migliorare”.

Quali giocatori potrebbero essere decisivi in questo finale di stagione?

“Kalinic, se torna nelle sue migliori condizioni, potrebbe aiutare molto la squadra in questo rush finale”.

Cosa pensa del lavoro di Paulo Sousa?

“E’ un allenatore molto bravo, ha preso in mano una “macchina” già funzionate in ogni suo aspetto ed era Cecconi in

ola

maglia vi

di Francesca Landi

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n viola è cresciuto calcisticamente, realizzando la rete più importante della sua carriera a Torino contro la Juventus, un gol che valse una storica vittoria viola. Nell’Empoli è maturato come calciatore, conquistando la promozione in serie A e tante altre soddisfazioni.

Luca Cecconi è un doppio ex della sfida che attende domenica la Fiorentina sul terreno del Castellani e ci aiuta a viverne la vigilia da grande conoscitore di entrambe le piazze.

Luca Cecconi, che partita si aspetta domenica al Castellani?

“Una partita importante per entrambe. A Empoli è molto sentita per una questione di campanile.

Si può dire che sia la gara dell’anno. Ma anche la Fiorentina ha bisogno dei tre punti e non vorrà certo sfigurare di fronte ai cugini. In palio c’è soprattutto l’orgoglio delle due realtà calcistiche più belle della Toscana”.

Qual è il suo pronostico?

“Se la Fiorentina ritrova fiducia in se stessa non potrà che prevalere. Altrimenti sarà dura”.

Come giudica la stagione viola nel suo complesso?

“La prima parte è stata eccezionale, soprattutto come ritmo di gioco. E’ stato chiesto un grande sforzo ai giocatori viola che, inevitabilmente, oggi sono un po’ calati.

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Lo scudetto sarà cucito al petto di…?

“Mi piacerebbe il Napoli, però immagino la Juventus”.

Il suo ricordo più bello con la maglia della Fiorentina?

“Sono cresciuto ed ho esordito in serie A con la maglia viola a cui mi legano ricordi meravigliosi. Ma quello che mi porterò dentro per sempre è il mio primo gol in Seria A segnato contro la Juventus a Torino. Alla fine abbiamo vinto per 2-1 e non potrò mai dimenticamelo: ho segnato e abbiamo vinto una delle partite più importanti dell’anno. Un sogno divenuto realtà. E molti tifosi viola, ancora oggi, mi vogliono bene per questo”.

In viola una rete indelebile a Torino Poi tanti gol in maglia azzurra

uca Cecconi nasce a Fucecchio nel 1964. Attaccante rapido e dotato di buona tecnica, cresce calcisticamente nella Fiorentina con cui vince un Torneo di Viareggio nel 1982.

Nello stesso anno debutta in serie A, disputando 2 partite. La stagione successiva viene girato in prestito all’Empoli in serie B dove gioca 33 partite, segnando 5 reti. Nel 1984 torna a Firenze come attaccante di scorta, disputando 7 gare e realizzando 2 reti. Una di queste vale lo storico successo a Torino contro la Juventus nel 1985. E’ l’ultima gioia viola visto che l’anno seguente viene acquistato a titolo definitivo dall’Empoli dove conquista la promozione in serie A e la classifica dei cannonieri della Coppa Italia nel 1985-86 con la bellezza di 9 reti. Poi comincia un lungo girovagare: Pisa, Brescia, Catania, Palermo, Bologna, Como e Pistoiese, dove chiude la carriera per cominciare quella di allenatore.

difficile riuscire a “guidarla” al massimo della velocità come ha fatto per molti mesi. Credo che abbia dato la giusta impronta a questa Fiorentina che oggi, nonostante il periodo negativo, ha consapevolezza in quello che fa”.

Chi è il suo calciatore preferito sia della Fiorentina che dell’Empoli?

“Nella Fiorentina Borja Valero che credo sia il centrocampista più completo e bravo del campionato italiano. Per la squadra azzurra mi piace molto Saponara perché va fuori dal prevedibile”.

XXXIII HALF MARATHON FIRENZE VIVICITTÀ

MUKASAKINDI VINCE E STRAPPA IL BIGLIETTO PER RIO

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Firenze

alf Marathon Firenze Vivicittà si conferma sempre di più manifestazione di richiamo internazionale.

La vincitrice Claudette Mukasakindi dell'Atletica 2015 con il tempo di 1:16:26 ha strappato proprio qui a Firenze il biglietto per Rio. L'atleta africana era arrivata in città cercando il tempo per classificarsi e ha centrato l'obiettivo. Gareggerà ai prossimi Giochi Olimpici in Brasile difendendo i colori della sua terra: il Ruanda. Per lei una doppia soddisfazione, visto che ha anche bissato il successo dell'anno scorso. Tra i migliori di sempre pure il tempo dell'altro vincitore, il keniano Jonathan Kosgei Kanda dell'Atletica Castello che ha corso in 1:03:34.

Numeri record e presenze internazionali a Firenze per questa Half Marathon Firenze Vivicittà. La XXXIII edizione della manifestazione organizzata dal Comitato Uisp di Firenze, ha visto il boom di iscritti: ai nastri di partenza, 3mila runners a cui si sono aggiunti circa 2430 partecipanti alla 10km non competitiva e ai 5km di walking. L'anno scorso erano stati 5084. Un bel salto in avanti.

Significative le presenze straniere: circa 680 gli atleti provenienti da 46 nazioni diverse, con Francia in testa per presenze (71 atleti), seguita da Spagna (49) e Stati Uniti (33). Tre concorrenti sono arrivate perfino dalla Nuova Zelanda mentre erano 84 le province italiane rappresentate. Le donne con il 28% delle iscrizioni sono una presenza sempre più consistente. Half Marathon Firenze Vivicittà si è inoltre confermata manifestazione all'insegna dei valori dello sport e della solidarietà. Oltre al successo della Tommasino Run, che ogni anno si svolge in collabora-

zione con la Fondazione Bacciotti, alla quale partecipano sempre personalità del mondo sportivo come Antognoni e dello spettacolo come Gianfranco Monti, va segnalato che la Onlus Regalami un Sorriso di Piero Giacomelli ha consegnato il suo 95° defibrillatore proprio in occasione dell'Half Marathon Firenze Vivicittà Uisp: andrà all'associazione dilettantistica Galluzzo 2010.

Luca Cecconi

Il suo ricordo più bello con la maglia dell’Empoli?

“Quando eliminammo il grande Milan dalla Coppa Italia. Segnai a 5’ dalla fine e la mia rete fu decisiva per sconfiggere i rossoneri. Era il 1986, il secondo anno che vestivo la maglia azzurra, un ricordo indelebile”.

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Midland

ECCO TUTTI I CAMPIONI DEL CALCIO A 7!

Nella bagarre dietro la spunta il CDP Vingone, che chiude secondo, comunque a -10. Quartiere 4 e VVT sono terzo e quarto.

La spunta il Troppo Sport nel raggruppamento Olanda di Casellina: i gialloblu hanno la meglio sulla Dinamo Calabria, giunta a pari punti allo scontro diretto e fermata sullo 0-0. Sfida da cardiopalma, ma grazie agli scontri diretti arriva il primo titolo per i neocampioni! 47 punti per la gloria, un grande traguardo conquistato, ma onore a entrambe le contendenti per la cavalcata! Per Samba e Sporting Bosco arriva la Top League.

Infine, arriva il primo pareggio per il Campone UTD, che nel girone Spagna impatta 3-3 con la forte Pizzeria L’Oasi.

Poco male, per i campigiani Troppo Sport arriva un altro titolo, con ben 58 punti su 60 disponibili, Fra le prime quattro conditi dal titolo di miglior anche Santa Maria e Faggi Boys. difesa, con soli 26 gol incassati. Oltre Nel girone Montecarlo, lo Stiinta all’Oasi, anche AS Romania e Steaua Oltenia già campione che concede si piazzano fra le prime 4. un punto agli All Blacks Legnaia, Ora, però, è già tempo di lasciare alle chiudendo sul 3-3.Doppio Ciosa e Stanca vengono corrisposti da Fantini spalle i festeggiamenti, perché siamo (2) e Tozzi. 56 punti il finale score della pronti per ricominciare a fare sul serio. corazzata dell’Isolotto, con ben 180 Stanno per cominciare le attesissime gol messi a segno. Impressionante lo fasi finali dei campionati! Top, score di Isidin Ciosa, autore di 72 gol e Golden o Silver League non importa: il divertimento e l’equilibrio sono autentico Top Player del torneo. assicurati!

Sul campo, poi, i vice-campioni provinciali vincono 5-1, con tripletta di Lannino e gol di Rinaldi e Baldini.

Unica rete avversaria di Di Gioia. Per loro anche la miglior difesa – 36 reti subite – e palma di capocannoniere per Lannino, con 36 sigilli.

0 Atletico Lippi 196

di Federico Gennarelli

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ono terminati i campionati anche nel calcio a 7, con gli ultimi 60’ che in molti casi hanno decisamente acceso la lotta per il titolo! In molti gironi, infatti, è stata proprio l’ultima giornata a decretare i nomi dei campioni della stagione 2015/16! Celebrarli è senza dubbio d’obbligo: andiamo a vedere cosa è successo!

Nel girone Germania è il Siamo Alle Paste ad aggiudicarsi la leadership definitiva. Gli uomini di Gambera non hanno fatto sconti nemmeno al Sanitario Feminino, sconfitto per 5-3. Doppiette di Veracini e Agresti e gol di Celima,

contrapposti al tris di Pasquini per gli avversari. 62 punti totali per i gialloblu, mai sconfitti in stagione e con solo due gare pareggiate. Per loro anche la miglior difesa, con soli 28 centri al passivo e la Coppa Disciplina! Nulla da fare per il Marzocco, che, con ben 60 punti, è costretto ad “accontentarsi” della seconda piazza. In Top anche Sanitario e U.C. Diamoli.

Nel gruppo Italia, l’Atletico Lippi si laurea campione praticamente senza giocare: i Los Chupitos, secondi, vengono sconfitti per 3-0 dall’Erboristeria Gremoni, che anticipa il verdetto.

Da noi ogni euro di spesa

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ATLETICO OKI - SSS BEYFIN VALE IL TITOLO NEL GIRONE F DI C7 di Steto

Girone D E’ l’Atletico Bukkake la formazione vincitrice del raggruppamento: ad una giornata dal termine sono 9 i punti di vantaggio sulla seconda in classifica; l’Atletico Bukkake inoltre vanta il miglior attacco (111 reti, oltre 20 in più di quelli messi a segno dal Castello Huelva) e la miglior difesa (30 reti al passivo, tre in meno di quelle incassate dal Grullajax FC) del girone, e torna a candidarsi fra le favorite per la vittoria della Fase Finale Top League. Il secondo posto è del Castello Huelva che, in virtù del successo su Gli Spartani e della concomitante sconfitta degli Street Bots, ha staccato questi ultimi di 4 punti. La quarta posizione se la contendono invece La Combriccola Del Fiasco (40) e Grullajax FC (39), impegnate rispettivamente contro la penultima e l’ultima della classe: Marines (7) e GS Ragnoni B (6).

Girone E Il Tubonastri Group, quasi in extremis effettua il sorpasso e si laurea campione del gruppo: le due sconfitte del Real Marocco alla quartultima giornata ed alla penultima giornata permettono al Tubonastri

Group di affiancare prima e superare poi i diretti rivali (che erano in vantaggio nello scontro diretto). Un bel duello terminato con la rincorsa vincente del Tubonastri Group, con le due squadre che hanno viaggiato con ritmi quasi identici (anche le reti messe a segno e quelle incassate sono quasi le stesse). Terzo posto per il FC New Garden che precede di tre lunghezze le Palle D’Apollo FC. In fondo alla classifica il FC Pooltrend, grazie al successo di misura (2-1) della penultima giornata contro il Real Marocco, scavalca di un punto il PSV Maindoveh (8 punti), lasciando loro l’ultimo posto della classifica.

MSP Calcio Toscana

STREET BOYS

la nuova vittoria di misura del Bamba Team (1-0 sullo Stoke Azzo) perchè Girone F il Pista Football Club si è imposto per Campionato che si deciderà proprio all’ultima giornata: Atletico 3-1 sul fanalino di coda Chiavas F.C., Oki (41) e SSS Beyfin (40) si sfideranno nel match che vale una laureandosi così vincitore del girone. Il stagione. Il 4-2 della gara d’andata a favore dell’Atletico Oki vale terzo posto va al PGS Torregalli U21 il primo posto ad una giornata dal termine: la seconda miglior che chiude col miglior reparto offensivo difesa sfida il miglior attacco del gruppo (93 le reti realizzate (61 reti), mentre la difesa meno battuta è dal SSS Beyfin). Capolista fino ad un mese fa, potrà lottare al stata quella del Bamba Team che di reti massimo per il secondo posto la Palestra Good: 38 punti e miglior ne ha incassate 20. reparto difensivo del girone (29 reti incassate), la terza forza del raggruppamento paga l’unico ko incassato contro il SSS Beyfin il 10 marzo (0-2). E’ lotta per il quarto posto fra Lungarno Da noi Fitness (29) e Real Mente Anziani (27), mentre in fondo alla ogni euro di classifica chiude con 10 punti il Club Lastra Riccardo Biscioni TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa TRASLOCHI che nell’ultimo turno ha imposto il pari (1-1) al Palestra Good.

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Girone G Pista Football Club campione del raggruppamento: 26 punti, uno soltanto in più del Bamba Team che alla penultima giornata aveva riaperto i giochi grazie al successo per 2-1 nello scontro diretto. Nell’ultimo turno però non è bastata

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di Duccio Magnelli aranno i primi caldi. Higuain, dopo aver segnato il trentesimo gol di una stagione straordinaria, decide di perdere il senno e mette le mani sul petto dell’arbitro che l’ha appena espulso. Poi,

non contento, tenta di passare alle vie di fatto con l’avversario a terra, prima di essere ingabbiato e trascinato via a fatica da compagni e avversari. Qualcuno di sicuro avrà detto che “fa così perché vuole andar via”. Non abbiamo idea di quanti gradi ci fossero domenica a Udine, ma sarebbe uno strano modo di avvertire la società di certe decisioni.

Di sicuro adesso Higuain calmerà i bollenti spiriti con diverse giornate di riposo forzato.

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HANNO COLLABORATO Massimo Sandrelli, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Alessandro Latini, Lucia Petraroli Giampiero Masieri, Francesca Bandinelli Giacomo Cialdi Cristiano Puccetti Francesca Landi

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Capo Redattore Tommaso Borghini

STAMPA Rotostampa srl

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DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani

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Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968

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Settimanale di critica e attualità

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Segue dalla prima più la sconfitta pesante di Roma. In questa striscia tutt’altro che positiva i viola hanno segnato la miseria di 4 gol. Questo è il vero problema: cercasi attaccante disperatamente…

Kalinic, che fino a gennaio aveva incantato il mondo, nel 2016 (e siamo già ad aprile) ha realizzato la miseria di una rete… Il suo sostituto Babacar ha assunto le vesti di un fantasma e sappiamo quanto ci dispiaccia. Lo abbiamo visto crescere nel vivaio, esordire qui con successo, atteso dopo il suo vagabondare per l’Italia e l’Europa, ripreso con la speranza di raccontare la sua esplosione definitiva. Invece il ragazzo non incide, sembra involuto, forse l’unica soluzione è quella di regalargli nuovi stimoli in una sfida lontano da Firenze.

Nel frattempo, però, mancano ancora 7 gare per 21 punti in palio e per conquistarli servono i gol. Morale, tocca a Kalinic, intanto, dimostrare che non è un centravanti buono solo per un girone. Poi Zarate: l’argentino quando è entrato con la Sampdoria è sembrato vivace. Nel deserto offensivo attuale, uno come lui può far comodo. Resta Ilicic che ha raggiunto le 12 segnature in campionato (con 7 rigori).

Magari anche Tello, deludente, potrebbe portare in dote qualche gol. Uno sforzo da un ex Barcellona è lecito aspettarselo.

La Fiorentina domenica sarà impegnata in un derby che potrebbe diventare un “trappolone” per Sousa. La squadra di Giampaolo è protagonista di un girone di ritorno anonimo, solo 6 punti presi, rispetto ad un’andata sontuosa per gioco e risultati. Per gli empolesi, al contrario dei fiorentini, il derby è sentitissimo.

L’ambiente caricherà di mille motivazioni gli azzurri, cercando proprio con la Fiorentina il riscatto di un periodo grigio. Se i viola non capiranno tutto questo e arriveranno non sufficientemente preparati a questa partita, rischieranno di farsi molto male. Ecco perché il derby potrebbe trasformarsi in un “trappolone”.

Sousa non dovrà mollare i suoi per un momento. Testa bassa e pedalare. Il terzo posto è svanito, ma il quarto va difeso e se l’Inter continua a giocare così male, non dovrebbe essere un’impresa confermarsi nel piazzamento degli ultimi tre anni. ©Mario Tenerani

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SARANNO I PRIMI CALDI Saranno i primi caldi che hanno reso un calendario facile come una biciclettata in Pianura Padana difficile come la scalata dello Stelvio.

Eppure questo è successo alla Fiorentina che − invece di approfittare delle partite con le ultime in classifica per rosicchiare punti preziosi alle dirette avversarie − si è fatta intrappolare in un trittico di pareggi inutili come un ventilatore nel deserto. Adesso appare leggera come una piuma, molle come un soufflé. Sempre sul punto di sgonfiarsi come un palloncino. Sarà perché c’era Montella, ma domenica al Franchi i ritmi di gioco della Viola sono stati molto più tiki taka rispetto a quelli assatanati di inizio stagione. Il problema è che d’ora in avanti sarà sempre più caldo. C’è da aver paura...

Saranno i primi caldi che fanno commentare al Trap una partita di calcio della Nazionale in tv come se fosse con gli amici al bar sport. Forse

non tutti gli ex addetti ai lavori sono adatti a fare i commentatori. Rimpiangiamo i tempi in cui Martellini e Pizzul si limitavano a descrivere quello che accadeva sul campo. Oppure quelli in cui Ameri e Ciotti raccontavano le partite alla radio con maestria e intelligenza, facendoti credere di essere lì con loro. Oggi invece ogni commentatore improvvisato vuol dire la sua, vuol far pesare la propria competenza. Vera o presunta che sia. Forse la cosa più logica sarebbe abolire qualsiasi commento. Per vivere la gara come allo stadio, dove ognuno viviseziona, analizza e commenta la partita per proprio conto. E alla fine si compiace di aver sempre ragione. Il Trap è un grande del calcio, ma se può continui solo a allenare.

Come ogni anno sono arrivati i primi caldi, ma la testa della classifica non cambia mai. Speriamo vivamente nei secondi (caldi!).