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Esclusiva

Il noto giornalista: “Il tecnico portoghese deve essere più pragmatico. Così vince solo il concorso di bellezza”

Cucci: “Sousa, troppa estetica e poca sostanza”

di Alessandro Latini

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ettimana nervosa e difficile per la Fiorentina, che domenica scorsa ha perso il derby contro l’Empoli e si è vista scavalcare dall’Inter in classifica.

Sono stati giorni nei quali è scattato il processo alla società, ma anche al tecnico e alla squadra. Perché la Fiorentina non vince da metà febbraio. Un’eternità.

Nel frattempo è svanito il sogno Champions e pure il quarto posto in classifica adesso deve essere inseguito.

E domenica al Franchi arriva il Sassuolo, che sogna il sorpasso sul Milan per regalarsi un piazzamento europeo. Partita delicata, con Di Francesco che sarà guardato con attenzione anche in vista del futuro. Per parlare di questo delicato momento viola, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Italo Cucci, fra i più noti giornalisti del panorama nazionale.

La Fiorentina ha illuso i propri tifosi per almeno metà stagione. Poi si è spenta cammin facendo.

Cosa ne pensa?

«La Fiorentina parte gagliarda ed arriva anonima al traguardo. Tutti gli anni succede così. Sembra che ci siano sempre le basi per sognare qualcosa di grande, poi sparisce e perde nome e cognome. L’analisi tecnica è difficile, prevalgono gli umori. Dei dirigenti, dei giocatori e dei tifosi. La cosa singolare è che gli umori delle parti non coincidono mai».

Ma la colpa è stata del mercato invernale?

«Gennaio, secondo il mio punto di vista, non è il mese giusto per fare cose straordinarie. La Roma è stata brava a rivoluzionare tutto, ma in generale il mercato invernale non serve a nulla. Non ne farei un discorso di mercato.

Vedo un calo di tono, di condizione generale. A Firenze succede spesso che la squadra si accontenti di arrivare nei primi posti, ma quando ci arriva non riesce a difenderli. E’ una questione di temperamento. Di forza. Di quell’energia che anche Sousa ha dimostrato di non avere. Ha fatto un buon lavoro, ma mi è sembrato più preso dall’estetica che dalla sostanza».

ianni Brera G i d o v ie l l A ed Enzo Biagi si prestigio Ha diretto rtivi giornali spo

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39 ovincia”. Nel sce nel 19 manale “La Pr talo Cucci na tti se il n co i esto del Carli58 a Rimin ista al “R mincia nel 19 on si es of tpr giornalista Biagi, ha dire rera ed Enzo 1963 diventa B i nn ia il G e m di ione co no”. Allievo lla grande traz da i tiv or asp St li – to giorna dello Sport o, il Corriere Guerin Sportiv utosprint. Dal Nazionale e A no ia tid uo Q dio, il ondiali di calseguito 10 M ha 10 20 al 1974 merosi premi, i. Ha vinto nu ad pi e lim O 6 e cio “Premio Ussi” o Ferrari”, il in l “D ne il i e cu tra rato anch tale”. Ha lavo on M l io de m a re il “P eneggiatur endo alla sc bu ri nt e co nd ra a, G cinem pi Avati e “Il minuto” di Pu efilm “Ultimo a scritto num Bonivento. H io ud la aC gn di se Torino” ort e ha in pioni dello sp m ca di di sa fie ra um ss e L rose biog Università Lui le al o o, m m lis ra na Te to gior Studi di iversità degli un le eal m e a, nu e Rom anch no. Ha scritto o ut in Palermo e Mila “M cui il romanzo i al rosi libri, tra di on il libro sui M per minuto”, le e ” do Mio Mon di calcio “Il uldi Giacomo B fie autobiogra o. co Causi garelli e Fran

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Italo Cucci

L’evento

Paulo Sousa

Secondo lei il ciclo Pradè/Sousa è finito? Serve un cambiamento?

«Non credo che il ciclo sia finito. Ma credo ci sia un equivoco di fondo dal quale a Firenze dovete uscire. Se i Della Valle sono imprenditori ricchissimi, ed è un dato di fatto, non è detto che debbano riversare tutta la loro ricchezza sulla Fiorentina. Vincere, nel calcio, non porta guadagni, porta solo della gloria. Ed io penso che ai Della Valle interessino i guadagni e non la gloria».

Andiamo anche in campo. L’attenzione è puntata su Federico Bernardeschi. Le piace il talentino viola?

«Mi piace moltissimo. Mi auguro che non finisca come la Fiorentina. E’ promettentissimo, non vorrei che si spegnesse sul più bello. Aspettiamo che fortifichi di più il suo carattere, magari l’esperienza all’Europeo può fargli bene anche in questo senso».

Domenica al Franchi arriva il Sassuolo di Di Francesco, che molti vedrebbero bene a Firenze…

«Di Francesco è maturato completamente. Ha vissuto la parentesi dell’esonero che poteva essere pericolosissima.

Ed invece ne ha tratto benefici. A Sassuolo lavorano bene, hanno investito e si sono dati un carattere. La squadra è italiana, predilige un gioco bello e sostanzioso. E’ una realtà da tenere in evidenza. Non è che se porti via l’allenatore al Sassuolo risolvi tutti i problemi. Funziona il lavoro di squadra, non del singolo».

Ma insomma, non abbiamo capito una cosa: Paulo Sousa le è piaciuto o no in questa sua prima esperienza in Italia da allenatore?

«Diciamo di sì… Ha vinto un concorso di bellezza, ma per ora non ha vinto altro».

Inaugurate le strade intitolate ai due grandi ex viola, campioni in campo ed eroi nella lotta alla Sla

Borgonovo e Segato, per sempre nel cuore di Firenze i rappresentanti del Museo Fiorentina e Carlo Pallavicino, storico agente di Borgonovo. Momenti di profonda commozione, inframezzati da qualche sorriso, come quando Nardella ha fatto indossare la fascia tricolore a Borja Valero, ricordando lo striscione apparso al Franchi con su scritto “Borja sindaco”. Toccanti, invece, le parole della moglie di Borgonovo, Chantal: “E’ un orgoglio e una consolazione che un pezzetto di Stefano rimanga per sempre a Firenze, città che lui ha amato tantissimo.

Un amore sempre ricambiato”.

di Tommaso Borghini

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no stadio abbracciato da due vie che, da sabato scorso, portano il nome di due grandi ex giocatori della Fiorentina, ma soprattutto di due autentici eroi dei tempi moderni, simboli della lotta alla Sla. A Stefano Borgonovo e Armando Segato sono state intitolate le vie attorno allo stadio delle Due Strade, anch’esso ufficialmente intitolato a Gino Bozzi, un altro combattente, un partigiano che ha dato la sua vita per la libertà di Firenze e dell’Italia tutta.

Un modo per rendere indelebili le storie di personaggi che hanno lasciato solchi profondi nella memoria della nostra città, non solo da un punto di vista calcistico.

Armando Segato è stato uno dei protagonisti della Fiorentina più forte di tutti i tempi. Quella guidata da Fulvio Bernardini alla conquista del primo Scudetto nel 1956, con ben 12 punti di distacco sul Milan, secondo. Stefano Borgonovo ha vestito la maglia viola tra gli anni ’80 e ‘90, costituendo un formidabile tandem d’attacco con il gemello e amico di una vita, Roberto Baggio. Grandi campioni che hanno dimostrato la loro enorme forza anche nell’affrontare un destino di ma-

lattia, trasformando la loro sofferenza in medicina per gli altri. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Firenze Dario Nardella, insieme all'assessore allo sport Andrea Vannucci, Chantal e Alessandra Borgonovo e la figlia di Segato, Cristiana.

A rappresentare la Fiorentina Borja Valero, il team manager Roberto Ripa ed Elena Turra, responsabile della comunicazione del club. Presenti anche il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi, Giancarlo Antognoni, simbolo viola per eccellenza,

Anche Cristiana Segato, figlia di Armando, ha toccato i cuori dei presenti: “Papà amava tanto questa città. Ci avete fatto un grande regalo perché da oggi sarà sempre vivo e caldo il suo ricordo”. E i nomi scolpiti sulla pietra dei due campioni, che hanno sempre lottato in campo e nella vita, potranno essere per sempre esempio per i giovani che frequentano lo stadio “Bozzi” centro federale della Lega Nazionale Dilettanti e casa della Primavera viola.

Un momento della cerimonia di inaugurazione

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POSALOSSO lente d'ingrandimento

ca, al Franchi, arriva il Sassuolo di Di Francesco, per altro reduce da una sconfitta contro il Genoa, poi ci sarà il turno infrasettimanale contro l’Udinese di De Canio che è stata in grado non troppo tempo fa di fermare addirittura la corazzata di Sarri, quindi la sfida regina contro la Juventus.

Non si potrà sbagliare: la Fiorentina potrebbe essere l’arbitro involontario nella corsa per lo scudetto, ma per farlo si dovrà ritrovare la spregiudicatezza di inizio stagione, quando per trovare un pareggio si aspettarono tredici giornate, contro l’Empoli ancora una volta, ma al Franchi, quando ancora Kalinic segnava gol a grappoli e la sfortuna cominciava a fare capolino (tra pali e traverse Borja Valero a Empoli

Borja Valero, Gonzalo Rodríguez e Astori salutano i tifosi dopo il ko del Castellani

scheggiate da quel 22 novembre lì in avanti). all’ultimo per il titolo di campione d’inverno, Sousa che ha ribadito di avere ancora un anno di non può essere deluso così, sul più bello. Già contratto (più un’opzione da esercitare a favo- sono stati inghiottiti i bocconi amari del mercare del club), ma al tempo stesso ha evidenziato to - Benalouane, il difensore che doveva essere come il destino di tutti sia legato in maniera ine- il primo rinforzo, è ancora in terapia e saluterà ludibile ai risultati. Per salvare il futuro, ades- Firenze senza avere nemmeno in ricordo una so, c’è solo una strada: vincere nel presente per maglia viola, la sua -, aggiungere anche la beffa tornare a riprendersi almeno quel quarto posto di un finale di stagione in tono dimesso sarebbe che negli ultimi anni è sempre stato di dominio davvero troppo. viola. Non si può correre il rischio di anticipare l’inizio della stagione con i play off di Europa League, specie nell’estate degli Europei e della Da noi ogni Coppa America. Significherebbe dover andare a euro di cercare sul mercato giocatori in grado di sostitu-TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa TRASLOCHI ire i Nazionali viola, con evidenti conseguenzeNoleggio Scala Aerea fino a 32 mt.

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Numeri impietosi per una squadra che sembra aver staccato la spina. Lo spagnolo: “E’ il momento più nero, non so come uscirne”

orja Valero ci ha messo la faccia e le parole: «E’ il momento più difficile da quando sono arrivato. Il nostro è un problema mentale». La ricetta per uscirne non l’ha trovata nemmeno lui, il capitano in pectore della sua Fiorentina: «Se lo sapessi, lo fari direttamente in campo, anche perché così rischiamo di fare una brutta figura». Tutto vero, ma il tempo a disposizione è sempre meno, l’Inter adesso è avanti di due lunghezze e il calendario dei viola, che solo fino ad un mese fa sembrava d’oro, rischia di diventare un boomerang. I motivi sono presto detti: 1) Una striscia così lunga di gare senza vittorie (6) non si registrava dal 2010, la stagione del primo posto nel girone di Champions League, delle due gare straordinarie contro il Bayern Monaco agli ottavi rovinate solo dalla svista di Ovrebo. Dopo quello scacco matto, il collante cominciò a farsi di sabbia e quella che p a r e v a essere una squadra in grado di costruire un sogno implose su se stessa.

2) La Fiorentina, in trasferta, non è mai riuscita a recuperare nemmeno un punto da condizione di svantaggio e nel secondo tempo è a digiuno di reti addirittura dal 21 febbraio scorso, il giorno dell’ultima vittoria, contro l’Atalanta.

3) Il centravanti, sia esso Kalinic o Babacar (la cui stagione è praticamente finita per infortunio), non è più il valore aggiunto della squadra: sono i singoli a cercare i guizzi, ma questo fin qui non è bastato.

Ha garantito Andrea Rogg, il direttore generale del club, che i rumors di mercato attorno a Paulo Sousa non hanno minato la solidità del gruppo, che la professionalità della squadra è intatta, ma ora più che mai serve correre ai ripari. Domeni-

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Il doppio ex

Secondo lei la Fiorentina va incontro ad una rivoluzione tecnica?

«Mi sembra tutto molto in stand-by, non si capisce bene cosa possa succedere a giugno. Ho la sensazione che appena si muoverà un allenatore poi assisteremo ad una reazione a catena. Io penso che Sousa abbia lavorato bene, come del resto aveva fatto Montella.

Il gap con le prime della classe è ancora accentuato, per colmarlo non è semplice. Ci vorrebbe una stagione straordinaria, con annesso passo falso della Juventus. Ma sono totalmente convinto che con uno sforzo non eccessivo la Fiorentina potrebbe allestire un progetto tecnico per puntare alla Champions League».

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Sfumato il sogno Champions, resta solo da riconquistare il quarto posto. Che giudizio dà della stagione viola?

«Quando cominciano le stagioni ci sono delle gerarchie, che poi vengono quasi sempre rispettate. Juventus, Napoli e Roma avevano qualcosa in più dei viola e sono giustamente davanti. Essere lì a lottare con l’Inter, a mio modo di vedere, rimarca che la stagione è stata comunque buona. Capisco la delusione che c’è a Firenze: se sei primo in classifica è naturale che ti venga un po’ d’acquolina in bocca. Tutto è comprensibile, ma facendo un bilancio distaccato della stagione, per uno che la vede da fuori, non si può dire che la stagione sia stata negativa. Il calo, almeno prima della sconfitta di Empoli, era comprensibile, ma adesso mi pare che si stia esagerando. La Fiorentina non può rovinare tutto quanto di buono ha fatto, deve riprendere subito a vincere. A cominciare dalla difficile sfida di domenica col Sassuolo. Serve una reazione immediata».

E’ innegabile, però, che a Firenze si respiri una forte delusione per il mercato invernale…

«Ho sentito delle polemiche fin da gennaio. Non si può tornare indietro per cambiare le scelte fatte. Non si sa come sarebbe andata se avessero comprato altri giocatori o se avessero speso di più. Certo, in quel periodo invernale la squadra era ancora nelle primissime posizioni e quindi la gente si aspettava investimenti maggiori. Mi è dispiaciuto vedere l’ambiente un po’ disunito, anche quando era alla portata un piazzamento in Champions League. Questi malumori non hanno portato benefici alla squadra».

Tarozzi nei panni di vice allenatore del Sassuolo

Gli auguro di riuscire a fare quello scatto mentale che lo porterebbe a diventare un giocatore davvero importante per la Fiorentina».

Domanda finale, risposta secca. Porterebbe Bernardeschi agli Europei?

«Assolutamente si. E’ un giocatore tecnico e di gamba, si trovano difficilmente giocatori così. Darebbe linfa fresca ad una Nazionale che ne ha bisogno».

Parliamo di Babacar, che lei conosce bene. Infortunio a parte, cos’è che non ha funzionato?

«Mi dispiace per Baba, è un giocatore che ha potenzialità enormi ed è un peccato che ancora non sia riuscito ad esprimerle in maniera definitiva. Gli manca sempre un passettino per fare il salto di qualità. E’ ancora giovane, ma è ovvio che gli anni comincino a passare anche per lui. Mi dispiace che sia uscito tra i fischi nelle recenti partite, perché ho avuto modo di allenarlo per un anno e vi assicuro che è un buonissimo ragazzo.

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nelle gioMarconi. Cresciuto calcisticamente ndrea Tarozzi nasce nel 1973 a Sasso 1992-93, ione stag nella oblù con la maglia ross vanili del Bologna, debutta in serie B ovibile, tra inam are titol un nta dive Poi C1. conclusa con la retrocessione in serie o l’ennesima due anni, fino alla massima serie. Dop abili e la i grandi protagonisti della scalata, in affid più ni italia sori difen dei uno e ma com In viola stagione positiva tra i felsinei, si affer lire. hie vecc delle vole cifra di 6,2 miliardi Fiorentina lo acquista per la considere ne. Ma dopo azio rmin dete e ta grin sua la per i ndo i tifos Tarozzi disputa 5 stagioni, conquista unque ad alzare al tra campo e panchina, riuscendo com il primo anno da titolare, fa la spola A. A fine carrieserie in gol) un (con te parti 83 utare cielo una Coppa Italia nel 2001 e a disp ottiene la procui con uolo e anche la maglia del Sass ra, stagione 2007-2008, Tarozzi vest fino al 2012. atore allen vece poi , ager man prima team mozione in serie B. Dei neroverdi è Andrea Tarozzi in maglia viola

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Tarozzi: “Reagire subito per non rovinare tutto”

opo tre pareggi consecutivi, la Fiorentina è caduta per mano dell’Empoli. Sconfitta pesante e significativa nel derby toscano, con i viola che hanno iniziato bene il match, ma poi sono crollati alla distanza sotto i colpi di Pucciarelli e Zielinski. Sconfitta che ha fatto molto rumore. Sul banco degli imputati, stavolta, ci è finito anche Paulo Sousa.

La settimana della famosa cena con i dirigenti dello Zenit San Pietroburgo si è conclusa come peggio non avrebbe potuto. Ora i viola devono inseguire l’Inter e, visto l’andamento lento di questo periodo, devono guardarsi ulteriormente le spalle. Questa settimana, in vista del match di domenica contro il Sassuolo, abbiamo intervistato in esclusiva Andrea Tarozzi, ex difensore viola con trascorsi anche nel club neroverde.

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L’ex difensore della Fiorentina e del Sassuolo: “Calo viola comprensibile, ma ora si sta esagerando”

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Il pungiglione

La squadra ha preso una china maligna. Occorre intervenire con decisione

C’è bisogno di una scossa questo mondo e i suoi frequentatori. Spesso ha ragione. Nel calcio, però, conta molto anche la testa. La forza nervosa è così importante da poter far accusare meno la fatica muscolare. Borja VaFiorentina – Sassuolo lero dice “...è un problema mentale... prima domenica 17 aprile ore 15 andava tutto bene e tutto ci riusciva facile, ora no...” La squadra Udinese – Fiorentina viola ha imboccato una mercoledì 20 aprile ore 20,45 china maligna, che conduce verso il basso. I giocatori, lo stesso PauFiorentina – Juventus lo Sousa appaiono come incapaci di reagire. domenica 24 aprile ore 20,45 Allora dove sta la colIlicic a Empoli cir condato da mag pa? Si dovesse celebrare lie azzurre un processo, sarebbe (ci Chievo – Fiorentina si perdoni il parallelo) sabato 30 aprile ore 20,45 come quello di Norimberga dove si faceva fatica a trovare un innocente.

Una squadra che va bene, che funziona in camFiorentina – Palermo pionato, che produce punti con regolarità e costanza è come il risultato di una formula chimica domenica 8 maggio ore 15 dove vari elementi si combinano perfettamente.

Il rapporto giocatori-allenatore, quello allenatore-società e ancora quello tra società e ambienLazio – Fiorentina te circostante, devono sintonizzarsi sulla stessa domenica 15 maggio ore 15 lunghezza d’onda. Se tra queste componenti c’è fiducia reciproca e mutua solidarietà, allora tutto va a gonfie vele, perché non ci sono alibi per nessuno. Invece quando non si raggiunge questo magico equilibrio, la tentazione prevale sul buon senso e ognuno scarica, magari in privato, Da noi responsabilità sull’altro e succede il patatrac. ogni Un fatto è certo. C’è bisogno di una scossa. E se euro di TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa il gruppo squadra non riesce a darsela da solo, TRASLOCHI ALBO Noleggio Scala Aerea fino a 32 mt. ISCRIZIONE dovrebbe essere la società a intervenire. QualTRASPORTATORI - 338 SGOMBERI FI 4611317V Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 cuno predica i ritiri punitivi, altri optano per SMALTIMENTO RIFIUTI le multe, certo è che il momento abbisogna di Noleggio Scala Aerea grande attenzione, perché il rischio di sciupare fino a 32 mt. tutto quello che di buono è stato fatto fino a Luca 333 4233131 oggi...

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di Massimo Sandrelli

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il rush finale dei viola

l commento del giorno dopo potrebbe essere: basta vi rinnego, via tutti. Lo potrebbe fare un presidente tipo Maurizio Zamparini o il compianto Romeo Anconetani oppure lo stesso Silvio Berlusconi. Insomma gente sanguigna che il calcio lo vive e lo soffre con tutto se stesso. Ma la Fiorentina, si sa, è sprovvista di questa passione, per cui le reazioni saranno composte, contenute, politcally correct. Ma che succede alla Fiorentina? La squadra è sulle gambe, sembra distratta, quasi assente. Ne ha approfittato l’Empoli che finalmente ha colto un successo storico. Personalmente sono combattuto tra due ipotesi: è stanchezza o sfiducia?

Corrado Orrico me l’aveva confidato qualche tempo fa. “Sono bravi, giocano bene, ma Paulo Sousa lo sa che il nostro campionato è lungo? Ho paura che i giocatori alla fine sconteranno l’impegno per un gioco tanto dispendioso di energie”.

Corrado è uomo di calcio. Conosce

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di RUBEN LOPES PEGNA essant'anni fa di questi tempi la Fiorentina di fatto conquista il suo primo scudetto. Ancora non matematicamente. Ma quasi. Il 15 aprile 1956, infatti, battendo al Comunale per 3-0 il Milan, campione d'Italia in carica e secondo in classifica, lo distanzia di undici lunghezze (all'epoca la vittoria viene premiata con due punti e non con tre come adesso) quando mancano appena sette giornate alla fine. Insomma Firenze quel giorno, al di là della scaramanzia di rito, può tranquillamente festeggiare lo scudetto, scucendolo dalle maglie rossonere. E' una giornata storica per tanti motivi. Intanto al Comunale, l'attuale Franchi, viene battuto il record d'incasso per le partite di tutta la serie A con settanta milioni di lire. Allo stadio sono presenti e d'Italia settantacinquemila persone. Avete ina campion La Fiorent letto bene. Settantacinquemila. Non è un errore. Il fatto è che all'epoca la dicormensione dei gradoni (l'altezza, non diamo per i più giovani la larghezza logicamente) delle cur- ve e - tra l'altro non sono ammessi cambi. Non ci della Maratona è la metà di quelli di oggi e sono giocatori in panchina (che tra l'altro è di fatto ci stanno il doppio degli spettatori. anche scoperta). La Fiorentina passa in vanSugli spalti come è facile immaginare, però, taggio al 17'. L'azione parte da Julinho che si sta come sardine (solo dopo il crollo di serve Virgili. Perfetto è l'assist del centrauna parte della Maratona durante Fiorenti- vanti viola per Prini che da una decina di mena-Juventus della stagione 1957/58 verrà tri calcia a rete. Il pallone batte sul palo sinidiminuita la capienza del Comunale). La stro della porta di Lorenzo Buffon (parente partita tra Fiorentina e Milan comunque è del portiere della Juventus) e si insacca. Il subito avvincente. D'altronde si affrontano Comunale esplode di entusiasmo. Dopo alle due squadre più forti del campionato. Lo cune belle parate del portiere viola Giuliano spettacolo non manca sin dall'inizio. I vio- Sarti, viene annullato un gol a Virgili perché la vanno in campo con questa formazione: segnato con la mano. Ma il centravanti al Sarti; Magnini, Cervato; Chiappella, Orzan, 38' ne realizza uno regolare. Sradica il palSegato; Julinho, Gratton, Virgili, Montuori, lone dai piedi del rossonero Pedroni e con Prini. Sono i titolarissimi quelli schierati una sassata fulmina Buffon. E' il gol del 2-0. dall'allenatore Fulvio Bernardini, visto che Firenze vede lo scudetto sempre più vicino. capitan Rosetta è infortunato. Al suo posto Ma ci vuole una paratona di Sarti su conc'è ormai da tempo Orzan. All'epoca - lo ri- clusione di Schiaffino, campione del mondo

Firenze

n applauso a Claudio Ranieri sull’onda irrefrenabile del calcio, non urlato, non esasperato, ma semplicemente vissuto. Lassù a Leicester, in Inghilterra, dove allena e fa strabiliare i tifosi, hanno in mente di dedicargli una strada, “Ranieri Street”. Da quelle parti le iniziative vanno avanti bene, non sono un eccesso di retorica, o una bizzarrìa, come spesso da noi. Ranieri, romano di nascita, classe 1951, ha ormai una lunga carriera di allenatore, è stato anche in Spagna, oltre che ovviamente in Italia.

Vediamo meglio: cominciò sulla panchina della Vigor eri ai tempi Claudio Rani Lamezia, passò al Campania, la Fiorentina va na le al i cu in poi al Cagliari, al Napoli e alla Fiorentina. All’estero?

Valencia, Atletico Madrid, Chelsea. Poi il ritorno in Italia sulle panchine di Parma, Juventus, Roma, Inter. E di nuovo fuori dai confini nel Principato di Monaco, fino alla Nazionale della Grecia.

In viola arrivò nel 1993 e ci rimase fino al 1997. Da giocatore?

Roma, Catanzaro, Catania, Palermo. Ruolo? Mediano.

A questo punto ricordiamo volentieri che Firenze non è da meno in fatto riconoscimenti. Sono state infatti intitolate due strade ad Armando Segato e a Borgonovo, morti della stessa malattia. Vorremmo, se ci è concesso da sportivi, che anche Guido Gratton fosse ricordato così. Averlo nel cuore, come i tifosi viola lo hanno, è un conto. Dare il suo nome a una strada sarebbe, pensiamo, un atto d’amore. Gratton, campione d’Italia, morì a Firenze per le ferite riportate in una rapina notturna nella sua piccola casa sull’Arno, accanto a due campi da tennis che gestiva.

con l'Uruguay nel 1950, per andare al riposo in vantaggio di due reti.

Poi nella ripresa dopo l'annullamento di un altro gol a Virgili su assist di Montuori per un presunto fallo del numero dieci viola su Pedroni, al 18' la partita si chiude definitivamente. Buffon esce su Gratton lanciato a rete e respinge il pallone sul quale si avventa come un falco Virgili che realizza la rete del definitivo 3-0 e firma la sua doppietta personale. Succede poco altro da questo momento alla fine. Il Milan sembra arrendersi allo strapotere viola. Il Comunale fa festa. Sventolano le bandiere. Finalmente a quasi trent'anni dalla sua nascita la Fiorentina intravede lo scudetto. L'ufficialità del primo tricolore arriverà dopo due partite (c'è nel frattempo anche una sosta per le gare della Nazionale durante la quale in maglia azzurra lo scatenato Virgili realizza due reti al Brasile) il 6 maggio a Trieste.

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Bastian contrario

Da una parte Tello e Zarate, dall’altra El Shaarawy e Perotti Ecco la differenza sostanziale fra Fiorentina e Roma

C’è chi ha scommesso sulla Champions. E chi no di Cristiano Puccetti

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Azzardiamo questo parallelismo per spiegare dove è nata l'implosione della Fiorentina. Nel deludentissimo mercato di gennaio a Firenze sono arrivati, tra gli altri, Tello e Zarate: caratteristiche diverse, storie e prospettive di carriera diverse, due azzardi di medio profilo. Lo spagnolo ha totalizzato al momento 10 presenze, ha segnato 1 gol, ha fornito 3 assist ed ha procurato un rigore. Numeri accettabili per un debuttante nel campionato italiano. Zarate, di ritorno in serie A dopo un periodo di oblio della carriera, ha messo insieme 9 presenze (solo due da titolare), 2 gol ed 1 assist. Nello stesso reparto anche la Roma, nonostante gli esuberi, ha messo dentro due protagonisti assoluti: El Shaarawy e Perotti. Due certezze per la serie A, anche se l'italo-egiziano aveva incontrato qualche difficoltà nel confermarsi al Milan dopo un meraviglioso debutto.

eanche il più accanito dei gufi reali, neanche il capostipite dei rosiconi poteva immaginare un finale di campionato così in disarmo per la Fiorentina. Le tabelle stilate troppo ottimisticamente dopo la disfatta contro la Roma erano improntate al trionfalismo più sfrenato: in 8 partite, con un solo scontro diretto in calendario (contro la Juventus), alla squadra viola venivano accreditati dai 21 ai 24 punti. In quel momento ancora il sogno era il terzo posto, ma come spesso capita in troppi avevano fatto i conti avanti all'oste.

La suddivisione delle responsabilità sarà oggetto di accurata analisi nei numeri del Brivido che ci accompagneranno in questo stanco finale di campionato. Oggi Bastian Contrario vuole riprendere ed approfondire il significato di 'scommettere sulla Champions'. Ne abbiamo sentito parlare diffusamente nel mese di dicembre e di gennaio: la città in pratica chiedeva ai Della Valle, li implorava di osare nella sessione invernale del mercato, di rischiare investimenti da compensare poi a sei mesi di distanza, con la conquista del terzo posto.

In effetti la squadra nella prima di stagione aveva stupito tutti, non solo gli avversari, e gli scenari che si spalancavano dinanzi al gruppo magistralmente guidato da Sousa erano davvero affascinanti. I Della Valle non se la sono sentita di 'scommettere sulla Champions'.

Cosa che invece ha fatto la Roma. Ad inizio gennaio la squadra giallorossa era agonizzante, lontana dallo scudetto e messa molto male per il terzo posto. Pallotta ha avuto il coraggio di cambiare Garcia con Spalletti ed ha dimostrato con i fatti sul mercato di volere fortemente 'scommettere sulla Champions'.

Il viola Zarate

Il Faraone ha portato a Spalletti in 10 partite la bellezza di 6 gol, molti dei quali pesantissimi e 2 assist.

Perotti, idem con patatine, ha dato il suo contribuito realizzando 3 gol e fornendo 4 assist nelle 10 partite disputate. In questi numeri, impietosi, sta la Champions perduta della Fiorentina, sta la differenza tra chi ha voluto scommettere, Pallotta, e chi ha lasciato che la sua squadra si spegnesse, Della Valle. La verità è dura, ma è questa.

Non c’è sport senza medicina

La diagnostica cardiovascolare

L

a salvaguardia della salute dell’atleta e la prevenzione delle malattie legate all’attività sportiva, in primis della morte improvvisa cardiaca, costituisce uno dei campi fondamentali della medicina preventiva. La tanto discussa “visita di idoneità” rappresenta infatti uno screening della popolazione sportiva che comprende soggetti dagli 8 anni di età fino a 70 anni ed oltre.

Poiché la morte improvvisa nell’atleta è generalmente associata a patologie dell’apparato cardiovascolare, lo screening si pone come obiettivo principale l’identificazione precoce di anomalie cardiache, strutturali o funzionali, asintomatiche o latenti, che possono costituire un rischio per la salute e la vita dell’atleta.

Accanto all’anamnesi e all’esame obiettivo, la valutazione cardiologica standard prevista dalla nostra legislazione, ai fine del giudizio di idoneità all’attività sportiva agonistica, comprende un elettrocardiogramma basale e un test da sforzo (test di Master) eseguito con modalità e protocolli a seconda dell’età dell’atleta. Le indagini cardiologiche non invasive spesso sono sufficienti a stabilire la presenza di patologia cardiaca e l’eventuale rischio derivante da un’attività fisica intensa e solo in un numero limitato di casi è necessario ricorrere ad esami invasivi. Le indagini non invasive che vengono attualmente usate in medicina dello sport sono: · L’ECG basale e secondo Holter · Il test da sforzo · L’ecocardiogramma basale e da sforzo.

Avv. Angelica Corradi

I giallorossi El Shaarawy e Perotti si abbracciano dopo un gol

(coordinatrice servizi FTCenter Istituto di Medicina dello Sport).

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L’ex cronista della nostra redazione, ai tempi di Paolo Melani, svela le origini del motto più celebre fra i tifosi viola TRASPORTATORI Penne FI 4611317V Luca 333 4233131 - Gerardo 338 9636554 da Brivido

Mancini: “Meglio secondi che ladri?

Vi racconto com’è nato lo slogan” al termine della stagione del quasi scudetto viola, soffiato alla Fiorentina dalla Juventus fra le polemiche. Ci racconta come è nata l’idea?

“E' un'idea che sento molto mia. Il giorno dopo il pareggio della Fiorentina a Cagliari, che segnò la vittoria della Juventus, c'era un grande fermento. Fui io a pronunciare quella frase, al mio arrivo in redazione.

Paolo Melani se ne innamorò subito e, ovviamente, la fece sua. Era un tipo diretto, istintivo. Ma me ne assumo la paternità, anzi la contendo a chi dice il contrario!”.

Il giornalista Marcello Mancini

di Federico Pettini

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itorna la rubrica “Penne da Brivido” dedicata ai giornalisti che sono cresciuti professionalmente all’interno della redazione della nostra testata ai tempi dello storico direttore Paolo Melani, sotto la cui gestione il Brivido Sportivo divenne un settimanale di critica e attualità molto popolare fra i tifosi viola che ne apprezzavano la pungente ironia.

Questa settimana abbiamo intervistato Marcello Mancini, ex direttore de “La Nazione”, oggi apprezzato editorialista del Qn-La Nazione.

Marcello Mancini, ci racconta i suoi esordi nel Brivido Sportivo?

“Era la fine degli anni '70. A quei tempi mi occupavo della pallacanestro a Castelfiorentino, la mia città di origine. Allora era una società particolarmente forte e basata tutta sul volontariato, molto seguita dalla piazza. Iniziai a scrivere in occasione di un torneo del quale il Brivido era il giornale ufficiale. E’ stata una scuola di giornalismo molto importante nella mia formazione, grazie alla quale ho avuto modo di confrontarmi con tanti ragazzi che poi avrebbero fatto carriera nel panorama dell’informazione cittadina. Lavoravamo sodo in redazione, soprattutto il lunedì e il venerdì. La nostra era una frenetica ricerca di spunti e titoli sull’attualità sportiva che hanno reso celebre il giornale”.

Tra gli slogan più famosi del Brivido c’è senza dubbio quel “Meglio secondi che ladri” del 1982, ideato

Che rapporto aveva col direttore Paolo Melani?

“Un rapporto che definirei “particolare”. Io venivo dalla provincia e lui aveva una straordinaria semplicità. Ha fatto da chioccia a tanti giornalisti, me compreso. Possedeva una generosità fuori dal comune, soprattutto nei confronti dei giovani. Era una vulcano di idee e di progetti e siamo rimasti in contatto fino alla fine della sua vita. Aveva un incredibile entusiasmo, molto contagioso”.

Parlando della Fiorentina attuale, cosa pensa del rapporto poco chiaro fra il tecnico Paulo Sousa e la società?

“Ai Della Valle non sono piaciute alcune dichiarazioni dell'allenatore, a cominciare dalle uova e le frittate di agosto, fino ad arrivare alle battute e ai giudizi sul mercato di gennaio. Loro hanno una gestione dell'azienda monolitica. E, se quando si vince i problemi si nascondono più facilmente, quando arrivano le difficoltà escono allo scoperto tutte le frizioni. Il mancato arrivo del difensore promesso non è stato digerito da Sousa e probabilmente il feeling non è mai sbocciato sul serio. Adesso la stagione mi pare compromessa, a meno che non arrivi un improbabile filotto di vittorie o, magari, un successo sulla Juventus”.

Ma perché la squadra viola ha subito un’involuzione così profonda?

“Per usare uno dei vocaboli preferiti da Sousa: la squadra ha perso intensità. Pensavo potessero recuperare almeno la carica agonistica, e quella doveva trasmetterla l’allenatore. Ma non è accaduto. Poi sono arrivate certe voci che hanno ulteriormente destabilizzato l’ambiente, come quella sulla famosa cena con i dirigenti dello Zenit. Adesso spero, almeno, in un impeto d'orgoglio da qui alla fine del campionato, ma la vedo difficile”.

Quali sono gli errori più gravi commessi dalla società?

Museo Fiorentina Un libro sulla storia viola per Della Valle

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Crede che i Della Valle abbiano perso la voglia di investire sulla Fiorentina?

“Non credo che i Della Valle non abbiano più voglia. Certo è che la vicenda di Calciopoli, la faccenda dello stadio e il fallimento dell’investimento su Mario Gomez hanno dato dure mazzate al loro entusiasmo. Però devono ritrovare gli stimoli giusti e soprattutto avere il coraggio di essere più chiari. Qualcosa dovrà cambiare per forza, altrimenti sarebbe davvero deprimente pensare di dover trascorrere un’altra estate e un altro inverno come quello che abbiamo sopportato nell’ultima stagione”.

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Paolo Melan

“Uno su tutti: ci sono troppi dirigenti che non si parlano tra loro, o peggio, che si fanno i dispetti. Manca una figura chiara a cui rendere conto. Pradè dovrebbe stare sopra tutti, ma sopra di lui c'è Cognigni e più in alto ancora la proprietà. Spesso accade che i vari Rogg, Angeloni o Pereira parlino direttamente con Cognigni. Servirebbe una personalità forte, proveniente dal mondo del calcio, in grado di accentrare il lavoro e le responsabilità. Un po’ come era Corvino del cui ritorno, non a caso, si è parlato a più riprese”.

Intanto, una parte rilevante della tifoseria ha nettamente preso le distanze dalla proprietà…

“Anche da questo punto di vista, credo che l'amore tra la tifoseria viola e i Della Valle non sia mai veramente sbocciato. I fiorentini odiano essere presi in giro. E, purtroppo, molte parole spese non si sono tradotte in fatti concreti. Vedi ciò che è avvenuto nel mercato di gennaio: i dirigenti hanno sbandierato ai quattro venti che non si sarebbero fatti trovare impreparati per l'arrivo di un difensore e si sono ridotti a prenderlo all’ultimo giorno di mercato. E oggi ci troviamo ancora una volta con gli avvocati di mezzo. I Della Valle devono recuperare l'entusiasmo della tifoseria intorno ad un progetto (visto che la parola piace tanto) chiaro e definito. Un’idea potrebbe essere quella di puntare su una squadra giovane, composta prevalentemente da giocatori italiani. Senza proclami, senza scudetti, senza

Giacchetta nera

“Fiorentina 1926-27 le origini”

ei giorni scorsi il presidente onorario del Museo Fiorentina Raffaele Righetti e il presidente Andrea Claudio Galluzzo hanno consegnato il libro "Fiorentina 1926-27 le origini" , il volume ufficiale di celebrazione dei novanta anni di storia del Club, al presidente onorario della Fiorentina Andrea Della Valle, al presidente esecutivo Mario Cognini e alla responsabile della comunicazione sportiva Elena Turra. La consegna si è svolta nella sala dei trofei all'interno dello Stadio Franchi. Altri volumi sono stati consegnati nel Foyer della Tribuna Autorità al club manager della Fiorentina Vincenzo Guerini, al regista televisivo Paolo Beldì, all'attore Ugo Pagliai, al presidente dell’associazione Centro Coordinamento Viola Club Filippo Pucci, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, all'assessore allo sport del Comune di Firenze Andrea Vannucci, al presentatore Gianfranco Monti

terzi posti, ma con estrema chiarezza. Il fiorentino lo capirebbe”.

e all'avvocato Montagna. La consegna è stata effettuata dal presidente onorario del Museo Fiorentina Raffaele Righetti, dal presidente del Museo Fiorentina Andrea Claudio

di Giancarlo Carmagnini

A

l netto di Roma - Bologna, ancora da disputare al momento di andare in stampa, ecco come si sono disimpegnati nelle 9 partite del week end i colleghi dell'Internazionale ligure Massa:

Chievo - Carpi 1-0 Fabbri - Gara tranquilla quella diretta dal ravennate... e lui non fa niente per agitarla.

Sereno.

Frosinone - Inter 0-1 Tagliavento - Non fa grossi danni l'ex parrucchiere umbro, anche se qualcosa sbaglia, ma quello che non convince e fa più discutere, per un arbitro della sua conclamata esperienza, è stata l'assoluta difformità e discrepanza di giudizio... troppo morbido con i nerazzurri del "Mancio" e spesso troppo severo con la sfortunata compagine ciociara (tre legni colpiti) del presidente Stirpe.

Galluzzo, da Cristiana Segato responsabile pubbliche relazioni e da alcuni autori del libro fra cui Gianfranco Lottini, Salvatore Cirmi, Paolo Crescioli e Franco Cervellati.

P

aolo Melani è stato il direttore storico del Brivido Sportivo. Figlio del fondatore della testata (nata nel 1927) il giornalista fiorentino, classe 1930, ha reso grande il “Brivido” trasformandolo in un settimanale di critica e attualità molto popolare in città, tra le voci più seguite e ascoltate sulle vicende della Fiorentina. Melani, che era anche un grande tifoso della Viola, è passato alla storia per il semplice e geniale motto “Meglio secondi che ladri!” ideato nel maggio 1982, dopo il clamoroso scippo dello Scudetto da parte della Juventus nei confronti dei gigliati guidati da Giancarlo De Sisti. Autore di molti volumi sul calcio, tra i quali la collana “Fiorentina 80 anni di storia” e la “Storia della Nazionale italiana”, Melani è scomparso nel 2012 all’età di 82 anni.

I fischi assurdi di Damato

Empoli - Fiorentina 2-0 Damato - Da un arbitro della sua esperienza mi sarei aspettato un altro tipo di gara. Una gara nella quale, pur non essendoci stata particolare acrimonia fra i 22 contendenti, è stato capace di fare ben 7 ammoniti, dei quali 2/3 assolutamente non giustificabili. Partita macchiata, oltremodo, da un fischio "assurdo" e non suffragato da nessun supporto tecnico, che ha impedito alla squadra viola un 3 contro 1 a campo aperto, al 20° della ripresa, che avrebbe potuto portare a situazioni molto favorevoli sia tecniche che disciplinari.

Insufficiente!

, Mario Cognigni ffaele Righetti, luzzo al G o di Da sinistra Ra au Cl lle e Andrea Andrea Della Va

Chi era Paolo Melani il nostro storico Direttore

Milan - Juventus 2-1 Orsato - Qualche piccolo errore lo fa... e ci può anche stare, ma nel complesso dirige da par suo, facendo sentire ai giocatori in campo il suo carisma e la sua presenza fisica in ogni momento della gara, che non era delle più banali, per "location", tradizione delle squadre in campo e rispettivi interessi di classifica.

Napoli - H. Verona 3-0 Celi - L'arbitro pugliese (mai al top fisicamente dal rientro), probabilmente, con questa controprestazione ha messo l'ultimo chiodo sulla

bara della sua carriera. Le dinamiche e lo sviluppo di tutto quello che è successo fra il difensore azzurro Albiol, Celi e l'addizionale Mazzoleni (altra aquila ...) è esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare un arbitro con l'appoggio e la collaborazione dell'addizionale. Si sono assommati errori su errori, non concedendo prima il rigore al Napoli per trattenuta di Pisano sul difensore spagnolo e poi facendo fare una sceneggiata allo stesso Albiol indecorosa e inammissibile. E tralascio, per limiti di spazio, tutte le altre scelte sbagliate fatte da Celi e dalla sua "band".

Palermo - Lazio 0-3 Gervasoni - Buona partita dell'arbitro mantovano, ormai giunto a fine carriera. Non avrei disdegnato nemmeno la sospensione definitiva della gara per gli incresciosi ed inammissibili fatti di pura violenza avvenuti fuori e dentro lo stadio. Comunque bravo!

Sampdoria - Udinese 2-0 Russo - Un elenco di episodi, sia tecnici che disciplinari sbagliati, troppi per poterli elencare tutti. Sui quali emerge, però, in maniera univoca, la netta trattenuta di Muriel su Armero per liberarsi dalla marcatura del colombiano che, immediatamente dopo, porterà alla sfortunata autorete dello stesso giocatore friulano. Decisamente non sufficiente, purtroppo, la direzione dell'arbitro campano.

Sassuolo - Genoa 0-1 Gavillucci - Gara che, aiutato anche dai toni blandi e mai ruvidi, conduce bene in porto. Bravo nel giudicare l'unico episodio di una certa rilevanza: il mani del genoano Munoz è assolutamente involontario!

Torino - Atalanta 2-1 Di Bello - Alla fine, sul gol di Bruno Peres del primo vantaggio granata, la "squadra" arbitrale fa la scelta giusta, anche se si parla veramente di millimetri. Per il resto, l'espulsione, nel finale di gara, del giocatore orobico De Roon, anche se un po’ fiscale, ci può stare. Complessivamente, il fischietto pugliese lascia, però, l'impressione di dover maturare ancora ...

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Midland

TOP LEAGUE C5: ECCO LE PRIME QUALIFICATE! Girone C: al Fortino basterà un pari contro il Real Bombay per eliminare i granata e qualificarsi al primo posto. A riposare sarà l’Aston Vigna, che con il 4-2 rifilato al Real tiferà

di Federico Gennarelli

S

econda giornata nella Top League di calcio a 5: sono già sei le squadre che hanno già ottenuto il pass per la fase successiva! Con 50’ ancora da giocare, andiamo a vedere chi ha già un piede ormai al secondo girone eliminatorio. Nonostante in alcuni gironi siano già scritti i nomi delle qualificate, siamo certi che non mancherà lo spettacolo nemmeno nella prossima gara!

Nel girone A, al Ciclone Viola basterà non perdere contro il Saudade 2.0 per assicurarsi il primo posto, in virtù dei 6 punti in graduatoria. I valdarnesi, dal canto loro, dopo aver battuto per 3-2 I Bombolos,

sono a caccia del successo qualificazione contro il PSB, a 3 punti e voglioso di riscattare il 3-0 subito dal Ciclone.

Nel gruppo B, già qualificate a braccetto Sgnape Dal Checo, una delle sorprese dell’edizione e Real Marangoni. Entrambe a quota 6 con due vittorie ricche di reti, le due capoliste si batteranno per il primo posto. Lotteranno per la gloria, invece, Orfani Di Moana e Mischia Selvaggia, che si giocheranno un ininfluente terzo posto.

Nel girone E, avanti l’Autoscuola Chiti, capace di imporsi 6-4 sul Gialappa’s e di volare al secondo turno. Per questi ultimi, a quota 3, sfida decisiva con i Faggi Boys, ma è vietato sbagliare per evitare il sorpasso dei biancorossi che significherebbe eliminazione. Il Fuk Cafè, a 1, è invece praticamente eliminato.

Gruppo F con l’Autocarrozzeria Alfieri qualificata grazie al 15-2 che condanna il DHN. Per il secondo posto è candidato il Malele, ma dopo il pareggio 6-6 con il Lavia Costruzioni e il difficile esame Alfieri da sostenere, potrebbe esserci un emozionante arrivo a pari punti…

Asto’s vicinissimo al passaggio del turno nel gruppo G, con il successo per 5-2 sul Pino’s Team. I ragazzi di Astorino, a 6 punti, possono anche pareggiare con gli Spartani, ormai eliminati.

Proprio il Pino’s Team e la USL Sg nape Dal C PGS Torregalli, con 3 punti, si heco giocheranno nell’emozionante i medievali per scontro diretto il passaggio del assicurarsi la seconda piazza. turno.

Nel raggruppamento D è quasi fatta per Infine, nel girone H è tutto già deciso: il Puka, che affronta un Cinquestelle Campone UTD e Ciddippi Quinto Alto obbligato a vincere. I biancorossi di passano il turno. I primi battono 6-3 il Ugolini, dal canto loro, devono sperare che i Back In Black, con gli stessi loro New Team Firenze, mentre i secondi punti ma con lo scontro diretto a favore, si impongono 5-2 sui Gunners. Resta non vincano contro lo Sporting Club da vivere la sfida per il primo posto, ma United, per arrivare a giocarsi il passaggio entrambe hanno già il pass per la seconda fase. del turno.

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IL SSS BEYFIN CAMPIONE AL FOTOFINISH DEL GIRONE C DI C5 di Steto

Girone A South Florence campione del gruppo: in una sfida emozionante che si è conclusa all’ultima giornata, i vincitori hanno chiuso con una lunghezza di vantaggio sul Panzer 8. Due formazioni forti che avrebbero meritato entrambe il titolo: alla fine l’ha spuntata l’attacco più prolifico del girone (149 le reti messe a segno dai neocampioni), mentre il Panzer 8 - che ha avuto la miglior difesa (60 reti al passivo) - ha trovato in Giammarco Necchi il capocannoniere del raggruppamento (51 reti realizzate). Terzo posto (a 4 punti dal South Florence) per il Real Kabana (capolista al termine del girone d’andata), mentre in quarta posizione finisce il Real Cerveza che prenderà così parte alla Fase Finale Eccellenza insieme a R.C. New Team C5 e Black Block. Alla Fase Finale Promozione vanno invece FC Farauei, Hellas Novoli e Boca Seniors FC 2010.

Girone B Real Coverciano dominatore assoluto del girone: 20 vittorie in altrettante gare disputate, miglior reparto offensivo con quasi 200 reti messe a segno (195!) e miglior difesa (78 reti incassate). Numeri che dimostrano la superiorità dell’unica formazione che

MSP Calcio Toscana

ha chiuso a punteggio pieno i campionati di calcio a 5, e che adesso si candida fra le favorite per la vittoria della Fase Finale Top Sportime. Niente da fare per Amico Pane e GS Tedalda che chiudono rispettivamente al secondo ed al terzo posto e prenderanno anch’esse parte alla Top Sportime. Proprio all’ultima giornata i Dumpsters All Stars scavalcano il Dagnene Secche, chiudendo così al quarto posto: per entrambe sarà Fase Finale Eccellenza insieme a FC Acquacenter (6°) e Cani Al Sole (7°). In Fase Finale Promozione accedono I Mercenari, Ciabatte Sguaiate e C5 Firenze.

CIANO

REAL COVER

Girone C Il pareggio per 4-4 all’ultima giornata di campionato regala al SSS Beyfin la vittoria del girone (35 punti): in una gara emozionante, terminata con un espulso per parte, il Ponte 2005 (32 punti) non è riuscito a centrare quella vittoria che avrebbe potuto dire sorpasso in classifica e titolo al fotofinish. Il SSS Beyfin (che aveva vinto il match d’andata per 6-1) chiude anche col miglior attacco (100 reti) e la miglior difesa (40 gol) del girone, anche se i secondi della classe hanno non sono stati da meno (95 le reti realizzate e 42 quelle incassate). Terzo posto per l’Atletico Riccio, mentre in quarta posizione termina il No Beghe che precede di due lunghezze la Sele Sao. Sesto posto per il GS Ragnoni Over, mentre chiude in ultima posizione la Dinamo Divano (6 punti).

di lana l’Eintracht Lowengrube va ad occupare la quarta posizione che vale l’accesso alla Top Sportime, precedendo di un solo punto il Galacticos FC che invece andrà a giocare la Fase Finale Eccellenza insieme a Platynum United, Roda Team e Don Massimo Santa Maria A Novoli. Parteciperanno infine alla Fase Finale Promozione FC Clowndestini, A.C. Fiorucci ed Atl. Poggio La Sughera.

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Girone D TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI Il Milady Gold si aggiudica la vittoria in un girone di altissimo Noleggio ScalaTRASLOCHI Aerea fino a 32 mt.

- 338 SGOMBERI Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 livello: con 52 punti i neo-campioni (miglior reparto offensivo SMALTIMENTO RIFIUTI del gruppo con 147 reti all’attivo, due in più di quelle messe a Noleggio Scala Aerea segno dall’A.C. Vingone) precedono di sei lunghezze il Fateci fino a 32 mt.

Spazio (miglior difesa con 64 reti incassate: un bel risultato in Luca 333 4233131 un raggruppamento nel quale solamente tre compagini hanno Gerardo 338 9636554 Iscr. albo trasportatori fi4611317v- Aut. trasporto rifiuti FI 27348 subìto meno di 100 reti) e di sette l’A.C. Vingone. Sul filo

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Segue dalla prima Se invece ripensassimo al cammino fatto dai viola fino a due mesi fa, il piazzamento attuale non potrebbe scatenare gesti di giubilo. La Fiorentina quando era in testa non dava l'impressione di poterci restare e nessuno si illudeva che potesse farlo, ma in tanti avevano sognato almeno il terzo gradino del campionato, utile per andare in Champions. Purtroppo la squadra si è sciolta dopo le sberle di Roma e di Londra e non si è più ripresa. Probabilmente è venuta meno l'autostima, quella molla che nel girone di andata aveva permesso alla Fiorentina di fare cose inaspettate. La società, dal canto suo, non ha aiutato il gruppo perché il mercato di gennaio è stato insufficiente: pochi denari a disposizione, alcune mosse sbagliate. Quello era il momento di crederci, magari rischiando qualche soldo in più - che poteva essere recuperato a giugno -, ma non si è voluto o potuto seguire questa strada. E' chiaro che nel calo generale della Fiorentina vengono chiamati in causa oltre alla società anche allenatore e giocatori.

Nelle ultime 6 gare solo 4 pareggi e 2 sconfitte, con la miseria di 4 gol segnati. Rispetto alle prime 13 giornate dell'andata sono stati fatti 10 punti in meno (prima 28 e ora 18). La Fiorentina è passata dalla lotta per il terzo posto, alla difesa del quarto posto e adesso è a guardarsi le spalle dal Milan (oddio, sono 7 punti...) per conservare almeno il quinto. Una discesa costante. Purtroppo il calcio ha una pessima memoria: restano più impressi i risultati finali che iniziali e questa ultima parte di stagione viola rischia di contaminare tutto il cammino. Può darsi che i risultati negativi siano frutto anche del clima diffuso di incertezza che si respira intorno alla Fiorentina: si sussurra da settimane di una rivoluzione dirigenziale, poi il nome di Sousa è tirato in ballo spesso in quanto oggetto di lusinghe di club stranieri e italiani, giocatori in partenza, insomma un frullatore di interrogativi. In queste situazioni si creano ansie o alibi, a seconda dei soggetti in questione.

Ecco perché anche stavolta un intervento deciso e decisivo del vertice societario sarebbe il toccasana. ©Mario Tenerani

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Settimanale di critica e attualità

Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani

STAMPA Rotostampa srl

Capo Redattore Tommaso Borghini

HANNO COLLABORATO

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Massimo Sandrelli, Ruben Lopes Pegna,

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H

a detto il presidente dell’Empoli Corsi, a proposito del caro biglietti, che i tifosi viola non si sarebbero arrabbiati se la Fiorentina fosse stata prima in classifica. E che comunque la Viola ha avuto lo stesso trattamento da “grande” di Napoli, Roma e Juventus. Del resto, ha ribadito, se non facciamo un po’ di incassi con queste squadre… Probabilmente − aggiungiamo noi − i tifosi viola si sarebbero arrabbiati anche se i biglietti fossero costati meno. Perché l’avrebbero preso come uno sgarbo, una mancanza di rispetto. Non ci sembra che Corsi abbia tutti i torti. Mantiene una società di piccole dimensioni in serie A, con i conti in ordine, e conquista la salvezza molto prima della fine di ogni campionato. Semmai è il resto che

non funziona. Il calcio italiano soffre di una forma di presuntuosa megalomania: si crede grande, ragiona da grande, ma in realtà è piccolo piccolo. Quindi i prezzi negli stadi sono da campionato di prima fascia, anche se gran parte degli impianti è vecchia e impresentabile.

Anzi, qualcuno potrebbe essere addirittura paragonato a un campo sportivo con le tribune. Del resto se la squadra settima in classifica (il Sassuolo) gioca a Reggio Emilia, qualche problema ci pur deve essere. Anche perché gli emiliani non sono certo una società povera.

Anzi…

Andare alla partita costa troppo in un campionato di livello spettacolare medio-basso. Dove da anni vince sempre la stessa squadra.

Anche adesso nonostante la partenza bianconera con il freno tirato, nessuna squadra è riuscita a distanziare abbastanza la Juventus da

non permetterle un ritorno in grande stile. Mentre in Spagna e in Inghilterra le grandi soffrono e i campionati restano incerti, qui si parte sempre con un’unica favorita (che non smentisce mai le previsioni).

E l’impressione è che le cose non cambieranno negli anni a venire.

Abbiamo qualche dubbio pure sulle capacità tecniche di certi nostri dirigenti. Sicuramente, vedendo Gomez giocare in forma smagliante con la nazionale, qualcuno si è chiesto se a Firenze qualcosa non sia andato per il verso giusto con la gestione del giocatore. E poi Ranieri era proprio così bollito e sorpassato per il campionato italiano? Domande da far tremare i polsi. In attesa di risposte che difficilmente arriveranno, ritorniamo… al portafoglio e aspettiamo i prezzi di Fiorentina-Juventus. In caso di cifre da capogiro l’unica risposta dovrebbe essere una diserzione globale dalle tribune. Succederà?