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Parola all'esperto

Il giornalista: “La permanenza di Sousa è una garanzia. Pavoletti e Praet trattative concrete. Occhio a Pellè”

Pedullà: “Aspettatevi un mercato importante”

Alfredo Pedullà

di Lucia Petraroli

ampionato finito, tempo di mercato. E la Fiorentina, nel corso della prossima sessione estiva, avrà molto da lavorare, visto che tanti giocatori hanno dato l’addio alla maglia viola subito dopo il fischio finale del match con la Lazio. Per affrontare l’argomento il Brivido Sportivo ha contattato uno dei massimi esperti in materia: Alfredo Pedullà, apprezzatissimo giornalista sportivo specializzato proprio nelle trattative di mercato e colonna della trasmissione di Sportitalia “Speciale Calciomercato”. Alfredo Pedullà, partiamo dal campionato, come giudica la stagione della Fiorentina? “Se ribaltassimo i due gironi, oggi tutti parlerebbero di un bilancio positivo. Ma siccome la Fiorentina è partita fortissimo, entrando anche nell'orbita Scudetto, oggi ti resta solo l’amaro in bocca perché si ricordano solo gli ultimi mesi deludenti”. Che tipo di mercato farà la società viola? “Ci sono dei buoni margini di manovra per lavorare. Credo che la Fiorentina farà un mercato importante per migliorare la sua rosa. E potrà contare anche sui consigli di un Sousa rimotivato”. Eppure c’è il brutto ricordo del mercato di gennaio che ha scontentato allenatore e tifosi… “E’ vero, il mercato di gennaio non ha aiutato, ma se io fossi stato in Sousa non avrei esternato a mezzo stampa le mie sensazioni. I panni sporchi vanno lavati in separata sede. Lui era visibilmente insoddisfatto del mercato di gennaio e questo può aver influito anche sul rendimento della squadra. Però dagli errori si può imparare e credo che nella Fiorentina non si ripeteranno certe situazioni, tipo il caso Mammana. Il motore del mercato viola è acceso da diverse settimane e, ripeto, si può fare molto bene”. Si parla anche di una rivoluzione a livello dirigenziale, lei cosa ne pensa e chi crede che sarà il direttore sportivo viola? “Pradè ha lavorato bene, il suo è stato un buon ciclo, non mi voglio soffermare su gennaio sarebbe ingiusto.

Giacchetta nera

“In rosa servono almeno 5-6 pedine italiane. Pavoletti sarebbe un affare per tutti, tanti club sono su di lui come Milan e Inter. Se la Fiorentina riuscisse ad anticipare queste società farebbe un ottimo affare. Anche Pellè rappresenterebbe un buon acquisto. Tra l’altro è gestito dal figlio di Corvino. Però con Praet e Pavoletti si alzerebbe di molto il tasso qualitativo della tua rosa. So che la Fiorentina ci sta lavorando”.

avrebbe mai potuto vincere niente. Ha dimostrato poco stile perché la Fiorentina lo ha aspettato nei tanti infortuni e ha fatto un grande investimento su di lui, non ripagato sul campo. Rossi, invece, sarebbe da riportare a Firenze. Ma bisogna capire che cosa pensa l'allenatore. Se Sousa non lo vede titolare sarebbe meglio finirla qui. Rossi non può permettersi di tornare per fare la riserva”.

Ci saranno delle cessioni importanti? “Babacar credo che sia giusto che vada a giocare altrove, il giocatore reclama più spazio, ha bisogno di continuità e certezze che la Fiorentina non può dargli. Dalla sua cessione può scaturire una plusvalenza di un quindicina di milioni. Sarebbe più conveniente cedere lui piuttosto che Ilicic. Lo sloveno, dopo i primi momenti no, adesso ha trovato la sua dimensione a Firenze. Ha molte richieste dall’estero, ma su di lui non è stata ancora presa una decisione. Io non lo venderei. Poi la Fiorentina deve bloccare assolutamente Bernardeschi. E’ un talento in crescita e tra un paio d’anni avrà una valutazione sui 30 milioni”.

A Firenze una parte della tifoseria contesta i Della Valle, che ne pensa? “Firenze punta a vincere o a lottare comunque per i primi posti. Però, prima di dire no ai Della Valle, bisognerebbe guardarsi intorno: ci sono tante società blasonate che oggi sono in crisi, se non in bancarotta. Se si cambia, bisogna trovare un’alternativa migliore e non è facile perché questa è un proprietà solidissima Quindi ritengo eccessive tutte queste critiche. Fare il salto nel buio non mi sembra la scelta giusta. E’ vero che i Della Valle hanno sbagliato in alcune vicende, come nei casi Montolivo, Neto, Salah e Montella. Ma meritano fiducia e credito per ciò che di buono hanno fatto per Firenze. Secondo me il giudizio cambierà dopo la prossima sessione di trattative perché la permanenza di Sousa apre scenari di un mercato importante”.

Come andranno a finire le vicende Rossi e Gomez? In estate, in simbiosi con Sousa, sono arrivati giocato- “Gomez è un capitolo chiuso. Non vedo margiri importanti, hanno poi valorizzato giovani di grandi ne di manovra e la società è rimasta anche inprospettive come Bernardeschi. Per questo ritengo fastidita dalle ultime dichiarazioni del tedesco che Pradè meriterebbe di essere confermato. Poi mi che ha detto che a Firenze non rendo conto che c’è anche la tentazione Corvino e che loro due difficilmente possono convivere. lo nel corso L’importante sarà scegliere in fretta perché ocalia hele Criscitiel to di Sportit Pedullà e Mic ne Speciale Calciomerca corre delineare il futuro in tempi brevi”. issio Questa fase di incertezza potrebbe influenzare negativamente il mercato? “Premetto che la Fiorentina oggi non è in ritardo. Lo sono altre società come l’Inter e il Milan. Il club viola si è già mosso, attraverso Cognigni, nel mese di aprile con un vertice a Milano per Praet, giocatore richiesto da Sousa. Però è necessario delineare al più presto la figura del diesse e concludere trattative come quella del giocatore belga. Praet è un grande talento, di appena 20 anni, è un predestinato che risveglierebbe l’entusiasmo della piazza fiorentina. Al di là delle smentite di rito dell’Anderlecht, so che la società viola sta andando avanti con le trattative con l’entourage del giocatore. Il suo arrivo sarebbe un segnale molto importante, anche per Sousa”. Qual è il reparto che necessita di maggiori rinforzi? “La rivoluzione riguarderà soprattutto la difesa, la Fiorentina necessita di 3-4 giocatori in quel reparto. Roncaglia partirà di sicuro altri elementi sono in bilico. La difesa sarà ricostruita sulle certezze Gonzalo Rodriguez e Astori. Servono centrali e specialisti di fascia. Per il resto, mi aspetto un trequartista importante, qualcosa a centrocampo e un attaccante, magari italiano, che se la giochi per una maglia con Kalinic”. Come giudica la vicenda Pasqual? “Non voglio entrare nei meandri della vicenda. Posso dire che il suo ciclo a Firenze era finito e che la Fiorentina aveva già deciso di chiudere. Magari le modalità dell’addio potevano essere gestite diversamente”. Si parla di una Fiorentina più “italianizzata”. Cosa ne pensa?

della trasm

Dal Corriere dello Sport a Sportitalia E’ una delle colonne di Speciale Calciomercato

lfredo Pedullà nasce nel 1964. Laureato in Giurisprudenza, diventa giornalista sportivo giovanissimo seguendo la Reggina, squadra di cui è tifoso. Dopo alcune esperienze in tv locali, si trasferisce a Roma nel 1989 e inizia a lavorare per il Corriere dello Sport, dove diventa professionista ed esperto di mercato, fino al 2007. Poi, dopo una breve esperienza nel quotidiano Dieci, diretto da Ivan Zazzaroni, torna in televisione e comincia a collaborare con Sportitalia, diventando una delle colonne della trasmissione Speciale calciomercato, condotta da Michele Criscitiello.

Manganiello è l'arbitro dell'ultima giornata Ma nel match dell'Olimpico non sfigura

di Giancarlo Carmagnini Chievo - Bologna 0-0 Ros -Esordio bagnato ... Esordio fortunato !!! Al debutto assoluto in serie "A", l'arbitro nato 30 anni fa a Pordenone, aiutato anche dal clima "amichevole" della gara, fa la sua più che buona figura, anche se, ovviamente, il percorso per stare in maniera stabile nella massima serie arbitrale, è irto di difficolta, spesso più emotive che tecniche. Empoli - Torino 2-1 Saia - Il trentunenne arbitro siculo, al 2° "caps" nella massima serie, dopo il debutto di 2 anni fa, porta in fondo una partita più che decorosa, dove solo un dubbio per una spinta di Mario Rui a Belotti in area toscana, appanna leggermente la sua performance. Genoa - Atalanta 1-2 Aureliano - L'arbitro nato all'ombra delle Due Torri e cresciuto a fischietto e tortellini, si rende autore di una buona

prestazione. Qualche incertezza sul 2° gol annullato al rossoblù Pavoletti, ma, come diceva il mai dimenticato Totò, si tratta solo di quisquilie. Juventus - Sampdoria 5-0 Gavillucci - Partita "balneare" che non gli dà il minimo problema, dove le uniche, conseguenziali, decisioni da prendere erano, concedere il rigore ed espellere il blucerchiato Skriniar per fallo su Mandzukic ... e lui le prende, prima che succeda il "nulla assoluto ". Lazio - Fiorentina 2-4 Manganiello - Alla 3° gara in A, sempre alla 38esima giornata degli ultimi 3 campionati, fa una bella prestazione. Probabilmente non arriverà mai nell'olimpo arbitrale per l'età un po’ avanzata, però la serie B per i prossimi 5-6 anni non potrà fare a meno dell'arbitro piemontese, sempre concreto e sicuramente più che affidabile.

Milan - Roma 1-3 Rizzoli - Partita tutto sommato tranquilla, dove però l'arbitro bolognese, conferma, una volta di più, la mancanza di serenità emozionale che, suo malgrado, lo sta accompagnando negli ultimi tempi. Più di un dubbio sulla punizione indiretta in area rossonera per il passaggio giudicato volontario (?) di Bonaventura a Donnarumma e, soprattutto, perché tutta quella tolleranza nei confronti delle esagerate proteste rossonere nel finale di gara ? Napoli - Frosinone 4-0 Celi - Partita spianata, se mai ce n'era bisogno... dall'espulsione del ciociaro Gori, dopo 13 minuti, che poteva starci, ma anche no! Per il resto partita che rimane viva solo per la consacrazione sportiva del "Pipita" Higuain. Palermo - H. Verona 3-2 Irrati - A fine stagione l'avvocato pistoiese fornisce, anche atleticamente, una prestazione super. Giusta la doppia espulsione di Morganella e Wszolek, mentre sul 3-1

del "Gila", più che lui, sbaglia l'assistente Paganessi che non vede il fuorigioco di Rispoli, che poi farà l'assist al centravanti rosanero. Sassuolo - Inter 3-1 Gervasoni - Alla 150esima, ed ultima, presenza di una onesta (a volte anche meno) carriera, il fischietto mantovano non lascia di sé un buon ricordo, sbagliando molto. Ricordiamo su tutti la confusione fatta fra lui e l'assistente Fiorito sul gol annullato al nerazzurro D'Ambrosio, che alla fine era buono. Non sentiremo, di certo, la sua mancanza... Udinese - Carpi 1-2 Mazzoleni - Chissà cosa gli aveva promesso "Totò" Di Natale... per far sì che l'arbitro bergamasco concedesse l'incredibile rigore, poi da lui trasformato, a suggello di una meravigliosa carriera, per il fallo (?) di Porcari su Widmer. In ogni caso, a parte il rigore, altra prestazione da non raccontare ai nipotini...

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La buona notizia è il rinnovo dell’uruguaiano, ma sono ancora tanti i nodi da sciogliere

lente d'ingrandimento

Il futuro è più… Vecino

di FRANCESCA BANDINELLI

erviva la vittoria, perché la sensazione è che da questo successo che con almeno tre gol mancava da ben sedici anni sia nata una nuova era. Più concreta, più dritta e, ci auguriamo tutti, più produttiva. Dovremo aspettare la finale di Coppa Italia per capire quanti giorni ci separeranno dall'inizio della nuova stagione e questo è probabilmente il rammarico più grande. Anche perché i limiti mostrati dall'Inter durante l'intero campionato non stati evidenti a tutti. Intanto, la prima buona notizia è il rinnovo di Matias Vecino, il centrocampi-

sta uruguaiano che tra qualche settimana sarà protagonista nella Coppa America del centenario. Ha rinnovato fino al 2021, cancellando di fatto i sogni del Napoli (e di Sarri) di portarlo alla propria corte. Ha influito pure la permanenza sulla panchina viola di Paulo Sousa, il tecnico che fin dall'inizio è stato catturato dalle sue qualità. Il prossimo passo, aspettando il mercato, sarà quello della chiarezza societaria. Gli indizi portano tutti verso una riconferma del gruppo di lavoro, ma si aspetta il summit alla presenza della proprietà, di Mario Cognigni ma anche di Andrea Della Valle.

per il riscatto dai blaugrana sono ritenuti eccessivi, si proverà a chiedere un nuovo prestito, sempre che il Valencia non si metta di traverso per portarlo alla propria corte. Poi, c'è da capire cosa accadrà di Rossi. Pepito non tornerà alla Fiorentina, almeno non in via definitiva. Lo vuole il Villarreal che sta valutando se favorire il riscatto del Levante, acquistandolo subito dopo, o se tentare la via della conciliazione, magari con un prezzo più vantaggioso con i viola. Per Gomez, invece, si aspetterà la fine dell'Europeo, consapevoli che intanto dallo United si sono registrati dei sondaggi. Tutti giocatori arrivati in prestito, eccezion fatta per Astori il cui riscatto è obbligatorio, torneranno alle rispettive società. Kuba Blaszczykowski lo ha fatto addirittura prima della fine della stagione, lascianAndrea Della Valle e il diesse viola Daniele Pradè do il centro sportivo durante la seduta di rifinitura dei compagni, lamentando un dolore alla caviglia. L'attenzione maggiore dovrà essere prestata in uscita. Babacar è il "sacrificabile", l'uomo che intanto può portare un bel po' di liquidità. Poi c'è da valutare Il dg Andrea la posizione di Ilicic. È sicuramente il più appetito, ma verrà ceduto Rogg si occuperà più solo se la Fiorentina non dovrà giocarsi la qualificazione in Europa di società e meno di campo, doLeague ai preliminari, essendo per altro uno dei pochi a non essere vrebbe essere snellita anche la rete dei collaboratori impegnato in Francia con la Slovenia. Il futuro è arrivato e la base di (Angeloni è corteggiato dalla Roma e potrebbe lasciare il suo incarico), con Daniele Pradè in testa al comparto sportivo. partenza, il succesDa noi Le riserve, però, saranno i Della Valle a scioglierle. Vietato fare so contro la Lazio, ogni previsioni, ci limitiamo solo a registrare la cronaca quotidiana. E è il primo mattoneuro di TRASLOCHI TRASPORTI SGOMBERI in questo racconto trovano spazio le parole di Rogg all'Olimpico - cino, quello verso spesa TRASLOCHI ISCRIZIONE ALBO Noleggio Scala Aerea ﬁ no a 32 mt. TRASPORTATORI "trovo incredibile che ci debba esser un mercato dei direttori sporTRASPORTI SGOMBERI FI 4611317V la maturazioneLuca de- 333 4233131 - Gerardo 338 9636554 tivi" - e pure quelle del diretto interessato: "Io sto continuando a SMALTIMENTO RIFIUTI finitiva. Aspettando lavorare, quello che conta è che ci sia un rapporto di fiducia reciNoleggio Scala Aerea proca tra le parti". In questa settimana ne se saprà di più, anche il primo successo/ fino a 32 mt. perché da risolvere ci sono diverse pratiche. C'è da parlare col trofeo dell'era Della Luca 333 4233131 Gerardo 338 9636554 Barcellona di Cristian Tello. Gli oltre sei milioni di euro fissati Valle.

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Il tecnico, tifoso viola: “Spetta all' allenatore stabilire chi sono gli incedibili. Fondamentale l’unità d’intenti”

L'esclusiva

Ulivieri: “Fiorentina, ascolta Sousa” visto: i ragazzi hanno giocato un bellissimo calcio per tutta la prima parte di campionato, a tratti il migliore della Serie A. Perciò non sono assolutamente rammaricato per il piazzamento finale, le squadre che occupano le prime tre posizioni hanno dimostrato di essere ampiamente superiori alla Fiorentina. So che i tifosi avevano fatto la bocca ad altri traguardi, vedendo i viola primi o secondi, ma quello non è il reale valore della rosa. Credo che il quarto/quinto posto sia giusto. L'Inter sulla carta ha qualcosina in più, ma sul campo non ha fatto vedere di essere meglio della squadra di Sousa». A proposito di Sousa, è soddisfatto della sua permanenza a Firenze? «Il fatto che il tecnico portoghese continui l'avventura in viola è certamente positivo, perché ci siamo resi conto tutti quanti che questo è un ottimo allenatore. Non ho cambiato il giudizio su di lui dopo gli ultimi due mesi, i fattori che possono influenzare il rendimento di una squadra possono essere molteplici e non per forza collegati all'allenatore».

Renzo Ulivieri in panchina

di Giacomo Cialdi

erminato il campionato, con l'inatteso sussulto della vittoria sulla Lazio, è il momento di tirare le somme di questa lunga e altalenante stagione. Partendo dal rendimento di alcuni giocatori che potrebbero lasciare Firenze, Babacar su tutti, e dall'individuazione di elementi funzionali al rafforzamento della rosa gigliata. Un punto fermo sembra essere Paulo Sousa: il tecnico portoghese si è detto e ridetto felice di restare in viola e i tifosi sperano che la sua permanenza sia la garanzia di una ritrovata unità d'intenti. Per parlare di questo e molto altro, il Brivido Sportivo ha contattato un personaggio del calibro di Renzo Ulivieri, ex allenatore di Bologna, Torino, Napoli, Sampdoria nonché attuale Presidente dell'Associazione Italiana Allenatori e dichiaratamente tifoso viola. Ulivieri, come commenta la stagione della Fiorentina? «Sono piuttosto soddisfatto del percorso della Fiorentina in questa stagione, soprattutto per ciò che abbiamo

no fatto benissimo e che, in prospettiva, hanno ampi margini di miglioramento. Sto pensando, ad esempio, a Bernardeschi. Alcuni giocatori, invece, non si sono fatti trovare pronti nel momento del bisogno, vedi Babacar, e potrebbero essere ceduti. Sono valutazioni che verranno fatte all'interno dello staff tecnico della Fiorentina, in tal senso è fondamentale il giudizio del mister». Come commenta la possibilità di rivedere a Firenze Rossi e Gomez? «Non credo a questa ipotesi, la loro storia con la Fiorentina è stata molto tribolata e quindi mi sembra molto difficile. Con tutto l'affetto che mi lega a Giuseppe, credo sia meglio che prenda un'altra strada». Dopo la conferma di Sousa potrebbe arrivare anche quella di Pradè. Cosa ne pensa? Crede che dopo il mercato di gennaio ci sia bisogno di un rinnovamento? «Daniele è un ottimo professionista e credo abbia fatto molte cose buone, anche a Firenze. Non è importante che qualcuno rimanga, ma che ci sia sintonia tra le parti in gioco: allenatore, dirigenti e proprietà. Se c'è unità d'intenti, allora è giusto e positivo che si vada avanti, altrimenti meglio cambiare qualcosa».

A suo modo di vedere, la conferma del tecnico ha il valore di una qualche garanzia? «Se si riferisce, come ho letto e sentito dire, ad una garanzia di investimenti maggiori, direi proprio di no. Soltanto la proprietà decide quanto investire, l'allenatore può indicare una serie di giocatori ma sono due discorsi diversi. La conferma di Sousa garantisce la prosecuzione di un discorso tattico che quest'anno ha portato ad ottimi risultati. La continuità, in questo caso, è molto positiva». Finisce il campionato, comincia il mercato: chi sono secondo lei gli incedibili nella rosa viola? «Credo che questo spetti all'allenatore deciderlo. Certamente ci sono giocatori che in questa stagione han-

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enzo Ulivieri nasce a San Miniato nel 1941, laureato Isef, dopo una carriera calcistica trascorsa nelle giovanili della Fiorentina e nel Cuoiopelli, diventa allenatore ad appena 24 anni, facendo una lunga gavetta: Cuoiopelli, San Miniato, Prato, Fucecchio, Empoli e poi il settore giovanile viola, dove resta dal 1976 al 1978. Successivamente approda in serie B sulla panchina della Ternana. Nella serie cadetta allena anche il Lane Rossi Vicenza per poi debuttare in serie A, nel 1980, sulla panchina del Perugia. Quindi l’esperienza a Genova, sponda Sampdoria, che porta dalla B alla A e due campionati a Cagliari. Nel 1986 il coinvolgimento nello scandalo “Totonero bis” e la condanna a 3 anni di squalifica. Nel 1989 lo chiama il Modena (promozione dalla C1 alla B) e di nuovo il Vicenza. Nel 1994 la grande esperienza di Bologna con cui vince due campionati consecutivi, riportando nella massima serie i rossoblù. In terra felsinea sfiora la vittoria della Coppa Italia e si qualifica per l’Intertoto, ma paga la querelle con Roberto Baggio e ricomincia dalla B col Napoli. Poi un lungo girovagare: ancora Cagliari, Parma, Torino, Padova, di nuovo Bologna, Reggina, fino alle esperienze (gratuite) nel calcio femminile alla Scalese e al Pontedera. Ulivieri è da tempo presidente dell’Associazione Italiana Allenatori e ha intrapreso anche la carriera politica come consigliere e assessore del suo comune natale San Miniato. Alle politiche del 2013 è stato candidato senatore nelle file di Sel, ma non ha ottenuto il seggio a causa del risultato negativo del suo partito.

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I Della Valle corrano ai ripari: serve una società più cosciente e reattiva

Finalmente è finita… ora risolviamo i problemi

Paulo Sousa

di Massimo Sandrelli

’ finita, finalmente. La Fiorentina è quinta: disputerà la prossima Europa League (per la gioia di David Guetta e di qualche altro) ma soprattutto ha voltato l’ultima pagina di questo angosciante girone di ritorno. I numeri dicono che la quinta piazza è l’esatta fotografia della situazione. La squadra viola vanta il quarto attacco, la sesta difesa, è quinta per il numero di vittorie (18), ha ottenuto il maggior numero di rigori (9 come la Juventus). Si dirà: obiettivo raggiunto. Non scherziamo. Per carità di patria evitiamo di ricordare quanto era distante la Juve dalla Fiorentina verso la fine del girone d’andata, anche perché fa piuttosto male leggere che alla fine la Juventus è arrivata 27 punti avanti. Mi chiedono spesso: Sousa resterà? Il tecnico portoghese ha il pregio di non essere un diplomatico. Ha ripetuto in tutte le salse che è stato chiaro con la società. Ha un contratto e si è detto contento per le assicurazioni che gli sono state date. Ma se

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le sue parole sembrano una confortante chiosa della vicenda, hanno un tono duro, perentorio che, a chi sa leggere, suonano come una severa condanna per quanto è o non è successo nella stagione che si è chiusa domenica. Sousa pretende una società che abbia coscienza di quanto succede e che sappia reagire con efficacia ai problemi del momento. Ebbene, se i Della Valle gli dimostreranno di aver capito, di prendere quelle contromisure che servono, ecco in questo caso sono convinto che Paulo Sousa sarà l’allenatore della Fiorentina anche per il prossimo campionato. Attenzione, però, perché se invece la dirigenza viola optasse per non cambiare nulla, per mantenere lo status quo, allora credo che Sousa non esiterebbe ad alzare bandiera bianca. E chi potrebbe dargli torto. Massimiliano Allegri, nei commenti del giorno dopo, ha detto: quando la società è forte, tutto diventa più facile. La verità è questa. La Fiorentina-squadra è arrivata quinta, totalizzando 64 punti. Un piazzamento onorevole, in linea con la storia. La Fiorentina-società invece ha perso su tutta la linea. Allora o i Della Valle corrono ai ripari, oppure siamo punto e a capo. Con o senza Paulo Sousa.

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Settore giovanile

Primavera, un Toro da matare per conquistare la final eight di RUBEN LOPES PEGNA

' in finale dei playoff la Primavera viola dopo il successo di domenica alle Due Strade contro il Chievo per 1-0. Sabato giocherà a Torino contro i granata un'altra partita da dentro o fuori. Chi vincerà il match andrà a disputare la final eight per l'assegnazione dello scudetto. E' stata una gara difficile quella contro i clivensi, campioni d'Italia nella stagione 2013/14. Ma la Fiorentina ha giocato da squadra dimostrando, nonostante la giovane età di molti dei suoi giocatori, grande carattere e personalità. La formazione di Guidi non ha mai perso la bussola quando il Chievo, nella parte centrale della ripresa, ha preso il comando del gioco dopo che per un'ora le azioni più pericolose le aveva avute la Fiorentina. Le parate di Cerofolini, in quei momenti, sono state determinanti. Ma i viola non si sono mai disuniti e, a dodici minuti dal novantesimo, sono passati in vantaggio con uno splendido colpo di testa del centravanti Mlakar su cross da sinistra di Minelli. E poi non hanno più concesso una conclusione alla squadra veneta. A rovinare la festa c'è stata l'espulsione esagerata comminata a Mlakar per un fallo su Cazzaniga, meritevole, invece, del cartellino giallo. Purtroppo il bomber sloveno salterà così la sfida decisiva di Torino. Non sarà un incontro facile quello con i campioni d'Italia in carica con i quali nella regular season la Fiorentina ha pareggiato 1-1 alle Due Strade (gol di Bangu) e perso in Piemonte per 1-0. "Dovremo evitare contro i granata - spiega l'allenatore viola Federico Guidi - certi errori commessi con il Chievo. Il Torino è una squadra esperta e quindi dovremo giocare ancora meglio che con i veneti". Comunque la Fiorentina ha tutte le possibilità per battere i

granata nonostante l'assenza pesante di Mlakar. Ci sarà, infatti, Federico Chiesa, figlio dell'ex bomber viola Enrico, e quindi l'attacco sarà ugualmente forte. E poi c'è voglia di rivincita per l'eliminazione dell'anno scorso nella semifinale della final eight ai tempi supplementari proprio ad opera del Toro.

Simone Minelli, attaccante della Primavera viola

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L’ex mediano: “Firenze può vivere una favola come quella degli inglesi. Che ricordo la notte di Coppa del '96” TRASPORTATORI Viola FI 4611317V Luca 333 amore mio 4233131 - Gerardo 338 9636554 ISCRIZIONE ALBO FI 4611317V

Cois: “Viola, puoi fare come il Leicester”

di Alessandro Latini

tagione finita. Adesso davvero. La Fiorentina è già in vacanza, mentre i dirigenti cominciano a fare sul serio per quanto riguarda il calciomercato. O meglio, dovrebbero cominciare a fare sul serio. I tempi sono maturi, anche se sembra proprio che andremo incontro ad una decina di giorni di stand-by. I fratelli Della Valle e Mario Cognigni sono in Cina per impegni di lavoro legati al Gruppo Tod’s. Dunque, in casa viola non accadrà nulla. Daniele Pradè resterà sospeso tra l’addio e la riconferma. Colloqui e primi confronti esplorativi saranno certamente portati avanti. La Fiorentina non può perdere tempo, anche se poi per chiudere il cerchio bisognerà attendere il rientro in Italia della proprietà e del presidente esecutivo. Questa settimana, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva Sandro Cois, per fare il punto della situazione in casa viola. Stagione conclusa: bilancio positi«Ho visto una grandissima Fiorentina per buona parte dell’anno. Ho visto una squadra alta, aggressiva e spettacolare. Insieme al Napoli ha fatto il più bel calcio del campionato. In più è stata anche prima o seconda in classifica. Devo dire che mi sono illuso, perché pensavo che con due o tre innesti di qualità si potesse fare il salto per ambire a qualcosa di importante». La Fiorentina dà continuità con la conferma di Paulo Sousa… «Hanno fatto bene, perché il suo lavoro è stato strepitoso. Nessuno poteva immaginare una stagione del genere. Qualche errore lo ha commesso e lo sa anche lui, ma sono totalmente d’accordo con la sua conferma. Io credo che, invece, la Fiorentina dovrà cambiare parecchi giocatori della rosa. Almeno sette o otto».

vo o negativo? Da destra: gli ex viola Cois, Carnasciali, Mareggini, Toldo, Rui Costa e Baiano in una foto del 1996

Vince tre trofei in maglia gigliata Poi è perseguitato dagli infortuni

E’ un giocatore da tenere. Un campione, forse l’unico che ha la Fiorentina. Spesso mi chiedono quali differenze ci siano tra la mia Fiorentina e quella attuale. Beh, in quella squadra c’erano almeno tre fuoriclasse. In questa no. Ha un bel gioco, ma i campioni non ci sono. E come diceva Trapattoni, l’allenatore può essere bravo quanto vuole, ma non se non ha i campioni non vince».

andro Cois nasce nel 1972, cresciuto nelle giovanili della Fossanese, debutta in serie A con la maglia del Torino nel 1991, appena diciottenne. Inizialmente gioca da difensore centrale, poi si specializza nel ruolo di mediano davanti alla difesa. Dopo la conquista della Coppa Italia in granata, sotto la gestione di Emiliano Mondonico, viene acquistato dalla Fiorentina nel 1994 per 4,5 miliardi delle vecchie lire. Nella squadra viola, allenata da Claudio Ranieri, s’impone definitivamente, vincendo un’altra Coppa Italia e la Supercoppa Italiana nel 1996. Da gigliato raggiunge anche la Nazionale (3 le sue presenze in azzurro), ma col passare degli anni il suo spazio si riduce a causa di una serie di infortuni che ne limitano il rendimento. Fa, comunque, parte del gruppo che si aggiudica l’ultimo trofeo della storia viola: la Coppa Italia del 2001. L’anno successivo si svincola e passa alla Sampdoria, poi al Piacenza dove chiude la carriera a soli 31 anni dopo 224 presenze e 9 reti in serie A.

Eppure Ranieri ha trionfato senza avere stelle di prima fascia in squadra. Contento per il suo ex allenatore? «La sua è una favola. Sono felicissimo per lui, se lo merita tutto questo trionfo. E’ l’eccezione che conferma la regola. Io sarei felicissimo se la Fiorentina ripetesse l’impresa del Leicester. Sono partiti per salvarsi ed hanno vinto il titolo. Alla Fiorentina basterebbe anche meno».

A gennaio potevi vincere lo Scudetto, è inutile girarci intorno. Se la Fiorentina avesse avuto un elemento così in difesa, un attaccante ed un centrocampista di esperienza, secondo me avrebbe lottato per vincere il titolo. Io so bene cosa si prova dopo una stagione così. Con la mia Fiorentina siamo stati campioni d’inverno ed abbiamo perso lo Scudetto per colpa dell’infortunio di Batistuta. Lo garantisco: se non si fosse fatto male lui avremmo vinto».

In quali zone del campo investirebbe maggiormente? «E’ lo stesso discorso di gennaio. Serve un difensore forte, uno come Savic.

In questi giorni ricorre il ventennale della vittoria in Coppa Italia contro l’Atalanta. Era il 18 maggio del 1996. Quali sono i suoi ricordi? Il«Accidenti, Giardino di sono già passati vent’anni… Il ricordo è ancora vivo, fu un trionfo incredibile. Io avevo avuto la fortuna di vincere la coppa due anni prima con il Torino. Sapevo cosa si provava a vincere in piazze non questa volta si gioca…forte! abituate ai trionfi. Il ricordo che ho, bellissimo, è al fischio finale. Noi eravamo increduli già a Bergamo. Quando arrivammo a Firenze, in piena notte, lo stadio era stracolmo. Entrammo in campo ed avevo la sensazione che si dovesse giocare di nuovo la partita da quanta gente c’era sugli spalti. Quel €momento lì rappresenta uno dei più emozionanti di tutta la 3.756,00 mia vita. Non so cosa darei per rivivere una serata del genere. Da calcia% - 40 tore ormai non posso più, mi basterebbe andare allo stadio da tifoso per gioire di nuovo. Firenze lo merita. Spero di vedere il prima possibile una Fiorentina molto competitiva. I Della Valle ne hanno tutte le possibilità».

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A giugno potrebbe tornare in viola anche Giuseppe Rossi. Cosa farebbe con lui? «Lo vorrei sempre nella mia squadra. Può cambiare le partite giocando anche mezz’ora. FOTO 7

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Ricorre l’anniversario di due trionfi gigliati: quante analogie fra la vittoria del 1966 e quella del 1996

Quando la Coppa Italia si tingeva di viola Per la partita più importante della sua carriera di allenatore, Beppe Chiappella che con i viola da giocatore ha conquistato lo scudetto nel 1955/56, manda in campo la seguente formazione: Albertosi; Pirovano, Rogora; Bertini, Ferrante, Brizi; Hamrin, Merlo, Brugnera, De Sisti, Chiarugi. In campo ci sono tre giocatori, Ferrante, Merlo e Chiarugi, che tre mesi prima hanno conquistato il torneo di Viareggio. Sugli spalti ci sono circa 15.000 tifosi della Fiorentina. E' il primo vero e proprio esodo di massa con il centro coordinamento creato solo da pochi mesi. Il match è più difficile del previsto per i viola che, comunque, passano in vantaggio alla mezzora del primo tempo.

Kurt Hamrin riceve la Coppa Italia del 1966

Gabriel B atistuta al la Coppa Italia del 19 za 96

di Ruben lopes pegna

anno tre caratteristiche in comune i due successi in Coppa Italia della Fiorentina dei quali in questi giorni ricorrono il 50° (il 19) ed il 20° (il 18) anniversario. In entrambe le circostanze i viola si sono aggiudicati il trofeo vincendo tutte le partite giocate, 6 nel 1965/66 e 8 nel 1995/96. In tutte e due le edizioni, poi, la Fiorentina ha affrontato l'Inter in semifinale (nel 1965/66 in gara secca al Comunale, nel 1995/96 con partite di andata e ritorno). E poi sia nel 1965/66 che nel 1995/96 la Fiorentina ha incrociato sul proprio cammino anche il Palermo. 50 anni fa nei sedicesimi di finale in gara secca a Firenze, 20 anni or sono con incontri di andata e ritorno nei quarti di finale. LA COPPA ITALIA DEL 1965/66 IL CAMMINO Tutte le partite si giocano in gara unica. Nei trentaduesimi di finale la Fiorentina batte a Marassi il Genoa per 3-0 con doppietta di Hamrin e gol di Maschio. Nei sedicesimi supera il Palermo al Comunale per 4-1 con doppietta di Nuti, gol di Maschio e autorete di Costantini. Negli ottavi a Firenze elimina il Catania, vincendo per 1-0 con gol di Morrone. Nei quarti si impone a San Siro sul Milan per 3-1 con reti di Brugnera, Hamrin e Pirovano. In semifinale batte in rimonta al Comunale l'Inter per 2-1 con gol di Brugnera e Hamrin e approda in finale. LA FINALE Si gioca allo stadio Olimpico di Roma, allora interamente scoperto (compresa la tribuna autorità) e con le vecchie panche di legno giovedì 19 maggio, giorno dell'Ascensione (allora festivo), alle 16.30. L'avversario è il Catanzaro che milita nel campionato di serie B. E' inutile dire che i favori del pronostico sono tutti per la Fiorentina.

La Fiorentina del Prof

mandando in delirio i 15.000 tifosi gigliati presenti all'Olimpico. La festa poi continua quando il capitano Kurt Hamrin alza nel cielo di Roma l'ambito trofeo. Per Nello Baglini è il primo trofeo conquistato sotto la sua presidenza. IL GOLEADOR E' Kurt Hamrin. Segna 5 reti e soprattutto va a segno nei quarti con il Milan, in semifinale con l'Inter e nella finale con il Catanzaro. Per "uccellino" è la seconda Coppa Italia vinta con la Fiorentina dopo quella del 1961. Ma è la prima conquistata da capitano. LA COPPA ITALIA DEL 1995/96 La Fiorentina di Claudio Ranieri inizia la propria avventura in trasferta, ad Ascoli, nel match valido per i sedicesimi di finale contro i bianconeri che militano in C1. In gara secca vince in rimonta per 2-1. Dopo il gol di Minuti pareggia Serena e poi un'autorete di Savio regala il successo ai viola. Negli ottavi, ancora in partita unica, la Fiorentina allo stadio di via del Mare batte il Lecce (che milita in C1) per 5-0 grazie ai gol di Rui Costa, Batistuta e Robbiati e a una doppietta di Baiano. Nei quarti di finale, con incontri di andata e ritorno, i viola incrociano il Palermo, che gioca in serie B. All'andata al Franchi vincono per 1-0 grazie a una rete di Batistuta su rigore. Battono i siciliani anche al ritorno al Barbera per 2-1 con gol di Baiano e Rui Costa. In semifinale la squadra di Ranieri si trova di fronte l'Inter. All'andata al Franchi vince per 3-1. Apre le marcature Batistuta su rigore al 14'. Poi pareggia Ganz al 32'. Nella ripresa si scatena Bati, a segno al 2' e al 41'. Per lui c'è la gioia della tripletta. La Fiorentina vince 1-0 anche nel ritorno a San Siro grazie a un gol del solito Batistuta.

Pirovano scende sulla fascia destra e crossa per Hamrin che colpisce il pallone di testa. Il portiere del Catanzaro Provasi respinge il tiro. Ma sulla sfera si avventa Bertini che serve all'indietro Hamrin. La conclusione di "uccellino" finisce in rete. Ora sembra fatta per i viola. Ma non è così. Al 2' della ripresa il Catanzaro riapre i giochi quando Marchioro, su assist di Tonani, trafigge Albertosi riportando i giallorossi in parità. La Fiorentina reagisce. Attacca ma non segna. Al novantesimo il risultato è ancora di parità. Si va ai supplementari ma la musica non cambia fino al 4' della seconda frazione quando un cross di De Sisti per Merlo viene intercettato in area con le mani da Sardei. L'arbitro Sbardella di Roma non ha dubbi e assegna il rigore ai viola. Ci vuole una bella freddezza per battere un penalty dopo 109 minuti di gioco. Sul dischetto va il mediano Mario Bertini, appena ventiduenne, che segna il gol del 2-1, quello che regala la coppa alla Fiorentina,

IL BOMBER E' Gabriel Batistuta. Il centravanti argentino realizza ben 8 gol, 1 al Lecce, 1 al Palermo, 4 all'Inter e 2 all'Atalanta. E' lui più che mai il simbolo della squadra di Ranieri, quello che l'ha trascinata a questo prestigioso traguardo.

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Ferrero, primo artefice del blocco-scudetto Rosetta andò a prenderselo in una risaia di Giampiero Masieri

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LE FINALI Si giocano con gare di andata e ritorno. L'avversaria è l'Atalanta di Emiliano Mondonico, grande tifoso viola e socio del club Settebello. I nerazzurri hanno terminato il campionato al tredicesimo posto. I pronostici sono tutti per la squadra di Ranieri. Il match d'andata si gioca al Franchi giovedì 2 maggio 1996. La Fiorentina se lo aggiudica per 1-0 grazie a una rete realizzata da Batistuta al 6' della ripresa ma dopo una gara in cui i nerazzurri si sono resi più volte pericolosi. Sulle ali dell'entusiasmo, comunque, e seguita 6.000 tifosi i viola si presentano allo stadio Azzurri d'Italia di Bergamo sabato 18 maggio per la finale di ritorno. L'attuale tecnico del Leicester manda in campo la seguente formazione: Toldo (Mareggini dall'89'); Carnasciali, Padalino, Malusci, Amoruso; Piacentini, Bigica, Cois; Rui Costa; Batistuta, Flachi (Robbiati dal 63' e Orlando dall'88'). E' motivo di orgoglio per la società il fatto che dall'inizio giochino due elementi cresciuti nel settore giovanile, ovvero Alberto Malusci e Francesco Flachi. La partita è difficile. Nessuna delle due squadre vuole rischiare. Il primo tempo è avaro di grandi emozioni. La ripresa, invece, si apre con il gol di Amoruso al 3' sotto la curva viola che manda in visibilio i seimila arrivati da Firenze. Poi al quarto d'ora raddoppia Batistuta e la partita in pratica si chiude lì. Succede poco nella mezzora finale. Poi c'è la premiazione con Bati che alza la coppa nel cielo di Bergamo. Dopo 21 anni la Fiorentina vince di nuovo un trofeo. Ed è anche il primo trofeo conquistato sotto la gestione Cecchi Gori. La vera festa va in scena, però, alle tre del mattino quando la squadra arriva al Franchi con la coppa. Ci sono quarantamila tifosi rimasti sugli spalti per attendere i giocatori e l'allenatore Ranieri. E' un trionfo. Firenze sognava un momento così bello da tantissimo tempo.

ra un piemontese di altri tempi, nato a Torino nel1904, una vita nel calcio con pochi sorrisi. Allenava “dalle basi”, con scarse concessioni. Ai giocatori dava sempre del lei. Un giorno, quando era nella Fiorentina, ne chiamò uno da una parte e gli disse: “Ho visto che lei è arrivato allo stadio in motorino. Da domani riprenda la bicicletta”. Ferrero ebbe una parte fondamentale nel metter su la Fiorentina che poi vinse lo scudetto, e che scudetto. Era stato nel Torino, conosceva bene Francesco Rosetta, era il giocatore che faceva al suo caso. Propose

ai dirigenti di ingaggiarlo, lui non voleva, allontanarsi da Novara. Ferrero non fece tanti discorsi, prese il treno, andò a Novara e raggiunse la casa di Rosetta. Gli dissero che era andato a pescare in una risaia. Ferrero non battè ciglio, raggiunse quella risaia, trovò Rosetta e gli disse di lasciar perdere la canna da pesca e di seguirlo nella Fiorentina, e così fu. Con Rosetta arrivarono in Viola un terzino come Cervato, dal Bolzano, Magnini dalla Pistoiese, Chiappella dal Pisa e in porta Nardino Costagliola dal Bari, e così venne su il famoso blocco. Onore, onore, onore a tutti loro e ai loro compagni.

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Di Bernardeschi gli unici 2 gol tricolori in campionato La Fiorentina va “italianizzataˮ al più presto

Che fine ha fatto il made in Italy? La Fiorentina ha anche un altro record abbastanza inquietante: è la squadra che in serie A ha segnato meno gol italiani. Soltanto i n settimana mi è capitata sott'occhio una classifica bizzardue gol di Bernardeschi nell'1 a 1 di Bologna e nell'1 a 2 dell'Ora e strampalata, dichiaratamente senza senso, ma che mi ha colpito molto: la graduatoria del campionato di serie A limpico all'ultima giornata hanno permesso ai viola di cancelconsiderando solo i gol segnati dai calciatori italiani. La Fioren- lare lo zero in questa speciale classifica. Che vedrebbe la squatina risulta terzultima, davanti solo a Udinese e Inter. Non è un dra di Sousa appunto terzultima con 1 vittoria, 26 pareggi e 11 caso che proprio nella partita Inter-Udinese del 23 aprile scorso sconfitte. Non è un caso che la vincitrice di questa avveniristica sia stato stabilito un record, che oserei definire drammatico ed graduatoria risulti indecoroso: per la il Sassuolo, una prima volta nel formazione brilcampionato di serie lante composta da A al fischio d'inizio del match tra nerazmoltissimi italiani zurri e bianconeri e guidata da un alnon c'era neanche lenatore preparato un italiano tra i 22 come Di Francein campo. L'ultimo sco. Questo camstadio del degenero. Per l'esattezza i titopionato ormai è lari erano 6 brasiliaandato, ma legni, 4 francesi (di cui go sul Brivido uno con passaporto e non solo, che maliano), 2 colomuna delle linee biani, uno sloveno, un giapponese, un guida della proscroato, un montesima campagna negrino, un serbo, acquisti sarà l'iun argentino, un to dai compagni gia teg fes i, talianizzazione sch rde rna Be greco, uno svizzero, tro la Lazio o gol all'Olimpico con tim l'ul o della Fiorendop un portoghese ed un tina. Beh, Baghanese. Nella storia dei grandi campiostian Contrario non nati continentali era successo può che definirsi entusiasta. Si è diffusa infatti una idea molto una sola volta, in Premier League, in Portsmouth-Arsenal del sbagliata che porta a ritenere molti modesti calciatori stranieri 2009. La Fiorentina, che con Prandelli aveva una ossatura italiana davvero importante e decisiva, ha progressivamente perso le migliori dei prodotti dei nostri vivai. Non è assolutamente vero proprie peculiarità fino ad arrivare alla squadra del campionato ed il processo di re-italianizzazione delle rose è la base indiin corso in cui la rappresentanza tricolore era tenuta in vita da spensabile da cui ripartire per la rifondazione totale del nostro Astori e Bernardeschi. E non sempre è stata preservata dal turn calcio. Non è un caso neppure che a vincere, anzi a stravincere over di Sousa. Alla seconda giornata di campionato, ad esempio, negli ultimi anni, in serie A sia stata la Juventus, una delle poche contro il Torino, la Fiorentina titolare era composta interamente da calciatori stranieri: Tatarusanu; Tomovic, Rodriguez, Ronca- squadre ad avere un'anima molto tricolore. Se la Fiorentina del glia; Gilberto, Borja Valero, Suarez, Alonso; Ilicic, Mati Fernan- prossimo anno sarà almeno per un 20-30% più italiana sarà a prescindere una squadra migliore. dez; Kalinic. Per la cronaca finì 3 a 1, per gli altri!

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calcio femminile Sabato lo “spareggio” con il Verona Può bastare anche un pareggio

Fiorentina Women’s a un passo dalla Champions

un passo dalla Champions League. La Fiorentina femminile batte la Res Roma e mantiene il secondo posto in classifica che vale oro. Alle spalle delle viola (a meno 2 lunghezze) il Verona, davanti il Brescia (a più 3) che, salvo cataclismi, è virtualmente campione d’Italia, dovendo giocare l’ultima partita contro il già retrocesso Riviera di Romagna. Dunque il maggior motivo d’interesse dell’atto finale del campionato di serie A femminile sarà la lotta per la seconda piazza, quella che consente l’ingresso nell’Europa delle big, al fianco delle rondinelle lombarde. Anche perché le gigliate di mister Sauro Fattori dovranno affrontare proprio il Verona (in trasferta sabato prossimo) in un emozionante spareggio. La Fiorentina ha a disposizione due risultati su tre (potrebbe andarle bene pure il pareggio). Riavvolgendo il nastro delle emozioni, sabato scorso la squadra viola aveva tutto da perdere nella sfida contro la Res Roma,

ma non si è fatta prendere dall’ansia da risultato e ha battuto senza troppi patemi le giallorosse per 2-1, grazie a una partenza sprint. Dopo una manciata di minuti è stato un autogol a sbloccare la situazione dopo la bella percussione di Vicchiarello il cui cross è stato deviato nella propria porta da Ciccotti, preoccupata dalla presenza di bomber Panico nei paraggi. Poi il raddoppio di Tona, brava a incornare il pallone su azione d’angolo e a spedirlo in fondo al sacco. La reazione della Roma è arrivata nel secondo tempo, con un gran tiro di Caruso che ha dato l’illusione alle laziali di aver riaperto la contesa. Ma la Fiorentina ha controllato la partita senza problemi, conducendo in porto la preziosissima vittoria. Adesso tutto dipenderà dall’ultima partita, un appuntamento da non fallire per centrare quel risultato soltanto accarezzato dai colleghi uomini: la partecipazione alla prossima edizione della Champions League.

Fiorentina Women’s-Res Roma 2-1 FIORENTINA WOMEN’S FC: 1 Durante 3 Guagni 5 Tona 8 Orlandi 9 Panico 17 Vicchiarello 19 Caccamo 21 Motta 22 Rodella 51 Ek 98 Tortelli. A disposizione: Adami, Salvatori Rinaldi, Venturini, Giatrs, Razzolini, Casula, Fedele. Allenatore Sauro Fattori RES ROMA: 1 Caporro 3 Gambarotta 5 Greggi 6 Ciccotti 8 Simonetti 10 Nagni 11 Fracassi 12 Savini 14 Marzi 18 Caruso 20 Labate. A disposizione: Colini, Biasotto, Picchi, Palombi, Simeone, Nicosia, Di Giammarino. Allenatore Fabio Melillo RETI: 8’ Ciccotti (aut.), 12’ Tona, 27’ st Caruso

Le ragazze della Fiorentina Women's esultano, la Champions è vicina

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LA GOLDEN LEAGUE VOLA AI QUARTI! ECCO LE FINALISTE DI SILVER C7!

di Federico Gennarelli

i sono concluse le fasi a gironi della Golden League calcio a 7, con il quadro dei quarti di finale ormai completato e pronto per vivere le sue emozioni. Non sono mancate nemmeno negli ultimi 60’ le partite interessanti e i risultati sorprendenti. Nel girone A, passa in testa e si qualifica il San Paolino, che nello scontro diretto con il Celtic Bacon, vinto per 4-0, relega dietro i secondi, comunque qualificati ai quarti. A nulla vale il successo dei Compagni Di Merende (3-0) sul già eliminato Joga Malito C7 FC Paluba: anche loro salutano la competizione. Infine, nel girone D, a sorpresa Nel gruppo B è primo il Joga Malito: i ragazzi è il Manzo Team a lasciare la Golden in arancione hanno la meglio con un netto 4-0 sui League: i Tori vengono pesantemente Master Of The Rings, soffiando loro la posizione sconfitti dall’A.C. TO, che si impone 7-1. in classifica. Nonostante la sconfitta, comunque, Parallelamente, a condannare i gialloblu, è anche i MOR passano ai quarti di finale. Dietro il successo di misura del Grioli, che ottiene vince il Dacia Team ma non basta: il 3-0 con cui un 5-4 di misura sul Ficalak Soccer che Manta e compagni battono il Calcio E Spruzzo consegna ai neroverdi il prezioso passaggio elimina entrambe le formazioni. Gruppo C: fa 9 su 9 la capolista All Blacks del turno. Nella griglia dei quarti di finale, Legnaia, che, nonostante una qualificazione con doppia gara di andata e ritorno, il San già quasi in tasca, non fa sconti alla Dynamo Paolino se la vedrà con l’Erboristeria Careggi, portando a casa un buon 2-1. All’ultimo Gremoni, mentre l’A.C. TO farà visita tuffo ottiene il pass per la fase successiva anche al Joga Malito. Nelle altre due gare sarà l’Erboristeria Gremoni, che elimina il CDP spettacolo fra All Blacks Legnaia e Celtic Settignano chiudendo sul 5-2. Per i gialloneri Bacon da una parte e fra Grioli e Master prosegue l’ottimo momento stagionale. Of The Rings dall’altra.

Siamo ormai giunti all’atto finale anche nella Silver League di calcio a 7, che nel prossimo turno potrà finalmente incoronare la propria regina. Infatti, in questa settimana si sono disputate le semifinali, che hanno così completato il tabellone con i nomi delle due migliori squadre della categoria. Nella prima sfida, tutto facile per il Gigant Cup, che ha fatto un sol boccone del Bausi FC chiudendo la contesa sul 9-2. Un risultato corposo, messo a referto da un Mistreanu autore di ben 5 reti, ma anche da Neacsu (2), Ciofirdel e Voica. Non sono bastate le reti avversarie di Gatta e Verdiani.

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Nella seconda, invece, successo di misura degli Spigolistri Funesti, che hanno condotto in porto un’avvincente partita contro il Signa 2013, terminata sul 3-2. A contrapporsi alla doppietta di Olteanu, ci hanno pensato Baze con due sigilli personali e Belli. Grande soddisfazione per i gialloneri, che nell’atto finale se la vedranno con il Gigant Cup, mentre per il 3° e 4° posto saranno di fronte Bausi e Signa.

IL TEAM PADDU TRIONFA NELLA FASE FINALE PROMOZIONE di Steto

Top Sportime Lotta a due per la vittoria della Top Sportime che vale il titolo di Campione Provinciale per il Calcio Toscana - MSP nel calcio a 5 femminile: Jolly Ferruccia e CS Firenze Rosso viaggiano a braccetto in vetta con 25 punti. Con tre giornate ancora da giocare si apre la volata finale: destino vuole che proprio all’ultimo turno le due capoliste si trovino a giocare - con ogni probabilità - la vittoria della manifestazione nello scontro diretto. Nel match d’andata si è imposto il Jolly Ferruccia, ma adesso qualsiasi passo falso può risultare fatale. Difficile il rientro nella corsa al titolo per New Aton Green (21 punti) e Gulp (20): per queste due formazioni l’obiettivo sarà a questo punto il terzo gradino del podio. Si giocano la quinta posizione Agla-San Giusto (14 punti) e Le Buba N.Z. (11), mentre in fondo alla classifica il Mix Team precede di quattro lunghezze le Smartists Nuova Zambra.

MSP Calcio Toscana

Eccellenza A tre giornate dal termine le Sagittae F.T. A continuano a mantenere la testa della classifica nella Fase Finale Eccellenza: 8 punti di vantaggio sulle dirette inseguitrici (Cral Afaf Firenze C5 e CS Firenze Bianco) sono un buon bottino, benchè il CS Firenze Bianco deve giocare una partita in più (e pertanto virtualmente sono 5 i punti dal primo posto). Le Sagittae F.T. A stanno comunque avendo una buona regolarità, e vantano pure il miglior attacco (51 reti) e la seconda miglior difesa (con un gol in più incassato rispetto al CS Firenze Rosso). In quarta posizione troviamo l’AC Derba fem. (14 punti) che adesso ha quattro lunghezze di vantaggio sul PGS Torregalli. INE FC Queste ultime sono tallonate a LE MORELL due punti dalla Sancat, mentre chiude la classifica l’Urban Cougar (3 punti ottenuti nel chiuso con un punto di vantaggio sul match dello scorso 11 aprile Montefiridolfi Calcio che si è tolto però contro la Sancat). la soddisfazione di cogliere i primi punti Promozione battendo le dirette rivali (3-2) proprio Si è chiusa la Fase Finale Promozione che ha avuto all’ultima giornata. un’incontrastata protagonista: si tratta del Team Paddu che ha concluso la manifestazione a punteggio pieno (30 punti), con numeri stellari ed 8 lunghezze di vantaggio sulla seconda il Da noi classifica. Miglior attacco e miglior difesa, con 70 reti messe ogni euro di a segno (quasi il doppio di quelle del secodo reparto offensivo TRASLOCHI - TRASPORTI - SGOMBERI spesa TRASLOCHI del girone) ed appena 8 incassate (meno di 1 gol in media Noleggio Scala Aerea ﬁno a 32 mt. - 338 SGOMBERI Luca 333 TRASPORTI 4233131 - Gerardo 9636554 a partita). Rita Mosca del Team Paddu è il capocannoniere SMALTIMENTO RIFIUTI con 25 reti, seguita dalla compagna di squadra Federica Noleggio Scala Aerea Romeo che di reti ne ha segnate 21. Secondo posto per il fino a 32 mt. New Gareden Nuova Zambra (22 punti) che ha preceduto Luca 333 4233131 di 4 punti Le Morelline N.Z. Quarta posizione per l’Ellepi (12 Gerardo 338 9636554 Iscr. albo trasportatori fi4611317v- Aut. trasporto rifiuti FI 27348 punti), mentre in fondo alla classifica le Mad Cows (4 punti) hanno

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Segue dalla prima Non finirò mai di ringraziarli. Cosi come i tifosi della Fiorentina, Firenze e tutta la società viola. Ho avuto un rapporti splendido con Mihajlovic, Delio Rossi e Montella. Purtroppo non posso dire altrettanto di Sousa e mi dispiace: in un anno non mi ha mai parlato e non ho potuti seguire nemmeno un allenamento. In fin dei conti nella Fiorentina, sommando tutte le mie esperienze, prima giocatore, poi allenatore delle giovanili, quindi dirigente e addirittura per due partite allenatore della prima squadra, qualcosa ho fatto... Ma non voglio fare polemiche e dico che Sousa è un ottimo tecnico, ha fatto bene a Firenze. Un saluto a tutti gli amici, adesso tornerò a Catania dive ormai da tempo mi sono stabilito". Non bisogna aggiungere altro. Vincenzo noi del Brivido ti ringraziamo per il tuo senso di appartenenza e ci ricordiamo, su tutti, due momenti: nel giugno del '75 realizzasti uno dei tre gol che dettero la Coppa Italia ai viola contro il Milan all'Olimpico e nel maggio 2012 in panchina a Lecce, con la camicia bianca fradicia di sudore, guidasti una disgraziata Fiorentina alla salvezza, gol di Cerci, quando ormai la serie B ci guardava da vicino... Ricordiamo l'applauso nella sala stampa dello stadio di Via del Mare e l'abbraccio commosso con quel gruppo di inviati che avevano patito insieme a te. Speriamo di rivederti presto nel calcio e intanto in bocca al lupo per tutto. Il campionato, dunque, è finito: i viola vanno in vacanza in attesa di sapere quando dovranno rientrare per il ritiro. Ora, però, comincia la partita vera, quella della società: Andrea Della Valle è in Cina e senza di lui non si fa nessun vertice. Pradè sta lavorando con tanto impegno, ma le voci su Corvino continuano. Anche se da dentro il club si danno in rialzo le quotazioni di Pradè. Ma non è questo il punto: la società ha il diritto di scegliere la strada migliore da seguire, ma deve farlo velocemente. Questa situazione di stallo non fa bene all'ambiente, crea solo incertezza e malcontento. Per ripartire servono chiarezza e rapidità: una volta spiegati i programmi, il resto sgorgherà spontaneamente. E' un momento delicato, la proprietà deve capirlo e intervenire con tempestività. Speriamo che sia solo questione di ore. Perché Firenze vuole poter tornare a sognare.

FUORIGIOCO

CONSIDERAZIONI PER IL FUTURO

di Duccio Magnelli

Settimanale di critica e attualità

Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri

STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Massimo Sandrelli, Ruben Lopes Pegna, Duccio Magnelli, Alessandro Latini, Giampiero Masieri, Francesca Bandinelli Cristiano Puccetti Giancarlo Carmagnini Giacomo Cialdi Lucia Petraroli FOTO Massimo Sestini

L’

agonia è finita. Il campionato 201516 è finalmente defunto. Non fiori e nemmeno opere di bene bensì qualche inevitabile e poco incoraggiante considerazione. Il distacco finale fra la Juventus e la coppia Napoli-Roma è davvero notevole. Ancora maggiore, però, quello tra queste ultime e le inseguitrici (anche se chiamarle così ci sembra piuttosto ottimistico). Si veleggia con distacchi fra i tredici e i diciotto punti. C’è poco da stare allegri. Riempire il buco che si è scavato appare un’impresa così titanica che al confronto le fatiche di Ercole sono una seduta di stretching. Come fare per colmare, almeno in parte, questa voragine, questo gap spaventoso? Certo bisogna spendere. Ma potrebbe non bastare. Perché anche le altre non stanno ferme e, in genere, se

a fine campionato hanno molti punti di vantaggio partono da una base di squadra superiore. E poi bisogna spendere bene, altrimenti (vedi certi squadroni inglesi) cacci fuori una montagna di soldi e poi arriva un Leicester qualsiasi che con un tecnico italiano considerato “vecchio” ti sorpassa e non ti accorgi nemmeno che è già primo. Mentre tu con i tuoi “santoni” Mourinho e Van Gaal ti ritrovi a lottare per il niente. Insomma è probabile che, in mancanza di grandi risorse, l’unica possibilità che rimane per provare a avvicinarsi alle prime − oltre a una serie di colpi di fortuna che però difficilmente durano per un campionato intero − sia quella di immettere nel serbatoio societario gente che sa tanto di calcio. In grado di scovare, prima degli altri, piccoli-grandi calciatori da svezzare e far diventare fenomeni.

Naturalmente resistendo poi alla tentazione di venderli per fare cassa. Per esempio, tantissimi anni fa, ormai una cinquantina, nasceva la «Fiorentina Ye-Ye», un gruppo di giovanotti che avrebbe costituito l’ossatura della squadra campione d’Italia nel 1969. I tempi sono sicuramente cambiati, ma forse non così tanto da non poter usare un modello del genere. Qualcuno dirà che ci vorrebbe troppo tempo e che Firenze non può più aspettare per vincere qualcosa, visto che l’ultimo trofeo della Viola data quindici anni fa: una coppa Italia funesta che fece da introduzione al fallimento dell’anno successivo. Ma altre soluzioni non sembrano affacciarsi all’orizzonte. A meno di non trovare una congiuntura astrale favorevole. Ma per quello, forse, bisognerebbe assumere il mago Merlino. O magari Claudio Ranieri.