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Speciale

FIORENTINA - BASILEA

L'Esclusiva

Viola Amore Mio

L'Esperto

Di Chiara: “La Fiorentina ha più qualità del Basilea”

Neri Parenti: “Europa, un film che merita un bel finale”

a pagina 10

a pagina 6

L’editoriale

L

a Firenze del calcio non è mai tranquilla.

Anzi, se un giorno improvvisamente do-

vesse diventarlo, beh, vi consiglieremmo di iniziare a preoccuparvi. Non c’è pace a questa latitudine. Premessa doverosa, per cominciare a parlare delle parole del presidente Della Val-

le dopo una vittoria. D’accordo, arrivata dopo una brutta partita in cui la Fiorentina non ha brillato - anche per colpa del Genoa, catenacciaro all’eccesso -, ma sono stati pur sempre

tre punti. E’ un avvio di stagione delicato per molti, niente di male se a soffrire ci sia pure la Fiorentina, ma 6 punti sono in casa.

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Coraggio presidente, serve un incontro senza filtri

di Mario Tenerani

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3 IL TALK SHOW SULLA FIORENTINA

PRESENTA:

CRISTIANO PUCCETTI

TUTTE LE DOMENICHE ALLE 21.00 SU CANALE 18 Basta parlare della Fiorentina che non c’è più, è l’ora di guardare solo avanti verso un gruppo che deve fare quadrato anche in Europa

TOSCANA TV

Lente d'ingrandimento

Questa squadra si sa difendere E il Franchi è tornato un vero fortino cessiva, quella appena giocata con il Genoa ha dimostrato che di nuovo in vantaggio, addirittura costretta dal doppio giallo di Badelj a giocare dieci contro undici, ha stretto i reparti ed è diventata impermeabile. Tatarusanu è stato bravo ad organizzare il reparto,

eschi (sullo sfondo)

Tomovic e Bernard

contro il Genoa

Alonso a trasformarsi in centrale addetto alle palle alte, Astori e Tomovic hanno badato al sodo, Pasqual ha ridotto le sortite a…zero.

La Fiorentina che ha battuto il Genoa

di ALESSANDRO RIALTI

S

ono settimane che si parla della Fiorentina che non c’è più. Dell’amarezza da parte di un pezzo di Firenze di aver perso Montella, di non aver rinnovato con Neto, di non aver trattenuto Vargas, Joaquin, Pizarro, pure Aquilani. Delusione, questa sì praticamente totale, per l’addio di Salah e per le polemiche prima e le scuse pubbliche, di Pradè poi. Tensioni finite su qualche lenzuolo (maledetto il giorno in cui dovesse essere bandita la critica, specialmente quella ironica dei nostri

tifosi) e che hanno «indignato» Andrea Della Valle forse abituato principalmente alle feste di Moena o se preferite di «Moina». Di tutto questo non abbiamo più bisogno, ora è giusto e indispensabile far conto solo su questa Fiorentina, sicuramente imperfetta e perfettibile, ma che pure in questa fase non facile una cosa positiva l’ha fatta vedere. Ha dentro una grande voglia e una capacità psicologica nel difendere.

IMPERMEABILE Certo a Torino non è stato così ma si è trattato di un caso assolutamente anomalo. Allora era in vantaggio e poi per un paio di episodi di colpo si è trovata al tappeto. Succede. Ma proprio la gara suc-

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PRIMO E’ questa capacità a reggere, a non mollare, a far quadrato che la Fiorentina adesso deve sapersi portare anche in Europa League. Il Franchi sta tornando ad essere un fortino, di questo ha bisogno Sousa, un fortino dove neppure una zanzara può venire a pungere. Perché poi, davanti, prima o poi il gol la Fiorentina riesce a segnarlo. Ora che ha ritrovato dal primo minuto Rossi, ora che Babacar si è risvegliato, ora che Bernardeschi si è fatto titolare e Kuba sta per decollare anche nel calcio italiano. Dunque continuare a costruire il fortino, sapendo che al momento giusto gli uomini di Sousa il colpo giusto lo assestano. Contropiede? E’ risaputo che la maggior parte dei grandi successi nascono da grandi capacità difensive.

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La partita col Genoa ha lasciato segnali importanti per un futuro migliore Anche l'esordio del polacco Blaszczykowski è stato incoraggiante

Pepito e Baba

i lampi della speranza di Mario Tenerani

L

Babacar e Rossi si abbracciano

a partita col Genoa ci lascia alcune speranze anche se il lavoro per Sousa è ancora tanto.

Partiamo da Pepito: è tornato dopo 482 giorni come titolare e ha giocato una buona partita. Niente di eccezionale, sia chiaro, ma tutto molto semplice e convincente. A cominciare dai suoi tocchi di cachemire: gli infortuni non hanno intaccato il suo piede meraviglioso, un sinistro in cui cantano gli angeli.

Giuseppe ha giocato semplice, ma la sua semplicità è tecnica allo stato puro. Non ha affondato, è vero, ma ha partecipato con determinazione al gioco della squadra. Sousa sta chiedendo a Pepito e agli altri attaccanti un lavoro di grande sacrificio.

Vi ricordate la grande Inter di Mourinho? Il Triplete è stato vinto grazie, forse soprattutto, al sudore dei giocatori offensivi.

Eto'o, Pandev e Milito tornavano sempre in- dietro per dare mano a centrocampo e difesa. La ben nota fase difensiva che parte dal reparto avanzato se è veramente efficace. Questo per spiegare che il Pepito visto in campo col Genoa è stato molto tattico e di grande utilità ai compagni.

Certo, il passaggio successivo saranno i gol e gli assist, ma questi arriveranno quando la condizione generale dell'attaccante sarà a buon punto. Per adesso limitiamoci - si fa per dire - al ritorno di Giuseppe Rossi. La Fiorentina può dire di avere in

organico un giocatore in più. E che calciatore L'altra speranza si chiama Babacar. Il senegalese non è ancora al massimo, però fa gol. Quando meno te lo aspetti, piazza sempre la zampata vincente. Ricordate la semifinale di andata con la Dinamo Kiev? Nel finale giunse il gol decisivo. Da lui pretendiamo tutti di più, per carità, ma la butta dentro. Baba può stare un tempo senza toccare palla, salvo poi infilare quella giusta. Una prerogativa dei grandi attaccanti, non ci sono discussioni. Infine abbiamo assistito all'esordio in viola di Kuba. Il polacco ha giocato pochi minuti, ma sono bastate due-tre giocate per capire che la sua esperienza servirà moltissimo alla Fiorentina. E siamo solo allíinizio. Vale lo stesso discorso per Suarez. Segnali importanti per un futuro migliore. Crederci non costa niente.

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Il portoghese ritrova sulla sua strada il Basilea che ha lasciato da vincente Ma di là dalle Alpi non è mai stato molto amato: colpa del tedesco e non solo di quello

IL Personaggio

Sousa allo specchio contro il suo passato di FRANCESCA BANDINELLI

S

ousa allo specchio, con il suo passato subito di fronte. Era il 28 maggio 2014 quando il tecnico portoghese firmò il suo contratto con gli svizzeri del Basilea. Non aveva nemmeno finito di festeggiare lo scudetto vinto con gli israeliani del Maccabi Tel Aviv che preferì far cambiare rotta alla sua carriera, stavolta con direzione Svizzera. Ci mise pochissimo per far quadrare la squadra e pure per vincere l'ennesimo titolo nazionale, portando gli elvetici al sesto campionato consecutivo. Peggio di uno schiacciasassi. Un anno dopo, a solleticare la sua fantasia ci si è messa la Fiorentina. E di là dalle Alpi non l'hanno presa per niente bene, anche se lui, Paulo Sousa il vincente, lì, non era mai stato troppo amato. Tutta colpa delle difficoltà legate alla lingua tedesca. Nonostante la stagione da calciatore con la maglia del Borussia, con cui per altro ha vinto la sua seconda Champions (consecutiva) della carriera, "danke" e "auf wiedsehen" non gli sono mai stati troppo congeniali. Un handicap, questo, che lo ha reso inviso ai più fin dall'inizio, nonostante i risultati positivi. Anche la ricostruzione fatta dai media svizzeri dell'addio è stata pie-

na di veleno. Si è parlato di divergenti opinioni tra le parti che hanno impedito il prosieguo dell'avventura insieme e pure dell'inserimento ritenuto non ortodosso da parte dei viola. Più delle carezze, insomma, sono rimaste impresse le frustate. Su Blick, negli stessi momenti in cui a Firenze si sottolineava il trascorso bianconero del portoghese, si faceva ironia ricordando il risparmio di 2,8 milioni di ingaggio per un allenatore uscito al primo turno ad eliminazione diretta della Champions League. Nessun ac-

Pauolo Sousa dopo il match col Genoa

cenno alla vittoria del campionato con dodici punti di distacco dalla seconda in classifica, nè tantomeno ai successi contro Liverpool e Ludugorets nel girone della massima competizione europea. Si è posto l'accento sull'insuccesso internazionale, dall'1-1 in casa, all'andata, contro il Porto fino al poker rimediato al Dragao, 124 chilometri dalla città di nascita dello stesso Sousa. Insomma, più che l'addio è rimasta indigesta la modalità, rimarcata anche durante la presentazione del suo successore, Urs Fischer, uno che, a dispetto del tecnico viola non ha considerato (a loro dire) Basilea una stazione di transito. Quanto ai tifosi svizzeri, nessuno ha detto niente. Non uno striscione, nè alcun grido fuori dal coro.

Adesso sono le strade dell'Europa che riuniscono i protagonisti.

E Sousa, per altro contro la squadra più forte del girone I, non

Paulo Sousa e Urs Fisher, che lo ha sostituito sulla panchina del Basilea

intende abbassare la testa. Intanto perchè al St Jakob Park, sede della finale della competizione internazionale, vuole provare ad arrivarci lui con la Fiorentina e poi pure perchè nel primo incontro assoluto tra i due club sogna essere l'unico ad uscire dal campo sorridendo. Sa bene che la sua ex squadra è imbattuta in campo internazionale: la gara d'andata col Maccabi valida per gli spareggi di Champions (il 2-2 del St Jakob) l'ha vista di persona e i giocatori li conosce quasi tutti. In gioco, stavolta, c'è (quasi) tutto: la credibilità nei confronti di Firenze, la città che in pochissimo tempo ha imparato ad apprezzarlo, mettendo in un angolo il ricordo di Montella, e pure l'autostima della sua squadra, rafforzata sì dal mercato ma comunque senza tantissimi protagonisti dell'ultima edizione di Europa League, quella terminata in semifinale contro il Siviglia laureatosi poi campione. Sousa non intende abbassare la testa. Ai sentimenti, in campo, non ha mai lasciato spazio.

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Il grande regista fiorentino: «In Europa League siamo ai titoli di testa, speriamo di arrivare fino

Neri Parenti: «Sono uno scettico dove sta girando il suo prossimo film che riempirà le sale cinematografiche dal 17 dicembre , dal titolo provvisorio “Vacanze di Natale ai Caraibi”, con Christian De Sica, Massimo Ghini, Luca Argentero, Angela Finocchiaro, Dario Bandiera e Ilaria Spada nel cast.

Parenti parla volentieri della Fiorentina che segue con continuità e passione, anche a migliaia di chilometri di distanza,

senza risparmiarle la sua affettuosa e pungente ironia, proprio come si fa con i grandi amori.

non sappia quello che l’altro ha intenzione di fare. L’esonero di Montella è inspiegabile a meno di retroscena di cui non sono a conoscenza”.

Dall'esonero di Montella, all'addio di Joaquin e Savic, passando per il caso Salah. Tutte telenovelas estive dal finale amaro, che idea si è fatto della gestione di queste vicende da parte della Fiorentina?

“Forse c’è un certo scollamento tra presidenza , presidenti esecutivi, dirigenza e direttore sportivo. Sembra ogni tanto che qualcuno

Poi è arrivato Paulo Sousa, accolto con iniziale diffidenza per il suo passato bianconero, ma capace di creare subito empatia con i tifosi viola. Cosa pensa del nuovo tecnico della Fiorentina?

“Al Basilea ha fatto bene. E’ anche un tipo simpatico ma credo che ancora non si possa giudicare il suo lavoro”.

Il regista Neri Parenti

di Tommaso Borghini

E

il re incontrastato di un genere cinematografico spesso criticato, ma che alla fine piace a molti (anche se non tutti lo ammettono) e che soprattutto contribuisce al benessere fisico perché fa ridere e divertire le persone, pure quelli che fingono di snobbarlo. Il regista Neri Parenti è il maestro dei cosiddetti “cinepanettoni”, con un passato, da impareggiabile direttore dei film della saga di Fantozzi. Un artista della città di Firenze (dove è nato nel 1950) e un grande cuore viola. Così grande da concedere un’intervista esclusiva al Brivido Sportivo, nonostante si trovi a Santo Domingo ’

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a quelli di coda. Non mi spiego l'esonero di Montella, ma Sousa mi piace ed è pure simpatico»

ottimista e dico sempre forza viola!»

Suarez, Sepe, Kalinic, Astori, Gilberto, Verdù, Baez, e l'ultimo colpo Blaszczykowski.

Tra gli ultimi arrivati c'è un giocatore che può far sognare Firenze?

“Blaszczykowski ha tutte le caratteristiche per far innamorare i tifosi viola, se torna quello di una volta. Un problema però per i telecronisti. Lo chiameranno Bla o Kowski?”.

Neri Parenti con Christian De Sica e Giorgio Panariello

Prima la bella vittoria col Milan, poi lo scivolone di Torino e la ripresa col Genoa. La nuova Fiorentina deve ancora trovare la sua dimensione.

Che campionato s'immagina per i viola?

“Non ho potuto vedere la partita con il Torino perché ero all’estero, ma col Milan la squadra mi era piaciuta. Chi vivrà vedrà”.

Una carriera di grande successo Da Fantozzi ai film di Natale Neri Parenti nasce a Firenze nel 1950 e comincia a dedicarsi al cinema negli anni ’70, subito dopo aver conseguito la laurea in Scienze Politiche. Le prime esperienze sono di allievo e poi aiutante di Pasquale Festa Campanile. Oltre che di altri grandi registi e sceneggiatori come Salvatore Samperi, Steno e Giorgio Capitani. La prima prova da regista è datata 1979 con la parodia cinematografica “John Travolto… da un insolito destino”, imitazione in chiave ironica de “La febbre del sabato sera”. Nei primi anni ’80 l’incontro con Paolo Villaggio col quale intraprende una lunga collaborazione, dirigendo ben 6 film della famosissima saga di “Fantozzi” oltre che "Fracchia la belva umana" e "Fracchia contro Dracula". Neri Parenti diventa celebre e il successo prosegue con “Scuola di Ladri” e la famosa trilogia de “Le comiche”. Dal 1995 comincia il ciclo dei suoi famosi “cinepanettoni”, ovvero i film natalizi, interpretati da Cristian De Sica e Massimo Boldi. Tra i tanti altri film diretti “Amici miei, come tutto ebbe inizio”, “Paparazzi”, “Tifosi” e i recenti “Colpi di fulmine”, “Colpi di Fortuna” e “Ma tu di che segno 6?”. A quattro anni di distanza dall’ultimo “Vacanze di Natale a Cortina”, il regista fiorentino sta attualmente girando un nuovo film dal titolo provvisorio “Vacanze di Natale ai Caraibi” con De Sica e Massimo Ghini nel cast che debutterà nelle sale cinematografiche dal 17 dicembre.

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La prossima settimana la Fiorentina debutterà in Europa League contro il Basilea, come finirà il film europeo della squadra gigliata?

“Siamo ai titoli di testa speriamo di arrivare ai titoli di coda”.

i giocatori viola chi chiamerebbe sul set?

“Per un bello Alonso, per un buffo Roncaglia".

Secondo lei i Della Valle hanno ancora l'entusiasmo necessario per portare finalmente un trofeo a Firenze?

“L’entusiasmo non lo so, i soldi di sicuro”.

Dovesse scegliere: meglio la qualificazione alla Champions League o la conquista di una Coppa?

“La qualificazione in Champions League”.

Da quanto tempo manca dal Franchi? Quando la potremo vedere allo stadio a seguire un match della Fiorentina?

“Quando mi inviteranno verrò”.

In questi giorni Firenze è divisa tra ottimisti e scettici, lei in che partito si schiera e che messaggio vuole lanciare ai tifosi viola?

Dovesse scegliere un prota- “Sono un otti…scettico, ma gonista per un suo film tra dico sempre forza Viola” .

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FIORENTINA – basilea 17.9.2015

STADIO ARTEMIO FRANCHI – Firenze - Ore 21,05 di Redazione

A

ltro giro, altra corsa. Paulo Sousa non ha paura di stravolgere la formazione da una partita a un’altra. Ciò che conta per il portoghese è schierare sempre e comunque i giocatori che ritiene più in forma psico-fisica. Così, tenendo presente la situazione al momento della messa in stampa del nostro giornale, per il debutto europeo contro il Basilea cambieranno molti elementi: il primo in porta dove ci sarà Sepe e non Tatarusanu, essendo l’ex Napoli il prescelto per la competizione europea. Novità anche in difesa dove dovrebbero tornare dal primo minuto sia Roncaglia che Gonzalo Rodriguez, tenuti a riposo contro il Genoa dopo le fatiche intercontinentali con la maglia dell’Argentina. Ai fianchi della coppia centrale possibile la conferma dello stakanovista Tomovic e di Pasqual (Alonso resta comunque in ballottaggio col capitano). Davanti alla difesa dovrebbero giocare Badelj (che sarà squalificato in campionato) e Suarez, bisognoso di mettere minuti nella gambe. Dietro la punta Ilicic si riprenderà una maglia da titolare, così come Mati Fernandez. Con loro potrebbe agire il brasiliano Gilberto, pronto a dare man forte anche alla fase difensiva. Riposo, dunque, per Borja Valero, Rossi e Babacar, da utilizzare solo in caso di necessità.

Il Basilea dovrebbe presentarsi con l’ex Kuzmanovic e metà campo e, soprattutto, con Embolo, l’attaccante più pericoloso del team del tecnico Urs Fisher.

Ilicic

33 Sepe

Gilberto

Badelj Pasqual

Fiorentina 4-2-3-1

Kalinic

Mati F.

4 Tomovic 32 Roncaglia 2 Gonzalo Rodriguez 23 Pasqual

Suarez Gonzalo R. Roncaglia Tomovic Sepe

18 Suarez 5 Badelj 3 Gilberto 72 Ilicic 14 Mati Fernandez 9 Kalinic

Allenatore: Paulo Sousa

A Disposizione: 12 Tatarusanu, 13 Astori, 28 Alonso, 8 Vecino, 20 Borja Valero, 22 Rossi, 30 Babacar

Basilea 4-2-3-1 1 Vaclik

Embolo

5 Lang 26 Hoeg 17 Suchy 19 Safari

Gashi Boetius

Delgado Kuzmanovic

34 Xhaka 22 Kuzmanovic 11 Gashi 10 Delgado 77 Boetius

Xhaka

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36 Embolo

Allenatore: Urs Fischer

A Disposizione: 18 Vailati, 6 Samuel, 3 Traorè, 33 Elneny, 8 Bjarnason, 7 Zuffi, 21 Janko

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L’ex difensore che centrò la finale Uefa con la Fiorentina: “Girone d’Europa

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Di Chiara: «La società

Firenze deve capire. La Viola di Alessandro Latini

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l campionato si fa da parte per qualche ora, entra in scena l’Europa League. La Fiorentina debutta in Europa con l’avversario più forte del girone, ovvero quel Basilea che ha catapultato Paulo Sousa a Firenze un paio di mesi fa. Il match, insieme alla partita di ritorno, deciderà probabilmente le gerarchie del gruppo, perché da Lech Poznan e Belenenses non sono attese sorprese.

La Fiorentina arriva alla sfida all’inizio del primo tour de force della stagione. Sousa ed il suo staff dovranno gestire al meglio le energie fisiche e mentali dei giocatori. Per parlare di questa partita, ma anche del mondo viola in generale, Il Brivido Sportivo ha intervistato in esclusiva un ex gigliato che, con la Fiorentina, seppe centrare la finale della vecchia Coppa Uefa: Alberto Di Chiara.

Per la Fiorentina è arrivato il momento del debutto in Europa. Che cosa pensa del girone e della sfida contro il Basilea?

«Il girone è sicuramente alla portata della Fiorentina, che ha più qualità rispetto alle avversarie: non vedo problemi nel passare il turno. Le partite europee però sono diverse rispetto a quelle del campionato, c’è un’atmosfera completamente diversa. La Fiorentina deve stare attenta e non deve sottovalutare nessuno, ma ormai la squadra ha un’esperienza tale in Europa che mi lascia tranquillo. Contro il Basilea ci sarà qualche emozione in più per Sousa, però credo che la differenza tecnica fra le due squadre sia evidente. Se i viola giocheranno concentrati potranno vincere senza problemi».

Sousa è arrivato in Italia da pochi mesi, l’ha convinta il suo lavoro fin qui?

«E’ presto per giudicare. L’approccio a livello caratteriale è stato positivo, si vede che vuole cercare di entrare in

Di Chiara, secondo in basso da sinistra, nella Fiorentina della finale Uefa del ‘90

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ha parlato chiaro

Alberto Di Chiara nell’amichevole per Borgonovo

ha più qualità del Basilea» «Dipende da quelle che sono le esigenze di budget della società. La Fiorentina ha una proprietà sana che vuole far quadrare i conti, su questo non possiamo dire niente.

A livello tecnico si è puntato su alcune scommesse, perdendo giocatori che sicuramente avrebbero fatto bene come Salah, Savic e Joaquin. I giocatori che sono arrivati possono essere bravi sulla carta, potenzialmente, anche se molto credo che ruoti intorno al Chiara Come capitan Pasqual, Di recupero di Giuseppe Rosstra sini giocava sulla fascia si. Lui è l’unico che può fare davvero la differenza.

L’importante è che la società sia chiara sul piamaniera efficace nei rapporti con la citno della comunicazione, senza fare proclami tà. Questo è un aspetto intelligente da parte di di vittoria. In questo momento bisogna essere un allenatore, che deve allenare la città e non franchi con i tifosi, la società punta a fare il solo i calciatori. Nel calcio c’è poco da invenmeglio possibile nel rapporto qualità-prezzo. tare, bisogna fare le cose semplici e farle bene. Nel momento in cui dici una cosa del genere Deve cercare di fare rendere al massimo i propri il tifoso ne prende atto. Sulla carta non si può giocatori secondo le loro caratteristiche. Fino a dire che la Fiorentina si sia migliorata, ma può qui ci sono stati un po’ di alti e bassi, soprattutto succedere che le cose in campo vadano pure dal punto di vista della concentrazione. La Fio- meglio rispetto agli ultimi anni». rentina è una squadra che deve giocare concentrata ed al massimo per novanta minuti, perché A proposito della chiarezza, il Dg Rogg ha adesso non vedo giocatori in grado di risolvere spiegato che nel futuro la Fiorentina potreble partite con una giocata». be essere costretta a cedere i suoi giovani migliori per realizzare qualche plusvalenza Tante critiche a Firenze per il ridimensiona- al fine di fare mercato. Il famoso ‘modello mento della Fiorentina sul mercato. Lei da Udinese’ secondo lei può essere adatto alla Fiorentina? che parte sta?

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«Vuol dire che la società ha fatto i propri conti ed ha deciso di intraprendere questa strada.

Leggo della chiarezza nelle dichiarazioni di Rogg. Io aggiungo, personalmente, che se il discorso deve essere questo punterei a valorizzare gli italiani. Giovani per giovani, proviamo a puntare sui nostri ragazzi. Il Torino ha fatto così, ma anche il Sassuolo. Queste squadre si tolgono soddisfazioni episodiche, ma lavorano bene. Se la Fiorentina non riesce a prendere giocatori fatti e forti è giusto che scelga di puntare sui giovani».

La carriera viola di Di Chiara Alberto Di Chiara diventa un calciatore viola nel 1986, prelevato dal Lecce dove si era messo in mostra per la sua abilità come ala sinistra. Nella Fiorentina gioca per 5 stagioni, con uno score di 122 presenze e 10 reti segnate. Nel 1989-90 raggiunge la finale di Coppa Uefa, persa tra le polemiche nella doppia finale con la Juventus.

L’arrivo a Firenze del tecnico brasiliano Lazaroni coincide con il suo cambio di ruolo: da ala diventa terzino sinistro, una posizione nella quale si esprime al meglio. Nel 1991 il passaggio al Parma, una cessione frettolosa di cui la Fiorentina avrà da pentirsi, visto che Di Chiara, con la maglia del Parma, conquisterà la Nazionale (7 le sue gare in azzurro).

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Ajax (Olanda) Celtic Glasgow (Scozia) Fenerbahce (Turchia) Molde (Norvegia)

Villarreal (Spagna) Viktoria Plzen (Repubblica ceca) Rapid Vienna (Austria) Dinamo Minsk (Bielorussia)

Gruppo B:

Gruppo F:

Rubin Kazan (Russia) Liverpool (Inghilterra) Bordeaux (Francia) Sion (Svizzera)

Gruppo C:

Basilea (Svizzera) FIORENTINA (ITALIA) Lech Poznam (Polonia) Belenenses (Portogallo)

Giovedì 1 ottobre 2015 ore 19:00 Basilea - Lech Poznam Belenenses - Fiorentina

Gruppo J:

Marsiglia (Francia) Braga (Portogallo) Slovan Liberec (Repubblica ceca) Groningen (Olanda)

Gruppo G:

Gruppo K:

Borussia Dortmund (Germania) Paok Salonicco (Grecia) Krasnodar (Russia) Qabala (Azerbaijan)

Dnipro (Ucraina) LAZIO (ITALIA) St.Etienne (Francia) Rosenborg (Norvegia)

Schalke 04 (Germania) Apoel Nicosia (Cipro) Sparta Praga (Repubblica ceca) Asteras (Grecia)

Gruppo D:

Gruppo H:

Gruppo L:

NAPOLI (ITALIA) Club Brugge (Belgio) Legia Varsavia (Polonia) Midtjylland (Danimarca)

Giovedì 17 settembre 2015 ore 21:05 Fiorentina - Basilea Lech Poznam - Belenenses

Gruppo I:

Tottenham Hotspur (Inghilterra) Anderlecht (Belgio) Monaco (Francia) Qarabag (Azerbaijan)

Sporting Lisbona (Portogallo) Besiktas (Turchia) Lokomotiv Mosca (Russia) Skenderbeu (Albania)

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il calendario della Fiorentina in Europa League Gruppo I

gironi GRUPPO A:

TOSCANA

Giovedì 21 ottobre 2015 ore 19:00 Basilea - Belenenses Fiorentina - Lech Poznam Giovedì 5 novembre 2015, ore 21:05 Belenses - Basilea Lech Poznam - Fiorentina Giovedì 26 novembre 2015 ore 19:00 Basilea - Fiorentina Belenenses - Lech Poznam

Athletic Bilbao (Spagna) Azaz (Olanda) Augusta (Germania) Partizan Belgrado (Serbia).

Giovedì 10 dicembre 2015 ore 21:05 Fiorentina - Belenenses Lech Poznam - Basilea

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Contro il Basilea è la prima sfida ufficiale allo stadio Franchi Ma le due squadre si sono già affrontate tre volte in Coppa delle Alpi

Amarcord

Quanti incroci pericolosi con le svizzere Tra gioie, dolori e una gara persa a tavolino

Edmundo impegnato a Salerno contro il Grasshoppers nel 1998

di RUBEN LOPES PEGNA

è

la prima sfida ufficiale a Firenze quella di stasera al Franchi con il Basilea dell'ex Paulo Sousa. Le due formazioni si sono, invece, affrontate tre volte in Svizzera sempre in Coppa delle Alpi. Nell'edizione del 1968, in un girone a sei squadre dopo il quale i viola furono eliminati, l'incontro terminò 1-1. Nel 1970, sempre nella stessa competizione disputatasi in concomitanza con i mondiali in Messico e perciò poco seguita dal grande pubblico, le due formazioni si affrontarono nella fase a gironi. Il match si concluse 3-3. Sia Basilea che Fiorentina approdarono in finale e gli elvetici si imposero per 3-2.

I PRECEDENTI CON LE SQUADRE SVIZZERE NELLE TRE PRINCIPALI COMPETIZIONI EUROPEE Sono 4 gli incontri giocati in casa della Fiorentina con compagini elvetiche.

Tre volte le partite si sono disputate a Firenze e una a Salerno, in campo neutro, per la squalifica del Franchi.

In tre occasioni l'avversaria dei gigliati è stata il Grasshoppers di Zurigo, in una il Lucerna. Il bilancio è di perfetta

parità. La Fiorentina ha conquistato due vittorie e subito altrettante sconfitte, una delle quali a tavolino. Ma in tre occasioni i viola hanno superato il turno.

L'ULTIMA SFIDA Risale alla stagione 2013/14 nel ritorno dei playoff di Europa League. Dopo il successo con il Grasshoppers a Zurigo nel match d'andata per 2-1, la Fiorentina perse al Franchi 1-0 per un gol realizzato da Ben Khalifa al 41' grazie a una papera di Neto. La squadra di Montella, comunque, passò ugualmente il turno e si qualificò per la fase a gironi.

IL PRIMO INCONTRO Fu disputato al Comunale, l'attuale Franchi, nella stagione 1956/57 contro il Grasshoppers ed era valido per i quarti di finale di Coppa dei Campioni. A Firenze si giocò il match d'andata e la squadra di Bernardini si impose per 3-1 grazie a un gol di Segato al 1' e a una doppietta di Taccola (8' e 12'). Dopo la gara di

Tomovic nel preliminare

ritorno la Fiorentina approdò in semifinale.

IL MATCH DI SALERNO Dopo il successo nella gara d'andata a Zurigo con il Grasshoppers per 2-0 i viola di Trapattoni affrontarono la sfida di ritorno valida per i sedicesimi di ritorno della Coppa Uefa edizione 1998/99 sul campo neutro di Salerno. Là scontarono la seconda delle due giornate di squalifica del Franchi comminata in seguito agli incidenti avvenuti nella semifinale di ritorno della Coppa delle Coppe con il Barcellona nel 1997. Nel turno precedente avevano giocato a Bari. La scelta di Salerno (per devolvere l'incasso agli alluvionati di Sarno), dove arrivarono appena 300 supporter gigliati, si rivelò sbagliata. Dieci

3 di Europa League del 201

giorni prima dell'incontro con il Grasshoppers la Salernitana aveva giocato al Franchi con la Fiorentina e perso per 4-0. Ma ci furono anche alcuni scontri tra i tifosi delle due squadre nei quali ebbero la peggio quelli campani. L'atmosfera allo stadio Arechi, con le curve chiuse, era desolante (pochissimi spettatori) ma tesa proprio per quanto avvenuto a Firenze. I viola comunque giocarono un buon primo tempo che chiusero in vantaggio per 2-1 grazie a una doppietta di Oliveira e con la qualificazione in tasca. Ma mentre le squadre rientravano negli spogliatoi per l'intervallo da una delle due curve chiuse partì, da parte degli ultrà della Salernitana, un ordigno che ferì il quarto

uomo. I giocatori del Grasshoppers si rifiutarono di riprendere l'incontro, sostenendo che non ci fossero le condizioni per giocare. La Fiorentina, come club ospitante, era responsabile comunque del mantenimento dell'ordine pubblico, anche se la bomba non fu lanciata da un suo sostenitore. Così l'Uefa le inflisse la sconfitta a tavolino per 3-0 che di fatto la eliminò dalla competizione europea.

LA SFIDA CON IL LUCERNA Fu giocata nella stagione 1960/61 ed era valida per i quarti di finale di Coppa delle Coppe. Dopo il successo all'andata in Svizzera la Fiorentina si impose a Firenze per 6-2 grazie a una tripletta di Antoninho, a una doppietta di Hamrin e a un gol di Milan. I viola andarono poi in semifinale.

TRE INCONTRI CON LE FORMAZIONI ELVETICHE NELLE ALTRE COPPE Nella Coppa Grasshopers disputatasi tra il 1952 e il 1957 la Fiorentina perse 3-1 con il Grasshoppers a Firenze ma poi si aggiudicò il trofeo.

I viola si imposero nella gara valida per la Coppa dell'Amicizia italo-svizzera del 1960/61, dopo la sconfitta per 3-2 in trasferta, sullo Young Boys nel ritorno al Comunale per 6-3. Petris realizzò una tripletta e poi segnarono Azzali, Da Costa e Milan. Nella Coppa Rappan del 1963/64 la Fiorentina, nella fase a gironi, superò a Firenze lo Zurigo per 1-0 ma fu eliminata.

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L’estremo difensore prenderà il posto di Tatarusanu tra i pali Per convincere Sousa non può permettersi errori al debutto internazionale

PORTE Girevoli

L’ora di Sepe, portiere d’Europa di FRANCESCA BANDINELLI

Lo aveva detto Paulo Sousa durante la prima fase di ritiro, a Moena. Tatarusanu avrebbe avuto le chiavi della porta viola in campionato, Luigi Sepe in Europa, almeno nella prima fase, quella a gironi. Ed è per questo che il portierone arrivato dal Napoli in estate in prestito secco si gode l’emozione. Per lui, cresciuto nel settore giovanile del Napoli (il debutto in A, per altro, è avvenuto proprio contro la Fiorentina), si tratta dell’esordio assoluto in una competizione internazionale.

Luigi Sepe

Ha giocato nel Pisa, nel Lanciano e nell’Empoli, ma mai fino ad oggi ha respirato l’aria della Uefa. Non vuole deludere nessuno, soprattutto a Firenze. Sa di essere, probabilmente, di passaggio, ma è altrettanto consapevole che il suo futuro sarà lui a scriverlo. Lo ha detto pure il suo procuratore, Mario Giuffredi. «La Fiorentina era già interessata prima che rinnovassimo con il Napoli. L'idea è quella di farlo giocare in Europa League da titolare e poi valutare in futuro se acquistarlo o no: quello c h e conta è che l a s o cietà viola cred e molto in lui».

Sepe non potrà permettersi passi falsi: c’è il paragone con le precedenti due edizioni della competizione, quando i viola si sono qualificati alla fase successiva come prima squadra del girone, per altro nel 2013/14 da imbattuta. Lo ha detto anche Pradè che l’obiettivo principale è quello di restare in Europa: anche per questo è assolutamente vietato sbagliare.

Vuole fare bene anche perché da Napoli è stato lui a volersene andare. «Sarei voluto restare - ha detto qualche giorno fa - pur consapevole di non avere la garanzia di una maglia da titolare, ma con l’arrivo di Reina mi sono iniziati a venire

i primi dubbi. Con l’acquisto di Gabriel è stato tutto molto chiaro. E’ stato così che sono stato io a premere per andare altrove. La Fiorentina mi aveva cercato ancora prima del mio rinnovo con gli azzurri e non ho voluto sprecare questa opportunità. Ho voglia di mettermi in mostra e restare a lungo». Domenica era al Castellani per assistere alla gara degli ex compagni: l’Empoli con cui ha giocato la scorsa stagione da una parte e quel Napoli da cui si è congedato. Adesso, però, sa che i riflettori stanno per accendersi su di lui. Fin qui ha lavorato duro, con il preparatore dei portieri Alejandro Rosalen Lopez e si è lasciato consigliare pure dal compagno di reparto rumeno. In campionato, per il momento, il Franchi è tornato ad essere un fortino: due vittorie su altrettante gare e 0 gol incassati. Tocca a lui ad erigere il muro più impenetrabile, in campo internazionale, contro la squadra campione di Svizzera. Le sfide, però, non lo hanno mai spaventato. Ed è pronto a vincere anche stavolta. Per la Fiorentina, per se stesso e pure per il suo futuro.

Il preparatore dei portieri viola Rosalen Lopez

Ciprian Tatarusanu

Da noi ogni euro di spesa

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Il grande ex difensore viola: “Il portoghese ha trasmesso una nuova mentalità alla Fiorentina Se la squadra manterrà la giusta concentrazione può uscirne un mix vincente ”

parola all'esperto

Amoruso: «Vietato sottovalutare il Basilea ma Sousa sa come battere gli svizzeri» n la maglia

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a Ronald viola contrast

di Lucia Petraroli

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a Fiorentina si appresta al debutto stagionale in Europa League contro il Basilea, la ex squadra del nuovo tecnico viola Pauolo Sousa. Un match dai tanti risvolti che il Brivido Sportivo ha voluto analizzare insieme a Lorenzo Amoruso, grande ex difensore e altrettanto grande conoscitore di calcio internazionale, anche grazie alla sua esperienza scozzese nei Rangers da giocatore, dove lo ricordiamo ancora come primo capitano cattolico della formazione di Glasgow e dove è divenuto una vera e propria celebrità. Bagaglio di esperienza arricchito attraverso l’incarico di coordinatore degli osservatori della prima squadra alla Fiorentina, sotto la gestione di Pantaleo Corvino, fino ad arrivare alla sua veste odierna di opinionista Rai. Amoruso, iniziamo con il ripercorrere i ricordi più belli che ha di Firenze…

“Ho passato due soli anni a Firenze da giocatore ma sono stati anni molto importanti, costellati da campioni, anni in cui ce la giocavamo con le grandi. Impossibile non ricordare la serata della finale di Coppa Italia a Bergamo, quella è stata una stagione e una vittoria importantissima, da unire con quella dell’anno successivo del trionfo a San Siro in Supercoppa Italiana, battendo il Milan per 2-1. Due pietre miliari nella storia della mia carriera e della Fiorentina stessa. Ricordo una squadra che lavorava sodo, la piazza di Firenze non ha dimenticato la grande gioia quei momenti”.

La carriera viola di Amoruso Lorenzo Amoruso viene acquistato dalla Fiorentina nel 1995 per oltre 5 miliardi delle vecchie lire, versate dal club viola, allora presieduto da Vittorio Cecchi Gori, al Bari per assicurarsi uno dei difensori centrali più promettenti della serie A. A Firenze rimane due sole stagioni, ma sufficienti per conquistare trofei importanti come la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana nel 1996. Poi la cessione ai Rangers Glasgow in Scozia per la cifra di 5 milioni di sterline. In Scozia diventa un autentico idolo dei tifosi, tanto da passare alla storia come il primo capitano cattolico della squadra di Glasgow, formazione da sempre espressione di una tifoseria protestante. In viola torna a carriera finita come coordinatore degli osservatori della prima squadra nel 2010, ruolo svolto per circa due stagioni.

Dopo la fine della sua carriera di giocatore è tornato a Firenze nella veste di coordinatore degli osservatori della prima squadra, che esperienza è stata?

“Non immaginavo una vita fuori dal campo e soprattutto di poter intraprendere un mestiere del genere. Devo ringraziare Corvino che mi ha introdotto in quest’ambiente. Valutare i giocatori è stata un’esperienza importante, non è facile capire chi può essere idoneo a giocare in un grande club. Ho imparato molto da Pantaleo ma anche dall’esperienza all’estero che ho fatto e ci metterei anche un briciolo di mia bravura personale”.

Come valuta il nuovo tecnico della Fiorentina Paulo Sousa fino ad adesso?

“Si sta comportando molto bene. Ha già dato una propria fisionomia e identità alla Fiorentina. Se la squadra manterrà una condizione fisica giusta, potrà andare lontano. Il portoghese è riuscito a fare entrare i giocatori nei suoi meccanismi di gioco in un tempo molto breve e questo è un merito indiscutibile”.

Come giudica invece il mercato viola?

“Non c’è stato un mercato costruttivo, certi elementi che servivano non sono arrivati”.

Il difensore viola Davide Astori

Lo stesso Pradè ha detto che la difesa viola è da “coperta corta”, trova sia corretto?

“E’ una buona difesa, ma manca un elemento.

Adesso non si può più intervenire, se non trovando un giocatore a parametro zero, ma non mi pare ci sia molta scelta. Speriamo che i titolari non abbiano problemi fisici, in modo da poter alternarsi nelle varie competizioni. Sicuramente serviva un centrale con caratteristiche più rapide”.

Qual è il modulo giusto per questa difesa?

“A tre o quattro non fa grossa differenza, l’importante è che i giocatori sappiano come difendersi, a cominciare dagli attaccanti e dai centrocampisti. La mentalità di quest’anno è quella giusta, vedo che gli stessi attaccanti hanno voglia di tornare a difendere e di dare man forte a centrocampo. Non si tratta di una cosa genetica, in Italia scarseggia questa mentalità, Sousa sta provando a inserirla, cercando di portare tutti a difendere”.

Pepito Rossi e Babacar

Le piace Astori?

“E’ un ottimo giocatore, ma non ha caratteristiche di rapidità e velocità. Prima di andare alla Roma aveva fatto sempre molto bene, tanto da raggiungere una valutazione altissima. Se saprà anticipare il pericolo, leggendo bene le partite, potrà essere un elemento determinante per questa Fiorentina”.

Al debutto in Europa League, Sousa incontra proprio la sua ex squadra, il Basilea…

“Tante volte il destino è strano. Si tratta di un esame importante per il portoghese che vorrà senz’altro superare vincendo la partita”.

Quali i pericoli che può incontrare la squadra viola contro gli svizzeri?

“Il Basilea è una buona squadra, un mix di giocatori giovani e più esperti. Non va sottovalutata perché darà sicuramente del filo da torcere alla Fiorentina. Entrambe le squadre si giocheranno il primato nel girone. Sousa conosce molto bene gli svizzeri e questo può essere un vantaggio per la squadra viola”.

Questa Fiorentina può coltivare sogni di successo in Europa League?

“Per vincere occorre bravura, intelligenza e fortuna. Con questa mentalità la Fiorentina può ambire a qualcosa.

Lo spirito è quello giusto, l’allenatore ha esperienza internazionale. Secondo me ne può venir fuori un mix vincente”.

Come giudica l’avvio di campionato della squadra viola?

“Positivo, ma bisogna sempre mantenere alta la concentrazione. Contro Milan e, in parte, col Genoa abbiamo visto pressing e verticalizzazioni. Mentre con il Torino, nel secondo tempo, tutto questo è mancato. Contro i granata alcuni giocatori viola hanno avuto responsabilità oggettive”.

Chiudiamo con Pepito Rossi, è lui l’arma in più dei viola?

“Pepito è forse l’unico grande fenomeno di questa squadra, per questo mi auguro che riacquisti presto la forma migliore. Siamo sulla buona strada, ma ancora gli manca qualcosa”.

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bastian contrario

Ha ragione Della Valle: in città si respira un’atmosfera “inquietante”. Ecco perché

P

rima o poi doveva accadere: a forza di punzecchiare, di criticare, di alzare il livello della polemica, era chiaro che i fratelli Della Valle potessero e dovessero rispondere. Francamente la reazione di Andrea è stata in perfetto stile della famiglia: elegante, dura, decisa. Per Bastian Contrario, è stata una esplosione assolutamente condivisibile. E' vero, in città ormai da diversi mesi (non settimane) si sta respirando una atmosfera inquietante.

Inquietante perché le accuse che vengono mosse contro la società non sono completamente supportate dai fatti.

Andrea Della Valle La scorsa settimana, sulle storiche colonne del Brivido, avevamo elogiato il coraggio di Pradé per essersi lanciato nelle fauci della stampa e della critica. Mossa apprezzata anche dal pubblico e dal cuore pulsante del tifo viola che però, nel comunicato diramato in occasione della partita col Genoa, è tornato con fermezza sui temi della chiarezza e del ridimensionamento.

Sinceramente non siamo molto convinti che i tifosi debbano avere una ingerenza così ingombrante negli affari e nelle strategie societarie. Forse ci sbagliamo, ma nei loro panni avremmo atteso un altro momento per processare la società o per fare bilanci. Anche perché il campo potrebbe scrivere un'altra storia.

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Giacchetta nera

Se i “rosiconi” tornano alla ribalta di Cristiano Puccetti

Firenze

Doveri, giusto il doppio giallo a Badelj di Giancarlo Carmagnini

La Fiorentina non è una squadre che può ambire allo scudetto ed onestamente neanche ad un piazzamento Champions (visto che sono 3 e che le altre si sono rafforzate molto), ma la Viola di Sousa non è neanche la Cenerentola della serie A: è una formazione molto dignitosa, proiettata al futuro (visto il netto ringiovanimento della rosa) e con tanti, tantissimi margini di miglioramento. Il pubblico, è vero, durante le partite fa sempre la propria parte e, per l'amore che ha sempre assicurato alla Fiorentina, non può essere accusato di scarso attaccamento.

Notiamo però una eccessiva voglia di protagonismo, una incomprensibile richiesta di attenzioni che non ci sentiamo di assecondare. Anni fa Diego Della Valle, in una delle sue uscite sferzanti, coniò o rilanciò il termine "rosiconi". Ecco, sembra che nell'ultimo periodo i "rosiconi" siano tornati prepotentemente alla ribalta.

Trovando humus propizio nei tanti insistiti interrogativi posti da una tifoseria che dovrebbe festeggiare il +5 sulla Juventus peggiore degli ultimi 50 anni ed invece trova il modo di funestare ogni vittoria (già due su tre partite) con un atteggiamento tafazziano poco comprensibile. Avanti così è possibile davvero che pure Andrea, oltre Diego, si disamori. Il rischio è di finire in mani ignote. O peggio ancora, nelle mani di qualche "pezzente" vero. Meditate gente, meditate.

E

cco il rendimento degli arbitri al netto di Sampdoria – Bologna (Cervellera ) non disputata, al momento di andare in stampa, per maltempo:

Empoli – Napoli 2-2 Banti – Non benissimo, anche perché spesso mal coadiuvato dalla sua “squadra”. Lascia molti dubbi il “mani” di Saponara nell’azione del 2° gol dei toscani.

Anche il lato disciplinare non è stato ottimale.

Fiorentina - Genoa 1-0 Doveri – Partita di grossa sostanza, “grazia” Tomovic nel 1° tempo per un intervento modello wrestling su Capel, ma vede bene nell’espulsione di Badelj e sul “non rigore” di Tomovic su cross di Perotti. Bravo!

Frosinone – Roma 0-2 Gervasoni – Ancora sul risultato di 0-1, non vede un mani clamoroso del giallorosso Digne in area, e purtroppo nemmeno l’addizionale Tagliavento gli dà una mano. Errore che condiziona, evidentemente, il risultato finale.

H. Verona - Torino 2-2 Irrati – Partita al di sotto del suo normale standard, anche perché mal assistito.

Inter - Milan 1-0 Rocchi – Dopo il “ Red Carpet “ del midweek a Wembley … fa un “partitone” in un derby meneghino mai facile. Fa un atto di buonismo, forse, con Kucka nel finale di gara, ma … averne di Rocchi!

Juventus – Chievo 1-1 Guida – Come già detto altre volte in passato, non merita i “gradi” di Internazionale. Sbaglia tutto quello che può sbagliare, ed anche il rigore (?) su Cuadrado lo dà l’addizionale Di Paolo.

Lazio - Udinese 2-0 Calvarese – Partita di grosso spessore per l’arbitro abruzzese, che sembra aver imboccato la giusta strada...

Palermo - Carpi 2-2 Gavillucci – Non male, prosegue senza grossi intoppi il suo apprendistato nella massima serie.

Sassuolo - Atalanta 2-2 Mariani – Gli manca ancora un po’ di esperienza ai massimi livelli … e si vede. Nel complesso benino.

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Regina incontrastata in Svizzera, da anni protagonista nelle competizioni continentali Il vecchio Samuel guida la difesa del tecnico Fischer. L’ex viola Kuzmanovic leader nel mezzo

Basilea, la mina vagante d’Europa Il pericolo pubblico è Embolo di Tommaso Borghini

L’ex viola Kuzmanovic

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asilea è la terza città della Svizzera come numero di abitanti, dopo Zurigo e Ginevra, ma la sua squadra di calcio è da anni regina incontrastata della terra elvetica.

Il club presieduto da Bernhard Heusler è, infatti, campione in carica della Super League (il massimo campionato svizzero) da ben 6 stagioni consecutive e, dal 2001 a oggi, ha vinto 10 dei 14 titoli in palio.

E non finisce qui, perché il Basilea negli ultimi tempi è diventato anche un bruttissimo cliente a livello europeo, i suoi risultati infatti parlano chiaro: nel 2011 gli svizzeri sono riusciti nell’impresa di battere il Manchester United per 2-1, eliminando i Red Devils dalla fase a gironi della Champions Legue e centrando una storia qualificazione agli ottavi di finale. Ottavi che, nella gara d’andata, li hanno visti superare per 1-0 addirittura il Bayern Monaco allo stadio Sankt Jacob Park, salvo essere travolti nel retour match in Baviera con un pesantissimo 0-7.

Nel 2012-13 il Basilea è grande protagonista anche in Europa League dove riesce a farsi strada fino alle semifinali (proprio come la Fiorentina nella scorsa stagione) uscendo eliminato a opera dei futuri campioni del Chelsea.

L’anno successivo, dopo essere stati retrocessi dal girone di Cham-

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austriaco Mark Janko, autentico bomber di scorta che quando entra segna spesso . Ma la vera stella della squadra elvetica è l’attaccante Breel Donald Embolo, classe ’97, cercato in estate da molte big europee e rimasto a Basilea per la strenua resistenza del club che gli ha dato una valutazione altissima. Lui il pericolo numero uno di una squadra che vuole riscattare la fresca e cocente eliminazione ai preliminari di Champions League subita contro il Macabi Tel Aviv.

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pions, gli elvetici raggiungono i quarti di Europa League, cadendo per mano del Valencia, nonostante il successo per 3-0 nella gara d’andata (clamoroso il crollo esterno: 0-5 dopo i tempi supplementari).

Infine l’ultima stagione, quella con l’attuale tecnico viola Paulo Sousa in panchina: sotto la guida del portoghese il Basilea stravince il campionato nazionale e si qualifica agli ottavi di finale di Champions, superando nel girone la concorrenza del Liverpool, battuto in casa e fermato sul pari a domicilio. Poi l’eliminazione subita contro il Porto nel doppio confronto degli ottavi (pari in casa, tonfo per 4-0 in terra lusitana).

Dunque gli svizzeri possono ritenersi una squadra dalla grande esperienza europea e da prendere assolutamente con le molle, soprattutto quando si incontrano sul proprio terreno. Anche andando a esaminare la rosa a disposizione del tecnico Urs Fischer, c’è da stare con gli occhi spalancati: in difesa spicca Walter Samuel, ex “muro” di Roma e Inter oltre che della nazionale argentina, oggi penalizzato dall’età (37 anni), ma pur sempre difficile da superare.

A metà campo si trova la vecchia conoscenza viola Zdravko Kuzmanovic, giocatore che non è riuscito ancora a esprimere tutte le sue potenzialità ma che, se in giornata, è avversario assai temibile. Accanto a lui il jolly Thaulant Xhaka, oggetto del desiderio di Sousa che lo voleva portare a Firenze nell’ultimo mercato. Da tenere sotto controllo pure l’esterno giapponese Yoichiro Kakitani, il centrocampista ex Pescara Bjarnason e l’attaccante

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STA PER RIPARTIRE LA SCUOLA CALCIO A 5 MIDLAND!

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a Scuola Calcio a 5 Midland è prontissima a ripartire! Infatti, dopo il grande successo della scorsa stagione, quest’anno un progetto già affermato è in procinto di riconfermarsi, con ancora maggiore ampiezza ed efficacia. Si comincia il 21 settembre, con corsi riservati a bambini e bambine, suddivisi per età. Si comincia dai Piccoli Amici – 5-8 anni – passando per i Pulcini – 8-10 – fino ad arrivare agli Esordienti – 10-13. Una grande novità è rappresentata dalla varietà di impianti resi a disposizione. Nella zona di Firenze troviamo: Novoli, Soffiano e Firenze Sud; grazie poi agli accordi stipulati, ecco aggiungersi anche Campi Bisenzio, Bagno A Ripoli, Pian Del Mugnone e Quinto Alto!

La formazione del calcio a 5, in paesi come Brasile e Spagna, è spesso propedeutica al calcio a 11 e ha il pregio di conferire particolare tecnica e feeling con il pallone. Essa dunque, oltre che uno sport vero e proprio, rappresenta anche un insegnamento di tutto rispetto. Tutte le categorie saranno seguite dai nostri istruttori qualificati, laureati in Scienze Motorie e in possesso del Diploma FIGC. Per iscriversi sarà sufficiente contattare il nostro responsabile Alessandro Camorani al numero 3496426649, o, in alternativa, la nostra sede Midland GS in Via Pagnini 13/r a Firenze, alla infoline 055-4630649. È disponibile anche l’indirizzo e-mail scuolac5@ midlandsport.it. Parallelamente, si avvicina a grandi passi anche il taglio del nastro della nuova stagione sportiva 2015/16, targata sempre Midland GS! Sono in dirittura di arrivo, infatti, le scadenze per il torneo pre-campionato New Season, che partirà il 21 settem-

bre. C’è tempo per partecipare fino al 17, con iscrizione gratuita e la possibilità di scegliere il giorno, l’impianto e l’ora di gioco, con un carnet di oltre 40 impianti, dislocati a Firenze e non solo.

La manifestazione servirà a testare la squadra e a scaldare i motori in vista della Regular Season invernale, prevista per la fine di ottobre. Dopo un girone eliminatorio con 4-5 gare sicure, le prime due squadre classificate accederanno alla griglia ad eliminazione diretta, fino a raggiungere la finalissima! Verranno premiate le prime quattro classificate, il capocannoniere e la miglior difesa.

Non finisce qui! Il torneo dà diritto anche a 500 punti del circuito InViola, di cui Midland è partner.

Le novità non finiscono qui: da quest’anno sarà possibile iscriversi direttamente ONLINE, attraverso la speciale sezione dedicata sul sito, mentre per tutte le squadre iscritte sono in serbo ben 100 euro di buono acquisto da spendere presso il nostro store, un pallone da gara omaggio e 3000 punti InViola. In più, tantissime altre promozioni vi aspettano: scopritele subito su www.midlandsport.it!

Insomma, un’altra grande stagione sta per partire: cosa aspettate? Prenotate subito il vostro posto nella grande famiglia Midland!

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DEL MSP CALCIO TOSCANA

di STETO

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ono aperte le iscrizioni ai campionati MSP CALCIO TOSCANA di calcio a 5/7/11 maschile e femminile per la stagione sportiva 2015/2016. Queste le principali novità della stagione:

SPECIALE PROMOZIONE MEZZA ESTATE: per tutte le squadre iscritte entro il 15/09/2015 in omaggio € 150,00 spendibili in materiale sportivo (o kit da gioco 15 maglie + pantaloncini); SPECIALE PROMOZIONE MAXI SETTE: per le squadre di calcio a 7 iscritte entro il 30/09/2015 quote gara campionato € 55,00 (anziché € 65,00); Di seguito invece ecco il riepilogo delle principali caratteristiche dei Campionati e delle speciali promozioni previste: CARATTERISTICHE STAGIONE SPORTIVA 2015/2016

CATEGORIE: c5/c7/c11 maschile, c5 femminile, c5/c7 maschile under 21 e over 35; PRE-CAMPIONATO: (facoltativo) dal 07/14 Settembre al 30 Ottobre 2015; CAMPIONATO: dal 2 Novembre 2015 al 30 Maggio 2016 (Calcio a 11, inizio Ottobre 2015). Una partita settimanale con possibilità di scelta del campo di gioco e/o giorni di gara. Fase Finale Provinciale nel periodo Aprile-Maggio 2016, Fasi Finali Regionali a Giugno 2016; COPPA ITALIA: (facoltativa) dal 9 Novembre 2015 al 30 Maggio 2016 suddivisa in una prima Fase Eliminatoria Provinciale e nella successiva Fase Finale; TORNEO DEL PANETTONE: dal 14 Dicembre 2015 al 7 Gennaio 2016; TORNEI PRIMAVERA - ESTATE: dal 2 Maggio 2016 al 23 Luglio 2016.

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Ecco perché siamo rimasti francamente un po’ spiazzati dalle parole di Della Valle. Hanno finito col contaminare una serata comunque positiva. Peccato, perché da quel momento tutti hanno smesso di parlare del successo - più che meritato sul Genoa - e si sono concentrati sule parole del presidente: “Ci sarebbero tante cose di cui parlare ma non sono assolutamente polemico coi tifosi, c’è però una situazione ambientale inquietante. Per il resto fate le vostre valutazioni”. Bene, se non ce l’ha coi tifosi, non resta che una categoria: quella dei giornalisti. Bene, la stampa è da sempre oggetto di attacchi, verrebbe da dire che è un male necessario…

Ad assorbire gli attacchi di tutti. Non è questo il problema. Probabilmente Della Valle non è neppure arrabbiato con la stampa in generale, ma con qualche comunicatore. Ma anche questo non è il problema. Il tema della discussione è uscire da questa palude perché su una cosa, crediamo, possiamo tutti convergere: da qualche mese a Firenze c’è scetticismo. Un mal di pancia diffuso che non può sfuggire a chi frequenta la città. Che il malumore abbia ragione di esistere oppure no non è importante, mentre è decisivo capire perché esista. Della Valle deve prendere atto che il malessere c’è, a prescindere se le ragioni siano dalla parte della presidenza o di chi contesta. Non è sposando una fazione piuttosto di un’altra che si arriva alla soluzione della criticità, bensì affrontando di petto la questione. Questo per noi sarà il passaggio determinante. E siamo convinti che se Andrea Della Valle - dirigente tra i più esperti del calco italiano - guarderà in faccia il problema riuscirà a trovare la via giusta per uscirne. Certe volte le situazioni sbagliate nascono da messaggi sbagliati. Ognuno di noi crede di aver fatto la cosa giusta, mentre tutti hanno commesso un errore personale.

Coraggio presidente, non è successo nulla, ma per evitare che qualcosa accada, serve solo un incontro senza filtri, tempi da rispettare e con tanta serenità. Intanto la Fiorentina ha fatto due vittorie in tre partite. C’è chi sta peggio. Per informazioni rivolgersi a Torino…

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DA ORA SI FA SUL SERIO

di duccio magnelli

Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri STAMPA Rotostampa srl HANNO COLLABORATO Alessandro Rialti, Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Francesca Bandinelli, Giancarlo Carmagnini FOTO Massimo Sestini

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inita la sosta ci siamo ributtati nel campionato. E non solo. Da adesso comincia la vera stagione calcistica. Dopo il Genoa, giovedì arriva il Basilea, domenica si va in Emilia con il Carpi. Poi ancora due partite di campionato e poi di nuovo la coppa. Insomma, ricomincia il rifrullo, tanto caro ai tifosi e a tutti coloro che navigano nel mare del calcio.

Anche perché, a ben guardare, le due settimane di sosta non sono state poi così tranquille. Già le notizie arrivate dalle varie conferenze stampa organizzate dai dirigenti viola potrebbero avere un po’ allarmato i cuori di chi tifa Fiorentina.

L’affermazione più inquietante, fra tutte quelle fatte, è stata quella che il monte ingaggi non pare ancora in linea con il fair play finanzia-

rio. Ma allora dobbiamo abbassarlo ancora?

Poi si è tornati a parlare del nuovo stadio e del fatto che solo con la sua costruzione si potrà avere una Fiorentina economicamente forte. Si sapeva. Ma forse qualcuno si era illuso che i Della Valle avessero deciso di mollare l’idea di traslocare dal Franchi. Non è così, ormai è chiaro. Ora però il tempo delle decisioni stringe imperiosamente: entro ottobre si dovrebbe decidere quasi tutto. Nel frattempo sono anche corse voci incontrollate che vedrebbero i DV pronti a vendere la Fiorentina (così il problema stadio si risolverebbe per un po’ e qualcuno magari tirerebbe un sospiro di sollievo). Oppure che sarebbero addirittura in corsa per comprare un importante quotidiano fiorentino. Le due notizie, apparentemente in contrasto, sono state seccamente smentite, ma qualche tifoso si

è probabilmente fatto l’idea che Diego pensi ormai troppo alla politica. Insomma, per fortuna è arrivata la vittoria contro il Genoa a raffreddare un po’ gli animi e a preparare nel migliore dei modi la partita di Europa League. Non che ci fossero allarmanti surriscaldamenti, ma conoscendo Firenze, i fiorentini e il loro amore viscerale per la squadra, è sempre meglio prevenire che curare. Certo, il tifo viola non smette di stupire: contro il Genoa alle diciotto di un sabato ancora estivo i paganti al Franchi erano 30.000. Roba che altre piazze si sognano anche nelle domeniche pomeriggio invernali. Firenze ama la sua squadra e certe volte per troppo amore si possono anche fare delle stupidaggini.

E allora, gli striscioni polemici ripieghiamoli e pensiamo a goderci campionato, coppa e tutto il resto. Buona Europa, Fiorentina!