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Scippo al Camp Nou

Balbo: “Notte magica contro i marziani del Barcellona”

Robbiati: “Cose mai viste in quella semifinale di Coppa delle Coppe”

a pagina 5

a pagina 6

L’editoriale

Segnali forti Per ritrovare il sorriso di MARIO TENERANI

N

on è facile darvi un’opinione sul mercato perché siamo all’inizio di agosto e ancora i giochi sono aperti. Quando andiamo in macchina con questo giornale, manca ancora un po’ alla sfida col Barcellona e quindi ci perdonerete se alcuni giudizi saranno superati dagli eventi. Anzi, per essere espliciti, vorremmo che chi scrive fosse ampiamente scavalcato da due-tre bombe di mercato.

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3 Appunti di Viaggio

Fiorentina-Barcellona è anche il confronto tra due tecnici rampanti, portatori sani di buone idee

Sousa contro Luis Enrique lo spettacolo non può mancare di Mario Tenerani

vece, ha vinto l’ultima Liga, la Coppa di Spagna e la Champions League, centrando un triplete d’auiorentina-Barcellona è un’amichevole di tore. La sperequazione tra i trionfi è clamorosa. lusso, test nobile per i viola. Sarebbe bel- Siamo su due terreni diversi. Solo nella mentalità lo che presto diventasse anche una sfida del gioco si somigliano: allenatori convinti della Champions, ma per questo temiamo che dovreproposta offensiva delle loro squadre. Sousa giù mo aspettare un po’… Intanto è un confronto a Moena, e dopo nelle amichevoli, ha fatto capire anche tra allenatori di personalità, cultura (non come vorrà far girare la squadra: difesa alta, molsolo calcistica), portatori sani di buone idee. to aggressiva, con elementi pronti ad uscire sulla Paulo Sousa portoghese, Luis Enrique spagnolo. palla e a metà campo pressing feroce. La chiave Hanno eserciti diversi a loro disposizione, sia chiasarà recuperare il pallone appena perso in mediaro, ma entrambi hanno tanta voglia di fare un figurone al Franchi. La truppa di Sousa non è ancora na. Tipo il Barcellona di Guardiola, che arrivava completata, mentre quella catalana è campio- a portare tre giocatori a pressione nel tentativo ne d’Europa, della Liga e rischia diven- di recuperare la palla. Ma il pressing asfissiante tare anche la prima al Mondo. Il comincia con gli attaccanti dei viola: devono fare viola e lo spagnolo hanno car- un lavoro estenuante sulla ripartenze del portiere riere diverse alle spalle. Sou- avversario e l’eventuale scarico sui terzini o il censa ha vinto niente… rispetto trale. Anche il Barcellona di Luis Enrique qualcoal rivale del Barcellona. sa ha cambiato: non ha più il tiki-taka esasperato L’allenatore della Fioren- del guardiolismo, ma resta forse la migliore squatina nel palmares ha 2 dra al mondo nel proporre una manovra offensiSupercoppe d’Ungheria, va efficace. Davanti ha interpreti sontuosi come una Coppa di Lega un- Messi, Neymar e Suarez. Come recitava un vecchio gherese, un campiona- spot targato Carosello, “basta la parola”… to israeliano e infine Sousa contro Luis Enrique: favorito il secondo, non un campionato a Ba- ci sono dubbi, ma lo spettacolo non mancherà. Il silea. Luis Enrique, in- Franchi è pronto a vivere un’altra notte da Oscar.

F

International Champions Cup

Il cammino viola

21 luglio Harrison (Usa) – “Red Bull Arena” Paris Saint Germain-Fiorentina 4-2 Reti: 35 Matuidi (PSG), 41 Augustin (PSG), 60 Joaquin (F), 69 Ibrahimovic (PSG), 75 Augustin (PSG), 79 Rossi rig. (F) 24 Luglio East Hartford (Usa) – “Rentschler Field” Benfica-Fiorentina 0-0 (4-5 Dcr) Luis Enrique, tecnico del Barcellona campione d’Europa

2 agosto Firenze – “Artemio Franchi” Fiorentina-Barcellona 5 agosto London (Eng) – “Stamford Bridge” Chelsea-Fiorentina

Pauolo Sousa, nuovo allenatore della Fiorentina

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4 L’ex direttore sportivo Oreste Cinquini ripercorre le vicende gigliate tra presente e passato

L’esclusiva

«Babacar, Bernardeschi e Diakhate sono l’investimento per il futuro Stasera grande vetrina per i giovani»

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al Fran Oreste Cinquini i an es al M Alberto

di Lucia Petraroli

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a nuova Fiorentina targata Paulo Sousa debutta stasera, sul nuovo manto erboso del Franchi, nell’amichevole di lusso contro il Barcellona campione d’Europa. Una notte speciale per il popolo viola che, noi del Brivido Sportivo, abbiamo analizzato con l'ex direttore sportivo gigliato Oreste Cinquini, uno che di notti europee se ne intende. Con lui, ds della Fiorentina che sfidò il Barcellona nella semifinale di Coppa delle Coppe del 1997, ripercorriamo le vicende gigliate tra presente e passato.

Cinquini, prima di tutto, com'era la sua Fiorentina?

«Della Fiorentina ho un ricordo indelebile, essere un tifoso di una squadra e poterne anche fare il direttore sportivo credo sia il massimo. Sono stati anni bellissimi, insieme a persone stupende come Giancarlo Antognoni. Abbiamo vissuto 5 stagioni davvero importanti».

Quali ricordi ha della doppia sfida della semifinale di Coppa delle Coppe con il Barcellona di quasi 18 anni fa?

«Giocare al Camp Nou è stata una grande emozione, disputare una semifinale di Coppa col Barcellona non capita sempre, ed è stata una serata che non si può dimenticare. Nella partita di andata l'1-1 ci è andato molto stretto, l'arbitro tedesco ne ha combinate parecchie quella notte, altrimenti il ritorno sarebbe stato diverso».

Passando all’attualità, cosa pensa di questa nuova Fiorentina targata Paulo Sousa?

«Mi auguro che l'avvento di un nuovo tecnico sia positivo, dobbiamo dargli il tempo di lavorare e costruirgli intorno una squadra competitiva. La Fiorentina ha perso uomini importanti come Savic, spero che la società non si

Bernardeschi a Moena con Joaquin e Tomovic faccia trovare impreparata e riesca a trovare un giusto sostituto alla sua altezza. Sousa, infatti, non è stato molto contento della sua cessione. C'è, poi, l'incognita portiere: Tatarusanu dovrà confermarsi e Sepe sarà pronto a sfruttare la sua occasione. A centrocampo, inoltre, dovranno essere trovati giocatori all'altezza di Pizarro e Aquilani. E' arrivato il brasiliano Gilberto ma è un ragazzo che va valutato in prospettiva, bisogna prendere uomini che si adattino al campionato italiano, che diano sicurezza».

Un giudizio sulla rinascita di Pepito Rossi e sui giovani viola?

«Rossi rimane un punto interrogativo. Resta la necessità di investire anche là davanti.

Sicuramente la Fiorentina ha la sua forza nei giovani come Bernardeschi, Babacar e Diakhate che sono un patrimonio della società. I rinnovi dei loro contratti sono stati una mossa intelligente».

Cosa pensa della Fiorentina spagnola, che comprende il neo arrivato Mario Suarez?

«Suarez è un buon giocatore. Ha disputato la finale di Coppa dei Campioni, vinto il campionato con l'Atletico, nel 4-2-3-1 di Sousa può starci molto bene. Borja Valero e Joaquin sono dei punti fermi ma anche per loro gli anni passano».

Che idea si è fatto sul caso Montella?

«Si era rotto il feeling tra lui, la società e la piazza».

Cosa è successo tra la Fiorentina e Salah?

«Il giocatore si è fatto ammaliare dalle sirene di grandi club. Merito, comunque, alla Fiorentina che ha tirato fuori le sue doti. Il punto interrogativo è perché Mourinho si sia liberato così frettolosamente di un calciatore come lui».

Quale Barcellona arriverà stasera al Franchi?

«La Fiorentina sfiderà la migliore compagine che esista in circolazione, reduce di grandi successi. Per i giovani viola sarà una grande vetrina e credo che avranno le giuste motivazioni per fare bene».

5 Fiorentina Amore Mio

L’ex attaccante viola segnò una doppietta in Champions ai blaugrana

Balbo: «Sbagliato mandare via Montella Salah mi ha deluso E quella notte con il BarÇa…» di Alessandro Latini

V

ia Montella, dentro Paulo Sousa. Il nuovo ciclo viola è ripartito dal tecnico portoghese, che ormai lavora alla sua creatura da diverse settimane. Il ritiro di Moena è servito per le prime infarinature tattiche e per mettere benzina nelle gambe.

La tournée negli Stati Uniti è stata un banco di prova significativo, ma adesso è tempo di pensare al Barcellona. La squadra di Luis Enrique arriva al Franchi priva delle sue stelle più luminose (Messi e Neymar probabilmente non ci saranno, reduci dall’impegno di Copa America), ma con uno squadrone in grado lo stesso di creare grattacapi alla difesa gigliata. Il calciomercato è ancora nel pieno delle sue evoluzioni, tanto che alla rosa viola manca ancora qualche tassello per essere completata. Il Brivido Sportivo, per celebrare la grande sfida del Franchi, ha intervistato in esclusiva Abel Balbo, ieri fra i più grandi attaccanti che abbia conosciuto la Serie A, oggi rampante allenatore. E Balbo fu protagonista di quel memorabile Fiorentina-Barcellona che terminò 3-3, nell’edizione della Champions League 1999/2000.

Iniziamo subito da qui. Che ricordi ha di quella partita?

«Fu una serata pazzesca, per noi in campo e per i tifosi sugli spalti: non è da tutti i giorni giocare nel proprio stadio in Champions League contro il Barcellona. Feci due reti, prima ci fu quel gol incredibile di Bressan in rovesciata, non lo potremo mai dimenticare.

Eravamo forti, un bel gruppo, giocavamo da protagonisti in quella Champions League.

Auguro alla Fiorentina di tornare presto a giocare quel tipo di partite, la città ed i tifosi se lo meritano».

A proposito del presente, che impressione le ha fatto la nuova Fiorentina?

«La squadra è in fase di costruzione, l’allenatore è nuovo ed ha una mentalità diversa rispetto al suo predecessore. I giocatori devono abituarsi alle nuove idee tattiche proposte.

Vedo queste difficoltà, piano piano bisogna aggiustare i meccanismi. Secondo me c’è ancora un buco in difesa, ma la rosa mi sembra molto competitiva e c’è tempo per migliorarla sul mercato».

Pepito Rossi in azione a Moena

E’ andato via Montella ed è arrivato Paulo Sousa. E’ l’allenatore giusto dopo l’Aeroplanino?

«Montella è uno degli allenatori migliori in Italia, mandarlo via non mi è sembrata una mossa tanto azzeccata. Su Sousa posso dire poco, perché ho visto pochissime partite del Basilea in Champions League. Non posso esprimere un giudizio definitivo, sarei ingiusto».

Non c’è più neanche Salah. Sorpreso da tutta questa vicenda?

Abel Balbo in gol nella sfida Champions col Barcellona «Più che altro mi ha deluso come uomo, ma non sono sorpreso. Nel calcio queste cose succedono, ormai i giocatori non ragionano più come facevamo noi, che eravamo attaccati alla maglia ed alla città nella quale giocavamo. Lui poteva anche andare via senza problemi, ma doveva dire la verità fin dall’inizio. Firenze gli ha voluto bene, secondo me non si è comportato nel modo giusto e non si è dimostrato riconoscente nei confronti di una società che gli ha dato la possibilità di rilanciarsi in Europa».

E poi c’è Rossi, che sta tornando. Al netto degli infortuni, può essere lui l’asso nella manica di Sousa?

«Il discorso è tutto lì. Se starà bene fisicamente sarà protagonista, è un campione con la C maiuscola. L’incognita è sicuramente l’aspetto fisico ed io spero proprio che possa disputare tante partite, perché è uno dei fuoriclasse del campionato italiano».

Da un veterano ad un giovane, chiudiamo con Babacar. Le piace?

«Sì, mi piace molto. L’ho seguito tanto anche a Modena. Ha ottimi margini di miglioramento, deve lavorare duro, ma può essere protagonista in questa Fiorentina».

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6 Lo scippo del Camp Nou

Robbiati ricorda la gara di Coppa delle Coppe: “Stavo segnando il gol vittoria, ma l’arbitro fischiò la fine”

Batistuta, Rui costa, Spadino e quella semifinale maledetta di Tommaso Borghini

ci saranno tensioni: «Sarà una bella amichevole – sottolinea Robbiati – di quelle in cui può succedere di tutto. La Fiorentina avrà più stimoli, gioca al Franchi e vorrà spaccare il mondo, può anche vincere e vendicare quella serata di Barcellona».

"Spadino" ha conosciuto Pauolo Sousa da calciatore, sfidandolo in viola quando il portoghese vestiva la maglia della Juventus: «Da giocatore era un centrocampista molto intelligente e di grande temperamento. A Firenze non ha un compito facile perché deve sostituire uno come Montella che ha fatto grandi cose. Ma mi sembra l’uomo giusto perché ha subito mostrato di saperci fare con l’ambiente. Adesso dovrà essere bravo a trasferire i suoi valori alla squadra. La tappa Fiorentina è il vero esame di maturità nella sua carriera di allenatore. Un esame che ha tutte le carte in regola per superare a pieni voti».

Parola di «Spadino» Robbiati, l’uomo che ha (quasi) battuto il Barcellona, sfiorando la finalissima di Coppa delle Coppe.

10

aprile 1997, stadio Camp Nou: la Fiorentina gioca la semifinale di Coppa delle Coppe contro un Barcellona (tanto per cambiare) stellare, nel quale il fenomeno Ronaldo non soffre certo di solitudine perché al suo fianco ci sono campioni del calibro di Figo e Stoichkov.

Roba da far tremare i polsi, ma la squadra viola, in quella tiepida notte catalana, scende in campo con la voglia di stupire il mondo e fa sudare freddo i 100mila tifosi blaugrana sugli spalti.

Claudio Ranieri stravince il duello in panchina con Sir Bobby Robson, che aveva come primo assistente un certo Jose Mourinho. Rui Costa domina a metà campo, Batistuta fa il resto, pareggiando il gol di Nadal nella ripresa.

La Fiorentina ribatte colpo su colpo e al 90’, Anselmo Robbiati, in arte "Spadino", si trova tra i piedi la palla della vittoria.

Ormai il gol è cosa fatta, ma accade qualcosa d’incredibile: «All’epoca non esisteva la segnalazione del recupero – racconta Robbiati al Brivido Sportivo -, decideva l’arbitro a sua discrezione. Batistuta mi girò di prima un gran pallone filtrante e io scattai sul filo del fuorigioco, battendo sul tempo la difesa del Barcellona. Ormai il più era fatto, avevo solo Vitor Baia davanti a me.

Non potevo sbagliare e, se avessi segnato, avremmo messo in banca la qualificazione alla finalissima. Ma… sentii il triplice fischio dell’arbitro che spezzò l’incantesimo. Non volevo crederci: il direttore di gara aveva davvero decretato la fine della partita. Una cosa mai vista in tanti anni di carriera».

L’arbitro è il tedesco Heynemann che, con teutonica freddezza, resta impassibile alle proteste viola. Rui Costa viene trattenuto a stento dai compagni. Batistuta se ne esce dal campo gridando: «Vergogna!».

«Eravamo arrabbiatissimi – conferma Robbiati – tra l’altro il direttore di gara aveva anche ammonito Batistuta per un innocuo fallo a metà campo su Nadal. Lui che tutti sapevano essere diffidato. Così Bati dovette saltare la sfida di ritorno e si sa quanto fosse importante per la Fiorentina dell’epoca.

Il punto riferimento NISSAN Peccato perché di se avessimo vinto quella par-

Anselmo Robbiati contrasta Luis Figo tita non ci avrebbe fermato più nessuno. La finale sarebbe stata nostra. E invece quelle decisioni arbitrali ci impedirono di assaporare fino in fondo l’emozione di una notte indimenticabile: ho ancora i brividi nel ricordare Batistuta che zittisce il pubblico catalano dopo il gol del pareggio. Fui il primo ad abbracciarlo. Dopo quella rete ci sentivamo imbattibili. Ma al ritorno andò tutto male».

Già, perché due settimane più tardi la Fiorentina si divora quanto di buono fatto nella gara d’andata: «Dopo pochi minuti eravamo sotto già di due reti e perdemmo la testa. L’assenza di Batistuta pesò moltissimo, poi fu espulso anche Oliveira. Finì malissimo, con i nostri tifosi inferociti, forse più per quanto accaduto all’andata. In campo arrivava di tutto, anche dei seggiolini. Una contestazione che fece scattare la squalifica del Franchi da parte della Uefa. Peccato perché quella gara al Camp Nou è stata il modella mia carriera in viola». emento FIATpiù a alto Scandicci Fortunatamente nella partita di stasera non

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La famosa esultanza di Batistuta al Camp Nou

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7 punto di vista

L’opinione di Raffaele Riverso corrispondente in Spagna di Tuttosport

l'evento

L’erba del Franchi è sempre più verde

“Il Barça farà turn over la Viola iberica può stupire" La squadra viola è sempre più spagnola: oltre a pedine storiche come Borja Valero, Joaquin e Alonso, oggi c’è anche Mario Suarez…

«Suarez è un bell’acquisto, un giocatore tosto, che non tira mai indietro la gamba, darà forza all’interChampions League la del sta qui con no dello spogliatoio. la per Il Barcellona esulta Ha avuto la fortuna di giocare partite importanti come la finale di Lucia Petraroli di Champions. Borja Valero è un ingegnere, ’amichevole di lusso Fiorentina-Bar- uno che fa girare la squadra e che ti piace cellona illuminerà la notte dello vedere. Joaquin è uno di quei giocatori che stadio Artemio Franchi, svelando ai tifosi viola lo stato dell’arte del- un allenatore vorrebbe sempre nella propria la nuova squadra targata Paulo Sousa. rosa. Un calciatore d’esperienza con guizPer avere un punto di vista “iberico” su que- zi di qualità, una pedina importante all’insto grande appuntamento, il Brivido Sportivo terno dello spogliatoio. Un rimpianto per il ha contattato Raffaele Riverso, giornalista Betis Siviglia, sperando che un giorno voglia corrispondente in Spagna per il quotidiano chiudere qui in Spagna la sua carriera».

“Tuttosport”.

L

Riverso, che Barcellona arriverà stasera al Franchi?

«Una squadra già pronta: nelle amichevoli americane, come con il Los Angeles Galaxy, ha dimostrato di aver acquisito quegli automatismi necessari per esprimersi al meglio e recuperare in breve tempo la forma fisica.

Il Barça è stato per gran parte della preparazione estiva a metà organico, mentre per la partita di Firenze avrà disponibili quasi tutti gli effettivi. Poi il 5 e l’11 agosto sarà impegnato anche con la Roma e il Siviglia.

Dunque è ipotizzabile che Luis Enrique farà ampio turn over».

Caso-Montella, che idea si è fatto?

«Il problema è stato tirarla troppo per le lunghe. Si era capito che non c’era più feeling, idee diverse, insomma la cronaca di un addio annunciato».

Cosa pensa di questa nuova Fiorentina targata Paulo Sousa?

«Sousa ha dimostrato con il Basilea come vuol far giocare le sue squadre. Ha un’idea chiara di gioco e sa come metterla in pratica.

Ha anche un’altra grande qualità: è molto comunicativo».

La vicenda Salah è stata gestita male?

«La Fiorentina era quasi sicura di aver raggiunto l’accordo con il giocatore, invece sono arrivate prima l’Inter poi la Roma. La società viola, però, ha il merito di aver capito per prima che Salah è un grande giocatore».

Cosa pensa di Pepito Rossi?

«Pepito è un valore aggiunto per il calcio italiano e per Sousa. Sarà dura per lui tornare al top, ma non gli manca certo la forza. Ha tanta qualità e non solo tecnica».

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Da Kubik a Badelj campo rifatto dopo 25 anni

Da sin. l'assessore allo sport Vannucci, il direttore esecutivo viola Baiesi e il sindaco Nardella

di Tommaso Borghini

L

’erba del vicino sarà anche sempre più verde, ma il colpo d’occhio offerto dal nuovo prato dello stadio Artemio Franchi di Firenze è davvero di grande impatto.

Finalmente, dopo un quarto di secolo d’attesa, il campo dell’impianto sportivo viola è stato rizollato. E non è stata certo un’opera economica: il nuovo manto erboso è costato 180mila euro così ripartiti: 100mila sborsati da PRG (Public Relations Group, società che organizza i concerti allo stadio), 30mila (più iva) a carico del Comune, il resto aggiunti dalla Fiorentina.

Così va in archivio il vecchio prato inaugurato il 10 giugno 1990, in occasione dei Mondiali italiani, da una squadra che non c’è più, la Cecoslovacchia, nella quale giocava un certo Lubos Kubik, centrocampista molto tecnico quanto macchinoso che tanti tifosi viola ricorderanno con simpatia. Avversari di turno gli Stati Uniti, travolti per 5-1.

Stasera, invece, toccherà alla Fiorentina inaugurare il nuovo campo nella sfida di lusso contro il Barcellona campione d’Europa. Sperando che non occorreranno altri 25 anni per la prossima ristrutturazione.

“Lo stadio è un luogo vissuto da tutta la

città – ha spiegato il sindaco Dario Nardella nel giorno della presentazione - sia per il calcio che per i tanti concerti e altri eventi, come la prossima visita di Papa Francesco. Dunque la rizollatura del campo è un evento molto importante di cui andare orgogliosi. Presentarsi all’appuntamento con il Barcellona con un campo nuovo significa che tutte le parti, compresi i lavoratori che si sono dati da fare di persona sul terreno, hanno agito al meglio”.

Anche l’assessore allo sport Andrea Vannucci non nasconde la soddisfazione: “In questi 25 anni sono state tante le storie vissute su questo campo, l’ultima il gol di Badelj in Fiorentina-Chievo. Con questa operazione si è creata una splendida sinergia tra Fiorentina, Comune e PRG”.

Una leggera ombra si scorge, invece, sul volto del direttore esecutivo viola Gianluca Baiesi, quando entra in ballo l’argomento biglietti: “Pochi biglietti in prevendita per il Barcellona? Faremo di tutto per riempire il Franchi, ma mettere tariffe agevolate sarebbe un’offesa per i 10mila che hanno già comprato i biglietti. Speriamo che il pubblico risponda perché la Fiorentina vuole mantenere una manifestazione importante come l’International Champions Cup, ma fare brutte figure potrebbe essere controproducente”.

n a M a z z i P Firenze Passione e qualità, sempre al primo posto...

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8 Amarcord

Vittoria per 2-0 nel Memorial Cecchi Gori del 1995, ma era una partita a metà Nelle altre sei gare a Firenze contro il Barcellona solo 4 sconfitte e 2 pari

La firma di Amoruso e Orlando sull’unico successo al Franchi di Ruben lopes pegna

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Massimo Orlando con la maglia viola

essuna vittoria in una partita vera per la Fiorentina con il Barcellona a Firenze. Né nelle coppe europee né in amichevole. L’unico successo lo ha ottenuto nel Memorial Mario Cecchi Gori del 19 agosto 1995 a cui partecipava anche il Vicenza (ogni squadra disputava due gare da 45 minuti). I viola superarono i blaugrana per 2-0 con reti di Lorenzo Amoruso di testa al 10’ su assist di Rui Costa e di Massimo Orlando al 39’ su passaggio di Batistuta. Quella vittoria nel match da 45 minuti consentì alla Fiorentina di aggiudicarsi il trofeo grazie alla miglior differenza reti nei confronti delle avversarie. Nelle altre 6 partite a Firenze i viola non hanno più vinto. Nelle 3 amichevoli hanno subito 2 sconfitte ed ottenuto un pareggio. E anche nelle 3 gare di coppa il bilancio è stato di 2 sconfitte e di un pareggio.

L’ULTIMA SFIDA Risale al 30 luglio 2008.

I viola di Cesare Prandelli, a 13 giorni dal preliminare di Champions League contro lo Slavia Praga, perdono davanti ai propri tifosi 3-1 nel memorial Artemio Franchi davanti ad oltre 40.000 spettatori. Il Barca segna al 28’ del primo tempo con Puyol su assist di Piquè. Nella ripresa al 2’ i catalani raddoppiano con Jeffren con uno splendido diagonale. Al 23’ Messi, il migliore in campo, esce tra gli applausi di tutto lo stadio, sostituito da Hleb.

E un minuto dopo Pazzini accorcia le distanze su assist di Osvaldo. Poi al 27’ Bojan firma la rete del definitivo 3-1. Il Barcellona vince meritatamente. La Fiorentina, invece, pensa alla sfida con lo Slavia che vincerà, accedendo alla fase a gironi della Champions.

Questa è la formazione schierata da Prandelli: Frey (Storari dal 75’); Zauri (Papa Waigo dal 55’), Gamberini (Da Costa dal 66’), Kroldrup, Pasqual (Jovetic dal 55’); Kuzmanovic, Donadel (Gobbi dal 55’), Felipe Melo; Santana, Gilardino (Pazzini dal 55’), Mutu (Osvaldo dal 55’).

LE ALTRE AMICHEVOLI A FIRENZE La prima si svolge il 25 maggio 1969.

La Fiorentina ha appena conquistato il secondo scudetto. Per festeggiare l’avvenimento viene organizzata questa sfida di lusso con il Barcellona. I blaugrana vincono per 2-0 con doppietta di Fustè. 0-0 termina, invece, l’incontro dell’8 settembre 1982 quando nelle file dei catalani gioca anche Maradona.

UN’ALTRA AMICHEVOLE IN SPAGNA Viene disputata il 12 agosto 1987 a Valencia ed è valida per il trofeo Valencia Naranja. Il Barcellona si impone per 3-1 grazie alle reti di Roberto su rigore e di Carrasco. Hysen poi realizza un autogol. La rete dei viola la firma Baggio su rigore.

LE TRE SFIDE DI COPPA A FIRENZE La prima risale al 7 ottobre 1964. Al Comunale si disputa la gara di ritorno dei trentaduesimi di finale di Coppa delle Fiere, l’attuale Europa League. Dopo il successo dell’andata per 1-0 in Catalogna, la Fiorentina perde per 2-0 (doppietta dell’ex Seminario) e viene eliminata. Il 24 aprile 1997 nella semifinale di ritorno di Coppa delle Coppe, dopo l’1-1 dell’andata al Camp Nou, i viola vengono sconfitti per 2-0 (gol di Couto e Guardiola) e sono estromessi dalla finale.

L’ultima sfida tra le due squadre in coppa risale al 2 novembre 1999 nell’ultima partita della prima fase a gironi di Champions League. Entrambe le squadre, con una gara d’anticipo, hanno superato il turno. Il match è spettacolare e termina 3-3. Bressan al 14’ con una rete fantastica porta in vantaggio i viola. Figo al 20’ pareggia. Poi al 42’ Rivaldo ribalta il risultato. Nella ripresa si scatena Balbo. Al 10’ firma il gol del pareggio e al 24’ quello del sorpasso. Rivaldo (doppietta anche per lui) al 29’ segna poi la rete del definitivo 3-3.

Lorenzo Amoruso contro il Barcellona del grande Ronaldo

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9 Bastian Contrario

Tra veleni, polemiche sterili e malumori esasperati meglio guardare il lato positivo della medaglia

Eppure partire da outsider può essere un vantaggio di cristiano puccetti

B

astian Contrario fa fatica a comprendere la sua città e molto spesso anche la sua categoria. Nell’ultimo anno di Vincenzo Montella ne ha sentite e lette di tutti i colori nell’incontrollabile mondo di internet e dei social: peste e corna sull’Aereoplanino, accuse davvero irriferibili. Sin dai primi mesi della stagione gran parte della stampa fiorentina ha iniziato a dare addosso all’allenatore, colpevole di lesa maestà dopo aver chiesto (e meritato) dei rinforzi. Ma perché? Tutti, subito, si sono messi a parlare del suo sostituto. Qualcuno era strasicuro, giurava che sarebbe arrivato Di Francesco.

Mai trattato. Una parte dell’opinione pubblica ha iniziato a muoversi per convincere il grande Luciano Spalletti ad accettare una cospicua riduzione di ingaggio al fine di coronare il proprio sogno di allenare la Viola.

Niente. Siamo arrivati alla rottura, quando la squadra, sfinita da una stagione incredibile e vissuta per lunghi tratti oltre le proprie possibilità, è stata schiantata dal Siviglia, club che per il secondo anno consecutivo si è laureato campione dell’Europa League.

Clamorosa è stata la sceneggiata di una parte della tifoseria che in realtà, a dispetto di quello che dice, non ama, anzi detesta sentirsi dire in faccia la realtà. Quando Montella se n’è uscito con “la città non ha capito la propria dimensione” c’è stata una sollevazione popolare, una mezza sommossa. Tre quarti posti consecutivi, una finale ed una semifinale di Coppa Italia, una semifinale di Europa League: questo è abbondantemente oltre la ‘nostra’ dimensione. Ma non si può dire...

E adesso? Montella è stato silurato dopo un teatrino inverosimile, è arrivato Paulo Sousa, se ne sono andati una decina di calciatori svincolati, molti dei quali nella fase ultra-calante della propria carriera, in più c’è stato lo shock Salah, una vicenda impronosticabile che per la Fiorentina è stata una vera e propria disfatta su tutto il fronte.

A metà luglio poi la società ha deciso anche di cedere Savic, l’ultimo gioiello di famiglia. Si è voltata pagina, è stata imboccata una strada diversa, che tuttavia a Bastian Contrario non

Andrea Della Valle a Moena circondato da giornalisti e tifosi viola

dispiace. E’ chiaro ormai che i Della Valle in questa fase hanno deciso di non investire e di andare avanti con la politica dei giovani. Ottimi, addirittura straordinari, i rinnovi di Babacar e di Bernardeschi, di cui ci si dovrebbe rallegrare maggiormente. Bastian Contrario inoltre reputa incomprensibile la polemica innescata dalla stampa circa la mancata conferenza del patron Andrea Della Valle a Moena.

Che cosa deve dire in fondo? Non parlano abbastanza i fatti? La Fiorentina ai nastri

di partenza si posiziona attualmente dietro a sei squadre, Juventus, Roma, Lazio, Napoli, Inter e Milan. Queste ultime, all’improvviso, dopo essere cadute improvvisamente in povertà, hanno trovato risorse illimitate da spendere sul mercato. Auguri!

C’è molto malumore in città, la vicenda, per certi versi tragicomica di Millinkovic-Savic, ha dato persino i contorni della farsa al mercato della Fiorentina. Eppure Bastian Contrario è molto, molto fiducioso, a dispetto della

maggioranza, a dispetto dell’opinione pubblica: ogni volta che la Viola, come nelle ultime due estati, è stata accompagnata dagli squilli delle fanfare, la stagione è stata un flop.

Quando invece la Fiorentina ha iniziato da outsider, poi in campo è riuscita sempre a stupire. Pensiamola così, aiuterà ad accorciare il tempo che ci separa dall’inizio del campionato. Intanto al Franchi arrivano i marziani, accogliamoli senza troppe velleità. Perdere di misura sarebbe già un successone!

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Stadio Artemio Franchi Firenze

di REDAZIONE

S

uarez sì, Messi e Neymar forse. Il Barcellona fa comunque paura, con o senza i suoi tre tenori contemporaneamente in campo. Luis Enrique, infatti, ha molte altre armi ben appuntite da utilizzare e la Fiorentina dovrà moltiplicare forze e concentrazione per tenere botta contro i cosiddetti “Marziani” del Barça. E proprio per il livello siderale dell’avversario, in questa prima uscita stagionale sul campo nuovo di zecca del Franchi, Paulo Sousa potrebbe decidere di mettere da parte gli esperimenti proponendo una formazione (per quanto possibile) rodata ed esperta. In porta Tatarusanu potrebbe vincere la concorrenza con Sepe, nella difesa Tomovic, Basanta, Gonzalo Rodriguez e uno fra Alonso e Pasqual sembrano destinati a costituire la linea a quattro.

Più complicate le scelte in mediana dove dovrebbe fare il suo esordio dall’inizio Mario Suarez, probabilmente accanto a Vecino o al giovane talento Diakhate. Le tre mezze punte potrebbero essere Joaquin, Borja Valero e Ilicic, con Bernardeschi pronto a subentrare.

In attacco potrebbe partire (condizione fisica permettendo) Babacar, in attesa dell’ingresso a gara in corso di Giuseppe Rossi. Il condizionale è d’obbligo perché siamo pur sempre nel calcio d’agosto e al momento in cui andiamo in stampa non abbiamo certezze. L’International Champions Cup, regolamento alla mano, imporrebbe, comunque, ai tecnici di schierare sempre le stelle più brillanti della propria rosa.

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Babacar

Ilicic

Joaquin

Vecino Alonso

Fiorentina 4-2-3-1

Borja Valero

12 Tatarusanu

M. Suarez

Basanta

4 Tomovic, 2 Gonzalo Rodriguez 19 Basanta 28 Alonso

Gonzalo R. Tatarusanu

Tomovic

7 Joaquin, 20 Borja Valero 72 Ilicic 30 Babacar

15 M. Suarez 8 Vecino

Allenatore: Paulo Sousa A disposizione: 56 Sepe, 24 Lezzerini, 17 Fazzi, 32 Roncaglia, 13 Bagadur, 6 Hegazy, 23 Pasqual, 98 Diakhate, 16 Capezzi, 5 Badelj, 22 Rossi, 11 Rebic, 10 Bernardeschi

Barcellona 4-3-3 1Ter Stegen

L. Suarez Pedro

8 Iniesta, 5 Busquets 4 Rakitic

18 Jordi Alba 3 Piqué 23 Vermaelen 21 Adriano

S. Ramirez Iniesta

Busquets Rakitic

Piqué Vermaelen

19 S.Ramirez, 9 L. Suarez, 7 Pedro

Adriano

Jordi Alba

Ter Stegen

Allenatore: Luis Enrique

A disposizione: 25 Masip, 13 J.Suarez, 16 Douglas, 20 Sergi Roberto, 17 El Haddadi, 24 Mathieu, 12 Rafinha, 15 Bartra , 26 Samper, 35 Gumbau, 30 Halilovic, 11 Neymar, 10 Messi

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Sousa catalizza le attenzioni, in un clima di rinnovata disponibilità verso i tifosi

Che bello è… quando esco di casa… per andare a Moena!

di Federico Pettini

contro il Carpi, di cori e fumogeni le Dolomiti, compreso un simpatico simpatizzante che tra primo e secondo tempo plana sul campo munito di paracadute e bandiera viola e si becca gli applausi di tutti, giocatori staff e pubblico. Lo spettacolo cambia, tecnicamente e tatticamente, rispetto ai ritiri di Montella. Qualche gradito ritorno da una buona stagione in prestito, come Vecino. La voglia di impressionare il nuovo mister come Hegazy e Rebic. L’obiettivo d’esser aggregati alla prima squadra con tutto quello stuolo di giovani che Paulo Sousa si è portato in ritiro.

Tra tutti, ed è storia già scritta, quella di Diakhate. Il nuovo Pogba del vecchio Raiola al primo contratto con colpi di genio e personalità da veterano. Pa-

“

Che bello è… quando esco di casa… per andare a Moena… a vedere la viola…”

Dodici giorni, protetti dalle meraviglie naturali della Fata delle Dolomiti. Giorni che scorrono lenti, tra un allenamento al mattino, quattro passi per le strade dopo cena, un’amichevole più o meno seria (per tre volte) e qualche gioco con i tifosi al Viola Village.

Senza dimenticare le partite a “bocce” di tutti quei giocatori che finiscono per “ic”, che a volte anche in tv fanno più notizia di una notizia vera. Perché quello che tiene banco, in un ritiro ma anche durante la stagione, è sempre e comunque il calcio mercato. E la Fiorentina si è ritrovata, per colpe o per sfortuna, ingarbugliata in una situazione non semplice da gestire. Prima Montella e lo scambio di comunicati, poi Salah e lo scambio di scritture private.

In tutto questo, il Basanta tra un selfie tifoso resta confuso e un autografo o quantomeno perplesroso davanti a situazioni le che difficili da sbrogliare ma con rimbomun’unica certezza. L’arrivo di Paulo bano tra il LaSousa. Che già subito ha capito come disto- temar e la Marmolada. gliere l’attenzione delle persone dal campo Ma anche in questo caso e cercare di ricompattare l’entusiasmo smar- Sousa torna protagonirito in un mese di giugno più combattuto di sta: urla, si sbraccia e un Azzeccagarbugli. Perché poco importa se dispensa consigli a tutti. La di facce nuove sul Benatti di Moena non ce scena è tutta per lui. In campo e nelle “libere ne siano poi molte. Il tifoso viola, vuoi che uscite” che la Fiorentina concede. Prima con voglia liberarsi da Caronte e dal caldo obbli- il saluto della squadra in piazza con la fragato di Firenze, vuoi che senza la Fiorentina se che conquista tutti: “Ho sentito parlare di proprio non ci sa stare (tantissimi arrivati passaporti… Noi abbiamo una sola lingua… è da tutta Italia), con il passare dei giorni ha viola”. Poi con l’apertura ufficiale del Violapopolato sempre di più le tribune del cam- Village, dove il mister lascia un messaggio sul po di Moena. Fino a colorare, l’ultimo sabato muro dei ricordi: “Mi auguro che facciamo il

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tutti proprio il mister, che resta anche più del dovuto e si gode appieno il bagno di folla della gente. Come ha fatto il patron Della Valle, portando a Moena una grandinata mai vista fino a quel periodo, grandi sorrisi, rassicurazioni sugli acquisti (nel mentre era arrivato Sepe) e sul mercato, qualche polemica di troppo con la stampa di ogni tipo. Comunicazioni travisate o forse non corrette sotto il profilo della tempistica, come I tifosi viola nel quella di far vedere Maritiro di Moena gol rio Suarez in maglia viola della nostra vita”. Nosenza che il calciatore sia vità in casa Fiorentina, dopo l’ostru- ufficializzato, a differenza del buon Gilberto, zionismo e la chiusura quasi blinda- ancora sconosciuto ai più. Ma qui siamo già a ta aitifosi della gestione precedente. New York, quando l’ultimo giorno di ritiro i Bambini che rincorrono i propri beniamini giocatori della Fiorentina arrivano a Verona per farsi fare un autografo o un “selfie” e in e prendono l’aereo per volare oltre oceano. casa Fiorentina tutti disponibili. Primo fra Tranne Savic. Ma questa, è un’altra storia.

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12 Facce nuove

Mercato difficile, trattative sfumate all’ultimo tuffo e tante partenze eccellenti. Anche Gomez va in Turchia Ma conosciamo meglio i profili di coloro che sono arrivati, in attesa di altri colpi imminenti

Sepe, la Fiorentina nel destino Scommessa Gilberto Mario Suarez porta forza ed esperienza

Gilberto Moraes

Luigi Sepe

di Tommaso Borghini

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rattative estenuanti sfumate all’ultimo tuffo, alcune in modo beffardo (leggi i casi Salah e Milinkovic). Addii a ripetizione, più o meno dolorosi e tanti obiettivi da centrare con urgenza per rimpinguare una rosa ancora carente. Forse neppure Vincenzo Montella, che l’aveva auspicata parlando apertamente di ciclo finito, si sarebbe immaginato una tale rivoluzione di mercato. Ironia della sorte, è toccato al suo successore Paulo Sousa assistere, avallandola probabilmente solo in parte, a una rifondazione profonda della Fiorentina, che ha coinvolto un po’ tutti i reparti. Da Neto a Salah, passando per Savic, Pizarro, Vargas, Diamanti e Aquilani, fino a Mario Gomez approdato in Turchia: è lunghissima, e ormai nota, la lista dei partenti. Numericamente assai più contenuto, invece, il novero degli ingressi, tra i quali i ritorni dai prestiti di Vecino, Roncaglia, Rebic e Hegazy, in fase di valutazione da parte del tecnico portoghese. Più tre facce nuove (almeno fino al momento in cui andiamo in stampa) che rispondono al nome di Luigi Sepe, Mario Suarez e Gilberto Moraes. Con la certezza che tanti altri colpi in entrata saranno messi a segno, proviamo a conoscere meglio le caratteristiche e la storia di coloro che (per adesso) sono arrivati.

LUIGI SEPE, 24 anni, portiere La Fiorentina nel destino. Luigi Sepe ha debuttato in serie A, il 28 gennaio del 2009, proprio allo stadio Artemio Franchi

Mario Suarez

con la maglia del Napoli. Il portierino di Torre del Greco aveva appena 17 anni e si trattò di un debutto fin troppo precoce, visto che un suo errore spalancò le porte al successo viola (rete decisiva di Montolivo). Ma Sepe metabolizzò positivamente quell’errore, sfruttandolo come spinta per migliorarsi.

Così, dopo qualche anno di settore giovanile, ecco il prestito (biennale) al Pisa in Lega Pro e poi il salto in serie B con il Lanciano. Infine l’Empoli, alla corte di Maurizio Sarri. Il tecnico azzurro (oggi al Napoli) lo promuove titolare e l’estremo campano si rende protagonista di un’ottima stagione, finendo sotto i riflettori viola. La Fiorentina lo ha prelevato dal Napoli con la formula del prestito. Si giocherà il posto da titolare con Tatarusanu.

GILBERTO MORAES, 22 anni, esterno destro Il nome è lo stesso di un grande musicista brasiliano, ma il Gilberto di cui stiamo parlando è “soltanto” un giovane esterno destro proveniente dal Botafogo, nobile decaduta che nell’ultima stagione ha frequentato la serie cadetta. Eppure il neo terzino viola è riuscito ugualmente a ritagliarsi il suo spazio di notorietà, tanto da essere convocato nella nazionale verdeoro Under 23 per i Giochi Panamericani.

Come tutti i talenti brasiliani viene paragonato a un grande del calcio del suo paese: in questo caso l’ardito raffronto conduce al nome di Maicon. Vedremo, di certo c’è che Gilberto è dotato di ottimo fisico, buona velocità e piedi educati attraverso cui dispensa cross tesi e precisi. La Fiorentina lo ha pa-

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gato circa 2 milioni, sfruttando la circostanza che a fine anno il suo contratto col club brasiliano sarebbe scaduto.

MARIO SUAREZ , 28 anni, centrocampista Per portarlo a Firenze la Fiorentina ha accettato di sacrificare un certo Stefan Savic, ingolosita anche dal pacchetto di milioni aggiunto dai colchoneros dell’Atletico Madrid per spezzare le iniziali resistenze alla cessione del difensore montenegrino. Ventotto anni, fisico imponente e un bel bagaglio di esperienza internazionale, Suarez è un classico centrocampista da piazzare davanti alla difesa, capace di garantire tanta quantità e sprazzi importanti di qualità. Segna poco (una quindicina di reti in carriera nella Liga), ma se la cava bene col pallone tra i piedi. Cresciuto nelle giovanili dell’Atletico Madrid, si è fatto le ossa in prestito prima al Valladolid, poi al Celta Vigo. Nel 2008 il Maiorca decide di acquistarlo e lui si rende protagonista di due scintillanti stagioni che convincono l’Atletico a esercitare il diritto di “recompra” , così Suarez torna a casa dove resta per cinque anni, vincendo trofei a ripetizione, tra cui la Liga e l’Europa League. Successi che lo hanno proiettato nella storia del club spagnolo che, martedì scorso, ha organizzato una conferenza stampa per salutarlo con tutti gli onori. Adesso il suo presente si chiama Firenze e ai tifosi viola basterebbe soltanto togliere un po’ di polvere dalla bacheca di viale Manfredo Fanti.

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Calendario Stagione 2015-2016 1^ giornata

Andata 23/08/2015

Ritorno 17/01/2016

30/08/2015

Empoli - Chievo Fiorentina - Milan Frosinone - Torino Verona - Roma Inter - Atalanta Juventus - Udinese Lazio - Bologna Palermo - Genoa Sampdoria - Carpi Sassuolo - Napoli

5^ giornata

Andata 23/09/2015

Ritorno 07/02/2016

27/09/2015

10^ giornata

28/10/2015

Ritorno 13/03/2016

15^ giornata

06/12/2015

01/11/2015

Ritorno 20/04/2016

Ritorno 20/03/2016

Atalanta-Palermo Bologna-Napoli Carpi-Milan Fiorentina-Udinese Frosinone-Chievo Verona-Empoli Inter-Genoa Lazio-Juventus Sampdoria-Sassuolo Torino-Roma

16^ giornata

Andata 13/12/2015

7^ giornata

Andata 04/10/2015

13/09/2015

Ritorno 24/04/2016

Chievo-Atalanta Empoli-Carpi Genoa-Bologna Juventus-Fiorentina Lazio-Sampdoria Milan-Verona Napoli-Roma Palermo-Frosinone Sassuolo-Torino Udinese-Inter

08/11/2015

Ritorno

Ritorno 03/04/2016

17^ giornata

20/12/2015

Ritorno 01/05/2016

Atalanta-Napoli Bologna-Empoli Carpi-Juventus Fiorentina-Chievo Frosinone-Milan Verona-Sassuolo Inter-Lazio Roma-Genoa Sampdoria-Palermo Torino-Udinese

8^ giornata

Andata 18/10/2015

4^ giornata

Andata

22/11/2015

Ritorno

9^ giornata

Andata 25/10/2015

Ritorno 10/04/2016

18^ giornata

06/01/2016

14^ giornata

Andata 29/11/2015

Chievo-Udinese Empoli-Lazio Frosinone-Verona Genoa-Carpi Milan-Sampdoria Napoli-Inter Palermo-Juventus Roma-Atalanta Sassuolo-Fiorentina Torino-Bologna

Ritorno 08/05/2016

Chievo-Roma Empoli-Inter Genoa-Sampdoria Juventus-Verona Lazio-Carpi Milan-Bologna Napoli-Torino Palermo-Fiorentina Sassuolo-Frosinone Udinese-Atalanta

19^ giornata

Andata 10/01/2016

24 h su 24 h

Ritorno 15/05/2016

Atalanta-Genoa Bologna-Chievo Carpi-Udinese Fiorentina-Lazio Frosinone-Napoli Verona-Palermo Inter-Sassuolo Roma-Milan Sampdoria-Juventus Torino-Empoli

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Ritorno 17/04/2016

60 anni di Serietà, qualità e Professionalità

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Ritorno 06/03/2016

Carpi-Bologna Chievo-Napoli Empoli-Genoa Fiorentina-Roma Juventus-Atalanta Lazio-Torino Milan-Sassuolo Palermo-Inter Sampdoria-Verona Udinese-Frosinone

Atalanta-Torino Bologna-Roma Carpi-Chievo Fiorentina-Empoli Genoa-Sassuolo Verona-Napoli Inter-Frosinone Juventus-Milan Lazio-Palermo Udinese-Sampdoria

Andata

03/02/2016

Atalanta-Verona Bologna-Frosinone Carpi-Fiorentina Chievo-Inter Genoa-Juventus Milan-Palermo Napoli-Lazio Roma-Sassuolo Torino-Sampdoria Udinese-Empoli

28/02/2016

13^ giornata

Andata

Ritorno

20/09/2015

Atalanta-Carpi Bologna-Palermo Frosinone-Sampdoria Genoa-Chievo Verona-Udinese Inter-Juventus Napoli-Fiorentina Roma-Empoli Sassuolo-Lazio Torino-Milan

Empoli-Juventus Frosinone-Genoa Verona-Bologna Milan-Atalanta Napoli-Udinese Palermo-Chievo Roma-Lazio Sampdoria-Fiorentina Sassuolo-Carpi Torino-Inter

Andata

Ritorno 31/01/2016

Empoli-Napoli Fiorentina-Genoa Frosinone-Roma Verona-Torino Inter-Milan Juventus-Chievo Lazio-Udinese Palermo-Carpi Sampdoria-Bologna Sassuolo-Atalanta

21/02/2016

12^ giornata

Andata

3^ giornata

Andata

Carpi-Torino Chievo-Verona Empoli-Sassuolo Fiorentina-Atalanta Juventus-Bologna Lazio-Frosinone Milan-Napoli Palermo-Roma Sampdoria-Inter Udinese-Genoa

Bologna-Atalanta Carpi-Verona Chievo-Samp Fiorentina-Frosinone Genoa-Napoli Inter-Roma Juventus-Torino Lazio-Milan Palermo-Empoli Udinese-Sassuolo

Atalanta-Lazio Bologna-Inter Frosinone-Carpi Verona-Fiorentina Milan-Chievo Napoli-Palermo Roma-Udinese Sampdoria-Empoli Sassuolo-Juventus Torino-Genoa

Andata

Ritorno 14/02/2016

11^ giornata

Andata

Ritorno 24/01/2016

Atalanta-Frosinone Bologna-Sassuolo Carpi-Inter Chievo-Lazio Genoa-Verona Milan-Empoli Napoli-Sampdoria Roma-Juventus Torino-Fiorentina Udinese-Palermo

Atalanta-Sampdoria Bologna-Udinese Frosinone-Empoli Genoa-Milan Verona-Lazio Inter-Fiorentina Napoli-Juventus Roma-Carpi Sassuolo-Chievo Torino-Palermo

Carpi-Napoli Chievo-Torino Empoli-Atalanta Fiorentina-Bologna Inter-Verona Juventus-Frosinone Lazio-Genoa Palermo-Sassuolo Sampdoria-Roma Udinese-Milan

Andata

6^ giornata

Andata

2^ giornata

Andata

Ag. Careggi - Via Caccini 17 Firenze - Tel. 055 41 66 71 Ag. Bellariva - Via Aretina 55/r Firenze - Tel. 055 66 09 22 Ag. Isolotto - Via Mortuli 29/r Firenze - Tel. 055 71 31 695 Ag. Sesto Fiorentino (Fi) - Via Pascoli 1 - Tel. 055 44 43 16 Ag. Scarperia (Fi) - Via Roma 14 - Tel. 055 84 61 29 Ag. Ponte di Mezzo (Fi) - Via di Caciolle 3/b - Tel. 055 43 03 03

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14 la meglio gioventù

Da Diakhate a Ianis Hagi, sulle orme della Fiorentina Ye-Ye

I talenti viola si mettono in mostra

di Alessandro Latini

C

’era una volta la Fiorentina Ye-Ye, che tra le grandi e ricche del nord s’inserì per fare uno scherzetto a tutta l’Italia calcistica. Oggi c’è una Fiorentina che cresce bene. Il paragone è certamente irriguardoso, ma i giovani viola meritano attenzione. Di questi ci sarà chi si affermerà in Serie A e chi sparirà in campionati minori, ma in questo momento il sogno di diventare grandi li accomuna.

Sono tanti, hanno partecipato in diversi al ritiro di Moena e sono stati valutati da Paulo Sousa.

Molti si faranno l’ultimo anno di Primavera (dovrebbe essere il caso di Gondo e Bangu, due su cui in molti sono prontissimi a scommettere), mentre altri andranno in prestito per essere protagonisti e per tornare cresciuti alla base (Petriccione, Minelli, Gigli, Mancini, Venuti etc.). Ripercorrere le orme di Babacar e Bernardeschi è il vero obiettivo. Gli esempi ci sono, approdare in pianta stabile in prima squadra si può. Diversi sono stati già piazzati, alcuni stanno aspettando la loro sistemazione.

Fra questi c’è Luca Zanon, che potrebbe anche rimanere in Primavera, essendo un classe ’96.

Terzino sinistro, è uno di quelli che si è messo più in mostra durante lo scorso campionato. Sousa lo ha portato in ritiro, lo ha studiato. Si è preso i complimenti di capitan Pasqual, in attesa di dimostrare il proprio valore.

Gli occhi degli addetti ai lavori sono posati su di lui, cresciuto e comprato dal Venezia. Su Zanon il club gigliato ha già investito.

Discorso diverso per Abdou Lahat Diakhate, scovato dagli osservatori viola e adesso lusingato da mezza Europa che conta.

del Barcellona. Su di lui pende una decisione del club viola, perché Gheorghe vorrebbe che restasse un altro anno in Romania prima di approdare a Firenze.

Possibile che la Fi o re n t i n a avalli questa opzione.

Diakhate in azione a Moena durante l’amichevole contro il Gyitor Gyorl

Su di lui si è detto e scritto di tutto nel corso del ritiro in Trentino. Personalità, fisicità e ottima tecnica. Tutto sembra tranne che un classe ’98. Senegalese, piace da impazzire ai tifosi ed allo staff tecnico. Lui non andrà da nessuna parte, Sousa lo vuole veder crescere giorno dopo giorno. Darà una mano alla Primavera, ma durante la settimana sarà spesso aggregato alla prima squadra. Si lavora anche per blindarlo a livello contrattuale.

Ancora da capire, invece, il futuro di due giocatori più ‘anziani’.

Fazzi e Capezzi sono reduci da campionati di Serie B, dove sono maturati e cresciuti. Tenuti in grande considerazione da Sousa, che li ha portati anche negli Stati Uniti, ma il loro futuro è

in bilico. Potrebbero restare o potrebbero ripartire in prestito.

Molto dipende dalle esigenze e dal mercato. Vedremo più avanti.

Occhio poi a Bagadur, difensore croato classe ’95. Anche lui la Fiorentina lo ha acquistato ed in Primavera non ha certamente riempito gli occhi. A Moena, però, si è disimpegnato bene. Non è folle pensare ad una chance nel gruppo della prima squadra, per completare il reparto dei difensori centrali, ma anche il croato è sicuramente un elemento che ha bisogno di giocare per crescere. Infine, diamo uno sguardo a chi potrebbe arrivare in viola. Il primo è Manuel Gyabuaa, centrocampista classe 2001 svincolato dal Parma. Si parla di uno dei migliori elementi del

campionato Giovanissimi Nazionali dello scorso anno. La Fiorentina lo tessererà e, probabilmente, può sperare già nel salto fra gli Allievi, vista la fisicità spiccata.

L’altro giovane talento di cui si parla con insistenza è Ianis Hagi, figlio dell’indimenticato Gheorghe. Trequartista classe ’98, gli addetti ai lavori lo raccontano come un piccolo fenomeno, con un talento superiore anche a quello del padre. In Spagna sono convinti che la Fiorentina abbia bruciato la concorrenza

Nicolò Fazzi nel corso dell’amichevole con il Carpi

É proprio vero... L’è Maiala!

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Segue dalla prima

Saremmo

felici

per

la

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Fiorentina.

Ad oggi purtroppo non è così: i viola sono partiti in ritardo sulle trattative e lo sono ancora.Probabilmente il terremoto di inizio giugno, Montella cacciato repentinamente, ha innescato un effetto domino che ha prodotto un rallentamento delle manovre.

Conoscendo la società viola e osservando le ultime tre positive stagioni, ci rifiutiamo di credere che non possa venir realizzato un mercato all’altezza. Per adesso, però, sono arrivati Sepe, buon portiere, e Suarez gran centrocampista. Ma serve tanto altro.

Nel frattempo, però, sono partiti Salah, Neto, Savic, Pizarro, Aquilani, Vargas, Gilardino, Diamanti… In questo momento la Fiorentina è più debole rispetto al maggio scorso, su questo non ci sono dubbi. Teniamo conto che da gennaio non ha più nemmeno Cuadrado: Salah era stato il suo sostituto, ma anche l’egiziano è scappato.

Il quadro non è sereno anche perché, nonostante i bei traguardi raggiunti

nell’ultimo

triennio,

la

fi-

ducia dei tifosi nei riguardi della società

sembra

evaporata.

Scettici-

smo e incertezza regnano sovrane.

Per i dirigenti viola non resta che agire

comprando

gente

che

spettiva

a

elementi

possa squadra

regalare e

veri: pro-

allenatore.

Intanto un altro centrocampista, come minimo. Quindi due difensori centrali e poi l’erede di Gomez: il tedesco partirà (quando uscirà il giornale forse sarà già lontano da Firenze) e occorrerà uno che ne prenda il posto. Non è escluso, poi, che la Fiorentina possa andare pure su un esterno offensivo. C’è tanto da fare, insomma, per colmare quel gap che adesso con le grandi è del tutto evidente.

Periodo

particolare,

dunque,

ma

la Fiorentina deve risollevarsi e in

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fretta. In fin dei conti basta lanciare un paio di segnali, ma devono essere forti e chiari. Visibili a tutti.

Solo questa strada può ridare il sorriso ad una tifoseria che ha perso la voglia di ridere.

FUORIGIOCO

Settimanale di critica e attualità Aut. Trib. Fi nr. 1947 del 26/09/1968 DIRETTORE RESPONSABILE Mario Tenerani Capo Redattore Tommaso Borghini EDITORE E PUBBLICITà Salvini Editore srl Via S. Quirico 167 50013 Campi B.zio (Fi) tel. 055.9334666 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Rossana De Nicola Alexandra Barbieri STAMPA Rotopress srl HANNO COLLABORATO Alessandro Latini, Ruben Lopes Pegna, Cristiano Puccetti, Duccio Magnelli, Lucia Petraroli, Federico Pettini FOTO Massimo Sestini

UN’ESTATE CALCISTICA EXTRALUSSO

di duccio magnelli

O

ltre che per il caldo infernale − Caronte e Flegetonte docent − quella del 2015 sarà ricordata dai calciofili fiorentini come l’estate dei SuperMario. Inutile girarci intorno. Fiorentina e Liverpool hanno tentato, anche se negheranno fino alla noia, di condividere le rispettive disperazioni. Pensando che forse il teutonico Gomez si sarebbe potuto rinvigorire nel fresco umido dell’Inghilterra settentrionale. E che l’italiano (e un po’ svogliato) Balotelli avrebbe potuto ritrovare l’ormai quasi dimenticata verve nel caldo umido della Toscana. L’affare però non è andato in porto. Per qualcuno uno scambio del genere avrebbe se non altro potuto dare una bella scossa al mercato calcistico della Viola, che ha perso il miglior difensore e il miglior attaccante dell’anno

scorso (leggi Savic e Salah). La dirigenza ha però abituato i tifosi a scelte talvolta così surreali e bizzarre che niente è da escludere. Chi ha portato a Firenze Octavio e Brillante − come anche Gomez, Rossi, Gonzalo e Borja − sembra capace di… quasi tutto.

Quindi meglio non pensare troppo e godersi stasera il Barcellona con i suoi tre tenori.

Non sappiamo quale squadra schiererà Luis Henrique. Le tre stelle del suo fantasmagorico attacco non hanno fatto cose mirabolanti in Coppa America, ma un’amichevole con i campioni d’Europa in carica non è certo una partita qualsiasi. Come del resto non è un’estate qualsiasi quella della Viola. La società ha puntato grosso sul tavolo del calcio mondiale: PSG e Benfica, prima del Barça e del Chelsea. Pensando alle partite giocate fino a qualche anno fa in precampionato, è roba da leccarsi i baffi. Qualcuno dice che queste

gare costringono i giocatori a trovare troppo presto il ritmo partita. Di sicuro però per le società sono fonte di introiti sicuri che, in un calcio così dispendioso, non possono essere lasciati scappare. L’importante è non dare troppo valore ai risultati. Se perdere stasera e poi anche a Londra, dopo la sconfitta con il PSG, non cambierebbe niente nelle ambizioni della squadra, la partecipazione a questi tornei significa moltissimo nell’immaginario dei tifosi. Come a dire: se ci hanno invitato, vuol dire che contiamo qualcosa anche noi.

Insomma, la Champions sarà lontanissima ma respirare l’aria rarefatta del grande calcio fa bene, ogni tanto. Quindi, in attesa di un futuro radioso, godiamoci (se ci saranno) i tre tenori. Sperando sempre che non stecchino...