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Idroponica
from 2004 02 IT
by SoftSecrets
di William Texier (continua dal primo numero)
Idroponica aerea:
Questa tecnologia è stata sviluppata contemporaneamente in Israele e alla Davis University, in California, negli anni Settanta. Sta guadagnando terreno sui metodi più tradizionali, in particolare nei paesi recentemente conquistati dalla produzione commerciale idroponica, come l’Australia. Essendo dei sistemi di circolazione ridotti, non rappresentano un pericolo per l’ambiente. Su larga scala, quando l’inquinamento diventa un problema, rappresentano una risposta alla tecnologia tesa allo spreco, ampiamente diffusa oggigiorno. Inoltre, con la circolazione dinamica d’acqua, aiutano ad eliminare i gas dalla soluzione nutriente. Si può tenere una pianta per mesi senza che si formino accumuli tossici nella zona delle radici. L’idroponica aerea usa sia pompe d’aria che pompe d’acqua. Sistemi a pompe d’aria di piccola taglia: un secchiello dal fondo bucherellato, riempito con sassolini di creta che fungono da supporto fisico per le piante (i sassolini irregolari risultano più efficaci), inserito a sua volta in un altro contenitore, il serbatoio. Una pompa a basso voltaggio, del tipo usato per gli acquari, ossigena l’acqua in maniera continuativa. Attraverso una colonna aspirante, la soluzione nutriente sale fino in cima all’unità. Poi si diffonde sulle radici per opera dell’effetto di gravità, ritornando al fondo del contenitore. Questi recipienti sono eccellenti per singole piante di grandezza rilevante. Vi si possono coltivare per anni, fino a che raggiungono dimensioni sorprendenti. Sono sistemi molto efficaci ma, a meno che non disponiate di un secondo serbatoio, dovrete prestarvi estrema attenzione: immersa nell’acqua calda, una pianta grande assorbirà tutto il liquido in due o tre giorni. Su scala più ampia, vi sono sistemi modulari a pompe d’acqua. Si tratta di tubi, allineati per far posto a vaschette apposite nelle quali una manciata degli stessi sassolini di creta forniscono il supporto materiale per le piante. La soluzione nutriente copre le radici fino ad una profondità di 8 cm. Viene iniettata nei tubi in crescita con getti dinamici. La soluzione viene ossigenata nel momento in cui è a contatto con l’aria (da qui il nome idroponica aerea). Il liquido può circolare in continuazione oppure si può spegnere la pompa durante la notte. Questi sistemi sono disponibili in tutte le dimensioni, Da 2 x 1 m fino a 30 X 7 m! Sono i miei preferiti. Forniscono un livello d’ossigeno ottimale nella zona della radici e conseguentemente favoriscono un livello di crescita che ha del miracoloso. Inoltre non generano scorie: le vaschette e i sassolini possono essere riutilizzati più volte. Ciononostante, essendo le radici immerse direttamente nell’acqua, è cruciale la temperatura nella zona delle radici stesse. Questi sistemi, infatti, agiscono meglio in spazi ventilati.
Cosa scegliere?
Non è semplice rispondere. Dipende dalla personalità dell’utente, dai suoi obiettivi. Ovviamente, si devono considerare i mezzi finanziari ed il tempo disponibile per il progetto. Come regola generale, migliore è il sistema, più rapida sarà la crescita e maggiore dovrà essere l’attenzione. Simili sistemi generalmente non sono a buon mercato. Sono prodotti da compagnie di media grandezza, che non posseggono i mezzi di produzione della grande industria. Ad ogni modo, qualsiasi appassionato di bricolage può costruirsene uno con un po’ di tempo, intelligenza e alcuni accessori di plastica acquistati da qualche produttore o in un negozio di ferramenta. Il costo relativamente alto non deve farvi desistere. Gli investimenti verranno presto ricompensati dal raccolto… Con in più il piacere di ritrovare nella vostra casa tecnologie accessibili fino ad ora soltanto ai professionisti. Qualunque sia la vostra scelta, alcuni principi generali si applicano ad ogni raccolto e a tutti I tipi di coltivazione indoor: • La stanza dove tenete le piante deve essere ben ventilata. Ricordate, non lo sarà mai troppo! Se il tempo atmosferico lo permette, una ventilazione costante eliminerà l’eccesso di umidità e apporterà l’anidride carbonica necessaria alle vostre piante. • Se invece non c’è ricambio d’aria, i ventilatori renderanno omogenea l’aria nella stanza, eliminando sacche d’aria calda e umida. Aumenteranno inoltre la forza strutturale delle vostre piante. • Nell’utilizzare le luci artificiali, non scordate che hanno un raggio di efficacia molto limitato. Dovete posizionare la fonte di luce il più vicino possibile alla sommità delle piante… senza però bruciarle. La distanza varia a seconda al tipo di illuminazione usato. Dovete potare i rami inferiori che ricevono meno luce. • D’estate, utilizzando le luci in uno spazio circoscritto, potrete accenderle durante la notte per approfittare dell’aria più fresca. • La soluzione nutriente deve essere conservata al fresco per mantenere la massima ossigenazione nella zona delle radici. La temperatura ideale sarebbe di 18º C. La soluzione deve essere leggermente più acida di quella per la coltivazione in terra, con un PH dal 5,5 a 6,5. I sali minerali dissolti (o elettro conduttività - EC) deve essere intorno al 0,4 – 0,8 EC per le talee, 1,6 per piante appena interrate, 1,6 – 2,0 per lo stadio vegetativo e 1,6 – 1,8 EC per gli stadi di fioritura e fruttificazione. • La scelta del nutriente è di primaria importanza: per definizione, il mezzo usato è neutrale e la soluzione nutriente è la sola fonte dalla quale la vostra pianta può alimentarsi. Deve quindi essere completa e bilanciata. Visto che l’assorbimento è rapido, i sali devono essere puri. Eventuali impurità provocherebbero accumuli tossici. Scegliete di preferenza nutrienti liquidi o perfettamente solubili in modo da non ostruire i tubicini attraverso cui passa il nutrimento. Leggete le etichette e non esitate a fare i vostri esperimenti, mettendo a confronto le diverse marche. Un nutriente ben formulato è il principale contributo al successo della vostro piano di coltivazione.
Per concludere:
Per più di vent’anni ho coltivato le mie piante con i sistemi idroponici. Ma pianto sempre alcuni esemplari per controllo. Dopo tutto questo tempo, mi meraviglio ancora della differenza. Soltanto pochissime specie non si prestano a questo tipo di coltivazione, generalmente piante che risultano difficili da trapiantare. Queste devono essere seminate nel posto giusto, il che può a volte essere complicato in un sistema idroponico.
La qualità della produzione è essenziale per il coltivatore fai da te. Per quanto ne so, nessun nutriente idroponica al mondo ha ottenuto la certificazione di nutriente organico (sebbene alcuni sostengono che effettivamente sia “organico”). Infatti, per essere considerato organico, un nutriente deve essere trasformato da organismi viventi e reso fruibile per le piante. In un sistema idroponico, questi organismi gareggiano con la pianta per accaparrarsi l’ossigeno. Essi crescono rigogliosamente nel nutriente ben ossigenato e si sviluppano fino al punto di colonizzare il sistema. Dopodiché, si accumulano sulle radici e bloccano il processo di suzione della pianta. Ad ogni modo, attraverso queste tecnologie è possibile ottenere prodotti di alto valore nutrizionale con un gusto almeno uguale a quello del miglior concime. Durante tutti questi anni, ho sempre cercato di creare un tipo di coltivazione che fosse il più naturale possibile, sebbene i tubi di plastica sembrano molto distanti dalla natura. Non ho mai usato pesticidi (né, ovviamente, erbicidi). È meglio combattere i parassiti con l’aiuto di insetti benefici ed altri organismi viventi. Creare, in un situazione artificiale, un microcosmo naturale biologicamente diversificato e relativamente stabile è una sfida affascinante. Qualunque tecnologia scegliate; anche se non potete fare a meno del dubbio piacere di sporcarvi le mani nella terra, la coltivazione è un’infinita fonte di piacere, che spero scoprirete da voi.
William Texier E-mail: WilliamT@eurohydro.com