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Le meraviglie di Weckels

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26 Le meraviglie di Weckels

weckels world of wonders

Testo e fotografie: Weckels, lo specialista della coltivazione da Atami

Piante maschili e femminili

Essendo particolarmente interessati alla coltivazione di piante femminili – in effetti siamo interessati solo a quelle, a meno che non si stia cercando di incrociare delle varietà – è importante sapere come distinguerle. Sebbene pochi coltivatori necessitino che gli si dica che aspetto ha una pianta femminile, per quanto riguarda quelle maschili la questione è diversa. In questo articolo mi piacerebbe offrirvi le mie conoscenze sull’argomento, darvi qualche consiglio e descrivere a grandi linee i metodi per distinguere i due tipi nella fase iniziale. Prima di iniziare, vi aggiornerò sulle novità dell’ultimo mese e vi metterò al corrente sulle piantine, in particolar modo sul luogo adatto in cui coltivarle durante le prime due settimane, una fase importante del processo di crescita.

Lasciamo che i semi spuntino in un panno bagnato che metteremo in un vaso di plastica. Quindi posizioneremo il vaso di plastica sotto il sistema di riscaldamento, il che farà uscire i semi in soli due giorni.

Coltivazione all’aperto: giovani piantine piuttosto che cloni

Per il coltivatore all’aperto è più saggio far crescere piante da semi. Non perché i cloni sono necessariamente di bassa qualità ma perché l’uso dei semi fornisce una maggiore garanzia riguardo al fatto che le piante che ne deriveranno (quando si sceglie una varietà di piante all’aperto) potranno crescere nel clima in cui si vive. Un altro fattore in favore delle piante da semi consiste nel fatto che appena vengono interrate, iniziano ad adattarsi ai brevi periodi di luce diurna delle nostre primavere e alla temperatura esterna spesso bassa. Ovviamente i semi si svilupperanno nelle piante se si da loro un aiuto, ad esempio massimizzando il numero di ore di luce utilizzando una lampada al neon. Tuttavia per la giovane piantina (una pianta nata da un seme) è meglio se la o lo (a questo punto ancora non sappiamo se sia maschio o femmina) lasciamo crescere alla luce naturale (luce del sole) fin dall’inizio. Sebbene questo sistema non massimizzerà il processo di crescita inizialmente, alla lunga le piante saranno più forti e più sane, e ciò deve essere preso in considerazione in anticipo.

Il luogo migliore in cui coltivare le piantine:

differente da quella esterna. Se fin dall’inizio si fanno crescere le piantine nel salotto, con una temperatura costante intorno ai 20 gradi, si potrà portarle fuori solo quando la temperatura esterna avrà raggiunto i 20 gradi. Grandi differenze di temperatura possono essere fatali.

Un altro svantaggio nel far crescere le piantine nel salotto (ossia vicino la finestra), consiste nel fatto che oltre alla luce naturale che esse ricevono, saranno esposte anche alla luce artificiale della stanza durante la notte. Le giovani piante risulteranno non solo stressate da un irregolare periodo di ore di luce (la luce naturale unita a quella artificiale delle piante) ma avranno anche dei problemi nell’adattarsi alle nuove circostanze all’esterno.

L’ideale sarebbe lasciar spuntare i semi verso la fine di marzo/inizi di aprile ed interrarli immediatamente dopo (preferibilmente in contenitori da un litro con una circonferenza minima di 20 centimetri). In questo modo avranno

lo spazio per svilupparsi in maniera soddisfacente. Facendole crescere all’interno (preferibilmente in una capanna) dopo un mese (a volte un po’ di più) saranno grandi abbastanza da poter essere esposti all’aria aperta durante il giorno. Di notte fa ancora troppo freddo probabilmente.

Se si posizionano le piante in un luogo ventilato, si potrebbe finire col dover ricominciare tutto dall’inizio, poiché gli steli delle giovani piante tenderanno a spezzarsi. Ciò è dovuto al fatto che le piantine non hanno mai affrontato il vento per cui non sono preparate allo stress. Per evitare che ciò accada, si può mettere un piccolo ventilatore vicino alle piante dal momento in cui iniziano a crescere.

Bisogna anche tenere presente che, se si sistemano le pianticelle in un luogo coperto all’aria aperta, o si irrigano costantemente (con acqua pura senza additivi), è necessario girare ripetutamente il vaso in cui crescono, in modo che le piante cresceranno sempre nella direzione della luce (del sole). In questo modo si impedirà che crescano curve.

Alcuni coltivatori optano per una struttura costituita di bastoncini o stecchini per aiutare le piante più deboli a sopravvivere. Se si hanno abbastanza semi io sconsiglio di seguire l’esempio. Eliminando le piantine incapaci di sostenersi da soli, si effettuerà automaticamente una prima selezione di idoneità. Se una pianta riscontra problemi fin dal primo stadio della sua crescita, non sarà mai in grado di diventare una pianta solida e grande all’aria aperta. In questo caso può essere applicata la regola del “sopravvive solo il più forte” ed è una regola molto importante che i coltivatori di piante all’aperto dovrebbero osservare.

Tuttavia si possono togliere i gusci del seme morto dalle piantine appena emergono, perché non sempre cadono da soli. E’ meglio dar loro una mano – se non lo facciamo la piantina potrebbe morire perché non riceve abbastanza luce.

E’ molto importante sistemare le piantine in un buon posto al sole da subito, preferibilmente in un luogo in cui il sole splende tutto il giorno. Se le giovani piantine vengono posizionate in un luogo con molta ombra, le piante salteranno su come dei razzi per crescere verso la luce il più velocemente possibile. Di conseguenza, lo stelo delle piantine crescerà sottile e lungo, il che impedirà loro di maturare in piante belle e ben fatte. Le piantine rimarranno scarne e misere nelle ultime fasi della crescita.

Piante maschili e femminili

Se diamo un’occhiata da vicino alla biologia della pianta di marijuana, la possiamo inserire nella categoria delle piante bisessuate. Il che si spiega col fatto che ogni pianta possiede o fiori maschili o femminili durante il periodo di crescita e, di conseguenza, è una pianta o maschile o femminile.

Ovviamente si tratta dell’eccezione che conferma la regola per cui, a volte, i coltivatori cercano di produrre un ermafrodite, ossia una pianta di marijuana che produce sia fiori femminili che maschili. Le possibilità di trovare una pianta di marijuana

Se le condizioni all’esterno sono troppo rigide, può essere saggio far crescere prima le giovani pianticelle al caldo o in una capanna, dietro una finestra. Le piante maschili crescono in modo strano e quindi rimangono sottili.

Le piante femminili crescono più in larghezza che in altezza. Ciò le trasforma in cespugli compatti.

del genere tra le proprie piante sono estremamente basse. Nel caso succeda, è meglio rimuovere direttamente la pianta, di modo che non possa fertilizzare le rimanenti piante femminili.

In generale, una pianta maschile fiorisce alcune settimane prima di una pianta femminile. Durante la fioritura, si formano sulla pianta maschile dei piccoli “grappoli a forma di banana”, all’interno dei quali si trova il suo polline. Durante il periodo di fioritura, questi “grappoli a banana” crescono splendidamente. Quando saranno abbastanza sviluppati, si apriranno con forza per diffondere il polline.

Questo è un evento che nessun coltivatore vuol vedere accadere. Preferirebbe piuttosto scoprire in una fase precedente se si trova di fronte ad una pianta maschile o femminile. Ovviamente è possibile lasciare che le piantine crescano fino a diventare delle piante mature e rimuovere semplicemente tutte le piante maschili durante la fioritura. Il problema è che se si ritarda anche solo di qualche giorno nel farlo, le piante femminili verranno fertilizzate, il che lascia senza niente in mano. Per spiegarmi meglio: una volta che una pianta femminile viene fertilizzata, dopo che il polline della pianta maschile si è unito agli ovuli nei grappoli del fiore femminile, questi ultimi non cresceranno più ma utilizzeranno tutta la loro energia per riempirsi di semi. Raccogliere i fiori fertilizzati è uno spreco di energia, dato che le sommità sono ora troppo sottosviluppate e sottili e presentano un odore acido. In questo caso è meglio lasciare le piante con i fiori fertilizzati, per assicurarsi almeno una buona scorta di semi per il raccolto successivo.

Per prevenire questo dramma è molto importante rimuovere fin dalle prime fasi le piante maschili. Statisticamente, si calcola che la metà delle piantine che si sviluppano sono femminili e l’alta metà maschili. Adesso vi sarà chiaro quanto lavoro si può risparmiare rimuovendo le piantine maschili il prima possibile, in modo da non doversene preoccupare durante l’intero periodo di crescita. Le piante femminili andranno esposte ad una maggiore quantità di luce (solare) e ora che sapete che le rimanenti piante sono femminili, ve ne prenderete cura ancora meglio. Ultimamente sono stati introdotti sul mercato dei semi con la sicurezza che le piante che ne deriveranno saranno tutte femminili. Si dice che questi semi non sono né altrettanto forti né paragonabili in qualità ai semi che si piantano tradizionalmente. Io personalmente non ho mai usato dei semi da coltivare femminili al 100%. Innanzitutto perché costano di più dei normali semi e, in secondo luogo, perché nel processo che sto per descrivervi, mi sono anche assicurato tutte piante femminili – e abbastanza velocemente.

Metodi per riconoscere le piante maschili nelle prime fasi di crescita

Il metodo consiste in quanto segue: quando saranno spuntati tutti i semi, farò una selezione delle piantine più forti. Userò queste per il resto del processo di crescita. Bisogna considerare che la metà delle piante sono maschili e quindi partire con un numero di piante doppio rispetto al numero di piante femminili che si vuole produrre.

Quando saranno spuntate tutte le piantine, ognuna di loro avrà un proprio numero. Questi numeri vi aiuteranno a distinguere le piante. Quando le piante saranno abbastanza sviluppate (generalmente, dopo due mesi non sono più considerate piantine), taglio due pezzetti dai ramoscelli laterali di ogni pianta. Mai tagliare sulla sommità, altrimenti non cresceranno più in altezza.

In questa immagine si possono vedere chiaramente i fiori maschili. Nei baccelli a forma di banana è contenuto il polline.

Quando le piante si sono sviluppate in piccoli cespugli, taglio due rametti per ogni pianta per scoprire se ho a che fare con una pianta maschile o femminile.

Effettuo due tagli per ogni pianta, tenendone uno come riserva, nel caso che l’altro non attecchisca.

I rametti vengono posti in due vasetti e diamo loro lo stesso numero della pianta madre (o pianta padre) dalla quale derivano. Quando i rametti hanno attecchito, li porto all’interno e li sottopongo all’illuminazione con il neon. In seguito riduco la quantità di ore di luce a 12 (a volte anche meno, nel caso in cui anche all’esterno ci siano meno ore di luce) di modo che le piante tagliate inizieranno a fiorire. Quindi si tratta solo di aspettare e controllare quali piante sono femminili e quali maschili. I numeri sui vasi delle piante maschili (tagliate) renderà possibile rintracciare le piante padri e quindi rimuoverle. E’ meglio strappare via le piante maschili e gettarle nei secchi della spazzatura. Cercate di assicurarvi che le piante non vengano scoperte dai netturbini locali! Capisco che il fatto di gettare via le piante si scontra con il modo di vedere della maggior parte dei coltivatori, ma vi dirò che lasciare che le piante maschili crescano comunque, farà più male che bene al procedimento. Se non si ha il tempo e lo spazio per sottoporre i rametti tagliati ad un ciclo di luce di 12 ore sotto una lampada al neon, si può provare a metterli in una scatola di cartone, che verrà chiusa ogni giorno, in modo che i rametti potranno fiorire comunque. Questo metodo costituisce un’alternativa ma richiede molto tempo ed attenzione. In particolare questo metodo funziona solo se il coltivatore è disciplinato nel chiudere la scatola ogni giorno, per assicurare alla pianta un ritmo giornaliero (12 ore di luce ogni giorno).

Per assicurarsi che la scatola possa restare all’aria aperta anche in caso di pioggia, è consigliabile avvolgerla in uno stato di plastica oppure posizionare una copertura di plastica sopra la scatola. Mai mettere la plastica all’interno della scatola perché l’acqua deve poter fuoriuscire dalla scatola di nuovo.

Cosa fare con i rimanenti ramoscelli tagliati dalle piante femminili? Ovviamente non è necessario buttarli tutti via. Si possono far fiorire per avere un’idea di ciò che otterremo.

Quando le piante maschili fiorite avranno raggiunto un’altezza accettabile, saranno in grado di diffondere il loro fiore per miglia. Questo è il motivo per cui è meglio rimuovere le piante maschili il prima possibile.

I coltivatori esperti riescono a distinguere le piante maschili da quelle femminili prima che inizino a fiorire. Le piante femminili crescono in larghezza e lentamente, fino a diventare dei cespugli compatti. Le piante maschili crescono in modo insolito fino a diventare pieni di erbacce e sottili. La ragione per cui le piante maschili crescono più velocemente è che in questo modo le loro sommità possono entrare in contatto con il vento e quindi distribuire il loro polline più efficacemente.

Ovviamente anche i coltivatori più esperti commettono degli errori. A volte si è sicuri al 100% che una pianta sia femminile e alla fine si rivela essere maschile. Per essere assolutamente sicuro, utilizzo il metodo di tagliare due rametti per ogni pianta. Comporta un maggiore sforzo ma evita di dover fare un sacco di lavoro inutilmente. a far crescere i rametti tagliati delle piante madri – o padri – da qualche altra parte. Quindi bisogna considerare innanzitutto se si ha abbastanza spazio per tenere tutte le piante. Sebbene una manciata di semi sembrino nulla, quando tutti semi saranno sviluppati in piante cresciute vi troverete con una giungla di piante di marijuana in casa, specialmente se si tagliano due rametti per ogni pianta. Con un elevato numero di piante ci sarà inoltre un forte di profumo di marijuana dei dintorni il che renderà impossibile ai vicini non notarle e non lamentarsi. Non sareste le prime persone a pianificare di tenere solo le piante più belle per poi finire col tenerle tutte lo stesso. Vi dico questo solo per dimostrarvi che piantare semi e coltivarli non è qualcosa che si può fare senza un piano preciso o senza considerare il numero di piante e lo spazio che si dedicherà loro in casa.

Se si vuole seguire strettamente la regola olandese di tenere solo quattro piante intorno alla casa, si è costretti Il mio prossimo articolo tratterà di come assicurarsi la produzione ben riuscita dei ramoscelli tagliati.

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