Corriere di Carmagnola - Maggio 2020

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Quello che sei parla più forte di quello che dici...

Oggi sembra anacronistico pensare che un giornalista possa avere dei problemi per le proprie opinioni e i propri pensieri, eppure succede ancora oggi, e posso dire che succede anche nelle nostre realtà. Lo scontro sulla libertà di stampa è spesso collegato alla politica. Non c’è da stupirsi se i politici litigano tanto spesso con i giornalisti. I primi hanno fame e sete di “visibilità” sui giornali, ma spesso la vorrebbero su misura per la comunicazione dei loro discorsi, delle loro azioni, senza che vengano fatte troppe domande o che si approfondiscano le cose: quello che importa è apparire. I giornalisti, invece, per svolgere fedelmente il loro compito, non devono essere interessati a “riempire le pagine” ma avere l’obiettivo di “cercare la verità”. Meno male che non tutti i politici sono cosi e meno male che non tutti i giornalisti pensano solo a trovare la notizia meno “compromettente” per riempire lo spazio che il direttore gli ha lasciato. Non tengono in conto le “aspirazioni” del politico di turno, si preoccupano di riportare i fatti e scavare nella realtà per farne emergere le verità nascoste. Oppure, come avviene alla pag.3 del nostro mensile da 20 anni, riportano le proprie opinioni per dare spunto ai lettori di riflettere sulla realtà che li circonda, offrendo punti di vista diversi, che possono far sorgere dubbi e perplessità, ma il cui obiettivo è la formazione di una nuova coscienza civile. È nella natura delle cose che possano nascere scontri e che comunque questo principio possa non piacere. Penso che una stampa più attenta ai desideri dei politici che al “bene comune” dei propri lettori non farebbe un servizio migliore alla democrazia. Può piacere o meno quello che un giornalista scrive, puoi cercare di zittire questa voce: possono denigrarla, possono boicottarla, possono cercare di chiuderla con le carte bollate, ma anche se piccola questa voce, visto che parte dal profondo del cuore e trae forza dai valori della giustizia e dalla libertà, non si riuscirà a farla tacere. Albert Camus, nel suo libro “Resistenza, ribellione e morte” del 1961, scriveva a proposito della libertà di stampa: “Una stampa libera può essere buona o cattiva, ma senza libertà, la stampa non potrà mai essere altro che cattiva”. Questo è quello che continueremo a cercare di fare anche nella nostra piccola realtà: i nostri lettori lo meritano, la democrazia lo merita, anche perché, alla fine “Quello che sei parla più forte di quello che dici” (Ralph Waldo Emerson).

Il 3 maggio scorso si è celebrata la Giornata Internazionale per la Libertà di Stampa, istituita nel 1993 dall’Assemblea delle Nazioni Unite. Fu scelto questo giorno per ricordare il seminario dell’Unesco tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio 1991 a Windohek (Namibia). Questo convegno portò alla redazione della “Dichiarazione di Windhoek”, un documento nel quale si affermano i principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani. Come ogni anno, in occasione di questa giornata, Reporters Sans Frontières (un'organizzazione non governativa e no-profit che promuove e difende la libertà di informazione e la libertà di stampa che coopera con le Nazioni Unite) ha pubblicato il nuovo Indice della libertà di stampa, una classifica che come ogni anno confronta e analizza le condizioni di lavoro per i giornalisti in 180 paesi diversi e che in quest’edizione constata, oltre ad un generale peggioramento della libertà di stampa a livello globale, anche l’introduzione di un nuovo elemento con effetto moltiplicatore: la pandemia. Al primo posto, anche per il 2020 troviamo la Norvegia, seguita dalla Finlandia e dalla Danimarca. All’ultimo posto la Corea del Nord, che ‘ruba’ la maglia nera al Turkmenistan. L’Italia si classifica al 41esimo posto dietro a Paesi come Ghana, Sud Africa e Burkina Faso. Sembra impossibile che in un Paese come l’Italia ci siano ancora grossi problemi per chi svolge informazione e limitazioni alla libertà dei giornalisti di esprimere le loro opinioni sui fatti che avvengono normalmente nella nostra società. Perfino i Padri costituenti, nel 1947, avevano pensato a tutelare questo principio, affermando che uno dei diritti fondamentali di ogni cittadino sia quello di “essere informato correttamente”. Infatti nel redigere la Costituzione che ancora oggi regola il nostro vivere democratico, hanno dedicato un intero articolo, il numero 21 a questo tema. Secondo questo articolo della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure (…)”. Bisogna anche ricordare che l’Italia, quando venne redatta la Costituzione, usciva da un ventennio in cui la libertà di stampa era stata abolita e i giornali e i giornalisti che non si allineavano con il regime fascista venivano chiusi e perseguitati.

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POLITICA

Dal governo 170.000 euro per il sostegno delle famiglie in difficoltà. La politica cittadina discute come impiegare i 100.000 euro stanziati dalla Giunta.

di sostegno, proponendo al Comune una riduzione della TARI come forma di aiuto alla ripresa. Durante la riunione dello scorso 29 aprile il nostro gruppo ha suggerito di allargare la visione: bisogna considerare che ci sono anche altre categorie che sono state messe in seria difficoltà da questa crisi. Penso, per esempio, alle famiglie, soprattutto quelle con figli in età scolare, che spesso devono confrontarsi con la sfida della didattica digitale senza avere a disposizione connessioni internet e strumenti adeguati. Ma mi riferisco anche a tutto il mondo del terzo settore: le associazioni cittadine si sono messe a disposizione e hanno contribuito a realizzare molte iniziative di solidarietà durante la quarantena, a cominciare dalla distribuzione degli aiuti alimentari presso gli Antichi Bastioni, ma adesso alcune di loro rischiano di dover ridurre drasticamente le proprie attività. Un esempio emblematico è quello delle associazioni sportive, che in alcuni casi hanno dovuto continuare a sostenere spese fisse per l’affitto e la manutenzione degli spazi, pur non potendo svolgere allenamenti e gare. Un discorso simile vale anche per molte associazioni culturali e di promozione sociale. La crisi del terzo settore ha una fortissima ricaduta sociale: pensiamo ai centri d’incontro, che svolgono un’opera fondamentale di contrasto alla solitudine, più che mai necessaria in tempi come questo, alle realtà che si occupano di solidarietà e diffusione della cultura o, di nuovo, alle società sportive che, tramite le squadre giovanili, favoriscono l’inclusione sociale dei nostri bambini e ragazzi. Questo mondo non ha ancora beneficiato di aiuti statali rilevanti e crediamo che il Comune potrebbe intervenire in modo efficace”. Ha concluso Quaranta: “Voglio essere chiara: 100mila euro possono sembrare tanti, ma sono una cifra molto limitata se si pensa a tutte le realtà che avrebbero bisogno di sostegno. Non sarà possibile aiutare tutti e sarà necessario fare delle scelte politiche molto difficili. Il nostro ruolo come consiglieri è quello di contribuire a indirizzare l’Amministrazione in queste scelte. In tal senso, la nostra indicazione è stata quella di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili tramite consultazioni e questionari mirati, come già si è iniziato a fare, in modo da individuare la platea su cui l’aiuto comunale può essere più efficace. L’intervento del Comune, a nostro avviso, deve essere il più possibile complementare a quello statale, quindi sarà importante anche tenere conto del nuovo decreto che sta per uscire e che potrebbe prevedere nuove misure per i commercianti e le imprese”. Il Movimento 5 Stelle ha preferito non rilasciare dichiarazioni, in quanto il confronto tra i consiglieri e l’Amministrazione è ancora in corso e non vi sono misure certe già stabilite.

In attesa dei prossimi contributi statali, che si prefigurano sostanziosi ma ancora in via di definizione, la città di Carmagnola sta gestendo due importanti capitoli di spesa destinati all’emergenza Coronavirus. Dal Governo sono stati già erogati 170.000 € con i quali il Comune sta finanziando le iniziative di sostegno alle famiglie in difficoltà economica, tramite i pacchi viveri distribuiti agli Antichi Bastioni con il supporto operativo dei volontari Caritas, e attraverso l’erogazione dei buoni spesa di cui vi riferiamo nell’articolo a pag.18. All’inizio dell’emergenza inoltre, l’amministrazione comunale aveva provveduto autonomamente ad accantonare 100.000 € nel proprio bilancio, da destinare a misure eccezionali per il Covid-19. Ora questa cifra sta trovando destinazione, anche se l’impiego e le modalità di assegnazione sono ancora da ufficializzare. Lo scorso 22 aprile abbiamo intervistato l’assessore al commercio e alle attività produttive Gianluigi Surra, il quale ci ha riferito, tra le altre cose, che si sarebbero svolti degli incontri informali tra tutti i consiglieri comunali e l’Amministrazione proprio per discutere di come utilizzare questi fondi. Da allora gli appuntamenti, che hanno denotato collaborazione fra amministrazione e minoranze, sono stati due: il primo tenutosi proprio il 22 aprile, il secondo il 29. Entrambi si sono svolti in videoconferenza e hanno avuto una durata di due ore e mezza ciascuno, nel rispetto delle disposizioni governative a tutela della salute. Abbiamo sentito di nuovo l’assessore Surra per avere aggiornamenti. “Si è deciso che lo stanziamento di 100mila euro, reso immediatamente disponibile rispetto ad altri Comuni, grazie a una variazione apportata al bilancio del Consiglio di febbraio, sia impiegabile e spendibile per venire incontro a tutte le attività professionali di commercio, artigianato e industria – ha spiegato - Vorremmo quindi venir loro incontro, andando a fare uno storno, uno sconto sulla Tari per i mesi in cui sono rimasti chiusi. La prima suddivisione delle attività cui effettuare tale storno riguarderebbe quindi le sole attività rimaste chiuse. In numeri, le utenze non domestiche in Città sono 1324. Da una prima analisi dei codici Ateco, che regolano le aperture e le chiusure delle attività, abbiamo calcolato che sono 800 le attività che dovrebbero essere state chiuse. Non sarà verosimilmente possibile stornare 800 attività con 100mila euro e perciò abbiamo valutato di mettere dei “paletti” e fare delle opportune distinzioni. La prima idea è di applicare uno sconto sulla Tari destinata alle varie attività produttive. Le strade percorribili per assegnare lo sgravio potrebbero essere due: la prima di applicare direttamente la detrazione in fattura, dipende però dal sistema gestionale del CCS (Consorzio Chierese per i Servizi) che emette la fatturazione. La seconda, invece, che le fatture vengano emesse senza lo sgravio. I soggetti interessati presentano domanda, autocertificando la sospensione dell'attività nel periodo Covid 19 e il Comune accredita lo sgravio”. Ha proseguito Surra: «Vorremmo anche dedicare il nostro sostegno alle famiglie in difficoltà colpite dall’emergenza, come l’esempio di nuclei familiari in affitto o in particolari situazioni economiche, se ne contano in tutto 600. L’aiuto arriverebbe attraverso i canali consueti del Comune, del Consorzio Cisa 31 e della Caritas. Da parte di alcuni Consiglieri è emersa anche la proposta di intervenire a favore delle associazioni del terzo settore. L'amministrazione si riserva di approfondire e valutare anche questa proposta. Infine è emersa ancora l’indicazione di valutare la riduzione della Tosap per le attività commerciali”. Abbiamo contattato anche le opposizioni per riportare il loro punto di vista. Per il gruppo PD - Carmagnola Insieme ci ha risposto la consigliera Sabrina Quaranta. “Per quanto riguarda l’impiego delle risorse, la prima categoria su cui si è orientata la discussione è stata quella dei commercianti, dei professionisti e delle imprese. La situazione attuale sta impattando in modo durissimo su queste attività e i commercianti stessi hanno formalizzato una richiesta

Cari lettori Carmagnolesi,

alcuni di voi ci hanno segnalato che non

ricevevano il nostro mensile, questo é segno di attenzione e attaccamento alla nostra testata, grazie... come sapete abbiamo riorganizzato il servizio. Oggi abbiamo capito perché questo avviene: ci hanno segnalato che vi sono alcuni personaggi che passano a toglierli dalla buca e a buttarli nei cestini. Ricordiamo che questo comportamento é un illecito penale. Se qualcuno ruba il giornale nella buca delle lettere personale, ad altri per egoismo, lo invitiamo a non farlo e a chi non lo ha ricevuto a richiederlo all’indirizzo corrieredicarmagnola@libero.it Ricordiamo anche che copie gratuite del mensile sono disponibili in diversi punti della città. Ci auguriamo invece che il giornale non venga sottratto per dispetto o per boicottaggio (in quanto a qualcuno può dar fastidio quello che scriviamo), perché questo sarebbe un fatto gravissimo, e anche se abbiamo qualche segnalazione particolarmente sospetta stentiamo a credere che a Carmagnola si arrivi a tanto. E se ne avremo le prove provvederemo alla segnalazione alle autorità competenti. Grazie

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Ristrutturare a costo zero: sconti fiscali fino al 110% Nel decreto "aprile" si prevede un raddoppio delle detrazioni ecobonus, sismabonus e solare. Il governo paga i cittadini per rifarsi casa, e lascia anche una "mancia fiscale" del 10%. E' la nuova misura che entra nel decreto "aprile" per rilanciare l'edilizia. La nuova norma incentiva la riconversione energetica e lo sviluppo del patrimonio immobiliare, con forti detrazioni fiscali dilazionate su cinque anni. La principale novità riguarda l'aumento delle aliquote di detrazione, fino al 110%, per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici. Sono facilitazioni introdotte nel 2013 e si sono rivelate un puntello importante per il settore. Per 18 mesi a partire da luglio, le aliquote detraibili per gli interventi di riqualificazione energetica (ecobonus) e antisismico, rispettivamente del 65% e del 50% dei lavori, saliranno al 110%. La detrazione al 110% varrà anche per altri lavori di riqualificazione energetica, restauro facciate o installazione di impianti fotovoltaici per produrre elettricità. Nell' ultima bozza, i nuovi incentivi sono destinati agli interventi effettuati dai condomini, persone fisiche (al di fuori dell'esercizio di attività di impresa, arti e professioni) e dagli Istituti autonomi case popolari (Iacp). Il contribuente che svolge lavori che ricadono negli interventi considerati per 10 mila euro, riceverà nella dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% della fattura (qui 11 mila euro), da usare in compensazione per 2200 euro l'anno in cinque dichiarazioni. Il credito sarà cedibile a terzi di ogni tipo e senza limiti. Il meccanismo genererà un aumento del volume di lavoro per le imprese, che a loro volta potranno riscuotere un credito di imposta al 110% cedibile senza limiti anche alle banche. La salvaguardia di ambiente e territorio contribuirà così in maniera decisiva alla ripresa economica, del lavoro e del Pil: la sostenibilità diventa la chiave per contrastare sia i cambiamenti climatici sia la crisi da coronavirus. Immobiliare 2000

Entro il 5 giugno 2020 le famiglie con bambini in età 8/36 mesi possono inoltrare domanda di ammissione all’asilo nido comunale “Sebastiano Craveri” per l’anno scolastico 2020/2021. La richiesta va presentata via mail all’indirizzo nidocraveri@comune.carmagnola.to.it allegando il modulo di domanda, scaricabile dal sito istituzionale del Comune www.comune.carmagnola.to.it Alla domanda va unita la copia del documento d’identità e la ricevuta di bonifico bancario di 15 Euro intestato a Comune di Carmagnola su IBAN: IT18T010303026100000 1425920 specificando nella causale: quota ammissione asilo nido + cognome e nome del bambino. Al termine della presentazione delle domande sarà stilata un’apposita graduatoria. Le famiglie saranno ricontattate per la conferma dell’accettazione del posto e la definitiva iscrizione al servizio. Si precisa che le tariffe del nido sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno scolastico e sono visibili sul sito del Comune di Carmagnola. Si invitano i genitori, interessati alla riduzione tariffaria, ad attivarsi per ottenere la certificazione ISEE. (info sul sito dell’INPS oppure presso i C.A.F. abilitati). A causa delle restrizioni dettate dalle normative di contenimento del virus Covid – 19, non sarà possibile consentire alle famiglie, prima dell’effettuazione della richiesta di ammissione, la consueta visita ai locali dell’asilo nido comunale. Per ulteriori informazioni o chiarimenti, la Coordinatrice dell’asilo nido comunale è a disposizione il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle ore 9 alle ore 11 al n. 333.6164323. L’Assessore all’Istruzione, Alessandro Cammarata, commenta: “Il nido Craveri è un’importante tassello dell’offerta educativa di qualità sul nostro territorio. Quest’anno purtroppo non è possibile organizzare i consueti open day per le famiglie a causa della sospensione delle attività, invito pertanto le famiglie interessate a richiedere informazioni”.

Riparte il cantiere per la riqualificazione degli assi commerciali cittadini

su una corsia. A seguito di ulteriore concertazione con i commercianti di Borgo Vecchio, contrariamente a quanto precedentemente comunicato, il cantiere si svolgerà in forma mobile, dapprima sul lato destro di via Chiffi e via Fratelli Vercelli e in seguito sul lato sinistro. In questo modo sarà salvaguardata la possibilità di parcheggio su un lato della strada, consentendo il doppio senso di marcia alternato su un’unica carreggiata. Il cantiere sarà mobile, pertanto a seguito della demolizione si procederà con la posa di cordoli, la gettata del fondo e il posizionamento del porfido. Durante i lavori saranno posizionate passerelle per consentire l’accesso ai negozi e alle abitazioni interessate man mano dai lavori. Il cantiere dovrebbe terminare in 45 giorni. Dichiara l’Assessore al Commercio del Comune di Carmagnola, Gian Luigi Surra: “Finalmente dopo il fermo lavori, in seguito ai decreti per il contenimento del Covid 19, è ripreso il cantiere grazie alla concertazione effettuata con la ditta e la direzioni lavori. In uno dei momenti più difficili per le attività commerciali, mi auguro che questo sia un segnale positivo, che collimerà con la tanto attesa riapertura delle attività, riqualificando così gli ingressi est e ovest di via Valobra, il più importante asse commerciale cittadino”.

Sono ripresi lunedì 27 aprile alla presenza del Sindaco Ivana Gaveglio e dell’Assessore al Commercio Gian Luigi Surra i lavori in Largo Vittorio Veneto. Presenti in loco anche il direttore dei lavori, il responsabile della sicurezza, il titolare dell’impresa e il vice comandante della polizia municipale, con i quali sono stati concordati il cronoprogramma e le modalità per l’ultimazione dei lavori. Dopo la preparazione del sottofondo, inizierà la posa del porfido rimanente. I lavori termineranno entro il 20 maggio. L’area cantiere non modificherà l’attuale viabilità consentita. Nell’altra area che sarà interessata da lavori di riqualificazione (via Fratelli Vercelli e via Chiffi), le attività di demolizione dei marciapiedi esistenti dovrebbero iniziare in questi giorni. L’area cantiere sarà posizionata dopo vicolo Turletti e la viabilità sarà gestita con il doppio senso di marcia alternato

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LETTERE

UDI CARMAGNOLA: “DARE VOCE ALLE DONNE PER LA RINASCITA”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Circolo UDI “Giorgina Devalle” di Carmagnola, sul ruolo delle donne nella battaglia contro il coronavirus (e non solo). Per ripartire, più forti di prima

La missiva è sottoscritta in originale dal legale Avv. Fabio Nicotra e dalla sig.ra Sau.

Ospedale San Lorenzo di Carmagnola: Grazie! Le immagini degli Ospedali, che stiamo purtroppo visionando in questi mesi, stracolmi di ricoverati con il Personale Sanitario stremato, sono una ferita lancinante nel cuore; ma sono immagini che ci fanno riflettere sull’importanza di un sistema sanitario efficiente e presente: ci rendiamo conto di quanto sia importante il numero di posti letto, di quanto siano importantissimi i Presidi Ospedalieri nei territori. Quanto è importante in una situazione come questa che stiamo vivendo avere il nostro Ospedale a Carmagnola? È assolutamente fondamentale per salvare la vita a tanti nostri Carmagnolesi e non solo. Il nostro Ospedale sta manifestando tutta la sua operatività ed efficienza necessarie in questo delicato frangente ed abbiamo potuto constatare quanto sia importante ed indispensabile investire, incrementare e migliorare. Ricordiamoci, e lo dico senza polemica, di chi voleva chiuderlo totalmente e di tutti coloro che, grazie al sostegno delle innumerevoli battaglie e raccolta firme, hanno contribuito a far sì che fosse mantenuto ed incrementato. Il nostro carissimo ed accogliente Ospedale San Lorenzo sta salvando e lottando contro il Coronavirus, grazie anche a tutto l’egregio e magnifico Staff del Nosocomio carmagnolese. Un doveroso e vivissimo ringraziamento, quindi, ai Voi: Medici, Infermieri, Personale O.S.S. e non, che in questa grave e particolare emergenza sanitaria Covid-19, state svolgendo il Vostro ruolo con competenza, determinazione, dedizione, scrupolosità ed umanità a beneficio di tutti noi, sebbene in situazioni massacranti e complesse. Un semplice “GRAZIE” non potrà mai ripagare il Vostro immenso ed encomiabile impegno profuso, ma una cosa è certa, che Voi siete e sarete sempre l’ORGOGLIO e l’ONORE della nostra Città, del “Bel Paese” e di tutti noi, perché, questa “guerra” l’avremmo già persa senza di Voi. La nostra bella Carmagnola non Vi ringrazierà mai abbastanza e non dimenticherà mai i Vostri infiniti sacrifici. Mi rivolgo a Voi: tenete duro, siete stanchi e molti di Voi ogni giorno percorrono tanta strada per recarsi in Ospedale, ma siete la nostra forza, la luce di speranza della nostra Città, dell'intera Provincia. È difficile per Voi, per le Vostre mogli, mariti, compagne/i, figli, nipoti, ma continuate a salvare vite, come avete promesso con il giuramento di Ippocrate e come avete nell'anima la Vostra missione di medico. Ho ornato al terrazzo di casa il tricolore con sopra una maglia bianca, che Vi rappresenta con al centro una smile ed un cuore, perché l'Italia non vuole farVi sentire soli, perché #IoRestoaCasa, ma Voi ci salvate. Allora quando la fatica, lo sconforto prendono il sopravvento, pensate agli occhi pieni d'amore delle Vostre famiglie, di Carmagnola e dell’intera Italia, che Vi ama. Riponiamo in Voi molta fiducia, e per questo, non siete soli, noi siamo e saremo sempre con Voi! A Voi: STIMA e GRATITUDINE perenne! Ciascuno di noi ha provato, in questa disagevole circostanza, sulla propria pelle quanto la salute sia importante e che è il bene più prezioso di tutto e che la salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente. Ancora INFINITAMENTE e SEMPLICEMENTE GRAZIE di CUORE a TUTTI VOI! Un giovane Carmagnolese

Le donne sono assai poche ai vari tavoli decisionali e nelle task force impegnate nella lotta contro il coronavirus: i nostri governanti non riescono a considerare il fatto che nei paesi europei e non solo, dove le donne sono ai vertici l’emergenza coronavirus viene gestita meglio, con risultati evidenti. Eppure anche da noi le competenze, il senso pratico, l’impegno e l’attitudine alla cura delle persone sono una risorsa preziosa in grandissima parte garantita dalle donne: infermiere, dottoresse, ricercatrici e farmaciste si sono rivelate da subito indispensabili e insostituibili. Così come si sono rivelate determinanti per la tenuta sociale e la vita quotidiana le insegnanti, le volontarie, le lavoratrici, operaie e non, dei settori essenziali, dall’alimentare al socio-sanitario, all’informazione, ai servizi pubblici. Nelle famiglie sono le donne che si spendono senza risparmio nell’accudire, curare, tranquillizzare, calmare le ansie degli altri prima che le proprie, aggiungendo nuove difficoltà al lavoro di cura, già abitualmente pesante e condizionante. E questo senza citare lo smart working che per le donne non ha molti aspetti positivi. Dunque, quando la tragedia del COVID-19 sarà superata, quando si potrà ripartire per ricreare una normalità che sappiamo essere tutta da ricostruire, dopo la marea di ringraziamenti e belle considerazioni sulla loro abnegazione, che ne sarà del pensiero, delle proposte e delle competenze delle donne? Dovranno ancora una volta stare a guardare ed aspettare che qualcosa sia loro benevolmente concesso? Guardiamo alla nostra realtà: saranno consultate e coinvolte nel riordino e nella ricostruzione dei devastati servizi socio-sanitari, ospedalieri e territoriali, le numerose dottoresse, infermiere, operatrici sanitarie e sociali che hanno lavorato senza sosta e con gravi rischi per salvare e assistere centinaia di malati? E le numerose volontarie impegnate nei diversi servizi di ascolto e accompagnamento delle persone in difficoltà, nel trasporto malati e distribuzione di medicinali, cibo e altri materiali necessari, quale opportunità avranno per poter avanzare le loro proposte, utili anche a valorizzare e a far riconoscere il ruolo indispensabile del volontariato? Passando alla vita economica, non possiamo non considerare la grave situazione di molte lavoratrici dipendenti di piccole imprese, servizi e negozi, così come di numerose piccole imprenditrici, tra le quali tutte quelle operanti nella cura della persona, come estetiste, parrucchiere, fisioterapiste, o in molte altre attività come negozi di fiori, abbigliamento, tessuti, arredamento, sartorie, mercerie, profumerie, oreficerie e articoli di bigiotteria, o titolari di agenzie viaggi e immobiliari, di bar e attività di ristorazione. Attività che spesso erano già portate avanti con grande fatica e difficoltà, in una situazione cittadina non certo florida: ora la lunga chiusura forzata potrebbe dar loro il colpo di grazia, contribuendo anche alla “desertificazione” di varie zone della città, a partire dal centro storico. Chi saprà ascoltarle e cercare soluzioni concrete e pratiche per sostenerle in una faticosa e non scontata ripresa? Noi, come rappresentanti della storica Associazione Unione Donne in Italia, nata dalla Resistenza per promuovere la partecipazione attiva delle donne allo sviluppo della società, pensiamo che, in una situazione di così grave criticità, sia di nuovo il tempo di unire le forze, aldilà di appartenenze e convinzioni e facciamo appello a tutte e tutti: cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali e di categoria, enti e istituzioni, per individuare e costruire modalità di incontro, confronto e lavoro comune, che possa aiutare la ripresa sociale ed economica della nostra Città, dando voce alle donne e spazio alla loro esperienza, riconoscendone il ruolo fondamentale per la rinascita civile e sociale. Anche i mezzi di informazione locali possono avere un ruolo determinante, realizzando interviste, mappatura delle attività e servizi, raccolta e diffusione dei dati mediante strumenti multimediali e social, per contribuire alla ricerca di idee e proposte innovative che ci aiutino a costruire la nuova normalità della vita personale e sociale, che non può prescindere dalla valorizzazione e dal riconoscimento delle competenze e pari opportunità per le donne in tutti i settori. Associazione Giorgina Devalle UDI CARMAGNOLA

Cara Giliola,

“....e chi ci fermerà più..." è stata la frase con cui ci siamo lasciate qualche mese fa dopo una serata insieme al cinema, una delle ultime uscite insieme!...E invece un male subdolo e crudele ti ha portata via, ti ha fermata! E così il 9 maggio non potrai piu festeggiare il tuo compleanno, o dedicarti alle tue attività quotidiane..è vero, ma quel male non sa che invece, suo malgrado,tu sei più viva più che mai: vivi nei tuoi cari a cui hai donato tutta te stessa, vivi negli amici a cui riuscivi a dare più conforto di quanto ne ricevessi.Tu sei viva come i ricordi di tanti momenti condivisi ai tempi della scuola quando nei pomeriggi tra un ripasso di fisica e una versione di latino ci deliziavi con dolci e pizzette mentre le note dei nostri cantautori preferiti alimentavano in noi sogni e progetti per il futuro! Quel futuro che oggi per te è gia passato e che negli ultimi tempi è stato pesante da affrontare tra disperazione, speranze, brevi vittorie e sconfitte...ma, in realtà, i veri sconfitti siamo noi, noi che restiamo ancora a brancolare nel buio del nostro destino mentre. “Su di te non si potranno contare le lune che brilleranno sulla tua testa, nè mille splendidi soli che splenderanno sul tuo viso!". Giusi

Caro Direttore con riferimento all’articolo «Buongiorno professor Odifreddi» di Lucia Troiani, comparso sul Corriere di marzo 2020, vorrei fare alcune considerazioni. Secondo me, la questione se siano più intelligenti gli uomini oppure le donne, in particolare nei confronti delle scienze matematiche, non è ben posta, perché si omettono delle variabili. Tra le variabili omesse ce n’è una macroscopica che è la seguente. L’uomo non è solo materia come il cervello, il quale si limita a ricevere dall’esterno immagini e sensazioni, che poi sono successivamente elaborate dando luogo alle idee. Elaborate da chi o da che cosa? Le idee non hanno né sapore, né odore, né forma, né colore, né spessore, né volume, né area, né lunghezza; quindi non soro oggetti materiali, ma spirituali. Per il principio di causa-effetto, la loro causa non può essere che parimenti spirituale. A questa causa delle idee si dà il nome di anima razionale dell’uomo, che quindi non può essere il cervello, essendo questo solo materia. Ora, l’anima non è né maschio né femmina, mancando degli attributi maschili o femminili. Segue che l’intelligenza non è né maschile né femminile. In conclusione ci possono benissimo essere uomini e donne parimenti dotati nelle scienze matematiche. Che poi l’educazione ed il condizionamento culturale abbiano il loro peso è un’altra questione. Saluti cordiali. Prof. Oscar Ferrero.

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LETTERE

Cari Concittadine/i

Come tutti sappiamo stiamo attraversando un momento della nostra storia non facile. Anche la nostra Città è stata “colpita” dal Covid_19 che ha fatto molte vittime ovunque. Dai dati che emergono, il Piemonte è in questo periodo la seconda regione dopo la Lombardia, per contagi. Non entriamo nel merito della gestione Sanitaria, non ne abbiamo le competenze, ma capire cosa succede nella nostra città è un nostro diritto non solo come forza politica ma come cittadini. La situazione Carmagnolese, che emerge dalle informazioni e dati forniti dalla nostra Sindaca sembrano non eccessivamente disastrosa, ma le informazioni sembrano carenti nella tempistica e nei contenuti. Oggi 29 aprile possiamo leggere un post su facebook che risale al 17 aprile; manca una settimana all’avvio della fatidica 2a fase che dovrebbe allentare le misure di distanziamento sociale e sarebbe quindi opportuno avere informazioni tempestive e diffuse su più canali. Per quanto riguarda i contenuti ci preme soprattutto sapere qual è la situazione nelle residenze per anziani (cosiddette RSA) sul territorio di Carmagnola. Le RSA sono numerose: Anni Azzurri, Villa Serena e S. Antonio, Sereni Orizzonti, San Giuseppe e Umberto Primo. Come Cittadini noi non sappiamo niente di queste strutture, quanti sono i malati, quanti deceduti e quanti sono positivi. A noi sembra che la Sindaca non capisca l’importanza di far conoscere i “dati” di queste strutture, dati fondamentali per decidere come proseguire nelle misure di contenimento del contagio per tutti i cittadini. Ci sembra che si abbia la volontà di “nascondere” politicamente i numeri, cosa molto grave perché la Sindaca è responsabile della salute dei cittadini. Domanda: Vi sembra tutto normale? Vi sembra che sia giusto questo comportamento? Vi sembra che i cittadini possono essere considerati dei numeri? Noi diciamo di no! Noi diciamo di no, cosi non va bene. Anche se non siamo rappresentati all’interno del consiglio comunale, vogliamo dire la nostra, vogliamo dire che abbiamo il diritto di sapere, abbiamo il diritto di conoscere, abbiamo il diritto di confronto, abbiamo il dovere di informare tutti. Se alcune forze politiche vogliono giocare sulla pelle di noi cittadini, hanno sbagliato indirizzo. Noi chiediamo semplicemente: chiarezza sui numeri e chiarezza sulle strutture RSA e non solo. E non per ultimo, un ringraziamento a tutto il personale ospedaliero che ogni giorno è in prima linea, non dimentichiamo gli operatori sanitari che sono esposti con chi ha contratto il virus, non dimentichiamo le associazioni di volontariato presenti sul territorio per il loro impegno verso le fasce più deboli sia nelle distribuzioni alimentari sia al trasporto di anziani nelle strutture ospedaliere. Tutto questo lo chiediamo insieme con voi cittadini Carmagnolesi, a voi cittadini impegnati a rispettare i decreti e le leggi emanate, voi che tutti i giorni avete un comportamento rispettoso verso gli altri. Vogliamo ricordare a tutti e in speciale modo ai politici che oggi governano la città di Carmagnola, un vecchio detto: “Le bugie hanno le gambe corte”. Buon lavoro ai politici e buona lettura ai nostri concittadini. Partito della Rifondazione Comunista Carmagnola

Uu futuro difficile, ma sostenibile Sarebbe davvero un gran peccato che la ripresa, dopo il coronavirus, mettesse da parte i temi dell'inquinamento e della mobilità sostenibile. Risollevare l'economia è fondamentale, ma la salvaguardia ambientale deve rimanere un tema prioritario. Non dobbiamo indietreggiare sul fronte della mobilità sostenibile e tantomeno dimenticarci di quanto il mondo sia inquinato. Anzi, ci troviamo davanti ad un'occasione senza precedenti, per cambiare finalmente rotta. Con consapevolezza, azioni concrete ed un po' di coraggio, tutti insieme, nel mondo, in Italia, a Carmagnola, possiamo fare la nostra parte, vivendo in modo più sostenibile e ripensando alla nostra città con occhi più attenti alla salvaguardia dell'ambiente. Usiamo l'auto solo quando veramente necessario. I piccoli spostamenti si possono fare a piedi e in bicicletta, in modo più veloce e sostenibile. Siamo più rispettosi dell'ambiente nelle nostre azioni quotidiane. Spegniamo il motore quando la nostra auto è in sosta (senza tenerlo acceso soltanto perchè fa freddo, fa caldo, dobbiamo rispondere al cellulare oppure, tanto è solo per qualche minuto). Differenziamo bene i nostri rifiuti e non abbandoniamo nulla per strada. Non eccediamo nell'uso degli impianti di riscaldamento e raffreddamento di case ed ambienti pubblici. Non abusiamo del bene prezioso che è l'acqua, non è scontata per tutti. E così via. Anche a livello comunale Carmagnola può cogliere questa sfida incrementando le azioni di riduzione dell'inquinamento, facilitando ed incentivando la mobilità sostenibile, aggiungendo piste ciclabili e curando i percorsi ciclabili esistenti (anche se un po' dissestati, se fossero segnalati genererebbero più rispetto e consapevolezza), piantando piante, aumentando le aree pedonali, rendendo la città finalmente più vivibile per le persone. Sarà un futuro difficile, ma deve assolutamente essere più sostenibile. Franca Gallo p. Il Comitato "Vivi il Centro Storico" "Gentili componenti del Comitato Vivi Il Centro Storico, vi ringrazio per avermi indirizzato questa lettera che è uno stimolo a riflettere e a ripartire, dopo questo stop forzato dovuto all'emergenza epidemiologica, con uno spirito di maggiore consapevolezza dell'impatto ambientale della mobilità cittadina e delle nostre attività quotidiane. Certamente in questi giorni con la grande riduzione del volume del traffico, indotta dalle chiusure forzate delle attività produttive, abbiamo potuto verificare come l'inquinamento acustico e ambientale si sia ridotto e come la natura si sia riapproriata di alcuni spazi urbani. Sicuramente ora che le attività riprenderanno dovremo nuovamente fare i conti con il traffico urbano, il rumore e la produzione di polveri sottili. Ma la ripresa delle attività deve essere un'occasione per ripensare le nostre abitudini. Dovremo imparare ad usare diversamente lo spazio abitato. Ce lo richiede la situazione che stiamo vivendo, ce lo impongono le norme per il distanziamento sociale che dovranno diventare una routine comune, per uscire dall'emergenza epidemiologica.Il Comune non ha mai cessato, nemmeno in questa situazione così straordinaria, di lavorare sul tema della mobilità sostenibile e della riduzione dell'inquinamento. Prosegue infatti il lavoro sul Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, così come l'impegno per la realizzazione della tangenziale di Carmagnola. Proseguiremo nel lavoro di stimolo ad una mobilità più dolce e rispettosa dell'ambiente, soprattutto in ambito urbano, che possa contribuire a decongestionare i nostri spazi abitati e a stimolare l'uso di mezzi alternativi all'automobile. Ivana Gaveglio

Al Direttore ed alla redazione del Corriere di Carmagnola Nell'impossibilità di poterlo fare personalmente ringraziamo di cuore quanti si sono uniti al dolore per la perdita del nostro caro Domenico. In questi giorni tristi in cui non possiamo abbracciarci o stringerci la mano ci è stato di grande conforto sentire questa affettuosa partecipazione. Un particolare ringraziamento ai docenti ed al personale ATA dell'Istituto Baldessano - Roccati per le tante dimostrazioni di stima e Marilena ed Elena Vanzetti di affetto verso il nostro caro. Grazie a tutti.

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SOCIETÁ

La Bisconova chiede il trasferimento della produzione 25 aprile: nonostante il Covid per non dimenticare che siamo liberi dal nazifascismo

Lo avevamo anticipato nel numero di novembre 2019. Quella che all’inizio sembrava solo un’ipotesi, ora è una triste realtà: lo stabilimento dell’azienda dolciaria Bisconova della frazione San Bernardo di Carmagnola è destinato alla chiusura. L’intera produzione di savoiardi (e non solo) sarà, molto probabilmente, trasferita a Roma, dove si trova la sede centrale. Le intenzioni del gruppo laziale erano chiare dall’inizio, ovvero ottimizzare i costi, tagliando le spese sul sito piemontese in locazione. Un’idea già trapelata nel primo incontro tra amministrazione comunale e sindacato Flai-Cgil, avvenuto a fine agosto scorso, e poi confermata dalle successive riunioni. La decisione definitiva comunque non è ancora stata presa, anche se ormai sembra chiaro quale sarà il futuro della linea sanbernardese. Ma se per l’azienda si tratterebbe di una “ricollocazione delle risorse, con evidenti vantaggi dal punto di vista economico”, per Carmagnola la chiusura dello stabilimento rappresenterebbe un duro colpo. I cittadini perderebbero un pezzo di storia. Mentre, i lavoratori sarebbero costretti a lasciare la linea, scegliendo se trasferirsi nella capitale oppure accedere agli ammortizzatori sociali. Per ora, tutto è rallentato dall’emergenza epidemiologica in corso. Si dovrà attendere qualche mese prima di fare il punto della situazione. “Che la situazione fosse difficile sono mesi che lo sappiamo - ci racconta un lavoratore dell’azienda carmagnolese - ma ormai sembra non esserci più ritorno. Ora sono aperte solo le linee che producono torte e amaretti, mentre la linea dei savoiardi è stata trasferita. Siamo rimasti circa in 20 ma quello che più ci preoccupa è che la direzione non ci dice nulla del nostro destino. Vorremmo sapere cose pensano di fare per poter programmare, dopo aver dato anni di vita a questa azienda, il nostro futuro”. “La prospettiva del trasferimento della produzione della linea dei savoiardi nel Lazio mette in difficoltà molte famiglie e ci lascia l’amaro in bocca - spiega Pasquale Sicilia, consigliere comunale di Carmagnola. Il 12 novembre, in qualità di consigliere, avevo chiesto un incontro con l'assessore della Regione Piemonte Elena Chiorino per istituire un tavolo di lavoro, con la proprietà, il sindaco e le organizzazioni sindacali. Ci aveva assicurato il suo impegno per salvaguardare i posti di lavoro”. Sicilia conclude rimarcando l’importanza dello stabilimento per il settore industriale carmagnolese. “Ricordo che lo storico stabilimento della Bisconova opera sul territorio dal 1975. Per questo, lancio un appello affinché le nostre aziende non restino insensibili alla prospettiva che la Bisconova vada via dalla città, occupando almeno la maggior parte dei venti lavoratori ancora in linea”. S.G.

iCit à, una vetrina digitale per i negozi dell’area carmagnolese È partita la cosiddetta Fase 2 del coronavirus. Anche a Carmagnola, la riapertura scaglionata delle attività ha generato difficoltà e malumori, nonché un senso di spaesamento non indifferente. Per questo motivo, gli stessi negozianti si stanno dando da fare, aiutandosi l’un l’altro per essere presenti on line, raggiungere i propri clienti anche a distanza e pubblicizzare i propri prodotti e servizi, in maniera gratuita, intuitiva e veloce. Accanto all’inserimento di inserzioni e post sui gruppi Facebook – preferiti per la loro immediatezza – molto apprezzate sono, da chi non ha un sito orientato all’e-commerce, le app dedicate. Tra tutte, iCittà, un’app nata a Carmagnola tra agosto e settembre dell’anno scorso, per volontà di un gruppo di giovani temerari, e oggi più utile che mai per la ripartenza di città e piccoli paesi. “La nostra applicazione - spiega Emanuel Secco, CEO di iCittàsi propone di aiutare e digitalizzare le microimprese delle nostre città. In questo momento, stiamo collaborando con alcuni professionisti del settore, per sviluppare nuove funzionalità e per fornire un servizio sempre più utile e completo, senza tralasciare i nostri utenti. Inoltre, a breve, metteremo a disposizione un vero e proprio e-commerce all’interno dell’applicazione: con un semplice click sarà possibile acquistare dagli esercizi cittadini di proprio interesse, direttamente da casa, e attendere la consegna a domicilio, pagando in contrassegno. Seguiteci e scaricate l’applicazione iCittà! Noi siamo qui per sostenervi e aiutarvi, non lo dimenticate…” Per scaricare iCittà è sufficiente collegarsi al sito www.icitta.net e seguire le indicazioni. L’app è disponibile per iOS (su App Store) e Android (su Google Play Store).

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Un 25 aprile in forma ridotta e con tante restrizioni. Una celebrazione “veloce” in cui il sindaco Ivana Gaveglio ha posato la corona d’alloro in piazza S.Agostino davanti al monumento dei caduti. "In questi giorni – ha dichiarato il Sindaco Gaveglio - stiamo sperimentando in prima persona che cosa significhi non avere la libertà di gestire e vivere la quotidianità come desideriamo. Sono rinunce sicuramente meno forti di quelle cui furono sottoposti i nostri genitori o i nostri nostri nonni durante il conflitto. È particolarmente significativo celebrare la Festa della Liberazione in questo contesto, augurandoci presto di poter riassaporare la libertà che credevamo scontata". “75 anni fa – ha dichiarato il Presidente dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) Federico Cano Correa – molti hanno combattuto e sono morti per lasciare a noi un mondo migliore dove vivere ed esprimerci. Dei ragazzi e delle ragazze che decisero di battersi nelle campagne e nelle montagne italiane per opporsi alle truppe nazi fasciste ne rimangono, ahimè, ben pochi. Il nostro compito di memoria si fa sempre più arduo ma doveroso. In questi giorni si sentono molti giornali e politici paragonare l’emergenza sanitaria attuale ai conflitti passati, arrivando a dire che stiamo combattendo una nuova “resistenza” e che quando questo sarà finito ci sarà una nuova “liberazione”. Secondo noi è un grave errore ed è una mancanza di rispetto su ambedue i lati. Quella di oggi non è una guerra. La guerra è un’invenzione autodistruttiva dell’uomo. Una pandemia fa parte della natura che ci ricorda. È ben diverso. I medici, gli infermieri e tutti coloro che sono impegnati in prima linea meritano un rispetto “nuovo” e vanno ringraziati per quello che stanno compiendo oggi non nominati “nuovi partigiani”. Questo parallelismo – conclude il Presidente dell’ANPI - rischia di modificare la concezione di ciò che si ottenne 75 anni fa in maniera pericolosa e revisionista. La pandemia ha poi aperto gli occhi su una cosa che non era forse chiara a tutti: i nazionalismi singoli nulla possono contro un nemico come il virus. Solo la cooperazione e la solidarietà tra paesi e tra esseri umani può aiutarci a uscire da questa situazione, perché come il virus ha ampiamente dimostrato, non esistono confini che tengano. Il 25 aprile è stato, è e rimarrà la Festa della Liberazione dal nazifascismo e la sua lezione rimane, oggi più che mai, attuale”. Il 25 aprile a Carmagnola ha avuto anche un’appendice di polemica con i nostri giornalisti inviati per la cronaca della cerimonia. Il sindaco incontrando prima delle celebrazione i nostri giornalisti ricordava loro che non erano autorizzati assembramenti e che di conseguenza non avrebbero potuto partecipare alla celebrazione. Una volta raggiunta piazza S.Agostino, la dottoressa Gaveglio apprendeva dai vigili urbani che la presenza dei giornalisti sarebbe stata ammessa, purchè nel rispetto del distanziamento sociale previsto dal decreto e provvedeva quindi a richiamare l’attenzione dei suddetti giornalisti per avvicinarsi. P.B.


DINTORNI

Fratel Beppe Gaido: “In Kenya urgono tamponi e mascherine”

La situazione dei contagi nell’area del Carmagnolese ai primi di maggio

Ha ricevuto la cittadinanza carmagnolese lo scorso settembre 2019, ma è originario di Casalgrasso, Fratel Beppe Gaido, cinquantottenne medico chirurgo missionario cottolenghino, che da oltre 25 anni opera in Kenya in soccorso di una popolazione, bisognosa inevitabilmente di aiuti ospedalieri. Mai come in questo periodo, anche con l’emergenza Covid 19 in sensibile aumento e che convive con difficoltà umane e altre malattie, l’allerta è sopra i limiti di guardia. Il virus è giunto forse con meno irruenza a Chaaria e Matiri, rispetto all’Italia, ma la situazione è anche qui di emergenza. In un continente dalle vaste dimensioni come l’Africa, la pandemia ha preso pian piano il sopravvento e si comprende quanto il Saint Orsola Hospital di Matiri, dove opera in questo momento Fratel Beppe, necessiti di tanto sostentamento e cure per i malati. Una realtà che vede ogni giorno profonde problematiche e i pazienti in cura sono vittime di traumi, fratture ossee, denutrizione, carestia, affetti da hiv o da tubercolosi e, ora, anche contagiati dal Coronavirus. Lo stesso male che ha bloccato tutto il mondo e che ha portato anche ai primi positivi e, purtroppo, alle prime vittime. Per cautelarsi in Kenya è stato infatti ordinato il coprifuoco notturno. Fratel Beppe ha fotografato la situazione sommaria del Covid 19 in Kenya sempre in mutamento e purtroppo “non arrestabile” al momento di stampa, con gli effetti di riflesso subiti dalla società, dal settore ospedaliero e dall’economia. Che misure precauzionali sono state prese finora nello stato del Kenya? “È stato predisposto un reparto per Coronavirus, con un numero limitato di letti a Nairobi. Vi è inoltre un laboratorio governativo specifico per il tampone diagnostico. Alcune contee possono fare i tamponi, mentre altre no, come in quella del Tharaka. Questa settimana sono stati distribuiti camici, mascherine e occhiali di protezione agli ospedali governativi delle varie città, mentre i missionari non hanno ricevuto per il momento nulla. Le scuole sono chiuse”. Come si stanno attrezzando gli ospedali e i sistemi sanitari al problema Covid-19? “Da luglio, mi sono spostato da una delle maggiori strutture sanitarie del Kenya, il Chaaria Mission Hospital, al St. Orsola Mission Hospital di Matiri, in una zona più rurale. Il problema comune ai due ospedali è la totale mancanza di preparazione al caso. Non abbiamo purtroppo la possibilità di fare diagnosi approfondite e dobbiamo trasferire quindi il paziente in strutture governative attrezzate. Come ospedali missionari abbiamo a disposizione pochi camici e mascherine. Quello che ci manca completamente invece è la possibilità di isolare i pazienti. A Matiri stiamo predisponendo un isolamento di 4 letti. Altro problema è la disponibilità di concentratori d’ossigeno in grado di assistere tutti nel modo giusto. In rianimazione abbiamo poi pochissimi posti letto, ma a pagamento. Nel Tharaka, dove si trova Matiri, la situazione è pressochè la stessa. Un paziente in rianimazione per Coronavirus consuma l’equivalente di 250 bombole di ossigeno nelle due settimane in cui è ventilato, quando noi ne abbiamo generalmente due al mese, quindi la situazione è grave”. Qualora l'epidemia dovesse espandersi maggiormente nel continente, quali sarebbero gli effetti, anche con l’aiuto dell’Oms? “L’Africa è generalmente impreparata. Non ci sono rianimazioni, non abbiamo isolamenti e il personale medico è gravemente insufficiente. Il Kenya è una delle nazioni che sta meglio in Africa. Conosco paesi come il Sud del Sudan, la Repubblica democratica del Congo, dove non si riesce neppure ad avere ospedali forniti almeno di letti e farmaci essenziali, o del personale dell’acqua. Per adesso in Kenya i casi di Covid 19 sono 172, ma i test effettuati sono stati meno di 5000. Registriamo al momento 6 morti, tra cui un bambino di 6 anni, ma il rischio di mortalità è altissimo”. Quali sono le aree maggiormente a rischio? “Nairobi e la Costa sono le aree più colpite sinora. A rischio sono le baraccopoli delle grandi città, dove i poveri vivono ammassati in spazi superaffollati, ma certamente anche tutte le aree urbane dove l’affollamento è in genere la regola e dove spesso non c’è acqua”. Il contagio non ha al momento grandi numeri in Africa, come mai? Quali fattori hanno inciso in questa rilevazione? “Credo che i pochi tamponi effettuati possano anche tradire, lasciandoci dubitare che ci siano più casi di Coronavirus. C’è poi chi dice che il Covid 19 muoia a 26 gradi e quindi qui sarebbe troppo caldo. Dubito su questa teoria. visto che è provato sopravvive nell’organismo a 37 gradi. Credo piuttosto che l’Africa, per motivi di povertà, viaggi molto meno rispetto a Europa, America o Asia e questo possa essere un vantaggio, così come i villaggi rurali lontanissimi l’uno dall’altro”. Dal punto di vista economico, quali potranno essere le ripercussioni? «Certamente per noi, il fatto che l’Italia sia bloccata è una grossa perdita economica, perché una percentuale molto alta dei turisti della Costa sono italiani. Il blocco delle importazioni di farmaci dalla Cina è un altro grande problema che ne porterà scarsità e prezzi più alti per quelli venduti nel paese. Molte persone inoltre non hanno reddito fisso o sono disoccupate, non potendo di conseguenza nutrire i figli.. Il lockdown, non ancora nazionale, se non per alcune regioni, sta portando anche fame e povertà su tutto il Kenya ed è in vigore un coprifuoco notturno”.Cristiano Sabre

DINTORNI – La situazione dei contagi da Covid 19 nell’area del Carmagnolese all’8 maggio scorso, dichiarata tramite i siti istituzionali del Comune e gli organi ufficiali di Asl e Regione Piemonte, ha presentato il seguente andamento. Casalgrasso registra solo un caso di positività, mentre Racconigi 31. Nessun caso rilevato a Faule, 6 invece a Polonghera. Pancalieri conta 3 contagiati, mentre Lombriasco 2. 69 i positivi a Carignano. Per concludere i dati di Villastellone e Caramagna Piemonte. I positivi al tampone per il Covid-19 nella città governata da Francesco Principi sono 37, mentre le persone in quarantena fiduciaria sono 16. Dati molto dettagliati a Caramagna. I tamponi effettuati sono stati 131. 19 i positivi totali, di cui 10 guariti. Dei 9 pazienti ancora oggi positivi 7 sono i pazienti in quarantena domiciliare; un paziente è ricoverato presso una struttura ospedaliera fuori territorio per altre patologie pregresse e un altro è ospite presso un struttura fuori dal territorio di Caramagna. La maggior parte dei pazienti positivi operano in strutture fuori dal territorio di Caramagna. Infine, si comunica che gli ulteriori tamponi effettuati agli ospiti della Casa di Riposo di Caramagna hanno dato tutti esito negativo, così come erano risultati negativi i tamponi già effettuati al personale, al CdA e a tre ospiti.

240 mascherine donate dagli Alpini al reparto di Rianimazione dell’ospedale di Savigliano FAULE – In attesa che avvenga la distribuzione delle mascherine messe a disposizione dalla Regione, ennesima dimostrazione di altruismo, nel periodo dell’emergenza, da parte di Faule. Dopo una prima consegna di un tipo per nucleo familiare da parte dei volontari del Gruppo Comunale della Protezione Civile e di una seconda, invece, ad opera della Pro loco nel periodo pasquale, ecco giungere anche il gesto significativo degli Alpini locali. Diverso in questo caso il destinatario scelto dall’associazione. Non si tratta del piccolo paese (già coperto a dovere dalle protezioni individuali), ma del reparto di rianimazione dell’ospedale di Savigliano. Le penne nere faulesi, guidate da Marco Boniforte, hanno omaggiato quindi alla struttura sanitaria, lo scorso 24 aprile, un quantitativo di 240 mascherine chirurgiche, affidandole all’anestesista faulese Valerio Comandini che opera proprio a Savigliano, presso il reparto di Rianimazione. Lo stesso operatore sanitario, ha successivamente inoltrato i ringraziamenti da parte del primario ospedaliero e di tutto il suo staff, in risposta alla toccante lettera inviata dagli Alpini. «Un’azione che ha strappato un applauso generale»: riporta commosso Comandini.

Lombriasco: Seconda fornitura del Comune di mascherine LOMBRIASCO – Da inizio maggio la Regione sta distribuendo in tutto il Piemonte 5 milioni di mascherine, in aiuto dei suoi cittadini contro il rischio di contagio da Covid 19. Ma, ancor prima che le suddette protezioni individuali giungano a Lombriasco, il paese ci aveva già pensato ben due volte. Lo scorso 23 aprile, infatti, due squadre di volontari del Comune hanno provveduto a consegnare ai nuclei familiari la fornitura “numero 2” di mascherine chirurgiche. “Mai come in questa situazione d’emergenza abbiamo ritenuto estremamente utile creare una rete, un network, con Comuni limitrofi nell’acquisto delle protezioni. – spiega l’assessore Daniele Ronco – Le mascherine consegnate nella prima occasione, qualche settimana fa, erano state comprate insieme a Casalgrasso e Osasio. In questa seconda, invece, il Comune di Lombriasco ha potuto acquistare delle eccedenze dal Comune di Cuneo. Tengo ancora a precisare che, in caso di necessità, il Comune dispone inoltre di un quantitativo di 100 mascherine, prodotte e concesse invece a titolo gratuito dall’azienda albese Miroglio. Sono però scorte a disposizione per Protezione Civile, volontari delle associazioni e qualora vi siano esigenze urgenti per nuovi eventuali contagiati”.

Castello diPralormo, è boom di visite virtuali Si cerca una nuova mascotte per Viverbe

PANCALIERI – Alessia Castellano e la sua Pro loco hanno lanciato una nuova iniziativa, portata avanti nonostante il triste periodo della pandemia. Si tratta di un concorso per la realizzazione della mascotte celebrativa, in occasione dei 40 anni del celebre “Viverbe”. Al momento, ovviamente, non è ancora certa la possibilità dello svolgersi della manifestazione di settembre 2020, ma si è comunque pensato di dedicare l'iniziativa a un importante traguardo, indipendentemente dall'anno in cui potrà tenersi. Il concorso, indetto dall’associazione ricreativa locale, in collaborazione con la BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura e il patrocinio del Comune di Pancalieri, è rivolto a tutti i bambini di delle scuole elementari e medie del paese. Il termine per presentare la propria proposta è fissato al prossimo 28 giugno 2020. Per partecipare è necessario rispettare alcune regole: il disegno deve ispirarsi al territorio, bisogna attribuire un nome al personaggio e descrivere il progetto. Sul retro dello stesso disegno è necessario scrivere nome, cognome e classe. La creazione deve essere imbustata nelle apposite cassette presenti nei punti vendita attualmente aperti di Pancalieri, uscendo di casa solo se in momenti strettamente necessari. Al termine dell’emergenza verrà scelta una data in cui una giuria competente composta dal vice presidente della BCC Giovanni Casale, dal maestro Mario Belmondo, dall’artista Milo Pagnone, dal pittore Piero Rasero e dalla psicologia Silvia Senestro valuteranno gli elaborati e nomineranno il vincitore. Il primo premio consisterà in due tablet offerti dalla BCC.

PRALORMO – Messer Tulipano, la manifestazione che ogni anno festeggia la primavera con i colori di oltre 100 mila tulipani e narcisi e la bellezza della natura del parco del Castello di Pralormo, quest’anno ha registrato un boom di presenze online. In 417 mila hanno seguito le visite virtuali accompagnati da Consolata Pralormo alla scoperta dei segreti del parco e della fioritura dei tulipani; sono state 96 mila le interazioni su Facebook e 18 mila su Instagram, con commenti, like e condivisione dei post di Messer Tulipano. “E’ stato un grande successo, un record di visite virtuali che ci ha permesso di portare nelle case di migliaia di persone la bellezza di Messer Tulipano e dei suoi colori, così come la meraviglia della natura in questa stagione: abbiamo condiviso le sensazioni ed emozioni che proviamo ogni giorno e anche prossimamente continueremo a postare sui nostri social le foto del parco e delle sue fioriture” dice Consolata Pralormo. “Vi aspettiamo non appena sarà consentita l’apertura al pubblico per le visite all’interno del Castello e nel parco, tutte le domeniche fino alla fine di novembre”. Ad ogni visitatore sarà omaggiato un bulbo di tulipano del Castello di Pralormo da piantare a casa. Intanto è in via di programmazione un evento per il prossimo autunno per offrire lo spettacolo del parco in versione autunnale. Per rimanere sempre aggiornati ci sono i canali Facebook (Messer Tulipano), Instagram (messertulipano_official) e il sito del Castello di Pralormo (www.castellodipralormo.com).

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Ripartiamo in sicurezza Da sempre nel nostro Centro si è prestata particolare attenzione alla dis‐ infezione e sterilizzazione di tutti i dispositivi medici seguendo scrupolo‐ samente protocolli ospedalieri. In questo particolare periodo di emergenza sanitaria, anche se da decreto non c'è mai stato l'obbligo di chiusura ci è sembrato opportuno fermarci per tutelare la Vostra e la nostra salute, garantendo solo prestazioni a pazienti con urgenze non differibili. Dopo una accurata sanificazione dei locali esercitata da un'azienda certi‐ ficata, siamo pronti a ripartire con tutti i DPI e i provvedimenti atti a sal‐ vaguardare il bene più prezioso...la salute. Ulteriori misure di sicurezza si sono volute adottare acquistando dei macchinari che depurano l'aria eliminando microorganismi dagli ambienti contaminati senza l'impiego di ozono risultando pertanto totalmente compatibili con la salute. Inoltre abbiamo investito in un ulteriore dispo‐ sitivo di sanificazione che sfrutta il vapore secco scientificamente provato e riconosciuto efficace contro virus, batteri e funghi. Ci è sembrato giusto e doveroso adottare tutte que‐ ste precauzioni in riconoscenza dell'affetto e della stima che in 20 anni di attività ci avete riconosciuto, permettendoci di crescere e poter lavorare oggi in una nuova struttura dotata delle tecnologie più all'a‐ vanguardia.

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DINTORNI

Ticket Restaurant per i dipendenti Il XXV aprile di Casalgrasso e Lombriasco Comunali e buoni spesa per Coronavirus

Il XXV aprile, anche i Comuni di Casalgrasso e Lombriasco hanno celebrato in forma ridotta, causa Covid 19 e nel rispetto delle regole governative imposte, le commemorazioni legate alla “Festa Nazionale della Liberazione”. Nell’occasione a Casalgrasso una ristretta delegazione di rappresentanti dell’Amministrazione si è ritrovata in mattinata presso l’ex Consorzio Agrario, adiacente a via Dante, dove è apposta la targa in onore dei partigiani caduti. Proprio in quel luogo, il 12 settembre 1943, persero la vita l’industriale sfollato a Casalgrasso Guglielmo Marengo, il militare Michele Spertino e il podestà casalgrassese Giovanni Ronco. Ricorrenza anche celebrata a Lombriasco davanti alla lapide del paese. Le truppe tedesche in ritirata colpirono il paese che perse due suoi abitanti: Ludovico Ariatello e la maestra Nicoletta Salerno, ricordati durante la celebrazione. Su nomina del Comitato di Liberazione Nazionale piemontese si insediò la Giunta Popolare Comunale costituita da Domenico Galeasso, Michele Chiattone, Ottavio Pochettino, Giovanni Calvino e Casto Cimolino: iniziò da qui la ricostruzione. Lombriasco a fine guerra ospitò quasi 1500 persone, di cui circa 500 sfollate da Torino.

LOMBRIASCO – Il Comune di Lombriasco ha chiarito la questione relativa all’assegnazione o meno dei buoni pasto ai dipendenti comunali, che ora lavorano da casa tramite lo smart working. Il presunto caso nascerebbe da una rettifica dello scorso 9 aprile, da parte della Giunta Comunale, di una delibera emessa il 19 marzo. Decisione che sarebbe però in linea con una comunicazione sindacale, prevedendo quindi di continuare a destinare tali buoni ai dipendenti del Comune, anche se a casa. Contrariamente, il ministro della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, escluderebbe tale possibilità. Spiega a questo punto l’assessore Daniele Ronco: “Su decisione del commissario straordinario (durante un commissariamento del Comune) era stato stabilito di assegnare i buoni pasto ai dipendenti comunali, i cosiddetti “ticket restaurant ”. Tale decisione, anche in occasione dell’emergenza Coronavirus, è stata confermata dopo confronto con le organizzazioni sindacali, mantenendo fede a quello che era già un precedente accordo. Vogliamo continuare a stare vicini ai nostri dipendenti, vista l’eccezionalità dell’evento. Gli stessi, tuttavia, ricambiano la nostra stima, continuando a interagire e affiancandoci in questo periodo di difficoltà. Attualmente da quanto apprendiamo, sarebbero esclusi da questo tipo di “benefit” solo i dipendenti scolastici e non quelli della Pubblica Amministrazione, ma non ci sono ancora linee guida nazionali”. I ticket restaurant, rilasciati mensilmente ai dipendenti comunali, non sono da confondere invece con i buoni spesa per l’acquisto dei beni essenziali rilasciati alla cittadinanza a fronte dell’ ordinanza del Dipartimento di Protezione Civile. “Sino al 29 aprile scorso – prosegue Ronco – abbiamo ricevuto il secondo step di domande per l’assegnazione di Buoni Spesa a fronte dell’ ordinanza di Protezione Civile, dopo l’ istruttoria svolta il 30 aprile. Abbiamo prontamente distribuito i buoni spesa agli aventi diritto nella stessa giornata del 30 per permettere alle famiglie di poter eseguire gli acquisti prontamente. Ringrazio ulteriormente a nome di tutta l’Amministrazione i negozianti lombriaschesi che si sono prestati a gestire i buoni spesa per i cittadini di Lombriasco”.

“Sportello di ascolto” e una pagina culturale RACCONIGI – Nonostante alcuni allentamenti governativi della fase 2 continuano a rimanere attivi i servizi di aiuto psicologico e culturale offerti dalla Città, in due differenti modalità. La prima riguarda lo “Sportello di ascolto”. La seconda, invece, una pagina di consigli utili e riflessioni culturali e socio-educative rivolti alle famiglie, presente sulla pagina Facebook dell’associazione locale “Le Clarisse”. Il Comune di Racconigi ha ufficializzato a fine aprile, come detto, “Lo Sportello di Ascolto”, un servizio telefonico di sostegno alle persone contro il disagio psicologico e le problematiche tra le mura domestiche dovuti al Coronavirus. Tutte le informazioni di questo supporto molto importante sono presenti accedendo sul sito istituzionale del Comune di Racconigi, cliccando sull’apposita sezione denominata “A Racconigi ci ascoltiamo”. Lo Sportello è seguito da 4 psicologhe: Silvia Senestro, Manuela Devalle, Laura Borra e Anna Rolando. Alle dottoresse il sindaco della Città Valerio Oderda ha riconosciuto il tocco umano e la tenerezza, attraverso la loro professionalità per quest’emergenza. “Sono molto contenta di far parte di questo progetto - dice Silvia Senestro. Stiamo ricevendo molte chiamate, da parte di un’utenza diversificata per età, tipologia di richiesta e aspettative. Quello che posso dire è di chiamare in caso di bisogno. Non troverete solo una voce amica, ma anche un servizio che secondo me in un momento come questo dovrebbe esserci in tutti i paesi. Ci sarà una figura professionale che fornirà le possibili soluzioni, sarà in ascolto e vi affiancherà con un conforto o una risposta alle vostre preoccupazioni”. Anticipavamo che sulla pagina Facebook "Le Clarisse" si possono trovare materiali socio-educativi, esperienze, riflessioni, contributi scientifici, articoli e consigli di lettura rivolti ai genitori e insegnanti per attraversare questo momento difficile. Coloro che intendono proporre idee o vogliono interloquire con la responsabile Filomena Marangi dell’ iniziativa possono contattarla alla mail :filenamarangi@gmail.com, sul profilo Facebook: Filomena Filena Marangi o sulla pagina dedicata: Il filo delle storie Cristiano Sabre

Casalgrasso, le precisazioni dell’ex consigliere Mairone CASALGRASSO – In riferimento all’articolo comparso sul numero di aprile, relativo alle dimissioni del consigliere comunale Mario Mairone, lo stesso ex membro consiliare ha precisato che queste sono state rassegnate lo scorso 6 marzo, tramite comunicazione al Comune avvenuta per lettera e non il 30 aprile scorso durante il Consiglio Comunale come indicato. Mairone era assente alla seduta, in quanto già dimesso. La scelta del sessantaquattrenne casalgrassese di abbandonare l’amministrazione comunale, precisa, non è dovuta a motivi personali.

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CORONAVIRUS

FINALMENTE LA CURVA DEI CONTAGI SCENDE 238 POSITIVI, 38 DECESSI E 75 GUARITI Situazione in lieve miglioramento a Carmagnola. Dall’inizio della pandemia, la curva dei contagi da covid-19 è salita fino a superare i 260 positivi. Da un paio di settimane, però, il totale giornaliero delle persone positive al virus è tornato a scendere, nonostante Carmagnola resti tra le città in provincia con il maggior numero di casi registrati, quarta solo dopo Torino, Moncalieri e Rivoli. “Al 6 maggio*, 238 sono le persone positive, di cui 185 residenti carmagnolesi – spiega il sindaco -. 351 restano le persone in quarantena. Mentre, i decessi sono 38 e i guariti 75. Cresce lievemente il numero di tamponi somministrati che è di 1294 circa”. Così spiega il sindaco Ivana Gaveglio, riferendo quanto indicato dalla piattaforma regionale. In merito al numero di persone che sono state e/o sono ancora ricoverate in terapia intensiva: “Non è un dato che ricevo. Preciso che, non essendo presente la terapia intensiva a Carmagnola, molti pazienti sono stati ricoverati anche al di fuori dell’Aslto5. Attualmente, nel presidio di Carmagnola vi sono 42 posti nelle aree covid-19”. Ma i numeri sono in costante aggiornamento e la fine della pandemia sembra

ancora lontana.“Carmagnola ha pagato un prezzo amaro, per le persone decedute, la malattia, le lunghe quarantene, il blocco di molte attività – prosegue-. La sola lettura dei numeri non può raccontare tutto questo, né esprimere il desiderio che i positivi e le quarantene scendano il più velocemente possibile”. Infine, il sindaco sottolinea quanto sia importante continuare a rispettare le misure di sicurezza e il distanziamento sociale. “Il nostro comportamento sarà fondamentale perché la situazione migliori. Sui luoghi di lavoro dove sono definiti o si stanno definendo dei protocolli per assicurare le condizioni adeguate per la ripresa delle attività, nei luoghi pubblici dove abbiamo ricevuto regole di comportamento individuale da rispettare. Ciascuno deve essere, adesso più che mai, responsabile delle proprie azioni e non deve sottovalutare le conseguenze di comportamenti non consentiti, per sé e per gli altri”. S.G. *I dati indicati sono aggiornati al 11 maggio 2020. Per consultare il nuovo numero di positivi al covid19 per Comune è sufficiente collegarsi al sito della mappa della Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/web/covid-19-mappa-piemonte.

RSA a Carmagnola: la Brigata Taurinense sanifica Anni Azzurri. Fatti i tamponi in alcune strutture ma non in tutte. E’ intervenuta la task force della Taurinense per la sanificazione della residenza per anziani Anni Azzurri di Carmagnola; in base al piano stabilito a tal scopo dalla Regione giovedì 30 aprile è toccato alla residenza carmagnolese, 122 posti letto di cui 96 occupati con circa 50 ospiti contagiati dal virus. Anni Azzurri di Carmagnola è una delle 33 strutture interessate dall’intervento della Brigata alpina Taurinense, coadiuvata dalla Scuola di applicazione dell’Esercito e il Reggimento artiglieria a cavallo; una squadra di 20 ufficiali medici e 30 sottoufficiali infermieri, impegnati almeno fino a metà maggio. Il generale di brigata Davide Scalabrin ha guidato il team che ha operato a Carmagnola, quattro persone coordinate da un ufficiale medico veterinario che si è occupato di gestire l’uso dei prodotti disinfettanti; l’operazione ha richiesto quattro ore di lavoro, una prima fase per l’eliminazione delle impurità con apposite sostanze e quindi la sanificazione con candeggina diluita per eliminare il virus. Come si è detto metà degli ospiti è risultata positiva al virus ma la capienza della struttura ha permesso di isolare i contagiati e limitare al massimo i problemi anche se si sono dovuti contare diversi decessi. L’auspicio è che l’intervento effettuato ad Anni Azzurri possa essere esteso anche alle altre RSA del territorio dove non sono mancati i problemi, in modo particolare per le misure di prevenzione rivolte al personale operante. Felice dell’intervento anche la direttrice Emanuela Martini, che non ha nascosto la difficile condizione in cui ormai da mesi versava la struttura. La situazione è esplosa dopo la rivolta degli operatori sanitari della Residenza Sanitaria Assistita S.Antonio il 14 aprile scorso: su 50 ospiti, oltre 40 erano risultati positivi al Virus e il personale ha chiesto sicurezza e misure adeguate di prevenzione per poter rientrare ad assistere gli anziani. Carmagnola conta ben 6 strutture sanitarie assistite che accolgono al loro interno oltre 365 ospiti con quasi un centinaio di operatori al loro interno tra sanitari, amministrativi, cuochi e assistenti. In alcune delle RSA si sono comunque riscontrati decessi di persone ospiti delle strutture, anche se tutte con altre patologie in essere. Da inizio marzo queste strutture sono chiuse a parenti e amici degli ospiti che possono solo contattarli al telefono o con videochiamate. In alcune i tamponi sono stati eseguiti (come ad esempio la RSA del Cottolengo) in altre si attende ancora l’arrivo del personale dell’ASLTO5 per il prelievo dei tamponi (RSA Umberto I in via del Porto). “All’inizio non erano disponibili i dispositivi di protezione – raccontano diversi operatori – non sono stati fatti i tamponi a tutti, le RSA non sono state tutelate abbastanza dalle autorità preposte, se ne è cominciato a parlare troppo tardi quando sono scoppiati i casi. Un giorno forse si potrà esaminare la questione e recriminare su certe scelte, ma oggi stiamo perdendo i nostri anziani, una generazione che ha vissuto con la schiena dritta e che oggi se ne va da sola in silenzio, senza una carezza, senza un ultimo bacio”. Una situazione che rimane difficile e che occorre mantenere sotto controllo per evitare che con l’avvio della Fase 2 si pensi che il problema si sia superato. Occorre preservare gli ospiti delle RSA e con loro tutto il personale che vi lavora all’interno, personale che in questi mesi si è contraddistinto per una dedizione che supera i confini del semplice lavoro e che mira al benessere di chi è più debole e dipende interamente dal buon cuore degli altri. m.b.

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Reportage di Roberto Travan, giornalista de "La Stampa"

RSA, il Coronavirus non bussa alla porta Sono trascorsi oltre due mesi dal primo provvedimento emesso dal Governo Conte per contrastare l’emergenza Coronavirus, il 23 febbraio scorso. Gli accessi alle Rsa (Residenze sanitarie assistite), dapprima limitati ai soli casi di necessità, continuano a essere blindati, come imposto dalle norme. Tuttavia, quelli che avrebbero dovuto essere rifugi dalla malattia, si sono trasformati in “trappole”, spesso mortali, per i più deboli, i nostri anziani, i nostri genitori, i nostri nonni. Uscirne è praticamente impossibile. Mentre a entrare è solamente il personale medico e sanitario autorizzato, che, però, non sempre ha le giuste protezioni per svolgere il suo lavoro. Per questo nascono le proteste, gli scioperi. Oss, infermieri rivendicano mascherine, tute, tutti materiali necessari per preservare se stessi, ma soprattutto gli ospiti delle residenze, che richiedono cure e attenzioni che annullano inevitabilmente la distanza fisica richiesta per scongiurare un eventuale contagio. Purtroppo, addossare le colpe agli altri, andare alla ricerca del responsabile di turno non aiuterà a migliorare la situazione, a isolare i positivi dai sani. Ma stupisce che un sistema che si definisce all’avanguardia, come il nostro, non si sia preoccupato della condizione di molte RSA italiane già prima, quando la normalità era possibile, quando il virus non era ancora entrato dalla porta, insediandosi senza neanche bussare. E adesso, non ci resta che sperare. Perché #andràtuttobene non è più uno slogan così convincente e il silenzio delle camere semivuote delle Rsa comincia a farsi sentire. Sara Giraudi


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450 i buoni spesa dell’emergenza alimentare Pacchi spesa: aiuti per 700 famiglie Grazie ai fondi per l’emergenza alimentare stanziati dal Governo e distribuiti a tutti i Comuni, sono stati circa 450 i buoni spesa erogati in città per venire incontro alle famiglie in difficoltà economica. A fronte di circa 1000 domande è stata effettuata una selezione per estrapolare i casi più bisognosi ai quali sono stati destinati buoni spesa di 200/250/300 euro a seconda della composizione del nucleo familiare. I beneficiari hanno potuto accedere al buono iscrivendosi alla piattaforma Satispay, convenzionata con il Comune, attraverso la quale si possono effettuare i pagamenti direttamente con il telefonino dopo aver scaricato la relativa app. Intanto continua presso gli Antichi Bastioni la distribuzione dei pacchi alimentari ai quali però non hanno più diritto i beneficiari dei buoni spesa. I buoni spesa possono essere utilizzati per gli acquisti in diversi esercizi commerciali, negozi di alimentari e farmacie, convenzionati con il Comune come da elenco disponibile sul sito istituzionale www.comune.carmagnola.to.it

700 famiglie ogni settimana si recano ai Bastioni per ritirare i pacchi della solidarietà; 120 sono i volontari che hanno dato la disponibilità per la distribuzione divisi in 20 per ogni turno, 50mila gli euro al momento spesi per l’acquisto dei generi alimentari messi a disposizione dal Comune grazie ai fondi stanziati dal Governo centrale e dalla generosità dei carmagnolesi. Questi i numeri della campagna di solidarietà realizzata dal Comune tramite la encomiabile disponibilità del Centro di ascolto il Samaritano – Caritas in questo momento di pandemia da Coronavirus che ha messo in difficoltà molte famiglie in particolare quelle che già presentavano costanti o saltuarie fragilità. Racconta il presidente del Samaritano Pino Mandarano: “L’adesione all’appello per gestire questa eccezionale campagna di distribuzione è stata direi commovente, la maggiore disponibilità è giunta dal mondo del volontariato, da quelle persone che già operano a favore dell’area del disagio, ma anche da privati cittadini che “si sono messi in gioco” in questo particolare momento e che hanno dimostrato grande spirito di solidarietà e adattamento. Grazie ad alcuni “esperti del mestiere” il lavoro di confezione e distribuzione dei pacchi è stato organizzato come delle vere proprie catene di montaggio, infatti i pacchi, nei quali viene collocato ogni tipo di alimento, vengono confezionati diversificati in base al numero dei componenti del nucleo familiare richiedente. La distribuzione dovrebbe concludersi a fine maggio con una necessaria integrazione economica e salvo diverse indicazioni in merito”. Sono stati offerti, fino ad ora, 8mila euro da parte di cittadini, aziende e dalla locale Ascom, che ha contribuito con 1500 euro, destinati proprio al sostegno delle famiglie in difficoltà. “Ringrazio di cuore a nome di tutta l’Amministrazione e della cittadinanza le aziende e gli enti che stanno contribuendo con donazioni in denaro o merci alle iniziative di supporto alimentare rivolto alla popolazione – ha detto il sindaco Ivana Gaveglio - E’ un gesto importante e particolarmente significativo in questo momento in cui anche le aziende e gli esercenti si trovano ad affrontare grandi difficoltà a causa del blocco o della riduzione delle attività e la gestione quotidiana è irta di problemi”. Aziende, enti o privati che volessero contribuire possono donare sul conto corrente dedicato all’emergenza: IT 87 H 01030 30261 00000 1483469 intestato a CITTA’ DI CARMAGNOLA EMERGENZA COVID19. Si ricorda che chi effettua la donazione può usufruire delle agevolazioni fiscali previste dal decreto Cura Italia. Info: www.comune.carmagnola.to.it m.b.

PASTA BERRUTO NUOVI FORMATI E SOLIDARIETÁ Sono disponibili nello Store Berruto di via Sommariva i nuovi formati di pasta, le Regionali (Trofie, Orechiette, Strascinati,Strozzapreti e Cavatelli) fatti con grano duro italiano. Per far fronte alla crescente domanda in particolare di nuovi formati, continuano gli investimenti nel sito produttivo dell’azienda dove è stata installata una nuova linea dedicata esclusivamente a questi formati ed entro la fine dell’anno entrerà in funzione una ulteriore nuova linea. Pasta Berruto è anche in prima linea negli aiuti umanitari in questo particolare momento di pandemia da Coronavirus; dopo aver elargito un importante contributo per l’acquisto, tramite il Comune di Carmagnola, dei ventilatori polmonari per l’Ospedale San Lorenzo, fornisce suoi prodotti non solo per la confezione dei pacchi consegnati agli Antichi Bastioni ma sostiene diverse realtà del territorio dalle quali riceve continue richieste di aiuto. In questi giorni ha donato al Sermig di Torino 2500 chilogrammi di pasta; il centro di ascolto il Samaritano Caritas ha collaborato effettuando il trasporto del prezioso carico.

Si lavora per la riapertura dei mercati In base a quanto contenuto nell’ultimo DCPM, dal 18 maggio riapriranno i negozi non alimentari e dovrebbe ripartire anche il mercato degli ambulanti del settore non alimentare. Al momento attuale, pur non avendo ancora conferme ufficiali, il Comune di Carmagnola sta lavorando per far sì che, una volta confermata questa data per la riapertura, sia possibile procedere rapidamente e in sicurezza. Lo scorso 7 maggio l’Amministrazione ha incontrato i delegati degli ambulanti, per presentare il piano predisposto e condividere le modalità di svolgimento. Durante l’incontro si è concordato che i banchi alimentari e non alimentari saranno posizionati nei posteggi abituali. La spunta sarà ammessa limitatamente alle aree disponibili, preferibilmente nell’ultimo tratto di via Valobra verso piazza Verdi. Gli ambulanti si impegnano a contenere le dimensioni dei banchi per assicurare il distanziamento sociale. Saranno predisposti sei accessi controllati dalla Polizia Municipale, dove si verificherà che gli acquirenti siano dotati dei dispositivi di protezione e sarà regolato l’accesso contingentato all’area mercatale, per evitare assembramenti. Tutti gli accessi laterali all’area mercatale saranno transennati e vigilati a cura degli ambulanti. Le Forze dell’Ordine controlleranno i comportamenti all’interno del mercato. Gli ambulanti dovranno attenersi a quanto prescritto, dovranno avere mascherine e guanti, mettere a disposizione del pubblico gel igienizzanti. I capi di abbigliamento non potranno essere provati, sarà ammesso il reso durante il mercato successivo. Gli ambulanti dovranno anche limitare la presenza di persone davanti al banco. Tutte queste regole ovviamente, saranno oggetto di revisione qualora i prossimi decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché della Regione Piemonte dovessero disporre diversamente.

Carmagnola, spesa sospesa in aiuto delle famiglie in difficoltà In sinergia con le altre misure di sostegno adottate da governo e singoli comuni, nasce la “spesa sospesa”, una nuova iniziativa rivolta alle famiglie in difficoltà economica, duramente colpite dall’emergenza covid-19. L’iniziativa, già adottata in diverse parti d’Italia, è stata accolta anche a Carmagnola, in collaborazione con le associazioni del territorio e con la Fondazione Banco Alimentare. In molti punti vendita e attività commerciali è stato, infatti, seguito il principio dell’aiuto reciproco, consentendo di fare donazioni e lasciare “sospesi” prodotti a lunga scadenza, alimentari e non, per i più bisognosi. Diverse, a seconda del centro commerciale, le modalità con cui le famiglie generose possono contribuire a questo progetto, che ricalca quanto fatto da comune e associazioni, con l’erogazione dei buoni spesa e la distribuzione dei pacchi alimentari.

I Comuni del territorio sostengono l’ospedale San Lorenzo di Carmagnola

Spesa sospesa nei supermercati: come e dove donare

Lungo l’elenco delle catene di supermercati aderenti all’iniziativa. Nei punti vendita Carrefour Italia, ad esempio, è possibile comunicare, direttamente in cassa, l’importo che si vuole donare tra 2, 4 o 6 euro. Tale importo sarà successivamente convertito in Gift Card e consegnato dalla Fondazione Banco Alimentare a chi ne ha più necessità. Diversamente, nei supermercati e ipermercati Bennet, Lidl, DPiù è sufficiente lasciare i prodotti “sospesi” nell'apposito carrello, all’uscita dalle casse.

Consegnato al San Lorenzo un carico di mascherine, tute, protezioni e igienizzanti acquistati dai Comuni limitrofi, a sostegno dell’attività della struttura carmagnolese. Il Sindaco di Osasio, Silvio Cerutti, e la Vice Sindaca di Pancalieri, Alessandra Vincenti hanno consegnato mercoledì 29 aprile, un carico di dispositivi di protezione all’ospedale San Lorenzo di Carmagnola, acquistati con fondi provenienti da donazioni di enti e privati nei comuni di Osasio, Pancalieri, Lombriasco e Carignano. Grazie alle donazioni, l’ospedale è stato rifornito di 300 tute idrorepellenti, 1500 mascherine, 100 occhiali protettivi, 50 visiere e gel igienizzanti che saranno messi a disposizione del personale. I quattro Comuni hanno voluto contribuire direttamente alla funzionalità dell’ospedale San Lorenzo, polo sanitario di riferimento per Carmagnola e tutti i comuni dei dintorni. Una realtà ospedaliera molto apprezzata dai cittadini e che anche in questa emergenza costituisce un punto di riferimento molto importante. Alla consegna hanno presenziato anche il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio, alcuni operatori della Croce Rossa e della Protezione Civile dei Comuni donanti.

Altre forme di spesa sospesa in città

Oltre ai supermercati, sono già numerosi gli esercizi commerciali carmagnolesi che hanno abbracciato l’idea della “spesa sospesa”, facendola propria. Tra questi, la panetteria “Pancaffè” di via Fratelli Vercelli, con il suo “Pane in sospeso”, o la panetteria “Il grano d’oro”, di via Valobra, che da qualche tempo mette a disposizione dei cittadini, gratuitamente, un banchetto esterno con alcuni generi di prima necessità, come pane, farina, sughi, pasta secca, di loro produzione o forniti da clienti esterni. O ancora, la pizzeria Pizza Sì da Lilly, che ha donato, nelle settimane passate, pizze e bugie a medici, infermieri e volontari dell’ospedale San Lorenzo e della Croce Rossa di Carmagnola. Resta, infine, fondamentale l’aiuto di tanti privati cittadini che, ogni giorno, personalmente si impegnano con una donazione in denaro, con una parola di conforto a chi si sente solo e affranto da questa battaglia interminabile, regalando il proprio tempo per la raccolta e distribuzione di materiali utili. Tutti gesti nati da un periodo di estrema difficoltà, che ci ha tolto molto, ma ci ha insegnato altrettanto. Sara Giraudi

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Re Peperone e la Fase 2: “Vicino ai cit adini per non mollare” Io, Benigni e l’articolo 32 Il 25 febbraio scorso veniva annullata, causa emergenza coronavirus, la tradizionale sfilata di carri allegorici a Carmagnola, mettendo un punto fermo all’edizione 2020 del Carnevale. Da allora, Lorenzo Piana, detto “Renzo”, è stato costretto ad appendere nel buio del suo armadio gli abiti della maschera che impersona da ben trent’anni, quella di Re Peperone. Tuttavia, nonostante la sospensione di incontri e sfilate, Renzo non ha mai smesso di avere contatti con il suo gruppo folkloristico e di pensare ai suoi seguaci con affetto. “Dal 26 febbraio scorso sono a casa nel rispetto delle misure di contenimento per combattere questo virus – spiega Renzo -. Mi auguro che la pandemia possa finire il più presto possibile e nel migliore dei modi, anche se purtroppo ci sono già stati tanti casi di malattia e decessi a Carmagnola e non solo. Mi sento vicino a coloro che soffrono o hanno sofferto negli ultimi tempi“. In merito alla Fase 2 e alle possibilità future di una ripresa totale: “Non abbassiamo la guardia, perché non abbiamo ancora vinto la battaglia e basta un passo falso per ricadere nel contagio”.

Era il 1954 quando presi la polio ed iniziò la mia prima quarantena, intervallata da tante altre dovute all’impossibilità di potermi muovere tranquillamente a causa di barriere architettoniche e mentali. Oltreché di un corpo che proprio non voleva saperne di fisica e libertà. Oggi, per me, non è cambiato granché, confesso tuttavia di provare un sottile piacere nel vedere e sapere che molte persone sono costrette a vivere in spazi ristretti e trascorrere ore sedute, come me. Non mi passerà mai il senso di ingiustizia che provai fin da bambino, per la condizione della mia esistenza, a cui la sorte mia ha voluto condannare. Approfitto del tragico momento nella speranza che si comprenda cosa sia vivere senza correre e sperare chissacché, senza godere di una spiaggia e ancor meno di un sentiero di montagna. Sentieri che percorro con la mia fantasia sino a raggiungere le vette più alte, ma nonostante questo il ritorno non mi vede mai sudato. Essere poeta o anche solo scrivere versi non rende più facile questa quarantena a cui il COVID-19 ci sta obbligando e la peggior cosa è stata pensare di ammalarsi e finire intubato, e solo a patto che fisico e data anagrafica risultassero consoni per essere curato, al posto di un giovane, colpito anch’esso dal virus micidiale. Scelta a cui qualcuno è andato incontro in questi due mesi terribili, con un medico costretto a scegliere il paziente con maggiore possibilità di sopravvivenza. Così come il mercante di cavalli che guardandoti in bocca stabilisce prezzo e destino. Il tuo corpo non vale un granché. Da più di sei decenni la mia speranza tante volte ha ceduto di fronte ad una realtà incontrovertibile. Solo la forza dell’animo e la consapevolezza, a cui anche la poesia mi ha condotto, certo di essere vissuto comunque, indomito nel voler affermare un pezzo di domani, solo questa determinazione mi sta sostenendo. Forse come succede a chiunque altro sebbene non posseduto dalla mania delle parole stampate sulla carta bianca, o dalle immagini e dai barlumi di presunta improbabile saggezza. Tra le mie letture preferite in questo periodo c’è la Costituzione italiana, e a tale proposito impreco contro Benigni che definendola – la più bella del mondo – impinguava il suo conto corrente. Che si spieghi oggi come mai donne uomini anziani e disabili debbano interpretare l’articolo 32, “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. E se il malefico virus vorrà prendermi, venga lui a casa mia, perché da lui io non posso andare, la mia sedia a rotelle non entra in ascensore. Innocente Foglio

Carmagnola in un libro sul Carnevale per i 50 anni della Regione Piemonte Renzo Piana esprime poi la sua gratitudine per le recenti “conquiste” in ambito carnevalesco. “Siamo stati inclusi nel libro ‘Carnevale in Piemonte: maschere, personaggi e costumi della tradizione‘ realizzato in occasione dei 50 anni della Regione” – racconta Piana. Il volume, di recente pubblicazione, nasce con l’obiettivo di “proporre un’istantanea, un primo censimento sulle maschere e le tradizioni carnevalesche tuttora celebrate in numerosi comuni piemontesi – si legge nell’introduzione di Stefano Allasia, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte -, alla ricerca di episodi curiosi realmente accaduti e tramandati attraverso le generazioni oppure frutto della fantasia popolare“. Tra le città coinvolte nel progetto, non poteva mancare Carmagnola, con una mezza pagina riservata alle maschere cittadine e alla loro storia, dal 1952 a oggi. “Sono orgoglioso e condivido l’ennesimo traguardo e prova di stima e fiducia con la Bella Povronera, Karin Borga, e il mio gruppo folkloristico che, da qualche anno, ci accompagna in tutti i nostri incontri” – sottolinea Re Peperone. Infine, sulla difficoltà di convivere con una situazione non semplice per chi, come lui, è abituato a stare in mezzo a moltissima gente, da tutta Italia: “Sarà dura, ma dovremo adattarci e adattare le nostre manifestazioni a nuove regole. Per ora, restiamo in allerta: guanti, mascherina e distanza di sicurezza”. Sara Giraudi

Innocente Foglio, nasce a Bagolino (BS) il 27.5.1951. Da quarant’anni vive a Carmagnola. Pubblica negli anni con varie case editrici Italiane 14 raccolte di poesie tradotte in francese, spagnolo e tedesco. Vanta importanti frequentazioni con noti personaggi del giornalismo e della letteratura, da Ezio Mauro a don Luigi Ciotti da GianPaolo Ormezzano a Gao-Xingjian premio Nobel per la letteratura nel 2000. In collaborazione con Gao-Xingjian realizza con le sue poesie uno spettacolo teatrale andato in scena a Parigi con lusinghiero successo. E’ da poco uscito “Ho Bisogno Di Te” edito da Echos Group nella collana I Fiori che raccoglie tutte le sue poesie; la presentazione di questo suo ultimo lavoro è stata momentaneamente stoppata dall´attuale momento: i numerosi appuntamenti già fissati sono solo rimandati a momenti migliori per tutti.

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CORONAVIRUS

Fondazione di Comunità di Carmagnola Il Lions e il Leo Club Carmagnola per fronteggiare il Coronavirus per l’Ospedale San Lorenzo “Dove c’è bisogno, lì c’è un Lions”: ed avere un estremo bisogno, in questo tragico momento in cui il COVID-19 ha travolto tutti noi, è l’Ospedale San Lorenzo di Carmagnola. Il Lions Club Carmagnola, ottemperando alla propria mission, WE SERVE, ha fatto fronte ad alcune delle impellenti necessità del nosocomio cittadino: dapprima ha donato 100 tute protettive idrorepellenti da destinare al personale sanitario; insieme al Lions Club Carignano-Villastellone poi, ha effetuttato un versamento in denaro per sostenere l’ASLTo5 per un totale di 9.500 euro. Il Lions Club Carmagnola, congiuntamente al Leo Club Carmagnola, ha inoltre provveduto, lo scorso 3 aprile, all’acquisto di 3 “spot chek monitor” per l’Ospedale San Lorenzo. Grazie ai colloqui avuti con le dottoresse Silvia Testa ed Elisa Berruto, era infatti emersa l’esigenza di dotare la struttura di tale strumentazione. Essa consente di “visionare l’acquisizione dei parametri di routine, il monitoraggio e la personalizzazione degli scores” dei pazienti. Inoltre è utilizzata “per l’integrazione della cartella clinica elettronica che permette ai clinici di accedere immediatamente alle informazioni desiderate”. Gli spot chek monitor, in funzione nei reparti dell’ospedale dal 9 aprile, sono dispositivi che danno anche la possibilità agli operatori di lavorare in sicurezza. Non si deve infatti dimenticare che è fondamentale sostenere e tutelare il personale sanitario che, con dedizione e professionalità, si occupa, quotidianamente, di preservare la salute della Comunità e al quale è giusto nonché assolutamente doveroso esprimere un’infinita riconoscenza. Per Lions Club Carmagnola Ilaria Curletti

“L’emergenza sanitaria ha coinvolto tutti e noi ci siamo prontamente attivati, grazie all’aiuto di chi ha creduto in noi, per aiutare le persone in difficoltà e per sostenere l’ospedale e gli operatori sanitari in prima linea”. Sono queste le parole di Carlo Boasso, Presidente della Fondazione Opera Pia Cavalli, che con il progetto Fondazione di Comunità di Carmagnola ha attivato e coordinato una campagna di raccolta fondi, insieme al Comune di Carmagnola, in favore dell’Ospedale San Lorenzo e un servizio di supporto psicologico gratuito per le famiglie con figli disabili. “Durante questi due mesi i carmagnolesi hanno sostenuto e creduto nella Fondazione di Comunità di Carmagnola ed è grazie a loro che abbiamo potuto perseguire la nostra mission. – prosegue Boasso - Nata su iniziativa della Fondazione Opera Pia Cavalli Onlus nel 2015, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, la Fondazione di Comunità di Carmagnola ha, infatti, la finalità di promuovere una cultura favorevole al dono, per lo sviluppo ed il benessere del territorio.” La Fondazione insieme al Comune di Carmagnola ha collaborato al coordinamento della raccolta fondi per l’Ospedale San Lorenzo, che ha permesso ad oggi di raccogliere una cifra di quasi 46 mila euro. Con tali donazioni, pervenute da tanti privati cittadini ma anche da aziende del territorio, si è proceduto sinora all’acquisto di 20 Caschi CPAP, di materiale disinfettante e igienizzante e, inoltre, sono state consegnate 450 mascherine FFp3 alle case di riposo carmagnolesi, così da contribuire ad aiutare gli operatori sanitari a lavorare in piena sicurezza. L’ultima importante operazione in ordine di tempo ha riguardato l’acquisto di due apparecchiature per il lavaggio e la disinfezione, destinate al nostro ospedale: un macchinario lavaferri e un macchinario lavazoccoli. L’impegno della Fondazione per la comunità non si è fermato all’intervento a favore del San Lorenzo, ma sta proseguendo su più fronti: è appena stato avviato un progetto rivolto al sostegno delle famiglie carmagnolesi con figli disabili. La Fondazione ha attivato infatti un servizio di supporto psicologico gratuito (via telefono o whatsapp/skype) che va ad integrare altre misure già attivate dall’ASL e dal Comune di Carmagnola. Il servizio è garantito da una psicologa e psicoterapeuta esperta nella gestione della disabilità in età evolutiva ed ha l’obiettivo di prevenire e contenere l’insorgenza del disagio emotivo e del malessere fisico dato dalle persistenti limitazioni che hanno stravolto i ritmi e le abitudini quotidiane delle famiglie con figli disabili durante l’emergenza. È possibile richiedere informazioni e prenotare un colloquio a distanza chiamando il numero 3204121309 o scrivendo una mail a sticcaletizia@gmail.com dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 19,00. “Il nostro impegno ora è dedicato a fronteggiare insieme l’emergenza Covid-19, ma con uno sguardo al futuro. - Conclude il dott. Boasso -Abbiamo, infatti pensato di destinare la nostra campagna 5x1000 ai ragazzi di Carmagnola. Grazie al contributo di coloro che decideranno di destinarci il loro 5x1000, indicando nell’apposito riquadro del modulo 730, CU oppure il Modello Unico il codice fiscale 84501810018, la Fondazione acquisterà libri di contenuto sociale e a scopo culturale per le Biblioteche delle scuole e strumenti per la didattica a distanza.” Si ricorda infine che le donazioni a favore della Fondazione di Comunità – Opera Pia Cavalli sono deducibili fiscalmente. Per chi avesse già donato e volesse la ricevuta, è necessario inviare una mail con i propri dati all’indirizzo mail operapiacavallionlus@gmail.com. Per avere maggiori informazioni sui progetti della Fondazione di Comunità di Carmagnola è possibile consultare il sito www.fondazionecarmagnola.it e seguire la pagina Facebook Fondazione Carmagnola.

BCC: una nuova polizza Copertura Covid-19 Molte aziende si stanno organizzando e si sono organizzate per affrontare in massima sicurezza la riapertura della propria attività. Uno dei temi più sentiti dalle aziende è come rendere gli ambienti sicuri e come tutelare i propri dipendenti. La BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura ha sottoscritto una polizza assicurativa per tutti i dipendenti, per tutelarli in caso di contagio e ha deciso di rendere disponibile questa polizza a tutte le aziende clienti. Le aziende che vorranno sottoscrivere la polizza “Copertura Covid 19” potranno contattare l’Ufficio Bancassicurazione della Bcc di Casalgrasso e Sant’Albano Stura. Con soli 9 euro per ogni dipendente viene garantita l’assistenza specifica per eventuali ricoveri, convalescenze ed assistenza post ricovero generati da infezione da Covid 19. Per ulteriori informazioni e per sottoscrivere la polizza contattare l'ufficio Bancassicurazione: E-mail: assicurazioni@banca8833.bcc.it Laura Busso: 340 472 27 21 - Alessandro Musso: 348 099 08 04

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CARMAGNOLA: OPERATORI DEL BENESSERE, TRA LOCKDOWN E SPERANZE

Un lockdown lungo tre mesi. È la prospettiva di molti operatori del benessere e dei servizi alla persona, costretti dall’ultimo decreto del Governo Conte a rimandare l’apertura dei propri negozi a inizio giugno, salvo diversa indicazione. Parrucchieri, centri estetici, tattoo studio: tutte attività commerciali considerate “non essenziali”, eppure in qualche modo tassello importante per la ripartenza del paese, di una certa “normalità” nella routine di ognuno di noi. Solo in Piemonte si contano, infatti, oltre 12mila imprese artigiane del benessere, con circa 22mila addetti impiegati. Ciò significa che il rischio di una vera e propria “crisi” di settore è ancora maggiore, considerata la notevole perdita economica causata dalla chiusura forzata e dalla concorrenza sleale di chi continua abusivamente a incassare soldi, offrendo in nero i propri servizi.

Carmagnola, la protesta corre sui social Anche a Carmagnola, l’impossibilità di un allentamento del lockdown per gli operatori del benessere ha causato non poche perplessità e polemiche. Tra l’altro, acconciatori ed estetisti sono stati tra i primi a chiedere la sospensione delle proprie attività di fronte alla diffusione crescente del coronavirus, lanciando un preciso segnale di attenzione alla salute delle persone e di tutela dei propri collaboratori. Scrive l’imprenditrice di bellezza carmagnolese Sonia Faro, sul suo profilo Facebook, rivolgendo “una supplica rispettosa, chiara, ferma, motivata” al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: “Un’impresa su tre non è in grado di reggere l’impatto di un altro mese senza incassi. I presupposti per una riapertura anticipata esistono. Accettiamo le disposizioni, il rapporto 1:1. Non ci chiedete però di chiudere le nostre attività!” La lettera prosegue spiegando che mancano aiuti concreti dallo Stato e che i pochi previsti “per molte imprese, servono a coprire a malapena quelli di un giorno”. “I costi continuano a essere quasi gli stessi – sottolinea Sonia-. E non ha senso dilazionarli quando i profitti sono praticamente nulli”. “Decine di migliaia di persone sono state consegnate all’abusivismo incontrollato, moltiplicando i rischi di contagio – prosegue-. Chiedo al Presidente di ascoltare con attenzione diretti interessati, associazioni e parti sociali, di restituire dignità ad un mestiere e a chi chiede solo di poterlo svolgere, al più presto, nel pieno rispetto delle disposizioni indicate“. “Serve coraggio. Serve ridare speranza, forza, cuore, a chi merita un segnale concreto! SERVE RIAPRIRE. Nel rispetto delle regole e delle persone che certamente le sapranno rispettare. Serve generare fiducia, prima che venga smarrita per sempre… Perché non si può distruggere in un trimestre ciò che è stato creato, spesso, con anni e anni di impegno, di passione, di dedizione“.

Estetisti e parrucchieri nella Fase 2: la risposta del sindaco Alle recenti lamentele pervenute, ha risposto il sindaco Ivana Gaveglio.“Negli ultimi giorni ho ricevuto moltissime segnalazioni da parte di imprenditori del nostro territorio, parrucchieri, titolari di centri estetici preoccupati per la prosecuzione del lockdown”. Così si legge in un sintetico messaggio riportato sul sito istituzionale del Comune di Carmagnola. “La situazione in cui si trovano i titolari e i dipendenti di queste attività, chiuse ormai da più di un mese e con la prospettiva di altre settimane di chiusura è davvero drammatica – prosegue il sindaco -. Il bonus predisposto dalla Regione Piemonte – 2500 euro per estetiste, parrucchieri, barbieri - va incontro alle stringenti necessità di liquidità degli esercizi“. Il sindaco si sofferma quindi sulla questione della concorrenza sleale da parte di persone che esercitano l’attività illegalmente a domicilio, mettendo a rischio la salute dei clienti e la propria. “L’attività svolta in queste modalità non è legale; è perseguibile per legge e mette a rischio la salute pubblica – conclude-. Intensificheremo i controlli, per evitare che il fenomeno dilaghi, anche nel rispetto dei tanti professionisti onesti che nell’attesa di poter riaprire si stanno preparando per poter ricevere i propri clienti in sicurezza e nel rispetto delle norme”.

Operatori del benessere solidali con la clientela Ma se da un lato le polemiche sono all’ordine del giorno, dall’altro c’è chi continua a mante-

CarmagnolaZONE, un gruppo social per far ripartire il commercio in città Dopo il grande successo di adesioni già riscontrato in Liguria, con i gruppi Facebook SavonaZONE, VallebormidaZONE e GenovaZONE, arriva anche in Piemonte il circuito delle community rivolte ai commercianti locali, per combattere la crisi economica causata dall’emergenza coronavirus. Il progetto, nato da un’idea dello specialista di e-commerce Manuel De Micheli, si propone di rilanciare il commercio delle realtà locali, dando la possibilità a tutti gli interessati – liberi professionisti, terapisti, produttori, artisti, commercianti o ristoratori – di pubblicizzare gratuitamente, tramite foto e descrizioni, i propri prodotti e servizi e la propria attività. “In questo lungo periodo di chiusura forzata abbiamo bisogno di entrare nelle case dei nostri clienti e della nostra gente per proporre i nostri prodotti e le nostre attività – spiega il fondatore De Micheli -. Chiunque faccia servizio di consegna a domicilio o fosse interessato ad acquistare può farlo sui nostri gruppi. Ogni membro è libero di creare post o richiedere informazioni su argomenti di carattere commerciale e legate al proprio territorio“.

nere un atteggiamento positivo, a rincuorare e rassicurare i propri clienti. “Siamo dispiaciute di non poter ancora riaprire, perché oltre al nostro lavoro ci manca molto il contatto con i clienti, le chiacchiere, le battute, le risate – scrivono Nadia, Laura e Chiara del centro Bellezza & Benessere di Carmagnola, in un post pubblicato sul gruppo Facebook CarmagnolaZONE -. Attualmente, siamo in contatto con delle aziende per avere tutti i materiali richiesti e i prodotti che ci servono per tornare a lavorare con tantissima grinta e voglia. Quindi, stringiamo i denti e manteniamo l’umore alto. Noi ci siamo per qualsiasi cosa”. Tra le tante voci, anche quella di Rita Vinci, titolare del negozio di parrucchiera Il Salotto di Rita a Carmagnola. “Sono una parrucchiera orgogliosa di lavorare da quasi 37 anni. Alla difficoltà di tenere chiuse le nostre attività, si aggiunge lo sconforto, l’ansia, la preoccupazione per questo virus, per i malati, per i morti, per un futuro incerto per tutti noi artigiani titolari e collaboratori – spiega Rita-. Non mi soffermo a raccontare il mio caso nello specifico però oso pensare accomuni tutti i colleghi, anche di altre professioni affini. Vorrei pertanto che questo mio appello arrivasse a tutti i concittadini e alle autorità. Sicché sia chiaro il perché della nostra richiesta di farci riaprire il prima possibile”. Rita conclude il suo messaggio sottolineando l’impegno degli operatori del benessere nella gestione dell’emergenza covid e l’importanza del loro lavoro nella vita di tutti i giorni. “Ci impegniamo – come è sempre stato per altro – al rispetto dell’igiene con le normative di prevenzione covid. In breve: sanificazione, mascherine, guanti, distanze, visiera ecc…e ovviamente contin gentamento degli accessi. Tali misure sono, seppur rafforzate ora, già nell’ordinario bagaglio della nostra professionalità e sono rivolte a noi, alle clienti, ai nostri collaboratori. Fidatevi di noi! Ripartiamo! Perché si può; perché viviamo del nostro lavoro; perché forniamo un servizio alla comunità”.

Bellezza e Vanitá dona 15 trattamenti agli operatori sanitari dell’Ospedale San Lorenzo Diversi sono infine gli operatori del benessere che stanno portando avanti iniziative per far fronte a questo periodo di estrema difficoltà, dalla consegna a domicilio di cosmetici e prodotti per la cura della persona allo scambio telefonico di consigli, molto ben accetti dai clienti più affezionati, alle donazioni e ai regali. È il caso di Francesca, titolare del negozio di estetica Bellezza e Vanità di Carmagnola, amante e studiosa del mondo del benessere da quasi vent’anni, che si è resa promotrice di un’iniziativa benefica a favore degli operatori sanitari dell’ospedale San Lorenzo di Carmagnola. “Pur lavorando da sola, vorrei fare qualcosa, nel mio piccolo, per aiutare chi tanto si sta impegnando in questa difficile battaglia contro il coronavirus –spiega Francesca-. In particolare, oltre ai miei consigli, rivolti a tutti, vorrei poter regalare a 15 eroi, tra medici, infermieri e operatori sanitari, che rischiano la loro vita per salvare la nostra e quella delle nostre famiglie, 15 trattamenti di bellezza”. “Si tratta di cure anti-età e rigeneranti viso che sono state protocollate proprio per questa esigenza – prosegue -. I trattamenti saranno effettuati nel mio negozio, a emergenza finita, con prodotti speciali e lenitivi, naturali, senza petrolati o sostanze dannose per la pelle e vegan ok, che andranno a riparare i tessuti del viso, rimarginando i segni lasciati dalle mascherine di protezione”. Sara Giraudi Per prenotare il proprio trattamento, compilare il form on line al link www.bellezzaevanita.it/messaggio-importante-per-gli-operatori-sanitari. Per informazioni: info@bellezzaevanita.it; 328 141 4975 CarmagnolaZONE, come funziona In Piemonte, oltre a TorinoZONE, due sono le realtà locali che, per ora, hanno aderito all’iniziativa: Saluzzo e Carmagnola. A portare il modello di vetrina on line sul territorio carmagnolese è stata la cittadina Nadia Cerri, appoggiata dall’amico Manuel De Micheli, amministratore del gruppo assieme a Emanuel Fontana. La piattaforma è cresciuta molto da quando è stata creata, il 19 aprile scorso, arri vando a contare oltre 700 membri in pochi giorni. “L’obiettivo del progetto – scrive Nadia Cerri sul gruppo CarmagnolaZONE – è dare visibilità a tutte le attività carmagnolesi in questo momento particolare che stiamo attraversando, riportare in alto il valore della comunità e l’importanza del sostegno locale. L’adesione al gruppo è completamente gratuita e la mia operatività è data dalla solidarietà e dall’amore che ho per la mia città. Insieme ce la faremo! Carmagnola rinascerà!”

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Sara Giraudi


CORONAVIRUS

CROCE ROSSA ITALIANA: IN PRIMA LINEA IN QUESTA EMERGENZA CORONAVIRUS Adesso che si è allentato un po’ il ritmo, possiamo parlare con la CRI di Carmagnola per sapere come hanno vissuto i mesI di marzo ed aprile. In primo luogo la direzione ed i volontari stessi desiderano rivolgersi ai lettori per trasmettere il loro stato d’animo. Ci dicono “…a fine febbraio, quando abbiamo intuito che l’epidemia stava prendendo un brutta piega, ci siamo subito resi conto che l’enorme quantità di indumenti per l’auto protezione ci avrebbe mandato a gambe levate per i costi insostenibili. Tenete presente che questo vestiario è “usa e getta”; servono per trattare un solo paziente e poi vanno smaltiti tra il materiale infetto. Abbiamo chiesto aiuto alla popolazione ed ai vostri lettori. Un equipaggiamento completo bianco (tuta, copri scarpe, berretti e occhiali) ci costa 30 euro a cui dobbiamo aggiungere camici verdi, mascherine di vario tipo e sanificazione del mezzo per poter intervenire in sicurezza su pazienti con presunta positività.. Abbiamo lanciato l’allarme e ci è arrivato di tutto e di più. Si sono mobilitati privati cittadini, commercianti, negozi, aziende, associazioni sportive, culturali ed onlus. Sarà il momento delicato che stiamo vivendo, sarà perché la città si è abituata a vederci uscire sui servizi non più in divisa rossa ma spessissimo con quella bianca o verde, la popolazione si è mobilitata al massimo. In un primo momento –aggiungono dalla CRI- volevamo ringraziarvi tutti con un lungo elenco fatto di nomi e di cifre, poi ci siamo ricreduti. Ci saremmo dimenticati certamente di qualcuno, altri tassativamente non volevano essere citati e poi ci sono persone che hanno versato piccole somme (ma era il massimo che potessero fare) e non volevamo metterli a disagio. Era difficile gestire tutte queste richieste, ci abbiamo rinunciato e rimediamo con un ringraziamento globale. Chi avesse però necessità o piacere, per motivi fiscali o per renderne conto ai soci, volesse avere una traccia di quanto donato, può tranquillamente presentarsi in sede (dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12) e segnalarci la propria esigenza. Ovvio dirvi –concludono dalla segreteria - che faremo buon uso delle vostre donazioni e studieremo il modo di rendervi partecipi delle nostre decisioni sull’utilizzo del ricevuto”. La raccolta fondi non è però chiusa, continua, ancora molte persone hanno bisogno di aiuto. Queste le nostre coordinate bancarie: Comitato C.R.I di Carmagnola IBAN: IT51S0326830260052296808640

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AL SERVIZIO DI CHI HA BISOGNO

Dal 18 marzo gli anziani over 65, i malati, le persone fragili ed immuno depresse possono telefonare al numero verde cri 800 065510. Lasciano al volontario che risponde il proprio nome, cognome, indirizzo, numero telefono e si fanno portare a casa la spesa sia di generi alimentari come pure di farmaci da banco e quelli che necessitano di impegnativa medica. Questa iniziativa è stata messa in piedi subito dopo aver capito che il covid 19 faceva sul serio. Gli interessati erano già in fibrillazione, temevano di restare isolati in casa senza viveri e medicinali. Francesca Gazzera e Gaia Burgio della CRI di Carmagnola hanno mobilitato il gruppo giovani ed una diecina di volontari si è messo a di- sposizione. Una quarantina gli anziani del capoluogo e delle frazioni che hanno aderito. I giorni di distribuzione sono il lunedì (dalle 16 alle 19), il mercoledì (dalle 9 alle 12) ed il venerdì (dalle 16 alle 19). Gli anziani che si sono prenotati vengono contattati dalla CRI che prenderà accordi sulle modalità per fare e recapitare a casa la spesa. Il servizio è completamente gratuito. Gli interessati hanno potuto tirare un respiro di sollievo; il loro isolamento è scongiurato.Ro.To.

Carmagnola: aperti i cimiteri, restano chiusi i parchi Sono tornati accessibili lunedì 4 maggio scorso - dopo la chiusura del 6 aprile - i cimiteri di Carmagnola e delle frazioni vicine. Una iniziativa molto apprezzata dai cittadini che nelle scorse settimane si erano decisamente lamentati per questa chiusura definta esagerata. Per accedere è necessario seguire tutte le misure anti-contagio già indicate in precedenza al fine di scongiurare la diffusione del coronavirus. In particolare, è evitata ogni forma di assembramento ed è necessario rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, indossando la mascherina per proteggere le vie respiratorie, qualora non fosse possibile mantenerla. I cimiteri saranno aperti secondo l’orario estivo e controllati dalla Polizia Locale che si accerterà del corretto comportamento adottato dai visitatori. Restano invece chiusi, fino al 18 maggio, salvo proroghe, il parco della Cascina Vigna, i bagni pubblici sul territorio cittadino e i giardini comunali di via Novara, via Avigliana, via Ivrea, via Pascoli e via Mussetti, dove permane inoltre il divieto di utilizzo di giochi e attrezzature.


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AMBIENTE

FASE2 : UNA RIPARTENZA SOSTENIBILE L’Italia è ormai entrata nel vivo della fase 2, i cittadini si stanno riappropriando a piccoli passi di qualche libertà: le passeggiate, lo sport, il caffè al bar, anche se d’asporto e da bere lontano, senza compagnia. Ci troviamo di fronte ad una nuova normalità, una vita diversa da quella a cui eravamo abituati, ma che può portare con sé anche qualche beneficio. In tutto il Paese si parla di ripensare all’organizzazione delle vite dei cittadini, si parla di smart working, ma soprattutto di una nuova mobilità, di una ripartenza più sostenibile a trecentosessanta gradi. Carmagnola come vuole affrontare la fase 2? Nei giorni scorsi è arrivata la prima risposta da parte dei cittadini con la lettera del Comitato “Vivi il centro storico”, contenente la richiesta di non mettere da parte in fase di ripartenza i temi dell’inquinamento e della mobilità sostenibile. Un’opportunità da cogliere per rendere la nostra città e il nostro stile di vita più sostenibili, con occhi più attenti alla salvaguardia dell’ambiente. Rispecchia i pensieri espressi dal comitato “Vivi il centro storico” anche la lettera inviata dal Circolo locale “Legambiente il Platano” ai Sindaci del nostro territorio. La lettera è stata condivisa dalla Legambiente a livello nazionale ed inviata ai sindaci di tutto il territorio italiano. “Un momento eccezionale come quello che stiamo vivendo ha bisogno di risposte altrettanto eccezionali e dovremo arrivare pronti all’appuntamento delle prossime settimane. Abbiamo quindi proposto ai sindaci quattro sfide per la “riapertura”, tutte concrete e attuabili nell'arco di pochi mesi, a risorse relativamente contenute (alcune già disponibili), attuando provvedimenti già contenuti in Leggi dello Stato”, recita la lettera. Le quattro proposte ai sindaci comprendono: • sostenere la mobilità dolce con lo sviluppo di nuovi percorsi ciclabili: siccome la bici è anche il mezzo che permette il migliore distanziamento, oggi più che mai è il momento di realizzare percorsi ciclabili temporanei (con segnaletica orizzontale e verticale) lungo gli assi prioritari e le tratte più frequentate anche nei piccoli e medi comuni come il nostro. Questi percorsi dovranno riservare lo spazio per essere dotati di protezioni e passaggi esclusivi, mirando a trasformarli nei mesi successivi in vere ciclabili; • aiutare i cittadini a rottamare l’auto e scegliere la mobilità sostenibile attingendo ai fondi del “Programma Buoni di mobilità” previsti dal decreto Clima; • rafforzare la sharing mobility potenziando i servizi esistenti con controllo, sani-

ficazione e ridistribuzione dei mezzi nelle diverse ore e luoghi della città; • mantenere ed incrementare lo smart working riducendo spostamenti e organizzando riunioni telematiche all’interno del territorio comunale; Che cosa si chiede a Carmagnola? La Presidente del Circolo “Legambiente il Platano”, Valentina Chiabrando, ha risposto così: “Chiediamo un intervento rapido con misure che abbiano una doppia valenza sanitaria e ambientale e che rispondano alle nuove regole imposte dal COVID-19. Proporre soluzioni sostenibili può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e migliorare la qualità di vita delle persone, perché possano muoversi in maggiore sicurezza e libertà. La Legambiente sta chiedendo ai sindaci di tutta Italia di non limitarsi all’ordinario, ma di osare e offrire una nuova dimensione urbana ai cittadini. Pensiamo a strade ciclabili, mobilità attiva urbana ed extra-urbana, favoriamo la riscoperta della città di prossimità, restituiamo il centro storico a ciclisti e pedoni. Il Circolo Legambiente il Platano è disponibile a fare la sua parte, a dialogare con le istituzioni, a partecipare ad un tavolo con enti ed associazioni per costruire una ripartenza più sostenibile per Carmagnola. Tra le proposte l’idea di chiusura del centro storico al traffico delle auto, seppur consapevoli della necessità di lavorare insieme per un progetto strutturato volto a favore del piccolo commercio, già duramente colpito dall’emergenza, perché la sostenibilità non sia solo ambientale”.

Pro Natura Carmagnola: un gesto di solidarietà per il San Lorenzo

Anche Pro Natura Carmagnola ha deciso di sostenere il reparto Covid 19 dell'ospedale San Lorenzo donando 40 tute di protezione Dupont Tyvek Classic, conformità 6. E' un piccolo, ma sincero segno di gratitudine e stima nei confronti degli operatori sanitari che ogni giorno, con generosità, rischiano la vita per combattere il coronavirus. Le tute sono state consegnate lunedì 4 maggio direttamente in ospedale alla dott.ssa Silvia Testa.

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SOLIDARIETÁ

I maggio: festa dei lavoratori... di tutti i lavoratori. Chernobyl, una nuova catastrofe: a fuoco centinaia di ettari di bosco radiottivo. Alpha ci racconta la sua esperienza. Il noto professor Yuri Bandazhevsky ha inviato nei giorni scorsi al presidente dell’associazione Mondo in Cammino Massimo Bonfatti il seguente accorato appello. Ex direttore dell'Istituto medico di Gomel (Bielorussia), è uno scienziato che lavora sulle conseguenze sanitarie del disastro di Chernobyl. È stato il primo a creare un istituto in Bielorussia, nel 1989, dedicato appositamente al lavoro scientifico sul disastro di Chernobyl del 1986. Oggi vive e lavora in Ucraina.

Quest’anno la Festa del I° Maggio si è celebrata in forma ridotta a causa della pandemia che sta colpendo il mondo. Vogliamo proporvi l’esperienza di “Alpha”, un “nuovo” lavoratore carmagnolese. Nuovo per età, nuovo perchè è in Italia da pochi anni ed è alla prima esperienza lavorativa nel nostro Paese. Alpha è un rifugiato politico, ormai cittadino carmagnolese, è occupato in un’azienda locale di serramenti. Lo abbiamo raggiunto attraverso una videochiamata nella sua abitazione, anche lui in questo periodo è a casa per il lockdown anche se lunedì ricomincerà a lavorare. E’ visibilmente felice di poterlo dire, anche se un po’ assonnato nelle prime battute dell’intervista (in quanto mussulmano è in pieno Ramadan, prima dell’intervista stava riposando, per non perdere energia quando possibile durante il periodo del digiuno). Apha, cos’è la Festa del Primo Maggio per te? “E’ la Festa dei Lavoratori, ma devo ammettere che ho iniziato a capire questa giornata l’anno scorso, era il mio primo anno di lavoro qui in Italia e siamo stati a casa. Ho visto che in Italia e in Europa è una festa molto importante. Nel mio paese – Guinea Conakry – non è così diffusa, la celebrano solo e soprattutto i dipendenti governativi, principalmente perchè i lavoratori nel mio paese non hanno molti diritti e in realtà nemmeno molto lavoro, insomma non c’è niente da celebrare”. E ora che sei in Italia quale è la percezione di questa giornata? “Ho capito che è una giornata internazionale, importante per i diritti dei lavoratori. I miei colleghi l’anno scorso sono andati in piazza, è molto bello. Per me è una giornata importantissima, il lavoro ti cambia la vita, il modo di pensare, solo il lavoro ti permette di essere autonomo, abitare da solo, partecipare all’economia. Lo pensavo anche prima di venire in Italia ma all’epoca avevo altre priorità. Prima di tutto salvare la mia vita e tutelare la mia persona, ma sapevo che il lavoro faceva parte di quel percorso che avrebbe cambiato in meglio la mia vita. Certo, appena arrivato in Italia è stato importate capire la cultura italiana, interagire con le persone, studiare italiano, capire come ci si comporta nel mondo del lavoro e con i colleghi. E’ tutto molto diverso dalla Guinea e dagli altri paesi africani”. Il lavoro a Carmagnola per Alpha è stato la conclusione di un percorso, ma le sue parole sono molto importanti e per nulla scontate, sopratutto perchè il contesto di partenza di questo giovane è profondamente diverso da quello a cui siamo abituati noi. “Io vengo dalla Guinea Conakry, un paese bellissimo pieno di risorse. Ma i poveri sono tanti, la disoccupazione è altissima. E’ ovvio che non celebriamo la festa dei diritti dei lavoratori, nel mio paese prima di tutto manca il lavoro. Prima dobbiamo sviluppare l’educazione, la scuola e la formazione, aiutare lo sviluppo di imprese, mettere le basi. A quel punto si creerà il lavoro e insieme potremo parlare di diritti dei lavoratori e della festa del lavoro”. Che messaggio vorresti mandare in questo giorno ai tuoi connazionali in Guinea e ai tuoi colleghi in Italia? “In realtà il mio sogno, anche se per ora impossibile, è tornare in Guinea e spiegare ai miei connazionali i diritti dei lavoratori. Il mio paese non rispetta non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la libertà di espressione quindi il percorso sarà molto difficile. Desidero molto che il mio popolo capisca che tutti i lavoratori devono essere autonomi ma da noi prima di tutto deve essere condiviso il diritto a lavorare poi come dovranno essere tutelati i lavoratori. Ai miei colleghi italiani ma in genere a tutti e tutte auguro per il 1° Maggio di fare festa con passione e di tornare a lavoro presto per aiutare l’economia italiana. Bisognerà fare di tutto lavorando tutti insieme con grande impegno per aiutare i giovani e le famiglie a superare questo periodo”. Salutiamo Alpha con la consapevolezza che costruire percorsi di coesione sociale significa soprattutto formare cittadini capaci di condividere la cultura dei diritti senza frontiere.

In questi tempi terribili di pandemia da coronavirus, un’altra immane tragedia si è aggiunta. Un devastante incendio, dal 4 al 14 aprile 2020 nella zona di esclusione di Chernobyl, ha bruciato centinaia di ettari di bosco accumulando per molti anni un’enorme quantità di elementi radioattivi. Sono stati colpiti i villaggi della provincia di Polesie, prossimi ai focolai dell’incendio. Gli abitanti dei villaggi sono rimasti senza tetto, le loro case sono state bruciate dal fuoco. L’incendio ha reso inservibili i loro giardini e orti, unica fonte di sostentamento, ha ucciso i loro animali e li ha lasciati senza lavoro. A causa della combustione dei boschi di Chernobyl, l’aria, presente nei luoghi dove vive la popolazione, non contiene solo elementi radioattivi, ma anche gli elementi della combustione del legname. incluso quello più pericoloso per la salute umana, il nero di carbonio. 600 bambini che vivono nella provincia di Polesie, devono adesso affrontare una doppia minaccia: quella della radioattività e quella del coronavirus. E queste due disgrazie rimarranno per molti mesi. I bambini colpiti possono contare solo sulla solidarietà e sull’umanità delle persone. Un esempio viene da Massimo Bonfatti dell’associazione italiana Mondo in cammino che si è subito attivato e con cui, assieme, abbiamo lanciato un appello (mondoincammino.org) a favore delle vittime dell’incendio di Chernobyl Seguite il suo esempio e ascoltate il mio appello: aiutate questi bambini e le loro famiglie; la loro situazione è veramente drammatica. L’incendio ha aggravato le conseguenze del fallout di Chernobyl non solo per loro, ma per tutta la comunità ambientale. Il 34.mo anniversario dell’incidente di Chernobyl, il 26 aprile è stato più triste del solito. Conto sull’umanità di tutti voi e sulla vostra solidarietà: Chernobyl è un problema di tutti noi, è un problema mondiale. Per contribuire: IBAN: IT17R0883330261000110111496) oppure PAYPAL FOR CREDIT CARD: https://www.paypal.me/mondoincammino Causale: for victims Chernobyl’s fire April 2020 Ve ne sarò sempre riconoscente. Yuri Bandazhevsky. E’ possibile “navigare” nei siti di “Mondo in cammino” e “Progetto Humus” per vedere tutte le notizie inserite in questi ultimi due mesi, in cui il lockdown ha reso più possibile l’attività di aggiornamento delle varie iniziative in corso.

# IO RESTO A CASA: anche per il Punto Alzheimer Nel mondo intero si sta vivendo un periodo di forte difficoltà per tutti. Il Governo Italiano, al fine di limitare il diffondersi del contagio da coronavirus, come sappiamo, ha disposto l’obbligatorietà di rimanere al proprio domicilio. Per la nostra associazione questo ha significato la sospensione sia della palestra cognitiva che degli incontri mensili del caffè Alzheimer e non ha permesso l’avvio già pubblicizzato dei gruppi di prevenzione per la memoria e di supporto ai familiari. Per non lasciare doppiamente sole le famiglie da noi conosciute, l’Associazione A.M.A. OdV, di cui il Punto Alzheimer di Carmagnola è parte, ha attivato sul proprio sito web: www.amalzheimer.it il progetto # io resto a casa, dove le persone interessate potranno avere a disposizione video che aiuteranno a mantenere in allenamento, restando a casa, sia il fisico che la mente. Inoltre, per eventuali necessità o per ulteriori informazioni, i volontari del Punto Alzheimer saranno disponibili al numero 392.2914471 (lasciando un messaggio, sarete richiamati). Speriamo di poter presto tornare ad incontrarci di persona!!

Pace in Movimento

La concretezza della carità

Durante l’emergenza sanitaria mondiale sono raddoppiate le persone che per la prima volta si sono rivolte ai servizi delle Caritas diocesane, richiedendo soprattutto beni di prima necessità come cibo e vestiario. È stato perciò necessario intensificare il coordinamento di tutte le 218 Caritas diocesane del paese, coinvolgendo anche enti pubblici e privati, parrocchie, gruppi di volontariato e singoli. La risposta sociale è stata molto positiva e ha portato ad un fiorire di iniziative, registrando anche un incremento del volontariato giovanile. Le nuove richieste e i nuovi bisogni hanno modificato la tipologia dei servizi offerti, tra cui: la fornitura di pasti da asporto e consegne a domicilio per più di 56.500 persone; i servizi di ascolto e accompagnamento telefonico negli ospedali e nelle Rsa; la fornitura di dispositivi di protezione individuale e di igienizzanti; l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari. Positiva è stata anche la risposta alla campagna

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Caritas “Emergenza coronavirus: la concretezza della carità”. Più di 1,9 milioni di euro sono stati raccolti grazie alle donazioni di singoli, aziende, comunità, parrocchie e altre Caritas nazionali. Lo stesso Papa Francesco ha dato il buon esempio offrendo un contributo per questa emergenza, mentre la Conferenza Episcopale Italiana ha messo a disposizione un quantitativo dai fondi dell’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica. A questo si devono aggiungere le strutture edilizie offerte dalle Diocesi per personale sanitario, persone in quarantena e persone senza dimora. Sono 68 le strutture a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale; 46 strutture sono disponibili per persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali e più di 64 strutture accolgono le persone senza dimora. Giovanna Tesio


SOCIETÁ

ALLA RICERCA DEL BENESSERE

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE: AL VIA LO SPORTELLO AUTISMO ITALIA Autismo al tempo di Coronavirus: se gli incontri pubblici sono vietati, il dialogo si sposta sul web. Da una parte, infatti, è emersa la grande difficoltà delle famiglie costrette a stare a casa per diverse settimane; dall’altra sono emerse perplessità circa l’efficacia della didattica a distanza per alunni e studenti con autismo. Nel primo caso si è cercato di promuovere l’autorizzazione a fare almeno brevi passeggiate nei dintorni delle abitazioni; per il secondo aspetto ampio è stato il dibattito in merito alle proposte di didattica a distanza più adeguate per alunni rientranti nello spettro. Il Ministero dell’Istruzione, per rispondere alle eterogenee problematiche sorte nell’eccezionalità della didattica a distanza ha attivato una Task force per le emergenze educative e l’inclusione via web. Si tratta di un servizio attualmente assicurato da esperti individuati con D.D. n. 5 del 24 marzo 2020 con il quale è stato istituito un gruppo di lavoro a supporto della Task force per l’emergenza Coronavirus. Una vera e propria rete sul territorio nazionale attua, con l’apporto dei massimi esperti del problema, delle associazioni più rappresentative, di docenti competenti e con esperienza vissuta sul campo, interventi molteplici e sull’autismo con l’obiettivo di migliorare la condizione dei bambini e dei ragazzi. Nell’attività è coinvolta la rete per l’inclusione, costituita dai CTS (Centri Territoriali di Supporto - scuole polo per l’inclusione) di livello provinciale ed un gruppo di scuole che già hanno realizzato esperienze in merito, con il supporto, se necessario, di specialisti medici e psicologi. Dalla pagina si può accedere ad una finestra tramite cui raggiungere la pagina Sportello Autismo Italia (SAI) , un progetto attivato dal Ministero dell’Istruzione che, con un approccio peer teaching diventa oggi una consulenza preziosa, attuata dai 450 docenti operatori specializzati, con il supporto dei CTS per la condivisione di buone pratiche, la proposta di soluzioni didattiche e la condivisione di materiale didattico multimediale. Una mailing list nazionale accoglie, secondo l’approccio di scambio paritetico peer to peer, docenti operatori su tutto il territorio italiano, nell’ambito della più vasta rete nazionale è possibile così accedere a didattica con strumenti di C.A.A, a risposte formative per aiutare i docenti e le famiglie nella gestione della quotidianità e nella programmazione educativa e didattica. ecc. Il servizio è erogato tramite email, con operatori che poi scelgono la modalità più adatte per relazionarsi con docenti e genitori. Per ottenere consulenza e informazioni sulla didattica a distanza per alunni e studenti autismo è possibile scrivere all’indirizzo sportelliautismo@istruzione.it Fonte: disabili.com – Scuola & Istruzione>Articoli Scuola & Istruzione Sportello Informahandicap - Via. Bobba, 8 – 1002 Carmagnola TO Orario: Martedì e Giovedì 16:00 – 18:00 Tel. 011 9710196 – Sito: www.handicarmagnola.it Email: infohandicap@comune.carmagnola.to.it

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COMERAVAMO

CINQUE ANNI FA

Il “no” di Carmagnola alle discriminazioni

In occasione del 17 maggio, giornata mondiale contro l’omofobia, il nostro mensile realizzava un ampio servizio per contribuire a combattere ogni forma di discriminazione e confermare a tutti i lettori che essere omosessuali non è una malattia da curare ma un modo diverso di vivere l’amore. Per comprendere come questo tema veniva affrontato all’interno del tessuto carmagnolese il “Corriere” lasciava la parola ad alcuni rappresentanti delle realtà cittadine, a partire da quelle scolastiche e religiose, fino ad arrivare a testimonianze dirette provenienti dalla realtà giovanile. “Decidere di non parlare di omosessualità a scuola non è una scelta neutra - era il commento della dirigente dell’Istituto Comprensivo 1, Carla Leolini -, manda un messaggio forte e chiaro sia ai ragazzi omosessuali che a quelli etero. Molto è ancora lasciato alla sensibilità del docente, anche se da anni le scuole attivano sportelli psicologici ai quali i ragazzi in difficoltà, ma anche i docenti che riescono a coglierne i problemi, possono rivolgersi. Già nella scuola primaria vengono fatti interventi sulle classi V di educazione all’affettività”. Interpellato sull’argomento, “certo, si parla di questi temi - si esprimeva don Giancarlo, sacerdote della parrocchia Santi Pietro e Paolo -, si cerca di aiutare e accompagnare i ragazzi, non si nasconde nulla, ma spesso l’argomento omosessualità fatica ad emergere a causa della riservatezza dei

VENTI ANNI FA Lavori in corso per la doppia rotonda di via Torino Prendevano finalmente il via le opere per la realizzazione della doppia rotonda di via Torino: un poderoso intervento, atteso da tempo, in grado di regolamentare l’incrocio fra via San Francesco di Sales, via Torino, via Poirino e via Fratelli Vercelli e permettere un transito più scorrevole e più sicuro. Da programma le opere sarebbero state terminate entro tre mesi, salvo ovviamente proroghe dovute ad

DIECI ANNI FA

giovani, ma soprattutto del timore del giudizio: si vede la Chiesa come un carabiniere”. Emblematiche, inoltre, le dichiarazioni di due giovani omosessuali a cui si chiedeva di parlare della loro esperienza. “Purtroppo in Italia c’è ancora molta ignoranza. Per anni mi sono sentito chiamare con nomignoli ed insulti rivolti solo ai miei gusti sessuali, ma oggi posso dire di essere sereno con me stesso e col mondo che mi circonda”.Per quanto riguarda le realtà associative il nostro mensile evidenziava invece l’esempio del Circolo Arci Margot che, proprio in occasione della giornata contro l’omofobia, esprimeva la sua posizione sul tema lanciando una campagna dal titolo “Tutte le volte che mi baci scompare un omofobo”. L’iniziativa veniva promossa dai soci del Circolo che sceglievano di “metterci la faccia” nel vero senso del termine. Le immagini sbarcavano ben presto su tutti i canali dei social media del Margot e, oltre ad essere pubblicate sulle pagine del nostro mensile, venivano affisse in alcuni punti della città per sottolineare come amore e affetto non conoscano limiti di orientamento sessuale. Nel frattempo, la scuola carmagnolese riusciva nuovamente a distinguersi in termini di preparazione e fantasia: a pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale l’Expo di Milano premiava infatti il progetto multimediale “Pepe & Porry alla scoperta di Ambientiamoci” presentato dalla Sezione Agraria dell’Istituto Baldessano-Roccati di Carmagnola in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Carmagnola 1. Il tutto nell’ambito di “Scuola per Expo 2015”, un concorso per le scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado indetto dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca in occasione dell’Esposizione Universale.

Gian Luigi Surra commentava la notizia, ufficializzata proprio in quei giorni, dell’affidamento dei lavori per il primo tratto della tangenziale di Carmagnola. “Dopo anni di lungaggini burocratiche – evidenziava il primo cittadino - grazie al continuo impegno dell’Amministrazione finalmente avranno inizio i lavori per la bretella sud, opera che, con la futura tangenziale Nord-Est, risolverà in modo definitivo il problema del traffico di attraversamento della città”. La gara per le opere di realizzazione della bretella di collegamento fra la S.S. 20 (verso Racconigi) e la strada ex statale 661 (Carmagnola-Bra) con il nuovo casello autostradale Carmagnola Sud sull’autostrada TorinoSavona era stata infatti aggiudicata all’associazione temporanea d’imprese I.C.G.2 e PA.CO con sede a Napoli: “La realizzazione di questa nuova bretella – era il commento del presidente dell’Anas Pietro Ciucci – s’inserisce nel programma dell’Anas di ammodernare e potenziare la viabilità nella provincia di Torino”. Nel frattempo, dopo un lungo periodo di chiusura per importanti lavori di restauro, Palazzo Lomellini riprendeva la sua attività nell’ambito del circui-

to Carmagnola-Musei. La riapertura ufficiale delle sale avveniva il 21 maggio, in concomitanza dell’inaugurazione della mostra “Geishe & Samurai. Lo specchio di una civiltà”, organizzata dall’associazione Galileo Ferraris in collaborazione con il Comune di Carmagnola ed il contributo della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. La mostra, che sarebbe rimasta aperta fino a luglio, conduceva i visitatori attraverso un affascinante percorso fra simboli, arte, usi e costumi della civiltà giapponese. Il respiro internazionale dell’evento ben si accostava all’obiettivo di rendere Palazzo Lomellini-Arte Contemporanea un centro d’eccellenza per l’accoglienza di mostre a carattere nazionale ed internazionale. “Palazzo Lomellini – spiegava l’assessore alla cultura Collo – intende rappresentare il cuore pulsante di una realtà intellettuale che è in crescita costante, ma che è anche alla ricerca di nuovi approcci con il mondo della conoscenza”. E restando nella stessa lunghezza d’onda ad un anno circa dalla chiusura dello storico cinema Margherita venerdì 28 maggio veniva inaugurato ufficialmente il “Margot”. Nuovo il nome, come nuove e più ampie si prospettavano anche le finalità della struttura gestita da due associazioni, Margot e Arci Life presiedute rispettivamente da Simone Cortassa e Daniele Mandarano. Per debuttare immediatamente alla grande il “Margot” iniziava la sua attività condividendo con il Comune la realizzazione di “Tutta mia la città”, festival della creatività e dell’arte in strada: una tre-giorni di eventi pensata per far rivivere il centro cittadino di Carmagnola in modo diverso e suggestivo.

zione Civile di Carmagnola avrebbero infatti gestito, direttamente in Albania, un progetto realizzabile grazie alla solidarietà dei carmagnolesi. Già l’anno precedente, in una prima spedizione, aveva raggiunto il Kosovo una quantità fra i 40 e 45 quintali di merce composta da alimenti, capi di vestiario e generi di pulizia offerti dai nostri concittadini. Utilizzando quanto raccolto nel corso della sottoscrizione il progetto sarebbe quindi proseguito con la ristrutturazione di una vecchia scuola nel Comune di Verick da adibire a centro medico di prima necessità con ambulatorio, guardia medica, ambulanza e caserma dei Vigili del Fuoco. L’ambulanza, dono della Regione Piemonte, sarebbe stata condotta in loco dagli stessi Volontari carmagnolesi. Non solo: fra gli altri obiettivi da raggiungere si profilava la ristrutturazione dei servizi igie-

nici della nuova scuola del paese, gravemente danneggiati nel corso della guerra, e di parte dell’acquedotto praticamente inusufruibile. A coadiuvare i nostri Alpini della Protezione Civile sarebbero stati i Volontari dell’Associazione Antincendio di Pinasca. In programma, in prossimità della partenza della “colonna”, una serata in Biblioteca per illustrare l’iniziativa con minuzia di particolari. Ed ancora in quelle settimane fervevano gli ultimi preparativi, da parte degli artefici della S.C. Pedale Carmagnolese, per l’organizzazione della “Ciclolonga per la Pace e l’Ambiente” che si sarebbe svolta dal 24 al 29 giugno. Come già preannunciato al termine dell’edizione precedente meta d’eccezione per la “Ciclolonga” del 2000 sarebbe stata Roma addobbata a festa in occasione del Giubileo.

Fra Geishe e Samurai la riapertura di Palazzo Lomellini “Un risultato storico per la Città”: così il sindaco

eventuali imprevisti; per non bloccare uno snodo così rilevante per la viabilità carmagnolese durante i novanta giorni del cantiere sarebbe comunque stato consentito il traffico dell’incrocio. Prevedendo qualche disagio nell’attraversamento dell’area interessata dai lavori, al fine di decongestionare il più possibile il traffico si consigliava comunque ai residenti di utilizzare dei percorsi alternativi. Il tutto con la certezza che ad opere concluse la doppia rotonda avrebbe migliorato in modo sostanziale la percorribilità di un punto fondamentale per il traffico in entrata ed uscita dalla nostra città. Si era giunti nel frattempo ad una svolta importante per il “Progetto Kosovo” in atto da tempo: secondo gli obiettivi dell’iniziativa da giugno fino ad ottobre gli Alpini della Prote-

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RICORDO DI RICCARDO ASSOM

Tra arte e storia...

di Giovanna Tesio

Fase 2: riapertura dei musei? La cosiddetta fase 2 dell’emergenza Covid-19 potrebbe riportare il 18 maggio alla riapertura dei luoghi della cultura, come musei e siti archeologici. In quest’ottica ConfCultura ha messo a punto un prontuario con le linee guida per la prevenzione del contagio per musei e operatori, formulato dagli esperti della Fondazione Italia in Salute e redatto dalla Dott.ssa Fidelia Cascini, responsabile del Programma di Ricerca della Fondazione Italia in Salute. Le prescrizioni di base, che ogni museo potrà adottare in base alle proprie esigenze, prevedono il distanziamento sociale di almeno 2 mt, l’uso delle mascherine, il frequente lavaggio delle mani con disinfettanti. Patrizia Asproni, presidente di Confcultura, commenta così la possibile riapertura dei siti culturali: “Il settore della cultura dovrà essere fortemente sostenuto dallo stato sia per uscire dall’emergenza che

per pianificare la ripresa a medio e lungo termine. Occorrono quindi fondi che coprano le due tipologie di intervento: un fondo di emergenza per tamponare le perdite dovute alla quarantena; un “recovery fund” per supportare la ripresa, sostenere l’occupazione e lo sviluppo”. Non tutte le personalità del settore cultura sono però concordi sulla riapertura a maggio. La presidente del gruppo Arthemisia, Iole Siena, è fortemente contraria: sarebbe una mossa non gestibile economicamente, date le forti perdite subite dalle imprese che operano nel settore. Inoltre, alle spese ordinarie che deve sostenere una struttura museale, si dovranno sommare quelle richieste dalle necessarie misure di sicurezza. La Siena prospetta ottobre come possibile data per riaprire i luoghi della cultura.

Riccardo Assom non è più tra noi, ci ha lasciati dopo l’ultimo 25 aprile passato in grande sofferenza in un letto d’ospedale, ma sempre con il pensiero rivolto agli amici dell’ANPI che ricordavano la Liberazione. Riccardo, classe 1944, era figlio di un partigiano garibaldino e fu naturale per lui ricercare, studiare e trasmettere alle giovani generazioni la storia di quei tragici e gloriosi anni che videro gli italiani riscattarsi e liberarsi dalla dominazione nazifascista. E’stato insegnante, pittore, scultore, ma soprattutto ricercatore instancabile e grande studioso della Resistenza e della lotta partigiana. Dagli anni ’70 aveva iniziato a girare le vallate piemontesi per intervistare i partigiani e i testimoni raccogliendo le loro storie, pubblicate in diversi libri e raccontate in numerosi incontri dalle scuole alle serate con il pubblico, organizzate spesso a cura dell’ANPI di cui era attivo e conosciuto rappresentante, ed anche riprese in documentari e film come “Neve rosso sangue” del 2015, girato da Daniel Daquino sull’eccidio nazifascista di Valmala. Da molti anni lavorava in Val Varaita – collaborando con l’ANPI di Verzuolo - in particolare a Lemma, frazione di Rossana: là, in borgata Grossa, all’inizio degli Anni 2000 aveva ideato e allestito l’Ecomuseo della Resistenza “Il Codirosso”, di cui curava personalmente l’apertura nel periodo estivo guidando i visitatori. Il Circolo ANPI di Carmagnola ha avuto l’onore di conoscerlo fin dalla sua costituzione, ricevendo sostegno e suggerimenti per le ricerche sui fatti locali e nell’organizzazione di varie iniziative sulla Resistenza e la Liberazione. Vogliamo ricordarlo felice ed orgoglioso ad una delle diverse edizioni della Festa partigiana di giugno, organizzata ogni anno sul prato antistante l’Ecomuseo di Lemma, con la partecipazione delle numerose delegazioni dell’ANPI e dei tanti amici che lo sostenevano e aiutavano nel suo lavoro di ricercatore. Grazie Riccardo per il tuo esempio e il tuo insegnamento, ci sentiamo doverosamente impegnati e motivati a rinnovare la memoria della Resistenza e della lotta partigiana per continuare a trasmetterla alle giovani generazioni, come hai fatto tu per tutta la tua vita.

Congratulazioni alla

Non potendo festeggiare tutti insieme, mandiamo tramite il Corriere di Carmagnola i nostri complimenti al caro

Dott.ssa ALESSANDRA MANDARANO

Simone Gili per il traguardo raggiunto:

che ha conseguito la laurea magistrale in “Scienze dell’Educazione, programmazione e gestione dei servizi educativi e formativi” con la tesi “Immigrazione e integrazione in Italia, uno studio per valutare l’efficacia del progetto Provaci ancora Sam” conseguendo la votazione di 106/110.

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CULTURA ancorato con tutte le mie forze, guardando con orrore le onde nere che frangevano spruzzi alti davanti a me. Qualcuno tentava di calare le scialuppe. Mentre il Comandante faceva il possibile per portare la nave verso le isole di Passo e Antipaxo a caca nove miglia dal punto dove eravamo, ma la burrasca scatenatasi ormai in tutta la sua violenza e l'inclinazione sempre più irrimediabile, non permetteva alla manovra di sortire frutti. Devo amaramente aggiungere che non sapevo nuotare, come purtroppo la maggior parte degli alpini. A ciò bisogna aggiungere che come molte navi adibite al trasporto truppe, la Galilea non era dotata di un numero di scialuppe che contenessero tutti. Il resto del convoglio si allontanava. Al nefasto ma possibile accadimento in cui eravamo incappati, era stato previsto l'aiuto di una delle cinque torpediniere di scorta per il soccorso in mare: secondo gli ordini superiori diramati prima della partenza, ma anche questa se ne stava andando. Avremmo saputo più in là che il Comandante aveva valutato che fosse inutile rischiare, rimanendo: con un mare forza otto e la minaccia di nuovi siluri, nessuno della Galileo si sarebbe salvato! La torpediniera Antonio Mosto invece si impegnò nel lancio di bombe di profondità per dissuadere il sommergibile e traendo in salvo chi stava sulle scialuppe, chi sulle zattere di fortuna e chi si buttava in mare. Le acque tumultuose dello Ionio tuttavia e la presenza del sommergibile nemico la forzavano al moto continuo, vanificando di molto gli sforzi. Rimase comunque sul posto tutta la notte e pure il giorno successivo prodigandosi in modo encomiabile. Sulla Galilea al buio, avvolti dal fumo asfissiante dell'esplosione e dell'incendio subito propagatesi, eravamo allo sbando. Gli ordini confusi, subito cambiati da altri contrari. In quel caos riempite le scialuppe, chi si buttava in mare per raggiungerle e aggrapparsi, veniva subito dissuaso da chi ci stava sopra, con decisi colpi sulle mani che si protendevano. Era di vitale importanza pure capire da che punto della nave buttarsi, per riuscire ad allontanarsi ed evitare il suo risucchio che, sprofondando, avrebbe generato trascinando con sé tutti e tutto ciò che la circondava. Pur spaventato a morte, io pensavo vanamente a una soluzione percorribile. La nave si piegava sempre più. Dovevo decidermi. Dovevo buttarmi. Dovevo farlo subito per avere il tempo di allontanarmi e non lasciarmi attrarre, come già spiegato nell'inevitabile risucchio. Lo feci, decidendo d'inprovviso e buttandomi da solo, davanti al parapetto della nave che stava sparendo. Ecco il primo errore! L'avevo rifatto per altre due volte e ogni volta le onde come in un gioco beffardo mi avevano ributtato indietro. Mi fu chiaro allora che quello non era il punto adeguato, dovevo cambiare posizione! Con enorme fatica allora, ancorandomi ad ogni appiglio possibile, raggiunsi l'altro lato della nave. Rammento con assoluta chiarezza che in quel punto decisamente più alto, un brivido improvviso mi aveva percorso e non era il freddo: provai la stranissima sensazione che... qualcuno mi stesse afferrando per i capelli. Io, per non cedere alla disperazione continuavo a supplicare l'aiuto sia di Sant'Antonio Abate, sia quello da Padova, affidandomi al più prossimo e, con questi nomi in bocca, chiudendo gli occhi mi ero buttato dentro il nero ruggito delle onde. Il giubbotto di salvataggio così come l'avevo legato resistette all'urto, ma l'acqua gelida ed il terrore mi portò ben presto ad annaspare. Pensai che dovevo mantenere la calma, poi che stavo per soccombere. Fine prima parte Nicolina Ros - San Quirino (PN)

Il racconto del mese... Le Ciampate del diavolo Salpammo il pomeriggio inoltrato del 27 marzo 1942, diretti a Patrasso là dove si aggiunsero i Piroscafi Piemonte, Ardenza e Italia. Lasciammo Patrasso il giorno dopo, 28 marzo alle ore 13:00. Ci scortavano cinque Torpediniere e alcuni aerei da caccia che ci seguirono fino al sopraggiungere del crepuscolo. Il cielo a quel punto greve di nubi minacciose, non presagiva nulla di buono. La navigazione proseguiva regolarmente nonostante le frequenti esplosioni di bombe di profondità sganciate dal convoglio per prevenire attacchi da parte di sommergibili inglesi. Alle ore 18:30, appena superato Capo Ducati, cominciò a piovere. Ben presto la precipitazione aumentò e comparvero banchi di foschia marina portati da vento a raffiche. Alle 19:00 il convoglio, lasciato la formazione in linea, si divise in due file con la Viminale di testa a destra e la Galilea a sinistra, distanziate l'una dall'altra di circa seicento metri. Pur procedendo nella più completa oscurità, non passò inosservato al sommergibile inglese HMS Proteus comandato dal Lt. Cmd. Phillip Steward Francis. Il Piroscafo Piemonte evitò per un soffio un siluro lanciato dal sommergibile, riuscendo a salvarsi. Il Caporal Maggiore Luigi allora aveva ordinato a quelli che come me stavano sul ponte di seguirlo sottocoperta. Saremmo stati al riparo dalla violenza della pioggia che aumentava e dal vento che come a volerci rapire ci scuoteva come fossimo fuscelli e, pure da altri possibili pericoli. Il mare pareva un drago con le fauci spalancate, pronto a ghermirci. Eppure non lo ascoltai e come me, così avevano fatto tanti altri. Mi ero accucciato invece, stringendomi allo zaino, accanto alla postazione della mitraglia. Qualcosa di imprescindibile mi suggeriva di non scendere con lui, che non mollava e alla fine esasperato aveva rinunciato ma preteso, come prescritto dal regolamento, che ci togliessimo scarpe epantaloni: questo perché, se fossimo caduti in acqua, le scarpe e i pantaloni si sarebbero riempiti d'acqua trascinandoci subito a fondo. Ci ordinò altresì di indossare il giubbotto di salvataggio. Io eseguii l'ordine e infilandolo mi venne l'idea di legare la cinghia del giubbotto con la cintura dei pantaloni, stringendola in vita. Avevo valutato possibile infatti che se nel caso malaugurato di bisogno mi fossi buttato in acqua o fossi caduto, si potesse sfilare dal corpo e perderlo avrebbe significato essere spacciato. Alle 22:45 il sibilo malvagio di un secondo siluro incrociò il fianco sinistro della nostra nave. L'impatto produsse uno squarcio di circa 6 metri per 6, subito sotto il ponte di comando, nel secondo compartimento. L'urto seguito da un boato terribile la fece vacillare, poi sbandare. Anche il mio cuore vacillò sospendendo più di un battito. Colpita nel punto più delicato, la Galilea iniziò a imbarcare acqua inclinandosi repentinamente sulla fiancata. Il Maggiore tentando di contenere il panico subito generatesi e che come quell'acqua, dilagava: «Calma ragazzi, calma ragazzi, il Comandante non ha dato l'ordine di abbandonare la nave. Calma! Risolveremo...», gridava. Da un'altra dimensione giungeva la voce del Sergente che a sua volta urlava: «Si salvi chi può...». I primi che caddero in mare subito dopo l'esplosione, fecero una fine atroce: maciullati dalle eliche. In parte emerse a livello delle onde. Io? Beh, io che stavo ancora sul ponte, percepivo sotto i piedi la rapidità con cui la nave si piegava. Poi ero scivolato d'improvviso, fermandomi sconvolto al parapetto di ferro al quale mi tenni

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CULTURA

“Abbiamo fatto 10, faremo 11 grazie a te”: al via la raccolta fondi del Circolo Margot

Essere volontari al tempo del Covid-19: l’esperienza di Chiara

Anche il terzo settore accusa il colpo della crisi economica causata dal coronavirus e molte associazioni, anche a Carmagnola, si trovano costrette a ridurre o interrompere le proprie attività. Il Circolo Margot, punto di riferimento per l’associazionismo giovanile e la promozione culturale sul territorio, non fa eccezione. Il Circolo ha abbassato le saracinesche l’8 marzo (prima ancora che la chiusura fosse imposta per legge) e da allora ha trasferito parte della sua attività sul web, oltre a impiegare i suoi volontari in azioni di solidarietà sul territorio. L’associazione, però, continua a sostenere costi fissi importanti nonostante la chiusura (uno su tutti, l’affitto della sede) e rischia di non poter riaprire quando le restrizioni verranno allentate. Per affrontare la situazione, è stata avviata una campagna di raccolta fondi online, sulla piattaforma Produzioni dal Basso. La campagna si lega alle celebrazioni per il decimo compleanno del Margot, che si sarebbe dovuto festeggiare il 28 maggio con una ricca rassegna musicale e culturale. Sotto lo slogan “abbiamo fatto 10, faremo 11 grazie a te!” l’associazione chiede aiuto per affrontare il momento di difficoltà e continuare la sua azione a favore del mondo giovanile. “Come puoi ben immaginare, le spese da sostenere per un circolo come il nostro sono veramente molte e la chiusura forzata a causa dell’emergenza Covid-19 (che potrebbe perdurare ancora per diverse settimane, se non mesi) rischia seriamente di mettere la parola fine ad una realtà che da dieci anni promuove socialità, cultura, musica e molto altro all’interno di un territorio altrimenti privo di punti di riferimento aggregativi e culturali per i giovani” si legge sulla pagina web della campagna. L’iniziativa ha suscitato una fortissima reazione di solidarietà e sta vedendo il sostegno anche di molte figure del mondo musicale e culturale che, nel corso degli ultimi dieci anni, sono state ospiti del Circolo. Dagli Eugenio in via di Gioia a Guido Catalano, sui canali social del Margot si sono susseguiti già diversi messaggi di supporto, che si uniscono ai molti post e commenti solidali dei soci su Facebook e Instagram. La campagna è reperibile online, sul sito di Produzioni dal Basso ed è possibile donare qualunque cifra tramite Paypal, carta di credito o bonifico bancario. Tutte le transazioni avvengono tramite la piattaforma, che mostra in tempo reale i risultati raggiunti. A coloro che contribuiscono, vengono inviati dei contenuti digitali creati ad hoc come ringraziamento. Abbiamo chiesto al presidente del Margot, Federico Cristaudo, un commento sull’iniziativa. “La raccolta fondi sta andando molto bene e voglio ringraziare tutti coloro che hanno già deciso di supportarci. Nella prima settimana abbiamo raggiunto quota 4000€ e adesso stiamo ricevendo donazioni per circa 100€ a giornata. Entro la fine della campagna speriamo di arrivare a un totale di 12000€: sono i soldi che ci servono per pagare tutte le spese fisse che stiamo sostenendo in questi mesi di chiusura (circa 4000€ al mese per marzo, aprile e maggio). L’idea è quella di non indebitare il Circolo: in passato abbiamo chiesto un prestito bancario per i lavori di adeguamento dello stabile e lo stiamo ancora restituendo, quindi riaprire con ulteriori debiti dovuti alla chiusura significherebbe compromettere seriamente tutte le attività dell’associazione”. Cristaudo ha voluto sottolineare le difficoltà vissute da tutto il terzo settore, che ad oggi risulta ancora escluso dai programmi di aiuto pubblico. “Noi non beneficiamo di agevolazioni sull’affitto in quanto il fabbricato in cui si trova la nostra sede non rientra tre le categorie per cui sono previsti gli sgravi fiscali. Non abbiamo ricevuto nessun contributo statale, regionale o comunale da quando è iniziata l’emergenza. Stiamo lavorando al bando “Rincontriamoci” di Compagnia di San Paolo destinato proprio a situazioni come la nostra, ma mi spiace vedere che le uniche forme di sostegno su cui possiamo fare affidamento derivano dalle fondazioni bancarie e dalla solidarietà dei privati cittadini. Il supporto pubblico per il terzo settore, a ogni livello, al momento è del tutto assente. Non sappiamo nemmeno quando potremo riaprire: se seguiremo le stesse regole di bar e ristoranti o se ci saranno indicazioni diverse per associazioni come la nostra. Di conseguenza, è anche difficile prepararsi e individuare i protocolli da seguire.

Il 21 aprile è la Giornata Mondiale della Terra, una iniziativa nata per ricordare a tutti che, almeno per il momento, abbiamo un solo pianeta capace di garantire la vita alla specie umana ed è nostro dovere prendercene cura. Anche se “salvare il pianeta” sembra essere sempre una responsabilità di altri in realtà è un’azione che può coinvolgere tutti noi nella quotidianità, ad esempio evitando di sprecare il cibo diminuiamo la creazione di rifiuti, se addirittura il cibo in eccesso riuscissimo a condividerlo con chi è meno fortunato oltre a salvare il pianeta contribuiremmo anche a combattere la povertà. Oggi intervistiamo Chiara Barbero, una giovane volontaria che in questo periodo difficile si è attivata per aiutare chi è in difficoltà. Buongiorno Chiara, com’è nata la tua voglia di fare volontariato? Ciao! Io sono un‘attivista in genere durante la mia vita “quotidiana”. Sono volontaria nella Croce Rossa di Carmagnola e una socia del Margot per cui due anni fa ho anche svolto il mio Servizio Civile come volontaria. Sono stata coinvolta proprio grazie al Margot attraverso il progetto “Il filo che unisce”: il circolo ci ha detto che cercavano volontari e volontarie per aiutare Karmadonne nella distribuzione e mi sono fatta avanti. Normalmente non so se avrei avuto tempo, studio veterinaria e quindi passo molto tempo all’Università ma come tutti in questo periodo sono a casa e volevo poter essere di aiuto a chi è più in difficoltà. Poi sono giovane ed è meglio che mi attivi io piuttosto che altre persone magari più anziane che sono più a rischio in questo periodo”. Come funziona una tua giornata tipo da “volontaria della distribuzione”? Il primo giorno sono andata a Casa Frisco, sapevo che in caso di controllo il motivo per uscire era valido ma appena arrivata le operatrici mi hanno comunque consegnato una dichiarazione aggiuntiva dove dichiaravano il mio status di “volontaria” per il progetto. In realtà prima ancora mi hanno dato una mascherina e dei guanti, io li avevo ma mi hanno spiegato che preparano anche delle scorte per i volontari coinvolti, prima di tutto la sicurezza. Una volta arrivata carico le buste che altre volontarie hanno già preparato poi inizio le consegne. Sono circa una dozzina, mi vengono forniti gli indirizzi e via!” Sei “un’attivista”, cosa ti ha colpito di questa esperienza? Tre cose in particolare: anche se sono una carmagnolese non sapevo che Karmadonne svolgesse questo servizio di aiuto alle famiglie combattendo allo stesso momento lo spreco alimentare, è stata una piacevole sorpresa. Poi che oltre alle consegne a domicilio ci sono altre persone che vengono a Casa Frisco a prendere le buste, è un servizio positivo ma fa emergere che ci sono delle difficoltà. Infine è molto bello che alcuni durante la consegna non mi facciano avvicinare nemmeno alla porta, lascio la busta nell’ascensore. Lo trovo simpatico e molto responsabile. Allo stesso tempo alcune delle consegne sono per persone molto sole e anche se a distanza vedo che è piacevole per loro scambiare almeno due parole. Un’ultima domanda: cosa vorresti fare una volta finita questa emergenza? Spero di tornare presto a vedere i miei amici, mi manca andare al Margot, ritrovarsi tutti insieme e vedere il circolo pieno di ragazzi e ragazze che vogliono fare festa. Nel frattempo abbiamo lanciato una raccolta fondi perchè il Circolo è chiuso ma le spese sono comunque tante, ma è il posto dove tanti giovani hanno passato il loro tempo libero negli anni, vorremmo riuscire a sopravvivere anche dopo il Covid!”.

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CULTURA

CARMAGNOLA PREMIA I NARRATORI DELL’ORTO ITALIANO Carmagnola, che nel 2019 ha festeggiato i primi settant’anni della sua storica Fiera Nazionale del Peperone, si conferma come territorio di riferimento per il peperone in Italia e non solo. Per questo l’Amministrazione Comunale ha deciso - dopo il successo dello scorso anno - di rinnovare il premio giornalistico che dall’edizione 2020 diventerà Premio Giornalistico e Letterario Città di Carmagnola con l’aggiunta di una sezione dedicata alla stampa non periodica. Ad allargarsi è anche l’orizzonte del Premio che ha l’ambizione di diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale per valorizzare quanto di meglio scritto sul tema ortofrutticolo con un particolare cenno al peperone di cui Carmagnola è ormai la consolidata capitale nazionale. Questo tema sarà quindi al centro degli articoli prodotti dal 1 agosto 2019 al 31 luglio 2020 e dei libri editi tra il 1 agosto 2016 e il 31 luglio 2020, che saranno vagliati da una commissione presieduta da un giornalista professionista con il supporto di personalità legate al mondo amministrativo, economico e culturale del territorio. Gli elaborati dovranno esse inviati alla Segreteria organizzativa entro il 7 agosto 2020. I lavori premiati saranno presentati nel corso di una cerimonia di premiazione durante le celebrazioni per la 71° edizione della Fiera nazionale del Peperone fissata dal 28 agosto al 6 settembre. Dichiara il Sindaco di Carmagnola Ivana Gaveglio: "Il Premio Giornalistico Città di Carmagnola si apre alla letteratura e alla stampa non periodica a riconoscimento del grande contributo che il giornalismo, la letteratura e la saggistica rivestono nella promozione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza. Il riconoscimento è un'attestazione di stima per i professionisti che con passione, competenza e professionalità diffondono la buona cultura dell'agroalimentare aiutandoci a far conoscere ed apprezzare il buono e il bello della nostra agricoltura". Per arricchire il lavoro dei giornalisti e dei narratori che a vario titolo vorranno occuparsi del tema, sul sito del Comune di Carmagnola, nella sezione dedicata al Premio, è possibile consultare una serie di materiali (documentali e fotografici) sulla storia del peperone e sulle sue caratteristiche nutrizionali e varietali. Per le modalità di partecipazione è possibile scaricare il regolamento con indicazione delle sezioni e dei relativi premi sul sito www.comune.carmagnola.to.it. Si rammenta che la partecipazione al Premio è gratuita. Per ulteriori informazioni: Federica Borasio tel. 0131261670 int. 216 Segreteria Organizzativa premiocarmagnola@gmail.com

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Si scioglie L’ombra del cielo si leva Rossa questa nuova alba Addosso ad una città di vuoti E di silenzi lungo i viali: qualche auto Spazia dall'asfalto in un vortice Improvviso i colori d'autunno I n forma dì foglia. Non capisco le forme

Del cielo e dei tuoi capelli Nel formarsi delIe onde quotidiane. Non credere nei fuochi color di Iuna e nella vertigine che ti circonda al suo incedere di femmina. E donna donna stenditi lungo il torpore di questo lieve mezzogiorno fra le nostre vite. Enzo Martelli

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CULTURA

Carmagnola, la bellezza dell'arte come rifugio per l’anima contro il coronavirus Il coronavirus ha stravolto le nostre vite, costringendoci a rinunce e limitazioni della libertà personale, spesso difficili da sopportare. Anche a Carmagnola, il peso di una quotidianità “rivisitata” si è fatta sentire. E mentre la maggior parte di noi ha continuato a fare il suo lavoro, magari in modo diverso, c’è chi, spinto all’isolamento domestico, ha riscoperto hobby, passioni stravaganti o semplicemente affinato la propria arte, guardandola con occhi nuovi, con una nuova consapevolezza. Abbiamo chiesto ad artisti carmagnolesi di raccontarsi e raccontare le loro giornate, non più scandite dai ritmi frenetici dell’orologio, ma comunque cariche di ansia, preoccupazione e, soprattutto, incertezza per il futuro. Coco Cano: “Il nero dá molta forza ai colori,rendendoli piú vivi. Coco Cano, l’artista carmagnolese conosciuto in tutto il mondo, non ama parlare delle proprie opere: “Come molti di voi sanno, in generale non commento i miei lavori;semplicemente per il fatto che ho capito (con il tempo e l’esperienza) che ogni uno vede e sente una cosa diversa,di fronte ad un’opera. Dopo questa premessa (necessaria) vi dico che in questi giorni di chiusura forzata non ho mai smesso di lavorare; per me è facile, perché basta attraversare il mio giardino ed entrare nello studio; senza uscire ne tanto meno disattendere i divieti del distanziamento sociale. Condivido con voi i commenti che mi sono arrivati da piú parti: “Il nero copre tutto,ma non quello che c’è sotto (la vita); il nero dá molta forza ai colori,rendendoli piú vivi; siamo gruppi isolati,ma tutti collegati; la forza della vita (i colori) saltano fuori nel buio dell’isolamento”. C’è ne sono molti altri, ma credo che questi siano rappresentativi e diano un’idea giusta di quello che io volevo fare. Naturalmente, quando ho cominciato a lavorare non sapevo dove sarei andato ne tanto meno come sarebbero stati finiti questi lavori. Sono andati crescendo e sono venuti fuori con la propri “ vita “ e tutto quello che dovevano dire in quel momento ed in quella situazione. Mariarosa Gaude: “Dipingo la vita che si sveglia con la primavera” Mariarosa Gaude, artista conosciuta per le sue bellissime peonie ad acquerello e olio su tela, dipinge sin da giovanissima. La sua casa è la sua dimora, il suo piccolo atelier, il suo laboratorio personale. E proprio qui trascorre la maggior parte del suo tempo, a scrivere pensieri e disegnare sul suo diario, in modo da registrare i cambiamenti della natura, la bellezza che si nasconde negli angoli del cuore.“È un periodo insolito questo, con un mix di malinconia e di gratitudine – afferma Mariarosa-. Solitamente, mi impongo un ritmo di cura della mia persona e di quanto mi circonda: casa, giardino... In tutto ciò, mi aiuta molto dipingere la vita che si sveglia con la primavera, vedere le lucertole che si fanno avanti, le foglie che spuntano sui rami della vecchia quercia nel campo sportivo, gli uccelli che cantano e preparano i nidi, il cielo limpido e le stelle, al calar della sera”. Sull’emergenza coronavirus: “Mi proteggo come dicono gli esperti, seguo le regole che vengono consigliate. Intanto dipingo, dipingo, dipingo. E la gratitudine va ai colori della tavolozza che mi isolano per qualche ora aiutandomi a evadere”. Rossana Panuello: “Disegno il virus, per esorcizzare la paura” Rossana Panuello, ex insegnante di educazione artistica e tecnica, è un’arredatrice d’interni, con la passione per la pittura e per l’arte in generale. Nelle ultime settimane, ha continuato a dipingere, provando a dare una sua strabiliante interpretazione del virus. A proposito dell’emergenza in atto: “Non ho paura di vivere il presente, condividere l’angoscia, cadere vittima di questo invisibile assassino. Temo però che tutto questo possa essere accantonato in un cassetto, dimostrandoci ancora una volta come la nostra cieca supponenza davanti alla natura ci faccia dimenticare la fragilità del nostro vivere” – spiega Rossana . Su come è nata l’idea di trasformare il virus in un soggetto artistico: “Una sera, sconfortata nell’ascoltare i dati sulle vittime della giornata, ho sentito un impulso dal profondo del mio cuore. Un impulso che ha generato una fremente necessità di cristallizzare questo mio stato d’animo. L’ho voluto rappresentare, questo mostro, in tutta la sua malvagità. Ma con mio grande stupore, man mano che gli davo forma e colore, mi rendevo conto che era tragicamente bello. La natura a volte può essere spietata anche in questo”. Infine, in merito al significato delle sue creazioni, al limite dell’astrattismo: “Il mio auspicio è che le mie opere vengano intese da chi le osserva: come un atto di commemorazione di tutte le vittime; come un monito a non dimenticare l’angoscia che stiamo vivendo; come un qualcosa che possa ricordare che dopo il buio c’è sempre la luce”. Giusi Maglione: “Sogno la primavera, in attesa di tempi migliori” Giusi Maglione, artista poliedrica e creativa. Le sue opere spaziano dalla pittura alla ceramica, alla moda e al restauro. Anche lei, come le precedenti artiste, non ha mai smesso di dipingere, soprattutto in questo periodo così cupo e triste. “Non posso fare a meno di sognare la primavera e tutte le cose belle che ci attendono – scrive Giusi-. Nel frattempo, ho finalmente fatto quel quadro che volevo appendere sul muro del soggiorno, un bosco in cui predominano il verde e il marrone, con gli alberi che si riflettono sull’acqua. Ho quindi deciso di utilizzare quell’album da disegno che mi avevano regalato tempo fa. Cinquanta fogli…E, in attesa che torni il sereno, con un po' di fantasia e di colore, spazio, con la mente, per prati incontaminati, disegnando una china al giorno”. Giusi lancia poi un messaggio di speranza: “Siamo ottimisti, ma con il cuore siamo vicini a chi soffre. Auguri a tutti: usciremo presto da questo incubo”. Laura Celeghini: “Spero di ritrovare presto i miei clienti: mi sono mancati” Laura Celeghini è un’artigiana: produce cornici su misura e gestisce, assieme alla madre Bruna, la Saletta d’Arte di via Valobra. Le direttive del governo l’hanno forzata, come tanti altri commercianti, a chiudere le serrande della sua attività, per oltre un mese. Tuttavia, Laura non si è persa d’animo, augurandosi di tornare al più presto al lavoro. “Ho un’attività considerata non essenziale alla collettività. Ma è necessaria per me. Come ho trascorso le mie giornate in quarantena? Ho fatto la spesa ogni 10 giorni, mi sono presa cura del giardino e soprattutto mi sono goduta marito, figlia e coniglio da compagnia” – dice Laura. Ai suoi clienti e amici rivolge un invito: “Vi aspetto nel mio negozio, tutti in salute e più forti che mai, con nuove idee per abbellire le vostre case e ripartire con grinta”. Sara Giraudi

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Una Pagina aperta Visto il grande successo dell’e-book e vista la grande richiesta dei lettori, questo volume viene stampato anche come libro vero, cartaceo. Per avere un ricordo tangibile di tutto ciò che ci sta succedendo e, soprattutto, per fare del bene. Infatti i proventi della vendita di questo libro saranno devoluti in beneficenza all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Vi riassumiamo il contenuto di questa straordinaria raccolta di testimonianze sotto forma di racconti, che prendono vita dalla penna di alcuni fra gli autori italiani, e non, più amati. Oggi la paura ha un nuovo nome. Per sconfiggerlo l'unica strada è rimanere a casa. Tra le quattro mura che ci hanno sempre protetto e che ora, però, sono diventate confini invalicabili. Sono diventate quasi un nemico. E invece, giorno dopo giorno, chi da sempre lavora con le parole ha scoperto che le stanze, le finestre, anche gli angoli più remoti di casa sono ali verso il mondo. Ognuno di loro ha così scelto il modo per dare vita a questa magia. Dalle loro case, ventisei scrittori tra i più importanti del panorama italiano hanno dato un senso a questi giorni scegliendo di fronteggiare l'emergenza anche con le armi della letteratura. Per portare la loro quotidianità ai lettori che li amano. C'è chi ha voluto parlare delle sue giornate, delle routine consolidate, delle novità che strappano un sorriso. Delle lacrime che non si riescono a fermare, ma anche della forza della natura che scioglie il nodo in gola. Di convivenze forzate, come di distanze dalle persone care che sembrano insormontabili. C'è chi racconta di vicini sconosciuti che non lo sono più e del lavoro che cambia nei suoi strumenti ma non nella sua sostanza. Alcuni ammettono l'errore di aver pensato che non poteva essere tutto vero o danno voce agli animali che, invece, sono felici che sia tutto vero. Altri affidano le riflessioni su questi strani giorni alla voce dei personaggi amatissimi che hanno creato. Tutti sono sicuri che usciremo più consapevoli di quello che è davvero importante e che ci incontreremo, ci abbracceremo e passeggeremo presto tutti insieme. Sono sicuri che la solidarietà sarà il valore che porteremo con noi senza poterne più fare a meno. Tutti loro sono convinti che le parole, i libri, le storie, uniscono. Creano vincoli invisibili che spezzano ogni barriera. Mentre leggiamo non siamo mai soli. E siamo forti. E tutto appare come sarà. Perché andrà tutto bene. Ritanna Armeni, Stefania Auci, Alice Basso, Barbara Bellomo, Gianni Biondillo, Caterina Bonvicini, Federica Bosco, Marco Buticchi, Cristina Caboni, Donato Carrisi, Anna Dalton, Giuseppe Festa, Antonella Frontani, Enrico Galiano, Alessia Gazzola, Elisabetta Gnone, Massimo Gramellini, Jhumpa Lahiri, Florence Noiville, Clara Sánchez, Giada Sundas, Silvia Truzzi, Ilaria Tuti, Hans Tuzzi, Marco Vichi, Andrea Vitali.

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Una Pagina aperta Junior A 25 anni dalla prima pubblicazione di Una bambina e basta (edizioni e/o, 1994), Lia Levi ripercorre la sua storia al tempo delle leggi razziali e ne fa dono ai bambini di oggi. Lia ha appena finito la prima elementare, quando la mamma le dice che a settembre non potrà più tornare in classe. Mussolini, che comanda su tutti, non vuole più i bambini ebrei nelle scuole. In realtà non vuole gli ebrei a Torino, dove Lia abita con la famiglia, né a Milano e nemmeno a Roma. Non li vuole da nessuna parte. Con le valigie sempre in mano, i perché nella testa di Lia crescono ogni giorno. Perché il papà ha perso il lavoro? Cosa importa a Mussolini se alcuni bambini vanno a scuola e altri no? Perché la tata Maria non può più stare con loro? Perché non può essere solo una bambina, una bambina e basta? Età di lettura: dai 7 anni

LIA LEVI UNA BAMBINA E BASTA HARPER COLLINS – EURO 13 Recensione a cura di: Davide Rossetti, Libreria Corgiatti. TUTTI I CLIENTI CHE SI PRESENTERANNO PRESSO LA LIBRERIA CORGIATTI DICENDO DI AVER LETTO LE RECENSIONI SUL CORRIERE DI CARMAGNOLA, AVRANNO UNO SCONTO DEL 10% SULL'ACQUISTO DEI LIBRI RECENSITI.


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È vietata la riproduzione, anche parziale, di testi e contenuti del giornale se non autorizzati. Questo numero è stato chiuso in tipografia il 11/05/2020 Gli annunci il 06/05/2020

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Orario: 9-12,30/15,30-19,30 • Chiuso il Lunedì - Sabato Aperto

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Farmacie di turno

V-15 Maggio Migliorati - Vinovo S.Carlo - Candiolo S-16 Maggio D-17 Maggio Comunale - Carmagnola L-18 Maggio Pozzati - Carignano M-19 Maggio Storica - La Loggia Appendino - Carmagnola M-20 Maggio G-21 Maggio Scaglia - Pralormo V- 22 Maggio Cavallera- Vinovo S-23 Maggio Ippodromo - Vinovo D-24 Maggio Amedei - Carmagnola L- 25 Maggio Fuoco - Osasio M-26 Maggio Degli Angeli - Castagnole M-27 Maggio Comunale - Carmagnola G-28 Maggio Cossolo - Carignano V-29 Maggio S.Rita - Candiolo S-30 Maggio San Martino - Vinovo S.Bernardo - Carmagnola D-31 Maggio L-01 Giugno Az.sp.multiservizi F18 - La Loggia M-02 Giugno Bossola - Carmagnola M-03 Giugno Don Bosco - Carmagnola G-04 Giugno Pugnetti - Pancalieri V-05 Giugno Storica - La Loggia S- 06 Giugno Ippodromo - Vinovo D- 07 Giugno Don Bosco - Carmagnola L- 08 Giugno Fuoco - Osasio M-09 Giugno Moretto - None M-10 Giugno S.Bernardo - Carmagnola G-11 Giugno San Giuseppe - Piobesi V-12 Giugno Pozzati - Carignano S-13 Giugno San Carlo - Candiolo D-14 Giugno Bossola - Carmagnola L-15 Giugno Cavallera- Vinovo M-16 Giugno Lanzotti - Lombriasco

Carmagnola Farmacia Amedei Via XX Settembre, 1 - Tel. 011.9723196 Farmacia Appendino Via Valobra, 149 - Tel. 011.9723195 Farmacia Borgo Vecchio Via F.lli Vercelli, 1 - Tel. 011.9715017 Farmacia della Bossola Via Racconigi, 213 - Tel. 011.9721180 Farmacia Comunale Via B. Ronco, 49 Tel. 011.9770941; Farmacia Don Bosco Via Chieri, 2/a - Tel. 011.9716668; Farmacia S.Bernardo St.da del Porto171/a - Tel. 011.9712300; Farmacia Cappuccini Via del Porto 83 - Tel. 011.19117075;

Extra Carmagnola Carignano: Cossolo Via Salotto, 6/8 - Tel. 011.9697160; Carignano: Pozzati P.zza Carlo Alberto 1 - Tel. 011.9697164; Piobesi Torinese Corso Italia, 13/b - Tel. 011.9657012 Villastellone P.za Libertà, 8 - Tel. 011.9696063 Osasio Via Torino, 41 - Tel. 011.9793303 Pancalieri Via Pr. Amedeo, 22Tel. 011.9734441

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STUDIO PROGETTAZIONE E AUTOMAZIONI MECCANICHE Rossano Luigi Via Savonarola, 39 10022 CARMAGNOLA (TO) Tel. 011.9722470 Cell. 348.5611229 e-mail: luigirossano73@gmail.com


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