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Installate il Principio di Rama nel Vostro Cuore Messaggio di Bhagavan in occasione del Rama Navami

INSTALLATE IL PRINCIPIO DI RAMA NEL VOSTRO CUORE

Nel Discorso pronunciato in occasione dello Sri Rama Navami, il 12 aprile 2000 a Brindavan, Bhagavan dice: “Non c’è luogo al mondo in cui Dio non esista. Voi potete non riuscire a vederLo, ma tutto l’universo è permeato dalla Divinità. Tutto ciò che vedete, dite e fate non è altro che Volontà di Dio. Nessuno può descrivere il Principio Divino. Oggi, voi celebrate la nascita di Sri Rama. Festegguare la nascita di personaggi nobili, non porta alcun beneficio se non si mettono in pratica i loro insegnamenti.”

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RAGGIUNGETE RAMA PER MEZZO DEL SACRIFICIO

Incarnazioni dell’Amore!

N QUESTA TERRA SACRA DI BHARAT,

Inon c’è alcuno che non conosca il racconto epico Ramayana; esso stabilisce gli ideali per l’individuo, per la famiglia e per la società in genere. Sin dai tempi antichi, migliaia di individui hanno udito la storia di Rama, ma non molti hanno tentato di mettere in pratica i Suoi insegnamenti.

L’essere umano è tale per nascita, ma non fa alcuno sforzo per comprendere il concetto di “umanità”. Egli progredisce in campi vari, ma la sua mente non si trasforma. A che serve l’esistenza dell’uomo se la mente non viene trasformata? Egli cambia l’abito, non la mente; sarebbe meglio che facesse il contrario. Se manca la trasformazione della mente, tutte le pratiche spirituali, come la meditazione e le austerità, si dimostreranno inutili.

“La mente è la base del mondo intero.”

Le persone non fanno alcuno sforzo per comprendere ciò che è più importante sul sentiero della spiritualità.

I tre debiti dell’uomo

L’individuo nasce con tre tipi di debiti: quelli verso Dio, quelli verso i saggi e quelli verso i genitori. Dio è presente in ogni cellula del corpo umano nella forma di Angirasa (la Divinità presente nel corpo come essenza), che protegge e sostiene la vita umana. L’uomo è quindi molto indebitato con Dio

che vibra in ogni parte del corpo sotto forma di Energia Divina. L’unico modo in cui si può estinguere il debito con Dio è fare azioni sacre e lavorare per il benessere dei propri simili. Per questo la via del servizio è stata indicata affinché l’essere umano si liberi del debito verso Dio. Egli deve servire senza pensare di fare un favore agli altri, deve comprendere che sta sdebitandosi con il Signore. Ogni piccolo atto di servizio riduce una certa quantità di debito nei confronti di Dio. Non dovreste smaniare per avere posizioni di autorità. Dovete comprendere che il corpo vi è stato dato per servire gli altri. Un vero servo è un vero leader. Voi dovete santificare la vita intraprendendo la strada del servizio e sdebitandovi con Dio.

Il secondo debito è quello da ripagare ai santi e ai saggi. I saggi e i veggenti antichi conoscevano il passato, il presente e il futuro dell’essere umano e conoscevano i segreti del Dharma per cui prescrivevano vari codici di condotta e vie spirituali in modo che si potesse trovare il compimento in questa vita e in quella seguente. Si può pagare il debito ai saggi seguendo e mettendo in pratica i loro insegnamenti nella lettera e nello spirito.

Il terzo debito è verso i genitori. Essi sopportano pene notevoli nell’allevare ed educare i figli. La madre è il primo insegnante dell’uomo. I Veda dichiarano: “Onora la madre come Dio, onora il padre come Dio.” Per pagare il debito ai genitori, bisogna trovare il modo di non nascere di nuovo.

Quando si esce dal ventre materno, non si ha alcuna ghirlanda intorno al collo. Non ci sono gioielli di perle, ornamenti d’oro scintillanti, né collane incastonate di pietre preziose come smeraldi o diamanti. Ma una collana attorno al collo c’è: Brahma unisce le conseguenze delle azioni passate in una collana pesante e la pone al collo del neonato al momento della nascita.

Una volta che siete nati con questa collana del karma, dovete vivere in modo da non nascere ancora.

L’essere umano nasce per pagare questi tre tipi di debiti, non per accumulare ricchezze e sprecare la vita in godimenti terreni; le persone di oggi dichiarano di essere devote di Dio, ma le loro azioni tradiscono queste affermazioni.

Mettete in pratica gli insegnamenti di Rama per unirvi a Lui

Non c’è luogo al mondo in cui Dio non sia. Voi potete non riuscire a vederlo ma tutto l’universo è permeato della Divinità. Tutto ciò che vedete, dite e fate non è altro che Volontà Divina. Nessuno può descrivere il Principio Divino. Oggi voi celebrate la nascita di Rama. Festeggiare la nascita di personaggi nobili non porta alcun beneficio se non si mettono in pratica i loro insegnamenti. Si dice: “Rama è il Dharma personificato.” Il Suo dire era intriso di Verità e il comportamento irradiava pace.

Può esserci un ideale più elevato di questo? Tutti i nomi e le forme sono Suoi; Egli è l’incarnazione della Verità, della Consapevolezza e della Beatitudine.

I quattro fratelli, Rama, Lakshmana, Bharata e Satrughna, non sono persone comuni. Dal punto di vista terreno, Dasaratha era il re di Ayodhya, ma pensare che Ayodhya sia la città in cui il Signore Rama nacque è sbagliato. Rama è onnipervadente. Che cos’è Ayodhya? È un luogo inespugnabile in cui i nemici non possono entrare, cioè Hridaya (il cuore spirituale). Dasaratha indica il carro, ovvero il corpo umano che comprende i dieci sensi. Egli ha tre mogli, Kausalya, Kaikeyi e Sumitra, che rappresentano rispettivamente le qualità satviche, rajiasiche e tamasiche.

Esse dettero alla luce i quattro fratelli che rappresentano rispettivamente il Rig, lo Yajur, il Sama e l’Atharva Veda. La devozione e l’abbandono veri consistono nel comprendere il significato profondo del Ramayana.

Nella storia del Ramayana, dovete comprendere il principio di Sita. Prima di andare nella foresta, Rama distribuì le Sue ricchezze ai poveri. Sita Lo seguì e distribuì le vesti e i gioielli; così Lo raggiunse abbandonando i desideri terreni. Nella foresta, ella desiderò comunque avere il cervo d’oro; conseguentemente, si allontanò da Lui. L’uomo odierno è legato dal desiderio nello stesso modo. Dio si raggiunge soltanto se si abbandonano i desideri. Rama si raggiunge soltanto per mezzo del sacrificio. Dal Ramayana bisogna apprendere la lezione del sacrificio. Voi dovete installare il principio di Rama nel cuore: Egli seguì Satya e Dharma per tutta la vita e voi dovete aderire con forza a questi princìpi per tutta la vita.

La devozione suprema di Hanuman

Quando Dasaratha distribuì il budino sacro, che era emerso dalllo yajna (rito sacro) a Kausalya, a Kaikey e a Sumitra, la parte di Sumitra fu carpita da un’aquila e lasciata su una montagna ove Anjana Devi la mangiò. Per questo, ella partorì Hanuman. Questa è la ragione della relazione intima esistente tra lui e i quattro fratelli, Rama, Lakshmana, Bharata e Satrughna; pochi ne sono a conoscenza.

Quando Sita e Rama tornarono ad Ayodhya, la gioia della gente superò ogni limite. Al momento dell’incoronazione, Rama distribuì doni a tutti coloro che Lo avevano aiutato nella guerra meno che ad Hanuman. Sita Gliene chiese la ragione e Rama disse che ad Hanuman non interessava alcun regalo e che Egli non aveva comunque un dono degno di Hanuman. Sita si tolse allora la collana di perle e la porse ad Hanuman, il quale morse ogni perla, portò la collana all’orecchio e gettò via le perle con un’espressione di disgusto. Sorpresa da quel comportamento, ella disse: “Hanuman, questa è una collana preziosa donatami da mio padre e tu la getti via senza comprenderne il valore; non sembra che tu abbia abbandonato i tuoi scherzi scimmieschi.” Al che Hanuman rispose: “O madre, ho esaminato ogni perla per appurare se avesse in sé il sacro Nome di Rama ma non lo ho trovato in alcuna. Senza il Nome di Rama, esse non sono che pietruzze e palline per cui le getto via. Persino ogni mio pelo è colmo del Nome di Rama.” Così dicendo, si strappò un pelo dalla mano, lo avvicinò all’orecchio di Sita ed ella poté udire il Nome che ne usciva. Si può dire che, se non fosse stato per Hanuman, il Ramayana non sarebbe esistito; egli è l’incarnazione della devozione e dell’abbandono totali. Hanuman è presente ovunque il Nome di Rama sia recitato. Il Nome e la Forma di Rama non sono differenti ed egli sperimentò questa unità: ecco il principio del non dualismo.

Voi vi dichiarate devoti di Rama e leggete il testo sacro del Ramayana più volte: c’è una trasformazione nella vostra mente? Nient’affatto. Questa non è devozione vera e reale; è soltanto un’ostentazione di devozione. Rama non approva l’ostentazione e lo sfarzo, dà importanza soltanto alla messa in pratica. La beatitudine si può ottenere solamente per mezzo della pratica. Cercate di comprendere correttamente il Principio di Rama.

- Estratto dal Discorso di Bhagavan pronunciato in occasione del Rama Navami il 12 aprile 2000 a Brindavan, Bengaluru.

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