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Sathya Sai, il Medico Supremo Pidatala Gopi Krishna

SATHYA SAI, IL MEDICO SUPREMO

Pidatala Gopi Krishna

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ERA IL 1981, AVEVO 18 ANNI mi ero appena iscritto al programma di laurea alla Govind Ballabh Pant University of Agriculture and Technology, a

Pantnagar, vicino a Nainital. Mio fratello maggiore, che all’epoca aveva 25 anni, lavorava a Calcutta (Kolkata) come responsabile marketing della

General Electric Corporation (GEC) nella regione orientale del Paese. Si era sposato con le divine benedizioni di Swami il 7 agosto 1981. Poco dopo, a circa un mese dal suo matrimonio, si ammalò improvvisamente.

Il 20 settembre 1981, ricevemmo una telefonata dall’ufficio GEC di Calcutta che annunciava che mio fratello non stava bene e che ci avrebbe contattato direttamente. La faccenda era che, nel 1981, l’amministratore delegato della GEC stava andando in visita all’ufficio di Kolkata e mio fratello

Krishna fu incaricato di andare all’aeroporto e prenderlo. Sfortunatamente, si sentì male quando andò all’aeroporto. La sua mano sinistra iniziò a gonfiarsi e divenne estremamente dolorante. Mio fratello chiamò il manager dall’aeroporto, riferì le sue condizioni e prese immediatamente la decisione di tornare a casa a Hyderabad.

L’amministratore delegato comprese la situazione e inviò urgentemente un sostituto all’aeroporto. Mio fratello chiamò i miei genitori dall’aeroporto di Calcutta per informarli e riuscì a salire sul volo Kolkata-

Chennai, che partiva 30 minuti dopo.

Dopo aver ricevuto queste informazioni da mio fratello dall’aeroporto, mio padre, Sri P. Sitapati, essendo un funzionario senior dello IAS (Accademia Internazionale delle Scienza), percepì un’emergenza e si mise rapidamente in azione. Chiese ai medici del prestigioso Istituto di Scienze Mediche del Nizam di essere disponibili. Mio fratello fu immediatamente trasportato all’ospedale dall’aeroporto di Begumpet e venne ricoverato sotto la custodia del Cardiologo Senior dottor P. S. Rao e del suo assistente, dottor Rajagopal Raju, attualmente Presidente del Care Hospitals Foundation di Hyderabad. Guardando le mani e la faccia gonfie, i medici chiesero a mio fratello da quanto tempo avesse di tale gonfiore. Mio fratello disse che da un mese compariva e spariva, e che l’attuale estremo gonfiore era apparso da alcuni giorni... I medici dissero a mio padre che era necessario fare un certo numero di indagini che richiedevano almeno due giorni e, dopo aver verificato i

referti, avrebbero dibattuto, diagnosticato e quindi avviato il trattamento. Sospettavano una malattia di cuore molto rara.

Swami Crea un Medaglione per mio Fratello Ammalato

Non sapendo che cosa e come fare... totalmente smarrito, mio padre, Sri P. Sitapati, che in seguito avrebbe ricoperto il ruolo di Responsabile Capo delle Pubbliche Relazioni presso l’Ashram di Prasanthi Nilayam, decise di recarsi velocemente alla divina dimora di Sathya Sai per chiedere aiuto e soccorso. Ricordo che mio padre e io salimmo in macchina alle 8 e andammo dritti alla dimora divina, Prasanthi Nilayam. Raggiungemmo il cancello principale del Gopuram verso le 16. Un membro del personale dell’Istituto Sathya Sai stava aspettando al cancello e chiese se Sri Sitapati fosse lì in macchina. Dopo la conferma, ci informò che Swami aveva ordinato che mio padre fosse portato direttamente al Mandir e che Swami stava aspettando di incontrarlo. Mio padre si precipitò al Mandir.

Prontamente, alle 16,30, Swami nella Sua indomita forma divina, Swami uscì dalla Sua stanza in tutta lla Sua divina maestà e, vedendo mio padre seduto nella veranda, con un sorriso che superava il più radioso potesse esserci sulla terra... andò verso di lui e disse in Telugu: “Emi Sitaram, Kodukuki health Bagaleda?” che significa “Che cosa, Sitaram? (Era solito chiamare mio padre Sitaram) La salute di tuo figlio non è buona?” Mio padre rispose, tremando: “Naa Koduku Kadu Swami, Mee Koduku, Meere Chusukovali... Kodalini Dheerga Sumangali Bhava Ani Aaseervadinchi Naru... Anta Mee Daya Inka”, che significa: “Swami, non è mio figlio, è Tuo! Sei Tu a doverTi prendere cura di lui. Hai dato a mia nuora con una vita matrimoniale lunga e felice e ora tutto è per Tua grazia.” Swami, in risposta, sorrise e disse: “Chusta... Chusta” (vedrò, vedrò ...) e si allontanò per dare il Darshan ai devoti.”

Al Suo ritorno in veranda, Swami ordinò a mio padre di andare nella stanza dei colloqui privati... Io non fui chiamato. Ora, siamo alla parte un po’ più felice della storia. Nella sala delle udienze, ancor prima che mio padre potesse descrivere ciò che era successo a mio fratello, Swami iniziò a narrare l’intera sequenza degli eventi fino al momento in cui i medici stavano considerando il caso di mio fratello. Disse a mio padre che mio fratello, nei frequenti viaggi come amministratore delegato, aveva contratto un’infezione dovuta al consumo di pasti in luoghi diversi. I medici dovevano ancora confermare la diagnosi che Swami, in quel preciso momento, dichiarò che la malattia si chiamava endocardite batterica, una patologia rara, che il cuore era infetto da quasi un 80% di batteri e che, sicuramente, egli era in condizioni gravi. Il Sai onnipervadente e onnisciente è l’eterno Brahman. Di quale più valido aiuto si ha bisogno in quel momento? Mio padre era completamente tranquillo al pensiero che il Signore fosse a conoscenza del problema ed era sicuro che anch’Egli conoscesse anche la cura!

Guardando il volto di mio padre, Swami sorrise e disse: “Emi Bhayapadutunnava?” (Hai paura?) Mio padre rispose: “Swami, hai celebrato il suo matrimonio ad agosto e in quell’occasione... hai benedetto mia nuora con l’augurio di una vita matrimoniale lunga e felice... e sono passati solo pochi mesi da quando sono sposati. Qual è il futuro della ragazza? Che cosa diranno le persone? Diranno che sapevo del problema di salute di mio figlio, ma che, ciononostante, ho celebrato il suo matrimonio rischiando il futuro della ragazza! Inoltre, la gente dirà che, nonostante la Tua munifica benedizione, è accaduto questo!”

Swami sorrise e disse: “Sì, l’ho benedetta

con una lunga vita e così sarà! Perché temere quando Io sono qui?” Detto questo, creò un medaglione in oro rosso, in cui è possibile vedere l’immagine del Sita Rama Pattabhishekam (l’incoronazione di Madre Sita e del Signore Rama) e lo diede a mio padre, dicendogli di tornare a Hyderabad e legare il medaglione al collo di mio fratello in modo tale da farlo poggiare sul petto. Disse anche: “Tra sei settimane starà bene”, e che, una volta guarito, lo avrebbew nuovamente incontrato a Puttaparthi.

Il medaglione materializzato da Swami. Sul medaglione, dopo due giorni, si formarono tre lettere, “TSS”, che corrispondono alle mistiche parole “Tara Sathya Sai”, che significa “la Stella del Cielo è Sri Sathya Sai”!

Guarigione Divina di una Raro Disturbo Cardiaco

Dopo questa dichiarazione divina, Swami continuò dicendo che mio fratello, nell’ambito del trattamento, avrebbe dovuto fare iniezioni di penicillina cristallina per le successive sei settimane. Aggiunse che i medici avevano appena deciso di andare avanti con questa cura. Inoltre, affermò che i medici erano nel dubbio su quale dovesse essere la composizione dell’iniezione con penicillina, ed Egli, il Supremo Medico Divino, proclamò: “Deve essere la garamicina.” Con queste benedizioni divine, Swami fece cenno a mio padre di uscire dalla stanza, dicendo: “Torna subito ad Hyderabad.”

Grazie al copioso effluvio d’amore e di grazia che, dal Sommo Divino Maestro, si riversava su mio padre, egli si rilassò completamente e, con la piacevole sensazione che gli suggerivano le parole “Perché temere quando Egli è qui?”, tornammo a Hyderabad.

La terza parte della storia è la parte più felice. Il mattino seguente, andammo senza indugio all’ospedale dove mio fratello, in quel momento, veniva visitato sotto esame dal dottor Rajagopal Raju e dalla sua équipe. Era presente nel reparto anche mia sorella maggiore, la dottoressa Jyothi, medico generico, che allora lavorava all’ospedale Mahavir. I medici stavano discutendo con aria grave e conclusero che mio padre doveva essere informato che la malattia era un’endocardite batterica e il cuore ne era gravemente compromesso. Terminate le discussioni, informarono mio padre e gli altri nella stanza che il trattamento sarebbe durato circa sei settimane con 6 iniezioni giornaliere di penicillina cristallina (una ogni quattro ore). Ogni iniezione sarebbe stata di circa 140.000 unità. Aggiunsero che le iniezioni sarebbero state molto dolorose e che, mentre venivano somministrate al paziente, dovevano essere prese le dovute precauzioni poiché egli avrebbe potuto reagire violentemente e bruscamente a causa del dolore. In quel momento, dissero anche di aggiungere un’altra iniezione a quella di penicillina cristallina e mio padre suggerì involontariamente se era possibile ricorrere alla garamicina. I

medici sembrarono sorpresi e il dottor Raju sorrise e disse: “Sì, dovremmo aggiungere la garamycina, poiché è un antibiotico ad ampio spettro che funziona bene se combinato con la penicillina cristallina.” Venne deciso che, per il paziente sarebbe stato necessario un monitoraggio costante. Sorprendentemente, né il medico né nessun altro presente chiese a mio padre come sapesse della garamicina. Probabilmente pensarono che, essendo un dirigente dello IAS, avesse letto qualcosa sulla malattia e dato il suggerimento. Non sapevano che il Medico Supremo, chiamato Bhagavan Sri Sathya Sai, stava esaminando il caso direttamente! La verità è che mio fratello era anche allergico alla penicillina! Il giorno di Vijaya Dasami di quell’anno, in una conversazione, Swami mi disse, a tu per tu, che era Lui a ricevere le iniezioni e non mio fratello... e dichiarò ancora ‘perché temere quando sono qui!?’

Poco dopo che i medici se ne furono andati, la nostra famiglia si sedette intorno al letto di mio fratello e mio padre gli spiegò dettagliatamente ciò che aveva detto Swami. Giunse poi il momento di fare la prima iniezione di penicillina cristallina e l’infermiera Shanti (Dio la benedica vunque sia), un’altra epitome di puro amore e servizio in questa storia, preparò l’iniezione per la somministrazione. A questo punto, mio padre tirò fuori il “Sita Rama Pattabhisekham” datogli da Swami e lo legò attorno al collo di mio fratello, con il medaglione appoggiato sul cuore. Mentre ciò avveniva, il corpo di mio fratello iniziò a tremare ed egli gridò: “Shock Kotutondi” in Telugu, il che significa che sentiva di aver ricevuto una scossa elettrica. Come fratello forte e più giovane nella stanza, usai la mia forza su di lui e, con il sostegno dell’infermiera, cercai di bloccarlo sul letto. Nel momento stesso in cui facevamo ciò, con piacevole sorpresa di mia sorella medico e di mio padre, potevano vedemmo chiaramente delle scintille provenire dal medaglione dato da Swami e attraversare il petto di mio fratello! Dopo alcuni secondi, egli si calmò e gli venne fatta l’iniezione.

Quello che accadde dopo fu secondo la Sua Storia (His History), che fa parte della storia (History) di Sri Sathya Sai. La cosa affascinante fu che, quando nella sua stanza, intorno alle 21, le luci furono spente, mia cognata poté vedere la luce emanare dal medaglione ogni notte alla stessa ora per sei settimane e diffondersi nel il corpo!

Tutti comprendemmo, e sono sicuro che ora i lettori debbano aver compreso la divina messinscena di Swami! La cura con le iniezioni era una parte dello spettacolo divino... In realtà, il trattamento avrebbe dovuto concludersi nel momento in cui il medaglione era stato posto intorno al collo di mio fratello o nel momento in cui Swami aveva detto: “Perché temere quando Io sono qui?” le quotidiane scintille iniziali e la luce successiva distruggevano totalmente i batteri nel cuore. Tale è l’amore dell’ amorevole Avatar, il Signore dell’universo, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba. Sì, possiamo nascere con un destino che è predeterminato, ma, quando il Signore vuole, il destino viene riscritto e il caso di mio fratello è un esempio permanente d’amore divino verso i Suoi devoti.

Poco dopo il trattamento di sei settimane, mio fratello tornò in ottima salute con solo un problema di bassa pressione sanguigna. La smania di avere il Darshan fisico di Swami era così forte in lui che, nonostante il consiglio dei medici di non viaggiare almeno per alcuni mesi, andò a Prasanthi Nilayam per offrire la sua gratitudine a Swami.

Era seduto vicino all’arco dove prima c’era una statua di Ganesha. Swami, mentre dava il Darshan, si diresse verso di lui e disse: “Eppudi Vastivi? (Quando

sei arrivato?) Mio fratello cadde ai Divini Loto Piedi di Swami con lacrime di somma gratitudine.

Una Fotografia per mia Cognata

Benedicendolo copiosamente, Swami si trasferì sulla veranda e disse a mio padre che, là fuori, aveva visto mio fratello Krishna, che ora il suo problema al cuore era stato eliminato e doveva essere felice! Con queste parole, la famiglia fu convocata per un coilloquio privato. Nella sala delle udienze, la famiglia offrì la propria amorevole gratitudine al Signore dell’universo. Swami benedisse di nuovo mia cognata, Smt. Sridevi Pidatala, e le diede una Sua fotografia chiedendole se era disposta a tenerla con sé! Ella trasalì per la gioia e disse: “Sì, Swami! Sono fortunata!” Non gliela diede subito. Continuò a parlare con la famiglia, ma mia cognata si tenne stretta ai piedi di La fotografia data da Swami a mia cognata.Swami, implorandoLo e insistendo per avere la foto promessa! Continuò a Egli cominciò il suo nuovo incarico il 23 pregarLo, ricordandoGli che doveva darle la novembre, come Swami aveva ordinato. foto. Swami, alla fine, disse che gliel’avrebbe Attualmente lavora presso la Banca fatta avere! Il terzo giorno, dopo il colloquio Mondiale a Washington DC come con Swami, una persona bussò alla porta Coordinatore del South-to-South Leadership della stanza in cui alloggiavamo nell’Ashram Partnership Programme, occupandosi e chiese chi fosse Sridevi. Ed ecco che dei continenti di Africa e Asia e aiutando la fotografia venne consegnata con il i diseredati nel settore della sanità e messaggio: “Ecco la foto che Swami ha dell’istruzione. Questo è il Divino e il Signore promesso a Smt. Sridevi…” L’indicazione di è il nostro Bhagavan Sri Sathya Sai Baba!Bhagavan era: “Dille di prendere la foto e di lasciare Puttaparthi questa sera. Ella ha Samasta Lokah Sukhino Bhavantu costantemente pregato Swami per averla.” (possano tutti i mondi essere felici!)

Swami benedisse mio fratello e lo – L’autore è attualmente un Membro consigliò di accettare il nuovo lavoro che della Squadra Nazionale che si sarebbe arrivato, e di accettarlo il 23 occupa dei Programmi e dei Progetti novembre ... Con piacevole sorpresa di mio nell’Ufficio del Presidente Panindiano fratello, il lavoro fu alla Banca Mondiale. dell’Organizzazione Sri Sathya Sai Seva

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