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L’Origine del Gokulam Sri Sathya Sai Balachandra Rayker
L’ORIGINE DEL GOKULAM SRI SATHYA SAI
Balachandra Rayker
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NEL SETTEMBRE DEL 1970, IO E mio padre, Sanmarg Krishna Shet, andammo a Brindavan. Avendo bisogno di parlare con Swami, mio padre aspirava ad avere un colloquio. Essendo stati invitati ad averlo, aspettavamo vicino al "bungalow, la residenza di Swami, prima che essa fosse chiamata Trayee. Erano circa le 3 del pomeriggio quando Sri Ramabrahmam, custode di Brindavan e grande devoto di Swami, si fermò accanto a noi per parlarci. C'era una mucca, di nome "Yagnamatha", che, in un angolo, masticava dell’erba. Indicandola, ci disse che usavano il latte di quella mucca per Swami, ma il latte stava diminuendo. Allora, mio padre gli chiese se poteva donare a Swami una mucca di quelle che avevamo a casa. “Perché non lo chiedi a Swami Stesso, dato che comunque Gli parlerai a breve?” – rispose il custode. Quando mio padre, durante il colloquio, domandò a Swami se poteva offrire una mucca, Egli disse: “Va bene, portala e Io avvierò il Gokulam.” Nella prima settimana di dicembre del 1970 nacque un vitello che venne portato nella nostra casa di Mangaluru. Nell’ultima settimana di dicembre decidemmo di portare la mucca e il vitello a Brindavan. Sul camion, i miei genitori sedevano davanti assieme all'autista, mentre io sedevo tra le balle di fieno nella parte posteriore assieme alla mucca e al vitello. Il camion svolgeva un regolare servizio giornaliero di trasporto di tegole per tetti. La notte l’autista, pur se esperto, si perse e, il mattino, invece di raggiungere Brindavan (Bengaluru), arrivammo alla città di Pavagada. Quando trovò la strada per tornare a Brindavan, erano le 13. Mentre, per la deviazione fatta, eravamo impegnati a cercar di trovare la via del ritorno, Swami stava facendo dei preparativi per noi. Verso mezzogiorno, per agevolare l’uscita della mucca, fece arrivare un camion per scaricare un po’ di terriccio al fine di creare una rampa vicino al nostro automezzo. C'era anche un Poornakumbham (vaso colmo d’acqua) portato da un gruppo di donne che, per un’accoglienza regale, avevano anche curcuma, kumkum (vermiglione), fiori, frutti e quanto necessario per l’Arati. Nessuno sapeva perché stessero lì o a chi venisse offerta l’accoglienza. Stavano semplicemente seguendo le istruzioni di Swami.
Quando entrammo a Brindavan, Swami stava aspettando di riceverci. Ci dissero di parcheggiare il camion con la parte posteriore vicino al cumulo di terriccio. Vi posero sopra una tavola di legno e furono fatti scendere la mucca con il vitello. Indicando dove mi trovavo, Swami scherzando disse: “Mettete l'asse sulla sua testa”, per farmi sorridere dopo il lungo estenuante viaggio. Le donne offrirono il benvenuto con il Poornakumbham
ed eseguirono la Puja con curcuma, kumkum e fiori, a cui fece seguito l’Arati. Swami chiese: “La mucca mangia le banane?” e gliele dette da mangiare. Poi domandò: "Le mucche mangiano le mele?" - e le dette loro. “Questa mucca sembra un povero bramino”, commentò, osservando il suo corpo magro. Più tardi apprendemmo che il vitello era stato chiamato Shankara. Fummo poi trattati con onori indimenticabili. Swami invitò tutti noi a mangiare con Lui. "Dove sono loro?" - mi chiese, riferendosi all'autista e a chi puliva il camion. Corsi fuori e li portai a pranzo nella residenza di Swami. Egli venne servito al tavolo, mentre noi cinque sedemmo sul pavimento. Fu un delizioso banchetto con Basundi (dolce costituito di latte, zucchero, zafferano, frutti a guscio e cardamomo in polvere– ndt), banane e molti piatti. Anche adesso, non dimentico quel pranzo! Più tardi, fummo chiamati nella stanza dei colloqui. Dopo aver parlato con tutti noi, Swami materializzò due ciondoli. Li diede all'autista e all’uomo delle pulizie. Disse all'autista di smettere di bere alcolici e gli materializzò anche della Vibhuti.
Nel 1976, Swami portò mio padre nella Sua macchina rossa per mostrargli lo Sri Sathya Sai Gokulam, a Puttaparthi. Da allora esso è cresciuto molto. Un colloquio casuale con Sri Ramabrahmam aveva favorito questa piccola offerta a Swami che, non solo l’aveva accettata, ma si era anche impegnato a trascorrere tantissimo tempo a fare tutti i preparativi, benedicendoci inoltre profusamente. Gli saremo grati per sempre.
- L'autore, Sri Balachandra Rayker, di Mangaluru, è un devoto di lunga data di Bhagavan
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