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LA CITTA’ SALE A BORDO DEL
TO_NITE BUS Web magazine n°1 anno 2014
MOBILITA' E TRAFFICO, UN PO' DI CHIAREZZA Rebus parcheggi a pagamento, svincolo Margonara, ospedale Aurelia-Ospedale San Paolo, intervista esclusiva a Paolo Apicella di ALESSANDRA ARPI
Corso Mazzini congestionato dal traffico nelle ore di punta
I lineamenti della città, soprattutto in questi ultimi anni, stanno cambiando in fretta. Si modellano a seconda delle nuove costruzioni, rimangono intatti e ricchi di storia intorno agli edifici antichi. Con un unico fil rouge: entrare nella mentalità che Savona sia soprattutto una città a misura di pedone e bicicletta, piuttosto che di automobili e traffico. Ed è proprio questo il punto cardine del PUMT 2014, il Piano Urbano di Mobilità e Traffico, che, nel suo
ruolo di strumento di pianificazione, si limita a dare indicazioni sul futuro per una mobilità più sostenibile e funzionale in città. Si punta, insomma, a diminuire sempre di più l'uso dell'auto per implementare quello dei mezzi pubblici, delle biciclette e del piacere di camminare a piedi. Savona, infatti, vanta un centro storico ricco ma facilmente percorribile a piedi in pochi minuti. Tanti i punti presi inconsiderazione dal Piano, dai parcheggi sottopassaggio che colleghi lo svincolo
2 della Margonara dell'Aurelia Bis all'entrata del porto turistico. Ecco un approfondimento, tema per tema, sulle indicazioni le idee promosse dal PUMT, in un'intervista con Paolo Apicella, assessore alla Mobilità, Turismo e Sviluppo Economico del Comune di Savona: Cosa prevede, in linea generale e sul lungo termine, il PUMT? «Posto il presupposto che il Piano proposto rimane un quadro progettuale, ovvero un'insieme di ipotesi e idee che suggeriamo per eventuali interventi futuri, il PUMT tiene conto di Savona come una città totalmente a misura d'uomo. Proponendosi, infatti, di salvaguardare la zona del porto, dell'ospedale e del centro ottocentesco. Cercando in ogni modo di "lasciare fuori" il traffico, idea che vale ad oggi per tutte le città. Usufruendo, quindi, dei numerosi parcheggi a pagamento che abbiamo negli immediati dintorni del centro, garantendo una rotazione delle automobili, salvaguardando anche i residenti. Un altro punto importante riguarda l'utilizzo dei mezzi pubblici, che ad oggi garantiscono una mobilità funzionale per tutti i punti nevralgici della città, compreso l'ospedale San Paolo in Valloria». Il tema probabilmente più spinoso -e forse da sfatare- è quello del tanto "temuto" parcheggio a pagamento. Cosa si prevede, nel lungo termine, per venire incontro a residenti, cittadini e turisti? «Da quando nel centro di Savona i parcheggi sono passati da "bianchi" a "blu" si può facilmente riscontrare una minor congestione, perché le auto non si spingono nelle vie
più centrali per parcheggiare, ma prediligono l'Arsenale, Piazza del Popolo o via Piave, grazie ai quali, comunque, si raggiunge il centro in pochissimi minuti a piedi. Bisogna scardinare la mentalità tipica delle piccole città, quella che si aspetta di trovare parcheggio esattamente di fronte al Comune se si deve passare all'Ufficio Anagrafe, o di fronte all'INPS per una pratica da espletare. Savona conta circa 2000 parcheggi di cornice, in teoria stiamo dando una risposta esaustiva al problema degli stalli. Il Piano della Sosta, inoltre, prevede interventi a lungo termine -a 10 anni- soprattutto per le zone di Villapiana, Zinola e Fornaci. Ci tengo a precisare che il pagamento della sosta, gestito dalla società partecipata ATA S.p.a., non risolve nulla a livello monetario per l'Amministrazione: non è sicuramente una questione di maggiori entrate, che arrivano a 100mila euro in più all'anno. Il pagamento serve per tutelare i residenti, garantendo anche la rotazione. Una zona come Villapiana non può essere considerata come il grande parcheggio non a pagamento della città, dove si va a parcheggiare per giornate intere occupando ogni spazio disponibile per i residenti. La proposta, che ricordo ha una progettualità a dieci anni, è quella di eliminare i parcheggi "gialli" per residenti e introdurre solamente parcheggi "blu" con bollino residenti. I parcheggi saranno, in questo modo, garantiti a tutti e tutelati per i residenti. E, nelle zone come Villapiana, il pagamento della sosta si concluderebbe alle 20, non esiste nessun interesse a far pagare i residenti nelle ore notturne. Sempre a dieci anni è prevista l'introduzione della sosta a pagamento, con le stesse modalità, nelle zone di Zinola e Fornaci, per tutelare i residenti, che parcheggeranno
L’assessore alla Mobilità Paolo Apicella
grazie al bollino, e garantire una sosta ciclica a bagnanti e turisti. Qualsiasi parcheggio in zone balneari è a pagamento, oltretutto. Si sono individuate zone, infine, dove è auspicabile creare un parcheggio strategico per raggiungere facilmente i centri di interesse in città e le zone balneari. Le zone, sempre a livello di pianificazione, individuate dal PUMT sono all'uscita dell'Autostrada di Savona, considerati gli ampi spazi disponibili, all'altezza del Miramare -in previsione dello svincolo Aurelia Bis della Margonara- e nella zona degli Orti Folconi, nello spazio antistante la ex caserma dei Carabinieri, oltre che lo spazio di Parco Doria».
Un altro strumento importante per diminuire il traffico è quello del trasporto pubblico. Quali cambiamenti e/o implementazioni suggerisce il Piano? «Innanzitutto ci si auspica di aumentare le corsie specializzate e preferenziali per i mezzi pubblici, per rendere il serviziopumt1 sempre più puntuale ed efficiente, oltre che aumentare, per quanto possibile, il numero delle corse. Quest'anno, ad esempio, siamo riusciti ad aggiungere una linea pubblica verso l'ospedale San Paolo dalle zone di Villapiana e Lavagnola, che ha ovviato in gran parte al problema del traffico. Bisogna comunque tenere conto del fatto che i soldi pubblici per il servizio sono sempre meno: annualmente viene stabilita la cifra disponibile. Inoltre 3 anni fa l'ammontare dei fondi raggiungeva i 2 miliardi di euro, che poi è stato ridotto dal Governo Monti a 1miliardo e 600 mila euro». Si è parlato molto di una connessione tra i due porti di Savona e Vado, oltre che di un collegamento sottomarino tra l'uscita dell'Aurelia Bis e la rotonda di entrata del polo crocieristico. Sono soluzioni possibili? Cosa indica il PUMT a riguardo? «Quelle appena elencate sono le due proposte fuori scenario del Piano, che ovviamente rimangono ad un livello di indicazione. L'obiettivo di entrambe, come quello dell'intero PUMT, è quello di deviare quasi tutto il traffico all'esterno del centro cittadino, eliminando le congestioni a livello di corso Mazzini e corso Tardy e Benech, arterie importanti di Savona. Queste due soluzioni non sono state inserite organicamente nel piano perché potrebbero essere recepite ma non siamo ancora riusciti
a connetterle a livello di fattibilità. Lo stesso vale per il collegamento, che partirebbe dall'Aurelia, con l'ospedale San Paolo, tramite un ascensore. In questo modo sarebbe molto più semplice, per i mezzi pubblici, effettuare una fermata all'altezza dello svincolo per Valloria, senza letteralmente "inerpicarsi" nelle curve, permettendo ai cittadini di raggiungere senza fatica l'ospedale. Queste sono le tre soluzioni che, a lungo e lunghissimo termine, ci piacerebbe vedere a Savona. E saranno già inserite nel piano nel momento in cui verranno presentati progetti concreti per realizzarle».
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Via Gramsci intasata dal traffico all’ora di punta, nel PUMT i progetti per far defluire al meglio le auto
TO NITE BUS, E' ORA DI MUOVERE LA MOVIDA Primo venerdì gratuito per inaugurare il servizio di ARIANNA CODATO
Il To_Nite Bus pronto per essere inaugurato in piazza Sisto IV
Prende il via il venerdì 20 giugno To_Nite Bus, il servizio serale a biglietto unico, andata e ritorno, che, per soli 4 euro, consente di viaggiare e spostarsi in sicurezza al venerdì e al sabato, dalle dieci di sera fino alle 5 del mattino, sul tratto di costa compreso tra Noli e Varazze. Il servizio, che sarà attivo fino al 30 agosto e sarà gratuito nella sola serata del 20 giugno, è costituito da due linee bus ad anello: una verso Levante (Savona Darsena – Varazze) e una a Ponente (Savona Darsena – Noli), per un totale di 45km. Con un biglietto dal costo di 4 euro è possibile usufruire del bus per tutta la durata del servizio, il venerdì dalle 22 alle 4 del mattino successivo, il sabato dalle 22 alle 5 del mattino successivo, con possibilità di una corsa bis aggiuntiva.
«Con questo progetto, del tutto sperimentale per la nostra provincia e che ha richiesto un grande impegno ed un lavoro di coordianmento tra i numerosi soggetti coinvolti, abbiamo voluto pensare a tutte le difficoltà che oggi si incontrano nello spostare un mezzo o nel trovare un parcheggio d'estate -ha spiegato Sergio Lugaro, assessore alla partecipazione- specie in una striscia costiera come la nostra dove gli spazi sono ristretti e, spesso, lontani dal locale in cui si vuole passare la serata. Con un costo davvero contenuto è possibile godersi una notte intera di divertimento senza pensare a chi guida, dove parcheggiare, che locale scegliere. Un servizio dunque pensato per i giovani e le proprie famiglie, così come ai fini della promozione turistica del nostro territorio. Quando arriva il fine settimana l'appuntamento con gli amici per uscire la sera è ora alla fermata
6 dell'autobus, per viaggiare in sicurezza e con la comodità di tornare a casa senza rischiare sanzioni amministrative, esplorando tranquillamente ben 45 chilometri di costa da vivere di notte, da Noli fino a Varazze, liberi di frequentare le varie realtà dei 9 comuni aderenti e dei loro ristoranti, bar, spiagge, lungomare e discoteche. Per rendere fattibile questo progetto sia le istituzioni che, soprattutto, i privati hanno investito molto tempo e molte risorse economiche. Lo hanno fatto perché credono sia il modo migliore per facilitare il turismo estivo notturno e perché sia rispettato il lavoro di tutti coloro che operano la notte, in primis gli autisti TPL e le forze dell'ordine. Un servizio pensato anche per coloro che, invece, la notte riposano». Un'iniziativa che ha trovato un grande riscontro positivo tra le Associazioni di categoria e i gestori dei locali serali. «L'iniziativa nasce da una telefonata dell'assessore Lugaro del Comune di Savona, che mi ha contattato per espormi l'idea di un disco bus -spiega Fabrizio Fasciolo, Presidente provinciale SILB- Sin dalla prima serie di incontri, il Sindacato dei locali da ballo, ha aderito con favore al progetto, in quanto si pone in linea con l'azione più ampia che porta avanti in provincia di Savona da molto tempo. Attraverso varie manifestazioni, infatti, l'Associazione ha cercato di sensibilizzare avventori e organizzatori al problema della sicurezza stradale. Dagli incontri è emerso pertanto un codice etico per gestori ed organizzatori i quali, anziché offrire ai propri clienti consumazioni ed ingressi omaggio, potranno mettere loro a disposizione biglietti gratuiti per usufruire del servizio bus.
Da ciò, un doppio vantaggio: in primis, i genitori degli utenti più giovani risparmieranno il viaggio fino al locale, certi di un servizio sicuro, e, quindi, gli avventori già patentati potranno garantire la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada». L'azienda dei trasporti locale ha aderito fin da subito, soprattutto, per l'importanza dell'iniziativa in termini di sicurezza e mobilità sostenibile. Grande riscontro anche dalle autorità e Aci. «Sono particolarmente soddisfatto della partenza di questo progetto - ha sottolineato Claudio Strinati , Presidente di TPL Linea- Il To-nite bus le serate estive è un'iniziativa importantissima per la sua valenza sociale e per la sua finalità volta a preservare la sicurezza dei nostri ragazzi. Mi auguro che giovani e meno giovani comprendano fino in fondo il significato e l'importanza di viaggiare nelle ore notturne in totale tranquillità. Da parte di TPL Linea c'è e ci sarà tutto l'impegno possibile per garantire loro la possibilità di divertirsi senza pericoli sia prima che dopo le serate trascorse nei locali che hanno aderito a questo progetto». «Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani e i neopatentati rischiano il triplo a causa della propria inesperienza -
-ha spiegato Umberto Rossi, Direttore ACI Savona- Oggi non è più sufficiente conseguire la Patente di Guida ma è necessario integrare e consolidare la formazione appena acquisita frequentando un corso di guida sicura. Il progetto To_Nite Bus rientra pienamente nei valori promossi dall'ACI di educazione a una guida consapevole». «I miei complimenti al Comune di Savona come capofila del progetto e a tutte le Amministrazioni coinvolte, nonché i gestori dei locali aderenti, molto attenti a promuovere un'offerta di turismo all'insegna della sicurezza -ha dichiarato Angelo Berlangieri, Assessore regionale a Turismo, Cultura e SpettacoloE' importante infatti non confondere la voglia di divertirsi con gli eccessi. L'accoglienza turistica deve essere a 360 gradi e comprendere, arte e cultura così come la movida. Facciamo sì che il turismo, rispettando le esigenze di tutti, sia sempre vincente». Il servizio è promosso da 9 amministrazioni comunali (Savona, capofila, Noli, Spotorno, Bergeggi, Vado Ligure, Albissola Marina, Albisola Superiore, Celle Ligure, Varazze), con il patrocinio di Regione Liguria e Provincia di Savona, in collaborazione con ACI Ready2Go, Confcommercio, SILB (Sindacato Italiano Locali da Ballo), Polizia Municipale di Savona e delle altre città coinvolte. Ed è reso possibile grazie al sostegno economico del Comune di Savona – Assessorato al Decentramento e Partecipazione, dei 3 main sponsor Banco di Sardegna, McDonald's Italia e Centro Polifunzionale Le Officine, unitamente a numerosi esercizi commerciali (Goldenbeach, Orizzonte, Aegua, Soleluna Beach, Kava Summerclub, Praia Bajda, La Lampara,
Mare Sport Bergeggi, Tender to Lo Blò presso Molo 8.44, La Meridiana Ristorante e pizzeria, Osteria Bianco Rosso, Speed Wheel, La Lampara, La Baracchetta, Il chiosco del molo, Bar Verdi). Radio Onda Ligure è media partner.
8 SCALETTO SENZA SCALINI? BOOM DI ADESIONI Di Tullio: «sempre più verso una città turistica moderna» di ANDREA GHIAZZA
Da sinistra, Jorg Costantino, assessore all’Ambiente, Livio Di Tullio, vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Isabella Sorgini, assessore ai Servizi alla Persona, e Sergio Lugaro, assessore al Decentramento, allo Scaletto dei Pescatori delle Fornaci Pronti, partenza e via. Lo "Scaletto senza Scalini" è già un successo ancora prima di iniziare. Infatti, ieri domenica 29 giugno, è ufficialmente partito per il quinto anno di fila il servizio gratuito di accompagnamento in mare per persone affette da disabilità fisiche e mentali e anche per anziani che hanno problemi motori. Inoltre l'esperienza - ormai
fortemente radicata nella realtà del quartiere delle Fornaci e gestita dalla Cooperativa Laltromare - rilancia Savona verso un turismo sempre più sostenibile e alla portata di tutti. Come spiega il vicesindaco savonese che ieri insieme agli assessori Isabella Sorgini, Sergio Lugaro e Jorg Costantino erano presenti all'inaugurazione. «Questo servizio -
-ha commentato Livio Di Tullio- non può che qualificare la nostra città che si pone sempre più all'avanguardia nel comparto turistico moderno. Fare un bagno e godere delle spiagge cittadine è un diritto di tutti e lo "Scaletto senza Scalini" dimostra come questo sia possibile nella quotidianità». Intanto crescono i contatti e le adesioni al servizio. Nel 2012 sono state 975 le persone a usufruire dell'accompagnamento in mare assistito mentre nel 2013 ben 1375. «Da quest'anno -ha spiegato Ugo Cappello responsabile dello Scaletto e socio fondatore- l'accompagnamento è confermato ad otto ore giornaliere rispetto alle sei del passato. Questa non è stata che una conseguenza delle richieste che abbiamo. Il nostro personale qualificato rende possibile la balneazione a una media di 22 disabili al giorno con dei picchi che sfiorano i 50 utenti quotidiani». Un modello, lo Spiagge senza Scalini, che potrà essere esportato anche altrove dando vita ad un nuovo utilizzo del territorio con un turismo compatibile e non invasivo. Il servizio -grazie ai contributi ed alle sponsorizzazioni ricevute- è completamente gratuito ed è pertanto reso possibile grazie alla Cooperativa Laltromare, l'Amministrazione comunale di Savona, Opere Sociali servizi, Fondazione Parodi e Fondazione De Mari. Nuova occupazione, aggregazione e turismo accessibile si fondono così in un unico progetto. Perché se "handicap" significa "ostacolo" se togliamo l'ostacolo non esiste più l'handicap.
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Le due sedie con ruote galleggianti per garantire a tutti la balneazione assistita
CI VUOLE UN FISICO BESTIALE Uno sforzo sovrumano nella "Piazza del pesce" di GIOVANNI BORRELLO
La storica statua del “Tritone” di Renata Cuneo che dà il nome a piazza del Pesce Nella maggior parte d'Italia una "piazza del pesce" rievoca alla memoria fiere e mercati rionali dediti alla vendita di acciughe, polipi e aragoste... ma a Savona il "pesce" in questione è una scultura. Piazza Marconi – così intitolata nel 1940, appena i lavori di risistemazione dell'area consentirono l'apertura del palazzo della Previdenza Sociale, tipico edificio razionalista dell'epoca – rimase fino ai primi anni Sessanta parzialmente ingombra
da vetuste abitazioni del Borgo d'Alto. In seguito alle demolizioni nell'autunno 1963 fu inaugurata la "fontana del mare" della scultrice Renata Cuneo – storica docente di arti plastiche al Liceo Artistico Arturo Martini – con la statua del "Tritone": un aitante e robusto personaggio maschile che stringe tra le possenti mani uno squalo; il tutto mentre alti giochi d'acqua inondano l'ampio incavo su cui si posa la scena, sorretta su un masso prelevato nei pressi di
12 Stella. Per raffigurare al meglio la figura maschile, la Cuneo si è ispirata a due modelli: uno per il corpo e un altro per la testa. Il risultato è un vigore quasi primordiale: vengono in mente le parole della scrittrice Gina Lagorio che a proposito della scultrice savonese scrisse di come nelle opere della Cuneo – sebbene purtroppo catalogata nelle file delle "artiste", quasi come se l'essere donna fosse un handicap, un qualcosa un gradino al di sotto delle potenzialità espressive maschili – vi si riscontri un "omaggio alla bellezza senza nessun cedimento né al patetico né alla mollezza che i maschi, critici in testa, s'incaponiscono di attribuire alle donne".
Una veduta di piazza Marconi e della fontana del mare da corso Italia
LE FORNACI RIVIVONO ATTRAVERSO LE CERAMCHE Inaugurate le lastre degli Antichi mestieri di ARIANNA CODATO
Una delle lastre in ceramica raffigurante gli antichi mestieri I maestri d'ascia, il carbonaio, il vinaiolo. Sono i mestieri di una volta, le tradizioni artigiane non solo di un quartiere ma di tutta Italia. Ora si potrà ricordarle e raccontarle attraverso le lastre in ceramica realizzate da importanti ceramisti savonesi e albisolesi, alunni della Scuola Primaria XXV Aprile, ospiti del Laboratorio Espressivo ASL2 di via Amendola e i bambini dell'Asilo di N.S. della Neve. Le ceramiche sono state presentate oggi, domenica 29 giugno, davanti ad una nutrita folla di persone, da Silvano Godani dell'associazione Judax Agorà, attraverso una visita guidata lungo le vie del quartiere.
Via Saredo e i musi della SMS sono diventati così un museo a cielo aperto da scoprire e osservare passeggiando per le Fornaci. L'iniziativa è stata l'occasione per festeggiare il 40° anniversario della Festa del mare e l'inizio degli avvenimenti che, per tutta l'estate, animeranno le Fornaci, tra cui la tanto attesa kermesse del gusto ligure “Anciua Festival”. Erano infatti presenti anche Giuseppe Mazzachiodi, presidente del Comitato Festa del Mare, che racchiude la Società di Mutuo e Soccorso Serenella, gli Amici dello Scaletto, Giancarlo Berruti della Fondazione Cento Fiori, gli assessori Sergio Lugaro, Decentramento,
14 Isabella Sorgini, Servizi alla Persona, Franco Lirosi, Lavori Pubblici, e il vicesindaco Livio Di Tullio, Urbanistica. I mestieri illustrati in ceramica sono: u bancà, u butà, a cantìnn-a, u carbunìn, u careghìtta, u ferà, u latuné, e matunàje, u mestru d'ascia, u panaté, u pescòu a rèi, u pugnatà, u Scaléttu e a Madunétta, u scarpà, u turtà. Queste nuove installazioni si legano al progetto "Madunette ae Furnaxi", che ha messo in opera sui civici di via Saredo ben 69 immagini di Maria Vergine accolte in altrettanti piatti in ceramica. Il percorso è completato con una segnalazione turistica costituita da due palette -gentilmente offerte dal Corpo della Polizia Municipale- che indicano a cittadini e turisti il percorso compreso fra via Leoncavallo e la confluenza in corso Vittorio Veneto. "Madunette ae Furnaxi", avviato dall'Associazione Judax Agorà nell'anno scolastico 2012-2013, con le Scuole Primarie del Quartiere Astengo, XXV Aprile e la partecipazione del Laboratorio Espressivo C.T.P.P. ASL2 di via Amendola è stato condotto dalle operatrici Rosalba Quacquarelli, Angela Intili, Fausta Russo, grazie anche alla fattiva collaborazione del Lions Club Savona Torretta, che ha provveduto alla posa in opera dei 68 piatti 'mariani' prodotti dai bambini (25), dai pazienti (5) e da 38 ceramisti di Savona e Albisola, con il sostegno e il patrocinio del Comune di Savona. Il Progetto, partito dalla scoperta negli anni scorsi di un pregiato piatto bianco-blu Antico Savona sul sovrapporta del civ. 30 di via Saredo databile ai primi del '700, ha portato l'Associazione Judax Agorà ad ideare un percorso per restituire al Borgo
parte della sua 'anima artigianale. Attivissime qui erano le fabbriche di mattoni e stoviglie, prima della festa patronale della Madonna della Neve il 5 di agosto, costruendo un 'percorso mariano' sopra i portoni degli edifici lungo la sua via più antica, via Saredo, proposto alla città come investimento culturale e originale itinerario turistico che, sempre grazie all'illuminata e generosa attenzione del Lions Club Savona Torretta, dovrebbe completarsi entro l'anno con una pubblicazione contenente anche interventi di storici dell'arte. Non tutti sanno, infatti, che sulla volta della Chiesa il pittore nolese Rovero tra il 1867 e il 1869 ha affrescato la leggenda di Santa Maria della Neve a Roma, che sul portale della Chiesa spicca una bella statua marmorea di N.S. della Neve di Antonio Brilla e che l'edicoletta in pietra scura addossata al muro dell'Asilo delle Suore della Neve reca l'iscrizione " MATER MISERICOREDIE GIAN BATTA SERISIOLA 1660": un patrimonio culturale e artistico che appartiene a tutto il quartiere.
ACCORSI E FAVINO A SAVONA Ricca stagione teatrale per il Chiabrera, da Re Lear al Decamerone di REDAZIONE
Stefano Accorsi, che a marzo interpreterà il “Decamerone” di Boccaccio al Teatro Chiabrera Dall'11 novembre 2014 il Teatro Chiabrera vedrà rivivere i grandi classici del teatro internazionale rivisti, riadattati e reinterpretati dalle grandi firme della recitazione italiana. Per una stagione che inizia con il botto. «Si passa dalla rivisitazione shakespeariana di Michele Placido sulla "pazzia del potere" del Re Lear -ha commentato Roberto Bosi, direttore del Teatro Chiabrera- ad Alessandro Gassmann e un Riccardo III, Signore del Male, con citazioni di Tim Burton, andando poi a Pierfrancesco Favino, inesauribile Arlecchino "servitore di due padroni" in una Romagna
negli "anni del consenso". Imperdibile anche l'interpretazione di Stefano Accorsi del "Decameron" adattato e ricreato da Marco Baliani, oltre a Giuseppe Fiorello che, attraverso le parole e la musica di Domenico Modugno, ci parla dell'amore per suo padre e per la sua isola. E ancora calcherà il palco del Chiabrera Rocco Papaleo in una improbabile "piccola impresa meridionale", oltre a Giuseppe Battiston in un monologo teso e commuovente di Paul Auster. Grande attualità per Andrea Scanzi e Giulio Casale che ripercorrono, con intelligente misura e adesione emotiva, le "cattive strade" di Fabrizio De Andrè. Ma anche Glauco Mauri che riscrive
16 "Una pura formalità" di Giuseppe Tornatore mantenendoci sospesi fino alla fine all'indagine del commissario, e lo scatenato trio femminile Anna Galiena, Marina Missironi e Amanda Sandrelli alla ricerca, con leggerezza, di una risposta all'orologio biologico della maternità che sta per scadere. Sempre in tema femminile si passa a Lella Costa, impegnata a riconoscere l'atemporalità del sentimento quando lo si crederebbe "a tempo scaduto", coadiuvata dalla sorpresa di Paolo Calabresi, una delle "iene" televisive più note.Torna anche Lucilla Giagnoni, con un progetto che interroga sull’evoluzione, passando attraverso Darwin e Pinocchio, oltre a Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi
per una celebrazione non retorica del centenario della prima guerra mondiale che vede rappresentato il "doppio fronte". A Ottavia Piccolo il compito di portare a teatro la contemporaneità del mondo del lavoro e dei suoi nuovi conflitti con la regia di Alessandro Gassmann, in un testo di Stefano Massini che saprà sorprendere e farà discutere». Un programma, insomma, che non lascia il tempo di riprendere fiato. Ed è pronto ad emozionare e far riflettere. «La Stagione Teatrale 2014/15 mantiene il rapporto che si è creato gli scorsi anni con il "Savona Screen Festival" estivo costituendone l'autorevole ampliamento autunnale -ha sottolineato Elisa Di Padova, assessore alla Cultura del Comune di Savona-
anche quest'anno, quindi, abbiamo deciso di anticipare il materiale informativo della prossima stagione per una maggiore promozione a cittadini e turisti. Teatro e cinema, italiano e straniero, per raccogliere l'interesse di un pubblico ampio e diversificato». Ecco, in anteprima, il programma: MICHELE PLACIDO “Re Lear” di William Shakespeare
PIERFRANCESCO FAVINO “Servo per due” di Richard Bean liberamente tratto da “Il servitore di due padroni” di Carlo Goldoni GIUSEPPE BATTISTON “L'invenzione della solitudine” di Paul Auster OTTAVIA PICCOLO “7 minuti” di Stefano Massini
LELLA COSTA/PAOLO CALABRESI “Nuda proprietà” di Lidia Ravera
GLAUCO MAURI/ROBERTO STURNO “Una pura formalità” dal film di Giuseppe Tornatore
ANNA GALIENA/MARINA MISSIRONI/AMANDA SANDRELLI “Tres” di Juan Carlos Rubio
ANDREA SCANZI/GIULIO CASALE “Le cattive strade” un percorso tra le canzoni di Fabrizio De Andrè
GIUSEPPE FIORELLO “Titolo in definizione”, di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
STEFANO ACCORSI “Decamerone”, vizi, virtù, passioni liberamente tratto dal “Decameron” di Giovanni Boccaccio
LUCILLA GIAGNONI “Ecce homo”, tra Darwin e Pinocchio ALESSANDRO GASSMANN “RIII-Riccardo Terzo” di William Shakespeare ROCCO PAPALEO “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo e Valter Lupo MONI OVADIA/LUCILLA GALEAZZI “Doppio Fronte”, oratorio per la Grande Guerra di Moni Ovadia e Lucilla Galeazzi
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Pierfrancesco Favino, che interpreterà “Servo per due” di Richard Bean
Giuseppe Fiorello reciterà in “Titolo in definizione”, parlando d’amore
MATURITA', "MATTINA DOPO DEGLI ESAMI" Per la maggiore i temi socio-economico, tecnico-scientifico e storico-politico, Quasimodo il grande "scartato" di ALESSANDRA ARPI
Stefano Accorsi, che a marzo interpreterà il “Decamerone” di Boccaccio al Teatro Chiabrera
Cecilia Repetto, Sara Giusto e Teresa Dika, studentesse del Classico, all’uscita della prima prova
"Maturità, t'avessi preso prima..". Impossibile non intonare il motivo di Venditti al pensiero, ogni anno, degli esami di maturità. E chissà quanti studenti, ieri sera, hanno ascoltato la storica canzone "Notte Prima Degli Esami", tra la tensione e quell'emozione che solo i momenti magici e di passaggio della vita sanno dare. E poi via, questa mattina, dizionario sotto braccio, a sfogliare con foga i fogli delle tracce. Quasimodo sembra essere
il grande "scartato", in pochi se lo aspettavano ed erano preparati all'analisi del testo del grande poeta, sia al Liceo Scientifico Grassi sia al Liceo Classico Chiabrera, mentre tra i banchi del primo è andato molto in voga il tema socio-economico, "Le nuove responsabilità dell'uomo, tra clima e crescita demografica", e quello tecnico-scientifico "Tecnologie Pervasive". «Mi aspettavo, in generale, questi temi -ha commentato una delle prime ragazze ad uscire
20 dal "Grassi", Miriana Macrì- ho scelto il saggio breve socio-economico perché era quello su cui ero più preparata. Sono abbastanza tranquilla, probabilmente sarò più agitata domani». Sorride, riferendosi ovviamente alla tanto temuta prova di matematica. Per tanti studenti dello scientifico, infatti, il mostro sacro è proprio il secondo giorno di esami, quest'anno con commissario interno. «Il tema non è il mio forte -va invece in controtendenza Luca Di Cursi- ma spero sia andata bene. Sono sicuramente più tranquillo per matematica, il mio campo». E’ invece la fortuna ad aver colpito Francesca Romana Cavallo, che ha trovato fra le tracce il concetto chiave della propria tesina. «Ho sceltoil tema tecnico-scientifico perché la pervasività delle tecnologie è il fulcro della mia tesina -sorride Francesca- per cui sono andata abbastanza a colpo sicuro. Sarò abbastanza agitata questa sera per matematica». Al Classico, ça va sans dire, ha spopolato il tema storico-politico, con un raffronto tra la violenza e la non violenza nell'Europa del 1914, alle porte della Prima Guerra Mondiale, e il 2014, e quello artistico-letterario, con concetto chiave il dono, quindi volontariato e beneficenza. «Speriamo bene, il tema del dono è abbastanza personale e si può spaziare molto di più -ha commentato Teresa Dika, studentessa del Classico Linguistico, insieme alle compagne Cecilia Repetto e Sara Giustosu Quasimodo, invece, non avevamo abbastanza strumenti per poter scegliere l'analisi del testo. Per domani siamo abbastanza tranquilli, la seconda prova è un tema in lingua». Il Liceo Classico tradizionale, invece, domani avrà a che fare con la temibile
versione di greco. «Oggi è andata bene, quasi tutta la nostra classe ha scelto il tema storico-politico, qualcuno il dono, altri il socio-economico -ha spiegato Matilde Galuppo, con i compagni Francesco Russo e Elena Testadiciamo che sono i temi sui quali ci sentivamo più sicuri. Per domani un po' di tensione c'è, ma forse la prova più temuta è la terza». In ogni caso, nei due Licei, prevale una certa tranquillità e la consapevolezza delle proprie possibilità. Insieme alla capacità, degli studenti, di stemperare la tensione. E, alla precisazione che la traccia storico-politica fosse ricca di nozioni e concetti molto complessi, il commento, ridendo, è arrivato pronto: "Eh, infatti noi siamo del Classico!".
Miriana Macrì, una delle prime studentesse del liceo Scientifico a terminare la prima prova
QUANDO IL MARE DIVENTA UNA CURA Alla Lega Navale Italiana di Savona la vela non esclude nessuno di ALESSANDRO FOFFI
Le uscite in barca della LNI Savona nel mare del porto cittadino Andare a vela fa bene. Lo dicono gli appassionati, lo dice chi prova la prima volta e se ne innamora, lo dicono coloro che una volta saliti a bordo provano l'emozione del vento sulla pelle e non riescono piĂš a farne a meno. Ma che addirittura possa anche essere un rimedio e una cura, nessuno se lo sarebbe
mai immaginato. Eppure, se per la maggior parte delle persone provare la vela si riduce ad una scelta dettata dalla volontĂ o meno di provare qualcosa di nuovo e stimolante, per alcuni salire a bordo di una barca diventa una un'opportunitĂ concreta di stare meglio. Sempre che ci si riesca ad imbarcare, ovviamente. Problema questo
22 che tocca principalmente le persone con disabilità motorie che hanno difficoltà palesi ad affacciarsi al mondo velistico. Ma perché privarsi di una disciplina che in qualche modo può ritenersi un ottimo sistema di cura? Ed è così impossibile permettere anche a loro di praticare la vela e spezzare questa disuguaglianza ingiusta che da troppo tempo comanda in quest'ambiente? Ecco quello che devono aver pensato alla Lega Navale Sezione di Savona quando hanno deciso di presentare un progetto che potesse dar modo, anche a coloro che sono affetti da disabilità motorie, di cimentarsi in alcune attività come appunto la "vela ricreativa". Operativo dal 2002 grazie alla collaborazione del comune di Savona, Autorità Portuale, Regione Liguria, Provincia di Savona, Comitato Italiano Paralimpico, Fondazione De Mari, Unità Spinale dell'ospedale Santa Corona, Lions Club Albisola e Presidenza Nazionale L.N.I., il "Polo Nautico per tutti" della Lega Navale di Savona si è affermato come uno dei progetti a carattere sociale e non solo più interessanti dell'intero panorama provinciale. «È un dato di fatto che la vela e le uscite in mare facciano bene alle persone disabili -spiega Carlo Donisi, vice-presidente della L.N.I. sezione Savona- e non nascondo che se oggi abbiamo una struttura e una flotta di barche adeguata è grazie ai soci e alle istituzioni che hanno creduto in questo progetto». Rampe e scivoli, ascensori e messa a norma dei servizi e di tutti gli accessi. Da qui si è partito per giungere anche alla costruzione di un'invenzione tutta savonese: la gruetta Pequod di ausilio per chi non è in grado di imbarcarsi dal pontile, trasbordando autonomamente dalla
carrozzina al pontile e viceversa. Su tutto non poteva certo mancare poi la flotta di sei barche, due Hansa 303 e quattro 2.4mR, a completare l'opera. Opera che viene arricchita poi dall'apporto dei soci volontari che mettono a disposizione tempo e passione. «I velisti disabili escono ogni sabato mattina, tempo permettendo, e in tutti i periodi dell'anno -prosegue Donisi- e hanno a disposizione due tipi di barche: le 2.4 Mr che sono imbarcazioni tecniche e che possono ospitare solo una persona e le Ansa 303, definite anche friendly, che hanno due posti e sono di facile conduzione per chi è alle prime armi. Questa diversificazione permette loro di entrare nel mondo della vela
in modo graduale e ricreativo». Chi è alle prime armi -dopo aver svolto un corso che introduce ai principi base della barca a vela- viene seguito per il tempo necessario da un socio che insegna tutte le malizie e le manovre da svolgere in mare per una conduzione sicura. Poi, una volta imparato, la persona è in grado di uscire da sola. «Abbiamo ragazzi che hanno esperienza decennale e che hanno partecipato a diverse regate e competizioni -continua il vice-presidente della L.N.I. Sezione Savona- a testimonianza che la vela non fa distinzioni qualsiasi sia la disabilità motoria». E i numeri testimoniano un andamento sempre costante dell'attività. Dalle ore impiagate dai soci e dagli istruttori per l'assistenza (circa 400 all'anno) a quelle sfruttate dai partecipanti per le uscite (circa 130 nel 2013). Anche per coloro che non possono andare a vela esiste un'alternativa. Si chiama "Il grillo" e rappresenta il fiore all'occhiello della L.N.I. Sezione di Savona. Restaurata attraverso la passione e il lavoro dei soci (si contano alla fine più di 4mila ore per il ripristino), la motobarca viene utilizzate per gite in mare per anziani, disabili e bambini. Usare il mare e le discipline collegate ad esso come medicina potrebbe sembrare un paradosso. Eppure la Lega Navale di Savona sta dimostrando proprio il contrario.
130 uscite nel 2013 per le persone affette da disabilità
Il mare e la vela sanno curare corpo e spirito
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I velisti disabili escono in mare tutti i sabato mattina, tempo permettendo, in tutti i periodi dell’anno
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Una pubblicazione a cura di:
ABC - idee per la comunicazione
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