SCI3000 propone un software per il calcolo della capacità delle rotatorie

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Sci3000 propone un programma per il calcolo della capacità delle rotatorie DOTT. ING. LUCIA SIMONCINI Cultore della materia per l'insegnamento "Sistemi di Trasporto" del Corso di Laurea in Ingegneria Civile Ambientale Edile dell'Università di Pisa

Le rotatorie di seconda generazione sono distinte in tre tipologie in base al diametro del cerchio esterno; in particolare il DM "Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali" del 19.04.2006 riporta la seguente classificazione: 1. minirotatorie per diametro esterno compreso tra 14 e 25 m; 2. rotatorie compatte per diametro esterno compreso tra 25 e 40 m; 3. rotatorie convenzionali per diametro esterno compreso tra 40 e 50 m. Il DM del 2006 fissa i parametri geometrici (corsia nella corona rotatoria, larghezza bracci di ingresso, larghezza bracci di uscita) delle rotatorie con diametro esterno inferiore ai 50 metri, specificando che i bracci di uscita e la corsia nella corona rotatoria devono essere sempre organizzati su una sola corsia, mentre i bracci di ingresso al massimo su due corsie. Purtroppo oggi molti progettisti si fermano al solo dimensionamento geometrico, che però, insieme alle verifiche di visibilità e corretta illuminazione, non è l'unico aspetto da considerare, non solo per una corretta pro-

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gettazione, ma anche per il rispetto della normativa. Il DM del 2006 prevede infatti anche che un'intersezione debba essere dimensionata con riferimento alla domanda di traffico specializzata in relazione alle manovre consentite. Gli elementi e i parametri da determinare in funzione della domanda di traffico, riferita al periodo di punta di progetto, sono, per le intersezioni a rotatoria, la capacità della rotatoria ed il livello di servizio della soluzione adottata. Per il calcolo della capacità delle rotatorie sono disponibili vari metodi, sia empirici che teorici. I metodi empirici consistono nell'osservazione di rotatorie in esercizio e nella conseguente deduzione di correlazioni tra flussi di traffico, elementi geometrici e

quindi capacità delle rotatorie stesse, utilizzando tecniche di regressione. Tra i più utilizzati e conosciuti ricordiamo: • il metodo di Kimber, sviluppato in Gran Bretagna negli anni '70 da un gruppo di ricercatori del TRR Laboratory guidati appunto da Kimber, considera ogni ingresso in rotatoria come un'intersezione a T i cui rami sono percorsi a senso unico e calcola la capacità dell'entrata Ce utilizzando per il calcolo il solo flusso circolante Qc in corrispondenza dell'entrata stessa e varie caratteristiche geometriche; • il metodo proposto dalla Normativa Svizzera nella "Guide Suisse des Giratoires" del 1991 per le rotatorie compatte (diametro D tra i 25 e i 40 m) tiene conto invece dei seguenti parametri: γ in funzione del numero di corsie in ingresso, Qd flusso di disturbo per il calcolo del quale entra in gioco sia il flusso in uscita Qs che quello Qc circolante nell'anello, parametro di impedenza α per il flusso in uscita che dipende dalla distanza b tra i punti di conflitto C e C' delle traiettorie in uscita e in entrata (e quindi dalla dimensione dell'iso-

Lavori Pubblici n. 84 gennaio - febbraio 2017


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