Numero3

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EDITORIALE Nuovo numero con tante storie e due nuove chicche. Ma prima di svelare le chicche (di cui una la sapete già), vediamo cosa ci aspetta in questo numero. Partiamo da Falkirk, a conoscere un derby poco conosciuto quello tra Falkirk ed East Stirlingshire, i poveri Shire, che vengono sempre confusi, la maggior parte(anche voi), credono che siano di Stirling, ma loro non c’entrano niente con la città dove Wallace, sconfisse gli inglesi. Loro sono di Falkirk e vivere all’ombra della prima squadra cittadina non è facile, calcolando che la stracittadina, manca da parecchio tempo. Il secondo viaggio è romantico, nella Gretna, che regalò un emozione unica, con la sua cavalcata, che la portò in poche stagioni, dalla Third Division alla Scottish Premier, con in mezzo una finale di Scottish Cup, persa solamente ai rigori contro gli Hearts, per noi romantici, questa squadra rappresenta veramente il calcio che non c’è più, di un piccolo villaggio, portato alla ribalta nazionale. Ed eccoci le due chicche, la prima è l’intervista ai Lombardia Hearts, un vero onore, ospitarli su queste pagine, dove ci racconto il loro amore per i Jambos e la situazione attuale, degli Hearts. Speriamo che diventi una rubrica fissa, perchè ci piacerebbe ospitare anche altre tifoserie, conoscerle meglio e rispondere alle nostre domande. L’altra chicca, che oltre al calcio, metteremo qualche riga e foto sulle città scozzesi, che mediamente incontriamo nei nostri numeri, cosi potete conoscere al meglio la nostra Scozia Ed ora buona lettura

ILDERBYPOCOCONOSCIUTODIFALKIRK


East Stirlingshire, non è nato a Falkirk, in reltà è di Bainsford, un piccolo villaggio a nord di Falkirk, solo nel 1921 si spostà

LA CITTA’ DI FALKIRK

in città. Possiamo dire una cosa comune per chi abita nei piccoli centri.

Città del Centro Lowlands,

La prima volta che le due squadre si affrontarono, fu un ami-

si trova in mezzo alle due

chevole, il 21 Agosto 1881, con il Falkirk che si impose con

grandi città scozzesi, Edim-

un secco 5-0.

burgo(37,5 Km) e Gla-

Da allora, fino ai giorni nostri, si sono sfidati in totale 172

sgow(33 Km).

volte, con ovviamente il Falkirk, la fa da padrona, con 87

E’ la ventesima città più po-

vittorie.

polosa di Scozia, con i suoi

Ormai è dal 1999, che le due squadre non si incontrano più,

33,000 abitanti.

bisogna andare fino al 1981/82 per trovare una sfida di

La città è il punto d’incontro

campionato.

dei due più importanti fiumi,

La vittoria più ampia, fu fatta dall’East Stirlingshire, nel 1888,

ovvero il Forth & Clyde Ca-

durante la finale della Stirlingshire Cup, un secco 9-0.

nal e Union Canal.

Ma nel 1938, arrivò la vendetta del Falkirk, in semifinale

Falkirk, fu anche un punto

della Falkirk and District Infirmary Shield col medesimo risultato 9-0.

importante per le Industrie

Nelle competizioni maggiori, fu il Falkirk a registrare la vittoria con un largo margine, ed è del 1961, Se-

Pesanti, durante la Rivoluzione Industriale, durante il 18 e 19 secolo.

cond Division 6-0 ai Shire.

Negli ultimi 50 anni, c’è stato un calo dell’Industria pesante, ed ora Falkirk vive grazie al turismo, ma nono-

Ultima sfida in una competizione di rilevanza, fu nel 1999, al Secondo Turno della League Cup, con il Fal-

stante tutto, aziende straniere sono sempre interessate ad investire in città.

kirk che si impone 2-0

Nei ditorni la città offre molto, Falkirk Wheel , Callendar House and Park e resti della Valle Antonio.

Ed eccovi le ultime cinque sfide

Nel 2011, Falkirk ha vinto il premio come migliore città dove vivere, superando al secondo posto Stirling ed al terzo Perth

18 August 1999

East Stirlingshire

20 August 1991

Falkirk 3–0

7 April 1982 Falkirk 0–3

0–2 (a.e.t.)

East Stirlingshire

East Stirlingshire

20 February 1982

Falkirk 2–0

8 September 1981

East Stirlingshire

Falkirk 2,590

1,308

East Stirlingshire 2–2

Falkirk 1,880

1,646

1,201


“Sto andando a Gretna Green, e se tu non riesci a indovinare con chi, dovrò considerarti un’ingenua, perché c’è un solo uomo al mondo che amo, e lui è un angelo.” Chi parla è la quindicenne Lydia Bennet che progetta la fuga a Gretna Green con il Signor Wickham. Un brevissimo stralcio ripreso da “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Gretna era una delle località più famose al mondo per la celebrazione di matrimoni. Tale popolarità si doveva al fatto che nel 1753 il parlamento di Londra promulgò il Lord Hardwicke’s Marriage Act, il quale richiedeva per il matrimonio fra minori il benestare dei genitori. La legge era valida in Inghilterra ma non in Scozia. La notizia della novità legislativa si sparse rapidamente: molte coppie minorenni fuggivano di casa, e il primo villaggio incontrato nel loro cammino dopo aver superato il confine, era proprio Gretna. Per più di due secoli la località fu frequentata da promessi sposini provenienti dall’Inghilterra e da altri paesi europei che intendevano sposarsi senza il preventivo consenso dei genitori. Potevi riconoscerli subito. Trafelati, accorti, intimoriti. Indossavano il loro abito più elegante, magari raccolto in fretta, senza farsi vedere da occhi indiscreti. Bastava sapere dove era nascosta la pesante chiave del baule che la madre custodiva gelosamente. A piedi, sotto improvvisi scrosci di pioggia e repentine fiammate di sole, oppure seduti, in una di quelle amene carrozze a due posti un po’ cigolanti con il postiglione burbero in cassetta a incitare il passo di cavalli indolenti. Accompagnati da erica e ginestre, fino al Salk Bridge, il ponte di pietra che portava alla felicità. Anzi alla bottega del fabbro. Perché a Gretna, i matrimoni non si celebravano in chiesa di fronte a un altare addobbato da fiori colorati, ma nella semi oscurità fuligginosa di una fucina, davanti a una laicissima incudine su cui un colpo deciso del martello avrebbe decretato l’unione perenne in uno sfolgorio di scintille. Testimone il sorriso sdentato del vecchio fabbro col grembiule in cuoio, un bacio, e poi via, ancora di corsa, prima che genitori infuriati arrivassero a rovinare l’idillio amoroso proprio all’ultimo momento.

LIVINGINTHEDREAM....LAFAVOLADELGRETNA(diSIMONEGALEOTTI)

I fabbri di Gretna e la loro incudine erano diventati una sorta di sacerdoti laici che forgiavano sentimenti ribelli, alle spesso bizzose volontà familiari. Un simbolo di libertà, almeno fino al 1856 quando rabbiose proteste videro un primo passo indietro con la richiesta di almeno ventuno giorni di soggiorno nel paese prima delle nozze. Una norma modificata un secolo dopo, e definitivamente abrogata, ma solo nel 1977.. Quell’incudine però non poteva essere accantonata, non doveva tornare a essere un semplice strumento di duro lavoro. Se la pignoleria delle istituzioni eviterà di associarla con il matrimonio, a Gretna si decise di


associarla a un altro tipo di unione, a un altro genere di sodalizio. Quello calcistico.

gio straordinario che si prenderà la squadra, e da lì, il villaggio inizierà a sognare.

Il colpo di martello che provocò la scintilla reca la data 1946. La guerra è finita, e il villaggio sulla collina

Lui è un inglese, si chiama Brooks Mileson, un uomo fra il burlone e il romanzesco. A trent’anni è in sostan-

di sabbia aveva tutto il diritto di avere una sua rappresentativa sportiva. Qualcuno dice con ragione che il

za un barbone, ma riesce a infilare la strada giusta e in poco tempo arriva a diventare un ricco imprendito-

pallone aveva già rimbalzato sui “borders” nel secolo precedente, ma era finito malamente in bancarotta

re che si trasferirà nel sud della Scozia. La sua storia andrebbe raccontata nei corsi di formazione e motiva-

nel 1920. Adesso in ogni caso era necessario tornare alla vita, e distrarsi dalle miserie e dalle pene del

zione. Il suo motto, è la sua filosofia di vita:

conflitto. I giovani di ritorno dalle macerie d’Europa non perderanno troppo tempo. Nascerà il Gretna Football Club, e il suo emblema sarà un’incudine coronata da un ferro di cavallo, accarezzata dai cardi scozze-

” Vivi come se fosse l’ultimo giorno.. pensa come se dovessi vivere in eterno.”

si, e sormontata dal Salk Bridge. Aveva il volto ascetico da moderno profeta del deserto, jeans scoloriti e capelli lunghi ingrigiti raccolti dietro L’organigramma societario del Gretna del 1946 è quasi un affare di famiglia. Un Padre e un figlio. I signori

le spalle. In effetti, a pensarci bene ogni suo giorno al Gretna era un dono di Dio. Aveva alle spalle due

Kinnelly, senior e junior assumeranno il ruolo di presidente e vicepresidente con la consulenza tecnica di

infarti, e una maldestra caduta da bambino lo aveva costretto a gravi problematiche fisiche. E allora? cosa

Jock Kerr, un ex giocatore professionista del Queen of The South. A dar man forte in campo, il capitano

importa.. in tasca non gli mancavano mai almeno due o tre pacchetti di sigarette, beveva Lucozade, si era

coraggioso Billy Cross, che detiene un record invidiabile di partite senza onta di sconfitta, e con lui gli attac-

circondato di animali esotici nella sua tenuta, e correva dietro alla sua squadra, su e giù per le belle valli di

canti, Dennis “Touchy” Smith e Tommy McFarlanell, due tipini tenaci capaci di mettere a segno oltre cento

Scozia. Sì, perché intanto il club di Raydale Park in concomitanza con il fallimento dell’Airdrieonions aveva

reti nella loro prima stagione insieme.

finalmente fatto il suo ingresso sulle scene calcistiche scozzesi.

Fin qui scorre tutto, ma ancora non vi ho detto dove giocava questa squa-

All’inizio qualche dubbio serpeggiava fra i sostenitori. Non tutti avevano capito le reali intenzioni di questo

dra. In Scozia direte voi…solo per un attimo aggiungo io. Partiamo da

colorito ed eccentrico signore. Ma aldilà, dalla cospicua somma di sterline versata nelle casse del club, ben

un concetto. Qui, nei “Borders”, la frontiera non è mai stata una semplice

presto il velo di diffidenza si squarciò lasciando trasparire l’assoluta buona fede di Mileson. Dava felicemen-

traccia su una mappa geografica. Occorre interrogarsi sul senso da dare

te una mano in biglietteria, scambiava battute con i suoi dipendenti, di tanto in tanto passava l’aspirapol-

alla parola “Unito” nella locuzione “Regno Unito”. E’ una questione com-

vere sotto i piedi dei giocatori, organizzava incontri con le scuole locali e gruppi comunitari. Un autentico

plicata, difficile da gestire, spinosa come il cardo simbolo del paese. Do-

cristiano forgiato d’indole da Salvatore, che spesso cercava di comunicare l’importanza della fede e traccia-

potutto non è trascorsa un’eternità da quando soprattutto in questo lembo

re lo scopo della sua missione a Gretna. Non vorrà mai un posto d’onore nel piccolo Raydale Park:

di Scozia si facevano saltare in aria le cassette della posta fabbricate in Inghilterra e marcate Elisabetta II. Con un libro di storia in mano e un

“Io non sono interessato a indossare abiti sgargianti e cravatte eleganti, seduto in comode tribune, io sono un

candelotto nell’altra gli scozzesi facevano notare (se vogliamo con una

fan, prima di tutto, e questo è il motivo per cui il sabato mi siedo in mezzo ai tifosi e condivido con loro il piace-

discreta logica), che l’Elisabetta originaria non era la sovrana del Regno

re e il dolore.”

Unito ma solo dell’Inghilterra. Il ragionamento in un certo senso scorre. Se la presente regina è Elisabetta II, deve essere anzi tutto, Elisabetta I di

Strinsero legami con più di cento scuole in Gran Bretagna, e saranno gli unici che non faranno pagare gli

Scozia, e conseguentemente del Regno Unito..

istituti per fornire loro lo staff tecnico professionale.

L’intoppo politico geografico si dipanerà però rapidamente senza troppe polemiche. Il Gretna, dopo un bre-

E allora, nel suo primo anno al Gretna, il villaggio abitato da 2700 persone si svuotò, per vedere i primi

ve periodo nella Dumfries & District Junior League, si sposterà nella federazione inglese. Esattamente nella

calci dei ragazzi allenati da Rowan Alexander, riempiendo le tribune per lo storico esordio in terza divisio-

Carlisle & Distict League. Da quel momento passeranno anni sotto il confine, ma è sempre stato chiaro che

ne contro il Morton. Un attaccamento e una fiducia, che saranno subito ricompensati in campo, con un gol

il cuore del club batteva per ambire al ritorno nel calcio scozzese. Ci furono due richieste ufficiali in questo

di Matt Henney dopo appena quattordici secondi dal fischio d’inizio. La partita sarebbe poi finita 1 a 1, ma

senso datate 1993 e nel 1999. Non solo. Per contribuire a rafforzare la loro eventuale partecipazione ai

negli occhi e nei cuori dei sostenitori bianconeri vi era solo la festa per il tanto sospirato “ritorno a casa”.

campionati battenti la bandiera con la croce di Sant’Andrea, giocarono una partita di beneficenza contro i Glasgow Rangers, al fine di raccogliere fondi per le vittime del disastro aereo di Lockerbie. E il Gretna si

La parabola è incredibile. Nel giro di tre stagioni il Gretna vincerà tutti i campionati arrivando in Premier

prese anche la soddisfazione di vincere il match per 2-1. Per il momento però l’adesione dei “Weddingma-

League sfiorando il successo nella finale di Coppa di Scozia del 2006. Roba da Kilnockie, roba da “A Shot

kers “ pur ben accolta dalla SFA, non è accettata. Bisognerà attendere il 2002 con l’arrivo di un personag-

at Glory”, ma questa non è una pellicola cinematografica, questa è pura realtà. Fiabesca, romantica, quasi


assurda. I nomi dei protagonisti apparterranno di diritto in primo luogo alla storia del club, ma tutto il mon-

Deuchar batte l’estremo difensore avversario Tony Bullock, e porta il villaggio a Hampden per le semifinali.

do del pallone ha un debito con loro, per le emozioni che hanno saputo regalare in quegli anni magici. Nel sorteggio, il Gretna evitò le due di Edimburgo e fu accoppiato al Dundee FC. Commentare quello che Dicevamo di Rowan Alexander, il manager, nato ad Ayr nel 1961. In carriera aveva giocato con il St. Mir-

accadde sul campo da un punto di vista puramente tecnico non renderebbe la giusta grazia ai ragazzi di

ren, il Brentford, il Morton, il Queen of the South e lo stesso Gretna come calciatore allenatore. Nel 2005

Rowan Alexander. Ci sono partite che sono legate a immagini e fotogrammi che rimangono scolpiti nella

sulla panchina di Raydale Park a tempo pieno, vincerà la terza divisione con un record di 98 punti. Parole e

memoria meglio di qualunque cronaca sportiva.

musica dell’attaccante Kenny Deuchar che a fine stagione realizza qualcosa come 41 centri. A non averli visti, i goal di Deuchar, il rigore di McGuffie, l’autorete sfortunata di Barry Smith, potevano La stagione seguente, il Gretna si assicurò il secondo titolo consecutivo ottenendo la promozione più veloce

sembrare uno scherzo. Uno scherzo racchiuso in quello schermo luminoso di Hampden Park, che alla metà

nella storia di questa categoria terminando il torneo con ben diciotto punti di vantaggio sul Greenock Mor-

di un pomeriggio vagamente soleggiato, recitava a chiari numeri Gretna 3 Dundee 0. In fondo era il primo

ton.

di aprile, e poteva anche darsi che l’addetto al tabellone fosse stato in vena di simpatiche burle, oppure avesse invariato il risultato dopo un Glenlivet di troppo. Invece era tutto vero. Il manager del Dundee, Alan

E già qui potrebbe essere sufficiente. E invece no, il villaggio vuole di più, vuole stupire ancora, e la sua

Kernaghan è una statua di sale. Grottesco, quello che gli era successo. Lo spicchio di stadio dove è raccolta

marcia verso la finale di Coppa di Scozia targata 2005/06, varrebbe da sola un racconto.

la gente arrivata da Gretna esplode di entusiasmo. Alexander abbracciò Milison, e virtualmente la poetica del calcio si strinse a loro.

Nei primi due turni rifilerà la bellezza di sei reti a testa, prima al Preston Athletic fuori casa, e poi fra le mura amiche al malcapitato Cove Rangers. Il terzo turno proporrà un ostacolo assai più arduo che si chia-

Un sogno che ora andava messo anche in musica. A

ma St. Johnstone. Eppure al McDiarmid Park, in una grigia serata di gennaio un ragazzo di Kircaldy che

farlo ci pensò la Hugh Trowsers Band, che presentò la

all’anagrafe fa Steven William Tosh trovò il modo di infilare la porta dei Saints portando a sorpresa il Gret-

sua versione del popolare brano “Living in the Dream”,

na nel quarto turno della competizione. In quello che sarà l’interregno di James Grady, che dopo lo scialbo

in un album uscito esattamente un mese dopo l’impresa

0-0 esterno, farà impazzire di sconforto il Clyde, e di gioia il pubblico del Raydale con una tripletta corre-

della semifinale. L’atto conclusivo si giocò il tredici mag-

data dalla solita immancabile stoccata di Deuchar, per il quattro a zero conclusivo.

gio 2006 contro gli Hearts, davanti a più di cinquantamila spettatori. Gli undici di Gretna, con la loro divisa bianca, apparivano come le commosse sposine che nei secoli scorsi spuntavano nel paese da ogni angolo della Gran Bretagna alla ricerca della soddisfazione negata. Se le emozioni fossero un libro, il volto del capitano Chris Innes sarebbe stato la copertina perfetta. Vinsero i cuori ai calci di rigore, ma la stanchezza che affiorava dagli occhi di Steven Pressley quando emerse dalle viscere di Hampden Park, con la sua barba biondiccia e la Coppa di Scozia stretta in pugno, raccontò benissimo la fatica che impiegò la squadra allenata dal lituano Valdas Ivanauskas per avere ragione dei sorprendenti avversari. Rudi Skacel aprì le marcature al trentanovesimo del primo tempo per gli Hearts, con un bel diagonale di sinistro che non lasciò scampo all’incolpevole Alan Main. Ma se si gioca come se la vittoria fosse un diritto e non una ricompensa si rischia di non portare niente a casa.. e allora a un quarto d’ora dalla fine Cesnau-

Nei quarti di finale le case di Gretna sono vuote. Le presenze ufficiali per la gara contro il St. Mirren parla-

skis atterrò in area lo sgusciante John O’Neil e l’arbitro assegnò un rigore al Gretna. Dal dischetto Ryan

no di 2850 presenze. Pensate al silenzio del paese, a qualche mugolio di cane, al ticchettio di un vecchio

McGuffie si fece respingere il tiro da Craig Gordon, ma il rimbalzo della palla gli fu favorevole e insaccò a

orologio a muro, alle strade deserte battute solo dai brividi freddi che arrivano dalla foce del fiume Esk. E

botta sicura. Uno a uno. E adesso? qualcuno incomincia a declamare un’impresa epica, qualcun altro più

di contrappunto, improvviso, l’urlo che squarcia la quiete fatta d’attesa. A dodici minuti dal termine Kenny

realisticamente aspetta la conclusione. Che arriverà solo dai tiri dagli undici metri, dove gli Hearts saranno


implacabili, mentre gli errori di Derek Townsley e Gavin Skelton, risulteranno fatali per il Gretna.

GRETNA

Certo non mancarono gli applausi e il giro d’onore. Non mancò neppure la capacità di sovvertire un nuovo pronostico e vincere il campionato di prima divisione dell’anno successivo, dove per motivi di salute, in marzo Rowan Alexander fu costretto a lasciare la panchina a Davie Irons. La squadra patì l’assenza dell’allena-

Gretna è un piccolo villaggio di 2,700 abitanti, si trova al confine con l’Inghilterra.

tore ed ebbe un appariscente calo di rendimento rimettendo lentamente in gioco il St Johnstone. All’ultima

La cittadina è soprattutto famosa per i suoi matrimoni, essendo che gode di privilegi legali, gente da tutto il

giornata fra i Santi e il Gretna intercorreva un solo punto di vantaggio a favore di quest’ultimi. Ma la vita

regno unito si reca in Gretna Green per il lieto evento

ha la capacità di trascinarti esattamente dove vuole lei. E in quel punto, come se avessi un appuntamento con la consapevolezza, tutto si fa chiaro. Al novantesimo della partita contro il Ross County James Grady segnerà la rete del 3-2 che mandò sotto le luci della Premier League i Weddingmakers. Il Gretna giocò tutte le gare interne al Fir Park di Motherwell, poiché il modesto Raydale Park non aveva i requisiti minimi per la massima serie. Qualcosa incominciava a spezzarsi. La prima vittoria arrivò solamente il 22 Settembre, quando la squadra sconfisse 3-2 il Dundee United. Iniziarono ad arrivare brutte notizie a livello finanziario e umano. Debiti per quattro milioni di sterline, e la salute del Presidente Mileson peggiorava di giorno in giorno. Il 18 febbraio 2008, lo staff del Gretna, inclusi i giocatori non stavano più ricevendo lo stipendio. Irons e il suo assistente Derek Collins abbandonarono il club, le cui vicende in panchina furono raccolte dalla coppia formata da Iain Scott e Andy Smith. L’amministrazione controllata fu inevitabile, in automatico gli furono tolti dieci punti in classifica. La SPL si prese l’incombenza di retribuire i giocatori fino a fine stagione, cosi da garantire il regolare svolgimento del campionato. Un’agonia che si trascinò fino alla logica retrocessione. La famiglia Mileson non era più in grado di sostenere economicamente la società, e il Gretna FC 1946 cessò di esistere ufficialmente l’otto agosto 2008. Quattro mesi dopo si spegneva anche Brooks Mileson. Resteranno lo spirito e le suggestioni, che saldi come una pietra nel fiume del tempo, rimarranno negli occhi degli scozzesi, e di tutti i veri appassionati di calcio. Di calcio, e di fiabe.


1)Come nascono i Lombardia Hearts? Andy: Il Lombardia Hearts Supporters Club nasce nel Maggio del 2003 quasi per gioco, fondato dal Presidente Andy Teruzzi (il sottoscritto) e da Roberto Testa, dopo aver conosciuto amici da Edinburgh che hanno alimentato una passione già presente da molti anni. 2)Perché avete deciso di creare un Supporter Club? Andy: Abbiamo deciso di fondare un Club per far sapere alla società che “The Heart of Midlothian Football Club 1874” era conosciuto e stimato anche qui da noi. All’inizio non pensavamo di attrarre così tanto interesse sia in Italia che in Scozia, ma il successo è stato ben più roseo delle aspettative. 3)Da cosa nasce questa passione per i Jambos? Andy: La passione per i Jambos è la diretta conseguenza della passione per il calcio scozzese e, soprattutto, per la Scozia in generale. Dovendo scegliere una squadra per cui tifare ed amando Edinburgh alla follia, la scelta è stata abbastanza ovvia… Fabio: La mia motivazione è pressoché identica a quella del President. L’amore sconfinato per la Scozia è qualcosa che ho cominciato a sentire già da molto giovane ed Edimburgo ha catturato la mia immaginazione in maniera quasi automatica. Lo spirito e la passione che il popolo scozzese intero nutre per il football mi hanno spinto ad interessarmi alla Scottish Premier League: dovendo scegliere una squadra, non me ne vogliano i miei (tanti) amici Hibs, ma non ho avuto il benché minimo dubbio. Essendo un Jambo relativamente giovane, la prima partita dei miei beniamini che ho potuto vedere live è stata giocata il 29 Novembre 2008. A quei tempi SKY trasmetteva solo e soltanto i match di Celtic e Rangers e ricordo ancora benissimo lo stupore delle persone che passavano vicino al mio televisore e mi vedevano assistere in maniera così accesa a un match di cui a stento conoscevano una delle due squadre. La partita era, appunto, Hearts

LOMBARDIA HEARTS

vs Rangers in un TyneCastle Stadium gremito da quasi sedicimila spettatori. Conoscendo gli ultimi trend del campionato, inutile dire che non mi aspettavo minimamente di far punti in una partita del genere, e invece la partita si indirizzò su un binario assolutamente favorevole quasi da subito, con gli Hearts che pressarono sin dal primo minuto e dopo nemmeno venticinque minuti erano avanti per 2–0 grazie alle segnature di Žaliūkas e Kingston. Mi pareva di sognare, e minuto dopo minuto ero sempre più rapito dallo spettacolo cui assistevo. Nemmeno la sfortunata autorete di Karipidis riuscì a scoraggiare il mio entusiasmo. Nel secondo tempo i Rangers pressarono fino al novantesimo ma quel che andò in onda fu una difesa impenetrabile in tutti i sensi, una prestazione maiuscola e uno spirito di sacrificio inesauribile da parte di tutti i giocatori in campo fino al triplice fischio finale del sig. Dougie McDonald. Finì 2–1 per gli Hearts che giocarono anche l’ultimo quarto d’ora in dieci uomini per l’espulsione di un generosissimo Lee Wallace. Era nata una fede. 4)Cosa vuol dire essere Jambos? Andy: Essere Jambos vuol dire sostenere il tuo Club nel bene e nel male, sempre e comunque. Essere soprattutto legati alle tradizioni, cosa che si evince tutte le volte che ci si reca al TyneCastle: uno stadio del 1886, immerso in un quartiere dal profumo vittoriano, “the Auld stand” eretto nel 1914 ed ultimo rimasto intatto


di quelli progettati e costruiti dal genio di Archibald Leitch… il forte legame con i caduti della Prima Guerra

Fabio: Anche se il President ha già risposto in maniera più che esauriente, vorrei aggiungere che sono stato

Mondiale e la storia infinita dal 1874.

felicissimo di aver potuto partecipare ad entrambe le serate e di aver rivestito la carica di fotografo ufficiale

Fabio: Essere tifoso degli Hearts per me significa aver riscoperto il piacere di vedere giocare dei calciato-

del Club. Alcuni dei pilastri dei Lombardia Hearts sono stati premiati per tutto quel che hanno fatto per noi

ri professionisti per onorare i colori della propria divisa e non solo per assicurarsi il bonifico a fine mese.

e per la società con delle targhe celebrative della cui realizzazione mi sono occupato personalmente nella

Significa amare e tifare la mia squadra alla follia sia che si lotti per la

mia città natale, Lecce. Sapere che lassù a Edimburgo alcuni dei nostri soci hanno appesa alla parete una

conquista di un titolo importante sia che si arranchi per evitare una retro-

targhetta che proviene dal mio Salento è qualcosa che mi riempie d’orgoglio. Poter esser presente a eventi

cessione. Ma anche e soprattutto, significa sentire di esser entrato a far

come le celebrazioni per il decennale dei Lombardia Hearts è stato straordinario anche se in realtà io ho

parte di qualcosa di veramente grande, dove non conta chi tu sia, che

vissuto solo gli ultimi anni di questa lunga cavalcata ma confido di riuscire ad essere membro attivo del Club

lavoro tu faccia, quanti anni tu abbia, chi tu conosca o da dove tu ven-

per almeno tutto il prossimo decennio! L’atmosfera che si respirava (e che a dir la verità si respira ad ogni

ga: la sola cosa che importa a tutti, è che tu sia un tifoso degli Hearts, e

riunione ufficiale) è quella gioiosa e cordiale che si potrebbe trovare tra amici di vecchia data che si cono-

tanto basta per far sì che tu sia accettato e accolto a braccia aperte da

scono ed escono insieme da tanto tempo nonostante tra Milano ed Edimburgo ci siano quasi duemila chilo-

tutto il gruppo anche se è la prima volta che ti presenti da loro. In Italia,

metri di distanza, ed è così intensa che chiunque la provi per la prima volta non può fare a meno di avere

mi duole ammetterlo, ma tutto questo è ormai raro trovarlo (con le dovute eccezioni, naturalmente). Questa è

la sensazione di essere uno di noi da sempre e penso veramente che non ci sia niente che valga la pena di

la vera magia del football, ma da noi valori così forti spesso vengono dimenticati per far posto all’interesse

festeggiare più di questo.

economico o ad altre cose che non hanno niente a che fare con esso. Quante volte ho sentito gente che si dichiara tifosa appassionata di una squadra dopo un 5–0 contro gli avversari di turno, rinnegare tutto quan-

6)Ti saresti mai aspettato di far compiere 10 anni al tuo Club?

to alla prima sconfitta subita. Un esempio al volo? Avete presente quei tifosi che quando sono allo stadio

Andy: Sì, ma non con il successo che abbiamo ottenuto. La più bella sensazione è percepire che il Lombar-

e vedono la propria squadra in difficoltà cominciano a lasciare le tribune quando manca ancora magari

dia Hearts S.C. è conosciuto ad Edinburgh ed è “quasi” famoso! In questi anni abbiamo aderito a molte

mezz’ora alla fine? Sono scene che in Italia non fanno più notizia per quanto sono frequenti. Ebbene, que-

iniziative, abbiamo premiato tanti giocatori, siamo apparsi più volte nel sito ufficiale del Club e questo ha

sta mentalità in Scozia non esiste. Che siate in Premiership o in League Two, sarà rarissimo che vediate tifosi

senz’altro contribuito a farci conoscere. Sono molto contento di tutto questo!

abbandonare il proprio posto sugli spalti prima del triplice fischio finale. Ed è anche questo che tifare una squadra scozzese ti insegna: a non mollare mai, a non smettere di amare i tuoi colori a prescindere da quel

7)Qual è stata la prima trasferta al TyneCastle?

che succede dentro e fuori dal campo.

Andy: La prima trasferta al TyneCastle fu nel lontano Novembre 2003, in occasione di un derby contro l’Hibernian. Partimmo in quattro da qui, esponemmo il nostro striscione e facemmo il tour dello stadio appena

5)Siete nati nel Luglio 2003, l’anno scorso avete compiuto dieci anni: come avete festeggiato?

conclusa la partita. La vittoria per 2–0 poi, fu la ciliegina sulla torta…

Andy: Abbiamo festeggiato in due tranche! La prima ad Edinburgh, in occasione della finale di League Cup del Marzo 2013. Il “main event” è stato una serata organiz-

8)Che reazione ha avuto la società alla vostra richiesta di essere riconosciuti?

zata nei locali della Caledonian Brewery a poche centinaia di

Andy: Ci hanno subito accettati ed accolti a braccia aperte. Tuttora abbiamo rapporti stretti con la società

metri dal TyneCastle: ben trentacinque persone hanno parteci-

che non ci fa mai mancare il suo appoggio né smette mai di farci sentire la sua costante presenza.

pato, tra cui anche tre tifosi dell’Hibernian, un tifoso del Dumbarton, cinque membri italiani e quasi tutto il resto dei nostri

9)Tra i membri onorari c’è Pasquale Bruno, come sono i rapporti con lui?

soci scozzesi. Ospiti d’onore, due grandi stelle che hanno ve-

Andy: Abbiamo contattato Bruno nel 2004 e, complice il suo coinvolgimento in una trasmissione sportiva di

stito la maglia maroon: Colin Cameron (autore del primo goal

SKY, abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo ed anche di organizzare una cena in suo onore. Ci siamo

nella finale di Scottish Cup del 1998 vinta contro i Rangers) e

poi visti altre volte al TyneCastle (abbiamo anche organizzato per lui un paio di “half time guest” in occa-

Lee Makel. È stata una serata emozionante ed assolutamente

sione di partite interne contro Kilmarnock ed Aberdeen), ma ahimè visti i suoi impegni e la distanza che ci

meravigliosa! La seconda festa si è invece svolta a Milano, nel

separa (lui vive nella provincia di Lecce), i nostri rapporti non sono strettissimi. Ad ogni modo, Pasquale è

weekend del 1 Novembre 2013. Ben dieci amici scozzesi ci

sempre pronto a rispondere alle nostre richieste, partecipare (anche economicamente) alle nostre iniziative e

hanno fatto l’onore ma soprattutto il piacere di partecipare ed è stato un meeting molto intenso. Due i “main

fare gli auguri in occasione di festività e quant’altro. Un vero Jambo!

event” da ricordare: la cena ufficiale a Milano Venerdì 1 Novembre (con la partecipazione di ben venticinque invitati) e la trasferta a Verona la Domenica per incontrare il nostro consigliere Marco Fedeli. Come

10)E a proposito di Stefano Salvatori?

Presidente, mi sono sentito veramente orgoglioso del successo di queste due feste.

Andy: Sempre nel 2004 abbiamo contattato pure Stefano, e con lui ci siamo potuti incontrare anche quando


ricopriva la carica di direttore sportivo del Legnano Calcio. Poi ci siamo un po’ persi di vista ma ci siamo

cio scozzese. Le ho quindi sempre “odiate”, anche per i loro forti legami con religione e politica che non

incontrati all’aeroporto di Edinburgh dopo la finale di League Cup del 2013 (evento in cui Stefano è stato

dovrebbero entrare nel mondo del calcio.

scelto come grande ex calciatore degli Hearts per portare la coppa al centro del terreno di gioco di Ham-

E poi, Edinburgh è un milione di volte più

pden Park prima del fischio d’inizio). Lui ora vive e lavora come talent scout in Australia!

affascinante di Glasgow! Fabio: Per quanto mi riguarda, penso che

11)Che ricordi hanno Bruno e Salvatori del periodo agli Hearts? I tifosi, come li ricordano?

una squadra come gli Hearts incarni in

Andy: Sia Pasquale che Stefano hanno ricordi indelebili del periodo trascorso in Scozia: entrambi ci hanno

toto il mio ideale di come dovrebbe essere

raccontato aneddoti bellissimi sulla loro esperienza e assicurato che porteranno nel cuore per sempre gli He-

il calcio. Una squadra che lotta ogni anno

arts, il TyneCastle e l’atmosfera magica che solo Edinburgh ti può trasmettere. Sono ancora idoli indiscussi

per un obiettivo per nulla scontato, che ti

del popolo maroon ed ogni volta che tornano in città per qualche evento, vengono osannati come dèi!

porta a considerare il valore di ogni singo-

12)Siete uno dei più grossi Club al di fuori del Regno Unito: a cos’è dovuto questo successo?

la partita vinta in campionato e che pur

Andy: Credo che sia dovuto all’originalità del nostro sodalizio: avere un Supporters Club organizzato a

non avendo i mezzi a disposizione delle

queste latitudini ha attirato la simpatia di molti tifosi in Scozia e di conseguenza, grazie anche al nostro sito

grandi potenze internazionali ha sempre

e soprattutto alla nostra pagina ufficiale su facebook, ci ha dato una visibilità ed una popolarità inimmagina-

conteso ogni pallone e dato del bel filo da

bili all’inizio della nostra avventura, dieci lunghi anni fa.

torcere ad avversari sicuramente molto più blasonati. Una squadra i cui giocatori da sempre, pur con tutti i

Fabio: Penso che uno dei maggiori motivi del nostro succes-

loro possibili limiti tecnici, non hanno mai tirato indietro la gamba in nessuna occasione, dal primo all’ulti-

so sia dovuto al grande entusiasmo che portiamo ogni volta

mo minuto. È anche per questo che ho scelto gli Hearts, perché basta assistere ad un solo loro incontro per

che atterriamo a Edimburgo. La maggior parte della gente

rendersi conto che quando i boys in maroon scendono in campo c’è sempre in palio molto di più rispetto al

che ci conosce per la prima volta non riesce a spiegarsi

mero risultato finale: perché essere un Jambo vuol dire applaudire un giocatore che sul terreno di gioco dà

come sia possibile che persone che vivono così distanti

l’anima ed esce con i crampi con entusiasmo maggiore rispetto ad uno che magari segna molti più goal. I

dalla loro città e che comunque non hanno la possibilità di

giocatori stessi capiscono che hanno il dovere di onorare il logo che portano sul petto molto più che non il

trascorrerci chissà quanto tempo, nutrano una passione così

nome che portano stampato sulle spalle e ne è dimostrazione il gran numero di calciatori che per un motivo

smodata per tutto quello che è legato all’ambiente maroon

o per un altro non fanno più parte della nostra squadra ma continuano a nutrire un grande affetto per i no-

e questo sicuramente li conquista all’istante: non a caso la

stri colori e non mancano di dimostrarlo nonostante magari indossino altre casacche e giochino in altri pal-

domanda più frequente che mi è stata rivolta dai nostri ami-

coscenici (l’esempio più lampante è senza dubbio l’immenso Rudi Skácel che pur non potendo rimanere con

ci scozzesi subito dopo avermi conosciuto è «…ma quindi,

noi con continuità non ha mai smesso di lanciare messaggi d’amore più o meno espliciti nei confronti degli

come mai tifi per gli Hearts?». E lo stesso vale per la componente italiana del club: purtroppo qui da noi è

Hearts: vedi la scelta del numero di maglia 51 nel suo periodo al Dundee United, a richiamare il risultato

veramente molto ma molto raro trovare tifosi appassionati e soprattutto ben organizzati di squadre che non

della finale di Scottish Cup vinta da protagonista la stagione precedente proprio con la maglia maroon, o

siano della propria città o che non siano le solite squadrone che ogni anno si qualificano per le più impor-

il 5115 presente nella targa della sua auto abitualmente presente nel parcheggio del TyneCastle ogni volta

tanti coppe europee. Ritengo di poter parlare a nome di molti dei nostri membri (me compreso) quando dico

che gli Hearts giocano un match). Come si fa a non amare una squadra che induce a manifestazioni d’affet-

che è stato proprio questo che all’inizio ha richiamato la loro attenzione e suscitato il loro interesse verso i

to così plateali già solo i propri calciatori, che sono comunque pagati per giocarci e non sarebbero tenuti a

Lombardia Hearts.

niente di tutto ciò?

13)Ti aspettavi di incontrare così tanti Jambos qui da noi?

15)Quali sono i vostri rapporti con gli altri tifosi?

Andy: Non siamo tantissimi, e questo era prevedibile. Ma devo dire che i Jambos italici sono comunque at-

Andy: Ottimi con tutti! Lo testimonia il fatto che alla nostra festa del decennale in Scozia hanno partecipato

taccatissimi alla squadra ed alcuni di loro la vivono come la prima cosa a cui pensare alla mattina appena

tre amici hibbies, indossando fieramente i propri colori senza che ciò generasse alcun tipo di astio o attrito.

svegli! Questo è veramente bellissimo! Abbiamo membri sparsi dappertutto, da Palermo a Verona, da Vicen-

Grasse risate, birra a fiumi e sfottò goliardici: questo è il modo corretto di vivere intensamente una passione

za a Lecce, da Roma a Brescia. Pochi ma buoni!

sportiva! Fabio: Negli anni il nome dei Lombardia Hearts è sempre stato sinonimo di cordialità e accoglienza ver-

14)Quali sono stati i motivi che hanno spinto alcuni del vostro gruppo a tifare Hearts e non le solite dell’Old Firm?

so tutti e questo perché diversamente da tanti altri esempi di tifoseria organizzata, siamo orgogliosamente

Andy: Parlando personalmente, ho sempre visto le O.F. come despoti fagocitatori di tutte le risorse del cal-

lontani da qualsiasi ideologia politica, religiosa o etico–culturale. Il nostro concetto di essere tifosi è quello


di essere ragazzi e ragazze appassionati di tutto quel che riguarda il calcio giocato e il mondo che ruota

d’autore come quella di Skácel che ha letteralmente trascinato i compagni fino al triplice fischio finale, non

intorno al terreno di gioco: ciò che succede lontano dallo stadio non ci interessa minimamente. Non importa

solo con la sua doppietta. La commozione di capitan Žaliūkas mentre solleva al cielo la Big Cup è un’imma-

che tu sia un tifoso di un’altra squadra, se hai piacere a passare del tempo con noi non ti sarà mai negata

gine che è stampata nel mio cuore e che rimarrà a lungo il simbolo di una gioia che fino a pochi anni prima

una pinta! Come ha giustamente detto il President, prova ne è che ogni qualvolta atterriamo a Edimburgo,

non pensavo nemmeno di poter provare.

ad aspettarci c’è un bel gruppetto variegato di tifosi anche di squadre diverse dalla nostra (sì, persino alcuni

Dovendo scegliere un momento triste invece, non posso che indicare quello che la mia amata squadra ha

tifosi Hibs!) e noi comunque ci troviamo a meraviglia con tutti loro! È chiaro che ognuno continua a difende-

vissuto per tutta questa stagione, condannati ad una retrocessione che non meritavamo ma dalla quale sono

re i propri colori ma diversamente da quanto siamo purtroppo abituati a sentire dalle nostre parti, la cosa

più che sicuro sapremo riprenderci al più presto grazie anche ai toccanti sforzi che tutti in Scozia, tifosi e

peggiore che io abbia mai dovuto subire è stata una piccola battutina sardonica riferita alla finale di League

non tifosi, hanno profuso per far sì che gli Hearts evitassero la prospettiva di una liquidazione che sarebbe

Cup persa contro il St. Mirren nel 2013 da parte di uno dei nostri amici di fede biancoverde… immediata-

stata un vero e proprio smacco per una società con il nostro passato e soprattutto con una tifoseria calda e

mente seguita da un sorriso, un sincero abbraccio ed una immancabile pinta!

appassionata come quella che ogni settimana affolla le tribune del TyneCastle. Vorrei comunque ricordare che nonostante l’embargo sul mercato, la penalizzazione di 15 punti in classifica e la difficilissima situazio-

16)Raccontateci un momento bello per i Lombardia Hearts ed uno invece meno bello.

ne a livello societario che inevitabilmente avrà influito sulla testa dei calciatori più giovani, ci siamo tolti la

Andy: Secondo me, il più bel momento della storia del Club è stata la festa del decennale in Scozia, men-

soddisfazione di raggiungere la semifinale di League Cup vedendo sfumare il sogno della terza finale in tre

tre il più brutto è forse stato quello all’inizio del 2008 quando alcuni soci hanno deciso di allontanarsi dal

anni solo alla lotteria dei rigori, e soprattutto di vincere quattro dei cinque derby cittadini disputati in questa

sodalizio, la squadra non andava benissimo e tutto era terribilmente statico e piatto. Fortunatamente, poco

stagione, di cui l’ultimo vinto Domenica 27 Aprile per 2–1 in trasferta ad Easter Road!

tempo dopo, nuovi giovani soci hanno arricchito le nostre fila portando una ventata di aria fresca che ci ha fatti ripartire a mille!

18)Parliamo ancora della situazione societaria, cosa pensate di tutta questa storia che vi ha portati alla Championship? Andy: è una brutta storia, anche se noi abbiamo una colpa «relativa»: il problema deriva dal collasso

17)Stessa domanda, ma riferita agli Hearts.

dell’impero Romanov che ci ha travolti totalmente dato che il 92% della società era in mano al magnate

Andy: Il momento più bello non si discute: 5–1 all’Hibernian in finale di Scottish Cup 2012! Un evento che

russo/lituano. Dopo il fallimento della ŪBIG e della ŪKIO Bankas (le società controllate da Romanov), siamo

nessuno dimenticherà per il resto della propria vita! Il più brutto a livello sportivo, l’abbiamo provato durante

stati costretti a ricorrere all’amministrazione controllata che perdura a tutt’oggi: questo ci ha portati alla

gli interminabili secondi della lotteria dei calci di rigo-

penalizzazione di –15 punti in campionato e, soprattutto, a non poter operare sul mercato. Abbiamo quindi

re in occasione della Finale di Scottish Cup del 2006

giocato l’intera stagione con una squadra formata quasi interamente da ragazzini delle giovanili (età me-

contro il Gretna: l’amarissimo sapore della sconfitta si percepiva nell’aria, e sarebbe stata una mazzata micidiale! Mentre il più brutto a livello societario l’abbiamo vissuto nel Novembre del 2012 quando abbiamo rischiato la liquidazione immediata e solo riempiendo il TyneCastle nella sfida contro il St. Mirren siamo riusciti a scongiurare il provvedimento. Da lì in poi, è nato il calvario che speriamo finisca presto con l’uscita dall’amministrazione controllata. Fabio: La mia storia da Jambo è piuttosto corta come ho già detto ma sicuramente un momento più bello della finale di Scottish Cup del 19 Maggio 2012 (vissuta, tra l’altro, in prima persona sugli spalti di Hampden Park) è e sarà difficile trovarlo in assoluto. Penso che quello sia stato il giorno finora più memorabile di tutti da quando è nata la mia fede maroon. Quel risultato è stato il frutto di una cavalcata trionfale che in cinque mesi ci ha portati dalla vittoria di misura al TyneCast-

dia: 19 anni!!!) e cinque giocatori senior a cui va tutto il nostro plauso perché pur di restare a difendere i

le contro il piccolo Auchinleck Talbot F.C. in un crescendo che è passato prima dalla soffertissima vittoria in

nostri splendidi colori hanno accettato una consistente riduzione di stipendio. Inutile dire che le possibilità di

semifinale contro il Celtic con un rigore di Beattie al 90’ (la sua esultanza dopo la trasformazione resterà per

salvezza erano pressoché nulle sin dall’inizio dell’anno.

sempre negli occhi di noi tifosi) fino alla travolgente vittoria in finale contro gli eterni rivali dell’Hibernian nel

Fabio: I fatti sono pubblici quindi chiunque può vedere quello che è stato l’andamento delle cose… vorrei

derby di Edimburgo forse più importante di sempre. Quel giorno si è scritta la storia per noi, con una firma

però spostare per un attimo l’attenzione sulla reazione della gente a questa situazione così difficile: il grido


d’aiuto della società a causa della evidente precarietà economica ha visto una prepotente risposta da parte

arrivati ad una separazione del genere. Gli anni della sua presidenza hanno comunque portato anche molte

dell’intero popolo di fede maroon (e questo era tutto sommato preventivabile) ma anche da terze parti che

luci e non sarebbe giusto ricordarlo solo per com’è finito tutto. Un piccolo aneddoto: il giorno della finale

hanno messo in piedi uno sforzo incredibile per far sì che lo spettro della liquidazione non si concretizzasse,

di League Cup del 2013 (ultima partita ufficiale disputata con lui come presidente) sugli spalti di Hampden

aderendo in massa ad ogni tipo di raccolte fondi o eventi di beneficenza organizzati. Noi come Lombardia

Park in un punto del settore riservato ai tifosi Hearts è comparso uno striscione che recitava «Thank you for

Hearts, nel nostro piccolo ci abbiamo dato dentro con il merchandising ufficiale saccheggiando lo store

the memories» con chiaro riferimento proprio al magnate lituano ed al suo turbolento addio, a simbolo di

on–line della nostra squadra, cosa che continuerà sicuramente anche nelle prossime stagioni a prescindere

una cospicua parte di tifosi che nonostante tutto non dimenticherà mai il bene che ha fatto… quando ancora

dal campionato in cui giocheremo. Penso sinceramente che poche altre società calcistiche possano vantare

non era “Mad Vlad”!

un attaccamento del genere da parte di tifosi di tutte le età, generazioni e soprattutto nazionalità. La Championship è sicuramente una mazzata per gli Hearts ma so bene che sarà tale probabilmente solo a livello di

22)Il futuro?

entrate per televisioni e quant’altro perché lo zoccolo duro dei tifosi che vivono le partite in prima persona

Andy: Il futuro è della Foundation of Hearts (http://www.foundationofhearts.org/), che è un’organizzazione

non cambierà idea e non verrà meno per nessun motivo al mondo!

formata da più di ottomila supporters che versano mensilmente una quota per poter diventare in un certo senso tutti proprietari del club. Proprio mentre scriviamo queste parole, la ŪKIO Bankas e la ŪBIG (anch’es-

19)Un pensiero su Romanov: nessuno pensava fosse quel tipo di persona?

se in amministrazione controllata ma che posseggono circa l’80% delle nostre azioni) hanno formalmente

Andy: Sinceramente, tutti o quasi pensavamo sarebbe finita così! La gestione della società in questi anni è

accettato l’offerta della FoH di due milioni e mezzo di sterline per l’acquisto delle loro quote. Manca quindi

stata in certi frangenti assolutamente cervellotica ed quasi del tutto priva di fondamenti logici. Nonostante

la conferma vera e propria ed i soliti, interminabili, tempi tecnici per concludere positivamente la vicenda ed

tutto comunque, sono arrivate due Scottish Cup ed alcuni ottimi piazzamenti in campionato con il picco del

uscire definitivamente dall’amministrazione controllata. La società verrà poi acquisita dall’imprenditrice Ann

secondo posto nel 2006. Di questo dobbiamo comunque rendere onore a “Mad Vlad”!

Budge che provvederà a gestire il Club fino alla cessione diretta alla F.o.H. (cioè a noi tifosi) prevista entro quattro o cinque anni. Molti membri del Lombardia Hearts S.C. di cui finora sei dall’Italia, versano mensil-

20)Quando arrivò ci furono le famose nove vittorie di fila sotto la guida di Burley, secondo voi si poteva puntare al titolo?

mente la loro quota.

Andy: Sì, certamente! E ne sono sempre più convinto ogni qualvolta si ritorna su quest’argomento! Avevamo una squadra fantastica, affiatata e stratifata da un esercito di supporters che vedeva finalmente la possibilità di insidiare l’egemonia delle superpotenze di Glasgow. Poi, per qualche oscura ragione, Burley fu eso-

Fabio: Personalmente ritengo che il lavoro che sta svolgendo la Foundation of Hearts sia encomiabile e non

nerato, la dirigenza si dimise e la squadra subì un contraccolpo che non ci permise di conquistare i punti

abbia eguali nella storia recente. Voglio dire, non è forse il

necessari a sfidare il Celtic. Nonostante tutto, finimmo l’annata secondi (con qualificazione ai preliminari

sogno di ogni tifoso di calcio quello di poter dire di essere

di Champions League) e vincemmo la Scottish Cup. Fu una stagione memorabile, ma ci resta una punta di

proprietario della sua squadra? Grazie a loro, per noi Jam-

amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato…

bos questa non è più un’utopia! Stanno cercando di realizzare quello che da tantissimo tempo la gente di fede Hearts

21)Cosa si ruppe tra Romanov e gli Hearts, portando la situazione verso la fine che tutti conosciamo?

voleva e cioè, dopo anni di dirigenza straniera, vedere

Andy: Vlad è partito con grande ottimismo e voglia di fare. Ha speso tanti soldi (a volte anche sprecandoli

finalmente le sorti della loro squadra in mano agli stessi

in maniera clamorosa), si è esaltato e poi si è depresso, ma gli errori più gravi sono stati aver lasciato la so-

supporters che ogni settimana la sostengono e che di sicuro

cietà nelle mani di dirigenti lituani inesperti e poco avvezzi al mondo del calcio scozzese, ed essersi inimica-

anteporranno sempre l’interesse sportivo a qualsiasi altro

to la stampa con qualche uscita “fuori dalle righe” che ha contribuito ad allontanarlo da Edinburgh e dalla

tipo di coinvolgimento. Molte leggende che hanno vestito

società. Negli ultimi anni era assolutamente assente ed ha lasciato la società alla deriva fino ad arrivare al

la maglia maroon hanno dato la loro benedizione a questo

punto in cui ci troviamo oggi.

grande progetto, da Stephane Adam, eroe della finale di

Fabio: Non posso che confermare: sinceramente da quando sono tifoso degli Hearts avrò visto Vlad in tribu-

Scottish Cup 1998, agli indimenticati Gary Mackay e Walter Kidd. Considerando quello che abbiamo do-

na al TyneCastle sì e no tre o quattro volte. Diciamo che in generale negli ultimi anni ha fatto tutto quello che

vuto subire negli ultimi periodi, l’entusiasmo che circonda quest’iniziativa è largamente giustificato! E come

un presidente di una società calcistica non dovrebbe fare, ovvero disinteressarsi quasi del tutto delle sorti

Lombardia Hearts non potevamo certo esimerci dal far arrivare il nostro contributo concreto a questi ragazzi

della propria squadra, in campo prima ancora che fuori. Sarò un romantico di un calcio che ormai è raro

che ci stanno veramente facendo sperare di poter uscire al più presto dall’incubo dell’amministrazione!

trovare ancora nel mondo di oggi, ma per me il presidente di una squadra dovrebbe come minimo vivere in prima persona le vicende ad essa legate, dagli allenamenti alla campagna acquisti fino ovviamente ai

23)Laprossimastagionesaràdifficile:unaChampionshipconsquadreglorioseeinpiùlapresenzadeiRangers.Cheobiettivihanno

match che disputa. Questo Vlad non l’ha praticamente mai fatto negli ultimi anni e non sorprende che si sia

gli Hearts? Voi come Supporters Club in cosa sperate?


Andy: Sicuramente la prossima stagione si prospetta molto interessante, con una Championship che rischia

proprio in occasione del derby vinto del 30 Marzo, ma contiamo di rinnovarlo anche per la prossima sta-

di diventare addirittura più bella ed interessante della stessa Scottish Premier League! Hearts, Rangers ed al-

gione. Avere un Season Ticket è motivo di vanto per il Club ed un aiuto vero per la società.

tre possibili squadre comunque blasonate (in attesa della fine dei campionati) come Dundee F.C., Hibernian,

Fabio: Come membro effettivo dei Lombardia Hearts non ho avuto il minimo dubbio nel partecipare alla

Falkirk, Kilmarnock, Dunfermline, etc… dovrebbero dar vita ad un campionato molto combattuto. Dovremo

colletta per acquistare il Season Ticket e sapere che con esso ho potuto contribuire ad aiutare in primissima

ovviamente attendere l’esito delle ultime partite e dei play–off e poi vedere come le varie squadre si pre-

persona la mia squadra mi rende veramente molto orgoglioso. L’entusiasmo contagioso della Foundation

pareranno ed opereranno nel mercato estivo, ma

of Hearts è stato determinante in questa decisione e devo dire che la ripeterei mille volte! È chiaro che le

noi siamo prontissimi ad affrontare questa ennesima

occasioni per usarlo praticamente saranno limitate alle nostre trasferte in terra scozzese ma questo non può

sfida, senza paura, senza rimorsi e senza nessun tipo

certo essere un ostacolo per noi… l’importante era essere al fianco dei Jambos sempre e comunque! La

di tristezza nel cuore. La retrocessione non è stata

cosa più simpatica è stata che, non appena abbiamo pubblicato la foto con il tesserino sulla nostra pagina

per niente vissuta come una punizione divina o una

ufficiale su facebook, abbiamo ricevuto un sacco di messaggi entusiastici di tifosi da Edimburgo, il cui posto

sventura da cui è impossibile consolarsi, ma piuttosto

al TyneCastle è vicino al nostro, i quali già seguivano con piacere le vicende del nostro Club e che appena

come una nuova rinascita ed un’ulteriore motivo di

hanno saputo ci hanno dato appuntamento per una pinta tutti insieme alla prima occasione disponibile! Tutti

aggregazione e di voglia di sentirsi Jambos!

ragazzi che non abbiamo ancora nemmeno mai visto né conosciuto!

Fabio: Bè, inutile dire che ora che le buone notizie dalla Lituania stanno finalmente arrivando e che il

25)Come si vive il derby ad Edimburgo?

futuro dovrebbe essere del tutto nelle nostre mani,

Andy: Il derby è sempre l’evento più importante della stagione: lo testimoniano le presenze sia al TyneCastle

l’obiettivo è e dev’essere quello di realizzare una

che ad Easter Road, che sono sistematicamente ben più alte di tutte registrate durante tutte le altre partite

buona campagna acquisti mirata per consolidare la

(sfide con le O.F. comprese). È una sfida unica, che profuma di antico (il primo derby della storia fu giocato

struttura della nostra squadra e rinforzare i reparti

il giorno di Natale del 1875 e vide la vittoria degli

più penalizzati (primo tra tutti, l’attacco!). Fatto ciò,

Hearts per 1–0) e che contrappone le due metà

va da sé che una squadra come gli Hearts deve

della Capitale. Essendo i due stadi costruiti nelle

poter essere in grado di giocarsi il primo posto con la corazzata Rangers o comunque, data la persisten-

due estremità della città, ci sono esodi nel giorno

te disparità di risorse economiche, almeno di qualificarsi in tranquillità per i play–off. Di sicuro, uscendo

del derby e pub che diventano (solo per quel gior-

dall’amministrazione, il primo passo che si richiederà alla nuova proprietà sarà quello di riportare a casa

no) quartier generali dell’una o dell’altra tifoseria

il nostro Rudi Skácel che ormai si allena a Riccarton con la squadra da mesi in attesa dell’autorizzazione

“in trasferta”. Solitamente tutto si svolge senza

per poter vestire di nuovo la maglia che sente definitivamente sua. Ma un giocatore solo non fa una squa-

nessun tipo di problema di ordine pubblico ed è

dra per quanto bravo possa essere, per cui bisognerà mettere a disposizione del manager un giusto mix

questo che ci differenzia, fortunatamente, dal der-

di giovani che assicurino la corsa e il cuore e di senior che possano guidare i ragazzini e sopperire alla

by di Glasgow. Il clou c’è stato in occasione dello

lacuna di esperienza e di tasso tecnico che loro per motivi di età non possono ovviamente avere nel proprio

storico derby di Scottish Cup ad Hampden Park, il

bagaglio. Non va dimenticato che moltissime delle sconfitte di quest’annata maledetta sono arrivate proprio

19 Maggio 2012. Più di cinquantamila fans, equa-

negli ultimi minuti di gioco quando con un po’ di esperienza in più si sarebbe potuto agevolmente gestire il

mente distribuiti, si sono spostati dalla Capitale a

vantaggio senza gettarlo al vento in pochissimo tempo. La costruzione di una buona squadra naturalmente

Glasgow senza creare la minima complicazione. È

non si improvvisa nell’arco di ventiquattr’ore ma confido che chi ora ha in mano le sorti degli Hearts sia

stata una vera e propria festa ed una meravigliosa vetrina del calcio di Edinburgh.

in grado di garantire alcuni standard a noi tifosi in vista della prossima stagione. Dal mio punto di vista,

Fabio: La finale di Scottish Cup del 2012 è stata all’atto pratico la prima partita degli Hearts cui ho potu-

dando per scontato che la campagna acquisti estiva sia fatta con raziocinio e dia i frutti sperati, ritengo che

to assistere dal vivo. Che dire, un’atmosfera del genere non pensavo assolutamente di poterla trovare da

potenzialmente dovremmo “temere” solo i Rangers.

nessuna parte, già solo la trasferta in pullman da Edimburgo a Glasgow è stata uno spettacolo: il viaggio è durato un’oretta e durante tutto quel tempo nessuno ha mai smesso un attimo di cantare! Poi vabbè, la parti-

24)Ho visto che in questa stagione siete diventati possessori di un Season Ticket, come mai?

ta è andata come tutti sappiamo e sicuramente questo ha influito sugli umori di tutti! Dal momento del fischio

Andy: è stata una mossa concreta per aiutare il Club in questi mesi molto difficili dal punto di vista finanzia-

finale fino a notte fonda l’intera città è stata invasa dai colori maroon e le sue stupende vie sono risuonate

rio. I nostri soci sono stati a dir poco FANTASTICI! Abbiamo fatto una colletta per acquistare il Season Ticket

dei nostri inni e cori. E il giorno dopo, sui giornali, non c’era un solo articolo che parlasse di tafferugli,

e molti (anche se non tutti) hanno risposto con entusiasmo. L’abbiamo utilizzato poche volte, di cui l’ultima

scontri o incidenti causati da attriti tra le due tifoserie. Si parlava solo e solamente di calcio giocato. È così


che dovrebbe sempre essere, in qualsiasi città e di qualsiasi squadra si parli. Ma purtroppo siamo abituati

azioni per comprendere appieno cosa significhi essere attaccati alla maglia che si indossa. Tutto quel che

a leggere ben altre notizie sui giornali dopo partite di questo tipo qui dalle nostre parti e posso assicurare a

ha fatto sul prato del TyneCastle è storia ma quello che sicuramente lo eleva diverse spanne al di sopra di

tutti che andare a vivere un’esperienza del genere aiuta davvero tantissimo a riflettere sulla situazione attua-

tanti altri giocatori è il suo comportamento fuori dal campo: sempre professionale al massimo, difendendo in

le in Italia (ma non solo, naturalmente). Un episodio per me significativo: il 19 Maggio 2012, poco prima

ogni occasione la causa maroon, mai una parola fuori posto e poi il suo volersi allenare con la squadra per

della partita, durante il tragitto dal punto di ritrovo degli autobus fino ad Hampden Park ci siamo imbattuti in

mesi anche quando la SPFL non ci autorizzava a tesserarlo ufficialmente (altra bruttissima storia) pur sapen-

molti pub in cui i tifosi Hearts si radunavano per l’ultima pinta pre–match. Ad un certo momento, una madre

do che in una qualsiasi altra società avrebbe potuto giocare sin dalla giornata successiva di campionato,

di fede Hibs con i suoi due figli, tutti e tre in divisa biancoverde, sono passati davanti ad un pub gremito di

aspettando pazientemente e senza mai dare segni di insofferenza il momento in cui saremmo usciti dall’am-

supporters in maglia maroon ma diversamente da quel che si poteva temere sono stati solo subissati da una

ministrazione. Perché i grandi giocatori vanno e vengono ma di campioni veri ce ne sono ben pochi!

valanga di fischi goliardici ai quali hanno risposto alzando le mani quasi a dire “Scusate, abbiamo sbagliato strada!” e tirando fuori un gran bel sorriso, subito ricambiato dai nostri tifosi. Il tutto è finito là. Non è

28)C’èstatounmomentonellastoriadegliHearts,chetisarebbepiaciutoviveregiàallaguidadiunclubcomeiLombardiaHearts?

successo niente di niente. Nessun insulto, nessun coro offensivo, non sono volate parole grosse da nessuna

Andy: Sicuramente la seconda metà degli anni ‘50, quando vincemmo coppe e campionati a raffica e c’era-

delle due parti. Inutile dire che è stato un episodio che, in tema di atmosfera derby a Edimburgo, non potevo

no quarantamila tifosi di media al TyneCastle. Atmosfere uniche ed assolutamente irripetibili!

assolutamente non citare! 29)Parliamo un po’ di calcio scozzese, che cosa manca per esser competitivo con quello inglese? 26)C’è una forte rivalità come accade nel derby di Glasgow o è più contenuta?

Andy: Ci sono troppe differenze a livello di budget, numero di spettatori e competitività delle squadre: la

Andy: La rivalità è fortissima, ma a differenza dell’Old Firm, qui si parla solo di calcio! Esiste qualche fran-

forbice si è aperta a dismisura nel corso degli ultimi vent’anni con l’avvento delle televisioni e di tutto il

gia isolata di “idioti” da entrambe le parti che porta ancora avanti qualche vecchia discriminazione di tipo

denaro che gira intorno al calcio. Il calcio inglese poi, per colpa delle televisioni a pagamento, ha sottratto

religioso o razziale, ma è demonizzata e circoscritta da entrambe le tifoserie. A livello calcistico invece gli

molti tifosi alle piccole/medie squa-

sfottò durano tutto l’anno!

dre locali in Scozia. Ci sono molti

Fabio: Onestamente, io non paragonerei le due «rivalità» perché in quella tra Celtic e Rangers spesso il

“tifosi” (le virgolette sono d’obbli-

calcio passa addirittura in secondo piano! Tra Hearts ed Hibernian invece sono praticamente inesistenti le

go) che preferiscono seguire in TV

occasioni in cui la sfida calcistica assume contorni diversi. In un certo senso, penso si possa dire che la riva-

il Manchester United, l’Arsenal o

lità calcistica sia addirittura maggiore a Edimburgo. Per chi la vive annualmente non è certo una novità ma

il Chelsea, piuttosto che andare

per chi la scopre per le prime volte è una sensazione davvero entusiasmante, nei giorni precedenti si riesce

allo stadio a vedere Motherwell,

a percepire la tensione (sempre e solo agonistica) che pervade l’intera città e si può quasi capire dai volti

Dundee o Dunfermline (per citarne

delle persone per strada la loro fede sportiva! Soprattutto, quello che si respira è che ogni volta di più, ci sia

tre a caso). Non potendo poi com-

in palio tantissimo… anche se è “solo” un normalissimo derby di fine stagione. Subito dopo il match, poi,

petere a livello economico con le

comincia tutto il carosello degli sfottò e dell’irrisione degli sconfitti che, è bello ribadirlo, non esce mai dal

squadre “down south”, ci ritroviamo

giusto binario della goliardia. Noi Lombardia Hearts siamo soliti ritrovarci anche e soprattutto con i nostri

con campionati mediocri a livello

amici Hibs dopo un match del genere e il clima è sempre allegro e cordiale, all’insegna di qualche pinta in

tecnico che producono figuracce a

compagnia per commentare l’esito della sfida e magari sfidarci a suon di aneddoti sui rispettivi trionfi del

livello europeo (disastrosi gli ultimi

passato!

anni, tutte le squadre eliminate nei turni preliminari) e fuga di talenti in

27)In questi 10 anni che seguite gli Hearts in prima linea, che giocatore ricordate con piacere?

squadre magari di Championship o League One in Inghilterra che riescono ad assicurare ingaggi più alti

Andy: Ce ne sono stati tanti ed abbiamo avuto anche la possibilità di parlare con molti di loro in occasione

per i giocatori.

delle nostre visite al centro allenamenti di Riccarton, oppure nelle due occasioni in cui la squadra è venuta in

Fabio: C’è da fare la considerazione che ormai da tantissimi anni il calcio non è più soltanto uno sport, ma

ritiro precampionato a Barga, in Toscana. Ovviamente il primo sulla lista è Rudi Skácel, un’autentica leggen-

prima di tutto un business. E in un business, naturalmente, la fanno da padrone coloro che hanno le mag-

da, l’unico giocatore della storia ad aver segnato in due diverse finali di Scottish Cup, entrambe vinte!

giori possibilità economiche. Il calcio non è di certo nato con l’intenzione di arrivare a questo ma suppongo

Fabio: Chiunque abbia seguito un minimo la storia recente degli Hearts sa bene che non posso che propen-

che i tempi che corrono siano questi e noi possiamo farci ben poco. Il dislivello economico tra noi e la Pre-

dere anch’io per il grande Rudi Skácel, bomber dal talento cristallino ma anche e soprattutto leader e trasci-

mier League inglese è a dir poco impressionante ed ovviamente le maggiori televisioni internazionali offrono

natore vero. Penso seriamente che tutte le giovani leve dovrebbero vedere qualche DVD con le sue migliori

i loro soldi alle squadre che possono garantirgli un sicuro ritorno: il bacino d’utenza del calcio scozzese è


purtroppo abbastanza limitato al territorio nazionale, nonostante noi Lombardia Hearts siamo in questo una

tornato alla carica, dopo tantissimi anni passati nell’anonimato. È arrivata una Coppa di Lega, una semifina-

felice eccezione, per cui finché le cose non cambieranno sarà difficile che possiamo anche solo sperare di

le di Scottish Cup e sta lottando col Motherwell per il secondo posto in campionato. Ha dei giocatori interes-

avvicinarci al livello dei più gettonati campionati europei. Ed onestamente, è un peccato che la nazione che

santi e si prepara a costruire un nuovo stadio, ma secondo me la distanza è ancora troppo marcata.

vanta probabilmente i migliori tifosi del mondo (a detta di parecchie testate super partes… chi ha assistito

Fabio: Inutile illudersi in tal senso, il dominio Celtic è destinato a durare almeno per un’altra stagione intera.

ad un match allo stadio in Scozia non potrà non esser d’accordo con me) sia intrappolato in un triste cono

Hearts a parte, la prossima stagione in Premier si preannuncia a dir poco noiosa a meno di impreventivabili

d’ombra lontano dall’attenzione del grande pubblico.

exploit da parte di altre squadre. E anche quando l’Old Firm tornerà a ricomporsi nella massima serie del calcio scozzese, ci vorrà inevitabilmente del tempo perché i Rangers possano ritornare al livello che hanno

30)Cosa bisogna fare per migliorarlo?

raggiunto i loro rivali cittadini in tutto questo tempo e possano essere considerati una seria contendente al ti-

Andy: Il primo passo secondo me, sarebbe quello di cercare di limare la distanza tra le O.F. e le altre

tolo. Purtroppo nessun’altra squadra ha in piedi progetti importanti nel breve termine, noi stessi siamo riusciti

squadre. Il campionato praticamente non è mai competitivo perché è già scritta la vincitrice nell’Albo d’Oro

a sopravvivere e proveremo a ritornare subito in Premier ma da qui a poter dare filo da torcere alle grandi

ancor prima di cominciare. Ora poi, con i Rangers assenti, per il Celtic è una vera passeggiata ed anche gli

potenze di Glasgow ce ne passa. Anche perché c’è da dire che molti giovani prodotti dei vivai delle squa-

stessi tifosi biancoverdi non credo si esaltino più di tanto per la conquista di un titolo senza avversari degni.

dre scozzesi troppo spesso non fanno in tempo a diventare grandi e a farsi un nome che vengono subito

Ovviamente nelle partite singole, le altre squadre possono dire la loro (lo testimonia il fatto che il Celtic non

sedotti dai soldi e dalle possibilità di scenari internazionali che le grandi d’Europa possono offrir loro. Non

ha raggiunto neanche le semifinali delle coppe nazionali), ma nel lungo periodo è praticamente impossibile.

è facile per nessuno, in queste condizioni, costruire una squadra che nel corso degli anni possa mantenere

La seconda prende puntualmente trenta o più punti. Un’altra cosa utile sarebbe riportare il campionato ad

un certo livello di competitività.

almeno sedici squadre (invece delle dodici attuali), ma per qualche strana ragione, i dirigenti della SPFL non sembrano interessati a questo. Un’altra idea sarebbe anche quella di cominciare il campionato a Luglio,

32)Come si può fare per contattarvi?

per riposare qualche turno nei rigidi inverni e preparare al meglio le squadre per i preliminari delle coppe

Andy: Semplice, via e–mail: andy@lombardiahearts.net oppure andando sulla nostra pagina facebook:

europee al fine di cercare di riguadagnare un po’ del prestigio di cui il calcio scozzese godeva fino ad una

https://www.facebook.com/pages/Lombardia–Hearts–Supporters–Club/276319300731

ventina d’anni fa.

Fabio: Mi trovate su facebook, sia come contatto privato che attraverso la nostra pagina ufficiale dei Lom-

Fabio: Il motivo principale per cui il calcio scozzese è molto poco considerato al di fuori dei confini nazio-

bardia Hearts, sono sempre reperibile tramite la mia mail personale fabio@lombardiahearts.net, e persino

nali è ovviamente palese. Provate a chiedere a un qualsiasi tifoso poco esperto cosa sa del calcio scozzese,

dal nostro sito Internet: www.lombardiahearts.net. Come vedete, ci sono davvero tantissimi modi per entrare

vi risponderà sempre e comunque “Ah sì… Celtic e Rangers, giusto?” Molti non sanno nemmeno che i Ran-

in contatto con noi!

gers in realtà negli ultimi anni non hanno disputato la Scottish Premier League. Tutto questo per dire che la differenza di «potere», in tutti i sensi, tra le due squadre di Glasgow e il resto della federazione è veramente

33)Ed ora, siete liberi di dire quello che volete!

eccessivo. E a nessuno spettatore esterno, naturalmente, interessa seguire un campionato che ogni anno è

Fabio: Siamo arrivati alla fine, personalmente ringrazio tantissimo gli autori ed i redattori di Scottish Foot-

praticamente a senso unico. Tutto questo si traduce in un drastico calo di incassi da parte delle televisioni e

ball Station per l’opportunità di quest’intervista: spero che chi la legga riesca a percepire anche solo un

fa sì che il grosso dei soldi arrivino dalle qualificazioni alle coppe europee che per forza di cose sono già

po’ dell’infinita passione che noi Lombardia Hearts proviamo per la Scozia, il calcio e naturalmente i nostri

prenotate in partenza. Non è sempre stato così ma al momento la situazione sembra davvero in uno stallo

beneamati Hearts. E magari, chissà, le nostre parole potranno far avvicinare qualche appassionato, magari

difficile da aggirare. Il prestigio delle squadre di calcio di una nazione passa inevitabilmente anche dai con-

tifosi che ancora non ci conoscono o anche dei semplici curiosi, al nostro grande Club!

fronti con le compagini provenienti da altri campionati continentali ma in questo modo solo le O.F. possono mettere sul piatto della bilancia un minimo di esperienza in campo internazionale (indimenticabile la vittoria del Celtic per 2–1 contro il Barcellona nella Champions League 2012/13 in un Celtic Park gremito oltre l’inverosimile e condita dalle lacrime di gioia del tifosissimo Rod Stewart in tribuna… ma queste imprese rimangono episodi troppo, troppo isolati). Quindi è chiaro che solo mettendo le altre squadre in condizioni quantomeno di vendere cara la pelle in campo europeo si può provare a migliorare le sorti di questo calcio così orgoglioso e romantico, eppure così bistrattato… 31)Il futuro del calcio scozzese? Avremo un cambio al vertice o gli anni del New Firm sono già un lontano ricordo? Andy: Non avremo nessun cambio al vertice a breve, a meno che non si riesca ad inventare qualcosa per limitare lo strapotere economico, politico e tecnico delle Old Firm. Quest’anno l’Aberdeen sembra essere


SCOTTISH CUP Semifinali Rangers – Dundee United 1-3 (1-2) Armstrong 23 DU Mackay-Steven 36 DU Smith 42 R Ciftci 83 DU Vittoria netta ma fortunata per il Dundee United, con il divario di due reti che premia eccessivamente lo United.

Passati in vantaggio subito dopo una chiara occasione da rete dei Rangers, i Tangerines trovano il raddoppio grazie ad un tiro di Mackay-Stevens deviato in rete da un difensore. Nei minuti finali del primo tempo i ghers accorciano grazie ad un calcio di punizione.

Nella ripresa i Rangers attaccano mettendo la difesa dello united sotto pressione ma non riescono a segnare, la partita si chiude a pochi minuti dalla fine grazie ad un errore del pèortiere Simonsen su tiro di Cifti.

LE COPPE SCOZZESI 2013/2014

St Johnstone – Aberdeen 2-1 (0-1) McGinn 15 A

May 61 , 84 SJ Una doppietta di Stevie May consente al St Johnstone di arrivare in finale di coppa, per il club di Perth è la prima finale di Scottish Cup in 130 anni di vita.


Le due squadre si erano incontrate nella semifinale della League Cup, Allora la vittoria era andata ai Dons.

GLI STEMMI DELLE SQUADRE DEL PRIMO LIVELLO DELLA SCOTTISH JUNIOR FOOTBALL ASSOCIATION

seconda finale stagionale.

West of Scotland Super League Premier Division

L’Aberdeen domina la prima frazione di gioco, all’intervallo i rossi conducono con una rete di vantaggio e sognano la Nel secondo tempo i Saints tornano in campo con uno schieramento diverso, Tommy Wright schiera la squadra con un 4-3-3- più aggressivo. I blu attaccano fin dai primi minuti e non lasciano respiro all’Aberdeen andando a segno due volte, nei minuti finali i Saints riescono a controllare la partita che finisce senza altre emozioni.

Finale il 17 maggio. SCOTTISH JUNIOR CUP Semifinali Irvine Meadows XI – Hurlford United 2-1 1-3 Camelon Juniors – Glenafton Athletic 2-1 0-2 Finale il 1 giugno al Rugby Park di Kilmarnock.



mail: scottishfootballstation@gmail.com Facebook: ScottishFootballStation


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