La magia del mare

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Alla cortese attenzione della Signora Fraddanni e della Signora Meacci Oggetto: “Decima Settimana dei Beni Culturali Ambientali” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.

Gli alunni e le insegnanti della Scuola Primaria “Carlo Collodi” di Cecina Mare, in occasione della Decima Settimana dei Beni Culturali ed Ambientali, promossa dalla Fondazione, ringraziano la Fondazione per l’alto valore dell’iniziativa e per le opportunità che ogni anno vengono offerte alle scuole del nostro territorio. Quest‘ anno il progetto ha riguardato il “nostro” mare

PREMESSA Nelle giornate ventose, già dalla metà del viale della Repubblica, avvertiamo l’odore e “l’umidità” del mare su cui si affaccia l’abitato di Marina. Per i marinesi questo mare è un denominatore comune, un punto di riferimento collettivo che li unisce ed è motivo di nostalgia quando se ne devono distaccare per andare a vivere altrove. Molti alunni della nostra scuola vivono a stretto contatto con questo ambiente naturale ed imparano ad apprezzarlo fin da piccoli. Per questo motivo durante l’anno scolastico in corso, abbiamo voluto approfondire con loro la conoscenza del nostro mare e di ciò che lo circonda. Non solo noi amiamo e apprezziamo il nostro “tesoro”, ma anche scrittori famosi lo hanno fatto. Tra questi Carlo Cassola e Carlo Lorenzini conosciuto come Collodi, hanno apprezzato e tratto ispirazione da questo ambiente, allora molto più “selvaggio” di adesso. Purtroppo pochi conoscono queste storie, che invece sono importanti per l’identità culturale di un territorio e delle persone che lo abitano, perciò ci piacerebbe che tutto questo fosse maggiormente valorizzato e portato alla conoscenza non solo di noi cecinesi, ma anche dei turisti che ogni anno trascorrono le loro vacanze nella nostra cittadina. Questa valorizzazione potrebbe essere realizzata attraverso pannelli informativi da collocare nei luoghi maggiormente visibili o realizzando brochure, in collaborazione con l’Ufficio turistico del comune di Cecina, da consegnare ai vacanzieri. Un altro mezzo pubblicitario sarebbe inserire questa dimensione culturale del nostro territorio anche nei siti che propagandano Marina di Cecina come meta turistica.


Pinocchio e la balena: tutto comincia come in

una favola di terra e di mare Classe 2^B In un’epoca lontana lontana …

sulla spiaggia dei nonni Classe 3^B Una storia di incontri … come

la foce, quando il fiume incontra il mare Classe 3^A E un uomo costruisce un sogno sulle acque …

Villa Ginori Classe 4^A – 4^B Tutto questo … nelle cronache del

Corriere della Cecina Classe 2^A Pin



La lettura di una delle più grandi opere della letteratura per ragazzi “Le avventure di Pinocchio” è stata, per noi, uno stimolo a viaggiare con la fantasia. Una storia d’amore, di insegnamenti e di occasioni ritrovate che ci ha accompagnato durante tutto l’anno scolastico, sollecitando riflessioni e conversazioni collettive. Nel percorso in biblioteca abbiamo utilizzato il linguaggio dell’arte per ricreare l’ambientazione del romanzo. Insieme ad un esperto di didattica ambientale siamo andati a visitare un piccolo borgo del nostro entroterra dove è ancora possibile immaginarsi la vita semplice dei personaggi della storia, conoscere le botteghe artigiane e gli antichi mestieri. Infine, attraverso questo romanzo,

ci siamo potuti avventurare alla

scoperta dei luoghi in cui abitiamo e a valorizzarne la storia. Con una filastrocca pensata insieme abbiamo deciso di dare un’idea del modo in cui ci siamo avvicinati

alla conoscenza della storia di Cecina

dando avvio ad un percorso di cittadinanza attivà che continuerà nei prossimi anni.



3oo anni fa questa era una frazioncina a cui venne dato nome “La Marina” ci arrivò una famiglia di gran signori conosciuti da tutti come i Marchesi Ginori Il Marchese Carlo questa terra paludosa e malsana bonificò e “La Marina” un bel posto di mare diventò. Ben presto al seguito di codesti benefattori arrivarono i Lorenzini, fedeli servitori e avevano un figlio bravo e volenteroso che ben presto sarebbe diventato molto famoso! Infatti Carlo Lorenzini è diventato uno scrittore che ha scritto un’opera di grande valore “Le avventure di Pinocchio” è il romanzo che ha creato e forse anche nei nostri luoghi lo ha ambientato…


Mentre alla Marina i pescatori portavan pesci e coralli il piccolo Carlo si fermava a contemplarli e amava il mare e le sue isole lontane che gli parean tante figure strane la Capraia si vedeva a malapena ma somigliava tanto al dorso di una balena‌ I poveri abitanti, di guai ne avevan tanti L’aria era ancora malsana e qualcuno si prendeva la febbre terzana. Sentiva poi storie sugli Elbani laboriosi che delle tre api sullo stemma andavan orgogliosi Spesso,tuttavia percorreva un’altra via che dalla bella Marina lo conduceva in collina


e lungo lo stradone di ricordi faceva collezione trovava botteghe di falegnami e di canestrai ed osservava quei mestieranti e i loro viavai… Poi Carlo un uomo è diventato ma il ricordo di quei luoghi ha conservato e perché col tempo non se ne perdesse la memoria li ha raccontati nella sua più grande storia. E’ così che sulle orme del famoso burattino ricordiamo oggi il passato del nostro paesino. (Liberamente ispirato all’ articolo pubblicato su “Toscana oggi” in data 9 Settembre 2002 di Nereo Liverani, appassionato studioso dell’opera di Collodi, che riconosce nella Bassa Val di Cecina l’ambientazione marina de “Le avventure di Pinocchio”)



SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 2 ^ B

BALLABANI MARTINA BARSACCHI ANDREA BIGIOLI TOMMASO CAMBI LUDOVICO CUTRUNEO DAVIDE DERJAJ ALESSIO FATTICCIONI LUCIO GIUSTARINI MANUEL ANTONIO GJUZI DENISA INCORVAIA GIUSEPPE KURT TUNAHAN LUCIANI JACOPO MARCHI ALBERTO MARRAPESA MARCO


MASETTI SIMONE OMICCIOLI CHIARA ORIANO CARLO POGGETTI DAVIDE RICCI GAYATRI ROSSI TOMMASO RUGO AURORA RUTA STEFANO TURINI ALESSIA VANNI LUISA ZERROUKI YOUSSRA

INSEGNANTI: CARLETTI DANIELA DI SACCO PATRIZIA FAZZINI LUCIA PANICUCCI SANDRA



Marina, un tempo, era un piccolo borgo di pescatori che vivevano in case vicino al mare e costruivano imbarcazioni e tessevano reti in baracche vicine. Oltre all’uscita in mare con le barche, la pesca veniva praticata con la “sciabica”, con la “rezzuola” e con la “bilancia”. Per tanti anni

essa

rappresenterà

la

risorsa principale del Borgo. Le prime notizie di Marina come centro balneare risalgono al 1880, ma uno stabilimento balneare vero e proprio fu aperto solo alcuni anni dopo da Giovanni “Giannaccio”

Londi, per

detto il

suo

carattere un po’ scontroso. A quel tempo non si erano verificati gravi fenomeni di erosione quindi c’era ancora tanta spiaggia. Lo stabilimento sorse a pochi passi dalla Caserma, in un’ansa accogliente, dalla sabbia fine e leggermente ferrosa. Non erano più in vigore le severissime leggi che fino a pochi anni prima aveva regolamentato il comportamento dei bagnanti:

infatti,

l’ordinanza

emessa

secondo nel

1873,

donne e uomini dovevano stare separati sulla spiaggia per una distanza non inferiore ai 500 metri,

pena

gravi

carcere compreso.

sanzioni,


Per molti anni lo stabilimento fu l’unico di Marina e venne continuamente migliorato e dotato anche di un ristorante. Nei primi decenni del ventesimo secolo, Marina era costituita da poche case, raccolte attorno a Villa Ginori e in estate la spiaggia era già popolatissima e piena di vita. I “bagnanti” , in buona parte cecinesi, andavano in spiaggia, specie nei giorni festivi, a volte raggiungevano la pineta per far merenda o salivano in barca per far delle gite. Per arrivare a Marina, vi era anche un servizio di carrozza a 15 centesimi il posto. Questo piccolo boom turistico venne segnalato anche dal “Corriere della Cecina”, il giornale che usciva la domenica.

Le donne in spiaggia erano solite vestire di chiaro e si riparavano con grandi cappelli di paglia e ombrellini per difendere il pallore della loro carnagione: infatti la pelle bruciata dal sole non era “di moda”, ma era tipica delle persone che lavoravano la terra. Anche durante il bagno in mare coprivano il più possibile il loro corpo per un senso di pudore. Già a partire dagli anni ’20 si riscontravano i primi preoccupanti segnali di erosione della spiaggia di Marina: alcune ville, le più esposte, furono persino abbattute dalla forza del mare. La spiaggia era frequentata solo da donne, ragazzi e ragazze. Per fare il bagno


indossavano costumi scollati, senza maniche, lunghi fino al ginocchio e, una volta usciti dall’acqua, si coprivano con grandi accappatoi. Verso la fine di quegli anni anche i contadini, ritenendolo curativo, iniziarono ad andare al mare la domenica. Portavano il pranzo da casa e anche lunghe pertiche, dove legare un lenzuolo per ripararsi dal sole.

Le donne indossavano sottovesti nere, mentre uomini e bambini costumi di lana. I marinesi preferivano la spiaggia libera agli stabilimenti che invece erano frequentati con una certa assiduità da villeggianti e benestanti locali. Durante la stagione estiva, mentre gli uomini uscivano per il lavoro fuori casa, le donne impegnate nei lavori domestici, trovavano nuove opportunità di lavoro andando a servizio dei villeggianti. Intorno agli anni ’30 la spiaggia, in massima parte sabbiosa e con poca ghiaia, era sempre più affollata. A quell’epoca la donna indossava un costume che le modellava il corpo, lasciando nude le gambe, le braccia e la schiena.


Terminata la guerra, gli stabilimenti balneari marinesi erano quattro: “Bisori”, “Armida”, la “Rina” e “Aurora”. Seppure con grande difficoltà, l’attività balneare riprese vigore grazie all’arrivo dei moltissimi bagnanti. Furono aperti nuovi locali, bar, gelaterie, ristoranti ; vennero date in affitto stanze o interi appartamenti. Con il conseguente sviluppo economico e turistico, la frazione acquisì notevole importanza

grazie

anche

alla costruzione di nuove case

e

villette

soprattutto

legate alla

villeggiatura.

In questi anni ebbe inizio la commercializzazione del pesce con l’apertura di punti vendita sul territorio e la pesca perse il suo primato, superata dal turismo. La pesca era infatti diventata soltanto il lavoro di coloro che volevano continuare il mestiere di generazioni. Più tardi arrivarono i primi turisti stranieri, soprattutto i tedeschi.


Intorno agli anni ’60 il viale Vittoria era pieno di gente che passeggiava dal “Settebello”, bagno più recente ai “Bisori”, quello più antico. I ragazzi indossavano quasi tutti i bluejeans e le ragazze i pantaloni attillati e ascoltavano le canzoni ai jukebox. I turisti stranieri erano in aumento; oltre ai tedeschi arrivarono anche gli inglesi e i francesi. Le barche erano motorizzate, ma i pescatori non rinunciavano al duro sacrificio e alle avversità del mare.

Oggi Cecina Mare è una nota località turistica, a circa 2 chilometri di distanza dal centro di Cecina, è molto apprezzata sia da turisti italiani che stranieri. Il mare è limpido, premiato da diversi anni con la Bandiera Blu, e ci sono ancora ampi tratti di spiaggia libera che si alternano agli stabilimenti balneari di antica tradizione. Vicino c’è una folta pineta che si estende per circa 15 chilometri, dove i villeggianti amano passeggiare a piedi, in bicicletta o anche a cavallo o, semplicemente, fermarsi a riposare e fare un picnic.


Venerdì mattina è venuto a trovarci il signor Vinicio, il suocero della maestra Manuela, per raccontarci alcune cose sulla spiaggia di Marina. Vinicio, infatti, ha 92 anni e tanti ricordi! Ci ha raccontato com’era Marina di Cecina un bel po’ di tempo fa e dal suo racconto si capisce che era molto diversa da quella attuale. Non c’erano tutte le costruzioni che ci sono oggi, ma all’inizio del Novecento c’era un solo stabilimento balneare, i “Bagni Londi” (quelli che oggi si chiamano “Bagni Bisori”) e sono stati il primo stabilimento balneare di Marina. Il proprietario era Giovanni Londi, detto “Giannaccio” per il suo carattere scontroso. La famiglia Londi è una delle più antiche di Marina, insieme alle famiglie Poggetti e Niccolai.

I bagnanti venivano accompagnati al mare con delle carrozze guidate dai vetturini, tra i quali ricordiamo Gigi, il bisnonno di Tommaso Poggetti. Solo pochi stabilimenti balneari avevano gli ombrelloni, mentre nella spiaggia libera le persone si facevano ombra con i lenzuoli appoggiati su quattro pali di legno.La gente andava al mare non per divertirsi o fare il bagno, ma per cura, per respirare lo iodio e fare i bagni di sabbia. Le signore si riparavano dal sole con un ombrellino ed evitavano di abbronzarsi perché la pelle abbronzata era tipica delle classi sociali più basse (contadini). I


costumi da bagno erano molto diversi dai nostri: all’inizio del Novecento le donne andavano sulla spiaggia completamente vestite con abiti chiari.

Il signor Vinicio faceva il pescatore, lavorava sulla barca di nome “Speranza”, di proprietà di Giacinto Pellegrini. A quel tempo le barche non avevano il motore, erano barche a vela o a remi. La barca più usata per la pesca era il gozzo. Felice Fioretti aveva un gozzo più lento degli altri, per cui i pescatori lo prendevano in giro. Lui allora chiamò la sua barca “Lasciadire”. Le barche avevano nomi buffi come “Le Tre Sorelle” di Roberto Londi, “Vespa” del Poggetti e “Impero”. Il battello “Indipendente” di Massimiliano Fioretti venne adibito alle gite dei bagnanti sulle rotte dei pescatori (1910).

Per pescare, gli uomini partivano di sera e stavano fuori tutta la notte, oppure partivano la mattina presto e stavano in mare tutta la mattina. Usavano reti diverse per diversi tipi di pesce. La rezzuola, ad esempio, è un tipo di rete che veniva messa in mare la mattina per poi essere tirata su al tramonto. La bilancia invece è una rete quadrata, con agli angoli quattro asole che vengono fissate agli estremi di due aste metalliche incrociate. Si usa in acque poco profonde e con essa si catturano soprattutto cefali e spigole. Altre reti usate dai pescatori marinesi erano il tramaglio, la menaide e la sciabica: questa rete veniva tirata a mano da terra e con essa si catturavano ombrine e ragni. Ma a Cecina Mare si pescava soprattutto pesce azzurro: sardine, acciughe, lacerti, aguglie e palamite.


I bambini non avevano i giocattoli come noi, ma si costruivano piccoli trattori di legno o macchinine col rocchetto del filo per cucire, oppure giocavano con le biglie di vetro o al salto della cavallina e a mosca cieca. Noi bambini di oggi siamo molto fortunati! Anche la macchina era un lusso, qui a Marina ce l’aveva solo un signore molto ricco e importante, Italo Balbo: quando passava, tutti i bambini, sentendo il rumore del motore, andavano a vedere. Vinicio infine ci ha mostrato alcune vecchie fotografie, in bianco e nero, per farci vedere com’era la spiaggia tanti anni fa: era molto diversa da oggi, ma Marina era proprio bella a quel tempo!

IERI‌ OGGI



Giovedì 8 maggio noi alunni della classe

B

siamo

lungomare

di

Marina,

andati perché

sul a

scuola quest'anno abbiamo studiato la nostra spiaggia, com'è oggi e com'era un tempo. Siamo partiti da scuola a piedi e ci siamo diretti subito verso la statua del marinaio che guarda l'orizzonte, di fronte alla base logistica. Da lì infatti si vedono i “Bagni Bisori”, quelli che una volta si chiamavano “Bagni Londi” e che hanno un'importanza storica perché sono stati il primo stabilimento balneare di Cecina Mare. Abbiamo scelto di dipingere proprio quello scorcio di mare perché lì c'è una parte della storia di Marina, i “Bisori” rappresentano l'anello di congiunzione fra il passato e il presente. Per questo motivo abbiamo dipinto due quadri che raffigurano lo stesso tratto di mare, uno riferito al presente e uno al passato, quando le donne andavano sulla spiaggia con abiti chiari e ombrellino parasole. Siamo andati proprio lì per vedere dal vivo il paesaggio raffigurato abbiamo dipinto noi.

nei quadri che


Siamo andati quindi ai “Bagni

Bisori”

avremmo

e dovuto

camminare sulla sabbia per

osservarla

vicino, non

ma

da

purtroppo

abbiamo

potuto

perché la spiaggia era transennata a causa dei lavori di ripascimento per

il

dell'arenile:

ripristino il

mare

infatti sta erodendo la spiaggia, che in passato era molto più lunga e il Comune ha deciso di fare dei lavori per aggiungere altra sabbia, in modo da richiamare ancora i turisti.

Abbiamo visto un operaio sullo

scavatore che prendeva la rena

accumulata in mucchi e aveva il compito di distribuirla bene sulla spiaggia. Accanto allo scavatore c'era un tubo da cui uscivano tanta acqua e sabbia provenienti dal fiume Cecina: l' acqua e la sabbia del fiume vengono pompate e portate dove ce n'è più bisogno, nel tratto fra la statua del marinaio e i “Bagni Bisori”, il più colpito dal fenomeno dell'erosione. Abbiamo proseguito la nostra passeggiata fino ai “Bagni Girasole”, ma anche lì c'erano le transenne, così era impossibile accedere alla spiaggia e anche lì c'erano cumuli di sabbia ancora da spianare.


Che delusione abbiamo provato nel vedere tutte quelle recinzioni... Speriamo che questi lavori finiscano presto e che la nostra spiaggia torni ad essere bella come lo era una volta!


SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 3^ B

CAMERINI VALENTINO CHATIBI HODA COSTA

ASIA

DABJANI VANESSA EDMONSON GABRIEL FORNAI GIULIA FORNAI TOMMASO FRONGIA ELIA GIANNERINI GIAN PAOLO


GIULIO FRANCESCO GIULIO LORIS GRACCI TOMMASO GUIDETTI FRANCESCO IGNOTO MARTIN LONDI NICOLA PISTOLESI PIETRO OLMO POGGETTI TOMMASO RICCUCCI ISABELLA ROSSI MIA SANNUTO DANIELE SANTORO DAVIDE SIRIGATTI VALENTINA STEFANINI GIULIO

INSEGNANTI GAGLIO SANDRA MANNOZZI STEFANIA CASCIONE CHIARA CARNESI DANIELA



La classe terza a tempo normale è stata impegnata in un lavoro di ricerca di tipo storico-ambientale della foce del fiume Cecina.

Dopo un’analisi approfondita abbiamo notato che negli ultimi anni la foce ha subito una notevole trasformazione soprattutto dal punto di vista ambientale. Abbiamo quindi lavorato sull’aspetto naturalistico osservando animali e piante. Durante il nostro lavoro

abbiamo scoperto che alla foce del

nostro fiume, si trovano acque salmastre, per cui alcuni pesci di acqua


salata tendono a risalire il fiume. La vegetazione invece nei pressi della foce è quasi scomparsa ,anche perché l’uomo sta costruendo il nuovo porto turistico e sta modificando l’ambiente naturale.

Quindi per poter vedere le canneggiole , la canna comune, il salice, l’acacia, la quercia e il leccio bisogna risalire le rive del fiume verso nord.


E alla fine i nostri disegni prendono vita ‌.


SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 3^ A

ASSENZA FEDERICA BETTINI CHIARA BIBBIANI DILETTA BRAGUTI ANDREA BRUNI ROCCO CALUGARU ALESSANDRA CAMPUS SOFIA CHTIOUI YASMINE DIOP VITTORIA FESATI CLODIAN FRATELLI NADEL GIOVANNETTI ANNA LAURIA MATILDE LIPARI MARTA


MAZZUFFERI AZZURRA PARRINI ALESSIO PARRINI ELIA STOLFI FILIPPO INSEGNANTI : DE ROSA MARIA CONCETTA CAPPUCCIO ROSA



Parlando con dei vecchi marinesi ci siamo accorti che c’è un edificio conosciuto da tutti anche se con nomi diversi: la Colonia, la Caserma e la Villa. Questa realtà ci ha reso curiosi di conoscere meglio l’utilizzo attuale e la storia di questa struttura che sembra posta lì, all’incrocio tra il fiume e il mare, per salvaguardare la vita delle persone, all’inizio pochissime e ora tantissime, che vivono a Marina. Ci siamo avvicinati con rispetto a questa specie di guardiano che ci fa compagnia dal lontano 1741.


Documentandoci abbiamo scoperto che Villa Ginori, anche nota come la Colonia, fu costruita verso la metà del 1700 in un’area che all’epoca era

quasi

acquitrini,

disabitata, in

cui

ricca

regnava

di la

boschi

e

malaria

e

imperversavano i banditi che terrorizzavano i pochi viandanti.

La situazione cambiò quando il Marchese Carlo Ginori acquistò nel 1738 il territorio di Riparbella e in seguito la tenuta di Cecina e ordinò la bonifica delle zone paludose con risultati positivi in quanto molte terre divennero coltivabili. L’edificio, di forma quadrilatera con bastioni angolari, doveva essere un rifugio per gli abitanti se i corsari avessero attaccato. Si scelse il posizionamento a sinistra della foce del fiume Cecina, considerando due elementi: in primo luogo, la posizione rispetto al mare e al fiume che doveva essere di facile accesso alle navi e in secondo luogo, la buona ventilazione per allontanare l’aria malsana e impedire così il diffondersi della febbre malarica.


I lavori terminarono nel 1741: era così nato un borgo indipendente dal punto di vista alimentare e giuridico, rinomato centro artigianale, commerciale e marino, dato che botteghe, magazzini, stalle e arsenali si aprivano a pianterreno. Nel corso dei secoli seguenti la Villa ha avuto una sua storia fatta di cambiamenti nell’uso e nella proprietà legata, naturalmente, alla storia dell’Italia fino ad arrivare alla situazione attuale. Per conoscere meglio che cosa è ora Villa Ginori siamo andati a visitarla e abbiamo scoperto che è diventata in estate una Colonia per il personale militare e in inverno un luogo di addestramento. L’immobile è mantenuto in ottimo stato e si possono ancora gustare particolari architettonici interessanti come l’ingresso a colonne e capitelli che erano giunti a Cecina dalla Lontana Gonfolina sull’Arno dopo un viaggio sui barconi sul fiume Arno e successivamente sul mare da Livorno a Cecina.



SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 4^A

BELLUCCI BEQIRI BRUCI

MARTA REBECCA SIBEL

CAIAZZO ALBERTO DELLA SANTA MATTIA FILESI FRANCHINI

SIMONE LORENZO

GEMMA FRANCESCA GENNAI ANDREA LINARIS

NICOLAS


LUCARELLI LORENZO MALENOTTI GAIA MALOSSI GIACOMO MICHELOTTI TOMMASO ONANO LORENZO PORCIANI EMMA RAGNANESE FEDERICO SILVESTRI ANITA SIMEONE CRISTINA

INSEGNANTI: BANI ROSSELLA BIANCHI CRISTIANA FURFARO TERESA MAROTTA TIZIANA


SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 4^B

BIBBIANI DANIELE CHATIBI ZAKARIYAA CIAMPI EDOARDO COMPARINI ALESSIA COMPARINI ANIKA DI NUBILA FEDERICA DOBRIN FABRIZIO RENATO KURT MUHAMMET GUARINI ISABELLA PANICUCCI LUCA PESARESI FRANCESCA PETRYUK ANDRIANA PISTOLESI LIVIO PRENGA DENNIS


SERAFINI ANDREA STEFANINI SARA TRIMARCHI EDUA ULIVIERI LEONARD NATHAN VALEANU ALEXANDRO CONSTANTINO VEGGIAN SARA ZAZZERI SILVIA

INSEGNANTI: MASTINI OLGA ULIVIERI CLAUDIA SAMBUCO GIADA



Quest’anno, studiando il nostro quartiere, ci siamo soffermati sull’aspetto e sulle caratteristiche della nostra bella spiaggia. Abbiamo voluto scoprire, perciò, come queste siano cambiate nel tempo, sia dal punto di vista paesaggistico che antropico. Per questo motivo, ci siamo recati in visita all’Archivio Storico del Comune di Cecina.


Qui abbiamo avuto modo di scoprire come la spiaggia sia molto diversa da un centinaio di anni fa e, soprattutto, come diverse siano le abitudini e il modo di vivere sia dei Marinesi che dei turisti che arrivano a Marina ogni anno in vacanza.

Abbiamo anche scoperto l’esistenza di un

giornale locale che, già dai primi anni del 1900,

usciva con cadenza

settimanale : il “Corriere della Cecina”.Dalla lettura degli articoli di questo giornale, abbiamo scoperto aneddoti e cronache del tempo curiose ed interessanti. E’ così che ci è nata l’idea di costruire un “numero speciale “ del Corriere della Cecina , che illustrasse fatti di cronaca della spiaggia di Marina di Cecina dalla fine del 1800 fin quasi ai nostri giorni… Nei documenti dell’archivio ce ne sono a volontà!!!!

Siamo strane

partiti

ordinanze

da del

sindaco sulle “bagnature” del

luglio1873,

fino

ad

arrivare alla Colonia

al

mare dell’estate del 1956 e all’istituzione di un parco per gli animali (cinghiali e caprioli) nella pineta del tombolo meridionale

nel

1958. Abbiamo scoperto, per esempio, che nell’autunno del 1878 il transatlantico Australia naufragò proprio nelle acque di Marina o che molti componenti della famiglia Londi (i primi a mettere su un vero e proprio stabilimento balneare) furono protagonisti di salvataggi in mare.

spettacolari


Alla fine ogni fatto di cronaca è stato disegnato per andare a comporre il Corriere della Cecina della 2° A!!!!!!!!!!!!


SCUOLA PRIMARIA “CARLO COLLODI” II CIRCOLO DIDATTICO CECINA MARE CLASSE 2^A

BENCI GABRIELE BENEGAS AILIGANDI’ BERNINI LUDOVICA BONATO JULIAN CAVALLINI RACHELE CAVARRETTA MATHIAS SALVATORE DE LENTULUS ELIA DELLO SBARBA AURORA FELAHI VIOLA FORGIONE FRANCESCO FRANCESCHINI GINEVRA GIATTI NORA


GIUNTINI TOMMASO GRANCHI TOMMASO GUZZARDO PENELOPE KUME NOEMI LIONETTI FRANCESCO MARCHIONNESCHI GRETA MORI ALESSIA SILVESTRI NOA

Insegnanti: MACELLONI MANUELA


Ci siamo tuffati in un mare di creatività fatto di creta, pennelli e colori per realizzare capolavori di fantasia.

Un ringraziamento speciale all’esperta Luisa Parlapiano che ci ha seguito durante l’anno e ha stimolato la nostra creatività .




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