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ANNO XXVI n. 2 - Dicembre 2015 - Centro Studi La Torre S.r.l. - In caso di mancato recapito inviare al CPO Ravenna, ufficio detentore del conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la dovuta tariffa.
ANNO XXVI - N. 2 DICEMBRE 2015 - Centro Studi La Torre S.r.l.
MAGAZINE DI CULTURA OLISTICA
Intervista a
Giuliano Boccali L’India è il Paese più olistico
Antonio Maltoni e Giuseppe Perlati
l’energia del
karate
i segreti dello yoga per la corsa Il pilates per i bambini CALENDARIO / Corsi e seminari a cura della Scuola Italiana Olistica
RIV
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SCUOLA ITALIANA OLISTICA
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Gli integratori non vanno intesi come sostituto di una dieta variata, equilibrata e di un sano stile di vita. Non utilizzare in gravidanza e nei bambini o comunque per periodi prolungati senza sentire il parere del medico.
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Numero verde gratuito per info scientifiche Lun-Ven ore 9-13 14-18
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EDITORIALE
SOMMARIO
Yoga boom: i numeri del fenomeno
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Notes Mantra
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L’India è il posto più olistico
Lo yoga è una pratica millenaria che sta vivendo un momento d’oro. A testimoniarlo sono concretissimi numeri e curve di crescita esponenziali: 250 milioni di appassionati in tutto il mondo, più di 2 milioni in Italia di cui 600 mila che praticano ogni giorno in una delle 1.600 scuole (ognuna con un minimo di 200 allievi, fino a 700), un giro d’affari totale nel mondo che tra corsi, leggings e vacanze a tema sfiora i 10 miliardi di dollari. Ce n’è quanto basta per scomodare il ben poco olistico “Financial Times” che l’ha decretata la disciplina più praticata nelle città di tutto il pianeta dopo la crisi finanziaria del 2008, quando a ragazze e signore occidentali folgorate sulla via dell’Om si sono accodati, con le mani giunte in segno di devozione, broker e manager con gli scatoloni in mano, cacciati dalla mattina alla sera dai piani alti di Wall Street. Sui social network è un pullulare di selfie di ragazze della porta accanto e di star di Hollywood che, su spiagge caraibiche come sul tavolo della cucina, eseguono ardite e impeccabili asana. Ma i maschi non sono da meno: dai militari dell’Indian Army che praticano in uniforme in mezzo ai deserti o sul ponte delle portaerei ai marines che scaricano la tensione facendo sarvangasana, la posizione della candela. Gli uomini sono sempre stati di meno, circa il 30 per cento del totale, ma ora si stanno dimostrando più motivati e costanti. E continuando con i numeri, ci sono masterclass all’aperto capaci di movimentare grandi masse di persone: dai 10 mila di Lolë Tour a Central Park – New York, ai 2 mila della Oysho al Parco Sempione di Milano. Nulla in confronto però ai 10 milioni di partecipanti alla lezione di yoga più affollata del mondo, tenutasi in simultanea nell’intero stato del Madhya Pradesh in India nel 2012. Una curiosità, l’insegnante di yoga più anziana del mondo? Tao Porchon-Lynch (97 anni), entrata nel Guiness dei Primati, si è avvicinata alla pratica da bambina, quando viveva in una colonia francese dell’India e… ovviamente è in piena attività! Passando invece a un numero più frivolo’: ci sono boutique come “Bandier” a New York, dove un paio di leggings da yoga può costare anche 300 dollari. Questi i tanti volti di un fenomeno destinato certamente a durare. E fra i tanti che si limiteranno a un approccio più superficiale, ci sarà sempre qualcuno che intraprenderà un vero cammino di conoscenza così come la tradizione richiede. Buon 2016 a tutti!
di Roberta Bezzi
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L’energia del Karate
di Roberta Bezzi
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La Postura è la rappresentazione del sé di Rino Mastromauro
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Ritroviamo la dimensione del “Qui e Ora”
18 Il Pilates per i bambini di Giampiero Marongiu
20 La battaglia di Francesca Sanzo di Roberta Bezzi
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Le Campane Tibetane, Meditazione e terapia
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Yoga per la corsa
di Rita Babini
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I benefici del Qi Gong SCUOLA ITALIANA OLISTICA Programmazione didattica
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La Formazione a marchio SIO
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antra Direttore responsabile Claudio Vacchi Caporedattore Roberta Bezzi Hanno collaborato a questo numero: Rita Babini, Roberta Fadda, Gianpiero Marongiu, Federica Montani. Art Director Elena Zanfanti Fotografie Fotolia, Shutterstock. Alvaro Puig, Banana Republic, Pikoso, Mere.
Un ringraziamento particolare a: Giuliano Boccali, Antonio Maltoni, Giuseppe Perlati, Francesca Sanzo, Rita Babini. Editore Centro Studi “La Torre” Stampa Rotopress International - Bologna Redazione di Mantra c/o Centro Studi “La Torre” via Paolo Costa 2, 48121 Ravenna Tel. 0544/34124 - Fax 0544/34752 e-mail: olistico@fif.it www.scuolaitalianaolistica.it
ANNO 2 - N. 2 DICEMBRE 2015
MAGAZINE DI CULTURA OLISTICA
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notes
mantra
Gli scatti di O’Neill sullo yoga, le pose verso l’infinito Noto come ritrattista di grandi personaggi, da Andy Warhol al Dalari Lama, per riviste come “New York Times Magazine” e “Rolling Stone”, Michael O’Neill ha pubblicato il libro “Sullo yoga. L’architettura della pace”, che raccoglie 200 fotografie di grande impatto visivo, per la maggior parte inedite, e alcuni dialoghi in cui discute il ruolo dello yoga nella cultura contemporanea con Swami Chidanand Saraswatiji (noto leader spirituale indiano) e l’Ashtanga guru Eddie Stern. L’opera, edita da Taschen, documenta quel che si vede quando si spengono i riflettori, con scatti che celebrano non i personaggi, ma la pratica in sé, posizioni meditative dei monaci sugli altopiani del Tibet, dei sadhu nella Kumbh Mela o dei ragazzini impegnati nella disciplina del Mallakhamba sui campi da wrestling a Kochi. Dice O’Neill: “Tutto ciò che volevo era rendere omaggio all’antica pratica dello yoga e comprendere questo momento unico prima che svanisca”, un omaggio a quella che definisce “l’architettura della pace”, ovvero l’insieme delle pose che aiutano ad avvicinarsi all’infinito.
Un’alternativa al sale, il gomasio Il gomasio, proveniente dal Giappone, è un eccellente insaporitore per varie pietanze come insalate, zuppe, carne, pesce e verdure. Molto utilizzato anche nella cucina macrobiotica, è costituito proprio da semi di sesamo tostati e sale marino. Può essere utilizzato al posto del comune sale da cucina e dei dadi, con grandi benefici per la salute. Ricco di proprietà benefiche, è adatto a diete povere di sodio per la sua capacità di assorbire gli effetti saturanti del sale sulle arterie. I semi di sesamo contengono proteine, vitamina D, calcio, fosforo, ferro e zinco molto importanti per il sistema nervoso, di conseguenza il gomasio è il condimento ideale anche per diete vegane. È però piuttosto calorico, per cui va utilizzato con moderazione.
Pilates, l’acceleratore di dieta I benefici del Pilates sono tanti e di vario tipo. Soprattutto nei paesi anglosassoni, sono tante le modelle che hanno scelto di mantenere la propria forma fisica con il Pilates, che aiuta pure a perdere peso velocemente. Anche per le persone normali, che non hanno mai svolto alcuna attività fisica, è ottimo e – oltre ad aumentare le proprie capacità fisiche – diminuisce l’ansia e quindi di conseguenza invita a mangiare di meno.
Le virtù benefiche delle alghe Ricche di ferro e di proteine, le alghe sono ancora poco conosciute in Occidente. Eppure sono tra gli alimenti più completi che si conoscano, utilizzati da sempre nella cucina orientale. Oltre allo iodio di cui sono ricche, come tutti i prodotti derivati dal mare, le alghe contengono acidi grassi Omega, ben conosciuti per la loro capacità protettiva sul sistema cardiovascolare. Meno noto ma altrettanto importante invece è il loro alto contenuto di calcio, superiore in alcune qualità a quello del latte. La più consumata al mondo è l’alga Nori, dal gusto particolare che secondo molti ricorda il tè. Si usa per il sushi e si accompagna bene anche con il pesce cotto, le zuppe e le patate. 4
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MAGAZINE DI CULTURA OLISTICA
Camminare dritto, la ricetta del buon umore Una passeggiata a ritmo sostenuto, spalle dritte e testa alta, è un ottimo antidepressivo. Le endorfine, liberate dal movimento, infondono un senso di piacere, tranquillità e benessere. Mentre l’andatura sicura e pimpante e una bella postura eretta trasmettono sicurezza, autostima e innescano un meccanismo virtuoso. Gli autori della tesi “cammina dritta e sono contenta” sono due ricercatori stranieri, l’americano Erik Peper e il collega taiwanese I-Mei Lin. In uno studio congiunto, pubblicato sulla rivista “Biofeedback”, hanno invitato un gruppo di 110 persone a percorrere un breve tratto di strada, adottando due andature diverse. Prima, i partecipanti hanno camminato a fatica, come se stessero trascinando un peso. Poi, si sono mossi con leggerezza e vigore. Alla fine dei due tragitti, gli studiosi hanno misurato il tono muscolare e l’umore di ogni “maratoneta” per verificare come lo stile della camminata avesse inciso sul loro livello di energia. Risultato: dopo i passi stanchi, i volontari dichiaravano di sentirsi come “svuotati”, mentre dopo la passeggiata spedita apparivano decisamente vigorosi e arzilli.
Verbena, alleata in vista del freddo invernale La verbena, che nella medicina popolare è chiamata anche “pianta della milza”, è un’erba originaria dell’Europa, dai fiori rosa pallido leggermente profumati. Quest’erba comune in campagna e nei giardini fin dall’antichità è stata tenuta in grande considerazione per le sue proprietà terapeutiche. Sacra alla dea Iside e dunque pianta protettrice della sfera generativa del femminile, era già nota anche a Greci, Romani e Celti, che ne apprezzavano le virtù medicinali. E non a torto: oggi la scienza ha confermato il valore di questa pianta, vero e proprio scrigno di principi attivi utili per la salute.
Il miglior hamburger al mondo è vegan Per chi è a New York, d’obbligo è assaggiare il Superiority Burger che, secondo la rivista americana “GQ”, è il miglior hamburger al mondo, completamente vegano. Ideato da Brooks Headley, già l’anno scorso era stato inserito all’interno dei 100 migliori piatti da provare nella grande Mela. Il nome prende il nome dall’hamburgeria dove viene sapientemente preparato, nell’East Village. Ciò che lo rende migliore è l’incredibile connubio di sapori al suo interno. Dal pane morbido al gusto della maionese, passando per l’abbinamento tra pomodoro e insalata, questo panino vede nella consistenza dell’hamburger, realizzato senza torcere un capello a neanche una mucca, il proprio punto di forza. Un mix di lenticchie e cereali che ha lasciato di stucco i fortunati clienti.
I benefici del massaggio hawaiano Quello hawaiano è un massaggio olistico che dà benessere a corpo, mente e spirito. Nella cultura hawaiana viene praticato dagli sciamani per riattivare la parte emotiva e metterla in connessione con l’universo per attuare un cambiamento, in meglio. È un trattamento che libera l’energia bloccata del corpo, potenzia la respirazione, dimezza le tensioni fisiche ed emotive e fa bene ai dolori localizzati a livello di schiena e spalle. Si esegue con oli preziosi, con movimenti continui ritmati, che cambiano di intensità e di velocità. Dal punto di vista psicologico l’effetto desiderato è una sensazione di relax finalizzato ad aumentare l’autostima, mentre a livello fisico si mira a un ringiovanimento delle articolazioni e della pelle, che viene ossigenata, apparendo così più distesa e luminosa.
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di Roberta Bezzi
L’indologo Giuliano Boccali svela i segreti di un Paese sospeso sul filo dei millenni, fonte inesauribile di miti e fiabe
Considerato uno dei massimi esperti dell’India, il milanese Giuliano Boccali – dopo aver insegnato per più di vent’anni a Venezia, a Ca’ Foscari – è stato professore di Indologia e di Lingua e letteratura sanscrita all’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche si sono concentrate in particolare sulla poesia e sull’estetica dell’India antica. Molto intensa anche la sua attività di traduttore, tant’è che ha curato le edizioni italiane di alcuni fra i capolavori della letteratura classica come “Nuvolo messaggero di Kalidasa”, “Le stanze dell’amor furtivo attribuite a Bilhana” (Venezia 2002) e “Gitagovinda” (Milano 2002), il celebre poemetto erotico-mistico di Jayadeva dedicato agli amori fra il dio Krishna e la pastorella Radha. Da anni è inoltre ospite, in giro per l’Italia, di festival 6
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ed eventi dedicati allo yoga dove propone approfondimenti pensati appositamente per gli insegnanti. Il prossimo agosto, sarà l’atteso ospite di SIO – Scuola italiana olistica, in occasione del seminario “Mantra” (26/27/28 agosto 2016 a Votigno di Canossa), dove terrà una lezione su “Mito e fiaba nell’India tradizionale” (Maggiori informazioni a pag. 26). Parlare con lui significa aprirsi a mille suggestioni di un Paese sospeso sul filo dei millenni. L’India è una miniera inesauribile e stratificata di religioni, di miti e fiabe, di costumi, di arte. Ha sempre attirato l’Occidente, per qualcosa di inconfondibile e prezioso: l’intensità delle sensazioni, il legame diretto con il divino, il moto perpetuo della vita associato all’immobilità della contemplazione.
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Giuliano Boccali, come nasce la sua passione per l’India? «Sui banchi d’università. Nel 1964 mi sono iscritto a Lettere classiche all’Università di Milano dove insegnava Vittore Pisani, maestro di fama internazionale. Era docente di Linguistica indoeuropea; con lui ho sostenuto anche due esami di sanscrito e ho preparato la tesi di laurea. Ancora prima di conoscerlo, avevo una grande passione per la poesia, al punto che non vedevo l’ora di imparare il sanscrito per tradurre i testi classici indiani. Negli anni successivi ho fatto il redattore e ho imparato come si ‘lavora’ un libro; vinte diverse borse di studio, ho poi seguito il tradizionale percorso accademico: assistente, professore associato e ordinario. Essendoci pochi indologi in Italia, gli studenti
richiedono la massima competenza e di essere orientati un po’ in tutto». È corretto a suo avviso definire l’India come il paese più olistico al mondo? «Sì, l’india è una civiltà molto olistica: da qualsiasi punto si parta, sempre lì si arriva. La stessa poesia ha strette connessioni con il mito, la religione, la filosofia. Sono tanti gli esempi da cui si evince questa naturale propensione. A cominciare dal dharma, termine sanscrito che indica “ciò che sostiene”, in genere tradotto come “legge sacra”. È una forza che, per gli indiani, orienta e pervade tutta la realtà, quella religiosa, umana, politica, naturale. Mentre noi occidentali abbiamo imparato a dividere questi ambiti, con un processo che è partito già con i romani e si è completato durante l’Illuminismo, per gli indiani la legge profonda è un tutt’uno, perché il dharma unisce tutti i livelli dell’universo». Questo significa che l’elemento religioso in India è omnicomprensivo? «Sì. Con il termine ‘religioso’ si intende essenzialmente qualcosa che è fondato sul mito. Al riguardo il mio primo viaggio in India è stato
illuminante: io, che sono sempre stato infastidito da qualsiasi forma di ritualità, sono rimasto invece affascinato dai miti indiani. Non avendo una distinzione tra sacro e profano, la loro non è una liturgia noiosa come quella proposta dalla Chiesa. L’India è un intreccio infinito di racconti che evocano le origini mitologiche, ossia le storie di come le cose sono venute al mondo». Può fare un altro esempio ancora di come l’India sia olistica? «L’ayurveda, la medicina tradizionale indiana utilizzata fin dall’antichità, che considera l’organismo umano coma una globalità, totalità. Le sue origini sono intrise della ricca mitologia indiana. Il medico Sushruta, considerato il padre della medicina indiana, nel II° secolo d.C. scrisse che la medicina riguardava i cinque elementi: etere, aria, fuoco, acqua e terra. Benché diversi fra loro, fanno però parte di un tutt’uno più grande, costituito dal fisico, dalle facoltà psichiche, intellettuali e dal sé più profondo, lo spirito. Non c’è dunque da stupirsi se i manuali classici su cui si basano tuttora i medici indiani, non solo diagnosticano malattie e prescrivono terapie basate su sostanze naturali, ma consigliano
In India, i cambiamenti non hanno diritto di essere. Tutto è rimasto pressoché inalterato. Dal mito in poi, l’India si è impegnata a seguire questo modello ripetendolo all’infinito. La novità è solo un piccolo ritocco per rianimare gli stereotipi, oppure è introdotta sottilmente come se appartenesse a sua volta alle origini
Sopra: Giuliano Boccali Nelle altre immagini: scorci del Taj Mahal (ph. Banana Republic) e del Gange (ph. Alvaro Puig)
anche la meditazione e la preghiera da abbinare. Nello spirito, per gli indiani, tutto si unisce: fisico, mente ed emotività». Può una società così fortemente attaccata ai propri miti, accettare i cambiamenti? «No, in India i cambiamenti non hanno, almeno in linea di principio, diritto di essere. Tutto è rimasto pressoché inalterato, nulla è mai stato accantonato. Dal mito in poi, l’India si è impegnata a seguire questo modello ripetendolo all’infinito. La novità è solo un piccolo ritocco per rianimare gli stereotipi oppure è introdotta sottilmente attraverso miti nuovi come se appartenesse a sua volta alle origini. Certo, con le invasioni islamiche e la dominazione inglese, è stato introdotto qualche nuovo elemento, ma gli indiani sono stati abili nell’inventarsi miti in grado di incorporare la novità in ciò che è più tradizionale. Più di recente, con la globalizzazione, il boom economico e l’avvento di internet, è nata una nuova borghesia – la cosiddetta middle class – che vive in città e ha assorbito una nuova mentalità. Ma l’aver cominciato a indossare abiti diversi, un po’ più all’occidentale,
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Nell’immagine: Meditazione al tempio Virupaksha (ph. Pikoso)
o l’aver preso l’abitudine a spostarsi con mezzi che non siano la bici, non vuol dire avere scardinato la natura di fondo. Ancora oggi, le ragazze – anche quelle laureate – hanno come ideale massimo solo quello di accasarsi». Come le piace pensare all’India? «Come all’unico luogo al mondo dove si può assistere ancora oggi a un rito seguendone con precisione il cerimoniale su un testo scritto oltre 2500 anni or sono. È il luogo dove l’ininterrotta continuità della tradizione – una tradizione che supera i tre millenni – fa sì che il presente e l’attuale si intreccino al passato in un groviglio inestricabile, generato dalla narrazione inesausta delle meraviglie su cui poggia l’universo, e noi con esso». Cosa rappresenta per gli indiani lo yoga che sta riscuotendo così tanto successo in tutto il mondo? «Una disciplina che fa parte della loro 8
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cultura e che è alla base di qualsiasi percorso spirituale, anche se con modalità diverse a seconda che si parli di induismo, buddhismo, e via di seguito. Il pranayama e anche gli inizi della pratica meditativa fanno parte dell’educazione di tutti. Anche nei villaggi più poveri, si troverà sempre il bramino che introduce elementi semplici di asana e di pranayama. In India, prevale ovviamente lo yoga della tradizione. Che sia quello classico di Patanjali o l’Hatha Yoga, lo scopo degli indiani è quello di liberarsi della condizione umana che è dolorosa. Lo yoga è cioè considerata una disciplina psicofisica per far cessare di ricadere nella condizione degli esseri senzienti e umani. Questo fine, noi occidentali, non lo condividiamo quasi mai, in quanto prevale il concetto di pratica per migliorare la propria condizione, per avere benefici psicofisici e anche spirituali».
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Dopo tanti anni di viaggi e studi appassionati sull’India, ha mai sentito la curiosità di praticare lo yoga? «Sì, ma tardivamente. Ora ho tutta una serie di ‘guai’ muscolo-scheletrici che azzerano qualsiasi possibilità di pratica. Sarà per la prossima vita… come dicono gli indiani! Mi dedico però a una quotidiana meditazione e qualche esercizio di pranayama che anche lo pneumologo mi ha consigliato per migliorare il respiro». Lei è molto ricercato da scuole e festival di yoga. Cosa le richiedono maggiormente? «In alcuni casi interventi tecnici sul piano filosofico, in quanto non ho mai praticato gli aspetti psicofisici; altre volte tematiche più trasversali: ad esempio, percorsi sulla ricerca spirituale nello yoga, o sul silenzio e la parola nello yoga e nella cultura indiana».
Ne Il progetto Dall’esperienza della Scuola SocietàOlistica Olistica Italiana , associazione che nasce per diffondere e praticare le discipline olistiche, con il patrocinio di Associazione Vegani Italiani Onlus – AssoVegan, official partner VeganOK Network, nasce il progetto VegNess.
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DUE ESPERIENZE A CONFRONTO
L’ENERGIA DEL
KARATE
GIUSEPPE PERLATI e ANTONIO MALTONI
PARLANO DEI BENEFICI DEL KARATE CHE NON È SOLO LA PIÙ NOTA ARTE MARZIALE MA UNA VERA E PROPRIA FILOSOFIA DI VITA di Roberta Bezzi Non solo lo yoga, lo shiatsu, il tai chi o molte altre delle più note discipline olistiche, ma anche le arti marziali hanno origine nei paesi asiatici, fra India, Cina e Giappone. Il nome karate come la sua divulgazione di massa risalgono all’inizio del secolo scorso. I primi occidentali entrati in contatto con questa disciplina potrebbero averne sentito parlare a Okinawa, Tokyo o nello stato ancora semi-indipendente delle Hawaii, ma certamente non lo dimenticarono più dopo i primi scontri avvenuti durante la guerra russo-giapponese o nella guerra del Pacifico. Che prima si trattasse delle cariche di fanteria con la baionetta innestata e poi di aerei guidati dai risoluti piloti kamikaze o di assalti effettuati anche con katane, armi rudimentali o soli calci e pugni nelle remote isole del 10
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Pacifico, le gesta dei piccoli militari giapponesi apparivano comunque temibili a causa della loro determinazione. Insieme a un diverso uso del corpo, ciò che colpì e contemporaneamente affascinò soprattutto i giovani yankees statunitensi fu la loro capacità di “unire gentilezza e determinazione al limite della spietatezza”. Il karate si compone di diversi stili, tutti comunque con una radice comune. Lo shotokan, il più diffuso, è stato codificato dal maestro Funakoshi e prevede oggi più varianti. Alcune scuole hanno infatti un’impostazione tecnica completamente diversa dalle altre. Lo shotokai di Shigeru Egami è simile ma molto morbido e senza agonismo, enfatizza al massimo la postura corretta, l’utilizzo delle anche, il kokyu e l’irimi per vincere senza impiego e senza spreco di forza. Parlare di karate oggi non vuol dire
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solo parlare di una pratica sportiva, ma di una disciplina caratterizzata da una grande interiorità e da grandi potenzialità educative. Numerosi i benefici morali che è in grado di apportare. Qualche esempio? Imparare a non dare giudizi, staccarsi emotivamente dalle situazioni, essere coerenti con ciò che si fa. Non solo sapere far fare, ma anche saper essere. Cominciare a praticare un’arte marziale come il karate vuol dire capire bene cosa significa respirare, concentrarsi, meditare, ma anche imparare a stimolare al massimo le capacità mentali, ossia a immaginare nella propria mente, le azioni che si stanno per svolgere. Ecco il parere a confronto di due esperti maestri di karate, Antonio Maltoni, fine conoscitore dello stile shotokai e Giuseppe Perlati che ha da sempre praticato lo stile tradizionale shotokan.
ANTONIO MALTONI
classe 1936, originario di Forlì è un maestro karateka, cintura nera ottavo Dan Fikta, e caposcuola dello stile shotokai in Italia. È orgoglioso del fatto che la sua carriera come tecnico, sia stata molto più redditizia del suo percorso come agonista. Come maestro ha iniziato a insegnare sotto la responsabilità del maestro Freschi nel 1964, anno in cui si aprono corsi a Rimini e Ravenna. In pochi anni apre anche a Cesena, Rimini, San Marino, Riccione e viene invitato in giro per l’Italia. Nel 1987, insieme ad altri alla morte del maestro Murakami, di cui era allievo, dà vita alla Scuola Shotokai Italia. Oggi, tuttora insegna nel suo Centro Sportivo “Città di Cesena” aperto nel 1965. Antonio Maltoni, ricorda il momento in cui ha scoperto il karate? «Avevo 24 anni ed ero reduce da un incidente. Dopo diversi mesi di ricovero, finalmente uscì dall’ospedale con una gamba malandata e decisi di seguire il consiglio di un amico, il maestro Vero Freschi. Inizialmente il karate è stato un gioco che mi ha distratto e assorbito, poi è diventata una passione vera e propria che mi ha cambiato la vita. Tagliare con il passato non è stato facile: ho conosciuto la guerra e la distruzione e, come altri miei coetanei, ero un po’ sbandato. Affascinato dai pugili che guardavo allenarsi e spinto dal desiderio di sapermi difendere quando uscivo la sera, ho cominciato a praticare la boxe, poi da docente ho fatto anche dei corsi per poter insegnare nelle scuole. Col karate mi si è aperto un mondo nuovo». In quale misura il karate l’ha resa una persona diversa? «È difficile da spiegare, ma la millimetrica precisione delle tecniche del karate ha messo ordine nella mia vita. Grazie al fatto che tutti i movimenti del corpo sono schematizzati, ho imparato i fondamenti olistici di oggi: l’aderenza al terreno, il senso dell’equilibrio, il respiro. Anche nella tecnica più semplice
del karate, scatta un meccanismo particolare che mette ordine nel corpo e questo, inevitabilmente, si associa anche a un ordine mentale. Allenandomi, ho imparato a conoscermi, a sentire che posso fidarmi del mio corpo, a capire i miei limiti e a cercare di superarli. È cambiato anche il mio rapporto con gli altri, riuscendo a stabilire un contatto che va al di là delle parole e dei gesti». C’è un maestro che più di altri ha contribuito alla sua formazione? «È il maestro Tetsuji Murakami, un padre che mi ha guidato nella mia crescita prima tecnica e poi, soprattutto, morale. Ho respirato nel tempo la sua forza, la sua sicurezza, la sua decisione e la sua onestà. Non ho mai cercato di imitarlo ma mi sono sempre impegnato nel capirlo. Oggi penso di aver capito tanto di lui, non tutto, ma è proprio per questo che amo ancora il mio lavoro. Ricordo ancora il primo incontro con lui quando arrivò per la prima volta in Italia nel 1963-64. Sembrava un nazista coi baffetti, mi si mise di fronte senza parlare, anche perché non aveva dimestichezza con la lingua, ma si faceva capire con i gesti: al terzo errore, mi colpì! Fu una grande emozione e, dopo la sua conversione, con lui passai allo shotokai, uno stile non competitivo di karate».
Nell’immagine sopra il M° Maltoni e, nella pagina a fianco, il M° Tetsuji Murakami.
Com’è il rapporto mente-corpo nello stile shotokai? «Fortemente correlato. Le tecniche di questo stile non derivano dalla mera applicazione di forza fisica, sono armoniche e decontratte ma, allo stesso tempo, piene di vitalità ed energia. L’allenamento tende allo sviluppo dell’energia interna, al miglioramento delle qualità dell’essere umano e al raggiungimento della coordinazione di corpo e mente. Non è semplicemente uno sport, né una mera forma di autodifesa, ma una via di auto-miglioramento, una filosofia di vita. Per questo, rispetto al karate sportivo in cui i praticanti si allenano con l’obiettivo di vincere coppe e medaglie dominando i propri avversari con tecniche che, nella maggior parte di casi, finiscono per essere espressione della sola forza muscolare, nello shotokai si evitano le competizioni, per non finalizzare la pratica alle sole tecniche più utilizzate nelle gare». Quindi lei ha preferito da subito la via dell’insegnamento piuttosto che quella del combattimento,
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scelta che cerca di trasmettere anche ai suoi allievi? «Ho fatto il mio percorso come tanti altri karateka, arrivando a prendere anche la prima cintura nera come agonista. Poi, si poteva scegliere se diventare maestro o se proseguire il percorso agonistico. Ho optato per la prima strada e il giorno della mia ‘nera’ mi sono iscritto al corso per diventare maestro che ho completato nell’aprile 1972. Allora come oggi faccio parte della Fitka che mi ha assegnato fino all’ottavo Dan per la mia professionalità». Lei che insegna da così tanti anni, come ha visto cambiare i giovani? «Rispetto agli anni Settanta, tante cose sono cambiate. Attualmente i ragazzi hanno un’offerta enorme di corsi fra cui scegliere ed è inevitabile che si facciano influenzare dagli amici e dalle mode. Sono stato tra i pionieri nel portare il karate in palestra: una volta, al primo incontro del corso bisognava dividere le persone, tante erano. Sono dell’idea che il karate dovrebbe essere inserito come disciplina obbligatoria nelle scuole, sin dalle elementari perché insegna anzitutto il rispetto di sé e degli altri, la sincerità e la trasparenza. Anche se le aspirazioni dei giovani di oggi sono diverse
GIUSEPPE PERLATI
è nato il 17 febbraio 1943 a Castelfranco Emilia (Modena). È un cintura nera ottavo Dan. Attualmente è vice presidente e segretario generale Fikta – Federazione italiana karate tradizionale e discipline affini. Ha alle spalle una buona carriera agonistica, avendo conseguito un primo posto alla Coppa Shotokan 1970, un primo posto con la squadra kumite Emilia Romagna nel 1973/74, un terzo posto kumite nel campionato nazionale del 1976, oltre a essere 12
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dalle mie, e quello che per me era un sogno per loro è banale quotidianità, la conoscenza della tecnica può mettere ancora ordine nella vita di ognuno, la confidenza col proprio corpo dà ancora sicurezza e il rispetto degli altri fa sì che si impari anche il rispetto di se stessi». Cosa direbbe ai giovani che vogliono tutto e subito? «Si ottiene qualcosa nella propria vita solo se si fa, con impegno. Chi vuole risultati facili e immediati appena inizia a praticare, ha ancora molto da imparare. Quando ancora gareggiavo, non mi ricordo quando ho vinto, ma quando ho perso perché ho sbagliato qualcosa. Il combattimento in palestra lo si fa, ma non è la vittoria che conta. Migliora il colpo e, di conseguenza, migliora la mente, dico sempre!».
stato un componente della squadra nazionale Fesika fino al 1978 (con gare a Tokyio nel 1973 e nel ‘77, a Los Angeles nel 1977). Nel 1970 è stato fra i fondatori del Musokan Club di Bologna, ribattezzato Musokan Yudanshakai (scuole di cinture nere) nel 2006. Giuseppe Perlati, come e quando si è avvicinato al karate? «Molti anni fa ormai, era il 1963. L’inizio è stato casuale perché in realtà volevo fare judo, ma il maestro della palestra in cui mi ero iscritto aveva fatto un corso di karate ed è stato bravo a coinvolgermi. Due anni dopo, quando ho conosciuto il karateka Hiroshi Shirai, uno dei maestri più preparati al mondo nel karate
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Nelle immagini sopra: A sinistra, il M° Maltoni durante uno stage a Prato e, a destra, con il nipote Marco e il M° Vacchi
di stile shotokan, mi si è aperto un mondo nuovo che non ho mai più abbandonato». Cosa spinge in generale le persone verso il karate? «Inizialmente, lo stimolo deriva dalla ricerca di una maggiore sicurezza personale piuttosto che dalla voglia di fare una disciplina sportiva. D’altra parte le arti marziali sono nate per difendersi… Strada facendo però se ne apprezza la grande valenza educativa e il miglioramento fisico e mentale che ne deriva. Già nell’antichità, ci si è accorti che, a forza di praticarlo, i samurai non combattevano contro gli altri, ma in realtà contro se stessi». Partendo dalla valenza educativa, cosa insegna il karate? «A non avere paura, a conoscere se stessi e gli altri, a rispettarsi e rispet-
Nelle immagini: A sinistra, il Mo Perlati e, a destra, durante una dimostrazione con il M° Contarelli.
tare. Chi non ha paura, non attacca e non ha bisogno di combattere». Come definirebbe il karate? «Quello che ho sempre praticato io, il karate tradizionale, è un allenamento attraverso degli schemi codificati che è necessario interiorizzare. Lo scopo è quello di capire cosa farà l’avversario, prevenire il pericolo. C’è una frase famosa che tutti i karateka conoscono: “Se non conosci te stesso, non combattere perché hai già perso”. Da giovane, come molti, ho anche partecipato a competizioni, poi mi sono dedicato all’insegnamento. Ciò che cerco di trasmettere ai miei ragazzi è la filosofia di base del karate: ciò che conta è il viaggio, l’allenamento, e non la meta». Quali sono i benefici fisici e mentali che se ne ricavano? «Il karate aiuta a conoscere la propria energia vitale. Attraverso l’esercizio, costante e ripetuto, si capisce che ciò che inizialmente cre-
devano fosse un’energia fisica – la contrazione e il rilassamento a livello addominale – è in realtà un’energia mentale. È la mente infatti a decidere come controllarla e utilizzarla. Mentre praticavo degli esercizi, anni fa, ho avuto un’intuizione… Tutti conoscono la lampada di Aladino che va sfregata per realizzare i tre desideri. Ecco, mi piace pensare che dentro la lampada ci siano il fisico, la mente e lo spirito. Se li si pulisce per bene, esce il genio che poi non è altro che te stesso! Nella vita non si può ottenere tutto, ma se si riesce a tirar fuori la vera passione, i risultati arrivano». Qual è il risultato a cui un karateka deve aspirare? «Il qui e ora, il controllo dell’energia. A livello tecnico, ciascuno è libero di sceglier quella che più gli si adatta. Ma, se gli schemi possono cambiare, i principi fondamentali sono gli stessi per tutti. Il giusto atteggiamento mentale è fatto di concentrazione, velocità del movimento, intuizione. Ciò che conta è acquistare l’autocontrollo, ossia la capacità di controllare sentimenti contrastanti come l’ira e la rabbia. Il karate non è un gioco, né una mera prestazione atletica e, solo imparando l’autocon-
trollo i più giovani possono arrivare al combattimento libero». Come deve essere intesa la competizione nel karate? «Come un confronto, un modo per misurare il proprio livello. Lo stesso saluto che si fa all’inizio di ogni combattimento, vuole dire: “Grazie per aiutarmi a mettermi a confronto con te”. Praticare solo per le gare, è quanto di più sbagliato. La medaglia è una pezza di latta che serve a poco. Come ripeto spesso ai giovani che se ne fanno un vanto, “magari dimostra solo che gli altri erano peggio di te, non che tu fossi migliore di loro”. Per questo non ha senso arrabbiarsi se non si vince. E sempre per questo credo che il limite giusto per le gare siano i 35 anni, dopodiché è più giusto diventare un maestro per formare i karateka del futuro. Lo stesso discorso va fatto per i dan: l’esame di grado può essere uno sprone ma non deve essere l’obiettivo». Come mai oggi, rispetto a un tempo, meno giovani si avvicinano al karate? «Spesso i bambini arrivano in palestra e dopo un mese, non si fanno più vedere. Cambiano continuamente attività, ma così non si va da nessuna parte. Ogni disciplina richiede un impegno minimo di sei mesi, poi si può decidere cosa fare. Ci sono giovani che hanno il fuoco d’anima, che si avvicinano a sport molto estremi, però rifiutano l’impegno dell’allenamento costante. È un vero peccato!».
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Quasi sempre una mancanza
equilibrio o di salute
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si traduce in una scorretta postura. La ginnastica posturale è un’ottima prevenzione
La postura è la RAPPRESENTAZIONE DEL SÉ di Rino Mastromauro – Osteopata, specializzato in Osteopatia Biodinamica, posturologo, chinesiologo, studente Facoltà di Psicologia, docente SIO
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a sempre il mio modo di lavorare sulla postura è di tipo olistico. Non credo sia sufficiente avere una visione troppo meccanicistica, e quindi riduzionistica, che consiste nel guardare alla postura come un semplice input elaborato dai cinque sensi. La postura è infatti qualcosa che va oltre, in quanto fortemente influenzata da aspetti cognitivi ed emozionali. Essa esprime ciò che noi siamo nel mondo, nell’ambiente circostante, perché è influenzata anche da elementi fisici come la luce, i campi elettromagnetici, l’alimentazione e via di seguito. La postura è l’abito delle nostre emozioni, ha un valore euristico, globale perché esprime la totalità dell’essere. Se si considera l’essere come una forma di energia, come tutto ciò che
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compone l’universo, comprendiamo che la postura è un continuum, e non qualcosa di delimitato nel perimetro della nostra pelle. La corretta postura non è frutto solo di simmetrie, del semplice equilibrio dei vari segmenti del corpo, ma dell’equilibrio del corpo in sé, un’omeostasi che è in continuità con l’ambiente circostante. L’omeostasi* del corpo, unitamente all’omeostasi dell’ambiente sono condizioni fondamentali per la salute globale della persona. Quasi sempre una mancanza di salute si traduce in una scorretta postura. Oltre ai normali esercizi di ginnastica, per conseguire una buona postura, è necessario considerare anche gli aspetti cognitivi ed emozionali, attraverso esercizi sulla respirazione, elemento fondamentale che collega conscio e inconscio, e pratiche di meditazione. Biso-
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gna sempre ricordarsi infatti che, quando si acquisiscono informazioni relative ai cinque sensi, queste (tranne che per l’olfatto) a livello neuronale raggiungono il talamo – un’ovoide situato al centro dell’encefalo -, il quale elabora le informazioni neurali arrivate insieme ad afferenze che arrivano anche dal centro delle emozioni, denominato amigdala, e dalla zona deputata alla memoria, ossia l’ippocampo. Il talamo ‘interpreta’ le informazioni che riceve ed elabora una risposta neuronale a livello psicomotorio. In definitiva, il nostro apprendimento, anche se solo motorio è sempre influenzato da aspetti cognitivo-emozionali. Una sequenza ottimale, ad esempio della durata di circa mezz’ora, potrebbe consistere nell’adottare una postura Mézières**, seguita da esercizi di respirazione (per esempio, espi-
Scopri il corso per la qualifica di EDUCATORE POSTURALE Milano, Roma e Salerno Docenti Luca Franzon e Rino Mastromauro Maggiori informazioni a pag. 32>>>
rare ed inspirare con una narice, espirare ed inspirare on l’altra per due o tre minuti) e di meditazione tipici dello yoga o anche Training Autogeno. Per ottenere il massimo beneficio, l’ideale sarebbe ripetere questi esercizi tre o quattro volte a settimana, per arrivare poi a farli anche quotidianamente. Chiaramente oltre a ciò se si rileva un qualche malfunzionamento a livello di input senso-motori – quali cattivo appoggio dei piedi, problemi con la vista, mal occlusione della bocca, etc. – bisognerà provvedere a correggerli con delle ortesi. Gli esercizi posturali sono rivolti a tutti, senza alcun tipo di controindicazione, senza limiti di età. Nel corso della mia esperienza, ho però rilevato che – fra le donne dai 45 anni in su – c’è una preponderante influenza psicologica rispetto all’uomo, probabilmente a causa
del più forte carico mentale – correlato alla cura della casa, dei figli, della famiglia e del lavoro – tutto ciò contribuisce ad avere ansia e pesantezza mentale che generano un irrigidimento della muscolatura con conseguenti algie vertebrali e dolori vari. Il corpo finisce per adattarsi a queste problematiche, finendo col deformare la postura. Ecco, perché è così importante lavorare in maniera preventiva sulla postura e diminuire così gli acciacchi dell’invecchiamento fisiologico che non riguardano solo l’apparato muscolo-scheletrico, ma anche il livello viscerale e dei vari organi. Una ragione in più, ancora, per tenere alto il gradiente della salute. La postura è la nostra “carta d’identità”. In definitiva possiamo affermare che “tutto è uno!”.
*Il termine omeostasi deriva dalla fusione di due parole greche, òmoios, “simile” e stasis “posizione”. Padre di questo neologismo fu Walter Cannon, che riprese i concetti di Claude Bernard, secondo cui “tutti i meccanismi vitali, per quanto siano vari, non hanno altro che un fine costante: quello di mantenere l’unità delle condizioni di vita dell’ambiente interno”. **Il Mézières è un metodo sviluppato nel 1947 da Françoise Mézières partendo dal concetto che forma (postura) e funzione dei muscoli e delle articolazioni si influenzano reciprocamente. Il corpo umano, per funzionare bene, deve essere armonioso, equilibrato e simmetrico. La forma armoniosa determina la funzione corretta e libera, recuperiamo la funzione attraverso la forma e non l’inverso. Il metodo agisce a mezzo di specifiche posture che hanno il compito di riequilibrare gli scompensi muscolo-articolari.
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RITROVIAMO LA DIMENSIONE DEL Qui e Ora IL MASSAGGIO E IL CONTATTO CON NOI STESSI CI AIUTANO A STARE MEGLIO “La vita di un individuo è la vita del suo corpo” Alexander Lowen (1998)
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In una relazione dell’Associazione medica Britannica il contatto corporeo è stato identificato tra le principali ragioni che spingono le persone verso terapie alternative. Il senso del tatto è il primo a svilupparsi nell’embrione umano e il contatto è un bisogno primario per l’uomo. Dal tatto dipende la coscienza di noi stessi e la percezione del mondo intorno a noi. Il tatto ci fornisce il senso della profondità, dello spessore, della forma degli oggetti; è un senso a cui gli esseri umani sono particolarmente reattivi. Anche se non possiamo ricordare a livello conscio il periodo trascorso nell’utero di nostra madre, il nostro inconscio, la nostra pelle e il nostro corpo lo rammentano bene. Il futuro dell’adulto, i suoi comportamenti, la sua salute saranno per sempre legati a queste forti esperienze prenatali. E’ dal contatto sicuro e continuo durante l’infanzia, sempre secondo la moderna psicoanalisi, che dipende la fiducia basilare nel mondo.
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Esiste quindi un fondamentale collegamento diretto tra il piacere provocato dal contatto fisico e i nostri ricordi inconsci relativi al periodo trascorso nel ventre. Comunemente si definisce “massaggio” la serie di manipolazioni che, praticate sul corpo, producono effetti fisiologici. La pratica del massaggio come arte portatrice di benessere, talvolta associata a credenze e funzioni religiose, appartiene alla storia di tutti i popoli. L’origine della parola “massaggio” è oggi ancora dubbia: nell’antica Grecia il termine “masso” indicava l’atto dell’impastare e del maneggiare; in medio-oriente “mass” significava comprimere leggermente, mentre in India la pratica divenuta religiosa, consisteva in frizioni effettuate mediante bastoni di ebano per rendere liscio e morbido il corpo (“chamboning”). I Greci diedero grande importanza alla cura estetica del corpo e furono i primi a conferire rigore scientifico alla pratica del massaggio. Mentre in Oriente la tradizione
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del massaggio fu portata avanti, nei paesi occidentali, il culto di questa pratica si interruppe durante il Medioevo, quando l’oscurantismo portò a disprezzare e rinnegare i bisogni del corpo e i piaceri della carne. Occorre attendere il Rinascimento e il XVI secolo per assistere al ritorno del massaggio in Europa in ambito terapeutico. Durante il XX secolo, i grandi progressi compiuti dalla medicina convenzionale posero in secondo piano le terapie tradizionali che erano state praticate per secoli. Tuttavia, attualmente il massaggio sta vivendo un momento di rinascita grazie a un forte bisogno di ritorno ai valori “naturali”, come reazione alle condizioni di intenso stress imposti dalla moderna società. Oggi la moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto il massaggio come terapia efficace nel campo della medicina riabilitativa (massofisioterapia), sportiva, vascolare, reumatologica ed estetica.
Stress e Massaggio La medicina ha dimostrato che lo stress innalza la pressione arteriosa fino a danneggiare il cuore e le arterie, logora la mente, abbassa le difese immunitarie, indebolisce la fertilità e la potenza sessuale, altera la respirazione e favorisce l’insorgenza di ansia e depressione, ostacola
Corpo e Contatto Il corpo comunica attraverso codici che noi definiamo comunicazione non verbale, ed esprime in modo sintetico e coerente modalità di messaggi molto complesse. Esso è un filtro del linguaggio della nostra psiche attraverso il quale si manifesta e si evidenzia l’Io che pensa, che vive, che percepisce. La conseguenza spesso inevitabile
le funzioni digestive. Il massaggio grazie alle sue grandi capacità rilassanti è certo una tecnica di elezione nel ripristino di un corretto funzionamento autocurativo dell’organismo. L’utilizzo del massaggio in concomitanza con terapie farmacologiche e/o psicoterapeutiche è in grado, di ridurre drasticamente i tempi di dipendenza dai farmaci e quindi di guarigione. Il massaggio, per la sua peculiarità di eliminare la tensione
muscolare, favorisce una respirazione più profonda, e ridà consapevolezza del proprio corpo. Grazie al contatto con tutte le parti del corpo risveglia le vie nervose “assopite”, ed è il mezzo più efficace per riottenere e preservare il corretto equilibrio psico-fisico. Il massaggio adeguatamente eseguito ha anche un forte potere propriocettivo, riporta la persona a contatto con se stessa, nel “qui e ora”, risvegliando la comunicazione col proprio corpo e ridefinendo a livello cerebrale una corretta immagine di sé.
del moderno modo di vivere ci ha condotto alla mancanza di contatto con gli altri. In molte famiglie oggi non vi è più forma di comunicazione del tipo abbraccio, carezza o bacio. Si sono invece instaurati dei tabù che hanno fatto sì che l’uomo fosse sempre più isolato, sempre più solo. La somma delle emozioni represse formano nel corpo una struttura che non offre la possibilità agli esseri umani di essere liberi e vivere pienamente il fluire delle dualità che hanno in sé: corpo-mente, parasimpatico-simpatico, caldo-freddo, gioia-dolore. Il contatto e la carezza possono avere effetti positivi emozionali e viscerali sul nostro corpo. Quando la persona si sente accarezzata e desiderata si rinforza in lei il sentimento di autostima e valorizza il suo corpo come qualcosa di piacevole, capace di risvegliare il senso
del piacere e del desiderio. Nell’aspetto organico si attivano insieme con il desiderio e il piacere una serie di processi neuroendocrini superiori del tono vitale, importanti per il buon funzionamento del corpo stesso. La cosa che ci viene più naturale è quella del toccare gli altri, del toccarsi quando si ha male, dell’accarezzare qualcuno per dire che lo si ama. Il contatto fisico realizza il desiderio di aiutare da parte del terapeuta, sollecita quello della persona curata che chiede di essere sollevata, rassicurata e, nel migliore dei casi, guarita. Gli occhi e le mani del terapeuta sono i migliori ricettori: le mani saranno guidate dalle necessità inconsce del corpo del paziente, mentre saranno in grado di percepire i bisogni profondi del suo essere. Si stabilisce in questa maniera uno scambio e, man mano che la relazione terapeutica diventa profonda, il contatto oltrepassa il confine della pelle, permettendo l’accesso all’universo delle emozioni e dei fantasmi mentali del paziente.
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IL PILATES PER I BAMBINI
di Gianpiero Marongiu - Docente SIO di Pilates
Una ginnastica posturale che ben si adatta alla delicata fase della crescita Quali attività consigliare ai nostri bimbi all’interno delle palestre? Le arti marziali, la pallavolo, la danza e... il Pilates. Sì, proprio il Pilates, una ginnastica posturale che ben si adatta a una fase fondamentale come quella della crescita. A ben guardare, quasi sempre, le varie discipline sportive sono indirizzate al raggiungimento di un risultato, tralasciando spesso la postura, che cambia costantemente con la crescita, anche in rapporto alle abitudini sbagliate del bambino, tipo posture errate a scuola. Questo non vuol dire assolutamente che le diverse discipline sportive e artistiche – 18
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dalla danza al calcio, dalla pallavolo al tennis, dalle arti marziali alla ginnastica ritmica e artistica – siano da evitare, anzi sono fondamentali per una sana crescita dei piccoli. Il Pilates può però rappresentare una valida integrazione, migliorando la performance nelle altre discipline e riducendo il rischio di eventuali traumi o l’insorgere di alcuni paramorfismi. Se si prende in esame il periodo cruciale per la postura dei bambini, si deve per forza fare riferimento all’inizio del loro percorso scolastico. L’ingresso alla scuola primaria rappresenta per il piccolo un momento evolutivo importante,
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fatto di grandi cambiamenti e nuove sfide da affrontare. Diversamente dalla scuola dell’infanzia, la primaria è orientata al rendimento e lavora affinché il bambino acquisisca e mantenga un adeguato livello di competenza, rivolgendo allo stesso tempo richieste di maggiore autonomia. La colonna vertebrale in un bambino è una struttura in formazione, meravigliosamente elastica ma anche fragile e suscettibile di danni, talvolta irreparabili: va esercitata regolarmente, ma mai forzata o sovraccaricata. La salute del rachide dovrebbe costituire un compito primario per i genitori, per
I problemi posturali vanno corretti fin da piccoli e il Pilates rappresenta un valido supporto per correggere i difetti di portamento gli allenatori e per le istituzioni. I problemi posturali vanno corretti fin da piccoli e il Pilates rappresenta un valido supporto per raggiungere l’armonia del corpo e correggere i difetti di portamento, rinforzando i muscoli profondi. Il Pilates può ricreare una condizione di equilibrio del corpo nella delicata fase di crescita, stabilendo corretti princìpi di movimento che saranno utilizzati nella vita quotidiana e ripristinando la corretta meccanica respiratoria. Una maggiore consapevolezza del corpo e del respiro, consente movimenti più naturali, riducono le pressioni sulla colonna, allungandola e stabilizzandola, prevenendo o contrastando l’insorgere di problematiche frequenti come la scoliosi. L’insegnamento è molto diverso da quello degli adulti, anche se, proprio come con gli adulti, alcuni bambini sono
più forti, più in forma o più flessibili rispetto ad altri. Il programma di Pilates inizia con un’analisi posturale statica e in movimento: questo consente di capire se gli esercizi poi proposti necessitano o meno di variazioni importanti e, naturalmente, di verificare i miglioramenti avvenuti durante la stagione sportiva. Le lezioni sono pensate per favorire la socializzazione e l’interazione tra i partecipanti e la didattica per i più piccoli è sviluppata sotto forma di gioco: il bambino è un futuro adulto in formazione, ma questo non ci deve far scordare che ogni bambino è un individuo con le sue preferenze e repulsioni, inclinazioni e potenzialità già attive, un suo carattere già formato. Sarà compito dell’insegnante, quindi, aiutare il piccolo in formazione a trovare degli stimoli, delle motivazioni che lo conducano a sviluppare le sue potenzialità. La
lezione di Pilates, inserita in questo contesto, dovrà stimolare l’immaginazione e la creatività: gli esercizi andranno ribattezzati con il nome di un animale, di un fenomeno naturale o di un semplice oggetto della vita quotidiana. Questi semplici accorgimenti consentiranno di sviluppare la creatività, l’attenzione del futuro adulto che eseguirà un modello di movimento che rispecchia il suo modo di porsi nella realtà. Partendo, quindi, da un modello di esercizio, con la necessaria e corretta progressione pedagogica, si porterà il bambino a una esecuzione corretta. In questo modo si crea una risonanza tra conoscenza, percezione, emozione, fisicità dando al semplice esercizio la possibilità di divenire espressione corporea: un movimento corretto per poter essere interiorizzato va vissuto e non subito!
Gianpiero Marongiu terrà il primo workshop di formazione in PILATES PER BAMBINI il 9 luglio a Ravenna Maggiori informazioni a pag. 35
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S T O R I A
LE DIETE EVOCANO PERCORSI A TEMPO,
le mutazioni sono radicali
SANZO con la mia anima nera
FRANCESCA DIMAGRENDO HO FATTO PACE
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di Roberta Bezzi
uando si parla di dieta, il primo pensiero va sempre alla selezione degli alimenti, al controllo delle calorie, alla perdita di peso. In definitiva, a un corpo che cambia buttando giù dei chili. Dimenticando che il vero percorso di dimagrimento è un processo molto più complesso che coinvolge lo spirito, la mente e, solo in ultimo, il corpo. La consulente digitaler bolognese Francesca Sanzo – nota on-line come blogger con il progetto panzallaria. com – è il perfetto esempio di come, solo intraprendendo un serio percorso olistico, si riesca a puntare davvero in alto e a cambiare vita per sempre. La sua storia ha fatto notizia non tanto per i quaranta chili persi in un anno, da 102 a circa 62, quanto per quel suo libro “102 chili sull’anima” (Giraldi Editore) in cui ha ben descritto i lavoro svolto su se stessa. Francesca Sanzo, lei parla di ‘muta’: cosa intende? «Per dimagrire molti chili bisogna ‘mutare’. Mutare significa non solo tirare via strati di grasso ma anche strati di black out emotivi, strati di sovrastrutture mentali, strati di cortocircuiti esistenziali. Per fare la muta è necessario affrontare il perdono, quello vero, che non ammette giustificazioni o scorciatoie». Com’è stato questo percorso alla scoperta si sé? «È andata meglio di ogni aspettativa
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e non perché io sia una macchina da dieta, ma perché – per la prima volta – ho affrontato la mia scelta in maniera attiva, l’ho fatta profondamente mia, l’ho calibrata al mio carattere e alla mia storia. La mia muta ha avuto molto più a che fare con il mio io più intimo che con la scelta di ciò che portavo in tavola». Cosa l’ha portata ad accumulare chili? «Sono stata una bambina normale che ha praticato a lungo nuoto agonistico. Messe da parte le velleità sportive, ho cominciato gradualmente a prendere peso, senza che mi sfiorasse mai il problema di diventare obesa. Il colpo di grazia è stata la mia gravidanza, qualche anno fa. Finché, nell’estate del mio quarantesimo compleanno mi sono pesata e la bilancia ha rimandato una cifra a tre numeri: 102 chili per 1 metro e 68 di altezza». È stato questo a farle scattare la molla giusta? «Anche ma non solo. Mi solleticava l’idea di tornare a fare sport e mi rendevo conto che il mio corpo non corrispondeva più a come io mi sentivo. Ricordo ancora il giorno in cui mia figlia, con la naturale franchezza di una bambina mi ha detto: “Sei la più grassa di tutte le mamme”, ed era vero». Che metodo ha seguito per dimagrire? «Mi sono fatta seguire da una nutrizionista. Dopo aver perso i primi dieci chili, ho cominciato a fare movimento: prima lunghe camminate, poi è arrivata la scoperta della corsa». Che consigli si sente di dare oggi? «Ci vuole la giusta motivazione di
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base, la voglia di non raccontarsi più bugie o giustificarsi, e un po’ di movimento. Imparando a volersi bene e a far pace con la propria anima ‘nera’. Ognuno di noi ne ha una, ma non bisogna farsi sopraffare. Imparare a conviverci è una grande conquista. La mia mi chiedeva di nascondere la bilancia, di riempire la dispensa di cioccolato e formaggio, di mangiare di nascosto e senza limiti. Oggi, ho capito che una sana scorpacciata ogni tanto non ha mai rovinato nessuno. E a chi teme di non farcela, direi che il fallimento è fortemente sopravvalutato: solo attraverso una lunga serie di prove ed errori, impariamo davvero in che modo possiamo e vogliamo cambiare».
Foto Mere
LE CAMPANE TIBETANE Meditazione e terapia «Il corpo umano è pervaso di
onde di energia
che si propagano tra gli organi e che fanno vibrare l’organismo come uno strumento musicale» (Claudio Rossi)
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avoriscono la meditazione e sono indicate anche per trattamenti terapeutici. Queste sono le due principali funzioni delle campane tibetane, antichi strumenti musicali originari della cultura pre-buddista sciamanica himalayana che regnava nell’antico Tibet. Oggi sono prodotte per lo più in Nepal – in particolare nella regione del Thado – ma sono presenti e costruite anche in Cina, Giappone e Corea. In genere sono composte in una lega bronzea, ma le più preziose e quelle considerate migliori per quanto attiene al suono secondo la tradizione, sono quelle realizzate con una lega di sette metalli corrispondenti agli antichi sette corpi celesti del nostro sistema solare: argento per la Luna, ferro per Marte, mercurio per l’omonimo pianeta, stagno per Giove, rame per Venere, piombo per Saturno e oro per il Sole. E le ‘cor-
rispondenze’ non finiscono qui se si considera che sette sono le note musicali, sette sono i colori e sette sono i chakra. «Le armoniche delle campane tibetane – spiega Claudio Rossi, operatore shatsu, e docente ospite di workshop SIO – trasmettono piacevolezza e serenità, benessere e rilassamento. Per questo, esse hanno la capacità di indurre la persona in uno stato di quiete e possono essere utilizzate sia per la meditazione che per il massaggio del corpo e dei centri energetici. In India la meditazione è correlata allo yoga, mentre in Giappone e Cina allo zen e al reiki. Lo scopo – aggiunge – è quello di sentire il suono che c’è dentro ognuno di noi. Il corpo umano è pervaso di onde di energia che si propagano tra gli organi e che fanno vibrare l’organismo come uno strumento musicale. Se le frequenze si distorcono in alcune regioni corporee a causa di disturbi psico-fisici, si determinano degli accumuli e blocchi energetici. Le campane possono riportare in
armonia l’organismo riequilibrando i chakra corrispondenti perché producono un campo vibrazionale armonico che entra in risonanza con il corpo, riarmonizzandolo. Per i suoi effetti benefici, il massaggio sonoro con le campane tibetane, in combinazione con il reiki, è sempre più adoperato per stimolare l’energia vitale, favorire il rilassamento, combattere l’insonnia, migliorare la concentrazione, sincronizzare gli emisferi cerebrali, migliorare la respirazione». Il 27 e 28 febbraio 2016, Rossi terrà un seminario SIO, intitolato “Reiki e meditazione con campane tibetane”, durante il quale farà anzitutto ascoltare ai suoi allievi il suono delle campane tibetane, per poi procedere alla scoperta di se stessi, pratica della meditazione zazen e all’ascolto del campo energetico. (Maggiori info a pag. 36 >>)
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a cura di Rita Babini – docente SIO di yoga
LO YOGA PREPARA CORPO E MENTE PRIMA DELLA CORSA , FAVORISCE IL MANTENIMENTO DI UNA BUONA POSTURA E RIPORTA OSSIGENO AI TESSUTI MUSCOLARI DOPO L’ESERCIZIO Lo yoga può regalare molti benefici anche a chi pratica sport. Aiuta infatti a migliorare la tonicità muscolare e la flessibilità articolare, ma è anche ideale per rilassare i muscoli contratti. L’obiettivo dello yoga, oggi, è quello di coniugare il corretto insegnamento delle tecniche – che provengono da una tradizione consolidata – con la possibilità di trasferirle in contesti diversi, per sfruttarle in modo positivo. In collaborazione con Correre Naturale, è stata avviata – per la prima volta a Ravenna – l’esperienza dello yoga in funzione della corsa, applicando cioè i principi di asana e pranayama appresi sul tappetino e trasferiti poi ‘sulla strada’. Quando si fonde la corsa all’aspetto olistico, tipico della disciplina dello yoga, si modifica completamente anche il modo di correre, trasformando lo jogging da semplice sport a pratica di consa22
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pevolezza e si fanno lavorare mente e corpo insieme, come un team affiatato. Lo yoga prepara corpo e mente prima della corsa, favorisce il mantenimento di una buona postura durante, infine, praticato dopo, riporta ossigeno ai tessuti muscolari riparandoli da eventuali microtraumi e riallungandoli. Attraverso le tecniche di pranayama, si impara inoltre a respirare in modo costante e profondo, sfruttando tutta la capacità polmonare. E se con la corsa si abitua il corpo al movimento e alla fatica, grazie allo yoga si migliora il rendimento, accorciando i tempi di recupero tra un allenamento e l’altro. Ma c’è anche un aspetto psichico da non sottovalutare. Lo yoga esercita equilibrio e consapevolezza: due qualità che possono essere utilizzate nei momenti più difficili della corsa quando, piuttosto che forzare i propri limiti rischiando di farsi
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male, è meglio sapersi fermare. Uno studio dell’università del Wisconsin dimostra che una pratica di yoga tri-settimanale per otto settimane migliora la flessibilità del 13%, che non è poco, specialmente se lo si traduce al contrario: a quanta flessibilità perde in poco tempo un podista regolare.
ASANA PRE-CORSA
Per il pre-corsa le posizioni sono finalizzate a riscaldare e attivare tutto il corpo, in modo da affrontare il gesto della falcata al meglio, con attenzione e fluidità. In termini yogici si tratterà di posizioni che aprono, ossigenando, le articolazioni, allungando e potenziando al tempo stesso i muscoli, con grande attenzione all’allineamento delle ossa. Si parte dalla posizione della Montagna (la
postura eretta), per sentire Tadasana, ossia il giusto allineamento prima di iniziare a correre. Bastano pochi secondi per sentire i piedi piantati per terra, il respiro calmo e la colonna che si innalza dal basso fino alla sommità del capo, mentre le spalle scendono. Sarà questa memorizzazione semplice un grande strumento, un jolly, durante la corsa, quando ci si ricorderà di rilassare le spalle, alzare il torace, stirare la colonna per ridurre la tensione. Da qui si possono poi provare tutte le posizioni del corpo più disparate, a testa in giù, con un lato del corpo aperto, in ginocchio, distesi in avanti, indietro, ma sono soprattutto le posizioni in piedi che nel pre-corsa riscaldano e preparano il corpo al ‘gesto corretto della corsa’.
ASANA POST CORSA
Nel post-corsa, invece sarà data priorità al ‘riallungamento’ passivo dei muscoli e agli spazi interni, come il torace, le spalle, nonché al riequilibrio dell’energia, riportando mente e corpo al relax. Ad esempio le posizioni sedute con le gambe piegate (Virasana), e le posizioni sdraiate e invertite, sulle spalle (Candela), il mezzo ponte...
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RESPIRAZIONE
Tra tutte le componenti yogiche, quella che ha più impatto sulla preparazione e il recupero dopo lo sport è la respirazione, che può aiutare a rilassarsi e concentrarsi al tempo stesso. Il pranayama può aiutare a trovare centratura, qualunque sia lo sport che si sta praticando. Come sosteneva Patanjali, che classificava il pranayama dopo gli asana, per poter dedicarsi alla canalizzazione ottimale del respiro, occorre innanzitutto che il corpo sia preparato adeguatamente. Per questo, prima ci si allena a sentire e a correggere il corpo attraverso le posizioni, per predisporsi poi a respirare naturalmente al massimo e a sentire il respiro fluire senza intoppi in tutto il corpo, su tutti “i diaframmi”, come BKS Iyengar chiama gli infiniti lati comunicanti con la spina dorsale e con lo sterno. Ultimo dettaglio: durante un’inalazione normale una persona assorbe comunemente circa 500 cm cubici d’aria; durante l’inalazione profonda l’assorbimento dell’aria è circa sei volte maggiore. La pratica del pranayama accresce la capacità dei polmoni e permette la ventilazione ottimale, immensamente utile per un runner nel suo momento topico, la gara, prima, durante e dopo. Prima: perché gli conferisce la massima concentrazione; durante, perché l’allenamento a sentire il respiro in ognuna delle sue fasi gli permette di controllarlo, ossia di farlo fluire controllato e dopo, per ripristinare in poco tempo l’ossigenazione e la calma… del respiro. LA RESPIRAZIONE YOGICA
COMPLETA è ‘la base’ del pranayama. Può essere praticata come preparazione alla corsa per allenare i muscoli respiratori e la capacità di concentrare la mente e come post corsa per rilassare gli stessi. La respirazione completa consiste in tre fasi successive legate da un unico e armonico atto e costituisce la respirazione ideale: respirazione addominale o diaframmatica; respirazione toracica o media; respirazione clavicolare o alta. LA TECNICA Per eseguire la respirazione completa, questa deve essere calma e profonda e non deve essere praticata a scatti o forzatamente. Si comincia dall’espirazione, perché è questa la fase più importante della respirazione, contrariamente a quanto si è soliti pensare e fare. In ogni circostanza, dunque, bisogna liberare in profondità i polmoni dall’aria viziata, prima di inspirare aria fresca. Ora ci si mette seduti, colonna vertebrale, collo e capo eretti. Nell’espirare bisogna contrarre prima la parete addominale e quindi vuotare la cassa toracica, per percepire l’espirazione. Il diaframma tende a salire verso il torace. L’espirazione deve durare il doppio della inspirazione (sei secondi circa). Per facilitare il rallentamento dell’espirazione si può appoggiare il mento verso lo sterno e presto è possibile provare una meravigliosa sensazione di benessere. Il respiro deve essere come un’onda tranquilla, quindi si inspira cominciando sempre dall’addome, gonfiandolo leggermente, per passare poi alla cassa toracica e agli apici.
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Un lavoro energetico con tecniche che risalgono all’antica tradizione taoista
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Da segnalare il workshop SIO “IL QI GONG NEL QUOTIDIANO: 24 ORE DI ENERGIA” che Marco Mazzarri terrà il 6 febbraio 2016 al Centro Studi “La Torre” di Ravenna Maggiori info a pag. 37>>
I BENEFICI DEL
QI GONG di Marco Mazzarri – docente di Qi Gong
L
a parola Qi Gong significa “lavoro energetico” e comprende oggi una vasta serie di tecniche, rivisitate e sistematizzate negli ultimi cinquant’anni nella Repubblica popolare Cinese, le cui origini risalgono all’antica tradizione taoista di pratiche di lunga vita e ai fondamenti di medicina tradizionale. Il modo migliore di avvicinarsi a queste pratiche è di stabilire un dialogo fra mente e corpo, fra movimenti, sensazioni, pensieri, intuizioni e immagini, con umiltà e fiducia e senza troppa fretta di arrivare chissà dove. Questo ‘calarsi’ nel proprio corpo, è alla base di tutte le pratiche taoiste, che considerano quest’ultimo come tempio della salute, nonché laboratorio di trasformazioni alchemiche, atte a preservare e consolidare la qualità
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dell’esistenza e ad allungarne la durata. Lo scopo del Qi Gong è pertanto quello di metter in moto la propria energia, affinché si sviluppi un processo di integrazione e trasformazione tra il ‘soffio’ acquisito, di provenienza esterna (principalmente assorbito dal cibo, inalato dal respiro e convogliato dall’apparato sensoriale), e quello interno, innato, trasmessoci come patrimonio antico dai nostri genitori.
GLI EFFETTI BENEFICI DELLA PRATICA ◆ ARTICOLAZIONI Attraverso le posture e soprattutto i movimenti che rispettano il corretto gioco delle diverse articolazioni, il praticante mantiene sino ad un’età avanzata una buona mobilità artico-
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lare. Nei vari esercizi, è posta molto cura anche alla micromobilità, sia quella riguardante piccole articolazioni, sia quella inerente le brevi escursioni di movimento a carico delle grosse articolazioni.
◆ MUSCOLI Il Qi Gong lavora non solo sulla muscolatura superficiale, ma anche su quella profonda, sui muscoli più interni spesso dimenticati dalle comuni forme ginniche occidentali (diaframma toracico, ileo-psoas, muscoli paravertebrali, perineo, muscoli masticatori, etc.), nonché sui piccoli muscoli di mani, piedi e testa anche tramite l’automassaggio. Lo scopo è di tonificare ed elasticizzare senza affaticare, poiché l’indurimento muscolare è considerato come un blocco dell’energia vitale.
◆ APPARATO CIRCOLATORIO Nella maggior parte delle tecniche si cerca di facilitare la circolazione sanguigna, di regolarizzarla, piuttosto che di accelerarla; quindi il lavoro ‘interno’ è basato più sulla qualità della circolazione che sulla quantità di sangue trasportato da un distretto all’altro. Il Qi Gong sollecita la circolazione venosa ‘passiva, tramite tre fattori essenziali: la postura (effetto di gravitazione), il movimento (pressioni/depressioni muscolari e venose), l’automassaggio.
4 QI GONG
LE TAPPE EVOLUTIVE DELLA PRATICA REGOLARE DEL
◆ APPARATO RESPIRATORIO Il Qi Gong favorisce una diminuzione della frequenza respiratoria, tanto che il ritmo può scendere da una media di 16 respirazioni il minuto a riposo, sino a tre/quattro. Ne conseguono un aumento della durata e della profondità di ciascun atto respiratorio, una maggiore mobilità del diaframma e una migliore ossigenazione dell’organismo. Una respirazione profonda calma le forti emozioni, irriga il cervello, con enormi benefici per il cuore e il
sistema circolatorio.
◆ ORGANI E VISCERI Attraverso il Qi Gong, si aumenta la secrezione di succhi gastrici e si migliorano le funzioni digestive e di escrezione. Aumentano l’appetito e l’urinazione. Grazie alla vibrazione prodotta dai suoni interni, si agisce inoltre sulla purificazione e sulla tonificazione degli organi.
◆ PSICHE Con la pratica Qi Gong si riduce lo stress, l’ipereccitabilità della corteccia, si aumenta il potenziale di autoregolazione e di adattamento all’ambiente (con più resistenza fisica alle malattie), si ha una maggiore consapevolezza di poter influire direttamente sul proprio stato di salute.
1) EQUILIBRIO. La pratica costante porta all’equilibrio tanto fisico quanto psichico che costituisce il principio essenziale della maggioranza delle scuole di Qi Gong. Si tratta, all’inizio, di un equilibrio corporeo che si lega a un equilibrio respiratorio, poi a un equilibrio energetico. Quest’ultimo facilita l’equilibrio psichico poiché tende a restringere le costrizioni legate direttamente o indirettamente all’ambiente, assimilandole a un processo naturale. 2) SERENITÀ. Con un po’ più di tempo, la pratica porta alla serenità che è, in effetti, la semplice conseguenza dell’equilibrio. Non si tratta in alcun caso di una sorta di addormentamento della coscienza legato all’immobilità corporea e intellettuale ma, al contrario, di un movimento controllato e incessante che costituisce un mezzo d’accesso alla comprensione dei fenomeni interni ed esterni. Questa serenità passa quindi tanto attraverso il controllo del soffio che del movimento corporeo. Essa permette, in particolare, di economizzare l’energia vitale (Qi) facendola circolare più coscientemente. 3) VACUITÀ O DISPONIBILITÀ. La terza tappa è la soppressione delle tensioni e ciò permette la disponibilità tanto corporea che psichica. I fenomeni interni legati al funzionamento fisiologico o (quelli) esterni legati alle circostanze incontrate non sono più percepiti come disturbi o fastidi, ma al contrario come dei punti d’appoggio alla progressione personale. Questa vacuità naturale permette quindi di agire con meno restrizioni legate alle abitudini. Ciò permette, inoltre, di oltrepassare certi blocchi fisici, energetici o psicologici, così come un’utilizzazione più razionale dell’energia, poiché questa permette di agire con un minimo sforzo per ottenere un risultato. 4) CAPACITÀ DI UNIFICARE O CONCENTRAZIONE. Il movimento, l’energia, il pensiero si riuniscono senza che si debbano effettuare degli sforzi e, così, le cose chiarificate sembrano e sono più facili. Il risultato ottenuto grazie alla disponibilità è utilizzato in maniera più razionale e durevole. Quest’unificazione permette la costanza come la riproduzione di stati energetici e psichici ricercati nel corso della pratica.
Questi effetti benefici della pratica, così come le quattro tappe evolutive, sono considerati come lo scopo ultimo del Qi Gong: essi non sono altro che dei mezzi per pervenire a ‘qualcos’altro’. Questo ‘qualcos’altro’, come lo nominano i maestri del Tao, consiste nella realizzazione dell’individuo all’interno del suo ambiente spazio-temporale, così come il superamento di questo. Se la pratica si limita allo spazio e al tempo, al qui ed ora, le realizzazioni della pratica oltrepassano ampiamente questo quadro ristretto. È quindi sempre preferibile differenziare lo studio della pratica, la pratica e le realizzazioni della pratica. Queste ultime non sono legate a dei fenomeni puntuali o limitati, ma considerano la portata delle possibilità umane nel passato, nel presente o nell’avvenire. Coscienza, vita, movimento, energia e materia rappresentano un tutt’uno nell’illuminazione raggiunta dal praticante. MAGAZINE DI CULTURA OLISTICA
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seminario di discipline olistiche
yoga, pilates, postura, pranayama e meditazione Da tre anni il ritiro Mantra è un appuntamento di studio e approfondimento incentrato sulle discipline olistiche. Lo staff SIO si riunisce, per tre giorni interi, garantendo un’esperienza ricca di momenti di confronto e aggiornamento, dove l’esperienza full immersion permette di assimilare in modo profondo tutti gli insegnamenti senza dispersione, come un flusso continuo, in modo che sedimentino e restino nei partecipanti garantendo una eccellente formazione. Tutto questo in un’atmosfera diversa dal consueto, a stretto contatto con la natura e la genuinità.
Tra gli insegnanti: Rita Babini, Donato De Bartolomeo, Rita Valbonesi l’indologo Giuliano Boccali, un monaco zen e altri ospiti
Mantra si svolge in un luogo unico e speciale: la Casa del Tibet di Votigno di Canossa (RE), inaugurata nel 1990 dal Dalai Lama. Un suggestivo piccolo borgo, ristrutturato e recuperato da artigiani e volontari provenienti da tutto il mondo, che sarà a completa disposizione dei partecipanti con sale e spazi appositamente allestiti per la pratica.
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
Per maggiori informazioni: SCUOLA ITALIANA OLISTICA Via Paolo Costa, 2 RAVENNA Tel. 0544.34124 • olistico@fif.it
www.scuolaitalianaolistica.it
Il menù proposto è vegetariano classico; vi preghiamo di comunicarci eventuali intolleranze alimentari o se siete vegani
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
programmazione didattica
2016
CORSI DI: • yoga • pilates • garuda • allenamento in gravidanza • educatore posturale • seminari di specializzazione • workshop
Segreteria Didattica: CENTRO STUDI LA TORRE s.r.l. Via Paolo Costa, 2 RAVENNA tel 0544.34124 - olistico@fif.it www.scuolaitalianaolistica.it Organismo di formazione accreditato ai sensi della delibera di cui alla D.G.R. N. 461/2014. Ente Accreditato alla Formazione Azienda Certificata ISO 9001-2008 I corsi SIO sono organizzati in collaborazione con A.S.I. Ente di promozione culturale e sportivo legalmente riconosciuto dal Ministero dell’Interno
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CORSO PER LA QUALIFICA DI
INSEGNANTE DI YOGA
Corso completo sulla disciplina al quale è ispirato l’intero settore olistico Un percorso teorico e pratico finalizzato ad una formazione classica e tradizionale dello yoga dove verranno affrontati i principali aspetti della disciplina con particolare attenzione alle posizioni, al respiro e al rilassamento.
RAVENNA Centro Studi La Torre Via Paolo Costa, 2 DATE
Il corso è biennale e partirà ad ottobre 2016
QUOTA ANNUALE: €1.450 In un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso, o due rate da €800 ciascuna, oppure quattro rate da €400 ciascuna. Per ulteriori forme di rateizzazione contattare la segreteria organizzativa allo 0544 34124 (sig.na Federica). Note: La quota comprende partecipazione alle lezioni, dispensa, esame.
Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40
Coordinatrice del corso: Rita Babini (insegnante di yoga da oltre 25 anni). Docenti: Rita Babini (insegnante di Yoga), TdR e D.O. Rita Valbonesi (posturologa, Osteopata e terapista della riabilitazione), Donato De Bartolomeo, Dott. Paolo Taroni, Marco Neri, Roberta Mariotti, Avv. Cristina Morelli, Dott. Alexander Bertuccioli. Obiettivi del corso: formare insegnanti qualificati in grado di condurre con competenza lezioni di Hatha Yoga. Struttura del corso: si articola in due anni e prevede ogni anno 10 week-end di studio a cadenza mensile. Il corso è a numero chiuso. Durata indicativa modulo teorico: 30% Durata indicativa modulo pratico: 70% Requisiti richiesti: è consigliata una precedente pratica di yoga. Test ed esame: al termine del 1º anno di corso si terrà un test a risposta chiusa e prova pratica. Per accedere al test è necessario aver frequentato almeno l’80% delle lezioni (8 week-end su 10). I week-end persi non saranno rimborsati e i contenuti costituiranno ugualmente materia d’esame. Al termine del 2º anno è previsto un esame con “tesi di fine corso”.
20 dispensa
diploma
crediti formativi
TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE DI YOGA RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
RISPARMIA IL 10%! COME? ISCRIVENDOTI ALMENO 30 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CORSO >>>>> 28
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
PROGRAMMA
Cultura e filosofia indiana • Inquadramento storico: le origini dello yoga Nozioni fondamentali di anatomia e fisiologia • Organi e apparati. • Apparato muscolare e scheletrico (diaframma, catene cinetiche, condizione ipotonica e ipertonica, riflesso miotatico, contrazione isometrica e isotonica, le articolazioni immobili-semi mobili-mobili, la colonna vertebrale). • Apparato respiratorio (organi e muscoli addetti alla respirazione, fisiologia e meccanica della respirazione, importanza del diaframma). • Sistema nervoso centrale e periferico. • Muscoli chiave dello hatha yoga-origine, inserzione, muscoli sinergici muscoli antagonisti innervazione e relativo chakra asana dove viene attivato e asana dove viene allungato. • Meridiani miofasciali e organi Posturologia e propriocettività • Studio dell’esatta postura e riequilibrio del corpo • Capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. • Tipi di recettori propriocettivi. Asana: un aspetto dello yoga • Le posizioni dello hatha yoga saranno studiate in modo accurato sia dal punto di vista tecnico, strutturale, ortopedico e propriocettivo; saranno evidenziati l’esecuzione, le finalità, i benefici e le controindicazioni, senza peraltro trascurare l’aspetto simbolico tradizionale. • Asana o Posizioni Yogiche: principi della pratica • Condizioni esterne: luogo, tenuta e materiale. • Condizioni interne: concentrazione e consapevolezza. • Classificazione delle asana principali: posizioni in piedi, in appoggio sul dorso, prone, capovolte, di torsione, sedute, in ginocchio, di equilibrio. • Varianti delle posizioni e la loro preparazione. • Posizioni e posizioni compensative. • Successione delle Asana e studio delle sequenze. • Didattica della pratica nella seduta di Hatha yoga. Prananayama • Concetto di prana • Prana e pranayama • Relazione fra respirazione e pranayama • Osservazione del respiro spontaneo • Significato emozionale e simbolico del respiro • Equilibrio fra respiro spontaneo e abbandono • Rimozione dei blocchi psico-fisici e degli ostacoli a una corretta respirazione • Caratteristiche del respiro in asana • Modificazioni del respiro e influenza del ritmo • Elementi del pranayama: puraka, kumbhaka e rechaka • Varianti classiche del pranayama • La ritenzione del respiro: metodi per facilitarla e progressione nella pratica • I bandha • Inserimento della pratica di pranayama nel contesto di una lezione di Hatha yoga. Il rilassamento (tecniche e metodologia) • Condizioni preliminari del rilassamento • Rilassamento neuro-muscolare • Rilassamento attraverso la respirazione • Rilassamento attraverso immagini mentali • Il rilassamento yogico profondo: Yoga Nidra. Fisiologia sottile • Le Nadi • I Chakra; I 7 chakra evolutivi Didattica • Avvio alla didattica che risulta lo strumento attraverso il quale ci si propone di porre il futuro insegnante nella condizione di sintetizzare, integrare e personalizzare i concetti appresi nelle varie discipline, per essere in grado di trasmetterli. Nel secondo anno verranno sviluppati gli argomenti relativi a: • CULTURA E FILOSOFIA • ASANA • DIDATTICA • psicologia e comunicazione • MUDRA • PRANANAYAMA • FISIOLOGIA SOTTILE • RAJA - YOGA: TECNICHE DI MEDITAZIONE
RISPARMIA IL 10%! COME? ISCRIVENDOTI ALMENO 30 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CORSO >>>>> SCUOLA ITALIANA OLISTICA
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CORSO PER LA QUALIFICA DI
ISTRUTTORE DI PILATES MATWORK®
Fusione di tecniche ed esercizi, tradizionali e innovativi, del metodo pilates
Sintesi del programma Principi standard posturali e tradizionali del metodo pilates • Esercizi pre-pilates codificati •
Esercizi base • Laboratori di gruppo • Masterclass
TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE DI PILATES MATWORK® RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
SEDI E DATE: Arezzo S. Sergi
07-08 mag. 21-22 mag.
Genova E. Cinelli
14-15 mag. 28-29 mag.
Oristano G. Marongiu
02-03 gen. 09-10 gen.
Bari M. Manca
20-21 feb. 05-06 mar.
Lamezia T. M. Alampi
13-14 feb. 27-28 feb.
Palermo E. Cinelli
02-03 apr. 16-17 apr.
Bologna 20-21 feb. D. De Bartolomeo 05-06 mar.
Messina M. Alampi
14-15 mag. 28-29 mag.
Roma G. Marongiu
05-06 mar. 19-20 mar.
Cagliari G. Marongiu
Milano G. Marongiu
13-14 feb. 27-28 feb.
Salerno M. Alampi
19-20 mar. 02-03 apr.
07-08 mag. 28-29 mag.
Vicenza 16-17 apr. D. De Bartolomeo 30 apr.-1 mag.
Quota d’iscrizione 490€ da versarsi in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure 265€ da versarsi almeno 15 gg. prima della data d’inizio del corso e 265€ da versarsi entro 15 giorni prima del terzo week end di studio. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40
Docenti del corso E. Cinelli, G. Marongiu, M. Alampi, L. Ruggeri, D. De Bartolomeo, M. Manca, S. Sergi. Esame Test scritto e prova pratica. Requisiti Prima di iscriversi è necessario inviare il proprio curriculum sportivo a fif@fif.it Note Il corso è a numero chiuso.
SUPPORTI DIDATTICI INCLUSI
A FINE CORSO dopo il positivo superamento dell’esame
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RISPARMIA IL 10%! COME? ISCRIVENDOTI ALMENO 30 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CORSO >>>>>
MASTER DI SPECIALIZZAZIONE 220€/cad. In un’unica soluzione da versarsi 15 gg. prima della data d’inizio del Master.
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I TITOLI RILASCIATI SONO RICONOSCIUTI, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
PILATES SPECIALIST TRAINING
il pilates nella sua forma più posturale
Bologna Firenze Milano Roma
23-24 gen. 07-08 mag. 11-12 giu. 11-12 giu.
L. Ruggeri L. Ruggeri L. Ruggeri E. Cinelli
Ecco un percorso che possiede un obiettivo allenante. All’interno del corso si svilupperanno concetti correlati a “schede specifiche di allenamento”. È richiesto il diploma di Pilates Matwork Advanced. Programma Osservazione e pratica di 9 nuovi esercizi Matwork di livello più avanzato; • schede di allenamento per diverse tipologie: base, intermedio e avanzato Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF/SIO in possesso della qualifica di Pilates Matwork, Personal Trainer, Hatha Yoga o Body Mind o Laureati in Scienze Motorie (ed in regola con il tesseramento di socio istruttore per l’anno in corso) viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Pilates Training Specialist”. Ai soci praticanti viene invece rilasciato un attestato di partecipazione.
PILATES PROPS lezioni con i piccoli attrezzi
Arezzo Bari Bologna Firenze Milano Palermo Roma Salerno Vicenza
11-12 giu. S. Sergi 07-08 mag. M. Manca 09-10 apr. L. Ruggeri 06-07 feb. E. Cinelli 30 apr.-1 mag. G. Marongiu 07-08 mag. D. De Bartolomeo 14-15 mag. L. Ruggeri 16-17 apr. M. Alampi 18-19 giu. D. De Bartolomeo
Il weekend è organizzato per l’apprendendimento delle tecniche di esercizio relative a una serie di piccoli attrezzi molto popolari nel Pilates: foam roller, ring, soft ball ed elastiband. Programma Analisi dei piccoli attrezzi; • il lavoro col ring e roller; • il lavoro con la gym ball e gli elastiband; • il lavoro combinato; • protocolli di lezione. Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF/SIO in possesso della qualifica di Pilates Matwork, Personal Trainer, Hatha Yoga o Body Mind o Laureati in Scienze Motorie (ed in regola con il tesseramento di socio istruttore per l’anno in corso) viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Pilates Props”. Ai soci praticanti viene invece rilasciato un attestato di partecipazione.
dispensa
diploma o attestato
PILATES SPECIAL LIFE FORM le tecniche del pilates applicate in gravidanza e terza età
Benevento Bologna Cagliari Catania Firenze Milano Roma
16-17 gen. 27-28 feb. 02-03 apr. 23-24 gen. 18-19 giu. 21-22 mag. 23-24 gen.
M. Alampi E. Cinelli G. Marongiu E. Cinelli E. Cinelli E. Cinelli G. Marongiu
Il master garantisce la conoscenza delle tecniche specializzate applicabili a popolazioni speciali, quali terza età e gestanti. Queste tipologie di persone richiedono la conoscenza delle problematiche di base e degli esercizi più idonei da utilizzare nei confronti di anziani e donne in dolce attesa. Programma Cambiamenti ormonali e fisici. Il pavimento pelvico. Indicazioni e controindicazioni; • analisi esercizi: warm-up, gravidanza; • caratteristiche dell’anziano; • masterclass; • piccoli attrezzi da utilizzare con l’utenza senior; • workshop: analisi degli esercizi di Matwork, con relativi adattamenti alla terza età, il defaticamento. Titolo rilasciato Per gli istruttori FIF/SIO in possesso della qualifica di Pilates Matwork, Personal Trainer, Hatha Yoga o Body Mind o Laureati in Scienze Motorie (ed in regola con il tesseramento di socio istruttore per l’anno in corso) viene rilasciato un diploma di specializzazione in “Pilates Special Life Form”. Ai soci praticanti viene invece rilasciato un attestato di partecipazione.
RISPARMIA IL 10%! COME? ISCRIVENDOTI ALMENO 30 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CORSO >>>>> 30
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
crediti formativi
CORSO PER LA QUALIFICA DI
®
ISTRUTTORE DI PILATES MATWORK ADVANCED Tecniche e didattiche di livello avanzato per un insegnamento specializzato
Sintesi del programma Masterclass e laboratori improntati sulle variazioni degli esercizi base e sullo studio di 10 nuovi esercizi avanzati.
SEDI E DATE: Bari Bologna Cagliari Livorno Milano Napoli Olbia Padova Roma
09-10 apr. 06-07 feb. 06-07 feb. 05-06 mar. 07-08 mag. 27-28 feb. 25-26 giu. 05-06 mar. 16-17 apr.
M. Manca D. De Bartolomeo G. Marongiu E. Cinelli E. Cinelli D. De Bartolomeo G. Marongiu S. Sergi G. Marongiu
Quota d’iscrizione 260€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Docenti del corso E. Cinelli, G. Marongiu, M. Alampi, L. Ruggeri, D. De Bartolomeo, M. Manca, S. Sergi. Requisiti Essere in possesso del diploma di Pilates Matwork® Base ed essere tesserati per l’anno in corso come soci istruttori. TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE DI PILATES MATWORK® ADVANCED RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
2 dispensa
CORSO DI
diploma
crediti formativi
REFORMER
Tecnica e didattica per l’utilizzo dell’attrezzo più emblematico del pilates
Sintesi del programma Caratteristiche e dettagli dell’attrezzo ed esercizi pratici.
SEDI E DATE: Cagliari Caserta Milano Roma
30-31 gen. 21-22 mag. 16-17 gen. 18-19 giu.
G. Marongiu D. De Bartolomeo G. Marongiu G. Marongiu
Quota d’iscrizione 220€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Docenti responsabili del corso G. Marongiu. Requisiti Essere in possesso del diploma di Pilates Matwork® Base e Pilates Matwork® Advanced ed essere tesserati per l’anno in corso come soci istruttori. TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE DI PILATES REFORMER RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
3 dispensa
CORSO DI
dvd
diploma
crediti formativi
CADILLAC
Tecnica e didattica d’utilizzo di uno degli attrezzi più significativi del pilates Sintesi del programma Caratteristiche e dettagli dell’attrezzo ed esercizi pratici.
SEDI E DATE: Milano
14-15 mag. G. Marongiu
Quota d’iscrizione 220€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Docenti responsabili del corso G. Marongiu. Requisiti Essere in possesso del diploma di Pilates Matwork® Base e Pilates Matwork® Advanced ed essere tesserati per l’anno in corso come soci istruttori. TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE DI PILATES CADILLAC RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
3 dispensa
dvd
diploma
crediti formativi
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CORSO PER LA QUALIFICA DI
EDUCATORE POSTURALE Tecniche per il riequilibrio e il riallineamento SEDI E DATE: Milano 09-10 apr. / 30 apr.-1 mag. / 07-08 mag. / 21-22 mag. L. Franzon Roma 09-10 apr. / 30 apr.-1 mag. / 07-08 mag. / 21-22 mag. R. Mastromauro Salerno 05-06 mar. / 19-20 mar. / 16-17 apr. / 14-15 mag. R. Mastromauro
Quota d’iscrizione 590€ In un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio corso. Oppure 320€ da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso e 320€ da versarsi entro 15 giorni prima dell’inizio del secondo week end di studio. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40 Docenti responsabili del corso L. Franzon, R. Mastromauro. Esame Test scritto, prova pratica e orale.
10 dispensa
diploma
crediti formativi
Sintesi del programma Introduzione alla postura e alla posturologia • Differenze tra posturologo e educatore posturale • Postura corretta e patologica • Neurofisiologia del sistema tonico posturale • Studio analitico dei recettori posturali periferici • La valutazione posturale • Pratica dell’analisi posturale guidata e a gruppi • La componente psicologica sulla postura • Bioenergetica di Alexander Lowen • Il diaframma e la respirazione • Anatomia, fisiologia e implicazioni posturali • Protocolli di lavoro sulla respirazione • Le catene muscolari • Tecniche posturali di reset • Ginnastica posturale e allungamento • Test di flessibilità muscolare, esercizi di mobilità per la colonna vertebrale • Postura nell’adolescenza • Postura nella terza età • Le algie del rachide • Rieducazione funzionale e propriocettiva • Esercizi di propriocettività • Protocolli di lavoro • Postura e performance sportiva • La prestazione sportiva dopo diagnosi e reset posturale • Casi clinici TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI EDUCATORE POSTURALE RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
CORSO DI
GARUDA® MATWORK FOUNDATION Il Garuda® trae la sua influenza dallo yoga, dal pilates, dal tai chi e dalla danza, amalgamando diversi tipi di movimento in un vasto, unico e coerente repertorio con una filosofia unica e un insieme di principi ben definiti. Tutte le lezioni hanno un preciso ritmo e flusso, con un lavoro consapevole per aumentare la forza, la flessibilità, la coordinazione e la resistenza. Il creatore del metodo Garuda®, fondatore dello Studio Garuda, James D’Silva è nato e cresciuto a Goa (India), spostandosi poi in Inghilterra per diventare un ballerino professionista. Il suo insegnamento è una miscela di pilates, yoga, Gyrotonic® e Feldenkrais. Il Garuda® Matwork Foundation è un programma basato sul pilates. I suoi movimenti iniziano, prima, isolando i singoli muscoli, per poi passare alle linee miofasciali di appartenenza. Questo semplice e graduale approccio è particolarmente efficace per persone con disfunzioni o squilibri. Ravenna Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 27-28-29-30 luglio 2016 Docente: Laura Trevisani
Quota d’iscrizione 990€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. La quota del corso non è soggetta a sconti. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40 Requisiti Essere in possesso della qualifica di istruttore di yoga o
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diploma
crediti formativi
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
di pilates o di personal trainer. TITOLO RILASCIATO DIPLOMA DI GARUDA® MATWORK FOUNDATION RILASCIATO DA GARUDA STUDIO DI LONDRA. Note Per conseguire il diploma è richiesta la presenza a tutte le ore di lezione, non sono consentite assenze. La dispensa è in lingua italiana. Le lezioni sono in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano. IL CORSO È A NUMERO CHIUSO
CORSO DI
GARUDA® BARRE
Questo allenamento contemporaneo alla sbarra incorpora la fisicità e la grazia della danza. Il ritmo ed il flusso sono di primaria importanza, adagio ed allegro (accelerazioni e decelerazioni del ritmo) sono due aspetti della qualità del movimento che sono costantemente presenti e si alternano in maniera intelligente; questi cambi di passo fanno della classe un’esperienza salutare e rigeneratrice. Qui l'equilibrio e la forza lavorano fianco a fianco per creare un senso di lunghezza e flusso. Ancora una volta il lavoro si sposta da correttivo ad avanzato; il repertorio di esercizi viene poi ampliato grazie all’utilizzo di bande elastiche con diversa resistenza. Ogni momento diventa una celebrazione del movimento; da questo punto di vista l’allenamento Garuda alla Sbarra eccelle e non ha eguali.
Ravenna Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 1-2-3-4-5 settembre 2016 Docente: James D’Silva
Durata del corso: 20 ore ORARI: 1 settembre 14.00-18.00 2 settembre 09.00-13.00 3 settembre 09.00-13.00
Quota d’iscrizione 990€ in un’unica soluzione oppure 3 rate da 340€ ciascuna (1° rata da versarsi entro il 30/06/16, 2°rata entro il 30/07/16, 3° rata entro il 30/08/16. La quota del corso non è soggetta a sconti. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40 Requisiti Essere in possesso della qualifica di Personal Trainer.
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diploma
4 settembre 09.00-13.00 5 settembre 09.30-13.30
TITOLO RILASCIATO DIPLOMA DI GARUDA® BARRE RILASCIATO DA GARUDA STUDIO DI LONDRA. Note Per conseguire il diploma è richiesta la presenza a tutte le ore di lezione, non sono consentite assenze. La dispensa è in lingua italiana. Le lezioni sono in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano. IL CORSO È A NUMERO CHIUSO.
crediti formativi
CORSO DI
GARUDA® DHARA (CHAIR) Dhara è quel flusso cosmico che ci connette a tutto ciò che ci sta intorno e dentro di noi. È il flusso che ci dà centralità e permette di mantenere il nostro senso di movimento dentro ed intorno a noi. Questo allenamento seduti sullo sgabello, semplifica il Garuda Seated&Standing e rende gli esercizi del repertorio più avanzato facilmente accessibili ai clienti meno allenati o con patologie. Viene posta molta enfasi al lavoro energetico, sia a determinati aspetti del massaggio ayurvedico che ad altri elementi del massaggio linfatico. Dhara è un processo molto rilassante che porta nutrimento al corpo. Permette di scoprire la radice e l'essenza del movimento. Infonde fiducia e confidenza nel movimento, facendoci abbracciare ed assaporare la gioia della calma. Ravenna Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 2-3-4 settembre 2016 Docente: James D’Silva
Durata del corso: 12 ore ORARI: 2 settembre 14.00-18.00 3 settembre 14.00-18.00
Quota d’iscrizione 459€ in unica soluzione , oppure 2 rate da 235€ (1° rata da versare entro il 30/07/16, 2° rata entro il 30/08/16. La quota del corso non è soggetta a sconti. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40 Requisiti Essere in possesso della qualifica di Personal Trainer.
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diploma
4 settembre 14.00-18.00
TITOLO RILASCIATO DIPLOMA DI GARUDA® DHARA (CHAIR) RILASCIATO DA GARUDA STUDIO DI LONDRA. Note Per conseguire il diploma è richiesta la presenza a tutte le ore di lezione, non sono consentite assenze. La dispensa è in lingua italiana. Le lezioni sono in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano. IL CORSO È A NUMERO CHIUSO.
crediti formativi
QUOTA SPECIALE
GARUDA BARRE + GARUDA DHARA CHAIR = 1300€*
PER CHI SI ISCRIVE AD ENTRAMBI I CORSI
* 1300€ in unica soluzione, oppure 3 rate da 435€ ciascuna: 1° rata da versare entro il 30/06/16, 2°rata entro il 30/07/16, 3° rata entro il 30/08/16 SCUOLA ITALIANA OLISTICA
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CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTI SPECIALIZZATI IN
ALLENAMENTO IN GRAVIDANZA & POST PARTO La donna gravida presenta delle caratteristiche posturali ben definite e che si modificano durante ogni singola fase della gestazione. è auspicabile pertanto una conoscenza approfondita di tali cambiamenti per una personalizzazione mirata della ginnastica pre e post parto, al fine di garantire le condizioni essenziali per prevenire gran parte delle potenziali patologie correlate allo stato gravidico sia a carico della mamma sia del nascituro.
SEDI E DATE: BOLOGNA 06/07 Febbraio 27/28 Febbraio 19/20 Marzo
STRUTTURA DEL CORSO RITA VALBONESI • Anatomia e fisiologia della gravidanza: • Cosa cambia nel corpo • L’azione degli ormoni • L’emozioni durante la gravidanza • Diaframma e tecniche respiratorie • Indicazioni posturali per il benessere della schiena • Migliorare la circolazione e proposte contro la ritenzione idrica • Indicazioni per mantenere un buon tono muscolare ed • Esercizi di propriocezione e percezione corporea
530€
In un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure 300euro da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso e 250euro da versarsi sul posto il primo giorno di lezione.* Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40 * Per chi sceglie la formula a rate, ricordiamo che è necessario aver saldato l'intera quota entro la data di fine corso.
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diploma
crediti formativi
RITA BABINI • Perché yoga in gravidanza……. I vissuti psico-emotivi • Proposte ed indicazioni nelle diverse fasi della gravidanza: protocolli di lavoro 1° e 2° trimestre di gravidanza, protocolli di lavoro 3° trimestre di gravidanza • “I periodi” del parto (dilatante, espulsivo secondamento): gli esercizi del travaglio e del parto • Esercizi per la percezione e il controllo della postura e del “pavimento pelvico” • Respirazione e yoga (la respirazione come , quando e ….Perche’…..) • Le tecniche di rilassamento ROBERTO PROVENZANO • Analisi delle principali differenze e implicazioni cliniche tra parto naturale e parto cesareo • Pelvic gym: la mobilizzazione precoce del perineo nel post-partum • Esercizi di rinforzo del pavimento pelvico a scopo protettivo delle principali problematiche perineali, lombari e addominali • Corretto utilizzo della respirazione per il controllo della iap: il ruolo del core • Tecniche avanzate di respirazione nel post-partum: la ginnastica respiratoria ipopressiva e la falsa inspirazione toracica • Il ruolo attivo del neonato nel lavoro di recupero in palestra e a domicilio durante il puerperio: linee guida acog • Cenni di nutrizione: l’importanza dell’allattamento al seno DOCENTI RESPONSABILI DEL CORSO R. Valbonesi, R. Babini, R. Provenzano. ESAME test scritto, esame teorico pratico. NOTE per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. TITOLO RILASCIATO: DIPLOMA DI INSEGNANTE SPECIALIZZATO IN ALLENAMENTO IN GRAVIDANZA PRE & POST PARTO RICONOSCIUTO, IN BASE A CONVENZIONE NAZIONALE, DA A.S.I., ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAI MINISTERI DELL’INTERNO E DEL LAVORO
RISPARMIA IL 10%! COME? ISCRIVENDOTI ALMENO 30 GIORNI PRIMA DELL’INIZIO DEL CORSO >>>>> 34
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
WORKSHOP
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TITOLO RILASCIATO: ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE Tutti gli iscritti devono avere l’affiliazione in regola con l’anno in corso come socio effettivo, socio praticante o socio istruttore FIF/IDA/SIO. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40
LA SCOLIOSI DELL’ADULTO
dispensa
crediti formativi
NAPOLI 30 gennaio 2016
DOCENTE: R. Mastromauro (osteopata, posturologo, chinesiologo, laureato in scienze motorie) PROGRAMMA Eziologia e classificazione delle Scoliosi dell’adolescente e adulto, Valutazione Posturale con strumenti specifici da adoperare, esercizi di Ginnastica Correttiva a corpo libero e con elastici. Il corso è per l’80% pratico ed è rivolto agli Educatori Posturali, agli Istruttori di Pilates, ai Personal Trainer ed a tutti coloro che operano nel campo delle Attività Motorie preventive e adattate. N.B. Si consiglia abbigliamento consono per poter osservare la colonna vertebrale.
Iscrizione: 120 euro
PAVIMENTO PELVICO: POSTURA, SPORT, PREVENZIONE
NAPOLI 31 gennaio 2016
DOCENTE: R. Mastromauro (osteopata, posturologo, chinesiologo, laureato in scienze motorie) PROGRAMMA Conoscenza indispensabile quella del Pavimento Pelvico che consente, grazie al riequilibrio del Cingolo Pelvico ed al Rafforzamento/Rilassamento dei Muscoli Pelvici, di migliorare disfunzioni uro-genitali (incontinenza) ma soprattutto è fondamentale nel Recupero Posturale e per migliorare le performance agonistiche o amatoriali prevenendo diffusi traumi come la pubalgia. Il corso è per il 70% pratico.
Iscrizione: 120 euro
POWER STRETCH 2.0
OLBIA 20-21 febbraio 2016
DOCENTE: G. Marongiu (Master trainer S.I.O.) PROGRAMMA Il Power Stretch 2.0 è un metodo di ginnastica posturale a corpo libero, il cui obiettivo è aumentare le qualità di forza, flessibilità ed equilibrio, in modo da migliorare la funzionalità del corpo. Consiste in una sequenza di movimenti, che si arricchisce progressivamente, anche in funzione delle capacità e possibilità di ogni singolo allievo. Ciò significa che, il gesto motorio che verrà proposto avrà una propria autoregolazione e personalizzazione, in base alle reali capacità e possibilità di ogni singolo allievo.
Iscrizione: 180 euro
STANDING PILATES
MILANO 9 aprile 2016 | ROMA 12 giugno 2016 | RAVENNA 10 luglio 2016
DOCENTE: G. Marongiu (Master trainer S.I.O.) PROGRAMMA I principi fondamentali e gli esercizi del Matwork vengono “traslati” nell’ortostatismo, per un allenamento molto più simile alle necessità della vita quotidiana. Non sempre gli allineamenti e gli aggiustamenti posturali insegnati nel Mat vengono automaticamente eseguiti in stazione eretta: al contrario, spesso occorre ridare un nuovo equilibrio al corpo partendo dal semplice appoggio del piede al pavimento. In generale, il lavoro in stazione eretta può risultare più semplice per le persone che non hanno una grande flessibilità, ma richiede una maggiore concentrazione, a causa dell’equilibrio.
Iscrizione: 120 euro
PILATES PER LA SCHIENA
MILANO 10 aprile 2016 | ROMA 11 giugno 2016
DOCENTE: D. De Bartolomeo (insegnante di pilates e yoga) PROGRAMMA Modalità pratiche di esercizi per la schiena, per creare un modulo di lavoro specifico da proporre nei club. I protocolli di lavoro sono centrati in particolare sulla riprogrammazione delle catene cinetiche e sul rinforzo attivo del core.
Iscrizione: 120 euro
GARUDA® BARRE
MILANO 19 marzo 2016 | RAVENNA 16 aprile 2016
DOCENTE: L. Trevisani (docente ai corsi di formazione Garuda®) PROGRAMMA Nel workshop verranno spiegati i principi base del metodo Garuda nonché le linee energetiche e fasciali sulle quali lavorano gli esercizi. Si partirà dalla comprensione di come un attrezzo come la sbarra, possa essere utilizzato non come semplice appoggio per mantenere l’equilibrio ma come vero e proprio elemento per far lavorare il corpo in maniera efficace ed organica. Durante il workshop verrà presentato un ventaglio di sequenze che permetteranno di comprendere il sistema Garuda in generale, ed il particolare ed unico sistema di esercizi alla sbarra. Obiettivi: attivazione delle linee energetiche, stretching fasciale, forza e dinamicità, mobilità articolare e spirali del corpo La respirazione è come sempre, alla base di ogni movimento. Il movimento è la nostra preghiera, la nostra eterna preghiera. Garuda: olistico, organico, dinamico.
Iscrizione: 120 euro
PILATES PER BAMBINI RAVENNA 9 luglio 2016
DOCENTE: G. Marongiu (Master trainer S.I.O.) PROGRAMMA Un periodo cruciale per la postura dei bambini è rappresentato dal momento in cui iniziano il percorso scolastico: l’ingresso alla scuola primaria è un momento evolutivo importante, fatto di grandi cambiamenti e nuove sfide da affrontare. Diversamente, la scuola primaria lavora affinché il bambino acquisisca e mantenga un adeguato livello di competenza, con una richiesta di maggiore autonomia. Il Pilates può ricreare una condizione di equilibrio del corpo nella delicata fase di crescita, stabilendo corretti princìpi di movimento e ripristinando la corretta meccanica respiratoria che saranno utilizzati nella vita quotidiana.
Iscrizione: 120 euro
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
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SEMINARI DI SPECIALIZZAZIONE TITOLO RILASCIATO: ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE
Tutti gli iscritti devono avere l’affiliazione in regola con l’anno in corso come socio effettivo, socio praticante o socio istruttore FIF/IDA/SIO. Per effettuare le iscrizioni compilare la cedola a pag. 40
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RISPARMIA IL 10%, sulla quota iscrivendoti 30 giorni prima dell’inizio del corso
YOGA PER LA CORSA
MILANO Sede sede VIa Via: DATA nuove date in primavera 2016
DOCENTE: Rita Babini - Insegnante di yoga da oltre 25 anni si è specializzata con i più famosi maestri europei e indiani. In collaborazione con Correre Naturale www.correrenaturale.com PROGRAMMA: La corsa e il movimento sono sinonimi di vita e benessere e ognuno si merita di vivere in salute, senza dolore e sfruttando al massimo le proprie potenzialità. Per questo motivo nasce Correre Naturale: per riportare le persone a muoversi in modo naturale, per rendere la corretta tecnica di corsa alla portata di tutti, eliminando il rischio di infortuni associati alla corsa e migliorando le performance. Il tutto riscoprendo il vero piacere della corsa e del movimento “naturale”, senza compromessi. Il seminario affronterà queste tematiche nell’ottica dello yoga, con particolare attenzione alle asane più adatte per chi pratica la disciplina della corsa. QUOTA: €220 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario.
REIKI E MEDITAZIONE CON CAMPANE TIBETANE
RAVENNA Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 DATA 27/28 febbraio 2016 DOCENTE: Claudio Rossi: Master Reiki e operatore Shiatsu
PROGRAMMA LE ORIGINI DEL REIKI Un’antica arte di Meditazione basata sul totale Riequilibrio Energetico, in grado di individuare le cause dei blocchi fisici e psichici infondendo energia e benessere. L’energia viene canalizzata attraverso le mani di chi pratica e tende a fluire spontaneamente nel corpo del ricevente nei punti dove è maggiormente necessaria. Il beneficio primario lo trae prima di tutto il corpo che viene educato o ri-educato ad attivare prontamente il nostro naturale processo di guarigione, e ne trarrà vantaggio anche la sfera psichica e mentale che sarà immediatamente più rilassata e calma. Attivazione vari livelli di Reiki e trattamenti individuali. MEDITAZIONE ZEN E CON LE CAMPANE TIBETANE:La pratica principale su cui lo Zen si basa per aiutare tutti gli esseri è la meditazione, che nello Zen viene chiamata Zazen. È una meditazione per risvegliarsi alla Vera Vita, per aiutarci a superare i nostri condizionamenti e attaccamenti che velano la realtà dell’esistenza umana. Le campane tibetane sono utili per la riduzione dello stress, per la guarigione olistica, per il Reiki, per il bilanciamento dei chakra. QUOTA: €220 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario.
MASSAGGIO THAILANDESE 1° LIVELLO
TORINO Associazione Yogando, via S.Ambrogio, 28 DATA 19/20 marzo e 16 aprile 2016 DOCENTE: Enzo Mulato - Docente di Shiatsu, ha approfondito gli studi di Massaggio Tradi-
zionale Thailandese all’ITM (International Training Massage School) di Chiang Mai in Thailandia. PROGRAMMA • Questo corso di 1° livello permette di apprendere una sequenza completa di trattamento come quella studiata nel tempio di Wat Po a Bangkok (stile del Nord). • Lavoro pratico sulla sequenza di massaggio: posizione supina 1 – fianchi – prona - supina 2 - seduta. • Si pratica a terra su materassino, senza uso di olii e/o creme, indossando abiti comodi. A corredo dispensa fotografica. QUOTA: €220 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del
seminario.
MASSAGGIO ZEN
RAVENNA Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 DATA: 2/3 aprile 2016 DOCENTE: Adolfo Soho Brunelli - Monaco Zen
PROGRAMMA: È una speciale forma di massaggio, semplice sia nell’esecuzione che nell’apprendimento,; è eseguita attraverso tecniche di pressione e stimolazioni manuali ed energetiche. Nato dalla millenaria tradizione orientale, aiuta a ricostruire l’armonia alterata da stati dolori fisici e psicofici. -attenua le tensioni del tessuto muscolare e connettivo - rafforza gli organi interni e migliora la circolazione del sangue e linfatica - allevia la sintomatologia dolorosa in disturbi quali cefalee, dolori cervicali, mal di schiena e affezioni articolari - migliora la mobilità di tutto il corpo - allevie le condizioni degenerative legate al processo di invecchiamento e della menopausa - combatte l’insonnia e lo stress - promuove la pace interiore e il benessere mentale. QUOTA: €220 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario. 36
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
crediti formativi
IL QI GONG NEL QUOTIDIANO: 24 ORE DI ENERGIA
RAVENNA Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 DATA: 6 Febbraio 2016 DOCENTE: Marco Mazzarri Fisioterapista dal 1988, diplomato Shiatsu e Insegnante di Qi-
gong PROGRAMMA: Nel seminario verranno proposti semplici esercizi che di seguito potranno essere inseriti nella propria vita quotidiana. Ripercorreremo la giornata dal risveglio al sonno per spiegare quali meccanismi reggono le varie fasi dal punto di vista della fisiologia energetica e quali esercizi si possono fare per favorire questi momenti. Favorire il risveglio, migliorare la concentrazione, aiutare la digestione, rigenerarsi rapidamente, scaricare le tensioni grossolane, migliorare il sonno, scacciare un eccesso di calore o di freddo, consolidare l’energia difensiva... QUOTA: €120 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario.
POSTURA SCHIENA + PIEDE
TORINO Associazione Yogando, via S.Ambrogio, 28 DATA 28-29 Maggio 2016 DOCENTE: Rita Valbonesi posturologa, osteopata e terapista della riabilitazione
PROGRAMMA Postura schiena • Linguaggio emozionale del corpo • Tensione e distensione • Nuovo atteggiamento di base • “Ascolto” della colonna vertebrale • Dissolvere il dolore • Regole fondamentali della fisioterapia classica • Integrazione delle tecniche che si occupano della schiena • Proposte di allenamento quotidiano Postura piede • Ricerca della stabilita’ per avere forza • Apparato scheletrico e piedi • I benefici del contatto • Consapevolezza del proprio corpo • Ricerca dell’equilibrio per avere indipendenza • Prendersi cura dei propri piedi • Tecniche dolci per il piede • Ricerca della fluidità per avere energia • Autotrattamento del piede • Proposte pratiche che agiscono su tutte le catene muscolari. QUOTA: €220 da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario.
SEMINARI IN COLLABORAZIONE CON
MIGLIORARE LA PERFORMANCE SPORTIVA RAVENNA Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 DATA 12 marzo 2016 DOCENTE: Dott. Eugenio Genesi, Paola Di Giambattista PROGRAMMA: Come la performance sportiva venga influenzata da: intestino, acidosi metabolica, MEC e candidosi. Quando la scelta consapevole degli alimenti influenza la performance e previene i disturbi cronici. L’evento è rivolto a tutti coloro che operano nel settore del benessere, Personal Trainer, Medici, Farmacisti, Naturopati, Counselor e Nutrizionisti.
QUOTA: 220€ Da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario
AUMENTARE LA MASSA CON L’ALIMENTAZIONE VEGETALE RAVENNA Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 DATA 7 maggio 2016 DOCENTE: Dott. Andrea Maglioni, Paola Di Giambattista PROGRAMMA: Come Ipertrofia muscolare e stress ossidativo possano essere supportati da un’alimentazione vegetale. Suggerimenti pratici su come combinare e preparare gli alimenti vegetali al fine di aumentare la massa muscolare. L’evento è rivolto a tutti coloro che operano nel settore del benessere, Personal Trainer, Medici, Farmacisti, Naturopati, Counselor e Nutrizionisti.
QUOTA: 220€ Da versarsi in un’unica soluzione 15 gg. prima della data d’inizio del seminario
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
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INTERNATIONAL PILATES CONVENTION
RAVENNA 12-13 MARZO 2016 Una convention dal respiro internazionale piena di novità tutte da scoprire per il suo programma di assoluto spessore. L’International Pilates è un appuntamento che permette a tutti i professionisti del settore di apprendere nuove tecniche e idee per un aggiornamento sempre più in evoluzione grazie ai docenti FIF del Team Pilates e all’ospite d’onore Morten Dithmer, Master Teacher Trainer della famosa scuola “Franklin Method”, che ha fatto parte dello sviluppo di questo metodo nel corso degli ultimi quindici anni con il fondatore Eric Franklin. Durante l’arco delle due giornate dell’evento oltre alle lezioni aperte a tutti sarà possibile partecipare ai workshops tenuti da Morten Dithmer, al termine dei quali verrà rilasciato un attestato di specializzazione del “Franklin Method”.
ISCRIZIONE
INTE RNATI O NA L P I L AT ES
DUE GIORNI
entro il 30.01 entro il 29.02 dopo il 29.02
220 E 240 E 290 E UN GIORNO
entro il 30.01 entro il 29.02 dopo il 29.02
180 E 210 E 260 E Le iscrizioni sul posto saranno maggiorate di euro 40 (salvo disponibilità posti)
WORKSHOPS** CON MORTEN DITHMER CON RILASCIO DI ATTESTATO “THE INTERNATIONAL FRANKLIN METHOD”
SABATO 12 MARZO HAPPY FEET (a numero chiuso)
DOMENICA 13 MARZO FASCIA 101 (a numero chiuso)
con rilascio di attestato
con rilascio di attestato
50 E
50 E
PARTECIPAZIONE AD ENTRAMBI I WORKSHOP
90 E 38
SCUOLA ITALIANA OLISTICA
SPECIAL GUEST FROM TOKYO
MORTEN DITHMER Morten Dithmer, danese con residenza a Tokyo, è il vice direttore della scuola “Franklin Method” e passa la maggior parte del suo tempo come formatore della stessa. Il metodo si basa sulla consapevolezza del movimento che viene guidato grazie alle visualizzazioni mentali, perchè avere una percezione corretta migliora la funzionalità. In pratica aiuta a conoscere l’anatomia e a immaginare il movimento, dentro di noi, con esercizi semplici ma straordinari nel migliorare l’allineamento posturale e la sua fluidità. Un docente che ha lavorato e tuttora insegna in molti istituti e famose scuole, dove porta come insegnante la sua miscela di esperienza professionale: danzatore, osteopata, arti marziali, pilates, yoga e artista di spettacolo. È stato ospite alla facoltà di Juilliard School negli ultimi otto anni. Ha insegnato in molte aree del mondo come l’Asia, l’Australia, il Canada, la Scandinavia, gli Stati Uniti d’America e in Europa (Italia e Spagna). Morten è anche un istruttore di osteopatia ed ha avuto uno studio privato a Tokyo.
LA CONVENTION È A NUMERO CHIUSO ■ Sede CENTRO STUDI LA TORRE via Paolo Costa 2, Ravenna. ■
Sconti 50% per i possessori della FIF Card Istruttore e FIF Card Club (max 3 partecipanti per club) 20% sconto soci istruttori FIF e titolari centri associati FIF 10% sconto soci praticanti FIF Per poter accedere a tutte le iniziative FIF occorre essere affiliati per l’anno 2015/2016 alla FIF ad una delle seguenti categorie: Socio Effettivo (Euro 10), Socio Praticante (Euro 40), Socio Istruttore (euro 140), FIF Card Istruttore, FIF Card Club.
■ Iscrizioni sul posto saranno maggiorate di Euro 40 (salvo disponibilità posti). ■ Attestato Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione alla “International Pilates” e un attestato del workshop previo sua frequenza e il pagamento della quota aggiuntiva. ■ Fidelity Card 120 punti. ■ Crediti formativi FIF 2. ■ Note Non sono consentite le videoriprese durante lo svolgimento delle lezioni. ** Le iscrizioni ai workshop con Morten Dithmer sono a numero chiuso, non sono soggette a sconti e sono acquistabili solo iscrivendosi all’International Pilates Convention. La quota è da aggiungere a quella della convention. Per partecipare è obbligatorio spuntare la casella del workshop scelto, unitamente alla casella relativa alla convention ( 1 o 2 giorni), e inviare insieme alla copia del pagamento. In caso di sovrannumero verranno accettate le iscrizioni con data di pagamento precedente.
Ba R bi ita ni
Ru L gg uc er a i
G M ia ar np on ie gi ro u
Va lb on Ri es ta i
El is C abe in tt el a li
rt D ol on om a eoto Ba e D
DOCENTI TEAM FIF
SALA 1 SABATO 12 MARZO 2016
SALA 2 SABATO 12 MARZO 2016
WORKSHOP A NUMERO CHIUSO CON RILASCIO DI ATTESTATO 10.00-11.30 DONATO DE BARTOLOMEO E GIANPIERO MARONGIU 10.00-13.00 WORKSHOP Pilates Matwork Plus Durante la lezione si analizzeranno MORTEN DITHMER i classici esercizi del metodo Pilates e le relative modifiche in modo da Happy Feet: organizzare la vostra base dinamica variare e rendere differenti gli obiettivi. Workshop improntato sul lavoro del piede per renderlo 11.45-12.45 ELISABETTA CINELLI forte e bilanciato attraverso l’anatomia esponenziale. Pilates: precisione e fluidità Gli esercizi del matwork per i quali i due principi Esercizi pratici per un benessere della colonna e del tradizionali, sono la “conditio sine qua non”, si fonderanno l’uno nell altro al bacino. È previsto l’uso di elastiband e piccole palle. fine di costruire una lezione dinamica, fluida e di livello avanzato! BREAK 14.00-15.30 DONATO DE BARTOLOMEO Conoscersi attraverso il respiro L’obiettivo della lezione è imparare a 14.00-15.30 MORTEN DITHMER gestire la respirazione prendendo coscienza delle varie tipologie fino a From Periphery to Core. Thorax Dynamics costruire quella che caratterizza il metodo Pilates
15.30-16.30 ELISABETTA CINELLI Pilates e sbarra a terra I principi essenziali del pilates. I principi base della sbarra applicati insieme per migliorare l’aspetto posturale dei danzatori e aumentare la loro performance.
15.30-16.30 LUCA RUGGERI Pilates Block System Come costruire una lezione in modo intelligente, fluido ed efficace usando i “blocchi” ovvero sequenze di lavoro specifiche per addominali, anche, catene laterali e colonna vertebrale. Provare per credere!
16.45-17.45 RITA VALBONESI Body Mind Circuit Over Proposte mirate a mantenere gli Over attivi, in salute e nel divertimento. Si alterneranno “stazioni posturali”, “stazioni danzate” e “stazioni di Pilates”.
16.45-17.45 GIANPIERO MARONGIU Pilates X-Expression Il movimento è espressione corporea, il movimento va vissuto per poter essere espresso.
18.00-19.00 RITA BABINI, DONATO DE BARTOLOMEO E RITA VALBONESI Yoga Asana: ricerca del corretto allineamento LEZIONE SU PRENOTAZIONE
SALA 2 DOMENICA 13 MARZO 2016
09.00-10.30 ELISABETTA CINELLI WORKSHOP Recupero post gravidanza e pilates Linee guida teorico-pratiche da applicare con la cliente post parto. Una lezione guida strutturata per capire come procedere mese dopo mese nel ripristino della normale performance.
WORKSHOP A NUMERO CHIUSO CON RILASCIO DI ATTESTATO 09.00-12.00 MORTEN DITHMER Fascia 101 Imparare cos’è la fascia, come agisce sui nostri organi e muscoli. Come lavorare al meglio usando esercizi appropriati. È previsto l’uso di piccole palle.
11.00-12.00 DONATO DE BARTOLOMEO Pilates with flow tonic L’utilizzo dei flow tonic risulta un valido strumento da integrare negli esercizi classici del metodo Pilates.
12.00-13.00 LUCA RUGGERI Pilates Mental Training La mente e il corpo lavoreranno a stretto 12.00-13.00 GIANPIERO MARONGIU contatto in questo workout ad occhi chiusi. La comunicazione precisa e Pilates Mobility La lezione è incentrata su una serie di esercizi di detensionamento coinvolgente ti farà muovere armonicamente mantenendo la riservatezza e di stretch dinamico che consentiranno il recupero della mobilità. del tuo spazio personale, favorendo l’assimilazione di tutte le informazioni che il tuo sistema propriocettivo invierà. BREAK 13.30-15.00 RITA VALBONESI 14.00-15.00 GIANPIERO MARONGIU WORKSHOP “Le nostre braccia hanno origine dalla schiena perchè una Le linee del movimento I grandi attrezzi del Pilates facilitano tanti esercizi volta erano ali.” Martha Gramm Anatomia e tecniche di body work per le del Mat, grazie a delle linee di movimento precise. Riproduciamo queste spalle e la schiena, da applicare alle lezioni di pilates principianti e avanzati. linee a corpo libero. 15.15-16.15 MORTEN DITHMER Release your Neck & Liberate your Shoulders
15.15-16.15 ELISABETTA CINELLI E LUCA RUGGERI Pilates GAG Due docenti, doppia intensità!!! Preparatevi ad un workout entusiasmante per modellare i punti critici del corpo, rispettando i principi pilates... Non potete mancare! 16.30-17.30 TEAM PILATES FIF Pilates all together
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N.B. Il programma può subire variazioni
SALA 1 DOMENICA 13 MARZO 2016
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q GARUDA MATWORK FOUNDATION
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q ALLENAMENTO IN GRAVIDANZA
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MODULO “A” Vi preghiamo di prendere visione e di sottoscrivere il presente modulo di prestazione consenso scriminante, legge sulla privacy , consenso utilizzo immagine e possesso certificato medico. Rammentiamo che non sarà possibile accedere all’evento senza avere provveduto a firmare l’allegato documento in tutte le sue parti. ART. 1 - CONSENSO SCRIMINANTE AVENTE DIRITTO L’organizzatore è esonerato da qualsiasi tipo di responsabilità in quanto ogni eventuale danno alla persona o a cose occorso nella pratica dello sport e della danza durante l’evento presso le strutture dell’organizzatore o comunque nella pratica di ogni attività effettuata all’interno delle strutture ospitanti l’evento, deve intendersi coperta dalla scriminante del consenso all’avente diritto, manlevando il partecipante l’organizzatore da ogni e qualsiasi responsabilità a riguardo e valendo la sottoscrizione del presente modulo quale formale prestazione del consenso in termine. ART. 2 - ESONERO RESPONSABILITÀ SORVEGLIANZA Il sottoscritto solleva l’organizzatore da qualsiasi responsabilità e obbligo di sorveglianza dei minori, che dovranno essere accompagnati, in particolare tale esonero vale negli spostamenti per raggiungere le strutture ospitanti l’evento. ART. 3 - ESONERO DI RESPONSABILITÀ DELL’ENTE ORGANIZZATORE PER COSE E VALORI DEI PARTECIPANTI Con espressa esclusione dell’ applicabilità degli art. 1783 e a seg. codice civile, l’organizzatore non risponde dello smarrimento, della sottrazione o del deterioramento di cose o valori ed effetti personali dei partecipanti portati all’interno della struttura ospitante l’evento. ART. 4 - DICHIARAZIONE POSSESSO CERTIFICAZIONE MEDICA Il sottoscritto dichiara di essere in possesso della certificazione medica attestante l’idoneità allo svolgimento dell’attività fisica e di non avere controindicazioni alla stessa (certificato idoneità sportiva).
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CONSENSO UTILIZZO NOME E IMMAGINE Il/la sottoscritto/a, dichiara di autorizzare il Centro Studi La Torre/SIO/FIF all’utilizzazione del proprio nome della propria immagine per tutte le attività promo -pubblicitarie di carattere istituzionale dalle stesse organizzate, anche se in collaborazione con testate giornalistiche o emittenti televisive, radiofoniche e internet consistenti nell’utilizzazione del nome e/o del ritratto/immagine di cui agli artt. 6-10 C.C. e di cui agli artt. 96 e 97 della L. 22 aprile 1941 n° 633 per la realizzazione di: a) campagna stampa su testate italiane, quotidiani e periodici; b) campagna affissionale; c) videoclip, filmati e qualsivoglia ripresa video da utilizzare su reti televisive, terrestri, satellitari e via cavo, sia free che a pagamento nonché su internet e web tv e di non avere nulla a pretendere per questo tipo di utilizzo per qualsivoglia titolo o ragione. FIRMA |_______________________________________|(se minorenne firma dell’esercente la potestà parentale) CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI PER FINALITÀ DI MARKETING Esprimo, inoltre, il consenso alla comunicazione dei dati e utilizzo di immagine per finalità di marketing e promozionali a terzi con i quali l’ente abbia rapporti di natura contrattuale, e da questi trattati nella misura necessaria all’adempimento di obblighi previsti dalla legge e dai contratti e di non avere nulla a pretendere per questo tipo di utilizzo per qualsivoglia titolo o ragione. FIRMA |_______________________________________|(se minorenne firma dell’esercente la potestà parentale) CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Il/la sottoscritto/a, acconsente al trattamento dei propri dati personali, ai sensi art. 13 del D.lgs. n. 196/2003 per l’espletamento di tutte le attività strumentali alla realizzazione delle finalità istituzionali compresa la diffusione anche a mezzo stampa, televisione, internet e web tv delle informazioni relative alle attività organizzate. FIRMA |_______________________________________|(se minorenne firma dell’esercente la potestà parentale) CONSENSO AL TRATTAMENTO DEI DATI SENSIBILI Il/la sottoscritto/a, acquisite le informazioni di cui all’articolo 13 del D.lgs. n. 196/2003, acconsente al trattamento dei propri dati personali, dichiarando di avere avuto, in particolare, conoscenza che i dati medesimi rientrano nel novero dei dati “sensibili” di cui all’art. 4 comma 1 lett. d), nonché art. 26 del D.lgs. 196/2003, vale a dire i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute...”. FIRMA |_______________________________________|(se minorenne firma dell’esercente la potestà parentale)
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R E P O R TA G E S I O
La formazione a marchio SIO MANTRA
EMOZIONI OLISTICHE
Tre giorni di ‘ritiro’ a Cortona Grande partecipazione alla seconda edizione di “Mantra: Emozioni olistiche”, tre giorni di ritiro a Mercatale, vicino a Città di Castello (Arezzo), dal 28 al 30 agosto scorsi. In un luogo unico, dedicato alle persone che hanno scelto di ritrovarsi insieme e condividere emozioni profonde all’insegna della ricerca interiore e creativa, ci si è staccati dalla routine quotidiana per immergersi nell’armonia della natura. Un borgo in esclusiva con una magnifica terrazza in prato e una rinfrescante piscina. Un’esperienza rilassante e rigenerante ma anche un’occasione di studio che ha sconfinato dai soliti contesti offrendo un’esperienza ricca di fascino e suggestione e a contatto del paesaggio. All’interno di un’incantevole villa del Settecento a Terzo di Danciano, con una deliziosa vista sulla valle ai confini tra Umbria e Toscana, si è tenuto lo stage di yoga, Pilates, postura, pranayama e meditazione. È stato spiegato come curare le radici e prevenire l’infiammazione del nervo ischiatico con lo yoga, così come il ruolo importante del diaframma nella salute e nell’evoluzione di uno yogi. Si è svolta una lezione di body mind dal titolo “Oli e aromi alla ‘ricerca dei sensi perduti’”. Si è proposto un lavoro su yoga e postura e uno sui fluidi, sulla fascia per ricercare la stabilità e la leggerezza della colonna. È stato inoltre ha presentato un laboratorio di yoga in cui ritrovare la pace interiore con le asana di chiusura e una lezione sui principi posturali del Pilates. Tra le particolarità, da segnalare la meditazione con le campane tibetane proposta da Claudio Rossi, la serata di yoga sotto le stelle con concerto di musica classica indiana di Riccardo Battaglia, la cena con chef Veganok ‘raccontata’ da un nutrizionista Vegness e la lezione di massaggio del respiro di Eros Zannoni. Le sedute pratiche sono state abbinate alla degustazione di tisane.
YOGA DAY
La Scuola Olistica Italiana si è presentata ad appassionati e professionisti È stata un successo la prima edizione dello Yoga Day che si è tenuta, lo scorso 3 e 4 ottobre, al Centro Tra Cielo e Terra di Milano e al Centro Atlas Fitness Club di Bologna. Una convention teorico e pratica durante la quale i partecipanti hanno potuto approfondire alcuni aspetti dello yoga. Tre i docenti che si sono avvicendati al ‘timone’ di questa felice esperienza: Rita Valbonesi che ha affrontato il tema legato alla catena a spirale nel suo laboratorio di teoria e pratica intitolato “Respiro StabilMente, Respiro FluidaMente”; Rita Babini che ha illustrato le Asana che favoriscono “Precisione, ascolto interiore e concentrazione”; Donato De Bartolomeo che ha lavorato sullo “Yoga per la schiena”, proponendo inoltre il laboratorio teorico e pratico del “Saluto al sole”. Nell’ultima parte di entrambe le giornate, i tre docenti hanno anche fatto lezione in gruppo, celebrando in questo modo la cosiddetta “Arte del tutt’uno”, elemento fondante dello yoga stesso. Il significato della parola yoga è, infatti, letteralmente “unione”, in quanto deriva dalla radice sanscrita “yuj” e indica l’unione fisica e spirituale di entità opposte. «Il buon riscontro di pubblico dello Yoga Day – afferma la docente Rita Babini – è correlato alla formula nuova e propositiva. Le lezioni sono state ben integrate fra di loro ed è stato piacevole lavorare con gli altri insegnanti, in un contesto di grande armonia. Una piattaforma valida con cui abbiamo presentato SIO, la Scuola Olistica Italiana, consentendo agli appassionati e professionisti del settore di farsi un’idea più precisa del nostro modo di lavorare. Una bella iniziativa che certamente verrà riproposta».
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Nello scorso numero di Mantra vi abbiamo chiesto di svelarci il vostro posto magico, quel luogo segreto in cui vi rifugiate quando siete alla ricerca di pace e benessere e taggare la vostra foto su Instagram con #scuolasio. La scelta è stata difficile come sempre; le foto arrivate sono state tante e bellissime, quindi facciamo i nostri complimenti molto olistici agli autori dei quattro scatti selezionati:@trimany81, @dellortina, @sellyricco e @elifriendship
Il nuovo tema per i tuoi scatti deve essere:
“Sono quello che mangio”
Cresce sempre di più la consapevolezza che nutrirsi in modo sano e genuino contribuisca ad accrescere il benessere psico-fisico. Ti chiediamo quindi di raccontarci attraverso le immagini quello che mangi per mantenerti in forma in modo sano e naturale. Le foto vanno poi taggate su Instagram con #scuolasio e le più creative ed esplicative compariranno sul prossimo numero di Mantra.
I vincitori saranno comunicati su Instagram, seguici @scuolasio
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