Frati della Corda - Maggio 2012

Page 1

FdC

Frati della Corda

5

Notiziario della Custodia di Terra Santa Maggio | 2012

01 aprile 2012 Domenica delle Palme a Gerusalemme 05 aprile 2012 Missa in Coena Domini alla Basilica del Santo Sepolcro 13-20 aprile 2012 Terra Santa dei membri della Fondazione San Francesco d’Assisi in Russia e Kazakistan

28-29 aprile 2012

Si aprono a Nazareth gli esercizi spirituali del Ministro Generale dell’Ordine e del Definitorio ofm

Maggio | FdC | 1


6 4 8 10 20 34

26

32

28

40

42 46 56

48

51 62

66 65 82

80

2 | FdC | Maggio

58 68 86


INDICE santa sede

Santa Chiara: un esempio per i giovani d’oggi Le nuove tecnologie per l’Evangelizzazione in Medio Oriente

4 6

curia generalizia Comunicato del Tempo Forte di Marzo 2012 8 Commemorazione della Consacrazione di Santa Chiara d’Assisi 10

Curia Custodiale

Dal Discretorio del 06-07 maggio 2012, San Salvatore 12 Comunicazioni 12 Agenda del Custode 15

Sorella Morte fra Pasquale (Calogero) Castellana ofm 16 Zum Tod von Fra Ovidio Dueñas ofm 19

Cronaca custodiale

“Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore”: Domenica delle Palme a Gerusalemme Domenica delle Palme a Nazareth Indian Community’s Palm Saturday in the Holy Land Commemorazione di Simone il Cireneo alla cappella della V Stazione della Via Crucis Cantando la Passione del Signore: S. Messa solenne del Martedì Santo alla Flagellazione La Settimana Santa al Santo Sepolcro Nei luoghi della Passione del Signore: le solenni celebrazioni del Mercoledì Santo a Gerusalemme Nel cuore del mistero dell’Eucaristia: Missa in Coena Domini alla Basilica del Santo Sepolcro “Come ho fatto io, fate anche voi”: commemorazione dell’Ultima Cena e della Lavanda dei piedi al Cenacolo L’ora è venuta: la preghiera dell’Ora Santa al Getsemani nella notte dell’arresto di Gesù Ogni cosa è compiuta: celebrazione solenne della Passione del

20 26 28 32 34 36

Signore e Adorazione della Santa Croce al Calvario 48 Scientia Crucis: Via Crucis e Processione Funebre nel Venerdì Santo a Gerusalemme 51 “Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste”: Veglia Pasquale di Sabato Santo alla Basilica del Santo Sepolcro 56 “Cantiamo insieme il nostro Alleluia!”: S. Messa solenne per la S. Pasqua di Risurrezione del Signore a Gerusalemme 58 “Lo riconobbero nello spezzare il pane”: commemorazione della manifestazione del Signore risorto ad Emmaus nel Lunedì di Pasqua 62 Nella gioia condivisa: gli auguri per la S. Pasqua delle comunità cristiane di Gerusalemme ai Francescani della Custodia 65 Crescere nella vita e nella missione francescane: la visita in Terra Santa dei membri della Fondazione San Francesco d’Assisi in Russia e Kazakistan 66 Gli auguri dei Francescani della Custodia alle comunità cristiane ortodosse di Terra Santa in occasione della S. Pasqua 68 Al-Raja band: quando è la musica a parlare del Vangelo 69 Maggio a suon di musica: seconda edizione del festival “MOM - Magnificat Open Music” 71 Si aprono a Nazareth gli esercizi spirituali del Ministro Generale dell’Ordine e del Definitorio ofm 72

In Breve Notizie dal FMC 76

Varie

42

Gervasio Pagani, dovremo essere all’altezza del tempo che ci è dato da vivere. 80 Con gli occhi degli Apostoli 82 Un Via Crucis diferente 84 Cronaca e testi del memoriabile viaggio di Paolo VI in Terra Santa 86

46

Fraternitas

38 40

Maggio 2012 88

REDAZIONE Direttore Editoriale

Fra Silvio R. De La Fuente ofm, Segretario di Terra Santa

Progetto grafico

Luisa Coglio

Assistenti

Tipografia

S. Naomi Zimmermann Doni Ferrari

Alkarkafeh St. - Bethlehem Tel: 02-2750806

Contatto

Segreteria della Custodia di Terra Santa St. Francis 1 Jerusalem - POBOX: 186 - Israel fdc@custodia.org

FRATI DELLA CORDA

Notiziario della Custodia di Terra Santa Edizione n. 5 - Maggio 2012

Maggio | FdC | 3


Santa Sede vaticano, 01 Aprile 2012

Santa Chiara: un esempio per i giovani d’oggi Il messaggio di Benedetto XVI al vescovo di Assisi, in occasione dell’Anno Clariano

In occasione dell’Anno Clariano, papa Benedetto XVI ha inviato a monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, un messaggio speciale, a celebrazione della figura della prima donna discepola di San Francesco. La consacrazione monastica di Santa Chiara avvenne, con tutta probabilità, nel 1211 o 1212: ricorre, quindi, l’VIII centenario dell’evento, per il quale la diocesi di Assisi ha indetto un anno giubilare. La scelta di Chiara, per certi versi, completa “al femminile”, la “grazia che aveva raggiunto pochi anni prima la comunità di Assisi con la conversione del figlio di Pietro di Bernardone”, scrive il Papa nel suo messaggio per l’Anno Clariano. Ancora oggi l’Ordine clariano, ha proseguito il Pontefice, “divenuto albero robusto, nel silenzio fecondo dei chiostri continua a spargere il buon seme del Vangelo e a servire la causa del Regno di Dio”. Il carisma di Chiara e Francesco, “parla anche alla nostra generazione, e ha un fascino soprattutto per i giovani”, ha aggiunto Benedetto XVI, con riferimento alla XXVII Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra oggi. Non è una coincidenza che la lettera del Santo Padre sia stata pubblicata proprio all’inizio della Settimana Santa: la storia della conversione di Chiara, infatti, spiega il Papa, “ruota intorno alla festa liturgica della Domenica delle Palme”. Fu proprio alla vigilia di questa solennità che Chiara si sarebbe recata da Francesco per renderlo partecipe della sua scelta. La Legenda Sanctae Clarae virginis, citata dal Santo Padre, riferisce che, per la domenica delle Palme, il Santo di Assisi, ordinò alla sua discepola di recarsi “elegante e ornata” in mezzo alla folla del 4 | FdC | Maggio

popolo, per poi uscire fuori città il giorno seguente, convertendo “la gioia mondana nel lutto della domenica di Passione”. Fu così che, mentre gli altri fedeli accorrevano per ricevere ognuno la propria palma, Chiara “per verecondia, rimase immobile e allora il Vescovo, scendendo i gradini, giunse fino a lei e pose la palma nelle sue mani”. La nuova vita di Francesco aveva diviso Assisi, tra chi criticava aspramente la scelta del figlio di Bernardone e chi, invece, ne era ammirato. Tra questi ultimi c’era proprio Chiara, una adolescente di nobile famiglia che, incontrato il santo, “si lasciò coinvolgere dal suo ardore per Cristo”. Alla discepola, Francesco insegnò il “disprezzo del mondo”, dimostrandole che “la speranza in questo mondo è arida e porta delusione”, e trasmettendole “il dolce connubio di Cristo”. Secondo il Testamento di Santa Chiara, fu Francesco stesso a ricevere la profezia della vocazione della sua prima figlia spirituale: nella chiesa di San Damiano, il Crocifisso gli parlò, annunciandogli che “quel luogo sarebbe stato abitato da donne che avrebbero glorificato Dio col loro santo tenore di vita”. Chiara era una giovane assai avvenente. Il Poverello di Assisi, tuttavia, “le mostrò una bellezza superiore, che non si misura con lo specchio della vanità, ma si sviluppa in una vita di autentico amore, sulle orme di Cristo crocifisso. Dio è la vera bellezza!”, prosegue Benedetto XVI. Dopo che Chiara si tagliò i capelli per iniziare la sua vita da penitente, iniziarono le ire del padre e di altri familiari. La madre Ortolana e due delle sorelle, tuttavia, la seguirono nella sua scelta monastica. Costretta a fuggire di casa nella notte tra la Domenica delle Palme e il Lunedì santo, Chiara


fu inseguita fino al rifugio che Francesco le aveva preparato: si tentò di farla desistere ma la giovane rimase coerente con il suo proposito. Il Papa ha poi sottolineato che la vocazione di Santa Chiara non sarebbe stata possibile senza la benedizione da parte del vescovo Guido, con il simbolico gesto della consegna della palma, cui abbiamo accennato. La vicenda di Francesco e Chiara, ha spiegato Benedetto XVI, “mostra un particolare tratto ecclesiale”. Nella loro storia “si incontrano un Pastore illuminato e due figli della Chiesa che si affidano al suo discernimento. Istituzione e carisma interagiscono stupendamente”. Al punto che l’amore e l’obbedienza della Chiesa rimangono parte integrante della spiritualità francescano-clariana. La vita monastica di Santa Chiara rimane poi intimamente legata ad Assisi e fu proprio la preghiera sua e delle consorelle a salvare la città da “violenza e devastazione”, in alcune circostanze difficili. Quella di Chiara, spiega il Santo Padre, è la “conversione all’amore” di una giovane donna che rinuncia agli “abiti raffinati della nobiltà di Assisi” ma conserva “l’eleganza di un’anima che si spende nella lode di Dio e nel dono di sé”. La santa di Assisi, non meno del suo mentore e patrono d’Italia, è paladina del “privilegio” della povertà, che “lasciò a lungo perplesso lo stesso Sommo Pontefice, il quale alla fine si arrese all’eroismo della sua santità”. L’esempio di Francesco e Chiara va proposto “all’attenzione dei giovani d’oggi”, scrive Benedetto

XVI. La collocazione medioevale della loro vicenda terrena “non ha sminuito il loro fascino”, anche in quest’epoca dove sovrabbondano le illusione e le disillusioni, “con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito”. Anche oggi, infatti, non mancano esempi di giovani che “raccolgono l’invito ad affidarsi a Cristo e ad affrontare con coraggio, responsabilità e speranza il cammino della vita, anche operando la scelta di lasciare tutto per seguirlo nel totale servizio a Lui e ai fratelli”, scrive il Pontefice, prima di impartire la Benedizione Apostolica all’intera diocesi di Assisi, “Con un particolare pensiero alle figlie di santa Chiara del Protomonastero”.

Maggio | FdC | 5


Santa Sede Roma, 22 Aprile 2012

Le nuove tecnologie per l’Evangelizzazione in Medio Oriente Visitando Tele Lumière, monsignor Celli ha invitato l’emittente di continuare ad affrontare le sfide di oggi a fianco della Chiesa

Il Libano ha ospitato un seminario sulla comunicazione nel Medio Oriente. All’evento, tenuto ad Harissa, a nord di Beirut, dal 17 al 20 aprile scorsi e organizzato dal Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali e presieduto dal presidente del dicastero, mons. Claudio Maria Celli, hanno partecipato numerosi vescovi della regione e comunicatori cristiani per discutere sul ruolo e sfide dei media cristiani in Medio Oriente. Durante il seminario, le visite sul terreno sono state importanti per sperimentare e testimoniare il vero lavoro della comunicazione da parte della Chiesa nell’era digitale, attraverso uno dei suoi strumenti più forti: Tele Lumière/Noursat. Il canale, che il giorno di Pentecoste festeggerà il suo 22° anniversario, è la prima ed unica emittente cattolica televisiva e satellitare in Medio Oriente. Come emittente orientata sui valori, che possono influenzare e trasformare la società attraverso la promozione della dignità umana, la giustizia e la riconciliazione, Tele Lumière/Noursat è cresciuta in modo esponenziale con l’arrivo dell’era digitale. Secondo quanto riferito da un comunicato di Marie-Thérèse Kreidy, direttrice dei programmi di Tele Lumière/Noursat, il gruppo di visitatori è stato accolto dai vertici dell’emittente, presieduti da mons. Roland Abou Jaoude, inoltre da collaboratori e simpatizzanti. 6 | FdC | Maggio

Dopo la preghiera di apertura con monsignor Celli, il segretario generale di Tele Lumière/Noursat, Antoine Saad, ha offerto una breve introduzione storica, ricordando i momenti più importanti dell’emittente e il suo ruolo. “L’uso della tecnologia dell’informazione per comunicare la fede”, è stato un tema importante durante la visita, esplorato dal direttore generale dell’emittente, Jacques Kallassi, il quale ha spiegato che in risposta all’appello del Papa di “consentire al messaggio di Dio di muoversi sulle autostrade virtuali del cyberspazio”, Tele Lumière/ Noursat lancerà presto una nuova piattaforma digitale permettendo agli spettatori di tutto il mondo di seguire 24 ore su 24 le notizie della Chiesa, i programmi, i messaggi, usando le ultime tecnologie interattive al servizio della Chiesa. La visita è stata l’occasione per annunciare l’imminente lancio di nuovi servizi digitali mirati soprattutto ai giovani “nativi digitali”. Kallassi ha anche annunciato che “il canale che attualmente sta trasmettendo on-line attraverso le tecnologie di streaming in diretta avvierà a breve un servizio di televisione mobile, con propri programmi e un nuovo formato di programmi creati per affrontare il panorama in rapida evoluzione dei media digitali e della tecnologia dell’informazione, nonché l’uso di applicazioni di iPhones ed iPad”. Monsignor Celli ha incoraggiato l’emittente a rispondere alle importanti sfide affrontate dalla Chiesa stessa nel mondo e di continuare questa missione di evangelizzazione, dialogo e pace in questa regione difficile. Al termine della visita, è stato inaugurato l’Institute for Discipleship and Witness to Jesus di Tele Lumière, una nuova istituzione ecumenica la quale offre nuovi strumenti di evangelizzazione e fede.


Cappella dell’Ascensione Gerusalemme

Maggio | FdC | 7


Curia Generalizia Roma, 02 Aprile 2012

Comunicato del Tempo Forte di Marzo 2012

I

Il Ministro generale e il Definitorio si sono incontrati nel Tempo Forte dal 6 al 16 marzo presso la Curia Generalizia in Roma. L’incontro è iniziato con la condivisione, come di consueto, del Ministro Generale e del Definitorio delle diverse attività svolte dopo la riunione di gennaio. Una delle principali aree di riflessione intraprese dal Definitorio nel corso di questo Tempo Forte è stato il fenomeno della presenza dei frati nel territorio di altre Province. Questa riflessione è stata guidata dall’Art. 248 degli Statuti Generali, e dal Mandato n. 50 del Capitolo Generale del 2009. È stato riconosciuto che non tutte queste presenze sono le stesse. Di conseguenza, l’accordo richiesto dagli Statuti generali non può essere identico in tutti i casi, ma deve essere adattato alle singole circostanze. Il Definitorio spera di essere in grado di elaborare una varietà di modelli per regolare queste presenze, facendo in modo che i principi fondamentali alla base di tutti gli accordi siano il supporto per la vita di fraternità, formazione permanente, e collaborazione nella missione. Fr. MASSIMO TEDOLDI, Segretario Generale per le Missioni e l’Evangelizzazione, e Fr. ARTURO RIOS LARA, Animatore Generale dell’ Evangelizzazione, hanno riferito al Definitorio sulla recente riunione del Consiglio Internazionale per le Missioni e l’Evangelizzazione, tenutasi in Marocco dal 7 al 15 Febbraio 2012 . Il Consiglio Internazionale ha presentato varie proposte al Definitorio Generale. Dopo qualche discussione e un attento esame, a

8 | FdC | Maggio

ciascuno è stata data una risposta. Uno dei primi atti del Tempo Forte è stato quello di eleggere un nuovo Ministro provinciale per la Provincia di Santa Elisabetta in Germania, un ufficio resosi vacante per la triste morte di Fr. NORBERT PLOGMANN, primo Ministro Provinciale della nuova Provincia. Il Definitorio ha eletto Ministro provinciale Fr. CORNELIUS BOHL, finora Vicario Provinciale della Provincia, per la carica di Vicario Provinciale, il Definitorio ha poi eletto Fr. FRANZ JOSEF KROGER. Il Definitorio ha incontrato i membri della Commissione per il servizio di Fedeltà e Perseveranza: Fr. GIOVANNI DAL PIAZ, Fr. PAOLO MARTINELLI, Fr ALBERT SCHMUCKI, Fr. VIDAL RODRIGUEZ LOPEZ, FR SERGIUSZ BALDYGA, Fr. VALENTINO MENEGATTI, e Fr. MICHAEL PERRY, Vicario Generale e Presidente della Commissione. A ogni membro della Commissione è stato chiesto di offrire una breve presentazione riguardante le proprie impressioni finora; in generale e in particolare. Come risultato del contributo, si è deciso di organizzare un seminario e una giornata di studio per il prossimo anno accademico in modo che qualche tipo di rapporto possa essere prodotto relativamente al Mandato n. 48 del Capitolo Generale 2009, prima del Consiglio Plenario dell’Ordine. Fr. MICHAEL PERRY e Fr. VALENTINO MENEGATTI, rispettivamente Procuratore Generale e Segretario della Procura, hanno presentato la relazione annuale dell’attività della Procura nel 2011. Anche se la funzione della Procura non è principalmente destinata a tale scopo, è stato notato che una gran parte del lavoro della Procura ha a che fare con la preparazione di una serie di richieste di lasciare l’Ordine – dispense dalla professione e degli obblighi della sacra ordinazione, secolarizzazione, le estensioni di esclaustrazione, e casi di dimissioni. Nel prossimo giugno di quest’anno, il Definitorio Generale avrà completato tre anni di servizio. In tale contesto, una riflessione è stata avviata sulla questione del personale per gli uffici della Curia, e per le varie Fraternità dipendenti dal Ministro generale. Questa riflessione continuerà nel Tempo Forte di maggio. Il Definitorio ha discusso la celebrazione del Consiglio Plenario dell’Ordine, e ha deciso che avrà


luogo tra il 17 e il 23 novembre 2013 al Centro Congressi dei Pallottini in Konstancin, nei pressi di Varsavia, in Polonia. In conformità con il Mandato n. 45 del Capitolo Generale del 2009, una delle questioni da discutere e decidere dal Consiglio Plenario saranno il numero e le modalità di elezione dei Definitori generali nel Capitolo Generale del 2015. Nel corso del Tempo Forte, una considerazione iniziale è stata fatta di altri possibili argomenti, la decisione sarà presa in seguito. I preparativi per la celebrazione del Capitolo delle Stuoie dei giovani frati “under ten” sono stati confermati. L’incontro si terrà a Guadalajara, in Messico dal 2 al 10 giugno. Il programma per la riunione dei Presidenti delle Conferenze nel mese di maggio è stato preparato e approvato. E’ stato anche previsto un incontro per i frati delle case dipendenti dal Ministro generale, che si terrà presso il Collegio Internazionale di Sant’ Antonio in Roma, nel mese di ottobre: il tema dell’incontro sarà su Santa Chiara . Con l’aiuto di Fr. RAFAEL BLANCO, Delegato Generale pro monialibus e Fr ADRIANO BUSATTO, della Provincia veneta di S. Antonio di Padova, il Definitorio Generale ha valutato i recenti Congressi dei Presidenti delle Federazioni delle Clarisse, e degli Assistenti Religiosi delle Federazioni delle Clarisse e Francescane Concezioniste. Come frutto del Congresso degli Assistenti, si spera ora nella produzione di alcune linee guida per aiutare gli Assistenti religiosi a svolgere il loro ruolo. Negli ultimi diciotto mesi, il Ministro Generale e il Definitorio generale stanno riflettendo sul tema della nostra identità Francescana. Gran parte di questa riflessione è stata distillata in una serie di linee guida per aiutare i frati. Queste linee guida sono state presentate in passato per Visitatori, i Ministri e Custodi neo-eletti, così come ai Presidenti delle Conferenze. Il Definitorio ora spera di lavorare in collaborazione con gli uffici della Curia per trovare una metodologia per portare questo ai frati dell’Ordine in modo significativo e utile. Nel corso delle due settimane, il Definitorio ha considerato 63 file (plichi) che si occupano di ogni tipo di questioni delle Entità in tutto il mondo. Varie richieste finanziarie sono state esaminate dalla Commissione per le Richieste e presentate per la decisione al Definitorio Generale. Inoltre, l’approvazione è stata data ad alcuni progetti in diverse

parti dell’Ordine per le imprese che hanno superato il livello per il quale il Ministro Provinciale e il Definitorio possono autorizzare. Sono state considerate le Relazioni dei Visitatori generali: - La relazione di Fr. AMBROGIO NGUYEN VAN SI, per quanto riguarda la Visita generale delle Fondazioni della Thailandia e Myanmar; - La relazione di Fr. VALMIR RAMOS, per quanto riguarda la Visita Generale della Provincia di Sant’ Antonio di Padova, in Brasile; - La relazione di Fr. ANGELO JOSÉ LUIZ, per quanto riguarda la Visita generale della Custodia di Santa Chiara, in Mozambico. Il Definitorio ha nominato i seguenti Visitatori generali: - Fr. JERZY WITOSŁAW SZTYK, della Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in Polonia, per la Provincia di San Casimiro, in Lituania; - Fr. PEDRO RUANO SANTA TERESA, della Provincia di Castiglia di San Gregorio Magno, in Spagna, per la Provincia di San Pedro Bautista, nelle Filippine; - Fr. KEN CAPALBO, della Provincia del Sacro Cuore di Gesù, USA, per la Provincia di San Francesco, in Vietnam; - Fr. KLAUDIUSZ MICHALSKI, della Provincia di San Francesco d’Assisi, in Polonia, per la Provincia di San Michele Arcangelo, in Ucraina; - Fr. KAJETAN P. KOWALSKI, della Provincia dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, in Polonia, per la Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, anche in Polonia; - Fr. FRANS GERRITSMA, della Provincia dei Santi Martiri di Gorcum, nei Paesi Bassi, per la Provincia di San Giuseppe, in Belgio; - Fr.. PIERRE CHARLAND, della Provincia di San Giuseppe, in Canada, per la Provincia di Cristo Re, anche in Canada. Gli Statuti particolari delle seguenti Entità sono stati esaminati: • Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, USA; • Provincia di San Paolo, l’Apostolo, a Malta; • Provincia di S. Leopoldo, in Austria e in Italia; Maggio | FdC | 9


Curia Generalizia • Provincia della Santissima Trinità, in Cile; • Custodia di Terra Santa; • Custodia di San Francesco, Araldo della Pace, in West Papua, Indonesia; • Custodia di Nostra Signora delle Sette Allegrezze, in Brasile; • Fondazione di Nostra Signora d’Africa, in CongoBrazzaville.

Assisi, 2 Aprile 2012

Commemorazione della Consacrazione di Santa Chiara d’Assisi

Alcune discussione hanno avuto luogo alla luce delle osservazioni della Commissione giuridica dell’Ordine, e le conseguenti decisioni sono state prese per l’approvazione del testo, o rimandate alle Entità per qualche aggiustamento. Poche altre questioni giuridiche, riferite all’Ufficio Giuridico della Curia, sono state prese in considerazione. Dopo aver ascoltato una relazione Fr. MICHAEL PERRY, Vicario Generale, e Fr VINCENT ZUNGU, Definitore generale per l’Africa, il Definitorio generale ha approvato in linea di principio un piano per stabilire una nuova presenza dell’Ordine in Sud Sudan, il nuovo stato indipendente del mondo. Questa decisione fa seguito ad un invito da parte dell’Arcivescovo di Juba e alla visita d’inchiesta di Fr. MICHAEL e Fr. VINCENT. Con l’assistenza di Fr GIANCARLO LATI, Economo Generale, il Definitorio generale ha esaminato e, dopo aver sentito il parere della Commissione Definitoriale Economica (CED), ha approvato il bilancio economico finale (Bilancio consuntivo) dell’anno 2011 per la Curia Generalizia e le case dipendenti dal Ministro generale. Nel corso del Tempo Forte, il Definitorio ha anche considerato alcune particolari difficoltà che sono sorte in alcune Entità. Mercoledì, 13 marzo, il Ministro Generale e il Definitorio hanno accolto con gioia il priore di Taizé, Fr. ALOIS, e sei dei fratelli di Taizé. Dopo un breve momento di preghiera nella cappella del Ministro generale e qualche scambio fraterno, il Priore ei fratelli si sono uniti alla Fraternità per il pranzo. 16 Marzo 2012 Aidan McGrath OFM 10 | FdC | Maggio

Il 31 marzo 2012, nei primi vespri della Domenica delle Palme, il Ministro generale, Fr. José Rodriguez Carballo, ofm, ha partecipato, insieme al suo Segretario particolare, Fr. Francisco J. Arellano Suarez, ofm e Fr. Francisco Candray, ofm; un altro fratello della Curia generale di Roma, alla liturgia commemorativa della consacrazione e conversione della pianticella del padre San Francesco, Santa Chiara d’Assisi. L’evento ha avuto luogo presso la Cattedrale di San Rufino in Assisi, con il canto dei Vespri, presieduti dal Vescovo di Assisi, S. E. R. Mons. Domenico Sorrentino, nel contesto dei Vespri dove è stato annunciato che il Papa ha inviato una lettera in occasione di questo anniversario, ottavo centenario della conversione e consacrazione di Santa Chiara d’Assisi. In seguito, ha avuto luogo la sua lettura come voce di padre e maestro, per i Francescani e le Clarisse di tutto il mondo. Questa è stata seguita da una processione di notte, al Convento di San Damiano, attraverso il Protomonastero Santa Chiara, per venerare i resti mortali santi di Santa Chiara d’Assisi. A San Damiano si è conclusa la cerimonia leggendo il testamento della Madre Santa Chiara. Nell’atto finale, il Ministro generale ha tenuto una riflessione omiletica in cui ha dimostrato il valore di Chiara per il mondo di oggi, come donna appassionata di Cristo e del Vangelo; segreto fondante di una vera e propria rivitalizzazione della vita consacrata e francescana oggi.


Maggio | FdC | 11


Curia Custodiale Dal Discretorio del 06-07 Maggio 2012, san salvatore 1. Attività della Curia

Incontro del Ministro Generale con il Governo della Custodia di Terra Santa.

2. Nuovi missionari

a. Fra Anizio Rodriguez, Presbitero – brasiliano – da Nasice, diocesi di Zagreb, figlio di Josip e Goranka Stimac, nato il 02/05/1974; v. 07/08/1993; pt. 06/08/1994; ps. 19/09/1998; s. 10/06/2000 della Provincia dei Santi Cirillo e Metodio, Croazia. È assegnato alla fraternità del Santo Sepolcro, Gerusalemme. È nominato: In servizio al Santo Sepolcro

3. Movimento di personale

a. Fra Wilhelm Fornal, è stato assegnato alla fraternità della Promessa Eucaristica, Cafarnao, Israele È nominato: Addetto al santuario. b. Fra Andrew Verdote, residente nella fraternità si Santa Caterina V.M., Limassol, Cipro. È nominato: Superiore, parroco e cronista. c. Fra Victor Peña, residente nella fraternità si Santa Caterina V.M., Limassol, Cipro. È nominato: Vicario locale, vicario parrocchiale e assistente OFS. d. Fra Antonino Milazzo, è stato assegnato dalla fraternità del seminario di San Salvatore, Gerusalemme alla fraternità di San Fortunato, Montefalco, Italia. È nominato: Addetto alla chiesa, adetto alla casa di formazione e membro del Coetus.

4. Rientro in provincia

a. Fra Witold Pelczar, residente nella fraternità della Trasfigurazione, Monte Tabor, Israele, è rientrato in provincia.

comunicazioni Cari confratelli, è stato preparato un formulario - permesso, con il quale risulta possibile visitare il luogo del Battesimo del Signore a Gerico ed il Santuario di Emmaus Qubeibeh. Il formulario deve essere inviato in Segreteria Custodiale 2 giorni prima del pellegrinaggio.

12 | FdC | Maggio


CUSTODIA TERRÆ SANCTÆ SANCTÆS

Pilgrim Visit to the Baptismal Site – Jordan River

Pilgrim groups wishing to visit the Baptismal Site – Jordan River must complete this form.

The forms must be submitted to the Secretary of the Holy Land (Fra Silvio R. DE LA FUENTE OFM) at least 48 hours before the planned visit.

WRITE IN BLOCK LETTERS.

Date & Time: Group Name: Contact Name & Mobile: Number of persons: Nationality: Name of Driver: Driver ID #: Bus License:

SIGNATURE OF CONTACT

X

Note: This is an official request, and is a service provided for pilgrims by the Secretariat of the Holy Land at no charge. The Secretariat cannot guarantee that permission to enter this site will be granted. Authorization is at the discretion of the civil and military authorities of Israel.

____________________________________________ Fr. Silvio R. DE LA FUENTE OFM Secretary of the Holy Land Received _____/_______/_______

St. Saviour’s Monastery – P.O. Box 186 – 91001 Jerusalem – Israel – Tel. +972 2 626 6563/1 – Fax +972 2 628 4717 – email custodia@custodia.org

Maggio | FdC | 13


Curia Custodiale

CUSTODIA TERRÆ SANCTÆ SANCTÆS Pilgrim Visit to Emmaus/Qubeibeh

Pilgrim groups wishing to visit Emmaus/Qubeibeh must complete this form.

The forms must be submitted to the Secretary of the Holy Land (Fra Silvio R. DE LA FUENTE OFM) at least 48 hours before the planned visit.

WRITE IN BLOCK LETTERS.

Date & Time: Group Name: Contact Name & Mobile: Number of persons: Nationality: Name of Driver: Driver ID #: Bus License: SIGNATURE OF CONTACT

X

Note: This is an official request, and is a service provided for pilgrims by the Secretariat of the Holy Land at no charge. The Secretariat cannot guarantee that permission to enter this site will be granted. Authorization is at the discretion of the civil and military authorities of Israel.

____________________________________________ Fr. Silvio R. DE LA FUENTE OFM Secretary of the Holy Land Received _____/_______/_______

St. Saviour’s Monastery – P.O. Box 186 – 91001 Jerusalem – Israel – Tel. +972 2 626 6563/1 – Fax +972 2 628 4717 – email custodia@custodia.org

14 | FdC | Maggio


Agenda del Custode Luglio 2012 15/07 – S. Sepolcro: Solennità della Dedicazione 09-14/07 – Buenos Aires: Visita Canonica 02-07/07 – Incontro del Discretorio di Terra Santa con tutte le attività della Custodia: valutazione di fine anno. VI Sessione annuale del Discretorio

Giugno 2012 30/06 – Betlemme: Festa del S. Padre 29/06 – S. Salvatore, Gerusalemme: Ordinazioni diaconali e sacerdotali 25-27/06 – Harissa (Libano): Incontro con i frati della Regione S. Paolo e Consiglio Regionale 24/06 – Ein Karem: Solennità di S. Giovanni Battista 21-23/06 – Turchia: Incontro con i Frati Minori Cappuccini della Regione 18-21/06 – Roma: Incontro ROACO 14/06 – Ramleh: Posa della prima pietra del nuovo edificio scolastico 13/06 – S. Salvatore, Gerusalemme: Solennità di S. Antonio 08-10/06 – Slovacchia: Visita al Commissariato e alla Provincia 01-03/06 – Napoli: Visita Canonica

Maggio 2012 25/05 – Cafarnao: Capitolo zonale Galilea 24/05 – Emmaus: Capitolo zonale Giudea 18-23/05 – Gerusalemme (S. Salvatore): Visita Canonica 15/05 – Beit Hanina: Visita Canonica 14/05 – Betania: Visita Canonica 12/05 – Nola (Italia): Incontro con Azione Cattolica Italiana 09/05 - Bruxelles: Incontro presso la Commissione Europea e conferenza presso COMECE 07/05 – Gerusalemme (S. Sepolcro): Solennità del ritrovamento della S. Croce 01-08/05 – Visita ufficiale del Ministro generale e Definitorio generale

Aprile 2012 28-30/04 - Visita ufficiale del Ministro generale e Definitorio

generale 26/04 - Gerusalemme: Discretorio di Terra Santa (IV Sessione annuale) 23-25/04 - Galilea: Visita alle fraternità 19-21/04 - Montefalco (Italia): Visita Canonica 17/04 - Gerusalemme: Scambio di auguri con le comunità ortodosse 17/04 - Gerusalemme: Incontro con i direttori Scuole di Terra Santa 16/04 - Urbino (Italia): Incontro con gli studenti dell’Università 15/04 - Fabriano (Italia): Giornata diocesana di Terra Santa 11/04 – Pellegrinaggio della diocesi di Valencia; Consegna della copia del Santo Graal 09/04 - Emmaus: Lunedì di Pasqua. Peregrinazione 2-8/04 - Gerusalemme: Settimana Santa 01/04 - Gerusalemme: Processione delle Palme

Marzo 2012 27-29/03 – Roma: Incontro Pontificia Commissione per il dialogo religioso con l’Ebraismo 22/03 – Nazareth: incontro con Superiori ed Economi locali di Galilea 21/03 – Gerusalemme: incontro con Superiori ed Economi locali di Giudea 19/03 – Nazareth: Solennità di S. Giuseppe 13-14/03 – Nazareth: Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa 7-9/03 – Rodi (Grecia): Visita Canonica 3-5/03 – Milano / Treviglio / Cassano D’Adda/ Bergamo: Conferenze varie

febbraio 2012 27-29/02 – Roma, Delegazione di Terra Santa: Visita Canonica 19-21/02 – Gerusalemme: Seconda sessione annuale del Discretorio di Terra Santa 14/02 – Tel Aviv (università): Conferenza sul contributo della Custodia nella storia dell’arte e dell’architettura della Terra Santa 13/02 – Urbino (Italia): Incontro con gli studenti dell’Università

Maggio | FdC | 15


Sorella Morte fra Pasquale (Calogero) Castellana ofm n. Favara (Italia) 1 agosto 1921 † Aleppo (Siria) 28 aprile 2012 Custodia di Terra Santa Cari fratelli, oggi sabato 28 aprile 2012, il nostro caro confratello fra Pasquale Castellana è stato chiamato dal Padre alla patria celeste nell’ospedale Alrajaa (speranza), Aleppo, dove era stato ricoverato cinque giorni fa. La sua salute veniva sempre meno da diversi mesi. Durante questo ultimo periodo ha ricevuto l’assistenza dei confratelli della fraternità di Aleppo che gli sono stati vicini con l’assistenza spirituale ed il conforto fraterno. L’ultima Unzione ricevuta gli è stata amministrata da fra Giorgio Abu Khazen alcuni minuti prima di consegnare il suo spirito nelle mani del Padre. Tutti coloro che hanno conosciuto fra Pasquale durante il lungo periodo passato in Siria testimoniano il suo buon esempio di vita religiosa integra ed esprimono grande riverenza verso la sua persona. Nato a Favora, Sicilia, il 1 agosto 1921, a 11 anni era entrato nel Collegio Serafico di Alcamo, Trapani. A 16 anni era venuto nella Custodia di Terra Santa, iniziando il noviziato a Nazareth il 14 settembre 1937. Dopo la Professione Solenne fatta l’8 dicembre 1942 e l’Ordinazione Presbiterale l’8 luglio 1945 la sua attività sì è svolta in Siria: educatore, parroco, direttore delle Scuole, promotore zonale delle vocazioni, superiore, membro di Consiglio Amministrativo di Zona, cronista nei vari conventi siriani della Custodia a Latakia, Aleppo, Knaye, Jacoubieh e Gassanieh. Formatosi durante gli anni 1941-1946 alla suola dell’archeologo dello Studium Biblicum Franciscanum fra Bellarmino Bagatti, senza trascurare gli impegni pastorali e gli uffici affidatigli, ha dedicato tempo ed energie alla scoperta ed allo studio delle antichità cristiane delle Siria, diventandone un esperto conosciuto e stimato tra gli studiosi di varie parti del mondo. L’elenco delle sue pubblicazioni, edite con il proprio nome o insieme ai confratelli fra Ignazio Peña e fra Romualdo Fernández, è impressionante. I suoi studi sugli Stiliti Siriani e sui Reclusi Siriani offrono proprio oggi una documentazione inconfutabile della continua presenza cristiana in Siria. Le sue visite guidate, come pure le sue comunicazioni sui resti archeologici, erano di grande valore, e spesso, al dire di un noto studioso, erano “più interessanti di molti libri inutili che girano per le biblioteche”. Fra Pasquale nascondeva il suo profondo sapere, come pure le onorificenze che aveva ricevuto dal governo italiano (Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana) e da SS. Benedetto XVI (la Croce Pro Ecclesia et Pontifice) in una sorridente semplicità. Nel Natale del 2000 inviò ai suoi amici una raccolta di aneddoti spiritosi intitolata “Allegria e Fiducia”. Leggendo queste pagine, diceva, “il mattino seguente vi alzerete con grande allegria, o, come dicono gli atei, di buon umore. Avrete anche più fiducia negli uomini, che in maggioranza sono buoni. Con questa allegria e questa fiducia potrete arrivare alle fine del terzo millennio, che, probabilmente, sarà senza guerre, per il semplice fatto che non ci saranno più uomini per ammazzare! Io non ci arriverò perché sono vicino al traguardo, come dice S. Giovanni Crisostomo, parlando dei monaci siriani”. Ora Pasquale ha raggiunto il traguardo. Benediciamo il Signore per il dono di questo Confratello e preghiamolo perché continui a donare alla Custodia e alla Chiesa, che è in Siria, dei testimoni fedeli e gioiosi del nome Cristiano. Fra Pasquale aveva 90 anni di età, 73 di professione e 66 di sacerdozio. A norma dei nostri Statuti Particolari, ogni sacerdote applichi 3 Messe e gli altri frati partecipino ciascuno a 3 Messe. Lodevolmente, i singoli frati pratichino 3 Via Crucis. In ogni fraternità una Santa Messa sia celebrata in comune. Ricordiamo con sollecitudine questo fratello nella preghiera, nella gratitudine al Padre che ce l’ha donato, affinché ora la nostra unione fraterna sia piena, nella luce del Signore. San Salvatore, 28 aprile 2012

16 | FdC | Maggio

Fra Silvio R. De La Fuente, ofm Segretario di Terra Santa


Maggio | FdC | 17


Sorella Morte

18 | FdC | Maggio


Zum Tod von Fra Ovidio Dueñas ofm Die Nachricht vom Tod Fra Ovidios kam nicht überraschend. Es war schon länger sterbenskrank. Gleichwohl wird sein Tod sehr viele Menschen in aller Herren Länder getroffen haben, stand Ovidio doch durch seinen Dienst im Jerusalemer Sankt-Salvator-Konvent mit nahezu allen Kommissariaten weltweit in Kontakt. Er war mit seiner speziellen Aufgabe so etwas wie ein „Pontifex“, ein Brückenbauer zwischen den Christen in Palästina/Israel und den Brüdern und Schwestern der Weltkirche, die an den Perlmutt- und Olivenholzarbeiten der Christen der Urgemeinde im Heiligen Land interessiert waren und Andenken haben wollten, eben Krippen aus Betlehem, Kruzifixe, Rosenkränze, Medaillen usw.: all das und mehr bot Frau Ovidio in seinem Laden mit seinen Helfern feil und bediente pünktlich und gewissenhaft die Franziskaner aller Provinzen, denen in den „Kommissariaten des Heiligen Landes“ die Liebe zum Heiligen Land am Herzen liegt. Seit Jahrzehnten kannten Mitbrüder, die mit Pilgern im Heiligen Land waren, Fra Ovidio, den Bruder von unüberseh- und unüberhörbar spanischer Herkunft. Er pflegte seine Liebe zur Heimat und hatte auch mit spanischen Mitbrüdern und Pilgern sicher die intensivsten Kontakte, aber er trug nicht in einem Maße Stolz darüber zur Schau, daß andere sich spürbar ausgegrenzt fühlen mußten. Wie nicht allen Mitbrüdern der Kustodie gelang es ihm, seine Heimatliebe mit der brüderlichen Weite des Herzens zu verbinden, die man zum Miteinanderleben gerade in Jerusalem braucht. In seinem Laden im Konvent San Salvatore, seinem „Reich“, mit dem auf Italienisch so wohlklingenden Namen il magazzino di oggetti religiosi, war er zu allen möglichen Tageszeiten anzutreffen und offenbarte seine ruhige, bei aller in diesem Magazin stets herrschenden Geschäftigkeit und Hektik bedächtige Art, Ovidio war gastfreundlich und hilfsbereit in allen Belangen. In seinem Bürochen, hinten im letzten – privaten – Winkel seines Imperiums, mit ihm einen Kaffee getrunken zu haben und von den kulinarischen Köstlichkeiten spanischer Provenienz mit ihm gemeinsam gekostet zu haben, das gehört zu den angenehmsten Momenten meiner Jerusalemaufenthalte. In diesen einfachen Begegnungen schenkte Fra Ovidio unvergleichlich viel Brüderlichkeit und heimelige Wärme. Seinen etwas chaotisch anmutenden Laden mit den vielen Winkeln und Ecken, Schränken und Kisten, in denen nur er sich wirklich zurechtzufinden schien, gestaltete Fra Ovidio durch seine in sich und wohl tief in Gott ruhende Persönlichkeit zu einem Hort der Geborgenheit, der Ruhe und der Sicherheit in einer Stadt, in der es oft so scheint, als sei hier wahrhaft jeder jedem Feind oder begegne dem anderen zumindest mit tiefem Mißtrauen. Der Zugang zum Laden von Fra Ovidio war klar reglementiert. Man mußte klingeln und meist etwas warten, bis sich die Tür öffnete, aber wenn sich diese dann hinter dem Besucher und Interessenten geschlossen hatte, dann war es bei Fra Ovidio allermeist gemütlich und schön, und das dem Außenseiter so erscheinende Durcheinander fand seinen ruhenden Pol im „Meister dieses Chaos‘“, Fra Ovidio. Jahrelang gehörten zur Lebensgemeinschaft in diesem Laden auch die Vögel, die sich frei herumfliegend in den Räumen bewegen konnten. Diese Graubülbüls waren ganz zutrauliche Vögel aus der Familie der Sperlinge, die im Orient gerne als Haustiere gehalten werden. Ovidio hatte zu manchen von ihnen, die man an dem schwarzen Kopf zum grauen Federkleid gut erkennen kann, ein ganz besonderes Verhältnis. Er duldete, daß sie im Laden auch an unpassenden Stellen ihr „Geschäft“ hinterließen und hatte wertvollere Olivenholzschnitzereien eigens dafür mit Plastikfolie abgedeckt. Mir schien, Ovidio konnte mit diesen Vögeln reden, wie es einst Franziskus konnte, und manches Mal saßen sie auf seinem Kopf oder seiner Schulter und schienen ihre Zutraulichkeit auch dazu zu nutzen, ein Extrastück Käse oder Kuchen von ihrem Padrone erbetteln zu können. Ich habe Fra Ovidio öfters früh morgens zu den ersten Messen im Heiligen Grab getroffen, was mich anfangs überrascht hatte. Fra Ovidio war ein eifriger und inniger Beter. Er beteiligte sich an den Präsenzen der Konventsmitglieder von San Salvatore in der Grabeskirche und bei vielen Gottesdiensten der Mitbrüder wo auch immer in der Altstadt und darüber hinaus. Er war als Laienbruder auch so etwas wie der Rector ecclesiae der Kapelle bei der fünften Kreuzwegstation, der Station mit Simon von Cyrene. Am Montag der Karwoche nahm er sein Wächteramt für dieses kleine Heiligtum an der Via Dolorosa sehr gewissenhaft wahr, wenn eine heilige Messe nach der anderen dort gefeiert wurde, immer wieder in anderen Sprachen. Sein offenes Lachen, seine unaufdringliche Frömmigkeit, sein Einsatz für sein Lebenswerk in der Kustodie, eben seinen Laden, der viele Pilger und Kommissariate des Hl. Landes auf der ganzen Welt unerschöpflich bediente und mit Devotionalien versorgte, all das bleibt in lebhafter Erinnerung. In der Trauer über den Verlust Frau Ovidios ist gewiß bei vielen auch Raum für die die fromme Hoffnung, daß der liebe Gott ihn mit offenen Armen in sein himmlisches Jerusalem aufgenommen hat und daß die Kustodie in ihrem Frau Ovidio wirklich einen guten Fürsprecher mehr bei Gott hat. P. Robert Jauch ofm

Maggio | FdC | 19


CronacaCustodiale Custodiale Cronaca Gerusalemme, 01 Aprile 2012

“Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore”: Domenica delle Palme a Gerusalemme Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Stefano Dal Pozzolo

L

La festa della Domenica delle Palme a Gerusalemme ha richiamato fin dalla mattina presto, alla Basilica del Santo Sepolcro, la comunità dei cristiani latini, con la famiglia francescana della Custodia, innumerevoli sacerdoti, religiosi e religiose delle molte congregazioni di Terra Santa, i fedeli locali e i tanti pellegrini che affollavano gli spazi del Santuario, curiosi e desiderosi di assistere alla processione e alla solenne celebrazione. Alle 7.45 i frati francescani hanno lasciato il Convento di San Salvatore per raggiungere la vicina sede patriarcale ed accompagnare in processione il Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, fino alla Basilica del Santo Sepolcro. Si è unita al corteo, in questa speciale occasione, anche una significativa rappresentanza di Cavalieri e Dame del Sovrano Militare Ordine di Malta. Compiuto l’ingresso solenne in Basilica, Mons. Twal ha preso posto davanti all’edicola del Santo Sepolcro e, come di consueto, ha distribuito le palme a tutti i sacerdoti concelebranti, ai frati, ai chierici, ai seminaristi e ad alcuni fedeli. Davvero toccante la lunga processione, accompagnata da canti e preghiere, attorno alla Tomba vuota del Signore, con le palme slanciate e tremolanti, che ha aperto la cerimonia di questa mattina di festa. Il Patriarca ha poi presieduto la S. Messa solenne, celebrata davanti all’edicola del Santo Sepolcro, circondato dalla schiera dei concelebranti e dalla comunità dei fedeli, palpitante di fede e di emozione. Ha presenziato alla cerimonia anche il Console Generale di Spagna a Gerusalemme, 20 | FdC | Maggio

Alfonso Portabales. Ai canti gregoriani della liturgia latina si sono sovrapposti e mescolati il canto e la salmodia dei copti e dei siriani, anch’essi impegnati a lodare Dio nella stessa Basilica, a pochi metri di distanza. In un clima di comunione e di raccoglimento, si è fatta così memoria del’ingresso messianico di Gesù a Gerusalemme, che introduce ai giorni della Sua Passione, rivissuta nella solenne lettura del Vangelo. Al termine della celebrazione, verso le 11.00, i frati francescani hanno nuovamente accompagnato il Patriarca ed il suo seguito fuori dalla Basilica del Santo Sepolcro, ripercorrendo in processione le strette vie della Città Vecchia fino alla sede patriarcale. Successivamente la comunità francescana, guidata dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, si è recata al Santuario di Betfage, sul versante orientale del Monte degli Ulivi, per il pranzo e per accogliere i fedeli e i pellegrini che sono giunti nel piccolo paese per prender parte alla solenne processione del pomeriggio. Presente anche il gruppo dei Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta che, nella mattina, aveva partecipato alle solenni celebrazioni presso la Basilica del Santo Sepolcro. Tantissimi anche i cristiani provenienti da numerose parrocchie di Israele e dei Territori Palestinesi. In tutto, oltre 6000 persone hanno voluto essere presenti a questo importante appuntamento. Poco prima delle 14.30 è giunto a Betfage anche il Patriarca latino, Mons. Fouad Twal. Con lui e con il Custode di Terra Santa, hanno preso parte alla processione anche S.E. Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Kamal Batish, Vescovo Ausiliare emerito di Gerusalemme, e S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vescovo Ausiliare di Nazaret. Dopo un’iniziale preghiera comune, il corteo si è mosso, con canti e danze espressi in tante lingue diverse, con i colori variopinti delle divise e degli stendardi dei locali gruppi scouts, con i rami di palma e d’ulivo portati festosamente in alto. Le autorità religiose e civili intervenute chiudevano la processione. Una giornata di festa e di comunione autentiche, in cui ciascuno ha potuto manifestare con semplicità e gioia la propria fede nel Signore che viene, ripercorrendo più o meno la stessa strada che fece Gesù, duemila


Maggio | FdC | 21


CronacaCustodiale Custodiale Cronaca

22 | FdC | Maggio


anni fa, per entrare nella Città Santa, acclamato dalla folla esultante. La lunga processione si è snodata per le pendici del Monte degli Ulivi, entrando nella Città Vecchia di Gerusalemme attraverso la Porta dei Leoni e, come di consueto, ricomponendosi lentamente nel cortile della vicina Chiesa di Sant’Anna, quando ormai già il pomeriggio volgeva al termine. Qui il Patriarca ha rivolto ai partecipanti parole di benvenuto e di ringraziamento, augurando a tutti una buona Settimana Santa ed impartendo ai fedeli la solenne benedizione. A seguire, la tradizionale parata degli scouts che, fino a sera, hanno marciato e suonato lungo le mura della città. Quest’anno, in particolare, la processione della Domenica delle Palme è stata dedicata al perseguimento della conversione del cuore e alla ricerca della pace in Terra Santa e in tutto il mondo. Eloquenti, in proposito, le parole di Papa Benedetto XVI: “Alla fine del Vangelo per la benedizione delle palme udiamo l’acclamazione con cui i pellegrini salutano Gesù alle porte di Gerusalemme. È la parola dal Salmo 118 (117), che

originariamente i sacerdoti proclamavano dalla Città Santa ai pellegrini, ma che, nel frattempo, era diventata espressione della speranza messianica: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Sal 118 [117],26; Lc 19,38). I pellegrini vedono in Gesù l’Atteso, che viene nel nome del Signore, anzi, secondo il Vangelo di san Luca, inseriscono ancora una parola: “Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore”. E proseguono con un’acclamazione che ricorda il messaggio degli Angeli a Natale [...] Gli Angeli avevano parlato della gloria di Dio nel più alto dei cieli e della pace in terra per gli uomini della benevolenza divina. I pellegrini all’ingresso della Città Santa dicono: “Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!”. Sanno troppo bene che in terra non c’è pace. E sanno che il luogo della pace è il cielo – sanno che fa parte dell’essenza del cielo di essere luogo di pace.

Maggio | FdC | 23


CronacaCustodiale Custodiale Cronaca

24 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 25


Cronaca Custodiale Nazareth, 01 aprile 2012

Domenica delle Palme a Nazareth

26 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 27


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 01 aprile 2012

Indian Community’s Palm Saturday in the Holy Land Reported by Fr.Jayaseelan Photos by Jossy and Jessy Pinto

I

Indian Community in Israel celebrated the PALM SATURDAY today (31st March 2012) at Bethphage, Mount of Olives, Jerusalem. It was a colourful and a joyful a spectacular demonstration of their faith in Jesus Christ acknowledging him as their Saviour and the Lord and King of the universe and their lives. They were very proud to rejoice and to recall and to re-enact the Gospel event that took place at very spot in that village called Bethpage on the Mount of Olives two thousand years ago. As Jesus was on his way to Jerusalem for the celebration of the Pascua , he entered this village which is in between Bethany and the Mount of Olives, at the side of the city of Jerusalem, he sat on a donkey and the people of the village run out to spread their cloaks and Olive branches on the road shouting “Hosanna to son of David”, “Blessed is he who comes in the name of the Lord” etc.(Mark11:1-10). As the they were celebrating this important historical event at the beginning of the Holy Week, the Indian Community experienced themselves as the New Israel who came to thank God for Jesus of Nazareth and to celebrate his kingship all over the universe. The Palms & Olive leaves were blessed by His Paternity V.Rev. Fr.Pier battista Pizzaballa ofm, The Custos of the Holy Land. After Reading the Gospel, he preached a brief homely, in that he appreciated the valuable Christian presence of Indian Community in the Holy Land and he pointed out the great pre-village and god-given

28 | FdC | Maggio


opportunities of this Community to celebrate the this feast of the Palm Sunday, and other feasts and the events of the Gospel on the very spot it all occurred at the time of Jesus. His Paternity urged them to be a Model Community of Faithliving Community for other Christian communities who live in the Holy Land and encouraged their evangelical Christian presence among the brothers and sisters of other faiths in the state of Israel. The procession of nearly a thousand Indians of men and women and little infants with their young mothers, went through the streets of Mount of olives to Gethsemane in the traditional routes of the Palm Sunday, singing hymns in Konkani, Kanada, Malayalam and English and shouting “Hosanna” etc., When they reached the Basilica of Agony (also known as the Basilica of All Nations) at Gethsemane, they stood on the steps of Basilica facing the Golden Gate of old City of Jerusalem, through which the Messiah

(Jesus) entered the City of Jerusalem, they sang hymns of praise and thanks giving in a loud voice at times shouting “Hosanna in the Highest”. They all entered the Basilica to celebrate the Holy Eucharist of the Passion Sunday. The Holy Mass was presided over by Rev.Fr.Praveen H. D’souza OFM, the Assistant pastor of the Indian Chaplaincy and a Student at the Franciscan Biblical Institute in Jerusalem, and concelebrated by Guest Priest Rev.Fr.Vinod Wilfred Mascarenhas OFM Cap. The director of the Social Welfare Centre of Capuchins in Mangalore. The Indian Chaplaincy which cares for the Pastoral needs of the Indian Community in the Holy Land organized this procession on Palm Saturday as vast majority of its members are migrant-workers in Israel and get their week off only on Sabbath (Saturday-Day of Rest) Thus these migrant Christian community opens up a new reality of Pastoral Care and dimensions of Christian presence in the H. Land.

Maggio | FdC | 29


Cronaca Custodiale

30 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 31


Cronaca Custodiale

Gerusalemme, 02 aprile 2012

Commemorazione di Simone il Cireneo alla cappella della V Stazione della Via Crucis Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto S. Messe alla V Stazione di Marie-Armelle Beaulieu Foto S. Messa al Calvario di Stefano Dal Pozzolo

C

Com’è consuetudine, la mattina del lunedì santo, tra le 6.00 e le 8.00, presso la V Stazione della Via Crucis, una piccola cappella francescana lungo la Via Dolorosa, nel centro del quartiere musulmano della Città Vecchia di Gerusalemme, si sono susseguite diverse S. Messe in varie lingue. Piccoli gruppi di cristiani di Terra Santa, religiosi e laici, e alcuni pellegrini hanno preso

32 | FdC | Maggio

parte alle celebrazioni, animando le strade ancora buie e deserte in queste prime ore del mattino. La V Stazione, da oltre un secolo, fa memoria dell’incontro di Simone di Cirene con Gesù e dell’imposizione con cui i soldati romani costrinsero il Cireneo a portare la croce del Signore. Un luogo molto caro ai cristiani, soprattutto a quelli di rito orientale. Anticamente,


è probabile che il luogo della commemorazione fosse situato a qualche metro di distanza. Lungo il muro della Via Dolorosa, vicino alla cappella francescana, si trova anche una pietra che, secondo una tradizione difficile da verificare, conserva l’impronta della mano di Gesù, che vi si appoggiò mentre portava la croce. In questa cappella, dunque, in continuità con le peregrinazioni che i Francescani compiono durante tutta la Quaresima, toccando i luoghi della Passione di Cristo, il lunedì santo ci si riunisce in preghiera per celebrare la figura del Cireneo e l’episodio, attestato dai Vangeli, che lo associa a Gesù, come discepolo che ne condivide la croce. Allo stesso tempo, presso il Calvario, nella Basilica del Santo Sepolcro, è stata celebrata una S. Messa in lingua araba, alla quale hanno preso parte alcuni religiosi e un piccolo gruppo di fedeli locali.

Maggio | FdC | 33


Cronaca Custodiale la proclamazione del Vangelo. La S. Messa del Martedì è stata presieduta da fra Artemio Vitores, Vicario custodiale, insieme al quale ha celebrato fra Najib Ibrahim, Guardiano della Flagellazione e Professore di Esegesi neotestamentaria presso lo Studium Biblicum Franciscanum, che ha sede in questo stesso luogo. Davvero numerosa la partecipazione della comunità francescana della Custodia di Terra Santa e molti i sacerdoti concelebranti. Testo di Caterina Foppa Pedretti I fedeli, religiosi e consacrate di diverse Foto di Marie-Armelle Beaulieu congregazioni, cristiani locali, ma anche collaboratori e volontari che da tempo vivono in questi luoghi e piccoli gruppi di pellegrini, desiderosi di fare esperienza della S. Pasqua Proseguono le celebrazioni della Settimana Santa a Gerusalemme, dove i Cristiani rivivono nella terra di Gesù, hanno riempito interamente la Cappella, trovando sistemazione anche la passione, morte e risurrezione del Signore all’esterno del Santuario, su alcune panche proprio nei luoghi in cui tutto accadde, più di disposte ordinatamente nel cortile, davanti duemila anni fa. In un clima particolarmente all’ingresso della Chiesa. intenso e raccolto si fa memoria degli ultimi, Qui Gesù comparve davanti a Ponzio Pilato, drammatici giorni di vita di Gesù, fino al Suo qui fu giudicato, condannato a morte e estremo sacrificio sulla Croce, a cui seguirà caricato della croce. Da qui ancor oggi parte la Sua risurrezione gloriosa, che proietterà il mondo intero nella luce e nella speranza di una la Via Crucis che i francescani ripetono ogni venerdì pomeriggio e che i gruppi di pellegrini vita nuova in Dio. Gli appuntamenti si faranno più densi a partire venuti da tutto il mondo percorrono uniti da un’unica fede. La Passione di Cristo ci da Giovedì Santo, con la S. Messa in ricordo interpella qui in modo speciale, le vicende di dell’Ultima Cena del Signore, il rito della quei giorni che cambiarono il volto della storia lavanda dei piedi e l’Ora Santa al Getsemani, umana ci coinvolgono con forza e chiamano ma già questa prima parte della settimana è ogni cristiano, soprattutto durante questa scandita da momenti importanti, che aiutano a penetrare sempre più a fondo nei misteri che la Settimana, a volgere il cuore alla Terra Santa, ad entrare in comunione con Gerusalemme, a comunità cristiana si prepara a celebrare. Com’è tradizione, la mattina del Martedì Santo, scoprire nel mistero che qui si rinnova il senso alle 7.30, presso il Santuario della Flagellazione, profondo della fede cristiana. annesso all’omonimo convento francescano che sorge all’inizio della Via Dolorosa, nella Città Vecchia di Gerusalemme, è stata celebrata la S. Messa solenne durante la quale è stata cantata la “Passio Christi”, secondo i racconti evangelici. Attraverso quattro appuntamenti, la Domenica delle Palme, il Martedì, il Mercoledì e il Venerdì santi, si ripercorrono infatti i testi dei quattro evangelisti che narrano i tragici momenti con i quali si chiude la vita terrena di Gesù. L’assemblea dei fedeli ascolta, partecipe e commossa, i tre lettori che, ogni volta, animano

Gerusalemme, 02 aprile 2012

Cantando la Passione del Signore: S. Messa solenne del Martedì Santo alla Flagellazione

P

34 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 35


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 03 aprile 2012

La Settimana Santa al Santo Sepolcro Testo di F. Enrique Bermejo Cabrera, ofm Vaticano II. Infatti non era piccolo il disagio dei francescani, del clero diocesano, dei cristiani locali e dei pellegrini dinanzi al fatto che le celebrazioni tanto solenni e suggestive della Settimana Santa a Gerusalemme si svolgessero Con lettera datata 21 marzo 2012 e resa nota sul secondo il rito anteriore. Finalmente con l’anno sito web della Custodia di Terra Santa il Custode 1997 il progetto di riforma delle celebrazioni della Fr. Pierbattista Pizzzaballa ha comunicato ai Frati Settimana Santa al Santo Sepolcro, preparato con e a tutte le persone interessate che la Santa Sede ha cura negli anni precedenti, poté essere messo in approvato i testi delle celebrazioni liturgiche per atto con l’approvazione della Santa Sede per un la Settimana Santa al Santo Sepolcro (Lettera dal quinquennio e “ad experimentum”. Cardinale T. Bertone dell’11 ottobre 2011). Nel 2008 si fece una valutazione dell’esperienza Cogliamo l’occasione per presentare brevemente il fatta, completando le celebrazioni con l’Ufficio lungo cammino percorso per giungere al traguardo del Mercoledì e procedendo all’unificazione di attuale e le caratteristiche delle celebrazioni che si tutti gli Uffici. Certo non si è ancora alla soluzione svolgono attualmente. ideale, perché per ragioni di “Status quo” si sono Per comprendere l’impegnativo lavoro svolto è dovuti conservare gli orari anteriori alla riforma opportuno ricordare che da sempre la Custodia del Vaticano II, tuttavia il risultato raggiunto non di Terra Santa ha ritenuto suo onore e dovere è di poco conto. Bisogna ricordare infatti che nel promuovere la degna celebrazione dei misteri Santo Sepolcro, oltre ai latini, ufficiano i greci, gli divini secondo le leggi della Chiesa nella basilica armeni, i copti e i siriani. Per ogni cambiamento del Santo Sepolcro. Secondo l’autorevole parola si deve tener conto di tutte le Comunità. Questo di Paolo VI, pellegrino in Terra Santa nel 1964, un spiega la formula “perdurante Statu quo” usata compito dei francescani è quello di promuovere dalla Santa Sede nell’approvazione. nei Santuari della redenzione il “culto perenne Queste celebrazioni, che la Santa Sede dopo nel nome della Chiesa Cattolica”. Il Santo Padre, matura riflessione ha approvato, seguono la il beato Giovanni Paolo II in occasione del 650º venerabile liturgia latina, cui i francescani si anniversario dell’affidamento della Custodia dei sentono legati per volontà dello stesso San Luoghi Santi ai figli di San Francesco ricordava: Francesco, e insieme accolgono vari elementi che “I Francescani non hanno mai interrotto la loro la ricca tradizione liturgica di Gerusalemme ci ha benefica presenza, nonostante non poche difficoltà, conservato. impegnandosi generosamente per la conservazione Molte le persone che hanno collaborato in diversi delle antiche memorie, l’erezione di nuovi tempi e molti modi per il rinnovamento della Santuari, l’animazione liturgica e l’accoglimento Liturgia della Settimana Santa al Santo Sepolcro. dei pellegrini”. Oltre ai confratelli del convento di S. Salvatore Da molto tempo la Custodia di Terra Santa e dello Studium Biblicum Franciscanum, vanno desiderava introdurre pienamente al Santo ricordati padre Tarcisio Colombottti OFM, padre Sepolcro la riforma liturgica attuata per la Chiesa Joan Maria Canals CMF. cattolica di rito latino a seguito del Concilio

C

36 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 37


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 04 aprile 2012

Nei luoghi della Passione del Signore: le solenni celebrazioni del Mercoledì Santo a Gerusalemme Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Stefano Dal Pozzolo

G

Giunti al Mercoledì della Settimana Santa, Gerusalemme si trova ormai immersa pienamente nei riti di questi giorni solenni, prossima ormai a celebrare il triduo più santo e doloroso, prima dell’immensa gioia della Pasqua di resurrezione del Signore, che proprio qui si è avverata. La città freme d’attesa, preparandosi a rivivere eventi grandiosi. Accanto alla comunità cristiana locale, di giorno in giorno si fanno più numerosi i pellegrini provenienti da diverse parti del mondo, che affollano senza sosta i Luoghi Santi, sostano e pregano nei posti così cari alla tradizione cristiana e, con speciale fervore, fanno memoria della Passione di Cristo, stupiti e riconoscenti di trovarsi qui, dove gli eventi della salvezza si fanno presenti e tangibili, e di poter toccare con venerazione la terra e le pietre che continuano a testimoniare la storia della redenzione umana che, più di duemila anni fa, le ha conquistate. Il Mercoledì Santo è colmo della devozione per quei Luoghi unici che qui si ha la grazia di toccare, accarezzare, baciare, gustandoli nel proprio cuore e meditando il mistero che raccontano. Questa profonda esperienza si è compiuta fin dal mattino, con la S. Messa solenne celebrata presso la Basilica dell’Agonia al Getsemani, nel corso della quale si è rinnovato il canto del Vangelo della Passione del Signore, seguendo questa volta il racconto di S. Luca (Lc 22,14-23,56). Alle parole che ricordano come il Signore, in quell’antico giardino degli ulivi dov’era solito recarsi a pregare,

38 | FdC | Maggio


sudò sangue, il lettore si è chinato a baciare la pietra incastonata ai piedi dell’altare, sulla quale Gesù soffrì in solitudine e provò un’angoscia profonda, presagendo l’amarezza della prova che l’attendeva. Alla presenza di moltissimi fedeli, il Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, come stabilito dal programma liturgico, ha presieduto la solenne cerimonia, circondato dalla schiera dei concelebranti disposti tutt’intorno all’altare, a pochi passi dalla roccia dell’Agonia, centro che ha catalizzato la devozione e la pietà di tutti. Terminata la celebrazione, i frati francescani della Custodia hanno raggiunto in processione dal Getsemani la Basilica del Santo Sepolcro, dove, a partire dalle ore 10.00, si è tenuta la venerazione della Colonna della Flagellazione, che si trova esposta nella Cappella del Santissimo Sacramento, detta anche dell’Apparizione di Gesù risorto alla Vergine Maria. Il frammento della colonna di porfido rosso, circondato da un drappo bianco immacolato e salutato quale Columna nobilis nell’inno che dà inizio alla preghiera, è stato baciato da tutti i frati, cominciando dal Vicario, fra Artemio Vitores, e dal Guardiano del Santo Sepolcro, fra Fergus Clarke. A seguire, lungo tutta la giornata, si sono succeduti i fedeli e i pellegrini, che hanno voluto anch’essi testimoniare la loro profonda venerazione a questo prezioso oggetto, nel quale la tradizione riconosce la colonna a cui fu legato Gesù per essere flagellato. Nei primi secoli della storia cristiana, essa veniva esposta ai fedeli il Venerdì Santo presso il Cenacolo. Poi, nel XIV secolo, la colonna fu portata alla Basilica del Santo Sepolcro, nella sua attuale sede. Fino a non molti anni fa, il popolo dei credenti aveva la possibilità di ammirare e venerare la colonna della flagellazione soltanto il Mercoledì Santo, oggi essa resta sempre esposta nella Cappella dell’Apparizione, a destra dell’altare, e milioni di cristiani, in ogni momento dell’anno, continuano a visitarla e ad omaggiarla, sfiorandola con un bacio o una carezza. Nel pomeriggio la comunità francescana ha accompagnato ed introdotto solennemente nella Basilica del Santo Sepolcro S.E. Mons. William Shomali, Vescovo Ausiliare del Patriarca Latino di Gerusalemme, che ha presieduto l’Ufficio delle ore 16.00. Davanti all’edicola della Tomba del Signore, circondata da ogni parte dai fedeli e dai pellegrini,

la recita dei Salmi e le letture bibliche hanno preparato ed introdotto i riti del Triduo pasquale, liturgie di sofferenza e di lutto, che celebrano i momenti più drammatici della vita di Gesù, fino alla Sua morte in croce e alla tumulazione del Suo corpo nel sepolcro. Durante l’Ufficio sono state accese anche le quindici candele del grande candelabro triangolare, posto a fianco del Sepolcro e dotato di un alto significato simbolico e mistico. Le quattordici candele poste sui due lati rappresentano gli undici Apostoli rimasti e le tre Marie, la cui fede sarà duramente provata nei giorni della Passione del Signore. La candela al vertice, invece, simboleggia Cristo, la cui natura divina non verrà mai oscurata, nonostante gli oltraggi e la vergognosa morte a cui sarà sottoposto.

Maggio | FdC | 39


Cronaca Custodiale gerusalemme, 05 aprile 2012

Nel cuore del mistero dell’Eucaristia: Missa in Coena Domini alla Basilica del Santo Sepolcro Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Stefano Dal Pozzolo

C

Con la Missa in Coena Domini, celebrata la mattina di Giovedì Santo presso la Basilica del Santo Sepolcro, proprio davanti all’Edicola della Tomba di Gesù, si apre il Triduo pasquale a Gerusalemme, pieno di momenti toccanti in quei luoghi che hanno visto il Signore soffrire, oltraggiato e solo, che hanno ricevuto il dono del Suo corpo e del Suo sangue, prima nell’Eucaristia, istituita nel corso dell’Ultima Cena di Pasqua con i Suoi discepoli, e poi sulla croce, quale sacrificio offerto per la salvezza del mondo intero, e che hanno assistito all’evento mirabile della Sua risurrezione, con cui Cristo ha rinnovato per sempre tutte le cose. La celebrazione è stata presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, accompagnato, in questo solenne appuntamento, da S.E. Mons. William Shomali e da S.E. Mons. Kamal Batish, rispettivamente Vescovo Ausiliare e Vescovo Ausiliare Emerito del locale Patriarcato Latino, e da S.E. Mons. Giacinto Boulos Marcuzzo, Vescovo Ausiliare di Nazaret. Benché si trovassero nella Basilica anche molti fedeli, cristiani della comunità locale e pellegrini di varia provenienza, sono stati i numerosissimi sacerdoti concelebranti, più di 200, a rappresentare il vero centro di interesse di questa suggestiva celebrazione, nella quale appunto si commemora in modo particolare il momento in cui Gesù istituì l’Eucaristia, consacrando il pane e il vino dell’Ultima Cena, e la richiesta rivolta agli Apostoli di perpetuare la memoria di questo gesto

40 | FdC | Maggio

e di questo dono, attraverso il sacerdozio. Hanno partecipato alla solenne celebrazione anche il Nunzio apostolico in Israele, S.E. Mons. Antonio Franco, e il Nunzio apostolico in Giordania, S.E. Mons. Giorgio Lingua, con i rispettivi segretari. Nel corso della S. Messa il Patriarca ha ripetuto anche la lavanda dei piedi, quel gesto così semplice e così intenso che Gesù ha compiuto nei riguardi degli Apostoli proprio in quell’ultima sera trascorsa insieme, prima del Suo arresto. Successivamente, Mons. Twal ha benedetto gli Oli sacri, quello degli Infermi e quello dei Catecumeni, ed ha consacrato il Crisma. La celebrazione si è conclusa con la lunga processione con la quale tutti i concelebranti, in lunghe file ordinate, hanno accompagnato il Santissimo Sacramento nei tre giri compiuti solennemente attorno all’Edicola del Santo Sepolcro, con i kawas e i canti gregoriani. Indossando la veste bianca e portando in mano innumerevoli candele accese, i molti sacerdoti hanno fatto memoria della loro ordinazione sacerdotale, che costituisce un prezioso servizio offerto all’intera umanità, e del privilegio di celebrare l’Eucaristia e di consacrare il pane e il vino. Al termine della processione, che ha coinvolto l’assemblea in un’intensa preghiera comune per quasi un’ora, la pisside contenente le particole consacrate è stata introdotta nell’Edicola del Sepolcro del Signore, dove rimarrà per l’intera notte. In quei gesti così intimi, così semplici, come l’istituzione dell’Eucaristia e la lavanda dei piedi ai discepoli, che ancora una volta si sono rinnovati davanti agli sguardi partecipi dei fedeli, l’amore e l’umiltà di Dio si fanno concreti, tangibili, vicini all’esperienza e ai sentimenti dell’uomo. Il Signore si prende cura di ciascuno, lava umilmente le nostre colpe, dona tutto se stesso, rinnovando continuamente questo dono e raggiungendo così il cuore di ogni cristiano.Finita la liturgia che ha occupato gran parte della mattinata, le porte della Basilica del Santo Sepolcro sono state chiuse. Nelle ore successive, esse si apriranno solo per brevi istanti, consentendo l’ingresso dei Francescani, dei religiosi del Patriarcato latino e di pochi altri fedeli per la partecipazione alle celebrazioni pomeridiane: l’Adorazione del Santissimo Sacramento, l’Ufficio delle Tenebre e i Vespri. Per il resto, le porte della Basilica rimarranno chiuse.


Maggio | FdC | 41


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 05 aprile 2012

“Come ho fatto io, fate anche voi”: commemorazione dell’Ultima Cena e della Lavanda dei piedi al Cenacolo Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Stefano Dal Pozzolo

N

Nel pomeriggio di Giovedì Santo, poco dopo le 15.00, i frati francescani della Custodia di Terra Santa, guidati dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa,e dal Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, sono partiti in processione dal Convento di San Salvatore, per raggiungere il Monte Sion, dove si trova il Cenacolo, nel quale Gesù celebrò l’Ultima Cena, la cena di Pasqua, con i Suoi discepoli, prima di essere catturato, durante la notte, nell’Orto degli Ulivi. Al corteo dei frati si sono uniti tanti fedeli, cristiani locali e pellegrini, desiderosi di condividere questo suggestivo momento di preghiera comunitaria, in uno dei Luoghi Santi più cari alla tradizione cristiana e francescana. Secondo la tradizione, infatti, il Cenacolo fu anche la residenza della prima Chiesa apostolica. Nella seconda metà del IV sec., i cristiani sostituirono la piccola chiesa che qui sorgeva con una grande basilica, che chiamarono Santa Sion e Madre di tutte le Chiese, a motivo della sua origine apostolica. In essa si conservava il ricordo del trono di Giacomo, primo vescovo di Gerusalemme, e della colonna della flagellazione di Gesù. In questo luogo si mantenne viva la memoria dell’Ultima Cena, con l’istituzione dell’Eucaristia e la Lavanda dei piedi, delle apparizioni di Gesù Risorto, della consegna agli Apostoli del ministero della riconciliazione e della discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli, qui riuniti. Anche il ricordo della Dormizione di Maria è presente qui fin dal VII sec. La Chiesa della Santa Sion 42 | FdC | Maggio


subì diverse distruzioni e restauri, per essere poi ricostruita in epoca crociata e ribattezzata col nome di Santa Maria in Monte Sion. Dopo la demolizione del 1219, rimase in piedi solo la medioevale cappella del Cenacolo, con la sottostante Tomba di Davide, un cenotafio commemorativo fino ad oggi caro agli ebrei, che qui si recano costantemente a pregare. Nel 1335 i Francescani presero in carica il santuario, costruendo sul lato sud un convento, il cui chiostro è visibile ancor oggi. In questo luogo ebbe origine la Custodia di Terra Santa, che ricevette il riconoscimento ufficiale con la Bolla papale nel 1342. nonostante le difficoltà, il convento fu abitato fino al 1551, quando l’autorità turca costrinse i frati a trasferirsi all’interno delle mura cittadine. Il santuario restò in mano musulmana fino al 1948 e poi, con la nascita dello Stato di Israele, passò agli ebrei. Una nuova chiesa, ad ovest del Cenacolo e consacrata nel 1910, fu dedicata alla Dormizione di Maria ed affidata ai Benedettini. Nel 1936, i Francescani ritornarono nelle vicinanze del santuario, riadattando una vecchia casa araba, che è divenuta il piccolo convento di San Francesco al Cenacolo, detto anche Cenacolino. Mentre la sala del Cenacolo resta accessibile ai visitatori, le celebrazioni liturgiche cristiane al suo interno sono permesse soltanto in pochissime occasioni. Il Giovedì Santo cade uno di questi rari momenti, per cui l’incontro che qui tradizionalmente si celebra nel pomeriggio di questo giorno assume per tutta la comunità dei religiosi e dei fedeli un valore speciale. Già parecchio tempo prima dell’arrivo del Custode, la sala del Cenacolo, posta al piano superiore, era gremita di pellegrini in attesa, in un clima di sincero raccoglimento. Alle 15.30, giunto il Custode con i frati che l’accompagnavano, è iniziata la celebrazione che, tra canti e preghiere, ha fatto memoria degli eventi accaduti la sera dell’Ultima Cena, con la lettura dei brani evangelici di S. Giovanni e di S. Marco che parlano della Lavanda dei piedi, dell’istituzione dell’Eucaristia, del comandamento nuovo dell’amore vicendevole che Gesù volle trasmettere agli Apostoli. E proprio il gesto della lavanda dei piedi è stato ripetuto qui da fra Pizzaballa, che si è chinato per lavare i piedi ad un gruppo di 12

bambini della parrocchia di San Salvatore. Uno dei gesti più significativi con cui Gesù mostra il senso e il valore del servizio al prossimo, che gli Apostoli sono chiamati ad imitare nella loro vita: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi” (Gv 13,14-15). La liturgia si è conclusa con la recita del Padre Nostro, che ciascuno dei presenti ha pronunciato nella propria lingua, unendo l’assemblea in un afflato universale. Ricevuta la benedizione finale, i Francescani e alcuni fedeli hanno raggiunto in processione la Chiesa armena di San Giacomo, dove la tradizione colloca appunto il martirio per decapitazione di San Giacomo il maggiore. In quest’area, inoltre, ha spiegato fra Artemio, si trovava il palazzo di Caifa, il Sommo Sacerdote davanti al quale si svolse il processo religioso contro Gesù. Dopo la visita alla Chiesa, i Francescani hanno reso omaggio ad una seconda sala, la Cappella degli Arcangeli, all’interno del convento armeno, dove appunto la comunità francescana, dopo essere stata espulsa dal Cenacolo nel 1551, fu accolta ed ospitata per otto anni dagli Armeni. Quale segno di cordialità e ringraziamento, la processione francescana del Giovedì Santo fa tradizionalmente tappa in questo luogo. Infine, prima del ritorno al convento di San Salvatore, è stata compiuta una breve visita alla Cappella di San Marco, presso la comunità siriana ortodossa.

Maggio | FdC | 43


Cronaca Custodiale

44 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 45


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 05 aprile 2012

L’ora è venuta: la preghiera dell’Ora Santa al Getsemani nella notte dell’arresto di Gesù Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Stefano Dal Pozzolo

L

La giornata di Giovedì Santo, densa di avvenimenti, volge alla sera. Tutto, nelle ore del giorno, ha preparato questo solenne momento di preghiera serale, che la comunità cristiana latina di Terra Santa ha trascorso, com’è tradizione, presso la Basilica dell’Agonia al Getsemani, sulle pendici del Monte degli Ulivi. Luogo di silenzio, di meditazione e di contemplazione, dove i Francescani hanno anche un eremo, accanto

46 | FdC | Maggio

alla Basilica, per accogliere i pellegrini e tutti coloro che desiderano ritirarsi per breve tempo in preghiera e in solitudine. Qui anche Gesù amava venire a pregare. Qui, dopo aver celebrato la Pasqua con i Suoi discepoli, venne a trascorrere le ultime ore prima dell’arresto e dell’inizio della Passione. Qui, solo, cercò il conforto del Padre in quei momenti di angoscia profonda che precedettero il tradimento di Giuda e la cattura e in cui, prostrato sulla roccia, patì l’agonia e sudò sangue. In questo giardino, dove le olive venivano spremute nel frantoio per produrre l’olio pregiato, Cristo diviene egli stesso olio, medicina, profumo, per la salvezza del mondo. Come Adamo fu creato in un giardino e nel giardino fu tentato e vinto dal diavolo, così Cristo entrò in un giardino e fu gettato a terra, nella sofferenza, dal demonio, ma uscì vittorioso dalla tentazione. L’ora è venuta: Gesù è pronto a bere la coppa della volontà del Padre. Ed in questo luogo così significativo, i cristiani, ricordando i drammatici eventi che vi accaddero, pregano insieme nell’Ora Santa, a partire dalle 21.00 del Giovedì Santo. La celebrazione è stata presieduta dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa,


attorno al quale si è raccolta, numerosa, la comunità francescana di Terra Santa, insieme a molti altri religiosi. Presenti anche il Nunzio apostolico di Israele, S.E. Mons. Antonio Franco, e il Nunzio apostolico di Giordania, S.E. Mons. Giorgio Lingua. La Basilica era gremita di fedeli, fino all’esterno della chiesa. L’incontro si è aperto con la venerazione della pietra dell’agonia, che giace ai piedi dell’altare maggiore, circondata da un basso recinto in ferro battuto. Fra Pizzaballa ha cosparso di petali di rose rosse la pietra che ha visto Gesù soffrire e pregare e che ha accolto il sudore di sangue da Lui versato durante l’agonia e l’attesa, richiamando così le preziose gocce del sangue di Cristo che caddero sulla roccia durante quella tragica notte. La liturgia, espressa in molte lingue diverse per sottolineare l’universalità della Chiesa, è suddivisa in tre parti, ciascuna composta da un Salmo, dalla lettura dei Vangeli sinottici riguardo ad un tema di quella tragica notte al Getsemani che ha dato inizio alla Passione del Signore, e da una preghiera comune. I tre temi di cui la liturgia ha fatto memoria sono stati l’annuncio del rinnegamento di Pietro, l’orazione di Gesù nell’Orto degli Ulivi e l’arresto di Gesù. La musica e gli arrangiamenti dei canti e dei Salmi sono stati composti da fra Armando Pierucci, direttore del Magnificat, la scuola di musica della Custodia francescana a Gerusalemme. Fra Armando ha anche accompagnato all’organo il coro Magnificat della Custodia, che ha eseguito le antifone dei Salmi e i canti, sotto la direzione di Hania Soudah Sabbara. In ciascuna delle tre sezioni liturgiche, recitato il Salmo e proclamato il brano del Vangelo in tre diverse lingue, i fedeli si sono posti in ginocchio per pregare insieme solennemente per impetrare la fermezza della fede, per essere associati a Dio nella sofferenza e nella gloria e per essere liberati dalle insidie del demonio e poter servire Dio nella libertà dell’amore. Nell’ultima parte della veglia, il Custode ha incensato la pietra dell’agonia, accompagnato dal canto del Salmo 21 (22), sulle sofferenze e speranze del giusto. Nella Città Santa, oltre alla pietra del Getsemani, sono presenti e venerate altre due pietre: quella del Calvario, dove Gesù morì sulla croce, e quella del Monte Moria, dove Isacco fu legato per essere sacrificato al Signore.

Allo stesso modo di Isacco, anche Gesù, nella notte dell’arresto, venne legato e condotto dal Sommo Sacerdote con i lacci ai polsi, quale agnello sacrificale senza macchia. Dopo la preghiera universale, la recita del Padre Nostro e la benedizione finale, i frati francescani hanno omaggiato la pietra dell’agonia, chinandosi a baciarla, sulle note dell’ Inno alla Croce che ha posto fine all’incontro. Il gesto è stato poi ripetuto dalla maggior parte dei fedeli presenti, ciascuno dei quali ha voluto accostarsi alla pietra, toccarla, baciarla, sostare in meditazione accanto ad essa, raccogliere qualche petalo di rosa sparso dal Custode. Dal Getsemani, al termine dell’Ora Santa, un gruppo di giovani della parrocchia di Gerusalemme si è recato in processione alla Chiesa di San Pietro in Gallicantu, che si trova sul lato orientale del Monte Sion, per proseguire insieme la preghiera. Siamo nel Triduo sacro: dopo le celebrazioni al Calvario del Venerdì Santo, Sabato i credenti cominceranno ad evocare la risurrezione del Signore. Il chicco di grano è caduto nella terra e presto seguirà la fruttificazione della risurrezione: Gesù, infatti, non disdegnò di morire per renderci partecipi della Sua vita immortale (Sant’Ignazio di Antiochia).

Maggio | FdC | 47


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 06 aprile 2012

Ogni cosa è compiuta: celebrazione solenne della Passione del Signore e Adorazione della Santa Croce al Calvario Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Giorgio Vigna

I

Il cuore del Venerdì Santo a Gerusalemme pulsa alla Basilica del Santo Sepolcro, nella quale si trova, su un’altura posta a destra del’ingresso, il Calvario, dove Gesù morì in croce. Dal primo pomeriggio del giorno prima, finite le celebrazioni liturgiche mattutine, le imponenti porte della Basilica sono rimaste chiuse. Alcuni fedeli hanno trascorso la notte all’interno del Santuario, in adorazione del Santissimo Sacramento, rimasto sempre all’interno dell’Edicola del Sepolcro del Signore. La mattina presto di Venerdì, già molto tempo prima che le porte siano state riaperte, molti fedeli e pellegrini hanno sostato sul piazzale antistante la Basilica, in preghiera e in attesa.

L’apertura delle porte è avvenuta in forma solenne, soltanto per pochi minuti, per consentire l’ingresso del Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, accompagnato in processione dalla comunità dei frati francescani della Custodia e 48 | FdC | Maggio

seguito dal clero locale e dalla folla di fedeli, desiderosi di assistere alla celebrazione della Passione del Signore presso l’altare del Calvario. La Basilica, dunque, è stata nuovamente chiusa, riservandola alla preghiera e alle celebrazioni della mattina, al termine delle quali le porte resteranno aperte e le visite al Santuario potranno riprendere. Non tutti i presenti hanno potuto trovare spazio nella parte alta della Basilica e molti hanno dovuto seguire la celebrazione rimanendo ai piedi della scala che conduce al Calvario, circondando da ogni parte la Pietra dell’Unzione, adagiata proprio a pochi passi dall’ingresso della Chiesa. Moltissimi i concelebranti, che si sono stretti nello spazio affollato del Calvario che, in questa giornata, sembrava ancora più angusto. Presente anche una significativa rappresentanza dei Cavalieri e delle Dame del Sovrano Militare Ordine di Malta. Ad animare la solenne liturgia, il coro Magnificat della Custodia francescana di Terra Santa, diretto da Hania Soudah Sabbara. La celebrazione si è svolta in tre momenti: la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e la Comunione Eucaristica. Secondo il programma liturgico, presso la Cappella del Santissimo Sacramento, o dell’Apparizione di Gesù Risorto a Maria Vergine, il Patriarca e i diacono hanno indossato le vesti di colore rosso e, in processione, hanno raggiunto il Calvario. Il Patriarca ha portato in processione la reliquia del legno della Santa Croce, deponendolo poi sull’altare del Calvario. Durante la Liturgia della Parola, che si è svolta intorno alla reliquia della Croce, è stata cantata la Passione del Signore secondo il Vangelo di San Giovanni, concludendo il ciclo delle quattro


letture della Passione che ha avuto luogo a partire dalla Domenica delle Palme e nel corso delle celebrazioni del Martedì e Mercoledì Santi. Quando la lettura ha toccato il punto in cui Cristo muore sulla croce, mentre all’intorno si faceva un profondo silenzio, il lettore ha lasciato il leggìo, ha raggiunto l’altare dei Greci ortodossi e si è inginocchiato per baciare il punto esatto, sotto l’altare, in cui si trova la pietra nella quale fu confitta la croce di Cristo e dove Gesù, compiuta ogni cosa, spirò. Dopo alcuni istanti di grande intensità, la lettura della Passione è ripresa, fino alla narrazione della deposizione del corpo di Gesù nel sepolcro, collocato nel giardino vicino al luogo della crocifissione. Dopo la preghiera universale, si è svolta l’Adorazione della Croce. Tenendo la reliquia tra le mani, Mons. Twal ha invitato il popolo ad adorare il sacro legno a cui il Salvatore del mondo fu inchiodato per la nostra redenzione. Il rito dell’adorazione della Santa Croce è molto antico. Risale infatti al IV secolo, quando, nel giorno di Venerdì Santo, proprio in questo luogo, per 3-4 ore i fedeli sfilavano adorando la Croce. Poi, per 3 ore, si proclamavano i brani che, nella Sacra Scrittura, si riferiscono alla Passione del Signore. Fino ad oggi questo rito resta vivo e si è rinnovato ancora una volta qui, al Calvario, dove tutta l’assemblea - i diaconi, il clero, i frati e il popolo - si è accostata in processione, cantando lamentazioni e inni, per onorare e baciare il legno della Croce. Alla fine della celebrazione, la reliquia è stata portata nella Cappella dell’Apparizione, dove i fedeli hanno potuto continuare ad omaggiarla in forma privata. Mentre i Francescani riaccompagnavano il Patriarca ed il suo seguito alla sede patriarcale,

tutto era saturo di vita nelle strette e affollate vie della Città Vecchia di Gerusalemme, con i fedeli cristiani che continuavano incessantemente i loro gesti di devozione del Sacro Triduo pasquale, in attesa della S. Pasqua di Resurrezione del Signore, e il mondo ebraico che si preparava, la stessa sera di venerdì, a dare inizio alla settimana della festa di Pesach.

Maggio | FdC | 49


Cronaca Custodiale

50 | FdC | Maggio


Gerusalemme, 06 aprile 2012

Scientia Crucis: Via Crucis e Processione Funebre nel Venerdì Santo a Gerusalemme

C

Ci sono gruppi di ogni lingua e cultura che, fin dalla mattina del Venerdì Santo, tra canti e preghiere, compiono la propria Via Crucis per le strade della Città Vecchia di Gerusalemme, seguendo l’itinerario della Via Dolorosa che, dal Litostroto, presso il Convento francescano della Flagellazione, prosegue nell’intrico dei quartieri abitati, fino a raggiungere la Basilica del Santo Sepolcro.

Maggio | FdC | 51


Cronaca Custodiale Ciascun gruppo porta la sua croce, a volte anche di grandi dimensioni, e, con devozione ed entusiasmo peculiari, segue la sua strada, varca la soglia della Basilica, sosta al Calvario e, infine, si ferma davanti alla Tomba vuota, già pregustando, in una trepidante attesa, l’annuncio della resurrezione del Signore, che verrà proclamato con grande gioia la mattina di Pasqua. C’erano anche i cristiani arabi della parrocchia latina di San Salvatore a percorrere la Via Crucis in questo Venerdì Santo, accompagnati dai loro parroci, fra Simon Herro e fra Feras Hejazin, e con numerosi giovani che hanno portato insieme la grande croce attraverso le quattordici stazioni, le prime nove tradizionalmente identificate lungo la Via Dolorosa e le ultime cinque poste all’interno della Chiesa del Santo Sepolcro.

Terminata la celebrazione della Passione del Signore, tenutasi nella prima parte della mattinata al Calvario, anche la comunità francescana della Custodia di Terra Santa, guidata dal Custode, 52 | FdC | Maggio

fra Pierbattista Pizzalla, e dal Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, ha ripercorso con solennità la via della croce, alla quale ha preso parte, insieme ai frati, un gran numero di pellegrini. Si tratta di un rituale suggestivo che i Francescani ripetono ogni venerdì dell’anno, sempre con grande affluenza di pellegrini. Partendo dalla prima stazione, posta oggi nel cortile della scuola musulmana el-Omariye, di fronte al Convento della Flagellazione, dove anticamente sorgeva la Fortezza Antonia e si stendeva il Pretorio di Pilato, il lungo corteo ha percorso la Via Dolorosa sostando presso le varie cappelle che corrispondono alle tradizionali stazioni della Via Crucis. Infine, la lunga processione è giunta al Santo Sepolcro, ha visitato il Calvario, dapprima nella parte latina e poi in quella greco-ortodossa, si è soffermata accanto all’altare della Madonna Addolorata, dove il corpo di Gesù fu deposto dalla croce, e si è poi conclusa davanti all’Edicola del Sepolcro del Signore. Intanto, la Basilica fremeva di pellegrini, le cui voci e le cui preghiere si mescolavano, si sovrapponevano, come i loro sentimenti, la loro speranza, la loro inquietudine di fronte alla grandezza del mistero pasquale che, soprattutto in questo santo luogo, rapisce tutti e di cui tutti vogliono essere partecipi.


Altri due appuntamenti, nella giornata del Venerdì Santo, hanno visto impegnati i Francescani della Custodia, che sono nuovamente tornati alla Basilica del Santo Sepolcro nel pomeriggio, alle ore 16.00, per pregare insieme l’Ufficio, e alla sera, poco dopo le 20.00, per la processione dei Funerali di Cristo. È soprattutto quest’ultima celebrazione serale che rappresenta forse il momento più toccante di tutta la lunga giornata del Venerdì Santo. La Basilica è stata ancora una volta animata dai numerosi frati francescani e dai molti altri religiosi concelebranti, nonché dai tanti fedeli che non hanno voluto rinunciare ad essere vicini al Signore lungo tutto il Suo cammino di sofferenza e di morte. A presiedere la solenne processione, che richiama antiche tradizioni popolari, sono stati, ancora una volta, il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, e il Vicario custodiale, fra Artemio Vitores. Mentre il Segretario custodiale, fra Silvio De La Fuente, portava tra le mani il Crocifisso, sulle note di canti dolenti, la processione ha fatto tappa presso le diverse cappelle della Basilica, fino al Calvario. Intanto, attraverso la lettura in diverse lingue dei brani dei quattro Vangeli, si è fatta memoria delle

sofferenze patite da Cristo negli ultimi giorni della Sua vita, dall’unzione a Betania poco prima della Pasqua celebrata a Gerusalemme con i Discepoli, alla morte in croce sul Golgota. A questo punto si è dato inizio alla cerimonia di deposizione del corpo di Gesù dalla croce, con due diaconi che, con devozione e riverenza profonde, hanno dapprima sfilato la corona di spine dal capo di Gesù e, successivamente, i chiodi che ne avevano perforato le mani e i piedi. Disteso su un candido lenzuolo, in un clima di grande partecipazione, nel quale è sembrato davvero di rivivere quei drammatici momenti accaduti proprio qui duemila anni fa, il Cristo è stato portato fino alla Pietra dell’Unzione e quivi adagiato. Il Custode, allora, ha cosparso il corpo del Signore di oli e profumi, ripetendo quei gesti descritti dai Vangeli, con i quali Gesù venne preparato da Giuseppe d’Arimatea e da Nicodemo per la sepoltura, secondo l’usanza ebraica. Infine, la processione ha raggiunto l’Edicola del Sepolcro, dove si è letto l’ultimo brano del Vangelo di San Giovanni che narra della sepoltura di Gesù e della scoperta della tomba vuota, il primo giorno dopo il sabato, da parte di Maria Maddalena. Qui,

Maggio | FdC | 53


Cronaca Custodiale

54 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 55


Cronaca Custodiale gerusalemme, 07 aprile 2012

“Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste”: Veglia Pasquale di Sabato Santo alla Basilica del Santo Sepolcro Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Giorgio Vigna Foto di Stefano del Pozzolo

L

La tradizionale Veglia della S. Pasqua, attraverso la quale i Cristiani d’ogni parte del mondo penetrano nel mistero della risurrezione del Signore, entrano nella gioia della Sua vita gloriosa, a Gerusalemme si celebra di prima mattina, il Sabato Santo. Questa veglia, considerata dalla Chiesa “la madre di tutte le sante veglie” e che abitualmente si tiene la notte, qui è anticipata alle ore mattutine per via delle necessità locali, secondo quanto dispone lo status quo. La celebrazione si tiene nello stesso luogo dell’Anastasis e, davanti all’Edicola della Tomba vuota, scoperta la mattina di Pasqua dalla Maddalena, viene proclamato il Vangelo del Signore che risorge glorioso dalla morte. I fedeli di ogni provenienza, molti dei quali avevano già accompagnato Gesù nei momenti più dolorosi della Sua Passione celebrati per tutta la Settimana Santa, hanno affollato la Basilica del Santo Sepolcro fin dal mattino presto, lieti di poter finalmente innalzare inni festosi al Signore risorto. La Veglia è stata presieduta dal Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, insieme al quale hanno celebrato S.E. Mons. William Shomali, S.E. Mons. Kamal Batish, rispettivamente Vescovo Ausiliario e Vescovo Ausiliario emerito del Patriarcato Latino locale, e decine di altri sacerdoti e religiosi, tra cui molti Francescani della Custodia di Terra Santa. Anche in questa importante occasione, i frati francescani hanno raggiunto, dal Convento di San Salvatore, la sede patriarcale e, in processione, hanno accompagnato ed introdotto Mons. Twal

56 | FdC | Maggio


ed il suo seguito alla Basilica del Santo Sepolcro. La celebrazione è cominciata già sulla porta del Santuario, davanti alla Pietra dell’Unzione, quando il Patriarca, accompagnato da concelebranti, clero e ministri, vi si è diretto per la benedizione del fuoco, la viva fiamma che Dio ha trasmesso all’uomo attraverso la resurrezione gloriosa del Suo Figlio. Nelle mani di tutti i presenti, tante piccole fiammelle di candela hanno reso ancor più suggestiva la cerimonia, trasmettendo un senso di profonda comunione. Poi, mentre il popolo intonava il Salmo, la processione si è avviata verso il luogo dell’Anastasis dove, proprio dinnanzi all’Edicola, il Patriarca ha acceso il cero pasquale, con la luce attinta dalle lampade che, incessantemente, restano accese accanto alla tomba vuota, come a significare che, proprio da qui, viene “la luce del Cristo che risorge glorioso e che illumina tutte le cose”. Finalmente, in piedi, tenendo le candele accese, tutti hanno potuto ascoltare il canto d’esultanza del preconio pasquale: “Esulti il coro degli angeli, esulti l’assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto”. È poi seguita la lunga Liturgia della Parola, attraverso la quale la Chiesa ha meditato le meraviglie compiute dal Signore per il Suo popolo fin dalla Creazione (Gen 1,1-2,2), perché “tutto quello che aveva fatto era cosa molto buona”, al sacrificio di Isacco (Gen 22,1-18), perché ad Abramo, che non rifiutò al Signore il suo unico figlio, Egli promise la benedizione di una

numerosa discendenza, “come le stelle del cielo e come la sabbia che è sul lido del mare”. Dalla liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù dell’Egitto (Es 14,15-15,1) all’affetto perenne e alla pietà per Israele, come i sentimenti di uno sposo che riprenderà “con immenso amore” la donna abbandonata (Is 54,5-14). Dalla promessa al popolo di un’alleanza eterna (Is 55,1-11) al dono della Legge che sussiste nei secoli, come splendida luce (Bar 3,9-15.32-4,4), all’aspersione con acqua pura, che darà al popolo un cuore nuovo (Ez 36,1617a.18-28). Dopo l’ultima lettura tratta dall’Antico Testamento, seguita dal Salmo e dall’orazione corrispondente, il Patriarca ha intonato l’inno Gloria in excelsis Deo, che è esploso nell’assemblea, al suono dell’organo e delle campane, riempiendo di festa i cuori dei presenti e l’intera Basilica. A seguire la lettura dell’epistola di San Paolo ai Romani (Rm 6,311), la quale annuncia che “Cristo risuscitato dai morti non muore più”. L’apice della Liturgia della Parola si è raggiunto con la proclamazione della risurrezione del Signore, proprio nel luogo in cui essa avvenne. Un aspetto centrale della celebrazione è stata anche la Liturgia Battesimale, con la benedizione dell’acqua e il rinnovo delle promesse battesimali, che tutti hanno compiuto in piedi e con le candele accese e a cui è seguita l’aspersione dei fedeli con l’acqua benedetta. Nel pomeriggio la comunità francescana della Custodia, guidata dal Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, ha accompagnato S.E. Mons. Kamal Batish, Vescovo Ausiliario emerito del Patriarca Latino di Gerusalemme, che ha compiuto l’ingresso nella Basilica del Santo Sepolcro ed ha presieduto la Processione solenne, alla presenza dei frati e di un buon numero di fedeli. Di sera molto tardi, a partire dalle ore 00.30 (23.30 dell’ora solare che vige alla Basilica del Santo Sepolcro), si è infine svolta la celebrazione pontificale della Liturgia delle Ore davanti all’Edicola del Santo Sepolcro, presieduta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, con la partecipazione del Vicario custodiale, del Guardiano del Santo Sepolcro, fra Fergus Clarke, di un’ampia rappresentanza della famiglia francescana e di un folto gruppo di fedeli, religiosi e laici. Maggio | FdC | 57


Cronaca Custodiale gerusalemme, 08 aprile 2012

“Cantiamo insieme il nostro Alleluia!”: S. Messa solenne per la S. Pasqua di Risurrezione del Signore a Gerusalemme Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Marie-Armelle Beaulieu

E

Ed ecco il giorno tanto atteso, il giorno della gioia piena, destinata a non finire mai, il giorno nel quale tutte le genti sperano e che, proprio in questo luogo, si è avverato. Qui Dio è entrato nella storia umana con tutto Sé stesso e vi ha portato tutta la forza della sua novità. La mattina della S. Pasqua del Signore, la Basilica del Santo Sepolcro è immersa in un clima di grande festa e nel cuore di tutti i presenti risuona l’annuncio della risurrezione, che proprio da qui è partito e ha raggiunto tutto il mondo. In tantissimi, tra religiosi delle molte congregazioni di Terra Santa, fedeli della locale comunità cristiana e pellegrini di ogni lingua e provenienza, si sono raccolti attorno all’Edicola del Santo Sepolcro, per assistere alla S. Messa solenne che qui si è celebrata. La liturgia è stata presieduta da S.E. Mons. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme, insieme al quale hanno celebrato S.E. Card. William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale, e decine di altri sacerdoti, tra cui anche numerosi Francescani della Custodia. Ad animare la solenne cerimonia, il Coro Magnificat della Custodia di Terra Santa, diretto da Hania Soudah Sabbara ed accompagnato magistralmente all’organo da fra Armando Pierucci, Direttore dell’Istituto Magnificat, la scuola di musica dei Francescani a Gerusalemme.

58 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 59


Cronaca Custodiale Nella sua omelia, Mons. Twal ha rivolto a tutti i presenti e a quanti sono in comunione con la Terra Santa anche da lontano l’augurio di una Santa Festa della Risurrezione, pur nella consapevolezza delle difficoltà e delle incertezze che minacciano il Medio Oriente, i popoli di questa terra, i cristiani di questi luoghi. Ma Cristo ci chiede ancor oggi, come alle donne giunte al sepolcro duemila anni fa, di farci annunciatori della Buona Novella, testimoni gioiosi della Pasqua del Signore, per cui “non abbiamo motivo di temere o di dubitare: la tomba è vuota, il Crocifisso è risorto e vivo. Ora, nessuno se ne può appropriare: nessun luogo, nessun paese, nessun popolo”. Ecco il germe di una pace nuova, la forza di aprire l’amore in senso universale, proprio a partire dalla Terra Santa, dove si trova la Chiesa Madre, alla quale molti tornano per cercare Cristo, per scoprire o riscoprire le proprie radici. Dunque, ha proseguito il Patriarca, “con il nostro comportamento e la nostra coscienza, dobbiamo essere una testimonianza viva per la gente dei nostri paesi, per i nostri pellegrini e per i turisti”. Cristo è veramente risorto, vive e trionfa sul male per sempre. Per tale motivo, qualunque

60 | FdC | Maggio


ingiustizia o persecuzione che ha colpito la Chiesa nella sua storia o che ancora la potrà mettere alla prova, non farà vacillare la fede e la perseveranza dei Cristiani, il loro senso di appartenenza a Gerusalemme e alla Chiesa di Cristo. Infatti, accanto alle prove tangibili della risurrezione, la testimonianza più grande è la conversione radicale del cuore, quella che ha contagiato il centurione romano sotto la croce di Gesù e gli Apostoli riuniti nel Cenacolo a porte chiuse per la paura di quel che sarebbe loro accaduto. La risurrezione di Cristo, ha affermato Mons. Twal, ci chiama con forza a seppellire “nella tomba di Cristo le nostre inclinazioni mondane, le nostre divisioni religiose, la nostra violenza, la nostra mancanza di fede e le nostre paure. Dobbiamo “deporre l’uomo vecchio [...] e rivestire l’uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera” (cfr. Ef 4,2224), che significa essere allo stesso tempo un buon cittadino che crede al bene, alla pace, ed alla “vita in abbondanza” (Gv 10,10)”. Infine, il Patriarca ha rivolto un pensiero a tutti i popoli del Medio Oriente che sono in cammino per un autentico rinnovamento, ai malati, agli anziani, ai prigionieri, a quanti soffrono ingiustizie e violenze, a coloro che non possono vivere la gioia della Pasqua o che, pur desiderandolo, non hanno potuto raggiungere il Santo Sepolcro, affinché si possa “cantare insieme

a loro un giorno il nostro Alleluia”, chiedendo che si realizzi il sogno della pace, che da qui si è diffuso, per la Terra Santa e per il mondo intero e che Cristo ci faccia risorgere con Lui (cfr. Col 3). Al termine della celebrazione si è svolta la solenne processione attorno all’Edicola, il luogo in cui è avvenuta la risurrezione, portando l’Evangeliario e cantando inni di giubilo. La processione, assediata di fedeli da ogni lato, ha fatto sosta in quattro diversi punti della Basilica, al lato settentrionale e meridionale della Tomba, alla Pietra dell’Unzione e davanti al Sepolcro, dove quattro diaconi hanno proclamato i quattro Vangeli della risurrezione, in tal modo simbolicamente annunciati in tutto il mondo e a tutte le nazioni. È un tripudio di colori, lingue e canti, la S. Pasqua di Gerusalemme. Anche i Cristiani ortodossi celebrano oggi, con grande festa, la Domenica delle Palme. La molta gente che è arrivata qui può davvero intuire la grandezza del mistero che si è compiuto in questo luogo: Gesù è risorto ed è vivo ancora oggi, e qui ci sono i segni di quel fatto straordinario, la Sua tomba vuota che si può vedere e toccare e davanti alla quale anche Pietro e Giovanni, la mattina di Pasqua, finalmente aprirono gli occhi e capirono che la storia umana era cambiata per sempre.

Maggio | FdC | 61


Cronaca Custodiale Emmaus, 09 aprile 2012

“Lo riconobbero nello spezzare il pane”: commemorazione della manifestazione del Signore risorto ad Emmaus nel Lunedì di Pasqua Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Giorgio Vigna

P

Presto, alla mattina del Lunedì di Pasqua, i frati francescani della Custodia di Terra Santa sono partiti da Gerusalemme per recarsi ad Emmaus, in questo giorno che fa memoria della manifestazione del Signore risorto a due discepoli, Cleopa e Simenone, che, delusi e sfiduciati dalla drammatica fine a cui era andato incontro Gesù, condannato a morte e crocifisso, avevano lasciato la Città Santa

62 | FdC | Maggio

per far ritorno al vicino villaggio, dove abitavano. Era la sera di Pasqua, ma per questi due discepoli, che ancora non avevano fatto esperienza della risurrezione di Gesù, era la sera di un’immensa amarezza. Ma lungo la via incontrarono Gesù, che spiegò loro, attraverso le Scritture, come il Messia dovesse soffrire e morire per giungere alla Sua gloria. Sedutosi a mensa con loro, Gesù prese il pane, lo benedisse e lo spezzò. A quel punto, i due discepoli lo riconobbero, ma Gesù sparì dalla loro vista, lasciando però il dono di Sé nel pane spezzato. Ed essi, rianimati ed entusiasti, fecero ritorno a Gerusalemme, per narrare agli altri discepoli l’accaduto. Il minuscolo e semplice villaggio arabo di elQubeibe (piccola cupola), non senza fatica identificato dalla tradizione con la località di Emmaus citata dall’evangelista Luca (24,13-35) nel racconto dell’incontro di Gesù risorto con i due discepoli lungo la strada, si trova ad ovest di Gerusalemme, proprio a quella breve distanza (60 stadi, che equivalgono a circa 12 km) suggerita nel testo evangelico e percorribile più o meno in due ore di cammino. Poche le informazioni che ci sono


trasmesse sull’identità di quei due uomini a cui, mentre si lasciavano alle spalle la Città Santa per far ritorno alla propria casa, ad Emmaus, Gesù si fece prossimo lungo la via. S. Luca dice che uno di essi si chiamava Cleopa (24,18), probabilmente il marito di Maria di Cleopa, sorella di Maria, Madre di Gesù, ed una delle donne che stava ai piedi della croce, sul Calvario (Gv 19,25). Secondo la tradizione, l’altro discepolo era Simeone, uno dei quattro figli di Cleopa e Maria, poi divenuto il secondo Vescovo di Gerusalemme. Tra le bianche casupole di Emmaus, in un villaggio oggi interamente musulmano, tranne una sola famiglia e pochi religiosi, i Francescani hanno costruito, all’inizio del Novecento, il Santuario della Manifestazione del Signore, sulle rovine di una chiesa precedente che la tradizione colloca sul luogo della casa di Cleopa. All’interno dell’edificio in stile crociato, lavorato in pietra viva senza intonaco, nella navata di sinistra, sono ancora conservati i resti dell’abitazione di Cleopa, protetti da lastre di porfido rosso. Proprio qui, su invito dei discepoli affascinati dalla conversazione sorta lungo la via, Gesù entrò e sedette a tavola.

Il momento culminante del benedire e dello spezzare il pane durante la cena, quando i due Lo riconobbero, è ritratto nel gruppo scultoreo che sovrasta l’altare, sul fondo dell’abside centrale. Nella rappresentazione, Gesù siede al centro della tavola, come un dottore della Legge che, con la Sua sapienza, ha disvelato il senso di tutte le Scritture. All’esterno del Santuario, oltre la collina che, ai lati del tracciato di un’antica strada romana, custodisce molti resti delle costruzioni crociate, si sale sul terrazzo del giardino dei Francescani, da cui lo sguardo può abbracciare tutta la regione, che offre ancor oggi un panorama splendido. Com’è tradizione, la mattina del Lunedì di Pasqua si è celebrata qui la S. Messa solenne per commemorare quell’incontro straordinario, svoltosi sullo sfondo del piccolo villaggio di Emmaus. Attualmente questo luogo, custode di una memoria così preziosa, non è facilmente raggiungibile, neppure dai pellegrini, per via della sua posizione in territorio palestinese, che costringe a transitare, per arrivarvi, attraverso i check-point israeliani. Tuttavia, in questo giorno di festa, al gruppo dei Francescani si sono uniti molti

Maggio | FdC | 63


Cronaca Custodiale amici e collaboratori della Custodia e numerosi cristiani locali, specialmente quelli della parrocchia di San Salvatore a Gerusalemme, che tengono caro quest’appuntamento annuale per avere l’opportunità di visitare il Santuario, altrimenti difficilmente accessibile. Presenti inoltre tanti pellegrini, che, almeno in occasione di questa festa, hanno voluto venire anche ad Emmaus. La S. Messa è stata presieduta dal Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, con il quale ha celebrato il Vicario custodiale, fra Artemio Vitores. Ad animare la liturgia sono intervenuti il Coro Magnificat della Custodia francescana di Terra Santa e il Coro spagnolo San Antonio de Iralabarri di Bilbao. Quest’ultimo, impegnato in una serie di concerti in Terra Santa tra il 6 e il 15 aprile, ha offerto, nel corso della giornata, anche un saggio del proprio repertorio, proprio all’interno del Santuario, davanti all’altare maggiore sovrastato dalla rappresentazione di Gesù a tavola con i due discepoli di Emmaus. Al termine della S. Messa, i fedeli hanno sfilato davanti al Custode sull’altare, per ricevere dalle sue mani il pane benedetto, che era rimasto nelle ceste sotto l’altare durante la celebrazione e che rappresenta il segno verace di questa giornata. Dopo un breve riposo nel giardino, dove tutti hanno potuto godere delle bellezze del luogo, i presenti si sono ritrovati a tavola insieme, per lo splendido pranzo offerto nel refettorio del convento da fra Franciszek Wiater, Guardiano del Santuario di Emmaus.4 Nel pomeriggio, ci si è nuovamente riuniti in preghiera per l’esposizione eucaristica, la celebrazione dei Vespri e la benedizione finale, conclusasi con il canto Regina coeli, laetare, alleluia. Poi, i pullman sono ripartiti ed anche i frati hanno fatto ritorno a Gerusalemme, ciascuno portando nel cuore la rinnovata certezza che il Signore si fa vicino a noi lungo la strada della vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di smarrimento. Gesù ci offre i doni essenziali per vivere in pienezza l’incontro con Lui, risorto e vivo accanto a noi ogni giorno: la Sua Parola vivificante e l’Eucaristia, con cui Egli si fa presente nella Sua Persona e Si dona interamente per renderci partecipi della pienezza della comunione con Lui. Scrive Papa Benedetto XVI: “Questo stupendo 64 | FdC | Maggio

testo evangelico contiene già la struttura della Santa Messa: nella prima parte l’ascolto della Parola attraverso le Sacre Scritture; nella seconda la liturgia eucaristica e la comunione con Cristo presente nel Sacramento del Suo Corpo e del Suo Sangue. Nutrendosi a questa duplice mensa, la Chiesa si edifica incessantemente e si rinnova di giorno in giorno nella fede, nella speranza e nella carità. [...] Questa strada per Emmaus, sulla quale camminiamo, può divenire via di una purificazione e maturazione del nostro credere in Dio. Anche oggi possiamo entrare in colloquio con Gesù, ascoltando la Sua Parola. Anche oggi Egli spezza il pane per noi e dà Se stesso come nostro Pane. E così l’incontro con Cristo risorto, che è possibile anche oggi, ci dona una fede più profonda e autentica, temprata, per così dire, attraverso il fuoco dell’evento pasquale”.


Gerusalemme, 10 aprile 2012

Nella gioia condivisa: gli auguri per la S. Pasqua delle comunità cristiane di Gerusalemme ai Francescani della Custodia Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Adelmo Vasquez

C

Com’è consuetudine in occasione delle festività della S. Pasqua, i rappresentanti delle varie comunità cristiane di Gerusalemme si scambiano reciproche visite per porgersi gli auguri, trascorrere sereni momenti conviviali in queste particolari giornate ed avere l’occasione per ravvivare e rafforzare rapporti di simpatia e di amicizia. Il giorno 10 aprile, dunque, sono stati i frati francescani della Custodia ad accogliere gli ospiti presso la Sala del Divano del Convento di San Salvatore, per riceverne l’augurio ed il saluto cordiale per la S. Pasqua di risurrezione del Signore appena trascorsa. Secondo il dettagliato protocollo che scandisce questi appuntamenti, il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, insieme al Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, al Segretario generale, fra Silvio De La Fuente, e a diversi frati della locale comunità, ha ricevuto, fin dal mattino presto, i Greci ortodossi, seguiti dai Copti e dai Siriani a metà mattina, dagli Armeni e, infine, dagli Etiopi prima del pranzo. Nel pomeriggio, le visite sono proseguite con il Patriarca Latino di Gerusalemme, S.E. Mons. Fouad Twal, insieme ai rappresentanti dei Melchiti. In un clima di serenità e di distensione, gli ospiti hanno gustato insieme ai frati il tradizionale liquore con il dolce ed il caffè. Auguri sinceri, che vanno oltre la cortesia istituzionale, per toccare il senso profondo di questa festa, che costituisce il cuore dell’esperienza cristiana. Un’occasione preziosa, che si ripete a Pasqua come a Natale, per formulare ringraziamenti e auspici, per scoprire, nella gioia degli altri, un valore che arricchisce la propria

gioia, una conferma della bellezza dell’essere Cristiani e del vivere da Cristiani in Terra Santa, pur in mezzo a tante difficoltà e incertezze per il futuro. In questo caso sono stati i Francescani a ricevere saluti e auguri per la S. Pasqua che i cattolici hanno da poco celebrato. Tra pochi giorni la Custodia ricambierà le visite, quando saranno le comunità ortodosse a celebrare la risurrezione del Signore. Un protocollo formale, che però custodisce relazioni cordiali, fatte di cortesia, di apertura e, talvolta, di vera amicizia e confidenza. Insieme, a Gerusalemme, si condividono una fede e un destino, la vocazione e l’amore per i Luoghi Santi, le preoccupazioni per le condizioni di tante comunità cristiane in diverse parti del Medio Oriente e del mondo, ma anche l’appartenenza ad un’unica famiglia, quella di Cristo, e l’incoraggiante certezza di una comune eredità di figli.

Maggio | FdC | 65


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 13-20 aprile 2012

Crescere nella vita e nella missione francescane: la visita in Terra Santa dei membri della Fondazione San Francesco d’Assisi in Russia e Kazakistan Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Adelmo Vasquez

È

È in visita in Terra Santa, in questi giorni, tra il 13 e il 20 aprile, la Fondazione San Francesco d’Assisi in Russia e Kazakistan, un’entità internazionale dell’Ordine dei Frati Minori nata nel 1997 e che dipende direttamente dal Ministro Generale. La Fondazione si propone di dare testimonianza del carisma francescano vivendo le priorità dell’Ordine nel proprio contesto sociale e culturale. In particolare, essa intende curare l’annuncio del Vangelo attraverso l’impegno della vita, promuovere il servizio pastorale alla comunità latina in collaborazione con la chiesa locale, favorire la Implantatio Ordinis ossia la cura vocazionale e la formazione permanente, sviluppare il dialogo con i cristiani ortodossi e con le altre comunità religiose, soprattutto con i musulmani, ampiamente presenti in Kazakistan. Il titolare e patrono della Fondazione è San Francesco d’Assisi ed essa appartiene perciò alla famiglia francescana, in comunione con le comunità cattoliche di tutto il mondo. Ogni anno si svolge l’Assemblea della Fondazione, un incontro periodico di verifica e di programmazione con il Ministro Generale, che quest’anno si svolge appunto in Terra Santa, un’occasione del tutto speciale per i partecipanti, che celebrano insieme anche i 15 anni di vita della Fondazione. Il gruppo è formato da 18 frati appartenenti alla Fondazione ed impegnati nei lavori dell’Assemblea, presieduta dall’attuale Ministro Generale dell’Ordine, fra Josè Rodriguez Carballo. Prendono parte all’importante appuntamento anche il Delegato del Ministro Generale per la Fondazione, fra Klaudio Michalski, 66 | FdC | Maggio

e due frati della Curia generalizia, fra Ernest K. Siekierka, Definitore generale per l’Europa Orientale, e fra Massimo Tedoldi, Segretario generale per le Missioni e l’Evangelizzazione. I compiti organizzativi e di accompagnamento dei partecipanti durante le escursioni sono affidati a fra Sergey Loktionov della Custodia di Terra Santa. L’incontro si è aperto, la mattina del 13 aprile, con una S. Messa celebrata al Getsemani e presieduta dal Ministro Generale, che ha incoraggiato i fratelli ad accogliere e seguire la volontà di Dio, sull’esempio di Gesù che, proprio al Getsemani, si è affidato interamente al Padre nel cammino della Passione che si accingeva ad affrontare. A seguire, nelle giornate del 13 e 14 aprile, i lavori dell’Assemblea, che si sono svolti al Convento francescano di San Salvatore a Gerusalemme ed hanno avuto come principale obiettivo la verifica e l’implementazione del Progetto di vita e missione in Russia e Kazakistan, dopo l’anno di experimentum. Dopo gli interventi di fra Eliot Marecki, Presidente della Fondazione, e del Ministro Generale, che hanno occupato quasi interamente la mattinata del primo giorno, i lavori sono continuati al pomeriggio con la suddivisione in due gruppi di studio, che hanno condotto una riflessione approfondita sul Progetto di vita e missione. Ha chiuso la giornata il confronto in assemblea sulle osservazioni e le conclusioni messe a fuoco nei due gruppi di lavoro. Nella mattina della seconda giornata, 14 aprile, si è tenuto l’intervento di fra Massimo Tedoldi, seguito dalla discussione in assemblea, dall’esposizione del documento finale e dall’approvazione del Progetto di vita e missione in Russia e Kazakistan. Al pomeriggio, alle ore 15.00, i partecipanti si sono riuniti per una celebrazione di ringraziamento per i 15 anni di vita della Fondazione e poi il gruppo è partito a piedi per il Santuario di San Francesco al Cenacolo, detto Cenacolino, sul Monte Sion, dove, alle ore 17.00, il Ministro Generale ha presieduto la S. Messa. Ad attendere i frati della Fondazione, nei prossimi giorni, tra il 15 e il 20 aprile, vi sarà un programma di esercizi spirituali itineranti, nel corso del quale essi potranno visitare i molti santuari e i luoghi culturali e spirituali più significativi della Giudea e della Galilea, con la possibilità di celebrarvi le S. Messe


quotidiane e di trascorrervi suggestivi momenti di meditazione, sempre ringraziando il Signore per il traguardo finora raggiunto dei 15 anni trascorsi dalla nascita della Fondazione. Molti dei frati che partecipano a questa esperienza visitano la Terra Santa per la prima volta. Il Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, ha presentato loro, nel corso di un incontro, l’opera francescana in questi luoghi, parlando della secolare presenza dei frati di S. Francesco a servizio dei Luoghi Santi, delle moltissime attività liturgiche, pastorali, sociali, culturali, educative e assistenziali realizzate in questo non facile contesto, delle incertezze e dei problemi quotidiani da affrontare, della vocazione che costantemente sostiene e anima la vita della Custodia di Terra Santa. E questo gruppo di frati venuto da lontano lavora anch’esso con sincerità di cuore per sostenere le attività delle parrocchie, per promuovere le opere sociali e pastorali a favore dei soggetti più disagiati, dei molti bambini di strada, dei numerosi immigrati, soprattutto coreani, portando avanti preziose iniziative, pur in mezzo alle tante difficoltà che, in Paesi come la Russia e il Kazakistan, ancora segnano l’esperienza religiosa e culturale nell’epoca post-comunista. Scoprendo e confrontandosi con l’intensa attività della Custodia di Terra Santa, insieme alla gioia di sapere che, proprio nella terra di Gesù, i Francescani sono una presenza viva, attiva ed operosa, i frati della Fondazione vanno rafforzando sempre più la convinzione che, qui, come nel proprio contesto, lavorare e testimoniare il Vangelo è difficile, ma possibile e irrinunciabile.

Maggio | FdC | 67


Cronaca Custodiale Gerusalemme, 17 Aprile 2012

Gli auguri dei Francescani della Custodia alle comunità cristiane ortodosse di Terra Santa in occasione della S. Pasqua Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di fra Adelmo Vásquez Diaz

N

Nella giornata di martedì 17 aprile la comunità francescana della Custodia di Terra Santa è stata impegnata nel ricambiare le visite alle comunità cristiane ortodosse di Gerusalemme, che hanno festeggiato la S. Pasqua lo scorso 15 aprile. Fin dalla mattina presto, guidati dal Custode, fra Pierbattista Pizzaballa, dal Vicario custodiale, fra Artemio Vitores, e dal Segretario generale, fra Silvio De La Fuente, i frati hanno percorso in processione le vie della Città Vecchia di Gerusalemme, per raggiungere le sedi delle varie famiglie ortodosse, portando a tutte il proprio augurio pasquale ed il proprio saluto fraterno in questi giorni di festa. I frati della Custodia hanno avuto così modo di contraccambiare gli auguri ed i gesti di cordialità ricevuti dai rappresentanti di questi fratelli nella fede cristiana che, la scorsa settimana, hanno fatto visita ai Francescani, presso il convento di San Salvatore, per condividere la gioia della S. Pasqua festeggiata dai cattolici. Una giornata molto intensa, durante la quale si sono susseguiti, nella mattinata, gli incontri con i Greci ortodossi, gli Etiopi, i Copti e i Siriani ed infine, nel pomeriggio, con gli Armeni. Momenti preziosi, che scandiscono un rituale fatto di consuetudini e di segni di simpatia, di stima e di amicizia. Le visite, tenutesi in alcune delle più belle sale delle rispettive sedi, hanno previsto, in ciascuna occasione, lo scambio formale degli auguri, attraverso alcune brevi parole pronunciate dal Custode e seguite dalla risposta del rappresentante della comunità ospitante, continuando poi con un sereno momento conviviale, allietato da dialoghi fraterni e dalla condivisione di caffè, assaggi di 68 | FdC | Maggio

liquore e piccoli dolci. Una tradizione che si ripete, con le stesse modalità, di anno in anno, in occasione delle feste del S. Natale e della S. Pasqua, e che contribuisce a tener vivo il clima di fiducia e di confidenza reciproche, ad accrescere la gioia per la festa nella condivisione fraterna, a consolidare l’impegno di tutti i cristiani di Terra Santa nel cammino ecumenico e nella testimonianza dell’unica fede. Gesti sinceri e concreti che, dentro le forme e i modi della tradizione, esprimono significati e sentimenti autentici, sottolineano la consapevolezza di appartenere ad un’unica storia, quella di Cristo, e di partecipare dell’unica gioia della vita risorta, custodendo i luoghi nei quali la salvezza umana si è compiuta.


Gerusalemme, 21 aprile 2012

Al-Raja band: quando è la musica a parlare del Vangelo

Una band musicale formata da religiosi e non, un tripudio di strumenti e voci (ben sette, tre maschili e quattro femminili), chitarre elettriche e acustiche, tastiere, batterie e, se l’occasione porta all’incontro di “ospiti musicali” di passaggio, il suono di una tromba, come quella che ci ha accompagnati alla Festa di S. Barbara e al concerto di Natale a Betlemme. Con una formazione che avvolte supera il numero tredici, la Al-Raja band ha presentato il suo primo CD sabato scorso alle 18.00 al NotreDame, durante un concerto gratuito offerto ad un pubblico che la segue da anni e a chiunque passasse di là. Formato nel 1999 a Gerusalemme da giovani musicisti cristiani locali, il gruppo musicale prende parte ogni anno a numerose attività, molte delle quali di tipo caritativo (concerti presso orfanotrofi e case di riposo per anziani) oltre all’animazione della messa ogni domenica mattina a San Salvatore e durante le ricorrenze cristiane più importanti con i concerti di Natale e per la Domenica delle Palme a Sant’Anna, animando processioni e fiaccolate assieme ai fedeli locali.

Tante delle iniziative e dei momenti salienti della storia di Al-Raja (speranza) sono stati presentati a metà concerto con la proiezione di alcune foto e filmati dalla fondazione ad oggi. “Siamo felici e orgogliosi – dice fra Badia, membro del gruppo –, è stato un lavoro impegnativo, anche economicamente, ma siamo davvero felici del traguardo raggiunto”. Il titolo di questo primo album, “3allemni rabbi” (Insegnami Signore), è anche il titolo di una delle otto tracce che invoca il Signore affinché ci guidi e ci insegni lungo il cammino. Una sorta di “conversione” e di avvicinamento a Dio, (ri) scoperto in un certo momento della vita. Tra le canzoni, quasi tutte composte dai membri del gruppo, alcune riprendono e ripropongono passi dai Vangeli, come la Risurrezione del Signore e vere e proprie preghiere come il Padre Nostro. Principale intento, che si sposa con l’amore per la musica, è quello di diffondere il messaggio del Vangelo, i valori cristiani e l’amore per la figura di Cristo, ma anche ricordare ai fedeli cristiani di ogni comunità qui in Terra Santa che nessuno, nonostante gli ostacoli, è solo. Il nostro, allora, non può che essere un augurio che questo CD sia soltanto il primo di una lunga serie!

Maggio | FdC | 69


Cronaca Custodiale

70 | FdC | Maggio


gerusalemme, 24 aprile 2012

Maggio a suon di musica: seconda edizione del festival “MOM - Magnificat Open Music” Testo di FRC

M

“MOM”, ovverossia Magnificat Open Music: la seconda edizione del festival musicale organizzato dall’Istituto Magnificat -la scuola di musica della Custodia di Terra Santa- si svolgerà tutti i martedì di maggio presso il convento di Salvatore di Gerusalemme (l’1, l’8 e il 15 maggio nell’Auditorium dell’Immacolata, il 22 e il 29 in Chiesa; ore 18.30, ingresso libero). “Open” in inglese significa “aperto”, e l’idea è proprio quella di aprire la scuola e dare il benvenuto a tutti per ascoltare gli allievi e gli insegnanti del Magnificat che si esibiscono in brani classici dei grandi compositori (Bach, Mozart, Beethoven, Chopin e altri). Si attende un pubblico eterogeneo, composto sia da israeliani che da palestinesi (l’evento è stato pubblicizzato in entrambe le zone di Gerusalemme), sia dai tanti amanti della musica classica di provenienza europea o americana che per ragioni di lavoro risiedono qui; un invito speciale è poi rivolto ai pellegrini, che al termine di una giornata faticosa potranno rilassarsi e allo stesso tempo fare esperienza di una delle attività culturali e sociali della Custodia di Terra Santa. L’obbiettivo principale del festival non è però pubblicitario, ma didattico: suonare insieme davanti

a un pubblico favorisce la maturazione artistica degli allievi e le relazioni interpersonali tra allievi e insegnanti. I primi tre concerti nell’Auditorium offriranno brani per diversi strumenti e con diverse formazioni (solo, duo, trio, quartetto, orchestra da camera), mentre gli ultimi due, che si svolgono in chiesa, proporranno brani di musica sacra per coro o per organo e altri strumenti. Nel concerto del primo maggio, oltre alla chitarra e al violoncello, sarà protagonista soprattutto il pianoforte secondo varie possibilità (solo, a quattro mani, a sei mani e per due pianoforti). E che pianoforte!: grazie al contributo degli amici del Premio Vallesina (associazione attiva nella regione Marche – Italia) il Magnificat ha ora a disposizione un vero pianoforte da concerto a gran coda, uno Steinway D 274. Il concerto dell’8 maggio avrà uno spazio maggiore riservato agli archi e alle formazioni cameristiche, mentre quello del 15, oltre al pianoforte, alle chitarre e ai flauti, vedrà esibirsi i bambini della Magnificat Spring Orchestra e il debutto della Magnificat Chamber Orchestra composta da allievi e insegnanti. Martedì 22 maggio nella chiesa di San Salvatore la struttura del concerto è incentrata sui tre cori del Magnificat: il Magnificat Buds Choir (bambini dai quattro agli undici anni), il coro giovanile femminile Yasmeen e il Coro della Custodia di Terra Santa diretti da Hania Soudah Sabbara (la direttrice della scuola); accompagnerà all’organo P. Armando Pierucci, fondatore e direttore generale del Magnificat, nonché organista titolare del Santo Sepolcro, il quale proporrà anche due sue “Meditazioni per organo”. Qualche dato statistico: il MOM quest’anno presenta 5 concerti (uno in più dell’anno scorso), 46 esecutori (senza contare i cori) e 64 brani musicali. Sul manifesto compare il logo del festival, due angioletti che racchiudono la scritta MOM, nella quale è incluso il logo del Magnificat; in un fumetto Ludwig van Beethoven esprime il suo gradimento per l’iniziativa e dice “I love MOM”, un simpatico gioco di parole che in inglese significa “Mi piace il MOM”, ma anche “Amo la mamma”. L’augurio è che il “Magnificat Open Music – May School Festival” anche in questa seconda edizione incontri il favore degli amici della musica e della Custodia di Terra Santa. Maggio | FdC | 71


Cronaca Custodiale Nazareth, 28 - 29 aprile 2012

Si aprono a Nazareth gli esercizi spirituali del Ministro Generale dell’Ordine e del Definitorio ofm Testo di Caterina Foppa Pedretti Foto di Miroslaw Jadlosz

T

Tra il 28 aprile e l’8 maggio 2012 sono presenti in Terra Santa il Ministro Generale dell’Ordine, fra Josè Rodriguez Carballo, e gli altri membri del Governo dell’Ordine - il Vicario Generale, i Definitori Generali per le diverse aree etnicolinguistiche del mondo ed i Segretari - per svolgere gli esercizi spirituali. Il programma di ritiro e preghiera segue un percorso itinerante che, a partire da Nazareth, condurrà il gruppo dei frati a visitare i principali Santuari della Galilea e della Giudea, celebrandovi le S. Messe quotidiane ed approfondendo temi biblici e di spiritualità, fino a concludersi alla Città Santa, Gerusalemme. Partiti da Roma, il Ministro Generale ed il suo Segretario privato, fra Francisco Javier Arellano Suarez, sono giunti nel pomeriggio di sabato 28 aprile, alle ore 16.00, al convento francescano di Nazareth. Ad accoglierli al loro arrivo vi erano il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, il Guardiano del convento, fra Ricardo Bustos, ed un gruppo di frati della comunità di Nazareth. Dopo breve tempo, sono arrivati anche il Vicario Generale, fra Michael Perry, e i Definitori Generali, ai quali è stato offerto un semplice ristoro, prima di essere sistemati presso il convento e presso la locale Casa Nova francescana. Alle ore 18.00 il gruppo dei frati ha celebrato la S. Messa nella Chiesa di San Giuseppe. Successivamente, tutti si sono ritrovati nel refettorio del convento per condividere la cena con la Fraternità e ricevere il saluto ufficiale del Padre Custode. Alla sera, a partire dalle 20.30, fra Carballo ha presieduto la suggestiva Processione Mariana del sabato, affiancato dal Custode e dal Guardiano di Nazareth e accompagnato da

72 | FdC | Maggio

un lungo corteo di frati francescani, sacerdoti, religiosi delle diverse congregazioni di Terra Santa, fedeli locali e pellegrini di varia provenienza. Portando in processione la statua di Maria Vergine ed illuminando il buio della sera con una miriade di candele accese, sono stati recitati i Misteri gioiosi in molte lingue, italiano, arabo, vietnamita, polacco, spagnolo e portoghese, alternati da un’antifona mariana, fino ad arrivare alla Santa Grotta, all’interno della Basilica dell’Annunciazione, dove è stato proclamato il Vangelo dell’Annunciazione in diversi idiomi, seguito da un breve saluto in italiano, inglese e spagnolo rivolto ai pellegrini accorsi in gran numero per la preghiera mariana. Davanti all’assemblea raccolta in preghiera, fra Carballo ha reso omaggio al Santo Luogo, incensando la Grotta nella quale si trova l’altare che reca impresse le parole Verbum caro hic factum est. La cerimonia si è conclusa con la recita dell’Angelus e la benedizione solenne, impartita con l’icona dell’Annunciazione, poi portata in processione in mezzo ai fedeli fino alla sacrestia della Basilica Inferiore.


Maggio | FdC | 73


Cronaca Custodiale La mattina di domenica 29 aprile, alle ore 7.00, il Ministro Generale, fra Josè Rodriguez Carballo, è stato accompagnato da fra Miroslaw Jadlosz al Monastero di Santa Chiara, dove ha celebrato la S. Messa per una trentina di Suore Clarisse, convenute a Nazareth proprio in occasione dell’arrivo del Ministro Generale. Dopo aver visitato, nel corso della mattinata, i Luoghi Santi di Nazareth, il gruppo dei frati del Governo dell’Ordine si è raccolto presso la Basilica dell’Annunciazione dove, alle 11.30, davanti alla Santa Grotta, il Vicario Generale, fra Michael Perry, ha presieduto la S. Messa dell’Annunciazione. Hanno concelebrato il Custode di Terra Santa, fra Pierbattista Pizzaballa, il Guardiano dei Santuari di Nazareth, fra Ricardo Bustos, e diversi altri confratelli presenti. Al termine della celebrazione, deposti i paramenti liturgici, tutti si sono ritrovati in Grotta per il canto del Regina Coeli. Una bella foto di gruppo, con il Ministro Generale, il Padre Custode e il gruppo dei Definitori Generali ha suggellato questo significativo momento. Alle 12.30, la comunità francescana ha condiviso il pranzo solenne, preparato in onore dei membri del Definitorio Generale, al quale si è unito anche un gruppo di confratelli giunto da Gerusalemme per accompagnare i frati ospiti in questo speciale pellegrinaggio, soprattutto per quanto concerne la parte liturgica e la riflessione biblica del programma degli esercizi spirituali. Nel primo pomeriggio, alle 14.30, si è svolto l’incontro ufficiale del Ministro Generale con le Badesse delle comunità delle Suore Clarisse di Nazareth, Gerusalemme e Libano. Alle Clarisse di Alessandria d’Egitto, che non hanno potuto prender parte all’incontro, verrà inviata una lettera di saluto firmata dalle Consorelle e dai Frati. Presente in questa preziosa occasione anche fra Stephane Milovitch, attuale Guardiano della Basilica della Natività a Betlemme e Cappellano delle Suore Clarisse di Nazareth. In occasione del pellegrinaggio spagnolo del Real Monasterio de N. S. de Guadalupe, nella provincia di Caceres, alle ore 16.00 il Ministro Generale ha presieduto la S. Messa davanti alla Santa Grotta della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth, offrendo al gruppo dei pellegrini la possibilità di 74 | FdC | Maggio

vivere un momento di spiritualità e di preghiera particolarmente emozionante, accompagnato dalla benedizione del mosaico rappresentante l’Estremadura spagnola. Alle ore 18.30, infine, sempre davanti alla Santa Grotta dell’Annunciazione, fra Carballo ha presieduto i Vespri Solenni, affiancato dal Padre Custode, da tutti i membri del Definitorio Generale, dai numerosi confratelli venuti da tutta la Galilea, dalle comunità delle Suore Clarisse e da molti religiosi e molte religiose delle diverse congregazioni di Nazareth. Dopo la Lectio brevis, il Ministro Generale ha rivolto parole d’affetto e d’incoraggiamento a tutti i presenti, con freschezza e gioia evangeliche, rinnovando nel cuore di tutti il gusto del messaggio cristiano e il senso profondo della missione francescana, specie a servizio della Terra Santa. La preghiera è stata animata da fra Carlos Molina, cantore solista alla Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, e da una Suora Clarissa, insieme alle Comunità Shalom e New Life, impegnate nell’animazione della liturgia del Santuario di Nazareth. In conclusione, il Ministro Generale ha invitato i Frati francescani e le Suore Clarisse ad avvicinarsi alla Santa Grotta, aperta specialmente per l’occasione, per rinnovare la propria Professione religiosa. Un momento di intensa preghiera comunitaria, di sentimenti vivi e profondi, di autentica comunione ecclesiale, conclusosi con lo scambio reciproco del saluto francescano di pace e bene. La giornata, ricca di eventi significativi, si è conclusa con la cena fraterna preso la Casa Nova francescana di Nazareth, dove la grande famiglia francescana si è trovata riunita nella gioia e nella condivisione, ringraziando il Signore e la Madonna per il grande dono della vocazione francescana, spesa costantemente al servizio di Dio e della Chiesa.


Maggio | FdC | 75


In Breve La Festa delle Palme attorno al Santo Sepolcro La Domenica delle Palme attorno all’edicola del Santo Sepolcro...Un tripudio festoso di Osanna e di rami di palma, preludio del vero trionfo di Cristo, quello della sua Resurrezione.

Verso Gerusalemme ... la Processione delle Palme Si cammina insieme verso le porte della Città Santa, si prega, si canta e si balla lungo le strade del Monte degli Ulivi. È la Domenica delle Palme di Gerusalemme!

La Pasqua delle “pietre vive” di Gerusalemme Sono le pietre vive della Terra Santa, i cristiani di Gerusalemme... Presenza quotidiana sui luoghi della Pasqua, ci hanno raccontato il cammino verso questa festa.

Alla Colonna della Flagellazione Il mercoledi santo, dopo la celebrazione della Passione sul Golgota e al Getsemani, si vive un momento toccante e suggestivo, all’interno del Santo Sepolcro, nella Cappella dell’Apparizione: e’ la venerazione della colonna ritenuta quella della flagellazione. Devozioni che resistono ai secoli e rimangono inalterate nel tempo ...

Pellegrinaggi pasquali Pellegrinaggi in calo per Pasqua. Ma gli operatori turistici conservano la speranza. E rassicurano: “non c’e’ nulla da temere”, dice Jospeh Tissawak, guida turistica di Gerusalemme.

Giovedì Santo nella Basilica del Sepolcro Il lungo Giovedi’ Santo di Gerusalemme inizia con la memoria della Coena Domini al Santo Sepolcro. Oggi e’ anche il giorno in cui, caso unico, lo Statu quo concede ai francescani di ricevere le chiavi della Basilica per l’apertura pomeridiana.

Pellegrini al Cenacolo Al Cenacolo il Custode lava i piedi ad alcuni bambini della parrocchia di San Salvatore. Per rivevere gli ultimi momenti di Gesu’ nel luogo dove tutto e’ avvenuto.

Il Venerdì Santo di Gerusalemme Venerdì Santo a Gerusalemme 76 | FdC | Maggio


Il funerale di Cristo La notte del venerdi santo, commemorando la deposizione e la sepoltura di Cristo...

La Veglia Pasquale del Santo Sepolcro In anticipo rispetto alla Chiesa Universale, al Santo Sepolcro sabato mattina e’ stata celebrata la veglia di Pasqua. Il patriarca di Gerusalemme, assieme a un centinaio di sacerdoti, ha presieduto la messa che annuncia la Risurrezione di Cristo...

Non é qui é risorto. Pasqua nella Basilica della Resurrezione Halleluja!..

Lunedì dell’Angelo ad Emmaus Capita poche volte all’anno di vedere questa chiesa colma di pellegrini. A Emmaus Qubeybeh sorge l’imponente basilica francescana nel luogo che una certa tradizione indica come la casa di Cleofa, secondo alcune fonti fratello di Giuseppe e discepolo di Gesu’...

A Shefar’am da 150 anni

Un intero paese in piazza per festeggiare e per dire “grazie” alle Suore di Nazareth presenti a Shefar’am da ben 150 anni. Un Giubileo a ben ragione celebrato in grande, con la presenza del Patriarca Latino di Gerusalemme Mons. Fouad Twal, del vicario Patriarcale per Israele Mons.Giacinto Boulos Marcuzzo...

Il Fuoco Santo della Pasqua ortodossa Secondo il calendario giuliano, quest’anno la Pasqua delle chiese ortodosse cade il 15 aprile, a una settimana esatta da quella indicata dal calendario gregoriano.

Buona Pasqua ecumenica Nei giorni che seguono la Pasqua, è consueto, nelle strade della Città Vecchia di Gerusalemme, incrociare gruppi di rappresentanti delle molte comunità cristiane di Terra Santa... Maggio | FdC | 77


In Breve Da Gaza a Gerusalemme Non e’ semplice, per chi vive a Gaza, ottenere un permesso per raggiungere Israele...

I Francescani di Russia e Kazakistan Di nuovo in visita alla Terra Santa il Ministro generale dell’Ordine dei frati minori. Padre Carballo nei giorni scorsi ha presieduto l’assemblea annuale della Fondazione San Francesco di Russia e Kazakistan, che raccoglie i francescani di quelle regioni e quest’anno si e’ riunita qui in occasione del quindicesimo anniversario...

A scuola di pace Anche la pace puo’ essere insegnata. Nella scuola copta di Beit Hanina, nella periferia di Gerusalemme, un incontro dedicato ai piu’ giovani...

Camminare in Palestina

A piedi lungo le strade della West Bank. Un territorio di cui si parla spesso per le implicazioni politiche, quando a tema ci sono il conflitto, la terra contesa, l’occupazione…

Sulle orme di Pietro, ricordando Giovanni Paolo II La Messa al Santo Sepolcro davanti all’edicola della Resurrezione, la fiaccolata a Nazareth presso il Santuario che custodisce la grotta del si’ di Maria e tante altre tappe sulle orme di Cristo...

78 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 79


Varie Gervasio Pagani, dovremo essere all’altezza del tempo che ci è dato da vivere. Quest’anno è il XXV anniversario della scomparsa di Gervasio e della famiglia e vogliamo ricordarlo con alcune iniziative che sappiano alimentare il ricordo e la memoria di ciò che ha saputo dare agli amici, alla comunità e alla società bresciana e nazionale. In primo luogo la Pace, la giustizia e i diritti umani, valori che hanno segnato l’esperienza e l’insegnamento politico di Gervasio. Per queste ragioni la prima delle nostre iniziative cade nel decimo anniversario dell’assedio della Basilica della Natività da parte dell’esercito Israeliano di cui Padre Ibrahim è stato protagonista. La sua testimonianza sarà l’occasione per una riflessione sulla situazione in Terra Santa e sul difficile rapporto tra Israele e Palestina. Giovedì 19 Aprile 2012 alle ore 20,30 A Coccaglio (Brescia) presso l’Auditorium del Focolare in Via A. Tonelli Incontro sul tema: TERRA SANTA CROCEVIA DELLA PACE La diaspora irrisolta tra Israele e Palestina Introduzione: Claudio Donghi Presidente Associazione Gervasio Pagani Interverranno Don Fabio Corazzina Responsabile Pax Christi Abuna Ibrahim Faltas Frate francescano, Economo della Custodia di Terra Santa, Vice presidente della Fondazione Giovanni Paolo II 10 anni fa l’assedio alla Basilica della Natività. Padre Faltas, che rivelò il dramma: pace ancora lontana Dieci anni fa, il mondo con il fiato sospeso per l’assedio della Basilica della Natività a Betlemme, la più antica della Terra Santa. Era il 2 aprile del 2002 quando 240 militanti palestinesi la occuparono, mentre all’esterno era l’Esercito israeliano. Trentanove giorni di occupazione e assedio. All’interno 40 ostaggi: 31 frati Francescani, tre monaci armeni, due greci ortodossi e quattro suore. Tra i testimoni di quei tragici giorni, padre Ibrahim Faltas, oggi economo della Custodia di Terra Santa, che tanto si spese per una mediazione. Roberta Gisotti lo ha intervistato: R. – E’ stata veramente un’esperienza difficile, brutta, soprattutto quando sono state uccise otto persone dentro la Basilica e 27 persone sono state ferite. Grazie a Dio, la maggior parte di quelli che sono entrati sono usciti sani e salvi. Eravamo praticamente occupati all’interno e assediati all’esterno. Grazie a Dio, però, proprio la nostra presenza ha obbligato le due parti a trovare una soluzione pacifica. D. – Padre Faltas, in questo tempo di preparazione alla Pasqua quale lezione trarre da quella vicenda che poteva sfociare, come lei ha sottolineato, in una tragedia ancor più grande? 80 | FdC | Maggio


R. – L’assedio della Natività era un po’ il microcosmo di tutte le situazioni generali della Palestina. Ci sono voluti 39 giorni per risolvere questo problema… Ma da dieci anni a questa parte siamo fermi: finito l’assedio, tutti noi abbiamo pensato che tutto fosse finito e che sarebbe ritornato tutto come prima: che sarebbe ritornata la pace, che la gente sarebbe potuta venire… Purtroppo, invece, abbiamo trovato il muro: la situazione va sempre peggiorando, non c’è dialogo tra palestinesi ed israeliani. Tutto è fermo, tutto è bloccato. D. – Difficile sperare, dunque, per la pace in Terra Santa e quindi in tempo di preparazione alla Pasqua resta la preghiera… R. – Resta la preghiera, resta la speranza che tornino al tavolo dei negoziati. Riferendoci proprio a questa esperienza dell’assedio, abbiamo visto che attraverso il dialogo è stata trovata una soluzione: questa è una lezione per tutti noi, perché non si può risolvere la situazione con la violenza, con le armi, ma devono trovare una soluzione attraverso il dialogo. Ma ora, vedendo la situazione, il dialogo non c’è: non c’è da molto tempo, non si sono più incontrati Abu Mazen e Netanyahu. Speriamo che si incontrino e che tornino al tavolo dei negoziati, perché devono trovare una soluzione. La gente non ce la fa più, la gente veramente sta male… Tutti noi abbiamo paura di questa situazione, perché vediamo cosa sta succedendo in tutto il Medio Oriente. D. – Per lei, da sacerdote, cosa ha significato trovarsi a contatto diretto con le conseguenze di questo odio ormai radicato da decenni e decenni tra due popoli? Forse anche lei si è trovato a rivedere alcune sue posizioni, che tutti noi abbiamo innate nel parteggiare per una parte o per l’altra? R. – Noi Francescani non siamo mai stati con una parte o con l’altra: siamo stati veramente mediatori, anche durante l’assedio della Natività. Quando gli israeliani dovevano chiedere qualsiasi cosa ai palestinesi, lo facevano attraverso di noi e viceversa. La nostra vita qui è sempre stata quella di mediatori. Abbiamo lavorato per la pace e alla fine dell’assedio tutti – cristiani, israeliani e palestinesi – hanno riconosciuto che noi eravamo con la pace. Abbiamo voluto salvare la persona umana e questa è la nostra missione, questo è il nostro lavoro. Noi Francescani siamo qui da otto secoli e siamo qui certamente per salvare i luoghi santi, ma la persona umana è più importante di qualsiasi cosa. Il 5 maggio prossimo, uscirà un libro sull’assedio a dieci anni di distanza, su come era e com’è la situazione adesso. In questo libro, ricordiamo tantissime persone che hanno vissuto l’assedio della Natività e soprattutto il Beato Giovanni Paolo II, che ogni giorno rivolgeva un appello per la Terra Santa, per la basilica. Bisogna fare in modo che questa vicenda non si ripeta più. (mg)

Maggio | FdC | 81


Varie

Ingresso lIbero • Associazione G. G. Clerici – associazione nonprofit impegnata in attività di aiuto a persone bisognose, soprattutto all’estero.

associazione g.g. clerici

• Centro culturale Paolo VI – sorto nel 1980, propone incontri, mostre, concerti, corsi, per approfondire e comunicare un giudizio sulla realtà a partire dall’esperienza di fede.

ordine equestre del santo sepolcro di Gerusalemme

aMici seminario Beit-Jala

• Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme – Ordine riconosciuto dalla Santa Sede per l’aiuto alla Terra Santa. • Amici del Seminario Bet-Jala – persegue lo scopo di aiutare il Seminario di Gerusalemme, i seminaristi e le loro famiglie. • Cometa – una realtà di famiglie impegnate dal 1987 nell’accoglienza, nell’educazione e nella formazione dei giovani nel segno della bellezza come esperienza possibile.

Con gli oCChi degli apostoli

• Gruppo Turistico Rebbiese – gruppo che sin dagli anni ’70 svolge attività turistica, con particolare sensibilità verso la Terra Santa.

una presenza che travolge la vita Mostra Chiesa di san GiaComo in Como domeniCa 15 – domeniCa 22 aprile 2012

InformazIonI e prenotazIonI visite guidate gratuite per scuole e gruppi: tel. 0296370975 – cell. 3389031126 clericiquarenghi@teletu.it Allestimento a cura di

Arch. Marco Sampietro

Si ringraziano per il contributo

info@tipocom.it

Mostra realizzata da

orari lunedì – venerdì, ore 9-13, 14-18 sabato – domeniCa, ore 9-19

ingresso libero con il patrocinio di:

Provincia di Como Assessorato alla Cultura

82 | FdC | Maggio


Si avvicina l’Anno della fede (11 ottobre 2012 - 24 novembre 2013), voluto da Papa Benedetto XVI per comprendere più profondamente che il fondamento della fede cristiana è «l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte». Nasce così la proposta della mostra Con gli occhi degli Apostoli. Una presenza che cambia la vita, incentrata sul percorso che alcuni abitanti ebrei di Cafarnao hanno fatto dal primo incontro con Gesù fino al riconoscimento di fede che permise loro di dare le vita per Lui.

e voi chi dite che io sia?

Avvalendosi delle conoscenze scaturite dagli scavi archeologici realizzati nell’ultimo secolo dai Padri Francescani della Custodia di Terra Santa e dallo studio esegetico dei Vangeli, l’esposizione intende aiutare a vincere il dubbio sul cristianesimo: «Sì, questa storia è accaduta realmente. Gesù non è un mito, è un uomo fatto di carne e sangue, una presenza tutta reale nella storia» (Benedetto XVI).

ore 17.00 - Chiesa di San Giacomo in Como con José Miguel García ed Erasmo Figini, curatori della mostra

La mostra si snoda, attraverso 38 pannelli e alcuni video, su tre direttrici: la localizzazione e una breve storia di Cafarnao; la trasformazione di questo villaggio per l’arrivo di Gesù; l’esperienza personale di quei pochi uomini che Gesù sceglie, la cui vita diventerà più vera. Nell’ultima parte, le scoperte archeologiche mostrano come Cafarnao continuerà a rimanere segnata da Gesù anche dopo la sua morte, con i discepoli uniti dalla sua memoria.

Questa domanda di Gesù ai discepoli ci raGGiunGe dal passato e ci sfida ora.

Un uomo colto, un europeo dei nostri giorni, può credere, credere proprio, alla divinità del Figlio di Dio Gesù Cristo? (Fëdor Dostoevskij)

inaugurazione mostra sabato 14 aprile 2012

inContro Con padre giorgio Vigna coordinatore commissariati di terra santa martedì 17 aprile 2012 ore 17.30 - accoglienza ore 18.30 - Santa Messa nella chiesa di San Fedele - Como ore 21.00 - Riflessione su La presenza francescana in Palestina – un servizio alla Chiesa Collegio Gallio, Aula Magna (Via T. Gallio, 1) moderatore Pierdomenico Clerici, presidente Associazione G. G. Clerici

le offerte raccolte saranno utilizzate per l’aiuto ai cristiani di terra santa.

Maggio | FdC | 83


Varie Un Via Crucis diferente “Que la Resurrección del Señor nos dé la seguridad de que el mal y la ignorancia no tienen la última palabra. La última palabra es Jesucristo y Èste resucitado. ¡Aleluya, Aleluya!” En un nuevo intento por vivenciar el camino de la Cruz, que tanto padeció nuestro Señor Jesucristo, los alumnos del Nivel Primario del Instituto fueron convocados por el Guardián del Convento de Tierra Santa en Buenos Aires, Fray Rafael Sube Jiménez, para realizar tan importante misión. Para ello los niños, junto a directivos, docentes y catequistas, analizaron cada una de las estaciones del Calvario e iluminados por la lectura del Evangelio, fueron elaborando un cúmulo de reflexiones que luego plasmaron en el Vía Crucis Viviente. El grupo, conformado en su mayoría por niños, puso en marcha las secuencias más intensas de la Pasión de Jesucristo, comprometiéndose en todos y cada uno de los gestos que realizaría en su nombre. El desarrollo del mismo los fue impulsando a interesarse más y más en la agonía del Señor y apelando a la creatividad, el entusiasmo y la emoción que surgía en cada encuentro, prepararon vestuario y escenografía para hacer de esta vivencia religiosa un regalo para toda la comunidad escolar y para los fieles de la Iglesia Nuestra Señora de la Merced de Sión. El Vía Crucis, realizado el Viernes Santo a las 20 horas en las calles lindantes al colegio, culminó con una oración conjunta entre niños y adultos a los pies de la cruz, en la que un alumno de doce años revivía la experiencia de la pasión de Jesús con el sentimiento más profundo que hemos visto en mucho tiempo. Con visible emoción, cirios encendidos y una procesión de cuatrocientas personas culminamos este Vía crucis viviente rezando unidos en la puerta de un sepulcro construido por niños y maestros para tal fin. Una vez más, el orgullo por la entrega y el compromiso de estos pequeños gigantes nos confirma que bajo la atenta mirada de Dios, seguimos caminando para fortalecer en la fe a nuestros alumnos y, de las manos pequeñas de ellos, ablandar el corazón de toda la comunidad. Felices Pascuas Paz y Bien Lic. Nora Forlenza

84 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 85


Varie CRONACA E TESTI DEL MEMORABILE VIAGGIO DI PAOLO VI IN TERRA SANTA A. Pizzuto, Paolo VI in Terra Santa. Sulle orme di un pellegrino d’eccezione, Edizioni Terra Santa, Milano 2012 Alla fine del mese di aprile 2012 le Edizioni Terra Santa della Custodia di Terra Santa hanno dato alle stampe un agile volumetto con foto e testi sul viaggio di Paolo VI in Terra Santa (4-6 gennaio 1964) curato da don Alfredo Pizzuto, presbitero della Diocesi di Siena. Sono trascorsi quasi cinquant’anni da quel pellegrinaggio ispirato del grande Papa del Concilio Vaticano Secondo, ma esso non ha perso nulla del suo significato di portata universale per la Chiesa e per il mondo. Per chi, come chi scrive, ha conosciuto quell’evento mentre accadeva, il volume rievoca alla memoria immagini e impressioni uniche e profonde. A quanti invece si accosteranno per la prima volta all’evento don Pizzuto farà fare una felice scoperta. Basti pensare che i Papi venuti dopo, il Beato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, non hanno esitato a mettersi sui passi del loro venerato Predecessore facendosi anch’essi pellegrini nella terra di Gesù e di Pietro. La Custodia di Terra Santa, che di quel viaggio fu protagonista in prima persona, comprese subito l’importanza delle azioni e delle parole che lo accompagnarono. Si sa che il Papa scrisse di proprio pugno e quasi di getto tutti i testi. Difatti padre Ignazio Mancini, con l’apporto grafico dell’allora Custode di Terra Santa, padre Lino Cappiello, ne curò una piccola ma raffinata edizione stampata dalla tipografia editrice Franciscan Printing Press, intitolata “Con Paolo VI in Terra Santa”. Molto apprezzata e utilizzata, soprattutto dalle guide dei pellegrini ai Luoghi Santi, l’edizione era esaurita da tempo. Don Alfredo, “appassionato conoscitore ed estimatore di Paolo VI… e amico dei Francescani di Terra Santa”, ha curato con intelletto d’amore questa nuova edizione. Egli l’ha arricchita con altri testi significativi, come quello del colloquio riservato e quasi del tutto sconosciuto tra Paolo VI e Atenagora I, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, e di una cronaca precisa e accurata. Con la puntigliosità che lo distingue ha annotato e documentato tutti i gesti e i doni che il Papa pellegrino fece in quell’occasione. Ha proprio ben fatto la casa editrice della Custodia di Terra Santa a ripubblicare quesi testi mentre la Chiesa si appresta a celebrare il cinquantesimo del Concilio Vaticano Secondo e l’Anno della Fede. Come è stato detto con acuta percezione, “quando l’allora Papa Paolo VI di venerata memoria, volle venire pellegrino In Terra Santa, in pieno Concilio, Ospite del Custode di Terra Santa presso i santuari, il messaggio era chiaro. Il rinnovamento della Chiesa, come la sua stessa fondazione, riparte da Gerusalemme” (D. M. Jaeger, Terrasanta marzo-aprile 2012, 11). Auspicando e attendendo una conveniente commemorazione per il cinquantesimo di quel profetico pellegrinaggio apostolico auguriamo una grande diffusione al nuovo libro nell’orizzonte stesso che don Alfredo si è proposto: aiutare “chi legge a vivere o rivivere il proprio pellegrinaggio in Terra Santa sui passi decisi e commossi, umili ed esemplari del Servo di Dio PaoloVI” (Introduzione). G. Claudio Bottini ofm Gerusalemme, 8 maggio 2012 86 | FdC | Maggio


Maggio | FdC | 87


Fraternitas

FRATERNITAS

Ita. Vol. XLV. Nr. 187 — OFM Roma — E-mail: fraternitas@ofm.org — 01. 05. 2012 FRATERNITAS | OFM | DOCUMENTI | ALBUM

Roma - Pontificia Academia Mariana Internationalis

I

l Santo Padre Benedetto XVI ha confermato nel loro incarico per un altro quinquennio il Presidente, Fr. Vincenzo Battaglia e il Segretario, Fr. Stefano Cecchin, della Pontificia Academia Mariana Internationalis. L’Accademia è sorta nel 1946 per opera del p. Carlo Balić tra le varie iniziative dell’allora Pontificio Ateneo Antonianum, già impegnato nello studio di quella ricca tradizione teologica francescana che aveva condotta la Chiesa alla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. In quel momento, attraverso questa Accademia, l’Ordine voleva offrire un ulteriore contributo per l’ormai imminente definizione dell’Assunzione. L’Accademia organizzò, dal 1946 al 1950, i “Congressi Assunzionistici dei Frati Minori” in varie parti del mondo, coordinando le attività mariane delle varie provincie dell’Ordine. In seguito, la Santa Sede volle affidare a questa Accademia, – divenuta “Pontificia” nel 1959 – l’organizzazione dei Congressi Mariani Internazionali. Dal 1950 sino ad oggi ne ha celebrati 15, dando un notevole contributo all’approfondimento della mariologia a livello mondiale. Ora sta preparando il 23° Congresso Mario-

logico Mariano Internazionale che si celebrerà dal 4 al 9 settembre 2012 nell’Auditorium Antonianum su “La mariologia a partire dal Concilio Vaticano II. Ricezione, bilancio e prospettive”. Dal 1999 ha istituito la Cattedra di studi mariologici “Beato Giovanni Duns Scoto” nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum, offrendo borse di studio per far conoscere il secolare patrimonio della Scuola Francescana.

S

88 | FdC | Maggio

C

ome non proporre Chiara, al pari di Francesco, all’attenzione dei giovani d’oggi? Il tempo che ci separa dalla vicenda di questi due Santi non ha sminuito il loro o fascino. Al contrario, se ne può vedere l’attualità al confronto con le illusioni e le delusioni che spesso segnano l’odierna condizione giovanile. Mai un tempo ha fatto sognare tanto i giovani, con le mille attrattive di una vita in cui tutto sembra possibile e lecito. Eppure, quanta insoddisfazione è presente, quante volte la ricerca di felicità, di realizzazione finisce per imboccare strade che portano a paradisi artificiali, come quelli della droga e della sensualità sfrenata! Anche la situazione attuale con la difficoltà di trovare un lavoro dignitoso e di formare una famiglia unita e felice, aggiunge nubi all’orizzonte. (Messaggio del Papa Benedetto XVI in occasione del centenario della conversione di santa Chiara)

Agenda del Ministro generale

Spagna – VI° anniversario del santuario francescano della Rábida ono iniziate le celebrazioni per il VI° Centenario dell'insediamento della prima comunità francescana nel 1412, con la bolla di Benedetto XIII, nel rinomato santuario mariano della Provincia francescana Betica. Situato come un faro di spiritualità alle foci atlantiche dei fiumi Tinto e Odiel Huelva, nel Comune di Palos de la Frontera, il santuario divenne ben presto meta di pellegrinaggi in cui il popolo ha potuto esprimere la sua religiosità e la sua devozione verso la Madonna dei Miracoli, rappresentata da una bel-

La donna che si specchiava negli occhi di Francesco

lissima scultura in alabastro del secolo XIV ed incoronata da Papa Giovanni Paolo II (14.6.1993) in occasione del suo secondo viaggio in Spagna. Da qui partirono le tre caravelle di Cristoforo Colombo verso nuove terre e nuovi popoli. In questa "avventura", dal 1493 al 1822, i Francescani diedero un enorme contributo. La conclusione dei festeggiamenti è prevista per il 16 dicembre 2012 con la partecipazione del nostro Ministro generale, Fr. José R. Carballo.

►01-08 maggio: Esercizi Spirituali del Ministro generale e del suo Definitorio in Terra Santa (Gerusalemme – Israele). ►08-18 maggio: Tempo forte del Definitorio Generale. ►12 maggio: Festa di Santa Maria Mediatrice (Roma). ►13 maggio: Visita del Santo Padre al Santuario de La Verna e incontro con il Ministro generale e i frati della Curia Generalizia e della Provincia. ►19 maggio: Partecipazione al I0 Seminario sulla Nuova Evangelizzazione e gli Ordini Mendicanti (PUA – Roma). ►21-22 maggio: Partecipazione al Capitolo provinciale della Provincia di S. Michele Arcangelo (Foggia – Italia). ►23-25 maggio: Partecipazione all’Assemblea dell’Unione dei Superiori Generali (Roma). ►26-27 maggio: Clausura dell’Anno Centenario Clariano con le Sorelle Clarisse della Federazione dell’Immacolata (Valencia – Spagna). ►29-31 maggio: Visita alla Provincia di Nostra Signora della Regola (Granada – Spagna).


Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Italia - Capitolo delle Stuoie dei Frati Minori del Nord Italia

D

al 10 al 12 aprile 2012 a Verona si è celebrato il primo Capitolo delle Stuoie dei Frati Minori delle sei Province del Nord Italia. È stato un passo importante del cammino, che porterà nel 2016 alla costituzione di un’unica Provincia. I 230 frati, che si sono ritrovati in un clima di spontanea fraternità e comunione, hanno rafforzato i legami di conoscenza e di fiducia, e hanno gustato i germogli di una reciproca appartenenza già in atto. Il capitolo è iniziato con un intenso momento di preghiera con lo sguardo rivolto al Crocifisso di s. Damiano, intronizzato dai sei Ministri provinciali. È seguito un incontro con il prof.

S. Abruzzese che ha proposto uno “Sguardo socio-ecclesiale sul Nord Italia”. L’11 aprile la fraternità è stata arricchita dalla presenza del Ministro generale e del Definitore Generale Fr. Vincenzo Brocanelli con i quali c’è stato un proficuo confronto e dialogo assembleare. In diversi modi poi si è approfondita la condivisione e la conoscenza: partecipando ad alcuni stand/laboratori interattivi di presentazione delle attività dei settori dell’evangelizzazione, nella condivisione in piccoli gruppi, nel dialogo con i Ministri provinciali e, soprattutto, nella preghiera comune. I frati sono tornati nelle fraternità di appartenenza con il desiderio e il mandato di raccontare la bellezza dell’esperienza vissuta e di far sentire ogni fratello parte irrinunciabile del cammino in atto.

8° Corso di Formazione permanente sul Dialogo ecumenico ed interreligioso ad Istanbul

L

a fraternità internazionale d’Istanbul in collaborazione con la Segreteria generale per l’Evangelizzazione, offre ai Frati Minori e ad altri interessati della Famiglia Francescana un Corso di Formazione permanente sul Dialogo ecumenico ed interreligioso ad Istanbul in inglese e in francese. Questo corso si svolgerà dal 15 al 29 ottobre 2012. I temi previsti sono:

richiesta di prenotazione al responsabile del corso Fr. Rubén Tierrablanca, ofm. rtierrablanca@ofm.org oppure via fax +90-212-2432791 entro e non oltre il 31 luglio 2012. I primi 20 frati iscritti saranno confermati e riceveranno il programma dettagliato del corso. Lo stesso corso è previsto in italiano e spagnolo in ottobre 2013.

corso ci sarà una visita di 3 giorni ai luoghi delle “chiese dell’Apocalisse”. Il costo del corso è di € 600,00. I frati interessati possono inviare la

N

Bruxelles – Missione francescana

ella parrocchia francescana Nostra Signora delle Grazie di Bruxelles si è tenuta una missione dal 16 al 27 marzo 2012. La missione, che aveva come motto

“Il Signore mi ha dato dei fratelli e delle sorelle”, è stata animata da

quaranta Frati e Suore (OFM, OFMCap, FMM e Clarisse) di tredici nazionalità, con la collaborazione della Fraternità di Palestrina (Italia), di di Suore e Frati venuti dalla Francia e dei missionari che si stavano for-

mando presso la Fraternità internazionale Nostra Signora delle Nazioni (Bruxelles). È stata, pertanto, una missione caratterizzata dall'internazionalità ed multiculturalità. Inoltre, la messa di apertura, celebrata dal Vescovo ausiliare di Bruxelles, Mons. Jean Kockerols, è stata un momento di forte comunione con la Chiesa locale, così come quella conclusiva, presieduta dal Ministro provinciale della Provincia dei Tre Compagni, Fr. Domi-

nique Joly. I missionari hanno avuto l'opportunità di sperimentare e di nutrire la gioia della Fraternità attraverso concerti, danze, preghiera quotidiana, adorazione perpetua, lectio divina, visite e incontri con le famiglie e le persone, benedizioni delle case, condivisione della Parola di Dio in famiglia, catechesi e celebrazioni eucaristiche. Infine, questa uestamissione, la prima di questo tipo in Bruxelles, ha suscitato un reale entusiasmo nella parrocchia e ha permesso ai partecipanti di assaporare la bellezza e la ricchezza del carisma francescano.

2

F R A T E R N I T A S

Formazione al dialogo nel carisma francescano, Dialogo ecumenico, islamo-cristiano, giudeo-cristiano e con il buddismo. Nelle attività del

I

Sorella morte

l 1° aprile 2012, domenica delle Palme, giorno in cui ricordiamo l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, il nostro confratello Fr. Nicola Cerasa, alle ore 7,30, all’età di 92 anni, di cui 76 di professione e 68 di sacerdozio, è stato chiamato dal Padre della Vita a fare il suo ingresso nella Gerusalemme del cielo. Nel giugno 1973 fu eletto Vicario e Procuratore Generale dell’Ordine dei Frati Minori nel Capitolo Generale di Madrid (13 maggio – 10 luglio 1973). È impressionante la quantità di incarichi e di attività svolte da Fr. Nicola ma ciò che colpisce maggiormente di lui è la generosità con cui ha risposto alla vocazione francescana e in particolare missionaria. Era ancora studente quando partì per la Cina per partecipare al mandato di evangelizzazione della Chiesa. Sull’esempio di san Francesco, che di tutto il suo corpo aveva fatto una lingua, Fr. Nicola è stato sempre pronto ad accogliere l’ispirazione del Signore e, dovunque fu mandato e inviato, con la parola e con l’esempio, ha edificato ognuno mediante la testimonianza della sua vita.

Maggio | FdC | 89


Fraternitas Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Italia - Peregrinatio del Corpo di San Bernardino da Siena e Seminario di Studi

P

eregrinatio del Corpo di San Bernardino da Siena e Seminario di Studi - domenica 18 marzo 2012 è iniziata da Avellino la Peregrinatio dell'urna con il Corpo di San Bernardino da Siena che, fino al 6 maggio prossimo, visiterà 30 comunità del Sannio e dell'Irpinia. Tale significativa iniziativa, d'intesa con i Frati Minori dell'Abruzzo, è stata voluta per concludere le celebrazioni del primo Centenario di costituzione giuridica della Provincia "S. Maria delle Grazie" con sede in Benevento, iniziate il 7 maggio 2011. In preparazione alla Peregrinatio si è tenuto, mercoledì 14 marzo ad Avellino, un Seminario di studi dal titolo: “Bernardino da Siena e la società del suo tempo: chiavi ermeneutiche per il

Segnalibro francescano

90 | FdC | Maggio

► Ritorno alla intuizione evangelica francescana, Giacomo Bini, Edizioni Biblioteca Francescana, Milano 2010, pp. 154. Il libro riporta la trascrizione di un corso di esercizi spirituali a un gruppo di frati spagnoli da frate Giacomo Bini l’anno immediatamente successivo alla scadenza del suo mandato di Ministro generale. Le riflessioni si concentrano sulle caratteristiche costitutive della vocazione francescana e sono arricchite da innumerevoli spunti offerti dall’esperienza unica di fra Giacomo come educatore, responsabile di fraternità ai diversi livelli e stimato accompagnatore spirituale di consacrati e laici. Ne emerge una ricerca incessante e mai scontata del cuore della vocazione francescana, il desiderio di ascoltare e di comprendere la voce di san Francesco che ancora oggi, come otto secoli fa, non si stanca di rimandare al Vangelo, unico tesoro capace di saziare il nostro cuore. ► Temas en Torno al Misterio de la Existencia Divina segú el Pensamiento del Dr. Fr. Juan Duns Escoto (Temi intorno al mistero dell’esistenza Divina secondo il pensiero del Dott. Fr. Giovanni Duns Scoto), Enrique Oltra Perales, pp. 271.

Giudizio di SS. Giovanni Paolo II su Duns Scoto. Duns Scoto con la sua splendida dottrina sull’Immacolata Concezione, sul valore primario della Rivelazione e del Magistero della Chiesa, sull’Autorità del Papa, sulla possibilità della ragione umana di accedere, almeno in parte, alle grandi verità della fede, e dimostrare la non contraddizione con la stessa ragione umana. Appare anche oggi come colonna della dottrina cattolica, un maestro originale, ricco da leggere e occupazione per una conoscenza sempre più completa delle verità della fede.

Curia generale – Enchiridion OFM in spagnolo

A

cura dell'Ufficio delle Comunicazioni della Curia generale dei Frati Minori è uscito il 3° vol. dell'Enchiridion OFM in lingua spagnola che contiene i documenti dal 2003 al 2007. Il Volume, di pagine 1631, ha per titolo Enchridion de

la Orden de los Hermanos Menores. Documentos 2003-2007 e si può

richiedere ad acta@ofm.org

Si ricorda che in lingua italiana sono usciti tre volumi (Del 4° vol. si stanno correggendo le bozze). Si possono ordinare sempre attraverso lo stesso indirizzo di posta elettronica.

3

F R A T E R N I T A S

► Il paradosso francescano tra povertà e società di mercato. Dai Monti di Pietà alle nuove frontiere etico-sociali del credito, Oreste Bazzichi, Cantalupa (TO), 2011, pp. 256. La teoria e la pratica dell’economia di mercato sono germogliate ben prima dell’etica protestante e del fondatore della scienza economica, Adam Smith. I maestri francescani del XIII, XIV e XV secolo, conciliando l’attività speculativa con la pratica pastorale del vivere quotidiano, si sono scoperti economisti di notevole valore, anticipando alcune acquisizioni teoriche fondamentali. Partendo da Pietro di Giovanni Olivi, scopritore della teoria soggettiva del valore economico, e da Alessandro di Alessandria, acuto analista dei fenomeni di mercato e monetari, si arriva, passando per san Bernardino da Siena, alla felice intuizione dei Monti di Pietà e alle nuove e legittime frontiere etico-sociali dell’erogazione del credito ad interesse. I frati francescani, attraverso un’azione parenetica e pratica molto efficace sul popolo, riuscirono a dare una forte accelerazione al sistema sociale e allo sviluppo economico e civile, i cui fondamentali principi conservano ancora oggi, nell’epoca della globalizzazione, tutta la loro attualità.

presente”. All'introduzione ai lavori del Ministro provinciale Fr. Sabino Iannuzzi e al saluto di S.E. Mons. Francesco Marino, Vescovo di Avellino, hanno fatto seguito le relazioni: del prof. Marco Bartoli, docente di storia medievale alla LUMSA di Roma, sul tema “Poveri e povertà, da Francesco d’Assisi a Bernardino da Siena”; del prof. Paolo Evangelisti, dell’Archivio storico della Camera dei Deputati sul tema “Bernardino da Siena e l’Osservanza: la proposta di una religione civile”; del prof. Fr. Nicola Riccardi, docente di etica economica alla Pontificia Università Antonianum di Roma sul tema “Bernardino e il pensiero economico dell’Osservanza: bene comune e interesse privato”. Per seguire San Bernardino nella sua peregrinatio è attivo il blog: http:// peregrinatiosanbernardino.wordpress.com/


Regula et vita Minorum Fratrum haec est, scilicet Domini nostri Jesu Christi sanctum Evangelium observare (RB I,1)

Grandi/piccole notizie

►Roma – Medioevo, storia, filosofia e teologia, Master universitario di secondo livello, Edizione VI. Il master fornisce competenze circa l’edizione di testi sviluppando le capacità di valutazione e di lettura dei codici manoscritti; consente di acquisire le nozioni fondamentali sul profilo storico, istituzionale, filosofico e teologico relativo ai testi francescani medievali. Il Master è organizzato congiuntamente dalla Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani e la LUMSA di Roma. La domanda di iscrizione sarà disponibile a partire dal 13 settembre 2012. Per informazioni rivolgersi a: segreteria@antonianum.eu ► Germania, Colonia - il 22 aprile 2012 è stato presentato, presso il Carmelo di Colonia, il volume, in occasione del 70º anniversario della morte di santa Teresa Benedetta della Croce (1942-2012), e nel 90º compleanno di Sr. Maria Amata Neyer, responsabile dell’Edith-Stein-Archiv presso il Carmelo di Colonia: F. ALFIERI, Die Rezeption Edith Steins. Internationale Edith-Stein-Bibliographie 1942 – 2012. Festgabe für M. Amata Neyer OCD (La ricezione di Edith Stein. Bibliografia internazionale di Edith Stein 1942-2012, in onore di M. Amata Neyer OCD), Würzburg 2012, pp. 516. Il libro può essere ordinato al seguente indirizzo: vertrieb@echter.de ► Lettera Pastorale sull’Ecologia della Conferenza Episcopale della Bolivia: "L’Universo, dono di Dio per la Vita". Il 22 marzo 2012, Giornata Internazionale dell'Acqua è stata presentata al pubblico in una conferenza stampa, la Lettera Pastorale sull'Ecologia in Bolivia. Gli Arcivescovi Jesus Perez, OFM, Luis Sainz OFM e Orlando Cabrera OFM hanno partecipato attivamente al gruppo di redazione della Lettera che inizia e finisce con riferimenti a San

Francesco d'Assisi, patrono dell'Ecologia. Il testo include dettagli significativi sui pilastri per la salvaguardia del creato della Dottrina Sociale della Chiesa.

Nuovi Visitatori generali ►Fr. Jerzy Witosław Sztyk, della Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in Polonia, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di San Casimiro, in Lituania. ► Fr. Pedro Ruano Santa Teresa, della Provincia di Castiglia di San Gregorio Magno, in Spagna, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di San Pedro Bautista, nelle Filippine. ►Fr. Ken Capalbo, della Provincia del Sacro Cuore di Gesù, USA, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di San Francesco, in Vietnam. ► Fr. Klaudiusz Michalski, della Provincia di San Francesco d’Assisi, in Polonia, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di San Michele Arcangelo, in Ucraina.

4

► Fr. Kajetan P. Kowalski, della Provincia dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, in Polonia, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, in Polonia. ►Fr. Frans Gerritsma, della Provincia dei Santi Martiri di Gorcum, nei Paesi Bassi, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di San Giuseppe, in Belgio. ►Fr. Pierre Charland, della Provincia di San Giuseppe, in Canada, è stato eletto Visitatore generale per la Provincia di Cristo Re, in Canada.

Nuovo Ministro provinciale ►Fr. Andrija Bilokapić è stato eleto Ministro provinciale della Provincia di S. Girolamo in Croazia.

F R A T E R N I T A S

►Italia - X Convegno di Greccio - dal 4-5 maggio 2012, presso Oasi Gesù Bambino, Greccio, con il tema: “I Francescani e la Cina. Un’opera di oltre sette secoli”. La Cina, prima ancora di essere così familiare e vicina, fu per secoli la terra più lontana, la più remota, raggiungibile con la sola immaginazione. Dal XIII secolo, pur parte dell’Asia estrema, cominciò a sfuggire al fascino e ai misteri del mito, divenendo per l’Europa sempre più delineata nella storia, nei confini e così la terra più agognata, dalle ricchezze favolose, l’impero incantato, governato da sovrani illuminati. I Francescani proprio dal XIII secolo furono, con l’impeto della propria epopea missionaria in Cina, coloro che rivelarono all’Europa cristiana anche la migliore conoscenza dell’Asia e delle civiltà asiatiche. In quell’epoca e poi anche nei secoli successivi, i Francescani diffusero un Cristianesimo, che, per riecheggiare le parole di Giuseppe Tucci, era “ridivenuto missionario”, arricchendo la “nuova cultura di uno spirito d’universale comprensione affratellante gli uomini sotto ogni cielo” e rendendo fruttuoso quel “cattolico amor che non aveva sorriso al mondo antico”. Per sapere di più visita: http://www.fratilazio.it/ ► Rapporto della Riunione dei Ministri SAAOC 22-23 marzo 2012 – l’incontro ha avuto luogo presso Aitape in Papua Nuova Guinea. I frati e il Segretario della formazione e studi hanno partecipato alla riunione in presenza di Fr. Paskalis Definitore generale per l'Asia e Oceania. Hanno condiviso le buone cose che accadono nelle loro rispettive Entità, così come le sfide che devono affrontare. Fr. Paskalis ha offerto una riflessione sul Governo Generale e la SAAOC, la partecipazione della SAAOC alla missione dell'Ordine, alla collaborazione dei segretari nelle entità, sugli aspetti economici, e la preparazione al Consiglio Plenario del 2013. Fr. Paul Smith, il Presidente ha reso più facile la revisione del le raccomandazioni della precedente riunione dei segretari congiunti: quello delle Missioni ed Evangelizzazione, GPIC e Formazione delle Entità e risoluzioni della riunione della EAC e SAAOC con il Definitorio generale. L’incontro ha incoraggiato la partecipazione delle Entità alla prossima riunione SAAOC organizzato dalla EAC dal 17 al 26 settembre in Corea del Sud. Ha approvato anche l’accompagnamento della formazione dei formatori programmato dai segretari della formazione di ambo le Conferenze di Asia, suggerendo i nomi di due frati per organizzarla.

► Vita Spirituale e Nuova Evangelizzazione - il prossimo 8 maggio 2012 si terrà l’annuale giornata di studio dell’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum che avrà come tema: La vita spirituale e la nuova evangelizzazione in preparazione alla XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sul "La Nuova Evangelizzazione per la trasmissione della fede" (ottobre 2012). Tra gli interventi vi sarà quello di Padre Raniero Cantalamessa, Predicatore della Casa Pontificia su Francescanesimo e nuova evangelizzazione. Vi saranno anche alcune testimonianze riguardanti esperienze particolarmente significative di nuova evangelizzazione promosse nella famiglia francescana.

Fraternitas - OFM - Roma Redattore: Robert Bahčič

http://www.ofm.org/fraternitas http://fraternitasofm.blogspot.com/ E-mail: rbahcic@ofm.org

Maggio | FdC | 91


www.custodia.org

92 | FdC | Maggio


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.