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Introduzione.

La città di Conegliano, dopo un lungo periodo di progresso e sviluppo che ha prodotto un certo benessere sociale ed economico, sta ora vivendo un altrettanto lungo periodo di stagnazione. È diffusa l’opinione per cui la città, da diverso tempo a questa parte, avrebbe perso attrattività e slancio rispetto a realtà limitrofe che invece dimostrano una maggiore dinamicità. Tutto ciò trova plastica rappresentazione in alcuni fenomeni che sono osservabili oggettivamente: lo svuotamento di un centro storico peraltro sempre più degradato; l’insoddisfacente produzione di iniziative culturali; l’impoverimento del tessuto commerciale che fu uno dei veicoli di supporto alla città insieme allo sviluppo industriale; i movimenti demografici che vedono ormai da molti anni le giovani coppie stabilirsi fuori Conegliano. Tra le cause che hanno condotto a questa situazione, oltre ad alcune riferibili a dinamiche di ordine nazionale e sovranazionale, ce ne sono altre strettamente legate alle politiche che si sono praticate in città da decenni a questa parte. Politiche che, troppo spesso, hanno guardato più alla mera raccolta e gestione del consenso piuttosto che all’avvio di percorsi virtuosi di cui ci sarebbe stato invece bisogno. La crisi che ha portato all’ultimo commissariamento è stata in gran parte dovuta alla mancanza di una adeguata progettualità politico-amministrativa. Conegliano nel passato recente ha visto maggioranze aggregate più su somme di interessi locali che su adesioni a politiche condivise di visione strategica adeguate al secondo Comune per importanza della Provincia. Questa situazione ha avuto ripercussioni anche sul piano comprensoriale in termini di sviluppo ed assetto del territorio, di tenuta del sistema sociosanitario, efficienza della viabilità e dei trasporti pubblici locali. Si aggiunga inoltre che nel medesimo periodo, chi ha amministrato non ha fatto in modo che Conegliano, seconda città della provincia in cui sono allocati importanti enti e servizi, assumesse quel ruolo naturale di punto di riferimento di tutta la Sinistra Piave. Il risultato è stato un certo isolamento politico che ha fatto sì che Conegliano non solo abbia rinunciato ad una posizione di leadership rispetto ai comuni contermini, ma si sia trovata progressivamente ai margini dalle politiche

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territoriali. Esempi eclatanti sono le posizioni defilate, se non rinunciatarie, assunte nell’ambito della Conferenza dei Sindaci del Distretto sanitario di Pieve di Soligo e in tutta la partita “Unesco”. In questo contesto, con l’obiettivo di invertire queste tendenze e con il proposito di pensare e programmare la città per i prossimi venti anni, nasce la coalizione che sostiene a candidato sindaco la dott.ssa Francesca Di Gaspero.

“La Città che mi immagino è un luogo vivibile ed accessibile che offre servizi per le persone (anziani, bambini, portatori di handicap). Penso a nuove attenzioni per il verde urbano, a servizi per favorire l’alternanza famiglia/lavoro, a nuove forme di sostegno per gli anziani. Una città ripensata dal punto di vista urbanistico che sappia valorizzare gli spazi lasciati da troppi anni in uno stato di degrado e incuria favorendo il dialogo tra tutti gli attori, siano essi privati, enti o rappresentanze di associazioni. Conegliano deve valorizzare le sue bellezze ambientali e culturali; per poterlo fare non può rimanere esclusa e deve attivare un dialogo costruttivo con le realtà territoriali che la circondano. Deve saper gestire il ruolo predominate che ha con l’Unesco e con le prossime Olimpiadi Milano/Cortina.”

L'obiettivo è proprio quello di rimettere Conegliano al centro del comprensorio, dandole un ruolo di traino verso politiche territoriali ad ampio raggio nell'ambito della gestione dei servizi sociali e sanitari, dei trasporti pubblici e della viabilità, per costruire una rete di percorsi adatti alla mobilità debole. A fianco della candidata sindaco lavora una valida squadra di persone. Tra queste molte si avvicinano per la prima volta alla politica e all’amministrazione della città disponendo tuttavia di una solida preparazione in molti settori strategici per gli obiettivi che ci si è dati. Non mancano altre figure che, per le cariche e ruoli ricoperti nelle amministrazioni uscenti, possono assicurare una profonda conoscenza della complessa macchina comunale e dei procedimenti attraverso i quali, nell’ambito della pubblica amministrazione, ci si deve necessariamente muovere per raggiungere i risultati voluti. La coalizione, seguendo quella che è l’impostazione del documento di programmazione adottato dall’ente, ha individuato le seguenti linee programmatiche.

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