Passeggiando

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12 PERCORSI IN ALTO PER CAMMINARE LARIO

PASSEGGIANDO


AVVERTENZE E INFORMAZIONI GENERALI

Le passeggiate sono in prevalenza facili e adatte anche a chi non ha un allenamento specifico.

Descrizione della passeggiata

Pericoli

Difficoltà

GUIDA ALLA LETTURA Percorso facile Percorso medio Percorso impegnativo

La descrizione integra la mappa e si sofferma in particolari quando il percorso non è ben segnalato; assieme al percorso vengono riportate brevi notizie storiche dei luoghi visitati. I termini “destra e sinistra” sono riferiti al senso di marcia. Tutte le passeggiate sono ad anello.

Le passeggiate non presentano punti particolarmente pericolosi. Scegliete il percorso in base alla vostra preparazione fisica, bevete spesso, osservate e rispettate l’ambiente che vi circonda e valutate le condizioni meteorologiche che, specie d’estate, possono variare all’improvviso.

Partenza e arrivo

Tempistica

Per segnalare qualsiasi tipo di emergenza, chiamare il numero 112.

Acqua potabile

I tempi indicati sono mediamente comodi, quindi validi anche per le persone con poco allenamento.

Rispettate l’ambiente

Le passeggiate sono generalmente percorribili in tutte le stagioni dell’anno, salvo d’inverno se c’è la neve. Le stagioni consigliate sono però la tarda primavera, alla fioritura dei prati, e l’autunno, quando i boschi si tingono di colori caldi e di mille sfumature cromatiche.

L’ambiente si regge su delicati equilibri: rispettiamolo evitando gli schiamazzi, non lasciando in giro rifiuti di qualsiasi genere, evitando di raccogliere i fiori, non accendendo fuochi, non molestando gli animali. Rispettiamo la proprietà privata e atteniamoci alle regole per la raccolta dei funghi e delle castagne.

Equipaggiamento

Responsabilità

Periodo consigliato

Si consiglia di indossare degli scarponcini leggeri e di portare un cappello e degli occhiali da sole, una borraccia con acqua o altre bevande, creme per il sole e per le punture degli insetti, un binocolo e un piccolo kit di pronto soccorso.

Si declina qualsiasi responsabilità di qualsiasi natura per eventuali danni a cose o a persone che si dovessero verificare sui percorsi segnalati. È consigliabile informarsi sulle condizioni di un percorso prima di iniziare le escursioni.

Lunghezza Tempo di percorrenza Dislivello Periodo consigliato

Panorama Area pic nic Campeggio Chiesa Cappella Torre Fortificazione Museo

Testi, cartine e studio percorsi a cura di: Gianpaolo Paino Guida Ambientale Escursionistica Foto di: Daniele Paino, Gianpaolo Paino, Mattia Copes, Mottarella Studio Grafico, Sonia Poncia Progettazione grafica e realizzazione cartine: Mottarella Studio Grafico www.mottarella.com


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Dopo il successo della prima edizione e terminati gli interventi volti a riqualificare le vie di trekking facile sul territorio dell’Alto Lario, abbiamo pensato di proporre una nuova versione della guida “Passeggiando”. Questo opuscolo vuole “prendervi per mano” e condurvi in un’avventura alla scoperta dei paesi che si affacciano sulla sponda occidentale del Lago di Como; durante il cammino troverete chiese, luoghi panoramici e naturalistici, testimonianze della vita contadina che per secoli hanno caratterizzato la nostra gente, colori, suoni e profumi indimenticabili, scenari sorprendenti a contatto con una natura spesso incontaminata. Rivolgiamo, infine, un particolare ringraziamento alla Comunità Montana Valli del Lario e del Ceresio e a tutti i volontari delle varie associazioni presenti sul territorio (C.A.I. Dongo, Promodomaso, Visit Gravedona, Upper Lake Como, Pedaleggiando) che col loro lavoro di posa della segnaletica hanno reso fruibile a tutti la rete dei sentieri Altolariani. Buone passeggiate! Gianpaolo Paino Associazione Pedaleggiando


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PERCORSO TRE FACILI GIRI NEL PIAN DI SPAGNA PERCORSO UN BALCONE SUL PIAN DI SPAGNA PERCORSO GIRO SUL MONTE PESCHIERA

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PERCORSO APPUNTAMENTO COL SANTO PERCORSO LA STRADA DEI CAVALLI DI VERCEIA PERCORSO ANTICHE MULATTIERE

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PERCORSO LUNGO LA VIA REGINA PERCORSO CAMMINANDO SUL SASSO PELO PERCORSO IL GIRO DELLE OTTO CHIESE

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PERCORSO SUI PASSI DEL MATTO DI BRENZIO PERCORSO AI PIEDI DELLA VALLE ALBANO PERCORSO IL SENTIERO DEI FORTI DI COLICO


Novate Mezzola

PASSEGGIANDO ELENCO DEI PERCORSI

Lago di Mezzola

Verceia

Dascio

6 Montemezzo

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Trezzone Sorico

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Peglio

8 Domaso Gravedona

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Nuova Olonio

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Vercana

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PERCORSO TRE FACILI GIRI NEL PIAN DI SPAGNA

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a - Boschetto 5 km; tempo: 2 ore; b - Fiume Adda 5,3 km; tempo: 2 ore; c - Baletrone 6 km; tempo: 2,5 ore

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PERCORSO UN BALCONE SUL PIAN DI SPAGNA

PERCORSO GIRO SUL MONTE PESCHIERA 11 km; 4 ore; media difficoltà Il monte Peschiera, sopra Albonico, riveste una importanza naturalistica notevole per la presenza di un incantevole stagno circondato da castagni, abeti e betulle. Sul dosso del Brentalone, verso il Lago di Mezzola, si possono osservare delle postazioni scavate nella roccia risalenti alla prima guerra mondiale.

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6 km (andata); 3 ore; media difficoltà Passeggiata molto bella sotto il profilo storico e paesaggistico. Si abbandona il Lago di Como e, percorrendo un tratto dell’antica Via Regina, si aggira il monte Peschiera, ai cui piedi sorge il tempietto romanico di S. Fedelino (X secolo), uno dei primi esempi di arte romanica in Lombardia. Il ritorno a Dascio può essere effettuato in barca lambendo le selvagge coste del Lago di Mezzola.

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9,5 km; 3 ore; facile Ecco una bella passeggiata sulle prime pendici del monte Berlinghera. La parte iniziale ripercorre i passi di S. Miro, l’eremita venerato in Altolario per la miracolosa capacità di elargire la pioggia in tempo di siccità. Sul percorso sono numerosi i punti panoramici, su tutti spicca il “Sasso di Dascio”, splendido punto d’osservazione sulla Riserva del Pian di Spagna e sul lago di Mezzola.

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PERCORSO APPUNTAMENTO COL SANTO

PERCORSO LA STRADA DEI CAVALLI DI VERCEIA

9,5 km; 3,5 ore; facile Escursione su alcuni tratti della storica Via Regina da Gera Lario a Domaso, passando per Vercana e Trezzone, che unisce la bellezza del panorama al piacere della visita di alcune notevoli chiese e di paesi che hanno mantenuto il loro antico aspetto.

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4,5 km; 2 ore; facile La “Strada dei Cavalli”, fino al 1834, era l’unica mulattiera che collegava via terra la Valchiavenna al Lago di Como. Il frequente passaggio di cavalli carichi di merce diretti verso nord diede il nome a questa pista. L’itinerario offre magnifici punti panoramici dai quali si può ammirare il Pian di Spagna e la Valchiavenna. Suggestivo anche il tratto finale sulla vecchia e dismessa statale 36 che rasenta le rive del Lago di Mezzola.

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PERCORSO ANTICHE MULATTIERE 10 km; 4 ore; impegnativo Il percorso si snoda lungo le antiche mulattiere immerse nei boschi dell’antica pieve di Sorico, collegando Sorico con Bugiallo, Montemezzo e Gera Lario. Il tragitto offre scorci panoramici sulla prima parte del Lago di Como e sul Pian di Spagna; sono ancora visibili, nelle frazioni ormai abbandonate, i numerosi segni della civiltà contadina che si è sviluppata nei secoli sulle pendici dei monti Altolariani.

PERCORSO LUNGO LA VIA REGINA

PERCORSO CAMMINANDO SUL SASSO PELO 10,5 km; 4,5 ore; impegnativo Il monte Sasso Pelo si staglia sopra Domaso e Gravedona; sulle sue pendici sorgono paesi che hanno vissuto per secoli di agricoltura e pastorizia e che conservano ancora antiche testimonianze storiche e artistiche. Comode mulattiere nei boschi e stupendi panorami sul lago rendono particolarmente piacevole questa passeggiata.

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PERCORSO IL GIRO DELLE OTTO CHIESE 10,5 km; 4 ore; impegnativo Il versante a lago delle montagne sopra Gravedona è caratterizzato dalla presenza di un notevole numero di edifici sacri; alcuni sono semplici e umili oratori, altre chiese sono invece dei veri capolavori d’arte. Questa passeggiata vi farà conoscere otto chiese, diverse tra loro, ma che testimoniano la profonda devozione della gente del posto verso i santi protettori dei loro paesi.


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PERCORSO SUI PASSI DEL MATTO DI BRENZIO 6 km; 3 ore; media difficoltà Bella camminata sulle prime dorsali del monte Cortafon, con ampie viste panoramiche sul piano di Dongo, sulla Valtellina e sulla riva opposta del lago. Si passa per Stazzona e per Brenzio, dove si rifugiava nel suo castello il “Matto di Brenzio”, un bandito vissuto nella prima metà del XVI secolo che, assieme al figlio Giovanni, terrorizzò i paesi del Comasco.

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PERCORSO AI PIEDI DELLA VALLE ALBANO 8,5 km; 3,5 ore; media difficoltà La valle formata dal torrente Albano si sviluppa lateralmente rispetto al lago e mette in comunicazione, attraverso il Passo S. Jorio, l’Italia con la Svizzera. Ai suoi piedi sorge Dongo, che sfruttò sin dal XV secolo i giacimenti di ferro della valle. In questa passeggiata storia, tradizioni, paesaggi e panorami si mischiano per rendere interessante l’escursione.

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PERCORSO IL SENTIERO DEI FORTI DI COLICO 9 km; 3 ore; facile La passeggiata si snoda attorno ai “Montecchi”, le colline che delimitano verso il lago il territorio di Colico. Sul primo troviamo il Forte Lusardi, la fortezza della Prima Guerra Mondiale meglio conservata in Europa; sul secondo Montecchio si possono ammirare i ruderi del forte di Fuentes, un imponente baluardo costruito nel 1603 dagli spagnoli per difendere il territorio dai Grigioni.


PERCORSO

TRE FACILI GIRI NEL 1 PIAN DI SPAGNA GIRO A BOSCHETTO Il punto di partenza di questo itinerario può sembrare un luogo anonimo, eppure qui, sino al XV secolo, sorgeva il borgo di Olonio, ora sepolto sotto i detriti alluvionali dei fiumi Adda e Mera. Abitato fin dall’epoca Romana, Olonio era un importantissimo snodo commerciale: nel suo porto arrivavano via lago le merci provenienti dalla pianura e dirette verso i passi alpini. La zona era presidiata da una torre, dichiarata “fortezza imperiale” dal Barbarossa, che controllava il transito delle navi e degli uomini. La chiesa di S. Stefano, i cui resti sono stati ritrovati dietro la moderna cappellina, era a capo di una Pieve che si estendeva da Gera Lario sino alla Valgerola. Dall’uscita del parcheggio procedere a sinistra e al bivio imboccare a destra la via Boschetto, che corre parallela alla riva del fiume Mera. Superato il ristorante “Beccaccino” proseguire ancora per 200 m, poi svoltare a sinistra sullo sterrato (1) (segnavia “Percorso Naturalistico Sud / Fabbrichetta / Foce Adda”) che si inoltra nel bosco. Questa striscia di vegetazione è spuntata su una vecchia diramazione dell’ Adda: il fiume

si univa alla Mera all’altezza del Ponte del Passo e si immetteva nel lago formando degli isolotti di sabbia. Seguire la traccia sterrata più visibile sino al bivio con palina segnavia (2) e da qui proseguire a destra sino ad incrociare la strada che porta al camper service. Avanzare dritto sul sentiero che passa tra due recinzioni per arrivare alla spiaggia della “Punta”, luogo panoramico segna l’estremità settentrionale del lago di Como. Si ritorna poi indietro fino alla palina segnavia (2) e si svolta a destra per raggiungere lo sterrato di via dell’Alberone, dove la vista si apre sui vasti campi coltivati. Girare a sinistra e percorrere il lungo rettilineo sino al Fortino d’Adda (sec. XVII), ex caserma spagnola d’appoggio al Forte di Fuentes, ora utilizzato come stalla. Proseguire dritto sulla strada asfaltata e allo stop svoltare a sinistra in via Fabbrichetta (3) per chiudere l’anello e tornare al parcheggio.

GIRO B FIUME ADDA Raggiunto il passaggio a livello nei pressi del Ponte sull’Adda, si parcheggia l’auto e si inizia a camminare sul sentiero a ridosso dell’ Adda, seguendo il corso del fiume per circa 2,4 km.

L’ultimo tratto dell’Adda è stato inalveato con un canale artificiale dagli Austriaci nel XIX secolo, deviandone il corso naturale per permettere la bonifica dei terreni da destinare ad uso agricolo. Superato l’impianto di frantumazione il sentiero si innesta nella strada sterrata che porta all’osservatorio posto di fronte ad uno stagno popolato da anfibi, libellule e invertebrati; con un po’ di fortuna si possono osservare anche numerose specie di uccelli acquatici: dai cigni alle anatre, dalle folaghe agli svassi, dagli aironi al martin pescatore. Terminata l’osservazione si torna indietro (la visita alla foce dell’Adda è consentita solo con accompagnatore); percorsi circa 1,3 km si incontra una cabina elettrica (4): svoltare a sinistra e al bivio dopo circa 200 m (5) si procede a destra passando tra i campi coltivati per tornare al passaggio a livello.

GIRO C BALETRONE L’area pic nic sorge sul basamento del vecchio Ponte del Passo, una struttura di legno e ferro costruita nel 1880 e attiva sino al 1938 che andò a sostituire l’antico attraversamento del fiume che si effettuava con una chiatta.


A Ponte del Passo

B Passaggio a livello

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C Ponte del Passo

Parcheggio

Ponte sull’Adda

Area pic nic

5 km 2 ore 200 m s.l.m. tutto l’anno

5,3 km 2 ore 200 m s.l.m. tutto l’anno

6 km 2,5 ore 200 m s.l.m. tutto l’anno

GIRO C Percorrere la pista ciclopedonale parallela al rettilineo della SP4; giunti in località Poncetta (6) svoltare prima a sinistra, poi a destra in via Baletrone, sullo sterrato che si inoltra tra i campi. Proseguire dritto all’incrocio subito dopo l’area pic nic (7) (segnavia “Cascina della Poncetta”); da qui in avanti sono ancora visibili i piccoli dossi sabbiosi, spesso usati dalle volpi per costruire le loro tane, che costituivano l’alveo del fiume Adda. Si passa ora di fianco all’isolata cascina della Poncetta, costruzione di proprietà della Riserva Naturale del Pian di Spagna che serve come centro didattico e base per la cattura e l’inanellamento a scopo scientifico degli uccelli, e si arriva in prossimità del canneto (8), delicato luogo che dà protezione a numerose specie di uccelli, rettili, invertebrati, anfibi e a una colonia di cervi (la visita al canneto è consentita solo con accompagnatore). Svoltare a sinistra sulla pista appena visibile tra il cariceto, passare di fianco alla Cascina Spavioli e seguire sulla sinistra la pista che riporta all’incrocio con palina segnavia (7); da qui svoltare a destra e ripercorrere la strada dell’andata per tornare all’area pic nic.

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GIRO A

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GIRO B

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PERCORSO

UN BALCONE SUL PIAN 2 DI SPAGNA SORICO / SAN MIRO / SASSO DI DASCIO Si parte dalla Piazza C. Battisti di Sorico (1), di fronte al municipio. Attraversare la strada e proseguire a destra in salita sulla stradina di asfalto rosso parallela alla statale (segnavia “Chiesa di S. Miro / Dascio / Via dei Monti Lariani”); attraversare il ponticello pedonale sul torrente di Sorico e svoltare a sinistra sull’acciottolato di via Antica Regina. Superato il secondo ponticello sul torrente San Miro, imboccare a sinistra la mulattiera che parte ai piedi della torre di Sorico (2) e s’inoltra nel bosco; dietro la torre, riparata da un grosso masso, si può osservare la grotta dove dimorò San Miro. Più avanti la strada spiana leggermente per poi riprendere in salita sino alla fonte di San Miro, un’elegante edicola eretta nel 1598 su ordine del Vescovo di Como Filippo Archinti per proteggere la vasca d’acqua perenne fatta scaturire secondo la tradizione dal santo eremita. Un ultima salita e si arriva, preceduti da un portico e dal piccolo cimitero, sul sagrato del Santuario di San Miro, poggio dal quale si gode una vista stupenda sul primo tratto del Lago di Como.

La chiesa è solitamente chiusa; se la si trova aperta vale la pena di ammirarne le decorazioni: gli affreschi del sec. XV-XVI, una campagna a firma Sigismondo de Magistris (1526), gli stucchi seicenteschi dell’altare maggiore e una pala d’altare del Fiammenghino (1616). Il cammino riprende sulla mulattiera dietro la chiesa; una salita porta a Corzone dove, tra le case ormai disabitate, spicca un sasso scavato che serviva come torchio per l’uva. Inizia ora una leggera discesa (segnavia “Dascio / Albonico / S. Fedelino”) che porta alla frazione Masina (3), dove la mulattiera si innesta nella strada comunale per Albonico. A questo punto si può scegliere se tornare subito a Sorico oppure continuare sino al Sasso di Dascio. Nel primo caso svoltare a destra in discesa sull’asfalto; dopo qualche tornante si trova sulla destra la mulattiera (segnavia MTB “Sorico”) che, chiudendo l’anello, riporta sotto la torre di Sorico. Se si vuole proseguire verso Dascio, giunti alla frazione Masina si continua dritto sulla strada asfaltata sino ai Prati Meriggi; sulla destra si nota una strana torre-cabina elettrica: è il

riferimento per deviare a destra dopo poche decine di metri, abbandonando l’asfalto per imboccare (4) la mulattiera (segnavia “Dascio / Albonico / S. Fedelino”) che sbuca, dopo circa 1,5 km, a Dascio sul tornante di via Bruga (5). Allo stop proseguire a sinistra; terminato l’asfalto inizia un nuovo tratto di mulattiera che si allontana dall’abitato (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / S. Fedelino”) e porta al sasso di Dascio (6). Una cappellina eretta dagli alpini, una fontana, delle panchine e dei pannelli illustrativi aiutano a conoscere meglio la zona e agevolano il meritato riposo. La mulattiera prosegue verso Albonico e San Fedelino (vedi percorso N° 3 e 4); noi invece torniamo indietro, percorrendo a ritroso la strada dell’andata sino al gruppo di case con un curioso portico (forse i ruderi di una locanda). Giunti di fronte alla fontana (segnavia “Dascio”) si svolta a sinistra (7) su un sentiero che, passando tra le abitazioni e i vigneti, porta alla chiesa di S. Biagio. Prima di tornare verso Sorico si può percorrere la bella passeggiata lungo il fiume Mera con di fronte i canneti della Riserva del Pian di Spagna e fermarsi in uno dei due


Sorico

piazza Cesare Battisti 6

9,5 km 3 ore min. 215 m s.l.m. / max. 350 m s.l.m. tutto l’anno

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ristoranti per gustare i piatti tipici a base di pesce. Dalla chiesa di Dascio (8) si cammina sull’asfalto di via Bruga sino al tornante (5), poi si riprende la mulattiera dell’andata (segnavia MTB “Sorico”) e, dopo circa 1 km, si svolta a sinistra (segnavia “Ponte del Passo / Sorico”) sul sentiero (9) che porta in breve al Ponte del Passo. Allo stop attraversare la strada Statale per immettersi a destra sulla pista ciclo pedonale (10) che costeggia il fiume Mera. Avanti per circa 2 km sino al termine dello sterrato, quindi svoltare a sinistra in via don A. Pasini (segnavia MTB “Domaso / Gravedona / Dongo”); dopo il cimitero (11) ancora a sinistra, oltrepassare il ponticello sul torrente di Sorico per tornare in piazza C. Battisti. Torre di Sorico e chiesa di San Miro

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PERCORSO

GIRO SUL MONTE 3 PESCHIERA DASCIO / ALBONICO / STAGNI DI PESCHIERA / BRENTALONE Partendo dalla chiesa di S. Biagio a Dascio, imboccare la via Bruga (segnavia “Sasso di Dascio / Albonico / S. Fedelino”); dopo pochi metri, all’altezza della casa n° civico 14, svoltare a destra per immettersi sul sentiero (1) che si innesta a destra nella mulattiera dell’antica via Regina (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / S. Fedelino”). Si lasciano alle spalle le ultime case e si arriva in breve al Sasso di Dascio, uno sperone roccioso con vista panoramica sul Pian di Spagna. Al bivio dopo circa 600 m (2) continuare a sinistra in salita sulla strada asfaltata (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / Brentalone”) sino ad un tornante (cartello “via Brienz”); abbandonare l’asfalto per seguire sulla destra la mulattiera che supera due piccoli corsi d’acqua e piega subito a sinistra. Il sentiero termina innestandosi sulla strada comunale per Albonico, di fianco al piccolo cimitero (3); proseguire a sinistra sull’asfalto e all’incrocio svoltare a destra in salita (segnavia MTB “Stagni di Peschiera / Brentalone”). Sul cammino si incontrano due torrenti da

guadare, seguiti da un tratto con fondo misto in asfalto, ghiaietto e cemento; una serie di tornanti portano rapidamente in alto, ad una radura (4). Al bivio proseguire a sinistra (segnavia MTB “Stagni di Peschiera”); il bosco di castagni cede rapidamente il posto alle piante di betulle ed infine, dopo avere superato alcuni ruderi, alla fitta pineta che lambisce la sponda sinistra dello stagno di Peschiera. Arrivati allo spiazzo dove è posto il cartello di località (5), si può proseguire ancora a sinistra per alcuni metri raggiungendo la base di un traliccio e osservare il magnifico panorama che si estende su tutta la Valchiavenna. L’ambiente del monte Peschiera è incontaminato (linee elettriche a parte), la sua conformazione rocciosa e soleggiata favorisce la presenza di rettili e di uccelli rapaci; nello stagno sono presenti pesci e anfibi, mentre il canneto è frequentato da alcune coppie di germani reali. Il cammino riprende sulla strada percorsa all’andata sino alla radura (4); al bivio svoltare a sinistra in salita (segnavia MTB “Brentalone”) per una digressione sull’altro versante del monte Peschiera, dove si incontrano alcune case

recentemente ristrutturate e una cava di granito abbandonata. Al Dosso del Brentalone (6), vicino ad un ripetitore RAI, si nota sulla sinistra la roccia scavata: si tratta di una serie di brevi gallerie, alcune ormai crollate, che facevano parte della “linea Cadorna”, l’imponente sistema difensivo costruito durante la Prima Guerra Mondiale per proteggere il confine settentrionale dello Stato italiano. Le gallerie del Brentalone servivano ai soldati come riparo, magazzino e punto di appostamento e osservazione per controllare il Piano di Chiavenna. Il “roccione” a destra delle antenne è un bellissimo punto panoramico sul Lago di Mezzola. Tornare ancora alla radura (4) sulla stessa strada e proseguire in discesa; guadato il torrente (7) si svolta a sinistra (segnavia MTB “Albonico / Dascio / Sorico”) e si segue il sentiero parallelo al corso d’acqua entrando in Albonico. Raggiunta la strada asfaltata si percorre la via per Albonico, si passa di fianco alla piccola chiesa di S. Sebastiano e allo stop si svolta a destra in via Scepa. Arrivati al cimitero (3), si abbandona la strada asfaltata deviando a sinistra


Dascio

frazione di Sorico

11 km 4 ore min. 208 m s.l.m. / max. 625 m s.l.m. tutto l’anno

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sul sentiero in discesa (segnavia “Dascio / Sorico”); da qui si torna a Dascio sugli stessi passi percorsi all’andata.

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Stagni di Peschiera e monte Legnone


PERCORSO

APPUNTAMENTO 4 COL SANTO DA DASCIO A SAN FEDELINO Partendo dalla chiesa di S. Biagio a Dascio, imboccare la via Bruga (segnavia “Sasso di Dascio / Albonico / S. Fedelino”); dopo pochi metri, all’altezza della casa n° civico 14, svoltare a destra per immettersi sul sentiero (1) che si innesta a destra nella mulattiera dell’antica via Regina (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / S. Fedelino”). Si lasciano alle spalle le ultime case e si arriva in breve al Sasso di Dascio (2), uno sperone roccioso con vista panoramica sul Pian di Spagna. Al bivio, dopo circa 600 m, (3) continuare a destra in leggera discesa (segnavia “S. Fedelino”) per giungere alle “case Borzi”. In fondo alla radura la strada diventa un sentiero che passa tra le rocce sino all’angusta valle dell’Acqua Bianca, che si supera sul caratteristico “ponte delle Valene” (4). Inizia ora un tratto in ripida salita che porta, dopo una curva a gomito verso sinistra, ai ruderi di antiche case; segue un tratto pianeggiante punteggiato da ruderi di vecchi casolari. Alcuni pali delle linee elettriche e telefoniche precedono un breve tratto in cui il sentiero sembra voglia essere inghiottito dalla

vegetazione; poi si incontra una discesa col sentiero delimitato da bei muretti a secco. Un’altra ripida discesa porta al torrente dell’Acqua Marcia (5), superabile grazie ad un ponte di legno; una serie di gradini ed un tratto su ampia traccia raggiunge poi un pianoro. Il sentiero passa tra i resti di una vecchia cava (sono numerosi i blocchi di granito semilavorati lungo la strada) e sale lambendo un costone roccioso; tutto intorno arbusti di bassa vegetazione mediterranea. Una ripida salita sui resti di un’altra cava e il sentiero giunge al dosso del Brentaletto (6), il punto più alto del percorso. Alcuni gradini di cemento segnano l’inizio della discesa (da percorrere con un minimo di cautela) che porta, con un percorso a zigzag segnalato con bandierine bianco-rosse, ad un bivio (7) con palina segnavia. Proseguire a destra (segnavia “Belvedere / S. Fedelino variante EE”) verso l’Alpe di Teolo e la sorprendente terrazza panoramica (8) che sovrasta il Pozzo di Madrone, un’insenatura con pareti a picco sul lago. Il sentiero prosegue verso S. Fedelino, ma la discesa è adatta agli escursionisti esperti:

si consiglia di tornare all’incrocio con palina segnavia e seguire l’indicazione “S. Fedelino / Casenda / Via Francisca” (7); si passa di fianco ad un costone di roccia, superando alcuni ruderi, mentre il panorama si apre sul piano di Chiavenna. Procedere con cautela in discesa su alcuni tratti esposti sino ad arrivare allo Scalone (9), una rampa a gradoni che collega il percorso al sentiero parallelo al fiume Mera. Svoltare a destra seguendo il cartello “S. Fedelino”, meta che si raggiunge dopo circa 15 minuti, superando un ultimo sperone di roccia con delle scale di metallo (10). Sorto sul luogo del martirio di S. Fedele, il tempietto (X secolo) si presenta nella sua struttura originale, costituita da un’aula a pianta quadrata, con un abside sporgente ingentilito da una finestrella e da 3 coppie di archetti; il tetto a capanna è coronato da un fastigio. L’edificio non ha una facciata, essendo addossato alla montagna. Entrando da una delle due porte laterali si scorgono subito i frammenti degli affreschi; un Cristo Pantocratore affiancato da due angeli e i dodici apostoli. La chiesa è aperta da aprile a ottobre: sab, dom e


Dascio

frazione di Sorico 9

6 km (andata) 3 ore min. 200 m s.l.m. / max. 500 m s.l.m. tutto l’anno

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festivi 14.00-17.00; per aperture fuori orario contattare i sigg. Gianni (333.7807686) o Luca (346.2246391). Ancora pochi passi e si arriva alla suggestiva spiaggetta dove è posto l’attracco per le barche. Per il ritorno ripercorrere a piedi il sentiero dell’andata (magari utilizzando la variante della salita sulla pietraia vicino alla chiesetta), oppure accordarsi preventivamente chiamando i numeri 333.7807686 (Gianni) o 389.3438863 (Romano) per usufruire del servizio di trasporto in barca che, con un suggestivo tragitto sul lago, riporta al porticciolo di Dascio.

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3 Il Tempietto di S. Fedelino 2 1

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PERCORSO

LA STRADA DEI CAVALLI 5 DI VERCEIA Per raggiungere il punto di partenza occorre spostarsi in auto e percorrere la SS36 direzione Chiavenna; prima della galleria di Verceia si svolta a sinistra sulla strada dismessa, si percorrono circa 400 m e si incontra il parcheggio sotto la montagna. Parcheggiata l’auto, tornare indietro sulla strada dismessa fino all’imbocco della galleria di Verceia; poco prima dell’innesto sulla SS36, un sottopassaggio permette di raggiungere la pista ciclopedonale che arriva a Casello 7, passando tra la ferrovia e le rive del Lago di Mezzola. Raggiunto il passaggio a livello (1), attraversare con cautela la SS36, proseguendo a sinistra dove, segnalata con un totem, inizia la strada dei cavalli, che si inerpica subito sul fianco della montagna. Dopo circa 100 m si incontrano i resti della casa della “Nona Pepa” (scoprite chi era il personaggio leggendo la sua storia sulla targa appesa alla parete). Poco sotto, a livello della strada, si trova la Fontana Dolzino, monumento dedicato al patriota chiavennasco che nel 1848 bloccò le truppe austriache simulando la presenza di un cannone (in realtà era un tronco d’albero camuffato).

Guadare un ruscello e, passando tra le reti di protezione della strada statale sottostante, raggiungere il Sasso Corbé, punto panoramico sul Pian di Spagna attrezzato con pannelli informativi. Un angusto passaggio tra le rocce e una ripida scalinata portano al punto dove nel 1613 persero la vita Vespasiano Salis, podestà di Morbegno, e il suo servitore, che caddero da cavallo precipitando nel lago sottostante (noi possiamo stare tranquilli perché il tracciato è stato messo in sicurezza con parapetti, protezioni e corrimani). Superato il Sasso Corbé la montagna è ora meno opprimente; in località Acquabona si scorgono i resti di un abbeveratoio, poco più avanti si incontra un bivio: a sinistra il sentiero scende rapidamente sino alla statale dismessa, proseguendo invece a destra si raggiunge, dopo avere guadato un paio di ruscelli, la frazione di Villa. Il sentiero interseca la carrozzabile (2) e prosegue sulla sinistra passando per orti, frutteti e prati. Un tratto in discesa a gradoni porta al guado del torrente della Vallaccia; al bivio svoltare a destra passando di fianco al “fontanin”, presa d’acqua che alimentava la fontana della

frazione Corti. Dopo aver superato una briglia, la strada dei cavalli termina innestandosi sulla carrozzabile in frazione Corti (3). A questo punto svoltare a sinistra in via Corte passando tra le vecchie case (una delle quali è abbellita da un affresco devozionale datato 1625); all’incrocio procedere a sinistra sulla strada che passa davanti al cimitero per arrivare sul sagrato della chiesa di S. Fedele, dedicata al santo martirizzato sulla sponda opposta del lago di Mezzola. Proseguire a destra sulla strada asfaltata fino ad incontrare il sottopassaggio (4) che immette sulle rive del lago. Allo stop a sinistra, percorrere il lungolago ritornando sulla strada dismessa che si allontana da Verceia. Un ultimo agglomerato di case rurali in via Nazionale precede un breve tratto da percorrere imboccando una suggestiva galleria. Usciti dal tunnel si nota a sinistra l’entrata della Galleria di Mina di Verceia (5), un complesso realizzato dall’esercito italiano durante la Prima Guerra Mondiale, costituito da un cunicolo principale spezzato in 4 tratte con 18 diramazioni, 16 pozzi di mina, un pozzo di prelievo, 6 camere, 4 cisterne e 3 condotti di areazione. La galleria


Verceia

parcheggio sulla strada 36 dismessa

4,5 km 2 ore min. 200 m s.l.m. / max. 283 m s.l.m. tutto l’anno 4

doveva servire a tagliare i collegamenti stradali e ferroviari della Valchiavenna, attraverso lo scoppio controllato di ingenti quantità di esplosivo posto nei vari punti del tunnel nell’ipotesi di un attacco dell’esercito nemico proveniente dalla vicina Svizzera (per info: tel. 0341.940322). Dopo avere superato il passaggio a livello, si torna in breve al parcheggio, completando l’anello. Galleria di Mina di Verceia

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PERCORSO

ANTICHE 6 MULATTIERE SORICO / BUGIALLO / PELEDO / MONTEMEZZO / GERA LARIO Si parte dalla piazza Cesare Battisti di Sorico, di fronte al municipio. Dirigersi verso l’uscita della piazza e attraversare la statale per visitare la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, costruita nel 1444 e giunta ai giorni nostri nel rifacimento barocco operato dalla famiglia Giulini nel 1703, mantenendo le originali absidi, il portale, parte della muratura perimetrale e la grande torre campanaria. Superato il bar “Piscen” si svolta a destra in via Roma (segnavia “Dolo / Bugiallo / S. Bartolomeo”); al bivio continuare a destra sulla mulattiera della via Piana (1). In questo luogo sorgeva un monastero dell’ordine degli Umiliati, con l’annessa chiesetta romanica di S. Orsola. La mulattiera si inerpica sul “Mutt” di San Giorgio e giunge a Piazzo, preceduta da un poggio panoramico, sotto il quale parte la cascata del torrente di Sorico. Da notare, inglobata nel muro, un’antica “pila”, sasso scavato che si adoperava per pestare le granaglie. La strada spiana e si incontra il ponte di ferro e legno che permette di superare il torrente; proseguire a destra nel bosco e,

al bivio di fronte ad un rudere, a sinistra per giungere a Dolo (2). All’incrocio vicino alla fontana si procede dritto (segnavia “Bugiallo / S. Bartolomeo”). Il cammino incrocia poi più volte la strada comunale per S. Bartolomeo, supera la frazione Fabbrico e porta alla cinquecentesca chiesa di S. Giovanni Battista a Bugiallo. L’acciottolato termina in piazza S. Giovanni (segnavia “S. Bartolomeo / Peledo / Via dei Monti Lariani”), dopodiché si svolta a destra passando tra le case e al bivio di fronte all’Oratorio di S. Gaetano (3) si piega a destra (segnavia “Peledo / Via dei Monti Lariani”) sul sentiero che lascia alle spalle le ultime abitazioni di Bugiallo, si inoltra nel castagneto e termina innestandosi sulla strada asfaltata (4). Ancora un po’ di salita e si arriva a Peledo, dove si abbandona l’asfalto, per svoltare a destra sullo sterrato (segnavia “chiesa di S.Miro / Via dei Monti Lariani); percorrere pochi metri e prendere a destra in discesa (5) la via dei Monti Lariani (segnavia “Chiesa di S. Miro / Via dei Monti Lariani”). Il cammino passa di fianco ad un costone di roccia, si reinnesta nella pista sterrata, prosegue a sinistra tra le betulle e

incrocia le baite di Valdongo. Continuando la discesa si passa di fianco ad una recinzione (6), si percorre a sinistra uno sterrato e si prosegue dritto su un sentiero che porta rapidamente alle case di Selve (7). Abbandoniamo la Via dei Monti Lariani, svoltando a destra sulla strada asfaltata (segnavia “Dolo / Montemezzo / Gera Lario”); passando da Gusbano si torna a Dolo, all’incrocio della fontana (2). Continuare dritto sull’asfalto (segnavia “Montemezzo / Gera Lario”) e immettersi a sinistra sulla strada per Montemezzo. Il tragitto, ora in discesa, supera il torrente di Sorico (8) (notare il pauroso salto alla sinistra del ponte) e giunge a Selva (9). Al tornante si curva a destra in salita, arrivando in breve alla chiesa di San Martino (sec. XV-XVI), edificio sacro posto su un terrazzo che domina la prima parte del lago, il Pian di Spagna e le foci dell’Adda e della Mera. L’interno è riccamente affrescato: il presbiterio è decorato con una crocifissione, opera della scuola di Aurelio Luini, mentre sull’arco trionfale è rappresentato il Giudizio Universale. Nelle cappelle laterali, dono degli emigranti di Palermo e Ancona, affreschi


Sorico

piazza Cesare Battisti

10 km 4 ore min. 215 m s.l.m. / max. 795 m s.l.m. tutto l’anno 5

del Fiammenghino. Di fianco alla chiesa (segnavia “Gera Lario”) parte la strada che, passando accanto al cimitero, si innesta nella mulattiera che collega Gera Lario ai monti di Montemezzo, cammino che passa tra gli stretti vicoli di Cerceno (10) e incrocia più volte la strada provinciale. Il sentiero termina incontrando le prime case di Gera Lario (11): continuare a destra sull’asfalto e superare la stazione del Corpo Forestale, svoltando poi a sinistra in via Antica Regina (12). La strada passa di fianco al Santuario di N.S. di Fatima e termina in piazza Barilani, dove numerosi edifici sono decorati da affreschi devozionali con immagini sacre. In fondo alla piazza occorre attraversare la Statale (13) e seguire il marciapiede verso Sorico. Lungo la via Vittorio Emanuele, che riporta al punto di partenza, si possono notare a sinistra verso la montagna i ruderi della seicentesca villa Giulina, splendido palazzo che fu la residenza degli ultimi membri della famiglia Giulini; più avanti a destra l’ex oratorio dell’Immacolata, chiamata anche “chiesa rotonda”, oggi trasformata in abitazione civile.

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PERCORSO

LUNGO 7 LA VIA REGINA GERA LARIO / DOMASO / VERCANA / TREZZONE Il punto di partenza della passeggiata è il sagrato della chiesa di S. Vincenzo a Gera Lario, costruita nel XII su un preesistente edificio romano, ristrutturata nel XV secolo e impreziosita da notevoli decorazioni pittoriche. Poco sotto la chiesa, si attraversa la Strada Statale 340 (1) e si cammina in discesa sulla via S. Vincenzo, raggiungendo così la pista ciclopedonale sulle rive del lago. Continuare a destra sulla pista sterrata per circa 4 km, lasciando alle spalle il porto e i campeggi di Domaso, fino alla foce del torrente Livo; da qui svoltare a destra sull’asfalto di via Case Sparse. Attraversare la SS340 (2), superare il ponte sul corso d’acqua e piegare a destra sul viottolo tra l’argine del torrente e il muro di cinta della seicentesca villa Camilla, sede comunale, per arrivare alla monumentale chiesa di Domaso, dedicata a S. Bartolomeo. La chiesa fu costruita nel Duecento in forme romaniche, ma fu totalmente trasformata in epoca tardo barocca e settecentesca, portandola alle forme attuali. All’interno numerose opere d’arte, tra cui gli

affreschi settecenteschi del Ligari. Seguire sul fianco sinistro della chiesa la strada asfaltata per Gaggio/Pozzolo e al bivio dopo il Centro Sportivo deviare a destra, attraversando poi il caratteristico ponte di sasso (3) sul torrente Livo (segnavia “Madonna della Neve / Vercana”). Subito dopo il ponte, parte sulla sinistra la mulattiera in salita che porta all’oratorio di San Silvestro (4); da qui ancora a sinistra (cartello “Vercana”), fino a sbucare su un tornante della Strada Provinciale 3 e proseguire poi poco sopra passando di fianco al Santuario della Madonna della Neve, eretto a ricordo dei morti provocati dalla pestilenza portata dai Lanzichenecchi di manzoniana memoria nel 1634. Uno stretto passaggio tra le rocce e la chiesa e un tratto in salita con una deliziosa vista panoramica portano a Cassera, frazione di Vercana; all’innesto con la strada asfaltata svoltare a destra in discesa; dopo 30 metri si imbocca a sinistra il sentiero a gradoni che, superato un ponticello, porta ad Arbosto, davanti alla chiesa barocca di S. Salvatore, riccamente decorata all’interno con stucchi, dipinti e opere lignee (5). Dal piazzale della chiesa dirigersi a sinistra in

salita sulla via Provinciale, superati il municipio e la banca prendere a destra l’acciottolato che si addentra tra le case. Percorrere la via Vico (segnavia “Caino / Trezzone / Gera Lario”), procedere a destra, poi a sinistra in via Piazzo per arrivare al tornante della SP3 (6). Seguire ora sulla sinistra la mulattiera a gradoni (segnavia “Caino / Trezzone / Gera Lario”) che si innesta ancora sulla strada asfaltata, svoltare a destra in discesa e, al tornante appena sotto, immettersi a sinistra in via Masino (segnavia “Trezzone / Gera Lario”), sulla pista che si inoltra nel bosco. Superata la Valletta di Vercana svoltare a sinistra (segnavia “Trezzone / Gera Lario) ed attraversare Aurogna, frazione di Trezzone che ha mantenuto intatta la sua antica struttura fatta di altissime case in pietra con cavalcavia, affreschi alle pareti e strette vie acciottolate. Seguendo le bandierine biancorosse, si esce dal nucleo abitato sul sentiero in discesa, poi si imbocca a sinistra la mulattiera (7) (segnavia “Gera Lario / Domaso”), preceduta da un’edicola e da due cippi segnaletici, che conduce alla graziosa chiesa della Madonna delle Grazie, di forma quattrocentesca con interni barocchi, costruita


Gera Lario

chiesa di San Vincenzo

9,5 km 3,5 ore min. 215 m s.l.m. / max. 350 m s.l.m. tutto l’anno 8

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in posizione isolata a metà strada tra le due frazioni di Trezzone. Una scalinata dopo il sagrato immette sulla Strada Provinciale 2; avanti in discesa per circa 200 m fino al bivio dove si nota il cartello “Gera Lario / Domaso”; qui un sottopassaggio (8) permette di tornare sulla mulattiera (segnavia “Gera Lario / Chiesa di S. Vincenzo) che passa tra le case di Folciano e termina sulla SP2. A questo punto percorrere la provinciale per giungere alle spalle della chiesa di San Vincenzo a Gera Lario; un vicolo sulla destra fa accedere al sagrato dell’edificio sacro e chiudere il percorso.

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Lungolago di Domaso


PERCORSO

CAMMINANDO 8 SUL SASSO PELO DOMASO / LIVO / PEGLIO La passeggiata parte dal sagrato della chiesa di S.Bartolomeo a Domaso. Seguire sul fianco sinistro della chiesa la strada asfaltata per Gaggio / Pozzolo e al bivio, dopo il Centro Sportivo, deviare a destra. Prima del ponte sul torrente Livo (1) si piega a sinistra sulla ripida mulattiera (segnavia “Gaggio / Livo”) che si innesta sulla strada asfaltata: avanti a destra e, al bivio, ancora a destra, direzione “Gaggio”. Percorsi circa 80 m. si svolta a sinistra (2), riprendendo la mulattiera a gradoni che porta a Gaggio: si entra nel nucleo abitato sull’ampio acciottolato e, al bivio dopo la locanda (3), si continua a sinistra sulla mulattiera. Al bivio successivo si procede a destra (segnavia “Livo”); la strada sale e raggiunge, dopo circa 2 km di comodo cammino, il paese di Livo, innestandosi sulla strada asfaltata (4): svoltare a sinistra, percorrere la via Mazzini ed uscire dall’abitato sempre a sinistra sulla Strada Provinciale 4. Si incontra ora una cappellina (5) e da qui si possono scegliere due strade alternative: la prima allunga la passeggiata di circa 3 km passando tra le rocce del monte Sasso Pelo, la seconda

porta direttamente a Peglio. Se scegliete la prima alternativa, dalla cappellina si svolta a sinistra sulla pista sterrata (segnavia “Naro / Peglio / Gravedona”) che sale sul versante nord del monte; al tornante si devia a sinistra sul sentiero (segnavia “Naro / Peglio / Gravedona”) che riporta sul versante a lago del Sasso Pelo. Sul cammino si notano i resti di una “calchera”, fornace che produceva calce per uso edilizio; poco oltre si incontrano i primi affioramenti della roccia calcarea: procedere con cautela nella successiva discesa, fino ad arrivare ad una radura dove il sentiero termina innestandosi in una pista sterrata. Continuare a destra (segnavia “Naro / Peglio / Gravedona”) ed entrare a Naro, (6) graziosa frazione di Gravedona. Al bivio si svolta a destra (segnavia “chiesa di S. Croce / Peglio”) e si incontra la piccola chiesetta di S. Croce, eretta all’inizio del XVI secolo e ricca di affreschi, eseguiti principalmente da Andrea e Sigismondo De Magistris nel 1529. Il cammino prosegue a destra della chiesa su un sentiero che si innesta dopo circa 700 m. nella strada asfaltata; continuare a destra (segnavia “Peglio / Gravedona”) e raggiungere le prime

abitazioni di Peglio in via Calchera. Se scegliete la seconda alternativa, molto più breve e comoda, dalla cappellina si continua dritto sull’asfalto, percorrendo il Piano dei Gorghi per arrivare alla chiesetta barocca della Beata Vergine del Gorghiglio; da qui si svolta a sinistra, sempre sull’asfalto, congiungendosi all’itinerario più lungo. All’altezza della casa col numero civico 5 (7) si curva a sinistra (destra se avete scelto l’itinerario corto) sul sentiero di cemento, al bivio ancora a sinistra, si supera piazza Narido e si percorre, sempre a sinistra, la via Del Pero, giungendo in breve alla chiesa dei SS. Eusebio e Vittore, riccamente decorata e affrescata nel XVI e XVII secolo con il contributo degli abitanti di Peglio emigrati a Palermo. Il suo meraviglioso interno in stile barocco è arricchito dalle opere pittoriche del Fiammenghino e di Alessandro Valdani. All’angolo del cimitero (8) parte il sentiero (segnavia “Gravedona / Domaso”) che scende verso Domaso; appena sotto la chiesa si possono osservare i resti di un’antica miniera di ferro. Al bivio (9) si continua a destra in discesa (segnavia “Segna/Domaso”) e si arriva a Segna


Domaso

chiesa di San Bartolomeo

10,5 km 4,5 ore min. 215 m s.l.m. / max. 725 m s.l.m. tutto l’anno 4

(10); procedere a sinistra sulla stradina lastricata, poi ancora a sinistra sulla strada asfaltata (segnavia “Pozzolo / Gaggio / Domaso”) che passa di fianco all’oratorio di S.Lorenzo. Lasciate alle spalle le ultime case, percorrere un breve tratto di sterrato, quindi deviare a destra sul sentiero (segnavia “Pozzolo / Domaso”) che scende rapidamente tra i prati e i vigneti portando, dopo uno stretto passaggio, a Pozzolo, piccola frazione di Domaso. Al bivio dopo le prime case svoltare a destra, dove si accede alla chiesetta votiva della Madonna delle Grazie, luogo con una meravigliosa vista panoramica sul lago. Il cammino continua sulla stretta via tra le case fino alla strada asfaltata: si svolta ora a sinistra, si supera la Piazzetta Acone e si incontra la Villa Garovet, sede di un’importante azienda vinicola locale. Abbandonare l’asfalto (11) per deviare a destra sulla mulattiera; ai due bivi successivi si procede ancora a destra (segnavia “Chiesa / Centro Storico”) e, raggiunto il viottolo lastricato in porfido, si cammina a destra, poi subito a sinistra in via Valsecchi per tornare alla chiesa di S. Bartolomeo.

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PERCORSO

IL GIRO DELLE 9 OTTO CHIESE GRAVEDONA / NARO / PEGLIO L’itinerario parte dal sagrato della chiesa di S. Maria delle Grazie, con l’annesso convento agostiniano a Gravedona. Edificata a partire dal 1467, la chiesa fu arricchita nel corso dei secoli con pregevoli opere pittoriche realizzate dai più importanti pittori attivi sul territorio tra Rinascimento e Barocco. Sul fianco rivolto a lago dell’edificio si percorre in leggera discesa la via Convento; al bivio si prende in salita la via Pessina (segnavia “Segna / Naro / Livo”), si superano due sottopassaggi e la tubazione della centrale sottostante, poi si procede a destra sulla strada asfaltata in località Moglio (1). Due tornanti portano a Segna; poco prima dell’antico Oratorio di S. Lorenzo, si svolta a sinistra (2) (segnavia “Peglio/Naro/Livo”) sulla stradina lastricata che si trasforma in una ripida mulattiera; superata la tubazione della centrale di Gravedona, il cammino spiana, per poi riprendere a salire con alcuni tornanti nel castagneto. Al bivio si svolta a destra (3) (segnavia “Naro / Livo”) e, dopo un’ulteriore salita, si piega ancora a destra (segnavia “Naro / Livo”) sulla pista di cemento che entra a Naro.

Al bivio si svolta a sinistra (4) (segnavia “Chiesa di S. Croce/Peglio”) su un sentiero pianeggiante che porta alla chiesa di S.Croce, eretta all’inizio del XVI secolo e ricca di affreschi, eseguiti principalmente da Andrea e Sigismondo De Magistris nel 1529. Il cammino prosegue a destra della chiesa su un sentiero che si innesta dopo circa 700 m. nella strada asfaltata; continuare a destra (segnavia “Peglio / Gravedona”) e raggiungere le prime abitazioni di Peglio in via Calchera. All’altezza della casa col numero civico 5 (5), si curva a sinistra sul sentiero di cemento, al bivio ancora a sinistra, dopodiché si supera piazza Narido e si percorre, sempre a sinistra, la via Del Pero per arrivare alla chiesa dei SS. Eusebio e Vittore (vedi percorso 8). Dal parcheggio di fronte alla chiesa si prosegue a sinistra sulla Strada Provinciale n°4 (6) (segnavia “S. Pietro in Costa / Negrana / Gravedona”) e, superata la casa n° civico 12, si svolta ancora a sinistra sulla mulattiera in discesa; al bivio a destra e, alla successiva biforcazione con cippo in pietra (7) ancora a destra (segnavia “Traversa / S. Pietro in Costa). Raggiunto l’abitato di Traversa si procede a

sinistra sulla strada asfaltata per raggiungere la Strada Provinciale 4 e la vicina chiesa di S.Martino (XV sec.). Dalla Provinciale si stacca sulla sinistra il sentiero (8) (segnavia “S. Pietro in Costa”) che si inoltra nel bosco, arrivando alla chiesa di S. Pietro in Costa a Dosso del Liro, situata in posizione isolata e costruita tra il XV e il XVI secolo; all’interno spiccano gli affreschi dell’abside, datati 1532. Si torna alla SP4 percorrendo lo stesso sentiero e all’incrocio si svolta a sinistra (segnavia “Travisa / Peglio”), rientrando a Traversa. Al tornante si abbandona l’asfalto, proseguendo dritto sul sentiero che riporta al bivio col cippo (7); questa volta si cammina a destra in discesa (segnavia “Travisa / Negrana / Gravedona”). Il sentiero si allarga, diventando una strada prima asfaltata, poi la-stricata in autobloccanti; alle prime case di Travisa si curva a destra in discesa e allo stop si attraversa la Strada Provinciale, proseguendo dritto sulla stradina di cemento che sbuca sul tornante tra le abitazioni di Negrana. Camminare a sinistra in discesa fino alla chiesa dei SS.Nabore e Felice, costruita verso la fine del XVI sec. e rimodernata a metà del XVIII sec;


Gravedona

chiesa di Santa Maria delle Grazie (Convento)

10,5 km 4 ore min. 250 m s.l.m. / max. 720 m s.l.m. tutto l’anno

da qui svoltare a sinistra (9) e percorrere la via Ai Ronchi. Raggiunte le case n° civico 22/24 (10) si svolta a destra sulla scalinata di cemento e, superata una fontana, si devia a destra per arrivare, dopo una ripida discesa, all’asfalto di Via Fontanella. Si incontra ancora la Strada Provinciale; attraversarla e imboccare a sinistra l’acciottolato (11) che porta in breve alla piccola chiesa dei SS. Gusmeo e Matteo, sorta sul luogo del martirio dei due santi e affrescata da Giovanni Mauro della Rovere, detto il Fiammenghino. Superato il semaforo si continua a sinistra per tornare alla chiesa di S. Maria delle Grazie e così chiudere l’anello.

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S. Maria delle Grazie a Gravedona

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PERCORSO

SUI PASSI DEL MATTO 10 DI BRENZIO CONSIGLIO DI RUMO / BRENZIO / STAZZONA Si parte dal sagrato della chiesa di S. Gregorio a Consiglio di Rumo, edificata nel XVI secolo; all’interno si possono ammirare numerosi affreschi dal XV al XVII secolo, i dipinti di Isidoro Bianchi nell’arco trionfale e le tele di Carlo Pozzo da Valsolda (XVII sec.). Lasciata la chiesa alle spalle, si affronta una breve salita e si svolta subito a destra in via Guasto (segnavia “Alborescia / Brenzio / Stazzona”). Al secondo tornante (1) si procede a sinistra sulla stradina lastricata (segnavia “Taiana / Alborescia / Brenzio / Stazzona”) che passa tra il gruppo di case di Tassimola; deviare quindi a destra sulla mulattiera ben segnalata che conduce prima a Taiana e quindi ad Alborescia. Raggiunta la strada asfaltata si continua a destra, si superano una cappellina, una fontana e un’altra piccola edicola, poi si devia a sinistra sulla strada di cemento (2) (segnavia “Brenzio / Stazzona / Dongo”) che aggancia la mulattiera portando, dopo una salita tra i prati, a Brenzio. Dopo il piccolo cimitero si incrocia la strada asfaltata; il percorso continua dritto, ma prima vale

la pena di fermarsi alla vicina chiesa di S. Giovanni Battista, piccolo gioiello quattrocentesco, dove sono presenti diversi cicli pittorici eseguiti da Giovanni Mauro della Rovere detto il Fiammenghino e Isidoro Bianchi da Campione. Terminata la salita, la mulattiera si innesta nella strada asfaltata (3); curvare a sinistra (segnavia “Stazzona / Dongo / Gravedona”) ed uscire da Brenzio, percorrendo il lungo rettilineo panoramico che porta a Stazzona, in Via alla Chiesa. Allo stop si svolta a sinistra e si raggiunge in breve la chiesa di S. Giuliano, eretta nel XVI secolo, che conserva al suo interno una ricca decorazione con stucchi e affreschi seicenteschi nelle due cappelle laterali. Il presbiterio è decorato con gli affreschi settecenteschi di Giulio Quaglio e G.P. Recchi. Nei pressi della chiesa è stata ricostruita a ricordo dei tempi antichi una “Masùn”, la tipica baita in pietra e legno col tetto spiovente in paglia di segale, adibita a stalla e fienile. Sul fianco a lago della chiesa parte la discesa sulla pista di cemento (4) (segnavia “S. Gregorio / Dongo / Gravedona”); al bivio dopo 30 m. si cammina a destra sull’acciottolato; all’incrocio

si prosegue dritto sull’asfalto per svoltare, poi, a sinistra sulla mulattiera preceduta da alcuni gradini di cemento. Raggiunta la strada asfaltata si va a sinistra, si supera una cappellina curvando subito a destra e si continua dritto sulla mulattiera che interseca ancora la strada asfaltata. Lasciate alle spalle le ultime case, il cammino procede dritto su una scala di cemento e sulla mulattiera in discesa che porta a Vanzonico. Raggiunta la strada asfaltata si svolta a sinistra, si supera una fontana e al tornante si piega ancora a sinistra sulla mulattiera (segnavia “Ganda / S.Gregorio / Gravedona”). In questa zona sono presenti numerosi “crotti”, le cantine naturali ora trasformate in osterie, nelle quali la temperatura costante, favorisce la conservazione del vino, dei formaggi e dei salumi. Arrivati a Ganda il percorso incontra un tornante sulla strada asfaltata (5); si continua a sinistra in salita (segnavia “Giussanico / Gorgotto / S.Gregorio / Gravedona) per deviare poi a destra sulla stradina di cemento (segnavia “Giussanico ecc..”) che, dopo alcuni tornanti, incrocia l’asfalto e prosegue raggiungendo il nucleo di Giussanico.


Consiglio di Rumo chiesa di San Gregorio

6 km 3 ore min. 230 m s.l.m. / max. 520 m s.l.m. tutto l’anno

Al bivio nella piazzetta tra le case si continua a sinistra, poi dritto sul selciato in autobloccanti, al bivio successivo si svolta a sinistra in discesa ed infine a destra sull’asfalto, arrivando in prossimità della strada Statale 340 (6). Continuando dritto in Via Regina si imbocca l’acciottolato che passa davanti al cimitero di Consiglio Rumo; superata una cappellina si percorre la Via Antica Regina e, svoltando a sinistra all’incrocio con Via Prestino, si torna alla chiesa di S. Gregorio.

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Chiesa di S. Giovanni Battista a Brenzio

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PERCORSO

AI PIEDI DELLA 11 VALLE ALBANO DONGO / STAZZONA La passeggiata parte dalla Piazza Paracchini di Dongo, luogo famoso per la cattura di Mussolini e la fucilazione dei gerarchi della Repubblica Sociale Italiana nell’aprile 1945. Nel Neoclassico Palazzo Manzi, sede comunale, è stato allestito il “Museo della fine della Guerra”, che rievoca attraverso reperti, documenti e filmati inediti il tragico epilogo del Ventennio Fascista. Dirigersi a sinistra in via Mercato e, al sottopassaggio, svoltare a destra in via 4 Novembre, poi ancora a destra in via Lamberzoni. Raggiunta la chiesa romanica di S. Maria in Martinico si svolta a sinistra (1) sull’acciottolato (segnavia “Chiesa S. Eufemia / Vigero / Tegano”); ai primi due bivi si devia a sinistra, mentre si procede a destra sul terzo bivio, seguendo sempre la segnaletica. All’incrocio (segnavia “Vigero / Tegano / Crocetta”) continuare dritto, superare la condotta forzata, guadare un ruscello e innestarsi a destra sulla pista sterrata. Raggiunta la pista di cemento si prosegue dritto in discesa (segnavia “Chiesa di S. Gottardo / Barbignano”); sul tornante successivo deviare a sinistra sulla strada asfaltata, poi ancora a destra (2) verso la barocca chiesa di S. Gottardo posta

su un colle panoramico, che si raggiunge con una rampa a gradoni. Il percorso continua sulla destra della chiesa, dove si incontra un cancello che immette nella mulattiera; superato il ruscello si svolta a destra, in discesa, e si prosegue poi dritto sulla stradina asfaltata. Raggiunti i tubi della condotta forzata si devia a sinistra sulla stradina di cemento e, all’altezza della casa n° civico 2, si procede a destra in via Ponaga, sulla rampa a gradoni che termina innestandosi in via Antica Regina. Svoltare a sinistra, superare il Ponte della Regina e allo stop proseguire ancora a sinistra (cartello “Strada per Garzeno”), imboccando poi la via Mulattiera p. Montagna (3) (segnavia “Stazzona / Brenzio / Germasino-Garzeno”). Il cammino su acciottolato interseca più volte la strada provinciale e sale sulla costa della montagna per circa 1,2 km sino ad arrivare a Stazzona, in località Cassia. All’incrocio (4) proseguire dritto sulla stradina asfaltata; al bivio successivo svoltare a destra (segnavia “Stazzona Chiesa / Brenzio”) sino alla piazzetta, dove sono presenti un lavatoio e una caratteristica cappellina. Il cammino procede a sinistra; al bivio dopo il torrente ancora a sinistra, passando tra

le antiche abitazioni della frazione Morbio; dalla piazzetta col lavatoio si svolta a destra e allo stop a sinistra verso la chiesa. Superati il cimitero e il municipio, si arriva alla chiesa di S. Giuliano (5) e alla Masun di Stazzona (vedi itinerario 10). Sul fianco a lago della chiesa parte la discesa sulla pista di cemento (segnavia “S. Gregorio / Dongo / Gravedona”); al bivio dopo 30 m. si cammina a destra sull’acciottolato; all’incrocio si prosegue dritto sull’asfalto per svoltare poi a sinistra sulla mulattiera, preceduta da alcuni gradini di cemento. Raggiunta la strada asfaltata si va sinistra, si supera una cappellina, curvando subito a destra e si continua dritto sulla mulattiera che interseca ancora la strada asfaltata. Lasciate alle spalle le ultime case, il cammino procede dritto su una scala di cemento e sulla mulattiera in discesa che porta a Vanzonico. Raggiunta la strada asfaltata si svolta a sinistra, si supera una fontana e al tornante si piega ancora a sinistra sulla mulattiera (segnavia “Ganda / S. Gregorio / Gravedona”). Arrivati a Ganda, appena prima del tornante sulla strada asfaltata (6) si svolta a destra sull’acciottolato di via della Motta (segnavia “Dongo / Mossanzonico / Chiesa S. Lorenzo”).


Dongo

piazza Paracchini

8,5 km 3,5 ore min. 215 m s.l.m. / max. 520 m s.l.m. tutto l’anno

Una lunga discesa conduce a Mossanzonico; al bivio si va a sinistra, dove si incontra l’oratorio quattrocentesco di S. Lorenzo con pregevoli statue realizzate nel XVII sec. da Antonio Maria Maragliano. Procedere quindi a sinistra per raggiungere piazza Mossanzonico, poi a destra per via S.Lorenzo sino ad incrociare la SS340. Allo stop si attraversa la statale, proseguendo dritto in località Bersaglio (cartello “Palestra Comunale”), dove si incontra la pista ciclo pedonale (7) in riva al lago: svoltare a destra e seguire la pista per circa 1 km. Poco prima della chiesa di S. Stefano svoltare a destra sulla stradina asfaltata (segnavia MTB “S. Jorio / Giovo / Bocchetta”), allo stop continuare a sinistra e, giunti sul sagrato della Parrocchiale, imboccare a destra il viale Mons. P. Bellesini, che riporta sulla strada statale. Curvando a sinistra si raggiunge il Santuario della Madonna delle Lacrime, con l’annesso convento Francescano (Sec. XVI), chiamato così per l’antica immagine della Madonna col Bambino qui venerata. Superato il Santuario, attraversare la statale prima del ponte sul torrente Albano (8) e proseguire in via Tre Pievi e in via Roma per tornare in Piazza Paracchini.

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PERCORSO

IL SENTIERO DEI FORTI 12 DI COLICO Giunti nella piazza della Stazione di Colico, percorrere il sottopassaggio ferroviario (imbocco alla sinistra del bar Stazione) che immette in via Padania. Proseguire a destra seguendo la strada asfaltata e, dopo circa 500 m, svoltare a sinistra sulla strada che porta al forte Lusardi, segnalato da un grande cartello e dal segnavia CAI “Sentiero dei forti”(1). Dopo un ponticello (notare a sinistra due torrette del XII secolo) la strada sale verso la sommità del colle entrando nel bosco. Al bivio continuare a destra sino all’entrata del primo forte. Terminata la suggestiva visita (per info: tel. 0341.940322), tornare al bivio e procedere a destra sullo sterrato (segnavia “Erbiola / Forte di Fuentes”); si incontra prima una radura nel bosco, poi un gruppo di abitazioni in fondo ad una breve discesa. In prossimità delle ultime case la strada si stringe diventando un sentiero; proseguire a sinistra in discesa sul tracciato delimitato ai lati da muretti a secco. La vista si apre ora sul primo Montecchio e sulla Valtellina mentre il sentiero continua lambendo alcune case e sporadiche piane coltivate con orti e vigneti. Superati gli ultimi scogli rocciosi della collina, il sentiero si innesta in una strada sterrata; svoltare

a sinistra verso Erbiola (segnavia “Canale Borgofrancone / Forte di Fuentes”). Si oltrepassa il canale con un ponticello, poi si piega a destra, seguendo il corso d’acqua. Dopo circa 500 m continuare a destra oltrepassando un altro ponticello in cemento; al bivio di Monteggiolo (2) deviare a sinistra, direzione “Forte di Fuentes”, passare tra le case del seicentesco nucleo recentemente ristrutturate sino a giungere alla salita che porta al forte; una bacheca fornisce numerose notizie sulla storia del complesso militare spagnolo. La strada intagliata nella roccia giunge ad un ampio spiazzo; continuare a destra sino alla sbarra che immette

nella piazza d’armi del forte. La visita del forte è a pagamento, chi non volesse visitare le rovine può dirigersi subito in fondo alla piazza dove, tra la Chiesa ed il Palazzo del Governatore, riprende il sentiero CAI N° 9. Al bivio successivo proseguire a sinistra (segnavia “Canale Borgofrancone / Foce Adda”), superando prima una breve scalinata, poi un tratto sconnesso con radici e sassi che affiorano dal terreno. Lasciato alle spalle il Montecchio, attraversare un ponticello di legno e continuare a sinistra (3), sulla lunga pista ciclo pedonale parallela al fiume Adda (segnavia “Foce Adda / Colico”). Poco prima della foce, la pista devia a sinistra, lambendo le pendici del

I cannoni di Forte Montecchio


Colico

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stazione ferroviaria

G A L

Montecchio Nord, che si raggiungono dopo avere superato l’ennesimo ponticello sul canale. La pista passa tra due recinzioni e termina di fronte all’area camper di Colico (4); da qui avanzare dritto sulla strada asfaltata che porta al Centro Nautico e alla ZTL del parco giochi. Passando sulla destra della “rotonda” in porfido si raggiungono, percorrendo una passerella di legno, il porticciolo di Colico e la piazza Garibaldi. Per tornare alla stazione, uscire dalla piazza dalla via Sacco, di fronte al porticciolo (5) e svoltare a sinistra in viale Padania sino al sottopassaggio che riporta al piazzale della stazione.

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9 km 3 ore min. 210 m s.l.m. / max. 290 m s.l.m. tutto l’anno

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Forte di Fuentes


COME RAGGIUNGERCI

Verceia Dascio Gera Lario Sorico Sondrio 45 km Domaso Tirano 70 km Gravedona ed Uniti Consiglio di Rumo Colico Dongo train station Piona Musso Dervio

Passo San Gottardo Zurich Bern Agno

Julierpass St. Moritz 70 km

Passo dello Spluga Stuttgart Frankfurt Zurich Bern Chur

Lugano 50 km

Bellano Menaggio Varenna Cadenabbia Tremezzo Bellagio Isola Comacina Argegno

Lago di Como

Lago di Lugano

Mandello Laglio

Cernobbio

LECCO 45 km

COMO 60 km

MILANO 100 km Malpensa Linate

BERGAMO 85 km Orio al Serio

Progetto realizzato dall’Associazione Pedaleggiando c/o B&B Il Nido dello Svasso via Vittorio Emanuele, 41 22010 Sorico (CO) Tel. 338.4717186 pedaleggiando@tiscali.it www.pedaleggiando.it Dati aggiornati a maggio 2017

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