5 minute read

The Voice This Time

Next Article
Risonanza

Risonanza

Short Theatre 2021 sperimenta poetiche della relazione in un continuo contrappunto tra udibile e visibile, porge l’orecchio alle percussioni del tempo, convoca il corpo come risuonatore di pieni e vuoti, rimbalza sulle superfici dure e molli della città, oscilla nelle pieghe della storia, accompagna le pratiche che evacuano dall’orizzonte dominante e rimane senza gravità. Lo fa da qui, alimentando ciò che vibra tra le cose. Torna per la sua sedicesima edizione e convoca la sua comunità temporanea con il desiderio di ritrovarla più porosa e impaziente di risvegliare gesti e risonanze, in una nuova prossimità nutrita di eco sotterranee, fremiti fantasmatici, frequenze interrotte.

The Voice This Time si nutre di inizi e ritorni, compresenze e sinergie. Piersandra Di Matteo, con la sua nuova direzione, immette nel discorso del festival il seme di qualcosa a venire, attiva risonanze e dialoghi per i quali staremo in ascolto nei prossimi anni; insieme a Francesca Corona disegnano questa transizione – gesto unico e che resterà inedito, come ogni passaggio, come ogni emergente complicità di sguardi e voci. Piersandra Di Matteo incontra Short Theatre, e così Short Theatre rinnova incontri con la città e con le comunità con cui dialoga, immaginando ulteriori espansioni orizzontali e verticali. Così questa edizione diventa un rito di transizione, la festa prima della partenza, la prefigurazione che si fa reale. Non si tratta di un avvicendamento, ma di un gesto di passaggio che ha tutta la forza della condivisione e della relazione. Non esistono eredità e inaugurazioni, ma l’attraversare le cose e l’attenzione rivolta al loro cambiare continuo: è un accogliere e rilasciare senza sosta, con consapevolezza e cura. Piersandra e Francesca realizzano una intesa sul terreno del farsi: la nuova edizione si alimenta di questo incontro.

Advertisement

La città torna a essere l’orizzonte, terreno delle contraddizioni e luogo di densità relazionali, dimensione che si riapre all’attraversamento pubblico. Short Theatre guarda a questa fase come lo spazio mobile per nuove pratiche immaginative. WEGIL, la Pelanda del Mattatoio di Roma, il Teatro Argentina e il Teatro India, il Teatro del Lido di Ostia e gli altri spazi che accolgono il programma di quest’anno segnano i punti di un perimetro da varcare, a partire dal quale riprendere l’esplorazione della città e delle forme attraverso cui si dà, in un orizzonte urbano oggi forse più stravolto di ieri.

Le performance, le installazioni, le incursioni urbane, la punteggiatura di affissioni pubbliche agiscono come uno scavo, tellurico e superficiale, acquatico e aereo. Un movimento tridimensionale che regala di colpo la possibilità di tenere insieme le storie già avvenute con il presente, i fantasmi del già stato con il futuro da nutrire e orientare, percorrendo il tempo e lo spazio come la vibrazione occupa l’aria, attraverso e intorno le superfici. La Piazzetta di WEGIL, quella di Largo Ascianghi, spalanca la prospettiva del festival per affacciare verso il fuori suoni che inquietano traiettorie convenzionali, parole che riaffermano la dignità di storie rimosse, ritmi e lingue arcaiche eppure avveniristiche, sovvertendo ancora una volta l’eredità del luogo, nelle sue forme interne ed esterne. Anche al Mattatoio il festival ripensa l’immaginazione dei suoi spazi, trasformando i corridoi esterni, attraverso le installazioni e i gesti degli/lle artist_, in scintillanti luoghi della rivendicazione; attraverso le azioni partecipate in mappe somatiche dove giovani corpi entrano in relazione tra loro e con lo spazio urbano; in un interstizio pubblico in cui ritrovarsi nella convivialità e nella discussione, inaugurando un nuovo palco – Spazio Aperto – che ospiterà la programmazione musicale e cinematografica.

Un continuo alternarsi tra i formati, con cui Short Theatre 2021 innesca una miscela sfuggente di spazi, persone e attività – culturali, sociali e civiche – che catturano la fisica umana e materiale della città la cui immaginazione si fa acustica. Il festival si compone come un panorama sonoro, un dispositivo emotivo che interroga le possibilità del performabile, quando i repertori e i generi artistici tradizionali incontrano altri immaginari culturali per venirne ribaltati, e i linguaggi del corpo e quelli sonori si rovesciano gli uni negli altri. Atti che impattano la percezione attraverso la manipolazione sensibile di materie, colori, pattern e ripensano le forme della relazione. Short Theatre 2021 crea spazio per la drammaturgia sonora che emerge dalle pagine dei libri, a quella degli oggetti che raccontano e segnano la vita delle persone, ieri come oggi. Il rapporto con la tradizione e con i classici viene convocato perché diventi il grimaldello con cui erompere nel qui, mobilitando forze arcaiche intrecciate con le lotte di oggi, prefigurando un campo in cui la differenza non si estingue, ma si salda all’interno di un orizzonte comune e permeabile.

La geografia urbana diviene terra di confine analitico – né mero spazio pubblico né sol_ abitanti. Una direzione che percorre già il festival fin dalla sua origine e ora si proietta, in questa edizione, con una rinnovata intensità, nel desiderio che questo possa farsi ancora più sensibile e mobile nel dialogo con i molteplici strati della città.

Le organizzazioni del tessuto sociale cittadino, le istituzioni culturali, le realtà culturali indipendenti, da interlocutori si fanno complici progettuali. A partire da RECIPROCITY nuovo progetto con il quale il festival raduna una comunità frastagliata di soggettività e provenienze intorno alle pratiche di artist_, uno dei fulcri pulsanti di questa edizione, pronto a rilasciare energie e flussi che si propagheranno nel corso del prossimo triennio. Le forme razionaliste dello storico edificio WEGIL vengono ancora agitate dall’azione del festival, diventando in questa edizione sede di CRATERE, uno spazio relazionale in cui si avvicenderanno personalità e collettivi, tra teoria, pratiche poetiche e ricerca sonora. Teoria e pratica si intrecciano anche nel programma di ANTICIPATION OF THE NIGHT, spazio discorsivo che si accende ogni giorno nel tardo pomeriggio, dedicato a conversazioni attraversate da ascolti condivisi di diversi universi sonori a WEGIL e Pelanda.

Short Theatre 2021 è il frutto di una polifonia di collaborazioni con istituzioni, realtà sociali e culturali dalla natura molteplice che si collocano a Roma, e non solo. A partire dall’Azienda Speciale Palaexpo | Mattatoio di Roma, con cui il festival continua a intrecciare visioni e il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, collaborazione che è all’origine della vita del festival, e che in questa edizione si manifesta anche nella programmazione di Grandi Pianure al Teatro Argentina e del Teatro India. Il supporto fondamentale di Istituti di Cultura e Ambasciate, il sostegno di Fondazioni, progetti europei in dialogo stretto con le/ gli artist_, fanno sì che il festival possa co-immaginare il proprio accadere attraverso intrecci, intese e convergenze che non solo rendono più fluido lo sviluppo dei processi, ma ne sostanziano il senso, attivando uno spazio trasformativo che accoglie tutte le soggettività coinvolte.

This article is from: