Buon Natale e felice anno nuovo
1991-2008
Allegato a questo nuovo numero del nostro News avete trovato un cartoncino di carattere decisamente natalizio. E’ un regalo per voi da parte del Consiglio Direttivo e di una socia particolarmente brava nel ritrarre i cani, soprattutto Siberian Husky essendo proprietaria ed allevatrice: Nicoletta Bianchi, in arte Maleo, artista professionista (vale la pena di visitare il suo sito www.maleopaint.com) la quale vi ha ceduto i suoi diritti di copyright, potete cioè conservarlo, inviarlo ad amici, farne quello che volete. Ecco il motivo per cui non abbiamo aggiunto i nostri auguri e il logo del Club.
SOMMARIO Inverno 2008 Presidente
Adele Oldani Responsabile Commissione Bollettino Coordinamento di Redazione e progetto grafico copertina
Guido Barbieri
HANNO COLLABORATO
Marilia Albanese Nicoletta Bianchi Ornella Boni Salvatore Campanella Stefano Cavalletti Monica Chasseur Gloria Di Petta Rosa Galluccio Veronica Martelli Franco Milani Ketty Nardi Romina Noldin Adele Oldani Olivia Piacentini
Segreteria SHC-Italia via Gobetti 11 21013 Gallarate (VA) tel. e fax 0331 775983 E-mail: info@shcitalia.it http://www.shcitalia.it
Redazione SHC-I NEWS via Montenevoso, 36 21013 Gallarate (VA)
• • • • • • • • • • • • • • • • •
Dal Presidente Un po’ di Storia Registrazioni 2007 al R.O.I. Che cosa caratterizza un cane da slitta Husky Trek – 3°incontro Commissione Salute – Carenza di Zinco Adesso basta‼ Il Presidente risponde Linee di sangue Contributo di Rosa Galluccio Un buon libro da leggere I Soci raccontano (Albicocca) I Soci raccontano (Asia) I Soci raccontano (Hosly) Dalla segreteria Monumenti da visitare Auguri – Rinnovo 2009
1 3 6 7 14 15 19 23 25 27 32 33 35 37 41 43 44
SIBERIAN HUSKY CLUB - ITALIA CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente Vice Presidente Consiglieri
Adele Oldani Guido Barbieri e Luca Brioschi Reginella Mazzina, Laura Pedullà, Olivia Piacentini, Giuseppe Prampolini
COLLEGIO SINDACALE Gloria Di Petta, Cristina Pezzìca, Rosaria Rovito Supplente: Francesco Brusaferri COLLEGIO dei PROBIVIRI Stefano Cavalletti, Silvia Mazzani, Sella Giovanni Supplente: Maurizio Stuppia Questo numero del “SHC-I News 4/2008 Inverno” viene messo in distribuzione in data 1 dicembre 2008 Le opinioni espresse negli articoli non impegnano la redazione della rivista né rispecchiano pareri ufficiali del Club.
~ 2 ~
News Inverno 2008
“senza un passato non può esserci futuro”
Testo di riferimento: SEPPALA’S Saga of the Sled Dog By Raymond Thompson Grazie alla preziosa collaborazione di Stefano Cavalletti di Roma ed al suo ammirevole impegno, siamo in grado di offrirvi, in esclusiva assoluta, la traduzione di questa rarità (per il pubblico italiano) stampata in proprio by Raymond Thompson, primo presidente del Seppala Siberian Husky Club. Di numero in numero pubblicheremo ampi stralci di ogni singolo capitolo di questa opera realizzata in due volumi che, con un progetto molto ambizioso, vorremmo rendere disponibile per tutti gli appassionati interessati.
SEPPALA’S Saga of the Sled Dog CAPITOLO VII Conclusione primo volume
M
a la buona sorte stava per voltare le spalle a Seppala.
Durante l’autunno, ad ottobre, mentre stava ancora lavorando lungo il canale, gli fu data la notizia che suo fratello, Sigurd, era morto in un incendio nella sua baita. Accadde che il suo coabitante, quel mattino, accese il fuoco con una piccola latta di gasolio. Ciò fece si che i vapori provenienti da una latta più grande, da cinque galloni, che si trovava in un angolo, causarono un’esplosione, ed in men che non si dica, l’interno della baita era avvolto dalle fiamme. Il coinquilino di Sigurd riuscì, barcollando, ad uscire dalla stessa, e rotolandosi sulla neve spense le fiamme che lo avvolgevano, ma il
fratello di Sepp non ce la fece. Oltretutto il terreno tutt’intorno era ghiacciato, per cui i vicini non poterono far altro che guardare l’incendio impotenti fino a che non si spense da solo. Una volta spente le fiamme trovarono il corpo carbonizzato di Sigurd. Sepp rimase senza parole. L’aveva sentito il giorno prima che programmava, per il futuro, di prendere l’ultima nave per uscire dall’ Alaska per poi andarsi a sposare. La vita di Sigurd sembrava perfetta, ed ora era morto. Durante l’inverno, Sepp ebbe occasione di fare un giro nell’interno dell’Alaska, una zona che non aveva mai visto. Uno dei mercanti di Nome aveva deciso di andare negli Stati Uniti, ed aveva noleggiato Sepp ed il suo team per portarlo a Fairbanks.
~ 3 ~
News Inverno 2008
Il passeggero di Sepp era un uomo piuttosto corpulento, pesava almeno 90 kg, e portava un bagaglio dello stesso peso circa; così, con il cibo per i cani, il team si dovette sobbarcare un bel carico. Non appena lasciarono la costa si imbatterono in un freddo molto intenso che perdurò fino al fiume Yukon che era ghiacciato. In alcuni momenti la temperatura arrivò anche a sessanta gradi sotto zero, ma i tracciati erano in buone condizioni ed il viaggio andò bene. Dopo una corsa di 500 miglia, si levò una tormenta il cui vento alzava impetuosamente la neve, ma alla fine raggiunsero Fairbanks, dopo tredici giorni e mezzo. Era un record per la tratta Nome – Fairbanks, e non fu mai eguagliato fino a che non divenne una tratta aerea comune. Sulla terra, la distanza che avevano coperto era di 800 miglia circa. Tenendo conto della tormenta e dei cumuli di neve che si ammucchiarono sulla pista nelle ultime 300 miglia, ed anche del carico, il loro tempo fu davvero eccezionale. A Sepp Fairbanks piacque molto, e vi si divertì parecchio. Mentre attendeva l’arrivo di un compratore di pelli dagli Stati Uniti, con il quale era rimasto d’accordo per trasportare un passeggero lungo lo Yukon, gli fu chiesto di portare un’altra persona a Nome. Il suo nuovo passeggero era una giovane donna dagli Stati Uniti, di corporatura gracile, non più di 45 kg, ed apparentemente in condizioni di salute non troppo buone. Venendo dal caldo di Città del Messico, non era preparata ai rigori dell’inverno Alaskano, né ad un viaggio su di una slitta.
Tutti quelli che avevano intrapreso un lungo viaggio in slitta sapevano che non era un modo comodo per viaggiare. Sepp era sicuro che il suo passeggero si sarebbe stancato presto, più o meno nel giro di 50 miglia, incredibilmente però, giunti a Fort Gibbon, dopo aver percorso circa 150 miglia, la Judson stava benissimo. La giornata era stata fredda e lunga. Il termometro era sceso a meno quaranta ed con quel freddo pungente erano stati fuori tutto il giorno. A questo punto Sepp era certo che a Fort Gibbon miss Judson avrebbe cambiato idea sul fatto di arrivare a Nome; da li avrebbe potuto trovare facilmente un passaggio fino a Fairbanks. Ma non aveva tenuto conto del carattere di ferro che nascondeva dentro di se, ed il giorno successivo era pronta per partire. Durante la giornata l’aria si scaldò, ed iniziò a piovere. Il cammino si fece pesante e divenne evidente che non avrebbero mai raggiunto la roadhouse per la notte. La pioggia trasformò il sentiero in una fanghiglia mista a neve e la slitta affondava nel fango. I cani trainavano a fatica, ed erano bagnati oltre che a disagio. Sepp pensava che la pioggia non sarebbe durata a lungo, e si infilò nel primo rifugio a disposizione lungo il tracciato, che aveva oltretutto l’impressione di essere molto vecchio. Fortunatamente al suo interno c’era una stufa con della legna, così Sepp poté accenderla. Dal tetto colava acqua neanche fosse un setaccio, ma rimediarono legando un telo della slitta sopra la cuccetta, in modo che il passeggero di Sepp poté riposarsi ed asciugarsi dalla pioggia.
Dopo alcune esitazioni, a causa delle apparenti condizioni fragili della donna, Sepp decise di trasportarla.
Durante la notte l’acqua cessò di cadere all’ interno e la temperatura si irrigidì. La tela si asciugò mentre Sepp cucinava la colazione e furono tutti felici di riprendere il cammino.
Divise l’attrezzatura tra due team, uno portato dal compratore di pelli con un vice maresciallo come passeggero, l’altro portato da Sepp con miss Judson a bordo.
I cani erano in condizioni pietose con la pelliccia tutta bagnata, ma il fondo del sentiero era duro, e la slitta procedeva senza grossa fatica da parte dei componenti del team e, in poco
~ 4 ~
News Inverno 2008
tempo, grazie al movimento, i cani si scaldarono ed il pelo si asciugò. Il passeggero di Sepp non si lamentò mai, e più i giorni passavano, più la sua forza ed il suo stato di salute miglioravano, ed inoltre aveva anche imparato a portare la slitta.
Dal prossimo numero il secondo volume (in copertina Sepp e Ike of Bow Lake) Cap. VIII - XVII
A Kaltag, dove il sentiero per Nome lasciava il fiume Yukon, si separarono dal compratore di pellicce. Questi, comprò alcuni cani, alcuni li prese da Sepp, e decise di continuare ad andare lungo il fiume a comprare pellicce. Alla fine si sarebbe diretto verso nord per poi fermarsi a Nome. La loro rotta invece passava oltre le montagne di Kaltag fino alla costa del mare di Bering, ed era una scorciatoia per arrivare a destinazione. A Dime Creek, un piccolo villaggio, si fermarono per un giorno, di li Sepp partì per andare da un allevatore di renne, in quanto gli era stato commissionato di comprarne 1500. Non gli fu difficile, trovò un allevamento di renne il secondo giorno, ed in pochi giorni fu di nuovo a Dime Creek. Passarono la notte seguente in un villaggio eschimese, e la sera successiva arrivarono a Nome. Dopo una settimana, Miss Judson chiese a Sepp di portarla nello Yukon a Nulato, a 340 miglia da li. Il viaggio non fu faticoso tanto che fu lei stessa a guidare la slitta con i cani per la maggior parte del tracciato, e si divertì tantissimo. La sua resistenza era migliorata di gran lunga rispetto al primo giorno, e da quel che diceva si capiva che l’Alaska le piaceva non poco. Non fu quindi una sorpresa per Sepp venir a sapere, più in la, che Miss Judson aveva sposato un amico avvocato a Fairbanks ed aveva preso la residenza nella loro terra. E con questo termina il primo volume. Cap. I - VII Ringraziamo l’amico Stefano Per l’ottimo lavoro fatto
Leonhard Seppala e “Jare” Nome, Alaska 1918
~ 5 ~
News Inverno 2008
DATI UFFICIALI E.N.C.I. “I Nostri Cani” – ottobre 2008 Registrazioni R.O.I. anno 2007 (periodo 22 maggio 2007 – 21 luglio 2008)
n. 394 iscrizioni Sul numero di ottobre della rivista mensile dell’E.N.C.I. “I Nostri Cani” sono finalmente state pubblicate (con notevole ritardo, di solito era aprile) le iscrizioni 2007 al Libro genealogico. Abbiamo quindi subito aggiornato la nostra tabellina e in attesa, (vana attesa purtroppo‼!) del dettaglio richiesto alla Società Specializzata CIRN (sua sezione di razza Seshi) - che non ci ha nemmeno risposto come gli anni passati possiamo dire di essere riusciti a conservare il 1°posto fra le razze nordiche del gruppo 5 (vedi tabellina a lato) e di aver sostanzialmente mantenuto una produzione stabile anche se il numero leggermente superiore parrebbe un segnale positivo, ma non dobbiamo sottovalutare il fatto che quest’anno il periodo preso in considerazione è di 14 mesi invece dei soliti dodici e sicuramente comprende alcuni soggetti importati e molto probabilmente anche qualche cucciolata di anni precedenti la cui pratica è finalmente andata in porto. Ecco perché, fra l’altro, sarebbe interessante avere il dettaglio delle iscrizioni per poi ragionare su dati concreti e corretti.
COMPARAZIONE con le altre più popolari razze nordiche AK = Akita, AM = Alaskan Malamute, S = Samoiedo e SH = Siberian Husky
ANNO
AK
AM
S
SH
1994
288
598
1340
6432
1995
361
805
1232
6518
1996
418
839
1021
5127
1997
383
711
805
4220
1998
480
571
600
2811
1999
433
617
443
1887
2000
379
412
318
1238
Ci riproponiamo comunque di ricostruire la situazione, con pazienza e passione, effettuando una meticolosa quanto accurata ricerca nel “libro genealogico online” dell’ENCI disponibile in rete per tutti e poi fare un gran bel lavoretto come quello pubblicato sul numero precedente relativo all’anno 2006.
2001
331
334
300
805
2002
332
277
306
624
2003
201
321
226
543
2004
281
305
190
386
2005
240
300
212
331
Inutile sottolineare che, secondo noi, sarebbe compito della Società Specializzata CIRN dare questo tipo di informativa, o per lo meno non ostacolare chi si è preso la briga di farlo al posto loro. Invece, come già detto in varie occasioni, si preferisce non rispondere nemmeno alle ns.mail per solo “dispetto”, almeno questo sembrerebbe. E pensare che i tabulati degli anni 1974-2000 (qualcosa come più di 60.000 matricole) sono stati forniti al nostro Club direttamente dall’ENCI.
2006
274
278
210
300
2007
213
329
228
394
Se avete suggerimenti, non esitate……. Se siete anche soci CIRN/Seshi esprimete il vostro “disappunto” con la speranza di tempi migliori. Grazie comunque per il vostro sostegno. Guido Barbieri
~ 6 ~
News Inverno 2008
Susan Gilchrist - Lokiboden Racing Siberians (traduzione Adele Oldani) Questo articolo ci è stato segnalato da SiberianUSA che ci ha ovviamente accordato il permesso di utilizzare le foto e tradurre l’articolo. Thank you Cindy!
Qualcuno potrebbe affermare che i Siberian Husky sono cani da slitta, ma non tutti i cani da slitta sono cani da corsa con la slitta. Come sappiamo il Siberian Husky esiste da secoli ed è stato selezionato ed utilizzato dai Ciukci della Siberia settentrionale quale cane da lavoro con la slitta. L’introduzione della razza in Alaska ai primi del XX° secolo come cane da corsa con la slitta ha ulteriormente migliorato la performance atletica e le caratteristiche funzionali della razza. Per un certo tempo il Siberian Husky è stato considerato il cane per eccellenza nei circuiti delle gare con i cani da slitta. Quarant’anni fa bastava avere nel proprio team uno, massimo due ‘super’ cani per entrare nella cerchia dei vincitori. Alcuni di questi cani erano Siberian Husky. In molte gare attualmente il Siberian Husky è relegato nella categoria “cani di pura razza” e normalmente classificato separatamente dagli altri cani. I motivi del declino del Siberian Husky quali top cani da corsa sono molti; non sono però l’argomento di questo articolo. Alcuni Siberian Husky non hanno mai visto un’imbragatura; sono cani da slitta? Molto probabilmente sono in grado di tirare una slitta, ma la loro capacità di farlo in modo agonistico è molto improbabile. Mio marito spesso utilizza questa analogia: vi sono più probabilità di tirar fuori una Miss Universo tra le partecipanti
ad un’Olimpiade che un’atleta olimpica dalle concorrenti al titolo di Miss Universo. Quello che vedete è solo una piccola parte dell’abilità atletica. Lo stesso vale per i cani da slitta. Non si può dire quale cane diventerà un atleta soltanto guardandolo o facendolo trottare in un ring. Tuttavia avere una struttura che funziona bene è un buon punto da cui partire. La struttura è valutabile è può essere facilmente inserita in un programma d’allevamento. Per stabilire le capacità atletiche invece si deve far correre il cane. Leigh e Susan Gilchrist hanno acquistato il loro primo Siberian Husky nel 1973 e hanno iniziato con l’addestramento all’Obedience. Il padre, la madre e i figli di questa loro prima cucciolata sono diventati il team di Leigh. Questo team era competitivo con gli Alaskan Husky nella loro zona e di conseguenza il passaggio verso gare più prestigiose in aree quali Saranac Lake, Tupper Lake, New York e Minden, Ontario divenne naturale. Hanno imparato da alcuni tra i migliori musher; i loro mentori più importanti sono stati Doc Lombard e Harris Dunlap. Attualmente hanno 30 Siberian Husky e partecipano alle gare nelle classi 8, 6 e 4 cani soprattutto in Ontario e Michigan.
~ 7 ~
News Inverno 2008
Circa trent’anni fa durante una Speciale in Canada Doc Lombard fu intervistato sull’abilità atletica dei Siberian Husky. Qualcuno aveva fatto un’affermazione tipo “I Siberian Husky sono cani da slitta, io ho un Siberian Husky quindi io ho un cane da slitta”. Doc era stato molto categorico nel rispondere “No”. Pensava che l’abilità di un cane da slitta potesse essere persa facilmente nel giro di una sola generazione. Partecipare alla prestigiosa Alaska North American con tappe di 20, 20 e 27 miglia in tre giorni è un test per l’elite dei cani da corsa con la slitta. Questi cani non potrebbero correre ad una velocità di 20 miglia l’ora senza una buona struttura, un eccellente sistema cardiovascolare e una solida attitudine mentale. I tempi in cui si avevano Siberian Husky in grado di correre in modo competitivo a questi livelli sono andati. Sono troppo pochi gli allevatori che allevano Siberian Husky per correre, di conseguenza il patrimonio genetico è molto limitato. Tuttavia vi sono alcuni Siberian Husky che sono considerati in un certo senso competitivi in gare con classi limitate. Il nostro obiettivo è rientrare nel 10% dei tempi ottenuti dai vincitori delle medaglie d’oro assegnate dall’ISDRA. A volte raggiungiamo il nostro obiettivo, altre volte no. Non tutti hanno lo stesso obiettivo. Se la tug line (la cima che unisce la linea centrale all’imbragatura del cane posteriormente n.d.t.) è tesa e la velocità a cui state correndo sulla distanza da voi scelta vi soddisfa voi avete il cane da slitta che appaga le vostre necessità. Per quelli tra voi che desiderano partecipare alle gare in modo competitivo consiglio di acquistare una femmina di una linea da corsa affidabile. Controllate i risultati delle gare per vedere a chi rivolgervi. Spesso potete ottenere una femmina adulta, ritirata dalle gare. Acquistatela già gravida o andate dal miglior maschio da corsa che potete trovare. Questo vi farà risparmiare anni di lavoro e aumenterà le vostre probabilità di successo in questo sport.
CARATTERISTICHE di un CANE DA SLITTA Ebbene, che cosa rende un cane competitivo nelle gare con la slitta? La struttura è importante poiché coinvolge il movimento e di conseguenza la ‘performance’. Tuttavia un sistema cardio-vascolare eccellente ed un’etica di lavoro sono persino più importanti; l’importanza relativa di questi fattori dipende dalla velocità e dalla distanza. Che cosa costituisce un movimento funzionale? E’ difficile da spiegare se non avete mai visto un’andatura armoniosa in un cane. Il movimento deve apparire facile, la tug line deve essere tesa in modo uniforme, non a scatti. Più sforzo il cane fa in avanti, più energia è necessaria. Siamo portati ad amare quel cane che in un team lavora più duramente degli altri per lo sforzo che fa, ma questo non significa che sia il cane più veloce o quello che rende di più, il più abile. Molti cani danno l’ impressione di lavorare duramente solo perchè devono ovviare ad un movimento insufficiente. La testa del cane deve essere piuttosto bassa. Un cane efficiente non corre con la testa alta. I cani che corrono con la testa alta non coprono abbastanza terreno e quindi hanno una velocità inferiore. Ho visto un allevamento con cani che correvano tutti con la testa alta. L’allevatore era convinto che fosse corretto, perchè i cani lavoravano sodo. Se avesse saputo che questo non era un tratto desiderabile, dubito avrebbe continuato con questa linea di allevamento. I cani spingono con gli arti posteriori. Un movimento posteriore uniforme e corretto è essenziale. Un trotto uniforme non sempre sta alla pari con un corretto “lope”. Torniamo al vostro cane che lavora più degli altri. Potreste non conoscere il limite superiore della capacità di questo cane perchè il resto del vostro team può non essere abbastanza veloce. Noi abbiamo guidato spesso team di altri per aiutarli a valutare i cani che avevano. Raramente il loro “lavoratore più infaticabile” era il nostro preferito. I loro atleti migliori “venivano fuori” solo quando aumentavano sia la velocità
~ 8 ~
News Inverno 2008
che la distanza. Di solito questo si realizza quando si è diventati allenatori migliori e si affronta con migliore attenzione il potenziale atletico del proprio team.
Altri tratti visibili particolarmente importanti in un cane da slitta sono: un buon piede, un mantello corretto, non troppo lungo e folto, una corretta muscolatura ed una voglia incontenibile di correre.
Parliamo brevemente della struttura. Si possono interpretare gli standard (AKC o CKC) per esaminare la descrizione generale di un cane da slitta. Tuttavia per un cane da corsa è importante sottolineare alcuni punti chiave. Teoricamente abbiamo notato che in un cane da slitta la lunghezza è del 10% superiore dell’altezza. La scapola, l’omero, il femore e l’osso pelvico dovrebbero avere la stessa lunghezza. La lunghezza media di queste quattro ossa principali quindi determina la lunghezza ideale dell’ulna e della tibia che sono rispettivamente più lunghe del 20 e 30 %. La scapola deve formare un angolo di circa 34-38 gradi rispetto alla perpendicolare (misurando lungo il rilievo della scapola); non l’impossibile angolo all’indietro di 45°. Il peso ideale per un Siberian Husky maschio è tra 40-50 libbre (circa 18-22 kg). Le femmine sono di solito più piccole. Le ossa del cane devono essere ovali, non grossolane e pesanti rispetto alla struttura del cane. Le ossa più ovali e leggere sono anche le più robuste. Un cane con un’ossatura pesante deve spendere più energia per muovere la massa extra. Un cane proporzionato con un’ossatura leggera userà meno energia e di conseguenza avrà una resistenza maggiore. Per avere un’idea di un’ossatura medio-leggera potete fare riferimento alla foto del team di Lorna Demidoff del 1935 riportata a pag. 90 del libro “The Complete Siberian Husky” di Lorna Demidoff e Michel Jennings. Osservate in questa foto le teste eleganti e proporzionate. L’aspetto più importante della struttura è la proporzione.
Più il cane è veloce e maggiore è la distanza da coprire più il piede acquista importanza. Immaginate un piede di gatto (rotondo) e un piede di lepre (molto lungo). Il piede del cane deve collocarsi nel mezzo. Lo definiamo un piede di lepre modificato. Un piede troppo chiuso e rotondo o un piede troppo piccolo possono creare problemi. Oltre alla forma del piede, un cane equilibrato ha i piedi anteriori che puntano leggermente in fuori. Un piede con struttura inadeguata può limitare la prestazione atletica del cane. Una corretta alimentazione è essenziale per il rendimento di un cane da slitta. Un cane troppo magro o troppo grasso parte già in condizione d’inferiorità. Controllate il peso del cane sul suo costato; fate scorrere la mano avanti e indietro e palpate il suo bacino. Dovete essere in grado di sentire sia la colonna vertebrale che le ossa del bacino. Deve esserci anche il tessuto muscolare. Cani troppo pesanti si surriscaldano rapidamente. Cani troppo magri non avranno abbastanza energia di riserva o muscolatura sufficiente per rendere al meglio. Il vostro programma di condizionamento sarà molto più efficace se il cane ha un giusto peso.
Alcune persone mettono troppa enfasi sulla struttura. Se la struttura è inadeguata può costituire un fattore limitante, soprattutto nel caso di gambe corte e una schiena lunga. Tuttavia una struttura mediocre può andar bene se il cane ha un buon sistema cardio-vascolare e un senso etico per il lavoro.
~ 9 ~
News Inverno 2008
Il desiderio di lavorare è importante se volete correre ai limiti del potenziale di un cane. Se si spinge un cane a correre oltre le sue possibilità, il suo desiderio di lavorare quasi certamente diminuirà. Siate onesti con il vostro cane. Se state allenandovi per una distanza prevista per un team di 4 cani, non iniziate subito con un percorso di 20 miglia. Essere onesti significa inoltre tener presente l’età del cane. Un cane non raggiunge la sua potenzialità atletica prima dell’anno. I cani anziani non possono conservare la stessa velocità sulla distanza. Io ho avuto la fortuna di correre con un vecchio leader del team di 8 cani di mio marito inserito nel mio team di 4 cani. A nove, dieci anni aveva perso alcuni punti, ma nel mio piccolo team era il cane migliore. Era vantaggioso per lui e gli piaceva. Un’altra caratteristica per un cane da slitta che non deve assolutamente essere sottovalutata è la personalità. Non tutti i cani hanno la stessa personalità e alcuni sono più facili da allenare di altri. Ci piacciono i cani affettuosi, sicuri che amano correre. Possiamo tollerare dei cani timidi solo se sono dei validi atleti; richiedono soltanto maggior pazienza e lavoro. Non tolleriamo cani aggressivi e non ci piace incontrarli sul percorso.
ADDESTRAMENTO / ALLENAMENTO L’addestramento e l’allenamento sono importanti anche se avete intenzione di fare una gara ogni tanto per divertimento. E’ facile rovinare un cane spingendolo oltre i suoi limiti. Correre troppo veloci senza allenamento può avere come conseguenza lesioni e traumi al tessuto muscolare o piedi rovinati. Permettere ai cani di correre lungo una discesa senza avere la tug line ben tesa comporta molto spesso ferite e lesioni. Usate il freno, per dare loro modo di mantenere l’equilibrio, appoggiandosi alle loro imbragature mentre affrontano la discesa. Inoltre correranno meno il rischio di spaventarsi. Impareranno anche a correre in discesa più rapidamente.
Un altro aspetto importante dell’allenamento è affrontare il clima caldo. Si può distruggere il termostato interno di un cane se gli si permette di surriscaldarsi. I lavoratori infaticabili producono più calore e altrettanto succede ai cani meno efficienti quando devono lavorare di più per stare al passo. Non tutti i cani hanno le stesse capacità di dissipare il calore. In autunno noi facciamo allenamento ad intervalli e ci fermiamo per farli riposare e dare loro acqua fresca per rinfrescarli. Un respiro molto affannoso e la bocca spalancata indicano che un cane è troppo accaldato. Se dovesse capitare raffreddatelo versandogli dell’acqua sulla testa e sull’inguine e fatelo riposare. Questa è un'altra valida ragione per portare sempre dell’acqua durante gli allenamenti. Durante una gara sulla neve potete usare la neve per raffreddare un cane accaldato. I cani non solo hanno bisogno di essere allenati, devono anche essere addestrati a comportarsi in modo corretto. Guidare un team di cani sotto controllo è un piacere e rende minimi i rischi per il musher, per i cani del team e per gli altri team. Noi di solito addestriamo da 8 a 10 cani giovani ogni anno oltre ai cani con già esperienza. Diamo ai cani giovani la possibilità di imparare esponendoli a molte situazioni diverse. Addestrare cani giovani è un lavoro duro. Durante gli allenamenti autunnali i nostri cani giovani sono sempre attaccati in fondo al team. Sono pazzi e saltano di qua e di là, si ingarbugliano nelle diverse linee, cercano di rosicchiarle. Hanno voglia di correre! Su terra usiamo una catena come linea centrale e catenelle come neck line (cima che unisce il collare del cane alla linea centrale di tiro n.d.t.) per i cani di un anno. Possono rosicchiare le cime una volta, due volte ma ben presto si rendono conto che non è un’esperienza piacevole. Cime fatte con cavetto non sono un deterrente altrettanto valido, anzi pare che ai cani piaccia masticarle. I cani giovani vengono attaccati per primi in modo da dare loro il tempo di calmarsi e insegnare loro ad avere pazienza. Iniziamo ad attaccare i cani partendo dalla posizione wheel
~ 10 ~
News Inverno 2008
(cani posizionati direttamente davanti alla slitta) e proseguiamo sino ai leader e ce la prendiamo comoda. In autunno usiamo sempre un’ancora da terreno per mettere in tensione la linea centrale sino a quando i nostri leader non vengono attaccati per ultimi. Man mano che il periodo di allenamento procede i giovani si calmano e diventano più gestibili. Come ho già ricordato noi facciamo gli allenamenti con intervalli, con soste per far bere e riposare i cani. Arriviamo a tre soste durante i primi allenamenti della stagione a seconda della temperatura e della distanza. Con il progredire degli allenamenti, le soste per l’acqua vengono diminuite e nel caso eliminate, sebbene noi portiamo sempre con noi dell’acqua. Anche i primi allenamenti sulla neve prevedono delle soste per il riposo. E’ buona cosa scendere dalla slitta e coccolare i cani. E’ anche un’opportunità di apprendimento: a volte durante una gara avete bisogno di fermarvi. Dovete imparare a ‘leggere’ i vostri cani per sapere quando fermarvi durante una gara: deve essere una vostra decisione e non loro. Fatelo valutando quanto sono stanchi e accaldati e fermatevi prima che loro decidano che ne hanno avuto abbastanza. I cani hanno un’ottima memoria quindi non fermatevi nello stesso punto, oppure loro vi anticiperanno e se ne approfitteranno. Un’altra cosa da controllare è quanto frequentemente utilizzate i vostri leader. Essere un cane leader può essere stressante, quindi noi ruotiamo i cani in questa posizione. In autunno noi accoppiamo un giovane potenziale leader con uno esperto. I leader in allenamento non coprono mai questo ruolo due volte di seguito. Non tutti i nostri cani possono fare il leader in gara, ma nove cani su dieci nel caso sono in grado di correre in questa posizione. I cani giovani nella loro prima stagione di gare non corrono mai in testa, non sono ancora pronti. Dare ai cani giovani delle esperienze positive in posizione arretrata aumenta la loro possibilità di diventare dei buoni leader.
Basta una brutta esperienza da leader per influenzare negativamente un cane, soprattutto se è un cane giovane. Durante la stagione delle gare noi cerchiamo di mettere in testa i leader da gara solo durante una gara. Questo permette agli altri cani di imparare a fare i leader in una situazione meno stressante. Non tutti possono farlo, ma questo sistema funziona bene per noi.
Imparate a “leggere” i vostri cani. Se non lavorano bene, tirano indietro, non attribuite la cosa solo ad un atteggiamento: cercate di capire il problema. Un buon cane vuole correre; il vostro cane potrebbe avere una lesione. Ad ogni segno di zoppia o affaticamento diamo ai nostri cani quattro giorni di riposo. Se un cane di nuovo si fa male o non è pronto, il riposo è di dieci giorni. Riportare poi in forma un cane in questo caso necessita una settimana o due di allenamento meno intenso. Se non è ancora pronto, non lo sarà per tutta la stagione. Alcuni cani vi daranno dei segnali che voi dovrete essere in grado di interpretare. Quest’inverno abbiamo avuto dei cani che tiravano indietro in una particolare discesa. Nel team successivo alcuni cani hanno fatto lo stesso. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per capire che alcuni di essi avevano un inizio di screpolature e mostravano un disagio mentre correvano più velocemente lungo la discesa. Mettere del Musher’s Secret, un unguento a base di cera d’api previene la formazione di screpolature o piccoli tagli quando si corre su gelida neve fresca.
~ 11 ~
News Inverno 2008
Una volta che si sono formate delle screpolature dovete curarle in modo regolare e potreste aver bisogno di far correre i cani con i booties (scarpine). Assicuratevi di averle provate durante gli allenamenti, non cercate di mettere i booties ai cani per la prima volta durante una gara. Ci vuole una certa abilità per infilare correttamente le scarpine ai cani ed anche i cani devono imparare a correre con le scarpine.
Se c’è tempo infiliamo un’altra abbeverata (2 tazze) e un’altra uscita. Ad esempio: la manche è finita alle 2 del pomeriggio, diamo da mangiare e acqua alle 4, discesa/uscita e acqua alle 6, uscita alle 8 e uscita alle 10. I cani dovrebbero essere a posto sino alle 8 del mattino seguente. Questa routine è funzionale sia per i cani che per noi handler.
Dovete cercare di anticipare quello che i cani proveranno in situazione di gara. Allenatevi con altre persone. Abituate i cani a sorpassare e ad essere sorpassati. In autunno noi spesso facciamo dormire i cani nelle gabbie del furgone per abituarli prima di partire per una gara. Alcuni cani si innervosiscono quando viaggiano per la prima volta e possono dormire male, o vogliono mangiare o bere. Sarete molto più tranquilli su come si comporteranno i cani alla loro prima gara se avrete dato loro l’opportunità di provare le condizioni di viaggio. Durante una gara noi preferiamo dare da bere ai cani 4 ore prima dell’orario di partenza. Ai cani vengono date 3 tazze di acqua calda e dell’Annamaet (crocchette formulate da un Musher americano) bagnato (1 – 1½ tazza in circa mezzo litro). I cani vengono fatti scendere dopo due ore, poi ancora dopo 2 ore. Idealmente questo è il momento dell’inizio della gara. Se la gara inizia 6 ore dopo che i cani hanno avuto l’acqua avranno 1 o 2 tazze quale un piccolo ‘extra’ durante una delle prime discese. Dopo una manche i cani ricevono 1½ tazza di acqua con qualche crocchetta. E’ sufficiente per reidratarli, ma non tanto da doverli far scendere; di solito siamo occupati ad aiutare gli altri team o stiamo tornando a casa. Avere i cani idratati correttamente è importante per una buona prestazione. Aspettiamo almeno un’ora prima di dare da mangiare ai cani dopo una corsa. Ai cani diamo cibo bagnato più 2 tazze di acqua calda. Li facciamo scendere dopo 2 ore e poi ancora dopo 2 ore. Normalmente sono circa le 10 di sera, l’ultima discesa prima del mattino.
Avere il vostro equipaggiamento perfettamente funzionante è un ‘must’ per la sicurezza. Freni a posto sul vostro veicolo d’ addestramento su terra sono altrettanto essenziali di una buona ancora sulla vostra slitta. Se non potete lasciare il veicolo, il carrello o la slitta per accarezzare o gestire i vostri cani, sia voi che i vostri cani non siete al sicuro. Dovete essere in grado di bloccare la vostra slitta o il carrello sia in gara che in allenamento. Imbragature che ben si adattano ai vostri cani e cime e linee di traino adatte alle imbragature sono importanti per permettere ai cani libertà di movimento. Troppo spesso vi sono persone che hanno la gang line, la linea centrale di traino sbagliata e che costringe i cani a superare la neck line e impigliarsi. Sia le persone che i cani possono farsi male seriamente, se l’equipaggiamento non è in ordine e non si tiene sempre presente la sicurezza. Stiamo male quando nel luogo di gara vediamo delle casse per cani con aperture molto piccole. Noi mettiamo i cani a due a due nelle casse. Lo preferiscono decisamente e sono tranquilli.
~ 12 ~
News Inverno 2008
Abbiamo porte con molta ventilazione (circa 800 cm2). Se non c’è sufficiente ventilazione le casse si surriscaldano quando fa caldo e in inverno si forma della condensa. Entrambe le situazioni sono pericolose per la salute dei cani. Quando i cani si arrotolano per dormire hanno bisogno di aria fresca. 530cm2 circa sono il minimo per un paio di Siberian Husky. Nel periodo invernale ai cani con il pelo più corto che vengono di solito messi nelle casse un’apertura di 200-400 cm2 può bastare. Ogni cassa è separata, non vi sono aperture in comunicazione con le altre casse perché questo creerebbe una corrente indesiderabile. Inoltre noi preferiamo avere le pareti interne e il pavimento delle casse in compensato piuttosto che in plastica. I cani hanno bisogno di viaggiare comodamente in modo da riposare in modo corretto.
molto difficoltoso e a volte persino molto pericoloso. Se non abitate in una zona di neve, cercate comunque di fare alcune uscite sulla neve. Trovarvi su una slitta per la prima volta durante una gara non è una bella cosa né per voi né per i vostri cani. Avere un buon maestro vi aiuterà moltissimo nel vostro addestramento ed allenamento alle gare. Ricordatevi che tutti facciamo degli errori e la cosa migliore è imparare da essi. Come Doc Lombard ci ha detto “Dovete continuare ad imparare. Potete imparare qualcosa da chiunque, anche se è qualcosa che non dovete fare!” Non dovete inventare di nuovo la ruota. Ci sono abbastanza buoni musher al mondo felici di aiutarvi. Chiedete, siate aperti e dividete le vostre idee e le vostre esperienze con i vostri compagni musher: il vostro divertimento sarà maggiore.
Imparate a scegliere le gare adatte sia alle capacità dei vostri cani che alla vostra abilità. Alcuni percorsi sono molto più impegnativi di altri. La cosa più importante è trovare un percorso sicuro. Alcuni percorsi vanno bene per un team che corre a 12–15 miglia l’ora. Se la velocità aumenta il percorso può diventare
~ 13 ~
SUSAN GILCHRIST Lokiboden Racing Siberians (traduzione Adele Oldani) Photo by Joy's Sled Dog Photos
News Inverno 2008
Olivia Piacentini “PROVA DI ALLENAMENTO”
D
omenica 28 settembre 08 a Campo Felice (AQ) abbiamo ultimato il percorso di iniziazione alla pratica dello sleddog con una vera e propria seduta di allenamento (tempo variabile, temperatura 5°). All’appello non sono mancati tutti i cani (e relativi padroni con tanto di famiglie al seguito) che già avevano partecipato alle escursioni estive di giugno e luglio dove, attraverso video, fotografie ed altro materiale era stato spiegato teoricamente l’abc per poter iniziare la pratica dello sleddog. Ovviamente, in tre soli giorni è impossibile trasmettere e far imparare cose che solo in anni di esperienza si possono imparare (…e quando si finisce di imparare?...) ma lo scopo era quello di far partire i cani e i loro proprietari nel modo più corretto e meno traumatico. Premesso che di materiale occorrente già se ne era parlato, ogni proprietario si è presentato all’appello incuriosito e allo stesso tempo intimidito della reazione del proprio cane a trainare. Infatti, a parte io e Fabrizio e un altro amico, i “nuovi cani” non erano mai stati attaccati ad un kart. Abbiamo formato 3 team di allenamento da 6/8 cani ciascuna per poter inserire le “new entry” nel modo migliore. E’stata spiegata la gestione di un team prima della partenza, ovvero l’importanza di quei gesti consuetudinari che vengono svolti prima della partenza (uguali sia per le gare che per gli allenamenti) che per i cani costituiscono una sicurezza indispensabile, quali: • la collocazione dello stake-out • quando e cosa dare da bere e perché • come si prepara il kart (qui abbiamo rispiegato la fondamentale importanza dell’ attrezzatura) • gestione dei 2 momenti più stressanti ed emozionanti, l’imbracatura e l’attacco alla linea di traino.
I nuovi cani sono stati inseriti all’interno dei team già esperti come team dog (ovvero al centro del team e affiancati da cani di sesso opposto), sono stati attaccati alla fine poco prima della partenza e seguiti dal loro padrone come passeggero sul kart. Il trail era un percorso prevalentemente pianeggiante e ben delineato in modo da non creare equivoci (anche per i nostri cani era il primo allenamento per cui non volevamo incappare in stupidi ma deleteri problemi) di circa 3 km con una leggera salita all’arrivo. I cani hanno lavorato bene, hanno mantenuto le linee tirate per tutto il percorso e se all’inizio la corsa era molto disordinata e discontinua ma man mano che si proseguiva, il galoppo iniziale è stato sostituito da un trotto sicuramente meno dispersivo. Al rientro i cani sono stati staccati dalle linee e messi a stake-out per poter bere e ricevere le coccole. Le impressioni dei proprietari sono state le più svariate, l’emozione per vedere il proprio cane “fare qualcosa”, l’adrenalina nel vederlo partire tutto concitato ed impaziente, l’orgoglio nel vederlo portare a termine il suo lavoro. Gli stessi sentimenti che ho provato io la mia prima volta e che provo ancor oggi (dopo 14 anni) prima di partire per una gara o iniziare un allenamento. Good mushing
~ 14 ~
Olivia Piacentini Responsabile Commissione “Sport & Lavoro”
News Inverno 2008
CARENZA di ZINCO A cura del dr. Franco Milani Introduzione Tutti lo sanno. La più probabile causa di dermatite nelle razze nordiche ed in particolare nel SH è la Carenza di Zinco. Ogni veterinario conosce questa equazione: Alopecia/Husky = Carenza di Zinco. Anche il professionista che si occupa di cavalli, di bovini, di suini, di rettili di pesci rossi lo sa e se arriva un Husky in ambulatorio con chiazze di pelliccia mancanti intorno alla testa, sulle zampe e sull’addome dentro di se sa che presto farà una bella figura è solo questione di tempo. Oppure no? Il caso della socia del SHC-I Michela Sommacampagna è funzionale a dimostrare che le cose non stanno sempre così, che se la matematica non è un opinione la medicina… beh la medicina neanche ma per certi versi è come se lo fosse. La signora Michela si presenta dal proprio veterinario con un bellissimo Husky maschio, ottima genealogia, bianco/nero di 7 anni e con un alopecia perioculare (mancanza di pelo intorno agli occhi) detta anche “occhi cerchiati”. Sorriso esperto del veterinario che la vede entrare nell’ambulatorio. Onore e gloria. Sappiamo tutti che il caso della socia rivelerà trattarsi di una banalissima Carenza di Zinco. Il veterinario però, persona scrupolosa, decide correttamente di impostare anche alcuni esami collaterali per escludere altre patologie meno frequenti ma possibili. E’ una prassi lodevole e pienamente condivisibile soprattutto in presenza di malattie dermatologiche. Ma sentiamo dalla viva voce della socia quanto è accaduto:
D Signora vuole raccontarci dunque quale piano diagnostico è stato allestito? R Abbiamo fatto questi accertamenti - test leishmanioni (abito in zona a rischio) - schotch test - raschiato cutaneo con vetrino per escludere la rogna rossa (rogna demodectica) ed altri parassiti. - vetrino con sangue prelevato intorno all’ occhio - vetrino con esame del bulbo pilifero (per valutare lo stato di salute del pelo ed eventuali atrofie del bulbo riconducibile a patologie ormonali ecc nda) di alcuni peli strappati intorno all'occhio - cultura dei peli per evidenziare eventuali funghi. D Con quali esiti? R Tutto quanto sopra è risultato negativo! D E’ stata data una terapia nell’attesa degli esiti di alcuni di questi esami?
~ 15 ~
News Inverno 2008
R E' stato trattato con antibiotico Rilexine 600 per e cortisone Medrol per dieci giorni, crema Oftalvet per più di un mese, più integratori alimentari a contenuto di zinco ed un prodotto dermoprotettore. NDA Ah ecco, li volevo arrivare. L’antibiotico per controllare l’infezione, il cortisonico per ridurre inizialmente il prurito, la crema oftalmica per ridurre l’infiammazione della congiuntiva. Ma ormai tutti sappiamo che il problema della signora Michela verrà risolto dall’ integrazione di zinco. D Bene Signora ci dica quanto tempo ha impiegato il suo cagnolone a guarir…, ehm volevo dire cosa è accaduto? R Niente sembra avere effetto. In alcune parti il pelo sembra lentissimamente ricrescere, ma contemporaneamente si allarga la zona senza pelo sopra l’occhio, ormai siamo arrivati al "sopracciglio". Non so più veramente cosa fare! Inutile dire che la situazione appariva a questo punto complicata. Lo zinco somministrato pareva non aver sortito alcun effetto e l’unica leggera remissione dei sintomi sembrava legata alla somministrazione del cortisonico, tanto che alla sospensione di questo l’alopecia ha cominciato a estendersi nuovamente. Bisognava, ricominciare da capo, trattare questo caso dimenticando la razza del soggetto. Ora era necessario riconsiderare in modo più attento ed esteso anche altre patologie, e sono molte, che possono dare alopecia perioculare o alopecia generalizzata. La lista di malattie da considerare dunque comprende le Atopie, allergie alimentari e ambientali più alcune patologie metaboliche tra cui l’ipotiroidismo e l’iperadrenocorticismo o sindrome di Cushing; per la verità con presentazione clinica dell’alopecia differente e altri sintomi di accompagnamento che nel cane in questione non erano presenti. Oltre a queste esistono delle malattie a carattere autoimmune come il Pemfigo e il Lupus con
manifestazioni iniziali del tutto sovrapponibili a quelle descritte nel paziente. Queste insieme al Linfoma cutaneo sono di fatto le ipotesi meno probabili ma se confermate le più drammatiche e gravi. D E dopo cosa è successo? R Dopo aver sospeso il cortisone il cane non ha più dato alcun segno di miglioramento, anzi l'aerea senza pelo si stava lentamente allargando, la pelle è sempre molto secca con delle crosticine. Il mio veterinario ha ritenuto opportuno effettuare una biopsia dei tessuti per "tagliare la testa al toro" (bravo collega, ottima idea). Pertanto sono stati prelevati due "cerchiolini" di pelle rispettivamente sopra e sotto l'occhio e mandati ad un laboratorio per l'analisi. Ed ecco il colmo dei colmi: dalla biopsia è risultato solamente "carenza di zinco". Tale diagnosi ha lasciato sia me che lo stesso veterinario, che si aspettava lupus o pemfigo, molto perplessi. Anche perché da due mesi il cane sta prendendo un integratore che contiene l’elemento. E in precedenza aveva preso due scatole di un altro integratore di zinco (mi sono accorta tardi scadute nel 2005... così mi sono state vendute). In seguito all’assunzione di un altro integratore la situazione dermatologica del cane si è progressivamente normalizzata con guarigione completa. Si è trattato dunque di una banalissima carenza di zinco. Tanto banale da tenere in scacco due medici veterinari e i proprietari del Siberian Husky per oltre un mese. Io ho assistito come spettatore alla vicenda al vero più articolata di come l’ho qui presentata. E sono felice di questo perché ho imparato diverse cose che mi saranno utili nella professione come clinico e nel rapporto con i clienti. Fine dell’introduzione Segue
~ 16 ~
News Inverno 2008
CARENZA/MALASSORBIMENTO di ZINCO Ma cos’è la carenza di zinco? Lo zinco è un microelemento (microelementi sono tutti quegli elementi formati da molecole semplici o come nel caso dello zinco ma anche del ferro da semplici atomi) molto importante e presente in tutti i tessuti animali. Contenuto in oltre 300 enzimi viene coinvolto in processi metabolici predisposti al mantenimento della acutezza visiva, del sistema immunitario e dell’integrità cutanea. Studi sull’uomo hanno chiarito che lo zinco è tanto importante nella regolazione del sistema immunitario che la sua carenza è significativamente correlata all’aumento probabilità di contrarre carcinomi e altre forme tumorali.
rato di escludere dalla riproduzione i portatori di questa anomalia. Io non credo che si tratti di questo, un Malamute, un Canadian Eskimo Dog ed un Siberian Husky con problemi alla pelliccia in ambiente estremo si troverebbe in difficoltà, grave difficoltà. Invece il motivo per cui queste razze posseggano una ridotta capacità di assorbimento intestinale dello zinco potrebbe risiedere nel fatto che la loro dieta comprendeva molta carne di pesce che, caso vuole, ne contiene alte concentrazioni. Ingredienti
Zinco in mg/kg
Orzo
44.4
Mais
13
Avena
39.2
Anche nei nostri animali la carenza di zinco viene coinvolta nella regolazione del sistema immunitario ma la manifestazione più immediatamente visibile è la dermatite.
Riso
24.4
Farina di soia
57.9
In tutti i cani, di razza o no, è possibile riscontrare questa patologia solitamente legata ad errori nella dieta o a momenti di forte stress quali crescita repentina, malattia e gravidanza. Ma nelle razze nordiche la carenza di zinco è legata quasi esclusivamente ad una predisposizione genetica che ne riduce l’assorbimento intestinale. Nell’Alaskan Malamute addirittura il difettoso assorbimento intestinale di questo minerale è correlato al nanismo acrondodisplasico e come questo viene ereditato come carattere autosomico recessivo
Farina pesce
157
Carne, ossa manzo
101
Perché i cani artici possono presentare questa anomalia? Qualcuno pensa che sia un difetto genetico, una tara che le razze nordiche si portano dietro da moltissimo tempo, dal tempo in cui tutto sommato non erano ancora tanto differenziate. In fondo si tratta di una patologia che raramente risulta grave e non compatibile con la vita e può essersi trascinata silente fino a noi perché nessuno, fin dalla notte dei tempi, si è premu-
Grano
20
Per questi cani quindi nei paesi e presso i popoli d’origine non doveva essere difficile raggiungere la razione giornaliera necessaria a non manifestare sintomi e patologie. Addirittura l’evoluzione o la selezione di queste razze potrebbe aver favorito, o non sfavorito, proprio gli individui che accumulavano meno zinco che in alte dosi diventa tossico. SINTOMATOLOGIA Questa patologia è al dodicesimo posto tra le patologie tipiche del Siberian Husky. Le manifestazioni cliniche che compaiono prima sono, arrossamenti, forfora, alopecia, lesioni crostose in genere su muso, zampe, gomiti e tutte le zone soggette a compressione, nonché la zona attorno alle labbra e quella perianale. Anche intorno agli occhi “occhi cerchiati” e intorno alle aree genitali possiamo trovare
~ 17 ~
News Inverno 2008
problemi dermatologici, oltre all’ispessimento dei cuscinetti plantari ed un mantello secco e arruffato. Se non si corregge la situazione si può arrivare ad una perdita di peso, ad una diminuita capacità di rimarginare le ferite, nonché ad un’infiammazione delle membrane oculari e della cornea.
DIAGNOSI I sintomi sopra descritti sono purtroppo comuni a molte malattie di tipo dermatologico come micosi, atopie, rogne, parassitosi; ad altre di tipo metabolico come ipotiroidismo, e iperadrenocorticismo. Esistono poi le patologie autoimmuni che possono avere un esordio simile così come certi linfomi i tipo cutaneo. Per alcune di queste è possibile effettuare dei test mirati e precisi, per altre solo l’unione di anamnesi, epidemiologia e clinica possono portare ad un sospetto diagnostico. Per la carenza di zinco è possibile effettuare, oltre alle evidenze legate alla razza, un prelievo bioptico nelle aree colpite che non è specifico per la malattia ma da una buona indicazione permettendo di escludere altre patologie con manifestazioni cliniche simili. La vera prova diagnostica viene dalla risposta positiva alla somministrazione suppletiva di zinco. In pratica se il cane guarisce dopo la terapia bene, la patologia è stata individuata altrimenti bisogna andare avanti con gli esami. Questo è il punto che è mancato al caso della socia Michela. Il cane è stato trattato più settimane per la carenza ma senza alcun miglioramento. Cosa è successo?
TRATTAMENTO “I Siberian Husky con dermatite Zincorispondente di solito, necessitano di una integrazione alimentare di Zinco per tutta la vita. Il dosaggio iniziale è di 1,0-1,6 mg/kg al dì, per poi passare a 0,5-0,8 mg/kg al dì quando i segni clinici sono scomparsi. Se la sintomatologia non migliora nell’arco dei primi 30 giorni, è necessario aumentare il dosaggio del 50%”. Queste sono letteralmente le indicazioni di una nota casa farmaceutica. Bisogna però aggiungere che stati di sofferenza intestinale, stress, e aumento del calcio nella dieta possono diminuire ulteriormente la capacità di assorbimento dello zinco allungando di fatto i tempi di risposta del cane ed è possibile che una o più di queste evenienze riguardassero il siberian husky della socia. Non si può escludere inoltre che gli integratori venduti scaduti abbiano in qualche modo contribuito a confondere ancora di più le idee. Come avete visto un problema semplice si è sviluppato in modo del tutto inaspettato con implicazioni economiche, emotive e gestionali affatto banali per poi risolversi in modo ancora semplice. Non sono stati commessi errori da parte dei proprietari ne da parte del medico curante. La stessa cosa non si può dire del venditore dell’integratore. Eppure un caso come questo dimostra come la clinica veterinaria sia una scienza difficile, le variabili in gioco sono moltissime e controllarle tutte è impossibile. Bisogna prendere coscienza del fatto che, anche nei casi più banali, l’intervento di uno specialista di fiducia è fondamentale.
BIBLIOGRAFIA E FONTI INTERNET Griffin, C; Kwochka, K.; Macdonald, J.Current Veterinary Dermatology. Mosby Publications. Linn, MO; 1993. Lewis, L.; Morris, M. Small Animal Clinical Nutrition. Mark Morris Assoc. Topeka, KS; 1984. Colombini S, Dunstan RW, Zinc-Responsive dermatosis in northern-breed dogs: 17 cases (1990-1996) JAVMA. 1997;211:4, p. 451 Case, L.P.; Carey, P.D.; Hirakawa, D; L’alimentazione del cane e del gatto. Mosby Doyma ITALIA www.siberianhuskyhealthfoundation.org/health.asp
~ 18 ~
News Inverno 2008
Responsabile Adele Oldani
Adesso basta!!!! Da diversi anni mi ripromettevo di scrivere qualcosa sui cosiddetti ‘woolies’ (peloni) poi mi sono sempre bloccata guardando le foto che avevo scelto: sono cani decisamente attraenti, quasi sempre di ottimo carattere, con proprietari felici che non avrebbero gradito sentir definire il loro cagnone ‘cane non corrispondente allo standard’ “da non mettere in riproduzione”, ma dato che il medico pietoso …. Mi sono decisa ad affrontare il problema.
“peloni”, “pelacchi” e … Siberian Husky
S
ono anni ed anni che trattiamo su queste pagine problemi riguardanti il ‘buon allevare’, proponendo un codice etico che ogni allevatore dovrebbe avere non come imposizione, ma come sua intima convinzione, quasi parte del suo DNA. Avere l’obiettivo di fare buoni cani non per ‘uccidere’ gli altri allevatori nelle esposizioni o raggiungere risultati e fama per cui si ha una fila di prenotazioni di cuccioli che ci garantiscono il mantenimento di tutto l’allevamento e magari anche buoni guadagni, ma per la soddisfazione di aver contribuito e contribuire a tenere sana la razza che ogni allevatore dovrebbe amare, essere consci di aver dato a molte persone gioia sottoforma di un cane sano mentalmente e fisicamente, un cane che noi abbiamo programmato cercando di migliorare quello che già era presente nei suoi genitori. Avendo a che fare con materiale vivente capita che qualcosa vada storto, che un tratto recessivo e/o che ci era sconosciuto riemerga e il cucciolo prodotto abbia un difetto o semplicemente non sia un corretto rappresentante della razza. Capita e più si alleva più le probabilità di ‘incidenti’ aumentano. Un buon allevatore si accorge del difetto e ne informa il futuro proprietario, vende il cucciolo ad un prezzo sim-
bolico. Ma un conto è il difetto non prevedibile, molto diverso è cercarlo volutamente, infischiandosi di quel famoso ‘codice etico’ che dovrebbe guidare ogni allevatore, professionista o privato che sia. Perché mettere in riproduzione cani non perfetti? Starete già pensando: “E vai con la solita disquisizione sulla displasia e sulle malattie genetiche!” Sbagliato! Oggi vi voglio parlare com’è palese dal titolo di quegli allevatori che mettono in riproduzione, ripeto mettono in riproduzione cani con il pelo sbagliato. A tutti gli allevatori è capitato di produrre uno o più cuccioli con il pelo troppo lungo o troppo molle. Sono cuccioli bellissimi da un punto di vista estetico e molto spesso sono quelli che più attirano i futuri clienti, quelle persone che si rivolgono con fiducia ad un allevatore per avere un cane di pura razza, senza conoscere a fondo lo standard. Per una strana combinazione, per lo meno per mia esperienza, sono anche i cuccioli più simpatici ed estroversi della cucciolata… ma diciamo una buona volta in tutta onestà: sono cuccioli imperfetti, sì, cuccioli che hanno un difetto, hanno il pelo sbagliato che non deve per forza essere lungo come quello di un samo-
~ 19 ~
News Inverno 2008
iedo per essere sbagliato, basta che sia di tessitura sbagliata, molle, con il pelo di guardia lanoso e soffice, poco più consistente del sottopelo.
Io chiamo “peloni” i cani che oltre alla tessitura sbagliata hanno anche il pelo decisamente lungo,
“pelacchi” quelli che presentano tessitura sbagliata (a volte corretta) e frange alle orecchie, cosce, coda e tra le dita delle zampe. Chi non ha avuto un “pelone” difficilmente capirà perché lo standard del Siberian Husky dice: “Il pelo del Siberian Husky è doppio, di media lunghezza simile ad una folta pelliccia, ma mai così lungo da nascondere il profilo nitido del cane. Il sottopelo è denso e soffice, di lunghezza sufficiente a sostenere il pelo di guardia. I peli di guardia del mantello esterno sono lisci e leggermente coricati, mai ispidi né ritti in fuori rispetto al corpo. L’assenza di sottopelo durante la muta è normale. E’ permesso pareggiare i baffi e il pelo tra le dita e intorno ai piedi; non è permesso pareggiare il mantello in nessuna parte del cane. Ciò deve essere severamente penalizzato” e tra i difetti Pelo lungo, ruvido o lungo e irsuto, tessitura troppo
dura o troppo setacea; pareggiare il pelo ad eccezione di dove permesso (v.sopra). Va notato che nella recente proposta di revisione dello standard veniva richiesta la squalifica per quei cani il cui pelo era stato accorciato o comunque pareggiato. Il pelo ha la funzione di termoregolazione e un pelo di tessitura sbagliata impedisce ad un Siberian Husky di fare quello per cui è stato selezionato: vivere in un clima artico e tirare una slitta. I cani con il pelo di tessitura sbagliata hanno pelo molle tra i cuscinetti plantari che deve essere tagliato per evitare che vi si fermi la neve e formi palline di ghiaccio che feriscono i piedi causando piaghe e tagli. Per evitarlo va messa della vaselina, grasso di alce o altro. Quando nevica la neve non si ferma sul pelo di guardia formando una crosta che il cane riesce a scrollarsi di dosso con facilità rimanendo asciutto, ma penetra nel sottopelo e quando viene a contatto con il calore della cute si scioglie bagnandolo e se la temperatura esterna si abbassa ed il cane non è perfettamente asciutto questo corre il rischio di raffreddarsi, con rischio di polmoniti o altro. Questo per un cane che magari viene acquistato per il suo aspetto artico, per fare vacanze sulla neve. In estate in compenso soffrono decisamente il caldo a differenza dei Siberian Husky con pelo normale rischiando crisi di ipertermia e colpi di calore. Se poi viene acquistato solo per fare il cane di casa, vi sfido a mantenere un “pelone” in ordine. Non avete idea di quanta sporcizia, quante foglie, rametti secchi o altro riesce a raccogliere, come sia difficile trovare in quell’ammasso di pelo zecche o piccole ferite, per non parlare dei nodi che si formano se non viene spazzolato regolarmente e della quantità di pelo che lascia quando è in muta. Ci vuole il doppio del tempo per asciugarlo e la sua muta dura mesi. Ora se qualcuno avvertito dei pro e contro coscientemente decide di prendere un “pelone” sarà molto probabilmente felice e avrà un cane delizioso e ne sarà orgoglioso. Altro discorso è piazzare dei “peloni” senza avvertire correttamente, magari pubblicizzan-
~ 20 ~
News Inverno 2008
doli e facendoli pagare come un cucciolo da esposizione! Ma quello che mi ha spinto a scrivere questo articolo è che adesso i “peloni” vengono messi in riproduzione! Dov’è finito il buon senso! Perché rovinare scientemente una razza? Vi sono già razze bellissime con pelo lungo e mantello ricchissimo: Collie, Pastori australiani, Samoiedo, Eurasier, Volpini ecc. che bisogno c’è di produrre deliberatamente dei cani con mantello sbagliato? Per avere dei Samoiedo colorati? E’ vero che le leggi della genetica sui tratti recessivi fanno sì che a volte da cani ‘peloni’ nasca una cucciolata con tutti i cuccioli normali, ma pensate alla disonestà di vendere cuccioli portatori di un carattere indesiderato a persone che magari decidono in futuro di allevare partendo proprio da quel cane!! Obietterete che alcuni cani con pelo di tessitura sbagliata sono diventati campioni o hanno vinto in alcune esposizioni! Lo so, è vero, il mondo è pieno di “furbetti”, ma si può essere felici di aver imbrogliato un giudice superficiale o ignorante dei punti importanti della razza e di aver strappato una qualifica che si sa non spetta al nostro cane? Di aver battuto dei cani decisamente più corretti? E’ pur vero che in questo i giudici non ci stanno certamente aiutando. Vorrei tanto che qualcuno mi spiegasse perché in esposizione un terrier o un pastore tedesco con il pelo sbagliato, se mai qualcuno si è azzardato ad iscriverlo, viene penalizzato e un Siberian Husky no! Perché chi è preposto a difendere questa razza tace? Perché si permette ai giudici di ignorare questo tratto così importante per la tanto sbandierata “funzione”? Perché nei famosi seminari di aggiornamento non viene sottolineata questa cosa? Forse perché anche chi dovrebbe difendere la razza ha prodotto dei “peloni”? Li abbiamo prodotti tutti, ma per onestà l’ abbiamo detto e cercato di rimediare, evitando di ripetere quegli accoppiamenti e cercando di piazzare i “peloni” presso privati consenzienti, anche se a volte ci venivano richiesti espres-
samente. In effetti, purtroppo, a vederli sono decisamente dei bei cani, anche se non sono dei bei Siberian Husky. Non li abbiamo però mai portati in esposizioni e tanto meno presentato cani con il pelo sbagliato. Alcuni anni fa mi ha molto stupito vedere nel ring di un’esposizione un’allevatrice presentare dei cuccioloni decisamente futuri “peloni”, anche se ben toelettati (leggi pelo tagliato). Il peggio è che non erano neppure prodotti da lei. Ho ancora le foto! Perché avallare questa cretinata! Mi viene il dubbio che non avesse visto il difetto in quei cani o peggio li ritenesse corretti! Se decidete di mettere in riproduzione dei cani “peloni”, abbiate il coraggio di dirlo, di mettere sui vostri siti la foto del cane e non di qualche parente con pelo normale! L’anno scorso negli Stati Uniti è comparsa un’allevatrice che si vantava di produrre Siberian Husky blu merle a pelo lungo iscritti all’American Kennel Club! Non vi dico quello che è successo! Vediamo di non seguire questo esempio. Soprattutto perché in Italia azioni penali intraprese contro allevatori poco scrupolosi, a differenza di quanto avviene negli USA, si trascinano per anni e non danno quasi mai il risultato atteso (purtroppo per i giudici si tratta “solo” di beghe relative a “cani”!). Se pensate che il Samoiedo è più bello del Siberian Husky allevate dei Samoiedo, ma per favore lasciate perdere questa razza! Se vi capita un “incidente” accettatelo, sistemate il o i cuccioli presso persone debitamente avvertite e cercate in futuro di non ripetere questo accoppiamento. Se avete un “pelone” andatene fieri, ma se ve lo chiedono in monta o se è una femmina e qualcuno vuole prenotare un cucciolo identico, per favore dite di no e se proprio non ve la sentite di dire che non è un perfetto esemplare della razza (sono d’accordo con voi se lo ritenete il più bellisssssiiimo!) glissate elegantemente. Abbiamo già tanti problemi nella nostra razza, per favore non creiamocene degli altri.
~ 21 ~
News Inverno 2008
Le foto allegate sono state prese dal sito http://www.huskycolors.com un sito molto bello ed esauriente sia per vedere ed imparare a distinguere un “pelone” da un cane a pelo corretto sia per vedere ed imparare a riconoscere i diversi colori del mantello del Siberian Husky.
~ 22 ~
News Inverno 2008
L'anno prossimo vorrei far accoppiare la piccola Maya con un siberian ovviamente provvisto di pedigree. Tra i pretendenti c'è un signore che ha una muta di 12 cani, utilizzati per gare di sleddog, ha cani molto belli, però si sentono tante storie in giro che non posso fare a meno che essere un po' diffidente e cercare di informarmi il più possibile su come si deve affrontare la questione burocratica. Chiedo a voi, dove o a chi posso rivolgermi per informarmi bene sulle cose principali, ossia: • chi stabilisce il prezzo della monta e in base a quali caratteristiche può essere valutato; • esiste una sorta di contratto da stipulare tra i due proprietari per definire il prezzo della monta ed altre eventuali? la mia siberian prima di essere portata alla monta, sarà sottoposta ad un controllo veterinario, per verificare che non sia soggetta a oculopatie, displasia dell'anca ecc., • posso pretendere dal proprietario del maschio che anche il suo cane sia sottoposto a questi accertamenti? se si, a chi si addebitano le spese? • nel caso in cui i cuccioli abbiano dei problemi alla nascita, e muoiano tutti, oppure la cagna non resta gravida, devo pagare ugualmente il diritto alla monta? • come si può essere sicuri al 100% che il pedigree che mi propongono appartenga effettivamente al cane che mi presentano? So' che sono molte domande, ma alcuni miei amici, sono incappati in storie veramente assurde e poco piacevoli, perchè purtroppo non tutti danno la parola "d'onore", e non tutti fanno le cose per bene, quindi vorrei avere la possibilità di non trovarmi in situazioni spiacevoli... • Altra cosa, che centra poco, hai mai sentito dire che quando si fanno accoppiare due cani di razza purissima, c'è la possibilità che ai maschi nati non scendano bene i testicoli, sopratutto nei siberian??? E che questo a lungo andare possa creare dei problemi, tipo cancro ecc???) ringrazio anticipatamente... BUON LAVORO!!! Romina Noldin
~ 23 ~
Carissima Romina, ottimo inizio: "l'anno prossimo". Hai tutto il tempo per fare le cose per bene. Eccoti i passi più importanti da fare: 1) Fai un esame di coscienza molto, ma molto severo e valuta se sarai in grado di assicurare una casa sicura per i cuccioli che porterai invita. Molti amici che spingono i proprietari di una cane delizioso a fare cuccioli dicendo che vogliono assolutamente un figlio di quella femmina al momento giusto si dileguano con le scuse più diverse. Sei in grado di tenere tutti i cuccioli invenduti?! In caso affermativo passa al punto seguente. 2) Informati su quali esposizioni (meglio internazionali) si tengono nella tua zona e vai a vedere più Siberian Husky possibili in modo da poter giudicare se i cani utilizzati per lo sleddog non sono troppo “corsaioli”, se rispondono ai canoni indicati dallo standard di razza. Molto spesso i cani “da lavoro” sono estremizzati: gambe molto lunghe, ossatura troppo leggera e... spesso carattere molto timido. Quest'ultima caratteristica va tenuta presente sopra tutte le altre. 3) Una volta selezionato uno o due probabili stalloni informati se ha un pedigree riconosciuto dalla FCI e di conseguenza dall'ENCI. e se il cane ha i certificati ufficiali per la displasia e le oculopatie.
News Inverno 2008
4) Di tutti i certificati esigi di vedere l'originale, controlla che il numero di microchip del cane e quello sui certificati corrisponda. So che sembra una cosa sgradevole, ma nel mondo cinofilo ci sono troppi 'faciloni' troppi che dicono 'ma si tratta di un cane' . Qui il detto 'patti chiari amicizia lunga' è un MUST. Ovviamente questi esami sono a carico del proprietario del maschio, dovrebbero essere già fatti, al limiti si tratterà di fare l'esame degli occhi se è passato più di un anno dell'ultimo. 5) Tutte le procedure per stabilire il giorno più adatto per la monta (progesterone o altro) sono ovviamente a carico del proprietario della femmina. Di norma inoltre è la femmina che si reca dal maschio, a meno che il proprietario del maschio non preferisca per motivi logistici o altro portare lui il maschio a casa della femmina. 6) Il prezzo della monta viene stabilito dal proprietario del maschio. Ognuno è libero di dare un valore al proprio maschio, sta a te decidere se ti sta bene o meno, di confrontare con il prezzo chiesto da altre persone. Certo che un cane con un titolo di campione o con un pedigree importante costerà più di u n cane normale anche se questo potrebbe dare dei figli più belli. La monta di norma viene pagata nel momento in cui avviene, soprattutto se il maschio ha già fatto delle cucciolate. A volte ci si accorda e si effettua il pagamento alla nascita dei cuccioli. Se la cagna rimane vuota e la monta è stata pagata ha il diritto di essere coperta una seconda volta ad un calore successivo dallo stesso maschio e nel caso non fosse più disponibile (morte o malattia) un altro maschio dello stesso proprietario (se ne ha uno, ovviamente!). In quanto a stabilire se la monta viene considerata valida (numero dei cuccioli vivi o altro) ci si accorda PRIMA di fare la monta ed è bene farlo in forma scritta. Sarebbe opportuno che il proprietario della femmina avesse già in mano i moduli di monta e nascita che si trovano presso i Gruppi Cinofili in modo da non dover rincorrere il proprietario del maschio per farglielo firmare in un secondo tempo.
7) La responsabilità del proprietario del maschio si limita a fornire uno stallone sano rispondente al pedigree e ai certificati che esibisce. Se i cuccioli saranno sani, belli, con tutti e due i testicoli, pelo giusto o sbagliato, campioni o sgorbietti... tutto questo è sulle spalle del proprietario della femmina. Ecco perchè è bene sapere il più possibile del maschio prima di decidere. Un allevatore serio di solito ci tiene che i figli di un suo cane siano sani e belli, ad un privato spesso basta che il cane monti.... anzi a volte un allevatore corretto può arrivare a negare la monta di un suo cane se la femmina non è all'altezza del suo nome. 8) In quanto al fatto che genitori sani abbiano figli con problemi ai testicoli purtroppo è un problema ricorrente nel Siberian Husky. Se il cucciolo è destinato a diventare un buon cane di casa non ci sono gravi problemi, se il testicolo ritenuto è facilmente individuabile e asportabile. Basta avvertire i nuovi proprietari che prima o poi dovranno affrontare l'intervento e ovviamente non pretendere che il cucciolo venga pagato. Un ultimo suggerimento: pensaci a lungo perchè siamo responsabili di tutti i cani che facciamo nascere per tutta la durata della loro vita, non solo sino al momento della vendita... ci sono troppi SIberian Husky di pura razza nei canili italiani....
~ 24 ~
News Inverno 2008
Ciao Franco
Da: "Franco Milani" Oggetto: linee di sangue Data: martedì 23 settembre 2008 10.58 Salve, volevo fare una piccola chiacchierata e per questo non pretendo che possiate rispondermi in tempi brevi come siete soliti fare. Ormai è molto tempo che mi documento su altre razze nordiche ed in particolare Alaskan Malamute e Laika. Ora, lasciando da parte quest'ultima, ho notato che per il Malamute, per la storia che ha avuto, esistono varie linee di sangue molto ben distinguibili ed altre che sono un mix tra esse. Si nota anche che per alcune di esse si è potuto assistere ad una evoluzione negli ultimi 50 anni, altre sono rimaste molto simili agli “ancestor" degli anni 40-50-60. Mi chiedevo se qualcosa del genere fosse capitato anche nel mondo Husky. A parte il discorso delle linee da lavoro estremizzate (c'è un allevatore svedese che ha dei cani stupendi ma più simili ad un Laika che ad un siberian) esistono differenze apprezzabili tra le linee presenti oggi in Italia? Se devo essere sincero a me pare che ci sia una notevole omogeneizzazione, chiamiamolo appiattimento o uniformità a seconda che si consideri il fenomeno negativo o positivo. Ma soprattutto noto un’evoluzione verso cani "graziosi" e fini con braccio corto. Magari è giusto così, magari si sta tornando all'origine; io ho cercato in internet vecchie foto di Husky e mi pare che siano abbastanza simili agli animali che si vedono in giro ma non "uguali". Mi pare che i cani di un tempo fossero un po’ più grossini (forse erano le persone che all'epoca erano più piccine; non è una battuta) un po' più Lupetti un po' più, mi si passi il termine, Malamuttini e un po' meno Volpinoidi. Sbaglio? Certo che sbaglio ma di quanto? Io ho trovato molto belli i cani Anadyr Alaska e (in Italia) i Cry Out e Keralghin. Hanno attinenza? Sono tipi differenti o sono abbastanza simili?
~ 25 ~
In quanto all'evoluzione del Siberian Husky ti consiglio il libro di Michael Jennings “The New Complete Siberian Husky” della Howell Book House se mastichi inglese o quello di Filippo Cattaneo” Il SIberian Husky” in italiano. Tieni presente che la razza è stata importata verso il 1900 e il primo standard ufficiale è stato redatto nel 1930 e il secondo nel 1938 quando è stato approvato il Siberian Husky Club of America. In tutto sono state fatte cinque versioni, alcune solo per riformulare alcune frasi che si prestavano a interpretazioni errate. Ovviamente per formulare lo standard hanno preso a modello i cani più “belli” quelli meno estremi nelle loro caratteristiche. Poi la diffusione è avvenuta seguendo purtroppo anche le preferenze dei futuri “clienti” non per struttura, ma per esteriorità. Sino al 1970 occhi azzurri e mantello nero/bianco, poi '70-'90 mantello rosso/bianco occhi non importa. In un vecchio numero del nostro News erano stati pubblicati i quattro o cinque standard affiancati... Nel complesso però il Siberian Husky è rimasto abbastanza simile nel tempo, salvo avere un tipo con gambe leggermente più lunghe ed ossatura leggermente più leggera preferito da chi corre.
News Inverno 2008
From: Kalayaan Kennel Subject: linee di sangue Gentilissimo Franco, come per tutte le razze anche il Siberian ha subito delle evoluzioni, ma forse molto lievi rispetto a quelle originarie. E' tra i pochi cani che ancora oggi mantiene caratteristiche inalterate. Indubbiamente sono convinta che questo allevatore svedese abbia dei bei cani, ma un siberian deve rimanere un siberian non un laika. E’ sicuro che questo allevatore utilizzi cani puri? sa spesso alcuni musher utilizzano incrociare cani ed alcuni risultano simili ad una razza mentre altri ad un'altra, ed altri ancora a dei meticci. Poi ci tengo a sottolineare ancora una volta che purtroppo non dovrebbero esservi estremizzazioni e che non dovrebbe esserci la distinzione tra siberian da lavoro e da expo, perché il siberian è uno solo, ovvero quello dello standard. Mentre negli USA alcune linee di sangue sono molto distinguibili, non si può dire lo stesso per quelle italiane, che secondo me ancora non esistono, in quanto i nostri prodotti derivano soprattutto da soggetti americani e quindi spesso finiscono col rassomigliare a quelle linee di sangue; mi spiego... chi usa molto i karnovanda, avrà dei cani simili a quelli, chi degli Innisfree avrà dei cani con delle caratteristiche di quella linea evidenti, e così via. Anche se l'obiettivo di ogni allevatore è quello di dare un'impronta al proprio lavoro, in pratica c'è distinzione ma molto lieve, non evidente.
Purtroppo concordo anche col fatto che stiano venendo fuori troppi bambolotti con zampe troppo corte, i quali non sono più in grado di svolgere la funzione per cui sono nati, ovvero trainare le slitte, dove l'importanza della lunghezza delle zampe è un elemento fondamentale, e – attenzione - per lunghezza di zampa non intendo l'altezza al garrese. I siberian originari non erano graziosi e con le zampe corte (allego una foto storica dei primi Siberian importati negli USA da Seppala) e si può notare come fossero rustici ma mai grossolani o grezzi, taglia moderata (né giganti né nani), con zampe adatte a svolgere il loro lavoro e colori inusuali che sfortunatamente col tempo e la selezione sono andati perduti. E non erano per niente malamuttini... il Siberian è sempre stato un cane che somigliava di più alla volpe e questo viene citato in molti libri inerenti la razza. Per gli allevamenti che cita, hanno soggetti dalle grandi qualità anche se non molto simili, ma rispecchiano comunque quello che deve essere un siberian husky.
Quindi concordo col dire che spesso ci si trova innanzi a casi di omogeneità inaspettati, però questa omogeneità fa si che il livello della razza sia ormai saturo e quindi così come si sono fissati dei pregi, ahimè si sono fissati anche molti difetti, ed i soggetti che fanno la differenza sono davvero pochi.
~ 26 ~
Saluti, Rosa Galluccio www.kalayaan.it
News Inverno 2008
From: Franco Milani Subject: linee di sangue Volevo completare il mio pensiero. Il siberian husky è nato nelle terre artiche e sub artiche per le precise esigenze di un popolo. Queste esigenze sono state l'unico criterio di selezione del popolo ciukci e ci hanno consegnato un cane come lo si può vedere nelle rare foto del popolo siberiano e in quelle relative alle prime importazioni in terra Americana. Questi popoli non avevano registri ne chiusi ne aperti o esposizioni. Avevano però una regola che se disattesa poteva costare loro molto. Il cane non in grado di svolgere un lavoro in maniera ottimale non ha ragione di esistere (vivere? riprodursi?). Non avevano bisogno di redigere o pensare standard di razza. Erano inutili. La quotidianità avrebbe giudicato i cani: Eccellente? Vita! Molto Buono? Vita! Buono? Morte del cane, dell’intero team e a volte anche del conduttore. Ma questa condotta ha creato i cani dei Ciukci, il Siberian Husky.
al pari e forse più delle altre caratteristiche può essere allenata. Ma ha bisogno di una predisposizione di base che solo chi conosce il cane può intuire. Ma, fortunatamente, le condizioni di vita ed in particolare di lavoro di quei cani sono mutate, addolcite. Oggi abbiamo un Siberian Husky diverso perché ci serve o ci basta un cane diverso. Ma ha un senso parlare di razza e parlare di Siberian Husky, ha un senso litigare sul tipo da show o lavoro, discutere di angoli e qualità del mantello solo se vogliamo recuperare o mantenere la memoria di un cane speciale nel modo meno peggiore possibile. Mantenendo almeno una minima attitudine al lavoro nei nostri cani. Ricordando che KreeVanka aveva le gambine lunghette, che Togo aveva delle zampone da far paura e che Balto oltre ad essere lungo di tronco aveva gli appiombi non proprio "secondo lo standard" e che questi tre cani come del resto quasi tutti quelli di quegli anni sarebbero stati considerati difettosi e fuori tipo da tutti. Per ora vi saluto e ringrazio quanti vorranno fornire contributi a questo argomento.
Ora noi non possiamo utilizzare analoghi mezzi selettivi zootecnici. Per questo reputo importantissimo cercare nel cane odierno la massima somiglianza a quei soggetti attraverso una analisi delle foto d'epoca e magari attraverso la ricerca di cani ancora presenti sul territorio della Siberia dell'est, la Beringia come si diceva una volta. Non dimenticando che un cane non è fatto solo di segmenti e proporzioni scheletriche. Ma anche da muscolo, di miofibrille muscolari a diversa attitudine metabolica. Ci sono dei polmoni che devono scambiare ossigeno, un cuore che lo deve far girare ed un letto vascolare che lo deve trasportare. Un cane che lavora in territori estremi ha adattamenti fisiologici invisibili al giudice più esperto e puntiglioso a livello anche di apparato digerente, emuntorio, lipidico. E neurologico. La qualità mentale di un cane che lavora contro (ma sarebbe meglio dire con) il gelo, il vento la fame la paura; il dolore è un parametro ancora più subdolo da identificare e giudicare perché
~ 27 ~
Franco
Il mitico Leonhard Seppala con alcuni dei suoi cani ./.
News Inverno 2008
Da: "Rosa Galluccio" Oggetto: linee di sangue Ovviamente in parte concordo con Franco circa il fatto che bisognerebbe attenersi di più ad avere soggetti simili a quei primi cani importati negli USA che ai peluche che siamo abituati a vedere oggi calcare i ring espositivi. Ma per attuare il metodo di selezione che cita Franco allora tutti quelli che allevano Siberians dovrebbero lavorarci, facendogli trainare slitte... ciò per cui sono nati... ma in molti ahimè sono impossibilitati per diverse ragioni. Quindi in quel caso mi chiedo cosa dovrebbero fare queste persone impossibilitate? Dovrebbero smettere di allevare? Dovrebbero buttare via tanti anni di lavoro di selezione, di sacrifici? O dovrebbero selezionare in base ad uno standard redatto dai pionieri della razza i quali si sono resi conto che solo certi tipi di siberians erano in grado di svolgere bene il loro lavoro anziché altri?
Io non credo che il siberian di oggi sia diverso anzi ve ne sono moltissimi che rispecchiano quei cani di una volta e spesso oltre ad essere degli show dog sono anche eccellenti lavoratori, il discorso è sempre lo stesso, non bisogna fare di tutta un'erba un fascio perché vi sono prove che dimostrano anche il contrario. Non vedo un eccessiva lunghezza di gambe in Kreevanka. Molti cani le hanno simili e vincono anche negli show e così anche le zampe di Togo. Io stessa ho avuto cani con zampe simili e nessun giudice si è mai sognato di penalizzarle, anzi e lo stesso vale anche per Balto, molti giudici specialisti americani hanno sempre dimostrato che a volte un cane un pò più lungo che corto ha un allungo ed una spinta migliore e questo è positivo anche nel lavoro. Quindi ripeto, concordo col fatto che bisogna tenere sempre in mente questi primi cani e confermo che gli eccessi però non fanno mai bene, perché come dice un noto e saggio proverbio: "in medio stat virtus"
Infatti il siberian non è fatto di segmenti, ma questi segmenti di cui parla Franco comunque fanno parte dell'insieme del cane e contribuiscono se costruiti bene a far si che organi, miofibrille ed altro funzionino come si deve. Mi spiego: un torace troppo ampio porterebbe i polmoni a non lavorare bene, idem un torace troppo piatto, quindi avremmo dispendio di energia, inutile affaticamento, etc etc etc... quindi le cose non si possono scindere ed è importante che un siberian rispecchi un certo modello (o standard come vogliamo chiamarlo) un modello che prima di tutto deve essere funzionale e non estetico. Chi lavora seriamente e seleziona dei buoni siberian non guarda solo alla morfologia ma dà moltissima importanza anche al carattere, al cervello del cane, al comportamento e questo sin dalla più tenera età, perché tante cose per chi ha esperienza si possono vagliare anche in tenera età, non c'è bisogno che si arrivi al cane adulto che deve per forza lavorare e test scientifici lo provano.
~ 28 ~
“Seppala e Togo”
News Inverno 2008
Da: <veraketty@libero.it> Data: sabato 20 settembre 2008 18.02
V
olevo comunicarvi che proprio stamane è arrivato il nuovo giornalino del club dove ho letto con tanto interesse gli articoli sulle malattie ereditarie riguardanti la ns. razza e dopo una breve riflessione ho deciso che è giunta l’ora di dire la mia al riguardo, anche se può non interessare a nessuno o peggio scatenare polemiche. FIDARSI, O NON FIDARSI: QUESTO E’ IL DILEMMA. Leggo, con molto interesse, quanto riportato nell’articolo della dott.ssa Di Petta, riguardante le malattie oculari nel Siberian Husky. Sono certa che anche altri, come me, hanno potuto trovare conferma ai loro timori sulla validità dei test oggi attuati per il riscontro di tali malattie dell’occhio. La dott.ssa ci fa sapere che ci sono vari stadi della cataratta, che questa può comparire anche dopo aver testato il cane come esente un anno e l’altro ritrovarsi con un soggetto affetto, ci dice che anche se assente in un soggetto alla visita oculistica questo non vuol dire che la cataratta non sia presente nei suoi geni, inoltre in una cucciolata di portatori potrebbero esserci soggetti solo portatori senza sintomi ed altri con la malattia evidente. In poche parole, in qualsiasi modo a noi resterà il dubbio se il ns. cane abbia nei suoi geni la malattia, a meno che si faccia il test del DNA, dove però gli studi sono ancora agli inizi e, quindi, per un tot di anni continueremo ad usare riproduttori FORSE ESENTI! Quindi, gli allevatori quando vendono un cucciolo non potranno mai dare la certezza che questi non sia esente da cataratta (ma anche da displasia, epilessia,atrofia del pelo,ecc.). L’unica cosa di cui ci si potrà fidare è il test genetico.
La mia esperienza personale mi ha portato ha diffidare dalle visite oculari per le malattie ereditarie, in quanto mi è capitato di avere un cane eccezionale, al quale tenevo molto, e coscienziosamente prima di metterlo in riproduzione venne testato per displasia e malattie dell’occhio, risultato : cataratta. Cosa mi restava da fare, dar via il cane, che però testato nuovamente in altra città risulta ESENTE. Mi mangio le mani, ancora adesso, per aver perso un cane importante. Morale della storia è che non bisogna fidarsi del parere umano, o almeno di un solo umano. Ma, mi chiedo, se io uso in riproduzione un cane risultato esente ad un primo esame, poi scopro ad un secondo test che è malato, che faccio, elimino lui dalla riproduzione, i suoi figli (magari venduti proprio come riproduttori), i suoi fratelli e sorelle, i suoi genitori?….. ecco, come diventa rara una razza. Lo stesso discorso vale per le lastre della displasia, una socia ha posto alla ns. attenzione il problema che si è riscontrato con un suo importante maschio, un veterinario lo dava displasico, un altro meno… chi ha ragione? C’è poi il fatto che molte malattie sono conseguenze di fatti accaduti al soggetto nella sua crescita o nel corso della sua vita. Un alimentazione sbagliata associata ad una pavimentazione del box scivolosa possono contribuire ad accentuare lievi displasie; allergie, morsi di insetti o altro possono far sembrare un occhio malato. A me, resta solo il dubbio se è opportuno far testare i cani con le metodiche attualmente usate e se posso fidarmi del parere di un singolo medico. Credo che la soluzione a tutti i miei (sono sicura però che anche altri la pensino come me) dubbi sia la ricerca a livello genetico delle malattie ereditarie.
~ 29 ~
News Inverno 2008
Sempre sul bollettino 3/2008 c’è l’interessante articolo sul SHHF, che sta svolgendo un ottimo lavoro per il bene della razza. Dai loro studi emergono anche altre problematiche che riguardano il SH, il monorchidismo, la sterilità nelle femmine,l’epilessia, tumori, ipotiroidismo, ecc. Mi pare che in Italia ci stiamo fossilizzando sui test degli occhi e della displasia (per altro rara nella ns. razza), trascurando malattie più importanti che rendono difficile la vita di un cane e di chi lo prende in casa propria. Penso alle crisi epilettiche e ai tumori, soprattutto. La conclusione mia, dunque, è che fino a che si potranno effettuare i test genetici per le malattie ereditarie, io resto scettica sui risultati ottenuti dai test attuali. Ho deciso di aderire al progetto inglese dell’AHT, augurandomi che presto si giunga alla soluzione del problema e invitando i soci a fare altrettanto. Ketty Nardi
Maggiori info: www.aht.org.uk Test sul DNA gratuito procedura e modulistica in italiano per la raccolta del campione di saliva per la ricerca della cataratta disponibile sul sito del Club: www.shc-italia.it
Ciao Ketty, Purtroppo la situazione è questa: tutti viviamo con il terrore di aver messo in riproduzione un soggetto che in futuro potrebbe risultare affetto... ma qui sta il nocciolo della questione: "in futuro". Il fatto è che vi sono persone che mettono in riproduzione "a prescindere" senza mai testare i propri cani o peggio sapendo che il loro cane è o ha dato cani malati. Negli USA difficilmente mettono in riproduzione cani prima del primo o secondo controllo oculistico. In quanto alla displasia trovo personalmente demenziale che in una razza dove il livello di cani affetti è bassissimo si mettano in riproduzione cani non perfetti, tollerando forse il grado B. Ma il Club ufficiale che ha messo come limite il grado B per ottenere il certificato di riproduttore selezionato (valido a vita anche quando sappiamo che le patologie oculari possono presentarsi in qualsiasi momento!) non ha posto limiti per la messa in riproduzione normale e il rilascio dei pedigree ai cuccioli! E così cani che ballano tra il D e il C sono messi tranquillamente in riproduzione. Il risultato lo si è visto all'ultimo raduno dove un cucciolo in classe baby camminava sbattendo il posteriore a destra e a sinistra, trascinando una zampa tanto che il giudice l'ha allontanato dopo aver parlato con la proprietaria. Era un cucciolo prodotto da un privato, ma non era ridotto così per caso. In trent'anni di allevamento e frequentazione di allevatori di Siberian Husky è il primo caso così lampante, ma quanti cani hanno forme di displasia più modeste e pur sempre invalidanti? Se tentare di rendere una razza più sana può significare ridurne per alcuni anni il numero mi sembra ne valga la pena. Non dimentichiamo che il 90% dei cani prodotti diventa cane di casa, compagno di giochi, e che un cane cieco o semicieco reagisce a volte negativamente a chi si avvicina e non ha una vita felice e completa, a maggior ragione un cane con problemi di deambulazione creerà problemi a proprietari che magari devono fargli fare le scale tutti i giorni più volte al giorno. Per non parlare dei costi. Conosco diversi cani che hanno subito prima dell'anno di età l'intervento di ricostruzione delle anche. I costi sono notevoli e la riabilitazione stressante per il cane e per i proprietari. Sono sempre dell'idea che, dove si può, prevenire sia meglio che curare; in ogni campo.
~ 30 ~
News Inverno 2008
Da: "Kalayaan Kennel" Oggetto: malattie genetiche ereditarie Ho appena finito di leggere gli articoli inerenti la salute dei nostri beneamati siberians ed alcuni commenti ad essi. Devo dire che anche io ho avuto i miei dubbi per un test sbagliato su di un mio cane in passato, ma credo non si possa generalizzare, in quanto così come esistono medici che sbagliano, ve ne sono altri che sanno fare davvero molto bene il loro lavoro ed io ne ho avuto conferma. Riguardo alla socia col cane con problema di displasia, tengo a precisare che non si parlava di presenza o meno di displasia, ma che il problema c'era e il dubbio era sul grado non sull'assenza o sulla presenza. I dubbi secondo me rimangono di più col fatto di sapere che se anche un soggetto sia esente possa poi indirettamente portare con se il problema e credo che questo faccia molta più paura che di una diagnosi errata o meno. E quindi concordo col fatto che vedo molto più valido un test per il DNA che gli altri, anche se io personalmente, addossandomi grosse spese faccio gli altri test lo stesso per sentirmi comunque in un certo qual senso con la coscienza a posto, rispetto invece a chi se ne frega altamente... e credetemi di persone così ve ne sono davvero molte. Ovviamente mai nessuno (chi lo fa credo debba pensarci un bel pò su) credo abbia garantito l'esenzione da tare di un cucciolo se questo ovviamente non è mai stato testato, solo perché i genitori erano entrambi esenti, certo è una garanzia in più ma questo non vuol dire perfettamente nulla. Come si è ribadito più volte, anche da due genitori esenti possono nascere cuccioli affetti. Indubbiamente i casi sono tanti e ci si potrebbe parlare sopra all'infinito. Escludere i cani affetti porterebbe come si è detto diverse volte ad un impoverimento della razza soprattutto dal punto di vista genetico e usando poi sempre gli stessi soggetti (esenti) insorgerebbero sicuramente altri problemi e questo è la genetica che ce lo insegna.
Comunque buoni medici sanno riconoscere problemi preesistenti o traumatici, il fatto sta nel non basarsi su di un solo parere, e cercare di fare bagaglio dell'esperienza personale ed altrui. Non credo che ci si stia fossilizzando troppo sulla displasia e sulle oculopatie, perché anche negli USA per esempio questi sono i test che si fanno di più proprio perché sono i problemi che si verificano in percentuale maggiore rispetto a tutti gli altri, in particolar modo quelli degli occhi. E non credo neanche che la displasia sia rara... molti soggetti ce l'hanno, certo la percentuale nei siberians è sicuramente minore rispetto a quella dei pastori tedeschi o dei mastini napoletani, ma non è affatto rara. Ovviamente credo anche che eguale importanza abbiano problemi come il monorchidismo, l'epilessia, etc, etc, come riportato anche nell'articolo della signora Oldani dove ad esempio c'era una percentuale alta di cani monorchidi, ma il fatto è questo che mentre un cane con un solo testicolo riesce ad avere una vita normale o quasi, un soggetto affetto da cataratta non può avere una vita normale, soprattutto nei casi in cui si avrà cecità assicurata. Quindi secondo me bisogna dare importanza a tutti i problemi ma forse una maggiore a quei problemi che compromettono gravemente la vita di un animale. Attenzione non sto dicendo che gli altri problemi hanno meno importanza, ma semplicemente che bisogna dare una priorità a quei problemi che indurrebbero il cane a vivere una vita di sofferenze a lui ed al proprietario. Credo fermamente che solo con attenti studi e ricerche circa il DNA si riuscirà forse ad avere una maggiore sicurezza sulle patologie ereditarie nella nostra razza, ma credo che comunque testare i propri cani anche per gli occhi e la displasia presso un veterinario fidato non faccia altro che giovare al lavoro di selezione.
~ 31 ~
Rosa Galluccio
News Inverno 2008
GRAEME SIMS è un'autorità in materia di "dog training" nel Regno Unito, dove si esibisce regolarmente con i suoi quindici esemplari per dimostrare l'efficacia del proprio metodo di addestramento. Chiunque assista a uno dei suoi show resta effettivamente stupefatto, perché Sims riesce a gestirli tutti insieme contemporaneamente senza quasi proferire parola: ogni cane sa esattamente cosa fare e obbedisce a ogni comando come se gli leggesse nel pensiero, in una magica atmosfera di profonda comprensione e rispetto. In realtà questa totale devozione è il risultato del metodo illuminato di Sims, basato sul principio che i cani non sono giocattoli, bambini o schiavi di nostra proprietà, ma vanno trattati da pari, e che solo così esseri umani e animali possono imparare a capire le esigenze reciproche. Passo dopo passo, Sims illustra la sua tecnica del "sussurrare ai cani" dimostrando, attraverso episodi autobiografici - a tratti molto commoventi - e alcuni casi capitatigli nel corso della sua lunga esperienza, come chiunque sia in grado di apprendere a comunicare correttamente con il proprio amico a quattro zampe. Al contempo, offre anche una serie di utilissimi consigli per aiutare a scegliere la razza più adatta alle nostre esigenze, per instaurare un rapporto di fiducia con l'animale che abbiamo scelto e per affrontare e risolvere le situazioni problematiche, per esempio con un cane difficile, nervoso o aggressivo. GIORGIO PANARIELLO Non ti lascerò mai solo Francesco è uno che se la gode alla grande. Single di successo, ha trovato il suo equilibrio fra donne, lavoro, palestre, auto e vestiti alla moda. Equilibrio a cui non vuole rinunciare per nulla al mondo. Nella sua vita è entrata da qualche mese Mia, un'americana, bella, intelligente e disponibile a una convivenza seria ma non claustrofobica. Però ha un difetto: ama gli animali in generale e i cani in particolare. Ecco perché un bel giorno un vivacissimo cucciolo fa il suo ingresso in casa della coppia: Poldo. È un meticcio di sette mesi trovato per strada. È vivace, un po' maldestro, desideroso di coccole e curioso di scoprire ogni angolo della casa. All'inizio la vita di Francesco non si sposta di una virgola. Come da accordi con la fidanzata, lui non vuole occuparsene e il cane è affidato solamente alle cure di Mia. Ma quando lei è costretta a volare oltreoceano per assistere il padre gravemente malato, Francesco si trova a dover fare i conti in prima persona con le insopprimibili necessità di Poldo: mangiare, bere, sgambettare nel parco, giocare con gli altri cani e soprattutto dare e ricevere l'affetto del padrone, anche se il padrone non lo vuole. Strattonato al guinzaglio da Poldo e schiaffeggiato nell'orgoglio dalla lontananza di Mia, Francesco cerca in tutti i modi di liberarsi del cane. Finché un pomeriggio un evento imprevedibile cambia radicalmente la sua vita. La storia di un amore fra un uomo e un cane. Un amore inaspettato e quindi ancora più coinvolgente.
~ 32 ~
News Inverno 2008
Marilia Albanese
te! Scusate se sono un po’ enfatica, ma si sa, noi animali!! Lì conosciamo i primi mushers: Armen, che aveva corso l'Iditarod anni addietro, ma che si era dovuto ritirare per un infortunio alla spalla proprio l'anno in cui la mitica Libby Riddles "vince l'Alaska", o meglio l'Iditarod. Prima donna in assoluto!! Nella fattispecie, il nostro istruttore, quell'anno, è Henry Coronica, che ora vive in Svezia e partecipa a gare importanti come la Finmarklopet ed altre. A questo proposito, la mia mamma ed io cogliamo l'occasione per ringraziarlo pubblicamente, per la sua grande pazienza, il suo animo gentile e le grandi iniezioni di fiducia che, quotidianamente ci ha propinato, in quella dura settimana di corso. Dopodiché mami, consegue la licenza di conduzione slitte, ed io ho l'onore e il piacere di venir riconosciuta buon cane da slitta dallo stesso Armen in persona! Uuuuuuuh, ciao a tutti! Mi presento: sono bionda, bella, ho 12 anni, gli occhi ambra e mi chiamo Apricot. Però la mia mamma, nonché musher (conduttore di slitta) e pack leader (capobranco) mi chiama provocatoriamente Albicocca!! Il mio luogo di nascita è vicino al mare, ma sono un vero Siberian Husky. All'età di 4 anni, la mia mamma, dopo numerose ed attente letture, scopre lo sleddog e mi porta senza indugi, alla scuola di Armen Katchikian al passo del Tonale. Così, sia lei che io ci avviciniamo a questo sport unico al mondo, spontaneamente e per libera scelta e ce ne innamoriamo perdutamen-
La voglia di correre di entrambe continua nei week end in montagna, con la nuova slitta, ultra leggera e pieghevole. Il tipico "legnone" più adatto per principianti, avrebbe occupato troppo posto nel salotto di casa!! Henry, non collaborando più con Armen, ci costringe a cercare un posto, dove gli animali, siano trattati con amicizia e amore, nella stessa maniera allo scopo di perfezionarci ulteriormente. Linda e Marco Visconti (mushers appassionati di Groenlandesi) ci parlano allora di Renato Alberoni e del suo"Centro Sleddog" che, dopo una rapida ricognizione esplorativa, riceve tutta la nostra approvazione. Essendo questo centro, Scuola ufficiale CIS, conosciamo anche questa realtà ed i suoi primi soci: Graziella e Doriano Matterazzo, rispetti-
~ 33 ~
News Inverno 2008
vamente segretaria e vice presidente, ed altri "rudi" mushers e non... Ad un meeting a passo Vezzena, conosciamo anche Andrea Bordiga, presidente del CIS, attualmente ancora in carica, il quale si complimenta con mami per le sue uscite in notturna, dicendole che è una coraggiosa!!
lo blu cobalto, ma dal ghiaccio insidioso in pista, o in NOTTURNE rapide, silenziose e assolutamente affascinanti!! (a noi piace molto correre nel freddo della notte, magari con la luna piena). Il freddo a volte raggiunge i meno 20° anche di giorno e le dita degli "alti senza coda" (leggi umani) si attaccano ai moschettoni.
All'arrivo di Anja, figlia di mia sorella Cherry, la mia vita si movimenta parecchio. La piccola è irruente e giocosa. Tirarla su insieme a mami mi impegna totalmente, ma sembro aver ritrovato una seconda giovinezza. Con lei partecipiamo alle nostre prime due gare del nostro club: il CIS, con altri 2 cani della scuola di Renato Alberoni: i mitici Artica e Charly. Corriamo infatti nella categoria 4 cani e ci comportiamo più che dignitosamente (dal nostro ordine di partenza, risaliamo di ben tre piazzamenti), niente male per dei principianti! Quando, da giovane frequentavo le prime mostre, nessuno avrebbe mai detto che sarei diventata anche un buon cane da slitta!! Thor, il persiano nero dagli occhi arancio, da sempre in casa, controlla serafico il tutto (è morto l'estate scorsa, all'età di 14 anni) e ci segue nei nostri continui spostamenti, ma Palus, diventa ormai la nostra seconda casa per 4 mesi invernali.
Quest'inverno, sono riuscita ancora a correre nei miei amati boschi, mantenendo quasi sempre il passo con il resto del branco, malgrado 2 interventi chirurgici: mastectomia per un tumore e relativa sterilizzazione. Mami ed io ringraziamo per questo tutti i giorni Colui che tutto può. Lei dice che l'emozione che prova, quando ci vede lavorare allegramente davanti alla slitta è fortissima e le sembra che la linea centrale di traino diventi un cordone ombelicale tra lei e noi!
Poi arrivano Vodka, la rossa (vera ed unica leader del nostro team) cugina di Anja ed infine Ambra, impunita e potente che però assolve a pieni voti il suo ruolo di wheel.(cane ruota) ovvero colui che si trova nella parte posteriore del team e sopporta il peso della slitta. Con l'inverno scorso, il nostro team è finalmente al completo! Le mie amiche ed io, non finiamo mai di ringraziare la nostra "mami", che a costo di molti sacrifici economici ed anche fisici, ci permette di continuare a correre FELICI lungo i differenti trails, egregiamente ideati e gestiti da Renato Alberoni
Permettetemi ancora una piccola considerazione che mi è sorta spontanea quando allo stakeout ho avuto la possibilità di osservare a mio agio il comportamento degli umani. Ho notato che 2 sono le motivazioni che li fanno approdare a questo sport: la PASSIONE, fortissima e genuina, quasi una DROGA, che li fa comportare nell'unica maniera possibile nei nostri confronti e che noi ovviamente preferiamo in assoluto!! O l'AMBIZIONE: che NOI NON CONOSCIAMO. che NOI NON CAPIAMO, che NOI NON CONDIVIDIAMO!!!!!! Scusate se ho scritto da cani, ma sono solo un cane!.... per voi quindi il mio miglior ululato
Usciamo quasi tutti i giorni e con tutte le condizioni atmosferiche possibili: sotto tormente di neve e vento, in mattinate assolate e dal cie-
~ 34 ~
ALBICOCCA
News Inverno 2008
ASIA, OCCHI di GHIACCIO Prima regola: salire sul divano
C
hi lo avrebbe mai detto che avrei aumentato la mia famiglia con un pizzico di fortuna? Seppure ci fosse una parvenza e un desiderio recondito, non avrei scommesso un euro e per fortuna, perché avrei miseramente perso. Desiderio recondito. Si in effetti, da tempo accarezzavo l’idea di crescere una nuova bimba, una nuova sorellina di zampa per Key, per una sottile credenza mia, tutta personale, che il numero tre mi porti fortuna in ogni settore applicabile. Come membro SHC-I “Focal Point” ho visto molti esemplari stabili in strutture apposite, alcuni con problemi di salute seri scaricati, quando fortunati, e legati davanti ai cancelli di canili, dove per loro inizia una vita fatta di gabbia e prigione. Altrettanti che vengono allontanati dopo anni di convivenza perchè si scopre che un membro della famiglia si ritrova, all’improvviso, allergico al pelo. Non avrei avuto che una scelta vasta, ma quasi tutti sono adulti o anziani e la mia effettiva difficoltà di un inserimento in un branco già affiatato, richiedeva più spazio che pazienza. Non avevo fretta, se era destino prima o poi avrei trovato la cucciola che cercavo, pura, assolutamente non incrociata chissà con chi. Attesi in silenzio fino a quando la realtà non deviò la mia attenzione su altri effettivi problemi di ordine tecnico. Si purtroppo, a breve 2 adulti, io e mio marito, e tre bimbi ci ritroveremo senza un tetto dove poter ripararci. Il mancato rinnovo per locazione ci ha costretti a lottare per avere uno straccio di casa con un piccolo spazio per loro, lotta che si scontra con le varie istituzioni che non vogliono riconoscere l’urgenza del nostro caso. Ma questo è un altro discorso …. A fine Giugno ricevetti una chiamata da un ragazzo del Piemonte, dalla voce disperata, che mi confermava di aver letto il mio annuncio di ricerca di una cucciola di Siberian. Dopo due anni ancora era in rete??? Però! Con calma mi feci spiegare che cosa fosse successo per arrivare alla soluzione di darla via Mi disse soltanto che “lo faceva star male”.
~ 35 ~
Pensai che forse aveva un brutto carattere, ma si può definire tale una cucciola di appena 2 mesi ??? Durante varie chiamate, perché ce ne furono veramente tante, un passo alla volta riuscivo a sapere qualcosa di più: era andato nel Lazio per recarsi presso l’allevamento da cui proviene questa cucciola e dopo una settimana non ne poteva già più. Cedeva questa cucciola a 600 euro, più della metà di quello che l’aveva pagata. Devo essere sincera, non sono d’accordo sulla compravendita di animali, penso che un cane o un gatto debba essere amato per quello che è, quindi mi tenni fuori dalla questione e passai in lista questo appello, che mi sembrava urgentissimo. C’è un detto: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. In quella mattinata del 30 Giugno si susseguirono una decina di chiamate da parte del ragazzo, sempre più disperato, sempre più angosciato. Non sarebbe stato difficile trovare una nuova famiglia per la cucciolotta data la sua tenera età, ma come sempre ricordo ci vuole un tempo per ogni cosa.
News Inverno 2008
Nella sua ultima mi avvisò di aver caricato la piccola in macchina e di aver deciso di portarmela sotto casa a titolo completamente gratuito, per piacere gli potevo dare il mio indirizzo? Dire che rimasi senza parole è un eufemismo. Ragionando a freddo lo convinsi invece ad aspettare e a darmi il tempo necessario per trovare una volontaria della sua zona che potesse prelevare la cucciola e con una staffetta portarmela il Sabato, giorno dedicato a questo tipo di volontariato. Acconsentì. Avrei potuto accettare la sua offerta, ma mi sembrò di infierire ancora di più, perché sono convinta che resosi conto del danno che avrebbe causato alla piccola allontanandola così presto dalla sua abitazione, a quella di un’altra, aveva cercato dentro di sé un minimo di umanità rinunciando a qualsiasi trattamento economico. Asia si trattenne dalla volontaria per 2 settimane fino a quando, a Luglio, non ci recammo io, mio marito e i nostri bimbi, Silver e Key, a prendercela percorrendo più di 400 Km nel silenzio della città che ancora dormiva. Arrivammo alle sette e mezzo del mattino a Ivrea dove trovammo una temperatura assai differente dalla nostra Val Padana: era veramente fresco, Silver poi, tutto vispo e allegro fiutava ogni piccolo angolo con Key che lo scimmiottava! Sul luogo dell’appuntamento fummo i primi a presentarci, quando ci incontrammo la prima cosa che vidi fu un batuffolo di pelo in braccio dagli occhi di ghiaccio; bellissima!! Silver quando la vide non ebbe alcun tipo di reazione, Key invece si mise a giocare con lei, pensai che fosse un buon segno. Ci intrattenemmo un po’ con la ragazza poi giunse anche per noi il momento di fare ritorno verso casa per evitare eventuali intasamenti di traffico. Asia si trovava dentro una gabbietta che tenni in braccio io riparandola dal sole e aprendo la valvola dell’aria condizionata. Ci fermammo spesso anche per far fare i bisognini ai lupetti e per berci un caffè in uno dei punti di ristoro abbastanza vicino a Padova. Verso le 16:00 del pomeriggio l’afa di quel Sabato ci venne incontro, senza possibilità di
sbagliarsi inequivocabilmente ci confermò di essere giunti a casa. Un caldo pazzesco, di quelli che ti tolgono persino il respiro e mettono a dura prova il fisico. Questo, certamente, è uno lati peggiore del Veneto, una zona sicuramente non proprio adattissima a razze abituate a vivere con temperature sotto lo zero, mio malgrado continuo a tenere una stima di presenze sempre più in crescita: non so dire se questo aumento è dovuto a persone che si appassionano veramente al Siberian Husky o se, come spesso abbiamo avuto modo di constatare, per una questione di moda del momento. La nostra cucciola è con noi ormai da un mese, la convivenza ad oggi non è del tutto stabile, Key la vede come “rivale” mentre Silver l’ha già messa in riga con il suo fare lupesco. Asia è la copia sputata di Key: adora l’acqua, le pozzanghere di fango e come la mia primogenita femmina, tende a nascondere il cibo nella cuccia: forse anche lei prevede un periodo di carestia!! Cerca un posto tutto “suo” ma le abitudini dei miei bimbi non le rende il compito facile, però sono fiduciosa che si creerà un rapporto di autentica solidarietà tra di loro. Key spesso la invita a raggiungerla nelle fontane di città dove si “rinfresca” le zampine, un punto di incontro non da poco. Silver da perfetto “zio” la annusa quando dorme, ha l’ espressione del rassegnato a dover crescere cuccioli che non sono suoi, ma io in cuor mio continuo a cullare il sogno di vedere il mio lupo della steppa finalmente “papà”! L’esuberanza di Asia è tanta, è tutto nuovo, tutto ha un odore particolare e sta imparando a vista d’occhio le nostre abitudini facendo ancora un po’ di confusione tra la legge del branco, ma ha solo tre mesi, ancora troppo pochi per imparare e conoscere tutto ciò che la circonda. Nata il 1 Maggio, vi assicuro che è tutto tranne che stanca!!!!! I suoi occhi di ghiaccio hanno incantato tutti, ci si vede la bellezza del suo essere selvaggio, la forza, la potenza e l’astuzia del lupo. Benvenuta piccolina mia!
~ 36 ~
Ornella Boni
News Inverno 2008
Hosly… un siberian husky speciale Veronica Martelli e tutta la sua famiglia
M
i presento, mi chiamo Veronica ho 23 anni e da circa 3 anni ho una passione verso la razza siberian husky. Avevo un siberian husky di 9 anni, Hosly, per noi lui non era un cane, era molto di più. Hosly era un figlio, un fratello era tutto per noi. ci riempiva le giornate e dava un senso a tutto, anche ad una brutta giornata trascorsa perchè bastava tornare a casa e guardarlo negli occhi per farti dimenticare le cose brutte e dire mille volte grazie perchè faceva parte della nostra vita.. ed eravamo fortunati per questo. Lui viveva dentro casa con noi, io ho una famiglia composta da un fratello, una sorella, io e i mie genitori, siamo molto uniti ed abbiamo dato al nostro piccolo bambino tutto..amore, coccole, attenzioni, per noi lui era il re di casa e lui ci ha ripagati con lo stesso amore e devozione anche solo attraverso uno sguardo da quei suoi dolci occhioni che parlavano. Tutto ciò che aveva se l'era guadagnato. Mentre scrivo non posso ancora credere che non è più con me, Papà lo riportò a casa dopo un amore a prima vista nel maggio del 1999 poco dopo la perdita di mio nonno. Riversammo su Hosly tutto l'amore che avevamo e ci aiutò molto in quel periodo di sconforto dopo la grave perdita in famiglia del capo di casa. Ricordo ancora una sera che ero fuori in terrazza, avevo 14 anni e stavo seduta su una panca e piangevo pensando che non avrei più rivisto il mio nonno e Hosly di soli 3 mesi, mi venne vicino e pianse con me, mi leccò le lacrime come per dirmi "ci sono io vicino a
te,non piangere" fu in quel momento che ho capito di amarlo immensamente. Sono trascorsi 9 anni, è cresciuto e ci ha regalato momenti che non torneranno più, momenti importanti, indimenticabili. A soli 4 anni fu operato d'urgenza per una torsione dello stomaco, furono giorni di tremenda paura, l'operazione era molto pericolosa e i veterinari operarono a libro aperto seguendo passo passo e con accurata precisione tutto ciò che poteva salvare il nostro cucciolo. Furono ore in sala d'aspetto particolarmente tese, dal pomeriggio alla sera; c'era tutta la mia famiglia ed altri parenti chi piangeva e chi pregava per lui. Era giovane e non capivamo il perchè di tutto questo, perchè a lui, poi però uscì mio fratello maggiore che seguiva l'operazione e disse "il nostro campione è forte, ce l'ha fatta!" Se solo ripenso a quella sera mi vengono i brividi le 48 ore dopo furono decisive, facevamo a turni per restargli accanto ed alla fine Hosly si rialzò in piedi e con lo sguardo ci disse grazie. Grazie per averlo salvato e da allora ogni volta che andava dal veterinario lo faceva con la consapevolezza che loro potevano solo aiutarlo a farlo star bene. A lui mancava solo la parola, era intelligente, comunicavamo con lo sguardo, viveva in simbiosi con ognuno di noi, aveva con tutti un rapporto speciale, un legame particolare. Tempo fa dissi a mia mamma "quanto vorrei fare incontrare ad Hosly la sua mamma" e lei mi rispose "sono io sua madre!". Lei lo ha cresciuto con la stessa premura che ha avuto per noi figli, gli ha dato un'educazione stupenda,era rispettoso, buono, dolce.. non
~ 37 ~
News Inverno 2008
abbaiava mai e ascoltava nonostante si sa gli husky di razza sono molto testardi.
A Marzo di quest'anno dopo 2 anni di accurata ricerca mi innamorai di una cucciola tutta bianca come da sempre sognata, fu proprio Guido a mettermi in contatto con Adriana così decisi di prendere Maya, ai tempi come da pedigree chiamata "catch me if you can baby" e questo vi dice tutto del suo carattere, tutto fuorché tranquilla.
Hosly nell'estate 2007 fu castrato per problemi alla prostata perciò l'arrivo di una femminuccia non avrebbe compromesso il nostro e il suo quieto vivere nei periodi del calore. La portai a casa, ricordo ancora quella scena fu un emozione fortissima; per un mese e mezzo hanno vissuto insieme, giocavano, si annusavano, inizialmente non fu facile, lui non la accettava ma a piccole dosi lo facevamo abituare alla sua presenza fino a quando lui prese coscienza della cosa e le volle bene come una figlia comportandosi da padre nel vero senso della parola. Quanti scatti fotografici, quante risate, passeggiate, corse nei campi. Maya & Hosly erano stupendi insieme la gente si fermava a fotografarli e li riempivano di complimenti una cucciola tutta bianca e curiosa e un maschione bello come il sole, dormivano vicini tranne di notte perchè la birichina di Maya non aveva ancora orari e disturbava Hosly di continuo, in più stava mettendo i dentini e piangeva ed io dormivo 3 ore a notte per starle vicino, ma quella sera, l'ultima sera per il nostro Hosly, lei si accorse di tutto. Graffiò la porta della stanza accanto, piangeva, saltò sul letto fino a farmi alzare dalla disperazione e mi portò da lui. Io non capii anche perchè era li con me, con tutti noi della famiglia fino ad un’ora prima e stava bene. Ripresi Maya, la portai in braccio e chiusi di nuovo la porta della nostra camera da letto. Lei disturbata da questo atteggiamento passò una notte agitata. solo al mattino intorno alle 7,00 mia sorella si accorse della tragica situazione. Lo accarezzò, era sul suo cuscino, con la sua copertina preferita tutto raggomitolato come se dormisse, era bellissimo, faceva tenerezza. Lei lo chiamò e gli disse "Andiamo Hosly.." ma la parola magica non ebbe reazione, lei resto impietrita davanti al suo corpo gelido oramai da un po’. Poi venne da me e mi disse "vai da Hosly, forse sta poco bene" corsi da lui, lo chiamai, con forza e ferocia cercai una sua reazione ma Hosly non era più con noi, si era addormentato e in silenzio, in punta di piedi ci ha lasciati senza farsene accorgere così come aveva vissuto da buon cane, dolce e silenzioso cosi andò via, lontano da tutti.
~ 38 ~
News Inverno 2008
I miei genitori accorsero urlando quando videro il suo corpo tra le nostre braccia oramai rigido, fece un po’ di pipì e nell'ignoranza io pensai che era vivo. Vennero i vicini, tutti piangevano, lui era la mascotte del paese, tutti lo amavano tutti davvero. Quella mattina i miei genitori avrebbero festeggiato il loro 31° anniversario e quando suonarono alla porta con delle rose di mio padre per mia mamma la fioraia gli chiese cosa stesse succedendo e lui rispose in lacrime "Abbiamo avuto il peggior risveglio della nostra vita, è morto il nostro cane, nostro figlio, che brutto scherzo non doveva lasciarci così" lei disse "vabbè è solo un cane". Mentre scrivo ho la vista appannata dalle lacrime che ancora oggi escono a fiumi come se fosse capitato ieri. Sono trascorsi diversi mesi, noi siamo ancora a pezzi, quelli furono giorni di grande dolore, non potevamo accettare che solo 48 ore prima gli avevamo fatto la visita di controllo, raggi, ecografia, analisi e lui stava benissimo, in perfetta forma. Non potevamo capacitarci di questo e lo portammo in un istituto per l'autopsia; risposta finale "edema polmonare". so solo che da allora ho cambiato veterinari, loro che 5anni prima lo salvarono non sono riusciti a capire che qualcosa non andava. Non vogliamo ributtare su di loro tutta la colpa, ma siamo convinti che qualcosa gli è andato contro forse la medicina nuova mai provata che diedero al nostro cagnolone per un po’ di vomito, tipico negli husky. Da allora le giornate non sono più le stesse, qualcosa si è spento dentro noi, il sorriso non è più vivo come prima. Mamma ogni mattina da allora piange, bacia le sue foto non se ne fa capace era tutto per lei, come oggi per ma Maya. Il solo pensiero mi fa morire. Comunque penso che lui capii che poteva andar via, che era arrivato il suo momento seppur precoce. Non ci avrebbe lasciati soli, era arrivata Maya, un nuovo raggio di sole in casa, cosi in punta di piedi ha fatto spazio a lei e solo se ricordo la scena di lei allungata accanto a lui in quei momenti, lei che lo tirava dalle orecchie come per svegliarlo e per giocare ancora insieme mi si stringe il cuore, era piccola questo è vero ma i primi giorni, settimane furono brutti anche
per lei che lo cercava, sentiva gli odori e non lo trovava e piangeva, si rannicchiava sul posto dove lui sospirò l'ultima volta e dormiva li come per sentirlo vicino, a dirlo non ci si crede ma solo chi ama gli animali come me e la mia famiglia può capire certe sensazioni. Loro ci comunicano tutto, mi dispiace anche fortemente per mio fratello, stava rientrando dal Canada e dopo pochi giorni sarebbe arrivato con la moglie per conoscere Maya e riabbracciare il suo campione, era così che lo chiamava e quando seppe tutto crollò dicendo "potevi aspettarmi, solo per stringerti a me un’ultima volta, perche mi hai fatto questo?" Parole forti di un uomo ed una famiglia che quel giorno ha perso un pezzo importante, una parte di cuore e di speranze, di felicità è morta con lui. Nessuno prenderà il suo posto, ci ridarà il nostro"piccolo biru" come lo chiamava mamma. Quegli occhi marroni, quello sguardo del quale non puoi non innamorarti, non perchè era nostro ma perchè era davvero speciale sotto ogni aspetto. Ora abbiamo la piccola Maya, è giovane bella intelligente e per me è una figlia davvero io la amo e ogni sera che l’accarezzo, la bacio, la stringo a me e le dico"tu sei una delle ragioni per le quali io vivo" Quando la guardo tutto passa e so che vale la pena vivere per amarla e godermela a pieno.
~ 39 ~
News Inverno 2008
Zenith’s Height Ho posato una candela sul davanzale della mia finestra. Possa quella luce guidarti al Ponte dell’Arcobaleno sereno e in pace, ma che non sia di tormento a quanti restano qui e piangono la tua assenza. Verrà il giorno in cui potremo correre con te verso distese di neve che ci insegnerai ad amare ancora. Ciao piccolo grande lupo! Da Silver, il tuo fratello di zampa e Zenith’s Alexa Key, la tua bellissima figlia
Hosly Amore mio il 24 aprile noi, la tua famiglia, abbiamo perso qualcosa che nessuno potrà ridarci, un cucciolo speciale, un bimbo che non rinascerà. Ma anche se qui sulla terra abbiamo perso tanto, il cielo ci ha guadagnato perchè da quella notte una stella in più brilla e veglia su tutti noi e porta il tuo nome, d'altronde si sa sono sempre i migliori che se ne vanno. Ti amiamo tanto piccolo Hosly. Ci rincontreremo al ponte dell'Arcobaleno. Ciao cucciolo. Mamma, Papà, Peppino, Feliciana, Veronica e Maya
~ 40 ~
News Inverno 2008
CORRISPONDENZA ed altro ancora …
Da: "Romina Noldin" Oggetto: grazie!!! Cara Laura, ti ringrazio davvero per l'aiuto, e per avermi messa in contatto con Adele, come ho detto anche a lei, mi siete state di grande aiuto, non immagini quanto!!! Si può proprio dire che fate un gran buon lavoro.... sabato nella cassetta delle lettere ho trovato la rivista, è sempre un piacere leggerla e non vedo l'ora che arrivi la prossima (magari fosse un mensile!!!) però questa volta sono rimasta di sasso, ed emotiva come sono, vedendo pubblicata su questo numero, la e-mail "la mia Maya" che ti avevo inviato tempo addietro, mi sono commossa. Un grande abbraccio e ancora buon lavoro!!!
Da: "Franco Milani" Oggetto: giornalino Come di consueto è arrivato il giornalino, puntuale. Lo sto leggendo in queste ore ma ho dato una scorsa a tutto il contenuto. Notavo com'è ben fatto, completo, ricco e sostanzioso. E' una buona pubblicazione al di la del fatto che sia indirizzata a possessori di Husky. Potrebbero leggerlo con sommo gaudio anche amanti del bassotto, del maltese del corso. Ha contenuti di interesse generale ma affatto generici che raramente si trovano nelle riviste di ben più ampia fama rivolte ai cinofili. Ormai mi sono stancato di acquistare riviste che dicono sempre le stesse cose (di qualsiasi razza si parli) sempre utilizzando gli stessi
schemi e cambiando solo le foto (almeno quelle sono belle). Il "nostro" giornalino affronta argomenti importanti e tecnicamente complessi e li rende fruibili a tutti. Tanti complimenti e orgoglioso di dare di tanto in tanto il mio contributo.
Da: "Monica Chasseur" Oggetto: chi non muore si rivede... Un allegro CIAO a tutti voi! Chi non muore si rivede, o nel mio caso, si risente! Chiedo scusa per la mia lunga "assenza" dalla posta elettronica! Scusatemi, scusatemi, non mi sono più fatta sentire... Oggi però ho ricevuto il giornalino di settembre, e come avrei potuto non scrivere dopo aver visto la foto della mia "bestia pelosa" in copertina?? Kaila era molto emozionata, e io pure! e vi ringraziamo per la bellissima e inaspettata sorpresa. grazie! Nonostante il mio lungo "silenzio stampa" vi ho sempre seguito da vicino grazie al meraviglioso sito. il club è sempre molto attivo e non può che farmi piacere ed è tuttora un orgoglio farne parte! Qui sono cambiate un po' di cose, com'è normale dopo tanto tempo, ma stiamo sempre bene. Kaila ha ormai compiuto 5 anni, ma se li porta bene a quanto pare: tutti continuano a chiedermi ancora se è un cucciolo! Stamattina è stata a camminare in montagna con mio padre, e ora è qui che dorme "a pelle d'orso", appiattita sulle piastrelle del corridoio.
~ 41 ~
News Inverno 2008
Io invece mi accingo a cominciare quello che spero sarà l'ultimo anno di università: gli studi in biologia mi appassionano molto e sto lavorando ad una tesi di laurea che mi porta ad essere a contatto diretto con gli animali (si tratta di un progetto di valutazione dell'impatto ambientale delle piste da sci, studiato in relazione ai movimenti di piccoli mammiferi di bosco; quest'anno abbiamo lavorato con topolini selvatici e ghiri). Nonostante questo non vedo l'ora di terminare gli studi, vedremo se riuscirò a posare i libri e a trovare davvero un lavoro!!! un saluto affettuoso dalla Valle. Grazie ancora con la promessa di risentirci presto.
Da: "Salvatore Campanella" Oggetto: Successi Espositivi Grazie per i complimenti, per quanto riguarda i costi beh!!! non faccio nemmeno i conti perché come puoi immaginare sono tanti, pero posso dirti che quando hai un soggetto che può far bene tutto vola via, perché credi nella qualità e cerchi di andare sempre in fondo. La fatica e il tempo sono alla base dei nostri successi io e la mia ragazza oltre al lato economico badiamo molto alla cura e salute di Aysha non gli facciamo mancare nulla in cambio però Aysha ci da affetto e amore e quando la portiamo dentro il ring si comporta alla grande!!!
Impossibile v isualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riav v iare il computer e aprire di nuov o il file. Se v iene v isualizzata di nuov o la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuov o.
Impossibile v isualizzare l'immagine. La memoria del computer potrebbe essere insufficiente per aprire l'immagine oppure l'immagine potrebbe essere danneggiata. Riav v iare il computer e aprire di nuov o il file. Se v iene v isualizzata di nuov o la x rossa, potrebbe essere necessario eliminare l'immagine e inserirla di nuov o.
Con la “Banca Dati” del Club (Responsabile Guido Barbieri)
E’ ormai una realtà‼ L’ambizioso progetto di trasferire in rete la nostra “banca-dati” (genealogie SH italiani) si è concretizzato nei tempi previsti. Dopo una prima fase di verifiche tecniche che ci hanno impegnato in alcune modifiche ed aggiustamenti della struttura del nostro database, siamo riusciti finalmente a “travasare” nell’ archivio di World Pedigrees le registrazioni al Libro Origini Italiano (L.O.I ) dei soggetti SH nati o importati nel nostro Paese negli anni 1974-1990 e che ora sono quindi disponibili e consultabili on-line sul sito: www.worldpedigrees.com
Le successive annualità (92-93-94) saranno gradualmente inviate a Mr. Gregory Gayhart, unico responsabile di un colossale Database di oltre 210.000 report, che provvederà al loro inserimento con l’aggiornamento effettuato ogni inizio di mese. Ricordiamo anche che le registrazioni dal 1995 ad oggi sono già disponibili sul sito dell’ENCI nella sezione “Libro Genealogico on-line”. Per le modalità operative, fermo restando la nostra massima disponibilità ed assistenza, vi rimandiamo a quanto già pubblicato sul giornalino dello scorso anno: SHC-I News n.4/2007 pag.6
~ 42 ~
News Inverno 2008
vi trovate o andate a: VENEZIA
NEW YORK
“Giardini Pubblici”
“Central Park”
Particolare (foto Livio Succol)
1905 Il monumento è dedicato a Francesco Querini eroe veneziano, ufficiale della Regia Marina, morto nel 1900 tra i ghiacci del Polo Nord nel corso di una spedizione scientifica organizzata e condotta da S.A.R. Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, ma ai suoi piedi sono accucciati due degli husky che condivisero con lui la tragica fine. Su un precedente numero del nostro giornalino abbiamo pubblicato un lungo articolo, che ha riscosso grande interesse, su questa “scoperta” che in pochi conoscono. Per arrivare ai giardini pubblici di viale Trento: da Piazza San Marco costeggiare il Canal Grande percorrendo Riva degli Schiavoni, Riva Ca’ di Dio, Riva San Biagio, Riva dei Sette Martiri, e in viale dei Giardini Pubblici girare a sinistra in via Trieste.
1925 Una statua in bronzo poco più grande della dimensione reale onora Balto, l’husky nero e bianco che guidò una muta di huskies attraverso una tempesta di neve per portare a Nome (Alaska) il siero contente l’antitossina necessaria per debellare un’ epidemia di difterite. Nel loro libro, dedicato alle sculture da esterno che si trovano a Manhattan, Margot Gayle e Michele Cohen, forniscono una descrizione dei dettagli della scultura: Frederick G.R. Roth era un affermato scultore di animali; il suo Balto è rappresentato in posa realistica, ansimante e con le zampe ben salde sul terreno; l’imbragatura da slitta è posizionata sul dorso dando l’impressione che stia valutando il percorso. La muscolatura è riprodotta in modo molto simile a quella reale, così come la sua pelliccia. Il beneamato eroe canino sovrasta il sentiero principale che conduce a nord dal Tish Children Zoo Scultore: Frederick George Richard Roth (1872-1944) Materiale: Statua in bronzo con piedistallo in ardesia sopra una roccia naturale Donatore: Commissione per il monumento di Balto alla città di New York (dal sito ufficiale del Central Park)
~ 43 ~
News Inverno 2008
Sempre in crescendo Grazie a tutti Anno
Numero Soci
Numero Rinnovi
Rinnovi %
Nuovi Soci
Non rinnovi
1992
125
2006
141
120
76,92
21
36
2007
159
123
79,35
36
34
2008
164
130
81,76
34
30
Aspiranti Soci Dall’art. 5 dello Statuto Sociale. ................. I nominativi di coloro che hanno richiesto di divenire Soci verranno pubblicati sul bollettino dell’ Associazione sotto la dizione “Aspiranti Soci”. Se entro due mesi dalla pubblicazione nessun socio esprime parere sfavorevole con lettera raccomandata inviata al Presidente le persone, il cui nominativo é stato pubblicato, diventeranno automaticamente Soci effettivi. Qualora dovesse pervenire al Presidente parere negativo riguardo l’accettazione di un socio, la decisione definitiva spetterà al Consiglio che, in caso di mancata accettazione della stessa, non é tenuto ad indicare i motivi della propria decisione.
Cristina Di Domenico, Alessia Macchi Marco Paccagnella, Andrea Padovani
Modalità versamento quota associativa: • VAGLIA POSTALE intestato SHC-I c/o Pedullà via Gobetti 11 - 21013 Gallarate VA • BONIFICO BANCARIO conto corrente n.1769/70 intestato SHC-I c/o Pedullà Banca Popolare di Lodi Ag.1 Gallarate IBAN IT94-M05154-50241-000000176970 + 10 euro per chi vuole la tessera ENCI che permette di entrare gratuitamente a tutte le esposizioni e di ricevere la rivista mensile "I Nostri Cani" oltre ad altri vantaggi.
~ 44 ~