sala&cucina Magazine di Accoglienza e Ristorazione - Dicembre 2021

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TURISMO Autore: Giovanni Ballarini

Presidente Onorario dell’Accademia Italiana della Cucina

Dal Grand Tour al turismo di massa Il Grand Tour era il lungo viaggio che i ricchi dell’aristocrazia europea del XVII secolo intraprendevano per perfezionare il loro sapere e di solito aveva come destinazione l’Italia. Durante il Grand Tour i giovani imparavano a conoscere la politica, la cultura, l’arte e le antichità e studiando e facendo acquisti imparavano anche i costumi alimentari e le cucine dei paesi visitati. È durante il suo Grand Tour che Johan Wolfgang Goethe (1749 – 1832) in Sicilia (1795) scrive il breve canto Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Oggi il Grand Tour è sostituito da un turismo di massa con viaggi di gruppo pre-programmati, di solito organizzati da operatori turistici e riguarda soltanto una piccola parte dei beni culturali, mentre nelle città provoca degrado e altri fenomeni negativi. Sotto gli occhi di tutti è che nelle città d’arte la visita turistica si svolge in un breve percorso di alcune centinaia di metri con una rapida visita di alcuni monumenti e di uno o due musei, quando non è compiuta con un pullman, mentre al di fuori del circuito turistico la città è vuota, se non semimorta, come insegna il caso di Venezia. Durante un ‘turismo mordi e fuggi’ i partecipanti fanno fotografie e non mancano d’acquistare dei souvenir di molto dubbio gusto, se non kitsch, come quelli anche a ‘palla di neve’ con la Torre di Pisa, il Colosseo di Roma, le Due Torri di Bologna o la gondola di Venezia. In questo quadro rientra anche il turismo gastronomico.

Turistificazione delle tradizioni alimentari

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