Austria
GUIDA CICLISTICA
GUIDA
OM
W .BI
Slovenia .C
WW
Piste ciclabili smeraldo
Italia
KE-ALPEADR
IA
GUIDA CICLISTICA
GUIDA CICLISTICA
Contenuti
Piste ciclabili smeraldo
Anello ciclistico
I. 1
Tolmin–Nova Gorica
4
I. 2
Gorizia–Cividale del Friuli
6
I. 3
Cividale del Friuli–Tolmin
8
Percorsi di collegamento
II. 1
Kolovrat 10
II. 2
Dobrovo–Castelmonte 11
II. 3
Attorno al Kanin
12
II. 4
Breginjski kot
14
II. 5
Čepovanski dol & Selva di Trnovo
15
Percorsi conoscitivi
III. 1
Tribil Superiore nelle Valli del Natisone 16
III. 2
Bovec 17
III. 3
Kobarid 18
III. 4
Altipiano di Šentviška planota
19
III. 5
Altipiano di Banjšice
20
III. 6
Dolegna del Collio
21
III. 7
Corno di Rosazzo
22
III. 8
Trstelj sul Carso
23
III. 9
S. Martin nella Valle del Vipava
24
Percorsi di montagna
IV. 1
Altipiano di Vojsko
IV. 2
Stol 26
IV. 3
Pust Gost nella Val Resia
27
IV. 4
Alpe Razor
28
IV. 5
Možic sopra la valle Baška grapa
29
IV. 6
Matajur 30
3
Il percorso cicloturistico Bimobis permette di scoprire un’area transfrontaliera ricca di storia e di antiche tradizioni. L’ospitalità e la cordialità degli abitanti contribuiscono a rendere quest’area meta ideale per l’attività cicloturistica, sia per gli sportivi che per i più semplici appassionati. In sella alla vostra bici incontrerete ogni giorno un paesaggio nuovo: dal cuore delle Alpi Giulie, attraverso il Carso sloveno e italiano, lungo i fiumi Natisone e Isonzo, fino alle coste dell’Adriatico. Sul versante orientale l’area alpina offre montagne ripide, valli profonde, scenografici fiumi, tra cui l’Isonzo con le sue acque smeraldine; sul versante occidentale invece le montagne degradano lentamente verso le Valli del Natisone fino alla pianura. Ad arricchire il panorama numerosi altipiani che offrono la possibilità di una gita tra i vigneti della zona di Brda, del Collio sloveno e italiano e dei Colli Orientali del Friuli. La ciclabile si snoda sul territorio transfrontaliero italo-sloveno permettendo ai ciclisti di gustare nello stesso giorno i piatti della tradizione gastronomica italiana e slovena accompagnati da un buon calice di vino, visitare meravigliosi siti storici, come ad esempio Cividale del Friuli, dove vi sono alcuni monumenti iscritti nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. La ricca diversità dei luoghi ed il connubio tra il clima alpino e quello mediterraneo prolungano di fatto la bella stagione permettendo diverse esperienze di cicloturismo: sulle strade ed i sentieri della Grande Guerra in sella alla mountain bike, su percorsi asfaltati e poco trafficati con la bici da strada, con la bici da trekking invece lungo le strade sterrate che conducono sulle montagne attraverso valli dalla natura incontaminata.
25 Quest’area è diventata una destinazione turistica di riferimento per il mountain biking: i percorsi ciclistici mozzafiato, infatti, conquisteranno con la loro bellezza anche i ciclisti più esigenti. Peter Immich
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GUIDA CICLISTICA
I. 1
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5
Tolmin–Nova Gorica Quando le acque impietose dell’Isonzo si calmano
Drobočnik
300 250
Most na Soči Avče
200
Kanal ob Soči
Plave
150 100 50 m
0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Tolmin Difficoltà: Distanza: 42,5 km Dislivello totale: 600 m Durata 3,5–4,5 h Fondo
asfalto sterrato
Punti d‘interese lungo l‘itinerario: –C onfluenza dell'Isonzo e della Tolminka – L ago di Most na Soči –G rotta Babja jama –P onte e Kontrada a Kanal –P onte di pietra a Solkan –M onastero francescano di Kostanjevica –P iazza Transalpina –C astello di Gorizia –P iazza Vittoria –P arco Coronini –M useo provinciale di Gorizia –P arco di Piuma-Isonzo
Si parte da Tolmin (città nota anche per i numerosi festival che qui si tengono nei mesi estivi) in direzione della confluenza tra i fiumi Soča (Isonzo) e Tolminka e si prosegue costeggiando il lago di Most na Soči percorrendo il sentiero ciclabile fino all’omonimo paese situato su un promontorio tra il fiume Soča e l’Idrijca. La località è nota per l’importanza dei rinvenimenti archeologici e per l’ambiente naturale lungo le rive del lago con i sentieri ideali per le escursioni. In Most na Soči si svolta sulla strada secondaria che conduce verso Tolminski Lom e si attraversa il fiume Idrijca, dove si raggiunge la diramazione con il collegamento ciclabile lungo il fiume e dopo una breve, ma ripida, salita si raggiunge la frazione di Drobočnik da dove si prosegue svoltando a destra per un terrazzamento che si protende sul lago in direzione di Gorenji Log. Segue un tratto del tracciato un po‘ più impegnativo: dapprima si attraversa la gola del torrente Vogršček passando davanti alla grotta Babja jama e si arriva fino ad Avče, da qui l‘itinerario si snoda con un continuo saliscendi per una stretta carreggiata; segue una leggera discesa su strada fino a Kanal, cittadina medievale nel cuore della Valle dell‘Isonzo caratterizzata da una piazza con pavimentazione lapidea circondata da edifici strettamente addensati sopra l‘Isonzo. A questo punto si passa oltre il ponte di pietra che s‘inarca sopra gli alvei dell‘Isonzo e simbolo di questa cittadina pittoresca, quindi si continua sulla sponda destra del fiume fino a Solkan per poi percorrere le strade locali che attraversano le frazioni di Gorenja vas, Anhovo, Ložice e Plave. Giunti al ponte sull‘Isonzo a Plave si svolta a sinistra in direzione di Prelesje, si scende fino al fiume, dove si continua sulla pista ciclabile lungo le rive del bacino di accumulo fino al ponte di Solkan dove si apre un bellissimo panorama sul monte Santo. Presso il nuovo ponte di Solkan si passa vicino al vecchio ponte ferroviario con l‘arco in pietra più
grande al mondo su cui correva la linea ferroviaria che un tempo collegava Vienna con Trieste passando per Most na Soči. Immediatamente dopo Solkan il limpido fiume attraversa il confine e prende il nome italiano di Isonzo. Lasciati alle spalle i territori alpini e prealpini, ci si dirige verso Gorizia (Gorica) ed il Collio (Brda). Prima di raggiungere Nova Gorica si attraversano le strette vie di Solkan, uno dei paesi più antichi dell‘Isontino. Nova Gorica è una città vivace e dal clima mite, sorta sul lato est del confine dopo che, alla fine della seconda guerra mondiale, Gorizia era rimasta in territorio italiano. Attraversandola si nota che è stata costruita con il concetto di diventare una città-giardino, anche detta città delle rose con il suo prezioso patrimonio di aree verdi. Da via Erjavčeva con il viale dei personaggi illustri si raggiunge la Piazza Transalpina e la stazione ferroviaria con la sede del museo Kolodvor. Non lontano si erge il Monastero francescano di Kostanjevica, dove riposano gli ultimi discendenti della dinastia reale dei Borbone di Francia. Attraversato il confine in via Erjavčeva si può decidere se visitare di Gorizia, svoltando all’incrocio successivo in direzione del centro. Gorizia, a differenza della sorella minore, sorprende con numerosi monumenti storici che uniti al clima mite e al fascino degli innumerevoli parchi, la città ben presto le valsero il nome di Nizza austriaca. La pedalata fino alla piazza più grande della città, Piazza Grande o Travnik, continua lungo via Rastello (tipica via per lo shopping) conduce verso l’altrettanto importante piazza Cavour e verso il castello che sormonta la città. Uscendo dalla città in direzione di San Floriano del Collio (Števerjan) si attraversa l’Isonzo sul ponte di Piuma e si costeggia il Parco di Piuma-Isonzo che si distende sulle rive del fiume.
La valle della Tolminka L’itinerario percorre un tratto dell‘area protetta del Parco Nazionale del Triglav dove, all‘ingresso meridionale si trova la confluenza dei due fiumi che creano le pittoresche Gole di Tolmin. Oltre quest’ultimi si può raggiungere la chiesa del Santo Spirito a Javorca che, a parere di molti, è il più bel monumento commemorativo della Grande Guerra. Lungo la strada è possibile assaggiare il Tolminc, formaggio locale tipico prodotto tradizionalmente, e la ricotta. Nova Gorica e Gorizia Dopo la seconda guerra mondiale questo crocevia di culture diverse fu diviso in due parti dal confine: Gorizia e Nova Gorica. La località si ricorda per il confine tracciato dopo la guerra tra i blocchi occidentale ed orientale in Europa che divideva la Piazza Transalpina (oggi rinominata in »Piazza Europa« e dove si trova un museo dell’unione tra i popoli) con l‘omonima linea che divideva anche la stazione ferroviaria interrompendo il collegamento ferroviario con Trieste. Oggi sia Gorizia sia Nova Gorica si impegnano a costruire un futuro senza frontiere, da scrivere insieme grazie alla convivenza pacifica che sconfina a tutti i livelli.
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Gorizia–Cividale del Friuli
I. 2
Le strade del vino nel Collio italiano e sloveno 500
Vrhovlje
400 300 200
Vipolže
Dobrovo
Bosco Romagno
100 0m
0 km 10 20 30 40 50
Luogo di partenza Gorizia Difficoltà: Distanza: 50 km Dislivello totale: 620 m Durata: 4–5 h Fondo asfalto sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Paese di Šmartno – Belvedere a Gonjače – Castello di Dobrovo – Paese di Medana – Parco di Plessiva – Villa Nachini – Cabassi – Castello a Gramogliano – Bosco Romagno – Cividale del Friuli, UNESCO: • Duomo di Santa Maria Assunta • Museo archeologico nazionale • Piazza del Duomo e piazza Diacono • Ponte del Diavolo • Museo Cristiano • Tempietto Langobardo
Dopo aver visitato Gorizia e Nova Gorica si attraversa l’Isonzo (Soča) e si procede sul territorio italiano lungo i margini meridionali di Brda - Collio. Quest’area di confine ma non più di separazione tra i due stati è tipica per il paesaggio collinare con i caratteristici paesi sparsi sui rilievi. Passato il ponte di Piuma (Pevma), uno dei ponti sull’Isonzo più antichi ed importanti anche per gli abitanti delle pendici di Brda (il Collio sloveno), ai due attraversament successivi si svolta a sinistra per dirigersi verso San Floriano del Collio (Števerjan). Lungo la salita si svolta nella frazione di Bucuie (Bukovje) attraverso Valerisce (Valerišče) verso l’abitato di Giasbana (Jazbine). Dopo una breve discesa attraverso i vigneti e passato il confine di stato si gira a destra in collina, dove si prosegue costeggiando Gornje e Dolnje Cerovo. In corrispondenza della frazione di Vipolže si può optare per una variante più facile del percorso che porta verso Cividale del Friuli in direzione di Dobrovo e Plessiva (Plešivo). Il tratto attraverso Brda, dove si possono assaggiare vini eccellenti e piatti prelibati, comincia passando davanti al castello di Vipolže, questo tratto attraversa alcuni pittoreschi abitati raggiungibili tra strade strette e ripide salite. Giunti a Gonjače, in particolare dalla torre che qui si trova, si può godere della vista dei paesaggi circostanti in tutte le direzioni: dalle Dolomiti fino al Golfo di Trieste. Al bivio successivo si svolta per Plave e a Vrhovlje si lascia la strada principale per dirigersi verso Lig (Korada) dove, raggiunto il punto più alto del Collio sloveno, si svolta di nuovo a sinistra verso Višnjevik (noto come la culla della Ribolla) a cui segue la discesa attraverso i paesi di Krasno, Višnjevik e Drnovk per arrivare a Dobrovo, il cuore della regione vitivinicola da dove, passando vicino all’imponente castello, si prosegue per Medana, un pittoresco paese con numerosi e
rinomati vignaioli. Da qui si ridiscende passando vicino a Ceglo e attraversato il confine di stato a Plessiva, si prosegue a destra verso Corno di Rosazzo, da qui inizia il tratto dell’itinerario che attraversa i Colli Orientali del Friuli e avvicinandosi a Cividale del Friuli (Čedad) da sud si possono ammirare distese di vigneti. A Plessiva si può scegliere se visitare anche la vicina Cormons o proseguire direttamente verso il parco omonimo, il paese ed il castello di Ruttars sul colle sotto il quale si attraversa il fiume Judrio. Attraverso i campi su strade secondarie tra le frazioni di Gallo e Gramogliano si supera Corno di Rosazzo, si risale il Monte San Biagio e si supera l’ultima salita prima di Cividale del Friuli. Il parco del Bosco Romagno, (il nome ha origini longobarde), rivestì nel corso dei secoli un’importanza strategica; oggi, grazie ai prati e numerose specie arboree, è il posto ideale per una sosta e può essere attraversato lungo la via indicata che lo costeggia o percorrendo uno dei sentieri interni. Dall’entrata settentrionale del parco l’itinerario proseguiamo parallelamente alla strada principale Corno—Cividale attraverso la pianura tra le località di Spessa e Gagliano tra frutteti, uliveti, campi di grano e vigneti i cui innumerevoli filari accompagnano il profilo dell’intreccio di colli e versanti mentre sulla sinistra si intravedono il castello e la cantina di Rocca Bernarda. Giunti a Gagliano si prosegue su strade secondarie fino all’abitato di Rualis dove ci si ricollega alla strada principale e si entra a Cividale del Friuli per proseguire pedalando lungo il fiume di Natisone.
Šmartno Un tempo fortificazione militare medievale, oggi invece villaggio perfettamente ristrutturato è uno dei monumenti culturali della Slovenia più belli. Grazie alla sua posizione il pittoresco borgo con la cinta muraria e le cinque torri perfettamente conservate è facilmente visibile da ogni angolo del Collio. Cividale del Friuli Grazie alla sua posizione strategica allo sbocco della Valle del Natisone, Forum Julii, da un piccolo villaggio fondato da Giulio Cesare, ben presto diventò una vera e propria città ed il centro più importante della regione, dando il nome al Friuli. Tanto i Romani quanto i Longobardi, e successivamente anche i Veneziani lasciarono un evidente segno della loro presenza, numerosi monumenti ed opere d’arte, grazie ai quali Cividale del Friuli ha un ruolo molto importane per il turismo regionale. Il centro storico della città, nel quale sono incastonati beni archeologici ed architettonici d’eccellenza, è arroccato sulle ripide rive del Natisone. Dal 2011 le vestigia Longobarde della città sono state dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.
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I. 3
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Cividale del Friuli–Tolmin Lungo i due fiumi dalle acque smeraldine
400
Robič
300
Kobarid
200 100 0m 0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Cividale Difficoltà: Distanza: 45 km Dislivello totale: 350 m Durata: 3,5–4,5 h Fondo asfalto sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Grotta di San Giovanni d’Antro – Fiume Natisone – Museo SMO (Finestra multimediale slovena) – Casa Racaro a Biacis – Oasi di Kobariško blato – Ossario italiano – Museo di Kobarid – Museo caseario – Gola dell’Isonzo ed il Ponte di Napoleone – Cascata di Kozjak – Gole di Tolmin – Chiesa S. Lovrenc – Museo di Tolmin
Si percorre la strada principale che da Cividale del Friuli attraversa le Valli del Natisone (Nadiške doline) e la collega alla Valle dell’Isonzo si passa ai piedi del monte Matajur che con le Valli del Natisone è uno dei simboli della Slavia Veneta (Beneška Slovenija) mentre ad est si scorge il santuario della Beata Vergine di Castelmonte (Stara Gora). Risalendo il più corto e più caldo (ed invitante per gli amanti di un bagno) dei due fiumi dalle acque smeraldine che accompagnano i ciclisti durante l’intero tracciato. La segnaletica locale rivela che si tratta di un territorio bilingue dove vive una comunità slovena. Eccetto che per alcuni tratti molto brevi, il percorso è perlopiù pianeggiante, visto che non si allontana mai dai due corsi d’acqua. Il tratto intorno all’ex confine di stato nella stretta tra Mija e Matajur è un’area poco popolata che ha risentito dei flussi migratori verso le città ed oggi spicca per le sue estese superfici boschive e la ricca fauna selvaggia. Nei villaggi più in quota ancora oggi si festeggia il burnjak, la festa delle castagne. Partendo dal centro storico di Cividale il percorso segue la riva sinistra del Natisone (Nadiža) fino alla frazione Ponte San Quirino (Most), dove si passa sulla riva opposta e si prosegue attraverso gli abitati di Vernasso (Dolenji Barnas) e Lasiz (Laze), ai quali si unisce il collegamento attraverso Breginjski kot con la diramazione per la Grotta di San Giovanni d’Antro. Sulla riva opposta si trova San Pietro al Natisone (Špeter) che grazie alla scuola bilingue ed al museo è il centro culturale della Slavia Veneta. Per raggiungere il confine di stato a Robič si torna sulla strada principale presso l’abitato di Loch (Log) e si prosegue in direzione nord. Cividale del Friuli e Kobarid in passato erano collegati da una linea ferroviaria, del cui tracciato oggi rimangono solo poche tracce e la stazione di Stupizza (Štupica).
Lasciata alle spalle la pianura friulana per trovare rifugio alle pendici delle alte vette alpine, con il Matajur ed il Monte Krn sullo sfondo che fanno da segnavia si raggiungono la frazione di Robič e i tonfani del Natisone, luogo ideale per un bagno, a cui seguono il sentiero che attraversa la zona umida di Kobariško blato lasciando così la strada principale. Lasciato il Natisone dopo averlo attraversato ci si dirige alle pendici del Matajur, si attraversano i paesi di Sužid e Svino, percorrendo una comoda strada sterrata per ritrovare l’Isonzo a Caporetto (Kobarid) che con la sua famosa veduta sulla chiesa di San Antonio e sull’Ossario italiano con il Monte Krn sullo sfondo invita già da lontano ad una meritata sosta. Anche i paesi alle pendici del Monte Krn e dell’alta Valle dell’Isonzo meritano sicuramente una visita che può iniziare presso il ponte di Napoleone nella stretta dell’Isonzo. Il percorso prosegue costeggiando il corso del fiume fino a Tolmin, attraversando i paesi sulla riva sinistra. Sulla strada attraverso la frazione di Ladra si apre la vista sulla catena montuosa del Monte Krn, mentre sull’altro si staglia la cresta del Kolovrat, luogo di cruenti battaglie del fronte dell’Isonzo durante la Grande Guerra. Nel paese si può scegliere se salire e visitare la chiesa di San Lorenzo con la tomba del poeta Simon Gregorčič godere anche di un meraviglioso panorama sull’Isonzo. Proseguendo invece il percorso e costeggiando il fiume, si attraversano i paesi di Kamno, Volarje e la frazione di Gabrje dove si svolta sul tracciato del sentiero escursionistico Alpe Adria Trail. Prima di arrivare a Tolmin, sovrastato dai resti del castello, a Dolje si prende la direzione di verso Zatolmin dove si può visitare le Gole di Tolmin, da qui si verso raggiunge direttamente Tolmin passando vicino al cimitero della Grande Guerra a Loče e pedalando su una parte dell’anello che cinge la città.
La Grotta di San Giovanni d’Antro È il monumento di riferimento di Pulfero (Podbonesec) e dei dintorni, vista l’importanza a livello naturalistico, storico-artistico e religioso. Alla grotta, solcata da tortuosi cunicoli, si arriva tramite una rampa di scale, subito all’ entrata c’è una cappella con un altare in legno, creato dalle abili mani di un abitante di Caporetto (Kobarid). Il luogo protetto era abitato già in epoca preistorica, in seguito i Romani vi avevano costruito una postazione militare e anche i rinvenimenti dell’epoca bizantina e longobarda sono numerosi. Itinerario storico di Kobarid Caporetto è, una delle città storiche più rinomate della Slovenia nota principalmente per la Battaglia di Caporetto combattuta durante la Grande Guerra. Circondata da un sentiero escursionistico, meta d’obbligo per tutti i visitatori, che collega i monumenti naturalistici e storici: l’Isonzo e la cascata del Kozjak, il Museo di Caporetto e l’Ossario italiano, i rinvenimenti dell’antico abitato di Tonocov grad e ai resti della Grande Guerra fino al ponte di Napoleone.
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Kolovrat
II. 1.
II. 2.
Sulla dorsale dalle Alpi al Mediterraneo
Nel mondo appartato del fiume di confine e sulla strada che conduce verso i tre santuari Castelmonte/Stara Gora
600
1000
Livek
Kambreško
800
Korada
500
200
400
Vrhovlje pri Kožbani
400 300
600
200 m
Dobrovo–Castelmonte
700
Kolovrat
1200
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Neblo
100 0 km 10
Luogo di partenza Kobarid Difficoltà: Distanza: 48 km Dislivello totale: 1360 m Durata: 4,5–5,5 h Fondo
asfalto sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Itinerario storico di Kobarid – Itinerario storico di Idrsko – Museo all’aperto del Kolovrat – Santuario di Marijino Celje di Lig – Cima del monte Korada – Paese di Šmartno – Torre panoramica Gonjače
20
30
40
Nonostante l’impegnativo tratto in salita che porta sul crinale del Kolovrat sovrastante l‘Isonzo, il percorso è adatto a tutti i ciclisti, che abbiano un minimo di allenamento. Infatti una volta raggiunta la cima del Kolovrat il percorso segue il lungo e lento pendio che scende verso Brda, il Collio sloveno, in un territorio che rappresenta il passaggio fisico e culturale dalla valle alpina alla regione vitivinicola. Dopo la salita iniziale, la dorsale non vi sono difficoltà per i ciclisti, inoltre il percorso non presenta problemi di orientamento ed è possibile godere di uno scenario spettacolare che spazia dalle Alpi Giulie, fino al mare. Partendo da Kobarid il percorso segue l‘itinerario storico di Idrsko sino ai piedi della salita dove comincia la parte più ripida che salendo porta prima al paese di Livek e quindi costeggia il paese di Livške Ravne. L’itinerario è piacevole, ma non offre possibilità di tirare il fiato a meno di una sosta che consigliamo in corrispondenza del museo all‘aperto che si trova nel punto in cui la dorsale comincia a scendere e dove resti di postazioni militari italiane insieme ai panorami spettacolari e l’eccezionale biodiversità ripagano della fatica dell’ascesa. Qualcosa di magico attira le bici in direzione di Brda, il percorso è ancora piuttosto lungo ma in leggera discesa con tratti pianeggianti è quindi facile da superare, ad accezione di un breve tratto sotto il Monte Korada. È una terra di castagneti accompagnati sulla sinistra dall‘Isonzo e sulla destra dal Judrio, il fiume di confine. Lungo la via incontriamo il paese di Lig, sovrastato dal Santuario di Marijino Celje, da dove lo sguardo si apre sugli altri due santuari della regione, è un posto ideale per l’ultima sosta sulla strada per Brda. La vetta del Monte Korada ci nasconde ancora per un tratto la vista su Brda a sud ma, una volta superate le sue pendici siamo già letteralmente immersi nei terrazzamenti soleggiati di Brda in mezzo a cui l’idilliaco paese di Šmartno strizza l’occhio per un’ulteriore sosta.
0m
0 km 10
Luogo di partenza Dobrovo Difficoltà: Distanza: 33,5 km Dislivello totale: 830 m Durata: 3–4 h Fondo asfalto
sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Castello di Dobrovo – Conche con il ponte Krčnik e Kotline – Chiesa di S. Maria del Lago – Fiume di confine Judrio – Chiesa dei Tre Re Magi – Santuario di Castelmonte – Centro storico di Cividale del Friuli
20
30
Da Brda, centro del Collio sloveno, ci dirigiamo a nord verso Kožbanski kot salendo lungo il crinale verso Korada, appena sotto la vetta si prosegue in discesa lungo la valle dello Judrio e costeggiamo il fiume nel tratto pianeggiante di confine sotto il Kolovrat fino alla sua foce incontrando abitati e casolari abbandonati in un territorio demograficamente a rischio. Passato il fiume e il confine di stato nella frazione di Mišček l’itinerario si collega al percorso ciclistico tematico dei tre santuari e si sale a Castelmonte (Stara Gora). I tre santuari mariani che troviamo in questi territori sono meta di pellegrinaggio e molto frequentati. Tra essi spicca Castelmonte con la sua struttura architettonica a forma di rocca. Eretto nel cuore delle Valli del Natisone dalle sue terrazze e mura si può godere di incantevoli viste sia sulla Slavia Veneta che su Cividale del Friuli (entrambe le destinazioni sono raggiungibili per mezzo dei sentieri escursionistici Alpe Adria Trail). Da Dobrovo ci si dirige verso l’ex valico confinario di Neblo e giunti nel villaggio si svolta a destra per procedere prima lungo il fondovalle del torrente Kožbanjšček per poi costeggiare Hlevnik e Vrhovlje. Giunti a Kožbana si risale sul crinale e oltrepassato il villaggio di Senik, si scende verso Golo Brdo. Rimanendo in territorio sloveno si procede sulla sterrata che segue la sponda destra del torrente Judrio fino alla frazione di Mišček, attraversato il ponte si svolta a sinistra e si procede sino alla prima frazione, dove si gira a destra incontrando una salita prima asfaltata e inseguito sterrata che ci porta attraverso Prepotischis passando davanti alla chiesa dei Tre Re Magi (il primo tratto è piuttosto impegnativo). Arrivati a pochi passi dal santuario di Castelmonte, subito sotto la vetta si svolta a destra dalla strada principale su una sterrata in discesa che porta al paese di Purgessimo. Si prosegue dritti attraverso Purgessimo ed attraversata la strada principale si arriva a Cividale del Friuli seguendo il sentiero che si snoda lungo il corso del fiume Natisone.
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II. 3
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Attorno al Kanin Percorso stradale indimenticabile attraverso le tre selle Sella Nevea/Na Žlebeh
1200
Predel
Sella Carnizza/Karnica
1000 800 Resiutta
600 400 200 m
0 km 20 40 60 80
Luogo di partenza Bovec Difficoltà: Distanza: 96 km Dislivello totale: 1800 m Durata: 7–8 h Fondo asfalto
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Gola di Uccea – Chiesa di S. Anna, sella Carnizza – Centro di visite di Prato di Resia – Lago del Predil – Forte del Predil
Questa variante dell’itinerario si rifà alla pista ciclabile intorno al Kanin, la cui lunghezza è quasi identica all’anello del Matajur e del Kolovrat, ma con un profilo assai diverso. Il suo percorso si sviluppa praticamente solo su strade principali ed è perciò maggiormente indicato a chi preferisce il ciclismo su strada. Ha una forte connotazione alpina in quanto collega con un circuito numerose valli e passi alpini su entrambi i lati del confine. Il tour di un giorno rappresenta una sfida anche per i ciclisti più preparati però si può dividere l’itinerario in tappe e così conoscere meglio anche le singole valli. La Val Resia (Rezija) lungo il fiume Resia si distingue per il particolare dialetto, i canti ed i balli tradizionali. Nella valle seguente invece si pedala al cospetto della seconda cima più alta delle Alpi Giulie dopo il Monte Triglav: il Re Jôf di Montasio (Špik). Nei pressi di Tarvisio il percorso si avvicina al santuario sul Monte Lussari (sv. Višarje) ed al triplice confine tra la Slovenia, l’Italia e l’Austria, territorio al contempo crocevia di tre culture e con ben quattro lingue ufficiali. A questo punto si può scegliere se allungare il tragitto e tornare nella valle dell’Isonzo attraversando Kranjska Gora ed il passo del Vršič per giungere nella valle della Koritnica, che si sviluppa parallela alla Val Trenta, una delle valli alpine slovene più belle caratterizzata da innumerevoli cascate alcune delle quali si possono ammirare anche senza lasciare la strada. Dall’anello sopra descritto si snodano diversi percorsi ciclabili secondari quali la salita sulla malga di Božca dal passo di Uccea (Učja), il percorso ciclistico fino all’estremità più lontana della Val Resia, la salita in montagna sotto la vetta del Jôf di Montasio da Sella Nevea o la salita sulla sella del Monte Mangart presso il passo del Predil.
Giunti a Bovec si prosegue in direzione del paese di Čezsoča quindi si segue il corso dell’Isonzo sino a Žaga, dove si svolta a destra per risalire fin sopra la gola del torrente Uccea fino all’omonimo ex valico di confine a cui segue una breve discesa, si svolta in direzione di Uccea e si prosegue lungo la stretta strada asfaltata che s’inerpica gradatamente fino alla Sella Carnizza (Karnica). La ripida discesa seguente conduce verso la Val Resia dove, raggiunta la strada in fondovalle, si svolta a sinistra in direzione della frazione di Resiutta (Na Bili) continua fino alla strada principale Udine–Tarvisio. A questo punto si gira a destra verso Tarvisio percorrendo la Val Fella fino a Chiusaforte, dove si lascia la strada principale per dirigersi a destra sul ponte attraverso il Fella e proseguire lungo la Valle Raccolana (Reklanica) in direzione di Sella Nevea. La strada, dopo la parte iniziale pianeggiante, sale e verso la fine diventa una ripida salita che, dopo alcuni tornanti, raggiunge prima il paese e subito dopo anche Sella Nevea. La successiva discesa attraversa la valle Rio del Lago e costeggia le acque azzurre del Lago del Predil fino al bivio per Tarvisio e Predil. Al bivio si svolta a destra e dopo una breve salita si raggiunge il valico di confine sul Passo del Predil. Per alcune centinaia di metri la discesa che segue il Passo del Predil non è molto ripida ma la pendenza aumenta sensibilmente dopo aver attraversato la la frazione di Strmec. Dopo essere passati a finco del forte del Lago del Predil si svolta per la Sella del Mangart percorrendo la strada a più alta quota della Slovenia. Segue la discesa che conduce alla frazione di Log pod Mangartom e alla Fortezza di Kluže, si ritorna al punto di partenza a Bovec.
Val Resia La conformazione di questa valle ha fatto si che i suoi abitanti sviluppassero una cultura ed una lingua, il resiano, distinta da quella delle valli vicine. Forse avrete l’opportunità di incontrare uno degli ormai pochi abitanti della Val Resia (Rezija) che ancora conserva la parlata tipica del luogo. La Val Resia è parte del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, ed a Prato di Resia (Ravanca) è possibile approfondire la conoscenza dei luoghi recandosi nel centro visite. Log pod Mangartom e Cave del Predil Il paese era collegato con la miniera di piombo di Cave di Predil (Rabelj) per mezzo di una galleria, chiamata Štoln, attraverso la quale durante la Grande Guerra passava la ferrovia per il trasporto di merci e persone in direzione del fronte dell’Isonzo. In seguito la galleria veniva utilizzata anche a servizio della miniera e come posto di controllo sul confine tra l’ex Jugoslavia e l’Italia. Presso l’ex stazione a Log si può visitare la galleria, la miniera ed il paese.
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II. 4
Breginjski kot
Sopra il Natisone al limite estremo della Slovenia Caludranza/Koludranica
1200
II. 5
Čepovanski dol & Selva di Trnovo Lungo l’arida valle fluviale ed attraverso la folta foresta dinarica” Lokve
1000 800
800 Nadiža
600
15
GUIDA CICLISTICA
Čepovan
600 400
400
200
200 m
0m
0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Staro Selo (Kobarid) Difficoltà: Distanza: 41 km Dislivello totale: 1050 m Durata: 3,5–4,5 h Fondo asfalto
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Centro storico con museo a Breginj – Gli alvei del Natisone con il ponte di Napoleone – Villaggio di Robidišče con la tipica cucina nera dotata di focolare aperto ed una bocca di alimentazione della stufa – Cappella e il monumento della Bocchetta di Sant’ Antonio – Grota di San Giovanni ’Antro
Il collegamento alternativo alla fondovalle tra Kobarid e San Pietro al Natisone (Špeter) conduce a Breginjski kot, che dopo la caduta dei confini si era aperto verso le Valli del Natisone. Ai piedi del monte Stol si comincia a salire lentamente attraversando diversi villaggi fino a Breginj, un tempo gioiello architettonico della Slavia Veneta, di cui oggi, a causa del terremoto del 1976, si è conservato solo il piccolo centro storico del paese. Oltre al percorso per Robidišče, il villaggio posto più a occidente della Slovenia, a Breginj si può optare per una variante più lunga, che passa attraverso il villaggio di Prossenicco (Prosnid). Nel primo caso si scende verso pittoreschi alvei e tonfani ideali per un bagno, attraverso il villaggio di Logje fino al ponte di Napoleone sul Natisone. Il sentiero lungo il Natisone che attraversa il villaggio di Podbela fino a Robič è la scelta ideale per coloro che vogliono ritornare a Kobarid. Un altro itinerario conduce alla salita su un tratto terrazzato e all’isolato villaggio di Robidišče rimasto tagliato fuori dalla sua regione nativa, la Slavia Veneta, ma che nonostante tutte le difficoltà è riuscito a preservare l’autentica architettura veneta con la tipica cucina nera. Si continua a pedalare fino alla sella sopra Canebola (Čenebola) con la cappella ed il monumento. Anche nel caso della variante più lunga si raggiunge la summenzionata sella, ma in questo caso da Breginj, la strada prima si dirige fino all‘ex valico di confine e poi attraversa il ponte sul Natisone. Si continua attraversando il villaggio di Prossenicco, dapprima in direzione di Attimis (Ahten), poi si mantiene la sinistra sopra Faedis (Fojda), al margine estremo dell‘altopiano della Slavia Veneta, che offre una vista spettacolare sulla pianura friulana e dopo aver fatto un giro attorno alla vetta del Ioanez (Ivanac), si scende verso il Natisone passando vicino alla grotta di San Giovanni d’Antro (Landar).
0 km 10
20
30
Un’interessante alternativa al percorso di fondovalle sull’Isonzo è sicuramente il tracciato attraverso l’arida valle. Nei pressi della stazione ferroviaria di Most na Difficoltà: Soči la strada si prende la diramazione in salita. Il tratto ben sistemato sovrasta il torrente Idrijca, e conduDistanza: ce alla frazione di Vrata da cui si entra nella valle di 39,5 km Čepovan. Prima di raggiungere il paese di Čepovan, Dislivello totale: al bivio si svolta per il paese di Trebuša e si percorre 870 m in lieve discesa fino a Grgar per poi continuare fino a Nova Gorica (percorso indicato a chi pratica il ciclismo Durata: su strada). La discesa è breve, già a Čepovan si svolta 3,5–4,5 h verso una ripida salita sterrata che conduce all’altopiaFondo no di Trnovo ed alla località di Lokve che è il paese a più alta quota dell’altipiano, qui il clima particolare e asfalto sterrato dovuto all’aria calda del sud che si sovrappone a quella fresca delle Prealpi e vi consigliamo una sosta magari per gustare i piatti tipici fatti in casa. Presso il paese di Lokve si lascia la strada principale Punti d’interesse lungo per prendere il sentiero forestale per Trnovo sulla l’itinerario: destra. Prima di scendere verso Nova Gorica, c’è ancora – Sentiero didattico di un tratto piacevole sulle strade forestali attraverso la Kosmač selva di Trnovo e le frazioni di Voglarji, Podgozd e Se– Sentiero storico culturale di dovec. Alla strada principale ci si ricollega per un breve Most na Soči – Monumenti ai caduti della tratto nei pressi della frazione di Ravnica che nella Grande Guerra faceva parte delle retrovie. A Lokve è prima e seconda guerra possibile scegliere una variante più lunga per arrivare mondiale a Čepovan – Nevaio perenne di Smrečje a Trnovo: si prosegue sul sentiero ciclistico attraverso Mala Lazna costeggiando il giardino botanico, in – Radura di Mala Lazna – Castello di Kromberk mezzo alle foreste di abete rosso e fino al belvedere – Punto panoramico sul a Krnica sopra la valle del Vipava. Degna di menzione Krnica è la strada di collegamento con Vojsko che si snoda sull’interessante crinale dell’altipiano del Carso lungo la quale si può visitare la celebre Grande grotta del ghiaccio e passa davanti alla dolina carsica di Smrekova draga. Sotto Ravnica comincia la discesa che dopo numerosi tornanti raggiunge la periferia di Nova Gorica. Luogo di partenza Most na Soči
16
GUIDA CICLISTICA
Tribil Superiore nelle Valli del Natisone
III. 1
S. Nicolò/Sv. Miklavž
Giro intorno a Bovec 550
Cravero/Kravar
Zavrzelno
500
Kamp Liza
450
Ravelnik
Športno letališče
Most čez Sočo
400 350 0 km 10 20 30
Luogo di partenza San Leonardo Difficoltà: Distanza: 36,5 km Dislivello totale: 950 m Durata: 3–4 h Fondo
Tribil Sup./G. Tarbij
Bovec
III. 2
Le chiesette delle Valli del Natisone 700 600 500 400 300 200 100 m
17
GUIDA CICLISTICA
asfalto
sterrato trail
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – S antuario di Castelmonte – Chiesette S. Silvestro, S. Nicolo, S. Giovanni, S. Lucia, S. Andrea –M useo SMO (Finestra multimediale slovena)
Le Valli del Natisone rappresentano un luogo del tutto particolare e sorprendente in cui il tempo sembra scorrere più lentamente. Lungo una movimentata strada ad anello si possono ammirare numerose chiesette che una volta servivano anche per dare l’allarme agli abitanti in caso di pericolo o necessità. Gli abitanti del luogo vi affascineranno anche con il loro dialetto sloveno mentre le ottime locande invitano i visitatori a fermarsi per una piacevole sosta durante cui gustare i piatti fatti in casa legati alla tradizione culinaria slovena, friulana, italiana e mitteleuropea che le numerose trattorie della zona offrono. Il circuito ad anello inizia a San Leonardo (Podutana) e segue il fiume Cosizza (Kozca) per continuare su una salita sterrata che passa vicino alla prima delle numerose chiesette della zona. Dopo aver passato la località di Picon (Pikon) si continua fino alla strada asfaltata che conduce a Castelmonte (Stara Gora). Il Santuario è meta di numerosi pellegrinaggi e punto di osservazione da cui si aprono stupendi panorami sulla pianura Friulana, sulle Valli del Natisone e sulla Slovenia. Il percorso procede sulla strada asfaltata panoramica il cui lieve saliscendi serpeggia lungo il crinale e passa vicino ad altre due chiesette, la seconda, dedicata a San Giovanni, sovrasta la valle dello Iudrio. Sempre procedendo sulla strada panoramica si sale fino a Tribil Superiore (Gorenji Tarbij), la località è il punto più alto della tappa e faceva parte della linea delle trincee della Grande Guerra che si protraevano dal Kolovrat fino a Castelmonte. Si scende percorrendo il crinale sulla sponda opposta del torrente Erbezzo (Arbeč) passando attraverso le frazioni di Oblizza (Oblica) e Cravero (Kravar). Durante la discesa verso il fondovalle consigliamo di visitare la solitaria cappella dedicata a S. Andrea che troneggia sopra il torrente Cosizza.
300 m
0 km 5
Luogo di partenza Bovec Difficoltà: Distanza: 24,5 km Dislivello totale: 277 m Durata: 2–2,5 h Fondo asfalto
sterrato trail
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Cascata di Virje ed il lago artificiale a Plužna – Cascata di Boka – Confluenza dell’Isonzo e della Koritnica – Museo all’aperto di Ravelnik – Chiesetta della Vergine Maria
10 15
20
Il percorso adatto a tutti attraverso la conca di Bovec presenta una breve salita ed un tratto esposto, punti che si possono superare con la bici in spalla. Costeggiando le cascate di Virje e Boka si pedala lungo l’Isonzo attraverso la confluenza e gli alvei dell’Isonzo e della Koritnica, si visita l’aeroporto ed il museo all’aperto della Grande Guerra, godendo per tutto il tempo del bellissimo panorama sulle Alpi Giulie, tra cui i monti Kanin, Rombon e anche il Triglav. Dalla piazza si sale in cima all’abitato passando davanti alla chiesa in direzione della frazione di Plužna e si procede sulla strada che conduce verso le piste da sci del monte Kanin. Si imbocca la diramazione di sinistra che conduce verso la frazione di Plužna con il piccolo lago artificiale e la cascata di Virje. Qui si svolta a sinistra e si scende lungo i campi da golf fino alla strada principale per continuare seguendo il suo tracciato fino al bivio che conduce alla frazione di Log Čezsoški con vista sull’imponente cascata di Boka. Qui si passa l’Isonzo per ritornare verso Bovec passando la frazione di Čezsoča e l’abitato di Jablenca da cui si segue il sentiero sulla sinistra e conduce al ponte sull’Isonzo, superato il quale si svolta a sinistra per superare un altro ponte sulla Koritnica. Questo tratto del percorso è indubbiamente molto suggestivo ma richiede anche grande prudenza a causa di ponti ed punti esposti. Da Vodenca si ritorna sulla strada asfaltata verso Bovec ma prima di arrivare in città si svolta a destra e subito dopo ancora una volta a sinistra per attraversare la strada che conduce verso Čezsoča e fare un giro intorno l’aeroporto locale. Si ritorna nel centro di Bovec e lo si lascia alle spalle puntando verso l’abitato di Mala vas in direzione di Log pod Mangartom percorrendo una carraia fino in prossimità del museo all’aperto di Ravelnik dove si attraversa la strada principale e quindi giunti sotto l’omonima altura si ritorna a Bovec. Quest’ultimo anello è particolarmente indicato per famiglie.
18
GUIDA CICLISTICA
Kobarid
III. 3
19
GUIDA CICLISTICA
Altipiano di Šentviška planota
III. 4
Visita al Natisone in bici con possibilità di bagno
Anello sulle sterrate dell’altipiano
Črvov vrh
1000 900
300
Robič (Nadiža)
275
Starijsko blato
Svino
800 Polje
700
250
600
225 m 0 km 5
Luogo di partenza Kobarid Difficoltà: Distanza: 15,5 km Dislivello totale: 50 m Durata: 1–1,5 h Fondo asfalto
sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Museo di Kobarid – L’oasi di Kobariško blato – Gole del Natisone – Chiesa di Sant’ Ilario – Cascata Pod slapom
10 15
Questo percorso si snoda in gran parte attraverso l‘oasi di Kobariško blato area che in passato è stata oggetto di opere di bonifica e dove passava il collegamento ferroviario tra Kobarid e Cividale del Friuli. Oggi questo territorio, che vanta una flora ed una fauna d’eccezione, è attraversato da un percorso didattico ciclo-pedonale con meravigliose vedute sul lungo crinale del Monte Stol e sull‘imponente parete del Krn. Le strade sono ideali per i ciclisti che vogliono visitare Breginjski kot e continuare verso la Slavia Veneta o arrivare solo fino al Natisone (Nadiža). Il Natisone è uno dei fiumi alpini più caldi, nasce sotto il Monte Stol e ai piedi del Monte Matajur piega verso Cividale del Friuli. Ne seguiamo il corso lungo le gole fino all‘area naturale presso Robič, un vero e proprio paradiso adatto anche alla balneazione (secondo una leggenda le acque del fiume sarebbero dotate di poteri curativi ma sicuramente sono rinfrescanti soprattutto dopo una pedalata impegnativa). Da Kobarid si svolta sulla strada locale che porta alla frazione di Svino, alla quale si arriva dopo una breve salita. Nel villaggio si gira a destra e si scende fino al villaggio seguente di Sužid, stretto sotto le pendici del Matajur. Attraversando la frazione di Sužid si tiene la sinistra, svoltando di nuovo sulla strada che conduce verso il villaggio di Robič che lasciamo per prendere a destra in direzione di Breginj e dopo poco a sinistra fino alla frazione di Kred. Passato il paese si mantiene la destra e si attraversano pittoresche gole in cui si trovano numerosi tonfani per arrivare all‘area balneare nella frazione di Robič. Ritornando a Kobarid si deve percorrere per un breve tratto la strada principale, per poi dirigersi verso Sužid. Tra le frazioni di Sužid e Svino, non si svolta a destra attraverso la frazione di Svino ma si ripercorre la strada che attraversa l‘oasi di Kobariško blato.
500 m
0 km 5 10 15 20 25
Luogo di partenza Ponikve Difficoltà: Distanza: 26,5 km Dislivello totale: 570 m Durata: 3–3,5 h Fondo asfalto
sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Chiesa di Maria a Ponikve – Granaio in legno del XVIII secolo a Pečine – Gola del torrente Kostanjevec – Casa di Lukš a Šentviška Gora – Vetta di Črvov vrh – Casa natale di Kosmač
Il sentiero conduce attraverso l‘altipiano prealpino di Šentviška planota, stretto tra Baška grapa e la valle del fiume Idrijca. L‘altipiano, cosparso di una vastissima rete di strade sterrate ed asfaltate poco frequentate, circondate da prati ben curati e forme carsiche tipiche, è sicuramente indicato anche per ciclisti meno esperti. Si pedala lungo il ciglio dell‘altipiano, da cui si aprono bellissimi panorami sulle Alpi Giulie e sull’area montuosa prospiciente di Idrija e Cerkno. Una delle varianti, tra le quali si può scegliere per salire sull‘altipiano, è quella di Idrija presso Bača, ma prima ancora si segue la sinistra orografica lungo il Sentiero didattico di Kosmač e si procede su una tratta pianeggiante, adatta a tutti, in particolare ai desiderosi di un bagno. Arrivati in cima all‘altipiano si può scegliere come punto di partenza la frazione di Ponikve con la chiesa, costruita su progetto di Jože Plečnik, o il vicino comprensorio sciistico di Suše. Visitata la chiesa che si innalza sopra il paese, si attraversa l’altipiano fino alla frazione di Šentviška Gora, quindi si svolta dalla strada principale sul sentiero boschivo per ritornare successivamente di nuovo sulla rotabile. Si continua attraverso il paese di Pečine in direzione del bivio Markaduc con la strada che proviene da Slap ob Idrijci, ma prima del bivio si svolta a sinistra sulla secondaria che conduce a Prapetno Brdo. Nel paese si svolta verso il parco giochi, si continua attraverso i prati e si supera la frazione di Polje per arrivare a Šentviška Gora. Prima di arrivare al tratto più impegnativo del percorso con la salita sulla vetta di Črvov vrh, si procede con una piacevole pedalata passando per le frazioni di Zakraj e Daber. Prima di scendere verso la frazione di Bukovo, si svolta a sinistra verso la vetta di Črvov vrh e si arriva sul ciglio dell‘altipiano, da dove lo sguardo spazia sulla Baška grapa. Segue la discesa fino alla frazione di Zagomilca, si svolta a destra e si passa attorno alle vette di Kuk e Pušnik. L’anello sul ciglio settentrionale dell’altipiano si conclude ritornando al punto di partenza nel paese di Ponikve, costeggiando il comprensorio sciistico.
20
GUIDA CICLISTICA
III. 5
Altipiano di Banjšice
III. 6
Percorso panoramico sull’altipiano sopra l’Isonzo 800
Dolegna del Collio Attraverso i colli, cosparsi di strade del vino lungo il fiume di confine Judrio
Kuk
750
Restocina/ Raztočno
250
700 650
Bate
600 550 m
21
GUIDA CICLISTICA
200
Ronco Albina Craoretto
150 100
0 km 5
Luogo di partenza Kanalski Vrh Difficoltà: Distanza: 18 km Dislivello totale: 258 m Durata: 1,5–2 h Fondo
asfalto sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Lago artificiale a Kanalski Vrh – Museo della Grande Guerra a Banjšice – Chiesa di Santa Croce a Bate
10 15
Oltre l’itinerario proposto sull’altopiano Šentviška planota, potrete optare per un secondo anello che attraversa un altro altopiano prealpino che si erge sopra l’Isonzo un po’ più a sud, stretto tra la Valle d’Isonzo e quella di Čepovan. L’anello attraverso l’altopiano di Banjšice a più di 700 m sul livello del mare, chiamato anche il gioiello delle Prealpi, si snoda su strade asfaltate, ad eccezione di un breve tratto sterrato. L’altopiano è caratterizzato principalmente dall’attività agricola e zootecnica e dalla tradizionale festa della falciatura, ecco perché il tragitto si snoda poi attraverso un paesaggio coltivato, con numerosi greggi di bestiame. Il paesaggio è in realtà un pianoro carsico, privo sì di corsi d’acqua, ma con grotte, abissi ed altri fenomeni carsici. L’altopiano di Banjšice è noto anche per le tristi vicende della Grande Guerra, quando gli Austriaci nell’Undicesima battaglia dell’Isonzo dovettero ritirarsi dal margine occidentale dell’altopiano verso il centro, che a malapena riuscirono a difendere. L’intero anello ha solo due tratti in salita, il primo più breve che conduce da Kanalski Vrh alla frazione di Lužarji con l’unico breve tratto di sterrata, ma comoda. Da qui si possono già ammirare le meravigliose vedute sulle pendici delle Alpi Giulie, si continua poi verso la cima del Monte Kuk attraverso le frazioni di Mrcinje e Trušnje e più avanti attraverso Raven, Breg e Krvavec. Il secondo tratto in salita un po’ più lungo, che conduce in cima al Monte Kuk regala meravigliose vedute. Il percorso è sempre movimentato con l’unica discesa degna di questo nome che porta verso la frazione di Bate. Per salire sul pianoro da Kanal attraverso Morsko si deve superare un ulteriore dislivello di 500 m, ma per fortuna la strada si sviluppa dolcemente, altri due possibili accessi si trovano invece a Čepovan o Grgar, sotto il Monte Santo (Sveta Gora).
50 m
0 km 5
Luogo di partenza Cividale del Friuli Difficoltà: Distanza: 25 km Dislivello totale: 220 m Durata: 2–2,5 h Fondo asfalto
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Chiesa di S. Elena a Mernicco – Paesi di Ruttars, Scriò e Restoccina – Parco naturale Bosco di Romagno – Strada dei vini e dei sapori e Strada del vino e delle ciliegie
10
15 20
Pedalando lungo le strade del vino che circondano Prepotto (Prapotno) dove prosperano vitigni autoctoni, quali il Friulano e il Refosco dal Peduncolo rosso, si possono scorgere le colline coltivate a terrazze, ma non per questo non dovremmo stringere i denti per affrontare anche alcune salite. Si inizia a pedalare verso sud in direzione della città del vino, Corno di Rosazzo procedendo sulla strada, lungo la quale sono ubicate le case cittadine e che conduce dal centro della città attraverso prati e campi fino a Gagliano, con rinvenimenti di epoca romana e longobarda. Si svolta a sinistra attraverso il tipico paesaggio rurale e quindi dalla strada principale per Prepotto si svolta a destra, dove il percorso continua a quote superiori di Spessa, costeggiando rinomate aziende enologiche, fino al Parco del Bosco Romagno. Anche il nome stesso del Parco, formato da numerose specie arboree, è di origine longobarda. A questo punto il percorso risale verso Craoreto per scendere poi fino a Dolegna del Collio (Dolenje), dopo aver oltrepassato il fiume di confine Judrio (Idrija) che sgorga dalle pendici del Kolovrat. Da Dolegna, situata sulla Strada del Vino, dei Sapori e dei Ciliegi, si prende una ripida salita fino ad un gruppo di case, che prendono il nome di Restocina, da dove si scende fino a Mernicco (Mirnik) e continua attraverso Albano di Prepotto. Su questa strada si incontra un altro ponte sul Judrio, il Ponte dello Schioppettino, che prende il nome dall‘omonimo vitigno autoctono a bacca rossa che si aggiunge ai vini rossi di Prepotto per conferirli un gusto elegante e dolce. Il percorso continua da Albana attraverso un colle costeggiando la frazione di Cialla per arrivare ai vigneti di Montebello e Fornalis ai margini a sud-est di Cividale del Friuli. Dopo aver superato l‘abitato Fornalis, si entra in città sul lato est presso il bivio per Castelmonte (Stara Gora).
22
GUIDA CICLISTICA
III. 7
Corno di Rosazzo
III. 8
Attraverso la pianura in mezzo ai vigneti 200
Trstelj sul Carso Attraverso pinete nere e paesini carsici
Rosazzo/Rožac
175
700
Trstelj
600
150
Gagliano
500
125
400
100
300
75 m
23
GUIDA CICLISTICA
0 km 5 10 15 20
Luogo di partenza Cividale del Friuli Difficoltà: Distanza: 21,5 km Dislivello totale: 110 m Durata: 1,5–2 h Fondo asfalto sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Villa Nachini - Cabassi – Abbazia di Rosazzo – Parco Bosco Romagno – Castello di Rocca Bernarda
Questo percorso lungo tratti della strada del vino porta nei dintorni del castello e della cantina Rocca Bernarda che insieme all‘abbazia di Rosazzo sovrastano i colli coltivati a vite a sud di Cividale. Partendo dalla città ducale si pedala in direzione di Trieste attraverso le frazioni di Rualis e Gagliano. Si prosegue attraverso in direzione della località di Firmano immersi in un paesaggio rurale pianeggiante con prati, campi di grano e vigneti a ridosso della sponda sinistra del Natisone. Attraversata la località Casali Potocco ci si dirige verso alla frazione di Ipplis e si prosegue verso Azzano fino a raggiungere Oleis, località che prende il nome dalla tradizionale coltivazione dell’olivo. Da qui ci si dirige verso est e si affronta la salita che conduce all’abbazia di Rosazzo, da cui si può abbracciare con lo sguardo la regione vitivinicola dei Colli orientali del Friuli e del Collio sia italiano che sloveno. Il percorso cicloturistico di Rosazzo prosegue in discesa attraverso i colli di Rosazzo, cosparsi di vigneti e frutteti, fino alla frazione di Noax nei pressi del capoluogo. Da qui si prosegue sulla via principale che attraversa la campagna in direzione di Spessa. Poco distante è possibile scorgere il castello della Rocca Bernarda dove si produce il rinomato Picolit, la Rocca fu inizialmente feudo del patriarcato aquileiese, in seguito venne donata alla comunità di Cividale e oggi appartiene al Sovrano Militare Ordine di Malta. Un’altra opzione per giungere alla Rocca percorrendo i colli parte dai percorsi ciclabili di Noax. Nell‘abitato di Spessa si svolta a destra dalla strada principale per trovare il tracciato dell’annello ciclabile transfrontaliero ed attraverso i campi costeggiando la frazione di Gagliano si ritorna a Cividale.
200 m
Cerje
0 km 5
10
15
20
Guardando dalla bassa Valle del Vipava verso sud si intravedono i monti, ricoperti da vaste foreste di pino nero, che danno il nome di Colline nere alla località. Difficoltà: Risalendole l’ambiente chiuso della foresta con la sua penombra lascia spazio a panorami stupendi sul Distanza: paesaggio circostante tra il mare e le Alpi sul percorso 21 km tra Trstelj e Cerje. Lungo il tragitto gli amanti della storia Dislivello totale: possono percorrere i campi di battaglia della Grande 430 m Guerra mentre nei paesi carsici numerose sono le attrattive della caratteristica architettura in pietra e i sapori Durata: offerti da questa incantevole regione vitivinicola. 2,5–3,5 h Il percorso inizia a Kostanjevica na Krasu pedalando Fondo sulla via che passa per le frazioni di Novela e Temnica. Le pittoresche località che sorgono su queste colline affac asfalto sterrato trail ciate sull‘azzurro del mare Adriatico sono caratterizzate dalle abitazioni raggruppate ed addossate le une alle altre a difesa dal forte vento di Bora che periodicamente spazza la regione. Passato il paese di Temnica comincia Punti d’interesse lungo un’agevole salita verso Trstelj che, con i suoi 643 m di l’itinerario: altezza, è il punto più alto di quest’area del Carso. Poco – Architettura tipica carsica sotto la cima c‘è un rifugio da cui si prosegue pedalana Kostanjevica, Novelo e do lungo la strada forestale attraverso le pinete di una Temnica zona che comunque con le sue cime offre diversi punti – Resti dell’ex campo di di osservazione sul territorio circostante. Sul colle Fajtji battaglia – Monumento ai difensori del hrib il tempo ha guarito le ferite procurate dalle cruenti confine occidentale sloveno battaglie del fronte sull’Isonzo rimangono lasciando ancora a ricordo delle vicende passate sono le caverne, le in costruzione a Cerje trincee ed altre testimonianze che oggi sono collegate – Sedia di Borojević dal Sentiero di Pace. Giunti a Cerje si apre un paesaggio maestoso sull’intera zona e sui percorsi descritti in questa guida. Attraverso il tipico paesaggio carsico si ritorna a Kostanjevica. Luogo di partenza Kostanjevica na Krasu
24
GUIDA CICLISTICA
III. 9 300 250
S. Martin nella Valle del Vipava Tra campi e vigneti della Valle del Vipava
Costeggiando le gole selvagge fino al paese più alto della regione di Primorska Hudournik
1200
Vojsko
1000 Malovše
200
800 600
150 ž.p. Batuje
100 50 m
Altipiano di Vojsko
IV. 1
Sv. Martin Kamnje (Rebki)
25
GUIDA CICLISTICA
400 200 m
0 km 5
10
15 20
Questo itinerario attraversa un territorio in cui possiamo trovare numerose cantine dove è possibile degustare l’ottimo vino locale e agriturismi che Difficoltà: offrono i piatti tipici della zona. Da Potoče si parte avviandosi lungo la salita che conduce verso il paese Distanza: di Kamnje in cui si erge la chiesa di S. Michele da cui si 22 km continua verso le località di Vrtovin, Gojače, Malovše Dislivello totale: fino a Črniče che ancora conservano elementi tipici 430 m dell’architettura carsica. È un percorso ondulato ma non impegnativo in cui si può avvertire un diverso Durata: stile di vita tipico di questa regione. A Črniče si svolta 2–2,5 h in un vicolo stretto che conduce alla chiesa di S. Vito Fondo e quindi a una sterrata per mezzo della quale si arriva alla fattoria isolata Huhov mlin. Da qui si ritorna sulla asfalto sterrato strada asfaltata per raggiungere la zona industriale Pod Batujami, si attraversare il fiume Vipava (da cui la valle ha preso il nome) e si prosegue verso sud sulle colline del Vipacco che dolcemente digradano verso il Carso. Punti d’interesse lungo Imbocchiamo la salita che conduce a Preserje per l’itinerario: proseguire verso la frazione di Sv. Martin, che si innalza – Chiesetta di S. Martino, sopra Brje ad un’altezza di 331 m s.l.m., vi troviamo la stupendo belvedere, Brje chiesetta di S. Martino considerata il punto di separa– Ponte del 19. secolo, chiesa zione tra la valle del Vipava da quella della Branica. Qui di S. Michele e Manoscritto la vista spazia sulla valle del Vipava e sulle pendici della di Kamnje del 16. secolo, selva di Trnovo a nord-est e sul Carso a sud-ovest. Da Kamnje – Chiesa barocca con scultura Sv. Martin la strada scende attraversando il paese di Brje ci riporta, passando tra le vigne, a Potoče, dove il lignea tardogotica della Madonna col Bambino del percorso ad anello si chiude. Luogo di partenza Potoče
15. secolo, Vrtovin – Cimitero militare della Grande Guerra, Črniče – Mulino Huh – Villagi nella valle di Vipava
0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Dolenja Trebuša Difficoltà: Distanza: 43 km Dislivello totale: 1100 m Durata: 4–5 h Fondo asfalto
sterrato
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Confluenza di Idrijca e Trebuščica – Cimitero partigiano a Vojščica – Tipografia partigiana Slovenija – Zone umide nella valle del Gačnik – Cascata di Brdar – Gola di Gačnik – Ponte di pietra su Trebuščica – Cascata a Sopota nella gola di Pršjak – Sorgente solforosa
Ci si dirige su strade poco frequentate verso la catena montuosa di Idrijsko hribovje, e più precisamente sull‘isolato altopiano di Vojsko e nella valle di Trebuščica. Solamente il monte Prvejk impedisce di raggiungere direttamente da Tolmin, passando per il sentiero didattico di Kosmač, il punto di partenza che si trova a Dolenja Trebuša. L‘anello inizia nella valle del torrente Hotenja in direzione di Idrija. Fino al valico che si trova sulla vetta dell‘Oblakov vrh, il percorso si snoda in moderata salita e diventa più impegnativo solo dalla diramazione di destra, che porta in salita verso la vetta del Hudournik. Prima che la strada inizi a scendere verso l‘azienda agricola Gačnik, si svolta a sinistra sulla strada forestale. Se si vuole visitare la vetta, dalla strada forestale è necessario svoltare a sinistra sul sentiero e poi risalire attraverso i prati fino al luogo panoramico più bello dell’altipiano. Dalla diramazione per Hudournik conduce fino a Vojščica una sterrata in discesa che ben presto si trasforma in strada asfaltata ed arriva al centro di Vojsko, il paese più alto della regione di Primorska. Dalla chiesa nel centro del paese si continua in breve salita su una strada asfaltata non impegnativa. Poi si imbocca una sterrata che scende nella valle del Gačnik fino all’omonima fattoria. Qui il torrente ha scolpito una selvaggia gola in cui l‘acqua precipita in una vertiginosa discesa con numerosi cascate sino alla valle di Trebuščica. In una discesa con incantevole vista panoramica costeggiando le tipiche fattorie alpine, si ritorna a Gorenja Trebuša. Al ritorno verso Dolenja Trebuša sorprende una piacevole pedalata lungo la valle, costeggiando il torrente di Trebuščica, in cui confluiscono numerosi torrenti, quali il Gačnik ed il Pršjak. Presso quest‘ultimo si può decidere di visitare la cascata più pittoresca, che si trova a Sopota. Se si vuole prolungare il percorso in direzione di Tolmin, a Gorenja Trebuša si svolta sulla strada che porta a Čepovan. Segue la salita sulla sella di Drnulk e poi la discesa attraverso il passo Vrata verso la stazione ferroviaria di Most na Soči.
26
GUIDA CICLISTICA
Stol
IV. 2 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0m
Gita panoramica lungo la cresta del Monte Stol Planina Božca
Starijski vrh
IV. 3
Pust Gost nella Val Resia Uno degli itinerari mountain bike più belli e meno frequentati
1500
Pust Gost/Pusti Gozd
1250 1000 Žaga
27
GUIDA CICLISTICA
Požar
750 500
0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Kobarid Difficoltà: Distanza: 45 km Dislivello totale: 1450 m Durata: 4,5–5,5 h Fondo asfalto
sterrato trail
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Gola di Trnovo – Gola di Uccea – Crinale del Monte Stol – Gola di Kobarid con il ponte di Napoleone
Il tracciato sul crinale del Monte Stol è uno dei più bei percorsi ciclistici della valle e le salite e discese che qui troviamo offrono diverse possibilità di percorso. Se si sceglie il versante settentrionale il modo più rapido per raggiungere la frazione di Žaga da Kobarid è seguire la strada principale, che possiamo evitare, optando per il collegamento che costeggia la riva sinistra dell‘Isonzo. Giunti nella frazione di Žaga si imbocca una strada poco trafficata che si snoda sopra la gola di Uccea fino all‘ex dogana, dove si svolta a sinistra per percorrere una strada forestale dalla pendenza uniforme e il cui ombreggiamento garantito dall‘ombra degli alberi garantisce un ambiente nolto piacevole per i ciclisti. Se già salendo si possono ammirare alcuni tratti di panorama stupendi sulla conca di Bovec e sulla catena montuosa del Kanin, il tratto sul crinale del Monte Stol che passa accanto alla malga di Božca, sarà un‘esperienza indimenticabile. La strada e il crinale sono frequentati anche dagli amanti del parapendio che qui spesso praticano il volo. In corrispondenza della diramazione che conduce a Kobarid troviamo il percorso che sale dal versante meridionale, anche questa opzione è affascinante per le vedute sui territori circostanti ma d‘estate è sicuramente molto più faticosa da percorrere sotto il sole battente a cui è esposta. Si percorre la distesa sul crinale erboso lungo e marcato da cui si vedono il vicino Matajur e, nel sottostante fondovalle, il corso del Natisone, si continua poi sino all‘incrocio per arrivare di fronte alla vetta di Starijski vrh. Da qui comincia un tratto più impegnativo lungo la cresta che ci conduce fino alla strada forestale che porta a Trnovo. Costeggiando Hum, prima di arrivare a Predela e Baba, si svolta sulla sterrata per una discesa non impegnativa fino alla diramazione per Trnovo dove, dopo il tornante destro cementato, si lascia la strada a sinistra per seguire il sentiero e quindi girare subito dopo a destra, attraversare una radura mantenendo sempre la destra per scendere lungo un tratto affascinante direttamente alla frazione di Trnovo. Per tornare a Kobarid si può scegliere di seguire l’antica strada Napoleonica, che troviamo svoltando in prossimità del tornante sopra il tonfano di Otona.
250 m
0 km 5
Luogo di partenza Prato di Resia Difficoltà: Distanza: 25 km Dislivello totale: 1550 m Durata: 4–5 h Fondo asfalto
sterrato
trail
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Malga del Pust Gost – Museo dell’Arrotino a Stolvicca – Centro visite del Parco naturale delle Prealpi Giulie
10
15
20
La valle glaciale che si sviluppa per circa 20 km di lunghezza lungo il torrente Resia ai piedi dell‘imponente Monte Kanin si apre ad ovest verso il Friuli. Lungo la strada principale della valle troviamo un’unica diramazione che imbocchiamo per inerpicarci lungo la stradina che attraversa i Musi (Mužci) in corrispondenza del passo Carnizza (Karnica) per poi scendere nella Val Uccea (Učja). A nord, sopra la Val Resia (Rezija), si allunga dalla cima del monte Kanin una spalla rocciosa, percorsa da solcature, con le tre creste del Monte Sart (Žrd), a sud invece si trova la cresta del Monte Musi che si distingue per il suo profilo dentellato. La toponomastica bilingue della zona riporta i nomi in resiano, dialetto di ceppo slavo che ha origini comuni con lo sloveno. Il Pust Gost è un itinerario tecnicamente e fisicamente impegnativo poco frequentato, tranne forse vicino al rifugio a Sella Sagata. Secondo quanto raccontano i cicloescursionisti, si tratta indubbiamente di uno degli itinerari più belli delle Alpi Giulie occidentali. Il percorso inizia davanti al centro sportivo, costeggia il fiume, procede sulla strada asfaltata che conduce verso Prato di Resia (Ravanca), quindi su una sterrata dapprima ripida e in seguito meno impegnativa. Oltre Sagata si diramano alcune salite cementate che iniziano abbastanza dolcemente ma che verso la fine diventano molto ripide. Giunti a quota 1.200 m si abbandona la strada per procedere lungo un sentiero forestale dove sarà necessario portare la bici in spalla in alcuni tratti e sicuramente per superare gli ultimi 100 metri di dislivello. Arrivati al sentiero 643 si prosegue sulla discesa lungo una mulattiera ben assestata ma con alcuni tratti tecnicamente più impegnativi dove di nuovo sarà necessario trasportare noi la bici. Una bellissima discesa conduce a Stolvizza (Solbica), qui seguendo le indicazioni della mappa dobbiamo imboccare il sentiero che in un saliscendi continuo segue l‘affluente destro del torrente Resia (in resiano Bila) fino al punto di partenza.
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GUIDA CICLISTICA
Malga Razor
IV. 4
IV. 5
Attraverso le alpi nel paese ecologico e nella valle della Tolminka
1600
Koča na pl. Razor
1400 1200
Pl. Stador
1000
0m
Slatnik Možic
1600 1400
Tolm. Ravne
1200 Ljubinj
600 200
Možic sopra la valle Baška le mulattiere sulla linea di grapa Seguendo confine, indicata dal Trattato di Rapallo
1800
800 400
29
GUIDA CICLISTICA
Laz
1000
Zastenar
Tolmin
Tolmin
0 km 10 20 30 40
Luogo di partenza Tolmin Difficoltà: Distanza: 47 km Dislivello totale: 1575 m Durata: 4–5 h Fondo asfalto
sterrato trail
Punti d’interesse lungo l’itinerario: – Gli alpeggi di Tolmin – Paese di Čadrg – Chiesa a Javorca – Gole di Tolmin
Un classico tra gli itinerari in mountain bike che soddisfa tutte le aspettative dei ciclisti, anche quelli più esigenti. Si risale verso la nota area di decollo per deltaplani e poi si attraversano gli alpeggi di Tolmin. Ultima solo per ordine di percorso è l’idilliaca vetta del Razor, presso cui vi consigliamo una sosta prima di iniziare l’impegnativa discesa che inizialmente si dirige verso la valle della Zadlaščica, per poi imboccare la valle della Tolminka sotto Čadrg, paese immerso nella natura in cui il passare del tempo viene scandito dalla tenace operosità dei suoi abitanti. Il monte Stador è frequentato anche dai praticanti del parapendio e vi si arriva pedalando prevalentemente su una strada asfaltata. Prima di arrivare al monte Razor si devono oltrepassare altre due vette alpine (la Lom e la Podkuk) procedendo su una strada sterrata con brevi e ripide salite seguite da tratti pianeggianti. Giunti sotto al rifugio si abbandona la strada per una mulattiera che conduce al bivio da cui partono due diversi sentieri che conducono entrambi a Tolminske Ravne e si imbocca quello di sinistra per proseguire lungo una strada in discesa da percorrere facendo particolare attenzione alla mappa in quanto prima di arrivare all’alveo del fiume di Zadlaščica, si deve svoltare a destra, attraversare il fiume e dirigersi verso il paese di Čadrg dal versante destro. A Zadlaz-Čadrg si può scegliere se accorciare il percorso scendendo verso le gole del fiume lungo la strada che porta fino al Ponte del Diavolo. Altrimenti si può optare per la conquista di una nuova salita in direzione di Čadrg, ma prima di raggiungere il paese si ridiscende lungo un sentiero che attraversa Ozidje e costeggia Podlogar fino alla passerella che attraversa il fiume Tolminka, sotto la chiesa di Javorca la quale merita senza dubbio una visita nonostante la ripida salita da percorrere per raggiungerla. Vi consigliamo di visitare anche le Gole di Tolmin, al cui ingresso si arriva lungo una mulattiera che troviamo presso la chiesa di San Pietro, sopra Zatolmin.
800 600 400 m
0 km 5
10
15
Il percorso lungo il confine di Rapallo, il vecchio ex-confine l’Italia e la Jugoslavia, si svolge su antichi sentieri militari e attraversa i pendii dei monti Slatnik, Difficoltà: Lajnar, Možic e Kobla. Una piacevole salita pedalando su mulattiere lungo cui, fermandosi per rifiatare, si posDistanza: sono osservare le numerose testimonianze del vecchio 18 km confine. Lungo il bellissimo e tortuoso percorso si è Dislivello totale: immersi nella ricca vegetazionesi rimane circondati da 1080 m una ricca vegetazione di esemplari rari, dal bivio per Lajnar invece il panorama si apre sulla Baška grapa e Durata: sul lago di Bohinj con il monte Triglav sullo sfondo. 3–4 h Dal centro storico di Podbrdo si risale il fiume Bača Fondo costeggiandolo e passando sulla riva opposta per continuare in direzione della sorgente, si imbocca la sterrato trail vecchia strada che porta a Petrovo Brdo, abbandonando la precedente e mantenendo la destra. Dopo un breve tratto si segue la direzione che porta all’azienda agricola Huba e quindi, prima dell’azienda, si prende la Punti d’interesse lungo mulattiera che serpeggia fino alla cima Kup. Procedenl’itinerario: do si passa vicino alle postazioni militari e al percorso – Centro storico e la casa di si unisce il sentiero proveniente da Petrovo Brdo. In Jakovkna a Podbrdo località Kovce, davanti alla casa di caccia, si prosegue – Rifugio a Kup prendendo la salita a destra in direzione Lajnar e si – Caserma a Lajnar passa sotto al crinale dello Slatnik fino ad arrivare ad – Caserma a Slatnik una caserma. Proseguendo si continua l’attraversa – Bunker di ferro a Možic – Cippo confinario e fortezza verso il Monte Možic con la cupola dell’osservatorio ed il punto panoramico. La successiva discesa dal Možic sulla sella Vrh Bače conduce verso la cima di Bača e verso i monti Šavnik e Črna prst. Giunti alla sella si svolta su una breve e molto impegnativa che ci porta su una mulattiera ben conservata e si snoda fino al bivio per Bača e Podbrdo. A questo punto svoltiamo a sinistra in direzione di Podbrdo, e subito dopo a destra sulla strada forestale che riconduce a Petrovo Brdo e tornare così al punto di partenza. Luogo di partenza Podbrdo
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GUIDA CICLISTICA
IV. 6 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0m
Matajur
Discesa indimenticabile dalla cima del simbolo della Slavia Veneta Mrzli vrh
Mersin/Mersino
Editore: LTO Sotočje e Posoški razvojni center Redattore: Peter Dakskobler Autore del testo: Peter Dakskobler Traduzioni: Eurotranslate d.o.o. (ITA) Fotografie: Arhiv LTO Sotočje, Arhiv LTO Bovec, Arhiv TIC Brda, Two Wheel Travel, Slotrips.si, Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo; Claudio Costerni, Sebastjan Vehar, Fabio Ferrari, Željko Cimprič, Matevž Lenarčič, Srdjan Živulovič, Monika Silva, Peter Immich, Peter Dakskobler, Jan Klavora, Tomi Kanalec, Sašo Pajer, Tine Zidarič, Boris Mrak, Boris Matjašec, Marko Munih, Robert Niedring, Robert Zabukovec, Tyler Robertson, Miha Gantar, Mitja Madon. Progetto grafico ed impaginazione: Premedia, Andrej Juvan Stampa: Kartografija Tiratura: 30.000 copie Visitate il sito www.bike-alpeadria.com
0 km 10
20 30
Questa pubblicazione è disponibile in sloveno, italiano, inglese e tedesco. Tolmin, dicembre 2013
Il collegamento che da Kobarid porta a Cividale del Friuli salendo alla cima del Matajur è molto impegnativo ma indimenticabile. Questo monte, uno dei simboli della Difficoltà: Slavia Veneta (Beneška Slovenija), da tempo attrae anche gli appassionati di mountain bike più esigenti. Già la prima Distanza: parte della salita fino a Livek, sul passo tra i monti Kolovrat 37 km e Matajur, fa stringere i denti per la sua pendenza. La seconda parte del percorso segue la strada forestale da Dislivello totale: Avsa è più agevole e si snoda lungo la cresta del Matajur 1440 m fino al bivio per le malghe, quindi supera dolcemente il Durata: confine e prosegue su una mulattiera fino alla cima erbosa 4,5–5,5 h con panorami mozzafiato sull’immensa pianura friulana e sul Golfo di Trieste. Pedalando in questi luoghi si seguono Fondo idealmente le orme lasciate dal generale Erwin Rommel quando durante la Grande Guerra condusse l’attacco alle asfalto sterrato trail linee italiane. Con la bici raggiungiamo il rifugio Dom na Matajure e da qui fare una breve visita, magari con la bici in spalla, alla cappella sulla cima del Matajur, dalla quale si aprono stupende vedute su ambo i versanti. Punti d’interesse lungo Anche la discesa lungo il sentiero fino a San Pietro al Nal’itinerario: tisone (Špeter) è lunga ed impegnativa, ma indubbiamente – Itinerario storico di una delle più belle della zona. Dal rifugio sul Matajur si proKobarid segue a piedi sino alla cima, dove si trova la cappella. Dopo – Itinerario storico di Idrsko aver trovato il sentiero 725 che porta a Stupizza (Štupica), – Cappella sulla cima del si prosegue sulla sinistra verso l’alpeggio Mersinska planina Monte Matajur e si svolta verso Mersino Alto (Gorenji Marsin). Si procede – Centro storico di Cividale sulla strada asfaltata che porta oltre la sella di Glevizza del Friuli (Hlevišče), dove si svolta sul sentiero 749 in direzione di – Museo SMO (Finestra multi- San Pietro al Natisone. Il sentiero passa attraverso alcuni mediale slovena) crocevia e giunge a San Giorgio (sv. Jurij). Il percorso è un susseguirsi di saliscendi che a volte costringono i ciclisti a smontare dalla bicicletta e proseguire a piedi. In seguito si pedala lungo San Canziano (sv. Kancijan) e, giunti nella parte inferiore del tracciato, è possibile sulla raggiungere la strada principale in modi diversi. Vale la pena proseguire fino alla sterrata che conduce alla chiesa posta nel centro di San Pietro al Natisone. Ormai solo un breve tratto di fondovalle ci separa dal meritato riposo nel cuore della stupenda Cividale del Friuli. Luogo di partenza Kobarid
Per maggiori informazioni consultare la carta interattiva delle piste ciclabili sul sito www.bike-alpeadria.com
Norme di comportamento sui sentieri di montagna Il rispetto delle norme contribuisce alla conservazione della natura e rende piacevoli gli incontri con le altre persone in montagna: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7.
Non allontanarsi dai sentieri e rispettare i divieti d’accesso. Non lasciare tracce. Governa la tua bici e modera la velocità. Rispetta gli altri visitatori della natura – i pedoni hanno la precedenza. Rispetta gli animali. Pianifica in anticipo. Evita le aree piene di fango.
CARTA CICLISTICA
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Informazioni e prenotazioni ANELLO CICLISTICO
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TIC Kanal Pionirska ulica 2, SI – 5213 Kanal T: + 386 (0)5 398 12 13 E: tic.kanal@siol.net www.tic-kanal.si
TIC Tolmin – LTO Sotočje Petra Skalarja 4, SI – 5220 Tolmin T: + 386 (0)5 380 04 80 E: info@lto-sotocje.si www.visit-soca.com
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