SLOW ECONOMY 16

Page 1

ANNO 4 NUMERO 16 Settembre/Ottobre 2017

La straordinaria forza delle Eccellenze Italiane

Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale


/quorestore www.mafrat.com

I negozi “Quore” sono dei veri e propri “Factory Stores” in cui sono presenti i brand che Mafrat produce e distribuisce.

Il filo diretto tra l’azienda e il consumatore finale assicura maggiore convenienza e garantisce la qualità che da sempre caratterizza i prodotti Mafrat.

Putignano - Altamura - Avellino - Barberino - Barletta - Brindisi - Campobasso - Casamassima Civitanova - Como - Copertino - Fidenza - Foggia - Francavilla - Galatina - Grosseto - Lecce - Lucera Manduria - Manfredonia - Matera - Mesagne - Messina - Monopoli - Milano - Nardò - Paterno’ 2 Pescara - Potenza - Riccione - Rossano - Rovereto - San Benedetto - San Severo - Taranto Termoli - Trani - Valmontone. Prossime Aperture: Gallarate - Gallipoli - Vibo Valentia


/quorestore

www.mafrat.com

Sommario 4

8 14

18 20

28 30

40 42

Slow Economy - Golf in Tour gustando Moda, Agroalimentare e Turismo Anno 4 - Numero 16 - Settembre/Ottobre 2017 - Reg. Tribunale in corso Direttore Responsabile: Stefano Masullo Direttore Editoriale: Saverio Buttiglione - Art Director: Daniele Colzani Segretaria di redazione: Emanuela Cattaneo

www.facebook.com/SlowEconomy - www.issuu.com/SlowEconomy

3


Editoriale di Stefano Masullo

Italia - Francia, sinergie per il turismo golfistico

T

ra Italia e Francia infatti si sta disputando una delicata ed importante partita economico finanziaria, i numeri confermano ciò evidenziando quanto dell’ economia italiana sia passato in mani francesi . Osservando i dati aggregati relativi all’ ultimo decennio emerge infatti una sproporzione evidente tra gli investimenti fatti dalle imprese dei due Paesi : una analisi di KPMG calcola che, a fronte dei 52,3 miliardi di euro spesi dagli investitori d’Oltralpe in Italia tra il 2006 e il 2016, gli italiani abbiano messo sul piatto appena 7,6 miliardi di euro . In sintesi, i francesi hanno comprato sette volte di più in

4

Italia rispetto a quanto hanno fatto le società italiane . Un rapporto che si allarga sensibilmente se l’arco temporale è esteso agli ultimi vent’anni. Senza contare, si sottolinea spesso negli ambienti finanziari, che dove non ci sono le azioni francesi, ci sono i manager francesi . Il riferimento è a uno dei principali gruppi bancari italiani, UniCredit, guidata da Jean Pierre Mustier, o alla prima assicurazione del Paese, Generali, al cui vertice si trova Philippe Donnet . A conferma di quanto espresso, un posto in primo piano lo occupa Telecom Italia con la doppia scalata operata da Vincent Bolloré nel gruppo tlc e, in contempora-

nea, in Mediaset . Infine, è da sottolineare il capitolo Mediobanca, il patto che governa piazzetta Cuccia e in cui Vincent Bolloré è il secondo azionista con l’8% dietro UniCredit scade a fine

Il Direttore Responsabile Prof. Stefano Masullo


anno .Per Vincent Bolloré, la presenza in Mediobanca e, di riflesso, in Generali sono stati decisivi per costruire il suo futuro in Italia . The Golden Ring, riservato, operativo e potente Club e Network di Affari a livello mondiale, con sede a Londra, la cui appartenenza, per cooptazione e presentazione personale è destinata a soli 999 membri a livello planetario, struttura di cui Golf People Club Magazine ne è componente ufficiale ed unico rappresentante a livello italiano per il settore golfistico, è stato il partner italiano nonché braccio operativo della manifestazione Gentleman Sport AM . The Golden Ring, in funzione del grandissimo successo riscontrato, raccolti anche migliaia di euro in beneficenza devoluti alla LILT Lega Italiana Lotta Tumori, ha deciso, a partire dal 2018 di far diventare Gentlemen

Sport AM un appuntamento fisso a livello italiano e di realizzare lo stesso identico format a Dubai, Montecarlo e Londra . Gentlemen Sport AM risulta essere un format unico ed esclusivo che prevede la partecipazione di numerosi ex calciatori professionisti che hanno scritto la storia del calcio mondiale a cui si uniranno sul green an-

che importanti nomi del mondo dello spettacolo e della musica, tutti accomunati dalla passione per la disciplina golfistica . Gentlemen Sport AM nasce da Yvon Franzoni e Alain Boghossian, amici da una vita, e, ispirandosi ai vari eventi golfistici Pro Am, maturano l’idea di organizzare nel 2015 il primo torneo Gentlemen Sport AM coinvolgendo sportivi internazionali . Gentlemen Sport AM debutta nel 2015 nella spettacolare cornice del Golf Club Sainte - Maxime di Saint Tropez e visto il grande successo ottenuto nel 2016 si disputa a Parigi nel più prestigioso ed importante circolo francese il Golf Club Nationale, struttura di proprietà della Federazione Francese di Golf, sede permanente dell’ Open di Francia e teatro della Ryder Cup 2018. Golf People Club Magazine, il sistema editoriale integrato e convergente del golf italiano nonchè il punto di riferimento nazionale per gli operatori mondiali del golf, dove i golfisti si ritrovano per

5


benefico – mondano – golfistico denominato Gentlemen Sport AM, svoltosi nei giorni 22 – 23 e 24 Luglio 2017 nel centro di Milano per la parte sociale e conviviale, Hotel Four Seasons, 55 Club, Just Cavalli ed al Golf & Country Club Castello di Tolcinasco per l’area sportiva, riscuotendo l ‘ennesimo eclatante e strepitoso successo.

consolidare le conoscenze avviate sul green, in funzione del proprio vertice direttivo, espressione di ben 13 nazionalità diverse, con una diffusione di oltre 250.000 copie tra la versione digitale e cartacea, forte di una leadership assoluta ed incontra-

6

stata nel proprio segmento di mercato, risultando essere la più importante e prestigiosa rivista italiana di Golf – Arte - Solidarietà - Business & Lifestyle, ha supportato in qualità di media partner, la prima edizione italiana dell’ esclusivo ed internazionale evento


7


di Saverio Buttiglione

Punti di vista

8

S

Ferrari, un’icona italiana a cavallo tra due millenni

iamo quelli a cavallo tra il 2° ed il 3° millennio dopo Cristo, probabilmente un po’ di generazioni che vedono la fine di un’era, quella cosiddetta post/industriale e annusano l’avvio di un’era fatta di società globale “liquida” come teorizzato da Bauman, dove non possiamo capire quali saranno i valori che sostituiranno quelli consolidati almeno dagli ultimi secoli, proprio come ragionava Dante Alighieri che percepiva la fine del da noi cosiddetto “medioevo” ma non conobbe quello che chiamiamo “rinascimento”. Siamo certi però che la velocità esponenziale della crescita tecnologica scon-

volgerà usi e costumi dei 7 miliardi di individui del pianeta Terra, la speranza è che l’indirizzo sia nella direzione di un’utilità diffusa e di una distribuzione delle ricchezze più equa a cominciare da beni primari come l’acqua. Siamo altresì certi che la ripresa economica, a cominciare dai Pesi occidentali e dall’Italia in particolare, non potrà ricalcare gli stessi schemi produttivi della pre-crisi economica cominciata 10 anni fa con lo scollamento della finanza dall’economia reale, coi mutui subprimes statunitensi e con i successivi default dei titoli sovrani che hanno infettato le economie di produzione di beni e servizi, in-

Il Direttore Editoriale di Slow Economy, Saverio Buttiglione

somma si dovrà guardare allo sviluppo da un diverso punto di vista e sul mercato globale sarà vincente che avrà questo approccio. Ricominciare a


costruire abitazioni in cemento armato senza norme antisismiche ed energeticamente non autonome, magari con materiali scadenti (invece di porre anche attenzione al “riuso” di vecchie costruzioni) non dovrà essere più possibile e la stessa cosa riguarda pure le infrastrutture pubbliche, ricominciare a produrre veicoli di locomozione che abbiano forte impatto nell’atmosfera con gravi emissioni di CO2, come le auto a combustibile fossile dovrebbe essere evitato. Ci sono ormai tecnologie sufficenti per un’economia “lenta”, come spiega in altro articolo l’economista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Francesco Lenoci, e per innovazioni sia nel campo dei manufatti, a cominciare dagli abiti che indossiamo, come dimostra l’alta sartoria di Brunello Cucinelli che addirittura certifica ogni capo con un microchip che consente il controllo della tracciabilità di tutta la filiera di produzione. Nell’agroalimentare insieme alla gelosa custodia dei

prodotti antichi di qualità andranno incentivate nuove frontiere come le coltivazioni idropomiche inventate in Italia dalla scienziata ingegnere aerospaziale che si è fatta contadina e ce lo spiega in altro articolo. Infine per noi italiani sarebbe opportuno incentivare un turismo di qualità visto che ci sono tutti i presupposti fatti di paesaggi, opere d’arte e monumenti del passato che tutto il mondo ci invidia, cercando al contempo di porre

un limite al turismo selvaggio invasivo e spesso maleducato di cui è vittima da tempo Venezia che non può certo accogliere 20 milioni di visitatori all’anno né tantomeno le mega navi da crociera nei suoi canali vista la estrema delicatezza e fragilità di quel salotto all’aperto costruito su palafitte. Per tutto questo ci occupiamo della FERRARI, la scuderia automobilistica che quest’anno compie 70 anni, perché in Formula Uno esprime una italianità fatta di soluzioni ingegneristiche sempre all’avanguardia, sintetizzate da uno spirito di squadra del quale sarebbe fiero un tipo come Leonardo da Vinci, ma che poi nelle vetture di serie trasporta queste innovazioni tecnologiche (ora si corre coi motori ibridi, quello antico a scoppio che consuma benzina accoppiato a quello elettrico che si ricarica con l’energia cinetica delle frenate) coniugandole a stile e gusto estetico tutto italiano. Il 2017 è stato il terzo anno del campionato mondiale di Formula E (auto con motore

9


esclusivamente elettrico) e per 3 anni i vincitori sono stati piloti di Formula1 a cominciare da Boemi, l’ultima tappa è stata Montreal (il Canada è Nazione leader nella produzione di energia alternativa ed ecocompatibile, soprattutto grazie all’idroelettrico) ma anche New York e Parigi hanno accolto con grande successo di pubblico questa nuova formula. Certo fa specie non sentire più il rombo dei motori ma il solo sibilo (per il resto ci sono ancora problemi da risolvere come per esempio il peso delle batterie), sicuramente però è una questione di abitudine, facilmente superabile se consideriamo che le emissioni di queste auto sono pari a ZERO. L’Audi e la Renault (addirittura con la guida del campione del mondo Alan Prost che vi fa correre suo figlio) sono già presenti, ma siamo certi che prima o poi arriverà anche la Ferrari. A maggio di 70 anni fa Enzo Ferrari, conclusa l’esperienza positiva in Alfa Romeo a Milano, spinto da un carattere testardo e visionario (come tanti italiani, pensiamo

10

solo a Olivetti di Ivrea o Guglielmo Marconi senza il quale staremmo ancora a comunicare tra noi con le lettere o coi piccioni viaggiatori) tornò nella sua Maranello e con un team di ingegneri e meccanici tirò fuori la mitica 125 S.

Dieci anni fa la scuderia del cavallino rampante ha celebrato l’anniversario col giro del mondo, portando un totem che raffigurava 60 eventi, uno per anno, e riunendo i clienti di ogni nazione che poi alla fine donava per mano del rispettivo Presidente un ricordo della visita. Al ritorno, prima della festa finale a Maranello, subito dopo il Gran Premio di Monza, sbarcarono in Puglia a Bari nella sede della più antica concessionaria al mondo, esclusivista per il Sud, quella del Gruppo Radicci, e insieme ai clienti Ferrari ci fu un trasloco a Lecce dove nel pomeriggio fu concesso l’uso dell’anello del circuito di Monteroni (un tracciato


top secret e blindato perché affittato alle maggiori case europee che qui vengono a provare le alte velocità dei modelli prossimi alla produzione). Grazie alla parentela col dott. Vito Radicci organizzai un Galà TV serale nel resort Monacelle sulla Selva di Fasano, tra musica, enogastronomia e sfilate di Moda. Quest’anno non potevo quindi esimermi dal ripetere i festeggiamenti ed Extra DiVino (programma di marketing territoriale con Città di Bari e Regione Puglia) col supporto di Slow Economy, ha organizzato “Un Giro in Ferrari” nella Valle d’Itria, con tappe a Martina Franca, Alberobello e se-

rata di gala finale, con l’8a edizione del “Premio Puglia: Unici e Protagonisti” (per i settori giornalismo, economia, marketing, industria, sport, turismo, agroalimentare) nelle Cantine Coppi di Turi, tra i pre-

miati l’architetta Isabella Ciracì Altamura che ha restaurato la cupola del Pantheon di Roma e nello sport il 3° pilota Ferrari Antonio Giovinazzi (ha ritirato il premio il papà Vito) e il “trullo volante” Leonardo Piepoli campione di ciclismo. La presentatrice Sharon De Luca è stata vestita dalla couture Rossorame, ed abbiamo scelto di essere i primi a cominciare i festeggiamenti proprio l’11 maggio quando il Giro d’Italia di ciclismo passava da Alberobello. La sartoria Tardia ha infatti confezionato una giacca speciale su questo avvenimento, indossata dal Vice Presidente del Ferrari Club Italia Antonio Camassa. Per tutta l’estate la Ferrari ha scelto quest’anno di celebrare il 70° anniversario con le “Cavalcade” in tutti i borghi di tutte le regioni italiane, spettacolare è stata quella che faceva capo al resort Borgo Egnazia di Savelletri, con 100 Ferrari arrivate da tutta Europa. Il clou delle feste naturalmente anche questa volta è stato a Maranello dopo il Gran Premio di Monza a settembre.

11


12


www.facebook.com/SlowEconomy www.issuu.com/SlowEconomy 13


di Francesco Lenoci

Protagonisti

14

L

La munichedda, ovvero l’elogio alla lentezza

a sagra della Munichedda è’ una festa nata per rendere onore al cibo della tradizione: la municeddha, appunto. Organizzata dalla Pro Loco Cerceto, dal 10 al 13 agosto 2017, a Cannole è stata Festa della Municeddha per 100.000 visitatori. Un’edizione speciale, che ha visto l’importantissimo patrocinio di Slow Food Sud Salento e la prestigiosa presenza dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco. Preparate con un soffritto di cipolla, al sugo, oppure arrostite, le municeddhe nelle quattro giornate si sono imposte per la bontà. Accanto a questi tre piatti principali,

una serie di ricette dell’antica tradizione salentina: pittule, polpette di carne di cavallo, pitta rustica, peperonata, antipasto alla contadina, alici e ricotta forte, pezzetti di cavallo al sugo, grigliate di capocollo, cavallo e salsiccia, pasticciotto e spumone. Il tutto innaffiato da ottimo vino rosato e birra alla spina. Ma non basta: per i 100mila visitatori la Festa della Municeddha non è solo buon cibo. La Festa della Municeddha è anche la musica della tradizione, assicurata quest’anno da: Briganti di Terra d’Otranto, Alla Bua, I Calanti, Salento All Stars, Sciacuddhuzzi, Gruppo Folk 2000, Scianari, Nessuna Pretesa.

Ma non basta. La Festa della Municeddha è anche il progetto “Go Slow – Ama la Vita, guida con Prudenza”, realizzato e lanciato da Pro Loco Cerceto e da Motoclub Salentum Ter-


rae di Lecce. Rispettare se stessi e il patrimonio naturale e paesaggistico che abbiamo ricevuto in eredità, assaporandoli con la dovuta lentezza che merita la bellezza e la vita, sono i paradigmi alla base del progetto partito da Cannole, che farà per un anno intero il giro della Puglia e delle altre regioni italiane, veicolando un messaggio destinato a tutti coloro che inseguono i sogni con l’ebbrezza di quella veloci-

tà che miete vittime sulle nostre strade. Non solo gusto e divertimento, dunque, ma anche progetti e, soprattutto, cultura, indiscussa protagonista del convegno “Slow e Autenticità” che si è tenuto a Cannole il 6 agosto nella cornice del Museo dell’Arte Olearia e della Civiltà Contadina “Ubaldo Villani”, animato: da Tiziana Protopapa (Dalla Festa allo Sviluppo Territoriale), Antonio Manzo (Turismo Lento), Maria Agostinacchio (Arte Lenta), Marco Dadamo (Slow Food), Giuseppe Attanasi (Cultura Lenta), Elisa Mele (Slow Education), Eraldo Martucci (Slow Music), Francesco Perulli (Slow Touring) e Francesco Lenoci (Storie di Creazione). Cultura, che permette a Cannole di avere un Festa Globofonica, vale a dire dove si parlano tutti i dialetti del mondo. Cultura, che porta Cannole ad adottare la migliore definizione di sostenibilità di sempre, quella di don Tonino Bello: “La terra non ci è stata data in eredità dai nostri padri, ma

l’abbiamo ricevuta in prestito dai nostri figli”. Per restituire ai nostri figli la terra nelle migliori condizioni possibili, sempre don Tonino Bello ci ha insegnato che non basta più enunciare la speranza, ma occorre organizzarla. E come si organizza? In tanti modi, tra cui comprendendo che la valenza dell’accoglienza e dell’autenticità aumentano grazie alla bellezza, alla lentezza e alla gentilezza.

15


L’economista prof. Lenoci ospite del Rotary Club di Grottaglie sul Festival della Valle d’Itria

16

“Storie di creazione di valore”. Sotto questa formula, da qualche anno si sviluppa la ricerca del prof.Francesco Lenoci, economista di fama, grande esperto di bilanci e diritto societario, nonché docente all’Università Cattolica di Milano, per un nuovo e più moderno modo

svoltosi con grande successo presso l’antico Convento dei Cappuccini, che oggi ospita una straordinaria esposizione permanente di ceramiche. Presenti all’evento il Governatore del Distretto rotariano 2120,Gianni Lanzilotti con signora Gianna, l’istruttore distrettua-

ben conosciuto dai melomani di tutto il mondo, in svolgimento presso la vicina Martina Franca, la perla dell’architettura settecentesca che di Francesco Lenoci è anche la città natale e che lo ha riconosciuto come patriae decus. Consumato affabulatore, il prof. Lenoci

di “fare meridionalismo” attento a quanto al Sud si sta muovendo innovativamente nei processi di costruzione di realtà culturali e imprenditoriali in grado di determinare ricchezza. Il prof. Lenoci è stato anche a Grottaglie lo scorso 28 luglio, ospite del locale Rotary Club e del suo presidente Mauro Roussier Fusco, per un incontro pubblico,

le PDG Chino Giuliani con signora Anna Maria, il segretario distrettuale Mauro Magliozzie altre autorità rotariane. Ma questa volta la “storia di creazione di valore” raccontata non riguardava la notissima e preziosa ceramica grottagliese (su questo tema l’oratore è tornato dopo qualche giorno), bensì il Festival della Valle d’Itria, l’evento culturale

ha saputo affascinare il numeroso e attento pubblico con le vicende di un Festival, di eminente natura filologica, nato da un’idea del grande Paolo Grassi, fondatore, assieme a Giorgio Strehler, del Piccolo Teatro di Milano e martinese anch’egli: un evento culturale straordinario che, in ragione della sua genesi, unisce per sempre Martina

Franca a Milano in un vincolo di cultura e musica colta. Ma se è certo – questa la tesi dell’illustre relatore- che sul piano della ricchezza immateriale il Festival ha prodotto ricchezza incommensurabile, non può dirsi lo stesso sul piano della ricchezza materiale: si potrebbe fare ancora parecchio di più sull’incremento delle presenze e sul coinvolgimento del territorio. Compiti questi ultimi che richiedono investimenti e sponsorizzazioni, in una logica di sinergia importante fra pubblico e privato illuminato e disposto a lasciarsi coinvolgere sostanzialmente in progetti di crescita del territorio. Valgano per tutti gli esempi milanesi di grandi aziende e di grandi soggetti finanziari che hanno capito l’importanza dell’investire in cultura. Su questi temi, in perfetta sintonia con il prof. Lenoci, sono pure andate le conclusioni del Governatore Lanzilotti, che ha consegnato al prof. Lenoci il gagliardetto del Distretto 2120.


17


di Omar Ahmed - Export specialist presso Auchan

Export

18

Auchan Italia attiva un programma per le PMI per conquistare nuovi mercati internazionali con il Made in Italy

G

razie al sito web export.auchan.it fornitori italiani e potenziali importatori esteri possono entrare in contatto con un sistema integrato di distribuzione già collaudato in 17 Paesi del mondo, il nuovo sito ideato da Auchan Italia per portare all’estero l’eccellenza enogastronomica del nostro Paese, coinvolgendo sempre più importatori e distributori con l’obiettivo di valorizzare e sviluppare sempre di più il Made in Italy nel mondo. «L’attività Export di Auchan Italia è iniziata nel 2009 per esportare attraverso la rete internazionale del Gruppo Auchan i prodotti a marchio delle piccole e medie imprese

italiane, in particolare attraverso la linea “I sapori delle Regioni” – dichiara Alessandro Montanari Responsabile Import/Export e Franchising di Auchan Italia – . Negli ultimi anni si è sviluppata anche in Paesi dove non è presente il Gruppo Auchan e abbiamo esteso la distribuzione dei prodotti italiani all’interno di nuovi mercati. Fino ad oggi il progetto Export ha portato sugli scaffali di 17 Paesi del mondo 1000 referenze di 130 PMI italiane, con un fatturato che nel 2015 ha raggiungiunto oltre 20 milioni di euro, e negli ultimi anni l’attività è stata estesa a tutti i brand nazionali. Le piccole aziende di eccel-


lenza delle filiere agroalimentari da sole non avrebbero la forza di intraprendere un percorso costoso in termini di logistica e di marketing, Auchan Italia si prende cura allora della logistica necessaria e delle credenziali da fornire alle più importanti catene di distribuzione nel mondo» A supporto del lavoro di marketing nei Paesi esteri scelti il sito www.export.auchan.it mette in condizione sia nuovi fornitori italiani sia potenziali importatori, distributori e catene estere di conoscere nel dettaglio il progetto Export di Auchan Italia e quali sono i relativi servizi offerti. Le pagine Chi Siamo e Partner presentano le realtà di Auchan Italia e dell’Export, mettendo in evidenza alcuni partner con cui l’azienda collabora. Una parte del sito web è dedicata alle varie tipologie di prodotti offerti, con un particolare focus sulla gamma dei vini “Cavallo Rampante”, linea dedicata all’export. Nella pagina Servizi sono spiegate le tre principali attività: Esportazione, Comunicazione ed Assistenza. Il sostegno ai produttori italiani, infatti, si concretizza in un sistema integrato che va dalla gestione dei rapporti con i clienti e le catene straniere, gestione delle pratiche commerciali e doganali, fino alle iniziative di comunicazione e promozione rivolte ai consumatori finali. Ne sono un esempio le operazioni “Made in Italy” condotte periodicamente in Russia, Cina, Taiwan, Polonia e Francia, con volantini contenenti oltre 100 prodotti italiani. Un ulteriore vantaggio del

servizio Export offerto ai fornitori è l’organizzazione di spedizioni in groupage: piccole quantità di prodotto dei vari brand, per garantire al cliente un minimo ordine più basso mantenendo comunque prezzi d’acquisto competitivi. «Tra le referenze italiane più vendute all’estero per numero di pezzi ci sono, ad esempio, la pasta fresca nel mercato polacco, la pasta di semola di grano duro in quello ucraino e ungherese, gli ammorbidenti in Romania, i gelati in Russia, l’olio extravergine di oliva a Taiwan e il pesto in Ucraina. Attualmente tra i mercati più promettenti ci sono i Paesi dell’Est Europa e Taiwan» conclude Montanari. Nel sito www.export.auchan. it, raggiungibile anche dal sito www.auchan.it, sono presenti inoltre le pagine News, con

gli aggiornamenti sulle ultime attività Export, e Contattaci, con la possibilità per il cliente e per il fornitore di inserire i propri dati e inviare così una richiesta di contatto direttamente all’ufficio Export di Auchan.

19


di Saverio Buttiglione

Protagonisti

20

C’

Un’Italia da salvare tra vecchio e nuovo

è qualcosa di nuovo e c’è qualcosa di antico da salvare ed incoraggiare in un’Italia che pare un vascello in balìa delle onde tempestose della globalizzazione, delle migrazioni epocali, del ritorno dei nazionalismi, delle mutazioni climatiche, delle innovazioni tecnologiche, un’Italia soffocata, in questo contesto di passaggio tra un’era post-industriale ed un’altra che non conosciamo (esattamente come successe a Dante Alighieri che sentiva finire quel che noi chiamiamo Medio Evo ma non potè vedere quel che noi chiamiamo, per fortuna dei suoi discendenti, Rinascimento) da burocrazia immobilizzante e corruzione diffusa con scarso senso civico che riscontriamo invece in questo periodo storico nei popoli scandinavi e del nord

europa. Ma è un’Italia che se ritrova nella maggioranza della sua popolazione una Visione del futuro diffusa potrà risolvere tanti dei suoi problemi come ha sempre fatto almeno da 20 secoli, esprimendo punte di diamante del pensiero umano in tutti i campi del sapere, dall’arte all’ingegneria, dalla ricerca tecnologica alle scienze matematiche ed umanistiche, dagli acquedotti romani ai

monumenti sparsi su tutto il territorio alle risorse agroalimentari e manifatturiere, in una cornice paesagistica che tutto il mondo ci invidia. I nomi che hanno costellato di successi questo lungo cammino di generazioni italiche sono innumerevoli, da alcuni imperatori illuminati come Adriano piuttosto che Federico II, agli scienziati Archimede, Galileo Galilei, Leonardo da Vinci, Guglielmo Marconi, Rita Levi di Montalcini, da imprenditori e mecenati come i Medici di Firenze, gli Agnelli di Torino, Olivetti di Ivrea, i Della Valle, Giorgio Armani, Brunello Cucinelli, Enzo Ferrari a manager come Enrico Mattei all’ENI, da pensatori come Ludovico Ariosto, Nicolò Macchiavelli ad artisti, ingegneri ed architetti come Giotto, Michelangelo, Raffaello, Bernini, Renzo Piano e Stefano Boeri coi suoi


grattacieli “bosco verticale” a Milano ormai copiati in tutto il mondo. Se l’umanità tutta insieme potesse dire: “ora possiamo fermarci, fermiamoci, abbiamo quanto occorre per tutti e abbastanza sapienza per gestirlo” non funzionerebbe, è nella natura umana che ogni individuo, se e quando può, vada avanti e cerchi con curiosità nuovi limiti, finora sono stati abbastanza utili ma abbiamo rischiato catastrofi planetarie più volte, per esempio rischiando una guerra nucleare, ed altre si profilano all’orizzonte, per esempio i disastri provocati dai cambiamenti climatici che noi stessi stiamo provocando con l’utilizzo forsennato di materie prime fossili quali fonti di energia non eco compatibili e per di più non rinnovabili, l’auspicio è che non succeda. Avendo lavorato in CNI, Consorzio Nazionale Informatica, utilizzando il linguaggio macchina dei grandi computers IBM (mainframes) fatto di 0 e 1 (in sintesi l’acceso/ spento di un interruttore, che poi viene tradotto in linguaggi

che permettono ai programmatori di software di creare interfaccia tra macchina e utente comprensibile da quest’ultimo) vedo un rischio molto più concreto derivante dalla velocità con la quale si sviluppano le nuove tecnologie senza che di pari passo avanzi anche la scienza etica. La clonazione di organi e di esseri umani è ormai possibile, numerosi parti del nostro corpo sono sostituibili da protesi che, per materiale usato e per funzioni computerizzate, possono essere enormemente migliori degli originali di materiale organico, ma ora anche il nostro caro vecchio cervello, che pensavamo insostituibile, potrebbe diventare obsoleto. La robotica consente di avere degli umanoidi molto “friendly”, dalle fattezze umane strabilianti, ma il computer che li gestisce finora sottostava agli ordini impostati nei suoi microchips dai suoi programmatori. Invece i nuovi computers (già operativi, in IBM per esempio) non saranno più a tecnologia 0/1 (che imita le sinapsi dei neuroni del nostro cervello) ma a mate-

matica quantistica moltiplicando per milioni di volte la capacità di calcolo possibile sui dati disponibili ad ogni incrocio neurale, consentendo all’intelligenza artificiale (AI) di non aver più bisogno di comandi preimpostati, essendo capace di apprendere da sola in base all’esperienza (esattamente come noi umani ma con capacità di memoria ed ora anche di risolutezza di problemi assolutamente irraggiungibili per noi). Spero che questo non porti al momento di non ritorno, quando le macchine, da noi costruite, avranno la consapevolezza (che è una prerogativa umana nel regno animale) di non aver più nessun bisogno di noi. Stando all’attualità un rischio che sarebbe globalmente catastrofico deriva dalla accellerazione della finanza cosiddetta creativa, ormai scollata del tutto dall’economia reale in funzione della quale era stata creata dai cavalieri templari prima (con gli assegni) e dalle banche senesi poi. Anche qui è la voglia di sperimentare nuove frontiere quella che ci ha portati alle cri-

21


si, del 1929 prima, con il crollo della Borsa di Wall Street, e del 2007 poi coi mutui subprimes statunitensi, che altro non sono se non una “scommessa” sul futuro, ed infatti la maggior parte dei titoli tossici di cui oggi sono piene le banche si chiamano proprio “futures”). Questa voglia di nuove opportunità, agevolate proprio dallo sviluppo dei computers che con la loro potenza di calcolo possono vendere o comprare in Borsa qualunque titolo, purtroppo anche quelli legati a materie prime che sfamano il mondo come i cereali, in pochi nanosecondi, si accoppia ad un’altra nostra caratteristica peculiare, quella di speculare ogni volta che ne abbiamo la possibilità. L’esempio più calzante lo abbiamo avuto nel 1640 in Olanda con la famosa “bolla dei tulipani”. La bolla dei tulipani o tulipo-

22

mania è stata una bolla speculativa sui prezzi dei bulbi dei fiori scoppiata nell’economia olandese del Seicento, forse la prima documentata nella storia del capitalismo. Il tulipano, introdotto in Europa nella metà del XVI secolo dalla Turchia, ebbe una crescente popolarità nei Paesi Bassi, scatenando la “gara” fra i membri della middle class a superarsi l’un l’altro nel possesso dei tulipani più rari. I prezzi arrivarono a livelli insostenibili. La coltivazione del tulipano fu presumibilmente iniziata nei Paesi Bassi nel 1593. Questo fiore divenne rapidamente una merce di lusso e uno status symbol. Alle varietà di tulipano erano assegnati nomi esotici, a volte venivano chiamate con nomi di ammiragli olandesi. Nel 1623, un singolo bulbo di una specifica qualità di tulipano poteva costare anche

un migliaio di fiorini olandesi (il reddito medio annuo dell’epoca era di 150 fiorini). I tulipani erano scambiati anche con terreni, bestiame, e case. Presumibilmente, un buon negoziatore poteva anche guadagnare seimila fiorini al giorno. Nel 1635 fu registrata una vendita di 40 bulbi per 100.000 fiorini (2500 fiorini a bulbo. A titolo di paragone, una tonnellata di burro costava circa 100 fiorini e “otto maiali grassi” costavano 240 fiorini). Un prezzo record fu pagato per il bulbo più famoso, il Semper Augustus, venduto ad Haarlem per 6000 fiorini. Nel 1636 i tulipani erano scambiati nei “collegi” ospitati in taverne di numerose città olandesi. Agli acquirenti era richiesto di pagare una commissione del 2,5 % chiamata “soldo del vino”, fino a un massimo di tre fiorini per scambio.


Erano, dunque, scambi “overthe-counter” al di fuori delle normali borse valori. Questo incoraggiò tutti i membri della società al commercio di tulipani, molte persone vendevano e compravano immobili o altri possedimenti per poter speculare sul mercato dei tulipani. Alcuni speculatori fecero grandissimi profitti.

Alcuni commercianti vendevano bulbi che erano stati appena piantati o quelli che avevano intenzione di piantare (sostanzialmente dei futures sui tulipani). Questa pratica fu soprannominata “commercio del vento”. Un editto statale del 1610 fece diventare illegale questa vendita allo scoperto rifiutandosi di riconoscere carattere di coercibilità legale a questo genere di contratti, ma la legislazione non riuscì a far cessare l’attività negoziale. Nel febbraio del 1637, non potendo più spuntare prezzi gonfiati per i loro bulbi, i commercianti di tulipani cominciarono a vendere. La bolla speculativa scoppiò. Si incominciò a pensare che la do-

manda di tulipani non avrebbe potuto più mantenersi a quei livelli, e questa opinione si diffuse man mano che aumentava il panico. Alcuni detenevano contratti per comprare tulipani a prezzi dieci volte maggiori di quelli di mercato (ormai crollato), mentre altri si trovarono a possedere bulbi che valevano un decimo di quanto li avevano pagati. Centinaia di olandesi, inclusi uomini di affari e dignitari, caddero in rovina finanziaria. Tutti i tentativi esperiti per risolvere la situazione in modo da accontentare entrambe le parti si rivelarono un insuccesso. In sostanza, ciascuno rimase nella situazione finanziaria in cui si trovava alla fine del crollo: nessuna corte poteva esigere che i contratti venissero onorati, perché i giudici considerarono questi debiti alla stregua delle obbligazioni naturali contratte con il gioco d’azzardo, e quindi non esigibili attraverso un’esecuzione forzata sotto la giurisdizione della legge. La bolla dei tulipani è stata oggetto di discussione agli inizi del XXI secolo in relazione all’emergere di fenomeni finanziari simili come la crisi dei mutui subprime, che peraltro, esplosa su scala locale negli Stati Uniti d’America nel 2007 (venivano concessi mutui per l’acquisto della casa anche a persone che palesemente non avrebbero poi potuto onorare l’impegno, vendendosi i relativi contratti da una banca all’altra, finchè, trattandosi in pratica di carta straccia, come nel gioco del cerino, alla fine com’era naturale la bolla è esplosa con tutta la sua virulenza) è stata

23


all’origine di un’ondata di crisi su scala economica globale dalla quale ancora non ne siamo usciti pienamente. Nel film Wall Street - Il denaro non dorme mai, diretto da Oliver Stone nel 2010, il protagonista Gordon Gekko parla estesamente della bolla dei tulipani in relazione alle cause della crisi economica del 2008. Siamo speranzosi sul fatto che il cosiddetto “progresso” viri come le vele di una nave a favore del buon vento portando utilità più che catastrofi, per esempio in altro articolo si parla dell’impresa compiuta dalla ingegnera astrofisica Giorgia Pontetti che si è fatta contadina sviluppando un innovativo sistema di crescita delle piante (a cominciare dagli ortaggi) in serre ipodromiche. A temperatura costante tutto l’anno, senza quindi subire le minacce del clima,

24

vengono nutrite senza terra ma con acqua nella quale è miscelata tutta la serie di sostanze minerali di cui hanno bisogno, col duplice risultato che i frutti ottenuti non sono inquinati da sostanze dannose come il nichel e che non vi è ulteriore consumo di terra per le coltivazioni. Altro esempio lodevole è quello della Iterchimica di

Federica Giannattasio che produce bitume ecologico utilizzando il vecchio asfalto fresato dai rifacimenti delle strade in un nuovo concetto di Economia Circolare, dove lo scarto viene riutilizzato all’infinito ed anzi migliorato, così come si dovrebbe fare per gli edifici pubblici e privati dedicandosi al “riuso” di quelli abbandonati, anche qui per non consumare inutilmente altra terra con milioni di metri cubi di cemento, così come predica da tempo l’architetto veneziano Pfeiffer, docente universitario a Roma, che spesso abbiamo ospitato nelle pagine di questo magazine. Ma dal passato dobbiamo assolutamente salvare paesaggi e monumenti che sono irripetibili, sia per una memoria identitaria, sia per un senso di estetica, così come, innovando, bisogna conservare antiche pratiche manifatturiere, quelle dei vetrai veneziani per esempio, come pure quelle dell’alta sartorialità da sempre espressa nel tessile abbigliamento italiano. Penso a Brunello Cucinelli che in ogni capo, realizzato


nel borgo medievale trasformato in fabbrica h24 dove realizza con giovani intelletti provenienti da tutto il mondo abiti in cashmire, inserisce un microchip che consente la tracciabilità di tutta la filiera produttiva, a cominciare dalla singola fattoria dov’è cresciuta la pecora che ha prodotto la lana. Su questa strada a Martina Franca in Puglia si stanno distinguendo, unendo tradizione a nuove tecnologie, la coppia formata dallo stilista Bruno Simeone e dall’ingegnere Daniele del Genio il quale, dopo anni da manager in una multinazionale milanese, è tornato nella terra natìa fondando prima Calceviva, società di consulenza con la quale ha federato più di 100 aziende che abbiano le 2 principali caratteristiche del “made in Italy”, maestranze italiane e produzione nei nostri territori, poi la maison di haute couture Rossorame, con la quale, per esempio, veste personaggi simbolo dell’Italia come la pluri campionessa di nuoto Federica Pellegrini. Per concludere non spaventiamoci all’avvento

dei computers quantici applicati all’intelligenza artificiale, potrebbero essere un’altra risorsa da utilizzare, se saremo in grado di gestirli, in fondo si tratta solo di un nuovo dispositivo per il trattamento ed elaborazione delle informazioni che, per eseguire le classiche operazioni sui dati, utilizza i fenomeni tipici della meccanica quantistica, come la sovrapposizione de-

gli effetti e l’entanglement. Per decenni, l’aumento della potenza dei computer è andato di pari passo con la miniaturizzazione dei circuiti elettronici, un fenomeno codificato empiricamente nella Legge di Moore: la densità dei transistor su un microchip e la relativa velocità di calcolo raddoppiavano ogni 18 mesi circa. La miniaturizzazione dei componenti però si è fermata alle soglie della meccanica quantistica, rendendo perciò praticamente impossibile aumentare ulteriormente la densità dei transistor unitamente alla riduzione delle dimensioni dei processi costruttivi dei circuiti integrati (accorgimenti che, fino ad oggi, erano stati adottati col fine di incrementare le prestazioni di calcolo dei microprocessori). Con una felice intuizione dell’informatica teorica, la meccanica quantistica, da limite che era, è stata trasformata in un’opportunità grazie alla quale realizzare macchine per il calcolo automatico caratterizzate da una potenza di calcolo enormemente superiore a quella dei computer convenzionali: il computer quantistico. Al posto dei convenzionali bit – le unità d’informazione binaria, indicate convenzionalmente dalle cifre 0 e 1 e codificate dai due stati “aperto” e “chiuso” di un interruttore – nel computer quantistico si usano i qubit, gli elementi base dell’informazione quantistica che sono codificati dallo stato quantistico in cui si trova una particella o un atomo. Lo spin di una particella, per esempio,

25


ha due stati, i quali possono codificare informazioni binarie. A rendere interessante, ai fini del calcolo, le particelle atomiche e subatomiche è il fatto che possono esistere anche in una sovrapposizione di stati quantistici, ampliando enormemente, in tal modo, le possibilità di codifica delle informazioni e, quindi, permettendo di affrontare problemi estremamente complessi. La manipolazione controllata di atomi e particelle, la loro reciproca comunicazione e neppure, infine, la stesura di algoritmi adatti, sono obiettivi facili da raggiungere ma ci siamo riusciti. La prima idea di computer quantistico la espose Richard Feynman nel 1982, pensandolo sulla base della sovrapposizione di stati delle particelle elementari, nel 1985 David Deutsch ne dimostrò la validità, anche Eric Drexler, in modo indipendente, rifletté sulla costruzione di computer molecolari nel suo libro Engines of Creation del 1986 (“Motori della creazione”), nel 1994 Peter Shor dimostrò che sarebbe stato possibile fattorizzare qualsiasi numero a grandi velocità di elaborazione, infine nel 1998 il fisico Bruce Kane propose la costruzione di un elaboratore quantistico su atomi di fosforo disposti su uno strato di silicio spesso solo 25 nanometri.

26

È il computer quantistico di Kane. Molte scoperte ed innovazioni scientifiche (che potrebbero essere d’aiuto nella costruzione di un computer quantistico) si susseguono di continuo, i campi di studio per arrivare ad applicazioni pratiche sono la nanotecnologia (in particolare: nanoelettronica, optoelettronica ed elettronica molecolare, ma anche nanochimica, fotonica e fisica delle particelle), la spintronica, oltre che l’informatica, la crittografia e la logica quantistica). Nei computer quantistici potrebbero essere utilizzati nanotubi di carbonio (utilizzabili come memorie o come elaboratori d’informazione), la correlazione quantistica (per la comunicazione), atomi artificiali, fotoni (sempre per la comunicazione e la veicolazione di informazioni), materiali superconduttori ed autoassemblanti, pozzi quantistici, il tutto naturalmente soffre se ci sono fonti di calore, perciò questi superconduttori vengono tenuti a temperature prossime allo zero assoluto di - 273. Nel 2001 IBM ha creato uno dei primi elaboratori quantistici a 7 qubit, Il 28 giugno 2013 è stato reso pubblico il computer quantistico D-Wave ed da febbraio 2016 IBM ha messo

a disposizione pubblicamente il primo computer quantistico in modalità cloud. La strada è tracciata, abbiamo creato un nostro alter ego in teoria invincibile, ma se ogni tanto ci fermiamo a pensare che il pianeta Terra non è che un piccolo granello di roccia in un’immenso Universo in espansione e che basterebbe una semplice tempesta magnetica provocata da quella piccola stella a noi vicina che chiamiamo Sole a distruggere qualunque computer terrestre, ci renderemmo conto che non siamo affatto un Dio creatore ma piccole formiche che forse è meglio godano anche dei vecchi formicai costruiti nel passato.


L’Apulian lifestyle e il Marchio di Qualità Puglia

L’

’elisir di lunga vita in Puglia? Conoscere, seguire, vivere l’Apulian lifestyle, per una lunga vita felice. E’ il claim scelto dalla Regione Puglia per promuovere e raccontare, nel corso della 81esima Fiera del Levante (dal 9 al 17 settembre 2017), il meglio che la regione offre e le politiche di sviluppo e valorizzazione delle risorse regionali. Nello storico Padiglione 18, ovvero Agrimed, tante le attività, convegni, eventi dedicati all’alimentazione, allo sport, alla ristorazione, all’educazione alimentare e, naturalmente, all’agricoltura. “Sono temi rilevanti per parlare di benessere, di sostenibilità ambientale, di innovazione, di politiche rurali e di salute”, commenta l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia. Quest’anno il Padiglione 18, grazie alla stretta sinergia tra l’Assessorato regionale all’Agricoltura e l’Agenzia Regionale per la Salute ed il Sociale (A.Re.S.S.), “sarà una vera e propria officina del benessere – prosegue di Gioia - per promuovere lo stile di vita pugliese sano ed equilibrato. Questo attraverso l’agricoltura, il buon cibo, la qualità e bontà dei nostri prodotti agroalimentari. Tanti gli eventi formativi e informativi, i laboratori per grandi e piccoli, curati dalla nostra Rete delle Masserie Didattiche, gli showcooking, le attività ludiche e sportive, senza di-

Il Direttore Editoriale Saverio Buttiglione e l’Assessore Di Gioia

menticare le aziende espositrici di prodotti agroalimentari a marchio di Qualità Puglia”. Nella più importante fiera campionaria del Mezzogiorno non mancheranno momenti di approfondimento sulle politiche di sviluppo regionali e, in particolare, sul Programma di Sviluppo rurale della Puglia 20142020. “Il PSR 2014-2020 è uno strumento strategico per sostenere, migliorare, valorizzare, innovare l’agricoltura pugliese. E come tale è tra i temi centrali all’interno del nostro spazio fieristico: abbiamo, difatti, inserito nel nostro programma anche convegni e seminari dedicati al bando sul primo insediamento dei giovani in agricoltura, ovvero il ‘Pacchetto giovani’, come anche alle misure a sostegno della formazione e consulenza per innovare e qualificare gli operatori agricoli. Quest’anno, inoltre, abbiamo voluto dare ampio spazio al settore forestale, risorsa ambientale, economica e sociale del

nostro territorio. Sono ad oggi aperti i bandi PSR sulla filiera forestale, sull’utilizzo delle risorse a fini energetici e per la diversificazione delle attività. Quest’ultima strategia ci consentirà di approfondire in Fiera anche il tema dell’agricoltura sociale, come insieme di attività svolte da imprese agricole, cooperative sociali e altre organizzazioni che coniugano risorse della terra con attività socialmente utili alle comunità. Non mancherà, per finire, anche un momento di approfondimento sul Feamp 2014-2020, in particolare sui quattro bandi pubblici da poco pubblicati in Puglia per lo sviluppo e sostegno del comparto della pesca regionale”. In Agrimed 2017 in FdL sarà allestita, inoltre, un’area sensoriale in cui i visitatori potranno conoscere con tutti i cinque sensi alcuni dei prodotti della gastronomia pugliese. Ci sarà anche l’elaioteca, la birroteca, l’enoteca e uno spazio showcooking in cui si avvicenderanno chef che prepareranno piatti tipici della tradizione regionale.

di Anna Memoli - Ufficio Stampa Assessorato Regione Puglia alle Risorse agroalimentari

Interventi

27


di Giorgia Pontetti

Protagonisti

28

Un ingegnere astronautico piacevolmente contadina

C

ari amici lettori, ricevuto l’invito a raccontarmi da Slow Economy, lo faccio con piacere. Mi chiamo Giorgia Pontetti e sono un ingegnere elettronico ed astronautico con una grandissima -ereditata - passione per l’agricoltura. Sono l’amministratore unico di Ferrari Farm, una azienda agricola al di fuori degli schemi tradizionali che si contraddistingue per aver progettato e realizzato un impianto all’avanguardia capace di realizzare prodotti alimentari decontaminati ricavati prevalentemente da colture idroponiche fuori terra. L’ambizione ultima del progetto, figlio di multidisciplinari competenze, è quella di lasciare una finestra aperta verso uno studio fattibile sulle necessità alimentari per la vita dell’uomo nello spazio. In un panorama internazio-

nale che vede l’agricoltura in condizioni di svantaggio e sofferenza, Ferrari Farm ha deciso di investire in un progetto di nuova generazione, con lo scopo di innovare quanto di tradizionale e millenario c’è nel campo dell’agricoltura - “dalla Tradizione all’Innovazione”. L’utilizzo di “nuove tecnologie” in agricoltura è fondamentale visti anche i numerosi e repentini mutamenti climatici e l’inquinamento ambientale, che stanno rendendo l’agricoltura in pieno campo sempre più “difficile”. Ferrari Farm così ha realizzato un impianto idroponico in serre sterili ed ermetiche completamente computerizzate senza scambio alcuno con l’ambiente esterno; questo permette di coltivare in qualunque stagione ed in qualunque posto, dal Polo all’Equatore, prescindendo dalle

condizioni climatiche esterne e dai fattori ambientali di inquinamento… coltiviamo tutto l’anno senza necessità di trattamenti fitofarmaceutici poiché coltivando in ambiente sterile non sviluppano patogeni. Il nostra segreto è la Ricetta di Coltivazione elettronica che codifica, comanda e controlla in automatico ed in tempo reale, tutti i parametri climatici, di irrigazione e nutrizionali del


vegetale prodotto, durante il suo intero ciclo di vita. All’interno delle nostre serre produciamo, al momento, pomodoro e basilico; queste varietà sono state selezionate per dimostrare il funzionamento degli impianti sia con specie agronomicamente “semplici” (basilico), che con specie agronomicamente “complesse” (pomodoro). Ci proponiamo sul mercato con prodotti trasformati, utilizzando una moderna linea di trasformazione automatica che lavora sotto vuoto, offrendo così al consumatore una gamma di prodotti biologici ed idroponici quali passata di pomodoro idroponico, confettura di pomodoro idroponico, confetture extra bio, nettari di frutta bio… Nel prossimo futuro il nostro obiettivo è di consentire a chiunque, ovunque, di produrre vegetali freschi a Km0 in idroponica, senza necessità di competenze specifiche. Abbiamo quindi costruito un nuovo elettrodomestico, ov-

vero una mini serra idroponica, “RobotFarm” capace di coltivare in autonomia insalate, verdure a foglia, spezie, direttamente in casa, al pari di un elettrodomestico standard. In questo modo ognuno potrà ottenere prodotti freschi e sani da raccogliere e mangiare… “Raccolto in Tavola”. Se raggiungeremo questo obiettivo, potremmo dire di aver stravolto - in positivo- il mondo dell’agricoltura.

29


di Saverio Buttiglione

Protagonisti

30

F

Da Stoccolma a Bari: estetica e funzionalità

inita un’estate che in Puglia è stata caldissima con temperature sui 50 gradi, per fortuna ho sentito un po’ di refrigerio per qualche giorno sulla barca dell’ amico dott. Enrico Deodato. Quando l’ho riferito ad alcuni amici baresi non vi è stato nessuno che non ne abbia tessuto le doti di ottimo dentista. Coordina una competente equipe distinguendosi nelle 2 principali mission della odontoiatria: la funzionalità e l’estetica, avvalendosi anche delle innovative tecniche di implantologia della Nobelbiocare di Stoccolma, rappresentata al SudItalia dal manager dott. Michele Falco, che consente operazioni in poche sedute e senza traumi gengivali al posto di quelle tradizionali che durano mesi. Con la mia troupe televisiva 10 anni fa volli testimoniarne il primo intervento sull’emittente regionale Teleregione,

realizzato su entrambe le arcate in una sola mattinata ! La cosa che mi ha sempre stimolato maggiormente nella mia professione di reportage giornalistici e televisivi è il backstage, di un evento, un concerto, come pure di un’opera manifatturiera che sia una costruzione ingegneristica piuttosto che un prodotto della moda o della enogastronomia, persino il “dietro le quinte” di un’impresa sportiva, perchè raccontare la fatica, serietà, impegno e professionalità che c’è dietro una corsa di 10 secondi di Usain Bolt piuttosto che i 200 metri di nuoto di Federica Pellegrini dà il senso dell’importanza di quel che vediamo e godiamo. Anche la trasmissione TV settimanale “Spazio Puglia: i Protagonisti” che ho prodotto per anni mostrava il dietro le quinte delle eccellenze di filiera, per esempio la pasta ad alto valore nutrizionale e

di gusto facendo mostrare dalle nostre inviate tutto il cammino dal campo di grano alla trasformazione fino alla tavola. Creando stupore nel management televisivo ma credendo nel concetto editoriale avevo, nella filiera della salute e della bellezza, mostrato oltre che la trasformazione dei prodotti cosmetici con un’intervista


esclusiva a Diego Della Palma anche le nuove tecniche computerizzate degli studi dentistici che risolvevano problemi estetici e funzionali in pochissimo tempo e senza i traumi del passato, e ne riparlo oggi perché il dott. Deodato, alle sue capacità professionali endemiche unisce la conoscenza di questa pratica tecnologica all’avanguardia. Allora, al termine della gita in barca, sono voluto andare da lui nel suo studio per conoscere anche la sua equipe, con la scusa di farmi un controllo a cominciare dalla scansione a raggi X OPT e

mi sono reso conto che gli entusiastici riconoscimenti sono ben fondati. Ho conociuto tra le altre collaboratrici anche la dottoressa Carolina Zannerini, venezuelana laureatasi proprio nella capitale Caracas, dove il nuovo dittatore Maduro ha fatto sequestrare l’intellighenzia del Paese, a cominciare proprio da Sindaco, come non ricordare i TG di questa estate nei quali la figlia Vanessa Ledesma faceva appelli toccanti e disperati non solo sulla sorte del papà ma di tutto il popolo venezuelano. Ho espresso la mia solidarietà alla dottoressa Zannerini che lì ha i suoi genitori, per non dire il mio sconcerto se non la mia rabbia, per uno dei Paesi che dovrebbe essere fra i più ricchi al mondo, grazie agli sconfinati giacimenti di gas e petrolio, ed invece vede la popolazione alla fame grazie ad un Governo ostaggio di una banda di delinquenti, esattamente come capita in molti Paesi dell’Africa, nella Corea del Nord e addirittura ai nostri confini in Turchia.

31


Punti di distribuzione Bruxelles • Petit rue au beurre, 12 - Ristorante “La Capannina” a due piani nel centro storico, strada che immette nella fantastica “Grand Place” della città belga sede del Parlamento Europeo, con cucina italiana rivisitata al gusto francese e clientela internazionale, primo ristorante italiano in città fondato 50 anni fa da una giovanissima e tenace Anna Bianco emigrante da Noci in Puglia.

Dublino • 208 Lower Rarhmines Road, Dublin 6 - ristorante pizzeria “Il Manifesto”. Infotel: 353 1 496 8096 - m a n i f e s t o r e s t a u r a n t @ gmail.com - www. manifestorestaurant.ie - In Irlanda una vera pizza napoletana, fatta da Salvatore di Salerno che, se è in vena, fa pure il giocoliere con l’impasto, è un miraggio che pure in Italia sarebbe raro.

• Lower Ormonde Quay, Dublin 1 - ristorante pizzeria “Bar Italia”. Infotel: 353 1 874 1000 info@baritalia.ie www. baritalia.ie. Fa onore alla cucina italiana nel mondo, ottimi primi, ottima piz-

32

za, squisita la frittura di calamari e gamberi.

ogni stanza dedicata ad un paese del mondo che produce cioccolata, un museo incredibile. Milano • Ristorante l’”Osteria dei Pirati” - via Fogazzaro, 9 del noto presentatore TV Marco Predolin che offre fantastici menù a base di pesce con musica dal vivo

• Upper Merrion Street, Dublin 2 - “Merrion Hotel” - www.merrionhotel.com. Nel centro storico si nota l’eleganza già dal portale d’ingresso, di fronte al palazzo di governo irlandese. Creato dalla fusione di 4 antiche case in stile georgiano si sviluppa attorno a 2 giardini del XVIII secolo.

Torino • via Santa Chiara, 54 - Ristorante “Asian Fusion”. infotel: 338 8194846. Nel quadrilatero romano non lontano dalla Mole Antoneliana ottime cucine tipiche malese, cinese, giapponese ed Italiana, con pietanze fedeli alle tradizioni ed ai gusti originali, crocevia culinario tra oriente ed occidente. Cuneo • Santuario di Vicoforte - Ristorante albergo “CioccoLocanda” - via F. Gallo,19. infotel: 0174 563312. Website: www.cioccolocanda.it. Del grande artigiano della cioccolata Silvio Bessone

• Residence “Abbadesse Resort” - via Oldofredi e via Abbadesse antico monastero fra i grattacieli del nuovo Quartiere della Moda, Isola di Porta Nuova, magistralmente gestito dal proprietario ing. Antonio Savia.

“Pola Residence” - via Pola Milano. Di fronte al nuovo grattacielo sede della Regione Lombardia, al centro del nuovo quartiere della moda meneghina, e vicino alla Stazione Centrale


Camisano Vicentino (VI) • Ristorante Locanda “Alla Torre da Zemin” - via Torerossa, 39/41 locale n.407 zona 4est infotel: 049 9065621. Nella torre di avvistamento del 1270 sul confine Vicenza/Padova, nei due piani della locanda un incredibile Gianfranco Zemin propone una cucina solo con prodotti di stagione e ingredienti del territorio, dalla “piramide di tartare di tonno su battuta di mango e avocado con salsa di limoni caramellati” alla “suprema di faraona”, indimenticabili i suoi risotti. Se lo si prega Gianfranco, forse, racconterà la storia di Occhi d’Oro e del cavaliere misterioso. Padova • “Q Bar” - vicolo dei Dotto, 3 infotel: 049 8751680. Nella centralissima piazza Insurrezione è elegantissima meta della movida chic padovana e ritrovo dei calciatori del Padova calcio. Dinner&Dance, cucina mediterranea e sofisticata musica live • “Osteria Barabba” - via Vicenza, 47. Marco offre la cucina delle osterie venete in un lounge space, a cominciare dall’ora dell’aperitivo, memorabile quello del mercoledì con ricco buffet, ottimo winebar infotel: 049 8716845 Parma • Ristorante “ I Tri Siochett” strada Farnese, 74/a. Squisiti “tortelli all’erbetta” piatto tipico parmense (grandi ravioli ripieni di spinaci annegati in burro fuso con Parmigiano) e torta fritta (detta anche “gnocchi fritti” nel modenese e nel reggiano, di origine longobarda, semplici sfoglie di pasta per pane fritte in olio che si gonfiano come pan-

zerottini vuoti all’interno) ottima per accompagnare il salame di Felino, il culatello di Zibello ed il prosciutto di Parma, oppure il Parmigiano Reggiano sorseggiando Lambrusco di alta qualità. Collecchio (PR) • Agenzia Viaggi “Tra le nuvole” - via Giardinetto, 6/I. Condotta con competenza e professionalità da Elena Bizzi. Città di Castello (PG) • Ristorante “La Taverna di Mastro Dante” - via Montecastelli Umbro/ Promano in località Coldipozzo, 45. E’ la patria dei prosciutti di montagna di Norcia infotel: 075 8648133

Soliera (MO) • “Hotel Marchi” - via Modena/Carpi. Situato tra la patria dell’aceto Balsamico e la più bella piazza d’Italia (Carpi), all’incrocio fra l’autostrada adriatica nord/sud e l’autostrada del Brennero che collega l’Austria ed il nord Europa . Quattro Castella (RE) • Ristorante Albergo “La Madda-

lena” - via Pasteur, 5. Emilio ed Emiliano Montanari accolgono con simpatia ospiti da tutta Italia deliziandoli con salumi parmensi e Parmigiano Reggiano. • Resort B&B “Quattrocolli“ - Via Lenin, 81. Sulla collina tra Parma e Reggio Emilia offre una discreta raffinata ospitalità di lusso San Polo d’Enza (RE) • Ristorante “La Grotta” - via della Resistenza, 2/B. Sulla collina reggiana, fra stalattiti e stalagmiti in grotta con cucina tipica reggiana. Roma • Golf & Country Club “Parco di Roma” - quartiere Cassia, via dei due ponti, 110. Progettista P.B.Dye per un 18 buche “par72” infotel: 06 33653396, direttore architetto Giuseppe Miliè, progettista di campi da golf in tutto il mondo. • Ristorante “Ristovino” quartiere Prati - via Durazzo, 19. Nei pressi dell’emittente televisiva nazionale LA7, è anche caffetteria per ottime colazioni mattutine ed enoteca ben fornita per pranzi o cene che vanno dai tipici piatti romani come gli “gnocchi freschi ai 4 formaggi” a quelli napoletani. Sant’Agata sui due Golfi (NA) • Ristorante albergo “Don Alfonso dal 1890” - corso Sant’Agata, 11/13. Nel cuore della penisola sorrentina si affaccia sul Golfo di Salerno, è considerato tra i primi dieci migliori ristoranti d’Italia, condotto da Alfonso Iaccarino, chef internazionale, che vi ha aggiunto un albergo e la scuola di cucina con showcooking.

33


Orsara di Puglia (FG) • “Piano Paradiso” ristorante. Peppe Zullo noto chef internazionale, riceve ospiti da tutto il mondo. Infotel: 0881 964763 Torre Canne (BR) • Masseria San Domenico e Golf Club. Struttura composta dalla prestigiosa masseria San Domenico e da Borgo Egnazia, resort di alta qualità apprezzata anche da importanti clienti arabi e russi e dai divi di Hollywood, è munita di campo da golf a 18 buche fra gli ulivi secolari ed è affacciato sul mare

da Mosca di pellegrini cristiani ortodossi e, nel quartiere Palese hotel Parco dei Principi, di fronte al nuovo aeroporto Karol Wojtyla, modernissimo e dotato di tutti i confort per clientela business, entrambi della famiglia del vicepresidente Federalberghi di Bari, Antonio Vasile. • Villa Romanazzi Carducci - via Capruzzi, 326. Albergo resort elegante e con architettura di prestigio circondata da splendido parco in pieno centro cittadino, diretto dalla famiglia dell’imprenditore ing. Lorenzo Ranieri, è dotato di suggestive sale convegni sparse nel giardino ed offre la cucina del noto chef prof. De Rosa. • Ristorante Terranima - via Putignani. Nella strada delle banche e della movida, è l’unico ristorante che conserva l’architettura antica, dalle “basole” del pavimento alla coorte che ricorda le piazzette degli artigiani dei secoli scorsi (presenti ancora solo nel centro storico) offre l’inimitabile cucina tipica barese, dalle “strascinate alle patate e cozze”, dalle mozzarelle ai dolci caldi con crema “sporcamuss”

34

Polignano a Mare (BA) • Resort & SPA Borgobianco - Contrada Casello Favuzzi. Moderni arredi interni in una struttura esterna a masseria, intonacata a calce bianchissima che si specchia su di una immensa piscina con idromassaggio, che compone la “Salus per acquam” insieme al centro benessere interno “Unica”. Cinque stelle meritate come meritata è stata l’elezione a presidente “Associazione Albergatori Polignano” di Roberto Frugis socio e marketing manager. Tel: 080-8870001 • B&B dei Serafini - piazza Vittorio Emanuele, 43. Riduttivo chiamarlo B&B perché si tratta di un eccezionale albergo diffuso nel centro storico della città di Domenico Modugno. Sporgendosi dalle case costruite sulla scogliera a picco sul

Bari • Barialto Golf Club. Storica club house pugliese con importante campo da golf.

• Hotel Boston - via Piccinni, 155. A 5 minuti dal centro storico e dalla Basilica di San Nicola, meta

• Hotel Oriente, nel centralissimo Corso Cavour al numero 32, un 4 stelle di lussuosa eleganza, ospita da gennaio 2013 la Golf Club House “Porta d’Oriente”, punto d’incontro al Sud Italia di giocatori ed eccellenze della moda e dell’enogastronomia.

• Radicci Automobili S.p.A. - Via Amendola, 146. Concessionaria Ferrari e Maserati per il Sud Italia ora Concessionaria anche per la dorsale adriatica con la nuova sede di Ancona. Il Gruppo Radicci a Bari, è anche prestigiosa Concessionaria Jaguar e Land Rover.


35


mare sembra proprio di ascoltare “Volare” o “Nel blu dipinto di blu” onde sonore che da Polignano hanno raggiunto ogni angolo del globo. Putignano (BA) • Proloco - piazza Plebiscito,1. Nel centro storico della città patria degli abiti da sposa e del Carnevale più antico e lungo del mondo. • Fondazione Carnevale di Putignano. via Conversano, 3. • Osteria “Chi va piano” - Via Monache, Putignano, 0802373445 - cell. 3932378898. In un vicolo nascosto di Putignano, Stefano Guglielmi, ex macellaio, ha creato una locanda di eccellenza. Con il suo staff cucina solo teglie di terracotta in un enorme camino utilizzando solo eccellenze enogastronomiche fresche di giornata. Il suo motto è “cibo e vino per andare lontano”.

• B&B “San Domenico” - Estramurale a Levante, 4 - 70017 Putignano (BA) - Cell. 3332284769 - info@bebsandomenico.com. La struttura è in un angolo pittoresco della città, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico con vista sul campanile,

nei pressi di Porta Barsento e dell’interessante centro storico. La struttura è gestita in maniera esemplare da Vincenzo Gigante: la sua gentilezza e le sue attenzioni vi metteranno a vostro agio, facendovi sentire in famiglia. • Agenzia Viaggi Netti - via Tripoli, 63. La signora Netti organizza viaggi in tutto il mondo, pur in tempi del “fai da te via internet”, con una costante ricerca del prezzo più basso col massimo della qualità e della garanzia, facendo inoltre incoming turistica in Puglia con educationals tours, showcooking ed itinerari guidati in posti unici ancora sconosciuti ai grandi tours operators. Noci (BA) • Ristorante “L’antica Locanda” - via S.Santo, 49. In una “gnostra” del centro storico meta di turismo internazionale a novembre per “Bacco nelle gnostre”, di Pasquale Fatalino, chef noto in trasmissioni RAI, che prepara orecchiette con fave e cime di rape ed incantevoli braciole di carne al sugo. in-

Da sinistra: Ignazio Capasso (imprenditore nel campo della plastica), Saverio Buttiglione, lo chef Pasquale Fatalino e Pino Sguera (Presidente di Teleregione) davanti al ristorante Antica Locanda di Noci

dimenticabili come dimostrato dai personaggi del mondo dello spettacolo che lo raggiungono apposta in ogni momento dell’anno.

36

• Ristorante “Il falco Pellegrino” in località Montedoro a Noci, immerso nella campagna della Murgia pugliese, fra antiche masserie, nel quale lo chef Natale Martucci prepara primi indimenticabili, secondi di pesce fresco o tagliate di manzo podolico, con attenta scelta dei migliori vini regionali.

Conversano (BA) • Ristorante “Savì” - via San Giacomo. Condotto dallo chef Nicola Savino, già chef a Dallas dove ha servito al presidente Bush ed al famoso cantante Frank Sinatra le polpette al sugo pugliesi. Qui ha inventato le crepès pugliesi, panzerottoni (dolci o salati) ripieni di leccornie regionali. Turi (BA) • Ristorante “Menelao” - via Sedile, 46. A Santa Chiara in un palazzo signorile del 1600 nella cittadina custode dell’”oro rosso”, la Ciliegia Ferrovia. Aperto da Michele Boccardi che dopo la laurea in economia e commercio e l’abilitazione di commercialista è diventato Marketing Manager alla Scuola di Economia & Turismo di Londra. Visto il successo ottenuto dall’aver trasformato


la masseria fortificata di famiglia “Menelao”, sulla strada per Rutigliano, in eccellenza per la banchettistica, i ricevimenti, le cene di gala ed i meeting, con “Santa Chiara” affronta la sfida della cucina di alta classe internazionale. Dispone di un’ottima cantina di vini ed offre prodotti tipici, sia nazionali che d’oltremare, dai cappelletti con cicoriella campestre su letto di fave alla costata di manzo podolico della Murgia non disdegnando però il salmone Balik norvegese o la costata di manzo della val di Chiano della Toscana. Infotel: 080-8911897. Castellana Grotte (BA) • “Palace Hotel Semiramide” via Conversano. Affascinante albergo immerso nella natura, accanto al parco dei dinosauri in cartapesta, ospita anche la sede italiana dell’Università Europea per il Turismo, a cinque minuti dalle famose Grotte che richiamano visitatori da tutto il mondo per gli affascinanti percorsi carsici sotterranei lunghi chilometri, famose per le eccezionali stalattiti e le stalagmiti della “grotta bianca”. • Ristorante e braceria “Le Jardin Bleu Belle” - via Firenze. Affascinante struttura in legno costruita su quella in pietra dell’antico bar della villa comunale, creandone un unico ambiente che guarda dalle vetrate le cime degli alberi che la circondano mentre si gustano squisiti piatti tipici pugliesi. Alberobello (BA) • Ristorante “Casanova” - via Monte San Marco, 13. Ricavato in un antico frantoio ipogeo sotterraneo in pieno centro fra i trulli patrimonio UNESCO. I soci Ignazio Spinetti (presidente

sostenibile. Questo GAL comprende i comuni di Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Turi, Sammichele, Noci, Gioia del Colle.

Associazione Ristoratori Alberobello) e lo chef Martino Convertino offrono l’ottima cucina tipica pugliese indescrivibile a parole perché semplicemente da gustare in silenzio. • Museo del vino Antica Cantina Albea - via Due Macelli, 8. Unico completo museo del vino pugliese produce vino anche per il Vaticano, è la storica cantina che prima dell’unità d’Italia inviava, dalla vicina e collegata stazione ferroviaria, i propri vini per tagliaree migliorare quelli di Bordeaux in Francia. Produce “Lui” negramaro in purezza affinato in barrique primi 12 mesi. • Condotta Slowfood “Alberobello e Valle d’Itria” - via Sisto Sante, 5. Fiduciario Francesco Biasi, promotore dei presidi “salame Capocollo di Marina Franca” (ingrediente delle famose “bombette”), “Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti” e “Pomodorino di oasi protetta Torre Guaceto”. • GAL Terra dei Trulli e di Barsento - Via Bligny, 23. Il primo Gruppo di Azione Locale fra quelli in cui, per zone omogenee, è stata diviso il territorio d’Europa, ad essere partito operativamente con gemellaggi in tutto il continente. I GAL sono un’iniziativa UE, che li finanzia col programma “Leader”, al fine di valorizzare le potenzialità dei territori integrando produzioni agricole, artigianali e di piccola industria per uno sviluppo

Andria (BAT) • Ristorante “Antichi Sapori” contrada Montegrosso. Pietro Zito importante chef internazionale offre la cucina tradizionale pugliese e le antiche erbe ed ortaggi riscoperti e curati nell’immenso orto che ha costruito e nel quale lavora tutta la contrada.

• Cantina Rivera con annessa sala di degustazione, condotta dal presidente di “Movimento Turismo del Vino” Sebastiano De Corato, produce il famoso “Falcone Rivera”. Corato (BA) • Cantina Torrevento condotta dal prof. Francesco Liantonio presidente della “Strada dei vini Castel del Monte” guarda lo splendido maniero ottagonale dell’imperatore Federico II di Svevia “Stupor Mundi” patrimonio UNESCO, dove produce eccellenti vini. Crispiano (TA) • Masseria Resort “Quis Ut Deus”. Una delle inimitabili “Cento Masserie di Crispiano”, affascinanti masserie in pietra e tufo, ristrutturate per resort di livello e aziende agricole di prodotti tipici quali olio extravergine d’oliva e prodotti caseari.

37


Fasano (BR) • Tenuta Monacelle - Selva di Fasano. Antico monastero di monache del 1700 fatto di trulli, ognuno adibito a stanza d’hotel, con affianco parco nel quale sono ricavate modernissime stanze d’albergo costruite in tufo. Si affaccia dal monte Selva sui sei milioni di ulivi secolari che lo distanziano dal mare di Fasano. Savelletri di Fasano (BR) • Masseria Resort Torre Coccaro - contrada Coccaro, 8. Infotel.:080 4827992. Bianca e splendida sul mare, antica torre

di avvistamento della linea difensiva dalle scorribande dei Saraceni del XVI secolo, che andava dal Gargano al “finibus terrae” Santa Maria di Leuca. Non ci sono parole per descriverla, guardare sul web! La stessa famiglia Muolo possiede la collegata Masseria Torre Maizza infotel: 080 4827838. Un hotel a 5 stelle con campo da golf 9 buche executive “par27” costruito fra gli ulivi secolari ed affacciato sul mare. A Coccaro Golf Club il 4 novembre, festa della Vittoria dell’Italia nella grande guerra, l’Apulia Golf District dell’architetto Giuseppe Germano e Do You Golf di Ester Monacelli hanno organizzato per il Circuito “Eccellenza di Puglia 2012” la 2a edizione della gara Pitch&Putt, 18 buche stableford con 18 squadre e 36 giocatori.

Il buffet preparato dagli chefs della struttura è stato inimitabile. Masseria Torre Coccaro è risultata per il 2012 tra i migliori 10 Beach Hotel nella classifica di “Conde Nast Travel”. Ostuni (BR) • Grand Hotel Masseria Santa Lucia SS.39, km 23.5 località Costa Merlata. Incantevole resort sul mare sotto la città bianca di Ostuni, diretto da Bartolo D’Amico, presidente ADA Puglia, associazione direttori d’albergo. Cellino San Marco (BR) • Cantina Tenuta Albano Carrisi. Prestigioso albergo e ristorante ricavati nella masseria del padre del famoso cantante, don Carmelo, che da il nome al vino più prestigioso qui prodotto. • Cantina Due Palme. Con avveniristica sala convegni ricavata nella bottaia produce vini ormai famosi nel mondo e vincitori di primi premi al Vinitaly di Verona come il “Selva Rossa”. Salice Salentino (BR) • Cantina Conti Leone De Castris. Cantina ricavata nel palazzo dei conti Leone De Castris, dove è nato il primo vino rosè del mondo settant’anni fa,il “Five Roses”. E’ annessa al prestigioso albergo e ristorante di proprietà della famiglia. Lecce • Acaya Golf Resort - Strada per Acaya, km.2 località masseria S.Pietro. Infotel: 0832 861385. Splendido campo da golf rivisto e ristrutturato, anche agronomicamente, dallo studio di architetti “Hurdzan

Fry” per un 18 buche “par71” di 6192 metri, con ben sette ettari di specchi d’acqua, accanto al “Castello di Acaya”, costruito seguendo le nuove esigenze fortificatorie dell’epoca dovute all’affermarsi delle armi da fuoco ed ora esempio di moderno restauro. L’albergo resort della catena Hilton è costruito nel ricordo stilistico degli antichi monasteri con una grande piscina esterna ed un’importante SPA di ben 1200 metri quadri. Bari • Eataly Bari - Lungomare, ingresso monumentale Fiera del Levate: Oscar Farinetti ha voluto portare in Puglia Eataly per il sudItalia, affittando e ristrutturando la parte monumentale della Fiera del Levante, facendo affacciare i ristoranti sul lungomare di Bari, offrendo nel capoluogo pugliese le migliori specialità enogastronomiche italiane, così come Eataly fa ormai in tutto il mondo.

Oscar Farinetti tra il Presidente del Consorzio DOP Pane di Altamura Giuseppe Barile ed il direttore Saverio Buttiglione

www.facebook.com/SlowEconomy - www.issuu.com/SlowEconomy 38


Panificio La Maggiore - Via Matera, 184 - 70022 Altamura (BA) 39 Tel. 080/3112357 - Fax 080/3104686 - info@panificiolamaggiore.it - www.panificiolamaggiore.it


della Redazione

Miss Slow Economy Settembre

Lidia Laudani

A

ttrice, modella e barista: Lidia Laudani classe 1987 nata in Sicilia si trasferisce nei pressi di Milano alla tenera età di tre anni dove tutt’ora vive e lavora. Nel cuore porta sempre la sua terra d’origine ma allo stesso modo ama e ringrazia anche la città in cui è cresciuta. Grandi occhi scuri, lunghi capelli castani e fisicità tipicamente mediterranea. Dopo il diploma di perito aziendale corrispondente in lingue estere intraprende il suo percorso televisivo. Inizia come presentatrice di un tg sportivo, continuando poi con apparizioni cinematografiche ed attrice protagonista in videoclip musicali. Testimonial e modella conta diverse copertine ed editoriali su riviste di beauty e moda sia italiane che straniere. Si definisce una ragazza semplice e vera, non sopporta i bugiardi. Ama la musica in particolare quella italiana dai testi significativi che fanno vibrare l’anima.

40


“La bocca non serve solo per respirare e mangiare, ma è anche un importante organo di comunicazione, pertanto non stupisce che, denti bianchi, splendenti e regolari, sono riconosciuti come un segno di vitalità e di salute del corpo; inoltre, un sorriso accattivante influenza in modo decisivo la fiducia in se stessi.

• LE NOSTRE SPECIALIZZAZIONI • Implantologia dentale • Implantoportesi imputer assistita Riabilitazioni protesiche fisse • Faccette in ceramica • Terapia parodontale Odontoiatria estetica • Chirurgia ossea ricostruttiva • Chirurgia orale Ortodonzia e Ortodonzia invisibile • Odontoiatria Conservativa • Endodonzia Igiene orale e profilassi • Sbiancamento dentale • Radiologia dentale Riabilitazioni protesiche mobili

Studio Odontoiatrico Bari - Dott. Enrico Deodato via Martin Luther King, 37 - 70124 - Bari (BA) - Poggiofranco 080/5045113 - 334/6589425 enricodeodato@gmail.com - www.studiodeodato.it 41


Miss Slow Economy Ottobre della Redazione

Rossella Pesco

R

ossella Pesco dopo il diploma al liceo pedagogico si iscrive alla facoltĂ di Filosofia, coltiva la passione di modella e indossatrice: lavora come baby sitter, e il suo impegno la porta a diventare la presidentessa della locale associazione babysitters. In foto indossa un abito Rossorame.

42


43



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.