SLOW ECONOMY 20

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ANNO 6 - NUMERO 20 - Gennaio/Febbraio 2019

Speciale Extra DiVino Format Puglia/Cina

anche su YouTube

Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale


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ANNO 6 - NUMERO 20 - Gennaio/Febbraio 2019

Speciale Extra DiVino Format Puglia/Cina

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Comune di Bari

Progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale

Slow Economy - Golf in Tour gustando Moda, Agroalimentare e Turismo Anno 6 - Numero 20 - Gennaio / Febbraio 2019 - Reg. Tribunale in corso Direttore Responsabile: Stefano Masullo Direttore Editoriale: Saverio Buttiglione - Art Director: Daniele Colzani

FB: SlowEconomy - www.issuu.com/SlowEconomy - Youtube: Extra DiVino

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di Stefano Masullo

Editoriale

L’Europa sarà la destinazione globale per i turisti cinesi

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econdo proiezioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), la Cina, si prepara a divenire una delle maggiori fonti al mondo di turismo verso l’estero con un tasso di crescita annuo stimato intorno al 12.5% fino al 2020. Proprio nel 2020, con più di 100 milioni di partenze, la Cina è destinata a collocarsi al quarto posto a livello mondiale in questo settore ed al primo in relazione all’incoming, con più di 130 milioni di arrivi. Nello scorso lustro l’outbound leisure cinese è cresciuto del 20% con 120 milioni di turisti, (fonte: Chinese National Tourism Administration), con di una spesa USD 205.7 miliardi, registrando un aumento consistente di ‘Free Independent Travelers’ che stanno creando opportunità

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commerciali per tutto il turismo globale. Secondo quanto dichiarato da Leo Lin, Responsabile del Business Staff di Trip Advisor, “Le imprese che operano con l’obiettivo di attrarre l’outbond dalla Cina, non devono limitarsi ad elaborare una sola strategia per attrarre ed accogliere il turista cinese ma devono essere pronte ad adattarsi costantemente alle loro aspettative in continua evoluzione”. Ma chi è il turista cinese e, soprattutto, è pronto il territorio italiano per accoglierlo al meglio? Le indagini di mercato mostrano l’avanzare di un nuovo gruppo di turisti cinesi giovani, benestanti e desiderosi di vivere il turismo all’estero in modo originale. Riconosciuti ed autorevoli esperti, sottolineano come i nuovi turisti

cinesi siano sempre più esigenti. Si stanno muovendo da un modello di scelta basato sul prezzo verso un modello basato sull’esperienza; sta avvenendo un passaggio dal tradizionale viaggio di gruppo organizzato ad un’esperienza di viaggio più individuale e personalizzata. Desiderano dunque vivere

Il Direttore Responsabile di Slow Economy, Prof. Stefano Masullo


viaggi meno frenetici come, ad esempio, erano i Grand Tour di qualche anno fa, caratterizzati dalla visita di due o tre Paesi europei. Ricercano e richiedono vacanze che diano loro l’opportunità di conoscere più da vicino la meta prescelte, entrando in contatto con le tradizioni a questa correlata. Risultano essere interessati anche a proposte più innovative, che possono prevedere dei viaggi legati ad un tema, come quello sportivo (golf, ciclismo, calcio…). Xi Jinping, presidente della Cina auspica in aggiunta un commercio mondiale che segua regole uguali per tutti e sia, ordinato, pulito, senza zone grigie. Dal 1° luglio 2018 i dazi imposti sull’importazione dall’Europa di prodotti come abbigliamento, accessori, complementi d’arredo, sono stati dimezzati. Al momento, a seconda della catego-

ria esatta, i dazi sono tra il 15,7% e il 19 per cento. Ridurli della metà significa avvicinarli molto a quelli che Bruxelles impone alla Cina. I primi mesi del 2018 hanno fatto alzare le stime per l’intero anno, migliorando quelle annunciate alla fine dello scorso anno, in occasione della presentazione dei dati del 2017. Già molto positivi, pur se in uno scenario definito normale . Archiviate infatti le crescite a due cifre, il mercato globale aumenta sempre, ma a ritmi considerati più sani e sostenibili. «Il 2017 si era chiuso in crescita del 5% a 262 miliardi di euro, per il 2018 si prevede un aumento tra il 6% e l’8%, che porterà il totale a 281 miliardi . Con-

siderando un tasso medio annuo di crescita del 4-5% da qui al 2025, in sette anni si arriverà a sfiorare i 400 miliardi». La crescita a doppia cifra in realtà c’è ancora, ma riguarda solo la Cina, dove gli acquisti di beni di lusso cresceranno tra il 20 e il 22 per

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cento. Senza il possibile effetto dazi, questo porterà la quota del mercato cinese sul totale globale circa al 10% (era l’8% nel 2017). Ma la percentuale triplica (32% nel 2017, quasi certamente più alta nel 2018) se si considerano gli acquisti da parte di cinesi nel mondo. Il taglio dei dazi favorirà quindi chiunque produca in Italia ed esporti in Cina, ma che effetti avrà sul turismo finora motivato (anche) dallo shopping? «Nel 2015alcuni prodotti di lusso in Cina si pagavano fino al 75% in più rispetto all’Europa Differenziali del genere giustificavano un volo intercontinentale e a comprare erano sia singoli sia persone che poi magari rivendevano borse, scarpe e accessori in Cina con forti guadagni. Una zona grigia di mercato che potrebbe quasi azzerarsi: un differenziale intorno al 20%, che comprende i dazi e i costi aggiuntivi che un marchio deve sostenere per trasportare e distribuire in Cina, non giustificano più un viaggio a Milano, Roma o Parigi». La decisione di Xi Jinping si inserisce nella complessiva

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strategia di far aumentare i consumi locali, non soltanto di quelli di beni di lusso. « Il dato importante è che l’interesse per il made in Italy continua a crescere, specie tra i Millennials (i nati dopo il 1980)». Da osservare infine che l’interscambio turistico fra Europa e Cina con la firma dell’accordo tra l’European Travel Commission(ETC) e la China Tourism Academy(CTA), organismo del ministero del Turismo cinese preposto alle politiche di sviluppo del turismo outbound si rafforza notevolmente . Si tratta di un vero e proprio parnetariato per lo svi-

luppo delle attività di promozione e implementazione previste per il 2018, quando è previsto l’Anno del turismo Europa-Cina. Alla firma erano presenti il presidente CTA,Dai Bin; l’executive director di ETC,Eduardo Santander; il ceo di Welcome Chinese,Jacopo Sertoli; e il direttore di Etoa, l’associazione europea dei tour operator,Tom Jenkins. Per i vertici della European Travel Commission, in un’Europa che perde competitività l’incoming dalla Cina è un asset strategico fondamentale. Nel 2016 i cinesi in Europa sono stati circa 11 milioni, pari a solo l’1% della popolazione. La Cina è la nazione che investe di più in viaggi internazionali, con un volume di spesa annuale all’estero (120 milioni di turisti) che su-


pera i 200 miliardi di dollari. Attraverso il piano di promozione varato a Pechino, l’Europa cerca di riposizionarsi per diventare la migliore destinazione globale per i turisti cinesi. Indispensabile in questo processo è laformazione delle impresenei diversi Paesi europei. A questo scopo la ETC ha scelto Select Holding e Welcome Chinese, l’unica certificazione ufficiale riconosciuta dal governo cinese con sede centrale a Roma per l’Europa, come partner in esclusiva per lo sviluppo delle relative attività istituzionali e organizzative. Il turista cinese ha abitudini e cultura profondamente diversi che influenzano le scelte di viaggio: primo ostacolo quello linguistico, poi ci sono limitazioni sui pagamenti

elettronici, diffidenza sulla sicurezza della persona. Welcome Chinese si occupa di formare gli operatori su “cosa vuole e cosa si aspetta il nuovo turista cinese”. Sono state varate una serie di iniziative in tal senso, come i percorsi di educationdedicati alle imprese alberghiere che confluiranno in incontri per l’attuazione di protocolli di intesa con gli operatori cinesi durante l’Itb di Shanghaia maggio 2017. “Il programma Europa-Cina”, “si focalizzerà sulla specificità della domanda e sui modelli di comportamento dei visitatori cinesi. Spetterà a questo progetto garantire i flussi di crescita, delineando nuove opportunità e mete turistiche, affinché l’accoglienza dei visitatori cinesi superi le loro aspettative”.

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di Saverio Buttiglione

Eventi

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Evento TV Extra DiVino “Premio Puglia: Unici e protagonisti 2018”, protagonista la PASTA

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vento TV Extra DiVino “Premio Puglia: Unici e protagonisti 2018”, protagonista la PASTA BARI, “Fortino Sant’Antonio” lungomare Imperatore Augusto L’evento ha fatto seguito al FORMAT PUGLIA EXTRA DIVINO che è stato presentato con l’assessorato della Regione Puglia alle Risorse Agroalimentari prima al Cibus di Parma col Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia e poi al “China International Import EXPO” dal 5 al 10 novembre a Shanghai, dove le eccellenze della Puglia hanno incontrato stampa, stake holders e buyers cinesi. A Bari invece sono stati invitati stampa, massmedia ed autorità. “Puglia Extra DiVino nel Castello” ha visto la presenza dei corners espositivi delle aziende pugliesi selezionate per questo programma estero. Il materiale divulgativo del “Format Puglia Extra DiVino”, già presentato alla stampa ed ai mass media esteri facendo conoscere con supporti massmediali nelle loro lingue madri i luoghi, storia e tradizioni, ambiente e materie prime della Puglia, cornice informativa indispensabile ai prodotti docg, dop, igp, biologici, tradizionali e certificati “Prodotti di Qualità Puglia”, è stato riproposto, nella cornice del Fortino Sant’Antonio ad autorità, stampa ed autorità, con serata di gala televisiva nella quale si sono esibiti talenti emergenti della musica italiana come la ballerina Alessandra Adamo e le cantanti Ida Tritta

e Gabriella Aruanno, con una scenografia abbellita dalle opere della pittrice Grazia Iacobbe e del fotografo coreano Yoll Lee (la multinazionale Lg ha scelto alcuni suoi scatti per la promozione dei suoi smarphone) . Si è svolta l’annuale premiazione delle personalità pugliesi che nell’anno si sono distinti in Italia ed all’estero, nei settori Giornalismo (direttore TGNorba Vincenzo Magistà), Marketing (presidente Apcoa dottore commercialista Francesco D’Aprile, export manager a Pechino), Cultura (Assessore Comune di Bari Silvio Maselli), Management (Senatore Piero Liuzzi per “Consulting), Politica (Consigliere Regione Puglia responsabile Protezione Civile Ruggiero Mennea), Agroalimentare (Francesco Giannandrea per “Beltion”), Economia (Nicola Pantaleo per “Pantaleo SpA), Moda (Daniele Del Genio per “Rossorame”), Spettacolo (attore Riccardo Scamarcio), Industria

(Beniamino D’Agostino per “Botromagno”), Turismo (direttore Golf Club Barialto Antonio Dell’Erba), Amico della Puglia Yoll Lee, nell’ambito del “Premio Puglia: Unici e Protagonisti 2018” giunto alla 9a edizione e che negli anni ha celebrato aziende, prodotti e persone che si siano distinte in Italia e nel mondo tenendo alto il nome della regione Puglia. Se formidabili testimonial italiani nel mondo sono persone come il più grande ballino vivente Roberto Bolle o il cantante Albano Carrisi, i “sarti” Giorgio Armani o Brunello Cucinelli, oppure manufatti ad alto valore stilistico e tecnologico come la Ferrari, la Puglia contribuisce di suo sia nella moda con la maison “Rossorame” sia coi prodotti dell’agroalimentare come olio e vino, ma prima di tutto con la Pasta, celebrata anche negli eventi Extra DiVino con gustose degustazioni preparate da importanti chefs. Nel mondo la Barilla prima di tutti ha fatto scuola sia per qualità


che per capacità di imporre una cultura moderna legata a questo alimento con innovative campagne di comunicazione, ma ora anche le aziende pugliesi, forti delle coltivazioni di grano d’eccellenza sia nel foggiano (il tavoliere di Puglia) che nella valle tra Altamura e Matera, si sono imposte nel mercato globale, con prodotti industriali come Divella, Granoro e Riscossa e con prodotti semi artigianali come Sbiroli o Benedetto Cavalieri. Il 25 OTTOBRE 2018 le tavole del mondo sono state addobbate a festa per la “Giornata mondiale della Pasta”, una celebrazione che inorgoglisce il nostro Paese per un alimento che appassiona tutto il mondo. Il cuore della festa è stato a Dubai, capitale del “World Pasta Day”, promosso dall’Associazione delle industrie del Dolce e della Pasta Italiane e all’Ipo, International Pasta

Organisation. Un amore senza confini che accomuna circa 200 paesi nel mondo, ma in un caso su quattro la produzione è italiana e gli spaghetti sono il formato più amato a livello globale. Già anni fa a Londra trovai un’eccellente pasta, la “Benagiano” di Santeramo in Colle, un mito sull’Alta Murgia pugliese, pasta fatta con trafile in bronzo e lenta essiccatura, e fui invitato con la mia troupe televisiva a filmarla e poi gustarla nella stessa cucina dove Francesco Gioia, il trisavolo di mastro Andrea Benagiano, fece mangiare Giuseppe Garibaldi quando fu eletto al Parlamento Italiano nella circoscrizione di Andria ben 160 anni fa. Negli anni successivi ne ho scritto con piacere in numerosi articoli su magazine milanesi. Oggi ben il 70% dei giovani sotto i 25 anni fra tutti i cibi preferisce... la pasta! In Europa

3 piatti di pasta su 4 sono italiani, il 56% della nostra produzione stimata in più di 3 milioni di tonnellate va all’estero. I Paesi che più amano per esempio gli spaghetti made in Italy sono Francia, Germania e Regno Unito ma è in forte aumento il mercato dell’Est. È quanto emerge da una ricerca condotta dall’Aidepi, l’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane. In pratica, tutti i nostri pastifici destinano una quota della propria produzione all’export, contro una media del 10% del totale delle aziende agroalimentari. Segno che la nostra pasta piace anche, e molto, oltreconfine. Rispetto poi a un quarto di secolo fa l’amore per la pasta italiana all’estero è aumentato notevolmente. I Paesi destinatari del prodotto sono ad oggi 200, aumentati del 34% in 25 anni, e la quota export è raddoppiata, passando da 740mila a oltre 2 milioni

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di tonnellate. Nello specifico il mercato più interessato alla pasta è quello europeo, tanto che circa 3 piatti di pasta su 4 consumati nel Vecchio Continente provengono da un pastificio italiano. I tre mercati più importanti per le nostre aziende sono appunto Germania, Francia e Regno Unito, con circa un miliardo di piatti di pasta serviti all’anno e un controvalore di quasi un miliardo di euro. La sempre crescente attenzione per la pasta deriva sostanzialmente dal cambio di alimentazione in atto in vari Stati. In Francia ad esempio i consumatori optano per una dieta attenta a sprechi e ambiente. Secondo un’analisi del Defra (Department for environment, food and rural affairs) gli inglesi invece non mangiano molta pasta (3,5 kg procapite), ma per tre inglesi su dieci quella italiana è la cucina migliore, seguita da quella di casa propria, da quella cinese e da quella indiana. Ed il piatto italiano per eccellenza sono gli spaghetti al ragù di carne, o Spaghetti Bolognaise, ma negli ultimi anni si sta affermando la passione per la pasta condita col pesto genovese, che gli inglesi acquistano già pronto

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a una media di 40 vasetti al minuto. Anche per i tedeschi la pasta sta diventando

sempre più il piatto preferito, molto più delle loro amate patate e dei tradizionali Schnitzel. Oggi in Germania si mangiano oltre 700mila tonnellate di pasta e la metà sono made in Italy. Il 2017 ha sancito per la pasta italiana performance rilevanti anche negli altri paesi europei: in Spagna (+22%), Belgio (+14%) e paesi dell`Est, come Ucraina e Bielorussia

(+32%) e, soprattutto, Lituania (+52%). Un buon segnale, dopo la caduta degli ultimi anni, arriva anche dalla Russia, dove l’export di pasta torna di segno positivo: 23mila tonnellate e una crescita prossima al +9%. Al Cibus di Parma dove abbiamo presentato il Format Puglia Extra DiVino mi ha emozionato lo stand della pasta marchigiana Cocco, praticamenete un pastificio in miniatura, molto più entusiasmante dei faraonici (uno elegantissimo tutto in bianco, un altro pittoresco con tutti i richiami alla tradizione napoletana ) stands dei noti pastifici di Gragnano, naturalmente il comune denominatore è grano selezionato, acqua di sorgente vergine, trafile in bronzo e sopratutto “lenta essiccazione”, stesse qualità che conserva anche nella mia cittadina natale di Putignano l’antico Pastificio Sbiroli, mentre l’ultima novità, ineguagliabile, di Benagiano è la pasta alla curcuma, buon appetito!


“La cottura della pasta fatta con trafile in bronzo ed essiccata lentamente”

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consigli del mastro pastaio Andrea Benagiano da Santeramo in Colle dove 160 anni fa Giuseppe Garibaldi si recò apposta per gustare la pasta fatta dai suoi avi: “Preferiamo non indicare i minuti di cottura necessari, infatti a seconda del vostro gradimento, assaggiando più volte la pasta durante la cottura potete decidere voi quando può considerarsi “al dente”. Per cuocere un chilogrammo di pasta si consiglia comunque l’utilizzo di più di 10 litri d’acqua con l’aggiunta di 2,5/3 grammi di sale marino per ogni litro. Si utilizzi una generosa fonte di calore per portare l’acqua già salata ad ebollizione prima di calare la pasta. La porosità dei vari formati di pasta si

ottiene grazie all’utilizzo di forme rotonde in bronzo ed alla temperatura di essiccazione di 40/45 gradi centigradi. È opportuno scolare la pasta un po’ più al dente (cioè ancora appena un pò cruda) del desiderato, perché la cottura si protrae per circa 2 minuti fuori dall’acqua, cioè il tempo necessario per passare dalla temperatura di ebollizione dell’acqua alla temperatura ambiente. Dopo aver scolato l’acqua di cottura, si suggerisce di versare sulla pasta un po’ di condimento e di mescolarla più volte, si facciano quindi le porzioni e si condisca a piacimento. Consigliamo l’uso di condimenti leggeri che, assorbiti dalla pasta, la insaporiscono senza alterarne

di Saverio Buttiglione

Focus

l’originario sapore. Dopo aver gustato la bontà della pasta ne apprezzerete la delicata leggerezza. Buon Appetito! “The Master pasta maker Andrea Benagiano advice how to cook” We prefer not to say how long the pasta should be cooked for. Infact, you can decide according to personal taste when the pasta is ready, by tasting it several times while it is cooking. To cooking a kilo of pasta, you need more 10 litres of water, add 2,5/3 grams of sea salt to the water. Place on a high flame to bring the already salted water to boil before putting the pasta. The porosness of the different shapes of pasta is obtained by using round bronze moulds

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and a drying temperature of 40/45 degrees centigrade. It is advisable to drain the pasta just before it gets to the right softness because cooking continues for about two minutes after it is removed from the water, that is the time it takes for the water to go from boiling point to room temperature. After draining, we suggest you pour a little sauce on the pasta and mix it thoroughly. Then serve and dress according to taste. We suggest you use delicate sauces that, when absorbed, season the pasta without changing its original flavor. Having tasted how good the pasta is, you will appreciate its delicate flavor. Have a good meal! “Chef of pasta Andrea Benagiano, producteurs de pates depuis plusieurs generations a Santeramo

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in Colle: la cuisson” Nous preferons ne pas indiquer les temps de cuisson nècessaires. En effect c’est vous qui deciderez le moment où les pates seront “al dente” selon vos gouts, en goutant plusieurs fois le pates pendant la cuisson. Pour cuire un kilogramme de pates, il est conseillè d’utiliser plus de 10 litres d’eau en ajoutant 2,5/3 grammes de sel marin par litre d’eau avant d’y plonger les pates. La flamme doit etre suffisament vive. La porositè des pates est obtenue grace à l’utilisation de moules ronds en bronze et à une temperature de sèchage de 40/45 degrès centigrade. Il convient d’arreter la caisson et d’ègoutter les pates un peu avant qu’elles n’arrivent au degrè de cuisson “al dente” dèsirè car la cuisson continue pendant environ deux minutes hors de l’eau, c’est

à dire le temps nècessaire pour passer de la temperature d’èbulition de l’eau à la tempèrature ambiante. Après avoir ègouttè les pates, nous vous suggèrons de verser dessus un peu de sauce et de les mèlanger plusieurs fois, une fois les portions servies, ajouter autant de sauce que nècessaire. Nous conseillons d’utiliser des sauces lègères qui sont mieux absorbèes par les pates et lui donnent du gout sans pour autant en altèrer la saveur d’origine. Quand vous aurez goutè le saveur de ces pates, leur delicate lègèretè vous surprendra. Bon appètit! “Die Ratschlage des Teigwarenmeisters Kochzeit” Wir ziehen es vor, Ihnen keine genaue Kochzeit anzugeben. Sie sollten hingegen wahrend des Kochens mehrmals die Pasta probieren und selbst


leichte zutaten zu verwenden, die den geschmack der pasta bereichern, o h n e diesen zu uberdecken. Sie werden von der leichtigkeit der pasta uberrascht sein. Guten appetite!

nach Ihrem personlichen Geschmack entscheiden, wann die Pasta “al dente” ist. Um ein kilogramm Pasta zu kochen, empfehlen wir bhlòòllòèo liter wasser beigefugt ,maufgehen der verschiedenen pastaformen erhalt man am besten bei der verwendung von runden bronzeformen und einer temperatur zum austrocknen ca. 40/45 grad. Es empfiehlt sich, die pasta etwas harter als gewunscht aus dem wasser zu nehmen, da die pasta fur ca. weitere zwei minuten weiter gart und weicher wird, bis sie schlieblich von der Koch auf raumtemperatur abgekuhlt ist. Nachdem sie die pasta aus dem kochwasser entfernt haben, empfiehlt es sich, die zutaten unter die pasta zu mischen, danach bereitet man die portionen zu und gibt je nach geschmack weitere zutaten hinzu. Wir empfehlen,

“Los consejos del maestro de la pasta A n d r e a Benagiano” Preferimos no indicar los minutos de cocciòn necesarios. S e g ù n vuestro gusto, y probando varias veces la pasta durante la cocciòn, podrèis decidir cuàndo puede considerarse “al dente”. Para cocer un kilo de pasta se aconseja utilizar màs de 10 litros de agua, anadiendo,

antes de echar la pasta, unos 2,5/3 gramos de sal marina por cada litro de agua. Debe utilizarse una generosa fuente de calor. La porosidad de los distintos formatos de pasta se obtiene gracias a la utilizaciòn de moldes redondos de bronce y a una temperatura de secado de 40/45 grados centigrados. Es conveniente escurrir la pasta un poco màs “al dente” de lo deseado, ya que la cocciòn se prolonga durante unos dos minutos fuera del agua, es decir, el tiempo necesario para pasar de la temperatura de ebulliciòn del agua a la temperatura ambiente. Tras haber escurrido el agua de cocciòn, sugerimos echar sobre la pasta algo de salsa y mezclar bien, a continuaciòn, repartir las porciones y condimentar a placer. Se aconseja utilizar condimentos ligeros que, al ser absorbidos por la pasta, le hagan tornar gusto sin alterar su sabor originario. Cuando hayàis saboreado la buena pasta, apreciarèis su delicada ligereza. Buen provecho!

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di Francesco D’Aprile

Export

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“EVO (Extra Virgin Oil) e Vino di Puglia protagonisti a Shangai”

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n evento unico in Shanghai per la promozione del vino delle Cantine Polvanera e dell’Olio Extravergine di Oliva Nicchia, prodotti tipici pugliesi: “Le gemme nascoste”. Alla scoperta degli antichi vini e dell’olio extravergine di oliva del Sud Italia”, ringrazio i nostri grandi amici Vanessa Wang e Giandomenico Marchitelli per il loro incredibile supporto. 2018 International Olive Oil Summit alla fiera FHC di Shanghai. Come il mercato cinese dell’Olio Extravergine di Oliva è condizionato dai new trends nella società guidati dallo stile di vita della generazione dei millennials e dalle esigenze salutistiche della classe media cinese. Che incredibile sfida... Alla fiera CIIE China International Import Exhibition di Shanghai 2018 abbiamo colto lo sforzo del Governo cinese nel favorire la cooperazione tra aziende straniere ed aziende locali, specialmente quelle ubicate nelle aree meno internazionali della Cina. Eravamo lì con uno stand organizzato dalla Regione

Puglia per promuovere la nostra cultura e territorio insieme ai prodotti agroalimentari pugliesi. Siamo stati onorati della visita del Sindaco di Shanghai. Visita istituzionale nello Stand della Regione Puglia al CIIE Shanghai 2018 da parte del Segretario del Partito della provincia della Inner Mongolia. Primo passo verso una cooperazione nel settore enologico, e nel trasferimento tecnologico. La Regione Puglia al CIIE di Shanghai con la sua identità come centro del cibo sano

e della Dieta Mediterranea. Importante seminario alla presenza delle istituzioni e di rappresentanti della comunità scientifica cinese ed italiana. Infine un seminario sull’olio extravergine di oliva tenuto da una esperta cinese, focalizzato sulla produzione pugliese nelle dimensioni tecnologiche, organolettiche e gustative. Incredibile materiale di comunicazione preparato dalla Regione Puglia ! Poi esplosione di sapori con cooking show da parte dello chef Massimo S g o b b a , Ambasciatore della Cucina Italiana nel Mondo, e Giandomenico Marchitelli che hanno interpretato la “frisella” in Cina quale trionfo dell’healthy food. Che esperienza entusiasmante.


“EVO (Extra Virgin Oil) e Vino di Puglia protagonisti a Shangai”

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nique event in Shanghai, Polvanera Wines and Nicchia Extra Virgin Olive Oil. “The hidden gems”: discover of South Italy’s ancient wines and olive oil. Thank to our great friends Vanessa Wang and Giandomenico Marchitelli for their amazing support. 2018 International Olive Oil Summit at FHC Shanghai. How the Chinese

at each level, is promoting the business development of Chinese companies at international level. We had the privilege to host the Mayor of Shanghai in the booth of Regional Government of Puglia Region where we have shown the values of our culture and products. Puglia Region meet Inner Mongolia Province. Very fruitful outputs coming from the

market of Extra Virgin Olive Oil is affected by the new trends in the society linked with the habits of millennial generation and Chinese middle class. What amazing challenges. We were at CIIE China International Import Exhibition 2018 in Shanghai. It was impressive to see how Chinese Government,

official visit of Inner Mongolian Government leaded by Mr Shi Wanjun, Party Secretary of Municipality of Wuhai. First step for a more deep cooperation in wine and agriculture as well as Innovation technology sectors. Puglia Region is the heart of Mediterranean Diet and healthy products, starting from

the Extra Virgin Olive Oil. Very interesting seminar focused to healthy food organized within CIIE by Puglia Regional Government with Chinese and Italian scientists involved. Finally enjoying, tasting and learning from very professional Chinese expert on how to appreciate the real high quality Italian Extra Virgin Olive Oil. Really an amazing adventure!

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Stefano Sbiroli & Figlio S.r.l. Via Cavalieri del Lavoro, z.i. 70017 - Putignano (BA) Tel: 080-491.10.13 info@sbiroli.it www.sbiroli.it inquadra il qrcode e visita il nostro sito

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Focus di Francesco D’Aprile

I monumentali ulivi della Puglia

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li Ulivi Monumentali sono la testimonianza vivente delle nostreradici, di italiani e di p opolo del mediterraneo. Dei 60 milioni di alberi di ulivo presenti in Puglia (Regione a Sud Est dell’Italia e proiettata nel Mar Mediterraneo), circa 4 milionisono ultracentenari. Moltissimi risalgono addirittura all’epoca dei Romani e sono stati piantati secondo quanto insegnava Columella, il più importante esperto di agricoltura dell’impero Romano, vissuto circa 2100 anni fa, che nel suo libro De Re Rustica prescriveva dovessero essere piantati a circa 18 metri di

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distanza l’uno dall’altro. Oggi in Puglia ci sono territori con Ulivi Monumentali millenari, tutt’ora viventi, piantati in epoca Romana a 18 metri di distanza. Sono indicati in

questo libro. E’ emozionante visitarli, rispettarli, toccarli ed assaggiare l’olio che producono. E’ una esperienza unica che arricchisce il nostro essere persone del ventunesimo secolo. L’Ulivo è simbolo di stile di vita sano. I colori, la longevità, il vento, l’energia e le forme che segnano la vita di questo albero sono in armonia con lo stile di vita mediterraneo. Sono sculture viventi che sopravvivono a tutto e segnano il trionfo della vita. L’olio extravergine di oliva è ricco di potentissimi polifenoli capaci di preservare le cellule dell’organismo di adulti e bambi-


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The monumental olive tree in Apulia

he Monumental Olive Trees are a living testimony to our heritage and our roots, as Italians and people of the Mediterranean. In Apulia in southeastern Italy, a region remarkable for its fine olive oils, wine and distinctly flavourful regional cheeses, you can find about 60 million olive trees. Four million of them have stood rooted in the same soil for hundreds, and even thousands, of years. Many of them date back to Roman times and were planted in the way directed 2000 years ago by the foremost agricultural expert of the Roman Empire, Columella,

in his book, “De Re Rustica.� Today in Puglia you can find these groves of Monumental Olive Trees planted according to the ancient ways, 18 meters apart, as you see pictured in this book. It is quite a sensation to visit them, admire them, touch them and taste the oil they still produce. It is an experience that enriches our humanity as people of the 21st century acknowledging this deep connection to our past. The Olive Tree is a symbol of a healthy lifestyle. The colours, the determination to live, the wind, and energy that shape the life of our trees reflects the Mediterranean

lifestyle. The trees are living sculptures that survive everything and mark the triumph of life. The extra virgin olive oil they produce is rich in powerful polyphenols that can preserve the body cells of adults and children from premature aging and play an important protective role against cancer. It is nutritious nectar that survives from the past and preserves us for the future. The Olive Tree is a symbol of peace. In the Mediterranean as in other regions, an olive branch represents friendship among people. It finds its roots in the Christian tradition and is deeply engrai-

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nida processi di invecchiamento precoce, svolgendo così una importante funzione protettiva nei confronti dei tumori. Nettare che proviene dal passato e che ci preserva per il futuro. L’Ulivo è simbolo di pace. Da sempre nella regione delMediterraneo l’amicizia tra i popoli è rappresentata dal ramoscello di Ulivo. E’ una cultura che affonda le proprie radici nella tradizione cristiana, ma che si espande nel concetto di relazione e fratellanza tra i popoli, rispetto reciproco, accettazione della diversità e ricerca della pace e del bene comune. La Puglia, regione degli ulivi, è stata sempre luogo di partenza e di approdo di navigatori e mercanti verso il Mediterraneo e verso oriente, esperienza che ha reso queste popolazioni aperte verso culture diverse e modello di convivenza pacifica.

Nella Basilica di San Nicola di Bari, città capoluogo della Puglia, si celebrano regolarmente funzioni religiose in rito Cristiano ed in rito Or-

todosso per fedeli che provengono da esperienze e regioni così lontane. Oggi il mondo è più accessibile e le distanze si sono accorciate rendendo più semplice la relazione tra gli individui. Siamo in movimento. In Italia ed in Puglia vivono persone e giovani pieni di energia e di gioia di vivere, che camminano curiosi per conoscere e migliorare la propria condizione di vita. La Cina ci incuriosisce molto ed è parte del nostro futuro. Ci fa piacere avvicinarci con l’Ulivo, fondamento della nostra identità e simbolo della nostra storia e della nostra cultura. Segna il nostro presente, ci preserva nella quotidianità e ci proietta verso il futuro. … sembra che nessuno sappia quanto possa vivere un albero di Ulivo.

“Gli alberi hanno le radici, gli uomini hanno le gambe”

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ned in our culture. It conveys the concept of respect and brotherhood among peoples, acceptance of diversity, and the search for peace and common good. Apulia, the region of olive trees, has been the place of departure and arrival of sailors and merchants to and from the Mediterranean and the East. This exposure to different cultures, has made the people of the region accepting of different cultures and models of peaceful coexistence. The Basilica of St. Nicholas in Bari, Apulia’s capital city, regularly hosts religious services in the Christian and Orthodox traditions for pilgrims who come from a multitude of different backgrounds and faraway lands.

Today we live in a world where modern communication technology and advances in travel make relationships between individuals easier. We continue to advance. In Italy old and young alike are full of energy and the joy of living, curious to visit other countries to learn and improve and together create the future The Olive Tree marks our present, preserves us in everyday life and projects us into the future. It is a hope that in sharing the Olive Tree, the foundation of our identity and a symbol of our history and our culture, we will make a bridge connecting our two countries.

This strengthened relationship and understanding is part of our future for a long time to come.... nobody seems to know how long an Olive Tree can live.

“Trees have the roots, men have the legs.”

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匿名 古橄榄树是意大利人和地中海 人民的传统与历史的见证者。 位于意大利东南部的阿普利亚 市以精美的橄榄油、葡萄酒和 风味独特的地区奶酪而闻名, 这 里生长着大约6千万棵橄榄 树,其中4百万棵已在这片土 地上生长了几百年,甚至几千 年。许 多橄榄树可以追溯到古罗马时 代,据Columella在其编写的《 我们的乡村事务》中描述,它 们是2000年前在罗马帝国最 早的农业专家的指导下种植 的。在今天的普利亚区,你可 以看到

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沿用古老的方法种植的大片古 橄榄树树林,从本书中的图 片可以看出,它们间隔都是18 米。 参观这片橄榄树林能带给人震 撼的感受,你在欣赏它们的同 时,可以亲手触摸它们,还 可以 品尝它们在今天仍在出产的橄 榄油。它是连接我们与古老 文化的纽带,为生活在21世纪 的我 们带来更丰富的体验。 橄榄树是健康生活的象征。它 特有的色彩、顽强的生命力、 不惧风雨、活力体现了地中 海生 活方式。这些树好比活的雕

塑,谱写出生命的不朽篇章。 它产生的特级初榨橄榄油富含 强大 的多酚类物质,能够减缓成人 和儿童身体细胞的衰老过程, 并对预防癌症起到重要的作 用。 它是甘露,既承载着过去,又 蕴育着美好的未来。 橄榄树是和平的象征。像其他 地区一样,橄榄枝在地中海地 区也代表着各民族之间的友 谊。 它植根于基督教传统,并深深 地扎根于我们的文化中。它传 达着各民族之间互相尊重和博 爱、接受多元文化、追求和平 与共同幸福的信息。


们在不断地进步。在意大利, 无论男女老幼都充满了活力, 享受生活带来的乐趣,渴望 参观 别的国家,了解它们的文化, 增进与它们的交往,共创未 来。 橄榄树成就了我们的现在,是 我们日常生活不可或缺的部 分,使我们对未来充满憧憬。

希望 通过分享作为我们的国粹和历 史文化象征的橄榄树,建立我 们两国之间的联系桥梁。这种 固的关系和认识在未来很长一 段时间内都是我们文化的一部 分。 ...没有人知道橄榄树的寿命有 多长。

“树有根,人有 腿。”

阿普利亚地区盛产橄榄树,是 连接地中海地区与东方的桥 梁,一直是航海者和商人们的 必经 之地。由于接触不同的文化, 使得该地区的人民能够接受不 同文化及和平共处的模式。 坐落 于阿普利亚首府城市巴里的圣 尼古拉大教堂定期为来自不同 文化背景和遥远国度的朝圣 者举 办传统的基督教和东正教宗教 服务。 今天我们生活在一个现代通信 技术和旅游发达的世界中,人 与人之间建立关系更为容易。 我

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della Redazione

Focus

“Format Puglia Extra DiVino” start-up al CIBUS Parma 2018

N

ell’ambito del programma di promozione e vendita sui mercati internazionali dei prodotti agroalimentari certificati dall’Ente Regione “Qualità Puglia”, in collaborazione con il progetto Auchan Italia Export, l’Associazione “Extra DiVino” ha presentato al CIBUS di Parma 2018 il “Format Puglia” nello stand della Regione Puglia, alla presenza del Presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia, del responsabile Auchan Italia programma estero Alessandro Montanari e del suo export manager di Omar Ahmed che ha poi visitato direttamente in Puglia le prime aziende enogastronomiche di qualità selezionate al fine di poterne valutare le variabili utili all’inserimento nei mezzi massmediatici video e cartacei che saranno inseriti in lingua madre a cominciare dal cinese, russo, ucraino e tailandese, oltre che in inglese. Altre aziende sono state valutate dopo l’esposizione di Parma su indicazione dell’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia diretto dall’Assessore Leonardo Di Gioia. A Parma erano presenti a questo evento anche l’avvocato Paolo Petrosillo che ha difeso il “Made in Italy” in sede giudiziaria dall’attacco delle imitazioni estere (italian sounding) e l’economista Francesco Lenoci, docente alla

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OliO PantaleO Drawing byi byi Doriano Doriano Strologo Strologo Drawing

Always. For all.

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Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (testimonial delle eccellenze della moda e dell’agroalimentare della regione Puglia dov’è nato). Auchan Italia di concerto con l’Associazione Extra DiVino e con la Regione Puglia e le sue Camere di Commercio, provvede alla selezione dei buyers extra UE ai quali proporre la vendita di prodotti pugliesi aiutando le PMI di qualità troppo piccole per poter da sole provvedere sia alla propria presentazione presso buyers così lontani dall’Italia sia alla logistica distributiva post vendita per quantità troppo limitate da poter confezionare interi containers (Auchan Italia si occuperà infatti del groupage oltre che di garantire ai buyers delle catene di boutiques agroalimentari estere la qualità dei marchi promozionati spesso sconosciuti in quelle areee). Format Puglia Extra DiVino, con strumenti mediatici cartacei e video nelle lingue dei luoghi esteri visitati, a cominciare dalla Cina con la Fiera internazionale di Shanghai, accompagnerà la presentazione dei prodotti “Qualità Puglia” (sell-in) parlando della regione di provenienza di queste materie prime trasformate, anch’essa non sempre conosciuta nei dettagli riguardanti storia, tradizioni, architetture e paesaggi incontaminati.

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Botromagno Botromagno SocietĂ SocietĂ Agricola Agricola a.r.l. a.r.l. 70024 70024 Gravina Gravina in in Puglia Puglia (BA) (BA) -- Via Via Archimede, Archimede, 22 22 info@botromagnovini.it info@botromagnovini.it Tel. Tel. (+39) (+39) 080.3265865 080.3265865 -- Fax Fax (+39) (+39) 080.3269026 080.3269026

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Agroalimentare di Francesco Lenoci

Uno chef internazionale da Martina Franca di Scienze Gastronomiche per la tesi di laurea del mio figlioccio Matteo Dabbene. Una tesi dal titolo interessante e intrigante: “Come gli elementi che compongono la sala di un ristorante influenzano l’esperienza complessiva che un cliente vive durante una cena”. Vi starete tutti chiedendo perché vi sto raccontando tutto questo, vero?

Q

uando Pino Caramia mi ha comunicato che il VI Premio “Memory Vincenzo Caramia” sarebbe stato assegnato sabato 22 settembre 2018 a Martino Ruggieri sono stato oltremodo contento. La contentezza è diventata entusiasmo pochi secondi dopo, allorquando Pino Caramia mi ha chiesto di fare la laudatio di Martino Ruggieri, nella nostra Martina Franca, presso il “Park Hotel San Michele”. Quell’entusiasmo è andato via via aumentando ed eccomi qui, questa sera, per “la prima” della laudatio. Cosa fa un professore universitario? . . . .Due cose: spiega oppure interroga. Una domanda facile, considerando che molti di voi sono miei amici su Facebook e, quindi, hanno visto le foto che ho postato. Dov’ero mercoledì 19 settembre? . . . .Ero a Pollenzo, presso l’Università degli Studi

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Semplice, perché, per il combinarsi delle combinazioni, uno dei grandi chef stellati che ha intervistato Matteo è Enrico Crippa, 3 stelle Michelin che illuminano piazza Duomo ad Alba, il ristorante classificato al 16° posto nella classifica dei migliori 50 ristoranti al mondo. Per il combinarsi delle combinazioni Enrico Crippa, presidente Accademia Bocuse d’Or Italia, era il presidente della giuria che ad Alba ha proclamato Martino Ruggieri vincitore del Bocuse d’Or Italia il 1° ottobre 2017. Per il combinarsi delle combinazioni Enrico Crippa è stato presidente Bocuse d’Or Europe, che si è svolto al Lingotto di Torino il 12 giugno 2018, in cui eravamo in tanti a fare il tifo per Martino Ruggieri. Per il combinarsi delle combinazioni Enrico Crippa, quale presidente Accademia Bocuse d’Or Italia, e Martino Ruggieri saranno protagonisti alla finale del Bocuse d’Or, che si svolgerà a Lione il 29-30 gennaio 2019.

I motivi che legano tanto Enrico Crippa al Bocuse d’Or sono da brividi: “Il Bocuse d’Or è l’olimpiade dell’alta cucina, una competizione focalizzata sulla tecnica e sulle basi classiche dell’alta cucina, dove quella che va in scena è la biodiversità del nostro Paese, introvabile al mondo”. Alla mente, al cuore e all’anima di Martino Ruggieri queste motivazioni, queste esortazioni, sono senza ombra di dubbio arrivate forti e chiare. Una domanda facilissima. Dov’ero ieri sera? A Gravina in Puglia, su un palco allestito in piazza Benedetto XIII, per parlare di cibo e territorio. Per il combinarsi delle combinazioni Martino Ruggieri ha vinto il Titolo di Campione Italiano, semplicemente mettendo insieme cibo e territorio. Sto per dirvi cosa disse lui quando vinse il Titolo Italiano: “In Francia (lui lavora a Parigi presso “Pavillon Ledoyen”, ristorante classificato al 29° posto nella classifica dei migliori 50 ristoranti al mondo) non premiano il più bravo, premiano chi racconta qualcosa di vero. E allora ho pensato di puntare sulle nostre materie prime, sulle nostre tecniche, senza inseguire altre scuole. E ho preparato un piatto (tanti spicchi che compongono un cerchio) denominato “Il Trullo”. La descrizione sintetica del piatto è meravigliosa: “Una base nero cenere che richiama il misticismo del cono,


che ospita in questo piatto di carne una materia che cambia stato. Fragilità e certezze, bagaglio di ogni viaggiatore. Peperoni, fichi, polvere di pino, fave, cipolle e rapa rossa. Insomma, la storia della Puglia racchiusa nel misticismo di un cerchio magico, che riporta alle antiche pratiche della cottura nella terracotta secondo la più autentica tradizione e cultura contadina”. La Storia della Puglia.....non penso di sbagliare affermando che ogniqualvolta Martino Ruggieri la mette in un piatto …emozionandosi ed emozionando…..risulta convincente e vincente. Martino ha appreso da grandi e grandissimi maestri (Riccardo Ferrero, Riccardo Camanini, Joel Robuchon, Heinz Beck, Yannick Allèno…) l’arte della cucina a Dusseldorf (saluto Guglielmo de Bonis), a Venezia, a Torino, a Gardone Riviera, a Parigi, a Roma, a Pescara, a Sidney, a Parigi… Parafrasando

la

celeberrima

canzone di Adriano Celentano “Il ragazzo della via Gluck” …, mi viene spontaneo cantare una strofa: “Passano gli anni ma otto son lunghi però quel ragazzo ne ha fatta di strada. Ma non si scorda la sua prima casa…”. Non si scorda… Io credo che Martino ricordi di quando prendeva le Ferrovie Sud Est per andare all’Istituto Alberghiero di Castellana Grotte. Non credo neanche di sbagliare affermando che ricordi quale fu il suo primo lavoro… “Bar Pasticceria Primavera” vicino alla “Porta strazzete”. E ancora, penso che Martino ricordi quando la sua mamma, mamma Martina, andò a parlare con Nicola e Stefano Colucci, che presero lui e suo fratello a lavorare presso “Villa Bacco” (2000 e 2001). E ancora, penso che Martino ricordi quando andò a lavorare presso il “Gourmet” di Marco Colucci (2002 e 2003). Queste considerazioni su Nico-

la, Stefano e Marco Colucci, i maestri martinesi di Martino, le ho scritte giovedì 20 settembre 2018 a Milano. Ebbene, per il combinarsi delle combinazioni, oggi alle 13,00, presso “Speedy Risto Gastronomia” di Marco Colucci, Martino Ruggieri mi ha confermato che ricorda tutto …..eccome se ricorda tutto. E mi ha confermato che ricorda tutto anche del successivo lavoro, quello presso il “Romazzino” di Porto Cervo (2004). Ci andò insieme al suo coetaneo Pier Roberto Colucci (già con lui a “Villa Bacco” nel 2001). Dice Martino, in un’intervista pubblicata su “Cibario”: “La banchettistica e i buffet di alberghi come il Romazzino in Costa Smeralda erano qualcosa di eccezionale, con le loro incredibili sculture di verdure o di ghiaccio. Questo non lo fa più nessuno ed è un peccato”. Guardo Michele Grassi, che quelle sculture ha imparato a farle a Cala di Volpe. Permettetemi di fare una domanda difficile. Sapete dirmi perché la piazza

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più importante di Gravina in Puglia è intitolata a Papa Benedetto XIII? Semplicemente perché Papa Benedetto XIII era di Gravina (Famiglia Orsini). Gravina ha avuto il grande onore di avere uno dei suoi figli Papa. Dove voglio arrivare? Voglio arrivare a dire che nessun traguardo è precluso se si utilizzano al meglio radici e ali, tradizione e innovazione. “Tradizione”, ce l’ha insegnato Gustav Mahler, “non è culto delle ceneri, tradizione è custodia del fuoco”. La tradizione, ce l’ha insegnato Eduardo de Filippo, non può essere messa da parte. Dice il grande Eduardo: “Solo dopo aver studiato, approfondito e rispettato la tradizione, si ha il diritto di metterla da parte, sempre però con la consape-

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volezza che le siamo debitori, perlomeno, d’aver contribuito a chiarirci le idee. Naturalmente, se si resta ancorati al passato, la vita che continua diventa vita che si ferma, ma se ci serviamo della tradizione come di un trampolino, è ovvio che salteremo assai più in alto”.

to” e sali sul podio il 30 gennaio 2019.

Mi avvio alle conclusioni. Martino, nessun italiano è mai salito sul podio del Bocuse d’Or (il miglior posto di sempre è stato quarto).

Concludo. Martino, vai a Lione, convinci tutti e vinci, urlando: “U mangià bune fesce u sanghe bune”.

Come si dice a Martina Franca “Mu’ avaste”…. “Da mu’ vale”. Vai avanti con speranza, come ci ha insegnato don Tonino Bello: “La speranza è la tensione di chi, incamminatosi su una strada, ne ha già percorso un tratto e orienta i suoi passi, con amore e trepidazione, verso il traguardo non ancora raggiun-

Che il Santo di cui porti il nome, patrono anche di Martina Franca, San Martino, ti sorrida dal cielo.

Per riuscirci devi anche tenere bene a mente l’insegnamento di Enrico Crippa sulla straordinaria valenza della biodiversità. Mi permetto di aggiungere che la biodiversità del nostro Paese si esprime al meglio utilizzando il dialetto.


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Moda di Daniele Del Genio

La moda Rossorame

L

a Puglia negli ultimi 15 anni ha avuto uno sviluppo economicosociale importante sia a livello nazionale che internazionale. Il territorio offre Bellezze di varia tipologia: naturalistiche sia per le coste che per l’entroterra, culturali con le sue città barocche e le architetture tipiche dei trulli, enogastronomiche con la produzione di olii, vini e alimenti di eccellenza assoluta. Ma la Puglia è anche una regione a forte vocazione manifatturiera. L’industria aerospaziale, quella della meccatronica, dell’informatica rappresentano dei poli di rilievo internazionale sviluppatisi soprattutto negli ultimi 30 anni, e accanto a queste esiste un settore che tradizionalmente rappresenta lo zoccolo duro della produzione di ricchezza della Regione: il settore del Tessile – Abbigliamento e Calzaturiero.

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Un settore (regionale) che ad oggi conta poco più di 4mila imprese attive con circa 42mila addetti e che produce un fatturato export superiore ai 700milioni di euro. La Puglia produce realmente il “Made in Italy”, espressione che in tutto il mondo qualifica prodotti e manufatti d’eccellenza, un marchio di garanzia e affidabilità. Il “Made in Italy” è tradizione,

creatività, qualità ed il fashion è uno degli ambiti in cui il Made in Italy consacra la sua esperienza, consolidata nel tempo grazie alla maestria dei suoi artigiani. Esistono distretti territoriali specializzati (capospalla uomo, abiti da sposa, maglieria, scarpe, abbigliamento bimbo ecc..) che coprono l’intero territorio. Martina Franca, cittadina in


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provincia di Taranto ma al confine con quella di Bari e Brindisi, in piena valle D’Itria (la patria dei Trulli), rappresenta una delle capitali della “moda” pugliese. La produzione Martinese è maggiormente focalizzata sul capospalla da Uomo (giacca, pantalone, gilet, cappotto), ma non mancano né le aziende per l’abbigliamento Donna, né le società di Servizi ad Alto valore aggiunto. Nel novero di queste aziende ce ne sono 2 in particolare che si occupano l’una di produzione di capi da donna e l’altra di consulenza di Fashion Design: Ametlab e Calceviva. Queste 2 realtà hanno in comune i soci fondatori: Daniele Del Genio e Bruno Simeone. Entrambi figli di famiglie semplici e “tipiche” del territorio, studiano a Roma

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e percorrono esperienze professionali parallele prima di decidere di investire su se stessi avviando attività in proprio. Il primo è un ingegnere gestionale, che attraversa esperienze professionali nella consulenza direzionale a Milano, il secondo è uno stilista formatosi presso l’Accademia di Costume e Moda e successivamente “emigrato” in Cina come talento italiano al servizio di multinazionali di vari paesi. Questa combinazione fortunata di persone con competenze e formazione diversa, si sostanzia nella costituzione nel 2005 di Calceviva e nel 2015 con la fondazione di Ametlab. Nel mezzo ci sta anche la creazione di un marchio proprio a nome Rossorame. Il Brand (Rossorame)

ottiene riscontri importanti sia dal punto di vista dei riconoscimenti “accademici” quanto di quelli del mercato. Molto apprezzato da varie celebrities del cinema e della televisione, veste tra gli altri personaggi anche Chiara Ferragni, Valeria Solarino, Ilaria Spada, Federica Panicucci e “last but not least” Federica Pellegrini. Nel programma “Italia’s got talent 2019”, in onda a partire da gennaio di questo anno, proprio la nuotatrice Italiana più famosa e premiata al Mondo, indosserà per tutte le puntate i capi firmati Rossorame.


“IL BUON VINO È OGNI VOLTA UNA SINFONIA DI QUATTRO MOVIMENTI, ESEGUITA AL RITMO DELLE STAGIONI. IL SOLE, IL TERRENO, IL CLIMA E I VITIGNI MODULANO L’OPERA, MENTRE IL VIGNAIOLO, COME SOLISTA, IMPRIME LA SUA CADENZA” (PHILIPPE MARGOT)

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di Saverio Buttiglione

Solidarietà

“Grandi persone, insegnano a vivere pur vivendo con gravi handicap, sosteniamo sempre la ricerca per sconfiggere le malattie rare”

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crivo prendendo spunto dalle richieste del mio amico social Pasqualino Esposito di Napoli, che prima su facebook mi ha inviato un video mentre era sul red carpet della mostra del cinema di Venezia chiedendomi di mettere un like, dopo che 2 anni fa voleva conoscere il mio grande amico e maestro di vita e professione Cino Tortorella (il Mago Zurlì dello Zecchino d’Oro) ma non ho fatto in tempo perchè ci ha lasciati per sempre, però gli dedicai l’annuale serata di Gala Premio Puglia: Unici e

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Protagonisti dalla sede della Ferrari, Maserati e Jaguar di Bari dove svolsi una raccolta fondi per Telethon, a lui come agli amici Stephen Hawking ed Ezio Bosso aggrediti dalla SLA e dalla sclerosi multipla. Ora mi manda un breve racconto della sua vita e mi chiede di pubblicarlo, cosa che faccio volentieri perchè quel che fa una Persona è il suo cervello! Nell’organizzare la serata evento “Extra DiVino” per BNL/ Telethon, accettando questa responsabilità dal dirigente BNL Gioacchino Leonetti nella location del Gruppo Radicci, fra

la sede Ferrari/Maserati e quella nella strada di fronte della Jaguar/Land Rover ho scelto la parte inglese perchè il nuovo spot pubblicitario di Jaguar vedeva come testimonial il grande astrofisico Stephen Hawking, che nel mio discorso di apertura, prima dell’intervento del prof. Francesco Lenoci su “Moda ed Enogastronomia made in Puglia...che vanno nel mondo, ho citato mentre facevo proiettare quello spot, come pure ho fatto per il giovanissimo Pasqualino Esposito ed Ezio Bosso che


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proprio in quei momenti suonava il piano nel limitrofo teatro Petruzzelli di Bari, tre amici che dimostrano appunto come sia il cervello a fare un uomo, anche a dispetto di un corpo martoriato da terribili malattie come la Sla. Iniziative private come Telethon nella ricerca delle cure si aggiungono in maniera importante alll’impegno pubblico dello Stato che però è privo di risorse adeguate per la ricerca di cure di malattie rare. Questa fu l’affermazione di Hawking a riguardo dello spot che lo vide protagonista: “Ho sempre voluto interpretare il ruolo del tipico villain britannico in un film. Ora, grazie a Jaguar, il mio sogno si realizza”. Il video è girato sullo stile dei film di James Bond e il Professor Hawking non ha effettivamente nulla da invidiare ai cattivi più cult della saga cinematografica dedicata all’agente 007. “Mi conoscete tutti come il professor Stephen Hawking, il

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fisico che combatte con i grandi concetti del tempo e dello spazio - ha scritto il teorico dei buchi neri sul social network - ma c’è un altro lato di me che potreste non conoscere: Stephen Hawking l’attore”. Il fisico, malato di SLA e costretto all’immobilità dagli anni ‘80, è stato una delle più grandi menti della scienza contemporanea, ma non ha mai smesso di dimostrare quanto sia importante non prendersi troppo sul serio. Invitai il comune amico prof. Paolo Pace a Cambridge a fargli i complimenti, come pure feci ad Enzo Bosso che ha mi ha ringraziò per un articolo su di lui pubblicato sul nostro magazine milanese “Slow Economy”. LA LEZIONE POLITICA DI Stephen HAWKING: Vorrei ricordare anche sotto questo aspetto Stephen Hawking, il grande fisico teorico, studioso del Big Bang, della storia del cosmo e noto al grande pubblico per essere lo scopritore dei buchi

neri. Un grande scienziato che ha rivoluzionato le teorie della fisica, al livello di Newton e di Einstein, fino a diventare un’icona pop. Meno noto forse per essere un uomo visionario e attento alla vita politica e sociale del mondo. Lo voglio ricordare invitandovi a leggere questo articolo che lui scrisse subito dopo l’esito negativo del referendum sulla Brexit. Un articolo molto bello, capace di farci riflettere e di ispirare il nostro impegno politico. Una riflessione oggi utilissima. “LA DISEGUAGLIANZA ECONOMICA RISCHIA DI SGRETOLARE LA SOCIETÀ: Essendo un fisico teorico che vive a Cambridge, ho vissuto la mia vita in una bolla di eccezionale privilegio. Cambridge è una città insolita, tutta incentrata su una delle grandi università del pianeta. All’interno di questa città, la comunità scientifica di cui sono entrato a far parte quando avevo vent’anni è ancora più esclusiva. E all’interno di questa comunità scientifica, il gruppo ristretto di fisici teorici internazionali con cui ho trascorso la mia vita lavorativa potrebbe a volte essere tentato di vedersi come un apogeo. In aggiunta a tutto questo, con la celebrità che mi hanno procurato i miei libri e l’isolamento imposto dalla malattia, ho la netta impressione che la mia torre d’avorio diventi sempre più alta. Pertanto, faccio parte senza dubbio di quelle élite che recentemente, in America e in Gran Bretagna, sono oggetto di un inequivocabile rigetto. L’elettorato britannico ha deciso di uscire dall’Unione Europea, i cittadini americani hanno scelto Donald Trump come prossimo presidente. Qualunque cosa possiamo


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pensare di queste decisioni, non c’è alcun dubbio, nella mente dei commentatori, che siamo di fronte a un grido di rabbia da parte di persone che si sono sentite abbandonate dai loro leader. Tutti sembrano d’accordo nel dire che è stato il momento in cui i dimenticati hanno parlato, trovando la voce per rigettare il consiglio e la guida degli esperti e delle élite di ogni latitudine. Io non faccio eccezione a questa regola. Prima del voto sulla Brexit ho lanciato l’allarme sugli effetti negativi che avrebbe avuto per la ricerca scientifica in Gran Bretagna, ho detto che uscire dall’Unione Europea sarebbe stato un passo indietro: e l’elettorato — o almeno una parte sufficientemente ampia di esso — non si è curato del mio parere così come non si è curato del parere di tutti gli altri leader politici, sindacalisti, artisti, scienziati, imprenditori e personaggi famosi che hanno dato lo stesso consiglio inascoltato al resto del Paese. Quello che conta adesso, molto più delle vittorie della Brexit e di Trump, è come reagiranno le élite. Dovremmo, a nostra volta, rigettare questi risultati elettorali liquidandoli come sfoghi di un populismo grossolano che non tiene in considerazione i fatti, e cercare di aggirare o circoscrivere le

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scelte che rappresentano? A mio parere sarebbe un terribile errore. Le inquietudini che sono alla base di questi risultati elettorali e che concernono le conseguenze economiche della globalizzazione e dell’accelerazione del progresso tecnologico sono assolutamente comprensibili. L’automatizzazione delle fabbriche ha già decimato l’occupazione nell’industria tradizionale e l’ascesa dell’intelligenza artificiale probabilmente allargherà questa distruzione di posti di lavoro anche alle classi medie, lasciando in vita solo i lavori di assistenza personale, i ruoli più creativi o le mansioni di supervisione. Tutto questo a sua volta accelererà la disuguaglianza economica, che già si sta allargando in tutto il mondo. Internet, e le piattaforme che rende possibili, consentono a gruppi molto ristretti di persone di ricavare profitti enormi con un numero di dipendenti ridottissimo. È inevitabile, è il progresso: ma è anche socialmente distruttivo. Tutto questo va affiancato al crac finanziario, che ha rivelato a tutti che un numero ristrettissimo di individui che lavorano nel settore finanziario possono accumulare compensi smisurati, mentre tutti gli altri fanno da garanti e si accollano i

costi quando la loro avidità ci conduce alla deriva. Complessivamente, quindi, viviamo in un mondo in cui la disuguaglianza finanziaria si sta allargando invece di ridursi, e in cui molte persone rischiano di veder scomparire non soltanto il loro tenore di vita, ma la possibilità stessa di guadagnarsi da vivere. Non c’è da stupirsi che cerchino un nuovo sistema, e Trump e la Brexit possono dare l’impressione di offrirlo. C’è da dire anche che un’altra conseguenza indesiderata della diffusione globale di Internet e dei social media è che la natura nuda e cruda di queste disuguaglianze è molto più evidente che in passato. Per me la possibilità di usare la tecnologia per comunicare è stata un’esperienza liberatoria e positiva. Senza di essa, già da molti anni non sarei più stato in grado di lavorare. Ma significa anche che le vite delle persone più ricche nelle parti più prospere del pianeta sono dolorosamente visibili a chiunque, per quanto povero, abbia accesso a un telefono. E visto che ormai nell’Africa subsahariana sono più numerose le persone con un telefono che quelle che hanno accesso ad acqua pulita, fra non molto significherà che quasi nessuno, nel nostro pianeta sempre più affollato,


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potrà sfuggire alla disuguaglianza. Le conseguenze di ciò sono sotto gli occhi di tutti: i poveri delle aree rurali affluiscono nelle città spinti dalla speranza, ammassandosi nelle baraccopoli. E poi spesso, quando scoprono che il nirvana promesso da Instagram non è disponibile là, lo cercano in altri Paesi, andando a ingrossare le fila sempre più nutrite dei migranti economici in cerca di una vita migliore. Questi migranti a loro volta mettono sotto pressione le infrastrutture e le economie dei Paesi in cui arrivano, minando la tolleranza e alimentando ancora di più il populismo politico. Per me, l’aspetto veramente preoccupante di tutto questo è che mai come adesso, nella storia, è stato maggiore il bisogno che la nostra specie lavori insieme. Dobbiamo affrontare sfide ambientali spaventose: i cambiamenti climatici, la produzione alimentare, il sovrappopolamento, la decimazione di altre specie, le epidemie, l’acidificazione degli oceani. Insieme, tutti questi problemi ci ricordano che ci troviamo nel momento più pericoloso nella storia dello sviluppo dell’umanità. Possediamo la tecnologia per distruggere il pianeta su cui

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viviamo, ma non abbiamo ancora sviluppato la capacità di fuggire da questo pianeta. Forse fra qualche secolo avremo creato colonie umane fra le stelle, ma in questo momento abbiamo un solo pianeta, e dobbiamo lavorare insieme per proteggerlo. Per farlo è necessario abbattere le barriere interne ed esterne alle nazioni, non costruirle. Se vogliamo avere una possibilità di riuscirci, è indispensabile che i leader mondiali riconoscano che hanno fallito e che stanno tradendo le aspettative della maggior parte delle persone. Con le risorse sempre più concentrate nelle mani di pochi, dovremo imparare a condividere molto più di quanto facciamo adesso. Non stanno scomparendo solo posti di lavoro, ma interi settori, e dobbiamo aiutare le persone a riqualificarsi per un nuovo mondo, e sostenerle finanziariamente mentre lo fanno. Se le comunità e le economie non riescono a sopportare gli attuali livelli di immigrazione, dobbiamo fare di più per incoraggiare lo sviluppo globale, perché è l’unico modo per convincere milioni di migranti a cercare un futuro nel loro Paese. Possiamo riuscirci, io sono di un ottimismo sfrenato sulle sorti della mia specie: ma sarà

necessario che le élite, da Londra a Harvard, da Cambridge a Hollywood, imparino le lezioni di quest’ultimo anno. Che imparino, soprattutto, una certa umiltà.” /Stephen Hawking.The Guardian, 2016/ 1l 14 marzo 2018 con grande dolore, è andato via per sempre il genio incommensurabile di Stephen, amico del nostro magazine Slow Economy e mio personale tramite il comune amico putignanese Paolo Pace che insegna nella sua Cambridge (con me in foto) al quale non mancavo mai di dirgli di portargli i miei più cari saluti. Era nato a Oxford l’8 gennaio 1942 ed era uno dei più importanti astrofisici del mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri e l’origine dell’universo. Hawking è morto nella notte tra martedì e mercoledì nella sua casa di Cambridge, nel Regno Unito. La notizia è stata confermata dalla sua famiglia. Hawking aveva 76 anni. Direttore di ricerca del Dipartimento di matematica applicata e fisica teorica dell’università di Cambridge aveva fondato il Centro di cosmologia teorica. Era famoso soprattutto per le sue ricerche sui buchi neri, per i suoi libri di divulgazione scientifica e per i suoi interventi nel dibattito scientifico e culturale. Nel 1963, quando


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gli fu diagnosticata la SLA (sclerosi laterale amiotrofica), Stephen Hawkin aveva 21 anni e i medici pensavano che sarebbe sopravvissuto solo un paio di anni. Dopo una prima comprensibile fase di depressione, Hawking recuperò il desiderio di studiare. O meglio, la smania di studiare. Come scrive Amedeo Balbi “Il suo lavoro di dottorato sulle singolarità dello spazio-tempo getta le basi per una serie di studi pionieristici sui buchi neri e sull’origine dell’universo. All’inizio degli anni ’70, nonostante il progredire della malattia, Hawking è ormai diventato uno studioso di primissimo livello: nel 1973 scrive con George Ellis un libro fondamentale sulla geometria dello spazio-tempo, e l’anno successivo pubblica il risultato a cui è legata gran parte della sua fama scientifica, quello sul meccanismo di evaporazione dei buchi neri”. Il riconoscimento dei massimi

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livelli degli studi di Hawking arriva nel 1979, quando l’università di Cambridge gli offre la cattedra lucasiana di matematica, incarico ricoperto in precedenza anche da Isaac Newton e da Paul Dirac. Non riceverà mai il Nobel per la fisica, ma c’è un motivo: le sue teorie, per quanto molto eleganti da un punto di vista matematico, non sono state ancora confermate. Il secondo punto di svolta arriva nel 1988, quando Hawking pubblica A Brief History of Time (in italiano Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo), uno dei libri divulgativi di maggior successo di tutti i tempi. Grazie di tutto Stephen, sarai sempre ricordato come uno dei pilastri del genere umano, insieme a gente del tipo di Leonardo da Vinci o di Albert Einstein. Intanto venerdì 5 ottobre 2018 ho chiedsto al giovane Pasqualino Esposito di narrare la sua storia che pur nelle estreme difficoltà rende

anche lui un “ottimista” della vita come Stephen e questa è stata la sua risposta: “Salve, mi chiamo Pasqualino Esposito sono un ragazzo disabile della provincia di Napoli, sono affetto da una malattia ancora poco conosciuta che si chiama osteogenesi imperfetta definita anche “ossa di vetro” che porta una grave fragilità delle ossa e malformazione degli arti. Purtroppo ho anche dei seri problemi respiratori, soffro di bronchite cronica e sono costretto a dormire con l’ausilio della ventilazione meccanica e l`ossigeno. Trascorro la mia vita disteso su un lettino, per me le giornate sono tutte uguali, ci sono alcuni giorni che la tristezza prende il sopravento che vorrei tanto che la mia vita fosse solo un brutto sogno vorrei svegliarmi la mattina e dire era solo un brutto sogno ma purtroppo non e’ cosi. Quando mi cambio sento dei dolori atroci alle ossa. Tuttavia mi reputo una


“La bocca non serve solo per respirare e mangiare, ma è anche un importante organo di comunicazione, pertanto non stupisce che, denti bianchi, splendenti e regolari, sono riconosciuti come un segno di vitalità e di salute del corpo; inoltre, un sorriso accattivante influenza in modo decisivo la fiducia in se stessi.

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persona solare e con una forza da leone. Da piccolo ho sofferto molto la solitudine perché non avevo amici per giocare, alcuni giorni li trascorrevo a piangere e dicendo la vita e ingiusta con me! Perche’ devo soffrire anche di solitudine senza nessuno che mi faccia compagnia, ma ora per fortuna le cose sono cambiate, ora ho amici che mi vogliono bene e mi considerano un ragazzo eccezionale con una grande simpatia, una persona molto solare e sensibile come poche. Ora in particolare ho un amico speciale che si chiama Daniele Esposito che lo ritengo come un fratello, usciamo spesso insieme e ci divertiamo da matti, inoltre mi è vicino soprattutto nei momenti di difficoltà e di

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sofferenza per far si che ritorni al più presto la serenità. Ho la passione per il cinema per cui mi piace tanto frequentare i festival, con i festival ho avuto modo di conoscere tantissimi attori nazionali e internazionali tra cui Vanessa Incontrada. Giuseppe Zeno. Chiara Francini. Silvia Mazzieri. Cristiana Capotondi. Alessandro Gasman. Laura Morante. Louis Garrel. Elisabetta Pellini. Hilary Swank. Cristian De Sica. Jessica Alba. Violante Placido. Claudia Gerini. Michele Placido. Carlo Verdone. Ronn Moss e tanti altri. Inoltre voglio ringraziare di cuore il direttore artistico della mostra del cinema di Venezia Alberto Barbera che è una persona deliziosa!, Sono stato felice di ricevere l’invito,

e grazie a lui ho potuto vivere momenti stupendi alla mostra del Cinema, spero di ritornare perche’ il mio desiderio è di fare qualche foto con Star di Hollywood. Tra l’altro con alcune attrici ho stretto una meravigliosa amicizia come con Elisabetta Pellini. Desire Noferini e Silvia Mazzieri, ma in particolare sono molto legato a Silvia, una ragazza bellissima con un sorriso angelico. Con una sensibilità unica e rara, spesso ci incontriamo e trascorriamo molto tempo insieme, sono contento quando sono con lei, provo una gioia indescrivibile che fino ad oggi non ho mai provato; ho sempre vissuto tristemente tra un ospedale e l’altro, ma grazie a Silvia Mazzieri oggi sono felice e ci vogliamo un bene dell’anima. Ho due grandi sogni nel cassetto, uno è quello di partecipare al programma:” C’è posta per te” perché ammiro Maria de Filippi e ritengo cariche di umanità le storie che racconta ed è per questo motivo che desidero tantissimo poter raccontare la mia di storia, piena di esperienze difficili di sofferenza, ma anche di momenti di grande gioia e amore per la vita. L’altro è di girare un cortometraggio speciale per lanciare un messaggio di amore con la disabilità”. Il 3° amico di questa bella storia che sto raccontando è Ezio Bosso. Al Festival di Sanremo 2016 ha commosso tutto il mondo, per come ha suonato divinamente il pianoforte e per le parole che ha detto. Al TG1 ha parlato anche del Presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco, il primario oncologo Mario Melazzini, che io non conoscevo. Gran sportivo a 40 anni si è ammalato di SLA, una malattia che consente di vivere


3/4 anni al massimo, tanto che aveva prenotato in Svizzera il suo suicidio assistito. Il cantante Ron gli aveva dedicato la canzone di Sanremo (già .. ancora il Festival) “l’uomo delle stelle” ... invece poi ci ha ripensato e vive ancora “lavorando”, grazie dott. Melazzini per questi 14 anni che “CI” ha regalato. Ad Ezio, come dicevo, ho dedicato un articolo su Slow Economy che ha letto ringraziandomi, e ribadisco che sono io che ringrazio lui, suona il piano divinamente e, pur con difficoltà nel parlare, esprime concetti angelici. Le sue parole finali a quel Festival di Sanremo sono state: “... ricordatevi sempre, la Musica come la Vita si può fare solo in un modo: INSIEME”. Prima di concludere parlando della 4° amica speciale, vivendo a Bari quando non sono a Milano, ho chiesto al dott. Gioacchino Leonetti, dirigente per il SudItalia di BNL/ Telethon dove poter accreditare le offerte per la ricerca e mi ha risposto che anche quando finisce la annuale kermesse televisiva della RAI è possibile fare un bonifico bancario a FONDAZIONE TELETHON: c/c 9500 presso Banca Nazionale del Lavoro SpA - Agenzia n.15 Roma (cod.6315) IBAN IT82J0100503215 000000009500 Non si tratta di normale utile beneficenza come ai poveri davanti le chiese o al Banco Alimentare per le famiglie disagiate, è ancor di più perchè si tratta di finanziare la ricerca di farmaci per malattie rare che, proprio per la legge dei grandi numeri, le risorse pubbliche non riescono a soddisfare. Sembra a prima vista che queste malattie siano lontane dal nostro quotidiano perchè crediamo che si verifichino già dall’infanzia, non è così, purtroppo possono

apparire all’improvviso, quando sono andato lo scorso anno a consegnare la sua copia del nostro Slow Economy alla splendida modella ventiduenne Valeria Castagna (già nostra miss Slow Economy) sono rimasto di sasso mentre prendevamo insieme un caffè al bar Savoia nel centro di Bari. Aveva dei fastidi alle gambe da un mese e dopo aver effettuato le analisi prescritte proprio quel giorno avrebbe dovuto cominciare una cura di iniezioni costosissime e dolorose per il verdetto ricevuto: Sclerosi Multipla !!! (ho fatto fatica a tenerla su con le parole facendola addirittura ridere perchè volevo andare in bagno e piangere). Valeria si sta curando

tenacemente da quel giorno, nel frattempo si è sposata ed ha avuto ben 3 (tre) bambini, viene invitata a seminari, anche nelle scuole, per sensibilizzare quanta più gente a sostenere la ricerca, ed in questi giorni mi ha chiesto se è il caso di partecipare alla selezione del concorso nazionale “Miss Mamma”, le ho risposto che non solo deve farlo ma, fossi io la giuria, farei vincere lei!

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Punti di distribuzione Bruxelles • Petit rue au beurre, 12 - Ristorante “La Capannina” a due piani nel centro storico, strada che immette nella fantastica “Grand Place” della città belga sede del Parlamento Europeo, con cucina italiana rivisitata al gusto francese e clientela internazionale, primo ristorante italiano in città fondato 50 anni fa da una giovanissima e tenace Anna Bianco emigrante da Noci in Puglia.

Dublino • 208 Lower Rarhmines Road, Dublin 6 - ristorante pizzeria “Il Manifesto”. Infotel: 353 1 496 8096 - m a n i f e s t o r e s t a u r a n t @ gmail.com - www. manifestorestaurant.ie - In Irlanda una vera pizza napoletana, fatta da Salvatore di Salerno che, se è in vena, fa pure il giocoliere con l’impasto, è un miraggio che pure in Italia sarebbe raro.

• Lower Ormonde Quay, Dublin 1 - ristorante pizzeria “Bar Italia”. Infotel: 353 1 874 1000 info@baritalia.ie www. baritalia.ie. Fa onore alla cucina italiana nel mondo, ottimi primi, ottima piz-

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za, squisita la frittura di calamari e gamberi.

ogni stanza dedicata ad un paese del mondo che produce cioccolata, un museo incredibile. Milano • Ristorante l’”Osteria dei Pirati” - via Fogazzaro, 9 del noto presentatore TV Marco Predolin che offre fantastici menù a base di pesce con musica dal vivo

• Upper Merrion Street, Dublin 2 - “Merrion Hotel” - www.merrionhotel.com. Nel centro storico si nota l’eleganza già dal portale d’ingresso, di fronte al palazzo di governo irlandese. Creato dalla fusione di 4 antiche case in stile georgiano si sviluppa attorno a 2 giardini del XVIII secolo.

Torino • via Santa Chiara, 54 - Ristorante “Asian Fusion”. infotel: 338 8194846. Nel quadrilatero romano non lontano dalla Mole Antoneliana ottime cucine tipiche malese, cinese, giapponese ed Italiana, con pietanze fedeli alle tradizioni ed ai gusti originali, crocevia culinario tra oriente ed occidente. Cuneo • Santuario di Vicoforte - Ristorante albergo “CioccoLocanda” - via F. Gallo,19. infotel: 0174 563312. Website: www.cioccolocanda.it. Del grande artigiano della cioccolata Silvio Bessone

• Residence “Abbadesse Resort” - via Oldofredi e via Abbadesse antico monastero fra i grattacieli del nuovo Quartiere della Moda, Isola di Porta Nuova, magistralmente gestito dal proprietario ing. Antonio Savia.

“Pola Residence” - via Pola Milano. Di fronte al nuovo grattacielo sede della Regione Lombardia, al centro del nuovo quartiere della moda meneghina, e vicino alla Stazione Centrale


Camisano Vicentino (VI) • Ristorante Locanda “Alla Torre da Zemin” - via Torerossa, 39/41 locale n.407 zona 4est infotel: 049 9065621. Nella torre di avvistamento del 1270 sul confine Vicenza/Padova, nei due piani della locanda un incredibile Gianfranco Zemin propone una cucina solo con prodotti di stagione e ingredienti del territorio, dalla “piramide di tartare di tonno su battuta di mango e avocado con salsa di limoni caramellati” alla “suprema di faraona”, indimenticabili i suoi risotti. Se lo si prega Gianfranco, forse, racconterà la storia di Occhi d’Oro e del cavaliere misterioso. Padova • “Q Bar” - vicolo dei Dotto, 3 infotel: 049 8751680. Nella centralissima piazza Insurrezione è elegantissima meta della movida chic padovana e ritrovo dei calciatori del Padova calcio. Dinner&Dance, cucina mediterranea e sofisticata musica live • “Osteria Barabba” - via Vicenza, 47. Marco offre la cucina delle osterie venete in un lounge space, a cominciare dall’ora dell’aperitivo, memorabile quello del mercoledì con ricco buffet, ottimo winebar infotel: 049 8716845 Parma • Ristorante “ I Tri Siochett” strada Farnese, 74/a. Squisiti “tortelli all’erbetta” piatto tipico parmense (grandi ravioli ripieni di spinaci annegati in burro fuso con Parmigiano) e torta fritta (detta anche “gnocchi fritti” nel modenese e nel reggiano, di origine longobarda, semplici sfoglie di pasta per pane fritte in olio che si gonfiano come pan-

zerottini vuoti all’interno) ottima per accompagnare il salame di Felino, il culatello di Zibello ed il prosciutto di Parma, oppure il Parmigiano Reggiano sorseggiando Lambrusco di alta qualità. Collecchio (PR) • Agenzia Viaggi “Tra le nuvole” - via Giardinetto, 6/I. Condotta con competenza e professionalità da Elena Bizzi. Città di Castello (PG) • Ristorante “La Taverna di Mastro Dante” - via Montecastelli Umbro/ Promano in località Coldipozzo, 45. E’ la patria dei prosciutti di montagna di Norcia infotel: 075 8648133

Soliera (MO) • “Hotel Marchi” - via Modena/ Carpi. Situato tra la patria dell’aceto Balsamico e la più bella piazza d’Italia (Carpi), all’incrocio fra l’autostrada adriatica nord/ sud e l’autostrada del Brennero che collega l’Austria ed il nord Europa . Quattro Castella (RE) • Ristorante Albergo “La Madda-

lena” - via Pasteur, 5. Emilio ed Emiliano Montanari accolgono con simpatia ospiti da tutta Italia deliziandoli con salumi parmensi e Parmigiano Reggiano. • Resort B&B “Quattrocolli“ - Via Lenin, 81. Sulla collina tra Parma e Reggio Emilia offre una discreta raffinata ospitalità di lusso San Polo d’Enza (RE) • Ristorante “La Grotta” - via della Resistenza, 2/B. Sulla collina reggiana, fra stalattiti e stalagmiti in grotta con cucina tipica reggiana. Roma • Golf & Country Club “Parco di Roma” - quartiere Cassia, via dei due ponti, 110. Progettista P.B.Dye per un 18 buche “par72” infotel: 06 33653396, direttore architetto Giuseppe Miliè, progettista di campi da golf in tutto il mondo. • Ristorante “Ristovino” quartiere Prati - via Durazzo, 19. Nei pressi dell’emittente televisiva nazionale LA7, è anche caffetteria per ottime colazioni mattutine ed enoteca ben fornita per pranzi o cene che vanno dai tipici piatti romani come gli “gnocchi freschi ai 4 formaggi” a quelli napoletani. Sant’Agata sui due Golfi (NA) • Ristorante albergo “Don Alfonso dal 1890” - corso Sant’Agata, 11/13. Nel cuore della penisola sorrentina si affaccia sul Golfo di Salerno, è considerato tra i primi dieci migliori ristoranti d’Italia, condotto da Alfonso Iaccarino, chef internazionale, che vi ha aggiunto un albergo e la scuola di cucina con showcooking.

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Orsara di Puglia (FG) • “Piano Paradiso” ristorante. Peppe Zullo noto chef internazionale, riceve ospiti da tutto il mondo. Infotel: 0881 964763 Torre Canne (BR) • Masseria San Domenico e Golf Club. Struttura composta dalla prestigiosa masseria San Domenico e da Borgo Egnazia, resort di alta qualità apprezzata anche da importanti clienti arabi e russi e dai divi di Hollywood, è munita di campo da golf a 18 buche fra gli ulivi secolari ed è affacciato sul mare

da Mosca di pellegrini cristiani ortodossi e, nel quartiere Palese hotel Parco dei Principi, di fronte al nuovo aeroporto Karol Wojtyla, modernissimo e dotato di tutti i confort per clientela business, entrambi della famiglia del vicepresidente Federalberghi di Bari, Antonio Vasile. • Villa Romanazzi Carducci - via Capruzzi, 326. Albergo resort elegante e con architettura di prestigio circondata da splendido parco in pieno centro cittadino, diretto dalla famiglia dell’imprenditore ing. Lorenzo Ranieri, è dotato di suggestive sale convegni sparse nel giardino ed offre la cucina del noto chef prof. De Rosa. • Ristorante Terranima - via Putignani. Nella strada delle banche e della movida, è l’unico ristorante che conserva l’architettura antica, dalle “basole” del pavimento alla coorte che ricorda le piazzette degli artigiani dei secoli scorsi (presenti ancora solo nel centro storico) offre l’inimitabile cucina tipica barese, dalle “strascinate alle patate e cozze”, dalle mozzarelle ai dolci caldi con crema “sporcamuss”

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Polignano a Mare (BA) • Resort & SPA Borgobianco - Contrada Casello Favuzzi. Moderni arredi interni in una struttura esterna a masseria, intonacata a calce bianchissima che si specchia su di una immensa piscina con idromassaggio, che compone la “Salus per acquam” insieme al centro benessere interno “Unica”. Cinque stelle meritate come meritata è stata l’elezione a presidente “Associazione Albergatori Polignano” di Roberto Frugis socio e marketing manager. Tel: 080-8870001 • B&B dei Serafini - piazza Vittorio Emanuele, 43. Riduttivo chiamarlo B&B perché si tratta di un eccezionale albergo diffuso nel centro storico della città di Domenico Modugno. Sporgendosi dalle case costruite sulla scogliera a picco sul

Bari • Barialto Golf Club. Storica club house pugliese con importante campo da golf.

• Hotel Boston - via Piccinni, 155. A 5 minuti dal centro storico e dalla Basilica di San Nicola, meta

• Hotel Oriente, nel centralissimo Corso Cavour al numero 32, un 4 stelle di lussuosa eleganza, ospita da gennaio 2013 la Golf Club House “Porta d’Oriente”, punto d’incontro al Sud Italia di giocatori ed eccellenze della moda e dell’enogastronomia.

• Radicci Automobili S.p.A. - Via Amendola, 146. Concessionaria Ferrari e Maserati per il Sud Italia ora Concessionaria anche per la dorsale adriatica con la nuova sede di Ancona. Il Gruppo Radicci a Bari, è anche prestigiosa Concessionaria Jaguar e Land Rover.


mare sembra proprio di ascoltare “Volare” o “Nel blu dipinto di blu” onde sonore che da Polignano hanno raggiunto ogni angolo del globo. Putignano (BA) • Proloco - piazza Plebiscito,1. Nel centro storico della città patria degli abiti da sposa e del Carnevale più antico e lungo del mondo. • Fondazione Carnevale di Putignano. via Conversano, 3. • Osteria “Chi va piano” - Via Monache, Putignano, 0802373445 - cell. 3932378898. In un vicolo nascosto di Putignano, Stefano Guglielmi, ex macellaio, ha creato una locanda di eccellenza. Con il suo staff cucina solo teglie di terracotta in un enorme camino utilizzando solo eccellenze enogastronomiche fresche di giornata. Il suo motto è “cibo e vino per andare lontano”.

• B&B “San Domenico” - Estramurale a Levante, 4 - 70017 Putignano (BA) - Cell. 3332284769 - info@bebsandomenico.com. La struttura è in un angolo pittoresco della città, a pochi passi dalla Chiesa di San Domenico con vista sul campanile,

nei pressi di Porta Barsento e dell’interessante centro storico. La struttura è gestita in maniera esemplare da Vincenzo Gigante: la sua gentilezza e le sue attenzioni vi metteranno a vostro agio, facendovi sentire in famiglia. • Agenzia Viaggi Netti - via Tripoli, 63. La signora Netti organizza viaggi in tutto il mondo, pur in tempi del “fai da te via internet”, con una costante ricerca del prezzo più basso col massimo della qualità e della garanzia, facendo inoltre incoming turistica in Puglia con educationals tours, showcooking ed itinerari guidati in posti unici ancora sconosciuti ai grandi tours operators. Noci (BA) • Ristorante “L’antica Locanda” - via S.Santo, 49. In una “gnostra” del centro storico meta di turismo internazionale a novembre per “Bacco nelle gnostre”, di Pasquale Fatalino, chef noto in trasmissioni RAI, che prepara orecchiette con fave e cime di rape ed incantevoli braciole di carne al sugo. in-

Da sinistra: Ignazio Capasso (imprenditore nel campo della plastica), Saverio Buttiglione, lo chef Pasquale Fatalino e Pino Sguera (Presidente di Teleregione) davanti al ristorante Antica Locanda di Noci

dimenticabili come dimostrato dai personaggi del mondo dello spettacolo che lo raggiungono apposta in ogni momento dell’anno.

• Ristorante “Il falco Pellegrino” in località Montedoro a Noci, immerso nella campagna della Murgia pugliese, fra antiche masserie, nel quale lo chef Natale Martucci prepara primi indimenticabili, secondi di pesce fresco o tagliate di manzo podolico, con attenta scelta dei migliori vini regionali.

Conversano (BA) • Ristorante “Savì” - via San Giacomo. Condotto dallo chef Nicola Savino, già chef a Dallas dove ha servito al presidente Bush ed al famoso cantante Frank Sinatra le polpette al sugo pugliesi. Qui ha inventato le crepès pugliesi, panzerottoni (dolci o salati) ripieni di leccornie regionali. Turi (BA) • Ristorante “Menelao” - via Sedile, 46. A Santa Chiara in un palazzo signorile del 1600 nella cittadina custode dell’”oro rosso”, la Ciliegia Ferrovia. Aperto da Michele Boccardi che dopo la laurea in economia e commercio e l’abilitazione di commercialista è diventato Marketing Manager alla Scuola di Economia & Turismo di Londra. Visto il successo ottenuto dall’aver trasformato

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la masseria fortificata di famiglia “Menelao”, sulla strada per Rutigliano, in eccellenza per la banchettistica, i ricevimenti, le cene di gala ed i meeting, con “Santa Chiara” affronta la sfida della cucina di alta classe internazionale. Dispone di un’ottima cantina di vini ed offre prodotti tipici, sia nazionali che d’oltremare, dai cappelletti con cicoriella campestre su letto di fave alla costata di manzo podolico della Murgia non disdegnando però il salmone Balik norvegese o la costata di manzo della val di Chiano della Toscana. Infotel: 080-8911897. Castellana Grotte (BA) • “Palace Hotel Semiramide” via Conversano. Affascinante albergo immerso nella natura, accanto al parco dei dinosauri in cartapesta, ospita anche la sede italiana dell’Università Europea per il Turismo, a cinque minuti dalle famose Grotte che richiamano visitatori da tutto il mondo per gli affascinanti percorsi carsici sotterranei lunghi chilometri, famose per le eccezionali stalattiti e le stalagmiti della “grotta bianca”. • Ristorante e braceria “Le Jardin Bleu Belle” - via Firenze. Affascinante struttura in legno costruita su quella in pietra dell’antico bar della villa comunale, creandone un unico ambiente che guarda dalle vetrate le cime degli alberi che la circondano mentre si gustano squisiti piatti tipici pugliesi. Alberobello (BA) • Ristorante “Casanova” - via Monte San Marco, 13. Ricavato in un antico frantoio ipogeo sotterraneo in pieno centro fra i trulli patrimonio UNESCO. I soci Ignazio Spinetti (presidente

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sostenibile. Questo GAL comprende i comuni di Alberobello, Putignano, Castellana Grotte, Turi, Sammichele, Noci, Gioia del Colle.

Associazione Ristoratori Alberobello) e lo chef Martino Convertino offrono l’ottima cucina tipica pugliese indescrivibile a parole perché semplicemente da gustare in silenzio. • Museo del vino Antica Cantina Albea - via Due Macelli, 8. Unico completo museo del vino pugliese produce vino anche per il Vaticano, è la storica cantina che prima dell’unità d’Italia inviava, dalla vicina e collegata stazione ferroviaria, i propri vini per tagliaree migliorare quelli di Bordeaux in Francia. Produce “Lui” negramaro in purezza affinato in barrique primi 12 mesi. • Condotta Slowfood “Alberobello e Valle d’Itria” - via Sisto Sante, 5. Fiduciario Francesco Biasi, promotore dei presidi “salame Capocollo di Marina Franca” (ingrediente delle famose “bombette”), “Cipolla rossa di Acquaviva delle Fonti” e “Pomodorino di oasi protetta Torre Guaceto”. • GAL Terra dei Trulli e di Barsento - Via Bligny, 23. Il primo Gruppo di Azione Locale fra quelli in cui, per zone omogenee, è stata diviso il territorio d’Europa, ad essere partito operativamente con gemellaggi in tutto il continente. I GAL sono un’iniziativa UE, che li finanzia col programma “Leader”, al fine di valorizzare le potenzialità dei territori integrando produzioni agricole, artigianali e di piccola industria per uno sviluppo

Andria (BAT) • Ristorante “Antichi Sapori” contrada Montegrosso. Pietro Zito importante chef internazionale offre la cucina tradizionale pugliese e le antiche erbe ed ortaggi riscoperti e curati nell’immenso orto che ha costruito e nel quale lavora tutta la contrada.

• Cantina Rivera con annessa sala di degustazione, condotta dal presidente di “Movimento Turismo del Vino” Sebastiano De Corato, produce il famoso “Falcone Rivera”. Corato (BA) • Cantina Torrevento condotta dal prof. Francesco Liantonio presidente della “Strada dei vini Castel del Monte” guarda lo splendido maniero ottagonale dell’imperatore Federico II di Svevia “Stupor Mundi” patrimonio UNESCO, dove produce eccellenti vini. Crispiano (TA) • Masseria Resort “Quis Ut Deus”. Una delle inimitabili “Cento Masserie di Crispiano”, affascinanti masserie in pietra e tufo, ristrutturate per resort di livello e aziende agricole di prodotti tipici quali olio extravergine d’oliva e prodotti caseari.


Fasano (BR) • Tenuta Monacelle - Selva di Fasano. Antico monastero di monache del 1700 fatto di trulli, ognuno adibito a stanza d’hotel, con affianco parco nel quale sono ricavate modernissime stanze d’albergo costruite in tufo. Si affaccia dal monte Selva sui sei milioni di ulivi secolari che lo distanziano dal mare di Fasano. Savelletri di Fasano (BR) • Masseria Resort Torre Coccaro - contrada Coccaro, 8. Infotel.:080 4827992. Bianca e splendida sul mare, antica torre

di avvistamento della linea difensiva dalle scorribande dei Saraceni del XVI secolo, che andava dal Gargano al “finibus terrae” Santa Maria di Leuca. Non ci sono parole per descriverla, guardare sul web! La stessa famiglia Muolo possiede la collegata Masseria Torre Maizza infotel: 080 4827838. Un hotel a 5 stelle con campo da golf 9 buche executive “par27” costruito fra gli ulivi secolari ed affacciato sul mare. A Coccaro Golf Club il 4 novembre, festa della Vittoria dell’Italia nella grande guerra, l’Apulia Golf District dell’architetto Giuseppe Germano e Do You Golf di Ester Monacelli hanno organizzato per il Circuito “Eccellenza di Puglia 2012” la 2a edizione della gara Pitch&Putt, 18 buche stableford con 18 squadre e 36 giocatori.

Il buffet preparato dagli chefs della struttura è stato inimitabile. Masseria Torre Coccaro è risultata per il 2012 tra i migliori 10 Beach Hotel nella classifica di “Conde Nast Travel”. Ostuni (BR) • Grand Hotel Masseria Santa Lucia SS.39, km 23.5 località Costa Merlata. Incantevole resort sul mare sotto la città bianca di Ostuni, diretto da Bartolo D’Amico, presidente ADA Puglia, associazione direttori d’albergo. Cellino San Marco (BR) • Cantina Tenuta Albano Carrisi. Prestigioso albergo e ristorante ricavati nella masseria del padre del famoso cantante, don Carmelo, che da il nome al vino più prestigioso qui prodotto. • Cantina Due Palme. Con avveniristica sala convegni ricavata nella bottaia produce vini ormai famosi nel mondo e vincitori di primi premi al Vinitaly di Verona come il “Selva Rossa”. Salice Salentino (BR) • Cantina Conti Leone De Castris. Cantina ricavata nel palazzo dei conti Leone De Castris, dove è nato il primo vino rosè del mondo settant’anni fa,il “Five Roses”. E’ annessa al prestigioso albergo e ristorante di proprietà della famiglia. Lecce • Acaya Golf Resort - Strada per Acaya, km.2 località masseria S.Pietro. Infotel: 0832 861385. Splendido campo da golf rivisto e ristrutturato, anche agronomicamente, dallo studio di architetti “Hurdzan

Fry” per un 18 buche “par71” di 6192 metri, con ben sette ettari di specchi d’acqua, accanto al “Castello di Acaya”, costruito seguendo le nuove esigenze fortificatorie dell’epoca dovute all’affermarsi delle armi da fuoco ed ora esempio di moderno restauro. L’albergo resort della catena Hilton è costruito nel ricordo stilistico degli antichi monasteri con una grande piscina esterna ed un’importante SPA di ben 1200 metri quadri. Bari • Eataly Bari - Lungomare, ingresso monumentale Fiera del Levate: Oscar Farinetti ha voluto portare in Puglia Eataly per il sudItalia, affittando e ristrutturando la parte monumentale della Fiera del Levante, facendo affacciare i ristoranti sul lungomare di Bari, offrendo nel capoluogo pugliese le migliori specialità enogastronomiche italiane, così come Eataly fa ormai in tutto il mondo.

Oscar Farinetti tra il Presidente del Consorzio DOP Pane di Altamura Giuseppe Barile ed il direttore Saverio Buttiglione

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Miss Slow Economy della redazione

Alessandra Adamo

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a nostra prima Miss Slow Economy dell’anno è Alessandra Adamo, talento innato per la danza, si allena all’Accademia della Danza di Lecce, dove insegna anche alle giovanissime allieve. Si è esibita con successo nel Galà TV Extra DiVino per la 9a edizione del “Premio Puglia: Unici e Protagonisti” a dicembre nel Fortino Sant’Antonio sul lungomare Imperatore Augusto di Bari. È anche conduttrice televisiva di programmi sportivi ma soprattutto è laureanda in psicologia.


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GUSTALO GHIACCIATO

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