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PARTE SECONDA – I MODELLI DI INTERVENTO DEL SNPA PER LE EMERGENZE AMBIENTALI

Nel documento di ricognizione “Mappatura dell’operatività, degli ambiti di intervento e delle competenze specialistiche del SNPA nella gestione delle emergenze ambientali” si sono delineati gli ambiti di intervento in cui il SNPA può fornire un supporto alla gestione delle emergenze. Le attività in emergenza del Sistema sono state inquadrate all’interno di cinque tipologie di rischio di origine antropica, codificate come segue:  ambientale  industriale  incendi  ambientale in mare  radiologico. Per tali rischi le Agenzie garantiscono l’intervento sul luogo dell’evento, mentre ISPRA può intervenire in supporto all’Agenzia territorialmente competente che lo richieda, o in caso di emergenze nazionali in cui svolge il ruolo di coordinamento del SNPA (escluse le emergenze nucleari/radiologiche), o per emergenze in mare su cui l’Istituto ha specifiche competenze. Nell’ambito dei suddetti cinque rischi e alla luce dell’analisi delle casistiche di intervento più ricorrenti delle Agenzie, sono stati individuati gli scenari emergenziali per i quali si ritiene necessario elaborare i modelli di intervento tecnico-operativi del SNPA. Per alcuni scenari la sorgente e la matrice – bersaglio coincidono, come si verifica per la contaminazione di corpi idrici superficiali, lo scarico/sversamento su suolo di sostanze inquinanti o l’abbandono abusivo di rifiuti e/o materiali inquinanti, mentre per altri la sorgente può interessare più matrici – bersaglio, anche contemporaneamente, come nel caso di incidenti in stabilimenti industriali e incendi. La scelta di definire il modello di intervento per “scenarioevento” consente di rappresentare le azioni da effettuare in relazione alla tipologia di evento, ma, per le situazioni che interessano più matrici, occorre fare riferimento alle procedure illustrate negli scenari che vedano coinvolta la stessa matrice, non essendo stato adottato un approccio matriciale legato agli effetti ambientali sulle matrici –bersaglio, con la sola eccezione rappresentata dallo scenario incendio. Nell’ambito del rischio ambientale sono stati definiti tre scenari che fanno riferimento alla contaminazione di corpi idrici superficiali, allo scarico/sversamento su suolo di sostanze inquinanti o abbandono abusivo di rifiuti e/o materiali inquinanti (che costituiscano un rischio immediato di contaminazione ambientale), agli incidenti con ricaduta ambientale durante il trasporto (incidenti stradali e ferroviari con rilascio di sostanze inquinanti e/o tossiche). In caso di inquinamento dell’atmosfera sotto forma di episodi acuti e/o particolarmente gravi di disagi irritativi/olfattivi, che potrebbe essere prodotto da un incidente di trasporto, si rimanda allo specifico scenario di fuoriuscita di sostanze pericolose in atmosfera, definito nell’ambito del rischio industriale. Nell’ambito del rischio industriale è stato definito solo lo scenario che fa riferimento alla fuoriuscita di sostanze pericolose in atmosfera, mentre per gli eventuali impatti sulle altre matrici (acque, suolo) provocati da un incidente in insediamento industriale, si fa riferimento ai rispettivi scenari del rischio ambientale. Inoltre, occorre precisare che il modello di intervento per fronteggiare incidenti in stabilimenti RIR è lo stesso previsto per incidenti in qualunque altro insediamento industriale, in quanto si tratta di impianti non solo sorvegliati e presidiati, ma per i quali sono anche già predisposti piani di intervento sia interni che esterni; quindi, sono garantite un’operatività più mirata e specializzata e una maggiore disponibilità di informazioni e mezzi, in un contesto in cui può cambiare l’interazione con tutti gli altri enti coinvolti nell’emergenza.

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