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Tabella 105: Supporto specialistico attivabile in caso di fusione involontaria di sorgente radioattiva

B.2.2 CAMPIONAMENTO E ANALISI

VALUTAZIONE DELLA DEFINIZIONE DI UN PIANO DI CAMPIONAMENTO Nel caso venga accertata dispersione nell’ambiente, soprattutto nei casi in cui è stata coinvolta una sorgente che in relazione alle sue caratteristiche ed al tipo di impianto ha subito processi di evaporazione con conseguente coinvolgimento degli effluenti aeriformi e possibile contaminazione dei fumi emessi verso l’ambiente esterno, può essere utile predisporre un Piano di campionamento di una o più matrici, ambientali e alimentari, che preveda il set di parametri da rilevare, i punti di campionamento e le modalità di prelievo. Ai fini della definizione del piano di campionamento, si segnala che le matrici ambientali e alimentari che, in relazione alla tipologia dell’evento incidentale e del territorio interessato dalla contaminazione, possono risultare di maggiore interesse sono:  il particolato atmosferico,  la deposizione umida e secca (campionamento diretto del fall-out, bioaccumulatori, campioni superficiali di suolo e di vegetazione erbosa)  l’acqua potabile  le acque superficiali  i sedimenti e il detrito minerale organico sedimentabile  le matrici alimentari (latte, vegetali eduli a foglia larga, foraggio, frutta di stagione).

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Il piano di campionamento dovrà tener conto necessariamente anche delle caratteristiche fisiche del sito in cui è avvenuto l’incidente (presenza di corsi d’acqua, siti sensibili nelle vicinanze, ecc), nonché delle condizioni meteorologiche (calma o direzione preferenziale del vento ecc).

B.3 VALUTAZIONE DELLA NECESSITÀ DI ATTIVAZIONE DI ALTRE STRUTTURE DI SUPPORTO SPECIALISTICO A seguito delle risultanze dei sopralluoghi, delle informazioni acquisite e del primo confronto con gli operatori presenti in campo, il Responsabile dell’Intervento dell’Agenzia valuta la necessità di attivazione, in campo o da remoto, di ulteriori strutture di supporto specialistico, per la cui attivazione occorre fare riferimento alle modalità previste dalle singole Agenzie.

Nella tabella seguente sono indicati i casi nei quali è comunque necessario attivare i Gruppi di Supporto Specialistico (GS).

Tabella 105: Supporto specialistico attivabile in caso di fusione involontaria di sorgente radioattiva

ATTIVAZIONE GRUPPI DI SUPPORTO SPECIALISTICO

IPOTESI GRUPPO DI SUPPORTO SPECIALISTICO

Radionuclidi che possano dar luogo a dispersione in aria ambiente in quantità elevata Modellistica previsionale Servizio Meteo

C – ATTIVITÀ DI POST EMERGENZA

Terminata la fase di emergenza con la messa in sicurezza della sorgente radioattiva responsabile dell’anomalia, è possibile intervenire in un secondo momento per la verifica dell’avvenuta completa bonifica e per la caratterizzazione dei materiali contaminati, anche al fine di determinare il percorso più corretto per lo smaltimento degli stessi. In caso di accertata dispersione in ambiente di materiale radioattivo, le attività di campionamento e misura devono continuare anche una volta conclusa l’attività in emergenza, secondo modalità adeguate all’entità della contaminazione stessa.

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