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Tabella 24: Elenco non esaustivo di possibili impatti ambientali per diverse tipologie di incidenti durante il trasporto
incendio Gli scenari incidentali devono poi essere valutati anche in funzione della tipologia e caratteristica di pericolosità delle merci trasportate. Sulla base degli scenari sopra ipotizzati, da un punto di vista dell’impatto ambientale si possono evidenziare le criticità riportate nella tabella seguente.
Tabella 24: Elenco non esaustivo di possibili impatti ambientali per diverse tipologie di incidenti durante il trasporto
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SORGENTE TIPOLOGIA EVENTO INQUINAMENTO
Avaria tecnica del mezzo Nessuno
Mezzo trasporto passeggeri Deragliamento treno Collisione automezzo su strada
Incendio
Avaria tecnica del mezzo
Mezzo trasporto merci non pericolose Deragliamento treno/collisione automezzo su strada
Incendio
Avaria tecnica del mezzo Nessuno Sversamento al suolo di carburante in caso di rottura del serbatoio Sversamento al suolo, in CIS e in falda acque di spegnimento Rilascio di sostanze pericolose in atmosfera (fumi incendio) Nessuno* Sversamento al suolo, in CIS e in falda sostanze trasportate Sversamento al suolo di carburante in caso di rottura del serbatoio Sversamento al suolo, in CIS e in falda acque di spegnimento Rilascio di sostanze pericolose in atmosfera (fumi incendio e prodotti di combustione di particolari sostanze) Nessuno*
Mezzo trasporto merci pericolose Deragliamento treno/collisione automezzo su strada Sversamento al suolo, in CIS e in falda sostanze trasportate Rilascio di sostanze pericolose in atmosfera (sostanze trasportate) Sversamento al suolo di carburante in caso di rottura del serbatoio
Incendio
Sversamento al suolo, in CIS e in falda acque di spegnimento Rilascio di sostanze pericolose in atmosfera (fumi incendio e prodotti di combustione di particolari sostanze) * Le informazioni sulle merci trasportate sono necessarie per valutazioni su eventuale degradazione con sviluppo di sostanze tossiche, incendio o esplosione, cui possono essere sottoposte in particolari situazioni meteoclimatiche o per tempi lunghi di permanenza.
Come si evince dalla tabella sovrastante, gli scenari incidentali possono produrre degli impatti ambientali riconducibili agli scenari di seguito riportati, per i quali può essere richiesto un intervento in campo secondo le rispettive sezioni.
“B – INTERVENTO IN CAMPO sversamento in CIS (rif. Scheda 1.1) sversamento al suolo, con potenziale interessamento della falda (rif. Scheda 1.2) rilascio di sostanze pericolose in atmosfera (rif. Scheda 2.1) Nel presente scenario saranno descritte solo le indicazioni relative alla sezione A, in quanto peculiari del presente scenario.
MODELLO DI OPERATIVITÀ IN EMERGENZA IN CASO DI SVERSAMENTO DA INCIDENTI DA TRASPORTO
A – AZIONI PRELIMINARI (PRIMA DELL’ARRIVO SUL LUOGO)
A.1 DEFINIZIONE DELLO SCENARIO DI MASSIMA La tempestività dell’azione assume un ruolo particolarmente importante nella gestione positiva dell’evento, in quanto un intervento eseguito in tempi rapidi potrà potenzialmente permettere di limitare l’estensione degli effetti ambientali dell’evento e evitare o contenere l’interessamento di altre matrici ambientali. Affinché alla tempestività dell’azione corrisponda anche una sua quanto più possibile efficacia, prima dell’arrivo sul posto occorre acquisire informazioni quanto più possibile precise sia sul contesto ambientale interessato dall’evento, sia sulla natura dell’evento stesso. Se l’origine dello sversamento è nota, verificare che sia stato contattato il responsabile del trasporto oggetto dell’incidente (vettore) dal quale ha origine la contaminazione e acquisire tutte le informazioni relative all’evento, alle cause, alle sostanze eventualmente trasportate, agli interventi e alle procedure previsti per il contenimento degli effetti ambientali dell’incidente.
Rilascio in acqua e/o suolo Nel caso di incidenti in galleria, essendo manufatti artificiali, le gallerie possono avere presidi di raccolta delle acque interne che possono aiutare nella gestione dei versamenti. In funzione delle dimensioni degli impianti all'imbocco, possono essere determinate le tempistiche di rilascio delle acque verso l'ambiente circostante. In caso di incidente in galleria, relativamente all’impatto sulle acque è opportuno valutare le seguenti variabili per determinare le modalità di intervento: le caratteristiche del tracciato e la vulnerabilità del territorio impattato; i corsi d'acqua superficiali interessati, in quanto punti di recapito delle acque drenate in galleria; le caratteristiche geometriche delle gallerie e i relativi elementi distintivi, con particolare riferimento alle pendenze, alle vie di fuga, ecc; la gestione delle acque drenate in galleria, le caratteristiche e le potenzialità di eventuali impianti di depurazione e punti di scarico, ecc. Esempio: dati tecnici impianto di disoleazione e caratteristiche corpo recettore.
Rilascio in aria Nel caso di incidenti in galleria, rispetto all’impatto sulla matrice aria causato dallo sprigionarsi di nubi tossiche o di fumi di incendio, fungendo la galleria da camino e favorendo flussi di aria, sarebbe opportuno conoscere e valutare preventivamente i seguenti punti, fondamentali per determinare le modalità di intervento: andamento aerodinamico del tunnel utile per valutare la distribuzione di temperatura lungo la canna; caratteristiche del territorio nei punti di sbocco sia delle gallerie che dei cunicoli di areazione in modo da contestualizzare l'incidenza della possibile nube emessa rispetto alla presenza di centri urbani, case e attività di soccorso; condizioni atmosferiche prevalenti ai due imbocchi, poiché una differenza di pressione, anche minima, crea un flusso d’aria che può essere di ingente entità, soprattutto per brevi tratti di gallerie, oppure un’importante inclinazione della canna può innescare un effetto camino con i fumi caldi. Nell'immediatezza dell'emergenza, queste informazioni, integrate e confrontate con la situazione atmosferica del momento, possono essere utilizzate per valutare la distribuzione dei fumi o della nube tossica lungo il percorso, in una direzione piuttosto che nell’altra. I punti di fuoriuscita di eventuali nubi tossiche o di eventuali fumi di incendio sono costituiti dagli imbocchi, dalle bocche di areazione, dai sistemi di ventilazione orizzontale, o dagli estrattori d’aria verso l’esterno, oltreché dalle vie di fuga come finestre e discenderie. Non è semplice definire il punto di uscita verso il quale si muovono i fumi solo in base alla progressiva chilometrica in cui si è verificato l'evento. In generale, relativamente ai punti di fuoriuscita è opportuno fare le seguenti considerazioni: nel caso degli imbocchi, la direzione di uscita sarà funzione di variabili diverse come ubicazione e dinamica incendio, andamento altimetrico della galleria e differenza di pressione atmosferica esercitata fra un imbocco e l’altro che può essere causata anche da specifici venti che lambiscono in maniera consistente gli imbocchi stessi, soprattutto per le gallerie più brevi; le vie di fuga come finestre e discenderie, in quanto vie di esodo per i viaggiatori rimasti coinvolti nell’evento incidentale e di accesso per i soccorsi, dovrebbero essere dotate di sistemi di sicurezza tali da rendere quantomeno improbabile la fuoriuscita dei gas di combustione attraverso di essi; pertanto, le stesse non sono di solito considerate come elementi critici del sistema; nel caso di estrattori forzati, è più certo un eventuale sbocco, mentre, in corrispondenza delle fuoriuscite dagli estrattori non forzati, si avranno problematiche simili, anche se forse di minore entità rispetto agli imbocchi; in caso di incendio, tenere conto del fatto che la potenza termica sviluppata in un tunnel è ben diversa da quella sviluppata all’aria aperta ed è influenzata da molte variabili quali: o larghezza del tunnel o punto di innesco ed estensione del rogo (localizzazione ampiezza della zona interessata dall’evento termico) o ventilazione trasversale.