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Le infrastrutture verdi
LE INFRASTRUTTURE VERDI
Il tema delle “infrastrutture verdi” è affrontato, a livello europeo, da diversi anni. Nel 2011, fu pubblicato dall’Agenzia Europea dell’Ambiente il rapporto Green infrastructure and territorial cohesion (EEA, 2011) e nel 2013 venne diffusa la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni (Commissione Europea, 2013b) relativa alle infrastrutture verdi. Il panorama di definizioni che le caratterizzano è molto ampio, ma la stessa Comunicazione europea le definisce come “una rete di aree naturali e seminaturali pianificata a livello strategico con altri elementi ambientali, progettata e gestita in maniera da fornire un ampio spettro di servizi ecosistemici. Ne fanno parte gli spazi verdi (o blu, nel caso degli ecosistemi acquatici) e altri elementi fisici in aree sulla terraferma (incluse le aree costiere) e marine. Sulla terraferma, le infrastrutture verdi sono presenti in un contesto rurale e urbano”. La Tabella 51 riporta, per i 21 capoluoghi di regione e delle province autonome, l’indicatore di incidenza di aree verdi in aree urbane e suburbane e l’indicatore di superficie vegetata su superficie urbanizzata riferiti al 2021. Il primo indicatore rappresenta la quota di verde (aree vegetate) sia pubblico che privato che si trova nell’area urbana, suburbana e all’interno di una fascia di 500 metri dall'area urbana rispetto all'area totale, ed è espresso in termini percentuali. La scelta della fascia di 500 metri è stata effettuata per dare conto anche di quelle aree verdi che pur non trovandosi nelle zone più urbanizzate e popolate, possono comunque essere fruite dalla popolazione e contribuire alla qualità della vita dei cittadini e dell’ambiente. Il secondo indicatore esprime la percentuale tra la superficie di aree vegetate in aree urbane e suburbane rispetto alla superficie urbanizzata. In entrambi gli indicatori, l’area urbana è rappresentata dalle prime due delle tre soglie di densità del costruito definite nell’ambito dell’Agenda Globale per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e che fanno riferimento al contesto prevalentemente artificiale e a media o bassa densità di suolo consumato e quindi caratterizzanti l’area urbana (cfr. § Le aree urbane). Le aree vegetate considerate in questo capitolo derivano invece dall'elaborazione della serie storica delle immagini del programma Copernicus Sentinel-245 . In particolare è stato calcolato il Normalized Difference Vegetation Index (NDVI) su un biennio (anno di riferimento + anno precedente) per ogni singola immagine e, successivamente, è stato estratto per ogni pixel dell’immagine il 95° percentile di NDVI, in modo da escludere valori estremi causati da anomalie nei dati e fluttuazioni vegetazionali stagionali. All’NDVI ottenuto sono stati applicati due valori soglia, 0,3 e 0,4, considerando vegetate le aree con valori superiori ad essi. Quindi è stata calcolata la media tra le due superfici vegetate così individuate per evitare di utilizzare rigidamente una singola soglia considerando la variabilità che la vegetazione può assumere e, in particolare, l’incertezza del valore di NDVI nelle zone in ombra.
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Tabella 51. Indicatori di infrastrutture verdi per i 21 capoluoghi di regione e delle province autonome, anno di riferimento 2021. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Comune
Torino Aosta Genova Milano Bolzano Trento Venezia Trieste Bologna Ancona Firenze Perugia Incidenza di aree verdi (%)
33,35 60,23 66,56 40,33 66,13 74,48 38,78 64,15 61,40 77,97 56,38 83,22
Superficie vegetata su superficie urbanizzata (%)
28,88 51,37 49,91 35,12 50,38 58,13 38,95 51,03 49,99 58,14 51,48 69,73
45 Le immagini Sentinel-2 del programma Copernicus sono disponibili dalla fine del 2015. Per tale motivo gli indicatori che prevedono le aree vegetate da NDVI possono essere elaborati dal 2016 in poi.
Roma Napoli L'Aquila Campobasso Bari Potenza Catanzaro Palermo Cagliari
70,04 34,71 83,73 76,94 54,66 84,55 77,28 53,77 34,80 55,99 32,71 67,74 67,13 47,14 70,37 64,14 42,27 35,87
Potenza, L’Aquila e Perugia sono i capoluoghi di regione con i valori più alti in entrambi gli indicatori, superiori all’80% per quanto riguarda l’incidenza di aree verdi e al 65% per quanto riguarda la percentuale di superficie vegetata. I valori più bassi si osservano a Cagliari, Napoli e Torino per l’indicatore di incidenza e sono inferiori al 40%, e Milano e ancora Napoli e Torino, dove sono infe-
Superficie arborea su superficie vegetata (%) 100
80
60
40
20
0 riori o uguali al 35% per l’indicatore di superficie vegetata. Dei circa 8.000 comuni ben oltre 5.000 hanno valori dell’indicatore di incidenza di aree verdi superiori o uguali all’80%, di cui i 7 comuni con i valori più alti si trovano in Piemonte, mentre i 5 comuni con i valori più bassi sono in provincia di Napoli. Analogamente, per l’indicatore di superficie vegetata, sui circa 8.000 comuni, più di 5.000 hanno valori superiori al 70%, mentre i 5 comuni con i valori più alti si trovano in Piemonte e Lombardia e gli 8 comuni con i valori più bassi sono in provincia di Napoli. l grafici della Figura 81 e della Figura 82 riportano un altro indicatore di infrastrutture verdi relativo alla superficie arborea su superficie vegetata, calcolato per i 21 capoluoghi di regione e delle province autonome e per le 20 regioni. Tale indicatore utilizza come dato di copertura arborea la classe di vegetazione arborea così come è stata classificata nella nuova carta di copertura del suolo ISPRA (cfr. § Uso e copertura del suolo) ed è quindi riferito al 2018. La superficie vegetata è invece la stessa utilizzata per i due precedenti indicatori.
Figura 81. Indicatore di superficie arborea su superficie vegetata espresso in percentuale, per i 21 capoluoghi di regione e delle province autonome, anno di riferimento 2018. Fonte: elaborazioni ISPRA su dati Copernicus