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Gli impianti fotovoltaici
GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Tra le forme di consumo è stata indagata anche quella relativa agli impianti fotovoltaici a terra (classe 125; Figura 137) per la sua rilevanza rispetto al raggiungimento di una produzione energetica sostenibile per l’ambiente e prevista in forte crescita nel futuro. I dati SNPA relativi all’individuazione di nuovi impianti fotovoltaici installati a terra rilevati tra il 2020 e il 202160 riportano un totale di 70 ettari di consumo di suolo corrispondenti a una potenza di circa 37 MW61, un dato abbastanza distante dai 242 ettari rilevati nel 2020 e dai 246 rilevati nel 2019. I rapporti statistici “Solare Fotovoltaico” redatti dal GSE confermano che il 2021 ha registrato una flessione decisa dell’entrata in servizio di nuovi grandi impianti superiori a 5 MW. La potenza installata in questa classe di impianti risulta infatti di 38 MW, a fronte dei 160 MW del 2020 e 214 MW del 2019. Nell’ultimo anno si nota invece un aumento degli impianti compresi tra 0.2 e 5 MW, che sono passati da 172 MW nel 2020 a 357 MW nel 202162, consentendo di mantenere il totale della potenza installata non molto lontano dai valori degli anni precedenti. La tendenza a progettare i nuovi impianti con dimensioni compatibili con una localizzazione non a terra è senza dubbio un aspetto positivo da evidenziare, in ottica dello sfruttamento dei tetti degli edifici e dei fabbricati più grandi. Le regioni in cui nell’ultimo anno si è destinato più territorio al fotovoltaico a terra sono la Puglia, che è quella che ha consumato di più, con 27,6 ettari (circa il 40% del totale) e il Lazio con 17 ettari (circa il 24%; Tabella 76).
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Regione Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Consumo di suolo 20202021 (ha)
6,1 0 0 0 0,6 0 0 1,3 0 8 1,2 16,8 0,7 0 0,1 27,6 1,1 0 6,7 0 70
Complessivamente, a livello nazionale, risultano occupati da impianti fotovoltaici circa 17.560 ettari, equivalenti a più di 9.000 MW di potenza. I dati possono considerarsi in linea con quelli pubblicati nel rapporto statistico del GSE63 che riporta una superficie di circa 15.200 ettari e una potenza totale pari a circa 8.130 MW. Le differenze tra questi due valori possono essere attribuite alla differente risoluzione dei dati, quelli del rapporto del GSE
60 I dati dei nuovi impianti fotovoltaici rilevati dal monitoraggio ISPRA/SNPA si riferiscono a nuovi impianti individuati tramite dati satellitari e/o servizi immagini ad alta risoluzione e non danno informazioni relative alla loro entrata in esercizio. 61 La stima dei MW installati è stata fatta considerando un parametro del GSE che pone a 1,9 ettari la superficie lorda occupata da ogni Tabella 76. Distribuzione del consumo di suolo 2020-2021 dovuto a nuovi impianti fotovoltaici a terra. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
MW installato a terra (GSE, Rapporto Statistico 2021, Solare Fotovoltaico). 62 I dati GSE fanno riferimento al totale degli impianti installati a terra al 31 dicembre 2021. 63 Rapporto Statistico Solare Fotovoltaico 2021, Gestore dei Servizi Energetici S.p.A., a cura di Alessio Agrillo, Vincenzo Surace, Paolo Liberatore
sono valori derivanti dalla documentazione di ogni singolo impianto64 mentre i dati SNPA derivano da fotointerpretazione di immagini telerilevate, con una risoluzione di 10 metri e possono includere anche le aree di pertinenza degli impianti. La distribuzione dei pannelli fotovoltaici installati a terra a livello regionale, ricavabile dai dati SNPA, mostra una situazione abbastanza eterogenea. La regione con più superficie occupata da impianti è la Puglia, con 6.123 ettari (circa il 35% di tutti gli impianti nazionali), seguita dall’Emilia-Romagna (1.872 ha) e dal Lazio (1.483 ha). Le regioni su cui risulta installato il numero più basso di MW a terra sono il Trentino-Alto Adige (13 ha), la Valle d’Aosta (1,2 ha) e la Liguria (0,2 ha). Anche in questo caso i dati possono considerarsi in linea con quelli del GSE pur mostrando delle differenze in alcuni valori (Tabella 77).
64 I dati di superficie lorda riportati sul rapporto statistico fotovoltaico 2021 derivano dell’elaborazione di informazioni provenienti dagli archivi amministrativi GSE relativi ai meccanismi di incentivazione e da Figura 137. Esempio di impianti fotovoltaici installati su suolo utile (circa 370 ettari), comune di Montalto di Castro (Viterbo)
rivelazioni puntuali ad hoc, nonché di stime parametriche laddove il dato non fosse disponibile.
Tabella 77. Distribuzione del suolo consumato 2021 dovuto a impianti fotovoltaici a terra. Fonti: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA e Rapporto Statistico Solare Fotovoltaico 2021 del GSE
Regione
Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-A. Adige Veneto Friuli-V. Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Suolo consumato 2021 SNPA (ha)
Suolo consumato 2021 GSE (ha)
1.180 1.010 1 314 0 430
13 798 242
10 680 240
0
0 1.872 1.250 439 133 450 300 1.061 1.040 1.483 1.500 597 660
185 399
200 340 6.123 4.390 506 270 530 290 1.223 1.290 725
17.564
590
15.200
Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), del dicembre 2019, prevedeva un aumento, entro il 2030, della capacità fotovoltaica installata a più di 52 GW, partendo dai circa 21 GW già installati. In un’ottica del raggiungimento della “neutralità climatica” al 205065 e dell’obiettivo intermedio della riduzione del 55% delle emissioni di gas serra al 2030, alla luce anche dell’attuale situazione internazionale, sono state imposte delle accelerazioni alle misure di mitigazione delle emissioni. Il Piano per la Transizione Ecologica (PTE) prevede che al 2030 la generazione di energia elettrica provenga per il 72% da fonti rinnovabili, fino a sfiorare livelli prossimi al 95-100% nel 2050. Per raggiungere questi obiettivi il PTE stima che il fabbisogno di nuova capacità da installare entro il 2030 sarebbe di circa 70-75 GW di energie rinnovabili. A seguito della guerra in Ucraina, per accelerare la fine della dipendenza dai combustibili fossili russi, l’Unione Europea ha messo in atto il piano “REPowerEU”, un’iniziativa che prevede un ulteriore aumento di 45 GW/anno delle quote previste di potenza da installare a livello europeo. Secondo quanto cita lo stesso PTE, per far fronte alle esigenze della domanda di produzione elettrica al 2050, “il compito principale sarà affidato alla tecnologia del solare fotovoltaico”. In questo contesto si sottolinea positivamente l’intenzione dello stesso legislatore di “individuare le aree e le superfici idonee […] coerentemente con le esigenze di tutela del suolo, delle aree agricole e forestali e del patrimonio culturale e paesaggistico, in conformità ai principi di minimizzazione degli impatti sull’ambiente, sul territorio e sul paesaggio”. Lo stesso Piano individua come soluzione migliore lo “sfruttamento prioritario delle superfici di strutture edificate (tetti e in particolare quelli degli edifici pubblici, capannoni industriali e parcheggi), aree e siti oggetto di bonifica, cave e miniere cessate”. Sfruttando la classe 111, rappresentata da edifici e fabbricati della carta del suolo consumato 2021, è stata fatta una stima della superficie potenzialmente disponibile per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e relative ipotesi sulla potenza fotovoltaica installabile. Diversi fattori possono incidere sulla superficie effettivamente disponibile all’installazione di nuovi impianti, tra i principali ci sono i comignoli, gli impianti di condizionamento, l’ombreggiamento da elementi costruttivi o edifici vicini, etc. È stato stimato che la percentuale dei tetti adatti ad ospitare impianti può variare, a livello europeo, tra il 49 e il 64% (Bòdis et al., 2019). Un’ulteriore riduzione del 60% di superficie da non considerare è dovuta alla distanza necessaria tra i pannelli per permetterne la manutenzione (ibidem). Dall’analisi sono stati anche esclusi i centri storici, in cui l’installazione dei pannelli può essere inopportuna o soggetta a vincoli di natura storico-paesaggistica. Per fare questo sono stati utilizzati i dati dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare e Servizi Estimativi dell’Agenzia delle Entrate, che identificano le zone
65 Piano per la Transizione Ecologica, Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2022, n. 138
centrali dei comuni66. La superficie totale degli edifici ricavabile dalla carta del suolo consumato 2021, al netto di quelli ricadenti nei centri storici, ammonta a 3.852 km2 . A questo valore, per ricavare l’area netta disponibile, sono stati applicati sia il fattore massimo (49%) che il fattore minimo di riduzione (64%) e successivamente è stato sottratto l’ulteriore 60% dell’area. I risultati mostrano che la superficie netta disponibile può variare da 755 a 986 km2. Ipotizzando tetti piani e la necessità di disporre di 10,3 m2 per ogni kW installato67, si stima una potenza variabile dai 73 ai 96 GW che sarebbe possibile installare su fabbricati esistenti. A questa potenza si potrebbe aggiungere quella installabile in aree di parcheggio, in corrispondenza di alcune infrastrutture, in aree dismesse o in altre aree impermeabilizzate, senza aumentare il consumo di suolo. Ipotizzando che sul 4% dei tetti68 sia già installato un impianto, si può concludere che, sfruttando gli edifici disponibili, ci sarebbe posto per una potenza fotovoltaica compresa fra 70 e 92 GW69, un quantitativo sufficiente a coprire l’aumento di energia rinnovabile complessiva previsto dal Piano per la Transizione Ecologica al 2030. Il piano “REPowerEU” contiene al suo interno diverse iniziative volte a superare le sfide connesse alla transizione ecologica, una di queste è “l’Iniziativa per i tetti solari”. Essa “mira a sbloccare il grande potenziale sottoutilizzato di produzione di energia solare sui tetti al fine di rendere la nostra energia più pulita, sicura e accessibile dal punto di vista economico”, segnalando anche alcuni dei punti di forza di questo tipo di impianto che, avvalendosi di strutture esistenti e non entrando in conflitto con altri beni comuni, come il suolo, sono di rapida realizzazione e possono tenere i consumatori (prosumatori) a riparo dai rincari dell’energia. Se da un lato i nuovi piani, sia nazionali che europei, sembrano voler indirizzare l’installazione dei nuovi impianti per le energie rinnovabili verso pratiche più sostenibili e meno impattanti, dall’altro lo stesso legislatore sta decretando la semplificazione dei procedimenti di autorizzazione aumentando anche il rischio di perdita di suolo agricolo70 . Volendo fare una previsione di quanto suolo verrebbe realmente consumato a causa dei nuovi impianti fotovoltaici, le superfici coinvolte dipendono dalla quota della nuova energia da produrre che verrà affidata al solare fotovoltaico e dal rapporto tra impianti che saranno realizzati a terra e impianti che saranno realizzati su coperture. Al 2021, come risultato della storia della diffusione di questa tecnologia nel nostro Paese, la ripartizione risulta pari al 36% circa a terra e al 64% su edificio. Ipotizzando di fissare l’attenzione su tutti i 75 GW incrementali, una ripartizione analoga ad oggi tra terra ed edificio e utilizzando come coefficienti medi di occupazione valori non molto dissimili da quelli attuali, si potrebbe calcolare in via teorica una superficie di circa 513 km2 di nuovo suolo consumato. Si tratta, tuttavia, di un calcolo teorico soggetto a enorme variabilità al variare delle ipotesi, ma rappresenta una quota di circa 8 volte il consumo di suolo annuale netto totale.
66 La fascia centrale individua quella porzione di territorio comunale che coincide con il centro urbano del comune, inteso come aggregato edilizio perimetrabile e distinguibile, in grado di esercitare attrazione nei confronti di un insediamento più ampio (Manuale della Banca Dati Quotazioni dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare, Istruzioni tecniche per la formazione della Banca Dati Quotazioni OMI, Agenzia delle Entrate 2018). 67 Parametro ricavato dal simulatore GSE per i tetti in piano (www.autoconsumo.gse.it). 68 Valore derivante dall’ipotesi che tutta la potenza installata non a terra sia sui tetti. 69 Lo scorso anno era stato stimato un quantitativo più basso, compreso tra 59 e 77 GW. L’aumento è dovuto ad una maggiore accuratezza della stima della superficie già coperta da impianti e da una mappatura più completa degli edifici. 70 Paolo Pileri, Questa corsa alla pannellizzazione fotovoltaica non fa il bene dei suoli agricoli, Altreconomia, 20/06/2022