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La frammentazione del territorio e del paesaggio
LA FRAMMENTAZIONE DEL TERRITORIO E DEL PAESAGGIO
La frammentazione del territorio è il processo che genera una progressiva riduzione della superficie degli ambienti naturali e seminaturali e un aumento del loro isolamento85 . Tale processo, responsabile della trasformazione di patch86 di territorio di grandi dimensioni in parti di minor estensione e più isolate, è frutto principalmente dei fenomeni di espansione urbana, che si attuano secondo forme più o meno sostenibili, e dello sviluppo della rete infrastrutturale. Ne deriva una riduzione della connettività ecologica, che influenza negativamente la resilienza e la capacità degli habitat di fornire servizi ecosistemici, aumenta l’isolamento delle specie (e di conseguenza la loro capacità di accedere alle risorse) e si ripercuote sulla qualità e sul valore del paesaggio (come definito dall’art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio). La frammentazione ha conseguenze anche sulle attività agricole, aumentando, ad esempio, i costi di produzione e il consumo di carburante per le lavorazioni. Limitare la frammentazione del territorio e del paesaggio costituisce uno degli elementi chiave per proteggere, conservare e migliorare il capitale naturale dell’UE (7° PAA Programma generale di azione dell’Unione in materia di ambiente) e pertanto deve rientrare tra gli aspetti da considerare nella pianificazione territoriale e paesaggistica ai diversi livelli territoriali. La Strategia nazionale per lo Sviluppo Sostenibile richiama tra gli obiettivi strategici “garantire il ripristino e la deframmentazione degli ecosistemi e favorire le connessioni ecologiche urbano/rurali” (area pianeta Ob. III.4). A livello nazionale il grado di frammentazione è monitorato attraverso l’indice effective mesh-density (Seff)87 che misura l’ostacolo al movimento dovuto alla presenza sul territorio di barriere, definite come “elementi frammentanti”. Esso è calcolato su tutto il territorio nazionale rispetto ad una griglia regolare di 1 km2 (reporting unit) considerando come elementi frammentanti la copertura artificiale del suolo, valutata a partire da elaborazioni condotte sulla carta nazionale ISPRA-SNPA del consumo di suolo. Per la valutazione del livello di frammentazione tramite l’effective mesh-density sono state considerate le 5 classi di frammentazione (Tabella 117) individuate dall’Agenzia Europea per l’Ambiente per la descrizione del Landscape fragmentation indicator effective mesh density (Seff).
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Tabella 117. Classi di frammentazione utilizzate per l’analisi
Seff (n° meshes per 1.000 km2) ( 0 – 1,5 ] ( 1,5 – 10 ] ( 10 – 50 ] ( 50 – 250 ] > 250 Classe di frammentazione
molto bassa bassa media elevata molto elevata
La rappresentazione dell’indice effective mesh density a livello nazionale (Figura 167) mostra che le aree a frammentazione molto bassa sono localizzate prevalentemente nell’arco alpino e in limitate aree di alcune regioni meridionali e insulari, mentre le aree costiere e di pianura presentano i livelli più alti di frammentazione.
85 The breaking up of extensive landscape features into disjunct, isolated, or semi-isolated patches as a result of land-use changes. The breaking-up of continuous tracts of ecosystems creating barriers to migration or dispersal of organisms and reducing the size of homogenous areas. Fragmentation may be induced by human activities (e.g. road infrastructures, dams) or by natural processes (EEA, 2017c). 86 Aree non consumate prive di elementi artificiali significativi che le frammentano interrompendone la continuità. 87 L’indice rappresenta la densità delle patch territoriali (n° di meshes per 1.000 km2) calcolate secondo la metodologia dell’effective meshsize-meff (Jaeger, 2000) opportunamente modificata secondo la “cross-boundary connections (CBC) procedure” (Moser, et al., 2007) che garantisce la continuità di territorio oltre i limiti della reporting unit (cella di 1 km2).
Figura 167. Indice di frammentazione (effective mesh density) su griglia regolare a 1 km2 nel 2021. Valori più bassi dell’indice identificano livelli di frammentazione minori. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Figura 168. Cantiere per la realizzazione di una nuova infrastruttura viaria a Robecco D’Oglio (Lombardia). L’immagine in alto è riferita al 2018, quella al centro al 2020 e quella in basso al 2021
Nel 2021 oltre un quarto (25,11%) del territorio nazionale risulta a frammentazione elevata, con un aumento dello 0,15% rispetto al 2012 e dell’1,37% rispetto al 2006, mentre quasi un quinto (19,62%) ricade in zone a frammentazione molto elevata, con un aumento dell’1,44% rispetto al 2012 e del 5,84% rispetto al 2006 (Tabella 118). Poco più di un quarto del territorio nazionale (27,16%) risulta classificato a media frammentazione. Tale dato dal 2012 non ha subito importanti variazioni, mentre rispetto al 2006 si registra una riduzione dell’1,26%. I cambiamenti più rilevanti hanno riguardato soprattutto i territori a frammentazione bassa (classe 2) che, a seguito delle trasformazioni subite, hanno registrato una riduzione di oltre 2 punti percentuali (-2,13%) tra il 2012 e il 2021 e di quasi 4 punti percentuali rispetto al 2006 (3,86%); la variazione degli ambiti a frammentazione molto bassa risulta contenuta nel periodo 2012-2021 (0,10%), mentre arriva a 3,48% se si estende l’intervallo di tempo fino al 2006.
Tabella 118. Classi di frammentazione (2021) e variazioni rispetto al 2006 e al 2012. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Classi di frammentazione 2021
km2 % Variazioni 2006-2021 km2 % Variazioni 2012-2021 km2 %
molto bassa
36.932 12,25 -379 -1,02 -37 -0,10
bassa
47.797 15,86 -2.869 -5,66 -1.041 -2,13
media
81.846 27,16 -1.041 -1,26 127 0,15 elevata 75.683 25,11 1.025 1,37 111 0,15 molto elevata 59.139 19,62 3.264 5,84 841 1,44
A livello regionale (Figura 169) si riscontra un quadro diversificato. In Valle d’Aosta e Trentino Alto-Adige l’ampia estensione delle aree montane porta a una prevalenza delle classi a frammentazione bassa e molto bassa, mentre nelle altre regioni del Nord la presenza in contemporanea dell’ambito padano e alpino porta una prevalenza delle classi estreme di frammentazione (molto elevata e molto bassa); in particolare, Lombardia e Veneto sono le regioni con la più alta percentuale del territorio a frammentazione molto elevata, a causa dell’alto tasso di urbanizzazione a bassa e media densità nelle aree più accessibili. Al centro-sud e nelle isole le aree a media frammentazione risultano prevalenti.
100% 90% 80% 70% 60% 50%
40% 30% 20% 10% 0%
molto bassa bassa media elevata molto elevata
Figura 169. Territorio (%) coperto da ciascuna classe di frammentazione 2020. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Le variazioni rispetto al 2006 e al 2012 mostrano un generale aumento del grado di frammentazione del territorio, con passaggi dalle classi meno frammentate a quelle più frammentate (Tabella 119). La classe a frammentazione molto bassa subisce una riduzione di oltre 3.700 ettari, concentrati per la maggior parte in Friuli-Venezia Giulia; le aree a frammentazione bassa subiscono una riduzione in tutte le regioni, tranne in Trentino-Alto Adige, Lombardia e Piemonte, dove comunque l’espansione della classe è legata a un aumento del grado di frammentazione delle aree a frammentazione molto bassa. Le aree a frammentazione molto elevata subiscono un’espansione in tutte le regioni, tranne in Valle d’Aosta (unica regione nella quale la frammentazione resta invariata nel periodo considerato), con valori di crescita più elevati per il periodo 2006-2012 in 16 regioni su 20. Le aree a frammentazione elevata sono interessate da diminuzione nel nord (principalmente per aumenti di frammentazione) e si espandono a sud e nelle isole.
Tabella 119. Variazione della copertura delle classi di frammentazione (ha) regionale per il periodo 2006-2021 e 2012-2021. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio molto bassa 2006 2012 2012 2021
bassa 2006 2012 2012 2021
media 2006 2012 2012 2021
elevata 2006 2012 2012 2021
molto elevata 2006 2012 2012 2021
-200 -200 -1.200 200 -900 938 -753 -4.138 3.053 3.200 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 -5.813 -100 4.031 -6.700 -10.918 2.589 -18.516 -3.579 31.216 7.789 -7.792 -110 4.574 10 1.818 0 700 0 700 100 -3.695 -490 -60 -46 -15.228 -1.599 -13.079 -4.662 32.062 6.797 -100 -2.800 -2.745 -164 -2.412 799 -457 679 5.714 1.485 0 0 -47 0 -253 -1.958 -900 105 1.200 1.853 0 0 -3.121 -1.404 -18.929 -11.446 -250 5.722 22.300 7.128 0 0 -13.833 -18.496 3.747 17.596 2.100 200 7.986 700 0 0 -20.049 0 11.008 187 3.420 -787 5.622 600 0 0 -5.951 0 -2.064 -388 2.516 -912 5.499 1.300 0 0 -40.000 -600 -25.976 -9.534 22.336 2.703 43.641 7.431
Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia
0 0 -10.300 0 7.898 -1.500 -2.598 -1.219 5.000 2.719 0 0 0 -3.540 -2.898 540 2.498 2.619 400 381 0 0 -400 -3.047 -17.122 -4.352 7.060 -8.517 10.461 15.917 0 0 -7.720 -200 -34.247 -13.900 14.125 3.124 27.842 10.976 0 0 -26.173 -312 12.258 -88 10.615 100 3.300 300 0 0 -14.100 -200 -18.256 -2.267 15.864 1.967 16.492 500 -16.600 0 -7.600 -800 -14.135 -6.958 24.059 -438 14.277 8.196 0 0 -38.061 -68.836 9.815 44.006 22.666 18.137 5.580 6.693 -34.200 -3.700 -182.754 -104.136 -116.796 12.666 91.405 11.104 242.345 84.065
La correlazione tra frammentazione del territorio e aree urbane emerge chiaramente dall’analisi del grado di frammentazione rispetto alla variazione di densità di copertura artificiale (Figura 170). L’83,32% del territorio a alta densità di urbanizzazione ricade in classi a frammentazione molto elevata, mentre le aree a frammentazione media, bassa e molto bassa occupano meno del 10% delle aree artificiali. Le aree suburbane, malgrado la media e bassa densità delle coperture artificiali, presentano livelli di frammentazione alta e molto alta per oltre tre quarti della loro estensione. Le aree rurali mostrano una prevalenza delle classi intermedie, con oltre il 30% del territorio a media densità di frammentazione, e meno di un quarto con frammentazione molto alta o molto bassa. La pressione esercitata dalla frammentazione del territorio sugli ecosistemi è valutabile a livello nazionale considerando le province delle ecoregioni88 (Figura 171). Tale analisi conferma quanto riportato in precedenza. Le regioni biogeografiche Alpina e, per una piccola parte, Tirrenica presentano un territorio a frammentazione molto bassa rispettivamente per il 65,87% e l’1,48% della propria estensione, mentre la classe è assente nelle altre tre province. Le aree a frammentazione elevata e molto elevata occupano oltre il 40% del territorio in tutte le ecoregioni, con l’eccezione di quella alpina, raggiungendo l’81,68% del territorio nell’area padana. Fortemente frammentata anche l’area adriatica, dove le classi a frammentazione elevata e molto elevata interessano quasi due terzi della classe
100%
80%
60%
40%
20%
0%
Agricolo/naturale Media/bassa densità Alta densità
Frammentazione molto elevata Frammentazione elevata Frammentazione media Frammentazione bassa Frammentazione molto bassa
Figura 170. Frammentazione per densità di copertura artificiale. Fonte: elaborazioni ISPRA su cartografia SNPA
88 Le ecoregioni sono zone ecologicamente omogenee con simili potenzialità per clima, fisiografia, oceanografia, idrografia, vegetazione e fauna. La classificazione nazionale è organizzata in 4 livelli: divisioni, province, sezioni e sottosezioni. Nella presente analisi è stato considerato il livello nazionale delle province delimitato secondo sistemi orografici e decritto tramite le fisionomie vegetazionali dominanti, diffuse e distintive (cfr. “Le Ecoregioni d’Italia, 2010” – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare).