Mario Botta

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B O T T A


1943

Nasce in Svizzera, Mendrisio, il 1 aprile.

1958

Lascia la scuola per diventare disegnatore, ed in seguito compirà un apprendistato presso lo studio Carloni & Camenisch di Lugano.

1964 1965

Studi all’Istituto Universitario di Architettura IUAV a Venezia.

Pratica di lavoro all’atelier di Le Corbusier a Venezia.

1969

Incontro e collaborazione con Louis I. Kahn a Venezia Laurea allo IUAV di Venezia con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol.

1980

TIME LINE

Produzione delle opere di Design.


INFLUENCE


RAZIONALISMO

MARIO BOTTA di Stuart Wrede

Le Corbusier Le Corbusier per me è colui che ha saputo trasformare più di altri architetti gli eventi della vita in architettura. Le Corbusier è la storia delle trasformazioni del ventesimo secolo, della seconda metà del ventesimo secolo, per cui ogni volta che vi erano dei problemi, la ricostruzione postbellica, i problemi sanitari, di volta in volta inventava delle tipologie per la città, per l’habitat, per i servizi per poter risolvere questi problemi. Quindi, se dovessi fare una sintesi, è colui che

ha trasformato i bisogni della società in tipologie edilizie, in invenzioni architettoniche.


ANTROPOCENTRISMO

MARIO BOTTA di Stuart Wrede

Louis Kahn Kahn nel suo insegnamento forse di più grande attualità del ventesimo secolo aveva colto i bisogni di un progresso apparentemente infinito, ma di un progresso tecnico, che invece cominciava a mostrare i suoi limiti. Aveva capito i limiti dello sviluppo tecnologico e aveva riportato l’uomo al centro del processo creativo, del processo di produzione architettonica. Quindi la sua capacità di andare alle origini dei problemi, capire la casa come un rifugio, capire la scuola come una istituzione, capire la sinagoga o la chiesa come luogo di silenzio e di preghiera e di comunicazione con altro è stato un insegnamento fortissimo.


IL DETTAGLIO

MARIO BOTTA di Stuart Wrede

Carlo Scarpa

Carlo Scarpa aveva una ipersensibilità tale da poter dare espressione, da poter dare la parola, da poter dare l’immagine anche ai materiali più umili: lo stucco, il legno, la ghiaia, perfino. Questo per dire che come professore era straordinario, perché veniva da

una cultura artigiana che in realtà era la grande cultura rinascimentale italiana. Era

forse quello che più di altri ha saputo far proprio l’insegnamento di bottega. E da questo punto di vista era un architetto moderno ma con questa grande forza di

un territorio della memoria.


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LO SCHIZZO

INTERVISTA A MARIO BOTTA di Archipoducts

La prima idea di un’opera di design o la prima idea di architettura, di fatto

parlano della “prima idea” e quindi di una interpretazione spontanea diretta anche molto approssimativa, perché i primi schizzi sono approssimativi. Però parla sempre di una speranza, parla di un qualcosa a cui si tende. Lo schizzo è la trasformazione di una Weltanschauung – direbbero i tedeschi –, di una “visione

del mondo”.

Anche quando fai un orologio, quando fai un bicchiere, quando fai una seggiolina o quando fai un pezzo di città parli della tua possibilità di dare all’uomo uno spazio di vita che sia un po’ più gradevole, che dia un po’ di

gioia

di vivere, che è l’obiettivo per il quale

tutti noi lavoriamo. Quindi lo schizzo porta con sé l’atto primigenio, l’inizio di un’avventura.


IL DESIGN

“Il design è una forma espressiva della cultura moderna di cui hanno iniziato ad occuparsi gli architetti - attraverso movimenti veri e propri - all’inizio del secolo scorso, quando il fenomeno ha subito un’accelerazione grazie alla

ricchezza

della borghesia. Gli oggetti d’uso quotidiano da tecnico funzionale sono diventati espressivi: una serie di professionisti hanno cominciato a fare in modo che l’assemblaggio del legno e del metallo potessero assumere una forma espressiva, trasformandosi in

oggetti d’arte”

Il ruolo del design nell’incontro con Mario Botta e Giovanna Castiglioni.


1980 1982

Sedia PRIMA e SECONDA. (Alias)

1983

Tavolo TERZO. (Alias)

1985

Sedia QUINTA. (Alias) Lampada SHOGUN. (Artemide)

1989

Robot 619. (Alias)

1990 1995

TIME LINE

Orologio FLOWER TIME. (Mondaine watch)


SECONDA 1982 Prevalentemente un abile architetto, Botta progettò una gamma di mobili per la ditta italiana Alias ​​negli anni ’80. I suoi disegni tendono ad includere un forte senso della geometria, spesso basato su forme molto semplici, ma che creano volumi di spazio unici. La sedia è realizzata con tubi in metallo con seduta in lamiera perforata piegata. Seconda fa parte di una serie di sedie (Prima, Seconda, Quarta, Quinta e Latonda) tutte realizzate in metallo verniciato e improntate all’estetica razionalista. Progettata nel 1982, questa sedia iconica mostra l’influenza dei mentori di Botta, tra cui Le Corbusier, Louis Kahn e Carlo Scarpa. Le linee architettoniche del design della sedia ricordano il design di Botta per il San Francisco Museum of Modern Art, il suo primo edificio negli Stati Uniti. Un esemplare di questa sedia è ora visibile al Museum of Modern Art.


larghezza profondità

52 cm

altezza

72 cm

60 cm

Tubo d’acciaio verniciato con epossidico nei colori grigio metallizzato o nero opaco;seduta in lamiera d’acciaio forata, verniciata nei colori grigio metallizzato e nero opaco;schienale:due elemento cilindrici rotanti realizzati in poliuretano espanso morbido di colore nero.

5

46

60

72

14

Ø1

34

60

44 52

Elementi

Poliuretano espanso Tubolare di acciaio Lamiera forata

52

72

Materiale

SECONDA

Dimensioni



TERZO 1983 Il tavolo appartiene allo spazio, segna lo spazio,fissa un luogo. La struttura è un tubo di ferro nero che definisce una forma primaria, una struttura massiccia sulla quale il piano sottile delle lastre in pietra appare ancora più esile. La solida base metallica ha dimensioni fisse, mentre la lunghezza del piano può variare per accogliere 6, 8 o 12 posti.

Dimensioni

larghezza

237 cm

profondità

40 cm

altezza

76 cm

piano

189x86 cm


QUINTA 1985 La sedia quinta si riduce a una sottile struttura in tondino di ferro su cui poggiano, a formare lo schienale ed il sedile, due balestre realizzate in rete metallica piegata.

Dimensioni

larghezza

45 cm

profonditĂ

52 cm

altezza

92 cm


SHOGUN 1985

La lampada in metallo Shogun è stata ideata nel 1968. Oggi esposta al Metropolitan Museum di New York, questa lampada è divenuta un’icona. Shogun presenta delle similitudini con le costruzioni architetturali di Mario Botta: controllo della luce, ricerca di una semplicità delle forme in un equilibrio di ricchezza e sobrietà. La lampada Shogun non si limita solo a illuminare, crea una vera atmosfera grazie ad uno splendido gioco di contrasti di luci e ombre. Ritornando all’essenziale delle forme geometriche, il designer si diverte a declinare la curva e l’angolo nella sua più formale semplicità. Questa pura estetica è dovuta dalla scelta dei colori, in cui il bianco e nero creano la sola gamma cromatica in un effetto di sovrapposizione, sufficiente a creare un ritmo dinamico. Artemide ha deciso di raggruppare nella sua collezione ‘’Masters’ Pieces’’ le lampade senza tempo ideate dai più grandi maestri dell’architettura, del decennio.


16 cm

altezza

56 cm

7

7

7

12 20

12 20 32

12 25 32

32

Elementi

Lamiera forata

LED Alluminio

16

56 30

30

25 32

7

56

10

13

16

Schermo in lamiera forata dipinta di bianco;stelo in alluminio dipinto di bianco e nero.

10

13

materiale

32 cm

larghezza profonditĂ

SHOGUN

dimensioni



ROBOT 619

1989

E’ un mobile formato dalla sovrapposizione di cassetti, collegati fra di loro da una struttura metallica portante. si configura come una colonna di 35 cm di lato, alta 120 cm che può aprirsi e diventare scrittoio.

Dimensioni

larghezza

35 cm

profonditĂ

35 cm

altezza

120 cm


BLUMENZEIT

1995

BLUMENZEIT è un orologio disegnato appositamente per i clienti di La Roche a Basilea in occasione del centenario della compagnia. è pensato come un mazzo di fiori in acciaio i cui lunghi steli vengono fissati nella base in modo che le estremità superiori possano oscillare leggermente. In questo modo l’orologio da tavolo, tradizionalmente appoggiato in modo fisso, viene reinterpretato come una scultura mobile.

Dimensioni

larghezza

50 cm

profondità

50 cm

altezza

50 cm

stelo

r14 - h. 285 cm



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