SOLLEVARE - Giugno/Luglio 2022

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

Anno 8 - Giugno/Luglio 2022

Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

COMPACT DESIGN POWERFUL PERFORMACE



La tradizione proiettata nel futuro LTM 1110-5.2 con LICCON3 La LTM 1110-5.2 con 3 novità: sistema di controllo della gru, cabina e trasmissione. Il nuovo sistema LICCON3 si presenta con display touch di grandi dimensioni e predisposizione di serie per telemetria e gestione della flotta. Grazie al DynamicPerform, la trasmissione ZF TraXon assicura una manovrabilità a usura ridotta. Completa il tutto il moderno design della gru – il futuro della serie All-Terrain. www.liebherr.com

Gru mobili e cingolate


Editoriale

Fabio Potestà

Alberto Finotto

Non perdiamo la bussola, la strada è ancora lunga

Cari Lettori, ecco, le ricorrenze nefaste sembrano ripetersi. La politica italiana, avulsa dalla realtà - economica, sociale e persino logica - non vuole saperne di rinunciare al proprio ruolo da giocoliere privilegiato, neppure a favore di una rinascita dell’Italia e a protezione da una tempesta economica minacciosa che si sta profilando all’orizzonte, dopo un’estate folle di barriere ideologiche e ciniche scelte di campo. Draghi, al momento in cui scriviamo, rassegna le dimissioni da un’esperienza di governo che molto ci aveva fatto sperare. Ora si torna alle urne. A fare che, non si sa, perché la democrazia tanto sbandierata da chi professava l’anelito al voto, assomiglia ormai a una dittatura dei partiti più che a una libera scelta degli italiani. Questo il preambolo. Ora procediamo alle cose fattive. Ci sono gli obblighi del PNRR da portare a termine - se mai ci riusciremo -, c’è una crisi energetica da affrontare, ci sono degli equilibri geopolitici da ristabilire attraverso adesioni e collegialità meno indecise e ondivaghe, c’è una strategia economica da impostare, con riforme fiscali e nuovi patti sociali. Soprattutto, c’è l’economia da sostenere e ci sono le imprese che oggi temono per il proprio futuro. Durante la recente convention organizzata da Assodimi, abbiamo ascoltato tutti le parole di ottimismo, ma proferite con volto serio da Mirco Risi, presidente uscente di Unacea ( l’associazione nazionale che riunisce i costruttori di macchine e attrezzature per le costruzioni). “Il periodo di crescita continua,

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ma la situazione contingente preoccupa - è stata la sua considerazione, scandita con tono meditato e altrettanto deciso - La scarsità di materie prime e la difficoltà di approvvigionamenti, insieme alla corsa dei prezzi dell’energia, sono elementi di forte preoccupazione per noi costruttori. Non dobbiamo nasconderci dietro il momento positivo attuale. Ci troveremo, a breve, in difficoltà ad affrontare questioni fondamentali che pesano sul futuro”. Come non condividere questa analisi, lucida e senza sconti. Se l’Italia si fosse dotata di una politica energetica previdente e basata su logiche di competenza e ragionevolezza, non saremmo a questo punto. All’ennesima emergenza nazionale. Se si fossero realizzate riforme coraggiose con riguardo al costo del lavoro, alla ridefinizione del sistema fiscale, allo snellimento burocratico e normativo, non rischieremmo di rimanere ancora in panne rispetto all’Europa e al mondo. Quando Draghi non ci sarà, le imprese si sentiranno più sole, ad affrontare la tempesta? Noi crediamo di sì, ma la nostra fiducia irriducibile ci deve spingere a pensare il contrario. A spingere con forza le nostre aspettative fino al limite dell’immaginazione. Agognando che la classe politica ritrovi la dignità, l’intelligenza e l’impeto per condurre l’Italia a un’altra stagione, fuori dalle secche di un’estate torrida che inaridisce anche le speranze. Buona lettura!

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ENGINEERING HEAVY TRANSPORT & LIFTING

...ANOTHER ORDINARY DAY ... Albiano Magra bridge, Italy : Transport and installation of a bridge section by means of Fagioli SPMTs and towers.

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www.fagioli.com

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Periodico associato a

Sommario

Giugno/Luglio 2022 - Anno 8

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Rivista partner

Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 8 - Giugno/Luglio 2022

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

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COMPACT DESIGN POWERFUL PERFORMACE

Direttore Responsabile Fabio Potestà

Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Andrea Potestà Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it

In copertina:

Attualità, p.8 Cover Story Crane, p.40

Attrezzature & Componenti TSM Sensors, p.102

Gru e Autogrù

Autovictor, p.46 Jekko, p.50 Tadano, p.54 Manitowoc/Grove, p.58 Fassi, p.62

Grandi Sollevamenti

Movimentazione Industriale e Portuale Flash Battery/Boat Lift, p.106

Fagioli e F.lli Omini, p.66

Gru Edili Potain, p.74

Ple

JLG, p.78 Hinowa, p.82 AlmaCrawler, p.88 Sinoboom, p.92 CTE, p.98

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TABLET EDITION SOCIAL MEDIA

La KT200 di Idrogru è il modello che definisce un nuovo standard per le gru su camion heavy duty. Progettata per i grandi sollevamenti con ampia libertà di trasporto e circolazione su tutte le strade

Trasporti Eccezionali Goldhofer, p.112

Noleggio e distribuzione Lombarda Noleggi, p.116

Fotografia Archivio Sollevare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@sollevare.it Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@sollevare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2022

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Velocità e affidabilità con le gru Liebherr EC-H e i servizi Niederstätter per la Antonio Basso S.p.A. Il reparto gru Niederstätter S.p.A. e il team Liebherr hanno sviluppato una soluzione vincente e potente, ma allo stesso momento salvaspazio, per il ciclo produttivo dell’azienda Antonio Basso impiegando una gru Liebherr 1000 EC-H 50 Litronic. La gru è ormai in azione da due anni come anello fondamentale nella movimentazione di grandi strutture prefabbricate in calcestruzzo. Le gru del tipo High-Top sono la scelta migliore quando si tratta di gestire elevati carichi di sollevamento. Specialmente nella costruzione di ponti, centrali elettriche o impianti in generale. Pur essendo una gru di grande portata, la Liebherr 1000 EC-H si comporta come una normale gru da cantiere, veloce e facile da usare. Ciò che rende speciale questa nuova gru è proprio il sistema traslante su portale, che si muove su rotaie, permettendo di sfruttare diverse migliaia di metri quadrati di superficie in più come magazzino. Inoltre, la grande innovazione è stata di avere un binario che segua la pendenza naturale del terreno. Utilizzando il sistema ABB, che limita automaticamente i campi operativi, permette di assicurare che i carichi non sorvolino sopra zone di pericolo. La gru lavora dodici ore al giorno, cinque giorni alla settimana soddisfando le richieste in termini di velocità, portata e tipologia strutturale. Niederstätter, con sedi a Bolzano, Verona, Treviso e Bergamo, concessionaria ufficiale delle gru a torre Liebherr, offre un vasto ventaglio di servizi che completano il pacchetto d’acquisto o di noleggio di gru a torre per grandi cantieri edili e industriali. Per Info: Niederstätter S.p.A. Bergamo – Bolzano – Verona – Treviso T +39 0471 061107 E crane@niederstaetter.it W niederstaetter.it Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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News TRASPORTI ECCEZIONALI

Macchine agricole a bordo L’azienda olandese De Groen Transport è un rinomato punto di riferimento nel settore del trasporto di attrezzature agricole. Il nuovo semirimorchio super ribassato MegaMAX 3 assi di Faymonville offre molteplici possibilità di scelta e dispone di una superficie di carico con possibilità di variare idraulicamente la larghezza. Questo è già il secondo veicolo ad essere utilizzato in questa configurazione sulle strade d’Europa. La particolarità consiste nella flessibilità della superficie di carico. “Si tratta di un evidente vantaggio, soprattutto a fronte di una gamma di macchine agricole molto variegata considera il direttore commerciale di Faymonville, Arnold Luxen, citando i dettagli tecnici - La zona esterna del pianale è stata ridotta di 180 mm, con la conseguente riduzione dell’altezza complessiva. Le rientranze integrate, lunghe oltre 1.800 mm, fungono da fosse per le ruote e consentono un ulteriore riduzione dell’altezza a seconda del carico. Se non vengono utilizzate, degli elementi a ponte formano una superficie di carico uniforme”. Regolazione idraulica della larghezza: flessibilità, risparmio di tempo ed ergonomia La larghezza del pianale extra ribassato si può facilmente adattare idraulicamente tramite telecomando, indipendentemente per ciascun lato. Complessivamente, la larghezza di base può essere estesa da un minimo di 2.540 mm a 3.190 mm. “La regolazione idraulica della larghezza consente un enorme risparmio di tempo - spiega ancora Arnold Luxen - Infatti, non è necessario estrarre manualmente gli allargatori o posizionare le tavole. Questo metodo ergonomico di lavoro contribuisce molto alla sicurezza e alla salute del conducente”. Dal momento che anche le mietitrebbie e altri macchinari variano nella loro lunghezza, la lunghezza base del MegaMAX (8.200 mm) può essere allungata in modo variabile di altri 5.000 mm. Il collo di cigno con supporto centrale può essere sganciato per la fase di caricamento. Gli assali oscillanti con corsa di 600 mm e angolo di sterzatura di 60° assicurano un ottima facilità di guida e, quando necessario, un’elevata altezza da terra.

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FIERE

Rinuncia clamorosa La sorpresa dell’ultim’ora, sul fronte delle rinunce alla partecipazione a fiere internazionali di lunga tradizione, è quella di Manitowoc. Il gruppo che comprende i marchi Grove, Potain e National Crane, ha deciso di ritirarsi dal Conexpo 2023 di Las Vegas. Sulle cause della clamorosa decisione, l’amministratore delegato Aaron Ravenscroft ha rilevato che “negli ultimi 18 mesi, Manitowoc ha intrapreso serie di azioni strategiche per gestire l’inflazione crescente (che negli Stati Uniti ha raggiunto livelli parossistici, ndr.). A causa dell’aumento dei costi, che rischiano di penalizzare ancor di più i nostri clienti, non abbiamo ritenuto opportuno investire in una seconda, grande fiera generalista, in questo momento”. Sempre secondo Ravenscoft, Manitowoc “continuerà a investire con forte impulso in nuovi prodotti e il prossimo Bauma 2022 sarà l’occasione per rivelarne i grandi risultati. In alternativa a Conexpo, intendiamo ospitare un evento che chiameremo Crane Days nella nostra sede di Shady Grove, in Pennsylvania. Ma di questo parleremo al momento

© Tadano Ltd. 2022

opportuno”.

È SEMPRE ADEGUATA. LA AC 3.045-1 CITY La gru Tadano AC 3.045-1 CITY: La gru più compatta della sua categoria grazie a un’altezza di soli 3,16 metri: un’unità straordinariamente versatile, grazie anche al sistema di controllo IC-1 Plus e alle possibilità di spostamento su strada, con un peso massimo di sole 34 tonnellate. Tutte caratteristiche che rendono questo modello la migliore gru Tadano City di tutti i tempi! Il nuovo E-Pack elettroidraulico consente emissioni zero e un funzionamento più silenzioso, perfetto per i lavori in interni. Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

www.tadanoeurope.com

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News TRASPORTI ECCEZIONALI

Ingegneria Trailstar per la redditività secondo Goldhofer Insieme al semiribassato Stepstar, Goldhofer presenterà il nuovo rimorchio a sospensione pneumatica Trailstar alla fiera IAA di Hannover (dal 20 al 25 settembre prossimi). Il rimorchio a sospensione pneumatica da tre a cinque assi offre alle aziende di trasporto la massima flessibilità e un’ingegneria di alta qualità combinata con minima massa a vuoto. Il nuovo design consente un uso ottimale della lunghezza dell’area di carico e del baricentro di carico. Il nuovo Trailstar adotta i numerosi comprovati vantaggi della linea Stepstar e integra la risposta di Goldhofer alla crescente domanda odierna di soluzioni di trasporto flessibili. Il nuovo modulo è dotato di molti dettagli intelligenti, tra cui un pratico sistema di fissaggio del carico, picchetti a tasca sagomati e il pratico sistema di rampe per un angolo di attacco estremamente basso per ospitare veicoli a pianale ribassato. Il nuovo rimorchio dispone anche di punti di ancoraggio da 10 t sull’intera lunghezza del piano di carico. Come optional è disponibile un incavo del braccio escavatore molto ampio, profondo e lungo (per il trasporto di escavatori con bracci di grandi dimensioni). “Come tutti i veicoli della famiglia Star, il nuovo rimorchio ha un rapporto ottimale tra carico utile e massa a vuoto. Inoltre, le versioni a 4 e 5 assi sono dotate di sterzo con rilevamento automatico per una manovrabilità ancora maggiore – rileva Markus Albrecht, Product Line Manager di Goldhofer – Inoltre, il rimorchio flessibile è dotato di fermi per container Wader per il trasporto di container da costruzione da 10 piedi”. Il Trailstar è disponibile anche con i nuovi pneumatici Goldhofer CargoPlus per un carico per asse di dieci o dodici tonnellate, offrendo un’altezza di carico di soli 780 mm (-60/+140 mm). Con il suo portafoglio di prodotti ampliato nella famiglia Stepstar e il nuovo Trailstar, Goldhofer consente alle aziende di trasporto nei settori dell’edilizia e delle spedizioni di trasferire carichi universali in modo economico, affidabile, rapido e sicuro. “Con la gamma Star abbiamo sviluppato una linea di prodotti semplice, robusta ed economica che offre ai nostri clienti vantaggi significativi in termini di versatilità delle loro flotte - conferma Robert Steinhauser, Sales Manager Europa/Nord Africa di Goldhofer - La strategia delle parti comuni adottata offre ai nostri clienti economie di scala nella gestione della flotta per una maggiore redditività. Queste soluzioni flessibili fanno di Goldhofer un partner forte per le operazioni quotidiane e aiutano a tenere sotto controllo i costi mantenendo una qualità comprovata e tempi di consegna brevi”.

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IGO T 99 PRESTAZIONI OTTIMIZZATE. MASSIMO PROFITTO.

• Capacità: 6 t • Portata massima: 48 m • Carico massimo in punta: 1.5 t @ 45 m und 1.2 t @ 48 m Altezza sotto gancio: • 38.5 m con braccio orizzontale • 56.5 m con braccio impennato a 30° Ingombro al suolo: 4.5 m x 4.5 m Esclusivo radiocomando Smart Set-Up. Ergonomia: nuovo armadio elettrico e cabina Ultra View. Versatilità: fino a tre sezioni Torre supplementari da 6 m ciascuno e 5 lunghezze del jib. Compattezza: 15,65 m di lunghezza e meno di 4 m di altezza. Assemblaggio: ingombro ridotto al suolo grazie al braccio che si apre in aria. Nuovi meccanismi ad alte prestazioni. Tiro in quarta permanente.

• Curva di carico ottimizzata per tutte le portate • Impareggiabile semplicità di montaggio • Ottimo adattamento alle diverse configurazioni del sito Sollevamento, Trasporti Eccezionali, Movimentazione Industriale e Portuale

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News SOLLEVATORI TELESCOPICI

Idrogeno, la prospettiva reale Lanciare sul mercato prodotti sostenibili senza alcun compromesso in efficienza, autonomia e performance. Questo l’obiettivo della strategia “Low Carbon” adottata da Manitou Group. Nel corso della seconda edizione dell’evento On The Way Up, ha presentato il progetto triennale per lo sviluppo dei primi sollevatori telescopici a idrogeno. “Abbiamo avviato un progetto triennale di sviluppo, assemblaggio e test in ambiente reale - ha dichiarato Julien Waechter, vicepresidente R&D di Manitou - Al momento, il primo vero prototipo è in fase di assemblaggio in uno dei nostri stabilimenti”. in base alle previsioni, i due prototipi off-road a idrogeno saranno lanciati sul mercato entro il 2030. “Tra il 2025 e 2027 per la precisione, anno entro cui il 43% delle macchine vendute dal Gruppo saranno a basse emissioni”, come ha annunciato Elisabeth Ausimour, presidente della Divisione Prodotti di Manitou. Il primo prototipo completerà la fase di test entro la fine dell’anno per poi iniziare, a partire dal gennaio 2023, le prove in ambienti operativi reali. In contemporanea, Manitou ha avviato la realizzazione della prima stazione per il rifornimento di idrogeno nel proprio Test Center. L’operazione permetterà al gruppo di aumentare il proprio know-how nelle tecnologie a idrogeno, in vista di un futuro sostenibile e a minor impatto ambientale anche nei cantieri.

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PLE

Sbarco in quota… in Cina Nel mese di giugno, grazie alla collaborazione con Yacontee Aerial Work Platform, importante azienda cinese fondata nel 2005 e attiva nel commercio di PLE, Easy Lift è riuscita a vincere una gara d’appalto per la consegna di due piattaforme cingolate R160BA alla Yangtze River Three Gorges Equipment & Materials, filiale del gruppo China Three Gorges Corporation (CTG). Il gruppo CTG, fondato nel 1993, focalizzato sullo sviluppo e sul funzionamento dell’energia idroelettrica su larga scala, nel giro di neppure 20 anni è diventato il più grande gruppo di energia pulita in Cina e la più grande impresa di sviluppo idroelettrico al mondo. CTG è una società statale, e nel 2008 ha finanziato la costruzione della centrale idroelettrica più grande del mondo, creando la diga “Three Gorges Dam”, allo scopo di sfruttare le potenzialità del grande bacino d’acqua del fiume Yangtze. A questo cliente di notevolissimo prestigio, Easy Lift ha consegnato due ragni cingolati R160 in versione elettrica. Il modello R160BA con batteria al litio da 100 Ah di ultima generazione raggiunge un’altezza di lavoro di 15,6 m ed uno sbraccio di 7,5 m con capacità di carico di 120 kg in cesta. La rotazione della cesta è di 180° e la rotazione torretta arriva ai 320°.

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News GRU EDILI

Fibre nell’energia È la Facchetti Costruzioni di Brescia la prima azienda edile ad aver portato in Italia la gru a torre con fune in fibra di Liebherr, la 240 EC-B Fibre. Un modulo innovativo che offre una gestione notevolmente più semplice della fune di sollevamento combinata con una maggiore capacità di sollevamento. L’acquisto della gru è stata officiata da Niederstätter. La collaborazione sinergica tra le due aziende prosegue ormai da venticinque anni con risultati importanti. La Facchetti Costruzioni è impegnata nella costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, interventi di salvaguardia ambientale, opere fluviali, impianti di trattamento acque e costruzione e re-wamping di centrali Oil & Gas. La gru a torre con fune in fibra ha una capacità di sollevamento fino al 20 % superiore a quelle che avvengono con una fune in acciaio dello stesso diametro. Questo grazie alla riduzione del peso della fune e del gancio. Supera anche le funi d’acciaio in termini di durata (fino a quattro volte superiore) grazie a materiali speciali di alta qualità e al modello specifico della fune stessa. La nuova fune in fibra è molto più facile da maneggiare per i tecnici dell’assistenza, è flessibile e leggera e può essere cambiata e montata in modo rapido e sicuro.

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News GRANDI SOLLEVAMENTI

Composizione di un viadotto Sono 34 le tonnellate di acciaio trasferite nei primi giorni di luglio, direttamente dalla sede dello stabilimento CMM Rizzi di Vezza d’Oglio, in provincia di Brescia, a Genova, nel cantiere per la realizzazione del cavalcavia su via Siffredi. Serviranno a comporre la struttura della prima campata del viadotto e il trasporto è avvenuto di notte, con un carico eccezionale. Le grandi parti metalliche sono state sagomate con complesse procedure di saldatura all’interno dello stabilimento bresciano. Una volta conclusa la movimentazione e l’assemblaggio dei conci di metallo, per una durata di due mesi – ciclo di operazioni affidato dall’impresa appaltatrice dei lavori, Pizzarotti, a uno specialista di caratura mondiale come Fagioli – lo scheletro del nuovo viadotto verrà trasportato e posizionato in sede grazie all’uso di carrelli e gru specializzate. Il nuovo cavalcavia permetterà di migliorare il collegamento con l’aeroporto e le aree operative dei terminal di Genova Sampierdarena e, grazie all’assenza di pile centrali, consentirà di scavalcare via Siffredi e i binari ferroviari in modo da garantire lo spazio necessario alla realizzazione della futura stazione Cornigliano Est Erzelli.

NOVITA’ MONDIALE »TRAILSTAR« AMPLIAMENTO GAMMA »STEPSTAR«

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SOLLEVATORI TELESCOPICI

Primo arrivato, in Puglia since 1949

Il Gruppo Manitou può contare su una profondità di gamma unica, che permette al costruttore francese di offrire una varietà di prodotti e servizi in grado di incontrare tutte le esigenze di una vasta clientela. Al vertice di questa offerta, in termini di dimensioni e potenza, troviamo il sollevatore telescopico rotativo più grande della serie Vision +, l’MRT 3570 ES, in grado di sollevare fino a 70 quintali e di raggiungere i 35 metri di altezza operativa, dotato si sospensioni elettriche per un connubio perfetto tra alta tecnologia e prestazioni al vertice. La De Carolis, concessionario ufficiale Manitou per l’area della Puglia meridionale (nello specifico le province di Brindisi, Taranto, Lecce e la zona a sud di Bari), è stato il primo in Italia a vendere questa macchina unica nel suo genere. Il primato della De Carolis è stato possibile grazie all’acquisto realizzato dall’autorevole impresa Filippo Costruzioni, azienda della famiglia Pascuzzo con 60 di storia alle spalle nello sviluppo delle costruzioni sul territorio.

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ORMIG S.p.A. Piazzale Ormig | Ovada (AL) ITALY Tel. +39 0143.80051 | E-mail: mktg@ormigspa.com 17 Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale

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News FIERE

Pipeline & Gas Expo e Hydrogen Expo, sulle reti del successo Hanno chiuso con un bilancio di grande soddisfazione generale, la seconda edizione del Pipeline & Gas Expo (PGE), la mostra-convegno di Piacenza interamente dedicata ai settori del Mid-Stream e delle reti distributive dell’Oil, Gas & Water, e la prima edizione dell’Hydrogen Expo, la principale kermesse italiana rivolta alla filiera dell’idrogeno. Oltre 5.000 i visitatori che tra l’8 e il 10 giugno scorso hanno varcato i cancelli dei padiglioni uno e due del polo di Piacenza Expo. 200 gli espositori accreditati, 10 le conferenze e gli workshop organizzati, oltre 60 i patrocini raccolti dai due eventi, tra i quali quelli di tre Ministeri (del Lavoro e delle Politiche Sociali, delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e della Transizione Ecologica). Sono alcuni numeri consuntivi delle due fiere organizzate dalla Mediapoint & Exhibitions. Un grande successo, rimarcato da Fabio Potestà, presidente della società genovese (editrice di Sollevare), che ha annunciato il ritorno della prossima edizione di Hydrogen Expo già nel 2023, dal 17 al 19 maggio, nella sua seconda edizione. “I dati globali che abbiamo registrato sull’afflusso del pubblico sono molto incoraggianti, soprattutto per quanto riguarda Hydrogen Expo, dove il numero dei visitatori è stato veramente massiccio, tenendo anche conto che si trattava della prima edizione della mostra-mercato - commenta Potestà - Ma i risultati sono stati estremamente positivi per entrambe le manifestazioni. Sicuramente ha giocato a favore del successo delle due kermesse l’unicità di una fiera come Pipeline & Gas Expo (PGE) a livello internazionale, così come il livello di preparazione e competitività di Hydrogen Expo per la filiera italiana dell’idrogeno. I due settori, quello dell’idrogeno e quello dell’Utility Construction, sono sinergici e complementari, destinati a una sempre maggior cooperazione. Per questo invieremo il nostro catalogo ufficiale delle due fiere che è stato omaggiato a tutti coloro che sono venuti a visitare le mostre piacentine, anche a migliaia di aziende italiane e straniere delle due filiere, invitandole alla seconda edizione della Hydrogen Expo, che tornerà al Piacenza nel mese di maggio del 2023 e sarà ancora più grande e internazionale. Collateralmente all’esposizione – e come tradizione a tutti i nostri eventi specialistici – verranno assegnati anche i primi Hydrogen Awards, che saranno conferiti nel corso di un evento di gala in una delle bellissime location piacentine”. Altro motivo di grande soddisfazione, il network e le sinergie che le due fiere sono riuscite a creare tra le imprese coinvolte nella progettazione, costruzione e manutenzione di gasdotti, oleodotti e acquedotti, reti di distribuzione gas (primarie e secondarie) e idrica e i relativi fornitori di impianti, macchine, attrezzature e materiali e i player della filiera dell’idrogeno. Un network produttivo che ha potuto svilupparsi grazie anche al ricchissimo palinsesto di incontri, workshop e convegni, che ha affiancato le due kermesse piacentine, reso possibile dall’impegno di numerose realtà associative tra le quali Anie Energia, Anima Confindustria, Animp, H2IT e Oice.

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News NOLEGGIO

Esordio telescopico per il biogas L’alimentazione quotidiana degli impianti a biogas richiede macchine resistenti e dotate di un’elevata capacità di carico, per movimentare un ampio quantitativo di trinciato di mais e ridurre notevolmente i cicli di lavoro. Per proporre alle imprese agricole le soluzioni più adatte a questa esigenza specifica, Eurotecno ha deciso di effettuare un importante investimento nell’ottica di ampliare il suo portafoglio di mezzi da lavoro. Dei dieci nuovi sollevatori Agri Max acquistati dalla società, ben sei sono già stati messi a disposizione dell’azienda Fazzi, che gestisce gli stabilimenti di Enerfarm dislocati tra Cremona e Mantova. Un settore in costante crescita, quello del biogas, che ha portato Eurotecno, società del Gruppo Guarneri specializzata nel noleggio di mezzi da lavoro aereo per la cantieristica e l’industria, ad ampliare il suo parco macchine per offrire le migliori soluzioni disponibili sul mercato alle numerose aziende agricole impegnate nella gestione quotidiana e nella manutenzione degli impianti. La famiglia di sollevatori telescopici Agri Max messa a disposizione di Fazzi, si caratterizza per la notevole capacità di carico, confermandosi la soluzione ideale in tutte le situazioni in cui si ha la necessità di movimentare volumi importanti di materiali. Tra i fiori all’occhiello della linea Agri Max spiccano anche il Dieci Telematic System, un sistema che permette di interagire con la macchina da remoto per monitorarne i parametri di funzionamento, misurarne il rendimento e limitarne l’utilizzo, e l’ampia gamma di accessori integrati.

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NOLEGGIO

In vetta alle classifiche La rivista International Rental News (IRN), magazine ufficiale dell’associazione European Rental Association (ERA), ha pubblicato la classifica annuale dei più importanti noleggiatori al mondo. Mollo Noleggio, prima in l’Italia e nella top 50 europea, sfiora l’ingresso tra le prime 100 posizioni. La classifica IRN-International Rental News è un appuntamento a cadenza regolare che, ogni anno, fotografa lo stato dell’arte del mercato del noleggio presentando i cento nomi che nel mondo, per fatturato, hanno registrato i risultati migliori. Nella classifica 2022 Mollo Noleggio si posiziona tra i “near misses”, ovvero tra le aziende che sfiorano l’ingresso nelle prime 100 posizioni e quindi, solo per una differenza minima, non sono rientrate nella top 100 pur avendo risultati eccellenti. L’azienda di Alba si posiziona così al 115esimo posto, con un fatturato di 85 milioni di euro, che la fa entrare anche nei primi 50 nomi europei. “Essere tra i nomi della classifica IRN è un orgoglio per Mollo Noleggio - ha commentato il presidente della società, Mauro Mollo - Non siamo nei primi 100, ma ci siamo vicini. Guardando al futuro, contiamo di riuscire a scalare ancora qualche posizione l’anno prossimo, poiché il nostro obiettivo, nelle previsioni, per il 2022, è quello di superare i 100 milioni annui di fatturato”.

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News GRU E AUTOGRÙ

Era digitale Manitowoc prosegue i suoi interventi di espansione e investimento nei servizi di assistenza con il lancio di Connect, una nuova piattaforma digitale che sarà presentata in occasione del Bauma 2022. La soluzione consente il monitoraggio da remoto tramite un sistema basato su app che consente ai proprietari e agli operatori di esaminare i dati della gru, ricevere gli avvisi, scambiare i dati e molto altro ancora in tempo reale con la previsione di ulteriori funzionalità da aggiungere in futuro. Connect, grazie alle sue varie funzionalità, è in grado di ottimizzare la gestione del parco macchine, dare impulso alla sostenibilità operativa, semplificare le operazioni di assistenza e manutenzione per gli utenti e migliorare la connettività delle gru grazie a un sistema intuitivo utilizzabile su smartphone, tablet e laptop. Nel caso di Grove, Connect inizialmente sarà disponibile sulle autogrù multistrada GMK prodotte dal 2023. La piattaforma verrà offerta su tutti i nuovi modelli e disponibile per l’installazione come retrofit sulle gru dotate del Sistema di controllo CCS. Tra i vantaggi offerti figura la risoluzione dei problemi ottimizzata grazie alla disponibilità in tempo reale delle informazioni sulla gru. Questo consente ai tecnici di valutare rapidamente e da remoto lo stato della gru, con eventuali codici di errore visualizzati tramite l’app. Il team di assistenza da remoto può quindi eseguire l’analisi del problema di base e proporre potenziali soluzioni evitando i ritardi legati ai tempi di trasferta dei tecnici o dell’assistenza fisica in loco. Per le gru a torre Potain, la soluzione Connect verrà offerta come opzione sulle nuove gru a rotazione alta e automontanti. Inoltre, può essere installata come retrofit su tutti i modelli dotati del Sistema di controllo gru (CCS). Grazie alle ampie funzionalità disponibili mediante CONNECT, Potain cesserà la produzione del suo strumento di diagnostica CraneSTAR Diag, meno recente.

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PLE

Sodalizio sottoponte Massucco T. e XCMG hanno stretto un sodalizio commerciale per la distribuzione in Italia delle macchine sottoponte prodotte dal marchio cinese. L’annuncio è avvenuto con una rivelazione dal vivo, durante l’esposizione a margine del convegno annuale Assodimi, negli spazi milanesi del Superstudio Maxi. Il primo modello esposto al pubblico si è materializzato nella MT 17-19 Plus . La fornitura europea di XCMG per Massucco T. è basata sugli allestimenti Volvo Trucks, in grado di conferire alla piattaforma una modalità di stabilizzazione semiautomatica, in accordo con l’impianto compatto della stessa parte aerea. Dotazione di controllo tramite radiocomando (entro un raggio operativo di 50 metri) e movimenti proporzionali costituiscono altrettanti highlight della macchina sottoponte XCMG.

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News MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE E PORTUALE

Agile e “tuttoterreno” Clark ha aggiunto un altro modello importante alla propria gamma di transpallet. Si tratta del nuovo WS10Mi, dotato di montante monocolonna e con portata massima fino a 1.000 kg (1200 kg a sollevamento iniziale). I campi di applicazione coprono tutte le applicazioni su brevi distanze, per impilamento fino a un’altezza di 1.955 mm oppure come base di lavoro mobile ed ergonomica. Il WS10Mi si rivela particolarmente utile quando viene utilizzato su pavimenti irregolari, rampe più strette o attrezzature per la pesatura, poiché il WS10Mi supera senza sforzo le inclinazioni grazie al suo sollevamento iniziale (a 115 mm). Il design compatto del carrello elevatore permette anche di utilizzarlo in aree di lavoro critiche per lo spazio, per esempio in corridoi di scaffalatura stretti. La lunghezza del carrello compresa la parte posteriore delle forche è di soli 600 mm. Grazie al modesto peso del transpallet di 520 kg (batteria inclusa) e al conseguente minor carico al suolo, il mezzo può essere utilizzato anche su piani intermedi. Il timone del veicolo, con impugnatura ottimizzata, permette un comando preciso di tutte le funzioni di spostamento e di sollevamento. Inoltre, l’albero mono-lift offre la migliore visuale possibile sulle forche. Come tutti i modelli della gamma WS10, il WS10Mi ha un telaio basso a protezione dei piedi dell’operatore e delle possibili interferenze di persone intorno al veicolo. Il WS10Mi è dotato, infine, di un powerpack con caricabatterie incorporato (per una ricarica in qualsiasi presa a 230 volt). Il display del veicolo informa l’operatore sul livello di carica della batteria e sulle ore di funzionamento.

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ATTREZZATURE & COMPONENTI

70 anni e un nuovo avvenire

Duplomatic MS – fondata il 26 giugno 1952 da Angelo Girola – ha festeggiato il 70° anniversario con i dipendenti e le loro famiglie al Campo Rugby di Parabiago (Mi), nel paese della provincia milanese che ospita il quartier generale del gruppo. Dal primo innovativo copiatore oleodinamico per l’automazione delle macchine utensili all’opera ingegneristica di Expo 2020 per l’UAE Pavilion di Santiago Calatrava, Duplomatic MS è diventata un gruppo internazionale con oltre 5.000 clienti e 13 siti produttivi nel mondo. Settant’anni dopo, Duplomatic impiega oltre 650 persone nelle diverse società che compongono il gruppo, distinte tra produzione, ricerca, vendita e marketing, dislocate in tutto il mondo. Grazie al recente accordo con Daikin Industries recentemente annunciato, secondo il quale Duplomatic, a fine mese, entrerà a far parte del grande gruppo giapponese. “Siamo partiti 70 anni fa dall’oleodinamica, estendendo le nostre competenze fino a diventare fornitori di soluzioni di movimento a 360° – ha dichiarato Roberto Maddalon, CEO di Duplomatic, alla guida dell’azienda dal 1996 – Questa evoluzione ci ha portato a diventare uno dei principali gruppi attivi nel mercato globale dei prodotti e soluzioni per il controllo di movimento per applicazioni industriali e mobili. Ora guardiamo al futuro: l’integrazione con il Gruppo Daikin Industries ci permetterà di ampliare ulteriormente la nostra gamma di prodotti”.

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News ASSOCIAZIONI

Unacea, nuovo direttivo per un mercato in crescita Nei primi sei mesi del 2022 sono state immesse sul mercato italiano 11.468 macchine per costruzioni, con una crescita del 25% rispetto a quanto rilevato nel primo semestre del 2021. Più in dettaglio, sono state 11.084 le macchine movimento terra vendute (+25%), e 384 le macchine stradali (+6%). La dinamica espansiva tuttavia, da un confronto tra primo e secondo trimestre 2022 (+27%), risulta decisamente più contenuta di quanto registrato tra il primo e il secondo trimestre dello scorso anno (+43%), attestandosi su livelli coerenti con il mutato scenario internazionale ed economico. I dati, elaborati da Unacea sulla base dei risultati di vendita dei produttori e degli importatori di macchine movimento terra e per i lavori stradali, sono stati presentati questa mattina dall’associazione, nell’ambito di una conferenza stampa online patrocinata da Ecomondo. Durante l’incontro è stata inoltre presentata la nuova presidenza Unacea che il consiglio direttivo ha affidato per il prossimo biennio a Michele Vitulano (Indeco), che subentra a Mirco Risi, in carica dal 2018. Il consiglio direttivo, anch’esso rinnovato in occasione dell’assemblea di Unacea svoltasi il 30 giugno a Milano, durante l’evento Pianeta Macchine 2022, vede l’ingresso di Davide Cipolla (Cifa) e Mario Spinelli (Wirtgen Italia). Confermati i restanti consiglieri: Nicola D’Arpino (Cnh Industrial) e Ruggero Riva (Cgt), cui sono affidate le due vicepresidenze, David Bazzi (Komatsu), Giovanni Bolognini (Caterpillar), Alessandro Ditillo (Soilmec), Domenico Matrone (Jcb Italia), Mirco Risi (Simex), Paolo Salvadori (Imer Group), ed Enrico Santini (Fiori Group). “Sebbene i risultati di mercato si mantengano positivi, il settore delle macchine e delle attrezzature per costruzioni attraversa un periodo complesso sul versante della produzione – ha commentato Michele Vitulano, presidente di Unacea – Alle incertezze della pandemia e alle difficoltà sul versante logistico e dell’approvvigionamento, si aggiungono gli effetti della guerra in Ucraina, della crescente inflazione e, da ultima, la crisi di governo italiana. Rimango tuttavia ottimista per il futuro: le aziende italiane sono abituate a operare in contesti difficili e continueranno con la stessa caparbietà. D’altra parte gli investimenti pubblici in opere infrastrutturali decisi per il rilancio post-Covid, così come la maggior competitività dell’euro sui mercati internazionali, dovrebbero assicurare la tenuta del settore e, più in generale, di tutte le attività di costruzione”. Confermata infine la collaborazione tra Unacea ed Ecomondo, l’evento fieristico dedicato alla transizione ecologica e all’economia circolare e rigenerativa, che si svolgerà a Rimini dall’8 all’11 novembre prossimi. Unacea, membro del comitato tecnico scientifico della manifestazione, sarà presente con un proprio stand istituzionale oltre che con le aziende associate dei settori della movimentazione, trattamento e riciclo di materiali che esporranno nei padiglioni dedicati.

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News PLE

Integrazione strategica La Time Manufacturing Company ha acquisito France Elévateur (Gruppo FE), costruttore storico francese di piattaforme aeree. France Elévateur, fondata nel 1984 e con sede a Flavigny-sur-Moselle, comprende nella propria galassia societaria le aziende FE Benelux, FE Deutschland e il produttore spagnolo Movex, con organizzazioni di vendita e assistenza su base regionale che servono i mercati europei delle rispettive aree commerciali. Time, con il marchio di riferimento Versalift, produce da sempre PLE principalmente per i settori dei servizi di manutenzione e installazione delle linee elettriche, delle telecomunicazioni, delle infrastrutture e della silvicoltura; oltre al marchio Versalift, comprende al suo interno, oggi, le realtà importanti di BrandFX, Aspen Aerials, Ruthmann, Ecoline e Bluelift. “Per noi, l’acquisizione di un produttore come Movex è strategica, nell’ambito della proprietà generale del Gruppo FE – confermano dal quartier generale Time – Grazie ai suoi impianti di produzione vicino a Barcellona e alle esportazioni in più di 20 paesi, l’azienda fornisce un ponte nel mercato spagnolo sia per i prodotti e servizi Time Manufacturing Company che per lo stesso Gruppo FE”. Guardando ancora agli ambiti delle telecomunicazioni, dei servizi elettrici e di altri segmenti compresi nella politica di prodotto del Gruppo FE, l’acquisizione da parte di Time avrà ricadute positive sulla diffusione della gamma in ambito internazionale, in tutta Europa come nel MARGINE DI ABBONDANZA 5 MM MARGINE DI TAGLIO Nord e nel Sud America.

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MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE E PORTUALE

Praticità per quattro Linde Material Handling ha rivelato al pubblico degli specialisti i nuovi transpallet elettrici con operatore a terra T14-T20. Grazie alla struttura particolarmente compatta, questi veicoli – con capacità di carico compresa tra 1,4 e 2 tonnellate – sono ideali per la movimentazione e il trasporto di pallet. La nuova serie di transpallet Linde è pensata per rispondere a tutte queste esigenze e prevede l’aggiunta di un nuovo modello: il pratico T14. Questo veicolo, con capacità di carico di 1,4 tonnellate, è progettato per il trasporto di merci nella vendita al dettaglio e per le consegne in città. Completano la gamma i modelli Linde T16 e Linde T18, più performanti e con capacità di carico di 1,6 e 1,8 tonnellate, utilizzati principalmente per le operazioni nelle stazioni di carico e scarico. Infine, il T20 con capacità di carico di 2,0 tonnellate è ideale per affrontare anche i compiti più impegnativi all’interno delle linee di produzione industriali. Tutti i transpallet sono dotati di un potente motore elettrico che offre prestazioni elevate in ogni situazione di lavoro. Il timone è studiato per facilitare le manovre, mentre la funzione Safety Speed (velocità proporzionale), disponibile come optional, riduce automaticamente la velocità di marcia in base all’angolo del timone, in modo tale che il transpallet possa essere utilizzato in sicurezza anche in spazi stretti.

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News PLE

Socage, dall’alto dei grandi numeri Dal pensiero positivo e dalle idee strategiche, nascono sempre i risultati più brillanti. E per Socage, parlare di risultati brillanti significa ancora guardare in prospettiva, programmare, inventare nuove soluzioni e capire i mercati. Sempre nel segno di piattaforme aeree dal progetto speciale, capaci di conquistare le flotte dei grandi noleggiatori e il favore dell’operatore che cerca un confine in più alle performance in quota dedicate ai settori più diversificati. C’è stata una crisi pandemica mondiale, negli ultimi due anni, e ora l’incertezza aggredisce le previsioni di continuità della ripresa, sul fronte della politica nazionale e globale e nell’ambito più critico

Alessandro Flisi

delle forniture e dell’energia. Ma Socage rivela, invece, i risultati consuntivo di un 2021 straordinario. “Abbiamo chiuso l’anno con un fatturato consolidato di 82,5 milioni di euro, per un Ebitda superiore al 12% - ci rivela Fiorenzo Flisi, am-

ministratore delegato e fulcro inesauribile della propulsione industriale di Socage, affiancato sempre dal figlio, Alessandro Flisi, Test Manager e Production Director dell’azienda - Le prospettive per l’anno in corso sono quelle di un risultato che

Fiorenzo Flisi

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andrà oltre i 100 milioni di ricavi. Non possiamo che guardare oltre ogni ostacolo contingente con un impeto di entusiasmo, di voglia di fare e di crescere ancora. Sul mercato come sul fronte dei nuovi prodotti”. Mentre si sta svolgendo il nuovo “Socage in Tour” attraverso l’Italia dei noleggiatori e delle imprese (ne parliamo anche su questo numero di Sollevare, sempre tra le News, nella prima sezione della rivista), anche il favore del rental market italiano verso Socage cresce, con ordini sempre più massicci e prestigiosi - ricordiamo solo le 176 FoSte ordinate da Mollo Noleggio nel 2021, ma il bilancio di Socage tra i noleggiatori è impressionante, guardando agli ultimi due anni, per dimensioni e importanza delle vendite. “Il fatturato generato dai noleggiatori, in Italia, è pari al 15% circa - rileva ancora Flisi - Ma si tratta di una percentuale destinata senz’altro a crescere, guardando anche al rapporto consolidato con molte

grandi e medie realtà autorevoli del mercato nazionale”. Dopo un periodo aureo di incentivi fiscali da parte dello Stato, di sprone all’investimento con l’Industria 4.0 e di corsa del mercato dell’edilizia - senza contare le prospettive generate dalla speranza di varo del PNRR, nonostante le già citate incertezze politiche - i produttori di macchine per il lavoro in quota temono ora una frenata. Non certo Fiorenzo Flisi e

non Socage. “Ci aspettiamo una tendenza in verticale - rilancia con vigore ottimistico l’imprenditore emiliano - La crescita della domanda, nonostante il conflitto russo-ucraino e le crisi di governo, è già una testimonianza di volontà, da parte delle aziende del settore. Stiamo vivendo un periodo storico e lo vogliamo vivere da protagonisti in quota, sulle nostre piattaforme aeree. A dominare gli eventi, mai a subirli”.

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News GRANDI SOLLEVAMENTI

Partnership oceanica Il gruppo Fagioli ha annunciato la costituzione di Alevro, la joint venture paritetica con il colosso australiano delle costruzioni Monadelphous (quotato alla Borsa di Sydney), confermando la spinta agli investimenti della società emiliana guidata da Fabio Belli sul mercato del paese australe, in particolare nei settori oil & gas, minerario e delle infrastrutture, La nuova società, con sede a Perth, nello stato del Western Australia, è stata creata dalle due società con l’obiettivo di realizzare congiuntamente progetti di sollevamento e trasporti eccezionali in Australia, nei comparti citati prima. Nei prossimi cinque anni, infatti, nel paese è previsto un boom di nuovi progetti sia nel settore minerario (in particolare per la creazione di nuove miniere di litio, cobalto e altre terre rare, sempre più necessarie per alimentare la crescente green revolution e per permettere ai paesi occidentali di diversificare le fonti di approvvigionamento di questi minerali), sia nell’oil & gas (per la costruzione di nuovi terminali di esportazione GNL), per un totale di oltre 80 miliardi di euro. La partnership con il gruppo Monadelphous faciliterà l’accesso di Fagioli a un vasto numero di progetti altrimenti difficilmente raggiungibili a causa delle elevate barriere all’ingresso per gli operatori stranieri. Monadelphous, invece, potrà contare sulle capacità ingegneristiche uniche del Gruppo Fagioli e sulle numerose e qualificate referenze da parte dei grandi EPC (Engineering, Procurement and Construction) contractor internazionali, per i quali ha contribuito alla realizzazione di progetti di straordinaria complessità ingegneristica.

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Insieme nel nome della sicurezza CTE, fin dalla sua fondazione, ha dato massima rilevanza alla formazione degli operatori di piattaforme di lavoro mobile elevabili e al loro utilizzo sicuro, dedicando le proprie risorse a istruire, formare e addestrare gli utilizzatori di queste tipologie di macchine. Affacciatasi 20 anni fa sul mercato inglese, CTE ha avuto l’opportunità di conoscere Ipaf, l’associazione che riunisce costruttori e noleggiatori con la mission di promuovere l’utilizzo in sicurezza delle piattaforme di lavoro e la formazione degli operatori, e ne ha riconosciuto lo status di partner per concretizzare la propria vocazione per la sicurezza. Dopo i proficui incontri avvenuti in Inghilterra durante i quali il responsabile sicurezza di CTE, Mauro Potrich, ha avuto l’opportunità di partecipare a dei corsi specifici per operatori, l’azienda trentina ha pensato di introdurre questo sistema di formazione anche in Italia. Era il giugno del 2002 quando, dopo un audit eseguito da IPAF nella sede di Rovereto, CTE è diventata centro di formazione autorizzato Ipaf ed ha iniziato così un sodalizio che ancora oggi vede impegnate le due realtà. Una scelta premiante che ha portato l’azienda a quota 4.200 operatori formati ad oggi e numerosissime attività svolte in sinergia con Ipaf nel corso degli ultimi 20 anni.

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News PLE

Personaggi da stadio Spettacolare intervento di una piattaforma autocarrata telescopica MJ 685 di Multitel Pagliero nello stadio San Nicola di Bari, dove sono stati sostituiti tutti i led e smontato e rimontato il maxi schermo. A noleggiarla all’impresa incaricata del lavoro è stata la Go Up di Bari: da 20 anni un punto di riferimento del settore per tutto il sud Italia, grazie all’intraprendenza del suo CEO, Giuseppe Traversa. Recente acquisto, quella che con 68,7 metri è la più alta delle piattaforme a libera circolazione, è stata sottoposta a un test probante fin dall’ingresso nel campo da gioco. L’altezza di 4 metri del tunnel di accesso – la stessa misura della macchina chiusa – non ha fermato i tecnici di Go UP, che con l’ausilio di un’unita mobile specializzata hanno diminuito la pressione degli pneumatici per consentirne il passaggio. Pressione ristabilita una volta effettuata la delicata e precisa manovra. Finalmente libera, la MJ 685 ha potuto dispiegare il suo sbraccio orizzontale, capace di una portata in cesta di 120 kg a 35,50 metri, 280 kg a 32,60 metri e 400 kg a 31,50 m. Per accedere agevolmente alle luci led poste sulla sommità dell’ultimo anello, i tecnici hanno lavorato a 44 metri di altezza con uno sbraccio orizzontale di 17 m, mentre per lo smontaggio e montaggio del maxi schermo sono scesi a quota 36 m, ma con uno sbraccio di 26 m. In entrambe le operazioni, quindi, il peso massimo in cesta è stato di 280 kg.

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Regina d’Australia Haulotte ha preso parte alla manifestazione HIRE22 tenutasi ad Adelaide, in Australia. L’evento dedicato al mercato del noleggio di attrezzature è stata non solo un’opportunità per la filiale australiana di Haulotte Group di presentare macchine e tecnologie, ma anche quella di ricevere nuovi riconoscimenti: Haulotte ha vinto il premio sia come “Miglior fornitore dell’anno“, sia come “Miglior nuovo prodotto“ per la piattaforma a braccio articolato Sigma 16. “Anche quest’anno siamo davvero onorati di questi premi. Questi riconoscimenti premiano l’intero team australiano, appassionato e coinvolto in tutto il Paese. Volgiamo ringraziare in particolare i nostri clienti per il loro supporto al marchio Haulotte”, ha affermato Keith Clarke, amministratore delegato di Haulotte Australia. La nuova piattaforma a braccio articolato Sigma 16 è stata votata dalla giuria di HIRE22 come “Prodotto dell’anno” e Damien Gautier, amministratore delegato della zona APAC di Haulotte Group, ha dichiarato: “Questo premio è il riconoscimento per il lavoro sinergico tra i vari team negli stabilimenti, nel reparto marketing e nel settore R&D, e più in generale di tutte le persone che lavorano per Haulotte. Il loro impegno a servire sempre meglio i nostri clienti fa parte del nostro DNA”. Ciliegina sulla torta, infine, il premio a Robyne Kerr di Haulotte Australia quale “Woman of Influence 2022”.

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News PLE

In tour per la Penisola

È cominciato all’alba del 4 luglio il “Socage in tour“, autentica iniziativa di Viral Marketing, nata ormai cinque anni fa, che consente ai clienti e agli specialisti operativi del lavoro in quota di far conoscere direttamente sul campo le piattaforme aeree più innovative dell’ultima generazione Socage, con un dialogo e un confronto puntuale durante e a seguito della dimostrazione. Dopo due anni di stop, a causa delle problematiche legate alla pandemia, il Socage in tour riprende da oggi, 4 luglio, fino al prossimo dicembre, presentando come nuova vedette della manifestazione l’inedita ForSte 16A Speed allestita su veicolo Piaggio NP6. Si tratta di una piattaforma allestita su un autocarro compatto, pratico ed economico, dotata naturalmente della nuova funzionalità Speed con stabilizzazione e chiusura automatica di serie. Queste le date regionali del Socage in tour previste in questo 2022, nei prossimi mesi: 4-13 luglio, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia; 13-22 luglio, Piemonte, Val d’Aosta, Liguria; 25 luglio-4 agosto, Lombardia; 5-14 settembre, EmiliaRomagna; 14-23 settembre, Toscana e Umbria; 26 settembre-7 ottobre, Abruzzo, Marche, Molise; 10-21 ottobre, Lazio e Campania; 31 ottobre-11 novembre, Puglia e Basilicata; 14-18 novembre, Calabria; 21-30 novembre, Sicilia; 1-7 dicembre, Sardegna.

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NOLEGGIO E DISTRIBUZIONE

10.000 Oltremanica Il suo nome è Workplatform Ltd, è insediato nel cuore del Derbyshire da 14 anni, ed ha accolto la piattaforma Genie numero 10.000 (un modello elettrico a pantografo GS-1932 E-Drive) nella propria schiera pronta alla vendita. Da 12 anni dealer ufficiale Genie, Workplatform ha raggiunto la quota record con “uno dei nostri prodotti più popolari – conferma Jonathan Hull, proprietario dell’azienda inglese – Abbiamo scelto Genie come marchio riconosciuto in tutto il mondo per la vasta gamma di modelli, l’eccellente qualità, l’affidabilità, la facilità di manutenzione, la semplicità d’uso e il più basso costo totale di proprietà. Concentrando i nostri sforzi su un solo marchio, il livello di servizio e supporto che possiamo dare ai nostri clienti è davvero di prima classe”. La piattaforma numero 10.000 di Workplatform non è rimasta nel piazzale dell’azienda a lungo. Infatti è già stata venduta a Manton Forklifts, nuovo operatore britannico nel settore del lavoro in quota.

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News MOVIMENTAZIONE INDUSTRIALE E PORTUALE

Nuova strategia italiana per MiR Mobile Industrial Robots (MiR), pioniere dei robot mobili autonomi espande il suo team in Italia per concentrarsi maggiormente sul mercato rafforzando la presenza sul territorio. MiR ha registrato una crescita del 42% delle vendite globali nel 2021 e oggi l’azienda consolida il trend di crescita nel mercato italiano, rafforzando il team con la nomina di Alessandro Delucchi, nuovo Field Sales Engineer. MiR punta al mercato italiano per implementare le proprie innovative soluzioni e aumentare il livello di automazione nella logistica, nel manifatturiero ma anche nel medicale e ospedaliero. Alessandro Delucchi è laureato in ingegneria elettronica e ha conseguito la specializzazione nel controllo dinamico di macchinari e dispositivi. Dopo aver collaborato con aziende del calibro di ABB e Regal Beloit in qualità di progettista e area sales manager, Alessandro è entrato a far parte del team MiR a partire da Aprile 2022. “Sono davvero felice di far parte del team di MiR, perché sono fermamente convinto che l’automazione fornita dagli AMR rappresenti una grande spinta propulsiva per l’industria – afferma Delucchi – Le performance raggiunte dai robot mobili autonomi hanno toccato ottimi livelli, direi impensabili fino a dieci anni fa e le recenti applicazioni dimostrano che vi è ancora ampio margine di sviluppo. L’automazione è un requisito oramai imprescindibile per la maggior parte delle industrie e lo dico da emiliano: per antonomasia l’Emilia è terra di motori, la cosiddetta motor valley, ma è anche la automation valley perché l’automazione è un settore in grande fermento, non solo in Emilia ma in tutto la Penisola”. Tra i fattori che hanno permesso la notevole crescita dell’anno precedente, uno dei più rilevanti è rappresentato dall’avvio di alcune collaborazioni tra MiR e importanti realtà italiane nel campo dell’automazione. Sono state messe a punto applicazioni scalari in grado di far coesistere e rendere collaborativi due o più sistemi differenti: uno dei più interessanti è senza dubbio il sistema AMR-Magazzino verticale. MiR intende intensificare la propria presenza sul territorio nazionale visto il grande potenziale e la diversificazione dei settori. Automotive, logistico ma anche farmaceutico e sanitario sono settori che possono automatizzare i processi intralogistici attraverso l’implementazione di robot mobili autonomi. “Abbiamo voluto ampliare il nostro team italiano per essere ancora più vicino ai clienti – conferma Davide Boaglio, Area Sales Manager Italia di MiR – L’Italia è un mercato estremamente importante poiché oltre al fatto che molte aziende hanno adottato e implementato gli AMR, c’è un aspetto creativo tipico italiano che ha dato origine a nuove soluzioni che vedono il robot mobile come parte integrante di un sistema molto più ampio. Con il rafforzamento del team italiano, MiR intende crescere ulteriormente fornendo la propria tecnologia e competenza all’industria e, a tale proposito, pertanto, riservo un caloroso benvenuto ad Alessandro”.

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Cover Story CRANE

La Rivoluzione è una Gru senza Limiti Anticipare le esigenze del noleggiatore è un sintomo di pura creatività. È così che il costruttore modenese, proprietario del marchio Idrogru, ha portato al successo il modello KT200. Seguendo le necessità flessibili di una circolazione su strada senza vincoli di portata e la “volontà di potenza” affidata a una macchina dalle molteplici risorse operative

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I

l talento di un autentico innovatore è quello di riuscire a cambiare abitudini e modi di pensare. Seguendo questo assioma, un costruttore come Crane - seconda generazione di un’impresa che oggi è proprietaria del marchio Idrogru e di altri progetti industriali, come la linea delle pick & carry elettriche Delta Cranes - rientrando a pieno diritto nella categoria dei nuovi protagonisti del mercato. Sapete perché? Il motivo è evidente. In pochi anni, con le gru su camion progettate e sviluppate secondo una filosofia predittiva incentrata sull’operatore, Crane, con lo sviluppo della gamma Idrogru, ha saputo portare l’avanguardia di un prodotto specifico nel raggio più ampio e diversificato di applicazioni industriali, in ogni ambito di intervento. La testimonianza più recente riguarda il successo notevolissimo del modello di truck crane KT200 (declinato anche nella versione KT250, dalla portata incrementata). Un successo che riporta alla capacità di cambiare la cultura d’impresa - in questo caso, dei noleggiatori di mezzi per il sollevamento - seguendo direttrici inedite e necessità attuali. “Sulla

stessa base di modello, realizziamo le due versioni KT200 e KT250 della nostra truck crane per impieghi pesanti - ci spiega Roberto Vezzelli, titolare di Crane e cuore dinamico dello sviluppo tecnologico (oltre che di vendite) dei modelli Idrogru - La grande novità riguarda il mercato italia-

no. Durante il 2021, abbiamo evaso un solo ordine per questo modello di gru. Da quest’anno, le richieste per la KT200, invece, si sono moltiplicate; siamo arrivati a sei unità in consegna, fino a oggi. Agli ordini che si sono moltiplicati in Italia, inoltre, vanno aggiunte le altre commit-

Un modello Idrogru KT200.36, allestito su cinque assi e destinato a un’impresa estera. In diversi paesi europei e internazionali, le gru su camion di questa categoria sono a libera circolazione, senza la necessità di permessi speciali.

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Cover Story tenze che sono arrivate dai mercati esteri, facendo salire straordinariamente le vendite complessive di questo modello”. Il successo della KT200, in effetti, ha alla base un’intuizione puntuale e importante. “I modelli Idrogru sono sempre stati apprezzati per il contenimento del peso totale dell’allestimento gru-camion entro le 32 tonnellate - ricorda Vezzelli - Si tratta di un limite che consente al mezzo la libera circolazione, senza permessi speciali (in base all’articolo 10 del Nuovo Codice della Strada). La KT200, invece, arriva alle 40 tonnellate e questa classe di peso ha sempre indotto delle riserve nell’utilizzatore finale, pur tenendo conto delle prestazioni più elevate (oltre le 100 tonnellate operative) della stessa gru. Fino a qualche anno fa, a parità di portata, si preferiva utilizzare un’autogrù all terrain per i sollevamenti più impegnativi. Oggi questa barriera di pregiudizio è stata abbattuta, dopo l’introduzione dei nuovi limiti alla circolazione stradale in Italia,

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in relazione alla portata effettiva di ponti e viadotti. Il piano nazionale di controllo e manutenzione avviato da quattro anni a questa parte - dopo i tragici eventi che hanno visto il collasso del ponte Morandi e di altre infrastrutture sospese lungo la Penisola - ha riportato la nostra truck crane al centro delle preferenze degli operatori. Rispetto alle autogrù multistrada,

hanno un peso molto più contenuto e non costringono l’operatore a studiare percorsi alternativi rispetto a quelli consueti, sulle normali tratte autostradali. La nostra KT200, al di sotto delle 40 tonnellate, pur contemplando permessi di circolazione su base annuale (dal costo comunque limitato, rispetto ai permessi speciali da richiedere di volta in volta), gode di una

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libertà di circolazione notevole nel confronto con le autogrù industriali. Questo fatto fondamentale ha convinto molti clienti di casa nostra ad affiancare questa gru ad alte prestazioni ai modelli Idrogru a libera circolazione stradale - come la KT160, ad esempio - già presenti nelle flotte proprietarie”. La scelta di un modello di fascia alta come la KT200 è favorito anche dal contributo Industria 4.0, che ne spinge l’opzione di allestimento full optional per il cliente. “Il boom attuale di questo modello heavy duty è dovuto anche al fatto che la KT200 rivela un progetto totalmente inedito - tiene a sottolineare ancora il titolare di Crane - È una gru concepita ex novo in tutti i suoi componenti, dalla torretta al braccio, fino alla struttura degli stabilizzatori. La macchina pesa 8 tonnellate in più, a beneficio dell’implementazione di componenti ragionati, calibrati ad hoc nella struttura e nelle dotazioni. Ad esempio, abbiamo incrementato gli spessori delle lamiere su tutte le parti nevralgiche della struttura, in particolare sul braccio telescopico ad alte prestazioni, che consente notevoli portate entro raggi contenuti, anche senza zavorra. Per la zavorra stessa, poi, abbia-

mo previsto la possibilità di aggiungerne di più, allo scopo di aumentare considerevolmente le portate a sbraccio della gru. La zavorra, quindi, passa dalle 16 ton del modello KT160 alle 23,5 ton della KT200”. Il braccio della KT200 è il braccio della forza, per eccellenza. Le varianti previste comprendono versioni a tre sfili - ideali per le applicazioni indoor - fino a versioni molto lunghe, a quattro e a cinque sfili, a seconda della destinazione d’uso peculiare. “Partiamo dai 25 metri di altezza operativa totale (da terra) fino ai 50 metri - specifica Vezzelli - In Italia, la versione

più adottata è quella da 36 metri, ma le esigenze del cliente diventano sempre più diversificate, soprattutto in ambito industriale”. Attualmente, Idrogru sta realizzando una versione KT250, a tre sfili idraulici - quindi, con molta potenza sotto carico a sfilo, fino alle 90-100 ton - a beneficio di un’impresa specializzata che ha richiesto, in più, l’opzione di demontaggio automatica. Questo sistema scarrabile servirà all’installazione successiva, a seconda delle esigenze operative, anche su altri mezzi - nello specifico, un modulo SPMT (Self Propelled Modular Transpor-

Scelta elettrica di versatilità Nella nostra conversazione con Roberto Vezzelli, un punto nodale di sviluppo per la KT200 (e per le altre gru su camion della gamma Idrogru) verte sull’elettrificazione come scelta alternativa al servizio dell’operatore. “Molti clienti ordinano le nostre macchine con l’optional del nostro powerpack di batterie al litio o con la dotazione dell’elettropompa - conferma Vezzelli - Parliamo di un equipaggiamento indispensabile per lavorare indoor, in totale autonomia per cinque ore e con la facoltà di un biberonaggio realizzabile sotto carica, anche durante il lavoro della gru”. I progettisti Crane sono al lavoro anche per ottimizzare dimensioni e spazio di insediamento per il powerpack a batterie al litio (previsto anche in versione demontabile, in un vano sfruttabile anche come deposito di attrezzature da lavoro e accessori).

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Cover Story Una delle ultime Idrogru KT200 consegnate in Italia da Crane. Destinata al cliente Piccini di San Miniato (Si), la macchina prevede un allestimento completo con elettropompa e jib idraulico.

ter) a propulsione ibrida, che porterà la gru a eseguire sollevamenti e movimentazioni complesse in contesti operativi indoor”. L’innovatore Crane non si stanca mai di trovare nuove risorse per le gru su camion del futuro. Una rivoluzione tecnologica e culturale, improvvisamente e in modo inevitabile, si è rivelata al mercato. Conquistandolo, inesorabilmente, con la forza delle più ampie opportunità operative.

KT200

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Gru e Autogrù AUTOVICTOR

Coscienza Sicura NELLA FILOSOFIA E NELL’AZIONE, LO SPECIALISTA DI SAN PIETRO MOSEZZO (NO) SPOSA DA SEMPRE UNA FORMAZIONE ASSIDUA E DI ALTO PROFILO. CHIARA COLOMBARA, RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE E DELL'ORGANIZZAZIONE CORSI DI FORMAZIONE (ROC), CI SPIEGA TUTTO IL VALORE DI UN INVESTIMENTO CHE NON HA PREZZO, PER IL LAVORO E LA VITA DEGLI OPERATORI

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a sicurezza è uno dei principi cardine di Autovictor, secondo un motto che tutte le aziende di sollevamento dovrebbero fare proprio. “Se si lavora bene, si lavora

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in sicurezza e se si lavora in sicurezza, si lavora bene”. Questo principio, nella sua realizzazione effettiva, tra le file operative dello specialista di San Pietro Mosezzo (No), transita attraverso

la formazione continua che concerne le più diverse tipologie di macchine per il sollevamento. Sicurezza e Formazione non sono voci di spesa da inserire a bilancio, ma istanze generatrici di valore aziendale. Laurea triennale in ingegneria per la sicurezza nei luoghi di lavoro e laurea magistrale in ingegneria ambientale e per la sostenibilità dei luoghi di lavoro, Chiara Colombara – che ricopre in Autovictor il ruolo di responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e di responsabile Organizzazione Corsi di Formazione (ROC) presso Autovictor – è la persona giusta da ascoltare per mettere a fuoco due temi fondamentali: la sicurezza e la formazione. Quelle che seguono sono le sue parole dirette, da cui trarre alcuni principi irrinunciabili per l’etica del lavoro nel settore del sollevamento (e non solo). In una disamina approfondita della sicurezza, come percorso intrapreso da sempre nell’opera professionale di Autovictor, riportiamo, punto per punto, le priorità formative indicate dall’ingegner Colombara per le squadre operative al comando delle autogrù e delle molteplici e complesse attrezzature di sollevamento e movimentazione.

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L'ingegnere Chiara Colombara

Un valore per l’azienda e per i clienti “La sicurezza è uno dei principi cardine della nostra impresa. Oltre ad assolvere a tutti gli obblighi previsti dalla normativa, contenuti nel Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul lavoro del 2008, in Autovictor ci impegniamo a garantire che ogni operatore lavori in condizioni di assoluta sicurezza, senza mettere a rischio la pro-

pria incolumità o la propria salute. Purtroppo (e aggiungo, sbagliando) spesso la sicurezza viene associata all’infinita burocrazia: dichiarazioni, documenti, pagine e pagine di normative a cui attenersi. Al contrario per Autovictor la sicurezza è impegnarsi per offrire il nostro migliore servizio, accettare nuove sfide nel nostro settore, senza azzardi. In sostanza la sicurezza non è un costo da inserire a bilancio, ma è un generatore di valore aziendale:

Una formazione accreditata Come appendice ai rilievi fondamentali dell’ingegner Chiara Colombara, vale la pena sottolineare come Autovictor sia un organismo di Formazione Accreditato dalla regione Piemonte. L’azienda dispone di un’aula corsi dove vengono svolte tutte le attività formative, sia per i dipendenti Autovictor, sia per ogni cliente che abbia la necessità di essere formato e abilitato all’utilizzo dei mezzi di sollevamento. Grazie al vasto parco macchine di Autovictor e all’ampio piazzale della sede, è possibile, durante la parte pratica del corso, testare diverse macchine della stessa tipologia, mettendole a confronto. I docenti sono tutti professionisti con grande esperienza nell’ambito dei sollevamenti e della formazione. La società può organizzare corsi (anche di aggiornamento) per molteplici attrezzature di sollevamento. Una lista di riferimento comprende le seguenti tipologie: piattaforme di lavoro mobili elevabili (PLE) con e senza stabilizzatori; gru mobili con braccio telescopico e falcone fisso o brandeggiabile; gru per autocarro; carrelli industriali semoventi; sollevatori a braccio telescopico fisso o rotativo. Autovictor offre la possibilità anche di corsi per lavori in quota, per l’utilizzo delle imbracature di sicurezza, dispositivi fondamentali per la sicurezza di chi svolga attività oltre i 2 m di altezza.

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Autovictor infatti è certificata ISO 45001 – lo standard internazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro – dunque possiede un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, una garanzia per i nostri operatori e per i clienti che si affidano al nostro servizio”.

A scuola di prevenzione “La sicurezza non si insegna solo mediante un corso di qualche ora davanti ad alcune slide; la si apprende sul campo e anche con l’esperienza. Gran parte del personale Autovictor è cresciuto con l’azienda e ha ormai un’esperienza pluriennale, non solo nell’ambito dei sollevamenti, ma anche per quanto riguarda la sicurezza. A esempio conosce l’importanza dell’uso dei DPI, che non vengono utilizzati solo perché esiste qualche deterrente o perché c’è il tecnico della sicurezza pronto a riprenderli. Inoltre in azienda spesso avvengono scambi di opinioni riguardo ciò che avviene in cantiere e questa condivisione penso sia un’ottima strategia per il nostro continuo miglioramento in ambito safety. Anche le eventuali problematiche vengono sempre affrontate in modo costruttivo e analizzate senza preconcetti.

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Gru e Autogrù

In pratica si deve capire come è scaturito l’errore, se per distrazione o negligenza, oppure se, da parte di chi deve trasmettere il valore sicurezza, c’è stata una mancanza di comunicazione o di formazione. Allo stesso tempo se un collaboratore effettua il lavoro ad hoc, gliene viene riconosciuto il valore”.

Analizzare e capire il rischio “A livello interno, è fondamentale analizzare anche tutti i nostri mancati incidenti – i cosiddetti near miss – per

andare a ricercare la causa che poteva scatenare l’incidente, ma che per qualche motivo, fortuna o altro, non lo ha fatto. Avere near miss in azienda non significa lavorare male o non in sicu-

L’utilizzo dei DPI “Tutti i nostri collaboratori sanno quanto sia importante utilizzare i DPI, dunque non è necessario che ci sia il controllore della sicurezza pronto a riprenderli, anzi, spesso il miglior modo per far indossare i DPI è semplicemente dare il buon esempio in cantiere. I responsabili e i diretti superiori devono infatti essere sempre ineccepibili sotto questo profilo. Del resto la mia precedente esperienza lavorativa, sempre in ambito sicurezza, mi ha insegnato come l’iperprotezione e l’obbligare i lavoratori a indossare DPI non strettamente necessari, induca a non utilizzare anche quelli fondamentali, con una conseguente maggiore probabilità di danno più grave in caso di incidente”.

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rezza. Anzi, la valutazione dei rischi è un processo dinamico e continuo, e individuare i mancati incidenti significa essere attenti alla sicurezza, ricercare ciò che può aiutarci a migliorare e prevenire ogni situazione di potenziale pericolo. Nella nostra azienda, la formazione di tutti i lavoratori avviene mediante le sessioni formative obbligatorie e previste dal decreto 81/08 e mediante le informative e l’addestramento continui. Anche per l’abilitazione all’utilizzo delle attrezzature di lavoro prevediamo, oltre alla formazione specifica (obbligatoria e prevista dall’accordo Stato regioni del 2012), anche un periodo di affiancamento e di addestramento con i colleghi più esperti, in modo che i nostri nuovi operatori conoscano a pieno le caratteristiche, le funzionalità e le modalità di utilizzo in sicurezza di ciascuna macchina”.

automatic stabilization

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Gru e Autogrù JEKKO

Evoluzione Minipicker

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asce dallo stesso concept dell’MPK06, ma per gli operatori specializzati il nuovo minipicker di Jekko riserva più di una sorpresa a chi ricerca un’avanguardia autentica nella movimentazione e nel sollevamento industriale. Nel descrivere le grandi facoltà dell’inedito modello MPK10, partiamo dalla capacità massima di sollevamento, incrementata fino ai a 990 kg. L’upgrade di portata è già un indizio di sviluppo sviluppata per una tipologia nata allo scopo di semplificare e rendere qualitativamente migliore il lavoro dell’operatore in diversi settori applicativi che vanno ben oltre quello della movimentazione del vetro (prima accezione applicati-

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CON LO STESSO DESIGN MODERNO E ACCATTIVANTE MA DOTATO DI PORTATA SUPERIORE E AGGIORNATO NELLE SOLUZIONI TECNOLOGICHE, IL COSTRUTTORE DI COLLE UMBERTO (TV) PRESENTA IN ANTEPRIMA IL NUOVO MODELLO MPK10

va della serie MPK), arrivando a comprendere un ampio raggio d’azione che contempla i settori dell’edilizia, della manutenzione industriale e di qualsiasi altro ambito di intervento che necessiti di una soluzione ideale per operazioni di sollevamento dove è indispensabile disporre di una minigrù compatta e ad alte prestazioni. L’MPK10 è propulso da batterie ricaricabili da 24V-155 Ah che alimentano la centralina elettroidraulica per la movimentazione della parte gru, gli attuatori elettrici per il manipolatore e i motori di rotazione elettrica per la traslazione. Il vantaggio è quello di poter lavorare silenziosamente in luoghi chiusi senza produrre alcun tipo di emissione. Il

peso è di circa 970 kg con la possibilità di aggiungere zavorre removibili per un peso finale totale di 1.200 kg. Con una portata inferiore alla tonnellata, in alcuni Paesi Europei è possibile manovrare il nuovo minipicker senza il patentino per le gru e in aggiunta, grazie alle dimensioni compatte e il peso ridotto, è possibile trasportarlo con un normale furgone con massa inferiore ai 35 quintali o con carrello appendice. Il minipicker può essere utilizzato sia a gancio che con manipolatore per vetro JVM10 a sei ventose con doppio circuito del vuoto, con capacità massima di 990 kg. Oltre a questi accessori c’è, inoltre, la possibilità di montare un secondo manipolatore con capacità di carico di

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Ricerca e Sviluppo in progress Il nuovo minipicker MPK10 costituisce, come abbiamo già sottolineato, un ulteriore step evolutivo per questa linea di prodotto Jekko, nel solco dell’innovazione e del costante miglioramento funzionale e di gestione avanzata dei propri modelli. “L’MPK10, così come la nuova MPK20R che verrà presentata al prossimo Bauma, fanno parte di una nuova generazione di prodotti Jekko della gamma minipicker concepiti per soddisfare le esigenze dei un’ampia clientela - conferma Alberto Franceschini, direttore commerciale di Jekko - La ricerca progettuale è sempre volta a conferire funzionalità, semplicità, sicurezza e affidabilità a queste macchine speciali e compatte, nei piccoli e grandi lavori di sollevamento. Sempre con quel tocco di fantasia e innovazione che solo Jekko riesce a dare in questo segmento di prodotto, anche in tipologie apparentemente semplici come quelle riferite ai minipicker”.

600 kg ottimizzando così il peso totale e incrementando la portata massima o lo sbraccio. La traslazione viene comandata dal timone posteriore, che permette di traslare la macchina con un raggio di curvatura di 2,38 metri, e dal filocomando agganciato alla macchina, che consente di azionare i comandi relativi al movimento della colonna, del braccio e del manipolatore. Novità importante dell’MPK10 è l’optional del radiocomando in aggiunta al filocomando in dotazione. Si tratta di un radiocomando a sei funzioni, tutte indipendenti tra loro e proporzionali alla sensibilità di tocco. I comandi sono divisi in due gruppi da tre funzioni cia-

scuno, destinati rispettivamente alla movimentazione di macchina e manipolatore. Il grande vantaggio del radiocomando, rispetto al filocomando, è quello di poter manovrare la macchina da qualsiasi angolazione senza dover necessariamente essere vincolati al minipicker per poterlo comandare. Inoltre è intuitivo e di facile lettura grazie ad un sistema di colori che associano il comando alla parte di macchina che verrà azionata, contrassegnata dal medesimo colore tramite fascette colorate. La possibilità di regolare due velocità di lavoro consente all’operatore di MPK10 di ottenere lo stesso feeling di lavoro generalmente fornito solo da mini gru di di-

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Gru e Autogrù mensioni superiori. Una volta terminato il lavoro, il radiocomando trova posto nel comodo e ampio vano porta attrezzi situato sulla parte anteriore della macchina che ospita anche la seconda batteria del radiocomando, la spina di ricarica e il gancio. Questo scompartimento consente di avere tutto il necessario per il lavoro sempre a portata di mano, anche una luce da cantiere, per esempio, che sarà possibile attaccare alla presa USB situata al lato del minipicker assieme al vano accensione e tramite la quale, volendo, si può anche ricaricare

il telefono. Nello stesso vano si trovano la scatola fusibili di facile accesso, oltre che il conta-ore di lavoro e l’indicatore di carica della batteria. La macchina è dotata di ruote antiforatura off-road per adattarsi a qualsiasi superficie sconnessa e dispone, oltre agli stabilizzatori laterali, di ruote gemellate anteriori per aumentare la trazione e la stabilità in terreni scoscesi. Per lavorare

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all’interno è invece possibile richiedere le ruote bianche antitraccia che permettono di eseguire i lavori senza rovinare le superfici di appoggio. Il punto di forza di MPK10 è la possibilità di far ruotare di +9°/-9° la colonna. Questa

Smart Hydraulics. Easy Business. funzione, associata al manipolatore che può ruotare di 360° in modo continuo compiendo 3 movimenti (rotazione di 360°, basculamento dall’alto al basso e oscillazione da destra a sinistra) facilita enormemente il passaggio della macchina in luoghi stretti in quanto permette di trasportare il pannello ruotato su un lato qualora non ci fosse lo spazio necessario per passare nei luoghi di lavoro con il carico frontale, mantenendo tutto all’interno della sagoma della macchina e agevolando lo spostamento.

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Gru e Autogrù TADANO

Ricorda il mio Nome NEL SEGNO DI UNA STRATEGIA CHE CONIUGA INNOVAZIONE E IDENTITÀ, IL COSTRUTTORE GIAPPONESE (DAL CUORE EUROPEO INSEDIATO IN GERMANIA) ANNUNCIA AI BAUMA MEDIA DIALOG UN CAMBIAMENTO EPOCALE CHE PREVEDE NUOVE DENOMINAZIONI PER LE DIVERSE LINEE DI PRODOTTO. PER UN’OFFERTA IN PROGRESS PRONTA A STUPIRE IL PUBBLICO DI MONACO

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alle giornate del Bauma Media Dialog 2022 - riservate alla stampa europea selezionata e alle quali Sollevare è stata invitata alla fine di giugno - arriva l’annuncio di Tadano per un’avanguardia di prodotti e soluzioni che hanno già suscitato il sensibile interesse di osservatori e clienti. “Approfitteremo della vetrina del Bauma per mostrare al pubblico internazionale tutto ciò che abbiamo realizzato negli ultimi anni e i notevoli progressi che abbiamo compiuto in diversi settori a vantaggio dei nostri clienti – ha dichiarato Jens Ennen, CEO di Tadano Faun GmbH e Tadano Demag GmbH – Questi obiettivi sono rappresentati dal nostro motto ‘Your passion. Our DNA’. Per i nostri clienti, le gru sono più di un semplice strumento da utilizzare; sono una passione, che noi di Tadano condividiamo appieno attraverso la nostra nuova strategia unitaria OneTadano”.

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Il punto di partenza della strategia OneTadano è stata l’integrazione di Demag nel Gruppo Tadano nel 2019, costituendo un modus operandi, un marchio e una politica industriale unitaria e coesa. L’integrazione ha comportato innanzitutto la fusione delle filiali locali di vendita e assistenza in tutti i mercati di riferimento, costituendo un’offerta più completa e un miglior servizio di assistenza e ricambi

per tutte le gru Tadano e per le precedenti gru Demag. Guardando ai prodotti, il lancio recente della gru multistrada Tadano AC 2.040-1 costituirà anche al Bauma 2022 il primo frutto simbolico della sinergia produttiva avviata tra le sedi Tadano di Lauf e Zweibrücken. Tutti i modelli futuri condivideranno lo stesso DNA: sistema di controllo della gru standard, stessa cabina, diagno-

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stica di bordo, telematica e molte altre tecnologie comuni. Dall’ultimo Bauma del 2019, Tadano ha impresso, negli anni immediatamente successivi, una spinta innovativa senza precedenti e ha lanciato sul mercato dodici nuove gru e molte soluzioni rivoluzionarie. L’elenco comprende i modelli AC 2.040-1, AC 4.070L-1, AC 4.080-1, AC 5.1201, AC 7.450-1, HK 4.0501 e HK 4.070-1, nonché una gru cingolata con braccio telescopico prodotta a Zweibrücken, la GTC-2000. Per di più, da aprile 2021 sono disponibili sul mercato europeo tre modelli fuoristrada della serie GR. Tadano ha anche standardizzato la denominazione di prodotto per tutte le sue gru multistrada e cingolate con braccio a traliccio, nell’ambito della sua strategia OneBrand. Il cambiamento è stato applicato alle linee di prodotto gru cingolate di Tadano (Faun), ATF e Demag AC, nonché alle gru cingolate a braccio a traliccio Demag CC: Ad esempio: la gru AC 450-7 è

diventata AC 7.450-1. Come ulteriore passo, i nomi dei prodotti delle gru cingolate a braccio telescopico della linea GTC saranno standardizzati e modificati con i nomi utilizzati nel mercato americano: la prima sarà la GTC1800EX che sarà venduta in tutto il mondo, a partire da adesso, con il nome GTC2000. Questo nuovo sistema di assegnazione dei nomi dei modelli non solo si è affermato sul mercato, ma è stato anche ben accolto dai clienti dell’azienda. Questo vale anche per i modelli più recenti lanciati sul mercato, in quanto i clienti di Tadano stanno utilizzando queste nuove gru nei cantieri di tutto il mondo: per l’AC 2.040-1, l’AC 4.080-1 e l’AC 7.450-1 a sette assi, c’è una forte domanda in tutto il mondo sin dal loro debutto. La domanda continua a essere sostenuta, come dimostra la notizia che il fornitore di servizi di gru saudita Expertise ha effettuato questa primavera un grosso ordine per 79 gru Ta-

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Gru e Autogrù

dano AC presso la sede Tadano di Zweibrücken. Tadano è fortemente impegnata per la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Il Gruppo Tadano ha annunciato l’obiettivo di ridurre del 25% le emissioni di CO2 delle sue attività in tutto il mondo e quelle dei suoi prodotti del 35% entro il 2030. “In questo contesto, anche al Bauma di quest’anno presenteremo ulteriori soluzioni per far funzionare le gru in modo ecologico”, rivela Jens Ennen. L’impegno dell’azienda nei confronti di questi obiettivi è evidente anche nello sviluppo di prodotti e soluzioni all’avanguardia nel campo della sostenibilità, nella costante

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aspirazione ad avere a disposizione tutte le soluzioni per soddisfare le crescenti esigenze dei nostri clienti, ma anche per seguire la rapida evoluzione degli standard ecologici nei vari mercati mondiali. Ad esempio, Tadano ha annunciato la prima gru fuoristrada completamente elettrica al mondo, attualmente in fase avanzata di sviluppo. La nuova gru sarà in grado di andare e venire dai cantieri ed effettuare tutte le operazioni di sollevamento usando esclusivamente l’energia fornita dalle sue batterie, quindi il suo funzionamento sarà a emissioni zero. Il lancio sul mercato di questa gru è previsto per la fine del 2023.

Un altro esempio è il sistema E-Pack, vincitore di un premio ESTA e disponibile sin dal 2020. Si tratta di un sistema elettroidraulico dotato di un motore elettrico integrato da 32 kW che rende possibile un funzionamento estremamente silenzioso della gru, a emissioni zero. Applicazioni possibili sono: lavori in interni, progetti in aree urbane e lavori notturni in aree residenziali. È possibile utilizzare il sistema E-Pack per svolgere tutte le funzioni della gru mantenendo la capacità massima di sollevamento della gru corrispondente. In molte aree di lavoro le altre caratteristiche in termini di prestazioni sono paragonabili a quelle ottenute utilizzando un motore diesel. Non c’è da sorprendersi che ci sia una forte richiesta per questa unità innovativa: i clienti ordinano sempre più spesso nuovi modelli AC con sistema E-Pack o installano sulle gru già in loro possesso questo sistema. Oltre a ciò, è possibile utilizzare in modo ecologico molte gru Tadano grazie alla compatibilità specifica con diversi carburanti diesel alternativi e Tadano è costantemente impegnata ad ampliare l’elenco dei modelli compatibili. L’impiego di questi carburanti, come l’HVO, consente di utilizzare le gru con emissioni ridotte, in modo da renderle più rispettose del clima e dell’ambiente.

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Sul web, l’esposizione… è già aperta Tadano presenterà al Bauma un gran numero di soluzioni, strumenti e offerte nell’area della digitalizzazione. Tra questi strumenti troviamo, ad esempio, lo strumento Liftplan per calcolare il carico e il raggio di lavoro degli stabilizzatori, il sistema IC-1 Remote e Hello Net e il nuovo strumento di pianificazione della logistica Heavy Goods. Altri punti salienti della campagna di digitalizzazione di Tadano comprendono il nuovo sito web www.tadanoeurope.com, che è stato inaugurato alla fine del 2021, e la nuovissima sala d’esposizione virtuale www.tadanoworld.com. Questo spazio espositivo è “aperto” da metà maggio, viene costantemente arricchito con nuovi prodotti e mostrerà tutte le macchine, le soluzioni e i servizi che Tadano presenterà al Bauma 2022 fino all’apertura della fiera.

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Gru e Autogrù MANITOWOC/GROVE

Standard mondiale a sei assi LA NUOVA GMK6400-1 ARRIVERÀ AL BAUMA 2022 CON IL SUO CARICO DI NOVITÀ IMPORTANTI. RISPETTO ALLA VERSIONE PRECEDENTE, IL MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO CONFERITO AL MODELLO NE ELEVA DINAMICA, POTENZA E FLESSIBILITÀ OPERATIVA

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er una delle multistrada più apprezzate dai noleggiatori di tutto il mondo, la ricerca e sviluppo di Grove ha riservato tutto il valore di un aggiornamento d’eccezione. I cambiamenti della nuova GMK6400-1, campione a sei assi del marchio americano, saranno evidenti a tutti al Bauma 2022, ma le anticipazioni sono già molto promettenti. “La versione precedente della GMK6400-1, la GMK6400, ha riscosso un enorme successo e ha superato molti schemi in relazione alle possibilità operative offerte da una gru a sei assi, soprattutto per potenza di sollevamento - spiega Andreas Cremer, vicepresidente della divisione autogrù multistrada di Manitowoc - Perciò, con il nuovo modello aggiornato abbiamo mantenuto la notevole potenza già apprezzata dai clienti e abbiamo aggiunto alle dinamiche della gru più velocità e flessibilità. I visitatori del Bauma 2022 lo verificheranno di persona e potranno apprezzare appieno queste funzionalità incrementate”. Consideriamole, intanto, le caratteristiche sintetiche della nuova GMK6400-1. A partire dalla capacità massima di 400 t, applicata a un braccio principale da 60 m. Gli ingegneri Manitowoc, come si diceva, hanno dotato la nuova Grove di migliorie significative, tra cui va menzionato senz’altro l’impianto idraulico, a conferimento di una velocità operativa più elevata e di movimenti ancora più uniformi e proporzionali. Alla potenza delle 400 t fa da supporto, inoltre, il sistema Manitowoc di controllo della gru CCS (Control Crane System) e il modulo elettronico di posizionamento variabile degli stabilizzatori MAXbase. “Eravamo convinti di voler aggiungere i sistemi CCS e MAXbase sulle gru nella classe delle 400 t e nel confronto con i clienti, nell’ambito del programma Voice of the Customer, hanno confermato la bontà della nostra strategia - conferma Andreas Cremer - Integrare questi aggiornamenti nel nuovo layout della GMK64001, insieme al nuovo motore conforme ai più recenti standard sulle emissioni,

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ha costituito un processo progettuale e realizzativo complesso. Il risultato finale ci restituisce uno straordinario ‘peso massimo’ multistrada che offre senza’altro maggiore produttività e redditività ai nostri clienti”. Il nuovo motore della GMK6400-1 rispetta gli step Tier 4 Final ed Euromot 5 e la guida sia su strada che in fase off-road risulta efficiente in virtù della trasmissione idrostatica MegaDrive e del sistema di sospensione Megatrak, adottati con grandissimo successo dalla gamma multistrada Grove. Come il modello precedente, anche la nuova GMK6400-1 include, tra gli accessori opzionali, l’attrezzatura MegaWingLift, a beneficio di ottimizzazione della portata. Si tratta di un elemento che si allestisce automaticamente, con una messa a punto in meno di 20 minuti, senza la necessità di una gru ausiliaria. Il MegaWingLift è in grado di aumentare la portata del tiro fino al 70% sul braccio principale e fino al 400% quando si utilizza il braccio a volata variabile. In questo modo, la gru è adeguata alle applicazioni più impegnative che comprendono il varo di ponti, l’allestimento di parchi eolici o il montaggio di gru a torre. Un optional che conferma, quindi, le mire commerciali di Manitowoc per la GMK6400-1 nell’ambito dei cantieri di infrastrutture, nell’edilizia in generale e nei progetti industriali più complessi.

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Gru e Autogrù

L’altezza massima in punta della GMK6400-1 è di 136 m, in allestimento completo. Grazie alla portata e al raggio d’azione straordinari, la nuova multistrada Grove a sei assi si candida a standard di riferimento per questo segmento, offrendo agli operatori un modello adatto

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alle applicazioni che richiederebbero una gru a sette o addirittura a otto assi, con il vantaggio di un ingombro più contenuto. Tornando alla potenza, consideriamo che questa autogrù può sollevare fino a 64 t con il braccio principale da 60 m equipaggiato con MegaWingLift; con questa

prospettiva, si capisce bene il vantaggio competitivo e il ritorno di investimento per un’impresa e per un noleggiatore. È sempre un bene avere in flotta un campione che butta il cuore al di là dell’ostacolo, e questa nuova sei assi di Grove ne ha tutte le caratteristiche e le intenzioni.

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Sintomi di preminenza Riassumendo alcune delle principali migliorie adottate dai progettisti per la nuova Grove GMK6400-1, ricordiamo innanzitutto la propulsione affidata al motore Mercedes-Benz OM473LA. Un modulo E5, diesel, a sei cilindri in linea e in accordo con la normativa corrente sulle emissioni (EU Stage V, Off Highway Euromot 5). La potenza erogata è di 430 kW (a 1.600 giri/min). Sul fronte dinamico, menzioniamo il sistema MAXbase che incrementa la flessibilità operativa con la possibilità di piazzare gli stabilizzatori in modo asimmetrico, calibrando nel modo più preciso le potenzialità di sollevamento della gru in condizioni di spazio anguste. Abbiamo già parlato dell’optional MegaWingLift. In questa sede, rimarchiamo il vantaggio di trasporto per un’attrezzatura che pesa meno di 11 t, per un’altezza a riposo inferiore ai 2.500 mm. Aggiungiamo, infine, il vantaggio di poter contare su una trasmissione efficace che contempla il dispositivo on/off del sistema MegaDrive - a seconda che si voglia adottare una marcia superiore ai 25 km/h (off) oppure inferiore ai 20 km/h (on), con prerogative di trazione incrementata su terreni difficili e di una reattività vantaggiosa in fase di accelerazione.

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Gru e Autogrù FASSI

Scossa al sollevamento L’ELETTRIFICAZIONE E LE SOLUZIONI PER UN FUTURO SOSTENIBILE DEL SETTORE SONO AL CENTRO DELLA STRATEGIA CHE PARTE DALLA RICERCA E SVILUPPO DI ALBINO. NEL SEGNO DI UN’ACCELERAZIONE TECNOLOGICA CHE OGGI PORTA NUOVI FRUTTI SOSTANZIALI

È

passato solo un anno dalla presentazione del Fassi SHT (Smart Hybrid Technology), sistema che prevede l’utilizzo della gru attraverso un sistema elettroidraulico alimentato da un gruppo batterie al litio. Ora è arrivato il momento di compiere un passo ulteriore e Fassi ce lo mostra con la soluzione Plug-In che amplia ulteriormente

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le soluzioni a zero emissioni e silenziose, mentre con l’abbinamento al Volvo FE a trazione elettrica il binomio gru-autocarro diventa totalmente “full electric”. La strada del progresso, per il maggior produttore italiano del settore, è quella di un’adesione totale “alle pressanti richieste della società civile verso soluzioni più sostenibili e rispettose dell’ambiente”,

come recitano le parole ufficiali consegnate dalla società bergamasca agli annunci pre-Bauma. La consapevolezza che le necessità ambientali stanno spingendo anche il mondo dei veicoli industriali e del sollevamento ad accelerare la transizione energetica e a sviluppare veicoli a trazione elettrica, porta Fassi ad accelerare i tempi per favorire “un processo che si sta sviluppando anche in quegli ambiti dove fino a qualche anno fa si pensava che i motori termici fossero insostituibili”. Le gru e una nuova idea di sollevamento sostenibile, dunque. Il primo passo era già stato compiuto dai progettisti di Albino già lo scorso anno, come dicevamo, con la presentazione del nuovo sistema Fassi SHT dedicato a un’ampia fascia di gru (dalle Micro fino a quelle dalle 40 tm di capacità). Un modulo che consente alla macchina di lavorare in modalità totalmente elettrica, senza emissioni prodotte da gas di scarico e senza rumore. Infatti, con il sistema Fassi SHT la gru lavora con l’autocarro a motore spento proprio grazie al suo motore elettrico alimentato dal gruppo batterie. Come tutti

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Segnali di Futuro I segni tangibili del processo di innovazione orientato verso la sostenibilità d’impresa, in Fassi, non riguardano solo le gru. L’assistenza ufficiale Fassi supporta i tecnici in tutto il mondo, ad esempio, con il sistema interattivo Next View Glasses. Il manutentore si collega al centro di assistenza Fassi senza limiti geografici e in qualsiasi condizione, attiva la videochiamata indossando gli Smart Glass connessi all’auricolare e al microfono, visualizza sulle lenti le informazioni che il centro di assistenza gli fornisce e la telecamera integrata negli occhiali trasmette le immagini reali al Fassi Service Center che può così fornire tutte le indicazioni in modo interattivo con il supporto necessario per svolgere l’intervento. Gli Smart Glass sono leggeri, compatti ed ergonomici; si adattano anche a chi porta occhiali da vista, permettono di operare a mani libere e hanno un’autonomia di sei ore. Adottandoli si ha il grande vantaggio della condivisione in tempo reale delle informazioni, con la stessa efficacia come se il supporto avvenisse in presenza; inoltre, si evitano gli spostamenti del personale tecnico e ne consegue che il servizio è più sostenibile. Anche il sistema di verniciatura delle gru Fassi è stato riconsiderato nel rispetto ambientale cambiando le componenti chimiche. Anni fa il processo era manuale, con vernici al solvente; oggi invece il ciclo è completamente robotizzato, assicurando così una copertura omogenea su tutta la superficie secondo un programma specifico. Le vernici sono formate da smalto poliuretanico con fondo epossidico ad acqua e sono prive di cadmio, piombo e solventi. In questo modo, si migliora l’ambiente di lavoro e si riduce al minimo l’emissione di sostanze prodotte dalle lavorazioni. Terzo esempio, l’olio idraulico sintetico biodegradabile Fassi X-BiOiLife a cui l’attribuzione dell’etichetta OECD 301 B garantisce un impatto ridotto sull’ambiente acquatico e sul suolo durante l’uso. La sua speciale struttura molecolare conferisce al prodotto stabilità chimica, ottima resistenza all’ossidazione ed eccellente potere lubrificante, così si coprono le esigenze della maggior parte delle macchine operatrici di cantiere e dei sistemi idraulici mobili. A differenza dei lubrificanti naturali (derivati principalmente da prodotti vegetali) l’olio X-BiOiLife può essere utilizzato in condizioni estreme e la sua naturale resistenza all’ossidazione consente un uso prolungato con una riduzione dei consumi. Per favorire l’utilizzo dell’olio X-BiOiLife, Fassi offre la possibilità di predisporre le proprie gru con una precarica realizzata con i propri oli biodegradabili.

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Gru e Autogrù

i sistemi elettrici, la ricarica e i suoi tempi sono uno dei limiti principali, che però Fassi ha risolto brillantemente con diverse opzioni. Con il sistema ibrido SHT, il gruppo batterie della gru si può ricaricare durante i trasferimenti con il motore termico del camion attraverso la presa di forza (disinseribile) del veicolo. Tuttavia, se l’intervento si svolge in un cantiere dove c’è la possibilità di connettersi alla rete elettrica locale, sarà questa a garan-

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tire l’operatività della gru. A queste due opzioni si aggiunge, inoltre, la possibilità di ricarica notturna. La novità di quest’anno riguarda dunque il sistema Plug-In, ormai in voga diffusa nel mondo automotive; consiste in un power-pack trifase integrato nell’allestimento che permette di operare rimanendo connessi alla rete elettrica. Per sottolineare le potenzialità operative “full electric” che Fassi Gru ha svilup-

pato, non ci poteva essere soluzione migliore che presentare proprio al Bauma 2022 il primo veicolo totalmente elettrico sia nella trazione sia nella dinamica della gru. L’occasione è offerta dal lancio della nuova gamma Volvo a trazione totalmente elettrica; nello specifico, sarà un Volvo FE a essere allestito con una gru Fassi F195A.1. Il Volvo FE è pensato per i carichi di media entità con un PTT di 27 t e una motorizzazione della potenza di 400 kW con una coppia massima di 530 Nm per un’autonomia fino a 200 km e un tempo di ricarica da meno di 2 ore a 11 ore a seconda della modalità. Ma Volvo propone anche l’ammiraglia FH Electric in versione 8x2 e 8x4 con PTT di 44 t; ideale, quindi, per montare gru articolate di maggiori dimensioni. Su questo modello la motorizzazione è affidata a due o tre motori elettrici fino a una potenza massima di 490 kWh (666 cv), completati dal cambio i-Shift. Con un gruppo batterie da 180 a 540 kWh, l’autonomia è di circa 300 km con un tempo di ricarica completa stimato in 2,5 ore in CC (250 kW) o 9,5 ore con CA (43 kW). L’avvenire sostenibile di Fassi è già iniziato e la tappa del Bauma costituirà un’evidenza di progresso tecnologico per tutti gli attori del sollevamento in visita a Monaco.

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Grandi Sollevamenti FAGIOLI E F.LLI OMINI

Ponte Morandi, quell’addio che ricreò lo Spazio Futuro RIPERCORRIAMO LA GRANDE IMPRESA DELLA DEMOLIZIONE E DELLO SMONTAGGIO DEL VIADOTTO SUL POLCEVERA*, PREMIATA AI RECENTI ITALIAN TECHNOLOGY CONCRETE AWARDS 2022. UN’OPERA CHE VA OLTRE LA DECOSTRUZIONE CANTIERISTICA, PER APRIRE NUOVE FRONTIERE D’ECCELLENZA TECNOLOGICA AL SOLLEVAMENTO INTEGRATO CON STRAND JACK, AUTOGRÙ E GRU CINGOLATE (*) a cura della Direzione Tecnica di Fratelli Omini Spa

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L

a nostra azienda si è dedicata allo studio del progetto per la “Demolizione e Smontaggio del Ponte Morandi a Genova” sin dai primi giorni immediatamente successivi al tragico evento del 14 agosto 2018. Volevamo essere d’aiuto al Paese e dare una risposta concreta all’emergenza in cui si trovava la Città di Genova; al contempo siamo stati guidati dalla passione per il nostro lavoro, perché è apparso chiaro sin da subito che ci trovavamo dinnanzi ad un’opera di demolizione Unica: una struttura di enormi dimensioni, in stato di stress a seguito del crollo parziale, ubicata all’interno di un’area urbana. Sapevamo che l’importanza e la complessità del Progetto avrebbero richiesto un lavoro di squadra. Pertanto sin dalla fase iniziale di valutazione dell’idea ci siamo confrontati con importanti professionalità. I nostri compagni di viaggio sono stati: Fagioli S.p.A. azienda leader mondiale per gli spostamenti, i sollevamenti e la movimentazione di grandi strutture, Ipe Progetti s.r.l., giovane e dinamica società di ingegneria di Torino ed Ireos S.p.A., una società di Genova, responsabile delle attività di bonifica ambientale.

Lo stesso team aveva già affrontato - ad esclusione di Ipe Progetti - il progetto di Demolizione del Relitto Concordia, sempre al Porto di Genova. I nostri studi si sono spinti fin nei minimi dettagli,

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fino a quando abbiamo deciso di presentare il progetto alla Struttura Commissariale di Genova, rispondendo al bando di gara. La prima impressione è stata ottima: la nostra idea tecnica aveva convinto e colpito positivamente in virtù delle garanzie tecniche che il progetto assicurava e la valutazione degli aspetti relativi alla sicurezza, che ne costituivano il cuore. All’interno del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese, che si è formalmente costituito in fase di assegnazione del contratto, Fratelli Omini è stata l’azienda capogruppo e si è occupata di tutte le attività di demolizione e smontaggio, delle opere di mitigazione e della demolizione con esplosivo delle pile 10 e 11, oltre che del coordinamento e gestione di tutte le fasi. La squadra si è dimostrata, fin da subito, affiatata e unita, questo ci ha aiutato a superare i problemi progettuali, operativi e tutte le sfide che abbiamo quotidianamente incontrato. E allora ecco, Vi raccontiamo con grande soddisfazione questa importante opera, La Demolizione di Ponte Morandi, un Progetto Unico, che racconta sette mesi di lavoro, una grande squadra, più di 120 operatori impegnati 24 ore al giorno per sette giorni alla set-

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Grandi Sollevamenti timana, concluso nel rispetto dei tempi e, soprattutto, con Incidenti Zero.

DAL N. 8 AL N. 4 CKS

ERS (FROM NO. 8 AND JACKS

a un punto uanto messo o el rispetto eservando vizi presenti. uzione ei tempi. di 4 travi e 2 travi alcati el peso una uadrati (partendo ). esto circa e, a discesa

Le fasi sul Lato di Ponente (gennaio-agosto 2019)

La prima fase delle lavorazioni ha interessato la demolizione dei capannoni e dagli insediamenti industriali che sottostavano all’area di Ponente, al fine di creare gli spazi necessari alle future lavorazioni. Al nostro ingresso in sito, nella seconda fase, abbiamo dovuto verificare le condiThis step represents a key point of the project,della as the chosen zioni struttura, con attività prelimitechnique has allowed to work 24 hours a day within an urban context, nari, di messa in sicurezza e con prove respecting the environmental limits and di preserving all the numerous carico, poiché, a seguito del tragico sub-services present. In addition, the speed of execution has allowed evento del 14 agosto 2018, il Ponte si troto work on schedule. Through the application ofsituazione 4 cantilever vava in una di “stress”; il fatto beams, 8 strand jacks and 2 support beams, the five western bufferun decks – di aver subito crollo parziale in corrieach weighing 960 tons and covering an area of 650 square meters – were spondenza della pila 9, aveva creato uno lowered to the ground (starting from a height of 46 meters). sbilanciamento delle due porzioni residue. Each operation took about 7 days to prepare and, on average, 6 hours La sezione di Ponente è stata ribilanciafor the descent to the ground. >> ta montando 2 strand jacks all’estremità della pila 8, ancorati a un contrappeso di 800 tonnellate posizionato al suolo. Per consentire il transito sul Ponte, in totale sicurezza, dei mezzi e del personale, sono state effettuate prove di carico utilizzando carrelli radiocomandati a distanza, che

hanno percorso le due direzioni di marcia aumentando gradualmente la zavorra di carico. Contemporaneamente, sono state monitorate e registrate le deformazioni dei punti sensibili della parte di Ponente del Ponte, quali i giunti di dilatazione

e gli impalcati tamponi. Acquisiti i dati necessari per operare in sicurezza, abbiamo proceduto con l’alleggerimento della struttura, mediante scarifica dello strato di asfalto e rimozione dei new-jersey spartitraffico.

AREA DEMOLITA DEMOLISHED AREA

PONENTE WEST SAVONA

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DATI TECNICI

TECHNICAL DATA

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La terza fase ha riguardato il calo tamponi (dal n. 8 al n. 4) con l’impiego di strand jacks. Questo step rappresenta un punto chiave del progetto, in quanto la tecnica scelta ha permesso di lavorare 24 ore su 24 all’interno di un contesto ur-

bano, nel rispetto dei limiti ambientali e preservando tutti i numerosi sottoservizi presenti. Inoltre la velocità di esecuzione ha garantito il rispetto dei tempi. Mediante l’applicazione di 4 travi cantilever, 8 strand jacks e 2 travi di sostegno,

14.08.2018 AREA COLLASSATA COLLAPSED AREA

i cinque impalcati tampone di Ponente del peso di 960 tonnellate l’uno e una superficie di 650 metri quadrati - sono stati calati al suolo (partendo da un’altezza di 46 metri). Ogni operazione ha richiesto circa 7 giorni di preparazione e, mediamente, 6 ore per la discesa a terra. La demolizione è stata un’opera chirurgica e le operazioni hanno dovuto seguire una sequenza precisa onde evitare errate distribuzioni dei pesi, che avrebbero potuto creare sbilanciamenti pericolosi. I baricentri che la struttura aveva venivano di fatto modificati nel momento in cui si tagliavano i punti di appoggio degli impalcati sulle pile e si installava il sistema di calata a terra del tampone. Ogni calata, pertanto, ha richiesto sondaggi, ispezioni, modellazioni e verifiche strutturali. Nella quarta fase, si è proceduto allo smontaggio con gru delle pile (dalla n. 8 alla n. 3). Nel corso del nostro lavoro abbiamo dovuto sempre considerare le logiche sottese al progetto di costruzione dell’arch. Riccardo Morandi, che aveva tenuto conto delle sollecitazioni alle quali la struttura sarebbe stata sottoposta, predisponendo di conseguenza i ferri di armatura. Nel momento in cui si andava

28.06.2019 AREA DEMOLITA DEMOLISHED AREA

LEVANTE EAST GENOVA

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IL PROGETTO

THE PROJECT

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Grandi Sollevamenti

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a decostruire si dovevano considerare le e filo diamantato, e l’utilizzo di una terza conseguenze che lo spostamento dei punti gru, della portata di 600 tonnellate, per il SMONTAGGIO CON GRUcalo DELLE PILE, Anche in questo caso lo studi appoggio avrebbe prodotto. Per questa a terra. DALLA N. 8 ALLA N. 3 attività abbiamo così deciso di procedere dio dei punti di apprensione è stato deDISMANTLING OF PIERS – FROM NO. 8 TO NO. 3 CRANES mediante il sezionamentoWITH degli impalcati terminante. in tre porzioni (ciascuna composta da due La sesta e ultima fase sul lato di Ponentravi) e sollevando gli stessi utilizzando te si è conclusa con la demolizione delle bilancini progettati specificatamente. pile n. 1 e n. 2 con escavatore. Lo smontaggio delle pile di Ponente ha richiesto, invece, l’impiego di due gru cinLe fasi sul Lato di Levante golate della portata di 600 tonnellate cia(aprile-settembre 2019) scuna, dotate di un braccio tralicciato di 70 metri, che hanno lavorato, in tandem, Nel corso del nostro lavoro abbiamo La prima fase ha previsto la messa in per lo smontaggio delle travi che compodovuto sempre considerare le logiche sottese al progetto di costruzione nevano l’impalcato delle dell’arch. pile e,Riccardo singolarMorandi, che sicurezza del Lato di Levante, che ha aveva tenuto conto delle sollecitazioni In the course of our work, we have permesso agli sfollati mente, per lo smontaggioalle delle quali lagambe. struttura sarebbe stata alwayssia had to consider the logicdi poter rientrasottoposta, predisponendo behind the construction project loro abitazioni e recuperare i loro La quinta fase seguente ha riguardato di conseguenza i ferri di armatura.re nelle of architect Riccardo Morandi, who had taken into account the effetti stresses - e, come Ponente, di operare, lo smontaggio con gru Nel delmomento tampone n. in cui si andava to which per the structure a decostruire si dovevano would be subjected, preparing the e mezzi, in tranquillità sulla 3. In considerazione dellaconsiderare morfologia del che con uomini le conseguenze reinforcement bars accordingly. lo spostamento dei punti di appoggio struttura intime essere. L’incertezza sullo stato terreno sottostante l’area del tampone avrebbe prodotto. n. 3 At the of dismantling, the Per questa attività abbiamo consequences of moving the support stralli (segnalata come si è deciso di utilizzare una metodologia così deciso di procedere mediantedi degrado points haddegli to be considered. il sezionamento degli impalcati For this activity we decided una possibile dithecrollo della pila 9) decostruttiva che prevedesse il sezionain tre porzioni (ciascuna composta to proceed bycausa sectioning decks da due travi) e sollevando gli stessi into three portions (each consisting ha richiesto il montaggio di sei torri di camento del tampone in seiutilizzando parti, bilancini con disco progettati of two beams) and lifting them using specificatamente. >>

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specially designed sling bars. >>

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Grandi Sollevamenti La quarta fase e l’esplosione delle pile n. 10 e n. 11 (e successiva rimozione dei detriti). Il 28 Giugno 2019, dopo un lungo periodo di studio e di verifica, si è proceduto alla demolizione delle pile 10 e 11 mediante esplosivo. Per fare esplodere il ponte sono state posizionate 550 cariche esplosive sulla struttura del ponte, per un totale di circa 500 kg di dinamite. Per gli stralli della pila 11, che dovevano essere tagliati qualche frazione di secondo prima dell’esplosione delle pile 10 e 11, è stato coinvolto l’esercito, con il IX Battaglione Col Moschin e sono stati predisposti circa 30 kg di esplosivo in cariche cave modellate attorno ai tiranti metallici precedentemente ripuliti

rico in corrispondenza dei tiranti e il sollevamento dell’intera porzione di viadotto fino al suo ribilanciamento e definitiva messa in sicurezza. A seguito della messa in sicurezza, analogamente a quanto eseguito a Ponente, si è proceduto allo smontaggio dell’impalcato tampone mediante strand jacks. In vista della demolizione mediante esplosivo delle pile 10 e 11, per evitare che si potesse danneggiare l’autostrada A7, è stato necessario separare fisicamente la rampa di accesso lato nord smontandola con un’autogrù della portata di 400 tonnellate. Le travi rimosse sono state trasportate di notte lungo la A7 fino all’area di cantiere. La seconda fase ha previsto la demolizione dei condomini di Via Porro e Via Fillak, ubicati sul lato di Levante nelle immediate vicinanze di Ponte Morandi. In terza fase, a seguito del ritrovamento all’interno del calcestruzzo di una per-

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centuale di amianto, seppur al disotto dei limiti di legge, in matrice naturale (materiale inerte utilizzato nell’agglomerato cementizio) abbiamo dovuto, inevitabilmente, fare delle riflessioni approfondite sulle opere di mitigazione e valutare tutti i possibili scenari. Abbiamo capito che l’unico modo efficace ed efficiente per abbattere le polveri sarebbe stato quello di utilizzare... l’acqua, opportunamente direzionata! Le opere di mitigazione hanno compreso: l’installazione a circa 30 metri di altezza di 4.000 sacchi d’acqua; l’allestimento a terra e a quota 45 metri di altezza di 2.500 mq di piscine artificiali contenenti circa 2,5 milioni di litri d’acqua oltre a delle microcariche per generare veri e propri muri d’acqua; la realizzazione di cumuli ammortizzatori ricoperti da oltre 15.000 mq di telo in TNT inumidito con acqua; la predisposizione di paratia ferma polvere di altezza superiore ai 12 metri; l’installazione di oltre 20 sistemi di nebulizzazione.

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dalla loro guaina di protezione. Questo è stato uno degli aspetti più delicati dell’esplosione (l’eventuale fallimento del taglio avrebbe portato al parziale crollo dell’autostrada A7) ed ha richiesto numerose prove in cava ed imponenti misure di mitigazione per contenere l’onda d’urto in grado di arrecare ingenti danni alle strutture adiacenti (autostrada A7 e rampa elicoidale). In particolare è stato realizzato un muro di sabbia alto 5 metri e largo 4 metri sormontato da sacche d’acqua. Le pile 10 e 11 sono collassate alle 9:37 in 6 secondi, come previsto. Tutte le opere di mitigazione, che erano state testate durante specifiche prove, hanno funzionato.

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Gru Edili POTAIN

CINQUE MODELLI, TRA CUI DUE NOVITÀ ESCLUSIVE. TRA IL DEBUTTO UFFICIALE DELLA MDT 489 E DELLA IGO T 99, AL BAUMA 2022 IL MARCHIO DI MANITOWOC CRANE GROUP DEDICATO ALLE TORRI ESPORRÀ UN’AMPIA GAMMA DI TECNOLOGIE E SERVIZI PER IL CLIENTE. NELLA STRATEGIA MIRATA DI UN MIGLIORAMENTO ESPONENZIALE DEL VALORE DI INVESTIMENTO E DEL TCO (TOTAL COST OWNERSHIP)

Sky Team per Monaco

L'

annuncio arriva a circa un mese dalla prima presentazione ai Bauma Media Dialog 2022 dedicati alla stampa europea specializzata. In occasione della grande kermesse alla Messe München, Manitowoc Crane Group rivelerà al pubblico di Monaco, per la prima volta, una “magnifica coppia” di gru a torre Potain, un modello con braccio a volata variabile e un esemplare topless. Velocità e facilità di trasporto, rapidità di allestimento, portata d’eccezione, argani dinamici e precisi e redditività in cantiere costituiscono gli elementi di sintesi offerti dall’azienda alle prime comunicazioni ufficiali Sebbene al momento non abbia reso noti i dettagli delle nuove gru, Manitowoc ha confermato la presenza nel proprio stand di altre gru Potain selezionate per l’esposizione; una schiera di primo piano che comprende la gru topless MDT 489 e le gru Igo T 99 e Hup M 28-22 della gamma automontante. Sarà inoltre allestito un ampio Centro di assistenza in cui saranno disponibili video e pannelli interattivi per illustrare la gamma di servizi post-vendita “lifetime” e le ultime tecnologie ausiliarie ai quali possono accedere i clienti Potain.

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L'Universo Clienti I clienti Potain possono avvalersi delle diverse opzioni di acquisto previste da Manitowoc Finance, dei programmi di noleggio locali e delle dinamiche per l’acquisto e la vendita di gru usate. Il Centro di assistenza clienti che sarà allestito nello stand Manitowoc al Bauma 2022 offrirà ai visitatori la possibilità di osservare da vicino l’intero pacchetto di servizi, tecnologie e di altri prodotti a valore aggiunto dedicati ai clienti. Tra di essi figurano la Potain Training Academy e e-Academy, lo strumento di assistenza Potain e-Tech e il nuovo sistema telematico Potain Connect. Il programma EnCore, inoltre, mette in evidenza la possibilità di prolungare la vita utile delle gru meno recenti grazie agli interventi di ricondizionamento. “Gli imprenditori moderni sanno benissimo che per una movimentazione efficiente dei materiali in cantiere non è sufficiente avere a disposizione le gru migliori - spiega ancora Thibaut Le Besnerais - Le gru Potain sono rinomate per produttività e affidabilità, ma sono altrettanto apprezzate per la solidità del supporto post-vendita, garantito anche da un’ampia rete di distribuzione”.

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Gru Edili

“La presenza di Potain al Bauma di Monaco è sempre significativa - conferma Thibaut Le Besnerais, vicepresidente marketing e gestione prodotti del marchio dedicato alle gru a torre di Manitowoc - Esponiamo per la prima volta alcune nuove gru, che reputiamo straordinarie per molti motivi, e offriamo dimostrazioni attive all’interno del nostro stand, oltre all’allestimento di un realistico e sorprendente Centro di assistenza per i clienti. In questo momento, il settore delle infrastrutture si trova al centro dell’attenzione europea, perciò abbiamo voluto mostrare le soluzioni che Potain è in grado di offrire per tutte le applicazioni in cantiere. Uno dei nostri obiettivi principali al Bauma è quello di evidenziare la spinta che il settore può ricevere da una calibrata combinazione tra l’utilizzo delle gru e una reattiva assistenza sul campo”. Veniamo alle gru, allora. La topless MDT 489 di Potain fa il suo debutto a una fiera internazionale dopo il suo primo lancio nel 2021. Questo modello è ideale per progetti edili e infrastrutturali, in particolare

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per l’installazione di grandi componenti prefabbricati e per la movimentazione di carichi pesanti nei cantieri navali e nelle miniere. È disponibile in due versioni, una con capacità massima da 20 t e la seconda con portata da 25 t. Entrambe le gru possono lavorare con braccio da 80 m per un’ampia copertura e portata delle lavorazioni. Come per tutte le moderne gru Potain, il trasporto risulta un’operazione semplice e le procedure di montaggio e smontaggio sono altrettanto rapide. La configurazione compatta consente alla gru di operare in siti angusti e congestionati garantendo al tempo stesso alte prestazioni. Tutti i componenti, a parte il meccanismo di rotazione, possono essere trasportati in container per spedizioni standard. Il segmento (superiore) rotante della MDT 489 può essere trasportato in soli nove container, ossia cinque in meno rispetto alla quantità richiesta normalmente per una gru di queste dimensioni, riducendo pertanto i costi e la complessità del trasporto e agevolando l’accesso al cantiere. Il mon-

taggio in loco con il braccio completo da 80 m e la torre da 50 m può essere eseguito in due giorni e richiede uno spazio minimo. Nello stand del Bauma 2022 saranno allestite, come abbiamo anticipato, due gru automontanti, ognuna con caratteristiche distinte che evidenziano la versatilità offerta da questa linea di prodotto. La prima è la Igo T 99, modello telescopico al debutto internazionale dopo il lancio dello scorso anno. La gru offre una capacità massima di 6 t, uno sbraccio da 48 m e un’altezza sottogancio di 38,5 m. Presenta dimensioni di trasporto compatte, un ingombro di lavoro contenuto e due opzioni per le operazioni di spiegamento, per una maggiore agilità in cantieri angusti. Queste caratteristiche ne agevolano l’allestimento in caso di spazi ristretti. La tecnologia Smart Set-Up di Potain, il funzionamento controllato da remoto e la cabina ergonomica Ultra View assicurano la facilità d’uso della Igo T 99 in cantiere. L’altra gru automontante in esposizione è un autentico best seller degli ultimi

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o ENGINEERING

anni, per il marchio. Si tratta del modello Hup M 28-22, mostrata al pubblico del Bauma 2022 con il proprio assale di trasporto da 80 km/h integrato che soddisfa tutti i requisiti di legge tedeschi per il trasporto su strada. La Hup M 28-22 può sollevare fino a 2,2 t e fino a 850 kg all'estremità del braccio. Uno dei principali motivi del suo successo riguarda il fatto che questa gru detenga il primato di automontante più compatta sul mercato, con un braccio da 28 m e un’altezza di lavoro da 19-31 m. Grazie alle di-

s.r.l.

Quando abilità artigiana e competenze tecniche s’incontrano, il risultato non può che essere di alto livello. Espi Engineering lo testimonia.

mensioni di trasporto di soli 11,6 m di lunghezza e 3,6 m di altezza, può essere trainata da una motrice standard e passare sotto i ponti. Oltre alla tecnologia Smart Set-up di Potain e al telecomando ergonomico delle gru Hup - per un facile allestimento e smontaggio della Hup M 28-22 - vanno menzionati gli innovativi meccanismi DVF Optima per lo spostamento, LVF Optima per il sollevamento e HPS per la rotazione, a garanzia di un comfort e di una precisione operativa di alto profilo.

La nostra Ditta opera da oltre 50 anni CONCESSIONARIO: nella riparazione, assistenza, noleggio, ricambi, vendita nuovo ed usato sul mercato nazionale ed estero nei seguenti settori: • • • • • • •

Gru cingolate per impieghi pesanti HD Gru cingolate telescopiche Gru cingolate a traliccio Gru telescopiche e tralicciate semoventi Attrezzature per dette quali: benne mordenti e dragline, etc Modifiche ed applicazioni speciali su richiesta Attrezzature per fondazioni speciali, diaframmi, etc

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espi@espisrl.com - www.espisrl.com Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale


Ple JLG

Composizione aerea LA TRAMA COMPLESSA DI UN INTERVENTO IN AMBITO INDUSTRIALE, PER L’INSTALLAZIONE DI NUOVI IMPIANTI IN UNO STABILIMENTO DI LEGHE NON FERROSE, HA TROVATO LA SQUADRA IDEALE NEI MODELLI TELESCOPICI E ARTICOLATI DELLA FLOTTA CMB MONTAGGI

N

on guardiamo solo ai cantieri di costruzioni - dove pure la presenza è massiccia ed evidente, sul territorio italiano che ha aperto negli ultimi mesi numerose lavorazioni, anche sul fronte delle opere infrastrutturali - ma consideriamo il più ampio ventaglio degli interventi industriali. Le piattaforme JLG si dimostrano da anni, indubbiamente, la soluzione ideale per i numerosi interventi di molte imprese specializzate. Come CMB Montaggi, azienda bresciana specializzata nel settore degli allestimenti e dello smantellamento di carpenterie metalliche e impianti industriali. Da oltre 15 anni CMB Montaggi collabora con le più rinomate aziende siderurgiche nazionali e internazionali, impegnandosi ad attuare una politica che pone al centro la sicurezza, motivo per il quale l’azienda ha sempre voluto affidarsi ad attrezzature e mezzi all’avanguardia. Fin dalle sue origini CMB Montaggi ha scelto JLG come partner di fornitura e consulenza per il proprio parco di piattaforme semoventi, fino a disporre attualmente di una ventina di mezzi, tra PLE semoventi a braccio articolato e a braccio telescopico, piattaforme verticali e modelli a pantografo elettrici. Paolo Zerbinati, titolare di CMB Montaggi, conferma che “JLG è il nostro fornitore esclusivo di piattaforme aeree. La scelta è legata all’indiscussa qualità dei mezzi, alla loro

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versatilità e alla completezza del parco macchine. Questo rapporto ormai di completa fiducia e soddisfazione ha consentito a tutto il nostro staff di acquisire una profonda conoscenza del funzionamento delle PLE di gamma JLG, favorendo una

modalità di lavoro agile e produttiva”. Di recente CMB Montaggi si è occupata dell’installazione del nuovo impianto di aspirazione fumi del forno di Almag, azienda di Roncadelle (Bs), leader nella produzione di barre in ottone nonché

parte di una holding specializzata nella produzione di semilavorati in leghe non ferrose. Il lavoro è stato commissionato da Comeca Tecnologie, azienda di riferimento in Italia ed Europa per la realizzazione di impianti industriali, respon-

Valutazione di efficienza È ancora Nicola Cotti Cottini a fornire la misura di un rapporto di fiducia meditato, quando rileva che “il continuo sviluppo delle macchine JLG e la loro affidabilità permettono alla nostra impresa di accogliere ogni giorno nuove sfide dal punto di vista lavorativo. Potendo contare sulla nostra flotta di mezzi JLG possiamo garantire sempre il miglior metodo di approccio al lavoro sia dal punto di vista della sicurezza che della qualità ed efficienza”. Una valutazione condivisa da Nicola Pontini, General Manager di JLG Italia. “CMB Montaggi è un nostro cliente storico con cui, nel corso degli anni, abbiamo instaurato un profondo rapporto di fiducia e stima reciproca - conferma Pontini - CMB Montaggi è sempre attenta a valutare le nostre nuove tipologie di macchine per le esigenze negli importanti cantieri industriali in cui sono coinvolti. Ho avuto modo di incontrare Paolo Zerbinati anche durante il recente evento New Perspective, tenutosi a maggio in UK. Un’interessante occasione di confronto per comprendere sempre più a fondo le necessità di CMB Montaggi e come poter essere ancora più al fianco di questa prestigiosa azienda con la nostra apprezzata assistenza”.

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Ple ha consentito di completare le attività nel pieno rispetto dei tempi stabiliti, garantendo ad Almag la regolare ripresa della produzione”. Nell’ampio cantiere Almag, dalla superficie di circa 1.500 metri quadrati, le piattaforme JLG si sono rese indispensabili per la grande maggioranza delle attività svolte. I lavori in quota sono stati molteplici, dall’imbracatura dei componenti al taglio delle strutture esistenti eseguito con due operatori muniti di cannello ossiacetilenico, alla saldatura. L’ausilio delle piattaforme JLG ha consentito di raggiungere aree in quota altrimenti inaccessibili

sabile dell’intero progetto di rifacimento dell’impianto di aspirazione Almag e della fornitura dei cicloni e condotte da installare, che ha appaltato a CMB Montaggi le relative operazioni di montaggio e smontaggio. La complessità del progetto ha reso necessaria una pianificazione dei lavori in più fasi. Nella prima fase, avviata a gennaio e conclusa ad aprile 2022, CBM Montaggi si è occupata dell’allestimento delle strutture metalliche, dei nuovi cicloni e delle nuove condotte dell’impianto di aspirazione fumi. Nicola Cotti Cottini, geometra di CMB Montaggi e responsabile cantiere Almag, afferma che “durante il periodo pasquale è stato pianificato il fermo dell’intero stabilimento per poter eseguire il collegamento del nuovo impianto; durante questa finestra di circa sette giorni abbiamo provveduto a smantellare le condotte esistenti e a collegare i nuovi cicloni. L’intervento è stato realizzato da tre squadre di CMB Montaggi che hanno lavorato equipaggiate con tre PLE a braccio articolato 520AJ e una piattaforma a braccio telescopico 660SJ. Questo ci

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e di riuscire a svolgere tutte le attività necessarie in tempi ragionevoli. La seconda fase, avviata maggio e che si concluderà a settembre 2022, prevede la realizzazione del nuovo filtro che andrà a sostituire il precedente. Nel mese di agosto, a stabilimento chiuso, verrà demolito il vecchio filtro delle polveri del camino, e saranno eseguiti i collegamenti per il nuovo. Questa fase si prospetta come una sfida ancora più impegnativa per far fronte alla quale CMB Montaggi ha previsto l’impiego di cinque squadre specializzate, tutte attrezzate con mezzi JLG e in particolare di quattro piattaforme – tre 520AJ e una 1250AJP – e tre unità a braccio telescopico, due 660SJ e una 860SJ.

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Ple HINOWA

35 Anni con il Cuore in Alto CELEBRARE UN COSTRUTTORE COME LO SPECIALISTA DEI RAGNI LITHIUMION DI NOGARA (VR), VUOL DIRE RIPERCORRERE LE TAPPE DI UN SUCCESSO BASATO SU IDEE E INTUIZIONI CHE HANNO SEGNATO LA STORIA DELLE PIATTAFORME AEREE. UN SUCCESSO CHE PARLA, ANCHE, DI FAMIGLIA E VALORE RICONOSCIUTO DEI LAVORATORI

Q

uante cose eccezionali sono accadute, in soli sette lustri di storia. Hinowa è il nome di una vicenda da percorrere con memoria “presta molto”, se volessimo citare il sommo poeta. Un pensiero che dev’essere veloce e reattivo, per seguire l’evoluzione rapida e senza sosta dell’azienda di Nogara (Vr), creata e fatta decollare in ogni emisfero del lavoro in quota dal genio di Dante Fracca. A ricordare il valore di 35 anni passati nei cieli dello sviluppo industriale e della costruzione di idee - nella forma di piattaforme aeree dal successo mondiale e di altre macchine compatte per l’edilizia e l’agricoltura - è servito, nella maniera più emozionante e famigliare, l’Open House celebrativo organizzato dalla società, alla metà di giugno, nel quartiere generale di via Fontana. A Nogara, naturalmente, dove Hinowa ha celebrato la propria storia eccezionale con un evento altrettanto straordinario dedicato a clienti storici, collaboratori e dipendenti, con famiglie e tanti amici al seguito. Il cerimoniere è Dante Fracca, l’anima fondatrice e il demiurgo della ricerca Hinowa verso nuovi prodotti e mercati. Nel

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Da sinistra, Enrico, Dante e Davide Fracca

trentacinquennale, ha trovato il colpo di scena più emozionante e commosso proprio al taglio della torta, annunciando il passaggio di testimone, con la nomina di Davide Fracca alla carica di nuovo presidente della società, e di Enrico Fracca al ruolo di vicepresidente operativo. Chi conosce la saga famigliare degli uomini di Hinowa, ha negli occhi e nel ricordo degli eventi, da almeno 18 anni, l’impegno e la passione profusi dai fratelli Davide ed Enrico. Il primo, con l’instancabile abnegazione nel seguire l’ambito commerciale e di controllo della produzione dell’azienda. Il secondo, nel segno originale e innovativo delle campagne di marketing

Le ultime novità (e una sorpresa in arrivo) Alla grande festa, con la partecipazione di clienti, realtà specializzate del settore e giornalisti tecnici, si è aggiunta la sostanza di una produzione che non conosce soste. Di seguito, elenchiamo in sintesi i principali highlight che segneranno il prossimo mercato in quota di Hinowa. Partiamo dalla nuova piattaforma aerea cingolata Lightlift 18.80 Performance IIIS, dai 18,55 m di altezza operativa, compatta e concepita per il più ampio mercato del noleggio internazionale, con la facoltà di uno sbraccio operativo di 7,8 m e di una portata utile di 230 kg (due persone più accessori di intervento) per tutto l’arco di lavoro. La LL18.80 PIIIS è un autentico strumento di precisione in ambienti sia interni che esterni, con un’area di stabilizzazione che si attesta a 2,92 x 2,98 m. Le ridotte dimensioni del sottocarro e la possibilità di smontare il cesto porta-persone ne semplificano la movimentazione in fase di trasporto. L’altezza è inferiore ai 2 m e le quattro opzioni di motorizzazione (motore a benzina Honda iGX390 da 11,7 HP a 3.600 giri/min; motore diesel Kubota da 14,5 HP a 3.200 giri/min; sistema elettrico da 7,7 kW/h, alimentato dal pacco batterie agli ioni di litio; sistema bi-energy) corroborano una versatilità indotta anche dal controllo sull’inclinazione, in virtù del quale la piattaforma è in grado di superare pendenze fino a 16° e a decelerare automaticamente in condizioni pericolose, sfruttando il sistema di controllo e diagnostica R.A.H.M. (Remote Assistance on Hinowa Machines), che consente un monitoraggio costante della macchina a distanza, permettendo al service Hinowa di effettuare una diagnosi completa via remoto. Due le piattaforme aeree cingolate oggetto di restyling: i modelli Lightlift 20.10 MK3 – ora anche in versione bi-energy e utile per svolgere attività fino ad altezze di lavoro di 20,15 m, con uno sbraccio operativo di 10 m – e Lightlift 26.14 MK2. La prima si distingue, oltre che per la compattezza che la accomuna a tutte le macchine Hinowa, per la portata utile di 230 kg due persone più accessori e per l’implementazione del motore elettrico IPM (Interior Permanent Magnetic), garanzia di elevata efficienza complessiva. Da aggiungere il radiocomando come optional e i cofani con il nuovo layout. La Lightlift 26.14 MK2, invece, è la nuova versione – ulteriormente migliorata – del modello 26.14 della serie Performance: prestazioni ancora più efficienti in una macchina compatta con un’altezza di lavoro di 25,7 m e uno sbraccio operativo che può raggiungere i 13,75 m. Sulla versione MK2 è stata implementata la pratica funzione “Go Home” di Hinowa, che consente di chiudere e allineare il braccio telescopico automaticamente e in sicurezza, per portare la macchina alla posizione di trasporto utilizzando un solo pulsante. Per finire, la grande sorpresa-evento in serbo per il palcoscenico del Bauma 2022, ossia il modello doppio-telescopico con jib LL40, 40 metri di altezza operativa per uno sbraccio da 17 metri alla quota di 23 metri. Basata sulla stessa struttura a scavalco del precedente modello LL33 - con un braccio primario a quattro sezioni e un braccio secondario a tre sezioni - ilota di gamma Hinowa contempla una portata massima di 300 kg (tre operatori) per quasi tutte le aree di lavoro.

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Ple

e promozione per i modelli della gamma aziendale. “È una grande avventura che continua - confida, dal palco della festa, Dante Fracca - L’impresa esaltante di questi 35 anni ci ha regalato valori ed emozioni indescrivibili. Il futuro, oggi, è qui davanti a noi, con gli uomini, le macchine e le grandi idee. Abbiamo ancora il coraggio di osare e di andare oltre i limiti, per creare nuove strade e nuove possibilità tecnologiche in grado di segnare il nostro tempo. Io lascio il testimone di questi valori a Davide e a Enrico, perché li portino avanti nel nome di tutti coloro che vivono e lavorano con la nostra azienda”. Certo, la vicenda di Hinowa, a percorrerne anche brevemente le tappe fondamentali, ha dell’incredibile. Nel 1987, anno di nascita dell’impresa di Dante Fracca, la produzione segue inizialmente il filo di una tradizione costruttiva familiare basata sui carri cingolati, già diversificata nel giro di due anni in tipologie specifiche per l’edilizia - come i miniescavatori e i minidumper. Dagli anni Novanta, nella sede di via Fontana - che diventerà

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il cuore pulsante dei progetti aziendali e della produzione - si sviluppano, oltre alle macchine per l’edilizia e la frutticoltura (già di grande successo, anche nell’export), le prime piattaforme aeree

cingolate. Inizialmente, il progetto deriva da una collaborazione con il marchio Oil & Steel ma ben presto la serie firmata Hinowa di modelli elevabili per il lavoro in quota prende il largo. Gli anni

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La nuova LL40, in arrivo al Bauma 2022

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Ple

Duemila sono quelli della consacrazione definitiva sullo scenario mondiale, per il costruttore di Nogara. Dalla fortunata linea di ragni cingolati a braccio articolato Goldlift, si svilupperà in successione la serie ad alte prestazioni Lightlift e l’invenzione-cardine che cambierà il mercato dell’aerial work. Ovvero, la piattaforma a batterie Lithium-Ion, con propulsione ecologica a zero emissioni basata sulla nuova tecnologia agli ioni di litio. L’enorme successo della nuova gamma consacrerà definitivamente Hinowa tra le grandi realtà del sollevamento europeo, portando l’azienda di Dante Fracca a sottoscrivere accordi importanti con produttori di livello globale come l’americana JLG e la giapponese Kubota. La culla di tutto questo è insediata nella sede perenne di via Fontana - 30.000 metri quadrati coperti di fabbrica, all’interno di un’area totale di 90.000, e un programma di ulteriori ampliamenti per spazi produttivi che servono all’impegno manifatturiero sempre più intenso di Hinowa - dove la festa si svolge tra visite guidate allo stabilimento e momenti conviviali. Nei tre giorni degli Open Days 2022 per i 35 anni, una giornata, quella del 12 giugno scorso, è da ritenersi particolarmente importante per l’anima più intima di Hinowa. Gli organizzatori l’hanno chiamata

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“Family Day”, con una dedica riservata ai dipendenti e alle loro famiglie. Oltre 350 persone hanno risposto all’appello, ricordando con la loro presenza una realtà industriale che ha il proprio fulcro negli oltre 210 addetti che operano nei vari reparti amministrativi, commerciali e di produzione. “Il successo che abbiamo avuto, in tutti questi anni, lo dobbiamo ai nostri lavoratori - sottolinea, con le parole

più toccanti, Dante Fracca - Questa bellissima avventura è come un lungo cammino che abbiamo intrapreso tutti insieme, affrontando molte difficoltà e combattendo tenacemente. Siamo rimasti sempre uniti, nei successi come nei momenti di amarezza, consapevoli che il creare valore è una cosa seria, un percorso da condividere con quell'impegno e quella forza d’animo comune agli uomini e alle donne di questa azienda”. Per loro, Hinowa ha investito, sempre, nella sicurezza, nel comfort e nella sostenibilità delle condizioni di lavoro, verso una frontiera di consapevolezza e responsabilità crescente che coinvolge tutti, dai dirigenti alle maestranze. Postazioni ergonomiche, ambienti improntati al rispetto delle norme ambientali e delle condizioni operative più favorevoli, macchine utensili e sistemi avanzati per un lavoro più produttivo, sicuro e qualificato. Tutto questo ha un valore inestimabile, non solo professionale ma, soprattutto, umano. Il significato della parola Hinowa, in giapponese, si traduce come “cerchio di fuoco”. Nell’aria tersa dei 35 anni di Hinowa, attraverso questo cerchio poderoso sono passati in tanti. Passando dal lato della forza, per un futuro da costruire, ancora una volta, tutti insieme.

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Ple ALMACRAWLER

Discrezione Telescopica LA PERSONALITÀ DELLA JIBBI 1670 LTH È QUELLA DI UNA PIATTAFORMA SEMOVENTE CINGOLATA IDEATA E PROGETTATA PER L’UTILIZZO IN CONTESTI DOVE È RICHIESTA UNA BASSA EMISSIONE SONORA E NESSUNA DISPERSIONE DI GAS INQUINANTI. IN CONDIZIONI INDOOR COME ALL’APERTO

U

na cingolata tuttofare, da impiegare con la massima deferenza in qualsiasi tipo di intervento. La piattaforma Jibbi 1670 LTH di AlmaCrawler è una perfetta macchina polivalente da 16 m, con il plus propulsivo di una batteria al litio da 300Ah-48V a esclusione di qualsiasi problematica di accesso causata da limitazioni per rumore o inquinamento ambientale.

La nuova creazione del produttore di Viadana (Mn) si avvale sempre del consolidato sistema di livellamento dinamico e proattivo che caratterizza le piattaforme Almac. Un modulo che consente all’operatore che sceglie la Jibbi 1670 LTH di poter lavorare in tutta tranquillità e sicurezza su terreni irregolari e in zone con forti pendenze fino a 22° (40%) durante le operazioni di trasferimento, in assetto di trasporto. Vediamo quali sono le caratteristiche e i vantaggi offerti dal nuovo modello semovente cingolato di Almac, Innanzitutto, come per la versione 1670 EVO, il semovente LTH si differenzia dagli altri modelli della serie JT per le prerogative di lavoro all’altezza massima di 16 m, allo

Optional a tutta operatività Gli allestimenti che costituiscono altrettante scelte opzionali per aumentare la multifunzionalità della piattaforma semovente cingolata Jibbi 1670 LTH, comprendono diversi componenti e attrezzature. Abbiamo già parlato della versione a larghezza maggiorata della cesta, della misura di 1,8 x 0,7 m. Poi, la disponibilità alternativa si estende ai cingoli antitraccia. In terza battuta, si può implementare a bordo un’elettro pompa da 220V-2,2Kw / 50Hz (del peso 30 kg). Infine, sono tre i kit disponibili: radiocomando con batteria ricaricabile, lubrificante per clima artico, verricello della portata di 200 kg.

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sbraccio operativo di 8,5 m e alla possibilità di traslare con operatori in quota fino a 9,8 m. In secondo luogo, il sottocarro a carreggiata variabile consente differenti configurazioni di apertura dei cingoli, a vantaggio dell’operatività più efficiente in spazi ristretti (le variazioni sono da 1,35 m - 1,9 m - 2,2 m e 2.45 m). Terzo punto focale, alla versione standard della cesta portapersone - di larghezza 1,4 m (studiata per rimanere in sagoma, seguendo la larghezza di accesso della macchina - viene proposta un’alternativa che privilegia il comfort degli operatori, ossia un modello della larghezza ampliata a 1,8 m. Entrambe le versioni della cesta hanno la facoltà di una rotazione fino a +/- 70° , mantenendo sempre la portata massima di 230 kg. Buona parte della polivalenza di impiego in qualsiasi ambiente, è con-

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Ple

ferita alla Jibbi 1670 LTH anche dalla dotazione della batteria al litio 300Ah-48V (con due caricabatterie da 20Ah-48 V, che consentono una ricarica rapida in sole sei ore). Questa modalità propulsiva sostenibile consente alla macchina, come già anticipato, di operare in ambienti interni, esterni e in aree sensibili, che comprendono, ad esempio, presidi ospedalieri, centri commerciali, impianti industriali, zone residenziali, cantieri urbani, centri storici e luoghi di culto.

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Anche la Jibbi 1670 LTH, come tutti gli altri modelli della gamma AlmaCrawler, presenta una serie di tecnologie implementate per una sempre maggiore sicurezza dell’operatore in quota. Le citiamo, partendo dal sistema DWP (Dynamic Working Performance), deputato a una gestione dinamica delle prestazioni della macchina, in base a tre diversi parametri di lavoro - ossia, la pendenza del terreno, la larghezza del sottocarro cingolato retraibile e il carico in navicella - determinando in ogni momen-

to la corretta posizione della macchina. A seguire, il Safe-Lock System, sistema di prevenzione sulla fuoriuscita del cingolo dalle ruote di tensionamento (sottoposto a richiesta di brevetto). Infine, il terzo modulo di sicurezza, il sistema anticollisione a ultrasuoni che salvaguarda gli operatori da impatti imprevisti e accidentali in cesta. Questo sistema adempie anche alla funzione, fondamentale, di barriera anti-schiacciamento, nella parte superiore e inferiore della stessa navicella.

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La più importante fiera mondiale per gli utilizzatori di macchine e attrezzature per i lavori aerei a EDIZIONE

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Ple

Daniele Lanzini

SINOBOOM

La Nuova Via della Qualità CON DANIELE LANZINI, AREA MANAGER PER L’ITALIA E I BALCANI, ABBIAMO ANALIZZATO IL MOMENTO ATTUALE DI MERCATO PER UN MARCHIO CHE VUOLE CONQUISTARE UNO SPAZIO AUTOREVOLE NEL GRANDE NOLEGGIO NAZIONALE. FORTE DI UNA GAMMA FULL ELECTRIC NOTEVOLE PER IL CANTIERE E DI UNA NUOVA, STRAORDINARIA STRUTTURA PRODUTTIVA EUROPEA IN POLONIA

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N

on può essere definito come l’ultimo arrivato, in Europa, e neppure come una giovane promessa. Sinoboom ormai è una realtà consolidata, anche nel Vecchio continente. Le ragioni sono molteplici ma senz’altro, prima ancora delle strategie di vendita, è la qualità del marchio di Changsha a vincere, con modelli di alta qualità e assolutamente in linea con il futuro del lavoro in quota nei cantieri e nell’industria. Con Daniele Lanzini, Area Manager per l’Italia e i Balcani, siamo ritornati - dopo oltre un anno dall’ultima intervista realizzata da Sollevare - a fare il punto su un’azione di “conquista culturale” ancora in progress, che mette al centro le macchine full electric più recenti - con una disponibilità di modelli ancora più ampia - oltre alle sinergie di rete in Italia con la struttura distributiva Selift di Filago (Bg) e alle grandi novità espansive a livello europeo

(a partire dall’immensa fabbrica aperta in Polonia, per continuare con la partnership sui ricambi siglata con il gruppo TVH). Senza dimenticare, ovviamente, l’Italia, con l’interesse sensibile manife-

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stato da un big del noleggio come Loxam e altre dinamiche virtuose che aprono buone prospettive allo sviluppo prossimo venturo della gamma Sinoboom nel nostro Paese.

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Ple È ancora difficile convincere il cliente italiano sul futuro elettrico delle macchine da cantiere? Al di là di incomprensibili conservatorismi, le macchine full electric per il lavoro in quota sono il futuro del noleggio, anche per la cantieristica. Ne è convinto, ad esempio, un grande protagonista del rental market come Loxam. Con questo attore fondamentale del noleggio globale, in Italia e in altri paesi d’Europa, abbiamo avviato un rapporto proficuo, proprio per l’ingresso nella flotta di parecchie unità. Una fiducia che tra l’altro, Loxam ci aveva già accordato dalla fine del 2021. Tornando al futuro elettrico, di questo sviluppo siamo molto convinti noi di Sinoboom per primi, guardando allo sviluppo del mercato internazionale. In diversi paesi europei, le normative per i cantieri impongono già la rinuncia alla propulsione termica, con soluzioni proposte dal mercato di elettrificazione delle macchine tramite kit a batterie da integrare a fianco del motore diesel. Insomma, non è più possibile ignorare che l’avvenire sarà tutto a favore di una cantieristica sostenibile.

Da sinistra, Daniele Lanzini, Daniele Albini (responsabile acquisti Selift), Oscar Prigione (direttore commerciale Selift) e Tim Whiteman

Lanzini, la via della qualità europea di Sinoboom parte dalle macchine. Quali sono le più recenti novità della gamma? Attualmente disponiamo dell’intera gamma di piattaforme full electric. Oltre agli scissor da interno, ora Sinoboom offre la schiera completa delle piattaforme articolate e telescopiche (fino a 34 m) e gli scissor RT da cantiere con stabilizzatori. Parliamo, quindi, di macchine da grandi altezze a pantografo, ma anche di semo-

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venti a braccio articolato fino ai 24 metri operativi e di semoventi telescopiche con jib fino ai 34 metri. A breve, il mercato italiano di Sinoboom avrà anche i modelli semoventi articolati e telescopici più alti. Va sottolineato che tutte le macchine sono dotate di trazione 4x4 e hanno la caratteristica fondamentale di una standardizzazione componentistica notevole, a vantaggio della reperibilità di ricambistica e della manutenzione facilitata.

Quella della sostenibilità, per Sinoboom, sembra la nuova sfida. Una scommessa basata, tra l’altro, sui combustibili sintetici e su nuovi tipi di batterie. Per affrontare anche questo percorso impegnativo, la filiale europea di Sinoboom cresce negli investimenti e nelle aspettative. Oggi può contare su una grande struttura produttiva in Polonia. Si tratta di una fabbrica enorme, nella città di Poznań, uno stabilimento che occupa più di 20.000 metri quadrati che sarà in grado di produrre oltre 20.000 piattaforme aeree all’anno in totale autonomia. È un investimento straordinario, in grado di imprimere una decisa accelerazione alle strategie europee di Sinoboom. Vale a dire, anche all’Italia. Certamente. La nostra rete si sta muovendo bene. Con Selift il rapporto è solido e la strategia sul territorio nazionale si sta sviluppando gradualmente. Anche l’accordo che Sinoboom BV (la struttura centrale

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europea del marchio, ndr.) ha siglato a settembre del 2021 con lo specialista internazionale dei ricambi TVH sta funzionando in modo eccellente, coprendo tutte le sedi europee di Sinoboom e rafforzando la fiducia dei clienti con la realizzazione graduale di uno stock ricambi importante, supportato da un servizio molto efficiente. Al recente convegno di Assodimi, abbiamo potuto ammirare, anche sotto il profilo estetico, una piattaforma articolata Sinoboom importante. La quota si innalza e la qualità è sempre più evidente. Si tratta di una conferma di quello che dicevo prima. Abbiamo una gamma davDa sinistra, Kristof Bolle, Senior Vice President EMEA per TVH e Tim Whiteman, CEO di Sinoboom BV A destra, la sede operativa Selift di Filago (Bg) La nuova fabbrica europea di Sinoboom a Poznań, in Polonia

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Ple

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vero d’eccezione, in grado di conquistare il mercato italiano in molte strutture consolidate del noleggio in quota. Partendo da quelle piccole e medie realtà che oggi sono maggiormente ricettive alle novità di prodotto più recenti. Attualmente, con la Vecar di Pordenone, ho aperto una linea di vendita ufficiale anche in Serbia (Daniele Lanzini è responsabile commerciale Sinoboom anche per l’area dei Balcani), sempre nel solco della diffusione più capillare e assidua in un bacino di riferimento più ampio. Credo nella qualità Sinoboom e sono convinto che questo valore sia destinato a convincere molti protagonisti del noleggio di casa nostra, nei prossimi anni, nel segno di un’evoluzione necessaria non solo di prodotti ma anche di mentalità.

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Ple CTE

Ritorno a Milano IL COSTRUTTORE DI PLE HA TROVATO NELLA STRUTTURA INNOVATIVA DI MILANO CITY 360 UN NUOVO AVAMPOSTO COMMERCIALE PER LA DISTRIBUZIONE E LA PROMOZIONE DELLA PROPRIA GAMMA DI PIATTAFORME AEREE. CON L’ARRIVO DELLA NUOVA ZED 21 J, SI AGGIUNGE UN ALTRO TASSELLO AL MOSAICO DI UNA PARTNERSHIP IMPORTANTE E PROFICUA

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ercare casa a Milano è un progetto meraviglioso per CTE. In questi tempi di entusiasmo per il settore del lavoro in quo-

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ta, nella metropoli più operosa d’Italia, il costruttore roveretano (con il cuore produttivo a Rivoli Veronese) ha trovato una collaborazione commerciale di rilie-

vo, ricca di spazi e di sintomi innovativi. Stiamo parlando della partnership con Milano City 360 di Cambiago, alle porte della grande città. L’azienda è insediata in

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Da sinistra, Moris Locatelli con Michele Gaifami, negli uffici di Milano City 360, a Cambiago (Mi)

posizione strategica, nella zona est della cintura nord-orientale, ed è, negli effetti, l’attore fondamentale del ritorno di CTE a Milano, in virtù di un accordo tra il costruttore di piattaforme aeree e la famiglia imprenditoriale Gaifami. Erede di nuova generazione, Michele Gaifami è a capo della nuova struttura di Milano City 360, a supporto della nuova stagione di CTE nel capoluogo lombardo. “Questo sodalizio è incentrato sulla vendita e sull’assistenza delle piattaforme CTE nel territorio di Milano e provincia - ci spiega Moris

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Ple

Locatelli, Senior Area Sales Manager CTE per Lombardia, Svizzera Italiana e per le province emiliane di Parma e Piacenza L’accordo prevede che la struttura di Milano City 360, oltre ai modelli in ordinazione da parte dei clienti, abbia a disposizione un parco di piattaforme autocarrate e semoventi cingolate delle serie CTE, da destinare all’affidamento operativo nelle strutture di noleggio del territorio”. Proprio con Moris Locatelli, ci siamo recati nel quartiere generale di Milano City 360, per l’arrivo della prima macchina in esposizione nella sede societaria. Si tratta di un modello Zed ormai classico di piattaforma autocarrata patente B, la versatile 21 J, valorizzata, nella versione attuale (allestita su Iveco Daily), dall’implementazione del sistema tecnologico di controllo S3 EVO. “In realtà, è la terza unità giunta a servizio nella nostra flotta - precisa Michele Gaifami - Prima di questo modello, sono approdate nella nostra sede di Cambiago la Zed 20.4 HN e la telescopica B-Lift 27.2. Macchine semplici, per il noleggio quotidiano, e PLE per esigenze applicative particolari. La nostra missione è quella di affiancare le società di noleggio per

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supportare il loro business e far conoscere tutte le potenzialità della gamma CTE”. Quella su Milano è, negli effetti, una sinergia esclusiva per l’impegno commerciale di CTE a Milano. I clienti di riferimento per Milano City 360 sono “grandi noleggiatori, oppure noleggiatori di ultima generazione che hanno bisogno di un

aiuto dinamico nella progressiva composizione del proprio parco macchine”. Di macchine a disposizione dei noleggiatori, la flotta Milano City 360 ne vanta più di 60, divise tra unità di sollevatori telescopici fissi e rotativi, PLE semoventi verticali e, le serie di piattaforme CTE su autocarro - nella linea articolata Zed e nella serie telescopica B-Lift, con il marchio Traccess a rappresentare la categoria dei ragni cingolati. “La strategia è quella di affidare le macchine in sublocazione ai noleggiatori, come fornitura complementare o come prova di prodotto per applicazioni particolari - ribadisce Michele Gaifami, parlando della natura di trait d’union dell’azienda di Cambiago - Milano City 360 è un’azienda dinamica che vuole proporre al pubblico dell’area milanese un’offerta altamente qualificata di servizi a 360°. I nostri referenti sono i noleggiatori e le imprese, in generale, che operano nel settore del sollevamento. Vogliamo diventare partner strategici, offrendo soluzioni tecniche, formazione (in collaborazione con enti accreditati) e, naturalmente, assistenza puntuale per tutte le piattaforme aeree che commercializziamo”. La Zed 21 J, intanto, svetta al sole del mattino, rivelando tutto il dinamismo tipico delle articolate con jib di casa CTE. “Il mercato di Milano è molto stimolan-

Milano City 360, novità commerciale e di servizio La sede recente è a Cambiago, in via Castellazzo 7, ma l’insediamento di idee e professionalità, nella struttura di Milano City 360, hanno una lunga storia di professionalità ed esperienza alle spalle. Michele Gaifami, amministratore delegato dell’azienda, nel 2013, inizia un lungo percorso professionale che culminerà nel 2021, proprio con la fondazione della sua azienda Milano City 360. Attraverso un master in “Gestione e strategia d’impresa”, Michele Gaifami approfondisce le conoscenze gestionali e matura l’intuizione di creare un’offerta innovativa di servizio, per il noleggiatore e per il cliente finale in genere. Milano City 360 nasce da questi elementi vitali, con il supporto di figure di alto profilo. Come quella di Luigi Agostino Elli, esperto nel montaggio e nell’allestimento di macchine movimento terra, piattaforme aeree e apparati elettrici e oleodinamici per piattaforme e trabatelli, al fianco di ingegneri e progettisti. Elli svolge attualmente, nella struttura di Milano City 360, il ruolo primario di responsabile del servizio di assistenza tecnica.

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Da sinistra, Luigi Agostino Elli (responsabile tecnico Milano City 360), Moris Locatelli (area manager CTE), Nicola Gaifami e Michele Gaifami (amministratore delegato di Milano City 360)

te in questo momento - conferma Moris Locatelli - Dalle innumerevoli lavorazioni nel settore edilizio, fino alle manutenzioni e alle attività industriali più disparate (compresa la manutenzione del verde), le potenzialità commerciali della gamma CTE hanno l’opportunità di rivolgersi a un pubblico ampio, competente e di grande professionalità. Il noleggio è in crescita, in questo territorio, e i nostri modelli sono in grado di rispondere relativamente ad esigenze molto diversificate. Anche grazie all’esperienza e all’alto profilo di competenze offerto dalla collaborazione con Milano City 360”.

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Attrezzature & Componenti TSM SENSORS

Elevata Sensibilità PARTNER DEL GRUPPO FASSI E SOCIETÀ INDIPENDENTE NEI PROGRAMMI E NELLA PRODUZIONE, L’AZIENDA DI ZOCCO D’ERBUSCO (BS) HA DECLINATO LA TECNOLOGIA SENSORISTICA AL PIÙ AMPIO SPETTRO DELLE MACCHINE PER IL SOLLEVAMENTO SECONDO PROTOCOLLI DI SVILUPPO E RICERCA CHE GUARDANO, SEMPRE, ALLE ESIGENZE SPECIFICHE DI UN CLIENTE MODERNO E SPECIALIZZATO

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arlare di realtà d’eccellenza nel Made in Italy, non deve mai costituire un atto scontato. Ogni progetto deve sempre essere sottoposto a verifica, con riguardo al mer-

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cato di riferimento e all’effettivo valore di una ricerca progressiva e costante. La TSM di Zocco d’Erbusco, in provincia di Brescia, è a pieno titolo una delle realtà d’eccellenza tecnologiche, nel solco della

manifattura declinata all’elettromeccanica per macchine mobili, in particolare nell’ambito del sollevamento industriale. Questa azienda, nata nel 2015 e condotta dal Antonio Agnesi - tra i fondatori ori-

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ginari e attuale amministratore delegato della società - è diventata in soli sette anni un autentico punto di riferimento a livello internazionale nello sviluppo e nella realizzazione di sensori di posizione per la misurazione e il controllo su diverse tipologie di macchine. Le soluzioni studiate a misura delle esigenze del cliente, con la garanzia dei più elevati standard di qualità e sicurezza, anche nelle applicazioni più critiche e intensive, rappresentano il fulcro specializzato di TSM; un cuore dinamico che può contare su una struttura flessibile e reattiva che permette ai tecnici e al personale in azienda (ad oggi, 32 addetti con età media < 30anni) di prendere decisioni in tempi rapidi e di personalizzare ogni prodotto secondo le aspettative e le necessità gestionali dei committenti. “La denominazione della società è l'acronimo di Top Sensors Manufacture, ed intendiamo sviluppare tecnologie sempre più all'avanguardia per le macchine da sollevamento del futuro - ci spiega Agnesi - Progettiamo e produciamo una gamma completa di sensori robusti, affidabili e sicuri in qualsiasi ambiente o condizione di lavoro, per un catalogo di prodotti diviso in trenta famiglie tipologiche, per oltre 500 item specifici. Qualità e sicurezza

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Attrezzature & Componenti sono i cardini fondamentali alla base del nostro modello produttivo e, a tale riguardo, garantiamo la completa tracciabilità di ogni sensore, certificato da numerosi controlli e test report”. Come parte del gruppo Fassi, l’azienda si è dedicata, fin dai primi anni, allo sviluppo di sensoristica per il settore delle gru idrauliche su camion. “Ma la nostra non è solo una realtà terzista, al servizio esclusivo di una grande compagine in-

dustriale - sottolinea Antonio Agnesi - La parte più importante del nostro fatturato è ricavata da altri committenti, sempre nel settore dell’idraulica mobile, con riguardo ai produttori di gru, piattaforme aeree, sollevatori telescopici e altre tipologie di sollevamento in quota per materiali e persone. TSM, in questi primi sette anni, è cresciuta notevolmente. All’inizio, nel 2015, eravamo solo tre pionieri di belle speranze, mentre oggi abbiamo raggiunto un dimensionamento industriale vero e proprio. A settembre del 2020 ci siamo trasferiti nella nuova sede di Zocco d’Erbusco (Bs), in un capannone di 2.400 metri quadrati che è in grado di soddisfare le nostre crescenti esigenze produttive”. Riguardo all’attività quotidiana di TSM,

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la sintesi descrittiva delinea un iter che parte dalla progettazione meccanica ed elettronica dei componenti. “Sotto il profilo dell’elettronica, progettiamo hardware e firmware, dalla scelta della componentistica fino allo sbroglio del circuito stampato che viene poi affidato a strutture esterne per il processo di montaggio SMD - specifica l’ad dell’azienda bresciana - I nostri sensori, una volta assemblati dal nostro reparto interno, passano poi dai banchi di calibrazione e collaudo per la conclusione del processo di produzione”. La stessa qualità dei processi, la tracciabilità, la certificazione dei prodotti, nella filosofia TSM, risultano come altrettante fasi fondamentali. “I sensori, per garantire i massimi livelli di affidabilità richiesti

dal mercato, vengono realizzati in conformità con le norme UNI EN ISO 13849-1 Performance Level D e il SIL 2 della IEC 61508 - precisa ancora Agnesi - Garantiamo la produzione dei nostri prodotti con gli standard più elevati, attraverso un sistema completo di gestione della qualità, fin dalle prime fasi di ricerca e sviluppo.

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L’azienda è dotata, inoltre, di un sistema globale di gestione della qualità certificato secondo la norma DIN EN ISO 9001:2015, pervasivo in tutti i contesti aziendali”. La dedizione industriale di TSM è riservata, per l’80% del fatturato complessivo, al macrosettore del sollevamento ma negli ultimi anni ha compreso anche altri segmenti dedicati alle macchine per l’agricoltura (trattori, sprayers), al cosiddetto garage equipment (attrezzature da sollevamento per officine, come i ponti idraulici ed elettroidraulici), al comparto marino (per le attrezzature per yacth e altri natanti), alle macchine movimento terra e da costruzione in genere. “Nel settore mobile del sollevamento, comprendiamo diverse categorie di clienti - specifica Agnesi - Da una parte, abbiamo realtà avanzate che hanno già sviluppato un software interno e acquistano da noi sensori stand-alone a cui applicare varie logiche integrate. In parallelo, contempliamo una distribuzione dei nostri prodotti attraverso i cosiddetti system integrator, società medio-grandi che forniscono al cliente un pacchetto completo composto da sensori, centraline, display, radiocomandi e altre componenti, insieme ad altri prodotti certificati (come nel caso, esemplificativo, di un limitatore di carico per autogrù). La maggior parte delle soluzioni che proponiamo è basato su un protocollo di comunicazione CAN-Open,

a vantaggio della semplicità di interconnessione e cablaggio, per una diagnostica puntuale in funzione delle performance desiderate. Passiamo, quindi, da sensori a catalogo standard fino a sensori personalizzati realizzati direttamente su specifica del cliente finale”. Le macro-aree del catalogo TSM prevedono attualmente sensori di sfilo, magnetostrittivi, incinometri ed encoder rotativi. “Ma la diversificazione è molto elevata - puntualizza Agnesi - E la capacità dell’azienda è in grado di assolvere alla produzione di lotti molto grandi, come a soddisfare richieste di fornitura più contenute. Sul campo, in sette anni, abbiamo reso operativi oltre 180.000 sensori, installati direttamente su macchine e impianti. La spinta di crescita attuale è il frutto, da una parte, della grande richiesta di tecnologia per questo ambito di applicazioni; dall’altra, rappresenta l’approdo di progetti specifici posti in essere e realizzati nell’arco di cinque-sei mesi. Un sistema di sensoristica per un sollevatore telescopico, ad esempio, passa dal progetto alle prove di laboratorio, dal confronto con il cliente ai test a bordo macchina, prima della conclusione del programma e della fornitura effettiva dei componenti”. Le parole dell’amministratore delegato di TSM fanno pensare che l’avventura tecnologica di TSM sia davvero solo all’inizio. Con più del 30% del fatturato rivolto all’export, una distribuzione capillare che

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copre praticamente ogni area continentale e una richiesta crescente di ordini da parte degli attori più importanti del lavoro in quota, il sollevamento, per la techno company di Erbusco, può diventare proprio la migliore metafora di un’esponenziale crescita futura.

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Movimentazione Industriale e Portuale FLASH BATTERY/BOAT LIFT

Partner per una Rivoluzione Elettrica CON MATTEO SCARAFIOTTI E PAOLO CIELO, RESPONSABILE MARKETING E RESPONSABILE RICERCA E SVILUPPO DI BOAT LIFT, ABBIAMO ANALIZZATO VALORI E CONTENUTI DELLA COLLABORAZIONE CON FLASH BATTERY, LEADER INTERNAZIONALE NELLA PRODUZIONE DI BATTERIE AL LITIO PER IL SETTORE INDUSTRIALE. UN SODALIZIO CHE HA PORTATO ALLA REALIZZAZIONE DEL PRIMO TRAVEL LIFT ELETTRICO AL MONDO PER LA MOVIMENTAZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO

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n incontro tra titolari di pensiero innovativo e sguardi al futuro, verso l’orizzonte di un’industria del sollevamento che esige dal mercato nuove prospettive di sostenibilità ambientale e produttiva. Questo incontro virtuoso l’hanno realizzato Boat Lift, azienda all’avanguardia per macchine e sistemi di movimentazione autonoma in ambito portuale e industriale, e Flash Battery, tra i produttori più avanzati in Europa nel settore delle batterie al litio per macchine industriali e veicoli elettrici. Con progetti specifici e ambizioni all’avanguardia che hanno portato, di recente, al risultato più importante conseguito finora sull’onda di questa partnership tecnologica: il primo travel lift a funzionalità completamente elettrica al mondo, destinato a un cliente francese che opera nell’importante marina turistica di La Rochelle. A Sollevare, Matteo Scarafiotti e Paolo Cielo, rispettivamente responsabile marketing e responsabile ricerca e sviluppo dell’azienda piemontese, hanno riservato un’intervista esclusiva incentrata

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proprio sull’evoluzione dell’era elettrica delle nuove macchine concepite da Boat Lift e sulla fondamentale collaborazione tecnologica con Flash Battery. Dottor Scarafiotti, ci può delineare innanzitutto la storia di Boat Lift, in sintesi? M.S. - Boat Lift nasce come azienda rivolta a soluzioni di sollevamento e movimentazione per l’industria e in particolare per il settore nautico. I nostri progetti sono concepiti in modo specifico per il singolo

cliente e riguardano carrelli motorizzati per movimentazione a terra e sistemi di movimentazione per carichi sospesi come travel lift e gru a cavaliere. Attualmente Boat Lift comprende un’altra divisione al proprio interno, denominata Industrial Lift e indirizzata al mercato industriale. I nostri progetti più recenti hanno riguardato, in particolare, il settore dell’energia nucleare, quello del tunnelling e della prefabbricazione in calcestruzzo. Tornando all’attuale core business che fa capo alla divisione nautica, oggi questo settore

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comprende l'80% del fatturato complessivo di Boat Lift, mentre il comparto industriale, per ora, è confinato nel restante 20% delle commesse. Il nostro obiettivo strategico è quello di incrementarne l’incidenza, fino a ottenere per la divisione Industrial Lift una quota paritaria del 50%. L’obiettivo è ambizioso e vorremmo realizzarlo nell’arco dei prossimi cinque anni, sempre nell’ottica di aumentare la diversificazione e l’espansione di mercato dei nostri prodotti in un orizzonte sempre più ampio, dove la capacità della nostra azienda di proporre soluzioni personalizzate possa davvero portare a risultati di rilievo. Per Boat Lift, da qualche anno, è iniziata una nuova stagione. Il vostro amministratore delegato, Roberto Cravanzola, ha parlato di un mercato - quello della nautica - che si è evoluto rapidamente verso soluzioni di movimentazione sostenibili, soprattutto nelle strutture dei porti turistici. M.S. - Negli ultimi due anni, effettivamente, la situazione è cambiata rapidamente e la preferenza per tipologie a propulsione elettrica è così evidente al punto da portarci a un cambiamento di prospettiva per la nostra ricerca e sviluppo interna, a un rapido adeguamento al mercato. Per noi, la nuova era elettrica è cominciata con la progettazione di travel lift di fascia medio-piccola, per capacità da 15 a 80 ton, soprattutto rivolti al settore già citato della nautica da diporto - dove la sensibilità ambientale e una certa consapevolezza della necessità di un progresso tecnologico delle macchine operatrici sono senz’altro più evoluti rispetto ad altri settori. Il nostro obiettivo odierno è quello di aumentare gradualmente la portata delle macchine ed estendere l’elettrificazione dei modelli di gamma più elevata. Il grande risultato recente di questo programma è quello della realizzazione, con il contributo essenziale di Flash Battery, del primo travel lift completamente elettrico mai realizzato in ambito mondiale, destinato al Port de Plaisance di La Rochelle, il più importante porto turistico sulla costa atlantica francese, a sud-ovest del paese. Si

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Movimentazione Industriale e Portuale tratta di un modello ad alta tensione, da 15 tonnellate di capacità. Sulla scorta di questo esordio eccezionale, è imminente un altro progetto, destinato a un cliente italiano questa volta, per un travel lift elettrico da 40 tonnellate. Quella dell’elettrificazione, quindi, è per Boat Lift una strada in pieno sviluppo che potrà comportare, in tempi rapidi, una vera e propria transizione verso una gamma di macchine full electric? M.S. - È il cliente stesso a spingere questa transizione. Il mercato è popolato da un cliente più sofisticato e all’avanguardia nei propri programmi di sviluppo, disposto a investire di più in tecnologie di sollevamento e movimentazione sostenibili. Per quanto concerne la gestione degli yacht di taglia media e delle imbarcazioni da diporto, abbiamo già considerato che il cliente è molto sensibile alle istanze di preservazione dell’ambiente di lavoro dalle emissioni inquinanti e dalla rumo-

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rosità. In ambito industriale, dove la movimentazione si svolge prevalentemente in ambienti interni, attraverso carrelli semoventi a ciclo molto basso, questa sensibilità sta crescendo esponenzialmente. L'implementazione delle batterie al litio Flash Battery ha rappresentato quindi una soluzione ideale in termini di sostenibilità e zero emissioni, affiancata da un’esperienza e un know-how tecnologico di alto livello, elementi che ci hanno permesso di apprezzarne i numerosi vantaggi, tra cui alti cicli di vita delle batterie, carica rapida e parziale e l’abbattimento della necessità di manutenzione. Con l’ingegner Paolo Cielo, vorremmo ritornare sui primi risultati che Boat Lift ha conseguito sul fronte dell’elettrificazione, in virtù della preziosa partnership tecnologica con Flash Battery. Com’è nata la collaborazione? P.C. - Il primo progetto comune tra Boat Lift e Flash Battery ha riguardato un carrello industriale autopropulso con power-

pack al litio da 76,8V - presentato all’ultimo GIS 2021, le Giornate del Sollevamento di Piacenza, ndr. - seguito da quello di un primo prototipo di gru a cavalletto lift elettrica (utilizzato per movimentazione di carichi all’interno del nostro stabilimento) e dal travel lift full electric di cui parlavamo prima, destinato alla Francia. Parlando del carrello industriale da 15 tonnellate di capacità con powerpack batterie al litio, va ricordato che era destinato a Bianchi Casseforme, attore primario nell’ambito della prefabbricazione in calcestruzzo, e la sua struttura era quella di un modello a piattaforma rettangolare piatta, destinato a trasportare manufatti lunghi dal capannone di produzione alle diverse aree di stoccaggio dello stabilimento. Si è trattato di un progetto che ha conferito flessibilità ai processi di fabbrica del cliente, dal momento che in precedenza, per le stesse operazioni di movimentazione, venivano utilizzati dei semplici carrelli trainabili su rotaia. Il progetto portato a termine per Bianchi Cassefor-

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me costituisce lo standard attuale della gamma di carrelli elettrici Boat Lift, con un layout improntato alla compattezza e alla leggerezza di impianto, oltre all’estesa autonomia funzionale a cui contribuisce in modo decisivo l’implementazione del pacco batterie al litio Flash Battery da 16 kWh di energia. Le analisi progettuali congiunte hanno portato alla definizione di una batteria che permettesse alla macchina di poter essere collegata alla rete monofase in qualsiasi momento, per eseguire cariche parziali, o complete a fine turno. La batteria infatti consente fino a 1,2 C di scarica continuativa e fino a 2 C di scarica a picco ed è stata dotata di diverse features tra cui sistema riscaldante integrato, connettori automotive, e diagnostica predittiva tramite controllo da remoto con possibilità di collegamento a router 4G esterno. Si è trattato, quindi, del primo modello di una nuova generazione elettrica, che ha visto la sua evoluzione in un’estensione della gamma su soluzioni modulari di maggior capacità, come ad esempio altri due carrelli, forniti rispettivamente al settore dei manufatti metallici e a un cliente spagnolo, nell’ambito principale di Boat Lift, quello della nautica da diporto. La batteria è stata progettata “a quattro mani” sulla base delle necessità elettriche e meccaniche dell’applicazione, seguendo l’iter di customizzazione di Flash Battery che ad oggi vede all’attivo oltre 500 diversi modelli di batterie al litio realizzate ad hoc per ogni singolo progetto di elettrificazione. Un altro valore aggiunto che abbiamo riscontrato in Flash Battery è stata la sua forte focalizzazione sul mercato

industriale, con un’esperienza concreta sul campo in un mercato che oggi è in piena transizione. Un esempio risiede nella scelta dell’azienda di utilizzare la chimica LFP, la più adatta al segmento delle macchine industriali, per la sua sicurezza intrinseca e maggior stabilità. Sicuramente un’ulteriore conferma che l’approccio di Flash Battery è coerente con il processo di elettrificazione globale, che vede sempre più applicazioni migrare rapidamente verso questa direzione. Arriviamo quindi alla novità che riguarda la tipologia travel lift, per la movimentazione di carichi sospesi. Si è trattato di un progetto rivoluzionario per questo settore, seguito in sinergia da Boat Lift e Flash Battery in un periodo complicato, tra l’altro, dai limiti imposti dalla pandemia. P.C. - Certamente possiamo parlare di un progetto rivoluzionario, come avete ben sottolineato, dal momento che il risultato della collaborazione tra noi e Flash Battery ha portato alla realizzazione del primo travel lift a propulsione full electric al mondo, aprendo la strada a grandi opportunità reciproche in termini di sviluppo del mercato. Si tratta, in sintesi, come dicevamo prima, di un travel lift per l'alaggio e il varo delle imbarcazioni da diporto, dalla portata di 15 tonnellate e con diverse funzionalità integrate, tutte gestite elettricamente, dalla traslazione (per una velocità massima fino a 6 km/h), alla sterzatura in differenti modalità, fino alle operazioni

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di sollevamento e discesa del carico. Ci siamo rivolti a Flash Battery per lo studio e la fornitura di una batteria al litio fortemente personalizzata e, in questo progetto comune, abbiamo considerato le esigenze del cliente in termini di prestazioni e operatività specifiche, portando avanti, in parallelo e in sinergia con la divisione Ricerca & Sviluppo di Flash Battery, il progetto della macchina (concepita in tutto e per tutto a misura del cliente francese) e quello della batteria al litio. La batteria sviluppata, in questo caso, è una batteria high voltage da 512 V, che ha richiesto un elevato livello di customizzazione, tramite lo sviluppo di un sistema di più pacchi batteria collegati tra loro in serie, che rispettassero i requisiti di sistema quali, ad esempio, il circuito di precarica, il sistema di sicurezza High Voltage Interlock, il controllo isolamento, un grado di protezione non inferiore all’IP65 e un sistema riscaldante integrato. L’ufficio tecnico di Flash Battery ha poi apportato un’importante customizzazione dedicata alla modalità di carica. È stato infatti introdotto un caricabatterie speciale “on-board”, specifico per l’alta tensione, che risponde a tutte le certificazioni automotive e permette di caricare oltre 20 kW effettivi, assicurando la carica completa in meno di 2,5 ore. Il coordinamento tra diversi partner di progetto ha coinvolto anche il nostro fornitore di inverter, che ha indicato livelli di tensione ben precisi da rispettare, in rela-

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Movimentazione Industriale e Portuale zione al powerpack a batterie. Soltanto in seguito, si è proceduto alla progettazione della parte meccanica. Un’ultima domanda per Matteo Scarafiotti. Che valore riportate, come produttori di macchine nell’orizzonte della transizione elettrica, da una collaborazione fondamentale come quella con Flash Battery? M.S. - Senz’altro un valore di sinergia ad alto livello. La collaborazione e il coordinamento perfetto tra il nostro ufficio tecnico e il reparto di Ricerca & Sviluppo di Flash Battery, ha avuto come conseguenza la realizzazione di una macchina all’avanguardia, nell’ambito dell’elettrificazione dei mezzi per la movimentazione in ambito portuale. Oggi il nostro travel lift full electric è già all’opera all’interno della Marina di La Rochelle e le richieste di altri modelli a più alta portata stanno arrivando sull’onda di un profondo interesse, anche dall’Italia. Siamo certi che questa macchina attirerà i clienti che interverranno alle esposizioni dei maggiori saloni nautici nel prossimo autunno, dal Cannes Yachting Festival all’SMM di Amburgo, dal Salone Nautico di Genova, al Monaco Yacht Show e al METS di Amsterdam. Si tratta di una applicazione rivoluzionaria per il settore che ha, dalle nostre stime, un’incidenza potenziale di mercato del 30%, per taglie di macchine fino a 70-80 tonnellate di portata. Un settore nel quale intendiamo sfruttare al massimo la posizione di first-mover che abbiamo ricavato con il progetto del primo travel lift full electric. Riassumendo il valore della nostra partnership tecnologica con Flash Battery, vorrei aggiungere che i nostri obiettivi di ricerca avanzata, di customizzazione delle soluzioni e di sinergia nell’implementazione delle soluzioni di movimentazione e sollevamento basate sulle batterie al litio, sono assolutamente comuni, speculari. Abbiamo indicato una strada maestra che percorreremo ancora per molte tappe, davanti a tutti e con nuovi progetti in grado di costituire una matrice di progresso per molte applicazioni dell’industria moderna, basata su processi ed economie sostenibili.

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A Monaco, palcoscenico mondiale per il Flash Data Center 4.0 Bauma 2022 costituirà la vetrina internazionale per il Flash Data Center 4.0, il software di controllo remoto real-time di Flash Battery che sfrutta l'intelligenza artificiale e garantisce l'interconnessione di tutti i sistemi batteria prodotti con il supporto di tecnologie avanzate di machine learning. Bauma sarà la perfetta occasione per sperimentare la nuova release, la cui dashboard sarà navigabile in modo interattivo, direttamente dallo stand Flash Battery (Pad. A5 - Booth 339). Il Flash Data Center è un software progettato prima di tutto per monitorare giornalmente l’esatto utilizzo di ogni singola batteria al litio istallata su qualsiasi macchina industriale o veicolo elettrico. La caratteristica più importante del Flash Data Center è il controllo automatico dei dati. Un software interamente realizzato da Flash Battery controlla e analizza giornalmente i dati ricevuti sul funzionamento delle batterie ed invia al Reparto Service Flash Battery e al cliente le eventuali segnalazioni di warning, anomalie o abusi da parte dell’utilizzatore. Tutto questo permette di eliminare sul nascere false segnalazioni e prevenire guasti non appena vengano riscontrate anomalie di funzionamento sul macchinario, anche quando non fosse visibile all’utilizzatore. Oltre ai vantaggi appena citati, si aggiunge un altro grande beneficio che rende competitivi i produttori che lavorano con le batterie Flash Battery: giorno e notte il Flash Data Center monitora i dati sull’utilizzo delle macchine. Questa prerogativa permette di conoscere e analizzare come vengono utilizzate macchine industriali e veicoli elettrici equipaggiati con le batterie al litio Flash Battery, gli effettivi tempi di scarica, i tempi di ricarica, i giorni di utilizzo, i consumi medi e le temperature raggiunte. Disporre di questi dati migliora l’efficienza del lavoro e i clienti che ne riconoscono l’importanza sfruttano le informazioni del Flash Data Center per ottimizzare le performance delle loro macchine in modo significativo.

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della rivista Sollevare dedicato alla Movimentazione Industriale e alla Logistica Meccanizzata FAB -- Supplemento Rivista Italiana dedicata alle Macchine e Attrezzature per la Logistica Meccanizzata e Automatizzata

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tizzata


Trasporti Eccezionali GOLDHOFER

Alle pendici della performance PROTAGONISTA ANCORA IL MODULO »MPA«, IN VERSIONE A TRE ASSI, PER ACCEDERE A UN ALPEGGIO AUSTRIACO, OSTRUITO DA UNA VALANGA. A BORDO DEL SEMIRIMORCHIO, UN ESCAVATORE DA 20 TONNELLATE, TRASFERITO IN UN CONTESTO OFF-ROAD SENZA PROBLEMI E IN COMPLETA SICUREZZA

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È

sempre impressionante vedere cosa può significare “lavoro quotidiano” per i veicoli Goldhofer. Per rimuovere i detriti delle valanghe, inclusi tronchi d’albero e rocce, il team dell’impresa austriaca Neureiter ha dovuto raggiungere le pendici del Marxtenalm, a 1.200 metri sul livello del mare, nel Pinzgau austriaco. L’operazione ha coinvolto un modello semiribassato »MPA« a tre assi per trasportare un escavatore cingolato Liebherr R918. Josef Neureiter GmbH & Co KG, specialista di trasporti e costruzioni con sede proprio nel Pinzgau, fondata a Saalbach-Hinterglemm nel 1989, ha una lunga esperienza nei servizi di movimento terra in ambiente montano. Oltre ai trasporti e ai lavori di sterro, l’azienda ha anche un’ottima reputazione come partner affidabile per i servizi di trasferimento container e nella costruzione di strade di accesso nella stessa regione del Pinzgau, nel territorio di Salisburgo. La Marxtenalm – un alpeggio e una locanda situata in posizione idilliaca tra la vetta media dello Schattberg e lo Stemmerkogel – è raggiungibile a piedi o su una strada forestale stretta e sterrata. A causa di una valanga nella gola del Löhnersbach, tuttavia, l’alpeggio non era più accessibile e l’azienda di trasporto e movimento terra Neureiter è stata chiamata a liberare la gola da neve e detriti fino a 5 m di profondità. Non è così facile come sembra: guidare un semirimorchio fino al Marxtenalm con un escavatore da 20 t è una sfida per tutti i professionisti dei trasporti. Ma Michael Neureiter non perde la calma; per lui è “lavoro quotidiano”. Poiché la strada di accesso non è asfaltata, sono state richieste eccezionali capacità fuoristrada del trattore Scania e del semirimorchio a pianale ribassato Goldhofer, che dovevano anche guadare torrenti di monta-

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Trasporti Eccezionali gna e salire pendenze fino al 15%. “Con una compensazione idraulica dell’asse di 350 mm, potremmo letteralmente sollevare il nuovo »MPA« 3 attraverso i torrenti, ai guadi – afferma con orgoglio Michael Neureiter – Questo vantaggio ci rende davvero veloci e flessibili qui in montagna”. L’MPA 3 incorpora il collaudato sistema di assali MacPherson e ha un’impressionante stabilità laterale. L’utilizzo di così pochi componenti rende l’assale una soluzione a manutenzione estremamente ridotta. Inoltre, l’»MPA« 3 è progettato per carichi assiali elevati di 15,6 t a 20 km/h, un angolo di sterzata estremamente ampio di 60° e un’altezza di carico molto

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Ribassato per prestazioni al rialzo Macchine edili, componenti di impianti, segmenti di gru. È solo una piccola selezione di moduli che i semirimorchi Goldhofer delle serie STZ-L, STZ-H e »MPA« sono in grado di gestire quotidianamente, con modalità di marcia e movimentazione altamente affidabili. Indipendentemente dal carico a cui sono dedicati, questi veicoli Golhofer, la loro prerogativa è quella di poter affrontare tutte le sfide di trasporto senza alcuno sforzo cinematico, evitando ogni emergenza dinamica. Ancora più flessibilità nel trasporto è conferita dall’implementazione degli incavi per le ruote; ciò significa che il piano di carico risulta ancora più flessibile, per sessioni di trasporto più redditizie, sempre in completa sicurezza. Da menzionare, naturalmente, il sistema MacPherson, dove l’assale, con il numero ridotto di componenti che lo formano, richiede meno manutenzione. Si tratta di un modulo progettato anche per carichi utili elevati che prevede un angolo massimo di sterzatura a 60°, compensazione dell’asse di 350 mm e altezza di carico minima a 785 mm.

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bassa di soli 785 mm. Il design robusto e l’elevata resistenza alla flessione del telaio del veicolo garantiscono la massima affidabilità e una lunga durata. Come extra, il sistema di sterzo dell’»MPA« è stato montato su tutte e tre le linee d’assi del veicolo di Neureiter per una manovrabilità ancora maggiore nelle curve strette dei sentieri e delle strade di montagna. “Il nuovo »MPA« 3 facilita enormemente il nostro ‘lavoro quotidiano’ e la sua flessibilità ci rende ancora più versatili”, afferma ancora con ulteriore soddisfazione Michael Neureiter.

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Noleggio e Distribuzione LOMBARDA NOLEGGI

40 anni per la Stella del Nord-Ovest CHE L’AZIENDA DELLA FAMIGLIA MONTI COSTITUISCA UN RIFERIMENTO PER TUTTI GLI OPERATORI IN QUOTA DELL’ALTO MILANESE, È ORMAI STORIA. UNA STORIA CHE DURA DA OTTO LUSTRI, CON UNA FLOTTA FORMIDABILE E UNA PROFESSIONALITÀ COMPLETA AL SERVIZIO DELL’EDILIZIA, DELL’IMPIANTISTICA E DELLE INNUMEREVOLI NECESSITÀ DI INTERVENTO BASATE SULL’UTILIZZO DI PIATTAFORME AEREE

Q

uando sul territorio si ha la fortuna di avere un autentico pioniere del lavoro, l’occasione di celebrarlo, a 40 anni dalla sua nascita, è un dovere civico, oltre che un obbligo famigliare che va comunque ben oltre i confini domestici. Lombarda Noleggi e Garbagnate Milanese, sede e quartiere generale dell’azienda. Ancora meglio: Lombarda Noleggi e la Milano che guarda a Nord, verso i territori di Varese, Como e dell’Alta Brianza. Un mondo di piattaforme aeree insediato nell’angolo più produttivo di Lombardia, al cospetto dei primi otto lustri di storia laboriosa. Il 2 di luglio, molti tra collaboratori, dipendenti e clienti più che affezionati, l’hanno ricordato, il quarantennale di Lombarda Noleggi, e hanno affollato la sede garbagnatese di via Trento per una festa unica, con autorità e professionisti del lavoro in quota intervenuti all’unisono per rendere onore a un’impresa davvero pionieristica.

Da sinistra, Enzo Monti con Luca Forconi, Key Account Manager di Merlo Spa

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A fare gli onori di casa, per un evento-porte aperte allegro e corroborante - dove, su un grande pannello che ripercorre la storia di Lombarda Noleggi, campeggia anche il servizio speciale che Sollevare dedicò all’azienda nel 2020 -, l’inossidabile patron Enzo Monti, fulcro di un’attività che, nel 1982 di calcistiche e trionfanti memorie, lo vide come autentico innovatore nel mondo dei servizi legati all’edilizia, alle manutenzioni, alle installazioni civiche e industriali, ai traslochi. “Tutto è partito dalla trafileria di piombo per tubazioni idrauliche che costituiva la prima impresa di famiglia - ricorda Monti - Poi, un giorno, ho visto al lavoro alcune piattaforme aeree per il lavoro in quota degli operai. Allora, queste macchine erano un’autentica novità. L’idea di partire con una nuova attività è scattata subito e così, nel 1982, l’avventura di Lombarda Noleggi è cominciata, con una prima piattaforma autocarrata Pagliero da 25 metri. Oggi di piattaforme e di altre macchine speciali, ne abbiamo oltre 200 a servizio, di tutti i tipi. Arriviamo fino a 68 metri di quota per interventi importanti e com-

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Spirito di Flotta L’autorevolezza di Lombarda Noleggi è consolidata in tutta la provincia di Milano e le opere di ristrutturazione più importanti che richiedono lavorazioni in quota fanno spesso riferimento allo specialista di Garbagnate Milanese. Il parco macchine attuale è formato da oltre 200 mezzi (con 15 operatori al servizio dei clienti per le tipologie di piattaforme aeree e per le applicazioni in quota più impegnative). La dotazione attuale comprende modelli autocarrati per ogni categoria di altezza operativa e allestimento (dai 18 ai 68 m), ragni cingolati (dai 13 ai 52 m), piattaforme semoventi articolate e a pantografo (diesel ed elettriche), sollevatori telescopici (fissi e rotativi), autoscale trainabili per traslochi e sollevamento materiali, furgoni con gru, chiusi e ribaltabili trilaterali. Lombarda Noleggi è dotata inoltre di una flotta proprietaria di autocarri per il trasporto in completa autonomia delle PLE semoventi e dei ragni cingolati nelle aree di intervento previste dal cliente.

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Noleggio e Distribuzione

plessi, senza contare i settori più diversi dove è richiesto il nostro servizio specializzato di noleggio”. Enzo Monti ha

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trasmesso la propria infinita passione per le piattaforme aeree al figlio Livio, degno erede di questa grande realtà

economica del Nord-Ovest milanese. Dietro di lui, sempre nel solco di una dedizione al lavoro solida e competente, la terza generazione, con i nipoti Marco, Stefano e Claudia. Oltre a Multitel Pagliero, per le piattaforme autocarrate, il parco macchine a noleggio comprende modelli Airo, Sinoboom, Hinowa, Merlo, Palazzani, CEM Elevatori, Socage, Imer, JLG. “Siamo sempre alla ricerca di novità per i nostri servizi in quota - ribadisce Livio Monti - Abbiamo in flotta un campione autocarrato da 68 metri come la Multitel MJ 685, ma occupano uno spazio importante anche i grandi ragni semoventi cingolati, come quelli della gamma Palazzani, per altezze notevoli, da 43 e 52 metri. Tra i servizi a cui sono dedicate, continua a essere preminente quello dell’allestimento e della manutenzione per le torri di ricezione della telefonia mobile. Con l’avvento della nuova tecnologia 5G, le richieste aumentano e i contesti di applicazione diventano sempre più complessi”.

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Ma Lombarda Noleggi non è solo impianti. L’edilizia rimane, infatti, un traino d’attività forte e consolidato, nel restauro di facciate e nella posa di coperture, come nel prelievo delle macerie dopo le ristrutturazioni di interni. “Con i nostri tecnici, facciamo i sopralluoghi necessari per organizzare piani di intervento e predisporre, poi, i preventivi - spiega Livio Monti - Quindi selezioniamo le piattaforme che potrebbero essere idonee all’intervento e studiamo un programma ad hoc. La nostra flotta è una tavolozza di soluzioni a cui attingiamo per comporre un quadro di intervento preciso e dinamico”. Mentre il pubblico di clienti, amici e semplici cittadini interviene ai festeggiamenti di Lombarda Noleggi, ammiriamo l’impressionante esposizione di 25 grandi modelli di piattaforme aeree che costituiscono un esempio fulgido di sviluppo tecnologico per l’impresa della famiglia Monti. Modelli su autocarro (fino ai 68 metri), piattaforme ragno cingolate (fino ai 52 metri di altezza di lavoro), autoscale, elevatori di materiali, sollevatori telescopici. E con le macchine, appese ai pannelli che ricordano la storia di Lombarda Noleggi, le im-

Livio Monti

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Noleggio e Distribuzione magini degli interventi sugli impianti, sulle facciate dei palazzi storici, persino nelle riprese di film e programmi televisivi (servizi per i quali le piattaforme Lombarda Noleggi sono richiestissime). Scorre il caleidoscopio di una vicenda unica, con il restauro della Stazione

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Centrale di piazza Duca d’Aosta, dello Stadio Giuseppe Meazza di San Siro, della Fabbrica del Duomo. E poi, mille interventi, di giorno e in notturna. Nel cielo dell’Italia che vale, guardando a Nord-Ovest, la stella più luminosa accesa da un’azienda davvero speciale.

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Visitate www.sollevare.it, il Portale Italiano per il Sollevamento, la Movimentazione Industriale e Portuale e il Trasporto Pesante The Leading Italian Magazine and Website for the Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Markets Anno 8 - Giugno/Luglio 2022

La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova

In questo numero

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COMPACT DESIGN POWERFUL PERFORMACE

Inserzionisti 39 91 15 45 31 77 5 35 32 19 IV 16

Anver Apex 2023 Boman DSR Wire Corp Demac Espi Engineering Fagioli Fassi Ferrari International Galli Erio GIS 2023 Goldhofer

23 53 III 28 I 25 21 13 3 II 33 7

Haulotte Hawe Hydraulik Hydrogen Expo 2022 I.B.A. Crane Idrogru Innoval Jekko JLG Liebherr Merlo Nord Est Elevatori Niederstätter

17 Ormig 12 Palfinger Italia 65 Pipeline & Gas Expo 2024 37 Platform Basket 24 PM Oil & Steel 11 Potain 49 Socage 9 Tadano 29 Transfer Oil 27 TSM Sensors

Aziende citate A AlmaCrawler ........... 88 Autovictor ................ 46 B Boat Lift ..................106 C Clark .......................... 24 CMB Montaggi ........ 78 Conexpo ...................... 9 CTE ..................... 33, 98 D Daikin Industries ..... 25 De Carolis ................. 17 Dieci .......................... 20 Duplomatic .............. 25 E Easy Lift .................... 13 Eurotecno ................. 20

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F Fagioli ..........16, 32, 66 Fassi ........................... 62 Faymonville ............... 8 Flash Battery ..........106 F.lli Omini ................. 66 France Elévateur ...... 28 G Genie ......................... 37 Goldhofer ........10, 112 Go Up ........................ 34 Grove .................. 22, 58 Gruppo Guarneri .... 20 H Haulotte .................... 35 Hinowa ..................... 82 Hydrogen Expo ....... 18 I Idrogru ...................... 40 Imer ........................... 26 Ipaf ............................ 33

J JCB ............................. 26 Jekko .......................... 50 JLG ............................. 78

P PGE Expo ................. 18 Piacenza Expo .......... 18 Potain ................. 22, 74

L Liebherr .................... 14 Linde ......................... 29 Lombarda Noleggi .116

S Selift ........................... 92 Sinoboom .................. 92 Socage ................ 30, 36

M Manitou ............. 12, 17 Manitowoc .9, 22, 58, 74 Massucco .................. 23 Mediapoint & Exhibitions ........... 18 Milano City 360 ....... 98 MiR ............................ 38 Mollo Noleggio ........ 21 Multitel Pagliero ...... 34

T Tadano ...................... 54 Time ........................... 28 TSM Sensors ...........102

N Niederstätter ............ 14

X XCMG ....................... 23

U Unacea ...................... 26 W Workplatform .......... 37

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Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show 5 -7 Ottobre 2023 - Piacenza

5 -7 October 2023 Piacenza (Italy)

For info and stand booking - info@gisexpo.it - Ph. +39 010 5704948


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