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SORRY FOR DELAY, WORK STILL IN PROGRESS ... more details following
SOMMARIO Live Review Eurosonic Festival (di F. Consoli) Bastard Sons Of Dioniso (di D. Visentin) Nada (di C. Fantinato) Georgie Fame (Sir Taylor)
DIR. RESPONSABILE: STEFANO ROSSI EDITORE: DANIELE PENSAVALLE
Interviste IL GENIO (di Viola HCPH) Cd Review Limelight - AfterHours “GERMI” (E. Zazzara) Teatro Marco Paolini (di L. Lago) Travel Review Vienna (di E. Virago)
Anno 8 - N° 90 FEBBRAIO 2012 Aut. Trib. Bassano d. G. N°° 8/03 del 3.09.2003 Grafica: Daniele Pensavalle Cover by Andrea Blitz Studio (VR) www.blitzstudio.it
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Rubriche CHI FERMERA’ LA MUSICA P2 (DJD) ALLA RICERCA DI UN NUOVO INIZIO (di STE) TRAGICI BILANCI (A. LO GIUDICE) THE SOCIAL NOTEWORK (di A. Tonini) Back To Black (DJD) Punk, HC & Dintorni (di M. Zorzi) JIMMA CORNER (di Jimma) BEDROOM REVOLUTION (di L. Sartor) METTI UN LIBRO A CENA (di Fox)
QUESTO NUMERO È STATO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI
S. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI) L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (MI) E. Sampong (VI) - E. Virago (TV) L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) - L. Moneta (TV) C. Fantinato (VI) - A. Lago (VI) E. Zazzara (RM) - M. Zorzi (VI) D. Pensavalle aka DJd (VI) - Viola (VI) D. Visentin (TV) - A. Tonini (TV) S. Bordignon (VI) & Ste (VI) FOTOGRAFI di S&V Mag Viola HCPH, Michela Del Forno, Daniele Pensavalle
ALLA RICERCA DI UN NUOVO INIZIO che mi narrano le loro storie. il mio nome non è importante. così come non è importante il luogo dove mi trovo. quello che è importante sono le storie. storie di dolore, di gioia, di speranza; alcune limpide, altre contraddittorie. loro sono tante e vogliono essere raccontate. e allora io ve le racconterò, ad una ad una. è un modo come un altro per discorrere di fatti che incrociamo nella nostra vita, ma che ci risultano invisibili, o a cui non diamo importanza, forse perché non ci toccano direttamente, o così ci viene utile pensare. siamo stati abituati da svariati impulsi esterni a considerare la vita come uno dei tanti film in cui tutto è perfetto: donne e uomini belli, prefazione dai corpi statuari, bei vestiti, case confortevoli. scrivo, anzi digito, queste righe da una specie di insomma, nulla che sia fuori posto. ci si sforza di bugigattolo pieno di cianfrusaglie assortite adeguare la vita a questo standard, ma per tanti malamente: libri, dischi, vecchie foto. oggetti alla fine la realtà è ben diversa ed ha più ombre segnati dal tempo ed ognuno di essi con una che luci. c'è polvere negli angoli, non ci sono storia, spesso tragica. la cosa a mio parere quadri d'autore alle pareti e mobili di gran firma singolare è il rapporto speciale che ho instaurato in quelle case. c'è solo il quotidiano agitarsi con essi. perché io comunico con questi oggetti come tante formiche operaie che ammassano,
di ste
a cura di ste
ALLA RICERCA DI UN NUOVO INIZIO accumulano, divorano, quasi che rispondessero ad un comando subliminale. io mi sento una cicala. in quanto tale vengo per lo più considerato ininfluente, se non addirittura una sorta di anomalia. tuttavia, questa mia condizione di marginalità mi permette di esprimermi abbastanza liberamente, non avendo io rendite di posizione da mantenere e avendo sperimentato di persona alcuni dei sistemi da sempre in uso nelle cosiddette società avanzate per annullare persone ritenute 'scomode'. a certe cose non ci si abitua mai, ma si impara a sopportarle limitando i danni, per quanto possibile. in fondo la prigione più insidiosa è quella che abbiamo dentro la nostra testa. scrivo queste righe e non uso la lettera maiuscola. nemmeno dopo il punto. perché mi piace pensare che le lettere dell'alfabeto siano tutte uguali. la prossima volta vi racconterò una storia di non-libertà.
di ste
Consigliato per la lettura: IVAN GRAZIANI “PIGRO” (1978) Nel 1978, l'album "Pigro" dà il via ad una trilogia di lavori di elevato livello - destinata a proseguire con "Agnese dolce Agnese" (1979) ed a concludersi con "Viaggi e intemperie" (1980) - che costituisce, probabilmente, il momento più felice della vita artistica di Graziani. In questo LP, in particolare, si segnalano la bizzarra ed affascinante "Monna Lisa" - una sorta di invito ad agire, magari anche rubando, per l'arte - e la trascinante title track, dalle atmosfere rockeggianti, dove la superiore tecnica chitarristica del cantautore teramano ha modo di risaltare compiutamente. Il bersaglio verso il quale Graziani indirizza i suoi strali è la mediocre arroganza ch'egli vede assai diffusa nella società: la grinta ed il sarcasmo di cui il brano è impregnato fanno pensare a certe cose pungenti del primo Edoardo Bennato. Le vendite dell'album omonimo arricchito da una bellissima copertina di Mario Convertino - si mantengono ancora una volta elevate, consentendo all'artista di viaggiare sull'onda dell'entusiasmo.
a cura di ste
CHI FERMERA’ LA MUSICA? p2 Ben ritrovati! Ci eravamo lasciati in un momento un pò critico analizzando il rapporto tra istituzioni e il mondo della musica. Volevo rendervi conto del fatto che da Ottobre nulla è stato modificato e che la via per i gestori è sempre più ardua per cercare di districarsi tra leggi, permessi, siae etc. Questo spazio questo mese lo voglio dedicare ad una nota positiva, che ahimè non riguarda l’Italia (ahahaaha avevate quasi creduto ad un risveglio improvviso!), ma che potrebbe far riflettere qualche nostro esimio sindaco di qualsivoglia città o comune a ragionare di questioni che sembrerebbero futili, ma che in altri paesi non troppo lontani da noi con ben’altra cultura, cercano di risolvere a favore e per il bene della : musica! Mi riferisco all’Inghilterra, patria dei Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, Who, David Bowie e chi più ne ha più ne metta. Nel Regno Unito la Camera dei Comuni ha approvato un disegno di legge destinato a favorire gli spettacoli di musica
dal vivo nei pub e nei piccoli locali: nello specifico, il provvedimento prevede che le sale con capienza inferiore a 200 persone possano ospitare concerti senza essere in possesso delle autorizzazioni a pagamento previste dal precedente ordinamento legislativo in materia. La proposta, che deve passare ancora al vaglio della Camera dei Lord, potrebbe - stando a quanto riferito da Don Foster, il deputato che ha presentato l'istanza - incontrare ancora qualche resistenza prima dell'approvazione definitiva. Negli scorsi mesi un gran numero di locali inglesi - anche storici, come, ad esempio, il Masque Theatre di Liverpool, il Charlotte di Leicester e il Boardwalk di Sheffield - sono stati costretti alla chiusura per essere stati trovati sprovvisti della licenza per la musica dal vivo. "Questa legge contribuirà definitivamente alla fioritura degli spettacoli nel pub, nei bar e nei piccoli locali", ha commentato l'amministratore delegato di UK Music Jo Dibble: "Se dovesse essere approvata, tutti i locali con capienza inferiore a 200 persone potranno ospitare concerti senza sostenere spese aggiuntive. La precedente legge del 2003 aveva creato una netta separazione tra sale in grado di permettersi i costi delle licenze e locali con un giro d'affari troppo ristretto per poterlo fare: questa proposta cancellerà del
tutto questa ingiustizia. Il vecchio provvedimento comportava oneri burocratici che avevano stroncato sul nascere qualsiasi iniziativa di musica dal vivo presso le piccole realtà: tanti locali minori sono stati costretti alla chiusura, per questo. Inoltre, la nuova legge porterà i gestori di bar e pub ad adottare una sana politica concorrenziale nell'organizzare concerti: nel Regno Unito ogni mese chiudono quattordici pub e, benché non esistano dati incontrovertibili che provino come la causa di questa moria sia la mancanza di musica dal vivo, è un dato di fatto che alla gente piaccia ascoltare musica nel locale sotto casa. In un momento di grave recessione come quello che stiamo passando, poter permettere ai gestori dei pub un servizio aggiuntivo del genere a costo zero rappresenta un ottimo modo per contribuire al rilancio dell'economia del settore". In questi giorni anche la rete in italia si sta mobilitando e su facebook è stata aperta una pagina dove si chiede di firmare una petizione per l’abolizione dei balzelli SIAE ed ENPALS nei locali al di sotto dei 200 posti senza biglietto d’ingresso e proposta di nuova posizione fiscale per il lavoratore dello spettacolo. Insomma: speriamo presto di poter ascoltare dalle amministrazioni locali ai politici di ogno ordine e grado tutta un’altra musica!
Eurosonic Festival 11 – 14 Gennaio – Groningen, Olanda
Quali sono le certezze per un giovane nel 2012? Poca roba davvero: l'iphone con un contratto che suona di condanna per detenzione e spaccio (trenta mesi), il tuo bicchiere di gin-tonic di vetro che senza troppa magia si trasforma in plastica alle due del mattino. E sempre meno ultimamente: da quando la parola piu' associata a Grecia e' default invece che civilta', o alla peggio olive, o da quando il nostro primo ministro parla di spread invece che di festini. In linea con queste nuove tendenze rivoluzionarie e disorientanti, un mercoledi' di meta' gennaio sbarco a Groningen, citta' che a dispetto della mia ignoranza geografica (non avrei saputo collocarla nemmeno in un continente), e' da ventisei anni la patria di Eurosonic, festival totalmente incentrato sulla promozione delle band emergenti. Ovvero una pasticceria per tutti gli ingordi di musica e novita' come il sottoscritto. Eurosonic e' una specie di dietro le quinte diffuso, dove convergono professionisti del settore da tutta Europa per una serie di conferenze, ma soprattutto per ascoltare le nuove perle emergenti della musica europea che de qui vengono
scelte per suonare poi nei vari festival estivi in cui ci piace tanto andare a rotolarci. Insomma come le api alla frutta, si creano i presupposti per gli idoli del futuro, senza passare per X-Factor. Perche' disorientante? Innanzitutto vedere concerti all'aperto in una sorta di Gotham City olandese con cieli bassi e minacciosi e freddo pungente, una specie di aperitivo fuori stagione, e' abbastanza inconsueto per noi mediterranei pantalone corto ed infradito. Ma soprattutto, l'atmosfera e' resa surreale da una citta' rassegnata e indulgente all'assedio dei giovani. Con una popolazione per oltre un terzo composta da studenti, il centro storico di Groningen e' trasformato in una sorta di giornata mondiale della gioventu', solo meno disciplinata e piu' interessante. Poi e' chiaro si tratti di una citta' fertile alla cultura e modellata dalla musica. Il festival e' distribuito tra un numero impressionante di concert hall e teatri, letteralmente uno accanto all'altro, con buona pace della mia citta' dove ci sono voluti piu' o meno quattrocento anni per avere un nuovo teatro dopo quello Olimpico di Palladio. Il livello musicale non fa difetto al festival: quasi 300 concerti in quattro giorni, pertanto impossibili da vedere tutti, eppure ogni singolo show in cui mi sono imbattuto e' stato di altissimo livello. Dunque ancora una volta screditata l'idea – supportata dai soliti inguaribili ottimisti - che tutto sia gia' stato piu' o meno detto e suonato, in una specie di biblioteca di Babele in versione audio. Qui la musica continua a coinvolgere, e la gente a perdersi lungo le combinazioni delle dodici note. E se Selah Sue e' oramai consacrata al successo e si esibisce sul main stage (all'aperto, ma che freddo), ci divertono e ci scaldano i Fuel Fandango, spagnoli, dotati una carica e di un groove grandiosi, cosi' come ci convincono The Bwitched Hands, francesi, o i Funeral Suits, irlandesi. Rimane un peccato che per sentire buona musica sia necessario sempre e sempre piu' spesso espatriare. E questo non e' tanto una critica del livello musicale italiano, quanto all'effetto “lago artico” della nostra scena indipendente, vivace ma con poche possibilita' di guadagnare la superficie, soprattutto a livello internazionale.
TRAGICI BILANCI di A. Lo Giudice
Potrei barricarmi dietro la formuletta secondo la quale una volta c'erano cento gruppi che vendevano milioni di copie, mentre oggi ci sono milioni di gruppi che vendono cento copie (tradotto: la diffusione tramite internet e i social network di eccessive informazioni ha reso giocoforza dispersivo l'approccio alla musica. Qualunque mezzasega può, con un uso intelligente di facebook e twitter, raggiungere un gran numero di persone a prescindere dal suo effettivo valore, il che comporta il venir meno di una selezione naturale che, magari, avrà pure tarpato le ali a molta gente valida, ma ci ha salvato da eccessi di mediocrità e ha saputo creare
veri e duraturi miti). Potrei… ma sarebbe una pietosa scusa. Guardando i top album del 2011 segnalati da Pitchfork, ha rilevato di averne soltanto uno su cinquanta - e due della lista di Ondarock, con la quale, tra l'altro, collaboro. A parte la magra consolazione di constatare come questi due dischi in mio possesso (ovvero il secondo album di Bon Iver e l'esordio di Anna Calvi) siano i vincitori delle due classifiche, è forte il senso di sconforto per il timore di star perdendo contatto con l'idea di rock in questi anni '10 - e ammetto di non averla avuta molto chiara nemmeno nel decennio precedente. La verità è che non trovo più nulla che mi entusiasmi: non so se la colpa è della soporifera scena attuale o dei miei 33 anni- ma ritengo che un ragazzo di oggi che impazzisce per James Blake o Anthony and the Johnson ha, come minimo, serie turbe sessuali. Per carità, sono tollerantissimo verso gay e ricchioni di ogni sorta, ma, diosanto, almeno una volta ascoltavano musica divertente come i Village People o i Soft Cell…. roba per ballare e rimorchiare, insomma, mica le lagne di qualche esistenzialista, depresso perché vorrebbe disperatamente farsi premere venti centimetri di bistecca contro la prostata, ma, alla fine, prevalgono i sensi di colpa per la considerazione che ha di lui quella testa di cazzo di bifolco omofobo di suo padre. Questo per dire che ritengo la musica amata dai critici di oggi assolutamente pretenziosa, ma è un eufemismo per non scrivere che mi procura l'orchite ai coglioni. Come se non bastasse, il mese scorso non ho assistito a nessun concerto e, pertanto, non sapendo come occupare la mia paginetta su Sound and Vision, mi sono inventato questo inutile sfogo. Comunque, il consiglio di zio Tony è quello di cestinare i file dei Bon Iver, dei Sufjan Steven (oltre degli altri pigliainculo di cui sopra) e di ascoltare solo Turbonegro, Gutar Wolf e New Bomb Turks. Per me così vi evitate qualche seduta dall'analista, ma fate voi…
NADA di Chiara Fantinato
dagli esordi della sua quarantennale carriera, iniziata in tenera età e per questo sovente osteggiata, Nada ci dimostra comunque, come la vita personale dell'artista cresca ed evolva parallelamente al percorso artistico ed al suo stesso”simulacro”, che si adatta e si plasma in conformità delle epoche e della maturità raggiunta da ogni essere umano, star incluse. Il chè non significa certo mancare di coerenza o voltare le spalle al proprio pubblico, ma semplicemente abbandonarsi al flusso di se che è il flusso della vita. Citando le sue parole: “ Una donna misteriosa, scura, tormentata, affascinante, sensuale e forte e fragile, insomma @Leoncavallo, 21 gennaio 2012 Vamp”, questo il concept della sua ultima fatica Mi rendo conto come spesso sia difficile per un (che vede anche la partecipazione degli Zen artista togliersi di dosso la costruzione Circus), questa la maturità femminile che la narrativa, o il personaggio, che dir si voglia, che cantautrice toscana recita, danza, sussurra e urla più o meno volutamente le/gli si attribuisce. sul palco del Leoncavallo di Milano sabato Quanto spesso infatti accade, specie nel mondo 21gennaio, di fronte ad una folla discreta ma del rock, che un artista sia additato dai suoi fans indubbiamente eterogenea e esterrefatta per la decisione, (non dettata da esigenze dall'energia di questa signora che non si monetarie, si intende), di intraprendere sentieri risparmia affatto per il suo pubblico che, diversi dal solito percorso, a livello musicale e parafrasando le sue stesse parole, lei “ama”. ideologico, o venga etichettato come “venduto” Nada raduna tra gli astanti alternativi e non, se si avvicina a qualcosa di vagamente più giovani femministe, coppie di cinquantenni commerciale o anche solo orecchiabile del nostalgici, fan e meno fan, perchè è sempre lei, la consueto repertorio? Nada Malanima, più ragazzina di “Ma che freddo fa”, che stupiva per il semplicemente detta Nada è proprio l'esempio contrasto tra la fragilità e la potenza della sua contrario. Forse perchè già avvezza alla voce, riproposta, con sagace autoironia, per “sindrome da cambiamento” di cui soffrì sin questa performance, in chiave nettamente più
movimentata, l'eccentrica signorina di “Amore disperato”, che faceva scatenare tutti in pista negli anni 80 e a cui ancora non si resiste nell'adattamento rock'n'roll riproposto al Leoncavallo, la sensibile poetessa de “Le Mie Madri”, recitato magistralmente anche se solo in parte, come incipit di alcuni pezzi, la suadente voce Sanremese di “Luna in piena” che ancora una volta mostra la stupefacente escursione vocale della cantante, la più aggressiva rocker di “La canzone per dormire”, per passare poi a attualissimi loop vocali e strumentali come"Raccogliti" e "Piantagioni di ossa", sapientemente suonate da i Criminal Jokers (2 chitarre, tastiera e batteria). Un'artista, una donna, dalle mille sfaccettature, la cui urgenza primaria è comunicare, mettendosi a nudo sul palco, la sua ragione di vita, il luogo che le permette di esprimere se stessa in tutta la sua ecletticità. Una dominatrice della scena assoluta, a tratti dura e graffiante, a tratti drammatica, a tratti commovente nella reinterpretazione di una poesia del suo amico Piero Ciampi e a tratti dissacrante con il suo fare elegante tipico dell'espressività figlia dell'interpretazione canora anni 60, ma con la carica emotiva dei giorni nostri. A differenza dei molti, che ostentano una giovinezza che non gli appartiene più e si lasciano andare a false nostalgie e patetici tentativi retromani di recuperare il passato, Nada ha saputo invece evolversi, maturare ed invecchiare rimanendo giovane e autentica, imprimendo sotto pelle ogni nozione si potesse trarre dal viaggio già affrontato, vivendo però ogni tempo in quel tempo, e soprattutto non mancando mai di raccontare tutto questo assecondando quel costante impulso che molti chiamano genio artistico.
Martedì 7 - JND 2012 Tiger & Woods Venerdì 10 - DEVOTION alternative metal + Dj BUZZ hip-hop 90's music selection. Inizio h22 Sabato 11 - PINA BOLLA live Domenica 12 - The Maulers "sconcerto da aperitivo" Venerdì 17 - The Early Bird Dj-set indie rock from Italo Job Sabato 18 - Fittipaldi Night Giorgio Remember (dalle 19) Martedì 21 - JND 2012 Marcello Giordani Venerdì 24 - Fabio Cardullo + Back To Black DjSet Sabato 25 - Live con Riding Circle Vicenza (bikepolo) dj Cyco e Granturismo , festa in maschera.
C.so San Felice e Fortunato - Vicenza - Tel 0444.563725 - Email bar_sartea@yahoo.it
GEORGIE FAME @LA PERLA CAFE (PN) 24.01 - di Sir Taylor
Il detto 'sempre pronti', magari al peggio è una gran verità.Così riuscire a riorganizzarsi in meno di due ore per andare a vedere l'inatteso concerto è stata un'avventura affrontata con buono spirito visto che l'obbiettivo era assistere al concerto di uno dei più grandi e storici cantanti di jazz blues dei tempi della swinging london. Eh sì, Georgie Fame ha uno di quei curriculum che non puoi riassumere in un redazionale. Dal 1962 ha regalmente dominato la scena dei club inglesi e non solo con una infinita sfilza di successi internazionali (vi ricordate'yeh yeh'che cantava Matt Bianco anni orsono?), fino alla non meno onorevole carriera degli 80s ad oggi. Dischi capolavoro come il live con l'altra pari leggendaria voce, Van-the man-Morrison sono dei must del genere musicale, e come dimenticare la sfilza infinita di brani che ancora oggi i dj mod sparano per movimentare la pista? Insomma lo spirito positivo da parte del pubblico c'era tutto nonostante che una buona parte delle persone
fosse stata avvertita dell'evento con poco anticipo, ormai la scena dei piccoli club volenterosi di organizzare qualche buona data di livello internazionale vive sui day off degli artisti in tour (magari all'estero). Beh per venire al sodo : l'inizio è un buon warm up in solo con la sua ancora splendida voce che riesce a catturarti al volo (un timbrica particolare, se non nella tradizione dei grandi crooner) e il repertorio che è magico. E' un attimo che la band internazionale (basso e chitarra sono Inglesi, il trombonista italo-sloveno- un vero numero uno- e un batterista e chitarrista solo italiani) inzia e si alza il tiro. I brani sono per lo più scelti nel vasto repertorio di standards jazz/blues con classici di New Orleans o evergreen di Ray Charles. Si và da 'Georgia on my mind' a 'working song' (Oscar Brown) magari per chi si aspettava cose tipo YehYeh o Somebody stole my thunder poteva esserci un po' di disappunto, ma credetemi del tutto ingiustificato. benchè non ci sia l'hammnond-lo strumento che lo ha reso famoso- i brani sono riarrangiati per piano in modo strepitoso. La versione cantata di Green Onions (booker t) è da KO. L'atmosfera intima creatasi nel bellissimo locale con la gente stipata tipo sardina in scatola e la temperatura in rapida ascesa hanno veramente reso il concerto un evento. Un po' di nostalgia nel pensare a cosa dovevano essere i suoi concerti nella Swinging London degli anni 60, ma è tutto ben documentato dai suoi dischi. Nella breve pausa che divide i due set c'è appena il tempo per farsi largo e chiedere un autografo su un paio di albums. S+W:Che fai Georgie In questi anni? G.F. Uh suono ancora un sacco nei clubs di mezzo mondo e poi ogni tanto incido qualche album, vecchi standard jazz e delle cose nuove mie quando ho l'ispirazione! Gli mostro un suo album dei primi ottanta con delle belle cover di Steve Wonder e chiedo quanto ha fatto dopo. G.F. Cira una decina di dischi, molti in cd ! Ok afferrato ; devo aggiornarmi perché artisti del suo calibro difficilmente sbagliano colpi. Serata inaspettata di grandissimo divertimento. Indimenticabile.
The Bastard Sons Of Dioniso
live @ Plettro - Quero (BL) 20.01.12 Live review di Davide Visentin
Metti una sera un trio che per arrivare a Quero dalla Valsugana ha preso la slitta. Metti un pubblico eterogeneo, composto per lo più di giovani scalmanate e genitori accompagnanti; aggiungici una manciata di persone che mettendo da parte ogni pregiudizio, pensano di dare una chance ai Tbsod e vedere davvero come se la cavano dal vivo. Infine, non dimenticare un gruppo spalla tra le migliori realtà emergenti del triveneto, quei Mondo Naif che faranno presto parlare di sé. Il venerdì sera del Plettro è così riassunto: un concerto che, se dal lato organizzativo forse lascia i gestori un pelo insoddisfatti, dal punto di vista artistico non ha niente da recriminare. Dopo un degno opening act del gruppo montebellunese infatti, il trio trentino guadagna il palco e si esprime al meglio, tra melodie pop e riff decisamente più arrabbiati. La scaletta - visto il recente lancio di “Per non fermarsi mai” - è abbastanza scontata: tra “avvoltoi” e “porte in faccia”, “veleno” e il nuovo primo singolo “rumore nero”, il trio si esplora ad ogni nota e si lancia verso
nuove direzioni musicali, tra disarmonie grunge e riff prog, non riuscendo tuttavia a scrollarsi di dosso del tutto la puzza di pop mainstream da dopo sbornia xfactor. Un dito medio a metà alla musica d'etichetta- specialmente dopo la rottura con la Sony - ma con un “grazie e arrivederci” sussurrato intimamente. Ai pezzi vecchio stile, come l'estratto dal primo album “Alice in wonderland”, si alternano infatti brani melodici e più “commerciali”, ad espressione di un background musicale solido che però finisce con l'esaurirsi in una scaletta che vuole dare un colpo alla botte – siamo più rock di ieri – ed uno al cerchio – siamo ancora dei teneroni pop che possono piacere alle ragazzine. Da quest'ultimo punto di vista l'esperienza sui palchi di Trl lascia il segno ed è evidente, soprattutto nel momento in cui da musicisti si diventa attori: a questo trio manca un frontman divertente, ed i riferimenti a grappe e “livelli di dissetanza” vari servono solo a mandare in visibilio il gruppo di teenager scatenate li sotto al palco. Strumentalmente c'è da dire che i tre si danno da fare e si difendono bene: le melodie siano esse aggressive o mielose sono ben curate; le armonie di chitarra e basso ineccepibili. L'esperienza macinata nel talent show si fa notare nelle parti corali ben composte e in cui difficilmente uno dei tre sbaglia una nota. Nel complesso un paio d'ore di musica gradevole, un gruppo che messi da parte ogni pregiudizio ed aspettativa, non ti rovina la serata ma ti lascia con l'amaro in bocca, perché fiuti nell'aria la voglia di underground ma vedi e senti ancora nitidamente l'influenza del demonio discografico rockofago; ed è un peccato, perché il rock c'è ma non si vede. Chissà che una cura depurativa fatta di live faticosi rimetta in contatto questo trio dalla buona volontà con il mondo sporco e sudato della musica vera alla quale, con mia somma sorpresa, anche i Tbsod sono degni di appartenere. Stay rock stay tuned. D.V.
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WATTSTAX Era il 20 Agosto del 1972, Los Angeles. Presso lo stadio Colosseum la sera prima c'era stata una partita di footbaal americano e quindi soltanto il giorno stesso gli organizzatori avevano avuto il tempo di sistemare tutto affinchè un intero festival che si svolgeva nell' arco di 7-8 ore potesse aver luogo. Quel festival fu chiamato Wattstax, una sorta di ''Woodstock nera'' (il primo festival interamente organizzato e gestito da afroamericani), un concerto dove
112.000 persone si riunirono per commemorare la rivolta nera di Watts (1965) e celebrare la nota (e mitica!) etichetta discografica di black-music, Stax Records. Wattstax (di cui venne fatto anche un documentario) fu il ritratto della comunità nera giusto sette anni dopo la rivolta di Watts, reso vibrante dai commenti dei residenti della zona e dalle osservazioni, spesso irriverenti, su cosa significhi essere neri in America. In questo clima di eccitazione mista alle delusioni per un passato che sarebbe potuto essere ma non fu, i proprietari della citata Stax, in collaborazione con il festival losangelino Watt Summer Festival, decisero di promuovere un'intera giornata, appunto il 20 Agosto, in favore della musica nera, tentando di ricreare la magica atmosfera di Woodstock in un contesto (ambientale, culturale, musicale e politico) del tutto diverso. Seguendo le orme no-profit del leggendario festival hippie del 1969, i biglietti non avrebbero avuto un costo superiore a 1 dollaro, mentre altri 50.000 biglietti sarebbero stati regalati alle classi nere più povere. Quella che si materializzò di fronte al palco nel primo pomeriggio di quella domenica fu una folla di 112.000 persone, a stragrande maggioranza nera, in un clima di festosa e
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Wolf prima e di Jimi Hendrix poi, ne mostra tutta la potenza alla sei corde, al vigoroso soul,
pacifica convivenza. Di fatto, e a ripensarci oggi WATTSTAX: 30th ANNIVERSARY SPECIAL EDITION DVD fa davvero sorridere, non un solo agente di Per non perdervi un solo minuto di polizia era presente allo stadio quel giorno, e questo sensazionale evento si trova non si verificò alcun incidente. Lo show ancora in commercio (solo di prevedeva un overture dedicata al Reverendo importazione). Jesse Jackson, cui seguivano sette ore Oltre al concerto completo i pressochè ininterrotte di musica, perlopiù di contenuti speciali comprendono: altissimo, se non eccelso, livello. Dal soul corale, introduzione di Chuck D, commenti di debitore del più antico gospel degli Staple Isaac Hayes, la performance Singers al ruvido e possente funk degli completa di Albert King, i trailers incredibili Bar Kays, forti del recente successo originali del 1973. del singolo Son of Shaft; dal blues urbano di Albert King, la cui Killing Floor, che fu di Howlin'
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massimo della loro capacità sia dal lato musicale che dei testi. A suonare per ultimi sono i padroni di casa Eat you Alive. I padovani tornano ad aggredire la scena con un suono più potente che Eat you Alive, Lyon Estates e Attrito. mai. Un mix tra fastcore e influenze hardcore Tutti insieme per supportare oldschool. Da “The Strenght In My Veins” a “l'ultimo stagediving”. “Control” propongono i pezzi del nuovo lavoro che sono una bomba. Procuratevi questo disco. Non ne rimarrete delusi. PUNK, HC e Dintorni di Marika Zorzi
Eat you Alive, Lyon Estates e Attrito. Tutti insieme per supportare “l'ultimo stagediving”. Da cinque anni sui palchi e dopo un demo nel 2008 che è stato uno schiaffo velocissimo all'insegna del fast-thrash core, tornano i padovani Eat you alive con il loro primo disco "The Last Stage Diving", presentato al Crc di Abano Terme il 6 gennaio 2012. Ad accompagnarli in questo festone Lyon Estates e Attrito. I trentini sono proprio i primi a salire sul palco. Dagli ultimi pezzi di “Triste opera itinerante” fino a quelli del primo demo, questi ragazzi ormai sono una garanzia. Hc old school e new school, mischiati insieme in una miscela letale e che lascia ben pochi dubbi. I secondi in scaletta sono i bolognesi Lyon Estates. Questo gruppo si avvale dell' essenzialità che contraddistingue l'hardcore, senza scadere nella banalità o nella scarsezza di contenuti. Questi riescono a esprimersi al
Una domenica nel salotto della
Biba House. Forse gli anni Novanta non sono tanto lontani.
Mi ricordo una decina di anni fa di un ragazzo, già più grande di me, che al Gramigna di Padova aveva delle cassette sopra un tavolo, sempre messo sulla sinistra del palco. Dentro c'erano vinili, cd e cassette ma anche fanzine, che abbandonava con la fiducia più cieca per andare a pogare selvaggio. Ballava e si scatenava rotolandosi per terra tutto madido di sudore dalla testa ai piedi qualsiasi fosse il gruppo. Poi tornava sulla sediolina che aveva dietro quel tavolo e chiacchierava con tutti consigliando dischi che quasi nessuno sapeva fossero stati stampati. Io a quell'epoca il grindcore
non sapevo nemmeno cosa fosse, lui gruppi come Stillicidio e Napalm Death se li mangiava già a colazione da un bel po'. Erano gli inizi degli anni con il duemila davanti ma quel ragazzo aveva già una decade di concerti e dischi alle spalle. Ora, nel 2012, tanta gente che si vedeva ai concerti è cambiata e non si vede più e altra ne è arrivata, com'è naturale che sia, eppure quello stesso tizio con qualche ruga in più e qualche capello in meno c'è sempre. Lì, presente con la sua distro a supportare i gruppi che non si caga neanche il cane e senza usare la musica o i concerti come pubblicità per tirar su soldi. Scambio, contatti e do it yourself da sempre. Insomma, Pino e la sua Biba records sono una certezza. Il concerto di domenica 22 gennaio per festeggiare gli anni di questo ragazzone non poteva dunque discostarsi dalla natura che l'ha sempre contraddistinto. Quattro gruppi (Sorz de Puner, Linea di Confine, Colony Collapse Disorder e Sposa in Alto Mare), roba da bere e una massa di debosciati tutti stipati nel salotto di casa sua. Come negli anni novanta, e come lo sarà ancora, perché lo spirito continua.
VENERDI’ 3 - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Boban I Marko Markovic - MOON CLUB (Mirano - VE) - Live: Mellow Mood - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Live: Melt + Kill the Mayor - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: Carlo Colombo Trio - VINILE (Rosà - VI) - Live: Brunori sas + Public
EVENTI
FEBBRAIO
SABATO 4 - PLETTRO MC (BL) - Live: Soviet Soviet - DEPOSITO GIORDANI : Live: DOES IT OFFEND YOU YEAH? - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - SbainNight Rock Version - MOON CLUB (Mirano - VE) - Live: Japanther (USA Punk Rock) - CENTRO STABILE di Cultura (VI) - Live: Ed Laurie (Usa) - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Music Superstar “NewExplosion Party” - VINILE (Rosà - VI) - Planet Brain + Your Shine
DOMENICA 5 - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Aperitifone: Live Bad Black Sheep + MysteNoir
SOUND & VISON MAGAZINE declina ogni resposabilità per eventuali cambi di programma
MARTEDI’ 7 - SARTEA (VI) - JND presents TIGER & WOODS
VENERDI’ 10 - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: BUGO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Jay Osai (DjSet) - MOON CLUB (Mirano - VE) - Live: Aucan + King Of Bingo - SARTEA (VI) - Live: Devotion (Alt. Metal) + Dj Buzz (Hip Hop) - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Live Dixie e i Ragazzi DPAP - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: Rusò
SABATO 11 - PLETTRO MC (BL) - Marco Bellini by Glory Hole - DEPOSITO GIORDANI (PN) - Live: LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Rumatera - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Dj Cyco (Uk Garage) - CS RIVOLTA (VE) - Live: I CANI - SARTEA (VI) - Live: Pina Bolla - PEDON (Marostica - VI) - Live: Starfucker - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Only Hit Dance “NewExplosionParty” - VINILE (Rosà - VI) - Live: Mama Marjas Ultima Fase
DOMENICA 12 - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: PETE DOHERTY - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Dj Iani (Apocalypse Rock) - SARTEA (VI) - Live: The Maulers - MARAKELLA (Grisignano - VI) - Live : Magnetofono - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Vicenza Rock Contest
GIOVEDi’ 16
DOMENICA 19 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Rock Happy Hours
DOMENICA 12
MARTEDi’ 21
PETE DOHERTY
- SARTEA (VI) - JND presnts Marcello Giordani
GIOVEDi’ 23 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Trutz Trio (Kim & The Cadillacs)
VENERDI’ 24 - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Pain Of Salvation - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - I Maledetti (DjSet) - SARTEA (VI) - Live: Fabio Cardullo + Back To Black Dj Set - BAR SMERALDO (VI) - Fiesta Libre “Los Tres Serioleros” - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - La Corrida Unusual Jam Session - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: Asuma Brasilian 4et
- ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Delirio De Janeiro
VENERDI’ 17 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Claudio King P (Reggae) - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Shandon - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Live: Alvarez King (uk) - SARTEA (VI) - The Early Bird DjSet - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: Bruno Michel Abati
SABATO 18 - PLETTRO MC (BL) - Dub Gate: I.S.A. meets Ras Tweed - DEPOSITO GIORDANI (PN) - Live: Mellow Mood - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Back To Black Dj Set - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Reel Big Fish - BAR SMERALDO (VI) - Fusi di Testa Party - PEDON (Marostica - VI) - Live: Telo & The Blues Experience - VINILE (Rosà - VI) - No Love No Party - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - The Carnival On Display - SARTEA (VI) - Fittipaldi Night “Giorgio Remember”
SABATO 25 - PLETTRO MC (BL) - Sub.Concept presents Seven (Uk) - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Excuse Me (DjSet) - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Clementino+Tayone - CS RIVOLTA (VE) - Live: 99 POSSE - PEDON (Marostica - VI) - Live: Trutz Viking Groth - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Abemus Party “NewExplosionParty” - VINILE (Rosà - VI) - Live: Bastard Sons Of Dioniso - SARTEA (VI) - Live: Riding Circles
DOMENICA 26 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Rock Happy Hours - MARAKELLA (Grisignano - VI) - Live: Baanga Trio - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Vicenza Rock Contest
ACOUSTIC TOUR
@ NEW AGE CLUB
The Social Noteworks “Quando la musica è ribelle” di Annalisa Tonini
“SWING HIGH” LA RESISTENZA SWING DEI GIOVANI TEDESCHI Ogni anno nel mese di Gennaio basta aprire una qualche rivista per leggere degli approfondimenti sugli stermini che hanno contrassegnato la seconda guerra mondiale. Tra le pagine più cruente della storia europea, questa spicca con particolare forza. Tuttavia, non si parla mai di come al dissenso verso i totalitarismi abbiano partecipato non solo intellettuali e militanti, ma anche orde di ragazzetti modaioli che di politica sapevano poco niente. Agguerriti più che mai, contrastavano un sistema estremo e rigidissimo che troppo proibiva: libri, pensieri, modi di vestire e musica... La musica swing si era diffusa rapidamente in Europa, tanto che Berlino e Parigi venivano considerate le succursali di Harlem. I ragazzi accoglievano con entusiasmo le novità musicali d'oltreoceano, i gruppi jazz americani erano spesso in tour nelle principali città europee e le sale da ballo straripavano di gente. Gli anni venti erano stati
esaltanti dal punto di vista creativo, promiscui e fecondi per la cultura europea. La musica swing e il divertimento giovanile prenderanno una rotta drammaticamente diversa con il consolidamento delle dittature. La musica jazz viene dichiarata fuorilegge dal Terzo Reich che la defisce oscena e pericolosa per i giovani. L'italia fascista spalleggia questo atteggiamento e cavalca l'onda del pregiudizio. Associa alla musica swing e al jazz il cannibalismo, la lascivia, la promiscuità razziale. Gli squadristi italiani costringono le orchestre jazz a suonare Giovinezza! Giovinezza! a suon di legnate. Nonostante tutto, in Germania sopravvive, tra la martellante propaganda nazista e i capillari controlli polizieschi, una gioventù che non vuole allinearsi e che sente l'esigenza di preservare la
certo punto, la faccenda viene ritenuta talmente pericolosa che Himmler e Goebbels decidono di
propria individualità. Sono gli “Swingjugend”, i figli dell' alta borghesia, ribelli e capricciosi. Amano l'America che per loro rappresenta il nuovo, la moda, la libertà. Ogni notte si sintonizzano sulla BBC e registrano le trasmissioni musicali che il giorno dopo, a scuola, passano ai compagni. In pubblico parlano usando molti termini inglesi e yiddish, non mostrano alcun rispetto per le autorità. Non fanno niente per nascondersi, si divertono a provocare anche nel look. Il loro ideale di bellezza è composto da un mix di riferimenti: un pò di Bogart, un pò dell'aristocratico inglese di campagna e un pò del clown di Harlem. Usavano le immancabili giacche zootie e i pantaloni larghi e stretti alla caviglia. I capelli lunghi ed impomatati di brillantina e zucchero se ne stavano immobili sotto un Borsalino leggermente inclinato. L'impermeabile andava appoggiato alla spalla e sotto il braccio ben in vista, ostentavano un giornale in lingua inglese. Giravano in pubblico con un ombrello sempre chiuso, anche in caso di pioggia. Era questo il simbolo della loro attitudine anglofila. I gerarchi nazisti all'inizio chiudevano un occhio grazie la posizione altolocata dei ragazzi, (spesso le loro famiglie erano molto influenti per l'economia locale) ma il proliferare di feste clandestine a base di jazz e swing, con relativi cocktail, balli e orgie varie, finì con l'esaurire “tanta tolleranza”. Ad un
LIMELIGHT di Eugenio Zazzara (Roma)
AFTERHOURS “GERMI” Anno: 1995 - Etichetta: Vox Pop Accolto positivamente ma senza troppi clamori da pubblico e, soprattutto, discografici, Germi può a ben diritto essere considerato il disco della svolta musicale e artistica degli Afterhours. Benché non musicalmente vario, elaborato e di successo come Hai Paura del Buio?, l'esordio in lingua italiana del gruppo milanese sanciva la maggiore età del rock alternativo italiano. In linea con quanto fatto più o meno nello stesso periodo da altri importanti rappresentanti del panorama (penso ad esempio ai C.S.I. di Tabula Rasa Elettrificata), avviene il definitivo sdoganamento del rock italiano, che raggiunge finalmente una notorietà appropriata e si libera dall'insicurezza del sentirsi periferia del mondo musicale. Germi è una tappa fondamentale di questo processo. L'album nasce dalla trasformazione in italiano dei testi di alcuni brani del precedente Pop Kills Your Soul. Tutto inizia dal penultimo brano dell'album, la cover di Rino Gaetano di Mio Fratello è Figlio Unico. Inserita quasi per gioco alla fine di Pop Kills Your Soul quale unico brano cantato nella nostra lingua, il pezzo contiene
già in nuce l'approccio stilistico utilizzato da Manuel Agnelli negli anni successivi, cioè la tecnica del cut-up, adottata dopo la lettura di un libro di Gysin e Burroughs sul tema. Quel brano servì da traino per tutta la restante fase di riscrittura di alcuni brani, che assunsero la forma che ancora oggi possiamo ascoltare. L'unione tra l'impatto rumoroso e potente delle musiche e le liriche enigmatiche ma poetiche crearono un ibrido inedito e stimolante, che andò a colmare un vuoto allora presente sulla scena italiana. L'incipit affidato alla traccia omonima dà già un'idea della nuova formula. Preceduta dall'intro stralunata ed elettrica di Nadir, Germi parte con la batteria galoppante di Giorgio Prette, cui fanno seguito tre accordi distortissimi e dissonanti nei quali la voce stravolta e urlante di Agnelli sguazza a proprio agio, assecondando la musica con frasi violente e taglienti (“Inocula il mio germe!" o "Forse se smetto di respirare se ne va via da sé"). In Plastilina è l'amore il tema portante: un testo scuro e tetro (“Poi viene settembre e non ho avuto il tempo, lo sento nel mio seme, seme nero e lento”) che accompagna una ballata nera, impreziosita dagli interventi del violino schizofrenico di Davide Rossi. È quindi il turno della celebre Dentro Marylin, uno dei brani in assoluto più toccanti ed emozionanti del gruppo, grazie anche alla prestazione vocale di Agnelli e alle liriche in cut-up ispirate ed evocative. Il ritornello, al grido di "E non mi accorgo che so respirare!" è un must della discografia della band milanese e del rock italiano tutto. La musica è perfettamente in linea col testo: esoterica, sospesa, con un violino superlativo e con un bridge noise che ricorda alcune delle seminali intuizioni degli Slint. Siete Proprio Dei Pulcini è forse, dopo Germi, il brano più immediato e violento del lotto: un pezzo grunge in piena regola, almeno nella sua prima parte, che poi sprofonda in una litania delirante, scandita dal refrain "Cosa vi può più interessare?", perno dell'attacco spietato contro le nuove generazioni (tematica
ripresa, ancora più felicemente, in Sui Giovani D'oggi Ci Scatarro Su). Segue l'apatica Giovane Coglione, sempre sullo stesso filone di una gioventù velleitaria e svogliata, che riprende le stralunatezze alla Beck di Truckdrivin' Neighbors Downstairs. Un brano dalla notevole fortuna nei concerti è Ossigeno, riadattamento della Oxygen che troviamo nel disco precedente. Anche qui, si materializza nelle nostre orecchie una ballata malata e detonante, che affronta in maniera morbosa l'universo amorosorelazionale. Importante sottolineare, qui come nel resto del disco, l'apporto fondamentale di Xabier I ri o n d o, s p e ri m e n t at o re s p i a z z a n t e e personificazione, accanto a Manuel Agnelli, del lato più innovativo della band. La seguente Ho Tutto In Testa Ma Non Riesco a Dirlo è un eccellente strumentale, alienante e ispirato, mentre Strategie è un altro dei classici e cavalli di battaglia della band: una cavalcata sfrontata e diretta, in cui la tecnica gysoniana ispira un testo esplicito eppure criptico. Posso Avere Il Tuo Deserto? è un altro gioiello mefistofelico sulla noia e la passività: un riff tagliente, potenziato dal drumming fantasioso e dal basso metallico e martellante, accompagna un testo meno criptico degli altri e sempre spietato ("Sai ancora se vuoi? Hai volontà?" o il ritornello "E con l'abitudine ti spengon già, dando alla violenza la profondità"). A concludere l'album, la parodia sulla mediocrità di Pop (fortemente ispirata dai Dinosaur Jr. più melodici), la già citata Mio Fratello è Figlio Unico e la finale Porno Quando Non Sei Intorno, quasi bucolica e in controtendenza con l'irruenza tanto musicale come verbale delle tracce precedenti, per quanto la distorsione in lontananza e il rumorismo di fondo non concedano una conclusione conciliante. Nonostante gli anni passati, questa perla della discografia italiana non perde il suo smalto, non smette di invogliare all'ascolto e a suscitare nuove emozioni. Tellurica.
Domenica 12 Febbraio
Giornata Salute Benessere MartedĂŹ 14 Febbraio
Cena di S. Valentino Serata a lume di candela
Sabato 18 Febbraio
Carnevale con Moss
Serata a buffet e musica anni 70 80 90 Funky Remember
GTA
10 ANNI! compie
Gente, chi non conosce Gta? Grand Theft Auto III ultimamente, ha festeggiato i suoi 10 anni di esistenza con una nuova versione “rinfrescata” ma fedele all'originale per iPad e iPhone. Il mondo, quasi infinito di esplorazione del gioco, e la trama da b-movie poliziesco, hanno rivoluzionato il mondo dei videogame. La Rockstar, la software house creatrice del titolo, ha sancito un nuovo step nel mondo videoludico. Non ci saranno più solo “sparatutto” o giochini fini a se, ora i videogame sono dei film, con trama, colpi di scena, emozioni, storie di intrighi, di tradimenti, ecc... Ma Gta III non è ovviamente, la prima versione
di questo progetto, ma è il capitolo che passa dal 2d visto dall'alto, un po' diciamo in miniatura ad un mondo in 3d esplorabile, dove, quasi tutto, può essere “usato”, dove voi brutti ceffi della società, ruberete auto, farete colpi, rapine e omicidi, insomma uno sfogo perfetto dallo stress della giornata...Gta III fece breccia nei cuori dei videogiocatori grazie alla realistica riproduzione di una città moderna con tutti i suoi abitanti, la sua violenza, e l'interazione con il mondo esterno. Ovviamente ogni rivoluzione porta polemiche, e fu bandito come un gioco “immorale” un pericolo per le giovani menti. Ho letto da qualche parte uno studio che dice,che i videogiocatori sono matematicamente e potenzialmente, i meno propensi alla violenza reale, in quanto eventuali stress e negatività vengono consumate giocando. Per chiunque volesse scrivermi può andare qui: facebook.com/alexjimma Grazie, Ciao!
[tra demenza, GENIO e follia] Intervista e Foto di Viola HCPH
Ve la ricordate quella canzone?? Quella un po' maliziosa, sfacciata… il tormentone; quel "popporno" che ti restava in testa una giornata intera. Allora sapete benissimo di chi sto parlando, non hanno bisogno di molte presentazioni: Gianluca De Rubertis e Alessandra Contini, quel "geniale" duo italiano entrato nelle classifiche italiane un paio d'anni fa grazie al loro primo singolo, ora al secondo album pubblicato ed un terzo in cantiere. Non sono stanchi di sorprendere, e sono veramente capaci di farlo se solo vi addentrate tra le loro canzoni e vi lasciate trasportare dalla musica: audaci, intriganti e giocosi. E' proprio questo il quadretto che compongono, ma lascio che a svelarci la vera anima del gruppo, siano proprio loro... Quando si parla de "il genio" è inevitabile non pensare alla canzone che vi ha fatti
conoscere al grande pubblico… ma volevo sapere... quanto "pop porno" in realtà vi rappresenta? [G] Intanto penso ci contraddistingua per una certa autoironia a cui siamo portati, soprattutto quando siamo insieme… quasi una demenza. Ma in realtà è una cosa che ci lega da sempre, percui ci rappresenta molto in realtà. Quella canzone, che è facilmente fraintendibile, letta nella giusta chiave, cioè capendo cosa c'è dietro, è sostanzialmente rappresentativa di un modo che abbiamo di ridere e di divertirci. Quando suoniamo insieme è più un incontro tra bambini scemi… Informandomi un po' su di voi ho sentito svariati riferimenti allo "Shibuya kei", che se non sbaglio è un genere musicale di origine giapponese… [A] Shibuya è un quartiere di tokyo… non vorrei dire delle castronate ma dovrebbe essere il quartiere più fashion, più alla moda del Giappone. quindi credo fosse stato un po'… il vederci "fashion"? haha non lo so, in realtà noi vestiamo HM e non abbiamo marchi di nessun tipo. Però se non sbaglio ci sono dei riferimenti a ciò anche nella vostra musica, come ad esempio la cover "una giapponese a Roma"… [A] Gli ascolti hanno sicuramente contaminato un po' il nostro modo di fare, di riarrangiare i pezzi e di ideare delle canzoni. Tra quello che ascoltiamo ci sono gruppi come i Pizzicato Five degli anni
'90… quei gruppi insomma che proponevano della musica elettronica, però mischiata al pop… che un po' si rifaceva tra l'altro alla musica francese degli anni '60, perché i giapponesi erano molto intrigati da questo tipo di mix… e quindi anche loro riproponevano vecchi pezzi, come hanno fatto i Cibo Matto... [G] In questo momento i Cibo Matto sono il mio gruppo preferito. Ma solo adesso eh, tra un quarto d'ora cambio idea… [A] Quindi è un'influenza che è venuta naturalmente… quando abbiamo preso gli strumenti in mano e ne è venuto fuori quel connubio che si è creato. [G] …come esce il pus da una ferita. [A] Bleah! Ora parliamo del vostro ultimo lavoro, "Vivere negli anni X"… come mai questo nome? Come li vedete voi questi fantomatici anni X? [G] Avevamo un titolo da scegliere, e ovviamente avevamo mille idee… ma è stato
un titolo scelto per un sogno che ho fatto… una mattina mi son svegliato, e non ho detto "bella ciao" ma "vivere negli anni dieci", che poi è letta in chiave di numero romano… una scelta contaminata un po' da quel malandrino di Vasco Brondi. Quindi in realtà il titolo è anche una sorta di gioco… il fatto che dopo un secolo ritorneremo a parlare di anni '10, '20, '30 quando li pensavamo come a qualcosa di completamente andato, appartenenti ormai ad un passato remoto… era questa la volontà, infatti in copertina abbiamo usato questi abiti un po' da primi del novecento, ma è un disco fatto nel 2010. E poi siamo antichi: cioè bambini dementi ma vecchi dentro, quindi il peggio che si possa avere. ...un buon mix [G] Esatto. Cosa rappresenta il disco? Bhè, è sicuramente un disco diverso dal primo perché è programmato, più ragionato, più riflettuto. Poi, come solitamente accade, piace sempre meno del primo… la cosa che hanno più in bocca i giornalisti è che "ha perso freschezza". [A] Ma non croccantezza! [G] Quindi rappresenta più o meno questo… che poi piaccia o no è al di fuori di noi.
L’intervista completa la potete trovare su www.soundandvision.it
Bedroom Revolution: storie di dischi da collezione di Sir Taylor
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE
IL
IU’ RARO AL M CO P ON S I D D
O
Esiste una sola copia registrata nel 1958 da McCartney, Lennon, Harrison il batterista Colin Hanton e il piansta John Duff Lowe E' valutata 100.000 sterline. Lo stesso singolo è stato ristampato in 25 copie nel 1981 (vale 10.000 sterline)
Ormai viaggiamo oltre i tre anni, che vuol dire che abbiamo parlato di circa una quarantina di dischi da collezione nelle varie edizioni e delle relative storie che stanno dietro alla incisione. E' bene fare una pausa di riflessione peraltro consona ai tempi di sballottamento totale e incipiente miseria nera che i nostri bravi amministratori hanno saputo negli anni preparare. Del resto la fama di popolo caprone, duro a imparare la lezione è stata già sviscerata da Montanelli nella sua bella storia d'italia. Io mi occupo in questo spazio di cose vacue e leggiadre che rispondono al nome di dischi quindi lascio la 'lacrimatio' ad altri e visto il tempo trascorso a suggerirvi cosa comprare e perchè mi soffermo a richiamare alcuni punti fermi del collezionismo discografico. Benchè la medicina si ostini a classificare il collezionista spesso come una persona quasi malata (disturbo della personalità: ovvero
ossesivo/compulsivo) và notato che indubbiamente esistono cose peggiori (vedi gioco d'azzardo che ha la medesima origine…) e che un buon collezionista che si rispetti è una persona di indubbia cultura e dalle ampie conoscenze specifiche: insomma non è un raccattatutto per capirci. Entriamo nel vivo. Per collezionare dischi dovete avere le idee molto chiare, quindi una buone dose di informazioni sull'oggetto, il disco; peraltro oggi facilmente reperibili on line. Guide tipo Record Collector o Vinilmania con elenchi (alla fine sempre incompleti) di artisti, opere e relative quotazioni sono spesso superati dalla velocità delle mode e dalle costanti scoperte dei collezionisti sparsi nel mondo. Bisogna quindi una volta deciso l'artista che vi piace capire quale è l'edizione più interessante e il prezzo medio (popsike.com è un buon aiuto nel farsi una idea approssimativa, ma non è il vangelo!) per non prendere bidoni. Oggi purtroppo sono pochi in Italia i venditori preparati e competenti e non è raro che ti offrano una becera ristampa a prezzi assurdi scambiandola per l'edizione originale, magari in buona fede. La grafica dei dischi il materiale con cui venivano fatte le copertine o le etichette dei dischi sono cambiate negli anni ed è bene ricordarsi la sequenza: gli errori costano cari. A volte una copertina plastificata o il flipback (la ripiegatura di chiusura della copertina fatta all'esterno invece che all'interno sono elementi immediati di riconoscimento). Altra cosa da tenere ben in mente è che i dischi da collezione sono dischi come nuovi. Un disco con segni più o meno profondi sul vinile o con danni alla copertina (piegature, adesivi rimossi, firme etc) fanno perdere come minimo il 50% del valore del disco. Per capirci : un disco raro che potrebbe valere 100 se
SEX PISTOLS “God Save The Qeen stampato in sole 300 copie (senza copertina, solo con un cartoncino marrone) e poi ritirato. 8.000 sterline
per il tipo di musica che produceva e per il pubblico che lo seguiva. Negli anni l'equilibrio si è tragicamente spostato sul long playing per cui negli anni 80 si sono venduti più i 45 giri rispetto agli album. I 45 dei Clash o degli U2 sono introvabili rispetto agli lp! Questo deve essere chiaro. Altra cosa da tenere ben in mente è che i dischi The Beatles veramente rari sono quelli che per vari motivi non sono stati distribuiti (quindi venduti) o sono stati Yesterday And Today ritirati dal mercato per x motivi (grane legali, errori “Butcher Cover” ritirata dal di stampa etc..) Un esempio eclatante è il mix degli mercato USA. 7000 dollari Smiths 'How Soon Is Now' uscito solo in Italia che contiene una versione errata del brano, subito ritirato dal mercato e divenuto un oggetto PINK FLOYD -THE WALL ricercatissimo, oppure le copertine provvisorie di Specialissima edizione limitata Aladin Sane di Bowie o Led Zeppelin 3. Concludo con una considerazione di massima su chi numerata in vinile arancione, può raggiungere i $2.000 dollari collezionare come artista fermo restando che il pensiero 'non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace' in ambito dischi non vale. Ci sono dei nomi storici nel rock o jazz che sono esenti dal perfetto, con dei visibili segni di usura, qualche fattore moda/culto molto spesso presente nella malanno sulla copertina non dovrebbe costare più musica. bisogna tenerlo a mente . Se 'GST Queen' di 30/40. In poche parole la maggiorparte delle dei Pistols su A&M valeva 75 gbp nel 1980 e oggi cose che girano in posti come i mercatini di ne vale 24.000 mentre la maggior parte dei 45 giri Piazzola sul Brenta piuttosto che Godega non dei Genesis hanno perso metà del loro valore non è sono lontanamente collezionabili. Interessanti ma solo un fattore di moda. difficilmente valutabili alle cifre a cui sono spesso THE ROLLING STONES proposti (anche se ci sono le eccezioni!). Altra cosa che spesso si dimentica è il contesto del STREET FIGHTING MAN disco/artista. In soldoni: negli anni 50/60 i soldi Edizione USA con copertina erano pochi quindi il fruitore medio comprava il arriva a 15000 dollari 45 giri che era economicamente più raggiungibile. Ne venivano stampati quindi molti anche perché erano pochi gli artisti che potevi scegliere. per contro il long playing era molto costoso, spesso VELVET UNDERGROUND una raccolta dei 4 0 5 singoli usciti nei mesi precedenti per cui veniva stampato in molte BANANA/TORSO MONO meno copie. Molto più difficile quindi trovare un lp Edizione USA dei relativi 45 giri (vedi beatles o rolling stones). valutazione copia “mint” Trovare copie come nuove è spesso una impresa. esistono eccezioni come sempre: ad esempio B. arriva a 3700 dollari Dylan ha venduto moltissimi più album che 45
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VIENNA
DI EMANUELA VIRAGO
Vienna è tra le mete imperdibili citate dalla Lonely Planet, la bibbia dei viaggiatori, per il 2012. Noi l'abbiamo visitata l'ultimo weekend di gennaio ed ecco qualche consiglio dedicato ai lettori di S&V. Volate Austrian Airlines: oggi, con tariffe che partono da € 69, la compagnia di bandiera austriaca non ha nulla da invidiare alle attuali linee low-cost; con l'aggiunta di non avere restrizioni su peso e dimensioni del bagaglio a mano e di poter godere di un
servizio puntuale con tanto di snack offerto (ormai miraggio per noi frequent flyers) sul volo. Al vostro arrivo all'aeroporto di Vienna, non fatevi distrarre dall'orda di tassisti turchi, algerini ed egiziani che vi assaliranno all'uscita e prendete il treno CAT che in 16 minuti vi porta comodamente in città. Se siete appassionati di Design Hotel, 25Hours-Hotel.com è la soluzione perfetta per il vostro soggiorno. Situato a circa 10 minuti a piedi dal centro storico e vicino al nuovissimo Quartiere dei Musei (uno dei dieci centri culturali più grandi al mondo con uno spazio espositivo unico nel suo genere), l'hotel offre grandi camere decorate in modo originale, wi-fi e servizio biciclette gratuiti e un barterrazza – con vista sulla città – che di giorno è un tranquillo lounge bar e la sera si trasforma nel ritrovo più trendy dei giovani viennesi. A Vienna ci sono così tante cose da vedere che si è tentati di farne la collezione. Quella che viene definita una delle capitali mondiali dell'arte, è un vero e proprio monumento al medioevo, al barocco, allo storicismo e allo stile liberty: a Vienna si contano oltre 27 castelli e più di 150 palazzi storici. Da non perdere: al Belvedere si celebrano i 150 anni del genio della pittura e pioniere della modernità Gustav Klimt (1862-1918). La sua opera più celebre, "Il bacio", oggi può essere
ammirata in un collettivo che celebra l'artista in questo anniversario importante. Altra tappa va fatta al Museo Albertina che ospita una delle collezioni d'arte grafica più grandi e più importanti nel mondo: circa 65.000 disegni e 1 milione di stampe antiche, moderne opere grafiche, fotografie e disegni architettonici e, recentemente, la collezione permanente di opere dell'Impressionismo. Secondo gli intenditori, il pezzo forte della collezione sono le opere di Albrecht Dürer. Sempre stati dei fans della Principessa Sissi? Avete visto il
film centinaia di volte? Allora non potete perdere il museo dedicato alla vita dell'affascinante e acclamata imperatrice d'Austria situato all'interno degli appartamenti imperiali dell'Hofburg; qui potete anche assistere a una dimostrazione dal vivo della Scuola di Equitazione Spagnola con il celebre balletto dei cavalli Lipizzani. Un'altra delle attrazioni turistiche più curiose ed affascinanti di Vienna è la casa "Hundertwasserhaus" costruita dall'architetto e pittore austriaco Friedensreich Hundertwasser. Il complesso realizzato è uno straordinario esempio di edilizia popolare e le facciate si presentano in vivaci tinte colorate; se non fosse per il freddo gelido, sembrerebbe di essere in Paseo De Gracia a Barcellona tra le opere fantasiose del maestro Gaudì. Poco distante c'è la Kunst Haus, sempre disegnata da Hundertwasser, con mostre a soggetto dedicate a interessanti temi d'arte contemporanea; fino a fine febbraio si può ammirare la fotografia di Henri Cartier-Bresson. Se troppa arte vi ha sfiniti, è tempo di fare una pausa in centro al prestigioso caffè dell'Hotel Sacher per una fetta della torta emblema della città. Ed è impossibile resistere alla tentazione di portarne anche una a casa. Per cena, se volete una cosa tra il tradizionale e il moderno, optate per Holy-Moly, un ristorante non convenzionale allestito in un'ex-barca ancorata sul Danubio; per ballare invece andate al Pratersauna, un ex centro benessere con spazi minimali ma fascino anni '60 situato nell'area del vecchio Prater con la ruota panoramica – una volta simbolo della città ma ora zona un po' decadente – . Viel Spass und Alles Gute!
GiùLaMaschera! di Lara Lago
GALILEO, UNO DI NOI, MEGLIO DI NOI
MARCO PAOLINI
Galileo Galilei: un anticonvenzionale, un aperto al dubbio fino alla fine, fino alla vecchiaia. Un eroe moderno, così moderno da sembrare antico. E antico Galileo lo è davvero, di 400 anni, ma non per Marco Paolini che l'ha portato in scena con uno spettacolo “Itis Galileo” da sold out. Un monologo in perfetto suo stile che fa sorridere il pubblico ma soprattutto lo fa riflettere. Ma perché confrontarsi con un personaggio vissuto così in là nel tempo? Perché essere geniali in circostanze difficili può essere un problema, soprattutto per gli altri. Galileo Galilei appare agli occhi dei contemporanei come un grande divulgatore dei propri studi, ma soprattutto come una mente
che rimane aperta al dubbio, fino alla fine, fino alla vecchiaia. Lo scienziato, come l'intellettuale, il pensatore, non si mette mai in pensione con la testa. Anzi, raggiunge le sue scoperte più importanti dopo i 60 anni. Ma Paolini nel suo spettacolo parla di un altro punto in comune dei nostri giorni con quell'epoca, ovvero la volontà di affidarsi alla magia per governare il futuro. “Viviamo in un tempo in cui la magia è tornata a governare il futuro- spiega Paolini- Sarà perché le leggi dell'economia non sono leggi matematiche e contengono una componente di caso molto rilevante, sta di fatto che il nostro mondo cerca consolazione negli astri. E mi stupisce che 400 anni dopo la post rivoluzione copernicana, tutti i giorni molti tra noi consultino le previsioni dell'oroscopo che utilizzano le stelle fisse di Tolomeo. Alla fine non importa se il cielo non è così, perché quello che conta è che ci piace. Ma io al destino non ci credo.” Con “Itis Galileo” Marco Paolini, è un attore che diventa personaggio e presenta una sorta di lezione scolastica, ma non da liceo, piuttosto da istituto tecnico. Lo spettacolo, ideato con Francesco Niccolini e realizzato con la consulenza scientifica di Stefano Gattei e la consulenza storica di Giovanni De Martis, fa ragionare il pubblico. E quando, prima di salire sul palco, gli chiediamo con che spirito avrebbe portato il suo spettacolo al Comunale di Vicenza, ci risponde: “Spirito? Nessuno spirito. Fare teatro è come guidare un'automobile. Meglio rimanere bassi con l'alcol.”
METTI UN LIBRO A CENA di FOX
ALEX ROSS “SENTI QUESTO” Autore: Alex Ross Titolo: Senti questo Editore: BOMPIANI Collana: OVERLOOK Pagine: 588 Prezzo: 24,00 euro Anno 2011
Un anno magico il 2011 per Alex Ross, al quale ho già dedicato uno spazio per presentare “Il resto è rumore”, ovvero la più particolare e leggibile narrazione della musica del '900. Il critico musicale del New Yorker, con “Senti Questo” si conferma essere il migliore “scrittore” di musica attualmente in circolazione. La semplicità con la quale riesce a ricostruire in poche pagine situazioni all'apparenza complesse, senza mai tralasciare i particolari determinanti, è la sua migliore caratteristica. Ma c'è di meglio nei suoi commenti. Per la prima volta un nome titolato
sfonda il muro che non ha mai equilibrato allo stesso livello musica colta, moderna, leggera e mercato discografico. “Senti questo” riunisce temi che vanno da Mozart ai Radiohead, dall' analisi sulle vendite dei dischi dopo la “catastrofe tecnologica” a Bob Dylan, Schubert ed i Sonic Youth, con una facilità stupefacente ed un intreccio tematico che a volte trasporta da un secolo all'altro questioni che di conseguenza sono senza fine e che viaggiano nel tempo tra le note. Recupero l'esempio dei Radiohead per consigliarvi la lettura del capitolo a loro dedicato, circa venticinque pagine nelle quali potrete tranquillamente avere una biografia del gruppo, con tutte le peculiarità del loro stile e senza perdersi in notizie inutili, ecco la fantastica genialità nella scrittura di Alex Ross, che non ho mai trovato in altri scrittori di musica. Di certo il libro si stacca in modo netto rispetto a “Il resto è rumore”, narrando in ogni capitolo episodi specifici e quindi non regalando quella descrizione geniale di un secolo di musica, il novecento, protagonista indiscusso della precedente opera, ma qui le notizie i confronti ed i riferimenti tra passato e presente della musica finalmente vengono, una volta per tutte chiariti.
G N I B B U L C T N ISIO V AND D N SOU
H G I N
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SARTEA
VI
BAR SMERALDO
VI
BARBIE MUSIC
B A R
VI
C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea
Campo Marzo - VICENZA INFO - Facebook: barsmeraldo
Via Bottego 20 - Arzignano - VICENZA Info FB. Barbie bar - Barbie music bar
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì
Nel centro storico di Vicenza, in Campo Marzo, il parco più malfamato del Veneto, un locale di grande atmosfera per cuori forti. Se i peggiori bar di Caracas vi fanno una pippa lo Smeraldo fa per voi!
Il Barbie Music Bar è ormai punto di riferimento dell'ovest Vicentino per quanto riguarda la musica "live".Niente di banale, un continuo alternarsi di Band locali e non...con attenzione particolare alla musica d'autore,dj set molto vari nel genere variando dal hip hop all' house music...! Vasta gamma di birre Artigianali alla spina e in bottiglia, una grande varietà di cocktails , panini bruschette e molto altro ancora....wi-fi gratuito, mega schermo per seguire tutti gli sport..! Barbie Music Bar...non è la solita musica !
JOIA
VINILE
OSTERIA RIVE
VI
Via Torino 17 - Caldogno Vicenza Tel 0444.1457169
VI
Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429
VI
Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815 www.rivejazzclub.it
smoking area
Locale di nuovissima creazione votato alla cucina homemade; ogni piatto proposto nasce in ogni sua parte dalle mani dello chef per la Joia dei vostri palati. Un design essenziale ed aereo giocato sulle trasparenze e le geometrie per la Joia dei vostri occhi. Live set di alto livello con i migliori musicisti della scena locale e non solo per la Joia dei vostri padiglioni! Una vetrina sul gusto in ogni suo senso. En-Joia
Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...
Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!
MOC Montecrocetta VI
BIRRERIA PEDON VI
HOUSE OF BLUES CAFE’ VI
Monte Crocetta Via Rivana 7 Bassano d. G. - VI Info Tel. 377.4196772 - FB: moc_montecrocetta
Via S. Antonio 12 Marostica - VI Info Tel. 348 6070213 - Chiuso Dom Matt e Lun
Stradella dei Munari - Zona S. Biagio - VI Info Tel. 340.9963018
C'E' VITA SU MOC: immersi nella verde collina del Parco, prepariamo bruschette, piatti freddi ed insalatone con particolare attenzione alla qualità e freschezza dei prodotti...ampia scelta anche per una dieta vegetariana. Aperitivi in musica, iniziative culturali,serate DjSet...e concerti live domenica pomeriggio. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 02.00 Email: montecrocetta@gmail.com
Nuova gestione e locale completamente rinnovato per lo storico Pedon di Marostica. Bruschette, panini, toast, insalatone e "spuncioti", Kebab e Tagliata al rosmarino con patate; 5 varietà di birra alla spina (Guinness compresa) e bottiglie di birra da tutto il mondo. Una birreria dal sapore sixties, dove ascoltare musica psichedelica e garage, senza tralasciare il nostro beat... I posters dei concerti di Bill Graham per il Fillmore (U.S.A.) sono in vendita e già incorniciati; come anche il juke box e i flipper perfettamente funzionanti!
Rinnovato con la nuova gestione da marzo 2011. E' diventato in breve tempo il punto di riferimento della zona S. Biagio, nel cuore del centro storico di Vicenza. La conduzione familiare, offre un servizio di caffetteria, pasticceria e ristorazione tutta italiana. Arte culinaria con lo chef Maurizio in un ambiente accogliente, la ricca carta dei vini campani e locali, selezionati con cura dall'esperto sommelier Gennaro. Oltre alla buona tavola la programmazione live e DJ set. Durante il periodo estivo apre il suggestivo plateatico con vista fiume.
MARAKELLA
BARRACUDA
NEW AGE
VI
TV
TV
Via Mazzini 6 - Grisignano di Zocco (VI) Info: Roberto 349.3198097
Via Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV) Info: Matteo 392.9581569
Via Tintoretto - Roncade - Treviso www.newageclub.it
Sulla statale che collega Vicenza a Padova esattamente a Grisignano si trova il Marakella. Nato dall’idea di unire il dolce e il salato in un unico ed accogliente ambiente. La ciliegina sulla torta? La musica! Che accompagna gli affollatissimi aperitivi domenicali dalle 18 in poi. Da provare a tutte le ore! Marakella vi aspetta!
STAY SEVENTIES!!! Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra! Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento!
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!
TESSERA
DE’ GUSTO
TV
ROKKAFE’
TV
PLETTRO
BL
Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603
St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com
Via Feltrina (BL) - Adiacente alla Pizzerie La Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)
It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!
CHICA BOOM
PD
OFFICINA GAMBRINUS TN
CHALET DEL LA MOT
Via Leonardo Da Vinci - S. Martino di Lupari (PD) Info: facebook.com/chicaboom
Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261
Baselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710
Tipico Locale stile Rock n Roll Route 66 offre vini e birre di ottima qualità. Famosi I suoi cocktails ed il gustosissimo reparto snack. Aperto a partire dalle ore 06.00 vi accompagnerà fino alle 02.00 di notte con musica live e djset. Possibilità di organizzare feste private. Info Luca 339.1370044
Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che p i at t i t i p i c i t re n t i n i . U n a programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!
Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.
TN
WWW.RIVEJAZZCLUB.IT
VEN 3 FEB CARLO COLOMBO TRIO Brani italiani in chiave swing
VEN 10 FEB RUSO’ Atmosfere jazz nate dalla tradizione catalana
VEN 17 FEB BRUNO MICHEL ABATI una danza poetica con la voluttà delle sillabe scialuppate
VEN 24 FEB ASUMA BRASILIAN 4et Jazz Bossanova
VEN 2 MARZO DIPLES BALKAN MUSIC & DIJANA GRCIC Paesaggi Sonori Balcanici
OSTERIA RIVE - VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC