SOUND & VISION MAG

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GENNAIO LIVE! ven. 8 gennaio TRIBOSSA Trio di solare jazz-bossanova con la virtuosa voce di

Sabrina Turri.

RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO INFO: 348.8265815

ven. 15 gennaio LEO MIGLIORANZA & the Smokin'taxi: un viaggio jazz nella storia della canzone d'autore dagli anni cinquanta ad oggi proposto da un quintetto divertito e divertente!

ven. 22 gennaio QUARTETTO DESUETO Per questa band acustica la tradizione jazz-folk si mescola con le cadenze tipiche delle musiche caraibiche, lasciando spazi all'improvvisazione e all'estemporaneitĂ . Special guest EDU EBLING

ven. 29 gennaio ALESSANDRA PASCALI QUARTET Jazz songs e tunes della tradizione afro-americana per un repertorio imprevedibile e molto curato nel dettaglio: influenze pop e gospel della cantante Ale Pascali, arie jazzistiche e straight ahead della pianista Aisha Ruggieri, ritmo latino di Catinaccio..

sab. 30 gennaio FUNK & DRUM Funky dj set con jam session di percussioni live...

IN PARTNERSHIP CON



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W E L C O M E

I N T O T H E S O U N D & V I S I O N A L T E R N A T I V E W O R L D

A n n o 6 N ° 7 0 G E N N A I O 2 0 1 0

A u t . T r i b . B a s s a n o d . G . N ° 8 / 0 3 d e l 3 . 0 9 . 2 0 0 3 S T E F A N O R O S S I D I R E T T O R E R E S P O N S A B I L E : D A N I E L E P E N S A V A L L E ( d a n i e l e p @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) E D I T O R E : G r a f i c a : C o v e r : w w w . b l i t z s t u d i o . i t D J D A n d r e a B l i t z S t u d i o ( V R ) I c o n s C o v e r : w w w . O f f i c i n e V a n i l l a . c o m O s v a l d o C a s a n o v a ( V I ) R E D A Z I O N E / U F F I C I O S T A M P A : I L A R I A R E B E C C H I ( i l a r i a @ s o u n d a n d v i s i o n . i t ) Q u e s t o n u m e r o è s t a t o r e a l i z z a t o g r a z i e a l c o n t r i b u t o v o l o n t a r i o d i : S . R o s s i ( V I ) I l a r i a R e b e c c h i ( V I ) G . M a r i ( V I ) C . C o l l i ( R M ) A . L o G i u d i c e ( V I ) M . V i s e n t i n ( V I ) G . V i n c i ( M I ) F . N i c o l l i ( V I ) M . C a t t a n e o ( M I ) A . R e b e c c h i ( V I ) M o n i c a B o s a r o ( V r ) T o b i a F i o r e s e ( V I ) L . S a r t o r ( T V ) F o x ( V I ) P a o l o B e r t o ( V I ) D e n i s e Z a n i n ( V I ) S t e p h a n i e D a r k ( T V ) E . V i r a g o ( T V ) L . L a g o ( V I ) C r i s t i a n C r i s t o f a r i ( V I ) M a t t e o P e o t t a ( V I ) A . R o c c a ( M I ) M . M a n t o v a n i ( B O ) A l b e r t o C a s a g r a n d e ( V R ) A l i c e L a g o ( V I ) M a r c o C h e m e l l o ( V I ) M a x M a n e t t i ( V I ) F i l i p p o L e o n a r d i ( B o ) , L o r e n z o C l e r i c i ( V a ) , M a r c o D a l l a S t e l l a ( V i )

S & V I N F O P O I N T :

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W E B :

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SOMMARIO

GENNAIO 2010

PAG 6 : “BEST LIVE PICTURE OF THE MONTH” PAG 7 : THE BEST OF 2000-2009: lo specialone del mese / approfondimento genere per genere delle mutazioni della musica e del cinema negli anni zero PAG 8 : “IN BRIT” / brit-rock, di C. Cristofari & M. Peotta PAG 9 : ”KINGS ROAD” / punk, di Marco Mantovani PAG 11 : “NEW WAVE 2000”, di I.Rebecchi PAG 14 : “PSICHEDELIA 2000-2009”, di F.Leonardi PAG 16 : “NU-GAZE / SHOEHAZE '00”, di C.Colli PAG 18 : “HARD ROCK 2000”, di D.Zanin PAG 20-21 : “IL FUTURO DEL CANTAUTORATO”, di L.Clerici PAG 22-23 : “THE ELECTRONIC EXPLOSION”, di M.Visentin PAG 23 : “RIFOKI: presentazione esclusiva, di M.Visentin PAG 24 : “TECHNO 2000”, di G. Vinci PAG 27 : “CROSSOVER E NU METAL, l'incontro del nuovo millennio”, di A.Rebecchi PAG 28-29 : “BIGGEST EVENTS CALENDAR” di I. Rebecchi [ calendario di tutti gli eventi più importanti in Italia ] PAG 30-31 : “UNDERGROUND MAP” di DjD [ trova il tuo locale preferito ] PAG 31-33-34-35 : “NIGHTCLUBBING” di S&V [ i migliori locali sostenuti da Sound & Vision! ] PAG 38-39 : “METAL 2000”, di A. Lo Giudice PAG 42 : “HARDCORE '00”, di M. Dalla Stella PAG 46 : “HIP HOP IS DEAD?”, di L. Lago PAG 51 : “AL CINEMA STASERA PROIETTANO IL TERZO MILLENNIO” / cinema 2000, di M. Chemello PAG 52 : “WOLRD ALPINE ROCK FEST 2009, PLACEBO + SKI STARS SHOW”, di I. Rebecchi [live report] PAG 53 : “THE TALESWAPPER”, di E. Virago [live report] PAG 53 : “RAY CAESAR: sogni di cristallo” [presentazione mostra] PAG 54 : “STATE A SENTIRE”, di I. Rebecchi [i 3 dischi più belli di gennaio '10] PAG 58 : “S&V OFFICIAL POINTS” [ il modo più semplice di trovare Sound & Vision nella tua città ]


SO

ION

D AND VIS UN

PHO TO AWARD

"BEST LIVE PICTURE OF THE LAST DAYS” - lo scatto più bello degli ultimi live seguiti dai nostri fotografi -

Brian Molko - PLACEBO @ World Alpine RockFest 2009, Andalo (Tn) - 22 dicembre 2009 foto di Ambra Rebecchi - www.flickr.com/photos/ambra_rebecchi/


D & VISION SOUN

2 00 0 - 2 0 0 9

THE BEST OF 2000-2009 Dovevamo farlo: dieci anni di musica, dieci anni di ritmate palpitazioni, tra vorticosi recuperi di influenze passate e un incessante desiderio di sperimentazione, lirica e sonora. Cosa è successo negli anni Zero, dal 2000 ad oggi? E' proprio vero che è stato tutto da buttare? E dove siamo arrivati? Ecco una disamina approfondita genere per genere, per capirne un po' di più e non scordare nulla…


8 BRIT-ROCK 2000-2009 - di C. Cristofari e M. Peotta travolgenti, i testi ironici e cosi “maltrattata” da se l e gge ri , l ' a l l e gri a s u l stessa e dagli altri. Ci sarà IL BRIT-ROCK 2000-2009 palcoscenico e i grandissimi spazio pure per i Subways, per

Come fare a raccontare dieci anni di musica inglese in una p agi n a ? C o m e fa re a riassumere tutto quello che questa fantastica terra di musica ci ha saputo regalare? Fin dai tempi dei Beatles e dei Rolling Stones sotto le insegne della Union Jack sono nate band ed artisti in grado di meritare citazioni importanti nella storia. Ricorderemo questi dieci anni del nuovo millennio come gli anni dei Coldplay e del loro rock/pop intimistico ed emotivo, che ha s ap u t o fa r s o g n a re nuovamente gli inglesi, orfani della diatriba del britpop anni '90 tra Oasis e Blur che andava scemando per la “scomparsa” prematura di quest'ultimi. Li

ricorderemo pure per gli immensi Muse con il loro rock/progressive contaminato e per i loro spettacoli live folgoranti. Ricorderemo l'esplosione definitiva delle band underground grazie all'affermazione della rete web (myspace i-tunes e programmi “peer to peer”) come mercato di scambio. In questo caso meriteranno citazione i Bloc Party con i loro beat incalzanti, prima indieband della nuova generazione a proporre un frontman, Kele Okereke, di origini nigeriane e poi i Kasabian con le loro c ru d e c o n t a m i n a z i o n i elettroniche e l'atmosfera tumultuosa di ogni album. I Franz Ferdinand per i loro riff

Arctic Monkeys, la novità forse più frizzante che ha sconvolto questi dieci anni di musica, con i loro record di vendite a ripetizione conquistati con la realizzazione di tre album eterogenei nello stile e semplicemente geniali, ognuno a modo suo. Come dimenticare i Placebo, con la suadente voce di Brian Molko , le atmosfere dark e quello “Sleeping with the ghosts” che ha emozionato una generazione intera. Li ricorderemo poi, per la quasi definitiva scomparsa delle boy/girls band come Spice Girls, Blue, All Saints (ect) e per le prime pagine dedicate a Pete Doherty e ai suoi Libertines, grezzi, sfrontati e stronzi, sempre abili a cacciarsi nei guai come solo le punk-band sanno fare. Ci saranno nelle nostre menti pure i Radiohead e il loro essere enigmatici, innovativi e affascinanti grazie ad album come “Kid A” (considerato dai più, l'album del decennio) e “In Rainbows”, primo album nella storia distribuito gratuitamente sul web. Ricorderemo Robbie Williams per i suoi buoni pezzi pop e per le sue stravaganti manie e ricorderemo pure Amy Winehouse per il suo essere

gli Horrors e per un ritorno in grande stile dei Chemical brothers con “Push the Button” e per i grandi live set dei Prodigy pure nel nuovo millennio. Ricorderemo pure gli U2 protagonisti di una lunghissima carriera ad alti livelli e non ci passerà inosservata l'attesissima reunion dei Verve dopo i 3 album solisti del frontman Richard Ashcroft, sicuramente una delle figure più affascinanti del panorama uk. Poi ancora i Gorillaz, band virtuale utilizzata come maschera da quel Damon Albarn che dopo i Blur non riusciva a contenere le sue idee. Ricorderemo questi dieci anni con il botto finale, dovuto allo scioglimento, poco dopo l'uscita di uno stupendo “Dig Out Your Soul” di una delle più grandi band che l'inghilterra abbia mai acclamato quali sono gli Oasis. Carne al fuoco ce n'è tanta, materiale su cui perdere interi giorni e notti ce n'è ancora di più. Di seguito vogliamo citarvi degli album, che personalmente riteniamo irrinunciabili,consigliandovi, se amate tutto questo, di immergervi nell'ascolto. L'inghilterra non è mai stata avara nell'esprimere talenti.


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KINGS ROAD - PUNK 2000 di M. Mantovani va tutto bene e non solo “KINGS ROAD” PUNK 2000 perché stiamo parlando dei

Il punk-rock non ha limiti. No, forse qualcuno ne ha, ma quali? Già perché se stiamo a ve d e re l ' o ri gi n e d e l movimento e la subcultura che ne ha dato il via ci rendiamo conto che negli ultimi trent' anni il fenomeno si è mosso nelle più disparate direzioni. Punk-rock, postpunk, punk hardcore, ska punk, punk oi, pop-punk, ce n'è per tutti i gusti. Persino d a n c e - p u n k , ro b a d a rabbrividire. Un' accozzaglia di generi che spesso nulla hanno a che fare uno con l'altro. Chi ama definire certo non può che trovare pane per i suoi denti. Comunque sia ciò che conta è quello che ci resta e il bilancio dei tre decenni che ci

stiamo per mettere alle spalle è positivo. Ci rimane della grande musica. Dal 2000 ad oggi ci siamo allontanati anni luce dal sound degli anni '70. Un'evoluzione inevitabile ma sono ancora chitarra, basso e batteria la struttura portante. La tecnica storicamente è un aspetto marginale, anche se negli anni si sono succedute band incredibilmente capaci. Non va dimenticata la voce, i testi. In una musica, nata di protesta, il messaggio dovrebbe avere un certo peso. Anche qui però ci sarebbe da discutere. I Ramones ad esempio non sempre hanno trattato di temi impegnati, di quelli che ti fanno aprire gli occhi sul mondo in cui vivi. Ma

Ramones, ma perché la componente demenziale è una di quelle direzioni che questo genere può prendere. Gli anni '90 lasciavano in eredità dischi superbi e quasi si chiudevano col botto con uno dei dischi più belli di sempre. Nel '98 esce The Shape of punk to come, dei Refused. E pensare che inizialmente la Burning Heart rimase perplessa da quell'album. Dunque dal nuovo millennio che cosa ci poteva aspettare? Chissà quali innovazioni! In effetti qualcosa ci fu. Il 12 settembre 2000 esce per Grand Royal Records Relationship of Command degli At the Drive In. Il gruppo di El Paso, già durante gli anni '90 si era fatto notare nella scena post-punk, ma fu nel 2000 che il mondo li conobbe. Un disco atipico, isterico ma non sempre, vicino, ma non troppo al precedente, prodotto da un certo signore di nome Ross Robinson… Dopo gli At the Drive i cinque componenti diedero vita a due progetti diversi tra loro, ma entrambi assai validi: Mars Volta e Sparta. Nel 2004 tornano alla ri b a l t a u n a ve c c h i a conoscenza del punk-rock. I Social Distorsion seppur in formazione rimaneggiata,

escono con Sex, Love and Rock'n Roll. Il primo disco senza lo storico chitarrista Dennis Dannel, ma sempre con Mike Ness in prima linea, ancora capace di sfornare pezzi di grande qualità e coerenza. Bisogna aspettare poco per il disco che è stato premiato come il migliore dell'anno nella scena hardcore. Wake the Dead, dei Comeback Kid. Nel 2005 esce e viene osannato dalla critica mondiale, regalando alla band canadese popolarità in tutto il globo. Fino a qualche anno prima sembrava impensabile che una band hc potesse raggiungere una fama tale. Internet lo ha reso possibile. Per molti una manna dal cielo, per altri, in primis etichette e negozi di dischi, un disastro. E' anche questa una peculiarità del decennio 2000/10: scaricare musica, non acquistare dischi. In crisi c o s t a n t e i l m e rc a t o discografico, ma la musica è libera, di tutti e a costo praticamente zero. Non tutti però la vedono così e questo fa parte dell'underground e di questa musica. Controcorrente, ancora a comprare il disco, per averlo, per sfizio, per supportare. Aspettiamo ancora qualche decennio prima di organizzare il funerale a questo mondo.



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NEW WAVE 2000: LA RISCOPERTA! di I. Rebecchi

NEW WAVE 2000:

LA RISCOPERTA! Joy Division, Bauhaus, Cure, Virgin Prunes, Depeche Mode, Talking Heads, New Order, Simple Minds, Systers of Mercy, The Psychedelic Furs, Cocteau Twins, My Bloody Valentine, The Cars, Television, John Foxx, Morrissey, Nick Cave, Wire, Jesus and Mary Chain, Roxy Music, The Fall: ad accostare questa meravigliosa folla d'arte varia, la corrente sonora, il cui nome fu coniato da Malcom McLaren, manager dei Sex Pistols. Dopo i '90s, tripudio post rock e grunge di c h i t a rre d i s t o r t e c h e esaltarono intere generazioni, i 10 anni successivi hanno riportato in auge quella corrente nata sul finire degli anni '70 come evoluzione del punk, incentrata sulla consapevolezza, talora pessimista, di una non capacità dell'essere umano di poter evolvere il proprio futuro, e lo sviluppo successivo di ricerche sonore, a metafora di una gloriosa ricerca intimista e della sperimentazione

sintetica, ritmata e dance con l i ri c h e i n n e ggi a n t i a l romanticismo. Un incedere galoppante di micro generi, dal post punk al dark-goth, passando per le miscele elecro-pop o alternative rock (Portished, Radiohead, REM) e i trionfi di fine '90s di quel misto tra new wave e hc (Smashing Pumpkins) in un caleidoscopio polivalente di sonorità spesso altamente emozionali. A specchio del decadentismo sociale e culturale dei nostri giorni, oggi si celebra il ritorno vincente di perle musicali impreziosite da echi ballabili e riflessivi, esploso con il ritorno di molti grandi nomi del passato quali New Order (“Get Ready” 2001 e “Waiting For The Siren's Call” 2005), The Cure (“The Cure” 2004 e “4:13 Dream” 2008), Depeche Mode (“Exciter” 2001, “Playing The Angel” 2005 e “Sounds Of The Universe” 2009), Bauhaus (forti della carriera virata verso il new-pop-romantic del leader

Pater Murphy, e riuniti nel 2008 con “Go Away White”), i Piano Magic (giunti fedeli al decimo album “Ovations”, 2009) e Patti Smith (immensa sacerdotessa del post punk, che nel 2007 ha persino palesato un album di 12 cover altrui, “Twelve”) che si sono imposti nuovamente nelle classifiche mondiali sfoderando la capacità di sperimentare e mantenere salde le aspettative di anni di c a r r i e ra e s u c c e s s i . Le nuove generazioni di musicisti sono rappresentate dal trionfo dei newyorkesi Interpol con l'esordio discografico di “Turn On The Bright Lights” ('02), un incedere galoppante e incredibilmente britannico di bassi e vocalità baritonale alla Ian Curtis che ha fatto presto il giro del mondo, seguito a ruota dagli ottimi “Antics” del '04 e “Our Love To Admire” (entro il 2010 si attende la consacrazione del 4° album), o dagli inni pop di “Hot Fuss” ('04), “Sam's Town” (al sapore di deserti del Nevada) e “Day&Age” ('08) dei Killers. Gli Editors, poi, hanno saputo confezionare tre album diametralmente diversi (dagli echi Echo&The Bunnymen di “The Back Room” '05 alle melodie pop-rock di “An End Has A Start”, fino al trionfo elettronico degno dei successori dei Depeche Mode di “In This Light And On This Evening”, '09), mentre the next big thing from Liverpool sembrano essere proprio i

synth-dark Ladytron (il cui nome riprende quello dell'omonima canzone dei Roxy Music), che con le antologie geniali di “604”, “Light&Magic”, “Witching Hour” e “Velocifero” hanno riportato in auge l'uso di synth d'epoca, rigorosamente suonati live, abbinati ad vocalità femminili sintetiche,a llucinate ed etereo al contempo. In Italia i giovani Marigold, Giorgio Canali ebbro di reminescenze CCCP, Frigidaire Tango, Offlaga Disco Pax, Diaframma, Massimo Volume e Neon, con i rispettivi ritorni sulle scene, tra poesie dichiarate e raffinatezze sonore, sono stati acclamati a furor di popolo, dimostrando che il sound avanguardistico degli anni '80 ad oggi può essere ancora sperimentale. Un'ondata di artisti e generi riflessi nella new wave originaria a specchio della società e dell'arte stessa, che ad oggi, con successo, scalda le classifiche da “Music For Men” degli energici Gossip, al manifesto elettronico dei francesi Air, ai riflessi indierock degli YYYs, alle alchimie rock-alternative e distorte di “Poket Revolution” dei dEUS, alle smisurate confezioni sintetiche a modificare un rock che oggi trova la sua essenza nell'originale miscela con l'elettronica e con il metateatro, essenza artistica d'ogni performance e brano di oggi e di ieri.The eternal new wave, possessed by a fury that b u r n s f ro m i n s i d e.


OGNI FINE SETTIMANA

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PSICHEDELIA 2000-2009 di F. Leonardi

LA MUSICA

PSICHEDELICA

NEL NUOVO SECOLO

Che cos'è il rock psichedelico? Difficile a dirsi a quasi 50 anni dalla sua venuta al mondo. Figlio di una sconfinata serie di padri, il primo vagito del psychedelic rock è anche molto difficile da attribuire. Più semplice invece prendere il mappamondo ed evidenziare le zone in cui la forza di questa nuova ondata culturale e musicale – e s p l o ra z i o n e d e l l e potenzialità della mente umana attraverso l'uso di sostanze psico-attive, uso di strumenti musicale allora estremamente innovativi come Hammond e chitarre elettriche (solo con l'arrivo dei '70 sintetizzatori e samplers) assieme ai classici

strumenti del rock blues, beat ossessivi e ricerca di suoni riverberati ed eterei – pose le sue prime radici: la Baia di San Francisco negli USA, la Canterbury dell'Ufo Club in Inghilterra, le grandi città tedesche del kraut rock, e perché no, Napoli e Milano le cui band contribuirono non p o c o a l l a d e fi n i z i o n e d e l l ' evo l u z i o n e d e l psychedelic rock, in quello che sarebbe ben presto stato c e l eb rat o c o m e R o ck Progressivo. Band come i 13th Floor Elevators (primi ad introdurre il concetto di “psichedelia” per descrivere il suono della propria musica), Pop Art West Coast Experimental Band, Jefferson

Airplain, Pink Floyd, Soft Machine, Hawkwind, Agitation Free, Can, Amon Düul, assieme agli onnipotenti Lennon- Mc Cartney, Hendrix e pochi altri, hanno contribuito in maniera essenziale alla d e f i n i z i o n e d e l ro c k psichedelico per come oggi lo conosciamo. A distanza di diversi decenni dunque, dopo un'inevitabile stato di ibernazione, una morte apparente messa in scena per sopravvivere alla spazzatura degli anni '80, il rock psichedelico continua ad attingere idee ed ispirazione dalla magica fonte rappresentata dalla musica dei propri padri fondatori, c e r t o s e g u e n d o nu ov i orizzonti e nuove commistioni stilistiche. E negli ultimi dieci anni? Tanti sono gli artisti che dal 2000 hanno contribuito a mantenere viva la scena rock psichedelica mondiale. Diverse le scene, diverse le attitudini, ma di sicuro fra i

movimenti più fertili e prolifici c'è quello stoner rock. La ricetta è quella classica del rock p s i c h e d e l i c o, s o l o u n “tantino” più pesante: i suoni si fanno più profondi e distorti, i pezzi si dilatano ed è dato ampio spazio alle cavalcate strumentali, mentre tra le influenze d ive n t a n o a l t re t t a n t o fondamentali band come Stooges, Mc5, Bluee Cheer, Grand Funk Railroad e Black Sabbath. Difficile comunque fare un'analisi “scientifica” dello stoner rock, tanto più del rock psichedelico nel complesso. Per cui il viaggio prosegue in questo modo: dieci tappe per dieci anni, dieci artisti, dieci dischi consigliati. Certo il cerchio attorno al rock psichedelico non si chiuderà, ma con una colonna sonora di questo tipo, sono sicuro che riusciremo a ballarci attorno e perché no, persino dentro!


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NU-GAZE/SHOEGAZE 2000-2009 di Chiara Colli

NU-GAZE/SHOEGAZE

2000.2010

PH. di M. Bosaro

In principio, era il rumore. Comincia così la storia dell'ondata revival shoegaze (o nu gaze) e prosegue con un'ovvia raccomandazione: play this music loud. È fine anni '80, e sulla scia p s i c h e d e l i c o - d re a my spectoriana di gruppi come Spaceman 3, Cocteau Twins e The Jesus and Mary Chain, una “scena che celebra se stessa”, fatta di gente piuttosto schiva che si “fissa le scarpe”, comincia a farsi largo. Nato nel Regno Unito e divenuto grande nelle testate specializzate, il nuovo figlio dell'alt. rock si scrive shoegaze e si legge “estetica del rumore”. Distorsioni,

melodie vocali sciolte negli effetti delle chitarre, muro di suono, una dimensione tra sogno e inconscio e un nome su tutti: My Bloody Valentine. Manipolatori di suoni e pionieri della nuova frontiera tra ipnosi e feedback, insieme agli oxfordiani Ride e ai Slowdive di Reading, i quattro angloirlandesi fondano sostanzialmente un genere, (in gran parte) a marchio Creation. Dopo poco più di 10 anni, la compagine dei new gazers è abbastanza compatta da far gridare al ritorno: un po' meno chiassoso (e chiacchierato), un po' più vicino all'elettronica e stavolta con seguaci sparsi per il globo, tra i quali si cercherà di estrapolare gli esponenti più rappresentativi. Con un debutto – Lesser Matters – che si aggiudica il 9° posto tra i migliori album del 2004 secondo NME, gli svedesi Radio Dept sono tra i primi ad affacciarsi su un orizzonte fra shoegaze e dream pop. Melodie caramellose, riverberi tremolanti e paesaggi (nordici) eterei, ammorbiditi da un'elettronica presente, ma mai in primo piano. Un esordio più ispirato del successivo Pet Grief, in cui la produzione meno lo-fi accoglie influssi (elettronici) di matrice wave.

Nu gaze o twee pop? Clinging to a Scheme, terzo album in uscita a febbraio, potrebbe rispondere. Nel 2003 l'estetica del rumore incontra il french touch e un duo di Antibes (Nicolas FromageauAnthony Gonzalez) fa gridare al miracolo, col suo secondo Dead Cities, Red Seas & Lost Ghost. Sono gli M83, elettronica ammiccante e pedali alla MBV, per una band che sembra venire da un altro pianeta. Quando dopo il secondo album Fromageau abbandona la missione, Gonzales si avvicina ad un s u o n o p i ù s i n t e t i c o, volgendosi all'”altro lato” degli 80. Ascoltare l'ultimo Saturday=Youth per credere. Da Nottingham e con un'attitudine vagamente emo (prima scuola), sono i gli Amusement Parks on Fire di Michael Feerick, il lato più post rock e meno zuccheroso nel nu gaze. Con una malinconia da eterni adolescenti (alternative), a metà tra Pumpkins e Dinosaur Jr, dal debutto omonimo del 2005 all'ultimo Young Fight, quello dei cinque britannici appare, seppur un po' standardizzato, il revival dalla maggior onestà intellettuale. Definiti “The loudest band in NY”, A Place t o B u r y S t ra n ge rs costruiscono un muro di suono con meteore di noise e new wave dalle ceneri dei

Skywave. È il 2007 quando debuttano con l' album omonimo al gusto Psychocandy e con parecchio d a rk t ra i p ri n c i p a l i ingredienti. Niente di nuovo sotto il sole, eppure il terzetto di Brooklyn raccoglierà p a re c c h i c o n s e n s i , supportando grandi band e firmando per una major (la Mute) per il secondo Exploding Head. Se nel nu gaze la distorsione perde di purezza mescolandosi ad elettronica o atmosfere più accessibili, con i No Age l'impeto lo-fi procede piuttosto per sottrazione. Con uno dei migliori album del 2008, i due figli più indisciplinati dello shoegaze di base a L.A. debuttano con Nouns, portandosi dietro l'(h)ard(c)ore dei Wives e mescolandovi una psichedelia rumorosa, narcotica e compatta, dai numerosi effetti desiderati dal vivo. I jappo-eterei Asobi Seksu, i figliocci di Gesù e Maria Catena Treshes, gli Spirituali(zzati) Maps, l'elettronico Ulrich Schnauss e i più ruvidi Serena Maneesh sono solo alcune delle altre band da inserire nella lista dei nu gazers. Meno rumore e più indie savoir fair, invece, per le chitarre “new sensation” sbilenche di Glasvegas, Crystal Stilts, The Pains of Being Pure at Heart e The Horrors.



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HARD ROCK 2000-2009 di D. Zanin Live Aid. Mai nessuno avrebbe immaginato di poter vedere di nuovo sul palco dei mostri sacri della musica tutti assieme: Pink Floyd, The Who, U2, Elton Jhon, The Police. Ma non solo vecchie fiamme hanno tracciato inesorabilmente le tappe della storia musicale, fortunatamente gli ultimi anni hanno portato sull'altare del rock giovani matricole con grandi tendenze ai mitici '70, riuscendo a farsi apprezzare anche dai più meticolosi a m a n t i d e l ge n e re, riconoscendo in loro un vero e puro spirito rockeggiante. I Wo l f m o t h e r, g r u p p o Australiano nato nel 2003, è una prova più che motivata di quanto i Led Zeppelin o The Jimi Hendrix Experience hanno saputo insegnare più di ogni altro libro scolastico; o ancora i The Answer, grande ed applauditissimo gruppo spalla dell'ultimo tour degli AC/DC; poi i Darkness che nel 2003 hanno avuto sono stati

acclamati come migliore rock band degli ultimi anni (grazie soprattutto alla speciale voce di Hawkins) dominando le messe in onda radiofoniche e i servizi televisivi di MTV con i loro singoli. Ce ne sono in realtà tantissimi altri: Franz Ferdinand (2003), Airbourne (2001), Velvet Revolver (2003) e altri. Gli anni zero sono passati all'insegna delle (ri)scoperte e riflessioni; nessuno sperava più ormai in una rinascita del genere rock. Gli anni passano e mano a mano scompaiono i grandi miti; in questi ultimi dieci anni non abbiamo avuto solo delle grandi scoperte ma soprattutto delle grandi perdite: John Entwistle (2002), Joe Strummer (2002), Syd Barret (2006), James Brown (2006), Richard Wright (2008).. In ricordo di che è stato, di cosa avverrà e del repertorio che i grandi del rock ci hanno lasciato, un consiglio a tutti: non dimenticare, mai!

H A R D R O C K

Dieci anni di delirio, dieci anni di allucinazione musicale, dieci anni di hard rock. Uno stile ormai andato alla deriva, sostenuto da un quasi indelebile filo di passione per la follia e la voglia di poter, magicamente, tracciare una strada che riporti al passato. Dieci anni di tentativi, tanti falliti, altri apprezzati, molti scivolati sulle nostre pelli ormai impermeabili al bersagliamento di novità sonore selvaggiamente impresse nelle massificate menti umane. Decennio di grandi successi, ma allo stesso tempo un'inaspettata riesumazione di storici gruppi che hanno (ri)scalato le recenti classifiche forse spinti

da manager, forse per un discorso di business, o forse per il semplice motivo di ricordare che la storia sono (ancora) loro: sto parlando di Deep Purple, Jethro tull, AC/DC, Iron Maiden, Lynard Skynard, Kiss, e chi più ne ha più ne metta. Sono stati anni duri, una lotta, ancora in atto, con gruppi nati solo con lo s c o p o d i fa re s o l d i approfittando delle giovani generazioni profane alla vera cultura musicale. Come dimenticare il 2 luglio 2005? Bob Geldof l'aveva promesso, ed il risultato c'è stato! il più grande evento rock degli ultimi anni, una serie di dieci concerti in ricordo del ventesimo anniversario del


GENNAIO 2010 Venerdi 01 D.J. Richy Sixchic (Deep/Vocal house) www.myspace.com/richysixchic Sabato 02 D.J. Bruno 19/71 (Tech house) Martedì 05 D.J. Origami (Nu jazz house) Mercoledì 06 D.J. Omar R. (Deep house) www.myspace.com/rdjomar Venerdì 08 D.J. Conf (Deep house) www.myspace.com/djconf Sabato 09 D.J. Omar R. (Deep house) Venerdì 15 D.J. Omar R. (Deep house) Sabato 16 D.J. Conf (Deep house) Venerdì 22 D.J. Conf (Deep house) Sabato 23 D.J. Omar R. (Deep house) Venerdì 29 D.J. Origami (Nu jazz house) “Dopo le 02.00… Loggia cafè goes to Touch me light+Menage a trois” Sabato 30 D.J. Bruno 19/71 (Tech house)


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IL FUTURO DEL CANTAUTORATO di L. Clerici

IL FUTURO DEL CANTAUTORATO

A soli tre anni dall' arrivo del nuovo millennio, Il 29 maggio 1997, muore il maestro ispiratore di tanti artisti di questo decennio che se ne sta andando. Quel giorno si spegne Jeff Buckley: storico c a n t a u t o re c h i t a rri s t a statunitense. Ma gli ispiratori sono tanti, ed altri come lui sono scomparsi (es: Bradley Nowell…) ed invece altri sono tuttora all'attivo. (James Taylor, Tracy Chapman). Ciò che contraddistingue il ge n e re mu s i c a l e i n questione, è la semplicità di quest'ultimo.Strumentazion e minimale, con poco virtuosismo nella tecnica, ma con voci particolari ed

inimitabili. Voci forti, spesso insolite, sfumate e cariche di emozioni, felici e malinconiche. Ad immaginare un grafico cronologico che indichi le scoperte di nuovi talenti, i maggiori picchi sarebbero rappresentati nella prima parte. Infatti le emerse più importanti di questa categoria musicale nacquero principalmente nella prima fase del decennio. Nella seconda parte invece, le novità calarono. Ci furono solo conferme di talenti già scoppiati nei primi anni, che continuarono a stupirci con le p ro p r i e c o n t i nu a z i o n i d i s c o gra f i c h e. A nuovo millennio, da poco

festeggiato, esce "chemical" Primo singolo di Joseph Arthur, songwriter scoperto e lanciato da Peter Gabriel. In quello stesso anno viene pubblicato l'ultimo album di Ellioth Smith, “figure 8” prima della sua misteriosa morte avvenuta nel 2003. Sempre nel 2000, una specie d i p ro d i g i o , s u r f i s t a professionista, artista e film maker decide di dedicare più tempo alla musica. Il talento in questione è Jack Johnson, che pubblica il suo album di esordio nell'anno successivo: “Brushfire Fairytales”. Album acustico, dalla voce calda, con melodie sorridenti che ci teletrasportano con la mente ai tramonti delle spiagge hawaiane. Nel 2001 esce “11:11” Album d'esordio della b i z z a r ra c a n t a u t r i c e americana di origine russa Regina Spektor. Un mix di semplicità e raffinatezza che passa da sonorità tipicamente jazz ad un suono pop-rock impertinente. L'artista raggiunge l'apice del successo nel 2006 con il suo album più “commerciale” “"Begin to hope” e con il piacevole singolo “Fidelity” . Il 2002 ci porta un altro talento importantissimo. P ro b ab i l m e n t e “ I L ” cantautore melanconico più importante del decennio: Damien Rice. Un timido

p e rs o n aggi o m i nu t o, proveniente dall'Irlanda. Con un carico di melodie piene di emozioni, dichiarazioni, sfoghi e liberazioni… Il primo album è intitolato “O” e contiene alcune tracce rese famose anche grazie alla loro presenza nelle colonne sonore di film come “Closer” o serie tv come “the O.C”. Sempre in quell' anno esce il primo album da solista di Kimya Dawson (ex Moldy Peaches): “I'm sorry that sometimes I mean” Canzoni i ro n i c h e, a l l e g re e d apparentemente infantili, guidate da una voce unica. Ancora nel 2002 esordisce una figura attualmente molto discussa per tutt'altro che il suo talento musicale. Si tratta dell'ex modella ed attuale first lady francese: Carla Bruni. L' a l b u m d ' e s o r d i o è intitolato “Quelqu'un m'a dit” e si contraddistingue per uno stile molto semplice composto per lo più da voce e chitarra. Da lì in poi, poche sono state le scoperte di nuovi talenti di questa categoria. Nel 2006 viene pubblicato il primo EP di Alexi Murdoch. Anche lui divenuto famoso grazie alla promozione procuratagli da partecipazioni in tantissime serie tv e film. Il suo brano


più famoso “Orange sky” venne utilizzato per ben 9 serie tv diverse tra le quali: The O.C., House, Prison Break, Ugly Betty, Dirty Sexy Money… Ma non fu l'unico s u o b ra n o a d e s s e re p ro m o s s o d a l m o n d o televisivo. Infatti possiamo ritrovare anche “all my days” in diversi telefilm, film e documentari. Una delle ultime scoperte più promettenti di questo decennio è una band nata e guidata dal progetto solista del musicista Zachary Francesco Condon e il gruppo in questione si chiama “Beirut”. I loro primi concerti sono del maggio

2006, per promuovere l'uscita del loro album di debutto Gulag Orkestar. La l o ro mu s i c a c o m b i n a elementi del folk dell'Europa dell'Est con la musica pop o c c i d e n t a l e . Chi può dire cosa ci riserverà questo nuovo decennio. Quanti saranno i poeti melanconici ad intraprendere una carriera solista, che ci regalerà emozioni, brividi, emozioni intense. Artisti che saranno in grado di farci lasciar trasportare con la mente in sogni e film mentali. Come scrisse uno dei cantautori della nostra patria: “lo scopriremo solo vivendo”

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Domenica Aperto dalle ore 16.59


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THE ELECTRONIC EXPLOSION di M. Visentin

THE ELECTRONIC EXPLOSION

Non è semplice, per nulla. Non è per niente facile raccontare, all'inizio di questo 2010, l'evoluzione di un genere musicale, l'electro, che per molti è sbucato come una grande sorpresa solo da qualche anno. Ecco, il problema sta proprio qui: per MOLTI è arrivato da pochi anni, ma NON per TUTTI. Per una gran massa di persone, giovanissimi in particolare, il fenomeno elettronico degli ultimi tre anni è stata una ventata d'aria fresca in un universo che da troppi anni ormai proponeva la solita minestra, associata per di più a situazioni festaiole ai limiti della legalità e della decenza

umana. Per altri, sempre per di più baldi giovini, è stata ed è t u t t o ra s o l o e d esclusivamente una moda, una maniera per differenziarsi e poter girare allegramente con t-shirt dai colori fluo, occhiali strambi e scarpe da far ridere i sassi. Per fortuna c'è anche chi questo movimento che ha scosso la dancefloor l'ha vissuto intensamente, l'ha visto nascere e crescere, se n'è sbattuto delle mode e l'ha assaporato alla radice, l'ha confrontato, ha sentito e capito il bisogno di portare (o riportare) melodie nelle casse, ha abbinato con perfetta sublimità animo rock

con voglia di ballare, ha affossato le sapienti menti, desiderose che il suono si perdesse in ciechi vicoli minimali, supportando realtà ormai diventate famose a livello mondiale. Parlavamo della radice, perché è da qui che parte il tutto, è da Vitalic forse, dal “French-touch” di un artista che francese non è, da un movimento, la “Nu-disco” appunto, che soprattutto all'inizio degli anni 2000 portò Stardust, Cassius e Daft Punk a farsi conoscere prima e spopolare poi in un mondo ancorato allora a sonorità crude e gelide. Aggiungiamoci Etienne de Crècy ed il gioco è fatto: ecco a voi l'electro (termine un po' approssimativo e non coniato esclusivamente in quegli anni, ma diciamo che è quello che intendiamo noi), destinata a dettare legge nel suono e nelle mode di dieci anni di puro godimento. Sonorità synth pop tipiche degli 80s abbinate a suoni house, spesso acid, italo disco e rimandi techno, casse “rimbalzanti”: questi sono alcuni dei tratti che hanno cambiato negli anni il modo di vivere un certo tipo di musica elettronica, tratti che si

t rova n o m a rc at i e inconfondibili nel suono di un duo francese, i Daft Punk, che, con una sequenza magnifica di produzioni fino al 2007, entra prepotentemente nelle corde anche di chi certe sonorità non le digerisce, facendo capire che qualcosa di d i f fe re n t e e ra o r m a i destinato ad influenzare anche altre realtà. Difatti in quasi contemporanea ad “Alive 2007” del duo parigino ecco arrivare un'altra coppia di musicisti pronta a dominare la scena mondiale, i Justice. Degli anticipatori in tutto e per tutto, riescono ad impressionare le folle con esibizioni live da pelle d'oca e con remix e produzioni di chiaro stampo francese: il rock ormai va a braccetto con il sound electro. A rafforzare questa tesi ci sono i Soulwax dal Belgio, splendidi paladini d e l l ' e l e t t ro n i c a d a dancefloor, che azzeccano poi l'idea di proporre un'alternativa per la pista sotto il nome di 2 Many Djs, dove tutto è concesso e dove cadono gli stereotipi del dj superstar. Altri mostri sacri si formano e scalano la piramide del suono, da Boys


Noize a Tiga, passando per il maestro Erol Alkan, per i Digitalism ed arrivando alla crew francese, scatenata come pochi, da Busy P a Mr. Oizo. Poi verso la fine di questi anni 2000 una forte influenza d'oltralpe contagiò anche in Italia chi voleva cambiare il vento, portando alla nascita di alcune realtà che in pochi anni avrebbero c o n q u i s t at o l ' u n ive rs o elettronico. Parlo principalmente di Crookers e The Bloody Beetroots, così distanti nel genere che propongono ma così vicini nella finalità: far divertire la gente. Attenzione però, far

divertire non significa essere buffoni o poco professionali, e le collaborazioni con The Chemical Brothers, U2 e Teatro Degli Orrori tanto per citarne alcune, fanno capire di che pasta siano fatti gli artisti nostrani. Se poi ci mettiamo che i Bloody vanno di pari passo con il compagno d'avventure Steve Aoki, si intende ancor di più la potenza, non solo musicale, e la voglia di non fermarsi di un duo pronto a raccogliere lo scettro dei Daft Punk. Dove tutto ebbe inizio, qui ci fermiamo. Ma il fenomeno electro, c'è da scommetterci, è forse ancora all'inizio.

RIFOKI – 10 GENNAIO di2010 M. Visentin

Bob Rifo e Steve Aoki si preparano a stupire il mondo per l'ennesima volta. Sotto l'ala dell'etichetta francese APRIL77RECORDS, ecco arrivare finalmente il vinile (700 copie stampate, più t-shirt e digital download) del progetto RIFOKI, fondendo anime punk e hardcore. La cover del disco sarà disegnata dal vate della scena “hardcoriana” Mark McCoy e c'è da scommettere che il passato hardcore di Aoki e l'animo ribelle di Rifo( fresco delle date dei The Bloody Beetroots con Justin Pearson) sapranno fondersi alla grande ed essere solo l'anticipazione a Sperm Donor EP, in uscita ad Aprile e contenente vari pezzi della band. E' solo l'inizio.


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TECHNO 2000-2009 di G. Vinci

TECHNO

2000-2010

La techno trova le sue radici nella house music di Detroit degli anni '80, proponendosi come alternativa, di nicchia, agli house lover. Tra i primi dj producer di techno: Manuel Gottsching, Juan Atkins, Derrick May, Moritz Von Oswald e Kevin Saunderson fino alle derivazioni più funk come Afrika Bambaataa e rock come i Kraftwerk. Con qualche anno di ritardo il fenomeno techno è arrivato anche in UK. In questo caso però si può dire che abbia attecchito meglio tanto da riuscire subito a far presa sul pubblico mainstream. Durante gli anni '90 la musica techno si è scomposta in tre grosse famiglie: hardcore, ambient e jungle. Trasformazione operata

per mano di artisti come The Prodigy, Apex Twin e Goldie. Nell'ultimo decennio, la n at u ra l e n e c e s s i t à d i rinnovamento, ha portato a galla altre nuove declinazioni di musica techno. Sicuramente quelle che hanno caratterizzato maggiormente l'ultimo decennio sono state la minimal tech, la drum and bass ed il cosidetto Big Beat. La minimal tech, molto simile alla tech-house, o micro house, viene molto apprezzata dai clubber e dagli ambienti trendy. La minimal si caratterizza per la forte incidenza dei bassi, di suoni elettronici, spesso prodotti live da sinth, drum machine, sequenzer o campionatori, e dalla quasi totale assenza di i n t ra m e z z i vo c a l i . I l riconoscimento di padre fondatore della minimal lo si può attribuire a Robert Hood durante gli anni '90 a Detroit. Altri DJ internazionali che hanno fortemente influenzato la scena sono Jeff Mills, Richie Hawtin (ex Plastikman), Carl Craig, Sven Vath, Ricardo Villalobos e Trentemoller. In Europa, invece, si può dire che la minimal abbia trovato il suo

periodo di incubazione nei club berlinesi attraverso nuovi e talentuosi DJ, come Ellen Allien, M.A.N.D.Y., Format:B, Paul Kalkbrenner e Kollektiv Trumstrasse, che hanno contribuito all'affermazione ed il consolidamento di questo genere, fino ad oggi, dai migliori club di Ibiza alle discoteche più quotate in Italia. Per quanto riguarda la drum and bass possiamo dire sia stata la diretta evoluzione della musica Jungle. Da qui si sono sviluppate una serie di sonorità molto vicine tra loro come: il Breckbeat, il Raggamuffin e la Tekno Rave. In genere, questo stile musicale fa riferimento a contesti come i rave ed i centri sociali. La d'n'b è nata e si è sviluppata prevalentemente in Inghilterra. Da un punto di vista melodico mantiene un ritmo piuttosto veloce che si aggira tra i 160/180 BPM ed è spesso accompagnata dal parlato veloce di un MC. Tra i personaggi più influenti ci sono: Roni Size (vincitore dell'ambito mercury prize), Aphrodite, Dilinja, DJ Hype e Pendulum. A margine della d ' n ' b, t rov i a m o m o l t e sperimentazioni fusion. Squarepusher, ad esempio, con basso elettrico e sinth alla mano, attraverso mescolanze con l'acid jazz, è riuscito a produrre un suono molto

originale, vicino anche a quello del Big Beat e così è stato per molti altri; anche in virtù di fruttuose collaborazioni, come quella tra Pendulum e The Prodigy. Big Beat è un termine che la stampa Inglese, da metà degli anni '90, ha iniziato ad usare per descrivere il genere, a metà tra la techno e l'acid house, di artisti come Fat Boy Slim, The Chemical Brothers, Groove Armada, The Crystal Method, Death in Vegas e Propellerheads. Si può dire che questo sia il suono dei festival e dei grossi nomi. Molto spesso dietro questo genere ci sono importanti produzioni e artisti di fama mondiale che si spostano da un capo al altro del mondo per grossi budget. Sicuramente è il genere che più si avvale di campionamenti e che più è in grado di adottare stili e ambientazioni differenti, seppur mantenendo, in genere, basi molto grasse e medie/alte frequenze molto sintetizzate. Anche se non è ancora il momento per affermare in che direzione ci si sta muovendo, sicuramente possiamo dire che dei piccoli focolai si stanno adoperando. E' ora il momento di reinventarsi, con nuove contaminazioni e nuove mescolanze, per andare incontro al suono del nuovo decennio.


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CROSSOVER E NU METAL di A. Rebecchi

cover degli Aphaville Big in pubblicazione di Morning View, CROSSOVER E NU METAL Japan, preludio all'album Don't quarta produzione degli

L'INCONTRO DEL NUOVO MILLENNIO

Il termine "crossover" venne utilizzato la prima volta negli anni '20, definendo così l'incontro tra musica africana e jazz. Ma esso ebbe connotazioni di impatto mondiale quando i Run D.M.C e gli Aerosmith realizzarono "Walk this Way": era il 1986. Negli anni '90 tantissimi artisti si cimentarono in contaminazioni musicali: basti pensare ai Red Hot Chili Peppers, Faith No More (tra i massimi ispiratori del sottogenere nu metal) e Rage Against The Machine (maestri della contaminazione rock estremo-rap); oppure i n ew yo rke s i L iv i n g C o l o u r, e s p o n e n t i d e l sottogenere funk metal. I primi

dieci anni del nuovo secolo s o n o s t at i t u t t av i a caratterizzati dalla ribalta del sottogenere “nu metal”. Il nu metal si sviluppò negli ultimi anni '90, con la nascita di band di straordinario successo mondiale quali Korn ("padri" del genere, insieme ai Deftones),Limp Bizkit,Incubus,System Of a Down e Slipknot. Nel 2000 si è assistito al successo improvviso dei Papa Roach con il loro album d'esordio, Infest capace di vendere quasi 6 milioni di copie. Il 2000 è anche l'anno del terzo album dei Deftones: White Pony (termine che indica la cocaina) fu il risultato di una maturazione accentuata dall'inserimento nella band di Frank Delgado e dalla sperimentazione di nuovi suoni quali il trip hop. Avvalendosi della collaborazione di M ay n a r d K e e n a n ( i n Teenagers), la band riuscì a portare a casa un Grammy come Best Metal Performance. I Disturbed esordirono con The Sickness, album dal grandissimo successo di pubblico e critica,mentre i tedeschi Guano Apes, arrivati al successo nel 1997 con il singolo Open Your Eyes, tornarono alla ribalta con la

give me names. Ma questo è anche l'anno dell'album d'esordio di una fondamentale band nu metal: Ill Niňo, con Revolution Revolucion. I Linkin Park pubblicarono il disco che li portò alla ribalta mondiale:Hybrid Theory, dalle forti influenze di NIN, Depeche Mode e Roots; mentre i gallesi Lost Prophets pubblicarono Thefakesoundofprogress, caratterizzato da riferimenti alla cultura pop anni '80 e dalla fortissima influenza dei Refused. Nel 2001 venne pubblicato uno dei più importanti dischi della storia del nu metal: Toxicity. Con singoli a dir poco magnifici (Chop Suey, Aerials, ATWA solo per citarne alcuni), il capolavoro della band di Serij Ta n k i a n b a l z ò immediatamente al primo posto delle classifiche americane e canadesi e venne eletto dalla rivista SPIN Magazine miglior disco dell'anno. Il 6 Marzo uscì ANThology, secondo album degli Alien Aint Farm e preceduto dalla deliziosa cover di Smooth Criminal e riscuotendo grandissimo successo in tutto il mondo, mentre i Crazy Town balzarono ai primi posti delle classifiche con Butterfly, terzo estratto dell'album The Gift of Game. Il 2001 è l'anno della

Incubus, mentre i P.O.D. pubblicarono Satellite e riscuotendo grande successo grazie a singoli di forte impatto quali Alive e Youth of the n at i o n . G l i S l i p k n o t pubblicarono il terzo disco dal titolo Iowa, nome dello Stato americano di provenienza della band e dal successo planetario ( si aggiudicarono ben 2 dischi di platino e 1 d'oro). Il 25 Maggio venne pubblicato Break the Cyrcle degli Staind. Il singolo It's been a while ebbe fama planetaria diventando uno dei maggiori di successo della storia americana. Il 2003 è l'anno degli Evanescence, capitanati dalla splendida Amy Lee: l'album Fallen vinse 6 dischi di platino e portò la band di Little Rock nell'olimpo della musica contemporanea. Lo stesso anno i Korn pubblicano Take a look in the mirror, l'ultimo con lo storico chitarrista Head. Per quanto riguarda il nostro paese molto importante è stato l'apporto dato dai torinesi Linea77 con gli album Ket.ch.up Sui.ci.de (2001), Numb (2003), Avaible for propaganda (2005) e Horror Vacui (2008). A dimostrazione che da questo vero e proprio movimento capace di riunire sotto di sè i principali generi musicali degli ultimi anni, c'è ancora molto da imparare.


GENNAIO 2010 SABATO 2 GENNAIO DIRTY DOLLS – Alcatraz, Milano FUNKY RARE GROOVE djs LELLI & FRANK – Vibra, Modena REGGAE RADIO STATION – Magnolia, Milano ANCIENT REGIME – Traffic, Roma SCREAMADELICA – C. degli Artisti, Roma PIOTTA – Zion, Conegliano (Tv) DOMENICA 3 GENNAIO 2010 NICCOLO' FABI - Palazzo delle Feste, Bardonecchia (To) HOMEPAGE – Zion, Conegliano (Tv) MARTEDI' 5 GENNAIO PIOTTA – Zion, Conegliano (Tv) BEFANA ROCK – Vidia, Cesena MERCOLEDI' 6 GENNAIO 2010 MUMAKILL + NATRON - United Club, Torino GIOVEDI' 7 GENNAIO MEG + PHONE JOBS - Circolo degli Artisti, Roma FLAVIO PIRINI – Casa139, Milano BETTY BOOM – Traffic, Roma VENERDI' 8 GENNAIO PORT ROYAL – Vira, Modena BEATRICE ANTOLINI - Teatri di Vita, Bologna DIAFRAMMA - Auditorium Flog, Firenze GHEMON + KIAVE – Estragon, Bologna EVA MON AMOUR – Casa139, Milano PLANET BASS – Live Club, Trezzo (Mi) RUDOLF – Amigdala Theatre, Milano RADIOFIERA – New Age, Roncade (Tv) FINE BEFORE YOU CAME – Bloom, Mezzago (Mi) ALCOVA – Kortocirkuito, Brescia GUANO PADANO – C. degli Artisti, Roma RESET! – Magazzini Generali, Milano

SABATO 9 GENNAIO GIARDINI DI MIRO' – Circolo degli Artisti, Roma BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Spazio 211, Torino SICK TAMBURO – Yourban, Thiene (Vi) KRAKATOA – Cso Rivolta, Marghera (Ve) MODENA CITY RAMBLERS - Auditorium Flog, Firenze MEG - Estragon, Bologna TRABANT – Magnolia, Milano ULAN BATOR – Zion, Conegliano (Tv) MATRIX – Live Club, Trezzo (Mi) PUNKREAS – Velvet, Rimini GHOST AGENCY PARTY – Bloom, Mezzago (Mi) ROY PACI djset – Zion, Conegliano (Tv) NIC SAMO – PumpThis, Bologna DOMENICA 10 GENNAIO GIPSY RUFINA – Bloom, Mezzago (Mi) MAJIRELLE – Locomotiv, Bologna LUNEDI' 11 GENNAIO DEAD SCIENCE - Clan Destino, Faenza (Ra) BURN ON THE GOLDEN STAGE – Casa139, Milano NEWS FOR LULU – Casa139, Milano MARTEDI' 12 GENNAIO HIM + CODEINE - Viper Theatre, Firenze DANIELE TENCA - La Casa 139, Milano HELLSONGS - Bar Wolf, Bologna CRISTIANO DE ANDRE' – Palasport, Lumezzane (Bs) NEVER WAKE UP – Traffic, Roma MERCOLEDI' 13 GENNAIO HIM + CODEINE + ACTIVITIES OF DUST – Init, Roma HELLSONGS - Circolo Magnolia, Segrate (Mi) DEAD SCIENCE – Raindogs, Savona LAB ZELIG – Viper, Firenze KAP BAMBINO – Kly, Roma

GIOVEDI' 14 GENNAIO NEFFA – Viper, Firenze THEM – Bloom, Mezzago (Mi) MARTA SUI TUBI – Magazzini Generali, Milano VERSIVARI – Blues House, Milano OLDE YORK – Traffic, Roma ZU – C.degli Artisti, Roma KAP BAMBINO – Tape Club, Firenze VENERDI' 15 GENNAIO LN RIPLEY – Vibra, Modena ROBERTO ANGELINI – Villa5, Collegno (To) MY HEAD FOR A GOLDFISH - Jack Hole Music Club, Vicenza MEG - New Age Club, Roncade (TV) MELLOW MOOD – Estragon, Bologna SERUM – Magnolia, Milano NEFFA - Cso Rivolta, Marghera (Ve) LEGEND – Live Club, Trezzo (Mi) CHEAP MONDAYS – Amigdala Theatre, Milano ROULOTTE HIFI – Sartea, Vicenza GA – Bloom, Mezzago (Mi) VINEGAR SOCKS – C.degli Artisti, Roma SARA LOV – Covo, Bologna KAP BAMBINO – Club NME, Milano SABATO 16 GENNAIO DMC (ex RUN DMC) – Estragon, Bologna GIARDINI Di MIRO' – Flog, Firenze PINK IS PUNK – Zion, Conegliano (Tv) BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – I Vizi del Pellicano, RE CLAUDIO LOLLI - Folk Club, Torino NICCOLO' FABI - Teatro Giotto, Vicchio (Fi) “ORSON WELLES ROAST” – Teatro Astra, Vicenza THE DEAD SCIENCE – Init, Roma CONGOROCK – Bloom, Mezzago (Mi) GOLDIE – Revolver, S, Donà di Piave (Ve) OLDE YORK – SGA, Milano CLUB DOGO – Zion, Conegliano (Tv) SARA LOV – Duel Beat, Napoli MAN LIKE ME - Wah Wah Club, Mestre (Ve) TRASH DANCE – Vinile, Rosà (Vi) KAP BAMBINO – Covo, Bologna DOMENICA 17 GENNAIO UDO - Magazzini Generali, Milano CASUALTIES - Init, Roma ELIO E LE STORIE TESE - Teatro Comunale, Vicenza HAPPY – Exwide, Pisa


LUNEDI' 18 GENNAIO SKIANTOS - Akkatà, San Giovanni in Persiceto (Bo) “SENTIERI SOTTO LA NEVE” – T. Remondini, Bassano d.G (Vi) AIDORU – Casa 139, Milano MARCO PAOLINI – Teatro Alfieri, Torino MARTEDI' 19 GENNAIO IAN BROWN – Magazzini Generali, Milano KATAKLYSM + BELPHEGOR – Estragon, Bologna SAVAGE REPUBLIC – Init, Roma PAOLO BALTARO – Casa139, Milano HAPPY - Salumeria del Rock, Arceto (Re) SARA LOV – House Concert, Preganziol (Tv) MERCOLEDI' 20 GENNAIO SARA LOV – Casa139, Milano JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Spazio 211-Torino BEATRICE ANTOLINI – Magnolia, Milano HAPPY – Picchio, Bolzano ENTER SHIKARI – MusicDrome, Milano MICHAEL BOLTON – Teatro degli Arcimboldi, Milano SARA LOV – Casa139, Milano PINK IS PUNK – RESET! – Tunnel, Milano GIOVEDI' 21 GENNAIO AIR – Magazzini Generali, Milano INCOGNITO - Piper Club, Roma JON SPENCER'S - Init Club, Roma THE FOREIGN RESORT - Sartea, Vicenza THE ZEROS – Magnolia, Milano LOQUEPASA – Amigdala Theatre, Milano HAPPY – Mac2 – Schio (Vi) CHICKS ON SEED – C.degli Artisti, Roma SARA LOV – Circolo degli Artisti, Roma VENERDI' 22 GENNAIO AIR – Estragon, Bologna INCOGNITO - Teatro Verdi, Cesena SICK TAMBURO _ Zion, Conegliano (Tv) RADIO SLAVE – Room 26, Roma HORMONAUTS – Urban Live Club, Perugia JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Unwound, Padova FRANCESCO GUCCINI - Palasport, Padova LA VALIGETTA NIGHT – Magnolia, Milano CABANNE – Amigdala Theatre, Milano EDDA – New Age, Roncade (Tv) BLUES IN BLOOM – Bloom, Mezzago (Mi) SARA LOV – Officina 49, Cesena ZOOMBIE NATION – Buggedout!, Milano REVOLUTION – Vox, Nonantola (Mo)

SABATO 23 GENNAIO AIR – Auditorium, Roma INCOGNITO - Gran Teatro, Padova GIULIANO PALMA & BLUEBEATERS – Estragon, Bologna MORGAN – Zion, Conegliano (Tv) DEAD UP WINTER TOUR – Rensi Club, Verona JON SPENCER'S HEAVY TRASH - Auditorium Flog, Firenze LINK QUARTET - Vibra, Modena MEG (Cube-Bari) NICCOLO' FABI - Teatro Zancanaro, Sacile (Pn) DANIELE LUTTAZZI – Teatro Nuovo, Udine THE ZEROS – Init, Roma NEFFA – Hiroshima Mon Amour, Torino MUNICIPAL WASTE – New Age, Roncade (Tv) HORMONAUTS – C.degli Artisti, Roma CONGOROCK – Rocket, Milano TOBI NEUMANN – Altavoz, Marghera (Ve) CASSIUS – PumpThis, Bologna DOMENICA 24 GENNAIO JON SPENCER'S HEAVY TRASH – Unwound, Padova FAMILY DAY _ Magnolia, Milano HAPPY – Magnolia, Milano LUNEDI' 25 GENNAIO GRAND ARCHIVES - La Casa 139, Milano DROPKICK MURPHYS – Alcatraz, Milano MARTEDI' 26 GENNAIO ARCTIC MONKEYS - Palasharp, Milano EUROPE – Alcatraz, Milano “LA TERRA DELLA MIA ANIMA” - Teatro Astra, Vicenza APPALOOSA _ Magnolia, Milano MERCOLEDI' 27 GENNAIO BUZZCOCKS – C.degli Artisti, Roma INCOGNITO - Blue Note, Milano 69 EYES – Init, Roma GERMANO BONAVERI - Teatro Dehon, Bologna ELIO & LE STORIE TESE – Teatro Nuovo, Udine THAO – Casa 139, Milano OM – Magnolia, Milano GIOVEDI' 28 GENNAIO EUROPE - Atlantico, Roma OM – Init, Roma BEAN WAS HERE – Amigdala Theatre, Milano ALEX AMSTEDAM – Sartea, Vicenza THE JACK STAFFORD FOUNDATION – Lego Cafè, Cesena THE JERSEY – Traffic, Roma FRANCO MICALIZZI – C.degli Artisti, Roma

VENERDI' 29 GENNAIO EUROPE - Vox Club-, Nonantola (Mo) BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Kortocirkuito, Bs ELIO E LE STORIE TESE - Teatro Sociale, Mantova ROBERTO ANGELINI – Kalinka. Carpi (Mo) NEFFA – Estragon, Bologna REGGAE RADIO STATION – Live Club, Trezzo (Mi) MELLONCEK – Bloom, Mezzago (Mi) BASTARD SONS OF DIONISO – Flog, Firenze QUINTORIGO – C.degli Artisti, Roma JUST MARRIED – Teca, Verona SABATO 30 GENNAIO EUROPE - Gran Teatro, Padova MEG - Auditorium Flog, Firenze BANDA BASSOTTI – Estragon, Bologna IL GENIO – Magnolia, Milano THE GLITTERS – Amigdala Theatre, Milano DUFRESNE – New Age, Roncade (Tv) OM – Interzona, Verona BUD SPENCER BLUES EXPLOSION – Yourban, Thiene (Vi) THE JACK STAFFORD FOUNDATION – Caffè Letterario, Parma MOJOMATICS – C.degli Artisti, Roma DOMENICA 31 GENNAIO 2010 NAERA – Init, Roma ALEX AMSTEDAM – Bloom, Mezzago (Mi) MARTEDI' 2 FEBBRAIO JOHN HIATT + LYLE LOVETT - Conservatorio G. Verdi, Milano MERCOLEDI' 3 FEBBRAIO BRETT ANDERSON - Tunnel, Milano VENERDI' 5 FEBBRAIO THE SWELL SEASON – Sala Estenze, Ferrara FRIGIDAIRE TANGO – New Age, Roncade (Tv) IL TEATRO DEGLI ORRORI – Bloom, Mezzago (Mi)


SOUND AND VISION

NIGHTCLUBBING Desideri richiederci informazioni per il tuo locale? Chiamaci 349.1970263 - 0424.527995 o scrivici a info@soundandvision.it

MILANO CIRCOLO MAGNOLIA

TORINO sPAZIO 211

TORINO HIROSHIMA MON AMOUR

VIA CIRCONVALLAZIONE IDROSCALO 41 MILANO - INFO : 02 7561046

VIA CIGNA 211 - TORINO INFO : 011.19705919

VIA BOSSOLI 83 - TORINO INFO : 011. 3176636

VIA 4 NOVEMBRE - MODENA

Il Circolo Magnolia, luogo di socialità, divertimento e vivo scambio culturale, è IL PRIMO LOCALE AD IMPATTO ZERO IN ITALIA. Con i suoi 102 pannelli solari da 195w l’uno, il Circolo Magnolia propone una programmazione intensa e decisamente originale: live, dj set, party, festival, rassegne teatrali, presentazioni di libri e riviste, corsi di formazione, campagne di sensibilizzazione. Non ci si annoia proprio mai qui al Magnolia!

Spazio Parallelo di Musiche Indipendenti. Che eludono le convenzioni e tendono a crearne di nuove ed attuali. Missione: dare ossigeno all'asfissia artisticaculturale scavando sotto la superficie dei consumi convenzionali in cerca di linguaggi e suoni nuovi. Non basta dire non importa. E’ semplicemente la musica a formare le nostre opinioni.

Hiroshima Mon Amour opera dal 1986 nel campo della produzione e dell'organizzazione di spettacoli e di eventi culturali. Punto di ri fe ri m e n t o n a z i o n a l e e d internazionale per i grandi eventi e i festival musicali.

Ex mattatoio recuperato, è una vera e propria sauna di suoni: funk, reggae, soul, rare grooves, afro, nu-jazz, bossa indie rock. Propone dj set e live con ospiti italiani e internazionali. Erede dello storico Left, è da dieci anni il circolo all'avanguardia nel panorama modenese per le sue proposte musicali e artistiche dove ampio spazio viene dato agli aspetti più sotterranei, sfuggenti e cool della realtà: dagli eventi dedicati ad artisti emergenti, ai concerti dei gruppi di base, al sostegno a varie campagne sociale ed umanitarie.

MODENA VIBRA www.vibra.tv


ROMA CIRCOLO DEGLI ARTISTI

FIRENZE VIPER CLUB

VIA CASILINA VECCHIA 42 INFO : 06.70305684

VIA PISTOIESE - VIA LOMBARDIA INFO : 055. 318231

BASELGA DI PINE’ - TRENTO INFO : 380.7325710

VIA DELLA CRUSCA - MESTRE Laterale Via Martiri Della Libertà

Un locale che si è sempre proposto come spazio musicale dove avanguardia, sperimentazione e rock'n'roll sono di casa: musica italiana e straniera, emergente e originale, sostegno alle scene musicali in difficoltà, qualità e novità come obiettivi nella scelta della programmazione, impegno a non chiudere fuori nessun "genere" musicale e soprattutto, negli ultimi anni ed in prospettiva, ad ospitare le altre arti.

Struttura polivalente, ritrovo per gli appassionati di musica. Qui potrai ascoltare serate all’insegna della musica rock, con programmazione di artisti internazionali il venerdì sera, mentre al Sabato troverete serate degne dei migliori club electro/house. Ottima acustica e bellissimo palco insieme a buone birre e raffinati drink rendono molto piacevole la permanenza nelle due piste da ballo del locale.

Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.

Il circolo culturale Elefante Rosso nasce sulle tracce di un'etichetta discografica già attiva e distribuita in tutto il mondo, e che vorrebbe promuovere e sostenere varie forme essenziali nella musica e nell'arte. E' stato William Parker con il suo quartetto ad inaugurare il Music Club e a dare il via ad una serie di appuntamenti programmati e live music, workshops, seminari, artisti internazionali come Sandra Nkakè, Mark De Clive-Lowe (NZ, US) Paul Randolph (Detroit) e moltissimi altri ...

VERONA LA LOGGIA

VICENZA OVOSODO

VICENZA SARTEA

VICENZA SABOTAGE

VENEZIA TRENTO CHALET DE LA MOT ELEFANTE ROSSO

C.so GUA’ - COLOGNA V.TA INFO : 0422.41041

CONTRA’ PESCHERIE VECCHIE 12 VICENZA - INFO 0444.235315

C.so S. Felice 362 - VICENZA INFO : www.sartea.it

Viale dell’Industria 12 - VICENZA INFO : www.sabotagebar.eu

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì

In centro a Vicenza Ovosodo wine bar spazia tra ottimi vini al calice, 24 tipi di spritz, stuzzicherie fresche, cordialità, allegria e tanta buona musica. Per la nuova stagione 2009/2010 Ovosodo organizza ogni Venerdì sera esclusivi Dj Set, dalla ricercata musica elettronica, alla serata Soul Funk. Aperto dalle ore 9 alle 2.

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Nell'insidioso mare magno del NordEst , tra localini minimal, spritz bar, pre-post discobar, bella gente, musica a 360 e birra a fiumi si erge sparuta un'isola di salvezza! Un covo per chi cerca e vuole il Rock senza tanti complimenti e senza troppi compromessi! Per chi bada alla sostanza più che alla forma! L'ultima spiaggia per chi cerca un informale, rumoroso ed accogliente rifugio per il cuore e per le orecchie! Dal lunedì alla domenica! Musica, live show, Djset, bere, mangiare e buone vibrazioni. Let there be rock!


VICENZA BAR ASTRA

VICENZA VINTAGE KLUB

VICENZA SHINDY CLUB

VICENZA CONTRA’ GRANDA

CONTRÀ BARCHE - VICENZA INFO :

Via Savona 126 - T. di Quartesolo INFO : myspace.com/vintageklub

VIA S. GIORGIO - BASSANO D. G. INFO : 0424.500.000

VIA BARBIERI 25 - BASSANO D. G. INFO : 347.7597201

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59.

Il Vintage Club si trova nella zona del centro commerciale Le Piramidi. Entrando vi accorgerete che state vivendo in un nuovo mondo fatto da tenui colori e ricercato design vintage. La sera le luci tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità elettroniche miscelate dai migliori Djs vi porteranno a vivere nuove emozioni. D’estate vi aspetta il giardino estivo per degustare cocktails e drinks sempre all’altezza delle aspettative.

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini. Ogni sera potrete godervi i ricercati cocktails (ottimo Moijto), la sangria e una vasta selezione dei migliori vini. Al Ven e Sab i migliori djs della scena electro. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

VICENZA WINE ENOTECA

VICENZA SENSO UNICO

VICENZA PORTA BREGANZE

VICENZA OSTERIA RIVE

VIA GARIBALDI - LONIGO INFO : 0444.834856

VIA CASTELLETTO 6 - BREGANZE

C.SO MAZZINI 138 MAROSTICA

INFO : 345/2758203

INFO : 345/2758203

VIA RIVE 14 - CARTIGLIANO INFO : 348.8265815

Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre!

L'arredamento caldo ed accogliente, e l'atmosfera che si respira ti fa sembrare a casa, le ottime birre ed i vini di grande qualità, sono sempre accompagnati da deliziosi stuzzichini, e a fare gli onori di casa ci sono Barbara, Manuela, Erika, Giulia, Alessia e Cristina che con i loro sorrisi vi conquisteranno. Organizziamo feste di laurea, compleanno addio al celibato/nubilato, eventi Sky, Musica live e serate Karaoke e con DJ. Chiuso il lunedì aperto dalle 07 alle 02.

Dentro le bellissime e storiche mura del Castello Scaligero di Marostica un'ambiente moderno, raffinato ed elegante, in contrasto con l'area circostante ti affascinerà per il calore che trasmette, Monia ti conquisterà con la bontà dei suoi “spunciotti”, le bellissime Lorena e Vania per la classe con cui servono tutte le bevande. Un piacevole giardino estivo con vista Castello Superiore sarà presto reso operativo anche d'inverno per dare, a chi desidera fumare e bere all'aperto, un po' di comfort.

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!


VICENZA LA CORTE DEI RE

VICENZA BARETTO

Via Montello - MAROSTICA INFO : 393.3286262

Via Ponticello 40 - Molvena (Vi)

Appena fuori dalle mura di Marostica nuovo locale wine bar slow food ispirazione anni ‘70. Alla mattina ottime colazioni, a mezzogiorno e sera aperitivi e gustosi pranzi veloci ... e per i languorini fuori orario ottimi tramezzini e stuzzichini. Per i più esigenti vasta scelta di ottimi vini accompagnati da formaggi ed affettati. Nei fine settimana anche musica dal vivo e Dj Set.

Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.

TREVISO ROKKAFE’

TREVISO ZION ROCK CLUB

St. DEI COLLI - CASTELCUCCO INFO : www.rokkafe.com

Via Vazzoler 30b - Conegliano INFO : 349.8820213

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793

Ultima citta' libera del cult movie Matrix, contestualizzando nel proprio territorio il significato che il film da' di essa. Spirito di liberta' culturale, voglia di rinnovamento socio-comunicativo, promuovere le migliori espressioni artistiche nazionali ed internazionali. La programmazione del Circolo e' concentrata sulle serate del venerdi' e del sabato con concerti dal vivo e Dj Sets a seguire. Ogni Venerdi' e Sabato: Apertura Circolo: ore 22:00

INFO : 345/2758203

TREVISO ZWEI BAR

TREVISO NEW AGE

PONTE PAGNANO - ASOLO INFO : 0423.952761

VIA TINTORETTO - RONCADE INFO : www.newageclub.it

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

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PADOVA RICKY’S PUB VIA COMMERCIALE 12 VILLA DEL CONTE/ABBAZIA PISANI

Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata.Info: myspace.com/rickyspub




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METAL 2000-2009 di A. Lo Giudice

IL METAL NEGLI ANNI 2000

Premessa necessaria: a dispetto del sentire comune per cui, se qualcosa a primo impatto mi respinge, o non merita o “è tutta uguale”, non credo esista genere musicale così vario e creativo come l'Heavy Metal. Di più: mentre, negli ultimi vent'anni, la ricerca ritmica è stata prerogativa della musica e l e t t ro n i c a , l e p i ù interessanti idee in ambito melodico sono gelosamente custodite all'interno degli strati di distorsioni presenti nei dischi metal. Diciamo che la fine dello scorso decennio non prometteva nulla di buono: dopo anni di legittimo avvicinamento ad un certo

pop raffinato (Depeche Mode ed elettronica in primis) da parte di alcune frange meno oltranziste (tra i pionieri, Paradise Lost e Moonspell), l'equivoco del cosiddetto Nu Metal (che magari Nu era, ma per niente Metal) aveva contribuito non poco a m i s c h i a re l e c a r t e e c o n fo n d e re l e i d e e : odiatissima dai metallari, ma di grande successo presso il p u b b l i c o m a i n s t re a m (ovviamente non quello italiano), la musica di Korn e succedanei, in realtà, ha avuto la vita breve che si meritava. I pochi gruppi talentuosi del movimento s o n o s o p rav v i s s u t i o

approfondendo il lato più indie (“White Pony” (2000) dei Deftones è un capolavoro di psichedelica moderna) o grazie ad una riscoperta, dovutamente attualizzata, delle radici metal (“All Hope is Gone” (2008) degli Slipknot, uscito l'anno scorso, è un felice esempio di thrash unito a pulsioni più moderniste). Tuttavia, per quanto il matrimonio tra alternative e metal possa aver fatto storcere il naso ai più, è innegabile che proprio quest'unione abbia partorito i primi capolavori del decennio: “Toxicity” (2001) dei System of A Down e “Lateralus” (2002) dei Tool sono due gemme che hanno avuto pari impatto su generi diversi. Venendo, poi, al metal più propriamente detto, gli anni zero si sono caratterizzati per un fiorire di nuove definizioni, a cui non sempre c o rri s p o n d o n o nu ov i sottogeneri: si veda il cosiddetto “sludge metal”, con il quale si indicano quei gruppi fortemente influenzati dal rock anni '70 (il doom sabbathiano, ma anche il southern rock e, persino, il progressive) e che presenta come alfieri incontrastati gli americani Mastodon, autori di almeno tre capolavori ( “ L ev i at h a n ” , “ B l o o d Mountain” e “Crack the Skye”),

che li hanno visti nell'arco di pochi anni passare da un suono saturo di groove che deve molto ai vari Lynyrd Skynyrd e Allman Brothers a composizioni più complesse e progressive. Notevoli, nello stesso genere, anche i Baroness e i nostrani Ufomammut (il cui doom da apocalisse imminente è tra le cose più massicce e stranianti che sia dato di ascoltare oggidì). Altra definizione in voga è quella di “pagan” (o “viking” limitandoci all'ambito nordico): di fatto, è l'evoluzione di quella branchia del black metal che, più che richiamarsi a tematiche sataniste, guardavano alla tradizione popolare e pagana, sia nei testi che negli intermezzi melodici (i sommi Bathory e gli Ulver, come modello). Nata, ovviamente, in scandinavia, questa tendenza si è, negli ultimi dieci anni, diffusa a macchia d'olio (oltre a gruppi pagan provenienti da qualsiasi angolo del nord europa, ci sono valide formazioni dai paesi più inverosimili come i Kizikhi Darkestrah o la scena della provincia di Agrigento degli ottimi Inchiuvatu e Lamentu). Gruppo di spicco del movimento, neanche a dirlo, gli svedesi Amon Amarth, che si caratterizzano p e r u n b a ck gro u n d


estremamente classico (soprattutto Iron Maiden e Ju d a s P ri e s t ) e p e r un'immediatezza da grande rock band (contagiosamente potente l'ultimo “Twilight of the Thunder God”). Per quanto riguarda, invece, i gruppi che si richiamano alla tradizione black (per chi s c rive, i l ge n e re p i ù interessante degli anni '90), lasciando perdere i tanti che, ancora oggi, ce la menano scopiazzando i Mayhem o Emperor, sicuramente tra coloro che hanno saputo portare avanti il discorso con grande originalità ci sono i Taake, che, dal 1999 ad oggi, ci hanno regalato 4 album parimenti misteriosi, fantasiosi ed imprevedibili (personalmente, il mio preferito resta “Bjoergvin” del 2002, ma la scelta è ardua). Da segnalare anche gli americani (forse unico gruppo

black valido proveniente dagli USA) Nachtmystium, il cui fantastico “Assassins” paga dazio tanto ai Burzum quanto ai Pink Floyd). Dicorso death metal: ammetto di non essere mai stato un fan né della prima ondata svedese, né di quello americano. Purtroppo, il mio amato death melodico dei vari At The Gates e Dark Tranquillity non ha trovato, n e l l ' u l t i m o d e c e n n i o, interpreti all'altezza. Molto meglio è stato fatto oltre oceano, dove i superbi Nile sono riusciti a coniugare egregiamente estrema pesantezza, tecnica da jazzisti e aperture melodiche mai scontate. Se non ci credete, ascoltate “In Their D a r ke n e d S h r i n e s ” o “Annihilation of the Wicked”: superato l'impatto da autotreno dritto sul naso, sono album che regalano più di una sorpresa.

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HARDCORE 2000-2009 di M. Stella

HARDCORE Per poter parlare di dieci anni di musica hardcore occorre in p ri m i s d i f fe re n z i a re i molteplici sottogeneri in cui questa musica è andata dividendosi, allontanadosi sempre più dalle sue origini m a ga ra n t e n d o n e l a sopravvivenza quando non il successo commerciale. I puristi forse storceranno il naso, ma è innegabile che il c o s i d d e t t o m e t a l c o re (l'incontro di ritmica ed approccio hardcore col sound metal) ha dato ad un genere ormai in crisi creativa nuove idee e nuova linfa; cosa che invece non è successa al più blasonato hc melodico, schiavo dei suoi cliché ormai da tempo. Ed è così che

anche grazie all'infaticabile lavoro di etichette come Victory, Trustkill o Ferret (solo per citare le più rinomate) il genere è entrato svecchiato e agguerritissimo nel nuovo millennio, con un proliferare di band capaci di accontentare i palati di metallari e hardcore kids. Darkest Hour, Snapcase, Raised Fist e Death By Stereo ne sono i principali esponenti, capaci di sfornare dischi di rara originalità e freschezza e di coniugare le idee con una tecnica e ad u n ' a c c u ra t e z z a n e l l a produzione pregevoli (cosa del tutto inusuale per l'hc). Minori invece ma degni di nota sono i lavori di Walls Of

Jericho, F-Minus e Dead To Fall, spalle perfette per i live spaccaossa delle band sopracitate. Menzione a parte la meritano i Converge, band unica semplicemente perché è un decennio avanti rispetto a quasi tutta la musica estrema contemporanea (forse solo insieme ai Dillinger Escape Plan). Pur essendosi formati nel lontano (?) 1990, è nel 2001 che sfornano Jane Doe, punto massimo di una pur rosea carriera che non verrà più eguagliato. A tenere alta la bandiera dell'hardcore “vecchia scuola” ci pensano, tanto per cambiare, i veterani Sick Of It All. I fratelli Koller infatti non si accontentano di aver plasmato un genere, il NYHC, a loro immagine e somiglianza, ma affrontano il terzo decennio di attività cercando album dopo album di migliorarsi, e (ed è questo a stupire più di tutto) riuscendoci. Ogni loro nuova uscita, compresi live e raccolte di b-sides diventa automaticamente disco hardcore dell'anno (o poco ci manca). Semplicemente immortali, al contrario dei concittadini Agnostic Front, la cui produzione in studio non raggiunge oramai da tempo la qualità delle loro esibizioni live. Il ruolo delle “nuove leve” lo hanno

ricoperto a pieno titolo gruppi quali Strike Anywhere, Champion e Between Us, tra i pochi a non aver nulla da invidiare alle più grandi hardcore band esistenti, ai q u a l i a g gi u n gi a m o i l graditissimo ritorno sulle scene dei Bane, mai così in forma. E per il futuro? Oramai anche il metalcore sembra aver concluso la sua linfa creativa (gli ultimi lavori della band più blasonate non sono ai livelli di quelli del l u s t ro 2 0 0 1 - 2 0 0 6 ) e l'hardcore dovrà inventarsi qualcosa di nuovo per sopravvivere. Qualcosa di nuovo però esiste già (e da tempo) e si chiama post hardcore, ovvero sperimentazione e contaminazione allo stato puro che dell'hardcore prende giusto il minimo necessario. Il successo anche commerciale di band come Finch, Used, Alexisonfire, Thrice e le porte sfondate dai ben più sperimentali Blood For Blood continuano nella strada i n t ra p r e s a p r i m a d a Minutemen e Husker Du e poi da Fugazi ed At The Drive In. Affinché l'hardcore possa continuare ad arricchirsi, mostrando le sue innumerevoli facce. Alla faccia di chi, l'hardcore, è s o l o r u m o r e .



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HIP HOP 2000-2009 di L. Lago Eminem, l'unico bianco a HIP-HOP: IS DEAD? Z.,venire accettato dai neri, Jay Dre, Snoop Dog che negli

produrre frutto. E' il caso di

S c rivo d a l l a n o t t e d i Halloween dell'hip hop: tutto intorno c'è un terreno ibrido, una sorta di limbo, gli artisti che vi regnano sono spettri ed echi di una decade precedente che li ha generati e nutriti, quella Golden era dei primi anni '90 che ha sfornato suoni che ancora si propagano nell'aria. E' ciò che rimane dell'hip hop. L'alba di questo nuovo decennio potrebbe essere sinonimo dell'affievolirsi alle prime luci, del cedere il passo a ciò che dal 2005 ad oggi sembra essere elemento caratterizzante; gli anni 2000 verranno ricordati per la nascita nell'hip hop del southern rap, del crunk, del

dirty south, di tutta quella bounce music che vive del fattore c: club e cash (che fa rima con ass). Soulja boy, T.I., Lil' Wayne, Ludacris, Young Jeezy, Flo Rida, Chingy, Chamillionaire, Lil Jon, e soci hanno fatto sì sculettare in pista, ma nulla più. Allora aveva ragione Nas a cantare nel dicembre 2006 “Hip hop is dead?” Nulla possono i vari The Roots, Krs One, Talib Kweli, Mos Def, Common, Dilated Peoples, Mf Doom, M a d l i b , D j P re m i e re, Alchemist? Alla vigilia di una nuova decade ci resta la speranza mista a nostalgia che quelle radici piantate negli anni '80 e '90 siano così salde da continuare a

anni dal 2000 al 2010 hanno saputo sfornare vere chicche, emanando un'aura d'altri tempi. E' del 2001 The Blueprint, l'album di Jay Z. che debuttò al primo posto delle classifiche americane e vendette oltre 450 mila copie, malgrado la scarsa notorietà dovuta all'allora incombente attentato alle Torri Gemelle. Il disco si fa notare per una forte e geniale tendenza ad ibridare pop e hardcore rap, e per una collaborazione con Eminem intitolata "Renegade". E' del 2005 Rhythm & Gangsta: The Masterpiece, l'album di Snoop Dog che si conferma tra i migliori per stile e vendite. Il successo è immediato: grazie ai singoli "Drop It Like It's Hot" e "Signs" (rispettivamente c o n P h a rre l l e Ju s t i n Timberlake) Snoop torna sulle scene internazionali da a s s o l u t o p ro t ago n i s t a , riempiendo radio e televisioni col suo suono che nello stesso anno gli fa vincere gli Mtv Europe Music Awards come miglior artista hip hop. E' dei primi anni 2000 la Shady Records di Eminem che nei dieci anni avvenire produrrà e inventerà icone di questo decennio quali

50Cent, Obie Trice, i D12. Ma i due fenomeni del nuovo millennio, gli unici ad essere nati e applauditi dal grande pubblico negli ultimi due lustri sono stati Kanye West e il produttore Timbaland. Nei primi anni 2000 Kanye ha ri s c o s s o u n s u c c e s s o notevole, grazie a numerose produzioni e fortunati singoli. Ha collaborato in canzoni di successo come Stand Up di Ludacris, You Don't Know My Name di Alicia Keys, In Cold Blood di Scarface e Get By di Talib Kweli. Ha inoltre o t t e nu t o s i g n i fi c at iv i successi nella sua carriera, arrivando ad ottenere 12 Grammy Awards e a produrre nuove leve quali Lupe Fiasco. Il percorso di Timbaland invece affianca nomi dell'r&b e del pop, segno di quel hip hop che deve diventare altro da sé per accettare la sfida di una nuova alba minacciata sempre più dal fattore c.



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BEST MOVIE 2000-2009 di M. Chemello

AL CINEMA, STASERA, PROIETTANO vista con gli occhi di una che almeno una volta hanno famiglia qualunque, che sognato di abbandonare tutto, IL TERZO MILLENNIO! LE MIGLIORI PELLICOLE attraversa i cambiamenti che lasciarsi nutrire dalla natura e

Il cinema è un'esperienza intima, un rapporto che si consuma essenzialmente solitari, al buio, senza interruzioni o impedimenti tra lo spettatore e la pellicola. Lo si può considerare come un mondo parallelo che mette alla prova la nostra fantasia in una serie di fotogrammi, alla ricerca della soddisfazione per ogni potenziale utente. Quella che proponiamo è una cl a s s i f i c a c h e h a l a presunzione di raccogliere i film che hanno particolarmente colpito il pubblico nei primi 10 anni di questo Terzo Millennio, con la consapevolezza che mai si riuscirà a stilare una graduatoria che soddisfi la sensibilità di tutti. 2000: Il Gladiatore. “Gladiator” è notevolmente il principale film dell'anno, combattuto tra una

critica piuttosto severa, che contesta l'infedele ricostruzione storicoculturale, e l'enorme successo di pubblico. Il film lancia Russell Crowe verso la platea globale nelle vesti del Generale Massimo nell'antica Roma Imperiale, costretto a ri fa rs i u n a v i t a d i contrabbando come gladiatore p e r f u ggi re d a l l ' o d i o dell'Imperatore di Roma Commodo. 2001: Shrek. Può un orco che rutta e legge le favole seduto nel cesso di casa, rivoluzionare totalmente la decennale vita delle pellicole d'animazione? “Shrek”, il cartone più politicamente scorretto mai p ro d o t t o, è r i u s c i t o nell'impresa, evolvendo il cinema d'animazione in una sana non-moralità che spesso, invece, si è dimostrata piuttosto attuale. 2002: Il pianista. “Il pianista” di Polanski tocca con maestria le delicate corde della memoria nazista, narrando la storia di Wladyslaw, ottimo pianista polacco che vede il proprio f u t u ro s va n i re d i e t ro l'invasione tedesca della Polonia. 2003: La meglio gioventù. Marco Tullio Giordana ci regala un affresco memorabile degli ultimi 40 anni della società italiana

dal dopoguerra ai nostri giorni fanno del Bel Paese uno Stato dalle forti divergenze sociali, culturali e politiche. 2004: Million Dollar Baby. Clint Eastwood dimostra di poter disporre della stoffa del grande regista, confezionando un capolavoro cinematografico t ra gi c o, t o c c a n t e m a affascinante, che scuote la critica per l'attualità del tema messo sapientemente in analisi non cadendo mai nella banalità. 2005: I segreti di Brokeback Mountain. Due mandriani omofobi. Un pascolo in altura. La vita di tutti i giorni, lontano da tutti, lontano da tutto. Ang Lee porta sul grande schermo i tormenti e la vita della sfera omosessuale con delicatezza ma grande profondità d'animo. 2006: Notte prima degli esami. Poteva essere l'ennesimo film scadente italiano dai facili appigli commerciali, invece si è dimostrato fenomeno sociale di massa. “Notte prima degli esami” è riuscito a far rivivere quei magici ed unici istanti che ci separarono dall'esame di maturità con allegata la frenesia, le speranze, gli amori che da sempre caratterizzano i giovani in quei momenti. 2007: Into the wild. Sean Penn ha fi rm at o u n a p e l l i c o l a indimenticabile per tutti quelli

vivere lontano da una società che esiste ed è sempre più soffocante. “Into the wild” è perfetto nella sua ambientazione in un'Alaska ricca ma deserta, e fantastico nella colonna sonora che accompagna la fuga dal passato. 2008: Gomorra. Il libro di Roberto Saviano ispira il film italiano dell'anno, che illumina con freddezza e coraggio una storia nostrana che esiste, ma si preferisce non parlarne troppo, forse per disinteresse, forse per comodità. 2009: Up. Il 3D entra nelle sale cinematografiche. Il cinema si evolve verso un totale c o i nvo l gi m e n t o d e l l o spettatore, un'esperienza a 360° che investe completamente i sensi e p e r m e t t e d i e n t ra re fisicamente nel sogno che a luci spente si sta assistendo. La pellicola d'animazione Disney “Up” ne è un primo esempio, in cui però oltre agli incredibili effetti tecnologici, si ritrova una sceneggiatura solida, che permette di volare con la fantasia assieme all'anziano protagonista, a bordo di quella casamongolfiera che sarà il suo mezzo di trasporto per conoscere il mondo.Continua su www.soundandvision.it


Live Report by I. Rebecchi - Photo by Ambra Rebecchi

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WORLD ALPINE ROCKFEST 2009 PLACEBO + WORLD SKI STARS SHOW Andalo (Tn) – 22.12.09

Il meglio dello sci e della mu s i c a ! U n ' i n n ova t i va soluzione di spettacolo, che ha miscelato le esigenze di divertimento ed arte, natura e ricerca tra adrenalinici pendii alpini e l'eco imperante della musica. Così Top Out Sports (presieduta da Phil McNichol, ex Head Coach del Team Ski USA) ha ideato il World Alpine RockFest, splendido progetto artistico e sportivo che ha visto parallelamente la competizione dei numeri uno dello sci mondiale (Bode Miller, Davide Simoncelli, Ted Ligety, Aksel-Lund Svindal, Felix Neureuther e molti altri) sfidarsi nello slalom gigante sulla Pista Olimpionica del Pian Dosson nel comprensorio della

Paganella (sede ufficiale degli allenamenti della nazionale statunitense di sci in Europa), con le colonne sonore segnalate e predilette da ogni atleta (dai Motorhead ai Metallica, dai Killers ai Counting Crows, dai Crookers agli AC/DC), fuochi d'artificio e un premio di 100.000 euro in palio (andato, per la cronaca, al francese Cyprien Richard, davanti a Janka e Simoncelli), tra gli applausi entusiasti di un pubblico attendo e inneggiante, e l'esibizione notturna, in esterna ed innevata, dei maestosi Placebo, a coronare una giornata nella quale le sfere dello sport e della musica hanno viaggiato all'unisono con il solo intento di trasportare,

divertire e riempire finemente di talento e bravura la tela di un'Italia spesso poco attenta ad iniziative realmente interessanti. Un Brian Molko sorridente e maestoso, che con i suoi Stefan Olsdal e Steve Forrest, ha inscenato il miglior spettacolo tra tutte le numerose date italiane della band nel 2009, riuscendo a supportare l'enfasi sportiva di a r t e i m m agi n i fi c a e s u bl i m a z i o n i l i ri c h e, riscaldando l'atmosfera al suon dei più celebri brani (da Every You Every Me a Song To Say Goodbye e Special K, passando per Soulmates e le nuove For What It's Worth, Battle For The Sun e Julien), in un'incendiaria performance per pochi eletti (un privilegio poter assaporare le gesta dei Placebo, abituati agli stadi, senza masse informi di scatenati persuasi dallo sballo) tempestata di chitarre magnetiche, delle movenze sinuose di un Olsdal in stato di grazia e della batteria pungente ed entusiasta.

Esempio per onorare le gesta delle arti e degli sport meno popolarmente riconosciuti, ma certamente più bellii al mondo, i l WA R F è s t at a u n a manifestazione intelligentemente incentrata sulla fusione creativa, originale e d'elite del miglior sport e della miglior musica, che, come dichiarato dagli stessi protagonisti (come il batterista dei Placebo Steve Forrest, amante degli sport montani, tifoso illustre di Bode Miller, pre-concerto, nel parterre della gara, e l'azzurro Alberto Schieppati, che ha lanciato un appello all'organizzazione della Coppa del Mondo di Sci, al fine di rendere anche la più nota ed istituzionale competizione sciistica un trionfo di arte e sport), dovrà fungere da esempio per l'unione universale di trascendentali forme artistiche e sportive. Perché è proprio nell'arte e nello sport che l'uomo, sfidandosi e sfidandolo, può ambire ad avvicinarsi al divino.


Live Report by Emanuela Virago - www.viragoentartainment.it

THE TALESWAPPER

Roxy Bar, Duncan Street - Cape Town. Questo piccolo bar su due piani si trova proprio sotto Table Mountain, la famosa montagna che sovrasta maestosamente la colorata città sudafricana; sembra un superlativo mix & match tra i nostrani Rock Cafè e Zwei Bar, con pareti decorate da poster cinematografici d'epoca, muri sbrecciati, poltrone e sedie vintage, tavoli personalizzati e la Jack Black Premium Lager beer al bancone da sorseggiare per combattere il grande caldo, siamo in piena estate. Qui incontriamo Donny Truter e Inge Beckmann. Sono due giovani musicisti che abbiamo conosciuto in città: coppia nella vita e nel lavoro, sono belli come degli attori, stravaganti e ricercati nell'abbigliamento, dannati come solo chi ha davvero la musica nel sangue

s a e s s e re. I n s i e m e c i raccontano del loro nuovo progetto musicale che si chiama The Taleswapper. Nato soli 3 mesi fa, è l'unione delle carriere da solista di Donny ed Inge, con la collaborazione di una terza persona che si chiama Jacques Du Plessis. Il nome Taleswapper deriva da una vecchia storia incantata, di un mago che perse tutti i suoi poteri e per insegnare alla gente la magia del suo mondo non gli rimase altro modo che farlo raccontando storie, scrivendo poesie e cantando canzoni; si narra che il mago girò per tutte le foreste per raccogliere storie, prendendo ispirazione anche da altri 'taleswapper', e le portò a sua volta in altrettante foreste. In questo modo fece viaggiare la musica ed è questo l'obiettivo dei nostri giovani artisti. Donny scrive musica da anni ed Inge lo produce. I due hanno stili differenti ma quando si incontrano il suono “diventa bello e gentile”, ci dicono, hanno grande sintonia insieme. Amano Nick Cave e Tom Waits a i q u a l i s i i s p i ra n o principalmente per le loro liriche e tutti quei musicisti poeti e un po' cantastorie. Inge ci dice anche 'Sono una voice artist. Mi presto per radio e televisione ma quando non servo Satana faccio ciò che amo. Ed è fare la mia musica.”

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Suonano per noi al Roxy un live acustico, solo chitarra e piano. A DAL 5 DIC AL 30 GENNAIO turno le loro voci riecheggiano nella stanza: c'è vibrazione, c'è “SOGNI DI CRISTALLO” e m o z i o n e. L e c a n z o n i raccontano il loro mondo interiore, storie di provincia, storie di gente comune. Sono testi romanzati, intensi, forse un po' malinconici. Nei loro piani futuri c'è la registrazione di un album, il lancio di un sito web e un tour: “and we will be swapping tales all over the world soon”, concludono. Tra 6 m e s i C ap e Tow n s a r à nell'occhio del ciclone per i prossimi mondiali FIFA. Chissà se sentiremo parlare anche di l o ro … S c o m m e t t i a m o ? Questa è una storia da raccontare perchè dentro ognuno può vederci qualcosa: perversione, ossessione, paura, creatività, forse anche genialità. Sì, perchè quando si parla di Ray Caesar bisogna fare attenzione e maneggiare con cura l'arte di questo artista inglese considerato una delle icone del surrealismo pop. Ray Caesar è un mix e ironia mista e sensibilità quasi femminile, seppur perversa. Le sue opere, tutte digitali e profondamente visionarie, traggono ispirazione dalla sua atroce esperienza lavorativa, durata ben 17 anni, presso il dipartimento d'Arte e Fotografia dell'Ospedale pediatrico di Toronto: aveva il compito di documentare le malformazioni genetiche, le vittime di abusi, le ricostruzioni chirurgiche e gli esperimenti sugli animali. La mostra si tiene presso la galleria Mondo Bizzarro Gallery, via Reggio Emilia 32, Roma. (Di Daniele P.)

RAY CAESAR


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“STATE A SENTIRE” di I. Rebecchi

"ROMANCING THE BONE” BETZY

COMING SOON!

COMING SOON!

"VEXATION" GET WELL SOON

"MIRROR MIRROR” THE IRREPRESSIBLES

V2/ Cooperative Music web: myspace.com/ theirrepressibles

City Slang/Cooperative Music genere: Indie/Folk web: myspace.com/ youwillgetwellsoon

Lady Lovely 2009 web: myspace.com/ betzybetzy

Da un'idea di Fabio Cussigh quasi 4 anni fa è nato il progetto Betzy, il cui nome riprende quello del diario in cui il giovane peccatore Frank McKlusky racconta di sé e del suo antagonista, il Reverendo Crawford. Altrettanto peccaminosi sono i racconti di Frank che diventano canzoni con una vena spiccatamente countryfolk e un'essenza sperimentale, anglosassone, e di stampo blues, elettronica ed incandescente che narrano di storie ubriache e malsane, tra tresche e strimpellamenti caldi e scivolosi in sonorità che ricordano ora Bowie e ora i Beatles più creativi. Bellissimo l'album “Romancing the Bone”, agglomerato contemporaneo d'arte e lirismo, tra sviluppi post-punk delineati in sembianze folk-blues, e distorsioni prepotenti ed ammalianti che confondono e stupiscono. Non si può resistere alla vocalità graffante di Shopgirl, alle linee minimali e da thriller classico di Goldfinger, a New Jersey che profuma di ballata odierna, sospirata e suggerita, o a Gay Bar, estroflessa in ambizioni corali e moderne di un trascendentale uso raffinato di synth e semplice di chitarra. Ora country ora sperimentale: provare per credere! Veramente eccezionale!

Konstantin Gropper, polimorfo talento berlinese, torna alla ribalta dopo il debutto di “Rest Now, Weary Head! You Will Get Well Soon” con un nuovo esaltante album, impreziosito di sperimentazione post nu-wave intrisa di decadentismo lirico e strutture indie folk. “Vexations” è pink-floydiano e scintillante in strumentali tessuti dalle armonie eteree e vaporose, che offrono sostentamento all'incedere indie-rock di brani come Seneca's Silence, ritmata poesia degna del geniale Robert Smith, o a We Are Free, romantico esempio di come una vocalità soffice ed avvolgente posa diventare strumento sonoro in un'incalzante barriera musicale molteplice e perfetta. Spicca poi la dolcezza impalpabile di Red Nose Day, l'essenza nordeuropea di mosaici ombrosi di We Are Still, la silente e joy divisionanamente strutturata e tetra Werner Herzog Get Shot, la crescente, pop ed orchestrale We Are Ghosts, il passionale tessuto sinfonico e soft di A Burial at Te Sea e la conclusiva incandescenza post rock di We Are Te Roman Empire. “Vexations” cattura, emoziona spudoratamente, stupisce e riscalda, in trionfi geniali di molteplici influenze mai così bene amalgamate, a metà tra Nick Cave e l'elettronica contemporanea. Magnificenza!

Barocchi, teatrali e circensi, The Irrepressibles si manifestano nell'esaltazione stravagante e pop, misteriosa e magnifica della sofisticata essenza dell'album di debutto “Mirror Mirror”, inscenando una sorta di metamusica sconfinante nel teatro, quasi a rievocare i fasti di shakespeariana memoria alla Peter Greenway. Sulla scia dell'ormai mito di Anthony and the Johnsons, The Irrepressibles, trainati da Jamie McDermott, spiegano in brani dall'alto tasso culturale, la drammaticità travolgente di orchestrali soluzioni armoniche trafitte dall'appassionata vocalità profusa di sentimentalismo sonoro, in un trasporto estetico che si poggia saldamente sulla musica classica, dai toni drammatici di My Friend Jo all'intimismo sonoro di In This Shirt, passando per Anvil e Forget The Past che ne completano l'assetto spettacolare. Immaginatevi un giovane David Bowie che duetta con Anthony, tra polistrumentalismi d'avanguardia e classicheggianti al contempo, che veicolano la calda ambizione vocale sfacciatamente mistica e maledettamente teatrale, narrando di amori, rabbia, lussuria e nostalgie. Quando l'arte concettuale di Laurie Anderson sposa il pop, la cinematografia, l'arte pittorica, la musica e il teatro, nasce questo pacchetto sonoro di grande rilievo artistico, sfavillante di tetre creatività, echeggiante a Gershwin, ai T-Rex e ai Velvet Undergournd e imponente in atmosfere musicali. Favoloso.

VOTO: 8/10

VOTO: 8/10

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