SOMMARIO DIR. RESPONSABILE: STEFANO ROSSI EDITORE: DANIELE PENSAVALLE
Live Review Gomez (di F. Consoli) Metallica (di D. Visentin) Derozer (di C. Fantinato) The Black Lips (di A. Lo Giudice) Simple Minds (di E. Virago) Interviste The Black Lips (di C. Fantinato & C) Blockbuster (di S. Reginato) Cd Review Forze Deboli (di D. Visentin) I Giorni del Condor (di L. Lago) The Vindicators (DjD)
Anno 8 - N° 94 GIUGNO 2012 Aut. Trib. Bassano d. G. N°° 8/03 del 3.09.2003 Grafica: Daniele Pensavalle Cover by Andrea Blitz Studio (VR) www.blitzstudio.it
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Book Review Veneto e Nuvole (di F. Nicolli) Rubriche Alla Ricerca Di Un Nuovo Inizio (di ste a cura di ste) The Social Notework (di A. Tonini) Punk, HC & Dintorni (di M. Zorzi) BedRoom Revolution (di Sir Taylor)
QUESTO NUMERO È STATO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI
S. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI) L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (MI) E. Sampong (VI) - E. Virago (TV) L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) - L. Moneta (TV) C. Fantinato (VI) - A. Lago (VI) E. Zazzara (RM) - M. Zorzi (VI) D. Pensavalle aka DJd (VI) - Viola (VI) D. Visentin (TV) - A. Tonini (TV) S. Bordignon (VI) & Ste (VI) C. Fascina (Madrid) FOTOGRAFI di S&V Mag Viola HCPH, Michela Del Forno, Daniele Pensavalle
ALLA RICERCA DI UN NUOVO INIZIO episodio 4 l'intollerante ingerenza del clero sin da bambini, con la forzata presenziazione ai riti religiosi domenicali posta in atto dai nostri genitori, gli uomini di chiesa ci hanno inculcato che uno dei cardini fondamentali sui quali poggia la religione e soprattutto la cultura cattolica è la tolleranza. l'episodio di cui sono stato testimone vi darà invece la dimensione di quanto forte sia l'ingerenza dei cosiddetti uomini di dio nella nostra quotidianità ordinaria ed anche in quella straordinaria, come nel caso al quale ho assistito parecchi anni orsono durante un mio forzato soggiorno in una piccola casa circondariale veneta. contemporaneamente a me, a quel tempo era recluso anche un ragazzo di 19 anni di difficile gestione
di ste
dovuta ad un'infanzia a dir poco traumatica. rimasto ben presto orfano, aveva assunto un atteggiamento che rasentava un morboso attaccamento per la sua tutrice, una donna di mezza etĂ , nubile e senza frequentazioni particolari. un fatale giorno giunse all'orecchio del ragazzo che un'anziana del paese, di circa 80 anni, aveva diffamato pesantemente la sua tutrice; questi, in un insensato e fobico eccesso, esasperato da un massiccio uso di alcool, si era recato nella casa dell'ottantenne e, dopo averla seviziata, l'aveva brutalmente uccisa. trascorso qualche giorno in cui la polizia aveva brancolato nel buio, le indagini avevano condotto al giovane che, tuttavia, continuava a negare ogni addebito. del resto, non sussistevano prove decisive a suo carico. il ragazzo, posto pertanto in stato di carcerazione preventiva, veniva
a cura di ste
ALLA RICERCA DI UN NUOVO INIZIO avvicinato dal cappellano del carcere ed invitato a recarsi in confessionale per liberarsi dai peccati che, secondo l'uomo di chiesa, potevano essere veri o presunti… dopo varie insistenze, il ragazzo accettava di confessarsi, sentendosi protetto dall'inviolabilità del segreto della confessione e nell'occasione ammise di essere il responsabile dell'omicidio dell'anziana diffamatrice… questa confessione fatta a dio gli costerà il castigo da parte degli uomini: il cappellano, infatti, senza porsi scrupoli, nel corso di un colloquio con gli inquirenti, usando un sottile ma eloquente 'escamotage', consigliò loro di 'perseverare' negli interrogatori al ragazzo. il giovane, a quel punto, venne sottoposto ad un incessante terzo grado, finendo col confessare il delitto che in sede penale gli costerà 21 anni di detenzione. di ritorno dall'udienza in cui
di ste
era stata deliberata la sentenza, un secondino, vedendolo in lacrime e pensando che fosse a causa della pesante condanna, cercò di consolarlo con frasi di circostanza. in realtà, il ragazzo aveva a cuore le sorti della sua tutrice. il giorno seguente, con l'umorismo caustico che spesso contraddistingue quei luoghi, un detenuto con cui era in confidenza gli regalò un pacchetto di marlboro dicendogli: 'a ogni compleanno ne fumi una; quando finisci il pacchetto sarai a fine pena'. lui accese la prima sigaretta…
brano consigliato per la lettura: ska-p - 'crimen sollicitationis' (2009) http://youtu.be/uVCNpUg9D
a cura di ste
GOMEZ @ Magazzini Generali – 14 Aprile Foto e Testo di F. Consoli
Eccoli i veri nerd. Quelli originali, che erano nerd quando esserlo non aveva nulla a che vedere con l'essere alla moda, quando se avevi gli occhialoni neri era piu' facile prenderti del minchione, o al massimo del secchione, piuttosto che essere additato con un certo rispetto e definito “hipster”. Milano accoglie nuovamente i Gomez, contemporaneamente sulla scena e lontano dai riflettori da quindici anni, dal primo indimenticato album Bring it on. Da sempre un pezzo avanti agli altri, i Gomez riescono ad essere genuinamente alternativi in un mondo in cui la negazione del mainstream e' conformismo: senza un frontman, bensi' democratici con tre cantanti, avvezzi alla composizione transoceanica (la band si divide oggi tra Gran Bretagna e Stati Uniti), aleggiano con
disinvoltura tra blues, folk, rock e sperimentazione, spesso ironici senza mai perdere in intensita', anche quando ci sottopongono alla loro agile, a volte un po' irritante rotazione tra gli strumenti. Il loro ultimo album “Whathever's on your mind”, e' passato in verita' forse un po' in sordina, pubblicato quasi un anno fa ed accolto in modo piuttosto tiepido dalla critica. Eppure dal concerto di Milano risulta evidente che seppur ancora forse nel pieno della new wave americana della loro carriera, i Gomez per il pubblico italiano abitano gia' nella penombra del ricordo. Cosi' se nella loro “nuova” collocazione americana il quintetto britannico vanta una solida fan-base - ancorche' di nicchia - coronata da sincronizzazioni con serie televisive di successo come Dr House, a Milano li si
accoglie come si farebbe con un vecchio amico che non vediamo da anni, privi da qualunque forma di distanza, ma inevitabilmente legati piu' al trasporto dei momenti trascorsi che ad una quotidianita' oramai aliena. Dunque tutto attorno all'entusiasmo dell'incontro, sussurra la consapevolezza che ad accomunare noi convenuti sul parterre e' il vissuto, in una sorta di ritrovo allargato di ex-compagni di classe. Pochi gli undertrenta, cosi' come in pochi si trovano a cantare sulle note dei brani piu' recenti. I Gomez sono la spiegazione vivente di cosa possa significare essere post-emergenti, avendo generato l'entusiasmo per un sound nuovo e fresco, talentuosi portatori di buone idee e ben realizzate,
eppure rimasti on the rise, sul crinale del successo, senza essere mai veramente riusciti a scavallare. Apparentemente senza un motivo: come la maionese, che inspiegabilmente a volte non ne vuole sapere di montare e si ripresenta ancora ed ancora sottoforma di ingredienti distinti. Ci piace pensare allora che i Gomez paghino lo scotto di essere stati troppo avanti, parzialmente incompresi da un mondo ancora cosi' grezzo da scambiare genuinita' ed eclettismo per indeterminatezza. E noi che eravamo li' a supportarli quando erano nascenti e promettenti, siamo ancora felici di rincontrarli, a condividere un destino che ci chiama per nome. Amaro il sol Minore.
@ Udine, Stadio Friuli, 13.05.12. Live review di Davide Visentin
Metallica FOTO:SIMONE DI LUCA/AZALEA PROMOTION
Tuoni, lampi e saette. In una sera di primavera – e con un nuvolone scuro all'orizzonte che rischia di bagnare i 40mila del Friuli - i Quattro cavalieri del trash metal salgono sul palco e con la loro magia nera disperdono la precipitazione, regalando a vecchi e nuovi fan una serata indimenticabile, tra fuochi d'artificio, laser e pezzi d'artiglieria ripescati dal repertorio storico. Ma andiamo con ordine. Ad aprire le danze nel pomeriggio sono i francesi Gojira, mentre lo stadio si riempie; faccio giusto a tempo a sentire gli ultimi due brani, mentre coccolato dalle hostess della tribuna stampa prendo posto al mio banco. La guest band ufficiale è un gruppetto da niente chiamato Machine Head, gente che suona metal da vent'anni, gente che da sola riempie i palazzetti: alle ultime luci del giorno e senza un briciolo di light-set Robb Flynn e i suoi scaldano
l'arena e i fan degli headliner con brani sciamannati come “Imperium”, “Aesthetics of hate” e “Darkness within”, per poi chiudere in grande stile con “Halo” e “Davidian”. Gran gig per l'heavy band di Oakland. Scese le tenebre, un roadie si gode i suoi 10 interminabili minuti di celebrità, esagerando con il sound-check del basso che strimpella – si, suona, puoi smetterla – senza saperlo peraltro suonare. Sono le 9 e la tribute clip a Sergio Leone ed al suo “The good, the bad and the ugly” apre il concerto dei Metallica che celebra i vent'anni dall'uscita del masterpiece “The black album”: ed è una vera festa per i vecchi fan come il sottoscritto. I primi quattro pezzi della scaletta mi ritrascinano in sella al Garelli, e dopo “Master of puppets” sono già senza voce. A stridere con i composti “colleghi” della stampa solo io e un'altra giovane giornalista che si gode la sua folta chioma – sigh!
FOTO:SIMONE DI LUCA/AZALEA PROMOTION
– esibendosi in una buona mezz'ora di headbanging, tra gli sguardi divertiti dei presenti. Una prima parte del concerto termina con la clip che celebra appunto il “Black album”, introducendone l'esecuzione per intero: scorrono tra la pelle d'oca generale pezzi come “Wherever i may roam”, “The unforgiven” e “Sad but true”, con un Kirk Hammett in forma smagliante e la voce di Hetfield che tiene botta fino all'ultimo – avrei scommesso in un calo fisiologico verso la fine – anche grazie all'aiuto del suo pubblico che canta a squarciagola ogni singolo ritornello. Le note di “Nothing else matter” sono accompagnate da una melanconica clip tratta dagli anni d'oro: momento magico e accendini al vento, nella consapevolezza di come gli anni passino anche per gli dei del metallo. I fuochi d'artificio alla fine di “Enter sandman” agitano la folla in delirio che deve attendere molto poco per un indiavolato bis, una triade che da sola vale il prezzo del biglietto: alle smitragliate di fuochi lanciate da “Battery” segue infatti il laser show
di “One”, per poi chiudere con tutto lo stadio in pogo per la perla storica finale, “Seek and destroy”. Non succede spesso di beccare uno dei gruppi con cui sei cresciuto musicalmente così in forma, o almeno non con lo stesso repertorio di allora: mi era successo solo un'altra volta, con il tour “Early Days” degli Iron Maiden. Ed è un vero avvenimento. Vivere una serata come quella tra i ricordi di una vita fa e la consapevolezza di essere cresciuti è un'esperienza unica, e dalla tribuna stampa del Friuli non posso che schiacciare un cinque ideale al ragazzino quindicenne che nei miei ricordi braccio teso all'infinito e corna del demonio ben in alto- in sella al suo motorino urlava al cielo: “siccheeee, sicche distroi!”. Anche lui si è divertito. Stay tuned, stay rock. D.V.
Scaletta concerto Udine Hit the lights Master of puppets Fuel For whom to bell tolls Hell and back The struggle within My friend of misery The god that fail Of wolf and man Nothing else matter Never say never Don't tread on me Wherever I may roam The Unforgiven
Holier than thou Sad but true Enter sandman Bis: Battery One Seek and destroy
VEN 8 - BACK TO BLACK “The Best Of Soul Funk from ‘60-’70” by S&V Mag SAB 9 - ENTRATA D'EMERGENZA 3 danza contemporanea, arti visite, performance musicali dalle 15.00 alle 2.00
DOM 10 - EURO 2012 ore 1630 VERTICAL LIVE ore 1800 ITALIA vs SPAGNA GIOV 14 - EURO 2012 ore 1800 ITALIA vs EIRE + ore 20.30 Live RAT RACE LIVE a Bob Marley Trib. VEN 15 - GUITARICIOUS LIVE to say good travel Rossana... LUN 18 - EURO 2012 ore 2030 ITALIA vs CROAZIA + The Animal of Skansen, indie djset GIO 21 - FESTA DELLA MUSICA organizzata da comune di Vicenza con live music MER 27 - EURO 2012 proiezione semifinale 1 GIO 28 - EURO 2012 proiezione semifinale 2
GI
12
1 LUGLIO Domenica proiezione FINALE EUROPEI DI CALCIO 2012
NO 20 G U
C.so San Felice e Fortunato - Vicenza - Tel 0444.563725 - Email bar_sartea@yahoo.it
DEROZER @ New Age (TV) - 5.05.2012 - di C. Fantinato - Foto : sicktoy@hotmail.it “Alla nostra età devi essere sposato, con 2 figli, laureato, per esser rispettato da questa società...”, ma alla loro età invece loro suonano ancora il punk! Una promessa assolutamente mantenuta quella dei venetissimi Derozer, che nei lontani anni 90 suonava quasi come un inno per noi teenagers, ma che, a quanto pare, anche a 13 anni di distanza dal famigerato omonimo album, è rimasta nel cuore di quella stessa generazione di ormai trentenni che la sera di sabato 5 maggio, affollano il New Age di Roncade, come non si vedeva più da molto tempo. Fin qui la cosa potrebbe risultare, tutto sommato, abbastanza prevedibile, quello che invece stupisce di più è che ancora, come nel decennio precedente, ai piedi dei nostri quattro Rozzi: Mendez (basso), Spasio (batteria), Spazza (chitarra), Seby (voce), facciano stage diving,
poghino, sudino, urlino e si di-menino numerosi ragazzini, che, in maniera quasi fastidiosa (presuntuosamente parlando), hanno fatto dei nostri stessi inni, i loro. Lo stile però è sempre lo stesso: JUST FOR FUN. Forse è proprio questo il segreto dei sempreverdi quarantenni vicentini, (riuniti per una serie di live che li porterà il prossimo luglio a solcare anche il palco del Rock in Idhro, a fianco dei Rancid, e forse a produrre un nuovo album per ora in cantiere), che restano instancabilmente radicati alla loro dichiarata “grezzezza”, detta anche semplicità, che magari non sarà cosi apprezzata dai radical chic amanti dell' indie puro, o dai più fedeli seguaci del duro sound punk, (comunque presenti tra il pubblico del New Age), ma che di certo fa ridere, anzi, molto spesso fa pure sorridere, soprattutto chi, come la sottoscritta, capisce e condivide appieno
Foto di C. Fantinato
la tristezza di “quando chiude il bar”, la verità di “ti amo di più” se ho abusato di alcool, la rassegnazione e l'amarezza di un surfista fallito dinanzi al mare calmo del Lido di Venezia... Nulla di nuovo o trascendentale, basta rimanere in una dimensione molto popolare, nel vero senso del termine, cioè vicina alla gente, negli anni 90, come oggi, in Italia come in Germania o nel resto dell'Europa, dove in passato i Derozer hanno riscosso parecchio successo con i loro numerosissimi live...La formula è la stessa: rime semplici, trame sincere, concetti squisitamente legati ad uno stile di vita, diciamo,“rock'n'roll”e socialmente un po'inkazzato, sonorità orecchiabilissime figlie di un easy punk rock che fa e farà sempre ballare chiunque, ma soprattutto, tanta voglia di divertirsi e sfogarsi, sopra e sotto il palco, a 50 anni cosiccome a 18. Bravi“Rozzacci”!
MER 6 + GIO 14 Back 2 Black by djd - soundandvision
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vinile festival - 26.06.2012 di A. Lo Giudice foto di D. Pensavalle
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Ok, originariamente questa sarebbe dovuta essere la recensione del concerto dei Rocket from the Tombs al New Age. Ma siccome lo spettacolo di questi ultimi è stato annullato per motivi di salute (vista la loro età, non mi stupirei se un membro avesse tirato le zampe) e l'ennesimo weekend a casa non mi sarebbe passato un cazzo, ho ripiegato sul concerto degli americani Black Lips al palazzetto dello sport di Cittadella, clou della due giorni di musica organizzata dal Vinile. Per chi non li conoscesse, si tratta di un gruppo garage, che, come il rockabilly, è uno di quei sottogeneri (nel senso di musica ed estetica) che gode di un costante culto sotterraneo e, a livello più alto, è oggetto di periodici revival più o meno di successo. Ad ascoltare i dischi del gruppo della Georgia, è evidente come i Nostri abbiano mandato a memoria tutte e quattro le facciate della raccolta “Nuggets”- con ottimi esiti (quantomeno in “Good not Bad Evil”, mentre l'ultimo “Arabia Mountain” risulta meno brillante). Ovviamente, da un gruppo del genere ti aspetti che dal vivo emetta faville e, in effetti, la fama delle loro performance live è ottima…. Pertanto, devo dire di essere rimasto un po' deluso! Passi l'inizio del concerto poco incisivo a causa di problemi dietro il mixer, ma la resa di ogni brano è stata troppo simile a quella in studio. Si potrà obbiettare che, forse, anche quando registrano i
quattro suonano con un impatto live. Sicuramente è così- non lo metto in dubbio -, ma, anche se fosse, sotto un palco è lecito aspettarsi di più. Non che, almeno dopo i primi dieci minuti di sbandamento, il concerto sia andato male, ma si è trattato di un compitino pulito, nonostante i palloncini e la gente che saltava in mezzo ai musicisti. Innocui reattini energicizzati da distorsioni e con un retrogusto psichedelico…. Insomma, garage da manuale. A dirla tutta mi ha entusiasmato molto di più la performance dei supporter Wora Wora Washington, una forza della natura con la loro wave venata di noise potente ma controllato, sotto la quale si nascondono ottime canzoni.
Nella seconda parte l’intervista esclusiva ai Black Lips
B A C K T O B L A C K THE BEST OF SOUL, MOD & FUNK FROM ‘60/’70 GIUGNO
Ven 1 - Rive Jazz Club (Cartigliano - VI)
Mer 6 - MOC (Bassano d. G.) Ven 8 - SARTEA (Vicenza) Sab 9 - Bar Pio(Bassano X “B2Ad. Warmup G.) Mer 13 - Bar Smeraldo (Vicenza) “Vespritz!” Giov 14 - MOC (Bassano d. G.) Dom 17 - Marakella
(Grisignano di Zocco - Vicenza)
info backtoblack djset 349.1970263
BACK TO BLACK Artist & Records of Black Music
narrates by DjD
JACKIE MITTOO The Keyboard King At Studio One
Lo so non fa essenzialmente parte di quel filone soul funk di cui spesso ho parlato, ma l’estate si avvicina e cosa ci può essere di meglio di un bel ritmo in levare ed un hammond che lo accompagna? Chi è costui? Direi: un uomo essenziale, una leggenda della musica giamaicana, indiscutibilmente un “mittoo”. Il padrino dello ska, del tempo in levare, colui che nei primi '60 con gli Skatalites creò il nuovo genere, sintetizando jazz, r'n'b, calipso e le radici più profonde del reggae giamaicano. Mittoo e il suo organo tra gli anni '60 e '70 furono il vero prezzemolo di tutte le più importanti e incisive uscite discografiche giamaicane e in quegli anni il suo inimitabile tocco era garanzia di successo. Da i Wailers a Alton Ellis a Sugar Minott: tutti i maggiori esponenti della musica reggae e rocksteady in quegli anni collaborarono con questo genio dal groove assassino. Lo stile di
Mittoo è qualcosa di speciale, magnetico, il groove che emerge dalle note del suo hammond sa scuotere, sa far ballare, alla stessa maniera è capace di rari momenti di romanticismo e dolcezza, ma anche leggerezza, spensieratezza: sir Jackie Mittoo ti riconcilia con il mondo. La sua carriera si svolse prevalentemente nello storico Studio One di Kingston, vera e proprio tempio della musica giamaicana, sempre gravida fucina di giovani talenti. Proprio dalle session negli studi della memorabile etichetta risalgono le registrazioni di quest'album: i pezzi sono stati scelti assemblando quanto di meglio emerso dalla sua carriera da solista. Definire il disco in questione o comunque parlare della sua produzione solo correlatamente al reggae, allo ska o al rocksteady, sarebbe veramente troppo riduttivo. In "The Keyboard King at Studio One" c'è davvero molto di più: c'è l' r'n'b o il pop di stampo stanunitense, così come il jazz e il funk, ci sono le radici del dub, un campionario magnificamente assortito, in grado di deliziare le orecchie anche di chi con la musica giamaicana non va troppo d'accordo. Da rimarcare come la sua grande esperienza di organicista virtuoso è anche di seminale importanza per lo sviluppo del dub e per tutta la scena reggae futura che si sviluppò sul finire dei '60 e che vide poi in Bob Marley l'ideale paladino. In definitiva un bel disco questo e Mittoo un artista da non perdere, ovviamente per gli amanti del genere, ma anche per tutti gli altri che volessero approfondire l’argomento.
SAB. 9
SABATO 12 MAGGIO ore 22.00
Punk, HC & Dintorni di Marika Zorzi
Vitamin X. Dall'Olanda uno dei pilastri dell'hardcore
Common Enemy. Trash-core con lo skate dagli Usa Un altro lunedì che fa iniziare la settimana meno pesantemente del solito. Il 21 maggio al Seven Live di Vi go d a r ze re, direttamente dagli Usa ci sono i Common Enemy accompagnati da Controllo elettronico della velocità e Eat you Alive. Attivi dal 1998, gli americani sfoderano un h a rd c o re – t h ra s h dedicato alla tavola da skate. I testi sono ironici e parlano di serate all'insegna di sbronze moleste, feste e film horror senza mai dimenticare strada, rampe e tricks. Questi skate-punk, fissati con il circle pit, usano sonorità randellanti ed essenziali, senza troppi fronzoli . Una voce sgraziata e caustica sembra quasi vomitare e sbraitare i testi sui riff taglienti di chitarra, mentre la batteria sfodera ritmiche veloci senza però perdersi in virtuosismi e tecniche complicate. A fare gli onori di casa ci sono Controllo elettronico della velocità ed Eat you alive. I due gruppi, conosciutissimi nel giro dei concerti punk-ardecore veneti, fanno due generi diversi che è sempre un piacere vedere all'opera. Come è una gran figata sapere che c'è si sbatte per organizzare queste serate con il solo guadagno di portare per tutti la buona musica vicino a casa.
Due date nel Nord est per gli olandesi Vitamin X. Il gruppo formatosi nel lontano 1997 ha fatto divertire sabato 5 maggio 2012 il Lazzaretto di Bologna e il giorno successivo il Bocciodromo di Vicenza. Musicalmente dal sound vecchio e grezzo con poche contaminazioni moderne, questo gruppo ormai attivo dal 1997, suona un hardcore pompato e preciso, con rumorose chitarre e chiassose rullate di batteria, tutto condito con un cantato sfiatato ed incazzato. Le urla strazianti di Marko Korac e le tematiche positive della scuola di Boston sono accompagnate da passaggi che sfiorano il crust e rifiniture tipiche del trash-core. In entrambe le date pochi fronzoli e tracce veloci ed intense, i concerti scorrono come una valanga di fango, dalla prima all'ultima canzone senza riprendere fiato. Sabato 5 maggio al Lazzaretto c'era il macello di gente che si arrampicava sulle colonne e si gettava sul pogo selvaggio. Domenica, anche se con meno affluenza, tutti hanno fatto un bel casino. Forse perché questo gruppo spacca e fa muovere i culetti e merita di essere visto almeno una volta.
SIMPLE MINDS Lunedì 21 Maggio, quarto piano del prestigioso hotel Martinez in una piovosa, da ormai giorni contro ogni previsione, Cannes. Stanza 405. E' qui che incontro per la prima volta i leggendari componenti della band Simple Minds. Esplosi alla fine degli anni '80, il celebre gruppo ha il merito di aver scritto tra le migliori pagine della storia del rock in oltre trent'anni di attività e 40 milioni di dischi venduti. La band scozzese ha davvero rappresentato un punto di riferimento musicale importante durante la mia adolescenza e li incontro con un misto di emozione e stupore. Della formazione iniziale sono rimasti solamente Jim Kerr e Charlie Burchill, che si presentano in modo semplice e simpatico. Parlano entrambi un po' di italiano, anche se l'accento tipicamente di Glasgow di Jim non smentisce le loro origini. Assieme a loro ci sono Ged Grimes al basso, l'altissimo Mel Gaynor alla batteria, Andrew Gillespie alle tastiere e la back singer Elaine Gwyther. Il loro arrivo nella nostra stanza adibita a showroom per i giorni del festival, è una ventata di
di Emanuela Virago Photo di Stephane Feugere
rumore, caos e confusione ma l'atmosfera è rilassata e l'umore alto. Sono arrivati sulla Croisette, durante il 65° Festival del Cinema di Cannes, per suonare all'evento del marchio Replay a cui sto lavorando da mesi. Dopo il favoloso concerto di Jamiroquai l'anno precedente nella stessa location, c'è grande attesa in città per la loro performance e quando il giorno successivo partecipo al sound-check, sento che sarà un'altra grande serata. L'anima della band - che ha scaldato tra i tanti anche i palchi del Live Aid e di memorabili concerti per Amnesty International, Greenpeace e per Nelson Mandela - arde ancora, e durante la serata di martedì danno il meglio, infiammando ed emozionando ancora con intensità il pubblico presente all'evento stimato in circa 500 ospiti. Jim Kerr, la voce dei Simple Minds, tiene bene la scena, con movenze di passi sul palco che hanno segnato uno stile e in cui emergono sonorità pulsanti, grazie anche all'immancabile verve di Charlie Burchill e all'intreccio fra batteria e basso in cui domina la calda, sensuale voce di Jim.E' un concerto revival con i successi storici che tutti conosciamo e ci hanno fatto ballare almeno una volta la domenica pomeriggio in discoteca, dove però emerge anche l'attualità di nuovi suoni a cui si ispirano band di spicco della recente scena musicale come i loro eredi scozzesi Franz Ferdinand e gli Editors. I Simple Minds saranno in Italia il 28 Luglio e in occasione del nuovo tour, Jim Kerr e compagni presenteranno un concerto-evento denominato “5×5 live”, riproponendo 5 pezzi per ognuno dei primi 5 album di maggiore successo per uno speciale show di oltre 2 ore. Non solo per nostalgici.
PROGRAMMAZIONE
GIUGNO
MERCOLEDI’ 6 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - King Size (reggae night) - BAR SMERALDO (Vi) - VESPRITZ con Erik Skunk Dj - MOC (Bassano d. G. - VI) - Back To Black Dj Set
GIOVEDI’ 7 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - King Size (reggae night) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Lorenzo Dj (Wave/Rock DjSet)
VENERDI’8 GIUGNO - DISCOFRISCO (TV) - live: Suenos Y Son (Flamenco) h 19.30 - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Granetti Dj - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Lady Gisa (brokenbeat) - SARTEA (VI) - Back To Black Dj Set - RIVE JAZZ CLUB (Bassano d. G.- VI) - Live: Adriano Vettore - MOC (Bassano d. G. - VI) - Diego Ritz (deephouse djset)
CONCERTI/DJSET/MOSTRE MERCOLEDI’ 13 GIUGNO - SARTEA (VI) - ViJazz2012: Stan Brothers - BAR SMERALDO (Vi) - VESPRITZ con Back 2 Black Dj Set - MOC (Bassano d. G. - VI) - Lorenzo Dj (Wave/Rock DjSet)
GIOVEDI’ 14 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - King Size (reggae night) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Back To Black Dj Set - SARTEA (VI) - Ore 18 Europei, ore20.30 Live: Rat Race
VENERDI’15 GIUGNO - DEPOSITO GIORDANI (PN) - All We Need (Rock Contest) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - White Noise Rock - DISCOFRISCO (TV) - ShowCase: King Size (garage rock) h 19.30 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - ExcuseMe DjSet - SARTEA (VI) - live: Guitaricious - RIVE JAZZ CLUB (Bassano d. G.- VI) - Live: Tunatones - MOC (Bassano d. G. - VI) - Diego Ritz (deephouse djset)
SABATO 16 GIUGNO SABATO 9 GIUGNO - DEPOSITO GIORDANI (PN) - Live: Omid Jazi - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Derozer - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Keep It Electric - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Dj Iani - MOC (Bassano d. G. - VI) - Rare Groove di E. Femia - PEDON (Marostica) - Live: T Birds - SARTEA (VI) - Entrata d’Emergenza (danza contemporanea) - Bar PIO X (Bassano d. G. - VI) - B2A WarmUp by Back2Black DjSet
DOMENICA 10 GIUGNO - MARAKELLA (Grisignano - VI) - Buon Compleanno Marakella!!! - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Porchetta + Europei - SARTEA (VI) - Vertical Live (ore 16.30) + Europei
MARTEDI’12 GIUGNO - MOC (Bassano d. G. - VI) - Chris Montanari (Afrikan Reggae DjSet) - SARTEA (VI) - ViJazz2012: Morris & The Magicals
- DEPOSITO GIORDANI (PN) - Live: Degheio + Brain Condor - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Dj Cyco - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - NickDePanni+Mat The Cat - MOC (Bassano d. G. - VI) - Rare Groove di E. Femia - PEDON (Marostica) - Live: Giannizzeri
DOMENICA 17 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Live: Collettivo Stesi - MARAKELLA (Grisignano - VI) - Back 2 Black DjSet
LUNEDI’ 18 GIUGNO - SARTEA (VI) - Europei + DjSet The Animal of Skansen
MARTEDI’ 19 GIUNGO - MOC (Bassano d. G. - VI) - Chris Montanari (Reggae DjSet)
PROGRAMMAZIONE GIUGNO MERCOLEDI’20 GIUGNO - BAR SMERALDO (Vi) - VESPRITZ con Los Serioleros
GIOVEDI’21 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - King Size (reggae night) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Lorenzo Dj (Wave/Rock DjSet) - SARTEA (VI) - Festa Della Musica
VENERDI’22 GIUGNO - DEPOSITO GIORDANI (PN) - Live: The Erik McFadden Trio - DISCOFRISCO (TV) - ShowCase: Hear Me Out (emopunk) h 19.30 - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - Jey Osai - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Alex Del Duca (’80) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Diego Ritz (deephouse djset) - RIVE JAZZ CLUB (Bassano d. G.- VI) - Live: M. Titotto Organ trio - PEDON (Marostica) - Live: Modigliani
CONCERTI/DJSET/MOSTRE VENERDI’ 29 GIUGNO - DISCOFRISCO (TV) - ShowCase: Beniamino Noia (postpunk) h 19.30 - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Reverendo Paul - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - DjSet I Maledetti - RIVE JAZZ CLUB (Bassano d. G.- VI) - Live: DI.PLES (balkan music) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Diego Ritz (deephouse djset)
SABATO 30 GIUGNO - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Machete (Lupoz+StrogAle) - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - We Are Berlin - MOC (Bassano d. G. - VI) - Rare Groove di E. Femia
Dopo un tour nei club di tutta Italia che hanno fatto registrare sold out quasi ovunque La partecipazione al 1 maggio Il concerto a L'Aquila con Afterhours VIRUS CONCERTI E LUNATIK MANAGEMENT presentano il tour estivo de
IL TEATRO DEGLI ORRORI
SABATO 23 GIUGNO - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Pornoriviste - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Shot Party Vol III - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - MauroF + Zuki - MOC (Bassano d. G. - VI) - Rare Groove di E. Femia
DOMENICA 24 GIUGNO - MARAKELLA (Grisignano - VI) - Dj Set by Ale & MadNuts - MOC (Bassano d. G. - VI) - Live: Rogerio Tavares (Brasilian Music)
MARTEDI’26 GIUGNO - MOC (Bassano d. G. - VI) - Chris Montanari (Reggae DjSet)
MERCOLEDI’27 GIUGNO
Ecco le prime date Sab, 2 Giu CAMEROTA (SA) Meeting Del Mare - Sab, 9 Giu PRATO Black Out Festival Sab, 16 Giu PADOVA Radio Sherwood - Gio, 21 Giu SEGRATE (MI) Magnolia Ven, 22 Giu CUNEO Nuvolari Festival - Dom, 24 Giu ROMA La Tempesta Gemella Dom, 1 Lug ALBIZZATE (VA) Albizzate Valley Festival - Mer, 11 Lug FARA GERA D'ADDA (BG) Fara Rock Festival - Gio, 12 Lug AREZZO Arezzo Wave - Ven, 13 Lug CAGLIARI Arena Sul Mare Sab, 14 Lug BAULADU (OR) Du'festival - Mer, 18 Lug GIFFONI (NA) Neapolis Festival Ven, 20 Lug NOVENTA DI PIAVE (VE) Rock'n'doc - Mer, 25 Lug TORINO Gru Village Ven, 27 Lug MONTE SANT'ANGELO Festambiente Sud (FG) - Ven, 3 Ago FOSSACESIA (CH) Onde Sonore Festival - Sab, 4 Ago GALLIPOLI (LE) Parco Gondar - Ven, 10 Ago BUDAPEST Sziget Festival Ven, 24 Ago BRESCIA Radio Onda D'urto - Sab, 25 Ago CLAUT Summerend Festival (PN) Aggiornamenti in tempo reale su www.virusconcerti.it - info@virusconcerti.it www.ilteatrodegliorrori.com facebook.com/pages/Il-Teatro-degli-Orrori/30470074291 - twitter.com/tweetitdo
- BAR SMERALDO (Vi) - VESPRITZ con 3mendi DjSet - SARTEA (VI) - Europei
GIOVEDI’ 28 GIUGNO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) - King Size (reggae night) - MOC (Bassano d. G. - VI) - Lorenzo Dj (Wave/Rock DjSet) - SARTEA (VI) - Europei
SOUND & VISION
VI RICORDIAMO CHE L’USCITA CONGIUNTA DEL NUMERO DI LUGLIO AGOSTO VIENE COME OGNI ANNO POSTICIPATA ALLA SECONDA SETTIMANA DI LUGLIO
“...Fu gia` da allora che cominciai a The Social Noteworks “Quando la musica è ribelle” ritenere straordinarie la disperazione di Annalisa Tonini (intesa come liberazione della mente), la mancanza di serieta` (il pensare al Gutai. L' Arte e lo Zen futuro), e l’irresponsabilita` (il ritorno all’essere uomo), perche’ la creativita` nel provare a disegnare usando strumenti nuovi e` molto piu’ efficace di quello che si puo` trovare nella propria mente, dove le scoperte sono limitate.” (Yasao Sumi, maestro Gutai)
Hiroshima e Nagazaki erano state rase al suolo. L'atmosfera in quella striscia di mondo era sospesa, apocalittica, bloccata nel silenzio e senza protezione. La catastrofe nucleare aveva segnato la sconfitta del Giappone che usciva dal conflitto mondiale a testa bassa. Nonostante tutto, la popolazione si era rialzata e tentava di ridare un senso a quello che era rimasto. Ma non era cosa semplice. Gli Americani occupavano militarmente il territorio. Politica e società erano controllate da un efficiente sistema di censura che mirava a redimere l'ex nemico. L'imperatore restava in carica, ma la sua immagine era svilita. I giapponesi erano confusi, doloranti, ma si concentravano tenacemente nella ricostruzione del Paese. L'etica del lavoro, il senso dell'onore e il rispetto delle gerarchie aziendali, si sostituivano ai codici di sudditanza codificati dalla tradizione. Ancora una volta, giovani artisti si fanno carico
della condizione morale della società che era ad un livello pericolosamente deprimente. Il gruppo, infatti, denunciava rabbiosamente l' atteggiamento collettivo del Dopoguerra e voleva scuotere le anime dei connazionali, farli uscire dalle sabbie mobili entro cui sprofondavano giorno dopo giorno. "Se la casa è crollata, non è una buona idea ricostruirla come e dove era prima" affermavano I riformatori. La risposta alla disperazione era, secondo loro, nelle macerie post-atomiche che rappresentavano la materia con cui l' essere umano, dopo secoli di sottomissione, faceva la pace. L'artista e la materia tornavano a dialogare e lo spirito delle cose era sacrificato all'idea. Gli apripista sono Yoshihara Jiro, il caposcuola, e poi Kanayama Akira, Murakami Saburo, Shiraga Kazou, Shimamoto Shozo. Attorno agli anni '50 ad Osaka fondavano il "Gutai" ascrivendone il manifesto. Il gruppo contava all'incirca una cinquantina di
aderenti; non era folto, ma molto attivo. Ribollenti ed aggressivi, scendevano sulle strade, usavano i loro corpi come pennelli, scalpelli o come strumenti musicali. Quei corpi erano materiale vivente da mixare con materiale inerte, uno strumento per fare arte. Organizzavano mostre inusuali ( parchi, moli, uffici municipali), spettacoli d'avanguardia e burle per cui curavano ogni dettaglio incluse le scenografie, i costumi, le macchine. Il pubblico, operaio al 100%, era pazzo per lo spirito Gutai ch si estendeva in molti campi: dalla pittura, alle installazioni al cinema. Gli adepti si opponevano all' arte contemporanea. Dicevano promuovesse il falso e preferivano riconsegnare a materiali puri ( marmo, cotone, creta) la loro idea di opera d'arte. Durante la produzione artistica la loro mente si liberava, mentre il loro spirito si riempiva di gioia.Di fronte ad una tela bianca, il
colore schizzava da tutte le parti, ma il risultato bello o disordinato che fosse, era innnanzitutto il prodotto diretto dellla forza naturale dell'artista. I Gutai resistevano alla nostalgia imperiale e pensavano fosse necessario cambiamento. L'umanitĂ doveva connettersi con il Tutto e cercare di capire il senso di una libertĂ che non era ancora ben definita e che includeva le americanate ( importate dall'occupazione) al rigore della loro antica tradizione. Tradizione zen, non quella di calco feudale. Nello zen si trovava l'essenza del Giappone e riscoprendone lo spirito era possibile sopportare la modernitĂ instabile e veloce che travolgeva il Giappone.
l’intervista
THE BLACK LIPS
The Black Lips Interview - di Chiara Fantinato, Barbara Bizzotto e Alberto Ceccon. Con il supporto puntuale di Checco Merdez!
I Black Lips sono ormai giunti al loro quarto album e si dice che insieme ne abbiano fatte di cotte e di crude, nonostante la giovane età. Alcuni di loro sono stati infatti espulsi dalla tristemente famosa Columbine come ragazzi a rischio; c'è chi ha vissuto per un periodo in una specie di comune con altri artisti, ma di sicuro hanno solcato i palchi di tutto il mondo, lasciando comunque a bocca aperta, per non dire scandalizzando, il pubblico con “effervescenti comportamenti teatrali” (vedi India), mantenendo pur sempre, però, l'umiltà e una dimensione molto umana quanto insolita per una rock'n'roll band del loro tiro. E' infatti innegabile che i quattro in questione
siano indiscussi animali da palcoscenico e che in scena dimostrino chiaramente un culto per il fracasso e il disordine, di netto stampo punk, quanto un profondo legame con il rock'n'roll old school, miscela esplosiva di forza ed energia. Certo è che dietro le quinte, birra alla mano, Alexander Cole, cantante della band, è semplicemente un quasi trentenne, amante della buona musica e del divertimento, legato alle sue origini, apparentemente addirittura un po' intimidito dai quattro coetanei dinanzi a lui, improvvisatisi giornalisti per l'occasione, ma allo stesso tempo molto disponibile nel rispondere alle nostre questioni a pochi minuti dall'inizio del live, nell'insolito backstage del palazzetto dello
Sport di Cittadella, sotto una simpatica e inaspettata pioggerellina. Per rompere il ghiaccio ci presentiamo e iniziamo la nostra intervista con una classica domanda riguardante le loro fonti di ispirazione musicale e il legame tra il gruppo e la loro città: Atlanta. Alexander afferma che le loro influenze sono sicuramente racchiuse nel vecchio r'n'r, nel punk americano e in personaggi come Chuck Berry, James Brown, Otis Redding, Ray Charles, nomi che hanno attinto dal panorama gospel e dalla tradizione religiosa, per fonderla a sonorità rock, blues, funk e soul. “Atlanta è una città del Sud degli Stati Uniti” - dice Cole - “dove la religione e la famiglia sono ancora i fondamenti dell'educazione di ogni ragazzino, dove si impara da piccoli, grazie all'esempio del predicatore” – non esattamente come quelli cui siamo abituati qui in Italia- “ad intrattenere e a stare sul palco. Atlanta” – continua Alexander - “è la città di Outcast e di molte altre band attuali dei generi più disparati; è una città conservatrice, che, in quanto tale, attira personaggi bizzarri, dove non c'è molto da fare e avere un gruppo è un modo abbastanza economico per molti di trascorrere il tempo”. Anche la loro collaborazione con la
psicadelia acida di Bradford Cox (Deerhunter), a detta di Alexander, nasce in modo “casalingo”, essendo infatti Cole e Cox amici di vecchia data e avendo già suonato in precedenza nello stesso gruppo, hanno voluto semplicemente commemorare i tempi d'oro, solo per il puro piacere di strimpellare una volta ancora assieme. A giudicare da queste poche questioni , parrebbe quasi di trovarsi dinanzi ad un qualsiasi cantante di un qualsivoglia gruppetto locale, che per farsela passare, si trova il lunedì sera con alcuni amici a provare dei pezzi nel garage sotto casa. Nulla a che vedere con la grinta e la rabbia di quella voce sporca e graffiante, degna di una star, che Alexander dimostra durante la performance.
L’intervista Completa su www.soundandvision.it
Via Zamenhof, n째 821 - 36100 Vicenza - Tel 0444.301837 - prosport@.prosport.it
CD REVIEW - CD REVIEW - CD REVIEW - CD REVIEW - CD REVIEW - CD REVIEW
FORZE DEBOLI EP album review di Davide Visentin
"Finalmente!" dirà chi mi ha passato questo disco, questo bel disco underground: approfittando della recente vittoria de le Forze Deboli all'Ultrasound Contest, è giunto il momento di esaminare con scrupolo la composizione e la verve di questi giovanotti montebellunesi. Devo essere sincero: è qualche mese che ho per le mani questo ep, che lo ascolto, che decido se mi piace o no. Il suono c'è, la qualità anche: c'è però qualcosa che non convince, un sentore più che un vero vizio di forma, una sensazione di scomodità. Ma prima ecco cosa mi piace: il connubio tra melodie cupe e molto battute del nuovo stoner ed i riff spinti del vecchio blues è interessantissimo, un mash-up che crea una sonorità crossover che in qualche modo caratterizza la band, e non è poca cosa in un'epoca in cui innovare musicalmente è un'impresa titanica. La sezione ritmica è ben amalgamata, basso e batteria ricamano ad arte un puzzle su cui la chitarra si adagia comodamente; la voce è profonda e sinuosa, un timbro particolare
che, ancora, regala al suono finale una peculiarità inconfondibile. Curiose le derive di alcuni brani: "Ritorno violento agli anni 80" mantiene le promesse del titolo in un beat sintetico che dura forse un minutino di troppo; "Gianluca è pazzo" è una ballata con tanto di fisarmonica - classico pezzo da limono duro - peccato per la voce che ogni tanto scappa e cala di qualche mezzo tono. Ma è proprio li, sulla voce, che in definitiva si gioca la mia partita: ad un ascolto un po' attento è limpida la sensazione che tutta la melodia di voce sia appoggiata sui riff di chitarra. E se per un paio di brani al cantante/chitarrista gliela si può anche far passare - viste le innegabili doti all'ascia - gli altri brani ridondano il difetto e perdono parte del loro impatto. La composizione vocale lascia un po' a desiderare, sia da un punto di vista melodico che per quanto riguarda i testi: paradigma di lirica scarsa è il testo di "La tivù" in cui lo spostamento d'accento MaxPezzalesco diventa regola e fastidio del giudizio. Degne di nota infine le grafiche del disco e della copertina di Alessandro Calderari, giovane designer della sinistra piave dall'ineccepibile talento. In generale un degno Ep d'esordio per un gruppo di ventenni dalle buone capacità e dalla fervida fantasia: rimane molto lavoro da fare, ma sono convinto che il primo demo di innumerevoli gruppi famosi suonasse molto peggio di quello de le Forze Deboli. ForzE e coraggio. Stay tuned, stay rock. D.V. La tracklist del disco: Attriti - Sono Empirico - A volte - Ritorno violento agli anni 80 - La tivù - Gianluca è pazzo - Bere prima di bere
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title track che dice “Un tempo ogni nazione aveva Zampa. Capstan. Non dire Chaz. il proprio imperatore. Un re da combattere con la “I giorni del condor” : una pioggia di libertà rivoluzione. Oggi invece che la democrazia ha
Dentro a “I giorni del condor”, perla rara dell'hip hop nostrano made in Verona e firmato da Zampa, Capstan e Non Dire Chaz, c'è la pioggia. C'è quella pioggia d'estate che rigenera, spazza via tutta l'afa che c'era prima e riporta un nuovo equilibrio. C'è l'elemento naturale che toglie la foschia, che mostra le cose per come stanno. Sul piano puramente lirico la pioggia compare due volte: la si descrive in “Aspettando il temporale”, tableau vivant quasi romantico che non tralascia i particolari, liriche e rime che plasmano un film. Ritorna più forte in frasi buttate là ma che nascondono intrinseche verità: “Muovi quella testa, questo non è rap, è tempesta.” La sensazione che si ha riempiendosi del suono di quest'album freschissimo di stampa è proprio questa: che le rime piovano sulla pelle punzecchiando, che non riescano a scivolare senza lasciare il segno del loro passaggio. Segno più che positivo, di una maturità musicale e lessicale non così comune nell'hip hop. Un lead di
fallito sono sempre schiavo ma non so la faccia del mio nemico” non può non lasciare il segno. “I giorni del condor” fotografa e amplifica le sabbie mobili dell'incertezza dei giovani, lo fa con il loro stile, con la loro metrica, con il loro linguaggio, con un video su youtube che fa venire la pelle d'oca. Merito dei contenuti, del flow personale e riconoscibile di Capstan prima e Zampa poi, dei beat di Non Dire Chaz mai scontati, che creano atmosfere difficili da dimenticare come in “Nothing like home”, uno dei pezzi migliori dell'album con la voce vellutata di Luciana Vaona, “Love my life”, “Niente ci separerà” e dal sound pieno come in “Modi per non affogare”. Niente è lasciato al caso: gli scratch di Dj Steve impreziosiscono e non appesantiscono. Non c'è spazio per il non detto, si va dritti al cuore dello stile hip hop ma ricordando che “l'hip hop è un rito, mica una religione”. Tra lo scrosciare di liriche e samples piovono l'umiltà (“Arriviamo umili ma sappiamo il fatto nostro”) e la consapevolezza (“Perché a stare sul beat ci vuole talento oltre alla fotta). Contraddizioni? No, capacità d'analisi che si riflette, come sull'acqua di una pozzanghera dopo il diluvio, in “Expand your mind”. Sulle retrovie Bassi Maestro, E-Green, Jack The Smoker, Asher Kuno, gli Mdt. Un lavoretto con i fiocchi pubblicato da Vibrarecords. I giorni del condor saranno pure bui, sospetti, con falchi e avvoltoi sulla spalliera, ma se arriva una pioggia improvvisa che squarcia le nubi della mediocrità musicale, quei condor li si vede meglio e si ha il coraggio di fronteggiarli alla ricerca della libertà. “Believe that. Is like I'm fighting for freedom”.
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Veneto e Nuvole. Viaggio nel profondo Nordest conversando con i Los Massadores di F. Nicolli
Alzi la mano chi non conosce Los Massadores…per quei pochi (molto pochi) che l'hanno fatto, un piccolo aiuto…sono quelli di “Joani”! Aaaahhhh, ecco. Già, perché il gruppo, nel 2009, è letteralmente assurto agli onori della cronaca per la realizzazione della famosa cover in dialetto veneto della canzone “Domani”, incisa per l'Abruzzo da Jovanotti & Co. e trasmessa “heavy rotation” dalle emittenti radiofoniche nazionali. Nell'estate di quell'anno una violentissima tromba d'aria colpì Vallà di Riese Pio X e le zone limitrofe e il gruppo fu invitato a cantare “Domani” in una serata di raccolta fondi, atta ad aiutare, almeno in parte, la popolazione locale, che aveva subito ingenti danni. La canzone, però, suonava ai ragazzi come melensa e retorica, così, in un giorno, scrissero il testo di “Joani”, che in poco tempo, grazie al passaparola e a Youtube
raggiunse le orecchie e il cuore di moltissime persone, diventando un vero e proprio caso. La canzone, a causa di cavilli legati ai diritti d'autore, non venne mai incisa, ma rappresentò di certo una svolta nella carriera dei Massadores. A proposito, il nome deriva da “massador”, che nel dialetto della zona di Castelfranco Veneto indica il norcino, colui che uccide il maiale, o meglio “queo che fa su el mas-cio”. Il resto è storia: capaci di fare il pienone alle sagre paesane dove si esibiscono, i “norcini del rock”, come usano definirsi, sono ormai amatissimi e molto seguiti, tanto da essere stati eletti “Trevigiani dell'anno 2011” nel sondaggio indetto dal quotidiano “la Tribuna”, e dopo aver inciso un primo disco, stanno vivendo in questo scorcio di 2012 un momento veramente magico, con l'incisione del nuovo album, “Crisi e bisi”, uscito da pochi giorni. Ma un paio di mesi fa la mia attenzione è stata attirata dall'arrivo in libreria di un volume loro dedicato, scritto da Monica Ruffato e Massimo De Marchi ed edito da Cleup. Alla mia iniziale incredulità (ma come, già una biografia su Los Massadores?), si è sostituita pochi attimi dopo una sana curiosità: infatti la particolarità del libro emerge subito dal titolo, o meglio dal sottotitolo: “Veneto e Nuvole. Viaggio nel profondo Nordest con Los Massadores”; e poi dalle note biografiche dedicate agli autori, in quarta di copertina: antropologa e docente di Sociologia all'Università di Padova, Monica Ruffato; ricercatore di Geografia presso l'Università di Padova, Massimo De Marchi: Los Professores! Non una biografia del gruppo, composto da Matteo Guidolin, Dario Antonimi, Andrea Piccolo, Mauro Berti, Luca Giacomazzi,
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Andrea Bosa e Dimitri Trinca, quanto una conversazione tra gli autori e i musicisti su temi riguardanti la nostra regione, attraverso l'analisi dei temi trattati nelle loro canzoni (segnaliamo qui, tra le altre, “Broada”, “Armadio a muro”, “L'ignodanza”). Sicuramente un libro atipico, come è stato definito da più parti. Ma certamente in positivo. Dopo averlo letto direi che, per quanto condito dalla leggerezza, dalla simpatia e dall'ironia che non solo permeano i testi delle canzoni, ma anche le conversazioni riportate nel volume, si potrebbe definire un libro di sociologia e di ricerca sociale. E' effettivamente un viaggio alla scoperta del Veneto (e in particolare di quel suo angolo a cavallo tra le province di Treviso, Vicenza e Padova) e del veneto, inteso come abitante della regione, una persona difficilmente inquadrabile, ricca di pregi e anche di difetti, amante delle tradizioni e della loro “salvaguardia” ma anche lanciato nel futuro, amante della natura ma anche piuttosto “permissivo” nel lasciare che moltissime belle zone subissero una cementificazione massiccia, gran lavoratore ma incapace, molte volte, di godersi i “schei”, amante della terra, dell'agricoltura e delle tradizioni contadine, quanto proiettato a “cavarse fora”, ad ottenere uno status sociale più elevato. “Joani”, protagonista della loro più celebre canzone, ma rappresentante il “veneto tipico”, è difficilmente definibile; di veneti, in effetti, ne esistono di tanti tipi. Il libro ha il grande merito di offrire numerosi spunti di riflessione sulla nostra regione, ma soprattutto sui suoi abitanti. Gli interrogativi sono tanti, e le risposte possono essere diverse, a seconda che provengano da un
uomo o da una donna, da un anziano o da un giovane, da un contadino o da un industriale. Tutte sono valide e meritorie di attenzione. Ognuno di noi può provare a dare le sue, magari scrivendole su un post-it al prossimo concerto di Los Massadores! Complimenti a loro perché, per usare le parole degli autori del libro, “con umorismo e senza la pretesa di giudicare né sentenziare nulla, ci cantano com'è fatta la nostra esistenza nei luoghi che abitiamo quotidianamente”.
Presentazione di "Veneto e Nuvole" Conversazione tra gli autori e Los Massadores Mercoledì 20 giugno 2012 alle 21 Libreria Palazzo Roberti Via J. Da Ponte, 34 Bassano del Grappa www.palazzoroberti.it
INFO@SACRUMCOR.COM - WWW.SACRUMCOR.COM Via PrA’ Bordoni 43 - ZanE’ (VI) - Tel 0445.315514
THE PORTRAIT - THE PORTRAIT - THE PORTRAIT - THE PORTRAIT - THE PORTRAIT
BLOCK BUSTER V.H.S.: acronimo di Verità Hip hop e Scienza - è un disco nato dall'unione di cinque rappers: Able, Alan Meiins, Link, Beef e Scotch, che insieme sono la Block Buster Crew. Tutto nasce a Bassano del Grappa, dove la crew cresce dalle sue radici. Ma dire Block Buster, è molto più che parlare solo di musica e rap. Spinge anche le altre quattro colonne dell' Hip Hop: Djing, B-boying, Writing e Knowledge. Gli scratches presenti nel disco sono opera di Scotch, mentre un membro non presente al microfono è Vasiljan, che spinge il BBoying. Dicono del loro ultimo lavoro "Al contrario di una normale cassetta, (VHS n.d.r.) non punta principalmente al piacere dell'ascoltatore, ma al suo coinvolgimento a livello di idee". Ed è proprio questo che avviene all'ascolto: basti premere play (proprio come esita la prima traccia) e lasciarsi indirizzare dai testi, dai beats, verso alti pensieri. Difficilmente capiterà di non concordare con la verità dei cinque: perché è la realtà, quella forte e cruda, che i Block Buster ti sbattono in faccia. e' un disco che non và solo ascoltato… ma ponderato, analizzato, esternato. E a qualcosa servirà, ve lo assicuro, perché all'ultima traccia vi scoprirete sicuramente un po' più forti ed incazzati di prima… Come nascono i Block Buster? Ci siamo incontrati in
centro giovanile, che frequentavamo anche con altri esponenti dell'hip hop bassanese, e le nostre idee comuni hanno portato alla formazione della crew. Da subito c'era chi disegnava e chi ballava, chi faceva beats e chi scriveva, chi scratchava. Ci trovavamo a lavorare all'album molto spesso; abbiamo fatto un sacco di pezzi e ne abbiamo scartati molti prima di arrivare alla scaletta di V.H.S. che ha richiesto 2 anni di lavoro. V.H.S. è l'acronimo di Verità / Hip Hop e Scienza. Come nasce questo titolo? Tutti e sei i componenti della nostra crew credono fermamente che le scienze (basate sul metodo scientifico e non su basi irrazionali) siano l'unico modo per spiegare come funziona il mondo e che l'hip hop sia una delle pochissime culture veramente completa. Unendo le due cose nasce una visione del mondo abbastanza particolare, basata su verità di fatto e valori morali insindacabili come il rispetto reciproco. Ci sembrava l'acronimo perfetto che, risuonando con il nome del nostro gruppo crea una visione del mondo completa che ci serve per affrontare le tematiche trattate nel disco. La scienza come metodo di comprensione della realtà che ci circonda, l'hip hop come mezzo di comunicazione (e la cultura hip hop come stile di vita) e la ricerca della verità. E' uscito da poco il vostro primo singolo, "premi play", accompagnato dal video che ha già raggiunto le mille visualizzazioni. Da dove nasce la scelta di questo brano come singolo, e com'è stato girare il video? La scelta del brano è stata dettata da vari fattori: In primis su tutti il fatto che è una traccia in cui partecipano tutti gli MC's della crew. Un altro fattore importante è che è la prima traccia e pensiamo renda bene l'idea
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dell'immagine del disco che vogliamo dare. è un brano che segue una tematica più ampia, al confronto di altre che possiedono una linea guida molto più rigida. Infatti gli argomenti di -premi play- spaziano dalla religione alla mafia agli sbirri corrotti. Tutti argomenti che descrivono alla perfezione i contenuti del disco e che quindi, speriamo, invoglino tramite questo video all'ascolto dell'intero cd. I vostri testi sono molto critici ed attuali, come avete esemplificato prima: per citarne qualcuno, "lettera ad un presidente" e "2084", sono fra le vostre canzoni più impegnate. in che modo vi rapportate a questa realtà, alla politica, alla crisi, alla situazione italiana? Noi siamo persone che si informano, che discutono e che cercano di stare al passo (anche se è praticamente impossibile) con tutti i cambiamento troppo rapidi che stanno avvenendo su più fronti. La situazione italiana non ci piace e credo si noti chiaramente ma soprattutto non ci piace chi segue la filosofia "non sento-non vedo-non parlo" perché è anche grazie a loro che sta andando tutto a puttane. Fintanto che la gente continuerà a concentrarsi su Belen senza mutande a Sanremo, noi continueremo a divulgare il verbo dell'informazione libera. L'hip hop è un genere musicale molto vario, ma una sua vena personale è l'essere molto contemporaneo nelle liriche: cosa prendete da ciò che vi circonda per
elaborarlo nei vostri testi? Situazioni di realtà quotidiana: quello che ti succede attorno, anche a tua insaputa. A noi personalmente interessa anche il lato scientifico che sta alla base degli eventi, per conoscerne veramente i meccanismi che si mettono in atto, e il lato meno visibile. La scena rap oggi è una tra le più forti in Italia: voi che siete "del mestiere", cosa ne pensate? Senza fare nomi, sigle o riferimenti a persone di preciso… Secondo noi il mainstream non è sbagliato (quale artista non vorrebbe vivere della propria arte?). Ciò che c'è di sbagliato sono le case discografiche e le etichette (per fortuna non tutte) che spingono alcuni artisti a modificare il loro metodo di scrittura in modo da essere commerciabili su ampia scala. E purtroppo ci sono artisti rap & hip hop che sono pronti a rinunciare ai valori con cui sono partiti (alcuni passando anche ad altri generi musicali differenti) per un po di visibilità. Oltre a loro ci sono anche una miriade di artisti 'scrausi' che non meritano l'appellativo di rapper ma continuano imperterriti a rovinare una cultura senza alcun ritegno, rendendoci ridicoli agli occhi di chi non ne sa abbastanza. Che programmi avete ora che è uscito il vostro primo lavoro? La nostra attività chiaramente non si ferma qui. Scotch & Beef (alias pandora a casse) stanno già lavorando al loro prossimo disco autoprodotto; Alan Meiins sta terminando un mixtape di una decina di tracce con varie collaborazioni locali e non, con annesso video; inoltre Alan & Beef stanno per iniziare un nuovo cd quasi totalmente prodotto da Beef, che impiegherà probabilmente anni prima di uscire. Insomma, la nostra musica non finirà con VHS… anzi, è solo l'inizio di un lungo viaggio.
BOOKS ACROSS BALKANS LA TEMPESTA GEMELLA CARROPONTE 2012
BOOKS ACROSS BALKANS
LA TEMPESTA GEMELLA
CARROPONTE 2012:
uno spettacolo teatrale voluto da un gruppo di world music (ARBE GARBE), un'attrice (AIDA TALLIENTE) e un fumettista (ALEKSANDAR ZOGRAF) che diventa motore per un'iniziativa folgorante durante gli spettacoli (a inizio maggio) e nelle librerie che aderiscono al progetto in tutta Italia. Agli spettatori e chiesto per l'ingresso un libro in lingua italiana ….a fine raccolta… a giugno Books Across Balkans Partira per l'ex Jugoslavia e il 16 giugno consegnera i libri alla biblioteca di Sarajevo. I libri potranno essere raccolti in librerie dislocate in tutta Italia, che da lunedi 16 aprile metteranno a disposizione uno spazio per la raccolta dei volumi! LE PRIME DATE 5 maggio - H 21.00 Auditorium comunale di Bertiolo, viale Rimembranze, n.1, Bertiolo (UD) 6 maggio – H 21.00 Evento conclusivo della manifestazione Vicino/Lontano di Udine, Chiesa di San Francesco, largo Ospedale Vecchio, Udine (UD)
ROMA SUPERSANTO'S PIAZZALE DEL VERANO Sab 23 e Dom 24 giugno 2012 Sabato 23 giugno 2012 Apertura alle 17:00 / €15,00 Tre allegri ragazzi morti The Zen Circus Il Pan del Diavolo Uochi Toki Mellow Mood Iori's Eyes Domenica 24 giugno 2012 Apertura alle 17:00 / €15,00 Il Teatro degli Orrori Aucan Giorgio Canali e Rossofuoco Sick Tamburo A Classic Education Cosmetic
PER TUTTI I GUSTI, DA TUTTO IL MONDO DAL 24 MAG AL 16 SETT
Librerie che hanno aderito a Books Across Balkans: BOLOGNA: Modo Infoshop Interno 4, via Mascarella 24/b CATANIA: Teatro Coppola - Teatro dei cittadini, via Vecchio Bastione 9 MILANO: Linea d'Ombra, via San Calocero 29 NAPOLI: Librerie Dante & Descartes, via Mezzocannone, 75 - Via Port'Alba, 10 ROMA: Lib. Fahrenheit 451, Campo De Fiori 44 TRIESTE: Knulp, Via Madonna del Mare 7/a UDINE: Kobo Shop, via Palladio 7
Abbonamento alle due serate: €25,00 www.latempesta.org
Venerdì 8 giugno SEBASTIAN TELLIER Mercoledì 13 giugno ROCK IN IDHRO PREVIEW THE OFFSPRING + LAGWAGON + HOT WATER MUSIC + LA DISPUTE Giovedì 14 giugno ANTHONY B Sabato 16 giugno CLUB DOGO Giovedì 21 giugno PATRICK WOLF www.carroponte.org Molte prevendite sono già disponibili sul circuito Ticket One www.tickeone.it
THE VINDICATORS di DjD
Noi italiani siamo un popolo veramente strano, e quando si parla di campanilismo le cose peggiorano. Ma andiamo con ordine: I Frigidaire Tango esaurita la loro esperienza new wave non trovando modo di imporsi in un mercato e periodo “povero” di idee e di sostanza (sono i famosi anni ‘80, per la precisione fine anni ‘80) e decidono di sciogliersi. La mente Carlo Casale irrequieto dalla nascita, non può e non vuole attaccare il microfono al chiodo, e quindi si inventa questa nuova Band: The Vindicators. La band è composta da: Charlie Our Cazale (voce), Steve Dal Col (chitarra), Mark Brenda (tastiere), Paul Milani (sax), Sonny Boy Cocco (harmonica), Gino Morello (basso), Fernando Viktor (basso), Jm Le Baptiste (batteria), Mark Charles (batteria) poi in sala di registrazione si uniscono nomi eccellenti come Keith Streng,
Bill Milhizer (Fleshtones). Incidono in quegli anni 2 LP “That's all rock” e “Roots Revolution”. Citavo appunto i campanili, in quanto a Bassano d. G. questa band è passata “inosservata” mentre al di fuori del territorio bassanese ha saputo coltivare e vivere di luce propria. Basti pensare che è stata scelta come band supporto del tour dei Blues Brothers. La questione sta soprattutto nella scelta artistica di passare dalla moda evaporata della new wave ad uno stile “indefinito” di generi: rhythm & blues, surf, rock e soprattutto di riuscire positivamente ad amalgamare il tutto in straordinari concerti live. La produzione dei Vindicators è praticamente tutta un questo doppio cd : The Greatest Hits” che raccoglie nel primo la produzione in studio registrata tra 1987 e 1988 e nel secondo la testimonianza della forza che questo gruppo
aveva nel suo dna: cioè le esibizioni live. La differenza tra i Frigidaire Tango e i Vindicators sta come dicevamo nell’approccio alla musica. I primi avevano deciso di lasciare un segno tangibile riuscendoci alla grande. I secondi sempre con la professionalità dei primi ma seguendo istinto e divertimento, quello che appunto poteva notarsi durante i loro caldissimi concerti. Nel 1992 finisce la loro esperienza con un concerto a Treviso che il sottoscritto ha videoripreso, ne esiste qualche traccia nel tubo se volete togliervi lo sfizio di vedere e sentire quanta energia veniva sprigionata durante un loro live. La loro esperienza quindi è racchiusa un questo doppio cd dal quale mi sento di consigliarvi delle chicche che ancora oggi ruberebbero il posto di tante schifezze prodotte ai giorni nostri. Speak Out pezzo di apertura del cd con un Cazale in stato di grazia accompagnato da sax e armonica. Don’t Kill Time una splendida ballata sostenuta prepotentemente da un basso ed una tastiera ed un sax. Rock'n'Recall, dal vivissimo ritmo ci riporta al punk rock. E Seven Cookies, ci fa capire come uno strumento come l’armonica possa essere uno strumento solista che tiene in piedi da solo una canzone. Vi consiglio vivamente di acquistare questo cd per 2 motivi. Il primo perché non vi stancherà mai! ad ogni ascolto ci troverete sempre nuove “forme di vita”. Il secondo perché è il modo per ricordare e mantenere in vita un progetto genuino che nonostante la sua età è per me doveroso sostenere. Ricordo che i Vindicators sono di nuovo on the road! Quindi se vi capiterà di vederli in qualche manifesto non lasciateveli sfuggire: il divertimento è assicurato!!!
THE VINDICATORS LIVE Per non perderli i Vindicators suoneranno il 2 Giugno a Vedelago con i Radio Fiera, il 4 Sett a Zero Branco, il 7 Settembre in piazza a Bassano del Grappa con Giuliano Palma & Bluebeaters e poi allo Shindy Club. I primi di Ottobre al Revolution di Molvena
BEDROOM REVOLUTION: STORIE DI DISCHI DA COLLEZIONE di Sir Taylor
NIRVANA : BLEACH I Nirvana, con il loro leader indiscussa icona del rock, che piacciano o meno sono stati una delle ultime grandissime band - se non la pietra tombale sulla musica rock - intendendo con il termine 'grandissime band' quell'unicum fatto di capacità di scrittura di successi, talento sul palco e fascino capace di creare il mito. Al di là delle dichiarazioni di morte suicida, al di là della tossicodipendenza e delle crisi depressive ad essa conseguenti il trio di Seattle ha saputo traghettatare la musica da uno statico post post punk anni 80 destinato a ripetere se stesso all'infinito alla nuova energia del rock degli anni 90 più elettrico ed energetico come fu nei migliori 70s (i riferimenti ai B. Sabbath, Yardbirds, Zeppelin, Who, MC5 e al primo punk ci sono tutti a ben guardare). Line up minimale, il trio , che nella
subpop Sp34 US LP 1989
formazione chitarra-basso-batteria è stato il Rock degli anni 90. Così come spesso accade anche la discografia si riduce ad un pugno di album che illustra in pieno il cambiamento attraversato dalla band passando dalla brillante indipendente SubPop, che ha saputo farli emergere, alla quasi major di D. Geffen che li ha sparati nelle classifiche di mezzo mondo con video e tour mondiali, alla seguente crisi da stress-successo con ripensamenti sul mondo musicale e il successo commerciale che li porta per una intuizione di Cobain a sfornare quello che secondo me è il loro disco più originale e più intimista (Unplugged) che rilegge il meglio dei Nirvana con qualche strepitosa cover. Su loro e la loro musica ormai i libri non si contano, la loro parabola è la storia di sempre nel rock, con il passaggio dalle droghe veloci alla lenta
BEDROOM REVOLUTION: STORIE DI DISCHI DA COLLEZIONE di Sir Taylor
eroina e le sue conseguenze. Una figlia non è bastata a tirar fuori dai guai ed allontanare da una fine quasi programmata Cobain consegnando all'eternità del mito la band e i suoi live (ne abbiamo avuto un assaggio dalle nostre parti nel 92 con il concerto di Muggia-TS e quello saltato al Mythos di Meolo..). Sono convintissimo che le cose più belle durano poco, sono intense e lasciano abbondante materia per continuare a sognare. Cosi' è stato per le migliori band ed inclusi i Nirvana. La loro musica è raccolta in pochi album, tutti molto collezionabili con i classici ormai a cifre folli soprattutto il loro primo singolo 'Love Buzz' tirato in poco più di mille copie che ormai arriva tranquillamente ai 3000$ se si trova una copia originale - bellissimo il sito italiano (www.sliver.it) dove si registra il possesso e la storia del disco con i vari passaggi di mano , pieno di info su tutti i loro dischi! Il primo album oltre ad essere un imperfetto capolavoro meno pulito di
Nevermind, sicuramente più crudo e diretto è altamente collezionabile. La prima stampa in vinile bianco (1000 copie) matrice scritta a mano (SP-34A Kdisc .ch L.32926); la seconda in vinile nero (circa 2000 copie) tutte in copertina senza il codice a barre e senza siti web citati, dico questo perché la subpop che normalmente era molto attenta nel differenziare le varie stampe ristampò nel 2000 il vinile nero che è quasi identico all'originale (matrice con finale – Golden) ,quindi attenti ai dettagli: le quotazioni sono molto diverse! Nelle prime due edizioni fu incluso un poster in alcune copie che fa lievitare la quotazione che oggi è intorno ai 500$. Interessanti possono essere le stampe australiane per il tour del 92 in una notevole variazione di colori con tirature dai 300 alle 500 copie ognuna ed infine la stampa inglese (50 gbp), ricordo che parliamo di vinili come nuovi.
G N I B B U L C T N ISIO V AND D N SOU
H G I N
ti sta o e son a ne ttent azion o i z a m . se na ram ferti ta u ues ie ad e, prog izi of ti q in li nt ta az erv ate ati gr mbie dei s e visi entar v o a litĂ nati requ e tr zion ra: li ch e sele nside e qua lezio di a f eriti. a c I lo celti che co alitĂ ati se quin i pref s ne st cal mo gin zio a, ori li sono nvitia stri lo a t t i o u s val ropo i i loca aff. Vi sti i v p utt e t s u T stro di q no fare l a e d
SARTEA
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BAR SMERALDO
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BARBIE MUSIC
B A R
VI
C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea
Campo Marzo - VICENZA INFO - Facebook: barsmeraldo
Via Bottego 20 - Arzignano - VICENZA Info FB. Barbie bar - Barbie music bar
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì
Nel centro storico di Vicenza, in Campo Marzo, il parco più malfamato del Veneto, un locale di grande atmosfera per cuori forti. Se i peggiori bar di Caracas vi fanno una pippa lo Smeraldo fa per voi!
Il Barbie Music Bar è ormai punto di riferimento dell'ovest Vicentino per quanto riguarda la musica "live".Niente di banale, un continuo alternarsi di Band locali e non...con attenzione particolare alla musica d'autore,dj set molto vari nel genere variando dal hip hop all' house music...! Vasta gamma di birre Artigianali alla spina e in bottiglia, una grande varietà di cocktails , panini bruschette e molto altro ancora....wi-fi gratuito, mega schermo per seguire tutti gli sport..! Barbie Music Bar...non è la solita musica !
JOIA
VINILE
OSTERIA RIVE
VI
Via Torino 17 - Caldogno Vicenza Tel 0444.1457169
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Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429
VI
Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815 www.rivejazzclub.it
smoking area
Locale di nuovissima creazione votato alla cucina homemade; ogni piatto proposto nasce in ogni sua parte dalle mani dello chef per la Joia dei vostri palati. Un design essenziale ed aereo giocato sulle trasparenze e le geometrie per la Joia dei vostri occhi. Live set di alto livello con i migliori musicisti della scena locale e non solo per la Joia dei vostri padiglioni! Una vetrina sul gusto in ogni suo senso. En-Joia
Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...
Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!
MOC Montecrocetta VI
BIRRERIA PEDON VI
BARINN
Monte Crocetta Via Rivana 7 Bassano d. G. - VI Info Tel. 377.4196772 - FB: moc_montecrocetta
Via S. Antonio 12 Marostica - VI Info Tel. 348 6070213 - Chiuso Dom Matt e Lun
Viale delle Fosse 9 - Bassano del Grappa (VI)
C'E' VITA SU MOC: immersi nella verde collina del Parco, prepariamo bruschette, piatti freddi ed insalatone con particolare attenzione alla qualità e freschezza dei prodotti...ampia scelta anche per una dieta vegetariana. Aperitivi in musica, iniziative culturali,serate DjSet...e concerti live domenica pomeriggio. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 02.00 Email: montecrocetta@gmail.com
Nuova gestione e locale completamente rinnovato per lo storico Pedon di Marostica. Bruschette, panini, toast, insalatone e "spuncioti", Kebab e Tagliata al rosmarino con patate; 5 varietà di birra alla spina (Guinness compresa) e bottiglie di birra da tutto il mondo. Una birreria dal sapore sixties, dove ascoltare musica psichedelica e garage, senza tralasciare il nostro beat... I posters dei concerti di Bill Graham per il Fillmore (U.S.A.) sono in vendita e già incorniciati; come anche il juke box e i flipper perfettamente funzionanti!
Barinn è il nuovo locale di Bassano, aperto con orari che vanno dalla colazione al dopo cena passando per l'aperitivo. Il locale ospita ogni venerdì dalle 22 a tarda notte, un dj set diverso. Barinn nasce dalla necessità di sviluppareuna valida alternativa musicale che a Bassano è lentamente scomparsa negli ultimi anni. Il locale è situato in Viale delle Fosse n.9 a due passi dalla Distilleria Nardini, aperto tutti i giorni tranne il martedì.
MARAKELLA
BARRACUDA
NEW AGE
VI
TV
VI
TV
Via Mazzini 6 - Grisignano di Zocco (VI) Info: Roberto 349.3198097
Via Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV) Info: Matteo 392.9581569
Via Tintoretto - Roncade - Treviso www.newageclub.it
Sulla statale che collega Vicenza a Padova esattamente a Grisignano si trova il Marakella. Nato dall’idea di unire il dolce e il salato in un unico ed accogliente ambiente. La ciliegina sulla torta? La musica! Che accompagna gli affollatissimi aperitivi domenicali dalle 18 in poi. Da provare a tutte le ore! Marakella vi aspetta!
STAY SEVENTIES!!! Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra! Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento!
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!
TESSERA
DE’ GUSTO
TV
ROKKAFE’
TV
PLETTRO
BL
Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603
St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com
Via Feltrina (BL) - Adiacente alla Pizzerie La Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)
It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!
OFFICINA GAMBRINUS TN
CHALET DEL LA MOT
Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261
Baselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710
Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che p i at t i t i p i c i t re n t i n i . U n a programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!
Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.
TN
IL TUO LOCALE SU NIGHTCLUBBING? INFO 349.1970263
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC
WWW.RIVEJAZZCLUB.IT VEN 1 GIUGNO LA DOLCE VITA Evento Vintage dress code 50-60
VEN 8 GIUGNO ADRIANO VETTORE Blues Band
VEN 15 GIUGNO TUNATONES Surfabilly
VEN 22 GIUGNO M. TITOTTO Organ Trio Funky Vintage Jazz
VEN 29 GIUGNO DI.PLES Balkan Music
VEN 6 LUGLIO RAT RACE Evoluzioni Jazz su B. Marley
OSTERIA RIVE - VIA RIVE 14 CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815
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