SOUND & VISION MAG

Page 1


RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB

OSTERIA RIVE _Via Rive 14 _Cartigliano_Info: 348.8265815 DOM 10 Maggio H 22.00 REGINA OLSEN OPERA TEATRALE CON ACCOMPAGNAMENTO MUSICALE DAL VIVO. LE MUSICHE SONO SCRITTE , ARRANGIATE E SUONATE DA MIRCO MAISTRO, STORICO FISARMONICISTA DI PATRIZIA LAQUIDARA. A FARE DA IDEALE QUINTA TEATRALE SARANNO LE IMPONENTI OPERE DI CRISTIANO BAGGIO, GIOVANE PITTORE TREVIGIANO.

VEN 15 Maggio H 22.00

BRUNA SARDO JEZZENSAMBLE Giovane, emergente formazione italiana che propone sonorità jazz rivisitate in chiave etno-folk. Bruna Sardo elegante e raffinata voce dal morbido timbro vocale.

VEN 22 Maggio BOSSAMBA Per una allegra serata di jazz bossanova e ritmi brasiliani

SAB 30 Maggio

RACHEL GOULD La sua carriera artistica, iniziata nei primi anni '70 è costellata di prestigiose collaborazioni: da incisioni con Chet Baker, Dave Liebman , Art Farmer, a concerti con Woody Herman, Sal Nistico, Benny Bailey.

music partner



A

AZINE

SOUND

M

AG

ND

VISION

Anno 5 - N째 64 - GIUGNO 2009 Aut. Trib. Bassano d. G. N째 8/03 del 3.09.2003

DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO ROSSI - EDITORE: DANIELE PENSAVALLE Grafica: DJD - Cover : Andrea Blitz Studio (VR) www.blitzstudio.it Web Designer & IconCover: Osvaldo Casanova(VI) - www.OfficineVanilla.com Redazione: S. Rossi (VI) - Ilaria Rebecchi (VI) - G. Mari (VI) - L. Lago (VI) - A. Lo Giudice (VI) - M. Visentin (VI) - F. Nicolli (VI) A. Rebecchi (VI) - A. Battista (Glasgow) - Gustave (VI) - S. Calgaro (VI) - Tobia fiorese (VI) - L. Sartor (TV) Denise Zanin (VI) - Stephanie dark (TV) - Rachele Materassi (mi) - roberto dissegna (mi) S&V INFO POINT: INFO COMMERCIALI: DANIELE 349.1970263 - MATTEO 340.2797052 WEB: WWW.SOUNDANDVISION.IT - EMAIL: INFO@SOUNDANDVISION.IT MYSPACE: MYSPACE.COM/SOUNDANDVISIONZINE - FACEBOOK: CERCATECI TRA I GRUPPI!

magazine alternativo per tutti quelli che vivono le notti fatte di suoni e visioni


EDITORIALE di g. mari - Non perdiamoci di vista Che cosa deve fare una persona quando il dolore continua a perseguitarlo inesorabilmente per mesi e mesi ? Me lo sono chiesto spesso in questo periodo della mia vita. A gennaio mi hanno diagnosticato un tumore. Com'è logico le prospettive della mia vita sono cambiate, non che ne avessi bisogno, di questi tempi poi, ma in modo seppur forzato cambiano, non puoi farci nulla e così guardi oltre. La vita e la morte, i due grandi estremi dell'esistenza si pongono di fronte. Non sapevo come, non puoi prevederlo ma cambiano, sono stato catapultato dentro il cambiamento. Quando sei imbottigliato in queste condizioni, la voglia di gettare la spugna è sempre presente. A volte mi chiedo quale sia la priorità, le domande che mi faccio sono molte dentro la testa, e tutto si accavalla, a volte si confonde. Comunque la mia giornata tipo adesso è questa: dopo aver dormito anche solo tre ore per notte mi alzo e cerco di capire quale sia la mia priorità per la giornata. Già le priorità. La prima ovviamente è cercare di stare meglio, seguendo le cure mediche ma anche il mio istinto. Il famoso detto comune del - chi fa per se fa per tre – è diventato il mio punto fisso, la mia massima quotidiana nei confronti di questa malattia. Perciò, mangio qualcosa che resti nello stomaco e che non venga rimesso, perché in pochi mesi ho perso 20 kg, bevo molta acqua ma ogni tanto ci scappa un buon rosso. Nella vita di tutti i giorni tutte queste cose sono molto normali, ma purtroppo nel mio caso tutte queste semplici funzioni sono diventate a volte irraggiungibili e molto spesso la sregolatezza ha il sopravvento. Nel caso in cui abbia raggiunto un minimo di equilibrio allora posso ascoltare tanta musica e scrivere agli amici, da mesi purtroppo non lavoro e quindi stare a casa ha comportato una riorganizzazione. Non è facile lo ammetto. Continuo ascoltando la musica che mi piace di più, ma con sorpresa mi sono reso conto di come certi dischi adesso suonino diversi, risultando molto più piacevoli. Questa per me è stata una rivelazione è stato come raggiungere un livello di percezione più alto, forse è più vicino all'artista e forse da questa malattia qualcosa di buono lo posso ricavare. Un disco che ho riportato volentieri in alta rotazione è di cui non si può fare a meno è “Plastic Ono Band” di John Lennon. Il meraviglioso e fondamentale album solista, molto sincero e diretto, forse nella migliore forma artistica. Al di là delle motivazioni discografiche, la cosa importante da dire è che questo disco è dedicato interamente a sua madre, realizzato in modo molto semplice in presa diretta, con pochissime sovraincisioni. Questo disco gli ha permesso anche di liberare il dolore per la prematura perdita della madre. Ecco tutte queste motivazioni mi hanno indotto a riascoltarlo e a volte a riprodurlo all'infinito. Ci sono dieci buone ragioni, per riassaporarlo, dieci tracce ormai diventate classiche, capisaldi del suo inconfondibile stile, come, Mother, Working Class Hero, Well Well Well, ma la mia preferita resta e resterà per sempre, God. Il suo testo è molto semplice ma la proverbiale sagacia di Lennon ha saputo trasformare delle elevate argomentazioni riportandole in immagini semplici per una lettura molto più diretta. In God canta esplicitamente che alla fine di tutto resta solo l'uomo, passa tutto ma si resta inesorabilmente solo con se stessi. L'uomo deve credere solo ed esclusivamente in se stesso. Come dicevo più sopra, questo per me, in questo periodo è diventato fondamentale, non posso fermarmi neanche di fronte alla malattia, ho comunque il controllo e questa splendida canzone me ne ha ribadito la sostanza.



LIVE REVIEW di JIMMA

30 Aprile 2009: WHADDAFUCK!!!

bassline, e influenze anche dubstep, e poi non per ultima cosa, la loro semplicità e simpatia. Un duo che sta facendo grandi successi in giro per il mondo, composto da dj Phra e da Bot, hanno al loro attivo collaborazioni con artisti come Timbaland, Armand Van Helden, Jovanotti, Stylophonic, The

Chemical Brothers. Quindi bravi semplici e simpatici, caratteristiche che si trovano sempre meno in tutti questi “dj intellettuali” locali e non di oggi. Vi ricordo che “Whaddafuck!” si sposterà alla Baita di Castelfranco con BoyNoize ed Erol Alkan rispettivamente il 20 gi u g n o e d i l 1 0 l u g l i o.

TORINO TRAFFIC FREE FESTIVAL Il 30 aprile alla Zoppas Arena di Conegliano,abbiamo assistito ad un grande evento, tanto che lo potrei definire in “maniera hip hop”, una grande “jam electro”. 5 ore sonore condivise in consolle con Crookers, Mr. Oizo, Spiller, Glitch, The Death Basses, Useless Wooden Toys e Allo de la Valigetta, il tutto condito dai visual de I Ragazzi della Prateria. L'aria era di novità, di musica e movimento in crescita, di gente, molta, pronta a saltare e a fare “ h e a d b a n gi n ” . S t avo l t a l a differenza era, che sul palco non avevamo la “solita” rock band, ma una gigantesca “navicella sonora” pilotata da grandi artisti che suonavano già il futuro.La gente ha ballato e ballava sempre, senza pregiudizi, facendo capire a tutti che siamo in un momento di svolta per la dance italiana.Partendo da quel famoso input sonoro, partito da Londra nel 2006 e sviluppatosi poi,eccoci ora alla musica, che io personalmente amo chiamare “NuElectro”.Insomma una serata

di belle sonorità sin dall'inizio, dove poi han sfoggiato i loro suoni il francese Mr Oizo e i nostrani Crookers.Mr Oizo, pseudonimo di Quentin Dupieux, comparso sulla scena musicale europea con il brano electro “Flat B e at ” , c a rat t e ri z z ò u n a fa m o s i s s i m a c a m p a g n a pubblicitaria TV della Levi's.Qualche mese fa, è uscito con l'ultimo album “Lamb's Anger”, e “monsieur Oizo” si è esibito in un set direi molto...”mentale” come suono e anche abbastanza “nevrotico” nei comportamenti, tanto da scaraventare un cdj dal palco solo perché saltava, senza magari preoccuparsi che forse era il suo cd che aveva problemi.Ma che dire, anche un gesto del genere,”da rockstar” ha entusiasmato il pubblico.A seguire i nostri Crookers, han riempito con piacere la serata di un suono che a me sembrava ste sse gi à c omunicando qualcosa di non ancora sentito o d'imminente.Synth come pietre,

8/11 Luglio - Reggia di Venaria Reale (Torino) Torino: città post-industriale, patria dei Savoia, battesimo del più grande fiume d'Italia, regno di parchi e giardini austeri e raffinati. E, soprattutto, da anni sede del rinnovamento culturale nazionale, grazie ad una serie di eventi frequenti e di immenso respiro. Ecco annunciata la sesta edizione del TORINO TRAFFIC FREE FESTIVAL 2009, il più importante evento (totalmente gratuito) d'Italia. La main location nuova, i Giardini della Reggia di Venaria Reale, 3 serate in cui poter assaporare la maestria di NICK CAVE & THE BAD SEEDS, a cui viene dedicata a n c h e u n ' i n t e ra s e z i o n e letteraria e cinematografica, o i geniali PRIMAL SCREAM, riferimento del crocevia tra rock e dance, o i celeberrimi UNDERWORLD, seguiti da Crookers e Bloody Beetrots. E come dimenticare le iniziative

n e l c e n t r o d i To r i n o , dall'inaugurazione del Festival affidata a DARIO ARGENTO che presenterà la sonorizzazione live del capolavoro “Profondo Rosso” ad opera di Claudio Simonetti & Daemonia, o l'esposizione all'Accademia delle Belle Arti delle opere figurative di ANTONY HEGARTY (presente all'evento), i migliori protagonisti della scena rock ed elettronica italiana in scena ai Murazzi, o la sezione cinematografica di proiezioni e mostre al Museo Nazionale del Cinema. Musica, arte, cinema e letteratura, simbolo della trasformazione della città. Un evento annuale che in passato ha portato nomi illustri quali Patti Smith, Lou Reed, Daft Punk, Tricky, Battiato e Sex Pistols, e continua anno dopo anno a celebrare il miglior panorama artistico mondiale. Scusate se è poco...(di Ilaria Rebecchi)


Back2Africa Warmup



morgan, dente e giorgio canali - live REVIEW di nowhere girl (PHOTO by A. maino)

MORGAN, DENTE E GIORGIO CANAli Vicenza, 17 Maggio 2009

Giogio Canali

C'è una chitarra meravigliosa sul palco interno del Teatro Astra, 12 corde, comprata ad un'asta benefica anni orsono da un collezionista ed è appartenuta ad un dio della musica mondiale. Intanto, qualcuno mi aveva

accennato che questo sarebbe stato un grande evento: Giorgio Canali, Dente e Morgan, ovvero 3 generazioni di musica italiana a confronto. Il giardino del Teatro A s t ra t ra s fo rm at o i n palcoscenico d'onore per i tre

egregi rappresentanti dell'arte sonora italiana, diversi per spirito e canzoni, quanto magnifici. Canali è silenzioso, sincero, defilato e riflessivo, un rocker d'altri tempi, capace di estraniarsi dal vortice mediatico ere concentrarsi solo sulla propria arte. Dopo il recente capolavoro di “Nostra Signora della Dinamite”, confessa che dovendo scegliere, sarebbe proprio quello l'album da portare su un'isola deserta, dice che i PPGR difficilmente dopo l'ultimo “Ultime Notizie di Cronaca” saranno ancora insieme, e suona con un tale pathos da far rabbrividire di empatia il nu m e ro s o p u bbl i c o. Po i raggiunge la chitarra solitaria e la pizzica soffice e indagatore. Arriva sul palco Dente, geniale rivelazione degli ultimi anni. Un brillante giovane uomo, che accompagnato da una band di primissimo ordine, mette in scena uno show coinvolgente, fitto di canzoni popolarmente

delicate tratte dai dischi passati e dal nuovo “L'Amore Non E' Bello”, dialoghi sospirati uomodonna, il tema dell'amore sviscerato e studiato, e densi testi che profumano di poesia sognante e delicata. Ironico e accattivante, dialoga col pubblico tra un brano e l'altro, riflette sul mondo dei cantautori di oggi, e quando abbraccia la chitarra dal nome altisonante per poi ri p o s a rl a c o m m o s s o e d affascinato. Divertente, sincero ed amabile. L'attesa aumenta e finalmente sale sul palco l'uomo che i media avevano per troppo dimenticato nel suo passato geniale con i Bluvertigo, e che la tv ha fatto ricordare. Morgan ha un abito nero, una camicia vaporosa e folti capelli grigi pronti ad essere turbati da quelle mani bramose di musica. Morgan suona tutto: dai successi della sua carriera da solista, dalla celeberrima Altrove agli ultimi successi di Paoli ed Endrigo dell'ultimo album, “Italian


morgan, dente e giorgio canali - live REVIEW di nowhere girl (PHOTO by A. maino) Songbook Volume 1”, toccando Lou Reed, i Duran Duran, Brecht (e i Doors) di Alabama Song e Modugno. Si spengono le luci e la genialità di Marco Castoldi si trasferisce all'interno del Teatro Astra stesso, dove, ai microfoni di Sound&Vision Tv inscena un secondo spettacolo privato, tra lezioni di musica mondiale, da Beethoven a Bindi, a riflessioni sull'anarchia, gli errori e la popolarità della musica, intrattenendo tutti (anche Canali e Dente) con suadenti improvvisazioni con la stessa chitarra così meravigliosa tanto

Dente

più pizzicata dalla nobiltà intellettuale delle canzoni che Morgan suona, da Guccini ai Beatles. Poi se ne vanno tutti, e rimane solo lei, la chitarra, ad osservare il mondo spegnersi tra gli applausi intimi e il ricordo ancora fresco di questa triplice meraviglia di musica italiana. Lo svelerò: il suo primo padre si chiamava David Bowie! Nuovi note ci attendono, nuove voci e diversi suoni: la vostra raccontastorie acustica vi da appuntamento alla prossima puntata. Chi sarà il protagonista dei miei prossimi racconti?

Morgan


intervista di i. rebecchi :::... EXCLUSIVE ...:::

ZITA SWOON

STEF CAMIL CARLENS si racconta…

Stef Kamil Carlens è uno dei re della scena rock di Anversa. Bassista nei primi 3 album dei dEUS (e co-fondatore della band), è famoso per essere il leader della celeberrima band cultural pop-rock Zita Swoon (già A Beatband e Moondog Jr). Folk, blues, new wave, richiami '80s ed influenze differenti (Frank Zappa, Tom Waits e Howie B.), il tutto rinchiuso in un luminescente involucro glam rock. Da “I Paint P i c t u re s o n a We dd i n g Dress”(1998), al riconoscimento belga come Ambasciatori Culturali, e alle performance live nei più importanti festival mondiali, gli Zita Swoon sono ascesi nell'Olimpo della musica mondiale con “A Song About Girls” (2004) e “Big Blueville” ('08). Stef è timido ma risoluto, e in un pomeriggio di Maggio mi ha raccontato di sè... Avete da poco suonato al “Fenice Festival” di Poggibonsi, in un'esclusiva performance, “Dance with The Sound Hobbyst” con I Rosas. Di cosa si tratta esattamente? E' un concerto con danza. Metà delle canzoni sono solo strumentali e metà cantate. L'intero show è

coreografato meravigliosamente. Non usiamo la batteria ma le percussioni, e molti strumenti insoliti come lo xylofono, chitarretoy e via dicendo. I Rosas sono una delle più importanti compagnie di danza del Belgio, e Simon Mayer, il ballerino dello show, è capace di catturare il pubblico attraverso movimenti ap p a s s i o n at i e d i n t i m i , conturbanti e pieni di energia e pathos. Siete una band storica, dunque come è cambiata la vostra musica nel corso degli anni, da "Life=A Sex Sanctuary" e "A Song About Girls" al più recente "Big Blueville"? La musica è meravigliosa perché cambia ogni momento della vita. Negli ultimi anni, da “A Song About Girls” ho deciso di dare una svolta più blues al sound degli Zita Swoon. Inoltre è tutto cambiato da quando usiamo molte percussioni e da quando ci sono Eva & Kapinga nella band, che hanno protato un tocco soul alla nostra musica. La scena musicale belga è sempre stata ricca e prolifica, specialmente dagli anni '90 (dEUS, Zita Swoon, Dead Man Ray..) Come te lo

spieghi? Non saprei davvero, ma è proprio vero! Credo sia perché la gente in Belgio ama suonare ed ascoltare musica sempre! Ci sono sempre state grandissime band in Belgio, molto rivoluzionarie ed alternative! Qualche mese fa chiesi la stessa cosa a Tom Barman (dEUS) e lui mi disse che probabilmente tutta la creatività b e l ga p o t eva d e riva re dall'eclettismo. Concordi? Non credo sia solo per questo. Penso invece che la grande musica possa nascere ovunque, come quella brutta. Ci sono persone geniali e altre che copiano! Sono curiosa... Chi sono Josie e Jintro Sarto, protagonisti di molte tue canzoni? (ride)… sono solo personaggi immaginari. Josie è ispirata ad una donna che mi affascina, mentre Jintro sono io all'età di 17 anni! Dove nasce la tua creatività? Dal proiettare la

mia mente in una dimensione parallela cercando di ricreare ciò che vedo e sento laggiù. Alcuni artisti (Radioheadm Hugh Corwell…) hanno messo le loro canzoni in free-download sui loro siti internet, concordi? Credo che la gente dovrebbe essere pagata per il lavoro che fa. Penso che la musica sia troppo spesso rubata, e questo è un crimine. E' come uccidere i meccanismi del mondo musicale che supportano il lavoro di molti artisti. Molti musicisti e dipendenti di questo mondo non se la passano bene ultimamente. Con quale artista vorresti suonare, vivo o morto? Freddy Mercury. Chi è stato invece il più importante album della tua vita? “News from the world”dei Queen. E adesso che farai? Me ne vado in Burkina Faso per incontrare alcuni musicisti e mettere in piedi un nuovo progetto!(Ilaria Rebecchi)


SIMPLY THE BEST OGNI

DJ

FINE

SETTIMANA

SET

ORGANIZZAZIONE

CENE SU TEL

E

COMPLEANNI

PRENOTAZIONE 0444.834856

VIA GARIBALDI 26 - LONIGO (VI)


LIVEREPORTMILANO LIVEREPORTMILANO GLASVEGAS - MAGAZZINI GENERALI piuttosto che fare l'indispensabile grado di onorarle tutte, di metterci soundcheck. James Allan ha dalla prima all'ultima la stessa 12 MAGGIO 2009. by marilu’ evidenti problemi di voce, e non energia, e fermo restando che una

Di solito i concerti ai magazzini generali iniziano con una puntualità da treno svizzero. Del tipo che se sul biglietto c'è scritto “ore 21” si può stare certi che inizieranno alle 20.58 piuttosto che alle 21.02. e infatti l'anonimo gruppo spalla si presenta in orario, mentre lo stesso non si può dire per i Glasvegas. I minuti di ritardo accumulati dai 4 di Glasgow avrebbero dovuto pertanto farci sospettare qualcosa sull'andamento della serata, una sorta di presagio, ma noi siamo stati stolti, sudati e per lo più con una birra in mano, e pertanto non del tutto propensi a interpretare auspici. Tuttalpiù quel che molti hanno fatto è stato incitarli a palesarsi a noi mortali, che insomma, il giorno dopo avremmo tutti lavorato. Eccoli, finalmente. Appare chiaro che il cantante ha studiato attentamente un

ipotetico volume “volevo essere Joe Strummer.” Ma non basta presentarsi su un palco con gli occhiali da sole alla Joer Strummer, i capelli alla Joe Strummer, la canottiera slabbrata alla Joe Strummer per essere Joe Strummer. Ok, apprezziamo la scelta di un modello che è stato è e sarà indissolubilmente nei nostri cuori, ma mi sento di associarmi alla filosofia “conosci i tuoi limiti”. E qui inizia la parte che mai avrei voluto scrivere: una delle peggiori acustiche che io abbia mai sentito. Certo, i magazzini non sono certo rinomati per la qualità del suono, ma lì ho sentito numerosi concerti (per esempio i Franz Ferdinand a novembre 08, gli Okkervil River e gli Yeah Yeah Yeahs) e sono stati, per qualità del suono, del tutto accettabili. Questa volta no: i suoni sono sbilanciati, arrivano distorti, i bassi che non si sentono, come se il fonico se ne fosse stato lì a flirtare con una ragazzetta o come se il pomeriggio la band se ne fosse andata in albergo a dormire

solo nelle prime canzoni, dove di solito si tende a concedere il beneficio del dubbio “deve ancora scaldarsi”. No, proprio non ci siamo, e nemmeno Caroline McKayl, la batterista, riesce a star dietro a un concerto che sta dirigendosi verso il regno della delusione. L'unico che riesce a tenere in piedi lo spettacolo è il chitarrista Rab Allan,, ma è difficile far da solo il lavoro di altre tre persone. Sembra che siano sul palco giusto perché passavano di lì, e non sapevano cosa fare quella sera, e hanno un fare annoiato del tipo “vabbè, tra 45 minuti ci facciamo una birretta, dai che manca poco alla fine”. Certo, i Glasvegas sono in turnè da molto tempo, sono visibilmente stanchi di suonare le solite 10 canzoni, più qualche incursione dal loro ep natalizio A Snowflake Fell (And It Felt Like a Kiss), hanno chiaramente altri progetti per la testa, si parla di un album in uscita per fine anno, ma se programmi un determinato numero di date devi essere in

sera meno tesa delle altre è preventivabile, questo non può diventare un alibi per un concerto che fin qui non è mai entrato nelle c o rd e gi u s t e. I l b i s, prevedibilmente è fatto dalle canzoni più conosciute, tra cui come back home e daddy's gone in chiusura (che mi fa esclamare: “maddai? Non ce la saremmo mai aspettata”). Qui il pubblico canta e salta e urla, una sorta di risarcimento per la prima parte decisamente al di sotto della sufficienza. Al termine rimane una palese insoddisfazione, certo non una disfatta, ma un concerto che emotivamente lascia ben poco. Per quel che mi riguarda, sono disposta a concedere un'ulteriore possibilità ai Glasvegas, ma di certo il prossimo concerto dovrà essere tutto quello che questo non è stato, in termini di coinvolgimento, di presenza scenica, di energia, voce e di tutto quanto ci si aspetta da una band definita da numerose voci come una delle migliori nel p a n o ra m a b ri t a n n i c o.

Razorlight @ Musicdrome (Milano) di Francesco Giangolini In un Musicdrome riempito poco più che per metà si svolto ieri il concerto degli inglesi Razorlight. In quest'unica data Italiana, e capitanati dal frontman Johnny Borrel, si sono esibiti proponendo brani tratti dal nuovo album ''Slipway Fires'', tra cui la bellissima e toccante Wire To Wire, portando inoltre dal vivo nel nostro paese cavalli di battaglia della Indie Rock inglese come Somewhere Else, Vice, America e Golden Touch. Forse ci si aspettava una più vasta affluenza di pubblico per un gruppo del genere, che ha avuto grande successo in Inghilterra, Giappone e USA, supportando inoltre in tour band del calibro di Oasis e Rolling Stones, ma i fortunati presenti si ricorderanno per molto tempo ancora questo grande evento avvenuto a Milano. Atmosfera molto intima e calda, ed un Johnny Borrel che si presenta sul palco con le batterie cariche a mille, hanno fatto da cornice ad uno dei concerti pi energetici dell'anno in Italia. La sua voce, dotata di possenti e trafiggenti acuti, entrata, assieme ai pungenti riff del gruppo, nei cuori e nelle gambe del pubblico dal primo secondo dello show, dando una sterzata di energia alla serata e facendo saltare e ballare i presenti fino alla fine. Ormai già al secondo cambio di batterista dai tempi del capolavoro datato 2004 ''Up All Night'', primo album della band sotto etichetta Vertigo, non sembrano aver perso il loro ritmo, smalto e potere. D'altra parte, con un Borrel in queste condizioni, che ha inoltre dimostrato grande umiltà scendendo tra le braccia dei fans a fine concerto, siamo sicuri la loro stella continuerà a brillare alla grande.


State a sentire! a cura di i. rebecchi LIVEREPORTMILANO ATE A SENTIRE ! cosa sia sul palco questo ST inglesone con una pancia ART BRUT prominente "Warpage" che sbuca dalla CIRCOLO MAGNOLIA maglietta, che tra una canzone

GiovedI’ 21 Maggio e l'altra non si limita a salutare, by marilu’ magari imparando uno stentato Il Magnolia è pieno ma non straripante. Chi non c'è, stasera, deve avere qualche ottima ragione, perché suonano gli Art Brut, gruppo punk londinese arrivati al loro terzo album “Atr Brut vs. Satan” che vanta – come frontman – un Autentico Leader Carismatico, ovvero Mr. Eddie Argos, , e quindi ci sono tutte le premesse per un concerto memorabile. Mentre sul palco interno si alternavano I Am You e i Diva Suicide, sul palco dove suoneranno gli Art Brut si presenta il gruppo spalla, una gradevolissima conferma, gli Official Secret Act, che chiaramente sono cresciuti mangiando pane e Pretenders, e i l c u i a l bu m d ' e s o rd i o “Understanding Electricity” merita – se possibile – un r i c o n o s c i m e n t o a n c o ra maggiore di quanto non gli sia già stato attribuito, sia dalla critica che dal pubblico. Tra il pubblico si aggira come se nulla fosse Eddie , con una birra in mano, sempre disponibile a farsi fotografare dai fans o a scambiare quattro chiacchiere con loro. A mezzanotte gli Art Brut salgono sul palco, e iniziano con Alcoholics Unanimous, giusto per non smentirsi, e il pubblico è felice di seguirli cantando “Bring me a tea! Bring me a coffee!”. Eddie evidentemente sa cosa sia un risveglio post sbronza difficile. Se non si sono mai visti gli Art Brut, è impossibile spiegare

“ciao Milano!”, ma che è celebre per i suoi monologhi, quasi dei racconti, che spaziano anche su argomenti del tutto personali e che mai ci si sarebbe aspettati di sentire ad un concerto. L'unica parola che a stento riesce a descrivere il clima che si è creato all'interno del tendone è “coinvolgente”. È come se tutto il pubblico fosse travolto dal suo entusiasmo, le prime file si scompongono e ricompongono in un pogo tutto sommato ordinato, gli altri saltano, e cantano. Le energie spese sul palco sono il termometro del concerto e i fans lo capiscono, e ne spendono a loro volta senza risparmiarsi, creando quel d i f f i c i l i s s i m o rap p o r t o simbiotico che è sintomatico della riuscita di uno show. La setlist spazia tra i tre album con una certo equilibrio, non mancando i loro cavalli di battaglia quale My Little Brother, Emily Kane e Modern Art. Il concerto si chiude, dopo 70 minuti intensissimi, con Post Sooting Out. Eddie torna tra il pubblico, che lentamente si dirige verso l'uscita (o quantomeno verso il bar alla ri c e rc a d i q u a l c o s a d i refrigerante), con una birra in mano, sempre sorridente nonostante la stanchezza, sempre affabile, con la consapevolezza di averci regalato un grandissimo spettacolo.

Lowave

2009 genere: new wave-alternative voto: 8/10

"Warpage" è il post-rock che sposa l'elettronica. "Warpage" è l'esordio discografico dei Lowave, band di Prato che tra apici new wave e momenti alternative rock sublima con la prestigiosa collaborazione con Paolo Benvegnù, a creare un album che all'estero ci invidieranno. Il rock incalza ed accentua quel cantato accattivante e suggestivo che completa il pacchetto sonoro di questa moderna new wave accostabile senza problemi ai mitici Joy Division e ai più giovani White Lies (senza aver nulla da invidiare a questi ultimi). Bello l'incipit di Spiky Sphere, raziocinante, l'ipnosi sonora di Split Screen, Oscillators un po' radiofonica un po' corale o grave e sintetica. Poi The 7th Pillar, britannica e alla Placebo, Coffee & Modulars magnetica ed elettrica, e la conclusiva Theme From The Room accattivante in una vocalità persuasiva. Gusto inglese, elettronica efficace, padronanza new wave, modernità lirica. Veramente eccellenti.

"Love is the end” Mercury Drops

Smoking Kills 2009 genere: indie/rock - voto: 8/10 Web: www.myspace.com/mercurydrops

Se credevate fosse impossibile proiettare sonorità world e influenze '70s ed '80s in un progetto attuale e originale, vi sbagliavate. I Mercury Drops sono una band multietnica formata cresciuta a Milano, che esordisce con “Love Is The End” album che trasuda materie polimorfe strizzando l'occhio alla fruibilità radiofonica. L'elettro-punk si sviluppa nella soluzione di A Girl (in cui la ragazza altri non è se non l'Italia) mentre Lemons Are Kisses, primo singolo dell'album vive è fortemente radiofonica con però u notevole un impegno lirico ed originale dal sapore internazionale. Poi Bye Bye Candy Candy è beatlesiana e spensierata nel ricordo dell'infanzia perduta, Love Is The End dal pathos crescente, Eisaber, cover dei Grauzone, è elettronica moderna, Yule grintosa '70s e My Mother Told Me tocca vertici Pet Shop Boys. Grosse basi musical-culturali, originalità, gusto nord-europeo e sapore retrò: grande scoperta, ottime prospettive future.

"Nostra Signora della Dinamite” La Tempesta - Universal G. Canali e Rossofuoco genere: rock - voto: 8.5/10 Web: www.myspace.com/giorgiocanali

Devo parlarne, perché Giorgio Canali esiste e vibra in noi persino nel cantare "Io non esisto, Io sono il vuoto". Poeta-cantore rock Canali affonda, distrugge e ricompone l'emotività del cantautorato urlato e sofferto. Con i suoi Rosso Fuoco, nel nuovo album "Nostra Signora della Dinamite" profetizza liriche ermetiche, ricevute in dono da Euterpe e restituite al mondo attraverso la musica, nel pathos della potenza sonora e nella posizione presa nei confronti dell'uomo moderno: futuro incerto, speranza repressa, negatività ammaliante, spiritualità emozionante. Così Quello della Foto, parla di uomini dimenticati, Lezioni di Poesia, è dedicata a chi parla ma poco sa del mondo, Tutti Gli Uomini che racconta della dolorosa essenza della fine di un amore sofferente, a cui seguiranno altrettanti, uguali, amori infelici con uomini differenti, e Nuvole Senza Messico che cita brani e verità italiane. Rifugi d'Emergenza parla delle rassicuranti semplicità in cui si rifugia l'uomo contemporaneo, la title-track è sofferente ballata d'amore e vita, Mp nella Bg vibra nel ricordo di attitudini affievolite nell'abitudine, Schegge Vaganti è toccante dichiarazione rock, Respira Ancora post-rock battente, e Mme et Mr Curie regala lirismo alla Fossati, onore alla De Andrè, sintetiche note che dall'angoscia della propria essenza creano un capolavoro di musica e poesia contemporanea.


ELECTRO sapiens di Matteo visentin

JUSTICE

Si apra il sipario e si stenda un tappeto rosso dinanzi a Gaspard e Xavier. Si offra un calice di buon vino francese a chi è riuscito a risvegliare dal torpore un dancefloor ormai spento, appassito ed appesantito dai soliti suoni ormai uditi fino alla nausea. Si riconosca a questi due figli della french touch il merito di aver fatto avvicinare alla scena elettronica persone dagli animi musicali più disparati e di averli uniti sotto il segno di quello che si chiama “rispetto per il prossimo”. Perché Justice significa andare oltre, vedere alla scena elettronica con un forte animo rock, prendendo elementi dal passato, fondendoli con tocchi del presente e dando al tutto un sapore assolutamente eccezionale e originale. Questi due innovativi musicisti francesi hanno cominciato la loro avventura remixando pezzi di vari artisti del calibro di Fatboy Slim e Daft Punk, arrivando nel

2005 a pubblicare il primo singolo Waters Of Nazareth, in seguito campionato da nomi quali Tiga e 2 Many Dj's. Fu solo l'inizio di una catena di eventi che li portarono a remixare Franz Ferdinand e Soulwax, a vincere come miglior video (We Are Your Friends) gli MTV Europe Music Awards 2006 ed a debuttare nel 2007 con il loro primo album, +, per la Ed Banger Records di Busy P. D a q u i l a d ove ro s a partecipazione al festival californiano di Coachella, una consacrazione ed un vanto da esibire a chi avesse dei dubbi su di loro e su un operato che a fine 2008 li porta all'uscita del DVD con CD live allegato A Cross The Universe, un mix di suoni e immagini del tour primaverile negli States. Come dimenticare poi per noi Italici la loro data all'Arena Civica di Milano, una serata di “esportazione” del Torino Traffic Festival...come scordare la gente che saltava, le croci,simbolo del gruppo, che brillavano sotto l'effetto dei neon, le mani alzate, i synth come chitarre, i ragazzi con le magliette degli AC/DC a stretto contatto con i personaggi “storici” delle notti dance milanesi, il folle vestito da robot Daft Punk che sbuca ovunque suoni il french-duo...come dimenticare che Justice hanno spianato la strada a tante altre realtà minori che, in un paese storicamente poco incline alle novità come il nostro, si vedevano creare un muro dinanzi alla loro bravura ed alla loro voglia di cambiamento. La Messa è appena iniziata....



ROCK ICONS a cura di i. rebecchi

JIM MORRISON

Jim Morrison, il mito dell'eroe maledetto per antonomasia, il ribelle profeta della generazione dell'assassinio dei Kennedy e di Matin Luther King, del Vietnam e del fallimento degli ideali hippy, nacque in Florida nel Dicembre del 1943, e fu il leader più dotto, mefistofelico, sensuale e seducente della storia del rock mondiale. Il poeta della morte, abituato a viaggiare fin da piccolo per via del lavoro del padre, ammiraglio della Marina degli Stati uniti, da subito sperimentò la solitudine del viaggio, tra amici persi e scuole diverse, amava la letteratura, il cinema e la poesia, e attirava su di sé l'attenzione di compagni e coetanei, per la vita bohemienne e l'interesse per l'arte. Conobbe il giovane Ray

Manzarek, con cui fondò ('65) The Doors insieme al chitarrista Robby Krieger e al batterista John Densmore. Sulla spiaggia di Venice, Morrison declamò a Manzarek i versi di una poesia appena composta, “Moonlight Drive”: da allora il rock cambiò per sempre faccia, a partire dal nome stesso della band, The Doors, scelto da un Morrison ispirato alle porte della percezione nominate nella poesia romantica di William Blake, a cui anche l'autore inglese Aldous Huxley si basò per il suo trattato sugli effetti della mescalina. Era la letteratura decadente e maledetta ad entusiasmare i Doors, trainati da quel Jim, così vocalmente seducente ed affascinante,

quanto carismatico e fragile, poetico, anticonformista e geniale, perfetto simbolo della stessa ispirazione della band. L'unione con il meno geniale ma più musicalmente edotto Manzarek, pianista classico ed amante del blues, divenne ben presto l'assioma perfetto della nu ova c u l t u ra mu s i c a l e d e l l ' ep o c a . V i s i o n a r i o, psichedelico blues miscelato ad un'intrigante propensione jazz e m o t ive t t i va u d ev i l l e caratterizzarono l'omonimo album del 1967, con quelle chitarre gitane e sadiche, sfruttate e mistiche, il theremin e la meraviglia dell'ignoto in musica che duettava con la voce maschia e fiera di Morrison. “The Doors” fu un successo planetario, trainato dal celeberrimo singolo Light My Fire, un inno alla sensualità e al desiderio di evasione. Un album, uscito in contemporanea di Jefferson Airplane e Velvet Underground, in piena stagione di hippy e pacifismo, anticipato dall'uscita del singolo Break On Through, a metà tra il blues, il rock e lo psichedelico. Spiccavano la creatività di tastiere blues, la chitarra pulita e allucinogena, la batteria fortemente jazz a fare da veicolo per la voce buia ed ignota di Morrison. Una miscela di sonorità differenti, maestose ed inquietanti, con ripetuti riferimenti all'oscurità e alla morte, tra teatralità ed ipnosi musicale, in grado di folgorare ed illuminare grazie anche a performance live a mo' di vere rappresentazioni cinematografico-teatrali, quasi "acid-test". Morrison era un fauno

d i o n i s i a c o e d e m o n i a c o, autodistruttivo, oscuro, notturno, primordiale e lancinante, coinvolto dal barocco stile dei compagni, tra folk, momenti arabi, flamenco, rock, blues e boogie. Tutte caratteristiche atipiche per il sound dell'epoca. In chiusura di album il capolavoro assoluto: The End, la trasposizione in musica del mito di Edipo, che si conclude nella censurata strofa: "Father, I want to kill you... Mother, I want to fuck you". Improvvisazioni sonore, psichedeliche voci fangose, psicologia, vortici nebbiosi, in cui il finale ne è estasi musicale tra organo diabolico, silenzi, sospiri agghiaccianti, urla strazianti e criminose, delirio vocale del poeta allucinato. Oltre dieci minuti di delirio rock. Lo stesso sound decadente e visionario venne manifestato nel secondo album, “Strange Days” (fine '67), in cui l'organo mefistofelico e il canto baritonale di Jim si avvicendano in un excursus tra la dolcezza e la rabbia dell'America afflitta per la guerra del Vietnam, in capolavori quali People Are Strange o il blues focoso di Love Me Two Times. Nel '69 esce “Waiting For The Sun”, in cui la stanchezza della band ruba il posto alla genialità tipica di Morrison, malgrado la presenza della splendida Spanish Caravan. La vocazione poetica di Jim è però sublimata dalla presenza nel booklet della lunga ed introspettiva poesia “The Celebration Of The Lizard” che gli conferirà per l'eternità il soprannome di Lizard King (Re Lucertola). Jim pubblica poi due raccolte di poesia, “The New


Creatures” e “The Lords”, e si lascia vivere nell'eccesso del vortice di alcool e droghe, al punto che la band risente dell'autodistruzione del proprio guru artistico. Nel '69 esce “The Soft Parade”, album in cui l'enfasi ispirata sembra aver perso lucidità a favore di brani come Touch Me; poco dopo Morrison viene persino accusato di oltraggio al pudore durante un concerto a Miami. L'anno successivo è il turno di “Morrison Hotel”, in cui spicca la pietra miliare Roadhouse Blues, e c o n t e m p o ra n e a m e n t e d i “Absolutely Live”, doppio album live registrato tra il '69 e il '70 che riporta la band all'apice delle classifiche. Ma Jim è consumato e stravolto, e si rifiuta di partire in tour. La band in seguito torna in sala di registrazione per incidere

“L.A. Woman” ('71), il cui capolavoro Riders On The Storm appare come l'epitaffio più meraviglioso della storia della musica, mentre L'America, composta per Michelangelo Antonioni e Love Her Madly manifestano il ritrovato appiglio geniale della band. Nel '71, con l'amata Pamela Courson, Jim si trasferisce a Parigi, per trovare l'habitat ideale per la propria indole creativa proprio nella dimora dei suoi poeti preferiti: Rimbaud, Verlaine e Baudelaire. La notte del 3 Luglio di quell'anno, dopo la fatale dichiarazione di qualche giorno prima “Per me, non si è mai trattato di un'esibizione, di una cosiddetta performance. Era una questione di vita e di morte, un tentativo di comunicare, di coinvolgere molte persone nel

privato mondo del pensiero”, stroncato probabilmente dal micidiale mix di alcolici ed eroina, si spense nella sua vasca da bagno, superando proprio, per l'ultima volta, quelle famose porte della percezione. La morte fu accompagnata da quell'alone di mistero tipico delle vite bruciate dal rock, come Jimi Hendrix e Janis Joplin, tra dannazione e lisergiche poesie, slanci geniali e arte. Seppelito a Père Lachaise accanto a Oscar Wilde, Proust e Balzac, Morrison fu impietosamente e disperatamente sostituito, invano, dai tre Doors superstiti, svelati così nei propri limiti, al punto che qualche anno dopo uscirà “American Prayer”, ovvero Morrison che declama le proprie poesie sul tappeto sonoro creato ad hoc dai compagni di band.

Così, per l'ennesima volta, la dannazione dell'artista diventava metafora dell'assurdo della propria produzione creativa, nella mescolanza tra verità e mistero, vita e morte, gioia, riscatto e liberazione della musica con l'anima oscura, solitaria, complessa e non salvabile dell'uomo. Jim Morrison fu il grande eroe del blues-rock moderno, debole, solitario e misterioso, quanto possente e culturalmente dotto, geniale, poetico e ricercato. Il grande esempio di letteratura nella musica, solidità sonora derivata dalla sperimentazione dell'improvvisazione di scintille solitarie, folgorante talento e dolcezza teatrale, decadente e perduta. Geniale, libera, solenne miccia solitaria del sacro fuoco dell'arte. (Ilaria Rebecchi)


INTERVIEW di M. VISENTIN :::... EXCLUSIVE ...:::

LET'S CONNECT! Motel Connection New Age, Roncade (TV), 28/04/2009

PH: MATTEO VISENTIN

Un ritorno in grande stile per Samuel, Pisti e Pierfunk, freschi del loro nuovo singolo, H.E.R.O.I.N., e motivati più che mai a sviluppare il progetto crossmediale che li porterà all'uscita del nuovo album a Gennaio 2010. Elettronica, chitarre, bassi, un suono forte, quadrato ma sempre armonico: questo ha caratterizzato e riscaldato una piovosa serata d'Aprile, passando da Nothing More a Boy & Girl, toccando la famosa Two e deliziando i presenti con Cypress Hill. Il tutto ovviamente accompagnato dalla voce di Samuel, frontman del gruppo e leader dei Subsonica, che abbiamo incontrato prima del concerto. S&V: Ciao Samuel, parlami del nuovo progetto crossmediale, assolutamente innovativo, di Motel Connection... Samuel: Noi ci chiamiamo Motel connection, e più che di

connessione artistica, ci piace parlare di creatività. L'immaginario collettivo vede la creatività come un ambiente a solo uso e consumo degli artisti ma in realtà ogni giorno ognuno di noi usa la propria creatività. Noi vorremmo che le persone che seguono la nostra musica vivessero questa sorta di vicinanza di quello che facciamo noi sul palco. Abbiamo cercato in questo di avvicinare a Motel Connection tutte le persone che in qualche modo si sentivano in sintonia con noi, che avevano voglia di mettersi in gioco in un ambiente magari non proprio. In questo progetto non è la musica al centro dell'attenzione, ma la creatività di persone che fanno lavori anche completamente diversi. La scrittura dei brani sarà modificata e compromessa dall'interazione che avremo con le persone con cui agiamo: una

specie di factory creativa. S&V: E' anche più originale sostanzialmente.... S.: E' una cosa che va. In tutto il Mondo si parla di creatività condivisa, soprattutto chi ha a che fare con un progetto creativo tende a gettargli addosso un peso personale che lo rende difficile poi da far evolvere, perchè rimane chiuso. Scardinando questo ti rendi conto di come risulti tutto più semplice e ad un livello superiore. S&V: E' anche per questo che definite la vostra musica “sociale”? S.: Sì, la nostra creatività è sociale, tutta la musica io credo sia abbastanza sociale, nel senso che è un elemento di cui l'uomo non può fare a meno, un po' come il cibo. E' il colore che ci permette di cambiare il nostro umore, di vivere una giornata in un modo piuttosto che in un altro. Quindi è proprio l'atteggiamento creativo, che abbiamo intenzione di intraprendere nella costruzione dell'album, ad essere molto più aperto, più “Pop&Soul”. S&V: Perciò noti delle particolari differenze tra “Give Me a Reason To Wake Up”,piuttosto che “Do I Have A Life”, già con un sound molto diverso tra loro, ed il nuovo album? S.: Sicuramente. La dance è un linguaggio in continua evoluzione ed ha una rapidità che quasi nessun'altra musica ha: ogni settimana esce qualcosa di nuovo. I Motel Connection hanno costruito la loro struttura su questo tipo di musica, quindi è normale aspettarsi un cambiamento di suono, di direzione. L'unica cosa che Motel Connection mantiene fissa è la personalità dei tre componenti del gruppo che inevitabilmente quando realizzano un pezzo ci mettono dentro la propria anima. S&V:Motel Connection e Krakatoa,

due progetti che condividi con Pisti e che potrebbero essere,passami l'accostamento, come i Soulwax con “2MANY Djs”: che ne pensi? S.: Potrebbe essere. La differenza è che il progetto Krakatoa ha un'ambizione un po' più ampia dell'intrattenimento,anche se ovviamente lo è, in quanto il fine principale di chi fa il dj è quello di creare una festa. Però in Italia è complicato, non è come nel resto del Mondo in cui i generi possono dialogare e la cosa viene accettata; in Italia se fai musica dance di un certo tipo, non puoi assolutamente nemmeno prendere in considerazione di avere un progetto Pop. Noi ci siamo trovati invece ad avere entrambe le cose, un progetto che fa dischi per il club, senza voce, ed uno invece che li fa con l'accompagnamento vocale. E' molto complicato mantenere una certa distanza tra le due cose, anche perchè in Italia questo tipo di atteggiamento viene subito frainteso. Quindi è una bella scommessa e soprattutto una fatica: io mentre sono con i Motel Connection smetto di ragionare come un dj e quando sono Samuel dei Krakatoa devo invece completamente dimenticare la mia parte di cantante autore di canzoni Pop, perchè è un meccanismo che sta all'opposto. In alcuni momenti si possono sfiorare, come con l'etichetta “DANZAIKAKI”,creata da Krakatoa, dove produciamo giovani produttori: in questo caso le due cose si toccano,in quanto ci siamo fatti fare da questi giovani dei remix dei Motel Connection. Il fatto di avere una factory che si possa adattare e possa dividere i ruoli è una bella cosa e ci da delle grosse soddisfazioni.(Matteo Visentin)


live review di A. Lo Giudice

ELOGIO DEL NAZIONAL POPOLARE

Mio cugino Alessandro mi ha sfidato a scrivere un articolo su un post letto in qualche sito relativo al concerto romano del primo maggio di quest'anno: “Ma che c'entra col primo maggio un drogato sessantenne che s'incula le regazzine?!”. Le reazioni dei fan del Vasco nazional popolare non si sono fatte attendere: “Non ci provare ad avvicinarti al palco, che ti rompiamo la testa a bottigliate” è stato uno dei commenti più gentili. Visto che, per la festa dei lavoratori, mi trovavo proprio a Roma, ho anche provato ad andare a Piazza San Giovanni: se tutti gli anni c'è un discreto carnaio, che però ti permette di palpare qualche culo e qualche tetta ed evitare schiaffoni con la scusa della calca, la ressa di questa edizione faceva venire in mente i conigli pressati in un tir, con la conseguenza che io e la mia cuginanza, dopo mezz'oretta in cui ci è giunto solo un vago eco dal palco lontano, abbiamo deciso di cambiare aria. Il concerto di Vasco ce lo siamo ascoltati seduti al tavolo di una pizzeria, mentre la cameriera che ci serviva si lamentava che, per lei, essere così vicina al suo idolo e non poterlo a n d a re a s e n t i re e ra assolutamente frustrante. Ad aumentare il suo nervosismo, immagino, c'ero io che, già decisamente ubriaco, la chiamavo

nuovo

Contra barche - VI

ASTRA

Bar con un nome diverso ogni volta che si avvicinava al tavolo (“Annachiara, che dolci avete? Ah, Ven 5 - Dj Set non ti chiami così?! Scusa, stella!”) Sab 6 - Concerto Musica Classica Sinceramente sono un gran fan del Ven 12 - Dj Set by Raffa primo periodo del Sig. Rossi : i dischi da “Non siamo mica gli Sab 13 - Jazz con Rossato e Baldassarre americani” fino a “Bollicine” sono Ven 19 - Dj Set notevoli esempi di anarchia Sab 20 - Lingua di Tamburo (Reading: Majakovskij, Musica: De Andrè) artistica e l'ennesima prova Ven 26 - Dj Set a seguire La Vacca Mora (Teatro: Storia di un Treno) dell'utilità degli stravizi in campo creativo. Quello che, poi, è Sab 27 - Jazz con Q.P.F diventato il mito Vasco, invece, incarna le peggiori ovvietà del nazional popolare italiano. Un uomo che non dice un cazzo, ma piace proprio per questo (una sorta di radice quadrata degli U2). Però attenti a liquidarlo così facilmente: Vasco Rossi, volenti o nolenti, fa parte del nostro DNA e, a ricordarmelo, ci ha pensato Morgan, nel suo concerto vicentino di domenica scorsa.. Circa a metà della performance – discretamente scazzata, a dirla tutta, e, comunque, inferiore a quella dell'opener Dente -, il silverfox di X Factor ha accennato l'inizio di “Albachiara”. Il pubblico, composto per lo più da 25-40enni con arie e pretese da alternativi, si è messo a ridere, “Guarda quel mattacchione di Morgan che prende per il culo Vasco”. Nessuna presa per il culo, invece: “Albachiara” è stata suonata dall'inizio alla fine e per ben due LE volte. Finita la prima, Morgan ha ULE B LI ELLZITE fatto al pubblico segno di cantarla, Z come a dire “so che il testo lo IMPA conoscete tutti a memoria, anche se ve ne vergognate! Quindi tiratevela di meno!”. Le voci hanno Domenica Aperto dalle ore 16.59 iniziato ad alzarsi timide, poi sempre più convinte, dal parco del teatro Astra. (di A. Lo Giudice)

STATO DI FESTINA PERMANENTE


a cura di ILARIA REBECCHI

SHERWOOD FESTIVAL: il meglio e’ qui! 19 giugno - 18 luglio - Padova

photo by Ambra

Riconosciuto tra i migliori festival d'Italia, lo Sherwood Festival, organizzato dall'omonima celebre radio veneta, porta anche in questa estate 2009 i più succulenti nomi del panorama musicale internazionale. Dal 19 giugno, per un intero mese, il main stage del festival, ubicato presso il Parcheggio Nord dello Stadio Euganeo di Padova, vedrà gli show coinvolgenti di artisti del calibro di Tonino Carotone e il folk degli Arbe Garbe (19giugno), il reggae di Br Stylers e Alborosie & I.Eye (20), la consacrazione dei 10 anni di carriera dei Meganoidi (24), la mitica e vitale Bandabardò (26), l'happening open air Altavoz de Dia (27) il più importante evento della scena elettronica italiano. Poi il 3 luglio sarà il turno di Marta Sui Tubi, e il giorno successivo i grandiosi Afterhours e Le Luci Della Centrale Elettrica, "Recital" di

Corrado Guzzanti (l'8), la persuasione elettronica di Autre e Motel Connection (10) e il rock all'italiana dei Negrita (11 luglio), a cui seguirà il 17 luglio il liveevento dei Subsonica e il 18 lo show di Giuliano Palma & The Bluebeaters. Evento straordinario il 15 luglio, con la tappa italiana dei PRODIGY, celeberrima band inglese fresca dell'uscita del ritorno sulla scena discografica on "Invaders Must Die". Sound&Vision sarà in trasferta come media partner del Festival, tra interviste ai protagonisti, chiacchiere e tanta musica. Venite a trovarci! SHERWOOD FESTIVAL 19 GIUGNO/18 LUGLIO Parcheggio Nord Stadio Euganeo V.le Nereo Rocco - Padova www.sherwood.it



LIVE review by stephanie dark

CLIENT

CIAO! TIGA

AVAILABLE ON REQUEST. WE NEVER SAY NO. SATISFACTION GUARANTEED

Unwound, spazio ex industriale di Padova oggi club. Son of a gun: questo l'attacco per la band inglese in perfetta tenuta da hostess svedese d'anni 60, tacco a stiletto, sguardi, ammiccamenti e teatralità a tratti quasi lesbo. Portano in Italia Command, il loro ultimo lavoro la Client A (Katie Holmes) e la Client B (Sarah Blackwood) più la client Z, una donna di bellezza efebica ed invidiabile alle prese con il basso non senza difficoltà. Proprio dall'ultimo album, Satisfaction, seconda traccia del concerto, apre le porte allo show vero dove a catalizzare l'attenzione sono le movenze della Blackwood dai capelli platinati che allaccia e slaccia il secondo bottone della divisa con mani sottili fasciate da guanti neri che alimentano in me, e non solo in me, pensieri proibiti. Si susseguono Client, ripescato dal

disco d'esordio, Lights go out e Radio. La musica è ballabile, c'è un evidente parentela con le sonorità più elettroniche dei Depeche mode, qualcosa di cupo, come piace a me, e un gioco troppo semplice a fare le Kraftwerk al femminile. Io sono interessata ad altro. Ondeggio coi suoni, siedo sotto il palco estranea e scruto. Estetica e musica il loro cocktail. Innegabile l'importanza della scena, senza nulla togliere alla parte musicale che Pornography risveglia ap p i e n o ri c o rd a n d o m i l o splendido video con Carl Barat (ex Libertines) e Lullaby addormenta. Fisso in modo insistente la client b che suda e penso: “maledette ma alquanto sexy calde divise” quando s'avvicina alla Holmes e inizia Overdrive. Con i rumori di fondo che mi immagino d'esser dal dentista in quelle stanze bianche

e asettiche mentre Sarah e Katie si sfiorano. Mi volto e dietro di me noto che tutti ballano, animati da una pozione magica: le mosse della frontwoman, qualcosa di sintetico che li attanaglia, forse. L'elettronica che invade. Così con Can you feel? Continua l'idillio, seguita da Blackheart e dalla splendida Pills, anch'essa ritrovata dal primo album. A concerto finito sarà il ritornello della notte nelle sue glaciali parole ripetute: “pain, anguish, disaster, distraught… i'm using you for my own gain abusing you”. Il concerto finisce qui: non è vero. Your love is like petrol rovina l'atmosfera di Pills e quasi m'arrabbio per la poca sensibilità dimostrata nella scaletta fino a che In it for the money non c o m i n c i a m i g l i o ra n d o l'atmosfera e facendo uscire l'essenza, l'assenza, l'opportuna perversione delle Client che ripetono con freddezza “Just give me love, just give me sex, just give me money” provocando con sensuali “ah-ah” intervallati da guizzi di basso, con la Blackwood che avvicina a sé il microfono, lo allontana tenendolo per il filo usando anch'esso con una sorda volontà di potenza. Live da assaporare, quasi toccare. Dedicato agli amanti dello stiletto piantato sulla schiena dalle mistress dell'elettronica.

Dicevano che l’electro fosse morta. Dicevano, ma questo mese si dovranno ricredere. Perché il suono distorto, le rasoiate sintetiche e le manopole dei Korg girano, oggi, più che nei primi anni ottanta e questo “Ciao!”, secondo album di Tiga, è qui bello e pronto a dimostrarlo. In compagnia dei Soulwax, l’ex Gigolò canadese lascia Berlino e si sposta negli Usa per giocare con profonde cavalcate, ipnotici inserti sintetici e onde sonore allarmanti che scuoteranno gli hangar di molti rave party. E poi: sensuali filastrocche in quattro quarti, un lento (!) e dieci minuti di finale perfetto per risorgere. Non certo un capolavoro, ma il meglio di una scena che da q u a l c h e a n n o d i m o s t ra stanchezza. (a cura di DjD)

Voto: 7 Pias Recordings www.tiga.ca


STEFANO BENNI – BALLATE Asolo - Teatro Duse

Stefano Benni è per me uno di quegli amori immutati dai tempi dell'adolescenza, che restano tali a prescindere dalle evoluzioni personali (mie) o artistiche (sue)un po' come gli Iron Maiden, che restano il mio gruppo preferito, nonostante i loro ultimi dischi facciano potentemente cagare e

io, nel frattempo, abbia iniziato ad ascoltare il Club Dogo. Ecco, Stefano Benni è, almeno dalla quarta ginnasio, il mio “scrittore preferito”, i cui capolavori come “Bar Sport”, “Comici Spaventati Guerrieri” e, soprattutto, “La Compagnia dei Celestini” ho letto e riletto ascoltando nella mia cameretta cassette registrate con fruscio incorporato. Negli ultimi anni della sua carriera ha alternato colpi da maestro (“Saltatempo”, tra le sue opere m i g l i o r i ) a ro b a m e n o convincente, ma comunque godibile (libri “carini”, anche se, e soprattutto perché, lui ha

MONTE CROCETTA bassano del grappa (vi)

dichiarato di odiare questo termine). Stefano Benni ha anche una bella voce da narratore, pacata e vagamente pettegola, che porta in giro in spettacoli di reading e musica, assieme ad un chitarrista col suo stesso cognome ed ad un bravissimo pianista compositore. E la settimana scorsa, il Vostro Tony ha avuto modo di sentirlo al Teatro Duse di Asolo (all'interno della marea- ma stavo per scrivere “diarrea”- verde unico paese in cui c'è ancora attenzione per le espressioni culturali che vadano oltre le, comunque lodevoli, sagre del morlacco e della porchetta), mentre leggeva brani tratti, per lo più, dalla sua raccolta di poesie “Ballate”, pubblicata nei primi anni '80. Quasi due ore di spettacolo volate in pochi minuti! Tanto è sembrato durare a noi, non molti a dire la verità, spettatori, mentre

Benni commentava: “Più passa il tempo più vi scaldate, se torno qui all'una mi sa che vi vedrò roteare come dervisci!”. In mezzo, momenti tristi alternati ad esplosioni umoristiche, storie di contrabbassisti monchi, di esche filosofe, di dei negri e trombettisti, di anziani abbandonati alla televisione, di giraffe innamorate e di Billy Holiday. Poesie lunghe, brevi, fulminee, perfettamente amalgamate con una musica evocativa ma mai invadente. Uno spettacolo composto di piccole nuvole in viaggio dalla forma strana e cangiante, lievi e fatte di nulla, eppure capace di muoverti alle lacrime. Tornando a piedi fino a casa, quasi in silenzio, le stradine del centro storico ci sono parse più lucide e l'aria più leggera. Ma forse era solo la primavera che, finalmente, portava via il gelo di questo orribile anno.

graphic by S&V

THEATRE REVIEW by A. lo giudice


a cura di denise zanin

VINILE ALLA RISCOSSA

dalla collezione privata di Piermario

Potete chiamarla controtendenza, nostalgia, voglia di cedere al fascino del passato, in ogni caso pare essere diventata una grande moda: la ribalta del VINILE. Bruscamente soppiantato dal Compact Disk, all'inizio degli anni Ottanta, il vinile è stato in questo lungo periodo un lieve e fragile ricordo di una musica ormai vecchia e superata. Un barlume di vita è sempre stato a stenti sostenuto da un pubblico nostalgico che, nelle segrete dei propri ricordi, h a s ap u t o ap p re z z a re nonostante le crescenti novità, il caldo e frusciante suono del saggio LP. La nascita del disco in vinile risale al 21 Giugno 1948 (introdotto dalla Columbia records), quando negli Stati Uniti c'è stato un avanzamento di qualità dagli iniziali dischi in gommalacca. Fino agli anni Ottanta è stato il maggiore

riproduttore audio di tracce preregistrate, raggiungendo una produzione in larga scala fino ag l i a n n i N ova n t a . E ' inconfutabile l'aspetto pratico che rende incolmabile la differenza tra il CD ed il vecchio LP, forse il tutto accentuato da una operazione pubblicitaria spietata che ha saputo inviare un messaggio innovativo n e l l ' a m b i t o mu s i c a l e, persuadendo gli appassionati ad un radicale rinnovamento delle proprie tecniche audio. Ma come ci si è ormai abituati ad un ritorno a mode passate, come i pantaloni a zampa, i capelli lunghi, i bomber all'americana e lo spassionato stile hippy (che almeno a quel tempo aveva un senso!), non sembra poi così strano il rivangare di un tale oggetto di culto quale può essere il vinile. C'è chi possiede vecchi LP originali, che ha

vissuto nel bel mezzo dello scompiglio musicale degli anni '70, che ha assaporato l'intera traccia di “Astronomy Domine” d e i P i n k F l oy d q u a s i contemporaneamente ad una loro esibizione live, ed ora si p avo n e g gi a n e l s a l o t t o riascoltando gli album usurati dal proprio piacere, con estrema s u p re m a z i a s u l l e nu ove tendenze; c'è chi invece a p p a r t i e n e a l l a n u o va generazione ma che ringrazia ardentemente chi di buon gusto ha saputo ampliare la propria esperienza musicale, affidando l'ascolto di quegli enormi dischi corvini che, agli occhi di noi ancora piccoli rocker da svezzare, sembrava una magia talmente incredibile da trasformarsi in una passione indelebile; c'è invece alla fine, chi per moda o per curiosità, si avventura alla riscoperta d e l l ' a s c o l t o a 3 3 gi r i , collezionando numerosi dischi usati da altri o comunque ristampe moderne. Negli ultimi tempi insomma i negozi di cd hanno dovuto ampliare la propria disponibilità, per offrire a d u n p u bbl i c o s e m p re maggiore, l'opportunità d'avere una vasta scelta anche nel campo del vinile. I dati parlano chiaro e la vendita di lp in Italia ha raggiunto lo scorso anno il +250%. L'anno scorso il caro e vecchio Long Playng ha compiuto ben 60 anni, e pare proprio girare alla larga dalla pensione. Gli anni passano, la moda si trasforma, ma il gusto per una buona musica pare non si consumi mai. Ed ora tutti sul divano, rimettete sul piatto un buon vecchio vinile e lasciatevi trasportare dal brusio della vera mu s i c a . ( D e n i s e Z a n i n )

INTO THE PIT 26-27-28 Giugno Terrazza Lago - Arcugnano (VI)

Chi l'ha detto che l'hardcore non si possa sposare con gli altri generi? FreeMosh Team, in collaborazione con Riding In Circle, ha ideato una tre giorni di musica, tra dj set ed hardcore. Dal 26 Giugno, resso la Terrazza Lago di Arcugnano, Vicenza, con le performance adrenaliniche dei celeberrimi Have Heart, rinomata band hardcore-punk punta di diamante della scena di Boston, che, ad un anno dall'uscita di "Songs to Scream at the Sun" torna in Europa per l'ultimo tour della carriera prima di sciogliersi in estate. Ad aprire la serata i Rise And Fall, dal Belgio, i triestini The Secret e i romani To Kill. Il giorno seguente, sabato 27 giugno, ecco spuntare "EatCatrace 2009" in una location segreta (www.ridingincircle.it) e il djset del rinomato dj veneziano Spiller, re del dancefloor mondiale con quel suo mix di elettro-funk e raffinatezza groove, che con " G ro ove j e t " ( 2 0 0 0 ) aveva conquistato al vetta della classifiche internazionali. Domenica gran chiusura in bellezza con il live dei Miles Away, la band regina del panorama hardcore australiano, sostenuti dalle precedenti esibizioni dei Blkout e degli italiani Slowmotion Apocalypse. Poi aggiungeteci tante altre band, competizioni varie, un concorso che mette in palio una Gibson Custom e la musica a 360°.

Apertura cancelli ore 18.30 WWW.MYSPACE.COM/FREEMOSHTEAM



Riccardo Bertoncelli che ripercorre e analizza quella fantastica annata da un punto di vista musicale. Pubblicato da Giunti, il volume, di quasi trecento pagine, c e l eb ra i l q u a ra n t e s i m o anniversario del festival di Woodstock, che ricorrerà ad agosto, e si intitola “1969. Storia di un favoloso anno rock da Abbey STORIA DI UN FAVOLOSO ANNO ROCK Road a Woodstock”. Ed è, ci sbilanciamo subito, il miglior saggio di carattere musicale che l'editoria italiana abbia sfornato negli ultimi tempi. Merito sicuramente del curatore e degli autori dei saggi che compongono il volume, della completezza dei capitoli e delle bellissime immagini che impreziosiscono l'opera; ma forse, o soprattutto, il merito principale della riuscita del E dopo il '68 venne il '69. Ancora di analisi politica e sociale, è lavoro è proprio la straordinarietà un anno importante, anche a uscito nelle scorse settimane un del 1969, anno fondamentale per il livello musicale. E, a fianco ai saggi interessante libro curato da rock e per i suoi portabandiera. HI FIDELITY - libri che suonano di f. nicolli

1969

Sembra quasi che in quell'anno si siano concentrati una quantità di eventi che hanno segnato per sempre non solo il rock e la musica in generale, ma anche la società civile stessa. Il libro inizia con una dettagliata cronologia, mese per mese; trecentosessantacinque giorni che hanno salutato l'ultimo concerto dei Beatles, ai quali è dedicata un'ampia sezione iniziale a firma di Franco Zanetti, i successi di Santana e Frank Zappa, gli esordi di Crosby, Stills, Nash & Young, l'avvento dei Led Zeppelin, che registrarono i primi due album in questi dodici mesi, lo scioglimento della Jimi Hendrix Experience, la morte di Brian Jones, la svolta country e “sentimentale di Bob Dylan; escono album praticamente di tutti i mostri sacri del rock: “Abbey Road” dei Beatles, “Ummagumma” dei Pink Floyd,


“Tommy” degli Who, “Let it bleed” dei Rolling Stones, “In the court of the Crimson King” dei King Crimson, il deludente “Soft Parade” dei Doors, solo per citarne alcuni. E poi, come dicevamo, dal 15 al 17 agosto si svolse a Bethel, nei pressi

di Woodstock, stato di New York, il celeberrimo “Woodstock music and art fair”, al quale nel libro è dedicato un bel capitolo firmato da Alfredo Marziano. “Three days of music, peace and love” che hanno segnato indelebilmente la storia del rock, divenendo l'evento per antonomasia nel panorama musicale e nella cultura giovanile. Una lettura piacevole ed interessante, che ci fa rivivere con pertinenza e precisione l'anno dello sbarco sulla Luna, di Charles Manson e della strage di Bel Air, di “Zabriskie Point” di Michelangeo Antonioni e di “Easy Rider”, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes. Ma che ci mette anche un po' di malinconia e suscita un interrogativo amaro: riuscirà il 2009, quarant'anni dopo, a regalarci una piccola percentuale della qualità, musicale e non, che ci ha lasciato il '69? (F. NIcolli)

Una vetrina di centinaia di dischi in vinile. Colorati e trasparenti. A forma di farfalla, di stella, di albero. Dorati o dipinti. I feticisti del supporto in vinile possono esultare!. La rivista Colors ha raccolto oltre 400 vinili, di proprietà del collezionista italiano Alessandro Benedetti nel catalogo Colors Extraordinary Records (Taschen, € 29.99). C’è per esempio The Beatles 1962-1966 in vinile rosso. Ci sono vinili dalle forme poco convenzionali (shaped disc) : con le sembianze di uno smiley, ecco Acid Party 1 dei Free Wheel del 1989. Un disco a forma di cuore racchiude una foto della giovanissima Sophie Marceau per la famosissima colonna sonora Il Tempo Delle Mele (1980). Non poteva mancare la linguaccia colorata dei Rolling Stones, che la utilizzarono sempre su un vinile sagomato oer She Was Hot (1984). Dischi belli da vedere. E da ascoltare? C’è chi rimpiange il suono analogico. Bob Dylan ha dichiarato “... idischi moderni sono atroci. Non puoi più fare un disco che suoni come quelli che ascoltavo”.


TH

E BE S T C

I locali che trovate in questa sezione sono attenta valutazione che considera: originalità. Tutti i locali sono stati Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di

LU B

SOUND & VISION

A LL

NIGHT CLUBBING 45giri

Desideri richiederci informazioni per il

NIGHT CLUBBING stati scelti e selezionati grazie ad una ambiente, programmazione proposta e selezionati e visitati dal nostro staff. questi i vostri locali preferiti.

tuo locale? Chiamaci 349.1970263

BAR ASTRA

SARTEA

SABOTAGE

Contrà Barche Vicenza

C.so San Felice 362 Vicenza - www.sartea.it

Viale dell’Industria 12 (VI) www.sabotagebar.eu

Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set ap e r i t i vo. A p e r t o t u t t e l e

Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì

Stanchi degli innumerevoli baraperitivo, dei localini minimal, dei Jazzclub, della "birra a fiumi e bella gente", della musica a 360° e dei Discobar che affollano le notte della provincia? Allora il Sabotage è il vostro rifugio: Band e DJ Set R'n'R, Garage, Heavy Metal, Stoner, HardCore, HardRock e molto altro rumore a volume sostenuto: “Sabotage it's Louder than Loud!”

IL BORSA P.zza dei Signori (VI) myspace.com/borsacaffe

Incastonato all'interno della Basilica Palladiana nel cuore del salotto vicentino tra antico e moderno, il Borsa caffè, in una nuova veste propone arte, musica, un ottima selezione di vini accompagnati da cicchetti e tartine, splendidi piatti freddi, formaggi e innovative insalate. Alla sera fantasiosi cocktails movimentati da atmosfere musicali dal vivo e selezioni di mix elettronici dei nostri Countermove resident DJ's. Chiuso Mercoledì


VINTAGE KLUB Via Savona 126 - Torri di Quartesolo Info: www.myspace.com/vintageklub

WINE ENOTECA Via Garibaldi - Lonigo (VI) Tel 0444.834856

RISIGO

YOURBAN

Via dell’Industria - Piovene(VI) Tel. 0445.650005

Via 51° Stormo - Thiene (VI) Tel. 0445.374482

ARCI

Il Vintage Club si trova nella zona del centro commerciale Le Piramidi. Entrando vi accorgerete che state vivendo in un nuovo mondo fatto da tenui colori e ricercato design vintage. La sera le luci tenui esaltano il Vintage Klub, sonorità elettroniche miscelate dai migliori Djs vi porteranno a vivere nuove emozioni. D’estate vi aspetta il giardino estivo per degustare cocktails e drinks sempre all’altezza delle aspettative.

Wine Enoteca quest’anno si fa in due! La parte “vecchia” è rimasta per gli amanti della degustazione vini e degli assaggi di formaggi francesi e delle ottime cruditè di pesce. La seconda e nuovissima sala è per gli amanti dai cocktails e della ottima musica proposta ogni ven, sab e dom da selezionati djs. Lo spazio esterno ricavato nella galleria vi sorprenderà! La qualità dai vini non si discute: sono cento le etichette in mescita. Passate una serata al Wine! Diventerà il vostro locale per sempre!

Yourban Music Club è la vera nuova proposta in provincia. Uno spazio polifunzionale che ospitarà una ampia programmazione con DjSet e Live. Ma non solo: all’interno 4 sale prova insonorizzate ed attrezzate a disposizione dei gruppi, un bar sempre attivo e ampio spazio ad ogni forma di espressione artistica. Per tutti noi fuori da ogni schema ma dentro la YOURBAN Culture. www.yourban.org

Risigo..Locale ricercato, curato in ogni particolare vi offre una pausa pranzo con menù a prezzo fisso in un ambiente rilassante. Vi propone serate tranquille accompagnate da una cucina tradizionale stagionale. Alla sera, nell’atmosfera giusta, potrete cenare abbinando ai piatti scelti ottimi vini o con ottime birre in bottiglia. Chiuso Domenica

OSTERIA RIVE

SHINDY CLUB

CONTRA’ GRANDA

MONTE CROCETTA

Via Rive - Cartigliano 14 (VI) Tel. 348.8265815

Via S. Giorgio - Bassano (VI) Tel. 0424.500.000

Via Barbieri 25 - Bassano (VI) Info 347.7597201

Loc. Monte Crocetta Bassano (VI) - Tel. 0424.502017

Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!

Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato

Alla mattina ottime colazioni a base di spremute e centrifughe di frutta fresca, a mezzogiorno e sera a far compagnia agli aperitivi : gustosi tramezzini, stuzzichini e bruschette. Speciale il Venerdì e Sabato con ricercati cocktails e sangria accompagnati dalla selezione musicali dei djs. Disponibile per feste private. Chiuso Lunedì

L’Osteria Moderna Monte Cruz si trova a “20 metri al di sopra dell’energia negativa”. A pochi passi dal centro storico, immersa in un’oasi verde, offre un suggestivo panorama su Bassano d. G.. Una parte del locale è arredata in stile “liberty”, mentre l’altra addobbata con rarissime locandine dei film horror degli anni ‘50. Da maggio a settembre con le mod session dj set. “Un villaggio senza musica, è un villaggio morto”. Chiuso Lunedì


JACK THE RIPPER

LA LOGGIA

ZWEIBAR

NEW AGE

Via Nuova 9 - Roncà - Verona Tel 045.9971260

Corso Guà - Cologna Veneta Verona - Tel. 0442 410 41

Via Ponte Pagnano - Asolo Treviso - Tel 0423.952761

Via Tintoretto 14 - Roncade (TV) Info www.newageclub.it

Un vero tempio del Rock! Un punto d'incontro obbligatorio per la buona musica.Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta e se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi.Il Jack The Ripper è alternativo,fuori dal mucchio, inossidabile, una garanzia di qualità e continuità. Rochenròl !! www.jacktheripper.it

Situato nel centro storico di Cologna Veneta Il Loggia cafè è un perfetto punto di partenza per la vostra serata. Tutti i week-end con i migliori D.j. set. Chiuso il Lunedì

Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 all3 2.00. Prenotazioni allo 0423/952761.

New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!

RICKY’S PUB

ROCK CAFE’

CACAO AMERICAN BAR

BIG ROOSTER

St dei Colli 2 Castelcucco (TV) www.rokkaffe.com

Via Roma 7/A - Crespano d. G. Treviso - Tel 0423.538332

Borgo Vicenza (sotto Hotel Palace) Via Commerciale 12 Cittadella (PD) Villa d. Conte-Abbazia Pisani (PD)

Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00 Info 3496027294 - 347737793

Locale storico reinventato dalla nuova gestione mantiene le caratteristiche che l'hanno reso famoso ; proponendo serate dalle sonorità ricercate contornate da un' atmosfera alternativa. Per tutte le info contattateci su www.myspace.com/cacao7

Ora Oxford Pub si chiama Big Rooster!!! Belle serate con birra a volontà e musica dal vivo!!! Il nuovo staff ti aspetta e ti invita a gustare le nostre nuove birre alla spina, accompagnate da un gustoso menù ricco di novità e proposte appetitose.

Chiuso il Lunedì

Hot spot per chi ama la musica live di qualità grazie ad una crew e ad un programma bilanciato,si conferma uno dei locali più gettonati. Il meglio delle rock cover band,dell'alternativo ed indipendente, i tributi più leggendari. Dal grunge al postrock, dall'acustico al metal, dall'indie alla new wave! OPENPARTY con i migliori djs in campo rock, crossover, indie, electro! Se cercate un'alternativa al solito music pub con karaoke e cotillons, l'avete trovata. Info: myspace.com/rickyspub



Corso SS Felice e Fortunato - Vicenza - www.sartea.it - www.myspace.com/barsartea


SUMMER FESTIVAL - June/July 2009 VENETO

LOMBARDIA

SHERWOOD FESTIVAL . PADOVA: 19 giu: Tonino Carotone + Arbe Garbe 10 giu: Br Stylers + Alborosie & I.Eye 24 giu: Meganoidi 26 giu: Bandabardò 27 giu: Altavox De Dia 3 lug: Marta Sui Tubi + Alessandro Grazian 4 lug: Afterhours + Le Luci Della Centrale Elettrica

MIAMI – MILANO: 5 giu: Ministri + Dente + Mariposa + Hot Gossip 6 giu: Linea77 + Statuto + Sick Tamburo + Beatrice Antolini 7 giu: Marta Sui Tubi + Julie's Haircut + Super Elastic Bubble Plastic + Giorgio Canali + guests ROCK IN IDRO – MILANO: 13 giu: Pogues, Babyshambles, Social Distortion, Gogol Bordello + guests 14 giu: Faith No More, Limpizkit, Lacuna COil, Bring Me The Orizon, Gallows + guests

FESTAMBIENTE, VICENZA: 26 giu: Frankie Hi NRG 27 giu: Torpedo FERROCK, VICENZA: 16 lug: Marta Sui Tubi 17 lug: Tre Allegri Ragazzi Morti + The Foorty Moostachy VARIANTI MUSIC FESTIVAL – VERONA: 7 giu: The Bloody Beetroots, Simian Mobile Disco, The Glimmers, Pink Is Punk, Marco Dionigi, Butyreux, Alex Mastini, Lil'Rascals, Murmur, The Plan A, LVQ, Antenna Trash, Cube41 FESTA D'ESTATE – VASCON (TV): 19 Giugno – Frankie Hi NRG 25 Giugno - Ministri 26 Giugno – Hormonauts

SPECIAL NIGHT @ IDROSCALO MILANO: 26 giu: Nine Inch Nails, Korn, The Mars Volta + guests GODS OF METAL – MONZA: 27/28 Giugno: Slipknot, Motley Crue, Dream Theater & More PIEMONTE: TORINO TRAFFIC FESTIVAL 9 luglio: Nick Cave & the Bad Seeds 10 luglio: Primal Scream, Santigold 11 luglio: Underworld, Crookers, The Bloody Beetrots + guests EMILIA ROMAGNA: FERRARA SOTTO LE STELLE: 18 giu: Amadou & Mariam 24 giu: Editors 27 giu: Paolo Conte 5 luglio: Johann Johannsson

NINE INCH NAILS THE LAST TOUR!

TOSCANA: ITALIA LOVE WAVE FESTIVAL - LIVORNO: 17 luglio: Placebo 18 luglio: Kraftwerk e Alphex Twin 19 luglio: Bandabardò e Ska-P

Ultima occasione per vedere i NIN? Sembra di si!Il tour che i Nine Inch Nails affronteranno quest'estate sarà l'ultimo. Sono state confermate le voci di corridoio che giravano da tempo sul futuro della band capitanata da Trent Treznor che si scioglierà al termine di questa serie di concerti. Da tempo l'estro artistico di Treznor lo aveva portato a sperimentare non solo musiclamente ma anche promozionalmente nuove strade...

26 GIUGNO - IDROSCALO (MI)


Venerdì 5: dj conf www.myspace.com/dj conf deep house Sabato 6: omar r. dj www.myspace.com/rdjomar house music Venerdì 12: bruno 19/71 elettromusic Sabato 14: dj conf www.myspace.com/djconf deephouse Venenrdì 19 : dj moyra + dj conf elettromusic Sabato 20: from menage a trois rickyseichic ... Domenica 21 gruppo musicale the groove yard.....hammon funk sound...... Venenrdì 26: dj origami nu jazz Sabato 27: dj omar r. www.myspace.com/rdjomar house music



sir TAYLOR plays Negroni music @ VINERIA P.zza Mazzini, Galleria Eden- Jesolo Lido : giovedi' h.19.00-22.30 V. Cavin di Sala n 384 -Mirano (ve) : domenica h.19.00-22.30 giugno e luglio : for the discerning jazz/beatheadz


fortune cookie di anna battista le magliette tipo quelle che chi di noi ha partecipato o UNA PROTESTA CONTRO dirientrano Katharine Hamnett con slogan partecipa a manifestazioni simili chic”. Nella prima categoria manifestante di protesta”. Solo

LA PROTESTA...

Tutti noi siamo stati un po' stilisti nella nostra vita. Chi tra noi non ha mai decorato una banale Tshirt con testi di canzoni della propria band preferita, citazioni di scrittori e simboli politici? Lo abbiamo fatto tutti e lo facciamo ancora per esprimere il nostro pensiero o comunicare e condividere con gli altri i nostri ideali. Purtroppo, però, da alcuni

anni l'industria della moda sembra aver rubato l'attivismo politico e sociale per impacchettarlo e venderlo traendone i suoi bei profitti. La stagione primavera/estate 2009 ha portato due nuove squallide tendenze: la T-shirt firmata con slogan più o meno impegnati e una tendenza che in Gran Bretagna chiamano “protest

ecologici che inneggiano a salvare il pianeta e le foreste pluviali, bandire il nucleare, investire i soldi pubblici nell'educazione e non nell'acquisto di armi e così via. Poi ci sono le magliette in cotone biologico senza particolari slogan, ma con stampe piuttosto banali, eppure considerate super trendy perchè disegnate da John Rocha, Luella Bartley, Zandra Rhodes, Betty Jackson e Christian Lacroix che devolvono una percentuale degli incassi ottenuti dalle v e n d i t e d e l l e T- s h i r t all'Environmental Justice Foundation. Troppo hippie per voi? Provate con la gamma Fashion Against Aids della catena svedese H&M, con T-shirt disegnate da una schiera di inutili celebrità, tra le quali spicca Yoko Ono. Ma non finisce qui: l'art director americano Christopher Lee Sauvé ha persino lanciato una T-shirt con lo slogan “Fuck the Recession” e un'altra che ironicamente inneggia a salvare la direttrice dell'edizione americana di Vogue, Anna Wintour. E poi c'è l'orrenda tendenza detta “protest chic”. Questi due termini che costituiscono uno spiacevole ossimoro, non indicano infatti un manifestante che si reca in piazza per protestare scegliendo un guardaroba firmato Prada, ma indica uno stile, una sorta di pastiche di abiti vintage magari strappati e stropicciati e abiti firmati, indossati casualmente, per dare un'idea un po' trasandata. Lo scopo? Riprodurre lo stile “partecipante a una

sa perfettamente che una minigonna scolorita, un top della nonna e una giacca vintage di uno smoking Yves Saint Laurent, non rientrano nel guardaroba del manifestante tradizionale che sceglie i capi da indossare a seconda del tempo che fa o della strada da percorrere. Preoccupano queste tendenze perchè rubano immagini e simboli all'attivismo per fare profitti, e finiscono per rivelarsi come finte proteste. La moda può infatti presentare un'immagine di protesta in superficie, ma la stessa industria della moda è fondamentalmente contro le proteste stesse e dalla parte del capitalismo. Dopotutto una maglietta firmata che urla ”SAVE THE PLANET” finisce per inquinare il mondo tanto quanto quelle che ci autoproduciamo, intasando il nostro guardaroba più della maglietta scolorita e strappata dei Clash che vive appallottolata nel nostro armadio da una vita. Come rispondere a questo tragico gioco della moda che tenta di vestirsi di falsa umanità, sposando cause alle quali non crede affatto? Reagendo con il nostro vecchio sistema: fabbricandoci da soli le nostre Tshirt con i nostri slogan. Credo solo così potremo evitare di vedere un giorno un controsenso come le mitiche magliette “Io non ho votato Berlusconi” con traduzione in varie lingue europee (un “must” per ogni italiano all'estero per lavoro o piacere...) rivomitate dalle nostre grandi firme della moda e rivenduteci a caro prezzo. (di Anna Battista)



poi e ha portato a termine la notifica del Decreto in sede Europea concludendo questo periodo di vuoto legislativo “di FUORI LEGGE I BOLLINI DELLA SIAE! MA .... fatto” (perché è bene ribadire come la norma abbia continuato ad esistere ma non sia mai stata applicata), addirittura innovando la vecchia disciplina, dato che sono stati elencati esattamente quali sono i supporti ai quali va applicato il nuovo contrassegno (tra cui anche chiavi usb, schede di memoria e addirittura cd di installazione delle suite dei telefonini) e chiarendo, tra l'altro, quando sia consentita una dichiarazione sostitutiva del bollino. Per quanto riguarda i produttori che in questo ultimo periodo di “deregulation” hanno agito dando credito ad una definitiva accessorietà del L'indirizzo restrittivo del considerare “regola tecnica” e contrassegno, la Siae darà loro legislatore in materia di diritto quindi non opponibile a soggetti d'autore evidenziato già in privati proprio perché soggetta a passato su questa rubrica viene limitare la libera circolazione di confermato dal recente Decreto merci. Tale interpretazione è del Consiglio dei Ministri stata successivamente avallata 31/2009 entrato in vigore il 21 dalla Corte di Cassazione aprile. Con buona pace di chi Italiana, la quale aveva riteneva ormai superata la giustamente precisato come la v e c c h i a n o r m a t i va s u l mancanza del bollino non contrassegno Siae confidando potesse essere assunta a indice n e l l ' a p p r e z z a b i l e rivelatore del carattere abusivo interpretazione della Corte di di una riproduzione. Insomma, i Cassazione, si è ritornati a Giudici di più alto grado avevano prevedere la sanzione penale confermato come – nonostante per i possessori di cd, dvd, il testo di legge – fosse reato programmi, privi del bollino detenere materiale riprodotto in emesso dalla Società che è violazione del diritto d'autore, preposta a tutelare autori ed ma non fosse perseguibile chi editori. Il provvedimento pone semplicemente possedesse fine ad un anno di sostanziale opere dell'ingegno prive del depenalizzazione che ha avuto marchio Siae. Il governo inizio quando una sentenza evidentemente non ha ritenuto della Corte di Giustizia Europea condivisibile la linea tracciata del novembre 2007 aveva d a l l a g i u r i s p r u d e n z a chiarito come il bollino fosse da comunitaria prima e nazionale crimini e misfatti - avv. roberto dissegna criminiemisfatti@gmail.com

la possibilità di sanare il tutto tramite un'apposita richiesta gratuita che consentirà di ricevere i bollini che dovranno n e c e s s a ri a m e n t e e s s e re applicati al materiale non contrassegnato in loro possesso (introducendo così una norma con valore retroattivo di dubbia legittimità giuridica che sembrerebbe anche porre al riparo la Siae da eventuali azioni di ripetizione). A questo punto non resta che vedere quale destino avrà la proposta di legge presentata recentemente da alcuni senatori di minoranza volta ad abolire definitivamente l a n o rm a c h e re go l a l'obbligatorietà del bollino, disposizione che Italia, Romania, Portogallo e Grecia sono le uniche in Europa a mantenere.(Avv. R. Dissegna)


uk in/out DI ANNA BATTISTA

TERMOMETRO BRITANNICO: COS'È IN/OUT NEL REGNO UNITO IN

... A DUE PASSI non solo scarpe ... ma anche TSHIRT - ACCESSORI - SPILLETTE

The Yeah You's – Duo pop che propone pezzi molto orecchiabili tipo “Ready To Love Again” divenuti ormai inni popolari. I festival estivi – Sì, sono tornati, con Glastonbury come al solito al primo posto per gruppi musicali, atmosfera ed eventi soprannaturali che, il pubblico giura, si verificano in loco ogni anno (ma sono spesso causati dall'abuso di sostanze stupefacenti...). I jeans su misura – Inutile mania che costerà ai fashionisti più incalliti dalle £200 alle £300 a paio. I pop-up shop – Boutique che aprono per un solo mese, risparmiandosi la vergogna di chiudere il mese dopo a causa della crisi. Si dividono (come i loro gestori e commessi) in due categorie, trendy e super trendy. Bambini chic – Una tendenza che fa preoccupare: qualche mese fa erano teenager e figli di genitori famosi ad essere “icone di stile”. Ora l'età si è tremendamente abbassata per guardare a giovanissime icone come Lourdes Ciccone (figlia di Madonna) e persino Sury Cruise (figlia di Tom). Della serie lasciateli in pace.

OUT I leggings in pelle – Da evitare soprattutto per tutte coloro che non hanno la possibilità di rimuoverli con fiamma ossidrica una volta arrivate a casa. Goielli e accessori super costosi – Se anche i miliardari rinunciano ai diamanti, i comuni mortali optano per accessori fai-da-te o acquistati presso le botteghe del commercio equo e solidale. I mini-cani alla Paris Hilton – Finisce l'incubo per chi ha sempre temuto di finirne inconsapevolmente per schiacciarne uno. Lo stile Lady Gaga – Ogni nuova moda che lancia questa donna dovrebbe essere accompagnata da un foglietto contenente le avvertenze e gli effetti collaterali. Le “It girls” londinesi Kate Moss e Lily Allen - Persino Christian Louboutin le ha definite “incontrollabili, imprevedibili e assolutamente non borghesi”. Chissà se il termine italiano “cafone” avrebbe aiutato Louboutin a riparmiare parole e fiato.

www.myspace.com/aduepassi_shop VIA GARIBALDI 48 - LONIGO (VI) - Tel 0444.436771



VIA VITTORELLI 5/a Bassano del Grappa (VI) tel +39 0424 525583



COMING SOON by PALOMAR

RISTORANTE - WINE BAR 5 giugno live - crime (trib. metallica) 12 giugno silentide (rock - linking park) tutti i mercoledi’ e venerdi’ djset & karaoke Mercoledi’ e venerdi’ MENU’ a base di pesce (20 euro) grigliata mista (12 euro) mercoledi’, venerdi’ e Sabato cous cous (6 euro) paella (10 euro) Sabato crea il tuo menu’ alla carta

Negli ultimi anni, a Bassano, pochi eventi culturali hanno saputo destare interesse e attenzione come il Piccolo Festival della Letteratura, che l'associazione Palomar organizza dal 2004 e che giungerà questo giugno (19, 20 e 21) alla sua sesta edizione. Se da un lato l'estate bassanese è dominata dalla presenza a tutto campo di OperaEstate, dall'altro è avvertita da più parti (giovani ma non solo) la carenza di momenti di incontro e scambio che siano incentrati sulla convivialità e la riflessione più che sulla spettacolarità, sul piacere della scoperta più che sulla presenza altisonante. È da poco meno di una decade, oramai, che Palomar si propone di animare la nostra cittadina fluviale con incontri ed iniziative di tema culturale e politico, certo seri nei contenuti ma dal sapore sempre personale e, per questo, dialogico. Da V i a d e l l I n d u s t r i a 1 8 P i o v e n e R o c c h e t t e “Immigrati a casa loro” (2002), mostra fotografica sui luoghi di P r e n o t a z i o n i 0 4 4 5 . 6 5 0 0 0 5 C h i u s o l a D o m e n i c a vita dei migranti residenti a

Bassano, a “Via Matteotti 39” (2004), confronto pubblico fra i candidati sindaco di allora; dalla gloriosa sequela di cene di Palomar in quartiere Prè a “Gli Inflessibili. Supereroi a tempo determinato” (2006), serie di incontri sul disagio e la precarietà lavorativa; ancora, dallo spettacolo teatrale “Gli esulanti dell'8 settembre” delle Falìe di Velo Veronese (2005) a “C'era dell'acqua in cui i pesci nuotavano?” (2004), conferenza sul clima politico-culturale dell'Italia ai tempi delle Brigate Rosse; per finire con il recente “Io sono Saviano” (2009), lettura pubblica a staffetta di Gomorra (con Betamax e Color Cafè). Certamente, Palomar non poteva approdare sulle pagine di S&V altro che per il Piccolo Festival, vero core businnes della baldanzosa associazione – ahinoi, sempre meno – giovanile e motivo di vanto per i bassanzesi letterofili lungo tutta la Penisola – ché (non spetta a noi dirlo) il Festivino è


conosciuto un po' dappertutto, almeno fra gli addetti ai lavori... Dal 2004 (anno della prima edizione) ad oggi, molti e notevoli sono gli scrittori passati sulle sponde del Brenta, prima da un lato (a Palazzo Bonaguro) poi dall'altro (dal 2007 il Festival si è spostato al chiostro del MuseoBiblioteca-Archivio). Ci sono stati i quasi-aficionados Wu Ming, il grande Giancarlo De Cataldo (autore di Romanzo criminale, da cui il noto film di qualche anno fa), Marco Archetti, Flavio Soriga, Fabio Stassi (habitué pure lui, ospite per due anni di fila), il celeberrimo Enrico Brizzi (memorabile l'affollatissima lettura-concerto che ha chiuso, sotto la pioggia, l'edizione del 2005); per non parlare del venezianissimo Tiziano Scarpa, di Aldo Nove, Gianfranco Bettin, Ivano Bariani, Giulio Casale, Evelina Santangelo. (A volerla dire tutta, se gli scrittori non sono mancati, lo stesso non si può dire per le scrittrici... Ahi ahi, Palomar!). Come sarà l'edizione 2009? Innanzitutto, fuori i nomi. Luca di Fulvio (La Gang dei Sogni) e Serafino Murri apriranno il Festival facendoci piombare diritti negli States degli anni Venti, da emigrati italiani (poveri) alle prese con i propri sogni (americani). Domenica ci troveremo di fronte a due diverse “scoperte del mondo”: da una parte i ragazzini di Palermo che, nel romanzo di Giorgio Vasta (Il tempo materiale), imparano a muoversi e a parlare direttamente dalle B.R. le cui gesta vedono in TV – e vogliono imitare; dall'altra, Claudio Morici (La Terra vista dalla Luna) ci racconta di Simon che, per inseguire Antonella che

ha conosciuto in ospedale psichiatrico, abbandona per la prima volta la cameretta verso l'ignoto e remoto Messico. La giornata clou sarà sabato, quando Massimo Lolli (già autore di Volevo solo dormirle addosso, da cui l'omonimo film di Eugenio Cappuccio) ci porterà nelle strane terre di Vicenza con Il lunedì arriva sempre di domenica pomeriggio, resoconto rassegnato e caustico delle imprese di un cinquantenne (ex) manager tessile, silurato, che si dà da fare tra colloqui di lavoro e avventure in discoteca – seguito a stretto giro dal mona de Bassan, figura archetipica su cui qui non ci d i l u n g h e re m o. . . N ov i t à d i quest'anno sarà l'incontro bonus di mezzanotte allo Shindy, dove per la prima volta il dopo-Festival assumerà i tratti di una vera e propria prosecuzione (in luoghi più consoni all'ora) delle chiacchierate di letteratura. Ad allietarci tra luci e cocktails ci sarà il padovano Heman Zed (La Zolfa); ciò che ne seguirà non è completamente sotto il controllo di alcuno. (Pensate invece a procurarvi i biglietti: 5€ al Piccolo Festival, in vendita venerdì e Sabato). Che altro? Gli incontri al chiostro del Museo saranno incorniciati, al solito, da bar (Jefry!) e libreria (con La Bassanese), a cui si aggiungeranno lo Sportello Fiaba di Pungilaluna (sabato e domenica dalle 16.30 alle 18.30) – dove i bambini potranno ascoltare e disegnare delle storie – e la Fiera Mercato del Libro, dove troveranno posto venditori di libri usati. Non mancherà, naturalmente, l'Asolo Art Film Festival, le cui immagini faranno da sfondo al più famoso palcoscenico letterario bassanese che ci sia. L'ingresso come sempre re s t a grat u i t o e l i b e ro.


T-SHIRT FOR SCOOTERIST



interview by a. battista :::... EXCLUSIVE :::...

Gioielli moderni, messaggi globali: Super Fertile

La nuova collezione di gioielli creata dal marchio londinese Super Fertile, lanciato nel 2006 da Kali Arulpragasam ex-agente pubblicitario e sorella della cantante M.I.A., celebra inventori e scienziati che hanno migliorato con il loro lavoro le nostre vite. Non è oro tutto quello che Vision: Cosa ha ispirato la nuova luccica, ma ciò che luccica può collezione? Kali Arulpragasam: decisamente aiutare a diffondere L'ossessione di tutti noi per inutili un messaggio positivo. Almeno celebrità e personaggi famosi che così dice Kali Arulpragasam, la s e m b r a n o e s s e r e designer dietro il marchio di costantemente sul grande gioielli Super Fertile che da tre schermo pur senza aver fatto anni a questa parte ha lanciato nulla di buono nella loro vita. collezioni ispirate a problemi Tantissimi inventori e scienziati della nostra società, dalla fame hanno cambiato la nostra vita nel mondo alle nazioni in guerra grazie alle loro scoperte e fino all'estinzione di alcune creazioni, ma la maggior parte di specie animali. Per l'ultima loro vive o ha vissuto in modo collezione intitolata “The Real molto umile senza vantarsi di ciò Super Stars”, Kali ha guardato a che ha fatto. Il messaggio finale una decina di scienziati e dietro questa collezione è inventori, tra gli altri anche il ispirare la gente a utilizzare il cardiochirurgo Christiaan proprio tempo e denaro Barnard, l'inventore del laser inventando cose utili e rendendo medico Kumar Patel, e del il nostro mondo un posto semaforo, Garrett Morgan. Le migliore. S&V: In passato hai collane di questa collezione sono l a v o r a t o c o m e a g e n t e infatti formate da collage di pubblicitario, credi che i tuoi sculture realizzate da artigiani gioielli possano diffondere un indiani in bronzo e rame e messaggio? KA: Adornarsi di placcate in oro e argento, gioielli ha sempre rappresentanto rappresentanti i vari scienziati e un modo per esprimere se stessi inventori scelti da Kali. Sound & e le proprie idee. Quando si

indossa un gioiello si comunica sempre qualcosa, dalla propria identità, al proprio status sociale. Le mie creazioni mi hanno aiutato a fare ciò che non potevo fare m e n t re l avo ravo c o m e pubblicitaria, ovvero utilizzare qualcosa di intimo e personale come il mio corpo per diffondere un messaggio e raggiungere tante persone nel mondo. S&V: C'è un materiale con il quale vorresti creare qualcosa di davvero insolito in futuro? KA: Mi piacerebbe utilizzare materiali spaziali perchè vorrei che i miei pezzi durassero per sempre, e al momento sto facendo ricerche in questo settore. . S&V: Chi è il cliente ideale del brand Super Fertile? KA: Un po' tutti. Credo infatti che l'arte sia per tutti e la moda è arte. Ecco perchè le mie campagne mostrano sempre persone comuni che indossano i

miei pezzi. È incredibile, ma questo lavoro mi ha portato a conoscere tantissime persone diverse, da giovanissimi fan e amanti dell'hip hop fino a politici, da artisti a scienziati e inventori con i quali ora mi tengo quotidianamente in contatto. Pensate che l'inventore del bancomat John Shepherd-Barron al quale ho dedicato uno dei miei pezzi, ha richiesto alcune delle mie collane per la sua famiglia e i suoi amici, il che è stato per me un grande onore. I miei pezzi forse piacciono a persone tanto diverse perchè contengono messaggi globali. S&V: Che progetti hai per il futuro? KA: Una collaborazione con uno stilista britannico durante la London Fashion Week di settembre. Non posso ancora rivelarne il nome, ma posso assicurarvi che sarà davvero emozionante!

VALIENT THORR Heavy Stoner Rock & Roll/Heavy Metal Per fan di Motorhead, Turbonegro, Fu Manchu, Lynyrd Skynyrd etc...

I VALIENT THORR provengono da Chapel Hill, North Carolina (USA), e non sono altro che la più grande band di sparato e sudato Hard Rock'n'Roll che il suolo statunitense abbia mai partorito!!! Dopo l'uscita del loro terzo album “Legend Of The World”, i VALIENT THORR si sono imbarcati in un tour massacrante, suonando oltre 250 concerti con Joan Jett And The Black Hearts, Eagles Of Death Metal, Gogol Bordello, Fu ManchuTurbonegro e Motörhead! “Immortalizer” è il loro quarto e ultimo album. Nel disco ritroviamo quel potente, sporco, sudato, allucinato e tellurico sound Rock'n'Roll con elementi di Hard, Metal, Psichedelia e Southern Rock. I VALIENT THORR saranno i vostri nuovi eroi! Una band che dal vivo lascia il segno...

MARTEDI’ 7 LUGLIO - SABOTAGE BAR - VI


ARTE’ DI AMBRA REBECCHI

CINEREVIEW DI ILARIA REBECCHI

53° Esposizione d'arte: Fare Mondi/ “Cadillac Records” / Making Worlds//制 造 世 界 : if you take the ride, you must pay the price

Dal 7 Giugno 2009 al 22 Novembre 2009

A partire dal 7 Giugno Venezia sarà teatro della 53° Esposizione Internazionale d'arte, uno dei maggiori eventi del settore , che nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più determinante nello sviluppo, nella nascita e nella valorizzazione del fare artistico contemporaneo. Il titolo è emblematico per comprendere al meglio il desiderio del direttore, lo svedese Daniel Birnbaum, di rendere noto a tutti il processo creativo, ciò che si nasconde dietro l'opera d'arte intesa come vera e propria visione del mondo : “Fare Mondi // Making Worlds // Bantin Duniyan// 制 造 世 界 // Weltenmachen // Construire des Mondes // Fazer Mundos…” .Il significato stesso del concetto alla base dell'esposizione cambia di lingua in lingua: può essere i n t e rp re t at o i n s e n s o architettonico, fisico o addirittura secondo una qualche valenza “sacrale”; ma è proprio questa diversità a rendere estremamente originale l'evento artistico in arrivo in terra lagunare : “Nessuno sa cosa gli artisti fanno e tra loro non ci accordi. Ognuno crea il suo mondo.” – dichiara lo stesso Birnbaum . Ogni artista quindi

lavora nel proprio “microuniverso”, ma tutti sono legati da un unico filo conduttore: l'influenza dei maestri scomparsi su quelli giovani, una sorta di “cambio generazionale” dettato dalla volontà di insegnare qualcosa del tanto inaccessibile quanto meraviglioso mondo dell'arte. Video, film, installazioni di vario genere, pitture e disegni disposti tra l'Arsenale, il Palazzo delle Esposizioni e i Giardini, oltre che in altri luoghi della città, ove si avrà la possibilità di assistere ad altre mostre collaterali. Il giorno prima della grande inaugurazione inoltre verranno assegnati i Leoni d'oro alla carriera a Yoko Ono e John Baldessarri, grandissimi nomi del fare artistico contemporaneo. Fortemente voluti dal Cda della Biennale, i due maestri porteranno delle loro opere, tra cui l'insieme di poesie e scritti intitolato “Instruction pieces”, uno dei primissimi lavori della signora Ono. La partecipazione degli artisti italiani verrà espressa all'interno del Padiglione Italia (ingrandito per l'occasione), curata da Beatrice Buscaroli e organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali con la PARC (Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l'architettura e l'arte contemporanee). Tutto ciò al fine di rendere partecipi i visitatori delle nuove tendenze artistiche contemporanee, con la speranza che questi ultimi possano, anche se di poco, cambiare il loro modo di vedere e di percepire l'opera e ciò che l'artista sente dentro di sé.

Regia: Darnell Martin - Cast: Emmanuelle Chriqui, Beyoncé Knowles, Mos Def, Gabrielle Union, Adrien Brody, Norman Reedus, Jeffrey Wright, Columbus Short

C'era una volta una piccola etichetta sconosciuta, il cui “capofondatore” sapeva investire anima e corpo, denaro e sudore in giovani talenti dalle enormi potenzialità, senza troppo sfruttarli né aggravandoli di oneri poco artistici (a differenza di molte etichette dei nostri giorni). Una piccola realtà che vide scoprire, sbocciare e prendere il volo, arti future vocipatrimonio dell'umanità musicale. “Cadillac Records” (in uscita il prossimo 29 maggio) parla della Chess Records, la casa discografica di Chicago che tra i '50s e i '60s portò al successo innumerevoli artisti-icone del blues-soul e R&B. Quel piccolo impero di arte e fama, fondato da Leonard Chess, che nella pellicola scritta e diretta da Darnell Martin diventa l'esecutore magnifico di crescita ed incoraggiamento di molte tra le più note voci black mondiali, su tutte Etta James e Chuck Berry. Una storia candida e

drammatica al contempo, che riesce a fondere l'essenza musicale con la spigolosa realtà del divenire star, nella narrazione di ascesa e declino del piccolo studio di registrazione-etichetta e del suo titolare Leonard (il meraviglioso e sempre toccante Adrien Brody), grande scopritore di talenti. L'etichetta portò alla fama nomi del calibro di Willie Dixon (Cedric the Entertainment), Etta James (Beyonce Knowles) e Howlin' Wolf (Eamonn Walker), Muddy Waters (Jeffrey Wright), Little Walter (Columbus Short) e l'immenso Chuck Berry (Mos Def). Talenti che il giovane Chess prese sotto la propria ala facendoli entrare in una grande famiglia il sui collante primo era la musica, tra l'inseguimento di neonate star dalle bizze imprevedibili, lo sconforto nelle sconfitte e le larghe somme di denaro spese dai suoi artisti in lussi e droghe. Una colonna sonora memorabile, in cui regna il ricordo della splendida Etta James fatta rivivere nella performance di “At Last”, ad opera della più moderna ed inflazionata (seppur ottima) voce della giovane Bèyonce, che dimostra in “Cadillac Records” grandi capacità di attrice, a giustificare la sfiorata nomination a premio Oscar agli ultimi Academy Awards. Piccole realtà del passato, grandi pietre miliari della musica… (di I. Rebecchi)



g33k pron di stefano calgaro

Si parla ancora di futuro, almeno di quello che mi auguro sia il futuro del pianeta. Perché mi pare abbastanza ovvio che se andiamo avanti così, come civiltà, non dureremo tanto. Altro che lo sciame di Dyson per sfruttare l'energia del sistema solare, qua è già tanto se il motore a scoppio verrà dichiarato illegale fra qualche decina di anni. Le stesse case automobilistiche che producono motori a combustibili fossili sono in possesso dei brevetti per i motori elettrici, solo che non li commercializzano. Perché? Perché il petrolio è ancora molto redditizio per chi ne controlla la distribuzione. Perché, piuttosto di investire in energia pulita che la gente potrebbe produrre autonomamente, alle mu l t i n a z i o n a l i c o nv i e n e finanziare campagne elettorali e poi governi che si occuperanno di sfruttare per loro le risorse naturali delle nazioni in via di sviluppo. I mercanti ateniesi si

adesso. La giostra smetterà di girare e finiremo tutti giù per terra. La speculazione sarà anche un modo veloce per fare soldi, e negli anni '80 funzionava alla grande, ma alla fine qualcuno ci deve rimettere. È una condizione necessaria per il corretto funzionamento del sistema. La figata per chi specula è che gli effetti collaterali dei grandi guadagni si manifestano spesso solo sul medio-lungo termine. Il che significa che il grande CEO non vedrà mai la fine del proprio impero. E in ogni caso gli effetti catastrofici lo coinvolgeranno in maniera marginale. Forse un processo. Una condanna. E poi si potrà godere la vecchiaia su una

spiaggia alle Hawaii. E non si sentirà in colpa ma anzi o rgo g l i o s o, p e rc h é av r à conseguito il massimo risultato auspicabile per il supremo fine individualistico. L'individualismo dell'occidente sta diventando il cancro del mondo intero. Per fortuna stiamo entrando in un'era in cui sempre più persone si accorgono dell'importanza del bene collettivo, dell'interdipendenza e della sostenibilità in tutte le sue forme: risulta chiaro per molti o g gi c o m e l e p ra t i c h e irresponsabili e distruttive mirate allo sterile profitto monetario siano sempre meno desiderabili per il benessere del mondo.

sono inventati la moneta come strumento per lo scambio della merce, e da lì il mondo si è evoluto e attorno a questo principio si è formato. Con l'entrata in scena della borsa valori nel 1309 a Bruges siamo arrivati allo stato attuale delle cose. Non è cambiato molto da allora, giusto la scala delle operazioni. Alla base del buon funzionamento dell'ordine mondiale moderno c'è sempre stato il denaro. Le banche e le borse si sono inventate un pezzo di carta, gli hanno attribuito un valore nominale, e venditori e Felafel compratori da allora lo usano per scambiare un valore che spesso non esiste. In buona sostanza il valore di una moneta è creato dal nulla, basta mettersi d'accordo. Del resto, prestiti e crediti non sono altro che promesse e “pagherò”. Quanto vale una promessa? Alla fine è solo questione di tempo prima che si vada tutti in bancarotta. Che è quello che sta succedendo Via Gamba 147b - Discesa Ponte Vecchio - Bassano d. G.

La Pappa kebab

fajitas

Prenotazioni 329.7454577


BOOKVIEW di Carlo mazzoni e alice lago

CONGIUNZIONE DI DUE LUNE Uno di fronte all'altro, Carlo e Alice, di mese in mese, vi raccontano un libro ciascuno. Ve lo raccontano come ve lo vorreste sognare, come lo dovreste leggere, come vi resterà per sempre, nel bene o nel male, impresso nell'anima. Sarà forte, sarà crudo, sarà spesso una battaglia, una corsa verso la vittoria. Una conquista. Perchè leggere, tutto, e tanto, è sicuramente la cosa che ci può rendere migliori.

“THE BEAUTIFUL FALL” Alicia Drake - Bloomsbury (solo in lingua inglese) raccontato da Carlo Mazzoni La storia di due uomini che della loro decadenza hanno fatto, continuano a fare meraviglia, così come di tutta la loro esistenza. Fashion, genius and glorious excess in 1970's Paris, recita il sottotitolo. Iniziarono insieme, nel '54. Lagerfeld andò da Balmain, Saint Laurent da Dior. Litigavano per una donna, per accompagnarla a casa. Nessuno dei due aveva il coraggio di accompagnarla nel letto. Nel '58, Saint Laurent uscì sul balcone di Avenue Montagne, una folla lo applaudiva. Anni di lotta fra due fazioni, due clique. Per Saint Laurent - Lou Lou de la Falaise e Thadeè Klossowski, Paloma Picasso, Bianca Jagger. Per Lagerfeld - Arturo Lopez, Anna Piaggi, Pat Cleveland. Venivano applauditi quando entravano insieme a La Cupole, tale era il fascino e l'esuberanza che emanavano in gruppo. Jacques de Basher fece innamorare entrambi, ma restava con Lagerfeld - Pierre Berger lo definiva dannoso per l'azienda. Scontrandosi, le due clique facevano brillare la città, un

turbinio di bellezza e colore e notti e feste su un'isola al Bois de Boulogne. Travolsero le strade di Sarte e della Beauvoir, come se un lampo elettrico avvinghiasse i sognatori di Bertolucci, li rendesse farfalle fosforescenti. La letteratura diventò una stoffa, la pop art trovò Bernard-Henry Lévy, Kenzo, Dalida, Boris Vian e Juliette Gréco e Marie-Hélène Rothschild nel suo palazzo su l'Ile de Saint Louis. Chi era parte di una delle due clique lo era perché possedeva una personalità tale da essere ispirazione per i due rivali. Per Saint Laurent e per Lagerfeld, i loro amici erano un continuo stimolo estetico, un laboratorio di azzardi e coraggi, sconfitte e rivincite, moltiplicatori di fantasia, disinibizione e libertà. Un amico, un amante, una passione passeggera - meraviglie per cui emozionarsi e ingelosirsi. E dalla gelosia e dalla rivalità costanti veniva la tensione che diventò creatività totale e instabilità mentale, fisica. La felicità non fu la loro priorità, così come non lo furono salute e tranquillità. Morire,

“IL DISORDINE” Carlo Mazzoni - Salani Editore (solo in lingua italiana) raccontato da Alice Lago Milano è strepitosa. È un connubio di sesso, di poesia, di canzoni, di intrighi, di moda. Di cinismo e di amore, mescolati sapientemente dalle parole, troppo spesso spilli nel cuore, di uno che definirlo soltanto s c ri t t o re è d e c i s a m e n t e riduttivo e meschino. Matteo e Margherita si riaffacciano, d o p o i Po s t ro m a n t i c i , sgomitolano un filo invisibile, i n t re c c i a n d o l o a l l e v i t e controverse di chi, noi non li conosciamo per nulla, ha tutto e può tutto. Milano è tutto fuorchè disordinata. Ma questo libro rende l'idea di una società che deve fare i conti con mille sfaccettature, spesso più crude e crudeli di quanto il sogno e i soldi possano farci immaginare. I ricchi fanno paura, ma ancora più doloroso è capacitarsi che loro hanno p a u ra . I n t ri g h i , o m i c i d i , l'ambizione di una provinciale che scavalca i suoi limiti in nome dell'innamoramento [e non dell'Amore], un'amicizia

che va oltre la fede l'uno per l'altro, 'Amore sempre e solo l'Amore che rotola di pagina in pagina. E il sole che non serve, se tu sei con me. Douglas Gordon e Carlo Mazzoni: usano il doppio registro espressivo della comunicazione verbale e di quella delle immagini in movimento. Camelie, profumi c h e p e n e t ra n o l a p e l l e, geografie sconosciute negli occhi. Un mondo che fa scandalo, che scandalizza. Donne bellissime, e uomini altrettanto. Donne che li sognano, uomini che le usano. Un'incalzante, scoppiettante e alquanto ammaliante quadro di ciò che tutti vorremmo essere, di ciò che tutti vorremmo avere. Carlo è riuscito a raccontarci di un disordine che affascina, di un disordine che, fino all'ultima riga ci fa perdutamente innamorare. Di lui, di Matteo e di tutto ciò che senza di loro, non serve proprio a niente. Neppure il sole.


IL MEGLIO DEL PEGGIO DELLO SPAGHETTI WESTERN di FOX

TRESETTE

La figura di Tresette rappresenta uno dei momenti più bassi ed assurdi di tutto il filone western all'italiana. L' invenzione uscì dal cilindro di Tito Carpi, nome di spicco di tutto il B-movie nazionale che imperversò soprattutto negli anni settanta. La regia invece è di Giuliano Carnimeo, altro gioiello dell'epoca. Tresette è un vagabondo aristocratico, ricco di inventiva e molto propenso al guadagno facile. Ad ostacolargli la strada, o meglio, a fargli perdere del t e m p o p re z i o s o, s i intromette sempre Veleno, pistolero dal look corvino che ha come obiettivo della propria esistenza il solo battersi a duello con il protagonista. Veleno, la figura più surreale in tutto lo spaghetti western, esce d a a rm a d i , a rriva all'improvviso, appare quando mai ce lo si aspetta. Non importa come

sia finito in questi spazi inarrivabili, basta la sua presenza per aspettare una sfida, che ovviamente per lui terminerà sempre con una magra figura già dalla prima occasione: ecco il dialogo: Tresette:”sono otto volte che ci battiamo, che sugo c'è?” Veleno:m”Sugo di carne: la tua!” I films di Tresette furono due ed uscirono tra il 1973 ed il 1974: “Lo c h i a m a v a n o Tresette....giocava sempre col morto” e “Di Tresette ce n'è uno tutti gli altri sono nessuno”. Il primo episodio ha una storia classica e ovvia e si svolge nella città di Mela Bacata; c'è un bottino d'oro da papparsi e Tresette se la deve vedere con bande di pazzoidi emigranti dall'Italia, dai siciliani ai frati romani fino ad una congrega pugliese, tutti riconoscibili dal l ' abb i g l i a m e n t o e ovviamente dal parlato. Sorprende l'inizio del film, che senza nessun preavviso invia i titoli di testa su di una scazzottata di quasi quattro minuti, dove addirittura sembra si sia preso uno spezzone scartato da un'altra pellicola. Ma il momento più alto lo si ha con il duello tra Tresette e Veleno in presenza di un enorme carillon, grottesca parodia di quello ben più noto inventato da Leone. In questo caso il duello termina con l'apertura della scatola dello strumento e l'uscita di una sonora

pernacchia. “Di Tresette ce n'è uno tutti gli altri sono n e s s u n o ” i nve c e è s c o n c e r t a n t e, t u t t o incentrato sulla ricerca di una chiave che: indovinate cosa deve aprire? Una lunga fetta del film è addirittura ambientata in un manicomio criminale del Far West, con scienziati pazzi mescolati a puri pazzi. Qui si salta da una scena all'altra in una grottesca sequenza, ricca di gag senza senso. I personaggi che scorrono nei due films, sono anch'essi fuori dai canoni: ne citiamo alcuni cominciando con Mr. T h o m p s o n , c ava l l o permaloso con in testa un'aristocratica bombetta, Sal Pappalardo, capo di una banda di criminali dalla lupara facile, Tan Orango, dal muso scimmiesco e poco restio alla pace e alla serenità, e poi Frisco Joe a capo di una banda di rap i n at o r i , i l q u a l e necessita di qualche colpettino perchè quando parla si blocca e poi Frank Faina cattivo come non mai.Tresette rimane il livello massimo del becero nel fagioli western da strapazzo degli anni settanta, un cult da non dimenticare. La prossima ed ultima puntata dell' Imperdibile Peggio sarà dedicata ad un quasi inedito films girato negli anni ottanta nel bassanese. S p a g h e t t i ? Fa gi o l i ? C h i a m i a m o l o R i fi u t i We s t e rn . ( d i Fox )



QUESTA È LA LISTA COMPLETA DEI DISTRIBUTORI UFFICIALI DI S&V. QUI TROVERETE SEMPRE LA VOSTRA COPIA OGNI MESE. SCEGLIETE LORO PER RITIRARE IL VOSTRO S&V!

a Vicenza e Prov. IL BORSA P.zza dei Signori 26 - Vicenza BAR ASTRA Contrà Barche Vicenza PROSPORT - Via Zamenhof 821 - Vicenza (Tel 0444.301837) www.prosport.it

OSTERIA RIVE Via Rive 14 - Cartigliano (VI) WAITING CLUB - Via Salarola 1 - Marostica (Tel 0424.75143) www.waitingfor.it RIVIERA’S - Via S. Antonio - Marostica (Tel 0424.72512) www.rivieras.it

VIOLET SHOP Contrà S. Paolo 22 - Vicenza

RISTORANTE AL PONTICELLO Via Ponticello 24 - Molvena - (Tel 0424.708077)

SARTEA C.so San Felice 362 - Vicenza

DIESEL INDUSTRIES Via dell’Industria - Molvena

VINTAGE KLUB Via Savona 126 - Torri di Quartesolo (VI)

MAX LIVE Via Meucci 44 - Costabissara

ROOSTER HOUSE Via Brescia 167 - Torri di Quartesolo (VI)

A DUE PASSI ... Via Garibaldi 22 - Lonigo (VI)

TOTEM Via Vecchia Ferriera - Vicenza

ENOTECA WINEBAR Via Garibaldi - Lonigo (VI)

VELVET STORE Contrà Riale 19 - Vicenza

MARACANA’ Via Pasubio 85 - Schio

SABOTAGEBAR - V.le dell’Industria 12 - VI www.sabotagebar.eu

SACRUM COR TATTOO Via Prà Bordoni - Zanè

FLIPOUT SKATESHOP C.so Fogazzaro - Vicenza S3 SURPLUS Via Vittorelli 5 - Bassano d. G. Via Ponticello - Molvena LA PAPPA FASTFOOD Via Gamba - Bassano d. G.

ROOSTER HOUSE Via F. Foscari 3 - Thiene (VI) CUBIKAL Via Zanella 20 - Thiene RISIGO Bar Ristorante Via dell’Industria 18/C - Piovene Rocchette

a Treviso e Prov.

a Padova e Prov.

LIBRERIA PALAZZO ROBERTI Via J. da Ponte 34 Bassano d. G.

ALE SURF SHOP Via Cà Moro 121 - Cittadella (PD)

CONTRA’ GRANDA Via Barbieri - Bassano d. G.

BIG ROOSTER Borgo Vicenza - Cittadella (PD)

COOPERATIVA FERRACINA Via Spin 57 - Romano d’Ezzelino

STREETS ON FIRE SKATESHOP Via Col Moschin 77 - Cittadella (PD)

WHY NOT CAFE’ Via Roma - Bassano d G.

INTERNO14 S. Donato - Cittadella (PD)

PLAYLIFE Via Vittorelli - Bassano d. G.

LA GABBIA MC - SS Cittadella/Padova S. Giorgio in Bosco (PD)

Nuovo Punto Ufficiale

a Milano

HANGER Via Pescatori 4 - Treviso (Centro)

MOM CAFÈ Viale Montenero 51 - Milano

NEW AGE Via Tintoretto 14 - Roncade (TV)

LA CASA 139 (Circolo Arci) Via Ripamonti 139 - Milano

DISCO FRISCO Via A. Mattei - Treviso

ATOMIC BAR Via Casati 24 - Milano

PUNKY REGGAE PUB - Via Barbarigo 15 Liedolo di S. Zenone (TV) Tel 0423.969624

SURFER'S DEN (circolo Arci) Via Mantova 13 - Milano

ROCK CAFE’ Strada dei Colli 2 - Castelcucco (TV) ZWEIBAR - Via Ponte Pagnano 3 Pagnano/Asolo - www.zweibar.tk (TV) REPLAY Via Marcoai 1 - Asolo (TV) www.replay.it CACAO AMERICAN & WINE BAR Via Roma 7 Crespano del Grappa (TV)

a Venezia e Prov. PENNY LANE SHOP Via S. Croce 29 - VE DISCOVERY RECORDING STUDIO Via Monte Popera 12 - S. Donà di Piave (VE) OSTERIA LA VIDA NOVA Piazzale Candiani, 7 - Mestre HELMUT Via Verdi 34 - Mestre www.myspace.com/helmutvia34

MONTE CROCETTA Loc. Monte Crocetta - Bassano d. G. SHINDY CLUB - Via S. Giorgio - Bassano d. G. (Tel 0424.500.000) www.shindy.it

Punto Ufficiale

a Firenze PENNY LANE Via Verdi 53r - FIRENZE REX CAFÉ Via Fiesolana 23/r - FIRENZE MAYDAY CLUB Via Dante Alighieri 16/r - FIRENZE BEBOP MUSIC CLUB Via Dè Servi 76/r - FIRENZE AUDITORIUM FLOG Via Mercati Michele 24/b - FIRENZE PUBLIC HOUSE Via Palazzuolo 27/r - FIRENZE ROCKBOTTOM RECORDS Via degli Alfani 34r - FIRENZE CAFÈ LA CITÉ Borgo san Frediano 20r - FIRENZE

BAR PUB "AL PARLAMENTO" Sestiere Cannaregio, 511 - Venezia CENTRO CULTURALE BOLDÙ Cannaregio 6000 Venezia

a Verona e Prov. GULLIVER Via S. Vitale 7 (VR) JACK THE RIPPER Via Nuova 9 - (VR) LA LOGGIA Corso Guà 46 - Cologna Veneta (VR)

BASSANO MUSICA Vicolo della Torre - Bassano del G. OGM TATTOO Via Sette Comuni - Valstagna (VI)

vuoi diventare distributore ufficiale di sound and vision? Contattaci cell 349.1970263



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.