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DJD
GAME OVER
E’ INIZIATA LA GUERRA, UN’ALTRA Dopo i referendum ci apprestiamo a combattere una nuova battaglia, forse ancora più dura perché questa sarà fisica. Il Sistema ha scelto, con la decisione di usare la forza contro i NO-TAV, l'Eutanasia di se stesso. Con un atto come quello dei giorni scorsi, la sua maschera è definitivamente caduta e anche i più lenti di comprendonio posso finalmente osservarne la sua vera natura, arrogante, antidemocratica, servile, totalitaria. Il Sistema dei fantocci della Casta ha scelto di andare contro i cittadini e quindi la nazione che dovrebbe rappresentare per servire, ancora una volta, gli interessi dei propri padroni: multinazionali e banche, comitati d'affari privati e gruppi di potere finanziari, passando come un rullo compressore sulla sua gente. Ha scelto di andare allo scontro frontale, che sarà anche lo scontro finale e definitivo. Sono degli ignoranti a cui la Storia non ha insegnato nulla. Sono finiti. E' ormai chiaro che ci avviamo ad una secessione non tra nord sud ma tra lo stato e i suoi cittadini. Lo stato
per noi cittadini ha assunto un significato oscuro. Lo stato non è più la rappresentanza del popolo ma esattamente il contrario. Lo stato in questo momento è il simbolo dell'arroganza,dei poteri forti, dei ricatti verso i suoi cittadini. Non è più un parlamento, un senato ma una tavola rotonda dove si decidono piani scellerati per distruggere e sradicare, per guadagnare e sottrarre risorse ad una nazione già pesantemente depauperata. Lo scontro è inevitabile e cammina parallelamente e pericolosamente a quello dell'eversione contro i suoi magistrati e contro i mezzi di informazione che denunciano corruzione e sperpero di una classe politico-dirigente che è cotta di bramosia ed inefficienza. Cittadini sotto ricatto come Napoli e i Napoletani puniti semplicemente per aver espresso la volontà di cambiamento ed ostaggio di una classe politica che si è appropriata del potere di ostacolare e boicottare, spalleggiata dalle forze dell'ordine utilizzata con l'unico scopo di reprimere chi dovrebbe proteggere. Questo governo sarà ricordato come il simbolo di proteste e barricate, di feriti con le mani alzate, di uomini e donne manganellati perchè reclamano un sacrosanto diritto: quello di proteggere il suolo Italiano. Le scene a cui assistiamo in Val di Susa ricordano tanto quelle dei partigiani che fuggivano nei boschi per riorganizzarsi contro gli invasori. Nel 2011 non avrei mai creduto di assistere a dichiarazioni di ministri che minacciano di utilizzare schieramenti offensivi contro cittadini inermi e di avvallarli. Attenti, il passo successivo è l'intervento dell'esercito ma se ci arriveremo vuol dire che il fallimento è completo e le fiamme dalla Val di Susa, da Napoli e da tutti i focolai di protesta si avvicineranno sempre di più ai palazzi della vergogna ed ai nostri superbi ministri non resta che seguire la sanguinosa via di Gheddafi.
LUGLIO 2011 DIR. RESPONSABILE: STEFANO ROSSI EDITORE: DANIELE PENSAVALLE Anno 7 - N° 84
LUGLIO 2011
Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003 Grafica: D. Pensavalle Cover by Andrea Blitz Studio (VR) www.blitzstudio.it INFO: Daniele: 349.1970263 WEB: www.soundandvision.it EMAIL: info@soundandvision.it FACEBOOK: SOUNDANDVISION MAGAZINE
IN QUESTO NUMERO Live Review The Kills (di F. Consoli) - Agnostic Front & US Bomb (di Marika Zorzi) Speciale Sherwood Festival (di L. Lago & C. Fantinato) Gang of Four (di A. LoGiudice) - Speciale ROCKINIDRHO (di Viola HCPH) Tre Allegri Ragazzi Morti (di S. Reginato) - Bandabardo’ (di E. Sampong) Cd & Lp Review Buena Vista Social Club (di E. Zazzara) THE DOORS (di L. Sartor) Book Review High Fidelity (di F. Nicolli) - Alternative Books (di Novearti) Rubriche Back To Black (di DjD) - Festival Guide P2 (di E. Virago) Jimma Corner (di Mr Jimma) - Recensioni Cd (di L. Sartor) Gli Indimenticabili Dimenticati (di Fox) - Back2Africa (di E. Virago) Burlesque Time! (di R. Crisafi) Pozterino IGGY POP di Michela Dal Forno Questo numero è stato realizzato grazie al contributo volontario di S. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) - F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI) L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (Milano) - E. Sampong (VI) D. Zanin (VI) - E. Virago (TV) - L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) - C. Fantinato (VI) A. Lago (VI) - E. Zazzara (Roma) - D. Pensavalle aka DJd (VI) J. Andreucci (PE) - M. Zorzi (Vi) - Viola (Vi) - D. Visentin (Tv) FOTOGRAFI di S&V Mag Viola HCPH, Michela Del Forno, Francesco Zanet, Daniele Pensavalle, Fabrizio Consoli
REVIEW by emanuela virago - www.viragoentertainment.it
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L A V I T S 2 E F IDE U G
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E' ufficiale. Voglio passare i prossimi due mesi in giro per l'Europa a festival musicali. A partire dal nostrano e ormai consolidato Sherwood di Padova fino ad arrivare in Francia al Rock En Seine vicino a Parigi che chiuderà in bellezza il mese di Agosto e l'aria vacanziera. Nel mezzo c'è una kermesse ogni weekend e finalmente anche qualcosa in Italia: oltre allo Sherwood che, cominciato già a metà giugno, presenta una line-up prettamente italiana con Subsonica, Verdena, Elio e Le Storie Tese - ma anche con gli inglesi Mogwai di scena il 7 luglio – c'è anche il nuovo Radar Festival, sempre a Padova, che per ben 60 giorni (dal 22 giugno al 26 agosto) presso il Bastione Alicorno, cercherà con i nomi più affascinanti della scena indie-rock internazionale, di fare 'rivoluzione' in città; dal 1 al 3 luglio appuntamento invece a Villa Tittoni Traversi di Desio per un festival sperimentale di musica ed arti
visive chiamato Kernel (nel linguaggio informatico, il termine “kernel” costituisce il nucleo di un sistema operativo); oppure, fuori dalla porta di casa, il Rock And Doc Venice Festival: segnate la data del 15 per la notte del fuoco e quella del 23 luglio con la staff di Sbainight per una serata di pura dance! Se siete invece esterofili per eccellenza, cominciate con una trasferta a Calvi, in Corsica: dal 1 al 6 luglio, le belle spiaggie dell'isola saranno protagoniste con Metronomy, Discodeine, Apparat, Friendly Fires e molti altri per Calvi On The Rocks. Per noi è già il festival dell'estate. Oppure, sempre ad inizio luglio, volate in Danimarca per Roskilde: dal 1971 il più grande festival nord europeo che quest'anno propone Arctic Monkeys, Kings Of Leon, M.I.A., Portishead, The Strokes e Iron Maiden come headliner. Al motto 'No Sponsorship-No Branding', chiude il primo weekend di luglio l'Hop Farm Music
REVIEW by emanuela virago - www.viragoentertainment.it
Festival a Paddock Wood, nel Kent, per un vero weekend camping event con Eagles, Bryan Ferry, Morrissey, Iggy & The Stooges, Prince e Tinie Tempah. Il weekend successivo, dal 7 al 10 luglio, ci si può trasferire a Novi Sad, in Serbia, per il celebre Exit festival, ospitato nella splendida fortezza medioevale di Petrovaradin: 4 giorni di grande musica in 15 palchi con Jamiroquai, Editors, Pulp, Groove Armada, Arcade Fire e moltissimi altri. Quattro appuntamenti interessanti anche a metà mese: dalla Spagna all'Inghilterra la buona musica e il divertimento non mancheranno. Dal 14 al 17 luglio c'è Fib sulla spiaggia di Benicàssin in Costa Azahar, dal 15 al 17 Lovebox, un po' festival ed evento urbano insieme, nella bellissima cornice del Victoria Park di Londra: nato 8 anni con protagonisti i Groove Armada che l'hanno tenuto a battesimo, è ormai un appuntamento fisso dell'estate londinese. E perché no in Belgio? Dal 14 al 17 luglio c'è Dour Festival: il piccolo villaggio fiammingo ospiterà la formula 4 giorni + 200 bands + 7 stages = € 100. Non male considerando i tempi di crisi e gli artisti proposti sono il meglio della musica in circolazione oggi. Oppure a Suffolk, in Inghilterra, per Latitude Festival con Paolo Nutini, The National e Suede in prima linea. A fine luglio vale la pena invece di tornare in Spagna per Monegros Festival: se siete appassionati di musica elettronica, techno ed hip hop, sabato 23 luglio il deserto di Huesca, tra Madrid e Barcellona, vi offrirà uno spettacolo indimenticabile con grandi
nomi come David Guetta, Busta Rymes, Carl Cox, Boys Noize, Luciano, Loco Dice, Josh Wink, Vitalic e moltissimi altri. Non siete ancora stanchi? Meglio così perchè agosto riserva degli appuntamenti imperdibili. In Inghilterra si vola per The Big Chill Festival dal 4 al 7 a Eastnor Castle, Deep Park per sentire Janelle Monae, The Chemical Brothers, Wild Beasts, Empire of The Sun. A Budapest si va per il celeberrimo Sziget Festival: dall'8 al 15 agosto l'isola che divide la bella città ungherese ospiterà 7 giorni di musica e festa con più di 60 palchi e 1000 artisti tra i più importanti della scena internazionale. Dall'11 al 13 agosto a Goetheborg, in Svezia, per Way Out West Festival con Fleet Foxes, Tiesto, James Blake, Kanye West, Robyn e Edward Sharpe & The Magnetic Zero una delle band più interessanti del momento. Per Pukkelpop dal 18 al 20 agosto: festival dal nome impronunciale disperso nelle campagne del Belgio a circa un'ora di treno da Anversa, è tra pochi ad avere Eminen sul palco. Se troppa folla e notorietà non fanno per voi e vi interessano poco i concerti con grossi nomi, potete optare per Shambala Festival: nato nel 1999 con 150 persone che si sono ritrovate in un campo per fare musica, è oggi un evento creativo, etico, orientato alle famiglie e non commerciale che si tiene quest'anno dal 25 al 28 agosto nella campagna inglese tra Birmingham, Leicester e Peterborough. Non perdete la leggendaria Shambala Fancy Dress Carnival Procession. Buoni Summer Festivals a tutti!
Live & photo review di fabrizio consoli
THE KILLS @ Magazzini Generali – Milano
Il binomio e' una delle chiavi di lettura fondamentali del progetto Kills. Innanzitutto due interpreti, un ragazzo ed una ragazza. Ma anche due caratteristiche ben definite: minimalismo e sensualità. Il minimalismo della chitarra di Jamie Hince, ruvida ed essenziale, e la sensualita' di Alison Mosshart, indolente ed apparentemente mai a suo agio, eppure leggiadra in ogni gesto. Il tutto condito con una buona dose di rock due punto zero. Nell'incontro con Milano la matrice rock e' evidente sin dall'inizio, con il concerto per la presentazione del nuovo album “Blood Pressures” annullato in prima istanza per un malore di Hince. A prescindere dalla ragione specifica, la memoria non puo' che andare agli eccessi (“rock and roll” appunto) degli anni che furono, con buona pace del pubblico pagante, la cui aspettativa monta. I Kills si presentano inoltre come una sorta di linea di sintesi tra il concerto e lo show in senso piu' ampio: laddove l'”attitude”, l'atteggiamento sul palco, gioca un ruolo fondamentale, quasi al pari del garage-rock in versione distillata che il duo esplode dagli amplificatori, urlato e graffiante. Ed
Live & photo review di fabrizio consoli
infatti eccolo li, il famoso gioco tra i due, la tensione sensuale della quale fin troppo si e' detto e scritto, che diverte ed intriga, anche se si tratta solo di una mossa ben azzeccata, una cifra stilistica e poco piu'. Infine due anche gli strumenti in senso classico - le chitarre, assieme alla voce. La band angloamericana ha operato una scrematura del rock in chiave minimalista e ne ha tenuto solo gli elementi che ne rappresentano l'essenza, gli attrezzi del mestiere ridotti all'osso. Ed allora ecco le epoche, anch'esse due, che si incontrano: i suoni pastosi, a loro modo nostalgici di un passato confortante dalle chitarre distorte ed effettate, mentre il futuro irrompe invisibile, attraverso gli impulsi di una drum-machine a cui e' affidato tutto il contesto sonoro, e che agisce da regista oscuro dello show dietro le quinte. Il risultato e' un concerto pieno di grinta, molto godibile e dall'impatto evidente su un pubblico scalmanato, agitato ben oltre quanto consiglierebbe la temperatura africana raggiunta della sala. Lo stesso Hince deve intervenire per placare un membro della security, troppo solerte nel sedare gli animi irrequieti delle prime file. A dirla tutta pero' il live dei Kills lascia per certi aspetti una sensazione di unfinished business da pistola a salve: il trasporto, il richiamo atavico generato dalla violenza delle chitarre elettriche distorte, sembra a volte collassare contro i limiti imposti da una sezione ritmica tiranna nella sua invariabilita', troppo spesso percepita come una scatola stretta e senza uscita.
COME ESSERE A CASA PROPRIA
Sabato 2: Modale Group (italian fine jazz) Venerdì 8: GhostWay Duo Sabato 9: concerto jazz: LA COSTOLA Pasquale Mirra : vibrafono Enrico Terragnoli : chitarra el. Giulio Corini: contrabbasso Nelide Bandello : batteria
Mercoledì 13: Paolo Berto djset Venerdì 22:" XLAB" fine grooves Domenica 24: Dj Giuno selection Venerdì 29: Back to Black Sabato 30: ANIMA CARIBE presentazione nuovo album
C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza
Via Zamenhof, n째 821 - 36100 Vicenza - Tel 0444.301837 - prosport@.prosport.it
/8 Luglio/ King P RockCafé /15 Luglio/ Back To Black by DjD fm S&V RockCafé /23 Luglio/ Dj Caste from Italo Job RockCafé /24 Luglio/ live Andy3 RockCafé /30 Luglio/ Ordinary Noise fm Last Nite party RockCafé
OGNI VENERDI’ E SABATO UN MONDO MUSICALE DIVERSO E UNICO LUGLIO E AGOSTO COMPRESI!!! ROCK CAFE’ - Strada dei Colli 2 ZWEI BAR - Ponte Pagnano Castelcucco - Treviso Asolo - Treviso dal Martedì all Domenica ore 17.00/01.00 dal Mercoledì alla Domenica dalle 17.00/02.00
SHERWOOD LIVE REPORT DANIELE SILVESTRI
risultati del referendum- L'abbiamo già dimostrato
Me lo ricordavo con i capelli lunghi, l'aria da intellettualoide pacato e il suo sound riconoscibile e sicuro. Me lo ritrovo che sembra ringiovanito di 20 anni, con i capelli corti, l'aria sbarazzina, mentre fa l'occhietto a sound più elettronici, con un live tutto luci e installazioni video. Daniele Silvestri ha battezzato il suo nuovo tour “S.c.o.t.c.h.” allo Sherwood Festival ed è stato come immergersi in un bagno di folla, sintomo che gli organizzatori dello Sherwood hanno fatto un'altra delle loro scelte azzeccate. Oltre due ore di concerto con tutto il repertorio del cantautore romano e una cover di Gaber “Io non mi sento italiano”. Ma lui,
poter essere orgogliosi di essere italiani.” E qualche migliaia di persone gli fa eco con applausi e grida. E' sabato 18 giugno. Silvestri inizia poco prima delle 22 con i brani del nuovo album: da “Le navi” a “Acqua stagnante”, dal singolo in superrotazione “Ma che discorsi” a “Fifty-fifty”. Le sonorità funky ci sono tutte, i ritmi in levare anche. E' un Silvestri nuovo, accompagnato da una band composta da Piero Monterisi alla batteria, Maurizio Filardo alla chitarra, Gianluca Misiti alle tastiere, Gabriele Lazzarotti al basso e Ramon Josè Caraballo alla tromba e percussioni. Non mancano i salti nel passato, con quelle “canzonette” che
Daniele, da qualche giorno si sente italiano un po' di più. “Venceremos adelante o victoria o muerte” canta il pubblico sulla tanto richiesta, saltata e applaudita Cohiba. “Pensate a cosa è successo in questi giorni- dice Silvestri dal palco alludendo ai
l'hanno reso celebre. E' del 1995 “Le cose in comune” cantata all'unisono dal pubblico che salta sotto al palco. E dato l'ambiente del festival richiama la festa, il dancefloor e il ballo, Silvestri che fa? Esce e rientra in versione dance. Cambiato
Sherwood festival - 18/06/2011 di lara lago che possiamo vincere. Vediamo di farlo ancora per
d'abito (lui e tutta la band) con felpe simil Adidas vintage e occhialoni prima, camicia bianca e cravattino poi. Tanto che qualcuno dal pubblico ironizza, “Manco Lady Gaga c'ha così tanti cambi!”. Daniele sa che il contorno e l'impatto visivo sono importanti, dopo anni di essenziale e cartelloni nell'”Uomo col megafono” ora è tempo di led
dietro agli strumenti e luci a grande effetto visivo. Si va verso la chiusura ed è già mezzanotte. Tocca a “Manifesto”, “Vado di fretta” e la hit “Salirò”. Brividi durante il bis dedicato ad “Aria”. Ma il concerto si deve chiudere con lo spirito e del cantautore e del festival. “E Cohiba sia”. Mentre tutto intorno, con i pugni alzati, si canta “O victoria o muerte”.
ALMAMEGRETTA+RAIZ Sherwood festival - 22/06/2011 di lara lago
anni, ma questo è un progetto più continuativo e duraturo. I classici ci sono, da “Lingo” a “Sanacore”, da “Anima Migrante” a “4/4”. Un progetto portato anche per il ventennale della nascita della band, che ha segnato la scena musicale napoletana ed italiana, mescolando le sonorità mediterranee, il trip-hop di matrice inglese, l'elettronica e il reggae. Ma i ritmi jamaicani con venature del sud mancano di carica esplosiva. Pur mantenendo i tratti forti propri del valore artistico e culturale del progetto. Va detto che gli Almamegretta hanno influenzato migliaia di musicisti ed addetti ai lavori, portando un linguaggio musicale nuovo e assolutamente innovativo sulla scena nazionale. Peccato non siano riusciti ad influenzare lo Sherwood.
C'è tanta attesa attorno al ritorno degli Almamegretta. Forse troppa. La gente accorre allo Sherwood Festival invogliati anche dalla repentina virata organizzativa: a pochi giorni dal concerto si scopre che è gratis, diversamente da come scritto su cartelloni e manifesti, “un concerto per gli studenti e per i precari”. Un applauso allo Sherwood e un po' di dubbi per gli Almamegretta. La gente c'è ma non si scalda, il sound c'è ma sembra mancargli un qualcosa. Si chiama "1991-2011 20 anni in Dub" il tour che vede il ritorno dei Raiz con gli Almamegretta. Non che non abbiamo più suonato assieme negli scorsi
ALPHA BLONDY Sherwood festival - 25/06/2011 di chiara fantinato Alpha Blondy, un nome che è più una leggenda che altro, un uomo che ha dato voce ad un paese come l'Africa, troppe volte messo a tacere, un'altra personalità che ha saputo coniugare l'incontrastato potere del pensiero e dell' espressione con la forza e la magia della musica reggae. Questo mi aspettavo di andare a sentire sabato 25/06 allo Sherwood Festival e, come me, molte altre persone, di età, origini e credo diversi, tutte accomunate da questa stessa sete di sentire, ascoltare e supportare l'idea che la libertà e il rispetto devono essere gridati, cantati e celebrati. L'atmosfera è già calda e intensa, grazie anche alle positives vibrations che si propagano nell'aere dell'ormai noto festival, tra sapori, odori, rumori e colori, quando alle 22,50 compaiono sul palco i 12 variopinti elementi della Solar System, la band con cui si esibirà Seydou Koné, in arte Alpha Blondy. Il cantante inizialmente fa sentire la sua voce da dietro le quinte per lasciare al gruppo il giusto tempo di mostrarsi e farsi conoscere e apprezzare dagli astanti, poi ecco che appare anche lui: il volto è semicoperto dal frontino del cappello, ma il timbro e l'energia della voce sono inconfondibili, “Jerusalem, here I am!”. L'attacco è ovviamente vincente, il pezzo che l'artista ha interpretato anche con i Wailers cattura l'attenzione del pubblico sempre più carico e coinvolto. Lo show alterna brani più recenti alle mitiche hits che hanno segnato la carriera del cantante ivoriano, Cocody Rock, tanto per citarne una, un tuffo nel reggae roots anni 80, con tanto
di schitarrate e assoli, forse un po'fuori luogo per un qualsiasi brano di un qualsiasi altro reggaeman, che vanno invece ad evidenziare ancor più la versatilità e la miscellanea di stili, generi e lingue, da sempre tratto distintivo del sound di una delle più grandi celebrità della musica africana. Da notare anche, come la migliore tradizione live impone alle grandi star, quante volte il cantante lascia che la folla canti al posto suo e come la folla adempia volentieri a questo incarico! La sinergia che a questo punto si è creata tra l'artista e i fans è ormai palpabile e come si suol dire, viaggiamo, anzi, danziamo tutti sulla stessa frequenza di onde positive. Il cantante approfitta di quest'atmosfera per ricordare i paesi nel mondo che forse molto più di noi, avrebbero bisogno di beneficiare di quest'armonia, il pubblico applaude, ancora più fiero e orgoglioso di essere testimone di tale spettacolo. Un altro brano ancora e poi la band esce di scena per un piccolo break…e come non concederglielo, nonostante l'aspetto possa essere forviante, in fondo, Seydou, i suoi 58 anni li ha! Dopo pochi minuti sul palco rientra una delle coriste (a mio parere parte fondamentale di una band reggae in generale e, aggiungo, in questo caso anche degne di nota), vuole approfittare dell'energia instauratasi per presentarci il gruppo. Arriva quindi anche il cantante, altri due pezzi e poi Wish you were here, modificata al momento, dall'artista con parole di ringraziamento in italiano. Il pubblico è entusiasta, ma la band se ne va nuovamente, è arrivato il momento del siparietto tra fans e band per il bis, crediamo; è una specie di tacito accordo, lui lo sa, noi lo sappiamo, lo richiamiamo, applaudiamo...è passata solo un'ora e dieci dall'inizio del concerto e Alpha Blondy ha già terminato il suo spettacolo?Impossibile. Nessuno ci vuole credere che tutto sia finito, proprio quand'era così vicino all'apice…ma le luci continuano a rimanere spente e c'è già qualcuno sul palco che porta via gli strumenti. Ora nessuno può risparmiargli qualche fischio. Sarà che il nostro beniamino non è più un giovanotto, sarà che ormai è una figura importante del panorama musicale internazionale e come tale dev'essere il suo comportamento nei confronti del pubblico, sebbene suoni abbastanza ridicolo visto il suo dichiarato schieramento sempre e comunque dalla parte del popolo. Nonostante tutto, alla fine, a prevalere è l'amaro in bocca…
BAR
AL POLI creazzo
VICENZA
LIVE MUSIC venerdi 1 luglio ore 21,30: RAT RACE tributo a BOB MARLEY domenica 3 luglio ore 19,00: i "MODALE" sestetto domenica 10 luglio ore 19,00: CHECK MATE sabato 16 luglio ore 21,00: SLOWPOKERS tributo a Neil Young & Crazy Horse domenica 17 luglio ore 19,00: PINA BOLLA e gli altri 4 domenica 24 luglio ore 19,00: BALAGAN tributo a TOM WAITS e FRED BUSCAGLIONE domenica 31 luglio ore 19,00: CONTROTEMPO TRIO Bar AL POLI VIA TORINO, 54 ALL'INTERNO POLISPORTIVO DI CREAZZO CREAZZO/ VI tel. 329/5479926 - e-mail: jazzopoli@alice.it
di Antonio lo giudice
GANG OF FOUR
UpLoad Festival Bolzano 11.06.2011 In data 11.06.1978 sbucavo alla luce in una fetente camera di un fetente ospedale messinese. L'anno successivo usciva “Entertainment”, disco di esordio nonché capolavoro dei Gang of Four- quartetto inglese autore di un'inedita ed, allora impensabile commistione tra new wave rumorista e funk, declinato in un'accezione che più bianca, intellettuale e marxista non si può. In data 11.06.2011, se la matematica non è un'opinione e visto che ancora non mi è caduto un asteroide in testa, compio 33 anni. In attesa che il più merda tra i miei discepoli mi venda al sinedrio per 30 euri (in verità ti dico: possa la zozza a cui offrirai una pizza con quei soldi attaccarti lo scolo al pisello e le corna in testa), mi dirigo in compagnia di Sant'Antonio in quel di Bozen per assistere al concerto dei Gang Of Four, riformatisi un lustro fa, dopo quasi vent'anni di silenzio. Bolzano non è tanto la città più a nord d'Italia, quanto la prima città europea che si incontra in quella direzione, e ne è prova la presenza numerosi spazi che furono
industriali e, oggi, sono devoluti all'arte- come l'Alumix, una vecchia fabbrica di alluminio che ospita la finale del contest UpLoad (oltre 400 gruppi partecipanti!). La serata si concluderà, appunto, con la performance dei Gang of Four, fortemente voluti dal direttore artistico del festival, Cristiano Godano, il quale è pure salito sul palco a presentarli, con la sua solita aria di artista esistenzialista con la puzzetta sotto il naso e una scopa in culo (ignoro se Godano sia stato menato da bambino- in ogni caso, non abbastanza, dico io). Dei quattro gruppi finalisti, i Sycamore Age sono i più sperimentali con il loro sound a base di percussioni e strumenti a fiato utilizzati in maniera impropria, El Karmaso i più divertenti nonché dotati di una cantante FICA con quattro lettere maiuscole, i Just Add Melody la versione scialba dei già scialbi Guano Apes e i Management del Dolore Post Operatorio, decisamente i migliori, un grandioso sunto di vent'anni di rock alternativo italiano – dai CCCP al Teatro degli Orrori, passando per i Massimo Volume. La vittoria di questi ultimi, oltre che sacrosanta, è la prova che ormai ogni complesso nei confronti di generi, diciamo, dal respiro più internazionale è venuto meno e che non ci si fa problemi ad spedire al festival PopKomm di Berlino (uno dei premi per i primi in classifica) un gruppo visceralmente italiano, per la musica proposta ancor prima che per la lingua utilizzata. Comunque, finalmente a mezzanotte salgono sul palco i Gang of Four: della formazione originale sono rimasti solo il cantante Jon King ed il chitarrista Andy Gill, mentre la sezione ritmica è formata da due giovani e bravi portatori d'acqua. “Return The Gift” apre le danze, e non è tanto un modo di dire, tenuto conto di come si dimenavano le prime file e il buon King sul palco. Gill, invece, si limita
a maltrattare la sua chitarra con fare distratto, e, durante la mostruosa esecuzione di “Anthrax”, dove lo strumento viene, nell'ordine, scosso, gettato a terra e preso a calci, capisci il perché delle note entusiaste dei vari Flea e M. Stipe nella ristampa di “Entertainment”. La scaletta è quasi totalmente basata sui brani dei loro primi due album: a “Paralysed” seguono “Ether” e “Not Great Men”, suonate con un'intensità pari alla potenza del feedback che esce dagli amplificatori: ritmiche incalzanti, accordi secchi e omnipresenza della distorsione. “To Hell with Poverty” è un tripudio di sibili chitarristici e urla belluine, mentre il finale è giustamente lasciato al loro brano più famoso, quella “Damaged Goods” che fa bella mostra di sé in numerose scalette nelle discoteche rock. Pensando alla quantità e alla notorietà dei gruppi che hanno influenzato da un capo all'altro dell'Atlantico (cito a caso: U2, REM, Red Hot Chili Peppers, Minutemen, Stone Roses, Franz Ferdinand…) sembra paradossale che il nome dei Gang of Four sia relegato a puro culto, anche se, sicuramente, quando iniziarono più di trent'anni fa come gruppo new wave decisamente agit-pop, il successo doveva essere l'ultimo dei loro problemi.
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BACK TO BLACK THE BEST OF SOUL MOD FUNK FROM 60/70 VEN 15 LUGLIO - ROCKAFE’ (Castelcucco - TV) VEN 29 LUGLIO - SARTEA (VICENZA)
BACK TO BLACK ARTIST & RECORDs HISTORY NARRATES BY DJD
Inizia da questo mese la rubrica che molti di voi mi hanno sempre chiesto di fare. Una rubrica interamente dedicata alla storia della musica funk dalla fine degli anni 60 agli anni 70. Quando il funk divenne funky e nulla fù più come prima. Conosceremo con “back to black” i generi e gli artisti che ne hanno fatto la storia e parleremo di quelli che “inconsciamente” hanno sancito il successo che ancora oggi resiste, ed il cui movimento non tende ad minimamente ad esaurirsi. Una storia necessariamente divisa in molte puntate, seguitele rimarrete folgorati! per il Buon B2B a tutti!!! PART 4. Gli anni sessanta furono un decennio di trasformazioni per tutta l’America, il decennio in cui i giovani americani si svegliarono nel loro “nuovo mondo coraggioso” e osarono opporre resistenza a un sistema che opprimeva i suoi cittadini nella maniera più sfrontata e spudorata. La nazione fu testimone della nascita di un “divario generazionale”, con i giovani del tempo a ripudiare i rigidi valori borghesi dei loro genitori; le illusioni generate dai nobili ideali americani cozzarono con una realtà fatta di crudeltà, razzismo e violenza, e nel mezzo tra ideali e realtà c’era poco o nulla. La musica seguì la gente, mentre entrambe maturavano e crescevano sino a raggiungere nuovi livelli di indipendenza e consapevolezza sociale. Visto che questo nuovo cambiamento era guidato da ministri del culto, fu abbastanza ovvio che la nuova musica che si sentì nelle strade fosse influenzata da quella che era comune ascoltare nelle chiese. Per lo più canzoni che inneggiavano ai diritti civili sotto forma di brani gospel “aggiornati”. Canzoni come la splendida “A Change Is Gonna Come” di Sam Cooke, “Keep On Pushing” degli Impression e “Heaven Help Us All” di Stevie Wonder possono essere considerate primi esempi di black music popolare. Il rhythm’n’blues in qualità di musica politica, sarebbe maturato e si sarebbe trasformato in soul, per poter trattare temi di protesta. Dopo Martin
Luther King chi si prese la briga di tenere in piedi un movimento di protesta fu Malcom X. Che sollevò quella che fu definita la “questione negra” ossia se in America ci fosse effettivamente posto per i neri. La parte radicale del movimento di MX fu appunto quello di ritenere che i neri dovessero essere una sorta di nazione nella nazione americana. Questo radicalismo non fu di aiuto a Malcom X che venne assassinato nel 1965. Fu questo episodio ad accendere definitivamente la miccia di una nuova rivoluzione sociale, poiché i giovani neri decise che non aveva più senso riconoscersi nei concetti come quello della tolleranza. Quello stesso anno scoppiò a Los Angeles una prima serie di sommosse razziali su larga scala che agitarono la nazione per tutto il resto del decennio.. Il Dj losangelino Magnificent Montague, gettò benzina sul fuoco, mandando in onda in continuazione un brano pop dei Creators intitolato “Burn, Baby Burn”. La sommossa di Watts fu per alcuni una tragedia per altri una specie di chiamata alle armi. Così iniziò il periodo fantastico del BLACK POWER e la nascita delle PANTERE NERE.
Leorigini originidel delFunk Funk Le Le origini del Funk
K C O R IDRHO
E L A I C SPE
Photo by Michela Del Forno Inviata : Viola HCPH
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ROCK IN IDRHO 2011: TIME TO ROCK… ISN'T IT? ”Da grande evento a buffonata totale a evento organizzato alla cazzo, insomma del Rock in Idrho quest'anno se ne sono sentite e dette tante. Una sola certezza abbiamo, chi c'è andato sa com'è andata chi se ne è stato in poltrona non lo saprà mai perché diciamocelo, per quante parole si possono dire quando risuonano gli accordi di Everlong non c'è più niente da dire. A chi si lamenta e si è lamentato dell'organizzazione e del prezzo voglio sinceramente dire che certo, il livello dei festival in Italia non è dei migliori ma si sa il rock non è da signorine e quando ci sono dei nomi così in lista bisogna solo sudare e dire grazie. Il vero peccato è stata “l'area privilegiati” davanti al palco che ricopriva i primi 25 metri, e che ha tolto la possibilità a molti di arrivare davanti… un po' una cazzata questo bisogna dirlo. Per quanto riguarda il resto, mettete trentamila persone disidratate dentro un parcheggio d'asfalto, aggiungeteci un sole cocente che batte sulle capocce… a questo aggiungete su tutti un certo Iggy Pop e
un Dave Grohl a far scatenare i trentamila disidratati. Risultato? Un inferno. Questo in poche parole è stato il Rock in Idrho di quest'anno, tanto caldo tanto sudore tanta sete e tante pacche, ma sopratutto tanta buona musica. Tant'è che se l'inferno fosse così sarebbe molto meglio di qualsiasi paradiso. Si è partiti con gli Outback, gruppo Sanremese mancato dai lunghi ciuffi che nessuno sa da dove sia spuntato sinceramente. Dopo di loro a tener alto l'onor di patria salgono sul palco i Ministri, gruppo milanese che, armato di divise e tanta cattiveria, ci fa pensare che forse in Italia ci sia ancora speranza. Propongono un repertorio vecchio graffiante e ci regalano anche un Stage diving finale. Si dice che gli irlandesi siano freddi ma, è un dato di fatto che ad aprire le danze sul serio sono stati i Flogging Molly, band tecnicamente spaventosa che con ballate punk folk inizia veramente a far sudare la gente. A farci tirare un po' il fiato sono i Band Of Horse, forse non apprezzati dal popolo “iggypoppiano e
social distortiortiano” ma che fanno una performance con i contro cazzi. Poche parole e tanta buona musica. Dopo l'ossigenata portata dai Band Of Horse a far ritornare la pelle appicicosa e, a farci spuntare i primi veri ematomi ci pensano i The Hives: agglomerato di personalità, stile, lettere giganti e fonici ninja che scorazzano sul palco, insomma uno show potente e divertente. Quando il sole e il caldo e le botte sembrano avere la meglio sui trentamila a dar manforte a mantenere il caos sotto il palco spunta la vecchia guardia, i meno giovani che a squarciagola cantano in un inglese maccheronico le canzoni dei loro idoli, Social Distortion e Iggy and The Stooges tanto da farci rimpiangere di non essere nati qualche decennio prima. I Social premiano, regalando anche la cover “Ring Of Fire” di Johnny Cash… e scusate se è poco. Per quanto riguarda Iggy Pop, anche se messo come pre-headliner, è chiaro che non è secondo a nessuno. Lui è il RE. Sporcizia, perversione, provocazione esaltati all'ennesima potenza in una sola persona. Balla, si struscia, distrugge l'asta del microfono e si inzuppa con un'infinità di bottigliette d'acqua, fa salire e cantare gente, lancia il microfono sulla folla e lo fa girare il tutto con il suo celebre movimento di bacino. Uno show pauroso che solo Iggy Pop può permettersi di fare tanto da farci gridare tutti a squarciagola “I wanna be your dog”. E poi... e poi il sole è andato giù e le luci si spengono e dopo sei lunghissimi anni a rimettere piede in suolo italiano sono loro, i Foo Fighters, uno spettacolo con la S maiuscola, un muro di suoni. Salgono spaccano e si divertono punto. Dave è una macchina da guerra. Suona, improvvisa, canta e trova anche il tempo di arrampicarsi sulle impalcature. Uno show completo con potenza e cattiveria: su tutte The Pretender e la nuova White Limo, ma c'è tempo per la canzone strappalacrime con un palco che si svuota lasciando spazio solo a Dave con “Times Like These”, e poi c'è tempo per una cover dei Queen, Tie Your Mother Down e per i pezzi degli album precedenti come Learn to Fly, My Hero, Monkey Wrench ecc. I Nirvana non si dimenticano mai e allora si va con Let It Die e poi ancora cattiveria con All My Life. E per finire LA canzone… Everlong. Insomma un evento amato e criticato, un evento che fa discutere ma almeno fa discutere di rock… certo argomento più interessante di bunga bunga e di pelati al potere.”
LE 15 CONSIDERAZIONI DEL "POST" : 1. Ho pensato più volte di trovarmi ad una tatoo convention più che a un concerto. 2. Affascinante passerella di strumenti a 6 corde. sto giro ha vinto la Gibson, sorry Leo. 3. Se Dave avesse urlato "siete dei coglioni" la folla lo avrebbe acclamato. Siamo un popolo ignorante e maccheronico rimasti al "the book is on the table". 4. Apprezzabile vibrazione lanciata dai subwoofer e amplificata dall'asfalto… giusto per inebetirti ancora di più con l'effetto "calorifero". Una stufa-vibratore sotto i piedi, ecco. Era molto meglio quando i concerti si facevan sull'erba. 5. La Monster Energy è un intruglio più simile ad un medicinale che ad una bibita. Bere tale schifezza per potersi assaporare 5 minuti di concerto dall'alto… ragazzi… dai!! 6. Un consiglio all'altro sesso: i festival son il luogo migliore per rimorchiare… o semplicemente per gustarsi l'occhio: ragazze svestite, bagnate, ubriache ovunque… pensateci! 7. La prossima volta… magari sostituire lo stand della Jack Daniels con quello della Garnier. A distribuire free sample di crema solare… sarebbe utile ai molti che già a mezzogiorno somigliano più a dei crostacei che delle persone (e si ostinano sotto il sole in mutande). 8. Io so che anche i finley erano al Rock In Idrho. 9. Iggy per essere ormai sulla sessantina forse risparmia sullo stylist e investe in doppanti perché diciamolo… sul palco sa ancora destreggiarsi. 10. Social Distortion un po' in versione emo... ma c'han pensato le due ballerine nigga al fine (vestite di tiger scozzesi e stivali bianchi pelosi) a ravvivare il pubblico maschile. Bella pensata. 11. Dave… non devi usare la carta "perché sapete, prima dei Foo Fighters avevo un altro gruppo…". Lo sappiamo tutti, non preoccuparti. E comunque… continua così ragazzo, che vai forte.12. Hives in total black and white… han fatto la loro figura on stage. Molto british e poco swedish. 13. I Flogging Molly han la guinnes che scorre nel sangue: vincitori morali per come han fatto ballare 20mila persone sotto a sole.14. Da parte dei Ministri… m'ero illusa di vedere più energia. Ci vorrebbe comunque più attenzione ai gruppi nazionali, questi ragazzi non son male.15. Per i soldi spesi, avrei voluto vedere qualcosa oltre un maxischermo… o mi portavo i pop-corn. -violahcph“Neanche un alberello, birra buttata nonostante la preparazione travasata e senza tappo, fiumi di piscia che formavano puzzolenti arabeschi sull'asfalto rovente prima di evaporare. C'erano delle tipe coi rasta finti che andavano bullandosi per uno stupido adesivo verde con su scritto press ma in compenso sono stati avvistati dei culi ai quali mancava solo l'uso della parola e vari tatuaggi con la capacità di rendere fighi i loro portatori a prescindere dal corpo di partenza. Il service è migliorato rispetto al concerto dei system tenutosi nello stesso spiazzo di asfalto 2 settimane prima e le luci dei Foo Fighters mi hanno fatto riconsiderare la possibilità di andare a vedere un concerto di Shakira o Lady Gaga prima o poilo stand della Jack Daniels forniva svariate lattine calde a gratis per le mani abbastanza leste e bersele ascoltando i social distortion aveva il suo perché.... Per fare un commento serio: 70 euro più spese di trasporto e beveraggi dimostrano che il pubblico italiano è talmente assetato di festival da buttare un sacco di soldi per un evento organizzato alla cazzo, meriteremmo di più... a Osoppo Udine i salici piangono per esempio…” -Carlo Valletti”E' la prima volta che metto piede al Rock In Idrho e devo dire che il sole, l'afa e il luogo inappropriato per ospitare migliaia di persone non hanno fermato la musica di alto livello. Purtroppo arrivo mentre i Flogging Molly stanno terminando il loro concerto quindi mi perdo i Ministri, unici connazionali a tenere alta la bandiera italiana (eccezion fatta per gli emergenti Outback in apertura). Nonostante ciò mi piazzo sotto il sole ad ascoltare i Band of Horses, che quasi mi obbligano a cercare un posto all'ombra dato il pizzico di noia che mi procurano. Niente da dire, nessun errore tecnico, ma personalmente penso che la loro musica sia abbastanza monotona e che la loro presenza scenica lasci a desiderare. Arriva il momento dei The Hives e con grande curiosità mi spingo verso le prime file e per un'ora intera osservo attentamente questa band della quale ho sentito parlare molto bene riguardo alle loro prestazioni live. Gli Svedesi sono l'esatto contrario dei Band Of Horses: una grande presenza sul palco ma parecchi errori strumentali (c'è chi dice di non averli mai sentiti così “distratti”). Abbastanza deluso decido di riposarmi e combatto per l'ombra e per qualcosa di fresco da bere. Dopo un'ora e mezza sono stremato dall'afa omicida e mi ascolto i Social Distortion seduto in fondo al grande parcheggio, troppo lontano dal palco per permettermi di fare critiche o elogi anche se mi sembra una performance degna di applausi per questa band storica. Finalmente è ora di Iggy Pop & The Stooges , anche in questo caso mi fiondo davanti per lasciarmi stupire da questa leggenda della musica. E' un'ora di puro rock alla vecchia maniera e Iggy, nonostante l'età, è sempre il solito animale da palcoscenico: anche se scalfito dagli anni non si ferma un secondo per prendere fiato, ma anzi, chiama pure sul palco una decina di persone dalle prime file a ballare e cantare con lui. Idolo! Cambio palco prima dei Foo Fighters, mi preparo psicologicamente per il grande finale sperando che almeno loro valgano il prezzo intero del biglietto. Così è stato, Dave Grohl e i suoi Foo Fighters non deludono, colpiscono a pugni in faccia con ogni pezzo, sia nuovo che datato e pure con covers. Impeccabili tecnicamente e pure divertenti sul palco, simpatici e sarcastici intrattengono il pubblico con piccoli sketch e sfide di assoli assortiti, insomma, meravigliosi. Piccola ammonizione per l'organizzazione. Fare un festival di una giornata intera sotto al sole cocente in un parcheggio enorme della zona fiera di Milano è alquanto masochista a mio parere. Poca ombra, pochi stand per bere e mangiare e, dal fondo, una pessima acustica. Ottimi i bagni.” -Davide Dady Sgambaro-
Domenica 17
LUGLIO 2011 MERCOLEDi’ 6
- Sherwood Fest. (pd) - CAPAREZZA - Sherwood Fest. (pd) - MOGWAY - Sherwood Fest. (pd) - SUBSONICA - O. Gambrinus (tn) - Dj Santoro - RockCafé (tv) - King P DjSet - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - MonteCrocetta (vi) - 100% E (Diego Ritz Dj) - Sartea (vi) - GhostWay Duo Live - RiveJazzClub (vi) - The Smart Set Live (sixties) SABATO 9
- Sherwood Fest. (pd) - NOUVELLE VAGUE - De Gusto (tv) - Fattoria De Gusto - MonteCrocetta (vi) - DjSet MashUp Non Stop - Sartea (vi) - Live Jazz: La Costola DOMENICA 10
- Bar Al Poli (vi) - Check Mate Live - De Gusto (tv) - Desperados Blues Band Live
SOUND & VISON MAGAZINE declina ogni resposabilità per eventuali cambi di programma
mercoledi’ 20
- CurtaRock Fest. (pd) - Mojomatics & More Live - MonteCrocetta (vi) - Festival Jam Session Live giovedi’ 21
martedi’ 12
- Sherwood Fest. (pd) - KUSTURICA Live
giovedi’ 7 venerdi’ 8
- Bar Al Poli (vi) - Pina Bolla e gli Altri 4 - MonteCrocetta (vi) - Festival Jam Session Live
mercoledi’ 13
- Sherwood Fest. (pd) - CALIBRO 35 - Sartea (vi) - Paolo Berto Dj Set venerdi’ 15
- Sherwood Fest. (pd) - PAOLO BENVEGNU’ - O. Gambrinus (tn) - Dj Santoro - RockCafé (tv) - Back To Black Dj Set - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - MonteCrocetta (vi) - 100% E (Diego Ritz Dj) - RiveJazzClub (vi) - Veronica Marchi (folk/pop) Sabato 16
- Sherwood Fest. (pd) - ELIO E LE STORIE TESE - De Gusto (tv) - Fattoria De Gusto - Bar Al Poli (vi) - SlowPokers (Neil Young Trib.) - MonteCrocetta (vi) - DjSet MashUp Non Stop
- CurtaRock Fest. (pd) - Herman Medrano & More Live venerdi’ 22
- CurtaRock Fest. (pd) - Monotonix & More Live - ChaletDeLaMot (tn) - Festa In Terrazza (Funk Music) - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - MonteCrocetta (vi) - 100% E (Diego Ritz Dj) - Sartea (vi) - XLAB - RiveJazzClub (vi) - Blue Bird 4et (Jazz)
Sabato 23 - CurtaRock Fest. (pd) - A Toy Orchestra Live - De Gusto (tv) - Asolo Free Music Festival presentazione
Domenica 24 - CurtaRock Fest. (pd) - Bob Log III & More Live - RockCafé (tv) - Live: Andy3 - De Gusto (tv) - Leydie Mendes Y Su Carretera Central - Bar Al Poli (vi) - Balagan (Tom Waits Trib.) - Sartea (vi) - Dj Giuno Selection
giovedi’ 28 - AsoloFMF (tv) - SKATALITES
venerdi’ 29 - AsoloFMF (tv) - MINISTRI + ONE DIMENSIONAL MAN - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - Sartea (vi) - Back To Black Dj Set - MonteCrocetta (vi) - 100% E (Diego Ritz Dj) - RiveJazzClub (vi) - Richard Julian from NY
Sabato 30 - ChicaBoom (pd) - Hawaiian Party - RockCafé (tv) - Ordinary Noise fm Last Nite Party - AsoloFMF (tv) - JUNIOR KELLY - Sartea (vi) - Live: Anima Caribe
Domenica 31 - MonteCrocetta (vi) - Live: Rogerio Tavares Trio - Bar Al Poli (vi) - Controtempo Trio Live
HIGH FIDELITY - I LIBRI CHE SUONANO di Francesco nicolli
PID
Paul is dead (…o no?) Fabio Andriola e Alessandra Gigante, “Il codice McCartney”, Rizzoli, 2011 Esistono leggende e storie più o meno fantasiose sui grandi protagonisti della storia della musica e dello spettacolo venuti a mancare in maniera tragica e prematura; stando a queste storie Elvis, Jim Morrison, Marylin Monroe e, buon ultimo, Micheal Jackson, non sarebbero morti, ma starebbero chi su un'isola a godersi la vecchiaia, chi ancora a Parigi sotto falsa identità; insomma, tutto, ma non morti. E naturalmente tutto ciò non ha fatto altro che accrescere, qualora ce ne fosse stato bisogno, la loro grandezza e a creare veri e propri miti. Ma, tra tutte queste leggende, ne esiste una, che potremmo però definire già più nobilmente teoria, che resiste da più di trent'anni; anzi, più passa il tempo e si affinano metodi e tecnologie di indagine, più risulta affascinante e, forse, credibile. Si tratta di quella che viene denominata PID, che sta per “Paul Is Dead”, e che sostiene che il vero Paul McCartney, bassista e membro fondatore dei Beatles, sia morto in un incidente stradale il 9 novembre del 1966 e che
la persona che riteniamo essere Paul non sia altri che un sosia (addirittura più geniale del suo predecessore!) che ha preso il posto dell'originale. Naturalmente tutta questa operazione sarebbe stata avvallata e progettata da John, George e Ringo e dai manager del gruppo: una simile tragedia avrebbe interrotto bruscamente la carriera della band, che proprio in quegli anni aveva raggiunto l'apice del successo, oltre a far piombare nell'isteria collettiva milioni di fans, visti i livelli cui era approdata la beatlesmania al tempo. Gli stessi Beatles poi avrebbero disseminato i futuri (ma qualcuno ha trovato segni “premonitori” anche nei dischi antecedenti il presunto incidente…) lavori con messaggi e indizi contenuti nei testi delle canzoni e nelle copertine dei dischi. Negli ultimi anni l'attenzione su questa teoria è stata alzata prima da un'inchiesta della rivista Wired, che nel 2009 ha i n d a g at o, av va l e n d o s i d e l l ' a u s i l i o d i un'anatomopatologa (esperta di riconoscimento craniometrico) e di un informatico, per arrivare a una verità scientifica. Poi, nello scorso aprile 2010 la trasmissione televisiva “Voyager” (e mai mi sarei immaginato di citare in una recensione la trasmissione di Giacobbo…) ha mandato in onda un documentario, dal titolo “Il codice McCartney”, realizzato da Fabio Andriola e Alessandra Gigante, gli stessi autori che ora firmano il libro, edito da Rizzoli, avente lo stesso titolo del documentario, con l'aggiunta del sottotitolo “la verità sulla morte di Paul”. In realtà, la verità sembra essere ancora lontana, o forse ne esistono più di una, come quella che vedrebbe non Paul morto nel '69 ma semplicemente un alternarsi in scena e in pubblico fra il reale bassista dei Beatles e uno o più sosia. Naturalmente, la vicenda non è semplice, e in questo
stanno il fascino e il mistero della teoria. Che ci crediate o meno, che apparteniate alla setta dei “credenti” alla morte di McCartney o che siate scettici e risoluti sull'argomento, il libro è consigliabile (anche per una lettura estiva, che potrebbe risvegliare la curiosità in qualcuno), sia perché è ben scritto, sia perché analizza la materia in modo avvincente e sfaccettato, non trascurando alcun punto di vista, citando fonti e analisi scientifiche, compresa quella nel 1984 della prova del DNA di Paul, presunto padre di una ragazza tedesca. Prova che ha dato esito negativo perché…McCartney non sarebbe se stesso! Va detto comunque che, sebbene la verità promessa non venga raggiunta né tantomeno svelata, nel caso che il posto di Paul McCartney sia stato preso da un suo sosia, tale William Campbell, questi si sarebbe dimostrato veramente musicista e autore straordinario. Even better than the real thing, direbbe Bono Vox.
bedroom revolution di sir taylor
teatrale. I loro album sono tutti veramente belli con l'eccezione per 'Soft parade', decisamente sottotono ma con un paio di assoluti capolavori al suo interno, e gli ultimi due album in studio in cui la formula rock blues degli anni 70 predomina (e non a tutti questo piace). Và sottolineato poi che EKL/S 74007 elektra rec. us Lp l'album di esordio (10,000 $ di budget per 10 giorni di lavoro) è quello registrato meno bene se comparato agli altri e perciò viene meno valorizzato dalla rimasterizzazione in cd. Indubbiamente Strange Days è superiore a mio avviso, ma i migliori pezzi erano finiti nel lp di esordio ormai; inoltre come ben specificato da Bruce Botnick - tecnico del suono in studio e curatore delle riedizioni - le ristampe in cd sono dei dischi differenti. L'impatto sonoro viene totalmente stravolto dalla pulizia dei nastri, riediting e remixaggio con uso dove possibile di nuovi effetti (soprattutto gli echo fx). Molto meno nel disco di esordio perché le tracce finali salvate includevano quasi sempre gli effetti per il mixaggio. Il risultato è comunque incredibile ed esaltante; se ascoltati ad alto volume gli 11 brani di 'the Doors' trasportano l'asoltatore in un'altra dimensione. Quindi consigliatissima la discografia in cd remasterizzata, facilmente distinguibile dalla precedente non remasterizzata per la presenza di Visto che è appena uscito uno tra i più belli film - numerosi inediti o take alternative. Da notare il documentario dedicati alla musica rock e ad uno grosso lavoro sui nastri originali : basta pensare che dei grandi gruppi tra i grandi, i Doors, e visto che le la durata di Light my fire in 45/lp/cd sono tutte stellate caldi notte estive si prestano alla differenti e suonano in tonalità diverse (fino a mezzo riflessione meditativa, mi sembra ovvio riproporvi tono). Questo perché le bobine dei nastri usate l'ascolto, la storia e una sintetica panoramica sulle ovviamente man mano che si srotolavano, pesando edizioni collezionabili. Difficile confrontare i Doors meno, acquistavano velocità di rotazione causando di Jim Morrison con qualsiasi altra band, per la dei problemi in mixaggio, problemi che venivano poliedricità artistica del frontman, la sua risolti in vario modo (nastro adesivo e cartoncino, proverbiale presenza on stage veramente da attore pitch control per la prima ristampa in cd)… insomma
the DOORS : the Doors
bedroom revolution di sir taylor
un bel casino per i tecnici. Nella riedizioni in cd inoltre ci sono deli notevoli riediting sulla voce di Morrison. Ad es in Break on thrugh viene lasciato il riferimento alle droghe quando canta 'she gets high (x 3)' che era stato ridotto a 'she gets…. woooam ' nel disco per evitare una sicura e costosa censura radiofonica, tanto che spesso anche dal vivo veniva omessa parte della strofa. A questo proposito vi consiglio il bellissimo libro di G. Shaw sui doors dal vivo in cui sono descritti tutti gli spettacoli, i brani suonati, variazioni nei testi, locandine ed esistenza di nastri o film ! (mostruoso! cosi' ho scoperto che furono annullati due concerti programmati dei Doors in Italia a Milano e Roma all'inizio del'70 ). Veniamo al vinile, ovviamente collezionatissimo e ambitissimo. La stampa italiana su Vedette (etichetta nera con scritte argento) è molto rara e costosissima(almeno 100/130 euro). Stessa grafica americana per la copertina cartonata e plastificata, ma il suono del vinile non è neanche lontanamente cofrontabile. Inoltre esiste solo la stampa stereo anche se trovate dischi con etichetta e copertina che indicano la edizione monofonica. La stampa mono infatti fino al 4°album (soft parade) è da ricercare offrendo dei mix ed edit differenti se non proprio delle versioni diverse come si pensava. Interesanti sono le stampe inglesi (label rosso arancio con scritte nere) e copertine importate dall'america (circa 100 £) . Oggi raggiungono belle cifre e sono molto più rare delle edizioni americane. Poi abbiamo la stampa americana sicuramente le più collezionabili visto che la band era americana , con la bellissima etichetta color oro e scritte nere/bianche; esistono parecchie variazioni su questo in base allo stato di stampa: l'etichetta può essere color nocciola chiaro o scuro invece che oro (verrà sostituita nel tempo fine 1968 circa, dalla label rosso/nera/bianco). La prima
copertina – parecchio rara non ha alcun riferimento al disco d'oro per le vendite, che avranno tutte le edizioni sucessive. La stampa stereo si trova sui 50/70$ L'edizione monofonica (EKL 74007) ancora una volta è molto ambita ma rara soprattutto se in condizioni eccellenti (150$). Da cercare poi le variazioni grafiche nelle copertine dei 45 estratti dal primo album: Break on thru e Light my fire (versione corta differente dall'album). Ometto i titoli usciti solo in Europa con cover esclusiva. Stupende le copertine Italiane, Francesi, Tedesche, Svedesi, Danesi con variazioni fotografiche mozzafiato. Iniziate a risparmiare e armatevi di tanta pazienza : se è vero che oggi il mercato del vinile da collezione è in crisi e le quotazioni in calo rapido è vero che dai bei dischi non ci si separa neanche nei momenti più bui e i Doors in fatto di bei dischi fanno scuola!
NUOVA GESTIONE
CHICA BOOM Drinks, Food & Rock n Roll dalle ore 18.00 alle 02.00 per info luca 339 1370044
SABATO 30 LUGLIO
HAWAIIAN PARTY Via L. Da Vinci - S. Martino di Lupari (PD)
da riscoprire LIMELIGHT adischi cura di Eugenio Zazzara (Roma)
BUENA VISTA SOCIAL CLUB Buena Vista Social Club Un caso unico nella storia della musica popolare. Una miracolosa manifestazione di coincidenze e sinergie. Una riunione di forze capace di dare vita a un disco che sta alla world music come 'The Dark Side Of The Moon' sta al rock, come più o meno ebbe a dire un critico. La storia di questo collettivo è singolare e quasi commovente. Riscattati da un'esistenza anonima e, in alcuni casi, persino misera (il che fa pensare un po' ai Blues Brothers), Compay Segundo, Ibrahim Ferrer, Rubén González, Omara Portuondo ed Eliades Ochoa vennero affiancati da più giovani esponenti della musica popolare cubana e coinvolti in un progetto dalle tinte piuttosto confuse al principio, ma dal quale scaturì una delle jam experiences più fruttuose ed emozionanti della storia. L'iniziativa fu patrocinata da Nick Gold, patron della World Circuit, e caldeggiata da Juan de Marcos González, che sognava di riportare in vita le tradizioni musicali cubane più antiche e vitali, quelle degli anni '40 e '50. L'idea andò peraltro in porto, e l'album 'A toda Cuba le gusta' ne è la pregevole
testimonianza. Ma il bello era di là da venire. Un secondo disco era stato messo in cantiere, idealmente più sperimentale ed esotico, mirante a celebrare le radici africane della musica caraibica e a fonderle con la verve del son cubano. Per disguidi diplomatici, alcuni musicisti del Mali invitati per l'occasione non poterono partecipare: cosicché, si optò per la pura improvvisazione, seppur su solide e conosciute basi. Anche Ry Cooder si trovò fortuitamente lì, e in seguito ricordò l'esperienza nei seguenti termini: "this is the best thing I was ever involved in". E come non dargli torto, ascoltando l'album. Anche per chi non sia minimamente entusiasta per la musica latinoamericana (e il sottoscritto è uno di questi), è impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla purezza, passione, lirismo e anima della performance. 'Chan Chan' è un capolavoro assoluto: un giro di accordi semplice eppure magnetico, toni assolutamente epici e solenni, voci gravi e imperiose, un arrangiamento ricco ma mai invadente, sempre funzionale al flusso
esperienza insieme diedero vita a un raro mix di volontà, divertimento, sperimentazione ed entusiasmo che non ha rivali. E il nome scelto dal collettivo non è certo un caso: Buena Vista Social Club era un club, appunto, della Cuba precastrista, principalmente rivolto a una clientela nera e in cui si celebravano i classici della tradizione musicale dell'isola più black-oriented. Chiuso per ragioni politiche da Fidel, non smise certo di scorrere sottotraccia e di continuare a rimanere vivo, seppur meglio nascosto. E, accanto a numerosi esempi mediocri di revival, questo disco è la perla assoluta e più grande: un disco attualissimo e per di più commercialmente fortunatissimo. Quel giorno del 1996, negli studi Egrem dell'Havana, si produsse un salto nel tempo, grazie al quale la voce più antica e autentica di Cuba tornò a risuonare, anche nei cuori più duri e indifferenti al fascino dirompente della tradizione. narrativo ed emotivo. Sì, perché a essere protagoniste sono le storie e le leggende riportate, che trasudano dal legno delle casse, dal vibrare delle corde, e assurgono a protagoniste assolute e autoritarie, che reclamano attenzione. Storie di incendi imprevisti ('El cuarto de Tula'), di tradimenti e illusioni ('De camino a la vereda'), delicati bozzetti bucolici ('¿Y tú qué has hecho?'), valzer ('Veinte años') , canzoni d'amore e di abbandono ('Dos gardenias'), boleri, salse sfrenate e chi più ne ha più ne metta. Tutto raccontato per mezzo del duende cubano, ora scatenato, ora malinconico, ora meditabondo. Musicisti e autori arrugginiti e privi di un qualsivoglia allenamento ed
INFO@SACRUMCOR.COM - WWW.SACRUMCOR.COM Via PrA’ Bordoni 43 - ZanE’ (VI) - Tel 0445.315514
JIMMA CORNER
BACK IN FUTURE Fin dai primi tempi, quando iniziò ad apparire la figura del disc jockey, il musicista classico, vide sempre il ruolo del dj, come un attacco alla sua carriera. Pensate che nel 1927 il nuovo organo governativo americano dell'industria musicale, la Federal Radio Commission, stabilì che le riproduzioni tramite grammofono “non erano necessarie”. La American Federation of Musicians, dichiarò il dj, nemico dei musicisti, iniziando una “ovvia e ridicola” guerra contro la radiodiffusione dei dischi. Si pensava che il dj togliesse lavoro ai musicisti, e un volta sentito un disco in radio, la gente non l'avrebbe più acquistato. Oggi, nel 2011, cosa è cambiato? Nel 1927 si accusavano le nuove tecnologie e i dj di omicio della musica, e oggi? E'
sempre colpa di qualcun'altro, o qualcos'altro, è colpa di Internet, è colpa dell'mp3, è colpa dei cdj e dei computer, ma chissà come mai, non è mai colpa di chi ha la testa vuota, di chi ragiona come un sasso. Il dj ci accompagna da quasi cent'anni, e in tutto questo tempo ha trasformato il modo di concepire la musica, ha creato le cosidette “tendenze” ha creato e distrutto artisti, ha creato i miti. Adattando la musica alle necessità del ballo, ha contribuito a cambiamenti radicali ed è sempre e sarà sempre, al passo coi tempi, rivoluzionando tutto con le nuove tecnologie musicali. Oggi quanto ieri, siamo in una fase importante di cambiamento nel mondo musicale, e chi andrà ancora avanti con i paraocchi, fallirà.
live review giacomo lago & PHOTOS by serena reginato
TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI @ GRAN TEATRO GEOX (PD) La location lascia un po' spiazzato chi, come me, i TARM li ha visti una buona dozzina di volte. Certamente il Gran Teatro Geox -che poi, sinceramente, di teatro non so proprio cosa abbia- non è il posto dove ci si aspetta di trovare la band di Pordenone. La capienza decisamente sproporzionata rispetto al numero degli spettatori, comunque molto numerosi, toglie al rituale stupendamente officiato da Davide Toffolo un po' di quel senso di intimità che ho sempre adorato. Rituale. Non esiste una definizione migliore per indicare quello che accade sul palco appena si spengono le luci. I nostri prendono posizione e si trovano davanti il solito gruppo di habitué, mascherati come gli artisti che accolgono con un boato (perché non ho portato la mia maschera?) . Sul palco Tre Allegri Ragazzi Morti, sotto “tutti i Ragazzi Morti de Padova”, come ci saluta calorosamente El Tofo. Rituale perché, nonostante il passare del tempo, il variare della scaletta e addirittura la recente virata del gruppo verso sonorità reggae –per molti devoti della prima ora, me compreso, l' ultimo lavoro “Primitivi del futuro” è stato un trauma ancora da digerire, al pari degli scudetti revocati alla Juventus e della conversione di Ferretti dei CCCP- si ha comunque l' impressione di aver già vissuto quel momento. E che dal primo concerto a 13 anni accompagnato dalla cugina più grande siano passate solo un paio di settimane. Rituale perché, come di consueto, non viene concesso il bis finché il “Vaffan*ulo” non raggiunge un livello di decibel sufficiente. Toffolo lo chiama “Avanspettacolo”, ma credo che “Liturgia” sia più appropriato. Il “liberaci dal male” del rock'n'roll. Calano le luci sul palco e il Gran Teatro si illumina. Si esce con un sorriso di quelli sinceri, di quelli che partono dalla pancia. Con il sapore dell' adolescenza in bocca, quello della prima birra e della prima sigaretta.
live review di enrica sampong
BANDABARDO’ @ Festa d’Estate di Vascon 25 Giugno 2011 Voi non volete un po' della calma del surfista? Un po' di calma serena e orgogliosa? Preferite l'erba del vicino? O venti bottiglie di vino? Ovvio, questo è una delle canzoni più conosciute e anche una delle più tarde della Bandabardò, (per chi non la conoscesse "20 bottiglie di vino") che si presenta anche questo anno alla Festa d'Estate di Vascon (TV) il 25 giugno. Pochi mesi fa è uscito il loro nuovo album, "Scaccianuvole"; già dal titolo è chiaro l'intento nel voler confermare il loro punto cardine; ribadendo il loro desiderio, la loro grinta anche al di là degli anni di muoversi, di voler cambiare, di scacciare queste nuvole cupe e di aprirsi verso un cielo più sereno, verso una società più limpida. Con la loro strepitosa energia ci hanno affascinato con brani vecchi e nuovi, alcuni più suonati, altri più raccontati e altri ancora più ballati, ma tutti sono riusciti a coinvolgere al massimo il pubblico. Tant'è vero che eravamo in molti: signore e signori che ballavano spensierati in ricordo dei vecchi tempi; genitori che hanno accompagnato i propri figli, forse per evitare che un giorno alzino le spalle e si limitino a dire "Abù, non è colpa mia, non ci posso fare nulla! " (Abù); eppure c'erano anche tanti giovani, che pure loro, che pure noi, il presente nuvoloso lo viviamo e che tramite quella vitalità che solo la Banda sa esprimere continuamo a credere in una società trasformata.Dopotutto chi li adora è proprio per il loro folk gioioso che portano avanti da diciotto anni e che li rendono sempre dinamici come agli esordi. Dell'ultimo lavoro ci presentano tre brani Rosa Luxemburg, donna da una volontà
rivoluzionaria, Come i Beatles, e Sant'Eustachio, questa preghiera al protettore dei cacciatori che però sì rivela il santo sbagliato; sono storie più cantate, ma pur sempre storie con un messaggio morale: la Banda invecchia, ma non cambia.Il palco lo trasformano in un vero e proprio show: c'è chi balla, c'è chi salta, fanno entrare un banchetto a lume di candela ed Erriquez (Enrico Greppi) inizia a lanciarci bottigliette d'acqua; dopodichè entrano due enormi cartelloni che riportano una grande B, fanno il trenino, fischiettano, si avvicinano a noi senza nessun timore e ci lanciano coriandoli, insomma è impossibile fermarli! Il concerto sta per concludere e sembrano davvero dispiaciuti a lasciare il palco, a lasciare l'affetto che calorosamente i fans dimostravano e allora l'ultima canzone decidono di farla cantare a noi, scelgono Beppeanna.... una garanzia! Ebbene sì, Bandabardò è per tutti; per tutti coloro che vogliono vivere pienamente con un sorriso perenne sulle labbra. D'altronde la Banda ci comunica anche questo: "Sempre allegri bisogna stare, che il nostro piangere fa male" (Sempre allegri).
GLI indimenticabili dimenticati by fox
THE UKULELE ORCHESTRA OF GREAT BRITAIN - Anarchy in the Ukulele (DVD) Una meravigliosa formazione, composta da musicisti di diverse generazioni, è una delle tante rivelazioni apparse su You Tube, dove 2Anarchy in the Ukulele”, il loro dvd live, appare quasi integralmente. Grazie alla rete! Cercavo il video clip di Life On Mars di David Bowie e giunsero come un'apparizione. La loro è la più riuscita tra le (poche) covers della nota canzone. Rimasi talmente sbalordito che mi guardai anche il resto dei brani; entrai nel loro sito e da allora rimango un fedele fan di un gruppo che ha dell'incredibile e che, diciamocelo chiaramente, solo l'Inghilterra poteva estrarre dal proprio cilindro artistico. Anche se l'Ukulele non ha nulla a che fare con l'umidità isolana della nazione, la struttura del gruppo ha invece un approccio tipicamente british che ricorda immediatamente la Penguin Cafè Orchestra, soprattutto per il suono delicato e mai esagerato (nemmeno quando eseguono Smells like then spirit dei Nirvana), ricco di humour ma a tratti uggioso, a conferma di come la tradizione delle piccole orchestre dalla composizione inusuale sia consolidato nella musica inglese; possiamo ricordarne altre: la Brass Band di Mike Westbrook che
ricalcò la straordinaria tradizione bandistica presente nel paese, oppure la Portsmouth Sinfonia ideata da Gavin Bryars e prodotta da Brian Eno, una grande formazione costituita quasi esclusivamente da non musicisti che eseguivano temi classici noti, avendo un'idea piuttosto vaga se non totalmente assente di come suonarli. L' Ukulele Orchestra of Great Britain è la più nota tra le ultime emerse. La loro discografia è massiccia anche se non chilometrica, ma da noi è difficile trovare i dischi e per averli è più comodo prenotarli direttamente dal sito. Questo dvd documenta con precisione il loro stile, regalandoci stupende versioni di brani noti: dal tema de “il buono,il brutto e il cattivo” a Satellite of love di Lou Reed, e poi il tema di Shaft, Wuthering Heights di Kate Bush e così via. Non pensiate che però vivano di covers, anche se sono questi i piatti più immediati; per assaggiare la loro vena compositiva provate ad ascoltare “The secret of life” album del 2003 che contiene delle vere perle musicali.
events review by emanuela virago
BACK TO AFRICA 2011 belle brasiliane o cenava con il gustosissimo panino Testo e foto di Emanuela Virago 'onto'. Domenica è cominciata, come da tradizione,
tamburo, c'era chi sorseggiava un mojito al bar delle
Anche la sesta edizione di Back To Africa si è conclusa. Sulla pelle ancora il sapore del sole che ha scaldato senza sosta (finalmente!) Villa Cà Cornaro e il gusto di due giornate ricche di emozioni, gente, musica e colori. Il progetto di solidarietà a favore del reparto di neonatologia di Tanguietà, in Benin, tramite l'associazione U.T.A. Onlus, continua positivamente e ogni anno diventa più forte, grazie al prezioso supporto di 100 volontari che ci lavorano con passione e grande motivazione durante tutto l'anno e alle quasi 4.000 persone che tra sabato 25 e domenica 26 giugno sono passate a Romano D'Ezzelino (Vi) a dare il proprio contributo. Sabato sera, dopo un lungo aperitivo con i suoni dell'intramontabile dj set di BackToBlack, il palco di B2A – quest'anno nella nuova location alle spalle della villa – si è animato con i Reenu Africa: i 6 ragazzi senegalesi, nei loro tipici vestiti, hanno allietato il gremito pubblico con percussioni e danze afro. Fino all'arrivo degli attesissimi Los Massadores. Gli eroi di Vallà hanno presentato il nuovo album 'Scheiline' e a due anni di distanza dal grande successo del singolo “Joani” non hanno deluso le aspettative, con uno spettacolo ricco di comicità e cabaret. E da quel momento ricordo solo la gente in delirio, tante risate, cori in dialetto e gruppi a ballare sotto il palco: grande energia, una contagiosa ironia e tanto buonumore. E tra una canzone e un battito di
all'insegna dei più piccoli: tantissimi e di tutte le età i bambini che hanno affollato il B2A park dal primo pomeriggio in compagnia dei bravissimi Bloko Aureliano. Live dal palco principale poi fino a chiusura giornata il reggae degli Anima Caribe, il suono mediterraneo misto a flamenco de la Frontera e il piacevole soul&blues degli The Full Of Shadows Jumping Back (un nome, un programma). Back To Africa è oramai un appuntamento imperdibile durante l'estate e la giornata di domenica ha visto la villa e il parco in tutto il loro splendore. Questo articolo è con l'augurio di molti altri B2A e voglia di condividere un messaggio di solidarietà e comunicazione multietnica. www.back2africa.it
SUPERSOUND 2011 DAL 23 AL 25 SETTEMBRE A FAENZA (RA) Il Meeting degli Indipendenti (MEI) di Faenza si rinnova e presenta dal 23 al 25 settembre 'Supersound', il più grande festival di musica italiana dal vivo per giovani emergenti. L'iniziativa si terrà nel centro storico della città romagnola, con il sostegno della Regione. Siamo così tornati a puntare sulle giovani generazioni e sui nuovi talenti musicali per fare di Faenza il punto di riferimento italiano della musica emergente. Sono già oltre 200 le band che hanno scritto per partecipare alla grande kermesse faentina, solo ad oggi. Ed è così che a Faenza il Mei presenta "SuperSound - Il più grande festival di musica italiana dal vivo per giovani emergenti", in un percorso concordato attraverso diversi incontri con l'Amministrazione Comunale, che si terrà nei giorni dal 23 al 25 settembre prossimi nel pieno del Centro Storico di Faenza portando a Faenza il più grande contest di musica giovanile italiano, con l'abituale sostegno della Regione Emilia-Romagna e con la collaborazione della Rete dei Festival e tanti altri soggetti legati alla musica giovanile, insieme alla conclusione del progetto Emilia-Romagna Indies con le città di Piacenza e Forlì e con il sostegno del progetto Mater, che vede coinvolti i territori e i festival delle zone di Ferrara, Faenza, Forlimpopoli e altri luoghi regionali. Il centro storico e i suoi palazzi principali e i suoi principali luoghi diventeranno così fucina della nuova musica emergente italiana riempiendo le piazze e gli spazi istituzionali per tre giorni insieme ad una grande Notte Bianca di Musica Emergente che tornerà ad animare e riempire i locali, i club e gli spazi sociali della città con tutta "gli ultrasuoni" della "gioventù sonica" di questi "anni zero" del nostro paese. Per info: Materiali Musicali – Via Della Valle, 71 – 48018 Faenza (Ra) Tel. 0546.646012/0546. 24647 - mei@materialimusicali.it info@audiocoop.it - www.audiocoop.it – www.meiweb.it
I PRIMI PREMI DI SUPERSOUND Targa Giovani “Targa Giovani” (premio ai migliori artisti indipendenti under 25) e “TiVoglioCosì” sono i due premi legati al nuovo mondo della musica emergente italiana e all'innovazione del settore, tutti elementi fondamentali per dare un futuro al Mei e alle sue iniziative. La Targa Giovani si divide in tante categorie, da miglior tour a miglio solista, da miglior disco a migliore testo, premiando oltre che gli artisti e le band, anche le neonate etichette indipendenti che si sono distinte negli ultimi due anni. Tra le prime adesioni a Supersound da segnalare Mtv New Generation, Demo di Radio Rai Uno, Rai Isoradio con la Notte degli Indipendenti mentre si stanno aggiungendo tante altre esperienze legate al mondo dello scouting giovanile, che avviene attraverso il mondo del live e su internet, la nuova forma di produzione della musica del futuro. Tra i giurati ricordiamo Luca Valtorta (XL - Repubblica), Luca D'Ambrosio (Musicletter.it), Andrea Diani (RadUni), Fabrizio Galassi (Repubblica.it/ Kataweb, Wired), Orazio Martino (Gli Osservatori Esterni), Luca Minutolo (Fuori dal Mucchio), Giorgio Moltisanti (Rumore), Antonio Oleari (Jam), Gianluigi Peccerillo (Dance Like Shaquille O'Neal), Davide Rolleri (The Breakfast Jumpers), Jacopo Tomatis (Il Giornale della Musica) ed Enrico Veronese (Italian Embassy, Blow Up), con la supervisione e il coordinamento di Chiara Caporicci e Giordano Sangiorgi del MEI - Meeting degli Indipendenti. TiVoglioCosì Il premio TVC è aperto a tutte le web tv italiane, e coinvolgerà le oltre 500 web tv recensite dal portale. TiVoglioDigitale.it e le altre piattaforme che intenderanno iscriversi sul sito www.tivogliocosi.it. Da giugno, TiVoglioDigitale.it permetterà ai visitatori del sito di poter votare le web tv. A metà luglio terminerà la possibilità di votazione e in base alla classifica dei punteggi ottenuti verranno decretate le 25 top web tv finaliste. Una giuria di qualità, formata da giornalisti, esperti stranieri, creativi, utenti virtuosi, comunità online, comunicatori e operatori del settore, entro gli inizi di settembre deciderà il vincitore del premio TVC, più i 5 vincitori di altrettanti premi speciali dedicati a diversi aspetti qualitativi come la web tv più semplice ed efficace, la web tv più creativa, la più innovativa, la più interattiva e la web tv straniera più interessante.
WORKSHOP DI FOTOGRAFIA MUSICALE LIVE INSEGNANTE: Francesco Zanet LINGUA: Italiano PARTNERS Folkest - Nikon Italia - Ass. Il Caseificio - Virus Concerti
trattati temi come tecnica, composizione, studio delle luci, etica, postproduzione e attrezzatura per una cosciente e consapevole fotografia live di qualità. La giornata singola di corso full immersion prevede una parte teorica in aula per approfondire i passaggi salienti, una parte di avvicinamento all'evento, di backstage e valutazione, una terza situazione di scatto della scena e un ultimo step di confronto e MISSION - Il workshop di fotografia musicale live si valutazione delle immagini create. Avrete la possibilità impone come obiettivo l'approfondimento e di poter fotografare liberamente sottopalco in realizzazione di un report fotografico incentrato sui situazioni favorevoli e ambientazioni suggestive. Le più grossi eventi musicali freepass del nordest con immagini scattate durante l'evento resteranno di particolare attenzione alle tecniche, all'etica e alle proprietà del fotografo che potrà utilizzarle per un scelte stilistiche che caratterizzano questo tipo di proprio portfolio personale ma non a scopi di lucro. fotografia. Grazie al grande richiamo che la musica Ogni fotografo si impegna a selezionare le 10 crea su giovani e meno giovani e la sempre maggiore immagini più significative della giornata che presenza di macchine fotografiche digitali nella resteranno a disposizione ed utilizzo nostra vita, la fotografia di eventi live diventa sempre dell'organizzazione (verrà citato il nome) di più pane quotidiano per milioni di appassionati, fotoamatori e professionisti. IL WORKSHOP Francesco Zanet fotografo, in collaborazione con LE DATE: GIOVEDI’ 28 LUGLIO ( 5 posti disponibili) - VENERDI’ 29 Folkest, ass. Il Caseificio e Nikon italia presenta un LUGLIO (5 posti disponibili) - SABATO 30 LUGLIO (4 posti su 5 disponibili) DOMENICA 31 LUGLIO (5 posti disponibili) - MARTEDI’ 2 workshop di fotografia musicale del vivo che seguirà AGOSTO ( 2-posti su 5 disponibili) passo passo alcuni dei più spettacolari e PARTECIPANTI rappresentativi eventi di uno dei festival folk più - Sono ammessi un massimo di 4-5 partecipanti per data (la data viene confermata solo a riempimento del numero minimo di 4 posti) grossi d'Italia: Folkest 2011. Da anni specializzato in - Il costo a persona è di 200 euro (comprende: corso teorico e pratico, fotografia di grandi eventi musicali segue in spostamenti dall’aula alla zona concerto, non comprende: rimborsi pernottamento, cena) particolare il mondo della musica rock, pop e folk del spese, - Ogni partecipante per poter svolgere correttamente il workshop deve nordest calcando sottopalchi e backstage di band possedere almeno una macchina fotografica reflex con obiettivo (preferibilmente ottiche “luminose” o con focali comprese indipendenti o di fama mondiale..Una giornata full tra 30mm e 200mm circa indifferentemente se fisse o zoom) a immersion in compagnia di artisti esuberanti che si discrezione portatile. presteranno nei loro backstage e live a essere ISCRIZIONI fotografati da voi corsisti che apprenderete le migliori Sono aperte le iscrizioni per i worskshop che si terranno a luglio. Scaricate il modulo di iscrizione al link sottostante tecniche di composizione e creazione dell'immagine http://www.zanetphoto.com/workshops/ws-fotografia-di-musica-enel rispetto dello spettacolo e della situazione in cui spettacolo a speditelo compilato in tutte le sue parti a INFO@ZANETPHOTO.COM vi ritroverete immersi. Verranno
LE RECENSIONI Vuoi scrivere le tue recensioni qui? Contattaci a redazione@soundandvision.it
a cura di DJD & Luca Sartor
NICOLA CONTE : LOVE AND REVOLUTION impulse /universal RAPHAEL SAADIQ “Stone Rollin’” Label: Sony Rec
Se cercate un gran disco soul-funk eccovi serviti. “Stone Rollin´” si può senza dubbio considerare un manifesto del neo soul e della sua evoluzione futura. Saadiq è riuscito sapientemente a fondere tradizione ed innovazione. I brani, rivisitando le atmosfere soul degli anni ´60 e ´70, prendono una nuova forma moderna e funzionale anche per i nostri giorni. Per capire lo spessore del suo composto sonoro basta lasciarsi trasportare da tracce come Radio, dalla title track Stone Rollin´ o dalla scanzonata Day Dreams perfette parafrasi della storia del soul. Da segnalare tra gli ospiti Larry Dunn, tastierista degli Earth, Wind and Fire. Destinato a rimanere tra i dischi migliori dell´anno!
LILIES ON MARS WISH YOU WERE A PONY elsewhere factory rec
Il secondo album per le ormai italo-inglesi L.o.M. è una clamorosa conferma.Ex collaboratrici cinematografiche/musicali di Franco Battiato hanno esordito nel 2009 con un album che attirò i critici per il mix di sperimentazione sonora e atmosfere sognanti.Il dream pop e lo shoegaze (My Bloody Valentine; J.a.t.Marychain) come viene definito il genere musicale di riferimento viene espanso grazie alla perizia tecnica del loro batterista e tecnico di studio Matthew Parker.Il suono dopo una marea di concerti tenuti in Francia,Germania e USA è diventato intrigante, graffiante e zeppo di riferimenti a gruppi 80s/90s.Li ho scoperti con clamoroso ritardo ma il mio amore per la loro musica è incondizionato.Cercatevi sul ENRICO BRIZZI e YOGUERRA web i preascolti e lasciatevi conquistare da “LA VITA QUOTIDIANA IN ITALA” questa incredibile realtà italiana( in fuga all'esero…) irma rec
Riecco il Nicola nazionale a sorpresa con il nuovo atteso lavoro, dopo un lungo silenzio in cui la vecchia etichetta aveva fatto uscire un doppio cd con remix per altri artisti ed alcuni inediti dai suoi lavori precedenti . Leggero cambio di direzione nella formula di'Love and revolution' in cui l'amore (per il jazz di gran classe) trionfa sulle ambizioni rivoluzionarie. Il risultato finale non delude e N.Conte ci regala un altro nuovo gioiello di club jazz che può,a mio avviso,confrontarsi tranquillamente con i vecchi classici della Impulse,Blue Note o Verve da cui trae ispirazione.
Forse Enrico Brizzi lo conoscete già come scrittore. Impossibile non leggere un capolavoro quale 'jack frusciante è uscito dal gruppo'! Oggi è un classico come 'on the road' di keruac. Dopo il fortunatissimo esordio ha scritto parecchie altre cose ma nessuna così bella. La musica è sempre stata un elemento presente nei suoi libri e già a metà degli anni 90 il nostro aveva unito i suoi racconti con del buon rock eseguito in performance intriganti. Il cd è l'evoluzione di tutto questo; una serie di brevi racconti con sottofondo musicale. Racconti recitati quasi rappati si basi di ottimo rock ben suonato. Un bel mix intrigante in cui i racconti sono più di un testo di canzone e il rock molto più di un sottofondo. Potrei rammentervi 'The Gift' dei velvet underground come illustre predeccssore (musica e raconto di J.Cale da canali differenti dello stereo).Bella storia.
di rosarita crisafi
BURLESQUE TIME! Se ancora non avete incrociato nella vostra vita la parola Burlesque, forse state ritornando da un viaggio extraterrestre che vi ha portato lontano dal pianeta terra per almeno un paio d'anni. Sembra che quelle immagini di procaci pin ups che fino a qualche decennio fa avevano diritto di esistere solo nelle pareti delle officine o tra le riviste da barbiere si stiano materializzando in carne ed ossa un po' dappertutto. Sdoganata l'allure un po' morbosa e fetish che aveva fino agli anni '90, la disciplina del Burlesque, ovvero uno spogliarello con uno stile molto vicino al cabaret un po' scollacciato, ammiccante, eccessivo e provocatorio, è diventato ormai l'innocente divertimento della ragazza della porta accanto. Sarà stato lo show di Dita Von tease al festival di Sanremo del 2009 che ha reso più gradito il fascino di quel glamour un po' retrò ma al contempo rassicurante della pin up rispetto al modello Antonella Clerici anche agli occhi della casalinga di Voghera, oggi si assiste a un successo sempre crescente non solo dei festival ma anche dei corsi di Burlesque, che negli ultimi anni hanno grande appeal. Lo spiega Mitzi Von Volfgang, fondatrice dell'Accademia del Burlesque a Milano, prima scuola italiana che dal 2007 insegna alle donne l'arte dello spogliarello con stile. Molte donne arrivano ai corsi con il desiderio di rivitalizzare il menage di coppia, altre, magari un po' timide e non bellissime, desiderano imparare tutti i segreti della seduzione. In realtà quasi subito le partecipanti imparano a rappresentare una donna femminile e provocante che sia “altro da sé”, come un personaggio per un attrice che si incarna in un alter ego. La metamorfosi è incredibile. Al termine di un corso intensivo, immerse tra guepieres, guanti da diva, piume e lustrini, complici le mosse ammiccanti e gli sguardi provocanti che fanno parte del genere, anche le più tranquille massaie si trasformano in perfette pin up e si lanciano in spogliarelli selvaggi al suono del rock n'roll.
ALTERNATIVE BOOKS REVIEW by novearti
SORELLE editrice logos Ana Juan – Matz Mainka
Premio nazionale dell'illustrazione 2010 conferito dal Ministero della Cultura spagnolo. Due sorelle, legate dalla nascita, unite una all'altra da un intreccio inestricabile di capelli. Un legame reciso, come reciso fu l'intreccio di capelli.... Tu e io, io e te... Tu, tu, io, io...e i denti aguzzi della gelosia e i due cuori che da sempre si erano amati senza posa invasi dall'odio. Una storia per aduti dove le parole di mescolano alle immagini passando dal languido al triste, dal commovente all'inquetante. Ana Juan, illustratrice con numerose pubblicazioni in tutto il mondo è conosciuta per le sue interpretazioni, originali, malinconiche e un po' spietate della realtà. Matz Mainka nasce invece come illustratore e fumettista ma appare qui come autore di una storia romanticamente tragica.
PRINCE editore Odoya Liz Jones
Prince, nato nel 1958, è cantante, chitarrista, produttore discografico, attore, regista e sceneggiatore. Noto anche come "lo gnomo di Minneapolis" dall'alto del suo metro e sessanta scarso ha pubblicato fino ad oggi 35 album. Popolare soprattutto durante gli anni '80 quando cantava "Non devi essere ricca per essere la mia ragazza, non devi essere fica per dominare il mio mondo. Non ho gusti particolari. Solo vorrei il tuo tempo libero e baciarti", Prince ha crato un sound tutto nuovo, basato su un originalissimo crossover di stili. Finalmente anche in italiano una completissima biografia edita da Odoya su Prince sempiterna araba fenice.
Live review di marika ZORZI foto di cesare brigante
Agnostic front e Us bombs, zero euro per musica che spacca
Conoscete quella sensazione di spensieratezza mischiata a una temperatura climatica estiva pomeridiana che t fa venir voglia di birrette con gli amici e musica punk?Ecco, il 26 giugno al Parco Colombani di Portomaggiore (Fe) si respira quest'aria. Sono circa le 19.00 e già ci sono i primi che arrivano. Stasera suonano gratis(e non si vede sempre) al “Columbus summer festival”, due gruppi che di certo non sono degli scolaretti: Us Bombs e Agnostic front. Alle 20.00 il posto è già colmo di gente. Tante bandane, tatuazzi, allargatori e ciuffoni danno al parco quel tono “non siamo a Venice Beach ma a Ferrara e va bene comunque”. Alle 20.30 iniziano i primi. Tocca ai Reinforced Concrete fare gli onori di casa. C'e' poca gente attorno al gruppo ferrarese ma i ragazzi hanno un suono bello carico. Lobo, Jumbo, Simo e Bonda fanno un hardcore stile Sick of
it All per capirci. Suonano per quasi un'ora e poi arriva il turno del punk degli Us Bombs. I quattro ragazzacci americani, nonostante l'età, sono ancora belli in forma. Iniziano con i primi accordi di “Tora Tora” e la gente comincia a ballare e pogare. Duane Peters entra in scena vestito da pirata punk smarso. Cicca su una mano e Red bull sull'altra. Sputa, canta e si dimena. Sotto il palco cori da stadio e pure botte da orbi a un certo punto. L'ora di concerto vola via che nemmeno la senti e tutti sono ormai carichi per gli Agnostic Front. Roger Miret ,Vinnie Stigma, Joseph James, Mike Gallo e Pokey Mo sono in Italia per presentare il nuovo album “My life my way”. Questa è la quindicesima pubblicazione per il quartetto newyorkese, tra i paladini incontrastati del genere hardcore a livello mondiale. Pezzi nuovi mischiati a quelli vecchi come “Gotta go” e “For my family” infiammano il pubblico tra pogo selvaggio e canzoni cantate e urlate a squarcia gola. Gli Agnostic Front emozionano sempre per l'energia che trasmettono alla gente. Peccato che personalmente dopo una decina di canzoni un po' annoiano. Bisogna dire che il live, tutto sommato, risulta bello spinto e che la gente è ammassata e schiacciata sulle transenne, c'è chi vola sopra gli altri, chi continua a cadere e si rialza per non essere schiacciato. Se ne vedono di tutti i colori. Come dovrebbe succedere sempre a un concerto così.
SOUND & VISION NIGHT CLUBBING QUANTE VOLTE VI SIETE RECATI IN UN LOCALE CHE NON HA SODDISFATTO A PIENO LE VOSTRE ASPETTATIVE? NIGHTCLUBBING VI VIENE IN AIUTO!
I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie ad una attenta valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta, originalità e qualità dei servizi offerti. Tutti i locali sono stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i vostri locali preferiti. SOUND AND VISION AWARD
Questo simbolo è stato assegnato a quei locali che da oltre 4 anni hanno scelto Sound & Vision. E’ così doveroso e giusto rivolgere loro un nostro ringraziamento, con questo piccolo riconoscimento. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestire il proprio locale si riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano.
SARTEA
VI
C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea
BAR ASTRA
VI
Contrà Barche - VICENZA www.facebook.com/barastra
Ecco i simboli delle caratteristiche dei locali L E G E N D A
LIVE MUSIC
Mostre Foto e Quadri
JAZZ
Wireless
Dj Set
Giardino Estivo
Cocktails Bar
Birreria
Club Privato
Vegetarian Food
Ristorante
WineBar
S&V AWARD
Mega Schermo
VINILE
VI
Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429 smoking area
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì
Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59
Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...
BAR AL POLI
VI
VIA TORINO, 54 ALL'INTERNO POLISPORTIVO COMUNALE DI CREAZZO CREAZZO/ VI - tel. 329/5479926
CSC
Centro Stabile di Cultura
VI
BARETTO
VI
Via Leogra, S.P. 46 al km 21 - San Vito di Leguzzano (VI) Info Tel. 349.294328
Via Ponticello 40 - Molvena - Tel 345.2758203
Bruschetteria, Degustazioni Formaggi e Salumi Speciali, vini e birre. Ogni Venerdì e Sabato live music e momenti artistici. Aperto dal Martedi al Venerdi dalle ore 16,00 all'1,00 - Sabato e Domenica dalle ore 11,00 - Contatti jazzopoli@alice.it
Dal 1999, in totale libertà e senza deleghe ad agenzie, organizza e diffonde musica ed arte in un mix eterogeneo di generi e di provenienze internazionali. Tutte le info su www.centrostabile.it
Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.
OSTERIA RIVE VI
MOC Montecrocetta VI
LA LOGGIA
Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815 www.rivejazzclub.it
Monte Crocetta Via Rivana 7 Bassano d. G. - VI Info Tel. 377.4196772 Facebook: moc_montecrocetta
C.so Guà - Cologna V.ta - Tel 0442.41041
Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!
C'E' VITA SU MOC: immersi nella verde collina del Parco, prepariamo bruschette, piatti freddi ed insalatone con particolare attenzione alla qualità e freschezza dei prodotti...ampia scelta anche per una dieta vegetariana. Aperitivi in musica, iniziative culturali,serate DjSet...e concerti live domenica pomeriggio Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 02.00 Email: montecrocetta@gmail.com
Loggia Cafè è il punto di partenza ideale per la vostra serata, tutti i week-end con i migliori DJ Set della zona offrono divertenti serate dall'orario aperitivo in poi, sempre con nuove situazioni da vivere. Situato nel centro storico di Cologna Veneta. Chiuso il Lunedì
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Via Leonardo Da Vinci - S. Martino di Lupari (PD) Info: facebook.com/chicaboom
St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com
Un vero tempio del rock! Un punto d’incontro obbligatorio per la buona musica. Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta. E se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi. Il Jack the Ripper è alternativo, fuori da mucchio, inossidabile, una garanzia di qualità e continuità. Rochenrol!!!
Tipico Locale stile Rock n Roll Route 66 offre vini e birre di ottima qualità. Famosi I suoi cocktails ed il gustosissimo reparto snack. Aperto a partire dalle ore 18.00 vi accompagnerà fino alle 02.00 di notte con musica live e djset. Possibilità di organizzare feste private. Info Luca 339.1370044
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
BARRACUDA TV
NEW AGE
ZWEIBAR
Via Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV) Info: Matteo 392.9581569
Via Tintoretto - Roncade - Treviso www.newageclub.it
Ponte Pagnano - Asolo - Tel 347.737793 www.zweibar.tk
A marzo apre Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra! Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento! Vieni a scoprirci in Via Cavin de i Cavai, 47 a Villa D'Asolo (TV)
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!
Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00.
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DE’ GUSTO
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POPCORN
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PLETTRO
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Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603
Via della Pila - Marghera - Tel 393.7573462
Via Feltrina (BL) - Adiacente alla Pizzerie La Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)
It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.
Il nuovo Club nato come conseguenza e principale sede del WAH WAH CLUB, con lo scopo di portare a Venezia un CLUB che ora come ora manca. Un loft dove andare a bere una birra, dove organizzare la tua festa, dove sentire i concerti delle band piu fighe della scena indie rock e rock n roll ed i djs piu cool del momento, proiezioni, esposizioni, coinvolgimento, proposta, questi sono i segni particolare del POP CORN Club
A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!
OFFICINA GAMBRINUS TN
CHALET DEL LA MOT TN
Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261
Baselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710
SCEGLI PER IL TUO LOCALE IL NIGHTCLUBBING DI SOUND & VISION!!! Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che piatti tipici trentini. Una programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. La Domenica è dedicata ad un novità: il quiz multimediale! Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!
Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC
WWW.RIVEJAZZCLUB.IT
LUGLIO/AGOSTO
1 LUGLIO - RODA VIVA BRAZIL 8 LUGLIO - SMART SET vintage jazz '60 15 LUGLIO - VERONICA MARCHI folkpop 22 LUGLIO - BLUE BIRD 4et jazz '80 29 LUGLIO - RICHARD JULIAN from N.Y. 5 AGOSTO - ADRIANO VETTORE Blues B. 19 AGOSTO - JAMIE HUTCHINGS from Australia OSTERIA RIVE VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815