SOUND AND VISION MAGAZINE Anno 7 - N° 82 - MARZO 2011 Aut. Trib. Bassano d. G. N° 8/03 del 3.09.2003 DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO ROSSI EDITORE: DANIELE PENSAVALLE
Grafica: Daniele Pensavalle Cover by Andrea Blitz Studio (VR) - www.blitzstudio.it
Questo numero è stato realizzato grazie al contributo volontario di S. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) - F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI) L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (Milano) - E. Sampong (VI) Stephanie Dark (TV) - D. Zanin (VI) - E. Virago (TV) - L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) A. Lago (VI) - E. Zazzara (Roma) - D. Pensavalle aka DJd (VI) C. Lo Giudice (VI) - J. Andreucci (PE) - Marika Zorzi (Vi) - Viola (Vi)
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GAME OVER
di Lara Lago BUON COMPLEANNO
150
ITALIA
Buon compleanno Italia. Italia che mi rubi i sogni. Italia che mi rubi le speranze nell'onestà della politica. Italia che mi rubi la fiducia di qualcuno che pensi al bene comune e condiviso. Italia c h e m i R u by. B u o n compleanno ad un Italia che non rispecchia i giovani, che li costringe in realtà parallele e virtuali per s e n t i rs i c o m p re s i e accettati. Buon compleanno a quell'Italia che in tanti lasciano perché regna un'esteriorità vuota, meglio belli che intelligenti, meglio ricchi nella fabbrica del papy con le ambizioni legate alle caviglie che poveri e precari, fedeli a ciò che volevamo essere da grandi. Buon compleanno Italia, te lo scrivo su un biglietto di auguri con la torta sul fronte e ci aggiungo una frase di circostanza: “Non festeggiare il tempo che passa ma passa il tempo festeggiando”. Ma per te no Italia, è la frase sbagliata. Basta festeggiare Italia, dillo ai tuoi politici, buttali fuori dai tuoi palazzi, costringili a
guardarti in faccia. Io ti vedo così: minorenne. Era il 17 marzo del 1861 quando nascesti. Avresti 150 anni ora. Dovresti avere i capelli bianchi della saggezza, le parole giuste per ogni giorno. Ma ti vedo in un angolo, piccola, col sole caldo del tuo sud, tutta la tua meravigliosa cultura, I musei, i traguardi storici. Ma piangi. Hanno fatto di te una mercenaria, ti hanno a rru o l at a p e r d a re ricchezza a quanti ti sono saliti in groppa, ti hanno usata, strumentalizzata, vestita del tricolore, quella bandiera in cui tanti hanno creduto e combattuto. E' per loro questa festa , questo 150esimo di cui si fa un gran dire. Non per te. Tu riprenditi la tua dignità. Allontana da te le foto di governatori che baciano le mani dei signori della guerra, mentre si perde il lavoro, mentre nessuno può né vuole parlare dei misfatti della cronaca, di città fantasma dopo il terremoto, di speculazioni edilizie, di mafia dove non
la immagineremmo. In tempi di crisi la nostalgia ha una funzione rassicurante e consolatoria di assodata efficacia, e allora pensarti neonata commuove, la “nostra” piccola Italia. Ma tu pretendi, Italia, pretendi la libertà. Delle parole, della routine, dei fatti. Pretendi di poter spegnere tutte e 150 le candeline una ad una, ogni volta pensando ad una tua dote, a un motivo per cui vale rimanere qui. Urla più forte che puoi quando con una mano ti prenderanno per i c ap e l l i , q u a n d o t i sottometteranno, e per colpa loro verrai derisa anche all'estero, anche in ogni angolo della terra. Ribellati Italia, scrollati da addosso tutto ciò che ti imbriglia, alza la testa al cielo. E rinasci. E noi con te. Buon compleanno Italia, lo scrivo in una pagina strappata di quaderno, niente frasi di circostanza. Lo rileggerò più che potrò. Per iniziare a portarti rispetto. Io per prima.
MARZO 2011 Venerdì 4
DJ MATTEJO "ORIGAMI" Sabato 5
Sabato 12
DJ ALE DEM
045 95 86 -
Venerdì 11
DEPA
evaos 178
"THE FREAK SHOW" Djs CONF - LAGO - PRINCE ANIZOBA
Sabato 19
SOUL ALLIANCE Venerdì 25
DJ RICHY SIXCHIC www.myspace.com/richysixchic Sabato 26
DJ DEPA
Viale del Commercio 40/a - 37038 Soave (VR) -
Venerdì 18
DJ OMAR R. www.myspace.com/rdjomar
ANNA CALVI di EMANUELA VIRAGO - www.viragoentertainment.it
ANNA CALVI
Labbra rosso fuoco, figura esile, capelli raccolti, look bohemien. Questa è Anna Calvi e con il suo primo o m o n i m o a l bu m s t a scalando le classifiche europee. Nick Cave, poeta maledetto per eccellenza e suo mentore assieme a Brian Eno - che l'ha definita “La migliore dai tempi di Patti Smith”-, ci ha visto lungo e in molti sostengono che Anna Calvi sarà la novità musicale del 2011, The Next Big Thing. L'abbiamo incontrata alla Dussmann Kulturhaus, famosa libreria nel quartiere Mitte di Berlino, lo scorso 20 Gennaio durante uno showcase di presentazione del suo album; dopo averla sentita quella sera e riascoltato le sue canzoni decine di volte, siamo pronti a scommettere anche noi su questa raffinata cantante
di E. Virago
londinese di ovvie origini italiane. Personalità timida ma voce potente, Anna Calvi è fascinosa e a tratti inquieta. Con la sua bellezza elegante e selvaggia, le sopracciglia aggrottate e l'inseparabile chitarra in mano, è difficile non farsi sedurre da questa ragazza di 28 anni cresciuta a Putney, nel sud di Londra, quando presenta il suo immaginario sonoro ben preciso che, canzone dopo canzone, quasi ti ipnotizza. La sua voce da rocker di classe passa da sibili e sussurri, a sonorità più elevate - quasi da soprano - con estrema naturalezza e padronanza. A metà Gennaio è uscito il suo primo album, 10 brani suggestivi e sensuali in cui Anna Calvi racconta storie d'amore, di dramma e mistero, quasi delle fiabe urbane. Le canzoni le sa
scrivere e arrangiare, e sotto le influenze di Nina Simone e Edith Piaf, Il suo talento di cantautrice esplode. Mally Harpaz, all'harmonium e percussioni, e Daniel MaidenWood, alla batteria e voce, compongono la piccola orchestra con cui Anna Calvi ammalia e seduce dando vita ad un disco che si fa ascoltare con facilità. Da 'Rider To The Sea', pezzo di apertura tutto strumentale, alle evocazioni Sixties e dolcissime di 'First We Kiss', passando per 'The Devil' tutta giocata su voce e chitarra in un crescendo quasi
mozzafiato, alle affinità elettive di 'Suzanne and I', sino alla conclusiva 'Love Won't Be Leaving'. La preferita di Anna. E anche la nostra. A fine Gennaio si è esibita ad un esclusivo evento per la Maison Gucci all'Hotel De Crillon di Parigi e da Febbraio è partito il lungo tour che la porterà in giro per mezza Europa. Sarà in Italia ad Aprile con tre date: il 9 a Bologna, il 10 a Gambettola e l'11 a Roma. Non perdete l'occasione di scoprire questo astro nascente.
EXCLUSIVE INTERVIEW di VIOLA
CAMILLA TRA BUIO E LUCE "Buio e luce parla di una storica dualità, l'eterno conflitto tra ragione e sentimento, tra testa e cuore, anche all'interno di una stessa persona. La canzone dice infatti "buio e luce sono figli del sole". È perciò un invito da parte nostra a seguire un po' di più il cuore piuttosto che la testa: per quanto il buio cerchi d'impedire il ritorno della luce, alla fine non ci riesce, così come la ragione non può nascondere l'identità del cuore.”
Si presentano sul palco in tre (uno in meno causa infortunio) ma energici e pronti per l'elettroacustico targato "La Fame di Camilla". Sono Ermal, Jhonny, Dino e Lele, quattro giovani ragazzi baresi che hanno solcato lo scorso anno il palco di Sanremo con "Buio e luce", ed ora sono più in forma che mai, pronti a tornare in studio per riuscire ad "emozionare" con un nuovo album, come loro stessi ci raccontano… Parlatemi di voi, di quello che è “La Fame di Camilla" per chi non vi conosce… con poche parole, degli aggettivi che vi descrivano: "Belli, bravi e Roberto" (ridono). No dai, facciamo i seri… mmm, emozionali, perché noi proviamo sempre emozioni e tentiamo di trasmetterle… tenaci e… (silenzio)… consanguinei :) Cosa ne dite dell'atmosfera? Candele accese, clima rilassato… preferite questo palco o quello più energico del live da luci colorate e nessun posto a sedere? Sono due dimensioni diverse. Se potessimo mescolarle… anzi, stavamo appunto pensando di farlo… mescolare la dimensione elettrica con quella acustica. Stasera avremmo un cappello e un sigaro sul palco… (ridono) Una domanda a bruciapelo… nel vostro curriculum si nota anche una partecipazione a
Sanremo… com'è stata l'esperienza e cosa ne pensate del festival? Bhè guarda… il festival ci ha dato la possibilità di andare in giro… parecchio. Abbiamo suonato tantissimo. Subito dopo il ci siamo messi in movimento e le date si sono moltiplicate. Il fatto è che per andare a Sanremo devi essere pronto a saperti riconoscere in quell'ambiente… e io personalmente non riesco a riconoscermi. Ma non perché non sia stata un'esperienza, ci siamo divertiti tantissimo, è che bisogna guardare tutto sotto una certa ottica… E adesso che fate? Continuerete il tour, tornerete in studio... Da domani. Domani partiremo alla volta di Arezzo. Cominciamo in quello studio e poi vedremo… in base alle necessità… alle caratteristiche che prenderà l'album. Cd nuovo, canzoni nuove… in realtà siamo partiti da un totale di trenta pezzi, di cui ne abbiamo scelti diciotto e ne registreremo dodici/tredici. La band al completo, anche Jhonny nonostante il braccio fratturato. Uniremo un po' le due cose, un po' di live e un po' di studio. Sarete sempre sotto l'Universal? Credo, spero di sì. Ma guarda… voglio sfatare un mito delle etichette discografiche. Non è difficile firmare un contratto con un'etichetta… è difficile mantenerlo. Sappi che tutti i
discografici soffrono della sindrome del primo discografico che disse di no ai Beatles. Nessuno ti dice di no. Poi poverino… quel tale è impazzito ovviamente, parliamo dei Beatles. Nessuno ti dice di no e nessuno ti dice di sì, anzi… è più facile che ti dicano di sì a farti fare un disco bassissimo e senò va in discarica. La musica ormai è diventata questo. Per molti versi… non completamente. E la musica in Italia voi come la vedete? Male .... L’intervista completa su www.soundandvision.it
BACK TO BLACK THE BEST OF SOUL/FUNK from 60/70 SOUND
VISION
DJSET SUPPORTED MONTHLY BY BAR
Ven 4 MARZO BAR ASTRA Vicenza
Mar 8 MARZO RIVE JAZZ CLUB Bassano d. G. (VI)
Ven 11 MARZO PUNTO D’INCONTRO Bassano d. G. (VI)
Ven 18 MARZO ROKKAFE’ Castelcucco - (TV)
CAFE’ CASTELCUCCO - TREVISO
ASTRA
VICENZA
VICENZA
Via Zamenhof, n째 821 - 36100 Vicenza - Tel 0444.301837 - prosport@.prosport.it
Live review di fabrizio consoli (milano)
I BLAME COCO NIKE STADIUM, 20 febbraio – MILANO
La cosa che salta agli occhi di fronte a Coco, prima ancora della sua bellezza, o prima che qualcuno ne s n o c c i o l i l ' a l b e ro genealogico, e' la sua sfacciata giovinezza. Lei e meravigliosa, e molto piu' bambina di quanto non appaia nei video con i quali mi sono diligentemente documentato prima della s u a p e r fo rm a n c e d i Domenica scorsa a Milano. Trattandosi comunque di un debutto, mi concedo un po' di auto indulgenza, e considero la mia iniziale ignoranza un peccato veniale. In un momento storico in cui la parentela
(reale o presunta}con p e rs o n aggi d i s p i c c o internazionale e' un tasto dolente in Italia, e fa arricciare dubbi sui meriti effettivi dei protagonisti, siamo sollevati di vedere che a volte a pensare male si fa davvero peccato. Coco ha ventun'anni ed e' nata a Pisa, vicino ad una regione che non e' Italia piu' di quanto non sia divenuta un'estensione della provincia inglese, il cosiddetto “Chianti-shire” rifugio di molti intellettuali, artisti e benestanti britannici. Tra costoro c'e' anche un certo Gordon Sumner, che Coco chiama papa', noi invece
Sting. E chissa' quante volte lei dovra' sorbirsi il suo nome abbinato a quello di cotanto padre, e quante si sentira' additata come quella che “Se non fosse per papa'…” Eppure Coco non pare realmente interessata, inconsapevole o solo completamente a suo agio, ed affronta il palchetto allestito al Nike Stadium perfettamente calata nei panni del leader del gruppo che da lei prende il nome. La grinta e l'attitudine da rocker non le fanno difetto: si muove che per la verita' sembra piu' la figlia di Joe Cocker, rigida e cosi' poco femminile, ma terribilmente accattivante. Invero anche le doti artistiche non mancano. La voce ha un timbro caldo e profondo, ed i brani sono ben costruiti per darle risalto, e ben suonati. D'altro canto c'e' ancora della strada da fare per affrancarsi da casa. Soprattutto quando difficilmente si puo' non notare l'ombra lunga del babbo, nitida quando si contano le telecamere puntate su questi adolescenti scozzesi – sei. E poi le luci: gli spot-light che illuminano il viso di Coco sembrano stati sistemati dal direttore della fotografia di un kolossal hollywoodiano, i suoi occhi profondi e sinceri puntati su di noi splendono incorniciati da ombre in maniera quasi surreale. Luci
perfette, suoni ben calibrati, ambiente caldo e pieno al punto giusto, il pubblico della moda per una gig privata. Perfino Milano e' intrigante nelle immagini proiettate sfuggenti alle spalle del gruppo. Non manca nulla insomma. Qualcuno a fine concerto commenta placido: ”carino, anche se non se ne sentiva la mancanza”. E nella sua crudezza coglie l'essenza di quello cui si e' assistito domenica sera, un progetto carino e godibile, ma senza punti esclamativi. Coco pero' dalla sua ha un'arma tagliente, eta' e determinazione. Ed a giudicare dal fatto che e' l'unica sul palco a non avere vestiti brandizzati e scarpe da basket immacolate, direi che i presupposti sono ottimi.
MARZO 2011 V 4 DJ OMAR R. www.myspace.com/rdjomar S 5 DJ ANDREA VIER V 11 DJ CONF www.myspace.com/djconf S 12 DJ RICHY SIXCHIC www.myspace.com/richysixchic
V 18 DJ MATTEJO "ORIGAMI" S 19 PRE-PARTY TOUCH ME DJ PRINCE ANIZOBA TOUCH ME GUEST DJ ALEX PICONE @ DNA CLUB www.myspace.com/touchmeonenight V 25 DJ ANDREA VIER S 26 DJ OMAR R.
MEDIA PARTNER DELL’EVENTO
LIVE REVIEW DI CHIARA FANTINATO
Massimo Volume @New Age Club, 11/02 Mi rendo sempre più spesso conto di quanto bisogno ci sia di “MUSICA”in Italia. Cercherò di spiegarmi meglio. E' da poco terminato il 61°Festival della Canzone Italiana, il mitico Festival di Sanremo, che è ormai un tassello importantissimo nella
tradizione della cultura italiana, tradizione nella quale, per altro, la musica è parte fondamentale. Passione cantata, armonia emozionale, ecco il concetto di “Musica” in Italia, ecco cosa tutti aspettano speranzosi e fiduciosi ogni anno dal festival, motivo per cui
lo cher di ascolti è sempre elevatissimo, checchè se ne dica. Purtroppo però ogni anno puntualnmente le nostre aspettative e le nostre speranze vengono deluse, salvo alcuni rarissimi casi, poichè i brani che ci vengono proposti annualmente si rivelano i classici pezzi“Sanremesi”. Tentativi grossolani e ormai obsoleti di esprimere quella profondità e quel vigore emozionale italiano, per cui un tempo sembravamo brillare!!! Quest'anno nel tentativo di ringalluzzire la canzone italiana e di celebrare i 150 anni dell'Unità, i concorrenti del Festival in gara hanno addirittura riproposto i più famosi brani della musica nostrana, quasi con l'amara consapevolezza che qualcosa del genere non potrà mai più essere prodotto in Italia al giorno d'oggi. Dunque la domanda sorge spontanea, ovvero: cosa manca oggigiorno per far sì che quella che sentiamo sia davvero la “MUSICA”di cui necessitiamo? Risposta: l'autenticità dei sentimenti espressi, la verità emozionale della canzone, fatta di poesia e di un accompagnamento musicale armonioso con il testo e passionale come ciò che, sia l'interprete che l'ascoltatore, provano, la semplicità della profondità sentimentale italiana. Ecco perché dopo dieci anni di assenza il pubblico entusiasta del New Age di Roncade di venerdì
11/02 grida per più volte verso Stefano Pilia, Emidio Clementi, Egle Sommacal (Mimì) e Vi t t o ri a B u rat t i n i : “BENTORNATI MASSIMO VOLUME”. Dopo circa dieci anni la “MUSICA”è tornata e tanti di noi ne avevano bisogno, a giudicare dal numero di persone che affollavano il locale l'altra sera. E questa volta le aspettative di quei molti non sono certo state deluse, tutt'altro! Per due ore consecutive, rientrando per acclamazione ben tre volte sul palco, i Massimo Volume gridano, piangono e scherzano attraverso le loro schitarrate distorte e i loro reef dal sapore inkazzato e nostalgico, attraverso i racconti schietti e solenni al tempo stesso, di personaggi quotidiani, di storie di vite umili e tremendamente reali, di sfumature esistenziali ed emozionali quasi banali e ovviamente condivise. Il loro ineccepibile mix di musica e poesia , come la vera canzone italiana esige, riesce come sempre a battere lì nel profondo, esorcizzando quello che ci sembra così duro e pesante da affrontare e riproponendolo in chiave onirica e freudianamente terapeutica, favorito anche dalla leggera nebbia sparata dai fumogeni da palco. “Cattive abitudini”cucite sulla nostra pelle, che parlano del nostro passato del nostro presente e del futuro, insomma di noi, ma soprattutto a noi e nella maniera più semplice e sincera possibile: un potere che solo la vera“MUSICA”possiede.
batteria secca e precisa di qualche forma di canonicità, da riscoprire LIMELIGHT adischi cura di Eugenio Zazzara (Roma) Damon Che Fitzgerald, che fa con un blues subdolo e da terreno instabile per i getti velenoso, che fa da apripista
DON CABALLERO - FOR RESPECT Anno: 1993 Etichetta. Touch & Go
M at h - ro ck . O v ve ro, l'applicazione del calcolo, della misura e dell'aritmetica alla musica del diavolo. Questo, per quelli a cui piacciono le definizioni. Perché pur sempre di classificazione di origine giornalistica si sta parlando. Ma che comunque aiuta a far l u c e s u u n ge n e re misconosciuto, eppur vitale ancora oggi. Non che non ci si fosse mai pensato: i gruppi progressive dei bei tempi ci hanno lasciato fulgidi esempi di questa pratica. Ma, con loro, il diavolo, la bestia, non solo si ammansiva, bensì acquisiva il lume della ragione, si umanizzava, si acculturava. Qui, frusta e sgabello tengono a freno la belva, ma questa non smette
certo di ringhiare, mordere, graffiare. E alla prima distrazione... Per quanto il guru Steve Albini ci abbia messo parecchio del suo nel modellare questo genere, un grazie lo dobbiamo anche a quattro ragazzacci di Pittsburgh che, col disco di cui si sta per parlare, hanno inciso un solco profondo e indelebile nella tradizione meno nota ma più seminale. "For Respect" è quanto di più alieno si possa ottenere da una band agli esordi. Prendete le prime due staffilate: "For Respect" inizia con due accordi saturi e monchi di chitarra, che poi sfociano in una ineluttabile caduta in un pozzo senza fondo; 'Chief Sitting Duck' ha inizio invece con la
di napalm di chitarre e basso, che alternano spietate rasoiate ad abbozzi di melodia. Il primo respiro lo si tira con il terzo pezzo. "New Laws" è un lancinante annaspare in inesorabili sabbie mobili, dove ci muoviamo con panico sì, ma anche con lentezza, per evitare di rendere immediata la discesa. Le chitarre si contorciono su sé stesse, inseguendosi senza toccarsi, in un dialogo teso e malinconico, che non trova risoluzione. Se non nel risucchio finale, in cui la velocità aumenta e finiamo per essere completamente inghiottiti. Ci sbracciamo, urliamo, invochiamo aiuto, ci aggrappiamo a qualsiasi cosa: il rallentamento finale ha il sapore beffardo di una cosciente rinuncia di fronte all'ineluttabilità del destino. Si torna a pogare con "Nicked And Liqued" dove, ancora una volta, Che, Ian Williams, Mike Bandfield e Pat Morris fanno sfoggio delle loro grandi doti strumentali. Se "Rocco" venisse suonata con gli strumenti tipici dell'era p ro gre s s ive, p o t rebb e benissimo farsi passare per un brano di quelli: qui invece, il livello di elettricità rimane alto ed è il rumore stridente del metallo delle corde del basso a dominare. Con "Subdued Confections", i Don Caballero giungono a una
al metal più diretto di "Got A Mile, Got A Mile, Got A Mile". I due brani successivi tengono alta la bandiera, ma è con "Well Built Road" che gli americani raggiungono un risultato davvero eccelso. È qui che si manifestano gli spunti migliori: dai primi vagiti di post-rock di fine anni '80 per passare ai suoi esemplari più riusciti e coevi fino a giungere alla destrutturazione dei seminali Slint. Brano dotato, poi, di un pathos e di una forza drammatica da brividi, per essere uno strumentale: lo spettro emotivo è ben rappresentato, soprattutto nelle sue variazioni più umbratili e decadenti. Sequenze alto-basso, pianof o r t e, m i n i m a l i s m i , sovrapposizioni, stacchi, fughe: c'è un po' di tutto, condensato in cinque minuti e mezzo di capolavoro. I Don Caballero si congedano nel migliore dei modi: con il brano più furioso del lotto. " Belted Sweater" è una mazzata, un pugno allo s t o m a c o, u n a b reve sequenza di giri veloci e vorticosi per sancire la fine di un disco per certi versi ancora immaturo, ma pieno di una carica giovanile e, allo stesso tempo, di un cosciente e deciso intento di destabilizzazione che fanno ancora scuola.
ASTRA M2 - Cabarastra V4 - Back To Black DjSet S5 - Jam Session V11 - Dj Ale Rock S12 - Live: Finegan + Dj Ics M16 - Cabarastra V18 - Dj SoulBrew S19 - Live: Musica per Bambini + Dj Meli V25 - Dj Silva Disaster s26 - Live: Poveri di Sodio + Dj Wood
Tutti i concerti dalle 19 alle 21
Domenica Aperto dalle ore 16.59
GUILTY PLEASURE DI ANTONIO LO GIUDICE
ERA MEGLIO QUANDO C'ERANO GLI SQUALLOR
Sì potrebbe subito obbiettare che, nel ventennio degli Squallor (ovvero dalla metà degli anni '70 a quella degli anni '90), gli squallori veri venivano rigorosamente occultati sotto il tappeto e, pertanto, era evidente la funzione sociale di chi, come loro, si divertiva a spandere la polvere sul pavimento. Oggi che lo squallore ce l'abbiamo come Primo Ministro, neanche loro saprebbero da che parte iniziare e persino un brano come “Dannunziata” (mirabile resoconto, su base dance, di un pompino effettuato in stereo da due mignotte) rischia di perdere la sua carica eversiva o, peggio, di deprimere. Colpa del nano di merda, dico io, che ci ha anche tolto il gusto alla volgarità. Comunque, gli Squallor erano musica da zii illuminati:
chiunque della mia ge n e ra z i o n e l i abb i a conosciuti, lo ha fatto grazie a cassette carbonare (e, spesso, marocchine- con tanto di brano sfumato a tre quarti della durata) ascoltate nelle autoradio di qualche parente scapestrato (nella mia fattispecie, Rino, il marito di mia zia Concettina). Per loro non è arrivata nessuna benedizione postuma, a differenza dei loro quasi omonimi Skiantos- persino sopravvalutati. Comprensibile, tenuto conto della terra di nessuno in cui si incasellano quei dischi realizzati da quattro professionisti della canzone d'autore italiana (Bigazzi, Savio, Cerruti, Pace) che, circa una volta l'anno, si riunivano assieme ad un numero imprecisato di bottiglie e quantità di sostanze poco chiare, per spandere merda sciolta sul mondo in cui lavoravano. I loro brani erano un tripudio di n o n s e n s e a n a rc h i c o, omaggio-sberleffo alla canzone “alta” e volgarità scorrettissima e vitale. Sfido chiunque a non ridere fino alle convulsioni ascoltando “Unisex”- resoconto di una
trombata omosex parecchio hardcore del Cardinale Alfonso Fava (il che mi fa giungere alla conclusione che nel 1977 si era molto più liberi di adesso) oppure ai vari episodi della saga di Pierpaolo- figlio debosciato di buona e ricattabile famiglia. “Berta” addirittura ridicolizza il pensiero e le ostentazioni nordiste con quindici anni di anticipo sui pagliacci in camicia verde. Certo, è dura t rova re i l l o ro d i s c o “capolavoro”, senza riempitivi e divertente dall'inizio alla fine,
m a a l m e n o fi n o a d “Arrapaho”, colonna sonora dell'omonimo film, la qualità è rimasta altissima. Il primo mezzo passo falso è stato “Tocca l'albicocca”, un dischetto banale salvo il geniale singolo “USA for Italy”, in cui si invitava Michael Jackson a scrivere una canzone tipo “We are the World” al fine di raccogliere fondi per i napoletani (perché senza danari / son cazzi amari). Un capolavoro di terronaggine esibita senza complessi!
Mar 1 - UOVO - MEMORYMAN - JND 2011 Ven 4 - Dinamic Duo “Lost Grooves” a fine selection of Jazz Funk Soul
Mar 8 - BEPPE LODA - JND 2011 Ven 11- Roulotte HI FI (Country Rock VI) Sab 12 - Regno di Schiena di Sabrina Turri Sab 19 - Alan Bedin “Northern Soul Selection” Ven 25 - Polar For The Masses + The Kild (MI) Sab 26- Francesco Cerchiaro “Avec La Belle Epoque”
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SARTEA - C.so S. Felice e Fortunato - Vicenza
Live review di fabrizio consoli (milano)
produzione artistica. Dunque piu' sull'onda lunga di un e s o rd i o m i rab o l a n t e, Everything All the Time, e di Cear to Begin, secondo lp ancora succoso di validi pezzi folk, piuttosto che dell'ultimo disco, Infinite Arms. Come a dire che il premio se lo sarebbero meritati piu' per la traiettoria tracciata negli 11 Febbraio @ Estragon - Bologna anni che per quest'ultimo
bolognese tracima persone, e francamente la cosa coglie positivamente impreparati, dato che in fondo i Band of Horses suonano nell'orbita del country. La band rappresenta la sintesi perfetta del gruppo che ti aspetteresti essere il prodotto della vastità e dei boschi del grande continente americano con liriche folk,
lavoro. Anche se questa suona come la classica affermazione da onanista della musica, sulla falsariga del classico ed intramontabile “bello, ma preferivo i primi lavori”. E se anche la critica si concede il lusso di una presa di consapevolezza tardiva, sarà per la recente nomination, piu' probabilmente per il loro cursus honorum, il locale
capelli lunghi, barbe incolte e jeans sdruciti, anche se le fi n o ra i m m a n c ab i l i camicione di flanella sono state abbandonate. Anche lo scenario ricreato dalle foto di Christopher Wilson, proiettate in background, ci richiama alle suggestioni dei “great American outdoor” tra le due coste. L'unica cosa che fa difetto dunque e' proprio l'origine del gruppo, dato che
BAND OF
HORSES
Venerdi 11 febbraio Bologna accoglie all'Estragon i Band of Horses, ignari l'una e gli altri che di li a pochi giorni saranno i Black Keys a stracciarne le speranze, aggiudicandosi il premio per il miglior “alternative album” ai Grammy Awards 2011. Ma davvero si parla ancora di “alternativo”? E si' che credevo fosse una di quelle parole oramai svuotate di
significato, impagliate e consegnate alle generazioni precedenti, cosi' che si possano convincere che in fondo anche loro riescono a tenere ancora il passo con I tempi. Mamme e papa' si consolino: non sono gli unici infatti ad essere arrivati a festa finita. La stessa nomination arriva solo al terzo album, probabilmente sul punto di flesso della loro
LIVE REVIEW - LIVE REVIEW - LIVE REVIEW - LIVE REVIEW - LIVE REVIEW - LIVE REVIEW
viene da Seattle. Dunque ci coccoliamo all'idea che le camicie a scacchi fossero in realta' una sorta di tributo silenzioso al movimento Grunge, con cui i Band of Horses condividono non solo la provenienza, ma anche l'etichetta discografica, l'eroica Sub Pop. Accade spesso che un pubblico vasto porti ad una diluizione di intensita' rispetto alle gig minori, davanti a manipoli di persone nella fase di emersione verso il successo: ma questo fa parte del gioco. Gli Horses ci tengono a dimostrare pero' che il loro potenziale espressivo e'
anelastico alla dimensione della platea, e a Bologna ci omaggiano con un live strepitoso. Ben Bridwell, leader del gruppo, nonche' unico della prima formazione sopravvissuto al feroce avvicendamento negli Horses, anche dal vivo volteggia a suo agio tra le vette dei toni acuti ed acutissimi, che mantiene con disinvoltura per tutto lo show. Non c'e' dubbio, Band of Horses ci dimostra di essere una live-band di prim'ordine, capace di una varieta' espressiva ad ampio spettro. Ci azzittiscono al loro ingresso intonando a
due voci ed una chitarra Evening Kitchen, e da li per quasi due ore ci conducono per mano lungo tutta la gamma emotiva. Ci cullano sulle note di Blue Beard, ci fanno cantare convinti “and why did we live so long?” con Cigarettes Wedding Bands ed infine ci emozionano con The Funeral, pezzo conclusivo, che loro stessi definiscono la loro “hit” di maggior successo. Band of Horses suona che e' una bicicletta con la dinamo attaccata: incuranti del brivido di tutta la velocità possibile, c'e' un senso di circolarità del
ritmo, con gli occhi e l'attenzione puntante sul p a e s a g gi o c h e s f i l a . Catartiche le discese, quando le ballate cedono il passo a pezzi piu' ritmati come NW Apartment o Laredo, e noi diamo libero sfogo ai piedi e muoviamo le teste all'unisono. Lascio l'Estragon trascinato per il coppino dall'amico Marco, assonnato e per nulla sedotto dalle lusinghe della musica che suona senza fretta di cacciarci (o del gintonic, che corrompe invece inevitabilmente me). Mi ospitera' a Monghidoro, terra natale di Gianni Morandi. Che fine impietosa per una serata
THEoxSWINGIN’ LONDON PARTY 4 by r
THE SWINGIN’ LONDON PARTY 12 febbraio 2011 WITH SOUND & VISION + VIRAGO ENTERTAINMENT
IS BACK! ore 22.00 c/o
GLI EVENTI
Via Montegrappa, 123 - Fonte (TV)
DRESS CODE REQUIRED!
NO PASS BADGE NO PARTY!
PARTY SOLO SU INVITO PER INFO : lamanu@viragoentertainment.it
WWW.FACEBOOK.COM/ THESWINGINGLONDONNIGHTPARTY
Music by Dj D & Sir Taylor Soul-Beat-Psyche-Pop
Martedì mattina al lavoro. Penso al weekend. Siiii! E' quello giusto! Sabato ci sarà lo Swingin' London Party! Ok, la macchina deve attivarsi, il precedente è stato fantastico e quindi non devo mancare! Chiamo un'amica, avviso: “sabato ci tuffiamo a danzare negli anni '60, ok? Spread the word!” Dopo un'ora: siamo in sei! Sei ragazze che in coro “ma, come ci vestiamo? non ho niente da mettermi!” Google immagini aiutaci tu! Cerca: Mary Quant, Twiggy... Missione dopo lavoro: indagare nel negozietto vintage vicino al mio ufficio. Chiudo pc, pronta a tuffarmi nella naftalina! Entro e sento “Light my Fire” dei Doors. Wow. Esco con un vestito svasato e “cortissimo”. Dovremmo pure celebrare l'invenzione di Mary Quant, no? E' sabato, è il giorno! Giusto per entrare nel mood mi ascolto i Beatles “Twist and Shout”. Skype aggrega sei amiche che si scambiano links sui tutorial
trucco Twiggy. Ore 21. Matita bianca sotto gli occhi, eyeliner nero sopra e ciglia finte (prese a Londra, giusto per essere fedeli all'origine dello stile). Oddio…ma, reggeranno? Sono una che “swinga”, che non credano di stare sopra una statua! Ore 22. Amica in ritardo. “ Ho avuto seri problemi con l'applicazione delle ciglia!” Uhm. Arriviamo e si, siamo nel posto giusto. Mi sembra di essere entrata in un film, o di essermi catapultata in una balera anni '60. Piuttosto londinese. Who che suonano, vestiti optical, calze coloratissime, fasce in testa e … oh guarda, ma dove avrà trovato quegli stivali in vernice arancione??! Un drink: mojito? Un pimm's lo vedo più a tema. La gente socializza, ragazzi con giacche degne di emulare quelle dei Beatles, qualche occhiale strano e tutti che aspettano di incendiare la pista da ballo. Pista con pareti che riflettono proiezioni di i m m agi n i d i q u e g l i anni…Carnaby Street e le bellissime fotografie che hanno fatto diventare Twiggy un'icona. Wow! Ma…hey, questa è “These boots are made for walkin' ” Prendo le mie amiche (non per i capelli, abbiamo impiegato tanto a farli così cotonati) e le trascino in pista. Nancy Sinatra apre le nostre danze. Già c'è un sacco di gente che balla e no, non ci fermeremo per almeno due ore. Il DJ è fantastico e
sbircio nella sua “case”. Solo vinili originali! Tutti (ma siamo tantissimi!!!) ci stiamo divertendo, il ritmo ci trascina e ci crediamo davvero in quegli anni invidiabili. L'entusiasmo è cosi tanto che un foulard diventa giusto per innescare un limbo (beh anche se è usanza più hawaiana che Swingin' London, che importa!). Tra mani che oscillano, braccia che si incrociano e piedi che battono
a ritmo, spunta una ragazza con abito lungo blu brillante e caschetto biondo. -“Hai un look fantastico!” - “Hey baby, io arrivo direttamente da Hollywood”. E' tardi ma la gente non si ferma…sembra che lo “swingare” sia un'attività instancabile. Merito della musica che, per sbollentare i rimasti irrefrenabili, si rilassa con i lenti anni '60. Ma, si, ora devo proprio andare. (Ho le ciglia finta da togliere.)
di marika zorzi
DEATH BEFORE DISH I PADRINI DELL'HAR ONOR, MADE IN BOSTON DCORE Prima è toccato al “settantasette”, allora tutti con jeans stretti e creepers. Poi è stata la volta dello street e via di cresta e chiodo. E non si è salvato nemmeno il crust. C'è poco da stupirsi, quindi, se l'hardcore ultimamente è una moda. Lo dimostrano la gente che da un giorno all'altro si riempie la bocca con nomi di gruppi, che si tatua e va in palestra per mostrare gli addominali scolpiti durante il, fa figo dirlo, mosh pit. Per non parlare poi dei gruppi che si etichettano come tali quando, oltre ai testi assolutamente idioti, musicalmente non c'entrano proprio niente. Per fortuna che, oltre la moda del momento, di band che valgono ce ne sono. E non poche. In Italia come all'estero. Non starò qua a dirvi che sabato 12 febbraio è passato per il Sabotage di Vicenza proprio uno di questi gruppi. Vengono da Boston, città che in fatto di Hardcore vanta una certa tradizione (Bones Brigade,
Bane ecc.), e incidono per Bridge Nine, etichetta di riferimento nel settore. Questi due elementi rendono di per sé i Death Before Dishonor uno dei maggiori gruppi in campo hc. Ma non è tutto. Questi ragazzotti americani, da più di dieci anni, sono diventati uno dei punti di riferimento del genere nel panorama mondiale. I Death Before Dishonor rappresentano, infatti, una determinata corrente dell'Hardcore, paragonabile a quella che negli anni ottanta seguirono Agnostic Front e Sick Of It All. Tra le influenze impossibile non citare band ormai affermate come Terror, Madball e Hatebreed. Tralasciando le band di ispirazione, dal vivo i ragazzi sanno il fatto loro. Il possente stile vocale utilizzato dal cantante Bryan regala al pubblico sonorità compatte e granitiche. E i ragazzi apprezzano, eccome. La gente vola fino al balcone, spintoni e balli sfrenati accompagnano tutto il live. La fine è un coro comune. I Death Before Dishonor ripresentano “Boston Belongs To Me”, raccolta in eredità dai padrini dell'Oi! britannico Cock Sparrer e riconvertita in un imponente inno hc.
giovedi’ 10
- ZweiBar (tv) - Live: Magnetofono (’60) - Jack The Ripper (vr) - Live: BullFrog (Acid Blues)
MARZO 2011
Venerdì 11
- Plettro (bl) - Live: Horrible Porno Stuntmen + Dj Set - Deposito Giordani (pn) - Live: Verdena - O. Gambrinus (tn) - DjSet by S. Santoro & Alex Tozzo - Plettro (bl) - Live: Rumatera + Dj Set - RockCafé (tv) - Djset: Claudio King P. (Reggae) - Astra (vi) - CabarAstra - Deposito Giordani (pn) - Live: Close To the Lizard K. (Doors trib.) - ZweiBar (tv) - Dj Osai The Real Outsider - O. Gambrinus (tn) - Live: AirBags - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles giovedi’ 3 - ChaletDeLaMot (tn) - Live: Celtic Mess - New Age (tv) - Live: Paolo Benvegnù - ZweiBar (tv) - Live: Trutz Viking Groth - RockCafé (tv) - Dj Iani - Rivolta (ve) - Live: Luca Bassanese - Jack The Ripper (vr) - Live: Ragdolls (Punk- SWE) - New Age (tv) - Live: L.ego + Metrognomi - Punto d’Incontro (vi) - Back To Black Dj Set - De Gusto (tv) - Carnevale DeGusto Live+ DjSet - Vinile (vi) - Home Contest Live Rock venerdi’ 4 - PopCorn (ve) - Go Hard Or Go Home Soundclash - RiveJazzClub (vi) - Live: Bossamba - CSC (vi) - Live: Motociclica Tellacci - Plettro (bl) - Live: Dune (BO) + Efficent Machine (Tv) - Sartea (vi) - Live: Roulotte Hi-Fi - Vinile (vi) - Secret Party Atto III - Unwound (pd) - Live: A Classic Education - Bar Astra (vi) - DjSet by AleRock - Punto d’Incontro (vi) - Carnival Party by Tobia Down Ass - O. Gambrinus (tn) - DjSet by S. Santoro - La Loggia (vr) - Dj Conf - Bar Astra (vi) - Live: Jam Session - RockCafé (tv) - Afrobeat Dj Set - Evaos (vr) - Dj Depa - La Loggia (vr) - Dj Andrea Vier - ZweiBar (tv) - DjSet: Tobia Down Ass (Indie) - Evaos (vr) - The Freak Show Dj Set - New Age (tv) - Live: Eugenio Finardi - Jack The Ripper (vr) - Little Taver (Rock n Roll) - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - PopCorn (ve) - Electro Carnival feat. Phonat MofoHiFi - RiveJazzClub (vi) - Jazz & Style con N. P. Locantore Domenica 6 - Vinile (vi) - Live: Humanature + Wora Wora Washington - RockCafé (tv) - Happy Hours Dj Osai - Punto d’Incontro (vi) - Dj Set by Esh (Electro) - ZweiBar (tv) - Zweiplugged Andy3 - Sartea (vi) - Dinamic Duo “Lost Grooves” Dj Set - Bar Astra (vi) - Back To Black Dj Set Lunedì 7 - La Loggia (vr) - Dj Omar R. PopCorn (ve) Wah Wah Club & Sh. It Present - Evaos (vr) - Dj Mattejo “Origami” Fat Monday W/ Skrillex Sabato 5
mercoledi’ 2
Martedì 8
- Sartea (vi) - Beppe Loda JND 2011 - RiveJazzClub (vi) - Live: Modale + Back To Black Dj Set - RockCafé (tv) - Last Carnival Party
SOUND & VISON MAGAZINE declina ogni resposabilità per eventuali cambi di programma
Sabato 12 - Plettro (bl) - Jamming High Reggae Party - O. Gambrinus (tn) - Live: Big Ones (Aerosmith Trib.) - Deposito Giordani (pn) - Live: Club Dogo - ChaletDeLaMot (tn) - Live: Heating Boilers - RockCafé (tv) - Excuse Me - ZweiBar (tv) - Private Party - New Age (tv) - Estragon Lab Night: Amour Fu - De Gusto (tv) - Live: Carretera Central - Rivolta (ve) - Altavoz - CSC (vi) - Live : Ongapalooza - Punto d’Incontro (vi) - DjSet by Tony Dj (Rock) - Sartea (vi) - Live: Regno di Schiena by S. Turri - Bar Astra (vi) - Live: Finegan + Dj Ics - La Loggia (vr) - Dj Richy SixChic - Evaos (vr) - Dj Ale Dem - Jack The Ripper (vr) - St Patrick’s Day (Irish Folk) - Interzona (vr) - Live: gentlemen & Assassins
Domenica 13 - ZweiBar (tv) - Zweiplugged: Genus Caput - Punto d’Incontro (vi) - Live: Piccola Orchestra Vagante
martedi’ 15 - New Age (tv) - Sabaton + Nightmare
Mercoledì 16
SABATO 19 - Plettro (bl) - Frigidaire Tango - NeWave Night - ChaletDeLaMot (tn) - Live: Rip Tapes - O. Gambrinus (tn) - Live: The Repeatles (Beatles Trib.) - RockCafé (tv) - Dj Osai The Real Outsider - ZweiBar (tv) - In Bass We Trust - New Age (tv) - Live: Scacciapensieri - De Gusto (tv) - Papu Afrobeat 70 Dj Set - Rivolta (ve) - Live: Marlene Kuntz - CSC (vi) - Christy Doran’s Bunter Hund (Ch) - Vinile (vi) - Live: Hormonas + Vermillion Sands - Punto d’Incontro (vi) - SkinnyMonk (positive music) - Sartea (vi) - A. Bedin “Northern Soul Selection” - Bar Astra (vi) - Live: Musica Per Bambini + Dj Meli - La Loggia (vr) - Dj Prince Anizoba - Evaos (vr) - Soul Alliance - Jack The Ripper (vr) - Live: Thee Stp (punk n roll)
Martedì 22 - Unwound (pd) - Live: The Radio Dept
Giovedì 24
Sabato 26 - Plettro (bl) - Pink is Punk DjSet - Deposito Giordani (pn) - Live: Massimo Volume - ChaletDeLaMot (tn) - Live: VetroZero - O. Gambrinus (tn) - Live: Shoulder Band - RockCafé (tv) - DjSet : I Maledetti (Rock/Garage) - ZweiBar (tv) - FlyXXX Electronic Night - De Gusto (tv) - Mat The Cat DjSet - New Age (tv) - Live: Cattive Abitudini - Punto d’Incontro (vi) - Dj Mack (Hip Hop) - Vinile (vi) - Lamette Party - Sartea (vi) - Live: F. Cerchiaro - Bar Astra (vi) - Live: Poveri di Sodio + Dj Wood - La Loggia (vr) - Dj Omar R. - Evaos (vr) - Dj Depa - Jack The Ripper (vr) - Buddy & The Cocos (Toga party)
DOMENICA 27 - Punto d’Incontro (vi) - Modigliani Tribute to Beatles
GIOvedì 31
- Jack The Ripper (vr) - Live: Le Pistole alla Tempia (rock) - ZweiBar (tv) - Live: Poison De Luxe - Jack The Ripper (vr) - Live: Radio Dead Ones (Punk Rock - Berlin)
Venerdì 1 apr - De Gusto (tv) - Born To Be ‘’80 Party - Bar Astra (vi) - CabarAsra
giovedi’ 17 - ZweiBar (tv) - Live: Logan Code - Jack The Ripper (vr) - Live: Cavani (Folk Rock)
Venerdì 18 - Unwound (pd) - Live: Ongapalooza Festival - Deposito Giordani (pn) - Live: Gli Avvoltoi - O. Gambrinus (tn) - DjSet by S. Santoro - Rockcafé (tv) - Back To Black Dj Set - ZweiBar (tv) - Lady Gisa BrokenBeat - New Age (tv) - Live: G. Lindo Ferretti - De Gusto (tv) - Live: StarFuker Acoustic - Rivolta (ve) - VeneziaSkunk: SkaJ Califfo de Luxe - RiveJazzClub (vi) - Live: Veronica Marchi & Fabio Vidali - Punto d’Incontro (vi) - St. Patrick’s Day Dj Set R. Zanin - Bar Astra (vi) - DjSet: Marco SoulBrew - La Loggia (vr) - Dj Mattejo “Origami” - Evaos (vr) - Dj Omar R.
Venerdì 25 - Plettro (bl) - Live: Black Friday - O. Gambrinus (tn) - DjSet by S. Santoro - New Age (tv) - Live: Stereo Total + Jolaurlo - RockCafé (tv) - Dj Cyco (Uk Garage) - ZweiBar (tv) - Dj Set: Zuki Stra - De Gusto (tv) - Dr Funko & His Troubles - RiveJazzClub (vi) - Dario Volpi Trio - Vinile (vi) - Gianluca Mosole Band (Jazz) - Sartea (vi) - Live: Polar For the Masses + The Kild - Punto d’Incontro (vi) - Gino Tonico “Funk Tonic” - Bar Astra (vi) - Djset: Silva Disaster - La Loggia (vr) - Dj Andrea Vier - Evaos (vr) - Dj Richy SixChic
- Plettro (bl) - Live: Manodopera (Folk) - Unwound (pd) - Live: Arboretum - New Age (tv) - Live: Marta sui Tubi + PHOTOS AROUND THE ROCK Exhibition
PHOTOS AROUND THE ROCK 1 - 30 aprile @ new age club treviso verdena 2 aprile 2011 @ people club vicenza
PHOTO DI MICHELA DEL FORNO
David Bowie Iggy Pop Nick Cave Ramones Oasis Placebo Deus Madonna & others ...
SOUND & VISION MAGAZINE presenta
PHOTOS AROUND THE ROCK 1APRILE - 30 APRILE @ NEW AGE (TV) FOTOGRAFI: Francesco Zanet (Ud) - Alessio Furlan (Ve) - Michela Del Forno (Si) Henry Ruggeri (Mc) - Daniele Pensavalle (VI) INFO : WWW.SOUNDANDVISION.IT - INFO@SOUNDANDVISION.IT
exclusive interview by viola ...READY TO SET ON
FIRE? intervista e foto di Viola
"Eravamo a Berlino a suonare anni fa… Non avevamo ancora il nome della band e a dire il vero eravamo un po' frustrati per questa cosa. Il tour si chiamava “Madbones featuring Olly from the Shandon”: davvero una tristezza infinita, ma era l'unica cosa da fare. Alcuni ragazzi dei Beasteaks, una super band tedesca, vennero a vederci. Il bassista mi conosceva e mi disse: “Come mai non avete un nome?” Io dissi che ci eravamo appena formati e non avevamo trovato nulla di lontanamente decente. Lui disse: “Se io avessi un'altra band la chiamerei The Fire”. Detto, fatto…” Il nome non smentisce: sono fuoco, fiamma viva, energia pura. On stage mostrano i denti e catturano l'attenzione, sarà perché si son fatti le ossa dopo anni di esperienze sui palchi di mezza Europa, e questo si vede. Sembrano i tipici ragazzi con cui tua madre non ti permetterebbe di uscire, quelli coi tatuaggi ed il fare spavaldo… ma sotto la scorza, quando a parlare non è solo il loro aspetto ma la loro musica, dimostrano tenacia e talento da vendere, due qualità che scarseggiano ormai in un panorama (quello musicale italiano) dove è sempre più difficile trovare band “sincere”. Li conosciamo meglio grazie a Lou, chitarrista della band ed ex Madbones, che ci accompagna nella scoperta partendo dall'anima della fiamma…
Se dovessi inquadrare il progetto “the fire” in poche parole, o per meglio dire… con tre aggettivi… quali vi descriverebbero meglio? Se ti devo parlare della nostra musica: aggressiva ma gentile e, soprattutto, vera. Se ti devo invece dire di un nostro show: Potente. Potente. Potente. Ora capiamo meglio chi siete… indaghiamo nel passato: I Fire nascono dalla fusione di Shandon e Madbones, gruppi entrambi abbastanza conosciuti nella scena della musica “alternativa” italiana. Cosa vi è rimasto di queste esperienze precedenti e cosa invece avete reinventato nei fire? Sul piano dell' esperienza tutto serve. Tutto ti forma. I Madbones e gli Shandon hanno posto le fondamenta di quel progetto che si sarebbe poi chiamato The Fire. Abbiamo reinventato completamente il
exclusive interview by viola
genere musicale. E questo è stato il passo più importante e difficile. Si è passato da due generi (il punk-rock e lo ska- core) che innanzitutto erano in qualche modo predefiniti, con le loro "regole" non scritte, ed inoltre erano contestualizzati in un dato periodo storico e in una certa "scena". Uscire da un contesto di questo tipo significa quindi essere completamente liberi, senza vincoli di genere e di stile, compresa l'immagine del gruppo. Questo ovviamente ha i suoi pro e contro. Sei ovviamente libero di fare un disco di tracce molto diverse una dall'altra (e penso che sia una caratteristica che ci contraddistingue parecchio) ma dall'altra parte ovviamente sei completamente spaesato e non sai cosa si aspetterà da te e come reagirà il tuo pubblico. Avete un nome inglese e cantate in inglese. Non la ritenete una sfida riuscire a rivolgervi ad un target italiano? Assolutamente sì. Il popolo italiano è esterofilo. Ascolta un sacco di musica inglese ed americana. Ma se la stessa è fatta sul proprio
territorio, allora non va più bene. Inspiegabile, no? O meglio, la spiegazione c'è, ma va cercata in una diseducazione scolastica che ci porta ad essere uno dei paesi occidentali in cui si parla peggio l'inglese. Abbiamo una tradizione di doppiaggio televisivo ammirevole e fantastica, che però ha fatto in modo che il nostro orecchio non si abituasse a quella che invece è, in mondo con sempre meno barriere, la lingua più comunemente usata. A questo uniamoci decenni di edizioni di Sanremo, et voilà, il danno è fatto! Ma torniamo a noi… perchè, quindi, cantare in inglese quando abbiamo una lingua splendidamente musicale ed un vocabolario da far invidia a Shakespeare? Semplicemente perché l'inglese meglio si adatta al rock. Suona più efficace, più diretto. Quindi semplicemente ce ne freghiamo se saremo di difficile ascolto per qualcuno. Non entreremo mai nelle grazie di qualche major italiana, facendo così. Lo sappiamo ed abbiamo accettato la sfida. L’intervista completa su www.soundandvision.it
GLI INDIMENTICABILI DIMENTICATI A CURA DI FOX
Willem Tanke Olivier Messiaen's Organ Works
Non so se sarà un'eccezione, ma stavolta ho voglia di parlarvi di musica colta. Non proverò ad usare tutti quei termini da rivista accademica, non ne sono capace e non ho un livello tale da decodificare i cosiddetti classici. In questi ultimi anni ne ascolto tanta, cerco di decifrarla a mio modo, e come tanti ho iniziato con i contemporanei, più vicini a ciò che di musica conosco, poi, lentamente, torno indietro nel tempo. Quindi il mio modo di ascoltare i classici è formato da due situazioni: l'emozione all'ascolto e l'analisi del suono. Di più non so. Olivier Messiaen credo sia il più accreditato ad essere un compositore di musica totale e credo sia la figura che più mi ha colpito negli ultimi anni. E' stupefacente la forte vicinanza di molti artisti francesi, in special modo musicisti, verso la cristianità e la religione. Non è come noi italiani la potremmo pensare, ma ha un' essenza molto mistica che si traduce con un'iconografia davvero forte e un' espressività nella musica potente e radicale. Per noi italiani che sinceramente siamo ancora fermi alle messe beat come espressione massima dell'avanguardia musicale liturgica, una così forte immaginazione da uno scossone non da poco. Vi consiglio di andare in rete e vedere cos'ha fatto in vita questo grande artista, poi prendete questi otto cd pubblicati dalla Brilliant, che tra l'altro di solito hanno un prezzo piuttosto modesto, (potete dirigervi altrimenti su altre edizioni più costose e raffinate nell'incisione), e ascoltate bene il contenuto: troverete un'analisi completa delle potenzialità sonore dell' organo a canne strumento che Olivier Messiaen ha sempre suonato e che conosceva a fondo. Sentirete suoni inimmaginabili e composizioni così radicali che porteranno a chiedervi “ma che musica è?”. Semplice: è grande musica.
INFO@SACRUMCOR.COM - WWW.SACRUMCOR.COM Via PrA’ Bordoni 43 - ZanE’ (VI) - Tel 0445.315514
BEDROOM REVOLUTION “storie di dischi da collezione” di SIR TAYLOR
HEARTBREAKERS
:
“L.A.M.F. “ Track rec. Uk lp 10/77
Maledetti,intossicati e condannati : questa in sintesi la storia di una delle band piu' potenti e sfortunate della storia della musica rock. L'album in questione è per capirci la quintessenza della musica punk stessa. Le vicessitudini nel mixaggio di questo disco molto ricercato sono divenute leggenda. Nell'aprile del 75 i New York Dolls si avviavano allo scioglimento; la band finiva travolta da abuso di droga e forti tensioni interne dovute appunto allo scarso riscontro commerciale. Jerry Nolan e Johnny Thunder tornavano q u i n d i a N . Yo r k p e r ricominciare una nuova avventura. Qui nasce il nucleo degli Heartbreakers con Richard Hell al basso appena cacciato dai Television. La formazione a tre non dura a lungo - siamo nel marzo del 75 e i piu' in America ballavano
'the disco hustle'. R. Hell con ottimo tempismo riesce ad andarsene ed ottenere un ottimo contratto con la Sire Rec.(come P. Smith,Ramones e T. Heads).Gli Heartbreakers a questo punto hanno una incredibile reputazione live ma nessuna prospettiva di contratto discografico visto che si portavano dietro la pessima fama di ingestibili tossici e casinisti in qualità di ex N.York Dolls! A questo punto arriva l'offerta di e n t ra re a fa r p a r t e dell'Anarchy tour con i Sex Pistols in Inghilterra. La formazione americana non tardo' quindi a conquistare i diffidenti inglesi attirando l'attenzione delle major d i s c o gra fi c h e b e n intenzionate a sfruttare a dovere il fenomeno punk music ed una band come gli Heartbreakers con due exDolls, vere leggende viventi.
E' la Track records a vincere la corsa per il contratto; la gloriosa etichetta di J. Hendrix e degli Who era però purtroppo all'insaputa dei più alla canna del gas travolta dai debiti e dalla pessima gestione economica. Le registrazioni dell'album vengono terminate rapidamente producendo ad aprile '77 il primo singolo (Chinese rocks) in doppio formato 7” e 12” che vola ai primi posti nelle classifiche. Sfortunatamente le vendite furono sottostimate dalla Track rec. e con i lunghi tempi necessari per una ristampa si perdono un sacco di potenziali guadagni. Nonostante questo il singolo arriva dritto in cima alle classifiche alternative inglesi. Le prime voci su problemi in fase di mixaggio che rendevano il suono cupo e opaco cominciarono a circolare. Proprio il mixaggio a cui la band dedicò parecchia attenzione e tempo si rivelò il problema enorme che rovinò il risultato finale! In studio il suono del mix finale era grandioso mentre il vinile non rendeva. Perfino la versione in cassetta rendeva meglio con un suono più brillante e chiaro per basso,batteria e chitarre. Esce nel frattempo un altro singolo, ma i passagi radio sono scarsi perché la maggior parte dei testi dei brani riguarda esperienze con la droga e sballi vari.. cioè non proprio il pane della BBC! Quando l’Lp
vede la luce il problema mixaggio è sulla bocca di tutti: non è così male da rendere inascoltabile l'album, ma ne inficia chiaramente la potenza sonora. Questo crea grosse tensioni nella band con il batterista ex-Dolls, J. Nolan che ritorna in America nel pieno del tour promozionale dell’Lp! Lo sostituiranno per qualche data, P. Cook dei Pistols e poi T. Chimes dei Clash. Il fallimeto della label con un singolo appena uscito che non viene distribuito (It's not enough, uno dei 45 punk più rari e costosi) crea il collasso finale della band che riesce fortunosamente a riavere i master del lp ”L.A.M.F.” dopo una irruzione piratesca negli uffici di Soho per poi scioglersi definitivamente. LAMF (dal gergo dei writer newyorkesi: down to kill like a mother fucker) rimane un capolavoro, vale tutte le 50 sterline che vi chiedono per una copia come nuova. Esiste una bella stampa italiana , poco meno costosa. Lasciate perdere la versione remixata uscita per la Jungle Rec negli anni 80 e prendete il cd con i mix originali, demos, live etc.. In seguito si è scoperto che i problemi del suono erano legati alla masterizazzione fatta dalla Track rec e non dal mixaggio in se. J. Thunder e J Nolan erano già morti per o.d. quando il nuovo CD con il mitico mix originale uscì nel 2002 col tripudio della critica. R.I.P.
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CHE VITA, KEITH! Keith Richards, “Life”, Feltrinelli, 2010
Si intitola semplicemente “Life” l'autobiografia di Keith Richards, pubblicata in Italia da Feltrinelli ed uscita praticamente in contemporanea in tutto il mondo tra ottobre e novembre dello scorso anno. E devo dire che poche volte la vita di un rocker, di una leggenda vivente della storia del rock quale è il chitarrista dei Rolling Stones, vale la pena di essere raccontata prima e letta poi. Già, perché l'esistenza di Keith è costellata di episodi,
esperienze, conoscenze che meritano di essere fatti conoscere non solo ai fans degli Stones, ma in generale agli amanti del rock e poi perché è scritta in maniera scorrevole e avvincente, grazie all'enorme lavoro di James Fox, quasi coetaneo di Richards, che ne ha raccolto per anni ricordi (o frammenti di essi), parole e confidenze per poi ricomporre il tutto in maniera organica, con un uso continuo del flash-back. E' un libro voluminoso, più di 500 pagine, di una ricchezza impressionante e di onestà d i s a r m a n t e. R i c h a rd s d i m o s t ra i n n a n z i t u t t o un'ottima memoria, con la descrizione di situazioni, persone, particolari che connotano periodi lontani e più recenti. Il racconto di una vita spericolata comincia con una scena da film: Keith in una macchina imbottita di droga con altri Stones, fermati nel '75 (durante un tour) in Usa dai poliziotti e processati in un clima surreale, con i fans fuori dal tribunale pronti a far
scoppiare una rivolta in caso arresto! Ma poi si va v e ra m e n t e a l l ' i n i z i o , all'infanzia di Keith a Dartford, alla povertà, ai genitori Doris e Bert, all'incontro con Mick Jagger, incrociato già alle elementari, ma concretizzatosi alla stazione dei treni di Dartford nel '61. Manco a dirlo, ad avvicinarli è la musica, o meglio la passione comune per Chuck Berry; Keith sedicenne descrive Mick alla zia come “un tizio che ha tutti i dischi che Chuck Berry abbia mai inciso e i cui amici sono fan del rhythm and blues”. La lunghissima parabola artistica dei Rolling Stones (il nome proviene da una canzone di Muddy Waters) ha inizio dunque all'inizio degli anni 60, ma il libro più che una celebrazione del successo mondiale della band è veramente un racconto “umano” delle vicende che hanno costellato e reso unica la vita di Keith: la sua infinita amicizia, tra alti e bassi, con Jagger, le donne, i suoi grandi amori per Anita Pallenberg e Patti, madri dei suoi figli, i rapporti con gli altri Stones (l'amicizia sincera con Wood, soprattutto), la dipendenza dalla droga, l'amore viscerale
per la musica in generale e per la chitarra, il successo, gli innumerevoli concerti, gli incidenti (tragicomica la caduta dall'albero alle isole Fijii…), l'affetto per gli animali. In vari passaggi l'ironia del protagonista è evidente e la lettura è spassosa, ci scappano sorrisi e qualche risata; vero, i passaggi drammatici (la morte, a soli due mesi, di Tara, figlio di Keith e Anita) e tristi (le morti di Stewart – il sesto Stone – e Brian Jones) non mancano, ma il racconto del ricordo prosegue senza peli sulla lingua, anche quando vengono coinvolti gli altri membri del gruppo (Brian Jones viene descritto a c i d a m e n t e, d o p o i l successo come “l'impasto di Giove e Venere mescolati insieme” e a Jagger stesso non vengono risparmiati giudizi negativi) e personaggi del calibro di John Lennon e Chuck Berry. Citando Chiara Colli, autrice di una bella recensione su “Il Mucchio” di gennaio, si può concordare sul fatto che “Life riesce nell'intento di far risultare R i c h a rd s a n c o ra p i ù simpatico (soprattutto di Jagger) e ancora più vero. Se possibile, ancora più rock”.
ART CORNER di lara lago
Missael, un cubano al Gilda ristorante “Gilda” di Rossano
Si chiama “ArtPassion Italia” ma guarda all'estero. Cerca il gusto estetico ma soprattutto l'emozione dell'arte. E tutto quello che dei colori, dei soggetti, dei tratti di una tela riescono a comunicare. Era il 2009 quando Alessandro Canonico, il padre da un anno e mezzo di “ArtPassion Italia”, si innamorò di un quadro post cubista. Vi era dipinto un volto ma vi erano mostrati tutti i suoi lati. “Mi aveva colpito il suo modo di interpretare un viso- ha spiegato Alessandro Canonico- Se davo uno sguardo fugace a quella tela mi comunicava delle cose, ma se mi mettevo là ad ammirarlo per un'ora ero capace di trovare altre mille sfumature.” La mostra di Missael Acosta Hernández, ospitata dal 10 febbraio al
Veneto, nasce proprio da una passione, in perfetta sintonia con il nome dell'associazione che l'ha organizzata. La passione per quei pittori che sì hanno un'origine ben precisa, ma con un'arte dal respiro internazionale. Missael ha 30 anni, è cubano, ma le sue tele potrebbe averle dipinte un newyorkese o un parigino, non per l'assenza di connotazioni di luogo, ma per la sua appartenenza al mondo, tanto che lo sfondo delle sue opere potrebbe essere la sua città o quella di ognuno. Nato a La Habana, a Cuba, il 15 febbraio 1981 Missael è un pittore, un umorista grafico e uno scrittore: l'arte si unisce in lui in tutte le sue sfumature, e in tutte con successo. Conosciuto come
gilda 4 KINKY PEOPLE
“artista des artes plasticás” in vari stati dal nord al sudAmerica dove è rappresentato da alcuni galleristi, vanta pubblicazioni di opere e poemi in Brasile, Canada e Spagna. Membro del Fondo Cubano dei Beni Culturali dal 1999 e membro “dell'associazione Hermanos Saiz” dal 2001, Missael al Gilda espone 18 tele, ovvero parte della sua produzione
del 2010. “Il post-cubismo secondo Missael” è il titolo della mostra che chiuderà il 30 aprile e che ArtPassion Italia ha fortemente voluto per far conoscere la produzione del 30enne cubano nel nostro territorio. Un territorio che Missael vorrebbe conoscere più da vicino e al quale vorrebbe far incontrare la sua arte dal respiro internazionale.
RISTORANTE - PIZZERIA VIA CASTION 39 - ROSSANO V.TO (VI) TEL 0424.540.947 - Chiuso il Martedì
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SNACKBAR BARETTO
EXCLUSIVE INTERVIEW di Rosarita Crisafi
FRANCESCO TESEI
Francesco Tesei è uno dei più apprezzati prestigiatori mentalisti europei, interprete di quella particolare disciplina dell'illusionismo che gioca con la psicologia, “in grado di c o m p i e re s p e t t a c o l a ri acrobazie con i pensieri delle persone”, come lui stesso spiega. Di scena al Piccolo Teatro di Padova lo scorso 17 febbraio con il suo show “Mind Juggling”, ha dimostrato con effetti sorprendenti e grande abilità la sua straordinaria capacità di “accesso” alla mente degli spettatori. Al termine dello spettacolo, accolto da una vera e propria ovazione da parte del pubblico, ha risposto ad alcune domande per Sound & Vision. Nasci come prestigiatore, come ti sei avvicinato al mentalismo? Sono sempre stato affascinato dalla magia della mente fin da ragazzino. Fin da quando avevo quattordici anni cercavo libri di mentalismo. All'epoca era visto
in modo molto diverso rispetto ad oggi, strizzava l'occhio al paranormale... In effetti in passato il mentalismo aveva un'aria molto lontana rispetto a quella che presenti oggi nel tuo spettacolo, talvolta lugubre e dark... Si, il mentalismo all'epoca era associato a poteri sovrannaturali e di percezione extrasensoriale. Oggi quando comincio il mio spettacolo chiarisco di non avere questo tipo di poteri. Nell'arco del mio percorso mi sono occupato di varie discipline nell'ambito delle arti visive, di regia video, sono stato anche consulente di altri illusionisti italiani ed internazionali per i loro show, cosa che faccio tutt'ora. Attorno ai trent'anni tuttavia ho deciso, dopo aver lavorato per molti anni anche all'estero nel mondo dell'illusionismo, di riavvicinarmi al mentalismo. Mi piaceva l'idea di poter fare uno spettacolo che fosse molto interattivo con le persone, che
non fosse una ripetizione di se stesso ma ogni volta qualcosa di diverso, una struttura fissa che si deve ricreare. E' una sfida molto stimolante. Nelle scene del tuo spettacolo ci sono molte citazioni estetiche ispirate all'arte di René Magritte, come mai questa scelta? Il mio spettacolo si pone delle domande. Non credo che dia delle risposte, semmai vuole porre delle questioni sotto forma di dubbi o provocazioni. Quanto siamo liberi nelle nostre scelte, quanto siamo condizionabili, cos'è la realtà, quello che noi vediamo é davvero la realtà oggettiva che noi scopriamo o è una mappa
mentale, una nostra creazione? L'idea di giocare in questo modo con il reale ha una veste per certi versi surreale. Ho deciso di appoggiarmi a Magritte, maestro del Surrealismo proprio per dare questo messaggio. Le sue immagini sono molto evocative, nelle mie scenografie è rappresentato il suo occhio, uso la bombetta nel mio costume di scena, gli ombrelli...Il mio spettacolo comunque credo non colpisca gli occhi, la scena è minimalista, molto nuda, preferisce non distrarre le persone e farle concentrare sui concetti. Leggi tutta l’intervista su www.soundandvision.it
MARZO 2011 ven 4 esh, electro sab 5 carnival party tv anni ' 80 e ' 90 con tobia dow ass ven 11 Back To Black by djd sab 12 tonydj, rock dom 13 piccola orchestra vagante live dalle 21,30 ven 18 st. patrick day guinness e roby zanin dj sab 19 skinnymonk, positive music ven 25 gino tonico, funky tonic sab 26 dj maick, hip hop dom 27 beatles live, modigliani dalle ore 21,30
i djset dalle 22.30 P.ZZA GARIBALDI, 21 BASSANO DEL GRAPPA TEL 347 7597201
LE RECENSIONI a cura di DJD & Luca Sartor
Vuoi scrivere le tue recensioni qui? Contattaci a redazione@soundandvision.it
ROBERT PASSERA : Gringo On The Rocks Label: Irma Rec
Questo cd non dovreste perdervelo proprio perché è un tale concentrato di ottime composizioni da lasciare stupiti.Del resto R.Passera è uno dei produttori/dj dietro”I was a yeye girl” inno della generazione lounge, balletto delle jene e spot di famosi gelati. TeeTee Cocò, Gringo on the Rocks,YoYo boy ,Moquette e la strepitosa Explosion n4 ( la storia di una modella che fa staltare in aria il Billionaire!) sono irresistibili e sicuramente li sentirete molto alla radio e Tv. Nota di merito per la bellissima copertina di un famoso disegnatore americano,in stile cartoni animati, vedi pronipoti/Hanna&BarberaSe il vostro pane è la lounge music e l'easy da ballare qui trovate la sostanza che latita in questi tempi su troppe uscite discografiche senza senso.Cult and classic.
ELY BRUNA: Remeber the time Label: Irma Rec
Ecco un'altra azzeccatissima uscita della storica label bolognese. Questo cd si propone come una evoluzione o continuazione del lavoro fatto a suo tempo dei Nouvelle Vague con una intelligente rilettura di classiche hits degli anni 80 in versione bossa/jazz.Dentro ci trovate: The rhythm of the nite/ Take on me/Material girl/ The final countdown/ Barbie girl/ I like chopin !!! Ottima e non scontata la scelta dei brani da reinterpretare ed interessante in genere la rilettura nonostante questo tipo di operazioni non sia proprio più una novità.Tuttavia le doti vocali di Ely, il perfetto inglese, i bellissimi suoni acustici in studio e lo ribadisco la scelta delle cover rendono il risultato assolutamente godibile ed apprezzabile.
GLITTERBALL: We Couldn't Have Dremed It Label: Seahorse Recordings
Qs è una lezione che non dimentico! Da sempre sono pertato a snobbare il rock italiano che molto raramente è a livello delle produzioni anglosassoni per vari motiv( sensibilità artistica, capacità tecniche, idee..).Quando ascolto qualcosa che viene dalle nostre parti sono percio' doppiamente critico.Ma sono molto meritocratico e quindi quando trovo l'eccezione sono pronto a ravvedermi.Questo duo ha sfornato un cd notevole, con un grande mix di idee, suoni e motivetti rock accativanti.Testi non banali e cantati in un simpatico inglese italico (aka broken english)che fa molto wave underground italiana anni 80. Nella loro musca trovate la wave elettronica degli anni 80, le chitarre del grounge americano, i beats electro acustici più alla moda con un lavoro del basso encomiabile. Irresistibilmente groove e ma non'piacione/finto alternativo' alla Subsonica per capirci.C'è molto di più.Meriterebbero dei gran passaggi radio e se le premesse sono qs una marea di live per promuovere il cd! Bellissima la copertina che conferma la regola bella cover= buon disco.
LE SCIMMIE “Dromomania” Label : Autoprodotto
Esordio discografico di questo duo con un album/cd che è molto particolare.Il disco propone un sano noise minimale o come talora viene con fantasia etichettato psycho-noise non male, ma dopo ripetuti ascolti non mi sembra andare da nessuna parte.Potrebbe essere tante cose e niente. Una carina colonna sonora di qualche splatter od horror forse, ben registrato ma con poca ricerca di suoni e contaminazioni per essere credibile (forse idee poco chiare?). 25 min di musica solo strumentale, nessun brano cantato o testo (che ne sò,voci campionate etc). Titoli carini e fantasiosi ma temi abbozzati e senza sviluppo (che deludono orecchie fini) con un buon livello energetico,questo sì.Oggi purtroppo è disponibile tanta musica, con tante idee e pochi soldi a disposizione.A mio modesto avviso :si può dare di più. ESBEN AND THE WITCH “Violet Cries” Label: Rough Trade
Il fascino di questo disco di debutto della formazione inglese degli Esben And The Witch sono le atmosfere oscure, malinconiche e strazianti. Un complesso sonoro drammatico che ammalia e cattura. Musica dark oscura, sofferente come da tempo non se ne sentiva di buon livello. Chi, come me, è cresciuto a Cocteau Twins, Dead Can Dance, Siouxsie and the Banshees e dintorni e più recentemente ha iniziato ad amare Bat For Lashes o The XX non può che rimanerne colpito positivamente. Dietro a questo trio di Brighton regna incontrastata la voce teatrale, gotica e dannata di Rachel Davies. Un giovanissima musa dal canto alchemico e spettacolare che, sommato alle atmosfere tese e tetre delle chitarre e la profondità ossessiva del basso rende un composto infinitamente lugubre tra l´erotico e l´esoterico. A smorzare la tensione sono però i testi. Leggeri e rigorosamente pop, quasi in contrapposizione con il peso e la profondità dei suoni. Un incubo pop... Come autodefiniscono la loro musica, ma un incubo affascinante! Cercate il loro video nel tubo e lasciatevi trasportare dall’angoscia ....
FERDINANDO BUSCEMA 4 MARZO 2011
Il fascino della magia contemporanea di scena il prossimo 4 marzo alle 21 allo Spazio Bixio di Vicenza. In programma “L'esperienza della magia” di e con Ferdinando Buscema, uno dei giovani prestigiatori moderni più accreditati a livello internazionale. L'intento dello spettacolo è quello di suscitare e risvegliare il senso di meraviglia presente in ciascuno di noi. Lontano dallo stile “fantasy” di Harry Potter o dall'approccio appariscente alla David Copperfield, Ferdinando Buscema si definisce Magic Experience Designer, una declinazione contemporanea del Mago, creatore di esperienze magiche per un pubblico intelligente, moderno e disincantato. Nel suo spettacolo interpreta una sintesi di conoscenze antiche e moderne, giochi di prestigio, storytelling, psicologia e idee insolite in cui il pubblico è invitato a giocare con le proprie percezioni. “L'esperienza della magia” promette non solo di intrattenere, divertire e coinvolgere con uno stile raffinato ed intelligente, ma soprattutto di ridestare nello spettatore la dimensione della meraviglia e della magia della vita. Un appuntamento dedicato ad un pubblico curioso ma anche agli scettici, a chi pensa di aver già visto tutto nella vita, che propone una veste nuova ed originale dell'illusionismo, lontana dall'immaginario consueto, senza conigli o colombe che escono dal cilindro, donne da tagliare a metà, trucchi da scoprire, maghi pasticcioni e comicità più o meno volontaria. Da non perdere!!! Lo Spazio Bixio si trova in via Mameli, 4 (angolo via Nino Bixio). Biglietti a 10 euro (ridotti a 8. Consigliata la prenotazione (0444 322525, dal lunedì al venerdì; info@theama.it; www.theama.it; www.spaziobixio.com).
“forme mangiabili” di giorgia peruzzi
L'arte è cucinata e la vita è cruda: la PERFORMANCE POP! Schechner, teorico della performance sostiene che "l'arte è il processo che trasforma le esperienze crude in forme mangiabili". Propone di identificare una performance come la serie di eventi che hanno luogo tra il pubblico e il performer, indipendentemente dal contesto in cui essi si trovano. E' infatti una performance il rito religioso, sono performance i giochi dei bambini, è una performance il discorso di un politico, è performance un incontro sportivo, è performance persino una stretta di mano. Il performer infatti, a differenza dell'attore, non interpreta un personaggio, piuttosto crea una propria esperienza nella cornice ritualizzata della rappresentazione. Mette in relazione il mondo interno della performance con quello esterno della vita "reale". Il concetto di "Performance POP" va ad identificare quel particolare tipo di performance che riguarda la Musica POP. Con musica pop, non intendiamo la cosiddetta musica
leggera ma tutta quella musica occidentale che non è classica, j a z z o bl u e s, q u i n d i sostanzialmente il rock e tutte le sue sottoforme. Da Elvis in poi e soprattutto negli anni Sessanta e Settanta la musica pop fu protagonista di una diffusione su larga scala, p o r t avo c e e i n s i e m e espressione di quella cultura giovanile che si stava lentamente creando. Beatles e Rolling Stones sanciscono in modo definitivo l'importanza dell'immagine nella musica pop. Come elemento costruttivo e non accessorio, non dissociabile dalla musica. Negli anni Settanta le rockstar sono c o n s ap evo l i c h e n o n necessariamente devono recitare una parte ma che sicuramente non possono esimersi dal ricoprire un ruolo, l'artista pop mette in scena il proprio Io, si espone rendendo pubblica la propria vita privata, la propria immagine. L'evento live si inserisce in questo quadro come il momento in cui l'artista
celebra il legame con il proprio pubblico, nell'occasione del concerto musicale si innescano meccanismi di identificazione che permettono allo spettatore di dichiarare se stesso attraverso l'azione del performer. L'evento diviene, dunque, una sequenza di atti simbolici dove le rockstar, agendo in modo rappresentativo/teatrale, riflettono su se stessi regole, simboli e significati, strutture sociali, codici, ruoli, condizioni sociali, si sviluppa una sorta di sistema a specchi, in cui il pubblico si identifica nella rockstar, che a sua volta mette in mostra il risultato di un Io artistico, sociale, avente al suo interno le caratteristiche della società contemporanea. Nel corso degli anni Settanta la musica si fa sempre più spettacolo: nasce il glam rock di cui David Bowie fu il principale esponente. Il glam, in sintesi fu soprattutto moda, espressione di un nuovo malessere adolescenziale che intuiva una presenza sinistra dientro il quotidiano ripetersi di una vita programmata dal mondo adulto. La parola glam rock viene associata a paillettes, lustrini, capelli colorati, spacchi e scollature, tacchi alti e zatteroni, ponendosi come tendenza t ra n s - ge n d e r n e l s u o tematizzare l'unisex non come azzeramento ma come saturazione del maschile-piùfe m m i n i l e. Q u e s t o atteggiamento di consapevole uso dell'immagine a fini artistici in ambito musicale raggiunge un momento di massima espressione durante i tour dell'album The Rise And Fall Of
Ziggy Stardust and The Spiders From Mars uscito il 6 giugno del 1972, è l'epoca in cui Bowie viene definito da Kenny Everett "Secondo solo a Dio". In questa fase del suo percorso artistico Bowie ci regala un prodotto estremamente complesso e curato su ogni fronte, dall'apparato musicale, alla stesura drammaturgica (il testo), all'interpretazione, alle dichiarazioni alla stampa, alla costumistica e all'allestimento scenico. Sulla scena di Ziggy Stardust troviamo i mimi di Lindsay Kemp, scenografie ispirate al lavoro del Linving Theatre, assistenti kurogo (persone vestite di nero che aiutano l'artista nei cambi costume in scena, figura plasmata al teatro kabuki giapponese), pantomima come Yet san and the eagle. L'artista si presenta con abiti di Burrett e Yamamoto, creazioni ispirate al fumetto, alla fantascienza e al teatro kabuki, il trucco kabuki aiuta ad esasperarne l'androginia e un cerchio dorato compare sulla sua fronte come un terzo occhio futurista. Bowie intreccia con il suo pubblico una storia d'amore senza rinunciare a quell'aura divina che lo rende leggermente intoccabile. Alla fine la domanda sorge spontanea: dove finisce la musica e comincia il teatro? Io credo che questa sia solamente una sterile distinzione e che l'arte contemporanea sia essa definita visiva, teatrale, musicale o cinematografica non abbia bisogno di confini quanto di sane e profique contaminazioni. "Gimme your hands cause yo u 're wo n d e r f u l " .
ALTERNATIVE BOOKS REVIEW by novearti
DAFT PUNK Marco Braggion
Udite udite per gli amanti della band francese, questa della Odoya è la prima biografia scritta su di loro, questo avviene giustamente in contemporanea con l'uscita del film Tron che gode di una splendida colonna sonora ad opera proprio dei Daft Punk. Il libro in questione è una sintesi della loro carriera, la ripercorre cronologicamente, dai rave dei primi anni novanta fino all'invenzione e la creazione dell'immaginario cyborg legato al gruppo grazie alle visioni regalateci dai loro videoclip, in cui possiamo ammirare mondi onirici e visioni al neon. Il libro, contiene un'ampia introduzione sulla musica elettronica, da cenni storici e contestualizza l'argomento in maniera decisamente esaustiva. Inoltre è costellato di un'apparato fotografico in bianco e nero, che rende il tutto ancora più interessante! Straconsigliato!
THE STREET ART STENCIL BOOK curated by on.studio
La stencil art è un'arte che si potrbbe definire "anarchica", in quanto non segue nessuna tendenza nessuna moda, e a volte è considerata quasi "illegale". Il libro in questione, per gli amanti di questa pratica, è davvero un pozzo di ispirazione, infatti contiene un enorme apparato fotografico e, cosa più utile che altro, dei veri e propri stencil, che possono essere utilizzati per decorare qualsivoglia strada o altra superficie. Questi stencil, fanno parte di una selezione di lavori di vari street artist, all'interno del volume troviamo infatti per ogni artista una veloce sezione biografica, uno stencil utilizzabile e un'esempio di applicazione. Ragazzi fatevi sotto se state cercando dell'ispirazione artistica!!
SOUND & VISION NIGHT CLUBBING QUANTE VOLTE VI SIETE RECATI IN UN LOCALE CHE NON HA SODDISFATTO A PIENO LE VOSTRE ASPETTATIVE? NIGHTCLUBBING VI VIENE IN AIUTO!
I locali che trovate in questa sezione sono stati scelti e selezionati grazie ad una attenta valutazione che considera: ambiente, programmazione proposta, originalità e qualità dei servizi offerti. Tutti i locali sono stati selezionati e visitati dal nostro staff. Vi invitiamo quindi a frequentarli e fare di questi i vostri locali preferiti. SOUND AND VISION AWARD
Questo simbolo è stato assegnato a quei locali che da oltre 4 anni hanno scelto Sound & Vision. E’ così doveroso e giusto rivolgere loro un nostro ringraziamento, con questo piccolo riconoscimento. Possiamo così garantirvi che la loro passione e coerenza nel gestire il proprio locale si riflette ampiamente sulla soddisfazione dei clienti che lo frequentano.
SARTEA
VI
C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea
BAR ASTRA
VI
Contrà Barche - VICENZA www.facebook.com/barastra
Ecco i simboli delle caratteristiche dei locali L E G E N D A
LIVE MUSIC
Mostre Foto e Quadri
JAZZ
Wireless
Dj Set
Giardino Estivo
Cocktails Bar
Birreria
Club Privato
Vegetarian Food
Ristorante
WineBar
S&V AWARD
Eventi SKY
VINILE
VI
Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429 smoking area
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì
Il centro di Vicenza, al centro del mondo, nel centro della musica! “Nuovo Bar Astra” powered by his eclectic owner Mopi and his amazing staff. Music every day, music every night ,,, music inside. Taste us and you never forget us! Peace & Love!Da non perdere i mitici concerti e dj set aperitivo. Aperto tutte le Domenica dalle ore 16.59
Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...
BARETTO
SHINDY CLUB VI
CSC
Contrà S. Giorgio - Bassano d. G. - Tel 0424.500000 www.shindy.it
Via Leogra, S.P. 46 al km 21 - San Vito di Leguzzano (VI) Info Tel. 349.294328
Via Ponticello 40 - Molvena - Tel 345.2758203
Lo Shindy Club da trent’anni è la discoteca dei bassanesi doc, informale ed “alternativa” offre serate di vario genere: il venerdì concerti live, il Sabato rock puro al primo piano, e musica elettronica nell’ Electric Ballroom. Avete presente la pubblicità “cosa sarebbe il mondo senza la Nutella?” Decisamente si abbina a “cosa sarebbe Bassano senza lo Shindy!”. Enjoy! . Aperto Venerdì e Sabato
Dal 1999, in totale libertà e senza deleghe ad agenzie, organizza e diffonde musica ed arte in un mix eterogeneo di generi e di provenienze internazionali. Tutte le info su www.centrostabile.it
Posizionato sulla statale che va da Breganze a Marostica, con un ampio parcheggio sia di fronte che a lato, e arredato in modo un po' kitsch è particolarmente gradito ai giovani per i suoi colori vivaci e l'atmosfera sempre allegra, ravvivata dalle bellissime ragazze che vi aspettano sette giorni su sette dalle 06 del mattino fino alle 02 di notte. Oltre alle ottime birre facciamo delle Bruschette speciali, Panini, Insalatone e snack veloci adatti a tutti i gusti.
OSTERIA RIVE VI
PUNTO D’INCONTRO VI
LA LOGGIA
Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815 www.rivejazzclub.it
P.zza Garibaldi - Bassano d. G. - VICENZA Tel Roberto 347 7597201
C.so Guà - Cologna V.ta - Tel 0442.41041
Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!
Aperto tutti i giorni dalle ore 07,00 del mattino con orario continuato. Dal mercoledì alla domenica, dalle 18,00 alle 02,00, diventa punto d'incontro by night. sorge sulle ceneri ancora calde del Contrà Granda e ne acquisisce modi, abitudini e spirito. Cocktail internazionali, selezioni di vini, birre, distillati e tanta buona musica con dj set e live. Disponibile per feste private.
Loggia Cafè è il punto di partenza ideale per la vostra serata, tutti i week-end con i migliori DJ Set della zona offrono divertenti serate dall'orario aperitivo in poi, sempre con nuove situazioni da vivere. Situato nel centro storico di Cologna Veneta. Chiuso il Lunedì
Centro Stabile di Cultura
VI
VI
VR
JACK THE RIPPER VR EVAOS
VR
ROKKAFE’
TV
Via Nuova 9 - Roncà - Tel 045.9971260 www.jacktheripper.it
Via del Commercio 40/a - Soave Tel 045.9586178 - evaos@hotmail.it
St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com
Un vero tempio del rock! Un punto d’incontro obbligatorio per la buona musica. Da qui sono passate le migliori band underground del pianeta. E se Elvis fosse ancora vivo dopo Las Vegas avrebbe scelto questo posto per esibirsi. Il Jack the Ripper è alternativo, fuori da mucchio, inossidabile, una garanzia di qualità e continuità. Rochenrol!!!
Evaos dove bere e mangiare, non è solo un gioco di parole ma un nuovo concetto di ristorante a 360° nell'arco della giornata, partendo dall'aperitivo con particolari Band e DJ Set arrivando ad eleganti cene e ottime degustazioni di vino. Nato con l'idea di rivoluzionare le vostre serate EVAOS si distingue fin da subito per eleganza e stile. Aperto tutti i giorni dalle 7:00 alle 02:00 chiuso la Domenica.
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
BARRACUDA TV
NEW AGE
ZWEIBAR
Via Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV) Info: Matteo 392.9581569
Via Tintoretto - Roncade - Treviso www.newageclub.it
Ponte Pagnano - Asolo - Tel 347.737793 www.zweibar.tk
A marzo apre Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra! Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento! Vieni a scoprirci in Via Cavin de i Cavai, 47 a Villa D'Asolo (TV)
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!
Zweibar Ist Wunderbar! Ristorante non convenzionale con menù che cambia spesso e accompagnato da ottimi vini. Cocktail fatti a regola d' arte e snack diversi dai soliti, in più...... la Nostra Musica (vedi Rock Cafe). Per l' Aperitivo.... dal cicchetto, all' affettato al coltello, fino al pesce crudo. Ai piedi di Asolo e fornito di comodo parcheggio Zweibar è aperto dal Mercoledi alla Domenica dalle 17.30 alle 2.00.
TV
TV
DE’ GUSTO
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POPCORN
VE
PLETTRO
BL
Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603
Via della Pila - Marghera - Tel 393.7573462
Via Feltrina (BL) - Adiacente alla Pizzerie La Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)
It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.
Il nuovo Club nato come conseguenza e principale sede del WAH WAH CLUB, con lo scopo di portare a Venezia un CLUB che ora come ora manca. Un loft dove andare a bere una birra, dove organizzare la tua festa, dove sentire i concerti delle band piu fighe della scena indie rock e rock n roll ed i djs piu cool del momento, proiezioni, esposizioni, coinvolgimento, proposta, questi sono i segni particolare del POP CORN Club
A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!
OFFICINA GAMBRINUS TN
CHALET DEL LA MOT TN
Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261
Baselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710
SCEGLI PER IL TUO LOCALE IL NIGHTCLUBBING DI SOUND & VISION!!! Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che piatti tipici trentini. Una programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. La Domenica è dedicata ad un novità: il quiz multimediale! Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!
Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.
Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare; ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare.
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC
WWW.RIVEJAZZCLUB.IT
VEN 4 JAZZ & STYLE
con Nunzio Paolo Locantore che racconta episodi tratti dal suo libro “In vino veritas, in scarpe adidas, in doccia badedas....” musicati dal gruppo Una Vez
MAR 08 MODALE acustic ...anni 50,60 e poi Back to Black Dj Set..
VEN 11 BOSSAMBA Bossanova & more
VEN 18 VERONICA MARCHI E FABIO VIDALI... Cantautrice emergente..
VEN 25 DARIO VOLPI TRIO OSTERIA RIVE _VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815
Improvvisazioni jazz