SOMMARIO DIR. RESPONSABILE: STEFANO ROSSI EDITORE: DANIELE PENSAVALLE
Anno 8 - N° 87 NOVEMBRE 2011 Aut. Trib. Bassano d. G. N°° 8/03 del 3.09.2003 Grafica: Daniele Pensavalle Cover by Andrea Blitz Studio (VR) www.blitzstudio.it
Events Review Frieze Art Fair London (di E. Virago) Live Review Oh Land (di F. Consoli) Architecture in Helsinki (di T. Fiorese) Alice Cooper (di D. Visentin) Francesco De Gregori (di A. Lo Giudice) Camilla (di L. Lago) Punk dall’ascella fetente (di M. Zorzi) Linea di Confine di (M. Zorzi) Rubriche THE SOCIAL NOTEWORK (di A. Tonini) JIMMA CORNER (di Jimma) ReceCd (di L. Sartor) BEDROOM REVOLUTION (di L. Sartor) METTI UN LIBRO A CENA (di Fox) Cinema Festival Cinema Muto (di L. Moneta) Secondo Me (di A. Lago) QUESTO NUMERO È STATO REALIZZATO GRAZIE AL CONTRIBUTO VOLONTARIO DI
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S. Rossi (VI) - G. Mari (VI) - A. Lo Giudice (VI) F. Nicolli (VI) - T. Fiorese (VI) L. Sartor (VE) - Fox (VI) - F. Consoli (MI) E. Sampong (VI) - E. Virago (TV) L. Lago (VI) - R. Crisafi (VI) - L. Moneta (TV) C. Fantinato (VI) - A. Lago (VI) E. Zazzara (RM) - M. Zorzi (VI) D. Pensavalle aka DJd (VI) - Viola (VI) D. Visentin (TV) - A. Tonini (TV) FOTOGRAFI di S&V Mag Viola HCPH, Michela Del Forno, Daniele Pensavalle
ODIO L’ARIA FRITTA!!! di Lara Lago CHI PIU’ PERICOLOSO? ER PELLICCCCIA 1 o 2?
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Non giustifico la violenza, gli occhi insanguinati di rabbia, gli estintori buttati addosso alle persone, che indossino una divisa o meno. Non giustifico il rancore tradotto in gesti plateali, le utilitarie incendiate di poveri cani che devono ancora finire di pagarle, le Madonne buttate sul pavimento, schegge di ceramica miste a odio. Non giustifico lo scagliarsi contro tutto e tutti, senza distinzioni e differenze, i bastoni, le bombe carta, lo squadrismo del terrore, lo spirito da curva sud occultato tra l'arte della città eterna. Non giustifico la strumentalizzazione di un corteo pacifico che vuole cambiamenti e leggi e che crede che la violenza non sia la strada giusta. Ma non tollero nemmeno i media che quella violenza la alimentano quotidianamente, non sopporto il cadavere di Gheddafi messo in vetrina come un trofeo, quasi a spiegare che è là, nella violenza più estrema, lecita e legalizzata, l'unica vera forma di ribellione. E non tollero un paese che non pensa ai giovani, che li costringe ad alzare le mani per farsi sentire, vedere, farsi prendere in
considerazione. Non giustifico nemmeno uno Stato che non permette ad un anziano, dopo una vita passata a lavorare, di avere una pensione da non arrivare a fine mese. Non tollero e non giustifico che non ci vogliano più lasciare una vecchiaia serena, che pensino sempre a loro stessi, che non abbiano altri strumenti e risorse che addossare tutta la colpa ai black block pur di non parlare di un popolo che il 15 ottobre è finalmente riuscito a scendere in piazza, dopo anni di stasi, una lenta ricerca di consapevolezza che così no, non vogliamo più andare avanti. Odio l'aria fritta, le parole dei politici mentre tutto diventa fatiscente e cade a pezzi, tranne i loro privilegi. Odio che si mettano in prigione quelli che in quella manifestazione han finito per diventare i capri espiatori, o forse pedine di un orrido progetto da loggia massonica che non voglio nemmeno supporre. Ha scritto Fabio Marcelli sul Fatto Quotidiano: “Uno Stato che colpisce nel mucchio è uno Stato debole con i forti e forte con i deboli, cioè uno Stato che non è all'altezza dei suoi compiti. Per totalizzare un danno anche lontanamente pari a quello che compiono certi figuri, evasori fiscali, speculatori edilizi e finanziari, esponenti politici che hanno deturpato e ridicolizzato l'immagine dell'Italia nel mondo, ci vorrebbe un esercito di “Pelliccia” operanti a tempo pieno.” Io tutto questo non lo giustifico. E tu?
Oh
Land
foto e testo di Fabrizio Consoli
@ Killer Plastic – Milano 21 Ottobre
Ah, il Plastic. “Killer Plastic” per gli stranieri vittime della Lonely Planet, e' il tempio indiscusso delle notti milanesi, luogo per eccellenza delle gay-happyness, con i suoi sabati di promiscuità caciarona, residuo organico della liberazione sessuale di decenni fa. Uno dei pochi luoghi dove la city non si polarizza, e travestiti, modaioli, studenti erasmus e cravattoni della finanza si mescolano ballando allegramente 'hit' di Renato Zero, avvolti dal calore di regole di capienza da treno trans-indiano. E si sa, non c'e' nulla di piu' alla moda di quello che sulla carta non lo sarebbe: ed allora ecco che questa versione 2.0 di una balera accoglie il concerto/showcase di Oh Land, nata Nanna Oland Fabricius, cantante danese al suo esordio internazionale con il secondo album omonimo, dopo il successo in patria del primo. Ma cosa hanno in comune l'artista elettro-pop e la mecca della trasgressione a salve? Innanzitutto la rigenerazione nel ballo. Figlia d'arte – padre organista e madre cantante d'opera, Nanna e’ una promettente ballerina classica prima di un brutto infortunio alla schiena che ne compromette la carriera. Eppure lei
non si perde d'animo e “continua a ballare, chiudendo gli occhi e componendo musica”. E poi l'essere entrambi solidamente impregnati di cultura pop. Che sebbene oggi sia diventato quasi un insulto – la deriva pop e' l'incubo piu' ricorrente e piu' spesso realizzato di qualunque scena indie – e' qui inteso nella sua accezione migliore, come espressione di musica facilmente ricevibile e magari pure spensierata. Quando pero' si vogliono scomodare concetti delicati come 'sperimentale', allora la questione si fa articolata, e probabilmente servirebbe qualcosa in piu' di basi elettroniche e registrazioni ambientali, approccio multisensoriale alla scrittura o testi immaginifici ed evocativi. Pertanto se in certi brani Oh Land viene paragonata a Bjork, probabilmente si tratta piu' una prossimita' di ispirazione, dato che l'artista islandese difficilmente si sarebbe sognata di scrivere “tu sei il lupo, io la luna”. Per quanto non mi piacciano i riferimenti ad altri artisti, e' pur vero che quando la bionda danese intona Sun of Gun, i richiami a Cocorosie o Imogen Heap sono immediati, e non sono solo miei. Insomma Oh Land non suona esattamente il genere di musica che mi scioglie, ma se ne apprezzano comunque la direzione e gli sforzi, ed il rispetto cresce se si pensa che e' lei stessa a curare l'arrangiamento, oltre alla scrittura. E nonostante tutto, asserragliata nel privee' adibito a palco – con tanto di ringhiera davanti - la ventitreenne scandinava ci regala una venerdi' sera danzereccio, piacevole e fresco. Rispetto poi a quanto della riuscita della serata sia dovuta al locale piuttosto che alla musica, beh questa e' una domanda che richiama il rapporto oggigiorno sempre piu' contraddittorio che esiste tra la scatola ed il contenuto. Un po' come quegli artisti che ad un certo punto decidono per la svolta e si trasferiscono a Londra, o a New York. E si e' mai sentito di musica mediocre che venga da questi posti?
MOON COMUNICAZIONE ED INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI
CLUB
VENERDÌ 04.11 - Back To Black Serata mod, funk, soul, DJ's DJD, Sir Taylor, Ivor, Boogaloo Robert
SABATO 05.11 - Parklife DJ's Boogaloo Robert + guests
VENERDÌ 11.11 - FREE PITCH # 1 LIVE: Container, Mute, IVN. DJ's: Nick Merenda, Splatterefx
SABATO 12.11 - XENO & OAKLANDER (New York, U.S.A.) live in concert.
MOON CLUB - Via Saragat 12/C, Mirano (VE) DJ's Boogaloo Robert, Whipping Boy Tel 041.3099664 - Cell 329.1915489 - Cell 393.1585317 FB: MOONCLUB VENEZIA
ARCHITECTURE IN HELSINKI APPARTAMENTO HOFFMAN (CONEGLIANO– TV) diviene anche l'arrangiamento di Like it or not, ridimensionato nei beat e accresciuto decisamente 8 OTTOBRE 2011 di Tobia Fiorese in emozione. Il concerto scorre pescando nella discografia del gruppo, anche se ovviamente molto è contenuto nell'ultimo lavoro Moment Bends. A metà concerto altra scossa elettrica con Escapee e Wishbone: neo-synth pop e indie a confronto uno accanto all'altro, ovvero i due “generi” ascritti alla band che vengono ampiamente apprezzati dai fan senza nessun problema d'etichetta. Quando iniziano le note di Do the whirlwind, il pezzo che ha portato allo scoperto questi musicisti nel 2005, l'Appartamento si scuote ancor di più e il movimento che ne consegue è ricco di positività e frivolezza. Aria frizzante che arriva fino alla fine della performance con la cover di I've Been Thinking About You dei London Beat, apprezzata non solo dai più “vecchi” tra Tornano in Italia per scaldare il nordest piombato il pubblico, e Heart it races, splendido commiato da nell'autunno dopo uno strascico estivo che c'aveva un pubblico che ha saputo entrare in empatia con fatto stare in bermuda ed infradito fino la settimana questi “scandinavi” che hanno decisamente una scorsa. E tornano giustamente su Sound & Vision. marcia in più. Rileggo la recensione del concerto di Milano, primo per non ripetere le parole di Fabrizio, secondo per capire se questi australi personaggi redivivi degli anni ottanta siano in grado di dare energia a tutta la Aggiungo qui di seguito un paio di post scriptum: pianura padana. E la risposta a questo secondo dilemma è sì gli Architecture in Helsinki possono - cavoli, mi sa che l'articolo di Fabrizio mi era proprio sicuramente surriscaldare a dovere un martedì sera piaciuto. d'ottobre. L'ambientazione è sicuramente - unico rammarico: non hanno messo in scaletta The suggestiva per la musica di questa band e il cemetary. Vabbé, li perdoniamo. pubblico, nonostante gradirebbe qualche metro in - ci fa sorridere il luogo del loro concerto: Trevizo, IT più di spazio davanti al palco, si lascia trasportare (come scritto nel loro sito). sin dall'intro synth che apre il concerto, Desert - un suggerimento: ascoltate i Talking Heads e in Island. E già dal secondo pezzo il trasporto diviene particolare, visto che è appena uscito un film con un ballo di gruppo all'unisono e un sorriso si stampa questo pezzo nella colonna sonora, This must be the indissolubilmente sulle bocche di tutti. Perché sono place. Deve piacere molto anche agli Architecture in proprio allegri e vitali questi australiani. Splendido Helsinki.
PS
Sab 5 Anima Caribe Presentano album " In tempo reale" + PRK sound sistem (reggae) Merc 9 Paolo Berto di set Sab 12 Sabrina Turri in " Regno di schiena" Ven 25 Pina bolla e gli altri quattro , live Sab 26 Stay on the groove vol. 3. Dj leo, jj e Moffa Merc 30 Paolo Berto dj set
C.so San Felice e Fortunato - Vicenza - Tel 0444.563725 - Email bar_sartea@yahoo.it
ALICE COOPER
Live Review (13.10.11 Teatro Geox, Padova). Di Davide Visentin
Avventurarsi in un fresco giovedì sera padovano, fare della strada per andare a trovare nonno Alice. Questa la missione mentre in macchina percorro la tangenziale verso il Teatro Geox; si perché per gli oltre duemila presenti si è trattato, più che di un concerto esemplarmente eseguito da un grande artista - e da una band di supporto di musicisti eccellenti - della classica visita natalizia al nonno.
Alice Cooper, al secolo Vincent Damon Furnier, classe 1948, è il godfather di tutti noi rocker, capostipite dell'hard rock da più di 40 anni. Scintille di fuoco dalle mani, abito da vedova nera ed una scenografia macabra degna dell'opening “black widow”: è così che Alice decide di presentarsi al suo pubblico, sopra una colonna mobile, pulpito sacrilego dal quale il vecchio sacerdote oscuro ancora una volta diffonde il suo verbo metallico. E allora via si parte: alla vedova nera seguono “Brutal planet” e una fantastica versione di “I'm eighteen” che agita le folle. Alice cambia spesso d'abito, e alla volta di “Billion dollar babies” si trasforma in spadaccino, spargendo i dollari infilzati alla sua lama; “No more mr. Niceguy” fa cantare il pubblico e rifiatare un secondo il nonno, che però riparte pimpante incitando la splendida chitarrista Orianthi Panagaris bella, brava e rock 'n roll: praticamente da sposare attraverso il testo di “hey stoopid” (C'mon baby kick
that stuff, show the street it ain't so tough!). E' la volta di “Halo of Flies”, il cui lungo finale strumentale, oltre a dare una tregua alla vecchia prostata di Vincent, fa salire in cattedra la sezione ritmica con l'assolo di uno strepitoso Glen Sobel (che inizialmente e da lontano scambio per il vecchio Eric Singer) e le note ritmate di Chuck Garric: quattro minuti in cui il giovane batterista intrattiene i fan di Alice, che certo non hanno da rimpiangere l'addio di Singer alla band di supporto. Un momento per il nuovo singolo “I'll bite your face off” con tanto di retro maglietta promozionale e si entra nelle sonorità 80's, con tanto di classici scenografici come il walzer con la bambola in “Only women bleed” - che poi viene sculacciata e maltrattata in “Cold Ethyl” - o l'esperimento in “Feed my Frankenstein”, durante la quale Alice, camice occhialoni e guanti rossi, risveglia la bestia che appare sul palco con le sembianze di un enorme Frankenstein di 5 metri (pupazzi animati
giganti on-stage: se non ci fossero stati Alice e i Maiden, chi ci avrebbe mai pensato??) Siamo alle battute finali: puntuale arriva anche “Poison” e io e i duemila perdiamo la voce, mentre il nonno ancora non molla, nemmeno un filo di raucedine, poche le note calanti; arriva anche il boia per “Killer” e la ghigliottina aspetta Alice come ai tempi d'oro: shock rock allo stato puro, sangue finto e teste mozzate. Si chiude con “Wicked young man” e la scatenata “School's Out”, nei cui riff finali è inserito, forse un po' fuori luogo, il ritornello di “Another Brick in the Wall” dei Pink Floyd (medley che sembra un po' “no woman no cry” alla fine di “io vagabondo” nelle sagre di paese…). Il nonno accusa le sue 63 primavere ma esce generoso per l'ultimo ballo: maglia azzurra e tricolore in mano (gosh!) saluta i suoi nipotini con “Elected”. Nel complesso un'ora e mezza molto intensa, un viaggio musicale e teatrale, vista la presenza scenica del profeta, nel cuore della musica rock: il tragitto sonoro di un dio, che dalla fine degli anni '60 ha sempre saputo reinventare se stesso e la musica, a volte adeguandosi di decennio in decennio ai canoni vigenti, altre modificandone per sempre i suoni. Personalmente, uno dei migliori artisti di sempre che, nonostante la veneranda età, continua ad avere un magnetismo mefistofelico ed una presenza scenica invidiabile che rendono il suo live uno dei più emozionanti spettacoli rock ai quali assistere. Torno a casa e trovo mio fratello: “nonno Alice sta bene e ti saluta” gli dico, “e il rock vive con lui”. Stay tuned, stay rock! Questa la set-list del concerto di Padova: Black Widow/ Brutal Planet / I'm Eighteen / Under My Wheels / Billion Dollar Babies / No More Mr Nice Guy / Hey Stoopid / Is It My Body / Halo Of Flies / I'll Bite Your Face Off / Muscle Of Love / Only Women Bleed / Cold Ethyl / Feed My Frankenstein / Clones (We're All) / Poison / Wicked Young Man / Killer - I Love The Dead (medley) / School's Out (medley con 'Another Brick In The Wall pt 2'). Encore: Elected
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FRANCESCO DE GREGORI New Age Club 20.10.2011 - di Antonio Lo Giudice Un recente libro su Francesco De Gregori ad opera del giornalista Claudio Fabretti ha come sottotitolo “Fra le pagine chiare e le pagine scure”, e lo trovo estremamente azzeccato: il cantautore (ma questa definizione la odia) romano ha alternato testi ermetici (e anche questo termine non lo sopporta) ad immagini piú nitide, col minimo comune denominatore di una struggente poeticitá. Ció premesso, devo ammettere che non è mai stato tra i miei cantautori (perché questo è, diamine! E pure ermetico) preferiti, pur conoscendo a menadito quella ventina ed oltre di canzoni sue che sono indiscutibile patrimonio culturale comune. Pertanto, non potevo non cogliere l´occasione di assistere alla data del suo tour nei club italiani che si è tenuta al New Age di Roncade. Grazie a dio, sia un´oculata politica del controllo degli ingressi sia la circostanza che il concerto si è tenuto un giovedí , hanno impedito che il locale si trasformasse in una bolgia dantesca (De Gregori, pur non avendo nulla della rock star, fino a pochi anni fa riempiva gli stadi- o, comunque, i palazzetti dello sport), e cosí mi sono trovato assieme alla mia fotografa di fiducia, nonché sorella, sotto il palco (nonostante le rimostranze di due mummie alte un metro e un cazzo che pretendevano pure
tre metri liberi davanti a loro- fatemi vedere il biglietto placcato in oro, ciccie!), quando il principe, con la sontuosa corte di ben sette musicisti, è salito sul palco e sono partite le note di “Generale”. Lui appollaiato sullo sgabello, con l´ormai classico cappello a coprire la quasi pelata, pizzica le corde della chitarra, piú per scena che per vero bisogno, tenuto conto che la sua ottima band eleva un muro di suono complesso e pregevole, sia nei momenti rock che in quelli piú intimisti. “Vai in Africa, Celestino” aumenta considerevolmente il ritmo, mentre con “Niente da capire” si torna su standard piú classici. Stupiscono soprattutto gli arrangiamenti originali e ironici dei brani, in pieno contrasto con l´idea di artista troppo intellettuale e serioso che spesso si ha di lui: “Buonanotte Fiorellino” viene cantata sulla base musicale di “Rainy Day Women #12 & 35” di Bob Dylan (omaggiato anche con la cover “Quando la vedi, salutala”), con effetto decisamente straniante, mentre “Rimmel” viene trasformata in un brano reggae. A prevalere, comunque, è un certo gusto “americano”, caratterizzato soprattutto da sapori blues e country (il violino omnipresente). Immodificabili, invece, sono le toccanti “La Donna Cannone” e “Alice” o la tragicamente divertente “Titanic”, cantate da tutto il pubblico. Il concerto continua tra scosse elettriche (“L´Agnello di Dio”, con una resa potentissima) e brani intimisti (“Bellamore”), fino all´energico finale di “Sotto le Stelle del Messico a Trapanar” e della cover “A Chi” di Fausto Leali (immaginate la voce di De Gregori alle prese con un classico del soul nostrano? Eppure vi garantisco che il risultato finale era ottimo). Alla fine il concerto è durato piú di due ore, alternando a brani poco conosciuti qualche classico in meno di quello che mi sarei aspettato. Peró “Pablo” me la poteva suonare, che cavolo!
VENERDì 4: Dj Set: Sandro Santoro Voice : Vjrus Voyce in Diretta su RadioGamma SABATO 5: Live "SHOULDERBAND" Cover 360 VENERDì 11 : Special guest Dj: Taba Guest Voice : Salomon Resident Dj :Sandro Santoro in Diretta su RadioGamma SABATO 12: "Electro Show Dance Project" Spettacolo Di Danza By RITMOMISTO VENERDì 18 : "Brugal Party" Dj Set Sandro Santoro Voice: Vjrus Voyce in Diretta su RadioGamma SABATO 19: "SOY TARANTA" Negrita Tribute Band VENERDì 25 : "Jack Daniel's Party" Dj Set: Sandro Santoro Voice : Antonio Bellavita in Diretta su RadioGamma SABATO 26: "Saturday night fever" Revival Night 70' 80' and Happy Music Dj Set Sandro Santoro TUTTE LE DOMENICHE IL QUIZ OFFICINA GAMBRINUS Via Alto Adige 164/B - TRENTO - www.officinagambrinus.com
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Live review di Lara lago
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COMUNICAZIONE ED INGRESSO RISERVATO SOCI ARCI
Va tanto di moda il sapore retrò, il vintage dei suoni, l'ammiccare suadente, le movenze delle dive del blues. Va di moda ma non è per tutti. Perchè non bastano un paio di ciglia finte (che del resto aiutano) a trasformarti nella nuova Amy Winehouse. Serve la Voce. E Camilla Fascin la Voce ce l'ha, condita da talento, sapore artistico, consapevolezza, personalità da vendere e una dose di determinazione rara. Nata 23 anni fa a Isola vicentina, il 28 ottobre al Sartea ha stupito tutti con un repertorio soul e un'improvvisazione che non si improvvisa: dalle hit della Winehouse fino a Nina Simone, con classici quali Sunny o Roadhouse blues. "Nasco come attrice -spiega CamillaAmo recitare e sogno il mondo del musical. Mi affascina il passato, anche in campo musicale. Sto scrivendo canzoni mie perchè credo nell'interpretazione di un brano, cerco il più possibile di trasmettere emozioni ed energia." E il pubblico questa sua vocazione la coglie in ogni singola nota. "Mi dicono che vengono ai miei concerti per assorbire energia. A me questo non può che far piacere." Ma non datele della Pin up: "In realtà sono timidissima, mi sento tutto tranne che quello." Ma proporre una cover band di Amy Winehouse a pochi mesi dalla sua scomparsa non vuol dire strumentalizzarla? "Io Amy la cantavo già dopo la prima volta che l'ho sentita. E già in me c'era l'idea di formare una cover-band. Quando poi ho saputo la tragica notizia non me la sono più sentita. E' stato Sound&Vision a propormelo. Non posso che essere orgogliosa di omaggiarla così." "Per Amy" dice infatti Camilla prima di intonare l'ultimo brano della scaletta "Back to black". Socchiude gli occhi e canta. Basta poco per ricreare l'atmosfera magica del soul. Basta guardarsi indietro e ascoltare Camilla, con lo sguardo back to black.
Via Zamenhof, n째 821 - 36100 Vicenza - Tel 0444.301837 - prosport@.prosport.it
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di Marica Zorzi
CREESYVEGINS, SUPERCAZZODURO E ANTARES. PUNK DALL'ASCELLA FETENTE Di solito ad un funerale tutti piangono e aleggia un'atmosfera cupa e sommessa. Non e' stato cosi al Csa Arcadia di Schio dove hanno suonato per l'ultima volta insieme i più puzzosi punk di “Monteccio”, i Creesyvegins. Dopo quasi dieci anni tra cambi di formazione vari, questi quattro ragazzuoli hanno deciso di chiudere baracca. Ad accompagnarli nella loro ultima data, la sera del 22 ottobre ci sono Supercazzoduro e Antares. Da No Cops a Disorder in the law fino a Drugs and girls, Bari(voce e basso), Icio(chitarra), Tommy(batteria) e Ezio(chitarra) scatenano un bel macello. Si riuniscono per l'occasione e suonano qualche pezzo anche i due fratelli Gabba,batteria e chitarra della formazione originaria. Da otto anni a sta parte le “vagine pazze” hanno mischiato un punk rock stile Ramones con l'hardcore più spinto di band come Gbh e Subhumans, per citarne alcune. Dispiace comunque che un altro gruppo si sciolga.
In Veneto in questi anni si è vista una moria e gruppi punk-hardcore,esclusi i fighetti,si contano sulle dita di una mano. I Creesyvegins hanno comunque promesso che li vedremo presto in altri progetti. Non resta che attendere. Dopo Bari e co., tocca ai Supercazzoduro. Con componenti di Devotion, Carlito, Argetti, Radio riot right now (e la decina di gruppi di Silva), questo gruppo propone un hardcore veloce e scanzonato. Vestiti da giocatori di basket questi ragazzi thienesi sono veloci e incattiviti. Ultimo a salire sul palco dell'Arcadia un gruppo che dal vivo merita davvero. Gli Antares. Figli di AC/DC e Zeke dall'attitudine molto più cazzona. Finchè suonano hanno un'energia straripante e senza un solo cedimento, cosa piuttosto rara di questi tempi. Il pubblico poga fino all'ultimo pezzo. A meno che non siate ascoltatori pseudo fighetti di musica indie questi grezzoni vi piaceranno sicuramente. (di M. Zorzi)
LINEA DI CONFINE, CEDV, TERRORARIUM E CARLITO. ROSE, SMARSI E di Marika Zorzi
DIVERTIMENTO
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Prendete un baretto old school nella profonda provincia padovana come la Trattoria ae Rose di Marsango. Alcolici a buon mercato che sfidano i cocktail da fighetti sopra i 5 euro, arredamento spartano e gestione famigliare alla mano. Bene, adesso mettete in un bar cosi "Linea di confine", "Controllo elettronico della velocita","Terrorarium" e "Carlito". Chiamate il solito pubblico brutto, sporco e poco composto e spruzzateci sopra un bel po' di amari a pochi soldi. Il risultato e' una bomba. La sera dell'8 ottobre fa decisamente freddo ma la strumentazione è preparata fuori. Pier, Claudio e Marco dei Linea di Confine sono pronti per suonare. Il terzetto, che si divide tra Bassano del Grappa e Piombino Dese, e' attivo con questa formazione da circa un anno. "Troppe volte mi sono chiesto cosa vuol dire lottare, portare avanti un ideale, contro muri e carri armati, che rumore sulla carne fa un proiettile di gomma, che dolore puoi provare se ti sparano alla nuca, ma sono solo domande al vento!"urla Pier mentre
sotto batteria e basso strappano un punkhardcore veloce che,sebbene con qualche imperfezione,risulta incisivo. C'e' chi resta in sala prove e non suona mai fuori e c'e' chi dopo poco molla tutto. Questi dopo anni a suonare assieme non demordono e sono ancora qua a romperci le palle. Tanto di cappello. Sono le 22.00 e le Rose sono gonfie di gente. Tocca ai Terrorarium. Il gruppo di Treviso, e lo dico senza problemi, è uno dei migliori ultimamente in giro. Rompono il culo c'e' poco da fare. Tecnici, veloci e con una voce da paura. Figli di Cimex, Gargantha e Gelo; Otto, Barney, Mirko, Umberto ed Ermanno fanno crust di quello eseguito con i contromaroni. Non c'e' pausa tra una canzone e l'altra. Sono pesanti e violenti. Speriamo esca presto il demo perché meritano davvero. Da Treviso si passa a Vicenza con i Carlito. Questo gruppo ne ha passate di brutte quest'anno. Dopo essere rimasti fermi per quasi sette mesi a causa di un brutto incidente che la sfiga ha voluto capitasse a Bagnaccia(voce e chitarra), ora sono attivi con una nuova formazione. Si e' aggiunto, infatti, Fede "Il Bulgaro" al basso. Quando iniziano a suonare, la gente, bella carica di birrette, si scatena in un pogo selvaggio. Defaticamento, Inevitabile e gli altri pezzi si susseguono uno dietro l'altro. Con l'aggiunta di Fede il suono si e' fatto bello compatto e Nicola,anche senza chitarra,fa il suo sporco lavoro. A quasi un anno dall'uscita dell'omonimo demo non sarebbe assolutamente male sentire nuovi pezzi dal vivo per questo gruppo che musicalmente cresce sempre di più. Dopo i chitarroni pesanti dei vicentini, tocca agli antipolice boys del punk veneto. I Controllo elettronico della velocita'. Il terzetto,senza basso, suona - e dal nome non potrebbe essere altrimenti- un punk tirato dedicato totalmente alla strada. Sfide automobilistiche, lucciole, sbirri gay, doganieri pervertiti sono i protagonisti delle canzoni scritte da Pierpa(voce), Iuri (chitarra) e Daniel (batteria). La gente canta a memoria i testi delle canzoni, poga e fa il macello. Sarà perchè i Cedv sono una poco sottile presa in giro delle nostre amate forze dell'ordine ma quest'ultime, forse sentitesi chiamate in causa, hanno fatto una comparsata alle Rose e hanno segnato la fine del concerto. Sfido chi c'era, a dire che non si è divertito.
VENERDI’ 4 - PLETTRO (Quero - BL) - Live: Smart Cops + Cedv - O. GAMBRINUS (TN) - DjSet Sandro Santoro - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - LiveDirtyPhonics - ROCKCAFE (TV) - Pippo & Diego Ritz DjSet (Electro & dNb) - DE GUSTO (Maser - TV) - Dr Funko & His Troubles Dj Set - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet Damned Mania - MOON CLUB (Mirano - VE) : Back To Black Dj Set - VINILE (Rosà - VI) - Live: Red Worms Farm + DjSet- MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Diego Ritz 100% Electronica - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Live: Guitar Gangsters (Uk) - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: E. Bocci Trio (Jazz)
EVENTI
NOVEMBRE
SABATO 5 - PLETTRO (Quero - BL) - DjSet GainOnTop + Pelussjes - O. GAMBRINUS (TN) - Live: Shoulderband - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Mellow Mood - ROCKCAFE (TV) - DJSet : I Maledetti (Sixties Rock) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet Emanuele Femia - DE GUSTO (Maser - TV) - Pippo goes to Afrobeat DjSet - MOON CLUB (Mirano - VE) - ParkLife - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Emanuele Femia (Funk) - SARTEA (VI) - Live: Anima Caribe - HOUSE OF BLUES (VI) - Live: Guitaricious (R. Carraro) - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Paradise Barbie DjSet
DOMENICA 6 - PLETTRO (Quero - BL) - Live: hatespheres + Guest - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Smart Generation Mod DjSet - BARBIE M.B. (Arzignano -- VI) - Aperitifone “La Corte dei Folli”
SOUND & VISON MAGAZINE declina ogni resposabilità per eventuali cambi di programma
MERCOLEDI’ 9 - NEW AGE (Roncade - TV) - Live: Amon Amrth
MERCOLEDI’ 9 - SARTEA (VI) - Paolo Berto DjSet
VENERDI’ 11 - O. GAMBRINUS (TN) - DjSet by Taba - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Zen Circus - DECIBEL ZWEI LIVE - Live Di Maggio Connection (free entry) - ROCKCAFE (TV) - DJSet : Claudio P (Mumbatone & DubStep) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet: Audiodrome (BigArea) - DE GUSTO (Maser - TV) - Dr Funko & His Troubles Dj Set - MOON CLUB (Mirano - VE) - Free Pitch #1 - VINILE (Rosà - VI) - LAST NITE PARTY feat. ZOO Live - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Diego Ritz 100% Electronica - JOIA (Caldogno - VI) - Live: Modale - HOUSE OF BLUES (VI) - Live: Magnetofono - BAR SMERALDO (VI) - Sabotage Party - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Live: Raffaello Selz (Ska) - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: The Original Balkan Beat
SABATO 12 - PLETTRO (Quero - BL) - Skatenati Party Vol3 - Live: Statuto - O. GAMBRINUS (TN) - Elettro Show Dance Project - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Marracash - ROCKCAFE (TV) - DJSet : Excuse me (Nu Disco) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet Granetti Dj - DE GUSTO (Maser - TV) - Live: Bacco e Fratelli (Jazz) - MOON CLUB (Mirano - VE) - Live: Xeno & Oaklander - VINILE (Rosà - VI) - GAME OVER PARTY - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Emanuele Femia (Funk) - SARTEA (VI) - Live: Sabrina Turri “Regno di Schiena - BARBIE M.B. (Arzignano - VI) - Live: Snot + Senza Meta (Hip Hop)
DOMENICA 13
SABATO 19
DOMENICA 20
- BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Live: Oslow (bloodsexymusic) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet LAMETTE PARTY - BARBIE M.C. (VI) - Aperitifone: Hypnoteticall - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Aperitifone : La Corrida Unusual Jam Sess.
MARTEDI’ 15 - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: Amorphis
VENERDI’ 18 - PLETTRO (Quero - BL) - Reggae Party - O. GAMBRINUS (TN) - Brugal Party - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Urge Overkill - DECIBEL ZWEI LIVE (TV) - Live: Max Gazzè - ROCKCAFE (TV) - DJSet : Back To Black by DjD - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - DjSet Audiodrome (BigArea) - DE GUSTO (Maser - TV) - Dr Funko & His Troubles Dj Set - 45Giri (VI) - Live : Magnetofono - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Diego Ritz 100% Electronica - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Live: Madame Lingerie (Roma) - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: K. Foster Jackson 4et
DOMENICA 27
- ROCKCAFE (TV) - Live: Carrettera Central - PLETTRO (Quero - BL) - Live: The R’S + New Candys - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - Aperitifone: Dejavu by Gioventù Valvolare - O. GAMBRINUS (TN) - Live: Soy Taranta (Negrita trib.) - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: MInistri - ROCKCAFE (TV) - DJSet: ItaloDisco Nite (Nu Disco) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Rock’a’Zen LUNEDI’ 28 - DE GUSTO (Maser - TV) - Live: Livolsi (Jazz Trio) - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Emanuele Femia (Funk) - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - live: LAMB - VINILE (Rosà - VI) - Live: Mellow Mood, Lion D & Ras Tewelde - HOUSE OF BLUES (VI) - Live: Sabrina Turri Duo - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - DjSet Paradise Barbie (Deep House)
VENERDI’ 25 - PLETTRO (Quero - BL) - ‘80’s Party - O. GAMBRINUS (TN) - Jack Daniels Party - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Live: The Ribrezzo - DECIBEL ZWEI LIVE (TV) - Tim Burton Show - ROCKCAFE (TV) - DJSet : Hacienda - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Keep It Electric - DE GUSTO (Maser - TV) - Dr Funko & His Troubles Dj Set - MONTE CRUZ (Bassano d. G) - Diego Ritz 100% Electronica - JOIA (Caldogno - VI) - Live: P. Tamiozzo & M. Maistro - VINILE (Rosà - VI) - Live: Ex Octago - SARTEA (VI) - Live: Pina Bolla e gli altri 4 - BAR SMERALDO (VI) - Fiesta Libre by Los Tres Serioleros - RIVE JAZZ CLUB (B.d.G.- VI) - Live: Lino Brotto Trio + Ernestico
SABATO 26 - PLETTRO (Quero - BL) - Dub Gate by Dj Dan Imperial - O. GAMBRINUS (TN) - Saturday Night Fever Party - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - Sbainight Rock con Dj Aladyn - ROCKCAFE (TV) - DJSet: Healing Force (Elettronica) - BARRACUDA (Villa d’Asolo - TV) - Asma&Spasma - DE GUSTO (Maser - TV) - Live: The Strangers (Funk, Rock) - VINILE (Rosà - VI) - Live: Jamburraska + Dj Set - BARBIE M.C. (Arzignano - VI) - DjSet Paradise Barbie - HOUSE OF BLUES (VI) - Live: Elvea (Usa) - SARTEA (VI) - DjSet Stay On The Groove Vol 3
MERCOLEDI’ 30
- SARTEA (VI) - Paolo Berto DjSet - NEW AGE CLUB (Roncade - TV) - live: Morbid Angel
The Social Noteworks
“Quando la musica è ribelle” di Annalisa Tonini
FLAPPERS,
L’ ESPRIT DU JAZZ Vi capita mai di ascoltare della musica e di sorprendervi ad immaginare gli anni in cui è stata composta? Mi riferisco allo spirito del tempo, al pubblico a cui era diretta, a chi piaceva e a chi no e a tutti coloro che senza saper suonare hanno contribuito alla creazione di un genere perchè l'hanno accettato, vissuto e diffuso? ...Beh, spero di non essere l'unica ad averci pensato, visto che questa rubrica è nata per soddisfare simili curiosità! Sarà un viaggio nel tempo per fare luce su quelle scene creative che si sono sviluppate sotto, contro, dentro o a fianco della cultura mainstream. Detto questo, vorrei portarvi negli anni '20, all'America del jazz e del proibizionismo, degli speakeasy, dei romanzi di Zelda e di Francis Scott Fitzgerald. E vorrei parlare delle Flappers che sono l'incarnazione di tutto questo. Forse ve le ricorderete. Sono le “maschiette” super stylish degli anni ruggenti, quelle con il cappellino “a cloche” schiacciato sugli occhi, gli abitini leggeri, i capelli corti, le lunghe collane di perle e la classica sigaretta su bocchino d'avorio très chic. Queste party girls
rappresentano il lato frivolo e divertente del jazz e anche il primo vero gap generazionale della storia. Il cambiamento del ruolo sociale della donna americana cambia grazie a loro. Se nel 1920 le femministe hanno ottenuto il diritto a votare, le flappers ottengono tutto il resto: diritto al lavoro, al sesso, al divertimento. I loro abiti e capelli si accorciano e lasciano intravedere parti mai scoperte prima d'ora: I piedi, le orecchie, il collo, le gambe e le braccia. Fumano, bevono con i loro compagni uomini, si truccano in pubblico. Ed è sopratutto per questo che le morigerate urlano allo scandalo, visto che quei gesti erano legati ai bordelli. Ma c'è di più, le flappers vanno alle feste clandestine, ballano selvaggiamente fino al mattino, non disdegnano champagne e cocaina. Baciano ragazzi con cui non sono fidanzate. Flirtano con uomini di ogni razza ed estrazione sociale, anche con quelli sposati. Roba forte per le castigate vittoriane che a confronto, parevano dei ferrivecchi! Inconsapevolmente le Flappers hanno dato origine ad un vero e proprio movimento di ribellione femminile che nasce e si
sviluppa tra le note del charleston e della musica jazz. Le ragazze sono giovani, eccentriche, non stanno mai ferme, vivono il mito della velocità e della modernità. Non a caso, il termine Flappers viene coniato dalla stampa e indica il batter d'ali delle farfalle, lieve, rapido e fugace. Sono le uniche capaci di unire eleganza e ribellione e di trasmettere una fortissima sensualità anche quando si vestono da uomo. Nel tempo libero amano stare all'aria aperta, fanno sport, organizzano gite in automobile (che sanno guidare senza bisogno dell'autista) e svaligiano i negozi di abbigliamento sportivo maschile (impazziscono per i maglioni e le calze da uomo). Non si preoccupano di essere considerate sconce, del resto a chi importa del giudizio che la società ha di loro? Al contrario, più le giudicano e più le caricano. La preoccupazione maggiore è quella di partecipare alle feste, di sedurre e lasciarsi conquistare. Comprano rossetti, kajal nero, calze di seta e cipria da borsetta. E a tutto il resto fanno spallucce. Ma come spesso accade, il mercato cattura la spontaneità adolescenziale e la industrializza. Le maschiette non fanno eccezione e rimangono vittime di questa dinamica senza accorgersene. Il cinema e la moda sono i primi ad amare il magnetismo androgino delle Flappers. Coco Chanel è abile nel comprendere il potenziale dello stile flap. Ne stabilisce i canoni e lancia intere collezioni di abiti à la garçonne. Sono eleganti, comodi, piacciono alle figlie e sopratutto alle mamme. Clara Bow, Louise Brooks e Colleen Moore interpretano nei film muti un nuovo tipo di donna più incline all'avventura, alla frivolezza. Sono
bocciati, invece, i desideri di maternità e i lieti fine. Le storie flappers che Hollywood racconta sono piccanti, insolenti, in altre parole reali. Parlano di notti brave, danze sfrenate, uso di stupefacenti ed alcol, petting party ed adulteri. Figuriamoci se queste produzioni potevano restare impunite! E' in questi anni che compare il famoso codice Hays, la feroce censura che impediva ai temi più scottanti di essere rappresentati nei film. Poco importa perchè il mito di queste ragazze resisterà anche al codice Hays. Il culto della frivolezza femminile appare, a dire la verità, molto più solido di quanto si possa immaginare. Si afferma in un momento in cui le giovani capiscono di essere padrone del loro destino ed esprime la loro liberazione dai ruoli di figlia, mamma e moglie. Ai tempi della prima guerra mondiale, erano state costrette a lavorare per sostenere I loro uomini partiti per il fronte europeo. E, in un certo senso, quella guerra è stata la loro salvezza. Hanno dimostrato di poter sopravvivere, di saper sostenere il Paese e la corsa agli armamenti, hanno lavorato nelle fabbriche e negli uffici. Potevano non solo guadagnare, ma anche spendere del denaro proprio. A quel punto il tradizionale modello di femminilità aveva i giorni contati... Nel frattempo, in misura sempre maggiore, le ragazze diventano il bersaglio prediletto dei benpensanti e dei “socialmente impegnati”. Le femministe le odiano per la loro mancanza di impegno politico e i pastori le ritengono, al pari del jazz, le responsabili del disordine sociale e morale della società americana. In realtà niente potrà fermare questa ondata di energia femminea. Non i puritani, non le madri, non le femministe. In fondo, se pensiamo alla Jazz Age che tipo di donna ci viene in mente?
Bedroom Revolution di Sir Taylor
Morricone o alle colonne sonore dei film di Antonioni, un grande appassionato di musica che poteva permettersi di commissionare lavori a bands come Pink Floyd, Yardbirds, Grateful dead, lorimar/Columbia rec /36410 US LP 12/79 Tomorrow, Herbie Hancock etc.. Cruising è un album quasi unico in questo ambito per il contenuto musicale atipico, in gran parte composto appositamente per il film, il rimanente assemblato da oscuri albums peraltro tutti brani che raggiungono una particolare simbiosi con le immagini. Album e film sono del 1979. Due parole su pellicola e attori sono d'obbligo. La storia ambientata nelle notti Newyorkesi di fine settanta tratta di una indagine su una serie di delitti nell'ambiente sado-maso gay, a questo scopo viene infiltrato un agente: Al Pacino. La trama è avvincente con scene ambientate nelle discoteche gay, porn shop gay, parchi e strade di notte; a volte lento ma sempre avvincente e imprevedibile. Sicuramente non un capolavoro assoluto ma un gran bel film come fu: '1997 fuga da New York' o 'Warriors/guerrireri della notte', più o meno contemporanei. Il Morandini cita Di colonne sonore ci siamo già occupati in come punto debole la recitazione di Pacino che passato. Vi ho già detto di quanto esteso, invece a me sembra molto buona per un film costoso e affascinante possa esserne la collezione. A 33 0 45giri con o senza copertina che affronta un argomento alquanto particolare se non scottante : doppio gioco, sesso estremo, di genere vastissimo: ambient, etno, rock di tutte le epoche jazz, funk etc.. Insomma ce n'è omosessualità e assassinio: non poteva puntare all'Oscar di sicuro! L'immagine di una Grande per tutti i gusti. Oggi la musica dei film è Mela crepuscolare e alternativa è veramente principalmente legata a successi musicali non composti appositamente per le immagini, ma in stupenda e lontanissima da quello che è la città oggi New York .Il finale è sorprendente e un po' passato i budget delle produzioni potevano permettersi anche di contattare gruppi o artisti sconcertante lasciando fra l'altro aperte varie possibilità. Strano che fra le centinaia di inutili importanti per avere musiche esclusive ad hoc. ed idioti remake e sequel non si sia pensato ad Basta pensare alla sterminata discografia di E.
VV.AA. 'CRUISING'
un seguito per questo film… La musica è strepitosa. Al tempo, Jack Nitzchhe produttore e compositore (quello di N.Young coi Crazy Horse) aveva contattato i Germs gruppo rivelazione di hardcore punk di Los Angeles per avere un certo numero di brani. Per motivi contrattuali e di tempi non fu possibile usare tutti i pezzi (My tunnel, Thrown away, Not all right, Now I hear the laughter, Going down) - li trovate comunque in un bel bootleg del 1984 o semplicemente nel cd ristampa del loro unico album G.I. - solo Lions share finì nella colonna sonora per commentare la scena più violenta del film. Così furono contattati altri artisti il più famoso sicuramente Mink deVille che ci regala 3 gioielli di punky disco irresistibili. Poi troviamo John Hyatt; con 'Spy Boy' firma il brano più lento e forse più bello del long playin. I Mutiny di R.Carter e Bill Lawswell danno un brano disco che è un capolavoro di b-boy disco pfunk con un groove irresistibile (tratto dal loro unico raro lp). Non c'è un pezzo sottotono e ricordo che all'epoca ascoltai indefessamente la cassetta fatta dall'album per vari mesi contagiando più di qualche amico che chiese il duplicato. Sono poche le raccolte punk wave così belle ed originali e come col sonora resta ad oggi un esempio unico lontanissima da cose vagamente simili realizzate in Inghilterra (That summer ad esempio o 'Decline of Western Civilization') che sono legate ai soliti film di storie d'amore adolescenziale o documentari live etc.. Il disco fu stampato in italia su CBS/70182 senza grosse differenze dalla stampa Usa che rimane la più ricercata. Il disco è abbastanza facile da trovare oggi con un valore sui 25-35$ ma è poco conosciuto, solo chi colleziona Germs o i Mink de Ville ha cercato in passato l'album che non vendette molto.
NUOVA GESTIONE
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Non so voi, ma a me fa piacere vivere questo periodo della vita, nonostante tutto quello che si sente dire in giro: i disastri dell'umanità, la crisi, la disoccupazione, la caduta dei sogni ecc, ecc. Un giorno, nel futuro,qualcuno, guardando e spiegando il nostro presente, si farà un bel po' di risate, siamo primitivi alla fine. E proprio ora, in questo periodo a metà tra il tragico e il rinascimento, una persona che ha contributo davvero molto alla rinascita del paradigma uomo-macchina, viene a mancare: Ciao Immenso Steve Jobs. In questo mio piccolo spazio, essendo un “angolo del jimma” non parlerò solo del mondo dj e affini, ma anche di altre correnti artistiche che mi girano per la “capa”. Grazie a Mr.Jobs ho capito che un'artista può esprimersi con tanti mezzi non solo con quelli classici, come la pittura, e la musica, ma anche con la creazione di un software, di un'applicazione. Lui ogni giorno, non andava al lavoro, andava nella sua “officina di idee” e
grazie a grandissimi collaboratori, realizzava le sue idee, le sue visioni. Questo modo di vedere, è davvero importante per chi vuol crescere nel lavoro, che tu sia un informatico, un grafico, un designer, un impiegato, ecc, ecc. Sono sempre stato appassionato di due cose sin da bimbo: la musica e i videogame. Bene ora forse è arrivato il secondo tempo: i videogame oggi, sono rock 'n roll. Ho letto in rete che i gamedesigner si possono considerare oggi come gli scrittori e i registi di una volta, ed è vero. Da “Pong” in poi ne son cambiate di cose, ma sappiate che non esistono solo i videogame “blockbuster” come “call of duty”, esiste un mondo indie affascinante e pieno di idee e inventiva. E un po' come Jobs, che ha creato un'azienda tenendola sul fuoco ardente della creatività trattandola sempre come una “start up”, ora game designer, innovatori, creativi e visionari,vanno avanti con i loro progetti, artisti per l'umanità del futuro. “Siate Affamati, Siate Folli”.
Frieze Art Fair London testo e foto di E. Virago
Frieze Art Fair con Frieze Projects, Frieze Talks, Frieze Film e Frieze Education: questa fiera d'arte contemporanea, nota per il livello d'eccellenza delle opere esposte e degli artisti che vi partecipano, lo scorso metà ottobre dal 13 al 16, ha invaso Londra di collezionisti, estimatori del genere e tanti curiosi che, come me, seguono i fenomeni di costume e hanno approfittato della ricchezza e varietà della manifestazione. Il programma di eventi è cresciuto con i metri quadri del mega tendone realizzato dal giovane studio di architetti Carmody & Groarke allestito a Regent Park, con otto progetti speciali commissionati agli artisti, premi vari per spostare l'attenzione su temi 'caldi', interviste, film, letture e sculture posizionate nel bellissimo parco tra cui quelle di Tom Friedman e Kiki Smith. Gli artisti più innovativi sul mercato al momento, provenivano quest'anno da ben 33 paesi nel mondo ed erano rappresentati da 173 gallerie per un totale di quasi 1.000 opere esposte. E quella che era partita come una piccola fiera all'insegna dell'avanguardia, si è trasformata nell'attrazione del momento con lavori site-specific, concerti e proiezioni che hanno animato la fiera per coinvolgere al massimo
il pubblico presente. Le sezioni Projects, Talks e Film sono un'invenzione vincente che molte altre fiere dovrebbero proporre e costituiscono le sezioni in cui la promozione culturale si sposa felicemente con la produzione, dove il coinvolgimento diretto di artisti, critici e curatori ridimensionano il ruolo dei galleristi e delle trattative commerciali. L'aspetto più affascinante di Frieze è questo proporsi come un' "occupazione di parco pubblico”, quindi di non vivere in un'atmosfera preconfezionata, ma all'interno di un contenitore mobile sempre diverso a cui, in ogni edizione, architetti noti donano una connotazione originale. Del resto Frieze è un marchio che nasce come titolo di una rivista e di una generazione di artisti: Frieze Magazine e ciò ha indirizzato l'evento con un preciso marchio di fabbrica. Lo stesso weekend a Londra c'erano anche altre partecipazioni attive dei cardini del circuito artistico londinese: per esempio la maratona d'arte alla Serpentine Gallery, la Moniker Art Fair allestita in un vasto magazzino vittoriano nell'East London di Shoreditch - alla sua seconda edizione, minuscola con 10 gallerie, ma che solo l'anno scorso attirò ben 10.000 visitatori -, Pad London, la fiera di arte moderna e di design e infine Multiplied, creata da Christie's e sponsorizzata dal magazine Wallpaper, come fiera interamente dedicata ai multipli d'artista; un vero proluvio di mostre quindi, alla faccia della crisi che tutte le istituzioni britanniche lamentano. Tra le novità di questa edizione di Frieze Art Fair c'erano le gallerie provenienti da Colombia, Argentina e Perù, oltre all'intensificarsi di gallerie provenienti dall'Asia. Una buona iniezione di energia nuova che ha ravvivato il vecchio mondo europeo e nord americano. Ora c'è grande attesa per Frieze New York che aprirà nella Grande Mela il prossimo maggio al Randall's Island Park. Io, da profana, in tutta questa avanguardia mi sono un persa: forse è stata la calca di finti estimatori d'arte, i corridoi strapieni e i punti ristoro affollati a qualsiasi ora, forse la temperatura di quei giorni a Londra – di almeno sei o sette gradi superiore alla media stagionale –, o le 27 sterline di ingresso in una delle città coi più bei musei al mondo messi di solito gratuitamente a disposizione dei visitatori.
LE GIORNATE DEL CINEMA MUTO Pordenone 1-8 ottobre 2011 di Laura Moneta THE CIRCUS (USA 1928; 71') di Charlie Chaplin, con Charlie Chaplin, Merna Kennedy, Allan Garcia, Harry Crocker, Henry Bergman. Partitura originale di Charlie Chaplin
Difficilmente riesco a ridere di gusto di fronte a film comici o quando mi capita di imbattermi in qualche trasmissione che dovrebbe muovere a questo. Un po' perché trovo che la qualità delle proposte sia piuttosto scadente, un po' per inclinazione personale. Apprezzo molto di più, in effetti, l'ironia sottile, lo humor; mi piace quando il sorriso si insinua dopo un lampo di riflessione e purtroppo spesso avverto nella “comicità” contemporanea una certa grossolanità e trivialità. Ebbene, alle Giornate del cinema muto di quest'anno, silent film
festival che si è svolge a Pordenone ogni ottobre da ormai trent'anni, e considerato dagli addetti ai lavori “il più bel festival del mondo”, è accaduto il miracolo. Un miracolo personale e collettivo: tutti abbiamo riso, risate sane, vive, di quelle che fanno scendere le lacrime dagli occhi, risate che si sopiscono per poi rinascere genuine. Mi riferisco alla proiezione del film “Il circo” di e con Charlie Chaplin. Una commedia perfetta, complice anche lo splendido accompagnamento dal vivo dell'Orchestra di San Marco di Pordenone, diretta dal maestro Gunter A. Buchwald, su partitura originale di Chaplin. La vicenda racconta le avventure di un vagabondo pasticcione che, scambiato per ladro, trova rifugio in un tendone di circo dove viene ingaggiato a lavorare come clown. La sua comicità è spontanea e inconsapevole e riesce a far ridere proprio per questo. Qui si innamora della figlia dell'impresario, Merna, ma alla fine sacrifica il suo sentimento in favore di un giovane e prestante equilibrista. Questo lungometraggio contiene alcune tra le più belle invenzioni comiche chapliniane che si sposano con un alone sentimentale tenuto sapientemente sotto controllo e con momenti di tensione che toccano il culmine nella scena in cui Chaplin, funambolo, sta in equilibrio sopra una fune a parecchi metri di altezza ed è assalito da un gruppetto di scimmie dispettose che gli si arrampicano in testa, gli mordono il naso, gli strappano i vestiti da dosso. Scena assolutamente esilarante e carica di brivido: le risate rimbalzavano in tutto il teatro. Notevole anche quella girata nella gabbia del leone. Su stessa ammissione di Chaplin furono girate più di 200 riprese e in molte di queste lui si trovava davvero da solo nella gabbia dell'animale e le sue espressioni di terrore non erano il risultato della sua capacità
L’ANTHOLOGIA PROGRESSIVE Sinfonie rock, assalti al cielo e laboratori sonori:
il viaggio progressivo degli anni '70 italiani (CRAMPS Records - www.cramps.it) Rock progressivo italiano. Tre parole che, pronunciate ad un cultore straniero di rock anni '70, suscitano un profondo moto di emozione, entusiasmo, passione. Ancora oggi, a quarant'anni esatti da quel 1971 che diede il via alla grande esperienza del prog tricolore, sia in Italia che all'estero esiste un nutritissimo drappello di amanti e sostenitori di questa variopinta ed eterogenea corrente. Variopinta perché, come si confà al buon rock d'arte, costruita secondo i dettami più scrupolosi di contatto e connessione tra diverse forme musicali e artistiche, dalla ricerca del sound classicheggiante alla realizzazione di fantasiose copertine. Eterogenea perché ogni protagonista ha avuto la sua estrazione geografica, la sua vicenda personale, il suo percorso sonoro, culturale, sociale, i diciotto brani selezionati in questa succulenta Anthologia ne sono la prova lampante: il Banco e Le Orme, la PFM e i New Trolls, il Rovescio della Medaglia e il Canzoniere del Lazio, gli Osanna e gli Opus Avantra hanno molto poco in comune. Il capiente calderone del rock progressivo italiano ha ospitato il rock barocco nello stile di Emerson Lake & Palmer e Beggars Opera, il folk progressivo memore di Incredible String Band, Jethro Tull e Strawbs, l'hard rock tonante e maestoso alla Uriah Heep e Deep Purple, il rock-jazz alla Mahavishnu Orchestra e Return To Forever. Un grande omaggio alla convivenza di anime diverse, alla coesistenza pacifica di culture lontane, all'intreccio di suoni e colori, un policromatico salad bowl più che un indifferenziato e piatto melting pot: insomma, un bell'esempio offerto dal nostro Paese, una superba prova di apertura e tolleranza che andrebbe recuperata in tempi bui e burrascosi come questi… (Riccardo Storti)
mimica. Altra perla nel film è quando Chaplin entra nel labirinto degli specchi e, successivamente, per sfuggire alla cattura da parte di alcuni poliziotti si finge automa insieme ad un altro malfattore. Chaplin si è davvero messo in gioco girando scene rischiose, esercitandosi per settimane nell'arte del funambolismo, il tutto unito alla sua grande capacità mimica ed espressiva. Un artista a tutto tondo, insomma: regista, produttore, sceneggiatore, attore, nonché compositore della colonna sonora. Un grande! Un ringraziamento particolare, dunque, alle Giornate del cinema muto. Grazie per l'atmosfera internazionale che si respira in sala, piena di gente da tutto il mondo (tutte le presentazioni dei film, le spiegazioni, le premiazioni sono in inglese con traduzione per gli italiani), grazie per le proiezioni di nicchia e per quelle dei classici, capolavori che la memoria ha perso e grazie per averci fatto scoppiare la risata come quando eravamo bambini.
BACK IN THE FUTURE
THE DON CARLITO’S MOTECRUZ SESSION Giusto dieci anni fa usciva in distribuzione limitata questo cd realizzato da Charlie out Cazale voce dei Frigidaire Tango (con lo pseudonimo di Don Carlito) con l'aiuto di Ivan Bankok e Mr. Bimbuz. Si tratta di una selezione ricavata da oltre 100 ore di improvvisazione elettronica live, dunque assolutamente spontanea, con risultati a tratti sbalorditivi disgiunti da qualsiasi logica di "genere musicale". Cazale stesso definisce questa musica "BIOTRONIC". L'avvolgente intro "CROPS WAY" ci colloca in un paesaggio spaziale di effimera tranquillità ma con la seguente "SUPER" iniziamo una cavalcata nel ritmo crudo e
minimale di una tecno retrò la cui ripetitività quasi noiosa ribadisce un concetto di pura ritmica senza inutili orpelli, finalmente tiriamo il fiato con un esempio più convenzionale di pseudo ambient dal tocco pesante, "MORBID" è interessante perchè gioca tra i piani di riverbero e di presenza asciutta ma è con "SPACE PIGGIES" che inizia il divertimento, una specie di Danza delle spade su ritmo sincopato che ci fa viaggiare in un'atmosfera cosmica fino a precipitare nella potenza ritmica del drum'n'bass più classico. Il primo vero gioiello è la seguente "CLASIKO", assolutamente incollocabile musicalmente è una parodia di melodie malate sostenute da un ritmo funky fuori dal tempo un brano che ti da appena il tempo di ragionare prima dell'apocalittica "ORGASMACHINE" altro episodio tra i migliori dell'intera opera. Tre minuti di battaglia nucleare dal cui embrione verrà ricavata la più conosciuta "Preghiera" dei Frigidaire Tango. "HOLYDAYS IN THE SKY"rende bene il titolo, una vacanza nel cielo di quasi 14 minuti articolata e melodica, ancora una volta incollocabile musicalmente è il brano che rappresenta il cuore e il senso dell'opera, musica da scoprire secondo dopo secondo grazie all'imprevedibilita' degli arrangiamenti casuali, un viaggio. La malinconica "SADNESS IN LOVE" è un esempio di elettronica "umana" sorretta da un' armonia mesta ma orecchiabile è uno dei pezzi che verranno ripresi per il progetto di remissaggio dell'album suonato con strumenti veri. Torna la sperimentazione e la creazione di atmosfere legate ai suoni con "JUNGLE FACTORY", fate conto di trovarvi nel bel mezzo di una foresta tropicale tra la flora esagerata che emerge dalla nebbia creata dall'umidità di quelle zone, una perfetta colonna sonora per un film horror d'avventura. "A REALTIME RESERCH" ,Ricerca in tempo reale è il titolo esplicativo del brano seguente che rappresenta il senso di questo progetto, produrre musica elettronica senza un ragionamento a monte, splendido il finale che ci accompagna da un'altra parte rispetto a dove eravamo partiti. Il loop circolare di "DANSA" è una combinazione ipnotica di etnoelettronica con un crescendo interno di puro pathos, altro episodio fuori dal tempo..splendida. "NEUF" potrebbe considerarsi una specie di Minimal primitiva e gli inquietanti interventi vocali ricordano addirittura l'astratta revolution 9 dei Beatles. A chiudere "AGANGIA", dove riconfluiscono molte sonorità dell'intero disco, gli interventi semiacustici la rendono algida e il suo svuotamento finale diventa il giusto epilogo di questa opera fuori dal tempo. Provare per credere. Potete richiedere il cd alla redazione di Sound & Vision oppure ascoltarlo con questo link: http://www.jamendo.com/it/album/70650
RECENSIONI di Luca Sartor The DINING ROOM “Lonesome Traveller” schema rec/family affair
Ritornano i T.D.R. con un album stupendo. Per chi non conoscesse la band milanese che ruota intorno alle figure di Cesare Malfatti e Stefano Ghittoni diciamo semplificando molto che sono una sorta di Portishead italiani molto orientati ai suoni downbeat cinematici con sconfinamenti nel soul. Con questo 'Lonesome traveller' ritornano alle origini (vedi i loro primi album 'n.1' e 'n.2' ) cioè al loro amore e ispirazione maggiore che è la musica legata alle immagini (vedi anche i bellissimi video che girano su youtube). Molto introspettivo e ambient, con suoni sempre curatissimi così come i testi, è qualcosa di molto diverso dal loro ultimo e bellissimo Ink che mi aveva profondamente conquistato. La voce del nuovo cantante inglese Jake Reid non fa rimpiangere la perdita di Sean Martin, e i nuovi piccoli capolavori ci sono tutti (Stoic calm, L.traveller, We are the dreamers). Album bellissimo che piacerà al folto gruppo di affezionati e spero porti nuovo seguito alla band; direi una adeguata colonna sonora ai tempi cupi in biancoenero che viviamo.
MAYA GALATTICI “Analogic Signals from the Sun” go down rec. GR006
MARIO BIONDI Change of Scenes schema sccd455
La storia di questo crooner nostrano è tutto un programma. Ha fatto una gavetta lunghissima incidendo con tanti gruppi che non sono andati da nessuna parte. Il suo primo progetto prodotto alla schema Wasabee con la prima versione di 'This is what you are' passò quasi inosservato ed eravamo in pochi a suonare il mix nei dj set jazz di quasi sette anni fa. L'etichetta ci ha creduto e il primo album è stato un grande successo internazionale( ma soprattutto italiano) segnando l'apice del nujazz. I cambi di etichetta e soprattutto di produzione non hanno portato a grossi cambiamenti o maggiori successi a Mario Biondi. Questo cd con 12 tracce propone inediti e remix dei brani migliori del debutto per la schema, con arrangiamenti più sobri in stile acid jazz e funk. A distanza di anni si sente ancora la bellezza e la freschezza delle composizioni.
I circa 15cd che mi ha passato Daniele per le recensioni arrivati da etichette o artisti indipendenti mi avevano un pochino intimorito. Ma quanta gente ancora crede nella musica e ci sono ancora così tante cose da dire/fare oggi che non siano già state dette/fatte?Chi registra e produce si pone questa fatidica domanda o si và avanti per forza di inerzia solo perché devono uscire cose nuove? Dopo 4 o 5 cd ero un po' depresso e pensavo guardando le copertine di intuire quello che sarebbe stato il meno peggio.Poi è salato in mano questo cd con una cover cosmica e un titolo che è un manifesto. Pochi secondi e capisci che hai beccato un vero gioiello.Tantopiù inatteso di questi tempi. Psichedelia rock della migliore specie con una capacità compositiva incredibile e degli arrangiamenti da major. Armonizzazioni, cori, suoni di chitarra, orchestrazioni ricercatissime. Il disco è un sapiente distillato di atmosfere sentite, ma riesce ad essere estremamente originale e convincente. Dentro ci puoi sentire i Rain Parade, REM, Oasis, delle finezze alla Smiths o armonizzazioni alla XTC. Insomma un capolavoro. Cantato impeccabile, mi sono stupito di trovare dei nomi italiani e studio di registrazione a Conegliano! Se fosse uscito per una etichetta inglese o americana staremmo già a parlare di nuovo miracolo o fenomeno musicale. Spero che riusciate a trovarlo perché questo cd vi farà viaggiare e sognare a lungo! ( 5 stelle su 5!)
Avati parteciperà e racconterà i perchè delle sue scelte con dei videoclip, la sua visione del cinema verrà sviscerata e messa in luce a sostenitori e non che parteciperanno alla rassegna. Certo, in qualità di regista, il cinema sarà la cornice e anche il quadro generale della tre-giorni padovana, ma non mancheranno letteratura, musica, sociale, l'arte e il cibo. Viaggi tra libri e artisti preferiti nelle librerie, concerti jazz con brani appositamente scelti dall'artista bolognese in giro per la città (che, Un festival in città, oltretutto, ha dei precedenti come ottimo alla scoperta di Pupi Avati clarinettista!) , menù personalizzati creati con i piatti preferiti suggeriti da Avati nelle osterie di di Alice Lago città, pranzi con gli artisti, mostre dedicate e un SecondoMè Fest incontro speciale nelle scuole con un dibattito a seguire la proiezione di “Una sconfinata 3-5 novembre 2011 giovinezza”, opera del regista con Francesca Neri e Fabrizio Bentivoglio. Sembra superfluo Padova- varie location raccomandare la partecipazione, ad almeno un Nel bel mezzo dell'autunno, Padova apre le porte paio delle molteplici proposte che Padova regala ai alla prima edizione del SecondoMè Fest, una suoi cittadini e agli appassionati del genere. Una rassegna che in tre giorni apre un ventaglio nuova, immediata e culturalmente elevata idea di d'opportunità e di occasioni per conoscere, anno aggregazione sociale, oltrechè l'occasione per dopo anno, un grande artista italiano, scoprendolo approfondire, scoprire e mettere in discussione un sotto le molteplici sfaccettature che solo il mondo grande regista del panorama italiano. artistico può regalare. Il 2011 parte in quarta puntando i riflettori su uno dei più grandi registi italiani: Pupi Avati. Un intreccio tra la città veneta e i gusti, le preferenze, tutto ciò che ha ispirato il regista nella sua opera e nella sua vita. Una maratona cinematografica che raccoglierà le sue più grandi proiezioni, e, in contemporanea, le pellicole e i film importanti che hanno appassionato e ispirato Avati. Il cinema non si consuma, il cinema va visto e rivisto, ed è un modo originale per conoscere e capire meglio questa personalità che spicca nell'arte italiana.
METTI UN LIBRO A CENA di FOX
ALEX ROSS
IL RESTO E' RUMORE “Ascoltando il xx secolo” (Bompiani)
Finalmente un libro che racconti la musica del secolo appena trascorso con semplicità e passione e con un linguaggio comprensibile e soprattutto avvincente. La storia e gli specifici personaggi, viene narrata tra la vecchia Europa ed il continente nord americano. “Il resto è rumore” inizia con Strauss e termina con la frammentazione territoriale e stilistica con la quale oggi siamo ad affrontare
l'ultima esplosione (ed i relativi cocci) che la musica lancia da tutte le parti del pianeta. Ed infatti l'ordine cronologico, mano a mano che scorrono le pagine e ci si avvicina all' oggi, si disfa in mille rivoli, sapientemente gestiti dall'autore che si dimostra essere una voce tra le più autorevoli della critica musicale odierna. Alex Ross è il critico del New Yorker nato nel 1968 e quindi relativamente giovane. La sua scrittura storica non ha rivali; è capace di tenere incollato il lettore mentre descrive un'opera senza tralasciare dettagli tecnici in poche pagine. E' una vera impresa, e chi ci riesce è un vero artista, dotato di una favolosa apertura mentale che lo vide crescere con la musica colta per poi lasciarla attratto dalle esplorazioni deii fenomeni del pop radicale, utilizzando in seguito queste due facce della stessa medaglia con una facilità sorprendente. E' una figura importante, e della quale oggi si ha bisogno, che riesce a semplificare la vita a chi affronta la “musica difficile” e ad impreziosire gli ascolti di chi è “fermo alla solita musica elettrica”. Leggendo il libro ci si accorge di quanto sia stato socialmente difficile il ventesimo secolo. Da Schoenberg a Boulez, da Strauss a Mahler, compositori dei quali personalmente conoscevo poco certe sfacettature caratteriali, mi hanno molto sorpreso e spesso irritato per questa voglia di supremazia e per la “verità in loro possesso”. Non parliamo poi degli intrighi politici e spionistici della guerra fredda, e di quanto abbiano influenzato in modo subdolo certi ambienti artistici. Due figure si salvano da questa festa dell'egocentrismo: Stravinsky e Messiaen.
G N I B B U L C T N ISIO V AND D N SOU
H G I N
ti sta o e son a ne ttent azion o i z a m . se na ram ferti ta u ues ie ad e, prog izi of ti q in li nt ta az erv ate ati gr mbie dei s e visi entar v o a litĂ nati requ e tr zion ra: li ch e sele nside e qua lezio di a f eriti. a c I lo celti che co alitĂ ati se quin i pref s ne st cal mo gin zio a, ori li sono nvitia stri lo a t t i o u s val ropo i i loca aff. Vi sti i v p utt e t s u T stro di q no fare l a e d
SARTEA
VI
BAR SMERALDO
VI
BARBIE MUSIC
B A R
VI
C.so S. Felice 362 - VICENZA - Tel 0444.563725 www.sartea.it - www.facebook.com/bar- sartea
Campo Marzo - VICENZA INFO - Facebook: barsmeraldo
Via Bottego 20 - Arzignano - VICENZA Info FB. Barbie bar - Barbie music bar
Locale storico di Vicenza che da anni allieta e propone importanti novità. JND Festival Electronic Music, che ha portato il Sartea a livelli internazionali grazie ad una selezione ricercata di djs di ottimo livello provenienti dai Clubs di Berlino, New York e Londra. Ambiente liberty, affascinante e ricercato che risalta la qualità del servizio. Chiuso Lunedì
Nel centro storico di Vicenza, in Campo Marzo, il parco più malfamato del Veneto, un locale di grande atmosfera per cuori forti. Se i peggiori bar di Caracas vi fanno una pippa lo Smeraldo fa per voi!
Il Barbie Music Bar è ormai punto di riferimento dell'ovest Vicentino per quanto riguarda la musica "live".Niente di banale, un continuo alternarsi di Band locali e non...con attenzione particolare alla musica d'autore,dj set molto vari nel genere variando dal hip hop all' house music...! Vasta gamma di birre Artigianali alla spina e in bottiglia, una grande varietà di cocktails , panini bruschette e molto altro ancora....wi-fi gratuito, mega schermo per seguire tutti gli sport..! Barbie Music Bar...non è la solita musica !
JOIA
VINILE
OSTERIA RIVE
VI
Via Torino 17 - Caldogno Vicenza Tel 0444.1457169
VI
Via Capitano Alessio 94 - Rosà www.vinileclub.it - Tel 347.1601429
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Via Rive - Cartigliano - Tel 348.8265815 www.rivejazzclub.it
smoking area
Locale di nuovissima creazione votato alla cucina homemade; ogni piatto proposto nasce in ogni sua parte dalle mani dello chef per la Joia dei vostri palati. Un design essenziale ed aereo giocato sulle trasparenze e le geometrie per la Joia dei vostri occhi. Live set di alto livello con i migliori musicisti della scena locale e non solo per la Joia dei vostri padiglioni! Una vetrina sul gusto in ogni suo senso. En-Joia
Vinile classe 1976 punto di riferimento per artisti e promoter fuori dagli schemi della maggior parte dei locali presenti sul territorio. Recentemente rinnovato propone Live music & dj set con feste a tema o party di tendenza. Locale con sala fumatori disponibile per feste private & happening...
Tra un mix perfetto di pezzi di design vintage anni ’50-’70 e di elementi tradizionali, Giovanna ha creato un locale unico nel suo genere, dove si respira un’atmosfera d’altri tempi. Pensare di essere arrivati in un esclusivo jazz club in una grande metropoli non è un azzardo! Cucina creativa, arte, musica il mix perfetto per un locale che vi darà mille emozioni tutte indimenticabili!
MOC Montecrocetta VI
BIRRERIA PEDON VI
HOUSE OF BLUES CAFE’ VI
Monte Crocetta Via Rivana 7 Bassano d. G. - VI Info Tel. 377.4196772 - FB: moc_montecrocetta
Via S. Antonio 12 Marostica - VI Info Tel. 348 6070213 - Chiuso Dom Matt e Lun
Stradella dei Munari - Zona S. Biagio - VI Info Tel. 340.9963018
C'E' VITA SU MOC: immersi nella verde collina del Parco, prepariamo bruschette, piatti freddi ed insalatone con particolare attenzione alla qualità e freschezza dei prodotti...ampia scelta anche per una dieta vegetariana. Aperitivi in musica, iniziative culturali,serate DjSet...e concerti live domenica pomeriggio. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 02.00 Email: montecrocetta@gmail.com
Nuova gestione e locale completamente rinnovato per lo storico Pedon di Marostica. Bruschette, panini, toast, insalatone e "spuncioti" solo con prodotti di qualità; 5 varietà di birra alla spina (Guinness compresa) e bottiglie di birra da tutto il mondo. Una birreria dal sapore sixties, dove ascoltare musica psichedelica e garage, senza tralasciare il nostro beat... I posters dei concerti di Bill Graham per il Fillmore (U.S.A.) sono in vendita e già incorniciati; come anche il juke box e i flipper perfettamente funzionanti!
Rinnovato con la nuova gestione da marzo 2011. E' diventato in breve tempo il punto di riferimento della zona S. Biagio, nel cuore del centro storico di Vicenza. La conduzione familiare, offre un servizio di caffetteria, pasticceria e ristorazione tutta italiana. Arte culinaria con lo chef Maurizio in un ambiente accogliente, la ricca carta dei vini campani e locali, selezionati con cura dall'esperto sommelier Gennaro. Oltre alla buona tavola la programmazione live e DJ set. Durante il periodo estivo apre il suggestivo plateatico con vista fiume.
ROKKAFE’
BARRACUDA
NEW AGE
TV
TV
TV
St. dei Colli - Castelcucco - Tel 349.6027294 www.rokkafe.com
Via Cavin dei Cavai 47 - Villa d’Asolo (TV) Info: Matteo 392.9581569
Via Tintoretto - Roncade - Treviso www.newageclub.it
Dal '91 il "ROCK" è indiscusso punto di riferimento per tutti quelli che (scusate lo snobbismo) la musica la sentono un po' di più. Precursori della DJ CULTURE i due fratellini preparano con i loro super collaboratori anche ottimi drink. Ricerca e coerenza sono alla base del bel connubio tra passato, presente e futuro che ha vita in questo posto. Dal Martedi alla Domenica dalle 17.30 alle 01.00
STAY SEVENTIES!!! Barracuda nuovo locale ideale per colazioni, pranzi & stuzzicherie, aperitivi, drinks, vini e buona birra! Il tutto riscaldato a suon di buona musica e favolosi dj set! Barracuda si propone come l'alternativa ideale per le vostre serate e vi assicura qualità e divertimento!
New Age Club è il rock club più esclusivo della parte nord-orientale della penisola. new age club è totale garanzia di professionalità e visibilità per gli artisti affermati da tutto il mondo. new age club è trampolino di lancio per le nuove realtà musicali. new age club è lo spazio di divertimento notturno senza vincoli anagrafici. lo staff del new age club vi dà il benvenuto per una nuova elettrizzante stagione di live allo stato puro!
TESSERA
DE’ GUSTO
TV
Villa Barbaro 4 - Maser - Treviso www.de-gusto.com - Tel 0423.565603
MOON CLUB
VE
Via Saragat 12 - Mirano (VE) Info 041.3099664 - 329.1915489
PLETTRO
BL
Via Feltrina (BL) - Adiacente alla Pizzerie La Rotonda - Tel 349.7446240 (Rudy)
TESSERA
It's kinda funk! La Gusteria tipica de'Gusto jezza, funkeggia e gioca al chilometro zero. Nella fantastica atmosfera di Villa Barbaro a Maser, Rosti, Giulio e Mc ti aspettano per farti rilassare, bere, mangiare e musicare. Il territorio messo in vetrina per essere gustato. Il de'Gusto è il locale per tutti e di tutti, dalla mattina alla sera escluso il lunedì allieta le tue giornate e si propone come l'alternativa alla noia del quotidiano. Il passato è passato, il presente è passato, ma il futuro deve ancora passare. Vieni a trovarci.
Il MOON CLUB è un bacino culturale associato all'A.R.C.I. nato per unire generi e stili artistici e musicali. Nei weekend propone live e dj set ROCK, INDIE, ELETTRO e serate a tema. Per chiunque abbia voglia di immergersi in un limbo fra avanguardie e vintage. READY, STEADY…MOON!
A Quero (Bl) in via feltrina nasce "Plettro Alternative Sound" una nuova realta' musicale tutta da scoprire! Ogni venerdi' & sabato Plettro propone strepitosi live seguiti da dj set a tema tutti da ballare! Plettro alternative sound e' aperto tutti i venerdi' & sabato dalle 22.00 alle 4.00 e tutti i giovedi' & le domeniche dalle 18.00 con buffet gratuito e dj style rock! Amanti della musica vi aspettiamo!!!
CHICA BOOM
PD
OFFICINA GAMBRINUS TN
CHALET DEL LA MOT
Via Leonardo Da Vinci - S. Martino di Lupari (PD) Info: facebook.com/chicaboom
Via Alto Adige 164 - Gardolo - TRENTO www.officinagambrinus.com - Tel 0461 993261
Baselga di Pinè (TN) - Tel 380.7325710
Tipico Locale stile Rock n Roll Route 66 offre vini e birre di ottima qualità. Famosi I suoi cocktails ed il gustosissimo reparto snack. Aperto a partire dalle ore 06.00 vi accompagnerà fino alle 02.00 di notte con musica live e djset. Possibilità di organizzare feste private. Info Luca 339.1370044
Oltre Trento verso nord in zona Gardolo troviamo un nuovo locale “Officina Gambrinus”. Locale a 360° che offre ottimi piatti sia a mezzogiorno sia alla sera. Potete gustare sia pizze che p i at t i t i p i c i t re n t i n i . U n a programmazione musicale di qualità, accompagnerà i vostri weekend con i djset al Venerdì e musica live al Sabato sera. Non vi resta che provare le emozioni dell’Officina Gambrinus!
Nuova anima per il Chalet de la Mot, oltre a riaprire come pub con 6 splendide spine di selezionata birra e ospitare numerosi live e dj set, vi delizierà con il ristorante aperto dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24.
TN
RISTORANTINO_WINE BAR_JAZZ CLUB CENA CON CONCERTINI JAZZ AND WORLD MUSIC
WWW.RIVEJAZZCLUB.IT VEN 4 NOVEMBRE 2011 - H 22.00
EMANUELE BOCCI Trio
Cantautore pop-jazz emergente VEN 11 NOVEMBRE 2011 - H 22.00
THE ORIGINAL BALKAN BEAT
Piccola orchestra di jazz balcanico VEN 18 NOVEMBRE 2011 - H 22.00
K. Foster Jackson 4et Dagli States..l'autentico Blues
VEN 25 NOVEMBRE 2011 - H 22.00
Lino Brotto Trio + Ernestico
Jazz, ritmo caraibico, improvvisazioni OSTERIA RIVE VIA RIVE 14 _CARTIGLIANO - INFO: 348.8265815