Ecologicamente 2010

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Magazine della Sostenibilità

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L’Ambiente che vogliamo (Gilberto Coffari) Tutelare i consumatori e promuovere il consumo critico (Antonio Canzian) IGD for “ecologicamente” (Fabrizio Cremonini)

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Colture & Culture (Legacoop Marche)

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Bollino verde - Autodichiarazione impianti termici (Provincia di Ascoli Piceno) Il coloro come scelte di vita (Spring Color)

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Eco parco di “ecologicamente” (Pietro Vitale) La scienza diventa un gioco da ragazzi (Clementoni)

E il consumatore, in che direzione sta andando? (Giorgio Benassi) Un cibo “di qualità” (Giorgio Donegani) Siamo tutti analfabeti? (Marisa Strozzi)

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Programma di “ecologicamente” 2010

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Green job (Marco Gisotti) Formazione verde (Lucia Pietroni)

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La raccolta degli olii vegetali esausti da utenza domestica (Adriatica oli) Elettrodomestici, computer e telefonini?... (Remedia) Ri-albero (DM-A)

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Parliamo di rifiuti, prima di tutto la prevenzione (Silvia Musso) Quando la natura diventa modello per l’economia (Novamont)

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Fairtrade, un marchio di garanzia per i prodotti equosolidali (Benedetta Frare) Sostenibilità e Solidarietà (Gruppo Sistemi2000) “Una fiaba dedicata all’Ambiente” sostiene l’Unicef ad Haiti (Erica Morresi)

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C’era una Foglia. Quando l’ambiente diventa protagonista (Carlo Scheggia)

Il riciclo è la memoria (Nicoletta Rosetti e Graziana Conte) FUORIL(u)OGO (Gruppo IAM)

Periodico dell’Associazione Culturale SpazioAmbiente

www.spazioambiente.org

Ecologicamente, una sfida culturale Conoscere per decidere liberamente

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’idea di incontraci e discutere di come vogliamo il nostro futuro, pur non essendo cosa semplice, lo riteniamo essenziale anche per poter condividere le scelte politiche e lavorare insieme per curare l’ambiente in cui viviamo. Nelle città dell’antica Grecia, l’agorà era la piazza in cui aveva luogo il mercato e si tenevano assemblee pubbliche. Beh! Noi vogliamo riproporre proprio questo, uno spazio dove amministratori pubblici, politici, professori universitari, imprenditori, studenti, giornalisti, tecnici e soprattutto Noi cittadini si possono incontrare per confrontarsi su un tema fondamentale: il rapporto tra ambiente e sviluppo. Ecologicamente è un ambizioso progetto ed è un nuovo modo di pensare ed essere. Ecologicamente è anche un luogo fisico, una piazza di tutti coloro che vogliono conoscere, incontrare e confrontarsi; e perché no in un centro commerciale! L’Ambiente è diritto alla salute, salvaguardia, solidarietà; ma è anche sviluppo, nuove opportunità di lavoro, energia, prodotti di qualità e tecnologie ecocompatibili. Ecco, Noi vogliamo parlare proprio di questo Ambiente e presentare le buone pratiche che ci devono aiutare a vivere meglio e magari risparmiare. Non vogliamo cadere nel tranello o la trappola di farci tacciare come ambientalisti-integralisti o peggio ancora sostenitori del nimby, “not in my back yard” (ovunque tranne vicino casa mia!). Sapremo invece essere i nuovi cultori dell’ambiente, i buoni ambientalisti che sono in grado di decidere del proprio futuro. Ecologicamente si-

gnifica essere informati. Il diritto all’informazione, derivato dalla libertà di manifestazione del pensiero, e sancito dall’art. 21 della Costituzione italiana; ma solo con il decreto legislativo 195/2005 del 19 agosto 2005, che ha recepito la direttiva comunitaria 2003/4/CE in attuazione della Convenzione di Aarhus come cittadini abbiamo finalmente il diritto giuridico ad accedere all’informazione ambientale, alla partecipazione ai processi decisionali ed all’accesso alla giustizia in materia ambientale . Chiediamo quindi a gran voce che la comunicazione ambientale vada oltre l’emergenza ed il catastrofismo dei terremoti o dei cambiamenti climatici, non vogliamo più ricevere una comunicazione fatta di esortazioni e parole d’ordine, ma contenuti su cui riflettere e agire consapevolmente. Questo sarà possibile solo se tutti i protagonisti e decisori non avranno paura di confrontarsi con Noi cittadini europei sulle scelte da fare. Agire in modo partecipativo offre grandi opportunità! Ecologicamente 2010, giunta alla sua ottava edizione, è una opportunità per diffondere la cultura della comunicazione, del dialogo e della partecipazione in ambito territoriale. Siamo qui per conoscere perché vogliamo scegliere ecologicamente il nostro futuro!

Presidente SpazioAmbiente Coordinatore scientifico Ecologicamente 2010

Robertino Perfetti


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L’ambiente che vogliamo

Tutelare i consumatori e promuovere il consumo critico

Possiamo preferire negozi alimentati a energia solare. Usare sacchetti per la spesa riutilizzabili o biodegradabili. Scegliere prodotti e punti vendita più sostenibili. Assumere abitudini di consumo consapevoli, come bere l’acqua del rubinetto o quella in bottiglia proveniente dalle fonti più vicine. Perché quando facciamo la spesa, siamo consumatori ma anche cittadini chiamati a fare la propria parte per preservare e migliorare l’ambiente che ci circonda. Come grande organizzazione di cittadini, da alcuni anni Coop Adriatica ha deciso di innalzare l’attenzione all’ambiente non solo nei prodotti che offre a proprio marchio, ma di farne una vera e propria chiave del proprio sviluppo. Tanto da darne conto con il Bilancio preventivo e consuntivo di sostenibilità: uno strumento di rendicontazione che misura obiettivi e risultati economici, sociali e, appunto, ambientali. Storicamente, Coop è stata la prima catena in Italia a proporre, nell’assortimento a proprio marchio, prodotti ecologici, biologici ed equosolidali. Oggi, “Ecologicamente” corona un percorso di attenzione all’ambiente che, per Coop Adriatica, si traduce in scelte concrete, quotidiane, misurabili. Entro il 2011, ad esempio, arriveranno a quota 40 i punti vendita della Cooperativa alimentati da energia solare: a regime, la produzione annua ammonterà a circa 6,2 milioni di chilowattora, permettendo una riduzione delle emissioni di 3.150 tonnellate di anidride carbonica, come se si piantasse un bosco di 4.500 alberi. In questi giorni, inaugureremo anche l’impianto del centro commerciale “Città delle Stelle” di Ascoli Piceno, a servizio dell’ipercoop: l’unico ipermercato in Italia dotato della registrazione Emas, che certifica l’eccellenza ambientale nella Comunità Europea. Nel nostro bilancio “verde” ci sono l’adozione di illuminazione a basso consumo, l’eliminazione dei sacchetti di plastica in anticipo sulle direttive europee e molte altre iniziative, come la raccolta degli oli alimentari esausti in molti negozi delle Marche e l’abbattimento degli sprechi alimentari a beneficio della comunità: in una settantina tra supermercati e ipercoop, è attivo il progetto “Brutti ma buoni”, la donazione dei prodotti alimentari invenduti ad associazioni che assistono persone o animali in difficoltà. Di tutto questo cercheremo di dare conto anche in molti appuntamenti di “Ecologicamente”. L’augurio di Coop Adriatica è che da Ascoli e dalle Marche, anche grazie a iniziative come questa, possano propagarsi scelte consapevoli, responsabili, sostenibili: a beneficio dei cittadini e dei consumatori di oggi e, soprattutto, di domani.

La tutela dei consumatori, la promozione di nuovi modi di consumo, lo sviluppo di un consumo critico ed attento ai valori della sostenibilità, sono assi di intervento che la Regione Marche porta avanti con l’azione specifica di un assessorato denominato “al commercio, alle fiere e i mercati, alla tutela dei consumatori”. La Regione Marche, infatti, ha riconosciuto il fondamentale ruolo economico e sociale del cittadino nella sua qualità di consumatore e utente di beni e servizi. E’ stata attivata una politica di informazione del consumatore e di promozione e sviluppo dell’associazionismo orientata principalmente in quattro direzioni:

Presidente di Coop Adriatica

Gilberto Coffari

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contribuire alla crescita delle associazioni dei consumatori operanti nella Regione; promuovere direttamente iniziative finalizzate alla difesa del consumatore; aderire ai progetti interregionali; aderire ai progetti finanziati dallo Stato.

Da quando ho avuto l’incarico di Assessore sono stati attivati su tutto il territorio una rete di servizi in grado di informare, assistere in modo corretto i consumatori, cercando di garantire loro la possibilità di esercitare, nel concreto, i diritti sanciti dalle norme che li tutelano. Si è approvato un programma di intervento i cui obiettivi e finalità sono: il rafforzamento dell’informazione critica attraverso i mass media; iniziative concrete di assistenza, di formazione ed educazione attraverso la collaborazione delle associazioni regionali dei consumatori; un call center a disposizione dei cittadini per rispondere alle loro richieste; l’elaborazione di brochure per aiutare i consumatori nella difesa dei loro diritti; il potenziamento delle iniziative nelle scuole; l’attivazione del sito “sveglia consumatori”; la realizzazione della scuola elettronica del consumo con le regioni del centro Italia; la costituzione di un osservatorio regionale sui prezzi e tariffe che svolga anche un’attenta azione di monitoraggio. Questo progetto, presentato a Roma per il relativo cofinanziamento, è sostenuto con finanziamenti regionali e statali pari a 500 mila euro. Sono risorse importanti che cooperano, insieme ad altri interventi che pure stiamo sviluppando, a rafforzare la crescita di un nuovo consumo critico. Elemento che ritengo rilevante per realizzare davvero una riconversione ecologica dell’economia e dell’organizzazione sociale oggi ineludibile. Avere cittadini-consumatori criticamente informati, capaci di far valere i propri diritti e le proprie preferenze, può spingere fortemente verso questo cambiamento. In questa direzione continuiamo a lavoro.

Assessore Regionale Commercio, fiere e mercati, tutela dei consumatori

IGD

for ecologicamente di Fabrizio Cremonini Media Relations Gruppo IGD

La Mission del gruppo IGD è quella di creare all’interno dei Centri Commerciali da lei gestiti eventi che abbiano precise finalità sociali, culturali ed artistiche. In questa caso volge lo sguardo ad un’importante problematica sociale, di grande attualità e forte respiro futuro, quale l’ecologia e l’ambiente. Da qui nasce un’idea, quella di utilizzare il centro commerciale in un’occasione per fare informazione e formazione. E la Città delle Stelle rappresenta il contenitore ideale per iniziare un percorso che vorremmo replicare negli anni futuri in altre regioni su altri centri commerciali. Ed allora l’incontro tra l’associazione SpazioAmbiente, Coop e la Direzione del centro commerciale ha partorito una nuova edizione di “Ecologicamente” destinata a lasciare il segno ed ovviamente subito avallata da IGD Ma cos’è oggi il gruppo IGD, nato alla fine degli anni novanta con scopi e finalità ben precise : assicurare professionalità ed esperienza in tutto il processo che va dalla progettazione alla realizzazione, alla gestione di un complesso commerciale. Rappresenta attualmente un’organizzazione leader in Italia nello sviluppo, acquisizione, gestione e locazione di immobili a destinazione commerciale, nonché nell’offerta di servizi di commercializzazione e di facility management anche in proprietà di terzi, volti a valorizzare gli immobili stessi e la loro attrattività per i consumatori. In questa direzione, in totale coerenza con la visione globale del gruppo, vanno i complessi di proprietà che sono il risultato di progetti commerciali integrati con il territorio, pensati e creati ponendo la flessibilità e l’adattabilità al primo posto, con un forte sguardo all’eco-sostenibilità. Un gruppo che vanta solide radici e forte cultura industriale, e che a marzo 2010 IGD ha vinto il premio “Creatori di valore”, nell’ambito di MF COMPANY AWARDS 2010, per le ottime performance ottenute nel 2009 ed a maggio 2010 ha ottenuto il logo di “Azienda solidale” per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e/o in situazione di disagio sociale. Nella stessa direzione, IGD sta approvando i processi per elaborare il proprio Bilancio di sostenibilità. Come dice il pay-off dell’azienda, IGD, spazi da vivere in maniera innovativa ma con grande sensibilità per dare ai Centri Commerciali anche un riconoscimento di fenomeno cultural - popolare che possa portare come ricchezza la tradizione e come espressione artistica la scelta di nuove tendenze.

Antonio Canzian

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Fattoria Case Rosse

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E il consumatore, in che direzione sta andando? di Giorgio Benassi - Responsabile sostenibilità Coop Adriatica

Convenienza, tipicità, sostenibilità ambientale, eticità, funzionalità, gusto, innovazione, appagamento… Oggi sono tanti gli elementi che possono guidare le scelte delle persone che fanno acquisti in un ipermercato. E in un periodo in cui si sentono messi alle strette dalle difficoltà economiche, è facile aspettarsi che i consumatori siano attratti dai prodotti a basso prezzo e mettano in secondo piano la qualità dei prodotti. Invece, osservando più da vicino l’andamento dei consumi, si assiste a un’evoluzione molto più articolata, che dimostra che ora le persone sono diventate più attente ed esigenti. Infatti non si accontentano di spendere poco: giustamente, vogliono continuare a comprare prodotti di qualità. In questa logica, la convenienza è diventata un requisito imprescindibile, che tutti i clienti danno per scontato. La vera differenza la fa quindi la qualità dei prodotti. Ciò comporta che il consumatore sia un po’ disorientato e che la qualità percepita dai consumatori - complici la pubblicità, il marketing e le tendenze che possono rendere più appetibili certi prodotti anziché altri - possa essere molto diversa dalla qualità oggettiva di un prodotto. La grande distribuzione, allora, ha il dovere di aiutare i clienti a riconoscere la qualità dei prodotti. E’ per questo che Coop accompagna gradualmente bambini e adulti ad assumere un ruolo critico nei confronti dei consumi, dando loro gli strumenti per interpretare in modo corretto gli elementi che determinano la qualità di un prodotto, nei suoi molteplici aspetti (nutrizionali, organolettici, sociali, ambientali, etc). Una scelta impegnativa, che risale a 30 anni fa e che Coop ritiene sia tuttora una necessità. Infatti, se si considerano ad esempio gli aspetti di sostenibilità ambientale, secondo indagini condotte in ambito internazionale (fra tutte, Capturing the Green Advantage for consumer companies, pubblicata dal Boston Consulting Group nel 2009) oltre la metà degli italiani dichiara di dare importanza all’impatto ambientale dei propri acquisti, ma nella realtà dei fatti si rivela ancora abbastanza impreparata per fare questo tipo di valutazioni. Ecco perché Coop ha ritenuto opportuno lanciare una campagna per informare sull’impatto ambientale dell’acqua in bottiglia, di cui l’Italia è il primo paese europeo per consumo pro-capite, e sulle possibili alternative. Ed ecco perché all’ipercoop Città delle stelle, in collaborazione con il Centro interdipartimentale di ricerca per le Scienze ambientali dell’Università di Bologna (polo di Ravenna), è nato il percorso ScegliAmbiente, con il quale Coop Adriatica si propone di fare maggior chiarezza sulla sostenibilità ambientale degli articoli posti in vendita, dando risalto ad alcuni prodotti “verdi”, particolarmente virtuosi nel ciclo di produzione, nelle modalità di consumo o nello smaltimento nei rifiuti. Così, usciti dalla crisi economica che stiamo attraversando, potremo trovare un consumatore molto più consapevole e responsabile, che tra gli scaffali di un ipermercato privilegerà i prodotti sostenibili e che sarà anche disponibile a pagare un “di più”, ma solamente per avere prodotti di qualità oggettivamente e chiaramente superiore rispetto agli altri.

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Bollino verde

Autodichiarazione impianti termici: c’è tempo fino al 31 dicembre 2010 La Legge affida alle Province il controllo sull’effettivo stato di manutenzione e di esercizio degli impianti termici nei Comuni con popolazione inferiore a quarantamila abitanti per il raggiungimento dei seguenti obiettivi: il contenimento del consumo di energia, consentendo di evitare sprechi di combustibile e risparmiare denaro per le spese di riscaldamento; n l’aumento della sicurezza degli impianti, al fine di evitare il pericolo di incidenti; n la riduzione dell’inquinamento atmosferico e quindi il miglioramento della qualità dell’aria. n

controllo, il manutentore compili il rapporto di controllo (allegato “F” o “G”) completo del bollino verde. Pertanto, i cittadini che non avessero ancora provveduto, hanno ora tempo fino al 31 dicembre 2010 per chiamare una ditta di manutenzione convenzionata e procedere all’autodichiarazione con bollino verde.

Provincia di Ascoli Piceno

Ricorda: per fare l’autodichiarazione degli impianti termici nei comuni di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto rivolgersi ai rispettivi uffici comunali.

L’elenco delle ditte convenzionate è disponibile presso gli Uffici del Servizio Tutela Ambientale di Ascoli Piceno e sul sito internet www.provincia.ap.it

La Provincia di Ascoli Piceno, per consentire a tutti i cittadini di mettersi in regola, ha prorogato la scadenza per la presentazione delle autodichiarazioni degli impianti termici “bollino verde” fino al 31 dicembre 2010.

Per maggiori informazioni, è possibile rivolgersi agli uffici del Servizio Tutela Ambientale della Provincia di Ascoli Piceno, Viale della Repubblica n. 34 (Palazzo della Sanità) - Ascoli Piceno

Per fare l’autodichiarazione, che è obbligatoria per legge e riguarda gli impianti termici di qualsiasi potenza, il proprietario o responsabile dell’impianto deve rivolgersi ad una ditta “convenzionata” ed accertarsi che, al termine del

Tel.: 0736/ 277742 - 277741 Fax: 0736/277725 E-mail: impiantitermici@provincia.ap.it.

Il colore come scelta di vita I colori che noi vediamo non sono altro che una miscela di onde elettromagnetiche appartenenti ad un ben definito spettro, emesse o riflesse dagli oggetti che ci circondano, rilevate dal nostro organo di senso che è la vista ed elaborate dalla psiche, fino ad ottenere una immagine apparente a cui associamo il concetto di colore. In seguito a numerosi esperimenti condotti sulla percezione del colore si è potuto costatare che il colore interagisce continuamente con la vita di tutti i giorni. Il suo impiego può migliorare la relazione uomo-ambiente o diventare elemento di disturbo. Sicuramente indossare un colore invece che un altro condiziona la nostra giornata: esso interagisce, suscita emozioni (positive o negative) e sensazioni di cui spesso siamo inconsapevoli; è uno strumento di godimento estetico e mezzo di riconoscimento e comunicazione. Il colore, quindi, è essenziale fattore espressivo e culturale che non può essere ignorato nella definizione di un progetto. La scelta del colore non deve essere solo una questione di gusto ma anche frutto di accurate riflessioni sull’influenza che i colori hanno sulla nostra psiche e di conseguenza sulla nostra salute. Il colore da oggettivi riflessi sulla psicologia, così riassumibili: I bambini sono attratti dai colori primari e colori naturali della terra I colori schiariti o ingrigiti sono più rilassanti n I colori molto saturi sono più eccitanti n I colori scuri su alcune finiture evidenziano preziosità n I colori di un ambiente precedente modificano la percezione del successivo n n

Nello stesso tempo non va trascurata l’importanza della materia. E’ ormai riscontrato da ricerche medico-tossicologiche che certi pigmenti petrolchimici o derivati da metalli pesanti causano una gran pluralità di malattie, tra cui tumori. Ripercussioni negative sulla salute dell’uomo e degli animali non si sono invece verificati dall’impiego di sostanze coloranti come terre naturali e pigmenti vegetali. Questi ultimi sono gli unici pigmenti rinnovabili esistenti in natura. Spring Color, sensibile agli aspetti ecologici e soprattutto alla salute dei bambini, ha scelto i pigmenti vegetali per formulare il Biocolore, una tempera a dita completamente naturale e addirittura realizzata con componenti esclusivamente di grado alimentare. Infine si sottolinea l’aspetto estetico dei colori di origine naturale. Sia le terre che i pigmenti vegetali hanno un bassissimo indice di rifrazione della luce, che quindi può essere riflessa fedelmente e donare in modo oggettivo un grande valore: la bellezza.

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Siamo tutti analfabeti? di Marisa Strozzi - Responsabile Educazione consumo consapevole di Coop Adriatica

Quest’anno abbiamo celebrato i trenta’anni di attività di Coop verso le scuole e l’impegno a promuove il tema dell’educazione al consumo consapevole. Anni di intensa attività della cooperativa sul territorio, pazientemente per costruire contatti, presentazioni, incontri di accompagnamento per gli insegnanti, e poi laboratori, centinaia, migliaia di incontri con i ragazzi nelle classi e a punto vendita. E poi di nuovo l’anno successivo con altri incontri, altri insegnanti altri ragazzi altre storie da rappresentare. Mi capita spesso di riflettere sull’attività e sull’evoluzione negli anni e devo constatare che nonostante l’impegno profuso, non solo ovviamente da Coop, ma anche da altri soggetti istituzionali pubblici e privati che siano, ogni anno il punto di partenza, proprio della conoscenza e dei comportamenti di acquisto dei ragazzi e degli adulti sembra arretrare e la richiesta di “educazioni”e sempre crescente e alla coop viene richiesto di sviluppare piani di educazione per i ragazzi , per i genitori italiani e stranieri, per gli insegnanti, i nonni gli adolescenti. Viviamo in un momento storico dove tutto è semplice, raggiungibile ma al tempo stesso le piccole azioni quotidiane,come bere un bicchiere d’acqua, possono diventare complicate perché siamo circondati da tanti “beni di consumo” ed il problema è dovere o sapere fare delle scelte.

Don Luigi Ciotti nel 2006, nella prefazione della guida per le scuole di Coop scriveva che sul tema dell’educazione ai consumi siamo tutti analfabeti, adulti e ragazzi e occorre il coraggio di conoscere, imparare e approfondire e di diffidare di chi sa tutto e ha capito tutto. A distanza di anni questa provocazione, trova una sconfortante conferma. Ma allora mi chiedo come mai abbiamo rimosso così velocemente tanti saperi così radicati nella nostra cultura sociale e materiale, come mai dobbiamo tutti rimparare tutto: i genitori chiedono aiuto per come alimentare i figli, i nonni su come preparare una torta, gli insegnanti devono istruire i ragazzi su come sbucciare un frutto,ma da dove viene tanto oblio? Eppure mai come in questo momento si promuove una immagine di benessere, di salute e di felicità. Quindi voglio immaginare che non siamo tutti analfabeti, forse siamo solo pigri, un poco assenti, forse annoiati, magari disinteressati e che dobbiamo invece recuperare un po’ di memoria, un po’ di storie e progettare insieme delle alternative efficaci alla nostra “inedia consumistica”. Gli esempi sono molti e partono dai cittadini protagonisti,che esprimono il desiderio di socializzare, condividere e di reagire magari divertendosi. Straordinariamente abbiamo disposizione spazi, occasioni di incontro e risorse come l’appun-

tamento promosso da questa manifestazione dove i “protagonisti”, istituzioni, associazioni, mondo economico e cittadini, del territorio si incontrano si confrontano immaginano e condividono una idea di futuro della comunità. L’auspicio è che da questa esperienza si inizi a “scrivere” il nuovo alfabeto, un abecedario delle azioni collettive del territorio capaci di delineare il giusto filo narrativo, concreto e stimolante perché i cittadini abbiano riferimenti certi e non ritornino ad essere ...analfabeti di futuro.

Un cibo “di qualità” Riflessioni a cura di Giorgio Donegani, direttore scientifico di Food&School, membro del comitato tecnico scientifico “scuola e cibo” del MIUR.

Cosa vuol dire oggi la parola “qualità” riferita al cibo? Proviamo a pensarci, a tracciare insieme l’identikit dell’alimento “perfetto”, posto che esista... Beh, i primi tratti sono semplici da definire: un alimento “di qualità” è prima di ogni altra cosa un alimento sicuro, che non nuoce a chi lo consuma. È evidente, però, che se la sicurezza può essere considerata un elemento irrinunciabile, non può esaurire da sola il concetto di qualità...“L’animale si nutre, l’uomo mangia”, scriveva molto tempo fa Brillat Savarin, e aveva ragione: se gli animali obbediscono naturalmente a una golosità “fisiologica”, l’uomo è guidato da una golosità “culturale”. Un animale mangia per bisogno, per nutrirsi, noi mangiamo anche e soprattutto per il piacere che ne proviamo. E allora ecco che il concetto di “qualità” si estende ad altre dimensioni: alla soddisfazione dei sensi, alla considerazione del valore nutritivo, ma anche e con forza a tutta la sfera simbolica attraverso la quale il cibo ci “gratifica” sul piano dei rapporti sociali e interpersonali. Per noi il cibo è veicolo di comunicazione, di espressione della nostra personalità, a volte di ostentazione... Per dirla con Poulain: “l’uomo mangiatore, inserito in uno spazio alimentare culturalmente determinato, incorpora, con il cibo che inghiotte, anche tutto il sistema di valori che esso rappresenta.” Ed è proprio il riferimento ai “valori” che rende debole, a questo punto, un’idea di qualità del cibo che si esaurisca nei quattro attributi di: sicuro, buono, nutriente e gratificante. No, anche se questa è la concezione ora dominante nel nostro paese, lo sforzo comune deve essere quello di allargare il concetto di qualità a una dimensione più ampia, che coinvolga gli effetti della produzione di cibo sull’ambiente, e poi, ancora più in là, che attivi la considerazione degli aspetti etici legati a tutto il sistema produttivo e dei consumi, con riferimento ai rapporti economici tra i paesi poveri (spesso produttori) e quelli ricchi (trasformatori e consumatori), delle condizioni di vita di chi coltiva la terra, di chi lavora nelle industrie alimentari, del benessere animale… Tutti fattori che pesano in modo sostanziale e diretto sulla qualità della vita di ciascuno, e tutti fattori che nel loro insieme rimandano a un’idea diversa del cibo, che coniuga in modo imprescindibile l’idea di qualità con quella di sostenibilità. Del resto, sono le stesse contraddizioni e disarmonie che viviamo ogni giorno a renderlo evidente: non siamo più legittimati a ignorare che i nostri stili di vita e i nostri consumi hanno delle ripercussioni a livello globale. Quello che scegliamo di mangiare in casa nostra può influenzare la vita in Guatemala, piuttosto che nello Sri Lanka o in ogni altra parte del mondo. Può rimanere estraneo questo pensiero all’idea di qualità? Io credo di no...

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L’Eco parco di “ecologicamente” di Pietro Vitale - Coordinatore Eco parco

Ecologicamente vuol dire anche attenzione agli uomini di domani, a chi sarà protagonista, artefice del proprio futuro e di quello di tutto ciò che lo circonda. A chi, oggi, è bambino e bambina. Ed Ecologicamente, a Città delle Stelle, presenta il suo Eco parco, cioè uno spazio dedicato a laboratori didattici e mostre per i più piccoli. Appunto le mostre, dedicate anche al gioco ed al giocattolo antico, sono un trait d’union con i laboratori didattici, che faranno vivere la magia di creare i propri giocattoli da oggetti di scarto, o divertirsi, semplicemente, colorando e disegnando. Il mondo passato, tanto attento alla sostenibilità ed al riuso (chi non ricorda, tra gli adulti, le scatole dove si mettevano spaghi, bottoni e quant’atro “poteva tornare utile”?) può, in queste mostre, riaffacciarsi per dare ancora un insegnamento: la fantasia è il primo e più importante gioco che tutti possiamo riscoprire ed usare. Gratis. I giocattoli di una volta, quelli antichi o semplicemente vecchi, portano con sé, oltre che la storia del costume, del vivere quotidiano, anche sentimenti, emozioni, ricordi che ognuno di noi può fare propri. Lauro Lupi, grande collezionista di oggetti del passato (sue le bellissime biciclette del museo dei mestieri ambulanti di Montelparo e sua la collezione del museo della vita contadina di Ponzano di Fermo), ha creato, in venti anni di ricerche, una ori-

ginale raccolta di giocattoli antichi. Così come il Museo della Nostra Terra di Pieve Torina (MC), con oltre 5000 oggetti dedicati alla vita nelle campagne dell’800 e ‘900 è diventato un punto di riferimento per la storia locale della vita quotidiana. Ad Ecologicamente, all’interno dell’Eco parco, saranno esposti oggetti provenienti dalle due collezioni, dai monopattini e tricicli dell’ottocento, ai giochi in legno di inizio novecento, ai giochi di società degli anni 40, 50, ai giocattoli in lamierino (riproduzioni di automobili, moto, macchinari per la campagna, quest’ultimi molto rari), ai flipper/ distributori di caramelle della prima metà del novecento. Tutti originali, tutti con addosso i segni della loro vita, fatta di sorrisi di bambini, di tempi spensierati. I pezzi, mai esposti in una mostra dedicata, presentano, attraverso l’evoluzione del gioco e del giocattolo, un viaggio. Un viaggio in cui si incontrano la pazienza di chi ha costruito, partendo da un pezzo di legno o ferro, un balocco per i propri figli, o la prima industrializzazione dedicata a questi articoli; fino ad arrivare ai giocattoli del dopoguerra, già molto evoluti rispetto ai propri antenati. Per conoscere e ritrovare un modo di giocare semplice, anche povero in alcuni casi, ma socializzante e capace di sviluppare inventiva e fantasia.

Laboratorio COOP della “BICI” La BICI (Biblioteca Interculturale Cucine Itineranti) progetto insignito dall’Ethic Award 2009 per la categoria “Minoranze e società”, è un luogo nel quale libri, sapori e tradizioni alimentari dai quattro angoli della Terra si incontrano e si mescolano, promuovendo tra i più giovani la conoscenza e lo scambio tra diverse tradizioni gastronomiche educando al tempo stesso ad un consumo alimentare consapevole.

Con Scienza&Gioco Clementoni la scienza diventa un gioco da ragazzi Scienza&Gioco nasce nel 1997 per rispondere, attraverso il gioco, all’interesse dei più piccoli verso i grandi misteri della scienza. La linea si pone l’ambizioso obiettivo di spiegare ai bambini in modo facile e divertente una serie di temi affascinanti e importanti come l’ecologia, l’ecosistema, le energie rinnovabili, la chimica, i vulcani, i terremoti, gli animali preistorici e l’archeologia. Conoscere i più affascinanti fenomeni naturali sarà veramente facile e divertente grazie alle informazioni riportate nei dettagliati manuali illustrati che guidano il bambino passo dopo passo, a contenuti scientifici rigorosi tradotti in un linguaggio semplice, a una ricca dotazione di materiali e a tanti esperimenti da realizzare in modo immediato per aiutare i bambini a comprendere. Da anni Scienza&Gioco è vicina ai bambini anche attraverso iniziative a carattere didattico in qualità di partner tecnico, per portare la scienza nel mondo della scuola. Nel 2010 nasce la collaborazione con Bosch per il progetto Missione Ambiente per trasformare i bambini di 2.500 scuole italiane in vere sentinelle ecologiche. In un mondo complesso e in grande cambiamento come quello attuale Clementoni, si pone anche l’ambizioso obiettivo di avvicinare i bambini a temi tanto delicati quanto importanti come quelli della salvaguardia e del rispetto dell’ambiente. Ed è a seguito di questa specifica scelta strategica che è nato, all’interno della gamma, un vero e proprio filone green con nuovi giochi come il Laboratorio di Ecologia, protagonista della collaborazione con Bosch, i Veicoli Solari, la Casa Ecologica, L’Ecosistema, e gli Esperimenti di Botanica.

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Programma Eco parco Spazio dedicato ai bambini e bambine, che ospiterà laboratori didattici, spettacoli, mostre per sviluppare nei più giovani la cultura ed il rispetto delle risorse e della sostenibilità ambientale, con una particolare attenzione alla corretta alimentazione. Venerdì e Sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.30. Domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18,30. (Gli orari potrebbero subire dei cambiamenti) n Laboratori di educazione al consumo consapevole con COOP Adriatica: Progetto BICI (scuola e cibo) Educazione al consumo consapevole. n Laboratorio del BIOcolore con Spring Color n Laboratorio del Riuso con RIU’ di Ascoli Piceno n Spazio al giocattolo con Clementoni n Laboratorio della “ceramica sonora” - I fischietti in terracotta n I Giochi antichi del “Museo della nostra terra” di Pieve Torina Concorsi Concorso “Colora l’Ambiente. Sole, luna, terra e vento sono i protagonisti” Progetto/concorso regionale “C’era una Foglia” 8° ediz. Presentazione della nuova edizione: “Una Fiaba dedicata alla Luna” Mostre e istallazioni * COOP - 30 anni spesi bene L’educazione ai consumi consapevoli COOP - Gli anni ‘80,’90’ e il 2000 * “ACQUA DI CASA MIA” - COOP Per un consumo consapevole e sostenibile di questa preziosa risorsa. * “C’erano una volta i giocattoli …” * “Energia Pulita, Futuro Rinnovabile” Legambiente Marche /Bcc *Ri-Albero. Nuova vita ai RAEE. Video ed istallazione sul riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. REMEDIA e DM-A di Antinori e arch. De Mattia *FUORIL(u)OGO - Gruppo IAM All’interno dell’IPER Progetto: all’ipercoop “Scegli ambiente” Eventi Domenica 14 novembre alle 17.00 “R-Evolution Gruppo Sistemi2000 dona un assegno di Euro 10.000 alla Società Sportiva L’Aquila Rugby 1936. A seguito del terremoto che ha colpito la città de L’Aquila e i territori circostanti; R-Evolution Gruppo Sistemi2000 ha scelto di dare un contributo alla ricostruzione, fornendo sostegno alla squadra di rugby, riconosciuta portabandiera dei valori di volontà, dedizione e determinazione” Domenica 14 novembre alle 17.30 Premiazione del concorso “Colora l’Ambiente” Riservato agli alunni delle scuole primarie. Domenica 14 novembre alle ore 18.00 Gran finale... Riciclato circo musicale

Ecoincontri

2010 al Centro Commerciale “Città delle Stelle”

Venerdì 12 Novembre (Piazza centrale) ore 9.30 - 12.30 Progettare e gestire sostenibile. Esempi di Azioni, politiche e certificazioni ambientali. Saluti delle Autorità Piero Celani - Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Guido Castelli - Sindaco di Ascoli Piceno* Giovanni Gaspari - Sindaco del Comune di San Benedetto del Tronto Angelo Goglia - Direttore ARPAM di Ascoli Piceno Marco Gaiba - Direttore delle politiche sociali di Coop Adriatica Robertino Perfetti - Presidente SpazioAmbiente

Intervengono

“Il punto vendita sostenibile” Paolo Patruno - Responsabile settore Energy di Coop Adriatica “Progetto EcoCoop” Angelo Mingozzi - Studio Ricerca e Progetto Galassi, Mingozzi e associati “Il progetto R-Evolution: retail evolution” Sergio Lupi - Gruppo Sistemi 2000 Dibattito e conclusioni Antonio Canzian - Assessore al commercio, fiere e mercati e tutela dei consumatori della Regione Marche Moderatore: Fabrizio Cremonini - Media & Marketing Consulting Gruppo IGD

Venerdì 12 Novembre (Piazza centrale) ore 15.30- 18.00 Quali pratiche per la prevenzione dei rifiuti nelle Marche? Aspettando la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2010 i project developer marchigiani si confronto. In collaborazione con AICA (Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale). Saluti delle Autorità

Intervengono

Andrea Maria Antonini - Ass.re alle politiche Ambientali della Prov. di AP Silvia Musso - Responsabile Segreteria AICA Claudio Sesto Travanti - Ass.re all’Ambiente del Comune di AP* Valentina Cipriano - Servizio tecnico FEDERAMBIENTE Paolo Canducci - Ass.re all’Ambiente del Comune di San Benedetto del T. Piergiorgio Carrescia - Dirigente P.F. Ciclo dei rifiuti e bonifiche ambientali - Reg. Marche Giorgio Benassi - Responsabile Sostenibilità COOP Adriatica Roberto Di Vittorio - Direttore Ipercoop “Città delle Stelle” Claudio Carducci - Servizio Tutela ambientale - Rifiuti - Energia - Acque - Prov. di AP Laura Filonzi - Direttore CIR33 Dibattito e Conclusioni Sandro Donati - Assessore regionale all’Ambiente Moderatore: Robertino Perfetti - Presidente SpazioAmbiente

Venerdì 12 Novembre (Piazza centrale) ore 18.30 - 19.30 “Acqua di casa mia”: quali sono le proprietà dell’acqua di rubinetto e quali sono le implicazioni ambientali del consumo di acqua in bottiglia? Come orientarsi tra le diverse acque? Intervengono

Giorgio Benassi - Responsabile Sostenibilità COOP Adriatica Massimo Labra - Ricercatore presso il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano Bicocca

Sabato 13 Novembre (Piazza centrale) ore 9.00 - 9,30 C’era una foglia. Quando l’Ambiente diventa protagonista. Incontro con i giovani autori delle scuole primarie di San Benedetto del libro “Una fiaba dedicata all’Ambiente” e presentazione della nuova edizione del concorso, riservato alle scuole primaria marchigiane “C’era una Foglia - Una fiaba dedicata alla Luna” .

Sabato 13 Novembre (Piazza centrale) ore 9.30 - 12.30 Educazione e cultura alimentare a casa ed a scuola. Saluti delle Autorità

Pasqualino Piunti - Vice Presidente della Prov. di AP* Cameli Giovanna - Ass.re all’Istr. e politiche giovanili del Comune di AP* Paolo Canducci - Ass.reall’Ambiente del Comune di San Benedetto del T. Michele Calascibetta* - Dir.Gen.dell’Uff. Scolastico Regionale

Sabato 13 Novembre (Piazza centrale) ore 15.30 - 18.00 Nuove opportunità occupazionali: i green jobs.

Intervengono

Giorgio Donegani - Giornalista - Direttore Scientifico di Food&School Marisa Strozzi - Resp. Ed. consumo consapevole di Coop Adriatica Giordano Giostra - Direttore del SIAN Asur Zona Territoriale 7 Teodoro Bolognini - Resp. Legacoop Agroalimentare - “Progetto frutta snack” Dibattito e Conclusioni Paolo Petrini - Assessore all’agricoltura della Regione Marche Moderatore: Fabrizio Cremonini - Media & Marketing Consulting Gruppo IGD

Saluti delle Autorità

Intervengono

* in attesa di conferma

Dibattito e Conclusioni Marco Luchetti - Assessore al Lavoro e Formazione delle Regione Marche * Moderatore: Robertino Perfetti - Presidente SpazioAmbiente

Aleandro Petrucci - Ass.re alle Pol. Attive del Lavoro - Prov. di AP* Marco Gisotti - Giornalista ed autore del libro “Cerchi lavoro? Guida ai green jobs” Massimiliano Di Micco - Ass.re con delega al Lavoro - Com. di AP Lucia Pietroni - Docente Università di Camerino Settimo Capriotti - Ass.re con delega al Lavoro - Com.di San Benedetto del T.* Claudia Nicolai* - Confindustria Ascoli Piceno Stefania Serafini - Direttore Legacoop Marche Fabio Montanini - Dirigente P.F. Servizi per l’impiego e mercato del lavoro - Regione Marche

* in attesa di conferma

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Il riciclo è memoria di Nicoletta Rosetti e Graziana Conte

L’arte, in qualsiasi forma si esplichi, è sempre piena espressione di noi stessi, di ciò che siamo oggi, della società in cui viviamo. Il riciclo, all’interno di questo sistema, quanto nella vita della nostra specie, non è, certamente, un fenomeno nuovo ma, dovendo considerarlo in un percorso lungo secoli, potremmo dire che il suo è un ripresentarsi ciclico a fianco dell’arte. Innanzitutto dobbiamo parlare di un riciclo del risparmio e del riuso e, per fare un esempio, possiamo riferirci alla depredazione del periodo medievale a discapito dei precedenti monumenti romani. Il caso è esplicativo di una società votata all’idea di un riutilizzo sfrenato, soprattutto di quelli che, in epoca medievale, dopo vari decenni di incuria e decadimento, da prestigiosi e magnifici monumenti pubblici erano passati a rovine coperte d’erba e fango. Anche le tele, in questo affascinante progetto di risparmio della materia prima, venivano spesso riutilizzate, semplicemente passando sopra la superficie già dipinta il fondo e ripitturandole in tutta normalità. Gli esempi si moltiplicano a perdita d’occhio e l’idea del riciclo come economizzazione è ampiamente testimoniata. Volendo invece procedere sulla linea del tempo fino alla prima metà del Novecento circa, parleremo di nuovi meccanismi all’interno di questo rapporto: a partire dal collage fatto di pezzi di giornale, passando per i futuristi e gli assemblage, fino a toccare i dadaisti ed il readymade. L’oggetto d’arte viene sdoganato nella terza dimensione e il riciclo o riutilizzo di prodotti di consumo della vita quotidiana diviene una prassi per molti versi legata alla memoria. Ciò che si sceglie di tenere, reinserendolo nell’opera, magari rotto o sporco o semplicemente usato è qualcosa che fa parte della nostra esistenza, qualcosa che è degno di entrare in una sorta di collezione di cose da salvare. Potremmo dire che da qui i passi successivi, che partono dalla metà del secolo scorso per giungere fino ai giorni nostri, sono quelli che portano al New Dada dove l’assemblaggio del rifiuto

diviene un arte perfetta nelle produzioni di Rauschenberg e Johns, tanto quanto, in Europa, alle esperienze di Arman e dei suoi accumuli che ospitano tanto meravigliosi oggetti affettati quanto spazzatura di ogni genere e tipo. In questo caso, non ci riferiamo ad una memoria referenziale o legata ad una propria storia personale, ma ad una memoria collettiva che rilegga la nostra vita alla luce di quelli che sono i nostri scarti. Se negli anni a venire, la Pop e l’Arte Concettuale, così come le esperienze degli anni ’70, si concentrano su nuove forme di risensibilizzazione dell’individuo, attraverso strategie diverse da quella del riuso e che si concentrano sempre di più sul corpo e sulla sua dimensione performativa, negli ultimi decenni il riciclo ha assunto nuove sembianze. Gli artisti dei nostri giorni vanno al recupero non solo della fase di lavorazione manuale dello scarto, che ne implica il riavvicinamento alla materia prima, ma anche di una messa in pratica delle grandi aspirazioni spiritualiste in una nuova concezione del rapporto ambiente - materia. Le opere di grandi autori, attivi in questo senso, potrebbero essere migliaia dalla Mona Hatoum che ricicla capelli per farne collane, ai giovani YBA Tim Noble e Sue Webster, che si traducono in mucchi di spazzatura che, solo una volta proiettati a parete, svelano le silhouettes dei due in una sorta di ombra cinese, fino a Kaoru Hirano che lavora sfilando vecchi abiti e capi di lingerie così da farceli percepire come “azzerati” e Kei Takemura che ripara ciò che si è rotto nella nostra normale quotidianità, rimettendone insieme i frammenti con cura e attenzione e creando poi un nuovo imballaggio per l’oggetto restaurato. È chiaro che tematiche diversissime hanno percorso i lavori di questi autori ma di certo l’idea del riuso dei materiali, magari di scarto o comunque di poco valore in sé, è un tratto comune a tutti. In particolare ci sembra che ad accomunare le produzioni dell’oggi come di qualche decennio addietro,

FUORI L(u)OGO Gruppo IAM Indagini sull’Architettura in Movimento

Il Pallet, definito in forma colloquiale bancale, è un’attrezzatura, una piattaforma, utilizzata per l’appoggio di vari tipi di materiale, destinati ad essere immagazzinati, movimentati e trasportati. I bancali si muovono con dinamicità su distanze che talvolta neanche noi abbiamo percorso. Sono elementi che alimentano indirettamente il mercato ed il commercio dei beni, collaborando al loro trasporto, allo stoccaggio, permettendo ad ognuno di avere il prodotto desiderato nel posto in cui ci aspettiamo che sia. Questi bancali finalmente si fermano, vengono accatastati in maniera inconsueta, trovano una nuova disposizione, vengono posti in modalità stand-by per qualche giorno. Guardarli anche solo per un attimo, e pensarli in movimento su camion e treni per il globo, ci può far riflettere sul servizio che questi bancali offrono, compartecipando a soddisfare i nostri bisogni alimentando i consumi. Costruire questo luogo che si propone come un evento, una circostanza, una “cosa” FUORI L(u)OGO rispetto al suo intorno, un centro commerciale, è uno stimolo, un invito a riflettere su quanto il commercio, il consumo di beni e la loro necessaria circolazione siano fenomeni irreversibili e producano impatti, sprechi e consumi di risorse primarie. Il tempo è l’unità di misura dell’irreversibilità. Il tempo passa ed è sempre più difficile arginare quei fenomeni che tradiscono la capacità umana di agire ecologicamente secondo i principi dell’Economia della Natura, che utilizza le ricchezze naturali per soddisfare i nostri reali bisogni, contenendo il dispendio di ciò che abbiamo, in maniera limitata: le risorse naturali. C.so Cairoli, 11 - 62100 Macerata - www.gruppoiam.it - tel/fax 0733 470219

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sia l’idea di proporre un nuovo punto di vista per l’oggetto usato, gettato, quasi distrutto. Una sorta di elevazione di quello che considereremmo spazzatura, a oggetto estetico di grande valore affettivo e materiale che solo ricollocato, riutilizzato, modificato può ritornare ad essere parte della nostra vita.


Formare profili professionali competitivi: il Master in Eco-design & Eco-innovazione di Lucia Pietroni - Docente Università di Camerino Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno e Direttore del Master in Eco-design & Eco-innovazione

Oggi più che mai, per affrontare le sfide globali, è necessario puntare sulla ricerca e sulla formazione di nuovi profili professionali competitivi, soprattutto nel settore dell’innovazione di prodotti, processi e servizi. E per far questo l’Università deve saper ascoltare le esigenze della società e delle imprese, anticipando ed interpretando i bisogni di nuove competenze che, in modo non sempre esplicito, emergono dal dialogo con gli stakeholders pubblici e privati. L’università, nella sua funzione di servizio al territorio, può assumere il ruolo di “connettore di relazioni virtuose” per l’innovazione e lo sviluppo locale, senza perdere di vista gli obiettivi di internazionalizzazione, cercando di realizzare concretamente lo slogan “fare sistema tra università, imprese ed istituzioni locali”, che da più parti viene enunciato come unica strategia possibile per accrescere la capacità competitiva del Sistema Italia nei processi di globalizzazione. E le imprese? Le imprese possono diventare “i principali agenti dell’innovazione e del cambiamento”, se riconosceranno concretamente l’importanza di investire in ricerca e nelle risorse umane, sui giovani, sulle loro idee, sul loro talento, collaborando con le Università che cercano di formare competenze e sviluppare conoscenze innovative e di utilità sociale. Con questa convinzione è stato istituito, nell’a.a. 2007/2008, presso la Scuola di Architettura e

Design “Eduardo Vittoria” dell’Università di Camerino, con sede ad Ascoli Piceno, il Master in “Eco-design & Eco-innovazione”, organizzato in collaborazione con numerose imprese e partners istituzionali. Il Master è stato progettato come un nuovo percorso formativo orientato alla sperimentazione nell’ambito dell’Eco-design e finalizzato alla diffusione di una pratica progettuale responsabile e sostenibile. L’obiettivo principale, infatti, è quello di “far conseguire agli iscritti una preparazione tecnico-scientifica competitiva e strategica nell’ambito dell’eco-innovazione di prodotto, che consenta loro di inserirsi, come progettisti, consulenti o liberi professionisti, nelle diverse realtà aziendali e professionali, pubbliche e private, fornendo loro gli strumenti necessari per incrementare le performance ambientali dei prodotti e per integrare i criteri progettuali dell’Ecodesign nel tradizionale processo di progettazione”. L’attività didattica è articolata in lezioni teoriche, esercitazioni, seminari con esperti, tecnici, progettisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale, oltre a prevedere la partecipazione a diversi workshops progettuali intensivi svolti in collaborazione diretta con le imprese partners e guidati da uno o più designer. Infine, è previsto un periodo di stage in azienda (350 ore) a supporto dello sviluppo del progetto finale di tesi. I workshops progettuali e lo stage in azienda, in modo particolare, rappresentano, per

il giovane designer iscritto al Master, strumenti efficaci di scambio, acquisizione e sperimentazione di conoscenze e competenze di eco-progettazione nei differenti settori produttivi. Tra gli esiti maggiormente positivi delle prime due edizioni del Master, sono da sottolineare alcuni aspetti: certamente l’elevato numero di studenti che riesce ad ottenere un contratto di lavoro, dopo aver conseguito il diploma, nelle aziende partner o in altre del territorio, ma anche il crescente interesse e gradimento delle imprese a collaborare e a partecipare alle attività di formazione e ai workshops progettuali al fianco degli studenti, dei docenti-ricercatori universitari e dei designer. Infatti, il Master diventa, in modo sempre più evidente, una grande opportunità di trasferimento rapido di know how tra giovani designer, università e imprese.

Green jobs - Nuove opportunità di lavoro di Marco Gisotti - Giornalista e divulgatore

Cos’è un lavoro verde, un ecolavoro? Due anni fa, grazie al neo-presidente Obama, la locuzione “green job” è diventata di successo. Non c’è media oggi in Italia che quando si parli di green job non dedichi ampi spazi al tema. Così come accade per la cosiddetta green economy. Per reagire alla crisi economica molte imprese hanno cercato idee nuove e strategie vincenti. Aziende, piccole, medie o grandi, che hanno fatto del rinnovamento ambientale la chiave della loro evoluzione, introducendo innovazione di processo, innovazione tecnologica e innovazione di prodotto. Per farla semplice potremmo dire che questo è il cuore della green economy. E non c’è comparto che non possa essere interessato dalla riconversione sostenibile. In questo contesto allora dovrebbe suscitare meno stupore (ma lo suscita lo stesso, ed è un bene) l’indagine “GreenItaly”, realizzata dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, dove nel capitolo dedicato ai lavori verdi scopriamo che addirittura il 40 per cento di tutte le professioni stanno oggi attraversando una riorganizzazione in senso ecologico. Dall’analisi della Nomenclatura delle Unità Professionali (NUP) ne sono state individuate 317nel solco del green: di queste 151 direttamente coinvolte o potenzialmente già occupabili in campo verde. Con riferimento all’orizzonte temporale di impiego, per la quasi totalità delle figure professionali in esame si ritiene urgente (45% delle figure professionali green) o comunque necessario (44% delle figure professionali green) l’impiego nel sistema produttivo. Tra questi, vi sono dei profili professionali che già al momento – o, comunque, nel breve periodo – possono essere direttamente coinvolti nello sviluppo della green economy. Si tratta, ad esempio, dei profili che afferiscono alle categorie professionali degli Architetti, urbanisti e specialisti del recupero del territorio, degli Ingegneri, dei Biologi, dei Chimici, degli Agricoltori, degli Installatori di impianti di impianti, dei Tecnici di controllo ambientale, dei Tecnici meccanici, degli Elettrotecnici, degli Artigiani specializzati nell’edilizia, ecc. Quando con Tessa Gelisio abbiamo cominciato a lavorare alla “Guida ai green jobs” (Edizioni Ambiente) volevamo fornire una risposta articolata e quanto più completa alla domanda “cos’è un lavoro verde” al fine di comporre un manuale per giovani in cerca di lavoro, ma anche per professionisti e imprese che volessero capire meglio in che direzione la green economy stesse portando il mondo del lavoro e della produzione. Ne è scaturita l’analisi di 21 settori industriali e la descrizione di 100 figure professioni, per ognuna della quali abbiamo fornito la descrizione delle competenze, il percorso formativo consigliato e la reale occupabilità nel mondo del lavoro. Come ha scritto anche Thomas Friedman, saggista e premio Pulitzer americano, le origini della crisi economica sono le stesse della crisi ecologica e climatica e solo una strategia comune potrà offrirci la soluzione. In questo senso i lavori verdi sono una parte di questa soluzione.

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Elettrodomestici, computer e telefonini? Quando comprate un prodotto nuovo, consegnate quello vecchio al punto vendita. L’ambiente vi ringrazierà. La tv è vecchia, il cellulare non funziona più e il tostapane è ormai soltanto un sopramobile vintage? Sostituiamoli con prodotti nuovi e più efficienti, direte voi. Certo, a patto di non gettare quelli vecchi nella spazzatura, però! I Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), infatti, oltre ad essere una miniera di materie prime seconde da poter riciclare, come ferro, alluminio, rame e plastica, rappresentano un potenziale pericolo per l’ambiente. Computer, giocattoli, orologi, piccoli e grandi elettrodomestici e tutti quei prodotti che per il loro funzionamento utilizzano corrente elettrica o campi elettromagnetici, una volta divenuti rifiuti, possono rilasciare nell’ambiente, se non trattati correttamente, una serie di sostanze inquinanti e nocive per la salute come metalli pesanti, ritardandi di fiamma bromurati, sostanze alogenate e lesive per l’ozono. Cosa bisogna fare, quindi, per evitare questo pericolo ed assicurare una nuova vita ai materiali contenuti all’interno dei nostri vecchi apparecchi elettrici ed elettronici? La risposta è semplice: portarli alle isole ecologiche comunali o consegnarli gratuitamente al punto vendita al momento dell’acquisto di un prodotto nuovo equivalente. Del loro corretto smaltimento, se ne occuperanno poi i consorzi di produttori costituitisi per legge come Remedia, uno dei principali sistemi collettivi italiani per la gestione eco-sostenibile di tutte le

tipologie di Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) e dei rifiuti di pile ed accumulatori. Per maggiori informazioni:

www.consorzioremedia.com

Per informazioni specifiche sulle modalità di raccolta RAEE contattare il proprio Comune e/o chiamare la PicenAmbiente al numero 0735/757077.

RI-Albero

a “ecologicamente” con Remedia

L’Albero è sinonimo di vita, di crescita, di sviluppo, di contemplazione, di protezione, fino a riassumere i misteri della morte e della rinascita, in una perpetua rigenerazione. E’depositario di conoscenza (nell’Eden, a fianco all’albero della vita, compare l’albero della conoscenza), l’unica risorsa per evitare che il mondo biologico collassi. Il riutilizzo di cavi elettrici dismessi e ricombinati nella forma di una palma stilizzata danno vita ad una scultura-istallazione con il titolo Ri-albero. L’opera interpreta il dialogo tra l’uomo e la natura nell’epoca contemporanea in un duplice significato: da un lato la terra offre ed elabora essa stessa differenti possibilità energetiche utilizzabili dall’uomo, dall’altro, l’uomo “attaccandosi alle spine” offre la sua energia alla natura per la sopravvivenza di entrambi. L’opera offre, quindi, uno spunto riflessivo che “pungola” le coscienze dei consumatori e dei produttori circa la valutazione del Ciclo di Vita dei prodotti (LCA - Life Cycle Assessment). Occorre ridurre il più possibile l’immissione di nuovi prodotti nell’ecosistema assumendo un nuovo atteggiamento nei confronti dei rifiuti. “Ri”come ricostruzione di un qualcosa pre-esistente in natura ad opera dell’uomo, attraverso la cultura. Essa trasforma la natura e la modifica fin dal profondo. Ri-albero, con i suoi cavi e i suoi terminali elettrici, è una testimonianza del ruolo dell’energia per la sopravvivenza del mondo, che vede, nella vita dell’uomo, un’inesorabile e progressiva sostituzione del fuoco con l’elettricità.

Autore:

DM-A (www.dm-a.it//www.emilioantinori.it www.carlodemattia.it)

La raccolta degli oli vegetali esausti da utenza domestica La gestione dei rifiuti è uno dei principali problemi della società moderna. Serve dunque la collaborazione dei singoli cittadini per far fronte al difficile tema del corretto smaltimento di ogni singolo rifiuto e per evitare condotte errate che possano danneggiare l’ambiente. È proprio in tale ambito che la società Adriatica Oli S.r.l., dopo un’esperienza trentennale nel settore della raccolta presso le attività di ristorazione ed attraverso il confronto con le problematiche esposte dalle pubbliche Amministrazioni, dai Comuni, dai Consorzi Intercomunali e dai singoli cittadini, ha deciso di occuparsi della gestione degli Oli Vegetali Esausti, provenienti dalle utenze domestiche. Per oli vegetali esausti si intendono tutti gli oli e i residui della cottura dei cibi, della frittura o della conservazione degli alimenti (Es. tonno, sott’olio, ecc…). La normativa vigente impone ai Comuni di raggiungere percentuali sempre crescenti di raccolta differenziata ed è anche per tale ragione che l’olio vegetale esausto deve essere intercettato. Il servizio offerto dall’Adriatica Oli ha lo scopo di bloccare alla fonte il versamento del rifiuto che dai lavandini delle abitazioni giunge alla rete fognaria e ai depuratori, causando notevoli danni e aumentando i costi di gestione . Il sistema di raccolta prevede il posizionamento in punti strategici (Es. scuole, supermercati, isole ecologiche e/o su strada) del contenitore OLIVIA® presso cui ogni cittadino può conferire il proprio rifiuto con l’apposita tanica EcoHouse, studiata per tale rifiuto ed inoltre utile strumento di comunicazione. Ognuno di noi può contribuire affinché le generazioni future possano vivere in un ambiente più dignitoso. Bastano piccoli gesti come quello della raccolta dell’Olio Vegetale Esausto e della successiva consegna presso i contenitori stradali OLIVIA®. Se il Comune in cui risiedete non ha ancora provveduto alla gestione di tale rifiuto, siate Voi a farvi sentire, in modo che anche tale rifiuto venga correttamente gestito e possa diventare nuova risorsa. Adriatica Oli srl Contrada Cavallino 39 - 62010 Montecosaro (MC) - Tel. +39 0733 229080 - Fax +39 0733 229093 www.adriaticaoli.com - segreteria@adriaticaoli.com

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Parliamo di rifiuti

Prima di tutto la prevenzione. Il cittadino protagonista di Silvia Musso - Responsabile segretaria AICA

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti - European Week for Waste Reduction - è un progetto triennale (2009-2011) che nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare istituzioni, aziende e cittadini circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti. Per promuovere questo progetto anche in Italia, è stato costituito un Comitato promotore formato da Ministero dell’Ambiente, Provincia di Torino, Rifiuti 21 Network, Federambiente, AICA, Legambiente, E.R.I.C.A. Soc. Coop., Eco dalle Città. Numerosi soggetti sia pubblici sia privati, denominati project developer, si stanno mobilitando per realizzare attività di sensibilizzazione sul tema specifico della prevenzione dei rifiuti, che può avvenire tramite riduzione alla fonte e riutilizzo. Le azioni raccolte per l’edizione 2010, provenienti da tutto il territorio nazionale, sono centinaia e sono variegate e originali e sono spesso frutto di un percorso più lungo, non solo legate all’estemporaneità della campagna e destinate quindi a nascere e morire in pochi giorni. È questo il vero successo della SERR: contribuire ad aumentare la coscienza generale dei cittadini sulle tematiche di prevenzione dei rifiuti. Il cittadino è stato infatti posto al centro degli sforzi comunicativi degli organizzatori europei e nazionali così come dei singoli project developer. Cittadini e consumatori sono l’ultimo e fondamentale tassello della campagna comunicativa coloro che devono assumere comportamenti più sostenibili e cambiare le proprie abitudini di vita.

A questo proposito le azioni che possono incidere direttamente sulla riduzione dei rifiuti e che tutti possono impegnarsi a realizzare sono molteplici. Con piccoli accorgimenti è possibile, infatti, ridurre i rifiuti anche al lavoro, a scuola o negli altri locali pubblici: richiedere l’utilizzo di cibi sfusi al posto delle porzioni preconfezionate per ridurre gli scarti nelle mense; n prevedere punti di erogazione di acqua pubblica con bottiglie e bicchieri riutilizzabili; n non stampare i messaggi di posta elettronica se non strettamente necessario; n programmare i computer e le stampanti in fronte-retro e usare caratteri più piccoli; n selezionare i propri fornitori anche in base al criterio della minor produzione di imballaggi a perdere; n distribuire i prodotti a scadenza o non consumati presso le mense per meno abbienti; n sostituire nei bar e ristoranti asciugamani, tovaglie e altro materiale a perdere con prodotti in stoffa; n sostituire negli alberghi e ristoranti i prodotti di cortesia o alimentari monouso con prodotti a ricariche o in grandi confezioni. n

Anche i singoli cittadini possono fare molto quotidianamente. Ecco alcuni semplici suggerimenti:

limitare l’acquisto di beni “usa e getta” (cialde del caffè, lamette da barba, piatti di plastica, pile); n preferire i prodotti con meno imballaggio per unità di prodotto o comunque con imballaggi ecocompatibili, facili da differenziare e riciclare; n acquistare alla spina (o in ricarica) prodotti quali detersivi, latte; n preferire le confezioni famiglia a quelle monodose; n acquistare ortofrutta fresca, sfusa, di stagione e locale, dal produttore al consumatore; n utilizzare borse per la spesa in tessuto, o comunque in materiale biodegradabile; n bere l’acqua del rubinetto anziché in bottiglia; n praticare il compostaggio domestico; n utilizzare i pannolini lavabili e riusabili; n regalare o scambiare i giochi dei propri figli o i vestiti usati; n prendere a noleggio invece di acquistare beni durevoli e elettrodomestici. n

Queste sono alcune delle centinaia di azioni possibili. Ulteriori e utili spunti possono essere trovati sui siti ufficiali della SERR - www.ewwr.eu e www.menorifiuti.org dove vengono registrate tutte le azioni che parteciperanno alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2010 e anche i comportamenti di cittadini virtuosi che vogliono condividere le loro esperienze quotidiane di riduzione, che vanno dall’utilizzo dei pannolini lavabili, allo yogurt fatto in casa, dall’utilizzo della borsa in tela all’allestimento di mercati del riuso.

Stoviglie compostabili in Mater-Bi® Quando la natura diventa modello per l’economia Uno dei risultati più evidenti degli sforzi che le Pubbliche Amministrazioni stanno compiendo verso il modello della sostenibilità ambientale è ben visibile nello sforzo di aziende ed enti nella progettazione di servizi di ristorazione che utilizzino stoviglie monouso compostabili per eventi fieristici, sagre, ecofeste, e mense. L’impiego di piatti, posate, bicchieri e tazzine biodegradabili e compostabili in carta laminata con Mater-Bi® garantisce, infatti, resistenza e tenuta per i consumatori ed introduce un nuovo concetto di “pasto collettivo”. Utilizzando materiali contenenti risorse rinnovabili e diminuendo le emissioni di gas ad effetto serra, si ottiene inoltre il duplice effetto di ridurre sia il consumo di energia necessario alla produzione ed allo smaltimento dei manufatti in plastica e di completare un circolo virtuoso attraverso lo smaltimento in compostaggio. Grazie alla collaborazione con gli Enti Pubblici e le società che si occupano della gestione dei rifiuti sul territorio, gli scarti possono essere infatti conferiti e trattati in impianti di compostaggio che li trasformano in compost, un fertile terriccio da utilizzare per la concimazione delle piante o in agricoltura.. Il catering biodegradabile semplifica infine anche la gestione della differenziata nei punti di raccolta, aumentando il rifiuto umido intercettato e ottimizzando la purezza degli scarti. Grazie ad uno studio LCA effettuato dai laboratori di Novamont, è emerso che su un campione di 1000 pasti serviti in una mensa scolastica, l’impiego di stoviglie compostabili consente di risparmiare 90 Kg di CO2 rilasciata nell’atmosfera e 555 KWh di energie non rinnovabili, rispetto allo stesso campione servito con catering monouso in plastica tradizionale. Novamont, azienda italiana produttrice della materia prima Mater-Bi® conferma dunque il suo impegno affinché i manufatti realizzati con la sua materia prima siano uno strumento a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni e dei cittadini per costruire eventi di minore impatto ambientale e sempre più sostenibili.

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Fairtrade

Un marchio di garanzia per i prodotti equosolidali

Sostenibilità e Solidarietà

Un esempio da seguire!

di Benedetta Frare - Fairtrade Italia

Il commercio equo e solidale è una partnership commerciale fondata sul dialogo, la trasparenza e il rispetto, che cerca di stabilire una maggiore equità nel mercato internazionale. Contribuisce ad uno sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni commerciali ed assicurando i diritti dei produttori e dei lavoratori svantaggiati del Sud del Mondo. I criteri del commercio equo sono semplici: pagare un prezzo equo (minimum price) ai produttori locali tale da consentire loro e alle loro famiglie di soddisfare i bisogni essenziali e un livello di vita dignitoso;pagare un premio (Fairtrade premium) che i produttori devono utilizzare in progetti di sviluppo sociale; fornire ai produttori più svantaggiati un prefinanziamento che consenta loro di sostenere i costi di produzione, senza essere costretti ad indebitarsi;creare una collaborazione tra l’importatore e il produttore durevole e basata sul rispetto e sulla collaborazione reciproca; importare direttamente i prodotti al fine di evitare intermediari costosi, cosa che permette di rimunerare meglio gli artigiani e i produttori. I produttori, dal canto loro, devono rifiutare sistematicamente lo sfruttamento del lavoro, in particolare rispettando le convenzioni internazionali sui diritti dell’infanzia e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro; inoltre, la produzione avviene nel rispetto dell’ambiente privilegiando e promovendo produzioni biologiche e processi produttivi e distributivi a basso impatto ambientale. A garantire questi principi attraverso

una certificazione esterna c’è il marchio Fairtrade, presente in 21 paesi in tutto il mondo che, attraverso un sistema di certificazione internazionale, assicura che i prodotti in cui è applicato siano stati acquistati secondo i criteri del Commercio Equo e Solidale. FLO (Fairtrade Labelling Organisation International) è l’organizzazione mondiale di certificazione dei prodotti del commercio equo di cui fa parte anche Fairtrade Italia. La presenza di un “marchio di garanzia” credibile ed affidabile è una caratteristica cruciale poiché permette ai consumatori di identificare i prodotti che rispettano appieno i principi (nella produzione e nell’importazione dei beni) del Commercio Equo. www.fairtradeitalia.it

Tungurahua

Una fiaba dedicata all’Ambiente sostiene l’Unicef ad Haiti

la nuova calzatura solidale

Next Trade è orgogliosa di presentarvi “Tungurahua”. La nuova calzatura equa e solidale nata dalla collaborazione della nostra cooperativa con la Comunità di Capodarco. La calzatura è stata presentata in anteprima alla Fiera Nazionale del Commercio Equo di Ferrana ed è oggi in distribuzione in Italia attraverso Commercio Alternativo. www.commercioalternativo.it

“A seguito del terremoto che ha colpito la città de L’Aquila e i territori circostanti, R-Evolution Gruppo Sistemi2000 ha scelto di dare un contributo alla ricostruzione, fornendo sostegno alla squadra di rugby, riconosciuta portabandiera dei valori di volontà, dedizione e determinazione. Con 66 dipendenti e oltre 14 milioni di fatturato, Gruppo Sistemi2000 di Porto San Giorgio (FM), sede operativa in Ancona, dal 2006 progetta e commercializza attrezzature per la distribuzione, a partire da materiale riciclato: separatori da scaffale realizzati da pet riciclato, cestini per la spesa dai tappi di bottiglia, carrelli dalla plastica delle batterie d’auto. L’ultima novità è Ecomat, materiale prodotto in pannelli e lavorabile come il legno, per il 40% in plastica riciclata e per il 60% in fibre vegetali da sansa esausta”. www.grupposistemi2000.it

di Erica Morresi - Comitato provinciale di Macerata UNICEF

Il progetto/concorso ‘Cera una foglia’ per l’anno 2010 è giunto quasi al termine e l’UNICEF - Comitato Provinciale di Macerata vuole rendervi partecipi del lavoro, dei risultati e dei progetti in corso. Attraverso “Una Fiaba dedicata all’Ambiente”, i bambini delle scuole primarie marchigiane hanno scritto un racconto dedicato al tema dell’Ambiente. Le storie premiate sono state raccolte in un libro. In relazione alla suddetta iniziativa il nostro comitato si è occupato della vendita dei volumi, il cui ricavato è stato devoluto ai bambini e alle donne di Haiti colpiti dalla grave tragedia del terremoto. Nell’ambito delle numerose iniziative promosse a seguito dell’evento sismico, L’UNICEF si è subito attivato per fornire aiuto immediato alle vittime, ed in coordinamento, con le altre agenzie delle Nazioni Unite presenti sul campo, ha predisposto l’invio di aiuti d’emergenza, per garantire il necessario accesso ai servizi igienici, all’acqua potabile e all’assistenza medica. L’ultimo rapporto stilato dall’UNICEF, a sei mesi dal terremoto, ha delineato il raggiungimento dei seguenti risultati: è stata fornita acqua sicura quotidianamente a 333.000 persone; oltre 275.000 bambini sono stati vaccinati contro le più importanti malattie prevenibili; n sono stati attivati 126 programmi di alimentazione terapeutica e 28 centri per le cure salvavita dei bambini malnutriti; n 185.000 bambini hanno ricevuto materiali didattici di base e sono state fornite 1.297 tende scuola per 155.000 studenti; n 62.800 bambini hanno beneficiato di 225 “Spazi a misura di bambino” per attività ricreative e di sostegno psico-sociale. n n

In un paese già poverissimo, e così, profondamente colpito le attività a sostegno delle popolazioni sono importantissime. Occorre continuare ad aiutarli, così da mantenere gli impegni e far si che i bambini, ovunque in Haiti, vedano tradotti in realtà i loro diritti di sopravvivenza, educazione e protezione e crescano con dignità e speranza. Per l’acquisto del libro contattare: Erica Morresi 335.7797394 - Luciano Vissani 338.1604792

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C’era una Foglia

Quando l’Ambiente è protagonista di Carlo Scheggia - Giornalista

L’acqua, la Terra, il Sole, il Vento. Ogni anno un tema differente, ma sempre legato all’Ambiente. Si tratta del progetto - concorso regionale “C’era una foglia”, organizzato dell’associazione culturale SpazioAmbiente di San Ginesio (Mc) e ideato da Robertino Perfetti, rivolto ai bambini delle scuole primarie marchigiane che possono partecipare con le proprie classi elaborando una fiaba, una poesia o un racconto. Dal 2004, il progetto ha coinvolto 5500 alunni ed alunne di oltre 100 scuole primarie e 260 classi: numeri che danno l’idea della bontà dell’iniziativa che ha già raccolto 417 lavori di gruppo o singoli. “C’era una foglia” è un progetto che intende motivare i bambini a pensare “liberamente” all’Ambiente, incentivando un percorso di educazione ambientale attraverso il loro immaginario, e a concepirlo come una risorsa, come spazio vitale e come luogo

di integrazione di culture diverse. Le migliori fiabe vengono poi premiate con libri, materiali e giochi didattici, offerti dagli sponsor privati dell’iniziativa. Non solo, perché il progetto prevede anche la realizzazione di un libro che raccoglie le opere più belle dell’anno scritte dai bambini; alcune sono anche tradotte in lingua madre di un alunno straniero, dove presente, con l’aiuto dei genitori. I testi vengono poi accompagnati dalle immagini e disegni di illustratori professionisti che, a titolo gratuito, collaborano alla realizzazione del volume.

Tutte le opere di “C’era una foglia” sono consultabili sul sito www.spazioambiente.org.

Il volume realizzato nel 2010, centrato sull’Ambiente come luogo di aggregazione e integrazione, è in vendita e il ricavato va in beneficenza all’Unicef, il fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, per il progetto legato ai bambini di Haiti.

www.spazioambiente.org

Nell’anno scolastico in corso 2010/11, il tema del nuovo concorso è la Luna, da sempre fonte ispiratrice per il genere umano e protagonista di numerose mitologie e credenze popolari. Il progetto sosterrà Emergency, per il mantenimento del centro chirurgico e pediatrico di Goderich, in Sierra Leone. Il bando/regolamento del nuovo concorso è sul sito:

Chi siamo L’associazione culturale SpazioAmbiente dal 1999 organizza incontri, eventi e concorsi dedicati alla promozione di una nuova Cultura Ambientale. Alla base di queste iniziative c’è l’obiettivo di fornire ai cittadini, e non solo, risposte ecologiche corrette e concrete, invitandoli ad incontrare i rappresentanti della pubblica amministrazione, degli enti, delle associazioni e gli operatori e professionisti del settore. I nostri scopi: Sensibilizzare - Informare - Formare - Promuovere Sensibilizzare sulla tutela e sul rispetto della natura Informare sul risparmio energetico, sulla qualità, sulle certificazioni, sulla sicurezza ambientale e nei luoghi di lavoro Formare “nuove” figure professionali nel settore ambiente/energia/qualità Promuovere incontri tra cittadini, enti, imprese ed associazioni.

Via Capocastello, 35 - 62026 San Ginesio www.spazioambiente.org - info@spazioambiente.org

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a Macenraot2011

5 Giug ondiale per l’Ambiente Giornata m 9a edizione amente

ecologic

www.spazioambiente.org Il tuo spazio dedicato all’Ambiente Associazione Culturale

Via Capocastello, 35 62026 San Ginesio www.spazioambiente.org info@spazioambiente.org


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