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Uno scozzese in terra italiana Tra Roma e Siena, la visita privata di Sir Alex Ferguson
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FANALCOMUNICAZIONE
mulino 460 x 260
T I R I A M O L’ A C Q U A A L T U O M U L I N O .
Acea Nuove Energie attraverso la società del Gruppo Acea Ecogena S.p.A. offre la propria partnership e competenza, acquisita nel campo della produzione combinata di energia termica ed elettrica, dando l’opportunità di ottenere una sensibile riduzione dei costi energetici. Con una serie di importanti benefici. Anzitutto un risparmio di circa il 40% di energia primaria e un sensibile risparmio sulle tariffe di energia elettrica e termica; nessun onere per il Cliente: tutto è compreso nelle tariffe. E poi riduzione sui costi d’esercizio, abbattimento delle emissioni di CO2, autonomia energetica e garanzie dei rendimenti. In breve, più benessere e più serenità oggi e domani.
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sommario
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Sport Club gennaio 2011
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Dalla parte di Benitez
editoriale
Non ci sono soste per il rugby internazionale
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FOCUS
Il MECS premia Alex Ferguson
RUGBY
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COPERTINA
Le franchige nello sport americano
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22 48 62 L’OBBIETTIVO
FOCUS
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Si può pensare in grande
I traumi sportivi
PALLANUOTO
MEDICINA
Tuteliamo il patrimonio artistico
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CULTURA SPORTIVA
TUTTINCIRCOLO
Fitness
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72CLUB STYLE Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 66 - Gennaio 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004 Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it
Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Daniele Popolizio Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Carlo Stigliano, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberta Santoro Golf Simone Selli Sport&Finanza Marcel Vulpis Rugby Andrea Cimbrico Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it
CLUB STYLE
Presidente Onorario Giuseppe Capelli
Finito di stampare nel mese di dicembre 2010
Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074
d.campanella@sportclubmagazine.it Redazione Napoli Sportform - Napoli tel. 081 19562785 - fax 081 19562657 info@sportform.it Stampa Arti Grafiche Agostini s.r.l. - Roma
Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari realizzati dalla Adversign srl
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editoriale
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di Luigi Capasso
LO SPORT, scuola di vita
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uando la rivista Sport Club insieme all’Università Luiss Guido Carli nell’ottobre del 2008 decise di dare vita ad un Movimento che raggruppasse, sotto una stessa regia, tutte le animi nobili del mondo dello sport l’obiettivo era solo uno: chiaro e semplice. Senza alcuna possibilità di fraintendimento. Riportare la cultura e l’etica dello sport nella scuola primaria. In quella fascia d’età dove si è ancora in tempo per intervenire e dove gli alunni hanno una grandissima possibilità di apprendimento. La mission dichiarata era, ed è ancora, quella di far capire al “Palazzo” che se non si parte con la formazione e l’edu-
cazione civica dai più piccoli, tutto il resto potrebbe verificarsi assolutamente inutile. Bisogna cominciare lì, dove la nostra società inizia a fare i primi passi. Lo sport, scuola di vita. Si, è proprio questo il manifesto del MECS. Urlare a squarciagola che un domani potrebbe svanire l’effetto cura se c’è la giusta prevenzione. I ragazzi, in età didattica, sono come delle spugne e quando si portano ai loro occhi esempi di professionalità, di lealtà, di correttezza a tutto tondo, attraverso le testimonianze di leggende sportive del passato, non possono che cominciare ad aprire la mente e mettere un piccolo tassello di sag-
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gezza nell’intraprendere il cammino per diventare grandi. Ed è per questa ragione che ci riteniamo molto soddisfatti ed onorati nel leggere, tra le pagine del Corriere dello Sport, un’accesa polemica sulla progettualità del MECS tra il giornalista Sergio Neri ed il Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, inerente a quale contribuito fattivo avesse apportato il proprio dicastero alla crescita della cultura sportiva nei ragazzi. Creare dibattito, discussioni, contradditorio su come divulgare nei più giovani la cultura dello sport era il nostro dogma. Per adesso, c’è l’abbiamo fatta. Ma è solo un inizio. Ne siamo certi.
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focus
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di Alessandro Cochi Delegato allo Sport del Comune di Roma
Semplicemente i migliori Come ogni fine anno, si fanno i bilanci di com’è andata la stagione cercando di fare una sorta di previsione per quello che verrà. Il nostro resoconto è stato dato dalla manifestazione che si è svolta in Campidoglio per dare il premio all’atleta più rappresentativo dell’anno 2010. dati i premi alla carriera all'ex giallorosso Candela e all'ex laziale Favalli, al fisioterapista della Roma, Giorgio Rossi, e al radiocronista Rai, Riccardo Cucchi. Inoltre hanno ritirato il riconoscimento l'allenatore della Roma, Claudio Ranieri e il centrocampista brasiliano della Lazio Hernanes, per concludere la meravigliosa lista dei premiati. Tutti sembravano particolarmente emozionati a salire sul palco e ricevere dalle mani del Sindaco il rico-
noscimento della loro professionalità dimostrata sul campo gara. Per tutti gli atleti non è facile ritagliarsi uno spazio importante in una città come Roma, dove tutte le discipline sportive riescono a esprimere atleti di grande livello, diventando al tempo stesso un punto di riferimento per lo sport nazionale. Infatti, ogni atleta ha una storia ricca di sacrifici e dedizione verso la disciplina sportiva che ha intrapreso come Elisa Santoni che ha iniziato a
Angelo Gigli
Ivan Zaytsev
N ella sala della Protomoteca si è svolta la cerimonia di premiazione “Atleta dell’anno”, dove un ricco parterre di atleti ha popolato l’auditorium, spaziando in tutte le discipline sportive, in quelle che hanno rappresentato un qualcosa per lo sport italiano e romano in particolare, sono Angelo Gigli (basket), Elisa Santoni (ginnastica), Valerio Aspromonte (scherma), Ivan Zaytsev (M Roma Volley), Emanuele Della Rosa (pugilato), Flavio Bizzarri (nuoto), Vincenzo Cappelli e Andrea Palmisano (canottaggio). Sono an-
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fare ginnastica a cinque anni e mezzo e a dieci anni è stata convocata nella nazionale juniores, rendendo sempre più ricco il palmares personale; Valerio Aspromonte schermidore, specializzato nel fioretto, cresciuto nel Frascati Scherma, dove tuttora si allena, membro della squadra delle Fiamme Gialle e della nazionale; Ivan Zaytsev pallavolista e giocatore di beach volley italiano, gioca nel ruolo di Schiacciatore; Angelo Gigli considerato uno tra i migliori cestisti italiani che copre il ruolo di ala grande e qualche volta il ruolo di centro. Infine, atleti e allenatori che stanno sulla luce della ribalta, per il semplice fatto che il calcio è uno degli sport più popolari e sono Claudio Ranieri e Hernanes insieme a quelli che hanno fatto la storia della città come Favalli e Candela. Voglio terminare questo breve articolo, parafrasando il primo cittadino di Roma che ogni volta che le squadre romane vanno bene mandiamo un messaggio importante a tutto lo sport nazionale.
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focus
di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli
Dalla parte di Benitez Rafael Maudes Benitez, per gli amici Rafa, è un allenatore di matrice zen, molto calmo e paterno, sempre lucido ed educato nelle sue apparizioni pubbliche, maniacale nella preparazione tattica delle partite, forse per questo motivo, migliore nelle partite secche di coppa, che nelle estenuanti maratone dei campionati. mento di Mourinho, impossibile ricaricare i giocatori e riaccendere in loro una tensione degna di traguardi altrettanto prestigiosi. La soluzione migliore per riaccendere la squadra, dopo il dirompente fuoco nero azzurro dell’anno scorso, era fare dei cambiamenti sostanziosi alla rosa. Benitez, difatti, ha accettato questo rischioso impiego alla condizione che gli venissero comprati almeno quattro nuovi giocatori. Questa condizione non è stata rispettata, e contemporaneamente la squadra è andata sottotono da un punto di vista fisico, psicologico e motivazionale. Di conseguenza; tanti infortunati e troppe sconfitte: tracollo.Come è logico tutte le critiche e la rabbia dei tifosi si sono canalizzate sull’allenatore spagnolo. Nonostante la stagione si apra con la vittoria della Supercoppa Italiana contro la Roma, l’ambiente diventa subito acido nei confronti del tecnico, e anche da parte dei giocatori l’atteggiamento è troppo rilassato nella preparazione e spesso irrispettoso in campo. Capisco che si veniva tutti dall’esperienza
H a vinto 2 Campionati Spagnoli ed una Coppa Uefa con il Valencia, con il Liverpool ha vinto una Coppa d’Inghilterra, una Coppa Uefa, una Supercoppa Uefa, una Supercoppa d’Inghilterra e una Champions League, insomma; non l’ultimo arrivato. Il 10 Giugno 2010 si è imbarcato nell’impresa più difficile della storia recente del calcio: allenare l’Inter dopo Mourinho e dopo l’epocale tripletta. Impossibile non deludere una piazza che ha avuto tutto, impossibile ricalcare la personalità e l’atteggia-
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Mou; un’esplosione di tensione fisica e psicologica, dove l’unica possibile direzione era la sua parola. Dopo l’anno della sua consacrazione tutti erano ai suoi piedi, e c’era anche chi, scontento di rimanere all’Inter voleva seguirlo. Una squadra spompata e in quelle condizioni psicologiche doveva essere cambiata. E’ come se Mourinho avesse pensato persino a questo: vinco tutto con l’Inter, ne esaurisco le energie, e l’anno dopo li batto con il mio Real. Ma forse qui sono io ad essere troppo diabolico. Le principali critiche che il tifoso interista fa a Benitez sono ri-
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volte al suo atteggiamento troppo pacifico e calmo. E’ come se dopo il diavolo fosse arrivato un prete. Ma Benitez è un grande allenatore, i modi non contano. La verità è che l’Inter non poteva permettersi di spendere per Benitez e ha preteso da lui un miracolo. Che poi quale sarebbe questo miracolo? Benitez, con il suo “disastroso” impiego, in 5 mesi ha vinto la Supercoppa Italiana e il Mondiale per club, sesto posto in una classifica molto corta e con una partita in meno, qualificazione in Champions League, tutto questo con un roster per metà infortunato. A tutto questo la risposta della presidenza è stata l’esonero. Moratti questi giorni ha trovato un nuovo allenatore: l’ex Milan Leonardo. A mio avviso, l’assurdità della vicenda, è questa irrazionale pretesa di vincere tutto sempre, senza però accettare l’impegno e il cambiamento, e perché no, avere un pizzico maggiore di umiltà e di comprensione. La grande squadra progetta il suo destino nel tempo, non brucia nella gloria di una stagione.
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psicologia
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di Andrea Ceccarelli Psicologo dello sport, Psicoterapeuta, Gruppoanalista
Il bullismo nello sport
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urante il periodo dello sviluppo lo sport può assumere una valenza di crescita estremamente importante, soprattutto in un periodo in cui il bambino si sta formando sia a livello fisico che psichico. Sperimentarsi nelle attività sportive può essere un fattore positivo per la crescita del bambino, per imparare valori come il rispetto dell’avversario, del giudice di gara, delle regole e per acquisire la sana competizione. Può stimolare l’astuzia e l’intelligenza e, soprattutto, aiuta a sviluppare valori quali l’amicizia e il confronto con l’allenatore che rappresenta una figura affettiva importante per i giovani in crescita. L’interazione sociale che ca-
ratterizza le attività sportive, soprattutto quelle di gruppo, può facilitare lo sviluppo della competenza sociale definita da Howes (1983) come quel comportamento che riflette la riuscita delle funzioni e dei rapporti sociali con i pari. Attraverso una sana attività sportiva è possibile sviluppare una adeguata abilità sociale che si riferisce a comportamenti sociali, che indicano la capacità dell’individuo di gestire se stessi, la capacità di comunicare, le abilità cognitive e scolastiche, l’assertività e il livello di accettazione tra pari (Gresham e Elliot, 1987). Purtroppo però, molto spesso, l’attività sportiva può trasformarsi da momento ludico a momento di sofferenza. Il fenomeno del bullismo nello sport non è un fenomeno ancora particolarmente studiato ma è estremamente diffuso soprattutto nelle attività di squadra (calcio, pallavolo) o negli sport basati sui combattimenti (arti marziali). In questi ultimi anni, la psicologia clinica si sta interessando, grazie agli studi, agli inter venti e alle pubblicazioni della dott.ssa Manca, psicologo e psicoterapeuta, al fenomeno del bullismo non solo nelle scuole, ma in par ticola-
re negli spor t di “gruppo”. Il bullismo, secondo la dott.ssa Manca, viene inteso come una distorsione del rapporto tra coetanei, come esito di una sequela di interazioni disadattive tra ragazzi con caratteristiche di dominanza (i bulli) e ragazzi con caratteristiche di remissività e fragilità (le vittime) (Cerutti, Manca e Presaghi, 2004). Il bullismo è caratterizzato da intenzionalità, persistenza e asimmetria nella relazione, intesa come una disuguaglianza di forze tra chi agisce la prepotenza e chi la subisce (Olweus, 1993). Il tema dell’aggressività legato alla pratica sportiva è circoscritto soprattutto alla tematica della competitività che, frequentemente, sfocia in prevaricazione. La prevaricazione è un processo involutivo e dannoso per lo sport perché prevale solo l’ambizione di vincere a tutti i costi sull’altro senza il rispetto di nessuna regola (Manca e Petrone, 2011). Quando la competizione degenera in prevaricazione lo sport non diventa più un divertimento. Le vittime, meno dotate fisicamente, più gracili dei bulli, non esprimono più il piacere di andare agli allenamenti mentre i prevaricatori hanno come obiettivo sol-
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tanto quello di ottenere risultati migliori rispetto all’avversario, denigrandolo, isolandolo e, in alcuni casi, ricorrendo anche alla forza fisica (Petrone e Manca, 2010). Il campo da gioco può trasformarsi in una condizione di sofferenza quando il bambino viene isolato dai compagni che non lo coinvolgono nelle attività sportive, lo prendono in giro perché non è un campione e, anche negli spogliatoi viene preso di mira con ripetuti scherzi, gli viene rovinata, nascosta o rubata l’attrezzatura sportiva, viene preso in giro sotto la doccia anche per le sue parti intime, spinto o picchiato e non viene mai invitato alle feste della squadra. La vittima perde ulteriormente stima in se stesso, cerca di evitare di andare agli allenamenti, simulando malori o rimarcando la presenza di numerosi compiti per il giorno dopo. Con elevata probabilità si cimenterà in attività sportive più solitarie come il nuoto. Sono, inoltre, frequenti episodi in cui i ragazzi che vivono queste situazioni non riferiscono quello che accade ai genitori perché questi ultimi investono sulle attività del figlio, il quale non vuole dare una delusione ai genitori.
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rugby
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NON CI SONO SOSTE, PER IL GRANDE RUGBY INTERNAZIONALE Chiuso il 2010 con la vittoria di Modena sulle Fiji, l’Italia entra nell’anno nuovo con alle spalle i primi quattro mesi di esperienza in Magners League e si cala in un 2011 decisivo per il XV azzurro e per il CT Nick Mallett di Andrea Cimbrico
l’anno dei Mondiali neozelandesi, può e deve essere il coronamento di un ciclo apertosi il 30 settembre del 2007, all’indomani della sconfitta di Saint Etienne e dell’addio di Pierre Berbizier: dimenticare quella notte di lacrime e pioggia e raggiungere i quarti di finale tra dieci mesi nel mondo capovolto è l’obiettivo che nessuno, dal Presidente Dondi a Nick Malletrt, da capitan Parisse al più giovane degli Azzurri vuole fallire. Il 2011 dell’Italrugby inizia a Roma il prossimo 27 gennaio, quando l’Italrugby si radunerà come sempre alla Borghesiana per preparare l’esordio nell’RBS 6 Nazioni 2011 contro l’Irlanda: al Flaminio, che presenterà forse per l’ultimo anno le strutture mobili per accrescerne la capienza prima del via ai lavori di ristrutturazione ed ampliamento, si inizia sabato 5 febbraio alle 15.30. Gli irlandesi rappresenteranno il principale ostacolo del 2011 per Parisse&C. che, contro il XV in maglia verde, disputeranno anche l’ultima partita della prima fase dei Mondiali, il 2 ottobre a Dunedin, nel match decisivo per il passaggio ai quarti di finale iridati. La prevendita per le gare interne della Nazio-
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nale, partita come sempre in estate con largo anticipo per lasciare spazio almeno inizialmente alla campagna abbonamenti, è lo specchio di un entusiasmo che il rugby ha saputo sucitare negli anni scorsi e che non accenna a diminuire, con poche migliaia di biglietti ancora a disposizione per il match inaugurale (www.listicket.it o call center 892.892 per informazioni sulle ricevitorie Lottomatica dove acquistare i biglietti) mentre una disponibilità lievemente superiore permane per le altre due sfide interne contro il Galles (26 febbraio) e la Francia (12 marzo). In trasferta, gli Azzurri cercheranno di violare per la prima volta il tempio inglese di Twickenham, dove affronteranno il XV della Rosa il 12 febbraio, mentre la partita conclusiva nel Torneo vedrà la squadra di Nick Mallett impegnata ad Edinburgo contro la Scozia il 19 il 19 marzo per far rivivere il ricordo della straordinaria vittoria centrata nel 2007, primo e sino ad ora unico acuto azzurro lontano dal prato del Flaminio. Vincere in Scozia e chiudere con un risultato positivo il Torneo 2011 rappresenterebbe il miglior viatico verso i Mondiali neozelandesi di settembre.
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IL MECS PREMIA SIR ALEX FERGUSON Il 17 gennaio sarà conferito al manager scozzese del Manchester United l’edizione speciale del Premio Tor Vergata “Etica nello Sport” di Lorenzo Arduini
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l Movimento per l’Etica e la Cultura nello Spor t premia il manager del Manchester United Sir Alex Ferguson. Il MECS ha organizzato infatti lunedì 17 gennaio, in collaborazione con l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata un’edizione speciale del Premio Tor Vergata “Etica nello Spor t”: gli organizzatori intendono riconoscere al tecnico scozzese quanto fatto in 24 anni di permanenza sulla panchina dei Red Devils, non solo in termini di vittorie, ma soprattutto in termini di diffusione di un messaggio e di uno standard di compor tamento incentrati su correttezza, lealtà e soprattutto fair play. Il Premio vuole esaltare le qualità morali che
sono presenti in molti spor tivi e porli come esempio per tutti coloro che a vario titolo partecipano alla grande avventura dello sport. L’iniziativa è nata nel 2002 come corollario ai Corsi di studio in Scienze Motorie dell’Ateneo, i cui docenti sono impegnati a formare figure professionali di alto livello che avranno grandi responsabilità nell’educazione dei giovani. Ferguson, oltre alle vittorie alla guida del Manchester United – 11 campionati inglesi, 5 Coppe d’Inghilterra, 4 coppe di Lega, 9 Charity Shield, 2 Champions League, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa Europea, una coppa Intercontinentale ed un Mondiale per Club - ha ricevuto nella sua carriera diversi riconoscimenti a livello personale: è stato infat-
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ti per 8 volte allenatore dell’anno in Premier League, una volta allenatore dell’anno League Manager Association, che l’ha eletto anche allenatore del decennio (anni ’90), e due volte allenatore dell’anno IFFHS. Il Premio del Movimento per l’Etica e la Cultura nello Spor t è però il primo che lo scozzese riceve in Italia non per i suoi brillanti risultati agonistici, ma per la condotta che ha sempre mantenuto, nelle vittorie come nelle sconfitte. Il MECS ritiene infatti Ferguson un esempio da por tare ai più giovani, essendo rimasto fedele ai suoi valori e principi, anche dopo aver ottenuto fama e denaro.La sua autenticità e genuinità sono confermate da una recente inter vista rilasciata alla BBC nella
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Il Premio del Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport è il primo che lo scozzese riceve in Italia non per i suoi brillanti risultati agonistici, ma per la condotta che ha sempre mantenuto, nelle vittorie come nelle sconfitte.
quale ha dichiarato: “Sono troppo vecchio, se smettessi con il calcio non saprei cos’altro fare”. L’allenatore era stato ad un passo dall’addio nel 2002 ma una sollevazione popolare gli fece cambiare idea. L’inter vista del decano inglese del calcio ha anche raccolto le impressioni dell’allenatore sul calcio moderno e i suoi protagonisti, calciatori che a dire del tecnico hanno perso molto in carattere: “Adesso sono tutti attenti alle pettinature e ai tatuaggi. Sono
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sensibili e spesso mi è capitato di vederli piangere negli spogliatoi. Bryan Robson, storico capitano dei Red Devils, non l’avrebbe mai fatto”. L’umiltà del manager è confermata anche dalle dichiarazioni rilasciate dopo l’ultima par tita contro l’Arsenal, dove ha fatto scalpore la decisione di tenere l’attaccante Dimitar Berbatov in panchina: “Fare il manager consiste anche nel prendere decisioni. A volte risultano positive. Altre volte pensi di aver preso la decisione sbagliata. L’altra se-
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ra abbiamo deciso di lasciare Berbatov fuori dalla squadra. Non è stato facile ed era anche molto difficile da spiegare”, le parole apparse su 'express.co'. La visita di Ferguson in Italia è stata organizzata nei minimi dettagli dal MECS: la cerimonia di premiazione si svolgerà nella mattinata di lunedì 17, mentre nel pomeriggio il manager incontrerà gli studenti presso l’Università Luiss Guido Carli. Il giorno seguente, dopo la visita all’Università Europa di Roma, è prevista la partenza per Siena dove Sir Alex incontrerà i dirigenti e la prima squadra dell’AC Siena e diverse autorità cittadine. Prima del rientro a Manchester Ferguson farà anche una visita personale presso la Città del Vaticano, alla quale il
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Proseguono le attività del MECS
tecnico tiene molto per la sua fede cristiana. A NOVEMBRE E DICEMBRE SI È SVOLTA “LA GIORNATA DELLA CULTURA SPORTIVA & SEGNALETICA” PER LE REGIONI LAZIO, MARCHE, CAMPANIA E TOSCANA. IN PROGRAMMA QUESTO MESE ABRUZZO, CALABRIA, EMILIA ROMAGNA E UMBRIA. La consegna del Premio ad Alex Ferguson è solo la ciliegina sulla torta dell’attività che il Movimento sta portando avanti per diffondere un messaggio etico spor tivo presso i più giovani. Sono cominciate le edizioni de “La giornata della Cultura Sportiva & SegnalEtica” 2010/2011, per presentare agli alunni delle scuole secondarie di primo grado delle regioni italiane coinvolte il concorso SegnalEtica,
giunto quest’anno alla seconda edizione. La prima edizione delle “Giornate” si è svolta a Roma il 26 novembre scorso per le scuole del Lazio, il 2 dicembre è stata la volta di Ancona per gli alunni marchigiani, il 13 dicembre Napoli per la Campania e il 16 a Chianciano Terme, in provincia di Siena, è stato il turno della Toscana. A gennaio sono in programma le presentazioni nelle altre regioni che hanno aderito al progetto quest’anno: Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna ed Umbria. Le Giornate della Cultura Sportiva si svolgono in ogni Regione partecipante al concorso – 8 in questa seconda edizione - dove un incontro dibattito presenta il concorso “Segnaletica”. Presenti ai vari incontri le scuole che hanno aderito al progetto, insieme ai Professori di
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Educazione Fisica, con i rappresentanti del MECS e le istituzioni sportive e non della Regione ospitante. Per il Concorso SegnalEtica, i giovani alunni avranno tempo fino a Febbraio 2011, per elaborare i loro pensieri sull’etica sportiva, coadiuvati dai Loro Professori. Il tema di quest’anno per il Concorso SegnalEtica è: realizza l’ “Eti- Sport- Spot”. Le scuole partecipanti saranno poi invitate a Roma alla “Festa Nazionale dell’Etica nello Sport”, che si terrà a primavera 2011 presso il Centro Sportivo Giulio Onesti dell’Acqua Acetosa. Qui gli alunni si cimenteranno in diversi sport seguiti da istruttori federali. I punteggi ottenuti nelle gare e nel concorso decreteranno “Campione dell’Etica nello Sport” una scuola per ogni regione.
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Inoltre nei vari appuntamenti è stata presentata anche la seconda edizione di Eticamp, il camp socio – pedagogico – sportivo rivolto ai bambini dai 7 ai 14 anni che si svolgerà a Chianciano Terme a luglio 2011. ROMA, 26 novembre Venerdì 26 novembre presso lo Stadio Olimpico – Sala Conferenze - Curva Sud si è tenuta la prima edizione de “La Giornata della Cultura Sportiva & SegnalEtica” 2010/2011. Sopra le aspettative la partecipazione dei giovanissimi studenti che sono accorsi in oltre 500, accompagnati dai loro insegnanti. In sala è stato letto un messaggio del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni che ha sottolineato come lo sport sia “un modus vivendi che
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“Mi congratulo con il Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport per i nobili fini che intende perseguire nel diffondere tra i giovani i principi che animano ogni attività sportiva”.
del Settore Giovanile deltrasmette valori quali la FIGC e dei cappellini correttezza, fair play e ridella Kinder, entrambi spetto delle regole. Mi partners del MECS. congratulo con il Movimento per l’Etica e la ANCONA, 2 dicembre Cultura nello Sport per i Giorgia Meloni Giovedì 2 dicembre presnobili fini che intende so la sede del CONI Reperseguire nel diffondeMinistro della Gioventù gionale Marche – Sala re tra i giovani i principi Terzo Censi ad Ancona si che animano ogni attiviè tenuta la seconda edizione de “La Giornata tà sportiva”. della Cultura Spor tiva & SegnalEtica” L’arrivo delle scolaresche è iniziato a partire dal2010/2011 davanti ad oltre 300 alunni delle le ore 9: i partecipanti hanno fatto infatti un tour scuole medie marchigiane. dello Stadio Olimpico e hanno potuto vedere da Molta par tecipazione da par te dei giovani vicino il campo di gioco e gli spogliatoi utilizzati alunni che hanno posto molte domande a abitualmente dai campioni della Roma e della Gianni Rivera: le più significative sono state Lazio. Sono state regalate loro delle magliette
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Proseguono le attività del MECS
quella di un ragazzino che ha chiesto quanta fatica occorre per vincere il Pallone d’Oro e quella di un altro alunno che voleva sapere se Gianni si diver tiva anche quando perdeva.
Molta partecipazione da parte dei giovani alunni che hanno posto molte domande a Gianni Rivera: le più significative sono state quella di un ragazzino che ha chiesto quanta fatica occorre per vincere il Pallone d’Oro e quella di un altro alunno che voleva sapere se Gianni si divertiva anche quando perdeva.
NAPOLI, 13 dicembre La terza tappa de"La Giornata della Cultura Sportiva & SegnalEtica” ha visto il capoluogo partenopeo protagonista per il secondo anno consecutivo del progetto a cura del MECS, come del resto anche Roma e Ancona. La manifestazione si è svolta lunedì 13 dicembre con inizio alle ore 9.30 presso l'Aula Magna dell'Università Parthenope in via Acton,38. Sono stati Tommaso Mandato, Paolo del Bene e Luigi Capasso del direttivo del MECS, ad illustra-
re in maniera dettagliata il progetto, dopo l’indirizzo di saluto del Presidente Gianni Rivera. E’ stato un incontro dibattito, nel quale i circa 200 ragazzi delle scuole Medie coinvolte, hanno avuto la possibilità di interloquire con i relatori presenti in occasione del convegno e dibattere sulle tematiche inerenti una sana idea dello sport e i valori di correttezza e fair-play CHIANCIANO TERME, 16 dicembre Il Movimento per l’Etica e la cultura nello Sport ha presentato a Chianciano Terme, nella sala Ner vi delle Terme di Chianciano, “La
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Giornata della Cultura Spor tiva & SegnalEtica” 2010/2011, come tappa della regione Toscana. Nell’occasione sono stati presentati il concorso SegnalETICA, l’Eticamp 2011 e la collaborazione tra il Mecs e l’Ac Siena, Eticamp Siena, ill nuovo modello di camp estivo della società bianconera. Circa 300 i ragazzi presenti, provenienti dalle scuole toscane, a cui sono stati consegnati alcuni gadget, e una rappresentativa del settore giovanile della Robur guidata da Michele Mignani, tecnico della Primavera bianconera. A Chanciano Terme, dal 10 al 16 luglio, dopo la seconda edizione di Eticamp, si svolgerà Eticamp siena, camp estivo che l’Ac Siena vuole realizzare in collaborazione con il MECS, utilizzando il messaggio etico nello spor t come strumento privilegiato di aggregazione e di integrazione sociale.
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9.2, ARMANI - AERONAUTICA MILITARE - BURBERRY - BABE TESS - BALLANTYNE LAURA BIAGIOTTI - BARBA NAPOLI - BELSTAFF - BIKKEMBERGS - BYBLOS - CHLOÉ - CAVALLI JUNIOR - CARLO CHIONNA - CRUST - CAR SHOE - DOLCE & GABBANA - DIESEL - DSQUARED DONDUP DIOR BABY - DKNY - FENDI - FAY - FERRÉ BABY - GUCCI - MAURO GRIFONI - HOGAN JECKERSON - KANGRA - K-WAY - LA MARTINA - MONCLER - PRADA - I PINCO PALLINO PAUL SMITH - PACIOTTI - PIRELLI - REFRIGIWEAR - ROY ROGERS - RALPH LAUREN - REDWALL SIMONETTA - SANTONI - TOD'S
Via Ettore Paladini, 57 (zona Portuense)
Nuova apertura in viale Somalia 207 OUTLET KIDS
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LE “FRANCHIGIE” NELLO SPORT AMERICANO Usi e costumi dei professionisti a stelle e strisce di Marco Trozzi
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smopolita e moderna, passioni irrefrenabili o spor t nel Nord America riveche accomunano milioni di cittadini. Anche le ste un ruolo di primaria imporattività spor tive, dunque, assumono dei contanza, un aspetto socio-cultunotati di professionismo ed organizzazione rale che rispecchia totalmente totalmente differenti dal’essere stesso di gli standard europei che quella zona del Gli sport nati e comprendono anche il continente. Lo sviluppatisi negli Stati sport in sostanza viene inteso co- Uniti, ad esempio, sono percorso di studi con una stretta correlazione tra gli me una libera impresa parzialil baseball, il football atenei e la pratica spor timente sovvenzionata dal goverva. Nelle università è posno e che al contempo è un’enti- e la pallacanestro, sibile avanzare in base ai tà indipendente che rappresenta vere e proprie cartine risultati spor tivi come fee contribuisce allo sviluppo del tornasole di una ce Michael Jordan formasistema nazionale. Gli spor t nati nazione simbolo della tosi a North Carolina e poi e sviluppatisi negli Stati Uniti, ad cultura cosmopolita passato ai Chicago Bulls esempio, sono il baseball, il footche trascinò alla vittoria ball e la pallacanestro, vere e pro- e moderna, passioni di ben sei titoli nazionali prie car tine tornasole di una na- irrefrenabili che (‘91, ‘92, ‘93, ‘96, ’97, zione simbolo della cultura co- accomunano milioni
di cittadini.
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’98). Le varie leghe professionistiche, le cosiddette Major Leagues, non appar tengono ad alcuna federazione spor tiva nazionale e i concetti di retrocessione in serie minori e di promozione in serie maggiori non sono contemplate. Queste rappresentano le più alte divisioni professionistiche degli spor t di squadra. Il termine venne usato per la prima volta nel 1921 in riferimento alla Major League Baseball e per molti anni Major Leagues o The Majors furono termini riferiti esclusivamente al baseball. Alle Major Leagues si affiancano le Minor Leagues, paragonabili alle serie B nostrane. Diversamente dalle altre leghe spor tive del mondo, con l'eccezione delle leghe australiane, quelle negli Stati Uniti e in Canada, come detto, non usano il sistema della promo-
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zione e retrocessione: le loro strutture sono caratterizzate dall’uso delle franchigie a sistema chiuso. Le squadre, o franchigie appunto, sono sempre le stesse ogni stagione. Queste poi possono fallire o essere ricollocate in altre città con mercati che la Lega riconosce validi. Se una squadra si sposta da una città ad un’altra porta con sé tutta la sua storia: i titoli vinti, i numeri di maglia ritirati, il nome e quant’altro. L’eventuale espansione di una Lega viene decisa dal Board della stessa, in sostanza l’assemblea che prende tutte le decisioni. Per la scelta di una città come destinazione di una franchigia già esi-
stente o di una nuova expantion team (aumento delle squadre), vengono presi in considerazione parametri come la posizione della città, il numero di abitanti, la grandezza dell'impianto spor tivo o se ci sono progetti per la costruzione di una nuova arena più moderna. Nel complesso vengono considerati il valore del mercato di quella città e i benefici che una squadra potrebbe portare alla League.Il sistema delle franchigie è di natura soprattutto economica. Le società sanno in anticipo, di alcuni anni perlomeno, gli investimenti da fare, i diritti televisivi, il merchandising. Questo permette ai vari presidenti di
non correre il rischio di affrontare grosse spese eliminando anche il problema del dimezzamento dei bilanci causato dalle retrocessioni così come spesso accade nel sistema spor tivo del nostro Paese. Le franchigie consentono inoltre di evitare la situazione opposta, cioè di trovarsi con una struttura societaria inadeguata in caso di promozione inaspettata ottenuta sul campo. Con un conto economico praticamente cer to, gli imprenditori capaci sono in grado di coniugare la grande qualità spor tiva con lo sviluppo del business. Più o meno la situazione opposta a quello che succede qui in Italia…
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Le major League del Nord America
Le Top Four MLB - Major League Baseball NFL - National Football League NBA - National Basketball Association NHL - National Hockey League Le altre MLS - Major League Soccer CFL - Canadian Football League NLL - National Lacrosse League WNBA - Women’s National Basketball Association NWHL - National Women’s Hockey League
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l’obbiettivo
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MEDIA FRIENDS CUP
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Luca d’Ambrosio
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Nata per tutelare gli interessi e i diritti degli appassionati sportivi, la Federsupporter ha studiato a fondo la tessera del tifoso, svelandone la contraddittorietà. Intervista con il presidente Alfredo Parisi
IL SINDACATO
DEI TIFOSI di Matteo Cirelli
rovato l'inganno, fatta l'Associazione. Capovolgendo quell'adagio tutto italiano per cui capita spesso di imbattersi in ingegnosi aggiramenti ad una norma dello Stato, questa volta sono alcuni cittadini che, non comprendendo appieno la legge, si uniscono in associazione per tutelare i diritti di una categoria. La categoria in questione è quella dei sostenitori sportivi che, dall'avvento della tessera del tifoso, sono stati catapultati in un nuovo ordine nel quale le poche certezze si accompagnano a troppi quesi-
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ti ancora irrisolti. E l'associazione è la Federsupporter, un gruppo sociale formato da affermati e appassionati giuristi – fra loro anche Felice Pulici, laureato in legge e campione d'Italia con la Lazio di Tommaso Maestrelli - e costituitosi proprio per rappresentare e difendere i diritti e gli interessi dei sostenitori delle società sportive, nella duplice qualità di piccoli azionisti e di consumatori dello spettacolo sportivo. Legata a doppio filo con l'introduzione nel sistema-calcio della tessera del tifoso, la Federsupporter ha studiato a fondo la normativa varata dal Ministero deLL’ Interno, individuandone contraddittorietà
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e proponendo alternative a ciò che, tutt'oggi, è stato recepito con scetticismo dal pubblico delle manifestazioni sportive. SportClub ha incontrato il presidente Alfredo Parisi, già docente di Marketing dei Servizi presso la Luiss, che ci ha spiegato gli intenti dell'associazione dei tifosi italiani. Perché nasce la Federsupporter? Il calcio sta cambiando. Stanno cambiando le regole che lo governano, stanno cambiando i rapporti fra società e tifosi, sta cambiando il ruolo che hanno i tifosi all'interno del sistema. Feder-
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supporter vuole diventare un organizzazione con la quale tutti gli altri interlocutori del calcio, e quindi la Federazione Italiana Giuoco Calcio, la Lega, l'Associazione Italiana Calciatori e all'Associazione Italiana Arbitri possono relazionarsi. Fino ad ora infatti, fra tutte le componenti del mondo calcio solo i tifosi, pur essendo i veri protagonisti-consumatori di questa industria non hanno nessun diritto di sedersi al tavolo con le altre parti. Vogliamo diventare il sindacato dei supporter italiani, non solo per difendere i diritti dei tifosi, ma anche per avere un ruolo propositivo, di studio e di predisposizione verso le nuove regole disciplinanti il sistema e l'ordinamento sportivo nel suo complesso. Come d'altronde fanno le maggiori organizzazioni sindacali in senso e in ambito più generale. Costituita con atto pubblico il 25 gennaio 2010, la Federsupporter sembra legata a doppio filo con l'introduzione della tessera del tifoso, entrata in vigore nell'ultima stagione calcistica. E' così? La tessera del tifoso è certamente uno spar-
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intervista
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tiacque fondamentale nella storia del calcio italiano. L'abbiamo studiata a fondo, e non siamo riusciti a rimanere in silenzio di fronte a quella che consideriamo un vero e proiprio atto dannoso nei confronti dei tifosi italiani. Quello che ci è stato detto, in modo parziale,tardivo e troppo spesso confusionario, è che la tessera del tifoso è una misura di sicurezza, che funzionerebbe come strumento di prevenzione di possibili turbative di eventi sportivi. Non è così? Assolutamente no. La tessera del tifoso è un'operazione di marketing, volta a divenire un colossale strumento di business per i soggetti interessati. Intanto, diversamente da come accade nel resto d'Europa, dove la tessera del tifoso esiste già da tempo, nel nostro Paese la tessera del tifoso è prima di tutto una carta di credito revolving, per di piu’munita di foto. Cioè un borsellino elettronico nel quale il possessore carica somme di denaro. Ora, non c'è bisogno di aver studiato strategie di marketing per sapere che avere accesso alle transazioni aumen-
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ta la velocità di circolazione di moneta. A tutto vantaggio delle aziende che partecipano a questo enorme giro economico-finanziario. I soggetti colpiti da Daspo in Italia sono circa 4200. La tessera del tifoso si rivolge invece ad una potenziale clientela vastissima, nell'ordine di milioni di persone. E' un paradosso. Allestire un baraccone del genere per presunte ragioni di sicurezza non ha senso, soprattutto perché chi non può andare allo stadio per reati legati alle manifestazioni sportive, non può assolutamente ricevere la tessera. Chi ha sottoscritto la tessera del tifoso vi potrà confermare quella sensazione di invasione della privacy unita ad un malessere per la “ghettizzazione” durante l'evento sportivo. Invece di divenire uno strumento di distinzione in positivo, la tessera ha ulteriormente accresciuto l'accezione negativa dell'essere tifoso. Parlando degli appassionati di sport, ha utilizzato la parola “clientela”. Ingenuo pensare il contrario. Lo strumento della tessera vuole far passare pro-
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Chi ha sottoscritto la tessera del tifoso vi potrà confermare quella sensazione di invasione della privacy unita ad un malessere per la “ghettizzazione” durante l'evento sportivo. Invece di divenire uno strumento di distinzione in positivo, la tessera ha ulteriormente accresciuto l'accezione negativa dell'essere tifoso.
prio questo concetto. Più spendi con il tuo borsellino elettronico griffato con i colori della tua società del cuore, più sei un tifoso di quella società, marginalizzando qualunque sentimento sportivo. Sono stati raggiunti accordi con molte aziende nazionali, come ad esempio le Ferrovie dello Stato e Autogrill. Se hai la tessera del tifoso, puoi accedere a sconti sul prezzo del biglietto del treno per andare in trasferta (15%), oppure degustare il Menù del Tifoso, pensato appositamente per coloro i quali si ristorano in autostrada. Cosa c’entri tutto questo con la sicurezza, non riesco proprio a capirlo. La Federsupporter ha scritto al ministro Maro-
ni, spiegandogli le vostre perplessità sulla tessera del tifoso e proponendo anche una possibile alternativa. Quale? L'autocertificazione. Il richiedente di abbonamenti e biglietti per le gare in trasferta attesta in questo modo di non essere destinatario di provvedimenti, amministrativi e/o giudiziari, interdittivi dell'accesso agli stadi. Ha la medesima valenza e i medesimi effetti giuridici della tessera del tifoso, ma agevolerebbe il lavoro del questore, nel momento in cui potrebbe eseguire i controlli ex post, e non ex ante. Inoltre l'autocertificazione è una autoresponsalizzazione, per cui
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è il singolo che si impegna a non trovarsi in situazioni ostative al suo accesso allo stadio, senza diventare così un mero soggetto passivo di un controllo esterno. Del resto molte società nel modulo di richiesta della tessera impongono tale autocertificazione. Circa il 40% delle tessere rilasciate finora dalle società sono state emesse a Milano, l'unica città in Italia che non ha risentito del drastico calo degli spettatori. Dove sono finiti tutti gli altri tifosi di calcio? Davanti alla televisione. Negli ultimi anni c'è stato un calo vertiginoso delle affluenze allo stadio. I diritti televisivi la fanno da padrone, rappresentando il 58% dei ricavi delle società italiane. Logico che si voglia puntare su un calcio solo televisivo, e concentrare le attenzioni economiche sui tifosi da “poltrona”, la nuova categoria di sup-
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ti un panorama desolante per quanto riguardo la porter creata proprio da questo sistema. A tutto Serie A. La percentuale dei ricavi provenienti dai svantaggio dei tifosi da stadio. nostri botteghini è la più bassa d'Europa (13%, I tifosi “virtuali” della Triestina, che coprono la contro il 35% della Premier League, il 25% di Lidesolazione degli spalti vuoti del Nereo Rocco, ga e Bundesliga e il 17% della Ligue1). Al consono in questo senso un caso emblematico. Ma trario il nostro campionato è qual è la situazione nel resto primo in assoluto per quanto del vecchio continente? Negli ultimi anni c'è riguarda gli introiti derivanti Abbiamo svolto una ricerca sui vari campionati d'Europa, stato un calo vertiginoso dai diritti televisivi (58%, contro il 39% inglese e il 41% che ha confermato l'epidermi- delle affluenze allo spagnolo). Andiamo male anca sensazione del ritardo ita- stadio. I diritti televisivi che in un'altra voce, quella liano rispetto al resto del con- la fanno da padrone, del merchandising (28%) dotinente. Nella stagione rappresentando il 58% ve facciamo meglio solo de2008/09 il sistema calcio eu- dei ricavi delle società gli inglesi (26%), ma molto ropeo ha dato ricavi per € italiane. peggio rispetto alla Germania 15.700.000, €8.000.000 dei (46%. Il Bayer Monaco è in asquali concentrati nelle Big Fisoluto la squadra europea che incassa di più grave (Italia, Inghilterra, Spagna, Germania e Franzie alla vendita dei gadget). cia). Disaggregando i dati ci siamo trovati davan-
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Quali sono i prossimi passi di Federsupporter? Per sederci al tavolo con le altre Istituzioni gravitanti nel mondo calcio dobbiamo crescere. Ad oggi contiamo qualche centinaio di iscritti, e ci siamo presentati al mercato solo il 5 ottobre scorso a Genova in occasione del primo convegno nazionale. Una base quantitativa ancora marginale per essere presi in considerazione anche a livello europeo. Ma stiamo crescendo. Abbiamo raggiunto un accordo con la CODACONS, con la quale ci relazioniamo per portare avanti le nostre iniziative e mettere a disposizione dei nostri associati strumenti e flussi informativi ulteriori. E stiamo prendendo contatti con i club di tifosi di tante piazze italiane. Il nostro obiettivo è quello di creare dei centri dislocati sul territorio che si muovano armonicamente per far sentire un'unica voce.
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ARRIVA A CORTINA
IL WINTER POLO
Dal 20 al 26 febbraio 2011 sul lago ghiacciato di Misurina di Lorenzo Arduini _ foto Tony Ramirez / Polo Gold Cup Circuit
puntamento di fine febbraio con la Cor tina a Cor tina Winter Polo Audi Gold Winter Polo Audi Gold Cup, che si rinnova punCup è diventata “save the datualmente da oltre vent’anni, te” d’obbligo, è ormai un must. Il torneo, oltre che nelle Nel torneo che si disputa sul lago ghiacagende degli sulla neve per ciato di Misurina (Auronzo di appassionati, Cadore), in uno dei paesaggi anche in quelle la prima volta anche dei tanti estimatori della più una partita riservata più celebrati delle Dolomiti Ampezzane dichiarate dall’Ucelebrata stazione sciistica alle “polo-ladies” NESCO patrimonio dell’Umadella vallata ampezzana. L’ap-
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nità, si svolgerà quest’anno dal 20 al 26 febbraio. I cavalli ovviamente non corrono sul ghiaccio, che li farebbe scivolare, bensì sullo strato di neve che lo ricopre in modo uniforme. Questa neve viene “battuta” (un po’ come se fosse una pista da sci) in modo che si trasformi in un fondo ben elastico e assolutamente non scivoloso. Nonostante questi accorgimenti i cavalli devono comunque indossare i
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“ramponi”, cioè degli uncini che vengono avvitati sotto i ferri per aumentare la presa sul suolo. Tra zoccolo e ferro, inoltre, viene anche posizionata dal maniscalco una speciale soletta di gomma per evitare che la neve accumulandosi e comprimendosi formi uno spessore ghiacciato sotto lo zoccolo. Giocare a polo non è facile in assoluto e diviene ancora più difficile sulla neve. Si gioca su un campo leggermente più piccolo di quello regolamentare e con una palla più grande (quella normale facilmente si fermerebbe sulla neve smossa dagli zoccoli) e di colore rosso. Per muoversi sul campo in neve i cavalli, oltre che scattanti devono avere molto equilibrio. I cavalieri peraltro devono essere molto abili nel bilanciarli, per evitare che le girate strette e i dietrofront improvvisi, richiesti da questa disciplina, creino la possibilità di rovinose cadute. Par tite e villaggio ospitalità si svolgeranno sul Lago di Misurina, nel fascinoso territorio del Comune di Auronzo di Cadore, all’ombra delle Cime di Lavaredo e del Monte Sorapis, glamour e mondanità divisa tra le attività in quota e quelle a Cor tina d’Ampezzo. La Polo Gold Cup, tradizionalmente promotrice di novità di eccellenza, per la prima volta organizza a Cor tina un match riser vato a sole “polo-ladies” che verrà giocato venerdì
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STORIA DEL TORNEO DI POLO SU NEVE DI CORTINA Claudio Giorgiutti , Presidente del Comitato Organizzatore della Cortina Winter Polo Audi Gold Cup, da oltre quarant’anni segue da vicino il mondo del polo. Quella che inizialmente era una semplice passione, si è con gli anni affinata ed e’ divenuta professionalita’ da quando ha iniziato a contribuire alll’organizzazione dei principali eventi e tornei organizzati in Italia. Friulano di nascita ma romano di adozione ha più voltre accompagnato la squadra italiana negli appuntamenti ufficiali ricoprendo il ruolo di capo equipe.Del torneo sulla neve di Cortina è uno dei più fedeli testimoni avendone vissuto sia il debutto che l’evoluzione di oltre vent’anni di vita.
nate dall’inatteso spettacolo offerto dalle evoluzioni dei cavalli sulla neve. Due anni dopo si stabilì di installare il campo di gioco sul lago di Misurina, in una magnifica posizione aperta e assolata, adagiata ai piedi di montagne di oltre tremila metri d’altezza. Certamente il miglior campo di gara che si potesse trovare. Il 2002 ha, per così dire, segnato l'inizio di un nuovo ciclo completamente rinnovato dal titolo, "Cortina Winter Polo Gold Cup", all'impostazione organizzativa, che ha riscontrato un notevole successo. Un nuovo format, nuovi giocatori, nuovi sponsor, ma sempre con lo stesso spirito che anima il gioco.“Il torneo di polo all’epoca aveva assoluto bisogno di “Il Torneo di Polo su neve- spiega - nasce a essere rilanciato e – continua Giorgiutti tutCortina nel 1989, grazie all'interessamento ti si è reso possibile attraverso l’incontro con Maurizio Zuliani, apprezzato professiodi tre amici romani appassionati di polo – nista nell’ambito della ricerca di sponsorizItalo Focacci, Fabrizio Bogjankino, Corrado Pantanella- e di Renato Manaigo, conosciu- zazioni che fu subito attirato dalla sfida di trovare una nuova formula organizzativa per to e stimato proprietario dell' Hotel de la il polo “on ice” . Unendo le nostre diverse Poste. La prima location fu individuata sul esperienze e capacità abbiamo ricreato un lago ghiacciato di Landro, tra Cortina e Comitato Organizzatore rinnovato ed iniziaDobbiaco, all’ombra delle ripide pareti del to una nuova avventura ricca di soddisfazioMonte Cristallo. Quattro squadre (Les Copains, Brattas, Cortina Polo Club, che si ag- ni. Il torneo su neve di Cortina ha ora un importante posto nel novero dei migliori giudico’ il torneo, e Scuola Militare di Equieventi del panorama mondiale del polo, tazione) si incontrarono davanti ad un pubblico costituito in parte da amici e familiari unanimemente riconosciuto come una delle dei giocatori ed in parte da persone affasci- più affascinanti sedi di gioco”.
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25, alla vigilia dell’attesissima finale. I colori ampezzani hanno fatto la par te del leone nella passata edizione dell’Audi Polo Gold Cup: a Cor tina ha vinto il polo team dell’Hotel de la Poste, mentre a Por to Cer vo ad imporsi è stato il Cor tina Polo Club, guidati rispettivamente da Alessandro Pastorino e da Stefania Annunziata. Piazze d’onore in entrambi gli appuntamenti per il polo team Audi di Luca D’Orazio e Rommy Gianni“Il torneo su neve di Cor tina ha ora un impor tante posto nel novero dei migliori eventi del panorama mondiale del polo, unanimemente riconosciuto come una delle più affascinanti sedi di gioco”, spiega Maurizio Zuliani he con Claudio Giorgiutti è organizzatore dell’evento. A conferma di ciò l’evento è stato inserito nel circuito del World Polo Tour on Snow, che comprende gli eventi di Courchevel (FRA) e St.
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REGOLE DEL POLO Il Polo è uno sport di squadra. Ogni squadra è composta da quattro giocatori, ciascuno dei quali è valutato in base alla sua abilità con un “handicap” (indicato con la sigla “hp”) riesaminato ogni anno. ’handicap varia dal “-2” dei principianti al “+10” dei fuoriclasse. L’insieme degli handicap dei giocatori forma l’handicap della squadra. Per ogni torneo viene fissato un handicap, in genere con due handicap di scarto: le squadre, di conseguenza, di volta in volta, secondo l’handicap del torneo, devono formarsi inserendo o togliendo giocatori più o meno forti. Nel caso di un incontro fra due squadre con handicap differente quella con l’handicap inferiore fruisce di goal di vantaggio. Se lo scarto tra le due formazioni è minimo, può verificarsi anche il caso di una squadra che benefici di un solo mezzo goal. Le partite possono avere quattro, sei o otto tempi. Nel termine tecnico ogni tempo è chiamato “chukker”. In Europa, ed in Italia in particolare, si giocano generalmente quattro tempi. Ogni chukker dura sette minuti di gioco effettivo (il tempo viene fermato ogni volta che il gioco si ferma) e dopo ogni goal le squadre cambiano campo (quella che prima segnava da una parte, dopo dovrà segnare dall’altra). Allo scadere del settimo minuto suona la campana, ma il gioco prosegue ancora per trenta secondi. S’interrompe soltanto in caso di goal, se la palla esce dal campo, tocca le tavole o in caso di fallo. In quest’ultimo caso il tempo suc-
cessivo inizia con la concessione del fallo alla squadra che lo ha subito. Soltanto l’ultimo chukker termina al suono della campana senza attendere i trenta secondi supplementari. Ogni partita è arbitrata da due arbitri che la seguono a cavallo. Le loro decisioni sono inappellabili. In caso di parere discorde, la decisione finale, definitiva, viene presa da un giudice-arbitro che si trova fuori del campo. La palla può essere colpita sia da destra sia da sinistra del proprio cavallo e in tutte le direzioni. La finalità è quella di passare la palla al proprio compagno di squadra, ed indirizzarla verso la porta per realizzare il goal. Nel gioco del polo la porta non è difesa da un portiere All’inizio della partita e dopo ogni goal la palla viene messa in gioco nel centro campo. Qui i giocatori delle due squadre si schierano su due linee parallele e l’arbitro lancia la palla tra i piedi dei cavalli. Tutte le regole del gioco del polo, numerose, sono finalizzate ad evitare incidenti ai giocatori ed ai cavalli, quindi devono essere scrupolosamente rispettate.La più importante è il “taglio di linea”. Per “linea” s’intende la traiettoria della palla. Nessun giocatore, neppure un compagno di squadra, può “tagliare la strada” al giocatore in possesso della palla. Per sottrarre la palla all’avversario il giocatore può “marcarlo” ossia affiancarlo, dal lato opposto in cui sta colpendo la palla, spingendolo fuori linea. E’ vietato colpire l’avversario o il suo cavallo con la stecca o il frustino.
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Moritz (SUI).
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SCI
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Allo Sci Club Orsello l’organizzazione del titolo assoluto Allievi e Ragazzi. Gare in programma dal 26 al 28 febbraio di Alessandro Morucci
CAMPO FELICE AL CENTRO DELLO SCI “REGIONALE” i svolgerà dal 26 al prossimo 28 febbraio l’edizione “2011” del Campionato regionale di sci alpino, in programma a Campo Felice (AQ), grazie al coordinamento organizzativo e logistico dello Sci club Orsello del presidente Franco Ruggeri. Il Campionato in esame vale come titolo assoluto “Allievi” e “Ragazzi” e prevede lo svolgimento delle gare, maschili e femminili, di slalom speciale, gigante e super gigante. Cinque le categorie: baby (6-9 anni); cuccioli (10-11); ragazzi (1213 anni); allievi (14-15); giovani (16-18); seniores (over 19). Quest’anno sono attesi circa 700 atleti, provenienti da tutto il Lazio e non solo. Confermata la presenza di alcuni impor tanti partner istituzionali. Primo fra tutti la Regione Lazio (Assessorato allo sport) e a seguire la Provincia di Roma (Assessorato allo Sport), il Comune di Lucoli, il Comune di Rocca di Cambio e il Coni Comitato Regionale Lazio. Un appuntamento importante per gli atleti laziali che potranno dimostrare il proprio valore. Attesa la partecipazione anche di molti sci club provenienti da fuori regione che coglieranno l’occa-
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sione per confrontarsi con i migliori sciatori del Lazio. Tra i più attesi ovviamente i campioni regionali uscenti: Categoria Ragazzi: MOSCONE FRANCESCA e MICHELI ELENA (Sci Club Terminillo), MOTAMENI LEONARDO (Sci Club Campo Catino) Categoria Allievi: FABOZZO ALISSA, ILARIA DI GIOACCHINO e MOSCONE FRANCESCA (Sci Club Terminillo), BASILE LIVIO (Sci Club Terminillo), FALEZ STEFANO (Sai roma), CIOTOLI SIMONE (Sci Club Monti Ernici). Lo Sci Club Orsello, al suo secondo anno di vita, ha ottenuto un importante riconoscimento per le proprie qualità manageriali ed organizzative, ricevendo dalla FISI-CLS (Comitato Lazio e Sardegna) l’incarico di organizzare i Campionati Regionali di Sci Alpino. Una scelta fortemente voluta dal presidente Nicola Tropea per ridare allo sci laziale il giusto lustro che merita. Non a caso il direttore dello Sci Club Orsello Andrea Ruggeri è anche il Consigliere Federale responsabile della Commissione marketing, propaganda ed eventi. “Così come è avvenuto in occasione dell’Orsello Cup di quest’anno, anche per il campionato regionale di sci alpino, presenteremo una serie di novità marketing”, ha spiegato Andrea Ruggeri. “E’ difficile a livello territoriale trovare format
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così puliti in termini di immagine. Il nostro lavoro è una opportunità anche per Campo Felice, perché queste gare, inevitabilmente, sviluppano indotto economico e turismo. L’obiettivo dei prossimi anni è stringere rapporti sempre più solidi con l’intera filiera economico-produttiva”. Musica, intrattenimento e sport saranno, tra l’altro, gli elementi di forza di questa kermesse sportiva, che si conferma tra le più interessanti a livello regionale. Nutrita la presenza degli sponsor: Campo Felice, Idrocalor Marrelli, BMS, Csquare, Mid Sport ed Avis Autonoleggio. A questi si affiancano 5 fornitori ufficiali, 7 partner commerciali, 10 media partner e 9 partner istituzionali. Per ulteriori informazioni sulle gare e sulle modalità di partecipazione consultare www.scicluborsello.it
fonte foto: www.fisi.org
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20 CAMPIONATI REGIONALI SCI ALPINO F.I.S.I. - C.L.S. Cat. Allievi e Ragazzi
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NATHALIE MOELLHAUSEN Genio, arte, sport e Aeronautica Abbiamo incontrato Nathalie Moellhausen che ci racconta la sua passione per la scherma, gli aerei, l’arte e la vita in generale di Francesco Carboni
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tyle Magazine, Il mensile del Corriere della Sera, dedicato a moda e tendenze, l’ha inserita tra le sue “impossibili”, una vera e propria elite femminile composta da figlie d’arte. Arte propriamente detta e artetramandata o passata, o insegnata, o arte a prescindere da tutto perché l’arte presuppone all’origine una congrua dose di genio. Nathalie Moellhausen di genio ne ha tanto, non è solo una questione di famiglia, genio misto ad arte e poi genio misto a sport fanno di lei un talento naturale che dove osa riesce e che soprattutto affascina. Fascino mozzafiato per i suoi lineamenti un po’ italiani e un po’ francesi, fascino intellettuale per il suo modo di affrontare la vita, la scherma, il dipingere, l’organizzare, il parlare e lo studiare. Ma Nathalie si muove anche tra aerei ed elicotteri, tra uomini e donne In divisa, tra berretti, bustine e baschi, tra compagni di squadra che sono anche “colleghi”, tra professionalità avanzate che fanno dell’Aeronautica e del suo Centro Sportivo una bella immagine dell’eccellenza sportivo-militare dell’Italia. A Vigna di Valle è arrivata con la sua Spada nel 2006, quando già era titolare e presenza immancabile della nazionale italiana di specialità, e per lei è sicuramente iniziata una nuova vita spor tiva. “Mi sono arruolata in Aeronautica subito dopo
Ma il compianto CT Carnevali aveva scommesaver vinto due campionati italiani da individuaso su di te e sui tuoi risultati post Pechino… lista ed aver indossato la casacca della nazio“le sue parole mi diedero molta forza, aveva innale ai mondiali di Lipsia nel 2005” con quetuito che le condizioni per la mia maturazione sto biglietto da visita la giovane Nathalie si è c’erano, bisognava investirci sopra, per prima presentata carica di nobile fame agonistica e l’ho fatto io insieme al mio maestro Daniel Leincontenibile voglia di mettersi in gioco. Voglia vavasseur...” e fame che non l’hanno mai abbandonata, nemmeno dopo l’esclusione dai tutti si aspettavano Giochi Olimpici di Pechino “A Parigi È arrivato AunaParigi, grossa conferma, dalla 2008, “è stato un insuccesso, squadra, invece il tuo exploit indedicavo alla scherma tutta me il mio regalo per me dividuale è stato uno dei fatti stessa e non andare alle Olim- stessa e per la mia da raccontare… piadi è stata una sconfitta bru- carriera: una “sicuramente uno dei momenti ciante ma mai frase più giusta splendida medaglia più belli della mia vita sportiva, fu quella di Churchill: il vero di bronzo...” devo molto a Parigi, ormai mi ci successo di un uomo è passaalleno e ci studio da 5 anni e poi mi sono espore da un fallimento all’altro senza mai perdere sta tantissimo nella promozione di questi caml’entusiasmo, e io ce l’ho messa tutta” al punpionati mondiali di scherma e dopo i tanti apprezto che le ultime due stagioni, l’hanno vista prozamenti al lavoro che ho messo in atto, è arrivatagonista delle cronache sportive mondiali su to il mio regalo per me stessa… e per la mia cartutti i fronti. È innegabile. riera: una splendida medaglia di bronzo...”. Nathalie, prima di affrontare il presente e il fuNathalie a Parigi ha promosso un’iniziativa dalturo, parliamo del 2009, il titolo mondiale a le molteplici finalità: “Lames & lor”; molto più squadra se lo aspettavano in pochi… di un semplice calendario, anzi, come lei ben “Si, è vero, ma ad Antalya (Turchia) abbiamo trosottolinea “calendario solo perché sotto ad vato quel qualcosa che ci mancava, quella vera ogni foto c’è un datario, altrimenti è una vera marcia in più che fa della scherma uno sport raccolta di scatti artistici che fondono schermagico. È troppo rischioso scommettere su un ma ed estetica, classe e sport” il tutto per la incontro. È troppo rischioso scommettere nella onlus “Art4Sport” a cui sono stati destinati scherma. I pronostici non reggono mai. La stoctutti i ricavi. cata è un attimo.”
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“Per me la scherma non è uno sport minore, ma è uno spor t di nicchia che racchiude, più di tutti gli altri, dei caratteri di aristocrazia e nobiltà esclusivi che esaltati attraverso l’arte e i personaggi più in vista possono accrescere l’attenzione verso questo spor t”.
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scherma
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Nathalie trasmette calma solo a guardarla, eppure è un vero vulcano che si divide tra un sogno olimpico e mille interessi variopinti.
Guardiamo al 2011 come? “lo guardo come l’anno della verità, quello che dovrà lanciare la mia Olimpiade” La tua Olimpiade? “si, la mia Olimpiade, a Londra dovrò esserci”, poi lo guardo con la consapevolezza che in que-
sto 2010 appena terminato ho dato moltissimo tra Coppa del Mondo, Coppa Europa, Mondiali ed Europei, ho avuto poco tempo per fare progetti, quindi magari proprio in questi giorni avrò modo di pensarci...” C’è stata una gara che in questo 2010 ti ha lasciato qualcosa in più? “la finalina di Parigi per la medaglia di bronzo è stata sicuramente una delle più sofferte della mia carriera, ma devo dire che la vittoria della Coppa Europa a Napoli con la squadra dell’Aeronautica Militare è stata il coronamento di un
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piccolo sogno”, a febbraio, in quel di Napoli, Nathalie insieme a Bianca Del Carretto, Sara Carpegna e Marta Ferrari, tutte e quattro in forza al Centro Sportivo Aeronautica Militare di Vigna di Valle sono salite sul gradino più alto del podio della massima competizione continentale per club “un risultato storico per la sala d’armi dell’Aeronautica, ma una conferma anche per me e Bianca Del Carretto che da sempre oltre a quella della nostra Forza Armata condividiamo la divisa e la maglia della nazionale italiana e da sempre abbiamo un intesa straordinaria che ci porta a compensarci nei momenti di difficoltà. Bianca è una straordinaria compagna di squadra.” Nathalie pare avere tutto un altro approccio al-
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la vita, trasmette calma solo a guardarla, eppure con la calma ha poco a che fare: è un vero vulcano che si divide tra un sogno olimpico e mille interessi variopinti. Vuole far innamorare tutti della scherma perché “la scherma libera la mente dai condizionamenti, ci pone davanti a gesti da compiere quasi ad istinto” mentre lo dice ha un espressione che sembra quasi dire “tutti avrebbero bisogno di un po’ di scherma nella loro vita….”, come pensi di riuscire a trovare tanti spasimanti? “io amo la scherma perché la considero un’arte, penso che attraverso iniziative sportive ad hoc dove si riescano a fondere cultura e spettacolo sportivo tante persone possano almeno inizialmente apprezzare le sottigliezze e poi lasciar-
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si trasportare dal vortice di gesti, classe e fisico che fanno la scherma. Il mondiale di Parigi è stato entusiasmante anche perché si è disputato interamente all’interno di uno dei luoghi storici dell’arte internazionale: il Gran Palais. Fantastico, veramente fantastico. Tra la preparazione alle gare e la promozione dell’evento ho speso veramente tante energie. Ma n’è valsa la pena” Quindi lo rifaresti? “si, lo rifarei, ma facendo tesoro di quanto ho appreso da quanto è stato appena fatto e con la consapevolezza che voglio ancora vincere e fare bene in pedana con l’Aeronautica e il mio maestro al mio fianco.”
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I MIGLIORI ATLETI AL MONDO DEL PATTINAGGIO ARTISTICO INCANTANO IL PUBBLICO DI MODENA Davanti a più di 3000 persone grande show sui pattini: a vincere è stato lo spettacolo e il divertimento puro di Lorenzo Arduini
odena per un giorno è stata la capitale mondiale del pattinaggio artistico a rotelle grazie a Renault International Roller Cup. Sono stati infatti ben 16 gli atleti che agli ultimi campionati del mondo disputatisi in Portogallo hanno conquistato almeno una medaglia e che lo scorso 8 dicembre hanno gareggiato al Palapanini. Tra le tante stelle che si sono potute ammirare, il cigno del pattinaggio, Tanja Romano, per la 15° volta vincitrice del titolo iridato, Dario Betti juniores unico pattinatore ad eseguire in gara in modo perfetto il triplo axel, Andrea Barbieri confermatosi campione del mondo nel singolo e il portoghese Hugo Chaputo, campione iridato nella specialità solo dance. Al Palapanini a vincere è stato lo spettacolo.
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Gli atleti, tutti di altissimo livello - in pista erano 8 i campioni iridati - si sono espressi al meglio incantando un pubblico di oltre 3000 persone che non ha mai fatto mancare il suo sostegno ai pattinatori in gara. Come nelle attese il risultato finale è stato un contest di pattinaggio artistico a rotelle unico nel suo genere, una parata di campioni per aggiudicarsi il titolo di migliore in assoluto attraverso una formula innovativa e accattivante che mette in gara contemporaneamente tutte le diverse discipline: singolo, coppia danza e coppia artistico si sono alternati grazie alla performance degli atleti, divisi in quattro squadre, sulla pista del PalaPanini in una gara serrata e aperta fino all’ultima esibizione. Alla fine la severa giuria composta da giudici internazionali ha assegnato il titolo alla squadra PONTEX, che poteva schierare il campione
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del mondo nella specialità solo dance Hugo Chapouto, la coppia medaglia d’argento formata da Laura Marzocchini ed Enrico Fabbri e Marcel Stürmer, terzo classificato ai mondiali portoghesi. Altissimo il livello della competizione grazie alla presenza dei migliori atleti in assoluto, un vero e proprio parterre de roi del pattinaggio artistico mondiale che non ha mancato di emozionare il pubblico: beniamina degli spettatori Tanja Romano, la regina del pattinaggio che ha conquistato 15 titoli mondiali e poi il giovane Dario Betti, campione Juniores che ha scaldato i cuori di molte ragazze. Renault International Roller Cup è un contest unico nel suo genere, nato dalla passione di due ex atleti modenesi, Franco Culcasi e Davide Malagoli, che mette a confronto i migliori pattinatori al mondo. Atleti internazionali, competizione ai massimi livelli, bellezza, armonia,
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pattinaggio
] nozze di Figaro”, l’esplosiva esibizione del campione mondiale Andrea Barbieri e la romantica danza della coppia americana Heather Menard e Kyle Turley. A queste si sono aggiunti i ritmi latini di Marcel Stürmer e Daniel Arriola, la passione della coppia Sara Venerucci e Danilo Decembrini e l’attesissima performance, quella della campionessa per eccellenza Tanja Romano che ha danzato sull’indovinatissimo brano “Sei bellissima”. Fuori concorso l’esibizione di Enrica e Gabriele Gasparini, la coppia di fratelli modenesi che l’anno scorso ha celebrato la conquista del titolo mondiale nella specialità coppia danza e che pur lasciando le gare non ha voluto man-
divertimento, coinvolgimento e musica dal vivo sono gli ingredienti di questo spettacolo. Una vera parata di stelle che hanno incantato il pubblico in tutto il mondo. Tra loro spiccano i due sudamericani Daniel Arriola e Marcel Stürmer, due veri show man sui pattini che in Portogallo si sono classificati secondo e terzo, dietro a Barbieri. L’argentino Arriola è considerato un artista sui pattini oltre che uno dei miti del pattinaggio. Non meno amato è il brasiliano Stürmer che nel suo paese è popolarissimo, una vera star. Da anni gira in lungo e in largo la sua nazione d’origine spostandosi con un pullman personale per presentare uno spettacolo che ogni volta registra il tutto esaurito. Si sono viste esibizioni che hanno saputo toccare e coinvolgere il pubblico, danze tra il classico e il pop per il portoghese Chapouto che ha proposto un luminoso mix sulle note de ”Le
I campioni di Renault International Roller Cup premiano i bambini delle scuole dell’infanzia Renault International Roller Cup significa sport ad altissimo livello, ma è anche la punta dell’iceberg di un movimento particolarmente attivo, a tutti i livelli. Ogni anno migliaia di bambini e ragazzi infatti indossano i pattini ed imparano ad acquisire equilibrio, armonia e capacità di coordinamento grazie al pattinaggio artistico. Proprio per sottolineare questo aspetto, in occasione della conclusione del corso di avviamento al pattinaggio per
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la scuole dell’infanzia, tre degli atleti di punta di Renault International Roller Cup hanno fatto visita al Palaroller Sacca. Protagonisti dell’incontro Heather Menard, pattinatrice americana vice campionessa del mondo in coppia con Kyle Turley, e il campione brasiliano Marcel Stürmer che insieme all’assessore Adriana Querzè del Comune di Modena hanno partecipato alla consegna dei diplomi di fine corso.
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pattinaggio
] Le specialità Singolo nell'individuale libero si distinguono sia salti che trottole, singolarmente o anche in combinazione; ha una componente artistica per la valutazione, divisa tra coreografia e interpretazione. Coppia danza basata su una sequenza di passi eseguiti secondo una coreografia libera che mette in pratica elementi sia della danza che del pattinaggio, alla quale si aggiunge l’intensa interpretazione degli atleti. Coppia artistico è la specialità più acrobatica, che somma le caratteristiche del singolo e delle coppia danza. Alla difficoltà della per formance individuale e alla necessaria coordinazione con il partner si unisce l’intesa che deve essere per fetta anche per realizzare le spettacolari evoluzioni e sollevamenti oltre la linea delle spalle, permesse in questa specialità a differenza della danza e unite alle difficoltà dei singoli, cioè salti e trottole.
care a questo appuntamento straordinario, che è diventato l’evento del pattinaggio modenese e internazionale. Accolti dal pubblico con una ovazione Enrica e Gabriele si sono esibiti in un improvvisato trio con Paolo Belli, che per qualche minuto ha lasciato il suo ruolo di presentatore per vestire i panni a lui altrettanto familiari del cantante per accompagnare con la sua “Heila come va” le evoluzioni della coppia di casa. Sport di alto livello, ma anche tantissimi giovani del Gruppo Sportivo Junior Sacca Modena che hanno reso ancora più emozionate lo spettacolo. Applausi e divertimento per tutti. A conferma della qualità unica degli atleti, in tanti gli appassionati a chiedere una foto o un autografo. Renault International Roller Cup, evoluzione di Campioni Sotto l’Albero, il galà del pattinaggio a rotelle modenese che giunge quest’anno alla 19° edizione, ha un fortissimo legame con
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pattinaggio
Modena a partire dagli ideatori Franco Culcasi e Davide Malagoli, due ex atleti modenesi; un legame stretto che troviamo sia dentro che fuori la pista. Ricchissimo e vivace è infatti il movimento del pattinaggio nella provincia, con tantissimi praticanti e risultati sportivi di straordinaria importanza. Un connubio per non dimenticarsi degli altri. Quest’anno Renault International Roller Cup ha l’onore di diventare partner e sostenitore della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, della quale Matteo Marzotto è cofondatore. Si tratta di una Onlus che ha lo scopo di promuovere e finanziare progetti avanzati di ricerca clinica e di base per migliorare la durata e la qualità di vita dei pazienti e sconfiggere definitivamente quella che è la prima malattia genetica grave in Italia. Gli organizzatori di Renault International Roller Cup per l’occasione destineranno parte dell’incasso alle attività della Fondazione.
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focus
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Dott. Alfredo Ceccarini Medico Chirurgo specializzato in Ortopedia e Traumatologia Specialista in Chirurgia del Piede
La distorsione della caviglia è uno degli incidenti più frequenti nello sport. Ne sono vittime i giocatori di basket, calcio, pallavolo, e atletica. Con il contributo del Dott. Alfredo Ceccarini, Specialista in Ortopedia e Traumatologia
I TRAUMI SPORTIVI La distorsione della caviglia di Paolo Brandimarte a distorsione della caviglia è il trauma muscolo-scheletrico più frequente tra gli sportivi. Ne fanno le spese gli atleti del basket (35%), calcio (20%), pallavolo (15%), e atletica (15%).
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Un episodio distorsivo richiede una buona rieducazione, in quanto l’instabilità della caviglia è causa di distorsioni recidivanti. Sintomatologia, casistica, diagnosi e trattamento.
Dott. Ceccarini, qual è la causa alla base del meccanismo di distorsione? “Le distorsioni della caviglia sono causate da eccessive sollecitazioni che coinvolgono i legamenti del compartimento laterale nei traumi in inversione-supinazione (il 90% delle distorsioni nei calciatori) ed il compartimento mediale della caviglia nei traumi in eversione-pronazione” Esistono altri fattori in grado di determinare il trauma distorsivo? “Indubbiamente, fattori come i mal
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medicina
] spesso con disallineamenti del retropiede”. Che tipo di trattamento viene privilegiato? “Accertare innanzitutto l’entità del trauma. Nelle distorsioni lievi o moderate di I e II grado, si privilegia il trattamento conservativo che richiede riposo, applicazione del ghiaccio più volte al giorno, elevazione dell’arto ed uso di tutori contentivi. Nelle distorsioni più gravi di III grado può essere indicato l’intervento chirurgico”. Recupero degli sportivi. Quali i tempi necessari per una pronta guarigione?
Sintomatologia. Il dolore è spia rivelatrice di una possibile distorsione?
allineamenti del retro piede con piede cavo e retro piede varo, le discrepanze fra scarso allenamento ed elevate prestazioni sportive, precedenti traumi discorsivi, calzature e terreni poco idonei, possono concorrere in maniera determinante in chiave traumatica”.
“In presenza di una distorsione della caviglia, il soggetto avverte dolore, sia spontaneo che alla pressione attiva in corrispondenza della regione perimalleolare esterna o interna, a seconda del tipo di trauma, accompagnato da gonfiore ed impotenza funzionale. Le distorsioni della caviglia si distinguono in distorsioni di I, II, e III grado in rapporto alla gravità.”.
Distorsioni acute ed instabilità croniche. Come differenziarle? “Le distorsioni acute avvengono in seguito a urti, contrasti, improvvisi cambi di direzione, dinamiche direttamente correlate alle discipline sportive del basket, del calcio, della pallavolo e della corsa. Il dolore e le instabilità croniche sono le conseguenze di carichi notevoli e prolungati, in pazienti con pregresse distorsioni acute, talora recidivanti,
Attraverso quali esami può essere meglio inquadrato il trauma? “L’esame clinico è il più importante. Nelle distorsioni di II e III grado possono essere necessarie delle radiografie così dette “in stress”, in supinazione, per meglio quantificare l’entità del danno legamentoso. Talora si può ricorrere all’ ecografia o alla risonanza magnetica”.
L'Istituto di Medicina dello Sport di Roma (Villa Stuart Sport Clinic) Via Trionfale 5952 (Balduina) PER APPUNTAMENTI ED INFORMAZIONI: 06.35528393 - 06.35528394
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“Per gli spor tivi professionisti, i tempi di recupero stimati si aggirano intorno ai 2/3 mesi. Si tratta di un recupero favorito dall’adozione di un protocollo accelerato, fondato in un primo tempo sullo stretching e recupero progressivo della mobilità della caviglia. Successivamente, ci si incentra sul recupero della forza muscolare e delle funzioni propriocettive”.
IL MEDICO RISPONDE linea diretta con specialisti in or topedia • fisiatria reumatologia • medicina dello sport • radiologia scienza dell'alimentazione
Scrivete a:
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mtpereira.villastuart@eurosanita.it
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TRAIL ORIENTEERING Uno sport che abbatte le differenze di Stefano Mappa
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i è uno sport in cui la prestanza fisica non ha alcuna valenza al fine del risultato e gli atleti diversamente abili hanno le stesse possibilità di successo degli altri partecipanti in gara. Questa disciplina è il TrailOrienteering, detto anche orientamento di precisione. Uno sport in grado di mettere tutti sullo stesso piano, come se si giocasse, ad esempio, ad un gioco da tavolo in cui può esserci una certa componente di fortuna, ma alla fine vince sempre chi dimostra di possedere un pizzico di qualità e di scaltrezza in più rispetto agli altri. Se nell’orienteering classico vince chi copre il percorso indicato sulla cartina assegnata nel minor tempo possibile, facendo valere le proprie doti fisiche oltre a quelle tecniche, nel Trail-O prevalgono la capacità di concentrazione e di lettura della mappa. Sempre in compagnia dell’immancabile bussola, i concorrenti di questa disciplina devono saper dare la risposta giusta ad ogni step. Il tutto si svolge in un terreno non molto esteso, anche di un solo chilometro. Ogni poche decine di metri sono posizionati dei punti in cui il concorrente si ferma ed osserva il panorama di fronte a sé. Qui sono stati precedentemente piazzati dei marker, detti lanterne o punti di controllo, con l’aiuto di mappa e bussola bisogna essere in grado di capire qual è il punto indicato sulla mappa fra le possibili opzioni di scelta che si presentano. In apparenza po-
trebbe sembrare facilissimo, ma a volte la scelta si rivela impegnativa, a seconda del livello di preparazione. Per semplificare ulteriormente il concetto potremmo paragonarlo ad un quiz, dove una sola è la risposta valida fra le possibili scelte. L’atleta deve infatti comprendere quale fra i punti/lanterne che si presentano davanti a sè, differenziati dalle lettere A, B, C, D, corrisponde a quello riportato sulla mappa. Ognuna di queste fasi di scelta si svolge in piazzole di osservazione. Alla fine di questo esercizio, apparentemente semplicissimo, si può arrivare molto affaticati. Saper mantenere sempre alto il livello di concentrazione richiede un notevole sforzo mentale, ma una volta ultimato il percorso e date le risposte, il senso di soddisfazione è enorme. La classifica viene stilata in base al numero di errori fatto. Vince chi non ne commette, o ne realizza pochi. In alcuni casi, parliamo di alto livello agonistico, ci sono dei punti a tempo, per evitare ex equo in caso di percorso netto da parte di più concorrenti. Come anticipato il Trail-O è aperto a tutti coloro che desiderano fare una prova, infatti non vi sono limiti di età per praticarlo e la componente fisica risulta essere ininfluente. Inoltre non vi sono barriere architettoniche dato che solitamente lo scenario di gara è dato da una tranquilla stradina di campagna e passare da un punto all’altro è semplice anche per una carrozzella. In uno sport così particolare l’Italia ha il vanto di aver conquistato un titolo mondiale con la trentina Roberta Falda che
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nell’agosto del 2007, a Kiev, ha saputo diventare campionessa del mondo, battendo tutti i migliori specialisti del Nord Europa, uomini compresi, dato che non vi sono categorie distinte per sesso o età. Quello dell’azzurra è rimasto il risultato più importante a livello internazionale per il movimento italiano che nel frattempo negli anni è cresciuto per numero di partecipanti e di eventi, tanto da poter realizzare un challange in 9 tappe, la Coppa Italia, ed il primo campionato italiano di specialità, vinti entrambi dal cartografo milanese, Remo Madella. La totale apertura del Trail-O verso gli atleti diversamente abili ha attirato le simpatie del Cip, Comitato italiano paralimpico. La Fiso, Federazione italiana sport orientamento, ha per questo motivo stretto un’intesa con lo stesso Cip e si spera di veder riconosciuta la propria attività. Un iter burocratico molto lungo ma che presto potrebbe essere concluso. Per il 2011 il gruppo degli atleti nazionali si sta preparando ad affrontare nuove sfide in campo internazionale con il Campionati Mondiali che si terranno in Francia durante l’estate. I capitani azzurri, Remo Madella e Guido Michelotti, proveranno a colmare quel gap che manca alla nostra rappresentativa per competere con i top team. In questi ultimi anni i progressi sono stati notevoli, anche se il CT, Roberta Falda, non è più stata in grado di ripetere quello storico trionfo del 2007. Dietro di lei comunque sta crescendo un movimento importante.
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Fiamme Gialle
di Alessandro Morucci
CALENDARIO STORICO GDIF Foto di gruppo (PHOTO ELVIS)
Un secolo di sport raccontato nel calendario storico 2011. La presentazione attraverso la kermesse in cui erano presenti i grandi campioni di oggi in perfetta commistione con le leggende dello sport di tutti i tempi
Antonella Clerici con Marta Capurso e Arianna Fontana PHOTO ELVIS GP. PIAZZI
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[ ] NANZA E LO SPORT Gennaio 11 X8:sport club marzo 01-32 30/12/10 23:29 Pagina 47
Fiamme Gialle
Antonio Rossi, Gianni Petrucci, On. Rocco Crimi e Gen. C.A. Nino Di Paolo PH. ELVIS
stata Antonella Clerici a condurre l’evento, insieme al Comandante Generale della Guardia di Finanza, Gen. C.A. Nino Di Paolo, ed alla presenza del Sottosegretario di Stato allo Sport, On. Rocco Crimi, e del Presidente del CONI, Gianni Petrucci. Occasione importante, quindi, in cui sono stati rivissuti, alla presenza degli stessi atleti, le emozionanti imprese che hanno por tato le Fiamme Gialle alla conquista di tante medaglie olimpiche e mondiali. I campioni di ieri e di oggi il 2 dicembre a Roma c’erano davvero tutti: per gli sport invernali, Gustavo Thoeni, Piero Gros, Franco Nones, Giorgio Vanzetta, Josef Polig, Marta Capurso, Arianna Fontana e Matteo Anesi; per l’atletica, Ivano Brugnetti, Fabrizio Mori, Sandro Bellucci, Nicola Vizzoni, Giuseppe Gibilisco, Elisa Rigaudo; per i tuffi, Tania Cagnotto e per il nuoto, Domeni-
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co Fioravanti; per il canottaggio Agostino Abbagnale, Alessio Sartori, Simone Venier, Luca Agamennoni e Catello Amarante, mentre per la canoa, Antonio Rossi, Beniamino Bonomi, Bruno Dreossi; infine, dalla linea di tiro, Roberto Di Donna ed i campioni del tatami, Giulia Quintavalle, Girolamo Giovinazzo, Lucia Morico, Davide Benetello, Stefano Maniscalco, Felice Mariani, Luca Valdesi e Lucio Maurino. L’edizione 2011 del calendario della Guardia di Finanza, prezioso e moderno, oltre a foto e cronaca storica delle discipline praticate dagli atleti delle Fiamme Gialle, riporta al suo interno anche i contributi del Presidente del Comitato Olimpico Internazionale (CIO), Jacques Rogge, del Presidente del CONI, Giovanni Petrucci e di prestigiose firme del giornalismo sportivo come, Italo Cucci, Eugenio De Paoli, Andrea Monti, Alessandro Vocalelli, Augusto Frasca, Franco Fava, Giampiero Galeazzi, Giacomo Crosa. Gustavo Thoeni e Piero Gros - PHOTO ELVIS GP. PIAZZI
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PALLANUOTO SI PUÒ PENSARE IN GRANDE Abbiamo incontrato Marco Ferraro, Presidente della Roma Vis Nova Pallanuoto, che vuole rilanciarla con professionalità e puntando sui giovani di Lorenzo Arduini
a mission della Roma Vis Nova Pallanuoto è quella di costruire un prodotto vendibile, riser vando un grandissimo impegno al settore giovanile. Vogliamo dare una svolta alla visibilità di questo spor t”. Queste le parole dell’Avvocato Marco Ferraro, Presidente della Roma Vis Nova Pallanuoto, fondata da
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lui nel 2007, quando ha rilevato la vecchia Vis Nova, salvandola dalla sparizione. Il Vice Presidente è il grande Nando Gandolfi, medaglia d’oro con l’Italia della pallanuoto alle Olimpiadi di Barcellona nel 1992.
sempre, essendo stato per quindici anni nel mondo della pallavolo, prima come giocatore poi da dirigente. Mi sono laureato in Giurisprudenza con una tesi sul Diritto dello spor t”.
Come mai la scelta di “tuffarsi” nella pallanuoto? “La passione per lo spor t mi appar tiene da
Come si è avvicinato al mondo della pallanuoto? “Ho conosciuto la pallanuoto grazie a mio fi-
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glio: da bambino praticava nuoto ed ha conosciuto un allenatore che ha trasmesso a lui questa passione facendolo provare a giocare. Di conseguenza, mi sono appassionato anch’io ed ho deciso di tentare di costruire qualcosa in questo spor t”. Qual è la peculiarità della Roma Vis Nova? “Sicuramente il suo settore giovanile. Siamo la squadra italiana a fornire più giocatori alle Nazionali Giovanili. Il nostro por tiere Lorenzo Vespa, classe ’93, fa par te da qualche tempo della Nazionale Maggiore vicecampione d’Europa a Zagabria 2010. In A2, dove milita la prima squadra, schieriamo otto giocatori al di sotto dei 18 anni su quindici e le nostre compagini Under 20, 17 e 15 sono tutte tra le prime otto a livello nazionale. Tutto questo grazie al nostro staff tecnico e dirigenziale, che è di assoluta eccellenza”.
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STAGIONE 2010/ 2011: IL COMMENTO DEL TECNICO ALESSANDRO DUSPIVA “Da anni questa società offre possibilità preziose a molti giovani di avere spazio e crescere nella pallanuoto che conta. La Società si è mossa bene anche per questa stagione: è riuscita da un lato a confermare gli atleti gà facenti parte dell’organico lo scorso anno, dall’altro nel muoversi nel modo migliore per l’acquisto di alcuni elementi con esperienza e particolari caratteristiche tecniche e tattiche. Siamo pronti a dire la nostra” LA SQUADRA Nel segno della continuità la formazione è ripartita dalla conferma dei suoi numerosi giovani come Letizi (1988), Martella (1990), del centroboa Spinelli e del por-
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tiere Lorenzo Vespa (1993). Per dare però alla rosa anche qualità e peso, non solo in termini di peso ma anche di esperienza, sono stati riconfermati i veterani Spiezo (centroboa) e Piccinini (difensore), affiancati dall’arrivo dell’esperto difensore Roberto Gatto (classe 1976) e del centrovasca Roberto Africano (1983) provenienti ambedue dalla disciolta Roma Pallanuoto di A1, a cui si è aggiunto un rientro eccellente, quello dell’attaccante Alessandro Faiella, lo scorso anno in prestito alla SS Lazio. Completano la rosa della prima squadra sette Allievi (classe 93 e 94): Mario Bonito, Andrea Esposito, Emanuele Ferraro, Davide Murro, Stefano Ghinfanti, Gianmarco Montani e Marco Moscardino.
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Sa dirmi le motivazioni di questa eccellenza? “Abbiamo costruito una rete di collaborazioni con una decina di altre squadre di pallanuoto di Roma. Questo circuito ci consente di attingere dal serbatoio giovanile di queste squadre. A Roma abbiamo oltre 1.500 giovani pallanuotisti legati a noi. Naturalmente abbiamo anche le nostre squadre giovanili: i più piccoli hanno dai nove anni in su e par tecipano a campionati Under 11 non agonistici. A par tire dall’Under 13 iniziano le competizioni vere e proprie”. Quali sono gli obiettivi del suo progetto? “La nostra realtà, costruita in meno di cinque anni, vuole por tare la pallanuoto romana in una dimensione, se vogliamo, più manageriale. Vogliamo portare avanti un progetto in ma-
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La nostra realtà, costruita in meno di cinque anni, vuole portare la pallanuoto romana in una dimensione, se vogliamo, più manageriale. Vogliamo portare avanti un progetto in maniera seria e professionale al servizio di uno sport che a Roma ha avuto qualche problema. niera seria e professionale al ser vizio di uno sport che ha avuto qualche problema, soprattutto a Roma. E’ necessaria innanzitutto una spinta per quanto riguarda la comunicazione, in modo da far conoscere maggiormente il mondo della pallanuoto: questo è uno spor t che non ha nulla da invidiare per spettacolo,
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personaggi da costruire ad altre dicipline che hanno lavorato molto meglio di noi nella comunicazione. I pallanuotisti sono atleti di assoluta eccellenza, si allenano fino a 30 ore a settimana e non sono inferiori ad atleti mediaticamente più conosciuti”.
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pallanuoto
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Come fare per raggiungere questi obiettivi? “Innanzitutto gestire un impianto nostro, cosa che in questo momento non abbiamo. Questo ci consentirebbe di avere maggiori risorse da investire: in questo momento abbiamo molti giocatori in prestito in diverse società italiane di A1 per motivazioni di carattere economico. La buona notizia che abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte delle istituzioni in questo senso”. Una battuta per concludere? “Volevo citare uno dei più grandi tecnici della pallanuoto, il greco Jannis Giannpuris, che ho avuto l’onore di incontrare. Mi ha detto che sarà contento quando si costruiranno non delle Swimming Pools, ma delle Water Polo Poosl, ovvero piscine pensate per la pallanuoto, che hanno dimensioni e caratteristiche diverse rispetto a quelle tradizionali”.
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surf
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PROTEST BANZAI PRO 2010 UN SUCCESSO ATTESO
Ancora una volta la mecca del surf italiano ha ospitato per la settima volta la finalissima del campionato italiano top 44-Surfing Italia, il reef di Banzai ha dimostrato di essere perfettamente all’altezza per promuovere un evento surfistico di alto livello. di Alessandro Morucci
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estrema sicurezza. Gli atleti si sono studiati a opo avere prolungato il waiting lungo in questa prima fase, e i quattro concorperiod ed aver acceso il semarenti al titolo italiano ossia Simone Simi, Roberforo giallo un paio di volte, il to D’Amico, Alessandro Più e Alessandro DemarSanta Marinella surf club, ortini hanno dimostrato di non sprecare nemmeno ganizzatore del contest, ha ben un metro delle onde perfette che Banzai ha reinterpretato le condizioni megalato. E Alessandro Più si aggiudica il Best Monteo convocando tutti gli atleti ster Aerial con un air 360° chiuso perfettamenper martedi 23 novembre. L’evento è partito con te. Al termine degli ottavi sono entrate nuovale varie heat del City Beach Trials Open già spemente le ragazze per svolgere la finalissima sotrimentato lo scorso anno che ha permesso ai prito un sole primaverile e con onde da copertina; mi due qualificati di aggiudicarsi le due wild card alla fine domina la pluricampionessa Valentina per il main event Protest Banzai Pro. Il tempo è Vitale che si aggiudica nuovamente il titolo itaandato migliorando, il cielo si è aperto compleliano. Il Protest Banzai Pro entra nel suo vivo, l’attamente con un caldo sole, il vento è calato e mosfera è davvero delle migliori, l’organizzazioBanzai ha iniziato a lavorare come da copione, ne è perfetta e puntuale, il dj set continua a pomregalando delle destre perfette che si srotolavapare musica per animare il numeroso pubblico, no fino all’inside. Con un ritmo serrato, a seguifotografi e cameraman sono pronti per immortato delle heat dei trials, sono entrate in acqua le lare il seguito dell’evento. I quarti di finale sedue semifinali femminili che hanno decretato l’inguono le stesse regole dei precedenti round e gli gresso alla finalissima per le quattro surfiste laatleti iniziano a spingersi olziali Valentina Vitale, Alessantre motivati da un Banzai al dra Balestrieri, Giulia Ramoni top della forma. Il tabellone e Greta Dalle Luche. Nel men- ...Gli atleti si sono si restringe ed alcuni nomi imtre la giuria ha iniziato a stila- studiati a lungo in portanti purtroppo come Fire le diverse heat per il main questa prima fase, lippo Orso e Simone Simi non event sono state suddivise in e i quattro concorrenti proseguono il cammino verotto round della durata di un al titolo italiano ossia so la finale, anche se si agquarto d’ora ciascuno con l’ac- Simone Simi, Roberto giudicano alla fine ex equo il cesso al girone successivo so- D’Amico, Alessandro premio per la SURF EXPO Exp lo per le prime due qualificaPiù e Alessandro Session. In semi finale esce te: una formula giusta visto e Demartini hanno un altro concorrente al titolo, considerato il numero dei parDemartini, che ha combattutecipanti. Tutte le prime heat dimostrato di non to fino all’ultimo ma non è rihanno fatto vedere ai numero- sprecare nemmeno un uscito ad avere la meglio per si spettatori in spiaggia un li- metro delle onde accedere alla finalissima. Il vello tecnico molto alto, con perfette che Banzai ha contest director conferma i manovre radicali chiuse con regalato
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RISULTATI FINALE TOP44 1° Roberto D'Amico (Lazio) 2° Lorenzo Castagna (Toscana) 3° Alessandro Piu (Sardegna) 4° Edoardo Bianchi (Lazio) FINALE GIRLS 1° Valentina Vitale 2° Greta Dalle Lucche 3° Giulia Ramoni 4° Alessandra Ballestrieri CITY BEACH TRIALS OPEN 1° WC Pinango 2° WC Eschiliti BEST MONSTER AERIAL Alessandro Piu BEST SPY TRICK Alessandro Clinco SURF EXPO EXP SESSION ex equo: Filippo Orso e Simone Simi venticinque minuti per l’ultima heat ed anche i quattro finalisti Roberto D’Amico, Lorenzo Castagna, Ale Più e l'abituè Edoardo Bianchi sono pronti per la sfida finale. Nella prima parte della heat i due contendenti D’Amico e Piu si marcano stretti sulla line up senza prendere onde importanti, questo avvantaggia Castagna e Bianchi che confermano essere in gran forma. Intanto il cronometro scorre e per coincidenza i set tardano ad arrivare, i due agguerriti rivali decidono di entrare in gioco, ecco quindi che Piu corre veloce su di una destra fino all’inside e stacca un front side air da paura, D’Amico aspettando l’onda giusta lavora un’ennesima destra fino a far radere le pinnette sul reef nell’inside, ma il tempo ormai è scaduto e la sirena decreta la fine della hea. Prende quindi il microfono l’organizzatore dell’evento e contest director Alessandro Marcianò che ad alta voce presenta il podio finale: al quarto posto Bianchi, terzo Piu al secondo, per un soffio, l’agguerritissimo Castagna ed al primo posto Roberto D’amico che si aggiudica con certezza matematica anche il titolo di campione italiano 2010
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surf
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Basta guardare una mappa batimetrica di Mahè, l’isola principale per capire che, nonostante l’invidiabile posizione geografica, l’intero arcipelago poggia su un banco di roccia (chiamato “planeu”) che si estende ben oltre la barriera corallina filtrando (e frenando) le mareggiate meno potenti.
SEARCHING SEYCHELLES di Alessandro Marcianò – Foto Carla Tome
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solamento, protezione e bellezza. Le 115 isole che compongono le Seychelles hanno rappresentato un approdo lontano ma sicuro per specie animali, vegetali e per le popolazioni (surfisti inclusi) disposte ad attraversare l’oceano per raggiungere le sue splendide spiagge. Il turismo surfistico però non è ancora decollato da queste parti. L’intero arcipelago infatti poggia su un banco di roccia che si estende ben oltre la barriera corallina filtrando (e frenando) le mareggiate meno potenti. Con la Rip Curl riesco con pochissimo anticipo a preparare il progetto "The Search Seychelles" grazie a Caesar Tour e al supporto del Ufficio del Turismo di Mahè. Oltre al sottoscritto e a due atleti Rip Curl (il campione inglese Jayce Robinson e uno dei più talentuosi rider di Reunion, Medi Veminardi) si uniscono al team la fotografa por-
toghese Carla Tome ed un cameraman. Ad attenderci troviamo la simpatica assistente della Mason Travel. L’attenzione del team è fin da subito rivolta alla costa, anche perché durante l'atterraggio abbiamo notato schiume regolari srotolare nelle baie esposte. Ed è verso il lato più esposto dell’isola (quello sudoccidentale) che dirigiamo il nostro van: abbiamo tutti la sensazione di essere ad un passo dalla scoperta di qualcosa di unico. La prima onda la troviamo a Baie Lazare: in quel punto un'onda sinistra srolotola perfetta verso la spiaggia. L'eccitamento sale alle stelle e decidiamo di entrare tutti in mare. Con grande sorpresa, però, la line-up non è vuota. Quattro ragazzi del posto stanno surfando una sezione permissiva della lunga sinistra. Il più adulto di loro ci accoglie con un gran sorriso, invitandoci a prender posto sul line-up. Una volta finita questa prima divertente session ci viene incon-
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tro Jean Marc, lo stesso che ci aveva accolto sulla line-up, offrendosi come guida per gli altri spot. Come rinunciare ad un simile invito? Subito ci indirizza verso il lato ovest dell'isola, verso uno spot chiamato Barbarons. Alla vista di onde perfette, sia Carla che il cameramen si mettono al lavoro scattando e filmando tutte le nostre manovre. Il giorno seguente decidiamo di visitare il lato sud-est, uno dei meno frequentati dai surfisti. Non ci tiriamo indietro neppure quando serve scalare dirupi nella giungla o nuotare per qualche chilometro sul tagliente reef esterno. Su queste isole, fortunatamente, non ci sono pericoli per l’uomo: i grandi squali rimangono infatti oltre i reef esterni e i barracuda, pur se famelici, non rappresentano un problema per bagnanti e surfisti. Io e Jayce siamo i primi ad entrare in mare ed in soli 15 minuti ci troviamo su una delle line-up più belle che abbia mai visto. Jayce par-
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surf
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Decisi a controllare ogni schiuma che vediamo rompere, non ci tiriamo indietro neppure quando serve scalare dirupi nella giungla o nuotare per qualche chilometro sul tagliente reef esterno.
te per primo su un frangente di due metri: il rail della sua tavola taglia l'onda alla base, portandolo in piena velocità sul lip. Tra una surfata esplorativa ed un pomeriggio di golf nel campo dell’hotel arriviamo al penultimo giorno di permanenza. Jayce, che ormai è parte integrante del progetto, ci propone di andare verso nord. Arriviamo sul posto seguendo un sentiero tra la giungla e subito ci accorgiamo che le onde sono notevolmente più grandi rispetto ai giorni precedenti. Mettiamo quindi in moto tutta l'organizzazione per documentare la surfata. Io e Jayce scendiamo in free-climbing il ripido dirupo che ci divide dalla spiaggia e ci buttiamo in mare. Subito ci accorgiamo che la marea è troppo bassa, tanto bassa da rendere difficile anche una
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semplice pagaiata! Non facciamo a tempo a goderci la splendida vista che arriva un set di dimensione ragguardevole. Fin da subito capiamo che la profondità dell’acqua è minima: basta un piccolo errore per finire in un tritacarne! Per questo motivo dopo un paio di destre veloci e ripidissime rientriamo alla base contenti di essere ancora interi e consapevoli di aver trovato qualcosa di speciale. Ritengo questo momento l’apice della nostra avventura e mi permetto di battezzarre quest’onda “le Kroel” in onore alla cultura multietnica dell’isola. Il viaggio volge al termine, davanti all’hotel salutiamo i nostri amici creoli, ringraziandoli per l’ospitalità ed invitandoli a venire in Europa!
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golf
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TU
UN 2010 DA RICORDARE Le conferme di Francesco ed Edoardo Molinari e l’ingresso di Matteo Manassero nell’élite del golf sono stati i fatti salienti di una stagione che, a livello mondiale, ha espresso novità con il contagocce di Alessandro Morucci
a prima parte della stagione si è sviluppata soprattutto sul golf parlato, per le note vicende di Tiger Woods, e la seconda, che avrebbe dovuto quanto meno palesare un’alternativa all’ex numero uno mondiale, alle prese con una crisi morale e di gioco, in realtà non l’ha fatto. Si può dire che ogni gara di peso sia vissuta più sulla curiosità di vedere se sarebbe stata quella del rilancio per il campione in panne, che sulla speranza di assistere a cambiamenti. Qualche indicazione, però, non è mancata. La più importante riguarda i professionisti europei che, esprimono mediamente un rendimento migliore di quello statunitense, storicamente all’avanguardia. In America ha fatto belle cose Jim Furyk, ha firmato un major Phil Mickelson (Masters), si è fatto vedere Steve Stricker, ma hanno tutti almeno quaranta anni, mentre i giovani latitano. Matt Kuchar ha vinto l’ordine di merito rivelandosi soprattutto un ‘ragioniere’, Hunter Mahan ha emesso un acuto in un torneo del WGC poi si è defilato, Rickie Fowler al primo anno nel tour non poteva fare miracoli e tutta la squadra a stelle e strisce è franata nella Ryder Cup. Non a caso i giocatori che gravitano nel circuito europeo hanno conquistato gli altri tre major con
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l’irlandese Graeme McDowell (US Open), con il sudafricano Louis Oosthuizen (Open Championship) e con il tedesco Martin Kaymer (US PGA Championship). McDowell , 31 anni, e Kaymer, 25 anni, sembrano destinati a un grande futuro, per capacità tecniche e caratteriali, ma probabilmente mancano del carisma necessario al ruolo. In questo quadro il trio italiano si è ritagliato uno spazio rilevante a livello sportivo e mediatico, mai registrato in passato. Diversi i due fratelli: Edoardo Molinari è un autentico trascinatore capace di trasformare le sue vittorie in una grande festa, Francesco Molinari è meno esuberante ma ha una presenza quasi costante in alta classifica che lo rende sempre visibile. Il “ragazzino” Matteo Manassero per ora si diverte a stupire: ha raccolto record significativi e un titolo di assoluto prestigio, ossia quello di “Rookie of the Year” dell’European Tour 2010. Al di la delle quattro vittorie ottenute dal trio (Scottish Open e Johnnie Walker Championship per Edoardo, WGC HSBC Champion per Francesco, Castello Masters per Matteo), forse il riconoscimento toccato al giovanissimo veronese è quello che più gratifica in prospettiva. Per sincerarsene basta dare un’occhiata all’albo d’oro dove appaiono i nomi di quasi tutti coloro divenuti “stelle” nel circuito continentale e nel mondo. Franco Chimenti Presidente FIG
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TUTTINCIRCO golf tuttincircolo
news dal circoli di golf
a cura di Andrea Cecinelli - Responsabile comunicazione del Golf Forense
PARCO DI ROMA Il Circolo è Campione Italiano Mid-Amateur Il Parco di Roma si è laureato campione d’Italia per il Campionato Nazionale a Squadre Mid-Amateur per l’anno 2010 disputatosi sullo stupendo percorso del Chervò Golf San Vigilio, in località Pozzolengo in provincia di Brescia. Hanno preso parte alla manifestazione 19 squadre formate da quattro giocatori ciascuna e si è giocato con la formula di gara che ha visto le squadre impegnate in due 4 palle nella giornata di sabato e 4 singoli nella giornata di domenica. Al termine delle prima giornata il team del Golf ClubVarese, campione uscente, si portava al comando della classifica con un totale di 143 colpi seguito dal Golf Club Paradiso (146), dal Golf Club Monticello (148) e dal
MARCO SIMONE GOLF CLUB
Trofeo Montagnoli Races È stato Marco Morisco, con uno score di 35, a ricevere l’alloro del vincitore nella prima categoria; mentre Franco Usai, con un bel 26, porta a casa il primo piazzamento nel Lordo. Nella seconda categoria Francesco Rossi si
Parco di Roma Golf Club (149). Ma, grazie ad una ottima performance nella giornata di domenica, il Parco di Roma recuperava i 6 colpi di svantaggio nei confronti di Varese e si aggiudicava il Campionato.Agli ottimi giri di Luca Bolla (71) e Fabrizio Di Loreto (74) si univa quello di Stefano Giuliano (79) ma la vittoria arrivava in virtù del risultato scartato di Claudio Usai (81) di un colpo più basso dello scarto di Varese. Da sottolineare l'ottima organizzazione dell'evento coordinata dalle strutture del Circolo e dall'Associazione Italian Mid-Amateur e anche le eccellenti condizioni del percorso che nonostante il tempo inclemente del sabato ha consentito lo svolgimento della gara nel migliore dei modi. Naturalmente questo successo ha fatto felice sia il Presidente Luca Valerio e il direttore Giuseppe Miliè ma con essi i soci che li hanno accolti con tutti gli onori riservati ai vincitori.
è confermato primo su tutti, chiudendo la gara con 37. Nella terza categoria, invece, il primo posto va a Grazioso Antoniolli con 34. Tra le donne in gara, domina Elisabetta Properzi con un 34 che gli vale la Ladies. Mentre Fabrizio Avenati, con un buon 36, chiude primo tra i seniores. La ditta Montagnoli, attiva da più di quaranta anni sui principali mercati,
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CIRCOLO DEL GOLF FIORANELLO
I giochi si sono compiuti: la “XXVI Pro Am Roma Golf District” si è conclusa oggi sui fairways del Circolo del Golf Fioranello, presieduto da Massimo Nati, con la vittoria del team del professionista fiuggino Emmanuele Lattanzi e dei dilettanti Gaspare Lattanzi, Giuseppe Martufi e Marco Ciminelli junior con 126. Secondi Santiago Mignini, Luigi Romoli, Giovanni Cristofani e Claudio Zanchi con 128, terzi Roberto Bernardini, Marco Vierin, Caterina Pasqualini e Angelo Alessandrini con 129, quarti Francesco Giuffrida, Vincenzo Pulvirenti, Daniele Berri e Luigi Cuccotti con 129 e quinti Nunzio Daniele Lombardi, Danilo Serafini, Giacomo Forti e Antonello Serafini con 132. Miglior risultato professionisti Emmanuele Lattanzi con 65.
In tutto 27 squadre sono scese in campo per contendersi gli ambiti premi. “Sono molto soddisfatto dei risultati di oggi, sia miei che della squadra – spiega Lattanzi, di origini fiuggine – il gioco è entrato tutto: personalmente ho fatto 5 birdies e 13 par e sono in partenza per l’Alps Tour”. In pro-am anche Alessandro Tadini, che però non ha passato il taglio per partecipare alla finale di oggi. “Il campo è molto difficile ed era tanto tempo che non giocavo più qui. Su questo tracciato ci si può divertire davvero. Se non avrò impegni nell’European Tour tornerò anche il prossimo anno”. Roma Capitale sostiene anche l’edizione 2010 della pro am che vede come main sponsor il Marriott Vacation Club (Gruppo Marriott) e i patrocini della Fig e del Comitato Lazio. Sponsor tecnico l’azienda “Under Armour”, prestigioso marchio americano dell’abbigliamento golfistico e sportivo in genere. Ulteriore novità di questa XXVI edizione è la realizzazione del nuovo sito dedicato alla Pro Am nel quale si potranno trovare tutte le informazioni relative alla manifestazione.
è una delle più floride realtà imprenditoriali italiane. Dal 1965, la Paolo Montagnoli ha maturato un’esperienza ineguagliabile nel settore dei lubrificanti speciali, per offrire ai propri clienti solo le migliori soluzioni ai problemi di lubrificazione. Una realtà operativa, abituata solo ed esclusivamente alla qualità più assoluta. Ed è proprio per questa ragio-
ne che la Montagnoli ha scelto il golf come mezzo per veicolare i valori d’eccellenza e serietà del proprio brand.E con questa gara, sembra esserci riuscito nel migliore dei modi.Con il Trofeo Montagnoli Races si conclude definitivamente la stagione golfistica del Marco Simone Golf Club. In attesa di riprendere le attività golfistiche, direttamente nel 2011.
Il team del fiuggino Emmanuele Lattanzi vince la XXVI edizione della “Pro Am Roma Golf District” di Fioranello
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golf
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HAPPY NEW YEAR GOLF FORENSE
Abbiamo incontrato l'Avv. Nicola Colavita, ideatore e fondatore del Golf Forense, per tirare le somme della stagione 2010" di Enrico Morucci _ foto Silvia Apice ormai diventata la gara golfistica cult della Capitale. Si chiama Golf Forense Più, circuito golfistico ideato dall'Avv. Nicola Colavita che con grandissima capacità manageriale è riuscito anche quest'anno a far salire a bordo di questa meravigliosa nave, sponsor, istituzioni e media partner.
È
Allora Avvocato Colavita è contento di questa stagione? "Assolutamente si, sono molto contento. E' stato un anno faticoso ma pieno di grandi soddisfazioni. Un Main Sponsor del calibro di Mercedes Benz - che con il brand Smart ha voluto
confermare anche per il 2010 il suo impegno e la sua fiducia verso il Golf Forense, acquisendo nuovamente i diritti di Title Sponsor – e tanti altri sponsor che insieme a istituzioni e media par tner hanno fatto da cornice a questa manifestazione sono ottimi motivi per tirare un bilancio molto positivo, soprattutto in un periodo come questo, dove le Aziende hanno difficoltà ad investire. E poi i tantissimi giocatori che hanno partecipato alle 4 tappe di quest’anno: circa 800". Quattro tappe dicevamo tra Parco di Roma, Acqua Santa, Arco di Costantino ed Olgiata. Quale è stata la sfida più dura da affrontare? "Sicuramente Il forte nubifragio che ha carat-
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terizzato la seconda tappa al Golf Roma Acquasanta. E' stata una tappa molto difficile per ciò che concerne l'organizzazione, ma alla fine è stata anche la tappa che mi ha dato più soddisfazione proprio per la grandissima partecipazione dei giocatori (ndr: 120) che nonostante le proibitive condizioni climatiche hanno voluto prendere parte alla gara. Questo significa che nel corso degli anni è stato fatto un buon lavoro e la migliore conferma viene dalla voglia dei giocatori di partecipare a queste gare, anche a dispetto del tempo”. Anche quest’anno, come da tradizione, la finale del Golf Forense si è disputata all’Olgiata Golf Club. Come è giunto a voler disputare la tappa
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golf
] Francesca Mercantini Doina Ferri e Federica Pacchiarotti
L'Avv. Nicola Colavita
finale in due giornate? “E' stata una decisione che è maturata poco alla volta, per cercare di accontentare più giocatori possibili, vista la lista di attesa che si crea ad ogni tappa. All'Olgiata questa lista è sempre stata la più lunga e ovviamente la maggior par te delle persone che si volevano iscrivere non avevano poi la possibilità di partecipare. Direi che è stata un’esperienza positiva anche per gli sponsor perché in due giornate hanno avuto più modo di relazionarsi con i par tecipanti, curando così al meglio le relazioni. Un’ esperienza da ripetere sicuramente”. Qual è la cosa che l’ha più soddisfatta nel corso di questi anni? “Il fatto di aver creato un vero e proprio rappor to fiduciario con chi ha investito in que-
sta iniziativa, con le Aziende che hanno voluto sposare il progetto Golf Forense alcune delle quali sono presenti nel circuito da diverse edizioni. E poi il fatto che una piccola realtà come il Golf Forense sia riuscita negli ultimi tre anni ad offrire un piccolissimo contributo all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Un piccolo sostegno per i bambini meno for tunati, un piccolo pensiero di cui il Golf Forense va orgoglioso”. Grazie per la piacevole chiacchierata Avvocato, allora non resta che augurarLe buon Natale e farLe un grande in bocca al lupo per la prossima stagione. “Molte grazie e buon Natale da parte di tutto lo Staff del Golf Forense a Lei, alla Vostra redazione ed a tutti i lettori di Sport Club Magazine”.
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golf
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SALONE ITALIANO DEL GOLF, UNA GRANDE OCCASIONE di Andrea Tranquilli
hiusa la decade d’oro del golf italiano con i grandi successi internazionali dei fratelli Molinari e di Matteo Manassero, la seconda decade del Duemila si apre dal 5 al 7 febbraio a Verona con la quinta edizione del Salone Italiano del Golf. Nata come una scommessa, l’idea di Golf Town di creare una sorta di Villaggio Ideale, nel quale ritrovarsi all’inizio di ogni stagione per dare un senso forte di crescita del movimento, presentare le maggiori novità di un mercato quanto mai interessante, esigente, internazionale, che spazia dall’attrezzo agli accessori, dalle proposte immobiliari al wellness, ha saputo trasformarsi anche in uno spot promozionale unico, per conquistare nuovi proseliti con la sua ricetta creativa e atmosfera friendly. Divenuto ormai una solida realtà, il Salone interpreta un ruolo sempre più strategico per il prossimo grande passo di questo spor t, attorno al quale si sviluppano for ti attese, come quelle del Ministero del Turismo e dell’Ente Nazionale per il Turismo, che hanno previsto forti investimenti e incentivi, allo scopo di creare flussi in bassa stagione, nelle città d’ar te, e sulle coste del sud, per inci-
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dere sulla ripresa economica come è avvenuto per la Spagna. E’ certo, che grazie al matrimonio con Verona, il “comparto mazze & palline” o “green economy”, ha scoperto, valorizzato e offerto in maniera tangibile, un prezioso Made in Italy . Si tratta di un valore di mercato in entrata e uscita (clienti esteri), attraverso una sua rassegna-contenitore, che mediamente calamita 120 aziende e 150 marchi, dallo spillo sul quale poggia la pallina, al mostro tecnologico per risparmiare tempo e denaro per la cura dei green, per finire alla progettazione del moderno campo da golf, come realtà immobiliare utile per l’ambiente e dai concetti economici. Nei tre giorni, il golf, viene interpretato in tutta la sua dimensione, come sport di successo che guarda anche ai giovanissimi, come dimostrato da Matteo Manassero che nell’ultima edizione ha ufficializzato nella sua città,quale testimonial il fortunato passaggio al professionismo, offre la possibilità di conoscere e iniziare a praticare il gioco, grazie a un grande driving range indoor con ben 10 postazioni. L’agenda, in via di definizione, prevede anche quest’anno un mix di affari, sport, mondanità, e riserverà grande attenzione anche al Progetto Scuola lanciato dalla Federgolf e al lato uma-
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nitario che risalta ogni anno nel Galà per raccoglie fondi per Life Inside e culmina nella consegna degli Oscar ufficiali della stagione. Grazie alla sua particolare formula, Verona ha potuto crescere rapidamente anche in un contesto internazionale, e lo dimostrano la presenze non solo di grandi aziende straniere ma anche di grandi compagnie di turismo nazionali, dal Nicaragua, Spagna, Marocco alla Tunisia, che torna quest’anno per promuovere un pacchetto golf-turismo economico a un’ora e mezzo di volo dal centro-Europa e particolarmente attrattivo nelle stagioni invernali.
CON IL PATROCINIO:
FORNITORI UFFICIALI:
UN EVENTO A FAVORE DI
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
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Roma tuttincircolo
news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini
Club deiCircoli Sportivi Storici
Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici
Trofeo Coppa dei Campioni
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ell’ambito delle manifestazioni patrocinate dal Club dei Circoli Sportivi Storici, si è svolta domenica 14 novembre, sotto un sole quasi primaverile, la II edizione del Trofeo Coppa dei Campioni di calcio a 5 organizzato dall’Eur Sporting Club e riservato alle squadre finaliste dei tornei svoltisi nel corso del 2010 tra i sodalizi aderenti al Club. Il Torneo ha avuto luogo presso i moderni impianti dello Sporting, rinomato sodalizio di Roma sud, e ha visto par tecipare la categoria Assoluti, dove vincitrice è risultata la squadra del CC Lazio; la catego-
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ria over 40, vinta ancora dalla squadra del CC Lazio; la categoria over 50, vinta dal CC Aniene e la categoria over 60 dove la vittoria è stata assegnata ex equo alle squadre del CT Eur e del CC Lazio. L’iniziativa conclude una stagione densa di attività per tutti i Circoli aderenti al Club che oltre alle iniziative istituzionali e alla par tecipazione ai numerosi campionati delle rispettive discipline spor tive hanno profuso un par ticolare impegno nella edizione del Circoliamo 2010, storica mini olimpiade tra i Circoli , giunta alla sua V edizione e ricca di par ticolare valore simbolico in considerazione della candidatura di Roma quale sede delle Olimpiadi 2020.
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Roma tuttincircolo
news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici
CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE CAMPIONATO DI SERIE A1: SCUDETTO ALL'ANIENE Quarantasei anni dopo il Circolo Canottieri Roma guidato da Nicola Pietrangeli, lo scudetto maschile a squadre torna nella Capitale grazie al Circolo Canottieri Aniene, che ha superato in finale al Palasport di Rovereto il Castellazzo Tennis Club. E’ stata una sfida emozionante e lunghissima, conclusasi dopo quasi quattordici ore di gioco (la finale, iniziata alle 10 del mattino, si è chiusa intorno alla mezzanotte). Per assegnare lo scudetto 2010 è stato necessario giocare il doppio di spareggio in cui la coppia formata da Simone Bolelli e Flavio Cipolla ha battuto Daniele Bracciali ed Alberto Brizzi per 62 75 conquistando così il punto decisivo del 4-3. Per l’Aniene è il primo titolo tricolore a squadre della storia nel massimo campionato maschile."Questo titolo di campioni d'Italia ce lo meritiamo tutto - ha detto Marco Barbiero, capitano dell'Aniene, dopo aver ricevuto il torfeo dal vice presidente della FIT Ganni Milan - negli an-
CIRCOLO CANOTTIERI ROMA ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETÀ Quest’anno il Circolo Canottieri Roma ha deciso di festeggiare il Natale insieme ai piccoli pazienti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il giorno 18 dicembre è stata organizzata una grande manifestazione sportiva in cui hanno partecipato
ni scorsi avevamo sfiorato più volte la vittoria perdendo match incredibili agli spareggi. Questa volta ce l'abbiamo fatto, i ragazzi sono stati grandi per l'intera stagione". Al suo fianco raggiante il Presidente Giovanni Malagò: "E' una soddisfazione enorme vincere una finale tanto lunga ed equilibrata come questa, dopo averne perse alcune per un soffio. E' la vittoria di un gruppo fantastico e sono contento soprattutto per il Circolo, per i soci e per Roma, dove finalmente torna lo scudetto che mancava dal 1964".
Il primo importante appuntamento in-
ternazionale stagionale, gli Europei Indoor di Eindhoven (i primi in vasca da 25 metri senza i costumi di nuova generazione), sorride al nuoto “targatoAniene”. Il bottino di una medaglia d’oro, tre d’argento e tre di bronzo e’ segno tangibile dell’ottimo stato di forma di un gruppo ormai, da anni, assestatosi su livelli di eccellenza. Il principale acuto corrisponde all’ottima performance di Federica Pellegrini negli 800 stile libero. La “divina” vince assistendo dalla tribuna alla propria gara: potrebbe essere un paradosso, ma e’ proprio quello che e’ successo nella seconda giornata degli EuroIndoor. Nella piscina dedicata al grande Pieter Van den Hoogenband, Federica nuota “solo” la serie della sessione mat-
centinaia di soci dello storico sodalizio, che li ha visti coinvolti in diverse discipline: corsa, calcio a 5, canottaggio e tennis. La giornata sportiva all’insegna della solidarietà ha avuto inizio alle ore nove con i runners impegnati nel classico “giro dei ponti”. A seguire intorno alle dieci si sono schierate in campo quattro squadre di calcio a 5 e gli ultimi finalisti del torneo di tennis. A concludere tutti i soci si sono riversati sul galleggiante romano, dove diverse imbarcazioni sul Tevere hanno preso il largo alla volta di Ponte Umberto I. Ad aspettare li i
canottieri erano presenti altri soci del Circolo con i loro famigliari insieme a diversi medici rappresentanti dell’ Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. Il Prof. Giuseppe Profiti e il Prof. Jean de Vile de Goyet rispettivamente Presidente e Responsabile del Dipartimanto di Chirurgia e Centro Trapianti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, hanno spiegato in conferenza stampa insieme all’attuale Presidente del Circolo Canottieri Roma, Andrea Tinarelli, che l’intero ricavato dell’iniziativa sarà devoluto a sostegno dell’acquisto di un mac-
EMOZIONI EUROPEE NEL NUOTO
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Club Circoli Sportivi Storici
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tutina degli 800 stile libero, riuscendo, tuttavia, ad ottenere il crono piu’ veloce, 8’15”20, nuovo primato personale. Peggio di lei fanno, nel pomeriggio, l’ungherese Kapas e l’inglese Murphy. Grandi protagonisti Damiano Lestingi e Caterina Giacchetti, entrambi in grado di tornare dalla “terra d’Olanda” con due medaglie al collo. Damiano raggiunge il primo podio internazionale assoluto in virtu’ della splendida seconda piazza ottenuta nei 200 dorso: una perfetta interpretazione di gara gli consente di chiudere solo un decimo di distanza dal vincitore, il tedesco Yannick Lebherz. Performances di assoluto valore anche per Caterina Giacchetti, in grado di conquistare due ”pesanti” bronzi, prima nei 200 farfalla (2’06”49), poi anche sulla distanza dei 100 metri. Argento anche per Elena Gemo nei 50 dorso
chinario di ultima generazione. Grazie ad esso si potranno fare diagnosi più veloci e si potranno fornire cure all’avanguardia ai bambini affetti da malformazioni vascolari, tumori, embolie polmonari, malattie gastrointestinali ed epatiche. Il Presidente Tinarelli coclude dicendo di voler istituzionalizzare la manifestazione sportiva, coinvolgendo anche gli altri storici circoli capitolini, in modo che ogni anno si possa ripetere questo grande atto di solidarietà e lo si possa fare in maniera sempre maggiore a favore dei bambini più sfortunati. M. Petracci
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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici CIRCOLO ANTICO TIRO A VOLO
ANTICO TIRO A VOLO Gli Internazionali di tennis Femminili Il circolo del Presidente Michele Anastasio Pugliese ospiterà gli Internazionali di tennis Femminili con 50.000$ di montepremio. L'imponente macchina organizzati-
va è già par tita da diversi mesi e culminerà nel prossimo fine Maggio, con l'inizio di questa importante manifestazione che si avvia alla sua VI edizione. Le premesse fanno pensare ad un prologo con i fuochi d'ar tificio, vista la grande organizzazione che è stata messa in piedi in questo periodo. Per la prima volta l'evento sarà gestito e organizzato da una divisione di Marketing e Comunicazione
che si è prefissata il compito di potenziare, ancora di più, la cultura spor tiva all'interno del circolo sito nel cuore dei Parioli. Nelle precedenti edizioni è stata registrata una grande par tecipazione di pubblico, che ha assiepato le tribune del “centrale” del circolo Antico Tiro al Volo, mentre sulla terrazza prospiciente i campi di gioco, venivano gustate le prelibatezze dello chef del club in un trionfo di fiori multicolori. La splendida vista su
CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO FESTA DELLO SPORT Il 14 dicembre il Presidente Alfonso Rossi ha voluto brindare con gli atleti delle varie sezioni del proprio sodalizo. Tanti applausi per le nuove realtà del canottaggio bianco celeste ma anche nazionale: i vari Rocchi, Acerra, Erika Bello e tanti altri nuovi talenti. Il consigliere Marconi ed il Vice Presidente Viggiano hanno raccontato le gesta di questi ragazzi e ragazze che non tutti i soci conoscono, ma che con grande sacrificio stanno portando molto in alto i colori del Canottieri Lazio. Ma è stata anche la festa del calcetto, caravella, calciotto e fino al Futsal con lo squadrone di campioni che sta dominando insieme al Palestrina il campionato nazionale di serie B. Un solo punto divide CC Lazio Futsal ed il Palestrina, a 5 dal termine del girone di andata, nella lotta alla conquista della serie A2. E poi ancora le mille anime di questo circolo: il Tennis raccontato, in assenza del grande Della Porta, da Ezio Scuderi, e poi pallavolo, basket ed il nuovissimo Footvolley raccontati da G.Ieradi.
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Roma nord e sul monte Terminillo delizierà i frequentatori del torneo, tra uno smash e una voleè sui magnifici campi in terra rossa dell’antico tiro al volo. Un altro punto di forza della famiglia del Tiro Al Volo è l'affiatatissima squadra running che nel Prossimo 23 Gennaio par teciperà, come ormai da rituale, alla Corsa Di Miguel, evento nel quale ha sempre avuto ottimi risultati. Andrea Cecinelli
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meglio il calendario delle iniziative previste, in for te espansione a par tire dal prossimo anno. Par tire dallo spor t, e non poteva essere diversamente, per creare quel senso di appar tenenza senza il quale niente è destinato a decollare. E' chiaro che ciascun Circolo manterrà la propria storia e la propria peculiarità, ma si cercherà di portare all'attenzione di tutti le prerogative e la diversità di Circoli come quelli che compongono il Club in termini di etica, moralità e sportività nel pur sano agonismo che deve sempre esserci. Rober to Cundari
EUR SPORTING CLUB INCARICO DEL CLUB DEI CIRCOLI STORICI L'Associazione dei Circoli Storici ha deciso di affidare a Bruno Albani, Presidente dello Spor ting Club EUR, l'incarico di coordinare l'attività spor tiva del Club dei Circoli Storici. Lo scopo è quello di por tare a fattore comune le enormi potenzialità spor tive che ciascuno dei Circoli presenti nel Club possiede, tentare di organizzare al
CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO L’ARTIGIANATO AL SERVIZIO DEL CANOTTAGGIO Della cultura del canottaggio fa sicuramente parte anche la cura delle imbarcazioni, e i soci del Circolo Canottieri Tirrenia Todaro, con l'impegno delle proprie maestranze, credono che mantenere viva un’attività di carpenteria e farla conoscere all'esterno ai giovani sia un piccolo contributo al mantenimento di una professionalità artigiana da non perdere. Lo scorso anno è stato organizzato
un' incontro con i ragazzi del liceo Azzarita a cui sono state illustrate le tecniche di riparazione delle imbarcazioni di canottaggio in legno ed anche per il 2011 sono in programma nuovi incontri. Questa attività è ancora più gratificante se a beneficiarne sono barche che fanno parte della storia di un circolo
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per i trascorsi sui campi di gara. Il doppio canoino del Circolo di gare ne ha fatte tante, con i ragazzi, gli atleti ed i master, senza contare le migliaia di uscite sul fiume come barca da scuola e da diporto. Ora, dopo l'attento restauro effettuato dal nostro carpentiere, tornerà a navigare sul Tevere per una nuova stagione di sport.
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TENNIS CLUB PARIOLI FESTA DI NATALE E PREMIAZIONI Serata di festa al Tennis Club Parioli per il tradizionale appuntamento con gli auguri di Natale e la premiazione della stagione spor tiva 2010. Ad accogliere le oltre 180 persone fra soci del Circolo ed atleti il presidente Maurizio Romeo con la vicepresidente Rossana Ridolfi Letta e il direttore spor tivo Zibi Boniek che hanno consegnato coppe e targhe prima del buffet natalizio. Ad aprire la cerimonia sono stati alcuni premi speciali riser vati a Simona Panelli, socia del TC Parioli, per il suo grande impe-
gno in Circoliamo 2010 - la recente olimpiade dei circoli storici - il consocio Beniamino Quintieri per il successo all'Expo di Shanghai 2010 e Livia Carè per i suoi ottimi risultati all'ultima maratona di Firenze. Si è proseguito poi con le premiazioni delle attività agonistiche a squadre ed individuali fra le quali la promozione della squa-
dra femminile in A1, e il titolo di campione d'Italia under 12 di Gian Marco Moroni; in chiusura sono state premiate le attività sociali e a salire sul palco questa volta sono stati i soci finalisti nelle varie categorie del torneo sociale di tennis e la squadra di calcio a 5 vincitrice del campionato di serie D e promossa in C2. La serata, dopo la ce-
na a buffet, si è poi conclusa con il tradizionale brindisi degli auguri di Natale. Entrata a far par te della tradizione del circolo, la festa di Natale riser vata ai bambini, ha avuto ancora una volta uno straordinario successo di par tecipanti con oltre duecento bambini e tantissimi soci che li hanno accompagnati. Giunta alla sua terza edi-
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zione la festa ha avuto in Lucas un grandissimo intrattenitore, che ha fatto sorridere e entusiasmare tutti i presenti con i suoi sketch, i suoi giochi e la sua musica che ha coinvolto grandi e piccoli. Fra le bellissime coreografie e addobbi natalizi, non è mancato Babbo Natale che ha por tato doni per tutti i bambini presenti!
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THE SPORT CLUB Anno nuovo, di nuovo in forma. Con il nuovo anno regalati l'atmosfera serena e accogliente di Aquaniene: una delle pi첫 belle strutture sportive in Italia, con tre piscine (di cui una olimpionica), aree fitness, una ludoteca per i pi첫 piccoli, l'Adidas Store e la zona wellness. Vieni a scoprire Aquaniene, con gli amici e la tua famiglia, e inizia in forma il nuovo anno. www.aquaniene.it | Via della Moschea, 130 - Roma
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Il socio del mese Nome: Pierluigi Orazi
FUTBOLCLUB Dicembre, mese gelido a Roma, tranne che al Futbolclub Nonostante il freddo del mese al Futbolclub si è vissuto uno dei momenti più caldi della stagione: già ben avviati l’Adidas League, la Coppa Veterani e la Futbol League, prima delle feste tutti in campo per il Torneo di Natale. La prima manifestazione appare, dopo le prime tre giornate, più aperta che mai: nonostante l’Olgiata schieri, tra le sue fila, calibri da 90 come Di Biagio, Cesar e Candela, al momento ha solo 4 punti in classifica, frutto di una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Anche il Futbolclub inizia con il freno a meno tirato, pareggiando con il Flaminio nella gara d’aper tura e risollevandosi nella terza giornata con la prima vittoria stagionale. Al momento al comando ci sono Lazio e Due Ponti, ma con due vittorie e un pareggio: bene anche la new entry Salaria Sport Village, sempre più convincente a ogni partita e da non sottovalutare il CT Belle Arti. Nel torneo intercircoli di calcetto cominciano, invece, a emettersi i primi verdetti: nell’Over 40 è lotta a due tra Futbolclub e Flaminio Aniene, nell’Over arancioblu se la lottano con il Torrino, mentre nell’Over 60 la Tevere Remo sembra già aver chiuso i conti. Passando alla Futbol League sempre e solo Liverpool in vetta: la squadra del presidente Impara batte il Real Madrid di Palma e sembra davvero di un altro livello. A questo punto solo i gol di Simone Inzaghi potranno permettere al Milan di Parnasi di contrastare la leadership dei Reds. Ma dicembre, e in particolare a ridosso del Natale, è il mese per il tor-
Detto: Detto: Piggi Ruolo: Centrocampista Piede Preferito: Destro Pezzo Forte: il Cucchiaio Squadra del Cuore: AS Roma
neo omonimo di scena al Futbolclub. Quest’anno la disciplina in cui si cimenteranno i vari circoli sarà quella del calciotennis: uno “sport”, se così vogliamo definirlo, molto in voga al Futbolclub: si gioca sul campo da calcetto, deli-
mitato da apposite linee create per l’occasione e diviso in due da una rete da tennis, con il punteggio, se così se può dire, simile a quello del ping pong. Sotto la supervisione di Mister Portieri sta diventando, giorno dopo giorno, la rivelazione del-
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l’anno e proprio per questo si è deciso di trasportare in questa disciplina il consueto torneo natalizio. Insomma anche a Natale il Futbolclub non si ferma, anzi: tre tornei intercircoli più uno sociale. Gianmatteo Colla
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DUE PONTI SPORTING CLUB Il circolo ha fatto… 13 ! (e non si fermerà!) Il Memorial “Marco Grisanti”, manifestazione di nuoto Master organizzata dal DUE PONTI ed inserita nel Circuito Nazionale Supermaster, è giunta quest’anno alla sua tredicesima edizione e non vi è ombra di dubbio che, ogni anno, è sempre più bella: come dire… Invecchiando si migliora! Frutto del lavoro e della competenza di uno staff ormai collaudatissimo, che vede coinvolto in prima persona nell’ organizzazione, nella preparazione in senso “fisico” e nella partecipazione alle gare, il Presidente stesso, Pietro Tornaboni. L’alle-
gra “macchina da guerra” allestita per il Grisanti, presso il polo natatorio del Foro Italico, nella storica piscina “dei mosaici”, parte con mesi di anticipo: richiesta alla Federazione, riunioni tecniche, mail d’invito alle società di tutt’Italia, assegnazione dei compiti e dei ruoli per il giorno della manifestazione, montagne di carta per le stampe dei cartellini e dei programmi, “levatacce” ad ore antelucane… Tutto questo è Grisanti e la risposta in termini nu-
merici è sempre esaltante. Persone giuste al posto giusto, che fanno girare e scorrere la Manifestazione in maniera impeccabile, cercando di limare al minimo gli errori e le perdite di tempo e che riescono a gestire i 1.000 iscritti e le quasi DUEMILA presenze gara, in tempi ragionevoli ed “umani”, in quello che è ormai il Meeting con il più alto standard di qualità ed operatività! E quando al termine della giornata, con premiazioni fastose e
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ricche di regali consegnati ai vincitori, oltre le “solite” medaglie e coppe, i partecipanti stessi e i rappresentanti di Società ti vengono a dire: “ Complimenti! Vengo sempre volentieri da voi, perché, non so come facciate, ma ogni anno supera quello precedente, per quanto ci troviamo bene!” tutte le fatiche si sciolgono in un istante ed è la nostra maggior soddisfazione, vedere apprezzato il gran lavoro svolto prima, dopo e durante la gara!!!
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Mentre si svolgeva a pieno ritmo il Grisanti, i Ragazzi del Settore Propaganda erano impegnati a Civitavecchia per la Seconda Tappa del Circuito Confsport e portavano a casa il lusinghiero bilancio di TRE RECORD ITALIANI con LEONARDO TORNABONI, nei 100 Dorso Categoria Ragazzi, ANDREA CAPPUGI, nei 200 Misti, Categoria Juniores e ALESSIO PALMA nei 100 Farfalla , Categoria Cadetti Marco Pomponi
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Torneo Pezzana
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CHELSEA (ASSOLUTI), AJAX E JUVENTUS (OVER40), ARSENAL (OVER50)
CAMPIONI D’INVERNO di Alessandro Grassetti_foto Matteo Ciambelli nche il 2010 è andato in archivio, e con esso un anno di Pezzana davvero intenso. La nuova stagione è oramai nel vivo e la pausa natalizia è servita per ricaricare le batterie, in vista di una lunga volata che porterà alle fasi finali. Tante emozioni vissute fino ad ora, che nel nuovo anno cresceranno ancora di più. Si parte con la Coppa, intitolata quest’anno ad un “amico” ed “appassionato” del Pezzana,
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Alessandro Vommaro. A contendersi la coccarda nella categoria Assoluti saranno le migliori di questo primo scorcio di stagione. Attenzione alla sorpresa Boca Junior (Tempio del Cinema) che può contare sulla presenza di “Pluto”Aldair. Il ruolo di favorita sarà interpretato dal Chelsea (Fondo A.P. Pubblica Sicurezza) che ha alzato al cielo la coppa nelle ultime due edizioni. Terza incomoda in questo gruppetto il Milan (Studio Legale Spadafora-De Rosa) che è riuscito a chiudere l’anno solare al secondo posto e punta dichiarato alla vit-
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toria finale del campionato. E se l’appetito vien mangiando, anche in coppa attenzione al sodalizio del presidente Alessandro De Rosa. La Coppa “Alessandro Vommaro” sarà protagonista anche nella categoria Over 40, con le migliori otto a contendersi il trofeo. Le due capolista Ajax (The Fans) e Juventus (Rezza spa) partono con i favori del pronostico. Quanto fatto fino ad ora non si può cancellare e le loro rose sono all’altezza del doppio impegno. Dietro di loro il gruppetto delle inseguitrici capitanate da Arsenal
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(Antico Tiro al Volo) e Barcellona (Mobilnovo). E poi attenzione alla vera sorpresa della categoria, il Vasco da Gama (Carburanti AGIP Cirulli) che dopo un anno così chiede al 2011 la consacrazione definitiva. Il Pezzana è anche divertimento, lo sanno i “ragazzi” dell’Over 50. Per loro la voglia di giocare è sopra ogni cosa e proprio il 2010 è stato l’anno dell’inizio di questa nuova avventura. L’Arsenal (Antico Tiro al Volo) cannibale è stato fermato nell’ultima gara dell’anno, ad un passo dall’imbattibilità annuale. Prima di Natale è stata la Lazio (Telegi) a riuscire nell’impresa riaprendo i giochi. Ad approfittare dello scivolone il Real Madrid (Centro Asfalti) ed i laziali. Chiudiamo con uno sguardo alle classifiche personali fino a dicembre: tra i marcatori per ora al comando Bocchini con 19 reti seguito da Del Vecchio negli Assoluti; negli Over40 al comando Borghi con 17 reti seguito dal duo Ar tistico-Apuzzo; negli Over50 domina Filippis. Segnalati negli Assoluti come migliori Somma (portiere), Cristofanilli (difensore), Di Biagio (centrocampista), Tonetto (laterale) e Bocchini (attaccante); negli Over40 Bernabei F. (portiere), Lacomba (difensore), Cucciari A. (centrocampista), Galli (laterale) e Apuzzo (attaccante); negli Over50 Di Rocco (portiere), Mattoni (difensore), Ciorciolini (centrocampista), Salvati (laterale) e Aversa (attaccante). Anche nel 2011 il divertimento è assicurato e il Pezzana sarà come sempre il simbolo dei tornei capitolini.
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Montagna una vacanza sempre al Top di Valentina Altavilla
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Uno speciale a 360° dedicato tutto alla montagna e alla neve. Dalle località low cost a quelle più esclusive, dai servizi pensati per i più piccoli alle tendenze sciistiche più alla moda. Un viaggio intenso allo scoperta di una vacanza ad alta quota.
eve? Si, ma non solo. Se siete infatti tra quelli che pensano ancora che la classica vacanza in montagna sia solo piste da sci, slitte o tepori di un rifugio, allora vi sbagliate. Le tendenze per la stagione sciistica 2010/2011, confermate già durante lo scorso inverno, tratteggiano infatti un turismo ad alta quota quanto mai attento a tutti quegli elementi collaterali che fanno della vacanza un’esperienza assolutamente unica e autentica. In una parola, esclusiva. Intrattenimento, shopping, aree Wellness, cucina locale; e ancora soggiorni nella località alla moda, dove ci si può imbattere magari in personaggi famosi e visti alla tv e passeggiata per paesi- vetrina nella speranza di trovare quel qualcosa in più: sembra essere questo il totem dell’inverno per gli italiani. La montagna è diventata ormai un cult. E gli operatori del settore non si sono fatti trovare impreparati. Sono centinai infatti le strutture ricettive che offrono ai vacanzieri servizi di ogni tipo, dai centri benessere e relax al divertimento a misura di bambino, dai pacchetti vacanze per le famiglie a quelli romantici pensati unicamente per le coppie, per non parlare poi della possibilità di praticare escursioni, itinerari, visite ai rifugi, ecc. L’unico elemento che per fortuna è ancora ben saldo nell’immaginario della vacanza tipo in montagna è la neve e l’innevamento. Può sembrare banale, ma non è affatto scontato. Anche chi frequenta la montagna senza sciare, anche chi trascorre un week end con amici e non è più di tanto interessato alla pratica sportiva rinuncia al soggiorno se non c’è la neve, se la località non è bianca, perché la gratificazione che si prova ad essere lì, anche solo a passeggio sulla neve, con un bombardino o un vin brulé in mano, è ciò che genera memoria e racconto.
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Sciare…per tutte le tasche! Capitolo spinoso, i prezzi: gli italiani, si sa, sono un popolo di spendaccioni, ma in periodi particolarmente critici come questo, un occhio ai costi e alle promozioni di certo non guasta. Dall’indagine effettuata da Skipass Panorama Turismo, l'Osservatorio Turistico della Montagna Italiana sull’inverno appena cominciato emerge infatti come le possibilità economiche spingano oggi gli italiani a preferire sempre più i cosiddetti Short Break, anche per una questione di maggiore libertà nella scelta di date e servizi; sono ormai tramontate invece, perché troppo costose e rigide nell’offerta, le tradizionali settimane bianche. Se poi a questo si aggiungono offerte promozionali allettanti, allora tanto meglio.
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Già perché, se cresce la domanda di short break aumentano ovviamente anche le relative tariffe, anche se grazie a internet oggi è possibile trovare la soluzione più comoda e conveniente per trascorrere piacevolmente un weekend di montagna. Tante sono infatti le mete sciistiche low cost, ma allo stesso tempo suggestive e affascinanti. In Lombardia ad esempio, dove la stazione sciistica più vicina è quella dei Piani di Bobbio Trentino-Panarotta: 18 km di pista per questa località che dal 2002 si propone come meta alternativa low cost del Trentino: meno inflazionata e davvero caratteristica, offre una magnifica vista sulle Dolomiti di Brenta. Da non dimenticare poi gli infiniti borghi incastonati tra le montagne del Friuli, come Sutrio, paesino della Carnia noto per i suoi artigiani del legno o Borgo Soandri, veri e propri tesori ad alta quota, dove è possibile anche degustare le tante prelibatezze del luogo. Se quindi il vostro portafoglio non è proprio in perfetta forma per affrontare una vacanza sulla neve, allora pochi semplici consigli basteranno per rendere spe-
Anche chi frequenta la montagna senza sciare, anche chi trascorre un week end con amici e non è più di tanto interessato alla pratica sportiva rinuncia al soggiorno se non c’è la neve, se la località non è bianca, perché la gratificazione che si prova ad essere lì, anche solo a passeggio sulla neve, con un bombardino o un vin brulé in mano, è ciò che genera memoria e racconto.
ciale il vostro soggiorno montano super conveniente! Innanzitutto, il suggerimento migliore per poter prenotare una vacanza sulla neve a prezzi stracciati è quello di muoversi almeno 2 mesi prima. Se invece avete deciso all’ultimo momento di partire, allora la cosa più conveniente è cercare on line o in agenzia i last minute, anche per quel che riguarda i voli. Per quanto riguarda invece la sistemazione, residence, hotel o appartamento/villa, tutto dipende dalla compagnia della vostra vacanza; infatti se siete in famiglia è bene scegliere un appartamento o villa, per ammortizzare i costi (il più delle volte conviene questo tipo di sistemazione per le famiglie, soprattutto se numerose). Se invece si è con degli amici, allora meglio l’-
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Hotel o il Residence (ognuno pagherà la sua quota unica e sarà servito e riverito).
Per chi invece non bada a spese Quando si tratta di vacanze le mete più classiche che non tramontano mai: Cortina d’Ampezzo, Madonna di Campiglio, Cervinia, Courmayeur. Se cercate una vacanza da super lusso molto originale e alternativa, allora non potete non visditare gli igloo a 5 stelle! Vivrete infatti come gli eschimesi sotto una cupola di ghiaccio, in un igloo a 5 stelle, come quello di Davos ad esempio, la città più alta delle Alpi, in Svizzera. Ogni camera-igloo saprà regalarvi il massimo comfort extra lusso. In particolare le suite, quella romantica e quella super romantica, offrono candele, sauna, servizi da toilette riscaldati, cesto di benvenuto con
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prosecco in camera. Occhio però alla temperatura: nelle stanze si arriva anche a meno 0! Gli alberghi..glaciali! Gli alberghi di ghiaccio sono un'invenzione di artigianato e fantasia tipica dei paesi scandinavi, dove vengono letteralmente assemblati con blocchi di ghiaccio anche di grandi dimensioni, tenuti insieme da una specie di 'malta' di neve chiamata snice, che fa da collante e consente di realizzare strutture molto più voluminose e creative di un classico igloo. Veri alberghi, generalmente aperti al pubblico da gennaio ad aprile, capaci di offrire aree cocktail, zone ristorante e un numero di camere anche consistente, ma sempre con una temperatura interna superiore allo zero, anche quando all’esterno si arriva a meno venti gradi. Curiosità: l’hotel di ghiaccio più grande del mondo si trova in Finlandia dove un team di 15 scultori ha trasformato più di un migliaio di camion carichi di neve nell' incredibile Snow Village. La struttura è aperta fino a primavera e viene ogni anno riscolpita. All' interno lo Snow village è in
Le piste più toste! Se amate sfidare la neve all’ultimo duello e siete pronti ad affrontare qualsiasi cosa, anche la più rischiosa, allora le piste ai limiti dell’impossibile vi stanno aspettando, in Italia e in Europa! Harakiri – Mayrhofen, Austria Immersa nella valle Zillertal, questa leggendaria pista, che non a caso prende il nome dal rito suicida giapponese, ha una pendenza da brivido del 78% ed è lunga 1.300 metri. Grand Couloir de la Saulire – Courchevel, Francia Calma e sangue freddo e una buona tecnica sono necessarie anche per affrontare questa pista. Parte dei Couloirs de la Saulire, ‘corridoi’ (coloirs) che costeggiano la parete della cima del Saulire, è una pista nera con un panorama mozzafiato. La Erta – San Vigilio di Marebbe, Bolzano Nel cuore delle Dolomiti e parte del carosello sciistico più grande d'Italia, il Dolomiti Superski, San Vigilio ospita quella che è considerata una delle piste italiane più toste: la Erta. Con l'apertura ufficiale della nuova stagione invernale per San Vigilio e il Plan de Corones sono in ballo tante novità.
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Per quanto riguarda la pratica sportiva sulla neve dedicata ai più piccoli, ecco una serie di utili consigli direttamente dal campione degli Azzurri di sci, Giorgio Rocca Qual è l’età adatta par iniziare? generalmente si indicano i tre anni come età per cominciare a calzare gli sci, magari solo per camminare e affrontare le prime scivolate. Diversamente da altri sport, lo sci è infatti un’attività che si può apprendere sin da piccoli. L’importante è comunque che i bambini si divertano sempre. Quali sono i benefici dello sci? Dal punto di vista fisico sviluppa l’agilità e la coordinazione neuro-motoria e l’equilibrio. Dal punto di vista caratteriale insegna ad avere fiducia nelle proprie capacità, quindi è un sport particolarmente indicato per i bambini timidi e insicuri. E poi lo sci si pratica in montagna, dove si respira aria pulita e dove si è a stretto contatto con la natura. Meglio i corsi collettivi o individuali? Un maestro privato ha più tempo e più attenzione da dedicare. Ma per i bambini lo sci è e deve essere soprattutto un gioco. In questo senso i corsi collettivi, oltre a costare meno, risultano più divertenti, poiché i bambini stanno fra di loro. E per l’attrezzatura? Al primo posto fra le misure da prendere per salvaguardare l'incolumità dei piccoli sciatori c'è sicuramente il casco. Per questo la scelta del casco da sci da comperare deve essere fatta con attenzione. Il casco deve essere comodo, ma non troppo largo. Quando il bambino indossa il casco, accertatevi che il cinturino sia legato e che non sia né troppo largo, né troppo stretto. Mai indossare un casco da bicicletta per sciare e nemmeno mettere il berretto sotto il casco.
grado di ospitare fino a sessanta ospiti per notte, che dovranno sopportare temperature comprese tra gli 0 e i -5 si addormenteranno su comodissimi letti fatti di... blocchi di ghiaccio! Ovviamente non c'è solo l'hotel: un bar di ghiaccio ed un ristorante di ghiaccio, completo di scivoli e sculture di ghiaccio, sono stati realizzati per trattenere i visitatori presso la struttura, senza il bisogno di andarsi a cercare qualcosa di
caldo altrove. Il freddo vi spaventa? Niente paura, esistono infatti anche due "calde" camere sotterranee per i viaggiatori meno arditi. Le nuove tendenze per la stagione sciistica 2010 – 2011 in Italia e all’estero Questo inverno gli appassionati della neve possono trovare in diverse località della montagna italiana tantissime opzioni come:
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• Eliski: disciplina sportiva praticata soprattutto dall’estero, ed in particolare dai clienti francesi (in Francia la pratica dell’eliski è vietata). Diverse opportunità sul versante nord-ovest per gli appassionati di freeride ski, in particolar modo in Valle d’Aosta e Piemonte. • Snowkite: per chi ama lasciarsi condurre da un aquilone con ai piedi gli sci o lo snowboard, ed ama la velocità per salire o scendere pendii, vi è la possibilità di praticare lo snowkite a Cortina d’Ampezzo come pure al Cimone, e in molte altre zone ventose; • Winter Trekking: l’evoluzione del trekking per i veri appassionati della montagna, con la possibilità di trascorrere alcuni giorni tra le montagne, con ciaspole o praticando il nordik walking. Da provare a Bardonecchia. Per i cultori invece delle novità e per chi desidera scoprire nuovi luoghi e paesaggi, ecco altre offerte dall’estero: • ski-safari: una settimana passata a sciare ogni giorno in una diversa località nel comprensorio della British Columbia (Canada). • snowmobile tour: una settimana in tour con motoslitte, alla scoperta di luoghi e di tradizioni nel Quebec (Canada), ma anche in Colorado, allo Yellowstone National Park, in Finlandia o in Russia. Bimbi e sci Chi l’ha detto che la montagna è una vacanza solo per i grandi? Da anni, ormai, si stanno sviluppando realtà a misura di bambino anche sulla neve. Dagli alberghi ai parchi giochi e asili, pensati per regalare ai genitori una giornata intera "in totale libertà"! Ma non solo. Le tante scuole di sci presenti nel nostro paese consentono ai bambini anche di imparare a sciare nelle massime condizioni di sicurezza. Tantissimi servizi dunque pensati per i più piccoli, ma anche per i genitori. È già, perché la tanto desiderata vacanza non deve trasformarsi in uno stress per mamma e papà. Spazio cosi al divertimento baby, che garantisca però alla famiglia la massima tranquillità unita alla certezza di far trascorrere ai propri bimbi una vacanza più che salutare all’aria aperta. Nelle migliori ski area di valle troviamo infatti piste ad hoc per loro, pendii adatti all’apprendimento dello sci, campi scuola in paese dotati di nastri trasporta bambini, pupazzi giganti e attrezzature utili per fare dello sci un fantastico ed emozionante gioco nuovo. E ancora, aree adibite a parco giochi con igloo di ghiaccio, mega gonfiabili, scivoli e casette, miniclub con animazione, biblioteca per bambini, happy hour al pomeriggio con baby dance e squisite merende.
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L'EVENTO: L'OPPORTUNITA CHE NON POTETE LASCIARVI SFUGGIRE. Hummer H3 L'unico nato per la vita selvaggia, ma che sa vivere anche in città. 3.7 litri con 245 cavalli. 4 anni (100.000 Km) di garanzia. A partire da
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Roma Via Serracapriola, 48 (uscita 17 GRA) tel. 0620610137
Consumi, combinati (l/100 km): 13.9–14.6 • CO2 emissioni (g/km): 330–348. HUMMER H3 3.7 l (245 hp), 5.3 l V8 (305 hp). L’equipaggiamento mostrato può essere optional. CORVETTE Consumi, combinati (l/100 km): 13.3–15.0 • CO2 emissioni (g/km):316-355. CORVETTE 6.2 l V8 (437 hp), 7.0 l V8 Z06 (512 hp) o 6.2 l V8 ZR1 (647hp). L’equipaggiamento mostrato può essere optional. CADILLAC CTS Consumi, combinati (l/100 km mix): 11.0-12.0 • CO2 emissioni (g/km): 263-285.
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[ ] Nuovo Vito. clubstyle
motori
Più affidabile anche delle renne! Tour della Capitale per il nuovo veicolo commerciale di Mercedes - Benz di Francesca Caputo - Ufficio Stampa Mercedes-Benz Roma
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uovo Vito. Più affidabile anche delle renne”: con questo core message dal 29 novembre al 17 dicembre le strade della Capitale sono state lo scenario indiscusso dell’arrivo anticipato di un insolito Babbo Natale che, trainato dalle inseparabili renne, ha sfrecciato per le vie della città eterna a bordo dei nuovi Vito marcati Mercedes-Benz. Immesso sul mercato da poco più di un mese, infatti, questo nuovo veicolo commerciale ecocompatibile ha attirato gli interessi degli addetti ai lavori più esigenti grazie alla perfetta unione di comfort e affidabilità nonché la garanzia di consumi contenuti e prestazioni eccellenti. In modo non del tutto convenzionale ma sicuramente di grande effetto, con la complicità del cli-
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ma natalizio, Mercedes-Benz Roma ha saputo sfruttare al meglio le caratteristiche peculiari del veicolo rendendolo, solo per pochi giorni, il mezzo preferito del nonno più amato di tutti i tempi: Babbo Natale. Durante il loro tragitto, non solo nei posti più suggestivi della capitale ma anche per le strade più insolite, i Babbo Natale alla guida della loro “Vito-slitta” si sono fermati a salutare tutti coloro che con un sorriso e una parola gioiosa li accoglievano e, invece del solito “oh!oh!oh!”, i fortunati hanno ricevuto montagne di inviti per provare l’emozione di guidare una “Vito Slitta” presso lo showroom Mercedes-Benz Roma di Via Variola. Possiamo dire che quest’anno Babbo Natale, grazie al nuovo Vito, ha preferito la sicurezza, il comfort e la forza…alle sue compagne di sempre, le renne!
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clubstyle cult
I Calciatori Panini
compiono 50 anni Importante ricorrenza per la raccolta di figurine simbolo dell’infanzia e della passione per il pallone di Lorenzo Arduini
e gloriose figurine Panini. Tutti le abbiamo amate e collezionate, intere generazioni ne hanno fatto una merce di scambio. Chi non ha sofferto per completare il suo album dei calciatori? Chi non si è identificato nel vedere i bambini di oggi intenti a scambiarsi e ad incollare le figurine con i volti dei giocatori di Serie A e B? Nel 2011 le figurine più amate dagli italiani compiono 50 anni. “Le grandi raccolte per la gioventù” – così era scritto sulle copertine dei primi album – nascono dalla passione per il collezionismo di due fratelli modenesi: Benito e Giuseppe Panini, gestori di un chiosco in corso Duomo a Modena nel 1945 e poi distributori di giornali dal 1954. Nel 1960 i due fratelli acquistarono un lotto di figurine invendute, le confezionarono in piccole bustine e le proposero sul mercato: fu un successo inaspettato, le figurine andarono a ruba e già nel primo anno le bustine vendute superarono i tre milioni. L'anno successivo i Panini decisero di fare tutto con i loro mezzi, stampando le figurine e creando anche il primo album per la loro rac-
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colta. Le vendite furono quintuplicate, e i milioni di bustine vendute furono 15. Era ufficialmente nata la collezione "Calciatori". In 50 anni le figurine sono cambiate molto poco, divenendo una sorta di simbolo per gli amanti del vero rito che dovrebbe animare lo sport in generale ed il calcio in particolare, spirito che è andato perdendosi con la commercializzazione di questi ultimi anni. Naturalmente qualche cambiamento c’è stato, per adattarsi ai mutamenti del mondo del pallone: l’esempio che viene in mente per primo è sicuramente l’uscita di nuove figurine dopo la chiusura del mercato di gennaio, con i giocatori che indossano la maglia della nuova squadra. Per permettere ai bambini di attaccare queste figurine aggiornate sono stati inseriti negli album degli spazi aggiuntivi nelle pagine di ogni squadra, spazi però in cui è assente il tradizionale numero che lo associa alla figurina. Sono poi state pensate altre raccolte, come quella dedicata alle squadre che partecipano alla Champions League o ai Mondiali e anche questo, se ci pensate, è sintomo del cambiamento del calcio di oggi, dove i nostri bambini vengono attirati
maggiormente dalle grandi stelle del calcio europeo e mondiale che vedono in televisione, rispetto a chi indossa la maglia della squadra della loro città. Un elemento che non si è voluto mai cambiare in questi anni è il logo delle figurine, ormai entrato nella leggenda: esso raffigura un calciatore, con maglia rossa, calzoncini bianchi e calzettoni gialli e neri, ritratto mentre esegue una rovesciata. Il simbolo è ispirato al gesto atletico di Carlo Parola durante un Fiorentina – Juventus del 15 gennaio 1950.
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clubstyle danza del ventre
Il Cerchio Magico e le sue iniziative di Roberta Santoro
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opo anni di collaborazione, Claudia, Alice, Cristina e Valeria hanno costituito l’Associazione Culturale Artistica Sportiva Dilettantistica Cerchio Magico Club che promuove la Danza del Ventre sotto tutti i suoi molti aspetti. Da quest’anno la loro sede fissa è a Bollate (MI) dove propongono, corsi, workshop e percorsi formativi anche in collaborazione con altri maestri e maestre. Oltre ad organizzare già da due anni uno spettacolo di fine anno a teatro unendo tutte le allieve dei loro corsi, sono promotrici di “Danzando nel Bosco”, un weekend per danzare in mezzo alla natura, il cui ricavato viene devoluto in parte alla Riserva WWF Di Vanzago che ci ospita e in parte ad enti di volontariato. Le ragaz-
ze sono reduci dalla loro ultima fatica “The BellyCode” Kermesse di danza del Ventre organizzata a Milano principalmente da Claudia e Alice. L’evento si è svolto il 20 e 21 Novembre al Leonardo Hotel da cui è derivato il titolo dell’evento, ed ha riscosso un buon successo sia per quanto riguarda gli stage diurni che per lo spettacolo che si è svolto sabato sera. Tra le varie insegnanti ospiti della Kermesse oltre allo stesso Cerchio Magico, Farida Bissinger, Cristina Multinu, Irene Borg, Wael Mansour, Olivia Mancino, Valentina Calabrò, Valeria Guatta, Giulia Birose, Gazelle, Marta Bove e Les Soeurs Tribales. In collaborazione con queste ultime, è stata ospite della Kermesse la Superstar Sadie Marquardt dagli Stati uniti. La Danzatrice Vitruviana che troviamo sulla locandina è stata disegnata da Silvia Bassi.
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DANZA DEL VENTRE I movimenti propri di questa danza apportano numerosi benefici soprattutto alla schiena e alla circolazione, ma anche a livello psicologico. La muscolatura si rinforza e diventa più flessibile, si migliorano il portamento e la gestualità e si ottiene una maggiore consapevolezza del proprio corpo. Grazie al lavoro sul bacino, ma non solo, si entra in contatto con le personali energie femminili. E’ per donne di qualunque età e corporatura e non sono richieste né una particolare attitudine né alcuna preparazione. Va ben oltre i confini geografici del mondo Mediorientale a cui è associata e può fondersi senza difficoltà ad altre danze creando contaminazioni ricche ed originali. La danza del ventre è un’arte antica quanto la donna stessa che, tramandata e reinventata fino ai giorni
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clubstyle danza del ventre
nostri, offre la possibilità di riscoprire la propria femminilità e il gusto della coralità divertendosi. Parte del mistero di questa danza sta proprio nella ricerca delle sue origini. E’ affascinante leggere le teorie e gli studi su come sia nata la danza orientale, come si sia evoluta e cambiata nel corso del tempo. Anche se ci sono ad oggi validissimi danzatori e insegnanti uomini, l’altro nome della danza, danza del ventre, ci suggerisce che essa è prima di tutto una danza femminile, capace di sottolineare con i suoi movimenti la sensualità del corpo femminile e la sua caratteristica primaria di essere protagonista del miracolo della vita. E’ proprio qui che andrei ad individuare l’origine di questa danza, il ventre femminile, perché è da quando la donna esiste che la danza ha iniziato la sua storia. Come tutte le arti, la danza è un linguaggio, ogni movenza una parola, ogni sequenza una frase e una danzatrice attraverso essa può raccontare ciò che desidera. Ciò che mi ha affascinato quando ho iniziato a ballare è che aldilà della sua bellezza a livello di spettacolo, la danza diventa spesso un rimedio contro lo stress e la routine quotidiana; chiunque a qualsiasi età e con qualsiasi corporatura può attraversare quel magico portale e ritrovarsi in un mondo, spesso tutto al femminile, in cui non esistono rivalità e pensieri negativi. Questa è l’atmosfera che cerco di ricreare nelle mie lezioni; quando vedo le mie allieve che si divertono anche se un movimento non riesce alla perfezione, io ho raggiunto il mio scopo. E’ bello vedere bambine, ragazze, donne adulte che continuando il percorso iniziato si sentono sempre più a loro agio sia con il proprio corpo che con le loro compagne di avventure. Non è detto che tutti coloro che iniziano a danzare lo faranno anche in pubblico durante un saggio o uno spettacolo, ma è un’esperienza che consiglio sempre perché divertente e stimolante. Ancora diversa è l’esperienza della gara. Dal 2003 la Danza è stata riconosciuta dalla FIDS come danza sportiva e pertanto vengono organizzate competizioni a vario livello sul territorio Nazionale ed Internazionale come per tutte le altre danze. Nonostante lo spirito della Danza del Ventre non abbia nulla a che fare con la competitività, la sua entrata nella Fids è positivo per due aspetti a mio avviso. Purtroppo anche a causa di quello che vediamo in tv, la Danzatrice del Ventre è una ballerina semi svestita che agita i fianchi su musiche orientaleggianti. Questa è solo una caricatura di cattivo gusto perché basta saperne un po’ di più per capire che le vere danzatrici sono altre. Il fatto che essa faccia ora parte della danze sportive ci fa comprendere che è necessario uno studio accurato della tecnica pri-
ma di potersi cimentare in un’esibizione. Per ben tre anni ho gareggiato sia come solista, sia in coppia con Valeria Huraiva. La competizione è prima di tutto un modo per mettersi alla prova oltre che per confrontarsi con altre danzatrici, per cui consiglio la gara come esperienza anche se non deve diventare il fine principale del proprio percorso di danzatrici. La danza orientale, o danza del ventre, ha avuto una crescita strepitosa nell’ultimo periodo, basta pensare all’intensificarsi delle proposte di workshops, formazione e spettacoli che ci arrivano via mail o tramite facebook. Più persone
si cimentano nella danza e più questa cresce, ogni persona mette in essa qualcosa di suo e in seguito a disposizione degli altri, per cui la nostra danza continua a reinventarsi ed arricchirsi ogni giorno. Il fatto che, i movimenti propri della danza del ventre siano facilmente adattabili a musiche non di origine mediorientale, aiuta la sua fusione con altre danze. Tutto questo va di pari passo con il mondo di oggi; sempre di più le culture e le razze si uniscono e si mischiano in ogni ambito, dal familiare al culturale al culinario e così via, così anche alla danza è concesso sperimentare!
CLAUDIA BAHIRAH si è formata prevalentemente al Club Magica di Milano, nel corso degli anni cerca il più possibile di arricchirsi e perfezionarsi grazie all'incontro e lo studio con maestri nazionali ed internazionali. Apprezza lo stile classico della danza orientale ma a questo preferisce spesso la fusione di diversi stili che la spingono a creare qualcosa di originale e fantasioso. Senza mai smettere di apprendere e assorbire gli insegnamenti dei suoi maestri, inizia a insegnare e ballare molto presto perché non può fare a meno di trasmettere il suo messaggio di una danza gioiosa e armoniosa. Fa parte del gruppo di danzatrici professioniste “Cerchio Magico” con Alice Nuar, Valeria Huraiva e Cristina Sagheerah. ?Ha ballato in molte compagnie dove è riconosciuta per il suo stile grintoso e la sua allegria contagiosa. E’ apparsa in TV al programma “Le Iene” dove ha ballato con le Rose del Deserto, ha condiviso il palco con Sharon Kihara (Componente della compagnia internazionale Bellydance Superstars e della Accademia “The Indigo”) durante il 4° Congresso Internazionale di Danze Orientali a Riccione e prossimamente parteciperà a “Avanti…Danziamo!” spettacolo interattivo di Danza del Ventre ideato da Anasma, danzatrice internazionale famosa per il suo stile a metà tra Danza del Ventre e Hip Hop. In parallelo al suo lavoro di ballerina e insegnante si occupa di grafica e montaggio video.
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clubstyle golf
Il finish Finite quello
che avete iniziato… E’ proprio così, basterebbe pensare proprio a finire quello che si è iniziato, come portare a termine una pratica lavorativa o qualsiasi compito giornaliero. di Simone Selli
a parola chiave è “portare a termine”. Tutto il tragitto che segue l’impatto con la pallina sembra erroneamente considerato quasi superfluo o estetico. Spesso gli allievi mi chiedono: “perché devo ruotare il corpo fino in fondo se la palla è già stata colpita?” Un meccanismo rotatorio come lo swing del golf, deve rispettare alcune leggi di biomeccanica. La pallina viene colpita all’apice di una parabola che è tangente al terreno e alla linea che porta al bersaglio, se colpita con la faccia del bastone dritta, partirà sulla tangente della rotazione sviluppata. Quindi sulla linea di tiro. In oltre la testa del bastone, attraverserà senza rallentamenti il momento dell’impatto sviluppando proprio in quel punto il picco di velocità massima. Il principiante infatti nei primi mesi di gioco spedisce spesso la pallina non molto lontano e solitamente verso destra. Il giocatore alto di hcp è profondamente ossessionato dal colpire la pallina e farla volare alta. Se all’azione di swingare un bastone diamo come
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finalità quella dell’impatto, automaticamente tralasceremo tutto quello che segue. Quello che consiglio è di pensare sempre al movimento nella sua TOTALITA’. Imparate a muovere il corpo ed il bastone, INSIEME, senza soste ne strappi e accelerazioni (con timing) dallo stacco al finale, por tando sempre a termine quello che si è iniziato cioè il colpo. Uno swing
continuo ed organizzato vi permetterà di colpire la pallina coprendo distanze maggiori, con più precisione e minor sforzo fisico. Provate a praticare visualizzando 3 punti del vostro swing. L’apice del backswing lo chiameremo punto A, l’impatto con la pallina punto B, il finish completo punto C. Tirate poi dei colpi (partendo sempre dalla posizione di partenza con il ba-
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stone accanto alla pallina) pensando però di percorrere una strada continua senza rallentamenti da A a C. Vi accorgerete subito che il bastone viaggerà ad una velocità più alta del solito, avver tirete la centralità di un movimento rotatorio, che produrrà da subito colpi molto più potenti e dritti verso il bersaglio. Ricordate quindi, A, B, C… e buona pratica.
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clubstyle fitness
di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it
Allenamento
al femminile Cosa deve fare una donna per raggiunger un buon livello di fitness? La macchina biologica tra i due sessi e sostanzialmente la stessa: la differenza è data dal patrimonio proteico (massa muscolare) e dalle caratteristiche ormonali. Le donne rispetto agli uomini sono più leggere, hanno lo scheletro diverso (bacino), ormoni androgeni più bassi e pliche sottocutanee più spesse. e problematiche più frequenti nelle donne sono un metabolismo basale basso e una percentuale di massa grassa maggiore a quella di massa magra. Questo quadro abbinato a vita sedentaria e alimentazione scorretta, determina sovrappeso, adiposità localizzate, formazione di cellulite e anche obesità La distribuzione del grasso nelle donne e’ solitamente concentrata a livello trocanterico e degli arti inferiori: arti superiori tendenzialmente magri senza significativi accumuli di grasso, arti inferiori con accumuli di grasso e cellulite, (struttura ginoide); ci sono anche donne con una maggiore distribuzione di grasso nella parte superiore del corpo e gambe più magre (struttura androide),
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o donne con una struttura cosidetta mista, ovvero con una distribuzione uniforme di grasso in eccesso.Quella ginoide tuttavia è la tipologia più comune, quello in cui si può rispecchiare la maggior parte delle donne, e su questa oggi ci soffermeremo. Purtroppo è il problema più difficile da risolvere, poiché gli adipociti situati nella parte inferiore del corpo sono più portati a stoccare il grasso piuttosto che a smaltirlo. Per quanto riguarda l’allenamento della parte superiore e necessario non ipertrofizzare eccessivamente i muscoli degli art i(bicipiti soprattutto) ma insistere su distretti muscolari che avvicinano e allontanano gli arti superiori dal tronco (deltoidi rotondi e dorsali) per migliorare la proporzione tra distretto superiore e inferiore.Attenzione al lavo-
ro sui muscoli pettorali: un eccessiva tonicita’e aumento della massa magra potrebbe andare a discapi to de tessuto molle, col risultato di una diminuzione del seno e aumento del muscolo pettorale. Meglio lavorare sul pettorale alto, per contribuire ad un efftto “push up”. Necessario anche un lavoro in funzione preventiva rinforzando la muscolatura addominale, parascapolare e trocanterica. CIRCUIT TRAINING Un ottimo metodo di allenamento é il circuit training aerobico: consiste nell’alternanza di vari esercizi di muscolazione per 20/30 secondi di lavoro (corrisponde a massimo 25 ripetizioni), avendo cura di non superare tale tempo per non innalzare inutilmente i batiti cardiaci. Le varieta di circuito sono mol-
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te. Per esempio Puo essere a “stazioni”: si passa da un esercizo all’atro correndo piano o camminando (piu facile in una lezione di gruppo) oppure un circuito (in sala pesi) in cui agli esercizi di muscolazione si alternano inserti di lavoro aerobico non superiori ai 5 minuti. (vedi tabella 1” circuit training”.) I pesi saranno medio bassi ed è consigliabile alternare esercizi per gli arti inferiori a esercizi per gli artisuperiori per stimolare la circolazione sanguigna e linfatica (top-down circuit) Oltre ai circuiti è consigliabile, proprio per stimolare l’aumento della massa magra e del metabolismo basale, utilizzare esercizi di muscolazione con sovraccarichi per le gambe. Per la parte inferiore occorre calibrare molto bene il lavoro, onde evitare di ottenere nesun ri-
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sultato, o addirittura un peggioramento. Un ottimo modo di allenamento e il cosidetto metodo delle serie interrotte ( rest pause). Si tratta di utilzzare un carico piuttosto elevato (50% del massimale) senza pero superare le 5 ripetizioni. Gli esercizi migliori sono quelli fondamentali: squatt (libero o con la pressa) affondi, stacchi da terra. La modalita’ è la seguente: 5ripetizioni, 20secondi di recupero il tutto ripetuto per 4 “split”. Questo metodo di allenamento, incontra troppo spesso il timore che che pesi elevati possano aumentare la circonferenza di cosce e glutei. Questo e uno dei concettti piu fraintesi nel fitness: niente di più sbagliato.In realtà e l’esatto contrario. Allenare arti inferiori con serie lunghe e con poco carico a senso solo se inserite in un circuit training come descritto sopra. Troppe ripetizioni con sovraccarichi attivano il metabolismo gliocolitico lattacido: l’eccessivo acido lattico non consente la circolazione distrettuale per molto tempo e la cellulite e condizionata proprio da una cattiva circolazione. Nelle donne, poi, il livello di testosterone e 20 volte inferiore a quello presente negli uomini, quindi la risposta ipertrofica (ingrossamento dei muscoli) di una donna non puo neanche essere paragonata a quella di un uomo, come ampiamente documentato da diversi studi.al riguardo. Oltre all'allenamento classico con le macchine e/o i pesi e l'attività aerobica, vorrei soffermarmi a parlare di due attività che spesso sono trascurate, ma che, se utilizzate con costanza, danno ottimo risultato. Mi riferisco allo stretching e all'allenamento propriocettivo. L’allungamento muscolare, soprattutto delle zone maggiormente affette da adiposità localizzata e cellulite, è importantissimo, perché una retrazione muscolare dei tiranti muscolari può peggiorare la situazione; quindi mantenere una buona elasticità a livello di tensore della fascia lata, glutei, retto femorale, ischiocrurali, sartorio, adduttori e gastrocnemio, può comunque migliorare l'aspetto estetico di questi punti.
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ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO E IN DISEQUILIBRIO Il problema degli arti inferiori è che non usufruiscono della spinta diretta di una pompa pulsante come il cuore. Tuttavia il piede contiene delle strutture per facilitare il ritorno linfovenoso e la spremitura di questa struttura favorisce la pompa muscolare e dunque il ritorno del sangue ai distretti superiori. Fortemente consigliato dunque è iniziare la prevenzione verso la cattiva circolazione e ritenzione idrica dalla stimolazione del piede. Per questo l’allenamento propiocettivo e molto efficace: si a esercizi monopodalici e/o in equilbrio su discosit, kinesis, tavolette di freeman, tappetti elastici ma anche a semplici esercizi come camminare sull’avanpiede, tallone o rullando il piede magari su una superficie instabile come una spiaggia o un prato morbido.L’allenamento funzionale propiocettivo può essere un vero e proprio toccasana per la circolazione e l’eliminazione di scorie negli arti inferiori. Un ultima considerazione: l’errore più frequente è quello di associare uno stress nutrizionale a quello motorio. La loro somma potrebbe rappresentare uno stress generale eccessivo, tale da spingere nella curva di caduta: aumento dei valori ematici del cortisolo con relativa ritenzione idrica e peggioramento estetico. Quindi è necessario comportarsi in maniera equilibrata sia a tavola che in palestra: inutile saltare i pasti, costringersi a diete eccessivamente basse di carboidrati, ma puntare ad una alimentazione corretta da poter mantenere per un lungo periodo. Assolutamente consigliato affidarsi a un professionista del settore piuttosto che al fai da te.Allo stesso modo in palestra inutile allenarsi sette volte a settimana per un mese di seguito per poi abbandonare in breve tempo. Meglio puntare su un allenamento breve, intenso, con frequenza bi-tri settimanale, e con i giusti tempi di recupero e carichi di lavoro, affidandosi anche qui a professionisti del settore, e soprattutto cercando di non ottenere tutto e subito. Solo la costanza e la pazienza porteranno a risultati sicuri e duraturi.
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novità
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