Sport Club Magazine Agosto/Settembre 2011

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agosto/settembre 2011

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TATANKA A CINQUE CERCHI Clemente Russo, primo pugile italiano alle Olimpiadi di Londra 2012




sommario [

sommario

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Sport Club agosto/settembre 2011

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E’ fatta la squadra per i mondiali

editoriale

E’ tempo di sup con Leonard Nika

Tatanka boxe ma non solo

COVER

Pronti per l’Europeo

SUP

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I traumi di mano e polso nel portiere

SALUTE

APPUNTAMENTI

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Capo Verde Trek

MOTORI

SPORT&TURISMO

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86 FITNESS Sport Club srl via Morlupo, 51 00191 Roma tel. 06 97600342 fax 06 97277879 www.sportclubmagazine.it info@sportclubmagazine.it Direttore editoriale Luigi Capasso Sport Club Anno VIII - n. 73 - Agosto/Settembre 2011 Reg. trib. di Roma n. 591/2004 del 30-12-2004

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FORO ITALICO

Sport, divertimenti e sani valori all’Eticamp

E’ arrivata, Range Rover Evoque 5 porte

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La mitica storia del Foro Italico

BASKET

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RUGBY

Editorialisti Paolo Cecinelli, Franco Chimenti, Alessandro Cochi, Paolo Del Bene, Pino Capua, Sabrina Rondonelli, Roberto Serdoz, Fabio Ingargiola Hanno collaborato a questo numero Lorenzo Arduini, Matteo Cirelli, Gianmatteo Colla, Marco Trozzi, Alessandro Morucci, Enrico Morucci, Andrea Tranquilli, Andrea Cecinelli, Luigia Latteri, Roberto Cundari, Valentina Altavilla, Andrea Cimbrico, Giorgio Cimbrico

CLUB STYLE

Progetto grafico e Impaginazione Adversign srl grafica@sportclubmagazine.it Presidente Onorario Giuseppe Capelli Pubblicità Adversign s.r.l. Davide Campanella Via Morlupo, 51 - 00191 Roma tel. 06 97600342 cell. 335 7574074

Stampa Arti GRafiche Agostini Srl - Roma Finito di stampare nel mese di luglio 2011 Salvo accordi scritti o contratti di cessione di copyright, la collaborazione a questo periodico è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. In nessun caso si garantisce la restituzione dei materiali giunti in redazione.

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Golf Simone Selli Direttore responsabile Luigi Capasso l.capasso@sportclubmagazine.it

Rugby Andrea Cimbrico



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editoriale

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di Luigi Capasso

Roma a tre marce

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’è una Roma che nasce, una Roma che muore e una che viene conquistata. E tutto nello stesso preciso momento. Quando si dice che la Storia ci mette del suo. Il fiocco rosa o azzurro che sia, meglio mantenere la Par Condicio, viene festeggiato dal Comitato Promotore per la nascita del Governo che ci porterà alle Olimpiadi del 2020, venuto alla luce a metà luglio e che sta muovendo i primi passi per il più grande ed affascinante progetto che il nostro Paese abbia mai visto. Da l’altra parte, sul-

lo stessa sponda del biondo Tevere, muoiono due tra le realtà più prestigiose delle società sportive della Capitale: la rugby Roma 1930 ed una delle più promettenti, più giovanili, più interessanti del calcio: l’Atletico Roma. E sempre nello stesso flashback c’è l’AS Roma che viene comprata dagli americani. Ai dirigenti della palla ovale non sono bastati 81 anni di affascinante storia, 5 scudetti, 2 Coppe Italia, l’aver annoverato tra le proprie fila migliaia e migliaia di ragazzi tra cui alcuni sono diventati Campioni (il mitico Paolo Rosi e Ambrogio Bona) per sconfiggere quel brutto presagio che amaramente è divenuto realtà: la sparizione totale dal pianeta delle Mete. Un bruttissimo e tristissimo segnale che rindonda malinconico sugli echi della notizia che il prossimo Sei Nazioni non si giocherà più al Flaminio ma allo Stadio Olimpico, a testimoniare della crescita esponenziale degli spettatori nella Città Eterna. E’ tutto sa di beffa. Anche perché abbiamo investito tante energie fisiche e patrimoniali per lanciare il rugby nella nostra nazione, abbiamo provato ad inculcare una sana cultura sportiva fatta di fatica e sudore e quando abbiamo deciso di dargli ufficialmente una Patria, il suo maggior combattente cade, con valore, ma cade. E nonostante negli ultimi mesi ab-

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biamo visto tanti uomini di sport annunciare un proprio intervento e salvataggio dell’icona rugbistica ma di fronte alle preoccupazioni di una complicata gestione finanziaria, si sono tutti dileguati. E poi c’è l’Atletico Roma, “la vecchia Lodigiani”, fucina impressionante di fenomeni e simbolo di successo per tutti i vivai italiani, che in pochi istanti dall’ebbrezza dello spareggio per salire in serie B si è trovato a proclamare il De Profundis e scomparire dalla galassia del mondo del calcio.E, putrtoppo, non sono neanche bastati i gridi d’allarme dei suoi ex giocatori, tra i quali Totti e Toni. Ora, è troppo tardi. L’arrivo dell’estate ha portato via tutte le speranze. C’è ormai poco da dire e poco da scrivere. Forse, dobbiamo attendere che gli americani sbarchino a salvare anche altre squadre che hanno rappresentato lo sport a Roma. Niente morali, solo riflessioni ma con una domanda secca e decisa rivolta al mondo dello sport, quello che conta e decide. Ora che chiediamo le Olimpiadi, per essere favoriti e dare lustro all’immagine di Roma non sarebbe importante fare qualcosa per tenere in vita le compagini capitoline? Curiosità da persona della strada: facile e diretta. Attendiamo risposta, perché domandare è sempre lecito, rispondere è cortesia.



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focus

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dell’On. Alessandro Cochi Delegato alle Politiche Sportive di Roma Capitale

Roma 2020? Sì, ma nella giusta direzione Il sogno più grande è quello che ci por ta al 2013 quando il CIO effettuerà la sua scelta

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arà Olimpiade a Roma come nel 1960? E sarà ancora così bella? Lo speriamo, lo auspichiamo e stiamo intensamente lavorando in questa direzione. Era il 1960 quando, con Roma al centro dei riflettori della Dolce Vita e del boom economico, furono ospitati i XVII Giochi Olimpici e i primi Giochi Paralimpici della storia. Furono le prime Olimpiadi a misura d'uomo, che lasciarono in eredità ai romani impianti e infrastrutture in quantità rivoluzionando e abbellendo una città. Anche oggi la città ha bisogno di questo: l’incontro di qualche mese fa al Palazzo dei Congressi dell’Eur sugli Stati Generali della Città ha mostrato la via da seguire e tracciato la strada maestra. Quella del 1960 fu una grande edizione anche per i risultati sportivi italiani che furono silenziosamente "costruiti" negli anni precedenti partendo dal territorio e dallo sport di base. Il compito del Dipartimento è di promozione e di indirizzo e va anche in questa direzione: l’obiettivo infatti è quello di avvicinare ancor di più le famiglie alla pratica spor tiva. Anche per quanto attiene ai centri sportivi di proprietà di Roma Capitale, 155 sul territorio cittadino, stiamo impegnandoci per esaltare un patrimo-

nio indispensabile per una Capitale come Roma, continuando a migliorare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, insieme ad una politica di costi ridotti, in un momento di particolare crisi come quello attuale. Con società, associazioni e cooperative ci apprestiamo a continuare quel cammino comune compiuto negli ultimi anni, fatto di collaborazione, di iniziative, di sviluppo congiunto di idee, nonché di comunicazione. Il Dipartimento per le Politiche dello Spor t, inoltre, per aiutare i cittadini a districarsi me-

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glio nelle questioni burocratiche e per far conoscere le sue molteplici attività, ha realizzato un sito web consultabile all'indirizzo www.sportincomune.it. In questo primo triennio il Dipartimento ha lavorato anche sotto traccia con il massimo impegno per rendere armonica e funzionale la gestione degli impianti di proprietà di Roma Capitale, che a nostro avviso costituiscono un patrimonio imprescindibile per la Città e per gli sportivi, soprattutto di base. Il compito che si è prefissata la nostra Amministrazione ed in particolare chi per suo conto è chiamato ad occuparsi di sport, è quello di diffondere la pratica sportiva. Negli ultimi mesi siamo riusciti ad ottenere dei risultati importanti, che, tuttavia, consideriamo soltanto una base di partenza. Questo è un momento importante per Roma e per lo sport capitolino in quanto la città si trova lanciata verso il sogno olimpico del 2020. Un risultato che si potrebbe concretizzare anche in virtù dell'impegno di tutte le forze che operano sul campo, a cominciare da chi si occupa dell'attività dilettantistica di base. Tutti insieme verso il grande sogno di vincere uniti la sfida Roma-Resto del Mondo.


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diritto e rovescio

dell’Avv. Sabrina Rondinelli Specializzata in diritto dello sport Dottore di ricerca Fac. Giurisprudenza “La Sapienza” sabrina.rondinelli@uniroma1.it

La struttura disciplinare della UEFA Proponiamo una rapida panoramica degli organi UEFA che vigilano sul regolare svolgimento delle competizioni.

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ell’organizzazione della UEFA i gradi di giustizia sono due: il primo è la Commissione Disciplinare e di Controllo, il secondo la Commissione Disciplinare d’Appello. Entrambi si avvalgono della collaborazione degli ispettori disciplinari UEFA il cui funzionamento e i cui poteri inquirenti e requirenti sono molto simili a quello della Procura Federale in Italia. In ambito UEFA la Commissione Disciplinare e di Controllo esamina sia i casi avvenuti in occasione di avvenimenti agonistici sia le questioni che violino statuti, regolamenti e decisioni UEFA e che esulino dalle competenze di un altro organo. La suddetta Commissione ha il potere di decidere: 1) la sanzione da adottare laddove venga riscontrata una violazione del regolamento da parte della federazione nazionale o di un singolo tesserato; 2) il rigetto o l’accettazione di eventuali reclami. Inoltre la Commissione decide anche sull’ammissione o meno di un club o di una Federazione nazionale alle competizioni UEFA. Passiamo alla Commissione d’Appello che esamina i ricorsi contro le decisioni disciplinari adottate dalla Commissione Disciplinare e di Controllo. La Commissione Disciplinare e di Controllo esamina i casi disciplinari che violino statuti,

regolamenti e decisioni dell’UEFA ed esulino dalle competenze di un altro organo. La Commissione Disciplinare e di controllo può decidere: la sospensione dei procedimenti, il proscioglimento, la conferma delle sentenze e la confutazione o l’accettazione dei reclami. Inoltre, decide sull’idoneità a giocare e sull’ammissione dei club nelle competizioni UEFA. Per quanto riguarda il ruolo dell’Ispettore Disciplinare, esso può essere paragonato a quello del Pubblico Ministero nel diritto penale italiano. Gli ispettori disciplinari indagano sulle violazioni degli statuti, sui regolamenti e sulle decisio-

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ni dell’UEFA, rappresentandola nei procedimenti disciplinari. All’interno dell’amministrazione dell’UEFA, l’unità servizi disciplinari controlla gli incontri per prevenire episodi di calcio scommesse. Gli incontri delle prime due divisioni e delle coppe nazionali nelle 53 Federazioni affiliate, oltre a quelli organizzati dalla UEFA, vengono analizzati mediante il sistema di rilevamento calcio scommesse (BFDS) che può adottare misure rigorose nei riguardi dei soggetti che vengano scoperti nella manipolazione degli incontri per scommesse o per altre finalità illecite.


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cultura sportiva

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di Paolo Del Bene Direttore Sportivo A.S. Università Luiss Guido Carli

In ricordo di Andrea Stucchi Il giovane tennista romano si è spento a soli 20 anni: un esempio per tutti, giovani e non.

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a una mano. Il suo allenatore Giancarlo Palumbo svela che, durante il periodo in nazionale, Andrea spesso studiava la notte, per concludere i suoi studi al liceo classico. E’ tanto entusiasmante vedere un giovane atleta che cresce e che si forma correttamente attraverso lo sport, quanto doloroso vederlo andare via in questo modo. Ma le parole in alcuni casi non fanno che sminuire l’accaduto. La storia di questo ragazzo dovrebbe essere narrata, sarebbe giusto non perdere la memoria di quello che Andrea è riuscito a fare, il suo trascorso dovrebbe essere trasmesso e soprattutto dovrebbe essere preso da esempio da tutti, soprattutto dai numerosi ragazzi che praticano

i è spento un sogno nel panorama sportivo italiano. Andrea Stucchi, il giovane tennista romano è morto. La causa è stato un tumore alle ghiandole linfatiche. Aveva 20 anni. Non serve scrivere altro per capire il momento di dolore umano e sportivo. Mi permetto però di raccontare un po’ più da vicino la vicenda, per ricordare l’atleta, e la maniera in cui stava portando avanti la sua carriera. Andrea Stucchi era la promessa del tennis italiano, stava emergendo con forza e personalità a livelli sempre maggiori. Nel 2007 vinse il torneo Eta under 16 di Foligno, e in quell’occasione si mise in luce per la prima volta, convincendo la nazionale italiana a convocarlo a soli 18 anni. Lo stesso anno partecipò agli Europei di Mosca, arrivando dritto in finale, e solo lì fermato dal bulgaro Grigor Dimitrov. Venne convocato anche alla Coppa Borotra, nella quale gioco per tutta la prima fase, fino al sopraggiungere di un infortunio. Poi arrivò la vittoria del campionato italiano under 16. Questi risultati, e le vittorie contro grandi nomi quali l’argentino Konfederak, Bortolotti e Gaio, ne facevano l’atleta in vertiginosa ascesa del nostro tennis. Nato il 23 Luglio del ’91, il ragazzo aveva un fisico asciutto ed era alto 1 metro e 90. Giocava di destro, e usava il rovescio

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una disciplina e studiano magari di notte. L’idea del college tanto agognato in Italia è un sogno, mi chiedo, sarebbe così difficile applicare il mitico College Anglosassone al modello Italiano? Perché i nostri politici non danno il giusto valore all’attività sportiva? Tutto questo rimane e rimarrà un mistero, so soltanto però che lo sport è una formidabile medicina, abbatte le tensioni sociali e riesce a livellare le diversità. Mi viene in mente solo di ribadire che tutti i giovani atleti che si appassionano ad una disciplina e che lo portano avanti con serietà e costanza, dovrebbero essere maggiormente seguiti e considerati. Perché sono i loro sogni a rendere speciale lo sport.


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Quando il vino è arte ‘gnor Bibì M.P. Riserva Questo vino Montepulciano d’Abruzzo DOCG Riserva è invecchiato almeno tre anni presso il produttore, dei quali uno in botti di rovere, e sei mesi in bottiglia, è di colore rosso rubino intenso, con riflessi violacei in giovane età, tendenti all’arancione con l’invecchiamento. Ha un odore intenso e persistente con equilibrato sentore di vaniglia, sapore di ottima struttura. Ha un corpo pieno ed una eccellente morbidezza, vellutato con sensazione gustativa equilibrata ed elegante. Il Montepulciano d’Abruzzo “Riserva” è eccellente con gli arrosti e le carni alla griglia. Servito a 18°/20° C.

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‘gnor Bibì Monte Pulciano Questo vino Montepulciano d’Abruzzo DOC è invecchiato quattro mesi, con breve sosta in legno. E’ di colore rosso rubino intenso, con lievi sfumature violacee. Ha un odore vinoso intenso e persistente, accompagnato da una buona presenza aromatica, sapore di ottima struttura. Ha un corpo pieno ed una eccellente morbidezza, vellutato con sensazione gustativa equilibrata ed elegante. Il Montepulciano d’Abruzzo giovane sopporta piatti saporiti di carne rossa, selvaggina in umido, formaggi stagionati e saporiti. Servito a 18°/20° C.

‘gnora Maria Cerasuolo Questo vino Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo DOC è fermentato a temperatura controllata. E’ di colore rosso ciliegio intenso, con lievi sfumature violacee. Ha un odore intenso e persistente contraddistinto dai profumi varietali di ottima struttura e morbidezza con una piacevole tannicità. Il Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo DOC è un vino da tutto pasto, indicato per minestre, carni bianche, formaggi freschi e semi stagionati. Servito a 8°/10° C.

Sede Legale Via di Quarto Annunziata, 118 00189 Roma Tel: 08611855582 Cell: +39 338 6559006 Fax: 08611850383 Email: info@vinicarpinelli.com www.vinicarpinelli.com Produzione Contrada S. Giovanni 64018 Tortoreto (Te)

Armando Carpinelli


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rugby

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Il CT della nazionale italiana Nick Mallet ha puntato sull’esperienza nella scelta dei giocatori che andranno in Nuova Zelanda.

È FATTA LA SQUADRA PER I MONDIALI 10


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rugby

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lla fine, Nick Mallett verrà ricordato probabilmente come il CT duro dalla lacrima facile: lacrimoni nel 2008 quando l’Italia battè la Scozia nella sua prima stagione sulla panchina azzurra, lacrimoni tre anni dopo sempre al Flaminio per la storica vittoria sulla Francia. Ancora lacrime a fine luglio, a Villabassa, un tiro di schioppo dal confine austriaco, quando ha annunciato a sei dei suoi giocatori che loro, in Nuova Zelanda per i Mondiali che iniziano il prossimo 9 settembre, non sarebbero andati. Ha vinto l’esperienza, nelle scelte di Mallett e del suo staff, ed alcuni giovani sono rimasti a casa. “Avrete altre occasioni, e le avrete presto. Mi dispiace solo che non le avrete con me”, ha detto il coach sudafricano che cercherà di traghettare la squadra azzurra al traguardo mai raggiunto dei quarti mondiali e che poi lascerà il posto al francese Brunel. “Sapevamo che non sarebbe stato facile scegliere i trenta giocatori per i Mondiali, e tutti i ragazzi che in queste settimane si sono allenati a Villabassa hanno dato il massimo per conquistare la convocazione. A nome mio e di tutto lo staff voglio ringraziare, per quanto hanno fatto in questi giorni, i sei che non voleranno con la Nazionale in Nuova Zelanda: Alberto De Marchi, Andrea Pratichetti e Josh Furno, in particolare, sono tre giovani di sicuro avvenire internazionale ma, in vista degli impe-

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gni che ci attendono nei prossimi mesi, abbiamo deciso di affidarci ad atleti di maggiore esperienza”, ha spiegato Mallett. “Questo gruppo è il risultato di quattro anni di lavoro”, ha proseguito il tecnico sudafricano. “Non abbiamo dubbi sul fatto che si tratti del migliore possibile per affrontare i Mondiali. In seconda linea abbiamo deciso di convocare quattro giocatori in grado di fare la differenza tanto a livello di organizzazione delle rimesse laterali, dove abbiamo avuto delle difficoltà nel 6 Nazioni, che nella lotta in campo aperto: Bortolami e Van Zyl, in queste settimane, hanno contribuito in modo importante all’organizzazione delle nostre rimesse”. “In terza linea”, ha continuato Mallett, “la concorrenza era elevatissima, non è facile rinunciare ad un impact player come Manoa Vosawai ma con Sergio Parisse ed Alessandro Zanni il ruolo di numero otto è già coperto, mentre Barbieri, Derbyshire ed un veterano come Mauro Bergamasco garantiscono grande presenza a tutto campo ed affidabilità”. “I tre mediani di mischia partiranno tutti per la Nuova Zelanda”, ha detto il CT, “mentre l’altra scelta complessa ha riguardato i mediani d’apertura, dove avevamo tre atleti per due posizioni. Orquera, dal nostro punto di vista, è il giocatore più completo per la maglia numero dieci, mentre abbiamo ritenuto giusto offrire una grande opportunità di crescita ad un giovane che proviene dal vivaio ita-


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rugby

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I convocati Piloni Mar tin CASTROGIOVANNI (Leicester Tigers, 76 caps) Lorenzo CITTADINI (Benetton Treviso, 4 caps) Andrea LO CICERO (Racing-Metro Paris, 86 caps) Salvatore PERUGINI (MPS Aironi, 80 caps)

Tallonatori Tommaso D’APICE (MPS Aironi, esordiente) Leonardo GHIRALDINI (Benetton Treviso, 37 caps) Fabio ONGARO (MPS Aironi, 76 caps)

Seconde linee Marco BORTOLAMI (MPS Aironi, 84 caps) Carlo Antonio DEL FAVA (MPS Aironi, 52 caps) Quintin GELDENHUYS (MPS Aironi, 21 caps) Cornelius VAN ZYL (Benetton Treviso, esordiente)

Flanker/N.8 Rober t Julian BARBIERI (Benetton Treviso, 14 caps) Mauro BERGAMASCO (84 caps) Paul DERBYSHIRE (Benetton Treviso, 10 caps) Sergio PARISSE (Stade Francais, 77 caps) Alessandro ZANNI (Benetton Treviso, 52 caps)

Mediani di mischia Pablo CANAVOSIO (36 caps) Edoardo GORI (Benetton Treviso, 3 caps) Fabio SEMENZATO (Benetton Treviso, 4 caps)

Mediani d’apertura Riccardo BOCCHINO (Estra I Cavalieri Prato, 6 caps) Luciano ORQUERA (MPS Aironi, 22 caps)

Centri/Ali/Estremi Tommaso BENVENUTI (Benetton Treviso, 6 caps) Mirco BERGAMASCO (Racing-Metro Paris, 81 caps) Gonzalo CANALE (Clermont-Auvergne, 66 caps) Gonzalo GARCIA (Benetton Treviso, 21 caps) Andrea MASI (MPS Aironi, 60 caps) Luke MCLEAN (Benetton Treviso, 28 caps) Matteo PRATICHETTI (MPS Aironi, 22 caps) Alberto SGARBI (Benetton Treviso, 12 caps) Giulio TONIOLATTI (MPS Aironi, 5 caps)

liano come Riccardo Bocchino, che alla Churchill Cup ha ritrovato continuità ed in queste settimane ha dimostrato grande determinazione e voglia di maturare e far parte dei trenta”. “Tra i trequarti”, ha concluso la propria analisi il CT, “l’unico atleta a non proseguire la preparazione sarà, come già detto, Andrea Pratichetti. Crediamo sia un giovane di grandi prospettive, ma era l’unico esordiente tra i convocati e per un Mondiale impegnativo come quello che ci attende le precedenti esperienze internazionali dei suoi compagni hanno fatto la differenza. Pressoché tutti i trequarti convocati hanno giocato almeno una gara da titolari nell’ultimo 6 Nazioni dimostrando grande

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affidabilità, mentre Matteo Pratichetti ha disputato una buona Churchill Cup e Giulio Toniolatti ci ha impressionato per la capacità di riproporsi nel ruolo di ala con una stagione brillante agli Aironi ed una preparazione estiva nella quale si è messo in evidenza come uno dei giocatori più in forma”. Australia (Auckland, 11 settembre), Russia (Nelson, 20 settembre), Stati Uniti (Nelson, 27 settembre) e l’Irlanda (Dunedin, 2 ottobre) sono gli ostacoli da superare per arrivare a quei quar ti di finale solo sfiorati quattro anni fa, a Saint Etienne. E se a Dunedin a Nick scapperà qualche lacrima, vorrà dire che le cose sono andate come meglio non avrebbero potuto.



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TATANKA BOXE MA NON SOLO

Intervista a tutto campo a Clemente Russo, Tatanka, che ci ha parlato di pugilato, Londra 2012, ma anche dei suoi hobby e del suo impegno sociale.

di Lorenzo Arduini

on solo boxe ad alti livelli. Anche hobby e passioni, come la televisione, il cinema e l’andare a cavallo, uniti ad un costante impegno nel sociale. Tutto questo è Clemente Russo, uno dei più validi pugili del nostro Paese, che ha staccato il pass olimpico per Londra 2012 lo scorso maggio, dopo aver conquistato una medaglia d’argento a Pechino. Russo è stato il primo atleta italiano a qualificarsi individualmente per le prossime Olimpiadi di Londra 2012: il pugile campano ha, infatti, battuto ai punti nella finale dei pesi massimi della World Series svoltasi in Cina a maggio, il pugile russo, naturalizzato cittadino dell’Azerbaijan, Medzhidov. L’accesso all’Olimpiade, nel caso del pugilato, prevede una conquista individuale del pass, ecco perché per “Tatanka” si può parlare di primo atleta azzurro qualificatosi anche se vi sono stati altri tredici atleti prima di lui che hanno conquistato l’accesso a Londra 2012 come posto Nazione. Il suo soprannome, Tatanka, significa bisonte, animale nel quale Russo si identifica in quanto alterna momenti di pausa ad attacchi micidiali e rapidissimi. Non solo boxe ad alti livelli, abbiamo detto in apertura. In occasione dei Giochi Olimpici del 2008, Roberto Saviano ha fatto del pugile campano e del suo stile di combattimento un profilo su L’Espresso, pubblicato nella sua opera “La bellezza e l’inferno”. Da questo testo è nata l’esperienza di Clemente con il cinema e l’idea del film Tatanka scatenato. Nel film Clemente Russo ha impersonato un giovane di Marcianise che trova il riscatto attraverso la boxe. Russo ha sempre amato stare sotto i riflettori, non solo quando si trova in un ring: a lui piace ridere, cantare, ballare ed è stato sempre pronto a giocarsi le sue carte sul ring come negli studi televisivi e cinematografici. L’elemento fondamentale agli

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occhi di Tatanka è di non farsi mai ammaliare dalla notorietà e dalle luci della ribalta e non perdere mai per un attimo il gusto del combattimento. Il segreto è riuscire a trasformare l’esperienza vissuta fuori dallo sport in ricchezza per una sempre maggiore personalità sul ring. Anche l’andare a cavallo ha rivestito e riveste un ruolo importante nella vita di Tatanka: proprio questa passione ha contribuito alla scelta di trasferirsi in Umbria, terra più adatta rispetto alla Campania per chi desideri cavalcare. Ultimo, ma non ultimo, ambito per il quale Clemente ama dedicare tempo ed impegno è quello sociale: una delle cose che lo appassiona maggiormente è affiancare il suocero ed il cognato, il campione di judo Pino Maddaloni, nel Centro Sportivo Maddaloni Star Judo Club di Scampia: si tratta di un progetto sportivo, fortemente voluto dalla famiglia della moglie Laura, per togliere i ragazzi napoletani dalla strada e, in particolare, dal carcere minorile, impegnandoli in attività pulite, veicolate da forti valori sportivi. Abbiamo parlato di tutto questo in quest’intervista a tutto campo realizzata per Sport Club. Clemente, da cosa è nata la tua passione per la boxe? Ha influito il fatto di provenire da Marcianise, la cosiddetta terra dei pugili?

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“La mia passione per il pugilato è nata quasi per gioco, dato che da piccoli, come la maggior parte dei bambini, amavo diversi sport. Ho iniziato a praticare boxe alla palestra comunale di Marcianise perché era gratuita e perché, essendo un po’ cicciotello, volevo dimagrire. Mi appassionai subito, anche perché è stata un’attività che mi ha consentito di stare lontano dalla strada. Di conseguenza anche i miei genitori potevano stare tranquilli, dato che quella palestra era come una famiglia”. Quando hai capito di poter competere ad alti livelli? “Abbastanza presto, dato che caratterialmente, ero, possiamo dire, un po’ montato: ho sempre creduto nei miei mezzi, poi ho cominciato subito a vincere. A 14 anni ho conquistato il primo campionato italiano ed è subito arrivata la convocazione in Nazionale ed una medaglia ai primi Campionati Europei che ho disputato”. Quali sono le vittorie che ti sono rimaste maggiormente nel cuore? “Sono due: la vittoria nel 2007 ai Mondiali di Chicago è stata un’emozione fortissima. Non avevo mai pianto nella mia carriera ma sul podio, durante le note del nostro inno, sono scese le lacrime. La seconda vittoria è stata quel-

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la di quest’anno, che mi ha regalato la qualificazione a Londra 2012: è stata molto sofferta ed è arrivata dopo una gara mai scontata e molto combattuta”. La tua delusione più forte? “Può sembrare strano, ma è stata nel giorno in cui ho por tato a casa l’argento olimpico: quella sconfitta in finale la reputo un vero furto, perché il pugno che ha regalato la vittoria al mio avversario russo mi ha colpito la spalla, mi rimase anche il segno del suo guantone”. A parte i rimpianti cosa ci puoi dire dell’atmosfera che si respira alle Olimpiadi? “L’Olimpiade è l’evento sportivo più bello, al quale ogni atleta vorrebbe partecipare. Molti sacrificherebbero qualche par tecipazione ai Mondiali pur di esserci. L’atmosfera è inspiegabile, stupenda ed io ho avuto la fortuna di viverla già due volte, ad Atene ed a Pechino. Spero che a Londra sia la stessa e sono sicuro che, con una medaglia d’oro al collo, sarebbe tutto ancora più bello”. A proposito di Londra: come commenti la tua qualificazione? “Ho cominciato ad allenarmi a settembre in vi-

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Clemente Russo (Kg. 91) Nato a: Marcianise (Caserta) il 27 1982. Stato civile: sposato con Laura Maddaloni (campionessa judo).

Prima Società Sportiva: Excelsior Boxe di Marcianise

Primo allenatore: Domenico Brillantino Società Sportiva attuale: Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro

Allenatore: Giulio Coletta, Michele Caldarella e Claudio De Camillis

Professione: Agente di Polizia Curriculum: Campione Italiano nel 2001, 2002, 2004, 2005, 2006 e 2007; Campione Mondiali Militari nel 2004; Oro ai Giochi del Mediterraneo di Almeria 2005; Oro ai Campionati dell’Unione Europea 2005 e argento a quelli del 2007; Oro al Torneo Wurumqi City Cina 2007; Oro ai Campionati Mondiali Chicago 2008; Oro 36th International Boxing Tournament for the Chemistry Cup 2008 in Germania; Medaglia d’Argento Giochi Olimpici di Pechino 2008; Oro ai Giochi del Mediterraneo di Pescara 2009 ; Oro al 1°China Open Of Boxing 2010; campione delle WSB Campionato Individuale nei Kg. +91; qualificato ai Giochi Olimpici di Londra 2011. Record: 213 incontri (+174; - 36; = 3) Hobby: Il calcio a cinque, i cavalli (monta all’americana) ed il mondo dello spettacolo (ha partecipato all’ultima edizione de “La Talpa” su Italia1; è stato protagonista del film “Tatanka”).


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sta della World Series, che volevo assolutamente vincere. L’obiettivo di questo settembre è naturalmente uno solo: Londra, e anche qui voglio vincere”. La gravidanza di tua moglie ti ha in qualche modo ostacolato dal punto di vista mentale in questi ultimi mesi? “Assolutamente no, anzi è successo il contrario. La gravidanza mi ha fatto concentrare ed impegnare ancora di più perché tutto quello che sto facendo non è più solo per me, ma anche per il bambino”. Veniamo al cinema. Com’ è stata l’esperienza come attore nel film Tatanka? “Mi è sempre piaciuto sia il mondo della televisione che quello del cinema. Ho fatto la mia prima apparizione in un reality nel 2008 e quando mi hanno contattato per il film Tatanka non potevo credere che, con tutti gli attori che ci sono, avessero scelto proprio me Abbiamo girato in un periodo per me libero da impegni agonistici ed è stata un’esperienza bellissima. Al termine della mia carriera agonistica, tra tre, quattro anni, mi

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piacerebbe molto rientrare in questo mondo”. Parlaci della tua terra d’adozione, l’Umbria, come mai questa scelta? “Ho sempre avuto la passione per i cavalli, ma nella mia città non c’è molto spazio per coltivare un hobby di questo genere. Mi sono innamorato dell’Umbria e dei suoi spazi verdi nel 2002 quando ci andai con la Nazionale. Poi anche la mia ragazza, che ora è mia moglie, condivideva con me questa passione e ci siamo trasferiti. Questa vita piace molto ad entrambi per adesso, in futuro vedremo se tornare al paese”. Sei molto impegnato anche nel sociale. “Quando mi chiamano corro sempre. Cerco sempre di dare una mano a mio suocero e mio cognato che stanno facendo molto con la palestra che hanno aperto a Scampia. Lì si fa soprattutto judo ma sono sempre a disposizione per quanto riguarda il pugilato. Voglio che quella palestra abbia per i ragazzi che la frequentano la stessa importanza che ha avuto per me la prima palestra di Marcianise. Un ambiente caldo, confortevole e familiare, dove non si trovano le insidie della strada”.

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] Intervista a Leonard Nika, il massimo esponente italiano di SUP

È TEMPO DI SUP CON LEONARD NIKA di Lorenzo Arduini l SUP è una disciplina che non tutti conoscono, è simile al sur f ma si pratica con una tavola più grande, sia intermini di lunghezza che di larghezza, e prevede l’uso della pagaia. Questo spor t ha avuto le sue origini alle Isole Hawaii, dove i maestri di sur f usavano questa tavola par ticolare per seguire i propri allievi in mezzo alle onde. In Italia que-

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sta disciplina si sta piano piano diffondendo, contando su un numero di praticanti sempre maggiore. Abbiamo inter vistato Leonard Nika, uno dei primi praticanti di SUP in Italia, attualmente il più valido atleta del nostro Paese. Quanti anni hai, cosa fai nella vita? “Ho 24 anni e vivo a Torvaianica, una piccola

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città sulla costa laziale non lontano da Roma. Vivo la vita a stretto contatto con il mare in quanto sono un assistente bagnante ed un istruttore di surf e stand up addling. Quando non sono in acqua per fare surf o sup è perché devo lavorare, quando non sono al lavoro e perché sono in viaggio da qualche parte nel mondo: se il viaggio è finito ne incomincia subito un altro... Faccio Parte del Team NAISH SURFING Interna-


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sup

tional con sede nel isola di Maui, Hawaii”. Abbiamo seguito i tuoi progressi: come ci si sente ad essere la persona più in vista d’Italia in Europa? “Sono l'atleta che ha fatto più gare all'estero insieme al mio amico ''Gas'', ci siamo fatti valere, abbiamo portato in alto la nostra bandiera gara dopo gara ed abbiamo fatto conoscere la nazionale del Sup nel panorama europeo. Personalmente ho gareggiato in parecchie competizioni pro Class in Europa, ottenendo piazzamenti soddisfacenti. Comunque penso che non bisogna mai guardare indietro, imparare dalle sconfitte e continuare a migliorarsi”. Quali sono i tuoi programmi sportivi? “Mi sto preparando per andare in California a Ottobre, avrò l'opportunità di gareggiare con i grandi di questo spor t o vero nella Battle Of The Paddle con 200 par tecipanti, finalmente potrò realizzare uno dei miei sogni. Un’altra gara impor tante che farò all'estero è la 11 City in Olanda: oltretutto è un paese che conosco molto bene avendoci vissuto per un periodo di tempo, questa competizione è unica nel suo genere perché attraverseremo 11 città, si gareggia nei canali che ramificano la maggior par te dei Paesi Bassi percorrendo 40 km al giorno per cinque giorni di seguito. Vince chi riuscirà a fare il minor tempo possibile al traguardo”. Come vedi la situazione SUP in Italia? “Questa stagione 2011 sta andando molto bene, il numero di partecipanti è molto elevato e penso che l'anno prossimo migliorerà ancora”. Giri sia il circuito Race che Wave, qual è il tuo allenamento Race? “Sì, mi piace fare entrambi perché sono convinto che il race sia un buon allenamento per il Wave e viceversa. Quando faccio race, se il mare me lo permette, mi alleno con il gps su acqua piatta cercando di battere sempre i miei record per il minor tempo nei 6km, 8km e 10km”. E quello Wave? “Come dicevo il race è un buon allenamento anche per il Wave ma non per le manovre sull'onda, sopratutto per la confidenza della pagaiata e la stabilità nelle gambe. Esco sempre con qualsiasi condizione di mare, sia quando è molto piccolo, sia quando è molto grosso. Ultimamente mi sto allenando molto di più sul Wave perché abbiamo avuto un periodo molto lungo di mare mosso”.

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sup

] Leonard Nika è il Capo del Capo per il S.U.P.

Lo scorso 8 giugno Leonard Nika si è laureato Capo dei Capi di SUP nelle acque di Capo Mannu. Leonard Nika e Alessandro Marcianò, i due si sono affrontati in finale, rinnovando la sfida onda dopo onda. Le due semifinali hanno mandato alla finalissima Sergio Cantagalli, Alessandro Marcianò, Leonard Nika ed Emanuele Guglielmetti. La prima onda è di Marcianò, il rider Rip Curl è aggressivo e prende moltissime onde, ma Nika è stato incontenibile, sur fate bellissime, ingressi radicali, è lui il Capo del Capo 2011, seguito da Marcianò, Guglielmetti e da Sergio Cantagalli in quar ta posizione.

Preferisci più il Race o il Wave? “Preferisco più il Wave perché mi trasmette adrenalina soprattutto quando le onde sono veramente cattive e impossibili da surfare”. Sei all’interno della Fisurf, di cosa ti occupi principalmente? “Faccio parte del settore giovanile di stand up paddling Fisurf. Organizzo degli eventi nella mia località, dove ho la mia scuola di sup e di surf, per fare conoscere questa nuova disciplina del surf ai ragazzi che ancora non hanno avuto modo di conoscere i privilegi di questo sport”. Hai vinto la competizione Wave più ambita d’Italia come ci sente ad essere il capo Sup? “E’ il secondo anno che faccio la gara di Sup Wave a Capo Mannu: secondo me è una delle mete più belle per il sur f in Italia, sono an-

dato li per diver tirmi, sinceramente non mi aspettavo di vincere. Poi invece sono coincise le due cose, mi sono divertito con gli amici e ho avuto il primo premio... Sono molto contento per la vittoria ma anche perché non ostante la competizione è prevalsa l'amicizia e la passione per uno sport condiviso con gli amici”. Il panorama europeo porta anche il tuo nome, come vedi la scena europea? “Il circuito europeo sta crescendo molto in fretta, sia per quanto riguarda la tecnologia che per l’aumento di par tecipanti anno per anno, la tecnologia nelle gare si è per fezionata nell'ultima tappa di St. Tropez: tutti i par tecipanti erano muniti di un micro chip che aveva la funzione di gps per vedere la virata nelle boe e la segnalazione dell’arrivo in

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una maniera molto precisa. Spero che questo accada molto presto anche in Italia”. Hai aperto una scuola sup nella tua zona, come va il business? “Ho una scuola sup e surf che si chiama WATER TRIBES e per fare questo seguiamo una nostra filosofia: la natura è il nostro parco giochi ed i quattro elementi fondamentali sono il nostro impianto sportivo: Sole, Aria, Acqua e Terra.” Un invito a chi vuole iniziare e non sa cos’è il sup. “Il sup è vivere il mare in una maniera diversa godendo di tutti i privileggi che ci offre. Possiamo spostarci molto facilmente da una costa all'altra, visitare posti mai visti prima, cavalcare le onde con molta facilità: una palestra gratuita. Insomma tutto il possibile immaginabile”.


CA-CO-HU 1p 17-2:AGILA

16-02-2010

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Mondiali Militari

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Gli atleti di Judo e Nuoto vincitori delle prime medaglie ai Giochi

GIOCHI MONDIALI MILITARI: DAVANTI ALL’ITALIA SOLO CINA E BRASILE Ottima performance degli atleti azzurri in Brasile, che hanno superato le medaglie vinte nell’ultima edizione. Foto Di Prima

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Una fase di gara durante il campionato di Scherma

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l bilancio è positivo, abbiamo superato ampiamente le 29 medaglie conquistate nell’ultima edizione dei Giochi Militari – questo il commento del Capo Delegazione della squadra italiana, Gen. Brig. Rinaldo Sestili, che aggiunge – Il livello tecnico dei Giochi Mondiali Militari si alza sempre di più come anche il numero dei paesi partecipanti: questa edizione di Rio 2011 ne ha contati ben 114”. Oltre alla sintesi del successo agonistico ottenuto dalla squadra militare italiana, affidato alle parole del Generale Sestili, ed ai dettagli dai quali, di seguito, emergeranno i protagonisti degli azzurri con le stellette, è necessario evidenziare che, per la prima volta nella storia dei Giochi Mondiali Militari, ma addirittura nell’ambito di tutte le attività svolte dall’Italia nel CISM, è stato realizzato un progetto di “marketing e comunicazione” ad hoc il quale ha reso possibile comunicare capillarmente le atti-

Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Biagio Abrate, durante la conferenza stampa di presentazione della Nazionale Militare Italiana

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A Rio de Janeiro doppio successo per l’Italia militare

Da sx: Amm. Gamboa (Capo Delegazione del Brasile), Gen. Div. Gola (Presidente Onorario CISM), Dott.ssa Bussetti (A.D. Jumbo Grandi Eventi) e Gen. Brig. Sestili (Capo Delegazione Italiana)

Una fase di combattimento durante il campionato di Judo

vità svolte ed i successi ottenuti dalla squadra azzurra risparmiando considerevolmente anche risorse nell’approntare quanto necessario alla partecipazione all’evento. Un successo di sistema, quindi, che pone ancora più in risalto il successo italiano. Entrando, invece, nel dettaglio agonistico, delle 14 medaglie d’oro azzurre 6 sono state vinte nel nuoto: due da Martina De Memme, (400 e 800 sl), da Luca Pizzini (50 metri ra-

na), da Cesare Sciocchetti (200 sl); oro per le staffette maschili 4 x 100 e 4 x 200 metri stile libero. 5 ori alla scherma: Sara Carpegna nella spada, Valentina Cipriani nel fioretto individuale femminile e Luca Simoncelli nel fioretto individuale maschile; oro a squadre nel fioretto maschile e femminile. 2 gli ori nel paracadutismo, uno con Francesco Gullotti, nei lanci di precisione, ed una a squadra sempre nei lanci di precisione. L’ulti-

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Il Brasile, padrone di casa con Rio città organizzatrice dei V Giochi Mondiali Militari, grazie alle 114 medaglie (45 ori, 33 argenti, 36 bronzi) si è imposto nel medagliere per nazione seguito, a ruota, dalla Cina con 99 medaglie (37 ori, 28 argenti, 34 bronzi) e dall’Italia, terza con 51 sigilli (14 ori, 13 agenti, 24 bronzi). Per l’Italia una cospicua vittoria di medaglie che, eguagliando per numero quelle vinte nella prima edizione di Roma 1995, sono state tutte festeggiate, insieme agli atleti della delegazione azzurra, a “Base Italia” allestita nel For te di Copacabana ed inaugurata proprio dal capo Delegazione italiana ai Giochi Mondiali Militari, Generale Rinaldo Sestili, insieme alla medaglia olimpica di Taekwondo, Mario Sarmiento, ed al ministro plenipotenziario Antonio Alessandro, in rappresentanza dell`Ambasciata Italiana in Brasile. Un doppio successo per l’Italia, quindi, che durante i sette giorni di attività oltre alle medaglie ha accolto nella “Base Italia”, progettata dalla Jumbo Grandi Eventi, leader nell’organizzazione di eventi spor tivi, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, oltre 10.000 persone tra ospiti, pubblico e delegazioni estere. Un punto di incontro autorevole e fiore all’occhiello del made in Italy e delle eccellenze italiane. Oltre all’area degustazione di vini italiani, e in par ticolare del prosecco, e all’area ristorazione con la selezione dei migliori piatti della cucina italiana, il punto catalizzatore è stato, infatti, il percorso museale “Italy Sustainable Life”, realizzato dal Ministero dell’Ambiente in collaborazione con la fondazione brasiliana Fórum das Américas. A “Base Italia” si è svolta, alla presenza del presidente del Consiglio Internazionale degli Spor t Militari, Colonello Hamad Kalkaba Malboum, anche una tavola rotonda internazionale che ha affrontato il tema dell’eco sostenibilità dei grandi eventi spor tivi: “Ambiente e Spor t per dei Giochi Verdi”.


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Mondiali Militari

mo oro è stato vinto nel salto triplo dalla campionessa europea Simona La Mantia che ha ottenuto il podio con la misura di 14,19m. Anche sul secondo gradino del podio è il nuoto a fare la parte del leone poiché ha vinto ben 7 medaglie delle 13 conquistate dall’Italia: Cesare Schiochetti si è imposto nei 400 sl, mentre un oro è stato vinto dalla staffetta 4 x 100 sl femminile; Martina De Memme è stata argento nei 200 metri sl e Federico Bocchia nei 50 metri sl; argento pure per Niccolò Beni 200 metri farfalla, Luca Pizzini 200 metri rana ed Erika Erraioli 100 metri sl. 2 medaglie d’argento sono andate alla scherma con Andrea Vallosio, nella spada, e nella squadra maschile di sciabola. 2 anche gli argenti nel judo con Giovanni Carollo (cat. -81 kg) e Assunta Galeone (cat. -78 kg). Veronica Borsi è stata argento nell’atletica leggera (100 hs) e Auro Franceschino nel pentathlon moderno. 24 volte Italia sul terzo gradino del podio ed è stato sempre il nuoto a

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fare man bassa con 8 bronzi grazie ad Andrea Busato, 400 metri sl, Erika Erraioli, 50 metri sl, Veronica Demozzi 200 metri rana, Francesco Donin, 100 metri sl, Andrea Busato, 1500 metri sl, Tommaso Romani 500 metri farfalla e la staffetta 4x100 misti femminile e maschile. 6 sono stati vinti nella scherma da: Luigi Angelo Miracco (spada), Alessio Foconi (fioretto), Benedetta Durando e Carolina Erba (fioretto individuale femminile); due di squadra nella sciabola e nella spada femminile. 3 i bronzi vinti nel taekwondo da: Leonardo Basile (cat. +87 kg), Daniela Castrignano (cat. +73 kg) e Eleonora Platania (cat. -62 kg). 2 nel judo per Walter Facente (cat. -90 kg) e per la squadra femminile. Bronzo pure nel tiro con Petra Zublazing nella carabina da 50 metri e per la squadra femminile. Un bronzo a testa, infine, per la boxe, con Vittorio Parrinello (pesi gallo 56 kg), per l’atletica con Leonardo Capotosti (400 hs) e per il triathlon con Daniel Hofer.

La nazionale militare brasiliana durante la cerimonia di apertura

Sono state 55 le Nazioni, delle 114 partecipanti, che hanno vinto una o più medaglie. In maniera sintetica Sport Club riporta solo il medagliere delle prime 20 Nazioni 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

NAZIONE Brasile Cina ITALIA Polonia Francia Corea DPR Corea Kenya Germania Ucraina Iran Norvegia Qatar Cile Austria Lituania Bielorussia Lettonia Svezia Marocco

ORO 45 37 14 13 11 8 7 6 5 5 5 4 3 2 2 2 2 2 2 1

ARGENTO 33 28 13 19 3 6 2 5 19 4 3 5 1 4 2 1 0 0 0 7

BRONZO 36 34 24 11 3 8 3 5 11 9 4 2 2 2 2 2 4 2 0 1

TOTALE 114 99 51 43 17 22 12 16 35 18 12 11 6 8 6 5 6 4 2 9

L’astista Giorgio Piantella dona ai ragazzi brasiliani la maglia dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Medagliere italiano ai Giochi Mondiali Militari EDIZIONE Roma 1995 (Italia) Zagabria 1999 (Croazia) Catania 2003 (Italia) Hyderabad 2007 (India) Rio de Janeiro 2011 (Brasile)

ORO 22 16 25 7 14

ARGENTO 16 20 14 8 13

BRONZO 13 21 22 14 24

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TOTALE 51 57 61 29 51

POSIZIONE NEL MEDAGLIERE 2 3 3 4 3


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basket

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PRONTI PER L’EUROPEO Dal 31 agosto al 18 settembre la rassegna continentale in Lituania. Gli azzurri puntano alla qualificazione olimpica. di Lorenzo Arduini l mese di Settembre 2011 vede come evento spor tivo principale l’Europeo di Basket 2011 che si disputa in Lituania dal 31 Agosto al 18 Settembre. Sarà un europeo molto interessante perché tra le altre cose qualifica per le Olimpiadi 2012 di Londra e quindi vedrà la presenza delle star NBA, che invece non ave-

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vano par tecipato alle qualificazioni per l’edizione 2009. Inoltre per la prima volta al via si presenteranno 24 squadre e tra queste, dopo la mancata qualificazione nel 2009, par teciperà anche l’Italia di Andrea Bargnani, Marco Belinelli e Danilo Gallinari. I tre NBA infatti hanno garantito la presenza agli ordini del coach Simone Pianigiani. Il tecnico di Siena ha

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ricostruito quasi totalmente l’Italia e affrontato le qualificazioni all’Europeo basandosi su Bargnani e Belinelli (stante l’assenza di Gallinari). La fase d'andata del girone di qualificazione è stata estremamente negativa, mentre nel girone di ritorno, gli aggiustamenti tecnico e tattici di coach Pianigiani, hanno por tato l'Italia a sfiorare la qua-


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lificazione con la bella vittoria a Tel Aviv contro Israele. Tuttavia nell'autunno 2010 il board della Federazione Europea di Basket ha deciso di allargare la par tecipazione agli europei 2011 a 24 squadre; in questo modo l'Italia potrà par tecipare di diritto alla manifestazione continentale evitando un playof f round che si sarebbe svolto nell'estate del 2011 poco prima dell'inizio degli Europei. La formula dell'Europeo 2011 prevede la creazione di 4 gironi da 6 squadre ciascuno che su af frontano con formula all'Italiana. Passeranno alla seconda fase le prime 3 squadre classificate che si uniranno andando a formare due gironi da 6 squadre. Le prime quattro classificate di questi due gironi accederanno ai quar ti di finale per giocarsi il titolo europeo e i posti disponibili per l'Europa alle olimpiadi di Londra 2012. L'Italia è stata sor teggiata in un girone insidioso (girone B) insieme a Francia, Serbia, Israele, Lettonia e Germania: si tratta probabilmente del girone più equilibrato e complesso e ogni squadra compresa l’Italia ha possibilità di qualificazione. Nel caso di qualificazione alla seconda fase, con grandi probabilità, l'Italia si unirà al girone A di Lituania, Spagna e Turchia, chiaramente favorite per il passaggio del turno. Il girone C, a for te matrice slava, vede la Grecia e la Croazia un gradino sopra le altre con Montenegro e Bosnia in seconda fila; il girone D sembra invece il meno for te con

basket

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Russia e Slovenia nettamente favorite e grossa bagarre per il terzo posto. La competizione denominata anche Eurobasket toccherà 6 città lituane; nei gironi eliminatori Panevezys, Siauliai, Alytus, e Klapeida, nella seconda fase la capitale Vilnius, e nella fase finale Kaunas, la capitale del basket lituano e dello Zalgiris campione d’Europa nel 1999. Gli azzurri puntano alla qualificazione olimpica e non sembra una impresa semplice. Questo anche per il fatto che le prime due classificate all'Europeo andranno direttamente ai Giochi, terza, quar ta, quinta e sesta faranno invece il torneo Preolimpico la prossima estate con altre 8 squadre provenienti dal resto del mondo: un girone a 12 dal quale solo 3 staccheranno il pass per Londra. Nel clan Pianigiani c'è grande fiducia nel valorizzare la squadra intorno ai nostri Big 3 NBA Bargnani, Belinelli e Gallinari che avranno cer tamente una marcia in più. Danilo Gallinari, infatti, dopo estati passate a recuperare dai problemi fisici, ha dichiarato di voler mettersi a disposizione del ct italiano. La fase a gironi verrà disputata dall'Italia a Siauliai, città della Lituania situata nel nord del paese,non lontano dal confine con la Lettonia, che quindi potrà giocare il girone quasi tra le mura di casa. La Rai tramite i suoi canali ver ticali sul digitale terrestre (Rai Spor t 1 e Rai Spor t 2) seguirà la manifestazione europea ed il cammino degli azzurri.

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Scommesse e Favoriti Bwin assegna i favori del pronostico alla Spagna di Gasol e del gioiellini Rubio approdato quest'anno tra i pro USA, seguono in ordine i padroni di casa della Lituania e la Serbia. Azzurri a 45 considerato outsider alla stregua di Russia, Slovenia e Croazia. Quote ingenerose per Bosnia e Montenegro in fondo al lotto con la Bulgaria a chiudere.


L’AFFASCINANTE MONDO DELLE ARTI MARZIALI Intervista a Marco Pellicone, Presidente della FIJLKAM, che ha parlato a tutto campo delle arti marziali e della loro diffusione in Italia. di Lorenzo Arduini a Federazione Italiana Judo, Lotta, Karate e Arti Marziali (Fijlkam) è una Federazione, se vogliamo, atipica, dato che si occupa di diverse discipline di combattimento, alcune olimpiche, altre no, con regolamenti anche molto diversi tra loro. L’elemento forse più importante che accomuna tutte le arti marziali è la disciplina, il rispetto e

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la lealtà che viene insegnati agli atleti, soprattutto quando si tratta di giovanissimi. Abbiamo parlato di tutto questo con Matteo Pellicone, Presidente della FIJLKAM, che abbiamo intervistato per Sport Club. Presidente, qual è a suo giudizio la situazione delle arti marziali in Italia in questo momento? “La nostra Federazione gestisce svariate di-

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scipline: oltre alle più conosciute, come il karate, il judo e la lotta, seguiamo anche ar ti marziali come l’aikido, il sumo ed il ju jitsu, quindi il discorso deve essere inevitabilmente diversificato. Di tutte queste solo il judo e la lotta sono discipline olimpiche, di conseguenza in questo momento siamo maggiormente concentrati su di esse, dato che manca solo un anno a Londra 2012. Il judo e la


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fijlkam

] lotta, da quando sono state inserite nel programma olimpico, hanno sempre dato un contributo impor tante al medagliere azzurro: su otto medaglie d’oro conquistate da atleti italiani a Pechino, due sono state nostre, una nel judo e l’altra nella lotta, e nelle precedenti edizioni abbiamo vinto da un minimo di una ad un massimo di quattro medaglie. Dopo questi risultati ci sentiamo molto responsabilizzati in vista di Londra 2012”. Ci sono già degli atleti che hanno staccato il pass olimpico? “Ancora no, visto che le competizioni che assegnano punteggi validi per la qualificazione sono iniziate da poco per quanto riguarda il judo e cominceranno a settembre con i Mondiali di Istanbul per la lotta. Nel judo i Mondiali di Parigi di fine agosto sono i più importanti per quanto riguarda il punteggio in palio per la qualificazione olimpica”. Nel complesso comunque è ottimista in vista delle Olimpiadi. “Il giudizio globale è senza dubbio positivo, nel judo abbiamo già dieci ragazzi, su quattordici categorie di peso, in buona posizione nel ranking, dato che in ogni competizione conquistiamo sempre delle medaglie. Nella lotta abbiamo qualche problema in più, principalmente a causa del numero di tesserati non altissimo in Italia”. Le manifestazioni che ci accompagneranno verso i Giochi Olimpici sono in grado secondo lei di promuovere il judo e la lotta? “In occasione delle Olimpiadi l’interesse mediatico verso sport che non siano il calcio aumenta, di conseguenza anche la loro promozione. La stessa cosa vale anche per le manifestazioni di qualificazione, soprattutto quelle iridate. Naturalmente se arrivano delle medaglie d’oro la promozione aumenta in maniera esponenziale”. Qual è invece la situazione del karate? “Il karate pur troppo è da tempo che non riesce ad entrare nel programma olimpico, sempre per un soffio. Dico pur troppo perché in questa disciplina siamo all’apice in tutti i tornei, la situazione in Italia in questo momento è eccezionale, con le nostre squadre sempre al ver tice”. Veniamo all’attività di base: le arti marziali possono essere pericolose, soprattutto per i bambini? “Assolutamente no, lo dimostra la casistica

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fijlkam

Le discipline della FIJLKAM • • • • • • • • • • •

Judo Lotta Karate Aikido Ju jitsu Sumo MGA Capoeira Grapplimg e MMA Pancrazio Athlima S'istrumpa

degli infor tuni, che nelle ar ti marziali è tra le più basse. L’elemento che spiega tutto questo è senza dubbio il massimo rispetto dell’avversario e delle regole, oltre alla lealtà, che vengono trasmessi dai maestri agli allievi, a tutte le età ed a tutti i livelli. Nel karate inoltre c’è il controllo delle tecniche, ossia il divieto di colpire l’avversario, che consente di sviluppare l’autocontrollo. Questi principi educativi fondamentali di tutte le ar ti marziali consentono di por tare avanti le attività senza rischi”. Quali sono le discipline maggiormente praticate dai più giovani? “Nel nostro Paese i giovani ed i bambini praticano soprattutto il judo ed il karate. Questa diffusione c’è da parecchi decenni, da quando venne in Italia un certo numero di maestri giapponesi che insegnarono queste discipline e tutte le norme comportamentali che vi ruotano attorno”. Quali sono a suo giudizio i motivi che spingono un genitore a far praticare il judo ed il karate al proprio bambino? “Essenzialmente per le motivazioni cui accennavo prima, ossia i valori che i maestri sono in grado di trasmettere. Nel judo, in particolare, grazie all’insegnamento delle tecniche di immobilizzazione, viene insegnata prima di tutto la disciplina. I genitori di bambini magari un po’ agitati si sorprendono nel venire in palestra ed osservare il comportamento del proprio figlio, nel vederlo rispettoso verso il maestro ed i compagni. Tutti gli sport sono in grado di veicolare insegnamenti positivi, prima di tutto il sacrificio come mezzo per raggiungere uno scopo. Se vogliamo, però, nelle arti marziali questi insegnamenti sono ancora più presenti: penso ad esempio al saluto con l’inchino che gli allievi devono fare al maestro ed al saluto tra gli atleti prima e dopo la gara”.

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Foro Italico

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LA MITICA STORIA DEL FORO ITALICO Le vicende del gioiello sportivo situato nel cuore di Roma, che poteva essere dieci volte pi첫 grande di Paolo Severo Ciabatti

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l Foro Italico, un gioiello spor tivo nel cuore di Roma che poteva essere dieci volte più grande se la guerra non avesse fermato tutti i piani di espansione. Il progetto mai realizzato di Luigi Moretti“Forma ultima Fori”, del 1941, prevedeva un’espansione del Foro di dieci volte superiore all’attuale verso l’Acquacetosa, Tor di Quinto e il Quartiere Flaminio. L’area avrebbe dovuto prevedere una deviazione del Tevere e la nascita di una nuova isola al suo interno, aree boschive, impianti sportivi e aggregativi. Il Foro, allora Mussolini: uno dei poli che avrebbe dovuto caratterizzare la Roma del futuro. Ma, quel che “rimane” del Foro è comunque un gioiello unico al mondo. E a questo zaffiro d’inestimabile valore dobbiamo anche la salvaguardia della collina facente parte del Parco di Monte Mario e degli spazi verdi intorno.

Foro Italico

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L’area

Il primo piano regolatore

I marmi bianchi del Foro dovevano essere immersi nel verde di un parco e lo stesso architetto Enrico Del Debbio, che realizzò il piano del Foro, ne fece un punto fermo. Fu scelta la valle tra il Monte Mario e le dolci anse del Tevere, verso il Ponte Milvio. La millenaria storia della Capitale stava per darsi appuntamento su questi prati, ma era in verità la modernità che si andava a celebrare. La modernità dello sport che proprio in quel periodo venne “sottratto” ai college e reso popolare. Il territorio su cui si colloca il complesso sportivo e storico del Foro si estende nell’area nord di Roma, sulla riva ovest del Tevere. Agli inizi del secolo scorso, fino agli Anni Trenta, era una zona collocata alla periferia estrema della città, ancora segnata da una prevalenza di campagna. Due vie consolari delimitano l'area del Foro sul lato Est: la Flaminia e la Cassia.

L’architetto Enrico Del Debbio, nel primo piano regolatore, mostra il Foro Italico in una veste poco conosciuta. Rispetto ai giorni nostri lo Stadio dei Marmi è senza le statue, esiste un teatro e un campo di tiro, impianti per la pallavolo, la pallacanestro, il rugby e lo skating. Presente anche un galoppatoio e, sul Tevere, un imbarcadero. Nel progetto, non sono ancora delineati i due ponti presenti invece nelle didascalie prospettiche coeve.

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L’Accademia di Educazione fisica L’edificio dell’Accademia è il primo ad essere costruito su progetto di Enrico Del Debbio del 1927 ed è situato a nord del Monolite, che lo separerà dall’edificio gemello delle Terme. Inaugurato nel 1932 è composto da due corpi simmetrici. I due edifici sono uniti da un


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pontile, che ospita l’Aula Magna. Nel 1937 nacque il gemello Palazzo delle Terme che ospita la piscina olimpionica del Foro Italico.

Lo Stadio dei Marmi Lo stadio sorge alle spalle del Palazzo H come campo spor tivo di questo ed è progettato nel 1928 da Enrico Del Debbio (ed inaugurato nel 1932). Esso è di tipo “diaulo ellenico”, con due lunghi lati rettilinei paralleli, raccordati da tratti circolari su ambo le parti. L’intento della struttura è didattico, quindi non vi sono par ti sopraelevate, bensì otto gradinate in marmo bianco di Carrara. Le otto gradinate sono incorniciate sulla fila più alta da 60 statue in marmo dell’altezza di 4 metri. Sul fondo della corsia d’ingresso è pre-

Foro Italico

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sente un grande mosaico. Il campo copre una super ficie di 14.000 metri quadri, comprendendo una pista podistica a 6 corsie larga 9 metri, mentre le gradinate possono ospitare circa 6.000 spettatori.

Il Monolite Il monolite rappresenta la por ta del Foro. Il progetto, di Costantino Costantini, data 1927. Esso è donato a Mussolini da alcuni industriali toscani. Ingabbiato in una struttura di legno e acciaio, trainato da 36 paia di buoi dalle Alpi Apuane sino alla foce del Tevere, viene di qui caricato sulla zattera “Apuano”, sino a Roma. Grazie alle tavole del pittore Alfredo Furigà, viene romanzato il viaggio del monolite. Si legge come in un grande libro di

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favole: “Un problema di tecnica di traspor to, senza precedenti nella storia più recente, incombeva sul destino del monolite. Il monolite era stato apprestato in una gabbia gigantesca alla cui costruzione occorsero ben cinquanta tonnellate di legno e quattordici di ferro. Assicurato da una rete di funi e acciaio, infisse nella roccia, il formidabile convoglio venne sollevato con ingegnosa e romana manovra. Dal piano al mare, il lento andare del convoglio sollevò ondate di entusiasmo tra le popolazioni dei borghi attraversati. (...) Nel fer vore operoso dell’arsenale di La Spezia si delineavano intanto i fianchi robusti de “L’Apuano”, il galleggiante superbo destinato a traspor tare a Roma il carico, risalendo il corso del Tevere”. Dal traspor to al giorno in cui


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il monolite venne posto: “sotto l’impulso dei potenti congegni il complesso meccanico ascendeva gradualmente trascinandosi sulle travi reggispinta. Il primo dì dell’anno X, il monolite veniva finalmente collocato sulla base. L’opera gigantesca era compiuta”.

Dallo Stadio dei Cipressi allo Stadio Olimpico Lo Stadio dei Cipressi è progettato nel 1928, compreso nel Piano Regolatore dello stesso anno e parzialmente ultimato nel 1932. Esso è posto dietro lo Stadio dei Marmi e la futura Fontana della Sfera. Rispettando la cornice paesaggistica, lo stadio viene appoggiato alla collina, senza stravolgere in tal modo l’ambientazione che si offre allo spettatore.

Foro Italico

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Gradinate vengono tagliate nella collina che affianca lo stadio su un lato per tutta la lunghezza della struttura. Il primo sviluppo dei lavori datato 1937 prevede la costruzione delle gradinate degli anelli superiori in marmo di Carrara ma seguendo sempre la conformazione naturale del terreno: l’impianto prende ora il nome di Stadio Olimpionico. Un secondo anello, in traver tino venne edificato per l’Olimpiade del 1960 (da qui il nome di Stadio Olimpico), dando vita a uno straordinario monumento bianco stagliato tra gli alberi del Foro. Tutto finisce con il disgraziato restyling per i Mondiali del 1990. Uno stadio gigantesco, quello di oggi, ma che mal si lega con il resto del Foro e in alcuni punti raffazzonato.

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Quel che non è avvenuto in guerra è successo, dunque, in tempo di pace. Durante i terribili avvenimenti che sconvolgono e parzialmente danneggiano la città di Roma negli Anni ‘40, il Foro Italico sopravvive, uscendone praticamente intatto, grazie alla scelta compiuta dagli americani di stabilire, proprio in quel complesso, il proprio quar tier generale.

Gli impianti del Tennis Gli impianti della racchetta dell’architetto Costantino Costantini sono edificati nella parte meridionale del Foro a cavallo tra il 1933 e il 1934 e constano di due entità. Una prima di natura monumentale, lo Stadio del Tennis o della Pallacorda (oggi intitolato a Nicola Pietrangeli), a pianta rettangolare di metri 56 per


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Foro Italico

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La storia del Foro Italico in libreria

Il libro “Foro Italico. Città dello spor t tra passato, presente e futuro” è edito da LVR Adver tising e realizzato dal giornalista Fabio Argentini. 264 pagine, 5 tavole fuori testo per un’opera magna sulla storia del Parco del Foro. Il libro vede le introduzioni del Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, del Presidente del CONI Gianni Petrucci, del Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” e del Delegato alle Politiche Spor tive di Roma Capitale Alessandro Cochi, ideatore ed ispiratore di questa opera.

26 circondato tutto intorno da gradinate rivestite in bianco marmo di Carrara. Agli angoli del campo, tali gradinate si raccordano in curva e sono circondate da 18 statue marmoree di atleti, rendendo la struttura molto simile allo Stadio dei Marmi. Attraverso una galleria in cemento, esso si collega a 6 campi di allenamento, la seconda entità, cui è annessa una palazzina dei servizi che subisce un restyling a metà degli Anni ’90 con la trasformazione in

Circolo di Tennis, aprendo di fatto la struttura anche agli iscritti. Tutti i giorni, da quella data, bambini imparano a giocare a tennis e i più grandi possono godere delle bellezze degli impianti. Nel 2010 è inaugurato il nuovo Centrale del Tennis. Il colore chiaro dell’impianto richiama le strutture marmoree di cui è circondato. Lo studio del progetto del nuovo centrale del Tennis ha voluto fondere tradizione e modernità. Si viene così a realizzare un impianto con la configurazione all’aperto per 10.500 posti a sedere. Il terreno di gioco è mantenuto alla quota originaria del piano di campagna, a circa 5 m dall’attuale livello stradale. Il primo anello di tribune e spalti è quindi ricavato proprio dalla conca del terreno.

La Casa delle Armi La Casa delle Armi è costruita tra il 1935 e il 1936 su progetto dell’architetto Luigi Moretti e posta sul Lungotevere meridionale del Foro, innanzi alla Foresteria Sud. Essa ospita l’insegnamento della scherma e delle altre discipline ad arma bianca. È composta di due corpi ortogonali, collegati da due pontili. Dal 1980 è divenuta Aula Bunker per i maxi processi italiani ed oggi ospita la sede del Comitato per l’Olimpiade del 2020.

Il Viale dell’Impero e le vie d’accesso Il viale posto tra il Palazzo H e il gemello Palazzo delle Terme (oggi Viale del Foro Italico)

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congiunge il monolite con la Fontana della Sfera ed è realizzato nel 1937. Al centro si estende per una lunghezza di 100 metri e una larghezza di 50. Il diametro della par te che circonda la sfera è di 100 metri circa. La pavimentazione è in lastre di marmo bianco di Carrara e a manto erboso, per una super ficie di 11.000 metri quadri. I due lati del viale sono per 7.500 metri quadrati ricoper ti da mosaici bianchi e neri, opera degli ar tigiani della Scuola di Spilimbergo. Il Ponte Duca d’Aosta viene costruito a par tire dal 1936 (terminato nel 1939) e unisce il quartiere Flaminio,


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Foro Italico

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Il Trasporto del Monolite

e tramite questo la Città Eterna, con la nuova cittadella dello spor t. Da poco è stato edificato anche il Ponte della Musica.Un ponte che unisse l’attuale quar tiere della Vittoria con il quar tiere Flaminio era già stato pensato da Del Debbio sin nei primissimi piani riguardanti la cittadella dello sport. Il ponte non è destinato solamente all’accesso pedonale, ma anche ai cicli e ai veicoli a motore.

Gli impianti del nuoto Nel 1950 si pensa nuovamente alla realizzazione di uno stadio destinato al nuoto nella stessa

area individuata negli anni Trenta, a ridosso del Palazzo delle Terme. Le Olimpiadi del 1960 forniscono l’occasione necessaria. Il complesso, del quale si occupano Enrico Del Debbio e Annibale Vitellozzi, è diviso in due zone, collegate da un edificio preposto ad ospitare servizi di varia natura. La prima zona ospita gli impianti delle gare, i servizi e le gradinate per il pubblico. La seconda zona è destinata a Centro di Addestramento Nuoto, alle piscine per bambini e non nuotatori. Una galleria sotterranea, infine, collega le piscine con il Palazzo delle Terme, da cui proviene l’acqua calda per le docce e gli spogliatoi.

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Il Ministero degli Esteri L’edificio, posto nella parte settentrionale del Foro è disegnato da Enrico Del Debbio insieme con Arnaldo Foschini e Vittorio Morpurgo. Costruito a partire dal 1937 (fino al 1943) doveva ospitare la sede del Partito Nazionale, che era anche museo e sacrario del regime. Il cambio di destinazione d’uso avviene nel 1942 (Ministero degli Esteri). I lavori si fermarono nel ‘43 per la guerra e ripresero nel ‘56. Nel 1959 vi fu l’inaugurazione e la definitiva destinazione a Ministero degli Affari Esteri, anche noto a causa della posizione, come “La Farnesina”.


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golf

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IL GOLF IN GIRO PER L’ITALIA Prosegue intensa la stagione italiana con il Pilsner Urquell Pro Tour, gestito dalla Federazione Italiana Golf, le cui varie manifestazioni si susseguono a ritmo serrato per un intenso finale di stagione ralasciando il lato tecnico, tra i motivi che stanno contribuendo al successo del circuito delle gare nazionali vanno sottolineati gli aspetti promozionali e turistici. La promozione, evidentemente, riguarda tutte le tappe del tour, che por ta il grande golf internazionale in varie par ti d’Italia. I tornei stimolano la gente del luogo, non solo appar tenente al popolo golfistico, ad avvicinarsi al campo anche attratta da varie iniziative dedicate compresa la possibilità di provare a giocare. In tutte le circostanze è presente la lounge “19ª buca” di Pilsner Urquell in cui ci si incontra volentieri per una pausa, tra l’altro potendo contribuire a una causa umanitaria, perché le donazioni degli ospiti a fronte di ogni bottiglia di birra che Pilsner Urquell mette a disposizione vengono devolute alla

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Fondazione Niccolò Galli. In casi specifici è predominante il lato turistico-golfistico. L’Acaya Open ha avuto una notevole valenza in tale chiave. Infatti il torneo è stato esportato all’estero sia dai media internazionali presenti, che dalle telecamere dell’European Challenge Tour le quali, attraverso i numerosi network satellitari collegati, hanno dato visibilità all’evento, al tracciato del DoubleTree by Hilton Acaya Golf Club e al Resor t in cui è ubicato, offrendo altresì uno spaccato delle potenzialità turistico-golfistiche della Regione Puglia. E non è stato un caso se la manifestazione ha avuto il suppor to di numerose impor tanti aziende, dai major sponsor Betitaly, Banca Mediolanum, Campione del Garda, Ecomet, Happycasa e Sitem agli sponsor Tempoverde, Toro Irrigazione, Actis Golf, Magistra Vini, Stasi, Semar Viaggi/Baglivi Tour. Ha vinto il 27enne inglese Jamie Moul, che

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in un concitato finale ha avuto ragione dello spagnolo Jorge Campillo e del sudafricano Branden Grace. Tra gli italiani il migliore è stato Alessandro Tadini che, si è classificato 15°. A Castel San Pietro Terme il Le Fonti Open è ormai un classico dell’estate. Ha una caratteristica par ticolare: la giornata non termina con la conclusione della gara, ma prosegue fino a sera inoltrata con spettacoli musicali, gastronomia e mercatino dell’usato golfistico nel Villaggio Ospitalità aper to a tutti, con richiamo anche per i numerosi turisti italiani e stranieri che affollano la città termale. Nel prosieguo della stagione vi saranno altri due tornei, new entr y in calendario, con tali par ticolarità: il Dolomiti Open, che evidenzierà le bellezze del Trentino, e l’Open di Sardegna, con le suggestioni dell’Isola, del Pevero Golf Club e di Por to Cer vo.


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golf tuttincircolo

a cura di Andrea Cecinelli Responsabile comunicazione del Golf Forense

OLGIATA GOLF CLUB Nonostante il caldo più di 130 i partecipanti allo Space Lab Roma Giocare sotto questo caldo è da eroi o da malati di golf ?. Ebbene erano più di centotrenta i matti, possiamoli chiamarli bonariamente così coloro che hanno così voluto non mancare alla terza tappa della seconda edizione dello Space Lab Roma disputata all’Olgiata Golf Club. In un’atmosfera gioiosa, ancora si sentono gli echi della stupenda serata di due giorni prima, che ha coinciso con l’anniversario del mezzo secolo di vita del Circolo presieduto da Andrea Pischiutta, si è giocato la classica gara sulle 18 buche con formula stableford. In 1^ categoria il Primo netto è risultato Vittorio Addabbo (42) davanti al secondo netto Antonello Bisceglia (38). Il Primo

netto è risultato il giovane e promettente Alessandro Balice con 36 punti. In 2° Categoria vittoria di Stefano Melone con 39 punti davanti a Salvatore Malcangio (38) Tra i giocatori di Terza Categoria, successo di Flavio Agrimi con 40 punti che ha preceduto Claudia Mariotti, pari punti. I premi speciali sono stati appannaggio della Lady Maria Cristina Colombo (38) e del Senior Valter Martini (39). La premiazione è stata condotta dal Consigliere dell’Olgiata Giancarlo Troiani con a fianco Riccardo Vaira, vero deus ex machina dello Space Lab Roma che troverà il suo epilogo in ottobre all’Arco di Costantino, quando termineranno i lavori della rinnovata Club House. Sarà un modo simpatico per chiudere questa manifestazione che ha permesso a tanti giocatori di misurarsi, sperando di vincere un soggiorno ad Agadir in Marocco.

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news dai circoli di golf PARCO DI ROMA A settembre il Niki European Golf Club Championship La terza edizione del “Niki European Golf Club Championship” si svolgerà nei giorni 16 e 17 settembre a Roma. L’importante manifestazione (una specie di campionato europeo per dilettanti con giocatori con handicap molto bassi) è stata presentata da Lena Caponetti, madre del compianto Niki, deceduto in un tragico incidente stradale, che aveva la passione del golf di cui era una sicura promessa. Saranno due le giornate di gara, la prima si giocherà al Parco di Roma e la seconda all’Olgiata Golf Club il giorno seguente al termine del quale ci sarà la premiazione. Il field è composto da amateur con hcp molto bassi (media hcp 5), a testimonianza di un

ACQUASANTA GOLF CLUB Tutto esaurito per la Swing Hotels Cup Si è svolta all’insegna del tutto esaurito la Swing Hotels Cup, circuito con finale in Sardegna presso il Tanka Golf Club. A contribuire alla perfetta organizzazione del circuito è stato lo splendido scenario del circolo più antico d’Italia, che con i suoi perfetti green ha dato quel tocco magico alla competizione. Durante il week end è stata girata una trasmissione televisivisa sul torneo, andata in onda SU T9 SPORT E GBR SAT in tutto il bacino mediterraneo e in ampia sintesi in numerose emittenti regionali e nazionali del digitale terrestre. Intervenuto il Presiden-

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alto livello qualitativo, che garantisce spettacolarità e valore tecnico alla manifestazione, giunta alla sua 3° edizione. La formula di gioco è cambiata rispetto agli anni trascorsi per effetto della folta par tecipazione dei circoli europei (che aumenterà ulteriormente il prossimo anno). Il Niki European Golf Club Championship è patrocinato dalla Federazione Italiana Golf e da Roma Capitale ma è anche sotto l’egida dell’European Golf Association ed ospiterà alcuni osservatori dell’European Tour per valutare un ulteriore salto di qualità per le prossime edizioni. Il torneo rientra nell’ambito delle attività dell'associazione Niki's Spor t Events Onlus, che ha lo scopo di organizzare, con l'ausilio degli sponsor, un programma di eventi con la finalità di raccogliere fondi per sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della sicurezza stradale.

te Carlo Scatena del Comidato Lazio FIG a dimostrazione del grande interesse anche delle istituzioni sul Torneo di Golf amatoriale più ricco e blasonato d’Italia. Ad aggiudicarsi la competizione nella Prima Categoria, 1° netto è stato Jonathan Caldelli, 1° lordo invece per Marcello Grabau. Nella Seconda Categoria vittoria per Nematollah Hedati e a prevalere invece nella Terza Categoria è stato Stefano De Luca. Si aggiudicano il Nearest to The Pin messo a disposizione dal Grand Hotel Chiaia di Luna di Ponza Johnatan Baldelli che oltre ad aver conquistato di diritto un posto in finale piazza la palla a 0,75 cm dalla Buca Complimenti e Francesca Boeri con altrettanto brava con Mt 2,41 dall’asta.


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golf forense

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GOLF FORENSE PLAY THE GAME di Andrea Cecinelli _ Foto di Silvia Apice e Yulya Galycheva

distanza di pochi mesi dalle prime due tappe che hanno caratterizzato la primavera golfistica romana, a metà settembre ritornerà il circuito più amato dai liberi professionisti della Capitale. Dopo l'enplein delle prime due tappe, il Mercedes Benz Roma Golf Forense Più saluterà l'estate con la gara di sabato 17 Settembre al Golf Roma Acqua Santa, circolo più antico d’Italia fondato nel 1903, vera e propria culla del golf italiano, per poi chiudere l’anno con la due giorni di chiusura del 22 e 23 ottobre all’Olgiata Golf Club. Ci aspetta dunque un autunno di grande golf per la chiusura della settima stagione di quella che ormai viene considerata da tutti gli operatori del settore una vera e propria Major nel panorama golfistico amatoriale. Spor t, comunicazione, organizzazione, mondanità e tanto lavoro sono gli ingredienti che hanno fatto grande un piccolo torneo. Golf Forense: Play the Game...

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L'Avvocato Nicola Colavita

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golf forsense

L’Avvocato Antonio Conte

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L’Avvocato Francesco Testa

Alessandro Cerqua

Grazia Maria Biccari

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Alice Maichner


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news dai circoli sportivi storici news dai circoli sportivi storici a cura di Lorenzo Arduini

Club deiCircoli Sportivi Storici

Agostino De Zordo, Segretario Generale del Club Circoli Sportivi Storici

La Coppa dei Canottieri ai padroni di casa

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ome ogni anno dal lontano 1965 il Circolo Canottieri Lazio ha dato il via al Torneo di calcio a 5 più prestigioso della stagione, la “Coppa Canottieri”, già alla sua 47ma edizione. Il Torneo riservato ai Circoli associati (CC Aniene, CC Lazio, CC Roma, CC Tirrenia Todaro, CT EUR, EUR Sporting Club, RCC Tevere Remo, TC Parioli) ha avuto inizio il 20 giugno e si è svolto nella storica “Fossa” del Circolo ospitante sulla sponda del Tevere. Le finali, svoltesi il 21 luglio dopo due settimane di accesi incontri che hanno animato le serate estive romane, hanno visto vincitrici nella ca-

tegoria over 60 la squadra del Tennis Club Parioli su quella del Circolo Tennis EUR, negli over 50 quella del Circolo Canottieri Aniene sul Tennis Club Parioli, negli over 40 quella del Circolo Canottieri Roma sul Circolo Canottieri Aniene e negli Assoluti quella della squadra padrone di casa sempre su quella del Circolo Canottieri Aniene. Un torneo entrato a far parte della tradizione e perfettamente organizzato come sempre dal Canottieri Lazio che, come Circolo storico appartenente al Club dei Circoli Sportivi Storici, ha inteso proseguire non senza sacrifici nel percorso intrapreso a tutela dei veri ed autentici valori sportivi di cui i Circoli storici sono naturali portatori e paladini.

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Club Circoli Sportivi Storici

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LUINI D'ARGENTO A LUCERNA CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE COPPA DEL MONDO DI CANOA: SPETTACOLO SULLE RIVE DEL CIRCOLO Undici squadre, oltre cento atleti nelle varie categorie distribuite nelle due giornate di gare: sono anche i numeri a testimoniare il livello della Coppa del Mondo di canoa maratona che si è disputata a Roma il 25 e 26 giugno su un circuito di 4300 metri allestito sulla riva del Circolo Aniene. Oltre all’onore di aver ospitato un evento di tale portata, per tutti i cittadini e per i consoci è stata una grande occasione di assistere a un eccezionale spettacolo di sport. In termini tecnici questa gara è stata un test in vista dei mondiali della specialità che si svolgeranno nel settembre del 2012, dove sono previste almeno 50 nazioni partecipanti con un fitto programma di gare che durerà sei giorni.

CIRCOLO CANOTTIERI LAZIO IL FOOTVOLLEY DAL CCLAZIO A OSTIA Continua il progetto ambizioso di un gruppetto di soci del Canottieri Lazio impazziti per il footvolley. Ricordiamo che si tratta di una sorta di beach volley senza utilizzo delle mani, ma soprattutto di testa e petto nonché piedi e spalla per i più bravi. Lo scorso anno si è svolto il primo torneo tra i circoli storici nel-

L’Italia si tinge d’argento nelle acque del Rotsee ed anche l’Aniene gioisce per i risultati ottenuti a Lucerna nella terza e ultima prova di Coppa del Mondo dove il 9 luglio il doppio pesi leggeri formato da Elia Luini (Aniene) e Lorenzo Bertini (Fiamme Oro) sono giunti secondi alle spalle della Nuova Zelanda. Il due senza di Lorenzo Carboncini e Niccolò Mornati si piazza al quinto posto. Luini e Bertini non si lasciano ingannare dalla solita partenza a mille del Canada. Il doppio leggero azzurro è prudente e intelligente nel gestire le proprie forze nei primi mille metri prima di scatenarsi nella seconda par te: i neozelandesi Uru e Taylor vincono con 2’’25 di vantaggio sulla barca italiana che stacca di quasi un secondo i danesi Rasmussen e Qvist e può così puntare ai Mondiali di Bled (Slovenia) con ottimismo. Dopo la bella medaglia d’argento conquistata Elia Luini traccia il bilancio del doppio pesi leggeri. “Abbiamo fatto la nostra gara, siamo venuti fuori in una finale molto difficile dove pra-

ticamente tutti gli equipaggi possiedono attualmente pari valore. Non abbiamo lasciato spazio ai nostri avversari, nei secondi mille metri abbiamo fatto la differenza. Siamo stati bravi a respingere la Danimarca”. Il futuro. “Adesso vediamo di migliorare ancora nelle settimane che ci separano dal Mondiale e avvicinarci alla Nuova Zelanda ben sapendo che

l'ambito della manifestazione di Circoliamo. A metà luglio la sezione footvolley chiamata SS Lazio Footvolley asd ha portato il "campionato italiano Juega 2011" ad Ostia presso la spiaggia Hakuna Matata beach, famosa per ospitare le fasi finali del campionato italiano di beach soccer. Grande successo di pubblico e sportivo, infatti, oltre alla partecipazione goliardica di qualche consocio, la SS Lazio footvolley del presidente Giovanni Ieradi ha come tesserato Paolo Mazzieri che, avendo vinto le prime tre tappe del circuito nazionale, guida la classifica generale. A settembre 2011 in programma un nuovo torneo tra i circoli storici.

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a Lucerna mancava uno dei due uomini della Gran Bretagna prima alle Olimpiadi di Pechino”. Carboncini e Mornati puntano su una partenza veloce e nei primi 1000 metri sono in piena lotta per il podio insieme alla Grecia. Poi, però, la barca azzurra non riesce a mantenere lo stesso ritmo: all’arrivo Italia quinta a oltre otto secondi dal podio.


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REALE CIRCOLO CANOTTIERI TEVERE REMO CANOTTAGGIO, TRIONFO AL FESTIVAL DEI GIOVANI Storico trionfo del Reale Circolo Canottieri Tevere Remo al Festival dei Giovani, la più importante manifestazione di canottaggio che ogni anno raccoglie centinaia di atleti under 15. Da record l’edizione di quest’anno, la ventiduesima, che nella prima settimana di luglio ha visto sfidarsi a Ravenna oltre 1.300 atleti di ben 136 società provenienti da tutta Italia. Il Reale Circolo Canot-

CIRCOLO CANOTTIERI ROMA PRONTI PER UNA NUOVA STAGIONE DI SPORT Tutto pronto per l'inizio della nuova stagione al Circolo Canottieri Roma. Come l'anno scorso anche quest'anno le scuole di canottaggio, tennis e calcetto stanno facendo registrare in anticipo un buon numero di par tecipanti. Le iscrizioni ai nuovi corsi sono aper te già dalla fine di luglio. Per quanto concerne il canottaggio i corsi scuola inizieranno la prima settimana di ottobre e saranno divisi per giorni e per orari a seconda dell'età. Dall'anno di nascita 2001 in poi saranno accettati ragazzi per l'avvia-

tieri Tevere Remo ha messo tutti in riga, primo nella classifica generale: una vittoria di prestigio per il più antico circolo romano e la sua scuola remiera, diretta da Daniela Sanna: 510 i punti in classifica finale ottenuti grazie alle otto medaglie d'oro, nove d'argento cinque di bron-

mento allo spor t del remo; quindi allievi A-B-C, cadetti, primo e secondo anno ragazzi. Il responsabile del corso sarà Luca Migliaccio coadiuvato da altri validi istruttori della Federazione Italiana Canottaggio. Per quanto riguarda la scuola di calcio a 5, le iscrizioni sono aperte a ragazzi e bambini dai cinque anni in su. Il responsabile del corso sarà Andrea Cardone il quale dirigerà e organizzerà le lezioni con i suoi collaboratori per tutto l'arco della stagione. La scuola tennis anche quest'anno sarà dedicata ai ragazzi dai cinque ai quattordici anni. Bruno Orecchio a capo di tutte le attività ha già deciso la suddivisione dei corsi: “Mini tennis” per bambini che per la prima volta prendono la racchetta in mano, “Principianti” per ragazzi che hanno già avuto negli anni precedenti un'impostazione di ba-

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zo e ai tanti piazzamenti onorevoli. Il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, che mai prima aveva conquistato l'ambitissimo trofeo giovanile, ha superato società titolatissime, vere “corazzate” del canottaggio italiano: rappresenta davvero un grande risultato arrivare davanti a circoli canottieri come la Moto Guzzi (piazzatasi seconda con 486 punti), Varese (484) e Marina Militare (437). Il Reale Circolo Canottieri Tevere Remo si è anche aggiudicata, come premio per il successo un bellissimo singolo, che andrà ad incrementare il parco imbarcazioni per le prossime stagioni. “Siamo davvero felici per il traguardo raggiunto - spiega Daniela Sanna, responsabile della scuola e ottimamente coadiuvata da Marco Follaro e da altri giovanissimi istruttori – Vuol dire che il lavoro svolto ha portato i frutti spe-

rati, siamo contenti per la nostra società, ma anche per i ragazzi che tanto si sono impegnati per mesi e che al momento della verità hanno tirato fuori tutta la determinazione per vincere”. Una soddisfazione in più, per Daniela Sanna, è stata la doppia medaglia d’oro (nel singolo 7,20 e in 4 di coppia) conquistata da suo figlio Leonardo. Sui trenta ragazzi partiti per l’avventura di Ravenna (allievi e cadetti), la maggioranza ha conquistato almeno una medaglia. La doppietta è riuscita anche a Ottavia Ravoni (due volte prima nel singolo 7,20), Flaminia Petri e Arianna Leoni di Pietro (entrambe oro nel 7,20 e 4 di coppia). Una vittoria a testa, invece, per Alberto Di Rosa (7,20), Asia Puglia, Francesca Tavazza, Tommaso Braghetti, Francesco Marone e Giorgio Tavazza (tutti in 4 di coppia).

se e “Attività avanzata” per allievi dai nove ai quattordici anni che si vogliono avvicinare all'attività agonistica con un impegno settimanale più intenso che prevede anche un'ottima preparazione atletica. Dunque il Circolo Canottieri Roma è come sempre

in prima linea nella promozione dello spor t soprattutto a livello giovanile, per la creazione di nuovi talenti, come è successo già in passato, che porteranno in alto i colori giallo-rossi nei campi spor tivi internazionali. Michele Petracci


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TENNIS CLUB PARIOLI OVER 50 E 60 IN EVIDENZA ALLA COPPA DEI CANOTTIERI Serata da ricordare quella del 21 luglio per i colori bianco verdi del TC Parioli protagonisti della 47ma edizione del torneo di calcio a 5 "Coppa dei Canottieri", organizzato dal Circolo Canottieri Lazio, con due su quattro finali in programma: emozioni e spettacolo con le squadre over 50 e over 60, guida-

over 50 fra TC Parioli e CC Aniene, decisa nel finale di gara da Giovanni Malagò, che ha portato la sua squadra sul 3 a 2. Parioli subito in vantaggio con la rete di Vittorio Magnelli è stato prima raggiunto e poi superato dal CC Aniene con i gol di Perrone e Malagò, ha pareggiato con Dal Buono ma a due minuti dalla fine, dopo aver sfiorato la rete del vantaggio con Magnelli ha subito il gol vittoria del CC Aniene. Negli assoluti vittoria del CC Lazio A sul CC Aniene A per 4 a 1, negli over 40 vittoria del CC Roma A sul CC Aniene per 8 a 4. Ricordiamo anche le altre formazioni impegnate nel torneo: quarti di finale per gli assoluti A capi-

te da Maurizio Picca premiato come miglior allenatore dell'edizione 2011. Trionfano i sessantenni, vittoriosi sul CT Eur per 4 a 2, battuti i cinquantenni dal CC Aniene per 3 a 2. Ad aprire la kermesse sono stati gli over 60 con una rosa al completo, di fronte i campioni in carica del CT Eur in una finale inedita. Protagonista assoluto Fabrizio Berliri che con la sua tripletta ha regalato al TC Parioli la sua prima vittoria nel torneo e che gli è valso anche la conquista del titolo di miglior giocatore della finale; l'altra rete per il Parioli è stata messa a segno da Paolo Garelli mentre per il CT Eur doppietta di Antonio Mulè. A seguire la finale

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tanati da Giovanni Valentini, battuti dal CC Aniene B per 4 a 2, e gli over 40 del presidente Maurizio Romeo, sconfitti dal CC Aniene con lo stesso risultato. Usciti dal torneo gli assoluti B al termine della fase a gironi. Buono comunque il torneo per tutte le formazioni del TC Parioli, ben schierate in campo, che hanno dato vita a gare ad alto livello tecnico-agonistico. I protagonisti over 60: Fabrizio Berliri, Stefano Cogliati, Luigi Cuozzo, Gianandrea Faccini, Francesco Fazi, Paolo Garelli, Enrico Marchiori, Giovanni Parmegiani, Paolo Prosperi, Marcello Scalzo, Giuseppe Sciarrone, Giovanni Spera e Maurizio Picca (allenatore).


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CIRCOLO CANOTTIERI TIRRENIA TODARO USCITA DI MEZZA ESTATE Come ogni anno il C.C Tirrenia Todaro ha organizzato una uscita serale per i soci, corsisti ed amici per augurare una buona estate a tutti i rematori Tiberini. Complice una serata fresca e luminosa i pi첫 di 40 par tecipanti hanno potuto godere del pi첫 classico tramonto romano sul fiume con i suoi colori che si infiammano su Castel Sant'Angelo. Alla fine della remata un momento conviviale sulla terrazza del circolo ha concluso la serata. Da settembre cominceranno i corsi di canottaggio per ragazzi e master sia maschili che femminili.

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DUE PONTI SPORTING CLUB NUOTO, IMPORTANTI VITTORIE PER LE SQUADRE MASTER E PROPAGANDA Il Due Ponti continua a ottenere importanti vittorie per sottolineare con i risultati la forza del circolo di Emanuele e Pietro Tornaboni. Il circolo sta proseguendo, sulla terra rossa, sulle strade d’Italia ma anche in acqua, il festeggiamento dei 20 Anni, festeggiamento iniziato sul palco dell’Auditorium ad aprile. Dopo aver ottenuto la vittoria del Grand Prix CSI con la squadra del nuoto propaganda allenata da Barbara Verginelli e Marco Pomponi, sabato 16 e domenica 17 luglio, nelle acque del Lago

re spirito di squadra che ha permesso, prima, di conquistare un importante quarto posto ai Campionati Italiani Master di Ostia (nuoto in vasca) e, quindi, di levare al cielo la Coppa di Campioni Italiani a Bracciano. A livello individuale, ben 6 i titoli individuali, 5 seconde posizioni e 1 terzo posto. Ecco i neo campioni italiani sui 2,5 Km: Maria Elena Marani (M45); Aytanga Magnifica (M65); Gerardo Parriello (M50); sui 5 Km: Barbara Grillo (M40); Pia Astone (M50);

di Bracciano, il Due Ponti ha conquistato il titolo a squadre di Campione Italiano Master di Nuoto in acque libere, davanti alle squadre del Flaminio Spor ting C. e del C.C. Aniene. Per vari anni il Due Ponti si era avvicinato al titolo ottenendo, fra l’altro, la seconda posizione per due anni consecutivi. Il 2011 è stato l’anno in cui la squadra allenata da Gianni Butera ha raccolto i frutti di un lavoro molto assiduo che ha fatto emergere individualità di rilievo e un esempla-

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Gerardo Parriello (M50). Ricordiamo anche Sergio D’Alessandro (2° M75); Maria Caterina Tebaldi (2° M55) e Alfredo Musy (3° M65). Tutti i componenti la squadra, anche coloro che non sono saliti sul podio, hanno contribuito alla conquista del titolo portando preziosissimi punti, come i “veterani” Patrizia Giacone, Bruno Battista, Antonio Rubertà, Antonello Salis, Giulio Teodori e i due debuttanti in acque libere Tiziana Raimondi e Luca Civita.


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FUTBOLCLUB GIOVANNETTI SI PORTA SOTTO L’OMBRELLONE IL TROFEO NEWCODE

Il Presidente Giovannetti conquista il gradino più alto del podio del torneo sociale estivo di Calcio a 5 Trofeo Newcode, battendo in finale il Team Angeli per 6-1. Iniziato i primi di Lugio, il torneo sociale di calcio a 5 ha rispettato appieno le speranze degli organizzatori: divertimento e buon calcio ma, soprattutto, molto equilibrio tra tutte

Roma tuttincircolo

squadre. Sui cinque gironi disputati solo tre team hanno viaggiato a punteggio pieno (Cola, Giovannetti e Pedrini A.) mentre Angeli e Palladino hanno chiuso a 7 punti. Un mese dopo, l'11 luglio, è iniziata la fase eliminatoria con tutte gare da dentro o fuori: Cola, Pedrini A., Giovannetti, Angeli e Perazza non hanno sbagliato, avanzando ai quar ti di finale, fase in cui ha avuto accesso anche il Team del Presidente Stigliano che - ripescato come migliore quarta - ha sorpreso la squadra del Presidente Palladino dopo i calci di rigore ed è volata nelle semifinali. La lotta per la finale ha visto eliminazioni illustri: Angeli si è sbarazzato con un convincente 5-2 di Pellicelli, Pedrini A. non ha steccato contro Sti-

gliano, mentre la furia Giovannetti si è abbattuta su Ippoliti a suon di gol (11-5 il punteggio finale). Il team vincitore, ha poi eliminato con un secco 2-0 Cola, viaggiando imbattuto verso la finale, mentre Angeli ha faticato non poco contro Pedrini A., riuscendo comunque ad avere la meglio per 2-1. Il 25 luglio le due finali hanno visto sorridere prima Pedrini A. che con uno spumeggiante 5-3 si è por tato a casa il terzo posto, poi tutti in piedi per Giovannetti che con un secco 6-1 vince contro Angeli l’ultimo torneo stagionale, in attesa della ripresa, a settembre, della attività del circolo, andando in vacanza con l’ennesima coppa del calcio a 5 da mettere in bacheca. Gianmatteo Colla

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Il socio del mese Nome: Giuseppe Pallotta

Detto: Pepito Rossi Ruolo: Attaccante Piede Preferito: Destro Pezzo Forte: Auto Dribbling Squadra del Cuore: Roma, Milan, Palermo... politically correct!


LA CARAVELLA VELEGGIA IN CASA PARNASI Il Futbolclub United stravince contro il CC Lazio, ennesimo trionfo in una stagione di fede assoluta. Cancellieri semina, Parnasi raccoglie. di Gianmatteo Colla rrivano al campo in largo anticipo. Cominciano a prendere confidenza con il campo, come i professionisti veri. Il manager Cancellieri dispensa consigli e perle di saggezza. C’è anche Giuseppe Giannini, un po’ in disparte, concentrato. È così che il Futbolclub United si prepara alla finale. Quest’anno ha raccolto trionfi ovunque. Ma la finale della Caravella Tricolore è come un battesimo per loro. L’anno scorso, sempre tra le favorite, non hanno brillato. Quest’anno sono la corazzata da affondare: di fronte hanno la vincitrice dello scorso anno. Quelli del CC Lazio arrivano alla spic-

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ciolata. Ma se lo possono permettere sono dei veterani. L’anno scorso hanno sorpreso tutti vincendo contro il CC Roma, ripetendosi quest’anno in semifinale, eliminando i giallorossi ai rigori. Al contrario del Futbolclub United, il CC Lazio sembra stanco. Troppi impegni, troppi tornei e un bacino forse troppo stretto per sorreggerli tutti. Il Canottieri è comunque al gran completo, con la sola assenza di Leonardo Diberti nelle retrovie. Al contrario lo United accusa alcune defezioni importanti: Giorgio Balzerano a centrocampo, ma soprattutto Cristian Conforto bomber e capocannoniere del Torneo. C’è però il Principe, Giuseppe Giannini a garantire estro, classe e imprevedibilità. La partita inizia con le squadre piutto-

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Il Futbolclub United capitanato da Luca Parnasi, si aggiudica la prima Caravella Tricolore


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caravella tricolore

L’Assessore allo sport del 2^ Municipio Gloria Pasquali, premia Fernando Rubini, Fair Play della squadra Vigili Urbani

Carlo Cancellieri viene premiato come miglior allenatore da Fabio Rimedio SSD Futbolclub

Marco Marangella Hauswagen, premia Giuseppe Giannini miglior giocatore Caravella Tricolore 2011

sto guardinghe. Poi, lentamente, il ritmo cresce. Da una parte lo United, spinto incessantemente dagli urli di Cancellieri, indemoniato, che si scaglia contro tutti. Dall’altra il CC Lazio, stanco, fermo sulle gambe e senza idee. Uno squarcio arriva quando Carrettucci mette la zampata su un cross rasoterra di Sascaro e gonfia la rete. Gioia effimera, annullata dallo svolazzare della bandierina che indica l’off side. Poco dopo però, con la stessa modalità e seguendo la stessa direttiva è Cristian Cetorelli a mettere dentro una palla invitante dalla fascia. Gol regolare, così come l’esultanza. Il Canottieri sembra incapace di reagire e lo United, illuminato dai lampi di Giannini, sembra semplicemente troppo forte. Il primo tempo si chiude con lo United in vantaggio 1 a 0. Nella ripresa gli atteggiamenti non mutano. Il Futbolclub United a cercare di chiudere l’incontro e il CC Lazio a difendersi provando con le ripartenze. Gli sforzi dei Canottieri si infrangono contro la difesa dello United. La partita, però, non perde di grinta, tutt'altro. È scontro vero

e cominciano a vedersi i primi falli “cattivi”, c’è chi le promette e non le dà, chi le dà senza dire niente e chi subisce. Il gioco si spezzetta e spetta ai singoli regalare qualche perla. Così ci pensano Fabrizio Salvati con un bel tiro appena fuori area e Giuseppe Giannini che da quasi centrocampo sfrutta con un abile pallonetto a giro l’uscita del portiere che sventava un contropiede e rinviava sui piedi dorati dell’ex romanista. Sul 3 a 0 l'arbitro dà il triplice fischio. Il Futbolclub United ha messo in bacheca l'ennesimo trofeo, il CC Lazio ha tenuto testa come poteva a una squadra più forte. Nel finale un po' di maretta e qualche ruggine per i falli di gioco subiti. È stata una bella finale, seppure mai veramente in bilico. A premiare i ragazzi dell'imbattibile duo Cancellieri – Parnasi, Gloria Pasquali, Assessore allo sport del II Municipio che ha consegnato nelle mani di Massimiliano Rossi, il capitano, la Caravella della vittoria. A Giuseppe Giannini il premio come miglior giocatore del Torneo, ritirato dalle mani di Marco Marangella di Hauswagen.

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coppa canottieri

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QUATTRO CATEGORIE QUATTRO VINCITORI Un’edizione 2011 della Coppa dei Canottieri combattuta ed avvincente: CT Eur (Over 60), Aniene (Over 50), CC Roma (Over 40) e CC Lazio (Assoluti) i vincitori. 54


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coppa canottieri

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uattro categorie e quattro squadre diverse sul gradino più alto del podio, un bel risultato per l’edizione numero 47 della Coppa dei Canottieri di calcio a 5 che si è disputata sul campo della Fossa del Circolo Canottieri Lazio. Negli over 60 il CT Eur campione in carica non è riuscito a vincere il terzo titolo consecutivo perché il Parioli ha giocato una partita di grande carattere e pur essendo andato sotto nel punteggio ha saputo risalire la china grazie al suo goleador principe, Fabrizio Berliri autore di tre gol. CT Eur – TC Parioli = 2-4. Ed ecco i premi individuali della categoria: Miglior allenatore: Maurizio Picca del Parioli; Miglior portiere: Roberto Cicala del CT Eur; Capocannoniere: Luigi Gazzellone Tevere Remo (5 gol); Miglior giocatore del torneo: Giovanni Leuti CT Eur; Miglior giocatore della Finale: Fabrizio Berliri, Parioli, premio Gladiatore: Pasquale Saladino CT Eur. Negli over 50 la finale tra Parioli ed Aniene è stata bellissima ed incertissima. Il Parioli è andato in vantaggio con l’intento di imbrigliare il gioco dei campioni in carica che hanno dovuto risalire due

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gol di svantaggio, prima con Carlo Lirosi e poi con una doppietta di Giovanni Malagò che sul finale della gara ha deciso l’esito della contesa. TC Parioli – CC Aniene = 2 – 3. Ed ecco i premi della categoria: Migliore allenatore: Giorgio Brussani CC Lazio; Miglior portiere: Maurizio Crocetti TC Parioli; Capocannoniere: Roberto Cundari Sporting Eur (14 gol); Migliore giocatore del torneo: Riccardo Barra CC Aniene; Miglior giocatore della finale: Giovanni Malagò;premio Gladiatore: Marco Mascioli, TC Parioli. Negli over 40 una finale emozionante e bellissima. Sembrava decisa a favore dell’Aniene, poi parità sul 2 a 2, e la Roma sembrava averci messo le mani con due gol di vantaggio a cinque minuti dalla fine 4 a 2, ma l’Aniene ha trovato le energie e la lucidità di pareggiare, 4 a 4, sul fischio finale dei tempi regolamentari. Tempi supplementari nei quali la Roma si è scatenata ed ha vinto la sua terza Coppa dei Canottieri Over 40. CC Roma – CC Aniene = 8-4 d.t.s. I premi: Miglior allenatore: Alessandro Mileto CC Roma; Miglior portiere: Massimo Rinaldi CC Roma; Capocannoniere: Marco Cogolo CC Roma (12 gol); Miglior giocatore della finale: Fabio Meloni CC Roma; premio Gla-

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diarore: Salvatore Scarfone CC Roma. Negli assoluti la finale è sembrata subito decisa a favore della Lazio perché Diego Tavano ha imposto il suo marchio di giocatore di classe e categoria superiore al di là dei gol segnati, insieme a Paolo Minicucci ed alla saracinesca Marco Ripesi. I tre hanno guidato la pattuglia di ragazzi della Lazio in una partita vivacissima grazie anche alla verve dell’Aniene che non ha mai abbandonato le speranze di raggiungere almeno il pari. CC Lazio – CC Aniene = 4-1. I premi: Miglior allenatore: Marco Ieradi CC Lazio; Miglior portiere Elio Tartaglia CC Aniene; Capocannoniere: Diego Tavano CC Lazio (11 gol); Miglior giocatore del torneo: Diego Tavano CC Lazio; Miglior giocatore della finale: Marco Ripesi CC Lazio; premio Gladiatore: Lorenzo Natoli CC Aniene. La Coppa Babbo Valiani (per il circolo che ha ottenuto il miglior risultato complessivo in tutte le categorie con le sue squadre) è andata al CC Aniene; la Coppa Disciplina allo Sporting Eur; mentre un premio speciale è andato al portiere dello Sporting Eur Alberto Di Segni che ha giocato in tutte e quattro le categorie: Over 60, Over 50, Over 40 ed Assoluti.


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TORNEO PEZZANA: UN SUMMER 2011 DA INCORNICIARE Regina d’estate la Costa D’Avorio, vincitrice nelle categorie Assoluti e Over 40. di Alessandro Grassetti_foto di Matteo Ciambelli

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l Pezzana incorona le regine d’estate, dopo tre mesi di divertimento, passione e sano agonismo. E’ stato il torneo della Costa d’Avorio, vincitrice nelle categorie Assoluti ed Over 40. Due storie diverse accomunate dalla stessa casacca. Negli Assoluti la Costa d’Avorio-Radiologia Cavalcanti ha sbaragliato gli avversari, grazie ad un play off da incorniciare. Il presidente Luca Impara ha voluto il meglio per la Summer 2011, riuscendo nell’impresa alla prima par tecipazione. Nell’ultimo atto il 5–1 contro il Brasile-Studio Commerciale Rombolà suona come un verdetto unanime. Una gara chiusa subito, con la Costa d’Avorio che ha da subito messo in chiaro le cose. Per i ragazzi di mister Rombo-

là rimane comunque la soddisfazione di aver disputato un torneo da protagonista. La storia parla per loro, negli ultimi anni sempre presenti nella serata delle premiazioni. Ottima la cornice di pubblico che ha assiepato il Circolo della Polizia, intrattenuti da bibite, panini e cocomero fresco offer ti dall’organizzazione. Nella Coppa Europa l’Olanda-Caffe Castroni Cola di Rienzo è riuscito a conquistare la vittoria battendo una combattiva Spagna-Tempio del Cinema. Il Pezzana Summer 2011 sarà ricordato anche per l’emozionante storia della Costa d’Avorio-Consulting & Assistance dell’Over 40. Un gruppo sapientemente guidato da mister Marco Cormani, giunto ai play off grazie all’ultimo posto disponibile nella fase a gironi.

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torneo Pezzana

Da lì è cominciata la storia di questo gruppo. Il capolavoro nella semifinale contro la Cina-Ristorante Da Dante. Recupero da 1–5 a 7–6 nel tempo supplementare. In finale poi Mauro Conte ha ricordato a tutti di che pasta è fatto. La differenza però è stata fatta da un gruppo unito e compatto, più for te anche degli infor tuni. In avanti il bomber Saverio Filippis ha fatto la differenza, in por ta Dino Angelini è stato il protagonista. Il merito più grande è pero del presidente Massimo Fanetti, che ha creduto in questa squadra sin dal primo momento. Nella Coppa Europa la Jamaica (MEG Impianti) ha superato 3–0 la Croazia (Ass. Note Positive). Nella categoria Over 50 la coper tina è per l’Italia (Frollan Pesca), che ha conquistato il titolo. Per mister Mauro Cerbara e Federico “Il Mite” Nigro la soddisfazione più grande, alzare al cielo la Coppa. Un successo che vale molto e rompe l’egemonia dell’Antico Tiro al Volo, per un gruppo che continuerà a far parlare di sé. Il Pezzana saluta tutti gli appassionati, l’appuntamento è per settembre, con l’inizio del Pezzana Invernale per i quali sono già rimasti pochi posti disponibili. Per informazioni il sito di riferimento: www.torneopezzana.com - cel. 340 3738509 mail: info@torneopezzana.com

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biliardo

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IL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE CONQUISTA IL TROFEO DI BILIARDO DEI CIRCOLI STORICI Per la seconda volta il prestigioso titolo di una disciplina sempre più diffusa va nella bacheca dei giallo blu. di Marco Critelli ei Circoli Storici di Roma non si praticano solamente sport, per così dire, classici come il nuoto, il tennis, il calcetto ed il canottaggio. Negli ultimi tempi si è molto diffuso tra i soci il passatempo del biliardo, nelle sue diverse specialità. Inizialmente questo divertente svago è nato nei circoli come modo di rilassarsi e di “staccare” al termine della giornata, in seguito sono stati organizzati dei veri e propri tornei, sia sociali sia inter circoli. Il più importante è sicuramente il Trofeo di Biliardo dei Circoli Storici di Roma, la cui edizione 2011 si è conclusa a luglio. Con due primi posti (nelle specialità 8/15 e Stecca 5/9 birilli) e un secondo (Boccette) il Cir-

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colo Canottieri Aniene ha confermato il primato in classifica generale mantenuto nell’arco dell’intera stagione, premiando scelte tecniche e strategie vincenti del capitano Stefano Giacinti, soprannominato “Mourinho” da amici e avversari. Si è chiusa così la terza edizione di questa manifestazione, che anche quest’anno ha visto una nutrita partecipazione: 8 Circoli, per un totale di 22 squadre e oltre 200 atleti, impegnati nelle tre diverse specialità biliardistiche della tradizione Capitolina di questo sport. Più che buono il livello tecnico espresso dal torneo in tutte le specialità: nelle Boccette ha dominato incontrastato sin dall’inizio il T.C. Parioli (inutile nel finale la poderosa rimonta dell’Aniene, vittorioso nell’incontro di ritorno in casa del capoclassifica Parioli e se-

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condo a soli 2 punti di distacco). Nell’8/15 il campionato è stato, fino alla fine, un vissuto testa a testa tra Canottieri Lazio e Aniene ed ha trovato il suo epilogo all’ultima giornata con la supersfida tra i due, vinta dal Canottieri Aniene all’ultimo tiro, grazie ad perfetta imbucata del suo capitano Giacinti, al termine di un incontro teso e combattuto colpo su colpo con grande qualità. Inaspettata conclusione, invece, nella Stecca 5/9 birilli, dove a seguito del forfait dell’Antico Tiro a Volo e della vittoria a sorpresa del C.T. Eur sullo Sporting Club Eur, primo in classifica, si è verificato un parimerito assoluto tra Canottieri Aniene e Sporting Club Eur, con la conseguente decisione di assegnare il primo posto ex-aequo ad entrambe le formazioni per la soddisfazione di tutti.


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biliardo

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RISULTATI FINALI 2011 Boccette: 1° Classificato - Tennis Club Parioli 2° Classificato - Circolo Canottieri Aniene 8/15: 1° Classificato – Circolo Canottieri Aniene 2° Classificato – Circolo Canottieri Lazio 5/9 birilli 1° Classificato -Sporting Club Eur ex-aequo con Circolo Canottieri Aniene Premio Speciale “Coppa Fair Play” Circolo Tennis Eur Premio Speciale “Miglior Selezionatore” Stefano Giacinti (Circolo Canottieri Aniene)

IL BILIARDO NEL CC LAZIO Il biliardo si sta diffondendo sempre più anche tra i soci del CC Lazio: tutto è cominciato nel 2009/ 2010 quando è stato organizzato il primo torneo sociale nella specialità 8/15. Quest'anno, in vista del Trofeo Circoli Storici, il torneo sociale è stato allargato a tre discipline: 8/15, Italiana e Boccette. Il circolo ha ottenuto un oro nella disciplina 8/15 nell’ultima edizione di Circoliamo, mentre è arrivato quar to nella classifica generale del Terzo Trofeo Circoli Storici.

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Etica sportiva

Sport, divertimento e sani valori

all’Eticamp di Lorenzo Arduini al 3 al 9 luglio il Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport, con il patrocinio del Ministero della Gioventù, del CONI, del CIP e del Settore Giovanile e Scolastico FIGC, ha organizzato a Chianciano Terme la seconda edizione di Eticamp. E’ stato un camp che ha coinvolto bambini e ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 15 anni che hanno praticato spor t, hanno socializzato e, soprattutto, si sono diver titi: sono proprio questi gli obiettivi che il Movimento si è posto quando ha ideato questo camp basato, oltre che sull’attività sportiva, anche sulla veicolazione presso i più giovani dei valori più sani e genuini che dovrebbero sempre animare lo spor t, a tutte le età ed a tutti i livelli. I par tecipanti hanno praticato cinque spor t – calcio, pallacanestro, pallavolo, rugby e karate - seguiti da istruttori federali che hanno posto l’accento sull’aspetto ludico, in maniera

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Dal 3 al 9 luglio si è svolta la 2^ edizione del camp estivo del MECS a Chianciano Terme


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Etica sportiva

maggiore rispetto agli aspetti più propriamente tecnici ed agonistici. Il karate è stata la vera sorpresa di questa seconda edizione, visto il successo che ha riscosso tra i bambini e le bambine. Ogni giorno poi, nelle ore centrali della giornata, i ragazzi hanno trascorso un paio d’ore nella piscina comunale di Chianciano, dove hanno potuto rilassarsi, nuotare, tuffarsi e giocare con i membri dello staff del MECS. Staff che si è dimostrato sempre attento, disponibile e pronto a far divertire tutti i bambini. Tutti i giorni, presso l’Hotel Michelangelo, sede del camp, hanno incontrato i ragazzi diversi campioni di varie discipline, che hanno raccontato il loro percorso agonistico, sottolineando l’importanza di un approccio fondato sulla correttezza e sul fair play sia per fare sport in maniera sana, ma anche per raggiungere risultati e traguardi considerevoli. Stiamo parlando di Clarissa Claretti, atleta olimpionica di lancio del martello dell’Aeronautica Militare, Alex Ferramosca, pugile del Centro Sportivo Esercito quattro volte campione italiano nella categoria Pesi Mosca, Leonardo Basile, Nazionale italiano di Taekwondo, olimpionico che può vantare nel suo palmares anche un titolo mondiale categoria Juniores, Leonard Nika, uno degli atleti di SUP più validi in Italia e Fabrizio Mori, ex atleta dei 400 ad ostacoli e attualmente Responsabile per l’atletica leggera delle Fiamme Gialle.

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Etica sportiva

La sera, dopo cena, lo staff del Movimento si è impegnato per organizzare sempre giochi ed attività di animazione che intrattenessero i giovanissimi prima di andare a letto: sono stati proposti il karaoke, la gara di ballo, la caccia al tesoro, la discoteca e la gara di figurine Panini. L’Hotel Michelangelo si è prestato alla per fezione come location per le attività serali, avendo a disposizione un grande giardino, comprendente un’area per il barbecue ed una pista da ballo. Alle attività serali hanno par tecipato anche i ragazzi del Vir tus Roma Camp, che si è svolto sempre a Chianciano nella stessa settimana di Eticamp. La mattina dell’ultimo giorno, nel parco dell’Hotel Michelangelo, si sono svolte le premiazioni, organizzate in maniera congiunta con quelle del camp della Vir tus Roma. Il Presidente della Vir tus Caludio Toti è infatti membro della Commissione del Premio Tor Vergata Etica nello Spor t, come il Presidente del MECS Gianni Rivera: proprio da questa Commissione è nata infatti l’idea di dare vita al Movimento per l’Etica e la Cultura nello Spor t. Sono stati consegnati a tutti i par tecipanti diplomi di par tecipazione, gadget e tante sorprese. Inoltre i tecnici hanno redatto una scheda per ogni par tecipante dove si è indicato lo spor t per il quale il bambino è risultato particolarmente portato durante la settimana, oltre che un piccolo giudizio sul livello di socializzazione e par tecipazione durante le attività sportive. Questa scheda non voleva essere affatto una valutazione tecnica sulle capacità dei bambini, ma solo una piccola indicazione sullo spor t che ogni ragazzo ha mostrato di gradire maggiormente, par tecipandovi in maniera più attiva e volenterosa. La sede di Chianciano è stata scelta per la disponibilità data dal Comune, in par ticolare dall’Assessore allo Spor t Paolo Piccinelli, a concedere gli impianti spor tivi comunali per permettere la pratica dei diversi spor t. Per la riuscita del camp è stato fondamentale il suppor to dato dagli Enti di Promozione Spor tiva par tner del MECS: l’ACSI, l’ASI e la Liber tas.

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Etica sportiva

Gli incontri con i campioni Clarissa Claretti: “Ho iniziato a praticare atletica a scuola a 15 anni. Prima di passare ai lanci mi sono cimentata nella corsa, soprattutto quella ad ostacoli. Ho un ricordo di quando da bambina vedevo in televisione le gare di atletica e il mio sogno era quello di partecipare un giorno. Per realizzare i propri sogni bisogna sempre rinunciare a qualcosa. La mia vita di atleta mi ha impedito di uscire qualche volta in più con gli amici, ma mi ha permesso di viaggiare e di conoscere nuove realtà”. Le domande più interessanti e divertenti da parte dei bambini sono state se avesse mai fatto una gara in America, se le gira la testa al momento del lancio e se i suoi genitori sono contenti della sua attività. Alex Ferramosca: “Da bambino ho praticato diversi sport, cominciando dal calcio, prima di innamorarmi del pugilato. E’ uno sport duro e faticoso, ma è in grado di darti molto. Il pugilato oggi è molto tutelato, per esempio dopo tre

pugni dati consecutivamente l’arbitro ti ferma”. Sono state tantissime le domande e le curiosità dai bambini, dal modo in cui vengono contati i punti, al perché dell’uso dei guantoni. Un bambino si è meravigliato nel non vedere dei lividi sul viso di Alex. Molta ilarità ha suscitato la domanda di un bambino che aveva fatto un po’ di confusione: “Che cos’è il peso formica? Leonardo Basile: “Ho iniziato a praticare taekwondo all’età di 8 anni: è stato amore a prima vista, anche perché a tutti da piccoli piace tirare calci. E’ necessaria tantissima concentrazione dato che l’incontro si decide in soli sei minuti. La cosa più importante però non è vincere: a Pechino non ho conquistato nessuna medaglia, però l’atmosfera che si respira alle Olimpiadi è unica, da vivere assolutamente”. I bambini hanno voluto sapere il funzionamento delle cinture, se ha anche praticato altri sport oltre al taekwondo e se si usano per combattere solo i piedi o anche le mani. Leonardo ha anche mostrato qualche mossa spettacolare, suscitando l’entusiasmo generale tra i ragazzi.

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Leonard Nika: “Il SUP è uno sport simile al surf, ma la tavola è più grande e si usano le pagaie. E’ nato alle Hawaii, dove i maestri usavano queste tavole per seguire i loro ragazzi tra le onde”. Nika ha fatto anche una piccola dimostrazione di SUP ai ragazzi con una prova nella piscina dell’Hotel Michelangelo, con tavola e pagaie. Fabrizio Mori: “Ad un campionato del mondo arrivai quarto e dopo qualche mese il secondo fu squalificato per doping. Mi fu tolta quindi la gioia e la soddisfazione di vincere una medaglia. Bisogna evitare i videogiochi e frequentare piscine e palestre. I videogiochi a piccole dosi vanno bene però è assolutamente necessario fare sport. Sono convinto che questi campus vi facciano bene, soprattutto alla vostra testolina”. Sono state tante le domande e le curiosità che i bambini hanno sottoposto a Mori: quante rinunce ha dovuto accettare per arrivare in alto, quando ha capito che l’atletica gli apparteneva: “E’ stata la mia maestra a dire ai miei genitori di farmi correre perché a scuola mi muovevo sempre”, ha risposto Fabrizio.


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salute

Dott. Massimo Massarella Medico Chirurgo Specializzato in Ortopedia e Traumatologia

Nel calcio, l’estremo difensore è esposto al rischio di traumi ed infortuni a carico di mano e polso. Principali patologie, sintomi e trattamenti. Il Dott. Massimo Massarella apre all’artroscopia

I traumi di mano e polso nel portiere di Paolo Brandimarte

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uffon, Zoff, Preud’Homme, Lev Yashin e René Higuita. Il ruolo del portiere è di sicuro il più folle, romantico e letterario del calcio. Stefano Benni, Umberto Saba e Darwin Pastorin ne hanno decantato le gesta, restituendoci l’immagine di un atleta a metà tra solitudine e parate memorabili. Nel gioco del calcio, quello dell’estremo difensore è anche uno dei ruoli maggiormente soggetti ad infortuni e patologie, con particolare riferimento ai traumi a carico di mano e polso. La posizione in campo e la specificità del gesto atletico (tuffi, uscite spericolate

e caduta a mani protese) possono determinare un vasto numero di traumi e patologie tra cui fratture di polso, lussazioni interfalangee, pollice del “portiere” e frattura dello scafoide. Dott. Massarella, il ruolo del portiere è affascinante quanto “pericoloso”. Quali sono i rischi? “Nel gioco del calcio, circa il 10% degli infortuni sono a carico di mano e polso. Durante la partita, il portiere viene chiamato ad interventi particolari come tuffi, uscite spericolate e cadute a mani protese. Queste situazioni di gioco possono causare traumi e patologie, come lussazioni interfalangee e metacarpofalangee,

pollice del “portiere” e frattura dello scafoide. Uno dei casi più ricorrenti attiene alla c.d. lesione della “fibrocartilagine triangolare.”

gliare il dolore. Talvolta, il paziente riferisce di un piccolo scatto del polso, come se il radio e l’ulna si sovrapponessero”.

Di cosa si tratta? “La“fibrocartilagine triangolare” è una formazione capsulo-legamentosa (messa a ponte tra l’estremità distale del radio e l’ulna) in grado di favorire i movimenti di prono supinazione della mano e del gomito”.

In che modo viene diagnosticata? “La diagnosi passa per una visita accurata, accompagnata da specifici esami strumentali come ecografia, TAC e Risonanza Magnetica. Attraverso queste indagini, lo specialista decide se intraprendere un trattamento di tipo conservativo o chirurgico”.

Con quali sintomi si presenta la lesione? “I sintomi più evidenti sono dolore ed impotenza funzionale; gesti quotidiani come sollevare un oggetto e/o forzare la presa, possono risve-

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L’artroscopia di polso risulta particolarmente utile. Quali sono gli aspetti che sostanziano questa procedura chirurgica?


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salute

chirurgo di osser vare direttamente l’interno dell’ar ticolazione”. Quali i tempi di recupero? “Nelle lesioni semplici il recupero post – operatorio è immediato, mentre in caso di lesioni complesse sono necessarie alcune settimane”.

Michele Carpinelli, portiere dell'ASD La Cascina Orte C5, operato al polso dal Dott. Massarella lo scorso 28 giugno.

A proposito di portieri ed artroscopia di polso. Di recente, Lei ha operato Michele Carpinelli, baluar-

“L’artroscopia è una tecnica chirurgica in grado di fornire l’esatta diagnosi della gravità di lesione, favorendo la riparazione della stessa. Tecnicamente, attraverso piccole incisioni viene inserito in un’ar ticolazione l’ar troscopio; lo strumento trasmette le immagini sul monitor permettendo così al

do dell’ ASD La Cascina Orte C5. “Esattamente. Carpinelli presentava la rottura della “fibrocartilagine triangolare”. Lo scorso 28 giugno, si è sottoposto ad artroscopia di polso e debridment fibrocartilagine triangolare. L’operazione è perfettamente riuscita: il ragazzo ha intrapreso il programma riabilitativo, con esercizi di stretching capsulare, recupero delle flesso estensioni, radializzazione e ulnarizzazione del polso”.

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appuntamenti

Al via la stagione 2011–2012 Tra agosto e settembre riprendono i campionati nazionali dei piÚ importanti sport di squadra. Oltre a questo tante manifestazioni internazionali apriranno la stagione che porterà alle Olimpiadi. di Marco Trozzi

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appuntamenti

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arà molto intensa, come di consueto, la stagione agonistica nazionale 2011-2012. Gli appassionati dei vari sport che godono della maggiore visibilità in Italia come calcio, pallavolo e basket si apprestano a vivere un’altra entusiasmante stagione prima di quello che sarà l’appuntamento clou del 2012: i Giochi Olimpici durante i quali l’attenzione dei media mondiali sarà tutta rivolta agli eventi organizzati all’ombra del Big Ben. Aspettando la manifestazione spor tiva per antonomasia gli italiani vivranno le emozioni dei campionati nazionali, il più atteso dei quali è senza dubbio quello di calcio. Calcio: Il sipario si è alzato ufficialmente il 6 agosto quando a Pechino si è disputata la Supercoppa in palio tra il Milan campione d’Italia e l’Inter vincitrice dell’ultima Coppa Italia. Il campionato di serie A, invece, ha preso ufficialmente il via il 28 agosto e terminerà domenica 13 maggio. Cinque saranno i turni infrasettimanali: mercoledì 21/09 e 26/10/2011; 1/2, 11/4 e 2/5/2012. La sosta natalizia andrà dal 25 dicembre al 1 gennaio, mentre altre tre giornate di stop ci saranno il 4/9, il 9/10 e il 13/11/2011 per fare spazio agli azzurri impegnati nelle qualificazioni ai Campionati Europei del 2012. Come di consueto 20 le formazioni che si contenderanno lo scettro di Campioni d’Italia: Atalanta, Bologna, Cagliari, Catania, Cesena, Chievo Verona, Fiorentina, Genoa, Inter, Juventus, Lazio, Lecce, Milan, Napoli, Novara, Palermo, Parma, Roma, Siena e Udinese. La Coppa Italia è iniziata il 7 agosto con il primo turno eliminatorio e si concluderà con la finale al momento prevista per il 20 maggio 2012 (data alternativa il 23 maggio). Pallavolo: Mentre il campionato di calcio avrà già alle spalle circa un mese di gare quello di pallavolo maschile aprirà i battenti domenica 25 settembre 2011 con la prima giornata di Regular Season che terminerà il 1 aprile. I play off scudetto inizieranno il week end del 7 aprile, mentre il V-Day, gara con la quale si conoscerà il nome della formazione che succederà alla Itas Diatec Trentino campione d’Italia in carica, si disputerà il 22 aprile. Quattordici le formazioni par tecipanti: Sisley Belluno, Bre Banca Lannutti Cuneo, Andreoli Latina, Lube Banca Marche Macerata, Casa Modena, Acqua Paradiso Monza Brianza, Pallavolo Padova, Copra Elior Piacenza, CMC Ravenna, M.Roma Volley, Umbria Volley San Giustino, Itas Diatec Trentino, Marmi Lanza Verona, Tonno Callipo Vibo Valentia.

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appuntamenti

La Supercoppa Italiana andrà in scena il 1 novembre, mentre la Coppa Italia par tirà il 25 gennaio e si concluderà con la Final Four del 18-19 febbraio al Palalottomatica di Roma. Basket: Ultimo dei campionati nazionali maschili a prendere il via sarà quello di basket, il cui inizio è fissato per il 9 di ottobre. La conclusione della Regular Season sarà il 25 aprile. Le date di inizio e fine dei Play-Off scudetto saranno il 29 aprile e il 10 giugno. L’avvio del campionato sarà preceduto dalla Supercoppa il 1 ottobre 2011. La Final Eight di Coppa Italia si disputerà dal 16 al 19 febbraio mentre l’All Star Game domenica 11

marzo. Quattordici le squadre che prenderanno par te al campionato numero 90: Avellino, Biella, Bologna, Cantù, Casale Monferrato, Caser ta, Cremona, Milano, Montegranaro, Pesaro, Roma, Sassari, Siena, Teramo, Treviso, Varese. Una lunga estate di sport In attesa che i vari campionati di lega prendano il via, gli appassionati di spor t potranno “consolarsi” con ben tre rassegne continentali: a farla da padrona la pallavolo con due Campionati Europei (maschili e femminili), ai quali si aggiungeranno i Campionati

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Europei maschili di basket. Procedendo in ordine cronologico, il primo torneo che assegnerà il titolo continentale sarà quello maschile di pallacanestro che si disputerà in Lituania dal 31 agosto al 18 settembre. Il 10 settembre, in Austria e Repubblica Ceca prenderà il via anche quello maschile di pallavolo che si concluderà il 18 settembre. Tra le favorite del torneo c’è sicuramente la Serbia, tradizionale avversaria, spesso vincente, dell’Italia negli ultimi 10 anni, oltre alla tradizione della Russia con la presenza di molti outsider pronti ad approfittare di eventuali passi falsi come Germania, Bulgaria, Francia, Spagna e Polonia. Proprio queste due ultime squadre sono le ultime ad aver vinto un po’ sorprendentemente le ultime due edizioni degli Europei, soprattutto la Spagna allora allenata da Andrea Anastasi. A questo seguirà quello femminile ospitato da Italia (sedi Monza e Busto Arsizio) e Serbia che inizierà il 24 settembre e che si concluderà il 2 ottobre 2011. La massima rassegna continentale ha portato bene all’Italia che ha vinto le ultime due edizioni consecutive in Belgio e Polonia e negli Europei 2011 l’Italia avrà la possibilità di giocare almeno la prima fase a gironi in casa e precisamente al PalaIper di Monza. L’altra località italiana che ospiterà gli Europei di Volley è Busto Arsizio al Palayamamay. La fase finale verrà invece disputata nella capitale della Serbia Belgrado alla Pionir Hall of Spor ts; la seconda località serba che ospiterà il girone eliminatorio C è Zrenjanin. La pallavolo femminile è stata nei tempi recenti dominata dall’Italia, tuttavia il torneo continentale è par ticolarmente equilibrato e vi sono diversi pretendenti alla vittoria come la Russia, la Polonia, i padroni di casa della Serbia, l’Olanda e una nazionale emergente come la Turchia che sta mietendo successi anche a livello giovanile. Non solo pallavolo e basket nella lunga estate 2011, innumerevoli saranno infatti gli eventi per tutti coloro che non posso vivere senza spor t: i Campionati del mondo di atletica leggera 2011, (24 agosto - 4 settembre, Daegu Corea del Sud); i Campionati del Mondo di calcio Under 20 (29 luglio - 20 agosto, Colombia); i Campionati del mondo di canottaggio (20 agosto - 4 settembre, Bled Slovenia); i Campionati del mondo di ciclismo su strada 2011 (19 - 25 settembre, Copenaghen Danimarca); Campionati mondiali di ginnastica ritmica 2011, (20 - 26 settembre, Lilla Francia) e infine la Coppa del Mondo di rugby 2011 (9 settembre - 23 ottobre, Nuova Zelanda).



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cinema

Il surf al cinema Panoramica sui film nel quale cavalcare una tavola tra le onde ha un ruolo da protagonista di Lorenzo Arduini ul sur f non stati realizzati molti film, e di questi una gran par te sono sconosciuti al pubblico europeo. Quelli presi in esame in questo articolo sono però abbastanza noti e sono stati realizzati in un arco di tempo ben distanziato l’uno dall’altro. Si evidenziano così gli usi e la surfata tipica di un periodo. Questi tre film quindi rappresentano le

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tre generazioni del sur f, ossia "Un mercoledì da Leoni", che riguarda la prima generazione di sur fisti, il passaggio dalle tavolone alle tavolette, il periodo dei falò sulle spiagge, con la chitarra, la birra in mano e un bel falò, in cui Gerr y Lopez era il mito e lanciava moda e stile di sur fata: il periodo della vita semplice e a contatto con la natura. Poi Point Break, che rispecchia il periodo californiano anni 80-90 dove i surfisti diventa-

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no tipo punk rockettari e surfano con tavole sempre più corte onde sempre più alte. E infine il più recente, che troviamo raffigurato in Blue Crush, dove i sur fisti(e le sur fiste) fanno fatica a mantenersi, e devono metterci tutta la loro forza di volontà e grinta per arrivare a vincere. Se notiamo però in questo periodo il surf è diventato più modaiolo, ha preso qualcosa dalla cultura hip hop ed è in generale diventato un fenomeno più commerciale.


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cinema

UN MERCOLEDÌ DA LEONI Tre inseparabili amici furoreggiano col sur f sulle spiagge della California negli anni '60. Il tempo passa, la vita li divide, ma le grandi ondate ritornano. Scandito su 4 tempi che sono 4 stagioni e 4 celebri mareggiate (estate '62, autunno '65, inverno '68, primavera '74) e che quasi corrispondono alle burrasche politiche (dalla mor te di Kennedy allo scandalo del Watergate), non è soltanto un film sul sur f e la sua mistica eroica (come l'ha praticato lo stesso Milius), ma anche una malinconica saga sull'amicizia virile, su una generazione americana segnata dal malessere esistenziale e dalla guerra del Vietnam.

POINT BREAK C'è una banda che spadroneggia nelle rapine in banca. Si tratta degli "ex presidenti", quattro malviventi che indossano le maschere di Car ter, Reagan, Nixon e Johnson. Quando alla sezione di Los Angeles giunge il giovane agente Johnny Utah l'indagine si rimette in moto. Utah si fa allenare per il sur f dall'esper ta Tyler che lo introduce nell'ambiente. Ha così modo di conoscere Bodhi, sur fista esper to in attesa dell'onda per fetta, che è anche il capo della banda. Tra il poliziotto e il rapinatore si crea un legame, fino al giorno in cui Bodhi scopre che Utah è un poliziotto. L'acqua nella sua dimensione più possente e simbolica (l'onda) apre e chiude Point Break e anch'essa finisce col racchiudere un segno di ambivalenza: è fonte di vita ma può al contempo por tare la mor te.

BLUE CRUSH Anne Marie sogna da una vita di par tecipare alla famosa gara di sur f che si disputa alle Hawai sulla Nor th Shore di Ohau, Il Pipe Master, ma è soffocata dai suoi timori. Il suo spor t preferito, infatti, è stato sempre dominio incontrastato degli uomini. Con grande tenacia, però, Anne Marie, ogni mattina si alza molto presto per andare ad allenarsi. Quando arriva a Ohau una squadra di giocatori professionisti di football Anne Marie si innamora perdutamente del quaterback Matt Tollman e deve scegliere tra diventare una moglie trofeo o vincere lei stessa un trofeo. La sua determinazione però la fa resistere e il giorno del Pipe Master Matt, che - da spor tivo - capisce la sua passione, sarà lì ad assistere alla sua gara insieme alle sue amiche.

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sponsoring

Surfisti sull’onda… degli sponsor!

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ine up, Duck dive, tube riding. Termini tecnici che probabilmente ai più non dicono niente, ma che in realtà racchiudono al loro interno una carica ed un’energia pazzesca. Perché cavalcare le onde al limite estremo dell’equilibrio non è cer tamente cosa da tutti. Occorre infatti, non solo un fisi-

co per fetto, ma anche ner vi saldi e grande concentrazione. Lo sanno bene i più grandi atleti di questo spor t che con le loro acrobazie acquatiche hanno guadagnato prestigiosi riconoscimenti, ma anche ricchi contratti pubblicitari. Qualche esempio? Tanto per iniziare par tiamo con il sur fista sicuramente più ricco e famoso, Rober t Kelly Slater. Nato in Florida 39 anni fa, Kelly è l’atleta che ha vin-

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to più titoli e competizioni in assoluto: è stato incoronato ASP Campione del Mondo 10 volte, di cui 4 titoli consecutivi 1994-98. È l’unico ad aver vinto il titolo alla più giovane età (20 anni) e alla più vecchia (38). Con tutti questi successi, è naturale che gli sponsor e la tv facciano a gara per accaparrarsi la sua immagine. Già, proprio la tv, che lo ha scelto per interpretare Jimmy Slade nel popola-


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sponsoring

Da sempre è uno degli sport più elettrizzanti ed adrenalinici che esistano. Ma ora i surfisti sono diventati dei veri e propri volti da copertina di Valentina Altavilla

rissimo telefilm Baywatch nei primi anni ’90. Pare che, complice la serie tv, il sur fista abbia avuto anche una liaison con Pamela Anderson. E' apparso anche in un episodio del reality show The Girls Next Door. Dalla tv al cinema il passo è breve ed infatti Lamelle, il suo soprannome, ha recitato nella sua carriera in molti film di sur f. Ma non è tutto. Con il suo nome infatti è stato creato nel 2022

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sponsoring

un videogame, il Kelly Slater Pro Sur fer, mentre l’anno successivo è uscita la sua autobiografia, “Pipe Dreams: Il viaggio dei sur fisti”. Considerato dalla rivista People uno dei 50 uomini più belli del mondo, il principale sponsor di Kelly è il gigante dell'industria surf wear Quiksilver che dal 1999 lo rifornisce di pinne e di tutto l’abbigliamento necessario. Tra gli altri sponsor figurano anche Boost Mobile, le tavole da sur f Channel Islands e gli accessori Komunity Progetto. L’atleta statunitense inoltre ha vinto il Laureus World Spor ts Awards 2007, 2009 e 2011 come spor tivo dell’anno grazie alla sua straordinaria carriera. Una carriera che lo ha anche consacrato nel 2010 ambasciatore dello spor t, titolo rilasciato dalla United States House of Representatives. Il campione delle onde però è molto par tecipe anche nelle diverse iniziative benefiche, come ad esempio quelle ambientaliste. Infatti ogni estate, si tiene sull'isola di

Tavarua Fiji il Slater Kelly Slater Invitational a favore di un'organizzazione ambientalista chiamata Reef Watch. Recentemente Kelly ha partecipato anche a Glycocen, un'iniziativa per raccogliere fondi a favore delle zone colpite dal disastro in Giappone. Infine, Kelly ha dato vita anche alla Kelly Slater Foundation, associazione non-profit a beneficio pubblico, che a sede a Los Angeles, in California. Fondata nel 2007, la missione della fondazione è quella di aumentare la consapevolezza e il sostegno finanziario per gli attuali enti di beneficenza sociale. Da un surfista con un corpo da modello ad un altro: Bruce Irons, fratello minore dello scomparso Andy Irons, tre volte campione del mondo e rivale sportivo di Kelly Slater. Tra i suoi mille sponsor, ricordiamo gli occhiali da sole Oakley che portano la sua firma, Volcom, la linea di abbigliamento di surf, skate e snowboard, l’azienda di scarpe DC e la Body Glove internazionale che lo rifornisce di

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mute. Ed anche Red Bull energy drinks e Nixon watches. Inoltre anche Bruce è molto richiesto dal grande schermo; nel 2005 infatti ha recitato nel film autobiografico - documentario finanziato dal suo sponsor Volcom, intitolato “The Movie Bruce”. Ha dato vita inoltre anche ad un’organizzazione no profit, il Bruce Irons Campo Fund che organizza campi estivi per bambini svantaggiati. Non solo America però. Anche in Italia, abbiamo degli importanti surfisti. Tra questi Nicola Bresciani, considerato da molti come il surfista più famoso d’Italia ed inseguito da una fila di sponsor. Dal 2007 infatti il surfer toscano e pluricampione italiano fa parte del team Nixon, l’azienda Californiana di orologi ed accessori. Ma non manca però il surf nostrano in rosa, rappresentato al meglio da Valentina D’Azzeo, 33 anni, romana, biondissima campionessa italiana. E non dimentichiamo infine Leonardo Fioravanti, giovanissimo talento e promessa di questo sport. A soli 13 anni infatti, il brand Quiksilver è già il suo main sponsor ed è anche testimonial di Red Bull, Moscova, Rt surfboards e Euro Glass surfboards. Insomma, con cosi tanti talenti, il surf può veramente star tranquillo. Perché ci saranno sempre dei campioni pronti a dominare gli oceani del mondo. E con loro gli sponsor, che non si faranno sfuggire l’occasione di cavalcare l’onda. In tutti i sensi.

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motori

Range Rover Evoque 5 porte

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motori

Due portiere in più per la "baby" britannica con prezzi a partire da 35.000 Euro di Lorenzo Arduini

opo la versione coupé è arrivata la versione 5 porte dell'acclamata Range Rover Evoque, la Land Rover più piccola ed efficiente di sempre che la Casa di Solihull ha declinato in una versione che punta maggiormente sulla praticità: uno stile da concept car, una versatilità da berlina per la famiglia e la linea che riprende il taglio della coupè, audace e compatta, ma con il tetto leggermente più alto. La nuova Range Rover Evoque 5 porte aggiunge al fascino della linea sportiva una praticità extra che la rende maggiormente desiderabile per le famiglie costituendo, insieme all’eccezionale coupè, una gamma in grado di trasformare il segmento delle SUV compatte di lusso. L’Evoque 5 porte rimane inoltre totalmente fedele anche ai classici valori del Marchio Range Rover per la cura artigianale con la quale è realizzata, per il lusso, le prestazioni e per le famose capacità Land Rover su ogni terreno, condensati in un veicolo più compatto. La Range Rover Evoque a 5 porte utilizza lo stesso pianale della versione 3 porte: semplificando, potremmo dire che sono state semplicemente accorciate le portiere anteriori e aggiunte quel-

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le dietro. Le proporzioni dell'auto non cambiano: la 5 porte è sempre lunga 435 cm, 15 in meno della Freelander 2. Rispetto alla Range Rover Evoque a 3 porte cresce l'altezza del tetto di 3 cm: secondo il costruttore questa soluzione permette un po' di spazio in più per la testa dei passeggeri posteriori e 5 cm per le spalle. Più pratica, grazie alle porte dietro, la Range Rover Evoque a 5 porte ha i sedili posteriori abbattibili separatamente (60:40) e un volume del bagagliaio che varia da 505 a 1.440 litri. Pur mantenendo dunque la stessa impronta a terra, la Evoque 5 porte offre maggiore spazio all'interno: i passeggeri della seconda fila di sedili dispongono di oltre 5 cm di spazio in più per le spalle e 3 cm, come detto, per la testa, mentre la maggiore superficie vetrata offre maggiore luminosità. Le 5 porte sono una scelta che si rivolge soprattutto per chi viaggia con prole al seguito: i due sedili esterni del divano a 3 posti sono infatti muniti di ancoraggi ISOFIX, mentre il portellone elettrico può essere aperto con il telecomando. La seconda fila di sedili, come detto, è divisibile e ripiegabile in rapporto 60/40 per aumentare il volume di carico a disposizione, che può arrivare a 1.440 litri a sedili abbattuti. Come la 3 porte, la Range Rover Evoque è


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motori

Bmw X3 Uno stile tutto nuovo, ma coerente con i canoni estetici della famiglia, e un pieno di tecnologia per aumentare l’efficienza del veicolo, ma anche il piacere di guida che BMW promette ai vertici del segmento. Il nuovo modello non ha nulla da invidiare alla sorella maggiore X5 e anzi ne sfrutta le caratterizzazione più riuscite (vedi il posteriore), mixandole stilisticamente con soluzioni più moderne. Questa X3 è tutta nuova soprattutto all’interno, dove gli occupanti beneficiano innanzitutto di più spazio conseguente all’aumento delle dimensioni esterne.

Audi Q5 Audi ha regalato alla sua mastodontica Q7 una sorellina, la Q5, esattamente come hanno fatto le altre Case tedesche. Una vettura che esalta la sportività, la compattezza, l’eleganza ma che al tempo stesso non dimentica la forte parentela con la sorella maggiore. Con un passo di 2,81 metri, la Q5 ambisce essere considerata il top nel mercato, e questo puntando ad esempio moltissimo sulla qualità, sia meccanica ma anche degli interni, volendo fidelizzare il cliente facendolo sentire totalmente soddisfatto sotto ogni aspetto.

Mercedes GLK Una versione più cittadina, priva di una vera vocazione off-road, che invece conservano le sorelle più grandi 4Matic. La nuova GLK 200 CDI BlueEfficiency può contare anche su due allestimenti (Sport e Premium) studiati per soddisfare le esigenze del pubblico italiano con particolare attenzione al rapporto prezzo/dotazioni. Lo stile esterno si completa con calandra anteriore a tre lamelle, che integrano i fendinebbia, i roofrails in alluminio, le modanatura laterali cromate e la pro-

tezione antincastro anteriore.

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disponibile in tre allestimenti: Pure, Prestige (cerchi in lega di 19”, cromature per la carrozzeria e interni parzialmente rivestiti in pelle e finiture in legno) e Dynamic (cerchi di 19 e 20 pollici, tetto e spoiler in contrasto con la carrozzeria e sedili in pelle traforata). L'abitacolo è curato e raffinatissimo, grazie all'impiego di materiali pregiati e da tocchi hi-tech come il touchscreen Range Rover da 8” dotato di Dual View, la tecnologia finora impiegata solo sulle ammiraglie che permette a guidatore e passeggero di seguire contemporaneamente, sullo stesso schermo, contenuti totalmente indipendenti. Tra gli accessori, oltre agli “immancabili” navigatore satellitare, presa Usb e Bluetooth, la Range Rover Evoque può essere arricchita con il sistema che rileva la presenza di veicoli negli angoli ciechi degli specchietti, l'assistenza al parcheggio, la telecamera posteriore per i parcheggi, il climatizzatore bizona con funzione di timer per il riscaldamento e raffreddamento dell'abitacolo quando l'auto è parcheggiata, il modulo tv e due schermi per i passeggeri posteriori, l'impianto audio della Meridien con 17 altoparlanti e i fari adattivi con fascio luminoso che segue le curve. La Range Rover Evoque 5 porte condivide con la Evoque coupé anche la gamma motori: la versione top è il benzina 2.0-litri Si4 da 240 CV, mentre la gamma turbodiesel sui compone sempre dei 2.2-litri Turbodiesel, nelle versioni SD4 190 CV, TD4 150 CV e la versione super efficiente eD4 da 150 CV che abbinata alla trazione 4x2 (una prima assoluta per il marchio) sarà la versione "eco" della Evoque, in attesa che arrivi una Evoque ibrida. I motori sono abbinati al cambio manuale a sei marce e al sistema star t/stop e, per la 2.2 turbodiesel da 150 CV, si può avere anche una versione con la sola trazione anteriore. Per i terreni più difficili sarà disponibile la trasmissione di 4x4 che sfrutta un giunto Haldex per distribuire la coppia fra gli assi. Le unità con trasmissione manuale a sei rapporti saranno inoltre equipaggiate con il sistema start/stop per ridurre di un ulteriore 8% i consumi e le emissioni di CO2, pari a 135 g/km per la Evoque 5 porte in versione 4x2 con trasmissione manuale e motore eD4. Le sospensioni possono essere a controllo elettronico (a pagamento): le Range Rover Evoque che le montano hanno una ulteriore modalità Dynamic del Terrain Response, il sistema che permette di regolare congiuntamente una serie di parametri dell'auto per adattarla al tipo di fondo che deve affrontare: asfalto, neve, fango e sabbia.

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Capo Verde Trek In pieno Oceano Atlantico, tra spiagge, montagne e gente simpatica, le isole di Capo Verde sono un paradiso per chi ama camminare di Lorenzo Arduini

500 chilometri dalle coste del Senegal, in pieno Atlantico, l’arcipelago di Capo Verde si presta par ticolarmente al trekking sui sentieri e mulattiere che sono ancora oggi utilizzati dai locali, là dove la cosiddetta civiltà delle strade non è ancora arrivata. Ce ne si può rendere conto effettuando il classico viaggio “Capo Verde” di due settimane: ogni giorno sarebbe possibile effettuare bellissime escursioni a piedi ma magari non tutti sono preparati a farlo. E’ nata così l’idea di questo nuovo viaggio della linea trekking: tante camminate facili ma talvolta lunghe in giornata, con

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possibilità di bagni su spiagge incontaminate, salite a vette e vulcani ad oltre 2800 metri, discese in canyon, ribeiras, pinnacoli rocciosi, sorprendenti foreste alpestri, zone imper vie abitate da gente creola sorridente ed ospitale, dedita all’agricoltura di montagna e all’allevamento. Ma anche la possibilità di percorsi di più giorni ad un’altitudine media di 1300 metri. Camminare a Capo Verde significa scoprire paesaggi ancora incontaminati e molto diversi da un’isola ad un’altra. Ognuna delle undici isole principali meriterebbe una lunga camminata a piedi, ma essendo questa una fuga limitata a due settimane di tempo, dovremo scegliere e concentrare la nostra attenzione sulle isole meno

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turisticizzate e che più si prestano ad essere scoper te a piedi. Si tratta di Sao Nicolau, Santo Antao, Fogo e, se si riuscirà ad arrivarci, Brava. Limitandoci a tre, quattro isole sarà possibile diminuire i tempi e le ben note difficoltà di spostamento in aereo (o via mare per Brava) da un’isola all’altra. Per le difficoltà di orientamento e per lo sviluppo di alcuni itinerari ci si avvarrà, quando necessario, di guide locali. Sao Nicolau, lunga 51 km e larga 25 km, è fuori dai circuiti turistici, in gran par te priva di strade e fornita invece da una eccellente rete di sentieri e mulattiere fra i vari villaggi e le case di contadini sparse sui monti. Da Ribeira Brava, maggior centro abitato dell’isola con le sue pittoresche


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sport&turismo

stradine strette e lastricate, raggiungeremo Tarafal sul mare seguendo sentieri e mulattiere che passano per i villaggi di Calejao e Cabecalinho. Un secondo giorno potrà essere dedicato alla salita al punto più alto dell’isola, il Monte Gordi, 1312 metri, par tendo dal villaggio di Cachaco raggiungibile con mezzi locali e scendendo poi nel pomeriggio su Estancia de Bras sul mare per percorrere al tramonto la mulattiera a picco sulle falesie che ci permetterà di raggiungere il villaggio di pescatori di Ribeira Funda, nell’estremo Nord dell’isola. Un’ultima escursione attraverserà l’isola nella sua par te più stretta da nord a sud, lungo lo storico “Camin de Cinta”, in una zona completamente priva di stra-

de: si par te dall’oasi di Juncalinho e si giunge al posto d’acqua di Cabeco de Carrica con la sua spiaggia di sabbia nera. Santo Antao è la seconda isola per super ficie dell’arcipelago e raggiunge i 1979 metri con la cima Tope da Coroa. Occorrono almeno una decina di giorni per percorrerne gli itinerari più belli, fra i quali un trekking lungo lo spar tiacque di sette giorni. Dovremo fare delle scelte drastiche che ci por teranno a privilegiare i bellissimi itinerari nel nord est dell’isola e un itinerario di due giorni nel selvaggio sud ovest, con salita alla cima più alta dell’isola. Da Porto Novo, raggiunto con il ferr y dall’isola di Sao Vicente saliremo con un’”aluguer” (pulmino collettivo) lungo una pittoresca strada

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Il viaggio • • • • • •

Durata: 17 giorni Periodo consigliato: tutto l’anno Partenze: aereo da Roma e Milano Pernottamenti: alberghetti Pasti: ristorantini e pranzi al sacco Difficoltà: numerosi voli, camminate di 4-6 ore quasi ogni giorno


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sport&turismo

Il trekking • Forma di attività motoria basata sul camminare nel territorio, sia lungo percorsi che liberamente • Si svolge in montagna o comunque in un ambiente naturale • La tecnologia moderna offre diversi mezzi di orientamento e soccorso, tra cui telefono cellulare e GPS • Prima di partire è opportuno cercare di imparare bene il territorio sul quale ci si muoverà

lastricata a tornanti (queste strade strette sono una delle meraviglie di Capo Verde) fino a località Agua das Caldeiras, a quota 1430 metri. Da qui scenderemo a piedi fino a Vila das Pombas sul mare, attraversando la Cova de Paul ed interessanti zone rurali. Da Vila ci sposteremo con altri aluguer al pittoresco villaggio di pescatori di Cruznha de Garca dove pernotteremo presso la Pensao So Na Fish. Il giorno successivo percorremo lo stupendo sentiero sul mare che in circa 11 km raggiunge Ponta do Sol e quindi Rbeira Grande. Un lungo trasferimento in aluguer in par te su pista ci consentirà di raggiungere l’oasi di Tarrafal sulla costa ovest dove pernotteremo presso il Residential Tranquilidade. Tarrafal è un posto ideale per riposare e godere la stupenda spiaggia. A Fogo, l’isola vulcano, la salita al Pico omonimo, 2829 metri, da Por tela, 1600 metri, è d’obbligo: l’ambiente è lunare, la traccia di sentiero sale a ripidi zig zagara le colate di lava fine. La

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cima domina tutto l’arcipelago e gli oltre 1000 metri di ripida discesa su lava finissima si prestano magnificamente allo sci. Durante il soggiorno a Fogo, se saremo fortunati, riusciremo a trovare un traghetto o un peschereccio per raggiungere la vicina Brava, salpando dal por to di Sao Filipe: Brava, 6500 abitanti, rimane un’isola di difficile accesso. Esiste solo una cor ta pista d’atterraggio in terra battuta per piccoli aerei non di linea ed i collegamenti via mare rimangono saltuari. L’ambiente naturale è di rara bellezza, rendendo l’isola par ticolarmente attraente al viaggiatore in cerca di avventura. Se avremo la possibilità di restare a Brava per due, tre giorni potremo senz’altro vivere grandi emozioni: punto di par tenza per le nostre escursioni sarà la cittadina di Nova Sinora, considerata la più bella di tutto l’arcipelago, con le sue case bianche immerse nel verde di giardini di ibisco, bungavillea, gelsomino ed oleandro.



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golf

Quale drive per me? Comporre una sacca giusta, per un giocatore è oggi un compito importante e difficile. La grande quantità di modelli e le tante caratteristiche impongono grande attenzione e competenza da parte del negoziante e soprattutto del maestro di Simone Selli

roppo spesso vedo giocatori esper ti e principianti, giocare con una attrezzatura non adatta al proprio swing, al proprio fisico o al proprio livello di gioco. Soprattutto per il giocatore principiante, la grande varietà di modelli dalle diverse caratteristiche tecniche che si trovano in commercio, rende la scelta dell’attrezzatura, davvero difficile. Bisogna assolutamente valutare con competenza innumerevoli fattori. Il livello di gioco, l’età del giocatore, l’altezza, grandezza delle mani, le caratteristiche fisiche legate alla mobilità articolare, e all’elasticità, per citare solo i più importanti. Solo considerando tali fattori, possiamo guidare il giocatore nella giusta direzione, consentendogli di acquistare un set di ferri, un putter ed un driver adatto, che lo aiuti a giocare e a migliorare durante il cammino dell’apprendimento. Incominciamo dal driver, oggetto del desiderio di ogni giocatore ad ogni latitudine. Proprio per questo, le case costruttrici, producono driver dalle forme più disparate, dai colori meravigliosi e luccicanti, quadrati, rotondi, montati su shaft che sembrano moderne excalibur d’altri tempi, insomma uno più bello dell’altro. Il principiante e il giocatore alto di hcp, non sono ancora in grado di eseguire uno swing potente e ripetitivo che gli consenta di ottenere una grande velocità della testa del bastone. Con il driver infatti la pallina non vola alta e lunga come si vorrebbe e spesso spedendola in rough a destra. Infatti, qual è uno dei difetti che vedete più spesso in un principiante con il driver? Quello di spingere la pallina a tutta la forza, magari muovendo la schiena in avanti, nella ricerca affannosa di spedire la pallina alta e lunga… Oltre ad un evidente problema di meccanica del gesto, c’è sicuramente un driver non adatto, magari con un loft (inclinazione della faccia) di 9,5 o 10,5 gradi... Se hai difficoltà con il driver e la velocità che sviluppi non è ancora sufficiente a spedire palline nel cosmo, pensa che un bastone con una faccia più aperta potrebbe aiu-

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tarti a sollevare la pallina più facilmente, colpendo così senza grandi effetti laterali ed evitare di tirare colpi di forza con schienate spallate e “capocciate”… Vi siete mai accorti che con il legno 3 dal tee tirate spesso più lungo e sempre più dritto che con il driver? Semplice, ha un loft maggiore, è più aperto. Un bastone più aperto, produce meno effetti laterali sulla pallina, dovuti a colpi impattati fuori centro, quindi meno slice e hook e più palline in fairvay. Quindi per i principianti, i seniores, le donne anche di livello avanzato è bene scegliere driver con loft di 12, 13, 14 gradi di inclina-

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zione, alcuni modelli con la faccia leggermente ritardata detti offset. Molti vedono questo consiglio come una sentenza: sei una schiappa. Niente di più sbagliato. E' solo il bastone più adatto a voi. Vi sognereste mai di giocare con una racchetta da tennis di Nadal accordata come la sua? Come mai vedo spesso driver con shaft steef e loft 9,5 (come Tiger o Westwood) nella sacca di terze categorie? Con attrezzi adatti vi dimostrate semplicemente dei giocatori saggi, pronti a sfruttare al meglio le tecnologie offerte in rapporto alle potenzialità attuali del vostro swing.


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di Fabio Ingargiola Personal Trainer_fabioingargiola@yahoo.it

Allenarsi in spiaggia La spiaggia offre molte opportunità per allenarsi in maniera davvero efficace senza spendere troppo tempo. l terreno sabbioso crea condizioni favorevoli a molte attività fisiche, e soprattutto a movimenti che migliorano la potenza muscolare, le capacità di salto e di scatto breve. Se giochi a calcio, a tennis, o vuoi cimentarti in sport da spiaggia come il beach tennis, beach volley o beach soccer, ecco qualche esercizio semplice ed efficace da fare al mare, sulla sabbia, per aumentare la forza esplosiva.Se esegui gli esercizi con cura i vantaggi saranno evidenti gia dopo 4 o 5 allenamenti. Si migliorano le capacità di salto, la velocità e la forza esplosiva.

spetto alle spalle. Si salta verso l’alto, con tutta la forza (attenzione a non fare il benché minimo contromovimento verso il basso, prima di scattare in alto, altrimenti si sfrutterebbe la forza elastica). Non staccare le mani dai fianchi. Dopo la fase di volo, si cade sulla pianta dei piedi senza sbatterli e ci si prepara con calma ad un altro salto. La sabbia o l’acqua attutiscono l’impatto con il terreno, spesso traumatico per le articolazioni e per la schiena. Sono sufficienti 3-4 serie di 6-8 salti ognuna, con recupero completo (2/3minuti) Una variante potrebbe essere l’esecuzione in acqua, a livello della coscia, per aumentare lo sforzo.

Squat Jump L’’esercizio migliore e più conosciuto per la forza esplosiva degli arti inferiori. Si esegue partendo da una posizione statica di semi accosciata, con il busto eretto, quasi simulando una seduta senza sedia. Le ginocchia devono essere piegate fino a formare un angolo retto, le gambe divaricate ad un ampiezza leggermente superiore ri-

Salti continui Questo esercizio è molto simile allo squat jump, ma con la aggiunta del contromovimento e senza pausa fra i salti per aumentare anche la resistenza muscolare. È un esercizio molto intenso, faticoso, ma altrettanto efficace per il miglioramento delle prestazioni atletiche. Ad ogni salto si scende fino a formare un angolo retto fra coscia e

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fitness

gamba, e poi s’inverte la direzione in modo rapido per eseguire subito il salto verso l’alto. Si cade sempre evitando di sbattere i pedi. Pochi salti continui, sul posto, di 1015 secondi per i dilettanti e 15-30 per gli atleti più allenati, sono un ottimo esercizio per migliorare la resistenza alla forza veloce. Bastano dalle 3 alle 5 serie con recupero completo (sempre 2/3min). Salto in lungo da fermo Partenza da fermo, piedi pari, saltare in avanti dopo un rapido contromovimento, aiutandosi con lo slancio delle braccia. È un esercizio per migliorare la forza esplosiva. Fare poche ripetizioni, con recupero completo. Si può variare eseguendo fino a 6/8 salti in rapida successione. Si esegue sulla sabbia morbida, al fine di evitare traumi per le articolazioni. Scatti brevi La partenza sulla sabbia richiede sforzo. Pochi scatti di circa 10 metri, con recupero completo, potenziano la capacità di spinta negli sprint e aiutano a trasformare la

forza in velocità, se eseguiti dopo lo squat e/o il lungo da fermo. Al contrario, corse lunghe e lente, specialmente sulla sabbia morbida, non aiutano la reattività muscolare, quindi la velocità e i cambi di direzione (per approfondire questo argomento consulta online il mio ar ticolo su spor t club di luglio 2010). Per gli scatti la superficie migliore è il bagnasciuga, anche a piedi scalzi. Istruzioni per l’uso Prima di iniziare gli esercizi occorre sempre un buon riscaldamento generale, corsetta leggera, esercizi di mobilità, addominali e lombari.Si può eseguire uno solo degli allenamenti descritti al giorno, a giorni alterni, oppure si può scegliere di abbinare un esercizio di potenziamento e subito eseguire gli scatti brevi sul bagnasciuga. Lo stretching alla fine è sempre consigliato, sul bagnasciuga con le gambe in acqua per sfruttare le proprietà distensive dell’acqua marina. I muscoli maggiormente coinvolti sono i quadricipiti, glutei, bicipiti femorali e polpacci.

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novità

TAVOLA INDOBOARD

OLYMPIA ITALIA DONNA

E’ l’ultima novità nel mondo degli sport che si praticano con una tavola sotto ai piedi. L’Indoboard è costituito da una tavola di legno colorata (deck), di forma ovale e di lunghezza pari a poco più di mezzo metro. La tavola può essere resa più o meno instabile, grazie all’impiego di due diversi supporti: un rullo di forma cilindrica e un cuscino rotondo e morbido. Nella variante con il cuscino rotondo è protagonista dei corsi di gruppo in sala, mentre il supporto cilindrico, che procura maggiori difficoltà perché “rotola”, si usa negli allenamenti con il personal trainer nelle sperimentazioni ludiche con approccio “fai-da-te”.

Si distingue per il suo gioco di colori “tono su tono”: tutta bianca e solo bianca con un tocco d’argento, è curatissima in ogni dettaglio. Rivisto e rimodernizzato il modello originale dei primi del ‘900, la bici ITALIA DONNA è nata per la città ed è dedicata alle donne di classe, alle amanti del puro design, alle patite degli oggetti minimal che vogliono muoversi con classe nel traffico cittadino ma senza rinunciare alla praticità. Grazie alla forcella ammortizzata e ai freni a disco è ideale anche per il “fuori-città”.

PANASONIC FT3

MOTORE PER TAVOLE DA SURF WAVEJET

La FT3 è una fotocamera resistente all’acqua (12m), al freddo (-10°), agli urti (cadute da 2 m) e alla polvere. E’ dotata inoltre di GPS per semplici e veloci localizzazioni: mostra il nome dello stato e della città in cui stai scattando fornendo in tempo reale informazioni sul luogo. E’ dotata inoltre di bussola, altimetro e barometro (che funge anche da profondimetro).

Novità in mare - Si chiama Wavejet ed è un nuovo tipo di motore marino per le tavole da surf. Può essere montato su tavole da onda corta, tavole lunghe e stand up padule. Il WaveJet è il modulo che contiene il brevettatto “Personal Water Propulsion”, ovvero una tecnologia studiata appositamente per consentire alla tavola di surfare con delicatezza sulla superficie dell’acqua. La maggiore novità di questo prodotto per lo sport e il divertimento in mare è che può equipaggiare ogni natante a fondo piatto: kayak, canoe e diversi tipologie di tavole come windsurf, longboard, paddle, shortboard e anche alcuni modelli di skimboard.

MINI VENTILATORE CON PRESA USB

MP3 SPEEDO AQUABEAT

Mini solo nelle dimensioni! Piccolo, ma potente questo mini ventilatore con presa USB, per fetto da tenere sulla scrivania: con la sua bella montatura in metallo, disponibile anche in un fiammante colore rosso! Dotato di gommine antiscivolo e pale in acciaio, puoi regolarne la direzione del getto d’aria. Supersilenzioso! Dimensioni (L x H x P) 16 x 14 x 9 cm ca.

Nuota al suono della musica! Porta la tua musica del cuore anche sott’acqua, con il lettore Mp3 Speedo Aquabeat, resistente fino ad una profondità di 3 metri! Munito di una capacità di ben 4 GB, ha un’autonomia di 25 ore, e può proporre una lista di lettura di 2.000 brani nei formati MP3, WMA, FLAC, APE. Dotato di auricolari impermeabili, è inoltre radio, cronometro e pedometro. Compatibile con: Windows 2000/XP/VISTA/SEVEN e Mac O.S. 9.0. Colore: nero. Dimensioni lettore (L x H x P) 4,5 x 2,5 x 6,5 cm ca.

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23/04/10 12:48


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